LA CINA,
IL SECONDO PAESE
PIU’ INQUINANTE
DEL PIANETA
La Cina, per il suo sviluppo economico, è il più grande mercato
ma è il secondo “inquinatore” mondiale dopo gli Stati Uniti.
Recentemente, i satelliti hanno fotografato un’immensa
nuvola nera che ricopre quasi interamente la parte orientale.
IL PRINCIPALE AGENTE INQUINANTE
è il biossido di zolfo, generato dalla combustione del carbone,
responsabile delle piogge acide e della qualità dell'aria.
Oltre a essere dannoso per la salute, è una minaccia per l'agricoltura.
Le piogge acide, infatti, sono responsabili dell'inquinamento delle
foreste, dei fiumi e del cambiamento climatico di alcune zone.
Il 19% delle coltivazioni di sette province cinesi meridionali (Jiangsu,
Zhejiang, Anhui, Fujian, Hunan, Hubei, Jiangxi) è contaminato.
Si possono identificare le seguenti forme di inquinamento:
L’ inquinamento idrico: i contadini dello Shandong regione costiera
(VEDI SCHEDA) bevono acqua e irrigano le loro terre, utilizzando
l’acqua del Fiume Giallo, le economie di interi villaggi di contadini e
pescatori sono ormai distrutte.
Si stanno estinguendo oltre un terzo delle specie del Fiume Giallo, con
una diminuzione del 40% del pescato
(VEDI SCHEDA).
Il progetto Miglioramento ambientale dell´acqua urbana e della tutela delle sorgenti prevede
l’utilizzo di piante acquatiche per ridurre il livello di contaminazione delle acque.
L’inquinamento da scarichi industriali e costruzioni sulle coste
stanno causando la morte del mare.
Le autorità spendono decine di miliardi per pulire il mare ma
programmano la localizzazione sulle coste di altre fabbriche e porti.
Il mare è soggetto all’eutrofizzazione (invasione di alghe che si
riproducono a dismisura) perché le attività umane scaricano in mare
sostanze chimiche nutrienti.
L’ inquinamento del suolo : sono inquinate il 10% delle terre
agricole e occorre distruggere i raccolti.
Per gli esperti il danno è pari alla crescita economica avvenuta in
30 anni e questo potrebbe strangolare lo sviluppo.
I terreni coltivati contaminano l’acqua più delle emissioni inquinanti
degli stabilimenti.
L’inquinamento dell’aria: il Paese detiene il record dell’emissione
di CO2.
La grande quantità di carbone disponibile spinge all'uso intensivo
di questa risorsa come principale fonte del riscaldamento urbano,
rendendo l'aria delle città una delle principali cause delle patologie
respiratorie.
L’ inquinamento urbano: il Ministero dell'Ambiente cinese, a partire dal
2005, ha evidenziato per la prima volta un peggioramento, causato
soprattutto dalle tempeste di sabbia in aumento, fenomeno da attribuirsi
al crescente processo di desertificazione, all’aumento del numero di
automobili in circolazione e all’incremento delle attività industriali.
Tutto questo nonostante le numerose iniziative «verdi» lanciate negli ultimi
tempi in difesa dell’ambiente.
CITTA’ PIU’ INQUINATE
Secondo la Banca Mondiale 16 delle 20 città più inquinate del mondo sono
in Cina.
SHANGBA
E' un villaggio nel Guangdong, abitato appena da 3.300
persone. Un tempo l'economia si basava sull’agricoltura,
oggi è tristemente famoso per essere diventato
« Il villaggio della morte" o "il villaggio del cancro", per
il numero incredibile di casi di tumore. L'incidenza della
malattia ha raggiunto l'80% della popolazione. Dal 1987 più
di 250 persone sono morte di tumore. Sono numerose, le
persone, anche giovani colpite da casi di tumore (allo
stomaco, all’intestino, al fegato, al colon): ogni anno sono
almeno 460mila i morti. La mortalità per tumore è salita del
19% nelle città e del 23% nelle zone rurali (dati 2006).
Le analisi mostrano che il fiume contenga quantità nocive
di cadmio, zinco e altri metalli pesanti, molto cancerogeni.
La maggior parte dei casi ha colpito il sistema digerente e
il fegato. Oltre al cancro, molti abitanti hanno contratto
malattie della pelle e calcoli renali.
