n° 31 - novembre 2015
Spedizione in A.P. : “Poste Italiane Spa art. 2; comma 20/c legge 662/96 Milano
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il Cam - Centro ausiliario per i problemi minorili - onLus è una Associazione
del privato-sociale fondata nel 1975, che svolge “gratuitamente e per soli fini
di solidarietà sociale le attività e i servizi che gli sono richiesti dal Tribunale
per i Minorenni, dai Giudici Tutelari e da Pubbliche Amministrazioni”.
Art. 2.2 dello Statuto del CAM
editoriale
il Cam: dalla intuizione
iniziale... alla realtà di oggi
Dopo il pionieristico lavoro dell’Ufficio di servizio al pubblico
per le adozioni costituitosi il 5 dicembre del 1969 per iniziativa
e su espresso invito del presidente del Tribunale per i Minorenni
di Milano Luigi D’Orsi, nasce il 18 dicembre del 1975 il Centro
Ausiliario per i problemi Minorili che amplia la finalità primaria
dell’associazione da un compito puramente operativo a
un’attività anche scientifica di ricerca.
da sinistra:
Giovanna
burkhardt,
Graziamaria
dente,
Pia majno
C
ome sappiamo, all’origine del CAM c’è stata
una richiesta da parte del Tribunale per
i minorenni di Milano cui ha risposto in modo
spontaneo e gratuito un gruppo di persone
motivate ad operare in spirito di solidarietà.
Il problema/bisogno cui il Tribunale si confrontava in quel momento (appena promulgata la
legge n. 431 del 1967 sull’adozione speciale) era
quello di identificare i minori ricoverati in Istituti
– e i luoghi in cui si trovavano – per toglierli da
situazioni di abbandono e istituzionalizzazione e
aprire per loro una possibilità di vita familiare,
che per i minori di otto anni significava adozione
“speciale” e per gli altri adozione ordinaria o
altro tipo di collocamento. Questo implicava un
grande lavoro di ricerca e di sorveglianza, contatti e visite oltre che tenuta dei dati al Tribunale
per i Minorenni. La risposta del “piccolo gruppo”
di signore – molte delle quali, peraltro, già impegnate nell’ambito della tutela e promozione
dei diritti dell’infanzia e addirittura coinvolte a
titolo personale o professionale nella redazione
e pubblicizzazione della legge del ‘67 – è stata
immediata e organizzata: per il lavoro di ricerca
e acquisizione dati alcune volontarie hanno dato
inizio al servizio che tuttora esiste dello “schedario”; per il supporto ai magistrati le stesse, o altre
tutte qualificate, si sono messe a disposizione per
risolvere i problemi posti dalla carenza di organico e di risorse.
Ben presto, il lavoro, ma soprattutto la riflessione
e la ricerca di soluzioni, hanno determinato la
nascita di nuove attività: ma sempre in un’ottica
di solidarietà gratuita con i più deboli e indifesi.
Da questo breve excursus nel periodo delle
origini, si vede immediatamente la “vocazione”
del CAM: servizio ai minori, reso in modo competente e strutturato, in stretto collegamento
con le Istituzioni pubbliche preposte alla tutela
e garanzia dei loro diritti, con attenzione anche
all’evoluzione dei bisogni sociali, cui l’intervento
deve rispondere.
Leggiamo infatti nello statuto originario che l’associazione ha per scopo l’attività di ricerca, informazione e collaborazione relativa ai problemi
dei minorenni e della famiglia, con particolare
riguardo agli affidamenti familiari e alle adozioni
ordinarie. Scopo che nello statuto del 1997 si
amplia e si specifica, togliendo il riferimento non
più attuale all’adozione ordinaria, per aggiungere
l’assistenza legale, civile e penale, e l’inserimento
sociale e lavorativo. Il tutto sempre tenendo
ferme “le attività e i servizi che le sono richiesti
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editoriale
Segue da pag. 1
L’associazione
non è più un
gruppo di
volontari
poggiato sulla
responsabilità
personale del
presidente
del tribunale
per i minorenni,
bensì un centro
di volontariato
complesso,
articolato in vari
organismi,
i cui soci operativi
e aderenti
agiscono sotto
la guida tecnica
ufficiale di una
piccola,
ma autorevole
e appropriata
schiera di
magistrati
Se leggiamo in questa chiave gli interventi e le
attività messe in atto in questi quarant’anni, possiamo cogliere il filo logico che li collega: continuità e innovazione per la promozione e il sostegno ai minori e alle loro famiglie.
Graziamaria Dente
dal TM, dai giudici tutelari e da pubbliche amministrazioni”. Ed ecco quindi che le attività si sviluppano secondo le direttrici indicate: tutela e
promozione dei diritti dei minori, attraverso progettualità e interventi mirati a sostenerli dentro
e fuori la famiglia, nelle diverse fasi della loro crescita, con attenzione a non considerarli impersonalmente – come categoria a rischio – ma invece
a trovare, ed eventualmente “inventare” risposte
adeguate ai bisogni di ciascuno.
Si avviano attività direttamente scelte e svolte dal
CAM: si tratta di una progettualità autonoma sviluppata in diverse direzioni. Ma sempre per corrispondere alla scelta iniziale di collaborazione
con le istituzioni, molto spesso (nel contesto
attuale direi quasi sempre), la progettualità e i
servizi promossi si collegano e connettono con
attività e servizi richiesti da TM e altri soggetti
pubblici come forma di collaborazione specifica,
nell’ambito di rapporti istituzionali.
