arcireportsicilia
a cura dell Arci Sicilia
www.arcisicilia.info
[email protected]
anno V - n. 103
18 aprile 2013
ORA E SEMPRE, RESISTENZA!
foto Grazia Bucca
hanno collaborato:
Toti Bello, Anna Bucca, , Teresa Campagna,
Salvo Lipari, Claudio Lombardo, Federico
Nuzzo, Claudia Ranzani
foto: Grazia Bucca, Franco Lannino
redazione: via Carlo Rao, 16 90133 Palermo
numero 103 - Supplemento al n. 15
del 17 aprile 2013 di Arcireport, registrato al
Tribunale di Roma n.13/2005 del 24 gennaio
2005
[email protected]
pausa
“LA
V
Il comandante partigiano Otello, durante la celebrazione del 25 aprile
olti. Volti antichi, solcati da rughe
profonde, volti che parlano di
campi, di sole e di pioggia: i volti
di contadini.
Volti affettuosi, volti ansiosi, volti truccati, volti rassicuranti: i volti delle mamme.
Volti punteggiati da percing, volti densi di
speranze, volti sorridenti e a volte arroganti nella loro bellezza e fierezza: i volti
dei ragazzi e delle ragazze.
Corpi. Corpi curvi e stanchi. Corpi rotondi ed accoglienti. Corpi sensuali ed
esplosivi.
Sono i volti e i corpi la misura di un movimento che sembra nascere dal nulla e
che nel nulla e nel vuoto di una terra
disperata mette radici, si consolida, cresce.
Sembra un movimento antico quello che
in queste ore attraversa la Sicilia, un
continua a pag.2
FILOSOFIA NON SERVE A NULLA, DIRAI; MA SAPPI CHE PROPRIO PERCHÈ PRIVA DEL LEGAME DI SERVITÙ
É IL SAPERE PIÙ NOBILE.”
(ARISTOTELE)
arci
prosegue da pag. 1
movimento che contro la modernità della
guerra, dei suoi ordigni sofisticati oppone la fierezza dei corpi: cosi come 60/70
anni fa fecero i braccianti agricoli contro
il feudo, gli agrari, i mafiosi. E come quei
braccianti il movimento no Muos rivendica un altro uso della terra di questa
isola, ieri illegalmente posseduta dai
baroni, oggi dai
signori della guerra.
Un movimento di
volti e corpi che sfida
i profeti della rete e
dei blog, esponendosi in prima persona.
Un movimento che
sceglie
l'impegno
diretto alla chiacchiera di mozioni, decreti,
provvedimenti.
Un movimento che in
una terra di illegalità
diffusa sceglie la
strada della legalità:
quella legalità costituzionale che sancisce il diritto al lavoro,
alla salute, che ripudia la guerra. Un battaglia di legalità con
uno stato che schiera foto Franco Lannino
altri corpi per difendere ciò che non puo
essere difeso: una selva di antenne che
arcireportsicilia
2
uccidono, che corrompono il corpo, che
preparano una guerra infinita. E lo fa di
notte con brutalità e violenza per piegare quei corpi.
Corpi che occupano spazi che la desolante politica siciliana, tutta compresa
nei suoi bizantinismi, ha lasciato scoperti. Che riscoprono il territorio come luogo
di socialità, che coniugano impegno e
"cacuccioli arrustuti", non
violenza e "sasizza", recuperando dentro la militanza il piacere della convivialità. Che hanno trasformato un pezzo di terra ai
margini della foresta di
antenne in un luogo di
incontro e confronto, in un
crocevia di storie, percorsi, esperienze diverse. Un
luogo, quello del presidio
permanente, dove faticosamente e con qualche
incazzatura si tenta di
sperimentare un percorso
reale di partecipazione, di
pratiche nonviolente, di
condivisione. Che in tempi
di primarie, parlamentarie
e consultazioni senza
volto sperimenta forme di
democrazie dal basso.
Un movimento che ha la
testa, cuore, braccia tra le
quercie secolari della
Sughereta di Niscemi, ma
n. 103
18 aprile
2 013
che si diffonde in tutta la Sicilia e oltre lo
stretto.
Un movimento che pensa in grande, che
si connette con le lotte di altri corpi e di
altri volti di questo paese lacerato: dal
movimento contro la TAV in Val di Susa
agli operai in lotta dell'Ilva di Taranto, dal
Comitati NO PONTE agli operai di
Te r m i n i
Imerese.
