UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CASSINO Facoltà di INGEGNERIA Problematiche legate alla modellazione delle strutture Problematiche legate alla modellazione delle strutture Caratteristiche del modello strutturale: accuratezza t onere di calcolo Particolare attenzione deve essere posta nella scelta dei GdL (GdL dinamici e GdL cinematici). La riduzione dei GdL corrisponde ad una riduzione dell’onere di calcolo. Modelli 3D modellazione dell’impalcato dell impalcato Modelli 3D nodo master nodo slave Ipotesi di impalcato infinitamente rigido → condizione di vincolo interno Modelli 3D Ipotesi di impalcato infinitamente rigido → condizione di vincolo interno Modelli 3D Effetto del collegamento tra i vari piani Strutture metalliche collegamenti classificazione rigidi g cerniera Strutture metalliche P t con nodi Parte di cerniera i Strutture metalliche Strutture metalliche d f deformata Momento flettente Intersezioni elementi (nodi) Inserimento di bracci rigidi per simulare l’intersezione tra gli elementi. Gli effetti sono trascurabili nel caso delle strutture intelaiate. Effetti non trascurabili nel caso delle strutture a pareti (lunghezza del tratto rigido confrontabile con quella delle travi). Modellazione con elementi FRAMES: In questo caso lo scopo fondamentale dell’analisi consiste nella valutazione del comportamento globale della struttura con pareti di controvento: - deformabilità laterale: spostamenti di piano ed in sommità; - sollecitazione negli elementi: percentuale di forza sismica assorbita dai setti. NODO TRAVE – PARETE ⇒ non più trascurabile! SETTO IN c.a. TRAVE 30X60 PILASTRO 30X50 TRAVE 30X60 DIMENSIONE DEI NODI PARAGONABILE CON LA LUNGHEZZA DELLA TRAVE! MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI FRAMES g ai setti Innesto di travi ortogonali MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI FRAMES g ai setti Innesto di travi ortogonali Asse del setto Ulteriore nodo della trave MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI FRAMES g ai setti Innesto di travi ortogonali TRAVE In genere la lunghezza dei tratti rigidi può essere assunta pari ai tratti direttamente interessati dal pannello di intersezione, o leggermente minore per tenere conto della deformabilità del pannello stesso. In particolare, nelle connessioni trave-parete, si suggerisce di ridurre la lunghezza del braccio libero di una quantità pari alla semialtezza se a te a de della a trave t a e ( (D. . Michael, 1967) ASSE SETTO NOTA: TRAVI MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI FRAMES SETTO FORATO La dimensione modesta delle aperture implica che gli elementi di collegamento sono talmente efficienti da ricostituire, al limite, una mensola unica, sull’intera sezione della quale può essere i ti ipotizzata t la l conservazione i d delle ll sezioni i i piane. i MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI FRAMES SETTO FORATO In questo caso invece, la dimensione delle aperture è tale che gli elementi di collegamento presentano un’elevata deformabilità flessionale: nella situazione limite si ha un comportamento indipendente delle due mensole obbligati solo ad avere la stessa deformazione laterale laterale. MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI