Rassegna Stampa di mercoledì 26 marzo 2014 SNALS / CONFSAL Corriere della Sera - Ed. Bergamo Il Tempo - Cronaca di Roma Italia Oggi L’eco di Bergamo Corriere della Sera - Ed. Bergamo 26/03/2014 ELISABETTA, 17 ANNI DI CALVARIO LE CURE SOLO A MAGENTA 26/03/2014 EMERGENZA ROM, PRONTI ALLE RONDE CONFSAL ATTENDE #LA SVOLTABUONA «GRAZIE AL SINDACATO RICONOSCIUTE LE CURE PER LA MALATTIA RARA» 26/06/2014 «VISITATA DA DODICI TIPI DI SPECIALISTI, NON SI CAPIVA COSA AVESSI: L’HO SAPUTO DAL WEB» 26/03/2014 24/03/2014 Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera 26/03/2014 26/03/2014 GLI 26/03/2014 EDIFICI LOW COST IN CLASSE A LA SFIDA VINTA IN VENETO ARCHITETTI IN CAMPO PER RIPENSARE LE SCUOLE ORARI PIU' LUNGHI PER IL SABATO LIBERO NELLA SCUOLA LA DISFIDA DEL WEEKEND 26/03/2014 SCUOLA, LAICI E CATTOLICI ALLA BATTAGLIA DEI SESSI la Repubblica 26/03/2014 QUEI BIMBI CHE SOGNANO SCUOLE VERE la Stampa 02/04/2014 PROGETTI DIDATTICI OGGI 26/03/2014 "PIU' MORBIDI SU GRECO E LATINO PER RILANCIARE IL LICEO Corriere della Sera - ed. Milano CLASSICO" 26/03/2014 I SINDACI DI AMRCA:LE TASSE RESTINO QUI il Gazzettino 26/03/2014 IL PATTO DI STABILITA' APPRODA IN CONSIGLIO il Gazzettino Il Messaggero - Cronaca di 26/03/2014 "ERA FUORI DI SE', UN ALUNNO CI HA SALVATO" Roma 26/03/2014 ECCO L'ENERGIA CHE FA LA STORIA Il Secolo XIX 26/03/2014 COMUNE SALVABIMBI OGGI LA PRESENTAZIONE PER LE SCUOLE Roma 26/03/2014 Int. a G.Rocca: ROCCA: L'ITALIA ADESSO PUO' RIPARTIRE MENO Corriere della Sera ILLUSIONI E PIU' FIDUCIA NELL'INDUSTRIA 26/03/2014 "ESCLUSI COLLEGHI DI VALORE" ECONOMISTI DI TUTTO IL MONDO Corriere della Sera CONTRO IL CONCORSO IN ITALIA 26/03/2014 NON C'E' ARCHITETTURA SENZA FILOSOFIA Corriere della Sera 26/03/2014 MEDICINA, LA SCORCIATOIA DI TIRANA ORA HA LA Corriere della Sera CERTIFICAZIONE DEL TAR 26/03/2014 PMI, PIU' RISCHI E MAL GESTITI MF - Milano Finanza 26/03/2014 IL PROCURATORE PALAZZI AL CONFRONTO SULLA RIFORMADELLA il Mattino GIUSTIZIA SPORTIVA 26/03/2014 CACCIA AL POSTO DI LAVORO "ECCO IL LAUREATO IDEALE" il Mattino 26/03/2014 EUROPARLAMENTO DI STUDENTI ALL'ESOF DI COPENHAGEN TST Tutto Scienze e Tecnologie(La Stampa) 26/03/2014 SCELTA CIVICA A STRASBURGO CON LA SUA LISTA UN SIMBOLO A la Repubblica SOSTEGNO DEI LIBERALI Corriere del Mezzogiorno – Campania la Repubblica - ed. Bologna la Repubblica - ed. Firenze 26/03/2014 SALVIAMO POMPEI, ADERISCE ANCHE L'(EX) AMBASCIATORE LA RABBIA DI BIANCHI CONTRO IL GOVERNO "SISTEMA ASSURDO, PUNISCE I PIU' VIRTUOSI" 26/03/2014 UN DECRETO PER SALVARE I PRESIDI DECADUTI 26/03/2014 Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera Corriere della Sera la Repubblica la Stampa Italia Oggi Italia Oggi il Messaggero il Messaggero L'Unita' il Tempo il Tempo Giorno/Resto/Nazione Corriere della Sera la Repubblica la Repubblica la Repubblica il Messaggero LE RENDITE DI POSIZIONE E IL SACCHEGGIO DELLO STATO "DIRIGENTI PA LICENZIABILI COME NEL PRIVATO" 26/03/2014 "PREPENSIONAMENTI PER AIUTARE I GIOVANI" 26/03/2014 TARARE LE RETRIBUZIONI IN BASE AI RISULTATI E ALLE RESPONSABILITA' 26/03/2014 STIPENDI PUBBLICI, ECCO TUTTI GLI ECCESSI 26/03/2014 PIANO ESUBERI PER LUCCHINI 26/03/2014 FORMAZIONE REGIONALE FACOLTATIVA 26/03/2014 Int. a M.Calderone: CONTRATTI A TEMPO ANCHE NEGLI STUDI 26/03/2014 "STATALI PREPENSIONATI, SPAZIO AI GIOVANI" 26/03/2014 DARE LAVORI UTILI AI CASSINTEGRATI 26/03/2014 STRETTA SUI COMPENSI DEI DIRIGENTI STATALI, PREPENSIONAMENTI E MOBILITA' 26/03/2014 MADIA: PREPENSIONAMENTI PER FAR LAVORARE I GIOVANI 26/03/2014 RENZI NOVITA' VERA PER IL PAESE 26/03/2014 I LICENZIAMENTI PARI SONO 26/03/2014 LAVORO, STOP ALLE DIMISSIONI IN BIANCO SI' DELLA CAMERA 26/03/2014 Int. a A.Rughetti: "STATALI, ESUBERI IN PENSIONE E LA MOBILITA' SARA' LA REGOLA" 26/03/2014 CAMUSSO: LA POLITICA NON CI PARLA DOBBIAMO DIVENTARE UN PARTITO? 26/03/2014 ALFANO CONGELA I TAGLI ALLA POLIZIA 26/03/2014 STATALI, TORNANO MOBILITA' E PREPENSIONAMENTI 26/03/2014 LAVORO, ASSUNZIONI PIU' FACILI ECCO I NUOVI CONTRATTI A TERMINE 26/03/2014 AL SENATO IL GOVERNO RISCHIA SULLE PROVINCE 26/03/2014 PIU' POTERI A PALAZZO CHIGI 26/03/2014 "TORNA L'INTERESSE A INVESTIRE IN ITALIA" 26/03/2014 Int. a D.Arcuri: "STIPENDI LEGATI AI RISULTATI E MENO SOCIETA' PUBBLICHE SOLO COSI' SI VOLTA PAGINA" 26/03/2014 LA RIVOLUZIONE DI INTESA SP: ARRIVA LA FILIALE MONOPRODOTTO 26/03/2014 26/03/2014 Quotidiano Data Pagina I Foglio www.ecostampa.it Il Consiglio generale della confederazione è stato convocato dal 2 al4aprile prossimi ~11iiii!4Jn attende #lasvoltabuona Il governo deve fare cose concrete ed essere incisivo di provvedimenti in materia fiscale (Irpef e Irap) e sulle «bozze» dei disegni.di legge per le riforme istituzionali.· l 2~io scorso, la ~ chiedeva al nuovo governo - in quel momento ancora in fase di costituzione - un programma organico e condiviso incentrato su lavoro e occupazione, fisco e riforme istituzionali. Chiedeva anche che il governo mettesse in gioco tutta la sua capacità e tutta la sua autorevolezza politica per avviare, nei confronti della governance dell'Euro zona, una mediazione di alto profilo sulla necessità di attuare in modo flessibile, anche se finanziariamente compatibile, i patti europei. I Apertura di credito al governo ... Subito dopo le indicazioni programmatiche del premier Renzi in Parlamento, della fiducia, la ~ esprimeva una «fiduciosa attesa» dei fatti e degli atti dovuti al paese e, in particolare, ai giovani, ai lavoratori, ai pensionati enormemente gravati dalla lunga crisi economica globale e dalla pesante recessione dell'economia italiana. Mi Sempre in quei giorni, auspicavamo l'avvio di un nuovo, moderno e proficuo sistema di relazioni industriali - ovviamente, sempre nel rigoroso rispetto dei ruoli e delle funzioni istituzionali - fra governo e parti sociali rappresentative, facendo leva sul prezioso valore aggiunto della partecipazione democratica e dell'inclusione sociale. ---1112 marzo scorso, larlftlll lJ!l!l veniva a conoscenza degli esiti del sesto Consiglio dei ministri. Questi, com'è noto, consistevano in una prima decr-etazione Su alcune modifiche ai contratti di lavoro a tempo determinato e all'apprendistato, e sull'emergenza abitativa; in anticipazioni di disegni di legge-delega sulla regolazione dei contratti di lavoro, su un nuovo e moderno sistema di ammortizzatori sociali, sul pagamento dei debiti pregressi della pubblica amministrazione alle Imprese e in annunci Ritaglio Marco Paolo Nigi La materia era tanta ed era complessa - spaziando dal lavoro al fisco, alle riforme istituzionali -, tanto da indurci a passare dalla doverosa posizione della «fiduciosa attesa» del 2425 febbraio alla altrettanto doverosa valutazione della cosiddetta «svolta buona» del premier Renzi, non trovando, però, degli elementi concreti e sicuri che ci consentissero di esprimere un primo giudizio compiuto e motivato sull'operato del Consiglio dei ministri, che oseremmo definire un «impegno politico indeterminato». gravi omissioni che preoccupano, e non poco, la ~m, lavoratori, i pensiona1epresumibilmente tutti i cittadini italiani. Come confederazione siamo dunque in attesa della «svolta buona» nutrita da fatti concreti e da un'azione di governo consapevole, organica, coerente, equa e incisiva. Un'azione clamorosamente mancata dai governi precedenti. ... e verifica a breve degli atti e dei fatti Ma è bene chiarire subito che questa nostra attesa è sì consapevole e responsabile ma è anche assai esigente. Essa punta i:q alto, ovvero al rilancio della crescita economica e occupazionale; alla valorizzazione economica, sociale e civile dei lavoratori; al dovuto e concreto rispetto dei pensionati; all'equità reale del fisco, ottenuta anche Quindi, affidandoci alla attraverso una seria lotta via della memoria rispetto all'evasione fiscale da pora questo impegno, abbiamo tare a livello di Eurozona; optato per una «apertu- alla defiscalizzazione signira di credito» al governo', ficativa delle retribuzioni e chiedendo alcune garanzie delle pensioni e al puntuale sulla fattibilità dello stesso rinnovo dei contratti scaduimpegno-ann uncio. ti sia nel settore privato che Al momento, infatti, la ti1MlM è molto interessata al sistema di coperture finanziarie della manovra, in gran parte soltanto annunciate, e alle scelte politiche sulla spending review. Altrettanto interesse rivestono: l'approfondimento in sede di iter parlamentare - da noi ritenuto assolutamente indispensabile - sulla nuova imposizione fiscale delle rendite, gli esiti degli incontri istituzionali a livello dell'Euro zona sull'attuazione flessibile dei patti europei, le reali intenzioni governative sulla puntuale emanazione dei decreti delegati prevista entro l'anno dalla legge delega sulla riforma fiscale e sul rinnovo in tempi brevi dei contratti dei pubblici dipendenti. Si tratta di questioni politiche complesse e impegnative che rivelano, nella loro presentazione da parte del governo, ombre, incertezze e stampa ad uso esclusivo nance europea; Ma, sappiamo pure che un governo, che si definisce di legislatura e che si 'arma del necessario coraggio, non può fermarsi proprio in questo momento dopo aver espresso tante buone e condivisibili intenzioni e aver creato altrettante legittime aspettative nei giovani, nei lavoratori, nei pensionati, nelle famiglie e nelle imprese. La l!rn11E] pron~ a uii"'iifOficuo confronto con il governo Dal governo Renzi la !riIiI rmlsi attende anche un'immediata, e per certi versi dovuta, risposta in merito all'avvio di un proficuo e corretto confronto, pronta com'è a dare il proprio contributo di idee e di proposte per la soluzione delle grandi questioni sociali ed economiche del paese. Del resto, l'esperienza relazionale ci ha insegnato che i corpi democratici intermedi, con particolare riferimento alle parti sociali rappresentative, possono avere un ruolo fondamentale per "fare sistema» al fine di conseguire i grandi nel pubblico impiego. obiettivi socio-economici e contrastare la resistenza Tutto questo, da tempo, alle riforme messe in atto costituisce la grande sfida dai poteri forti. e il forte e continuo impegno della rtllTi'IIM11 In vista, dunque, di queFra circa novanta giorni, sto auspicato confronto con all'inizio del semestre euro- il governo, prosegue e si appeo a guida italiana, quando profondisce il nostro dibatsi passerà alla verifica siste- tito interno. matica degli atti governatiIn particolare, dal 2 al vi maturati nei primi cento 4 aprile, il Consiglio genegiorni di governo, avremo rale della confederazione tutti gli elementi necessa- si riunirà per discutere e ri per condividere o meno, deliberare sul tema La sfinel rispetto dei ruoli istitu- da, l'impegno: rilanciare zionali, l'impegno effettivo lo sviluppo - promuovere e dell'azione governativa. valorizzare il lavoro - renMa, oggi, riconosciamo, con dere equo il fisco - rinnovare lealtà politica e in piena li- i contratti. bertà e autonomia sindacale, che l'agenda governativa del Gli atti deliberativi del premier Renzi è oltremodo Consiglio verranno immeimpegnativa, sia per quanto diatamente inviati al goriguarda gli obiettivi sia per verno. quanto riguarda i percorsi e Sarà un nostro contributo i tempi di realizzazione - e a costruire il cambiamento questo anche a causa delle nell'interesse delle giovani «storiche» difficoltà riscon- generazioni, dei lavoratori, trate nel sistema delle rela- dei pensionati e di tutto il zioni politiche con la gover- paese. del destinatario, non riproducibile, Pag. 5 068391 IItalla0g9i 26-03-2014 44 1 /2 Quotidiano ItaliaOggi Data Pagina 068391 www.ecostampa.it Foglio 26-03-2014 44 2/2 Ritaglio Marco Paolo Nigi stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 6 Città e hinterland 23 L’ECO DI BERGAMO DOMENICA 23 MARZO 2014 - Mozzo, alla Porta del Parco primavera sana e solidale - Ogni sabato il mercatino biologico a «chilometro zero» gestito da 3 cooperative sociali con altre realtà locali «Grazie al sindacato riconosciute le cure per la malattia rara» Mozzo GABRIELLA PELLEGRINI La primavera, anche se con qualche capriccio proprio sul più bello, è ormai arrivata. E la Porta del Parco, nel quartiere Borghetto a Mozzo, sin dall’inizio di marzo, ogni sabato mattina si anima con i prodotti di aziende locali a «chilometro zero» del mercatino biologico gestito da un gruppo costituito dalle cooperative sociali Alchimia, Oikos e Magnolia, in collaborazione con Agrimagna e con i Gruppi di acquisto solidale di Mozzo. - Dolori insopportabili anche solo a stare seduta, esami, terapie ma nessuna cura. Un calvario durato oltre 17 anni, poi l’estate scorsa finalmente uno spiraglio grazie all’incontro con un medico. A scuola di orticoltura Ma nel ricco programma di iniziative rientrano anche dei corsi di formazione e autoproduzione che partiranno ad aprile: il primo corso che verrà attivato avrà come tema l’orticoltura biologica e sarà tenuto dall’agronomo Marco Zonca della cooperativa sociale Biplano. Negli appuntamenti successivi si parlerà anche di educazione alimentare per sensibilizzare i cittadini e gli utenti