Un
movimento che
dopo
la
straordinaria
giornata del
30 marzo,
con la più
g r a n d e
manifestazione degli
ultimi anni in
Sicilia rilancia il suo
impegno e la
sua mobilitazione, a partire dal 25
aprile, dalla
festa della
Liberazione.
Perché questi
corpi,
questi volti
conducono una nuova lotta di liberazione: per liberarsi delle basi militari che da
Siracusa a Trapani occupano il territorio
siciliano. Per liberarsi di un passato, e di
un futuro, che vuole per la Sicilia il ruolo
di
portaerei
americana
nel
Mediterraneo. Per liberarsi di chi le affida il nefasto ruolo di frontiera ostile di
una Europa in guerra contro i tanti sud
del pianeta. Per liberarsi di un'idea di
sviluppo che costruisce una selva di
antenne all'interno di un'area protetta,
tra quercie da sughero vecchie di centinaia di anni. Di una idea di sviluppo che
ha inquinato le acque e la terra, che ha
ucciso e uccide nel nome di una modernità senza prospettiva. Che costringe i
corpi, i volti di questa terra alla fuga.
[email protected]
arci
arcireportsicilia
Le mamme No Muos
T
ra le vertenze territoriali siciliane Muos, un gruppo di 700 persone dove troincontrate all’interno del seminario vano spazio mamme, figlie, nonne, soreldi Corleone, c’è la
vertenza dei comitati che
si battono contro l’installazione del Muos nella
riserva naturale della
sughereta di Niscemi.
Dopo la straordinaria
manifestazione
dello
scorso 30 marzo, che nha
visto più di 10mila persone assediare pacificamente i cancelli della
base NRTF della marina
militare
statunitense,
dove sono in corso i lavori per l’installazione del
Muos, continua l’azione di
tutti quelli che chiedono la
revoca dei lavori e la disinstallazione delle 46
foto Comitato Mamme No Muos
antenne già operanti dal
1991.
Negli ultimi mesi, un ruolo significativo è le, padri, zii, cugini, come raccontano
stato assunto dal Comitato Mamme No Concetta e Roberta.
3
«Non è un comitato di sole donne - dicono le attiviste che più di una volta hanno
bloccato il passaggio dei
militari diretti alla base - è
un comitato che raccoglie
tutte e tutti coloro che
sono preoccupati per la
salute dei propri figli.
D’altronde ognuno di noi è
nato da una mamma».
Concetta e Roberta ribadiscono la legalità della
propria azione che si
esplicità attraverso presidi
e blocchi per impedire
l’accesso alla base.
«È fuori dalla legalità chi
permette di installare questi strumenti di morte nella
nostra terra, non noi che
ci battiamo pacificamente
in difesa del diritto a una
vita dignitosa».
[email protected]
A Corleone il gruppo su ambiente e beni comuni
importante, ma, soprattutto, incontri come questi servono a
dare forza a chi ogni giorno opera in quei territori.
[email protected]
Aspettando il 25 Aprile
notizieflash
C
orleone ha accolto per tre giorni dal 12 al 14 aprile la
riunione del gruppo di lavoro nazionale Arci ambiente e
beni comuni. L’incontro, che ha visto la partecipazione
di una ventina di dirigenti provenienti da diverse realtà italiane,
è stata l’occasione per ascoltare l’esperienza della cooperativa
Lavoro e non solo, che coltiva terreni confiscati alla mafia corleonese, gestisce l’ostello “Casa Caponnetto” (anch’esso in
un edificio confiscato) dove il gruppo ha alloggiato, cura l’inserimento lavorativo di soggetti con problemi di salute mentale.
