n° 31 - novembre 2015 Spedizione in A.P. : “Poste Italiane Spa art. 2; comma 20/c legge 662/96 Milano 1 il Cam - Centro ausiliario per i problemi minorili - onLus è una Associazione del privato-sociale fondata nel 1975, che svolge “gratuitamente e per soli fini di solidarietà sociale le attività e i servizi che gli sono richiesti dal Tribunale per i Minorenni, dai Giudici Tutelari e da Pubbliche Amministrazioni”. Art. 2.2 dello Statuto del CAM editoriale il Cam: dalla intuizione iniziale... alla realtà di oggi Dopo il pionieristico lavoro dell’Ufficio di servizio al pubblico per le adozioni costituitosi il 5 dicembre del 1969 per iniziativa e su espresso invito del presidente del Tribunale per i Minorenni di Milano Luigi D’Orsi, nasce il 18 dicembre del 1975 il Centro Ausiliario per i problemi Minorili che amplia la finalità primaria dell’associazione da un compito puramente operativo a un’attività anche scientifica di ricerca. da sinistra: Giovanna burkhardt, Graziamaria dente, Pia majno C ome sappiamo, all’origine del CAM c’è stata una richiesta da parte del Tribunale per i minorenni di Milano cui ha risposto in modo spontaneo e gratuito un gruppo di persone motivate ad operare in spirito di solidarietà. Il problema/bisogno cui il Tribunale si confrontava in quel momento (appena promulgata la legge n. 431 del 1967 sull’adozione speciale) era quello di identificare i minori ricoverati in Istituti – e i luoghi in cui si trovavano – per toglierli da situazioni di abbandono e istituzionalizzazione e aprire per loro una possibilità di vita familiare, che per i minori di otto anni significava adozione “speciale” e per gli altri adozione ordinaria o altro tipo di collocamento. Questo implicava un grande lavoro di ricerca e di sorveglianza, contatti e visite oltre che tenuta dei dati al Tribunale per i Minorenni. La risposta del “piccolo gruppo” di signore – molte delle quali, peraltro, già impegnate nell’ambito della tutela e promozione dei diritti dell’infanzia e addirittura coinvolte a titolo personale o professionale nella redazione e pubblicizzazione della legge del ‘67 – è stata immediata e organizzata: per il lavoro di ricerca e acquisizione dati alcune volontarie hanno dato inizio al servizio che tuttora esiste dello “schedario”; per il supporto ai magistrati le stesse, o altre tutte qualificate, si sono messe a disposizione per risolvere i problemi posti dalla carenza di organico e di risorse. Ben presto, il lavoro, ma soprattutto la riflessione e la ricerca di soluzioni, hanno determinato la nascita di nuove attività: ma sempre in un’ottica di solidarietà gratuita con i più deboli e indifesi. Da questo breve excursus nel periodo delle origini, si vede immediatamente la “vocazione” del CAM: servizio ai minori, reso in modo competente e strutturato, in stretto collegamento con le Istituzioni pubbliche preposte alla tutela e garanzia dei loro diritti, con attenzione anche all’evoluzione dei bisogni sociali, cui l’intervento deve rispondere. Leggiamo infatti nello statuto originario che l’associazione ha per scopo l’attività di ricerca, informazione e collaborazione relativa ai problemi dei minorenni e della famiglia, con particolare riguardo agli affidamenti familiari e alle adozioni ordinarie. Scopo che nello statuto del 1997 si amplia e si specifica, togliendo il riferimento non più attuale all’adozione ordinaria, per aggiungere l’assistenza legale, civile e penale, e l’inserimento sociale e lavorativo. Il tutto sempre tenendo ferme “le attività e i servizi che le sono richiesti Segue a pag. 2 2 editoriale Segue da pag. 1 L’associazione non è più un gruppo di volontari poggiato sulla responsabilità personale del presidente del tribunale per i minorenni, bensì un centro di volontariato complesso, articolato in vari organismi, i cui soci operativi e aderenti agiscono sotto la guida tecnica ufficiale di una piccola, ma autorevole e appropriata schiera di magistrati Se leggiamo in questa chiave gli interventi e le attività messe in atto in questi quarant’anni, possiamo cogliere il filo logico che li collega: continuità e innovazione per la promozione e il sostegno ai minori e alle loro famiglie. Graziamaria Dente dal TM, dai giudici tutelari e da pubbliche amministrazioni”. Ed ecco quindi che le attività si sviluppano secondo le direttrici indicate: tutela e promozione dei diritti dei minori, attraverso progettualità e interventi mirati a sostenerli dentro e fuori la famiglia, nelle diverse fasi della loro crescita, con attenzione a non considerarli impersonalmente – come categoria a rischio – ma invece a trovare, ed eventualmente “inventare” risposte adeguate ai bisogni di ciascuno. Si avviano attività direttamente scelte e svolte dal CAM: si tratta di una progettualità autonoma sviluppata in diverse direzioni. Ma sempre per corrispondere alla scelta iniziale di collaborazione con le istituzioni, molto spesso (nel contesto attuale direi quasi sempre), la progettualità e i servizi promossi si collegano e connettono con attività e servizi richiesti da TM e altri soggetti pubblici come forma di collaborazione specifica, nell’ambito di rapporti istituzionali. È un processo in parte lineare, in qualche