Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Comune di Villafranca in Lunigiana
Valutazione Integrata
del Regolamento Urbanistico del Comune di
Villafranca in Lunigiana,
ai sensi dell’art.11 della L.R.1/2005,
contenente gli elementi del Rapporto Ambientale ai sensi della
Direttiva 42/2001/CE e del D.lgs. 152/2006 e s.m.i.
Dicembre 2009
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Gruppo di lavoro
Marco Grondacci – Giurista ambientale
Simone Pagni – Ingegnere per l’ambiente ed il territorio
Eva Golfarini – Dott.ssa in Scienze per l’ambiente ed il territorio
Lara Tozzi – Dott.ssa in Pianificazione e Progettazione della città e del territorio
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INDICE
PREMESSA ...............................................................................................................................................4
1. ILLUSTRAZIONE DEI CONTENUTI E DEGLI OBIETTIVI DEL RU E DEL RAPPORTO CON ALTRI
PIANI E PROGRAMMI PERTINENTI .................................................................................................6
1.1 Il quadro degli obiettivi del RU ....................................................................................... 6
1.2 Analisi di coerenza del RU............................................................................................ 14
Analisi di coerenza interna................................................................................................... 14
Analisi di coerenza esterna.................................................................................................. 17
2. ANALISI DI CONTESTO DEL COMUNE DI VILLAFRANCA IN LUNIGIANA...................................50
3. CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE DI PARTICOLARE RILEVANZA AMBIENTALE ................62
4. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE DEL
RU......................................................................................................................................................67
5. POSSIBILI EFFETTI SIGNIFICATIVI DEL RU ...................................................................................77
5.1 Analisi per singola UTOE.............................................................................................. 81
5.2 Analisi di situazioni specifiche................................................................................... 120
6. MISURE PREVISTE PER IMPEDIRE, RIDURRE E COMPENSARE GLI EFFETTI AMBIENTALI
NEGATIVI DEL RU .........................................................................................................................121
6.1 Misure generali............................................................................................................. 122
Qualità ambientale esterna ................................................................................................ 124
Risparmio di risorse ........................................................................................................... 141
Carichi ambientali............................................................................................................... 151
Indicazioni generali relative alle attività economiche ........................................................ 160
Indicazioni generali relative al sistema sociale e sanitario................................................ 161
6.2 Misure relative a specifiche situazioni ...................................................................... 162
7. LE RAGIONI DELLA SCELTA DELLE ALTERNATIVE INDIVIDUATE PER IL RU .......................178
8. DESCRIZIONE DELLE MISURE DI MONITORAGGIO PREVISTE PER IL RU ..............................182
9. SINTESI NON TECNICA ...................................................................................................................187
ALLEGATI .............................................................................................................................................192
Contenuti minimi della valutazione degli effetti paesaggistici ........................................... 192
Indicazioni sui contenuti della relazione tecnica energetico-ambientale .......................... 197
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Premessa
La Legge Regionale 1/2005 sul governo del territorio affida anche ai piani comunali la verifica delle
condizioni alla trasformabilità, attraverso la definizione di criteri e parametri di valutazione; nel caso
degli strumenti di pianificazione comunale, la valutazione consiste nella costruzione di un quadro di
conoscenze che ponga condizioni qualitative, quantitative e localizzative alle scelte di piano e consenta
di individuare specifici obiettivi prestazionali al fine del mantenimento e/o dell’incremento della qualità
ambientale. La Legge fornisce indicazioni in merito ai contenuti e all'articolazione della procedura di
valutazione integrata degli strumenti di pianificazione, rimandando ad Regolamento di attuazione
1
approvato con Decreto P.G.R. n.4/R del 09.02.2007 .
Tenuto conto dell'obbligo di recepimento della Direttiva europea 2001/42/CE sulla valutazione
ambientale di determinati piani e programmi, nonché degli elementi comunque desumibili dal testo di
legge, da tale Regolamento appare chiara la necessità di fare riferimento anche alla procedura di VAS
introdotta dalla Direttiva europea per definire il modello procedurale di valutazione integrata. In
particolare, il suddetto Regolamento, amplia la portata della Direttiva fino a considerare, oltre agli effetti
ambientali, anche quelli territoriali, sociali, economici e sulla salute umana.
La Disciplina del Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana, approvato dal Consiglio
Regionale con Deliberazione n.72 del 24 luglio 2007, al “Titolo 3 – L’agenda strategica e l’efficacia
effettuale del Piano di indirizzo territoriale. I sistemi funzionali e la valutazione”, al comma 2 dell’articolo
39 – “La messa in opera delle opzioni statutarie e strategiche del Piano mediante la valutazione
integrata e il monitoraggio degli effetti”, evidenzia come “nell'espletamento delle attività di valutazione
integrata e di monitoraggio, le amministrazioni interessate si avvalgono delle fonti analitiche e
documentarie
relative
alla
contabilità
e
al
bilancio
ambientali,
che
le
stesse
ritengano
metodologicamente più consone alla rilevazione dell'efficacia e della coerenza delle determinazioni e
delle applicazioni dei rispettivi strumenti di pianificazione territoriale ed atti di governo del territorio”.
In particolare, il Documento di Piano, al paragrafo 8.4 “La valutazione integrata come presidio
dell’efficacia del Piano”, richiama comunque il modello tecnico elaborato da IRPET in collaborazione
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con la Regione Toscana .
Inoltre, con la Deliberazione regionale n. 87 del 2009 "D.Lgs. 152/2006 - Indirizzi transitori applicativi
nelle more dell'approvazione della legge regionale in materia di VAS e VIA", si inquadra, in via
transitoria, la procedura di valutazione ambientale strategica secondo le disposizioni del Decreto
Legislativo 3 aprile 2006, n.152 “Norme in materia ambientale”, così come modificato dal Decreto
Legislativo 16 gennaio 2008, n.4 “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3
aprile 2006, n.152, recante Norme in materia ambientale”. Tale deliberazione è scaturita dalla necessità
di allineare l’attuale normativa regionale alla legislazione statale vigente: le due leggi regionali 49/1999
1 Il Regolamento di disciplina del processo di valutazione integrata ai sensi dell’articolo 11 della Legge 1/2005 (REGOLAMENTO
DI ATTUAZIONE DELL’ARTICOLO 11 COMMA 5 DELLA LEGGE REGIONALE 3 GENNAIO 2005, N. 1 IN MATERIA DI
VALUTAZIONE INTEGRATA) è stato pubblicato sul B.U.R.T. n. 2 del 14.02.2007. L’articolo 13 di tale Regolamento chiarisce che
“le procedure di valutazione integrata si applicano agli strumenti della pianificazione territoriale, agli atti di governo del territorio e
alle loro varianti da adottarsi trascorsi 90 giorni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento”
2 IRPET – Regione Toscana, La valutazione degli effetti attesi di piani e programmi sugli obiettivi delle politiche regionali.
Procedure, modelli e indicatori”, 2006
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e 1/2005, con i relativi regolamenti attuativi (rispettivamente il Reg.51/R/2006 ed il Reg.4/R/2007),
continueranno a mantenere la funzione di applicare il procedimento di valutazione integrata
rispettivamente ai piani/programmi regionali e agli strumenti di pianificazione territoriale e agli atti di
governo del territorio; tale procedura dovrà comunque essere attuata in modo coordinato con le
disposizioni relative alla VAS previste dal decreto nazionale.
In attesa della normativa regionale, essendo la Direttiva efficace nel nostro ordinamento, gli enti locali
devono regolamentare la VAS secondo gli indirizzi della UE e del TU ambientale nazionale (Dlgs
152/2006), tenuto conto degli indirizzi generali della Regione Toscana contenuti nella Deliberazione
regionale n. 87 non ancora tradotti in atti di regolamentazione formali di questa procedura.
In base ai riferimenti normativi appena richiamati, risulta chiaro come il documento di valutazione
integrata debba sviluppare anche tutti i contenuti specifici relativi al processo di VAS (specificatamente i
contenuti previsti nel Rapporto ambientale indicati nell’Allegato I della Direttiva 2001/42/CE).
Il presente elaborato costituisce, dunque, il documento di valutazione integrata del RU del Comune di
Villafranca in Lunigiana, contenente anche quanto previsto nel Rapporto ambientale ai sensi della
Direttiva VAS.
In particolare, per definire la portata e il livello di dettaglio delle informazioni contenute nel presente
documento, si è tenuto conto di quanto espresso nell’art. 5 della Direttiva, laddove si afferma che il
Rapporto ambientale “comprende le informazioni che possono essere ragionevolmente richieste, tenuto
conto del livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione attuali, dei contenuti e del livello di
dettaglio del piano o del programma e, per evitare duplicazioni della valutazione, della fase in cui si
trova nell'iter decisionale e della misura in cui taluni aspetti sono più adeguatamente valutati in altre fasi
di detto iter”.
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1. Illustrazione dei contenuti e degli obiettivi del RU e del rapporto
con altri piani e programmi pertinenti
1.1 Il quadro degli obiettivi del RU
Il quadro degli obiettivi generali del RU, in coerenza con le strategie perseguite dal PS vigente, è
riassumibile nei seguenti punti:
> Recupero e riqualificazione dei centri storici, attraverso azioni volte alla tutela ed alla riscoperta dei
valori culturali dei borghi;
> Ricucitura del tessuto urbano mediante la riqualificazione dei contesti urbani disaggregati, attraverso
interventi realizzativi in termini di dotazione di standards e servizi;
> Nuove aree per insediamenti prevalentemente residenziali, favorendo la crescita di edilizia agevolata
di qualità attraverso “ricuciture” dei vari insediamenti;
> Rivisitazione delle attuali aree produttive ed individuazione di funzioni idonee e compatibili con le
attuali esigenze di mercato;
> Riqualificazione e potenziamento delle aree sportive e ricreative; Villafranca “Città internazionale del
Golf”, attraverso la definizione di una proposta turistico-sportiva integrata;
> Previsione di un nuovo casello autostradale e viabilità in sponda destra del Magra;
> Rafforzamento delle attività economiche esistenti e promozione, in particolare, di quelle turisticoricettive, legate in modo particolare alla presenza delle testimonianze della storia locale ed alle qualità
ambientali;
> Applicazione dei principi della bio-architettura e del risparmio di energia e risorse.
Il quadro progettuale del RU riguardante quanto previsto per ogni singola UTOE dal PS comunale
vigente è, invece, riportato di seguito.
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U.T.O.E. n° 1. Irola
L’U.T.O.E. Irola comprende i nuclei, le attrezzature, le infrastrutture e gli spazi aperti e le aree agricole
di frangia della frazione collinare.
Sono direttive ed indirizzi di carattere strategico:
a) il miglioramento della qualità ambientale e urbana dei centri e nuclei storici;
b) il recupero del patrimonio edilizio esistente;
c) la valorizzazione ed il recupero di tutte le emergenze presenti e dei beni storico-culturali, classificati
come Invariante dal vigente strumento urbanistico, quali il Borgo di Irola di sopra e la Chiesa
parrocchiale di S. Gemignano, il Borgo di Irola di sotto, la Casa Torre ed il cimitero di Irola;
d) la realizzazione, tramite recupero del patrimonio edilizio esistente, di strutture ricettive quali: alberghi,
affittacamere, case e appartamenti per vacanze, locazioni ad uso turistico, residenze d’epoca;
e) il recupero del patrimonio edilizio esistente per scopi legati alle attività agricole;
f) la realizzazione di un parco attrezzato;
g) l’aumento della dotazione dei parcheggi.
U.T.O.E. n° 2. Mocrone
L’UTOE 2 comprende il borgo di Mocrone e si estende lungo la provinciale fino a raggiungere la ferrovia
Pontremolese, comprendendo un’area caratterizzata da insediamenti misti ad attività agricole.
Sono direttive ed indirizzi di carattere strategico:
a) il miglioramento della qualità ambientale e urbana del centro storico di Mocrone;
b) il recupero del patrimonio edilizio esistente;
c) la valorizzazione ed il recupero di tutte le emergenze presenti e dei beni storico-culturali, classificati
come Invariante dal vigente strumento urbanistico, quali la Chiesa di Mocrone, Il Casale, Casa
Bernardi, Chiesa parrocchiale di San Maurizio;
d) la realizzazione in lotti liberi per l’edificazione o aree di nuovo impianto di nuovi alloggi;
e) la realizzazione, tramite recupero del patrimonio edilizio esistente e in lotti liberi per l’edificazione o
aree di nuovo impianto, di strutture ricettive quali: alberghi, ricettività turistico-alberghiera, affittacamere,
case e appartamenti per vacanze, locazioni ad uso turistico, residenze d’epoca;
f) l’incremento delle aree standard, segnatamente attrezzature d’interesse comune, verde attrezzato e
parcheggi.
U.T.O.E. n° 3. Malgrate
L’U.T.O.E. Malgrate comprende il nucleo storico e le aree agricole di frangia della frazione collinare.
Sono direttive ed indirizzi di carattere strategico:
a) la valorizzazione ed il recupero delle emergenze presenti e dei beni storico-culturali, classificati come
Invariante dal vigente strumento urbanistico, quali il Castello ed il Borgo di Malgrate;
b) il recupero del patrimonio edilizio esistente anche per fini turistico ricettivi;
c) la valorizzazione delle strutture ed infrastrutture fondiarie e delle attività colturali e comunque con il
rispetto del paesaggio storico consolidatosi;
d) l’incremento delle aree a parcheggio.
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U.T.O.E. n° 4. Il piano - Cà Madonna
L’U.T.O.E. Il piano – Cà Madonna comprende l’area centrale della Piana di Villafranca, collocata tra la
statale della Cisa e le due strade provinciali che si diramano da questa verso Filetto e Mocrone.
Sono direttive ed indirizzi di carattere strategico:
a) la realizzazione del campo da golf e attrezzature connesse, compreso alloggi residenziali e attività
turistico-ricettive: la realizzazione di 15.000,00 mc residenziali (per 100 alloggi), 7.000,00 mc di turisticoricettivo (per 100 posti letto) e delle superfici di recupero pari a 550 + 350 mq;
b) la valorizzazione ed il recupero delle emergenze presenti e dei beni storico-culturali, classificati come
Invariante dal vigente strumento urbanistico, quali Cà Massai, Il monte e Cà Madonna;
c) la valorizzazione delle attività rurali presenti anche attraverso la realizzazione di attività integrative di
quelle tradizionali (anche di tipo turistico-ricettive e ricreative) ed in generale la fruizione degli spazi
rurali da parte dei residenti e dei turisti anche attraverso la correlazione con le attrezzature sportivericreative di cui sopra;
d) la realizzazione di aree a parcheggio commisurate alle esigenze di fruizione delle strutture golfistiche;
e) la realizzazione di attività ludico/sportive complementari al golf (piscina, campi da tennis, calcio e/o
calcetto, maneggio cavalli, ecc).
U.T.O.E. n° 5. Bivio di Isaia
L’U.T.O.E. Bivio di Isaia comprende un’area posta nella piana di Villafranca, che si estende dal confine
comunale verso Bagnone, alle propaggini di Malgrate, fino a raggiungere il borgo di Filetto.
Sono direttive ed indirizzi di carattere strategico:
a) il recupero del patrimonio edilizio esistente;
b) la realizzazione in lotti liberi per l’edificazione o aree di nuovo impianto di nuovi alloggi;
c) la realizzazione, tramite recupero del patrimonio edilizio esistente e in lotti liberi per l’edificazione o
aree di nuovo impianto, di strutture ricettive quali: alberghi, ricettività turistico-alberghiera, affittacamere,
case e appartamenti per vacanze, locazioni ad uso turistico, residenze d’epoca;
d) l’incremento delle aree standard, segnatamente verde attrezzato e parcheggi.
U.T.O.E. n° 6. Filetto
L’U.T.O.E. Filetto comprende i nuclei, le attrezzature, le infrastrutture e gli spazi aperti e le aree agricole
di frangia della frazione collinare.
Sono direttive ed indirizzi di carattere strategico:
a) la valorizzazione ed il recupero delle emergenze presenti e dei beni storico-culturali, classificati come
Invariante dal vigente strumento urbanistico, quali la selva di Filetto, la Chiesa di San Genesio, il Borgo
di Filetto;
b) il miglioramento della qualità ambientale e urbana del Borgo di Filetto attraverso la definizione di
regole tecnico-normative volte alla eliminazione delle superfetazioni e degli elementi incongrui realizzati
nel tempo mediante la predisposizione di strumenti normativi unitamente alla creazione di idonei spazi
di parcheggio per poter rispondere efficacemente alle esigenze dei fruitori del borgo soprattutto durante
il periodo di feste e fiere estive ed alla creazione di un piccolo tratto di strada che congiungerà due
strade esistenti e servirà a drenare il traffico dal centro e a collegare l’area golf con il borgo;
b) garantire una migliore fruibilità-accessibilità al borgo di Filetto da parte dei cittadini e dei turisti
attraverso adeguate aree per parcheggio (soprattutto pullmann) oltre al mantenimento della
integrazione tra spazio rurale, nucleo storico e percorsi storici e interpoderali presenti, quali aree filtro e
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quali paesaggio di contorno in stretta relazione con le valenze storico-paesaggistiche del borgo, quindi
quale cesura tra gli insediamenti storici di valore paesaggistico e quelli più recenti e più propriamente
residenziali;
c) il mantenimento e l’incremento della fruizione del territorio da parte dei residenti e dei turisti, anche in
una ottica di percorso tematico per potersi riappropriare delle dinamiche umane che hanno consentito il
formarsi del paesaggio (percorso e parco culturale degli Antichi Castagneti della Selva di Filetto), ma
anche proponendo funzioni aggregative e di richiamo di valenza turistico-ludico-sportiva a basso
impatto ad implementare quelle già esistenti (ad es. orienteering, manifestazioni tematiche, etc);
d) la realizzazione in lotti liberi per l’edificazione o aree di nuovo impianto di nuovi alloggi;
e) la realizzazione, tramite recupero del patrimonio edilizio esistente e in lotti liberi per l’edificazione o
aree di nuovo impianto, di strutture ricettive quali: alberghi, ricettività turistico-alberghiera, affittacamere,
case e appartamenti per vacanze, locazioni ad uso turistico, residenze d’epoca;
f) l’incremento delle aree standard, segnatamente verde attrezzato e parcheggi.
U.T.O.E. n° 7. Villafranca
L’U.T.O.E. Villafranca comprende i nuclei, le attrezzature, le infrastrutture e gli spazi aperti e le aree
agricole di frangia della frazione collinare.
Sono direttive ed indirizzi di carattere strategico:
a) il miglioramento della qualità ambientale e urbana del centro storico attraverso la definizione di regole
tecnico-normative volte alla eliminazione delle superfetazioni e degli elementi incongrui realizzati nel
tempo mediante la predisposizione di strumenti normativi;
b) la valorizzazione e il completamento del recupero e restauro di tutte le emergenze. In particolare
all’interno della presente UTOE si trovano alcuni beni storico-culturali, classificati come Invariante quali
il Castello di Malnido e il Campanile di San Nicolò, la Chiesa di San Giovanni, il Museo Etnografico della
Lunigiana, il Palazzo Baracchini, il Ponte Vecchio, il Borgo di Villafranca;
c) la valorizzazione e riqualificazione urbana dell’area posta attorno al palazzo comunale, attraverso la
realizzazione di un centro direzionale/commerciale/residenziale, realizzato mediante il ricorso alla
costituzione di una società di trasformazione urbana (ex art. 17, comma 59, della legge 15 maggio
1997, n.127, il cui dettato è integralmente riprodotto dall’art. 120 del T.U. delle leggi sull’ordinamento
degli enti locali - decreto legislativo 267/2000);
d) la valorizzazione e riqualificazione degli impianti sportivi/ricreativi dell’area posta attorno al
complesso “Villasport”, attraverso il potenziamento delle piscine, campi da tennis e da calcio, ecc. e la
contestuale realizzazione di un centro direzionale/commerciale/residenziale, realizzato mediante il
ricorso alla costituzione di una società di trasformazione urbana;
e) l’incremento dei aree standards, con particolare riguardo ai parcheggi, realizzati attraverso anche
l’istituto del convenzionamento del titolo abilitativo edilizio per i nuovi interventi previsti;
f) il recupero e/o saturazione dei vuoti urbani, realizzati attraverso la costruzione di nuovi interventi i
quali saranno conseguenti ad un disegno unitario che tenga in considerazione delle preesistenze e
degli allineamenti;
g) il completamento del tratto stradale posto lungo il Bagnone.
U.T.O.E. n° 8. Panda - Trada
L’U.T.O.E. Panda – Trada comprende aree industriali, ora dimesse, ubicate a margine del Fiume
Magra, in prossimità della Ferrovia Pontremolese e della Strada Statale della Cisa.
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Sull’area sono presenti due opifici industriali, attualmente dimessi, i quali hanno le seguenti
caratteristiche dimensionali:
- Stabilimento ex Panda S.P.A.:
superficie area di proprietà: mq 128.440,00;
superficie coperta: capannoni mq 10.171,00; superfici tecniche, macchinari ed attrezzature occupate
all’esterno dei capannoni mq 2.780,00; portineria, uffici, abitazione custode, servizi mq 549,35;
stabilimento mq 2.582,00; TOTALE SC. MQ 16.082,35;
volumi: capannoni, esclusi volumi tecnici mc 120.298,00; portineria, uffici, abitazione del custode e
servizi mc 3.652,00; stabilimento mc 23.940,00; TOTALE VOLUME MC 147.890,00;
- Stabilimento ex Trada S.P.A.:
superficie area di proprietà: mq 40.387,00;
superficie coperta: capannoni mq 11.378,00; abitazione mq 260,00; uffici e servizi mq 674,00;
volumi tecnici mq 465,00; tettoia mq 198,00; TOTALE SC. MQ 12.453,00;
volumi: capannoni mc 98.988,60; abitazione mc 597,00; uffici e servizi mc 1.553,00; tettoia
mc1.327,00; TOTALE VOLUME MC 105.740,60. La Superficie coperta complessiva è quindi pari a
mq 28.535,35; mentre la volumetria complessiva è pari a mc 253.630,60.
Le due aree distano tra loro circa 500 ml e sono unite da una porzione di territorio della dimensione di
circa 10 ettari che si snoda tra l’asta fluviale del Magra e la ferrovia “Pontremolese, destinata a funzioni
agricole, agricole dimesse e caratterizzata da parti non antropizzate e degradate. E’ previsto il recupero
urbanistico dell’intera area mediante la demolizione dei manufatti produttivi dimessi presenti, bonifica
dell’area e realizzazione di attività commerciali, residenziali, turistico-ricettive, unitamente alla creazione
di servizi, aree standards, viabilità e di un parco pubblico attrezzato, a ridosso dell’ambito fluviale,
unitamente al mantenimento delle funzioni agricole, laddove possibile, sulle restanti parti di cerniera.
Sono direttive ed indirizzi di carattere strategico:
a) il recupero dell’area attualmente degradata dal punto di visto ambientale, paesaggistico, igienicosanitario, architettonico e socio/economico. In particolare è prescritta la riqualificazione della sponda
fluviale del Magra, realizzazione di percorsi ciclo/pedonali e di accesso al fiume e connessioni con le
aree verdi attrezzate con l’impianto urbano di Villafranca;
c) realizzazione di una fascia di protezione naturale (gradoni, alberature, ecc.) posta attorno al cimitero
di Villafranca Capolouogo, con funzione di filtro tra questa truttura e i nuovi interventi;
b) la bonifica dei siti inquinati;
i) la demolizione manufatti esistenti, riconversione e loro utilizzo a fini commerciali, direzionali,
residenziali, turistico-ricettivi. In particolare sarà consentita la realizzazione di strutture medie di vendita
con servizi (spogliatoi personale, uffici, depositi derrate alimentari e non, locali tecnici, laboratori, ecc.),
realizzazione di edifici per civile abitazione (anche con finalità sociali), con aree a parcheggio e aree
verdi a giardino e per funzioni ludiche-sportive (tennis, piscina, area attrezzata per gioco bambini,
giardini pubblici, ecc.), realizzazione di struttura alberghiera con centro congressi, aree verdi attrezzate
(tennis, piscina, ecc.);
d) il miglioramento della rete di comunicazione viaria attraverso la realizzazione di un by-pass stradale,
che attraverserà l’area di cui si tratta e congiungerà la stessa con la statale della Cisa nei pressi del
Castello di Malnido e oltre l’abitato di Villafranca verso il confine con il Comune di Filattiera;
e) la realizzazione di parcheggi adeguati ai parametri regionali in materia di attività commerciali,
suddivisi in parcheggi per i fruitori del nuovo complesso commerciale e parcheggi per il personale;
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f) la realizzazione di accessi carrai dimensionati in modo tale da garantire la fluidità del traffico di
scorrimento;
g) realizzazione di idonea viabilità per permettere una equa distribuzione del traffico con una
ottimizzazione dei percorsi per accedere ai vari immobili, eliminando il più possibile i punti di conflitto tra
i vari flussi;
h) realizzazione sul confine nord-est dell’area, in adiacenza della nuova viabilità prevista dal Piano
Strutturale, di un’area distribuzione carburanti.
U.T.O.E. n° 9. Villafranca – La vigna
L’U.T.O.E. Villafranca – La Vigna comprende il centro storico di Villafranca, i nuclei, le attrezzature, le
infrastrutture e gli spazi aperti e le aree agricole di frangia di quest’ultimo.
Sono direttive ed indirizzi di carattere strategico:
a) la valorizzazione ed il recupero delle emergenze presenti e dei beni storico-culturali, classificati come
Invariante dal vigente strumento urbanistico, quali il Castello di Malnido e il Campanile di San Nicolò, la
Chiesa di San Giovanni, il Museo Etnografico della Lunigiana, il Palazzo Baracchini, il Ponte Vecchio, il
Borgo di Villafranca;
b) la riqualificazione delle aree marginali e di frangia dei centri abitati mediante l’eliminazione di
eventuali funzioni incompatibili e l’inserimento di nuove qualificanti, attraverso l’incentivazione di
interventi di ricucitura e ridisegno urbanistico;
c) la definizione, per il centro storico, di criteri e metodiche per la valutazione del “valore” culturale e
ambientale degli edifici e dei relativi spazi di pertinenza considerati “documenti” materiali dei tradizionali
modelli di vita civile e sociale - finalizzati alla riqualificazione e valorizzazione del patrimonio edilizio;
d) la valorizzazione e sviluppo delle aree urbane esistenti, mediante l’individuazione di strumenti di
programmazione urbanistica capaci di rafforzare e talvolta ricostruire un tessuto socioeconomico a cui
devono concorrere come principali fattori il settore commerciale, l’animazione culturale, i servizi
direzionali e le attività artigianali tipiche;
e) la definizione di politiche e azioni tese a consolidare e promuovere la qualificazione dei centri abitati,
favorendo l’integrazione della residenza con altre funzioni compatibili (commerciali, ricettive e di
servizio), in grado di consolidare e migliorare le condizioni abitative dei residenti e incrementare l’offerta
turistica, attualmente quasi inesistente;
f) il miglioramento della rete di comunicazione viaria attraverso la definizione di una gerarchia di
funzioni, che salvaguardino e tutelino i centri abitati e le aree maggiormente urbanizzate e al tempo
stesso servano a ricucire la netta suddivisione realizzatasi a seguito della presenza della statale della
Cisa e della realizzazione della linea ferroviaria;
g) il recupero, l’ammodernamento e il potenziamento delle attrezzature pubbliche con particolare
attenzione per quelle scolastiche, socio-culturali e per i servizi di base.
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U.T.O.E. n° 10. Virgoletta
L’U.T.O.E. Virgoletta comprende il nucleo storico, le attrezzature, le infrastrutture e gli spazi aperti e le
aree agricole contigue al borgo.
Sono direttive ed indirizzi di carattere strategico:
a) la valorizzazione ed il recupero delle emergenze presenti e dei beni storico-culturali, classificati come
Invariante dal vigente strumento urbanistico, quali il cimitero di Virgoletta e la Chiesa di San Rocco,
l’Oratorio della Madonna della neve, il Castello di Virgoletta, il Borgo di Virgoletta;
b) il miglioramento della qualità ambientale e urbana del Borgo di Virgoletta attraverso la definizione di
regole tecnico-normative volte alla eliminazione delle superfetazioni e degli elementi incongrui realizzati
nel tempo mediante la predisposizione di strumenti normativi, unitamente alla creazione di idonei spazi
di parcheggio per poter rispondere efficacemente alle esigenze dei fruitori del borgo soprattutto durante
il periodo di feste;
c) il mantenimento e l’incremento della fruizione del territorio da parte dei residenti e dei turisti, anche in
una ottica di percorso tematico per potersi riappropriare delle dinamiche umane che hanno consentito il
formarsi del paesaggio, ma anche proponendo funzioni aggregative e di richiamo di valenza turisticoludico-sportiva a basso impatto ad implementare quelle già esistenti (ad es. orienteering, manifestazioni
tematiche, etc);
d) l’incentivazione di azioni tese alla ricostruzione filologica delle destinazioni rurali prossime all’abitato
di Virgoletta ed in generale il recupero delle infrastrutture fondiarie e delle strutture abitative o agricole
secondo tecniche e canoni tradizionali;
e) la realizzazione in lotti liberi per l’edificazione o aree di nuovo impianto di nuovi alloggi;
f) l’incremento delle aree standard, segnatamente verde attrezzato e parcheggi.
U.T.O.E. n° 11. Merizzo
L’U.T.O.E. Merizzo comprende i nuclei, le attrezzature, le infrastrutture e gli spazi aperti e le aree
agricole di frangia della frazione collinare.
Sono direttive ed indirizzi di carattere strategico:
a) il miglioramento della qualità ambientale e urbana del centro e dei nuclei storici;
b) il recupero del patrimonio edilizio esistente;
c) la valorizzazione ed il recupero della emergenza presente e dei beni storico-culturali, classificati
come Invariante dal vigente strumento urbanistico, quali la Chiesa parrocchiale di San Michele di
Merizzo;
d) la realizzazione, tramite recupero del patrimonio edilizio esistente, di strutture ricettive quali: alberghi,
ricettività turistico-alberghiera, affittacamere, case e appartamenti per vacanze, locazioni ad uso
turistico, residenze d’epoca;
e) il recupero del patrimonio edilizio esistente per scopi legati alle attività agricole;
f) la realizzazione di un parco attrezzato;
g) l’aumento della dotazione dei parcheggi.
12
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
U.T.O.E. n° 12. Fornoli
L’U.T.O.E. Irola comprende i nuclei, le attrezzature, le infrastrutture e gli spazi aperti e le aree agricole
di frangia della frazione collinare.
Sono direttive ed indirizzi di carattere strategico:
a) il miglioramento della qualità ambientale e urbana del centro e dei nuclei storici;
b) il recupero del patrimonio edilizio esistente con particolare riguardo al Centro storico di Fornoli;
c) la valorizzazione ed il recupero della emergenza presente e dei beni storico-culturali, classificati
come Invariante dal vigente strumento urbanistico, quali il ponte medievale, il borgo e la Chiesa
parrocchiale di San Michele di Fornoli;
c) la realizzazione di un nuovo tratto di strada urbana di collegamento tra due strade esistenti (Via
dell’Ara e Via dell’Ardito);
d) il completamento dell’area sportiva/ricreativa;
e) la realizzazione, tramite recupero del patrimonio edilizio esistente, di strutture ricettive quali: alberghi,
ricettività turistico-alberghiera, affittacamere, case e appartamenti per vacanze, locazioni ad uso
turistico, residenze d’epoca;
f) il recupero del patrimonio edilizio esistente per scopi legati alle attività agricole;
g) la realizzazione di un parco attrezzato;
h) l’aumento della dotazione dei parcheggi, anche in ampliamento degli esistenti ubicati in Piazza Don
Filippi.
Il nuovo RU oggetto della presente valutazione, assume come obiettivo specifico anche il
soddisfacimento delle osservazioni della Regione Toscana e della Provincia di Massa-Carrara; tali rilievi
hanno infatti contribuito in maniera determinante all’annullamento d’ufficio del precedente RU
(deliberazione di Consiglio comunale n. 12 di adozione del 22 febbraio 2009 e deliberazione di
Consiglio comunale n. 23 di approvazione del 23 maggio 2009).
Le controdeduzioni della Regione Toscana e della Provincia di Massa-Carrara riferite al RU annullato,
possono essere sinteticamente riassunte nei seguenti punti:
- alcune previsione relative a varie destinazioni d’uso non risultavano coerenti con la Disciplina e le
Prescrizioni del PIT;
- l’indicazione puntuale della previsione del nuovo casello autostradale non appariva corretta poiché
non legata ad un atto definitivo di approvazione dell’intervento;
- gran parte delle previsioni insediative che interessavano aree agricole erano in contrasto con la
Disciplina del PIT relativa al Patrimonio collinare e con gli Obiettivi di qualità e le Azioni prioritarie
relative all’Ambito n.1 – Lunigiana;
- non
risultava
sufficientemente
approfondita
la
modalità di
previsione
insediativi relativa
all’insediamento commerciale Panda – Trada (UTOE 8);
- non risultava sufficientemente approfondita la verifica di coerenza interna dell’intervento relativo alla
realizzazione del campo da golf nell’area di Cà Madonna (UTOE 4);
- il dimensionamento previsto dal RU annullato, portava pressoché a saturazione il dimensionamento
massimo previsto dal PS vigente.
13
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
1.2 Analisi di coerenza del RU
Analisi di coerenza interna
Nell’esaminare la coerenza interna di uno strumento programmatorio e di pianificazione territoriale
occorre evidenziare la corrispondenza e la consequenzialità delle fasi attraverso cui, dall’analisi della
situazione di partenza e dei problemi che ne emergono, si passa all’individuazione degli interventi in
grado di pervenire al conseguimento degli obiettivi assunti. A questo livello di definizione si possono
rilevare le caratteristiche strutturali del quadro di interventi, in modo da procedere a una verifica degli
impatti potenziali sugli obiettivi posti dal Regolamento Urbanistico di Villafranca secondo una
metodologia ormai consolidata diretta a esaminare corrispondenze e correlazioni tra strategie
d’intervento e azioni programmate.
La scomposizione della struttura del RU, realizzata attraverso le matrici di coerenza, è finalizzata a
ricostruire le diverse fasi della programmazione ed a rintracciare la coerenza interna tra la formulazione
delle strategie e la definizione delle azioni previste. Quest’analisi è quindi mirata a verificare se sussista
consequenzialità nel processo di programmazione a monte degli interventi e, conseguentemente, una
precisa corrispondenza tra le azioni da realizzare, che a loro volta possono risultare fortemente o
mediamente interrelate con gli obiettivi programmati. In tale contesto, accertare la corretta formulazione
del piano di interventi, significa poter valutare se il piano sia in grado di conseguire il superamento dei
nodi e delle strozzature, che ostacolano la crescita del sistema locale.
L’analisi degli elementi di corrispondenza e coerenza rintracciabili tra obiettivi del RU è dunque svolta
attraverso una apposita matrice; la matrice proposta rappresenta un valido strumento di analisi e di
confronto sulle tematiche relative alla coerenza interna del programma. Nelle caselle poste all’incrocio
fra le righe e le colonne, è stata adottata una simbologia che esprime la “relazione” di ciascun gruppo di
obiettivi. La simbologia definita per l’analisi di coerenza interna è la seguente:
LEGENDA
XX
Assi con potenziale significativa correlazione positiva: gli obiettivi presentano forti elementi di
integrazione
X
Assi con potenziali elementi di integrazione: gli obiettivi presentano elementi sinergici tra loro
-
Assi senza significativa correlazione.
Come evidenziato dalla matrice di coerenza riportata di seguito, è possibile riscontrare una certa
correlazione tra gli obiettivi del Regolamento Urbanistico.
E’ comunque necessario sottolineare come la L.R 1/2005 definisca il RU uno strumento operativo che,
coerentemente con gli obiettivi e le strategie individuate dal PS, disciplina le trasformazioni degli assetti
insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio comunale con una validità quinquennale. In quest’ottica,
il quadro degli obiettivi delineati dal RU sembra non rispondere completamente alla logica stessa dello
strumento operativo perché sembra saturare gran parte delle previsioni individuate nel lungo periodo
dal Piano Strutturale.
14
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Matrice di coerenza interna tra obiettivi del Regolamento Urbanistico di Villafranca
Recupero e
riqualificazione
dei centri storici
attraverso azioni
volte alla tutela
ed alla riscoperta
dei valori culturali
dei borghi.
Recupero e riqualificazione dei centri storici
attraverso
azioni volte alla tutela ed alla riscoperta dei valori
culturali dei borghi.
Ricucitura del
tessuto urbano
mediante la
riqualificazione
dei contesti
urbani
disaggregati,
attraverso
interventi
realizzativi in
termini di
dotazione di
standards e
servizi.
Nuove aree per
insediamenti
prevalentemente
residenziali,
favorendo la
crescita di
edilizia
agevolata di
qualità
attraverso
“ricuciture”
dei vari
insediamenti.
Rivisitazione
delle attuali
aree produttive
ed
individuazione di
funzioni idonee
e compatibili
con le attuali
esigenze di
mercato.
Riqualificazione
e potenziamento
delle aree
sportive e
ricreative;
Villafranca “Città
internazionale
del Golf”,
attraverso la
definizione di
una proposta
turistico-sportiva
integrata.
Previsione di un
nuovo casello
autostradale e
viabilità in
sponda destra
del Magra.
Rafforzamento
delle attività
economiche, in
particolare, di
quelle turisticoricettive, legate
alla presenza
delle
testimonianze
della storia
locale ed alle
qualità
ambientali.
Applicazione dei
principi della
bio-architettura
e del risparmio
di energia e
risorse.
XX
X
-
-
-
-
-
-
Ricucitura del tessuto urbano mediante la
riqualificazione dei contesti urbani disaggregati,
attraverso interventi realizzativi in termini di
dotazione di standards e servizi.
X
XX
X
X
X
-
-
-
Nuove aree per insediamenti prevalentemente
residenziali, favorendo la crescita di edilizia
agevolata di qualità attraverso “ricuciture” dei vari
insediamenti.
-
X
XX
-
-
-
-
-
Rivisitazione delle attuali aree produttive ed
individuazione di funzioni idonee e compatibili con
le attuali esigenze di mercato.
-
X
-
XX
-
-
X
-
Riqualificazione e potenziamento delle aree sportive
e ricreative; Villafranca “Città internazionale del
Golf”, attraverso la definizione di una proposta
turistico-sportiva integrata.
-
X
-
-
XX
-
X
-
-
-
-
-
-
XX
-
-
-
-
-
X
X
-
XX
-
-
-
-
-
-
-
-
XX
Previsione di un nuovo casello autostradale e
viabilità in sponda destra del Magra.
Rafforzamento delle attività economiche, in
particolare, di quelle turistico-ricettive, legate alla
presenza delle testimonianze della storia locale ed
alle qualità ambientali.
Applicazione dei principi della bio-architettura e del
risparmio di energia e risorse.
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Analisi di coerenza esterna
Ai sensi della direttiva 2001/42/CE, tra le informazioni da fornire nell’ambito del Rapporto ambientale è
inclusa: “illustrazione […] del rapporto con altri pertinenti piani e programmi”. La valutazione della
relazione con gli altri pertinenti piani e programmi, generalmente denominata analisi di coerenza
esterna, rappresenterà la verifica della compatibilità, integrazione e raccordo degli obiettivi del RU
rispetto alle linee generali della pianificazione sovraordinata e di settore.
In tal senso, i piani e programmi che sono stati presi in considerazione per la valutazione di coerenza
esterna, effettuata con l’utilizzo delle matrici di coerenza, sono rappresentati da:
-
Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) della Regione Toscana;
-
Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) della Provincia di Massa Carrara;
-
Piano Strutturale del Comune di Villafranca in Lunigiana;
-
Piano Stralcio Assetto Idrogeologico - PAI del bacino del Fiume Magra e del Torrente Parmignola;
-
Piano di gestione ATO delle risorse idriche;
-
Piano provinciale di gestione dei rifiuti;
-
Piano Provinciale di gestione dei rifiuti – stralcio “Piano provinciale delle bonifiche dei siti inquinati” (
Documento di avvio al procedimento);
-
Piano energetico provinciale e delle emissioni di gas serra;
-
Piano locale di sviluppo rurale;
-
Piano di promozione dei turismi provinciali;
-
Piano di indirizzo delle attività e dei beni culturali;
-
Patto per lo Sviluppo Locale;
-
Piani di sviluppo della Comunità Montana della Lunigiana;
-
Piano provinciale dei servizi di trasporto pubblico.
La simbologia definita per l’analisi di coerenza esterna attraverso l’uso delle matrici è la seguente:
↑↑
coerenza diretta tra gli obiettivi: gli obiettivi sono sostanzialmente analoghi o comunque presentano già
chiari elementi di integrazione
↑
coerenza potenziale tra gli obiettivi: gli obiettivi possono assumere un carattere sinergico in base ad
-
non c’è una correlazione significativa tra gli obiettivi
↓
Incoerenza: gli obiettivi sono contrapposti
orientamenti specifici che dovranno essere introdotti in fase di pianificazione attuativa
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Matrice di coerenza esterna tra obiettivi del Regolamento Urbanistico di Villafranca ed i metaobiettivi del PIT 2006-2010
Obiettivi generali del RU di Villafranca
Metaobiettivi del Piano di Indirizzo Territoriale 2006-2010
1° metaobiettivo - Integrare e qualificare la Toscana come “città
policentrica”
1: potenziare
l’accoglienza
della “città
toscana”
2: offrire
accoglienza
organizzata e di
qualità per l’alta
formazione e la
ricerca
3:sviluppare la
mobilità
intra e interregionale
4° obiettivo:
sostenere la
qualità
della e nella
“città
toscana
5: attivare
la “città come
modalità di
governance
integrata a
scala regionale
3° meta obiettivo: Conservare
il valore del patrimonio
2° metaobiettivo territoriale della Toscana
Sviluppare e
consolidare la
1: tutelare il
2: tutelare il
presenza
valore del
valore del
“industriale”
patrimonio
patrimonio
“collinare” della
Toscana
costiero
della Toscana
Recupero e riqualificazione dei centri storici, attraverso
azioni volte alla tutela ed alla riscoperta dei valori
culturali dei borghi.
↑↑
-
-
↑
-
-
↑
-
Ricucitura del tessuto urbano mediante la
riqualificazione dei contesti urbani disaggregati,
attraverso interventi realizzativi in termini di dotazione di
standards e servizi.
↑↑
↑
-
↑↑
-
-
-
-
Nuove aree per insediamenti prevalentemente
residenziali, favorendo la crescita di edilizia agevolata di
qualità attraverso “ricuciture” dei vari insediamenti.
↑↑
-
-
↑↑
-
-
-
-
Rivisitazione delle attuali aree produttive ed
individuazione di funzioni idonee e compatibili con le
attuali esigenze di mercato.
↑
↑
-
↑
-
↑↑
-
-
Riqualificazione e potenziamento delle aree sportive e
ricreative; Villafranca “Città internazionale del Golf”,
attraverso la definizione di una proposta turisticosportiva integrata.
↑
-
-
↑
-
-
-
-
Previsione di un nuovo casello autostradale e viabilità in
sponda destra del Magra.
↑
-
↑
↑
-
-
-
-
Rafforzamento delle attività economiche, in particolare,
di quelle turistico-ricettive, legate alla presenza delle
testimonianze della storia locale ed alle qualità
ambientali.
↑↑
-
-
↑
-
-
-
-
↑
↑
-
↑
-
-
-
-
Applicazione dei principi della bio-architettura e del
risparmio di energia e risorse.
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Piano di Indirizzo Territoriale 2006-2010
Il Piano di Indirizzo Territoriale definisce i suoi obiettivi considerando il territorio regionale da quattro
punti di vista: “la Toscana dell’attrattività e dell’accoglienza; la Toscana delle reti; la Toscana della
qualità e della conoscenza; la Toscana della coesione sociale e territoriale”. Questi aspetti definiscono
l’orizzonte strategico nel quale il governo del territorio toscano, nell’insieme delle sue strumentazioni e
nell’interazione dei suoi livelli di governo, intende promuovere, presidiare e valutare la messa in opera
del Piano”.
A partire da tale orizzonte strategico, il documento del PIT è articolato in tre metaobiettivi:
1° metaobiettivo - Integrare e qualificare la Toscana come “città policentrica”;
2° metaobiettivo - Sviluppare e consolidare la presenza “industriale” in Toscana;
3° metaobiettivo - Conservare il valore del patrimonio territoriale della Toscana.
Dall’elaborazione delle matrici di coerenza esterna, si rileva, in termini generali, una significativa
interrelazione tra gli obiettivi del Regolamento Urbanistico del Comune di Villafranca in Lunigiana ed i
metaobiettivi del Piano di Indirizzo Territoriale (PIT), in particolare con il metaobiettivo 1 “Integrare e
qualificare la Toscana come città policentrica”.
Il PIT introduce una visione della Toscana come città policentrica e dinamicamente reticolare ma
permanente nella riconoscibilità dei centri e dei nodi urbani che la costituiscono. E’ in coerenza con tale
concezione del territorio regionale, osservato come un tessuto urbano e periurbano integrato, ove
borghi e città sono fonti reciproche di identità e funzionalità, di risorse e limitazioni, di oneri e
opportunità, di innovazioni e dinamismi, di esternalità che ostacolano e di esternalità che aiutano che si
parla della “città toscana”.
Per queste ragioni l’idea della Toscana come una città policentrica non è solo il risultato di una pacifica
constatazione ma è anche un’idea-forza del PIT. La convinzione di una nuova configurazione
dell’insieme del territorio regionale, ove la storia del suo policentrismo è anche la chiave della sua
contemporaneità e del suo futuro.
La Regione, in accordo con gli Enti locali persegue e promuove, una serie di obiettivi specifici che
danno corpo e sostanza al 1 metaobiettivo della Toscana come “città policentrica”:
1. Obiettivo conseguente: Potenziare l’accoglienza della città toscana mediante moderne e dinamiche
modalità dell’offerta di residenza urbana.
Concretamente il PIT persegue una nuova disponibilità di case in affitto attraverso l’attivazione di
housing sociale funzionale alle esigenze dei cittadini - autoctoni e nuovi - ma anche dei molteplici
“utilizzatori” delle risorse della città toscana di poter cogliere e alimentare le opportunità del dinamismo
economico che il sistema produttivo e formativo deve creare.
Coerentemente con questo obiettivo, il RU di Villafranca dovrà prevedere la realizzazione di diverse
tipologie di alloggi per varie categorie sociali, anche le più svantaggiate, offrendo inoltre nuove
disponibilità di case in affitto.
2. Obiettivo conseguente: Dotare la “città toscana” della capacità di offrire accoglienza organizzata e di
qualità per l’alta formazione e la ricerca.
In questa prospettiva, il PIT promuove apposite convenzioni tra Comuni, Regione, Atenei toscani e
rispettive Aziende per il diritto allo studio al fine di costruire e far funzionare, secondo gli standards
internazionali più elevati, una serie di opportunità insediative in grado di attrarre e di accogliere sia
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
quanti sono interessati a svolgere specifiche esperienze formative e di ricerca innovativa che le nostre
Università stiano sviluppando, così come quegli studenti e quegli studiosi interessati alla frequentazione
scientifica e formativa del patrimonio storico-artistico situato in Toscana.
Tale obiettivo, pur essendo rivolto soprattutto alle città universitarie toscane e ai luoghi dove si svolge
ricerca tecnologica, può essere comunque recepito dal RU di Villafranca nell’ottica di incrementare e/o
creare nuove opportunità di accoglienza per giovani e/o studiosi del patrimonio storico-architettonico,
culturale e ambientale lunigianese.
3. Obiettivo conseguente: sviluppare la mobilità intra e inter-regionale
Il PIT si pone come obiettivo quello di “rimettere in moto” la “città” regionale e stimolarne le opportunità
rendendo agevole il muoversi tra i suoi centri e le sue attività secondo parametri di efficacia e di
sostenibilità - sul piano ambientale, economico e organizzativo - così da rendere pienamente agibili per
persone, merci e informazioni l’accesso e l’attraversamento della Toscana e l’insieme delle sue
connessioni con il resto d’Italia, d’Europa e del mondo.
Ciò significa l’attivazione e, a seconda degli stadi di attuazione, il consolidamento di opzioni concernenti
operazioni strategiche per la Toscana quali descritte nel «quadro strategico regionale» - parte
integrante del PIT.
Si tratta, in particolare, del sistema ferroviario toscano, che - mediante la piena realizzazione degli
investimenti nell’alta capacità - potrà configurarsi come una delle più importanti reti metropolitane di
scala regionale in Europa; del sistema portuale toscano e della sua rete logistica a partire dalla sua
configurazione costiera secondo le previsioni del master plan dei porti; del compimento della
modernizzazione e dello sviluppo del sistema stradale e autostradale regionale; dell’integrazione del
sistema aeroportuale regionale, sempre secondo le previsioni del relativo master plan (art. 8 - Direttive
per la mobilità intra e inter-regionale).
Il RU di Villafranca è in linea con gli obiettivi del Piano regionale per la mobilità e per la logistica nonché
le linee strategiche contemplate nel «quadro strategico regionale» soprattutto per quanto concerne il
possibile sviluppo del sistema stradale e autostradale locale.
In particolare, la valutazione di una possibile previsione del nuovo casello autostradale dell’A15,
previsto dal RU di Villafranca ma non inserito nella programmazione regionale di settore, dovrà essere il
risultato di uno studio di fattibilità a seguito di verifiche con gli Enti e le Società interessate (Ministero
delle infrastrutture, ANAS, Autocamionabile della Cisa spa, Regione, Provincia, Comunità Montana).
4.Obiettivo conseguente: Sostenere la qualità della e nella “città toscana”
La “città toscana” deve stimolare la propria creatività nella ricerca di una qualità che investa la totalità
delle sue componenti territoriali e insediative.
Il PIT, nella disciplina, afferma la necessità di sostenere il miglioramento costante delle componenti
territoriali, insediative e tipologiche della “città policentrica toscana”, mediante modalità e stili edificatori,
manutentivi, abitativi, infrastrutturali e di forme di mobilità e accessibilità che ne privilegino la
sostenibilità sociale e ambientale sotto il profilo energetico, idrico, di trattamento dei rifiuti e che
favoriscano le sperimentazioni e le applicazioni delle più moderne acquisizioni scientifiche e
tecnologiche in materia (art. 4 comma 4).
Coerentemente con i contenuti del PIT, il RU di Villafranca dovrà prevedere: la riqualificazione dei
contesti urbani disaggregati; il miglioramento della qualità ambientale e urbana dei centri e nuclei storici;
l’incremento delle aree standard (attrezzature d’interesse comune, verde attrezzato e parcheggi); la
19
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
realizzazione, anche attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente, di strutture ricettive e attività
ludico/sportive; la promozione di strategie culturali che valorizzino il patrimonio storico, artistico e
ambientale; l’incremento della fruibilità-accessibilità dei borghi e del territorio da parte dei cittadini e dei
turisti attraverso la creazione di servizi, percorsi tematici e funzioni aggregative.
Per quanto riguarda il 2° metaobiettivo, sviluppare e consolidare la presenza “industriale” in Toscana, il
PIT guarda al futuro e al successo del suo sistema produttivo fatto di industrie e fabbriche propriamente
dette, ma soprattutto di ricerca pura e applicata, di evoluzione e innovazioni tecnologiche, di servizi
evoluti a sostegno degli attori, dei processi e delle filiere produttive e distributive.
La presenza produttiva e la sua permanenza come patrimonio territoriale toscano, è un obiettivo verso
cui protendere a livello regionale e locale, con una pluralità di politiche e di azioni specifiche.
Secondo quanto stabilisce l’art. 18 della disciplina del PIT “Gli interventi di trasformazione e
ridestinazione funzionale di immobili utilizzati per attività produttive di tipo manifatturiero privilegiano
funzioni idonee ad assicurare la durevole permanenza territoriale di tali attività produttive ovvero, in
alternativa, di attività attinenti alla ricerca, alla formazione e alla innovazione tecnologica e
imprenditoriale. Tali interventi, tuttavia, sono subordinati alla dislocazione di processi produttivi in altra
parte del territorio toscano o ad interventi compensativi in relazione funzionale con i medesimi”.
Per quanto concerne le nuove previsioni industriali, il Regolamento Urbanistico di Villafranca, dovrà
quindi far proprie le prescrizioni di cui all’art. 19 commi 1 e 2 della Disciplina del PIT:
“a) gli insediamenti di attività produttive manifatturiere e di attività ad esse correlate consentono la piena
riutilizzabilità delle aree e la riconversione industriale, perseguono il risparmio delle risorse idriche ed
energetiche, l’utilizzazione di energie rinnovabili, la riduzione della produzione di rifiuti e la riutilizzazione
ed il riciclaggio dei materiali;
b) sono privilegiate le localizzazioni di nuove unità insediative per attività produttive collegate
funzionalmente alla ricerca ed all’innovazione tecnologica dei processi produttivi;
c) sono favorite le localizzazioni che presentino un agevole collegamento con centri di ricerca per lo
sviluppo e l’innovazione tecnologica e la possibilità di scambio di conoscenze e tecnologie fra le
aziende;
d) in relazione agli insediamenti produttivi è previsto il riordino della viabilità e della sosta con
l’inserimento di infrastrutture adeguate alla movimentazione del trasporto merci, la razionalizzazione
degli accessi alle singole aree ed ai comparti nel loro insieme, allo scopo di fluidificare la maglia viaria
principale di servizio agli insediamenti stessi;
e) ai sensi del regolamento emanato con decreto del Presidente della Giunta regionale 9 febbraio 2007
n. 2/R (Regolamento di attuazione dell’articolo 37,comma 3, della legge regionale 3 gennaio 2005 n. 1 Norme per il governo del territorio – Disposizioni per la tutela e valorizzazione degli insediamenti),
vanno prescritte soluzioni progettuali di qualità funzionale ed estetica, che prevedano l’inserimento di
arredi urbani e vegetazionali nei comparti interessati e che riducano il fabbisogno energetico ed idrico,
incrementando l’utilizzazione di energie e risorse idriche rinnovabili, e che consentano la riduzione della
produzione di rifiuti, migliorino la gestione degli stessi agevolando il recupero ed il riciclaggio interno dei
materiali, ivi compresi gli imballaggi, e dotando gli insediamenti di strutture per un’efficiente raccolta
differenziata (art. 19 comma 1).
“2. Le previsioni di nuove aree per la localizzazione di attività manifatturiere e di attività ad esse
correlate costituiscono interventi che, per i loro effetti intercomunali, richiedono la previa comunicazione
20
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
dell’avvio dei rispettivi procedimenti, ai sensi dell’articolo 15 l.r. 1/2005 e ai fini dell’articolo 48, comma
4, lettera a) della l.r. 1/2005” (art. 19 comma 2).
Per quanto concerne le previsioni direzionali-commerciali e la loro allocazione nel territorio, che
dovranno essere prese in considerazione nel RU comunale, il PIT
all’art. 14 persegue i seguenti
obiettivi:
“a) un’equilibrata articolazione territoriale della rete commerciale per migliorare la qualità dei servizi al
consumatore e la produttività del sistema distributivo;
b) la presenza della funzione commerciale nelle aree urbane degradate attraverso la valorizzazione ed
il consolidamento delle attività commerciali che vi operano;
c) la presenza degli esercizi e dei mercati di interesse storico-culturale, di tradizione e tipicità e la
presenza organizzata dei centri commerciali naturali nelle aree urbane.
d) il mantenimento e la ricostituzione del tessuto commerciale e dei servizi di interesse delle comunità
locali nelle aree montane, rurali e insulari anche favorendo la costituzione degli empori polifunzionali e
le iniziative per la valorizzazione commerciale delle produzioni locali;
e) lo sviluppo delle iniziative di vendita diretta di piccole produzioni tipiche locali di qualità, anche
agricole”.
Secondo quanto stabilisce l’art.14 della disciplina del PIT “gli strumenti della pianificazione territoriale
prevedono criteri per l’individuazione degli ambiti urbani caratterizzati dalla presenza di numerose e
contigue attività commerciali di vicinato, tali da poter costituire un centro commerciale naturale. In tali
ambiti non possono essere introdotte destinazioni d’uso incompatibili con dette caratteristiche
funzionali, e sono previste: a. l’incentivazione della percorribilità pedonale; b. la limitazione della
circolazione veicolare;c. una adeguata dotazione di parcheggi opportunamente localizzata e
l’accessibilità con mezzi pubblici.”
Inoltre, il RU di Villafranca dovrà essere coerente con le prescrizioni di cui all’art. 15 comma 2 della
disciplina del PIT, che non consente ’inserimento di nuove grandi e medie strutture di vendita all’interno
delle aree riconosciute “sature”, ma ammette interventi di riqualificazione ambientale e funzionale delle
strutture esistenti ed eventuali ampliamenti se concorrono a tale riqualificazione.
Inoltre “le previsioni degli strumenti della pianificazione territoriale recanti nuove aree o aree in
ampliamento di quelle esistenti per la localizzazione di grandi strutture di vendita costituiscono interventi
che determinano effetti sugli assetti territoriali a scala intercomunale, e pertanto sono oggetto di
concertazione tra le diverse amministrazioni competenti ex articolo 48, comma 4, lettera a) della l.r.
1/2005” (art. 15 comma 3).
Per quanto riguarda il 3° metaobiettivo, Conservare il valore del patrimonio territoriale della Toscana, il
PIT promuove la valorizzazione del territorio come patrimonio ambientale, paesaggistico, economico e
culturale della società toscana.
Il territorio – nelle sue componenti fisiche così come in quelle culturali e funzionali – è patrimonio
pubblico e in quanto tale deve essere custodito, manutenuto e tutelato nei fattori di qualità e
riconoscibilità che racchiude e negli elementi e nei significati di “lunga durata” che contrassegnano la
sua forma e la sua riconoscibilità storica e culturale. Piani e strategie dell’azione pubblica, da un lato, e
l’intervento del progetto privato, dall’altro, devono trovare nella “conservazione attiva” del patrimonio
territoriale, il principio e il limite regolativo della loro mutua interazione.
L’art. 20 della disciplina del PIT, definisce il “patrimonio collinare” un fattore essenziale della qualità del
territorio toscano e del suo paesaggio, che integra in sé e presuppone la promozione dei valori, delle
21
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
attività e delle potenzialità del lavoro e dell’impresa rurale ed individua nelle attività economiche della
produzione agro-forestale e in quelle che ad essa si correlano, una risorsa essenziale per lo sviluppo
sociale e per la qualificazione culturale e paesistica del territorio toscano.
Per gli interventi di urbanizzazione ed edificazione su tutto l’insieme del patrimonio territoriale, dovranno
essere rispettati i dettami della Convenzione europea sul paesaggio e la normativa nazionale e
regionale in materia nonché verificata la funzionalità strategica degli interventi sotto il profilo paesistico,
ambientale, culturale ed economico-sociale (art. 21) .
Secondo quanto prescrive l’art. 23 comma 5 del PIT ”Nuovi impegni di suolo per usi diversi da quelli
agricolo-forestali, ritenuti ammissibili ai sensi dell’articolo 21, comma 1, e fermo il disposto del comma 3,
debbono comunque concorrere alla tutela ed alla riqualificazione degli insediamenti esistenti”.
Secondo l’art. 22 comma 4 del PIT “Gli strumenti della pianificazione territoriale e gli atti del governo del
territorio, considerano gli ambiti rurali a bassa densità insediativa come elemento di qualità in quanto
tessuto connettivo di grande rilevanza ambientale e paesaggistica, e come tale, anche in base a quanto
specificamente previsto al riguardo nel Piano regionale di azione ambientale, non suscettibile di
trasformazioni urbanistiche che ne sminuiscano la rilevanza e la funzionalità sistemica rispetto alle
risorse essenziali del territorio”.
Le nuove previsioni insediative previste dal RU di Villafranca, dovranno quindi essere realizzate nel
rispetto delle specificità ambientali e paesistiche del territorio coerentemente con quanto stabilito dagli
articoli 20, 21, 22 e 23 della disciplina paesistica del PIT.
Per quanto riguarda le previsioni turistico-ricettive (località Virgoletta - UTOE 10), inserite in un contesto
agricolo e ascrivibile al Patrimonio Collinare del PIT, il RU dovrà verificate le quantità dimensionali e le
prescrizioni di carattere paesistico e ambientale da osservare in fase di realizzazione.
La disciplina paesistica del PIT, in riferimento alle “Schede dei paesaggi” contenuti all’interno della
sezione 3 dell’ AMBITO 1 - LUNIGIANA, individua i seguenti obiettivi di qualità.
Per gli elementi costitutivi naturali:
- garantire la conservazione e il ripristino delle aree di grande valore naturale;
- assicurare il perseguimento degli obiettivi di tutela definiti dalle schede dei SIR presenti in questo
ambito attraverso il rispetto delle specifiche misure di conservazione indicate.
Per gli elementi costitutivi antropici:
- mantenere gli assetti agrari consolidati che caratterizzano le aree di margine degli insediamenti
storici.
Per gli insediamenti e le infrastrutture
- tutelare e valorizzare il patrimonio storicoculturale ed architettonico rappresentato dal sistema degli
insediamenti e dei borghi fortificati (castelli, bastioni, borghi);
- salvaguardare i caratteri morfologici e storico-architettonici dei borghi e dei nuclei storici;
- contenere i fenomeni di dispersione insediativa promuovendo la riqualificazione e la ricomposizione
degli insediamenti di fondovalle attraverso la definizione di interventi di ricucitura edilizia funzionali
anche alla ridefinizione dei margini urbani integrati con tessuti verdi di connessione costituiti da spazi
e percorsi pubblici.
Proprio in riferimento alla “Schede dei paesaggi”, le nuove trasformazioni previste dal Regolamento
Urbanistico di Villafranca, dovranno essere coerenti con gli obiettivi suddetti e prevedere interventi di
ricucitura edilizie e funzionali alla ridifinizione dei margini urbani integrati con i tessuti verdi di
connessione costituiti da spazi e percorsi pubblici.
22
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Matrice di coerenza esterna tra obiettivi del Regolamento Urbanistico di Villafranca e gli obiettivi generali del PTC di Massa Carrara
Obiettivi generali del PTC di Massa Carrara
Obiettivi generali del RU di Villafranca
Salvaguardia e tutela del territorio
provinciale
Valorizzazione delle risorse essenziali
Sviluppo economico integrato delle
specifiche realtà territoriali
Recupero e riqualificazione dei centri storici, attraverso
azioni volte alla tutela ed alla riscoperta dei valori culturali
dei borghi.
↑
↑
↑
Ricucitura del tessuto urbano mediante la riqualificazione
dei contesti urbani disaggregati, attraverso interventi
realizzativi in termini di dotazione di standards e servizi.
↑
-
-
Nuove aree per insediamenti prevalentemente residenziali,
favorendo la crescita di edilizia agevolata di qualità
attraverso “ricuciture” dei vari insediamenti.
↑
-
-
Rivisitazione delle attuali aree produttive ed individuazione
di funzioni idonee e compatibili con le attuali esigenze di
mercato.
↑
-
↑
Villafranca “Città internazionale del Golf”, attraverso la
definizione di una proposta turistico-sportiva integrata:
Riqualificazione e potenziamento delle aree sportive e
ricreative.
↑
-
↑
Previsione di un nuovo casello autostradale e viabilità in
sponda destra del Magra.
