rivista del M E N S I L E N . 7 - 8 L U G L I O - A G O S T O 2 0 1 2 € 3,50 dal 1928 TITOLI IN VETRINA fondazione ente™ dello spettacolo Noomi Rapace: da Millennium a Prometheus. Poi sarà Passion con Brian De Palma I FILM IN USCITA E I PIÙ ATTESI DEL 2013 MICHAEL MANN PRESIDENTE A VENEZIA: ECCO LA SFIDA PAUL GIAMATTI INSIDER DI LUSSO, NON PROTAGONISTA PER SCELTA RAPACE LISBETH SALANDER NON ESISTE PIÙ. NOOMI CON SCOTT NELL’UNIVERSO PROMETHEUS Poste Italiane SpA - Sped. in Abb. Post. - D.I. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), art. 1, comma 1, DCB Milano TUTT’ALTRO CHE SE POTESSI CAMBIARE IL TUO DESTINO, LO FARESTI? IMMERGETEVI IN UNO STRABILIANTE 3D CIAO SONO RALPH E... SONO UN CATTIVO Il 13° lungometraggio Pixar vi condurrà attraverso un’epica avventura. La selvaggia Scozia e i suoi paesaggi mozzafiato fanno da cornice alla storia di Merida, principessa anticonvenzionale e infallibile arciere, che dovrà usare tutto il suo coraggio per sconfiggere una maledizione e salvare il suo regno. Un nuovo capolavoro caratterizzato dalla creatività e dallo humor che solo Pixar può garantire. Uno dei più grandi film d’animazione, premiato con l’Oscar® nel 2004, ritorna nella sua dimensione naturale... quella 3D. Nemo, suo padre Marlin e la smemorata Dory aspettano i fan affezionati e una nuova generazione di spettatori per nuotare insieme verso un altro grande successo! Deciso a cambiare per sempre la sua reputazione di cattivo, Ralph, celebre personaggio di un videogioco anni ’80 intraprenderà un viaggio attraverso nuovi mondi per diventare un eroe. La situazione gli sfuggirà di mano con conseguenze imprevedibili ed esilaranti! Regia: Mark Andrews e Brenda Chapman Regia: Andrew Stanton e Lee Unkrich Regia: Rich Moore Genere: Animazione / Avventura / Commedia Genere: Animazione / Commedia Genere: Animazione / Commedia MOSTRUOSAMENTE DIVERTENTE... IN 3D RITORNA IL GENIO, MILIARDARIO, PLAYBOY, FILANTROPO... Mike, Sulley e gli altri spaventatori di Monsters & Co. tornano in un “bestiale 3D” nella riedizione di uno dei film Pixar più amati. Dopo il successo mondiale di The Avengers torna uno dei supereroi Marvel più amati. Robert Downey Jr. e Gwyneth Paltrow di nuovo insieme in Iron Man 3. Regia: Pete Docter Regia: Shane Black Genere: Animazione / Commedia Genere: Azione / Fantastico A giugno rivivi al cinema le grandi emozioni che solo un Classico Disney può assicurare. L’AVVENTURA (RI)PRENDE VITA NON PUOI FUGGIRE DA TE STESSO SCOPRI COME TUTTO EBBE INIZIO Dal genio di Tim Burton arriva la stravagante storia di un ragazzo che usa il potere della scienza per riportare in vita il suo cane... un elettrificante esperimento che sconvolgerà la cittadina di New Holland. Anno 2042. Joe è un “looper”, un assassino specializzato nell’eliminare le vittime inviate dal futuro. I looper hanno un’unica regola: non far mai scappare l’obiettivo. Ma cosa accadrà quando Joe dovrà eliminare il futuro se stesso? Un action thriller futuristico con Bruce Willis, Joseph Gordon-Levitt ed Emily Blunt. Quando il giovane e carismatico illusionista Oscar Diggs viene catapultato nel misterioso mondo di Oz non può ancora immaginare le avventure che lo trasformeranno nel più potente mago di sempre. Dal genio visionario di Sam Raimi un blockbuster 3D con James Franco, Mila Kunis, Rachel Weisz e Michelle Williams. Regia: Tim Burton Regia: Rian Johnson Regia: Sam Raimi Genere: Animazione / Commedia Genere: Azione / Thriller / Fantascienza Genere: Fantasy/ Avventura L’INIZIO DI UNA MOSTRUOSA AMICIZIA IL SELVAGGIO WEST COSÌ COME NON L’AVETE MAI VISTO PRONTI AL DECOLLO I 18enni Mike Wazowski e James “Sulley” Sullivan, matricole alla “Monsters University”, hanno un desiderio: partecipare al più prestigioso corso per spaventatori del mondo. Inseguendo questo sogno, da grandi rivali diventeranno inseparabili amici. La vita del college non è mai stata così... mostruosamente divertente! Dopo il successo mondiale di “Pirati dei Caraibi”, Jerry Bruckheimer, Gore Verbinski e Johnny Deep tornano insieme per ridefinire il genere western. Un’epica e rocambolesca avventura in cui due improbabili eroi combatteranno fianco a fianco contro avidità e corruzione. Nei cieli sopra il “mondo di Cars”, Dusty, un monoelica con problemi di vertigini, coronerà il suo sogno di partecipare alla più importante competizione aerea del mondo, la “Wings Around the World”. Una grande avventura che porterà tra le nuvole il successo di Cars ! Regia: Dan Scanlon Regia: Gore Verbinski Regia: Klay Hall Genere: Animazione / Commedia Genere: Avventura / Azione Genere: Animazione / Commedia rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo Nuova serie - Anno 81 n. 7-8 luglio-agosto 2012 In copertina Noomi Rapace per Prometheus Segui l’Ente dello Spettacolo anche su FACEBOOK Fondazione Ente dello Spettacolo: facebook.com/entespettacolo Tertio Millennio Film Fest: facebook.com/tertiomillenniofilmfest YOUTUBE www.youtube.com/EnteSpettacolo p unti di vi st a TWITTER www.twitter.com/entespettacolo Segui la Rivista del Cinematografo su FACEBOOK Cinematografo.it: facebook.com/rdc.it Rivista del Cinematografo: facebook.com/rivistadelcinematografo DIRETTORE RESPONSABILE Dario Edoardo Viganò CAPOREDATTORE Marina Sanna Avanti tra luci e ombre REDAZIONE Gianluca Arnone, Federico Pontiggia, Valerio Sammarco CONTATTI [email protected] PROGETTO GRAFICO P.R.C. - Roma ART DIRECTOR Alessandro Palmieri HANNO COLLABORATO Luca Barra, Angela Bosetto, Orio Caldiron, Gianluigi Ceccarelli, Pietro Coccia, Maria Concetta De Pasquale, Adriano Ercolani, Bruno Fornara, Antonio Fucito, Giulia Iselle, Shekhar Kapur, Massimo Monteleone, Franco Montini, Morando Morandini, Peppino Ortoleva, Marco Spagnoli REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE DI ROMA N. 380 del 25 luglio 1986 Iscrizione al R.O.C. n. 15183 del 21/05/2007 STAMPA Tipografia STR Press S.r.l. - Via Carpi 19 - 00040 Pomezia (RM) Finita di stampare nel mese di giugno 2012 MARKETING E ADVERTISING Eureka! 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Un prospetto ambivalente: frammentazione del non poteva essere diversamente in un mercato professionale. momento in cui la crisi costringe, dallo Stato ai Capitolo incassi: il 2011 è stato un anno privati, a stringere i cordoni della borsa. Così, eccezionale per noi, se si pensa che nella top 20 se il 2011 registra un aumento dei film prodotti dei film che hanno guadagnato di più ben nove in Italia (132 contro i 110 del 2010, un dato sono italiani. Il nostro cinema appare più vicino comparabile solo a quello degli anni sessanta), ai gusti e alle aspettative del grande pubblico, la previsione per il 2012 dovrà tenere conto del soprattutto giovanile, e maggiormente minore flusso di capitali, che non potrà non competitivo anche nei confronti dei blockbuster incidere sulla nostra capacità produttiva. americani. Proprio la perdita d’appeal del Un’eventuale contrazione sarebbe attribuibile a prodotto US è uno dei fenomeni più una più generale flessione strutturale preoccupanti. Il calo di fatturato delle holding straniere riguarda tutti i comparti, dalla dell’economia. Più complicato leggere la distribuzione all’esercizio, trovando composizione del mercato, il suo apice nella crisi endemica dove a un positivo incremento del capitale privato rispetto a del canale home video. L’analisi Il rapporto 2011 quello pubblico corrisponde racconta insomma una realtà racconta una realtà una modesta spinta contraddittoria, dove a grandi all’industrializzazione di tutto il performance corrispondono ritardi ambivalente: grandi comparto (le aziende medie e consistenti rispetto ad alcuni performance e grandi sono solo l’1.2% del competitor stranieri (soprattutto gravi ritardi totale e, tra queste, solo il tedeschi e inglesi, in ascesa). Ma 46,23% ha saputo migliorare i anche di successi di pubblico e di ricavi). D’altra parte, con la critica, che nell’ultimo anno – ne è curva decrescente del FUS, è proprio il cinema esempio il Premio conseguito a Berlino dai a contribuire più di ogni altro settore dello fratelli Taviani o quello tributato a Garrone a spettacolo all’aumento dell’occupazione. In Cannes – hanno ridato lustro internazionale al questo trend anticiclico di stabilità nostro cinema. Questa sì un’apertura di credito che sarebbe scellerato sprecare. occupazionale, la maggior parte degli addetti COMUNICAZIONE E SVILUPPO Franco Conta - [email protected] COORDINAMENTO SEGRETERIA Marisa Meoni - [email protected] DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE Via G. Palombini, 6 - 00165 Roma - Tel. 06.96.519.200 Fax 06.96.519.220 - [email protected] Associato all’USPI Unione Stampa - Periodica Italiana Iniziativa realizzata con il contributo della Direzione Generale Cinema - Ministero per i Beni e le Attività Culturali La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250 luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 5 n. 7-8 luglio-agosto 2012 SOMMARIO COVER STORY 24 Noomi Rapace Millennium il trampolino, Prometheus la consacrazione: il film di Ridley Scott sezionato lettera per lettera, l’attrice svedese ormai votata al cambiamento 36 JOHN MALKOVICH per Educazione siberiana, in arrivo nel 2013 SPECIALE USCITE 36 Di tutto, di più Aspettando Batman, ma non solo: ecco i titoli della prossima stagione, dagli attesi The Master e The Grandmasters ai freschi ritorni (To the Wonder di Malick). Senza dimenticare gli italiani: Bellocchio, Salvatores, Diritti, Soldini e altri ancora PERSONAGGI 22 Paul Giamatti Uno, nessuno, centomila: “Non protagonista per mentalità”, dice l’attore. Presto sugli schermi in Romeo and Juliet e The Congress di Ari Folman 32 Michael Mann “Il regista è responsabile di tutto”. Parola di un cineasta straordinario, mai premiato e prossimo Presidente di Giuria a Venezia 54 Glenda Jackson 32 MICHAEL MANN 54 Glenda Jackson Presidente di Giuria a Venezia Eleganza britannica, aggressività e vitalismo: da Shakespeare a Ken Russell, l’Oscar per Donne in amore e l’intensità di Domenica, maledetta domenica marzo 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 7 BiancaFilm presenta un film di Giuseppe Piccioni SOOGGET SSOG GEEETTTOO DI DI GIUUSE SEPP EPPPPE PIPICCCCIO IONI NI,I, MMAARRCCCOO LLOODDOOLILI, FRRAN ANCE CESCA CESC SCCA MA MANI NIER ERI RI SCE SCE C NE NNEG E GIA GIAITUR TURA URA DI GIUUSE SEPP SEPP PPE PE PPIICC CCIIOONI CCIO NI E FFRA RANC RA NCES NCES ESCA SCAA MAN ANIEIERI RI LIL BER BERRAME A NTE AM NT TRRAT ATTO DA “I ATT “IL RO ROSS OSS SSO E ILL BLU LU” DIDI MAR ARCO C LODDOLLI EEDI EDD TOO DDAA GIIUULI L O EINA EEIINAUD NAAUD UDI ED EDITITOORRE SPSSPAPAA FFOT FO OTOGR OGRAFI A IA ROB AFI OBEERRTO TO CIMMAT ATTITI MON MONTAG TAAGGGIO GGIO GIO IO ESSM MER ERAL RAALLDA DA CALAB ALAABBRIA AL RIA SCE RI SCE CENO NOG O RAFIA OG RRAF AAFFIAA LUD UDOOVVICCA FFEERRRRAR RAR ARIOO COS COS CO O TU TUM UMI MI LORED OORRED EDANA ANNA BU BUSSCCEM EMI SUO UOONO NO GIA IANLLUC UCA CO COST S AM AMA MAG AGNA NA (A.I. (AA.I.IT.T.S T S.)) TR TTRU RUUCCO CCOO ESM CC SMÉ SC SMÉ S IAARROONI ONNII AACCCCONC ONCCIAIAT ON AATTUR UURE RRE ALDDIN INA GO GOVE V RRNNATOR ATOR AT ORI MUS MUS USICH ICHE CHE ORIG CH ORIG RIGGINA RI NAALILI DI D RAT ATCH ATCH CHEV EV & CARRRAATE TELLLLO EEDIDDIZIONI Z ONI ZIO NI EM MEERG RGEN ENCY CY MUS USICIC ITAALYY SRSRL SRRL OORG RGGAAN ANI NIZZZA NI ZAZIO ZIO IOONNEE GIO IONE IOORG RGGIOO GAS RGIO ASPA PARINI PARI RINNII TER RI ERES ESA GA GAEENNI U A PPRROD UNA UN OODU DUZZIZIO IOONE ONNEE BIAANC NCAF AFIL FILLM INN COL COLLAB LAABOR LAB ORRAAZIO ORA I NNEE CCON ONN RAI AI CINNEMMA E IN COLL OLLLLAABO OL BORAZ RAAZ AZION IOONE ONE CON ON ON CIINNEECCITTTÀ TÀ STUUDIIOOSS SSPA PPAA CON CCOOONN ILIL SO SOSSTE TEGNO GNNOO DE DELL MIN INISSTEERROO PER ER I BEN ENI E LLEE ATTTTIVIT IVVITTÀ CCUULTLTUURRAL ALI - DI DIRE REZI EZIZION ONE GGEENNEERRAALE L PER ER IL CCIINE INE NEEMA MA MA OPEERRAA REA OPE R ALIZ LIZZZAT ZAATA COONN IILL SOS SOSTEG SO STEGNO TEGGNO NO DEL D LLAA REGGIOONNEE LAZ AZIIOO - FONDO ONNDDOO REEGGIOONNAALE LE PPER ERR IL CICINE NNEEMAA E L’AAUDDIO IOVIVVIISISIVVOO PRO PPRRO RODOT D TO DO TO DDAA DONNAATTEELLLA LA BOTTI OTTTTII RREGEGGIA GIAA DI DI GIUSE IUUSE S PP PPEE PIICC CCIO IONI ONNII LAZIO http://teodoracinema.blogspot.it/ da settembre al cinema SOMMARIO I FILM DEL MESE 56 Madagascar 3 - Ricercati in Europa 58 The Amazing Spider-Man 60 Biancaneve e il cacciatore 61 La cosa 62 Bed Time 64 I tre marmittoni 64 La memoria del cuore 66 The Way Back 68 Detachment - Il distacco 14 DITA VON TEESE LE RUBRICHE 10 Morandini in pillole Una retrospettiva su Julien Duvivier: idea pazzesca? 56 60 12 Circolazione extracorporea Le performance degli attori: frammenti e scomposizioni 14 Glamorous News e tendenze: Dita von Teese, Lindsay Lohan ed Emma Stone 18 Colpo d’occhio Buon compleanno Dustin Hoffman: 75 anni l’8 agosto e debutto in regia con Quartet 20 Nastri Verdone Carta canta: la meglio commedia è Posti in piedi in Paradiso 72 Dvd & Satellite Tutto Dexter e Lo squalo in Bluray, poi The Addiction di Ferrara. In tv Breaking Bad 4 78 Borsa del cinema Troppi Festival? C’è solo da guadagnare 80 Libri Cavalcata nel western, la “strada”, Liliana Cavani e sguardi altrove 82 Colonne sonore 18 72 Hans Zimmer per Madagascar 3, James Horner per l’Uomo ragno luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 9 Morandini in pillole Quello che gli altri non dicono: riflessioni a posteriori di un critico DOC a cura di Morando Morandini Fine pen(n)a mai Lavoro e vacanze “Per Tutti i nostri desideri mi ero ripromesso di lavorare solo con persone, attori e tecnici con cui sarei potuto andare in vacanza. È stato così con tutti”. È una dichiarazione anomala e significativa, rilasciata in un’intervista da Philippe Lioret, regista francese (1955) di cui in Italia erano stati distribuiti soltanto due dei sei film precedenti. Cercate di recuperarlo. Almeno al cinema, è una rara storia sulla pluralità dell’amore. Proposta strana Qualche cineclub italiano o, meglio ancora, un festival (Roma, Torino, Venezia, uno dei tanti altri) dovrebbe dedicare una retrospettiva a Julien Duvivier (1896-1967), che tra il 1919 e il 1967 diresse, talvolta anche sceneggiò, 70 film. Sul Dizionario dei Film Zanichelli ne abbiamo schedato la metà. È una carriera di una varietà – e di una qualità così diseguale da fare impressione. Ha fatto di tutto, passando dalla Legione Straniera al Vangelo, da Feullade alla Nouvelle Vague, da Parigi a Hollywood, dall’Italia alla Germania. Sembra un’idea pazzesca, ma sto parlando di una retrospettiva selezionata. Sono sicuro che comprende almeno 10-15 film che varrebbe la pena di vedere. Ho rintracciato casualmente un mio quaderno/diario degli ultimi anni Trenta dal quale si deduce che uno dei film all’origine del mio amore di ragazzo per il cinema fu Pel di carota (1932), distribuito in Italia soltanto nella stagione 1937-38. Una perdita Scrivo con tanto ritardo della morte di Anghelopulos. Non ho potuto prima per pudore, dolore, stupore A un regista di una certa età (eufemismo) può capitare di morire durante le riprese di un film. Non a caso per decenni a Hollywood i produttori non affidavano la regia a qualcuno che avesse più di 70 anni (lo fanno ancora, forse). Non escludo che esistano casi di un regista ucciso durante le riprese da un nemico, un fanatico, un pazzo. Ma non era mai successo, credo, che un regista venisse ucciso casualmente, investito da una motocicletta come Thodoros (Théo) Anghelopulos (1936) il 25 gennaio 2012. Era il più grande cineasta greco. La recita (O thiasos, 1975) ha 5 stellette di critica nel nostro Dizionario dei film Zanichelli. Da allora lo incontrai più volte, anche in Italia. Se si può parlare di amicizia tra un regista e un critico che si sono incontrati ogni due o tre anni a parlare quietamente di tante cose, non soltanto di lavoro, direi che eravamo amici a distanza. In me, comunque, insieme con la stima e l’ammirazione c’era anche dell’affetto. Anche perciò ne scrivo con tanto ritardo. Non ho potuto prima per pudore, dolore, stupore. Il film che stava girando al Pireo, alla periferia portuale di Atene, si chiamava L’altro mare, e aveva tra gli interpreti principali Toni Servillo. Spero d’incontrarlo presto. VISIONI FORZATE E INDULTI CRITICI Da consumatore a produttore: Oliver Stone vuole entrare nel mercato della cannabis. La accendiamo? STOP Weekend 29/6 - 1/7: incassi -76% sul 2011. Ah, la bella stagione… STOP Epitaffio per Nora Ephron: c’è posto per te. STOP The Master al Lido, The Grandmasters a Cannes e… Roma a masterizzare. STOP Quando il film è ingolfato: I tre marmittoni. STOP Il prequel carpenteriano di Matthijs van Heijningen Jr? Brutta Cosa. STOP Traduzioni allupate: da The Sitter a Lo spaventapassere. STOP Pupi Avati: “Basta film, ora mi dedico alla fiction”. Il cinema sentitamente ringrazia. STOP Cameron con vista Avatar: chi fa da sé fa per tre. STOP Justin Bieber: “Non voglio diventare come la Cappella Sestina”. Almost infamous? STOP Kristen Stewart è l’attrice più pagata del 2011: lo spread cachet/talento s’impenna. STOP Siccità in sala, e torna in mente una canzone: “Luglio col bene che ti voglio vedrai non finirà…” ALMOST (IN)FAMOUS: DALLE STALLE ALLE STARLETTE Pornocrazia@SaraTommasi: “Gli alieni mi hanno impiantato un microchip nel cervello con lo scopo di diffondere l’amore nel mondo”. Allora esiste! #### Pornocrazia@NicoleMinetti: “Non girerò un