go green retrofit di Renato Dainotto Dispositivi antinquinamento Mai più senza filtro IN ARRIVO LA LEGGE CHE REGOLAMENTA I CRITERI DI OMOLOGAZIONE DEI SISTEMI DESTINATI AD ABBATTERE IL PARTICOLATO. DA MONTARE SULLE AUTO PER CIRCOLARE SENZA RESTRIZIONI L’ iter burocratico è già partito. Di cosa stiamo parlando? Ma della normativa che a breve regolamenterà l’omologazione e la vendita dei filtri antiparticolato da montare sulle diesel già circolanti che ne sono prive. Questi sistemi di abbattimento delle polveri sottili sono già in uso in Germania e in Italia nella provincia autonoma di Bolzano, ma fino a qualche giorno fa non erano riconosciuti ufficialmente per l’intera penisola. Recentemen- te è stato, infatti, firmato un decreto dal ministro dei Trasporti di concerto con quelli dell’Ambiente e della Salute per regolamentare i criteri di omologazione dei filtri “retrofit”, ed è un bel passo avanti per gli automobilisti che di recente hanno acquistato un’auto a gasolio priva del filtro antipolvere, comunemente denominato DPF o FAP. Dunque chi possiede un’auto Euro 4 senza trappola per il particolato potrà evitare di pagare l’Eco- pass a Milano e dovrebbe anche circolare liberamente nelle zone in cui sono previste restrizioni, come all’interno della “fascia verde” di Roma o su alcune tratte della via Emilia. E si sussurra persino di sovvenzioni statali per incentivare l’acquisto dei filtri. Si ipotizzano contributi diretti per scontare il prezzo d’installazione oppure sgravi fiscali, come l’esenzione dal pagamento della tassa di proprietà come già accade a Bolzano (per un anno). Ma siamo ancora nel campo delle ipotesi, visto che le disposizioni di legge verranno chiarite dopo che saranno terminati anche i test di omologazione del CPA (Centro Prove Autoveicoli). Ma se per gli incentivi statali bisognerà aspettare la prossima Legge finanziaria, per gli “aiuti” locali (erogati cioè da Regioni, Province o Comuni) sarà tutto più facile e rapido, come di fatto già accade a Bolzano. Ormai siamo in dirittura d’arrivo. Aperti o chiusi? Ecco la differenza I prodotti after market denominati retrofit sono classificati come filtri aperti, perché trattengono le polveri nella marcia urbana e poi le bruciano quando l’auto viaggia a velocità prossime a quelle autostradali e le temperature dei gas di scarico salgono. Però, quando questo non avviene, i depositi vengono espulsi per evitare l’intasamento. Per questa ragione riescono a trattenere solo il 40-50% delle polveri sottili prodotte dalla combustione del gasolio (la nor- mativa impone non meno del 30%, i costruttori dicono di poter arrivare a punte del 70%, con una media del 40-50%). I filtri ufficiali montati in origine (DPF o FAP) sono invece definiti chiusi perché imprigionano tutte le polveri e le bruciano periodicamente, indipendentemente dall’uso che si fa dell’auto, modificando la temperatura dei gas di scarico attraverso il controllo dell’iniezione del motore. In questo modo viene abbattuto oltre il 95% delle emissioni. L’interno di un retrofit non è poi molto diverso da un filtro DPF o FAP. Non ci sono però i sensori di pressione in entrata e uscita. Dentro il retrofit c’è un materiale schiumoso che imprigiona gran parte delle polveri e poi le brucia. 48 AUTOMOBILE | MAGGIO 2008 Ecco quanto serve la “trappola” Il filtro abbatte le emissioni di particolato su tutte le diesel ma diventa utile ai fini del permesso di circolare solo sulle Euro 3 ed Euro 4 che hanno bassi valori di emissioni di NOx (ossidi d’azoto). La tabella mostra quanto potrebbero calare le polveri col retrofit e quanto si riducono con i filtri ufficiali (DPF/FAP). ABBATTIMENTO POLVERI Normativa Senza filtro Retrofit DPF/FAP 0,07 - EURO 1 0,14 EURO 2 0,08 0,04 - EURO 3 0,05 0,025 0,0025 EURO 4 0,025 0,012 0,00125 Dati in g/km Chi li venderà? Le officine autorizzate delle Case, ma anche quelle indipendenti. Vari costruttori di filtri retrofit stanno omologando i loro prodotti e presto realizzeranno i cataloghi di ricambio. Così per l’automobilista montare il