Nozioni di “TEAM RACE” di Stefano Marchetti con la preziosa collaborazione di Jacopo Pasini e Jacopo Plazzi PRIMA DI INIZIARE... Nel team race, come poi anche nel match race, nessuno dei partecipanti ha una barca di sua proprietà; si presume che tutte le barche fornite siano simili se non uguali (anche come prestazioni). Il fatto di non avere barche proprie costringe il regatante ad un continuo e minuzioso controllo per garantire il massimo delle prestazioni: prima di uscire bisogna controllare sempre che le barche siano vuote e che non abbiano problemi di alcun tipo. Se invece si sale in barca dopo che questa è stata usata da altri bisogna controllare, oltre allo scafo, anche le regolazioni ed eventuali segni sulle vele. Occorre inoltre verificare che la barca che ci viene consegnata non abbia avarie di nessun genere. È importante lasciare le barche sempre in buono stato (si rischiano richiami). TEAM RACE Molti di voi che leggete queste righe avranno sicuramente partecipato alle regate a squadre di Optimist. Il team race ha alcune caratteristiche che di fatto lo rendono abbastanza diverso da una regata a squadre Optimist. La principale è la velocità. Lati più corti, barche più veloci, squadra meno numerosa rende il tutto molto più veloce, quasi frenetico. Ci sono situazioni dove non c'è tempo per pensare, e si va in automatico (come avviene ad esempio nelle partenze match-race), ecco perchè l'allenamento dell'intero team risulta fondamentale. Il paragrafo di poche righe in calce ad ogni capitolo contiene osservazioni e consigli del sottoscritto. 1- Partenza: La partenza non inizia quando viene dato il timing che darà il via alle procedure ma risulta sempre molto importante stare in una posizione che garantisca una via d’uscita. Ad esempio: se quando mancano 7 minuti alla nostra partenza ci troviamo molto lontani dalla boa della linea, quindi sul lato sinistro del campo e della start area, ci risulterà molto difficile scappare, anche se solo una barca proverà a trattenerci in quella zona. Oltre a stare in una posizione che dia tranquillità è sempre utile nei momenti prima dell’inizio delle procedure di partenza controllare il campo, la linea, le lay-line, e quanto tempo impieghiamo a percorrere questa. (time to start e time on distance). Altra cosa fondamentale, che si può anche preparare a terra è come gestire la partenza di tutto il team. Com'è noto, da regolamento le penalità possono essere inflitte solo negli ultimi 3 minuti prima della partenza e quindi è inutile cercare di penalizzare una barca avversaria Partenza! prima. Nel periodo di prepartenza bisogna anche stare attenti al momento in cui infliggere la penalità, è molto difficile darla, ma ancora di più scegliere quando. L'ideale è dare una penalità negli ultimi secondi prima della partenza piuttosto che 2 o 3 minuti prima. Dare la penalità in partenza o anche prenderla può avere effetto opposto, in quanto se siamo marcati o controllati da un avversario la penalità può garantirci una via di fuga sicura. Parlando invece della tattica di partenza questa può variare moltissimo a causa delle capacità del team, del vento e dell’avversario. In una partenza tipo, la miglior cosa sarebbe riuscire a partire e far partire sulla linea, lanciati, la propria barca e il proprio team, ma molto spesso capita che la linea sia troppo corta e che non riesca a contenere tutte le barche. Durante le partenze non bisogna mai guardare solo se stessi, ma tutti i componenti del team. Una delle miglior partenze è riuscir a posizionare una barca in boa, una a centro linea ed una in Partenza 'stile match race' 1 vs 1 barca giuria in modo da poter controllare tutta la linea e di conseguenza tutto il campo di regata. Per giungere ad una partenza del genere bisogna saper gestire tutto il tempo che precede lo start. Una delle migliori tattiche è un marcamento stretto di ogni componente della squadra opposta (modello match race 1 vs 1); così facendo, se la squadra ha buone capacità nell’uno contro