rivista del
M E N S I L E N . 7 - 8 L U G L I O - A G O S T O 2 0 1 2 € 3,50
dal 1928
TITOLI IN
VETRINA
fondazione ente™
dello spettacolo
Noomi Rapace: da
Millennium a Prometheus.
Poi sarà Passion con
Brian De Palma
I FILM IN USCITA
E I PIÙ ATTESI
DEL 2013
MICHAEL
MANN
PRESIDENTE A
VENEZIA: ECCO
LA SFIDA
PAUL
GIAMATTI
INSIDER DI LUSSO,
NON PROTAGONISTA
PER SCELTA
RAPACE
LISBETH SALANDER
NON ESISTE PIÙ. NOOMI CON
SCOTT NELL’UNIVERSO
PROMETHEUS
Poste Italiane SpA - Sped. in Abb. Post. - D.I. 353/2003
(conv. in L. 27.02.2004, n° 46), art. 1, comma 1, DCB Milano
TUTT’ALTRO CHE
SE POTESSI CAMBIARE IL TUO DESTINO, LO FARESTI?
IMMERGETEVI IN UNO STRABILIANTE 3D
CIAO SONO RALPH E... SONO UN CATTIVO
Il 13° lungometraggio Pixar vi condurrà attraverso un’epica avventura. La selvaggia Scozia e i suoi
paesaggi mozzafiato fanno da cornice alla storia di Merida, principessa anticonvenzionale e infallibile
arciere, che dovrà usare tutto il suo coraggio per sconfiggere una maledizione e salvare il suo regno.
Un nuovo capolavoro caratterizzato dalla creatività e dallo humor che solo Pixar può garantire.
Uno dei più grandi film d’animazione, premiato con l’Oscar® nel 2004,
ritorna nella sua dimensione naturale... quella 3D.
Nemo, suo padre Marlin e la smemorata Dory aspettano i fan affezionati e una nuova
generazione di spettatori per nuotare insieme verso un altro grande successo!
Deciso a cambiare per sempre la sua reputazione di cattivo,
Ralph, celebre personaggio di un videogioco anni ’80
intraprenderà un viaggio attraverso nuovi mondi per diventare un eroe.
La situazione gli sfuggirà di mano con conseguenze imprevedibili ed esilaranti!
Regia: Mark Andrews e Brenda Chapman
Regia: Andrew Stanton e Lee Unkrich
Regia: Rich Moore
Genere: Animazione / Avventura / Commedia
Genere: Animazione / Commedia
Genere: Animazione / Commedia
MOSTRUOSAMENTE DIVERTENTE... IN 3D
RITORNA IL GENIO, MILIARDARIO, PLAYBOY, FILANTROPO...
Mike, Sulley e gli altri spaventatori
di Monsters & Co.
tornano in un “bestiale 3D”
nella riedizione di uno dei film Pixar più amati.
Dopo il successo mondiale di The Avengers
torna uno dei supereroi Marvel più amati.
Robert Downey Jr. e Gwyneth Paltrow
di nuovo insieme in Iron Man 3.
Regia: Pete Docter
Regia: Shane Black
Genere: Animazione / Commedia
Genere: Azione / Fantastico
A giugno rivivi al cinema le grandi emozioni
che solo un Classico Disney può assicurare.
L’AVVENTURA (RI)PRENDE VITA
NON PUOI FUGGIRE DA TE STESSO
SCOPRI COME TUTTO EBBE INIZIO
Dal genio di Tim Burton
arriva la stravagante storia di un ragazzo che usa il potere della scienza
per riportare in vita il suo cane...
un elettrificante esperimento che sconvolgerà la cittadina di New Holland.
Anno 2042. Joe è un “looper”, un assassino specializzato nell’eliminare le vittime
inviate dal futuro. I looper hanno un’unica regola: non far mai scappare l’obiettivo.
Ma cosa accadrà quando Joe dovrà eliminare il futuro se stesso?
Un action thriller futuristico con Bruce Willis, Joseph Gordon-Levitt ed Emily Blunt.
Quando il giovane e carismatico illusionista Oscar Diggs viene catapultato
nel misterioso mondo di Oz non può ancora immaginare le avventure che lo trasformeranno
nel più potente mago di sempre. Dal genio visionario di Sam Raimi un blockbuster 3D
con James Franco, Mila Kunis, Rachel Weisz e Michelle Williams.
Regia: Tim Burton
Regia: Rian Johnson
Regia: Sam Raimi
Genere: Animazione / Commedia
Genere: Azione / Thriller / Fantascienza
Genere: Fantasy/ Avventura
L’INIZIO DI UNA MOSTRUOSA AMICIZIA
IL SELVAGGIO WEST COSÌ COME NON L’AVETE MAI VISTO
PRONTI AL DECOLLO
I 18enni Mike Wazowski e James “Sulley” Sullivan, matricole alla “Monsters University”,
hanno un desiderio: partecipare al più prestigioso corso per spaventatori del mondo.
Inseguendo questo sogno, da grandi rivali diventeranno inseparabili amici.
La vita del college non è mai stata così... mostruosamente divertente!
Dopo il successo mondiale di “Pirati dei Caraibi”, Jerry Bruckheimer, Gore Verbinski
e Johnny Deep tornano insieme per ridefinire il genere western.
Un’epica e rocambolesca avventura in cui due improbabili eroi combatteranno
fianco a fianco contro avidità e corruzione.
Nei cieli sopra il “mondo di Cars”, Dusty, un monoelica con problemi di vertigini,
coronerà il suo sogno di partecipare alla più importante
competizione aerea del mondo, la “Wings Around the World”.
Una grande avventura che porterà tra le nuvole il successo di Cars !
Regia: Dan Scanlon
Regia: Gore Verbinski
Regia: Klay Hall
Genere: Animazione / Commedia
Genere: Avventura / Azione
Genere: Animazione / Commedia
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
Nuova serie - Anno 81 n. 7-8 luglio-agosto 2012
In copertina Noomi Rapace per Prometheus
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DIRETTORE RESPONSABILE
Dario Edoardo Viganò
CAPOREDATTORE
Marina Sanna
Avanti tra luci e ombre
REDAZIONE
Gianluca Arnone, Federico Pontiggia, Valerio Sammarco
CONTATTI
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PROGETTO GRAFICO
P.R.C. - Roma
ART DIRECTOR
Alessandro Palmieri
HANNO COLLABORATO
Luca Barra, Angela Bosetto, Orio Caldiron, Gianluigi Ceccarelli,
Pietro Coccia, Maria Concetta De Pasquale, Adriano Ercolani,
Bruno Fornara, Antonio Fucito, Giulia Iselle, Shekhar Kapur,
Massimo Monteleone, Franco Montini, Morando Morandini,
Peppino Ortoleva, Marco Spagnoli
REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE DI ROMA
N. 380 del 25 luglio 1986 Iscrizione al R.O.C. n. 15183 del 21/05/2007
STAMPA
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PROPRIETA’ ED EDITORE
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Dario Edoardo Viganò
DIRETTORE
Antonio Urrata
UFFICIO STAMPA
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Luci e ombre. Emergono dal Rapporto FEdS
ha all’attivo più di 100
2011 su “Il mercato e l’industria del cinema in
giorni lavorativi nel
Italia”, l’annuale pubblicazione sui dati
corso dell’anno. Resta
economici di settore diventata in poco tempo
però l’annoso
uno strumento di lavoro fondamentale per gli
problema della
operatori del settore. Un prospetto ambivalente: frammentazione del
non poteva essere diversamente in un
mercato professionale.
momento in cui la crisi costringe, dallo Stato ai
Capitolo incassi: il 2011 è stato un anno
privati, a stringere i cordoni della borsa. Così,
eccezionale per noi, se si pensa che nella top 20
se il 2011 registra un aumento dei film prodotti
dei film che hanno guadagnato di più ben nove
in Italia (132 contro i 110 del 2010, un dato
sono italiani. Il nostro cinema appare più vicino
comparabile solo a quello degli anni sessanta),
ai gusti e alle aspettative del grande pubblico,
la previsione per il 2012 dovrà tenere conto del
soprattutto giovanile, e maggiormente
minore flusso di capitali, che non potrà non
competitivo anche nei confronti dei blockbuster
incidere sulla nostra capacità produttiva.
americani. Proprio la perdita d’appeal del
Un’eventuale contrazione sarebbe attribuibile a prodotto US è uno dei fenomeni più
una più generale flessione strutturale
preoccupanti. Il calo di fatturato delle holding
straniere riguarda tutti i comparti, dalla
dell’economia. Più complicato leggere la
distribuzione all’esercizio, trovando
composizione del mercato,
il suo apice nella crisi endemica
dove a un positivo incremento
del capitale privato rispetto a
del canale home video. L’analisi
Il rapporto 2011
quello pubblico corrisponde
racconta insomma una realtà
racconta una realtà
una modesta spinta
contraddittoria, dove a grandi
all’industrializzazione di tutto il
performance corrispondono ritardi
ambivalente: grandi
comparto (le aziende medie e
consistenti rispetto ad alcuni
performance e
grandi sono solo l’1.2% del
competitor stranieri (soprattutto
gravi ritardi
totale e, tra queste, solo il
tedeschi e inglesi, in ascesa). Ma
46,23% ha saputo migliorare i
anche di successi di pubblico e di
ricavi). D’altra parte, con la
critica, che nell’ultimo anno – ne è
curva decrescente del FUS, è proprio il cinema
esempio il Premio conseguito a Berlino dai
a contribuire più di ogni altro settore dello
fratelli Taviani o quello tributato a Garrone a
spettacolo all’aumento dell’occupazione. In
Cannes – hanno ridato lustro internazionale al
questo trend anticiclico di stabilità
nostro cinema. Questa sì un’apertura di credito
che sarebbe scellerato sprecare.
occupazionale, la maggior parte degli addetti
COMUNICAZIONE E SVILUPPO
Franco Conta - [email protected]
COORDINAMENTO SEGRETERIA
Marisa Meoni - [email protected]
DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE
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Iniziativa realizzata con il contributo della Direzione Generale
Cinema - Ministero per i Beni e le Attività Culturali
La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge
7 agosto 1990, n. 250
luglio-agosto 2012
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
5
n. 7-8 luglio-agosto 2012
SOMMARIO
COVER STORY
24 Noomi Rapace
Millennium il trampolino,
Prometheus la consacrazione: il
film di Ridley Scott sezionato
lettera per lettera, l’attrice
svedese ormai votata al
cambiamento
36
JOHN
MALKOVICH
per Educazione
siberiana, in
arrivo nel 2013
SPECIALE USCITE
36 Di tutto, di più
Aspettando Batman, ma non
solo: ecco i titoli della
prossima stagione, dagli
attesi The Master e The
Grandmasters ai freschi ritorni
(To the Wonder di Malick).
Senza dimenticare gli italiani:
Bellocchio, Salvatores,
Diritti, Soldini e altri ancora
PERSONAGGI
22 Paul Giamatti
Uno, nessuno, centomila:
“Non protagonista per
mentalità”, dice l’attore.
Presto sugli schermi in Romeo
and Juliet e The Congress di Ari
Folman
32 Michael Mann
“Il regista è responsabile di
tutto”. Parola di un cineasta
straordinario, mai premiato e
prossimo Presidente di
Giuria a Venezia
54 Glenda Jackson
32
MICHAEL
MANN
54
Glenda
Jackson
Presidente
di Giuria a
Venezia
Eleganza britannica,
aggressività e vitalismo: da
Shakespeare a Ken Russell,
l’Oscar per Donne in amore e
l’intensità di Domenica, maledetta
domenica
marzo 2012
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
7
BiancaFilm
presenta
un film di Giuseppe Piccioni
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http://teodoracinema.blogspot.it/
da settembre al cinema
SOMMARIO
I FILM DEL MESE
56 Madagascar 3 - Ricercati in
Europa
58 The Amazing Spider-Man
60 Biancaneve e il cacciatore
61 La cosa
62 Bed Time
64 I tre marmittoni
64 La memoria del cuore
66 The Way Back
68 Detachment - Il distacco
14
DITA VON TEESE
LE RUBRICHE
10 Morandini in pillole
Una retrospettiva su Julien
Duvivier: idea pazzesca?
56
60
12 Circolazione extracorporea
Le performance degli attori:
frammenti e scomposizioni
14 Glamorous
News e tendenze: Dita von
Teese, Lindsay Lohan ed Emma
Stone
18 Colpo d’occhio
Buon compleanno Dustin
Hoffman: 75 anni l’8 agosto e
debutto in regia con Quartet
20 Nastri Verdone
Carta canta: la meglio commedia
è Posti in piedi in Paradiso
72 Dvd & Satellite
Tutto Dexter e Lo squalo in Bluray, poi The Addiction di
Ferrara. In tv Breaking Bad 4
78 Borsa del cinema
Troppi Festival? C’è solo da
guadagnare
80 Libri
Cavalcata nel western, la “strada”,
Liliana Cavani e sguardi altrove
82 Colonne sonore
18
72
Hans Zimmer per
Madagascar 3, James Horner
per l’Uomo ragno
luglio-agosto 2012
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
9
Morandini in pillole
Quello che gli altri non dicono: riflessioni a posteriori di un critico DOC
a cura di Morando Morandini
Fine pen(n)a mai
Lavoro e vacanze
“Per Tutti i nostri desideri mi ero ripromesso di lavorare solo con
persone, attori e tecnici con cui sarei potuto andare in vacanza. È
stato così con tutti”. È una dichiarazione anomala e significativa,
rilasciata in un’intervista da Philippe Lioret, regista francese
(1955) di cui in Italia erano stati
distribuiti soltanto due dei sei
film precedenti. Cercate di recuperarlo. Almeno al cinema, è una
rara storia sulla pluralità dell’amore.
Proposta strana
Qualche cineclub italiano o, meglio ancora, un festival (Roma, Torino, Venezia, uno dei tanti altri)
dovrebbe dedicare una retrospettiva a Julien Duvivier (1896-1967),
che tra il 1919 e il 1967 diresse,
talvolta anche sceneggiò, 70 film.
Sul Dizionario dei Film Zanichelli
ne abbiamo schedato la metà. È
una carriera di una varietà – e di
una qualità così diseguale da fare
impressione. Ha fatto di tutto, passando dalla Legione Straniera al Vangelo, da Feullade alla Nouvelle
Vague, da Parigi a Hollywood, dall’Italia alla Germania. Sembra
un’idea pazzesca, ma sto parlando di una retrospettiva selezionata.
Sono sicuro che comprende almeno 10-15 film che varrebbe la pena di vedere. Ho rintracciato casualmente un mio quaderno/diario
degli ultimi anni Trenta dal quale si deduce che uno dei film all’origine del mio amore di ragazzo per il cinema fu Pel di carota (1932),
distribuito in Italia soltanto nella stagione 1937-38.
Una perdita
Scrivo con
tanto ritardo
della morte di
Anghelopulos.
Non ho potuto
prima per
pudore, dolore,
stupore
A un regista di una certa età (eufemismo) può capitare di morire
durante le riprese di un film. Non a caso per decenni a Hollywood i
produttori non affidavano la regia a qualcuno che avesse più di 70
anni (lo fanno ancora, forse). Non escludo che esistano casi di un
regista ucciso durante le riprese da un nemico, un fanatico, un
pazzo. Ma non era mai successo, credo, che un regista venisse
ucciso casualmente, investito da una motocicletta come Thodoros
(Théo) Anghelopulos (1936) il 25 gennaio 2012. Era il più grande
cineasta greco. La recita (O thiasos, 1975) ha 5 stellette di critica
nel nostro Dizionario dei film Zanichelli. Da allora lo incontrai più
volte, anche in Italia. Se si può parlare di amicizia tra un regista e
un critico che si sono incontrati ogni due o tre anni a parlare quietamente di tante cose, non soltanto di lavoro, direi che eravamo
amici a distanza. In me, comunque, insieme con la stima e l’ammirazione c’era anche dell’affetto. Anche perciò ne scrivo con
tanto ritardo. Non ho potuto prima per pudore, dolore, stupore. Il
film che stava girando al Pireo, alla periferia portuale di Atene, si
chiamava L’altro mare, e aveva tra gli interpreti principali Toni
Servillo. Spero d’incontrarlo presto.
VISIONI FORZATE E INDULTI
CRITICI
Da consumatore a produttore: Oliver
Stone vuole entrare nel mercato della
cannabis. La accendiamo? STOP
Weekend 29/6 - 1/7: incassi -76% sul
2011. Ah, la bella stagione… STOP
Epitaffio per Nora Ephron: c’è posto per
te. STOP The Master al Lido, The
Grandmasters a Cannes e… Roma a
masterizzare. STOP Quando il film è
ingolfato: I tre marmittoni. STOP Il
prequel carpenteriano di Matthijs van
Heijningen Jr? Brutta Cosa. STOP
Traduzioni allupate: da The Sitter a Lo
spaventapassere. STOP Pupi Avati:
“Basta film, ora mi dedico alla fiction”. Il
cinema sentitamente ringrazia. STOP
Cameron con vista Avatar: chi fa da sé fa
per tre. STOP Justin Bieber: “Non voglio
diventare come la Cappella Sestina”.
Almost infamous? STOP Kristen Stewart
è l’attrice più pagata del 2011: lo spread
cachet/talento s’impenna. STOP Siccità
in sala, e torna in mente una canzone:
“Luglio col bene che ti voglio vedrai non
finirà…”
ALMOST (IN)FAMOUS: DALLE
STALLE ALLE STARLETTE
Pornocrazia@SaraTommasi: “Gli alieni
mi hanno impiantato un microchip nel
cervello con lo scopo di diffondere
l’amore nel mondo”. Allora esiste!
#### Pornocrazia@NicoleMinetti: “Non
girerò un film a luci rosse”. Il sequel?
#### Il dittatore aka Sacha Baron
Cohen/1: “Mi piaceva Mel Gibson, ma poi
se n’è venuto fuori con dichiarazioni
offensive, tipo che lavorerebbe con gli
ebrei”. #### Il dittatore aka Sacha
Baron Cohen/2: “Amo le donne quando
vanno a scuola. E’ come vedere una
scimmia sui pattini: per loro non
significa nulla, ma per noi è adorabile”.
#### Valeria Marini in lingerie su
Twitter: e lo chiamano microblogging?
#### Loredana Bertè: “Mi
ammazzerò”. Un’altra volta?
Federico Pontiggia
10
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2012
circolazione extracorporea
Fruizioni multiple nell’era della riproducibilità
a cura di Peppino Ortoleva
ATTORI ALLA PROVA
LA RICERCA (E SCOMPOSIZIONE) DI CIO’ CHE DA’ FORMA ALLA STAR: IL SENSO
DELLA PERFORMANCE
Nell’ultimo episodio della quinta stagione
di Mad Men, Don Draper si chiude nel suo
ufficio, si allunga sulla sedia con la sigaretta in mano (nella posizione resa iconica
dalla sigla e da un’infinità di citazioni) e si
appresta a vedere, grazie a un piccolo
proiettore, lo screen test della giovane
moglie Megan. Solo allora, dopo un’insistita riluttanza, si convincerà a sostenere
le ambizioni d’attrice della ragazza, e le
procurerà una piccola parte in uno spot.
Sono gli anni ‘60 ma, come sempre con
Mad Men, il passato ci racconta molto di
quello che siamo oggi. Anche solo soffermandosi su piccoli dettagli come questo.