momento assolutamente innovativo, che richiede sempre oltre alla spinta progettuale iniziale una attenta valutazione del bisogno e del contesto anche normativo in cui si va ad operare, il rispetto di criteri e di metodologie rigorose e la verifica costante dei processi e dei metodi, e la valutazione il più possibile oggettiva degli esiti. Un lavoro quindi con solide basi, da offrire a istituzioni, operatori e altri attori sociali attraverso studi, attività formative e informative e pubblicazioni scientifiche ma anche divulgative: si tratta dello sviluppo di quella finalità succintamente indicata nello statuto con le tre parole ricerca, informazione e collaborazione. Gli affidi famigliari Dalla necessità di trovare adeguati rimedi per situazioni in cui l’adozione non può essere una soluzione praticabile, è nato il grande progetto degli affidi famigliari, praticato quando nessuno ancora parlava di affido, né esisteva una legislazione in materia. Il CAM tuttora si occupa di sensibilizzare le persone all’affido familiare di minori bisognosi di trovare un contesto accudente che favorisca la loro crescita e il loro futuro. A tal fine: reperisce, seleziona e prepara le famiglie; propone ai Servizi territoriali gli abbinamenti opportuni; segue e sostiene le famiglie affidatarie durante tutto il periodo dell’affido. Da ciò si è sviluppato un vero e proprio “modello CAM” per l’affido familiare, oggetto di numerose pubblicazioni e interventi pubblici nei più diversi contesti. Il Bed & Breakfast protetto, evoluzione degli interventi di affido, affronta il problema degli adolescenti in disagio prossimi alla maggiore età. Si tratta di una forma di ospitalità familiare retribuita, della durata di due anni, presso famiglie selezionate e formate dal CAM che garantisce qualità, formazione e sostegno alle famiglie ospitanti. Anche qui essenziale è il collegamento con le Istituzioni, in particolare con gli Enti locali. Rifornimento casa che prevede l’accoglienza in appartamenti di adolescenti che hanno concluso una Borsa Lavoro/Studio o un B&B. Viene messo a loro disposizione un alloggio, con la supervisione di alcune figure di riferimento, in modo che imparino a coordinare gli impegni lavorativi con la gestione di se stessi e dell’abitazione. La durata del servizio è di due anni al massimo per non creare forme assistenziali. Rifornimento in volo è un servizio attraverso il quale il CAM mantiene i contatti con i ragazzi al termine dei progetti Borse Lavoro/Studio, sostenendoli per un progetto specifico e aiutandoli durante il loro percorso verso l’autonomia. L’Ufficio Borse Lavoro e Studio affronta in modo concreto, in sinergia con i Servizi Sociali, il problema degli adolescenti che rischiano di uscire dalla minore età senza una preparazione al lavoro e quindi facilmente indirizzati alla devianza. A tal fine attiva una Borsa Lavoro o Studio che li introduca nel mondo del lavoro attraverso una esperienza sul campo o con una preparazione editoriale 3 scolastica adeguata; segue il percorso del borsista durante tutta l’esperienza; versa mensilmente al minore, quale incentivo, un compenso. Due cenni specifici ad attività che il CAM svolge da molti anni e che, se pur non direttamente rivolte all’inserimento familiare e sociale dei minori, hanno grande importanza dal punto di vista della promozione dei suoi diritti: L’Ufficio Legale composto da avvocati specializzati, offre un servizio gratuito di consulenza e orientamento legale in materia di diritto di famiglia a persone con figli minori e in situazioni di disagio economico e sociale. Offre pure consulenza agli enti e servizi pubblici che la richiedano, sempre ovviamente per problematiche legate ai minori e alle famiglie. Nel corso degli anni l’ufficio ha maturato una grande esperienza e competenza anche su aspetti meno noti e talvolta trattati in modo un po’ superficiale dai mass media e dall’opinione pubblica in generale. Alcune tematiche specifiche – ad esempio quella dell’ascolto del minore nei procedimenti che lo riguardano o quella ancora più spinosa e poco studiata della esecuzione forzata di provvedimenti della magistratura che comportino allontanamenti o altre misure spesso oggetto di dibattito “emotivo” – hanno dato luogo a Convegni, seminari e pubblicazioni. Sempre sul piano della corretta informazione e della collaborazione con le Istituzioni, è stato costituito, anche in questo caso da molti anni, il cosiddetto Ufficio scuola: rilevata la difficoltà di molti insegnanti e dirigenti scolastici a riconoscere, fronteggiare e quando necessario segnalare alla magistratura le situazioni di disagio, maltrattamento e abuso che purtroppo incontrano di frequente, l’ufficio ha reso operativa una collaborazione con scuole materne, elementari e medie, svolgendo una innovativa funzione di mediazione tra la Scuola, la Procura Minorile e il Tribunale per i Minorenni. A tal fine è funzionante una segreteria telefonica che accoglie le segnalazioni di reale o sospetto disagio minorile, sono a disposizione per consulenza operatrici competenti in stretto collegamento con la Procura e il Tribunale e vengono organizzati una serie di corsi di aggiornamento per insegnanti sul tema del disagio