film a luci rosse”. Il sequel? #### Il dittatore aka Sacha Baron Cohen/1: “Mi piaceva Mel Gibson, ma poi se n’è venuto fuori con dichiarazioni offensive, tipo che lavorerebbe con gli ebrei”. #### Il dittatore aka Sacha Baron Cohen/2: “Amo le donne quando vanno a scuola. E’ come vedere una scimmia sui pattini: per loro non significa nulla, ma per noi è adorabile”. #### Valeria Marini in lingerie su Twitter: e lo chiamano microblogging? #### Loredana Bertè: “Mi ammazzerò”. Un’altra volta? Federico Pontiggia 10 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 circolazione extracorporea Fruizioni multiple nell’era della riproducibilità a cura di Peppino Ortoleva ATTORI ALLA PROVA LA RICERCA (E SCOMPOSIZIONE) DI CIO’ CHE DA’ FORMA ALLA STAR: IL SENSO DELLA PERFORMANCE Nell’ultimo episodio della quinta stagione di Mad Men, Don Draper si chiude nel suo ufficio, si allunga sulla sedia con la sigaretta in mano (nella posizione resa iconica dalla sigla e da un’infinità di citazioni) e si appresta a vedere, grazie a un piccolo proiettore, lo screen test della giovane moglie Megan. Solo allora, dopo un’insistita riluttanza, si convincerà a sostenere le ambizioni d’attrice della ragazza, e le procurerà una piccola parte in uno spot. Sono gli anni ‘60 ma, come sempre con Mad Men, il passato ci racconta molto di quello che siamo oggi. Anche solo soffermandosi su piccoli dettagli come questo. Da qualche anno, infatti, una corrente sotterranea dedicata al “mestiere dell’attore” riempie di contenuti la circolazione extracorporea del film e della narrazione tv, online o nell’home video: dai provini dei casting (anche d’annata, nel caso delle star senza tempo) alle interviste sul modello di Inside the Actor’s Studio, fino ai blooper e agli errori sul set. Ma c’è di più. La performance dell’attore, da solo, può diventare contenuto valido in sé, progetto editoriale con un valore artistico pieno. È il caso di “Fourteen Actors Acting”, raccolta di 14 brevi spezzoni video prodotta e messa online dal New York Times Magazine a fine 2010: con una fotografia in bianco e nero e una scenografia minimalista, limitata ad alcuni attrezzi di scena, una serie di artisti – da Michael Douglas a Tilda Swinton, da Natalie Portman a James Franco – dà sostanza ad alcuni archetipi ricorrenti, topoi narrativi ridotti all’osso – lo specchio, il ballo, la Kirsten Dunst nel videoclip dei R.E.M. We All Go Back To Where We Belong. In basso Benicio Del Toro nel progetto “Bad Guys” telefonata, lo sguardo in macchina, il taglio della barba. Non molto diverso, nella primavera 2012, è il progetto “Bad Guys”, stavolta della rivista GQ: a essere messa in scena, con il contributo di sette villains – come Benicio Del Toro e Ron Perlman – è la cattiveria cinematografica, qui distillata in brevi scene su sfondo bianco e con colonna sonora d’ordinanza. Ancora una volta, il senso dell’operazione si trova, da un lato, nel catalogo, che mette in sequenza e giustappone generi, modalità e tipi di recitazione differenti; e, dall’altro, nella scomposizione della performance nei suoi elementi costitutivi, in unità sintattiche ripetibili (e, forse, ripetute) alla ricerca di un certo effetto sullo spettato- re. Se già di per sé l’apparato cinematografico segmenta la recitazione dell’interprete in una serie di moduli poi ricomposti dal montaggio, qui si va un passo oltre: il frammento rimane da solo, non è sorretto da alcuna narrazione se non dalla vicinanza di altri frammenti simili. E la raccolta, mentre richiama nello stile l’epica degli esordi, dei casting e della scoperta, diventa l’occasione di celebrare un ormai avvenuto ingresso nello stardom (o in un qualche tipo di hype più di nicchia). Proprio come succede nel videoclip dei R.E.M. per We All Go Back To Where We Belong , in pratica uno screen test di Kirsten Dunst. LUCA BARRA Il frammento rimane da solo, non è sorretto da alcuna narrazione 12 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 MUSICA DI SCENEGGIATURA DI Madagascar3-ilfilm.it PRESENTA UNA PRODUZIONE PRODOTTO DA E MADACASCAR 3:DIRIRETTOCERCATI IN EUROPA (MADACASCAR 3: EUROPE’S MOST WANTED) DA In 3D in cinema selezionati. Anche in 2D. Unisciti al Circo! glamorous a cura di Gianluca Arnone Ultimissime dal pianeta cinema: news e tendenze Signore a luci rosse Da Dita von Teese che dirigerà Sasha Grey (nota per essere “la pornostar che legge Nietzsche”, come se al suo pubblico interessasse Zarathustra) a Lindsay Lohan che duetterà con il porno-divo James Deen in The Canyons (scritto da Eston Ellis e diretto da Paul Schrader). Il film a luci rosse va di moda e i tempi in cui veniva considerato l’abbietto del cinema sono passati. Persino i sex-tape fatti circolare ad arte per un po’ di pubblicità somigliano a reperti giurassici. Il porno tira. Ad Hollywood e dintorni. Attira soprattutto donne. Non le diseredate dello show-biz, ma donne indipendenti, affermate, di successo. Femministe dell’ultima fronda, quelle che il potere non è più saper dire di no. Ma sì. E ancora. 14 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo maggio 2012 maggio 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 15 us oroous mor gl glaam Queen of the Stone Age Premiere londinese di The Amazing Spider-Man. Emma Stone getta la maschera. Sfoggia: pantalone a vita alta svasato, fissato con una Tom nei fantastici 4 A Tom Cruise il premio Icon Entertainment del Friars Club, associazione nata a New York nel 1904 e famosa per le stroncature alle celebrità. Destinato a chi è capace di “ridefinire la cultura in cui viviamo”, è un riconoscimento ambitissimo. Basti pensare che il fresco 50enne e divorziato Cruise è il quarto attore premiato in 108 anni dopo Fairbanks, Grant e Sinatra. La domanda di Paul cintura nera dalla fibbia in oro, e maglia sexy con profonda scollatura a tuffo. Hair style semplice, make up essenziale e una passerella che forse non farà tendenza, ma lascia finalmente intravedere la donna tra le pieghe dell’eterna liceale. Promossa. Da non crederci! Era il 1967, Paul McCartney cantava When I’m 64 e chiedeva al suo pubblico: “Avrai ancora bisogno di me quando avrò 64 anni?”. 2012, Paul McCartney ha 70 anni. Da 6 anni attende uno straccio di risposta. Riformuliamo la domanda: non è che per caso è rimasto qualcuno là fuori che… 16 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo Per Kate Winslet è arrivata pure l’onorificenza dalla casa reale britannica. L’attrice è stata insignita dalla regina Elisabetta II come Comandante dell’ordine dell’impero britannico. Più pernacchia. luglio-agosto 2012 La rivincita delle belieber “Justin Bieber è un grande, molto più di Kurt Cobain, quindi state zitti. Kurt ha per caso mai avuto così tanti fan su Twitter? No!”. Le belieber si fanno sentire. E rispondono per le rime a chi le accusa di essere un branco di fan lobotomizzate e senza cultura. L U C K Y R E D L I S T I N O MAGIC MIKE THE PLACE BEYOND THE PINES STEVEN SODERBERGH CON MATTHEW MCCONAUGHEY ALEX PETTYFER CHANNING TATUM REGIA DI ASTERIX E OBELIX BACHELORETTE AL SERVIZIO DI SUA MAESTÀ REGIA DI REGIA DI LESLYE HEADLAND ISLA FISHER KIRSTEN DUNST LIZZY CAPLAN LAURENT TIRARD CON GÉRARD DEPARDIEU DANY BOON LUCA ZINGARETTI FILIPPO TIMI E NERI MARCORÈ CON QUALCUNO DA AMARE HAUTE COUSINE ABBAS KIAROSTAMI CON RYO KASE RIN TAKANASHI TADASHI OKUNO REGIA DI MOONRISE KINGDOM GRACE DI MONACO WES ANDERSON CON EDWARD NORTON BILL MURRAY BRUCE WILLIS FRANCES MCDORMAND TILDA SWINTON JASON SCHWARTZMAN REGIA DI PINOCCHIO UN GIORNO SPECIALE ENZO D’ALÒ CON VOCI DI ROCCO PAPALEO PAOLO RUFFINI REGIA DI SCARY MOVIE 5 UN FILM DI VALERIA GOLINO REGIA DI MALCOLM D. CON REGINA HALL REGIA DI REGIA DI REGIA DI 5 DEREK CIANFRANCE RYAN GOSLING BRADLEY COOPER EVA MENDES RAY LIOTTA CON REGIA DI REGIA DI SCARY MOVIE 2 0 1 2 - 2 0 1 3 CON CON LEE CON ANTHONY ANDERSON THE BLING RING REGIA DI SOFIA COPPOLA CON EMMA WATSON KIRSTEN CHRISTIAN VINCENT CATHERINE FROT JEAN D’ORMESSON HIPPOLYTE GIRARDOT ARTHUR DUPONT CON DUNST FRANCESCA COMENCINI GIULIA VALENTINI FILIPPO SCICCHITANO VALERIA GOLINO JASMINE TRINCA CARLO CECCHI SIN CITY: A DAME TO KILL FOR FRANK MILLER ROBERT RODRIGUEZ JESSICA ALBA MICKEY ROURKE AND ROSARIO DAWSON REGIA DI CON VIA CHINOTTO,16 00195 ROMA TEL. 06 3759441 FAX 06 37352310 WWW.LUCKYRED.IT OLIVIER DAHAN NICOLE KIDMAN c olpo d’occhio FE ST IVAL DE L M ES E di Massimo Monteleone Giffoni, Montefiascone, Locarno: tutte le strade portano a Venezia Note di regia Il “debuttante” 75enne Dustin Hoffman dirige Quartet “UN OSCAR, il sesso, un gelato, una pizza”. Quattro ragioni per essere felici secondo Dustin Hoffman. Fino a qualche anno fa. Poi il tempo – naturale – cambia le prospettive. Oggi è la prima esperienza in regia a regalare al buon vecchio Dustin nuovi stimoli. Parliamo di Quartet, tratto da una pièce teatrale di Ronald Harwood (sceneggiatore Premio Oscar de Il pianista), che ne ha adattato anche lo script. Interpretato da Maggie Smith, Billy Connolly, Tom Courtenay, Pauline Collins, Sheridan Smith e Michael Gambon, è la storia di quattro excantanti d’opera che, a seguito di alcune vicissitudini, si ritrovano a metter su uno spettacolo per l’ospizio in cui vivono. Un tempo formavano un quartetto eccezionale e ritrovarsi a distanza di anni insieme rappresenterà una sfida non da poco: canto del cigno o inno alla gioia? Comunque vada alla terza età non ci si arrende. Vero Dustin? GIANLUCA ARNONE UMBRIA FILM FESTIVAL 1 XVI edizione a ingresso FILM FESTIVAL 4 VIESTedizione del festival gratuito – fra gli ospiti Terry Gilliam e Mike Figgis – e l’anteprima italiana di “En Kongelig Affaere”. Concerto del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, cortometraggi e una tavola rotonda sui migranti. Prevista un’anticipazione l’8 e il 9 luglio all’Isola del Giglio (Grosseto) con proiezioni a cura del Giglio Film Festival, con ospite Barbora Bobulova per Scialla!. Località Montone (Perugia) Periodo 11-15 luglio Tel. (075) 9410776 Web www.umbriafilmfestival.com Mail [email protected] Resp. V. Strizzi, M. Berna dedicato al cinema con tre sezioni competitive (per lungometraggi, documentari, cortometraggi). Molti gli eventi collaterali nella splendida Rocca dei Papi e nelle suggestive piazze medievali: proiezioni speciali, videoinstalalzioni, incontri con autori e reading da opere letterarie e teatrali, concerti. Località Montefiascone (Viterbo) Periodo 21-30 luglio Tel. (0761) 828267 Web www.estfilmfestival.it Mail [email protected] Resp. V. Maestosi, R. Rizzo, G. Almonte, G. Rampazzi esplora la nuova “linfa” del cinema italiano e si svolge nel suggestivo Parco della Maremma (con alcune anticipazioni in Puglia e Sardegna). In programma film (lungometraggi, corti, documentari) e incontri con gli autori. Spazi dedicati ai festival e alle scuole di cinema. Località Rispescia (Grosseto) Periodo 10-19 agosto Tel. (0564) 48771 Web www.festambiente.it Mail [email protected] Resp. Simonetta Grechi GIFFONI FILM FESTIVAL 2 XLII appuntamento con il prestigioso festival internazionale del cinema per ragazzi. Una giuria di circa 3300 giovanissimi da tutto il mondo assegna i Grifon Awards ai migliori film (lungometraggi e corti). Sezioni secondo le età: “Elements” (+3), “Elements” (+6), “Elements” (+10), “Generator” (+13), “Generator” (+16), “Generator” (+18). Previsti ospiti, dibattiti e anteprime. Località Giffoni Valle Piana (Salerno) Periodo 14-24 luglio Tel. (089) 8023001 Web www.giffoniff.it Mail [email protected] Resp. Claudio Gubitosi 3 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 FESTIVAL DEL FILM LOCARNO LXV edizione della prestigiosa manifestazione internazionale competitiva. Anteprime delle novità più attese, opere in concorso per il Pardo d’Oro, realizzate da autori emergenti o innovativi. Previsti cortometraggi, sezioni tematiche, omaggi e una retrospettiva su Otto Preminger. Località Locarno, Svizzera Periodo 1-11 agosto Tel. (0041-91) 7562121 Web www.pardo.ch Mail [email protected] Resp. Marco Cacciamognaga 6 PREMIO SERGIO AMIDEI XXXI edizione del Premio Internazionale alla Miglior Sceneggiatura Cinematografica, il più importante appuntamento italiano dedicato alla scrittura filmica. Un’edizione speciale ricca di ospiti celebri, una retrospettiva (sui fratelli Taviani), anteprime di volumi inediti. Località Gorizia Periodo 19-28 luglio Tel. 3395323693 Web www.amidei.com Mail [email protected] Resp. Giuseppe Longo 18 CLOROFILLA FILM FESTIVAL 5 XXIV edizione del festival che MOSTRA INTERNAZIONALE 7 D’ARTE CINEMATOGRAFICA LXIX edizione della più importante manifestazione di cinema in Italia. I film concorrono per il Leone d’Oro e gli altri premi. Nella selezione ufficiale: Concorso Venezia 69, Fuori Concorso, Orizzonti. Sezioni autonome e parallele: Settimana Internazionale della Critica, Giornate degli Autori. Località Lido di Venezia Periodo 29 agosto - 8 settembre Tel. (041) 5218711 Web www.labiennale.org. Mail [email protected] Resp. Alberto Barbera LISTINO 2012 FREERUNNER - CORRI O MUORI Genere: Action Regia: Lawrence Silverstein Cast: Sean Faris, Danny Dyer, Amanda Fuller Un gruppo di free runner resta incastrato in una sfida letale, dove sopravvivrà solo colui che raggiungerà l’altro capo della città in 90 minuti. Un film di pura adrenalina dove poter ammirare atleti free runner che saltano con agilità felina, creando coreografie spettacolari capaci di lasciare senza fiato, il tutto unito ad una trama avvincente e all’ultimo respiro, stile “Battle Royale”. SECONDO SEMESTRE THE TWILIGHT SAGA BREAKING DAWN parte 2 Genere: Regia: Cast: Fantasy, Romance, Action Bill Condon Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner Lo scontro finale con i Volturi; Renesmee, la figlia di Edward e Bella, e l’amore che Jacob prova per lei; Bella in versione vampiro. Emozioni e colpi di scena per l’evento degli eventi ovvero il capitolo finale di una delle saghe più amate di tutti i tempi che sta facendo “impazzire” per l’attesa milioni di fan in tutto il mondo. THE BABYMAKERS (titolo provvisorio) HOUSE AT THE END OF THE STREET Genere: Comedy Genere: Horror, Thriller Regia: Mark Tonderai Cast: Jennifer Lawrence, Elisabeth Shue Regia: Cast: Jay Chandrasekhar Olivia Munn, Paul Schneider Dopo aver tentato invano di mettere incinta la propria moglie, un uomo, temendo di essere diventato sterile, recluta i suoi amici per rubare da una banca del seme un “deposito” che lui stesso aveva fatto anni prima. Un’esilarante commedia sui rischi che un uomo è pronto a correre pur di non perdere la donna amata. Palpitante thriller psicologico con decise puntate all’horror, interpretato dalla star di Hunger Games, Jennifer Lawrence. Attratta dalla misteriosa villa che si trova di fronte a casa, Elissa scopre che l’edificio è stato teatro di un efferato duplice omicidio e si imbatte nell’unico sopravvissuto… COGAN SAMMY 2 Genere: Thriller, Crime Regia: Andrew Dominik Cast: Brad Pitt, Ray Liotta, James Gandolfini Genere: Regia: Cast: Brad Pitt è Cogan, un “macho” senza scrupoli abile nell’usare le armi: un ruolo di grande richiamo che valorizza anche la fisicità dell’attore. Ray Liotta e James Gandolfini sono i due “cattivi” di grande esperienza nei film gangsteristici. Ricco di dialoghi veloci e taglienti, il film non manca di un certo umorismo dark che si ricollega al filone portato al successo da Quentin Tarantino in film come Pulp Fiction. Dopo lo strepitoso successo de “Le avventure di Sammy”, che ha incassato 80 milioni di dollari al box office internazionale, la tartaruga più amata al mondo è tornata per una nuova e ancora più divertente avventura, con tanti nuovi personaggi da conoscere e in un Real 3D che saprà coinvolgere ed immergere completamente nel film. THE WORDS THE DINOSAUR PROJECT Genere: Regia: Cast: Genere: Adventure Regia: Sid Bennett Cast: Richard Dillane, Peter Brooke, Matt Kane, Natasha Loring …e il mondo pensava che i dinosauri fossero estinti! Thriller, Drama Brian Klugman, Lee Sternthal Bradley Cooper, Jeremy Irons, Dennis Quaid, Ben Barnes, Zoe Saldana, Olivia Wilde Bradley Cooper, dopo Una Notte Da Leoni, torna in un emozionante dramma con un cast stellare. Il film racconta di uno scrittore che, all’apice del successo, scopre il prezzo da pagare per essersi impossessato del lavoro di un’altra persona e per aver messo il successo e l’ambizione al di sopra di ogni altra cosa. Animation, Adventure Ben Stassen Sammy, Ella, Ricky Preparatevi ad un’elettrizzante corsa nel cuore della giungla del Congo, dove una spedizione, accompagnata da una troupe televisiva, scopre che creature che si pensava fossero estinte da 65 milioni di anni, sono in realtà vive. Un’emozionante avventura che si colloca perfettamente tra Jurassic Park e The River. THE IMPOSSIBLE Genere: Drama Regia: Juan Antonio Bayona Cast: Ewan McGregor, Naomi Watts Dall’autore e dal regista di The Orphanage. La storia “vera“ di una famiglia sopravvissuta allo tsunami del 2004. Il film alterna momenti altamente commoventi a scene di grande realismo scenografico con impressionanti effetti speciali che riproducono lo tsusami. Un film spettacolare e coinvolgente di cui sarà impossibile non parlare. 