uno, riuscirà a vincere la partenza; con questa tattica anche se un componente perde il proprio “match personale” molto probabilmente resterà nelle immediate vicinanze dell’avversario che l’ha appena superato. Esistono però infiniti modelli e tattiche di partenza, il fine comune di tutti è il partire davanti all’avversario. Partendo equamente distribuiti sulla linea si potrà controllare indicativamente tutto il campo di regata. Capita sempre che un membro del proprio team non riesca a partire in maniera ottimale, ma ciò non compromette assolutamente la regata, l’importante è, come anche nelle regate di flotta, cercare il vento libero per poter far camminare la propria barca. In Italia i giochi di team iniziano mediamente nell’ultimo bordo o quando ormai è troppo tardi, invece subito dopo la partenza bisogna iniziare a prendere in mano la regata controllando ogni mossa, senza concedere alcun spiraglio agli avversari. La mia personale esperienza di allenatore e regatante mi porta a dire che la partenza 1 contro 1 è la più diffusa e probabilmente la più efficace. 2- Bolina È il primo bordo quello che dà la fisionomia alla regata, come già detto riuscire a controllare tutto il campo è la cosa migliore, ma oltre al campo bisogna controllare l'avversario, o scappare da lui. Le boline delle regate di team race in genere sono molto corte e la maggior parte del gioco in questa andatura avviene in prossimità della boa. Occorre anche tener presente che spesso il team race si svolge all'interno di moli o dighe, quindi in luoghi con vento abbastanza perturbato, ciò ...occorre tener presente che spesso il team race si svolge significa che anche la strategia è molto all'interno di moli o dighe... importante Fondamentale che nella seconda metà della bolina almeno un membro del team, in genere quello meglio piazzato, tenga la parte destra del campo, in modo da potersi presentare a mure a dritta sulla lay-line e poter controllare il giro di boa. 3- Giro di boa: bolina E' sicuramente il primo momento critico, appena passato il quale o siamo davanti e quindi adottiamo tattiche di difesa oppure siamo dietro e occorre attaccare. (vedi allegato 1) Nell’approccio in boa ci sono molte variabili, queste dipendono da com'è la situazione del team. In caso di vittoria in boa non sempre si procede, esempio 1°-2°-3°, in questo caso il 3° si ferma per fare da tappo agli avversari e lasciar campo libero ai compagni. Altro esempio di giro di boa: la mia squadra è 1°-3°-4° mentre la squadra avversaria è 2°-5°-6°, io sono certo che sto vincendo ma devo essere conscio anche del fatto che il 2° non starà con le mani in mano, ma cercherà in ogni modo di fermare il 3°e il 4° per far passare i suoi compagni, attualmente 5° e 6° di conseguenza il 1° deve saper prevenire e a sua volta bloccare il 2° in modo da salvaguardare la situazione dei suoi compagni. Ci sono moltissime casistiche che non si possono neanche immaginare, ma la cosa importante è poter anticipare la manovra dell’avversario in modo da gestire con sicurezza il giro di boa. 3.1- Il tappo in boa. Ci si ferma mure a dritta prima della boa, dentro le due lunghezze, leggermente sopravvento. Chi si ingaggia da sotto non potrà virare o passare la boa fino a quando non lo decido io. Chi si ingaggia da sopravvento, dovrà anch'esso aspettare. 4- Laschetto La maggior parte delle volte succede che anche dopo tappi e contro tappi ci ritrova tutti estremamente compatti in un lato che sembra inutile ma risulta fondamentale. Il laschetto è sempre molto corto e succede di tutto, è avvantaggiata la squadra che detiene la prima posizione poiché ha sempre la possibilità di poter gestire il giro di boa successivo. La cosa migliore dopo il giro di boa è far camminare subito la barca in modo da poter controllare il sottovento e non far infilare nessun avversario che poi ci potrà chiedere acqua in Un tipico laschetto: 5 barche in 20 metri! boa. Non sembra una buona idea quella di farsi ingaggiare da sopra per poi portarlo via, perchè il tratto è talmente corto che non si risolve un granchè. A quel punto meglio farlo alla boa e non fargliela girare.... 