Dall’analisi dei materiali e delle tecniche costruttive alla modellazione meccanica Dott. Ing. Enrico Quagliarini*, Ing. Quintilio Piattoni Dipartimento di Architettura, Costruzioni e Strutture (DACS) * Ph. n. +39 +39--071 071--2204248; ee-mail [email protected] 1. Una questione di metodo Valorizzazione dei beni culturali Analisi storico-critica Fase conoscitiva [1] Rilievo geometrico Analisi dei materiali e delle tecniche costruttive Restauro e conservazione Possibili interventi Valutazione del livello di sicurezza Scelta del modello meccanico Paradigmi del restauro architettonico Orientare l’intervento di restauro 2. Analisi storico-critica Ricerca archivistica Eventi traumatici passati Fasi costruttive Modellazione del comportamento strutturale 3. Rilievo geometrico Conoscenza della geometria della struttura Conoscenza della geometria esterna Conoscenza dei dettagli costruttivi Livello di conoscenza della struttura Metodo di analisi strutturale Modellazione del comportamento strutturale 4. Analisi dei materiali e delle tecniche costruttive 4.1 Analisi dei materiali Analisi fisico-chimiche Forme di degrado e possibili cause Relazionare la composizione chimica dei materiali con il periodo di realizzazione Riprodurre i materiali “storici” con le “moderne” tecniche Prove meccaniche Influenza del degrado Proprietà meccaniche Influenza delle proprietà fisico-chimiche Dati utili per il modello di analisi strutturale 4. Analisi dei materiali e delle tecniche costruttive 4.2 Analisi delle tecniche costruttive Confronto con le tecniche costruttive locali e con quelle descritte in letteratura Cultura costruttiva al tempo di realizzazione ed il suo evolversi Analisi della tecnica costruttiva Influenza delle tecniche costruttive sulle prestazioni meccaniche degli elementi strutturali Scelta del modello di analisi strutturale 5. Modellazione delle murature Comportamento strutturale delle murature storiche [2] Formulare una teoria quanto più possibile esauriente Precisare le metodologie di calcolo Quale metodo di analisi strutturale? La scelta del metodo di analisi strutturale in funzione della tipologia di muratura studiata 5. Modellazione delle murature 5.1 La muratura come mezzo continuo (MACRO-MODELLAZIONE) Modelli di tipo classico (Cauchy isotropo) [2] Modelli meccanici “omogeneizzati” 5.2 La muratura come mezzo continuo dotato di struttura (Cosserat) [2] Muratura come mezzo continuo Struttura micropolare Modello continuo alla Cosserat Si arriva a descrivere così un mezzo continuo generalizzato omogeneo più ricco di quello classico perché tale da mantenere le informazioni relative alla tessitura del muro. 5. Modellazione delle murature 5.3 La muratura come mezzo discontinuo (MICRO-MODELLAZIONE) [2] La natura delle murature storiche può essere considerata discontinua anche in virtù della malta di qualità scadente. Il problema murario si può configurare meccanicamente come un problema di contatto unilatero ed attritivo tra corpi rigidi La qualità meccanica delle murature a blocchi risulta così determinata dalla “struttura interna”, cioè dalla geometria e dalla disposizione degli elementi. Modelli a giunti deformabili Modelli ad elementi rigido fessuranti 5. Modellazione delle murature 5.3.1 Modelli a giunti deformabili [2] Blocchi interposti da strati di materiale legante Blocchi assemblati a secco La muratura viene considerata come un sistema di blocchi rigidi sovrapposti a contatto tra loro attraverso superfici deformabili non reagenti a trazione e dotate di attrito. 5. Modellazione delle murature 5.3.1 Modelli a giunti deformabili [2] Configurazione deformata del generico filare a) Mattoni disposti di testa; b) Mattoni disposti di fascia Geometria dei blocchi Disposizione dei blocchi Struttura interna Meccanismo di collasso 5. Modellazione delle murature 5.3.2 Modelli ad elementi rigido-fessuranti [2] Blocchi rigidi a contatto tra loro Si ignora la deformabilità dei giunti Analisi limite [3] 5.3.3 Considerazioni Micromodellazione Maggiore descrizione di dettaglio Elevato onere computazionale 5. Modellazione delle murature 5.4 Il metodo agli elementi distinti (DEM) Modellazione agli elementi discreti (Distinct Element Method) Natura discontinua della muratura Analisi dinamica in presenza di ampi spostamenti Una struttura in muratura come un insieme di blocchi distinti con contatto unilaterale di attrito La formulazione del problema del moto prevede leggi d’attrito [4] e d’impatto [4] Le strutture in muratura possono essere modellate con il metodo agli elementi discreti utilizzando codici di calcolo basati sull’algoritmo NSCD (Non Smooth Contact Dynamics method). 