all’uso del compost organico come concime per orti e giardini: il tutto all’interno di un progetto sulla riduzione degli sprechi alimentari legato a Expo 2015. «La Porta del Parco – spiega Elena Malgrati responsabile dell’area ambiente e comunicazione della cooperativa Alchimia – è un ambizioso progetto di riqualificazione dell’area agricola situata a Mozzo in via Masnada. Il terreno situato nel quartiere Borghetto e di proprietà del Comune è ora in gestione alle cooperative sociali Oikos, Alchimia e la Magnolia, che in accordo con le realtà locali si occupano del vigneto, - La Porta del Parco di Villa Masnada a Mozzo Il progetto di recupero del vigneto prevede nuovi orti condivisi affidati ai cittadini Nell’assegnazione privilegiate famiglie bisognose e progetti educativi speciali della gestione del punto ristoro e vendita di prodotti locali e biologici, oltre che della trasformazione del terreno circostante in orti sociali e orti collettivi». Al lavoro su 6 ettari di terra Il progetto di recupero del vigneto presto si arricchirà infatti di nuovi orti condivisi che saranno affidati ai cittadini, privilegiando in particolare le famiglie bisognose e progetti educativi speciali. Le tre cooperative bergamasche sono al lavoro da un anno sui sei ettari del vigneto, che per convenzione gestiranno per Azione cattolica FRAMMENTI DI VITA Migranti, nel bagaglio anche i loro pregiudizi I pregiudizi, gli stereotipi e i cliché negativi sono come i virus: li si combatte in tutti i modi, ma non si riesce a debellarli. Resistono anche nelle condizioni più sfavorevoli e, come mutanti, sono in grado di riproporsi in ogni tempo e luogo, come certi pericolosi germi imprigionati da decine di millenni nel permafrost e riportati in vita dal riscaldamento globale del pianeta. La presenza in Italia di milioni di stranieri e la grave crisi economica che moltiplica poveri e bisognosi, rischiano di accrescere non la solidarietà, comprensione e collaborazione, ma la chiusura, l’intolleranza e la difesa dei propri interessi nei confronti dell’altro e del diverso. In questa situazione è sorprendente come però stereotipi e pregiudizi non siano esclusivi di una sola classe sociale, ma si ripropongano a tutti i livelli. Così alcuni nordafricani, che si lagnavano dei toni e modi razzisti degli italiani, a un «berbero» del Sud Marocco che faceva notare come certi loro comportamenti sbagliati spiegassero –pur senza giustificarli – tali pregiudizi, risposero in modo stizzito: «Tais-toi, “terrone” du Maroc» («Zitto tu, terrone del Marocco!»). 1 Davide Rota Gli esercizi spirituali per i giovani «”Andrai da tutti coloro che ti manderò”. Nessuno è escluso dalla gioia del Vangelo» è la traccia proposta per gli esercizi spirituali per i giovani venti-trentenni, promossi dai giovani di Azione cattolica e aperti a tutti. Si terranno a Somasca di Vercurago dalle 19 del 4 aprile fino alle 16 di domenica 6, predicati da padre Ludwig Monti, monaco di Bose. «La consapevolezza che nessuno è escluso dalla gioia del Vangelo — sottolineano all’Ac — apre ogni discepolo, in virtù del Battesimo, alla missione dell’annuncio del Vangelo a ogni uomo. Nell’esperienza di silenzio, preghiera, meditazione e discernimento personale, gli esercizi vogliono rendere i giovani consapevoli della vocazione missionaria costitutiva dell’esperienza di fede cristiana». Le iscrizioni ([email protected]) si chiudono venerdì 28 marzo (80 euro di quota, raccolti in loco). i prossimi 20 anni. «Nel 1984 la contessa Elisa Masnada ha voluto donare i terreni agricoli di sua proprietà, tra cui il vigneto, alla comunità mozzese con un lascito testamentario – continua Malgrati –. Il nostro progetto offre interessanti opportunità legate alla produzione del vino, ma intende anche svolgere un ruolo didattico educativo, di cultura ambientale e rispetto del territorio, rivolto a tutti i cittadini con particolare attenzione alle nuove generazioni». 1 ©RIPRODUZIONE RISERVATA Quella dell’insegnante Elisabetta B., colpita da cistite interstiziale, è la storia di molte donne, in alcuni casi di uomini e bambini, che devono fare i conti con un sistema sanitario che non garantisce l’opportuna assistenza per tale patologia. Al contrario «sarebbe necessaria l’istituzione di un ticket sanitario per l’erogazione dei dispositivi medici, un potenziamento del counselling per pazienti e familiari, finanziamenti per la ricerca e collaborazione con le Asl per la domiciliazione terapeutica». È questa la battaglia condotta da Elisabetta e una serie di sostenitori. Come Loris Renato Colombo, segretario provinciale del sindacato scuola Snals-Confsal di Bergamo: «Quando abbiamo scoperto la storia di Elisabetta siamo riusciti ad aiutarla affinché l’Asl di Bergamo le passasse il farmaco. Ora anche gli altri malati devono poter accedere alla terapia». Al suo fianco anche Isabella Colombo, presidente dell’Associazione Italiana per la tutela dei diritti del malato: «Lavoriamo affinché i pazienti ottengano le giuste cure». A loro si era rivolta Elisabetta NUMERO77 NUOVA SERIE DIRETTA DA FERNANDO NORIS Gennaio Febbraio Marzo 2014 • Enrico Prometti Dal mito dalla storia dalla strada - Le ragioni di una mostra • Luce e materia nelle sculture di Giuliano Gaigher • La bella pittura di Angiolo Alebardi oltre le impressioni di paesaggio • Calisto Gritti Come fogli al vento • Solo Jazz nelle fotografie di Maurizio e Federico Buscarino • Educarte Un concorso contro ogni forma di dipendenza • Un bergamasco a Venezia - Notturno • La Scuola di Bergamo, A.C. Allievi e Sostenitori Accademia Carrara • Inserto C’era una volta la Rivista di Bergamo che dopo anni di sofferenza aveva lasciato il lavoro di insegnante, impegnandosi nel sindacato: «Oltre a quello fisico, il dolore più grande è stato non essere ascoltata e capita», si sfoga la donna colpita dalla sindrome del dolore vescicale dopo un intervento chirurgico. La svolta grazie all’incontro con Monica Sommariva, medico dirigente alla Divisione di Urologia Ospedale G. Fornaroli di Magenta (Milano) che ha dato vita a un’unità specializzata. «È un modello esportabile all’estero anche durante Expo, ma necessita il riconoscimento di Regione Lombardia come centro di expertise». Gianluigi Patelli, primario di Radiologia all’Ospedale di Alzano Lombardo, auspica «che anche a Bergamo ci siamo centri come quello di Magenta». In favore di questa causa, è intervenuta Silvana Saita, consigliere in Regione Lombardia della Commissione sanità e politiche sociali: «Sto chiedendo l’appoggio all’assessore Mantovani e al ministro Lorenzin affinché possa essere lanciato un input alle Asl per poter curare questi pazienti». Sul fronte nazionale il senatore Giacomo Stucchi: «Roma deve sostenere le Regioni affinché possano seguire questa malattia». 1 Elisa Riva LaRivista DIBERGAMO diretta da Fernando Noris Grafica & Arte 24128 Bergamo - via Coghetti 108 Tel. 035255014 - Fax 035250164 www.larivistadibergamo.it [email protected] DAL 1922 LA RIVISTA DEI BERGAMASCHI BERGAMO 26 marzo 2014 «Visitata da dodici tipi di specialisti, non si capiva cosa avessi: l’ho saputo dal web» Dai primi sintomi alla cura sono trascorsi quindici anni. Anni durante i quali ha sofferto senza sapere perché e ha sentito su di sé gli sguardi di chi la vedeva come una malata immaginaria. Alla fine Elisabetta Becherini, quarantatreenne, insegnante di Dalmine, è dovuta andare su Internet per scoprire a cosa fossero dovuti i sintomi della malattia rara di cui soffriva, e ora per potersi curare deve andare ogni settimana fino a Magenta. La sua malattia si chiama cistite interstiziale o sindrome del dolore vescicale, ed è provocata da turbe del sistema immunitario. La lunga storia della malattia della professoressa è iniziata dopo una gita in moto nel 1997, è proseguita con un’operazione per l’asportazione di una cisti, e poi cure, terapie, esami, analisi, visite con dodici tipi diversi di specialisti e cambi continui di farmaci. Oltre a ripercussioni sul lavoro e sulla vita privata. «Mi sentivo sempre più sola, incompresa e inascoltata, nessuno si è mai accorto davvero di cosa io stessi passando», racconta lei adesso. Infine, nel giugno 2012 ha scoperto su Internet i sintomi della malattia e anche la relativa cura. «Così - commenta - mentre tutti gli altri mi vedevano con la maschera di ragazza spensierata e felice che mi ero costruita per non sentirmi giudicata, e che indossavo con grande fatica, io ero pronta per la mia seconda vita: certa di guarire, ho iniziato i pellegrinaggi nei centri per la cura della cistite interstiziale. Pensavo di poter dire addio ai miei disturbi invece è iniziato un nuovo calvario fatto di esami, visite e di intoppi burocratici». La cura infatti non viene erogata dall’Asl di Bergamo. Solo la collaborazione di un medico dell’ospedale di Magenta le ha permesso di effettuare la sua cura, anche se raggiungendo tutte le settimane la struttura milanese. Ora al caso, suo e di altre malate, si sta interessando la politica, anche grazie alle pressioni dello Snals (sindacato autonomo della scuola). «Spero che a Bergamo si risolvano le difficoltà per l’erogazione del farmaco così da poter fare la terapia domiciliare - conclude Elisabetta Becherini -. La mia è una lunga storia. Mi auguro ci sia un bel finale». 26 marzo 2014 «Malattie rare, tutelare i pazienti Prezzi più giusti per i farmaci» Horton, direttore di «The Lancet», lancia la campagna dal Mario Negri di Simone Bianco C’è un gruppo di scienziati chiusi in una stanza del «Mario Negri» di Ranica. Parlano inglese con accenti diversi, americano, tedesco, francese, olandese, finlandese. C’è pure quello italiano di Silvio Garattini e Giuseppe Remuzzi. Discutono di malattie rare e dopo un’ora le questioni di metodo prendono il sopravvento: «Ci stiamo facendo le domande giuste?». Oppure: «Esiste un criterio non soggettivo per dire che un prezzo è alto?». Richard Horton, direttore di The Lancet, rivista medica con quasi duecento anni di storia, li osserva per un po’ poi decide: così non va. Prende una lavagna, tira una riga, di qui i problemi, di là le soluzioni. Il pragmatismo inglese rasserena l’aria e nel giro di qualche ora il brainstorming tra scienziati viene condensato in un manifesto mondiale per la tutela dei pazienti di malattie rare. Con un obiettivo fondamentale: abbassare i prezzi dei farmaci. Quando parliamo di malattie rare, di quanti pazienti parliamo? «Le malattie rare colpiscono complessivamente tra il 5 e il 10% della popolazione - risponde Horton -. Ci sono patologie che toccano anche solo cento persone, ma si tratta di migliaia di malattie. Oggi a questi malati non viene data una reale risposta. Sono invisibili alle case farmaceutiche e alla politica, ma anche agli stessi medici». Qual è la responsabilità dell’industria farmaceutica? «La nostra mobilitazione parte da una domanda: i malati stanno pagando un prezzo giusto per i farmaci di cui hanno bisogno? Noi pensiamo che in molti casi l’unico criterio utilizzato per stabilire i prezzi sia quello del massimo profitto possibile. Ovviamente le aziende hanno come obiettivo quello di fare profitto, ma hanno anche obblighi sociali che in questo preciso momento non stanno rispettando, hanno rotto una parte del contratto sociale. Questa campagna è rivolta prima di tutto proprio all’industria». Qualcuno però sostiene che in alcuni casi i ricavi prodotti dai farmaci non coprano i costi della ricerca. «Non c’è trasparenza ed è quello che chiediamo anzitutto alle case farmaceutiche. Perciò siamo convinti che sia molto efficace porsi davanti alle case farmaceutiche chiedendo: spiegateci come arrivate a determinare i vostri prezzi». Ma gli scienziati per primi stanno facendo abbastanza? «Si è fatto molto negli ultimi dieci anni ma non è abbastanza. Basti dire che in tanti casi il primo dei problemi per chi ha una malattia rara è la mancanza di una diagnosi corretta. Certo, questa deve essere anche un’occasione per noi medici per fare autocritica. La verità è che i pazienti con malattie rare oggi non vengono presi sul serio, non quanto quelli portatori delle patologie più diffuse. Dobbiamo partire proprio dai nostri colleghi medici con questa mobilitazione». Come si convince l’industria farmaceutica a rivedere le politiche di prezzo? «Siamo convinti che la comunità scientifica abbia la forza per ottenere risultati, pubblicheremo il testo di questa campagna e cercheremo di suscitare una mobilitazione collettiva». Dall’osservatorio di The Lancet, l’impressione è che negli anni della crisi le grandi compagnie della farmaceutica abbiano continuato a fare soldi, anche a spese dei malati? «Basta prendere i bilanci delle aziende. Ma è evidente che questa situazione non è sostenibile: dalla Grecia all’Italia, fino alla Gran Bretagna, tutta l’Europa è di fronte a una profonda crisi dei sistemi sanitari e l’industria farmaceutica non può ignorarlo. La crisi finanziaria si è trasformata in una crisi civile. Siamo tutti chiamati a fare di più per la comunità, a una maggiore solidarietà, noi medici per primi». Cosa rimprovera ai medici