00192 Roma - Lungotevere Michelangelo, 9/A - tel. +39 06 3269101 - fax +39 06 3207366 20146 Milano - Via Marostica, 1 - tel. +39 02 4385091 - fax +39 02 43850901 www.eaglepictures.com premiati d’argento A fianco, Carlo Verdone e Micaela Ramazzotti, miglior attrice protagonista ai 66esimi Nastri d’argento. Sotto, Domenico Procacci (produttore) e Ferzan Ozpetek (soggettista di Magnifica presenza); in basso Beppe Fiorello (Premio Lancia) e Andrea Osvart (Premio Biraghi) Marco Giallini la spunta tra gli attori non protagonisti Nastri in piedi I giornalisti portano Verdone in Paradiso: miglior commedia dell’anno Foto: Pietro Coccia Bis per Favino: Nastro miglior protagonista e Premio Persol personaggio dell’anno 20 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 S N G C I S I N D A C AT O N A Z I O N A L E G I O R N A L I S T I C I N E M AT O G R A F I C I I TA L I A N I insider di lusso La versione di Giamatti RUSSELL CROWE “Ragazzo simpatico, ma un po’ complicato. Sembra felice solo quando recita” GWYNETH PALTROW “Più brava a cantare che a recitare” JIM CARREY “Un’ora con lui e hai voglia di uscire fuori a respirare” TOM CRUISE “Condannato a piacere, destinato a invecchiare” 22 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 Paul “Recitando ho scelto di essere tanti e nessuno”, confida l’attore. Grande anche grazie ai piccoli ruoli: “Ho la mentalità di un non-protagonista” di Gianluca Arnone “C’È VERITÀ IN QUESTA ILLUSIONE”, dichiarava l’ispettore capo Giamatti a proposito dei giochi di prestigio di Edward Norton in The Illusionist. Ed è la battuta-chiave per comprendere il suo rapporto con la recitazione. 45 anni, un corpo sgraziato, due lauree a Yale e un identikit agli antipodi rispetto agli standard olimpici richiesti da Hollywood, Paul Giamatti ha trovato nel cinema un rigoroso metodo d’indagine. Nelle sue maschere l’eco moderna del motto delfico: Conosci te stesso. Fosse facile: “Non ho mai saputo che fare, così ho fatto l’attore. Recitare mi dà la possibilità di diventare tanti Giamatti senza esserne nessuno”. Il camuffamento, il dress-up, il tentativo di rintracciare se stesso nell’artificio, è un’esigenza che sente fin dagli anni universitari, quando alla testa di un gruppo di studenti cifotici e sfigati crea la SSTO, la Società Segreta dei Teschi e delle Ossa. Un esperimento derivativo, figlio dei tempi canapicoli e di un Attimo fuggente (1989) dilatato in visione multipla, acritica e compulsiva. La differenza è che in lui non c’è nessuna traccia di idealismo. Come ama ripetere fino alla noia: “sono uno scettico”. Fa fede la sua propensione all’ironia autodistruttiva (“Mi si potrebbe definire un formidabile esemplare di maschio zeta”) e ai ruoli di seconda fascia. Giamatti è nato per nascondersi tanto che se fosse un animale sarebbe “una tartaruga”. Il che spiega in parte una carriera straordinaria vissuta all’ombra dei grandi. Comparsate, camei, apparizioni non accreditate, ruoli di supporto. Giamatti è l’Al Pacino dei “non protagonisti”: “Non mi ritengo una persona interessante. Ho decisamente la mentalità di un attore secondario”. Ma di lui ci si accorge presto. Già nel 2003 con American Splendor, dove interpreta il fumettista Harvey Peckar, si guadagna il National Board of Review Awards per la miglior performance maschile, ovvero il corrispettivo accademico e semiserio di un Oscar. Passa un anno e arriva Alexander Payne che gli offre, con Sideways, una vacanza tra i vigneti della California (lui è quasi astemio) e il ruolo della vita. Arriva il primo Golden Globe della carriera e l’inebriante sapore del successo: “La gente ha iniziato a fermarmi per strada e il mio agente a propormi sceneggiature interessanti”. La faccia di Giamatti incomincia a piacere (“Ci credereste?”) ma i suoi piedi restano piantati per terra: “In quel momento avrei potuto scegliere di tutto. Invece ho preferito continuare a fare quello che so fare meglio: la spalla”. Difficile capire dove finisca la modestia e dove inizi invece il deficit di autostima. Lui dice che “nei piccoli ruoli ci si diverte di più. Generalmente sono eccentrici e fulminanti e meno carichi di pressione. Mi ci trovo meglio”. Parole che trovano immediato riscontro in Cindarella Man – Giamatti ruba la scena a Russell Crowe – ma che non rendono giustizia alle sue qualità, straordinarie anche quando devono esprimersi “al centro” della scena, come accade ne La versione di Barney. Questo restare ai margini, defilato – in arrivo altre due promettenti apparizioni: nel Romeo e Giulietta di Carlei e in The Congress di Ari Folman - sembra rispondere a una strategia da eterno svantaggiato, a una guerriglia concepita per logorare chi alla gloria vi è destinato per nascita. Se al padre (di origini napoletane), rettore ammirato e temuto di Yale, il piccolo Giamatti rispondeva reinventandosi Gran Maestro della Fuffa, ai grandi divi del cinema oppone il lavoro ai fianchi di un outsider capace di batterli con una semplice alzata di ciglia, una battuta folgorante, il magnetismo del roditore (non è forse vero che un elefante se la dà a gambe alla vista del topo?). Senza dimenticare il contrappasso della natura: “Non invidio Tom Cruise (con cui ha lavorato in Rock of Ages, ndr), costretto a piacere e destinato a invecchiare”. A ricordo probabilmente di quanto Bette Davis sosteneva sulla questione estetica in rapporto alla fama: “La bruttezza ha un vantaggio sulla bellezza: non passa mai”. Illusa anche lei. Ma non lontana dalla verità. % Romeo e Giulietta The Congress luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 23 Il “non prequel” di Alien è stato uno dei film più blindati dell’anno. Eppure, per svelare i segreti del nuovo lavoro di Ridley Scott, sarebbe bastato “scandire” il titolo. Da noi arriverà ad ottobre Prometheus RIVELATO di Angela Bosetto 24 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 COVER STORY P COME Peter Weyland Sin dal primo Alien (1979) tutti i guai di Ellen Ripley/Sigourney Weaver erano colpa della compagnia Weyland-Yutani, impegnata nella ricerca dell’arma biologica definitiva. Nei due film della serie Alien vs. Predator ne venivano mostrati i fondatori: Charles Weyland e Ms. Yutani. Prometheus , invece, introduce Peter Weyland/Guy Pearce, creatore della Weyland Corp., che proclama: “Prometeo fu punito perché ci diede il fuoco, la nostra prima vera forma di tecnologia, ma siamo noi gli dei adesso!” luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 25 COVER STORY R COME Robot Nei quattro film precedenti gli androidi avevano nomi in ordine alfabetico, così, dopo Ash/Ian Holm (Alien), Bishop/Lance Henriksen ( Aliens – Scontro finale e Alien³) e Call/Winona Ryder (Alien – La clonazione), tocca a David/Michael Fassbender, un modello prodotto in serie con le fattezze di T.E. Lawrence, ma persona- viene assemblata una mappa stellare che sembra indicare il punto cosmico da cui proviene la razza umana. La nave spaziale Prometheus parte alla ricerca di risposte sulla nostra origine, ma, al loro arrivo su un desolato pianeta (forse il famoso LV426/Acheron?), i membri dell’equipaggio scopriranno qualcosa di terribile… M COME Mito lizzabile. Per interpretarlo l’attore afferma di essersi ispirato alle movenze del tuffatore olimpico Greg Louganis. E al Rutger Hauer di Blade Runner no? “Non sono così macho” ride Fassbender. “Inoltre David lo vedo molto più simile a Bowie.” O COME Origine La trama del film, scritto da Jon Spaihts e Damon Lindelof, richiama quella di Alien. Alla fine del ventunesimo secolo, 26 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 In Alien i veicoli spaziali si chiamavano Nostromo e Narcissus in onore di Joseph Conrad, maestro dell’avventura dai risvolti cupi. In Prometheus Scott ha deciso di dare alla nave (e al film) il nome del titano che rubò il fuoco a Zeus. “Quello che il mito insegna è: mai tentare di competere con gli dei e mai abusare dei loro doni!” E COME Equipaggio Oltre all’androide David, il team è composto da tre donne (l’archeologa Elizabeth Shaw/Noomi Rapace, la rappresentante della Weyland Meredith Vickers/Charlize Theron e il primo ufficiale Ford/Kate Dickie) e sei uomini (il capitano Jeremiah Janek/Idris Elba, lo scienziato Charlie Holloway/Logan Marshall-Green, il botanico Millburn/Rafe Spall, il geologo Fifield/Sean Harris, gli ufficiali di bordo Ravel/Benedict Wong e Chance/Emun Elliott). T COME Tecnica Girato in formato Imax 3D, Prometheus rappresenta una sfida enorme: la ricerca del perfetto equilibrio fantascientifico tra realtà ed effetti speciali. I giganteschi set progettati da Arthur Max (scenografo di manda fatidica (ci sarà Alien?), la risposta è sibillina: “Non come protagonista”. E COME Erich von Däniken Il soggetto di Prometheus è ispirato alla sua “teoria degli antichi astronauti”, secondo cui non potremmo trovarci dove siaScott dal 1997) sono stati costruiti nei minimi dettagli, in quanto, come ha ribadito il regista, “affidandosi solo al computer si perde moltissimo.” S COME Sequel H COME H. R. Giger Ufficialmente l’artista svizzero, ideatore dell’Alien originale e consulente dell’intera saga, non figura nella troupe, ma Scott lo ha convinto lo stesso a realizzare l’inquietante bassorilievo che adorna una della cambiato idea. I due film condividono lo stesso universo narrativo, però sono storie indipendenti che, al massimo, si contestualizzano a vicenda. mo senza alcun aiuto esterno, ossia quello di divinità capaci di progettare e pianificare i vari insediamenti del cosmo, proprio come degli ingegneri spaziali. In tale ottica, tutti gli eventi catastrofici della storia, nonché le più misteriose forme di archeologia, sono spiegabili in chiave ufologica. Scott ammette di aver lasciato diverse questioni irrisolte per garantire a Prometheus la possibilità di un seguito: non l’anello di congiunzione con la saga di Alien, bensì un ulteriore allontanamento. Il primo aprile si è diffusa la notizia (rivelatasi poi il canonico pesce) dell’autocandidatura registica di James Cameron. Scontato fosse una bufala? Non tanto: nel 1986 Aliens l’aveva diretto lui. U COME Universo narrativo camere aliene. Circa il ritorno dello Space Jockey, altra celebre creatura di Giger, il regista replica con una battuta: “Ce ne siamo dimenticati per tre film: bisognava pur dargli il giusto spazio”. Ma alla do- Tutti i membri del cast e della troupe ci tengono a sottolinearlo: pur essendo ambientato 37 anni prima dei fatti di Alien, Prometheus non è il prequel della pellicola del 1979. Scott aveva iniziato a lavorarci con quell’intenzione, ma poi ha luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 27 COVER STORY Diversamente 28 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 “Una perfetta donna guerriera”, secondo il creatore di Prometheus. Le metamorfosi della Rapace, che per dimenticare Millennium non si piega agli standard hollywoodiani Noomi LA HOLLYWOOD FEMMINILE CONTEMPORANEA somiglia sempre più a una puntata di Nip/Tuck, dove le aspiranti attrici non fanno un passo senza essere passate dal chirurgo o dal consulente di immagine. Per questo fa riflettere che un’interprete come Noomi Rapace sia richiestissima. Inoltre è straniera (per metà svedese, per metà spagnola) e non ha avuto un passato di modella o una nomination all’Oscar a lanciarla oltre oceano, solo il ruolo di Lisbeth Salander, il personaggio creato da Stieg Larsson, per altro reinterpretato poco dopo da Rooney Mara. Ma, se quest’ultima è una bellezza costretta a nascondersi sotto trucco, parrucco e piercing per essere credibile nella parte di una hacker punk, Noomi non rientra negli standard estetici dominanti. Quello che incuriosisce i registi è la sua diversità, sia nel modo di porsi (predilige le storie borderline perché “il cinema ha bisogno di film estremi”), sia in quello di pianificare la propria carriera. Come quando, ad esempio, ha rifiutato tutti i copioni arrivati dagli USA, definendoli “fotocopie di Millennium”, per lavorare a progetti luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 29 COVER STORY Rachel McAdams e Noomi Rapace in Passion di Brian De Palma. In basso, l'attrice sul set di Prometheus ...e si lancia nel thriller erotico con De Palma nell’imminente Passion che riteneva più stimolanti, quali Beyond (2010) o Babycall (2011). Una scelta masochista agli occhi di qualunque attore sogni l’America, ma che ha persuaso la produttrice Susan Downey (moglie di Robert) a incontrarla e a farla scritturare da Guy Ritchie a in Sherlock Holmes – Gioco di ombre. Ridley Scott, invece, non aveva dubbi. Sin dall’inizio ha chiarito ai suoi collaboratori che in Prometheus non avrebbe mai ceduto su due nomi: Michael Fassbender e Noomi Rapace, perché “è una perfetta donna guerriera. Appena l’ho vista sul grande schermo mi ha subito ricordato Sigourney (Weaver)”. In realtà tra le due attrici c’è un’enorme differenza: la Weaver era quasi una debuttante quando Scott la fece diventare Ellen Ripley nel 1979, mentre la Rapace spera che il personaggio di Elizabeth Shaw la aiuti a liberarsi di Lisbeth, della quale ha ammesso di non poterne più. Ma esiste anche un punto di raccordo: è dopo aver visto Alien che la giovanissima 30 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 Noomi Norén (Rapace è il cognome dell’ex marito Ola, tenuto per fini artistici) decide di imparare a fare “quelle cose che sullo schermo spettano solo agli uomini”. Di che pasta è fatta se n’è accorto persino il truccatore di Prometheus, al quale ha chiesto non di valorizzarla, ma di martoriarla il più possibile. “Non ci vedo nulla di strano” - ha commentato - “non ero là per essere sexy”. Di tutt’altra opinione deve essere Brian De Palma, dato che con lei ha da poco terminato di girare il suo ritorno al thriller erotico, ossia Passion (remake di Crime d’amour, 2010, l’ultimo film di Alain Corneau). Nel frattempo, Noomi è tornata a lavorare con Niels Arden Oplev (il regista di Uomini che odiano le donne) in occasione della sua prima regia statunitense, il thriller Dead Man Down. Solo in un genere ha giurato che non la vedremo mai: “Le commedie sentimentali. Preferisco i personaggi disturbati a quelli simpatici”. Tutto il contrario di un’attrice hollywoodiana. A.B. personaggi “Cineasta totale, giudice totalizzante: a Venezia l’effetto Collateral di un non premiato chiamato a premiare di Federico Pontiggia Michael Mann La sfida EFFETTI COLLATERAL(I): come può uno dei registi più bravi e meno premiati di sempre scegliere chi premiare? Scherzi del destino, succede a Venezia, dove il sommo Michael Mann è chiamato a scegliere Leone d’Oro e altri illustri felini alla 69esima Mostra. Escludendo – il regolamento della Biennale lo può cambiare solo Quentin Tarantino, ricordate? - che Mann possa ricompensarsi in prima persona, il cortocircuito “non premiato / premiante” rischia di smuovere le placide, talvolta immote, acque della Laguna. Fronte degli Academy Awards, Mann è a bocca asciutta: tre nomination per Insider, una da produttore per The Aviator, zero statuette. Ed è in buona compagnia: Hitchcock, Kubrick, anche loro snobbati dagli Oscar, e ormai senza rimedio. Chissà come andrà a lui, ma al Lido arriva consapevole dell’importanza di un premio e, ancor più, 32 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 della non importanza di un premio. Da spaccare testa e pensieri, ma c’è altro: chi, scorrendo la sua filmografia, potrebbe pensare a una predilezione per il “genere d’autore”, spesso con la pistola fumante e sempre con il grilletto premuto sullo Stile… si sbaglia. “Io tendo a non voler ripetere lo stesso genere”, e se mutatis mutandis valesse pure da presidente giudicante? Premierebbe una commedia, di quelle senza colpo ferire, addirittura, alla volemose bene, se lo Stile non venisse a mancarle. Del resto, basti pensare a quel che ha fatto Moretti a Cannes ultima scorsa: “Non premierà mai Michael Haneke, il suo cinema proprio non gli va giù”, e s’è visto. La prima volta di Mann alla guida della giuria di un festival internazionale, dunque, potrebbe scardinare l’assunto, legittimamente desunto da Nemico Pubblico, Miami Vice, Manhunter e compagnia bella, che la cor- Tom Cruise in Collateral, sotto sul set di Miami Vice e Nemico Pubblico. A lato, Michael Mann luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 33 personaggi William Petersen in Manhunter – Frammenti di un omicidio. Sotto, Michael Mann e Daniel Day-Lewis sul set de L’ultimo dei Mohicani nice di genere sia oggi il modo migliore per inquadrare il mondo: “No, non credo proprio”. E crolla un’altra certezza, insieme all’equazione - molto off Hollywood e molto festivaliera - low budget uguale alta qualità: dai 120 milioni di dollari del budget preventivato Miami Vice era schizzato a oltre 200 (promozione esclusa), colmati solo per un terzo al boxoffice patrio. Dion Beebe alla fotografia e altri dreams that money can buy, ma Mann non fa una piega: il pauperismo ad altri, lui spende, spande e perché non dovrebbe capire chi fa altrettanto? Se non sarà più Luck, fuoriserie tv azzoppata dopo la prima stagione per troppi cavalli azzoppati sul set, ora in cantiere ha un thriller, The Big Stone Grid, d’ambientazione cinese, un’epopea storica sulla battaglia di Agincourt anno domini 1415, una dedica filmata al celebre fotografo di guerra Robert Capa, Go Like Hell sulle corse automobilistiche e Gold, prodotto da Paul Haggis. Di tutto e di più, manco fosse un palinsesto Rai, ma se dietro la macchina da presa è mare magnum, in sala di proiezione Mann Il presidente di giuria della 69ma Mostra avvisa i colleghi: “Il regista è responsabile di tutto” 34 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 può darci due giudiziose certezze. La prima sulla violenza: “Non c’è bisogno di mostrare sangue e coltellate, è più efficace se arriva al pubblico nello sguardo delle vittime”. Splatter non salvato, autori mezzo avvisati. Seconda avvertenza, qual è il suo modo di intendere la regia? “Non si tratta solo di sapere dove mettere la macchina da presa, il regista è responsabile di tutto, dal divano in scena alle tende, passando per acconciatura e trucco. E non è che gli attori vanno lì, si studiano le battute e recitano: bisogna creare un curriculum perché capiscano chi è il loro personaggio”. Cineasta totale, giudice totalizzante, i colleghi sono avvisati: la sfida di Michael Mann è appena iniziata. % 1°Gruppo Settembre - Dicembre 2012 MIGLIOR SCENEGGIATURA MIGLIORE INTERPRETAZIONE FEMMINILE FESTIVAL DI CANNES VANITÀ WOODY (TITOLO PROVVISORIO) con Penelope Cruz, Sean Penn, Scarlett Johansson, Diane Keaton, Martin Scorsese, Naomi Watts, Josh Brolin, John Cusack un film di Robert B. Weide con Jasmine Trinca, Anne Alvaro, Pia Engleberth un film di Giorgio Diritti AL DI LÀ DELLE COLLINE con Cosmina Stratan, Cristina Flutur un film di Cristian Mungiu IN CONCORSO MIGLIOR ATTORE FESTIVAL DI CANNES FESTIVAL DI CANNES RUGGINE E OSSA HOPE SPRINGS THE HUNT (LA CACCIA) con il Premio Oscar Marion Cotillard, Matthias Schoenaerts un film di Jacques Audiard (Il Profeta) (TITOLO PROVVISORIO) con Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen, Susse Wold un film di Thomas Vinterberg con Meryl Streep, Tommy Lee Jones, Steve Carell un film di David Frankel (ll diavolo veste Prada) PREMIO DELLA GIURIA 360 THE ANGELS’ SHARE TUTTO PARLA DI TE con Anthony Hopkins, Ben Foster, Jude Law, Rachel Weisz,Moritz Bleibtreu un film di Fernando Meirelles (The Constant Gardener) (TITOLO PROVVISORIO) con Charlotte Rampling, Elena Radonicich, Valerio Binasco, Maria Grazia Mandruzzato un film di Alina Marazzi con Paul Brannigan, John Henshaw, Gary Maitland un film di Ken Loach CREDITI NON CONTRATTUALI Compacta FESTIVAL DI CANNES Anticipazioni 2°GRUPPO BARBARA DANS LA MAISON con Nina Hoss, Ronald Zehrfeld un film di Christian Petzold (TITOLO PROVVISORIO) con Naomi Watts, Robin Wright un film di Anne Fontaine con Fabrice Luchini, Kristin Scott-Thomas, Emmanuelle Seigner un film di François Ozon DIANA Orso D’Argento Miglior Regia HYDE PARK ON HUDSON (TITOLO PROVVISORIO) LAY THE FAVOURITE (TITOLO PROVVISORIO) TWO MOTHERS con Naomi Watts un film di Oliver Hirschbiegel (La caduta) UNTITLED SPIKE JONZE con Joaquin Phoenix, Amy Adams, Samantha Morton UNDER THE SKIN con Scarlett Johansson un film di Jonathan Glazer UNTITLED JAMES GRAY con Bill Murray, Laura Linney, Olivia Williams un film di Roger Michell (Notting Hill) con Bruce Willis, Rebecca Hall, Catherine Zeta-Jones un film di Stephen Frears POPULAIRE L’IPNOTISTA CLOSED CIRCUIT (TITOLO PROVVISORIO) con Lena Olin, Mikael Persbrandt, Tobias Zilliacus un film di Lasse Hallström PROMISED LAND con Joaquin Phoenix, Marion Cotillard, Jeremy Renner AUGUST OSANGE COUNTY con Meryl Streep e Julia Roberts un film di John Wells UNTITLED FARHADI con Marion Cotillard dal regista de La Separazione con Romain Duris, Deborah François, Shaun Benson e Bérenice Béjo un film di Regis Roinsard con Eric Bana, Rebecca Hall un film di John Crowley con Matt Damon, Frances McDormand un film di Gus Van Sant TRACKS con Mia Wasikowska un film di John Curran speciale uscite 2012/2013: dall’arrivo di Dark Knight Rises agli attesi Wong Kar-wai e Paul Thomas Anderson. E la truppa degli italiani Fotoromanzo testi di Gianluca Arnone, Angela Bosetto, Federico Pontiggia, Valerio Sammarco 36 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 di una stagione luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 37 speciale uscite Il cavaliere oscuro Il ritorno Regia Christopher Nolan Con Christian Bale, Tom Hardy Uscita 29 Agosto “ l tema di Batman Begins era la paura, quello de Il cavaliere oscuro il caos. Il fulcro dell’ultimo film sarà il dolore”. Christopher Nolan chiarisce le proprie intenzioni per il capitolo conclusivo della sua trilogia dedicata a Batman: in brutalità, drammaticità e violenza Il cavaliere oscuro – Il ritorno (The Dark Knight Rises) supererà entrambe le avventure precedenti. Che i fan si rassegnino perché questa è davvero la fine: né il regista né Christian Bale hanno intenzione di lavorare ad altre pellicole sull’uomo pipistrello. Nolan è tranquillo circa la cosiddetta “maledizione” del terzo capitolo, generalmente inferiore ai primi due: “Il cavaliere oscuro ha certamente superato ogni mia aspettativa, ma l’unica certezza che avevo quando ho iniziato a scrivere Batman Begins era come si sarebbe conclusa la saga. E il successo non mi ha fatto cambiare idea”. Dopo 8 anni, Bruce Wayne è costretto a tornare in azione per difendere la città ingrata dai propositi apocalittici del gigantesco Bane (Tom Hardy). Anche l’indimenticabile Joker di Heath Ledger voleva distruggere Gotham City, ma le sue decisioni erano imprevedibili. Bane, invece, ha un piano... Sullo sfondo di una metropoli vicina al collasso, spunta l’ombra felina di Catwoman (Anne Hathaway): nemica o alleata? A fianco di Bale/Batman, ritroviamo i fedeli Morgan Freeman/Lucius Fox, Gary Oldman/Jim Gordon e Michael Caine/Alfred, mentre direttamente dal cast di Inception arrivano Joseph Gordon-Levitt nei panni del poliziotto John Blake e Marion Cotillard in quelli di Miranda Tate, membro del cda della Wayne Enterprises. Confermato il cameo di Liam Neeson (Ra’s Al Ghul). Sui poster Gotham brucia, ma in Italia dovremo aspettare il 29 agosto per scoprire se il cavaliere oscuro riuscirà a salvarla o cadrà per sempre. A.B. I 38 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 The Bourne Legacy Regia Tony Gilroy Con Jeremy Renner, Edward Norton Uscita 14 Settembre The Master Regia Paul Thomas Anderson Con J. Phoenix, P. S. Hoffman Uscita 2013 l ritorno alla regia di Paul Thomas Anderson 5 anni dopo Il Petroliere. In molti – vista l’uscita USA fissata al 12 ottobre (anche se in poche sale, forse per I permettere al film di gareggiare agli Oscar) – lo attendono a Venezia. Ambientato negli USA anni ’50, è incentrato sul fondatore di un’organizzazione fideistica e sullo sbandato scelto come braccio destro. Sarà proprio lui, più avanti, a metterla in discussione. V.S. Un giorno devi andare Regia Giorgio Diritti Con Jasmine Trinca Uscita Settembre oproduzione Italia-Francia, il nuovo, atteso film di Giorgio Diritti si muove tra Trentino e Amazzonia sulle tracce di Jasmine Trinca, alias Augusta, che arriva nella foresta pluviale per reagire al dolore. Affiancherà una suora nel lavoro con le comunità indigene dell’alto Rio Andirà, ma poi il senso della vita chiama, e Augusta si distacca: tra indios e natura, la riconciliazione con sé, il mondo e Dio. La donna che verrà? F.P. C C hi avrebbe raccolto il timone di Greengrass senza far perdere la rotta a una nave da un miliardo di dollari? E chi avrebbe rimpiazzato Damon senza alterare l’indice di gradimento del pubblico? La Universal si è rivelata prudente: ha spostato in regia Tony Gilroy, già architetto narrativo del franchise, e ingaggiato il più credibile 007 in circolazione, Jeremy Renner, affiancandogli Rachel Weisz ed Edward Norton. Renner è Aaron Cross, uscito da un programma di addestramento che lo ha reso una macchina da guerra. Proprio come Bourne, il cui fantasma aleggia sul quarto episodio. Si punta sempre su botte, fughe e cospiratori. Ma la sterzata verso i temi della manipolazione genetica imprime una nuova direzione alla saga. G.A. Le belve (Savages) Regia Oliver Stone Con Aaron Johnson, Taylor Kitsch Uscita 26 Ottobre hriller adrenalinico incentrato su due coltivatori/spacciatori di marijuana della California del Sud, entrambi “impegnati” con la bellissima T Ophelia (Blake Lively). L’idillio durerà fino a che un cartello di trafficanti della baia messicana (Salma Hayek, Benicio Del Toro) non decide di irrompere nel loro traffico. Dalla parte dei ragazzi, l’ambiguo agente DEA (John Travolta). Dall’acclamato romanzo di Don Wislow. V.S. luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 39 speciale uscite To the Wonder Regia Terrence Malick Con Ben Affleck, Rachel McAdams Uscita 14 Dicembre awless e Knight of Cups in lavorazione e forse – avverbio malickiano per eccellenza – To the Wonder da scartare sotto l’albero e in anteprima a Venezia. Forse – e due – con raddoppio: il doc Voyage of Time vociato da Brad Pitt ed Emma Thompson. Tempo al tempo, questa Meraviglia parla romance, con Ben Affleck, Olga Kurylenko, Rachel McAdams, Rachel Weisz, Javier Bardem, Barry Pepper, Michael Sheen e Amanda Peet. La storia è tradizionale - Ben vola a Parigi, si innamora di Olga, la sposa back in Oklahoma, e dopo la rottura ritorna a corteggiare la hometown girl Rachel - eppure, sostiene Malick, è ancor più sperimentale di The Tree of Life. Vedremo, ma che ne è del Terrence da 5 film in 38 anni? F.P. L Bella addormentata Regia Marco Bellocchio Con Toni Servillo, Alba Rohrwacher Uscita Settembre ra già tutto previsto. Cattivi pensieri ridestati come il cane di Pavlov. Un secondo dopo l’annuncio. Un film su Eluana Englaro? Siamo pazzi?!? E allora permessi negati, finanziamenti bloccati (Friuli VeneziaGiulia Film Commission). Il sonno della Bella addormentata non poteva essere più tormentato. E il tentativo di Bellocchio di riportare la discussione su un terreno prettamente cinematografico fallito. Prima ancora che a uno dei due festival (Venezia o Roma?) questo è un film destinato alla fiera dei veleni di un Paese dove tutto è politica, tranne la politica. G.A. E 40 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 Gangster Squad Regia Ruben Fleischer Con Sean Penn, Ryan Gosling Uscita 5 Ottobre alla vera storia del criminale Mickey Cohen ai racconti di Paul Lieberman sul L.A. Times: Ruben Fleischer “arruola” Sean Penn, Ryan Gosling e Josh Brolin (loro due i sergenti Wooters e O’Mara). Fine anni ’40, l’egemonia incontrollata del boss vs. un manipolo di outsider del LAPD decisi a fermarlo: adrenalina e proiettili assicurati! Nel cast anche Nick Nolte. V.S. D Frankenweenie Regia Tim Burton Genere Animazione Uscita 18 Gennaio 2013 al (fu?) genio di Tim Burton, la tenera favola del piccolo Victor e del suo cane Sparky. Se Sparky muore, lo scienziato pazzo Victor D Django Unchained resuscita, e prova a nascondere la sua creazione cucita-in-casa. Eppure, “tenere al guinzaglio una nuova vita” può essere mostruoso… Dall’omonimo corto live-action diretto da Burton nel 1984, ora Frankenweenie si anima in stop-motion, veste bianco e nero e vede 3D: basta? F.P. Passion Regia Brian De Palma Con R. McAdams, N. Rapace Uscita 2013 S Regia Quentin Tarantino Con Jamie Foxx, Christoph Waltz Uscita 18 Gennaio 2013 Q uentin Tarantino era destinato a Django. La passione mai nascosta per i film di Leone e quell’indizio che valeva più di una prova, il cameo in Sukiyaki Western Django di Takashi Miike, lasciavano presagire l’imminente decisione di filmare un proprio spaghetti-western. Condito naturalmente col sugo rosso sangue e il pepe dell’irriverenza tipici del maestro del pulp. “Cast da urlo” (oltre a Foxx e Waltz, citiamo Di Caprio), per dire una delle tante iperboli che caratterizzano il progetto. Bastardo senza gloria è stavolta uno schiavo che viene liberato da un cacciatore di teste e introdotto alla professione. Intanto i primi a perderla (la testa) sono stati i suoi fan. Della serie: vedi trailer e poi muori. G.A. ei anni dopo Redacted, Brian De Palma torna al suo genere “d’elezione”: il thriller. Mai come stavolta passionale: la storia è quella della lotta di potere tra due donne nello spietato mondo del business internazionale. Da una parte Christine (Rachel McAdams), elegante e disinvolta, legata al denaro e al controllo. Isabelle (Noomi Rapace) è la sua protetta: innocente e manipolabile, piena di idee all’avanguardia che Christine non ha alcun problema a fare sue. Seduzione, manipolazione, dominio e umiliazione: Christine non può farne a meno, controllare/dominare Isabelle è più forte di lei. Ma quando quest’ultima finirà a letto con uno dei suoi amanti, scoppierà la guerra. Suspense ed erotismo, nelle mani del creatore di Vestito per uccidere. V.S. Only God Forgives Regia Nicolas Winding Refn Con R. Gosling, K. S. Thomas Uscita 2013 a storia di un tenente che si crede Dio alla ricerca di una religione in cui credere. Con Ryan Gosling e Kristin Scott Thomas, l’abbiamo girato a Bangkok”. Nulla a che fare con Il cattivo tenente di Ferrara (e Herzog, sic), produce, scrive e dirige Nicolas Winding Refn, riabbracciando il suo pilota di Drive e rincarando l’ultraviolenza. Dalle prime clip a Cannes, lo stile fa letteralmente a botte, con un rischio: la maniera. Ma mai dire mai con il talento danese: nichilismo e action, esistenzialismo e splatter, pregate! F.P. L “ luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 41 speciale uscite Playing the Field Regia Gabriele Muccino Con Gerard Butler, Jessica Biel Uscita 2013 alcio al passato. E’ iniziato il secondo tempo di Gabriele Muccino ad Hollywood: in tribuna Will Smith, in campo un dream team nuovo di zecca: Gerard Butler, Jessica Biel, Uma Thurman, Catherine Zeta-Jones, Judy Greer e Dennis Quaid. Playing the Field è una commedia romantica incentrata su un calciatore (Butler) che decide di allenare la squadra del figlio per passare più tempo con lui. Diventerà l’oggetto del desiderio delle mamme degli altri piccoli giocatori. G.A. C Tutti i santi giorni Regia Paolo Virzì Con Luca Marinelli, Thony Uscita 12 Ottobre “ n piccolo film, buffo, dolce e leggero. Si tratta ancora una volta, credo, di una commedia, ma con pochi, selezionati ingredienti, con un cast dal sapore veritiero ed un racconto dove sono ridotti al minimo gli espedienti di trama”. Lo dice Virzì, che si concentra su Guido e Antonia (Marinelli e la cantante Thony), giovane coppia dai caratteri opposti e dalle giornate scandite da orari al contrario. Cosa succede quando decideranno di avere un figlio? V.S. U 42 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 Hotel Transylvania Regia Genndy Tartakovsky Genere Animazione Uscita 16 Novembre a se i mostri siamo noi? Ovvero, dove possono ritirarsi in santa pace i predatori del nostro immaginario per scampare il pericolo umano? Mummie, licantropi, Frankenstein, Dracula & Co., li ritroviamo tutti all’Hotel Transylvania, nuova stereoscopica creatura della Sony Pictures Animation. Il gap con la Pixar è sempre something in the air, ma la penna s’affina, lo humour s’impenna e l’inversione male & bene, mostro & umano rischia di mietere plausi e risate. La storia? Boymeets-girl, ma il ragazzo è umano, la ragazza figlia del Conte che gestisce il resort. Dunque, camera con vista su tolleranza e diversità, paternità e figliolanza. Tranquilli, non c’è seriosità, vi pare che altrimenti avrebbero chiamato Adam Sandler a vociare Dracula? F.P. M Total Recall - Atto di forza Regia Len Wiseman Con Colin Farrell, Kate Beckinsale Uscita 28 Settembre I n origine fu Philip K. Dick. Poi arrivò Verhoeven, con Schwarzenegger, e fu subito cult. Era il 1990. Ora, oltre 20 anni dopo, il conflitto tra realtà e memoria torna nel thriller diretto da Len Wiseman: il protagonista è Colin Farrell, operaio edile, innamorato della moglie (Kate Beckinsale). E, come allora, dopo aver comprato le memorie impiantate di un viaggio su Marte, inizia a ricordare esperienze legate a un’elaborata cospirazione. V.S. Romeo e Giulietta Regia Carlo Carlei Con Stellan Skarsgard, Paul Giamatti Uscita 2013 a un italiano che rifà Shakespeare: lesa maestà o libertà (ri)creativa? Dalla sua Padre Pio, Carlo Carlei parte da Lamezia Terme e arriva a Stratfordupon-Avon per riproporre la singolar tenzone tra Montecchi e Capuleti e l’amore tormentato e imperituro di Romeo (Douglas Booth) e Giulietta (Hailee Steinfeld). Comprimari di lusso il principe di Verona Stellan Skarsgard e il frate Paul Giamatti, rimane una domanda: Bardo o bardotto? F.P. M Breaking Dawn - parte 2 Regia Bill Condon Con Robert Pattinson, Kristen Stewart Uscita 16 Novembre ra Bella è una vampira e Kristen Stewart l’attrice più pagata al mondo. E’ in questo doppio esito che va misurata l’escalation di Twilight. A quattro anni dall’esordio sul grande schermo, la saga mette la parola fine a un’epopea a tutti gli effetti compiuta, tanto per il destino narrativo dei suoi O personaggi quanto per quello professionale dei suoi interpreti. Simbolico l’epilogo: gli ex nuovi arrivati dello showbiz – Stewart e Pattinson – si sono normalizzati (hanno messo su famiglia) e sono persino disposti a passare il testimone ai più giovani (la figlia Renesmee ). Dovranno prima però distruggere i Volturi, la vecchia guardia capeggiata dall’attore d’antan Michael Sheen. Più ostinato e bravo di loro, ma indifeso contro gli effetti del tempo. G.A. luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 43 speciale uscite The Grandmasters Regia Wong Kar-wai Con Tony Leung, Zhang Ziyi Uscita 2013 i rischia un altro The Tree of Life, almeno come gestazione. Niente Cannes (solo una clip, magnifica), né Toronto e Venezia 2012: il labor limae esiste anche a Hong-Kong, e Wong Karwai sta ancora cesellando The Grandmasters, l’attesissimo biopic del maestro di kung-fu di Bruce Lee, Ip Man, già celebrato in un dittico action da Wilson Yip. Traguardo spostato al 2013, con probabile anteprima sulla Croisette, ma