5. Modellazione delle murature 5.4 Il metodo agli elementi distinti (DEM) Approcci nella dinamica [5] dei corpi rigidi con contatto, attrito ed impatto event-driven scheme time-stepping scheme Il metodo NSCD [6] Leggi di attrito [4] (es. legge di Coulomb) Leggi di impatto [4] (es. leggi di Newton e di Poisson) 5. Modellazione delle murature 5.4 Il metodo agli elementi distinti (DEM) Codici di calcolo basati su questo metodo permettono di riprodurre la crisi ed il crollo di elementi strutturali in pietra e/o muratura soggetti a condizioni di carico straordinarie (sisma, cedimenti fondali, straordinarie modifiche statiche) 5. Modellazione delle murature 5.4 Il metodo agli elementi distinti (DEM) Applicazioni del metodo NSCD alle strutture in muratura [6] 5. Modellazione delle murature 5.5 Alcune applicazioni esemplificative In queste applicazioni si impiega un codice di calcolo basato su una strategia numerica NSCD. Input: Altri parametri: • Geometria e distribuzione delle masse; • Tipo di legge che descrive l’interazione (attrito ed impatto) tra i corpi; • Parametri che possono caratterizzare la legge di interazione: - coefficiente di attrito statico; - coefficiente di attrito dinamico; - coesione normale; - coesione tangenziale; - coefficiente di restituzione normale; - coefficiente di restituzione tangenziale. • Azione applicata al sistema o ad un corpo del sistema: - Velocità in funzione del tempo; - Forza in funzione del tempo. • Comportamento dei corpi: - Corpi rigidi; - Corpi deformabili. Vantaggi: - Ampiezza del passo temporale di integrazione per l’algoritmo di calcolo; - Numero dei passi temporali. - la possibilità di definire le interazioni tra i singoli blocchi della muratura; - indagare la crisi e l’evoluzione fino al crollo completo di strutture in muratura. Svantaggi: - inserimento manuale degli input; - onerosità del calcolo (tempi di elaborazione). 5. Modellazione delle murature 5.5.1 Due blocchi 2D sovrapposti soggetti ad un’azione dinamica alla base t=0 s t …. esistono altre configurazioni possibili! Q. Piattoni, 2009 5. Modellazione delle murature 5.5.2 Un arco 2D su piedritti soggetto ad un’azione dinamica alla base Q. Piattoni, 2010 5. Modellazione delle murature 5.5.3 Un arco 3D soggetto ad un’azione dinamica alla base [7] In [7] è stato studiato il comportamento dinamico di un arco 3D al variare della legge di contatto (modello coesivo e non coesivo) ed effettuando all’interno di ciascun modello un’analisi parametrica. 5. Modellazione delle murature 5.5.3 Un arco 3D soggetto ad un’azione dinamica alla base [7] Nel modello 6 della tabella precedente viene osservata la crisi dell’arco con formazione di cerniere e sembra confermare le ricerche sperimentali di Heyman sugli archi di ponti reali (Heyman, 1982) [8]. Dry contact model (6) Il tipo di legge di interazione tra i conci determina la modalità di crisi e di collasso. Dry contact model (6) T=2.5 s T=2.5 s T=3.0 s T=2.8 s T=3.0 s T=2.5 s Cohesive model (3) T=3.0 s 5. Modellazione delle murature 5.5.3 Un arco 3D soggetto ad un’azione dinamica alla base [7] Accelerogramma reale Modello NON coesivo (Dry contact model) 5. Modellazione delle murature 5.5.3 Un arco 3D soggetto ad un’azione dinamica alla base [7] Modello coesivo (Cohesive model) Con un alta soglia coesiva a due livelli, il primo modello rimane stabile durante l’eccitazione sismica. Nel quinto modello ci sono due differenti condizioni di contatto. La coesione al livello dei contatti blocco-blocco è più debole della condizione relativa al contatto blocco-terreno. T=6s T=7s Una struttura con condizioni meccaniche deboli può resistere ad una forte eccitazione sismica grazie alle buone condizioni di vincolo e di collegamento alla base. 5. Modellazione delle murature 5.5.3 Un arco 3D soggetto ad un’azione dinamica alla base [7] Modello con malta tra i giunti (Embedded model) Il contatto tra i blocchi non coesivo e ci sono contatti coesivi solo tra i blocchi 1 e 13 ed il terreno. Il confronto tra questi due modelli dimostra che il modello con condizioni di forte collegamento, modello 9, resiste durante l’eccitazione sismica, mentre il modello 10 con debole coesione a questo livello perde la sua stabilità. 