Da qualche anno, infatti, una corrente
sotterranea dedicata al “mestiere dell’attore” riempie di contenuti la circolazione
extracorporea del film e della narrazione
tv, online o nell’home video: dai provini
dei casting (anche d’annata, nel caso delle star senza tempo) alle interviste sul
modello di Inside the Actor’s Studio, fino
ai blooper e agli errori sul set. Ma c’è di
più. La performance dell’attore, da solo,
può diventare contenuto valido in sé, progetto editoriale con un valore artistico
pieno. È il caso di “Fourteen Actors Acting”, raccolta di 14 brevi spezzoni video
prodotta e messa online dal New York Times Magazine a fine 2010: con una fotografia in bianco e nero e una scenografia
minimalista, limitata ad alcuni attrezzi di
scena, una serie di artisti – da Michael
Douglas a Tilda Swinton, da Natalie Portman a James Franco – dà sostanza ad
alcuni archetipi ricorrenti, topoi narrativi
ridotti all’osso – lo specchio, il ballo, la
Kirsten Dunst nel videoclip dei R.E.M. We All Go Back To Where We Belong. In basso Benicio
Del Toro nel progetto “Bad Guys”
telefonata, lo sguardo in macchina, il taglio della barba. Non molto diverso, nella
primavera 2012, è il progetto “Bad Guys”,
stavolta della rivista GQ: a essere messa
in scena, con il contributo di sette villains
– come Benicio Del Toro e Ron Perlman
– è la cattiveria cinematografica, qui distillata in brevi scene su sfondo bianco e
con colonna sonora d’ordinanza. Ancora
una volta, il senso dell’operazione si trova, da un lato, nel catalogo, che mette in
sequenza e giustappone generi, modalità
e tipi di recitazione differenti; e, dall’altro,
nella scomposizione della performance
nei suoi elementi costitutivi, in unità sintattiche ripetibili (e, forse, ripetute) alla
ricerca di un certo effetto sullo spettato-
re. Se già di per sé l’apparato cinematografico segmenta la recitazione dell’interprete in una serie di moduli poi ricomposti dal montaggio, qui si va un passo
oltre: il frammento rimane da solo, non è
sorretto da alcuna narrazione se non
dalla vicinanza di altri frammenti simili.
E la raccolta, mentre richiama nello stile
l’epica degli esordi, dei casting e della
scoperta, diventa l’occasione di celebrare
un ormai avvenuto ingresso nello stardom (o in un qualche tipo di hype più di
nicchia). Proprio come succede nel
videoclip dei R.E.M. per We All Go Back
To Where We Belong , in pratica uno
screen test di Kirsten Dunst.
LUCA BARRA
Il frammento rimane da solo, non è sorretto
da alcuna narrazione
12
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2012
MUSICA
DI
SCENEGGIATURA
DI
Madagascar3-ilfilm.it
PRESENTA UNA PRODUZIONE
PRODOTTO
DA
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MADACASCAR 3:DIRIRETTOCERCATI IN EUROPA (MADACASCAR 3: EUROPE’S MOST WANTED)
DA
In 3D in cinema selezionati. Anche in 2D.
Unisciti al Circo!
glamorous
a cura di Gianluca Arnone
Ultimissime dal pianeta cinema: news e tendenze
Signore a luci rosse
Da Dita von Teese che dirigerà Sasha Grey (nota per essere “la pornostar che legge Nietzsche”, come se al suo pubblico interessasse Zarathustra) a Lindsay Lohan che duetterà
con il porno-divo James Deen in The Canyons (scritto da Eston Ellis e diretto da Paul Schrader). Il film a luci rosse va di moda e i tempi in cui veniva considerato l’abbietto del cinema sono passati. Persino i sex-tape fatti circolare ad arte per un po’ di pubblicità somigliano a reperti giurassici. Il porno tira. Ad Hollywood e dintorni. Attira soprattutto donne.
Non le diseredate dello show-biz, ma donne indipendenti, affermate, di successo. Femministe dell’ultima fronda, quelle che il potere non è più saper dire di no. Ma sì. E ancora.
14
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
maggio 2012
maggio 2012
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Queen of the
Stone Age
Premiere londinese di The
Amazing Spider-Man. Emma
Stone getta la maschera.
Sfoggia: pantalone a vita alta
svasato, fissato con una
Tom nei fantastici 4
A Tom Cruise il premio Icon Entertainment del Friars Club, associazione nata a New York nel
1904 e famosa per le stroncature alle celebrità. Destinato a chi è capace di “ridefinire la cultura in cui viviamo”, è un riconoscimento ambitissimo. Basti pensare che il fresco 50enne e
divorziato Cruise è il quarto attore premiato in 108 anni dopo Fairbanks, Grant e Sinatra.
La domanda
di Paul
cintura nera dalla fibbia in oro,
e maglia sexy con profonda
scollatura a tuffo. Hair style
semplice, make up essenziale
e una passerella che forse non
farà tendenza, ma lascia
finalmente intravedere la
donna tra le pieghe dell’eterna
liceale. Promossa.
Da non crederci!
Era il 1967, Paul McCartney
cantava When I’m 64 e
chiedeva al suo pubblico:
“Avrai ancora bisogno di
me quando avrò 64 anni?”.
2012, Paul McCartney ha
70 anni. Da 6 anni attende
uno straccio di risposta.
Riformuliamo la domanda:
non è che per caso è rimasto qualcuno là fuori che…
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Per Kate Winslet è arrivata pure
l’onorificenza dalla casa reale britannica. L’attrice è stata insignita
dalla regina Elisabetta II come
Comandante dell’ordine dell’impero britannico. Più pernacchia.
luglio-agosto 2012
La rivincita delle belieber
“Justin Bieber è un grande, molto più di Kurt Cobain, quindi state zitti. Kurt ha per caso mai
avuto così tanti fan su Twitter? No!”. Le belieber si fanno sentire. E rispondono per le rime a
chi le accusa di essere un branco di fan lobotomizzate e senza cultura.
L U C K Y R E D
L I S T I N O
MAGIC MIKE
THE PLACE BEYOND THE PINES
STEVEN SODERBERGH
CON MATTHEW MCCONAUGHEY
ALEX PETTYFER CHANNING TATUM
REGIA DI
ASTERIX E OBELIX
BACHELORETTE
AL SERVIZIO DI SUA MAESTÀ
REGIA DI
REGIA DI
LESLYE HEADLAND
ISLA FISHER KIRSTEN DUNST
LIZZY CAPLAN
LAURENT TIRARD
CON GÉRARD DEPARDIEU DANY BOON
LUCA ZINGARETTI FILIPPO TIMI
E NERI MARCORÈ
CON
QUALCUNO DA AMARE
HAUTE COUSINE
ABBAS KIAROSTAMI
CON RYO KASE RIN TAKANASHI
TADASHI OKUNO
REGIA DI
MOONRISE KINGDOM
GRACE DI MONACO
WES ANDERSON
CON EDWARD NORTON BILL MURRAY
BRUCE WILLIS FRANCES MCDORMAND
TILDA SWINTON JASON SCHWARTZMAN
REGIA DI
PINOCCHIO
UN GIORNO SPECIALE
ENZO D’ALÒ
CON VOCI DI ROCCO PAPALEO
PAOLO RUFFINI
REGIA DI
SCARY MOVIE 5
UN FILM DI VALERIA GOLINO
REGIA DI MALCOLM D.
CON REGINA HALL
REGIA DI
REGIA DI
REGIA DI
5
DEREK CIANFRANCE
RYAN GOSLING
BRADLEY COOPER EVA MENDES
RAY LIOTTA
CON
REGIA DI
REGIA DI
SCARY
MOVIE
2 0 1 2 - 2 0 1 3
CON
CON
LEE
CON
ANTHONY ANDERSON
THE BLING RING
REGIA DI SOFIA COPPOLA
CON EMMA WATSON KIRSTEN
CHRISTIAN VINCENT
CATHERINE FROT JEAN D’ORMESSON
HIPPOLYTE GIRARDOT ARTHUR DUPONT
CON
DUNST
FRANCESCA COMENCINI
GIULIA VALENTINI FILIPPO SCICCHITANO
VALERIA GOLINO
JASMINE TRINCA CARLO CECCHI
SIN CITY:
A DAME TO KILL FOR
FRANK MILLER ROBERT RODRIGUEZ
JESSICA ALBA MICKEY ROURKE
AND ROSARIO DAWSON
REGIA DI
CON
VIA CHINOTTO,16 00195 ROMA TEL. 06 3759441 FAX 06 37352310 WWW.LUCKYRED.IT
OLIVIER DAHAN
NICOLE KIDMAN
c olpo d’occhio
FE ST IVAL DE L M ES E
di Massimo Monteleone
Giffoni, Montefiascone, Locarno: tutte le
strade portano a Venezia
Note di regia
Il “debuttante” 75enne Dustin Hoffman
dirige Quartet
“UN OSCAR, il sesso, un gelato, una
pizza”. Quattro ragioni per essere
felici secondo Dustin Hoffman. Fino
a qualche anno fa. Poi il tempo –
naturale – cambia le prospettive.
Oggi è la prima esperienza in regia
a regalare al buon vecchio Dustin
nuovi stimoli. Parliamo di Quartet,
tratto da una pièce teatrale di
Ronald Harwood (sceneggiatore
Premio Oscar de Il pianista), che ne
ha adattato anche lo script.
Interpretato da Maggie Smith, Billy
Connolly, Tom Courtenay, Pauline
Collins, Sheridan Smith e Michael
Gambon, è la storia di quattro excantanti d’opera che, a seguito di
alcune vicissitudini, si ritrovano a
metter su uno spettacolo per
l’ospizio in cui vivono. Un tempo
formavano un quartetto eccezionale
e ritrovarsi a distanza di anni
insieme rappresenterà una sfida non
da poco: canto del cigno o inno alla
gioia? Comunque vada alla terza età
non ci si arrende. Vero Dustin?
GIANLUCA ARNONE
UMBRIA FILM FESTIVAL
1 XVI
edizione a ingresso
FILM FESTIVAL
4 VIESTedizione
del festival
gratuito – fra gli ospiti Terry
Gilliam e Mike Figgis – e
l’anteprima italiana di “En
Kongelig Affaere”. Concerto del
Teatro Lirico Sperimentale di
Spoleto, cortometraggi e una
tavola rotonda sui migranti.
Prevista un’anticipazione l’8 e il
9 luglio all’Isola del Giglio
(Grosseto) con proiezioni a cura
del Giglio Film Festival, con
ospite Barbora Bobulova per
Scialla!.
Località Montone (Perugia)
Periodo 11-15 luglio
Tel. (075) 9410776
Web www.umbriafilmfestival.com
Mail [email protected]
Resp. V. Strizzi, M. Berna
dedicato al cinema con tre sezioni
competitive (per lungometraggi,
documentari, cortometraggi).
Molti gli eventi collaterali nella
splendida Rocca dei Papi e nelle
suggestive piazze medievali:
proiezioni speciali, videoinstalalzioni, incontri con autori e
reading da opere letterarie e
teatrali, concerti.
Località Montefiascone (Viterbo)
Periodo 21-30 luglio
Tel. (0761) 828267
Web www.estfilmfestival.it
Mail [email protected]
Resp. V. Maestosi, R. Rizzo, G.
Almonte, G. Rampazzi
esplora la nuova “linfa” del
cinema italiano e si svolge nel
suggestivo Parco della Maremma
(con alcune anticipazioni in Puglia
e Sardegna). In programma film
(lungometraggi, corti,
documentari) e incontri con gli
autori. Spazi dedicati ai festival e
alle scuole di cinema.
Località Rispescia (Grosseto)
Periodo 10-19 agosto
Tel. (0564) 48771
Web www.festambiente.it
Mail [email protected]
Resp. Simonetta Grechi
GIFFONI FILM FESTIVAL
2 XLII
appuntamento con il
prestigioso festival internazionale
del cinema per ragazzi. Una
giuria di circa 3300 giovanissimi
da tutto il mondo assegna i Grifon
Awards ai migliori film
(lungometraggi e corti). Sezioni
secondo le età: “Elements” (+3),
“Elements” (+6), “Elements”
(+10), “Generator” (+13),
“Generator” (+16), “Generator”
(+18). Previsti ospiti, dibattiti e
anteprime.
Località Giffoni Valle Piana
(Salerno)
Periodo 14-24 luglio
Tel. (089) 8023001
Web www.giffoniff.it
Mail [email protected]
Resp. Claudio Gubitosi
3
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luglio-agosto 2012
FESTIVAL DEL FILM
LOCARNO
LXV edizione della prestigiosa
manifestazione internazionale
competitiva. Anteprime delle
novità più attese, opere in
concorso per il Pardo d’Oro,
realizzate da autori emergenti o
innovativi. Previsti cortometraggi,
sezioni tematiche, omaggi e una
retrospettiva su Otto Preminger.
Località Locarno, Svizzera
Periodo 1-11 agosto
Tel. (0041-91) 7562121
Web www.pardo.ch
Mail [email protected]
Resp. Marco Cacciamognaga
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PREMIO SERGIO AMIDEI
XXXI edizione del Premio
Internazionale alla Miglior
Sceneggiatura Cinematografica, il
più importante appuntamento
italiano dedicato alla scrittura
filmica. Un’edizione speciale ricca
di ospiti celebri, una retrospettiva
(sui fratelli Taviani), anteprime di
volumi inediti.
Località Gorizia
Periodo 19-28 luglio
Tel. 3395323693
Web www.amidei.com
Mail [email protected]
Resp. Giuseppe Longo
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CLOROFILLA FILM FESTIVAL
5 XXIV
edizione del festival che
MOSTRA INTERNAZIONALE
7 D’ARTE
CINEMATOGRAFICA
LXIX edizione della più importante
manifestazione di cinema in Italia.
I film concorrono per il Leone
d’Oro e gli altri premi. Nella
selezione ufficiale: Concorso
Venezia 69, Fuori Concorso,
Orizzonti. Sezioni autonome e
parallele: Settimana
Internazionale della Critica,
Giornate degli Autori.
Località Lido di Venezia
Periodo 29 agosto - 8 settembre
Tel. (041) 5218711
Web www.labiennale.org.
Mail [email protected]
Resp. Alberto Barbera
LISTINO 2012
FREERUNNER - CORRI O MUORI
Genere: Action
Regia: Lawrence Silverstein
Cast:
Sean Faris, Danny Dyer, Amanda Fuller
Un gruppo di free runner resta incastrato in una sfida letale, dove sopravvivrà
solo colui che raggiungerà l’altro capo della città in 90 minuti. Un film di
pura adrenalina dove poter ammirare atleti free runner che saltano con agilità
felina, creando coreografie spettacolari capaci di lasciare senza fiato, il tutto
unito ad una trama avvincente e all’ultimo respiro, stile “Battle Royale”.
SECONDO SEMESTRE
THE TWILIGHT SAGA
BREAKING DAWN parte 2
Genere:
Regia:
Cast:
Fantasy, Romance, Action
Bill Condon
Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner
Lo scontro finale con i Volturi; Renesmee, la figlia di Edward e Bella, e
l’amore che Jacob prova per lei; Bella in versione vampiro. Emozioni e
colpi di scena per l’evento degli eventi ovvero il capitolo finale di una
delle saghe più amate di tutti i tempi che sta facendo “impazzire” per
l’attesa milioni di fan in tutto il mondo.
THE BABYMAKERS (titolo provvisorio)
HOUSE AT THE END OF THE STREET
Genere: Comedy
Genere: Horror, Thriller
Regia: Mark Tonderai
Cast:
Jennifer Lawrence, Elisabeth Shue
Regia:
Cast:
Jay Chandrasekhar
Olivia Munn, Paul Schneider
Dopo aver tentato invano di mettere incinta la propria moglie, un uomo,
temendo di essere diventato sterile, recluta i suoi amici per rubare da una
banca del seme un “deposito” che lui stesso aveva fatto anni prima. Un’esilarante commedia sui rischi che un uomo è pronto a correre pur di non
perdere la donna amata.
Palpitante thriller psicologico con decise puntate all’horror, interpretato
dalla star di Hunger Games, Jennifer Lawrence. Attratta dalla misteriosa
villa che si trova di fronte a casa, Elissa scopre che l’edificio è stato teatro
di un efferato duplice omicidio e si imbatte nell’unico sopravvissuto…
COGAN
SAMMY 2
Genere: Thriller, Crime
Regia: Andrew Dominik
Cast:
Brad Pitt, Ray Liotta, James Gandolfini
Genere:
Regia:
Cast:
Brad Pitt è Cogan, un “macho” senza scrupoli abile nell’usare le armi: un
ruolo di grande richiamo che valorizza anche la fisicità dell’attore. Ray Liotta
e James Gandolfini sono i due “cattivi” di grande esperienza nei film gangsteristici. Ricco di dialoghi veloci e taglienti, il film non manca di un certo umorismo dark che si ricollega al filone portato al successo da Quentin Tarantino
in film come Pulp Fiction.
Dopo lo strepitoso successo de “Le avventure di Sammy”, che ha incassato 80 milioni di dollari al box office internazionale, la tartaruga più
amata al mondo è tornata per una nuova e ancora più divertente avventura, con tanti nuovi personaggi da conoscere e in un Real 3D che saprà
coinvolgere ed immergere completamente nel film.
THE WORDS
THE DINOSAUR PROJECT
Genere:
Regia:
Cast:
Genere: Adventure
Regia: Sid Bennett
Cast:
Richard Dillane, Peter Brooke, Matt Kane, Natasha Loring
…e il mondo pensava che i dinosauri fossero estinti!
Thriller, Drama
Brian Klugman, Lee Sternthal
Bradley Cooper, Jeremy Irons, Dennis Quaid, Ben Barnes,
Zoe Saldana, Olivia Wilde
Bradley Cooper, dopo Una Notte Da Leoni, torna in un emozionante dramma con un cast stellare. Il film racconta di uno scrittore che, all’apice del
successo, scopre il prezzo da pagare per essersi impossessato del lavoro
di un’altra persona e per aver messo il successo e l’ambizione al di sopra
di ogni altra cosa.
Animation, Adventure
Ben Stassen
Sammy, Ella, Ricky
Preparatevi ad un’elettrizzante corsa nel cuore della giungla del Congo,
dove una spedizione, accompagnata da una troupe televisiva, scopre
che creature che si pensava fossero estinte da 65 milioni di anni, sono
in realtà vive. Un’emozionante avventura che si colloca perfettamente tra
Jurassic Park e The River.
THE IMPOSSIBLE
Genere: Drama
Regia: Juan Antonio Bayona
Cast:
Ewan McGregor, Naomi Watts
Dall’autore e dal regista di The Orphanage.
La storia “vera“ di una famiglia sopravvissuta allo tsunami del 2004. Il
film alterna momenti altamente commoventi a scene di grande realismo
scenografico con impressionanti effetti speciali che riproducono lo tsusami.
Un film spettacolare e coinvolgente di cui sarà impossibile non parlare.
00192 Roma - Lungotevere Michelangelo, 9/A - tel. +39 06 3269101 - fax +39 06 3207366
20146 Milano - Via Marostica, 1 - tel. +39 02 4385091 - fax +39 02 43850901
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premiati d’argento
A fianco, Carlo Verdone e Micaela Ramazzotti, miglior
attrice protagonista ai 66esimi Nastri d’argento. Sotto,
Domenico Procacci (produttore) e Ferzan Ozpetek
(soggettista di Magnifica presenza); in basso Beppe
Fiorello (Premio Lancia) e Andrea Osvart (Premio Biraghi)
Marco Giallini la
spunta tra gli
attori non
protagonisti
Nastri in piedi
I giornalisti portano
Verdone in Paradiso:
miglior commedia
dell’anno
Foto: Pietro Coccia
Bis per Favino:
Nastro miglior
protagonista e
Premio Persol
personaggio
dell’anno
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S N G C I S I N D A C AT O N A Z I O N A L E G I O R N A L I S T I C I N E M AT O G R A F I C I I TA L I A N I
insider di lusso
La versione
di Giamatti
RUSSELL CROWE
“Ragazzo simpatico,
ma un po’ complicato.