-
-
-
Rafforzamento delle attività economiche, in particolare, di
quelle turistico-ricettive, legate alla presenza delle
testimonianze della storia locale ed alle qualità ambientali.
↑
↑
↑↑
Applicazione dei principi della bio-architettura e del
risparmio di energia e risorse.
-
↑
-
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Piano di Coordinamento Territoriale della Provincia di Massa Carrara
Il Piano di Coordinamento Territoriale della Provincia di Massa Carrara individua i seguenti obiettivi
generali:
-
salvaguardia del territorio provinciale, nei suoi aspetti fisici, idrogeologici, ambientali attraverso
azioni di indirizzo e controllo delle trasformazione del territorio, azioni per la promozione di interventi
di valorizzazione ambientale e recupero di aree con propensione al dissesto;
-
valorizzazione delle risorse essenziali che caratterizzano il territorio provinciale, con particolare
riferimento agli ambiti montani (crinali appenninici, Alpi Apuane), a quelli costieri e alle risorse con
forte valenza economica nel quadro dell’economia provinciale quali: marmo, acque oligominerali,
documenti materiali della cultura, mare e ambiente naturale.
-
sviluppo economico integrato delle specifiche realtà locali in particolare della Lunigiana e della zona
Costiera.
Dall’analisi valutativa emerge una relazione di forte coerenza fra il Regolamento Urbanistico di
Villafranca ed il PTC di Massa Carrara, in particolare con il terzo obiettivo generale che persegue lo
sviluppo economico integrato attraverso:
-
la riqualificazione degli insediamenti;
-
l’individuazione dei punti di forza e di debolezza dell’insieme delle risorse;
-
l’individuazione delle azioni per il superamento dei conflitti che possono limitare lo sviluppo
sostenibile;
-
la riorganizzazione sul territorio delle funzioni e dei servizi;
-
l’assunzione di obiettivi ambientali “condivisi” per la riqualificazione degli organismi urbani;
-
la verifica dei tradizionali parametri per il dimensionamento di nuovi insediamenti, in relazione a
parametri di tipo ambientale quali la consistenza delle risorse e il loro grado di vulnerabilità.
Il Comune di Villafranca ricade all’interno del Sistema territoriale locale della Lunigiana; per tale sistema
l’art. 9 del PTC individua gli obiettivi strategici per la città e gli insediamenti, per il territorio rurale e per
le infrastrutture.
Per quanto riguarda la città e gli insediamenti, il PTC persegue come obiettivi strategici:
-
“il contenimento e riduzione del fenomeno di “drenaggio” delle persone verso le zone vallive,
attraverso il potenziamento dei servizi e delle attrezzature, l’informatizzazione e l’accessibilità dei
servizi, il potenziamento delle attività produttive, manifatturiere ed agricole;
-
la qualificazione insediativa e ambientale del territorio attraverso il recupero del patrimonio edilizio
-
il recupero e la riqualificazione degli insediamenti attraverso lo sviluppo di progetti e programmi
esistente a carattere diffuso e il miglioramento e il potenziamento delle attività e delle attrezzature;
attuativi idonei a conservare le tipologie e le forme edilizie tradizionali e l’incentivo alla
localizzazione di attività che utilizzano risorse tipiche dei luoghi e funzioni diversificate (commerciali,
turistico-ricettive, terziario, residenza) che garantiscano vitalità ai centri;
-
la tutela delle aree insediate a maggiore vulnerabilità attraverso la messa in sicurezza idraulica
delle aste fluviali e dei fondovalle, nonché la prevenzione degli effetti franosi, individuando
prioritariamente, progetti per la mitigazione e compensazione degli effetti connessi con le previsioni
di trasformazione del territorio”(art. 9 lett. a).
In coerenza con gli obiettivi suddetti, il RU di Villafranca potrà prevedere: la qualificazione insediativa e
ambientale del territorio attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente a carattere diffuso e il
miglioramento e il potenziamento delle attività e delle attrezzature, con particolare riferimento alle
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
strutture commerciali di vicinato; il recupero e la riqualificazione dei centri storici e dei borghi mediante
la definizione di regole tecnico-normative volte alla conservazione delle tipologie e forme edilizie
tradizionali nonché alla eliminazione delle superfetazioni e degli elementi incongrui realizzati nel tempo;
la prevenzione del rischio sismico; la tutela delle aree insediate a maggiore vulnerabilità attraverso la
messa in sicurezza idraulica delle aste fluviali e dei fondovalle, nonché la prevenzione degli effetti
franosi; il potenziamento delle aree a contenuto ricettivo.
Per quanto riguarda il territorio rurale, l’art.9 del PTC individua come obiettivi:
-
la valorizzazione e la tutelare delle aree di pregio ambientale e naturalistico;
-
la promozione e l’incentivazione di azioni finalizzate allo sviluppo di sinergie tra risorse naturali,
-
la valorizzazione, il potenziamento e
patrimonio storico-culturale e risorse produttive;
la qualificazione delle attività turistiche, dei servizi, delle
attrezzature e delle attività produttive tradizionali (artigianato tipico, produzione agricola montana,
trasformazione e conservazione dei prodotti e loro commercializzazione), in coerenza e in sinergia
con il sistema funzionale del patrimonio ad elevato valore economicosociale, incentivando il turismo
rurale e l’agriturismo nonché il turismo ecologico e naturalistico, il turismo giovanile e scolastico, il
turismo escursionistico estivo ed invernale, con particolare riferimento per gli “ambiti territoriali di
paesaggio” delle aree montane;
-
il consolidamento e la difesa del territorio sotto l’aspetto idrogeologico attraverso opere di
risanamento di situazioni instabili, di eliminazione del rischio idraulico e di prevenzione dei fenomeni
franosi, nonché la salvaguardia ambientale;
-
lo sviluppo economico integrato tra attività agricole e forestali, attività produttive industriali ed
artigianali compatibili con il sistema, attività turistiche connesse con la fruizione dell’ambiente
naturale, dell’ambiente rurale e di beni di carattere storico-culturale, con particolare attenzione per
la valorizzazione delle produzioni tipiche locali e le risorse ad esse collegate, anche in sinergia e
relazione con il sistema funzionale del patrimonio ad elevato valore economico-sociale;
-
il rafforzamento delle connessioni naturali, culturali e funzionali tra le aree protette del Parco delle
Alpi Apuane e del Parco dell’Appennino e il restante territorio provinciale anche in sinergia e
relazione con il Sistema funzionale per l’Ambiente;
-
la salvaguardia e la valorizzazione delle aree di pertinenza fluviale con valenza naturalistica e
ambientale nei tratti del corso d’acqua che attraversano il territorio non urbanizzato e con funzione
di riequilibrio e recupero del rapporto tra corso d’acqua e insediamenti, ma anche come importante
connessione ambientale tra territorio rurale ed aree ad elevata naturalità” (art.9 lett.b).
In quest’ottica, il RU di Villafranca dovrà promuovere:
-
la valorizzazione, il potenziamento e la qualificazione delle attività turistiche, dei servizi, delle
attrezzature e delle attività produttive tradizionali (artigianato tipico, produzione agricola,
trasformazione e conservazione dei prodotti e loro commercializzazione), in coerenza e sinergia
con il sistema funzionale del patrimonio ad elevato valore economicosociale, incentivando il turismo
rurale e l’agriturismo nonché il turismo ecologico/naturalistico, il turismo giovanile, scolastico e il
turismo escursionistico;
-
il consolidamento e la difesa del territorio sotto l’aspetto idrogeologico attraverso opere di
risanamento di situazioni instabili, di eliminazione del rischio idraulico e di prevenzione dei fenomeni
franosi, nonché la salvaguardia ambientale degli ecosistemi;
25
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
-
lo sviluppo economico integrato tra attività agricole e forestali, attività produttive industriali ed
artigianali compatibili con il sistema, attività turistiche connesse con la fruizione dell’ambiente
naturale, dell’ambiente rurale e di beni di carattere storico-culturale, con particolare attenzione per
la valorizzazione delle produzioni tipiche locali e le risorse ad esse collegate, anche in sinergia e
relazione con il sistema funzionale del patrimonio ad elevato valore economico-sociale;
-
la salvaguardia e la valorizzazione delle aree di pertinenza fluviale con valenza naturalistica e
ambientale nei tratti del corso d’acqua che attraversano il territorio.
Per quanto riguarda il tema delle infrastrutture, il PTC individua come obiettivi:
-
“il potenziamento dei servizi puntuali per disincentivare i fenomeni di abbandono delle popolazioni
residenti, attraverso l’individuazione di progetti mirati al ritorno di persone;
-
il miglioramento dell’accessibilità e della fruibilità complessiva della Provincia e la permeabilità
dell’Appennino per le percorrenze extra regionali, attraverso una rete integrata delle infrastrutture
per il trasporto e la mobilità. Il P.T.C. individua eventuali previsioni di potenziamento della rete
infrastrutturale esistente di supporto ai sistemi territoriali locali o la localizzazione di nuovi tracciati
laddove la viabilità esistente non risulta migliorabile e/o adeguabile;
-
il potenziamento e la riorganizzazione della rete delle infrastrutture interne alla provincia per
-
la valorizzazione culturale e ambientale dei tracciati e dei percorsi della Via Francigena;
-
il potenziamento, la valorizzazione ed ammodernamento della linea ferroviaria pontremolese anche
integrare la mobilità, con particolare riferimento alle direttrici primarie statali e provinciali;
ai fini del miglioramento della movimentazione delle merci per ferrovia ed anche attraverso il
prioritario completamento delle opere in corso di realizzazione compreso il riassetto del nodo di
Aulla” (art.9 lett.c).
Coerentemente con gli obiettivi del PTC, il RU di Villafranca dovrà prevedere:
-
il potenziamento dei servizi puntuali;
-
la valorizzazione culturale e ambientale dei tracciati e dei percorsi della Via Francigena;
-
il miglioramento dell’accessibilità e della fruibilità complessiva del territorio attraverso una rete
integrata delle infrastrutture per il trasporto e la mobilità.
26
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Matrice di coerenza esterna tra obiettivi del Regolamento Urbanistico di Villafranca e gli obiettivi generali del PS di Villafranca
Obiettivi generali del RU di
Villafranca
Obiettivi generali del Piano Strutturale di Villafranca
Sviluppo
sostenibile
del territorio
Villafranca
“città
internazional
e del golf”
Recupero dei
centri storici
e
ricucitura del
tessuto
urbano
Nuove aree
per
insediamenti
residenziali
Rivisitazione
delle attuali
aree
produttive
Potenziament
o delle aree
sportive e
ricreative
Nuovo
casello
autostradale
e viabilità.
Presidio
sanitario di
primo
soccorso
Messa in
sicurezza
degli abitanti
Rafforzament
o delle
attività
economiche
esistenti,
bioarchitettura e
del risparmio
di energia
Recupero e riqualificazione dei centri
storici, attraverso azioni volte alla
tutela ed alla riscoperta dei valori
culturali dei borghi.
↑↑
-
↑↑
-
-
-
-
-
-
-
-
Ricucitura del tessuto urbano
mediante la riqualificazione dei
contesti urbani disaggregati,
attraverso interventi realizzativi in
termini di dotazione di standards e
servizi.
↑↑
↑
↑
-
-
-
-
↑
-
-
-
Nuove aree per insediamenti
prevalentemente residenziali,
favorendo la crescita di edilizia
agevolata di qualità attraverso
“ricuciture” dei vari insediamenti.
↑
-
-
↑↑
-
-
-
-
-
-
-
Rivisitazione delle attuali aree
produttive ed individuazione di
funzioni idonee e compatibili con le
attuali esigenze di mercato.
↑
-
-
-
↑↑
-
-
-
-
↑
-
↑
↑↑
-
-
-
↑↑
-
-
-
↑
-
Previsione di un nuovo casello
autostradale e viabilità in sponda
destra del Magra.
-
-
-
-
-
-
↑↑
-
-
-
-
Rafforzamento delle attività
economiche, in particolare, di quelle
turistico-ricettive, legate alla presenza
delle testimonianze della storia locale
ed alle qualità ambientali.
↑
↑↑
-
-
-
↑↑
-
-
-
↑↑
-
Applicazione dei principi della bioarchitettura e del risparmio di energia
e risorse.
↑
-
-
-
-
-
-
-
-
-
↑↑
Villafranca “Città internazionale del
Golf”, attraverso la definizione di una
proposta turistico-sportiva integrata:
Riqualificazione e potenziamento delle
aree sportive e ricreative.
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Piano Strutturale del Comune di Villafranca in Luniguiana
Gli obiettivi posti a fondamento del Piano Strutturale di Villafranca sono:
- Favorire lo sviluppo sostenibile, garantire la salvaguardia e il mantenimento dei beni comuni e
l’uguaglianza di diritti all’uso e al godimento dei beni comuni, nel rispetto delle esigenze legate alla
migliore qualità della vita delle generazioni presenti e future (art. 1, comma 1, L.R. 1/2005).
Concretamente l’obiettivo persegue azioni mirate a soddisfare e garantire le aspettative dei cittadini
in termini di servizi ambientali, sociali ed economici nonché garantire la vitalità permanente dei
sistemi – naturali, sociali e culturali – dai quali dipendono tali servizi.
-
Villafranca “Città internazionale del Golf”, attraverso questa infrastruttura, concepita come una
proposta turisticosportiva integrata, verranno valorizzate ed integrate, in un unico processo di
valorizzazione territoriale, le numerose “risorse” presenti (centri storici di Filetto e Malgrate, centri
sportivi di Villafranca e le varie “emergenze” presenti);
-
Recupero e riqualificazione dei centri storici e dei numerosi i borghi di particolare pregio storicoarchitettonico (Irola, Mocrone, Malgrate, Filetto, Villafranca, Virgoletta, Fornoli e Merizzo)
caratterizzati attualmente da fenomeni di degrado, anche attraverso la tutela e la riscoperta dei
valori culturali, la rivitalizzazione e la “crescita” dei borghi.
-
Ricucitura del tessuto urbano in particolare degli ambiti urbani caratterizzati da insufficiente
dotazione di servizi e standards mediante interventi volti ad offrire idonee ed adeguate attrezzature
integrate con il contesto;
-
Nuove aree per insediamenti prevalentemente residenziali con la costruzione di alloggi di edilizia
sovvenzionata/agevolata, di qualità e realizzati mediante “ricuciture” dei vari insediamenti ed utilizzo
della bioarchitettura;
-
Rivisitazione delle attuali aree produttive ed individuazioni di funzioni idonee e compatibili con le
attuali esigenze di mercato, con particolare riguardo per le aree caratterizzate da attività produttive
ora dimesse (Panda, Trada), per le quali si prevedono interventi volti alla eliminazione delle
situazioni comportanti degrado per il territorio mediante incentivi alla trasformazione dei volumi
esistenti;
-
Riqualificazione e potenziamento delle aree sportive e ricreative, valorizzazione e riqualificazione
degli impianti sportivi/ricreativi dell’area posta attorno al complesso “Villasport” e la contestuale
realizzazione di un centro direzionale/commerciale/residenziale;
-
Nuove strutture sportive anche di carattere agonistico;
-
valorizzazione e recupero delle emergenze presenti e dei beni storico – culturali, classificati come
Invariante dall’art. 6 del PS;
-
Nuovo casello autostradale e viabilità, il P.S. individua l’area all’interno della quale dovrebbe essere
realizzata tale nuova infrastruttura, demandando agli atti di governo del territorio comunali
l’accoglimento del progetto definitivo e l’attuazione dello stesso.
-
Presidio sanitario di primo soccorso all’interno del Palazzo Baracchini, dove verrà ubicata la sede
direzionale ASL;
-
Messa in sicurezza di abitanti e territorio attraverso interventi volti a prevenire rischi idro-geo-litomorfologici;
-
Rafforzamento delle attività economiche esistenti e promozione, in particolare, di quelle turistico–
ricettive e della vocazione del territorio alla residenza stabile e temporanea di qualità, legate in
modo particolare alla presenza delle testimonianze della storia locale e alle qualità ambientali. A tal
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
fine il PS prevede la possibilità, attraverso interventi sulle strutture esistenti e mediante la
costruzione di nuovi manufatti, di realizzare un’adeguata rete di strutture turistico-ricettive,
necessarie anche alle richieste generate dall’indotto relativo alle nuove previsioni urbanistiche
(Campo da golf, nuove strutture ludico-sportive, eventi culturali, etc.). Quest’ultime dovrebbero
comportare anche una ricaduta positiva diretta, in termini occupazionali e indiretta in termini di
rafforzamento delle attività economiche esistenti;
-
L’applicazione dei principi della bio-architettura e del risparmio di energia e risorse, attraverso la
definizione di norme vincolanti affinché gli interventi sugli edifici, sia esistenti che nuovi, vengano
realizzati seguendo le disposizioni della L.R. 1/2005 – Norme per l’edilizia sostenibile e della D.G.R.
12/7/2004, n. 24 – Linee guida per la valutazione della qualità energetica ed ambientale degli edifici
della Toscana, compatibilmente con il valore storico-architettonico degli edifici esistenti,
uniformandosi altresì anche con il dettami del D.Lgs. n. 311/2006, Disposizioni correttive ed
integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva
2002/91/CE, relativa al rendimento energetico in edilizia.
Gli interventi previsti dal RU di Villafranca hanno una esplicita e forte coerenza con gli obiettivi strategici
del Piano Strutturale comunale.
Secondo quanto stabilisce l’art. 52 del PS che disciplina il centri e nuclei storici, il RU dovrà prevedere
specifici progetti e politiche per la tutela e la riorganizzazione dei centri antichi, al fine di stabilire regole
volte alla valorizzazione dei manufatti esistenti e degli spazi di relazione mediante il recupero di
tecniche costruttive, dei materiali e dei colori originari che caratterizzano le peculiarità tipiche dei luoghi,
unitamente alla eliminazione di situazioni incongrue che costituiscono degrado. Inoltre, il RU
compatibilmente con le disposizioni in materia di tutela storico-architettonica degli edifici vigenti, dovrà
promuovere l’utilizzo di tecnologie e criteri progettuali volti all’utilizzo della bioarchitettura.
Per quanto riguarda la Disciplina del sottosistema sviluppato lungo assi viari (art. 54) il RU dovrà:
-
individuare le aree che sono suscettibili di completare in forme urbane più evolute gli insediamenti
esistenti, anche attraverso l’utilizzo di contenitori ed aree liberati da attività incongrue;
-
assicurare che il completamento della forma urbana del sottosistema avvenga attraverso il
rafforzamento di nuclei dotati di una pluralità di funzioni, evitando la saldatura lineare degli edifici e
la contestuale chiusura degli orizzonti visuali e la localizzazione in prossimità di beni storicoarchitettonici aggregati, ancora integri dal punto di vista architettonico e dell’impianto urbanistico;
-
individuare i servizi necessari per garantire il completamento del presente sottosistema e definire il
coordinamento degli accessi e dei percorsi per la fruibilità degli stessi;
-
Individuare la progettazione degli arredi urbani e le urbanizzazioni, tali contribuire al miglioramento
della qualità degli spazi pubblici ed al mantenimento e alla valorizzazione delle visuali più
significative.
-
individuare le aree da dedicare a parcheggi scambiatori e le modalità di gestione atte a scoraggiare
l’utilizzo del mezzo privato.
Secondo quanto stabilisce l’art. 54 del PS, “i nuovi insediamenti non dovranno interessare gli elementi
di maggior pregio della tessitura agraria”; inoltre “nelle aree di trasformazione e negli insediamenti
esistenti si dovranno individuare aree con caratteristiche di centralità che valorizzino l’identità
dell’insediamento e migliorino la qualità dei rapporti sociali, attraverso la progettazione o riprogettazione
degli spazi pubblici e il miglioramento della qualità degli arredi urbani e delle urbanizzazioni” (art. 53).
30
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
L’art. 57 del PS individua gli obiettivi per il sub-sistema della mobilità con riferimento alle seguenti
categorie:
a) grande direttrice di interesse nazionale: Autostrada Parma – La Spezia;
b) strada di supporto ai sistemi territoriali locali: Strada statale della Cisa;
c) la rete delle strade vicinali;
d) la rete urbana.
Per quanto concerne la grande direttrice di interesse nazionale, il PS recepisce dal PIT il ruolo della A
15 – Autostrada della Cisa come direttrice fondamentale del territorio della Toscana “di costa” e ne
persegue il miglioramento delle condizioni di funzionalità con adeguamenti anche ai fini della sicurezza.
Il Piano strutturale prevede anche la possibilità di realizzazione della nuovo casello autostradale in riva
sinistra del Magra con relativi raccordi alla viabilità statale e locale. A tale proposito il RU, al fine di
tutelare i valori percettivi esistenti sull’area d’intervento e garantire un adeguato inserimento
contestuale, dovrà individuare specifici criteri per la realizzazione della nuova infrastruttura,
coerentemente con l’art. 34 del Piano Strutturale che prevede per le nuove occupazioni di suolo:
-
“incentivazione alla realizzazione di strutture leggere ed amovibili e con collocazione tale da non
alterare o alterare il meno possibile le condizioni morfologiche e le sistemazioni fondiarie originarie;
-
specifiche misure di compensazione paesaggistica ed ambientale, da graduare in una logica di
riequilibrio della pressione antropica nei differenti sistemi e sottosistemi di paesaggio e delle
componenti ambientali; gli interventi relativi a nuove occupazioni di suolo o al recupero urbanistico
di aree degradate devono essere sottoposti ad una valutazione di sostenibilità paesaggistica la
quale avrà come obiettivo primario la caratterizzazione della qualità del paesaggio, con riferimento
sia agli aspetti storico-testimoniali e culturali, sia agli aspetti legati alla percezione visiva affinché si
possano definire le azioni di disturbo esercitate dalle citate trasformazioni e le modifiche introdotte
in rapporto alla qualità dell’ambiente”.
31
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Piano di assetto idrogeologico Bacino del Fiume Magra e Torrente Parmignola
Il PAI persegue le finalità della difesa idrogeologica e della rete idrografica, del miglioramento delle
condizioni di stabilità del suolo, del recupero delle aree interessate da particolari fenomeni di degrado e
dissesto, nonché della salvaguardia e valorizzazione degli assetti naturali.
Gli obiettivi del Piano, e di conseguenza le sue modalità di attuazione, si differenziano in relazione a
due categorie principali di aree (pericolose a livelli di rischio diversi) caratterizzate dallo stesso assetto
idrogeologico, ma da livelli di rischio diversificati.
Per le “aree pericolose (in dissesto o inondabili) che non comportano livelli di rischio”, il PAI individua i
seguenti obiettivi:
-
salvaguardia da nuovi insediamenti;
-
miglioramento dell’efficienza idrogeologica;
-
produzione controllata di sedimenti;
-
riqualificazione ambientale.
Per le “aree pericolose (in dissesto o inondabili) che comportano livelli di rischio elevato e molto
elevato” il PAI individua come obiettivo la mitigazione dei livelli di rischio accertati e la messa in
sicurezza.
Nell’ambito del territorio del bacino del F. Magra e del T. Parmignola valgono i seguenti indirizzi generali
vincolanti:
-
su tutto il territorio, comunque classificato in ordine al grado di pericolosità, è considerato prioritario
lo sviluppo di azioni diffuse e di comportamenti atti a prevenire e a non aggravare lo stato di
dissesto dei versanti, nonché ad aumentare l’efficienza idrogeologica del suolo e della copertura
vegetale;
-
sono considerate prioritarie anche le opere specifiche e puntuali destinate alla rimozione o alla
mitigazione del rischio di esondazione, o del rischio di frana, con riferimento alle aree, purché
coerenti con le indicazioni generali e specifiche contenute nel Piano;
-
sono ammessi tutti gli interventi che siano finalizzati al miglioramento dell’assetto idrogeologico
-
la trasformazione del bosco riveste carattere di eccezionalità ed è consentita nei casi e modi
attuale, purché coerenti con le indicazioni generali e specifiche contenute nelle presenti Norme;
previsti dalla normativa di settore vigente in funzione della riqualificazione idrogeologica dei
versanti;
-
le superfici interessate da fenomeni degradativi, denudate o con vegetazione diradata, qualora
comportino
rischio,
devono
essere
sottoposte
a
rivegetazione,
mediante
inerbimento,
rimboschimento, etc.;
-
nelle aree percorse da incendi boschivi devono essere approntate misure di contenimento
dell’erosione del suolo, anche mediante l’utilizzo del materiale legnoso a terra e di quello ricavato
dal taglio dei fusti in piedi;
-
nei territori boscati in abbandono e nelle aree cespugliate e prative un tempo coltivate, sono favoriti
interventi di recupero qualitativo dell’ambiente mediante l’introduzione di specie arboree ed
arbustive autoctone;
-
nelle zone soggette a intervento urbanistico attuativo, i Comuni devono introdurre la realizzazione di
sistemi di raccolta delle acque piovane, quali verde pensile, pavimentazioni drenanti e bacini di
ritenzione delle acque meteoriche urbane;
32
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
-
i Comuni promuovono, anche mediante incentivi, la realizzazione di sistemi di raccolta delle acque
piovane anche nelle aree già edificate;
-
le nuove opere stradali minori devono essere realizzate in modo tale da non interferire con la
stabilità dei versanti e di favorire l’aumento del tempo di corrivazione delle acque meteoriche;
-
deve essere promosso il recupero colturale di aree boscate e agricole in abbandono purché tale
recupero sia effettuato con modalità che concorrono alla prevenzione dei dissesti ed al
miglioramento dell’efficienza idrogeologica del suolo e del sovrasuolo.
Gli interventi vietati sui corsi d’acqua sono:
-
coperture e tombinature dei corsi d’acqua di ogni grandezza e portata, non inquadrabili fra i ponti e
gli attraversamenti;
-
opere di regimazione idraulica che comportino il restringimento della sezione dell’alveo;
-
guadi sommergibili, anche temporanei se per periodi superiori a 12 mesi, salvo motivate proroghe,
che modifichino il profilo dell’alveo;
-
nuove inalveazioni e rettificazioni dell’alveo dei corsi d’acqua di origine naturale;
-
pavimentazioni cementizie o, comunque, impermeabilizzazioni sostanzialmente continue del fondo
degli alvei.
Al fine di favorire lo sviluppo della vegetazione autoctona, la formazione di corridoi ecologici continui e
stabili nel tempo e nello spazio, l’incremento dell’ampiezza delle fasce tampone (filtrazione dei
sedimenti, rimozione dei nutrienti e degli inquinanti d’origine diffusa) e la stabilizzazione delle sponde, il
PAI individua le seguenti norme generali vincolanti:
-
deve essere promossa e/o mantenuta, sia in sinistra che in destra idrografica, una fascia di
-
il taglio a raso della vegetazione è vietato, ad eccezione dei tratti di alveo che attraversano centri
vegetazione riparia comprendente specie arboree, arbustive ed erbacee;
urbani o che siano interessati da attraversamenti e nei quali tale attività si renda indispensabile per
garantire la pubblica e privata incolumità;
-
il taglio della vegetazione posta in alveo deve essere limitato ad interventi selettivi di
ringiovanimento, finalizzati ad assicurare la funzionalità idraulica e la tutela della pubblica e privata
incolumità.
Il PAI inoltre, prevede:
-
il potenziamento della rete esistente di rilevamento dei dati meteoidropluviometrici e la sua
automazione per la disponibilità dei dati in tempo reale;
-
l’allestimento di campi sperimentali per il rilevamento dei parametri di efficienza idrogeologica del
suolo e del sovrasuolo;
-
l’installazione di un adeguato sistema di monitoraggio delle aree in dissesto;
-
il monitoraggio dell’andamento della linea di costa.
Gli interventi previsti dal RU di Villafranca, in particolare quelli che riguardano la riqualificazione della
sponda fluviale del fiume Magra, dovranno essere coerenti con i suddetti obiettivi del Piano di assetto
idrogeologico del Bacino del Fiume Magra.
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Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Piano di gestione ATO delle risorse idriche (ATO 1 Toscana Nord)
L'ambito territoriale ottimale n. 1, denominato Toscana Nord è definito dalla Regione Toscana
attraverso un processo di perimetrazione di aree sulla base di considerazioni idrografiche e socioeconomiche. Tale ambito, che ricopre la zona più settentrionale della Toscana, si estende dal confine
con la Liguria e l'Emilia Romagna fino a comprendere la piana di Lucca ed includere 51 Comuni
appartenenti a tre Provincie diverse (Lucca, Massa-Carrara, Pistoia), con una superficie complessiva di
2.883 kmq.
Il Piano d’Ambito promuove i seguenti obiettivi di carattere generale:
-
garantire il soddisfacimento qualitativo e quantitativo dell’utenza attraverso la conservazione delle
reti e delle fonti di approvvigionamento idrico;
-
garantire la funzionalità e il raggiungimento di adeguati standard del servizio di fognatura e
depurazione.
Il Piano individua cinque sistemi geografici distinti:
-
Lunigiana, interessata dal bacino toscano del Fiume Magra;
-
Garfagnana, che comprende l'alta e la media Valle del Serchio;
-
Alto e medio Bacino del Lima, affluente del Serchio, in Provincia di Pistoia;
-
Piana di Lucca;
-
Litorale Apuo-Versiliese, che include i bacini dei brevi corsi d'acqua che dalle Apuane vanno
direttamente in mare.
Il sistema Lunigiana, all’interno della quale ricade il Comune di Villafranca, è caratterizzato da una
buona copertura di acquedotto e da un’insufficiente copertura della rete fognaria e di depurazione.
Le fonti di approvvigionamento dell’area della Lunigiana sono costituite da 273 sorgenti, 22 pozzi e da 5
captazioni superficiali caratterizzate da una portata minima complessiva pari a 284 l/s e che consentono
mediamente nell’anno un approvvigionamento idrico pari a circa a 13 milioni di metri cubi.
Circa il 20% delle opere di presa delle fonti di approvvigionamento risultano in stato di conservazione e
funzionalità insufficiente e richiedono interventi di manutenzione straordinaria sulle opere civili e sugli
impianti meccanici. La rete di adduzione si estende per una lunghezza pari a 522 Km, di cui il 34%
necessita di sostituzione in quanto ha raggiunto il limite di servizio.
In particolare, per il Comune di Villafranca risulta necessario potenziare la capacità di stoccaggio delle
infrastrutture presenti poiché risulta carente di un volume di serbatoi pari a 60 mc.
La rete di distribuzione acquedottistica che si estende per 369 Km, di cui il 44% risulta vetusta,
necessita di interventi mirati alla riduzione delle perdite.
I collettori dei comuni della Lunigiana si estendono per una lunghezza pari a 187 Km, di cui circa il 39%,
ossia 73 Km, risulta messo in opera prima del 1966.
Il piano, al fine di garantire la funzionalità e il raggiungimento di adeguati standard del servizio di
fognatura e depurazione, prevede interventi di manutenzione straordinaria, di potenziamento delle
infrastrutture esistenti e di realizzazione di nuove opere tese a risolvere le criticità esistenti (ambientali,
di servizio o gestionali).
Gli interventi previsti dal RU di Villafranca, dovranno essere orientati ad incrementare la qualità e la
quantità dei servizi di base attraverso: la ristrutturazione delle reti (con la separazione delle acque nere
e bianche), l’ammodernamento degli impianti di depurazione esistenti, la realizzazione di nuove reti con
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Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
i relativi impianti di depurazione e l'uso di tecnologie e di criteri progettuali finalizzati al risparmio della
risorsa idrica.
Inoltre, il RU di Villafranca, per qual che riguarda la propria scala di competenza, dovrà verificare la
potenzialità delle reti esistenti e garantire il fabbisogno aggiuntivo di risorse idriche indotto dai processi
evolutivi del sistema insediativo.
Piano provinciale di gestione dei rifiuti
Il Piano provinciale per la gestione dei rifiuti urbani ed assimilati, promuove il raggiungimento dei
seguenti obiettivi:
Obiettivi per la raccolta differenziata
-
sollecitare i Comuni a fare una ricognizione dei regolamenti comunali sugli assimilati e di
predisporre un monitoraggio costante semestrale sull’andamento della raccolta differenziata;
-
raggiungere una percentuale di raccolta differenziata per la Lunigiana del 40% e per l’area di Costa
del 51% con una media provinciale del 49% tramite sistemi di raccolta “porta a porta” e accordi
settoriali con i principali produttori di rifiuti (aziende, servizi commerciali, etc.);
-
sviluppare ulteriormente il passaggio da un sistema di raccolta differenziata ad un sistema integrato
dei servizi (raccolta dei rifiuti indifferenziati interni, spazzamento e raccolta dei rifiuti urbani esterni,
raccolta differenziata dei rifiuti ingombranti, nonché quella finalizzata al recupero o a forme
particolari di smaltimento) che nell’ambito della sua progettazione abbia come scopo la riduzione
dei rifiuti effettivamente avviati a smaltimento finale. Tale sistema integrato deve essere organizzato
in modo da raggiungere gli obiettivi minimi di raccolta previsti dal Piano, garantire la
riorganizzazione dell’attuale rete di smaltimento e l’inserimento nel contesto urbano delle strutture
atte a raccogliere i rifiuti;
-
ridurre la quantità di rifiuti urbani prodotti del 2% circa per ogni anno;
-
garantire il mantenimento degli impianti esistenti (ASMIU-Massa, AMIA-Carrara, Impresa Costa
Mauro);
-
realizzare una linea biologica per la produzione di ammendante verde e una linea dedicata alla
trasformazione biologica (compostaggio) delle matrici organiche selezionate.
Obiettivi per lo smaltimento dei rifiuti urbani residui
-
modificare l’impianto esistente del Comune di Massa con particolare attenzione alla linea di
-
utilizzare le discariche di Lusuolo e di Pianza, l’utilizzo di entrambi i siti è da configurarsi come
-
completare e potenziare l’impianto di essiccazione, raffinazione e pellettizzazione in adiacenza
essiccazione, raffinazione ed eventuale pellettizzazione;
intervento di sistemazione di “discariche a rischio“;
all’impianto CERMEC che si trova nel Comune di Carrara;
-
realizzare una nuova discarica presso l’area di Tuffolo (Comune di Podenzana).
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Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Le azioni definite dal RU di Villafranca dovranno essere coerenti con gli obiettivi e i criteri definiti dal
Piano provinciale di gestione dei rifiuti e con la normativa nazionale e regionale in materia, prevedendo,
in fase di pianificazione attuativa, l’attuazione di idonee strategie e modalità gestionali, da verificarsi con
l’ente gestore del servizio, finalizzate alla riduzione della produzione dei rifiuti ed all’incentivazione della
raccolta differenziata.
Piano Provinciale di gestione dei rifiuti – stralcio “Piano provinciale delle bonifiche dei siti inquinati”
(Documento di avvio al procedimento).
In conformità con quanto previsto all’Art. 11 della L.R. n. 25/98, come modificata dalla successiva L.R.
n. 29/2002, il Piano delle bonifiche provinciale si pone i seguenti obiettivi:
-
definire i singoli ambiti di bonifica con perimetrazione delle aree interessate da procedimenti di
bonifica/messa in sicurezza;
-
elaborare un modello di analisi di rischio per la definizione della sensibilità ambientale dei siti
classificati dal Piano regionale delle bonifiche come a “medio termine” non ancora attivati così come
dei siti attivati ai sensi dell’articolo 9 – D.M. 471/99 non ancora attivati;
-
definire l’Anagrafe provinciale delle aree con iter procedurale od amministrativo non concluso;
-
definire l’Archivio provinciale delle aree con iter procedurale ed amministrativo concluso;
-
definire le quantità e le tipologie dei materiali derivanti dalle attività di bonifica;
-
stimare degli oneri finanziari per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e/o di
bonifica degli ambiti di bonifica definiti dal piano regionale.
Tutto ciò con lo scopo di fornire a tutti gli Organi pubblici coinvolti nella gestione del territorio (Provincia,
Comuni) uno strumento flessibile e aggiornabile che permetta di relazionare le informazioni legate al
tema delle bonifiche con i vari strumenti urbanistici quali ad esempio il Piano Territoriale di
Coordinamento.
La Regione Toscana ha approvato il Piano regionale di bonifica delle aree inquinate, come terzo stralcio
del Piano regionale di gestione dei rifiuti, con D.C.R. n. 384 del 21/12/1999.
Il documento individua anche i siti, ripartiti per Provincia, con necessità di intervento secondo la
seguente classificazione:
-
siti a breve termine, in cui è presente una fonte accertata di inquinamento con conseguente danno
ambientale in atto;
-
siti a medio termine, in cui è presente un potenziale rischio di inquinamento, ma ove non è stato
riscontrato un danno ambientale in atto;
-
siti oggetto di approfondimento, per i quali la Provincia, nell’ambito di realizzazione del Piano
provinciale, dovrà valutare i risultati delle ulteriori indagini svolte da ARPAT, su specifico incarico
della Regione Toscana (D.G.R. n. 786 del 13/07/1999), ai fini della effettiva classificazione della
priorità di intervento nonché dei termini di presentazione dei progetti;
-
siti con necessità di ripristino ambientale, generalmente in condizioni di degrado, dove sussiste la
necessità di un intervento mirato a riportare il sito in sicurezza da un punto di vista di rischio di
inquinamento, a condizioni compatibili con l'ambiente circostante.
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Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Nella Provincia di Massa Carrara il Piano ha individuato 42 siti, dei quali 26 (pari al 61,90%) non hanno
al momento attivato alcun iter procedurale. Il maggior numero di siti presenti nella Provincia di Massa
Carrara è rappresentato da aree industriali attive o dimesse (circa 51%), a cui fanno seguito discariche
(circa 30%) ed aree di
natura diversa, tra cui aree agricole e residenziali oggetto di eventi di
contaminazione accidentali o ricadenti all’interno del Sito di Interesse Nazionale (S.I.N.) di Massa
Carrara, come perimetrato dal DM 21/12/1999. Tra i siti inquinati di natura industriale, il piano individua
una grande presenza di laboratori e depositi lapidei (pari al 27% dei siti industriali), unitamente a
industrie metalmeccaniche e chimiche.
Per quanto riguarda il Comune di Villafranca in Lunigiana, il piano individua due discariche, una nella
Località di “La Pianza” classificata tra i siti a “breve termine”, e l’altra in zona “Terrarossa” da sottoporre
a ripristino ambientale.
Piano energetico provinciale di Massa Carrara
L'obiettivo del Programma energetico provinciale è quello di superare l’azione sporadica e priva di
coordinamento, orientandosi verso una maggiore efficacia delle azioni.
In particolare il Programma Energetico Provinciale promuove interventi diffusi ed azioni che si basano
su alcune linee guida fondamentali:
-
Il concetto delle migliori tecniche e tecnologie disponibili: in base a tale concetto, ogni qual volta sia
necessario procedere verso installazioni ex novo oppure verso retrofit o sostituzioni, è necessario
orientare le scelte verso soluzioni convenienti dal punto di vista della sostenibilità energetica.
-
La consapevolezza che molte azioni sono scarsamente gestibili dalla pubblica amministrazione
attraverso gli strumenti di cui normalmente dispone, ma vanno piuttosto promosse tramite uno
sforzo congiunto da parte di più soggetti e un forte coinvolgimento dell’utenza. In tale contesto si
rende necessaria la creazione di accordi tra i vari soggetti che, in modo diverso, concorrono alla
determinazione dei fattori alla base delle scelte di tipo energetico. In questo modo si vogliono porre
le condizioni affinché si creino dei meccanismi autonomi e sostenibili che conducano il sistema
energetico comunale verso standard di efficienza più elevati.
-
I singoli interventi, qualora ritenuti particolarmente efficaci, devono avere una funzione dimostrativa;
in quest'ottica che si inseriscono gli interventi sugli edifici di proprietà o gestione pubblica che hanno
un duplice obiettivo poiché, oltre ad apportare benefici diretti per quanto riguarda il risparmio
energetico, costituiscono delle azioni dimostrative che agiscono come stimolo per il settore privato.
Il ruolo che si delinea per la Provincia, non è tanto quello di esecutore di interventi, quanto piuttosto
quello di promotore e coordinatore di azioni, con l'obiettivo che queste possano estendersi all'intero
territorio provinciale coinvolgendo anche i Comuni più piccoli.
Il Programma Energetico Provinciale di Massa Carrara definisce delle linee d’azione per quanto
riguarda i seguenti settori: usi civili, attività produttive, trasporti, produzione termoelettrica, fonte eolica,
fonte di biomassa, fonte idroelettrica, fonte solare.
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Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Per quanto riguarda gli usi civili e la domanda di energia termica, il Programma prevede interventi sul
parco edilizio esistente e di nuova costruzione in particolare: il miglioramento delle trasmittanza di
serramenti e delle coperture, l’introduzione del solare termico per acqua calda sanitaria e
all’efficientizzazione degli impianti termici.
Per quanto concerne invece gli usi finali elettrici nel settore residenziale, il programma prevede una
riduzione dei consumi attraverso incentivi per la promozione dei prodotti ad alta efficienza con
campagne articolate che coinvolgano produttori, rivenditori e distributori elettrici o ESCO.
Da un’analisi effettuata nei Comuni di Massa Carrara e della Lunigiana è emerso come gli edifici
scolastici rappresentino un settore di rilievo nel quale è necessario verificare la possibilità di utilizzare
l’energia in modo più razionale. Da tale analisi è emersa la necessità di intervenire sulla maggior parte
degli edifici per migliorarne le prestazioni energetiche e il confort termico degli occupanti.
Per ridurre il fabbisogno energetico termico delle strutture pubbliche, il piano persegue una maggiore
efficienza energetica, attraverso interventi sull’involucro dell’edificio (intervento “retrofit” su struttura
esistente) o migliorando le prestazioni dell’intero impianto termico (inteso come produzione,
distribuzione, regolazione ed utilizzo finale del calore nei rispettivi ambienti).
Per quanto concerne i consumi legati alle attività produttive, eventuali possibilità di un effettivo
miglioramento delle prestazioni energetiche saranno da ricercare nell’innovazione tecnologica delle
macchine utensili e nella possibilità di generare energia elettrica in loco, nella maniera più conveniente
dal punto di vista economico, ma anche ambientale (ad oggi sono utilizzati, in gran parte, dei generatori
diesel dislocati nei vari siti).
Inoltre, il Programma ipotizza un possibile incremento futuro di energia idroelettrica del 10-15% rispetto
alla situazione attuale attraverso: interventi sugli acquedotti, riutilizzo di manufatti preesistenti o utilizzo
di impianti micro-idraulici posizionati direttamente sul letto del fiume.
Il Programma considera la fonte eolica tra le più promettenti per la produzione di energia rinnovabile,
sia dal punto di vista tecnico che economico.
A tal proposito la Regione Toscana ha predisposto le "Linee guida per la realizzazione di impianti eolici"
ed ha individuato un elenco di siti di elevato valore naturalistico e avifaunistico, in cui non è opportuna
l’installazione di impianti eolici.
In considerazione del fatto che le aree inopportune coincidono con una buona parte dei potenziali siti
eolici indicati, è evidente che gran parte del potenziale indicato in precedenza verrebbe messo in
discussione dall'applicazione delle suddette linee guida.
Tuttavia, dato l'interesse che comunque può avere la fonte eolica per la sostenibilità energetica e
ambientale, la Provincia ritiene opportuno analizzare più nel dettaglio l'effettiva criticità che potrebbe
sorgere dall'installazione di impianti eolici nelle diverse aree appenniniche.
Il programma inoltre promuove l’energia da biomasse agro-forestali ottenuta da materia organica di
origine biologica come: residui forestali (compresi i residui derivanti dalla manutenzione del verde
pubblico e privato), residui agricoli e specie vegetali espressamente coltivate a scopo combustibile,
reflui zootecnici, residui industriali legnosi, residui industriali agroalimentari, frazione organica degli
R.S.U. L’energia da biomassa di norma comporta: una valorizzazione dei sottoprodotti e dei residui
organici; un risparmio nei costi di smaltimento; uno stimolo alle industrie del settore; un’apertura del
mercato dell’energia agli operatori agricoli; una diversificazione e un’integrazione delle fonti di reddito
per il settore agricolo; l’utilizzo di aree marginali; nuova occupazione; la riduzione delle emissioni di
CO2, SO2, Nox, ecc.; un corretto smaltimento di residui organici. Per quanto riguarda l’energia da
biomassa, il Programma ipotizza, almeno nel breve periodo, una tipologia di recupero energetico che
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Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
preveda la realizzazione di impianti di teleriscaldamento di piccola taglia di tipo diffuso eventualmente
associati a sistemi cogenerativi basati su cicli rankine a fluido organico (ORC), una tecnologia già
affidabile con costi di investimento contenuti, in grado di fornire buone prestazioni energetiche a basse
potenze.
In quest’ottica il RU di Villafranca, coerentemente con gli obiettivi e le azioni espresse dal Programma
energetico provinciale di Massa Carrara, dovrà promuovere interventi finalizzati al risparmio energetico
ed all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
Piano locale di sviluppo rurale
Il Piano locale di sviluppo rurale, all’interno del quadro propositivo, prevede i seguenti interventi:
-
comparto produzioni vegetali: realizzazione e adeguamento di strutture per la conservazione,
trasformazione e commercializzazione delle produzioni vegetali ottenute nell’azienda richiedente,
nonché quelle di provenienza extra-aziendale, nel limite massimo del 30% della produzione
aziendale. Nel settore ortofrutticolo gli investimenti sono limitati alla trasformazione dei prodotti di
provenienza aziendale;
-
comparto produzioni zootecniche: miglioramento delle strutture e delle attrezzature di allevamento
al fine di favorire la riduzione dei costi di produzione e/o il miglioramento delle caratteristiche
qualitative del prodotto, il miglioramento delle condizioni di igiene delle produzioni e del benessere
degli animali allevati senza aumento della capacità produttiva;
-
comparto produzioni vegetali: adeguamento e miglioramento delle strutture e attrezzature
produttive allo scopo di conformarsi a nuovi requisiti minimi in materia di normativa igienico
sanitaria e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro;
-
comparto produzioni zootecniche: realizzazione, ristrutturazione, ammodernamento tecnologicoinnovativo e miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie di piccoli impianti aziendali per la
trasformazione del latte ovinocaprino, al fine di migliorare e/o riconvertire la produzione e/o
migliorare la qualità del prodotto e/o ridurre i costi di produzione;
-
infrastrutture: investimenti aziendali per il miglioramento delle strutture agricole, ricostruzione.
Inoltre, il piano rurale di sviluppo locale individua come interventi di carattere generale da attuare in
funzione di obiettivi e prestazioni attese:
-
il ripristino e la valorizzazione degli elementi tradizionali del paesaggio agrario aventi rilevanza
paesaggistica e/o ambientale;
-
gli interventi per impianti irrigui;
-
l’adeguamento e il miglioramento delle strutture ed attrezzature produttive;
-
l’adeguamento strutture e sostituzione attrezzature finalizzati ad un minor impatto ambientale delle
pratiche agricole e/o al risparmio energetico;
-
l’adeguamento e la ristrutturazione di elementi del patrimonio edilizio rurale dell’azienda;
-
il recupero di elementi non produttivi del patrimonio aziendale di interesse archeologico o storico;
-
gli investimenti aziendali per la valorizzazione della qualità delle produzioni agricole;
-
l’introduzione o il mantenimento dei metodi dell’agricoltura biologica;
39
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
-
l’introduzione o il mantenimento dei metodi di produzione integrata;
-
la gestione di terreni agricoli con finalità ambientali, paesaggistiche e faunistiche;
-
gli interventi forestali;
-
la diversificazione delle attività del settore agricolo con la realizzazione e l’adeguamento di strutture
per l’agricampeggio, l’adeguamento locali aziendali e l’acquisto di attrezzature per lo svolgimento di
attività artigianali,
-
gli interventi su fabbricati aziendali;
-
la ricostituzione del potenziale agricolo danneggiato da disastri naturali e l’introduzione di adeguati
strumenti di prevenzione.
Per i territori ricadenti nella Comunità Montana della Lunigiana oltre a quanto già indicato per l’intera
Provincia di Massa-Carrara, il piano definisce i seguenti interventi:
-
realizzazione e miglioramento delle strutture del pascolamento e dell’alpeggio (compreso il
miglioramento dei prati pascolo), finalizzati alla riduzione dei costi di produzione e/o alla tutela del
miglioramento dell’ambiente naturale e delle condizioni di igiene, di sanità e di benessere degli
animali;
-
investimenti aziendali per il miglioramento delle strutture agricole;
-
imboschimento dei terreni agricoli.
Il piano promuove un ulteriore obiettivo, ossia la riqualificazione della foresta del territorio provinciale
come perno dello sviluppo economico della zona attraverso l’esaltazione delle sue tre funzioni:
economica, ambientale, sociale. Per quel che riguarda la funzione economica, è necessario perseguire
con determinazione la strada della diversificazione, in particolare:
-
per la produzione del legno: studiare e definire delle strategie che consentano di incrementare il
valore aggiunto, individuando nuovi mercati, nuovi canali distributivi e nuovi tipi di produzione;
-
sviluppare la produzione di castagne e di prodotti del sottobosco anche attraverso azioni mirate alla
loro valorizzazione commerciale;
-
per l’attività faunistica: garantire attraverso opportuni interventi mirati in particolare alla gestione del
-
sviluppare l’interazione tra allevamento di animali domestici (in particolare capre e maiali) e il
sottobosco la possibilità per la fauna selvatica di sostenersi;
bosco;
-
facilitare la fruizione turistica del bosco.
La funzione ambientale del territorio rurale, deve essere affrontata almeno sotto due aspetti:
-
le caratteristiche paesaggistiche, il cui miglioramento è uno dei perni per la valorizzazione turistica
della zona;
-
gli aspetti ambientali di carattere idrogeologico e quelli legati agli incendi.
La funzione sociale del territorio rurale riguarda soprattutto il rapporto tra comunità locali e foreste, in
particolare il piano prevede le seguenti azioni:
-
rafforzare, attraverso opportune e adeguate azioni di comunicazione e animazione, la
-
sostenere le attività economiche private legate all’attività forestale coerenti con il principio della
consapevolezza dell’importanza della foresta all’interno del territorio provinciale;
sostenibilità;
-
sviluppare forme collettive di gestione della foresta, attivando forme di delega da parte dei
proprietari a favore di imprese, consorzi, società di servizio;- coordinare le azioni legate
all’incentivazione del turismo, e in particolare quelle legate alla segnaletica, alla sentieristica, alla
produzione di guide, alle infrastrutture di accoglienza;
40
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
-
creare mercati legati all’ingegneria naturalistica e alle costruzioni in legno.
La specificità del territorio rurale del Comune di Villafranca rende indispensabile perseguire tali obiettivi
e azioni di ambito rurale, in particolare in fase di pianificazione attuativa degli interventi.
Piano di promozione dei turismi provinciali
Dall’analisi del quadro di riferimento rappresentato dal Piano Regionale di Sviluppo Economico (PRSE),
dal Testo Unico delle norme del turismo e dalla normativa di disciplina del commercio si individuano i
seguenti obiettivi:
-
rafforzare i sistemi locali supportando programmi finalizzati allo sviluppo sostenibile e privilegiando
l’integrazione delle attività turistiche con altri settori economici e produttivi, con particolare
riferimento alla qualificazione della rete distributiva e dei servizi;
-
realizzare infrastrutture pubbliche fortemente orientate alla creazione di una nuova offerta turistica e
-
orientare l’azione verso interventi che garantiscano la tutela e la valorizzazione del patrimonio
qualificati centri commerciali naturali in grado di rivitalizzare anche le aree interne e i centri minori;
ambientale e culturale e determinino un più significativo sviluppo occupazionale anche nelle aree
meno terziarizzate, puntando nel contempo alla destagionalizzazione delle attività turistiche;
-
proseguire il programma di rilancio del sistema termale toscano sostenendo la qualificazione
complessiva delle diverse componenti dell’offerta e portando a compimento i processi di
privatizzazione delle gestioni delle aziende ex EAGAT. In tale contesto si integrano anche gli
interventi per una più complessiva armonizzazione delle politiche di carattere sanitario e territoriale;
-
creare un più ricco mix di offerta turistico-ricettiva e commerciale che, privilegiando la
valorizzazione e il riuso del patrimonio edilizio esistente e l’introduzione di innovazione
organizzativa e tecnologica, sia caratterizzato da un alto rapporto qualità/prezzo;
-
supportare la creazione e il rafforzamento di reti di piccole e medie imprese caratterizzate da
elementi di innovazione e in grado anche di rispondere alle eterogenee, crescenti esigenze delle
nicchie di mercato;
-
sostenere processi di certificazione ambientale di aree, anche sovracomunali, e di specifici
segmenti di offerta turistica e ricettiva in stretto raccordo con gli organismi internazionali operanti
nel campo del turismo sostenibile; rafforzare la rete dei servizi e degli uffici di informazione e
accoglienza turistica collegata a programmi di qualificazione strettamente connessi all’operatività
delle Agenzie per il Turismo;
-
consolidare l’attività degli Osservatori Regionali del Commercio e del Turismo come componente
dell’Osservatorio economico garantendo il coinvolgimento diretto degli Enti Locali, dei soggetti
pubblici, delle istituzioni e delle forze economiche e sociali interessate.
Il RU di Villafranca, coerentemente con gli obiettivi individuati nel piano di promozione dei turismi
provinciali, dovrà promuovere e rafforzare attività turistiche sostenibili e di qualità legate alla storia
locale e al territorio.
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Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Piano di indirizzo delle attività e dei beni culturali
Il Piano individua una “strategia culturale” che unifica interventi per la formazione e la cultura, in quanto
la diffusione delle conoscenze è un supporto fondamentale per un coinvolgimento democratico dei
territori e per la pianificazione coerente degli interventi sui territori stessi.
Gli obiettivi generali sono quindi:
-
potenziamento dell’intervento per la conservazione, il recupero funzionale e la valorizzazione del
patrimonio di interesse storico, artistico, ambientale e culturale;
-
organizzazione dei servizi in reti territoriali, mediante la cooperazione e la messa in comune delle
risorse. È necessario quindi integrare le reti museali toscane nelle reti nazionali e internazionali,
integrare le grandi istituzioni culturali di rilievo regionale con i servizi di livello territoriale, realizzare il
catalogo regionale dei beni culturali mediante l’integrazione delle risorse informative dello Stato,
della Regione, delle autonomie e delle istituzioni locali;
-
produzione di un testo unico delle leggi in materia di beni e attività culturali che innovi la
legislazione sui musei, disciplini gli interventi di investimento nei beni culturali, incorpori le recenti
leggi sulle biblioteche, sulle istituzioni culturali e sugli interventi di carattere interculturale.
Gli obiettivi ad integrazione di quelli previsti dal Piano di indirizzo delle attività e dei beni culturali:
-
per i musei, i beni culturali e l’arte contemporanea: rendere il museo un luogo di produzione e di
comunicazione culturale, un centro di elaborazione di una coscienza viva della conservazione e
della valorizzazione culturale, dove poter sviluppare e qualificare la produzione artistica
contemporanea. Gli interventi saranno quindi di recupero e valorizzazione delle collezioni, sviluppo
della fruibilità e dei servizi (ogni museo dovrà avere la sua ”carta dei servizi”), di promozione
attraverso strategie di marketing, di qualificazione del rapporto tra museo e attività produttive del
territorio e le vocazioni artigianali locali, di coinvolgimento dei giovani;
-
per le biblioteche e gli archivi: dovranno configurarsi come punti di servizio di una grande rete
documentaria integrata e legarsi alle comunità locali, come luoghi di documentazione della realtà
locale. Necessaria è l’integrazione degli archivi nelle reti locali e la valorizzazione dei loro patrimoni
in quanto strumenti per la ricerca e la didattica perché concorrono a garantire il diritto
all’informazione per i cittadini;
-
per gli istituti e le attività culturali: integrazione nelle reti bibliotecarie e mussali;
-
per il patrimonio architettonico d’interesse storico artistico e culturale: definire una configurazione
adeguata alla Carta del rischio come strumento innovativo di conoscenza e documentazione delle
caratterizzazioni ambientali e culturali e per le politiche di conservazione e recupero del patrimonio.
Particolare attenzione deve essere rivolta ai beni archeologici, ai beni architettonici ed ai contenitori
di beni artistici e culturali edificati dopo il 1950. Si propone di definire un programma operativo, un
“obiettivo archeologia” rivolto ai beni, musei, siti ed aree archeologiche, che può interessare sia i
progetti di recupero, allestimento e valorizzazione delle collezioni museali, con particolare
attenzione alla formazione di reti fra le istituzioni e il territorio, sia le zone marginali, sia i recuperi e
le valorizzazioni di antichi ambienti e luoghi delle attività lavorative e produttive;
-
per lo sviluppo di strategie interculturali: si prevede la realizzazione del progetto “Porto Franco.
Toscana terra dei popoli e delle culture” che si occuperà della verifica e l’ampliamento della rete
2000 dei “centri interculturali”, della realizzazione di “campus” affrontando temi delle culture dello
42
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
spettacolo, della condizione giovanile e delle generazioni anziane, della produzione di materiali
didattici per la scuola e di strumenti informativi rivolti alla popolazione toscana nel suo insieme.
Per ogni Provincia vengono individuati degli obiettivi operativi, in particolare per la Provincia di MassaCarrara, è previsto:
-
per musei e beni culturali: realizzazione del progetto di “Sistema museale”, con particolare
attenzione agli aspetti gestionali, definizione dell’assetto organizzativo del sistema castelli e borghi,
valorizzazione e tutela del paesaggio;
-
per le biblioteche e gli archivi: collegamento in rete di tutte le biblioteche della provincia,
miglioramento del servizio delle biblioteche al pubblico attraverso l’utilizzo anche dei media e delle
nuove tecnologie, completamento dell’inserimento dei cataloghi delle biblioteche in rete,
pubblicazione degli inventari degli archivi storici finora riordinati, regolamentazione dell’accesso ai
documenti da parte dell’utenza, studio per la costruzione della rete informatizzata degli archivi
anche al fine del suo collegamento con le altre reti documentarie;
-
per le attività culturali: prosecuzione delle attività consolidate nel settore delle mostre, rafforzamento
della presenza all’interno del progetto regionale “Arte Contemporanea”;
-
per l’interculturalità: prosecuzione della azioni afferenti la valorizzazione delle differenze e quindi la
multiculturalità.
L’elaborazione del RU di Villafranca, coerentemente con gli obiettivi individuati nel piano di promozione
dei turismi provinciali, costituisce una opportunità che potrebbe configurarsi come strumento di
conoscenza e documentazione delle caratterizzazioni ambientali e culturali e per le politiche di
conservazione e recupero del patrimonio comunale.
Patto per lo Sviluppo Locale
Il Patto per lo Sviluppo Locale (P.A.S.L.) è “uno strumento di adesione volontaria, di natura negoziale
tra la Regione, gli enti locali, le parti sociali, le associazioni ambientaliste e altri soggetti pubblici e
privati, per il coordinamento e l’integrazione delle rispettive determinazioni programmatorie e
progettuali”.
Il P.A.S.L. è, quindi, uno strumento locale di governance cooperativa che integra soggetti (pubblici e
privati), strumenti (tra i quali P.R.S., P.I.T., P.T.C. e P.S.) e finanziamenti (erogati da U.E., Stato,
Regione e altri enti e/o organizzazioni). Come tale, il P.A.S.L. ha dimensione e valenza strategica e si
propone di individuare le priorità dello sviluppo locale raccordandole, opportunamente, con le
programmazioni e le priorità d’intervento settoriali della Regione Toscana.
Nella strutturazione e programmazione del proprio intervento a favore dello sviluppo locale, la Provincia
di Massa-Carrara ha adottato un metodo di mappatura sia delle risorse sia degli intenti progettuali
diffusi nel territorio e di successiva definizione, tramite lo strumento concertativo, delle finalità cui
indirizzare tali risorse ed intenti.
Pertanto, sulla base di quanto previsto dal protocollo d’intesa richiamato che istituisce e regola il
P.A.S.L. provinciale, sono individuati tre assi che identificano gli obiettivi strategici perseguiti dalla
programmazione provinciale come linee guida di intervento:
-
sistema delle imprese, dell’innovazione e dei beni culturali;
43
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-
sistema delle infrastrutture;
-
sistema dell’ambiente;
Il sistema della montagna, la cui valorizzazione rappresenta un’opzione programmatica importante, può
essere identificato da interventi che si collocano all’interno di ciascuno degli assi.
Ogni asse si articola in una serie di misure che rappresentano le aree tematiche cui rivolgere gli
interventi per riuscire a concretizzare il relativo obiettivo strategico, mentre ciascuna misura, a sua volta,
contempla una pluralità di azioni identificative di altrettanti interventi o ambiti progettuali (svolti e descritti
in “schede progettuali”).
Per quanto riguarda l’asse “sistema delle imprese, dell’innovazione e dei beni culturali”, l’obiettivo
generale è quello di intervenire a rafforzare e recuperare elementi di competitività dei sistemi economici
locali attraverso 2 misure:
-
la prima misura (Competitività e territorio), articolata in due azioni, riguarda interventi complessi
rivolti in termini sistemici ai settori produttivi che caratterizzano la Provincia di Massa Carrara. La
prima azione “Politiche per i sistemi produttivi” riguarda il distretto lapideo (di cui si sostiene il
Programma messo a punto dal Comitato di Distretto e le proposte presentate a valere sulla
manifestazione d’interessi della R.T.), il settore della metalmeccanica (per il quale si ritiene di
consolidare la propensione a proporsi come comparto industriale trainante della Provincia,
attraverso la realizzazione e gestione di un centro per il trasferimento tecnologico e la ricerca
applicata), la nautica da diporto (settore di interesse crescente che necessita della creazione di una
rete di servizi dedicata), il sistema rurale (ove la vocazione del territorio della Lunigiana, che mira
ad uno sviluppo integrato di elementi complementari, quali turismo, ambiente, produzioni
agroalimentari tipiche e prodotti culturali, risulta valorizzata dalla proposta di istituzione di un
distretto rurale coincidente con i confini amministrativi di quell’area). La seconda azione “Progetti
integrati” riguarda un articolato intervento del Comune di Carrara (ovvero il complessivo riassetto
dei bacini marmiferi e la loro valorizzazione turistica e culturale), un’analisi tecnicoeconomica che
partendo dalle risultanze di un precedente studio dell’I.R.P.E.T. individui la soluzione più idonea al
superamento dell’attuale utilizzo dell’area del campo d’aviazione di Marina di Massa (in un’ottica di
sviluppo turistico di qualità, al fine di allungare la stagionalità rispetto ai soli mesi estivi, nel rispetto
assoluto della naturalità dei luoghi e con piena garanzia di mantenimento delle funzioni di presidio
eliportuale per finalità di protezione civile), le condizioni di agibilità di un circuito integrato che
valorizzi i borghi ed i beni culturali della Lunigiana;
-
la seconda misura, riguarda, invece, interventi più direttamente connessi con il sistema delle
imprese, sia di carattere sistemico (credito, promozione, innovazione, nuovo ruolo del Consorzio
ZIA) che settoriale (commercio e turismo). Per l’asse strategico “infrastrutture” l’obiettivo generale è
quello di intervenire a rafforzare il sistema infrastrutturale di area attraverso due tipologie di Misure:
la prima propone interventi di forte valore strategico che riguardano l’accessibilità e la
razionalizzazione dei flussi interni anche a carattere intermodale; la seconda focalizza gli interventi
sulle infrastrutture per i sistemi produttivi;
-
per l’asse “ambiente” gli obiettivi generali sono rivolti al superamento delle principali criticità
attraverso 2 misure: la prima che riguarda l’inquinamento dei suoli, l’erosione della costa, il
problema degli R.S.U. sia dal punto di vista della implementazione della infrastrutture pubbliche che
dal punto di vista gestionale, le problematiche ambientali legate all’estrazione del marmo;
la
seconda è invece orientata alla identificazione messa in rete e valorizzazione delle caratteristiche
ambientali, segnatamente collocate nella zona della Lunigiana.
