La disuguaglianza regionale
in Italia nel lungo periodo
(1871-2001)
E il ruolo delle politiche di sviluppo
Napoli/Capua, 17 aprile 2012
© Emanuele Felice 2012
PANORAMICA
 Fatti (e dati) stilizzati
 Il ruolo delle politiche di sviluppo
 La Storia e i modelli
© Emanuele Felice 2012
Fatti (e dati) stilizzati
La disuguaglianza regionale in Italia nel lungo periodo
Le origini del divario Nord-Sud
Le determinanti del Pil pro-capite: produttività e tassi di attività
Il ruolo dell’Emigrazione
© Emanuele Felice 2012
PIL pro-capite (Italia=1) / 1
1891
1911
1938
Piemonte
1951
1971
1981
2001
1.47
1.21
1.14
1.15
Val d’Aosta
1.08
1.15
1.39
1.58
1.35
1.30
1.24
Liguria
1.44
1.54
1.68
1.62
1.16
1.11
1.09
Lombardia
1.15
1.19
1.39
1.53
1.34
1.28
1.30
Nord-Ovest
1.16
1.22
1.43
1.52
1.28
1.22
1.24
-
-
0.95
1.06
1.01
1.12
1.29
0.80
0.86
0.84
0.98
0.99
1.08
1.13
Friuli-Venezia G.
-
-
1.19
1.11
1.00
1.09
1.12
Emilia-Romagna
1.06
1.08
1.04
1.12
1.14
1.29
1.23
Toscana
1.03
0.97
1.01
1.05
1.05
1.11
1.09
Marche
0.88
0.81
0.79
0.86
0.91
1.05
0.99
Umbria
1.02
0.92
0.96
0.90
0.93
0.98
0.96
Lazio
1.57
1.49
1.19
1.08
1.07
1.05
1.13
Centtro/Nord-Est
1.01
1.00
0.99
1.04
1.04
1.11
1.13
Abruzzo e Molise
0.66
0.68
0.58
0.58
0.80
0.84
0.84
Campania
0.97
0.94
0.82
0.69
0.71
0.67
0.65
Puglia
1.02
0.85
0.72
0.65
0.75
0.72
0.67
Basilicata
0.74
0.73
0.57
0.47
0.75
0.68
0.73
Calabria
0.67
0.70
0.49
0.47
0.67
0.65
0.64
Sicilia
0.93
0.85
0.72
0.58
0.70
0.71
0.66
Sardegna
0.94
0.92
0.83
0.63
0.85
0.72
0.76
Sud e isole
0.88
0.84
0.70
0.61
0.73
0.70
0.68
Trentino-Alto A.
Veneto
Risultati: PIL
pro-capite /
1891
© Emanuele Felice 2012
Risultati: PIL
pro-capite /
1911
© Emanuele Felice 2012
Risultati: PIL
pro-capite /
1951
© Emanuele Felice 2012
Risultati: PIL
pro-capite /
2001
© Emanuele Felice 2012
.6
.8
1
1.2
1.4
1.6
PIL pro-capite (Italia=1) / 2
1891
1911
1938
1951
Year
North-west
South and islands
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1971 1981
Centre/North-east
2001
Indice di disuguaglianza regionale,
1891-2001
Williamson (1965) D 
n

i 1
1891
1911
1938
1951
2
 yi
 pi
  1 
 ym  pm
1971
1981
2001
0,226
0,231
0,250
0,057
0,061
0,067
0,063
0,081
0,067
0,066
0,066
0,082
Italy
0,194
0,208
0,302
0,362
North-West
0,094
0,101
0,070
0,031
North-East-Centre
0,214
0,193
0,136
0,074
Southern Italy
0,149
0,108
0,156
0,118
© Emanuele Felice 2012
Le origini del divario Nord-Sud
 1) All’Unificazione (1861) il Centro-Nord era già più
avanzato
 Fortunato… Cafagna, Zamagni

Nord-Ovest candidato naturale per l’industrializzazione
 Posizione geografica, risorse naturali, capitale
umano e sociale
 2) Il Sud fu sfruttato dal Nord
Nitti, Gramsci… Marxists, Romeo
 Blocco agrario-industriale
 Il divario Nord-Sud è emerso soprattutto nelle decadi
seguenti l’unificazione
 3) Il Sud Italia era un po’ più arretrato, ma già più
diversificato al suo interno
 Imes, Meridiana dagli anni 1980s… nuove stime
 La divergenza si è manifestata negli anni fra le due guerre
© Emanuele Felice 2012