oggi? «Parlo di ciò che vedo nel mio Paese: molto spesso i medici sono troppo concentrati sulla carriera e sullo stipendio, dimenticando di mettere al primo posto il paziente, come invece è doveroso fare. È proprio quello che stiamo dicendo sulle malattie rare: la logica che guida le scelte non può rispondere alle esigenze delle aziende, né dei medici, né della politica. Si deve partire dai pazienti e si deve arrivare ai pazienti. Non c’è altro». nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 26-03-2014 14 1 www.ecostampa.it Quotidiano Riqualiflcazione. Lo studio C+S ha realizZato molti interventi innovativi .Edifici low cost in classe A La sfida vinta in Veneto ROMA Progettare nuove scuole a meno di mille euro al metro quàdrato in classe energetica A+. Si può, senza trascurare la buona architettura. E non è un caso che lo studio veneto C+S di Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini - pluripremiato con il centro infanzia di Covolo e le scuole elementari di Ponzano e Chiarano - abbia co. minciato più di dieci anni fa proprio con un concorso di progettazione per la «messa a norma di un complesso scolastico a Caprino Veronese». «Nel Veneto - spiegano i due progettisti - reinterpretare ilruolo dell' edificio scolastico nella .periferia disgregata dei non-luoghi significa offrire uno sguardo rinnovato a uno degli elementi urbani potenzialmente più interessant~ ma considerato invece convenzionalmente un contenitore di aule. Le scuole sono luoghi di passaggio obbligati per le comunità, spazi in cui l' esperienzamulticulturale avviene inmodo spontaneo, interventi a budget limitato e quindi .costruibili in tempi molto veloci. li nostro sogno era trasformare le scuole da edifici chiusi e funzionalment~ defIDiti, a spazi aperti, nodi Colorati, aperti oltre l'orario scolastico. Non dunque e non solo edifici, ma spazi di relazione, semi di città». Vinsero il primo concorso con queste idee e questo programma. «li risultato fu che la scuola venne aperta oltre l'orario scolastico e nei week-end, diventandò uno spazio usato dalla comunità dei bambini e dei genitori. Come la Prestolee School di Francis o 'Neil, la scuola senza lacrime, i bambini possono dipingere, costruire, fare l'orto, suonare, perché le attività in compagniasono molto più divertenti che trascorrere i pomeriggi trasportati in macchina dai genitori tra un'insegnante di pianoforte e una classe di danza Ipop». Il programma di C+S si è andato poi consolidando nel decennio. Il centro infanzia di Covolo C+S ha vinto la Medaglia d'Oro dell'Architettura italiana 2006 e il FarbDesignPreis a Monaco 2009. «Con quel progetto - dicono Cappai e Seg~tini -lo spazio chiuso ·delle aule si trasforma in uno spazio continuo, dove i bambiniimparano sçambiando tra loro. Grazie alle pareti scorrevoli tra le aule e alle vetrate, trasparenza, luce e intervisibilità sono i cardini del progetto». Le scuole di Ponzano e Chiarano sono quelle costruite a meno di mille euro almqinclasseA+. «Sono disegnate come piccole città per i LA FILOSOFIA Reinterpretare il ruolo degli edifici scolastici trasformandoli in spazi aperti, nodi colorati fruibili oltre l'orario delle lezioni ClasseA+ • Il fabbisogno energetico di un edificio viene indicato attraverso la certificazione energetica e classificato con una lettera da G(il livello peggiore, con consumi elevati uguali o superiori a 175 kWh al metro quadrato all'anno) ad A+ (la massima efficienza, che consuma appena 12kWh al metro quadrato all'anno). Prendendo un appartamento di 120 mq riscaldato a metano, tra la classe G e la B, sui dodici mesi ci sono circa 1.900 euro di spesa di differenza bambini, con una piazza centrale dove si affacciano tutti gli spazi pubblici: la biblioteca, vero centro del progetto, ma anche là palestra, la mensa/auditorium, gli spazi speciali per la musica, l'arte, le scienze. Le aule sono le case dei bambini: sono aule senza mura, disegnate da pareti attrezzate opache solo fmo ad una certa altezza, mentre, sopra sono vetrine trasparenti per. mostrare a tutti quello che si fa in classe». Le scuole diventano «piccoli distretti culturali della conoscenza», la sfida è «trasformare l'obbligo in un piacere, nel desiderio dei bambini a prendere parte a questo nuovo "gioco della scuola"». Poi ci sono i bambini, coinVolti in una serie di giochi che cniavano l'aspettativa del nuovo spazio, in rapporto alla compagnia teatrale La Stanza a Chiarano per mettere in scena lo spettacolo della nuova scuola: uno spazio luminoso, senza corridoi, con una biblioteca aperta oltre l'orario scolastico, un orto botanico sospeso sul tetto e tanti spazi di laboratori colorati, edifici divertenti e colorati, aperti e trasparenti, ma anche modelli di quella sostenibilità energetica che è necessario imparare fm da piccoli, per poterla mettere in pratica da adulti. «Abbiamo raccontato loro dicono Cappai e Segantini - che la parola chiave è riparare nel suo doppio significato. Da un lato ricuce le periferie, gli spazi, ma anche i rapporti di vicinato; dall'altro si riferisce direttamente a un elemento fondamentale del nostro mestiere che è quello di generare un tetto sotto il quale sentirsi protetti, trovare riparo, sentirsi al sicuro per poter giocare, cioè esprimere al massimo le proprie potenzialità». G.Sa. 'tI@giorgiosantilli © RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 _~ Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 7 nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 26-03-2014 14 1 Il Consiglio nazionale sollecita l'avvio di concorsi e procedure più snelle Gli architetti in campo per ripensare le scuole Freyrie: pronti amettere la nostra piattaforma online a disposizione . Giorgio Santilli ROMA Concorsi di architettura per la nuova generazione di scuole italiane, nuove o "ricucite" che siano. Ne hanno parlato, nel pranzo della scorsa settimana, il senatore a vita-architetto Renzo Piano e il premier Matteo R,enzi. E ora rilancia il presidente del Consiglio nazionale degli architetti, Leopoldo Freyrie, che ha riproposto il t~ma dei concorsi all'Anci e al sottosegretario all'Istruzione, Roberto Reggi, il quale dovrebbe ricevere a giorni la delega per l'edilizia scolastica. «Su entrambi i fronti ho trovato piena disponibilità», dice Freyriè che denuncialemille occasioni perse. Ultima quella dell'Expo. «Abbiamo detto e ridetto che bisognava fare di questa avventura un laborato- rio di progettazione che pro- .10 svolgimento di gare e concorsi muovesse le migliori intelligen- di progettazioI:\e». Ma non c'è solo l'esigenza dei zedell'architettura e dell'ingegneria italiana per lasciare nel concorsi trasparenti e capaci di dopo Expo un'eredità di qualità coinyolgere le popolazioni nel architettonica e innovazione: a campo della progettazione delle parte il Padiglione Italia, grazie scuole. li governo cerca di venire all'ascolto che ciha dato la presi- a capo del puzzle dei fondi blocdente Bracco, e poco più, tutto è cati e dispersi in otto piani e 12 procedure, ma la stessa cosa si stato .ed è gestito "in house"». Con le scuole bisogna voltare potrebbe dire delle migliaia di pagina, è l'invito al governo Ren- progetti teoricamente in corsa. zi. Occorre certamente evitare Non a caso una delle prime mostempi troppo Junghi, che spesso se di Renzi è stata la lettera ai sinsono associati alla procedura del daci per chiedere la segnalazioconcorso. Occorre trovare una .ne di un progetto, «uno solo», «procedura semplificata che per prioritario, per mettere ordine altro. stiamo studiando da tem- nella galassia dell'edilizia scolapo», dice ancora il presidente . stica. E non è un caso neanche dell'ordine degli architetti. «Mi che la seconda mossa sia stata di sono spinto oltre - aggiunge- e al creare una task force a Palazzo sottosegretario Reggi ho propo- Chigi per mettere ordine nel casto difare con le scuole una sorta os. «C'è un'esigenza comunque di sperimentazione su come do- di censimento, di verifica e di agvrebbe effettivamente funziona: giornamentò dei progetti damanre il nuoVo codice/regolamento dare in cantiere - dice Freyrie degli appalti, che il governo vuo- perché non si può pensare di aple cambiaré, per conciliare quali- paltare un progetto di dieci anni tà della progettazione e tempi ra- fasenzaneanche verificare se sia pidi. Siamo pronti - continua adeguato». Oggi, in effetti, l'uniFreyrie - a mettere a disposizio- verso dei progetti di edilizia scone dei comuni la nostra piattafor- lastica può essere suddiviso in ma online che già contempla pro- quattro categorie: interventi già cedure semplificate e rapiçleper progettati e finanziati per cui ser- www.ecostampa.it Quotidiano ve solo lo sblocco del patto di stabilità interno; interventi progettati e non fmanziati che hanno bsiogno del reperimento di fondi; intervento finanziato ma con progetto inadeguato da rivedere; interventi che non hanno né fondi né un progetto pronto. «In ogni caso serve l'intervento di un progettista che verifichi lo stato del progetto, anche quando questo sia già disponibile». Sul tema della programmazione è intervenuta il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, secondo cui c'è bisogno di «uscire dal clima dell'emergenza». Per il ministro si deve passare a una «programmazione possibile, vale a dire poter avere la certezza di quello che si ha, sia in termini di risorse, sia in termini obiettivi, non per il mese successivo o per l'anno in corso, ma almeno per il triennio successivo». La propostap,i passare al regime dei concorsi di progettazione avanzata da Freyrie tanto più potrà trovar posto in questa programmazione se gli interventi non saranno limitati alla rincorsa di un' emergenza mese dopo mese. © RIPRODUZIONE RISERVATA Progetti innovativi e riusciti. Le scuole di Chiarano (nell'immagine a sinistra) e di Ponzano (nell'immagine qui sopra) sono state costruite con 068391 un costo di meno di mille euro al metro quadrato e pur tuttavia in classe energetica A+. Fanno parte della sfida portata avanti dallo studio veneto di progettazione C+5, di Carlo Cappai e Maria Alessandra 5egantini Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 8 COBBIEBE DELLA SEBA ij MUH I ! l il 26-03-2014 20 Foglio 1 /2 Data I Iff L'ULTIMA ARMA, IL VOTO DI FIDUCIA di MARIA TERESA MEIl bolizione delle Province e riforma del Senato: Renzi intende andare avanti anche usando l'arma del voto -di-fiducia. ----- A Orari più lunghi per il sabato libero Nella scuola la disfida del weel(end La Provincia di Milano: così in tutta Italia Divisi docenti e famiglie A PAGINA 3 C'era una volta il sabato a scuola, alle medie e alle superiori. Anche alle elementari, se non si faceva il tempo pieno. Oggi, con l'autonomia scolastica, il sabato è la coperta più contesa della programmazione: c'è Chi la tira, per dare più respiro alla didattica, spalmando le lezioni su sei giorni. Chi la accorcia (cinque giorni di scuola e un intero weekend libero), per permettere ai ragazzi di avere più tempo a disposizione per se stessi, lo sport, le relazioni sociali; e alle famiglie di organizzare meglio i tempi domestici. All' economia locale di rispanniare sulle bollette dell'energia e sui costi dei trasporti pubblici. E ai docenti di avere, finalmente, tutti il sabato libero. Ma c'è chi vorrebbe che il sabato a scuola. diventasse solo un ricordo, per tutti. E quanto si augura l'assessore all'Istruzione della Provincia di Milano, Marina Lazzati, che dopo aver suggerito, lo scorso anno, ai presidi del capoluogo di rivedere l'orario delle lezioni, introducendo la settimana corta, ha ora preso carta e penna rivolgendo la richiesta al presidente del Consiglio, al ministro dell'Istruzione e al responsabile della spending revièw, Carlo Cottarelli. <<I tagli di bilancio imposti alle Amministrazioni pubbliche - scrive - stanno mettendo in seria difficoltà l'erogazione dei servizi essenziali per il buon funzionamento delle istituzioni scolastiche. Problema che investe pesantemente riscaldamento e spese di trasporto, per cui sono previste per iI prossimo anno scolastico ulteriori diminuzioni di spesa». Laziati propone di rendere «obbligatoria l'articolazione oraria settimanale su cinque gior- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad ni per tutte le scuole di ogni ordine e grado». Una scansione oraria che «comporterebbe un significativo risparmio e renderebbe le nostre scuole autentici laboratori di apprendimento, ottimizzando la qualità dell'insegnamento e l'utilizzo delle risorse». Nessun taglio di ore in vista (già ridotte dallarifonna delle superiori a un massimo di 30 nei licei e 32 per istituti tecnici e professionali), ma una «diversa articolazione dell'orario». Tra i presidi, c'è chi ha aderito giudicando la proposta «ragionevole», <<fattibile», <<in linea con l'Europa>>. E chi, come il preside del classico Berchet, Innocente Pessina, l'ha definita «una molestia didattica», soprattutto per i ragazzi del triennio, che si troverebbero a sostenere giornate di sette ore in aula, con materie pesanti come latino e greco. Ma anche -chi ricorda che le superiori non