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Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Il monitoraggio dell'attuazione del P.A.S.L. sarà condotto a livello di singoli progetti. In particolare
ciascun progetto compreso nel P.A.S.L. sarà sottoposto a: monitoraggio finanziario, monitoraggio
procedurale, monitoraggio fisico. La Provincia organizzerà i flussi informativi da e verso i soggetti
attuatori degli interventi e gestirà i rapporti con i medesimi; mentre i soggetti attuatori degli interventi
forniranno alla Provincia, alle scadenze prefissate, i dati di monitoraggio di propria competenza.
Piani di sviluppo della Comunità Montana della Lunigiana
Il Piano di sviluppo della Comunità Montana della Lunigiana, è stato costruito attraverso quattro
importanti convegni tematici coinvolgendo gli Enti Locali, i soggetti economici, i portatori di interesse, i
Comuni. Il piano ha come finalità principale il consolidamento e lo sviluppo delle attività economiche ed
il miglioramento della qualità dei servizi erogati dalla Comunità Montana stessa e dagli enti locali ad
essa appartenenti. Il Piano individua inoltre gli interventi prioritari per la salvaguardia e valorizzazione
dell’ambiente da realizzarsi mediante il riassetto idrogeologico, la sistemazione idraulico-forestale, l’uso
delle risorse idriche, la conservazione del patrimonio dei monumenti, dell’edilizia rurale, dei centri storici
e del paesaggio rurale e montano ai fini dello sviluppo civile e sociale. Il piano contiene una attenta
analisi dello stato dell’economia e della società lunigianese per mettere in luce i punti di forza, di
debolezza, le opportunità e le minacce che caratterizzano il territorio montano.
In sintesi, gli obiettivi che il Piano di sviluppo della Comunità Montana della Lunigiana vuole
raggiungere sono:
-
ricostruire l’identità culturale della Lunigiana quale elemento di unicità per dare valore alle
produzioni agricole, al bosco e alle relative filiere, all’enogastronomia, al patrimonio naturalistico,
storico, culturale ed archeologico;
-
creare le condizioni strutturali per lo sviluppo del sistema rurale al fine di riportare il lavoro in
Lunigiana, rafforzare il sistema produttivo comprensoriale nell’ambito del costituendo Distretto
Rurale, fare della Lunigiana il cuore di un’area vasta interregionale dal Mar Tirreno al Po.
In particolare, il Piano individua i seguenti assi di intervento:
1. Sviluppo del sistema rurale: si intende promuovere, il sostegno, consolidamento e rafforzamento
della vasta popolazione di piccole imprese, a carattere soprattutto familiare, purché impegnata in
produzioni di tradizione e di qualità, che potranno affiancarsi alle strutture già esistenti. I settori su cui
concentrare le azioni saranno incentrate su:
-
settore viti-vinicolo, olivicolo, apicoltura, farina di castagne, filiera del grano;
-
filiera del bosco, per un utilizzo sia legato alle biomasse che alla produzione di legno, con
riferimento, ad esempio all’edilizia rurale e all’impiego in agricoltura;
-
trasformazione dei prodotti agro-alimentari;
-
zootecnia e trasformazione di prodotti zootecnici;
-
turismo rurale.
2. Sviluppo dell’imprenditorialità ecosostenibile: gli interventi andranno a favorire iniziative di
delocalizzazione di attività produttive quali l’outsourcing di grandi imprese nonché a sostenere la
creazione di nuove imprese che intendano puntare su innovazione, studi e ricerche, meglio se a
45
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
supporto delle eccellenze produttive già esistenti e, in ogni caso, a ridotto impatto ambientale e
paesaggistico.
3. Sviluppo dell’offerta turistica; si punta su un’industria turistica intelligente che dovrà diventare uno
degli elementi trainanti del sistema economico locale, una sorta di “vetrina” della tradizione enogastronomica ma anche del patrimonio storico, archeologico e naturalistico in modo da creare un
“sistema turismo”. L’obiettivo principale dello sviluppo dell’offerta passa attraverso l’allungamento dei
tempi di permanenza nell’area lunigianese e si articola su più fronti:
-
turismo naturalistico e agricolo, attraverso la salvaguardia e la valorizzazione del “Sistema territorio”
della Lunigiana, azioni per il recupero, la salvaguardia e lo sfruttamento della rete dei sentieri e
delle relative strutture di supporto (rifugi, foresterie), nonché per il recupero e il potenziamento della
fruibilità delle A.N.P.I.L. e dei Parchi, etc.;
-
turismo culturale, articolato sulla rete dei musei della Lunigiana, sul sistema dei castelli e dei borghi
e sul circuito delle pievi e del patrimonio artistico e architettonico (chiese, palazzi, etc.), sulle
emergenze e sulle risorse archeologiche, sulle tradizioni (il maggio, le fiere, etc.) e sulle
manifestazioni;
-
rafforzamento della rete dei soggetti istituzionali e non che agiscono sul comparto, Comuni,
Provincia di Massa, A.P.T., Camera di Commercio, associazioni tra operatori del settore per una più
efficace attività promozionale e i potenziamento dell’incoming;
-
riqualificazione delle strutture ricettive con particolare riferimento a quelle esistenti, sia di tipo
tradizionale alberghiero che di tipo agrituristico e bed & breakfast e al progetto “Borghi vivi” per la
riqualificazione del patrimonio abitativo da rendere fruibile attraverso l’ospitalità diffusa;
-
formazione professionale degli addetti al comparto.
3. Rafforzamento dell’identità culturale d’area: sono necessari interventi finalizzati al recupero e allo
studio del patrimonio culturale per sostenere le iniziative di ricerca e confronto culturale. Il “sistema”
deve inoltre prevedere la creazione di una rete di offerta culturale legata alle manifestazioni e agli
spettacoli quali momenti di condivisione e promozione del patrimonio delle conoscenze.
4. Valorizzazione delle risorse umane: sul fronte della scuola è necessario attivare iniziative per il
miglioramento del trasporto degli studenti per la riduzione dei disagi a carico delle zone montane e
favorire lo svincolo delle scelte sul percorso di studi dalle difficoltà logistiche. Saranno, inoltre,
intraprese iniziative per l’avvicinamento della scuola al mondo del lavoro.
4. Valorizzazione e tutela delle risorse ambientali: le iniziative di salvaguardia del territorio sono:
-
il mantenimento dell’antropizzazione, attraverso le azioni per il sociale previste nella linea di
intervento dedicata al miglioramento della qualità di vita, assicurando il presidio del territorio e la
prevenzione del degrado;
-
lo sviluppo di attività produttive sostenibili legate alle filiere della tipicità, con particolare riferimento
alla filiera del bosco, attraverso le azioni previste nella linea di intervento dedicata
all’imprenditorialità ecosostenibile che possono contribuire ad ampliare la quota di territorio
presidiata dall’uomo.
5. Miglioramento del sistema delle infrastrutture e dei trasporti: sul fronte delle infrastrutture viarie deve
essere potenziato il livello di accessibilità per tutte le zone quale prerequisito per lo sviluppo economico,
il miglioramento delle condizioni di vita e la fruibilità del territorio, attraverso:
-
la messa in sicurezza della rete viaria autostradale e il potenziamento con nuovo svincolo per il
decongestionamento dei due già esistenti su Aulla e Pontremoli;
-
il potenziamento dei trasporti pubblici su rotaia, con una modulazione stagionale;
46
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
-
la razionalizzazione del trasporto pubblico su gomma.
6. Miglioramento della qualità di vita: gli interventi vanno ad agire sulla sfera del sociale a sostegno di
iniziative per:
-
l’aggregazione della popolazione anziana sia con iniziative specifiche ma soprattutto con il loro
coinvolgimento nelle attività che prevedono l’uso del patrimonio storico-culturale locale quali ad
esempio la promozione dei prodotti tipici, l’assistenza all’interno sistema museale, la formazione
professionale sui mestieri e le arti tradizionali;
-
la significativa attenzione alle persone diversamente abili;
-
la prevenzione del disagio sociale dei giovani attraverso forme di aggregazione culturali e sportive;
-
l’integrazione degli immigrati di prima generazione con particolare riferimento alle donne e ai minori.
7. Miglioramento dell’efficacia della Pubblica Amministrazione: le azioni prevedono sostegni a partire
dalla fase progettuale, per supportare una pianificazione concertata dell’utilizzo del territorio, dal Piano
Strutturale alla pianificazione degli insediamenti produttivi partendo da accordi finalizzati ad una prima
fase di omogeneizzazione degli strumenti urbanistici per giungere ad un coordinamento d’area nei
singoli processi di pianificazione.
Gli interventi previsti dal RU di Villafranca dovranno essere coerenti con gli obiettivi e le misure definite
dal P.A.S.L. e dal Piano di sviluppo della Comunità Montana, quale strumento di indirizzo della
programmazione locale che, coerentemente con la programmazione regionale, raffigurerà l’indicazione
di priorità condivise anche per le fonti di finanziamento che potranno agire sul territorio.
Piano provinciale dei servizi di trasporto pubblico
Il Piano provinciale dei Servizi di Trasporto pubblico contiene un’analisi dell’efficienza dei trasporti
pubblici su rotaie e su gomma in rapporto al bacino di utenza e valuta le condizioni dei tratti principali di
passaggio indicando le linee di intervento per un riordino dei servizi a scala provinciale.
Gli interventi previsti dal RU di Villafranca dovranno essere coerenti con gli obiettivi e le linee di
intervento definite dal Piano provinciale dei servizi del trasporto pubblico al fine di contribuire al
miglioramento dell’efficienza e della qualità dei trasporti.
47
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
2. Analisi di contesto del Comune di Villafranca in Lunigiana
La procedura di VAS integrata nell’ambito della procedura di VI, essendo finalizzata a valutare gli effetti
di particolari piani e programmi, necessita di un quadro di riferimento di partenza.
Ai fini dell’applicazione della VAS, in linea generale, ciò che sembra opportuno focalizzare è la
necessità di adattare il reporting in un’ottica di semplificazione della rappresentazione e della
descrizione della situazione, in maniera tale da rendere intelligibile e comunicabile agli altri soggetti
coinvolti nel processo di pianificazione priorità, criticità, opportunità.
A tale proposito, nel seguente paragrafo sono organizzate, sintetizzate ed eventualmente integrate le
informazioni desumibili dal Quadro Conoscitivo del PS e dal Rapporto sullo Stato dell’Ambiente
comunale (anno 2007).
Allo scopo di mettere in evidenza i principali aspetti principali caratterizzanti il territorio comunale, viene
proposta una lettura di sintesi che rappresenta tutte quelle informazioni per le quali è stato possibile
adottare alcune chiavi di lettura omogenee con riferimento a:
- tendenza nel tempo (rispetto al passato la situazione è migliorata o peggiorata?)
- criticità (al momento attuale sono rispettati gli standard o obiettivi vincolanti, o comunque di riferimento
a livello locale, nazionale o internazionale? La situazione è migliore o peggiore di quella registrata in
altre realtà territoriali?)
Tendenza nel tempo
Criticità
☺
migliora
☺
situazione positiva
tendenza non evidente
(stabile, oscillante)
situazione incerta
peggiora
situazione negativa
non valutabile (non
esistono serie storiche)
situazione che
necessita di ulteriori
indagini
Legenda
48
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
POPOLAZIONE E URBANIZZAZIONE
La popolazione comunale residente, dopo una fase di progressiva decrescita fino alla metà degli anni
’70, di successiva crescita sino agli anni ’90 e successiva flessione fino al 2002, sembra registrare negli
ultimi anni un lento ma costante aumento.
Evoluzione della popolazione comunale residente
6000
5293
4924
5000
4347
4498
4733
4635
4588
4613
4651
4671
4705
1991
2001
2002
2003
2004
2005
2006
4819
4875
2007
2008
4000
3000
2000
1000
0
1951
1961
1971
1981
Analizzando la struttura della popolazione per fasce di età, è possibile rilevare una certa tendenza
all’invecchiamento della popolazione.
Per quanto riguarda la distribuzione della popolazione all’interno del territorio comunale, dai dati
dell’ultimo Censimento ISTAT del 2001 emerge che nel capoluogo risiede il 65% della popolazione,
mentre la rimanente parte risiede in alcuni nuclei storici, quali Virgoletta (7,22%) e Mocrone (4,75%) e
sparsa nell’intero territorio.
Nell'ultimo cinquantennio l'intera Lunigiana ha registrato un aumento progressivo di abitazioni; la
variazione percentuale (+ 56,27%) è la metà di quella che ha interessato la provincia (+ 96,68%).
Per lo stesso motivo nelle varie realtà, si registrano notevoli variazioni, con comuni sopra la media
(Aulla, Podenzana, Villafranca, Licciana Nardi, Comano ed altri) e comuni sotto la media (Bagnone,
Filattiera, Fivizzano, Mulazzo, Pontremoli); fa eccezione Zeri che praticamente raddoppia il numero
delle abitazioni (+ 107,02%), ma che è un caso a sè stante per la presenza della stazione sciistica.
Sembra di poter dire che il fenomeno è condizionato non solo dall'andamento demografico ma anche
dalla collocazione geografica (sono "penalizzati" i comuni posti a Nord del comprensorio).
Rispetto ai Comuni contermini a Villafranca è più bassa la quantità di abitazioni occupate dai proprietari
(valore percentuale minore rispetto a quello della Lunigiana).
49
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Per quanto riguarda il numero delle abitazioni in rapporto al numero delle famiglie, Villafranca si
caratterizza nel seguente modo: nel 1951 erano presenti 0,97 ab/fam; 1,19 ab/fam nel 1981; 1,37
ab/fam nel 1991; 1,33 ab/fam nel 2001.
Dal 1951 vi è una certa corrispondenza fra l’aumento delle abitazioni e quello delle famiglie: il numero
delle abitazioni inizia a crescere parallelamente al numero delle famiglie. Il dato è comunque fra i più
bassi della Lunigiana e spicca sul dato territoriale (1,48 dell'intera Lunigiana e 1,30 in provincia).
Nel Comune la dimensione media familiare è di circa 2,3 componenti. Nel confronto coi comuni
contermini, Villafranca è quello che ha la dimensione media familiare maggiore che rappresenta il
valore più alto per l’intera Lunigiana, ad eccezione di Aulla e Podenzana.
Tendenza nel tempo
Popolazione
La dinamica evolutiva
delle popolazione
comunale segna un
trend di tendenziale
crescita.
Criticità
Nel Comune la qualità
di abitazioni occupate
dai proprietari è
inferiore rispetto al
valore medio dei
comuni della
Lunigiana.
ATTIVITA’ ECONOMICHE
Dal dopoguerra ad oggi l'intera Lunigiana, alla luce dei dati sui principali settori di impiego, è passata da
una economia prevalentemente agricola ad una economia basata in prevalenza sulle attività del
terziario. In generale, l’intera area non ha mai sperimentato una transizione compiuta verso il settore
secondario. Non sono rilevativi connotazioni o specificità produttive rilevanti.
La composizione delle attività presenti risulta sostanzialmente stabile negli ultimi anni.
I processi in corso denotano un progressivo arretramento ed una progressiva marginalizzazione delle
attività agricole e delle superfici dalle stesse investite. La Lunigiana risulta comunque ancora basata su
un’economia prevalentemente rurale nella quale si sono moderatamente sviluppate alcune attività
industriali specializzate nel settore del legno, dei prodotti in metallo e del settore alimentare, che
comunque occupano una quota relativamente ridotta degli addetti locali.
Per il Comune di Villafranca le 602 aziende censite dall’ISTAT nell’ambito del Censimento
dell’Agricoltura (2000), con una superficie complessiva di 1255,15 ha su un totale di 2949 ha (42,56%
della superficie totale del comune), presentano una Superficie Agricola Utilizzata (SAU) di 615,39 ha
(20,86% della superficie totale del comune).
La ripartizione colturale della SAU denota una forte predominanza delle superfici destinate a prato e
secondariamente pascolo (complessivamente 384 ha).
50
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Risultano ancora importanti le coltivazioni legnose agrarie ed in particolare si rileva una superficie
interessante a vigneto (63,79 ha) ed una decisamente inferiore ad oliveto (10,32 ha). Queste colture si
presentano anche promiscue ai prati-pascoli. Tra i seminativi (57,53 ha) prevalgono le ortive, il
granoturco, la patata, il frumento.
La tipologia aziendale più diffusa sul territorio è quella della microazienda.
Per quanto riguarda il settore turistico, il territorio comunale è caratterizzato da un peso significativo
delle attività extra-alberghiere e del mercato delle
seconde case. Il settore ha un carattere di
sostanziale complementarietà (sul piano delle professionalità delle strutture ricettive, della stagionalità
di utilizzo delle stesse) rispetto ad altre attività economiche.
Complessivamente, in analogia con quanto rilevabile per l’intero territorio della Lunigiana, il peso fornito
dal turismo e dalla relativa occupazione al complesso dell'economia comunale è piuttosto basso.
Tendenza nel tempo
Attività
economiche
La dinamica evolutiva
delle attività economiche
presenti, risulta
sostanzialmente stabile
negli ultimi anni.
Criticità
Il territorio comunale
non è caratterizzato
da specificità
produttive trainanti per
l’economia locale.
Il settore agricolo vive
una situazione di
marginalizzazione.
Basso è anche il peso
del settore turistico.
ACQUA
L’area comunale si può suddividere da un punto di vista della disponibilità idrica in due zone distinte:
a) zona collinare: la scarsa permeabilità del substrato (permeabilità secondaria per fratturazione) fa si
che ad una elevata piovosità locale le acque si distribuiscano in modo disequilibrato tra le acque di
scorrimento superficiale (per la maggior parte degli apporti) e quelle sotterranee, limitate ai volumi
presenti nella roccia fratturata.
b) zona di pianura alluvionale: si ha buona ricchezza idrica sia superficiale che sotterranea.
La falda freatica prevalentemente si trova tra i – 2,00 ml e i – 3,00 ml di profondità.
Il Piano d’Ambito AATO 1 – Toscana Nord approvato con deliberazione dell'Assemblea Consortile n. 13
del 17.05.2004 e revisionato con revisione straordinaria approvata con Deliberazioni dell'Assemblea
Consortile (Delibera n. 12 del 26.04.2007, Delibera n. 21 del 03.04.2007, Delibera n. 25 del
03.04.2007), stima un fabbisogno idrico totale comunale di circa 334.000 mc/anno, di cui la quota
prevalente è costituita dal fabbisogno idrico domestico, a fronte di un volume erogato di circa 290.000
mc/anno.
51
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Ripartizione percentuale dei fabbisogni idrici comunali
Fabbisogno idrico
alberghiero ed extraalberghiero
0,3%
Fabbisogno potabile
per uso produttivo
12%
Fabbisogno idrico
seconde case
8%
Fabbisogno idrico
domestico
80%
Sempre base ai dati contenuti nel Piano d’Ambito, risulta che tutte le zone popolate sono servite
dall’acquedotto comunale. La rete acquedottistica pubblica del comune di Villafranca è suddivisibile in
quattro sottoreti principali:
- sottorete zona Irola;
- sottorete zona capoluogo e frazioni vicine;
- sottorete frazioni di Virgoletta – Merizzo;
- sottorete zona di Fornoli.
In particolare, la sottorete denominata “Zona di Irola “ costituisce un piccolo acquedotto indipendente ed
alimentato da n° 3 sorgenti, denominate “ I Manzi” e “Falgara”.
Le opere di captazione - situate tra i 400 e 500 mt di quota - alimentano (dopo piccolo serbatoio)
direttamente la breve rete di distribuzione al servizio della frazione collinare di Irola (di Sopra e di Sotto).
La sottorete sicuramente più sviluppata e più soggetta a futuro sviluppo è quella che serve gran parte
del capoluogo, oltre alle frazioni di Filetto, Malgrate e zone limitrofe.
L’alimentazione è unica e proviene dall’opera di presa di acque superficiali in comune di Bagnone
(precisamente nel Torrente Acquetta ai piedi della dorsale appenninica tosco-emiliana).
L’adduzione conduce a due serbatoi sopra le due frazioni di Malgrate e Mocrone, in zona subcollinare.
Da qui parte la rete di distribuzione che serve le due frazioni succitate. Ma soprattutto, percorrendo
l’asse viario principale Villafranca – Bagnone, la popolosa frazione di Filetto ed il capoluogo (zona
sponda destra torrente Bagnone).
Data la comune origine con la sottorete n° 3, è anche presente un attraversamento del torrente
Bagnone a nord-est dell’abitato di Virgoletta, che si collega alla sottorete sopra menzionata.
La sottorete denominata “Zona Virgoletta – Merizzo” viene ad essere secondaria al precedente,
soprattutto per ciò che concerne la piccola frazione di Merizzo.
La parte più consistente della sottorete è costituita dalle opere di alimentazione della frazione di
Virgoletta, che – alimentate sempre dalle stesse opere di presa della sottorete precedente (torrente
Acquetta nel Comune di Bagnone ) – discendono poi in direzione ovest giungendo ad asservire buona
parte delle zone urbane del capoluogo sulla sponda sinistra del torrente Bagnone.
52
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
L’ultima sottorete da considerare è quella a cui è asservita la frazione di Fornoli e zone limitrofe.
Tale porzione acquedottistica risulta indipendente dai precedenti e la captazione viene ad essere
presso un’unica sorgente, denominata “ Pancera”. La rete di distribuzione raggiunge poi l’abitato di
Fornoli.
Per quanto riguarda gli scarichi idrici risulta che il 79% degli abitanti comunali sono serviti da fognatura,
contro i 74,8% della media lunigianese, mentre gli abitanti serviti da depuratore risultano essere il 67%,
contro la media della Lunigiana del 35%.
Per quanto riguarda la tipologia dei depuratori Villafranca è dotata di n. 3 impianti a fanghi attivi (inferiori
a 5.000 abitanti/equivalenti) ubicati nelle località La barca (nei pressi del capoluogo), Mocrone e
Virgoletta. dai dati tratti dal S.I.R.A. (Sistema Informativo Regionale dell’Ambiente) di ARPAT risulta che
gli scarichi dei soprannominati depuratori rientrano nei parametri di legge.
Tendenza nel tempo
Acqua
Non sono disponibili
serie storiche.
Criticità
Buona appare la
copertura
acquedottistica
comunale.
Permangono
situazioni carenti per
quanto riguarda la
copertura del servizio
fognario.
ARIA
Le indagini di biomonitoraggio lichenico della qualità dell’aria sul territorio provinciale evidenziano come
nell’area lunigianese la qualità dell’aria è molto buona e decresce verso la costa, a cui corrisponde un
livello di inquinamento comunque basso.
L’Inventario regionale delle sorgenti di emissione (IRSE) evidenzia il limitato apporto di emissioni
inquinanti, dovute prevalentemente a sorgenti diffuse, da parte di sorgenti localizzate sul territorio
provinciale rispetto alle altre province toscane.
I tre settori di produzione degli inquinanti sono le emissioni industriali, le emissioni prodotte dal traffico
veicolare e quelle civili (combustione da riscaldamento prevalente).
Anche la valutazione dell’aria ambiente a livello comunale non registra la presenza di forme di
inquinamento dell’aria significative.
Il dato più significativo a livello comunale è la predominanza delle emissioni prodotte dal traffico
veicolare. Per quanto riguarda la stima del traffico veicolare e le conseguenti emissioni gassose,
attraverso la ricostruzione dei flussi reali di presenze che consente di valutare anche il carico di
autovetture che circolano nelle punte di massima affluenza, risulta che a Villafranca viene emessa una
quantità di gas prodotti dagli autoveicoli alta rispetto agli altri comuni.
53
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Tendenza nel tempo
Aria
Non sono disponibili
serie storiche.
Criticità
☺
Non sussistono fonti
emissive o fenomeni
significativi di
inquinamento
dell’aria. Il contributo
più rilevante in questo
senso è dovuto al
traffico veicolare.
RUMORE
Il territorio comunale è dotato del Piano di classificazione acustica, approvato con D.C.C. n. 15 del
17/3/2006, a cui si rimanda per specifici approfondimenti: il Piano non evidenzia situazioni con
necessità di bonifica acustica né criticità specifiche legate a fenomeni di disturbo da rumore.
Tendenza nel tempo
Rumone
Non applicabile.
Criticità
☺
Il Comune è dotato
del Piano di
zonizzazione
acustica, che non
individua specifiche
criticità o necessità di
bonifica acustica.
SUOLO E SOTTOSUOLO
La superficie territoriale di Villafranca è pari a 29,49 kmq: di questi il 62% è occupato da boschi; il 25%
è occupato da attività agricole; il 5% è urbanizzato.
La maggior parte del territorio è occupato da attività agricole e da boschi e quindi considerabile come
quasi totalmente permeabile; le uniche aree impermeabilizzate attengono alla parti urbanizzate.
La Regione Toscana ha approvato con DGR 16/6/2003, n. 604, la classificazione proposta nell’allegato
all’O.P.C.M. n. 3247/2003 secondo la quale tutti i comuni della Provincia di Massa Carrara
appartengono alla classe 2, cioè a media sismicità.
Per quanto riguarda la valutazione del livello di rischio sismico la Lunigiana è inserita in un area a
rischio sismico tendenzialmente alto, con valori più alti per i Comuni di Casola e Fivizzano. Villafranca è
inserita tra i Comuni a rischio medio-elevato.
La fenomenologia più importante tra quelle trattate negli studi geologici riguardanti il territorio comunale,
è quella della vulnerabilità da frane.
54
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
La vulnerabilità degli acquiferi dipende dalla permeabilità delle formazioni geologiche e geolitologiche;
da questo punto di vista il territorio comunale si può suddividere in due macrozone così distinguibili:
a) zona di pianura alluvionale: l’elevata permeabilità dei depositi incoerenti a granulometria
ghiaiososabbiosa che la caratterizza, determina una maggiore infiltrazione di eventuali elementi
inquinanti dalla superficie verso gli acquiferi sotterranei, per cui in questa zona risulta elevata la
vulnerabilità degli stessi.
b) zona collinare: alla scarsa permeabilità del substrato corrisponde una bassa vulnerabilità.
Il “Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi”, sulla base di dati
riferiti al periodo 2000-2003, colloca il Comune di Villafranca tra i comuni a massimo rischio di incendi.
Il Piano provinciale delle bonifiche, così come il SIRA di ARPAT individua sul territorio comunale due siti
contaminati:
-
ex-discarica di rifiuti solidi urbani in Loc. La Pianza – Fornoli;
-
ex-discarica di rifiuti solidi urbani in località Terrarossa.
Con riferimento alla ex-discarica di rifiuti solidi urbani in Loc. La Pianza – Fornoli (inserita anche nel
Piano delle bonifiche della Regione Toscana come sito da bonificare a medio termine) era prevista la
bonifica mediante sistemazione dei rifiuti esistenti, nonché l’ampliamento della medesima, con il
conferimento di un quantitativo stimato in circa 60.000 mc di nuovi rifiuti. In base al provvedimento
provinciale (DD/8690/2006) conclusivo della procedura di verifica del progetto di bonifica ed
ampliamento della discarica del progetto presentato dalla ditta Erre Erre s.p.a. in qualità di soggetto
proponente l’opera, tale ipotesi risulterebbe assoggettabile a procedura di VIA. Tali ipotesi risulta quindi
necessitare di ulteriori verifiche; in particolare, risulta necessario un approfondimento della
caratterizzazione del sito da concordare con tutti i soggetti competenti in materia, al fine di verificare, in
base alla successiva analisi del rischio, la più idonea modalità di bonifica o messa in sicurezza
permanente.
Riguardo alla ex-discarica di rifiuti solidi urbani in località Terrarossa, è emersa la necessità di
procedere ad una verifica dello stato di fatto di tale area, al fine di valutarne le specifiche modalità di
intervento.
Tendenza nel tempo
Suolo e
sottosuolo
Non applicabile.
Criticità
Il territorio comunale è
interessato da situazioni
significative di pericolosità
geomorfologia.
Il Comune è inserito tra i
comuni a rischio sismico
medio-elevato.
Il patrimonio boschivo
comunale è indicato a
massimo rischio di incendi.
In località Fornoli è presente
una ex-discarica per la quale
risulta necessario ridefinire un
nuovo piano di
caratterizzazione con
conseguente bonifica o messa
in sicurezza permanete.
55
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
ENERGIA
I consumi energetici nel territorio provinciale mostrano un trend in continua crescita nel periodo di
tempo che va dal 1990 (283 ktep) al 2003 (341,9 ktep). Per quanto riguarda i consumi elettrici delle
attività produttive, dalla R.S.A. della Provincia di Massa Carrara (2004), risulta che la concentrazione
dei consumi totali è concentrata a Carrara (45,5% del totale) e a Massa (37,7%), mentre a Villafranca
risultano quantità di consumi il linea con i Comuni contigui. Relativamente al settore residenziale risulta
– ancora una volta – che la concentrazione dei consumi totali avviene a Carrara e a Massa, dove,
globalmente, si registra il 74% dei consumi, mentre a Villafranca risultano quantità di consumi superiori
alla media lunigianese. Anche per ciò che concerne il consumo di energia elettrica nel settore
residenziale l’andamento è analogo ai precedenti: Massa e Carrara consumano il 67% del consumo
globale, mentre Vilafranca è nella media lunigianese.
Dal Programma Energetico Provinciale, 2005 della Provincia di Massa Carrara, per quanto riguarda i
consumi del gas naturale nel settore civile, per l’anno 2002, a Villafranca si registra un consumo di
1.984.319 mc, pari a 430 mc gas naturale/abitante anno, inferiore rispetto, per esempio, al Comune di
Massa il quale si attesta su un consumo superiore a 500 mc gas naturale/abitante anno.
Per quanto riguarda i consumi del gas naturale nel settore industriale, per l’anno 2003, a Villafranca si
registra un consumo di 2.917.813 mc, pari a 632 mc gas naturale/abitante anno, superiore di un milione
di metri cubi rispetto al settore civile.
I consumi dei prodotti petroliferi nel settore civile sono trascurabili rispetto a quelli precedenti relativi al
gas naturale per i Comuni di Villafranca, Massa e Carrara e quindi non sono stati presi in
considerazione.
I Comuni di Massa, Carrara e Podenzana sono gli unici ad avere un consumo elettrico per il
residenziale superiore a 7,2 GJ/utente anno (2.000 kWh/utente anno), a fronte di una media provinciale
pari a meno di 6,8 GJ/utente anno (1.900 kWh/utente anno). Villafranca si attesta su un consumo (nel
2003) di 4.525.514 kW, pari a 5.649 GJ, che corrisponde a 1,22 GJ/utente anno (981 kWh/utente anno).
I consumi cumulati dei Comuni di Massa e Carrara corrispondono a più del 70% di quelli dell’intera
provincia. Villafranca si attesta su un consumo (nel 2003) di 3.497.988 kW, pari a 12.593 GJ, che
corrisponde a 2,72 GJ/utente anno (758 kWh/utente anno), ben al di sotto rispetto ai Comuni di Aulla e
Pontremoli, per esempio. Il consumo domestico a Villafranca, è superiore al consumo del terziario.
I consumi per le attività produttive di Villafranca si sono attestati su valori (nel 2003) di 4.886.058 kW,
pari a 17.590 GJ, che corrisponde a 3,81 GJ/utente anno (1.059 kWh/utente anno), al di sopra del
consumo domestico e del terziario.
56
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Tendenza nel tempo
Energia
Criticità
I consumi energetici
sono in crescita.
I consumi comunali
per tipologia di fonte
ed attività risultano,
nel complesso, in
linea con quelli
registrati a livello di
area.
RIFIUTI
Nel decennio di riferimento, la produzione comunale di rifiuti urbani è passata dalle 1.649,37 t/a del
1998 alle 1.553,79 t/a nel 2008. Il valore pro capite, a partire dal 2005, segna un andamento
decrescente, attestandosi nel 2008 ad un valore di 318,7 kg/ab, a fronte di un valore provinciale nello
stesso anno pari a 535,8 kg/ab e regionale pari a 451,5 kg/ab.
Evoluzione della percentuale di raccolta differenziata e del valore di rifiuti
solidi urbani pro capite prodotti
450
38,9 %
40
350
35
% RD
400
300
30
318,7
250
25
200
20
150
15
RSU pro capite (kg/ab)
45
100
10
50
5
0
1998
1999
2000
2001
% RD
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
RSU pro capite
Anche la percentuale di raccolta differenziata è aumentata passando dall’8,99% nel 1998 al 38,88% nel
2008. I valori percentuali nello stesso anno a livello provinciale e regionale sono pari rispettivamente al
25,75% ed al 36,58%.
57
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Tendenza nel tempo
Rifiuti
☺
La produzione pro
capite di rifiuti solidi
urbani risulta in
diminuzione, mentre e
progressivamente
aumentata la
percentuale di raccolta
differenziata.
Criticità
☺
La produzione pro
capite di rifiuti è
inferiore al valore
provinciale, mentre è
superiore la
percentuale della
raccolta differenziata..
RADIAZIONI NON IONIZZANTI
Le principali sorgenti di onde non ionizzanti presenti sul territorio provinciale, fonti di inquinamento
elettromagnetico, sono rappresentate dalle Stazioni radio base (SRB) per la telefonia cellulare e dalle
linee e installazioni elettriche.
Sulla base del Catasto Regionale Impianti (SIRA di ARPAT) risultano presenti sul territorio comunale 3
postazioni, delle quali due della TIM ed una (torre faro stadio comunale) della Omintel.
Il Comune non è dotato di un piano per la localizzazione di tali tipologie di impianti.
Il territorio comunale è, inoltre, interessato da una linea elettrica ad alta tensione che lo attraversa in
direzione Nord-Sud; per tale linea elettrica non sono state individuate apposite fasce di rispetto
cautelative per la salute.
A Villafranca non sono presenti impianti di diffusione radiofonica e televisiva.
In prossimità del nucleo abitato di Mocrone si trova una “cabina elettrica primaria”, la quale è collegata
con altre cabine primarie site nei Comuni di Aulla e Pontremoli.
Tendenza nel tempo
Radiazioni
non ionizzanti
Non applicabile.
Criticità
Non risultano
effettuate attività di
monitoraggio né sulle
SRB né con
riferimento alla linea
elettrica ad alta
tensione.
Il Comune non è
dotato di un piano per
la localizzazione degli
impianti. Inoltre, non
sono individuate le
fasce di rispetto per la
linea elettrica ad alta
tensione.
58
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
ASPETTI VEGETAZIONALI
Le formazioni forestali maggiormente rappresentative sul territorio comunale sono costituite da:
- formazioni igrofile - formazioni legate ai corsi d’acqua e caratterizzate dalla presenza tra gli altri di
specie del genere Salix, Populus e Alnus. Frequente l’ingresso di specie esotiche quale Robinia
pseudoacacia e Ailantus altissima;
- formazioni mesofile - formazioni a prevalenza di latifoglie caducifoglia quali: il Castagno (Castanea
sativa), spesso in purezza anche in seguito alle pregresse attività colturali; il Cerro (Quercus cerris), il
Carpino nero (Ostrya carpinifolia). Frequente l’ingresso di specie esotiche (Robinia pseudoacacia),
soprattutto nelle porzioni prossime alle aree infrastrutturate;
- formazioni meso-igrofile – formazioni affini alle precedenti, ma residuali, spesso concentrate in aree di
impluvio o nei lembi planiziari, nelle quali è possibile ritrovare la Farnia (Quercus robur) ed il Carpino
bianco (Carpinus betulus);
- formazionei xero-mesofile – formazioni che rispetto alle mesofile risentono di maggiori condizioni di
aridità, con conseguente ingresso di Roverella (Quercus pubescens), Ornello (Fraxinus ornus);
- formazioni termofile – formazioni in esposizioni calde, nelle quali risultano prevalenti specie quali
Roverella (Quercus pubescens), Orniello (Fraxinus ornus) e risalgono anche specie a gravitazione più
spiccatamente mediterranea ed anche conifere quali il Pino marittimo (Pinus pinaster).
Queste formazioni si possono poi presentare con aspetto, struttura e composizione di volta in volta
fortemente alterati dall’azione dell’uomo o di altri fattori ad esso riconducibili (fuoco, erosione). In
particolare troviamo:
- castagneti da frutto: rappresentano superfici agricole a tutti gli effetti quando ben coltivati, anche se
spesso si tratta di formazioni in via di abbandono con processi successionali più o meno evoluti. Sono
stati spinti anche al di fuori delle loro condizioni ottimali. Rappresentano una componente di importante
valore paesaggistico oltre che ambientale;
- rimboschimenti: di limitata estensione nell’area in oggetto, hanno comportato la sostituzione delle
formazioni tipiche con altre, generalmente conifere esotiche. Rappresentano formazioni instabili e che
dovrebbero essere gestite e ricondotte entro una maggiore naturalità;
- arbusteti: rappresentano forme di degrado spesso legate a pregresse attività agricole (coltivazione,
pascolamento) i cui esiti evolutivi sono incerti. Risultano comunque dotati di un proprio ruolo ecologico
molto importante per quanto attiene la biodiversità;
- prati-pascoli: rappresentano formazioni del tutto determinate dall’azione dell’uomo e comunque di
notevole valenza ambientale.
Tendenza nel tempo
Aspetti
vegetazionali
Non applicabile.
Criticità
☺
Il territorio comunale è
interessato da una
significativa struttura
vegetazionale, sia per
tipologia che per
consistenza.
59
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
3. Caratterizzazione delle aree di particolare rilevanza ambientale
Costituiscono aree di particolare rilevanza per la redazione del RU
-
l’Ambito n.1 Lunigiana - disciplina paesaggistica del PIT, adottato con Delibera del Consiglio
regionale del 16 giungo 2009;
-
l’ANPIL del Fiume Magra in Lunigiana;
-
la zona di criticità ambientale individuata dal Piano Regionale di Azione Ambientale (PRAA)
2007-2010 “ferrovia Pontremolese”.
Ambito n.1 Lunigiana - disciplina paesaggistica del PIT
Elementi costitutivi naturali
Il territorio compreso in questo ambito si caratterizza per una sostanziale integrità dei valori del
paesaggio montano cui si contrappongono fattori di compromissione e di alterazione delle relazioni tra
sistemi infrastrutturali ed insediativi e risorse naturali e ambientali, in corrispondenza del fondovalle del
Magra. L’ambito, nella sua componente appenninica, presenta una stretta relazione tra morfologia del
territorio ed organizzazione del sistema insediativo storico collocato in posizione di rilievo e assetti
agrari dei versanti sottostanti, organizzati in funzione della massima produttività agricola.
Uno dei caratteri peculiari del paesaggio dei versanti appenninici è rappresentato dal sistema dei
castelli e delle fortificazioni diffusi nel territorio aperto, in posizione emergente, lungo i tratti dell’antica
viabilità di crinale; e proprio in base a queste caratteristiche il sistema si configura come connotato
percettivo di grande valore paesaggistico oltre a costituire una eccezionale risorsa di valore storicodocumentale.
I livelli di integrità del paesaggio rurale sono stati garantiti fino ad oggi dalla sostanziale tenuta delle
relazioni funzionali, socio-economiche e ambientali che legano la rete diffusa degli insediamenti rurali al
complesso delle risorse agro ambientali rappresentate principalmente dai castagneti, dai pascoli e dalle
aree agricole terrazzate.
La diversificazione dell’assetto agrario (cui sono associate condizioni significative di equilibrio ecosistemico e di diversità biologica) che ne discende è in molti casi minacciata dalle dinamiche di
spopolamento e scivolamento a valle della popolazione con conseguente abbandono delle pratiche
agricole di versante e rinaturalizzazione degli spazi aperti.
Alle quote più alte, infatti, le aree interessate da emergenze naturalistiche fanno riscontrare alcuni
elementi di criticità tra i quali:
-
la riduzione delle attività di pascolo che ha come conseguenza il progressivo sviluppo di arbusteti
-
la degradazione dei castagneti da frutto per effetto dell’abbandono;
-
il rischio di incendi.
responsabili della riduzione delle praterie secondarie;
Obiettivi di qualità:
-
Garantire la conservazione e il ripristino delle aree di grande valore naturale;
-
Assicurare il perseguimento degli obiettivi di tutela definiti dalle schede dei SIR presenti in questo
ambito attraverso il rispetto delle specifiche misure di conservazione indicate.
60
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Azioni prioritarie:
L’obiettivo della conservazione e il ripristino delle aree di grande valore naturale è perseguito
incentivando le attività silvo-pastorali con finalità produttive, di difesa del suolo e del paesaggio, ed
orientando gli strumenti di gestione economico-finanziaria delle politiche agricole e forestali verso il
sostegno di tale strategia.
Elementi costitutivi antropici
La matrice insediativa, ancora leggibile, si è strutturata sul rapporto funzionale tra fondovalle e aree
montane ed è costituita da un sistema diffuso di centri storici di basso versante connesso al fondovalle
e da una rete di borghi e nuclei isolati e casali alle quote più elevate strettamente connessi alle attività
agro-forestali. Mentre in quota si registrano forti tendenze all’abbandono degli alpeggi con inevitabile de
dei tipici casali, attorno ai principali centri storici le nuove espansioni residenziali rischiano di
compromettere i valori storici e percettivi dei nuclei per la loro collocazione nel contesto e per la scarsa
architettonica.
La pressione insediativa, accentuata nel fondovalle, ha indotto una progressiva alterazione della
relazione originaria tra localizzazione degli insediamenti, sistema infrastrutturale e corsi d’acqua per
effetto del potenziamento della rete di comunicazione trans-regionale, d’altra parte inevitabile data la
particolare morfologia della valle e configurazione storica di valico; fattori questi che hanno costituito il
presupposto per lo sviluppo di grandi attraversamenti appenninici.
Questo fattore ha alimentato una tendenza alla concentrazione funzionale e alla dispersione insediativa
con conseguente aumento dei rischi idro-geologici e compromissione di equilibri ecologici infatti, in
corrispondenza dei principali insediamenti localizzati in prossimità delle sponde del Magra sono già in
atto dinamiche di degrado che possono ulteriormente incidere sui caratteri di semi-naturalità del fiume.
Obiettivi di qualità:
Mantenimento degli assetti agrari consolidati che caratterizzano le aree di margine degli insediamenti
storici.
Azioni prioritarie:
L’obiettivo del mantenimento degli assetti agrari consolidati viene perseguito attraverso politiche
agricole che, tenendo conto della marginalità produttiva delle aree rurali della Lunigiana e dell’elevato
valore ambientale e paesaggistico di tali aree, sostengono con i propri strumenti finanziari il
mantenimento delle pratiche agricole che caratterizzano le aree a margine degli insediamenti storici ed
incentivano le attività silvo-pastorali anche legandole ai circuiti di fruizione turistica fondate sulle attività
escursionistiche e naturalistiche.
Insediamenti e infrastrutture
Obiettivi di qualità:
-
Tutela e valorizzazione del patrimonio storicoculturale ed architettonico rappresentato dal sistema
degli insediamenti e dei borghi fortificati (castelli, bastioni, borghi);
-
Salvaguardare i caratteri morfologici e storico-architettonici dei borghi e dei nuclei storici;
-
Contenere i fenomeni di dispersione insediativi promuovendo la riqualificazione e la ricomposizione
degli insediamenti di fondovalle.
Azioni prioritarie:
Ai fini della tutela e valorizzazione del patrimonio storico-culturale ed architettonico le politiche territoriali
in sinergia con quelle culturali riconoscono le risorse che lo costituiscono e promuovono strategie
61
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
coordinate volte a coniugare le politiche di tutela dei valori storico-testimoniali con quelle di
valorizzazione, anche con di forme di turismo sostenibile capaci di dinamizzare l’economia locale.
La salvaguardia dei caratteri morfologici e storicoarchitettonici dei borghi e dei nuclei storici è perseguita
attraverso politiche territoriali che tutelino i modelli insediativi ereditati dal passato e valorizzino le
relazioni di tali insediamenti con il territorio aperto. Ai fini della tutela delle qualità percettive e
storicodocumentali, il riconoscimento di tali caratteri dovrà essere utilizzato come termine di riferimento
per governare la crescita insediativa accompagnata da un’adeguata dotazione di servizi per garantire la
permanenza delle popolazioni sul territorio.
Il contenimento del fenomeno della dispersione insediativa è assicurato attraverso politiche territoriali
e ambientali che orientino le strategie locali verso:
- la definizione di interventi di ricucitura edilizia funzionali anche alla ridefinizione dei margini urbani
integrati con tessuti verdi di connessione costituiti da spazi e percorsi pubblici;
- la messa in sicurezza idraulica degli insediamenti localizzati nelle aree a maggior pericolosità
attraverso la previsioni di funzioni legate alle attività di tempo libero e dello svago (agricoltura parttime, sport all’aperto, parchi fluviali) compatibili con i caratteri di naturalità presenti e con i livelli di
rischio.
ANPIL del Fiume Magra in Lunigiana
L’area si estende complessivamente su 373 ha, dei quali 55 ha in ambito comunale. L’area
caratterizzata dal fiume Magra, dal suo alveo naturale e dalle aree contermini (compreso il tratti di
Torrente Bagnone dalla sua confluenza col Magra al ponte ferroviario), modella e caratterizza la parte di
fondovalle, costituendo un elemento unitario di valenza sovracomunale. Questa fascia trova continuità
con il corso del Fiume Magra al di fuori del territorio comunale e garantisce alla vallata un elemento di
unione forte e di notevole valenza ambientale.
La morfologia fluviale è variabile, con alveo a tratti incassato (con andamento anche meandriforme) ed
in altre zone più aperto e degradante verso le aree pianeggianti ed i terrazzi fluviali, in grado di divagare
(anche anastomizzandosi, cioè dividendosi in più rami paralleli).
Costituiscono elementi territoriali individuati come invariante strutturale dal PS comunale vigente: il
corso del fiume Magra, l’alveo fluviale e la sua morfologia (meandri, terrazzamenti fluviali, tratti ad alveo
inciso, tratti ad alveo anastomizzato, i depositi fluviali e le golene, etc.); i bacini idrici naturali ed artificiali
contermini all’alveo; il sistema della rete idrografica minore afferente al fiume Magra; la vegetazione
perifluviale ed in particolare le formazioni dotate di maggiore naturalità (con salici, ontani e pioppi); le
formazioni arboree planiziarie (con querce, frassini, aceri e carpini); le aree agricole ed i prati-pascoli
collocati sui terrazzi fluviali; le aree marginali e degradate meritevoli di ripristino ambientale; i percorsi
storici di valenza ambientale e i percorsi interpoderali; l’area della Chiesaccia; gli insediamenti rurali di
valore storicopaesaggistico; gli insediamenti produttivi degradati e/o abbandonati; le infrastrutture viarie
e ferroviarie che costeggiano l’invariante o la attraversano.
Sono inoltre individuati alcuni beni storico-culturali, classificati (e schedati) come invariante, quali La
Chiesaccia e la Casa rurale della Chiesaccia.
62
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Sono considerate prestazioni caratterizzanti l’invariante strutturale quelle necessarie ad assicurare la
tutela dell’ecosistema fluviale e più in generale degli ambiti naturali ad esso relazionati (golena, alveo di
tradizionale esondazione, sponde e argini, vegetazione ripariale, vegetazione planiziarie, aree rurali,
etc.), il mantenimento di attività agricole compatibili con la naturalità del sito, insieme alla possibilità di
garantire la fruizione, lo svago e il godimento degli spazi aperti, nonché quelle in grado di favorire e
promuovere il consolidamento di residenti e più in generale lo sviluppo e la valorizzazione in chiave
turistica, escursionistica, sportiva e ricreativa del Magra.
In questo quadro è obiettivo prestazionale non negoziale la realizzazione dei progetti e l’attuazione delle
previsioni tese a realizzare il riconoscimento dell’ambito territoriale come luogo di indiscutibile interesse
ambientale. Coerentemente con le prestazioni indicate si potranno inoltre dichiarare gli spazi fluviali e le
zone contermini di pertinenza come aree di interesse naturalistico ambientale, individuando azioni in
grado di ripristinare e favorire la funzionalità ecosistemica del fiume compatibilmente con le esigenze di
messa in sicurezza degli insediamenti.
Le aree su cui persiste o si è protratta fino a tempi recenti l’attività agricola potranno essere mantenute
in tale stato, potranno altresì essere fatte oggetto di interventi di miglioramento fondiario e recupero
colturale purché ciò non comporti un deterioramento delle condizioni ambientali, favorendo in
particolare le pratiche agricole biologiche e la coltivazione di specie e varietà tradizionali.
Gli interventi relativi ai seguenti elementi territoriali facenti parte dell’invariante, sono soggetti alle
regole di indirizzo riportate tra parentesi e specificate al Titolo I della Parte II delle NTA del PS
comunale vigente:
- il corso del fiume Magra, l’alveo fluviale di naturale esondazione, la sua morfologia e le infrastrutture
ad esso connesse (Conservazione);
- la Chiesaccia e l’area contermine (Conservazione);
- la vegetazione perifluviale e le formazioni arboree planiziarie (Recupero);
- le aree agricole ed i prati-pascoli collocati sui terrazzi fluviali (Valorizzazione);
- i bacini idrici naturali ed artificiali contermini all’alveo (Recupero);
- le aree marginali e degradate (Recupero);
- i percorsi interpoderali (Valorizzazione);
- gli insediamenti produttivi degradati e/o abbandonati (Recupero);
- l’area degradata ubicata tra la Chiesaccia e la Strada Statale della Cisa (Recupero/Valorizzazione);
- la discarica posta a confine con il Comune di Licciana Nardi (Recupero/Valorizzazione).
Zona di criticità ambientale “ferrovia Pontremolese”
La complessità e varietà dei diversi contesti territoriali che compongono la Toscana, ha spinto ad un
approfondimento delle diverse situazioni esistenti, individuando degli ambiti territoriali caratterizzati da
specifiche criticità ambientali che necessitano di particolari interventi. Questi approfondimenti analitici
hanno portato alla determinazione di Zone di criticità ambientale individuate dalla Decisione di Giunta n.
15 del 3 febbraio 2003 e successivamente integrate in base al processo di concertazione avviato con la
presentazione del PRAA 2004-2006. Il PRAA 2007-2010 ripropone le stesse zone di criticità ambientale
del precedente PRAA 2004-2006, fra le quali compare il territorio interessato dall’intervento sulla
ferrovia Pontremolese.
63
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Allo stato attuale la linea ferroviaria Parma - La Spezia è quasi interamente a singolo binario. Il progetto
prevede il completamento del raddoppio della ferrovia Pontremolese in modo da avere doppio binario
tra Parma e La Spezia. Il potenziamento della ferrovia pontremolese è finalizzato a dotare la linea di
adeguate caratteristiche funzionali per lo sviluppo del traffico merci; realizzare un collegamento
trasversale veloce delle Direttrici Dorsale e Tirrenica.
In particolare, l’esistente linea presenta problemi di limitazione di sagoma e di pendenze troppo elevate
che, nella galleria di valico a doppio binario tra Pontremoli e Borgo Val di Taro raggiungono il 25%. Le
criticità ambientali derivano dalle attività di costruzione e di esercizio dell’opera. La fase di costruzione
prevede la realizzazione e la gestione di un numero elevato di cantieri, che determinano occupazione
fisica del suolo, produzione di rumore, vibrazioni, scarichi idrici, traffico indotto, terre di scavo e hanno
bisogno di inerti per le attività costruttive.
La realizzazione degli interventi in progetto consentirebbe di soddisfare una domanda di trasporto merci
pari a 2,85 milioni t/anno. L’intervento rientra nel primo programma nazionale delle infrastrutture
strategiche di cui alla Delibera CIPE n. 121 (G.U. n. 68 del 21.3.2002). Per la parte toscana del
tracciato: - per la tratta Santo Stefano Magra - Aulla sono già state realizzate le opere civili; - per la
tratta Aulla - Chiesaccia sono in corso i lavori di raddoppio.
L’opera è stata sottoposta a procedura di V.I.A. di competenza statale (art. 6 L. 349/86): la Regione
Toscana ha espresso parere favorevole con Delibera della Giunta Regionale n. 1182 del 29.10.2001. Il
Ministero dell’Ambiente di concerto con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha espresso
pronuncia positiva di compatibilità ambientale con DEC/VIA/6922 del 28.1.2002. La Regione Toscana,
con deliberazioni della Giunta Regionale nn. 931 e 940 del 22.9.2003, ha espresso parere favorevole
alla localizzazione dell’opera (ai sensi del D.Lgs. 190/02), individuando altresì le problematiche
ambientali inerenti il progetto. La Commissione Speciale di Valutazione di Impatto Ambientale del
Ministero dell’Ambiente ha richiesto alla proponente Società Italferr alcune integrazioni sul progetto e la
documentazione ambientale, che sono attualmente in istruttoria presso la Commissione medesima.
64
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
4. Definizione degli obiettivi di protezione ambientale per la
valutazione del RU
Il contesto internazionale ed europeo
Il Rapporto ambientale assume come primo riferimento generale l’originaria definizione di sviluppo
sostenibile contenuta nel Rapporto Brundtland – “Our Common future”, stilato nel 1987 dalla
Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo: per sviluppo sostenibile si intende “lo sviluppo che
soddisfa i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità di quelle future di
soddisfare i loro”.
Lo sviluppo sostenibile è un obiettivo trasversale che deve determinare le politiche e attività ad ogni
livello di governo. Esso mira a salvaguardare la capacità del nostro pianeta di sostenere la vita in tutta
la sua diversità e si basa sui principi della democrazia, della parità di genere, della solidarietà, dello
stato di diritto e del rispetto dei diritti fondamentali, comprese libertà e pari opportunità per tutti. Esso è
volto al costante miglioramento della qualità della vita e del benessere sul nostro pianeta per le
generazioni attuali e future. A tal fine esso promuove un'economia dinamica caratterizzata dalla piena
occupazione e da un livello elevato di istruzione, protezione della salute, coesione sociale e territoriale e
tutela dell'ambiente in un mondo pacifico e sicuro, nel rispetto della diversità culturale.
All’interno delle politiche di sostenibilità a livello internazionale, gli impegni della “Carta di Aalborg”, i
cosiddetti “Aalborg Commitments +10”, hanno segnato il passaggio da una fase programmatica a una
pragmatica per tutte quelle amministrazioni locali che intendano volontariamente assumere impegni
precisi per un orientamento sostenibile dello sviluppo.
Dal summit di Rio nel 1992 e dall’adozione, nel 1994, dei principi di sostenibilità incorporati nella Carta
di Aalborg (Charter of European Cities & Towns Towards Sustainability) la visione si è evoluta
attraverso il piano di azione di Lisbona del 1996 “From Charter to Action”, la “Hannover Call of
European Municipal Leaders at the Turn of the 21st Century” del 2000 e la “Johannesburg Call” del
2002.
Nel 2004, a livello europeo, sono stati così approvati i nuovi impegni, che suddividono l’azione di
sostenibilità in 10 aree di azione (governance, gestione locale della sostenibilità, risorse naturali
comuni, consumo responsabile e stili di vita, pianificazione e progettazione urbana, migliore mobilità e
meno traffico, azione locale per la salute, economia locale sostenibile, equità e giustizia sociale, da
locale a globale).
Negli ultimi tre anni sono stati pubblicati alcuni rapporti di estremo interesse sullo stato del Pianeta, i più
significativi dei quali sono rappresentati dal “Millennium ecosystem assessment”, del 2005 e dai più
recenti “Rapporto Stern”, del 2006 e “Rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change” (The
IPCC 4th Assessment Report on Climate Change), del 2007.
Dalla lettura di tali rapporti, periodicamente aggiornati, emergono alcuni elementi di grande rilevanza
che ormai paiono superare le discussioni che si sono accese nell’ultimo quindicennio sulla sostenibilità
dello sviluppo soprattutto a partire dalla Conferenza di Rio de Janeiro del 1992, spesso però senza
portare a risultati condivisi. Tali evidenze possono essere riassunte nei seguenti punti principali:
65
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
- Il degrado del Pianeta sta subendo una forte ed imprevista accelerazione che costringe a pronosticare
conseguenze gravi per tutta la vita sulla terra ma, in particolare, per la nostra specie in termini
ambientali, sociali ed economici su una scala di decenni;
- Per la prima volta risulta chiaro da tutti i rapporti che i cambiamenti globali influiranno a brevissimo
termine sulle economie e sulle condizioni sociali sia per la riduzione delle risorse non rinnovabili, che
per le conseguenze del cambiamento climatico e in genere per la drastica perdita in termini di servizi
resi alla economia umana dagli ecosistemi (ecosystem services);
- E’ ormai chiarissimo che la nostra specie incide in modo determinante sul degrado del pianeta e che il
suo rallentamento non può che passare da una svolta radicale nei modelli economici fin qui vincenti.
La dimensione ambientale della strategia europea è stata specificatamente definita nel VI Programma
di Azione Ambientale 2002-2012 dell’Unione Europea approvato dalla Commissione Europea quasi
contestualmente al vertice di Johannesburg del 2002 e che recepisce un lungo cammino della
Comunità inteso a rendere effettivo l’art. 6 del Trattato istitutivo che richiede di realizzare condizioni di
sostenibilità dello sviluppo, a livello comunitario come a livello regionale. A Johannesburg la comunità
mondiale ha affermato che “l’eliminazione della povertà, il cambiamento degli stili di produzione e
consumo, e la protezione e la gestione delle risorse naturali fondamentali per lo sviluppo sociale ed
economico sono gli obiettivi ed i presupposti essenziali per lo sviluppo sostenibile” ed ha individuato
proprio le comunità locali come fulcro di questo processo favorendo un approccio “locale” ad un
problema “globale” e ribadendo che gli organismi subnazionali devono svolgere la funzione
fondamentale di inserire nel processo decisionale, attraverso le loro politiche, le necessarie prassi per
introdurre dal basso i principi e le forme della sostenibilità.
E’ anche sulla base di tali presupposti che il VI Programma individua, nell'arco del prossimo decennio, i
principali obiettivi ed azioni in relazione a quattro aree prioritarie:
- Cambiamenti climatici: ridurre le emissioni inquinanti in linea con gli andamenti concordati in sede
europea in un quadro di misure che tenga conto delle specificità nazionali e della complessiva
competitività del sistema economico;
- Natura e biodiversità: tutelare, conservare, ripristinare e sviluppare il funzionamento dei sistemi
naturali, degli habitat naturali e della flora e fauna selvatiche;
- Ambiente, salute e qualità della vita: migliorare il livello di qualità della vita e di benessere sociale
riducendo i livelli d'inquinamento, garantire la sicurezza alimentare e rendere sicure le attività produttive
con particolare riguardo alla produzione e l'utilizzo delle sostanze chimiche;
- Gestione delle risorse naturali e rifiuti: garantire una migliore efficienza delle risorse e una migliore
gestione dei rifiuti e determinare il passaggio a modelli di produzione e di consumo più sostenibili.
Questi macro-temi sono il risultato della volontà di eliminare la vecchia impostazione dell’ambiente
inteso come matrici e settori distinti per abbracciare invece l’ottica di un ambiente come panorama
complesso e articolato privo di confini in cui ogni componente ambientale interagisce con l’altra senza
soluzione di continuità; poiché, come affermato nelle conclusioni della Presidenza del Consiglio
Europeo di Goteborg del 2001, “è necessario affrontare le politiche economiche, sociali ed ambientali in
modo sinergico” secondo una strategia che “introduca nuove modalità di interazione con il mercato e
coinvolga i cittadini, le imprese ed altri ambienti interessati, per indurre i necessari cambiamenti dei
modelli di produzione e di consumo pubblico e privato che incidono negativamente sullo stato
66
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
dell’ambiente e sulle tendenze in atto”. Partendo da questa impostazione il VI Programma richiama la
necessità di definire sette Strategie tematiche relative a inquinamento atmosferico, uso sostenibile delle
risorse naturali, prevenzione e riciclaggio dei rifiuti, politiche sull’ambiente marino, ambiente urbano, uso
sostenibile dei pesticidi, protezione del suolo, alle quali è chiesto di rispondere ad un obiettivo di
razionalizzazione e di modernizzazione secondo il quale invece di tanti singoli atti legislativi si
preferirebbero quadri giuridici e strategici più flessibili ritenendo che in particolari aree soltanto un
pacchetto di misure coordinate possa dare i suoi frutti.
Il contesto nazionale
Da un punto di vista nazionale l’Italia ha recepito, con delibera CIPE del 30 Ottobre 2002, molti dei
principi e degli obiettivi del VI Programma richiamando sia le 4 aree di azione prioritaria sia il principio di
integrazione, sottolineando come la protezione ambientale non vada considerata come una politica
settoriale, ma come un denominatore comune per tutte le politiche. E’ quanto il Consiglio di Goteborg
già affermava nel 2001, aggiungendo agli obiettivi comunitari definiti a Lisbona nel 2000 quello della
sostenibilità ambientale come elemento trasversale a tutte le politiche dell’Unione in una prospettiva di
de-coupling, ovvero “disaccoppiamento” tra crescita economica ed impatti sull’ambiente, con particolare
riferimento al consumo di risorse.
I principi ispiratori della Strategia di Azione Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile in Italia sono
fondamentalmente:
- l’integrazione dell’ambiente nelle altre politiche;
- la preferenza per stili di vita consapevoli e parsimoniosi;
- l’aumento nell’efficienza globale dell’uso delle risorse;
- il rigetto della logica d’intervento “a fine ciclo” e l’orientamento verso politiche di prevenzione;
- la riduzione degli sprechi;
- l’allungamento della vita utile dei beni;
- la chiusura dei cicli materiali di produzione-consumo;
- lo sviluppo dei mercati locali e delle produzioni in loco;
- la valorizzazione dei prodotti tipici e delle culture della tradizione;
- la partecipazione di tutti gli attori sociali alla determinazione degli obiettivi e degli impegni e alla
corrispondente condivisione delle responsabilità.
La Strategia Nazionale d’Azione Ambientale nazionale è dunque volta a garantire la continuità con
l’azione dell’Unione Europea, in particolare con il Sesto Piano di Azione Ambientale e con gli obiettivi
fissati a Lisbona e poi a Goteborg dal Consiglio Europeo in materia di piena occupazione, di coesione
sociale e di tutela ambientale. La Strategia vuole inoltre garantire, in coerenza con le indicazioni del
Consiglio Europeo di Barcellona (2002), la predisposizione della strumentazione necessaria per la
concertazione, la partecipazione, la condivisione delle responsabilità a livello nazionale ed il reporting.