Le determinanti del PIL pro-capite
Y/P = Y/L*L/P
Produttività (PIL per addetto)
Tassi di attività (addetti su
popolazione)
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Densità Kernel, 1891-2001
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PIL per addetto (Italia=1)
1951
1971
1981
2001
Abruzzo e Molise
0,59
0,82
0,87
0,87
Campania
0,83
0,88
0,81
0,92
Puglia
0,71
0,80
0,85
0,83
Basilicata
0,42
0,77
0,77
0,82
Calabria
0,47
0,72
0,77
0,85
Sicilia
0,74
0,85
0,88
0,92
Sardegna
0,71
0,96
0,85
0,86
Sud e isole
0,69
0,84
0,84
0,88
(0,73)
(0,91)
(0,92)
(0,99)
reale
© Emanuele Felice 2012
Addetti su popolazione (Italia=1)
1951
1971
1981
2001
Abruzzo e Molise
0,98
0,99
0,96
0,97
Campania
0,84
0,80
0,83
0,71
Puglia
0,92
0,94
0,84
0,81
Basilicata
1,12
0,98
0,89
0,89
Calabria
1,01
0,92
0,83
0,75
Sicilia
0,79
0,82
0,78
0,72
Sardegna
0,89
0,88
0,83
0,88
Sud e isole
0,89
0,87
0,83
0,77
© Emanuele Felice 2012
Il ruolo dell’Emigrazione
 Emigrazione

Dovrebbe favorire la convergenza (almeno sul
piano ‘contabile’)

grande emigrazione in Età Liberale
Nessuna emigrazione negli anni fra le due guerre
Emigrazione interregionale negli anni 50 e 60



Ma a quel tempo la gran parte della convergenza fu
nell’industria e nella produttività industriale
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Il ruolo delle politiche
regionali
Le politiche regionali in Italia
L’industrializzazione del Sud Italia
Il circolo vizioso
Un Sud virtuoso?
© Emanuele Felice 2012
Le politiche regionali in Italia /1
 L’Italia pioniera nelle politiche regionali

1904, 1906 (Legislazione Speciale)


Supportò attività industriali in Campania (Bagnoli Ilva - metallurgia)
Opere infrastrutturali e idrogeologiche, in Basilicata e
Calabria
 Zanotti-Bianco: la decentralizzazione causò ritardi e
aumentò i costi
 La Grande Guerra orientò la politica economica
verso altre priorità (industria nel Nord-Ovest, per
vincere la guerra)
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Le politiche regionali in Italia /2
 ‘Cassa per il Mezzogiorno’, creata nel 1952
 La più importante politica regionale in un paese
dell’Europa Occidentale durante la Guerra Fredda
 Interventi ‘diretti’
 Un’ampia gamma di lavori infrastrutturali – strade,
acquedotti e altro
 Top-down: No decentralizzazione!
 Interventi ‘indiretti’
 Dopo il 1957, sussidi alle attività industriali


Contributi a fondo perduto / prestiti agevolati
Imprese pubbliche: dovevano collocare al Sud almeno
il 60% dei nuovi investimenti e il 42% degli investimenti
totali
© Emanuele Felice 2012
Dove sono andati i finanziamenti...
(contributi a fondo perduto)
Industria
Infrastrutt
ure
1951-61
Contributi
fino al
1985
1962-68
% fondi /
% pop.
% fondi /
% pop.
% metall.,
chim.,
mecc.
% fondi /
% pop.
% metall.,
chim.,
mecc.
% fondi /
% pop.
Abruzzi
1,5
0,7
7,0
0,6
10,4
2,1
Campania
0,6
1,3
17,7
1,0
47,3
1,0
Apulia
0,6
0,3
12,8
1,4
71,6
1,2
Lucania
3,6
0,7
2,0
0,9
71,4
0,9
Calabria
1,1
0,4
26,9
0,2
31,5
0,6
Sicily
0,7
1,6
61,5
0,9
73,5
0,6
Sardinia
1,7
0,9
11,3
2,1
72,4
1,3
Total
1,0
1,0
34,1
1,0
62,0
1,0
Fonte: Felice, 2007, Divari Regionali e intervento pubblico, il Mulino.
L’industrializzazione del Sud Italia

Le industrie pesanti con un alto rapporto capitale/lavoro



Imprese pubbliche






Metallurgia (21,5% nel 1962-68)
Chimica (31,2% in 1962-68)
Sicilia: chimica (Siracusa, 1950s),
Campania: diverse manifatture (1950s)
Puglia: chimica, metallurgia (1960s)
Sardegna: chimica (1960s)
Calabria: metallurgia (1970s)
Perchè?