È un processo in parte lineare, in qualche
momento assolutamente innovativo, che richiede
sempre oltre alla spinta progettuale iniziale una
attenta valutazione del bisogno e del contesto anche normativo in cui si va ad operare, il
rispetto di criteri e di metodologie rigorose e
la verifica costante dei processi e dei metodi, e
la valutazione il più possibile oggettiva degli esiti.
Un lavoro quindi con solide basi, da offrire a istituzioni, operatori e altri attori sociali attraverso
studi, attività formative e informative e pubblicazioni scientifiche ma anche divulgative: si tratta
dello sviluppo di quella finalità succintamente
indicata nello statuto con le tre parole ricerca,
informazione e collaborazione.
Gli affidi famigliari Dalla necessità di trovare
adeguati rimedi per situazioni in cui l’adozione
non può essere una soluzione praticabile, è nato
il grande progetto degli affidi famigliari, praticato
quando nessuno ancora parlava di affido, né esisteva una legislazione in materia.
Il CAM tuttora si occupa di sensibilizzare le persone all’affido familiare di minori bisognosi di trovare un contesto accudente che favorisca la loro
crescita e il loro futuro.
A tal fine: reperisce, seleziona e prepara le famiglie; propone ai Servizi territoriali gli abbinamenti
opportuni; segue e sostiene le famiglie affidatarie
durante tutto il periodo dell’affido. Da ciò si è sviluppato un vero e proprio “modello CAM” per
l’affido familiare, oggetto di numerose pubblicazioni e interventi pubblici nei più diversi contesti.
Il Bed & Breakfast protetto, evoluzione degli
interventi di affido, affronta il problema degli
adolescenti in disagio prossimi alla maggiore età.
Si tratta di una forma di ospitalità familiare retribuita, della durata di due anni, presso famiglie
selezionate e formate dal CAM che garantisce
qualità, formazione e sostegno alle famiglie ospitanti. Anche qui essenziale è il collegamento con
le Istituzioni, in particolare con gli Enti locali.
Rifornimento casa che prevede l’accoglienza in
appartamenti di adolescenti che hanno concluso
una Borsa Lavoro/Studio o un B&B. Viene messo
a loro disposizione un alloggio, con la supervisione di alcune figure di riferimento, in modo che
imparino a coordinare gli impegni lavorativi con
la gestione di se stessi e dell’abitazione.
La durata del servizio è di due anni al massimo
per non creare forme assistenziali.
Rifornimento in volo è un servizio attraverso il
quale il CAM mantiene i contatti con i ragazzi al
termine dei progetti Borse Lavoro/Studio, sostenendoli per un progetto specifico e aiutandoli
durante il loro percorso verso l’autonomia.
L’Ufficio Borse Lavoro e Studio affronta in
modo concreto, in sinergia con i Servizi Sociali,
il problema degli adolescenti che rischiano di
uscire dalla minore età senza una preparazione al
lavoro e quindi facilmente indirizzati alla devianza.
A tal fine attiva una Borsa Lavoro o Studio che
li introduca nel mondo del lavoro attraverso una
esperienza sul campo o con una preparazione
editoriale
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scolastica adeguata; segue il percorso del borsista
durante tutta l’esperienza; versa mensilmente al
minore, quale incentivo, un compenso.
Due cenni specifici ad attività che il CAM svolge
da molti anni e che, se pur non direttamente
rivolte all’inserimento familiare e sociale dei
minori, hanno grande importanza dal punto di
vista della promozione dei suoi diritti:
L’Ufficio Legale composto da avvocati specializzati, offre un servizio gratuito di consulenza e
orientamento legale in materia di diritto di famiglia a persone con figli minori e in situazioni di
disagio economico e sociale. Offre pure consulenza agli enti e servizi pubblici che la richiedano,
sempre ovviamente per problematiche legate ai
minori e alle famiglie. Nel corso degli anni l’ufficio
ha maturato una grande esperienza e competenza anche su aspetti meno noti e talvolta trattati in modo un po’ superficiale dai mass media e
dall’opinione pubblica in generale.
Alcune tematiche specifiche – ad esempio quella
dell’ascolto del minore nei procedimenti che lo
riguardano o quella ancora più spinosa e poco
studiata della esecuzione forzata di provvedimenti della magistratura che comportino allontanamenti o altre misure spesso oggetto di dibattito “emotivo” – hanno dato luogo a Convegni,
seminari e pubblicazioni.
Sempre sul piano della corretta informazione
e della collaborazione con le Istituzioni, è stato
costituito, anche in questo caso da molti anni,
il cosiddetto Ufficio scuola: rilevata la difficoltà di molti insegnanti e dirigenti scolastici a
riconoscere, fronteggiare e quando necessario
segnalare alla magistratura le situazioni di disagio,
maltrattamento e abuso che purtroppo incontrano di frequente, l’ufficio ha reso operativa una
collaborazione con scuole materne, elementari
e medie, svolgendo una innovativa funzione di
mediazione tra la Scuola, la Procura Minorile e il
Tribunale per i Minorenni.
A tal fine è funzionante una segreteria telefonica
che accoglie le segnalazioni di reale o sospetto
disagio minorile, sono a disposizione per consulenza operatrici competenti in stretto collegamento con la Procura e il Tribunale e vengono
organizzati una serie di corsi di aggiornamento
per insegnanti sul tema del disagio giovanile, della
sua prevenzione e del bullismo.
A questo si è aggiunto negli ultimi anni il presidio
sociale alla Procura della Repubblica, composto
da una decina di giovani volontari laureati o laureandi in Psicologia e giurisprudenza.