67
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Il contesto regionale
All’interno del percorso in parte già tracciato da alcuni atti programmatici significativi che hanno
caratterizzato la precedente legislatura (ci si riferisce, in primo luogo, al Programma Regionale di
Sviluppo 2003-2005), si colloca il Programma di governo 2005-2010 della Regione Toscana: nel
Programma, lo sviluppo sostenibile (sottolineato, come vedremo, nel Piano Regionale di Azione
Ambientale e nel Piano di Indirizzo Territoriale) è assunto contemporaneamente sia come uno degli
obiettivi delle politiche regionali che come criterio trasversale di riferimento e di valutazione dei piani e
dei programmi regionali. Gli scenari e gli obiettivi generali in campo ambientale su cui si fonda il
Programma di governo partono dal presupposto che sul piano della qualità dello sviluppo stanno
assumendo sempre più peso le relazioni tra residenza, produzione, consumi, investimenti e ambiente,
in un contesto caratterizzato dalla necessità di un’attenzione crescente per la sostenibilità ambientale,
soprattutto per quanto attiene gli scenari futuri connessi al quadro idrico, alla produzione e smaltimento
di rifiuti, all’inquinamento urbano e al conseguimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto. Le tendenze
in atto stanno evidenziando importanti questioni ambientali che per essere affrontate in modo efficace
richiedono una forte integrazione fra diversi settori: mobilità, energia, aria, rifiuti e acqua. Il Programma
sottolinea, infatti, la necessità di un’azione integrata di intervento sulle questioni ambientali, anche
attraverso la ri-definizione dei consumi, la modifica degli strumenti regolativi, l’introduzione di
innovazione orientata alla sostenibilità dei diversi processi. L’azione della Regione espressa nel
Programma di governo è quindi volta alla conservazione, valutazione e governo delle risorse ambientali
e territoriali delle Toscana, promuovendo, al contempo, la valorizzazione delle potenzialità locali dello
sviluppo e la massima integrazione fra i diversi territori della regione, nell’ambito di un sistema delle
città equilibrato e policentrico, di uno sviluppo delle potenzialità della montagna, della fascia costiera e
delle aree rurali, nel rispetto delle esigenze di tutela ambientale e territoriale ad esse peculiari. Si
collocano in questa prospettiva, le azioni per la riduzione delle emissioni di gas serra in atmosfera
previste dal Protocollo di Kyoto, l’incremento della quota di energia da fonti rinnovabili, la prevenzione
del rischio idrogeologico e dell’erosione costiera, gli interventi sulla mobilità nelle aree urbane, la
programmazione delle nuove fonti energetiche, la riduzione della produzione dei rifiuti, l’aumento della
raccolta differenziata, il relativo contenimento degli scarichi in discarica, la ricerca di nuovi materiali in
campo edilizio, la valorizzazione delle aree protette e dei parchi. Come si evince dal Programma,
ottenere consistenti risultati negli obiettivi di sostenibilità ambientale significa anche incentivare modelli
di consumo sostenibile attraverso la diffusione di marchi ecologici, la promozione di una politica di
appalti pubblici “verdi”, l’introduzione di interventi di fiscalità ambientale, la diffusione della conoscenza
di “best practices” di processi e comportamenti eco-compatibili. Nell’ambito di tale contesto, il
Programma Regionale di Sviluppo 2006-2010 contiene l’indicazione delle linee strategiche per la
programmazione settoriale pluriennale, configurandosi come un atto di vera e propria programmazione
di legislatura, e non più un mero atto di indirizzo. Esso definisce dei Progetti Integrati Regionali quali
strumenti attuativi dei Programmi Strategici Integrati contenuti nel Programma di Governo.
Sempre come previsto dall’attuale Programma Regionale di Sviluppo 2006-2010, la Regione Toscana si
è posta in coerenza con il Sesto Programma europeo e con la Strategia d’azione ambientale per lo
sviluppo sostenibile in Italia, definendo il Piano Regionale di Azione Ambientale 2007-2010 uno
strumento di governo che, in coerenza con il precedente PRAA 2004-2006, si pone ad un livello
intermedio tra la pianificazione strategica del PRS ed i piani di settore, perseguendo una logica di
integrazione attraverso l’individuazione di obiettivi condivisi con i settori di intervento delle altre politiche
68
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
regionali. Nell’ambito del PRAA, sono quindi definite le priorità ambientali regionali in relazione alle aree
prioritarie del Sesto Programma, individuando gli obiettivi principali (Macrobiettivi) in relazione al
contesto normativo di riferimento la cui corretta attuazione viene a costituire un requisito fondamentale
per un’efficace azione ambientale. Inoltre, le sette Strategie tematiche dell’UE riguardano, in riferimento
al contesto internazionale, la novità più importante con la quale il nuovo Piano di Azione Ambientale è
chiamato a confrontarsi, rispetto al precedente PRAA 2004-2006. Queste strategie rappresentano per il
Piano di Azione Ambientale della Regione Toscana sia riferimenti normativi e strategici a cui uniformarsi
ed ispirarsi, sia, e soprattutto, una diversa prospettiva per nuove politiche ambientali che non mirino più
soltanto a conseguire obiettivi ambientali in modo economicamente conveniente, ma anche a
funzionare sulla scorta di “solide analisi scientifiche” e di “un dialogo e una consultazione aperti con le
diverse parti interessate”.
Come riportato nella tabella seguente, per ciascuna area di azione prioritaria il PRAA fissa i
macrobiettivi e gli obiettivi generali della politica regionale per il periodo 2007-2010, che riassumono le
principali emergenze ambientali presenti sul territorio regionale.
Quadro sintetico delle aree di azione prioritaria, dei macrobiettivi e degli obiettivi del
PRAA 2007-2010
Cambiamenti Climatici
Natura e biodiversità e difesa del suolo
Ambiente e Salute
Ridurre le emissioni di gas serra in accordo col il Protocollo di Kyoto
(obiettivo di riduzione del 6,5 % rispetto ai valori del 1990).
Razionalizzare e ridurre i consumi energetici,in particolar modo quelli
fossili
Aumentare la percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili
(incremento del 4% rispetto alla produzione totale di energia,
adesione alla Piattaforma Europea dell’Idrogeno e la creazione di un
network di soggetti pubblici e privati per individuare tecnologie
avanzate per il suo sfruttamento).
Aumentare la percentuale delle aree protette, migliorarne la gestione e
conservare la biodiversità terrestre e marina (attuazione alla Direttiva
Habitat 92/43/CEE e alla L.R. 56/2000).
Ridurre la dinamica delle aree artificiali (si prevede la riduzione della
crescita delle aree artificiali nel breve periodo, forte contenimento
della dinamica nel lungo periodo, anche attraverso il recupero delle
aree dimesse).
Mantenimento e recupero dell’equilibrio idrogeologico e riduzione
dell’erosione costiera (nel breve periodo prevista le messa in
sicurezza idraulica per eventi con tempo di ritorno almeno centennale
e l’eliminazione dei movimenti franosi che minacciano l’incolumità
delle persone. Nel lungo periodo prevista l’eliminazione del rischio
idraulico per eventi inferiori a tempi di ritorno duecentennale e
l’eliminazione dei movimenti franosi diffusi sul territorio regionale. Fra
gli obiettivi vi è anche l’equilibrio della dinamica costiera, il recupero e
la tutela del patrimonio costiero anche in riferimento alle zone umide).
Prevenzione del rischio sismico e riduzione degli effetti (si persegue il
miglioramento della conoscenza dei fattori di rischio e della
prevenzione antisismica nei comuni a maggior rischio sismico).
Ridurre la percentuale di popolazione esposta all’inquinamento
atmosferico (l’obiettivo sarà quello di raggiungere livelli di qualità
dell’aria che non comportino rischi o impatti negativi significativi per la
salute umana e per l’ambiente, rispettando i valori limite di qualità
dell’aria per le sostanze inquinanti entro le date previste dalla
normativa).
Ridurre la percentuale di popolazione esposta all’inquinamento acustico,
all’inquinamento elettromagnetico e alle radiazioni ionizzanti (gli
obiettivi saranno quelli di minimizzare la percentuale della
popolazione esposta a livelli di inquinamento acustico non sostenibili,
in conformità alle indicazioni della Comunità europea e quello di
69
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Quadro sintetico delle aree di azione prioritaria, dei macrobiettivi e degli obiettivi del
PRAA 2007-2010
Uso Sostenibile delle risorse naturali e
gestione dei rifiuti
ridurre la popolazione esposta sia alle radiazioni non ionizzanti
(inquinamento elettromagnetico) che alle radiazioni ionizzanti).
Ridurre gli impatti dei prodotti fitosanitari e delle sostanze chimiche
pericolose sulla salute umana e sull’ambiente (prevista la riduzione
degli impatti sulla salute dell’uomo e sull’ambiente derivanti
dall’utilizzo di sostanze chimiche pericolose e dal ricorso ai pesticidi in
agricoltura).
Ridurre il grado di rischio di accadimento di incidente rilevante nel
settore industriale (obiettivo sarà quello di minimizzare il grado di
rischio di accadimento di incidenti rilevanti e le loro conseguenze per
l’uomo e per l’ambiente).
Ridurre la produzione totale di rifiuti, migliorare il sistema di raccolta e
diminuire la percentuale conferita in discarica (gli obiettivi del piano
sono: per quanto riguarda i rifiuti urbani una riduzione del 15% entro il
2010 della produzione rispetto ai dati del 2004, una riduzione della
produzione complessiva di rifiuti speciali; minimizzazione della
quantità di rifiuti smaltiti in discarica incentivando l’utilizzo di materiali
recuperabili e la raccolta differenziata fino a raggiungere il 55% entro
il 2010.
Bonificare i siti inquinati e ripristinare le aree minerarie dimesse
(obiettivo sarà la prosecuzione della realizzazione del complesso delle
attività di bonifica dei siti inquinati).
Tutelare la qualità delle acque interne e costiere e promuovere un uso
sostenibile della risorsa idrica (col piano si persegue la tutela, in
maniera integrata, delle risorse idriche e degli ecosistemi acquatici,
mantenendo una buona qualità dei corpi idrici superficiali, sotterranei
e delle acque di balneazione).
Nella tabella di seguito, si riporta una sintesi ed un confronto tra i principali documenti di riferimento
regionale, nazionale ed internazionale utilizzati per la definizione degli obiettivi di protezione ambientale
per la valutazione del RU.
70
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Tabella di raffronto dei principali documenti di riferimento regionale, nazionale ed internazionale
per la definizione degli obiettivi di protezione ambientale del RU
VI° Programma di Azione Ambientale 2002-2012
dell’Unione Europea
Strategie
Aree azione/obiettivi
tematiche/obiettivi
strategici
specifici
Cambiamento climatico:
stabilizzare le
concentrazioni atmosferiche
di gas serra ad un livello
che non generi variazioni
innaturali del clima terrestre
Natura e biodiversità:
proteggere una risorsa
unica: proteggere e
ripristinare il funzionamento
dei sistemi naturali ed
arrestare la perdita di
biodiversità nell'Unione
europea e nel mondo;
proteggere il suolo
dall'erosione e
dall'inquinamento.
-
Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo
sostenibile in Italia
Strategie
Aree azione/obiettivi
tematiche/obiettivi
strategici
specifici
Inquinamento
atmosferico:
raggiungere livelli di
Cambiamenti climatici e
qualità dell’aria che
non comportino rischi o protezione della fascia
dell’ozono
impatti negativi
significativi per la
salute umana e per
l’ambiente
Piano Regionale di Azione Ambientale 2007-2010
Macrobiettivi
1.
-
I cambiamenti climatici e
l’effetto serra
L’ozono stratosferico
Cambiamenti Climatici
2.
3.
Politiche sull’ambiente
Marino: promuovere
l’uso sostenibile dei
mari e conservare
l’eco-sistema marino.
Protezione del suolo:
manca un obiettivo
specifico ma si
sottolinea che “la
protezione del suolo
richiede un approccio
integrato” poiché “è più
il risultato della sua
natura trasversale che
non dell’intenzione
esplicita di affrontare i
problemi.”
Strategie
tematiche/obiettivi specifici
4.
Protezione e valorizzazione
sostenibile della Natura e
della Biodiversità
-
Le risorse viventi
Le biotecnologie
Suolo, sottosuolo e
desertificazione
L’ambiente marino e
costiero
Natura e biodiversità e difesa del
suolo
5.
6.
7.
Ridurre le emissioni di gas
serra in accordo col il
Protocollo di Kyoto
Razionalizzare e ridurre i
consumi energetici
Aumentare la percentuale di
energia proveniente da fonti
rinnovabili
Aumentare la percentuale
delle aree protette,
migliorarne la gestione e
conservare la biodiversità
terrestre e marina
Ridurre la dinamica delle
aree artificiali
Mantenimento e recupero
dell’equilibrio idrogeologico
e riduzione dell’erosione
costiera
Prevenzione del rischio
sismico e riduzione degli
effetti
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Tabella di raffronto dei principali documenti di riferimento regionale, nazionale ed internazionale
per la definizione degli obiettivi di protezione ambientale del RU
VI° Programma di Azione Ambientale 2002-2012
dell’Unione Europea
Strategie
Aree azione/obiettivi
tematiche/obiettivi
strategici
specifici
Ambiente e salute: ottenere
una qualità dell'ambiente in
virtù della quale il livello dei
contaminanti di origine
antropica, compresi i diversi
tipi di radiazioni, non dia
adito ad impatti o a rischi
significativi per la salute
umana
-
Inquinamento
atmosferico:
raggiungere livelli di
qualità dell’aria che
non comportino rischi o
impatti negativi
significativi per la
salute umana e per
l’ambiente
-
Ambiente urbano:
contribuire ad una
migliore qualità della
vita mediante un
approccio integrato e
attraverso un livello
dell’inquinamento non
provochi effetti nocivi
per la salute umana e
l’ambiente.
-
Uso sostenibile dei
pesticidi: riduzione
dell’impatto dei
pesticidi sulla salute
umana e sull’ambiente
e, più in generale, la
necessità di
conseguire un uso più
sostenibile dei
pesticidi,
parallelamente ad una
significativa riduzione
dei rischi legati al loro
impiego, pur
assicurando la
necessaria
Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo
sostenibile in Italia
Strategie
Aree azione/obiettivi
tematiche/obiettivi
strategici
specifici
Piano Regionale di Azione Ambientale 2007-2010
Macrobiettivi
Strategie
tematiche/obiettivi specifici
8.
Qualità dell’Ambiente e
qualità della vita negli
ambienti urbani
-
La qualità dell’aria
La qualità dell’aria indoor
e il radon
Il rumore
L’inquinamento
elettromagnetico
Gli organismi
geneticamente modificati
La sicurezza degli
alimenti
La bonifica dei siti
inquinati
La criminalità ambientale
Ambiente e Salute
Ridurre la percentuale di
popolazione esposta
all’inquinamento
atmosferico
9. Ridurre la percentuale di
popolazione esposta
all’inquinamento acustico,
all’inquinamento
elettromagnetico e alle
radiazioni ionizzanti
10. Ridurre gli impatti dei
prodotti fitosanitari e delle
sostanze chimiche
pericolose sulla salute
umana e sull’ambiente
11. Ridurre il grado di rischio di
accadimento di incidente
rilevante nel settore
industriale
72
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Tabella di raffronto dei principali documenti di riferimento regionale, nazionale ed internazionale
per la definizione degli obiettivi di protezione ambientale del RU
VI° Programma di Azione Ambientale 2002-2012
dell’Unione Europea
Strategie
Aree azione/obiettivi
tematiche/obiettivi
strategici
specifici
Uso sostenibile delle risorse
naturali e gestione rifiuti:
garantire che il consumo
delle risorse rinnovabili e
non rinnovabili non superi la
capacità di carico
dell'ambiente; ottenere lo
sganciamento dell'uso delle
risorse dalla crescita
economica mediante un
significativo miglioramento
dell'efficienza delle risorse,
la dematerializzazione
dell'economia e la
prevenzione dei rifiuti.
-
Uso sostenibile risorse
naturali: ridurre gli
impatti ambientali
negativi prodotti
dall’uso delle risorse
naturali in un’economia
in espansione
(disaccoppiamento)
Prevenzione e
riciclaggio dei rifiuti:
prevenzione dei rifiuti e
incentivo al riutilizzo, al
riciclaggio e al
recupero. Lungo
periodo: società basata
sul riciclaggio che usa i
rifiuti come risorsa
Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo
sostenibile in Italia
Strategie
Aree azione/obiettivi
tematiche/obiettivi
strategici
specifici
Prelievo delle risorse e
produzione di rifiuti.
-
Le risorse idriche
I cicli di produzioneconsumo
I rifiuti
Piano Regionale di Azione Ambientale 2007-2010
Macrobiettivi
Uso Sostenibile delle risorse
naturali e gestione dei rifiuti
Strategie
tematiche/obiettivi specifici
12. Ridurre la produzione totale
di rifiuti, migliorare il sistema
di raccolta e diminuire la
percentuale conferita in
discarica
13. Bonificare i siti inquinati e
ripristinare le aree minerarie
dismesse
14. Tutelare la qualità delle
acque interne e costiere e
promuovere un uso
sostenibile della risorsa
idrica
73
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
5. Possibili effetti significativi del RU
Lo schema logico di applicazione della valutazione degli effetti ha inizio dall’individuazione degli obiettivi
del RU per singola UTOE, a partire dalle quali si definiscono le relazioni causa-effetto delle varie azioni,
individuando, anche in relazione agli obiettivi di protezione ambientale, gli effetti significativi, ovvero gli
effetti da valutare. Una volta selezionati gli effetti, si procede alla valutazione: in generale, gli effetti
significativi devono essere valutati su una scala territoriale e confrontati con opportune soglie di
rilevanza definite da un preciso set di criteri basati su standard di tolleranza dei sistemi ambientali
(capacità di carico, impatti su specie minacciate, ecc…) o standard di capacità dei servizi (in termini di
disponibilità idriche, capacità di smaltimento dei rifiuti, ecc…). Il processo di valutazione si traduce poi in
requisiti di compatibilità o compensazione ambientale (di cui al capitolo successivo) che arricchiscono
ulteriormente l’ambito di azione del piano, garantendo la sostenibilità degli interventi di trasformazione
urbanistica. Avendo, infatti, a che fare con un processo valutativo ex-ante, i requisiti di compatibilità
ambientale costituiscono una serie di ulteriori indicazioni utili per il progressivo ri-allineamento delle
azioni del RU rispetto alle variabili ambientali stabilite (azioni correttive di feedback).
E’ evidente come, nella fase di definizione e valutazione degli effetti, entri in gioco un certo margine
discrezionale: se è vero, infatti, che può talvolta essere complessa una esaustiva ed univoca
individuazione degli effetti ambientali perlopiù indiretti legati ad un determinato intervento, è altrettanto
vero che per molte tipologie progettuali sono ormai disponibili riferimenti di metodo abbastanza condivisi
e consolidati.
La Direttiva 2001/42/CE sulla valutazione ambientale di determinati piani e programmi, nell’Allegato II
definisce alcuni criteri di valutazione della significatività degli effetti, tenendo conto in particolare, dei
seguenti elementi:
-
probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti,
-
carattere cumulativo degli effetti,
-
rischi per la salute umana o per l'ambiente (ad es. in caso di incidenti),
-
entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente
interessate),
-
valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa: delle speciali
caratteristiche naturali o del patrimonio culturale, del superamento dei livelli di qualità ambientale o
dei valori limite, dell'utilizzo intensivo del suolo, effetti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti
a livello nazionale, comunitario o internazionale.
Nella tabella seguente sono sintetizzate alcune ulteriori considerazioni utili in merito alla determinazione
della significatività degli effetti.
E’ infine utile sottolineare come la valutazione degli effetti che viene proposta, avendo a che fare con un
piano urbanistico, consideri solo effetti di medio e lungo termine, ovvero effetti legati ad una fase di
regime dell’intervento (non vengono ad esempio, considerati gli effetti ambientali transitori legati ad
eventuali attività di cantierizzazione, se non in relazione a previsioni di particolare significatività).
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Possibili criteri per l’individuazione degli effetti ambientali significativi
L’effetto prodotto dall’intervento compare tra gli elementi di criticità ambientale degli ambiti
territoriali interessati dall’intervento del piano/programma.
(dimensione spaziale)
e/o
L’effetto prodotto dall’intervento incide su una risorsa non rinnovabile
e/o
Sono significativi tutti gli effetti ambientali prodotti dall’intervento noti dall’esperienza o in
letteratura.
L’effetto prodotto dall’intervento è a carattere permanente o a carattere transitorio ma comunque
di medio termine (durata di oltre un anno).
(dimensione temporale)
e/o
L’effetto prodotto dall’intervento è a carattere di area vasta o interessa potenzialmente un’ampia
porzione della popolazione (es. ATO, Provincia, aree urbane, ecc…).
(dimensione spaziale)
e/o
Nell’ambito territoriale dell’intervento è presente un contesto gestionale/normativo specifico di
riferimento per gli effetti prodotti (es. gestione risorse idriche, ecc…).
(dimensione gestionale)
Sulla base dei criteri appena definiti e tenendo conto del quadro degli obiettivi di cui al capitolo
precedente, è possibile costruire una matrice di potenziale significatività degli effetti attesi: vista la
natura integrata della valutazione, tale matrice ha preso in considerazioni varie dimensioni di analisi. La
matrice è derivata dal modello analitico per la valutazione integrata messo a punto dalla Regione
Toscana con decisione della Giunta Regionale n. 2 del 6 novembre 2006 “Approvazione del modello
analitico per l’elaborazione e la valutazione dei piani e programmi regionali previsto dall’articolo 10 della
L.R. 49/99 e s.m.i., delle linee guida per la valutazione degli effetti attesi e delle forme di partecipazione
per la valutazione integrata di piani e programmi regionali” (in particolare la sezione dedicata alle
procedure, modelli ed indicatori relativi alla valutazione degli effetti attesi).
Quadro di sintesi delle dimensioni di analisi per la valutazione degli effetti
Lotta ai processi di
cambiamento climatico
AMBIENTE
Tutela dell'ambiente e
della salute
Riduzione Emissioni di CO2
Incremento estinzione di energia prodotta da fonti rinnovabili
Riduzione emissioni atmosferiche per tipologia di inquinante
Riduzione dell'inquinamento acustico
Contenimento superfici edificate su suoli vergini, su superfici
abbandonate o contaminate
Uso sostenibile delle
risorse naturali e
gestione dei rifiuti
Ottimizzazione gestione dei rifiuti
Diminuzione del carico organico, di Azoto e Fosforo
Riduzione del consumo idrico
Salvaguardia della
natura e della biodiversità
Salvaguardia delle specie in via di estinzione o minacciate
Salvaguardia dal rischio idrogeologico
Salvaguardia delle coste
76
Eliminato: PIUSS
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Quadro di sintesi delle dimensioni di analisi per la valutazione degli effetti
Competitività del sistema
Solidità della crescita
economica
Innovazione
ECONOMIA
Saldo commerciale
Coesione sociale
Equilibrio finanza
pubblica
Equilibrio mercato lavoro
Equa distribuzione del reddito
Sostenibilità finanziaria
Miglioramento conti pubblici
Incremento (stabilizzazione) tasso di occupazione
Innalzamento profilo qualitativo occupazione
Salvaguardia delle
risorse naturali del
territorio
TERRITORIO
Qualità e competitività
dei sistemi urbani e
degli insediamenti
Minimizzazione del consumo di suolo
Tutela della risorsa idrica
Protezione dei sistemi urbani e degli insediamenti
Efficienza del sistema insediativo
Valorizzazione delle specializzazioni funzionali del territorio
Valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche
Efficienza delle reti
infrastrutturali e
tecnologiche
Efficienza delle reti infrastrutturali
Tutela e valorizzazione
del territorio rurale
Tutela e valorizzazione del territorio agricolo
Livello e equità salute
Efficienza delle reti tecnologiche ed immateriali
Mantenimento della popolazione residente e delle attività
con funzione di presidio attivo del territorio
Equità della salute
SALUTE
Coesione sociale
Accessibilità ai servizi
sanitari
Accessibilità ai servizi di cura
Accessibilità ai servizi di diagnosi ed assistenza preventiva
Salute pubblica
Prevenzione
Stili di vita
SOCIALE
Qualità ambientale
Qualità della vita delle
fasce deboli* (intesa in
questo caso come
popolazione delle aree
marginali)
Fruibilità degli spazi urbani e dei trasporti
Aumento tutela,
autonomia qualità vita
familiare (e dei minori)
(Miglioramento degli) indicatori demografici e var.
composizione nuclei familiari
Fruibilità dei propri spazi di vita
Autonomia personale dei soggetti non autosufficienti
Qualità della vita familiare
Condizione giovanile e disagio dei minori
Fruibilità degli spazi urbani e verdi nonché di attività sociali
da parte di minori e famiglie
Disagio abitativo e qualità dell’abitare
Integrazione della popolazione immigrata
77
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Quadro di sintesi delle dimensioni di analisi per la valutazione degli effetti
Condizione socio economica dei soggetti del disagio sociale
Organizzazione tempi e distribuzione dei carichi familiari
Sostegno alle pari
opportunità di genere
Differenze di genere nei livelli di istruzione e negli indirizzi di
studio
Disparità nel mercato del lavoro e segregazione
occupazionale
Nei paragrafi successivi, viene dunque specificata per singola UTOE e per i principali interventi non
ricadenti nel perimetro delle UTOE, la determinazione dei possibili effetti significativi riguardanti gli
aspetti ambientali e quelli di carattere socio-economico, territoriale e sulla salute umana derivanti dalle
strategie definite dal Regolamento Urbanistico.
78
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
5.1 Analisi per singola UTOE
Le dodici UTOE, individuate dal Piano Strutturale, sono così suddivise: Irola, Mucrone, Magrate, Il piano
– Cà Madonna, Bivio di Isaia, Filetto, Villafranca, Panda-Trada, Villafranca – La vigna, Virgoletta,
Merizzo, Fornoli; per ognuna di esse vengono quindi specificati in sintesi, i potenziali effetti significativi
quali relazioni causa-effetto delle azioni strategiche del RU previste a livello di UTOE sulle componenti
ambientali sociali, territoriali e sulla salute umana, esprimendo un giudizio qualitativo sulle
caratteristiche potenziali dell’effetto atteso.
In particolare la valutazione fornisce indicazioni circa:
-
il grado di integrazione delle priorità del RU con le dimensioni di analisi previste dal modello
analitico di valutazione regionale di cui alla scheda precedente, con particolare riferimento
anche agli obiettivi di protezione ambientale di cui al capitolo 4;
-
i probabili effetti delle previsioni sulle risorse essenziali, con particolare riferimento alle criticità
emerse dall’analisi di contesto di cui al capitolo 2 ed alle aree di particolare rilevanza
ambientale individuate nel capitolo 3;
-
i probabili effetti economici, in particolare in termini di crescita economica e di competitività;
-
i probabili effetti sul capitale umano, sui cambiamenti nei livelli occupazionali o nella qualità del
lavoro, sulla salute, sulla sicurezza, sui diritti dei cittadini.
Gli effetti significativi potenziali individuati, possono essere coerenti od in contrasto con il relativo
obiettivo di sostenibilità: nelle tabelle riportate nel seguito per singola UTOE, si indicano, in base alla
gradazione della legenda, gli effetti potenziali attesi legati all’attuazione delle previsioni rispetto agli
obiettivi di sostenibilità.
+
Effetto potenzialmente positivo
O
Effetto con esito incerto
-
Effetto potenzialmente negativo
Legenda
Effetto atteso non significativo
Si tratta di attribuire un giudizio di significatività dei possibili effetti rilevanti, sulla base dei criteri
richiamati all’inizio del presente capitolo e secondo una valutazione precauzionale ovvero tendente a
sottolineare maggiormente ogni possibile effetto negativo derivante dalla trasformazione.
79
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
UTOE n° 1. Irola
Dimensioni di analisi
Lotta ai processi di
cambiamento climatico
AMBIENTE
Tutela dell'ambiente e
della salute
Uso sostenibile delle
risorse naturali e
gestione dei rifiuti
Salvaguardia della
natura e della biodiversità
Riduzione Emissioni di CO2
Incremento di energia prodotta da fonti rinnovabili
O
Riduzione emissioni atmosferiche per tipologia di inquinante
-
Riduzione dell'inquinamento acustico
-
Contenimento superfici edificate su suoli vergini, su
superfici abbandonate o contaminate
-
Ottimizzazione gestione dei rifiuti
O
Diminuzione del carico organico, di Azoto e Fosforo
-
Riduzione del consumo idrico
-
Salvaguardia delle specie in via di estinzione o minacciate
Salvaguardia dal rischio idrogeologico
Competitività del sistema
Solidità della crescita
economica
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 1 – Irola
+
Innovazione
ECONOMIA
Saldo commerciale
Coesione sociale
Equilibrio finanza
pubblica
Equilibrio mercato lavoro
Equa distribuzione del reddito
Sostenibilità finanziaria
Miglioramento conti pubblici
Incremento (stabilizzazione) tasso di occupazione
+
Innalzamento profilo qualitativo occupazione
Salvaguardia delle
risorse naturali del
territorio
TERRITORIO
Qualità e competitività
dei sistemi urbani e
degli insediamenti
Efficienza delle reti
infrastrutturali e
tecnologiche
Minimizzazione del consumo di suolo
-
Tutela della risorsa idrica
-
Protezione dei sistemi urbani e degli insediamenti
Efficienza del sistema insediativo
O
Valorizzazione delle specializzazioni funzionali del territorio
+
Valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche
O
Efficienza delle reti infrastrutturali
O
Efficienza delle reti tecnologiche ed immateriali
SALUTE
Tutela e valorizzazione
del territorio rurale
Livello e equità salute
Tutela e valorizzazione del territorio agricolo
+
Mantenimento della popolazione residente e delle attività
con funzione di presidio attivo del territorio
+
Equità della salute
Coesione sociale
Accessibilità ai servizi
Accessibilità ai servizi di cura
80
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Dimensioni di analisi
sanitari
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 1 – Irola
Accessibilità ai servizi di diagnosi ed assistenza preventiva
Sicurezza
Prevenzione
Stili di vita
Qualità ambientale
Qualità della vita delle
fasce deboli* (intesa in
questo caso come
popolazione delle aree
marginali)
Fruibilità degli spazi urbani e dei trasporti
+
Fruibilità dei propri spazi di vita
+
Autonomia personale dei soggetti non autosufficienti
(Miglioramento degli) indicatori demografici e var.
composizione nuclei familiari
SOCIALE
Qualità della vita familiare
Aumento tutela,
autonomia qualità vita
familiare (e dei minori)
Condizione giovanile e disagio dei minori
Fruibilità degli spazi urbani e verdi nonché di attività sociali
da parte di minori e famiglie
+
Disagio abitativo e qualità dell’abitare
Integrazione della popolazione immigrata
Condizione socio economica dei soggetti del disagio sociale
Sostegno alle pari
opportunità di genere
Organizzazione tempi e distribuzione dei carichi familiari
Differenze di genere nei livelli di istruzione e negli indirizzi di
studio; disparità nel mercato del lavoro e segregazione
occupazionale
All’interno dell’UTOE 1 si riconoscono come principali destinazioni d’uso previste dal RU quella
residenziale, direzionale e turistico-ricettiva. Inoltre, si prevede il recupero del patrimonio edilizio
esistente (per scopi legati alle attività agricole e turistico-ricettive), la valorizzazione di emergenze
presenti e dei beni storico-culturali, la realizzazione di un parco attrezzato e l’aumento della dotazione di
parcheggi.
Dalla tabella precedente emerge che i principali impatti potenziali che dovranno essere adeguatamente
mitigati/compensati come descritto nel capitolo successivo, hanno diverse connotazioni.
Si riconoscono principali impatti potenzialmente negativi, quali:
-
emissioni atmosferiche inquinanti, comprese le emissioni di gas ad effetto serra, imputabili a
consumi di energia elettrica ed al riscaldamento/raffrescamento delle unità abitative, turistiche e
direzionali. Da non sottovalutare le emissioni da traffico indotto (dovute agli scarichi degli
autoveicoli);
-
inquinamento acustico legato principalmente alla presenza di infrastrutture per la mobilità;
-
impermeabilizzazione del suolo e consumo dello stesso, legati alle nuove previsioni, nonostante
sia previsto in modo significativo il recupero del patrimonio edilizio esistente;
81
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
-
potenziali problematiche legate alla tutela della risorsa idrica in termini qualitativi e quantitativi
conseguenti alle attività residenziali, direzionali e turistiche e connesse alla quantità degli
scarichi.
Si riconoscono poi principali effetti positivi legati a:
-
la creazione di nuovi posti di lavoro, nuove opportunità generate dall’indotto per il turismo, le
attività direzionali, le attività agricole e lo sport/tempo libero;
-
il miglioramento della qualità dei sistemi urbani e degli insediamenti perseguito con la
realizzazione di infrastrutture per la mobilità ed aree a verde attrezzato, che siano facilmente
fruibili dall’intera popolazione;
-
la valorizzazione del territorio rurale realizzato attraverso il recupero del patrimonio edilizio
esistente per scopi legati alle attività agricole.
Infine, si individuano effetti di natura incerta connessi alla gestione dei rifiuti e alla produzione di energia
da fonti rinnovabili. Parimenti incerti e necessariamente oggetto di una futura valutazione specifica in
fase di pianificazione attuativa, sono l’efficienza delle reti infrastrutturali (in particolare la dotazione di
nuove infrastrutture connesse alla previsioni legate al ciclo delle acque) e, più in generale, dei sistemi
insediativi ed il grado reale di valorizzazione delle risorse culturali, naturali e paesaggistiche che potrà
essere conseguito.
82
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
UTOE n° 2. Mocrone
Dimensioni di analisi
Lotta ai processi di
cambiamento climatico
AMBIENTE
Tutela dell'ambiente e
della salute
Riduzione Emissioni di CO2
Incremento di energia prodotta da fonti rinnovabili
O
Riduzione emissioni atmosferiche per tipologia di inquinante
-
Riduzione dell'inquinamento acustico
-
Contenimento superfici edificate su suoli vergini, su
superfici abbandonate o contaminate
Uso sostenibile delle
risorse naturali e
gestione dei rifiuti
Ottimizzazione gestione dei rifiuti
Salvaguardia della
natura e della biodiversità
Salvaguardia delle specie in via di estinzione o minacciate
O
Diminuzione del carico organico, di Azoto e Fosforo
-
Riduzione del consumo idrico
-
Salvaguardia dal rischio idrogeologico
Competitività del sistema
Solidità della crescita
economica
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 2 – Mocrone
+
Innovazione
ECONOMIA
Saldo commerciale
Coesione sociale
Equilibrio finanza
pubblica
Equilibrio mercato lavoro
Equa distribuzione del reddito
Sostenibilità finanziaria
Miglioramento conti pubblici
Incremento (stabilizzazione) tasso di occupazione
+
Innalzamento profilo qualitativo occupazione
Salvaguardia delle
risorse naturali del
territorio
TERRITORIO
Qualità e competitività
dei sistemi urbani e
degli insediamenti
Efficienza delle reti
infrastrutturali e
tecnologiche
Minimizzazione del consumo di suolo
-
Tutela della risorsa idrica
-
Protezione dei sistemi urbani e degli insediamenti
Efficienza del sistema insediativo
O
Valorizzazione delle specializzazioni funzionali del territorio
+
Valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche
O
Efficienza delle reti infrastrutturali
O
Efficienza delle reti tecnologiche ed immateriali
SALUTE
Tutela e valorizzazione
del territorio rurale
Tutela e valorizzazione del territorio agricolo
+
Mantenimento della popolazione residente e delle attività
con funzione di presidio attivo del territorio
+
Equità della salute
Livello e equità salute
Coesione sociale
Accessibilità ai servizi
Accessibilità ai servizi di cura
83
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Dimensioni di analisi
sanitari
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 2 – Mocrone
Accessibilità ai servizi di diagnosi ed assistenza preventiva
Sicurezza
Prevenzione
Stili di vita
Qualità della vita delle
fasce deboli* (intesa in
questo caso come
popolazione delle aree
marginali)
Fruibilità degli spazi urbani e dei trasporti
+
Fruibilità dei propri spazi di vita
+
Qualità ambientale
Autonomia personale dei soggetti non autosufficienti
(Miglioramento degli) indicatori demografici e var.
composizione nuclei familiari
SOCIALE
Qualità della vita familiare
Aumento tutela,
autonomia qualità vita
familiare (e dei minori)
Condizione giovanile e disagio dei minori
Fruibilità degli spazi urbani e verdi nonché di attività sociali
da parte di minori e famiglie
+
Disagio abitativo e qualità dell’abitare
Integrazione della popolazione immigrata
Condizione socio economica dei soggetti del disagio sociale
Sostegno alle pari
opportunità di genere
Organizzazione tempi e distribuzione dei carichi familiari
Differenze di genere nei livelli di istruzione e negli indirizzi di
studio; disparità nel mercato del lavoro e segregazione
occupazionale
All’interno dell’UTOE 2 si riconoscono come principali destinazioni d’uso quella residenziale, direzionale
e turistico-ricettiva. Si prevede la realizzazione di nuovi impianti con destinazione d’uso residenziale,
direzionale e turistico-ricettiva; in particolare si parla di nuovi alloggi in lotti liberi per l’edificazione o aree
di nuovo impianto. Si prevede tuttavia il recupero del patrimonio edilizio esistente (per scopi legati alle
attività residenziali, direzionali, agricole e turistico-ricettive), la valorizzazione di emergenze presenti e
dei beni storico-culturali, la realizzazione di attrezzature di interesse comune, di aree a verde attrezzato
e parcheggi oltre che ad un by-pass stradale.
Dalla tabella precedente emerge che i principali impatti potenziali che dovranno essere adeguatamente
mitigati/compensati come descritto nel capitolo successivo, hanno diverse connotazioni.
Si riconoscono quindi principali impatti potenzialmente negativi, quali:
-
emissioni atmosferiche inquinanti, comprese le emissioni di CO2, imputabili a consumi di
energia elettrica e al riscaldamento/raffrescamento delle unità abitative, turistiche e direzionali.
Significative anche il possibile incremento delle emissioni da traffico per la presenza di nuove
aree a parcheggio e la costruzione di un by-pass stradale (dovute agli scarichi degli
autoveicoli);
-
inquinamento acustico legato principalmente alla presenza di infrastrutture per la mobilità;
84
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
-
impermeabilizzazione del suolo e consumo dello stesso, legati alle nuove previsioni, nonostante
la previsione prevalente di recupero del patrimonio edilizio esistente;
-
potenziali problematiche legate alla tutela della risorsa idrica in termini qualitativi e quantitativi
conseguenti alle attività residenziali, direzionali e turistiche e connesse alla quantità degli
scarichi.
Si riconoscono poi principali effetti positivi legati a:
-
la creazione di nuovi posti di lavoro, nuove opportunità generate dall’indotto per il turismo, le
attività direzionali, le attività agricole e lo sport/tempo libero;
-
il miglioramento della qualità dei sistemi urbani e degli insediamenti perseguito con la
realizzazione di infrastrutture per la mobilità, attrezzature di interesse comune ed aree a verde
attrezzato, che siano facilmente fruibili dall’intera popolazione.
-
la valorizzazione del territorio rurale realizzato attraverso il recupero del patrimonio edilizio
esistente per scopi legati alle attività agricole.
Infine, si individuano effetti di natura incerta connessi alla gestione dei rifiuti e alla produzione di energia
da fonti rinnovabili. Parimenti incerti e necessariamente oggetto di una futura valutazione specifica in
fase di pianificazione attuativa, sono l’efficienza delle reti infrastrutturali (in particolare la dotazione di
nuove infrastrutture connesse alla previsioni legate al ciclo delle acque) e, più in generale, dei sistemi
insediativi ed il grado reale di valorizzazione delle risorse culturali, naturali e paesaggistiche che potrà
essere conseguito.
85
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
UTOE n° 3. Malgrate
Dimensioni di analisi
Lotta ai processi di
cambiamento climatico
AMBIENTE
Tutela dell'ambiente e
della salute
Uso sostenibile delle
risorse naturali e
gestione dei rifiuti
Salvaguardia della
natura e della biodiversità
Riduzione Emissioni di CO2
Incremento di energia prodotta da fonti rinnovabili
O
Riduzione emissioni atmosferiche per tipologia di inquinante
-
Riduzione dell'inquinamento acustico
-
Contenimento superfici edificate su suoli vergini, su
superfici abbandonate o contaminate
-
Ottimizzazione gestione dei rifiuti
O
Diminuzione del carico organico, di Azoto e Fosforo
-
Riduzione del consumo idrico
-
Salvaguardia delle specie in via di estinzione o minacciate
Salvaguardia dal rischio idrogeologico
Competitività del sistema
Solidità della crescita
economica
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 3 – Malgrate
+
Innovazione
ECONOMIA
Saldo commerciale
Coesione sociale
Equilibrio finanza
pubblica
Equilibrio mercato lavoro
Equa distribuzione del reddito
Sostenibilità finanziaria
Miglioramento conti pubblici
Incremento (stabilizzazione) tasso di occupazione
+
Innalzamento profilo qualitativo occupazione
Salvaguardia delle
risorse naturali del
territorio
TERRITORIO
Qualità e competitività
dei sistemi urbani e
degli insediamenti
Efficienza delle reti
infrastrutturali e
tecnologiche
Minimizzazione del consumo di suolo
-
Tutela della risorsa idrica
-
Protezione dei sistemi urbani e degli insediamenti
Efficienza del sistema insediativo
O
Valorizzazione delle specializzazioni funzionali del territorio
+
Valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche
O
Efficienza delle reti infrastrutturali
O
Efficienza delle reti tecnologiche ed immateriali
SALUTE
Tutela e valorizzazione
del territorio rurale
Livello e equità salute
Tutela e valorizzazione del territorio agricolo
+
Mantenimento della popolazione residente e delle attività
con funzione di presidio attivo del territorio
+
Equità della salute
Coesione sociale
Accessibilità ai servizi
Accessibilità ai servizi di cura
86
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Dimensioni di analisi
sanitari
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 3 – Malgrate
Accessibilità ai servizi di diagnosi ed assistenza preventiva
Sicurezza
Prevenzione
Stili di vita
Qualità della vita delle
fasce deboli* (intesa in
questo caso come
popolazione delle aree
marginali)
Fruibilità degli spazi urbani e dei trasporti
Qualità ambientale
+
Fruibilità dei propri spazi di vita
Autonomia personale dei soggetti non autosufficienti
(Miglioramento degli) indicatori demografici e var.
composizione nuclei familiari
SOCIALE
Qualità della vita familiare
Aumento tutela,
autonomia qualità vita
familiare (e dei minori)
Condizione giovanile e disagio dei minori
Fruibilità degli spazi urbani e verdi nonché di attività sociali
da parte di minori e famiglie
Disagio abitativo e qualità dell’abitare
Integrazione della popolazione immigrata
Condizione socio economica dei soggetti del disagio sociale
Sostegno alle pari
opportunità di genere
Organizzazione tempi e distribuzione dei carichi familiari
Differenze di genere nei livelli di istruzione e negli indirizzi di
studio; disparità nel mercato del lavoro e segregazione
occupazionale
All’interno dell’UTOE 3 si riconoscono come principali destinazioni d’uso quella residenziale,
direzionale, agricola e turistico-ricettiva. Inoltre, si prevede il recupero del patrimonio edilizio esistente
(per scopi legati alle attività residenziali, direzionali, agricole e turistico-ricettive), la valorizzazione di
emergenze presenti e dei beni storico-culturali e l’aumento della dotazione dei parcheggi.
Dalla tabella precedente emerge che i principali impatti potenziali che dovranno essere adeguatamente
mitigati/compensati come descritto nel capitolo successivo, hanno diverse connotazioni.
Si riconoscono quindi principali impatti potenzialmente negativi, quali:
-
emissioni atmosferiche inquinanti, comprese le emissioni di CO2, imputabili a consumi di
energia elettrica e al riscaldamento/raffrescamento delle unità abitative, turistiche e direzionali.
Da non sottovalutare le emissioni da traffico (dovute agli scarichi degli autoveicoli);
-
inquinamento acustico legato principalmente alla presenza di infrastrutture per la mobilità;
-
impermeabilizzazione del suolo e consumo dello stesso, legati alle nuove previsioni, nonostante
sia previsto in modo significativo il recupero del patrimonio edilizio esistente;
-
potenziali problematiche legate alla tutela della risorsa idrica in termini qualitativi e quantitativi
conseguenti alle attività residenziali, direzionali e turistiche, connesse alla quantità degli
scarichi.
87
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Si riconoscono poi principali effetti positivi legati a:
-
la creazione di nuovi posti di lavoro, nuove opportunità generate dall’indotto per il turismo, le
attività direzionali e le attività agricole;
-
l’aumento della fruibilità degli spazi urbani e dei trasporti, perseguito con la realizzazione di
infrastrutture per la mobilità;
-
la tutela del territorio rurale realizzato la valorizzazione delle strutture ed infrastrutture fondiarie
e delle attività colturali e comunque con il rispetto del paesaggio storico consolidatosi.
Infine si individuano effetti di natura incerta connessi alla gestione dei rifiuti e alla produzione di energia
da fonti rinnovabili. Parimenti incerti e necessariamente oggetto di una futura valutazione specifica in
fase di pianificazione attuativa, sono l’efficienza delle reti infrastrutturali (in particolare la dotazione di
nuove infrastrutture connesse alla nuove previsioni legate al ciclo delle acque) e, più in generale, dei
sistemi insediativi ed il grado reale valorizzazione delle risorse culturali, naturali e paesaggistiche che
potrà essere conseguito.
88
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
UTOE n° 4. Il piano – Cà Madonna
Dimensioni di analisi
Lotta ai processi di
cambiamento climatico
AMBIENTE
Tutela dell'ambiente e
della salute
Uso sostenibile delle
risorse naturali e
gestione dei rifiuti
Riduzione Emissioni di CO2
Incremento di energia prodotta da fonti rinnovabili
O
-
Riduzione dell'inquinamento acustico
-
Contenimento superfici edificate su suoli vergini, su
superfici abbandonate o contaminate
-
Ottimizzazione gestione dei rifiuti
-
Diminuzione del carico organico, di Azoto e Fosforo
-
Salvaguardia delle specie in via di estinzione o minacciate
Salvaguardia dal rischio idrogeologico
Competitività del sistema
Solidità della crescita
economica
-
Riduzione emissioni atmosferiche per tipologia di inquinante
Riduzione del consumo idrico
Salvaguardia della
natura e della biodiversità
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 4 – Il piano - Cà
Madonna
O
+
Innovazione
ECONOMIA
Saldo commerciale
Coesione sociale
Equilibrio finanza
pubblica
Equilibrio mercato lavoro
Equa distribuzione del reddito
Sostenibilità finanziaria
O
Miglioramento conti pubblici
Incremento (stabilizzazione) tasso di occupazione
+
Innalzamento profilo qualitativo occupazione
Salvaguardia delle
risorse naturali del
territorio
TERRITORIO
Qualità e competitività
dei sistemi urbani e
degli insediamenti
Efficienza delle reti
infrastrutturali e
tecnologiche
Minimizzazione del consumo di suolo
-
Tutela della risorsa idrica
-
Protezione dei sistemi urbani e degli insediamenti
Efficienza del sistema insediativo
O
Valorizzazione delle specializzazioni funzionali del territorio
O
Valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche
O
Efficienza delle reti infrastrutturali
O
Efficienza delle reti tecnologiche ed immateriali
SALUTE
Tutela e valorizzazione
del territorio rurale
Tutela e valorizzazione del territorio agricolo
O
Mantenimento della popolazione residente e delle attività
con funzione di presidio attivo del territorio
Equità della salute
Livello e equità salute
Coesione sociale
Accessibilità ai servizi
Accessibilità ai servizi di cura
89
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Dimensioni di analisi
sanitari
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 4 – Il piano - Cà
Madonna
Accessibilità ai servizi di diagnosi ed assistenza preventiva
Sicurezza
Prevenzione
O
Stili di vita
Qualità ambientale
Qualità della vita delle
fasce deboli* (intesa in
questo caso come
popolazione delle aree
marginali)
Fruibilità degli spazi urbani e dei trasporti
Fruibilità dei propri spazi di vita
+
Autonomia personale dei soggetti non autosufficienti
(Miglioramento degli) indicatori demografici e var.
composizione nuclei familiari
SOCIALE
Qualità della vita familiare
Aumento tutela,
autonomia qualità vita
familiare (e dei minori)
Condizione giovanile e disagio dei minori
Fruibilità degli spazi urbani e verdi nonché di attività sociali
da parte di minori e famiglie
+
Disagio abitativo e qualità dell’abitare
Integrazione della popolazione immigrata
Condizione socio economica dei soggetti del disagio sociale
Sostegno alle pari
opportunità di genere
Organizzazione tempi e distribuzione dei carichi familiari
Differenze di genere nei livelli di istruzione e negli indirizzi di
studio; disparità nel mercato del lavoro e segregazione
occupazionale
All’interno dell’UTOE 4 si riconoscono come principali destinazioni d’uso quella residenziale,
direzionale, agricola e turistico-ricettiva. Si prevede la realizzazione di un campo da golf e attrezzature
connesse, compreso alloggi residenziali e attività turistico-ricettive.
Saranno realizzati nuovi impianti con destinazione d’uso residenziale, direzionale e turistico-ricettiva,
ma si prevede il recupero del patrimonio edilizio esistente. Si prevede poi la valorizzazione ed il
recupero delle emergenze presenti e dei beni storico-culturali, la realizzazione di attività ludico/sportive
complementari al golf (piscina, campi da tennis, calcio e/o calcetto, maneggio cavalli, ecc) e di
parcheggi, secondo le esigenze di fruizione delle strutture golfistiche.
Dalla tabella precedente emerge che i principali impatti potenziali che dovranno essere adeguatamente
mitigati/compensati come descritto nel capitolo successivo, hanno diverse connotazioni.
Si riconoscono quindi principali impatti potenzialmente negativi, quali:
-
emissioni atmosferiche inquinanti, comprese le emissioni di CO2, imputabili a consumi di
energia elettrica e al riscaldamento/raffrescamento delle unità abitative, turistiche e direzionali,
con particolare riferimento alle attrezzature e edifici connessi all’attività golfistica. Da non
sottovalutare le emissioni da traffico (dovute agli scarichi degli autoveicoli);
-
inquinamento acustico legato principalmente alla presenza di infrastrutture per la mobilità;
90
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
-
impermeabilizzazione del suolo e consumo dello stesso, legati alle nuove previsioni, in
particolare riferendosi alla superficie destinata a tappeto erboso del campo da golf;
-
problematiche legate alla tutela della risorsa idrica in termini qualitativi e quantitativi
conseguenti alle attività residenziali, direzionali e turistiche e connesse alla quantità e qualità
degli scarichi. In particolare, l’irrigazione del tappeto erboso del campo da golf incide
sull’aumento del consumo idrico; il dover ricorrere all'uso di sostanze chimiche per la sua
gestione può invece rappresentare un rischio di contaminazione per le acque di superficie e di
falda;
-
l’uso di prodotti fitosanitari utilizzati sul percorso di golf e l’eccessiva fertilizzazione che può
determinare eccessi azotati per lisciviazione e/o scorrimento responsabile di molti fenomeni di
eutrofizzazione delle acque superficiali e di falda;
-
la ridotta capacità di integrazione nel contesto del campo da golf e delle strutture ad esso
connesse, che può connotarsi come un elemento rottura con il contesto paesaggistico
circostante;
-
l’aumento della produzione di rifiuti, di residui da taglio e materiali e inerti da scavo nella fase di
cantierizzazione.
Si riconoscono poi principali effetti positivi legati a:
-
l’incremento della competitività del sistema, intesa come maggiore capacità attrattiva dell’area,
resa possibile dall’idea di realizzare in questa UTOE un polo ricettivo polifunzionale di elevato
standard qualitativo incentrato sul golf che offra una vasta gamma di opportunità di svago,
divertimento e sport;
-
la creazione di nuovi posti di lavoro, nuove opportunità generate dall’indotto per il turismo, le
attività direzionali e le attività agricole, ma in particolare generate da tutte le attività collegate
all’attività golfistica;
-
l’aumento della fruibilità degli spazi di vita di residenti e turisti, perseguito con la realizzazione di
un centro sportivo che contempla non solo il campo da golf, ma anche tutta una serie di attività
ludico/sportive complementari al golf (piscina, campi da tennis, calcio e/o calcetto, maneggio
cavalli, ecc).
Si possono poi elencare una serie di effetti incerti legati a:
-
la sostenibilità finanziaria dell’intervento relativo al campo da golf, attualmente non sostenuta da
nessun progetto preliminare e non inserita in nessun contesto istituzionale che ne attesti la
reale fattibilità. Quest’ultimo punto risulta particolarmente significativo anche in considerazione
del fatto che sul territorio provinciale esistono altri tre comuni che hanno introdotto previsioni
analoghe relative alla realizzazione di un campo da golf all’interno della propria strumentazione
urbanistica: la valutazione strategica di tale tipologia di previsione, dovrebbe quindi trovare un
suo compimento ad una scala sovralocale;
-
il reale livello di valorizzazione delle attività rurali presenti e la fruizione degli spazi rurali da
parte dei residenti e dei turisti, perseguite anche attraverso la realizzazione di attività integrative
(anche di tipo turistico-ricettive e sportive-ricreative) a quelle tradizionali e la loro correlazione
con quest’ultime;
-
una possibile gestione intensiva di certe aree con presenza di estesi spazi da gioco oggetto di
operazioni manutentive a svantaggio di spazi “indisturbati” a gestione naturale interne ed
91
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
esterne al percorso di gioco, che permettono la crescita e lo sviluppo di specie animali e
vegetali in assoluta libertà;
-
i rischi sulla sicurezza di lavoratori ed utenti, legati principalmente alla realizzazione e alla
manutenzione del campo da golf;
-
la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Parimenti incerti e necessariamente oggetto di una futura valutazione specifica in fase di
pianificazione attuativa, sono l’efficienza delle reti infrastrutturali (in particolare la dotazione di
nuove infrastrutture connesse alla nuove previsioni legate al ciclo delle acque) e, più in generale,
dei sistemi insediativi ed il grado reale valorizzazione delle risorse culturali, naturali e
paesaggistiche che potrà essere conseguito.
92
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
UTOE n° 5. Bivio di Isaia
Dimensioni di analisi
Lotta ai processi di
cambiamento climatico
AMBIENTE
Tutela dell'ambiente e
della salute
Uso sostenibile delle
risorse naturali e
gestione dei rifiuti
Salvaguardia della
natura e della biodiversità
Riduzione Emissioni di CO2
Incremento di energia prodotta da fonti rinnovabili
O
Riduzione emissioni atmosferiche per tipologia di inquinante
-
Riduzione dell'inquinamento acustico
-
Contenimento superfici edificate su suoli vergini, su
superfici abbandonate o contaminate
-
Ottimizzazione gestione dei rifiuti
O
Diminuzione del carico organico, di Azoto e Fosforo
-
Riduzione del consumo idrico
-
Salvaguardia delle specie in via di estinzione o minacciate
Salvaguardia dal rischio idrogeologico
Competitività del sistema
Solidità della crescita
economica
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 5 – Bivio di
Isaia
+
Innovazione
ECONOMIA
Saldo commerciale
Coesione sociale
Equilibrio finanza
pubblica
Equilibrio mercato lavoro
Equa distribuzione del reddito
Sostenibilità finanziaria
Miglioramento conti pubblici
Incremento (stabilizzazione) tasso di occupazione
+
Innalzamento profilo qualitativo occupazione
Salvaguardia delle
risorse naturali del
territorio
TERRITORIO
Qualità e competitività
dei sistemi urbani e
degli insediamenti
Efficienza delle reti
infrastrutturali e
tecnologiche
Minimizzazione del consumo di suolo
-
Tutela della risorsa idrica
-
Protezione dei sistemi urbani e degli insediamenti
Efficienza del sistema insediativo
O
Valorizzazione delle specializzazioni funzionali del territorio
+
Valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche
O
Efficienza delle reti infrastrutturali
O
Efficienza delle reti tecnologiche ed immateriali
SALUTE
Tutela e valorizzazione
del territorio rurale
Tutela e valorizzazione del territorio agricolo
+
Mantenimento della popolazione residente e delle attività
con funzione di presidio attivo del territorio
+
Equità della salute
Livello e equità salute
Coesione sociale
Accessibilità ai servizi
Accessibilità ai servizi di cura
93
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Dimensioni di analisi
sanitari
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 5 – Bivio di
Isaia
Accessibilità ai servizi di diagnosi ed assistenza preventiva
Sicurezza
Prevenzione
Stili di vita
Qualità ambientale
Qualità della vita delle
fasce deboli* (intesa in
questo caso come
popolazione delle aree
marginali)
Fruibilità degli spazi urbani e dei trasporti
+
Fruibilità dei propri spazi di vita
+
Autonomia personale dei soggetti non autosufficienti
(Miglioramento degli) indicatori demografici e var.
composizione nuclei familiari
SOCIALE
Qualità della vita familiare
Aumento tutela,
autonomia qualità vita
familiare (e dei minori)
Condizione giovanile e disagio dei minori
Fruibilità degli spazi urbani e verdi nonché di attività sociali
da parte di minori e famiglie
+
Disagio abitativo e qualità dell’abitare
Integrazione della popolazione immigrata
Condizione socio economica dei soggetti del disagio sociale
Sostegno alle pari
opportunità di genere
Organizzazione tempi e distribuzione dei carichi familiari
Differenze di genere nei livelli di istruzione e negli indirizzi di
studio; disparità nel mercato del lavoro e segregazione
occupazionale
All’interno dell’UTOE 5 si riconoscono come principali destinazioni d’uso quelle residenziale,
direzionale, agricola e turistico-ricettiva. Si prevede la realizzazione di nuovi impianti con destinazione
d’uso residenziale, direzionale e turistico-ricettiva, in particolare si parla di nuovi alloggi in lotti liberi per
l’edificazione o aree di nuovo impianto. Si prevede tuttavia il recupero del patrimonio edilizio esistente
(per scopi legati alle attività residenziali, direzionali ed agricole, ma in particolare per il settore turisticoricettive), la realizzazione di aree a verde attrezzato e parcheggi.
Dalla tabella precedente emerge che i principali impatti potenziali che dovranno essere adeguatamente
mitigati/compensati come descritto nel capitolo successivo, hanno diverse connotazioni.
Si riconoscono quindi principali impatti potenzialmente negativi, quali:
-
emissioni atmosferiche inquinanti, comprese le emissioni di CO2, imputabili a consumi di
energia elettrica e al riscaldamento/raffrescamento delle unità abitative, turistiche e direzionali.
Significative anche le emissioni da traffico per la presenza di nuove aree a parcheggio e la
costruzione di un by-pass stradale (dovute agli scarichi degli autoveicoli);
-
inquinamento acustico legato principalmente alla presenza di infrastrutture per la mobilità;
-
impermeabilizzazione del suolo e consumo dello stesso, legati alle nuove previsioni, nonostante
la previsione prevalente di recupero del patrimonio edilizio esistente;
94
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
-
potenziali problematiche legate alla tutela della risorsa idrica in termini qualitativi e quantitativi
conseguenti alle attività residenziali, direzionali e turistiche e connesse alla quantità degli
scarichi.
Si riconoscono poi principali effetti positivi legati a:
-
la creazione di nuovi posti di lavoro, nuove opportunità generate dall’indotto per il turismo, le
attività direzionali, le attività agricole e lo sport/tempo libero;
-
il miglioramento della qualità dei sistemi urbani e degli insediamenti perseguito con la
realizzazione di infrastrutture per la mobilità, attrezzature di interesse comune ed aree a verde
attrezzato, che siano facilmente fruibili dall’intera popolazione.
-
la valorizzazione del territorio rurale realizzato attraverso il recupero del patrimonio edilizio
esistente per scopi legati alle attività agricole.
Infine, si individuano effetti di natura incerta connessi alla gestione dei rifiuti e alla produzione di energia
da fonti rinnovabili. Parimenti incerti e necessariamente oggetto di una futura valutazione specifica in
fase di pianificazione attuativa, sono l’efficienza delle reti infrastrutturali (in particolare la dotazione di
nuove infrastrutture connesse alla previsioni legate al ciclo delle acque) e, più in generale, dei sistemi
insediativi ed il grado reale di valorizzazione delle risorse culturali, naturali e paesaggistiche che potrà
essere conseguito.
95
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
UTOE n° 6. Filetto
Dimensioni di analisi
Lotta ai processi di
cambiamento climatico
AMBIENTE
Tutela dell'ambiente e
della salute
Riduzione Emissioni di CO2
Incremento di energia prodotta da fonti rinnovabili
-
Riduzione dell'inquinamento acustico
-
Ottimizzazione gestione dei rifiuti
Diminuzione del carico organico, di Azoto e Fosforo
Riduzione del consumo idrico
Salvaguardia della
natura e della biodiversità
Salvaguardia delle specie in via di estinzione o minacciate
Salvaguardia dal rischio idrogeologico
Competitività del sistema
Solidità della crescita
economica
O
Riduzione emissioni atmosferiche per tipologia di inquinante
Contenimento superfici edificate su suoli vergini, su
superfici abbandonate o contaminate
Uso sostenibile delle
risorse naturali e
gestione dei rifiuti
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi del
RU sulla
UTOE 6 – Filetto
O
O
+
Innovazione
ECONOMIA
Saldo commerciale
Coesione sociale
Equilibrio finanza
pubblica
Equilibrio mercato lavoro
Equa distribuzione del reddito
Sostenibilità finanziaria
Miglioramento conti pubblici
Incremento (stabilizzazione) tasso di occupazione
O
Innalzamento profilo qualitativo occupazione
Salvaguardia delle
risorse naturali del
territorio
Minimizzazione del consumo di suolo
-
Tutela della risorsa idrica
-
TERRITORIO
Protezione dei sistemi urbani e degli insediamenti
Qualità e competitività
dei sistemi urbani e
degli insediamenti
Efficienza delle reti
infrastrutturali e
tecnologiche
SALUTE
Tutela e valorizzazione
del territorio rurale
Efficienza del sistema insediativo
O
Valorizzazione delle specializzazioni funzionali del territorio
+
Valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche
+
Efficienza delle reti infrastrutturali
O
Efficienza delle reti tecnologiche ed immateriali
Tutela e valorizzazione del territorio agricolo
+
Mantenimento della popolazione residente e delle attività
con funzione di presidio attivo del territorio
+
Equità della salute
Livello e equità salute
Coesione sociale
Accessibilità ai servizi
Accessibilità ai servizi di cura
+
96
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Dimensioni di analisi
sanitari
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi del
RU sulla
UTOE 6 – Filetto
Accessibilità ai servizi di diagnosi ed assistenza preventiva
Sicurezza
Prevenzione
Stili di vita
+
Qualità ambientale
Qualità della vita delle
fasce deboli* (intesa in
questo caso come
popolazione delle aree
marginali)
Fruibilità degli spazi urbani e dei trasporti
+
Fruibilità dei propri spazi di vita
+
Autonomia personale dei soggetti non autosufficienti
(Miglioramento degli) indicatori demografici e var.
composizione nuclei familiari
SOCIALE
Qualità della vita familiare
Aumento tutela,
autonomia qualità vita
familiare (e dei minori)
Condizione giovanile e disagio dei minori
Fruibilità degli spazi urbani e verdi nonché di attività sociali
da parte di minori e famiglie
+
Disagio abitativo e qualità dell’abitare
Integrazione della popolazione immigrata
Condizione socio economica dei soggetti del disagio sociale
Sostegno alle pari
opportunità di genere
Organizzazione tempi e distribuzione dei carichi familiari
Differenze di genere nei livelli di istruzione e negli indirizzi di
studio; disparità nel mercato del lavoro e segregazione
occupazionale
All’interno dell’UTOE 6 si riconoscono come principali destinazioni d’uso quelle residenziale,
commerciale, direzionale, agricola, ma soprattutto turistico-ricettiva. Si prevede la realizzazione di nuovi
impianti e il recupero, restauro e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente con destinazione d’uso
residenziale, agricola e turistico-ricettiva, in particolare si parla di:
-
realizzazione di una struttura termale presso l’ex dancing “Il nido”, comprensiva di spazi
turistico-ricettivi e ricreativi;
-
realizzazione in lotti liberi per l’edificazione o aree di nuovo impianto di nuovi alloggi;
-
realizzazione, tramite recupero del patrimonio edilizio esistente e in lotti liberi per l’edificazione
o aree di nuovo impianto, di strutture ricettive;
-
incentivazione di azioni tese alla ricostruzione filologica delle destinazioni rurali prossime
all’abitato di Filetto ed in generale il recupero delle infrastrutture fondiarie e delle strutture
abitative o agricole;
Grande importanza per la presente UTOE, riveste il miglioramento della qualità ambientale e urbana e
la fruibilità-accessibilità del Borgo di Filetto ed in generale di tutto il territorio.
