22 PROVINCIA DI ORISTANO - PLANARGIA L’UNIONE SARDA martedì 5 febbraio 2008 Santu Lussurgiu. Applausi per Rita Piras, l’unica amazzone protagonista alla giostra Bosa. Nel centro storico Sa Carrela ’e nanti, brividi in pista Carrasegare, oggi è il gran giorno Domenica grandi acrobazie dei 73 cavalieri. E oggi si replica di S’Attittidu e Giolzi Ieri è caduto un cavaliere durante la corsa di su lunisi de sa pudda. Trasportato all’ospedale, le sue condizioni non sono gravi. Non delude le aspettative la prima de Sa Carrela ’e nanti 2008. I settantré cavalieri ai nastri di partenza hanno regalato emozioni sui loro destrieri nella sfrenata corsa lussurgese. Pubblico delle grandi occasioni, circa quattromila spettatori arrivati da tutta la Sardegna, dalla penisola e anche dall’estero per godere lo spettacolo genuino del carnevale del paese montiferrino. Belle le spericolate pariglie, a due e anche a tre, autorizzate all’ultimo momento. Apprezzata e applaudita in particolare la sedicenne amazzone Rita Piras, che ha esibito sicurezza e padronanza nonostante la giovane età. Poi nota positiva per la sicurezza, visto che non si è registrato alcun incidente. Una giornata, quella di domenica, nel segno della responsabilità, buon senso, collaborazione tra servizio d’ordine e spettatori, per seguire l’appello lanciato dagli organizzatori del circolo ippico, Comune e le organizzazioni di volontariato. LE DISCESE. I baldi cavalieri lussurgesi come i loro antenati hanno lanciato i cavalli al galoppo lungo i quasi quattrocento metri dell’angusta Biadorru, teatro naturale della corsa equestre. Audacia, destrezza, prudenza e un pizzico di goliardia sono stati anche quest’anno, come sempre, gli ingredienti necessari de Sa Carrela ’e nanti che hanno reso lo spettacolo unico nel suo genere in Sardegna. Dove si è espressa in tutta la sua esuberanza e goliardia la passione per il cavallo, radicata da secoli nel paese montiferrino. Angius, poeti e scrittori locali hanno decantato nei secoli la corsa, mettendo in evidenza ora la sregolatezza, ora la suggestione che crea negli spettatori, ma la prima de Sa Carrela ’e nanti è stata quest’anno un unicum tra la forza emozionante che sprigionano cavalli e cavalieri e l’ebbrezza del pericolo che il pubblico vuole provare. È iniziato dunque il triduo del carnevale lussurgese con il suo strascico di bagordi, ospitalità nelle cantine e nelle carrelas, con profumi di zeppole e di vini. GLI APPUNTAMENTI. Ieri intanto si è festeggiato su Lunisi de sa pudda, in cui i cavalieri si sono cimentati nella corsa per abbattere la gallina posticcia. L’unico incidente si è verificato proprio ieri quando un cavaliere trentenne è caduto e trasportato al San Martino. Per fortuna però le sue condizioni non sono preoccupanti Ma la grande festa di Santu Lussurgiu non è terminata. Oggi alle 15,30 si replica con Sa Carrela ’e nanti in cui sempre i settantatré cavalieri si cimenteranno in una grande prova di abilità, l’ultima per il carnevale di quest’anno. JOSEPH PINTUS SGUILCIERS Stasera sfilate di carri e maschere Una corsa a Sa Carrela ’e nanti Dopo il successo della sfilata di domenica sera, oggi a Ghilarza sfileranno ancora i carri allegorici, percorrendo questa volta la zona alta del paese. La partenza è fissata alle 15 da piazza parrocchia, mentre l’arrivo è previsto al Drive in, in via Gennargentu. Ultimi scorci del carnevale anche ad Abbasanta. A partire dalle 15, in piazza ex mercato civico, un suonatore animerà tutta la serata. La Pro loco offrirà inoltre carne arrosto e salsicce. A conclusione grande spettacolo con i fuochi d’artificio. (a. o.) [J. P.] Marmilla e Sarcidano. A Mogoro sabato sera va in scena “Saporis antigus” Favate e balli in piazza sino a domenica notte Sapori locali ed antiche zuppe nei portali dei centri storici. Ed ancora cavalli al galoppo, pentolacce ed anziani in festa. Il prossimo fine settimana sarà ancora denso di appuntamenti fra maschere e coriandoli in Marmilla e Sarcidano. Quest’anno Mogoro ha scommesso sulla gastronomia del passato. Si intitola “Saporis antigus” la manifestazione organizzata dall’Amministrazione