hanno la mensa, quindi i ragazzi dovrebbero mangiare al bar, o a casa dopo le tre. Delle 105 scuole del territorio sono m~no della metà quelle che hanno aderito, consentendo risparmi, quantifica l'assessore Lazzati, per circa tre milioni di euro. A livello nazionale non esiste un' «anagrafe» dell' organizzazione del tempo scuola, spiega Carmela Palumbo, della direzione generale per gli ordinamenti scolastici del ministero. «Ogni consiglio d'istituto può decidere - anche attraverso il voto delle famiglie - se optare per la settimana corta». Ma certo, ammette, il sesto giorno di didattica è sempre più raro, anche per ragioni di budget. Verona, Cuneo, Novara, Bergamo, Ro- uso esclusivo del ma: sono in tanti a cercare la strada per gestire al meglio risorse sempre più scarse. La Provincia di Ferrara ha calcolato che i benefici della settimana corta nei licei cittadini consentirebbero un risparmio notevole: 120 mila euro l'anno, il costo di un dirigente. Polemiche e dissensi tra insegnanti e sindacati (che temono un aumento dell'insuccesso scolastico) -e studenti: «Grave che la scuola venga guidata mettendo sempre la quadratura dei bilanci davanti alle considerazioni di carattere educativo e didattico», dice Roberto Campanelli, dell'Unione degli studenti. Settimana corta promossa a pieni voti da Pier Cesare Rivoltella, ordinario di 'Iecnologie dell'apprendimento alla cattolica di Milano: il weekend libero funziona da decompressione, favorendo l'apprendimento - sostiene -. Ma va ripensato il nostro modo di insegnare. In catalogna, suggerisce il docente, è nato un «movimento dell'educazione lenta», uno «slow food» applicato alla didattica, che vede la riorganizzazione di ogni disciplina in moduli di due ore, riducendo cosÌ il numero di materie (e il carico) affrontate nella stessa giornata. - Antonella De Gregorio antdegre © RIPRODUZIONE RISERVATA LEGGI E COMMENTA Tutte le notizie e gli approfondimenti su Corrlere.lt/scuoia destinatario, Istruzione Molti istituti della Lombardia hanno già scelto il fine settimana lontano dai libri La lettera al premier non riproducibile. Pag. 9 068391 Il ! Pagina www.ecostampa.it Quotidiano Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina www.ecostampa.it Foglio 26-03-2014 20 2/2 noche di organizzare le lezioni in classe per cinque giorni la settimana, escludendo quindi il sabato lionl di euro la stima Ila somma che verrebrisparmiata con la settimana scolastica accor': ciata secondo i calcoli dell'assessorato provinciale milanese all'Istruzione 068391 ettimanalezioni nei Per quanto riguarda l'organizzazione delle scuole elementari il totale delle lezioni non supera le 40 ore Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 10 Quotidiano Ila Repubblica Data Pagina I Foglio 26-03-2014 1 1 /2 www.ecostampa.it !jt·:M~ìi~;iJ.(ii;i.·· Scuola, laici ecattolici alla battaglia dei sessi VERASCHIAVAZZI OITAall'omOfobianelle scuole o propaganda pro-gay in classe? Laici e cattoliciitalianitornano a divi- L dersi come non accadeva da anni. Al centro c'è il piano che burocraticamente viene chiamato "Strategia nazionale LGBT 2013". Che il governo Montiavevavaratoconl'obiettivo di arginare l'onda di intolleranzae bullismo nelle aule. SEGUE A PAGINA 21 CON UN'INTERVISTA DI RODARI ''No ai corsi anti-omofobia" A scuola l'ultima battaglia trai laici e i cattolici L'iniziativa {{rinviata" dalMinistero dopo lepolemiche impegnava da tempo contro "l'indottrinamento dei giovani" nelle scuole, remando contro l'intervento delle associazioni gay. L'inVERA SCHIAVAZZI terpellanza di Marzano, insieme A CHE i cattolici avevano alla pronta reazione di una parte dall'inizio bollato come delle associazioni impegnate peri diritti glbt hanno rotto il silenzio. uno strisciante tentativo Rivelandovetiincrociatielotteindi incoraggiare i ragazzi all'omotestine che risalgono ai governi sessualità. L'ultimo episodio delMonti e Letta, e all'Unar, l'Ufficio la battaglia risale a pochi giorni fa: nazionale antidiscriminazioni il 20 marzo è arrivata a tutti i diridel dipartimento Pari Opportugenti scolastici di elementari, medie e superiori una circolare del nità del governo. «Il 19 aprile del 2013-ricordaMarzanonellasua ministero dell'Istruzione che "rinviava a data da destinarsi" i interpellanza - il governo ha formalmente adottato una "Stratedue giorni di corso di fonnazione per insegnanti previsti per questa "gia nazionale LGBT 2013-2015", settimana, confermando così una un piano di azioni di risposta alle discrillÙnazioni fondate sull'ovoce che circolava da tempo. Aderientamento sessuale e sull'idennunciare l'inconfessabile desiderio di lasciar cadere l'iniziativa era tità di genere». Il 18 dicembre stata, a Montecitorio, la deputata 2013, il Ministero dell'Istruzione MichelaMarzano (Pd) , con un'in- ha emanato un' apposita circolare terpellanza, mentreGabrieleToc- a tutti gli Uffici scolastici regionacafondi, sottosegretario all'Istru- li in cui si prevede lo svolgimento zione' vicino a Angelino Alfano, si di una "Settimana nazionale con(segue dalla prima pagina) M tro ognifonna di violenza e discrillÙnazione". Ne è nato un progetto comllÙssionato dallo stesso Unar e costato, così denuncia il quotidiano cattolico "Awenire", 250.000 euro. Il titolo? "Educare alla diversità a scuola", a cura dell'Istituto Beck di Roma (unascuola di specializzazione accreditata dalMiur),chehaprodottounkitdi materiale infonnativo suddiviso secondo i diversi ordini scolastici. Il kit non è mai stato diffuso, ilcorso è stato rinviato. E la polemica si èfattarovente, ancheperchécisono dieci llÙlioni di euro stanziati per la "lottaalbullismo", e dunque anche per quella all' orno fobia. «Il Pd resta in silenzio - dice Enzo Cucco, presidente dell'associazione radicale "Certi diritti" - e ha firmato un patto elettorale di non belligeranza col Nuovo Centrodestra diAlfano. Ci aspettiamo un atteggiamento diverso da parte del ministro Gianninh). E la vicenda ha già registrato un lungo elenco di reazioni. «Da parte mia c'è massimo impegno contro le discriminazioni - dice Toccafondi, finitonelmirinocomeresponsabile del rinvio - Ma non possiamo usare la scuola italiana come un campo di battaglia ideologico, dobbiamo promuovere un confronto aperto tra docenti e fallÙglie». Afar reagire il sottosegretario è stata anche una sitcom in cinque puntate, "Vicini", che ha definito "di impronta culturale a senso unico". Ed è guerra tra sottosegretari' perché IvanScalfarotto (viceministro alle Rifonne costituzionali e ai rapporti conilParlamento) interviene così: «L'idea di un contradditorio nelle scuole tra posizioni diverse sulla lotta all' omofobia fa a pugni con il buonsenso. Toccafondi suggerisceforse di invitare i negazionisti quando si parla di antisemitismo?». Contro il rinvio dei corsi, intanto, sonointervenutilaReteStudentie molte altre associazioni. Cl RIPRODUZIONE RISERVATA Lelezlom~o destinate ai doeeftti dimtti_~. DteuuuDc~_o 068391 suIla~ Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 11 la Repubblica Data 26-03-2014 Pagina 1 Foglio 2/2 L'i.dice tolle..aaza ilga • massimo GERMANIA \ minimo 11 % Intolleranza '\ generale REGNO UNITO 87% tollerenza tre) :FRaNC1ll."·, " 18% Intollerenza generale 82% tollerenza trai 30-49 anni:" 18-29 anni / : 22% Intolleranza generale ./ \ 88% tollerenza tra i "c',c 18-29 ennl Scritte omofobe compaiono al Uceo Vivona di Roma. Negli stessi giomi, denuncia il GayCenter, la scuola si ritira da un progetto antiomofobia f "11 % Intolleranza 18% Intollerenza generale generale . 90% tolleranza tra" 18-29 anni,. ' Fonte: Paw r0 ,..; 88%, tolleranza trei' 18-29 anni ' // R_h '<'J,ih . .i",,~ .~' ",," sui media o su Internet che diChiara,no di aver subito forme di discriminazione o pregiudizIo sessuale Wl'} "' . . ". .x/<,{(/·/ 30% ::0') 49% I giovani tra i 14 e i 18 anni j~~ • , • " ITALIA. SPAGNA onOBRE2012 www.ecostampa.it Quotidiano a scuola .,,~ ,T FEBBRAIO 2014 Il Forum delle associazioni familiari dell'Umbria si schiera contro il piano antiomofobia nelle scuole. La strategia: ''Tenete i figli a casa" avrebbe problemi le Il migliore amico confeawee di essere gay Fonte: Skuolll.net: MARZO 2014 068391 A Modena al liceo Muratori, 200 studenti non entrano in classe per protestare contro il "no" di una cinquantina di genitori a una assemblea èon Vladimir Luxuria Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 12 Quotidiano LA STAMPA Data Pagina www.ecostampa.it Foglio 26-03-2014 1 1 /2 Quei bimbi che sognano scuole vere FLAVIA AMABILE INVIATA A ~AQUILA n'intera generazione di bambini va regolarmente in auto, arristorante, ÌIl villeggiatura ma non è mai stata in una scuola in muratura, una di quelle con le pareti spesse, il portone, il tetto rivestito di tegole: . U CONTINUAAPAGINA 12 . La vita dei bimbi dell'Aquila mai stati in una scuola vera A cinque anni dal terremoto, vanno ancora a lezione nei prefabbricati FLAVIA À'VIl'\.BILE INVIATA A ~AQUILA ·. S SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Ma a L'Aquila non vogliono più sentir nominare la parola progetto. Di rinvio in rinvio, di promessa in promessa, chi era bambino durante il terremoto è diventato adolescente e chi aveva delle speranze ha fatto presto a vederle trasformarsi in delusioni. Perché è vero che gli studenti entrano ogni giorno in classe, trovano gli insegnanti, e fanno lezione come se tutto fosse normale ma di normalè c'è poco in un Musp dove per qUfittro anni nessuno sa che agli aeratori vanno cambiati i filtri. «Poi c'è stato un allarme per le malattie respiratorie _racconta Silvia Frezza - e ora i filtri vengono cambiati ogni sei mesi». Né è normale che si debba studiare in luoghi dove i pavinlenti sono coperti di scotch da imballaggio perché i moduli si stanno separando, e si deve usare il nastro adesivo per tenere insieme le connessioni e per evitare che i bambini si taglino con i pezzi staccati. Oppure phe le finestre studiate per dei containers non garantiscano la sicurezza dei ragazzi e quindi debbano restare chiuse per l'intera giornata. «La rIcostruzione delle scuole non è una priorità delle agende politiche dei responsabili di questa città, noi pensiamo invece cbe 11\.quila del futuro debba ripartire da qui», spiega Sara Vegni di ActionAid Abruzzo che nelle scuole sta portando laboratori, eventi e soprattutto che sulla ricostruzione sta facendo una forte pressione in città. «Siamo in ritardo è vero - ammette Cialente - ma è colpa della disastrosa gestione di Chiodi che quando .era commissario ha escluso le scuole del. 11\.quila dai 226 milioni di euro stan~~l~e. pn~e scu~le .c~~ atten~evano ziati dalCipe nel 2009, dandoli a tutto l mlZIO del lavon dI ncostruzIOne e 11\.bruzzo e non solo alle aree sismiabb~am~ un grande progett~, creere: che, anche per interventi su edifici mo Ilpnmo campus per glI studentI che non erano scuole. In ogni caso ora médi. E comunqu~, nel frattempo, le stiamo recuperando: credo che fra scuole stanno funZIOnando». tre anni avremo finito tutti i lavori,». 068391 ono i bambirri dell'Aquila che da cinque anni al suono della campanella entrano ÌIl scatole di lamiera per restarci otto ore, a volte anche di più. Sia chiaro, c'è lamiera e lamiera, e questa dei prefabbricati arrivati dopo il terremoto del 6 aprile è di prim'ordine. Ma dopo cinque anni anche la più'solida e pregiata delle lamiere assomiglia più alla latta che all'acciaio e i problemi si sommano ai problemi, dai pavimenti tenuti con lo scotch ai soffitti che fanno acqua, le fogne che non funzionano, le finestre che non si possono aprire, i riscaldamenti che hanno provocato un'impennata di allergie e malattie respiratorie. In Emilia Romagna dopo pochi mesi dal sisma sono state ricostruite 58 scuole. A L'Aquila e dintorni dopo qualche mese sono arrivati 31 Musp, sigla che in questa città di acronimi che è diventata il capoluo· go abruzzese, sta per Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio, volgarmente definiti containers. Per costruirli sono stati spesi 32 milioni di euro distribuiti a 52 imprese appaltatricj, e 154 ditte subappaltatrici. Cifre importanti che hanno permesso a oltre 6 mila bambirri e bambine, ragazzi e ragazze di ricominciare ad andare a scuola. Ma cinque anni dopoa L'Aquila e dintorni ci sono gli stessi 31 Musp frequentati da oltre 6 mila studenti. Qualcosa non toma. Anche perché nel frattempo le scuole private sono state ricostruite. «Forse c'è un equivoco, si chia- mano Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio, la "p" non vuoI dire permanente», ironizza Silvia Frezza, insegnante da cinque anni con i suoi alunnÌ delle primarie in un Musp a Sassa, una frazione delll\.quila. Terrorizzati all'idea di questa latta provvisoria che lentamente si trasform,~ in permanent:, .g~i aquilani quest mverno hanno mIzIato a far sentir~ la loro voce. Nei giorni scorsi Stefarua Pe~zopane - da un :m~o al Senato per Il Pd ma durante Il SIsma presid.ente della Provinci:'l dell1\.9uila ha scntto a Matteo RenZI per chledergli dioccuparsi anche delle scuole ~~vastate dal terremoto, perché se l'edilizia scolastica italiana