Durante la visita è stato possibile conoscere la realtà di un territorio di frontiera che prova con il lavoro di tutti i giorni a praticare la lotta alla mafia divenendo anche luogo di formazione. Il
gruppo ha visitato Portella della Ginestra, luogo della strage
del 1° maggio 1947 e incontrato alcuni superstiti che hanno
ricordato quella tragica giornata, raccontando anche il contesto
in cui quella strage si inseriva nel pieno della lotta del movimento contadino e sindacale da sempre contro la mafia. Inoltre
il gruppo ha incontrato e conosciuto i protagonisti di alcune
vertenze ed esperienze siciliane in cui anche l’Arci è impegnata: dal movimento contro il Muos di Niscemi, a quelli per l’acqua pubblica in Sicilia con la loro particolare alleanza con tante
amministrazioni locali, all’esperienza di Fa’ la cosa giusta
Sicilia su consumo critico e stili di vita sostenibili dopo la sua
prima fiera a Palermo e la preparazione della seconda. Per il
gruppo è stata un’occasione di conoscenza di una realtà così
I
l circolo Arci Melquiades organizza ad una serie di
iniziative dedite alla socialità, all'aggregazione e
alla cultura della resistenza.-Venerdì 19
Aprile *ore 21.00 Cena Siciliana: venite con le vostre
specialità! Se porti una pietanza siciliana la cena per
te è gratis, altrimenti pagherai i soliti 3 eurini
*ore
22.00
diggeiset-Martedì
23
Aprile*ore 21.30 proiezione "This is England" di
Shane Meadows (Gran Bretagna 2006)-Giovedì 25
Aprile ore 9.30 corteo cittadino con partenza da
Piazza Stesicoro.Il ricavato delle iniziative svolte in
sede andrà a sostegno della campagna "130
mila".http://www.daxresiste.org/130mila/
[email protected]
n. 103 18 aprile
2 013
arci
A
Lorenza
volte un po’ “burbi” (burbera) ma
con un cuore tenero, da 7 anni è
fidanzata con Ingrid che la sopporta
e supporta nonostante
tutto… Mediatrice di
foto Grazia Bucca
conflitti per studi e
lavoro, non è in pace
se non sente armonia
tra le persone che la
circondano e per questo è promotrice, con
Ingrid, di pranzi, cene,
concertini tra amici in
cui stare bene tutti
insieme…Dopo anni di
basket si è data alla
pallavolo con scarsissimi risultati. Vorrebbe
un cane (ma non lo
dice ad Ingrid perché
altrimenti
domani
potrebbe trovarselo già
a casa).
Ingrid
Ha il passaporto svedese ma è nata a
Firenze
e
cresciuta
a
Rifredi.
Un’educazione “tormentata” tra religione e
pianoforte. Architetto per passione, chef
per talento, oggi insegna visual design e
comunicazione. Di facile entusiasmo, ha la
sventata tendenza a volare troppo in alto e
per questo è eternamente riconoscente a
Lorenza che l’aiuta a tenere i piedi per
terra.Avrebbe voluto la proposta di matrimonio in ginocchio e con un diamante ma
non demorde, è pronta ad aspettare le
nozze d’argento.
Lei disse si è una normale storia d’amore.
Ma in Italia, la normalità per le coppie omosessuali è fantascienza. Due giovani
donne fiorentine che hanno deciso di mettere in piazza il loro privato per cercare di
foto Grazia Bucca
arcireportsicilia
Lei disse sì
sfondare delle porte che in Italia sembrano
essere inesorabilmente chiuse. E, quindi, il
loro racconto in giro per l’Italia, scanzonato ed ironico, ha un risvolto sociale: parità
di diritti per tutti. Il loro scopo è quello di
sensibilizzare l'opinione pubblica italiana su un argomento così delicato
e dibattuto come
l'unione civile tra
persone dello stesso sesso. Ingrid e
Lorenza per fare
questo
hanno
messo su un blog
(Lei disse si), sono
su Repubblica D
con una rubrica
fissa, sono apparse
in tv (con un servizio su LA7) e radio nazionali, ed ora hanno
anche avviato un
crowdfunding
(racolta fondi) per
autofinanzare "dal
basso" la produzione di un documentario. Ecco
cosa scrivono sul
s
i
t
o
della"Produzioni
dal Basso"."Lei
disse sì" è il racconto dei mesi
che precedono il
matrimonio
di
Ingrid e Lorenza,
che si sposeranno a giugno in
n. 103
2 013
18 aprile
4
Svezia perché in Italia due persone dello
stesso sesso non possono farlo. Ingrid e
Lorenza raccontano che l'esperienza del
matrimonio è la stessa per tutti e che per
organizzarlo i passi tradizionali
sono sempre quelli: annunciarlo a parenti ed amici, trovare
un posto in cui fare la festa,
fare la lista degli invitati, pensare agli abiti, alle fedi, al cibo,
etc."Lei disse sì" è un progetto
cross-mediale che attraverso
un blog attivo da dicembre
2012 e una pagina facebook
sta raccontando questo percorso, in modo più o meno leggero, incontrando la partecipazione
di
un'intera
community. Ingrid e Lorenza
sono state due giorni a
Palermo, invitate da Arci
Palermo, che ha voluto dare un
suo contributo per Verso il
Pride 2013. Hanno incontrato
gli studenti del duca Abruzzi,
rispondendo con semplicità e gioiosità a
foto Grazia Bucca
tutte le domande dei ragazzi, cercando di
far capire l’obiettivo delle loro iniziative:
“siamo normali e vogliamo una vita normale, con i diritti che spettano a tutti”. Hanno
partecipato ad un incontro istituzionale con
il Comune di Palermo e con il comitato del
Pride 2013. E ancora, hanno preso parte
ad un incontro in cui hanno messo a confronto la loro esperienza pre matrimonio
con una giovane coppia etero sposata da
pochi mesi. Risultato: nessuna differenza.