La città è attraversata dal fiume Hengshui che è l'unica risorsa di acqua della zona; questo corso d’acqua è riuscito
a guadagnarsi l’appellativo: "Il Fiume Morto". E‘ così inquinato da minacciare la sopravvivenza non solo di tutto
quello che toccano le sue acque, ma anche di quello che si muove o cresce intorno.
Le sue sponde sono coperte da erbacce avvelenate di colore bruno. Sulle rocce ci sono sostanze scure
limacciose, per lo più sedimenti metallici. L'agente più inquinante è il piombo, presente in dosi quindici volte maggiori
rispetto al limite consentito. La causa è la miniera di Dabaoshan, di proprietà statale, un tempo una delle più grandi
risorse di zinco dell'Asia. I campi di grano sono anch'essi contaminati. A 200 chilometri c’è l'impianto di riciclaggio di
Taihe, controllato da Onyx (sussidiaria di Veolia), una compagnia francese.
Qui vengono trattati ogni giorno 7000 t. di rifiuti provenienti da Guangzhou. Comunque, ultimamente, Taihe è
diventato un modello esemplare per il trattamento dell'inquinamento e recentemente è stata visitata da più di 300
delegati provenienti da altre municipalità.
URUMQI
Capoluogo della regione autonoma del
Xinjiang-Uygur è situata nell’entroterra
del continente eurasiatico.
Etimologicamente significa “bella
prateria”.
Copre una superficie di 10.900 kmq e
conta 1,75 milioni di abitanti.
La città è stata una delle tappe
fondamentali della Via della Seta
(VEDI SCHEDA).
Nella primavera di quest'anno il
governo locale ha effettuato
massicci investimenti per migliorare le disastrose condizioni climatiche della città,
pesantemente minacciata da un inquinamento intollerabile. Ma dal 2004 al 2007 Urumqi è stata
la città più inquinata del mondo, contendendosi questo triste primato con Linfen. Le emissioni
industriali di biossido di zolfo venivano trasformate in solfato nell'aria e le piogge
contaminavano così le coltivazioni circostanti. Le alte concentrazioni di ammonio e di sali di
solfato nell'aria cittadina insieme al poco vento, sono stati i principali fattori di inquinamento
della zona.
SHAOGUAN
Nella regione del Guangdong ha una fonderia di metalli non
ferrosi responsabile di un pesante
inquinamento di cadmio nelle acque del fiume Beijiang, tale
da allertare le autorità di Pechino che in seguito ne hanno
ordinato un'ispezione e la chiusura. In un primo tempo si era
parlato di un incidente, ma in seguito ad alcuni reportage
condotti tra gli altri anche dalla BBC, si è scoperto che
l'impianto inquinava deliberatamente il corso d'acqua.
E’ la sede di un’ imponente fonderia di metalli non
ferrosi.
Il gruppo dirigente dell’impianto aveva investito diversi
milioni di yuan per acquistare una centrale per il recupero
del cadmio, che riusciva a riciclarne fino al 90%. Il resto
veniva rilasciato nelle acque di scarico del fiume Beijiang.
Secondo il gruppo manageriale, le percentuali di cadmio
erano nettamente inferiori ai limiti consentiti.
Da un'indagine condotta dal locale dipartimento per la
protezione ambientale si è scoperto, durante un controllo di routine, che il contenuto di cadmio nelle acque del fiume era di
molte volte superiore alla norma. L'impianto di Maba, (dipendente da Shaoguan), di norma scaricava grandi quantitativi di
cadmio nel fiume. Questo impianto è specializzato nell'estrarre metalli rari come il gallio o l'indio, dai residui di cadmio.
Secondo molti abitanti della zona le pratiche illecite operate dai dirigenti dell'impianto erano cosa nota da lungo tempo.
Il fiume Beijiang portava così il suo carico di morte nelle città di: Qingyuan, Foshan e Suangzhou.
YANQUAN
Yangquan (la prima città ad essere stata fondata dal Partito Comunista Cinese). Le principali cause del suo
inquinamento sono il carbone e altre attività industriali.
DATONG
Datong è un importante centro industriale nel nord della provincia dello Shanxi
(famosa anche per lo splendido tempio Hanging che si arrampica sui declivi del monte Heng e per i film
Platform e In Public di Jia Zhangke).