giovanile, della sua prevenzione e del bullismo. A questo si è aggiunto negli ultimi anni il presidio sociale alla Procura della Repubblica, composto da una decina di giovani volontari laureati o laureandi in Psicologia e giurisprudenza. I volontari si pongono al servizio dei Sostituti procuratori, agendo sempre su loro delega, coadiuvandoli nel compito di filtro delle segnalazioni. Sono 18 invece i volontari presso il Tribunale per i Minorenni che svolgono attività di segretariato qualificato a supporto dell’attività dei giudici. L’Ufficio formazione fornisce supervisioni agli enti committenti e alle loro équipe sui temi della tutela minorile, del diritto di famiglia, dell’affido familiare; percorsi formativi finalizzati all’organizzazione, all’avviamento e alla realizzazione di servizi affidi territoriali e sovraterritoriali; organizza corsi di formazione per operatori dell’affido e della scuola e per le famiglie disponibili all’ospitalità. Lo storico Ufficio schedario collabora, su richiesta della Procura Minorile, alla tenuta dello Schedario dei minori inseriti nelle Strutture Residenziali loro dedicate. Ha realizzato un data base informatizzato che raccoglie e dà evidenza a moltissimi elementi conoscitivi, utili non solo alla Magistratura, ma anche a Regione ed enti locali, che spesso ricorrono al CAM per dati, statistiche ecc… . Tutta l’attività del CAM è seguita e sostenuta da un Comitato scientifico, che ha negli anni proposto temi di approfondimento, sostenuto ricerche e pubblicazioni. Come si vede, da quel piccolo gruppo di cosiddette signore bene è nata e si è sviluppata una realtà ormai consolidata, conosciuta e apprezzata. Attualmente i volontari impegnati nelle varie attività sono tra i 50 e i 60. Sarebbe qui troppo lungo elencare i collegamenti in atto con realtà pubbliche e private, università e gruppi di ricerca in ambito nazionale e internazionale: una sottolineatura però vorrei ancora farla e cioè che alcune, starei per dire molte, delle realtà più attive in campo minorile, specie nell’area milanese, derivano “per gemmazione” o per divisione dal gruppo di professionisti che hanno dato vita o partecipato all’esperienza CAM nelle sue diverse articolazioni. Tutte persone ed esperienze che sono andate ad arricchire il nostro territorio di mille iniziative, ispirate tutte a quella iniziale volontà di operare in modo competente e innovativo nell’interesse dei minori! Graziamaria Dente Presidente del CAM 4 sono intervenuti Pia majno, bruno volpi i ricordi di un lungo passato e i nuovi sogni per il futuro Abbiamo ricordato i 40 anni del CAM in una coinvolgente serata con amici sempre presenti nella nostra lunga storia, Giovanna Burkhardt introduce i numerosi interventi Giovanna Burkhardt Pia Majno Bruno Volpi M a quando e perché è nata questa associazione? Nel 1969 la promulgazione della legge sull’adozione (tutti i bambini al di sotto degli 8 anni devono essere adottati) pone il presidente del Tribunale per i Minorenni in una situazione complessa. Non esiste una mappa dei minori in istituto, non si sa quanti siano e dove vivano i minori adottabili. I giudici sono pochi e non hanno segretaria; il presidente si rivolge allora per un aiuto alla società civile e trova risposte di signore, borghesi, le prime sette mitiche volontarie presso il Tribunale per i Minorenni: Francesca Ichino, coraggiosa combattente che pur di salvare un bambino avrebbe percorso ogni via, anche non proprio ortodossa, Lina Nichelli che diventerà apprezzatissima segretaria del presidente Beria d’Argentine, Silvana Scolari, che ebbe il grande merito di mettere in contatto il Tribunale col Rotary Milano e con Franco Brambilla che avrà un ruolo importante nella storia del CAM, Carla Bassetti, Lisi Vallardi, Anna Tessari e poi “last but not least” la dolcissima ma determinante Pia Majno. Con lei nasce il primo settore del CAM, l’Ufficio Schedario. Ecco il suo racconto. Eravamo in piazza Venino, in un piccolissimo locale con un tavolo ed una seggiola. Per molto tempo ho lavorato con le mie amiche nel corridoio, per terra, perché non avevamo posto dove sederci. Portavamo da casa carta e matite e più tardi scaffalature per un minimo di organizzazione. Il T.M. aveva un elenco di soli 24 istituti con nomi terrificanti: Fanciullezza abbandonata, Le Figlie derelitte, I figli dei detenuti e così via. Il primo lavoro dell’Ufficio schedario fu l’invio di 898 lettere a Comuni di Milano e parte della Lombardia per chiedere se avevano istituti nel loro territorio. I 24 istituti iniziali divennero 240. Poi, con l’aiuto di tutti i giudici preparammo schede individuali per ogni minore che dovevano essere compilate dagli Istituti e dovevano rispecchiare la situazione del bambino, soprattutto per valutare le visite dei famigliari. Non sempre le notizie erano veritiere e se c’erano sospetti di abbandono si interveniva. Il giudice D’Orsi, che lavorava con la porta aperta, vedendomi passare mi chiedeva se ci fossero problemi. In caso affermativo, lui stesso chiamava l’istituto, si presentava come il presidente del T.M. e passava “la signora Majno”, divenuta così spauracchio per istituti inadempienti. Ricorda poi persone amiche incontrate nel