Sembra felice solo
quando recita”
GWYNETH PALTROW
“Più brava a cantare
che a recitare”
JIM CARREY
“Un’ora con lui e
hai voglia di uscire
fuori a respirare”
TOM CRUISE
“Condannato a
piacere, destinato
a invecchiare”
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Paul
“Recitando ho scelto di essere tanti e nessuno”,
confida l’attore. Grande anche grazie ai piccoli ruoli: “Ho
la mentalità di un non-protagonista”
di Gianluca Arnone
“C’È VERITÀ IN QUESTA ILLUSIONE”, dichiarava l’ispettore capo
Giamatti a proposito dei giochi di prestigio di Edward Norton in
The Illusionist. Ed è la battuta-chiave per comprendere il suo
rapporto con la recitazione. 45 anni, un corpo sgraziato, due
lauree a Yale e un identikit agli antipodi rispetto agli standard
olimpici richiesti da Hollywood, Paul Giamatti ha trovato nel
cinema un rigoroso metodo d’indagine. Nelle sue maschere
l’eco moderna del motto delfico: Conosci te stesso. Fosse facile:
“Non ho mai saputo che fare, così ho fatto l’attore. Recitare mi
dà la possibilità di diventare tanti Giamatti senza esserne
nessuno”. Il camuffamento, il dress-up, il tentativo di
rintracciare se stesso nell’artificio, è un’esigenza che sente fin
dagli anni universitari, quando alla testa di un gruppo di studenti
cifotici e sfigati crea la SSTO, la Società Segreta dei Teschi e
delle Ossa. Un esperimento derivativo, figlio dei tempi
canapicoli e di un Attimo fuggente (1989) dilatato in visione
multipla, acritica e compulsiva. La differenza è che in lui non c’è
nessuna traccia di idealismo. Come ama ripetere fino alla noia:
“sono uno scettico”. Fa fede la sua propensione all’ironia
autodistruttiva (“Mi si potrebbe definire un formidabile
esemplare di maschio zeta”) e ai ruoli di seconda fascia.
Giamatti è nato per nascondersi tanto che se fosse un animale
sarebbe “una tartaruga”. Il che spiega in parte una carriera
straordinaria vissuta all’ombra dei grandi. Comparsate, camei,
apparizioni non accreditate, ruoli di supporto. Giamatti è l’Al
Pacino dei “non protagonisti”: “Non mi ritengo una persona
interessante. Ho decisamente la mentalità di un attore
secondario”. Ma di lui ci si accorge presto. Già nel 2003 con
American Splendor, dove interpreta il fumettista Harvey Peckar,
si guadagna il National Board of Review Awards per la miglior
performance maschile, ovvero il corrispettivo accademico e
semiserio di un Oscar. Passa un anno e arriva Alexander Payne
che gli offre, con Sideways, una vacanza tra i vigneti della
California (lui è quasi astemio) e il ruolo della vita. Arriva il
primo Golden Globe della carriera e l’inebriante sapore del
successo: “La gente ha iniziato a fermarmi per strada e il mio
agente a propormi sceneggiature interessanti”. La faccia di
Giamatti incomincia a piacere (“Ci credereste?”) ma i suoi piedi
restano piantati per terra: “In quel momento avrei potuto
scegliere di tutto. Invece ho preferito continuare a fare quello
che so fare meglio: la spalla”. Difficile capire dove finisca la
modestia e dove inizi invece il deficit di autostima. Lui dice che
“nei piccoli ruoli ci si diverte di più. Generalmente sono
eccentrici e fulminanti e meno carichi di pressione. Mi ci trovo
meglio”. Parole che trovano immediato riscontro in Cindarella
Man – Giamatti ruba la scena a Russell Crowe – ma che non
rendono giustizia alle sue qualità, straordinarie anche quando
devono esprimersi “al centro” della scena, come accade ne La
versione di Barney. Questo restare ai margini, defilato – in
arrivo altre due promettenti apparizioni: nel Romeo e Giulietta
di Carlei e in The Congress di Ari Folman - sembra rispondere a
una strategia da eterno svantaggiato, a una guerriglia concepita
per logorare chi alla gloria vi è destinato per nascita. Se al padre
(di origini napoletane), rettore ammirato e temuto di Yale, il
piccolo Giamatti rispondeva reinventandosi Gran Maestro della
Fuffa, ai grandi divi del cinema oppone il lavoro ai fianchi di un
outsider capace di batterli con una semplice alzata di ciglia, una
battuta folgorante, il magnetismo del roditore (non è forse vero
che un elefante se la dà a gambe alla vista del topo?). Senza
dimenticare il contrappasso della natura: “Non invidio Tom
Cruise (con cui ha lavorato in Rock of Ages, ndr), costretto a
piacere e destinato a invecchiare”. A ricordo probabilmente di
quanto Bette Davis sosteneva sulla questione estetica in
rapporto alla fama: “La bruttezza ha un vantaggio sulla
bellezza: non passa mai”. Illusa anche lei. Ma non lontana dalla
verità.
%
Romeo e Giulietta
The Congress
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Il “non prequel” di Alien è stato uno dei film più
blindati dell’anno. Eppure, per svelare i segreti
del nuovo lavoro di Ridley Scott, sarebbe bastato
“scandire” il titolo. Da noi arriverà ad ottobre
Prometheus
RIVELATO
di Angela Bosetto
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COVER STORY
P COME Peter Weyland
Sin dal primo Alien (1979) tutti i guai di
Ellen Ripley/Sigourney Weaver erano
colpa della compagnia Weyland-Yutani,
impegnata nella ricerca dell’arma biologica definitiva. Nei due film della serie
Alien vs. Predator ne venivano mostrati i
fondatori: Charles Weyland e Ms. Yutani.
Prometheus , invece, introduce Peter
Weyland/Guy Pearce, creatore della
Weyland Corp., che proclama: “Prometeo fu punito perché ci diede il fuoco, la
nostra prima vera forma di tecnologia,
ma siamo noi gli dei adesso!”
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rivista del cinematografo
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COVER STORY
R COME Robot
Nei quattro film precedenti gli androidi
avevano nomi in ordine alfabetico, così,
dopo Ash/Ian Holm (Alien), Bishop/Lance
Henriksen ( Aliens – Scontro finale e
Alien³) e Call/Winona Ryder (Alien – La
clonazione), tocca a David/Michael Fassbender, un modello prodotto in serie con
le fattezze di T.E. Lawrence, ma persona-
viene
assemblata
una mappa
stellare che
sembra indicare il punto
cosmico da
cui proviene
la razza umana. La nave spaziale Prometheus parte alla ricerca di risposte
sulla nostra origine, ma, al loro arrivo su
un desolato pianeta (forse il famoso LV426/Acheron?), i membri dell’equipaggio
scopriranno qualcosa di terribile…
M COME Mito
lizzabile. Per interpretarlo l’attore afferma
di essersi ispirato alle movenze del tuffatore olimpico Greg Louganis. E al Rutger
Hauer di Blade Runner no? “Non sono così macho” ride Fassbender. “Inoltre David
lo vedo molto più simile a Bowie.”
O COME Origine
La trama del film, scritto da Jon Spaihts
e Damon Lindelof, richiama quella di
Alien. Alla fine del ventunesimo secolo,
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In Alien i veicoli spaziali si chiamavano
Nostromo e Narcissus in onore di Joseph
Conrad, maestro dell’avventura dai risvolti
cupi. In Prometheus Scott ha deciso di dare alla nave (e al film) il nome del titano
che rubò il fuoco a Zeus. “Quello che il mito insegna è: mai tentare di competere
con gli dei e mai abusare dei loro doni!”
E COME Equipaggio
Oltre all’androide David, il team è composto da tre donne (l’archeologa Elizabeth
Shaw/Noomi Rapace, la rappresentante
della Weyland Meredith Vickers/Charlize
Theron e il primo ufficiale Ford/Kate
Dickie) e sei uomini (il capitano Jeremiah
Janek/Idris Elba, lo scienziato Charlie
Holloway/Logan Marshall-Green, il botanico Millburn/Rafe Spall, il geologo Fifield/Sean Harris, gli ufficiali di bordo Ravel/Benedict Wong e Chance/Emun Elliott).
T COME Tecnica
Girato in formato Imax 3D, Prometheus
rappresenta una sfida enorme: la ricerca
del perfetto equilibrio fantascientifico tra
realtà ed effetti speciali. I giganteschi set
progettati da Arthur Max (scenografo di
manda fatidica (ci sarà Alien?), la risposta
è sibillina: “Non come protagonista”.
E COME Erich von Däniken
Il soggetto di Prometheus è ispirato alla
sua “teoria degli antichi astronauti”, secondo cui non potremmo trovarci dove siaScott dal 1997) sono stati costruiti nei minimi dettagli, in quanto, come ha ribadito
il regista, “affidandosi solo al computer si
perde moltissimo.”
S COME Sequel
H COME H. R. Giger
Ufficialmente l’artista svizzero, ideatore
dell’Alien originale e consulente dell’intera
saga, non figura nella troupe, ma Scott lo
ha convinto lo stesso a realizzare l’inquietante bassorilievo che adorna una della
cambiato idea.
I due film condividono
lo
stesso universo narrativo,
però sono storie indipendenti che, al
massimo, si contestualizzano a vicenda.
mo senza alcun aiuto esterno, ossia quello
di divinità capaci di progettare e pianificare
i vari insediamenti del cosmo, proprio come degli ingegneri spaziali. In tale ottica,
tutti gli eventi catastrofici della storia,
nonché le più misteriose forme di archeologia, sono spiegabili in chiave ufologica.
Scott ammette di aver lasciato diverse
questioni irrisolte per garantire a Prometheus la possibilità di un seguito: non
l’anello di congiunzione con la saga di
Alien, bensì un ulteriore allontanamento.
Il primo aprile si è diffusa la notizia (rivelatasi poi il canonico pesce) dell’autocandidatura registica di James Cameron.
Scontato fosse una bufala? Non tanto: nel
1986 Aliens l’aveva diretto lui.
U COME Universo narrativo
camere aliene. Circa il ritorno dello Space
Jockey, altra celebre creatura di Giger, il
regista replica con una battuta: “Ce ne
siamo dimenticati per tre film: bisognava
pur dargli il giusto spazio”. Ma alla do-
Tutti i membri del cast e della troupe ci
tengono a sottolinearlo: pur essendo
ambientato 37 anni prima dei fatti di
Alien, Prometheus non è il prequel della
pellicola del 1979. Scott aveva iniziato a
lavorarci con quell’intenzione, ma poi ha
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COVER STORY
Diversamente
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“Una perfetta donna
guerriera”, secondo il
creatore di Prometheus.
Le metamorfosi
della Rapace, che per
dimenticare
Millennium non si
piega agli standard
hollywoodiani
Noomi
LA HOLLYWOOD FEMMINILE CONTEMPORANEA
somiglia sempre più a una puntata di Nip/Tuck,
dove le aspiranti attrici non fanno un passo senza
essere passate dal chirurgo o dal consulente di
immagine. Per questo fa riflettere che un’interprete come Noomi Rapace sia richiestissima.
Inoltre è straniera (per metà svedese, per metà
spagnola) e non ha avuto un passato di modella o
una nomination all’Oscar a lanciarla oltre oceano, solo il ruolo di Lisbeth Salander, il personaggio creato da Stieg Larsson, per altro reinterpretato poco dopo da Rooney Mara. Ma, se quest’ultima è una bellezza costretta a nascondersi sotto
trucco, parrucco e piercing per essere credibile
nella parte di una hacker punk, Noomi non rientra negli standard estetici dominanti.
Quello che incuriosisce i registi è la sua diversità, sia nel modo di porsi (predilige le storie
borderline perché “il cinema ha bisogno di film
estremi”), sia in quello di pianificare la propria
carriera. Come quando, ad esempio, ha rifiutato
tutti i copioni arrivati dagli USA, definendoli “fotocopie di Millennium”, per lavorare a progetti
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COVER STORY
Rachel McAdams
e Noomi Rapace
in Passion di Brian
De Palma. In
basso, l'attrice sul
set di Prometheus
...e si lancia nel thriller erotico con De
Palma nell’imminente Passion
che riteneva più stimolanti, quali
Beyond (2010) o Babycall (2011). Una
scelta masochista agli occhi di qualunque
attore sogni l’America, ma che ha persuaso la produttrice Susan Downey (moglie di
Robert) a incontrarla e a farla scritturare
da Guy Ritchie a in Sherlock Holmes –
Gioco di ombre.
Ridley Scott, invece, non aveva dubbi. Sin
dall’inizio ha chiarito ai suoi collaboratori
che in Prometheus non avrebbe mai ceduto su due nomi: Michael Fassbender e
Noomi Rapace, perché “è una perfetta
donna guerriera. Appena l’ho vista sul
grande schermo mi ha subito ricordato
Sigourney (Weaver)”. In realtà tra le due
attrici c’è un’enorme differenza: la Weaver era quasi una debuttante quando
Scott la fece diventare Ellen Ripley nel
1979, mentre la Rapace spera che il personaggio di Elizabeth Shaw la aiuti a liberarsi di Lisbeth, della quale ha ammesso di non poterne più. Ma esiste
anche un punto di raccordo: è dopo
aver visto Alien che la giovanissima
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Noomi Norén (Rapace è il cognome dell’ex marito Ola, tenuto per fini artistici)
decide di imparare a fare “quelle cose che
sullo schermo spettano solo agli uomini”.
Di che pasta è fatta se n’è accorto persino
il truccatore di Prometheus, al quale ha
chiesto non di valorizzarla, ma di martoriarla il più possibile. “Non ci vedo nulla di
strano” - ha commentato - “non ero là
per essere sexy”. Di tutt’altra opinione
deve essere Brian De Palma, dato che con
lei ha da poco terminato di girare il suo ritorno al thriller erotico, ossia Passion (remake di Crime d’amour, 2010, l’ultimo
film di Alain Corneau).
Nel frattempo, Noomi è tornata a lavorare con Niels Arden Oplev (il regista di
Uomini che odiano le donne) in occasione della sua prima regia statunitense, il
thriller Dead Man Down. Solo in un genere ha giurato che non la vedremo mai:
“Le commedie sentimentali. Preferisco i
personaggi disturbati a quelli simpatici”.
Tutto il contrario di un’attrice hollywoodiana.
A.B.
personaggi
“Cineasta totale, giudice totalizzante: a
Venezia l’effetto Collateral di un non
premiato chiamato a premiare
di Federico Pontiggia
Michael
Mann
La sfida
EFFETTI COLLATERAL(I): come può uno dei registi più bravi e meno premiati di sempre scegliere
chi premiare? Scherzi del destino, succede a Venezia, dove il sommo Michael Mann è chiamato a
scegliere Leone d’Oro e altri illustri felini alla
69esima Mostra. Escludendo – il
regolamento della Biennale lo
può cambiare solo Quentin Tarantino, ricordate? - che Mann
possa ricompensarsi in prima
persona, il cortocircuito “non
premiato / premiante” rischia di
smuovere le placide, talvolta immote, acque della Laguna. Fronte degli Academy Awards, Mann
è a bocca asciutta: tre nomination per Insider, una da produttore per The Aviator, zero statuette. Ed è in buona compagnia: Hitchcock, Kubrick, anche loro
snobbati dagli Oscar, e ormai senza rimedio.
Chissà come andrà a lui, ma al Lido arriva consapevole dell’importanza di un premio e, ancor più,
32
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2012
della non importanza di un premio. Da spaccare
testa e pensieri, ma c’è altro: chi, scorrendo la
sua filmografia, potrebbe pensare a una predilezione per il “genere d’autore”, spesso con la pistola fumante e sempre con il grilletto premuto sullo
Stile… si sbaglia. “Io tendo a non
voler ripetere lo stesso genere”,
e se mutatis mutandis valesse
pure da presidente giudicante?
Premierebbe una commedia, di
quelle senza colpo ferire, addirittura, alla volemose bene, se lo
Stile non venisse a mancarle. Del
resto, basti pensare a quel che
ha fatto Moretti a Cannes ultima
scorsa: “Non premierà mai Michael Haneke, il suo cinema proprio non gli va giù”, e s’è visto.
La prima volta di Mann alla guida
della giuria di un festival internazionale, dunque, potrebbe scardinare l’assunto,
legittimamente desunto da Nemico Pubblico, Miami Vice, Manhunter e compagnia bella, che la cor-
Tom Cruise in
Collateral, sotto
sul set di Miami
Vice e Nemico
Pubblico. A lato,
Michael Mann
luglio-agosto 2012
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33
personaggi
William Petersen
in Manhunter –
Frammenti di un
omicidio. Sotto,
Michael Mann e
Daniel Day-Lewis
sul set de L’ultimo
dei Mohicani
nice di genere sia oggi il modo migliore per inquadrare il mondo: “No, non credo proprio”. E crolla
un’altra certezza, insieme all’equazione - molto off
Hollywood e molto festivaliera - low budget uguale
alta qualità: dai 120 milioni di dollari del budget preventivato Miami Vice era schizzato a oltre 200 (promozione esclusa), colmati solo per un terzo al boxoffice patrio. Dion Beebe alla fotografia e altri
dreams that money can buy, ma Mann non fa una
piega: il pauperismo ad altri, lui spende, spande e
perché non dovrebbe capire chi fa altrettanto? Se
non sarà più Luck, fuoriserie tv azzoppata dopo la
prima stagione per troppi cavalli azzoppati sul set,
ora in cantiere ha un thriller, The Big Stone Grid,
d’ambientazione cinese, un’epopea storica sulla
battaglia di Agincourt anno domini 1415, una dedica
filmata al celebre fotografo di guerra Robert Capa,
Go Like Hell sulle corse automobilistiche e Gold,
prodotto da Paul Haggis. Di tutto e di più, manco
fosse un palinsesto Rai, ma se dietro la macchina da
presa è mare magnum, in sala di proiezione Mann
Il presidente di giuria della 69ma
Mostra avvisa i colleghi: “Il regista
è responsabile di tutto”
34
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luglio-agosto 2012
può darci due giudiziose certezze. La prima sulla
violenza: “Non c’è bisogno di mostrare sangue e coltellate, è più efficace se arriva al pubblico nello
sguardo delle vittime”. Splatter non salvato, autori
mezzo avvisati. Seconda avvertenza, qual è il suo
modo di intendere la regia? “Non si tratta solo di sapere dove mettere la macchina da presa, il regista è
responsabile di tutto, dal divano in scena alle tende,
passando per acconciatura e trucco. E non è che gli
attori vanno lì, si studiano le battute e recitano: bisogna creare un curriculum perché capiscano chi è il
loro personaggio”. Cineasta totale, giudice totalizzante, i colleghi sono avvisati: la sfida di Michael
Mann è appena iniziata.