La sua economia si basa prevalentemente sull'estrazione del carbone. La cenere volatile rilasciata dagli
impianti è la principale causa d’inquinamento.
SHUIZUISHAN
Un tempo la città è stata descritta dal settimanale Der Spiegel come la miglior location dove girare un film
sulla fine del mondo. Si trova nel Ningxia. Ancora una volta, le causa dell'inquinamento sono:
Il carbone e gli impianti chimici.
Recentemente un programma di recupero della zona è stato avviato dal governo che sta portando lentamente
i primi risultati. Il cielo ogni tanto è di nuovo visibile e l’aria è meno irrespirabile. Sono stati costruiti laghi
artificiali e giardini.
SANMENXIA
Sanmenxia si trova nello Henan. L'impatto ecologico della stazione idroelettrica sul basso corso del Fiume
Giallo è stato esaminato sin dal 1970. Costruito verso la fine degli anni '50, la diga di Sanmenxia è stata
accusata di inondazioni pesanti, inquinamento delle acque e diminuzione delle coltivazioni.
JINCHANG
La città si trova nel Gansu. E' chiamata la "Capitale del Nickel" ed è ricca anche di altre
risorse minerarie come: quarzo, ferro, manganese, rame, cobalto e zinco. Proprio a causa della ricchezza
mineraria della regone, le coltivazioni agricole hanno molto sofferto.
Oggi la situazione è fortunatamente un po' diversa, in quanto alcuni progetti per limitare gli effetti delle
polveri pesanti sono stati adottati.
SHIJIAZHUANG
E' la grigia Capitale dello Hebei.
Il quadro che si prospetta è abbastanza sconfortante: cieli sempre grigi, colonne di fumo nero, parchi
sabbiosi, aria irrespirabile, alberi moribondi, piogge acide, canali dalle acque giallognole e maleodoranti.
Anche per questa città sono state adottate, troppo tardi, alcune misure per migliorare la vivibilità della zona.
ZHUZHOU
La città si trova nello Hunan. La principale causa del suo inquinamento era imputabile alla fonderia,
una delle più grandi di tutta la Cina, chiusa nel 2005 e riaperta un anno dopo. L'impianto è stato responsabile
dell'inquinamento del fiume Xiang, che forniva l'acqua potabile alla città di Zhuzhou, Xiangtan e alla capitale
della porvincia, Changsha. Il Cadmio, un elemento metallico usato nelle batterie, può causare tumori ai reni, al
fegato e alle ossa.
TIANYING
Numero di potenziali intossicati: 140.000
Tipo d’inquinamento: piombo e altri metalli pesanti
Fonti d’inquinamento: estrazione e lavorazione
La città copre metà della produzione nazionale di piombo: complici tecnologie poco avanzate e
un’inesistente sistema di controllo, i metalli tossici finiscono dritte nel sottosuolo o nell’acquedotto.
A pagarne le spese sono le nuove generazioni: e non è un caso che il quoziente intellettivo medio della zona
sia più basso che nel resto del paese.
LINFEN: LA CITTA’ PIU’
INQUINATA DEL PIANETA
Numero di potenziali
intossicati: 3.000.000
Tipo di inquinamento:
carbone e particolato
Fonti di inquinamento:
emissioni industriali,
autoveicoli
Linfen nello Shanxi, una provincia nord orientale dal cui sottosuolo si estraggono i due
terzi del fabbisogno di carbone del Paese. Lo Shanxi fa parte della cintura del carbone, è inquinato dall'attività mineraria, ma fra tutte le sue città questa è forse la più contaminata.
Qui, infatti, si trovano concentrate centinaia di miniere di carbone (si estraggono 50 milioni
t./anno), raffinerie e impianti siderurgici rilasciano nell’atmosfera polveri e ossidi di zolfo
che superano di diverse volte i limiti fissati dall'O.M.S.
La stessa autorità ambientale nazionale l’ha classificata come:
la città con la peggiore qualità dell'aria di tutta la Cina.
E’ stata la capitale di Yao, un leggendario re di oltre 4000 anni fa.
Negli 1980 era ancora una piccola città di 100.000 abitanti al centro di una fertile valle dalle
svariate produzioni agricole e fu soprannominata “la città moderna della frutta e dei fiori”.