I progetti keynesiani top-down a quel tempo erano la norma
Neutralità dei fondi… indifferenza verso i settori
 Le industrie pesanti allora erano in espansione

Questo può spiegare molto della convergenza del Sud
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Forza lavoro regionale, per settore
Agricoltura
Industria
Servizi
1951 1971 2001 1951 1971 2001 1951 1971 2001
Abruzzo e Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Sud e isole
Italia
© Emanuele Felice 2012
69.3
36.4
6.8
13.1
26.0
32.6
17.7
37.6
60.6
46.6
25.7
6.9
20.9
29.6
24.4
32.5
44.7
68.8
64.7
39.9
11.7
13.4
24.1
26.1
21.9
36.0
62.2
75.2
43.7
10.8
11.0
23.8
34.6
13.8
32.5
54.7
66.4
38.8
12.0
15.3
25.6
19.4
18.3
35.7
68.5
56.4
30.3
9.6
16.9
26.1
19.9
26.7
43.7
70.5
56.5
27.0
8.5
17.5
26.9
23.0
26.0
46.1
68.5
59.2
44.6
32.8
18.9
9.2
5.2
16.3
26.8
26.5
38.1
24.3
32.0
24.5
28.6
40.8
43.1
66.5
62.8
PIL per addetto (Italia=1), per
settore
Agricoltura
Industria
Servizi
1951 1971 2001 1951 1971 2001 1951 1971 2001
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Sud e isole
© Emanuele Felice 2012
e
0.74
0.78
0.97
0.65
0.97
0.88
0.76
0.94
0.87
0.83
0.94
0.84
0.74
0.90
0.90
0.91
0.92
0.92
0.82
0.81
0.72
0.72
0.93
0.77
0.94
0.96
0.88
0.59
0.66
0.80
0.33
0.99
0.76
0.63
1.01
0.91
0.62
0.67
0.83
0.37
0.68
0.82
0.61
0.98
0.87
0.95
1.00
0.76
0.55
0.80
0.90
0.85
0.94
0.94
0.86
1.14
0.89
0.81
1.18
0.86
0.69
0.89
0.87
0.80
0.87
0.80
0.64
0.89
0.85
0.83
0.94
0.90
Il circolo vizioso /1
 Tuttavia, la Cassa non creò le condizioni per uno
sviluppo ‘autonomo’

Saraceno (1960s): era sbagliato ‘costringere’ le
imprese pubbliche a investire al Sud
 Invece… creare le condizioni per rendere l’attività di
impresa vantaggiosa nel Sud


Zamagni (1978): un tentativo di cambiare l’economia
del Sud senza cambiare la sua società
Fenoaltea (2007): finanziò le industrie intensive in
capitale e trascurò quelle intensive in lavoro, di cui il
Sud era più ricco (Vera Lutz)
 Come il turismo, che avrebbe avuto maggiori benefici
sull’occupazione
© Emanuele Felice 2012
Il circolo vizioso /2
 Crisi degli anni 70: in scacco tutto il paradigma
fordista

Fallimento delle nuove industrie pesanti al Sud
 Dalla metà dei 70 alla metà degli 80, i fondi
dell’intervento straordinario aumentarono,
anche a prezzi costanti
Ma si ridiressero sempre più verso spese
improduttive
 Spesso distribuite attraverso sistemi nepotistici
e di lealtà politica
 E potrebbe anche avere favorito il crimine
organizzato
 I sussidi industriali diminuirono
© Emanuele Felice 2012

Il circolo vizioso / 3
 Progetti “Bottom-up”… in cerca della ‘Civicness’
nel Sud Italia

Iniziarono negli anni 70


Moltiplicazione di spese (regioni, consociativismo…)
1992, “Nuova Programmazione”

Piccoli progetti e piccole imprese: anche peggio…
 Il circolo vizioso – trappola del sottosviluppo

Mancanza di imprenditoria locale
 Trigilia (1992): attività di rendita diventano il modello!

Una classe di ‘mediatori’ controllano il flusso dei
fondi dall’esterno, a beneficio dei loro interessi
 La destinazione appropriata dei fondi è perduta
© Emanuele Felice 2012
Il circolo vizioso / 4
 Una exit strategy?