non la speranza di ritrovare il regista di In the mood for love ai suoi fasti. Anzi, si rasenta la certezza: coreografie e calligrafismo, ralenti alla Matrix e parossismo marziale, romance – la bella Zhang Ziyi, secondo i rumors più che una geisha nella vita… - e disciplina, con l’attorefeticcio Tony Leung chiamato a incarnare il gigante sulle cui spalle il leggendario Lee salì come un nano. Un occhiolino al box office, gli occhi puntati su forma e poetica di Kar-Way, e sì… The Grandmasters è già cult. F.P. S 44 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 Ribelle - The Brave Regia Mark Andrews Genere Animazione Uscita 5 Settembre ParaNorman Regia Sam Fell, Chris Butler Genere Animazione Uscita 12 Ottobre M erida è un’abilissima arciera nonché figlia irriverente del re Fergus e della regina Elinor: il teatro dell’azione è quello delle suggestive e misteriose Highlands scozzesi, dove sin dai tempi antichi vengono tramandate storie di leggende mistiche e battaglie epiche. Le stesse che dovrà affrontare Merida per scoprire il significato del vero coraggio al fine di distruggere una tremenda maledizione prima che sia troppo tardi. Dai giocattoli (i tre Toy Story) ai motori (i due Cars), dai supereroi (Gli incredibili) a irresistibili nonnetti (Up), formiche (A Bug’s Life), pesci (Alla ricerca di Nemo), topolini gourmet (Ratatouille) e mostriciattoli (Monster’s & Co.). Un preoccupante salto nel futuro (WALL•E) e un lunghissimo viaggio in territori mitologici: non poteva mancare nell’ormai riconoscibilissima filmografia Pixar la figura di un’eroina Ribelle. La prima Principessa di casa Lasseter? V.S. E‘ stop-motion, è 3D, è horror. Ricorda Coraline. Anche perché il supervisore degli effetti speciali, Brian Van’t Hul, è lo stesso. Non mancano poi affinità con La sposa cadavere, non solo per l’apporto scenografico di Nelson Lowry. Vedi il claim, pensi a Burton: “Non diventi eroe comportandoti normalmente”. Ciò che più conta, ParaNorman ha lo stesso marchio di fabbrica “dark” di quegli altri due: Laika Entertainment. Protagonista un ragazzino sfigato che ha, però, un dono: parla con i morti. La qual cosa può essere utilissima se la tua città è stata appena invasa dagli zombie. Regia affidata a Sam Fell (Giù per il tubo) e Chris Butler. G.A. Venuto al mondo Regia Sergio Castellitto Con Penélope Cruz, Emile Hirsch Uscita 9 Novembre un mattino come un altro quando Gemma e il figlio Pietro, salgono su quell’aereo che li riporterà a Sarajevo, alla ricerca del tempo perduto. La memoria va al 1984, anno delle Olimpiadi invernali, quando Gemma, giovanissima, conobbe l’amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere. Mazzantini scrive, Castellitto dirige, Penelope Cruz interpreta: il terzetto di Non ti muovere si ritrova in una storia d’amore e guerra che colpisce al cuore e cerca pace al botteghino, dopo il flop de La bellezza del somaro. Con Emile Hirsch e Castellitto jr., Pietro. G.A. E‘ luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 45 speciale uscite Le 5 leggende Regia Peter Ramsey Genere Animazione Uscita 30 Novembre abbo Natale, il Coniglio Pasquale, l’Omino del Sonno, Jack Frost e la Fatina dei denti: tutti contro Pitch, l’Uomo nero, il re del Regno delle tenebre che sta spegnendo la luce sul mondo intero. E il buio, ahinoi, cancella immaginazione, speranze e desideri dalle menti dei bambini: li salveranno queste 5 leggende? Interrogativo buono per DreamWorks Animation, che punta su 3D e all-in di “supereroi”, manco fosse The Avengers. F.P. B Argo Regia Ben Affleck Con Ben Affleck, Bryan Cranston Uscita 5 Ottobre 007 Skyfall Regia Sam Mendes Con Daniel Craig, Judi Dench Uscita 31 Ottobre on solo teaser e trailer. Dopo i ritardi legati alla crisi MGM, la produzione del ventitreesimo film della saga di James Bond non ha perso tempo e ha progressivamente stuzzicato l’attesa dei milioni di fan pubblicando una serie di B-Roll in rete, relativi ad alcuni momenti del girato o del dietro le quinte del film. Una rapida scena di inseguimento a Londra, un appostamento in Turchia: quello che è certo, per la prima regia di Sam Mendes di un capitolo 007, è che anche stavolta non mancherà l’azione. N 46 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 n film destinato a gettare nuova benzina sul fuoco nelle relazioni tra Usa e Iran. Argo, terza regia di Ben Affleck, ci riporta al 4 novembre 1979 quando a Teheran, nei giorni caldi della Rivoluzione, alcuni militanti iraniani fanno irruzione nell’Ambasciata US prendendo in ostaggio 52 americani. 6 riescono però a fuggire e tocca ora allo specialista in “exfiltration” della CIA Tony Mendez riportarli a casa prima che i miliziani li catturino di nuovo. G.A. U Daniel Craig è per la terza volta James Bond, Judi Dench è sempre M., stavolta seriamente in pericolo, così come l’intero MI6. Minacciato dal nuovo villain, Javier Bardem. Ma non solo: la lealtà di Bond nei confronti di M. sarà messa a dura prova, però, quando l’oscuro passato della donna torna a galla. Oltre a Bardem, i nuovi innesti nel cast sono quelli di Ralph Fiennes, Albert Finney e Ben Whishaw. Insieme a loro, tre nuovissime Bond Girl: la britannica Naomie Harris, la francese Bèrènice Marlohe e la greca Tonia Sotiropoulou, che apparirà nella parte iniziale del film, in una sequenza ambientata a Istanbul. Per Bond, stavolta, si prospettano faticosi straordinari… V.S. Anna Karenina Regia Joe Wright Con K. Knightley, J. Law Uscita 5 Ottobre on si contano più (quasi 20) gli adattamenti cinematografici del classico di Lev Tolstoy. Questa volta a riportare in vita l’eroina russa è Keira Knightley, chiamata ad interpretare l’icona letteraria dell’emancipazione femminile. A dirigerla, per la terza volta dopo Orgoglio e pregiudizio ed Espiazione, è Joe Wright, regista specializzato nelle trasposizioni di grandi classici, che porta sullo schermo lo script di Tom Stoppard (premio Oscar per Shakespeare in Love). Nel cast anche Jude Law. Dal 5 ottobre in Italia, dal 7 settembre in Inghilterra: a contenderselo i festival di Venezia e Toronto. V.S. N Viva l’Italia Regia Massimiliano Bruno Con Michele Placido, Raoul Bova Uscita 26 Ottobre a girò Rossellini, la cantò De Gregori, ora Viva l’Italia lo dice Max Bruno, eppure qualcosa è cambiato: il Bel Paese non è più. Spazio, dunque, a vis comica e satira sociale, con un politico (Michele Placido) colpito da malore mentre tradisce la moglie con una velina e altre nostrane turpitudini. Dopo Nessuno mi può giudicare, Bruno rigioca la carta della commedia e sfodera un cast all star: Raoul Bova, Alessandro Gassman, Ambra Angiolini e Rocco Papaleo. F.P. L luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 47 speciale uscite Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato Regia Peter Jackson Con M. Freeman, I. McKellen Uscita 14 Dicembre onostante l’improponibile titolo italiano (quel “lo + h” offende la musicalità della nostra lingua) e un trailer soporifero, il ritorno di Peter N Jackson nella Terra di Mezzo è tra gli eventi più attesi della stagione invernale. Dopo la trilogia tratta da Il Signore degli Anelli, Jackson rispolvera Tolkien lanciando il dittico dell’Hobbit (Il viaggio inaspettato arriverà a dicembre, Andata e ritorno alla fine del 2013), aka Bilbo Baggins (Martin Freeman) che, assieme al mago Gandalf e ad una compagnia di nani, si incammina verso la Montagna Solitaria con l’obiettivo di riconquistare Erebor, un tempo regno dei nani e ora dominio del temibile drago Smaug. Nel cast Ian McKellen, Cate Blanchett, Ian Holm, Christopher Lee, Elijah Wood ed Andy Serkis. Rigorosamente in 3D. G.A. L’era glaciale 4 - Continenti alla deriva Regia Steve Martino, Mike Thurmeier Genere Animazione Uscita 28 Settembre opo i dinosauri, la deriva dei continenti. La 4° avventura di Manny, Sid, Diego & Co. prende ancora una volta le mosse dalla “rincorsa” di Scrat alla sua amata ghianda. Un’altra crepa nel ghiaccio, un iceberg alla deriva: il lento (nuovo) assestamento del pianeta ha inizio. Ritroveremo i nostri amici sperduti nell’oceano, alla ricerca di Ellie e Pesca, compagna e figlia di Manny. Che per la prima volta, dopo Leo Gullotta, avrà la voce di Filippo Timi. V.S. D 48 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 Educazione siberiana Regia Gabriele Salvatores Con John Malkovich Uscita 2013 abriele Salvatores lo chiama “Eastern”, perché il mood è western, ma l’ambientazione russa, ovvero lituana (location). E’ Educazione siberiana, tratto dal romanzo di Nicolai Lilin: produce Cattleya per Universal, sceneggiatura del regista con Rulli & Petraglia, focus sui “Criminali Onesti” siberiani, e per star John Malkovich, alias nonno Kuzja che insegna al nipote Kolyma l’etica criminale. Dopo qualche intoppo, la destinazione probabile è Berlino. F.P. G Ancora esisto Regia Gennaro Nunziante Con Checco Zalone Uscita Febbraio 2013 ontro la recessione. Anzi no. Il terzo film di Zalone, diretto ancora da Nunziante, è tutto da rifare: “Io e Gennaro quest’estate ci chiuderemo in una masseria a scrivere un’altra storia”, ammette il comico pugliese. Costretto a cedere lo slot natalizio ai nuovi mostri della commedia italiana, I soliti idioti Biggio e Mandelli, pronti con il sequel. Zalone emigra a febbraio, forse marzo. Con zero certezze, eccetto una: Ancora esisto. G.A. C L’orlo argenteo delle nuvole Regia David O. Russell Con Bradley Cooper, Jennifer Lawrence Uscita Autunno D opo l’exploit di The Fighter David O. Russell tenta la strada della commedia. Dal libro di Matthew Quick (Silver Linings Playbook), il film è una storia d’amore incentrata sulla possibilità di avere una seconda chance. “Ogni nuvola ha un contorno argenteo”: su questo motto conduce la propria esistenza Pat Peoples (Cooper), uomo che cerca sempre di vedere il lato positivo della sua vita. Dimesso dall’ospedale, Pat è convinto di poter riconquistare la moglie, che lo ha lasciato per un altro uomo, proprio grazie all’antico adagio a cui si riferisce da sempre. Torna così a vivere a casa dei genitori, ma è risoluto a diventare l’uomo che sua moglie ha sempre voluto che fosse. Ma è una battaglia difficile da vincere. Finché non incontra Tiffany (Jennifer Lawrence), bellissima ragazza la cui vita non ha seguito i binari che avrebbe voluto. Insieme cercheranno di vivere le loro vite rimanendo fedeli a loro stessi, costruendo un’amicizia unica e trovando, forse, anche l’amore. Commedia corale, con un cast che annovera tra gli altri anche Robert De Niro. Uscita prevista negli States il 21 novembre: anche qui, il solito quesito, Venezia o Toronto? V.S. luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 49 speciale uscite Vita di Pi Regia Ang Lee Con Suraj Sharma Uscita 21 Dicembre l premio Oscar Ang Lee adatta il bestseller di Yann Martel Life Of Pi (Vita di Pi). Protagonista l’esordiente 17enne indiano Suraj Sharma, I chiamato a trascorrere 227 giorni su una piccola imbarcazione in compagnia di alcuni animali dello zoo, tra cui una tigre del Bengala. Sceneggiatura di David Magee (Finding Neverland), location tra Taiwan e India, il 3D è il biglietto d’auguri: uscirà a Natale con Fox. F.P. The Best Offer Regia Giuseppe Tornatore Con G. Rush, J. Sturgess Uscita 2013 T Il grande Gatsby Regia Baz Luhrmann Con L. Di Caprio, C. Mulligan Uscita 18 Gennaio A ustralia, giurava, sarebbe stato il Via col vento del terzo millennio. Peccato non fosse nemmeno il refolo. Così Luhrmann congela melò e ambizioni rileggendo il capolavoro di F. Scott Fitzgerald – è il quarto adattamento cinematografico del romanzo - in 3D. Voce narrante è il giovane Nick Carraway (Tobey Maguire) che arriva a New York nella primavera del 1922, l’età del jazz, in cerca di fortuna. Incontrerà la cugina Daisy (Carey Mulligan) e suo marito, il donnaiolo Tom Buchanan (Joel Edgerton), che lo introdurranno nell’affascinante mondo dei super ricchi US. A cui appartiene anche il misterioso milionario Jay Gatsby (Leonardo Di Caprio). Budget importante: 150 milioni di dollari. G.A. 50 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 rieste, Vienna, Alto Adige. Il mondo delle aste, tra alberghi e ristoranti di lusso, a far da sfondo ad una storia d’amore insolita, fuori dagli schemi. Giuseppe Tornatore abbandona la Sicilia e l’epopea di Baarìa, torna a Trieste (La sconosciuta) e a confrontarsi con un cast internazionale (Geoffrey Rush e Jim Sturgess, tra gli altri) ma continua il sodalizio con i collaboratori abituali: Ennio Morricone per le musiche, Maurizio Sabatini per le scenografie e Fabio Zamarion per la fotografia. In attesa dell’annunciato kolossal Leningrad, produzione americana con budget di circa cento milioni di dollari, incentrato sull’attacco nazista della Seconda Guerra Mondiale. V.S. Sin City 2 Frank Miller, Robert Rodriguez Con Clive Owen, Jessica Alba Uscita 2013 C hi non ha peccato scagli la prima pietra: l’autore del fumetto e co-regista Frank Miller o il cineasta totale Robert Rodriguez? Fatto sta, la gestazione di Sin City 2 è elefantiaca e la parola sequel ormai suona vagamente ironica: cast ancora in via di definizione, primo ciak pure, il sottotitolo A Dame to Kill For viene dal secondo volume della serie. “Ci saranno un paio di storie vecchie, che girano intorno a Blue Eyes e alle Old Town Girls, e una nuova con una Nancy Callahan (Jessica Alba) inedita e spaventosa”, promette Frank. Soliti noti Marv (Mickey Rourke) e un Dwight McCarthy (Clive Owen) travolto dall’arrivo della fatale Ava (forse Rachel Weisz), Sin City 2 arriverà, se arriverà, con Lucky Red. F.P. Lincoln Regia Steven Spielberg Con Daniel Day-Lewis Uscita Gennaio 2013 incoln è probabilmente la prova del nove per Steven Spielberg: il regista americano è davvero alla frutta, come sostengono non pochi critici, o è L ancora capace di trasmettere emozioni, come vorrebbero i suoi aficionados, capaci di amare persino il gelido Tintin e di versare lacrime per lo sfortunato cavallo da guerra di War Horse? Di sicuro Spielberg crede ancora in un cinema d’autore per famiglie e nella forza evocativa delle sue immagini, capaci di catturare verità e produrre immaginario. Lincoln è basato sul romanzo di Doris Kearns Goodwin, Team of Rivals, e racconterà gli ultimi quattro mesi di vita del Presidente e la fine della guerra di secessione americana. Daniel Day-Lewis interpreta il protagonista. Con lui Tommy Lee Jones e Joseph GordonLevitt. G.A. E’ stato il figlio Regia Daniele Ciprì Con Toni Servillo, Alfredo Castro Uscita Autunno on più CinicoTv, non più Maresco. Daniele Ciprì, per la prima volta "in solitaria", ci porta alla periferia di Palermo (in realtà è Brindisi), dalla famiglia Ciraulo: povera ma con una Volvo fiammante. "Risarcimento" che i Ciraulo hanno percepito per la perdita di un congiunto durante una sparatoria mafiosa. “Risarcimento” che causerà di lì a poco più di qualche problema. Un giallo surreale, dal romanzo di Roberto Alajmo. Destinazione Venezia? V.S. N luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 51 speciale uscite Gravity Regia Alfonso Cuarón Con G. Clooney, S. Bullock Uscita 2013 ncora tra le nuvole, ma stavolta per riparare il telescopio Hubble e poi tornarsene sulla Terra a riabbracciare la figlia. Queste le intenzioni, ma George Clooney non teme lo spazio profondo: prima Solaris con Steven Soderbergh, ora Gravity con A Alfonso Cuarón. Parafrasando i suoi amici Coen, verrebbe da chiedergli: fratello, dove vai? Per aspera ad astra, e la sua carriera conferma: prossimo approdo sul pianeta sala il thriller scifi del regista messicano, che promette CGI e digitale mai visti, 3D di senso e – udite, udite! – divieto di trucco per gli attori, compresa una Sandra Bullock, dicunt, comprensibilmente interdetta. Chi come Guillermo Del Toro ne ha visto qualche sequenza è rimasto a naso all’aria e bocca aperta, perché la stoffa è quella del virtuoso - e virtuosistico - Children of Men: anche qui, complice il sodale direttore della fotografia Emmanuel Lubezki, pianisequenza da restare col nodo alla gola. Eppure, qualcuno l’ha prematuramente ribattezzato “Open Water nello spazio”, e non suona un complimento: vedremo, per ora George e Sandra fluttuano nello spazio, al ground control Cuarón saprà rispondere da par suo? F.P. Il comandante e la cicogna Regia Silvio Soldini Con V. Mastandrea, A. Rohrwacher Uscita Autunno a statua di Garibaldi, al centro di una grande piazza italiana, non si dà pace alla vista del suo Paese, sempre più degradato e volgare, mentre in mezzo al traffico sotto di lui, passano Leo, un idraulico con due figli da crescere, e Diana, una giovane artista piena di idee e senza una lira. E’ il nuovo stravagante Silvio Soldini. Che si affida a Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston, Claudia Gerini e Luca Zingaretti. G.A. L 52 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 ® 2 PREMI OSCAR MIGLIORE ATTRICE - MIGLIOR TRUCCO Meryl Streep «Ci conquista» Il Messaggero «Streep magnifica Thatcher» La Stampa «Meryl supera la sua bravura di sempre» la Repubblica UN FILM DI THE P HYLLIDA L LOYD IRON LADY UNA DONNA CHE HA FATTO LA STORIA IN VENDITA IN DVD E BLU-RAY DISC ™ DAL 4 LUGLIO 2012 SEGUI THE I RON L ADY www.bimfilm.com bi fil SU Distribuito da ritratti DONNA in amore Il teatro mai abbandonato, la popolarità e l’Oscar grazie a Ken Russell: ecco Glenda Jackson di Orio Caldiron 54 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 Glenda Jackson in Donne in amore. A destra