I volontari si pongono al servizio dei Sostituti
procuratori, agendo sempre su loro delega, coadiuvandoli nel compito di filtro delle segnalazioni.
Sono 18 invece i volontari presso il Tribunale per
i Minorenni che svolgono attività di segretariato
qualificato a supporto dell’attività dei giudici.
L’Ufficio formazione fornisce supervisioni agli
enti committenti e alle loro équipe sui temi della
tutela minorile, del diritto di famiglia, dell’affido
familiare; percorsi formativi finalizzati all’organizzazione, all’avviamento e alla realizzazione di
servizi affidi territoriali e sovraterritoriali; organizza corsi di formazione per operatori dell’affido e della scuola e per le famiglie disponibili
all’ospitalità.
Lo storico Ufficio schedario collabora, su
richiesta della Procura Minorile, alla tenuta dello
Schedario dei minori inseriti nelle Strutture
Residenziali loro dedicate.
Ha realizzato un data base informatizzato che
raccoglie e dà evidenza a moltissimi elementi
conoscitivi, utili non solo alla Magistratura, ma
anche a Regione ed enti locali, che spesso ricorrono al CAM per dati, statistiche ecc… .
Tutta l’attività del CAM è seguita e sostenuta da
un Comitato scientifico, che ha negli anni proposto temi di approfondimento, sostenuto ricerche e pubblicazioni.
Come si vede, da quel piccolo gruppo di cosiddette signore bene è nata e si è sviluppata una
realtà ormai consolidata, conosciuta e apprezzata.
Attualmente i volontari impegnati nelle varie attività sono tra i 50 e i 60.
Sarebbe qui troppo lungo elencare i collegamenti
in atto con realtà pubbliche e private, università
e gruppi di ricerca in ambito nazionale e internazionale: una sottolineatura però vorrei ancora
farla e cioè che alcune, starei per dire molte, delle
realtà più attive in campo minorile, specie nell’area milanese, derivano “per gemmazione” o per
divisione dal gruppo di professionisti che hanno
dato vita o partecipato all’esperienza CAM nelle
sue diverse articolazioni. Tutte persone ed esperienze che sono andate ad arricchire il nostro
territorio di mille iniziative, ispirate tutte a quella
iniziale volontà di operare in modo competente
e innovativo nell’interesse dei minori!
Graziamaria Dente
Presidente del CAM
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sono intervenuti Pia majno, bruno volpi
i ricordi di un lungo passato
e i nuovi sogni per il futuro
Abbiamo ricordato
i 40 anni del CAM
in una coinvolgente
serata con amici
sempre presenti nella
nostra lunga storia,
Giovanna Burkhardt
introduce i numerosi
interventi
Giovanna Burkhardt
Pia Majno
Bruno Volpi
M
a quando e perché è nata questa associazione? Nel 1969 la promulgazione della
legge sull’adozione (tutti i bambini al di sotto
degli 8 anni devono essere adottati) pone il
presidente del Tribunale per i Minorenni in una
situazione complessa.
Non esiste una mappa dei minori in istituto, non
si sa quanti siano e dove vivano i minori adottabili. I giudici sono pochi e non hanno segretaria;
il presidente si rivolge allora per un aiuto alla
società civile e trova risposte di signore, borghesi, le prime sette mitiche volontarie presso
il Tribunale per i Minorenni: Francesca Ichino,
coraggiosa combattente che pur di salvare un
bambino avrebbe percorso ogni via, anche non
proprio ortodossa, Lina Nichelli che diventerà
apprezzatissima segretaria del presidente Beria
d’Argentine, Silvana Scolari, che ebbe il grande
merito di mettere in contatto il Tribunale col
Rotary Milano e con Franco Brambilla che avrà
un ruolo importante nella storia del CAM,
Carla Bassetti, Lisi Vallardi, Anna Tessari e poi
“last but not least” la dolcissima ma determinante Pia Majno.
Con lei nasce il primo settore del CAM, l’Ufficio
Schedario. Ecco il suo racconto.
Eravamo in piazza Venino, in un piccolissimo locale
con un tavolo ed una seggiola. Per molto tempo
ho lavorato con le mie amiche nel corridoio, per
terra, perché non avevamo posto dove sederci. Portavamo da casa carta e matite e più tardi scaffalature per un minimo di organizzazione. Il T.M. aveva
un elenco di soli 24 istituti con nomi terrificanti:
Fanciullezza abbandonata, Le Figlie derelitte, I figli
dei detenuti e così via.
Il primo lavoro dell’Ufficio schedario fu l’invio di
898 lettere a Comuni di Milano e parte della Lombardia per chiedere se avevano istituti nel loro territorio. I 24 istituti iniziali divennero 240.
Poi, con l’aiuto di tutti i giudici preparammo schede
individuali per ogni minore che dovevano essere
compilate dagli Istituti e dovevano rispecchiare la
situazione del bambino, soprattutto per valutare le
visite dei famigliari.
Non sempre le notizie erano veritiere e se c’erano
sospetti di abbandono si interveniva. Il giudice
D’Orsi, che lavorava con la porta aperta, vedendomi passare mi chiedeva se ci fossero problemi.
In caso affermativo, lui stesso chiamava l’istituto, si
presentava come il presidente del T.M. e passava
“la signora Majno”, divenuta così spauracchio per
istituti inadempienti.