%
1°Gruppo Settembre - Dicembre 2012
MIGLIOR SCENEGGIATURA
MIGLIORE INTERPRETAZIONE
FEMMINILE
FESTIVAL DI CANNES
VANITÀ
WOODY
(TITOLO PROVVISORIO)
con Penelope Cruz, Sean Penn,
Scarlett Johansson,
Diane Keaton, Martin Scorsese,
Naomi Watts, Josh Brolin,
John Cusack
un film di Robert B. Weide
con Jasmine Trinca,
Anne Alvaro, Pia Engleberth
un film di Giorgio Diritti
AL DI LÀ DELLE
COLLINE
con Cosmina Stratan,
Cristina Flutur
un film di Cristian Mungiu
IN CONCORSO
MIGLIOR ATTORE
FESTIVAL DI CANNES
FESTIVAL DI CANNES
RUGGINE E OSSA
HOPE SPRINGS
THE HUNT (LA CACCIA)
con il Premio Oscar Marion
Cotillard, Matthias Schoenaerts
un film di Jacques Audiard
(Il Profeta)
(TITOLO PROVVISORIO)
con Mads Mikkelsen,
Thomas Bo Larsen, Susse Wold
un film di Thomas Vinterberg
con Meryl Streep,
Tommy Lee Jones, Steve Carell
un film di David Frankel
(ll diavolo veste Prada)
PREMIO DELLA GIURIA
360
THE ANGELS’ SHARE
TUTTO PARLA DI TE
con Anthony Hopkins,
Ben Foster, Jude Law,
Rachel Weisz,Moritz Bleibtreu
un film di Fernando Meirelles
(The Constant Gardener)
(TITOLO PROVVISORIO)
con Charlotte Rampling,
Elena Radonicich,
Valerio Binasco,
Maria Grazia Mandruzzato
un film di Alina Marazzi
con Paul Brannigan,
John Henshaw, Gary Maitland
un film di Ken Loach
CREDITI NON CONTRATTUALI
Compacta
FESTIVAL DI CANNES
Anticipazioni
2°GRUPPO
BARBARA
DANS LA MAISON
con Nina Hoss, Ronald Zehrfeld
un film di Christian Petzold
(TITOLO PROVVISORIO)
con Naomi Watts, Robin Wright un film di Anne Fontaine
con Fabrice Luchini,
Kristin Scott-Thomas,
Emmanuelle Seigner
un film di François Ozon
DIANA
Orso D’Argento
Miglior Regia
HYDE PARK ON
HUDSON (TITOLO PROVVISORIO)
LAY THE FAVOURITE
(TITOLO PROVVISORIO)
TWO MOTHERS
con Naomi Watts un film di Oliver Hirschbiegel (La caduta)
UNTITLED SPIKE JONZE
con Joaquin Phoenix, Amy Adams, Samantha Morton
UNDER THE SKIN
con Scarlett Johansson un film di Jonathan Glazer
UNTITLED JAMES GRAY
con Bill Murray, Laura Linney,
Olivia Williams
un film di Roger Michell
(Notting Hill)
con Bruce Willis, Rebecca Hall,
Catherine Zeta-Jones
un film di Stephen Frears
POPULAIRE
L’IPNOTISTA
CLOSED CIRCUIT
(TITOLO PROVVISORIO)
con Lena Olin,
Mikael Persbrandt,
Tobias Zilliacus
un film di Lasse Hallström
PROMISED LAND
con Joaquin Phoenix, Marion Cotillard, Jeremy Renner
AUGUST OSANGE COUNTY
con Meryl Streep e Julia Roberts un film di John Wells
UNTITLED FARHADI
con Marion Cotillard dal regista de La Separazione
con Romain Duris,
Deborah François,
Shaun Benson e Bérenice Béjo
un film di Regis Roinsard
con Eric Bana, Rebecca Hall un film di John Crowley
con Matt Damon, Frances McDormand un film di Gus Van Sant
TRACKS
con Mia Wasikowska un film di John Curran
speciale uscite
2012/2013: dall’arrivo di Dark Knight Rises
agli attesi Wong Kar-wai e Paul Thomas
Anderson. E la truppa degli italiani
Fotoromanzo
testi di Gianluca Arnone, Angela Bosetto, Federico Pontiggia, Valerio Sammarco
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di una stagione
luglio-agosto 2012
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speciale uscite
Il cavaliere oscuro
Il ritorno
Regia Christopher Nolan
Con Christian Bale, Tom Hardy
Uscita 29 Agosto
“
l tema di Batman Begins era la paura,
quello de Il cavaliere oscuro il caos. Il
fulcro dell’ultimo film sarà il dolore”.
Christopher Nolan chiarisce le proprie
intenzioni per il capitolo conclusivo della
sua trilogia dedicata a Batman: in brutalità,
drammaticità e violenza Il cavaliere oscuro
– Il ritorno (The Dark Knight Rises)
supererà entrambe le avventure
precedenti. Che i fan si rassegnino perché
questa è davvero la fine: né il regista né
Christian Bale hanno intenzione di lavorare
ad altre pellicole sull’uomo pipistrello.
Nolan è tranquillo circa la cosiddetta
“maledizione” del terzo capitolo,
generalmente inferiore ai primi due: “Il
cavaliere oscuro ha certamente superato
ogni mia aspettativa, ma l’unica certezza
che avevo quando ho iniziato a scrivere
Batman Begins era come si sarebbe
conclusa la saga. E il successo non mi ha
fatto cambiare idea”. Dopo 8 anni, Bruce
Wayne è costretto a tornare in azione per
difendere la città ingrata dai propositi
apocalittici del gigantesco Bane (Tom
Hardy). Anche l’indimenticabile Joker di
Heath Ledger voleva distruggere Gotham
City, ma le sue decisioni erano
imprevedibili. Bane, invece, ha un piano...
Sullo sfondo di una metropoli vicina al
collasso, spunta l’ombra felina di
Catwoman (Anne Hathaway): nemica o
alleata? A fianco di Bale/Batman,
ritroviamo i fedeli Morgan Freeman/Lucius
Fox, Gary Oldman/Jim Gordon e Michael
Caine/Alfred, mentre direttamente dal cast
di Inception arrivano Joseph Gordon-Levitt
nei panni del poliziotto John Blake e
Marion Cotillard in quelli di Miranda Tate,
membro del cda della Wayne Enterprises.
Confermato il cameo di Liam Neeson (Ra’s
Al Ghul). Sui poster Gotham brucia, ma in
Italia dovremo aspettare il 29 agosto per
scoprire se il cavaliere oscuro riuscirà a
salvarla o cadrà per sempre.
A.B.
I
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The Bourne Legacy
Regia Tony Gilroy
Con Jeremy Renner, Edward Norton
Uscita 14 Settembre
The Master
Regia Paul Thomas Anderson
Con J. Phoenix, P. S. Hoffman
Uscita 2013
l ritorno alla regia di Paul Thomas
Anderson 5 anni dopo Il Petroliere. In
molti – vista l’uscita USA fissata al 12
ottobre (anche se in poche sale, forse per
I
permettere al film di gareggiare agli
Oscar) – lo attendono a Venezia.
Ambientato negli USA anni ’50, è
incentrato sul fondatore di
un’organizzazione fideistica e sullo
sbandato scelto come braccio destro.
Sarà proprio lui, più avanti, a metterla in
discussione.
V.S.
Un giorno devi andare
Regia Giorgio Diritti
Con Jasmine Trinca
Uscita Settembre
oproduzione Italia-Francia, il
nuovo, atteso film di Giorgio Diritti
si muove tra Trentino e Amazzonia sulle
tracce di Jasmine Trinca, alias Augusta,
che arriva nella foresta pluviale per
reagire al dolore. Affiancherà una suora
nel lavoro con le comunità indigene
dell’alto Rio Andirà, ma poi il senso
della vita chiama, e Augusta si distacca:
tra indios e natura, la riconciliazione
con sé, il mondo e Dio. La donna che
verrà?
F.P.
C
C
hi avrebbe raccolto il timone di
Greengrass senza far perdere la
rotta a una nave da un miliardo di
dollari? E chi avrebbe rimpiazzato
Damon senza alterare l’indice di
gradimento del pubblico? La
Universal si è rivelata prudente: ha
spostato in regia Tony Gilroy, già
architetto narrativo del franchise, e
ingaggiato il più credibile 007 in
circolazione, Jeremy Renner,
affiancandogli Rachel Weisz ed
Edward Norton. Renner è Aaron
Cross, uscito da un programma di
addestramento che lo ha reso una
macchina da guerra. Proprio come
Bourne, il cui fantasma aleggia sul
quarto episodio. Si punta sempre su
botte, fughe e cospiratori. Ma la
sterzata verso i temi della
manipolazione genetica imprime
una nuova direzione alla saga. G.A.
Le belve (Savages)
Regia Oliver Stone
Con Aaron Johnson, Taylor Kitsch
Uscita 26 Ottobre
hriller adrenalinico incentrato su
due coltivatori/spacciatori di
marijuana della California del Sud,
entrambi “impegnati” con la bellissima
T
Ophelia (Blake Lively). L’idillio durerà
fino a che un cartello di trafficanti
della baia messicana (Salma Hayek,
Benicio Del Toro) non decide di
irrompere nel loro traffico. Dalla parte
dei ragazzi, l’ambiguo agente DEA
(John Travolta). Dall’acclamato
romanzo di Don Wislow.
V.S.
luglio-agosto 2012
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
39
speciale uscite
To the Wonder
Regia Terrence Malick
Con Ben Affleck, Rachel McAdams
Uscita 14 Dicembre
awless e Knight of Cups in lavorazione e
forse – avverbio malickiano per eccellenza
– To the Wonder da scartare sotto l’albero e in
anteprima a Venezia. Forse – e due – con
raddoppio: il doc Voyage of Time vociato da
Brad Pitt ed Emma Thompson. Tempo al tempo,
questa Meraviglia parla romance, con Ben
Affleck, Olga Kurylenko, Rachel McAdams,
Rachel Weisz, Javier Bardem, Barry Pepper,
Michael Sheen e Amanda Peet. La storia è
tradizionale - Ben vola a Parigi, si innamora di
Olga, la sposa back in Oklahoma, e dopo la
rottura ritorna a corteggiare la hometown girl
Rachel - eppure, sostiene Malick, è ancor più
sperimentale di The Tree of Life. Vedremo, ma
che ne è del Terrence da 5 film in 38 anni? F.P.
L
Bella addormentata
Regia Marco Bellocchio
Con Toni Servillo, Alba Rohrwacher
Uscita Settembre
ra già tutto previsto. Cattivi pensieri
ridestati come il cane di Pavlov. Un
secondo dopo l’annuncio. Un film su Eluana
Englaro? Siamo pazzi?!? E allora permessi
negati, finanziamenti bloccati (Friuli VeneziaGiulia Film Commission). Il sonno della Bella
addormentata non poteva essere più
tormentato. E il tentativo di
Bellocchio di riportare la
discussione su un terreno
prettamente cinematografico
fallito. Prima ancora che a
uno dei due festival (Venezia
o Roma?) questo è un film
destinato alla fiera dei
veleni di un Paese dove
tutto è politica, tranne la
politica.
G.A.
E
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2012
Gangster Squad
Regia Ruben Fleischer
Con Sean Penn, Ryan Gosling
Uscita 5 Ottobre
alla vera storia del criminale Mickey Cohen ai
racconti di Paul Lieberman sul L.A. Times: Ruben
Fleischer “arruola” Sean Penn, Ryan Gosling e Josh
Brolin (loro due i sergenti Wooters e O’Mara). Fine anni
’40, l’egemonia incontrollata del boss vs. un manipolo di
outsider del LAPD decisi a fermarlo: adrenalina e proiettili
assicurati! Nel cast anche Nick Nolte.
V.S.
D
Frankenweenie
Regia Tim Burton
Genere Animazione
Uscita 18 Gennaio 2013
al (fu?) genio di Tim Burton, la
tenera favola del piccolo Victor e
del suo cane Sparky. Se Sparky
muore, lo scienziato pazzo Victor
D
Django
Unchained
resuscita, e prova a nascondere la sua
creazione cucita-in-casa. Eppure,
“tenere al guinzaglio una nuova vita”
può essere mostruoso… Dall’omonimo
corto live-action diretto da Burton nel
1984, ora Frankenweenie si anima in
stop-motion, veste bianco e nero e
vede 3D: basta?
F.P.
Passion
Regia Brian De Palma
Con R. McAdams, N. Rapace
Uscita 2013
S
Regia Quentin Tarantino
Con Jamie Foxx, Christoph Waltz
Uscita 18 Gennaio 2013
Q
uentin Tarantino era destinato a Django. La
passione mai nascosta per i film di Leone e
quell’indizio che valeva più di una prova, il cameo
in Sukiyaki Western Django di Takashi Miike,
lasciavano presagire l’imminente decisione di
filmare un proprio spaghetti-western.
Condito naturalmente col sugo rosso sangue e il
pepe dell’irriverenza tipici del maestro del pulp.
“Cast da urlo” (oltre a Foxx e Waltz, citiamo Di
Caprio), per dire una delle tante iperboli che
caratterizzano il progetto.
Bastardo senza gloria è stavolta uno schiavo che
viene liberato da un cacciatore di teste e
introdotto alla professione. Intanto i primi a
perderla (la testa) sono stati i suoi fan. Della
serie: vedi trailer e poi muori.
G.A.
ei anni dopo Redacted, Brian
De Palma torna al suo genere
“d’elezione”: il thriller. Mai come
stavolta passionale: la storia è
quella della lotta di potere tra due
donne nello spietato mondo del
business internazionale. Da una
parte Christine (Rachel McAdams),
elegante e disinvolta, legata al
denaro e al controllo. Isabelle
(Noomi Rapace) è la sua protetta:
innocente e manipolabile, piena di
idee all’avanguardia che Christine
non ha alcun problema a fare sue.
Seduzione, manipolazione, dominio
e umiliazione: Christine non può
farne a meno, controllare/dominare
Isabelle è più forte di lei. Ma
quando quest’ultima finirà a letto
con uno dei suoi amanti, scoppierà
la guerra. Suspense ed erotismo,
nelle mani del creatore di Vestito
per uccidere.
V.S.
Only God Forgives
Regia Nicolas Winding Refn
Con R. Gosling, K. S. Thomas
Uscita 2013
a storia di un tenente che si
crede Dio alla ricerca di una
religione in cui credere. Con Ryan
Gosling e Kristin Scott Thomas,
l’abbiamo girato a Bangkok”. Nulla
a che fare con Il cattivo tenente di
Ferrara (e Herzog, sic), produce,
scrive e dirige Nicolas Winding
Refn, riabbracciando il suo pilota
di Drive e rincarando
l’ultraviolenza. Dalle prime clip a
Cannes, lo stile fa letteralmente a
botte, con un rischio: la maniera.
Ma mai dire mai con il talento
danese: nichilismo e action,
esistenzialismo e splatter,
pregate!
F.P.
L
“
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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speciale uscite
Playing the Field
Regia Gabriele Muccino
Con Gerard Butler, Jessica Biel
Uscita 2013
alcio al passato. E’ iniziato il secondo tempo di Gabriele
Muccino ad Hollywood: in tribuna Will Smith, in campo un
dream team nuovo di zecca: Gerard Butler, Jessica Biel, Uma
Thurman, Catherine Zeta-Jones, Judy Greer e Dennis Quaid.
Playing the Field è una commedia romantica incentrata su un
calciatore (Butler) che decide di allenare la squadra del figlio
per passare più tempo con lui. Diventerà l’oggetto del
desiderio delle mamme degli altri piccoli giocatori.
G.A.
C
Tutti i santi giorni
Regia Paolo Virzì
Con Luca Marinelli, Thony
Uscita 12 Ottobre
“
n piccolo film, buffo, dolce e leggero. Si tratta ancora
una volta, credo, di una commedia, ma con pochi,
selezionati ingredienti, con un cast dal sapore veritiero ed un
racconto dove sono ridotti al minimo gli espedienti di trama”.
Lo dice Virzì, che si concentra su Guido e Antonia (Marinelli e
la cantante Thony), giovane coppia dai caratteri opposti e
dalle giornate scandite da orari al contrario. Cosa succede
quando decideranno di avere un figlio?
V.S.
U
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2012
Hotel Transylvania
Regia Genndy Tartakovsky
Genere Animazione
Uscita 16 Novembre
a se i mostri siamo noi? Ovvero, dove possono
ritirarsi in santa pace i predatori del nostro
immaginario per scampare il pericolo umano? Mummie,
licantropi, Frankenstein, Dracula & Co., li ritroviamo tutti
all’Hotel Transylvania, nuova stereoscopica creatura
della Sony Pictures Animation. Il gap con la Pixar è
sempre something in the air, ma la penna s’affina, lo
humour s’impenna e l’inversione male & bene, mostro &
umano rischia di mietere plausi e risate. La storia? Boymeets-girl, ma il ragazzo è umano, la ragazza figlia del
Conte che gestisce il resort. Dunque, camera con vista su
tolleranza e diversità, paternità e figliolanza. Tranquilli,
non c’è seriosità, vi pare che altrimenti avrebbero
chiamato Adam Sandler a vociare Dracula?
F.P.
M
Total Recall - Atto di forza
Regia Len Wiseman
Con Colin Farrell, Kate Beckinsale
Uscita 28 Settembre
I
n origine fu Philip K. Dick. Poi arrivò
Verhoeven, con Schwarzenegger, e fu
subito cult. Era il 1990. Ora, oltre 20
anni dopo, il conflitto tra realtà e
memoria torna nel thriller diretto da
Len Wiseman: il protagonista è Colin
Farrell, operaio edile, innamorato della
moglie (Kate Beckinsale). E, come
allora, dopo aver comprato le memorie
impiantate di un viaggio su Marte, inizia
a ricordare esperienze legate a
un’elaborata cospirazione.
V.S.
Romeo e Giulietta
Regia Carlo Carlei
Con Stellan Skarsgard, Paul Giamatti
Uscita 2013
a un italiano che rifà Shakespeare:
lesa maestà o libertà (ri)creativa?
Dalla sua Padre Pio, Carlo Carlei parte
da Lamezia Terme e arriva a Stratfordupon-Avon per riproporre la singolar
tenzone tra Montecchi e Capuleti e
l’amore tormentato e imperituro di
Romeo (Douglas Booth) e Giulietta
(Hailee Steinfeld). Comprimari di lusso il
principe di Verona Stellan Skarsgard e il
frate Paul Giamatti, rimane una
domanda: Bardo o bardotto?
F.P.
M
Breaking Dawn - parte 2
Regia Bill Condon
Con Robert Pattinson, Kristen Stewart
Uscita 16 Novembre
ra Bella è una vampira e Kristen
Stewart l’attrice più pagata al
mondo. E’ in questo doppio esito che va
misurata l’escalation di Twilight. A
quattro anni dall’esordio sul grande
schermo, la saga mette la parola fine a
un’epopea a tutti gli effetti compiuta,
tanto per il destino narrativo dei suoi
O
personaggi quanto per quello
professionale dei suoi interpreti.