in Domenica, maledetta domenica N essun’altra padroneggia meglio di Glenda Jackson l’arte di rubare la scena, tipica dei grandi professionisti che l’imparano sulle tavole del palcoscenico nel corso delle lunghe tournée. Subito dopo essere entrata alla Royal Shakespeare Company, si fa notare in Marat-Sade (1967), dove Peter Brook riprende con primissimi piani, sfocature, tagli di luce, carrelli avanti e indietro la sua messinscena teatrale del dramma di Weiss ambientato nel manicomio di Charleton in uno strepitoso gioco di specchi che rimanda continuamente alla più inquietante contemporaneità. Nonostante il ruolo non sia da protagonista, imprime tale intensa energia al personaggio di Charlotte Corday, che tenta a più riprese di farsi ricevere da Marat a mollo nella tinozza e alla fine lo pugnala, da farne una delle immagini più memorabili dell’intero film. La popolarità arriva con Donne in amore (1969) di Ken Russell, uno dei più riusciti adattamenti cinematografici da Lawrence. e la sua virulenta polemica nei confronti della morale vittoriana, prevalendo su Oliver Reed e Alan Bates fino a aggiudicarsi l’Oscar. Domenica, maledetta domenica (1971) di John Schlesinger le offre l’occasione di dar vita a uno dei suoi personaggi più intensi. Scandita dal venerdì alla domenica successiva prima che l’amante se ne vada negli Stati Uniti, la sconsolata solitudine di Alex, la divorziata in carriera impersonata dall’attrice, diventa un ritratto strug- gente di un interno borghese sospeso tra sfumature psicologiche e sguardi sociologici, malinconici silenzi e raggelati rapporti familiari, sullo sfondo di una Londra angosciosamente suburbana dove il telefono suona quasi sempre a vuoto. Glenda Jackson – nasce a Birkenhead, il 9 maggio 1936 in una famiglia di minatori – negli anni settanta è con Julie Christie e Vanessa Redgrave una delle star più conosciute e apprezzate del cinema inglese, molto attiva anche in televisione. Si sposa giovanissima con l’attore Roy Hodges, da cui ha un figlio. La coppia divorzia nel 1976. Se non abbandona mai il teatro, dove interpreta con successo grandi personaggi di autori classici e moderni, non trascura neppure l’impegno politico nelle file del Labour Party. La recitazione fortemente espressiva si rivela in tutta la sua duttile versatilità quando passa dai ruoli drammatici ai toni brillanti della commedia. Come avviene in Un tocco di classe (1973), il breve incontro tra adulteri consenzienti in cui fa faville in coppia con George Seagel, ottenendo il secondo Oscar. Quando in Visite a domicilio (1978) battibecca con Walter Matthau è irresistibile. Il loro primo approccio sul divano di lei più che al kamasutra fa pensare a uno scontro di arti marziali. Due sotto il divano (1980) suggella la coppia della spigolosa vedova inglese e dello scatenato ex agente americano che ripropone con disincantata vivacità il tocco di classe della Sofisticata. Questa volta è lei a farsi rubare la scena. - Nel personaggio di Gudrun ripropone con aggressività il vitalismo fatto di carne e di sensi del romanzo luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 55 i film del mese OTTIMO BUONO SUFFICIENTE MEDIOCRE SCARSO Chi fa da sé fa per tre: energia ipercinetica e horror vacui, Alex il Leone & Co. ai massimi storici Madagascar 3 Ricercati in Europa anteprima PRIMO PRINCIPIO DELLA CINEDINAMICA: l’originale non si batte mai. Correlato: i sequel vengono dopo non solo temporalmente, ma qualitativamente. Eppure il cinema ha delle ragioni che la legge della giungla (savana?) non riconosce: la riprova? Madagascar 3 – Ricercati in Europa. Il terzo atto conferma la parabola ascendente del franchise miliardario (in dollari) della DreamWorks: è meglio di Madagascar (2005) e Madagascar 2 (2008). Se l’exemplum della Pixar – ma non vale per tutti i cartoon della controllata Disney – rimane inarrivabile, il gap si sta inesorabilmente accorciando, e il trio in regia Eric Darnell, Tom McGrath e l’inedito Conrad Vernon (consulente per i primi due capitoli) è della partita. Darnell scrive con Noah Baumbach, già responsabile dei guizzi umoristici di 56 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 Fantastic Mr. Fox: qui non è Wes Anderson, e si guizza di meno. Ma se le sofisticatezze – a parte il florilegio di citazioni a uso postmoderno e consumo cinefilo – mancano, l’energia ipercinetica, una paletta colori mai così ampia e un 3D che serve a (più di) qualcosa fungono da validi succedanei: Madagascar 3 è puro action-adventure, con due occhi di riguardo per i piccini, e un terzo per non scontentare chi li Regia E. Darnell, T. McGrath, C. Vernon Genere Animazione, Colore Distr. Universal Pictures Durata 85’ accompagna. La storia: avete presente Cars 2? Uguale per location – trasferta europea – e contraria per esiti: le macchinine Pixar sbandavano di noia, Alex il Leone, Marty la Zebra, Gloria l’Ippopotamo e Melman la Giraffa vanno a cento all’ora, con un tour nel Vecchio Continente che rischia di registrare il tutto esaurito in sala. Dunque, chissenefrega della continuità? Non c’è amicizia – vedi capitolo 2 – che tenga, la savana e i propri simili si possono mollare senza colpo ferire, perché il cuore batte per il ritorno allo zoo newyorkese: l’aereo aspetta a Monte Carlo, dove i ben noti pinguini e le scimmie volanti stanno ripulendo il Casino. Alex & Co. si fanno il Mediterraneo in snorkeling, per affiorare commando-style di fronte al Principato: “Al mio segnale scatenate l’inferno!”, E’ un documento politico-etnografico più che un racconto Alex non la pronuncia, eppure è ferro e fuoco, complice una nemesi da antologia, il capitano Chantel DuBois. Fiuto da segugio, movenze da ragno, il controllo – meglio, la soppressione… – degli animali quale imperativo categorico e in originale l’accento francese di Frances McDormand che non dimentichi. Insomma, la new entry che serviva, e non è l’unica: prima lo zoo, poi la savana, e ora il circo, scalcagnato da tradizione, dove Alex & Co. mimetizzano le proprie intenzioni back to NY e incontrano la deliziosa giaguaro (italiana) Gia, il servile leone marino Stefano e la tigre siberiana Vitaly. Da Monaco a Roma (stereotipata che più non si può, con Bocelli, Colosseo, Vaticano, Vespe e Termini), dalle Alpi a Londra, fino a New York, sempre con la Dubois alle calcagna: ciliegina, un lasershow circense e futuristico, sulle note roboanti di Firework di Katy Perry, con neon, trapezi e volteggi stereoscopici a riempire ogni centimetro di schermo. Già, l’horror vacui si sente, e Madagascar si riscopre neobarocco: di tutto, e di più, perché Alex, Mary, Gloria e Melman siano i Most Wanted non solo dell’Europa, ma del mondo. In tempi di crisi, la taglia è il biglietto (maggiorato per il 3D). FEDERICO PONTIGGIA % Alex il Leone, new entry e doppiatori di Madagascar 3 luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 57 i film del mese The Amazing Spider-Man Regia Marc Webb Con Andrew Garfield, Emma Stone Genere Azione, Colore Distr. Warner Bros. Pictures Italia in sala Nella Rete di Marc Webb l’amore oltre l’action. Andrew Garfield ed Emma Stone superlativi Durata 130’ AVEVA DIRETTO (500) GIORNI INSIEME, e si vede. Dopo la cura Sam Raimi, Marc Webb prende Spider-Man, lo spoglia della calzamaglia e gli toglie la maschera, quella della Marvel e quella di Goffman: l’eroismo di Peter Parker è la quotidianità, il ritmo esistenziale è cardiaco, per lui e Gwen Stacy ci sono altri 500 giorni da passare insieme, per lo spettatore la sensazione che un altro cine-fumetto è possibile. Non che questo reboot, ovvero il rilancio della saga, snobbi l’epos urbano dell’Uomo Ragno, ma il ritorno alle origini passa dalla primordiale ideologia Marvel: se supereroe dev’essere, che prima sia umanamente credibile. Andrew Garfield lo è, e gli bastano due o tre pose per cancellare il pallido predecessore Tobey Maguire: lo sconfitto di The Social Network è il vincente della Rete di Webb, 58 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 con smorfie, spasmi e timidezze da primo della classe. Vale anche al femminile: Emma Stone ha un sorriso che per malizia tutto può, in primis interessarci più al romance che all’action. Già, l’azione: altrove irrilevante, nelle soggettive in volo di Spider-Man il 3D si fa sentire, come fosse la chiave stereoscopica per una Il regista Marc Webb nuova sinfonia di una grande città. Manhattan come Berlino, Webb come Ruttmann, ma finisce qui: la nemesi Lizard (Rhys Ifans) è drammaturgicamente una lucertolina, il triangolo con Spider-Man e il papà poliziotto di Gwen senza palpiti, e il background dell’orfano Peter non prende il peso che dovrebbe. Zio (Martin Sheen), zietta, ma non ce la fa, e i primi 45’ carburano lenti, lenti: ok la credibilità, ma la noia? Per fortuna, Garfield balbetta, la Stone sorride, e il naufragar ci è dolce in questa rete. Che ha le maglie larghe per il grande pubblico: chi per l’amore, chi per il fumetto, chi per non rimpiangere Raimi, chi perché hanno ucciso l’Uomo Ragno... Ma dopo tanti, troppi supereroi disfunzionali e parodistici, il classicismo o, se volete, la restaurazione ripassa dal privato: sopra tutto l’uomo (pardon, il ragazzo), il ragno viene dopo. E non è un peccato. FEDERICO PONTIGGIA % i film del mese Biancaneve e il cacciatore La strega Theron divora la Stewart, in un adattamento con poche invenzioni e “troppe” idee in sala Regia Rupert Sanders Con K. Stewart, C. Theron Genere Fantasy, Colore Distr. Universal Pictures Durata 127’ PER PRIMO CI PROVA FINN (Sam Spruell). Il fratello della strega cattiva. L’imparruccato e butterato tirapiedi della sovrana. Lo sfrontato che osa allungare le mani sul petto della mite donzella e si becca un chiodo in faccia. Poi è il turno di William (Sam Claflin). Non il principe, il duca. L’efebico arciere la insegue per mari e per monti, a piedi e a cavallo. La raggiunge, ma lei muore (per poco). La bacia il rozzo e macrosomico cacciatore del titolo, Eric. L’uomo dal cervello ipoplastico (Chris Hemsworth). Le sue labbra 60 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 sfiorano quelle di lei. Lei dorme però, narcotizzata dalla mela avvelenata. La vuole fortissimamente l’altra superstite (insieme alla protagonista e ai sette nani) della fiaba dei Grimm, la regina cattiva (Charlize Theron). Come tutti, cerca il suo cuore senza trovarlo. Del resto, anche chi lo possiede è inafferrabile. Per tutto il film corre, fugge, scivola via. E’ impalpabile questa seconda Biancaneve su grande schermo dopo quella – con meno licenze ma maggiore libertà – firmata di recente da Tarsem Singh. Biancaneve e il cacciatore recita il titolo, e tanto la congiunzione quanto ciò che la segue non sono aggiunte gratuite. Perché questa eroina è “preda”: Kristen Stewart è Biancaneve dall’inizio alla fine. E’ l’oggetto del desiderio svuotato di ogni promessa sensuale. Non fosse altro che a interpretarla c’è la leptosomica Kristen Stewart, al solito emozionante come una pentola in acciaio inox. Ma la sua scelta non è peregrina se si voleva far passare (solo) l’idea: una figura di giovinezza. Paradossale comunque che a simboleggiare la forza della natura sia un personaggio più iconico che empatico. Molto più umana nella sua dannata lotta per non invecchiare e morire è la strega, che la Theron arricchisce di La cosa in sala Non basta la messa in scena e qualche spavento: Carpenter resta insuperabile sfumature tragiche e commovente mortalità. Charlize sì che è capace di sedurre e ammazzare con lo sguardo. Di annientare solo scoprendo una spalla. Immersa in un vischioso e lattiginoso brodo primordiale, lei è vita. Ancora disperatamente analogica. Rupert Sanders, che nelle mani aveva uno script con più di uno spunto interessante, ci ha capito poco. Questa Biancaneve - che poteva diventare una feroce e moderna distopia cosmetica, una anti-fiaba horror e un trono di sangue tutto al femminile – sfugge anche a lui. Il talento c’è e si vede soprattutto quando deve inventare, creare ex novo un mondo fantastico. Ma gli manca polso ed equilibrio poetico. Il film è molto dark all’inizio, poi diventa Robin Hood, Alice nel Paese delle Meraviglie e infine Twilight. Si sfilaccia e si siede nella lunga e faticosa attesa che lo scontro dall’esito già scritto avvenga: la diva digitale contro quella analogica. Vincerà la più giovane, probabilmente non la più bella, di certo non la più brava. GIANLUCA ARNONE % IN TEORIA dovrebbe presentarsi come il prequel dello sfortunato cult di John Carpenter. In realtà, come spesso accade, si tratta di un rifacimento che semplifica eccessivamente i sottotesti e la tensione claustrofobica dell’originale. Insomma, ne ricalca trama e progressione narrativa senza tentare la benché minima via dell’originalità. Di buono il film di Matthijs van Heijningen Jr. ha che non cerca a tutti i costi la spettacolarità ma preferisce puntare su degli effetti speciali che rimandano direttamente all’altro. La messa in scena è accurata, il gore dei trucchi efficace, in alcuni momenti ci si diverte abbastanza anche senza essere appassionati del genere. Un’attrice più espressiva di Mary Elizabeth Winstead avrebbe probabilmente impreziosito, mentre come spalla Joel Edgerton si conferma, dopo Warrior, la scoperta più interessante degli ultimi tempi. Meglio evitare paragoni eccesivi con Carpenter, si rischia di affossare un lungometraggio che comunque garantisce qualche salto sulla poltrona del cinema e possiede una sua coerenza di fondo. Certo, l’horror fantascientifico di qualche anno fa era ben altra cosa, ma con quel che passa il convento il prodotto è accettabile. ADRIANO ERCOLANI % Regia Matthijs van Heijningen Jr. Con Mary Elizabeth Winstead, Joel Edgerton Genere Horror, Colore Distr. Universal Pictures Durata 103’ luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 61 i film del mese Bed Time Regia Jaume Balagueró Con Luis Tosar, Marta Etura Genere Thriller, Colore Distr. Key Films anteprima Thriller ad occhi chiusi per Jaume Balagueró: tra genere e autorialità, vince la crudeltà Durata 102’ “HO SEMPRE AVUTO PAURA di quel che può accadere intorno a me mentre dormo. E voi?”. Tutto bene, grazie. Ma la domanda di Jaume Balagueró non è peregrina, e tantomeno la sua risposta: Bed Time (Mientras Duermes), un thriller a occhi chiusi, ma tutt’altro che soporifero. Dopo aver magistralmente giocato tra mockumentary e reality nel dittico [Rec], il regista spagnolo si riscopre classico, con un dramma d’appartamento scritto da Alberto Marini che sarebbe piaciuto a Hitchcock: suspense e terrore tra quattro mura, con il maestro britannico superato sulla corsia ematica della violenza. Già fuori competizione a Torino, sullo schermo è la spietata analisi di un’ossessione misogina e folle contro il sorriso femminile, incarnata da un portiere (Luis Tosar, mostruoso) che non 62 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 custodisce, ma si nasconde nottetempo per abusare di una bella condomina (Marta Etura), rea di felicità. Già, la sventurata sorride, e basta e avanza perché diventi capra espiatoria da sgozzare sull’altare dell’invidia, cattivo umore e – se vogliamo - scontro di classe. There will be blood, e pure la conferma del talento di Balagueró per le Il regista Jaume Balagueró incursioni horror, la claustrofobia e il rapporto confidenziale con la paura. Se sul fronte spread ahinoi ce la giochiamo ad armi pari, il differenziale di genere tra Italia e Spagna ci vede al tappeto, e Bed Time stigmatizza: cornice e stilemi di genere, appunto, per un quadro ben disposto verso il pubblico e insieme prodigo di pennellate autoriali, guizzi estetici e ricadute metaforiche. Si chiede il nostro, è possibile incrociarsi senza conoscersi mai? E’ possibile, dunque, che il sonno sia il nostro modo di relazionarsi a occhi aperti con conoscenti ridotti a estranei? Balagueró affonda il colpo, riscrivendo da par suo l’ultimo titolo kubrickiano: Eyes Wide Shut, anche qui, e uno psicopatico capace di infettare la nostra quotidianità, le nostre cose, la nostra pelle. Ma Balagueró non giudica: suspense a destra (aguzzino) e manca (vittima), crudeltà dritto per dritto. FEDERICO PONTIGGIA % I tre marmittoni La memoria del cuore Il titolo non inganni: love-story che si può tranquillamente dimenticare Regia Michael Sucsy Con Channing Tatum, Rachel McAdams Genere Romantico, Colore in sala Il mito dei Three Stooges nella rilettura dei Farrelly: nostalgia e divertimento, forse fuori tempo massimo E BENTORNATE siano le comiche sgangherate degli anni ’20, quelle dove il lazzo e la gag fine a se stessa era fonte di divertimento. I fratelly Farrelly provano a resuscitare il mito dei Three Stooges in un film che ricalca quasi totalmente la mimica e le trovate soavemente violente della loro comicità fisica. Certo, siamo ben lontani dalla cattiveria sulfurea di commedie come Tutti pazzi per Mary e soprattutto Io, me e Irene, ciò non toglie però che a livello puramente viscerale questo loro nuovo lavoro funzioni. Il prologo con i tre protagonisti bambini è molto divertente, anche perché condito dalla presenza di caratteriste di valore come Jane Lynch e Jennifer Hudson. A livello puramente cinefilo è un piacere rivedere all’opera i tre assurdi e amorali protagonisti di tanti sketch visti in infanzia. Certo il pubblico di oggi è abituato ad altro, quindi una riproposizione del genere per quanto spiritosa non ha un senso ben preciso. Il film poi pian piano che la storia si sviluppa perde di intensità, fino a un finale piuttosto appiccicato. Nel complesso però I tre marmittoni è un’operazione nostalgica abbastanza riuscita, anche se si porta dietro l’impressione di essere stata realizzata fuori tempo massimo. ADRIANO ERCOLANI % Regia Bobby Farrelly, Peter Farrelly Con S. Hayes, W. Sasso, C. Diamantopoulos Genere Comico, Colore Distr. 