Ricorda poi persone amiche incontrate nel suo
lungo cammino pre CAM: l’indimenticabile amica
Anita Pavesi, le frequenti visite di Don Gino Rigoldi,
Anna Virno, ultima segretaria di giudice a lasciare il
Tribunale, Franco Brambilla che riusciva a far dialogare persone con idee completamente divergenti e
a risolvere i loro problemi apparentemente inconciliabili. Pia cita casi di ragazzi da lei personalmente
aiutati e finisce ricordando le visite in T.M. di Bruno
Volpi appena tornato dall’Africa.
Bruno Volpi è stato un personaggio speciale
e noi siamo lieti ed onorati di festeggiare qui
il nostro 40esimo compleanno, in quella che è
stata casa sua e un po’ casa nostra e dei nostri
ragazzi a lui affidati. E ora le sue parole.
Mi commuove il fatto che voi veniate qui a ricordare 40 anni di collaborazione. Anche quando mi
sono allontanato da qui il ricordo del CAM mi ha
accompagnato. Forse vi fischiavano le orecchie, ma
se avevo problemi pensavo che il CAM mi avrebbe
aiutato e anche da lontano telefonavo a Francesca
che subito si metteva in moto e li risolveva, coinvolgendo per i più gravi il figlio Pietro. E’ stato bello
il modo di lavorare insieme, lo ricordo sempre con
molta gioia; era bello sapere che potevamo esporci
perché avevamo voi alle nostre spalle. E l’affidarci
i ragazzi ci ha aiutato a immaginare una famiglia
diversa, che dava ma anche riceveva: forse questo
concetto va enfatizzato di più. La famiglia si allargava, cercavamo casa senza trovarla. Parlammo
al CAM di una casa di un certo Radice Fossati. E
proprio al CAM c’era Ludovica, la figlia del proprietario e malgrado le mie paure (la casa era troppo
grande ma ormai eravamo in 15) dopo quasi un
anno ho firmato il contratto. Il Comune l’ha recepito
tale e quale e la Comunità è ancora quì.
Quando è nata la legge sull’affido siamo stati citati
come esempio da usare e poiché voi mi scaricavate
dalla responsabilità legale, potevo fare il papà e
basta. Si facevano anche gruppi di supporto alle
famiglie affidatarie e questo continua ancora.
E con un sorriso ci saluta
maria Ghislandi, francesca brambilla, Carlo maienza, aldo roveda
Poiché abbiamo parlato di affido, ricordiamo che
altro atto coraggioso del presidente D’Orsi fu
quello di introdurre in Italia l’affido, già presente
all’estero ma non da noi.
Le volontarie dello schedario incontravano negli
istituti bimbi di 8-9 anni destinati a restare in
abbandono sino ai 18 anni.
Così si cercarono famiglie generose che li accogliessero senza poterli o doverli adottare e per
14 anni solo il CAM in Italia fece affidi, fino a che
fu promulgata la legge inerente.
Due nomi non si possono dimenticare: Ines
Catarisano, fondatrice dell’imprescindibile Ufficio
Legale che non solo si occupava della difesa di
minori e famiglie, ma offriva consulenza ad operatori dei Comuni su problemi giuridici; ma noi
la ricordiamo sempre circondata da un nugolo di
giovani avvocati cui dava, socraticamente, lezioni
di diritto e di vita.
Vogliamo anche ricordare Maria Ghislandi che
testimonia la sua presenza prima nell’Ufficio
Affidi e nei colloqui per l’adozione speciale, poi
nominata consigliere onorario alla Corte d’Appello, sezione Famiglia e Minori. Come tale ha
operato per 20 anni in un ambito complesso e
delicato come quello dei processi civili e penali.
Muore il giudice D’Orsi ed è merito dei giudici
Ingrascì e Barbarito di aver pensato di integrare
la precedente organizzazione includendo un
rotariano, con esperienza manageriale e apertura nel sociale, Franco Brambilla, che era già
intervenuto col suo aiuto tramite Silvana Scolari.
La figlia Francesca, che era stata volontaria al T.M.
con Anita Pavesi, ci ha inviato il racconto di quegli anni letto dal marito Umberto Loi:
sempre risuonata come l’abbreviazione di “Cammino”, mi è nel cuore, come nel cuore mi sono le
persone che hanno, per lunghissimi anni, Camminato all’interno di questa iniziativa, sopportando
anche la presenza meravigliosa ma impegnativa
ed incombente del mio adorato papà.
Un giorno, attorno al desco famigliare, dove papà
ci relazionava sui nuovi impegni e progetti, è
comparso il nome CAM. Ci siamo guardati tutti,
mamma e sette fratelli e abbiamo sorriso: papà si
buttava anima e corpo in un altro progetto, in un
altro impegno!
E così è stato proprio fino alla fine dei suoi giorni,
con una dedizione ed una passione davvero esemplari.
Del CAM ci parlava spesso, a mio parere perché
voleva sensibilizzarci su un mondo di giovani pieno
di sofferenze, di tormenti e di miserie.
Abbiamo sempre vissuto consci dell’Altro: l’educazione che ci è stata data considerava il privilegio
della nostra nascita e quindi ci ha inculcato sin
dalla tenera età il desiderio e la necessità di aiutare
chi era meno fortunato di noi.
Va da sé che si parlava molto più di Iard, Vidas,
Rotary, CAM ecc, che non dell’azienda di famiglia.
Quindi questa breve sigla, che nella mia testa è
Come già accennato il CAM era stato aiutato da
qualche Rotary. Ma con l’allargarsi dei suoi interventi e quindi la necessità di maggiori risorse si
forma dapprima un Comitato costituito da 20
Rotary milanesi, e nel 1989 l’Associazione “Amici
del CAM”. Ne parla l’avvocato Aldo Roveda,
primo presidente dell’Associazione, amico di
Franco Brambilla e di Francesca Ichino.