Simbolico l’epilogo: gli ex nuovi arrivati
dello showbiz – Stewart e Pattinson – si
sono normalizzati (hanno messo su
famiglia) e sono persino disposti a
passare il testimone ai più giovani (la
figlia Renesmee ). Dovranno prima però
distruggere i Volturi, la vecchia guardia
capeggiata dall’attore d’antan Michael
Sheen. Più ostinato e bravo di loro, ma
indifeso contro gli effetti del tempo. G.A.
luglio-agosto 2012
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
43
speciale uscite
The Grandmasters
Regia Wong Kar-wai
Con Tony Leung, Zhang Ziyi
Uscita 2013
i rischia un altro The Tree of Life,
almeno come gestazione. Niente
Cannes (solo una clip, magnifica), né
Toronto e Venezia 2012: il labor limae
esiste anche a Hong-Kong, e Wong Karwai sta ancora cesellando The
Grandmasters, l’attesissimo biopic del
maestro di kung-fu di Bruce Lee, Ip
Man, già celebrato in un dittico action da
Wilson Yip. Traguardo spostato al 2013,
con probabile anteprima sulla
Croisette, ma non la speranza di
ritrovare il regista di In the mood for
love ai suoi fasti. Anzi, si rasenta la
certezza: coreografie e calligrafismo,
ralenti alla Matrix e parossismo
marziale, romance – la bella Zhang Ziyi,
secondo i rumors più che una geisha
nella vita… - e disciplina, con l’attorefeticcio Tony Leung chiamato a
incarnare il gigante sulle cui spalle il
leggendario Lee salì come un nano. Un
occhiolino al box office, gli occhi puntati
su forma e poetica di Kar-Way, e sì…
The Grandmasters è già cult.
F.P.
S
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2012
Ribelle - The Brave
Regia Mark Andrews
Genere Animazione
Uscita 5 Settembre
ParaNorman
Regia Sam Fell, Chris Butler
Genere Animazione
Uscita 12 Ottobre
M
erida è un’abilissima arciera
nonché figlia irriverente del re
Fergus e della regina Elinor: il
teatro dell’azione è quello delle
suggestive e misteriose Highlands
scozzesi, dove sin dai tempi antichi
vengono tramandate storie di
leggende mistiche e battaglie
epiche. Le stesse che dovrà
affrontare Merida per scoprire il
significato del vero coraggio al fine
di distruggere una tremenda
maledizione prima che sia troppo
tardi. Dai giocattoli (i tre Toy Story)
ai motori (i due Cars), dai supereroi
(Gli incredibili) a irresistibili
nonnetti (Up), formiche (A Bug’s
Life), pesci (Alla ricerca di Nemo),
topolini gourmet (Ratatouille) e
mostriciattoli (Monster’s & Co.). Un
preoccupante salto nel futuro
(WALL•E) e un lunghissimo viaggio
in territori mitologici: non poteva
mancare nell’ormai
riconoscibilissima filmografia Pixar
la figura di un’eroina Ribelle. La
prima Principessa di casa
Lasseter?
V.S.
E‘
stop-motion, è 3D, è horror.
Ricorda Coraline. Anche perché il
supervisore degli effetti speciali, Brian
Van’t Hul, è lo stesso. Non mancano poi
affinità con La sposa cadavere, non
solo per l’apporto scenografico di
Nelson Lowry. Vedi il claim, pensi a
Burton: “Non diventi eroe
comportandoti normalmente”. Ciò che
più conta, ParaNorman ha lo stesso
marchio di fabbrica “dark” di quegli
altri due: Laika Entertainment.
Protagonista un ragazzino sfigato che
ha, però, un dono: parla con i morti. La
qual cosa può essere utilissima se la
tua città è stata appena invasa dagli
zombie. Regia affidata a Sam Fell (Giù
per il tubo) e Chris Butler.
G.A.
Venuto al mondo
Regia Sergio Castellitto
Con Penélope Cruz, Emile Hirsch
Uscita 9 Novembre
un mattino come un altro quando
Gemma e il figlio Pietro, salgono su
quell’aereo che li riporterà a Sarajevo,
alla ricerca del tempo perduto. La
memoria va al 1984, anno delle Olimpiadi
invernali, quando Gemma, giovanissima,
conobbe l’amore della sua vita, Diego, il
fotografo di pozzanghere. Mazzantini
scrive, Castellitto dirige, Penelope Cruz
interpreta: il terzetto di Non ti muovere si
ritrova in una storia d’amore e guerra
che colpisce al cuore e cerca pace al
botteghino, dopo il flop de La bellezza del
somaro. Con Emile Hirsch e Castellitto
jr., Pietro.
G.A.
E‘
luglio-agosto 2012
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
45
speciale uscite
Le 5 leggende
Regia Peter Ramsey
Genere Animazione
Uscita 30 Novembre
abbo Natale, il Coniglio Pasquale,
l’Omino del Sonno, Jack Frost e la
Fatina dei denti: tutti contro Pitch,
l’Uomo nero, il re del Regno delle
tenebre che sta spegnendo la luce sul
mondo intero. E il buio, ahinoi, cancella
immaginazione, speranze e desideri
dalle menti dei bambini: li salveranno
queste 5 leggende? Interrogativo buono
per DreamWorks Animation, che punta
su 3D e all-in di “supereroi”, manco
fosse The Avengers.
F.P.
B
Argo
Regia Ben Affleck
Con Ben Affleck, Bryan Cranston
Uscita 5 Ottobre
007 Skyfall
Regia Sam Mendes
Con Daniel Craig, Judi Dench
Uscita 31 Ottobre
on solo teaser e trailer. Dopo i
ritardi legati alla crisi MGM, la
produzione del ventitreesimo film della
saga di James Bond non ha perso
tempo e ha progressivamente stuzzicato
l’attesa dei milioni di fan pubblicando
una serie di B-Roll in rete, relativi ad
alcuni momenti del girato o del dietro le
quinte del film. Una rapida scena di
inseguimento a Londra, un
appostamento in Turchia: quello che è
certo, per la prima regia di Sam Mendes
di un capitolo 007, è che anche stavolta
non mancherà l’azione.
N
46
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2012
n film destinato a gettare nuova
benzina sul fuoco nelle relazioni tra
Usa e Iran. Argo, terza regia di Ben
Affleck, ci riporta al 4 novembre 1979
quando a Teheran, nei giorni caldi della
Rivoluzione, alcuni militanti iraniani
fanno irruzione nell’Ambasciata US
prendendo in ostaggio 52 americani. 6
riescono però a fuggire e tocca ora allo
specialista in “exfiltration” della CIA Tony
Mendez riportarli a casa prima che i
miliziani li catturino di nuovo.
G.A.
U
Daniel Craig è per la terza volta James
Bond, Judi Dench è sempre M., stavolta
seriamente in pericolo, così come
l’intero MI6. Minacciato dal nuovo
villain, Javier Bardem. Ma non solo: la
lealtà di Bond nei confronti di M. sarà
messa a dura prova, però, quando
l’oscuro passato della donna torna a
galla. Oltre a Bardem, i nuovi innesti nel
cast sono quelli di Ralph Fiennes, Albert
Finney e Ben Whishaw. Insieme a loro,
tre nuovissime Bond Girl: la britannica
Naomie Harris, la francese Bèrènice
Marlohe e la greca Tonia Sotiropoulou,
che apparirà nella parte iniziale del
film, in una sequenza ambientata a
Istanbul. Per Bond, stavolta, si
prospettano faticosi straordinari… V.S.
Anna Karenina
Regia Joe Wright
Con K. Knightley, J. Law
Uscita 5 Ottobre
on si contano più (quasi 20) gli
adattamenti cinematografici del
classico di Lev Tolstoy. Questa volta a
riportare in vita l’eroina russa è Keira
Knightley, chiamata ad interpretare
l’icona letteraria dell’emancipazione
femminile. A dirigerla, per la terza
volta dopo Orgoglio e pregiudizio ed
Espiazione, è Joe Wright, regista
specializzato nelle trasposizioni di
grandi classici, che porta sullo
schermo lo script di Tom Stoppard
(premio Oscar per Shakespeare in
Love). Nel cast anche Jude Law. Dal 5
ottobre in Italia, dal 7 settembre in
Inghilterra: a contenderselo i festival
di Venezia e Toronto.
V.S.
N
Viva l’Italia
Regia Massimiliano Bruno
Con Michele Placido, Raoul Bova
Uscita 26 Ottobre
a girò Rossellini, la cantò De Gregori,
ora Viva l’Italia lo dice Max Bruno,
eppure qualcosa è cambiato: il Bel Paese
non è più. Spazio, dunque, a vis comica e
satira sociale, con un politico (Michele
Placido) colpito da malore mentre
tradisce la moglie con una velina e altre
nostrane turpitudini. Dopo Nessuno mi
può giudicare, Bruno rigioca la carta
della commedia e sfodera un cast all
star: Raoul Bova, Alessandro Gassman,
Ambra Angiolini e Rocco Papaleo.
F.P.
L
luglio-agosto 2012
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
47
speciale uscite
Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato
Regia Peter Jackson
Con M. Freeman, I. McKellen
Uscita 14 Dicembre
onostante l’improponibile titolo
italiano (quel “lo + h” offende la
musicalità della nostra lingua) e un
trailer soporifero, il ritorno di Peter
N
Jackson nella Terra di Mezzo è tra gli
eventi più attesi della stagione
invernale. Dopo la trilogia tratta da Il
Signore degli Anelli, Jackson
rispolvera Tolkien lanciando il dittico
dell’Hobbit (Il viaggio inaspettato
arriverà a dicembre, Andata e ritorno
alla fine del 2013), aka Bilbo Baggins
(Martin Freeman) che, assieme al
mago Gandalf e ad una compagnia di
nani, si incammina verso la Montagna
Solitaria con l’obiettivo di riconquistare
Erebor, un tempo regno dei nani e ora
dominio del temibile drago Smaug.
Nel cast Ian McKellen, Cate Blanchett,
Ian Holm, Christopher Lee, Elijah
Wood ed Andy Serkis. Rigorosamente
in 3D.
G.A.
L’era glaciale 4 - Continenti alla deriva
Regia Steve Martino, Mike Thurmeier
Genere Animazione
Uscita 28 Settembre
opo i dinosauri, la deriva dei
continenti. La 4° avventura di
Manny, Sid, Diego & Co. prende ancora
una volta le mosse dalla “rincorsa” di
Scrat alla sua amata ghianda. Un’altra
crepa nel ghiaccio, un iceberg alla
deriva: il lento (nuovo) assestamento
del pianeta ha inizio. Ritroveremo i
nostri amici sperduti nell’oceano, alla
ricerca di Ellie e Pesca, compagna e
figlia di Manny. Che per la prima volta,
dopo Leo Gullotta, avrà la voce di
Filippo Timi.
V.S.
D
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2012
Educazione siberiana
Regia Gabriele Salvatores
Con John Malkovich
Uscita 2013
abriele Salvatores lo chiama
“Eastern”, perché il mood è western,
ma l’ambientazione russa, ovvero lituana
(location). E’ Educazione siberiana, tratto
dal romanzo di Nicolai Lilin: produce
Cattleya per Universal, sceneggiatura del
regista con Rulli & Petraglia, focus sui
“Criminali Onesti” siberiani, e per star
John Malkovich, alias nonno Kuzja che
insegna al nipote Kolyma l’etica criminale.
Dopo qualche intoppo, la destinazione
probabile è Berlino.
F.P.
G
Ancora esisto
Regia Gennaro Nunziante
Con Checco Zalone
Uscita Febbraio 2013
ontro la recessione. Anzi no. Il terzo
film di Zalone, diretto ancora da
Nunziante, è tutto da rifare: “Io e
Gennaro quest’estate ci chiuderemo in
una masseria a scrivere un’altra storia”,
ammette il comico pugliese. Costretto a
cedere lo slot natalizio ai nuovi mostri
della commedia italiana, I soliti idioti
Biggio e Mandelli, pronti con il sequel.
Zalone emigra a febbraio, forse marzo.
Con zero certezze, eccetto una: Ancora
esisto.
G.A.
C
L’orlo argenteo delle nuvole
Regia David O. Russell
Con Bradley Cooper, Jennifer Lawrence
Uscita Autunno
D
opo l’exploit di The Fighter David
O. Russell tenta la strada della
commedia. Dal libro di Matthew Quick
(Silver Linings Playbook), il film è una
storia d’amore incentrata sulla
possibilità di avere una seconda
chance. “Ogni nuvola ha un contorno
argenteo”: su questo motto conduce la
propria esistenza Pat Peoples
(Cooper), uomo che cerca sempre di
vedere il lato positivo della sua vita.
Dimesso dall’ospedale, Pat è convinto
di poter riconquistare la moglie, che lo
ha lasciato per un altro uomo, proprio
grazie all’antico adagio a cui si
riferisce da sempre. Torna così a vivere
a casa dei genitori, ma è risoluto a
diventare l’uomo che sua moglie ha
sempre voluto che fosse. Ma è una
battaglia difficile da vincere. Finché
non incontra Tiffany (Jennifer
Lawrence), bellissima ragazza la cui
vita non ha seguito i binari che avrebbe
voluto. Insieme cercheranno di vivere
le loro vite rimanendo fedeli a loro
stessi, costruendo un’amicizia unica e
trovando, forse, anche l’amore.
Commedia corale, con un cast che
annovera tra gli altri anche Robert De
Niro. Uscita prevista negli States il 21
novembre: anche qui, il solito quesito,
Venezia o Toronto?
V.S.
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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speciale uscite
Vita di Pi
Regia Ang Lee
Con Suraj Sharma
Uscita 21 Dicembre
l premio Oscar Ang Lee adatta il
bestseller di Yann Martel Life Of Pi
(Vita di Pi). Protagonista l’esordiente
17enne indiano Suraj Sharma,
I
chiamato a trascorrere 227 giorni su
una piccola imbarcazione in
compagnia di alcuni animali dello zoo,
tra cui una tigre del Bengala.
Sceneggiatura di David Magee
(Finding Neverland), location tra
Taiwan e India, il 3D è il biglietto
d’auguri: uscirà a Natale con Fox. F.P.
The Best Offer
Regia Giuseppe Tornatore
Con G. Rush, J. Sturgess
Uscita 2013
T
Il grande Gatsby
Regia Baz Luhrmann
Con L. Di Caprio, C. Mulligan
Uscita 18 Gennaio
A
ustralia, giurava, sarebbe
stato il Via col vento del terzo
millennio. Peccato non fosse
nemmeno il refolo. Così Luhrmann
congela melò e ambizioni
rileggendo il capolavoro di F. Scott
Fitzgerald – è il quarto adattamento
cinematografico del romanzo - in
3D. Voce narrante è il giovane Nick
Carraway (Tobey Maguire) che
arriva a New York nella primavera
del 1922, l’età del jazz, in cerca di
fortuna. Incontrerà la cugina Daisy
(Carey Mulligan) e suo marito, il
donnaiolo Tom Buchanan (Joel
Edgerton), che lo introdurranno
nell’affascinante mondo dei super
ricchi US. A cui appartiene anche il
misterioso milionario Jay Gatsby
(Leonardo Di Caprio). Budget
importante: 150 milioni di dollari. G.A.
50
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2012
rieste, Vienna, Alto Adige. Il
mondo delle aste, tra alberghi
e ristoranti di lusso, a far da sfondo
ad una storia d’amore insolita,
fuori dagli schemi. Giuseppe
Tornatore abbandona la Sicilia e
l’epopea di Baarìa, torna a Trieste
(La sconosciuta) e a confrontarsi
con un cast internazionale
(Geoffrey Rush e Jim Sturgess, tra
gli altri) ma continua il sodalizio
con i collaboratori abituali: Ennio
Morricone per le musiche,
Maurizio Sabatini per le
scenografie e Fabio Zamarion per
la fotografia. In attesa
dell’annunciato kolossal
Leningrad, produzione americana
con budget di circa cento milioni di
dollari, incentrato sull’attacco
nazista della Seconda
Guerra Mondiale.
V.S.
Sin City 2
Frank Miller, Robert Rodriguez
Con Clive Owen, Jessica Alba
Uscita 2013
C
hi non ha peccato scagli la prima pietra:
l’autore del fumetto e co-regista Frank
Miller o il cineasta totale Robert Rodriguez?
Fatto sta, la gestazione di Sin City 2 è elefantiaca
e la parola sequel ormai suona vagamente
ironica: cast ancora in via di definizione, primo
ciak pure, il sottotitolo A Dame to Kill For viene
dal secondo volume della serie. “Ci saranno un
paio di storie vecchie, che girano intorno a Blue
Eyes e alle Old Town Girls, e una nuova con una
Nancy Callahan (Jessica Alba) inedita e
spaventosa”, promette Frank. Soliti noti Marv
(Mickey Rourke) e un Dwight McCarthy (Clive
Owen) travolto dall’arrivo della fatale Ava (forse
Rachel Weisz), Sin City 2 arriverà, se arriverà,
con Lucky Red.
F.P.
Lincoln
Regia Steven Spielberg
Con Daniel Day-Lewis
Uscita Gennaio 2013
incoln è probabilmente la prova del
nove per Steven Spielberg: il
regista americano è davvero alla frutta,
come sostengono non pochi critici, o è
L
ancora capace di trasmettere emozioni,
come vorrebbero i suoi aficionados,
capaci di amare persino il gelido Tintin
e di versare lacrime per lo sfortunato
cavallo da guerra di War Horse? Di
sicuro Spielberg crede ancora in un
cinema d’autore per famiglie e nella
forza evocativa delle sue immagini,
capaci di catturare verità e produrre
immaginario. Lincoln è basato sul
romanzo di Doris Kearns Goodwin,
Team of Rivals, e racconterà gli ultimi
quattro mesi di vita del Presidente e la
fine della guerra di secessione
americana. Daniel Day-Lewis
interpreta il protagonista. Con lui
Tommy Lee Jones e Joseph GordonLevitt.
G.A.
E’ stato il figlio
Regia Daniele Ciprì
Con Toni Servillo, Alfredo Castro
Uscita Autunno
on più CinicoTv, non più Maresco.
Daniele Ciprì, per la prima volta "in
solitaria", ci porta alla periferia di
Palermo (in realtà è Brindisi), dalla
famiglia Ciraulo: povera ma con una
Volvo fiammante. "Risarcimento" che i
Ciraulo hanno percepito per la perdita di
un congiunto durante una sparatoria
mafiosa. “Risarcimento” che causerà di
lì a poco più di qualche problema. Un
giallo surreale, dal romanzo di Roberto
Alajmo. Destinazione Venezia?
V.S.
N
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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speciale uscite
Gravity
Regia Alfonso Cuarón
Con G. Clooney, S. Bullock
Uscita 2013
ncora tra le nuvole, ma stavolta
per riparare il telescopio Hubble e
poi tornarsene sulla Terra a
riabbracciare la figlia. Queste le
intenzioni, ma George Clooney non
teme lo spazio profondo: prima Solaris
con Steven Soderbergh, ora Gravity con
A
Alfonso Cuarón. Parafrasando i suoi
amici Coen, verrebbe da chiedergli:
fratello, dove vai? Per aspera ad astra,
e la sua carriera conferma: prossimo
approdo sul pianeta sala il thriller scifi del regista messicano, che promette
CGI e digitale mai visti, 3D di senso e –
udite, udite! – divieto di trucco per gli
attori, compresa una Sandra Bullock,
dicunt, comprensibilmente interdetta.
Chi come Guillermo Del Toro ne ha
visto qualche sequenza è rimasto a
naso all’aria e bocca aperta, perché la
stoffa è quella del virtuoso - e
virtuosistico - Children of Men: anche
qui, complice il sodale direttore della
fotografia Emmanuel Lubezki, pianisequenza da restare col nodo alla gola.
Eppure, qualcuno l’ha prematuramente
ribattezzato “Open Water nello spazio”,
e non suona un complimento: vedremo,
per ora George e Sandra fluttuano
nello spazio, al ground control Cuarón
saprà rispondere da par suo?
F.P.