è uno scandalo le scuole del capoluogo abruzzese sono lI? buco nero n?n 'più sos~enibil~. Ieri il smdaco della CItta, MaSSImo Clalente, era a Palazzo' Chigi per incontrare il 'sottosegret~a Gr;tziano ~el ~io e il s?tto51e~~tano all Econonua GIOvanru L~gruru. H~Imo ottenu~o la promessa ,di una .dehbe~a. d~l ?Ipe che asse~:~à,altn 180 ~lioru di e~ro e la po~sIbllita <;he .le n~orse de~tmate alla n: costruZIOne del ComunI terremotat~ poss.a.n? essere es~luse dal. Patto di s~ablhta..Son~ fondi da destmare alla ncostruzIO?e m generale non solo all~ scuole, ~a e comun~ll:e qu~cos~. Ede ~rob~bile c~e RenZI SI~ a L'Aqwla per l anruversano del 6 apnle. ~u~l.cosa ir~j~ia a? muoversi d?po anru di Immoblhsmo. «Non sono d accordo c~e non si sia fatto nulla - si difende Clalent.e' -. Le scuole. che P?te, vano essere rIparate le abbIamo nparate, or.a stiamo avviando il recupero Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 13 LA STAMPA Data Pagina Foglio 26-03-2014 1 2/2 www.ecostampa.it Quotidiano lE lAMIERE Anche se di buona qualità, subiscono l'usura del tempo Le fmestre non si aprono I PROBLEMI Soffitti che fanno acqua, pavimenti tenuti con scotch, fogne che non funzionano moduli uliUoni Sono quelli che ospitano le scuole dopo il terremoto Il costo dei moduli, con appalti che hanno coinvolto 206 ditte Ricostruzione Sul vetri La facciata della scuola De Amicis a L'Aquila con i ponteggi montati cinque anni fa Scritte di bambini sulla finestra di una scuola «prowisoria», in cui raccontano le esperienze dei laboratori te tappe Lastossa . . . La scossa principale, verifica- tasi alle ore 3;32, ha una magnitudo J)ati a,6,3, epicentro tra le località di Roio Colle, Genzano e CoUefracido: 308 morti, 1600 fèriti, 80.000 sfc>lIati, 10 miliardi di danni. Lenewtown . . . Il presidente del Consiglio Silvio Berlusfoni "onsegna in diretta , televisiva i primi appàrtainenti del progetto C.A.S.E., 400 alloggi antisismici ilei nuovo quartiere di Bazzano. In classe Studenti con l'insegnante in uno dei' moduli att~zza~i per ospitare una scuola dopo il. sisma del 2009 'Gli sfotlati A, quasi otto mesi~al sisma ,vengono chiuse ufficialmente tutte'le tendopoli allestite per gestire, l'emergenza: le ultime 13 persone sono infatti sistemate in alberghi e in una caserma. 'III!IÌIII Le inchieste Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo 068391 . . . NeWambito dell'inchiesta sug't appalti del G8 emer90no intercettazioni di jmprenditori che esultano per iì terremoto. È la prima di una lunga serie di indagini e processi. del destinatario, non riproducibile. Pag. 14 Settimanale 02-04-2014 94 Foglio 1 Data www.ecostampa.it OGGI Pagina Una giornata aperta agli insegnanti, per parlare della scuola elementare come luogo in cui valorizzare le potenzialità di ogni bambino, senza lasciare indietro nessuno. È il Primaria day, iniziativa itinerante organizzata da Rcs Education insieme a Fabbri Editori, Erickson e Oxford, tre case editrici scolastiche. Partita il 20 marzo da Roma, si sposterà a Milano il 31 e il 7 aprile a Napoli. Il tema dei vari incontri e workshop, completamente gratuiti, è la didattica inclusiva. Il titolo dell'iniziativa, non a caso, è «Ogni bambino è unico»: come stabilito dalla direttiva ministeriale, gli studenti con bisogni educativi speciali (affetti da dislessia o discalculia, autistici lievi, iperattivi, con difficoltà di comportamento) hanno diritto a La scuola prirn.aria c:h~ valorizza la P9~(;v'\.zIFlht,tt di ogni bambina un percorso personalizzato. E gli esperti cercano di capire come la scuola possa far fronte a queste esigenze e superare le difficoltà. Si parla anche degli strumenti indispensabili a un progetto didattico inclusivo: i libri di testo digitali, per esempio, possono avere un ruolo molto importante perché dotati di opzioni che facilitano il lavoro: sistemi di lettura integrati per i bambini dislessici, caratteri studiati per chi ha problemi di vista, percorsi sonori per i non vedenti. Chi è interessato può ancora iscriversi gratuitamente alle 068391 giornate che si terranno a Milano il 31 marzo e Napoli il 7 aprile: Info: prìmarìaday.rcseducatìon.ìt Enrica Bel/oni Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 15 l~lHrmft' Data Pagina I Foglio 26-03-2014 5 1 /2 Il caso Le strategie dei presidi per rendere attrattivo !'indirizzo umanistico «Più morbidi su greco e latino per rilanciare il liceo classico» www.ecostampa.it Quotidiano CORRIERE DELLA SERA TI preside del Carducci: «Sia un indirizzo adatto per tutti» Un liceo classico ridisegnato, che punta anche sugli studenti stranieri senza temere l'ostacolo della lingua, che sostiene la linea morbida su greco e latino almeno nel ginnasio, che organizza stage in azienda e all'estero senza paura di assomigliare a un istituto tecnico. Anche questa è una manovra anticrisi, strategia per riconquistare gli studenti persi da questi licei. Se il Parini apre una sezione di scientifico (così ha votato il Consiglio d'istituto lunedì) e il Berchet ha valutato il raddoppio con il linguistico (ma la proposta, votata sempre lunedì al liceo di via Commenda, non è passata) altri presidi scelgono di rlIanciano il classico, ma con qualche ritocco. Michele Monopoli, da due anni alla guida del Carducci, spieg.\ come e perché ha trasformato l'istituto di via Beroldo (dietro piazzale Loreto): <<Bisogna mandare un messaggio nuovo: il classico è per tutti. -------~~-- I ---- ParlaI ·lIliceo·di via Goito Hprossimo anno aprirà anche una sezione di liceo scientifico. La decisione è stata presa per il crollo delle iscrizioni al ginnasio Il dlllIrdaet aprendo una sezione di linguistico. <<Dovevamo correre ai ripari, perché rischiavamo l'accorpamento e magari con il Parini visti i numeri. Al doppio indirizzo i docenti erano inizialmente favorevoli - spiega il dirigente -. Poi, a iscrizioni chiuse il crollo temuto non c'è stato e il Consiglio d'istituto ha deciso di rinviare». Confronto aperto, comunque, in tutti gli istituti che offrono soltanto questo indirizzo, dal Manzoni al Beccaria, al Tito Livio, all'Omero. TI punto di partenza sono i numeri delle iscrizioni: hanno scelto gli studi umanistici soltanto il quattro per cento dei ragazzi in uscita dalle medie. ' Immobile, per ora, il Manzoni. Che però dichiara il tutto esurito: «Avremo otto quarte ginnasio, una in più dello scorso anno - dice il preside Luigi Barbarino -. La crisi del classico comunque esiste. E il doppio liceo non mi scandalizza, per il Manzoni avevo già pensato il raddoppio con quello Economico. Per adesso comunque non è necessario». Non esclude la formula mista anche il liceo Beccaria, che si ritrova nelle stessa posizione dello scorso anno e prevede la formazione di sette classi per i nuovi studenti. <<Non si deve difendere la purezza del mono indirizzo sostiene il preside Roberto Proietto -. Semmai giusto scegliere in base all'offerta del territorio, come poi ha fatto il Parini che apre lo scientifico perché la richiesta era quella». Mentre il Tito Livio (<<stessi numeri dello scorso anno») riconferma la sua proposta: <<Abbiamo due sezioni con potenziamento sulle materie scientifiche e sulla musica. Per queste la richiesta è sempre alta». Federica Cavadini e RIPRODUZIONE RISERVATA .... AMilano solfanto il quattro per cento degli studenti in uscita dalle medie ha scelto il liceo classico come scuola superiore Le lKrIzIonI Il punto di partenza è il dato delle iscrizioni: hanno scelto gli studi umanistici soltanto il4 per cento dei ragazzi in uscita dalle medie StrateaiI Non tutti puntano sul doppio indirizzo. Il preside del Carducci sceglie la linea morbida e /'innovazione, e introduce gli stage in azienda, eall'estero. l'inglese nelle materie scientifiche e propone anche una formazione giuridico economica 068391 Il classico di via Commenda, a rischio accorpamento, ha messo ai voti l'istituzione di un corso di liceo linguistico ma la proposta è stata bocciata dal Consiglio d'istituto riunito lunedl scorso Non vogliamo soltanto gli studenti eccellenti. Nostro compito è far nascere la passione, anche con pazienza». Per esempio: <<Nel ginnasio approccio morbido, graduale su latino e greco, non devono essere lo spauracchio dei ragazzi. Basta con fughe e bocciature al primo anno». Soprattutto: <<Bisogna innovare. Noi abbiamo introdotto l'inglese nelle materie scientifiche, stage in azienda e all'estero, e formazione giuridico economica». Per adesso la nuova linea paga: le iscrizioni al Carducci sono il quindici percento in più, il preside conta di formare otto nuove classi ed erano cinque. Numeri bloccati invece al Berchet. «Le quarte ginnasio saranno otto come lo scorso anno.Noi paghiamo la percezione diffusa che questa sia una scuola impossibile», dice il preside Innocente Pessina. Anche nello storico liceo di via Commenda era stato predisposto un piano B tipo quello del Parini, qui Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 16 Quotidiano CORRIERE DELLA SERA 26-03-2014 5 Foglio 2/2 www.ecostampa.it l~lHrmft' Data Pagina !8 ~ Innocente Pessina Michele Monopoli Noi paghiamo Bisogna innovare: la percezione diffusa ralternanza scuola che questa sia una lavoro, gli stage scuola impossibi1e ' all'estero 068391 Crisi del classico Il Parini aprirà una sezione di liceo scientifico Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 17 COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 26-03-2014 8 1 /2 ntervlsta Rocca; l'Italia adesso può ripartire Meno illusioni e più fiducia nell'industria www.ecostampa.it Quotidiano npresidente di Assolombard<t lavoro, le prime misure di Renzi nella giusta direzione --~ Ritaglio Universita' stampa ad ~- ~--- ~--~ --~ ------ ~._---. zione. E ha in genere un legame molto stretto con il territorio, dove crea o mantiene occupazione e favorisce la re distribuzione della ricchezza. Non si può dire lo stesso per l'hi-tech. AppIe negli Stati Uniti occupa 50 mila persone. Ma i suoi prodotti li montano in Cina, ai salari che sappiamo, i milioni di FOXCOIlIl». Perciò lei ricorda che Barack Obama fa studiare un piano di reindustrializzazione. E che l'Europa punta a riportare al 20% il peso dell'industria. Se è cosÌ noi italiani, individualisti e però a volte proprio per questo campioni del manifatturiero innovativo, delle nicchie alte di mercato, dovremmo essere in pole position per la ripresa. Non lo siamo. «Ma potremmo. Vediamo il quadro oggi. Siamo un Paese ricchissimo di imprenditorialità e creatività, come dimostrano le leadership nella moda o nel design, ma carente di tecnologia. Non perché ci manchino i cervelli, al contrario: i nostri politecnici, per esempio, sfornano eccellenze di livello internazionale. TI problema è che l'Italia ha un'alta intensità di scienza ma non di brevetti. Abbiamo troppi accademici e troppo pochi professional. Questo però dimostra quante potenzialità possiamo ancora sfruttare. Facciamo cadere la grande muraglia tra le università e il mondo del lavoro, delle aziende, della produzione "intelligente", e potremo puntare a livelli tedeschÌ». La Germania però, e lei lo scrive in modo anche crudo, ha fatto quello che noi abbiamo puntualmente predicato ma mai attuato: le riforme. «È vero, la Germania post-unificazione, oltre a ad avvicinare l'education alla formazione professionale, ha fatto i due grandi compiti a casa che noi abbiamo bisogno di fare: moderazione salariale e flessibilità del mercato del lavoro. È così che ha recuperato produttività. E l'ha fatto con la collaborazione del sindacato». Che da noi, salvo rari casi e tutti a livello aziendale, è fermo alla concertazione. Come ferma lì pare Confindustria: la Fiat, per ottenere flessibilità, alla fine è dovuta uscime (non con dispiacere, per la verità). Pensa davvero si possa abbattere, il totem concertativo? «La questione principale è il sistema sindacale. Per dirla con una battuta: copernicano quello tedesco, tolemaico quello italiano». Cioè non accetta ancora che la terra sia rotonda, non piatta. Non un limite da poco. «No, ed è lo specchio di una certa Italia. È una buona parte del Paese che ha vissuto in modo tolemaico. L'idea, o meglio l'illusione, era che il debito pubblico potesse crescere all'infinito perché ci s<Jtebbe stato sempre chi comprava i nostri uso esclusivo del destinatario, non - 068391 MILANO - Alla fine conclude che «sÌ, credo di sÌ: ripartiremo». Per Gianfelice Rocca la condi zione -la principale, almeno - è che «ci liberiamo di vent'anni di equivoci e problemi non affrontati». passi avanti però ne abbiamo fatti, dice, e se è vero che il prezzo è stato la Grande Crisi «ormai dell'emergenza siamo consapevoID>. Soprattutto (o nonostante tutto): <<1'1talia ha doti profonde cui dobbiamo soltanto consentire di emergere». È assolutamente alla nostra portata. Riaccendere i motori -l'espressione che il presidente di Techint e Assolombarda ha scelto come titolo del saggio appena pubblicato da MarsiIio - è possibile. Del «come» e degli «a patto che» Rocca discuterà questa sera con Romano Prodi, Giorgio Squinzi, Andrea Pontremoli, Ferruccio de Bortoli (padrone di casa