Nel 1990 le autorità cinesi diedero il permesso di sfruttare i ricchi giacimenti di carbone e, la
città ha triplicato e quadruplicato la sua dimensione e la popolazione; oggi l'area urbana conta
circa 3.000.000 di abitanti.
Ci sono giorni dove la concentrazione di polveri sottili supera i 1.500 microgrammi per
metro cubo (da noi, a 40,scattano i limiti di circolazione). Visto il precipitare delle condizioni
ambientali, il governo locale ha spostato le fabbriche dall'interno all'esterno della città, verso
luoghi come Shenliu, oggi uno dei villaggi con più alta incidenza di cancro ai polmoni, senza
ottenere tuttavia grandi miglioramenti nella qualità dell'aria.
Nel 2005 è stata segnalata dalla Banca Mondiale come la città più inquinata del mondo.
A Linfen non si respira, i suoi abitanti sono letteralmente soffocati dalla polvere
marrone di carbone che aleggia nell'aria giorno e notte infilandosi dappertutto.
Spesso nelle mattine d'inverno, con inversione termica al suolo, lo smog è
talmente denso che si può vedere appena 100 metri; gli edifici scompaiono nella
nebbia e i monumenti sono neri di polvere di carbone. Anche il sole è spesso
appena visibile nel cielo oscurato.
Il tasso di crescita della popolazione è del 12% l’anno, superiore alla media
nazionale. Ma il costo per la sua salute e l'ambiente è stato enorme.
I signori del carbone possono permettersi di sfuggire allo smog, molti di loro
hanno acquistato ville in cittadine di mare, a circa 12 ore di auto da Linfen, dove
l'aria è fresca e pulita, ma la stragrande maggioranza degli abitanti è troppo
povera per potersi spostare.
L'inquinamento è così grave che anche le insegne luminose dei negozi sono
ricoperte a volte da nero di fuliggine. Spesso le auto sono costrette a circolare
con i fari accesi anche durante il giorno.
Nessuno indossa camicie bianche, perché presto diventerebbero grigie, agli anziani si consiglia di non uscire in
strada, i bambini sono cresciuti senza mai vedere le stelle di notte a causa dello smog.
Gli ambulatori medici della città sono sempre affollati di pazienti che soffrono di polmonite e altre malattie
respiratorie; patologie diffusissime fra i minatori e gli abitanti.
Si stima che circa 400.000 persone muoiono prematuramente ogni anno in Cina a causa di malattie respiratorie
causate da inquinamento atmosferico.
Il problema non è solo l'aria, ma anche l'acqua: l'industria ne assorbe
quantità sempre maggiori e gli abitanti ne hanno sempre meno, al punto
che è razionata in molte zone della regione.
Molti bambini soffrono di avvelenamento da piombo e l'intera popolazione è
minacciata dall'alta concentrazione di arsenico nelle falde acquifere, i
pozzi risultano contaminati per oltre il 52% del totale. Scarseggia anche
l'acqua per irrigare ciò che resta delle coltivazioni soffocate dalla polvere
marrone del carbone e dalla fuliggine.
ALCUNE TESTIMONIANZE…
• “Se odi qualcuno e vuoi punirlo, mandalo a vivere a
Linfen”
• “Quando tossisco il prodotto dei miei polmoni è
catarro nero”, dice un abitante di Linfen
• “Nessuno si preoccupa di noi, nessuno viene qui ad
indagare”
UTILIZZO DI NUOVI
RADIATORI ELETTRICI O
A GAS
A Pechino, da quest'anno, per legge, tutti i vecchi
impianti di riscaldamento a carbone devono essere
sostituiti con nuovi radiatori elettrici o a gas. Molte delle
case negli hutong (antichi vicoli, viottoli, stradine e
pertugi concentrati nell’area,soprattutto, circostante la
Città Proibita) continuano ad usare le stufe a carbone,e
anche se è arrivato il tempo di metterle da parte,fuori
dalla porta ci sono ancora mucchi di cilindri forati.
Il carbone è la risorsa principale in Cina, che possiede
molti giacimenti, soprattutto nelle regioni centrali. Da
quando, però, nel 2007 la Cina ha raggiunto l'infelice
primato di Paese che produce più CO2 al mondo, il
governo ha iniziato la pianificazione per limitare i danni
all'ambiente, sviluppando nuove tecnologie.