Il comandante e la cicogna
Regia Silvio Soldini
Con V. Mastandrea, A. Rohrwacher
Uscita Autunno
a statua di Garibaldi, al centro di
una grande piazza italiana, non si
dà pace alla vista del suo Paese,
sempre più degradato e volgare,
mentre in mezzo al traffico sotto di lui,
passano Leo, un idraulico con due figli
da crescere, e Diana, una giovane
artista piena di idee e senza una lira. E’
il nuovo stravagante Silvio Soldini. Che
si affida a Valerio Mastandrea, Alba
Rohrwacher, Giuseppe Battiston,
Claudia Gerini e Luca Zingaretti.
G.A.
L
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2012
®
2 PREMI OSCAR
MIGLIORE ATTRICE
- MIGLIOR TRUCCO
Meryl Streep
«Ci conquista»
Il Messaggero
«Streep magnifica Thatcher»
La Stampa
«Meryl supera la sua bravura di sempre»
la Repubblica
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Il teatro mai abbandonato, la popolarità
e l’Oscar grazie a Ken Russell: ecco Glenda Jackson
di Orio Caldiron
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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Glenda Jackson in Donne in amore. A destra in Domenica, maledetta domenica
N
essun’altra padroneggia meglio di Glenda
Jackson l’arte di rubare la scena, tipica
dei grandi professionisti che l’imparano
sulle tavole del palcoscenico nel corso
delle lunghe tournée. Subito dopo essere
entrata alla Royal Shakespeare Company,
si fa notare in Marat-Sade (1967), dove Peter Brook riprende con primissimi piani, sfocature, tagli di luce,
carrelli avanti e indietro la sua messinscena teatrale del dramma di Weiss ambientato nel manicomio di
Charleton in uno strepitoso gioco di specchi che rimanda continuamente alla più inquietante contemporaneità. Nonostante il ruolo
non sia da protagonista,
imprime tale intensa
energia al personaggio
di Charlotte Corday, che
tenta a più riprese di farsi ricevere da Marat a
mollo nella tinozza e alla
fine lo pugnala, da farne
una delle immagini più
memorabili dell’intero
film.
La popolarità arriva con
Donne in amore (1969)
di Ken Russell, uno dei
più riusciti adattamenti cinematografici da
Lawrence. e la sua virulenta polemica nei
confronti della morale
vittoriana, prevalendo su
Oliver Reed e Alan Bates
fino a aggiudicarsi l’Oscar. Domenica, maledetta domenica (1971) di
John Schlesinger le offre l’occasione di dar vita
a uno dei suoi personaggi più intensi. Scandita
dal venerdì alla domenica successiva prima
che l’amante se ne vada
negli Stati Uniti, la sconsolata solitudine di Alex,
la divorziata in carriera
impersonata dall’attrice,
diventa un ritratto strug-
gente di un interno borghese sospeso tra sfumature
psicologiche e sguardi sociologici, malinconici silenzi
e raggelati rapporti familiari, sullo sfondo di una Londra angosciosamente suburbana dove il telefono suona
quasi sempre a vuoto.
Glenda Jackson – nasce a Birkenhead, il 9 maggio
1936 in una famiglia di minatori – negli anni settanta
è con Julie Christie e Vanessa Redgrave una delle star
più conosciute e apprezzate del cinema inglese, molto
attiva anche in televisione. Si sposa giovanissima con
l’attore Roy Hodges, da cui ha un figlio. La coppia divorzia nel 1976. Se non abbandona mai il teatro, dove
interpreta con successo
grandi personaggi di autori classici e moderni,
non trascura neppure
l’impegno politico nelle
file del Labour Party. La
recitazione fortemente
espressiva si rivela in
tutta la sua duttile versatilità quando passa dai
ruoli drammatici ai toni
brillanti della commedia. Come avviene in Un
tocco di classe (1973), il
breve incontro tra adulteri consenzienti in cui fa
faville in coppia con George Seagel, ottenendo
il secondo Oscar. Quando in Visite a domicilio
(1978) battibecca con
Walter Matthau è irresistibile. Il loro primo approccio sul divano di lei
più che al kamasutra fa
pensare a uno scontro di
arti marziali. Due sotto
il divano (1980) suggella
la coppia della spigolosa vedova inglese e dello scatenato ex agente
americano che ripropone con disincantata vivacità il tocco di classe
della Sofisticata. Questa
volta è lei a farsi rubare
la scena.
-
Nel personaggio
di Gudrun ripropone
con aggressività il
vitalismo fatto di
carne e di sensi del
romanzo
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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i film del mese
OTTIMO
BUONO
SUFFICIENTE
MEDIOCRE
SCARSO
Chi fa da sé fa per tre: energia
ipercinetica e horror vacui, Alex il Leone
& Co. ai massimi storici
Madagascar 3
Ricercati
in Europa
anteprima
PRIMO PRINCIPIO DELLA CINEDINAMICA:
l’originale non si batte mai. Correlato: i
sequel vengono dopo non solo
temporalmente, ma qualitativamente.
Eppure il cinema ha delle ragioni che la
legge della giungla (savana?) non
riconosce: la riprova? Madagascar 3 –
Ricercati in Europa. Il terzo atto
conferma la parabola ascendente del
franchise miliardario (in dollari) della
DreamWorks: è meglio di Madagascar
(2005) e Madagascar 2 (2008). Se
l’exemplum della Pixar – ma non vale
per tutti i cartoon della controllata
Disney – rimane inarrivabile, il gap si sta
inesorabilmente accorciando, e il trio in
regia Eric Darnell, Tom McGrath e
l’inedito Conrad Vernon (consulente per i
primi due capitoli) è della partita.
Darnell scrive con Noah Baumbach, già
responsabile dei guizzi umoristici di
56
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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Fantastic Mr. Fox: qui non è Wes
Anderson, e si guizza di meno. Ma se le
sofisticatezze – a parte il florilegio di
citazioni a uso postmoderno e consumo
cinefilo – mancano, l’energia
ipercinetica, una paletta colori mai così
ampia e un 3D che serve a (più di)
qualcosa fungono da validi succedanei:
Madagascar 3 è puro action-adventure,
con due occhi di riguardo per i piccini, e
un terzo per non scontentare chi li
Regia
E. Darnell, T. McGrath, C. Vernon
Genere Animazione, Colore
Distr.
Universal Pictures
Durata 85’
accompagna. La storia: avete presente
Cars 2? Uguale per location – trasferta
europea – e contraria per esiti: le
macchinine Pixar sbandavano di noia,
Alex il Leone, Marty la Zebra, Gloria
l’Ippopotamo e Melman la Giraffa vanno
a cento all’ora, con un tour nel Vecchio
Continente che rischia di registrare il
tutto esaurito in sala. Dunque,
chissenefrega della continuità? Non c’è
amicizia – vedi capitolo 2 – che tenga, la
savana e i propri simili si possono
mollare senza colpo ferire, perché il
cuore batte per il ritorno allo zoo
newyorkese: l’aereo aspetta a Monte
Carlo, dove i ben noti pinguini e le
scimmie volanti stanno ripulendo il
Casino. Alex & Co. si fanno il
Mediterraneo in snorkeling, per affiorare
commando-style di fronte al Principato:
“Al mio segnale scatenate l’inferno!”,
E’ un documento politico-etnografico più che un racconto
Alex non la pronuncia, eppure è ferro e
fuoco, complice una nemesi da
antologia, il capitano Chantel DuBois.
Fiuto da segugio, movenze da ragno, il
controllo – meglio, la soppressione… –
degli animali quale imperativo
categorico e in originale l’accento
francese di Frances McDormand che non
dimentichi. Insomma, la new entry che
serviva, e non è l’unica: prima lo zoo, poi
la savana, e ora il circo, scalcagnato da
tradizione, dove Alex & Co. mimetizzano
le proprie intenzioni back to NY e
incontrano la deliziosa giaguaro (italiana)
Gia, il servile leone marino Stefano e la
tigre siberiana Vitaly. Da Monaco a Roma
(stereotipata che più non si può, con
Bocelli, Colosseo, Vaticano, Vespe e
Termini), dalle Alpi a Londra, fino a New
York, sempre con la Dubois alle
calcagna: ciliegina, un lasershow
circense e futuristico, sulle note roboanti
di Firework di Katy Perry, con neon,
trapezi e volteggi stereoscopici a
riempire ogni centimetro di schermo.
Già, l’horror vacui si sente, e
Madagascar si riscopre neobarocco: di
tutto, e di più, perché Alex, Mary, Gloria e
Melman siano i Most Wanted non solo
dell’Europa, ma del mondo. In tempi di
crisi, la taglia è il biglietto (maggiorato
per il 3D).
FEDERICO PONTIGGIA
%
Alex il Leone, new entry e doppiatori di Madagascar 3
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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i film del mese
The Amazing Spider-Man
Regia
Marc Webb
Con
Andrew Garfield, Emma Stone
Genere Azione, Colore
Distr.
Warner Bros. Pictures Italia
in sala
Nella Rete di Marc Webb l’amore oltre l’action.
Andrew Garfield ed Emma Stone superlativi
Durata 130’
AVEVA DIRETTO (500) GIORNI INSIEME,
e si vede. Dopo la cura Sam Raimi, Marc
Webb prende Spider-Man, lo spoglia
della calzamaglia e gli toglie la
maschera, quella della Marvel e quella
di Goffman: l’eroismo di Peter Parker è
la quotidianità, il ritmo esistenziale è
cardiaco, per lui e Gwen Stacy ci sono
altri 500 giorni da passare insieme, per
lo spettatore la sensazione che un altro
cine-fumetto è possibile. Non che questo
reboot, ovvero il rilancio della saga,
snobbi l’epos urbano dell’Uomo Ragno,
ma il ritorno alle origini passa dalla
primordiale ideologia Marvel: se
supereroe dev’essere, che prima sia
umanamente credibile. Andrew Garfield
lo è, e gli bastano due o tre pose per
cancellare il pallido predecessore Tobey
Maguire: lo sconfitto di The Social
Network è il vincente della Rete di Webb,
58
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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con smorfie, spasmi e timidezze da
primo della classe. Vale anche al
femminile: Emma Stone ha un sorriso
che per malizia tutto può, in primis
interessarci più al romance che
all’action. Già, l’azione: altrove
irrilevante, nelle soggettive in volo di
Spider-Man il 3D si fa sentire, come
fosse la chiave stereoscopica per una
Il regista Marc Webb
nuova sinfonia di una grande città.
Manhattan come Berlino, Webb come
Ruttmann, ma finisce qui: la nemesi
Lizard (Rhys Ifans) è
drammaturgicamente una lucertolina, il
triangolo con Spider-Man e il papà
poliziotto di Gwen senza palpiti, e il
background dell’orfano Peter non prende
il peso che dovrebbe. Zio (Martin Sheen),
zietta, ma non ce la fa, e i primi 45’
carburano lenti, lenti: ok la credibilità,
ma la noia? Per fortuna, Garfield
balbetta, la Stone sorride, e il naufragar
ci è dolce in questa rete. Che ha le
maglie larghe per il grande pubblico: chi
per l’amore, chi per il fumetto, chi per
non rimpiangere Raimi, chi perché
hanno ucciso l’Uomo Ragno... Ma dopo
tanti, troppi supereroi disfunzionali e
parodistici, il classicismo o, se volete, la
restaurazione ripassa dal privato: sopra
tutto l’uomo (pardon, il ragazzo), il ragno
viene dopo. E non è un peccato.
FEDERICO PONTIGGIA
%
i film del mese
Biancaneve
e il cacciatore
La strega Theron divora la Stewart,
in un adattamento con poche
invenzioni e “troppe” idee
in sala
Regia Rupert Sanders Con K. Stewart, C. Theron Genere Fantasy, Colore Distr. Universal Pictures Durata 127’
PER PRIMO CI PROVA FINN
(Sam Spruell). Il fratello della
strega cattiva. L’imparruccato
e butterato tirapiedi della
sovrana. Lo sfrontato che osa
allungare le mani sul petto
della mite donzella e si becca
un chiodo in faccia. Poi è il
turno di William (Sam Claflin).
Non il principe, il duca.
L’efebico arciere la insegue
per mari e per monti, a piedi e
a cavallo. La raggiunge, ma lei
muore (per poco). La bacia il
rozzo e macrosomico
cacciatore del titolo, Eric.
L’uomo dal cervello
ipoplastico (Chris
Hemsworth). Le sue labbra
60
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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sfiorano quelle di lei. Lei
dorme però, narcotizzata dalla
mela avvelenata. La vuole
fortissimamente l’altra
superstite (insieme alla
protagonista e ai sette nani)
della fiaba dei Grimm, la
regina cattiva (Charlize
Theron). Come tutti, cerca il
suo cuore senza trovarlo. Del
resto, anche chi lo possiede è
inafferrabile. Per tutto il film
corre, fugge, scivola via. E’
impalpabile questa seconda
Biancaneve su grande
schermo dopo quella – con
meno licenze ma maggiore
libertà – firmata di recente da
Tarsem Singh. Biancaneve e il
cacciatore recita il titolo, e
tanto la congiunzione quanto
ciò che la segue non sono
aggiunte gratuite. Perché
questa eroina è “preda”:
Kristen Stewart è Biancaneve
dall’inizio alla fine. E’ l’oggetto
del desiderio svuotato di ogni
promessa sensuale. Non fosse
altro che a interpretarla c’è la
leptosomica Kristen Stewart,
al solito emozionante come
una pentola in acciaio inox. Ma
la sua scelta non è peregrina
se si voleva far passare (solo)
l’idea: una figura di
giovinezza. Paradossale
comunque che a
simboleggiare la forza della
natura sia un personaggio più
iconico che empatico. Molto
più umana nella sua dannata
lotta per non invecchiare e
morire è la strega, che la
Theron arricchisce di
La cosa
in sala
Non basta la messa in scena e qualche
spavento: Carpenter resta insuperabile
sfumature tragiche e
commovente mortalità.
Charlize sì che è capace di
sedurre e ammazzare con lo
sguardo. Di annientare solo
scoprendo una spalla.
Immersa in un vischioso e
lattiginoso brodo primordiale,
lei è vita. Ancora
disperatamente analogica.
Rupert Sanders, che nelle
mani aveva uno script con più
di uno spunto interessante, ci
ha capito poco. Questa
Biancaneve - che poteva
diventare una feroce e
moderna distopia cosmetica,
una anti-fiaba horror e un
trono di sangue tutto al
femminile – sfugge anche a
lui. Il talento c’è e si vede
soprattutto quando deve
inventare, creare ex novo un
mondo fantastico. Ma gli
manca polso ed equilibrio
poetico. Il film è molto dark
all’inizio, poi diventa Robin
Hood, Alice nel Paese delle
Meraviglie e infine Twilight. Si
sfilaccia e si siede nella lunga
e faticosa attesa che lo
scontro dall’esito già scritto
avvenga: la diva digitale contro
quella analogica. Vincerà la
più giovane, probabilmente
non la più bella, di certo non
la più brava.
GIANLUCA ARNONE
%
IN TEORIA dovrebbe presentarsi come il prequel dello
sfortunato cult di John Carpenter. In realtà, come spesso
accade, si tratta di un rifacimento che semplifica
eccessivamente i sottotesti e la tensione claustrofobica
dell’originale. Insomma, ne ricalca trama e progressione
narrativa senza tentare la benché minima via
dell’originalità. Di buono il film di Matthijs van Heijningen
Jr. ha che non cerca a tutti i costi la spettacolarità ma
preferisce puntare su degli effetti speciali che rimandano
direttamente all’altro. La messa in scena è accurata, il
gore dei trucchi efficace, in alcuni momenti ci si diverte
abbastanza anche senza essere appassionati del genere.
Un’attrice più espressiva di Mary Elizabeth Winstead
avrebbe probabilmente impreziosito, mentre come spalla
Joel Edgerton si conferma, dopo Warrior, la scoperta più
interessante degli ultimi tempi.
Meglio evitare paragoni eccesivi con Carpenter, si rischia
di affossare un lungometraggio che comunque garantisce
qualche salto sulla poltrona del cinema e possiede una sua
coerenza di fondo. Certo, l’horror fantascientifico di
qualche anno fa era ben altra cosa, ma con quel che passa
il convento il prodotto è accettabile.
ADRIANO ERCOLANI
%
Regia
Matthijs van Heijningen Jr.
Con
Mary Elizabeth Winstead, Joel Edgerton
Genere Horror, Colore
Distr.
Universal Pictures
Durata 103’
luglio-agosto 2012
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
61
i film del mese
Bed Time
Regia
Jaume Balagueró
Con
Luis Tosar, Marta Etura
Genere Thriller, Colore
Distr.
Key Films
anteprima
Thriller ad occhi chiusi per Jaume Balagueró: tra
genere e autorialità, vince la crudeltà
Durata 102’
“HO SEMPRE AVUTO PAURA di quel che
può accadere intorno a me mentre
dormo. E voi?”. Tutto bene, grazie. Ma la
domanda di Jaume Balagueró non è
peregrina, e tantomeno la sua risposta:
Bed Time (Mientras Duermes), un
thriller a occhi chiusi, ma tutt’altro che
soporifero. Dopo aver magistralmente
giocato tra mockumentary e reality nel
dittico [Rec], il regista spagnolo si
riscopre classico, con un dramma
d’appartamento scritto da Alberto
Marini che sarebbe piaciuto a Hitchcock:
suspense e terrore tra quattro mura,
con il maestro britannico superato sulla
corsia ematica della violenza. Già fuori
competizione a Torino, sullo schermo è
la spietata analisi di un’ossessione
misogina e folle contro il sorriso
femminile, incarnata da un portiere
(Luis Tosar, mostruoso) che non
62
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2012
custodisce, ma si nasconde nottetempo
per abusare di una bella condomina
(Marta Etura), rea di felicità. Già, la
sventurata sorride, e basta e avanza
perché diventi capra espiatoria da
sgozzare sull’altare dell’invidia, cattivo
umore e – se vogliamo - scontro di
classe. There will be blood, e pure la
conferma del talento di Balagueró per le
Il regista Jaume Balagueró
incursioni horror, la claustrofobia e il
rapporto confidenziale con la paura. Se
sul fronte spread ahinoi ce la giochiamo
ad armi pari, il differenziale di genere
tra Italia e Spagna ci vede al tappeto, e
Bed Time stigmatizza: cornice e stilemi
di genere, appunto, per un quadro ben
disposto verso il pubblico e insieme
prodigo di pennellate autoriali, guizzi
estetici e ricadute metaforiche. Si chiede
il nostro, è possibile incrociarsi senza
conoscersi mai? E’ possibile, dunque,
che il sonno sia il nostro modo di
relazionarsi a occhi aperti con
conoscenti ridotti a estranei? Balagueró
affonda il colpo, riscrivendo da par suo
l’ultimo titolo kubrickiano: Eyes Wide
Shut, anche qui, e uno psicopatico
capace di infettare la nostra
quotidianità, le nostre cose, la nostra
pelle. Ma Balagueró non giudica:
suspense a destra (aguzzino) e manca
(vittima), crudeltà dritto per dritto.