FRAMES SETTO FORATO Riduzione della dimensione del braccio rigido per tenere conto della deformabilità del setto Tratti elastici Tratti rigidi MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI FRAMES SETTI AD “L” ED A “C” Pendolo rigido assialmente Asse verticale del setto Nodo di intersezione dei tratti rigidi e delle travi MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI FRAMES SETTI AD “L” ED A “C” Pendoli rigidi assialmente Asse verticale del setto Nodo di intersezione dei tratti rigidi e delle travi MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI BI-DIMENSIONALI ⇒ SHELL ELEMENTS In particolare si ricorre spesso ad elementi bi- dimensionali piani del tipo: ♦LASTRA ♦ LASTRA – PIASTRA Gli elementi lastra sono caratterizzati da: - Rigidezza solo nel proprio piano - Gradi di libertà solo di tipo traslazionale Queste due caratteristiche implicano degli accorgimenti quando si connettono elementi trave a elementi lastra. Infatti, poiché bisogna bloccare i gradi rotazionali dei nodi, per il trasferimento delle coppie flettenti dalle travi alla parete bisognerà effettuare una delle due seguenti modellazioni: - Elementi trave aggiuntivi che proseguono all’interno della parete ⇒ questa soluzione consente di cogliere cog e e so solo og gli e effetti e g globali oba p prodotti odo da forze o e e momenti o e trasmessi as ess da dalle e travi, a , - Elementi trave aggiuntivi che si estendono sulla faccia di contato della parete ⇒ questa soluzione permette di valutare con una certa accuratezza anche gli effetti locali prodotti da forze e momenti trasmessi dalle travi. MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI BI-DIMENSIONALI ⇒ SHELL ELEMENTS Trave Elementi aggiuntivi MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI BI-DIMENSIONALI ⇒ SHELL ELEMENTS Gli elementi lastra sono adeguati in tutti i casi in cui il comportamento della parete risulta essere prevalentemente di tipo membranale, ossia per pareti di piccolo spessore e/o che abbiano, nell’azione fuori del piano, altri elementi più rigidi agenti in parallelo (telai o altre pareti disposte ortogonalmente). Nei casi in cui questa ipotesi non risulta soddisfatta, è necessario far ricorso ad elementi lastra-piastra. Questi ultimi combinano il comportamento membranale con la rigidezza flessionale fuori del piano, così da associare una rigidezza a 5 gradi di libertà. GRADO DI DISCRETIZZAZIONE DELLE PARETI La discretizzazione mediante elementi piani deve essere più o meno dettagliata a seconda che si vogliano determinare solamente gli effetti globali (spostamenti, distribuzione dei tagli di piano) oppure anche effetti locali (sollecitazioni e tensioni nella parete) parete). Modellazione 3D con elementi FRAMES Ripartizione delle forze tra i setti e telai Modellazione singolo setto (shell) Di t ib i Distribuzione sollecitazioni ll it i i 10 @ 3.0 m ESEMPIO DI ANALISI DEL SINGOLO SETTO 6.0 m Carichi verticali Azioni orizzontali (vento) ESEMPIO DI ANALISI DEL SINGOLO SETTO Sforzi assiali negli elementi per sole azioni orizzontali 4000 sforzi assiali alla base 3270 3000 2186 2000 N (Kg/m) 1568 1015 1000 499 0 -1000 nodi -3 0 2 4 6 -504 504 8 -2000 10 12 -1019 -1567 -2180 -3000 -3258 -4000 Controllo approssimato dei risultati: ((3270+2186)*0.60*5.4)/2+((2186+1568)*0.6*4.2)/2+ (( ) ) (( ) ) +((1568+1015)*0.6*3)/2+((1015+499)*0.6*1.8)/2+ +((499-3)*0.6*0.6)/2)= 16800 Kgm H 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 F 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 FxH 300 600 900 1200 1500 1800 2100 2400 2700 3000 16500 Momento ribaltante ESEMPIO DI ANALISI DEL SINGOLO SETTO Concentrazione lungo le travi di collegamento g Sforzi assiali Sollecitazioni taglianti UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CASSINO Facoltà di INGEGNERIA Esempio di modellazione di un telaio spaziale con il S.A.P.2000 S.A.P.2000 DATI DELLA STRUTTURA: 10/11/2006 •NUMERO DI PIANI: 6 piani (fuori terra) •DIMENSIONI IN PIANTA: 20.70 m X 12.70 m •ALTEZZA: PRIMO PIANO: 4.00 m ALTRI PIANI: 3.00 m ALTEZZA TOTALE: 19.00 m •ZONA SISMICA: seconda categoria (S=9 ; ag = 0.25g) •DESTINAZIONE D’USO: civile abitazione Y 4,00 5,00 4,00 3,85 4,85 4,00 3,85 3,85 x Dimensioni pilastri: 40x60 40x80 piano 1 30x60 30x80 piani 2-3-4 30x55 30x75 piani 5-6 Dimensioni travi: 30x60 (emergente) 80x25 (spessore) Modellazione con il S.A.P.2000 UTILIZZO DELL’INTERFACCIA GRAFICA CONTROLLO DEL FILE DI INPUT (.s2k) GENERATO DAL PROGRAMMA 1. Impostazione della griglia di base con il sistema di riferimento fissato Unità di misura sulla quale si basano le dimensioni della griglia assegnate in questa fase 1. Impostazione della griglia di base con il sistema di riferimento fissato Queste dimensioni provvisorie indicano che la griglia generata presenta le stesse dimensioni lungo i tre assi di riferimento (1 metro) ed il sistema di riferimento ha l’origine posizionato nel centro 1. Impostazione della griglia di base con il sistema di riferimento fissato Per modificare la griglia, cliccare due volte su uno degli assi, assi Oppure: 1. Impostazione della griglia di base con il sistema di riferimento fissato Origine degli assi 2. Inserimento dei nodi (joints) Attenzione alla quota dalla quale partire !!!!!!! Per visualizzare la numerazione: 2. Inserimento dei nodi (joints) quota zero (piano terra!) 2. Inserimento dei nodi (joints) Piano terra 1° 2° 3° 4° 5° 6° 2. Inserimento dei nodi (joints) Controllo coordinate e controllo numero di nodi inseriti ………………………. 3. Inserimento delle aste (frames) Definiamo ad esempio prima le colonne: per ogni piano e facendo riferimento gli allineamenti lungo X (piano X-Z) Numerazione degli elementi frames (dopo aver inserito almeno un elemento) (*) Inserire l’elemento partendo dal nodo minore al nodo maggiore, cliccare due volte sul nodo su odo finale a e pe per interrompere te o pe e la ap procedura, ocedu a, oppu oppure ep premere e e e esc 3. Inserimento delle aste (frames) Ripetere la stessa procedura per gli altri telai oppure replicare gli elementi nel seguente modo: d dopo aver selezionato l i t glili elementi l ti d da replicare li iin pianta i t 3. Inserimento delle aste (frames) Si può replicare anche lungo Z ma solo se i piani hanno la stessa altezza. Nel caso in esame sono stati definiti come nel modo precedente anche gli elementi del secondo livello livello, dopodiché sono stati replicati lungo z 3. Inserimento delle aste (frames) 3. Inserimento