Non potendo però rinunciare al combustibile fossile, i
cinesi sostituiranno molte delle piccole centrali a carbone
con nuove centrali che utilizzeranno il cosiddetto carbone
pulito (insieme di tecnologie innovative volte alla riduzione
dell’impatto ambientale della produzione di energia
elettrica dalla combustione del carbone, sia in termini di
efficienza energetica che riduzione di emissioni
inquinanti). Il problema è che i costi per l'applicazione di
tali tecnologie sono molto elevati, quindi avrà forse
bisogno di aiuti stranieri che non sono affatto sicuri.
C'è anche da dire che la Cina ha già adottato e utilizza
ampiamente vari mezzi di locomozione con forme
d’energia rinnovabile: biciclette e scooter elettrici, a
Pechino e in moltissime altre città.
UTILIZZO DELL’ENERGIA EOLICA
Cosa soddisferà la sete di energia della Cina? È
una domanda che riguarda l’intero pianeta.
Carbone, energia idroelettrica e solare sono in
pole position per sfamare le industrie e le città in
rapida espansione.
Ma c’è una carta jolly, inattesa, che Pechino può
ancora giocare: entro venti anni l’eolico sarebbe in
grado di sostenere l’economia dell’intera nazione,
se il governo fosse disposto ad allentare i cordoni
dei finanziamenti in tempo utile. Il costo dell’energia generata dalle pale rotanti è accessibile: circa
6-8 centesimi per chilowattora.
Da soluzione di nicchia diventerebbe una tecnologia di massa. L'energia eolica è l'energia
posseduta dal vento e viene sfruttata utilizzandogli aerogeneratori. Il principio è lo stesso dei
vecchi mulini a vento ossia il vento che spinge le pale; in questo caso, il movimento di rotazione
delle pale viene trasmesso ad un generatore che produce elettricità. Secondo i ricercatori di
Harvard e della Tsinghua, gli impianti andrebbero costruiti nel nord e nell’ovest, un’area poco
popolata dove sarebbe minimizzato l’impatto ambientale.
UTILIZZO DELL’ENERGIA IDROELETTRICA
La crescente dipendenza della Cina dal carbone non è ecologicamente sostenibile, quindi si è deciso di imboccare
la strada dei grandi impianti idroelettrici.
Un esempio è dato dalla Diga delle Tre Gole, sul fiume Chang Jiang, la più grande del mondo, di cui è stata
completata la costruzione il 20 maggio 2006. La costruzione prende il nome dalle 3 gole attraversate dal
fiume: la Gola di Qutang, la Gola di Wuxia e la Gola di Xiling. La diga è stata costruita per contenere il
rischio di inondazioni nella parte meridionale del paese, per rendere navigabile l'alto corso del fiume, ma
soprattutto per produrre energia elettrica; l’energia idroelettrica.
La centrale elettrica di questa diga è dotata di 26 turbine e consente una produzione annua stimata pari a circa il
3% dell'energia elettrica consumata in Cina, e corrispondente a circa 140 milioni di barili di petrolio.
Il progetto è stato, fin dal principio, contestato dalle associazioni ambientaliste per l'elevato impatto ambientale e
per l'elevato numero di persone sfollate.
Ci sono comunque vari aspetti che vanno tenuti in considerazione:
ASPETTI POSITIVI
La produzione di energia elettrica della diga risparmierà al pianeta la produzione di circa 50 milioni di tonnellate
di anidride carbonica all'anno. Inoltre ridurrà la produzione di altri gas e polveri inquinanti che sarebbero
derivate dalla combustione di combustibili fossili.
ASPETTI NEGATIVI
Per la creazione del bacino sono stati sommersi più di 1300 siti archeologici e molti centri urbani che hanno
comportato il trasferimento di circa 1,4 milioni di abitanti. Molte specie animali e vegetali sono scomparse o
scompariranno a causa della distruzione degli habitat in cui vivono a causa dell'inquinamento provocato dalle
industrie locali e dall'eccessivo traffico navale. Un esempio è dato dal lipote, un delfino d'acqua dolce
dichiarato estinto nel 2006.
DONGTAN, LA PRIMA ECOCITTA’
La Cina ha in serbo la costruzione di 400 città ecologiche nei prossimi vent'anni. Dongtan è la prima “eco-città” al
mondo, vuol dire “spiaggia dell’est”.
