PESCO Famiglia: Rosaceae Genere: Prunus Specie: Prunus persica (L.) Batsch Nome comune: Tardiva di Massalombarda Sinonimi accertati: Tardivo di Massalombarda, Tardiva di Massa, Buco Incavato Tardivo, Tardivo, Pesca di Massa Lombarda tardiva Sinonimie errate: Buco Incavato, Settembrina, Bonvicini Tardiva Denominazioni dialettali locali (indicare la località): Tardiv ad Mása, Tardiv, Bus Incavè tardiv Data inserimento nel repertorio: Ultimo aggiornamento scheda: Accessioni valutate per la realizzazione della scheda N. piante presenti Anno d’impianto 1) Az. agr. Marconi Luigi, via Canalazzo 28 – Massa L. (RA) 10 2003 2) Az agr. Piancastelli Adriano, via Lunga 6 – Lugo (RA) 60 1995 3) Vivai Cantagalli (ex Vivai Ansaloni) – S. Lazzaro (BO) Luoghi di conservazione ex situ: 2 2005 Pianta Fiore Foglia Frutto CENNI STORICI, ORIGINE, DIFFUSIONE Varietà ottenuta casualmente a Massa Lombarda all’inizio del ‘900. Secondo Adolfo Bellucci (Bellucci, 1908), allora direttore della Cattedra Ambulante di Ravenna, le varietà più comuni in Romagna, a quell’epoca, erano tre: una relativamente precoce, Trionfo, una che maturava in agosto, Buco Incavato, e una tardiva, denominata Tardiva di Massalombarda. Ulisse Gianstefani, uno dei pionieri della frutticoltura in Romagna, nell’intervista concessa ad Angelo Mazzotti (Mazzotti, 1950-51), racconta che nel 1905, i sei ettari coltivati a pescheto nella sua azienda, erano costituiti in gran parte da Buco Incavato e Tardivo, detto poi Tardivo di Massalombarda. Quest’ultima varietà fu ottenuta da uno dei 10-12 semi di pesche che il padre Giuseppe prese all’Albergo dei Tre Re a Bologna. Da quella semina ottenne il Buco Incavato e una varietà più tardiva chiamata poi Tardivo di Massa. Nell’indagine di Guzzini del 1936, sulla peschicoltura italiana, risulta che il Tardivo di Massalombarda rappresentava il 7% dell’intera superficie a pesco della Provincia di Ravenna. Considerando una superficie complessiva di 2.250 ettari, significa che più di 150 ettari erano coltivati con questa varietà (AA.VV., 1936). Nello stesso volume il professor Angelo Manaresi pubblica la scheda pomologica completa del Tardivo di Massalombarda (AA.VV., 1936). La scheda, molto minuziosa, ricca di dati e particolari, è corredata dalla foto della varietà a piena pagina. Vengono descritti molto in dettaglio i caratteri dell’albero (vigoria, portamento, produttività, rami, foglie) i fiori (tipo, colore, fenologia) il frutto (dimensioni, forma, colore, caratteristiche qualitative), il nocciolo (aderenza ala polpa, dimensioni, forma, colore). Per la sua completezza e ricchezza di informazioni la scheda pomologica di Manaresi, rimane quindi un riferimento storico indispensabile per l’identificazione della varietà. Il Tardivo di Massa era considerato un prolungamento del calendario di maturazione di Buco Incavato per le caratteristiche piuttosto simili del frutto, la resistenza ai trasporti a lunga distanza e la maturazione successiva a quest’ultimo. La raccolta piuttosto scalare e la buona tenuta dei frutti in frigo consentiva di coprire le richieste di mercato fino alla fine di settembre. I frutti erano considerati anche di qualità superiore al Buco Incavato, ma la pianta generalmente era di produttività più incostante. Manaresi scrive che sin dal 1924 aveva raccolto dati sulla produttività di Tardivo di Massa e pur notando il carico notevole di alcune annate, si trattava di una varietà molto soggetta ad alternanza. Manaresi considera anche questo genotipo una varietà-popolazione per la diffusione nel territorio di altre biotipi simili, ma con maturazione leggermente più anticipata o più ritardata (AA.VV., 1936). Il declino iniziò, come per il Buco Incavato, con