suo lungo cammino pre CAM: l’indimenticabile amica Anita Pavesi, le frequenti visite di Don Gino Rigoldi, Anna Virno, ultima segretaria di giudice a lasciare il Tribunale, Franco Brambilla che riusciva a far dialogare persone con idee completamente divergenti e a risolvere i loro problemi apparentemente inconciliabili. Pia cita casi di ragazzi da lei personalmente aiutati e finisce ricordando le visite in T.M. di Bruno Volpi appena tornato dall’Africa. Bruno Volpi è stato un personaggio speciale e noi siamo lieti ed onorati di festeggiare qui il nostro 40esimo compleanno, in quella che è stata casa sua e un po’ casa nostra e dei nostri ragazzi a lui affidati. E ora le sue parole. Mi commuove il fatto che voi veniate qui a ricordare 40 anni di collaborazione. Anche quando mi sono allontanato da qui il ricordo del CAM mi ha accompagnato. Forse vi fischiavano le orecchie, ma se avevo problemi pensavo che il CAM mi avrebbe aiutato e anche da lontano telefonavo a Francesca che subito si metteva in moto e li risolveva, coinvolgendo per i più gravi il figlio Pietro. E’ stato bello il modo di lavorare insieme, lo ricordo sempre con molta gioia; era bello sapere che potevamo esporci perché avevamo voi alle nostre spalle. E l’affidarci i ragazzi ci ha aiutato a immaginare una famiglia diversa, che dava ma anche riceveva: forse questo concetto va enfatizzato di più. La famiglia si allargava, cercavamo casa senza trovarla. Parlammo al CAM di una casa di un certo Radice Fossati. E proprio al CAM c’era Ludovica, la figlia del proprietario e malgrado le mie paure (la casa era troppo grande ma ormai eravamo in 15) dopo quasi un anno ho firmato il contratto. Il Comune l’ha recepito tale e quale e la Comunità è ancora quì. Quando è nata la legge sull’affido siamo stati citati come esempio da usare e poiché voi mi scaricavate dalla responsabilità legale, potevo fare il papà e basta. Si facevano anche gruppi di supporto alle famiglie affidatarie e questo continua ancora. E con un sorriso ci saluta maria Ghislandi, francesca brambilla, Carlo maienza, aldo roveda Poiché abbiamo parlato di affido, ricordiamo che altro atto coraggioso del presidente D’Orsi fu quello di introdurre in Italia l’affido, già presente all’estero ma non da noi. Le volontarie dello schedario incontravano negli istituti bimbi di 8-9 anni destinati a restare in abbandono sino ai 18 anni. Così si cercarono famiglie generose che li accogliessero senza poterli o doverli adottare e per 14 anni solo il CAM in Italia fece affidi, fino a che fu promulgata la legge inerente. Due nomi non si possono dimenticare: Ines Catarisano, fondatrice dell’imprescindibile Ufficio Legale che non solo si occupava della difesa di minori e famiglie, ma offriva consulenza ad operatori dei Comuni su problemi giuridici; ma noi la ricordiamo sempre circondata da un nugolo di giovani avvocati cui dava, socraticamente, lezioni di diritto e di vita. Vogliamo anche ricordare Maria Ghislandi che testimonia la sua presenza prima nell’Ufficio Affidi e nei colloqui per l’adozione speciale, poi nominata consigliere onorario alla Corte d’Appello, sezione Famiglia e Minori. Come tale ha operato per 20 anni in un ambito complesso e delicato come quello dei processi civili e penali. Muore il giudice D’Orsi ed è merito dei giudici Ingrascì e Barbarito di aver pensato di integrare la precedente organizzazione includendo un rotariano, con esperienza manageriale e apertura nel sociale, Franco Brambilla, che era già intervenuto col suo aiuto tramite Silvana Scolari. La figlia Francesca, che era stata volontaria al T.M. con Anita Pavesi, ci ha inviato il racconto di quegli anni letto dal marito Umberto Loi: sempre risuonata come l’abbreviazione di “Cammino”, mi è nel cuore, come nel cuore mi sono le persone che hanno, per lunghissimi anni, Camminato all’interno di questa iniziativa, sopportando anche la presenza meravigliosa ma impegnativa ed incombente del mio adorato papà. Un giorno, attorno al desco famigliare, dove papà ci relazionava sui nuovi impegni e progetti, è comparso il nome CAM. Ci siamo guardati tutti, mamma e sette fratelli e abbiamo sorriso: papà si buttava anima e corpo in un altro progetto, in un altro impegno! E così è stato proprio fino alla fine dei suoi giorni, con una dedizione ed una passione davvero esemplari. Del CAM ci parlava spesso, a mio parere perché voleva sensibilizzarci su un mondo di giovani pieno di sofferenze, di tormenti e di miserie. Abbiamo sempre vissuto consci dell’Altro: l’educazione che ci è stata data considerava il privilegio della nostra nascita e quindi ci ha inculcato sin dalla tenera età il desiderio e la necessità di aiutare chi era meno fortunato di noi. Va da sé che si parlava molto più di Iard, Vidas, Rotary, CAM ecc, che non dell’azienda di famiglia. Quindi questa breve sigla, che nella mia testa è Come già accennato il CAM era stato aiutato da qualche Rotary. Ma con l’allargarsi dei suoi interventi e quindi la necessità di maggiori risorse si forma dapprima un Comitato costituito da 20 Rotary milanesi, e nel 1989 l’Associazione “Amici del CAM”. Ne parla l’avvocato Aldo Roveda, primo presidente dell’Associazione, amico di Franco Brambilla e di