20th Century Fox Durata Durata 92’ 64 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 Distr. Warner Bros. Pictures Italia Durata 104’ RACHEL McADAMS e Channing Tatum si incontrano per caso, si innamorano, si sposano. Tutto sembra andare per il meglio finché un incidente d’auto azzera la memoria di lei. Come ricominciare una storia d’amore se l’altra neppure sa chi sei? Il dramma sentimentale è sempre più orientato verso il pubblico più giovane: lo blandisce con i buoni sentimenti e le ambientazioni casual, lo commuove con trame caste e sdolcinate, lo coccola con prodotti mai veramente approfonditi. Questo film di Michael Sucsy, sorprendente successo in America con quasi 130 milioni di dollari d’incasso, non si discosta da tale formula. Spigliato e insieme prevedibile, La memoria del cuore regala al pubblico quello che promette, lacrime facili per una serata all’insegna del sentimento. La sorpresa è un Channing Tatum che in versione goffa e romantica funziona meglio di quando deve mostrare i muscoli. Rachel McAdams è invece totalmente insipida, relegata in un personaggio costruito senza troppa logica. Inutile poi prendere due attori dal grande passato come Jessica Lange e Sam Neill per due ruoli insignificanti. Tutto sommato alla fine non ci si è molto annoiati, il meccanismo è ben oliato e alla fine funziona. Non si può chiedere di più a questo tipo di cinema. ADRIANO ERCOLANI % anteprima i film del mese The Way Back Regia Peter Weir Con Jim Sturgess, Ed Harris Genere Drammatico, Colore Distr. 01 Distribution in sala Dalla Russia con gelone: il ritorno di Weir è un manuale di sopravvivenza scritto con passione Durata 133’ U.R.S.S. 1939. Il tenente dell’esercito polacco Janusz (Jim Sturgess) viene accusato di spionaggio dal partito comunista e condannato a 25 anni di lavori forzati in Siberia, dove “il carcere è la natura”. Provato dal freddo e dalla penuria di cibo, il prigioniero capisce che l’unica possibilità di salvezza è la fuga. Alla testa di un gruppo di uomini coraggiosi - tra cui un gangster russo (Colin Farrell), un americano taciturno (Ed Harris) e una “rossa” pentita (Saoirse Ronan) - attraverserà distanze siderali di gelo, fame e disperazione. 6.500 Km a piedi fino alla “libera” India: non tutti però ci arriveranno. Ispirato all’autobiografia dell’ex ufficiale polacco Slavomir Rawicz, rivelatasi poi un falso, The Way Back è un “ritorno” a tutti gli effetti perché riporta Peter Weir dietro la macchina da presa sette anni dopo 66 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 Master and Commander (il film è del 2010, ma arriva da noi adesso, con colpevole ritardo). E, come quella ai confini del mare, anche questa è una sfida ai limiti della sopravvivenza che disattende tanto la struttura del prisonmovie quanto la retorica della rievocazione storico-politica. L’occhio di Weir, semmai, si distende rapito Colin Farrell sull’enigma di una Natura che non è né madre né matrigna, ma teatro indifferente delle sorti degli uomini. L’effetto è ipnotico, alimentato ad arte dalla sontuosa fotografia di Russell Boyd e dall’avvolgente partitura musicale, motori di una visione affascinata, terrorizzata, qua e là estetizzante. Il registro è simbolico e la credenza nella forza altrettanto potente e misteriosa della Cultura e dei suoi Ideali rovescia il romanticismo allucinato alla Herzog e il classico trascendentalismo americano. Qualche lungaggine e il sospetto di artificiosità che affiora in alcuni momenti – come nella lunga sequenza della “Passione” della Ronan - non pregiudicano l’efficacia di un film che sembra rievocare a tratti lo spirito di Flaherty. E non gli impediscono, grazie anche all’ottimo apporto del cast, di raggiungere la meta di ogni ritorno: il cuore. GIANLUCA ARNONE % LISTINO EAGLE PICTURES The Double Azione Act Of Valor Azione Special Forces Azione Freerunner Azione Viaggio in Paradiso Azione Eva Sci-fi Il pescatore di sogni Commedia romantica Cercasi amore per la fine del mondo Commedia romantica The Woman in Black Supernatural 40 carati Thriller The Raven Thriller gotico House at the End of the Street Thriller/horror I più grandi di tutti Commedia StreetDance 2 3D Dance Quell’idiota di nostro fratello Commedia Benvenuto a bordo Commedia Chef Commedia Operazione vacanze Commedia Leafie - La storia di un amore Animazione Quella casa nel bosco Horror The Possession Horror Chernobyl Diaries Horror Il cavaliere del Santo Graal Avventura The Dinosaur Project Avventura Prossimamente in DVD e BD www.eaglepictures.com i film del mese Detachment - Il distacco Regia Tony Kaye Con Adrien Brody, Samy Gayle Genere Drammatico, Colore Distr. Officine Ubu in sala Un’altra American History per Tony Kaye: j’accuse inattaccabile, ma con troppa carne al fuoco Durata 100’ LACERATO DA UNA TRAGEDIA che ne ha segnato l’infanzia, Henry Barthes (Brody) è un supplente di letteratura al liceo. Abituato da sempre a tenere il prossimo a distanza, cerca comunque di lasciare qualche insegnamento agli studenti nel poco tempo che ha a disposizione con loro. A riportare in superficie i suoi demoni e a riavvicinarlo al mondo sarà il nuovo incarico in una degradata scuola pubblica di periferia: l’incontro con Meredith (Betty Kaye, studentessa appassionata di fotografia ma afflitta da obesità e dal tormentato rapporto con il padre, che nella realtà è proprio il regista) e, soprattutto, con la prostituta-bambina Erica (Samy Gayle), sconvolgerà il suo già precario equilibrio. È un cinema sempre in cerca dell’estremo, quello di Tony Kaye: pregio di per sé, difetto laddove alle dinamiche dell’impatto finiscono per 68 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 subentrare quelle dell’accatto. Ai tempi, la provocazione portata con American History X non passò inosservata: stavolta, seppure inattaccabile sul piano dell’urgenza “sociale”, il film del regista britannico rincorre l’esasperazione per riempire il vuoto di una società che non fa più nulla per salvaguardare la crescita dei suoi adolescenti. Nel cast anche Lucy Liu Insindacabile dal punto di vista “morale”, dunque, Detachment è alla costante ricerca di una “forma” che porti a convergere la fruizione nello stato d’animo del protagonista – talmente “bravo” e “giusto”, Brody, da sfiorare la caratterizzazione stile santino – frastagliato e prigioniero di un ricordo che fotografie, disegni animati in stop-motion, scritte e flash riportano in superficie con la stessa violenza del degrado che lo circonda. Ad iniziare dall’ormai morente nonno materno, “prigioniero” di se stesso e di una casa di riposo, forse custode senza memoria di un pesantissimo segreto: ma il centro di tutto, ora, per Henry, è la scuola, i ragazzi lasciati a loro stessi, i docenti “sconfitti” (tra i quali la preside Marcia Gay Harden, il professore James Caan, la professoressa Christina Hendriks, la psicologa Lucy Liu): un’altra tragedia, poi la luce di un abbraccio. Succede tutto, troppo. VALERIO SAMMARCO % del cinema italiano opere prime con i protagonisti del nuovo cinema italiano 21 28 luglio 2012 non contano i contano le soldi idee www.galliofilmfestival.it info@galliofilmfestival.it ASIAGO / CESUNA di ROANA / ALTOPIANO DI ASIAGO (VICENZA) PROVINCIA DI VICENZA COMUNE DI GALLIO COMUNE DI ASIAGO COMUNE DI ROANA COMUNITÀ MONTANA Homevideo, musica, industria e letteratura: novità e bilanci A cura di Valerio Sammarco Estate di sangue Lo squalo di Spielberg per la prima volta in HD Dvd e Blu-ray Tutto Dexter – Fratelli Taviani – The Addiction Borsa del cinema Macchina Festival: soldi buttati o nuove opportunità? Libri Western – Cavani – On the Road – Sguardi altrove Colonne sonore Madagascar 3 – Spider-Man – The Way Back telecomando Dvd e Blu-ray P er accompagnare l’uscita in Dvd e Blu-ray della penultima stagione di Dexter (la quinta), Universal ripropone le prime quattro stagioni di uno tra i serial USA più amati, finalmente in Blu-ray. Ottima occasione per ripercorrere la “carriera” dell’irresistibile ematologo/serial killer di stanza a Miami. Dal sorprendente esordio del 2006 (“Tonight is the Night”…) alla sfida con Trinity (quarta stagione): Dexter Morgan (Michael C. Hall) è di nuovo solo, chiamato a vendicare la morte della moglie continuando a non destare sospetti e a crescere tre bambini, ora orfani della madre. DISTR. UNIVERSAL PICTURES HOME ENTERTAINMENT 5 volteDexter Le prime cinque stagioni del serial-killer più amato della tv finalmente in Blu-ray 72 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 Laclasse deiclassici a cura di Bruno Fornara L’impareggiabile Godfrey Il film è zeppo di battute: la più impareggiabile è di Alexander, il padre nella pazza famiglia dei ricchissimi Bullock, interpretato dall’ugualmente impareggiabile Eugene Pallette: “Per aprire un manicomio, tutto quello che ci vuole sono quattro mura e la gente giusta”. In tempi di crisi come i nostri si può imparare qualcosa di utile guardando le meravigliose commedie americane dei critici anni Trenta. L’inizio è memorabile: con quella comunità di homeless ridotti a vivere sotto i ponti; con quel cinico gioco dei ricchi che devono trovare un forgotten man e portarlo come trofeo alla giuria di un’orribile caccia al tesoro. Proprio a Godfrey, “l’uomo dimenticato”, spetta il compito di rieducare i ricchi possidenti, una moglie e una figlia, entrambe senza cervello, e un’altra figlia quanto mai perfida. Magnifici i titoli di testa. Dialoghi stupefacenti. William Powell magistrale come povero, come maggiordomo e come docente ‘di esistenza’. Carole Lombard è bellissima soprattutto quando frigna. La Cava intreccia con abilità il romance con il disincanto di una commedia altoborghese e sottoproletaria. Regia Gregory La Cava Con William Powell, Carole Lombard Genere Commedia (Usa, 1936) Distr. Flamingo Video Cesare deve morire Orso d’Oro a Berlino e 5 David di Donatello: il ritorno dei fratelli Taviani I l film che ha riportato l’Italia a trionfare al Festival di Berlino ventuno anni dopo La casa del sorriso di Marco Ferreri. E’ Cesare deve morire dei fratelli Taviani, premiato anche con 5 David di Donatello (tra cui miglior film e regia), dal 24 luglio disponibile in homevideo. Ambientato e girato interamente nel carcere di Rebibbia, il film è un esperimento metacinematografico e metateatrale che ha coinvolto gli stessi detenuti: attori sul palcoscenico del carcere romano impegnati a recitare il Giulio Cesare di Shakespeare. E’ un successo, ma quando i riflettori si spengono ognuno di loro torna nella propria cella. “Da quando ho conosciuto l’arte, questa cella è diventata una prigione”: basterebbe questo pensiero di un detenuto a sintetizzare la portata del lavoro dei due registi. Non un docu-film - “espressione orribile, ma un’opera cinematografica su una delle più grandi emozioni che abbiamo provato negli ultimi anni”, dicono i Taviani. Ovvero la rappresentazione del Giulio Cesare nel teatro del carcere di Rebibbia, messa in scena dal regista Fabio Cavalli. Contenuti speciali: Paolo e Vittorio Taviani raccontano il film, Intervista con i protagonisti, Sul set di Cesare - i Premi di Cesare. DISTR. CG HOME VIDEO luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 73 telecomando Dvd e Blu-ray The Iron Lady Disponibile in DVD e Blu-ray, il film diretto da Phyllida Lloyd (Mamma Mia!) segue da vicino Margaret Thatcher, ormai ottantenne, che trascorre le sue giornate a Chester Square. L’ex Primo Ministro Britannico convoca la figlia per riporre gli abiti e gli effetti del marito Denis, morto da tempo: sarà questo evento a risvegliare una cascata di ricordi, riportando alla luce la brillante carriera di uno dei personaggi più potenti e controversi della Storia dell’Occidente: The Iron Lady. Terzo premio Oscar (e Golden Globe) per Meryl Streep, ancora una volta straordinaria. Negli extra, oltre al trailer, il making of del film e un’intervista all’attrice. DISTR. 01/BIM Polisse Premio della Giura al Festival di Cannes 2011, il film diretto e interpretato da Maïwenn nasce dalla suggestione scaturita dopo aver visto un documentario trasmesso dalla tv francese, incentrato sul lavoro degli agenti della BPM (Brigade de Protection des Mineurs) parigina, chiamati a salvaguardare ogni minorenne da abusi e molestie. Scritto insieme ad Emmanuelle Bercot, il film è basato su indagini e azioni reali, sulle testimonianze raccolte dalla stessa regista o vissute in prima persona durante il periodo di sopralluoghi trascorso a stretto contatto con i veri poliziotti. L’edizione dvd, purtroppo, non prevede extra eccetto il trailer. The Addiction DISTR. LUCKY RED 74 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 P rosegue l’opera di “recupero” da parte di Rarovideo per quello che riguarda i capolavori di Abel Ferrara. Dopo Il cattivo tenente, è la volta di The Addiction (1995), il più maledetto tra i suoi film maledetti. “Eccessivo, spregiudicato, lucido”, come si legge nel booklet che accompagna l’edizione del disco, curata da Boris Sollazzo: vampiri a New York, che nella fotografia del sodale Ken Kelsch ritrova ombre ed echi degli horror espressionisti tedeschi, per succhiare avidamente quel poco di sangue rimasto in tempi di opulenza malsana e putrida. Il contagio porta alla sete, inarrestabile, e la metafora con la droga, la dipendenza, è tanto “didattica” quanto spaventosa. Perché di orrore si tratta, di fronte al quale poco o nulla possono filosofia o religione. Negli extra, conversazione con Mauro Donzelli (Coming Soon). DISTR. RAROVIDEO Lo squalo I racconti di Terramare Un tranquillo weekend di paura Magari non sarà un maestro come papà Hayao, ma Goro Miyazaki sembra aver assorbito pienamente lo spirito di casa Ghibli. Disponibile in Blu-ray, I racconti di Terramare ci porta in un mondo d’altri tempi, popolato da uomini e dragoni. E proprio quando questi ultimi giungono per la prima volta nell’Arcipelago, contestualmente alla moria dei raccolti e alla strana malattia che colpisce tutte le mandrie, l’equilibrio dell’intero ecosistema è minacciato. L’Arcimago Ged partirà alla ricerca di questa oscura forza misteriosa. Negli extra lo storyboard, lo speciale colonna sonora e lo speciale sul doppiaggio. Inserito nel 2008 dal National Film Registry tra i film da preservare, il classico di John Boorman (1972) è disponibile dal 18 luglio per la prima volta in Blu-ray. Interpretato da Burt Reynolds, Jon Voight, Ned Beatty e Ronny Cox, il film è accompagnato da numerosi extra, tra i quali il nuovo documentario Deliverance: The Cast Remembers. Poi il doc d’epoca The Dangerous World of Deliverance, il commento del regista e il Dietro le quinte diviso in quattro parti: 1) Deliverance: The Beginning, 2) Deliverance: The Journey, 3) Deliverance: Betraying the River, 4) Deliverance: Delivered. Da non perdere. DISTR. LUCKY RED Il capolavoro di Spielberg restaurato e rimasterizzato Per le celebrazioni del centenario, Universal distribuirà dal 22 agosto Lo squalo di Steven Spielberg per la prima volta in Blu-ray. Rimasterizzato in digitale con immagini completamente restaurate e Audio 7.1 Surround nella versione originale, il Blu-ray del film (con Digital Copy) è arricchito da imperdibili extra: • The Shark is Still Working: The Impact & Legacy of Jaws: Un documentario con filmati mai visti prima ed interviste al cast e alla troupe, compresi Steven Spielberg, Richard Dreyfuss e Roy Scheider. • Jaws: The Restoration: Un inedito approfondimento sul complesso processo di restauro della pellicola originale. • The Making of Jaws: Un documentario di due ore con interviste al cast principale e alla troupe. • From the Set: Uno sguardo dall’interno alla vita del set de Lo squalo con un’intervista a Steven Spielberg. • Scene Eliminate & Scartate. • Jaws Archives: gli archivi de Lo squalo che comprendono storyboard, foto di produzione e materiali di marketing, così come un sezione speciale sul “fenomeno Lo squalo”. • Trailer cinematografico originale. • Digital Copy: Gli spettatori possono scaricare una versione digitale dell’intero film per vederlo su una vasta gamma di dispositive elettronici e portatili. DISTR. UNIVERSAL PICTURES H. E. DISTR. WARNER HOME VIDEO Safe House VIDEOGAME L.A. IN FIERA E3 2012 Il futuro videoludico a Los Angeles: ecco le novità Si è svolta a Los Angeles l’edizione 2012 dell’E3, la fiera più importante al mondo di videogiochi dove sono mostrati i prodotti e l’hardware che arriverà sul mercato nei mesi a venire. Una vera e propria mecca per gli appassionati, che possono godersi in anteprima tutte le novità, e un giro di affari non indifferente. In primis c’è stata Nintendo che ha mostrato la sua nuova console, Wii U, che dispone di un pad con uno schermo in stile tablet mediante il quale è possibile “estendere” un titolo specifico (pensate alla mappa oppure al visore di un fucile da cecchino) oppure giocarvi direttamente quando ad esempio la TV è occupata. Sul fronte Microsoft a fare da mattatori sono stati Halo 4 e Forza Horizon mentre per quanto riguarda Sony i titoli da tenere d’occhio nei prossimi mesi