FEDERICO PONTIGGIA
%
I tre
marmittoni
La memoria
del cuore
Il titolo non inganni: love-story che si
può tranquillamente dimenticare
Regia
Michael Sucsy
Con
Channing Tatum, Rachel McAdams
Genere Romantico, Colore
in sala
Il mito dei Three Stooges nella rilettura
dei Farrelly: nostalgia e divertimento,
forse fuori tempo massimo
E BENTORNATE siano le comiche sgangherate degli anni ’20,
quelle dove il lazzo e la gag fine a se stessa era fonte di
divertimento. I fratelly Farrelly provano a resuscitare il mito
dei Three Stooges in un film che ricalca quasi totalmente la
mimica e le trovate soavemente violente della loro comicità
fisica. Certo, siamo ben lontani dalla cattiveria sulfurea di
commedie come Tutti pazzi per Mary e soprattutto Io, me e
Irene, ciò non toglie però che a livello puramente viscerale
questo loro nuovo lavoro funzioni. Il prologo con i tre
protagonisti bambini è molto divertente, anche perché
condito dalla presenza di caratteriste di valore come Jane
Lynch e Jennifer Hudson. A livello puramente cinefilo è un
piacere rivedere all’opera i tre assurdi e amorali protagonisti
di tanti sketch visti in infanzia. Certo il pubblico di oggi è
abituato ad altro, quindi una riproposizione del genere per
quanto spiritosa non ha un senso ben preciso. Il film poi pian
piano che la storia si sviluppa perde di intensità, fino a un
finale piuttosto appiccicato. Nel complesso però I tre
marmittoni è un’operazione nostalgica abbastanza riuscita,
anche se si porta dietro l’impressione di essere stata
realizzata fuori tempo massimo.
ADRIANO ERCOLANI
%
Regia
Bobby Farrelly, Peter Farrelly
Con
S. Hayes, W. Sasso, C. Diamantopoulos
Genere Comico, Colore
Distr.
20th Century Fox
Durata Durata 92’
64
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2012
Distr.
Warner Bros. Pictures Italia
Durata
104’
RACHEL McADAMS e Channing Tatum si incontrano per caso,
si innamorano, si sposano. Tutto sembra andare per il meglio
finché un incidente d’auto azzera la memoria di lei. Come
ricominciare una storia d’amore se l’altra neppure sa chi sei?
Il dramma sentimentale è sempre più orientato verso il
pubblico più giovane: lo blandisce con i buoni sentimenti e le
ambientazioni casual, lo commuove con trame caste e
sdolcinate, lo coccola con prodotti mai veramente approfonditi.
Questo film di Michael Sucsy, sorprendente successo in
America con quasi 130 milioni di dollari d’incasso, non si
discosta da tale formula. Spigliato e insieme prevedibile, La
memoria del cuore regala al pubblico quello che promette,
lacrime facili per una serata all’insegna del sentimento. La
sorpresa è un Channing Tatum che in versione goffa e
romantica funziona meglio di quando deve mostrare i muscoli.
Rachel McAdams è invece totalmente insipida, relegata in un
personaggio costruito senza troppa logica. Inutile poi prendere
due attori dal grande passato come Jessica Lange e Sam Neill
per due ruoli insignificanti. Tutto sommato alla fine non ci si è
molto annoiati, il meccanismo è ben oliato e alla fine funziona.
Non si può chiedere di più a questo tipo di cinema.
ADRIANO ERCOLANI
%
anteprima
i film del mese
The Way Back
Regia
Peter Weir
Con
Jim Sturgess, Ed Harris
Genere Drammatico, Colore
Distr.
01 Distribution
in sala
Dalla Russia con gelone: il ritorno di Weir è un
manuale di sopravvivenza scritto con passione
Durata 133’
U.R.S.S. 1939. Il tenente dell’esercito
polacco Janusz (Jim Sturgess) viene
accusato di spionaggio dal partito
comunista e condannato a 25 anni di
lavori forzati in Siberia, dove “il carcere è
la natura”. Provato dal freddo e dalla
penuria di cibo, il prigioniero capisce che
l’unica possibilità di salvezza è la fuga.
Alla testa di un gruppo di uomini
coraggiosi - tra cui un gangster russo
(Colin Farrell), un americano taciturno
(Ed Harris) e una “rossa” pentita (Saoirse
Ronan) - attraverserà distanze siderali di
gelo, fame e disperazione. 6.500 Km a
piedi fino alla “libera” India: non tutti
però ci arriveranno. Ispirato
all’autobiografia dell’ex ufficiale polacco
Slavomir Rawicz, rivelatasi poi un falso,
The Way Back è un “ritorno” a tutti gli
effetti perché riporta Peter Weir dietro la
macchina da presa sette anni dopo
66
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2012
Master and Commander (il film è del
2010, ma arriva da noi adesso, con
colpevole ritardo). E, come quella ai
confini del mare, anche questa è una
sfida ai limiti della sopravvivenza che
disattende tanto la struttura del prisonmovie quanto la retorica della
rievocazione storico-politica. L’occhio di
Weir, semmai, si distende rapito
Colin Farrell
sull’enigma di una Natura che non è né
madre né matrigna, ma teatro
indifferente delle sorti degli uomini.
L’effetto è ipnotico, alimentato ad arte
dalla sontuosa fotografia di Russell Boyd
e dall’avvolgente partitura musicale,
motori di una visione affascinata,
terrorizzata, qua e là estetizzante. Il
registro è simbolico e la credenza nella
forza altrettanto potente e misteriosa
della Cultura e dei suoi Ideali rovescia il
romanticismo allucinato alla Herzog e il
classico trascendentalismo americano.
Qualche lungaggine e il sospetto di
artificiosità che affiora in alcuni momenti
– come nella lunga sequenza della
“Passione” della Ronan - non
pregiudicano l’efficacia di un film che
sembra rievocare a tratti lo spirito di
Flaherty. E non gli impediscono, grazie
anche all’ottimo apporto del cast, di
raggiungere la meta di ogni ritorno: il
cuore.
GIANLUCA ARNONE
%
LISTINO EAGLE PICTURES
The Double
Azione
Act Of Valor
Azione
Special Forces
Azione
Freerunner
Azione
Viaggio in Paradiso
Azione
Eva
Sci-fi
Il pescatore di sogni
Commedia romantica
Cercasi amore per la fine del mondo
Commedia romantica
The Woman in Black
Supernatural
40 carati
Thriller
The Raven
Thriller gotico
House at the End of the Street
Thriller/horror
I più grandi di tutti
Commedia
StreetDance 2 3D
Dance
Quell’idiota di nostro fratello
Commedia
Benvenuto a bordo
Commedia
Chef
Commedia
Operazione vacanze
Commedia
Leafie - La storia di un amore
Animazione
Quella casa nel bosco
Horror
The Possession
Horror
Chernobyl Diaries
Horror
Il cavaliere del Santo Graal
Avventura
The Dinosaur Project
Avventura
Prossimamente in DVD e BD
www.eaglepictures.com
i film del mese
Detachment - Il distacco
Regia
Tony Kaye
Con
Adrien Brody, Samy Gayle
Genere Drammatico, Colore
Distr.
Officine Ubu
in sala
Un’altra American History per Tony Kaye: j’accuse
inattaccabile, ma con troppa carne al fuoco
Durata 100’
LACERATO DA UNA TRAGEDIA che ne ha
segnato l’infanzia, Henry Barthes (Brody)
è un supplente di letteratura al liceo.
Abituato da sempre a tenere il prossimo a
distanza, cerca comunque di lasciare
qualche insegnamento agli studenti nel
poco tempo che ha a disposizione con
loro. A riportare in superficie i suoi
demoni e a riavvicinarlo al mondo sarà il
nuovo incarico in una degradata scuola
pubblica di periferia: l’incontro con
Meredith (Betty Kaye, studentessa
appassionata di fotografia ma afflitta da
obesità e dal tormentato rapporto con il
padre, che nella realtà è proprio il regista)
e, soprattutto, con la prostituta-bambina
Erica (Samy Gayle), sconvolgerà il suo già
precario equilibrio. È un cinema sempre
in cerca dell’estremo, quello di Tony Kaye:
pregio di per sé, difetto laddove alle
dinamiche dell’impatto finiscono per
68
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2012
subentrare quelle dell’accatto. Ai tempi,
la provocazione portata con American
History X non passò inosservata: stavolta,
seppure inattaccabile sul piano
dell’urgenza “sociale”, il film del regista
britannico rincorre l’esasperazione per
riempire il vuoto di una società che non fa
più nulla per salvaguardare la crescita dei
suoi adolescenti.
Nel cast anche Lucy Liu
Insindacabile dal punto di vista “morale”,
dunque, Detachment è alla costante
ricerca di una “forma” che porti a
convergere la fruizione nello stato
d’animo del protagonista – talmente
“bravo” e “giusto”, Brody, da sfiorare la
caratterizzazione stile santino –
frastagliato e prigioniero di un ricordo che
fotografie, disegni animati in stop-motion,
scritte e flash riportano in superficie con
la stessa violenza del degrado che lo
circonda. Ad iniziare dall’ormai morente
nonno materno, “prigioniero” di se stesso
e di una casa di riposo, forse custode
senza memoria di un pesantissimo
segreto: ma il centro di tutto, ora, per
Henry, è la scuola, i ragazzi lasciati a loro
stessi, i docenti “sconfitti” (tra i quali la
preside Marcia Gay Harden, il professore
James Caan, la professoressa Christina
Hendriks, la psicologa Lucy Liu): un’altra
tragedia, poi la luce di un abbraccio.
Succede tutto, troppo.
VALERIO SAMMARCO
%
del cinema italiano opere prime
con i protagonisti del nuovo cinema italiano
21
28 luglio 2012
non
contano
i
contano
le
soldi
idee
www.galliofilmfestival.it
info@galliofilmfestival.it
ASIAGO / CESUNA di ROANA / ALTOPIANO DI ASIAGO (VICENZA)
PROVINCIA DI VICENZA
COMUNE DI GALLIO
COMUNE DI ASIAGO
COMUNE DI ROANA
COMUNITÀ MONTANA
Homevideo, musica, industria e letteratura: novità e bilanci
A cura di Valerio Sammarco
Estate di sangue
Lo squalo di Spielberg per la prima volta in HD
Dvd e Blu-ray
Tutto Dexter –
Fratelli Taviani – The
Addiction
Borsa del
cinema
Macchina Festival:
soldi buttati o nuove
opportunità?
Libri
Western – Cavani –
On the Road –
Sguardi altrove
Colonne
sonore
Madagascar 3 –
Spider-Man – The
Way Back
telecomando
Dvd e Blu-ray
P
er accompagnare l’uscita in Dvd e Blu-ray
della penultima stagione di Dexter (la quinta), Universal ripropone le prime quattro
stagioni di uno tra i serial USA più amati, finalmente in Blu-ray. Ottima occasione per ripercorrere la
“carriera” dell’irresistibile ematologo/serial killer
di stanza a Miami. Dal sorprendente esordio del
2006 (“Tonight is the Night”…) alla sfida con Trinity (quarta stagione): Dexter Morgan (Michael C.
Hall) è di nuovo solo, chiamato a vendicare la morte della moglie continuando a non destare sospetti
e a crescere tre bambini, ora orfani della madre.
DISTR. UNIVERSAL PICTURES HOME ENTERTAINMENT
5 volteDexter
Le prime cinque stagioni del serial-killer più amato della
tv finalmente in Blu-ray
72
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2012
Laclasse
deiclassici
a cura di Bruno Fornara
L’impareggiabile
Godfrey
Il film è zeppo di battute: la
più impareggiabile è di
Alexander, il padre nella
pazza famiglia dei ricchissimi
Bullock, interpretato
dall’ugualmente
impareggiabile Eugene
Pallette: “Per aprire un
manicomio, tutto quello che
ci vuole sono quattro mura e
la gente giusta”. In tempi di
crisi come i nostri si può
imparare qualcosa di utile
guardando le meravigliose
commedie americane dei
critici anni Trenta. L’inizio è
memorabile: con quella
comunità di homeless ridotti
a vivere sotto i ponti; con
quel cinico gioco dei ricchi
che devono trovare un
forgotten man e portarlo
come trofeo alla giuria di
un’orribile caccia al tesoro.
Proprio a Godfrey, “l’uomo
dimenticato”, spetta il
compito di rieducare i ricchi
possidenti, una moglie e una
figlia, entrambe senza
cervello, e un’altra figlia
quanto mai perfida. Magnifici
i titoli di testa. Dialoghi
stupefacenti. William Powell
magistrale come povero,
come maggiordomo e come
docente ‘di esistenza’. Carole
Lombard è bellissima
soprattutto quando frigna. La
Cava intreccia con abilità il
romance con il disincanto di
una commedia altoborghese
e sottoproletaria.
Regia Gregory La Cava
Con William Powell, Carole
Lombard Genere Commedia
(Usa, 1936) Distr. Flamingo Video
Cesare deve morire
Orso d’Oro a Berlino e 5 David di Donatello: il
ritorno dei fratelli Taviani
I
l film che ha
riportato l’Italia a trionfare al Festival
di Berlino ventuno anni dopo
La casa del
sorriso di Marco Ferreri. E’ Cesare deve morire dei fratelli Taviani, premiato anche con 5 David di Donatello (tra cui miglior film e regia), dal 24 luglio disponibile in
homevideo.
Ambientato e girato interamente nel carcere di Rebibbia, il
film è un esperimento metacinematografico e metateatrale
che ha coinvolto gli stessi detenuti: attori sul palcoscenico del
carcere romano impegnati a recitare il Giulio Cesare di Shakespeare. E’ un successo, ma
quando i riflettori si spengono
ognuno di loro torna nella propria cella. “Da quando ho conosciuto l’arte, questa cella è diventata una prigione”: basterebbe questo pensiero di un detenuto a sintetizzare la portata
del lavoro dei due registi.
Non un docu-film - “espressione orribile, ma un’opera cinematografica su una delle più
grandi emozioni che abbiamo
provato negli ultimi anni”, dicono i Taviani. Ovvero la rappresentazione del Giulio Cesare
nel teatro del carcere di Rebibbia, messa in scena dal regista
Fabio Cavalli.
Contenuti speciali: Paolo e Vittorio Taviani raccontano il film,
Intervista con i protagonisti,
Sul set di Cesare - i Premi di
Cesare.
DISTR. CG HOME VIDEO
luglio-agosto 2012
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
73
telecomando
Dvd e Blu-ray
The Iron Lady
Disponibile
in
DVD e Blu-ray, il
film diretto da
Phyllida
Lloyd
(Mamma Mia!) segue da vicino Margaret Thatcher, ormai ottantenne, che trascorre le sue giornate a Chester Square. L’ex Primo
Ministro Britannico convoca la
figlia per riporre gli abiti e gli
effetti del marito Denis, morto
da tempo: sarà questo evento a
risvegliare una cascata di ricordi, riportando alla luce la brillante carriera di uno dei personaggi più potenti e controversi
della Storia dell’Occidente: The
Iron Lady. Terzo premio Oscar (e
Golden Globe) per Meryl
Streep, ancora una volta straordinaria. Negli extra, oltre al trailer, il making of del film e
un’intervista all’attrice.
DISTR. 01/BIM
Polisse
Premio della Giura
al Festival di Cannes 2011, il film diretto e interpretato
da Maïwenn nasce
dalla suggestione
scaturita dopo aver visto un documentario trasmesso dalla tv
francese, incentrato sul lavoro
degli agenti della BPM (Brigade
de Protection des Mineurs) parigina, chiamati a salvaguardare
ogni minorenne da abusi e molestie.
Scritto insieme ad Emmanuelle
Bercot, il film è basato su indagini e azioni reali, sulle testimonianze raccolte dalla stessa regista o vissute in prima persona
durante il periodo di sopralluoghi trascorso a stretto contatto
con i veri poliziotti. L’edizione
dvd, purtroppo, non prevede
extra eccetto il trailer.
The Addiction
DISTR. LUCKY RED
74
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2012
P
rosegue l’opera di “recupero” da
parte di Rarovideo per quello che
riguarda i capolavori di Abel Ferrara. Dopo Il cattivo tenente, è la volta di The Addiction (1995), il più maledetto tra i suoi film
maledetti. “Eccessivo, spregiudicato, lucido”,
come si legge nel booklet che accompagna l’edizione del disco, curata da Boris
Sollazzo: vampiri a New York, che nella
fotografia del sodale Ken Kelsch ritrova
ombre ed echi degli horror espressionisti
tedeschi, per succhiare avidamente quel
poco di sangue rimasto in tempi di opulenza malsana e putrida. Il contagio porta
alla sete, inarrestabile, e la metafora con la
droga, la dipendenza, è tanto “didattica”
quanto spaventosa. Perché di orrore si tratta, di fronte al quale poco o nulla possono
filosofia o religione. Negli extra, conversazione con Mauro Donzelli (Coming Soon).
DISTR. RAROVIDEO
Lo squalo
I racconti di
Terramare
Un tranquillo
weekend di paura
Magari non sarà
un maestro come
papà Hayao, ma
Goro Miyazaki
sembra aver assorbito pienamente lo
spirito di casa Ghibli. Disponibile in Blu-ray, I racconti di Terramare
ci porta in un mondo d’altri tempi, popolato da uomini e dragoni. E proprio quando questi ultimi giungono per la prima volta
nell’Arcipelago, contestualmente
alla moria dei raccolti e alla strana malattia che colpisce tutte le
mandrie, l’equilibrio dell’intero
ecosistema è minacciato. L’Arcimago Ged partirà alla ricerca di
questa oscura forza misteriosa.
Negli extra lo storyboard, lo speciale colonna sonora e lo speciale sul doppiaggio.
Inserito nel 2008
dal National Film
Registry tra i film
da preservare, il
classico di John
Boorman (1972) è
disponibile dal 18 luglio per la
prima volta in Blu-ray. Interpretato da Burt Reynolds, Jon Voight, Ned Beatty e Ronny Cox, il
film è accompagnato da numerosi extra, tra i quali il nuovo
documentario Deliverance: The Cast
Remembers.
Poi il doc d’epoca The Dangerous
World of Deliverance, il commento
del regista e il Dietro le quinte
diviso in quattro parti: 1) Deliverance: The Beginning, 2) Deliverance:
The Journey, 3) Deliverance: Betraying
the River, 4) Deliverance: Delivered.
Da non perdere.
DISTR. LUCKY RED
Il capolavoro di Spielberg restaurato e rimasterizzato
Per le
celebrazioni del
centenario,
Universal
distribuirà dal 22
agosto Lo squalo
di Steven Spielberg per la
prima volta in Blu-ray.
Rimasterizzato in digitale
con immagini
completamente restaurate e
Audio 7.1 Surround nella
versione originale, il Blu-ray
del film (con Digital Copy) è
arricchito da imperdibili
extra: • The Shark is Still
Working: The Impact &
Legacy of Jaws: Un
documentario con filmati
mai visti prima ed interviste
al cast e alla troupe,
compresi Steven Spielberg,
Richard Dreyfuss e Roy
Scheider. • Jaws: The
Restoration: Un inedito
approfondimento sul
complesso processo di
restauro della pellicola
originale. • The Making of
Jaws: Un documentario di
due ore con interviste al cast
principale e alla troupe. •
From the Set: Uno sguardo
dall’interno alla vita del set
de Lo squalo con
un’intervista a Steven
Spielberg. • Scene Eliminate
& Scartate. • Jaws Archives:
gli archivi de Lo squalo che
comprendono storyboard,
foto di produzione e materiali
di marketing, così come un
sezione speciale sul
“fenomeno Lo squalo”. •
Trailer cinematografico
originale. • Digital Copy: Gli
spettatori possono scaricare
una versione digitale
dell’intero film per vederlo su
una vasta gamma di
dispositive elettronici e
portatili.
DISTR. UNIVERSAL PICTURES H. E.