Francesca Ichino. Al presidente D’Orsi succede Lucio Maienza, che apprezza subito le finalità del CAM, non solo adozione e affido ma risoluzione di problemi di minori e famiglie; Emma Cenzato lo ricorda sempre primo ad arrivare, gentile e disponibile ad intervenire per offrire aiuto. Così lo ricorda il figlio Carlo. Vi ringrazio per avermi chiamato a distanza di quasi quarant’anni dalla morte di mio papà, era il 1977, aveva 51 anni e per noi, per la nostra famiglia, sono stati anni bellissimi. Che cosa voleva il mio papà? Voleva sicuramente che il Tribunale di Milano diventasse il miglior Tribunale dei minori di tutta Italia e su questo ci ha lavorato tantissimo, si è consumato, tralasciando anche un po’ gli affetti famigliari. L’aspetto che era al centro del suo pensiero era il minore, l’adolescente. Era combattuto tra i doveri del giudice e le necessità di salvaguardare la persona del minore. Quante volte ai suoi amici, alle persone che aveva attorno chiedeva cosa potesse essere più giusto, se usare il maglio della legge per mettere al Beccaria questi ragazzi e magari in questo modo peggiorare la situazione o permettere che prendessero strade diverse, per avere modo di entrare nella società e dare il loro contributo. Questo era mio padre, ci ha lasciato un grande patrimonio morale. Ho conosciuto il CAM alla sua nascita e sono stato coinvolto nel compito di farlo conoscere nel mondo Rotary per ottenerne le indispensabili risorse. I Governatori dei 2 distretti lombardi ci hanno consentito di costituire l’Associazione e formalizzare una realtà rotariana per il lavoro di raccolta. Nello Statuto originario del CAM c’è un richiamo alla funzione istituzionale del Rotary che ha diritto ad incarichi nel Consiglio direttivo del CAM. Per questo con le volontarie iniziai a visitare i club di tutto il territorio di competenza della Corte di Appello di 5 Maria Ghislandi Umberto Loi Aldo Roveda Rita Pizzagalli Segue a pag. 6 6 mario zevola Segue da pag. 5 armoniose note di solidarietà Mario Zevola, Presidente del Tribunale per i MIniorenni Milano per far conoscere il CAM cercando anche un delegato per ogni club. Spero che i rotariani presenti continuino a lavorare per il CAM! Ma colonna portante degli “Amici”, è stata ed è Rita Pizzagalli, segretaria tutto-fare dell’associazione, che con intelligenza e costanza tiene vivo il nome del CAM presso tutti i Rotary amici stimolandone la fedeltà. L’ultimo intervento è di Mario Zevola attuale presidente del Tribunale per i Minorenni di Milano. È stata una serata emozionante. Quando sono arrivato, giovane giudice, al T.M. mi sono sentito in famiglia, accolto con amicizia da Lucio Maienza e con calore materno da Lina Nichelli e Franca Mazzola. In questa serata molto intensa si ricorda una serie di iniziative importanti: lo schedario si è informatizzato, ma in qualche caso servono ancora le schedine rosa e azzurre. Le volontarie ci aiutano in modo determinante: grazie CAM. È stato un lungo cammino che ancora continua. Abbiamo condiviso ricordi, emozioni, amicizia, dobbiamo ora guardare avanti e continuare a sognare senza arrenderci. Perché anche oggi, come 40 anni fa, ci sono bambini che senza colpa cadono in nidi sbagliati, ragazzi che arrivano da lontano a cercare una vita nuova, genitori che non sanno amare, famiglie da aiutare. E dobbiamo dare il nostro contributo affinché l’ingiustizia che colpisce alla nascita venga almeno in parte attenuata. Giovanna Burkhardt Presidente Comitato Operativo Anche quest’anno il nostro quinto concerto si è tenuto nel meraviglioso monastero delle Umiliate in via Cappuccio dove ogni nota rimbalza sulle antiche pietre, sulle colonne, sulle facciate di cotto. Quest’anno si è esibito per noi, regalandoci la sua magia, un giovane pianista bulgaro Boris Iliev vincitore di premi in Italia e all’estero. Nel suo concerto Dal Romantico al Moderno ha suonato musiche di Tchaikovsky, Nenov, Chopin, Scriabin, Rachmaninov e Tiersen. 40 anni 7 il presidente picconatore e tre giovani magistrati Una soluzione da galera a fin di bene Giovanni Ingrascì è stato Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano e membro fondatore del CAM T re ragazzini che avevano il solo merito di aver vinto il concorso in magistratura sbarcano a Milano nel maggio del 1968. Si chiamavano Carlo Crivelli, Roberto Blandaleone e Gianni Ingrascì. Si presentano in una piazzetta sul retro del Carcere Beccaria, dove in una delle tre stanze, dietro una scrivania, incontrano lo sguardo indagatore di un napoletano verace, tale Luigi D’Orsi, presidente del cosiddetto Tribunale per i minorenni, organo giudiziario che quasi nessuno conosceva e che fino ad allora si limitava a mandare in riformatorio o in carcere i ragazzi che commettevano qualche reato o in casa di rieducazione quelli che davano fastidio agli adulti. Il presidente, dopo i convenevoli d’obbligo, ci disse subito che dovevamo smaltire 10.000 procedimenti penali arretrati e che soprattutto dovevamo iniziare ad applicare una nuova legge sull’adozione. Per noi la parola adozione si riferiva ad un paio di articoli del codice civile quasi dimenticati o forse neanche studiati. La nuova legge era una vera e propria rivoluzione. Superava