Si prevede infine l’incremento dei aree standards, con particolare riguardo ai parcheggi e ad aree a
verde attrezzato e la valorizzazione, recupero e restauro di emergenze presenti e dei beni storico–
culturali.
97
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Dalla tabella precedente emerge che i principali impatti potenziali che dovranno essere adeguatamente
mitigati/compensati come descritto nel capitolo successivo, hanno diverse connotazioni.
Si riconoscono quindi principali impatti potenzialmente negativi, quali:
-
emissioni atmosferiche inquinanti, comprese le emissioni di CO2, imputabili a consumi di
energia elettrica e al riscaldamento/raffrescamento delle unità abitative, direzionali e tutte le
strutture turistico-ricettive e ricreative. Da non sottovalutare anche l’incremento delle emissioni
da traffico;
-
inquinamento acustico legato principalmente alla presenza di infrastrutture per la mobilità;
-
impermeabilizzazione del suolo e consumo dello stesso, legati alle nuove previsioni con
particolare riferimento alle aree destinate a parcheggio e alla struttura termale;
-
problematiche legate alla tutela della risorsa idrica in termini qualitativi conseguenti alle attività
residenziali, direzionali e turistiche e connesse alla quantità degli scarichi;
-
approvvigionamento idrico per uso idropotabile e civile, connesso alla realizzazione di unità
-
inquinamento luminoso correlato a impianti di illuminazione esterna notturna.
residenziali, ma soprattutto di aree ed impianti turistico-ricettivi e ricreativi;
Si riconoscono poi principali effetti positivi legati a:
-
la creazione di nuovi posti di lavoro, nuove opportunità generate dall’indotto per il turismo, le
attività direzionali, commerciali, agricole e lo sport/tempo libero;
-
il miglioramento della qualità dei sistemi urbani e degli insediamenti perseguito con la
realizzazione di infrastrutture per la mobilità, attrezzature di interesse collettivo ed aree a verde
attrezzato, che siano facilmente fruibili dall’intera popolazione;
-
l’aumento della fruibilità-accessibilità al borgo di Filetto da parte dei cittadini e dei turisti da
realizzarsi attraverso adeguate aree per parcheggio e la creazione di un piccolo tratto di strada
che congiungerà due strade esistenti e servirà a drenare il traffico dal centro ed a collegare
l’area golf con il borgo. Inoltre, in quest’ottica è data importanza al mantenimento
dell’integrazione tra spazio rurale, nucleo storico e percorsi storici e interpoderali presenti, quali
aree filtro e quali paesaggio di contorno in stretta relazione con le valenze storicopaesaggistiche del borgo, quindi quale cesura tra gli insediamenti storici di valore paesaggistico
e quelli più recenti e più propriamente residenziali;
-
l’aumento della competitività ed attrattività dell’area da conseguire proponendo funzioni
aggregative e di richiamo di valenza turistico-ludico-sportiva ed implementando quelle già
esistenti (ad es. orienteering, manifestazioni tematiche, etc);
-
la valorizzazione del territorio rurale realizzato attraverso il recupero del patrimonio edilizio
esistente per scopi legati alle attività agricole, da realizzarsi secondo tecniche e canoni
tradizionali.
Infine, si individuano effetti di natura incerta connessi alla gestione dei rifiuti e alla produzione di energia
da fonti rinnovabili. Parimenti incerti e necessariamente oggetto di una futura valutazione specifica in
fase di pianificazione attuativa, sono l’efficienza delle reti infrastrutturali (in particolare la dotazione di
nuove infrastrutture connesse alla previsioni legate al ciclo delle acque) e, più in generale, dei sistemi
insediativi ed il grado reale di valorizzazione delle risorse culturali, naturali e paesaggistiche che potrà
essere conseguito.
98
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
UTOE n° 7. Villafranca
Dimensioni di analisi
Lotta ai processi di
cambiamento climatico
AMBIENTE
Tutela dell'ambiente e
della salute
Riduzione Emissioni di CO2
Incremento di energia prodotta da fonti rinnovabili
O
Riduzione emissioni atmosferiche per tipologia di inquinante
-
Riduzione dell'inquinamento acustico
-
Contenimento superfici edificate su suoli vergini, su
superfici abbandonate o contaminate
Uso sostenibile delle
risorse naturali e
gestione dei rifiuti
Ottimizzazione gestione dei rifiuti
Salvaguardia della
natura e della biodiversità
Salvaguardia delle specie in via di estinzione o minacciate
O
Diminuzione del carico organico, di Azoto e Fosforo
-
Riduzione del consumo idrico
-
Salvaguardia dal rischio idrogeologico
Competitività del sistema
Solidità della crescita
economica
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 7 – Villafranca
+
Innovazione
ECONOMIA
Saldo commerciale
Coesione sociale
Equilibrio finanza
pubblica
Equilibrio mercato lavoro
Equa distribuzione del reddito
Sostenibilità finanziaria
Miglioramento conti pubblici
Incremento (stabilizzazione) tasso di occupazione
+
Innalzamento profilo qualitativo occupazione
Salvaguardia delle
risorse naturali del
territorio
TERRITORIO
Qualità e competitività
dei sistemi urbani e
degli insediamenti
Efficienza delle reti
infrastrutturali e
tecnologiche
Minimizzazione del consumo di suolo
-
Tutela della risorsa idrica
-
Protezione dei sistemi urbani e degli insediamenti
Efficienza del sistema insediativo
O
Valorizzazione delle specializzazioni funzionali del territorio
+
Valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche
O
Efficienza delle reti infrastrutturali
O
Efficienza delle reti tecnologiche ed immateriali
SALUTE
Tutela e valorizzazione
del territorio rurale
Tutela e valorizzazione del territorio agricolo
+
Mantenimento della popolazione residente e delle attività
con funzione di presidio attivo del territorio
+
Equità della salute
Livello e equità salute
Coesione sociale
Accessibilità ai servizi
Accessibilità ai servizi di cura
99
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Dimensioni di analisi
sanitari
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 7 – Villafranca
Accessibilità ai servizi di diagnosi ed assistenza preventiva
Sicurezza
Prevenzione
Stili di vita
Qualità della vita delle
fasce deboli* (intesa in
questo caso come
popolazione delle aree
marginali)
Fruibilità degli spazi urbani e dei trasporti
+
Fruibilità dei propri spazi di vita
+
Qualità ambientale
Autonomia personale dei soggetti non autosufficienti
(Miglioramento degli) indicatori demografici e var.
composizione nuclei familiari
SOCIALE
Qualità della vita familiare
Aumento tutela,
autonomia qualità vita
familiare (e dei minori)
Condizione giovanile e disagio dei minori
Fruibilità degli spazi urbani e verdi nonché di attività sociali
da parte di minori e famiglie
+
Disagio abitativo e qualità dell’abitare
Integrazione della popolazione immigrata
Condizione socio economica dei soggetti del disagio sociale
Sostegno alle pari
opportunità di genere
Organizzazione tempi e distribuzione dei carichi familiari
Differenze di genere nei livelli di istruzione e negli indirizzi di
studio; disparità nel mercato del lavoro e segregazione
occupazionale
All’interno dell’UTOE 7 si riconoscono come principali destinazioni d’uso quelle residenziale,
commerciale, direzionale, industriale/artigianale, agricola e turistico-ricettiva. Si prevede la realizzazione
di nuovi impianti e il recupero, restauro e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente con
destinazione d’uso residenziale, commerciale, direzionale e turistico-ricettiva, in particolare si parla di:
-
valorizzazione e riqualificazione urbana dell’area posta attorno al palazzo comunale, attraverso
la realizzazione di un centro direzionale/commerciale/residenziale;
-
la valorizzazione e riqualificazione degli impianti sportivi/ricreativi dell’area posta attorno al
complesso “Villasport”, attraverso il potenziamento delle piscine, campi da tennis e da calcio,
ecc. e la contestuale realizzazione di un centro direzionale/commerciale/residenziale
-
il recupero e/o saturazione dei vuoti urbani, realizzati attraverso la costruzione di nuovi
interventi
Si prevede inoltre l’incremento dei aree standards, con particolare riguardo ai parcheggi, il
completamento del tratto stradale posto lungo il Bagnone e la valorizzazione, recupero e restauro di
emergenze presenti e dei beni storico–culturali
Dalla tabella precedente emerge che i principali impatti potenziali che dovranno essere adeguatamente
mitigati/compensati come descritto nel capitolo successivo, hanno diverse connotazioni.
Si riconoscono quindi principali impatti potenzialmente negativi, quali:
100
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
-
emissioni atmosferiche inquinanti, comprese le emissioni di CO2, imputabili a consumi di
energia elettrica e al riscaldamento/raffrescamento delle unità abitative, turistiche e direzionali.
Significative anche le emissioni da traffico per la presenza di nuove aree a parcheggio e la
costruzione di un by-pass stradale (dovute agli scarichi degli autoveicoli);
-
inquinamento acustico legato principalmente alla presenza di infrastrutture per la mobilità;
-
impermeabilizzazione del suolo e consumo dello stesso, legati alle nuove previsioni, nonostante
-
potenziali problematiche legate alla tutela della risorsa idrica in termini qualitativi e quantitativi
la previsione prevalente di recupero del patrimonio edilizio esistente;
conseguenti alle attività residenziali, direzionali e turistiche e connesse alla quantità degli
scarichi.
Si riconoscono poi principali effetti positivi legati a:
-
la creazione di nuovi posti di lavoro, nuove opportunità generate dall’indotto per il turismo, le
attività direzionali, le attività agricole e lo sport/tempo libero;
-
il miglioramento della qualità dei sistemi urbani e degli insediamenti perseguito con la
realizzazione di infrastrutture per la mobilità, attrezzature di interesse comune ed aree a verde
attrezzato, che siano facilmente fruibili dall’intera popolazione.
-
la valorizzazione del territorio rurale realizzato attraverso il recupero del patrimonio edilizio
esistente per scopi legati alle attività agricole.
Infine, si individuano effetti di natura incerta connessi alla gestione dei rifiuti e alla produzione di energia
da fonti rinnovabili. Parimenti incerti e necessariamente oggetto di una futura valutazione specifica in
fase di pianificazione attuativa, sono l’efficienza delle reti infrastrutturali (in particolare la dotazione di
nuove infrastrutture connesse alla previsioni legate al ciclo delle acque) e, più in generale, dei sistemi
insediativi ed il grado reale di valorizzazione delle risorse culturali, naturali e paesaggistiche che potrà
essere conseguito.
101
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
UTOE n° 8. Panda-Trada
Dimensioni di analisi
Lotta ai processi di
cambiamento climatico
AMBIENTE
Tutela dell'ambiente e
della salute
Uso sostenibile delle
risorse naturali e
gestione dei rifiuti
Salvaguardia della
natura e della biodiversità
Riduzione Emissioni di CO2
Incremento di energia prodotta da fonti rinnovabili
O
Riduzione emissioni atmosferiche per tipologia di inquinante
-
Riduzione dell'inquinamento acustico
-
Contenimento superfici edificate su suoli vergini, su
superfici abbandonate o contaminate
-
Ottimizzazione gestione dei rifiuti
O
Diminuzione del carico organico, di Azoto e Fosforo
-
Riduzione del consumo idrico
-
Salvaguardia delle specie in via di estinzione o minacciate
Salvaguardia dal rischio idrogeologico
Competitività del sistema
Solidità della crescita
economica
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 8 – Panda-Trada
Innovazione
+
+
ECONOMIA
Saldo commerciale
Coesione sociale
Equilibrio finanza
pubblica
Equilibrio mercato lavoro
Equa distribuzione del reddito
Sostenibilità finanziaria
Miglioramento conti pubblici
Incremento (stabilizzazione) tasso di occupazione
+
Innalzamento profilo qualitativo occupazione
Salvaguardia delle
risorse naturali del
territorio
Minimizzazione del consumo di suolo
-
Tutela della risorsa idrica
-
TERRITORIO
Protezione dei sistemi urbani e degli insediamenti
Qualità e competitività
dei sistemi urbani e
degli insediamenti
O
Valorizzazione delle specializzazioni funzionali del territorio
Valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche
Efficienza delle reti
infrastrutturali e
tecnologiche
Tutela e valorizzazione
del territorio rurale
SALUTE
Efficienza del sistema insediativo
Efficienza delle reti infrastrutturali
O
Efficienza delle reti tecnologiche ed immateriali
Tutela e valorizzazione del territorio agricolo
Mantenimento della popolazione residente e delle attività
con funzione di presidio attivo del territorio
Equità della salute
Livello e equità salute
Coesione sociale
Accessibilità ai servizi
Accessibilità ai servizi di cura
102
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Dimensioni di analisi
sanitari
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 8 – Panda-Trada
Accessibilità ai servizi di diagnosi ed assistenza preventiva
Sicurezza
Prevenzione
Stili di vita
Qualità ambientale
Qualità della vita delle
fasce deboli* (intesa in
questo caso come
popolazione delle aree
marginali)
Fruibilità degli spazi urbani e dei trasporti
+
Fruibilità dei propri spazi di vita
+
Autonomia personale dei soggetti non autosufficienti
(Miglioramento degli) indicatori demografici e var.
composizione nuclei familiari
SOCIALE
Qualità della vita familiare
Aumento tutela,
autonomia qualità vita
familiare (e dei minori)
Condizione giovanile e disagio dei minori
Fruibilità degli spazi urbani e verdi nonché di attività sociali
da parte di minori e famiglie
+
Disagio abitativo e qualità dell’abitare
Integrazione della popolazione immigrata
Condizione socio economica dei soggetti del disagio sociale
Sostegno alle pari
opportunità di genere
Organizzazione tempi e distribuzione dei carichi familiari
Differenze di genere nei livelli di istruzione e negli indirizzi di
studio; disparità nel mercato del lavoro e segregazione
occupazionale
All’interno dell’UTOE 8 si riconoscono come principali destinazioni d’uso quella residenziale,
commerciale, direzionale e turistico-ricettiva. Si prevede il recupero urbanistico dell’intera area, di tipo
industriale attualmente degradata, mediante la demolizione dei manufatti produttivi dimessi presenti, il
recupero di alcuni manufatti produttivi presenti (previa verifica), la bonifica dell’area e la realizzazione di
attività commerciali, residenziali, turisticoricettive, unitamente alla creazione di servizi, aree standards,
viabilità e al mantenimento delle funzioni agricole, laddove possibile, sulle restanti parti di cerniera. Si
prevede la realizzazione di un parco pubblico attrezzato (parco urbano) a ridosso dell’ambito fluviale,
comprensivo di percorsi ciclo/pedonali e di accesso al fiume, nell’ottica di una riqualificazione
dell’ambito fluviale del Fiume Magra.
Inoltre sono previsti interventi specifici sulla viabilità a servizio dell’area quali:
-
il miglioramento della rete di comunicazione viaria attraverso la realizzazione di un by-pass
stradale;
-
la realizzazione di parcheggi e di accessi carrai;
-
la realizzazione, in adiacenza della nuova viabilità prevista, di un’area distribuzione carburanti.
Dalla tabella precedente emerge che i principali impatti potenziali che dovranno essere adeguatamente
mitigati/compensati come descritto nel capitolo successivo, hanno diverse connotazioni.
103
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Si riconoscono quindi principali impatti potenzialmente negativi, quali:
-
emissioni atmosferiche inquinanti, comprese le emissioni di CO2, imputabili a consumi di
energia elettrica e al riscaldamento/raffrescamento delle unità commerciali, abitative, turistiche
e direzionali. Da non sottovalutare le emissioni da traffico per la presenza di nuovi poli di
attrazione del traffico e della nuova viabilità funzionale all’area di nuova realizzazione;
-
inquinamento acustico legato principalmente alla presenza di infrastrutture per la mobilità;
-
incrementi di produzione di rifiuti determinati incremento di carico antropico e dalle operazioni di
demolizione e scavo a cui sarà soggetta l’area;
-
impermeabilizzazione del suolo e consumo dello stesso, legati alle nuove previsioni;
-
problemi connessi alla presenza sul sito di materiali contenenti amianto per i quali si devono
prevedere interventi necessari per la rimozione;
-
possibile scarsa integrazione dell’intero intervento con il contesto urbano e paesaggistico
locale, in termini di dislocazione degli edifici, della nuova viabilità, materiali utilizzati,
pianificazione del sistema del verde,ecc;
-
problematiche legate alla tutela della risorsa idrica in termini qualitativi e quantitativi
conseguenti alle attività, residenziali, direzionali, commerciali e turistiche e connesse alla
quantità degli scarichi.
Si riconoscono poi principali effetti positivi legati a:
-
la creazione di nuovi posti di lavoro, nuove opportunità generate dall’indotto per il turismo, le
attività direzionali, commerciali e lo sport/tempo libero;
-
il miglioramento della qualità ambientale e urbana con il recupero dell’area attualmente
degradata dal punto di visto ambientale, paesaggistico, igienico-sanitario, architettonico e
socio/economico, da considerarsi anche come detrattore visivo;
-
il miglioramento della qualità dei sistemi urbani e degli insediamenti perseguito con la
realizzazione di infrastrutture per la mobilità anche ciclo-pedonale, attrezzature di interesse
collettivo, aree verdi a giardino e per funzioni ludiche-sportive (tennis, piscina, area attrezzata
per gioco bambini, giardini pubblici, ecc., ,);
-
la maggiore fruibilità degli spazi urbani e dei trasporti perseguito con la realizzazione di aree a
parcheggio (suddivisi in parcheggi per i fruitori del nuovo complesso commerciale e parcheggi
per il personale) e in generale di un’idonea viabilità per l’accesso agli immobili;
-
il restauro di reti e connessioni ecologiche come la riqualificazione della sponda fluviale del
Magra, con realizzazione di percorsi ciclo/pedonali e di accesso al fiume e connessioni con le
aree verdi attrezzate con l’impianto urbano di Villafranca.
Infine, si individuano effetti di natura incerta connessi alla produzione di energia da fonti rinnovabili.
Parimenti incerti e necessariamente oggetto di una futura valutazione specifica in fase di pianificazione
attuativa, sono l’efficienza delle reti infrastrutturali (in particolare la dotazione di nuove infrastrutture
connesse alla previsioni legate al ciclo delle acque) ed in generale l’efficienza dell’intero sistema
insediativo.
104
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
UTOE n° 9. Villafranca – La Vigna
Dimensioni di analisi
Lotta ai processi di
cambiamento
climatico
AMBIENTE
Tutela dell'ambiente
e della salute
Uso sostenibile delle
risorse naturali e
gestione dei rifiuti
Riduzione Emissioni di CO2
Incremento di energia prodotta da fonti rinnovabili
O
-
Riduzione dell'inquinamento acustico
-
Contenimento superfici edificate su suoli vergini, su superfici
abbandonate o contaminate
-
Ottimizzazione gestione dei rifiuti
-
Diminuzione del carico organico, di Azoto e Fosforo
-
Salvaguardia delle specie in via di estinzione o minacciate
Salvaguardia dal rischio idrogeologico
Competitività del sistema
Solidità della crescita
economica
-
Riduzione emissioni atmosferiche per tipologia di inquinante
Riduzione del consumo idrico
Salvaguardia della
natura e della biodiversità
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 9 – Villafranca-La
Vigna
O
+
Innovazione
ECONOMIA
Saldo commerciale
Coesione sociale
Equilibrio finanza
pubblica
Equilibrio mercato
lavoro
Salvaguardia delle
risorse naturali del
territorio
Equa distribuzione del reddito
Sostenibilità finanziaria
Miglioramento conti pubblici
Incremento (stabilizzazione) tasso di occupazione
O
Innalzamento profilo qualitativo occupazione
Minimizzazione del consumo di suolo
-
Tutela della risorsa idrica
-
SALUTE
TERRITORIO
Protezione dei sistemi urbani e degli insediamenti
Qualità e
competitività dei
sistemi urbani e
degli insediamenti
Efficienza del sistema insediativo
O
Valorizzazione delle specializzazioni funzionali del territorio
Valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche
O
Efficienza delle reti
infrastrutturali e
tecnologiche
Efficienza delle reti infrastrutturali
O
Tutela e
valorizzazione del
territorio rurale
Tutela e valorizzazione del territorio agricolo
Efficienza delle reti tecnologiche ed immateriali
Mantenimento della popolazione residente e delle attività
con funzione di presidio attivo del territorio
Equità della salute
O
Coesione sociale
O
Accessibilità ai servizi di cura
O
Livello e equità salute
Accessibilità ai
105
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 9 – Villafranca-La
Vigna
Dimensioni di analisi
servizi sanitari
Accessibilità ai servizi di diagnosi ed assistenza preventiva
Sicurezza
Prevenzione
Stili di vita
Qualità ambientale
Qualità della vita
delle fasce deboli*
(intesa in questo
caso come
popolazione delle
aree marginali)
Fruibilità degli spazi urbani e dei trasporti
+
Fruibilità dei propri spazi di vita
O
Autonomia personale dei soggetti non autosufficienti
(Miglioramento degli) indicatori demografici e var.
composizione nuclei familiari
SOCIALE
Qualità della vita familiare
Aumento tutela,
autonomia qualità
vita familiare (e dei
minori)
O
Condizione giovanile e disagio dei minori
Fruibilità degli spazi urbani e verdi nonché di attività sociali
da parte di minori e famiglie
Disagio abitativo e qualità dell’abitare
Integrazione della popolazione immigrata
Condizione socio economica dei soggetti del disagio sociale
Sostegno alle pari
opportunità di genere
Organizzazione tempi e distribuzione dei carichi familiari
Differenze di genere nei livelli di istruzione e negli indirizzi di
studio; disparità nel mercato del lavoro e segregazione
occupazionale
O
All’interno dell’UTOE 9 si riconoscono come principali destinazioni d’uso quelle residenziale,
direzionale, industriale/artigianale, agricola e turistico-ricettiva. Si prevedono diverse azioni volte alla
valorizzazione e al recupero dei centri storici, delle aree urbane esistenti e dei centri abitati, delle aree
marginali e di frangia dei centri abitati, quali:
-
la definizione, per il centro storico, di criteri e metodiche per la valutazione del “valore” culturale
e ambientale degli edifici e dei relativi spazi di pertinenza (considerati “documenti” materiali dei
tradizionali modelli di vita civile e sociale) finalizzati alla riqualificazione e valorizzazione del
patrimonio edilizio;
-
la valorizzazione e sviluppo delle aree urbane esistenti, mediante l’individuazione di strumenti di
programmazione
urbanistica
capaci
di
rafforzare
e
talvolta
ricostruire
un
tessuto
socioeconomico a cui devono concorrere come principali fattori il settore commerciale,
l’animazione culturale, i servizi direzionali e le attività artigianali tipiche;
-
la definizione di politiche e azioni tese a consolidare e promuovere la qualificazione dei centri
abitati, favorendo l’integrazione della residenza con altre funzioni compatibili (commerciali,
ricettive e di servizio), in grado di consolidare e migliorare le condizioni abitative dei residenti e
incrementare l’offerta turistica, attualmente quasi inesistente;
106
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
-
la riqualificazione delle aree marginali e di frangia dei centri abitati mediante l’eliminazione di
eventuali funzioni incompatibili e l’inserimento di nuove qualificanti, attraverso l’incentivazione di
interventi di ricucitura e ridisegno urbanistico;
-
il recupero, l’ammodernamento e il potenziamento delle attrezzature pubbliche con particolare
attenzione per quelle scolastiche, socio-culturali e per i servizi di base. In questo quadro
dovranno essere perseguite tutte le azioni tese a favorire la riqualificazione dei manufatti di
pregio architettonico, a garantire lo spostamento degli impianti ritenuti incongrui rispetto al
contesto territoriale, ad assicurare il consolidamento delle funzioni di aggregazione e coesione
sociale;
-
la valorizzazione, recupero e restauro di emergenze presenti e dei beni storico–culturali.
Infine, nell’ottica di un miglioramento della rete di comunicazione viaria si prevede un’importante
intervento sulla viabilità che permetta di spostare all’esterno degli insediamenti il traffico di transito e di
collegamento, realizzando un nuovo casello autostradale e relativo by-pass.
Dalla tabella precedente emerge che i principali impatti potenziali che dovranno essere adeguatamente
mitigati/compensati come descritto nel capitolo successivo, hanno diverse connotazioni.
Si riconoscono principali impatti potenzialmente negativi, quali:
-
emissioni atmosferiche inquinanti imputabili soprattutto alle emissioni da traffico veicolare
dovute alla realizzazione del nuovo by-pass autostradale (con particolare riferimento a NOx,
PM10, CO, SO2, O3, Pb ed eventualmente Toluene e Benzene). Sono da considerare anche le
emissioni di CO2, relativamente a consumi di energia elettrica e riscaldamento/raffrescamento
delle unità abitative, direzionali, industriale/artigianale e turistico-ricettive, ricreative;
-
inquinamento acustico legato principalmente alla presenza di infrastrutture per la mobilità;
-
impermeabilizzazione del suolo e consumo dello stesso, legati alle nuove previsioni con
particolare riferimento all’area destinata alla nuova viabilità. Relativamente a questo intervento
si possono rilevare inoltre modifiche sull’evoluzione dei processi geodinamici esogeni ed
endogeni, del suolo;
-
problematiche legate alla tutela della risorsa idrica in termini qualitativi e quantitativi
conseguenti alle attività residenziali, direzionali, industriale/artigianale e turistico-ricettive,
ricreative e all’intervento sulla viabilità e problematiche connesse alla quantità degli scarichi;
-
produzione di rifiuti, in particolare legata alla eventuale fase di realizzazione e di esercizio
dell’opera viaria (casello autostradale e relativo by-pass). Da non sottovalutare tuttavia l’aspetto
della gestione dei rifiuti relativamente alla realizzazione e all’esercizio delle diverse attività
previste per questa UTOE (residenziale, direzionale, industriale/artigianale, agricola e turisticoricettiva);
-
inquinamento luminoso correlato a impianti di illuminazione esterna notturna della nuova area
destinata a by-pass autostradale.
Si riconoscono poi principali effetti positivi legati a:
-
la creazione di nuovi posti di lavoro, nuove opportunità generate dall’indotto per le attività
-
l’aumento della competitività ed attrattività dell’area e delle zone limitrofe, come per l’UTOE
direzionali, industriale/artigianale, agricola e turistico-ricettiva e ricreative;
Panda-Trada , per la quale gli insediamenti commerciali sono subordinati alla realizzazione del
nuovo casello autostradale e relativo by-pass;
107
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
-
il miglioramento della fruibilità degli spazi urbani e dei trasporti perseguito principalmente con la
realizzazione di infrastrutture per la mobilità (casello autostradale e relativo by-pass);
Risultano incerti, in relazione alle modalità di attuazione e relativo grado di realizzazione, gli effetti
relativi a:
-
l’efficienza delle reti infrastrutturali con particolare riferimento alla dotazione di nuove
infrastrutture connesse alla nuove previsioni legate al ciclo delle acque (adeguata erogazione
dell’acqua per usi civili e opportuno sistema fognario-depurativo commisuratamente alle nuove
previsioni);
-
l’adeguatezza dell’inserimento paesaggistico dell’intervento sulla viabilità previsto;
-
la salvaguardia della flora e della fauna presenti nella zona destinata al nuovo svincolo e
casello autostradale;
-
i rischi sulla sicurezza dei lavoratori, legati principalmente alla realizzazione del by-pass
stradale;
-
il grado reale, che potrà essere conseguito, di valorizzazione e recupero dei centri storici, delle
aree urbane esistenti e dei centri abitati, delle aree marginali e di frangia e delle risorse culturali
e paesaggistiche;
-
l’efficienza del sistema insediativo in termini di adeguatezza delle attrezzature pubbliche
(scolastiche, socio-culturali e servizi di base);
-
la produzione di energia da fonti rinnovabili.
108
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
UTOE n° 10. Virgoletta
Dimensioni di analisi
Lotta ai processi di
cambiamento climatico
AMBIENTE
Tutela dell'ambiente e
della salute
Uso sostenibile delle
risorse naturali e
gestione dei rifiuti
Salvaguardia della
natura e della biodiversità
Riduzione Emissioni di CO2
-
Incremento di energia prodotta da fonti rinnovabili
O
Riduzione emissioni atmosferiche per tipologia di
inquinante
-
Riduzione dell'inquinamento acustico
-
Contenimento superfici edificate su suoli vergini, su
superfici abbandonate o contaminate
-
Ottimizzazione gestione dei rifiuti
O
Diminuzione del carico organico, di Azoto e Fosforo
-
Riduzione del consumo idrico
-
Salvaguardia delle specie in via di estinzione o
minacciate
Salvaguardia dal rischio idrogeologico
Competitività del sistema
Solidità della crescita
economica
Effetti potenziali connessi
agli obiettivi del RU sulla
UTOE 10 – Virgoletta
+
Innovazione
ECONOMIA
Saldo commerciale
Coesione sociale
Equilibrio finanza
pubblica
Equilibrio mercato lavoro
Equa distribuzione del reddito
Sostenibilità finanziaria
Miglioramento conti pubblici
Incremento (stabilizzazione) tasso di occupazione
+
Innalzamento profilo qualitativo occupazione
Salvaguardia delle
risorse naturali del
territorio
TERRITORIO
Qualità e competitività
dei sistemi urbani e
degli insediamenti
Efficienza delle reti
infrastrutturali e
tecnologiche
Minimizzazione del consumo di suolo
-
Tutela della risorsa idrica
-
Protezione dei sistemi urbani e degli insediamenti
Efficienza del sistema insediativo
O
Valorizzazione delle specializzazioni funzionali del
territorio
Valorizzazione delle risorse culturali e
paesaggistiche
O
Efficienza delle reti infrastrutturali
O
+
Efficienza delle reti tecnologiche ed immateriali
SALUTE
Tutela e valorizzazione
del territorio rurale
Tutela e valorizzazione del territorio agricolo
+
Mantenimento della popolazione residente e delle
attività con funzione di presidio attivo del territorio
+
Equità della salute
Livello e equità salute
Coesione sociale
Accessibilità ai servizi
Accessibilità ai servizi di cura
109
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Dimensioni di analisi
sanitari
Effetti potenziali connessi
agli obiettivi del RU sulla
UTOE 10 – Virgoletta
Accessibilità ai servizi di diagnosi ed assistenza
preventiva
Sicurezza
Prevenzione
Stili di vita
Qualità della vita delle
fasce deboli* (intesa in
questo caso come
popolazione delle aree
marginali)
Fruibilità degli spazi urbani e dei trasporti
+
Fruibilità dei propri spazi di vita
+
Qualità ambientale
Autonomia personale dei soggetti non autosufficienti
(Miglioramento degli) indicatori demografici e var.
composizione nuclei familiari
SOCIALE
Qualità della vita familiare
Aumento tutela,
autonomia qualità vita
familiare (e dei minori)
Condizione giovanile e disagio dei minori
Fruibilità degli spazi urbani e verdi nonché di attività
sociali da parte di minori e famiglie
+
Disagio abitativo e qualità dell’abitare
Integrazione della popolazione immigrata
Sostegno alle pari
opportunità di genere
Condizione socio economica dei soggetti del disagio
sociale
Organizzazione tempi e distribuzione dei carichi
familiari
Differenze di genere nei livelli di istruzione e negli
indirizzi di studio; disparità nel mercato del lavoro e
segregazione occupazionale
All’interno dell’UTOE 10 si riconoscono come principali destinazioni d’uso quelle residenziale,
direzionale, agricola e turistico-ricettiva. Si prevede la realizzazione di nuovi impianti con destinazione
d’uso residenziale, direzionale e turistico-ricettiva, in particolare si parla di nuovi alloggi in lotti liberi per
l’edificazione o aree di nuovo impianto. Si prevede tuttavia il recupero del patrimonio edilizio esistente
per scopi legati alle attività residenziali, direzionali, turistico-ricettive ed agricole, la valorizzazione ed il
recupero di emergenze presenti e dei beni storico-culturali, la realizzazione di aree a verde attrezzato e
parcheggi.
Dalla tabella precedente emerge che i principali impatti potenziali che dovranno essere adeguatamente
mitigati/compensati come descritto nel capitolo successivo, hanno diverse connotazioni.
Si riconoscono quindi principali impatti potenzialmente negativi, quali:
-
emissioni atmosferiche inquinanti, comprese le emissioni di CO2, imputabili a consumi di
energia elettrica e al riscaldamento/raffrescamento delle unità abitative, turistiche e direzionali.
Significativo anche il possibile aumento delle emissioni da traffico per la presenza di nuove aree
a parcheggio anche all’intero del Borgo di Virgoletta (dovute agli scarichi degli autoveicoli);
-
inquinamento acustico legato principalmente alla presenza di infrastrutture per la mobilità;
110
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
-
impermeabilizzazione del suolo e consumo dello stesso, legati alle nuove previsioni, nonostante
la previsione prevalente di recupero del patrimonio edilizio esistente;
-
potenziali problematiche legate alla tutela della risorsa idrica in termini qualitativi e quantitativi
conseguenti alle attività residenziali, direzionali e turistiche e connesse alla quantità degli
scarichi.
Si riconoscono poi principali effetti positivi legati a:
-
la creazione di nuovi posti di lavoro, nuove opportunità generate dall’indotto per il turismo, le
attività direzionali, le attività agricole e lo sport/tempo libero;
-
il miglioramento della qualità dei sistemi urbani e degli insediamenti perseguito con la
realizzazione di infrastrutture per la mobilità, attrezzature di interesse comune ed aree a verde
attrezzato, che siano facilmente fruibili dall’intera popolazione.
-
l’aumento della fruibilità di spazi urbani da parte della popolazione residente e dei turisti
attraverso la proposta di funzioni aggregative e di richiamo di valenza turistico-ludico-sportiva a
basso impatto (ad es. orienteering, manifestazioni tematiche, etc);
-
la valorizzazione del territorio rurale realizzato attraverso il recupero del patrimonio edilizio
esistente per scopi legati alle attività agricole.
Infine, si individuano effetti di natura incerta connessi alla gestione dei rifiuti e alla produzione di energia
da fonti rinnovabili. Parimenti incerti e necessariamente oggetto di una futura valutazione specifica in
fase di pianificazione attuativa, sono l’efficienza delle reti infrastrutturali (in particolare la dotazione di
nuove infrastrutture connesse alla previsioni legate al ciclo delle acque) e, più in generale, dei sistemi
insediativi ed il grado reale di valorizzazione delle risorse culturali, naturali e paesaggistiche che potrà
essere conseguito.
111
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
UTOE n° 11. Merizzo
Dimensioni di analisi
Lotta ai processi di
cambiamento climatico
AMBIENTE
Tutela dell'ambiente e
della salute
Uso sostenibile delle
risorse naturali e
gestione dei rifiuti
Salvaguardia della
natura e della biodiversità
Riduzione Emissioni di CO2
Incremento di energia prodotta da fonti rinnovabili
O
Riduzione emissioni atmosferiche per tipologia di inquinante
-
Riduzione dell'inquinamento acustico
-
Contenimento superfici edificate su suoli vergini, su
superfici abbandonate o contaminate
-
Ottimizzazione gestione dei rifiuti
O
Diminuzione del carico organico, di Azoto e Fosforo
-
Riduzione del consumo idrico
-
Salvaguardia delle specie in via di estinzione o minacciate
Salvaguardia dal rischio idrogeologico
Competitività del sistema
Solidità della crescita
economica
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 11 – Merizzo
+
Innovazione
ECONOMIA
Saldo commerciale
Coesione sociale
Equilibrio finanza
pubblica
Equilibrio mercato lavoro
Equa distribuzione del reddito
Sostenibilità finanziaria
Miglioramento conti pubblici
Incremento (stabilizzazione) tasso di occupazione
+
Innalzamento profilo qualitativo occupazione
Salvaguardia delle
risorse naturali del
territorio
TERRITORIO
Qualità e competitività
dei sistemi urbani e
degli insediamenti
Efficienza delle reti
infrastrutturali e
tecnologiche
Minimizzazione del consumo di suolo
-
Tutela della risorsa idrica
-
Protezione dei sistemi urbani e degli insediamenti
Efficienza del sistema insediativo
O
Valorizzazione delle specializzazioni funzionali del territorio
+
Valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche
O
Efficienza delle reti infrastrutturali
O
Efficienza delle reti tecnologiche ed immateriali
SALUTE
Tutela e valorizzazione
del territorio rurale
Livello e equità salute
Tutela e valorizzazione del territorio agricolo
+
Mantenimento della popolazione residente e delle attività
con funzione di presidio attivo del territorio
+
Equità della salute
Coesione sociale
Accessibilità ai servizi
Accessibilità ai servizi di cura
112
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Dimensioni di analisi
sanitari
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 11 – Merizzo
Accessibilità ai servizi di diagnosi ed assistenza preventiva
Sicurezza
Prevenzione
Stili di vita
Qualità ambientale
Qualità della vita delle
fasce deboli* (intesa in
questo caso come
popolazione delle aree
marginali)
Fruibilità degli spazi urbani e dei trasporti
+
Fruibilità dei propri spazi di vita
+
Autonomia personale dei soggetti non autosufficienti
(Miglioramento degli) indicatori demografici e var.
composizione nuclei familiari
SOCIALE
Qualità della vita familiare
Aumento tutela,
autonomia qualità vita
familiare (e dei minori)
Condizione giovanile e disagio dei minori
Fruibilità degli spazi urbani e verdi nonché di attività sociali
da parte di minori e famiglie
+
Disagio abitativo e qualità dell’abitare
Integrazione della popolazione immigrata
Condizione socio economica dei soggetti del disagio sociale
Sostegno alle pari
opportunità di genere
Organizzazione tempi e distribuzione dei carichi familiari
Differenze di genere nei livelli di istruzione e negli indirizzi di
studio; disparità nel mercato del lavoro e segregazione
occupazionale
All’interno dell’UTOE 11 si riconoscono come principali destinazioni d’uso previste dal RU quelle
residenziale, direzionale, agricola e turistico-ricettiva. Inoltre, si prevede il recupero del patrimonio
edilizio esistente (principalmente per scopi legati alle attività agricole e turistico-ricettive), la
valorizzazione di emergenze presenti e dei beni storico–culturali, la realizzazione di un parco attrezzato
e l’aumento della dotazione dei parcheggi.
Dalla tabella precedente emerge che i principali impatti potenziali che dovranno essere adeguatamente
mitigati/compensati come descritto nel capitolo successivo, hanno diverse connotazioni.
Si riconoscono quindi principali impatti potenzialmente negativi, quali:
-
emissioni atmosferiche inquinanti, comprese le emissioni di CO2, imputabili a consumi di
energia elettrica e al riscaldamento/raffrescamento delle unità abitative, turistiche e direzionali.
Significative anche il possibile incremento delle emissioni da traffico per la presenza di nuove
aree a parcheggio e la costruzione di un by-pass stradale (dovute agli scarichi degli
autoveicoli);
-
inquinamento acustico legato principalmente alla presenza di infrastrutture per la mobilità;
-
impermeabilizzazione del suolo e consumo dello stesso, legati alle nuove previsioni, nonostante
la previsione prevalente di recupero del patrimonio edilizio esistente;
113
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
-
potenziali problematiche legate alla tutela della risorsa idrica in termini qualitativi e quantitativi
conseguenti alle attività residenziali, direzionali e turistiche e connesse alla quantità degli
scarichi.
Si riconoscono poi principali effetti positivi legati a:
-
la creazione di nuovi posti di lavoro, nuove opportunità generate dall’indotto per il turismo, le
attività direzionali, le attività agricole e lo sport/tempo libero;
-
il miglioramento della qualità dei sistemi urbani e degli insediamenti perseguito con la
realizzazione di infrastrutture per la mobilità, attrezzature di interesse comune ed aree a verde
attrezzato, che siano facilmente fruibili dall’intera popolazione.
-
la valorizzazione del territorio rurale realizzato attraverso il recupero del patrimonio edilizio
esistente per scopi legati alle attività agricole.
Infine, si individuano effetti di natura incerta connessi alla gestione dei rifiuti e alla produzione di energia
da fonti rinnovabili. Parimenti incerti e necessariamente oggetto di una futura valutazione specifica in
fase di pianificazione attuativa, sono l’efficienza delle reti infrastrutturali (in particolare la dotazione di
nuove infrastrutture connesse alla previsioni legate al ciclo delle acque) e, più in generale, dei sistemi
insediativi ed il grado reale di valorizzazione delle risorse culturali, naturali e paesaggistiche che potrà
essere conseguito.
114
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
UTOE n° 12. Fornoli
Dimensioni di analisi
Lotta ai processi di
cambiamento climatico
AMBIENTE
Tutela dell'ambiente e
della salute
Uso sostenibile delle
risorse naturali e
gestione dei rifiuti
Salvaguardia della
natura e della biodiversità
Riduzione Emissioni di CO2
Incremento di energia prodotta da fonti rinnovabili
O
Riduzione emissioni atmosferiche per tipologia di inquinante
-
Riduzione dell'inquinamento acustico
-
Contenimento superfici edificate su suoli vergini, su
superfici abbandonate o contaminate
-
Ottimizzazione gestione dei rifiuti
O
Diminuzione del carico organico, di Azoto e Fosforo
-
Riduzione del consumo idrico
-
Salvaguardia delle specie in via di estinzione o minacciate
Salvaguardia dal rischio idrogeologico
Competitività del sistema
Solidità della crescita
economica
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 12 –Fornoli
+
Innovazione
ECONOMIA
Saldo commerciale
Coesione sociale
Equilibrio finanza
pubblica
Equilibrio mercato lavoro
Equa distribuzione del reddito
Sostenibilità finanziaria
Miglioramento conti pubblici
Incremento (stabilizzazione) tasso di occupazione
+
Innalzamento profilo qualitativo occupazione
Salvaguardia delle
risorse naturali del
territorio
TERRITORIO
Qualità e competitività
dei sistemi urbani e
degli insediamenti
Efficienza delle reti
infrastrutturali e
tecnologiche
Minimizzazione del consumo di suolo
-
Tutela della risorsa idrica
-
Protezione dei sistemi urbani e degli insediamenti
Efficienza del sistema insediativo
O
Valorizzazione delle specializzazioni funzionali del territorio
+
Valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche
O
Efficienza delle reti infrastrutturali
O
Efficienza delle reti tecnologiche ed immateriali
SALUTE
Tutela e valorizzazione
del territorio rurale
Livello e equità salute
Tutela e valorizzazione del territorio agricolo
+
Mantenimento della popolazione residente e delle attività
con funzione di presidio attivo del territorio
+
Equità della salute
Coesione sociale
Accessibilità ai servizi
Accessibilità ai servizi di cura
115
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Dimensioni di analisi
sanitari
Effetti potenziali
connessi agli obiettivi
del RU sulla
UTOE 12 –Fornoli
Accessibilità ai servizi di diagnosi ed assistenza preventiva
Sicurezza
Prevenzione
Stili di vita
Qualità ambientale
Qualità della vita delle
fasce deboli* (intesa in
questo caso come
popolazione delle aree
marginali)
Fruibilità degli spazi urbani e dei trasporti
+
Fruibilità dei propri spazi di vita
+
Autonomia personale dei soggetti non autosufficienti
(Miglioramento degli) indicatori demografici e var.
composizione nuclei familiari
SOCIALE
Qualità della vita familiare
Aumento tutela,
autonomia qualità vita
familiare (e dei minori)
Condizione giovanile e disagio dei minori
Fruibilità degli spazi urbani e verdi nonché di attività sociali
da parte di minori e famiglie
+
Disagio abitativo e qualità dell’abitare
Integrazione della popolazione immigrata
Condizione socio economica dei soggetti del disagio sociale
Sostegno alle pari
opportunità di genere
Organizzazione tempi e distribuzione dei carichi familiari
Differenze di genere nei livelli di istruzione e negli indirizzi di
studio; disparità nel mercato del lavoro e segregazione
occupazionale
All’interno dell’UTOE 11 si riconoscono come principali destinazioni d’uso previste dal RU quelle
residenziale, direzionale, agricola e turistico-ricettiva. Inoltre, si prevede il recupero del patrimonio
edilizio esistente con particolare riguardo al Centro storico di Fornoli (principalmente per scopi legati alle
attività agricole e turistico-ricettive), il completamento dell’area sportiva/ricreativa la valorizzazione di
emergenze presenti e dei beni storico–culturali, la realizzazione di un parco attrezzato, l’aumento della
dotazione dei parcheggi (anche in ampliamento degli esistenti ubicati in Piazza Don Filippi) e la
realizzazione di un nuovo tratto di strada urbana di collegamento tra due strade esistenti (Via dell’Ara e
Via dell’Ardito);
Dalla tabella precedente emerge che i principali impatti potenziali che dovranno essere adeguatamente
mitigati/compensati come descritto nel capitolo successivo, hanno diverse connotazioni.
Si riconoscono principali impatti potenzialmente negativi, quali:
-
emissioni atmosferiche inquinanti, comprese le emissioni di gas ad effetto serra, imputabili a
consumi di energia elettrica e al riscaldamento/raffrescamento delle unità abitative, turistiche e
direzionali. Da non sottovalutare le emissioni da traffico indotto (dovute agli scarichi degli
autoveicoli) relativamente ai parcheggi di nuova realizzazione e al nuovo tratto di strada urbana
di collegamento tra due strade esistenti (Via dell’Ara e Via dell’Ardito);
116
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
-
inquinamento acustico legato principalmente alla presenza di infrastrutture per la mobilità;
-
impermeabilizzazione del suolo e consumo dello stesso, legati alle nuove previsioni, nonostante
-
potenziali problematiche legate alla tutela della risorsa idrica in termini qualitativi e quantitativi
la previsione prevalente di recupero del patrimonio edilizio esistente;
conseguenti alle attività residenziali, direzionali e turistiche e connesse alla quantità degli
scarichi.
Si riconoscono poi principali effetti positivi legati a:
-
la creazione di nuovi posti di lavoro, nuove opportunità generate dall’indotto per il turismo, le
attività direzionali, le attività agricole e lo sport/tempo libero;
-
il miglioramento della qualità dei sistemi urbani e degli insediamenti perseguito con la
realizzazione di infrastrutture per la mobilità, attrezzature di interesse comune ed aree a verde
attrezzato, che siano facilmente fruibili dall’intera popolazione.
-
la valorizzazione del territorio rurale realizzato attraverso il recupero del patrimonio edilizio
esistente per scopi legati alle attività agricole.
Infine, si individuano effetti di natura incerta connessi alla gestione dei rifiuti e alla produzione di energia
da fonti rinnovabili. Parimenti incerti e necessariamente oggetto di una futura valutazione specifica in
fase di pianificazione attuativa, sono l’efficienza delle reti infrastrutturali (in particolare la dotazione di
nuove infrastrutture connesse alla previsioni legate al ciclo delle acque) e, più in generale, dei sistemi
insediativi ed il grado reale di valorizzazione delle risorse culturali, naturali e paesaggistiche che potrà
essere conseguito.
117
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
5.2 Analisi di situazioni specifiche
Ambiti degradati lungo il tracciato della ferrovia Pontremolese
Lungo il tracciato della ferrovia Pontremolese, all’interno del territorio comunale è ubicata l’area
Pizzarotti – Chiesaccia che si estende per circa 9-10 ettari, utilizzata come cantiere della ferrovia.
In quest’area il “progetto di completamento della linea ferroviaria Pontremolese: tratte ParmaOsteriazza e Berceto-Chiesaccia” ha previsto la realizzazione di un nuovo tracciato ferroviario a doppio
binario (tratta Aulla-Chiesaccia) e la dismissione della vecchia linea.
Come evidenziato nel capitolo 3, il PRAA 2007-2010 classifica il territorio interessato dall’intervento
sulla ferrovia Pontremolese tra le zone di criticità ambientale.
Il progetto di adeguamento del tracciato è oggetto di procedura di VIA nazionale.
L’area è classificata dal Piano Strutturale di Villafranca come un’area degradata del territorio
extraurbano e inserita nella Sub-unità di Paesaggio – Aree da recuperare. L’area inoltre si trova in
prossimità dell’ANPIL del Fiume Magra in Lunigiana ed è circondata da tutta un serie di criticità a carico
delle connessioni ecologiche ad oggi presenti.
Proprio in adiacenza al sito si trova la zona della Chiesaccia, interna all’ANPIL, dove si ritrovano beni
strorico-culturali (Chiesaccia) e una formazione di farnia presente in forma relitta che si estende anche
oltre i confini dell’ANPIL stessa.
L’intervento previsto sulla tratta della ferrovia Pontremolese, che attraversa da Nord a Sud l’area in
oggetto, è tale da generare impatti sulle varie matrici ambientali, soprattutto nella fase di
cantierizzazione, come riportato all’interno dello “Studio di impatto ambientale Infrastrutture Ferroviarie
Strategiche Definite Dalla Legge Obiettivo N. 443/01 – Progetto Preliminare Linea Pontremolese –
Completamento Raddoppio Tratte Parma–Osteriazza, Berceto–Chiesaccia” prodotto dalla Società
Italferr (a cui si rimanda per gli approfondimenti).
Al termine della fase di costruzione dell’opera, tra le prescrizioni individuate nell’ambito della procedura
di VIA, è stato previsto il ripristino dell’area con la piantumazione di specie arboreo-arbustive pertinenti
con le caratteristiche della vegetazione locale. L’allontanamento del percorso ferroviario dal limite
orientale dell’ANPIL e la rinaturalizzazione di un’area ad essa adiacente, è stato poi previsto al fine di
garantire una continuità di ecosistemi e lo sviluppo di nuovi corridoi ecologici con il recupero dei punti
critici nelle connessioni ecologiche esistenti.
118
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
6. Misure previste per impedire, ridurre e compensare gli effetti
ambientali negativi del RU
Ai sensi della direttiva 2001/42/CE, tra le informazioni da fornire nell’ambito del Rapporto ambientale
sono incluse: “ […] g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo
possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o del
programma”.
Nel presente capitolo sono definite le condizioni per la trasformabilità del territorio comunale, derivanti
dalla valutazione degli effetti, di cui tenere conto nella redazione dei piani attuativi e degli altri strumenti
urbanistici comunali, nonché nella disciplina delle trasformazioni del territorio.
Le disposizioni che sono state introdotte, rappresentano l’insieme delle misure atte a impedire, ridurre o
compensare nel modo più completo possibile le condizioni di fragilità ambientale individuate nel
precedente capitolo.
A livello generale, dovranno essere soddisfatte le seguenti condizioni:
-
il consumo di una risorsa non rinnovabile deve essere evitato o comunque ridotto al minimo;
-
una risorsa rinnovabile non può essere sfruttata oltre la sua capacità di rigenerazione;
-
non si possono immettere nell'ambiente più sostanze di quanto l'ambiente riesca a smaltire o ad
assorbire senza che si generino od accentuino situazioni di fragilità o criticità per le risorse
interessate;
-
i flussi di energia e di materiali devono essere ridotti a livelli tali da generare il minimo dei rischi per
l’ambiente.
119
Eliminato:
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
6.1 Misure generali
Ai sensi della normativa di settore vigente (L.R. 1/2005, del Regolamento attuativo dell’art.11 della L.R
1/2005 in materia di valutazione integrata e delle Istruzioni tecniche relative alla valutazione degli effetti
ambientali), la valutazione degli effetti del Regolamento Urbanistico del Comune di Villafranca in
Lunigiana, costituisce la verifica dell’adeguata assunzione di norme che siano in grado di rendere
sostenibili le previsioni di nuovi insediamenti e gli interventi di trasformazione urbanistica, nonché delle
indicazioni a cui si può fare riferimento per rendere tali strategie concretamente attuabili.
Tenendo presente il quadro degli obiettivi di protezione ambientale, considerando anche le indicazioni
fornite dal Regolamento emanato in attuazione dell’articolo 37 comma 3 della L.R. 1/2005 (che
individua criteri ed indirizzi per gli strumenti di pianificazione territoriale, gli atti di governo del territorio
ed i regolamenti edilizi comunali) e delle indicazioni contenute nelle “Linee guida per la valutazione della
qualità energetica ed ambientale degli edifici in Toscana”, approvate con Delibera di Giunta regionale
3
n.322 del febbraio 2005 e pubblicate nel maggio 2006 , i requisiti di sostenibilità che sono stati presi in
4
considerazione nel presente Rapporto sono stati raggruppati nelle seguenti tre classi di valutazione :
-
qualità ambientale esterna;
-
risparmio di risorse;
-
carichi ambientali.
All’interno delle aree di valutazione sono stati, inoltre, classificati e codificati dei temi contenenti a loro
volta i relativi obiettivi di protezione ambientale come riportato nella tabella che segue.
Vista la natura degli interventi previsti dal RU, sono state inoltre fornite alcune indicazioni generali
relative alle attività produttive ed a possibili interazioni con il sistema sociale e sanitario.
3
Le Linee Guida sono completate anche dal “Manuale per Edilizia sostenibile” e dall’elenco dei “Materiali di Edilizia sostenibile”.
4
Per ogni requisito di valutazione le Linee Guida stabiliscono una scala prestazionale qualitativa sulla base dell’attribuzione di un
punteggio. Nella presente valutazione saranno introdotti criteri e requisiti di sostenibilità che corrispondano almeno ad una
valutazione sufficiente relativa ad ogni requisito considerato.
120
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Schema delle aree di valutazione prese in considerazione
Area di valutazione
Tema di valutazione
Integrazione con il
contesto naturalistico e
paesaggistico
Qualità ambientale
esterna
Obiettivo di protezione ambientale
Salvaguardia dei caratteri di naturalità
Salvaguardia dei caratteri paesaggistici
Inquinamento acustico
Riduzione dell’inquinamento acustico
Inquinamento atmosferico
Riduzione dell’inquinamento atmosferico
Qualità del suolo
Riduzione dell’inquinamento del suolo
Inquinamento
elettromagnetico
Riduzione dell’inquinamento elettromagnetico
Inquinamento luminoso
Riduzione dell’inquinamento luminoso
Aumento dell’efficienza energetica
Consumi energetici
Risparmio di
risorse
Utilizzo energetico da fonti rinnovabili
Approvvigionamento idrico Riduzione dei consumi idrici
Gestione dei rifiuti
Gestione dei rifiuti
Gestione e recupero delle acque reflue
Carichi ambientali
Gestione delle acque
Gestione e recupero delle acque meteoriche
Permeabilità delle
superfici
Riduzione delle superfici impermeabilizzate
121
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Qualità ambientale esterna
Salvaguardia dei caratteri di naturalità
In termini generali, allo scopo di conseguire la conservazione ed il miglioramento dei valori naturalistici
del territorio, si individua l’obiettivo complessivo di preservare e valorizzare i caratteri di ecodiversità e
biodiversità del tessuto ambientale presente ammettendo unicamente interventi che tutelino la
disposizione areale, la complessità e la qualità degli ecotopi diffusi nel mosaico territoriale.
L’ecodiversità infatti rappresenta la varietà degli ambienti che dipende sia intrinsecamente dalle
condizioni fisiche (climatico-edafico-pedologiche) di una determinata area che estrinsecamente dalle
modalità con cui l’uomo orienta le scelte di gestione di un paesaggio. La combinazione dei due livelli
produce valori più o meno elevati di ecodiversità, prima e insostituibile base per la presenza di
un’elevata biodiversità. L’ecodiversità quindi si tutela a livello di tipi di ambienti (quali) e della loro
disposizione fisica nel mosaico territoriale (come). In linea di principio, si afferma che maggiore è la
quantità di ambienti diversi e diversificata è la modalità di disposizione in un territorio e maggiore è il
valore di ecodiversità del territorio stesso.
Una buona ecodiversità aumenta la complessità delle catene alimentari di uno spazio ambientale,
aprendo nicchie ecologiche in grado di essere occupate da organismi fra i quali anche specie vegetali e
animali rare o d’interesse. Così come una buona ecodiversità mantiene, a livello di paesaggio, elevati
valori di resilienza per quanto riguarda impatti sulle specie che possono essere causati da interventi
drastici di trasformazione di specifici frammenti di territorio. L’ecodiversità può quindi essere definita
come la diversità degli ecotopi in merito a tipologia e disposizione territoriale.
Ogni intervento di trasformazione dovrà quindi garantire la tutela dei valori naturalistici di contesto
attraverso:
-
Il mantenimento e l’implementazione della diversità quantitativa degli ecotopi presenti, valorizzando
i diversi assetti vegetazionali in modo da preservare le fitocenosi presenti.
In particolare, la gestione dei soprassuoli boschivi, diffusi arealmente per lo più lungo i fondovalle o
presso i declivi dei versanti collinari, dovrà ispirarsi a criteri e modalità di controllo volte:
a) al contenimento delle specie alloctone infestanti (in special modo la Robinia pseudacacia);
b) all’evoluzione verso i rispettivi livelli climatici in modo da implementare anche la diversità
biologica delle cenosi. Tali indirizzi di massima sono finalizzati al mantenimento ottimale della
corrispondenza fra habitat e cenosi forestale in modo che ad ogni contesto ecologico possa
darsi una determinata composizione floristica, così avendo il numero massimo naturale di
associazioni vegetali forestali possibile.
Una menzione a parte meritano le formazioni arboree riparie connesse allo sviluppo della rete
idrografica per le quali valgono in generale le prescrizioni pertinenti ai soprassuoli boschivi (sono i
corridoi fra l’altro in cui si hanno le maggiori ingressioni di Robinia) e in particolare indirizzi volti al
mantenimento della loro struttura intrinseca. I rischi di gestione drastica degli alvei fluviali infatti,
mirati talvolta alla semplificazione degli habitat in funzione della migliore capacità di deflusso delle
acque, possono condurre all’eliminazione o alla riduzione delle cenosi forestali riparie con la perdita
di un insostituibile serbatoio di diversità biologica per l’intero territorio circostante.
-
Il mantenimento di un ecomosaico diversificato e irregolare in modo che gli ecotopi siano
122
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
interconnessi e alternati con sufficiente variabilità territoriale. Particolare attenzione rivestono le
siepi e le fasce boscate che, anche in contesti non riparii, bordano i confini dei campi e si
dispongono ai margini dei fossi minori o anche lungo strade e sentieri. La loro continuità e la
capacità di raccordo con la rete dei corridoi lineari è importante per la qualità degli ecotopi stessi e
del sistema di ecotopi che è il paesaggio intero. In questi casi, gli indirizzi che devono essere
previsti concernono appunto la connessione interna di tali formazioni con, se necessari, interventi di
piantumazione di esemplari arborei a colmare le discontinuità presenti.
La biodiversità è un parametro che attiene alla quantità e alla qualità di specie vegetali e animali
presenti in un dato territorio. Come tale, dipende direttamente dal livello quantitativo e qualitativo della
diversità ecologica o ecodiversità, potendo, una data specie, abitare un biotopo solo in presenza di un
ecosistema (o biogeocenosi) ben determinato. In questo senso, la diversità biologica si mantiene e si
implementa principalmente con adeguati piani di gestione naturalistica della diversità ecologica. Molti
ecotopi di qualità implicano pertanto la presenza di livelli massimizzati in termini di biodiversità in un
dato territorio.
Fatti salvi gli orientamenti illustrati in precedenza e pertinenti alla tutela dell’ecodiversità, la quantità e
qualità della diversità biologica si mantengono e si implementano anche con adeguati interventi a tutela
puntuale delle stazioni in cui si rinvengono le specie ritenute d’interesse.
Come specificato nel Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Piano Strutturale del Comune di Villafranca
in Lunigiana, relativamente all’aspetto “Ambiente naturale ed ecosistemi” devono essere perseguiti gli
obiettivi di riduzione al massimo degli impatti negativi sull’ambiente e sulle sue componenti biotiche e
abiotiche, per queste ragioni si provvederà a:
-
la realizzazione di adeguate tipologie di aree verdi (verde ricreativo, naturalistico-didattico, di
barriera acustica, stradale, di arredo);
-
la localizzazione mirata delle nuove aree verdi. Collegamenti tra le varie aree verdi in modo da
assicurare la creazione di "corridoi ecologici";
-
l’introduzione di specie vegetali autoctone in riferimento alle associazioni presenti, o possibili (ad
esempio vegetazione ripariale e fluviale, ecc.);
-
la conservazione della vegetazione preesistente;
-
la ricostruzione di aree verdi storiche presenti senza snaturarne l'identità;
-
la conservazione e creazione di biotopi, anche artificiali o di piccole dimensioni per garantire una
diversificazione biologica in ambito urbano (ad esempio, conservazione e ripristino di fossi e canali
irrigui);
-
l’impiego di specie vegetali più resistenti agli inquinamenti atmosferici nella formazione di barriere
verdi e del verde stradale;
-
l’impiego di essenze produttrici di bacche, semi o frutti graditi alla piccola fauna.
Per quanto riguarda ogni tipologia di intervento che interessi le specie vegetali e animali rare e
d’interesse regionale ai sensi della LR 56/2000 presenti nel territorio di Villafranca in Lunigiana, oltre al
principio della gestione naturalistica degli ecotopi più sopra menzionato, dovranno essere previsti
accorgimenti volti alla tutela privilegiata degli esemplari o alla conservazione e implementazione dei loro
habitat specifici.
123
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Per quanto riguarda Villafranca non sono presenti emergenze di habitat e di fitocenosi, ma solo
emergenze faunistiche. In particolare le specie classificate in emergenza, dal Repertorio Naturalistico
Toscano (RE.NA.TO.) sono: Barbo comune (barbus plebejus), Vairone (Leuciscus souffia), Calandro
(Anthus campestris), Martin pescatore (Alcedo atthis), Cervo volante (Lucanus cervo), Parnassius
mnemosyne, Alzoniella lunensis, Alzoniella macrostoma, Xerosecta cespitum.
Un aspetto non secondario nell’implementazione della diversità biologica del territorio risiede nei criteri
di scelta relativi a ogni intervento di piantumazione di specie vegetali (arboree e arbustive) connesso a
opere di urbanizzazione o valorizzazione paesaggistica. Le specie dovranno essere di preferenza
autoctone e selezionate fra quelle in grado di avere i massimi risultati in termini di sintesi fra ecologia e
estetica, in ogni caso non utilizzando mai specie alloctone infestanti.