5- Poppa La poppa è una andatura complicata. Estremamente lenta e quindi estremamente tecnica. L'assenza di spinnaker induce a portare il fiocco a farfalla con un po' di vento, mentre in caso di vento leggero in genere non conviene. E' qui che di fatto si decide la regata. Di solito il team che gira davanti alla boa di poppa, poi vince il match. come in bolina l'importante è cercare di avere una posizione di controllo nei confronti degli avversari. Per fare ciò occorre cercare di tenere la parte destra del campo (che poi è la sinistra se guardiamo dalla boa di bolina verso quella di poppa) in modo da presentarsi sempre a mure a dx nei confronti dei nostri avversari. Il problema è che facendo ciò si rischia di perdere il controllo dell'avversario. Durante la poppa si manifestano tutte le tattiche possibili e immaginabili. Chi rallenta, si fa ingaggiare da sopra, e poi porta a spasso l'avversario, chi scende in strapoggia per rimanere sottovento, chi con mure a dritta va ad infastidire tutti gli avversari con le mure a sinistra, chi cerca una rotta solitaria, fuori dal “combattimento” per recuperare metri sugli avversari. Direi che qui, velocità di esecuzione e conoscenza del regolamento fanno la differenza. 6- Bolina finale In questo lato non è facile ribaltare la situazione, in quanto è molto breve e in genere ci si trova senza tante soluzioni. Però in caso di gruppo ancora abbastanza compatto, occorre creare delle situazioni di 2 contro 1, che possano riaprire il match, oppure fare “duelli” di virate al fine di rallentare e addirittura stoppare l'avversario. Due osservazioni fondamentali: • se la squadra che ha i primo non sta vincendo nettamente, è necessario che esso si metta immediatamente al servizio della squadra, senza aspettare di essere vicino all'arrivo. • prendere una penalità in questo lato significa perdere la regata. 7- Come e cosa allenare Sicuramente l'allenamento specifico di regata 3 contro 3 dovrebbe impiegare la maggior parte del tempo dedicato. Occorre anche che l'allenatore sia un buon conoscitore del regolamento, anche se la cosa migliore sarebbe quella di avvalersi di un “umpire” vero e proprio. E' comunque necessario anche un buon allenamento sulla conduzione, in quanto la velocità del mezzo è sempre importante. Ci sono però esercizi specifici fondamentali, molto molto allenanti che si possono svolgere anche in mancanza di 6 barche uguali oppure in presenza di un solo team o parte di esso. I più importanti sono: • fermarsi ed accelerare in tutte le andature e sulla linea di partenza • virata lenta • posizione di “holding” • 360° e 720° • 2 contro 1 alle boe (bolina, lasco, poppa) • 2 contro uno in tutte le andature • match race vero e proprio Guardo i miei ragazzi appena rientrati: Venezia 2010, Campioni Eurisaf ! Stefano Marchetti Ravennate, classe '68 Insegnante di educazione fisica Inizia da giovane lo sport della vela, ottenendo buoni risultati sia in optimist che in 470, in entrambe le classi veste spesso la “maglia azzurra” nel 1995 inizia ad allenare, prima gli Optimist poi anche i 420 e i 470. Risultati più significativi da Allenatore 1996 allenatore dell’equipaggio olimpionico classe 470 Ivaldi-Ivaldi per le Olimpiadi di Atlanta 2000 allenatore di Matteo Sangiorgi oro al Campionato Europeo classe Optimist 2001 allenatore di Mazzotti-Mazzotti oro al Campionato Mondiale classe 420 2004 allenatore dell'Italia al Bavaria youth match race a Sidney (AUS) 2007 team leader e regatante della squadra “XI Zona” al Campionato Nazionale Team Race (oro) 2007 allenatore dell'Italia bronzo U.19 al Campionato Mondiale Team Race Gandia (SPA) 2009 allenatore di Celli-Morini argento al Campionato Europeo 420 Balatonfured (HUN) 2009 allenatore di Celli-Morini oro Campionato Italiano assoluto 420 2010 allenatore di Celli-Morini bronzo al Campionato Mondiale 420 Haifa (ISR) 2010 