Ingrid e Lorenza, dopo il matrimonio in
Svezia, torneranno in Italia e cominceranno la loro battaglia, fra carte, avvocati e tribunali, per rivendicare il, non solo loro,
diritto a vivere una vita normale
[email protected]
arci
arcireportsicilia
I campi di lavoro internazionali
T
Mozambico. In Rwanda si avrà l’opportunità di collaborare con l’Associazione
locale SEVOTA, attiva dal 1994 (anno
del genocidio) nel percorso di ricostruzione, riabilitazione e riconciliazione nel
Paese. In Giordania, invece, si cercherà
di creare uno scambio interculturale in
previsione della giornata delle lingue
europee, appuntamento promosso
dall’European Union National Institute of
Culture. Per partecipare alle attività dei
campi di lavoro bisogna essere maggiorenni. È richiesta inoltre la conoscenza
della lingua inglese o della lingua principale della destinazione prescelta, la partecipazione obbligatoria alla formazione
prevista prima della partenza e la capacità di adattamento e di coinvolgimento
rispetto alla realtà in cui il campo si svolge. Le quote di partecipazione variano a
seconda della destinazione. La quota
comprende viaggio aereo, spostamenti
in loco, vitto, alloggio, assicurazione
sanitaria e civile SISCOS (assicurazione
per cooperanti e volontari in missione
all'estero) ed eventuali costi di visto. Sul
sito di Arcs si possono trovare le schede
complete di ciascun campo di
lavoro, con le
informazioni dettagliate sulle attività che verranno
svolte, le quote di
partecipazione e
alcuni consigli per
il viaggio. Inoltre
c’è la possibilità di
iscriversi direttamente online caricando la scheda
di partecipazione
compilata in ogni
sua parte. I campi
di lavoro internazionali dell’Arci
sono un’esperienza di volontariato
a breve termine
dove si vive e si
lavora insieme,
organizzati per
promuovere
la
solidarietà e la
cooperazione
internazionale e,
attraverso l'implementazione
di
attività concrete
n. 103
2 013
18 aprile
sul terreno, per sviluppare valori quali il
dialogo interculturale, la collaborazione
e la pace. In altre parole, un’occasione
da non perdere.
www.arciculturaesviluppo.it
L’
Antimafia sociale
edizione 2013 dei campi antimafia organizzati da Arci con
Spi, Cgil e Libera racconta di un
estendersi della programmazione su
nuovi territori e il rafforzamento delle
esperienze esistenti.
Sicilia, Campania, Puglia (c’è un nuovo
campo a Cerignola), Calabria,
Toscana, Lombardia, Liguria e - nuova
entrata - Veneto. Alle regioni in cui si
realizzano i campi o che li organizzano
(Emilia Romagna) si aggiungono i tanti
territori (oramai quasi tutta Italia) che i
campi li promuovono e da cui partono i
circa 1000 ragazzi e ragazze protagonisti, da aprile a ottobre, di un modo
concreto di fare antimafia sociale.
