San Bonaventura gio rni Cadoneghe 22 febbraio 2015 Parrocchia 049 700663 - Suore del Sacro Cuore 049 700766 don Egidio 348 3939532 - don Silvano 329 2192837 sito www.sanbonaventura.it - mail [email protected] I NOSTRI 21 FRATELLI COPTI ASSASSINATI: UNA QUARESIMA CON IL NOME DI GESÙ SULLE LABBRA E LA SPERANZA DEL BATTESIMO NEL CUORE... Un occidentale non esperto non avrebbe potuto accorgersene. Ma Antonios Aziz Mina, vescovo copto di Giza, cittadina egiziana, nel guardare il video dell’esecuzione dei ventuno lavoratori cristiani copti uccisi dall’Is ha osservato le labbra dei condannati negli ultimi istanti, e dal labiale ha letto che invocavano il nome di Gesù Cristo. Forse, nell’incendio che si va allargando sulla Libia, e nell’angoscia che da quel Paese riverbera sul Mediterraneo e l’Europa, a qualcuno potrà apparire una notizia minore. Le “vere” notizie non sono forse i bombardamenti, le città conquistate e perdute, le cupe minacce lanciate dall’Is? E quel labiale invece, solo poche parole afone, subito travolte nel torrente di sangue che sale dal povero corpo di un uomo trucidato... Eppure a volte proprio nelle parole dette piano sta qualcosa di molto grande. Non sarebbe stato umanamente più comprensibile, in quell’ultimo istante, supplicare pietà, o maledire gli assassini? Per noi europei, nati in una Chiesa non fisicamente minacciata, è ragione quasi di uno sbalordimento quell’estremo invocare Cristo, nell’ultimo istante. Noi, che, quanto alla morte, ci preoccupiamo che sia “dignitosa” e “dolce”, e magari convocata quando noi riteniamo che sia l’ora. Questa morte dei ventuno giovani copti, non “dignitosa” e atroce, ci colpisce per la statura che assumono le vittime, morendo nell’atto di domandare Cristo. Statura: anche questo particolare era stato previsto dall’attento regista dell’Is, nel girare quel video sulla riva del mare. Mentre carnefici e vittime camminano verso il luogo dell’esecuzione infatti è evidente come i boia siano stati scelti fra uomini molto alti, e come bassi, accanto a loro, appaiano i prigionieri. Quasi a evocare tacitamente l’idea che i terroristi siano “grandi”, e le vittime solo “piccoli” uomini; dentro a un mondo sconvolto, giacché non è il nostro Mediterraneo solare, quella spiaggia livida su cui si frangono onde arrossate dal sangue. Ogni dettaglio, quindi, era stato previsto dagli assassini per evocare un mondo “altro”, in cui dominano i boia intabarrati di nero, a cancellarne perfino le umane sembianze. Ma quell’ultimo labiale non lo avevano previsto, e non sono riusciti a censurarlo. Ostinato come il “no” di Asia Bibi all’abiura, fermo come il “no” di Meriam Ibrahim, in Sudan, quando era in prigione, in catene, con un figlio in grembo, e la prospettiva della impiccagione davanti a sé. Noi cristiani del mondo finora in pace fatichiamo a capire. Ci paiono giganti quelli che muoiono, come ha detto il Papa dei ventuno copti, da martiri. Eppure se guardiamo le facce di quegli stessi prigionieri nel giorno della cattura, in fila, i tratti mediterranei che li fanno non così diversi da molti ragazzi nel nostro Sud, ci paiono uomini come noi, con gli occhi sbarrati di paura. E allora che cosa determina, nell’ultima ora, quella irriducibile fedeltà a Cristo? Una grazia, forse, e insieme il riconoscere, con assoluta evidenza, nell’ultimo istante, il nome in cui, perfino nella morte, nulla è perduto: famiglia, figli, madri e padri e amori, non annientati ma ritrovati e salvati. Pronunciano davanti alla morte quel nome come un irriducibile “no” al nulla, in cui i boia credono di averli cancellati. Marina Corradi, Avvenire del 18 febbraio 2015 preghiamo in famiglia questa settimana... a pranzo: Signore, grazie per il cibo e il bene che ci doni. Questi 40 giorni ci avvicinino a te, che sei bontà e amore! a cena: Signore, questo cibo ci aiuti a capire che non viviamo solo di pane, ma di tutto il bene che c’è nel tuo e nel nostro cuore. A te il grazie e la lode! per riscoprire il nostro Battesimo Mercoledì 25 ore 21 nel salone del