delle aste (frames) Per glili elementi P l ti TRAVE sii d definiscono fi i quelli lli d dell primo i lilivello, ll d dopodiché di hé vengono replicati agli altri livelli 3. Inserimento delle aste (frames) Caratteristiche delle sezioni Local axis Suddivisione dell’asta dell asta per ll’output output Label sezione Nodo iniziale e finale Label elemento 4. SISTEMA LOCALE DI RIFERIMENTO ang=90 Trave emergente 30x50: t3: (30) base (depth) t2: (50) altezza (width) ang=0 Trave emergente 30x50: p ) t3: ((50)) altezza ((depth) t2: (30) base (width) Agli elementi orizzontali (travi) viene assegnato di default ang=0° 4. SISTEMA LOCALE DI RIFERIMENTO Ang=90 Ang=90° COLONNA 30x80 con asse forte parallelo ad Y: t3: altezza (80) (depth) -Y t2: base (30) (width) - X Ang=0° COLONNA 30x80 con asse forte parallelo ad Y: t3: base (30) (depth) -X t2: altezza (80) (width) -Y Agli elementi verticali (colonne) viene assegnato di default ang=0° 4. SISTEMA LOCALE DI RIFERIMENTO I diagrammi delle sollecitazioni vengono tracciati con riferimento agli assi locali (2 e 3) della sezione, quindi potrebbero non essere visualizzati in alcuni elementi disposti lungo lo stesso allineamento allineamento. E’ utile dunque avere lo stesso sistema di riferimento per tutti gli elementi disposti lungo lo stesso allineamento Esempio: Due pilastri 30x80 ma uno con l’asse forte lungo x e l’altro con l’asse forte lungo y: Pilastro 1 (x): ang=0; ang 0; t3=80; t3 80; t2=30 t2 30 ⇒ asse 2 parallelo a y Pilastro 2 (y): ang=0; t3=30; t2=80 ⇒ asse 2 parallelo a y 5. Inserimento dei vincoli esterni (restraints) Dopo aver selezionato i nodi ai quali si vuole assegnare i vincoli: Selezionare i gradi di libertà che si vogliono vincolare 6. Definizione dei materiali 7. Definizione DELLE SEZIONI TRAVI: (ang=0) 30X60: t3=60; t2=30……emergente 80x25: t3=25; t2=80 t2=80…….spessore spessore COLONNE: (ANG=0) ASSE FORTE LUNGO X (ang=0) (ang 0) 40X60: t3=60; t2=40 40x80: t3=80; t2=40 30x60: t3=60; t2=30 30x80: t3=80; t2=30 30x55: t3=55;; t2=30 30x75: t3=75; t2=30 ASSE FORTE LUNGO Y (ang=0) 40X60: t3=40; t3 40; t2 t2=60 60 40x80: t3=40; t2=80 30x60: t3=30; t2=60 30x80: t3=30; t2=80 30x55: t3=30; t2=55 30x75: t3=30; t2=75 7. Definizione DELLE SEZIONI Supponiamo questa convenzione: 11/11/2006 P30x50 t2: LATO PARALLELO ALL’ASSE ALL ASSE Y t3: LATO PARALLELO ALL’ASSE X Asse forte parallelo ll l ad dY 7. Assegnazioni DELLE SEZIONI Telaio X1 Telaio X2 Telaio X3 Telaio X4 PER UN CONTROLLO DAL PUNTO DI VISTA GRAFICO: dimensioni 8. Definizione dei CARICHI 1 ⇒ si tiene conto in automatico del peso proprio degli elementi in quella condizione di carico 8. Assegnazione dei CARICHI 8. Assegnazione dei CARICHI In direzione X, in direzione Y e per i carichi fissi e accidentali 9. Inserimento dei MASTER JOINTS 10. Assegnazione dei vincoli ai MASTER JOINTS 11. Assegnazione dei COSTRAINTS DA RIPETERE PER OGNI PIANO DOPO EVER SELEZIONATO I RISPETTIVI NODI 11. Assegnazione dei COSTRAINTS INSERIMENTO DELLE AZIONI SISMICHE : ANALISI STATICA EQUIVALENTE VALUTAZIONE DELLE AZIONI SISMICHE ⇒ NORMATIVA TECNICA INSERIMENTO AZIONI ⇒ NODI MASTER Condizioni C di i i di carico sismico: E1: Fx + Mx E2: Fx - Mx 3 -Fx – Mx E3: E4: -Fx + Mx E5: Fy + My E6: Fy – My E7: -Fy – My E8: -Fy + My C bi Combinazioni i i di carico i sismico: i i C bi Combinazioni i i di carico i sismico: i i Ec1: Gk + Ψ2 Qk + E1 + 0.3 E5 Ec2: Gk + Ψ2 Qk + E1 + 0.3 E6 Ec3: Gk + Ψ2 Qk + E1 + 0.3 E7 c G Gk + Ψ2 Q Qk + E1 + 0 0.3 3 E8 8 Ec4: Ec17: Gk + Ψ2 Qk + E5 + 0.3 E1 Ec18: Gk + Ψ2 Qk + E5 + 0.3 E2 Ec19: Gk + Ψ2 Qk + E5 + 0.3 E3 c 0 G Gk + Ψ2 Q Qk + E5 5+0 0.3 3 E4 Ec20: Ec5: Gk + Ψ2 Qk + E2 + 0.3 E5 Ec6: Gk + Ψ2 Qk + E2 + 0.3 0 3 E6 Ec7: Gk + Ψ2 Qk + E2 + 0.3 E7 Ec8: Gk + Ψ2 Qk + E2 + 0.3 E8 Ec21: Gk + Ψ2 Qk + E6 + 0.3 E1 Ec22: Gk + Ψ2 Qk + E6 + 0.3 0 3 E2 Ec23: Gk + Ψ2 Qk + E6 + 0.3 E3 Ec24: Gk + Ψ2 Qk + E6 + 0.3 E4 Ec9: Gk + Ψ2 Qk + E3 + 0.3 E5 Ec10: Gk + Ψ2 Qk + E3 + 0.3 E6 Ec11: Gk + Ψ2 Qk + E3 + 0.3 E7 Ec12: Gk + Ψ2 Qk + E3 + 0.3 E8 Ec25: Gk + Ψ2 Qk + E7 + 0.3 E1 Ec26: Gk + Ψ2 Qk + E7 + 0.3 E2 Ec27: Gk + Ψ2 Qk + E7 + 0.3 E3 Ec28: Gk + Ψ2 Qk + E7 + 0.3 E4 Ec13: Gk + Ψ2 Qk + E4 + 0.3 E5 Ec14: Gk + Ψ2 Qk + E4 + 0.3 E6 Ec15: Gk + Ψ2 Qk + E4 + 0.3 0 3 E7 Ec16: Gk + Ψ2 Qk + E4 + 0.3 E8 Ec29: Gk + Ψ2 Qk + E8 + 0.3 E1 Ec30: Gk + Ψ2 Qk + E8 + 0.3 E2 Ec31: Gk + Ψ2 Qk + E8 + 0.3 0 3 E3 Ec32: Gk + Ψ2 Qk + E8 + 0.3 E4 ANALISI STATICA EQUIVALENTE VERIFICA ELEMENTI STRUTTURALI ANALISI MODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, PERIODI ASSEGNAMO E LE E MASSE E ANALISI MODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, VIBRZIONE PERIODI Mx My Mr ANALISI MODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, VIBRZIONE PERIODI ANALISI MULTIMODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, VIBRZIONE PERIODI ANALISI MULTIMODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, VIBRZIONE PERIODI Primo modo di vibrare della struttura: T1=0.79 s ANALISI MULTIMODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, VIBRZIONE PERIODI secondo modo di vibrare della struttura: T2=0.72 s Valore simile al primo modo di vibrare. Aspetto importante ANALISI MULTIMODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, VIBRZIONE PERIODI terzo modo di vibrare della struttura: T3=0.61 s ANALISI MULTIMODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, VIBRZIONE PERIODI Altri modi di vibrare ANALISI MULTIMODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, VIBRZIONE PERIODI ANALISI MULTIMODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, PERIODI 1: MODI DI VIBRZIONE, PERIODI periodi di vibrazione: T frequenze: f=1/T frequenze circolari: ω=2π/T autovalori: ω^2 1: MODI DI VIBRZIONE, PERIODI Fattori di partecipazione modale: fxn=φTn mx 1: MODI DI VIBRZIONE, PERIODI Masse p partecipanti: p pxn=(f ( xn)2/Mx Analisi multimodale oppure tramite file esterno Analisi multimodale Condizioni C di i i di carico sismico: E1: Sx + Mx E2: Sx - Mx 3 Sy + My y E3: E4: Sy – My C bi Combinazioni i i di carico i sismico: i i C bi Combinazioni i i di carico i sismico: i i Ec1: Gk + Ψ2 Qk + E1 + 0.3 E3 Ec2: Gk + Ψ2 Qk + E1 + 0.3 E4 Ec5: Gk + Ψ2 Qk + E3 + 0.3 E1 Ec6: Gk + Ψ2 Qk + E3 + 0.3 E2 c3 G Gk + Ψ2 Q Qk + E2 + 0 0.3 3 E3 3 Ec3: Ec4: Gk + Ψ2 Qk + E2 + 0.3 E4 c G Gk + Ψ2 Q Qk + E4 + 0 0.3 3 E1 Ec7: Ec8: Gk + Ψ2 Qk + E4 + 0.3 E2 ANALISI MULTIMODALE Applicazione pp numerica Informazioni modali fornite dal SAP2000 TABLE: Modal Periods And Frequencies TABLE: Modal