e dalle associazioni Mogoro Danza, Scout Agesci, oratorio San Bernardino e motoclub Su Nuraxi. Sabato dalle 16 i Merdules Betzos de Otzana nel centro. Nel portale di tzia Olga zuppa calda di fave, in quello di tzia Segun- da fagioli e assaggio di vini. Zuppa di ceci per la terza tappa nella cantina di Luigino Brigas in vico Denti Paderi. Infine in piazza Giovanni XXIII festa finale con zeppole e vino per tutti. A Masullas sabato in piazza Oristano la Pro loco propone una favata, con ceci per i fabici. Ed ancora la corsa dei cavallini di canna per i bambini, la pentolaccia ed animazione del gruppo “Il Girasole”. Due giorni di allegria anche a Genoni: sabato dalle 21 al centro sociale serata danzante in maschera organizzata da un gruppo di giovani col patrocinio del Comune, che ha sostenuto anche la corsa equestre in programma domenica proposta dall’as- sociazione ippica Genonese. Dalle 15 una mini sartiglia tutta locale con i cavalieri che cercheranno di infilzare delle stelle con su stoccu, poi frittelle per tutti nella piazza delle scuole elementari. Sempre sabato ma a Senis alle 16,30 musica con la Dual Band, mentre domenica sfilata di maschere locali e pentolaccia, tutte e due offerti dal Comune. Ancora sabato ma a Pau sempre l’amministrazione ha organizzato dalle 15 una pentolaccia in piazza e frittelle preparate dalle signore del paese. Infine domenica a Morgongiori pranzo sociale offerto dal Comune. ANTONIO PINTORI Più forte del cattivo tem- carnevale che va a moripo che da due giorni im- re ha bisogno di essere perversa su Bosa e la sostenuto per vivere anPlanargia il carnevale cora fino in fondo. vive oggi il suo culmine Il centro della città con mascherate tradi- viene invaso da centinazionali di S’Attittidu alla ia di maschere vestite di mattina e di Giolzi alla nero ed inondato da grisera. Nei giorni scorsi la da e falsi lamenti in un festa è esplosa nelle vie crescendo senza fine. Fidel centro storico con la no a quando, alle prime sagra delle cantine che ore della sera, stanchi sabato notte, fino alle ma non domi, i protagoprime luci dell’alba, ha nisti mascherati della feportato centinaia di per- sta indossano gli abiti sone in via del Carmine bianchi per la caccia a e nel corso Vittorio Ema- Giolzi, il Carnevale da nuele. Il carnevale di Bo- bruciare, la malattia del sa vive di quetempo guarita sto spirito tradai bianchi sgressivo che spiriti della si manifesta quotidianità. nella grande e Carnevale dalstraordinaria le atmosfere partecipaziopeculiari e dai ne popolare ritmi frenetici ad un teatro e trasgressivi di piazza dove che richiama si recita a sogcentinaia di getto. Canzoni visitatori: alsatiriche, poberghi pieni e che quest’an- Maschere a Bosa ristoranti dono, allegorie, ve oggi domiprese in giro più o meno na il menu turistico. bonarie. Un rituale preCerto, il fatto che la feparatorio al culmine del- sta sia capitata quel’evento che si celebra st’anno “bassa” vicina a oggi come un suono di quelle di Capodanno, ha tamburi coinvolgente in influito sull’organizzaun ritmo ossessivo, il zione, ma Carrasegare è carnevale a Bosa sale di anche questo: improvviintensità fino a raggiun- sazione, attimo da cogere oggi l’apice della gliere, festa da fare con trasgressione, vestita poco, a volte semplicedei contrasti del bianco mente, rivoltando la e del nero. giacca e colorandosi il Alla mattina, è di sce- viso con un tappo di suna il nero, il colore del ghero abbruciacchiato. lutto vestito dalle ma- Poco basta per la città schere che piangono un festaiola distesa sulle riosceno pupazzo, simbo- ve del Temo: luogo che lo del carnevale, per il nella storia ha conosciuquale si chiede alle don- to il dolore e che mune un goccio di latte, tuandone i temi fa un unu ticchirigheddu, che Carnevale unico e strapossa rinfrancarlo nei ordinario. suoi estremi aneliti. Il ANTONIO NAITANA CULTURA E SPETTACOLI Dyaphrama. Incontro sulle tecniche di foto sub Palazzo Arcais Un reporter subacqueo racconta i mari dell’Isola In mostra ceramiche artistiche La Sardegna vista attra- ne delle immagini, fra le verso gli obiettivi di un fo- quali quelle che sono