team leader e regatante della squadra “XI Zona” al Campionato Nazionale Team Race 2010 team leader dell'Italia al Campionato Europeo Team Race (oro juniores e oro assoluto) CURRICULUM VITAE JACOPO PASINI Nome:Jacopo Pasini Nato: a Ravenna il 30-04-1988 domicilio : Ravenna via Sintria n28 Titolo di studio: Diplomato e attualmente iscritto al 3° presso l' Università di Bologna al corso di “Scienze dell'Organizzazione aziendale” CARRIERA VELICA CLASSE OPTIMIST 4 classificato Lake Garda Meeting categoria cadetti 1999 (Garda Lake) 1 Classificato trofeo internazionale Massacesi 2001 (Numana) 4 classificato Lake Garda Meeting 2002 (Garda Lake) 5 classificato trofeo Optimist d'argento 2002 (Torbole) 1 classificato trofeo accademia navale dip Ancona 2002 (Ancona) 420/MATCH RACE campione zonale classe 420 2003 1 classificato Italiano 420 Under 17 2004 (Marsala) 1 classificato italiano Match Race u25 2004(Crotone) 5 classificato Bavaria International match Race 2004 ( Sydney Aus ) Rappresentante nazionale italiana Europeo Juniores 2004 (Irlanda) campione zonale match race 2005 1 classificato July match Race 2005 2 classificato campionato nazionale match race u25 2005 (San vito Lo Capo) campione zonale match race 2006 1 classificato campionato nazionale U19 2006 (Ledro Lake) 1 classificato july match race 2006 2 classificato campionato italiano match race assoluto 2006 (Marciana Marina) 2 classificato Doyle Match Race ( Riva del Garda ) rappresentante nazionale italiana Europeo Juniores 420 2006 (Portogallo) 1 classificato campionato Italiano Team Race 2006 3 classificato Campionato Mondiale Team Race Juniores 2006 (Gandia - ESP) MATCH RACE Anno 2007 2 classificato match mania gr3 (Riva del Garda), campione zonale, 1 classificato trofeo Miele gr3 (Marciana Marina), 11 classificato trofeo R.Trombini gr1 (Ravenna) Anno 2008 2 classificato Baltic Match Cup gr2 (Helsinky), campione zonale, 1 classificato Campionato Nazionale Team Race (Pescara), 3 BluRimini Match race gr2 (Rimini), 3 Grado 3 match race (Ravenna), 1 Classificato Campionato match race Assoluto (Trapani), 5 classificato Trapani 100cup gr1 (Trapani) Anno 2009 1 class. BMW sailing cup (Genova ), 4 class. Sail of White night gr1 2009 (San Pietroburgo), 3 class. Campionato Italiano Assoluto, 4 classificato Trapani 100cup gr 1, 3 Anno 2010 Classificato CleanPort match race gr2 (Izola Slovenia), 1 classificato grado 3 Marina di Ravenna, 3 Classificato campionato italiano assoluto, 2 classificato OM MATCH RACE (Ledro) Jacopo Plazzi: nato a Ravenna il 28-01-1991, inizio l’attività agonistica in optimist all’età di 9 anni; dopo 5 anni di militanza in questa classe passo in 420 in coppia con Enrico Stella; negli ultimi anni mi sono anche dedicato, seppur di rado, all’attività di match racing e team racing. A novembre 2009, insieme ad Umberto Molineris, abbiamo iniziato l’attivita in 49er. CURRICULUM VITAE OPTIMIST: CAMPIONE REGIONALE ASSOLUTO 2004 CAMPIONE REGIONALE ASSOLUTO 2005 8 posto internazionale euromed malta championship 2005 26 asian ioda championship TOKIO (JPN) 2005 5 posto regata internazionale meeting del Garda 2006 TEAM RACE: 3 posto nazionale campionato italiano Termoli 2005 4 posto internazionale trofeo rizzotti Venezia 2006 1 posto castorama’s cup Venezia 2006 420 (in coppia con Enrico Stella): 1 posto regata nazionale juniores Ancona 2007 2 posto regata nazionale assoluta Ancona 2007 19 posto campionato europeo juniores MEDEMBLIK (NED) 2007 10 posto internazionale kieler-worche KIEL (GER)2007 18 posto campionato mondiale assoluto RIVA DEL GARDA (ITA) 2009 RICONOSCIMENTI: premio atleti azzurri d’Italia per i risultati sportivi ottenuti nel 2007 premio “Casadei” per i risultati sportivi ottenuti nel 2007 TEAM RACE ASSOLUTO: CAMPIONI ITALIANI ASSOLUTI 2008 MEDAGLIA DI BRONZO CAMPIONATO MONDIALE GANDIA – ESP 49er (in coppia con Umberto Molineris): 2 posto nazionale Punta Ala 2010 2 posto campionato italiano classi olimpiche Formia 2010 16 posto miami OCR 2011 ( Gennaio )