saranno God of War: Ascension, Beyond e The Last of Us. Per saperne di più visitate www.multiplayer.it ANTONIO FUCITO Arriva in versione Triple Play (Bluray, DVD e Digital Copy) e in DVD l’action di Daniel Espinosa, con Denzel Washington e Ryan Gosling. Il primo è Tobin Frost, un ex agente CIA in possesso di documenti compromettenti, catturato e portato nella Safe House gestita dal secondo, Matt Weston. Che dopo una misteriosa irruzione dovrà fare di tutto per portare in salvo il suo “ospite”. Numerosi contenuti speciali, soprattutto per quanto riguarda l’edizione Blu-ray: il making of del film, Dietro l’azione, Corpo a corpo, L’attacco alla Safe House, L’inseguimento sul tetto, Dentro la CIA e Un porto sicuro: Città del Capo. Dove il film è girato e ambientato. DISTR. UNIVERSAL PICTURES H.E. luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 75 telecomando serie tv BREAKING BAD [CANALE 120, SKY] Ecco la quarta e penultima stagione in anteprima esclusiva per l’Italia D al 6 luglio alle 21.50 in esclusiva per l’Italia su AXN i nuovi episodi (13) della quarta stagione di Breaking Bad, serie tv che ha già ottenuto numerosi premi, tra cui 6 Emmy Awards, nonché il punteggio di 96 su 100 sul popolare sito americano Metacritic. Incentrata su Walter White (Bryan Cranston, vincitore dell’Emmy per tre anni consecutivi), professore di chimica a cui è stato diagnosticato un cancro che decide di sfruttare le proprie conoscenze per produrre e spacciare metanfetamine, la serie tv è giunta alla sua penultima stagione, quella che metterà seriamente a confronto il protagonista con il socio Jesse Pinkman (Aaron Paul), suo ex studente con cui è entrato in affari per garantire un futuro sereno a sua moglie e al figlio. Con i quali, però, i rapporti saranno messi a dura prova dal suo stesso ego. Che esploderà letteralmente quando sarà chiamato ad affrontare le conseguenze delle scelte prese in passato, sia a livello personale che professionale. Prodotta da Vince Gilligan, già sceneggiatore e produttore esecutivo di XFiles, la serie è andata in onda negli States sull’emittente via cavo AMC. filminorbita a cura di Federico Pontiggia 76 Evita Blake Edwards John Cassavetes Studio Universal MGM Studio Universal Baires, 26 luglio 1952: a soli 33 anni si spegneva Evita Perón. Il ricordo di Alan Parker, con Madonna. La pantera rosa, Uno sparo nel buio e La pantera rosa colpisce ancora: 12, 19 e 26 luglio, è genio criminale! Luglio col… Cassavetes che ti voglio: il martedì di SU con Ombre, Volti, Una moglie e La sera della prima. rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 presenta IL SISTEMA-CINEMA MOVIEMEDIA PROSSIMAMENTE NEI MIGLIORI CINEMA! IN ANTEPRIMA NAZIONALE SOLO SU www.moviemedia.it In collaborazione con: TV BTL WEB RADIO telecomando Cast & Crew borsa del cinema a cura di Marco Spagnoli E luce sia! A tu per tu con la direttrice della fotografia Maura Morales Bergmann Sono solo quattro le direttrici della fotografia in Italia. Tra loro, la 32enne Maura Morales Bergmann folgorata dal cinema grazie al papà regista e alla madre location manager - diplomata al Centro Sperimentale, allieva di Giuseppe Rotunno e Maurizio Calvesi. “Sin da quando ero adolescente sapevo che il mio lavoro doveva essere sul set spiega Bergmann -. La cosa più affascinante è cercare di capire quale sia il giusto formato e la luce più adatta per illuminare le immagini che ha in mente il regista”. Perché in Italia sono così poche le donne che fanno il suo lavoro? È un ruolo che, per tradizione, è sempre stato molto maschile. In più non è facile che venga affidato ad una donna, soprattutto se giovane. I produttori, generalmente, non amano rischiare. Del resto non si tratta solo di una funzione tecnica, ma anche artistica. In più la fotografia è meno ‘palpabile’ e visibile alle prime rispetto ad altri elementi, come costumi e scenografie, che sin da subito capisci se funzionano o meno. E’ un lavoro che si basa molto sulla fiducia. La sensibilità femminile, in questo senso, può aiutare? Il rapporto tra un regista e un direttore della fotografia è quello un po’ più distaccato tra due compagni di giochi, mentre una donna può diventare una sorta di consigliera e un braccio destro fondamentale anche dal punto di vista psicologico. Che consiglio darebbe ad una donna che vuole fare il suo lavoro? Fare tanta gavetta e studiare per capire che cosa accade su un set e il rispetto dei ruoli. Scuola ed esperienza servono per sviluppare sia l’approccio tecnico che quello artistico. Una scena di Afro Tanaka, quest’anno al Far East Film Festival Q Una scena di A Chiàna di Jonas Carpignano, con la fotografia della Bergmann 78 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo luglio-agosto 2012 uanti sono i festival cinematografici in Italia? Difficile stabilirlo con precisione; una mappatura completa non è mai stata realizzata, ma già solo le domande pervenute al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali nel 2011 per eventuali finanziamenti sono state più di 300. Nell’opinione pubblica e nei media prevale l’idea che nel nostro paese ci siano troppi festival e soprattutto che queste iniziative divorino una quantità esagerata di risorse pubbliche. Senza entrare nel merito del valore culturale dei singoli festival, che in ogni caso, dopo la moria di cineclub, circoli del cinema e cinema d’essai, oggi rappresentano un autentico circuito alternativo dedicato dell’eccellenza artistica, sarebbe interessante verificare quanto assorbono i festival e quanto generano sull’economia reale in termini di effetti benefici e positivi. Un primo, seppure parziale censimen- FACCIAMO FESTIVAL! Più di 300 nel nostro Paese: utili o spreco di soldi pubblici? Una ricerca avvalora la prima ipotesi to del fenomeno, è offerto da uno studio “I festival del cinema. Quando la cultura rende”, frutto di una ricerca coordinata da Mario Abis e Gianni Canova e finanziata dalla Libera Università IULM di Milano. La ricerca ha analizzato i modelli di gestione economica dei vari festival (redditività, capacità di attrazione di finanziamenti pubblici e privati, ricavo diretto); l’impatto economico sul territorio di riferimento (sia nel breve che nel lungo periodo, ovvero l’indotto portato dal festival e lo sviluppo della notorietà del luogo di svolgimento); l’impatto sul mondo del cinema e in particolare sui film partecipanti; il valore formativo/divulgativo sui pubblici di ri- ferimento. Nella ricerca sono stati presi in esame undici festival, che si svolgono in varie regioni e che mostrano sostanziali differenze per interessi, storia, visibilità. Le manifestazioni monitorate sono state: Future Film Festival di Bologna; Noir in festival di Courmayer; Ischia Film Festival; Umbria Film Festival di Montone; Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro; Taormina film Fest; Maremetraggio di Trieste, Far East Film Festival di Udine e due manifestazioni romane: Arcipelago e Indipendent Film Festival. Le spese sostenute nell’ultima edizione degli 11 festival oggetto dell’analisi sono state pari a 4.296.690 euro. La produzione aggiuntiva, Hanno generato posti di lavoro, richiamato gente, che ha speso in ospitalità e ristorazione cioè la maggiore produzione determinata nell’economia locale per la realizzazione degli eventi, è stata pari a 9.813.640 euro. Ogni euro investito per le spese di gestione degli 11 festival ha generato un effetto complessivo sull’economia pari a 2,3 euro. Tutto ciò perché le manifestazioni hanno generato posti di lavoro, per la maggior parte a tempo determinato; hanno richiamato pubblico, che oltre ad acquistare biglietti, ha speso in ospitalità e ristorazione; ha incentivato nel lungo tempo un maggiore interesse nel consumo di cinema in genere. La ricerca dimostra che anche per gli enti pubblici le risorse impegnate nel sostegno alla cultura non sono una spesa bensì un investimento. Insomma tutt’altro che soldi sprecati: il differenziale tra costo dell’investimento e vantaggio economico è positivo soprattutto per l’investitore pubblico. FRANCO MONTINI luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 79 telecomando libri Franco Nero in Django di Sergio Corbucci Nostalgia di frontiera Stefano Jacurti Bastardi per stirpe I libri di Emil Pagg. 192 € 15,00 Chi ha nostalgia di cavalcate nelle sconfinate praterie, di battaglie tra giubbe blu e musi rossi e di duelli infuocati allo scoccare di mezzogiorno non può perdersi il romanzo d’esordio di Stefano Jacurti Bastardi per stirpe. L’autore aveva già fatto un’incursione letteraria nel vecchio West con due raccolte di racconti e firmato la co-regia del western-horror Inferno Bianco, ma questa volta scrive un’opera corale basata su fatti storici: la violenta faida per la conquista dei pascoli del Tonto Basin tra i forestieri Baxter, allevatori di pecore, e i mandriani MacPherson. Il libro di Jacurti sembra un copione cinematografico, con una scrittura ridotta all’osso, dialoghi serrati ma ricco di riferimenti che dimostrano che “il ragazzo ne ha mangiata di polvere”. Western Story Le origini dello “spaghetti” e romanzo a tema. Poi il viaggio USA, Liliana Cavani e luci sulla città GIULIA ISELLE Nascita di un genere Alberto Pezzotta Il western italiano Il Castoro Pagg. 184 € 15,50 Al western italiano, nato perché, come disse Sergio Leone, “il western originario si era troppo annacquato”, bastò un decennio di gloria (prima dell’inevitabile decadenza) per segnare la cul- 80 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo tura popolare. A questo libro non servono nemmeno duecento pagine per spiegarne in modo obiettivo la genesi. Oltre ai due capostipiti del filone (Per un pugno di dollari e Django) e a quello della sua deriva comico-rassicurante (Lo chiamavano Trinità...), ne vengono analizzati uno dei titoli più politici (Quién sabe?), uno dei più sanguinari (Se sei vivo spara) e uno dei meno noti (La banda J. e S. – Cronaca criminale del Far West), nel quale vediamo persino Tomás Milián sbafarsi un enorme piatto di pasta: più “spaghetti” di così! ANGELA BOSETTO luglio-agosto 2012 Sulla strada Letizia Rogolino Il mito del viaggio nel cinema americano contemporaneo Falsopiano Pagg. 160 € 17,00 Quali sono i tratti distintivi del “road movie” statunitense? La frontiera selvaggia, la Route 66 e il deserto del Nevada, le motociclette rombanti e le auto scassate, i tramonti incendiati e il vento fra i capelli mentre la radio suona The Passenger di Iggy Pop? Anche, ma non solo, dato che si tratta di un genere trasversale capace di sposare tutti gli altri e di accomunare film come Into the Wild, Elizabethtown, This Must Be the Place, Paura e delirio a Las Vegas, Little Miss Sunshine e I diari della motocicletta. Commedia, dramma, thriller, horror e persino fantasy: non c’è viaggio (spaziale o temporale, reale o metafisico) che il grande schermo non possa raccontare a modo suo. Allungare testo di qualche battuta. ANGELA BOSETTO al lettore in tutte le sue sfaccettature, si comincia infatti con la storia delle prime sale, per poi passare alla presentazione del Museo del precinema e delle associazioni culturali. Vengono narrate le vicende dei registi, più o meno noti, che hanno scritto pagine importanti nella storia del cinema (il visionario Antonio Leonviola, il provocatorio Salvatore Samperi, l’inquieto Carlo Mazzacurati). Il dizionario degli artisti e dei film completa l’esaustivo volume. Per appassionati. La terra degli uomini rossi di Marco Bechis MARIA CONCETTA DE PASQUALE Ostinata e contraria Francesca Brignoli, Liliana Cavani. Ogni possibile viaggio Le Mani Pagg. 320 € 00,00 L’occhio su Padova Giancarlo Beltrame, Ezio Leoni e Paolo Romano (a cura di) Luci sulla città. Padova e il cinema Marsilio Pagg. 240, € 25,00 Nuova edizione aggiornata che arricchisce ulteriormente il viaggio attraverso il cinema del Veneto proposto dalla collana Luci sulla città. Padova viene mostrata Biglietto di sola andata per un’escursione nel cinema di Liliana Cavani. Lo regala Francesca Brignoli, che scandaglia ogni possibile rotta nel mare magnum cinematografico di Cavani. Viaggio come tema ricorrente tanto nel suo cinema, quanto nel lessico di Cavani intellettuale e saggista. Viaggio è quello personale con la regista intrapreso dalla studiosa fin dalla tesi di laurea sui due Francesco. Questa monografia è una scatola cinese di corrispondenze che racchiude “un’enciclopedia cavaniana” in 13 voci indispensabili per orientarsi nell’opera in costante divenire della cineasta di Carpi, in cui Scandalo, attributo abusato per Cavani, è ribaltato in Censura, di una donna imprendibile, in movimento, in direzione ostinata e contraria. Un altro sguardo Antropologia visuale e cinema missionario: dalla produzione dei padri ai doc dei nostri giorni di Giulia Iselle Quale contributo possono dare le immagini girate dai missionari agli studi antropologici? Esiste il cinema missionario etnografico? Maria Francesca Piredda ne è convinta – in Film&Mission aveva già affrontato il rapporto tra cinematografo e missioni - e argomenta la sua risposta in un lungo saggio (Sguardi sull’Altrove. Cinema missionario e antropologia visuale) che propone un’interpretazione, attraverso il filtro dell’antropologia visuale, dell’attività missionaria in ambito cinematografico dalle origini ai nostri giorni. Dal volume si può ricavare una panoramica dell’universo comunicativo missionario approfondito da un quadro storico sull’impiego del mezzo audiovisivo che ne ha fatto la scienza antropologica secondo tre paradigmi fondamentali. Se al suo esordio, primi decenni del Novecento, la produzione dei padri era caratterizzata da una forte connotazione esotica e dalla necessità di rendere visibile l’operato delle missioni – l’Altro è descritto come una mancanza: assenza di cristianesimo e assenza di umanità durante il colonialismo prende piede un approccio propagandistico, una lettura ideologica che rispecchia il binomio Io/Altro e Identico/Diverso. Negli ultimi anni, da fiction e documentari, emerge il duplice punto di vista, di chi filma e di chi è filmato, secondo quella che Marc Augé considera come l’essenza della ricerca antropologica: “lo scambio di sguardi”. Maria Francesca Piredda Sguardi sull’Altrove. Cinema missionario e antropologia visuale ArchetipoLibri Pagg. 339, € 16,00 GIULIA ISELLE luglio-agosto 2012 rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo 81 telecomando colonne sonore IN MARCIA CON WEIR Dalla Siberia con (poco) clamore. Fuga dal gulag e miraggio della libertà, passando per India e Tibet: al servizio dell’epopea di Peter Weir l’accurata e accorata partitura di Burkhard Dallwitz (The Truman Show). Note come passi, archi come aneliti e la sensazione che lassù, questi coraggiosi ex internati, qualcuno li ami. Il rischio era la melassa armonica, ma il compositore tedesco svicola con orecchio glocal e giusta misura: the right way! F.P. HANS ZIMMER TRA DOPPIATORI E PLAYLIST: LA VITTORIA E’ SUA Il commento musicale di Madagascar 3 segue una collaudata falsariga che scompone l’eterogenea playlist di tredici brani in una triplice direzione: la prima, ben evidente, è composta dalle divertite e a tratti sgangherate performance dei doppiatori impegnati in sarcastiche riproposizioni di hits sedimentate nell’immaginario collettivo: il divertimento di Danny Jacobs (Wannabe delle Spice Girls, Everybody Dance Now), Frances McDormand (No, Je ne Regrette Rien, nientedimeno) e Chris Rock è evidente quanto relativo per l’ascoltatore lontano dallo schermo. Poi ci sono i brani originali: una Katy Perry da titoli di coda con la strasentita Fireworks, ma anche il Peter Asher che non ti aspetti (Love Always Comes As a Surprise) e l’ottima Cool Jerk dei Capitols, in alcune versioni assente a favore della temibile We No Speak Americano, con cui gli Yolanda Be Cool hanno provveduto a far rivoltare il povero Carosone nella tomba un paio di anni or sono. E poi, finalmente, Hans Zimmer: il suo è uno score affatto banale, che evoca meraviglia (New York City Surprise), il pathos semiserio di Light the Hoop On Fire!, i notevoli crescendo orchestrali di Rescue Stefano, tutto sommato sprecato in un CD al massimo destinato a trionfare nei coca cola party di milioni di under 13. rivista del cinematografo fondazione ente dello spettacolo Come suona bene George Harrison: Living in the Material World, il quiet Beatle secondo Martin Scorsese. While My Guitar Gently Weeps e altre chicche, carriera e spiritualità, gioie e showbiz, un must per cinefili e musicofili. Lunga vita al rockumentary! F.P. LA TELA DI HORNER Non era facile: il buon Sam Raimi aveva affidato lo score della sua trilogia a Danny Elfman, un top composer di Hollywood. Ma per un fuoriclasse che va ce n’è un altro che viene: James Horner, l’orecchio assoluto di Titanic e Avatar, assoldato da Marc Webb per il reboot dell’Uomo Ragno. Uno score straniante, elettronico e urbano, ma con sprazzi di sentimento per il passo doppio di Andrew Garfield ed Emma Stone E nella tela sonora finisce il romance... F.P. GIANLUIGI CECCARELLI 82 GEORGE HARRISON luglio-agosto 2012 free sul canale 49 del digitale terrestre Coming Soon Television racconta la magia del mondo dell'entertainment. Le star piu' glamour, i registi piu' amati, i grandi festival internazionali, le news e film imperdibili. Ma anche musica, libri, videogiochi e costume. Ogni mese il canale preferito da 7 milioni di italiani. i Cinepatici stagione 3