valse tografo subacqueo. Il cir- all’autore l’aggiudicazione colo culturale fotografico del titolo di campione sarDyaphrama questa volta do due anni fa, ha posto al ha voluto spostare l’atten- giornalista-fotografo una zione degli appassionati e serie di domande sulle didei propri soci dalla terra versità fra la fotografia teral mare. Per questo ha or- restre e quella subacquea: ganizzato un incontro con «Le principali differenze, Roberto Ripa, di professio- sotto il profilo tecnico rine giornalista, fotografo guardano la rifrazione delsubacqueo per hobby e la luce del sole, che sott’acqualcosa in più. Una pas- qua viene assorbita dal sione intensa, che il gior- muro d’acqua che, man nalista dell’Unione Sarda mano che si scende in proalimenta in ogni momento fondità filtra e separa i colibero da impegni profes- lori che compongono lo sionali, e che qualche vol- spettro luminoso. Di conta è riuscito a fondere in- seguenza, se si fotografa sieme per dare vita a coin- senza l’ausilio di una fonvolgenti reporte d’illuminatage sulle pagizione artificiaL’INCONTRO ne del giornale, le foto posle su cui sono assumere Durante scrive. Ma non la proiezione dominanti solo. Ripa parsempre più tecipa con im- dei suoi lavori tendenti al blu. pegno e soddiMa tutto torna Roberto Ripa normale con sfazione anche alle gare di founo o, meglio ha spiegato tografia subacancora, due quea organiz- come si lavora flash subaczate dalla Fip- in immersione quei». Ma le sas, massimo domande dei organo sportifotografi ’terrevo nazionale del settore stri’ si spingono più in là. I acquatico. All’incontro che più curiosi si soffermano si è tenuto nella sede del- sul lato tecnico e sulle atl’associazione in via dei trezzature utilizzate: «Si Muratori, ha partecipato può andare su semplici un pubblico numeroso, custodie per compatte diche ha seguito con atten- gitali - spiega - oppure su zione la proiezione degli qualcosa di molto più sofiscatti realizzati rigorosa- sticato. Io personalmente mente nei fondali della utilizzo una Nikon analoSardegna : «Sono convin- gica con scafandro Igloo e to - dice l’autore- che la uso prevalentemente pelnostra regione goda degli licola invertibile. Oggi peincanti del mare più inte- rò, per seguire la tendenza ressante del mondo, ricco del resto del mondo, le gadi varietà e specie difficil- re ufficiali vengono fatte mente riscontrabili con con l’utilizzo della tecnoloquesta abbondanza in al- gia digitale e quindi le imtre zone». Il pubblico pre- magini vengono visualizsente, dopo avere seguito zate su monitor». con attenzione la proiezioSANDRO CAMBA Le anfore della tradizione ceramica oristanese accanto agli specchi incorniciati con pezzi d’arte. Le eleganti creazioni delle abili mani degli artigiani dell’oristanese sono stati un irresistibile richiamo per i numerosi visitatori di Mediterranea. Nell’ambito dell’iniziativa, organizzata dalla Camera di Commercio in collaborazione con diversi enti e associazioni, la vetrina di palazzo Arcais ha messo in mostra preziosi oggetti di ceramica che testimoniano questa grande tradizione. In esposizione pezzi da collezione, piccole sculture che rappresentano animali, ma anche lampade con basamenti di terra cotta elegantemente lavorata. E ancora le anfore decorate, le cornici e i servizi da caffé e di piatti. Non mancavano nemmeno gli oggetti più “commerciali”, i classici che possono diventare un prezioso souvenir (e che hanno prezzi accessibili a tutte le tasche) come i porta- incensi, le piccole anfore o le ciotole. Due giorni fa, i maestri artigiani hanno anche organizzato un laboratorio per dimostrare praticamente la tecnica raku, un sistema molto particolare per decorare la terra cotta. Oggi, invece, dalle 10.30 alle 12.30, è previsto il laboratorio di ceramica per mostrare l’uso del tornio. Lo strumento con cui è possibile plasmare la terra cruda e creare manufatti di vario tipo. «Non sarà possibile cuocere gli oggetti creati, ma il pubblico li potrà portare via come segno significativo di un’antichissima arte», fanno sapere gli organizzatori. (v. p.) SESPOSIZIONES La Sartiglia vista dai bambini Difficile