5. Modellazione delle murature 5.5.4 Uso dei modelli per validare ipotesi storiche di eventi traumatici [7] Considerando le similitudini osservate tra la struttura della simulazione numerica e quella reale in situ è stato possibile concludere che un evento sismico potrebbe essere stato la ragione della distruzione dell’acquedotto di Arles (circa 150 AD). 5. Modellazione delle murature 5.5.5 Uso dei modelli per valutare la vulnerabilità sismica di strutture antiche[9] 5. Modellazione delle murature 5.5.5 Uso dei modelli per valutare la vulnerabilità sismica di strutture antiche[9] Bibliografia [1] NTC 2008 e Circ. Espl. n°617 (02/02/2009). [2] A. Giuffré, Sicurezza e conservazione dei centri storici – Il caso Ortigia, Editore Laterza, quinta edizione, 2006. [3] J. Heyman, The stone skeleton, International Journal of Solids and Structures, 2, pp249-279; Id., The masonry arch, Chichester, 1982. [4] Pfeifer, F., Glocker, C., Multibody dynamics with unilateral contacts, John Wiley & Sons Inc., 1996. [5] F. Cheli, E. Pennestrì, Cinematica e Dinamica dei Sistemi Multibody, Vol.1, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2006. [6] Acary, V., Brogliato, B., Numerical Methods for Nonsmooth Dynamical Systems, Applications in Mechanics and Electronics, Springer-Verlag Berlin Heidelberg, 2008. [7] Rafiee, A., Vinches, M., Bohatier, C., Application of the NSCD method to analyse the dynamic behavior of stone arched structures, Int. J. Solids Struct., 45, 6269-6283, 2008. [8] Heyman, J., 1982. The masonry arch. Ellis Horwood Series in Engineering Science. England. [9] Rafiee, A., Vinches, M., Bohatier, C., Modelling and analysis of the Nîmes arena and the Arles aqueduct subjected to a seismic loading, using the Non-Smooth Contact Dynamics method, Eng. Struct., 30, 3457-3467, 2008. Materiale ad uso esclusivamente didattico PAUSA (10 minuti) 6. Alcune ricerche significative 6.1 Uno studio interdisciplinare su alcune murature in adobe romane (II sec. a.C) 6. Alcune ricerche significative 6.1 Uno studio interdisciplinare su alcune murature in adobe romane (II sec. a.C) Lo stato dell’arte sulle murature in adobe La terra cruda come materiale ad uso strutturale strutturale:: www.eartharchitecture.org www.terracruda.com www.casediterra.it …. Aspetti indagati: Modulo elastico Resistenza meccanica L’influenza di alcuni aspetti, quali: umidità stagionatura aggiunta di cemento aggiunte di fibre naturali o artificiali procedura sperimentali (RILEM) ..... 6. Alcune ricerche significative 6.1 Uno studio interdisciplinare su alcune murature in adobe romane (II sec. a.C) Ubicazione delle murature Elevato in blocchi di terra Basamento in laterizio 6. Alcune ricerche significative 6.1 Uno studio interdisciplinare su alcune murature in adobe romane (II sec. a.C) Scopi della ricerca • Analisi della tecnica costruttiva e dei materiali. • Determinare la lavorabilità e le prestazioni meccaniche dei provini in terra di differente composizione e l’influenza del fattore d’aspetto attraverso un’analisi parametrica. • Verificare l’applicabilità dei modelli predittivi delle proprietà elastiche, che sono stati sviluppati per i materiali compositi moderni, ai provini in terra. • Un approccio teorico e statistico al fine di estendere i risultati sperimentali concernenti le proprietà meccaniche dei muri in adobe di una speciale composizione ai muri di differente composizione. • Supportare le ipotesi archeologiche inerenti la ricostruzione di strutture antiche ed incrementare la conoscenza sulle murature portanti in adobe antiche. 