il tabù millenario del vincolo di sangue. Dava il potere al giudice minorile di togliere un figlio alla madre e scegliere per lui due nuovi genitori. Dopo un minuto di drammatico silenzio ci mette in mano la legge Dal Canton (n 431 del 1967 sull’adozione speciale che aveva trasferito la competenza in materia di adozioni dalla Corte d’Appello ai Tribunali minorili e ai giudici tutelari) e ci congeda così: “Studiatela, ci vediamo domani in ufficio”. In tre al lavoro, in tre stanzette, senza segretari, senza risorse, senza la collaborazione degli enti che avrebbero dovuto segnalare tutti i minori in istituto in stato di abbandono. Ma questi giudici scoprivano una città culturalmente aperta, una società civile evoluta e disponibile a tutti i cambiamenti utili al bene delle persone in difficoltà. Molte persone di quella società avevano capito perfettamente il valore e l’entità rivoluzionaria dell’adozione speciale. Erano persone disponibili ad aiutarci e appartenevano alla Milano da Bene, molto diversa dalla futura Milano da Bere. Si chiamavano Anna Virno, Francesca Ichino, Francesca Tarlarini, Giusi Cutrera e nasceva la sinergia pubblico e privato e veniva concepito l’Ufficio Volontari che dopo una gestazione di anni sarebbe diventato il CAM. Ma dove insediare il nuovo ufficio? In quel periodo il Beccaria era confinante con le nostre quattro stanzette in piazza Venino e aveva abbandonato quattro o cinque locali in piazza Filangieri. Il presidente da mesi implorava Ministero e Comune di trovare una sede adatta al gran lavoro del TM in quanto ormai eravamo tanti tra giudici, magistrati e i volontari che ormai per noi erano una entità preziosa e indispensabile, quasi una istituzione. Questa sinergia pubblico-privato era diventata un tutt’uno importantissimo perché praticamente ci faceva entrare nel mondo degli istituti che noi non riuscivamo a raggiungere mentre l’ufficio volontari ci riusciva molto bene. Una mattina il presidente ci convoca e con aria tranquilla ci dice: “Oggi pomeriggio venite in ufficio con un piccone, una pala e una carriola: dobbiamo ampliare la sede per far posto all’Ufficio Volontari”. Siamo impalliditi ma lui ci ha tranquillizzato: “Mi assumo io ogni responsabilità”. Era piccolino, rosso, con gli occhi vivaci, un napoletano verace. Noi soldatini obbedienti il pomeriggio, dopo aver chiuso al pubblico l’ufficio ci presentiamo al presidente con l’attrezzatura richiesta (prestata da un cantiere della zona) sgombriamo dal mobilio una parete che ci divideva dai locali del Beccaria, il presidente impugna il piccone e con una violenza incredibile comincia a demolire il muro. Io e i colleghi sgombravamo le macerie con la pala e la carriola. Ottenuta una breccia sufficiente al passaggio di una persona entriamo dal buco e occupiamo fisicamente i locali abbandonati. Il presidente esclamò: “Ragazzi, finiremo sui giornali, forse ci denunceranno per occupazione abusiva di un edificio pubblico ma noi citeremo Machiavelli “Il fine giustifica i mezzi”. Naturalmente le istituzioni hanno fatto buon viso a cattivo gioco e ci hanno concesso queste duetre stanze dove l’Ufficio volontari si è insediato. Nonostante la soluzione da galera trovata da un presidente e magistrati picconatori, fortunatamente è andato tutto bene, il CAM è qui e continua il suo lavoro. 8 il convegno di aprile il tempo della cura e la cura del tempo Una giornata densa che ha lasciato in tutti la consapevolezza degli obiettivi da raggiungere P iù di duecento iscritti, sala piena, il nostro convegno ad aprile rivolto a quanti sono professionalmente impegnati nell’ambito dell’affido familiare ha visto la partecipazione non solo di assistenti sociali ma di una nutrita rappresentanza di psicologi e psicoterapeuti e rappresentanti di associazioni di famiglie affidatarie. il Cam a teatro Una nuova iniziativa che speriamo piaccia ai nostri sostenitori... I numerosi interventi avevano come obiettivo di sincronizzare i tempi degli attori (famiglia d’origine, servizi sociali, tribunale, famiglia affidataria o comunità) tenendo come coordinata centrale il tempo dei bambini. Rispondendo alle esigenze segnalate dai partecipanti sono in programma per il 2016 corsi di approfondimento che toccheranno i seguenti temi: • Il tempo del bambino • Il tempo del metodo: organizzare l’affido • Il tempo della comunità e della famiglia affidataria: il minore allontanato • Quali premesse sul tempo nell’affido Una quarantina di amici del CAM si sono ritrovati mercoledì 25 novembre per lo spettacolo di Ale & Franz “Tanti lati - lati tanti” al Teatro Nuovo di Milano. Sala gremita, entusiasmo e molti applausi per uno spettacolo che ha saputo unire un umorismo mai volgare a due momenti di riflessione: una “ripresa” in chiave attuale di uno sketch di Walter Chiari degli anni ‘ 60 ed una narrazione in video di Ada Merini. Per il resto grandi risate con l’ironica rivisitazione dei nostri modi di vivere, di pensare, delle nostre croniche ingenuità e virtù. Il CAM prosegue quindi con l’offerta ai suoi sostenitori iniziata la scorsa primavera di spettacoli di qualità: oltre a questo per l’anno prossimo sono previsti al Teatro Carcano “Uno sguardo dal ponte” il 10 