Al presidente D’Orsi succede Lucio Maienza,
che apprezza subito le finalità del CAM, non solo
adozione e affido ma risoluzione di problemi
di minori e famiglie; Emma Cenzato lo ricorda
sempre primo ad arrivare, gentile e disponibile
ad intervenire per offrire aiuto. Così lo ricorda
il figlio Carlo.
Vi ringrazio per avermi chiamato a distanza di
quasi quarant’anni dalla morte di mio papà, era il
1977, aveva 51 anni e per noi, per la nostra famiglia, sono stati anni bellissimi. Che cosa voleva il
mio papà? Voleva sicuramente che il Tribunale di
Milano diventasse il miglior Tribunale dei minori di
tutta Italia e su questo ci ha lavorato tantissimo, si
è consumato, tralasciando anche un po’ gli affetti
famigliari. L’aspetto che era al centro del suo pensiero era il minore, l’adolescente. Era combattuto
tra i doveri del giudice e le necessità di salvaguardare la persona del minore. Quante volte ai suoi
amici, alle persone che aveva attorno chiedeva
cosa potesse essere più giusto, se usare il maglio
della legge per mettere al Beccaria questi ragazzi
e magari in questo modo peggiorare la situazione
o permettere che prendessero strade diverse, per
avere modo di entrare nella società e dare il loro
contributo. Questo era mio padre, ci ha lasciato un
grande patrimonio morale.
Ho conosciuto il CAM alla sua nascita e sono stato
coinvolto nel compito di farlo conoscere nel mondo
Rotary per ottenerne le indispensabili risorse. I
Governatori dei 2 distretti lombardi ci hanno consentito di costituire l’Associazione e formalizzare
una realtà rotariana per il lavoro di raccolta. Nello
Statuto originario del CAM c’è un richiamo alla
funzione istituzionale del Rotary che ha diritto ad
incarichi nel Consiglio direttivo del CAM. Per questo
con le volontarie iniziai a visitare i club di tutto il
territorio di competenza della Corte di Appello di
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Maria Ghislandi
Umberto Loi
Aldo Roveda
Rita Pizzagalli
Segue a pag. 6
6
mario zevola
Segue da pag. 5
armoniose note
di solidarietà
Mario Zevola,
Presidente del Tribunale
per i MIniorenni
Milano per far conoscere il CAM cercando anche
un delegato per ogni club. Spero che i rotariani presenti continuino a lavorare per il CAM!
Ma colonna portante degli “Amici”, è stata ed
è Rita Pizzagalli, segretaria tutto-fare dell’associazione, che con intelligenza e costanza tiene
vivo il nome del CAM presso tutti i Rotary amici
stimolandone la fedeltà.
L’ultimo intervento è di Mario Zevola attuale
presidente del Tribunale per i Minorenni di
Milano.
È stata una serata emozionante. Quando sono
arrivato, giovane giudice, al T.M. mi sono sentito in
famiglia, accolto con amicizia da Lucio Maienza e
con calore materno da Lina Nichelli e Franca Mazzola. In questa serata molto intensa si ricorda una
serie di iniziative importanti: lo schedario si è informatizzato, ma in qualche caso servono ancora le
schedine rosa e azzurre. Le volontarie ci aiutano in
modo determinante: grazie CAM.
È stato un lungo cammino che ancora continua.
Abbiamo condiviso ricordi, emozioni, amicizia,
dobbiamo ora guardare avanti e continuare a
sognare senza arrenderci. Perché anche oggi,
come 40 anni fa, ci sono bambini che senza colpa
cadono in nidi sbagliati, ragazzi che arrivano da
lontano a cercare una vita nuova, genitori che
non sanno amare, famiglie da aiutare.
E dobbiamo dare il nostro contributo affinché
l’ingiustizia che colpisce alla nascita venga almeno
in parte attenuata.
Giovanna Burkhardt
Presidente Comitato Operativo
Anche quest’anno il nostro quinto concerto si è tenuto
nel meraviglioso monastero delle Umiliate in via Cappuccio
dove ogni nota rimbalza sulle antiche pietre, sulle colonne,
sulle facciate di cotto.
Quest’anno si è esibito per noi, regalandoci la sua magia,
un giovane pianista bulgaro Boris Iliev
vincitore di premi in Italia e all’estero.
Nel suo concerto Dal Romantico al Moderno
ha suonato musiche di Tchaikovsky, Nenov, Chopin, Scriabin,
Rachmaninov e Tiersen.
40 anni
7
il presidente picconatore
e tre giovani magistrati
Una soluzione
da galera
a fin di bene
Giovanni Ingrascì
è stato Procuratore della
Repubblica presso il Tribunale
per i Minorenni di Milano
e membro fondatore del CAM
T
re ragazzini che avevano il solo merito di
aver vinto il concorso in magistratura sbarcano a Milano nel maggio del 1968. Si chiamavano Carlo Crivelli, Roberto Blandaleone e
Gianni Ingrascì.
Si presentano in una piazzetta sul retro del Carcere Beccaria, dove in una delle tre stanze, dietro
una scrivania, incontrano lo sguardo indagatore
di un napoletano verace, tale Luigi D’Orsi, presidente del cosiddetto Tribunale per i minorenni,
organo giudiziario che quasi nessuno conosceva
e che fino ad allora si limitava a mandare in riformatorio o in carcere i ragazzi che commettevano
qualche reato o in casa di rieducazione quelli che
davano fastidio agli adulti.