centro parrocchiale: “Buttiamo acqua sul fuoco”: serata di ascolto della Parola di Dio, condividendola in piccoli gruppi. per un sorriso quaresimale MISSIONE GIOVANI Venerdì, alle 21 nel nostro salone, i seminaristi e gli educatori del Seminario Maggiore incontreranno per la prima volta i consigli pastorali, gli animatori, i capi scout delle tre parrocchie sorelle, in vista della Missione giovani che animeranno a settembre. Li accompagniamo con affetto e preghiera! FAMIGLIE AL CENTRO: LA FORZA DELLE RETI E’ un progetto cofinanziato dalla Regione Veneto e dai Comuni di Abano Terme, Cervarese S. Croce, Mestrino, Rovolon, Rubano, Saccolongo, Selvazzano, Teolo, Torreglia e Veggiano, che prevede la “gemmazione” del modello anche in altri territori della provincia. Il Comune di Cadoneghe ha accolto la proposta con entusiasmo. Lo scopo è di coinvolgere le famiglie in un processo di solidarietà, promuovendo lo sviluppo di gruppi di famiglie solidali, chiamate “reti”, che si occupano di sostenere i bambini e le famiglie in situazioni di temporanea vulnerabilità. Siamo invitati alla presentazione del progetto martedì 24 ore 20.45 presso la sala consiliare del Comune. Il relatore sarà il dott. Pasquale Borsellino, psicologo, psicoterapeuta, direttore dell’Unità operativa materno infantile, età evolutiva e famiglia - Servizio Consultorio familiare ULSS 8. AIUTIAMO I BAMBINI BIELORUSSI Sabato 28 febbraio e domenica 1 marzo, all’uscita dalla chiesa, potremo aiutare l’associazione “Goccia dopo goccia”, che sostiene il soggiorno dei bambini bielorussi in Italia. UN GESTO DI CARITA’ Sabato 14 e domenica 15 marzo, a tutte le celebrazioni, porteremo all’offertorio i generi alimentari per le famiglie bisognose. S ET TIM AN A L IT U RG I CA lunedì non ci sarà l’eucaristia delle 8.30 LUNEDI 23 FEBBRAIO 19: Giulian Amedeo; Graziamaria MARTEDI 24 FEBBRAIO 8.30; 19: Gioacchini Armanda MERCOLEDI 25 FEBBRAIO 8.30; 19: Parpajola Giuseppe, Carraro Elisa, Sanco Fabrizio; Armando; Visentini Giacomo e Antonietta GIOVEDI 26 FEBBRAIO 8.30; 17.30: adorazione dalle suore 19: VENERDI 27 FEBBRAIO 8.30; 17.45: Via Crucis dalle suore 19: Nina, Bruno SABATO 28 FEBBRAIO 8.30; 18.30 festiva (Angelo, Raffaele, Paolo, def.i Caliendo e Miotti; Alessandro e Bruna; Luigi e def.i Turato) DOMENICA 1 MARZO II DI QUARESIMA B Gn 22,1-2.9a.10-13.15-18; Sal 115 (116); Rm 8,31b-34; Mc 9,2-10 Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi! 8 (Libero, Adele, Virgilio, Mariangela, Elena; Masiero Luigi) - 10 18 (Peron Giovanni e Tonin Carmela). Alle 10 sono invitati ragazzi e genitori del gruppo del Vangelo di quarta; poi si fermeranno per un incontro in centro parrocchiale, fino alle 12.30. 20 ANNI DI “FRATERNITA’ MISSIONARIA” Saranno ricordati con il musical rock “Il Risorto”, presentato dai giovani dell’unità pastorale di Bassanello, Guizza e Santa Teresa, domenica 1 marzo al Palasport “Olof Palme” alle ore 17, con ingresso libero. Siamo vicini ai soci e ai responsabili con affetto e gratitudine San Bonaventura Cadoneghe QUARESIMA 2015 “Cristiano, diventa ciò che sei!” Ireneo di Lione proposte di animazione della Quaresima 2015 per riscoprire il dono del Battesimo Per la Quaresima di quest’anno abbiamo pensato ad un percorso che ci aiuti a riscoprire e gustare il nostro Battesimo, perché lo sentiamo ancora inesplorato e ci affascina vederlo come immersione continua ed attuale nel mistero della Pasqua di Gesù, che è vita e ci aiuta a vivere. Percorriamo insieme con gioia le tre grandi strade che ci aiutano ad essere discepoli! il consiglio pastorale parrocchiale LA LITURGIA ⇒⇒ Con l’eucaristia domenicale: ogni domenica vivremo un gesto che ci aiuterà a riscoprire il nostro Battesimo. ⇒⇒ Con alcune proposte di preghiera feriale, curate dalle nostre suore, nella loro cappellina: - l’eucaristia, alle 8.30 (nella cappellina della chiesa) e alle 19; - il vespro alle 18.40; - l’adorazione al giovedì alle 17.30; - la Via Crucis al venerdì alle 17.45; ⇒⇒ con il suggerimento sul “7Giorni” delle preghiere per i