tirare dritti davanti a quei piccoli capolavori. I cavalli, su Componidori e tutta la Sartiglia visti attraverso gli occhi dei bambini sono riusciti a catturare l’attenzione di genitori e maestri, ma anche di tanti curiosi. La mostra organizzata da L’Unione Sarda in collaborazione con le scuole elementari di via Bellini e di Sa Rodia, con le scuole dell’infanzia di via Lanusei e viale Diaz, sta riscontrando molti favori. La sala di palazzo Arcais è sempre affollata di visitatori che, tra le ceramiche e le foto storiche, si soffermano davanti ai lavori dei bambini. L’Unione Sarda ha anche deciso di premiare le scuole e i bambini che hanno partecipato. Nel corso della cerimonia di premiazione verrà anche proiettato il filmato dei bambini della scuola dell’infanzia di Sa Rodia che qualche settimana fa hanno rappresentato la Sartiglia. Nelle aule della loro scuola, i piccoli alunni hanno vissuto in prima persona tutte le fasi della giostra, dalla vestizione alla corsa alla stella sui cavallini di canna. Momenti immortalati dall’occhio di una telecamera e che saranno riproposti a breve. La mostra potrà essere visitata anche per l’intera giornata di oggi. (v. p.) Un’immagine subacquea nei fondali di Villasimius Marmilla. La mostra di Sa Corona Arrubia In quattromila per ammirare i quadri di Renato Guttuso In quattromila per due mesi in Marmilla alla scoperta dei nudi e dei paesaggi di Renato Guttuso. In compagnia delle sue tele molti visitatori hanno anche preso il tè del pomeriggio in musei vivi e non solo più contenitori di opere. È stata un grande successo la mostra itinerante con cinquanta quadri del pittore siciliano, il più importante esponente dell’arte italiana contemporanea, organizzata dal nuovo sistema museale de Sa Corona Arrubia. L’esposizione, partita il 27 novembre dalle sale di Lunamatrona, Pauli Arbarei e Segariu si è conclusa a Collinas ed in due musei della provincia di Oristano,“Turcus e Morus” a Gonnostramatza ed il “Carmine” a Mogoro con 4 mila biglietti staccati. E proprio le opere esposte in queste ultime due strutture culturali sono quelle che hanno riscosso il maggior interesse del pubblico. «Innanzitutto i celebri nudi di donna di Guttuso ammirati a Gonnostramatza - ha detto Paolo Sirena, direttore del sistema museale - figure di donna che hanno rivoluzionato il modo artistico di concepire il nudo femminile. Ma hanno riscosso anche grande successo i paesaggi presenti nel museo di Mogoro, tele che hanno partecipato alla biennale di Padru». Molto apprezzata anche l’iniziativa “Il tè con Guttuso”, sempre proposto dallo stesso sistema museale: a diversi gruppi è stato offerto il tè nei musei per poi scoprire i centri storici ed i tesori artistici ed architettonici di quei paesi. Un percorso che hanno condiviso gli alunni delle Università della Terza età di Mogoro ed Iglesias. «Ma soprattutto ha funzionato la rete dei musei - ha concluso Sirena - una scommessa culturale che proseguirà con nuove mostre in primavera». (an. pin.) SAPPUNTAMENTIS SIN BREVES Collezione Crobu Continua nello spazio Comunacini di via Parpaglia la mostra di una selezione di opere della collezione di Dante Crobu, titolare della galleria Capitol di Cagliari. Tra le opere esposte Biasi ad Amore, Corriga, Contini e altri. Proiezione foto Domani sera alle 20,30, presso la sede dell’associazione Dyaphrama, in via dei Muratori, proiezione dei reportage fotografici di Alessandra Raggio, realizzati tra Africa, Sri Lanka, Cina, Corea, Marocco e Borneo. Arte sacra Potrà essere visitata fino al febbraio la mostra di scultura di Alessandro Arrius, che ha esposto le sue creazioni di arte sacra nella Casa Deriu di Bosa. Nelle sale del museo possono essere visti numerosi bassorilievi e altre opere di scultura realizzate dall’artista. Mediterranea Ancora per tutta la giornata odierna si possono visitare le mostre allestite nell’ambito della manifestazione Mediterranea, a cura della Camera di Commercio e del Comune. I palazzi interessati, oltre al palazzo Arcais sono: il chiostro del Carmine, i palazzi Sanna Randaccio e Carta Corrias in piazza Eleonora e Casa De Castro.