Il presidente, dopo i convenevoli d’obbligo, ci
disse subito che dovevamo smaltire 10.000
procedimenti penali arretrati e che soprattutto
dovevamo iniziare ad applicare una nuova legge
sull’adozione. Per noi la parola adozione si riferiva ad un paio di articoli del codice civile quasi
dimenticati o forse neanche studiati.
La nuova legge era una vera e propria rivoluzione. Superava il tabù millenario del vincolo
di sangue. Dava il potere al giudice minorile di
togliere un figlio alla madre e scegliere per lui
due nuovi genitori.
Dopo un minuto di drammatico silenzio ci mette
in mano la legge Dal Canton (n 431 del 1967
sull’adozione speciale che aveva trasferito la
competenza in materia di adozioni dalla Corte
d’Appello ai Tribunali minorili e ai giudici tutelari)
e ci congeda così: “Studiatela, ci vediamo domani
in ufficio”. In tre al lavoro, in tre stanzette, senza
segretari, senza risorse, senza la collaborazione
degli enti che avrebbero dovuto segnalare tutti i
minori in istituto in stato di abbandono.
Ma questi giudici scoprivano una città culturalmente aperta, una società civile evoluta e disponibile a tutti i cambiamenti utili al bene delle persone in difficoltà. Molte persone di quella società
avevano capito perfettamente il valore e l’entità
rivoluzionaria dell’adozione speciale. Erano persone disponibili ad aiutarci e appartenevano
alla Milano da Bene, molto diversa dalla futura
Milano da Bere.
Si chiamavano Anna Virno, Francesca Ichino,
Francesca Tarlarini, Giusi Cutrera e nasceva la
sinergia pubblico e privato e veniva concepito
l’Ufficio Volontari che dopo una gestazione di
anni sarebbe diventato il CAM. Ma dove insediare il nuovo ufficio?
In quel periodo il Beccaria era confinante con
le nostre quattro stanzette in piazza Venino e
aveva abbandonato quattro o cinque locali in
piazza Filangieri. Il presidente da mesi implorava
Ministero e Comune di trovare una sede adatta
al gran lavoro del TM in quanto ormai eravamo
tanti tra giudici, magistrati e i volontari che ormai
per noi erano una entità preziosa e indispensabile, quasi una istituzione.
Questa sinergia pubblico-privato era diventata
un tutt’uno importantissimo perché praticamente ci faceva entrare nel mondo degli istituti
che noi non riuscivamo a raggiungere mentre
l’ufficio volontari ci riusciva molto bene.
Una mattina il presidente ci convoca e con aria
tranquilla ci dice: “Oggi pomeriggio venite in ufficio con un piccone, una pala e una carriola: dobbiamo ampliare la sede per far posto all’Ufficio
Volontari”. Siamo impalliditi ma lui ci ha tranquillizzato: “Mi assumo io ogni responsabilità”.
Era piccolino, rosso, con gli occhi vivaci, un napoletano verace. Noi soldatini obbedienti il pomeriggio, dopo aver chiuso al pubblico l’ufficio ci
presentiamo al presidente con l’attrezzatura
richiesta (prestata da un cantiere della zona)
sgombriamo dal mobilio una parete che ci divideva dai locali del Beccaria, il presidente impugna
il piccone e con una violenza incredibile comincia
a demolire il muro. Io e i colleghi sgombravamo
le macerie con la pala e la carriola. Ottenuta una
breccia sufficiente al passaggio di una persona
entriamo dal buco e occupiamo fisicamente i
locali abbandonati.
Il presidente esclamò: “Ragazzi, finiremo sui giornali, forse ci denunceranno per occupazione
abusiva di un edificio pubblico ma noi citeremo
Machiavelli “Il fine giustifica i mezzi”. Naturalmente le istituzioni hanno fatto buon viso a
cattivo gioco e ci hanno concesso queste duetre stanze dove l’Ufficio volontari si è insediato.
Nonostante la soluzione da galera trovata da
un presidente e magistrati picconatori, fortunatamente è andato tutto bene, il CAM è qui e
continua il suo lavoro.
8
il convegno di aprile
il tempo della cura e
la cura del tempo
Una giornata
densa che ha
lasciato in tutti la
consapevolezza
degli obiettivi
da raggiungere
P
iù di duecento iscritti, sala piena, il nostro
convegno ad aprile rivolto a quanti sono
professionalmente impegnati nell’ambito dell’affido familiare ha visto la partecipazione non
solo di assistenti sociali ma di una nutrita rappresentanza di psicologi e psicoterapeuti e rappresentanti di associazioni di famiglie affidatarie.
il Cam
a teatro
Una nuova iniziativa
che speriamo piaccia
ai nostri sostenitori...
I numerosi interventi avevano come obiettivo di
sincronizzare i tempi degli attori (famiglia d’origine, servizi sociali, tribunale, famiglia affidataria
o comunità) tenendo come coordinata centrale
il tempo dei bambini. Rispondendo alle esigenze
segnalate dai partecipanti sono in programma
per il 2016 corsi di approfondimento che toccheranno i seguenti temi:
• Il tempo del bambino
• Il tempo del metodo: organizzare l’affido
• Il tempo della comunità e della famiglia
affidataria: il minore allontanato
• Quali premesse sul tempo nell’affido
Una quarantina di amici del CAM si sono
ritrovati mercoledì 25 novembre per lo
spettacolo di Ale & Franz “Tanti lati - lati
tanti” al Teatro Nuovo di Milano.