6. Alcune ricerche significative 6.1 Uno studio interdisciplinare su alcune murature in adobe romane (II sec. a.C) Analisi della tecnica costruttiva Al fine di raggiungere gli scopi citati, sono stati realizzati dei blocchi in terra omologhi per forma e dimensioni agli originali. Vitruvio: (29,6 x 44,4 x 7,4) cm 6. Alcune ricerche significative 6.1 Uno studio interdisciplinare su alcune murature in adobe romane (II sec. a.C) Analisi dei materiali impiegati Riproduzione dei blocchi in adobe 6. Alcune ricerche significative 6.1 Uno studio interdisciplinare su alcune murature in adobe romane (II sec. a.C) Lavorabilità degli impasti e stagionatura 10 differenti impasti 70 blocchi in terra Prove di compressione su quarti di blocco 6. Alcune ricerche significative 6.1 Uno studio interdisciplinare su alcune murature in adobe romane (II sec. a.C) Prove di compressione sui blocchi Prove di compressione su setti Prove di taglio su setti 6. Alcune ricerche significative 6.1 Uno studio interdisciplinare su alcune murature in adobe romane (II sec. a.C) Modelli predittivi 1) Voigt’s model (1889) C* = c1 C(1) + c2 C(2) 2) Reuss’s model (1929) S* = c1 S(1) + c2 S(2) 3) Hill’s model (1952) C*ijkl 1/V ( v Cijkl dV ) S*ijkl 1/V ( v Sijkl dV ) EHill = (EVoigt + EReuss)/2 /2 6. Alcune ricerche significative 6.1 Uno studio interdisciplinare su alcune murature in adobe romane (II sec. a.C) Verifica di applicabilità dei modelli 6. Alcune ricerche significative 6.1 Uno studio interdisciplinare su alcune murature in adobe romane (II sec. a.C) Supporto alle ipotesi archeologiche Risultati sperimentali Sistema tecnologico Una configurazione su due livelli della domus repubblicana è staticamente ammissibile. 6. Alcune ricerche significative 6.2 Approccio multidisciplinare allo studio della chiesa di S. Maria in Portuno Rilievo geometrico Ricerca su fonti storiche Indagini geognostiche Analisi fisico-chimiche dei materiali Analisi della tecnica costruttiva Modelli di analisi strutturale Caratterizzazione meccanica dei materiali e degli elementi strutturali 6. Alcune ricerche significative 6.2 Approccio multidisciplinare allo studio della chiesa di S. Maria in Portuno Ubicazione della chiesa La chiesa di Santa Maria in Portuno appartiene al territorio comunale di Corinaldo (AN). 6. Alcune ricerche significative 6.2 Approccio multidisciplinare allo studio della chiesa di S. Maria in Portuno Rilievo geometrico ed analisi dello stato di fatto Attualmente la chiesa si presenta nella configurazione ad unica navata. Ipotesi iniziale sviluppo della struttura per progressivo allungamento secondo tre fasi. 6. Alcune ricerche significative 6.2 Approccio multidisciplinare allo studio della chiesa di S. Maria in Portuno Una lettura preliminare dello stato di fatto delle murature unitamente a quanto desumibile dai recenti scavi archeologici (a partire dal 2001) forniscono utili indicazioni sia per definire la sequenza delle fasi costruttive e sia per individuare elementi riconducibili ad eventi traumatici subiti dalla chiesa. Ritrovamento di un setto curvilineo sotto il pavimento antistante l’altare Ritrovamento di uno strato di carboni sotto il pavimento della chiesa. Ritrovamento dei resti di una navata settentrionale Dubbi inerenti la conformazione originaria della chiesa e la successione delle fasi costruttive Possibili eventi traumatici in passato Necessità di una analisi delle fonti storiche 6. Alcune ricerche significative 6.2 Approccio multidisciplinare allo studio della chiesa di S. Maria in Portuno Analisi delle fonti storiche 1569: F. P. RODYLPHII, episcopi Senogall’ et comitis Historiaru liber secundus; Visite pastorali 1602: Acta antiqua sacra - Inventari Antichi delle Chiese e Luoghi Pii,P.M. Cancelliere Vescovile; -TORRINO; -NAVATA PRINCIPALE. (Ombre negli ingressi e colori differenti). Istorie dello stato di Urbino. visitationum 1602 et seq.; 1627:- Riformanze; Scomposizione della chiesa in due distinte unità: 1642: V. M. CIMARELLI, si fa riferimento allo spostamento di marmi e di colonne antiche, dentro e fuori dalla stessa (vd. Cimarelli). si afferma che l'esterno della chiesa era completato da un portico antistante la facciata sostiene la presenza nel complesso di una “torre fortissima”. 