filtro sarà come far installare l’impianto di alimentazione a gas. Il personale dell’officina inoltrerà poi tutte le carte per ottenere l’adesivo da attaccare sul libretto di circolazione. Disponibili da fine estate, a partire da 400 euro Non è stata definita una data certa. I costruttori di retrofit parlano di fine estate, giusto in tempo per il prossimo inverno, la stagione più critica per l’inquinamento nelle grandi città. Quanto ai costi, attualmente si parla di cifre relativamente contenute: dai 400 ai 1.200 euro secondo il modello, manodopera com- presa. Una spesa più che accettabile soprattutto per le auto più recenti già omologate Euro 4 ma prive del filtro ufficiale (trovate l’elenco qui a lato). Il retrofit in questi casi oltre a permettere la circolazione valorizzerà le auto usate e le renderà più facili da rivendere. Quando sono prossimi all’intasamento, i retrofit si liberano dalle polveri anche se non hanno completato la procedura di bruciatura. Per questo hanno un’efficacia inferiore rispetto ai filtri chiusi che riescono sempre a volatilizzare il particolato. 136 MODELLI EURO 4 DA METTERE IN REGOLA Sono ancora molte le vetture nuove con omologazione Euro 4 che non possono essere equipaggiate direttamente in fabbrica di filtro antiparticolato. Su tutti i modelli indicati qui sotto potrà essere montato il retrofit già al momento dell’acquisto oppure in un secondo tempo. ■ CHRYSLER: PT Cruiser CRD, Sebring CRD, Voyager CRD ■ CITROËN: C1 HDi, C2 1.4 HDi, C3 (1.4 HDi e 1.6 HDi 90 CV), C3 Pluriel HDi, Berlingo HDi, Xsara Picasso 1.6 HDi 90 CV, C8 2.0 HDi 120 CV ■ DACIA: Logan dCi, Logan MCV dCi ■ DR: 5 D ■ FIAT: Panda 4x4 MJT, Punto Classic MJT, Idea 1.3 MJT 69 CV, Doblò 1.9 MJT 105 CV, Ulysse 2.0 MJT 120 CV ■ FORD: Fiesta TDCi, Focus 1.6 TDCi 90 CV, Focus SW 1.6 TDCi 90 CV, Mondeo 1.8 TDCi, Mondeo SW 1.8 TDCi, Fusion TDCi, C-Max 1.6 TDCi 90 CV, S-Max 1.8 TDCi, Galaxy 1.8 TDCi, Tourneo Connect TDCi, Ranger TDCi ■ HONDA: Accord i-CTDi, Accord Tourer i-CTDi ■ HYUNDAI: Getz CRDi, Accent CRDi, i30 1.6 CRDi 90 CV, Matrix CRDi ■ JAGUAR: X-Type 2.0D, X-Type Wagon 2.0D ■ JEEP: Cherokee CRD ■ KIA: Picanto CRDi, Rio CRDi, cee’d 1.6 CRDi 90 CV, cee’d Sporty Wagon 1.6 CRDi, Carnival CRDi, Sorento CRDi ■ LANCIA: Ypsilon 1.3 MJT 105 CV, Musa (1.3 MJT 69 CV e 1.9 MJT), Phedra 2.0 MJT 120 CV ■ LAND ROVER: Defender TD4 ■ MAZDA: 3 1.6 TD 90 CV, BT-50 TD ■ MITSUBISHI: Colt DI-D, Grandis DI-D, L200 DI-D ■ NISSAN: Micra d, Note dCi, Qashqai 1.5 dCi, Patrol 3.0 TD DI, Navara dCi (tranne LE e Double Cab SE) ■ OPEL: Agila CDTI, Astra GTC 1.7 CDTI 101 CV, Astra 1.7 CDTI 101 CV, Astra SW 1.7 CDTI 101 CV, Tigra TwinTop CDTI, Combo Tour 1.7 CDTI ■ PEUGEOT: 107 HDI, 207 (1.4 HDi, 1.6 HDi 90 CV One Line), 207 SW 1.6 HDi 90 CV (One Line ed Energie), 307 HDi, 1007 1.4 HDi, Ranch HDi, 807 2.0 HDi 120 CV ■ RENAULT: Twingo dCi, Clio Storia dCi, Clio (1.5 dCi 68 CV e 1.5 dCi 85 CV 4U Pack), Clio SporTour 1.5 dCi 68 CV, Mégane 1.5 dCi 85 CV, Mégane Berlina 1.5 dCi 85 CV, Mégane Grandtour 1.5 dCi 85 CV, Laguna 1.5 dCi, Laguna SporTour 1.5 dCi, Modus 1.5 dCi 68 CV, Kangoo (1.5 dCi 68 CV e 86 CV), Scénic 1.5 dCi 85 CV, Espace (2.0 dCi 130 CV e 3.0 dCi) ■ SANTANA: PS HDI ■ SEAT: Ibiza (1.4 TDI Free e Reference e 1.9 TDI 130 CV), Leon (1.9 TDI 90 CV e 1.9 TDI 105 CV Reference), Cordoba 1.9 TDI, Toledo 1.9 TDI Reference, Altea 1.9 TDI Reference, Alhambra 1.9 TDI ■ SKODA: Fabia 1.4 TDI 69 CV, Fabia Wagon 1.4 TDI 69 CV, Roomster (1.4 TDI 69 CV, 1.4 TDI 80 CV Sport e 1.9 TDI Sport) ■ SSANGYONG: Actyon Xdi, Actyon Sports Xdi, Kyron (XVT e Xdi), Rexton Xdi, Rodius Xdi ■ SUZUKI: Ignis DDiS, Jimny DDiS, SX4 1.6 DDiS ■ TATA: Indica Dicor, Indigo Dicor, Safari Dicor, Pick-Up TDI, Xenon TDI ■ TOYOTA: Aygo D, Yaris D-4D, Auris 1.4 D-4D, Avensis 2.2 D-4D, Avensis SW 2.2 D-4D, Land Cruiser D-4D, Hilux D-4D ■ VOLKSWAGEN: Fox TDI, Polo (1.9 TDI e Cross 1.4 TDI), New Beetle TDI, New Beetle Cabrio TDI, Passat 1.9 TDI Trendline, Passat Variant 1.9 TDI Trendline, Sharan 1.9 TDI ■ VOLVO: S60 D e D5 49 MAGGIO 2008 | AUTOMOBILE