pasti. LA CARITÀ ⇒⇒ con la cassettina “Quaresima di fraternità” del Centro missionario diocesano, che verrà distribuita nella prima domenica di Quaresima e ai ragazzi della catechesi, da riportare il Giovedì Santo o la Domenica di Risurrezione; ⇒⇒ con la colletta alimentare portando all’offertorio generi alimentari non deperibili nella quarta domenica di Quaresima, il 15 marzo. L’ANNUNCIO ⇒⇒ con un incontro comunitario settimanale sul sacramento del Battesimo per adulti e giovani; per formarci insieme in unità, nel periodo quaresimale non ci sarà il gruppo biblico del martedì e il gruppo di preghiera del mercoledì. PER RISCOPRIRE IL NOSTRO BATTESIMO un percorso di fraternità e di crescita per giovani e adulti Mercoledì 25 febbraio ore 21 in centro parrocchiale: “Buttiamo acqua sul fuoco”: centro di ascolto della Parola di Dio, condividendola in piccoli gruppi. Mercoledì 4 marzo ore 21 in centro parrocchiale: “Battesimo: acqua passata?”: con don Fabio Frigo, docente di “Teologia dei sacramenti” nella facoltà teologica. Mercoledì 11 marzo ore 21 in centro parrocchiale: “Portiamo acqua al mare”: meditazione artistica-spirituale, guidata da don Sergio de Marchi, docente di “Cristologia” nella facoltà teologica. Giovedì 19 marzo ore 21 in centro parrocchiale: “Aria bassa senz’acqua non passa”: come “stare al mondo” da battezzati? Dialogo familiare con Sabrina Doni, sposa, mamma, sindaco. Domenica 22 marzo ore 15.30 in piazza Duomo a Padova: pellegrinaggio e visita guidata alla Basilica Cattedrale e al suo Battistero, insieme ai cresimandi e ai loro genitori. Verrà data comunicazione su come aderire. Martedì 24 marzo ore 21 a Vigodarzere: “Hanno versato il loro sangue come acqua” (Sal 79,3): Via Crucis vicariale nella memoria dei cristiani perseguitati e uccisi. Venerdì 27 marzo ore 21 nella nostra chiesa: “Ti sarà dato il pane, avrai l’acqua assicurata” (Is 33,16): un’ora di adorazione silenziosa per le tre parrocchie sorelle del Comune, con i preti disponibili per le confessioni, concludendo alle ore 22 con la Compieta. “Qualche volta, mentre celebro in cattedrale o in una parrocchia, mi attraversa un pensiero che mi aiuta a vivere ciò che sto compiendo, ma anche che mi inquieta. Mi dico: quanti partecipano a questa celebrazione non sono semplicemente un gruppo di persone che appartengono “in qualche modo” alla nostra Chiesa o a questa parrocchia, ma sono - siamo un “popolo di battezzati”. Noi che qui ascoltiamo la Parola e facciamo memoria di Cristo morto e risorto - uomini e donne, fanciulli, giovani, adulti, anziani - portiamo impresso nel nostro essere, nella nostra esistenza, nelle nostre giornate, qualcosa che non proviene totalmente da noi stessi. Noi non siamo cristiani perché abbiamo semplicemente deciso di esserlo: noi siamo stati fatti cristiani. Siamo stati e siamo destinatari di un dono che precede e supera ogni nostra, pur necessaria, decisione. In effetti siamo dei battezzati: nel senso che abbiamo ricevuto il Battesimo, non ci siamo battezzati da noi stessi. Umanamente è difficile diventare adulti ignorando o rimuovendo la propria origine e la propria identità. Allo stesso modo, non si può diventare adulti nella fede avendo lasciato scomparire dal proprio orizzonte il Battesimo, che “è il fondamento di tutta la vita cristiana, il vestibolo d’ingresso alla vita nello Spirito” (Catechismo della Chiesa cattolica, 1213). Credo di aver letto che il cardinale Carlo Maria Martini, alla domanda su quale fosse stato il giorno più bello della sua vita, abbia risposto: “Quello del mio Battesimo”. Qualcuno potrebbe obiettare: ma se non poteva ricordare niente di quel giorno! Evidentemente quella risposta era l’effetto non tanto di sensazioni vissute e impresse nella memoria, quanto piuttosto di riflessioni prolungate e di convinzioni meditate su ciò che il Battesimo rappresentava nella sua vita. Ma chi di noi potrebbe dare la stessa risposta con verità?” Gianfranco Agostino Gardin, vescovo di Treviso, Lettera pastorale “Se tu conoscessi il dono di Dio”, 2013