6. Alcune ricerche significative 6.2 Approccio multidisciplinare allo studio della chiesa di S. Maria in Portuno Rilettura della successione delle fasi costruttive NUOVA IPOTESI MATURATA Appartenenza dei reperti archeologici ad un torrino indipendente dalla navata; probabile presenza di portico antistante la navata stessa (resti archeologici); sviluppo della struttura per blocchi e successiva chiusura. 6. Alcune ricerche significative 6.2 Approccio multidisciplinare allo studio della chiesa di S. Maria in Portuno La navata settentrionale originaria (ricerche in corso) Obiettivi: • risultati utili per interventi futuri di restauro della chiesa; • supportare scientificamente le ipotesi di ricostruzione dell’elevato dell’impianto alto-medioevale della chiesa, partendo dalla planimetria di scavo; • cercare di far luce sulle possibili cause (incendio, sisma,…) che hanno determinato il crollo della originaria navata settentrionale. Le fasi finora avviate concernono: • l’analisi del sistema costruttivo delle murature indagate; • la caratterizzazione materica delle murature, anche attraverso le analisi fisico-chimiche di laboratorio su dei primi campioni prelevati dalle murature della fase romanica più antica; • prove sperimentali di caratterizzazione meccanica di campioni di muratura riproducenti per tecnologia e tecnica costruttiva le murature della originaria navata settentrionale; • le indagini geognostiche inerenti il terreno sul quale risulta fondata la chiesa; • modellazione del comportamento strutturale delle murature indagate. 6. Alcune ricerche significative 6.2 Approccio multidisciplinare allo studio della chiesa di S. Maria in Portuno Analisi del sistema tecnologico-costruttivo 6. Alcune ricerche significative 6.2 Approccio multidisciplinare allo studio della chiesa di S. Maria in Portuno Analisi fisico-chimiche 1. Campionamento dei materiali (laterizi, pietra, malta) 2. Analisi di laboratorio: 2.1Stereo-microscopia ottica 2.2 Analisi petrografiche sul campione bulk 2.3 Microscopia elettronica a scansione (SEM) e spettrometria a raggi X in dispersione di energia (EDS) 2.4Setacciatura per suddivisione del campione in legante ed aggregato 2.5 Analisi su legante 2.5.1 Granulometria laser 2.5.2 Analisi chimiche con spettrofotometria nell’infrarosso (FT-IR) in ATR 2.5.3 Analisi mineralogica con diffrazione a raggi X (XRD) 2.5.4 Analisi termiche differenziali e termogravimetriche (DTA/TGA) 2.6 Analisi su aggregato 2.6.1 Granulometria a setaccio 2.6.2 Raman 2.6.3 Fluorescenza ai raggi X (XRF) su frammenti di laterizio nella malta 6. Alcune ricerche significative 6.2 Approccio multidisciplinare allo studio della chiesa di S. Maria in Portuno Analisi fisico-chimiche Analisi del sistema tecnologico-costruttivo Riproduzione della malta e di campioni di muratura Prove sperimentali di caratterizzazione meccanica 6. Alcune ricerche significative 6.2 Approccio multidisciplinare allo studio della chiesa di S. Maria in Portuno Indagini geognostiche 6. Alcune ricerche significative 6.2 Approccio multidisciplinare allo studio della chiesa di S. Maria in Portuno Validare ipotesi inerenti cause di crolli passati e valutazione della vulnerabilità sismica Q. Piattoni, 2010 (costruzione del modello in corso) 6. Alcune ricerche significative 6.3 Uno studio interdisciplinare sulle murature di Burnum Rilievo geometrico accurato Conoscenza della tecnica costruttiva Modelli di valutazione strutturale Analisi fisico-chimiche dei materiali Caratterizzazione meccanica dei materiali Ricerca su fonti storiche 6. Alcune ricerche significative 6.3 Uno studio interdisciplinare sulle murature di Burnum Rilievi geometrici preliminari delle strutture e ricerca storica 1774. A.Fortis, incisione 1848. J.Wilkinson, stampa 1892. Fotografia storica 6. Alcune ricerche significative 6.3 Uno studio interdisciplinare sulle murature di Burnum Analisi dei materiali e delle tecniche costruttive Analisi chimico-fisiche Prove di caratterizzazione meccanica Analisi delle tecniche costruttive 6. Alcune ricerche significative 6.3 Uno studio interdisciplinare sulle murature di Burnum Validare ipotesi inerenti cause di crolli passati (sisma, …) ? 1774. A.Fortis, incisione 1848. J.Wilkinson, stampa Valutazioni di vulnerabilità sismica Q. Piattoni, 2010 (elaborazioni in corso) Materiale ad uso esclusivamente didattico