Più o meno è noto quello che occorrerebbe fare…


Ma non viene fatto!
1) Defiscalizzazione


Invece di contributi a fondo perduto e prestiti
…possibilmente limitati alle imprese “sane”
 A mo’ di incentivi per rispettare le leggi

2) Interventi top-down concentrati nel colmare il
divario nelle infrastrutture di base


Autostrade, porti, telematica
Ma forse è troppo tardi??
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Alla ricerca di un Sud virtuoso: le
piccole regioni…

Abruzzo

Negli anni 50 e 60, la Cassa si concentrò soprattutto nelle
infrastrutture
E nei settori delle manifatture leggere
 Una popolazione dispersa prevenne i grandi impianti
 Negli anni 70, le piccole imprese divennero il modello
vincente
Negli anni 80, la regione assorbì un terzo dei sussidi al
Mezzogiorno
 Era più vicina al Centro-Nord
 Mancanza di crimine organizzato



Imprese private (dall’esterno: Fiat)
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 Abruzzo, Molise (anni 70), Basilicata (anni 90)
La Storia e i modelli
I modelli
Questioni aperte
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I modelli
 IDEA DI BASE: La divergenza è possibile, ma la
convergenza prima o poi inizia e non dovrebbe
arrestarsi
 Neoclassici: rendimenti decrescenti del capitale


Convergenza (incondizionata)
Altrimenti, conditionata (capitale umano, capitale
sociali, come variabili condizionanti)

Nel lungo periodo, l’eterogeneità strutturale
è superata e dovrebbe esserci convergenza
 La nuova geografia economica: rendimenti crescenti
 Ma nel lungo periodo ci sono costi di congestione, e
quindi il Sud Italia dovrebbe iniziare a convergere
© Emanuele Felice 2012
.6
.8
1
1.2
1.4
1.6
PIL pro-capite (Italia=1)
1891
1911
1938
1951
Year
North-west
South and islands
© Emanuele Felice 2012
1971 1981
Centre/North-east
2001
Convergenza ‘incondizionata’, 18912001
Panel linear regressions (robust)
Rand.-eff.
GLS
Fixed-eff.
(within)
Rand.-eff.
GLS
Fixed-eff.
(within)
Constant
0.0048
0.0215
0.0301
0.0416
Standard error
0.0036
0.0055***
0.0102***
0.0140***
-0.0054
-0.0226
-0.0018
-0.0154
0.0033
0.0056***
0.0031
0.0041***
-0.0290
-0.0273
0.0104***
0.0120**
VA
VA standard error
P
P standard error
R2
N
F value
0.026
0.026
0.155
0.094
107
107
107
107
2.64 (1)
17.76***
8.99** (1)
7.27***
Notes: Dependent variable: Ln value added growth rates by sub-period (t1 – t0). Independent variable: Ln
value added in t0 (VA), population growth by sub-period (P). Both the dependent variable and the
explanatory variable are expressed relatively to the Italian average – i.e. to the mean weighted with the size
(population) of each observation (region). (1) Wald Chi2.
© Emanuele Felice 2012
.5
1
1.5
2
Capitale umano (Italia=1)
1871
1891
1911
1938
Year
North-west
South and islands
© Emanuele Felice 2012
1951
1971 1981
Centre/north-east
2001
.6
.8
1
1.2
1.4
Capitale sociale (Italia=1)
1871
1891
1911
1938
Year
North-west
South and islands
© Emanuele Felice 2012
1951
1971 1981
Centre/North-east
2001
Un approccio dinamico
 Risorse fisse (cambiano nel tempo)



Risorse naturali (energia idraulica) nella prima
rivoluzione industriale (circa 1830-80)
Capitale umano nella seconda (1880-1970)
Capitale sociale nel post-fordismo
 Risorse mobili: vanno dove ci sono le fisse

Al Sud, di volta in volta, sono mancate le
risorse fisse ‘strategiche’…
© Emanuele Felice 2012
Questioni aperte…
 Perchè il Sud Italia non ha continuato a
convergere?

Il capitale sociale come variabile
condizionante nelle ultime decadi?
 O semplicemente era troppo lontano?


Diffusione dell’industrializzazione… mancata.
Non per il Nec! (contiguità)
Potrebbe acquisire una nuova centralità?


© Emanuele Felice 2012
Mediterraneo del Nord
Ma alcuni prerequisiti sono necessari
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Diapositiva 1 - SUN - Facoltà di Economia della Seconda Università