Periods And Frequencies OutputCase StepType StepNum Text Text Unitless MODAL Mode 1 00 1.00 MODAL Mode 2.00 MODAL Mode 3.00 MODAL Mode 4 00 4.00 MODAL Mode 5.00 MODAL Mode 6.00 MODAL Mode 7 00 7.00 MODAL Mode 8.00 MODAL Mode 9.00 Period Sec 0 36 0.36 0.35 0.24 0 16 0.16 0.16 0.12 0 10 0.10 0.10 0.08 periodi di vibrazione: T frequenze: f=1/T frequenze circolari: ω=2π/T autovalori: ω^2 Frequency Cyc/sec 2 80 2.80 2.86 4.19 6 13 6.13 6.20 8.16 9 87 9.87 9.90 13.18 CircFreq rad/sec 17 58 17.58 17.94 26.34 38 52 38.52 38.98 51.28 62 03 62.03 62.18 82.79 Eigenvalue rad2/sec2 309 23 309.23 321.90 693.68 1484 02 1484.02 1519.59 2629.14 3847 94 3847.94 3866.00 6854.22 Informazioni modali fornite dal SAP2000 TABLE: Modal Participation Factors OutputCase StepType StepNum Text Text Unitless MODAL Mode 1.0000 MODAL Mode 2 0000 2.0000 MODAL Mode 3.0000 MODAL Mode 4.0000 MODAL Mode 5.0000 MODAL Mode 6.0000 MODAL Mode 7.0000 MODAL Mode 8.0000 MODAL Mode 9.0000 Period Sec 0.3573 0 3502 0.3502 0.2386 0.1631 0.1612 0.1225 0.1013 0.1011 0.0759 UX Kgf‐s2 ‐26.3986 171 0814 171.0814 ‐5.4106 ‐65.0678 ‐21.9148 3.2877 ‐43.2304 ‐10.1803 ‐1.8977 UY Kgf‐s2 166.1897 26 8589 26.8589 47.0932 ‐20.4635 60.3057 12.4781 ‐9.9573 42.7470 ‐0.3623 UZ Kgf‐s2 0.0000 0 0000 0.0000 0.0000 0.0000 0.0000 0.0000 0.0000 0.0000 0.0000 RX Kgf‐m‐s2 ‐1437.6533 ‐229.7156 229 7156 ‐277.9613 35.1644 ‐95.0701 10.5343 9.7327 ‐44.4452 9.2494 RY Kgf‐m‐s2 ‐225.3943 1463 1970 1463.1970 ‐45.9977 ‐111.6486 ‐33.1711 4.2416 ‐43.1437 ‐10.3622 ‐1.9582 RZ Kgf‐m‐s2 ‐223.0126 ‐8.8096 8 8096 822.5459 ‐12.9211 ‐10.2213 ‐314.7285 ‐25.7350 62.4372 230.0179 ModalMass Kgf‐m‐s2 1.0000 1 0000 1.0000 1.0000 1.0000 1.0000 1.0000 1.0000 1.0000 1.0000 Fattori di partecipazione modale: fxn=φTn mx I modi sono normalizzati rispetto p la matrice delle masse: Mn=φ φTn M φn=1 ModalStiff Kgf‐m 309.2310 321 8970 321.8970 693.6752 1484.0189 1519.5913 2629.1362 3847.9370 3866.0017 6854.2218 Informazioni modali fornite dal SAP2000 TABLE: Modal Participating Mass Ratios OutputCase StepType StepNum Period Text Text Unitless Sec MODAL Mode 1 0.3573 MODAL Mode 2 0.3502 MODAL Mode 3 0.2386 MODAL Mode 4 0.1631 MODAL Mode 5 0.1612 MODAL Mode 6 0.1225 MODAL Mode 7 0.1013 MODAL Mode 8 0.1011 MODAL Mode 9 0.0759 UX Unitless 0.0190 0.7976 0.0008 0.1154 0.0131 0.0003 0.0509 0.0028 0.0001 UY UZ Unitless Unitless 0.7526 0.0000 0.0197 0.0000 0.0604 0.0000 0.0114 0.0000 0.0991 0.0000 0.0042 0.0000 0.0027 0.0000 0.0498 0.0000 0.0000 0.0000 SumUX Unitless 0.0190 0.8166 0.8174 0.9328 0.9459 0.9461 0.9971 0.9999 1.0000 SumUY SumUZ Unitless Unitless 0.7526 0.0000 0.7723 0.0000 0.8327 0.0000 0.8442 0.0000 0.9433 0.0000 0.9475 0.0000 0.9502 0.0000 1.0000 0.0000 1.0000 0.0000 Masse partecipanti: pxn=(fxn)2/Mx •Mx=My=36696 kg m^-1 sec^2 RX Unitless 0.9355 0.0239 0.0350 0.0006 0.0041 0.0001 0.0000 0.0009 0.0000 RY Unitless 0.0230 0.9690 0.0010 0.0056 0.0005 0.0000 0.0008 0.0000 0.0000 RZ Unitless 0.0563 0.0001 0.7661 0.0002 0.0001 0.1122 0.0007 0.0044 0.0599 SumRX Unitless 0.9355 0.9594 0.9943 0.9949 0.9990 0.9990 0.9991 1.0000 1.0000 SumRY Unitless 0.0230 0.9920 0.9930 0.9986 0.9991 0.9991 0.9999 1.0000 1.0000 SumRZ Unitless 0.0563 0.0564 0.8225 0.8227 0.8228 0.9349 0.9357 0.9401 1.0000