dell'incontro organizzato dalla Fondazione Corriere della Sera: appuntamento nella sede milanese di via Solferino, ingresso da via Balzan per la Sala Buzzati, ore 18). Le premesse, e le promesse mantenute dal libro, sono una serie di analisi raccontate in un linguaggio antiaccademico, alcuni giudizi sottilmente sferzanti e senza riguardi per nessuno, più molti, molti luoghi comuni sfatati. Lei scrive nell'introduzione che «Riaccendere i motori» nasce da una passione, quella per la lettura dei fenomeni che in pochissimi anni hanno cambiato il pianeta, e da una frustrazione. Va giù piatto contro le «interpretazioni eccessivamente sbrigative che fanno la parte del leone nel dibattito economico, non solo italiano». Ed è tranchant nell'accusare «voci anche molto autorevoli» di «assumere con troppa leggerezza una visione unidimensionale del mondo». In questo neo-conformismo mette un po' tutti: economisti, politici, sindacalisti... «Partiamo dalla passione: io sono un industriale e rivendico la bellezza che nel mondo dell'industria ancora c'è. La frustrazione ne è la conseguenza. Perché si parla sempre e soltanto di hitech, sembra esistano unicamente il digitale e i bit e che tutto il resto sia preistoria». Ma è quella «preistoria», peraltro ben felice di sposarsi ai bit, che continua a mandare avanti il mondo: lei cita la meccanica, la farmacèutica, il manifatturiero in generale. «Vuole un dato, uno dei tanti, che lo dimostri? Gli Stati Uniti sono per antonomasia la culla dell'alta tecnologia. La patria di AppIe, Google, Microsoft. Tutte società che hanno certamente cambiato in meglio la nostra vita e quella delle nostre aziende. Eppure anche gli Usa, come la Germania, diminuiscono le esportazioni di hi-tech e aumentano quelle di medium tech. TI manifatturiero è un mondo altrettanto ricco di innova- riproducibile. Pag. 26 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 26-03-2014 8 2/2 www.ecostampa.it Bot. E l'equivalente di quello che è successo poi negli Usa con la bolla immobiliare. Nell'uno e nell'altro caso l'esplosione, prima o dopo, era lavoro e la scuola scritta». Eppure, con tutto ciò, lei dice: «Riaccendere Tecnologia e impresa: se cade la i motori» si può. Apatto che? <<A patto che si liberi lo zaino del medium tech grande muraglia tra le università dai pesi insostenibili: burocrazia, Fisco, ineffi- e il mondo del lavoro potremo cienza dei servizi. il resto deve farlo una politica puntare a livelli tedeschi dell' education che punti sull'innovazione e arricchisca il patrimonio tecnologico. Do per scontate le riforme strutturali, e devo dire che nel campo del lavoro le prime misure del governo vanno TI «sindacato tolemaico» nella direzione giusta, e una politica industriale "di continuità". Così come mi aspetto si metta IJa Germania ha fatto le riforme mano a un federalismo incompiuto e confuso: con il sindacato. Da noi anzic.pé la burocrazia competitiva e virtuosa del modello Germania, ha inventato la "burocrazia le confederazioni sono rimaste concorrente". Una gara a chi fa peggio. il massia una concezione tolemaica mo». Scusi: perché, allora, questa dovrebbe essere la volta buona? Oggi rincontro «Perché gli italiani, dopo la crisi, dell'emer- _ _ _ _ _ _ _ _ __ genza sono consapevoli. E sonoJoro i primi a voIndustriale ler riaccendere i motori». I punti di forza Il presidente di Già. Ma la chiave? Chi ce l'ha? Assolombarda, «Riaccendere i motori Gianfelice Rocca, 65 «La fiducia. È il gap di fiducia che frena le no- Jnnovazione, merito ordinario; anni. Rocca è presidente del gruppo stre enormi potenzialità. Dopodiché, dobbiamo rinascita italiana» è il titolo Techint. Negli Anni 90 sicuramente "spurgare" vent'anni di ritardi, vi- scelto da Gianfelice Rocca per il ha fondato l'Istituto Clinico Humanltas. sioni tolemaiche, illusioni». D,I 2004 ,12012 è saggio, appena pubblicato da stato vicepresidente Questo presuppone che la vendita di illusio- Marsilio, in cui il presidente di di Confindustria con ni sia finita. delega alla Techint eAssolombarda spiega formazione «Un venditore c'è se c'è un compratore ...». come eperchéJltalia può Raffaella Polato ripartire, Tesi di fondo: il nostro Paese ha tantissimi punti di forza inespressi e. se saremo capaci di ricominciare da neda politiche che possano valorizzarli, scopriremo che la globalizzazione non ci obbliga necessariamente a un destino da comprimari. n © RIPRQDUZ10NE RISERVATA Alla Fondazione Corriere 068391 Di questi temi Rocca parlerà questa sera, in uno degli «Incontri Exlibris>>. organizzati dalla Fondazione Corriere della Sera, con Romano Prodi. Giorgio Squinzi, Andrea Pontremoli eFerruccio de Bortoli. L<lppuntamentoaperto al pubblico econ ingresso libero previa , prenotazione allo 0287387707 o all'indirizzo mai! [email protected] ~ è alte ore 18 nella sede milanese di via Solferino, entrata da via Balzan 3 per la Sala Buzzati. Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 27 COBBIEBE DELLA SEBA lari si contano rispettivamente 211, 336 e 661 citazioni. Numeri superiori a quelli degli stessi membri della commissione esaminatrice. Come del resto anche per le pubblicazioni. La cosa si può facilmente verificare su Econlit, il sito dell'Associazione degli economisti americani che aggiorna scrupolosamente i curriculum internazionali di tutti i professori del settore. Affermano Toninelli, Toniolo e Zama- Data Pagina Foglio gni che «i criptici verbali» della commis- sione «non consentono un'adeguata comprensione dei criteri adottati per promuovere o bocciare». Aggiungono però che «contrariamente a una prassi internazionale consolidata» la suddetta commissione «non ha preso in considerazione lavori a più mani». Escludendo in questo modo «dalla valutazione articoli pubblicati sulle migliori riviste internazionali». Come mai? 26-03-2014 21 2/2 Gli autori di questo commento puntano il dito sulla «qualità scientifica media della commissione», dove «tre dei commissari hanno meno di 30 citazioni ciascuno: una situazione che del resto li accomuna a molti colleghi». Tre su cinque. E «con una tale maggioranza», concludono, c'era il rischio «che prevalessero criteri valutativi fortemente divergenti dalle raccomandazioni delI'Anvuf». Rischio o certezza? www.ecostampa.it Quotidiano © RIPRODUZIONE R!SFRVATA .w' AN.tl~"t2JI:I"M ~cl.tI1!l:1'k'.1 };~Wl~$l'" lfll t. ~t.;,r1!t (.tI'lWc,-nl{" {J ~ 1'./ t! O~\,If "',iJ';l~ ~~".t"t" ~,,~ M,1Si~t\>r t il' f>M'<llu òtdw ~",\klMl S(.1~11(l\; Q!:wJIBrM1<~Jltt~~Mm~~" (>! ~~":r~~!!:)7!$F~~~:,:e:~t2~kli!~::=~~~\~:~:;I!f;~~::I~~~j)~$; timi/~;"-wptVltm4tJWi"~}!t11'1r""~~Wfttl.~~~~t:rnnurPT~tiIÙOO~thf:"!{flflttffl:;fffld f1M::(Qr f=~~~~~~::::t=~:~~:M~~~~~t;:~::r::n~~~~(~~muSthtw: qlJ~ ','<!W~l""-h ~t'-r...l.l~; ~Il)tlll~ Ìlh.i.~rwN,-ld lMl" wmt ~ \'f1:Y1I~ l~'" r~~o>!·l"l.~e:w'{t\ =:~$I'$f~t>;Ir~"~~1'x>~"r%~ll~:>~:il-t~tltZ:t~~W1(>l!I</I~."\'bI'tl~'M~fIW~\~\!'i:;'" l~ l"rm$vfmt.('f'Il,~Jj~ p~M~~~~I~;:.cM~ n)\~~1'l ~l~tm('iI'i~~I'1l'f"; \'11.\ g ;:!ror./l: fhtt"lM~~1 p1ilo."~:'l ~ \"('W'lfdi (l'<?nf!.:!rl~oriIH·, . 't'm;:;fs~\:lIOOrl>lY. 1l,~11.(;'A!ìl!'l«St."l»<'i'M"'Ul'!fWlrt.IWA\tIi~bQ :>\f~nUr0JOéWnl'W;)I1\-kJi!l1d\~~fit:M>Ql~1''},l (,t~tllU'k{VT<!IIÌl~'i' i>t(:.;lHt(>Ula,D\'I.'I\.tl Njj~ll.l>f. J'L Cr.Iiì:; f\L"l:l"'~I1o~~)' ~WJlrwldl} lM1I"1tIlmpM~{M~$(,.,\.l-tj'.Il. \'!lIhrd";l1»uf~ll>~ f'~drt ,at:l4)'i:t:-t)' (~'l'f'\\t;'f o;l'J'~l~l:tIIq,ll.ll'lUI1I\>l'~\'J!Y""!t1Il'4l!Ì:j.a~ C~kn~1 IlWllo\f).lll-'t(Nt1t1h'wt-\lt.~fl'l ~jl'lwll'n>ay} .. N~I M?~lul fr'l1!~l)!' €ç!!<:\~m.~~~l':!lll~ t~.l} ;1~kI~~t, !t(,1~(W,,~gI~\,It1~l"i,tYi)!.!M..l.f.)I.\I',. K('~il1 (l1t~In::\>tMl ~Ih f:nllt'$C, \l;i"l"'r~"y r.of(tt(N'd) t,,,,.mdr<ill't";\d~<l:cla 1i1~~rJi.tlJnhtrò\d:td Q,tlOi III m: ~l~(Uid~ I li Il t Il documento 068391 La lettera inviata al premier Matteo Renzi e al ministro dell'Istruzione, università e ricerca Stefania Giannini e firmata da 12 autorità nel campo delle discipline economiche: tra loro c'è anche l'americano Douglass North, Nobel per l'Economia nel 1993 Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 29 COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 26-03-2014 33 1 Città Il progetto, con il pensiero che lo genera, è il luogo della ricerca di una disciplina che va ridefinita Non c'èarchitettura senza filosofia www.ecostampa.it Quotidiano Perché teoria e mestiere servono più dell' alta tecnologia l filosofo Roberto Esposito ha pubblicato una giusta protesta per una normativa che vorrebbe eliminare da al_ cune facoltà, come Pedagogia o Scienza dell'Educazione, gli insegnamenti di filosofia teoretica. È quello che sta avvenendo purtroppo anche nelle facoltà di Architettura, una soppressione che sembra volersi accompagnare in modo simmetrico a quella della riduzione degli insegnamenti di mestiere e della proibizione agli insegnanti di praticare la professione, cioè di fare esercizi di progetto per poterla insegnare. Ma per un architetto obiettivo della propria carriera di alliev~ universitario è proprio la teoria e la pratIca della costruZIOne del progetto. Tale progetto si fonda sulla conoscenza del proprio mestiere dei suoi compiti, dei suoi obiettivi, dei suoi metodi e dei suoi fondamenti. Senza confondere ricerca con ideologia della ricerca, cioè con la falsa coscienza che è offerta dallo stato di incertezza che pervade oggi la cultura dell'architettura come pratica artistica, per chi vuole diventare architetto il campo essenziale della ~~erca dev~ e.sser~ il progetto, la cui forma e il luogo di smtesI tra teoria e prassi. La responsabilità di questa condizione non può essere scaricata direttamente sullo studente a cui è necessario far presente lo stato delle cose nella loro complessità, ma al quale la scuola deve offrire un'ipotesi di soluzione, non importa se parziale e provvisoria, ma pu.r sempre fOl~da~~ su un'ipotesi capace dI confrontarsI cnticamente con la realtà della società dei nostri anni e delle sue contraddizioni. E ciò deve avvenire per mezzo del progetto, che deve dare una risposta storicamente e metodologicamente precisa, capace di un confronto con le altre culture e in grado di acquisire alla specificità della propria d!sciplina le loro ricchezze utili e neces~af!e .. Ma i recenti risultati dei concorSI dI abIlitazione, anche nella volgarità dei giudizi, sembrano proporre sovente il docente come una figura opposta a quella del progettista di architettura. Tutto questo tenendo conto che lo sviluppo tecnico e scientifico è, per gli obiettivi de~'architettura, u~ © RIPRODUZIONE RISERVATA mezzo e non un fine COSI come lo sono gli strumenti di rappresentazione. Inoltre, Strategie che il disegno è un modo di essere della ri- Lo sviluppo tecnico e scientifico è, flessione progettuale e non solo uno stru- per gli obiettivi dell'a~chiteti;ura, . . azione e che le altre arti un mezzo e non un fine COSI come mento di comum perseguono ne llac costruzl'one dell'opera gli strumenti di rappresentazione I Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del Salone del restauro da oggi a Ferrara • Si apre oggi a Ferrara Fiere la XXI· edizione del Salone del Restauro (fino al 29 marzo). Focalizzerà la propria attenzione sulla ricostruzione post-sisma, in particolare.cqn esempi dall'Emilia Romagna. +Ci saranno quattro giorni di eventi, incontri, dibattiti e presentazioni di ricerche sUI restauro. +Nello stand del Ministero per i Beni culturali saranno presentati i progetti di restauro più innovativi e rappresentativi delle tecniche eteorie sperimentate negli ultimi . anni tra cui i recenti restauri delle opere di Beato Angelico e Paolo Uccello, che potranno essere ammirate. L'incontro In occasione dell'lnternational workshop lasue intitolato «Gardens of culture in Porta Genova.lnhabit, exposeand communlcate the projects for public space», oggi, in aula et 8 edificio 2 Campus Bovisa via . Durando 10 a Milano, alle ore 15, Vittorio Gregotti terrà un ihcontro dal titolo: «II disegno urbano nella periferia della città europea», con Alberto Aschieri. A sinistra: Pietro labruzzi, ritratto di Giovan Battista Piranesi (particolare) destinatario, 068391 obiettivi sovente analoghi ai nostri ma con mezzi specifici diversi; infine che la creatività è figlia della necessità complessa e profonda di dare risposte future. f?