Questa sorgerà nei pressi del Fiume Giallo, nell'isola di
Chongming, posizionata proprio di fronte a Shanghai.
Di questo progetto di città a basso impatto ambientale se ne parla come
di un luogo da paradiso, con case tutte orientate al sole, turbine
eoliche, veicoli ecologici e agricoltura esclusivamente biologica.
Dongtan andrà ad occupare una superficie di 86 km2, verrà costruita
con criteri ecocompatibili, saranno creati una serie di centri collegati da
piste ciclabili e veri e propri corridoi per i trasporti pubblici anche
sottomarini.
Sulle strade viaggeranno soprattutto veicoli a propulsione ibrida
elettrici o a idrogeno.
Ogni costruzione sarà autosufficiente dal punto di vista energetico e
gran parte della città verrà alimentata da energia eolica, solare e a
biomasse. I rifiuti verranno riciclati e una parte sarà riutilizzata come
concime per i terreni agricoli, dove sarà praticata l'agricoltura biologica
e la silvicoltura ecologica (la scienza che studia l'impianto, la coltivazione e l'utilizzazione dei boschi).
La prima fase dei lavori che dovranno completarsi entro il 2010,prevede
una costruzione di un tunnel ed un ponte che collegheranno l'isola a
Shanghai, la metropoli in continua trasformazione che proprio nel 2010
ospiterà l'Esposizione Universale. Si prevede che per quell'anno
Dongtan ospiterà 25.000 abitanti per averne già 500.000 nel 2030.
Un progetto che farà storia, non solo in Cina, ma
diventerà prototipo per le città e metropoli del
futuro ma…
Nuova centrale per rinnovabili
A Zhuhai, sull’isola di Dangan, nel Guangdong, è stata inaugurata e
messa in funzione la prima centrale composita di energie rinnovabili al
mondo: utilizza contemporaneamente l’energia solare, eolica e delle
onde.
La centrale permetterà ai residenti dell’isola di avere energia e acqua
potabile a diretta disposizione.
…che fine ha fatto la città verde della Cina che
avrebbe dovuto essere pronta nel 2010?
Il progetto, che è stato commissionato dal SIIC (Shangai Industrial Investment Company) ad ARUP, societa’ di
engineering ubicata nel Regno Unito, prevedeva che una prima fase fosse completata per
l’Esposizione Mondiale del 2010 (apertura a maggio) di Shanghai.
A circa tre anni di distanza dalla notizia dell’ambizioso progetto di costruire la prima città ispirata esclusivamente ai
principi della sostenibilità e dell’ecologia non vi è quasi la minima traccia.
Ad un anno esatto dall’inizio dell’importante evento, il ponte e il tunnel che dovevano collegare l’isola alla terraferma sono
quasi pronti, ma di tutto il resto nulla è ancora stato realizzato, ad eccezione di una dozzina di pale eoliche e di una fattoria
biologica.
Anche dal sito ufficiale della manifestazione espositiva è stato cancellato ogni riferimento a Dongtan, che tra le altre cose,
avrebbe dovuto essere il primo di altri 400 progetti di città ecologiche da costruire nel giro di un ventennio.
C’è chi sostiene che il fallimento del progetto sia da ricollegarsi alla rovina politica, e alla condanna a 18 anni di carcere per
corruzione, in cui è incorso l’ex leader di Shanghai Chen Liangyu, ma probabilmente i problemi sono più profondi e
strutturali, come dichiara Peter Head, ingegnere inglese della Arup a cui era stato commissionato il progetto.
Secondo il tecnico, infatti, in Cina esistono regole rigidissime per ogni cosa a cui tutti devono attenersi, ed è proprio questo
il motivo del recente e rapido sviluppo del paese.
Ma per portare avanti un progetto del genere, assolutamente rivoluzionario nel suo genere, è necessario un cambiamento
radicale che il governo cinese, al giorno d’oggi, fatica a fare.
11°Piano quinquennale 2006/10
Secondo questo piano, il consumo annuale in energie rinnovabili in Cina raggiungerà l’equivalente di
300 milioni di t. di carbone standard entro il 2010, pari al 10% del consumo annuale totale di energia.