124
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Salvaguardia dei caratteri paesaggistici
Sulla base di quanto definito dal Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Piano Strutturale del Comune di
Villafranca in Lunigiana, relativamente all’aspetto “Paesaggio”, l’obiettivo della caratterizzazione della
qualità del paesaggio, con riferimento sia agli aspetti storico-testimoniali e culturali, sia agli aspetti legati
alla percezione visiva, è quello di definire le azioni di disturbo esercitate dai nuovi interventi e le
modifiche introdotte in rapporto alla qualità dell'ambiente.
La normativa stabilirà come procedere nella individuazione degli effetti di disturbo fisico, visuale,
storico-culturale sulle caratteristiche del paesaggio, stabilendo quali azioni di mitigazione (o di opzione
"zero") dovranno essere esercitate con particolare riguardo ai seguenti aspetti:
-
dinamismi spontanei che hanno generato il paesaggio;
-
attività agricole, loro stratificazioni e relative incidenze sul grado di naturalità presente;
-
condizioni naturali e umane che hanno generato l’evoluzione del paesaggio;
-
studio strettamente visivo o culturale-semiologico del rapporto tra soggetto e ambiente, nonché
delle radici della trasformazione e creazione del paesaggio da parte dell’uomo;
-
tutela delle aree vincolate.
Al fine di tutelare i caratteri paesaggistici del territorio comunale, per ciascun intervento previsto dal RU,
dovrà essere definito il livello di criticità paesaggistica dell’intervento, desumibile applicando la seguente
scala ordinale combinata risorse/impatti e sulla base dei criteri di cui alle tabelle seguenti.
Scala ordinale combinata tra risorse e impatti paesaggistici
Fragilità risorsa
paesaggistica
Rilevanza impatti paesaggistici
Lieve
Rilevante
Bassa
Nulla
Medio
Molto rilevante
Alto
Media
Medio
Alto
Molto Alto
Alta
Alto
Molto Alto
Critico
Sono attribuibili i livelli di fragilità paesaggistica “bassa”, “media” o “alta” secondo i criteri indicati nella
tabella riportata di seguito.
Criteri per l’attribuzione del livello di fragilità della risorsa paesaggistica
Criterio di valutazione
Sistemico
Chiavi di lettura a livello sovra-locale
Chiavi di lettura a livello locale
Partecipazione a sistemi paesaggistici
sovra-locali di:
interesse geo-morfologico
(leggibilità delle forme naturali
del suolo);
interesse naturalistico
(presenza di reti di rilevanza
ambientale);
interesse storico-insediativo
(leggibilità dell’organizzazione
spaziale e della stratificazione
storica degli insediamenti e del
Appartenenza/contiguità a sistemi
paesaggistici locali:
di interesse geo-morfologico;
interesse naturalistico;
interesse storico-artistico;
di relazione (tra elementi
storico-culturali, tra elementi
verdi e/o siti di rilevanza
naturalistica).
Appartenenza/contiguità ad un luogo
contraddistinto da un elevato livello di
coerenza sotto il profilo tipologico,
125
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
paesaggio agrario).
Partecipazione ad un sistema di
testimonianze della cultura formale e
materiale (stili, materiali, tecniche
costruttive, tradizioni culturali).
linguistico e dei valori di immagine.
Vedutistico
Visibilità da un ampio ambito territoriale;
Interferenza con percorsi panoramici di
interesse sovra-locale;
Inclusione in una veduta panoramica.
Interferenza con punti di vista
panoramici;
Interferenza/congruità con percorsi di
fruizione paesistico/ambientale;
Interferenza con relazioni percettive
significative tra elementi locali.
Simbolico
Appartenenza ad ambiti oggetto di
celebrazioni storiche o artistiche;
Appartenenza ad ambiti di elevata
notorietà e richiamo turistico.
Interferenza/congruità rispetto a luoghi
rappresentativi della cultura locale.
L’attribuzione di un determinato livello di fragilità dovrà essere opportunamente esplicitato rispetto ai
parametri indicati nella tabella, prendendo come riferimento anche le Invarianti Strutturali e la
cartografia relativa al Quadro conoscitivo del Piano Strutturale.
Anche per la definizione della rilevanza degli impatti paesaggistici legati all’intervento, si dovrà attribuire
una rilevanza “lieve”, “rilevante” o “molto rilevante” a seconda dei criteri e dei parametri riportati nella
tabella seguente. L’attribuzione di un determinato livello di rilevanza dovrà quindi essere
opportunamente esplicitato rispetto ai parametri indicati nella tabella.
Criteri e parametri per l’attribuzione del livello di rilevanza paesaggistica dell’intervento
Criterio di valutazione
Incidenza morfologica e
tipologica
Incidenza linguistica: stile,
materiali, colori
Incidenza visiva
Incidenza ambientale
Incidenza simbolica
Parametri di valutazione a scala
sovra-locale
Parametri di valutazione a scala
locale
Coerenza, contrasto o indifferenza
dell’intervento rispetto a:
forme naturali del suolo;
presenza di aree di interesse
naturalistico;
regole morfologiche ed
insediative evidenti nella
organizzazione degli
insediamenti e del paesaggio
rurale.
Coerenza, contrasto o indifferenza
dell’intervento rispetto all’ambito di
riferimento storico-culturale.
Conservazione o alterazione dei
caratteri morfologici del luogo;
Adozione di tipologie costruttive più o
meno affini a quelle presenti
nell’intorno per le medesime
destinazioni funzionali;
Conservazione o alterazione della
continuità delle relazioni tra elementi
storico-culturali o tra elementi
naturalistici.
Coerenza, contrasto o indifferenza
dell’intervento rispetto all’intorno
immediato.
Ingombro visivo;
Ingombro visivo;
Armonizzazione delle visuali;
Contrasto cromatico;
Occultamento di visuali rilevanti;
Alterazione dei profili e dello skyline.
Prospetto su spazi pubblici.
Alterazione della possibilità di fruizione sensoriale complessiva (uditiva,
olfattiva).
Capacità dell’immagine progettuale di
Adeguatezza dell’intervento rispetto ai
rapportarsi convenientemente con i
valori simbolici e d’immagine celebrativi valori simbolici attribuiti dalla comunità
del luogo.
locale al luogo (importanza dei segni e
loro significato).
126
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Qualora sussista un livello di criticità paesaggistica “alto” , “molto alto” o “critico” desumibile applicando
la scala ordinale combinata risorse/impatti sopra indicata, l’ammissibilità dell’intervento sarà quindi
condizionata anche dalla predisposizione di una specifica valutazione degli effetti paesaggistici (da
redigere tenendo conto delle linee guida per la redazione della relazione paesaggistica, a cura del
Ministero per i Beni e le attività culturali – Direzione Generale per i Beni architettonici e paesaggistici,
predisposte sulla base del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 dicembre 2005). I
contenuti minimi della valutazione degli effetti paesaggistici sono descritti in allegato alla presente
relazione.
La valutazione degli effetti paesaggistici sarà comunque sempre un fattore condizionante l’ammissibilità
di ogni intervento relativo a nuovi impianti tecnologici, a rete e puntuali, per il trasporto o la
trasformazione dell’energia e per le telecomunicazioni e per l’utilizzo energetico da solare termico,
solare fotovoltaico o eolico.
127
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Riduzione dell’inquinamento acustico
Gli effetti di qualsiasi forma di immissione di rumore nell’ambiente circostante derivante da ogni
tipologia di intervento prevista dal RU, devono essere conformi con la classe acustica di pertinenza
stabilita Piano di Classificazione acustica del territorio comunale (verifica di coerenza dell’intervento con
la corrispondente classe acustica che fissa limiti di livello di rumore ambientale in funzione del periodo diurno e notturno - e della classe di destinazione d’uso del territorio). Per ciò che concerne i principali
interventi da realizzarsi, considerati fonte di rumore si fa particolare riferimento agli interventi sulle
infrastrutture per la mobilità (casello autostradale e relativo by-pass) ed alla fase di cantierizazione di
tutti gli interventi di una certa consistenza.
Fra i vari possibili interventi tesi a mitigare il livello di rumore risulta opportuno considerare:
-
rispetto all’orientamento e posizionamento dei corpi di fabbrica: occorre, nei limiti del possibile,
situare l’edificio alla massima distanza dalla sorgente di rumore e sfruttare l’effetto schermante di
ostacoli naturali o artificiali (rilievi del terreno, fasce di vegetazione, altri edifici, ecc.);
-
in relazione alla distribuzione plani-volumetrica degli ambienti interni: i locali che presentano i
requisiti più stringenti di quiete (camere da letto) dovranno preferibilmente essere situati sul lato
dell’edificio meno esposto al rumore esterno;
-
utilizzare le aree perimetrali del sito come protezione dall'inquinamento; ad esempio, creando
rimodellamenti morfologici del costruito, a ridosso delle aree critiche;
-
schermare le sorgenti di rumore con fasce vegetali composte da specie arboree e arbustive che
possano contribuire all’attenuazione del rumore (valutare la densità della chioma, i periodi di
fogliazione e defogliazione, dimensioni e forma, accrescimento);
-
utilizzare barriere acustiche artificiali, con analoghe funzioni di schermatura;
-
tendere alla massima riduzione del traffico veicolare all’interno dell’area di intervento, limitandolo
all’accesso ad aree di sosta e di parcheggio, con l’adozione di misure adeguate di mitigazione della
velocità;
-
impiegare asfalti drenanti fonoassorbenti;
-
favorire la massima estensione delle zone pedonali e ciclabili, queste ultime in sede propria;
-
mantenere una distanza di sicurezza tra le sedi viarie interne agli insediamenti, o perimetrali, e le
aree destinate ad usi ricreativi;
-
disporre le aree parcheggio e le strade interne agli insediamenti, percorribili dalle automobili, in
modo da minimizzare l’interazione con gli spazi esterni fruibili.
Per qualsiasi intervento sul territorio dovranno essere stabilite le modifiche introdotte da quest’ultimo
riguardanti emissioni sonore e vibrazionali.
Si prescriverà, laddove non sarà possibile intervenire significativamente sulle sorgenti, l’utilizzo di
sistemi di mitigazione agenti a livello di interventi passivi.
In particolare le riduzioni legate alle sorgenti potranno ricondursi alle scelte di percorsi veicolari
ottimizzati e di localizzazione di parcheggi e di servizi in modo da minimizzare gli spostamenti e ridurre
le emissioni acustiche legate agli stessi.
Si prescriverà anche un uso adeguato del verde, accompagnato da una opportuna sistemazione del
terreno per limitare le problematiche acustiche.
L’ammissibilità di ogni categoria di intervento prevista dal RU dovrà comunque fare riferimento a quanto
previsto dalla normativa vigente in materia e quindi:
128
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>
valutare la compatibilità dell’intervento con la relativa classe acustica dell’area di interesse e
delle aree adiacenti in base alla zonizzazione acustica comunale;
>
produrre una valutazione previsionale del clima acustico (ai sensi della Legge 447/95 e L.R.
89/98, con le modalità previste nella Delibera 788 del 1999) delle aree interessate alla
realizzazione delle seguenti tipologie di insediamenti: scuole e asili nido, ospedali, case di cura
e di riposo, parchi pubblici urbani ed extraurbani; nuovi insediamenti residenziali prossimi alle
infrastrutture stradali e ferroviarie esistenti (D.P.R. 30.03.2004 n. 142 e successive
modificazioni ed integrazioni, D.P.R. 18.11.1998 n. 459 e successive modificazioni ed
integrazioni), discoteche, circoli privati e pubblici esercizi ove sono installati macchinari o
impianti rumorosi, impianti sportivi e ricreativi. Le misure ed il monitoraggio devono essere
eseguiti da tecnici competenti iscritti all’apposito albo regionale.
129
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Riduzione dell’inquinamento atmosferico
A livello comunale la principale fonte potenziale di inquinamento atmosferico, comunque poco
significativa, è attribuibile al settore civile. L’impatto sull’atmosfera di insediamenti civili, è determinato
dalle emissioni dirette degli impianti (in particolare degli impianti termici). Per quanto riguarda gli
impianti termici, le emissioni in atmosfera sono riconducibili principalmente alle seguenti categorie di
inquinanti generati dai processi di combustione: ossidi di carbonio (COx), ossidi di zolfo (SOx), ossidi di
azoto (NOx), composti organici volatili (VOC), particolato solido (PST). Le emissioni di CO2, principale
causa dell’effetto serra, sono conseguenza diretta e inevitabile dell’ossidazione dei combustibili fossili;
le emissioni di CO, indice di combustione incompleta, possono invece essere ricondotte a livelli
accettabili attraverso un adeguato controllo della combustione. Le emissioni di SOx, causa di
acidificazione dell’atmosfera, sono dovute alla presenza di zolfo nel combustibile: esse riguardano
quindi principalmente gli impianti alimentati a gasolio, olio combustibile e carbone, nonché gli automezzi
diesel. Le emissioni di NOx, causa di acidificazione dell’atmosfera, sono principalmente legate alle
modalità della combustione, ovvero alla temperatura di fiamma e all’indice d’aria; l’abbattimento di tali
inquinanti è piuttosto problematico, per cui è conveniente adottare provvedimenti per limitarne la
formazione. Le emissioni di VOC e PST dipendono in misura variabile dalle caratteristiche fisicochimiche dei combustibili (struttura chimica delle molecole, presenza di frazioni solide incombustibili,
ecc.) e dalle modalità di combustione.
Il Piano Strutturale del Comune di Villafranca in Lunigiana si pone nell’ottica del miglioramento della
qualità dell'aria, con riferimento sia all'inquinamento atmosferico che all'inquinamento acustico, in
conformità alle normative vigenti. Nel PS si indica la necessita di stabiliti criteri e prescrizioni relativi alla
riduzione delle emissioni in atmosfera attraverso l’utilizzo di tecnologie che sfruttano le fonti energetiche
alternative per la produzione di energia elettrica e per il riscaldamento/refrigerazione degli edifici.
Il controllo delle emissioni in atmosfera può dunque essere attuato attraverso una articolata serie di
azioni che il RU potrà riferire ad ogni categoria di intervento:
>
utilizzare, dove tecnicamente ed economicamente possibile, fonti di energia rinnovabile per
soddisfare la domanda delle utenze termiche ed elettriche;
>
ridurre i consumi di combustibile attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica del
sistema edificio-impianto, ovvero tramite azioni a livello progettuale / costruttivo e di esercizio e
manutenzione del sistema;
>
adottare combustibili che abbiano fattori di emissione limitati, intendendo per fattore di
emissione il rapporto tra massa di inquinante emesso ed energia termica sviluppata dalla
combustione (il fattore di emissione è generalmente riferito all’inquinante più significativo
emesso da una data categoria di combustibili);
>
selezionare componenti degli impianti termici a ridotta emissione di inquinanti (ad es. bruciatori
a bassa emissione di NOx);
>
adottare, se tecnicamente ed economicamente sensato, sistemi di abbattimento degli effluenti.
In termini generali si raccomandano soluzioni impiantistiche centralizzate, alimentate con combustibili a
basso fattore di emissione.
130
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
E’ comunque da tenere presente che anche la progettazione dell'involucro edilizio consente la riduzione
dei carichi per il riscaldamento e per il raffrescamento: solo dopo aver accuratamente progettato
l'involucro sarà opportuno occuparsi di dimensionare gli impianti di riscaldamento/raffrescamento.
Tutti gli interventi nelle aree per la produzione e per i servizi tecnologici, dovranno comunque essere
subordinati alla valutazione degli effetti che le emissioni possono comportare sulla qualità dell'aria,
nonché all'adozione di tecnologie pulite e di sistemi di abbattimento delle emissioni in atmosfera con
riferimento alle migliori tecnologie disponibili. Tale valutazione dovrà quindi esplicitare gli specifici criteri
di progettazione adottati per la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera.
In particolare, dovranno essere individuate idonee misure di mitigazione degli effetti ambientali per
l’abbattimento delle emissioni e degli scarichi gassosi riguardo alle seguenti tipologie di intervento:
-
tutte le aree soggette a nuova edificazione destinate a specifiche utilizzazioni che comportino un
notevole afflusso di persone, come le strutture di vendita o gli spazi pubblici e privati di richiamo
della popolazione;
-
trasferimenti di funzioni che possono comportare un incremento dei flussi di traffico ed un
incremento delle emissioni inquinanti.
Per perseguire tali obiettivi il soggetto avente titolo deve valutare: i volumi di traffico indotto e le
conseguenti emissioni in atmosfera generate, la possibilità di realizzare specifiche misure finalizzate
alla riduzione dei flussi di traffico veicolare indotto, provvedere a misure di mitigazione e di abbattimento
delle pressioni sul sistema aria (dispositivi di abbattimento delle emissioni, interventi di isolamento
acustico degli edifici, ecc.).
131
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Riduzione dell’inquinamento del suolo
In base a quanto definito nel Piano Strutturale, deve trovare attuazione l’obiettivo di tutela della risorsa
suolo e sottosuolo mediante:
-
la riduzione e/o eliminazione di antiparassitari, anticrittogamici, fitofarmaci per le attività agricole;
-
il controllo e la rimozione degli scarichi abusivi di rifiuti e di qualunque altra fonte e/o veicolo di
-
il consolidamento e miglioramento della biodiversità ambientale;
-
il completamento dell’opera di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati.
contaminazione del suolo, sottosuolo e delle risorse idriche;
Gli interventi che comportino un cambio di destinazione d’uso nei siti potenzialmente inquinati, sono
vincolati alla presentazione di uno studio, comprensivo degli accertamenti e delle indagini preliminari sul
suolo e sottosuolo e sulle acque sotterranee.
L’ammissibilità di ogni categoria di intervento prevista dal RU dovrà quindi fare riferimento a quanto
previsto dalla normativa vigente in materia di bonifica e quindi:
>
individuare le potenziali forme di inquinamento pregresse che possono aver interessato l’area di
intervento, procedendo ad una mappatura e descrizione delle eventuali fonti inquinanti presenti
che ne evidenzino intensità, estensione ed eventuali possibili linee di propagazione;
>
procedere ad una analisi storica sui preesistenti usi del suolo dell’area di intervento: l’analisi
consiste nella ricerca iterativa e quanto più esaustiva possibile di tutti i possibili usi agricoli,
edilizi ed industriali per cui l’area ed i dintorni sono stati utilizzati nel passato più o meno
prossimo. Ogni singolo utilizzo va quindi documentato nella maniera più accurata possibile, sia
dal punto di vista della distribuzione spaziale, sia dal punto di vista della durata temporale che
delle attività ivi tenute. Per ogni specifica attività antropica, pregressa o in atto, va quindi
valutato se sussiste la possibilità che nelle diverse componenti (suolo - sottosuolo - acque
superficiali - acque sotterranee) siano presenti sostanze contaminanti in concentrazioni tali da
determinare un pericolo per la salute pubblica o per l'ambiente naturale o costruito. Qualora,
durante questo processo di verifica, vengano rilevate attività o situazioni che presentano
potenziali rischi di inquinamento avvenuto o in corso, dovranno venire effettuate specifiche
forme di analisi, in funzione del tipo di inquinante e della relativa modalità di diffusione.
Nel caso che il sito presenti livelli di contaminazione o alterazioni chimiche, fisiche o biologiche del
suolo, sottosuolo, acque superficiali e sotterranee tali da determinare un pericolo per la salute pubblica
o per l'ambiente naturale o costruito, si deve provvedere comunque allo sviluppo di un progetto di
bonifica ai sensi della normativa vigente (D.M. 471/99).
Fermo restando quanto previsto dalla specifica normativa di settore, per le categorie di intervento
relative alle aree per impianti tecnologici, della produzione e delle aree per i servizi tecnologici,
dovranno essere comunque previste le seguenti verifiche:
>
illustrazione delle fasi di lavorazione più suscettibili di possibili inquinamenti del suolo durante la
fase di esercizio;
>
indicazioni delle misure adottate per la prevenzione ed il controllo di possibili sversamenti,
abbandono di imballaggi con residui di sostanze inquinanti, smaltimento dei residui di
lavorazione; altre indicazioni inerenti i sistemi di controllo delle concentrazioni di sostanze
132
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
potenzialmente inquinanti in prossimità di percorsi carrabili, parcheggi e aree di raccolta dei
rifiuti;
>
verifica dell’opportunità di una adeguata separazione tra i percorsi pedonali e gli spazi di sosta
ed i percorsi carrabili ed i parcheggi.
Gli studi e le verifiche effettuate, dovranno comunque essere conformi alle indicazioni ed alle eventuali
prescrizioni fornite da ARPAT e dall’azienda USL di riferimento.
133
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Riduzione dell’inquinamento elettromagnetico
Il Piano Strutturale del Comune di Villafranca in Lunigina indica la necessità di perseguire la tutela della
salute umana e delle risorse naturali attraverso la localizzazione e la caratterizzazione delle sorgenti
emittenti radiazioni non ionizzanti (linee e centrali elettriche, cabine di trasformazione, sistemi fissi delle
telecomunicazioni e radiotelevisioni presenti sul territorio comunale). Inoltre all’Art. 103. Interventi per
l’eliminazione dell’inquinamento elettromagnetico, il PS prescrive che assumono rilevanza strategica ai
fini della eliminazione dell’inquinamento elettromagnetico i seguenti interventi:
-
interramento delle linee ad alta tensione che attraversa la Piana di Villafranca;
-
monitoraggio delle emissioni elettromagnetiche delle cabine elettriche prossime od interne agli
edifici, con successiva redazione di un programma di rilocalizzazione per le situazioni
problematiche emerse, da concordare con Enel Spa;
-
controllo e verifica delle attuali localizzazioni delle antenne di telefonia mobile e definizione delle
esigenze di adeguamento alla tecnologia Umts.
La normativa di RU dovrà provvedere a prendere misure di protezione con particolare riguardo a:
-
Stazioni radio base per telefonia mobile: deve essere prevista una attività di pianificazione che
garantisca la copertura del servizio nel rispetto della salute della popolazione, mediante
l’individuazione delle aree sensibili e degli obiettivi di qualità individuati dal Comune, secondo i
criteri definiti dalla Regione Toscana;
-
Elettrodotti: tutti gli interventi di trasformazione dovranno tener conto delle fasce di rispetto degli
elettrodotti calcolate in base ai limiti di esposizione stabiliti dalla Legge 22 febbraio 2001, n. 36
"Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici" e
dal DPCM 8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi
di qualita' per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla
frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti” e loro successive m.i.
Inoltre di seguito sono fornite ulteriori indicazioni, finalizzate all’adozione di tutte le precauzioni
necessarie per ottenere il più basso livello di inquinamento elettromagnetico possibile nei luoghi in cui
può essere trascorso un significativo periodo di tempo, riguardano la presenza e la nuova installazione
di stazioni radio base (fonti potenziali di inquinamento ad alta frequenza) e l’eventuale realizzazione di
elettrodotti e di cabine di trasformazione o sottostazioni elettriche (fonti potenziali di inquinamento
elettromagnetico a bassa frequenza).
Le indicazioni seguenti, sono inoltre volte a minimizzare il livello dei campi elettrici e magnetici a
frequenza industriale (50 Hz) negli ambienti interni.
Nel caso siano presenti o previste nuove stazioni radio base per la telefonia cellulare e/o impianti di
tele-radiocomunicazioni, in zone adiacenti ad aree della residenza, aree del terziario, aree attrezzate ed
aree della ricettività, dovranno essere effettuate idonee verifiche del livello di campo magnetico e di
campo elettrico da eseguirsi secondo le indicazioni fornite dalla normativa vigente in materia. Per
l’effettuazione delle valutazioni preventive dovranno essere predisposte adeguate planimetrie che
evidenzino la localizzazione degli impianti in relazione a potenziali recettori sensibili e dovranno essere
134
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
utilizzati opportuni modelli previsionali per stimare il livello di campo elettromagnetico atteso con la
realizzazione dell’impianto.
Le strategie progettuali che dovranno essere prese in considerazione per minimizzare l’esposizione
degli individui ai campi elettromagnetici a radio frequenza, dovranno prevedere che:
>
nella scelta della collocazione degli spazi esterni in cui può essere trascorso un significativo
periodo di tempo, si dovrà verificare preventivamente tramite misurazione e simulazione il livello
dei campi elettromagnetici a radiofrequenza generati da impianti di tele-radiocomunicazioni, in
modo da accertare che in nessun caso siano superati i limiti di esposizione;
>
venga definita una zona di rispetto per ogni antenna emittente, che in via precauzionale
potrebbe essere rappresentata da un’area con un raggio di 200 m (ma variabile in base agli
esiti degli accertamenti tecnici di cui al punto precedente), all’interno della quale non dovranno
essere previsti spazi esterni in cui può essere trascorso un significativo periodo di tempo.
Dovranno comunque assumersi come riferimento i seguenti valori di attenzione:
-
intensità di campo elettrico: 6 V/m;
-
intensità di campo magnetico: 0,016 A/m;
-
densità di potenza dell’onda piana equivalente: 0,10 W/mq (3 MHz<f<300GHz).
Anche nel caso sia prevista la realizzazione di linee in alta e media tensione aeree o interrate, cabine di
trasformazione o sottostazioni elettriche, dovranno essere effettuate opportune verifiche del livello di
campo magnetico e di campo elettrico. La misurazione si rende necessaria nel caso di nuovi tracciati di
elettrodotti posti ad una distanza inferiore a:
-
10 m per una linea a 132 - 150 kV;
-
18 m per una linea a 220 kV;
-
28 m per una linea a 380 kV.
Le strategie progettuali che dovranno essere prese in considerazione per minimizzare l’esposizione
degli individui ai campi elettromagnetici a bassa frequenza, dovranno:
>
verificare preventivamente il livello dei campi elettrici e magnetici che saranno presenti tramite
misurazione e simulazione;
>
evitare la localizzazione di stazioni e cabine primarie in aree adiacenti o interne al sito di
progetto e delle cabine secondarie (MT/BT) in spazi esterni in cui è prevedibile la presenza di
individui per un significativo periodo di tempo;
>
mantenere una fascia di sicurezza dagli elettrodotti realizzati con conduttori nudi in modo da
ottenere esposizioni trascurabili (0,2 µT) ai campi magnetici a bassa frequenza in luoghi di
permanenza prolungata;
>
impiegare linee elettriche ad alta e media tensione in cavo interrato con geometria dei cavi a
“trifoglio”; il tracciato della linea deve essere debitamente segnalato e non adiacente agli spazi
esterni in cui si prevede la significativa presenza di individui;
>
impiegare linee aeree compatte per la distribuzione ad alta tensione;
>
impiegare linee in cavo aereo per la distribuzione a media tensione.
In ogni caso, la scelta della collocazione, le modalità con cui effettuare le valutazioni preventive, il
controllo ed il monitoraggio, la verifica dell’idoneità di nuovi impianti radio-base e dei tracciati degli
135
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elettrodotti, dovranno comunque essere conformi alle indicazioni ed alle eventuali prescrizioni fornite da
ARPAT e dall’azienda USL di riferimento.
Nelle aree soggette a tutela degli interessi storici, artistici, architettonici, archeologici e ambientali, gli
impianti per la telefonia mobile e gli elettrodotti dovranno prevedere, in fase di progettazione, particolari
misure onde evitare danni irreparabili ai valori paesaggistici e ambientali presenti.
In particolare, l’ammissibilità di ogni intervento relativo a nuovi impianti tecnologici, a rete e puntuali, per
il trasporto o la trasformazione dell’energia, e per le telecomunicazioni, sarà quindi condizionata anche
alla predisposizione di una specifica valutazione degli effetti paesaggistici.
Le strategie progettuali che si possono invece adottare per minimizzare l'esposizione ai campi elettrici e
magnetici a bassa frequenza (50 Hz) negli ambienti interni possono invece riguardare:
- a livello dell'unità abitativa
>
impiego di apparecchiature e dispositivi elettrici ed elettronici a bassa produzione di campo;
>
configurazione della distribuzione dell'energia elettrica nei singoli locali secondo lo schema a
"stella";
>
impiego del disgiuntore di rete nella zona notte per l'eliminazione dei campi elettrici in assenza
di carico a valle;
- a livello dell'organismo abitativo
>
evitare l'adiacenza delle principali sorgenti di campo magnetico presenti nell'edificio con gli
ambienti interni; mantenere quindi la massima distanza possibile da cabine elettriche
secondarie, quadri elettrici, montanti e dorsali di conduttori;
- a livello del lotto
>
>
evitare di collocare l'edificio presso stazioni e cabine primarie;
nella scelta della collocazione degli edifici, verificare preventivamente tramite misurazione e
simulazione il livello dei campi elettrici e magnetici a 50 Hz che saranno presenti;
>
mantenere una fascia di sicurezza tra l'edificio e gli elettrodotti realizzati con conduttori nudi in
modo da ottenere esposizioni trascurabili (0,2 µT) ai campi magnetici a bassa frequenza negli
ambienti interni; indicativamente 10 m da una linea a media tensione (15-30 kV); 10 m da una
linea a 150 kV; 18 m da una linea a 220 kV; 28 m da una linea a 380 kV;
>
mantenere una distanza di sicurezza da linee elettriche a media e bassa tensione in modo da
garantire una esposizione negli ambienti interni al campo magnetico a 50 Hz inferiore a 0,2 µT;
>
per ridurre l'inquinamento elettromagnetico connesso alle emissioni delle linee elettriche
esterne all'edificio:
- impiego di linee elettriche ad alta e media tensione in cavo interrato con geometria dei cavi a
"trifoglio"; il tracciato della linea deve essere debitamente segnalato e non adiacente agli edifici;
- impiego di linee aeree compatte per la distribuzione ad alta tensione;
- impiego di linee in cavo aereo per la distribuzione a media tensione.
L’ammissibilità di ogni categoria di intervento prevista dal RU dovrà comunque fare riferimento
all’applicazione dei criteri tecnici e delle disposizioni di cui alla normativa vigente.
136
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Riduzione dell’inquinamento luminoso
Il Piano Strutturale del Comune di Villafranca in Lunigiana (Art. 101 - Interventi per l’attenuazione
dell’inquinamento
luminoso),
prescrive
le
seguenti
azioni
per
conseguire
un’attenuazione
dell’inquinamento luminoso:
-
la sostituzione degli attuali corpi illuminanti a bassa efficienza con lampade ad alta efficienza;
-
la sostituzione, all’esterno dei Centri Storici dei tradizionali corpi illuminanti con altri di tipo cut-off;
-
la sostituzione nei Centri Storici, limitatamente alle vie ove non occorre evidenziare emergenze
architettoniche, dei tradizionali corpi illuminanti con alcuni di tipo cut-off.
Inoltre si specifica che tutte le strategie per l’attenuazione dell’inquinamento luminoso devono essere
attuate in coordinamento con il gestore del servizio di illuminazione pubblica.
Per tutte tipologie di intervento previste dal RU, gli impianti di illuminazione esterni (privati, condominiali
o pubblici) dovranno essere resi compatibili con la salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio notturno.
La progettazione degli stessi dovrà quindi essere finalizzata alla prevenzione dell'inquinamento
luminoso e al contenimento dei consumi energetici secondo i criteri indicati dall’art. 37 della L.R. n. 39
del 24/02/2005 e dalle “Linee guida per la progettazione, l'esecuzione e l'adeguamento degli impianti di
illuminazione esterna” di cui alla deliberazione di Giunta regionale 27 settembre 2004, n. 962.
Gli impianti di illuminazione dovranno rispettare le seguenti regole generali:
-
minimizzare la dispersione diretta di luce al di fuori delle aree da illuminare, in particolare con la
-
diminuire i livelli di luminanza nelle ore in cui l'utilizzo dell'area illuminata lo consente;
-
non applicare livelli di luminanza superiori ai valori previsti dalle norme di sicurezza;
-
valorizzare, fatti salvi il diritto all’energia ed all’illuminazione, delle “zone buie”, cioè delle aree del
realizzazione di impianti che non disperdono luce verso il cielo;
territorio comunale che mostrano attualmente livelli bassi di inquinamento luminoso, esaltandone il
valore culturale, ambientale ed economico in rapporto anche al turismo di qualità;
-
ridurre i consumi energetici, nonché innalzare i livelli di razionalizzazione di efficienza energetica
degli impianti di illuminazione esterna.
In particolare, gli impianti di illuminazione relativi a nuovi insediamenti previsti dal RU (unità o lotti
residenziali, del terziario, della ricettività, della produzione, dei servizi di uso pubblico) dovranno
rispettare le seguenti regole:
>
impiegare preferibilmente sorgenti luminose a vapori di sodio ad alta pressione;
>
selezionare i livelli minimi di luminanza ed illuminamento consentiti dalle norme di sicurezza;
>
limitare il flusso luminoso nell'emisfero superiore di ogni punto luce ad un massimo del 3% del
flusso totale emesso dalla sorgente;
>
usare riduttori di flusso che abbassino i consumi fino al 30-40% all’anno, con possibilità di
accrescere la vita delle lampade diminuendo di conseguenza le spese di manutenzione;
>
limitare l'uso dei proiettori ai casi di reale necessità impiegando preferibilmente proiettori
asimmetrici con il vetro di protezione orientato parallelamente al suolo; in ogni caso il fascio
luminoso di eventuali proiettori simmetrici deve essere orientato verso il basso non oltre i
sessanta gradi (60°) dalla verticale;
137
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>
adottare sistemi automatici di controllo e riduzione del flusso luminoso, fino al 50% del totale,
dopo le ore 22,00 e 23,00 nel periodo di ora legale e adottare lo spegnimento programmato
totale degli impianti ogniqualvolta ciò sia possibile tenuto conto delle esigenze di sicurezza;
>
utilizzare preferibilmente, nell’illuminazione residenziale di percorsi interni, vialetti di accesso,
parcheggi interni, segna passo e/o altri dispositivi di tipo totalmente schermato verso l’alto,
preferendo l’utilizzo dopo le ore 22,00 e 23,00 nel periodo di ora legale, di sensori di prossimità
in luogo degli interruttori crepuscolari.
Tali indicazioni si applicano anche agli insediamenti esistenti nel caso di modifica degli impianti di
illuminazione esterni.
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Risparmio di risorse
Aumento dell’efficienza energetica
Il Piano Strutturale del Comune di Villafranca in Lunigiana prescrive che il RU definisca le regole per
l’utilizzo della bioarchitettura e le modalità per il risparmio energetico da applicarsi agli edifici esistenti
ed a quelli di nuova costruzione, conformemente al Capo V del Regolamento n. 2/R – DPGR 9/2/2007:
-
applicando le disposizioni di cui al Titolo VIII, Capo III della L.R. 3 gennaio 2005, n. 1 – Norme per
l’edilizia sostenibile e della D.G.R. 12/7/2004, n. 24 – Linee guida per la valutazione della qualità
energetica ed ambientale degli edifici della Toscana;
-
attraverso l’individuazione di normative cogenti volte all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili per la
climatizzazione/raffrescamento degli edifici e alla costruzione di edifici con forte inerzia termica,
conformemente alle disposizioni di cui al Decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, “Attuazione
della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia”, come modificato dal Decreto
legislativo 29 dicembre 2006, n. 311, “Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19
agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento
energetico in edilizia”.
Come già espresso all’interno dal Rapporto sullo Stato dell’Ambiente del Piano Strutturale del Comune
di Villafranca in Lunigina, i nuovi interventi previsti dal RU dovranno tendere:
-
all’uso efficiente dell’energia in ogni settore di utilizzo;
-
all’incremento dell’uso delle energie rinnovabili;
-
alla riduzione produzione rifiuti;
-
all’incremento della biomassa vegetale;
-
al risparmio energetico negli edifici (nuovi ed esistenti);
-
all’incremento della mobilità pubblica e alla riduzione della mobilità privata.
Le prescrizioni ed indicazioni dovranno favorire e promuovere le condizioni per:
-
l’applicazione di tecniche per la conservazione dell’energia;
-
l’utilizzo di sistemi di captazione solare (riscaldamento e raffrescamento edifici);
-
la riqualificazione delle aree esterne mediante idonea piantumazione e riqualificazione del verde,
anche in relazione all’orientamento e alla esposizione degli edifici;
-
perseguimento di maggiori livelli di coibentazione termoacustica e/o di inerzia termica e di risparmio
energetico;
-
l’utilizzo di materiali ecocompatibili per l’edilizia;
-
l’utilizzo della fitodepurazione come metodo alternativo alla depurazione dei reflui domestici e il
riutilizzo delle acque di risulta.
Il riscaldamento degli ambienti costituisce una delle principali voci di consumo di energia per edifici a
destinazione civile. Le scelte progettuali che possono contribuire a ridurre i consumi di riscaldamento
sono molteplici e possono essere raggruppate nelle seguenti categorie:
-
isolamento termico dell’involucro edilizio: un adeguato isolamento termico dei componenti di
involucro esterno (opachi e trasparenti) consente di ridurre le dispersioni di calore, migliorando nel
contempo le condizioni di comfort interno; la scelta dei materiali e la stratigrafia delle pareti opache
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Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
deve tenere conto dei requisiti di compatibilità ambientale, di controllo dei fenomeni di condensa
superficiale e interstiziale, di controllo dei ponti termici, di comportamento termico transitorio, ecc.;
le caratteristiche dei serramenti devono essere valutate con particolare attenzione ai requisiti
illuminotecnici, di permeabilità all’aria e di isolamento acustico;
-
sfruttamento degli apporti gratuiti di radiazione solare (sistemi solari passivi), attraverso un
adeguato orientamento degli edifici, un corretto dimensionamento dei componenti vetrati e
l’eventuale inserimento di componenti passivi;
-
scelta di tipologie di impianto di riscaldamento caratterizzate da elevati valori di efficienza di
produzione (ad es. caldaie ad alto rendimento, a condensazione, pompe di calore, ecc.), di
distribuzione (adeguata coibentazione delle tubazioni), di emissione (ad es. impianti a pannelli
radianti), e di regolazione; particolarmente raccomandabile è la scelta di sistemi di riscaldamento a
bassa temperatura, che ben si accoppiano a generatori ad alto rendimento e garantiscono livelli di
comfort elevati in edifici ben coibentati;
-
adozione di sistemi evoluti di regolazione a livello centrale, di zona e di terminale.
Particolarmente importante è l’integrazione fra scelte progettuali architettoniche ed impiantistiche: forma
dell’edificio, distribuzione interna degli spazi, scelta dei materiali devono essere coerenti con la tipologia
impiantistica adottata e viceversa.
E’ importante ricordare che il riscaldamento non è l’unica voce di consumo energetico: la fotografia
attuale dei consumi di energia elettrica indica una percentuale di circa il 30% di utilizzo in ambito
residenziale, in uffici e in aree commerciali. Buona parte di questa energia è destinata alla
climatizzazione dei locali (raffreddamento estivo), ma non sono da trascurare le altre voci di spesa
energetica come elettrodomestici ed apparecchi elettrici ed elettronici, sistemi frigo e illuminazione.
Sulla base delle considerazioni precedenti, l’ammissibilità di ogni categoria di intervento prevista dal RU
che comporti edifici di nuova costruzione, nuove unità immobiliari anche derivanti da frazionamento,
ristrutturazione integrale degli elementi edilizi costituenti l’involucro di edifici esistenti di superficie utile
superiore a 1.000 mq, interventi di demolizione e ricostruzione, ristrutturazione urbanistica, sostituzione
edilizia, ristrutturazione edilizia ed ampliamento sia di proprietà privata sia di proprietà pubblica che
risulti volumetricamente superiore al 20% dell’edificio esistente, devono perseguire le finalità del
risparmio energetico, del corretto uso dell’energia nelle sue varie forme e del contenimento delle
conseguenti emissioni inquinanti, attraverso una apposita certificazione energetica in base a quanto
previsto dalla Legge 10/91, dal Decreto Legislativo 19 agosto 2005 n.192 (decreto di attuazione della
direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia) e dal Decreto Legislativo 29
dicembre 2006 n.311 (disposizioni correttive ed integrative al Decreto Legislativo 19 agosto 2005
n.192).
Nel caso di ristrutturazioni totali su edifici esistenti con superficie utile inferiore o uguale a 1000 mq, o
ristrutturazioni parziali e manutenzione straordinaria dell’involucro edilizio, sono comunque richieste
specifiche indicazioni in merito alle modalità attuative del risparmio energetico, del corretto uso
dell’energia nelle sue varie forme e del contenimento delle conseguenti emissioni inquinanti.
Isolamento termico dell’involucro edilizio
La progettazione dell'involucro edilizio è dunque un primo fattore che consente la riduzione dei carichi
per riscaldamento e per raffrescamento. Gli edifici dovranno essere concepiti e realizzati in modo da
consentire una riduzione del consumo di energia per il riscaldamento invernale e per il raffrescamento
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estivo, intervenendo sull’involucro edilizio, sul rendimento degli impianti e favorendo gli apporti
energetici gratuiti.
Per quanto riguarda i componenti di involucro opachi, i fattori da prendere in considerazione sono:
-
definizione di una strategia complessiva di isolamento termico (isolamento concentrato o
ripartito, struttura leggera o pesante, facciata ventilata tradizionale, facciata ventilata
“attiva”, ecc.);
-
scelta del materiale isolante e del relativo spessore, tenendo conto delle caratteristiche di
conduttività termica, permeabilità al vapore, comportamento meccanico (resistenza e
deformazione sotto carico), compatibilità ambientale (in termini di emissioni di prodotti
volatili, possibilità di smaltimento, ecc.);
-
posizionamento degli strati isolanti ai fini della verifica di condensa interstiziale;
-
comportamento del componente in regime termico variabile nel tempo (c.d. “inerzia
termica”), in relazione al profilo di utilizzazione dell’edificio (continuo o discontinuo), alla
tipologia di impianto termico (a radiatori, a pannelli radianti, a ventilconvettori, a tutt’aria,
ecc.), alle logiche di regolazione (riscaldamento continuo, riscaldamento con attenuazione
notturna, riscaldamento discontinuo con spegnimento notturno, ecc.).
Sfruttamento degli apporti di energia solare (sistemi solari passivi)
E’ da tenere inoltre presente, che la progettazione degli interventi di realizzazione delle strutture, dovrà
integrare, compatibilmente con le esigenze di salvaguardia degli edifici stessi, il recupero di energia in
forma passiva, garantendo:
-
l’accesso ottimale della radiazione solare per tutto il giorno;
-
una schermatura opportuna per la riduzione del carico solare termico nel periodo estivo,
che consenta comunque una buona illuminazione interna;
-
la mitigazione dei picchi di temperatura ed il controllo del microclima attraverso la
progettazione del verde e l’arredo delle superfici di pavimentazione esterna.
Gli elementi tecnici “speciali” dell’involucro edilizio che possono garantire un apporto gratuito
dell’energia solare constano principalmente di una parete vetrata (superficie vetrata verticale o
lucernari) rivolta verso sud per la captazione solare e una massa termica per l’assorbimento, accumulo
e distribuzione del calore (la parete). Le schermature sono fortemente raccomandate sulle facciate con
orientamento sud, sud-est e sud-ovest dove le superfici vetrate devono essere mantenute in ombra
durante le ore centrali delle giornata. In aggiunta, o in alternativa agli oggetti schermanti (frangisole
orizzontali o verticali in vari materiali) la schermatura delle pareti vetrate delle facciate può essere
realizzata tramite vegetazione decidua.
In assenza di gravi ed accertati impedimenti di natura urbanistica, deve essere preferito il
posizionamento dell’asse longitudinale principale di tutti gli edifici di nuova costruzione lungo la direttrice
est-ovest, in modo da favorire il massimo del soleggiamento in inverno e la minima quantità di
radiazione solare in estate, oltre a garantire affacci contrapposti tra la zona servizi (nord, nord-est, nordovest) e le funzioni principali (sud, sud-est e sud-ovest). Dovranno essere garantiti in ogni caso:
-
l’esposizione al sole e l’illuminazione naturale per tutti gli ambienti abitabili degli edifici, da
studiarsi nelle diverse condizioni stagionali, anche attraverso l’uso di diagrammi solari, di
piramidi solari per le ombre proprie e per quelle portate dagli eventuali edifici limitrofi e di
assonometrie solari;
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-
l’utilizzo dei venti prevalenti per il raffrescamento naturale degli edifici e delle aree esterne
(piazze, giardini...);
-
l’utilizzo della vegetazione e del verde parietale per il raffrescamento naturale;
-
l’utilizzo di ombreggiature fornite da alberature a foglia caduca o meno e di specchi d’acqua
per il raffrescamento naturale;
-
la massima riduzione dell’esposizione delle persone agli inquinamenti atmosferici, chimici
ed elettromagnetici, nonché al rumore.
Per quanto riguarda i componenti vetrati, i fattori da prendere in considerazione relativamente ad ogni
tipologia di intervento sono costituiti da:
-
resistenza termica della vetratura: vetro semplice (comunque sconsigliato), vetro camera
ordinario, vetro camera basso-emissivo, vetrature speciali (con intercapedini d’aria multiple
realizzate con pellicole, con intercapedine riempita con gas a bassa conduttività, con
materiali isolanti trasparenti, ecc.);
-
resistenza termica del telaio: in metallo senza taglio termico (comunque sconsigliato), in
metallo con taglio termico, in PVC, in legno;
-
isolamento termico del cassonetto porta-avvolgibile;
-
caratteristiche dei sistemi di oscuramento e degli schermi operabili.
Nella scelta dei componenti di involucro vetrati, particolare attenzione dovrà inoltre essere prestata a:
-
caratteristiche di fonoisolamento;
-
caratteristiche di permeabilità all’aria;
-
proprietà ottiche del vetro, nei confronti dell’illuminazione naturale.
Nelle nuove costruzioni previste dal RU è obbligatorio l’utilizzo di vetri doppi con cavità contenente gas
a bassa conduttività. Tale obbligo è estendibile agli edifici esistenti, nel caso di ristrutturazione
complessiva delle facciate comprensiva anche dei serramenti.
Scelta di tipologie di impianto di riscaldamento e sistemi di regolazione ad elevata efficienza
Per tutte le tipologie di intervento previste dal RU, in fase di progettazione dell’impianto di riscaldamento
dovranno essere presi in considerazione i generatori di calore a combustione ad elevata efficienza,
appartenenti alle seguenti categorie:
-
generatori tradizionali ad alto rendimento (rendimento a massimo carico ≥ 0,9);
-
generatori a temperatura scorrevole (in grado cioè di produrre acqua calda a temperatura
variabile in funzione della domanda da parte delle utenza);
-
generatori a condensazione (possono realizzare ottimi rendimenti di combustione, grazie al
recupero del calore latente di vaporizzazione dell’acqua contenuta nei fumi).
Nella progettazione dell’impianto di riscaldamento dovranno inoltre essere presi in considerazione i
criteri progettuali di rendimento indicati di seguito.
L’incremento del rendimento di distribuzione si fonda su due presupposti:
-
contenimento delle dispersioni termiche, attraverso la coibentazione delle reti di
distribuzione e la distribuzione di fluidi a temperatura contenuta;
-
contenimento dei consumi di pompaggio, attraverso il corretto dimensionamento delle reti e,
dove tecnicamente raccomandabile, l’adozione di sistemi di pompaggio a portata variabile.
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Il rendimento di emissione dipende dal posizionamento dei terminali nei locali riscaldati: quando il
terminale (ad es. un radiatore) è situato a ridosso di una parete disperdente, questa dovrà essere
adeguatamente coibentata; è raccomandabile inoltre di posare uno strato riflettente dietro al radiatore.
Il rendimento di regolazione dipende dall’efficacia dei sistemi di controllo adottati. La gerarchia
funzionale di tali sistemi prevede:
-
regolazione centrale di tipo climatico (modulazione della temperatura di mandata del fluido
termovettore in funzione della temperatura esterna);
-
regolazione di zona (possibile con sistemi di distribuzione del fluido del tipo monotubo o a
collettori complanari);
-
regolazione locale con valvole termostatiche sui terminali.
In ogni modo, l’impossibilità tecnica di applicazione di tali criteri progettuali, dovrebbe essere motivata
con una relazione che dovrà esplicitare le tipologie impiantistiche considerate e gli eventuali
impedimenti tecnici legati agli spazi disponibili.
Relativamente agli interventi del RU che prevedono la realizzazione di nuovi edifici dotati di impianti di
riscaldamento, con il fine di garantire la corretta climatizzazione durante tutto l’arco dell’anno, devono
essere adottati gli impianti di riscaldamento e produzione acqua calda, centralizzati con contatore di
calore separati per unità o per appartamento. Negli impianti singoli deve essere favorito l’uso di caldaie
a condensazione, con pannelli radianti (integrati nelle pareti o nel pavimento, camini termici e stufe
radianti). Ciò assicura una migliore e più igienica condizione di confort, un più corretto ed uniforme
riscaldamento, una diminuzione delle temperature di lavoro dell’acqua con notevoli risparmi energetici.
Allo scopo di ridurre i consumi energetici, per i nuovi edifici devono inoltre essere istallati opportuni
sistemi di regolazione locali (valvole termostatiche, termostati collegati a sistemi locali o centrali di
attuazione, etc.) che, agendo sui singoli elementi di diffusione del calore, garantiscano il mantenimento
della temperatura dei singoli ambienti riscaldati entro i livelli prestabiliti, anche in presenza di apporti
gratuiti (persone, irraggiamento solare, apparecchiature che generano energia termica in quantità
interessante, etc.).
Per gli edifici esistenti il provvedimento risulta applicabile nei seguenti casi:
>
sostituzione per fatiscenza degli impianti di riscaldamento sia centralizzati che autonomi, con o
senza rifacimento della rete di distribuzione del calore;
>
interventi consistenti di ridefinizione degli spazi interni e/o delle funzioni degli immobili.
Consumi elettrici
Per ogni categoria di intervento prevista dal RU, è richiesta l’adozione di alcuni accorgimenti sia
all’interno degli edifici sia al loro esterno, per la riduzione del consumo di energia elettrica, quali:
>
l’utilizzo di elettrodomestici di classe A, A+, A++ (a basso consumo);
>
l’impiego di componenti e sistemi di illuminazione con altri più efficienti (lampade, alimentatori,
corpi illuminanti, regolatori);
>
l’utilizzo di dispositivi per il controllo automatico delle sorgenti luminose, ossia di sistemi
automatici di regolazione, accensione e spegnimento dei punti luce (sensori di luminosità e di
presenza, sistemi di regolazione e controllo come crepuscolari e timer con programmazione
digitale);
>
la scelta di sistemi di raffrescamento naturale o ventilazione naturale, ossia metodi di
climatizzazione “estiva”, realizzati con nullo o minimo utilizzo di energie non rinnovabili.
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Relativamente ai metodo di ventilazione naturale è opportuno precisare che nella localizzazione dei
corpi di fabbrica residenziali si deve tenere conto dell’influenza aerodinamica di un corpo rispetto
all’altro. In particolare, si deve fare in modo che le facciate degli edifici residenziali in cui sono collocate
le chiusure esterne permeabili (finestre apribili o griglie di ventilazione) non siano coperte, o lo siano in
minima parte, dalla scia di ostacoli posti sopravento lungo la direzione prevalente del vento (nei mesi
non invernali).
Per quanto riguarda la riduzione dei consumi elettrici legati al sistema di illuminazione esterna degli
edifici, valgono le considerazioni fatte precedentemente relativo all’inquinamento luminoso.
In ogni caso, qualora il carico dell’intervento previsto richieda un potenziamento della linea elettrica,
dovrà essere fatta una valutazione preventiva in sede di pianificazione attuativa e attivato un accordo
con l’ente gestore dell’energia elettrica. Saranno comunque da privilegiare tecnologie che utilizzano
fonti di energia rinnovabile come il solare/elettrico e termico.
Fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente di settore, in allegato alla presente relazione
sono riportate le indicazioni circa i contenuti della relazione tecnica energetico-ambientale per gli
interventi relativi all’efficienza energetica e le fonti energetiche rinnovabili.
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Utilizzo energetico da fonti rinnovabili
Il RU persegue una riduzione dei consumi energetici, prevedendo l’impiego di fonti rinnovabili per la
produzione di acqua calda sanitaria. Negli edifici di nuova costruzione o soggetti a consistenti
ristrutturazioni che prevedono il rifacimento degli impianti, è obbligatorio soddisfare almeno il 50% del
fabbisogno di acqua calda sanitaria attraverso l’impiego di fonti energetiche rinnovabili.
L’eventuale esistenza di particolari vincoli legati alle caratteristiche architettoniche, tipologiche e
storiche dell’edificio o impedimenti di natura tecnica e funzionale dovranno essere specificati in una
apposita relazione tecnica di accompagnamento.
I pannelli solari e/o fotovoltaici potranno essere installati su tetti piani, su falde e facciate esposte a sud,
sud-est, sud-ovest, fatte salve le disposizioni indicate dalle norme vigenti per immobili e zone sottoposte
a vincoli in base al Quadro conoscitivo del PS. In tale caso, si adottano le seguenti indicazioni per
l’installazione:
>
gli impianti devono essere adagiati in adiacenza alla copertura inclinata (modo retrofit) o meglio
integrati in essa (modo strutturale). I serbatoi di accumulo devono essere posizionati all’interno
degli edifici;
>
nel caso di coperture piane i pannelli potranno essere installati con inclinazione ritenuta
ottimale, comunque coerente con la forma del tetto e l’inclinazione delle eventuali falde della
copertura, purché non visibili dal piano stradale sottostante ed evitando l’ombreggiamento tra di
essi se disposti su più file;
>
è consentita l’installazione di detti impianti laddove siano esistenti terrazze a tasca, facciate
interne, chiostrine o cortili completamente interni all’edificio o su pareti non visibili da spazi
pubblici.
Nel progetto si dovrà tenere conto dell'impatto prodotto dall'impianto, limitando l'interferenza sul
contesto e intervenendo in forma consapevole nel modificare una porzione del paesaggio, per quanto
possibile arricchendola di un nuovo elemento culturale antropico.
In tal senso sarà opportuno:
>
limitare l'interferenza visiva degli impianti considerando i punti di vista prioritari della porzione di
territorio da cui l'impianto è chiaramente visibile;
>
limitare e impedire l'alterazione del valore panoramico del sito oggetto dell'installazione ossia
del quadro dei centri abitati e delle principali emergenze storiche, architettoniche, naturalistiche
e dei punti di vista panoramici da cui l'impianto è chiaramente visibile;
>
ridurre gli effetti visivi negativi dovuti all'addensamento di impianti dai punti di vista più sensibili,
in particolare dai limitrofi centri abitati.
L’esistenza di particolari vincoli legati alle caratteristiche architettoniche, tipologiche e storiche
dell’edificio o impedimenti di natura tecnica e funzionale dovranno essere specificati in una apposita
relazione tecnica di accompagnamento.
La relazione tecnica dovrà indicare la tipologia di impianto che si intende adottare, la potenza di picco, i
materiali utilizzati, le caratteristiche tecniche dei moduli solari/fotovoltaici, il quadro elettrico, le
tecnologie ed i materiali adottati, mediante particolari costruttivi ed elaborati grafici nonché la stima del
fabbisogno energetico dell’edificio e la valutazione dell’inserimento paesaggistico.
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L’ammissibilità di ogni intervento relativo all’utilizzo energetico da pannelli solari e/o fotovoltaici, è
comunque condizionata anche alla predisposizione di una specifica valutazione degli effetti
paesaggistici.
Oltre che la produzione di acqua calda sanitaria, al fine di favorire una diminuzione dei combustibili per
il riscaldamento domestico (gas metano o gasolio) deve essere opportunamente valutata la possibilità
di istallazione di impianti individuali per la produzione di calore alimentati a biomasse (pellets, cippato,
scarti di lavorazione del legno ecc.), anche in abbinamento agli impianti termici già presenti nelle unità
abitative.
Sempre nell’ottica di abbattere i consumi energetici (e quindi le emissioni atmosferiche) può essere
valutata l’opportunità di utilizzare impianti a bassa entalpia. L’energia geotermica può essere sfruttata
sia direttamente come fonte di calore o di raffrescamento, sia per produrre energia elettrica. Gli impianti
per l’edilizia sfruttano generalmente sorgenti termiche a profondità ridotte, e sono associati a pompe di
calore.
Questi tipi di impianti non hanno generalmente nessun impatto estetico significativo e possono essere
installati in qualsiasi terreno tenendo conto dell’esposizione e della sua natura anche in funzione della
tipologia scelta: tipo orizzontale o tipo verticale. Quest’ultimo tipo di impianto è più difficile da installare,
richiede una perizia geologica preliminare e una verifica della salvaguardia del sottosuolo.
Al fine di valutare il corretto inserimento del locale tecnico (pompa di calore e bollitore) sia nel contesto
ambientale che architettonico sarà opportuno produrre un idoneo elaborato tecnico da presentare
contemporaneamente al progetto come parte integrante e sostanziale comprendente:
-
Planimetria in scala opportuna in cui venga riportata la localizzazione dell’impianto (sensori o
-
Documentazione fotografica;
-
Relazione tecnico esplicativa.
sonde) e del locale tecnico, la viabilità pubblica, punti di vista panoramici e punti di presa fotografici;
Con particolare riferimento alla eventuale realizzazione di impianti eolici, saranno presi in
considerazione unicamente gli interventi che ricadono in aree ritenute idonee in base alle indicazioni del
PIT (es. zone vocate all’eolico) per l’istallazione di nuovi impianti in base a studi effettuati da soggetti
accreditati (es. LAMMA) o relativamente ad aree per cui è stato definito un protocollo di intesa od altro
accordo tra la Regione ed uno o più Enti locali per lo sviluppo dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
L’ammissibilità di ogni intervento relativo alla realizzazione di impianti eolici, è comunque condizionata
anche alla predisposizione di una specifica valutazione degli effetti paesaggistici secondo quanto
previsto dall’articolo relativo alla salvaguardia dei caratteri paesaggistici delle presenti Norme.
Fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente di settore, in allegato alla presente relazione
sono riportate le indicazioni circa i contenuti della relazione tecnica energetico-ambientale per gli
interventi relativi all’efficienza energetica e le fonti energetiche rinnovabili.
146
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Riduzione dei consumi idrici
Come già espresso all’interno dal Piano Strutturale del Comune di Villafranca in Lunigiana (Rapporto
sullo Stato dell’Ambiente), nel RU deve trovare attuazione l’obiettivo di tutela della risorsa acqua,
attraverso:
-
razionalizzazione
dei
consumi
di
acqua
idropotabile
attraverso
l’utilizzo
di
fonti
di
approvvigionamento differenziate in relazione agli usi delle risorse idriche, riservando le acque di
livello qualitativo più elevato per il consumo umano e diminuendo progressivamente il ricorso ad
esse per gli usi che non necessitano di elevati livelli qualitativi;
-
realizzazione di invasi per la raccolta delle acque meteoriche le quali dovranno essere recuperate
per scopi irrigui;
-
utilizzo delle acque reflue, opportunamente depurate, allestendo aree per la fitodepurazione;
miglioramento dell’efficienza della rete di approvvigionamento idrico e riduzione delle dispersioni
d’acqua nella rete;
-
utilizzo di sistemi tecnologici riguardanti le risorse idriche relativi alla bioedilizia (risparmio,
riciclaggio, oculato utilizzo);
-
incentivazione al ricorso a metodi e dispositivi tesi al risparmio idrico, soprattutto per le grandi
utenze.
La riduzione dei consumi idrici degli utenti è legata alle abitudini di utilizzo della stessa, ma soprattutto
alle apparecchiature per l’uso dell’acqua installate presso gli utenti. A tal fine è da prevedere l’utilizzo di
apparecchi per l’uso efficiente dell’acqua, i quali riescono a fornire lo stesso servizio finale agli utenti
utilizzando però una minore quantità d’acqua.
Per favorire la riduzione del consumo di acqua potabile, per ogni categoria di intervento prevista dal RU
è necessario prevedere:
-
l’uso di sistemi di rubinetteria e docce a basso flusso (limitatori di flusso, diffusori, interruttori
meccanici di flusso, rubinetti monocomando, rubinetti con temporizzatore, rubinetti elettronici,
rubinetti termostatici);
-
l’uso di sistemi di scarico del water dotati di limitatori di scarico, cassette per wc con interruzione di
-
l’uso di lavastoviglie, lavatrici ed altri elettrodomestici similari a basso consumo idrico.
scarico, scarico con doppio pulsante o limitatori di riempimento;
L’istallazione presso l’utenza di tali dispositivi può comportare una riduzione dei consumi idrici totali
della stessa anche ben superiore al 30% ed inoltre è accompagnata da notevoli risparmi energetici in
relazione ai minori consumi di acqua calda.
Per ogni categoria di intervento prevista dal RU, al fine di garantire la tutela ed il corretto uso della
risorsa idrica e l'equilibrio del bilancio idrico vanno applicate le disposizioni riportate di seguito, che
potranno essere comunque integrate ed aggiornate sulla base delle previsioni e delle misure adottate
dai soggetti competenti nella gestione delle acque (Regione, Gestore del servizio idrico integrato,
Autorità di Bacino) nell'ambito dei propri strumenti di pianificazione (Piano regionale di tutela delle della
qualità delle acque, Piani di ambito, Piano di Bacino).
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Ai fini della razionalizzazione dei consumi di acqua per ogni nuova trasformazione dovranno dunque
essere rispettate le seguenti condizioni, riservando prioritariamente le acque di migliore qualità al
consumo umano e abbandonando progressivamente il ricorso ad esse per usi che non richiedono
elevati livelli qualitativi:
>
raccolta e impiego delle acque meteoriche almeno per l’uso irriguo dei giardini di proprietà e
>
prevedere l'installazione di contatori per il consumo dell'acqua in ogni singola unità abitativa,
pertinenziali, mediante la realizzazione di apposite cisterne di accumulo;
nonché contatori differenziali per le attività produttive e del settore terziario;
>
effettuare il collegamento a reti duali, ove già disponibili;
>
prevedere la realizzazione di impianti idrici dotati di dispositivi ed apparecchiature per il
risparmio idrico (rubinetteria e water con sistemi di riduzione di flusso).
Per gli edifici esistenti gli stessi provvedimenti si applicheranno nel caso in cui si preveda il rifacimento
degli impianti.
Negli edifici di nuova costruzione o soggetti a consistenti ristrutturazioni con completo rifacimento degli
impianti, dovrà inoltre essere presa in adeguata considerazione:
>
la raccolta e l’impiego delle acque meteoriche anche per usi tecnologici e per l’alimentazione
delle reti antincendio (dove previste);
>
l’alimentazione delle cassette di scarico dei W.C., tenuto conto anche di eventuali indicazioni
dell’ASL competente.
La dimostrazione dei requisiti e le soluzioni proposte per adempiere alle disposizioni di cui ai punti
precedenti dovranno essere documentate ed evidenziate nella relazione tecnica di corredo
all’intervento.
In particolare, per le trasformazioni che possono dar luogo ad utenze con consumi idrici superiori a
10.000 mc/anno, in sede di pianificazione urbanistica attuativa o di progettazione degli interventi, il
soggetto avente titolo ad operare le trasformazioni sarà tenuto a:
-
valutare il fabbisogno idrico per i diversi usi, derivante dalla trasformazione;
-
valutare l'impatto di tale fabbisogno sul bilancio idrico complessivo locale;
-
verificare la fattibilità tecnica, ambientale ed economica di specifiche misure volte alla riduzione dei
prelievi idrici ed alla eliminazione degli sprechi quali: la realizzazione di reti idriche duali fra uso
potabile ed altri usi al fine dell'utilizzo di acque meno pregiate per usi compatibili; la raccolta e
l'impiego delle acque meteoriche per usi compatibili; il reimpiego delle acque reflue, depurate e non,
per usi compatibili; l'utilizzo dell'acqua di ricircolo nelle attività di produzione di beni; l'impiego di
metodi e tecniche di risparmio idrico domestico e nei settori industriale, terziario e agricolo;
-
dare atto, anche in accordo con le competenti autorità, della disponibilità della risorsa e
dell'adeguatezza della rete di approvvigionamento a soddisfare il fabbisogno idrico, ovvero della
necessità di soddisfare tale bisogno mediante l'attivazione di specifiche derivazioni idriche ed opere
di captazione delle acque di falda, valutandone altresì l'impatto sul sistema idrogeologico e tenendo
conto della necessità di riservare le acque di migliore qualità al consumo umano.