~date sul terreno della storia, una creatiVlta fondata cioè sulla convinzione che per essere padri è necessaria la presa di c?sci~nza.d! essere figli, con tutte le propne diverslta ed i propri ambiti storici. . . Questo implica da parte del docenti l~ piena coscienza dell'insieme di questI problemi e del loro sviluppo a confronto con lo stato politico e sociale e con le condizioni in trasformazione del proprio lavoro, della complessità e della responsabilità collettiva dei compiti. Confronto critico che è fondamento di ogni ricerca, a cui è necessario consegnare risposta con tutti i suoi interrogativi ai propri studenti, compresi quelli che atteng?no al prop~o mestiere, ai suoi strumentI e alla pratIca del disegno come indispensabile strumento di indagipe progettuale. Tutto ciò deve essere messo a confronto con le condizioni della scuola italiana e, più in generale, con la pre~a .di coscienz~ del fatto che dopo i grandi nnnovamenti del XVIll e XX secolo le facoltà di architet tura nell'artfcolazione del proprio mestiere dalla pianificazione al disegno degli oggetti, dall'ingegneria ai compiti istituzionali, non hanno per ora trovato nuove proposte organiche convincenti, che vanno cercate. Inoltre, tutto questo è stato travolto sia dall'articolazione del proprio mestiere sempre più complicata e laterale rispetto ai processi di produzione edilizia con un compito sempre più connesso all'immagine di mercato del progett;o. Infine nel caso italiano, da un decadimento delle scuole superiori preparatorie, dall'assurdo numero delle sedi universitarie di architettura, a cui è stato impossibile fornire un corpo docente preparato, che hanno prodotto un -numero di architetti inutilmente macroscopico, emigrante ma scarsamente connesso con un internazionalismo critico capace di proporre alternative a contrasto con l'attitudine di un'architettura di rispecchiamento stilistico del dominante stato delle cose. Niente teoria e niente mestiere, ma allora come si costruisce la pratica artistica dell'architettura? di VITTORIO GREGOTTI non riproducibile. Pag. 30 Data Pagina Foglio 26-03-2014 12 1 www.ecostampa.it Quotidiano Emanuele Filiberto fu nominato dal sindaco D'Alessio Il luogo di uno degli ultimi crolli avvenuti all'interno dell'area archeologica di Pompei Salviamo Pompei, aderisce anche l' (ex) ambasciatore pello e lo ha rilanciato su Twitter pure Emanuele Filiberto. A sorpresa perché il principe Savoia qualche mese fa, nel novembre scorso, era stato nominato ambasciatore di Pompei nel mondo dal sindaco Claudio D'A1essio. Contro di lui e ancor di più contro il primo cittadino si era però levato un moto di protesta, soprattutto dei neoborbonici. D'Alessio aveva spiegato che puntava sulla sua grande popolarità per stringere nuovi rapporti in Italia nel mondo. Ma l'iniziativa era naufragata insieme con l'amministrazione comunale, caduta per implosione della maggioranza. E probabilmente Emanuele Filiberto c'era anche rimasto male. Non tanto, però, da non partecipare alla nuova iniziativa per Pompei, sebbene in questo caso a tutela dell'area archeologia e non di quella extra moenia. L'adesione di Emanuele Filiberto non è sfuggita agli «IndiVAnados», che infatti l'hanno pubblicamente ringraziato. Su Twitter, naturalmente. ) RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 adesione del direttore Antonio Polito e del Corriere del Mezzogiorno all'appello «#SalviamoPompei», lanciato dall'associazione culturale «IndiVAnados» e rivolto alle istituzioni, ha suscitato una nuova ondata di sottoscrizioni alla lettera aperta che sollecita la tutela degli Scavi e presenta anche una serie di proposte operative per raggiungere l'obiettivo. Ora chi vuole manifestare la propria condivisione lo può fare anche attraverso il sito Corrieredelmezzogiorno. it. Tra i moltissimi sotto scrittori, intanto, spuntano varie associazioni e anche qualche politico. Per esempio Paola Concia, ex deputata del Pd, e Luisa Bossa, che invece è parlamentare del Partito democratico in carica e ha anche ritweettato l'appello indirizzato al premier Matteo Renzi, ai ministri Dario Franceschini e Stefania Giannini, al governatore Stefano Caldoro, al presidente della Provincia di Napoli Antonio Pentangelo e al nuovo soprintendente Massimo Osanna. Un po' a sorpresa, forse, ha aderito all'ap- Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 37 la Repubblica Ed. Bologna Data 26-03-2014 Pagina 3 Foglio 1 www.ecostampa.it Quotidiano L'assessore regionale all 'Istruzione: ci hanno tolto 4milioni, abbiamo dovuto limitare i danni La rabbia di Bianchi contro il governo "Sistema assurdo, punisce ipiù virtuosi" «Mi aspettavo un premio perché siamo stati virtuosi. Invece vengo punito. Da non crederci. Abbiamo fatto i salti mortali grazie all'efficienza dell' azienda regionale Ergo e alla collaborazione con i rettori per garantire a tutti gli studenti le borse di studio e questo è quello che abbiamo avuto in cambio». Cosa farete adesso? «Ho scritto al nuovo ministro Stefania Giannini - ne ho già visti passare quattro da quando sono assessore - per dire con forza che qui c'è un problema enorme di diritto allo studio e per sottolineare che questo metodo di programmazione è insostenibile». Era un taglio che non si aspet- tava? «Certo che no, non era annunciato né concordato. Ma come si fa ad andare avanti così? Vieni a sapere che ti tolgono quattro mi- lioni a dicembre, quando gli studenti beneficiari delle borse hanno cominciato l'università già da tre mesi. Mi dicano: taglieremo nel 2016 e io posso attrezzarmi, ma così è assurdo». Il problema è che quasi mille matricole riceveranno una borsa più leggera rispetto a quelle cui avrebbero avuto diritto. E' il prima segnale che mette in difficoltà gli studenti, nonostante i vostri sforzi. «E' meglio di niente. Siamo arrivati a garantire le borse al 94% degli aventi diritto. Agli altri almeno abbiamo dato qualcosa. Ma cosìnonsipubandareavanti.Non possiamo continuare a fare da ammortizzatori rispetto ai tagli del governo. Va bene dire: l'istruzione è una priorità. Ma poi questa va garantita». (il. ve.) IO RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 DEFINIRLO arrabbiato è poco. L'assessore regionale all'UniversitàPatrizio Bianchi si èvisto scippare dal governo quattro milioni sul diritto allo studio, da un fondo che nel 2012 era di venti. Ed è soprattutto il motivo, oltre all'inattesa sforbi ciata, ad averlo fatto andare su tutte le furie. Assessore, cos' è successo? «E' successo che alla vigilia di Natale, il 24 dicembre, mi hanno chiamato dal ministero per dirmi del taglio: dovevano portare tutte le Hegioni a coprire l'3D per cento delle borse di studio. E per farlo hanno ridotto i finanziamenti a noi, che da anni invece copriamo il cento per cento delledomande». Il danno e la beffa. Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 38 la Repubblica Pagina Ed. Firenze Foglio ' STATAnotificataierial ministero dell'istruzione la sentenza del consiglio di Stato che il3 marzo scorso ha annullato il concorsone 2012 e ha di fatto reso <dnammissibili» 112 presidi di scuola toscani. Conlanotificadel provvedimento giudiziario, che motiva le ragioni della decadenza dei presidi, scatta la procedura in terna all' amministrazione scolastica che dovrebbe portare alla rimozione dei presidi. Già oggi i dirigenti scolastici riceve- Un decreto E per salvare i presidi decaduti MAURIZIO BOLOGNI 26-03-2014 1 1 Data ranno una lettera del ministero che li solleva dall'incarico con preavviso di cinque giorni. E quindi è partita una corsa contro il tempo per cercare di sanare la paradossale situazione che si è venuta a creare prima della decadenza dei 112 presidi che avverrà tra meno di una settimana. Il ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, vorrebbe portare al prossimo consiglio dei ministri l'approvazione di un decreto che, in attesadelrifacimento delconcorso, consenta di non spostare i dirigenti fino alla fine dell'anno scolastico. I dirigenti scolastici toscani hanno organizzato un sit-in di protesta davanti al dicastero di viale Trastevere. Nel pomeriggio il ministro ha incontrato una loro delegazione. E a loro Giannini ha spiegato la strategia per cercare di uscire dalla situazione di impassechesiècreataechenon permette di perdere neppure un giorno di tempo. Il rischio, infatti, èche a fronte di unamotivazione già notificata gli eventuali atti dei presidi possano essere impugnati come nulli. SEGUE A PAGINA VII www.ecostampa.it Quotidiano Presidi da oggi decaduti il ministro pensa al decreto (SEGUE dalla prima di cronaca) «La sentenza ci è stata notificata oggi. Sto scrivendo al presidente del consiglio, Matteo Renzi, al sottosegretario alla presidenza, Graziano Del Rio, e al ministro per i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, perchiedere - ha spiegato il ministro - che nel prossimo Consigliodei Ministri sia approvato un decreto che, in attesa del rifacimento del concorso, ci consenta di non spostare questi dirigenti fino alla fine dell'anno scolastico». Il ministro ieri sera ha chiesto anche, tramite l'Avvocaturadi Stato, un'interpretazionesualcuni punti dellasentenza in vista della sua applicazione. «Capisco la manifestazionelegittimadidisappuntodapartedeipresiditoscani che hanno negli ultimi dueanni svolto un lavoro importante nelle scuole. Noi non possiamo non rispettare la sentenza, ma da parte mia garantisco - ha assicurato Stefania Giannini - che c'è la ferma volontà di trovare una soluzione,>. © RIPRODUZIONE RISERVATA 00.. I Costa snobba Piombino perché chiede di più lff1iHlJCllmrldC(Jl1(,Oid/aGrnmuI11VIlmenodJl(j(JIIJlliOlII,JlpnIIOlo.<mml IO 068391 rc~ Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 39 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio di Fabrizio Forquet T on è dato sapere quante ore abbiano dedicato all'insegnamento, ma di certo saranno state molto dense di informazioni per gli studenti. Tanto dense da meritare stipendi fino a 300mila euro all'anno. A tanto ammontano, infatti, le retribuzioni garantite dalla Scuola di formazione del Mef e dalla Scuola superiore della Pa a dirigenti ministeriali di lungo corso, come - per citarne alcuni - Francesco Tomasone, Vincenzo Fortunato, Giuseppe Nerio Carugno, Marco Pinto. Tutti alti burocrati dalle tante relazioni e dagli infiniti incarichi. Tutti accomunati da questa passionacda per l'insegnamento. Ovviamente molto ben retribuita. È davanti a cifre come queste che si capisce come, nell'affrontare il tema delle retribuzioni ai vertici deH:a"Pa, è fqdamentale inIÌ:anzitutto conosce~e i numeri. Tutti i numeri. Ci si accorge allora che gli abusi più insopportabili, e soprattutto onerosi per le finanze pubbliche, vanno ben al di là di quella ventina di incarichi apicali che sono sotto i riflettori dci media. Quello delle scuole è un caso limite, giustamente sollevato da un articolo del Fatto quotidiano di qualche giorno fa sulla scuola del Mef, e rilanciato dall'inchiesta di Mariolina Sesto a pagina 2. Una vera vergogna nazionale per la quale tutti i dirigenti coinvolti dovrebbero chiedere scusa al Paese. È stato, ed è ancora, un vero e proprio saccheggio di risorse pubbliche, perpetuato nell'arroganza del potere e nell' opacità del sistema. Ma i dati che il Sole 24 Ore pubblica oggi rivelano una realtà di privilegi e incongruenze che va al di là dei casi singoli. Coinvolgendo interi comparti e intere categorie della pubblica amministrazione. È giusto che Ritaglio Lavoro e previdenza Fabrizio Forquet Le rendite di posizione e il sacche~o dello Stato .. Continua da paginil1 dati che pubblichiamo (anno 2012) parlano da soli. Sul totae dei dipendenti statali solo il14%guadagnapiùdi40milaeuro lordi l'anno. Ma allapresidenza del Consiglio nessuno, dicasi nessuno, guadagna meno di quella cifra. Sempre a Palazzo Chigi, poi, il 16% dei dipendenti, 384 persone per l'esattezza, guadagnano più di 80mila euro, contro una media dei ministeri del 2%. Anche presso le autorità indipendenti nessuno ha la sventura di guadagnare meno di 40mila euro e addirittura il 43% porta a casa uno stipendio che supera gli80mila.Mai veri record si toccanotralemagistratureealministero degli Esteri. TI 90% dei magistrati italiani guadagna oltre 80mila euro lordi all'anno (lamedia ponderata in questa fascia è di 149mila euro), per un totale di 9.123 persone, con un esborso per lo Stato dil,8 miliardi dieuro. Permoltidiqueimagistratiècer- . tamente un trattamento più che meritato, ma anche qui una progressione e una differenziazione legata ai risultati sarebbe più equa e foriera di un servizio migliore per i cittadini. Pernon parlare della carriera diplomatica: perché qui vieni proiettato automaticamente oltre gli80mila euro (nel 96% dei casi), aprescindere dall'anzianità e dall'incarico. Qjlello che manca, in partko- E stampa ad uso esclusivo lare per i dirigenti di prima fascia, è il collegamento trale retribuzioni, da una parte, e leresponsabilità esercitate e irisultati conseguiti dall'altra. Paradossalmente il capo della Polizia o il direttore dell'Agenzia delle Entrate possono ritrovarsiaguadagnare come il titolare di un insegnamento presso le scuole di formazione. D'altra parte oggi un direttore generale per le politiche attive e passive del ministero de1Lavoro, settore strategico, ha uno stipendio annuolordo(circa148milaeuro)inferiore a dirigenti che ricoprono incarichi di studio o al responsabile di un settore dellaSruolanazionale dell'amministrazione (oltre i 230mila euro). Sono incongruenze che fanno capire quanto sia difficile il lavoro per riportare ordine nelle retribuzioni della pubblica amministrazione. Ma è qui che Renzi dovrà dimostrare di saper compiere la sua rivoluzione. Perché è in queste cifre l'iniquità di un sistema dove le rendite di posizione e i ricatti delle corporazioni saccheggiano lo Stato e fanno strame del servizio al cittadino. www.ecostampa.it Le rendite di posizione e il saccheggio dello Stato ma responsabilità, e consegue risultati per la collettività, sia premiato con uno stipendio adeguato. Quello che non è tollerabile è un sistema per cui in alcune categorie si accede sempre e comunque a trattamenti elevati. Todos caballeros, si direbbe. E poco importa se il servizio offerto ai cittadini è scadente, se i risultati sono inesistenti, se le responsabilità esercitate sono di poco conto. 