Essere a fianco delle cooperative e
delle associazioni che lavorano sui
beni confiscati può assumere molte
forme (il lavoro nei terreni o un laboratorio di fotografia) e poi c’è la formazione che ha l’obiettivo di rafforzare il
senso critico e sviluppare un metodo
da praticare nel quotidiano. L’effetto
contaminazione derivante dalla partecipazione ai campi, oltre i campi, pare
che abbia degli ottimi risultati.
Associazioni (Arci in primis) sindacati e
cooperative hanno costruito una macchina dalla carrozzeria luccicante e dal
motore solido ma c’è una benzina in
tutta questa esperienza che non ha
valore, data dai partecipanti ai campi
che già scopriremo curiosi e ansiosi di
sporcarsi le mani con la terra o di lavorare in un immobile confiscato oppure
golosi di formazione e di incontri con
ospiti che insegnino loro a cercare di
capire cosa sono davvero oggi le
mafie. Avranno al proprio fianco i
volontari di Spi e Cgil a rafforzare un
patto fra generazioni che nessuno
provi a chiamare fra passato e futuro
perché questo è, senza dubbio, davvero un bel presente.
[email protected]
notizieflash
orna il programma dei campi di
lavoro e conoscenza all'Estero per
il 2013, un’esperienza di volontariato internazionale Arci. I Paesi destinatari sono: Brasile, Cuba, Giordania,
Mozambico, Palestina, Rwanda, Tunisia.
Le partenze sono programmate per i
mesi da giugno a settembre. Le iscrizioni scadono il 3 maggio per il campo a
Cuba, il 17 maggio per tutti gli altri. Le
attività vanno dalla conoscenza delle
realtà locali all’animazione per i bambini,
dai laboratori artigianali a quelli sull’educazione ambientale. Si tratta di esperienze uniche per entrare in contatto con
movimenti locali come quello dei Sem
Terra in Brasile, documentandone la
realtà all’interno degli accampamenti e
asentamentos; per toccare con mano la
quotidianità dei Territori Occupati in
Palestina, attraverso visite, incontri,
dibattiti e attività con reti e organizzazioni locali particolarmente attive nel campo
dell’informazione, della sensibilizzazione
e della promozione dei diritti dell’infanzia; per sperimentare un viaggio di
scambio e di turismo responsabile in
5
arcireportsicilia
arci
6
Il mare dimenticato
E
ra la prima volta che arrivavo a
toccare il mare in pieno centro a
Palermo, perché i palermitani preferiscono relegarsi nei più affollati punti
di accesso a mondello, a sferracavallo, a
barcarello, oppure preferiscono addirittura prendere la macchina per spostarsi in
provincia. E dove è finito il mare della
città tutto porto?
L’azione in Via Messina Marine. Lo scorso 8 aprile giovani volontari di diverse
associazioni, tra le quali il Circolo
Culturale ARCI The Factory, UDU
Unione degli Universitari Palermo,
PatchWork, CSF cooperazione senza
frontiere, hanno aderito alla campagna
internazionale ecologica, promossa
dalla surf rider foundation europe. E’
stato scelto il lungo mare palermitano, in
particolare il tratto di litorale in prossimità dell’ospedale “Buccheri La Ferla”. 20
Ragazzi, armati di guanti e sacchetti
hanno ripristinato il decoro in uno splendido scorcio di costa, a ridosso di una
pedana in legno, recentemente costruita
dall’amministrazione comunale e mai
andata in funzione.
La discarica. In quei luoghi, ricordano i
passanti, recentemente si accampavano
nomadi, i quali all’esito dello sgombero
coatto, hanno creato una vera e propria
discarica a cielo aperto. Tra gli indumenti fradici, era possibile trovare piatti di
LA SCELTA - E TU COSA AVRESTI FATTO?