Anche le valutazioni e le verifiche di cui ai punti precedenti, dovranno essere opportunamente
documentate in una specifica relazione tecnica di accompagnamento all’intervento.
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Carichi ambientali
Gestione dei rifiuti
Al fine di favorire la corretta gestione dei rifiuti, nel R.U. dovranno trovare applicazione le prescrizioni e
gli indirizzi di cui al presente paragrafo, che potranno essere integrate ed aggiornate sulla base delle
previsioni e delle misure adottate dai soggetti competenti nella gestione dei rifiuti (Regione, Provincia,
Ambito Territoriale Ottimale) nell'ambito dei propri strumenti di pianificazione (Piano regionale per la
gestione dei rifiuti, Piano provinciale per la gestione dei rifiuti).
Il soggetto avente titolo ad operare, è tenuto a prevedere siti da destinare alla presenza di insiemi di
contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti, o comunque a garantire idonei spazi per l'ubicazione di
campane e cassonetti per la raccolta differenziata dei rifiuti (isole ecologiche) nelle seguenti tipologie di
trasformazioni previste dal RU:
>
sistemazione degli spazi scoperti autonomi, con particolare riferimento a quelli destinati a
servizi pubblici e o di uso collettivo;
>
attivazione di utilizzazioni, nonché nuova edificazione di manufatti destinati a specifiche
utilizzazioni abitualmente frequentate dalla popolazione, come le strutture di vendita e altri
spazi, pubblici o privati, aree per manifestazioni ed altri spazi di richiamo della popolazione.
Per gli edifici esistenti il provvedimento si applica nel caso di ristrutturazione edilizia.
Nelle previsioni di cui ai punti precedenti, si dovrà comunque tenere conto delle indicazioni localizzative
e dimensionali definite nei piani di settore, nonché delle necessità di transito e manovra dei mezzi adibiti
alla raccolta, tenendo comunque presente che l'ubicazione ottimale di contenitori è in prossimità di
luoghi abitualmente frequentati come i supermercati ed altri spazi, pubblici o privati, di richiamo della
popolazione. La struttura dell’isola ecologica dovrà comunque rispondere a requisiti di igenicità ed
assumere un aspetto architettonico-ambientale in sintonia con il contesto urbano in cui è inserita.
Nella progettazione di nuove aree di raccolta, dovranno essere quindi evitate le localizzazioni che
potrebbero favorire la produzione ed il trasporto di sostanze inquinanti e maleodoranti e si prenderanno
in considerazione gli eventuali rischi derivanti dalle attività di deposito temporaneo in spazi
eccessivamente soleggiati nel periodo estivo o esposti all’effetto dei venti dominanti.
Per tutte le tipologie di trasformazione previste dal RU in aree attrezzate, aree della ricettività, aree
strutturate, aree per impianti tecnologici, aree del terziario, aree della produzione, aree aperte di uso
pubblico, aree dei servizi di uso pubblico, in sede di pianificazione urbanistica attuativa o di
progettazione degli interventi, il soggetto avente titolo ad operare la trasformazione sarà inoltre tenuto a:
>
valutare la quantità e le caratteristiche dei rifiuti che saranno prodotti dalle funzioni insediate ed
>
prevedere nell'ambito della trasformazione le eventuali aree/strutture necessarie a soddisfare le
il loro impatto sul sistema di raccolta dei rifiuti esistente;
esigenze di raccolta, differenziata e non, dei rifiuti prodotti e degli imballaggi.
Tali valutazioni dovranno essere effettuate mediante la stesura di uno specifico elaborato, allegato al
progetto: tale elaborato dovrà illustrare il contenuto delle valutazioni effettuate e le soluzioni proposte
per adempiere alle disposizioni di cui ai punti precedenti. Nella scelta delle soluzioni si dovrà tener
conto e dare prioritaria attuazione nell'area di trasformazione a quanto previsto negli specifici piani di
settore.
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Nella definizione degli interventi sulla mobilità, è fatto obbligo di tenere conto delle necessità di
ubicazione di campane e cassonetti per la raccolta dei rifiuti, differenziata e non, nonché delle necessità
di transito e manovra dei mezzi adibiti a raccolta, in tutti gli interventi di manutenzione, adeguamento e
trasformazione dei tracciati stradali.
E’ fatto obbligo di riutilizzare in massima parte il materiale proveniente da demolizione o da scavi
all’interno dello stesso cantiere, ad eccezione di eventuali materiali pericolosi; le eccedenze dovranno
essere avviate alle discariche autorizzate per il loro recupero come inerti.
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Gestione e recupero delle acque reflue
Come già espresso all’interno dal Piano Strutturale del Comune di Villafranca in Lunigiana (Rapporto
sullo Stato dell’Ambiente), nel R.U. deve trovare attuazione l’obiettivo di tutela della risorsa acqua,
attraverso:
-
l’uso delle le acque reflue, opportunamente depurate, allestendo aree per la fitodepurazione;
-
il migliorare l’efficienza della rete fognaria;
-
il monitoraggio dell’efficienza degli impianti di depurazione dei reflui;
-
il monitoraggio della qualità delle acque superficiali e sotterranee.
In tal senso, per ogni categoria di intervento prevista dal RU, al fine di concorrere alla protezione, al
miglioramento ed al ripristino della qualità delle acque superficiali e sotterranee, dovrebbero trovare
applicazione le disposizioni riportate di seguito, che potranno essere comunque integrate ed aggiornate
sulla base delle previsioni e delle misure adottate dai soggetti competenti nella gestione delle acque
(Regione, Gestore del servizio idrico integrato, Autorità di Bacino) nell'ambito dei propri strumenti di
pianificazione (Piano regionale di tutela delle della qualità delle acque, Piano di gestione ATO delle
risorse idriche, Piano di Bacino).
In sede di pianificazione urbanistica attuativa o di progettazione degli interventi, il soggetto avente titolo
ad operare la trasformazione è tenuto a:
>
valutare il volume e le caratteristiche delle acque reflue derivanti dalla trasformazione ed il suo
impatto sulla qualità delle acque superficiali e sotterranee;
>
dare atto, anche in accordo con la competente autorità, dell'adeguatezza della rete fognaria e
del sistema di depurazione esistenti a soddisfare le necessità di collettamento e depurazione
dei reflui prodotti, ovvero provvedere alla realizzazione di specifici sistemi di collettamento e
5
depurazione, dando priorità alla realizzazione di reti separate per la raccolta dei reflui con
5
In particolare, il riutilizzo delle acque grigie deve essere progettato in modo da garantire:
un appropriato trattamento prima del riutilizzo, tale da rispettare i limiti imposti dal DM 185/2003;
l’adduzione separata dalla normale rete dell’acqua potabile ai vari servizi per i quali è possibile utilizzare acqua di più bassa
qualità.
Per mettere in opera tale sistema è necessario addurre l’acqua delle docce, delle vasche, dei lavandini ecc., fino ad un apposito
sistema di depurazione, e quindi ad un deposito di accumulo che può trovarsi nella parte inferiore dell’edificio (garage, cantina,
ecc.). Un sistema di depurazione, che in genere è composto da un trattamento primario per l’eliminazione dei grassi e delle
schiume e da un trattamento secondario (fitodepurazione o filtrazione mediante membrane o SBR), è fondamentale sia per
raggiungere le concentrazioni fissate dalla legge sul riutilizzo, sia per trattenere i possibili solidi che potrebbero causare danni agli
apparecchi a pressione o agli stessi dispositivi dei water. A seconda del sistema di trattamento scelto, all’uscita dei filtri e prima
dell’entrata del deposito, può essere necessario collocare un sistema di disinfezione (ad esempio una pompa dosatrice di
disinfettanti chimici – ad es. acido peracetico - o una camera UV in linea) dimensionato in base al flusso d’entrata dell’acqua per
assicurarne la disinfezione. Quando l’acqua è già stata depurata e disinfettata viene mandata al deposito d’accumulo, la cui
capacità varia in funzione delle dimensioni dell’installazione. Tutti i depositi devono possedere un bacino di traboccamento per
evacuare l’acqua in eccesso, e così pure devono possedere una valvola che permetta l’entrata dell’acqua dalla rete e che assicuri
la disponibilità dei minimi necessari per il corretto funzionamento del sistema. I depositi devono anche contare su un’uscita
dell’acqua che permetta lo svuotamento completo per la pulizia e la manutenzione del sistema. La distribuzione delle acque grigie
trattate fino ai depositi dei water viene realizzata attraverso un sistema di montanti con le corrispondenti derivazioni. Per
trasportare l’acqua fino ai depositi dei water o alle fonti di acqua di bassa qualità sarà necessario possedere un apparecchio a
pressione (generalmente una pompa con dispositivo autoclave). Nella progettazione di un impianto di separazione delle acque
grigie è raccomandabile inoltre di:
disegnare e stabilire i circuiti in modo che le acque grigie non entrino in contatto con la rete d’acqua potabile;
assicurarsi che le entrate d’acqua potabile alla rete di acque grigie possiedano valvole di ritenzione;
prevedere una riserva minima d’acqua (deposito) per il corretto funzionamento del sistema;
realizzare uno studio dettagliato delle necessità tenendo conto che le capacità di captazione delle acque grigie è simile al
consumo, al fine di evitare che l’acqua avanzi o manchi;
differenziare chiaramente il circuito delle acque grigie mediante un colore distinto nelle tuberie (che non coincida con quello
che indica l’acqua potabile o il gas);
collocare un contrassegno di “acqua non potabile” nelle cisterne dei waters o in qualsiasi altra fonte di acque depurate
-
151
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accumulo e riutilizzo di acque meteoriche e, in particolare per le piccole comunità, laddove
6
esistano spazi adeguati, al ricorso a sistemi di fitodepurazione ;
>
prevedere, per gli interventi che non utilizzano l’allacciamento alla fognatura pubblica,
l’autorizzazione alla scarico ed eventuali prescrizioni in ottemperanza alle normative vigenti. In
particolare, deve comunque essere effettuata una verifica del rispetto dei livelli di qualità
ambientale corrispondenti ai limiti di cui alla Tabella III allegato V parte III D.Lgs n.152/06, nella
realizzazione di un eventuale sistema di allontanamento che preveda il convogliamento degli
scarichi in reticoli idrografici esistenti di sufficiente dimensione. Tali condizioni, compresa la
verifica dell’adeguata dimensione del reticolo idrografico, dovranno essere documentate in una
apposita relazione tecnica allegata al progetto. Nel caso in cui non sia possibile realizzare un
allontanamento, potranno essere adottati idonei sistemi di trattamento alternativi compatibili con
le caratteristiche di vulnerabilità dei terreni. Tali valutazioni dovranno essere appropriatamente
documentate in una relazione geologica allegata al progetto;
>
garantire in ogni caso l’efficienza dei sistemi di smaltimento prevedendo: la totale
impermeabilizzazione delle condutture, il completamento dell’intero sistema di smaltimento fino
al corpo ricettore, la depurazione delle acque meteoriche dilavanti contaminate come definite
dalla vigente normativa in materia.
In particolare, per quanto riguarda la fognatura e la capacità depurativa, le aree di lottizzazione non
servite da pubblica fognatura si doteranno di opportuni sistemi autonomi di trattamento dei reflui
scaricati, dimensionati per il rispetto della normativa vigente. Inoltre nelle zone servite da fognature
miste, per i nuovi insediamenti o per insediamenti esistenti oggetto di interventi di manutenzione
straordinaria degli scarichi o ristrutturazione edilizia degli immobili, le acque reflue prodotte saranno
6
Per quanto riguarda eventuali problemi legati all’inserimento ambientale, è utile tenere presente che la realizzazione di un
impianto di fitodepurazione non interferisce con lo spirito di tutela dei vincoli, anzi spesso contribuisce ad una riqualificazione
paesaggistica e ambientale dell’area. In generale, si dovranno prevedere una serie di accorgimenti connessi con il design e le
modalità di esecuzione dei lavori:
tutte le acque di scarico devono essere raccolte, canalizzate e smaltite senza determinare fenomeni di erosione dei terreni o
di ristagno delle acque;
non si devono prevedere modificazioni di impluvi, fossi, canali ed intubamento delle acque all’interno degli stessi, né
dell’assetto delle sponde e/o degli argini dei fossi e/o dei corsi d’acqua;
durante l’esecuzione dei movimenti di terra e delle opere deve essere assicurato il normale deflusso delle acque meteoriche
al fine di evitare fenomeni di ristagno o di erosione nell’area oggetto dei lavori;
i riporti di terreno dovranno essere eseguiti in strati assicurando il graduale compattamento dei materiali terrosi, dai quali
devono essere separate le frazioni litoidi di maggiori dimensioni;
i manufatti in cemento armato o in materie plastiche devono essere completamente interrati;
le specie vegetali usate siano autoctone e quindi naturalmente presenti nel territorio;
le sponde delle vasche di fitodepurazione vengano inerbite, o comunque realizzate in modo da avere la minore discontinuità
fra il sistema naturale e l’impianto stesso;
le aree vengano soggette a rimodellamento in modo da raccordarsi con i profili morfologici caratteristici delle aree confinanti.
La realizzazione di un sistema di fitodepurazione può essere dunque, a tutti gli effetti, un intervento che contribuisce alla
riqualificazione ambientale di un’area degradata o compromessa. Le opere previste non interferiscono, se non in minima parte,
con la morfologia del territorio; d’altra parte, una buona progettazione dovrà tener conto di questo per la scelta del sistema più
appropriato, per il dimensionamento delle vasche e la scelta della loro geometria. Allo stesso modo, si dovrà minimizzare al
massimo l’impatto dovuto all’inserimento di vegetazione non autoctona; infatti, in sede di progettazione dovrà essere effettuata
una verifica delle specie presenti sul territorio in modo da mirare la scelta verso essenze tipiche dell’area d’intervento e/o di quella
limitrofa. In molti casi la realizzazione di un’area umida artificiale ha portato all’instaurarsi di nuove dinamiche delle popolazioni
faunistiche con la comparsa di specie che un tempo erano indigene e che, successivamente, sono scomparse, poiché sono
venute a mancare gli habitat adatti; un tipico esempio è quello della comparsa di uccelli acquatici e di specie anfibie. La
depurazione naturale, infine, s’inserisce in una successione formale di elementi vegetali e inerti volte alla ricerca delle qualità
percettive del paesaggio, riscoprendo e riproponendo, innanzitutto, quelle qualità del paesaggio agrario, fortemente condizionato
dal suo rapporto con l’acqua.
Per ulteriori e specifici approfondimenti relativi all’eventuale adozione di sistemi fitodepurazione, si rimanda alle “Linee guida per
la progettazione e gestione di zone umide artificiali per la depurazione dei reflui civili”, a cura di ARPAT e APAT, anno 2005
152
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raccolte con fognature separate: sarà dunque effettuata una raccolta delle acque nere da quelle di
dilavamento meteorico.
Dovranno, comunque, essere rispettate anche le seguenti indicazioni:
>
su tutto il territorio comunale è vietato realizzare nuove fosse a dispersione che non prevedano
un sistema di depurazione secondario e/o terziario; quelle esistenti dovranno essere adeguate
secondo i modi e i tempi che ottemperano a quanto previsto dall’art. 103 D.lgs 152/06;
>
nei centri abitati e nei nuclei urbani consolidati e nei territorio con classe di vulnerabilità
idrogeologica elevata è vietato realizzare nuove fosse di tipo Imhoff, che non prevedano un
sistema di depurazione secondario o terziario o l’allacciamento alla fognatura comunale;
>
è vietata la realizzazione di impianti di smaltimento mediante subirrigazione, nelle aree in
classe di vulnerabilità idrogeologica elevata.
153
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Gestione delle acque meteoriche
Le acque meteoriche rappresentano una fonte rinnovabile e locale di acqua e necessitano di semplici
ed economici trattamenti per un loro utilizzo ristretto a certe applicazioni. Nelle abitazioni gli impieghi
che si prestano al riutilizzo di queste ultime sono in particolar modo: il risciacquo dei wc, i consumi per
le pulizie e il bucato e l'innaffiamento del giardino. L'esigenza è soddisfatta se vengono predisposti
sistemi di captazione, filtro e accumulo delle acque meteoriche, provenienti dal coperto degli edifici così
come da spazi chiusi ed aperti, per consentirne l'impiego per usi compatibili (tenuto conto anche di
eventuali indicazioni dell'AUSL competente per territorio) e se viene contestualmente predisposta una
rete di adduzione e distribuzione idrica delle stesse acque (rete duale) all'interno e all'esterno
dell'organismo edilizio. Sono da considerarsi compatibili gli usi esterni (annaffiatura delle aree verdi
pubbliche o condominiali, lavaggio delle aree pavimentate, usi tecnologici e alimentazione delle reti
antincendio) ed alcuni usi interni (alimentazione delle cassette di scarico dei wc, distribuzione idrica per
usi di servizio, usi tecnologici specifici). In ogni caso, il riutilizzo delle acque meteoriche deve essere
progettato in modo da garantire una sufficiente disponibilità di acqua relativamente alla domanda
giornaliera nei vari periodi dell’anno ed un appropriato trattamento prima del riutilizzo.
Per il primo requisito si devono quindi acquisire dati storici relativi alle precipitazioni meteoriche
nell’area di progetto e valutare sia la quantità massima di risorsa disponibile che la distribuzione degli
eventi significativi nell’intero anno. La stima della massima quantità disponibile di risorsa viene
effettuata moltiplicando la quantità di pioggia (mm) per la superficie totale impermeabilizzata che viene
raccolta e collettata ad un accumulo per il successivo riuso; in alcuni casi si deve inoltre tenere conto di
un coefficiente di adduzione dipendente dal tipo di superficie di raccolta.
Quantità d’acqua disponibile = S x A x P x eff
Dove:
-
S: mq, sommatoria delle superfici captanti; corrisponde alla superficie della proiezione orizzontale
(comprese grondaie, superfici captanti pensiline, tettoie eccetera e della parte effettivamente
esposta di balconi, balconi eccetera) di tutte le superfici esposte alla pioggia.
-
A: %; coefficiente di deflusso; considera la differenza tra l’entità delle precipitazioni che cade sulle
superfici del sistema di raccolta e la quantità d’acqua che effettivamente affluisce verso il sistema di
accumulo; dipende da orientamento, pendenza, allineamento e natura della superficie di
captazione. Alcuni esempi:
natura della superficie
tetto duro spiovente
coefficiente di deflusso %
80-90
tetto piano non ghiaioso
80
tetto piano ghiaioso
60
tetto verde intensivo
30
tetto verde estensivo
50
superficie lastricata
50
asfaltatura
80
-
P: mm, altezza delle precipitazioni (afflusso); variabile per ogni località di un territorio; i dati
-
Eff: %; efficacia del filtro secondo le indicazioni fornite dal produttore e riguardanti la frazione del
aggiornati si possono ricavare dagli annuari del Servizio Idrografico del Ministero dell’Ambiente.
flusso d’acqua effettivamente utilizzabile a valle dell’intercettazione del filtro.
154
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Per il secondo punto devono invece essere definite le modalità di utilizzo delle acque meteoriche e, nel
rispetto delle normative nazionali e regionali, stabilito il grado di trattamento depurativo necessario e le
tecniche più adeguate per ottenerlo. Da un punto di vista strettamente impiantistico i componenti
necessari sono tre: una cisterna, un filtro e un sistema di pompaggio. Per il dimensionamento di questi
sistemi si deve tenere conto dell’andamento delle precipitazioni della zona di impiego, dei consumi medi
giornalieri, delle superfici di raccolta e della qualità dell'acqua che da esse si ottiene. L'importanza di un
corretto dimensionamento è imposta da una parte da motivi economici, dall'altra da motivi più
strettamente legati all'uso dell'impianto: ad esempio un sovradimensionamento della cisterna potrebbe,
infatti, causare un deterioramento delle qualità organolettiche dell’acqua e conseguente inutilizzo
causati da una permanenza troppo lunga delle acque prima del loro utilizzo. La cisterna deve essere
munita di un'entrata calmata, in modo da non riportare in sospensione eventuale materiale sedimentato
sul fondo e di un sifone di troppo pieno. Il troppo pieno può essere convogliato direttamente ai collettori
recettori, possibilmente attraverso una valvola di non ritorno, oppure può essere disperso nel terreno
(previa autorizzazione da parte delle autorità competenti). Anche nell’ultimo caso una valvola di
ritenzione permette al terreno di smaltire gradualmente l'acqua in arrivo. Il sistema di filtrazione
rappresenta il cuore dell'impianto. Indipendentemente dal tipo di filtro e dalla sua collocazione (integrata
nel serbatoio, esterna eccetera), al filtro viene principalmente richiesto di trattenere il materiale che,
sedimentando nel serbatoio, porterebbe ad un deterioramento della qualità dell'acqua ed al rischio di
intasamento delle condotte e del sistema di pompaggio.
Al fine della riduzione del consumo di acqua potabile, per tutti gli interventi di nuova edificazione previsti
dal RU, i piani attuativi dovranno prevedere, quale opera di urbanizzazione primaria, la realizzazione di
apposite cisterne per la raccolta delle acque meteoriche, della relativa rete di distribuzione e dei
conseguenti punti di presa per il successivo riutilizzo, da ubicarsi al di sotto della rete stradale, dei
7
parcheggi pubblici o delle aree verdi e comunque in siti ortograficamente idonei . La cisterna dovrà
essere dotata di sistema di filtratura per l’acqua in entrata, sfioratore sifonato collegato alla fognatura
per gli scarichi su strada per smaltire l’eventuale acqua in eccesso e di adeguato sistema di pompaggio
per fornire l’acqua alla pressione necessaria agli usi suddetti. La quantità di acqua che tali cisterne
dovranno raccogliere dipenderà dalla massima superficie coperta dei fabbricati da realizzarsi nell’intero
comparto e non dovrà essere inferiore a 50 l/mq.
Le coperture dei tetti dovranno essere munite, tanto verso il suolo pubblico quanto verso eventuali cortili
interni e altri spazi scoperti, di canali di gronda impermeabili, atti a convogliare le acque meteoriche nei
pluviali e nel sistema di raccolta per poter essere riutilizzate.
L’utilizzo delle acque meteoriche così raccolte dalle coperture degli edifici potrà essere finalizzato
all’irrigazione del verde pertinenziale, alla pulizia dei cortili e per il lavaggio delle auto.
Per gli edifici esistenti tali provvedimenti saranno applicabili nel caso di ristrutturazione edilizia, laddove
vi sia lo spazio esterno necessario.
Potranno essere realizzati invasi per la raccolta delle acque meteoriche per scopi irrigui, corredati da
opportuno studio di fattibilità tecnica e di inserimento paesaggistico.
7
Fanno eccezione le acque meteoriche dilavanti contaminate delle aree industriali come definite dalla vigente normativa
regionale in materia
155
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Riduzione delle superfici impermeabilizzate
Il Piano Strutturale del Comune di Villafranca in Lunigiana all’Art. 50. Misure per la riduzione
dell’impermeabilizzazione superficiale, delle Norme di Governo del Territorio prescrive che, per l’intero
territorio comunale i progetti relativi alla realizzazione delle sistemazioni esterne, dei parcheggi, della
viabilità, dei rilevati, dovranno evitare l’ulteriore impermeabilizzazione superficiale rispettando le
seguenti prescrizioni:
-
la realizzazione di nuovi edifici deve garantire il mantenimento di una superficie permeabile pari ad
almeno il 35% della superficie fondiaria di pertinenza del nuovo edificio in base agli indici di
superficie coperta di zona. Per superficie permeabile di pertinenza di un edificio si intende la
superficie non impegnata da costruzioni fuori terra o interrate che comunque consenta
l’assorbimento anche parziale delle acque meteoriche;
-
i nuovi spazi pubblici e privati destinati a piazzali, parcheggi e viabilità pedonale o meccanizzata,
devono essere realizzati con modalità costruttive che consentano l’infiltrazione o la ritenzione anche
temporanea delle acque. Sono possibili eccezioni a tale disposizione esclusivamente per dimostrati
motivi di sicurezza igienico-sanitaria e statica o di tutela dei beni culturali e paesaggistici;
-
il convogliamento delle acque piovane in fognatura o in corsi d’acqua deve essere evitato quando è
possibile dirigere le acque in aree adiacenti con superficie permeabile senza che si determinino
danni dovuti a ristagno, o in apposite cisterne interrate da utilizzare per l’accumulo di acque
meteoriche da riusare le quali sono comunque prescritte per ogni nuovo intervento.
La progressiva urbanizzazione delle campagne e l’estensione delle aree urbane ha evidenziato il
problema della impermeabilizzazione del suolo; gli effetti prodotti da questo fenomeno sono numerosi e
di difficile studio in quanto conseguenza di diversi fattori tra loro interagenti. L’infiltrazione è un processo
che sfrutta la penetrazione dell’acqua nel suolo che, se organizzato in maniera appropriata, può
riprodurre l’originale equilibrio idrico presente prima dello sviluppo urbanistico. In tal modo si riducono le
portate che vengono scaricate nei ricettori provvedendo così alla ricarica delle falde sotterranee.
L’efficacia di una pavimentazione permeabile dipende, oltre che dalla corretta esecuzione e
manutenzione dello strato più superficiale, anche dalla tipologia degli strati sottostanti posti fra quello
più superficiale e il terreno di base. A sua volta tale tipologia dipende dalla natura del sottosuolo:
qualora questo possieda già buone caratteristiche drenanti, gli strati superiori hanno solo la funzione di
vettori delle portate infiltrate e di eventuale filtro nei confronti degli inquinanti da esse veicolate. Quando
non sussistano invece le garanzie di permeabilità del sottosuolo, l’intera pavimentazione assume un
ruolo di accumulo, anche se temporaneo, delle acque infiltrate, che vengono gradualmente restituite al
sistema drenante.
Per ogni categoria di intervento prevista dal RU, sarà quindi opportuno prevedere l’impiego di sistemi
che favoriscano:
>
la creazione di fondi calpestabili/carrabili filtranti (prati armati o superfici in ghiaia con l’utilizzo di
elementi prefabbricati di forma alveolare, pavimentazioni filtranti) in alternativa a lavori di
cementificazione ed asfaltatura;
>
la possibilità di mantenere un’alta capacità drenante, di aerazione e compattezza consentendo
la calpestabilità/carrabilità della superficie con una molteplicità di condizioni di carico,
156
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impedendo lo sprofondamento del terreno e la rapida distribuzione delle acque (ad esempio
mediante l’utilizzo di canali filtranti).
Nella realizzazione di nuovi edifici e negli ampliamenti di edifici esistenti comportanti incremento di
superficie coperta, dovrà comunque essere garantito il mantenimento di una superficie permeabile di
pertinenza pari ad almeno il 25% della superficie fondiaria.
Saranno realizzati con modalità costruttive idonee a consentire l’infiltrazione o la ritenzione anche
temporanea delle acque tutti i nuovi spazi pubblici o privati destinati a viabilità pedonale o meccanizzata
salvo che tali modalità costruttive non possano essere utilizzate per comprovati motivi di sicurezza
igienico-sanitaria e statica o di tutela dei beni culturali e paesaggistici.
Dovrà essere vietato il convogliamento delle acque piovane in fognatura o nei corsi d’acqua, quando sia
tecnicamente possibile il loro convogliamento in aree permeabili, senza determinare fenomeni di
ristagno.
157
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Indicazioni generali relative alle attività economiche
Nella definizione degli interventi di trasformazione del territorio, i piani attuativi dovranno concorrere a
favorire lo sviluppo e l’aumento di competitività di tutte le attività economiche presenti:
-
valorizzando la creazione ed il rafforzamento dei servizi alle imprese ed in particolare la loro
connessione all’interno di logiche di filiera;
-
favorendo la nascita e la localizzazione di nuove attività e nuove imprese che assicurino buone
prospettive di crescita e di integrazione con il territorio e l’ambiente;
-
riorganizzando le aree produttive esistenti e attrezzando le nuove aree produttive con adeguate
-
migliorando la dotazione e la funzionalità delle infrastrutture per la localizzazione e la logistica delle
infrastrutture ambientali (servizi per la gestione dei rifiuti, dell’energia, della risorsa idrica, ecc…);
imprese, dei servizi e delle infrastrutture di servizio di supporto.
Con particolare riferimento al settore commerciale (piccola e media distribuzione), saranno favoriti
interventi che tengano conto:
-
dell’esigenza prioritaria del contenimento del consumo del suolo;
della valorizzazione della funzione commerciale anche ai fini della riqualificazione del tessuto
urbano e del recupero del patrimonio edilizio esistente;
-
del miglioramento dell’accessibilità e della disponibilità dei servizi essenziali presso tutti i centri e
nuclei abitati, tutelando in particolare la piccola distribuzione;
-
dell’integrazione della rete distributiva rispetto al territorio di riferimento.
Per quanto riguarda il settore turistico, saranno privilegiati interventi:
-
di recupero di costruzioni esistenti;
-
che favoriscano il recupero di aree marginali e/degradate dal punto vista naturale, paesaggistico e
storico;
-
di integrazione, fra le attività commerciali e le altre attività turistico ricettive, di produzione
artigianale di qualità;
-
che si inseriscano in aree dotate di infrastrutture ambientali adeguate;
-
di soggetti che si impegnano a dotarsi di sistemi di gestione ambientale (ISO 14000 o EMAS).
158
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Indicazioni generali relative al sistema sociale e sanitario
Conformemente agli obiettivi generali di gestione unitaria ed integrata dell’insieme delle politiche sociali
e sanitarie di zona, nella definizione delle trasformazioni urbanistiche i piani attuativi dovranno
considerare l’obiettivo generale di raggiungimento di una migliore qualità della vita dei singoli e della
comunità e di promozione delle condizioni materiali per l’affermazione dei diritti di cittadinanza e di
salute.
Gli aspetti di qualità sociale e sanitaria delle trasformazioni andranno considerati attraverso
l’articolazione di un percorso progettuale partecipato e condiviso, in grado di pianificare la dotazione di
servizi (sanitari, sociali, culturali, aggregativi, etc.), in coerenza con le strategie di qualità dell’ambiente
urbano (riduzione dell’inquinamento, promozione della salute, aree verdi, sicurezza, accessibilità e
vivibilità degli spazi pubblici).
In particolare, partendo dal presupposto che l'accesso ai servizi e alle strutture di base, l'istruzione e la
formazione, le cure sanitarie, le abitazioni e l'occupazione costituiscono il presupposto di base per il
benessere della popolazione e per accrescere l'uguaglianza e l'integrazione sociale, saranno privilegiati
gli interventi strutturali di trasformazione volti a migliorare l’offerta di strutture residenziali, di
socializzazione, di utilizzo degli spazi pubblici e per la soddisfazione di bisogni sanitari.
Al fine di garantire la migliore organizzazione dei piccoli centri, si dovrà favorire la permanenza dei
residenti attraverso il miglioramento e potenziamento del trasporto pubblico e dei collegamenti con le
reti infrastrutturali e con i servizi comprensoriali. Dovrà essere inoltre favorita la migliore organizzazione
delle reti stradali al fine di preservare i principali centri abitati dal traffico di attraversamento.
Nella definizione delle trasformazioni urbanistiche i piani attuativi dovranno infine porre particolare
attenzione al tema dell’accessibilità urbana, soprattutto nei confronti delle fasce più “deboli” della
popolazione, quali bambini, anziani e persone portatrici di handicap.
159
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
6.2 Misure relative a specifiche situazioni
Le situazioni specifiche prese in considerazione riguardano:
-
la previsione di realizzazione del campo da golf;
-
la necessità di una caratterizzazione della ex-discarica di Fornoli ed di una verifica dello stato di
fatto della ex-discarica in località Terrarossa;
-
l’area industriale dismessa Panda-Trada;
-
la previsione di realizzazione del casello autostradale e del by-pass Ponte Magra;
-
la necessità di ripristino dell’area Chiesaccia presso la Ferrovia Pontremolese.
Principali misure di mitigazione/compensazione dei potenziali impatti relativi alla possibile
realizzazione del campo da golf ed attrezzature connesse
In fase di pianificazione dell’impianto da golf che dovrà prevedere apposito Piano Complesso di
Intervento, come previsto anche dal PS vigente dovranno essere rispettate le seguenti disposizioni
normative che regolano la materia:
-
Istruzioni tecniche per la pianificazione degli impianti per il gioco del golf, di cui alla D.G.R. 22
giugno 1998, n. 646;
-
Norme per l’impiantistica di percorsi di golf, di cui alla delibera del Consiglio della Federazione
Italiana Golf del 26 ottobre 1999 e 29 marzo 2004;
-
Linee guida generali per una costruzione ecocompatibile dei percorsi di golf italiani, a cura della
Sezione Tappeti Erbosi della Scuola Nazionale di Golf e della Commissione Impianti della
Federazione Italiana Golf;
-
Linee guida generali per una manutenzione ecocompatibile dei percorsi di golf italiani, a cura della
Sezione Tappeti Erbosi della Scuola Nazionale di Golf e della Commissione Impianti della
Federazione Italiana Golf.
In generale, i nuovi percorsi di golf dovrebbero valorizzare l’ambiente naturale preesistente, aumentare
il rapporto tra superficie complessiva e superficie di gioco, adattare le movimentazioni naturali alle
esigenze tecniche di gioco senza per questo produrre impatti negativi.
La realizzazione del campo da golf dovrà essere subordinata ad un confronto e ad un accordo a livello
sovracomunale stante la riconosciuta valenza dell'intervento in esame e la necessità di coordinare la
distribuzione degli impianti da golf sul territorio provinciale.
La previsione residenziale dovrà essere, in coerenza con le prescrizioni del PIT relativamente alle aree
da golf, limitata alle attrezzature strettamente connesse all’attività golfistica.
Nella realizzazione dell’intervento in oggetto riguardante la struttura golfistica da realizzarsi presso
l’UTOE 4, dovrà essere perseguita una riduzione nell’uso di fertilizzanti, fitofarmaci ed acqua nelle fasi
di manutenzione ed una speciale attenzione dovrà essere riposta, ai fini di una riduzione della intensità
manutentiva, alla selezione delle essenze da tappeto erboso, alla scelta adeguata delle essenze
arboree e arbustive da insediare, alla corretta modellazione del piano naturale di campagna, ed infine
all’idonea progettazione dell’impianto di irrigazione.
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Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
L’intervento dovrà essere realizzato in modo da non alterare significativamente il valore dei paesaggi,
ammettendo solo minime trasformazioni morfologiche.
Di seguito si riportano in sintesi una serie di strategie atte a perseguire tali scopi.
Indicazioni circa la verifica della fattibilità economico-finanziaria e di mercato dell’attività golfistica
La determinazione di un costo medio per la realizzazione di una struttura golfistica risulta estremamente
difficile, in quanto si possono costruire campi da golf a costi variabili.
Le grandi diversità dei costi sono dovute alla maggiore o minore incidenza di fattori quali:
-
qualità della progettazione,
-
dimensioni e tipo di campo da golf,
-
movimenti terra,
-
costruzione di laghi e ruscelli,
-
irrigazione del campo,
-
materiali usati per la costruzione delle infrastrutture (impianti sportivi vari, parcheggi, ecc.).
Lo studio di fattibilità economico-finanziaria e di mercato dell’attività golfistica di previsione dovrà quindi
essere articolato secondo le seguenti fasi:
1. analisi di mercato volta a verificare le potenzialità del luogo rispetto ad una offerta turistica
legata all’investimento in oggetto e le caratteristiche della domanda;
2. definizione del pacchetto di offerta ed individuazione del corretto posizionamento competitivo
dell’impresa;
3. definizione dell’assetto gestionale ed organizzativo ottimale;
4. definizione delle ipotesi economico-finanziarie del progetto (investimenti, ricavi, costi di
gestione, tempistica, ecc.);
5. sviluppo del piano economico-finanziario di massima;
6. verifica della convenienza economica e della sostenibilità finanziaria del progetto;
7. analisi di sensitività;
8. verifica, sulla base del piano redatto, dell’ipotesi di realizzazione attraverso una partnership
pubblico privata e del profilo dei potenziali partner privati;
9. definizione del percorso giuridico-amministrativo;
10. indicazione dei vantaggi e svantaggi per il Comune del ricorso a tale soluzione.
Patrimonio paesaggistico e culturale
L’intervento dovrà creare un ambiente visivamente armonioso, nel rispetto dei valori estetici del territorio
circostante, dei colori e delle tessiture. In quest’ottica nella progettazione dell’intervento di realizzazione
del campo da golf si dovrà prevedere di:
-
armonizzare gli interventi artificiali attraverso una movimentazione del suolo ridotta
-
esaltare tutte le caratteristiche originali del paesaggio, eventuali valori culturali, architettonici e
all’indispensabile e una modellazione delle superfici quanto più possibile naturale;
archeologici presenti;
-
introdurre specie erbacee, arboree e arbustive, solo se conformi alle caratteristiche
complessive del paesaggio;
161
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
-
evitare di erigere barriere artificiali (reti, muri ecc) ai confini o all’interno della proprietà, salvo in
casi di potenziale pericolo, che possono creare disturbo ed impedimento alla libera circolazione
delle specie animali;
-
attuare un’oculata scelta degli alberi, degli arbusti, dei fiori e delle essenze da prato. Risulta
importante assicurare che essi siano il più possibile compatibili con la vegetazione esistente,
preferendo le specie autoctone che crescono spontanee nella zona. Per la sabbia dei bunker, e'
preferibile usare un tipo che non sia in stridente contrasto con il colore naturale del terreno;
-
progettare le caratteristiche morfologiche-costruttive e cromatico-materiche dell’intervento
(nuove strutture ed edifici comprensivi di arredi, aree adibite a parcheggi, sistema degli spazi
verdi,), in modo tale da garantire un inserimento armonico all’interno del contesto circostante
attraverso l’adozione di:
-
configurazioni coerenti con le caratteristiche del luogo;
-
soluzioni che facilitano l’orientamento, rispetto alle coordinate geografiche ed
-
caratteri architettonici compatibili e coerenti con le regole compositive proprie del
orografiche e la leggibilità delle caratteristiche geomorfologiche del luogo;
contesto;
-
caratteristiche spaziali planovolumetriche coerenti con la tipologia degli edifici
tradizionali circostanti e con le forme del paesaggio naturale;
-
-
tutela dei caratteri, dei materiali e delle tecnologie costruttive locali;
-
colori appropriati che si fondano con l’ambiente circostante;
rivolgere una particolare attenzione all’organizzazione delle aree a parcheggio e dei
camminamenti lungo il percorso, che dovranno mantenere, compatibilmente con le necessità
legate ad un corretto utilizzo, un aspetto apparentemente poco strutturato. Questo sarà
possibile con l’uso di una pavimentazione opportuna (green pav o ipotesi similari) almeno nelle
aree di posteggio veicoli. Nelle zone aperte si dovrà cercare di posizionare i segnali, i bidoni, i
lava-palle e simili, in modo tale che non siano visibili sull'orizzonte o che non blocchino le visuali
lunghe.
Gestione delle risorse idriche
Il consumo idrico di un tappeto erboso dipende essenzialmente dall’evapotraspirazione (acqua
evaporata dal suolo + acqua traspirata dalla pianta). Su questo dato influiscono una serie di parametri
riconducibili a:
-
condizioni atmosferiche (radiazione solare, umidità relativa, vento)
-
condizioni del terreno (temperatura, contenuto idrico)
-
tipo di apparato vegetativo aereo della pianta (più o meno ampio)
-
tipo di apparato radicale della pianta (profondità, numero e volume delle radici)
-
pratiche manutentive (es. fertilizzazioni azotate)
In tappeti erbosi densi e uniformi la traspirazione produce gran parte delle perdite idriche complessive
(80 - 85 % del totale).
La quota di apporto idrico antropico (irrigazione), destinata a implementare la quota di acqua apportata
dalle idrometeore all’interno del bilancio idrico, di un tappeto erboso dipende a sua volta da una serie di
fattori:
-
caratteristiche del suolo
-
caratteristiche del tappeto erboso (es. tipo di specie)
162
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-
perdite di acqua per percolazione
-
perdite di acqua per scorrimento superficiale
Nella progettazione dell’intervento si dovrà tendere alla gestire efficace delle risorse idriche per
salvaguardare le risorse esistenti e per ridurre i consumi. In fase di progettazione dell’intervento di
edificazione termale e ricettiva dovrà essere realizzata una specifica relazione tecnica di valutazione
della disponibilità della risorsa e dell'adeguatezza della rete di approvvigionamento a soddisfare il
fabbisogno idrico dell’intero impianto.
Si dovrà privilegiare un approvvigionamento idrico differenziato e, dove questo è possibile, ad un
esclusivo utilizzo di acqua proveniente dalle precipitazioni atmosferiche. La progettazione del percorso
dovrà quindi poter prevedere la raccolta delle acque derivanti dalle precipitazioni atmosferiche
attraverso il loro invaso in appositi bacini idrici realizzati con particolare cura per non disturbare le
eventuali falde. Una riserva idrica di tale tipo deve risultare sufficiente a garantire l’approvvigionamento
di acqua, anche in presenza di un prolungato periodo di siccità, per una intera stagione di attività
vegetativa. Da tenere presente inoltre che un'irrigazione inefficiente, specialmente quando viene
utilizzata in maniera eccessiva, è probabilmente la causa principale della cattiva gestione dei tappeti
erbosi e della presenza di infestanti e malattie, con il risultato di dover ricorrere all'uso di sostanze
chimiche, il che, a sua volta, rappresenta un rischio di contaminazione per le acque di superficie e di
falda ed un rischio per la sicurezza di lavoratori e visitatori.
Ai fini di una riduzione della quantità complessiva dei consumi idrici, ma anche di una loro più razionale
ed uniforme distribuzione si dovrà anche agire mediante le seguenti precauzioni:
-
favorire la captazione di tutta l’acqua di scorrimento superficiale e sottosuperficiale (drenaggi) al
fine di alimentare in modo costante i bacini, permettendo anche un riciclo interno dell’acqua di
irrigazione eccedente;
-
ove possibile, optare per l’impiego di acque reflue provenienti da depuratori, allestendo, in caso
di necessità, apposite aree per la fitodepurazione;
-
scegliere appropriate essenze da tappeto erboso con le specie appartenenti al gruppo delle
macroterme (Cynodon spp, Zoysia spp, Paspalum vaginatum, Buchloe dactyloides ed eventuali
altre). Tali essenze oltre a poter tollerare quantitativi minimi di acqua (inferiori anche fino al 50
% rispetto alle analoghe specie microterme), sono dotate di grande aggressività (limitazione
delle possibilità di invasione di erbe infestanti), di grande resistenza al logorio e di notevole
tolleranza alla salinità del suolo e dell’acqua;
-
impiegare l’Agrostis stolonifera sui fairways. L’uso di questa essenza su tali superfici dovrebbe
essere limitato alle sole iniziative dotate di ampie superfici complessive, di prevedibile alto
budget manutentivo e prive di problemi idrici;
-
verificare che il tipo di impianto di irrigazione sia adatto al terreno e al tipo di suolo. Adeguare la
progettazione dell’impianto di irrigazione con particolare attenzione al rango (almeno doppio),
alla copertura (100 % o maggiore), al numero degli irrigatori, al controllo il più possibile
capillare. Sempre in questo senso sarà opportuno migliorare le pratiche irrigue per renderle più
efficienti, controllando regolarmente il livello di umidità del suolo, evitando di bagnare in
giornate ventose o durante il giorno, verificando il funzionamento delle pompe, usando, dove è
possibile, gli irrigatori a settore e dimensionando gli irrigatori e gli ugelli per ottenere una
copertura uniforme;
-
Verificare e riparare regolarmente le perdite, gli irrigatori difettosi ecc.
163
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Nei campi da golf è abbastanza frequente vedere specchi d'acqua torbidi e soffocati dalle alghe, anche
se, con un'attenta gestione, si possono evitare questi inconvenienti ed ottenere un elevato livello di
purezza dell'acqua, con risultati ottimali dal punto di vista estetico, per le specie animali e per l'ambiente
in generale. L'obiettivo principale sarà quello di minimizzare la quantità di nutrienti che va a finire negli
specchi d'acqua, adottando i seguenti accorgimenti:
-
creare intorno agli specchi d'acqua delle zone di vegetazione protettive per filtrare il deflusso
superficiale e ridurre l'erosione;
-
impedire l'uso di fitofarmaci intorno agli specchi d'acqua;
-
assicurarsi che durante l’attività di taglio del tappeto erboso vicino al bordo dell'acqua, non
avvengano immissioni dei residui del taglio negli specchi d’acqua che possano divenire una
fonte frequente e non necessaria di nutrienti aggiuntivi;
-
assicurarsi che l'acqua effluente venga filtrata prima di entrare negli specchi d'acqua fuori dal
campo di golf;
-
monitorare le popolazioni di invertebrati acquatici e di specie anfibie che abitano negli specchi
d'acqua e utilizzarle come bioindicatori della qualità dell'acqua.
Gestione del tappeto erboso
Una manutenzione di un percorso di golf ecocompatibile deve individuare tutte le pratiche colturali che
permettano, in quel determinato ambiente, di avere un tappeto erboso nelle migliori condizioni e nello
stesso tempo di:
-
ridurre il trasporto di sedimenti, elementi nutritivi e fitofarmaci al di fuori delle superfici
interessate;
-
controllare la dose, il metodo di distribuzione e il tipo di prodotti chimici somministrati;
-
ridurre la quantità di fitofarmaci apportati impiegando principi di lotta integrata, metodi di lotta
alternativi (soprattutto agronomici) e valutando correttamente, con analisi chimico-fisiche del
suolo, le possibilità naturali del terreno.
Per una corretta manutenzione ecocompatibile molto può essere già compiuto al momento della
costruzione (scelta del sito adatto, criteri di costruzione corretti, scelta di essenze resistenti, ecc...).
La gestione del tappeto erboso consiste essenzialmente nel mantenere un livello minimo ma adeguato
di fertilità del suolo, nell'utilizzare una vasta gamma di pratiche colturali e nel controllare i livelli di
umidità del suolo attraverso un buon drenaggio, un'irrigazione adeguata e un top dressing appropriato.
E’ fondamentale sviluppare la progettazione assecondando la assoluta necessità di costruire tappeti
erbosi in grado di tollerare forte intensità di traffico e stress biotici e abiotici. Sistema costruttivo dei
drenaggi, qualità dei substrati, tipo di essenza da tappeto erboso, corretta costruzione dell’impianto di
irrigazione, sono solo alcuni dei fattori che influenzano la salute del tappeto erboso. Di seguito sono
riportate a titolo esemplificativo alcune indicazioni da considerare nella realizzazione e corretta gestione
di un tappeto erboso:
-
selezionare le specie adatte alle condizioni climatiche e pedologiche del percorso e meno
esigenti dal punto di vista dell'irrigazione;
-
usare le pratiche colturali che migliorano la salute del tappeto erboso;
-
evitare stress eccessivi del tappeto erboso dovuti al calpestio e ad altezze di taglio troppo
basse;
-
tendere a ridurre le dosi del fabbisogno azotato, al fine di ridurre le perdite per lisciviazione e/o
scorrimento superficiale;
164
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-
utilizzare fertilizzanti a lenta cessione o organici e privilegiare l’uso di vettori azotati a lenta
cessione che rilasciano l’azoto gradualmente nel tempo, riducendo ulteriormente i rischi di
dilavamento;
-
effettuare un controllo e un monitoraggio continuo per verificare la qualità del tappeto erboso, i
livelli di umidità, la fertilità del suolo ed eventuali attacchi di parassiti e patogeni.
Una parte molto importante relativamente alla gestione dei tappeti erbosi riguarda i sistemi di difesa
alternativi ai prodotti fitosanitari. In linea generale la difesa dei tappeti erbosi nei confronti delle avversità
dovrebbe tendere a prevenire l’insediamento dei patogeni, creando soprattutto condizioni sfavorevoli
all’attacco o utilizzando specie e cultivar meno sensibili o resistenti. L’impiego di mezzi chimici di lotta
dovrebbe essere limitato a pochi casi, dove necessario a seguito di un’accurata diagnosi, anche in
considerazione della permeabilità dell’area. Si dovrebbe optare per gli strumenti di lotta meno tossici,
limitare l'uso dei fitofarmaci solamente alle zone colpite ed effettuare trattamenti localizzati e, ove
possibile, ricorrere a metodi non chimici.
In quest’ottica la Lotta Integrata (IPM) è un sistema ecocompatibile per prevenire o limitare i danni
dovuti ai parassiti e alle malattie, attraverso l'uso di un insieme di strategie di difesa colturali, biologiche
e chimiche. Nella gestione del tappeto erboso del campo da golf si dovrà tendere all’attuazione di tale
sistema l’uso di sostanze chimiche a fini curativi e solamente se strettamente necessario.
Salvaguardia della flora e della fauna
Esistono molti modi per incoraggiare la presenza della fauna sui campi da golf, ma spesso questo si
ottiene semplicemente attraverso una gestione meno intensiva di certe aree, piuttosto che con interventi
complessi. La rigenerazione e la successione essendo processi naturali, non devono essere progettati
né forzati, e si verificano a seconda delle condizioni del territorio. Dovrà essere valutata la possibilità di:
-
prevedere ampi spazi di vegetazione naturale privi di qualsiasi tipo di manutenzione e di
intervento umano e progettare una sorta di rete di corridoi ecologici di collegamento tra queste
aree (filari di alberi, una siepe, fossati o una strisce di erba non tagliata) tali da assicurare una
sufficiente continuità territoriale al fine di permettere la libera circolazione delle specie animali
presenti;
-
assicurare sufficienti spazi “indisturbati” dal gioco e dalle operazioni manutentive al fine di
formare “isole” di territorio a gestione naturale interne ed esterne al percorso di gioco. Tali spazi
dovrebbero, rispetto alla superficie complessiva, rientrare in un rapporto minimo almeno pari a
0,4;
-
ridurre il più possibile le aree oggetto di intensa attività manutentiva intorno a percentuali non
superiori al 50% della superficie mantenuta e non superiori al 30% della superficie complessiva;
-
ridurre tutte le potenziali situazioni invasive nei confronti della flora e della fauna preesistenti;
-
permettere che all’interno delle aree prive di attività manutentiva sia consentita la crescita e lo
sviluppo di specie animali e vegetali in assoluta libertà. Ove si tratti di un territorio
particolarmente degradato, favorire la riqualificazione ambientale attraverso la reintroduzione di
specie animali e vegetali autoctone;
-
in presenza di corsi o bacini d’acqua naturali la progettazone dell’area dovrà rispettare e
possibilmente proteggere tali elementi caratteristici del paesaggio. La loro efficacia come
habitat di elevata importanza potrà essere notevolmente migliorata creando dei bordi bassi e in
pendenza e lasciando crescere tutt'intorno una fascia di vegetazione naturale. Se questo non è
possibile per l'intero perimetro perché lo specchio d'acqua arriva sino alla superficie di gioco, è
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opportuno cercare di naturalizzare almeno una parte dello stagno o del lago e farvi crescere
delle piante acquatiche con foglie galleggianti e delle piante sommerse;
-
prevedere casette per la nidificazione, se nel campo da golf ci sono pochi luoghi naturali di
nidificazione che posso diventare anche un’attrazione per soci e visitatori.
Gestione dei rifiuti
La gestione dei rifiuti è un aspetto importante per molti circoli di golf; una gestione poco attenta in
questo campo può vanificare un buon lavoro nella gestione del tappeto erboso. Per tale motivo nella
progettazione dell’intervento di realizzazione dell’impianto da golf, dovranno essere osservate alcune
misure tra le quali:
-
prevedere un sistema di raccolta, stoccaggio e smaltimento dei residui del tagli. Potrebbe
essere valutata l’opportunità di compostare tali scarti ed utilizzarli sulle zone non interessate dal
gioco all'interno del percorso o nei terreni circostanti.
-
separare e riutilizzare i rifiuti delle zone adibite alla manutenzione dei campi. Molti materiali
potrebbero essere riutilizzati se venissero raccolti e immagazzinati in maniera adeguata. I
contenitori dei prodotti chimici dovranno essere smaltiti seguendo le indicazioni dell'etichetta e
secondo la normativa in materia di sicurezza.
-
differenziare i rifiuti che possono essere avviati a riciclaggio (carta, lattine, bottiglie,
plastica,metalli ecc..). Dotare quindi di appositi cassonetti tutte le strutture gestite dal circolo
golf e gli edifici ad esso connessi compreso alloggi residenziali e attività turistico-ricettive.
Un discorso a parte deve essere fatto per i residui derivanti dalla pulizia dei macchinari e degli attrezzi.
Per pulire le macchine tagliaerba e altri macchinari è opportuno usare prima aria compressa e poi
acqua onde evitare di lavare via con l'acqua grasso e olio e per ridurre i consumi idrici. L'acqua di risulta
del lavaggio dei macchinari e dell'attrezzatura contiene residui del taglio, oli, carburante e fitofarmaci e
dovrà pertanto essere opportunamente trattata.
Risparmio energetico e fonti energetiche rinnovabili
Il consumo di energia elettrica, di carburante e di combustibile dipende dai consumi delle attrezzature e
macchinari, nonché degli impianti di riscaldamento, di illuminazione e di condizionamento dell'aria.
Un elevato risparmio in termini di carburante si può perseguire utilizzando golf cart elettrici piuttosto che
a benzina.
Al momento di sostituire o di ammodernare le attrezzature e i macchinari, sarà opportuno individuare i
modelli che consumano meno e che usano carburanti e combustibili più ecologici.
Allo scopo di favorire una riduzione dei consumi e la riduzione delle emissioni atmosferiche da parte
delle strutture connesse all’attività golfistica, sono da considerare anche gli impianti di produzione di
energia da fonti rinnovabili.
Dovrà essere soddisfatto almeno il 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria (ACS) con l’utilizzo di
fonti rinnovabili per gli interventi di nuova costruzione, ristrutturazione e rifacimento degli impianti.
Per le destinazioni d’uso commerciale, direzionale, servizi e rurale è obbligatorio il soddisfacimento di
almeno il 50% del fabbisogno di energia elettrica con fonti rinnovabili per la realizzazione di nuovi edifici
e nel caso di ampliamenti che portino alla creazione di una unità immobiliare nuova.
Per il soddisfacimento del 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria e per la produzione di energia
elettrica, può essere utilizzata un’unica fonte alternativa o la combinazione di più fonti.
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Nel caso in esame dovrà essere effettuata un’attenta valutazione dei sistemi che sfruttano fonti
energetiche rinnovabili per selezionare la tecnologia che meglio si adatti alle esigenze di servizio e che
si integri in maniera ottimale con il contesto di appartenenza.
Per ciò che concerne gli impianti di illuminazione esterna, sono da considerare valide le disposizioni
previste nel precedente paragrafo “Misure generali con validità per tutte le UTOE”.
Sicurezza, la salute e la prevenzione dei pericoli
E’ necessario che all’interno del circolo del golf sia rispettata la normativa in materia di salvaguardia
dell'ambiente e in materia di salute e sicurezza. Il Datore di Lavoro in collaborazione con il
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dei rischi e il Medico Competente, previa
consultazione del Rappresentante dei Lavoratori deve elaborare un documento di valutazione dei rischi
(DVR), che dovrà riguardare tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori e degli utenti. In tale
documenti dovranno essere considerati:
-
i rischi derivanti dal campo di golf;
-
i rischi derivati dallo svolgimento dell’attività golfistica;
-
i rischi dovuti alle lavorazioni;
-
i rischi legati alle strutture accessorie al campo stesso (clubhouse, depositi materiale, altro).
Si parla di rischi relativi alle lavorazioni relativamente a:
-
rischi dovuti ai fitofarmaci;
-
rischi dovuti ai fertilizzanti;
-
rischi dovuti ai mezzi di manutenzione;
-
rischi dovuti alle operazioni di manutenzione.
Per ciò che concerne il primo punto relativamente alle strutture per la manutenzione e sicurezza
nell'uso dei fitofarmaci, si dovranno seguire opportune indicazioni, tra le quali:
-
riporre e maneggiare i prodotti chimici secondo tutte le indicazioni illustrate nell'etichetta e
secondo le disposizioni vigenti;
-
prevedere strutture adeguate per lo stoccaggio di questi prodotti evitando fuoriuscite e
-
mantenere e riporre adeguatamente tutta l'attrezzatura;
-
tenere in ordine e in buone condizioni le strutture adibite alla manutenzione.
spargimenti, dotate di tutti i dispositivi di sicurezza;
Gestione della fase di cantierizzazione
In considerazione dell’estensione e dell’articolazione dei lavori necessari per la realizzazione del campo
da golf (intesi principalmente come movimentazioni di inerti, attività di scavo e riporto di terreni), appare
evidente la necessità di pianificare e programmare l’attività di cantiere al fine di ridurre i volumi di scavo
ed il consumo di materiali inerti.
In quest’ottica sarà fondamentale garantire un recupero di tutti materiali da scavo derivanti dalle
operazioni di cantiere; quest’ultimi dovranno trovare interamente sistemazione nell’ambito del cantiere,
contribuendo in tal modo a ridurre (seppur parzialmente) la necessità di approvvigionamento
dall’esterno. Di tali materiali sono previsti stoccaggi provvisori quasi esclusivamente per la parte relativa
al terreno vegetale di scotico, che viene scavato per primo ed impiegato per ultimo, nello strato più
superficiale delle nuove modellazioni.
167
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In fase di cantierizzazione sarà necessario tendere a minimizzare tutti gli impatti possibili sull’ambiente
circostante, in particolare se in presenza di insediamenti residenziali vicini, con particolare riferimento al
problema del rumore, delle polveri e alla regimazione idraulica delle acque meteoriche.
In previsione di un consistente impiego di autocarri e di mezzi d’opera per gli scavi e la relativa
movimentazione e stesura di materiale terroso, dovranno essere adottati accorgimenti volte al
contenimento e mitigazione degli impatti ad esso associati. In linea con la situazione climatica e con i
corrispondenti risultati scaturiti dal piano di monitoraggio ambientale previsto, dovrà essere previsto un
sistema di bagnatura dei percorsi dei mezzi d’opera (con rete di irrigatori mobili o con autocisterna). In
presenza di evidente ventosità, potranno essere realizzate apposite misure di protezione superficiale
delle aree assoggettate a scavo o riporto tramite teli plastici ancorati a terra, fino alla stesura dello strato
superficiale finale di terreno vegetale.
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Principali misure relative alla ex-discarica in Località Fornoli ed a quella in località Terrarossa
Lo stato attuale della ex-discarica di Fornoli, rende necessaria l’attivazione di una procedura di bonifica
e, quindi, la definizione di una caratterizzazione dell’area da eseguirsi attraverso apposito accordo con
tutti i soggetti competenti in materia. In base alla caratterizzazione ed alla seguente analisi del rischio,
potranno essere definite le necessarie azioni di bonifica o messa in sicurezza.
Ogni nuova destinazione urbanistica dell’area, la cui perimetrazione di dettaglio avverrà a seguito della
caratterizzazione, dovrà essere quindi subordinata agli esiti della procedura di bonifica.
Risulta inoltre opportuno evidenziare come le modalità di futura gestione della ex-discarica, dovranno
anche essere oggetto di pianificazione all’interno della pianificazione dei rifiuti a livello di area vasta
dell’ATO costa.
Per quanto riguarda la ex-discarica in località Terrarossa, sarà necessario effettuare una verifica dello
stato di fatto attuale, al fine di definire la necessità di attivare apposita procedura di bonifica o
comunque di ripristino e messa in sicurezza dell’area, anche in relazione al particolare contesto
ambientale in cui risulta collocata.
Anche in questo caso, ogni nuova destinazione urbanistica dell’area dovrà essere quindi subordinata
agli esiti di tale verifica.
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Principali misure di mitigazione/compensazione dei potenziali impatti relativi al recupero
dell’area industriale dismessa Panda-Trada
L’intervento di recupero urbanistico dell’ex area industriale presso l’UTOE 8 Panda-Trada prevede una
serie di interventi che permetteranno di riconvertire l’area da produttiva (industriale ed agricola) a
residenziale, direzionale, commerciale e turistica. In particolare, l’area ex-Panda sarà destinata
prevalentemente ad area commerciale, mentre l’area ex-Trada sarà riconverita ad area con
destinazione d’uso turistico-ricettiva e residenziale. La parte residenziale sarà subordinata alla
realizzazione dell’area commerciale.
In fase di pianificazione dell’area che dovrà prevedere apposito Piano Complesso di Intervento, tale
intervento dovrà prevedere una serie di misure tese a mitigare e compensare i possibili effetti negativi
generati. Di seguito sono sintetizzate alcune di queste misure.
-
Subordinare il recupero e/o la riqualificazione dell’area a preliminari idonee verifiche ambientali,
corredate da uno specifico piano di caratterizzazione dell’area, volte ad accertare il grado di
eventuale contaminazione e a valutare la necessità di interventi di messa in sicurezza o
bonifica ambientale. In generale valgono le disposizioni indicate nel paragrafo precedente
“Misure generali con validità per tutte le UTOE” alla voce Riduzione dell’inquinamento del suolo
In particolare se sono presenti strutture o coperture in eternit si dovrà prevedere una
valutazione del rischio. Qualora si accerti la presenza di MCA (Materiale Contenente Amianto)
sarà necessario mettere in atto un Programma di Controllo e Manutenzione al fine di ridurre al
minimo l'esposizione indipendentemente dai tempi e dai modi previsti per un eventuale
intervento di bonifica e dovranno essere definite le modalità di rimozione, trasporto e stoccaggio
in siti autorizzati.
-
Adottare tecniche di progettazione mirate al risparmio ed al controllo energetico, nonché alla
minimizzazione delle emissioni atmosferiche inquinanti:
-
posizionare i corpi di fabbrica in modo da poter fruire al massimo della luce solare sia
-
utilizzare misure attive e passive di risparmio energetico, al fine di ottimizzare le
per illuminazione dei vani interni che per l’utilizzo solare-fotovoltaico;
soluzioni progettuali per ottenere un risparmio considerevole
di energia per ogni
alloggio rispetto alle costruzioni tradizionali;
-
adottare criteri di edilizia sostenibile (bioedilizia e bioarchitettura) per la realizzazione
dei nuovi edifici;
-
subordinare qualunque trasformazione che comporti un incremento dei consumi
all’adozione di idonee misure di contenimento sia di carattere gestionale che
impiantistico-strutturale;
-
redigere uno studio di fattibilità per innalzare i livelli di razionalizzazione di efficienza
energetica degli impianti di illuminazione esterna, pubblici e privati;
-
adottare apparecchiature elettriche ed elettroniche e sistemi di illuminazione esterni ed
interni agli edifici tali da contenere i consumi di energia elettrica;
-
progettare alberature, spazi verdi, aree permeabili e pavimentate, tali da ridurre
l’effetto isola di calore negli spazi edificati e le esigenze di raffrescamento estivo e
riscaldamento invernale degli edifici.