Il piano è stato presentato dalla National Development and Reform Commission (NDRC), principale
agenzia statale cinese per la pianificazione economica.
Il documento indica che il consumo di energia da risorse rinnovabili nel 2010 raddoppierà rispetto
al 2005 ( 166 mln ton. di carbone standard).
Questo porterebbe ad una riduzione di 3 mln ton. di emissioni di biossido solforico ed oltre 400 mln
di ton. di emissioni di biossido di carbonio.
Vista la scarsità di risorse petrolifere e di gas naturale e la grande percentuale di utilizzo di carbone
nella produzione energetica cinese, è difficile per la nazione sostenere il suo sviluppo e proteggere
l’ambiente, affidandosi semplicemente al carbon fossile.
La Cina sta aumentando fortemente le risorse rinnovabili che possono essere sfruttate. Entro il 2010:
la nazione avrà degli impianti idroelettrici con una capacità installata combinata di 190 mln KW ed
eolici con una capacità di 10 mln KW.
La capacità degli impianti bio-energetici raggiungerà i 5,5 mln KW e quella delle centrali a energia
solare i 300mila KW. Le attrezzature cinesi per la produzione idroelettrico ed i pannelli solari per il
riscaldamento dell’acqua diventeranno competitivi sui mercati globali. Dovrà inoltre essere avviata la
produzione su larga scala di apparecchiature per la generazione di energia eolica con una capacità di
almeno 1,5 mln di Watt.
I MINGONG DIETRO IL MIRACOLO CINESE
Articolo di Elena Galli da Italia Oggi (6 aprile 2010)
I “mingong”, i contadini inurbati e divenuti operai, i responsabili del miracolo economico cinese.
Dall’inizio del boom, circa 200.000.000 di lavoratori venuti dalle campagne si sono insediati nelle città e
nelle aree industriali: un sottoproletariato, relegato in fondo alla scala sociale dal sistema dell’hukou.
Questo sistema divide la popolazione in due categorie: i cittadini e i contadini.
I mingong vivono in alloggi precari, sottopagati, privi di qualsiasi protezione sociale, privi dei diritti
umani elementari, infatti, non possono circolare liberamente e viene loro concesso un diritto di residenza
temporanea nelle città, inoltre possono essere licenziati e rispediti nei loro villaggi nativi.
La cosa più grave è che i loro figli non hanno accesso all’istruzione gratuitamente, a meno di accollarsi
una spesa che risultano fuori dalla loro portata ( 20.000.000 circa sono i bambini in questa condizione).
Il sistema dell’ hukou si ispira alla propiska sovietica, ovvero la registrazione del luogo di residenza
permanente, instauratosi negli anni ’50, aveva l’obiettivo di controllare i movimenti della popolazione e di
impedire proteste e un esodo rurale massiccio, potenzialmente generatore di bidonvilles.
Fonti bibliografiche e sitografiche
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Testo scolastico di geografia classe 5^ “Scenari geoeconomici, l’epoca della
globalizzazione” PAG.327
http://www.cinaoggi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2048:le-11citta-cinesi-piu-inquinate&catid=2:attualita-in-cina&Itemid=2
http://www.gay.tv/articolo/5/7611/Le-città-più-inquinate-del-mondo--viaggio-nel-cuorenero-e-avvelenato-della-terra
http://www.repubblica.it/ambiente/2009/12/14/news/il_cielo_e_nero_sopra_linfen_citt
a_piu_inquinata_del_mondo-1819772/
http://www.ok-ambiente.com/2009/12/14/linfen-cina-ela-citta-piu-inquinata-delpianeta/
http://www.terranauta.it/a1678/pianeta_gaia/linfen_l_inferno_e_in_cina.html
http://diariodiviaggio.voloscontato.it/notizie-dal-mondo/la-citta-piu-inquinata-al-mondoe-in-cina-linfen.php
http://www.ambienteservizi.net/news/1107/CINA,-LINFEN,-CITTA'-PIU'-INQUINATADEL-MONDO/
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Diga_delle_Tre_Gole
http://titano.sede.enea.it/Stampa/skin2col.php?page=eneaperdettagliofigli&id=63
Serena Longoni VBIGEA - Alessandra Allievi, Francesco Carniel, Giorgio Linati, Michela
Triggianese 4B IGEA
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La Cina e le città più inquinate