DISTR. WARNER HOME VIDEO
Safe House
VIDEOGAME L.A. IN FIERA
E3 2012
Il futuro videoludico a Los Angeles: ecco le novità
Si è svolta a Los Angeles l’edizione 2012
dell’E3, la fiera più importante al mondo di
videogiochi dove sono mostrati i prodotti e
l’hardware che arriverà sul mercato nei mesi
a venire. Una vera e propria mecca per gli
appassionati, che possono godersi in
anteprima tutte le novità, e un giro di affari
non indifferente. In primis c’è stata Nintendo che ha mostrato la
sua nuova console, Wii U, che dispone di un
pad con uno schermo in stile tablet mediante il
quale è possibile “estendere” un titolo
specifico (pensate alla mappa oppure al visore
di un fucile da cecchino) oppure giocarvi
direttamente quando ad esempio la TV è
occupata. Sul fronte Microsoft a fare da
mattatori sono stati Halo 4 e Forza Horizon
mentre per quanto riguarda Sony i titoli da
tenere d’occhio nei prossimi mesi saranno
God of War: Ascension, Beyond e The Last of
Us.
Per saperne di più visitate www.multiplayer.it
ANTONIO FUCITO
Arriva in versione
Triple Play (Bluray, DVD e Digital
Copy) e in DVD
l’action di Daniel
Espinosa,
con
Denzel Washington e Ryan Gosling. Il primo è Tobin Frost, un
ex agente CIA in possesso di
documenti compromettenti, catturato e portato nella Safe House
gestita dal secondo, Matt Weston. Che dopo una misteriosa
irruzione dovrà fare di tutto per
portare in salvo il suo “ospite”.
Numerosi contenuti speciali, soprattutto per quanto riguarda
l’edizione Blu-ray: il making of
del film, Dietro l’azione, Corpo
a corpo, L’attacco alla Safe
House, L’inseguimento sul tetto,
Dentro la CIA e Un porto sicuro: Città del Capo. Dove il film
è girato e ambientato.
DISTR. UNIVERSAL PICTURES H.E.
luglio-agosto 2012
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
75
telecomando
serie tv
BREAKING BAD
[CANALE 120, SKY]
Ecco la quarta e penultima stagione in anteprima esclusiva per l’Italia
D
al 6 luglio alle 21.50 in esclusiva per l’Italia su AXN i nuovi episodi (13) della quarta
stagione di Breaking Bad, serie tv che ha
già ottenuto numerosi premi, tra cui 6
Emmy Awards, nonché il punteggio di
96 su 100 sul popolare sito americano
Metacritic. Incentrata su Walter White
(Bryan Cranston, vincitore dell’Emmy
per tre anni consecutivi), professore di
chimica a cui è stato diagnosticato un
cancro che decide di sfruttare le proprie conoscenze per produrre e spacciare metanfetamine, la serie tv è giunta alla sua penultima stagione, quella
che metterà seriamente a confronto il
protagonista con il socio Jesse Pinkman (Aaron Paul), suo ex studente con
cui è entrato in affari per garantire un
futuro sereno a sua moglie e al figlio.
Con i quali, però, i rapporti saranno
messi a dura prova dal suo stesso ego.
Che esploderà letteralmente quando
sarà chiamato ad affrontare le conseguenze delle scelte prese in passato,
sia a livello personale che professionale. Prodotta da Vince Gilligan, già sceneggiatore e produttore esecutivo di XFiles, la serie è andata in onda negli
States sull’emittente via cavo AMC.
filminorbita a cura di Federico Pontiggia
76
Evita
Blake Edwards
John Cassavetes
Studio Universal
MGM
Studio Universal
Baires, 26 luglio 1952: a soli
33 anni si spegneva Evita
Perón. Il ricordo di Alan
Parker, con Madonna.
La pantera rosa, Uno sparo
nel buio e La pantera rosa
colpisce ancora: 12, 19 e 26
luglio, è genio criminale!
Luglio col… Cassavetes che
ti voglio: il martedì di SU con
Ombre, Volti, Una moglie e
La sera della prima.
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
luglio-agosto 2012
presenta
IL SISTEMA-CINEMA MOVIEMEDIA
PROSSIMAMENTE NEI MIGLIORI CINEMA!
IN ANTEPRIMA NAZIONALE SOLO SU
www.moviemedia.it
In collaborazione con:
TV
BTL
WEB
RADIO
telecomando
Cast & Crew
borsa del cinema
a cura di Marco Spagnoli
E luce sia!
A tu per tu con la direttrice della
fotografia Maura Morales Bergmann
Sono solo quattro le direttrici della
fotografia in Italia. Tra loro, la
32enne Maura Morales Bergmann folgorata dal cinema grazie al papà
regista e alla madre location
manager - diplomata al Centro
Sperimentale, allieva di Giuseppe
Rotunno e Maurizio Calvesi. “Sin da
quando ero adolescente sapevo che
il mio lavoro doveva essere sul set spiega Bergmann -. La cosa più
affascinante è cercare di capire
quale sia il giusto formato e la luce
più adatta per illuminare le
immagini che ha in mente il regista”.
Perché in Italia sono così poche le
donne che fanno il suo lavoro?
È un ruolo che, per tradizione, è
sempre stato molto maschile. In più
non è facile che venga affidato ad
una donna, soprattutto se giovane. I
produttori, generalmente, non
amano rischiare. Del resto non si
tratta solo di una funzione tecnica,
ma anche artistica. In più la
fotografia è meno ‘palpabile’ e
visibile alle prime rispetto ad altri
elementi, come costumi e
scenografie, che sin da subito
capisci se funzionano o meno. E’ un
lavoro che si basa molto sulla
fiducia.
La sensibilità femminile, in questo
senso, può aiutare?
Il rapporto tra un regista e un
direttore della fotografia è quello
un po’ più distaccato tra due
compagni di giochi, mentre una
donna può diventare una sorta di
consigliera e un braccio destro
fondamentale anche dal punto di
vista psicologico.
Che consiglio darebbe ad una
donna che vuole fare il suo lavoro?
Fare tanta gavetta e studiare per
capire che cosa accade su un set e
il rispetto dei ruoli. Scuola ed
esperienza servono per sviluppare
sia l’approccio tecnico che quello
artistico.
Una scena di Afro
Tanaka, quest’anno
al Far East Film
Festival
Q
Una scena di A Chiàna di Jonas Carpignano, con la fotografia della Bergmann
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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uanti sono i festival cinematografici in Italia? Difficile stabilirlo
con precisione; una mappatura
completa non è mai stata realizzata, ma già solo le domande pervenute
al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali nel 2011 per eventuali finanziamenti
sono state più di 300. Nell’opinione pubblica e nei media prevale l’idea che nel
nostro paese ci siano troppi festival e soprattutto che queste iniziative divorino
una quantità esagerata di risorse pubbliche. Senza entrare nel merito del valore
culturale dei singoli festival, che in ogni
caso, dopo la moria di cineclub, circoli
del cinema e cinema d’essai, oggi rappresentano un autentico circuito alternativo
dedicato dell’eccellenza artistica, sarebbe
interessante verificare quanto assorbono i
festival e quanto generano sull’economia
reale in termini di effetti benefici e positivi. Un primo, seppure parziale censimen-
FACCIAMO FESTIVAL!
Più di 300 nel nostro Paese: utili o spreco di soldi
pubblici? Una ricerca avvalora la prima ipotesi
to del fenomeno, è offerto da uno studio
“I festival del cinema. Quando la cultura
rende”, frutto di una ricerca coordinata da
Mario Abis e Gianni Canova e finanziata
dalla Libera Università IULM di Milano. La
ricerca ha analizzato i modelli di gestione
economica dei vari festival (redditività, capacità di attrazione di finanziamenti pubblici e privati, ricavo diretto); l’impatto
economico sul territorio di riferimento
(sia nel breve che nel lungo periodo, ovvero l’indotto portato dal festival e lo sviluppo della notorietà del luogo di svolgimento); l’impatto sul mondo del cinema e
in particolare sui film partecipanti; il valore formativo/divulgativo sui pubblici di ri-
ferimento. Nella ricerca sono stati presi in
esame undici festival, che si svolgono in
varie regioni e che mostrano sostanziali
differenze per interessi, storia, visibilità.
Le manifestazioni monitorate sono state:
Future Film Festival di Bologna; Noir in
festival di Courmayer; Ischia Film Festival;
Umbria Film Festival di Montone; Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro; Taormina film Fest; Maremetraggio
di Trieste, Far East Film Festival di Udine
e due manifestazioni romane: Arcipelago
e Indipendent Film Festival. Le spese sostenute nell’ultima edizione degli 11 festival oggetto dell’analisi sono state pari a
4.296.690 euro. La produzione aggiuntiva,
Hanno generato posti di lavoro, richiamato gente,
che ha speso in ospitalità e ristorazione
cioè la maggiore produzione determinata
nell’economia locale per la realizzazione
degli eventi, è stata pari a 9.813.640 euro.
Ogni euro investito per le spese di gestione degli 11 festival ha generato un effetto
complessivo sull’economia pari a 2,3 euro. Tutto ciò perché le manifestazioni
hanno generato posti di lavoro, per la
maggior parte a tempo determinato; hanno richiamato pubblico, che oltre ad acquistare biglietti, ha speso in ospitalità e
ristorazione; ha incentivato nel lungo
tempo un maggiore interesse nel consumo di cinema in genere. La ricerca dimostra che anche per gli enti pubblici le risorse impegnate nel sostegno alla cultura
non sono una spesa bensì un investimento. Insomma tutt’altro che soldi sprecati: il
differenziale tra costo dell’investimento e
vantaggio economico è positivo soprattutto per l’investitore pubblico.
FRANCO MONTINI
luglio-agosto 2012
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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telecomando
libri
Franco Nero in
Django di Sergio
Corbucci
Nostalgia di
frontiera
Stefano Jacurti
Bastardi per
stirpe
I libri di Emil
Pagg. 192
€ 15,00
Chi ha nostalgia di cavalcate nelle
sconfinate praterie, di battaglie tra
giubbe blu e musi rossi e di duelli infuocati allo scoccare di mezzogiorno non può perdersi il romanzo d’esordio di Stefano Jacurti Bastardi per stirpe. L’autore aveva
già fatto un’incursione letteraria
nel vecchio West con due raccolte di racconti e firmato la co-regia
del western-horror Inferno Bianco,
ma questa volta scrive un’opera
corale basata su fatti storici: la
violenta faida per la conquista dei
pascoli del Tonto Basin tra i forestieri Baxter, allevatori di pecore,
e i mandriani MacPherson. Il libro di Jacurti sembra un copione
cinematografico, con una scrittura
ridotta all’osso, dialoghi serrati
ma ricco di riferimenti che dimostrano che “il ragazzo ne ha mangiata di polvere”.
Western Story
Le origini dello “spaghetti” e romanzo a tema.
Poi il viaggio USA, Liliana Cavani e luci sulla città
GIULIA ISELLE
Nascita di un genere
Alberto
Pezzotta
Il western
italiano
Il Castoro
Pagg. 184
€ 15,50
Al western italiano, nato perché,
come disse Sergio Leone, “il
western originario si era troppo
annacquato”, bastò un decennio
di gloria (prima dell’inevitabile
decadenza) per segnare la cul-
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rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
tura popolare. A questo libro
non servono nemmeno duecento pagine per spiegarne in modo obiettivo la genesi. Oltre ai
due capostipiti del filone (Per un
pugno di dollari e Django) e a quello
della sua deriva comico-rassicurante (Lo chiamavano Trinità...), ne
vengono analizzati uno dei titoli
più politici (Quién sabe?), uno dei
più sanguinari (Se sei vivo spara) e
uno dei meno noti (La banda J. e
S. – Cronaca criminale del Far West),
nel quale vediamo persino
Tomás Milián sbafarsi un enorme piatto di pasta: più “spaghetti” di così!
ANGELA BOSETTO
luglio-agosto 2012
Sulla strada
Letizia Rogolino
Il mito del viaggio
nel cinema
americano
contemporaneo
Falsopiano
Pagg. 160
€ 17,00
Quali sono i tratti distintivi del
“road movie” statunitense?
La frontiera selvaggia, la Route
66 e il deserto del Nevada, le
motociclette rombanti e le auto
scassate, i tramonti incendiati e
il vento fra i capelli mentre la
radio suona The Passenger di Iggy
Pop? Anche, ma non solo, dato
che si tratta di un genere trasversale capace di sposare tutti
gli altri e di accomunare film
come Into the Wild, Elizabethtown,
This Must Be the Place, Paura e delirio
a Las Vegas, Little Miss Sunshine e I
diari della motocicletta.
Commedia, dramma, thriller,
horror e persino fantasy: non
c’è viaggio (spaziale o temporale, reale o metafisico) che il
grande schermo non possa raccontare a modo suo. Allungare
testo di qualche battuta.
ANGELA BOSETTO
al lettore in tutte le sue sfaccettature, si comincia infatti con la
storia delle prime sale, per poi
passare alla presentazione del
Museo del precinema e delle
associazioni culturali. Vengono
narrate le vicende dei registi,
più o meno noti, che hanno
scritto pagine importanti nella
storia del cinema (il visionario
Antonio Leonviola, il provocatorio Salvatore Samperi, l’inquieto Carlo Mazzacurati). Il dizionario degli artisti e dei film
completa l’esaustivo volume.
Per appassionati.
La terra degli
uomini rossi
di Marco Bechis
MARIA CONCETTA DE PASQUALE
Ostinata e contraria
Francesca
Brignoli,
Liliana Cavani.
Ogni possibile
viaggio
Le Mani
Pagg. 320
€ 00,00
L’occhio su Padova
Giancarlo
Beltrame, Ezio
Leoni e Paolo
Romano (a cura di)
Luci sulla città.
Padova e il
cinema
Marsilio
Pagg. 240, € 25,00
Nuova edizione aggiornata che
arricchisce ulteriormente il viaggio attraverso il cinema del Veneto proposto dalla collana Luci
sulla città. Padova viene mostrata
Biglietto di sola andata per un’escursione nel cinema di Liliana
Cavani. Lo regala Francesca Brignoli, che scandaglia ogni possibile rotta nel mare magnum cinematografico di Cavani. Viaggio
come tema ricorrente tanto nel
suo cinema, quanto nel lessico di
Cavani intellettuale e saggista.
Viaggio è quello personale con
la regista intrapreso dalla studiosa fin dalla tesi di laurea sui due
Francesco. Questa monografia è
una scatola cinese di corrispondenze che racchiude “un’enciclopedia cavaniana” in 13 voci indispensabili per orientarsi nell’opera in costante divenire della cineasta di Carpi, in cui Scandalo, attributo abusato per Cavani, è ribaltato in Censura, di una donna
imprendibile, in movimento, in
direzione ostinata e contraria.
Un altro sguardo
Antropologia visuale e cinema missionario: dalla
produzione dei padri ai doc dei nostri giorni
di Giulia Iselle
Quale contributo possono dare le immagini girate dai
missionari agli studi antropologici? Esiste il cinema
missionario etnografico? Maria Francesca Piredda ne è
convinta – in Film&Mission aveva già affrontato il rapporto
tra cinematografo e missioni - e argomenta la sua risposta in
un lungo saggio (Sguardi sull’Altrove. Cinema missionario e
antropologia visuale) che propone un’interpretazione,
attraverso il filtro dell’antropologia visuale, dell’attività
missionaria in ambito cinematografico dalle origini ai nostri
giorni. Dal volume si può ricavare una panoramica
dell’universo comunicativo missionario approfondito da un
quadro storico sull’impiego del mezzo audiovisivo che ne ha
fatto la scienza antropologica secondo tre paradigmi
fondamentali. Se al suo esordio, primi decenni del
Novecento, la produzione dei padri era caratterizzata da una
forte connotazione esotica e dalla necessità di rendere
visibile l’operato delle missioni – l’Altro è descritto come una
mancanza: assenza di cristianesimo e assenza di umanità durante il colonialismo prende piede un approccio
propagandistico, una lettura ideologica che rispecchia il
binomio Io/Altro e Identico/Diverso. Negli ultimi anni, da
fiction e documentari, emerge il duplice
punto di vista, di chi filma e di chi è filmato,
secondo quella che Marc Augé considera
come l’essenza della ricerca antropologica:
“lo scambio di sguardi”.
Maria Francesca Piredda
Sguardi sull’Altrove.
Cinema missionario e antropologia visuale
ArchetipoLibri
Pagg. 339, € 16,00
GIULIA ISELLE
luglio-agosto 2012
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
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telecomando
colonne sonore
IN MARCIA CON WEIR
Dalla Siberia con (poco) clamore. Fuga
dal gulag e miraggio della libertà,
passando per India e Tibet: al servizio
dell’epopea di Peter Weir l’accurata e
accorata partitura di Burkhard Dallwitz
(The Truman Show). Note come passi,
archi come aneliti e la sensazione che
lassù, questi coraggiosi ex internati,
qualcuno li ami. Il rischio era la
melassa armonica, ma il compositore
tedesco svicola con orecchio glocal e
giusta misura: the right way!
F.P.
HANS ZIMMER TRA DOPPIATORI E PLAYLIST:
LA VITTORIA E’ SUA
Il commento musicale di Madagascar 3 segue una
collaudata falsariga che scompone l’eterogenea playlist
di tredici brani in una triplice direzione: la prima, ben
evidente, è composta dalle divertite e a tratti
sgangherate performance dei doppiatori impegnati in
sarcastiche riproposizioni di hits sedimentate
nell’immaginario collettivo: il divertimento di Danny
Jacobs (Wannabe delle Spice Girls, Everybody Dance
Now), Frances McDormand (No, Je ne Regrette Rien,
nientedimeno) e Chris Rock è evidente quanto relativo
per l’ascoltatore lontano dallo schermo. Poi ci sono i
brani originali: una Katy Perry da titoli di coda con la
strasentita Fireworks, ma anche il Peter Asher che non
ti aspetti (Love Always Comes As a Surprise) e l’ottima
Cool Jerk dei Capitols, in alcune versioni assente a
favore della temibile We No Speak Americano, con cui
gli Yolanda Be Cool hanno provveduto a far rivoltare il
povero Carosone nella tomba un paio di anni or sono. E
poi, finalmente, Hans Zimmer: il suo è uno score affatto
banale, che evoca meraviglia (New York City Surprise), il
pathos semiserio di Light the Hoop On Fire!, i notevoli
crescendo orchestrali di Rescue Stefano, tutto
sommato sprecato in un CD al massimo destinato a
trionfare nei coca cola party di milioni di under 13.
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
Come suona bene George
Harrison: Living in the
Material World, il quiet
Beatle secondo Martin
Scorsese. While My Guitar
Gently Weeps e altre
chicche, carriera e
spiritualità, gioie e showbiz,
un must per cinefili e
musicofili. Lunga vita al
rockumentary!
F.P.
LA TELA DI HORNER
Non era facile: il buon Sam Raimi
aveva affidato lo score della sua
trilogia a Danny Elfman, un top
composer di Hollywood. Ma per un
fuoriclasse che va ce n’è un altro che
viene: James Horner, l’orecchio
assoluto di Titanic e Avatar, assoldato
da Marc Webb per il reboot dell’Uomo
Ragno. Uno score straniante,
elettronico e urbano, ma con sprazzi di
sentimento per il passo doppio di
Andrew Garfield ed Emma Stone
E nella tela sonora finisce il romance...
F.P.
GIANLUIGI CECCARELLI
82
GEORGE HARRISON
luglio-agosto 2012
free sul canale 49 del digitale terrestre
Coming Soon Television racconta
la magia del mondo dell'entertainment.
Le star piu' glamour, i registi piu' amati,
i grandi festival internazionali, le news e film imperdibili.
Ma anche musica, libri, videogiochi e costume.
Ogni mese il canale preferito da 7 milioni di italiani.
i Cinepatici
stagione 3
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