l’introduzione delle varietà a polpa gialla selezionate negli Stati Uniti, meno facilmente ossidabili per la presenza di xantofilla nella polpa, meno sensibili alle abrasioni e alle ammaccature, in definitiva più adatte alle esportazione sui mercati internazionali. Bassi collaboratori (Bassi et al., 1980), hanno nuovamente descritto sinteticamente questa varietà confermando le ottime caratteristiche organolettiche ma evidenziando la scarsa allegagione e produttività media dopo diversi anni di rilievi di campo. ZONA TIPICA DI PRODUZIONE Provincia di Ravenna, con particolare riferimento all’areale di Massa Lombarda BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO AA.VV. (1936) – Indagine sulla peschicoltura italiana. A cura di Dario Guzzini. Confederazione Fascista Agricoltori, Roma. AA.VV. (1913) – Il Progetto Buco Incavato. Massa Lombarda. Bassi D., Sansavini S., Marangoni B., Bordini R. (1980) – Recupero delle pesche bianche: prove agronomiche e comparative di vecchie cultivar e selezioni locali della Romagna. Atti XV Convegno Peschicolo, Ravenna. Buscaroli C. (2013) – Il Buco Incavato e la pera Mora. Rivista di Agricoltura n. 7-8: 70-71. Bellucci A. (1908) – La coltivazione del pesco a Massa Lombarda. Cattedra Ambulante di Agricoltura di Ravenna. Tip. Soc. Mazzini. Bellucci A. (1921) – La Frutticoltura in Romagna. La Romagna Agricola, Industriale e Commerciale n. 8-9 Agosto-settembre: 195-203. Boschini G. (1939) – Le piantagioni frutticole nel comune di Massalombarda. Rivista di frutticoltura, vol. 3, Aprile, n. 2: 89-118. Giovannini D., Buscaroli C., Leone A., Liverani A., Missere D., Sirri S., Tellarini S. (2012) – Reintroduzione in coltura di antiche varietà da frutto autoctone del territorio romagnolo: i progetti comprensoriali delle Provincie di Ravenna e Forlì-Cesena. Atti del IX Convegno Nazionale sulla Biodiversità, Bari 5-7 settembre. Mazzotti A. (1950-51) – Notizie storiche sulle varietà di piante da frutto susseguitesi in uno dei primi centri frutticoli d’Italia, “Massa Lombarda”, nell’ultimo Cinquantennio. Tesi di laurea presso la Facoltà di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna. Marani M. (1925) – La coltivazione del pesco nel Ravennate. La Romagna Agricola, Industriale e Commerciale n. 1 Gennaio: 276-278. Tamaro D. (1929) – Frutta di Grande Reddito. Hoepli, Milano. NOTE La descrizione si riferisce ai biotipi dell’az. Marconi Luigi, Piancastelli Adriano e Vivai Cantagalli che sono risultati lo stesso genotipo. Le piante presenti presso i Vivai Cantagalli (ex Vivai Ansaloni) sono risultate esenti dai 3 patogeni virali (PPV, PNRSV, PDV) richiesti dalla normativa fitosanitaria della Comunità Europea (CAC) e fanno parte di un campo di piante madri Bollino Blu, in area indenne controllata dal SFR. Sono quindi utilizzabili come materiale di fonte per la moltiplicazione della varietà. La descrizione è stata realizzata da Claudio Buscaroli, Daniela Giovannini. DESCRIZIONE MORFOLOGICA. I descrittori prioritari secondo il Gruppo di lavoro GlBA e i descrittori essenziali indicati da UPOV e IBPGR sono segnalati con un asterisco (*) e rappresentano gli elementi necessari per l’iscrizione di una risorsa genetica ad un repertorio della biodiversità. PIANTA. Osservazioni possibilmente su più piante UPOV 1 IBPRG 1 3 DIMENSIONE dell’ALBERO* Molto piccola (Bonanza) Piccola (Compact Redhaven) 5 Media (Spring Lady) 7 Grande (Redhaven) Molto grande (Babygold 5) 9 IBPGR 6.1.3 FABBISOGNO IN FREDDO* 1 Molto scarso: < 450 h 2 Scarso: 450-650 h 3 Medio: 650-850 h 4 5 IBPGR 6.2.2 (Flordastar) (Springtime) (Springerest) Alto: 850-1.050 h (Redhaven) Molto alto: > 1.050 h (Mayflower) POLLINE UPOV 3 UPOV 2 VIGORIA 1 3 Debole (J.H. Hale) 5 Media 7 UPOV 65 IBPRG4.2.1 Forte (Springtime) EPOCA DI INIZIO FIORITURA* 1 Molto precoce (Flordastar) 3 Precoce (Royal Glory) 5 Intermedia (Elegant Lady) 7 Tardiva (Maria Laura) 9 Molto tardiva (Fairlane) UPOV 31 GLANDOLE FOGLIA* IBPRG4.2.1 1 – Assenti (Tejon) 1 Assente (Flaminia) 2 – Globose (Springcrest) 9 IBPRG 6.1.1 3 – Reniformi (Redhaven) Presente (Redhaven) PORTAMENTO* 2 Colonnare (Pillar, Alice-up) Assurgente/Eretto (Rich- 3 Semieretto/Globose Lady) 4 5 6 (Redhaven) Espanso (Albertina) Pendulo/Ricadente Piangente (Biancopendulo) UPOV 10 IBPRG4.2 .3 TIPO DI FIORE* 1 – Campanulaceo (Redhaven) 2 – Rosaceo (Rome Star; Royal Glory) UPOV 67 IBPRG4.2 .2 EPOCA INIZIO MATURAZIONE* 1 Molto precoce (Flordastar) 3 Precoce (Springcrest) 5 Intermedia (Rome Star) 7 Tardiva (Red Star) Molto tardiva (Percoco di 9 Tursi) FRUTTO. Osservazioni a maturazione. Media di 10 frutti ben conformati UPOV 45 IBPRG4.2.4 1 9 PUBESCENZA FRUTTO* Assente (Big Top) Presente (Redhaven) UPOV 33 IBPRG6.2.4 DIMENSIONE FRUTTO* UPOV 34 FORMA DEL FRUTTO IN IBPRG6.2 PROIEZIONE LONGITUDINALE* .5 1 Molto piccolo (Maybelle) 1 – Piatta/Platicarpa (Stark 3 Piccolo (Françoise) 2 – Oblata (Crimson Lady) 5 Medio (Redhaven) 7 9 Saturn, UFO) 3 – Rotonda (Springbelle) Grande (Orion) 4 – Ellittica (O’Henry) Molto grande (Babygold 5) 5 – Ovata (Flavortop) UPOV 40 COLORE DI FONDO DEL UPOV 42 IBPRG6.2.7 FRUTTO* IBPRG6.2.8 1 2 3 Verde chiaro (Carman) Bianco crema (Michelini) Giallo chiaro (Fuzalode) 4 Giallo (Redhaven) 5 6 Arancione chiaro (Red Top) Arancione (Kakamas) ESTENSIONE DEL UPOV 44 1 2 3 4 5 UPOV 49 IBPRG6.2.10 1 SOVRACCOLORE DEL FRUTTO* Assente (Ghiaccio) < 25% (Romea) 26-50% (Maria Marta) 51-75% (Redhaven) > 75% (Rich Lady) CONSISTENZA POLPA* Molto soffice (S. Anna 5 7 Balducci) Soffice (Maria Rosa) Media (Redhaven) Soda (Rome Star) 9 Molto soda (Ghiaccio) 3 UPOV 63 IBPRG6.3.3 1 ADERENZA POLPA AL NOCCIOLO Semiaderente (Springcrest) 3 Aderente (Romea) GRADO DI SUSCETTIBILITÀ A BOLLA Taphrina deformans (IBPGR 8.2.8) Resistente Molto scarso Scarso Medio Alto Molto alto GRADO DI SUSCETTIBILITÀ A CIDIA Cydia molesta (IBPGR 8.1.3) 0 Resistente 1 3 5 7 9 UPOV 43 TIPO DI SOVRACCOLORE* 0 1 Assente (Ghiaccio) Rosa (Yumyeong) 1 – Uniforme (Rome Star) 2 Rosso chiaro (Glohaven) 2 – Striato (Babygold 7) Rosso (Crimson Lady) Rosso intenso (Rich Lady) 3 – Marezzato (Regina B.) 3 4 UPOV 50 IBPRG4.2.5 1 2 3 4 5 6 7 8 UPOV 55 1 2 3 4 5 UPOV 57 IBPRG6.3.1 COLORE POLPA* UPOV 52 Bianco-verdastro (Grezzano) Bianco (Rosa del West) Bianco crema (Ghiaccio) Giallo chiaro (Sunhaven) Giallo (Orion) Giallo intenso (Red Moon) Aranciato chiaro (Keimoes) Rosso (Sanguigna) DOLCEZZA DELLA POLPA Brix UPOV 56 Molto bassa: < 8 (Flordastar) 1 Bassa: 8,1-10,0 (Springbelle) Media: 10,1-12,0 (Rome Star) Alta: 12,1-14,0 (Big Top) Molto alta: > 14 (Ghiaccio, Maria Dolce) DIMENSIONE NOCCIOLO* 1 2 3 IBPGR 6.2.11 1 2 3 2 3 4 5 PIGMENTAZIONE ANTOCIANICA DELLA POLPA Assente o molto debole (Redhaven) Debole Forte TIPO DI POLPA* Fondente (Rome Star) Non fondente (Romea) “Stony hard” (Ghiaccio) ACIDITÀ DELLA POLPA meq/100 ml Molto bassa: < 5 (Royal Glory) Bassa: 5-8 (Big Top) Media: 8,1-10 (Rich Lady) Alta: 10,1-13 (Armking) Molto alta: > 13 (Ambra) UPOV FORMA DEL NOCCIOLO 58 1 – Oblato Spicca (Rome Star) 2 0 1 3 5 7 9 SOVRACCOLORE BUCCIA* Molto scarso Scarso Medio Alto Molto alto 1 Piccolo: < 5g (Springtime) 2 Medio: 5-12 g (Redhaven) 3 Grande: > 12 g (Dixiland) GRADO DI SUSCETTIBILITÀ A OIDIO Sphaeroteca pannosa (IBPGR 8.2.2) 0 1 3 5 7 9 Resistente Molto scarso Scarso Medio Alto Molto alto GRADO DI SUSCETTIBILITÀ A MONILIA Monilinia laxa (IBPGR 8.2.1) 0 Resistente 1 3 5 7 9 Molto scarso Scarso Medio Alto Molto alto 2 – Rotondo 3 – Ellittico 4 - Obovato GRADO DI SUSCETTIBILITÀ AD AFIDE VERDE Myzus persicae (IBPGR 8.1.4) 0 Resistente 1 Molto scarso 3 Scarso 5 Medio 7 Alto 9 Molto alto GRADO DI SUSCETTIBILITÀ A SHARKA Plum Pox Virus 0 Resistente (Maria Dolce) Molto scarso (Nectaross, 1 Tastared) 3 5 7 9 Scarso (Venus) Medio Alto Molto alto (Romestar, Big Ben) OSSERVAZIONI E RISCONTRI AGRONOMICI. Elementi desunti da osservazioni dirette (O), da indicazioni di agricoltori (A) e dalla letteratura (L) La Tardiva di Massa si pensava ormai una varietà estinta, mentre è stata ritrovata recentemente sotto la denominazione di Buco Incavato o, talvolta, come Buco Incavato tardivo. Si distingue invece chiaramente dal Buco Incavato per la maturazione più tardiva dei frutti che, in alcune annate, inizia alla fine di agosto, ma generalmente si colloca all’inizio di settembre e si protrae fino a metà del mese. La maturazione è piuttosto scalare, buona la tenuta dei frutti sull’albero. Perciò la raccolta può essere estesa, nel caso ad esempio di vendita in azienda, fino alla fine di settembre. Le caratteristiche pomologiche dei frutti, richiamano quelle di Buco incavato, inclusa la caratteristiche “sutura profonda”, anche se non in modo così accentuato. I frutti sono, però, più grossi e di forma normalmente meno asimmetrica. Sono stati individuati, inoltre, alcuni biotipi a maturazione più precoce e più tardiva a conferma di quanto affermava Manaresi (AA.VV., 1936) nelle indagine sulla peschicoltura italiana: “vi sono diverse sottovarietà”. In particolare un genotipo a maturazione leggermente più anticipata (fine agosto) e forma del frutto più allungato, all’analisi molecolare ha mostrato una notevole similitudine, anche se non completa, con la Tardiva di Massalombarda. Il fingerprinting di Buco Incavato e di Tardiva di Massa sono chiaramente distinguibili, sebbene mostrino diversi alleli identici, a conferma dell’origine comune, almeno per uno dei due parentali. Le tre fonti di Tardivo di Massa individuate sul territorio (Az. agr. Marconi Luigi, Piancastelli Adriano, ex Vivai Ansaloni), non hanno mostrato differenze. OSSERVAZIONI E RISCONTRI SULLA TOLLERANZA/SENSIBILITÀ ALLE PRINCIPALI PATOLOGIE. Crittogame, acari, insetti, fisio-patologie. Elementi desunti da osservazioni dirette (O), da indicazioni di agricoltori (A) e dalla letteratura (L) Da rilievi effettuati alla fine degli anni ’70 (Bassi et al., 1980) risulta relativamente poco suscettibile all’oidio. OSSERVAZIONI E RISCONTRI SULL’UTILIZZO. Elementi desunti da osservazioni dirette (O), da indicazioni di agricoltori (A) e dalla letteratura (L) Dalle analisi chimiche effettuate dal laboratorio di Astra Innovazione e Sviluppo, i frutti di questa varietà risultano di grossa pezzatura (210 g di media), con ottimo equilibrio zuccheri/acidi, zuccherini (14,6 Brix), aciduli, ma con acidità non eccessiva (11,8 meq/100 ml). L’analisi sensoriale ha evidenziato caratteristiche qualitative decisamente elevate: il punteggio medio dei degustatori coinvolti nel panel test è stato piuttosto alto. La Tardiva di Massalombarda è senz’altro una pesca da valorizzare per le produzioni di nicchia, i canali commerciali a km 0, farmer’s market e agriturismi. Si presta a rilanciare un periodo, quello di settembre, tradizionale e tipico per le pesche, nel quale, attualmente, prevale sul mercato un prodotto raccolto molto tempo prima, conservato a lungo in frigo e, di conseguenza, di scadente qualità. Secondo il parere di alcuni cuochi professionisti, la Tardiva di Massalombarda, per la pregevole qualità, potrebbe essere anche valorizzata nel settore della ristorazione come dessert o per accompagnare pietanze agrodolci e ricette di cucina tipica.