febbraio e “La Mandragola” il 5 aprile. ultimissime dal Cam 9 iglia m a f a Un ata cambi Sono volati 18 mesi, vissuti intensamente con tanta gioia e fatica T erminate le vacanze abbiamo iniziato la nuova avventura di quest’anno: la scuola. Abbiamo trascorso una settimana intensa, agitata, con tante cose da scoprire, emozioni da provare e luoghi da visitare. Dopo la riunione di questa mattina con le insegnanti: Gabriele è in 1A. Volevamo condividere con voi, un passaggio importante della crescita di Gabriele, di cui noi tutti ne facciamo parte (chi più, chi meno). L’arrivo di Gabriele ci ha reso consapevoli sin da subito che tutto non sarebbe stato come prima e che lui sarebbe diventato la persona più importante nella nostra vita, sin dal nostro primo incontro. È proprio andata così, tutto non è come prima ma è molto più bello. Anzi, è meglio ed e ancora più indescrivibile di quello che si possa immaginare, e questo lo stiamo scoprendo giorno dopo giorno. Sono trascorsi giorni dalla prima notte in cui ci si addormentava ascoltando il suo respiro, lasciando il nostro sonno leggero perché preoccupati di non sentirlo, di essere poco attenti, di non sentire le sue urla notturne (che ancora continuano) al bagliore di una lucina per correre da lui e fargli capire che ci siamo , che può fidarsi di noi. Lo vedi crescere e progredire, forse in alcuni atteggiamenti anche rapidamente e vorresti tenerlo così ma lui ci ricorda che ha 6 anni e che può portare da solo la cartella, che le rotelle alla bicicletta possiamo toglierle, che sul monopattino si sta con una gamba sola. È difficile, stancante, stressante ma tutto felicemente bello. Oggi a tavola ha esordito dicendo che sta bene in casa, nel quartiere, a Milano, si è proprio cambiato, e possiamo dire che il vero cambiamento di Gabriele è proprio questo, quando stiamo lontani durante il giorno e ci si incontro poi la sera, dove ognuno di noi vuol raccontare cosa ha fatto. Quando ci viene incontro e ci stringe forte forte dicendoci facciamo famiglia, quando piange all’improvviso e ci fa capire che siamo entrati veramente in sintonia, quando spalanca gli occhi per le cose nuove e ci dice: “Ma è vero?” con tutta la sua semplicità, quando giocando ti fa vincere perché non è più importante arrivare per primo. Siamo consapevoli che è solo l’inizio, che la strada da percorrere è parecchia, che stiamo facendo un passo in avanti e sette indietro ma ce la metteremo tutta per mantenere tutto ciò. Grazie per averci dato la possibilità di esser felici, e buon inizio della nuova avventura! Lorenzo e Carla Regalati una possibilità Il mercatino del CAM è stato spostato a marzo Potrai riciclare i regali indesiderati e rinnovare il guardaroba estivo Non dimenticate di segnare le nuove date: 11 e 12 marzo e i z i t o n e n o u b o Sol 10 ultimissime dal Cam Giovani Costruttori di valori Si sta concludendo l’iniziativa lanciata 6 mesi fa da Mo. Vi e altre quattro associazioni rivolta a ragazzi desiderosi di trovare strade nuove per vivere un volontariato di prossimità, per imparare la cura dei beni comuni, per sperimentare l’impegno per la democrazia, la scelta di nuovi stili di vita sostenibili, il sostegno alle forme di economia solidale e di comunità. Se vuoi saperne di più: [email protected] un giudizio più che positivo per un nostro ragazzo con borsa di studio Joe frequenta il terzo anno di scuola per operatore della ristorazione indirizzo sala bar. Questo il giudizio sintetico dei suoi insegnanti alla fine dell’anno scolastico: Joe in questi tre anni si è sempre distinto per la sua grande responsabilità, la sua estrema disponibilità e professionalità. Ama questo lavoro e si è sempre impegnato sia dal punto di vista teorico che pratico. L’esperienza dello stage gli è stata riconosciuta molto positiva da tutti i punti di vista: frequenza, collaborazione, autonomia tecnica e professionale. La sua presenza è sempre stata costante e puntuale. È per noi un onore averlo formato e accompagnato nella sua crescita umana e professionale. un ragazzo ci scrive Le operatrici del CAM hanno creduto in me e io mi sono sentito molto motivato: ho smesso di farmi le canne, ho avuto prima una borsa di studio e poi una borsa lavoro che mi ha aiutato ad inserirmi in un posto di lavoro. Sono davvero contento. Tanti auguri dalle volontarie cam il calendario di riniera Come promesso l’anno scorso la nuova edizione de “LA PRIMAVERA DI RINIERA”, gara di golf tenutasi il 21 marzo al GOLF CLUB BOGOGNO, nella quale oltre ai premi dei vincitori sono stati sorteggiati anche quelli donati da prestigiose case che hanno contribuito alla raccolta di 3300 euro a favore del CAM. Ma la nostra Riniera ha avuto un’altra bellissima idea. Ha creato il calendario di BOGOGNO 2016, e per ogni copia venduta, 10 euro saranno donati al CAM. A lei vanno tutti i nostri ringraziamenti. 