Sala gremita, entusiasmo e molti applausi
per uno spettacolo che ha saputo unire un
umorismo mai volgare a due momenti di
riflessione: una “ripresa” in chiave attuale di
uno sketch di Walter Chiari degli anni ‘ 60
ed una narrazione in video di Ada Merini.
Per il resto grandi risate con l’ironica rivisitazione dei nostri modi di vivere, di pensare,
delle nostre croniche ingenuità e virtù.
Il CAM prosegue quindi con l’offerta ai
suoi sostenitori iniziata la scorsa primavera
di spettacoli di qualità: oltre a questo per
l’anno prossimo sono previsti al Teatro Carcano “Uno sguardo dal ponte” il 10 febbraio
e “La Mandragola” il 5 aprile.
ultimissime dal Cam
9
iglia
m
a
f
a
Un
ata
cambi
Sono volati
18 mesi, vissuti
intensamente
con tanta gioia
e fatica
T
erminate le vacanze abbiamo iniziato la
nuova avventura di quest’anno: la scuola.
Abbiamo trascorso una settimana intensa, agitata, con tante cose da scoprire, emozioni da
provare e luoghi da visitare.
Dopo la riunione di questa mattina con le insegnanti: Gabriele è in 1A.
Volevamo condividere con voi, un passaggio
importante della crescita di Gabriele, di cui noi
tutti ne facciamo parte (chi più, chi meno).
L’arrivo di Gabriele ci ha reso consapevoli sin
da subito che tutto non sarebbe stato come
prima e che lui sarebbe diventato la persona
più importante nella nostra vita, sin dal nostro
primo incontro. È proprio andata così, tutto
non è come prima ma è molto più bello. Anzi,
è meglio ed e ancora più indescrivibile di quello
che si possa immaginare, e questo lo stiamo scoprendo giorno dopo giorno.
Sono trascorsi giorni dalla prima notte in cui
ci si addormentava ascoltando il suo respiro,
lasciando il nostro sonno leggero perché preoccupati di non sentirlo, di essere poco attenti,
di non sentire le sue urla notturne (che ancora
continuano) al bagliore di una lucina per correre
da lui e fargli capire che ci siamo , che può fidarsi
di noi. Lo vedi crescere e progredire, forse in
alcuni atteggiamenti anche rapidamente e vorresti tenerlo così ma lui ci ricorda che ha 6 anni e
che può portare da solo la cartella, che le rotelle
alla bicicletta possiamo toglierle, che sul monopattino si sta con una gamba sola.
È difficile, stancante, stressante ma tutto felicemente bello.
Oggi a tavola ha esordito dicendo che sta bene
in casa, nel quartiere, a Milano, si è proprio cambiato, e possiamo dire che il vero cambiamento
di Gabriele è proprio questo, quando stiamo
lontani durante il giorno e ci si incontro poi la
sera, dove ognuno di noi vuol raccontare cosa
ha fatto. Quando ci viene incontro e ci stringe
forte forte dicendoci facciamo famiglia, quando
piange all’improvviso e ci fa capire che siamo
entrati veramente in sintonia, quando spalanca
gli occhi per le cose nuove e ci dice: “Ma è vero?”
con tutta la sua semplicità, quando giocando ti
fa vincere perché non è più importante arrivare
per primo.
Siamo consapevoli che è solo l’inizio, che la
strada da percorrere è parecchia, che stiamo
facendo un passo in avanti e sette indietro ma
ce la metteremo tutta per mantenere tutto ciò.
Grazie per averci dato la possibilità di esser felici,
e buon inizio della nuova avventura!
Lorenzo e Carla
Regalati una possibilità
Il mercatino del CAM è stato spostato a marzo
Potrai riciclare i regali indesiderati e rinnovare il guardaroba estivo
Non dimenticate di segnare le nuove date: 11 e 12 marzo
e
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n
e
n
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u
b
o
Sol
10
ultimissime dal Cam
Giovani
Costruttori
di valori
Si sta concludendo l’iniziativa lanciata 6 mesi fa
da Mo. Vi e altre quattro associazioni rivolta a
ragazzi desiderosi di trovare strade nuove per
vivere un volontariato di prossimità, per imparare la cura dei beni comuni, per sperimentare
l’impegno per la democrazia, la scelta di nuovi
stili di vita sostenibili, il sostegno alle forme di
economia solidale e di comunità.
Se vuoi saperne di più:
[email protected]
un giudizio più
che positivo per
un nostro ragazzo
con borsa di
studio
Joe frequenta il terzo anno di scuola per operatore della ristorazione indirizzo sala bar.
Questo il giudizio sintetico dei suoi insegnanti alla
fine dell’anno scolastico:
Joe in questi tre anni si è sempre distinto per la
sua grande responsabilità, la sua estrema disponibilità e professionalità. Ama questo lavoro e si è
sempre impegnato sia dal punto di vista teorico
che pratico. L’esperienza dello stage gli è stata
riconosciuta molto positiva da tutti i punti di
vista: frequenza, collaborazione, autonomia tecnica e professionale. La sua presenza è sempre
stata costante e puntuale.
È per noi un onore averlo formato e accompagnato nella sua crescita umana e professionale.
un ragazzo ci
scrive
Le operatrici del CAM hanno creduto in me e
io mi sono sentito molto motivato: ho smesso
di farmi le canne, ho avuto prima una borsa di
studio e poi una borsa lavoro che mi ha aiutato
ad inserirmi in un posto di lavoro. Sono davvero
contento.