l Teatro della Posta Vecchia, ad Agrigento, è andato in scena,
anche grazie al contributo del circolo Arci John Belushi, lo spettacolo teatrale "LA SCELTA - E tu cosa avresti fatto?" di Marco
Cortesi e Mara Moschini. Due narratori, un uomo e una donna, quattro
storie vere di coraggio provenienti da uno dei confitti più atroci e disumani dei nostri tempi: la guerra civile che ha insanguinato l'Ex-Jugoslavia tra
il 1991 e il 1995. Raccolte durante il confitto bosniaco dalla dottoressa
Svetlana Broz (nipote di Josip Broz, capo di governo jugoslavo, meglio
conosciuto con il nome di Tito) e affidate alla voce di Marco Cortesi e
Mara Moschini, queste quattro storie rappresentano straordinarie testimonianze di eroismo, coraggio e umanità. Storie terribilmente attuali di
coraggio civile, di decisioni e di scelte. Quattro storie vere di uomini e
donne che hanno avuto il coraggio di ribellarsi dal ruolo di complici passivi di un meccanismo basato sull'odio. Nascondere il vicino in casa propria, dare un passaggio ad una donna, aiutare con del denaro un amico,
condividere del cibo con un ragazzo, ci appaiono piccoli gesti ma diventano enormi esempi di coraggio e di umanità in un tempo di guerra in cui
la malvagità regna in ogni angolo, in un tempo in cui proprio l'aiutare quel
vicino di casa, amico, conoscente di etnia e religione differente potrebbe
costarti la vita
[email protected]
post-it
n. 103
[email protected]
L
Vivibilità centro storico
notizieflash
A
do chiama il degrado, e i cumuli di rifiuti
impiegano davvero poco per trasformarsi in discariche. Per questo è certamente utile istallare cestini dei rifiuti in loco.
2)
Affidiamo il nostro lungomare ai cittadini: siamo convinti che è possibile trovare i giusti strumenti per affidare ad
associazioni e cooperative tratti del
nostro lungomare, affinché esse possa
prendersi cura del nostro mare, e sopperire alle carenze dell’amministrazione
comunale che oggi non è in grado di
garantire il servizio minimo di pulizia.
Ovviamente deve essere garantita la
possibilità a tali realtà di poter prevedere
introiti economici dalla gestione della
spiaggia (affitto di sdraio e ombrelloni,
somministrazione di bevande fresche)
affinché tali somme possano essere
destinate al mantenimento della pulizia,
della sicurezza e possano consentire la
prestazione di servizi nuovi e migliori.
Non prendiamoci in giro, il volontariato
non può essere l’unico strumento di
intervento, e l’affidamento di questi spazi
può essere occasione di lavoro per giovani disoccupati oltre che un’opportunità
di coinvolgimento turistico.
Forse la ricetta giusta è questa, o forse
no, ma non possiamo consentire che
Palermo si scordi del suo mare
porcellana, VHS (non tutti prettamente
pudichi), documenti dell’ospedale limitrofo, documenti del tribunale di
Palermo, bollette della luce, album fotografici, carcasse di piccoli animali. Poco
distante, bagnato dai flutti c’è parte di un
relitto di una imbarcazione (sembra la
canna fumaria) che una mareggiata ha
portato sulla costa 2 o 3 anni orsono. Il
luogo appena descritto non si trova nei
pressi di Bellolampo, ma a due metri dal
nostro mare.
La cattedrale nel deserto. A qualche centimetro da questa vera e propria discarica si trova questa immensa struttura in
legno, che quasi arriva a toccare il mare;
un passante, residente da ben 58 anni in
zona, ci assicura che la struttura non è
mai stata aperta, ma che al suo interno
c’è davvero quasi tutto il necessario perché questa possa funzionare (ci parla di
servizi igienici a regola d’arte). “A ridosso delle elezioni, racconta il cittadino, qui
si pulisce tutto, veniva anche una cooperativa ogni giorno a pulire”. Oggi c’è un
solitario metronotte/vigilante che allontana i curiosi e preserva la (sola) struttura
dagli atti vandalici.
La proposta. 1)
Intervenire subito
affinché non si ripeta uno scempio simile. La pulizia della costa deve essere
garantita giornalmente, perché salvare il
nostro lungomare è una priorità. Il degra-
2 013
18 aprile
’Arci Malaussène organizza l’incontro
su: La vivibilità nel Centro Storico:
situazione, proposte e prospettive.
Interverranno:
Agata Bazzi - Assessore al Centro Storico
Giusto Catania - Assessore al decentramento
Alberto Mangano - Presidente Commissione
urbanistica
Paola Miceli - Presidente I Circoscrizione
Introduce e modera arch. Anna Zeami Malaussène
Parteciperanno le Associazioni, i Comitati, i
Residenti, le Realtà economiche e imprenditoriali che operano sul territorio.
L’appuntamento è venerdì 19 aprile alle
17.00, a Palermo in piazzetta Resuttano, 4
Scarica

Arci Report Sicilia