11 ultimissime dal Cam PROGETTO AffidATI: di Imprese Associazione Temporanea per l’affido familiare che da anni promuovono e Comunità Nuova sono Enti olare di bambini L’Albero della Vita, CAF, CAM famigtlia, occupandosi in partic della e fanzia dell’in attività a favore ente che favorisca la loro di trovare un contesto accud ido familiare, all’aff e ragazzi che hanno bisogno ne e le perso sono uniti per sensibilizzar crescita e il loro futuro. Si ini e ragazzi, sostenere lie disposte ad accogliere bamb famig le rare prepa e cere conos supporto psico-sociozare interventi integrativi di ne di Insieme ci proponiamo di realiz su specifico mandato del Comu ari famili affidi degli ne educativo alla gestio in stretta collaborazione e nzionati, quindi lavoriamo conve siamo cui con o Milan rifornimento in volo Ad ottobre ci siamo incontrati per Rifornimento in volo. Sono stati contattati una 20 di ragazzi che in passato hanno avuto con noi borse di studio e lavoro conclusesi positivamente. Alcuni non sono riusciti a venire proprio perché assunti alla fine delle borse erano in orario di lavoro. Abbiamo avute altre felici sorprese alcune/i di loro sono arrivati con i loro bambini. I ragazzi/e come tutte le volte ci hanno raccontato i loro percorsi attuali e sottoposto i loro progetti. L’aiuto da noi ulteriormente offerto, non deve apparire ai loro occhi come una monetizzazione fine a se stessa, ma deve aiutarli a stabilizzare e progredire i loro individuali percorsi di affermazione lavorativa o scolastica/universitaria. Infatti anche quest’anno abbiamo dato il nostro contribuito a quei progetti che ci hanno restituito un senso di radicamento nelle loro realtà, ad esempio: • • • • • • cia, sensibili al tema ri di famiglie di Milano e provin Ci poniamo come interlocuto aiuto per acquisto di testi scolastici e universitari; aiuti economici per affermare il senso di autonomia dalle famiglie di origine per chi da poco ha avuto bambini; aiuto per acquisto di computer professionali (per la grafica); aiuti per acquisire patente di guida richiesta dai curriculum; aiuto per acquisto di macchina per cucire professionale, per una nostra giovane e simpatica aspirante stylist, ed infine aiuti per sostegno affitti. Anche quest’anno per il nostro ufficio il Rifornimento in volo e l’incontro con i nostri ragazzi è stato fonte di soddisfazione e forte motivazione per proseguire il nostro volontariato. “Con i bambini… ai piedi della loro crescita, all’ombra della loro statura prossima. derio” Questo lo straripante desi affidati collaborazione con Il progetto AffidATI, in arrivato alla conil Comune di Milano, è ero della Vita, Caf clusione . Il CAM con Alb lus si proponeva di e Comunità Nuova on ffido, conoscere e diffondere la cultura dell’a poste ad accogliere preparare le famiglie dis ere tutto il nucleo bambini e ragazzi, e sosten in questa esperienza. sono state viste e Nei tre anni del progetto i 14 sono risultate formate 19 famiglie, di cu sono già state abbiidonee all’affido. 4 di loro avanti 15 sostegni nate e abbiamo portato ltà per il Comune educativi a famiglie in diffico colloqui di conodi Milano. Vi sono stati 45 nibili all’accoglienza, scenza con famiglie dispo ativi e 30 incontri 16 incontri gruppi inform gruppi formativi. Sul sito la notizia va veloce Mandateci la vostra mail e vi avvertiremo dell’uscita del nuovo notiziario che troverete pubblicato sul sito www.cam-minori.org @ Se preferite potremo inviarlo direttamente al vostro indirizzo mail. Questo ci permetterà di abbassare i costi di spedizione e aumentare i fondi destinati ai nostri ragazzi. Scrivete a [email protected] Troverete il CAM anche su facebook dove saranno pubblicate le iniziative e dove potrete postare commenti e domande https://www.facebook.com/pages/CAM Continuate a sostenerci GRAZIE! Andrea Accornero l Famiglia Bonacasa Giovanna Panza di Biumo Giampietro Borasio l Franco Carabelli Filippo e Clara Casolo Fiazza Comaco Spa l Arrigo Giacomelli Fiammetta Mocchetti l Luigi Nardi Artemisia Pagnini l Massimo Perazzo Fernanda Porrati l Giovanna Porrati Riniera Pietra l Tecno Gi spa Francesca Tarlarini Brambilla In ricordo di Monique Thurnheer Flaminia Trabaldo Togna Perazzo Ivan Zoppini Contatti 12 Per informazioni eCCo dove Potete trovarCi CAM (Segreteria) Via Vincenzo Monti 11 - 20123 Milano Telefono 02 48513608 Fax 02 4813186 E-mail: [email protected] Web: www.cam-minori.org Via Vincenzo Monti 11 - 20123 Milano Per inviare i vostri Contributi I CLUB ROTARIANI Inviare quote associative e contributi all’Associazione rotariana “Gli Amici del CAM ” tramite Ubi - Banco di Brescia Ag. 6 Milano c/c 14077 “Amici del CAM” IBAN IT05 R035 0001 6060 0000 0014 077 PRIVATI E AZIENDE tramite c/c postale n° 42520742 “CAM” oppure Ubi - Banco di Brescia filiale di Milano via Saffi c/c 24018 “CAM” IBAN IT49E 03500 01619 00000 00240 18 Direttore responsabile: Renato Ranghieri Redazione: Oretta Emilitri Editore: CAM Progetto grafico: www.valentinarossi.ch Centralino 02 48513608 Fax 02 4813186 Presidenza [email protected] Segreteria [email protected] Ufficio Affidi [email protected] Ufficio Borse Lavoro-Studio [email protected] Bed & Breakfast Protetto [email protected] Ufficio Formazione [email protected] Ufficio Stampa [email protected] Centralino 02 48028344 Fax 02 4813186 Ufficio Legale [email protected] Ufficio Ascolto e Orientamento [email protected] (cellulare 331 9177125) Ufficio Scuola [email protected] Stampa: Lalitotipo srl - Settimo Milanese Registrazione: Tribunale di Milano n° 245 del 15 Aprile 2003