Tanti auguri
dalle volontarie
cam
il calendario di riniera
Come promesso l’anno scorso la
nuova edizione de “LA PRIMAVERA DI
RINIERA”, gara di golf tenutasi il 21 marzo
al GOLF CLUB BOGOGNO, nella quale
oltre ai premi dei vincitori sono stati sorteggiati anche quelli donati da prestigiose
case che hanno contribuito alla raccolta di
3300 euro a favore del CAM.
Ma la nostra Riniera ha avuto un’altra
bellissima idea. Ha creato il calendario di
BOGOGNO 2016, e per ogni copia venduta, 10 euro saranno donati al CAM.
A lei vanno tutti i nostri ringraziamenti.
11
ultimissime dal Cam
PROGETTO AffidATI:
di Imprese
Associazione Temporanea
per l’affido familiare
che da anni promuovono
e Comunità Nuova sono Enti
olare di bambini
L’Albero della Vita, CAF, CAM
famigtlia, occupandosi in partic
della
e
fanzia
dell’in
attività a favore
ente che favorisca la loro
di trovare un contesto accud
ido familiare,
all’aff
e ragazzi che hanno bisogno
ne
e le perso
sono uniti per sensibilizzar
crescita e il loro futuro. Si
ini e ragazzi, sostenere
lie disposte ad accogliere bamb
famig
le
rare
prepa
e
cere
conos
supporto psico-sociozare interventi integrativi di
ne di
Insieme ci proponiamo di realiz
su specifico mandato del Comu
ari
famili
affidi
degli
ne
educativo alla gestio
in stretta collaborazione e
nzionati, quindi lavoriamo
conve
siamo
cui
con
o
Milan
rifornimento in volo
Ad ottobre ci siamo incontrati per Rifornimento in volo.
Sono stati contattati una 20 di ragazzi che in
passato hanno avuto con noi borse di studio
e lavoro conclusesi positivamente. Alcuni non
sono riusciti a venire proprio perché assunti
alla fine delle borse erano in orario di lavoro.
Abbiamo avute altre felici sorprese alcune/i di
loro sono arrivati con i loro bambini. I ragazzi/e
come tutte le volte ci hanno raccontato i loro
percorsi attuali e sottoposto i loro progetti.
L’aiuto da noi ulteriormente offerto, non deve
apparire ai loro occhi come una monetizzazione fine a se stessa, ma deve aiutarli a stabilizzare e progredire i loro individuali percorsi di affermazione lavorativa o scolastica/universitaria.
Infatti anche quest’anno abbiamo dato il nostro contribuito a quei progetti che ci hanno
restituito un senso di radicamento nelle loro
realtà, ad esempio:
•
•
•
•
•
•
cia, sensibili al tema
ri di famiglie di Milano e provin
Ci poniamo come interlocuto
aiuto per acquisto di testi scolastici
e universitari;
aiuti economici per affermare il senso
di autonomia dalle famiglie di origine
per chi da poco ha avuto bambini;
aiuto per acquisto di computer professionali
(per la grafica);
aiuti per acquisire patente di guida
richiesta dai curriculum;
aiuto per acquisto di macchina
per cucire professionale, per una nostra
giovane e simpatica aspirante stylist,
ed infine aiuti per sostegno affitti.
Anche quest’anno per il nostro ufficio il Rifornimento in volo e l’incontro con i nostri ragazzi
è stato fonte di soddisfazione e forte motivazione per proseguire il nostro volontariato.
“Con i bambini…
ai piedi della loro crescita,
all’ombra della loro
statura prossima.
derio”
Questo lo straripante desi
affidati
collaborazione con
Il progetto AffidATI, in
arrivato alla conil Comune di Milano, è
ero della Vita, Caf
clusione . Il CAM con Alb
lus si proponeva di
e Comunità Nuova on
ffido, conoscere e
diffondere la cultura dell’a
poste ad accogliere
preparare le famiglie dis
ere tutto il nucleo
bambini e ragazzi, e sosten
in questa esperienza.
sono state viste e
Nei tre anni del progetto
i 14 sono risultate
formate 19 famiglie, di cu
sono già state abbiidonee all’affido. 4 di loro
avanti 15 sostegni
nate e abbiamo portato
ltà per il Comune
educativi a famiglie in diffico
colloqui di conodi Milano. Vi sono stati 45
nibili all’accoglienza,
scenza con famiglie dispo
ativi e 30 incontri
16 incontri gruppi inform
gruppi formativi.
Sul sito la notizia
va veloce
Mandateci la vostra mail e vi avvertiremo
dell’uscita del nuovo notiziario
che troverete pubblicato sul sito
www.cam-minori.org
@
Se preferite potremo inviarlo direttamente
al vostro indirizzo mail.
Questo ci permetterà di abbassare i costi di spedizione
e aumentare i fondi destinati ai nostri ragazzi.
Scrivete a [email protected]
Troverete il CAM anche su facebook dove
saranno pubblicate le iniziative e dove
potrete postare commenti e domande
https://www.facebook.com/pages/CAM
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Giovanna Panza di Biumo
Giampietro Borasio l Franco Carabelli
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Comaco Spa l Arrigo Giacomelli
Fiammetta Mocchetti l Luigi Nardi
Artemisia Pagnini l Massimo Perazzo
Fernanda Porrati l Giovanna Porrati
Riniera Pietra l Tecno Gi spa
Francesca Tarlarini Brambilla
In ricordo di Monique Thurnheer
Flaminia Trabaldo Togna Perazzo
Ivan Zoppini
Contatti
12
Per informazioni
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Ufficio Scuola [email protected]
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Registrazione: Tribunale di Milano n° 245
del 15 Aprile 2003
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NOTIZIARIO - Centro Ausiliario per i problemi Minorili