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-
Porre particolare attenzione al rapporto con il contesto paesistico-ambientale, facendo
attenzione alla dislocazione degli edifici, ai materiali utilizzati, alla pianificazione del sistema del
verde, alle coperture degli edifici, ecc.
-
Ricorrere a soluzioni e tecnologie che permettono il risparmio ed il controllo della risorsa idrica:
-
promuovere l’adozione di sistemi di approvvigionamento che consentano di perseguire
il massimo risparmio della risorsa;
-
utilizzare apparecchiature per il contenimento delle quantità d’acqua erogate installate
presso i locali;
-
utilizzare ove possibile i diversi pozzi esistenti all’interno dell’area di intervento per usi
irrigui o altri usi diversi da quelli potabili;
-
privilegiare essenze arboree ed arbustive e manto erboso poco idroesigenti nelle aree
a verde attrezzato, tali da contenere i consumi idrici per irrigazione.
-
Garantire un’adeguata erogazione dell’acqua per usi civili commisuratamente alle nuove
previsioni, con particolare riguardo alla realizzazione di una nuova tubazione di adduzione e la
realizzazione di un sistema fognario-depurativo adeguato alle nuove previsioni, con particolare
riguardo all’attivazione del nuovo depuratore. Tali interventi dovranno essere realizzati o inseriti
nel futuro Piano Operativo Triennale (P.O.T.) o con finanziamenti extratariffa del Servizio Idrico
Integrato, al fine di ottenere il rilascio dei titoli abilitativi edilizi riguardanti le previsioni
insediative.
-
Prevedere un sistema di raccolta differenziata dei rifiuti adeguato alle esigenze dell’utenza e
integrato con il sistema presente di gestione dei rifiuti in ambito urbano.
-
Incentivare la realizzazione di un sistema del verde adeguato e multifunzionale con funzione di
barriera visiva e filtro ad agenti inquinanti e rumore.
Di seguito si indicano alcune misure relative alla realizzazione delle infrastrutture per la mobilità interna
ed esterna dell’area, funzionali alla realizzazione dell’intero intervento.
Innanzitutto è opportuno precisare che gli insediamenti commerciali previsti sono subordinati alla
realizzazione del nuovo casello autostradale e relativo by-pass. A servizio dell’area di intervento dovrà
essere inoltre realizzata idonea viabilità per permettere un collegamento dell’area (attraverso un bypass stradale) con la statale della Cisa e per permettere una equa distribuzione del traffico con una
ottimizzazione dei percorsi per accedere ai vari immobili, eliminando il più possibile i punti di conflitto tra
i vari flussi.
Dovranno essere poi realizzati accessi carrai dimensionati in modo tale da garantire la fluidità del
traffico di scorrimento e parcheggi adeguati ai parametri regionali in materia di attività commerciali,
suddivisi in parcheggi per i fruitori del nuovo complesso commerciale e parcheggi per il personale. I
parcheggi per i clienti dovranno essere dimensionati per garantire una agevole manovra sia in arrivo
che in uscita e tutto il sistema viabilistico interno dovrà essere realizzato affinché il traffico possa
scorrere fluidamente.
I parcheggi per il personale dovranno essere localizzati al di fuori delle aree destinate al pubblico e
ritagliati negli spazi di manovra dei mezzi pesanti per il carico e scarico delle varie unità commerciali.
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Una particolare attenzione dovrà essere rivolta all’organizzazione delle aree a parcheggio che dovranno
mantenere, compatibilmente con le necessità legate ad un corretto utilizzo, un aspetto apparentemente
poco strutturato, possibile con l’uso di una pavimentazione opportuna (green pav o ipotesi similari)
almeno nelle aree di posteggio veicoli. Queste dovranno essere realizzate garantendo la massima
permeabilità e dovranno essere dotate di alberature nella misura di una pianta per ogni 60,00 mq di
parcheggio.
Sarà inoltre opportuno sviluppare forme di intermodalità legata al trasporto alternativo (percorsi a piedi e
piste ciclabili) e incentivare i sistemi di trasporto pubblico.
Relativamente alla gestione della fase di cantierizzazione, prendendo in considerazione l’estensione e
l’articolazione dell’intervento, appare evidente la necessità di pianificare e programmare l’attività di
cantiere al fine di ridurre il consumo di materiali necessari per la costruzione di nuovi edifici ed i rifiuti
derivanti da demolizioni e scavi. Inoltre in fase di cantierizzazione sarà necessario tendere alla
minimizzazione di tutti gli impatti possibili sull’ambiente circostante, con particolare riferimento
all’inquinamento acustico ed atmosferico.
Infine, dovranno essere previste apposite disposizioni volte a dilazionare in più fasi l’attuazione degli
interventi ammessi relativi alle funzioni residenziali e turistico/ricettive da commisurarsi alle fasi di
realizzazione dell'intero compendio e servizi/attrezzature/standard previsti.
Il piano attuativo relativo all’area Panda-Trada, dovrà essere corredato da apposita Convenzione nella
quale, tra l’altro, siano contenute prescrizioni vincolanti in merito a:
-
bonifica preliminare del sito, eliminazione di tutti i fattori inquinanti presenti;
-
caratteristiche e modalità di realizzazione dell'intervento tramite l'individuazione di zone e
-
vincolo a non frazionare il complesso immobiliare e di gestione unitaria relativamente alle
-
realizzazione di interventi volti alla rinaturazione e fruizione delle aree di contatto e di saldatura
sottozone funzionali;
strutture ricettive;
con gli ambiti del Fiume Magra, attraverso la creazione di un parco pubblico fluviale ad uso
collettivo;
-
realizzazione degli interventi edificatori insediativi solo dopo la realizzazione delle opere di cui
-
fidejussione a garanzia degli importi riguardanti la realizzazione delle dotazioni infrastrutturali,
sopra;
delle opere di urbanizzazione, delle sistemazioni ambientali ed esterne, degli standard e degli
spazi ludico/sportivi ad uso pubblico;
-
messa a disposizione di una quota pari a 25 alloggi (pari circa al 30%) da destinare ad edilizia
convenzionata e/o agevolata a favore dei residenti e del personale che opererà negli
insediamenti previsti nell’area.
172
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Indicazioni relative alla realizzazione del casello autostradale e del by-pass
L’intervento di realizzazione di un nuovo casello autostradale e relativo by-pass previsto nei pressi
dell’UTOE 9 Villafranca – La Vigna, potrebbe essere funzionale allo sviluppo di aree situate nelle
vicinanze come quella industriale, ora dimessa, comprese nell’UTOE 8 Panda – Trada, per la quale è
previsto il recupero urbanistico e la realizzazione di attività commerciali, residenziali e turistico-ricettive.
In fase di progettazione si dovrà innanzitutto verificare l’adeguatezza e la compatibilità dei volumi di
traffico indotti dai nuovi insediamenti (commerciali, residenziali, ecc.) con la nuova viabilità di progetto in
termini di prestazioni delle tratte stradali, delle intersezioni e degli accessi. La legislazione vigente
stabilisce infatti l’obbligo di verificare la compatibilità delle strutture commerciali di grandi dimensioni con
il sistema della circolazione, al fine di garantire la salvaguardia dei centri urbani e la sicurezza dei
cittadini.
Per una valutazione di fattibilità tra l’insediamento commerciale e il sistema della circolazione locale e
sovra-comunale, dovranno essere sviluppate le seguenti attività:
-
analisi della viabilità esistente;
-
rilevazione dei flussi di traffico attuali;
-
analisi e valutazione dei flussi di traffico rilevati e ripartizione sulle direttrici di provenienza;
-
individuazione dei flussi aggiuntivi indotti dall’insediamento in progetto;
-
verifica della compatibilità del progetto con la viabilità attuale;
-
eventuali proposte alternative di riorganizzazione della viabilità dell’area in questione e verifica
di compatibilità.
Uno studio di fattibilità dell’opera dovrà tenere conto delle esternalità negative generate dall’intervento
di realizzazione del nuovo casello autostradale e relativo by-pass ed individuare misure atte a
mitigare/compensare tali effetti negativi e garantire un’ottimale inserimento nel contesto circostante.
Preventivamente dovranno essere definiti i flussi di traffico autostradale e locale potenzialmente
acquisibili dalla nuova infrastruttura viaria, attraverso simulazioni di traffico calibrate su diversi orizzonti
temporali (ed esempio alla presenta data di apertura). Queste analisi dovranno essere eseguite
nell’ottica di un’integrazione dell’opera nel sistema della viabilità esistente e della sua connessione con i
caselli autostradali già esistenti. Le analisi sui flussi di traffico della nuova infrastruttura, oltre a
permettere di identificare e in certi casi quantificare più precisamente le esternalità negative generate
dal traffico indotto, permettono di operare le necessarie valutazioni economiche per la fattibilità
dell’opera.
La verifica della compatibilità ambientale dell’intervento dovrà essere valutata in sede di progettazione e
dovranno essere eseguite analisi a supporto di tale verifica, relativamente alle diverse componenti
ambientali, pertanto:
-
relativamente all’inquinamento atmosferico indotto dalla realizzazione dell’intervento sulla
viabilità, dovrà essere effettuata una valutazione sulla qualità dell’aria (ante operam e post
operam) focalizzando l’attenzione sui principali inquinanti considerati dalla normativa vigente:
Nox, PM10, CO, SO2, O3, Pb ed eventualmente Benzene e Toluene;
-
dovrà essere eseguita la caratterizzazione delle condizioni idrografiche, ideologiche ed
idrauliche del sito, lo stato di qualità delle acque e l’uso dei corpi idrici (superficiali e sotterranei)
presenti in prossimità del sito. Di seguito dovrà essere stabilita la compatibilità delle eventuali
modifiche fisiche, chimiche e biologiche indotte dall’intervento proposto, con gli usi attuali,
173
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
previsti e potenziali e con il mantenimento degli equilibri interni a ciascun corpo idrico, anche in
rapporto alle altre componenti ambientali;
-
sarà necessario individuare le modifiche che l’intervento proposto potrà causare sull’evoluzione
dei processi geodinamici del suolo (esogeni ed endogeni) e la determinazione della
compatibilità delle azioni progettuali con l’equilibrata utilizzazione delle risorse naturali;
-
dovrà essere effettuata un’attenta analisi della vegetazione presente sul sito di intervento, con
la classificazione botanica delle essenze presenti e l’individuazione di eventuali specie animali
e vegetali rare o protette. L’analisi delle componenti vegetali e faunistiche confluirà nello studio
integrato degli ecosistemi e ne individuerà il livello di qualità;
-
dovrà essere effettuata una valutazione del clima acustico della zona, attraverso una serie di
rilevamenti fonometrici nei pressi dei ricettori sensibili dell’area di intervento e dovrà essere
redatta una mappa della rumorosità attuale e di previsione;
-
dovrà essere stimata la quantità e la tipologia dei rifiuti prodotti sia durante la fase di
realizzazione, sia durante la fase di esercizio dell’opera. Nel caso in cui sia prevista la
demolizione di strutture preesistenti deve essere effettuata un’attenta ricognizione dei materiali
costruttivi da asportare, con l’individuazione di eventuali materiali pericolosi e/o tossici
(es.amianto) e delle relative misure atte alla rimozione, al trasporto e allo stoccaggio in siti
autorizzati. Nel caso di movimentazioni di terra devono essere individuate le volumetrie di sterri
e riporti e devono essere localizzate le cave e le discariche atte ad accogliere o fornire tali
volumi. In generale si dovrà tendere alla minimizzazione della produzione di rifiuti e
all’ottimizzazione nel recupero dei materiali;
-
per ciò che concerne l’integrazione dell’intervento con il paesaggio circostante sarà opportuno
effettuare un’attenta analisi della “qualità del paesaggio” con riferimento sia agli aspetti storicotestimoniali e culturali sia agli aspetti legati alla percezione visiva.
174
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Indicazioni relative alla ripristino dell’area Chiesaccia presso la Ferrovia Pontremolese
All’entrata in funzione della linea ferroviaria in progetto, è previsto il ripristino dell’area oggetto di
intervento e la piantumazione di specie arboreo-arbustive pertinenti con le caratteristiche della
vegetazione locale.
Si dovrà innanzitutto procedere alla dismissione della vecchia linea ferroviaria e alla demolizione dei
rilevati presso la zona di Chiesaccia, onde evitare una doppia interruzione morfologica del versante. La
difesa dall’erosione fluviale del rilevato della nuova linea dovrà essere garantita con opere di ingegneria
naturalistica di cui alla DCR 155/97 ove tecnicamente possibile.
Nella fase di pianificazione dell’area che dovrà prevedere apposito Piano Complesso di Intervento,
dovrà essere effettuata una chiara caratterizzazione dell’area e dovranno essere previsti i relativi effetti
ambientali.
Inoltre in tale fase si dovrà:
-
procedere preliminarmente alla verifica di situazioni d’inquinamento del suolo ed alla eventuale
necessità di bonifiche;
-
smantellare ed asportare ogni manufatto realizzato nell’area di cantiere ed asportare ogni tipo
di rifiuto prodotto;
-
smantellare la viabilità d’accesso e tutte le altre opere, con particolare riferimento
attraversamenti e tombamenti dei corsi d’acqua;
-
trattare mediante scasso ed erpicatura il terreno compattato;
-
riportare il terreno vegetale, precedentemente accantonato;
-
ricostruire il reticolo idrografico minore;
-
ripristinare la vegetazione originariamente presente, con particolare attenzione al recupero delle
fasce di vegetazione ripariale dei corsi d’acqua;
-
in considerazione del fatto che le opere vengono eseguite all’interno della Zona Ripopolamento
e Cattura del “Fiume Magra” si dovrà concordare con la Provincia le necessarie misure di
mitigazione degli impatti causati alla fauna selvatica;
-
per la ricostituzione dei prati stabili dovranno essere utilizzati miscugli di specie erbacee
indicate per il pascolo della fauna selvatica;
-
per la ricostituzione delle siepi preesistenti, nel caso siano presenti varietà endemiche,
dovranno essere utilizzati i trapianti precedentemente posti in piantonaio;
-
per il ripristino della vegetazione forestale dovrà essere evitato l’utilizzo di pino marittimo e
robinia.
175
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
7. Le ragioni della scelta delle alternative individuate per il RU
Il confronto e la valutazione degli scenari alternativi consiste nell’evidenziare e mettere a confronto le
principali differenze, in termini di effetti ambientali, tra i diversi possibili scenari evolutivi legati
all’attuazione del RU. Uno scenario può essere definito come la configurazione schematica di situazioni
probabili o anche come una descrizione del futuro, costruita attraverso l’esplorazione del presente e
l’analisi dell’impatto passato. L’uso di scenari nella pianificazione consente di lavorare sui processi e
permette di immaginare i possibili esiti/risultati dell’azione di piano; in generale, essi tengono conto non
solo di aspetti ambientali, ma anche sociali, economici, finanziari, ecc… L’obiettivo del pianificare con
gli scenari non è indicare con precisione eventi futuri ma mettere in evidenza le forze di larga scala che
spingono il futuro in direzioni diverse.
Per definire gli scenari è necessario definire quali sono le problematiche in gioco e gli obiettivi generali a
cui si vuole tendere. Nel caso in questione, sulla base del contesto generale di riferimento e del quadro
degli obiettivi di protezione ambientale, si ritiene utile prendere in considerazione tre ipotesi di scenario:
-
Alternativa A0: situazione in cui l’andamento dei parametri che regolano il complesso delle linee di
intervento urbanistico a livello comunale non subisce modificazioni rispetto all’assetto pianificatorio
vigente (alternativa zero);
-
Alternativa A1max: situazione in cui l’andamento dei parametri che regolano il complesso delle
linee di intervento urbanistico a livello comunale è modificato con l’attuazione del RU, seguendo
criteri di massima tutela ed efficienza ambientale di ogni intervento;
-
Alternativa A1min: situazione in cui l’andamento dei parametri che regolano il complesso delle linee
di intervento urbanistico a livello comunale è modificato con l’attuazione del RU, senza l’adozione di
specifici indirizzi di protezione ambientale.
E’ utile sottolineare che la considerazione delle alternative A1max ed A1 min, deriva dall’attuazione più
o meno intensiva delle misure per ridurre, compensare, mitigare gli effetti ambientali.
In una prima fase della valutazione delle alternative vengono analizzate le modifiche tendenziali,
rispetto allo scenario evolutivo tendenziale (alternativa A0; in una seconda fase, invece, si considera in
quale misura vengono modificate le criticità ambientali comunali nei casi di attuazione delle due
alternative di scenario del RU (alternative A1max e A1min).
Relativamente all’alternativa zero, si è riportata la sintesi della valutazione di ogni aspetto ambientale in
termini di:
- tendenza evolutiva rispetto allo stato attuale (nello scenario analizzato è possibile ipotizzare un
miglioramento o un peggioramento della situazione?);
- criticità (nello scenario analizzato quale livello di criticità degli effetti legati all’attuazione del RU e/o
degli effetti determinati dal complesso delle attività antropiche che si svolgono sul territorio è possibile
attendersi?).
176
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Criteri di valutazione dell’alternativa zero
Tendenza nel tempo
Criticità
☺
migliora
☺
situazione positiva
tendenza non
evidente (stabile,
oscillante)
situazione incerta
peggiora
situazione negativa
non valutabile (non
esistono serie
storiche)
situazione che
necessita di ulteriori
indagini
Legenda
Nell’effettuare il confronto, si utilizzano criteri di valutazione degli scenari alternativi A1max e A1min
comparativi rispetto all’alternativa A0, in termini di:
- tendenza evolutiva rispetto allo stato attuale (nello scenario analizzato è possibile ipotizzare un
miglioramento o un peggioramento della situazione rispetto allo scenario zero?);
- criticità (nello scenario analizzato quale livello di criticità degli effetti legati all’attuazione del RU è
possibile attendersi rispetto allo scenario zero?).
Il giudizio sintetico della valutazione delle alternative é poi riportato in una apposita tabella, utilizzando
la simbologia indicata di seguito.
Criteri di valutazione degli scenari alternativi A1max e A1min
Tendenza nel tempo
++
+
Legenda
O
-
miglioramento
rilevante
miglioramento lieve
tendenza non
evidente
peggioramento lieve
peggioramento
rilevante
non valutabile
Criticità
++
molto bassa
+
bassa
O
media
-
elevata
-
molto elevata
non valutabile
177
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Valutazione comparativa tra scenari alternativi
Alternativa A0
Alternativa
Alternativa
A1min
A1max
Note
Tendenza
Criticità
Tendenza
Criticità
Tendenza
Criticità
Salvaguardia dei
caratteri paesaggistici
e di naturalità
☺
-
+
o
+
-
Riduzione
dell’inquinamento
acustico
☺
o
+
o
+
-
Riduzione
dell’inquinamento
atmosferico
☺
-
+
+
+
-
Riduzione
dell’inquinamento del
suolo
-
o
+
+
-
Riduzione
dell’inquinamento
elettromagnetico
o
+
o
+
-
Riduzione
dell’inquinamento
luminoso
☺
-
+
+
+
-
Aumento dell’efficienza
energetica
o
-
+
o
Utilizzo energetico da
fonti rinnovabili
-
--
+
o
Riduzione dei consumi
idrici
-
--
o
o
Con l’alternativa A1max si
incentivano iniziative
finalizzate all’aumento
dell’efficienza energetica
ed all’utilizzo di fonti
energetiche da fonti
rinnovabili
Con l’alternativa A1max
viene posta una
particolare attenzione ai
nuovi prelievi idrici legati
all’ipotesi di
potenziamento delle
attività produttive esistenti
e di sviluppo di nuove
aree residenziali
178
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Valutazione comparativa tra scenari alternativi
Alternativa A0
Tendenza
Criticità
Alternativa
Alternativa
A1min
A1max
Tendenza
Criticità
Tendenza
Note
Criticità
Gestione dei rifiuti
☺
☺
-
-
o
-
Gestione e recupero
delle acque reflue
-
--
+
o
Gestione e recupero
delle acque
meteoriche
-
--
+
o
Riduzione delle
superfici
impermeabilizzate
o
o
+
o
Con l’alternativa A1max
l’eventuale sviluppo di
nuove attività produttive e
nuove aree residenziali
deve prevedere adeguate
modalità gestionali dei
rifiuti urbani e speciali
Con l’alternativa A1max
l’eventuale sviluppo di
nuove attività produttive e
nuove aree residenziali
deve prevedere l’utilizzo di
adeguate modalità
gestionali e di recupero
delle acque reflue
prodotte, in coerenza con
quanto definito nella
programmazione di
settore e di ATO
-
L’attenzione alle tematiche ambientali che si è sviluppata negli ultimi anni, nonostante abbia portato ad
alcuni evidenti miglioramenti tecnici e gestionali, non è ancora in grado di modificare i comportamenti
dei soggetti economici e dei cittadini che agiscono in ambito comunale.
E’ in quest’ottica che appare fondamentale l’integrazione strategica e la complementarietà del RU con
tutta la restante pianificazione di settore: solo così potranno ottenersi effetti sinergici e sostanziali nella
direzione di una maggiore sostenibilità.
Un significativo scostamento rispetto all’alternativa zero di potenziale aumento delle pressioni
ambientali legate alle varie trasformazioni di previsione, può quindi essere perseguito introducendo
all’interno dell’impianto normativo del RU stesso, criteri ed incentivi per favorire fortemente interventi di
edilizia sostenibile, come è stato indicato nel capitolo precedente. In particolare, si evidenziano i
potenziali benefici ottenibili relativamente al risparmio energetico ed alla produzione energetica
proveniente da fonti rinnovabili nonché alla razionalizzazione dell’uso della risorsa idrica.
179
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
8. Descrizione delle misure di monitoraggio previste per il RU
Nell’ambito del processo di valutazione integrata regionale, la definizione del sistema di monitoraggio
rappresenta un aspetto sostanziale del carattere strategico: si tratta di un monitoraggio pro-attivo, da cui
trarre indicazioni per il progressivo ri-allineamento dei contenuti del piano agli obiettivi di sostenibilità
stabiliti (azioni correttive di feedback). Ai sensi della Direttiva 2001/42/CE, tra le informazioni da fornire
nell’ambito in un rapporto ambientale di valutazione sono infatti incluse: “ […] i) descrizione delle misure
previste in merito al monitoraggio”.
La complessità del RU rende necessario ipotizzare un sistema di indicatori di monitoraggio e
valutazione articolato; con riferimento agli obiettivi del RU viene di seguito definito un sistema di
monitoraggio di efficienza ed efficacia, in modo da assicurare la migliore corrispondenza con gli obiettivi
di sostenibilità. Gli indicatori sono stati definiti secondo tre categorie di riferimento riportate nella tabella
di seguito: indicatori di realizzazione, indicatori di risultato ed indicatori di impatto:
-
gli indicatori di realizzazione sono direttamente legati all’attuazione delle varie linee di attività;
-
gli indicatori di risultato sono direttamente legati agli effetti prodotti dall’attuazione delle varie linee di
attività;
-
gli indicatori di impatto, ai sensi della Direttiva sulla VAS, sono finalizzati a monitorare gli effetti del
Eliminato: PIUSS
RU rispetto agli obiettivi di protezione ambientale assunti come parametri di valutazione.
E’ utile sottolineare che per la reale costruzione ed applicazione del set di indicatori di monitoraggio ai
fini della verifica in itinere degli effetti legati alla fase operativa degli interventi previsti dal RU, dovranno
essere richieste su base annuale relazioni tecniche specifiche, che illustrino quantitativamente l’apporto
Eliminato: dovrebbero
essere richieste
dell’intervento al raggiungimento degli effetti evidenziati nei paragrafi precedenti.
I responsabili del monitoraggio del RU avranno cura di raccogliere ed elaborare le varie informazioni,
presentando i risultati mediante l’utilizzo di grafici e tabelle idonei a metterne in evidenza gli andamenti
nel tempo.
180
Eliminato: PIUSS
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Correlazione tra sistema di obiettivi ed indicatori del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana
Obiettivi RU
Indicatori di monitoraggio per tipologia
Realizzazione
- Numero di interventi di recupero e riqualificazione del
patrimonio nei centri e borghi storici per tipologia
- Numero di interventi di valorizzazione e promozione del
patrimonio culturale nei centri e borghi storici
Risultato
- Investimenti attivati finalizzati al recupero ed alla
Recupero e riqualificazione dei centri riqualificazione del patrimonio nei centri e borghi storici
storici, attraverso azioni volte alla tutela per tipologia
ed alla riscoperta dei valori culturali dei - Incremento della dotazione di servizi nei centri e borghi
storici per tipologia
borghi
Impatto
- Superficie urbana recuperata e riqualificata
- Dotazione di spazi pubblici fruibili in ambito urbano
- Incrementi dei consumi energetici per tipologia di fonte
- Incremento di produzione di rifiuti
- Incrementi dei consumi idrici
- Incremento degli scarichi idrici inquinanti
Ricucitura del tessuto urbano mediante
la riqualificazione dei contesti urbani
disaggregati, attraverso interventi
realizzativi in termini di dotazione di
standards e servizi
Nuove aree per insediamenti
Realizzazione
- Numero di interventi di riqualificazione del sistema
residenziale nei contesti urbani disaggregati
- Numero di interventi di sviluppo del sistema residenziale
- Numero di interventi che adottano criteri di edilizia
sostenibile
prevalentemente residenziali, favorendo
la crescita di edilizia agevolata di qualità
attraverso “ricuciture” dei vari
insediamenti
Risultato
- Investimenti attivati finalizzati al recupero ed alla
riqualificazione del patrimonio in area urbana per tipologia
- Investimenti attivati per interventi di edilizia sostenibile
- Incremento della dotazione di servizi in ambito urbano
per tipologia
181
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Correlazione tra sistema di obiettivi ed indicatori del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana
Obiettivi RU
Indicatori di monitoraggio per tipologia
Impatto
- Superficie urbana riqualificata
- Nuova superficie urbana impermeabilizzata
- Dotazione di spazi pubblici fruibili in ambito urbano
- Incremento dei consumi energetici per tipologia di fonte
- Incremento di produzione di rifiuti
- Incremento dei consumi idrici
- Incremento degli scarichi idrici inquinanti
Realizzazione
- Numero di interventi di riqualificazione di aree dismesse
- Numero di attività produttive trasferite in aree idonee
- Numero di interventi di riqualificazione ambientale di
aree produttive
Rivisitazione delle attuali aree produttive
ed individuazione di funzioni idonee e
- Numero di interventi di promozione dell’attività turisticoricettiva
compatibili con le attuali esigenze di
mercato
Rafforzamento delle attività economiche
esistenti e promozione, in particolare, di
quelle turistico-ricettive, legate in modo
particolare alla presenza delle
testimonianze della storia locale ed alle
qualità ambientali
Risultato
- Investimenti attivati finalizzati alla riqualificazione di aree
dimesse
- Investimenti attivati di riqualificazione ambientale di aree
produttive
- Investimenti attivati per la rivitalizzazione del sistema
commerciale
- Investimenti attivati per la promozione dell’attività
turistico-ricettiva
Impatto
- Superficie produttiva recuperate e/o riqualificata
182
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Correlazione tra sistema di obiettivi ed indicatori del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana
Obiettivi RU
Indicatori di monitoraggio per tipologia
Realizzazione
- Numero di interventi di recupero e riqualificazione di aree
sportive e ricreative
- Predisposizione dello studio di fattibilità relativo alla
proposta turistico-sportiva integrata del golf secondo le
indicazioni della valutazione integrata
Risultato
Riqualificazione e potenziamento delle
- Investimenti attivati finalizzati al recupero ed alla
aree sportive e ricreative; Villafranca
riqualificazione di aree sportive e ricreative
“Città internazionale del Golf”, attraverso - Investimenti attivati per la realizzazione della proposta
turistico-sportiva integrata del golf
la definizione di una proposta turisticosportiva integrata
- Numero di visitatori presso le strutture recuperate e
riqualificate
Impatto
- Nuova superficie urbana impermeabilizzata
- Incremento dei consumi energetici per tipologia di fonte
- Incremento di produzione di rifiuti
- Incremento dei consumi idrici
- Incremento degli scarichi idrici inquinanti
Realizzazione
- Predisposizione dello studio di fattibilità del nuovo
casello secondo le indicazioni della valutazione integrata
- Numero di interventi sulla viabilità di collegamento
Risultato
Previsione di un nuovo casello
autostradale e viabilità in sponda destra
- Investimenti attivati per la realizzazione del nuovo
del Magra
casello autostradale
- Investimenti attivati per il miglioramento della rete della
viabilità di collegamento
Impatto
- Volumi di traffico indotti
183
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Correlazione tra sistema di obiettivi ed indicatori del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana
Obiettivi RU
Indicatori di monitoraggio per tipologia
Realizzazione
- Numero di interventi che adottano criteri di edilizia
sostenibile
Risultato
Applicazione dei principi della bio-
- Investimenti attivati per interventi di edilizia sostenibile
architettura e del risparmio di energia e
- Superficie interessata da interventi di edilizia sostenibile
risorse
Impatto
- Incremento dei consumi energetici da fonti rinnovabili
- Contenimento di produzione di rifiuti
- Contenimento dei consumi energetici
- Contenimento degli scarichi idrici inquinanti
184
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
9. Sintesi non tecnica
Il presente capitolo costituisce una Sintesi non tecnica della Valutazione integrata del RU del Comune
di Villafranca in Lunigiana che è stata strutturata in modo da ricomprendere anche tutti i contenuti
specifici relativi al processo di VAS (specificatamente i contenuti previsti nel Rapporto ambientale
indicati nell’Allegato I della Direttiva 2001/42/CE).
Gli obiettivi generali del RU
Il quadro degli obiettivi generali del RU presi a riferimento per la valutazione, in coerenza con le
strategie perseguite dal PS comunale vigente, è riassumibile nei seguenti punti:
> Recupero e riqualificazione dei centri storici, attraverso azioni volte alla tutela ed alla riscoperta dei
valori culturali dei borghi;
> Ricucitura del tessuto urbano mediante la riqualificazione dei contesti urbani disaggregati, attraverso
interventi realizzativi in termini di dotazione di standards e servizi;
> Nuove aree per insediamenti prevalentemente residenziali, favorendo la crescita di edilizia agevolata
di qualità attraverso “ricuciture” dei vari insediamenti;
> Rivisitazione delle attuali aree produttive ed individuazione di funzioni idonee e compatibili con le
attuali esigenze di mercato;
> Riqualificazione e potenziamento delle aree sportive e ricreative; Villafranca “Città internazionale del
Golf”, attraverso la definizione di una proposta turistico-sportiva integrata;
> Previsione di un nuovo casello autostradale e viabilità in sponda destra del Magra;
> Rafforzamento delle attività economiche esistenti e promozione, in particolare, di quelle turisticoricettive, legate in modo particolare alla presenza delle testimonianze della storia locale ed alle qualità
ambientali.
Analisi di coerenza interna ed esterna
L’analisi di coerenza interna del quadro degli obiettivi sopra delineato, sembra evidenziarne una buona
correlazione. Si evidenzia, tuttavia, come il quadro degli obiettivi delineati dal RU sembri non rispondere
completamente alla logica stessa dello strumento operativo perché tende a saturare gran parte delle
previsioni individuate nel lungo periodo dal Piano Strutturale (la LR 1/2005 definisce il RU uno
strumento operativo che, coerentemente con gli obiettivi e le strategie individuate dal PS, deve
disciplinare le trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio comunale con
una validità quinquennale).
L’analisi di coerenza esterna evidenza la necessità che le previsioni del RU garantiscano:
-
la coerenza con la Disciplina e le Prescrizioni del PIT, in particolare la Disciplina relativa al
Patrimonio collinare e con gli Obiettivi di qualità e le Azioni prioritarie relative all’Ambito n.1 –
Lunigiana;
-
la predisposizione di idonei studi di fattibilità per gli interventi più rilevanti riguardanti la previsione
del complesso golfistico e della previsione di un nuovo casello autostradale, anche a seguito di
specifiche verifiche con gli Enti e le società interessate.
Coerentemente con i contenuti del PIT e del PTC della Provincia di Massa-Carrara, il RU di Villafranca
prevede già: la riqualificazione dei contesti urbani disaggregati; il miglioramento della qualità ambientale
e urbana dei centri e nuclei storici; l’incremento delle aree standard (attrezzature d’interesse comune,
185
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
verde attrezzato e parcheggi); la realizzazione, anche attraverso il recupero del patrimonio edilizio
esistente, di strutture ricettive e attività ludico/sportive; l’incremento della fruibilità-accessibilità dei
borghi e del territorio da parte dei cittadini attraverso la creazione di servizi e funzioni aggregative; la
valorizzazione, il potenziamento e la qualificazione delle attività turistiche, dei servizi, delle attrezzature
e delle attività produttive tradizionali (artigianato tipico, produzione agricola, trasformazione e
conservazione dei prodotti e loro commercializzazione), in coerenza e sinergia con il sistema funzionale
del patrimonio ad elevato valore economico-sociale.
Analisi di contesto
La procedura di VAS integrata nell’ambito della procedura di Valutazione Integrata, essendo finalizzata
a valutare gli effetti di particolari piani e programmi, ha necessitato di un quadro di riferimento di
partenza. Allo scopo di mettere in evidenza i principali aspetti caratterizzanti il territorio comunale, è
stata effettuata una lettura di sintesi che ha rappresentato tutte quelle informazioni per le quali è stato
possibile adottare alcune chiavi di lettura omogenee con riferimento a:
- tendenza nel tempo (rispetto al passato la situazione è migliorata o peggiorata?)
- criticità (al momento attuale sono rispettati gli standard o obiettivi vincolanti, o comunque di riferimento
a livello locale, nazionale o internazionale? La situazione è migliore o peggiore di quella registrata in
altre realtà territoriali?)
Tendenza nel tempo
Criticità
☺
migliora
☺
situazione positiva
tendenza non evidente
(stabile, oscillante)
situazione incerta
peggiora
situazione negativa
non valutabile (non
esistono serie storiche)
situazione che necessita
di ulteriori
indagini
Legenda
Tendenza nel tempo
Popolazione
Attività
economiche
La dinamica evolutiva delle
popolazione comunale segna
un trend di tendenziale
crescita.
La dinamica evolutiva delle
attività economiche presenti,
risulta sostanzialmente stabile
negli ultimi anni.
Criticità
Nel Comune la quantità di abitazioni occupate dai
proprietari è inferiore rispetto al valore medio dei
comuni della Lunigiana.
Il territorio comunale non è caratterizzato da
specificità produttive trainanti per l’economia
locale.
Il settore agricolo vive una situazione di
marginalizzazione.
Basso è anche il peso del settore turistico.
186
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Tendenza nel tempo
Criticità
Buona appare la copertura acquedottistica
comunale.
Permangono situazioni carenti per quanto
riguarda la copertura del servizio fognario.
Acqua
Non sono disponibili serie
storiche.
Aria
Non sono disponibili serie
storiche.
☺
Non sussistono fonti emissive o fenomeni
significativi di inquinamento dell’aria. Il contributo
più rilevante in questo senso è dovuto al traffico
veicolare.
Rumone
Non pertinente.
☺
Il Comune è dotato del Piano di zonizzazione
acustica, che non individua specifiche criticità o
necessità di bonifica acustica.
Suolo e
sottosuolo
Non applicabile.
Il territorio comunale è interessato da situazioni
significative di pericolosità geomorfologia.
Il Comune è inserito tra i comuni a rischio sismico
medio-elevato.
Il patrimonio boschivo comunale è indicato a
massimo rischio di incendi.
In località Fornoli è presente una ex-discarica per
la quale risulta necessario ridefinire un piano di
caratterizzazione con conseguente bonifica o
messa in sicurezza permanete.
Energia
I consumi energetici sono in
crescita.
I consumi comunali per tipologia di fonte ed
attività risultano, nel complesso, in linea con
quelli registrati a livello di area.
☺
La produzione pro capite di
rifiuti solidi urbani risulta in
diminuzione, mentre e
progressivamente aumentata la
percentuale di raccolta
differenziata.
☺
La produzione pro capite di rifiuti è inferiore al
valore provinciale, mentre è superiore la
percentuale della raccolta differenziata.
Rifiuti
Radiazioni
non ionizzanti
Non pertinente.
Non risultano effettuate attività di monitoraggio
né sulle SRB né con riferimento alla linea
elettrica ad alta tensione.
Il Comune non è dotato di un piano per la
localizzazione degli impianti. Inoltre, non sono
individuate le fasce di rispetto per la linea
elettrica ad alta tensione.
Aspetti
vegetazionali
Non pertinente.
☺
Il territorio comunale è interessato da una
significativa struttura vegetazionale, sia per
tipologia che per consistenza.
Il quadro di riferimento di partenza è stato integrato anche considerando le specifiche criticità e gli
indirizzi programmatici legati ad alcune aree di particolare rilevanza per la redazione del RU, quali:
-
l’Ambito n.1 Lunigiana - disciplina paesaggistica del PIT, adottato con Delibera del Consiglio
regionale del 16 giungo 2009;
-
l’ANPIL del Fiume Magra in Lunigiana;
-
la zona di criticità ambientale individuata dal Piano Regionale di Azione Ambientale (PRAA) 20072010 “ferrovia Pontremolese”.
187
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Valutazione degli effetti
Dall’analisi di contesto è stato possibile sviluppare la valutazione degli effetti del RU. La Direttiva
2001/42/CE sulla valutazione ambientale di determinati piani e programmi, nell’Allegato II definisce
alcuni criteri di valutazione della significatività degli effetti tenendo conto, in particolare, dei seguenti
elementi:
-
probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti,
-
carattere cumulativo degli effetti,
-
rischi per la salute umana o per l'ambiente (ad es. in caso di incidenti),
-
entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente
interessate),
-
valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa: delle speciali
caratteristiche naturali o del patrimonio culturale, del superamento dei livelli di qualità ambientale o
dei valori limite, dell'utilizzo intensivo del suolo, effetti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti
a livello nazionale, comunitario o internazionale.
A partire da tali riferimenti, la valutazione ha specificato per singola UTOE (Irola, Mucrone, Magrate, Il
piano – Cà Madonna, Bivio di Isaia, Filetto, Villafranca, Panda-Trada, Villafranca – La vigna, Virgoletta,
Merizzo, Fornoli) e per i principali interventi non ricadenti nel perimetro delle UTOE, i possibili effetti
significativi riguardanti gli aspetti ambientali e quelli di carattere socio-economico, territoriale e sulla
salute umana derivanti dalle strategie definite dal RU.
Complessivamente, sono stati individuati come principali impatti potenzialmente negativi:
-
impermeabilizzazione del suolo e consumo dello stesso, legati alle nuove previsioni, nonostante sia
previsto in modo significativo il recupero del patrimonio edilizio esistente;
-
potenziali problematiche legate alla tutela della risorsa idrica in termini qualitativi e quantitativi
conseguenti alle attività residenziali, direzionali e turistiche e connesse alla quantità degli scarichi;
-
emissioni atmosferiche inquinanti, comprese le emissioni di gas ad effetto serra, imputabili a
consumi di energia elettrica ed al riscaldamento/raffrescamento delle unità abitative, turistiche e
direzionali;
-
inquinamento acustico legato principalmente a situazioni di congestionamento da traffico dei
principali nuclei.
Si sono poi individuati effetti positivi legati a:
-
la potenziale creazione di nuovi posti di lavoro, nuove opportunità generate dall’indotto per il
turismo, le attività direzionali, le attività agricole e lo sport/tempo libero;
-
il miglioramento della qualità dei sistemi urbani e degli insediamenti perseguito con la realizzazione
di infrastrutture per la mobilità ed aree a verde attrezzato, che siano facilmente fruibili dall’intera
popolazione;
-
la valorizzazione del territorio rurale realizzato attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente
per scopi legati alle attività agricole.
Infine, si sono individuati effetti di natura incerta connessi alla gestione dei rifiuti ed alla produzione di
energia da fonti rinnovabili. Parimenti incerti e necessariamente oggetto di una futura valutazione
specifica in fase di pianificazione attuativa, sono risultati l’efficienza delle reti infrastrutturali (in
particolare la dotazione di nuove infrastrutture connesse alla previsioni legate al ciclo delle acque) e, più
in generale, dei sistemi insediativi ed il grado reale di valorizzazione delle risorse culturali, naturali e
paesaggistiche che potrà essere conseguito.
188
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Misure di mitigazione
La valutazione degli effetti del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana, ha costituito la verifica
dell’adeguata assunzione di norme che siano in grado di rendere sostenibili le previsioni di nuovi
insediamenti e gli interventi di trasformazione urbanistica, nonché delle indicazioni a cui si può fare
riferimento per rendere tali strategie concretamente attuabili.
In particolare, le misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile i
potenziali effetti negativi significativi derivanti dalla valutazione degli effetti, hanno riguardato
l’introduzione di soluzioni che:
-
promuovono una maggiore efficienza delle reti idriche al fine di ridurne le perdite;
-
ricorrono a tecnologie che permettono il risparmio ed il controllo della risorsa idrica;
-
devono costruire reti per la raccolta, il collettamento, il riutilizzo delle acque;
-
adottano tecniche di progettazione mirate al risparmio ed al controllo energetico;
-
incentivano il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili;
-
prevedono un sistema di raccolta differenziata dei rifiuti adeguato alle esigenze dell’utenza e
integrato con il sistema presente di gestione dei rifiuti in ambito urbano;
-
prevedono sistemi barriera contro l’inquinamento atmosferico e rumoroso;
-
devono creare strutture di base per lo sviluppo dell’intermodalità legata al trasporto alternativo
(parcheggi per biciclette adiacenti a mezzi pubblici etc.);
-
adottano criteri di edilizia sostenibile (bioedilizia e bioarchitettura);
promuovono progetti di valorizzazione e promozione delle risorse locali in grado di integrare le
diverse filiere produttive dei contesti locali (artigianato e produzioni locali, promozione prodotti
artigianali, valorizzazione cultura e tradizioni locali, turismo sostenibile etc.).
Misure specifiche di mitigazione/compensazione sono state poi introdotte anche con riferimento ai
potenziali effetti relativi alla possibile realizzazione del campo da golf, dell’area industriale dismessa
Panda-Trada, della realizzazione del casello autostradale e del by-pass Ponte Magra, alla necessità di
ripristino dell’area Chiesaccia presso la Ferrovia Pontremolese, alla necessità di una caratterizzazione
della discarica di Fornoli ed alla verifica dello stato di fatto relativamente alla discarica in località
Terrarossa.
Sistema di monitoraggio
La complessità del RU, infine, ha reso necessario ipotizzare un sistema di indicatori di monitoraggio e
valutazione correlato con il quadro degli obiettivi individuati; gli indicatori sono stati definiti secondo tre
categorie di riferimento: indicatori di realizzazione, indicatori di risultato ed indicatori di impatto:
-
gli indicatori di realizzazione, direttamente legati all’attuazione delle varie linee di attività;
-
gli indicatori di risultato, direttamente legati agli effetti prodotti dall’attuazione delle varie linee di
attività;
-
gli indicatori di impatto, ai sensi della Direttiva sulla VAS, finalizzati a monitorare gli effetti del RU
rispetto agli obiettivi di protezione ambientale assunti come parametri di valutazione.
189
Eliminato: PIUSS
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Allegati
Contenuti minimi della valutazione degli effetti paesaggistici
La documentazione tecnica minima, per la cui redazione ci si potrà avvalere delle analisi paesaggistiche
ed ambientali, con particolare riferimento al Quadro Conoscitivo del PS comunale, deve contenere ed
evidenziare:
A) elaborati di analisi dello stato attuale:
1. Descrizione, anche attraverso estratti cartografici, dei caratteri paesaggistici del contesto
paesaggistico e dell’area di intervento: configurazioni e caratteri geomorfologici; appartenenza a sistemi
naturalistici (biotopi, boschi, ecc.); sistemi insediativi storici (centri storici, edifici storici diffusi), paesaggi
agrari (assetti colturali tipici, sistemi tipologici rurali, ecc.), tessiture territoriali storiche; appartenenza a
sistemi tipologici di forte caratterizzazione locale e sovralocale (uso sistematico della pietra o altri
materiali caratteristici, ambiti a cromatismo prevalente, ecc.); appartenenza a percorsi panoramici o ad
ambiti di percezione da punti o percorsi panoramici; appartenenza ad ambiti a forte valenza simbolica
(in rapporto visivo diretto con luoghi celebrati dalla devozione popolare, dalle guide turistiche, ecc.). La
descrizione sarà corredata anche da documentazione cartografica di inquadramento che ne riporti
sinteticamente le fondamentali rilevazioni paesaggistiche, evidenziando le relazioni funzionali, visive,
simboliche tra gli elementi e i principali caratteri di degrado eventualmente presenti;
2. Indicazione e analisi dei livelli di tutela operanti nel contesto paesaggistico e nell’area di intervento
considerata, rilevabili dal PS comunale, dal PTC della Provincia di Siena e da ogni fonte normativa,
regolamentare e provvedimentale; indicazione della presenza di eventuali beni culturali tutelati ai sensi
del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
3. Rappresentazione fotografica dello stato attuale dell’area d’intervento e del contesto paesaggistico,
ripresi da luoghi di normale accessibilità e da punti e percorsi panoramici, dai quali sia possibile cogliere
con completezza le fisionomie fondamentali del territorio. In particolare, la rappresentazione dei
prospetti e degli skylines dovrà estendersi anche agli edifici contermini, per un’area più o meno estesa,
secondo le principali prospettive visuali da cui l’intervento è visibile quando:
a) la struttura edilizia o il lotto sul quale si interviene è inserito in una cortina edilizia;
b) si tratti di edifici, manufatti o lotti inseriti in uno spazio pubblico (piazze, slarghi, ecc.);
c) si tratti di edifici, manufatti o lotti inseriti in un margine urbano verso il territorio aperto;
d) si tratti di interventi tecnologici a rete e puntuali per il trasporto o la trasformazione dell’energia, e per
le telecomunicazioni.
Nel caso di interventi collocati in punti di particolare visibilità (collina, crinale, lungo corsi d’acqua, ecc.),
andrà particolarmente curata la conoscenza dei colori, dei materiali esistenti e prevalenti dalle zone più
visibili, documentata con fotografie e andranno studiate soluzioni adatte al loro inserimento sia nel
contesto paesaggistico che nell’area di intervento.
Nel caso di interventi su edifici e manufatti esistenti dovrà essere rappresentato lo stato di fatto della
preesistenza e andrà allegata documentazione storica relativa al singolo edificio o manufatto e con
minor dettaglio all’intorno. Nelle soluzioni progettuali andrà curata, in particolare, l’adeguatezza
architettonica (forma, colore, materiali, tecniche costruttive, rapporto volumetrico con la preesistenza),
190
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
del nuovo intervento con l’oggetto edilizio o il manufatto preesistente e con l’intorno basandosi su criteri
di continuità paesaggistica laddove questi contribuiscono a migliorare la qualità complessiva dei luoghi.
B) elaborati di progetto:
Gli elaborati di progetto, per scala di rappresentazione e apparato descrittivo, devono rendere
comprensibile l’adeguatezza dell’inserimento delle nuove opere nel contesto paesaggistico così come
descritto nello stato di fatto e comprendono:
1. inquadramento dell’area e dell’ intervento/i: planimetria generale quotata su base topografica carta
tecnica regionale CTR o ortofoto, nelle scale 1:10.000, 1:5000, 1:2000 o di maggior dettaglio e di
rapporto di scala inferiore, secondo le tipologie di opere, in relazione alla dimensione delle opere,
raffrontabile - o coincidente - con la cartografia descrittiva dello stato di fatto, con individuazione
dell’area
dell’intervento
e
descrizione
delle
opere
da
eseguire
(tipologia,
destinazione,
dimensionamento);
2. area di intervento:
a) planimetria dell’intera area (scala 1:200 o 1:500 in relazione alla sua dimensione) con l’individuazione
delle opere di progetto in sovrapposizione allo stato di fatto, rappresentate con le coloriture
convenzionali (rosso nuova costruzione, giallo demolizione). Sono anche da rappresentarsi le parti
inedificate, per le quali vanno previste soluzioni progettuali che garantiscano continuità paesistica con il
contesto;
b) sezioni dell’intera area in scala 1:200, 1:500 o altre in relazione alla sua dimensione, estesa anche
all’intorno, con rappresentazione delle strutture edilizie esistenti, delle opere previste (edifici e
sistemazioni esterne) e degli assetti vegetazionali e morfologici in scala 1:2000, 1:500, 1:200, con
indicazione di scavi e riporti per i territori ad accentuata acclività, quantificando in una tabella riassuntiva
i relativi valori volumetrici;
3. opere in progetto:
a) piante e sezioni quotate degli interventi di progetto, rappresentati anche per sovrapposizione dello
stato di fatto e di progetto con le coloriture convenzionali, nonché l’indicazione di scavi e riporti, nella
scala prevista dalla disciplina urbanistica ed edilizia locale;
b) prospetti dell’opera prevista, estesa anche al contesto con l’individuazione delle volumetrie esistenti e
delle parti inedificate, rappresentati anche per sovrapposizione dello stato di fatto e di progetto con le
coloriture convenzionali, con indicazione di materiali, colori, tecniche costruttive con eventuali particolari
architettonici;
c) testo di accompagnamento con la motivazione delle scelte progettuali in coerenza con gli obiettivi di
conservazione e/o valorizzazione e/o riqualificazione paesaggistica, in riferimento alle caratteristiche del
paesaggio nel quale si inseriranno le opere previste, alle misure di tutela ed alle indicazioni della
pianificazione paesaggistica ai diversi livelli. Il testo esplicita le ragioni del linguaggio architettonico
adottato, motivandone il riferimento alla tradizione locale ovvero alle esperienze dell’architettura
contemporanea.
Elementi specifici per la valutazione di compatibilità paesaggistica
1. Simulazione dettagliata dello stato dei luoghi a seguito della realizzazione del progetto resa mediante
foto modellazione realistica (rendering computerizzato o manuale), comprendente un adeguato intorno
dell’area di intervento, desunto dal rapporto di intervisibilità esistente, per consentire la valutazione di
191
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
compatibilità e adeguatezza delle soluzioni nei riguardi del contesto paesaggistico. Nel caso di
interventi
di
architettura
contemporanea
(sostituzioni,
nuove
costruzioni,
ampliamenti),
la
documentazione dovrà mostrare, attraverso elaborazioni fotografiche commentate, gli effetti
dell’inserimento nel contesto paesaggistico e nell’area di intervento e l’adeguatezza delle soluzioni,
basandosi su criteri di congruità paesaggistica (forme, rapporti volumetrici, colori, materiali).
2. Previsione degli effetti delle trasformazioni dal punto di vista paesaggistico, dirette e indotte,
reversibili e irreversibili, a breve e medio termine, nell’area di intervento e nel contesto paesaggistico sia
in fase di cantiere che a regime.
3. Fermo restando che dovranno essere preferite le soluzioni progettuali che determinano i minori
problemi di compatibilità paesaggistica, dovranno essere indicate le opere di mitigazione sia visive che
ambientali previste, nonché evidenziati gli effetti negativi che non possano essere evitati o mitigati e
potranno essere proposte le eventuali misure di compensazione (sempre necessarie quando si tratti di
interventi a grande scala o di grande incidenza).
Considerazioni specifiche per le tipologie di intervento a carattere areale e lineare
Interventi e/o opere a carattere areale
Questi interventi e/o opere caratterizzano e modificano vaste parti del territorio. Pertanto, gli elaborati
dovranno curare, in particolare, le analisi relative al contesto paesaggistico ed all’area in cui l’opera e/o
l’intervento si colloca e che modifica e mostrare la coerenza delle soluzioni rispetto ad esso mediante:
1. Planimetria in scala 1:5.000 1:10.000 1:25.000, scelta secondo la morfologia del contesto; con
indicati i punti da cui è visibile l’area di intervento e foto panoramiche e dirette che individuino la zona di
influenza visiva e le relazioni di intervisibilità dell’opera e/o dell’intervento proposto con il contesto
paesaggistico e con l’area di intervento.
2. Rilievo fotografico degli skyline esistenti dai punti di inter-visibilità, come indicati nella planimetria che
evidenzi la morfologia naturale dei luoghi, il margine paesaggistico urbano o naturale a cui l’intervento si
aggiunge o che forma, la struttura periurbana in cui eventualmente l’intervento si inserisce.
1. Cartografia in scala 1:5.000 1:10.000 1:25.000 che evidenzi: le caratteristiche morfologiche del
contesto paesaggistico e dell’area d’intervento: a) la tessitura storica, sia vasta che minuta
esistente: in particolare, il disegno paesaggistico (urbano e/o extraurbano), l’integrità di relazioni,
storiche, visive, simboliche dei sistemi di paesaggio storico esistenti (rurale, urbano, religioso,
produttivo, ecc.), le strutture funzionali essenziali alla vita antropica, naturale e alla produzione
(principali reti di infrastrutturazione); le emergenze significative, sia storiche, che simboliche; b)
l’eventuale struttura periurbana diffusa o aggregazione lineare recente; c) il rapporto che l’opera e/o
l’intervento instaura con le infrastrutture e le reti esistenti naturali e artificiali.
4) Documentazione di progetto e/o fotografica delle soluzioni adottate per interventi analoghi nelle
stesse zone, o in altri casi significativi realizzati in aree morfologiche o d’uso del suolo simili.
5) Simulazione dettagliata delle modifiche proposte, soprattutto attraverso lo strumento del rendering
fotografico.
La proposta progettuale dovrà motivare le scelte localizzative e dimensionali in relazione alle alternative
praticabili.
192
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Interventi e/o opere a carattere lineare o a rete (opere ed infrastrutture stradali e ferroviarie, reti
infrastrutturali, tralicci e ripetitori per la telecomunicazione, interventi di sistemazione idrogeologica,
sistemi di irrigazione agricola, interventi di urbanizzazione primaria).
Questi interventi e/o opere caratterizzano e modificano vaste parti di territorio. Pertanto, gli elaborati
dovranno curare, in particolare, le analisi relative al contesto paesaggistico in cui si collocano e che
modificano e mostrare coerenza delle soluzioni rispetto ad esso. Relativamente alle opere ed
infrastrutture stradali, ferroviarie, alle reti infrastrutturali ed alle opere quali tralicci e ripetitori per la
telecomunicazione, la documentazione di progetto dovrà prevedere anche le attività di ripristino e o
dismissione ove necessario a fine esercizio, che saranno a carico del proponente. In particolare per gli
interventi infrastrutturali lineari in rilevato, che formino barriera artificiale su territorio aperto, agricolo,
montano, ecc. e su territorio periurbano, andranno rilevate e controllate progettualmente le condizioni di
intervisibilità, in quanto tali opere vanno a costituire nuovo margine paesaggistico.
Gli elaborati dovranno curare, in particolare:
1. Carta/e in scala 1:5000, 1:10.000 e 1:25.000, scelta/e secondo la morfologia dei luoghi che individui
l’area di intervento di influenza visiva del tracciato proposto (contesto paesaggistico e area di
intervento) e le condizioni di visibilità, con indicati i punti da cui è visibile l’area di intervento, con foto
panoramiche e ravvicinate.
2. Carta/e in scala 1:5000, 1:10.000 e 1:25.000 che evidenzi: a) le caratteristiche morfologiche dei
luoghi (contesto paesaggistico del tracciato); b) la tessitura storica esistente: in particolare, il disegno
paesaggistico (in area urbana, periurbana, extraurbana), l’integrità di sistemi di paesaggio storico e
recente (rurali, urbani, ecc.) e i resti significativi.
c) Il rapporto con le infrastrutture e le reti esistenti naturali e artificiali (idrografia, reti ecologiche,
elettrodotti, ecc...).
3. Carta in scala 1:2.000, 1:5:000 che rilevi nel dettaglio, per il contesto e l’area di intervento, la
presenza degli elementi costitutivi di tale tessitura, per comprenderne la contiguità fisica, o le relazioni
visive e simboliche, (per esempio: viale alberato, giardino, rustici, filari e canali in territorio agricolo,
fonti, alberi isolati, bosco, apertura visiva, ecc.).
4. Simulazioni del tracciato proposto nel suo insieme attraverso lo strumento del rendering, sia nel
contesto paesaggistico che nell’area di intervento, evidenziando le soluzioni di disegno, di materiali, di
colori.
Gli interventi su tratte di infrastrutture lineari esistenti devono tener conto delle caratteristiche formali e
dei materiali utilizzati nelle parti già costruite, sia nelle parti contigue che nell’insieme del tracciato
(muretti, scarpate, muri di contenimento, arredi vegetali, ecc.) e privilegiare comunque la manutenzione
e l’adattamento degli elementi costitutivi esistenti sulla sostituzione, pur nel rispetto delle esigenze di
funzionalità e sicurezza. Pertanto, occorre che vengano documentate, con foto e con eventuali
documenti storici, le soluzioni adottate nel resto del tracciato e i documenti progettuali dovranno
mostrare le scelte di continuità paesistica, comprese, in particolare, le soluzioni di continuità con le parti
contermini (forme, materiali, colori, ecc.), laddove queste contribuiscano a migliorare la qualità
dell’opera e l’inserimento nel contesto paesaggistico.
Nel caso di interventi a rete per la documentazione richiesta si fa riferimento ai precedenti punti 1 e 2
descritti per la categoria degli interventi lineari. In particolare per alcune opere rientranti nella categoria
a rete (ad esempio elettrodotti) di nuova formazione o su rete esistente, il progetto deve rispettare i
caratteri paesaggistici del contesto, in particolare attraverso:
193
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
1. Carta in scala 1:5000, 1:10.000, 1:25.000, scelta secondo la morfologia del contesto che evidenzi: a)
il rilievo delle infrastrutture già esistenti, specificandone le caratteristiche attraverso foto dei tipi di
elementi verticali; b) la proposta progettuale e l’individuazione, con riferimento al contesto, della zona di
influenza visiva; c) foto panoramiche
2. Carta in scala 1:5000, 1:10.000, 1:25.000 scelta secondo la morfologia del contesto che evidenzi: a)
le caratteristiche morfologiche dei luoghi e dei principali usi del suolo; b) la tessitura storica, sia vasta
che minuta esistente: in particolare il disegno paesaggistico (urbano e/o extraurbano), gli skyline
esistenti, i punti panoramici, emergenti e caratterizzanti, i beni storici puntuali e i sistemi eventualmente
collegati, i luoghi simbolici, i luoghi di interesse naturalistico. c) II rapporto con le infrastrutture e le reti
esistenti naturali e artificiali (idrografia, reti ecologiche, ecc.).
Per gli interventi a livello del terreno o in trincea, quali quelli relativi ai sistemi di irrigazione agricola
ovverosia di sistemazione idrogeologica, la documentazione di progetto deve riferirsi agli elaborati
progettuali descritti ai precedenti punti 1-2-3 definiti per la categoria lineare.
194
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Indicazioni sui contenuti della relazione tecnica energetico-ambientale
A partire da quanto previsto dalla normativa di settore vigente, la relazione dovrà contenere gli elementi
descrittivi idonei a consentire la piena comprensione dell’intervento. Il progettista dovrà utilizzare i
riferimenti contenuti nelle schede seguenti, allegando i documenti indicati ed integrando con qualsiasi
documentazione tecnica aggiuntiva riterrà opportuna. La relazione dovrà essere timbrata e firmata dal
professionista e dal richiedente.
Gli allegati obbligatori per tutti i requisiti sono costituiti da:
-
2 copie cartacce ed in formato elettronico, con specifiche indicazioni alle tematiche inerenti i singoli
requisiti richiesti;
-
2 copie di ogni ulteriore documento aggiuntivo.
Isolamento termico dell’involucro edilizio
-
indicare in maniera precisa se il rispetto della prestazione richiesta avviene sull’intera
superficie prevista o in parti di essa;
-
indicare quale livello prestazionale si ritiene di aver raggiunto;
-
allegare due copie della relazione di calcolo relativa alla vigente normativa sul
risparmio energetico degli edifici;
-
indicare in maniera precisa sugli elaborati grafici i riferimenti atti a permettere la piena
comprensione della collocazione spaziale delle diverse componenti legate al
soddisfacimento del requisito;
-
allegare copia dei certificati redatti da parte di soggetti riconosciuti o copia di
asseverazione del professionista di utilizzo delle tecniche e delle modalità di calcolo
riportati nella normativa di settore.
Sistemi solari passivi
-
indicare in maniera precisa se il rispetto della prestazione richiesta avviene sull’intera
superficie prevista o in parti di essa;
-
indicare quale livello prestazionale si ritiene di aver raggiunto;
-
allegare due copie della relazione di calcolo relativa alla vigente normativa sul
risparmio energetico degli edifici;
-
indicare in maniera precisa sugli elaborati grafici i riferimenti atti a permettere la piena
comprensione della collocazione spaziale delle diverse componenti legate al
soddisfacimento del requisito (sistemi di captazione dell’energia solare, tipologie delle
superfici trasparenti, sistemi di ombreggiamento, ecc…);
-
allegare copia di asseverazione del professionista di utilizzo delle tecniche e delle
modalità di calcolo riportati nella normativa di settore.
195
Valutazione Integrata del RU del Comune di Villafranca in Lunigiana con gli elementi del Rapporto ambientale della VAS
Scelta di tipologie di impianto di riscaldamento e sistemi di regolazione ad elevata
efficienza
-
indicare in maniera precisa se il rispetto della prestazione richiesta avviene sull’intera
superficie prevista o in parti di essa;
-
allegare due copie della relazione di calcolo relativa alla vigente normativa sul
risparmio energetico degli edifici;
-
allegare progetto dell’impianto con dimensionamento dei terminali;
-
allegare copia dei certificati redatti da parte di soggetti riconosciuti o scheda tecnica
del generatore indicanti i livelli di efficienza ed i livelli di emissione.
Utilizzo di pannelli solari per la produzione di acqua calda
-
indicare in maniera precisa se il rispetto della prestazione richiesta avviene sull’intera
superficie prevista o in parti di essa;
-
allegare lo schema funzionale e la relazione di calcolo che riporti tutti i parametri utili
alla verifica del dimensionamento, indicando anche il metodo utilizzato per la
determinazione del fabbisogno di acqua calda sanitaria;
-
allegare valutazione degli effetti paesaggistici dell’intervento secondo quanto previsto
al paragrafo 2.2.1.2 della presente relazione.
Utilizzo di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica
-
indicare in maniera precisa se il rispetto della prestazione richiesta avviene sull’intera
superficie prevista o in parti di essa;
-
allegare lo schema funzionale e la relazione di calcolo che riporti tutti i parametri utili
alla verifica del dimensionamento, indicando anche il metodo utilizzato per la
determinazione del fabbisogno di energia elettrica;
-
allegare valutazione degli effetti paesaggistici dell’intervento secondo quanto previsto
al paragrafo 2.2.1.2 della presente relazione.
Utilizzo di impianti a biomassa per il riscaldamento domestico
-
indicare in maniera precisa se il rispetto della prestazione richiesta avviene sull’intera
superficie prevista o in parti di essa;
-
allegare lo schema funzionale e la relazione di calcolo che riporti tutti i parametri utili
alla verifica del dimensionamento, indicando anche il metodo utilizzato per la
determinazione del fabbisogno di riscaldamento domestico.
196
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Rapporto ambientale VAS RU Villafranca 10 dicembre 2009