3 © RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 RETRIBUZIONI DELLA PA chi esercita funzioni di altissi- 26-03-2014 1 1 del destinatario, non riproducibile. Pag. 40 nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 26-03-2014 2 1 Il dg Panucci: non crediamo più alla parola «riforma» spesso usata come rneuo.di marketing www.ecostampa.it Quotidiano «Dirigenti Pa licenziabili come nel privato» Nicoletta Picchio Scuola nazionale dell'amministrazione, dove la Panucci ha Le riforme della Pubblica affrontato anche il tema della amministrazione che si sono licenziabilità dei dirigenti pubsuccedute finora non hanno blici: «Anche il dirigente pubfunzionato. «N e abbiamo viste blico deve poter essere licentante, da ultimo la riforma Bru- ziabile come nel privato», ha netta, ma nemmeno una è stata detto il direttore generale di attuata. Non crediamo più alla Confindustria. Oggi, ha precisato, «il diriparola riforma, che spesso è stata usata come mezzo di gente pubblico non può essemarketing». Marcella Panuc- re licenziato se non raggiunge ci, direttore generale di Confin- gli obiettivi, perché verrebbe dustria, bolla cosÌ gli interven- reintegrato ai sensi dell'articoti dei passati governi in mate- lo 18». Invece, a suo parere rià di semplificazione della bu- «va bene equiparare gli stipenrocrazia. L'occasione è stata di dei dirigenti pubblici a quelun convegno organizzato dalla li dei privati, però onori e one- ri, ovvero valgano tanti privilegi quanto le sanzioni». In ogni caso, tornando alla riforma della Pubblica amministrazione «riteniamo positivo - ha aggiunto - che il presidente del Consiglio e il ministro Madia abbiano deciso di finalizzare l'attenzione sulla dirigenza pubblica». Il personale pubblico e in particolare la dirigenza secondo il direttore generale di Confindustria rappresentano il punto di snodo tra la legge o la decisione politica e la sua attuazione concreta. Il te.\lla dunque ha un'incidenza molto forte sulla vita dell'impresa. «Non solo le decisioni politiche passano attraverso la cinghia di trasmissione della dirigenza, ma dirigenza e personale sono titolari di prerogative amministrative che tradizionaLmente incidono sull'accesso e sull'operatività dell'impresa nel mercato». A questo proposito, ha aggiunto, si pensi alle semplificazioni amministrative che rappresentano uno dei cardini dell'impegno del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi sin dal suo insediamento. © RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 ROMA Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 41 nSole9]{l mmrn Data 26-03-2014 Pagina 2 Foglio 1 /2 Il ministro Pa «Già firmata la circolare sul tetto ai manager ma è in arrivo una proposta del governo» Pubblico impiego LA Il responsabile del Welfare «Nessun bonus in busta paga, lavoriamo sulle detrazioni» «Prepensionamenti per aiutare i giovani» www.ecostampa.it Quotidiano Madia: sana mobilità obbligatoria nella Pa -Poletti: alla Cig in deroga manca l miliardo, 2014 anno duro Giorgio Pogliotti ROMA Favorireleuscite di dipendenti pubblici, anche con il ricorso a prepensionamentL con l'obiettivo di «ringiovanire la pubblicaamministrazione»: è il piano armunciato dal ministro della Pa, Mariarma Madia, che intende ricorrere ad una «sana mobilità obbligatoria», per spostare il personale dagli uffici in cui è in sovrarmumero a quelli incui si registrano carenze di organico, nel «rispetto dei diritti del lavoratore,laddove non ci siano degli ostacoli burocratici». Questi due strumenti sararmo attivati per il personale in eccedenza, il ministro considera i ventilati 8smila esuberi «un numero e una terminologia assolutamente sbagliati e distorti anche rispetto al piano Cottarelli». Sono temi che sararmo oggetto di un «progetto complessivo sullaPa» che, ha spiegato il ministro Madia, si occuperà «dell'accesso, della formazione e degli incarichi a termine», e vista la situazione del Paese, «ci potrà essere un contributo di solidarietà che non riguardi solo i dirigenti, ma che deve partire dalla politica». Base di partenza per l'azione di governo la proposta del presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia (Pd) di un taglio del 6% nel 2014-2016 agli stipendi oltre i 6omila euro l'anno, del 7°1o per quelli 01tre i 70mila euro, e dell'8% oltre gli 80mila. L'ipotesi che sta prendendo quota è di inasprire il taglio sopra gli 80mila euro, per salvaguar- ' dare gli stipendi sotto questa soglia. In quest'ottica il governo starebbe valutando, anche su indicazione di Boccia, la possibilità di comprendere il personale di altri entL dall1stat alla Banca d'Italia, e di far scattare un taglio secco del 10% sulle consulenze. Tornando al ministro Madia, non intende partecipare alla polemica sul compenso dell'ad delle Fs Moretti, e sul tetto agli stipendi dei manager precisa: «Ho appena firmato una circolare dove viene esplicitato che nel tetto fissato, debbano essere cumulati anche tutti i trattamentipensionisticLcompresiivitalizi».Econfermachealrigurado «ci sarà una proposta» del Governo. Con i sindacati il ministro è disponibile a dialogare, ma non secondo i rituali: «Non è detto che ci sararmo dei tavoR perché abbia- mo tempi molto stretti». Critica la leader della Cgil, Susanna Camusso:«Èincorsounagaratraministri per spiegare che dal sindacato si accoglie al massimo consigli, ma non una discussione». Polemico anche il numero uno della Cisl, Raffaele Borrarmi: «Se il governo non vuole confrontarsi con le parti sociali, ce ne faremo una ragione. Non ci strapperemo le vesti». TI riordino della Pa desta preoccupazione nel sindacato anche perché, come ha ricordato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, «il 2014saràancoraunarmodigrande sofferenza, indipendentemente dalle valutazioni sul Pil, la dinarnica dell'occupazione continuerà ad essere molto pesante come immancabile coda della crisi». Tuttavia ci sararmo anche «dinamiche di ripartenza di alcuni segmentL il settore metalmeccanico si sta riprendendo». Intervenuto ieri maudizione alla commissione Lavoro dove è iniziato l'iter di conversione del Dl occupazione - relatore Carlo Dell'Aringa (Pd), il4 aprile è il termine per gli emendamenti Paletti ha sottolineato che la novitàsuicontrattia termine (ilcontrattoacausalesalea36mesLpotràave- re 8proroghe invece di una) «creerà occupazione» perché «alla fme l'impresa, se saràcontenta,stabilizzeràillavoratore. Se invece ci sono sei persone diverse conun contratto di sei mesi è più difficile che un lavoratore resti in azienda». Le misure del Dl hanno ottenuto il consenso del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. «Credo sia unfatto positivo se ci sono apprezzamenti per il lavoro che facciamo», ha commentato Poletti. Che ha confermato un approccio pragmatico: «Non ho nessuna teoria del lavoro, credo che si debbano esaminare con puntualitàifatti, fare delle scelte, monitorarle e se esce una conferma si prosegue, altrimenti si cambia». Sul taglio del cuneo fiscale, Polettiha confermato che «la scelta per l'aumento di 80 euro in busta paga resta quella armunciatadaRenzL ovvero un interv~nto sull'Irpef e sulle detrazioni da lavoro dipendente». TI ministro ha confermato l'allarme sulle risorse per la cassa in deroga: «Mancacircaunrniliardo,se guardiamo alle dinamiche dell'altro anno. Occorre avere garanzie di copertura altrimenti rischiamo problemisociali». if.l RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 Prendono quota le ipotesi di inasprire il taglio deU'S% oltre gli SO mila euro, includere Istat e Bankitalia, ridurre del 10% le consulenze Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 42 nSole9]{l mmrn 26-03-2014 2 2/2 Data Pagina Foglio La galassia del pubblico impiego I DIPENDENTI DELLA PA L'ANDAMENTO Il personale della Pubblica amministrazione per comparto. Anno 2012. Numero di dipendenti Numero di dipendenti 35,2% 2007 3.238.474 12,6% Lombardia in testa Èla regione che "pesa" di più in termini di dipendenti pubblici a tempo indeterminato, seguita a breve distanza dal Lazio (12,2%) e dalla Campania (9,1%). Nel2012 tutte le regioni del Nord, ad eccezione della Liguria, hanno aumentato la loro quota percentuale IL COSTO DEL LAVORO Miliardi di euro 2007 2012 ~ 170 ~----+---------+- 160 150 55 . 5% 7 Le donne La presenza femminile nel2012 supera la metà del totale dei pubblici dipendenti a tempo indeterminato. Complessivamente le donne sfiorano gli 1,8 milioni e l'incremento della loro quota percentuale (+0,5% rispetto all'anno precedente) è dovuto sia al maggior numero di assunzioni rispetto agli uomini (circa 5mila in più)sia al minor numero di uscite (circa 17 mila in meno) 068391 1-------··1.013.327 Scuola , - - - - - 673.335 Servizio Sanitario Nazionale , - - - - - 490.115 Regioni ed autonomie locali ,----- 32oA04 Corpi di polizia ~--- 187.324 Forze Armate ,---- 163.231 Ministeri .----105.571 Università , - - - 93.398 Regioni a statuto speciale 53.412 Agenzie fiscali 48.634 Enti pubblici non economici 31.732 Vigili del fuoco 20.861 Enti di ricerca 10.952 Altri enti 10.308 Magistratura 9.174 1st. formo art., cor., musicale 2.347 Presidenza consiglio ministri 1.741 Autorità indipendenti 1.315 Carriera prefettizia 923 Carriera diplomatica 370 Carriera penitenziaria 2012 La consistenza maggiore al Sud Secondo i dati della Rgs nel2012 la fetta più numerosa di dipendenti pubblici a tempo indeterminato è concentrata nel Mezzogiorno e nelle Isole. Segue il Nord con il 34,8%, mentre il Centro è aI29,7%. Il resto è all'estero www.ecostampa.it Quotidiano Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 43 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 26-03-2014 2 1 www.ecostampa.it Gli interventi possibili Tarare le retribuzioni in base ai risultati e alla responsabilità di Mariella Mainolfi l dibattito sulla riforma della dirigenza pubblica sta ruotando in questi giorni sulla questione degli stipendi, che va senz'altro posta. Ma perché non sia solo uno sfogo alla demagogia deve tener conto di fattori importanti dello svolgimento della funzione dirigenziale, quali sono le responsabilità, i risultati e, quindi, il merito. Anche perché uno degli obi<;;ttivi primari della riforma, al di là dei risparmi, deve essere la qualità dei servizi ai cittadini, che va garantita e migliorata. Oggi è giusto che si chieda alla pubblica amministrazione di es~ sere più efficiente, ma come si fa ad ottenerlo se invece di creare sana competitività si determina un livellamento verso il basso di tutte le retribuzioni? Occorre, invece, dife I ferenziare in ragione delle responsabilità e dei risultati. È da qui che bisogna partire, distinguendo tra dirigenti che producono risultati e dirigenti che non lo fanno. La struttura della retribuzione lo permette, perché accanto alle voci fisse (stipendio tabellare e posizione di parte fissa) ci sono la posizione di parte variabile e l'indennità di risultato. Esaminiamo in concreto cosa è accaduto nel sistema retributivo dei dirigenti dei ministeri. Per i dirigenti di seconda fascia il Ccnl per il secondo biennio economico 2000"2001 del personale dirigente del comparto Dirigenza area I ha previsto all'articolo 4 che le amministrazioni determinino (articolandoli in tre fasce) i valori economici della retribuzione di posizione delle funzioni dirigen- ziali, tenendo conto di parametri connessi alla collocazione nella struttura, alla complessità organizzativa, alle responsabilità gestionali interne ed esterne, all'interno dei parametri indicati dallo stesso Ccni. Analogo procedimento, invece, non è stato seguito per gli incarichi dirigenziali di prima fascia, la cui retribuzione di posizione è identica per tutti, a prescindere dal grado di responsabilità e dalle risorse umane e finanziarie assegnate. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: direttori generali a capo di strutture complesse per dimensioni, funzioni e connesse responsabilità percepiscono lo stesso trattamento economico di un dirigente di prima fascia con incarico di studio. Questo se circoscriviamo l'analisi all'ambito di uno stesso ministero, ma se confrontiamo amministrazionicon differenti livelli diretribuzione il paradosso diventa un'ingiustizia sociale. Ben venga allora la proposta, già presentata sul Sole-24 Ore de121 febbraio 2014 e riproposta ieri da Tabellini e Valotti, volta al superamento della distinzione tra la prima e la s~conda fascia; ma ove ciò non avvenga o richieda tempi più lunghi, perché intanto non intervenire con una norma di rango primario che imponga anche per la dirigenza di prima fascia la distinzione di livelli retributivi della posizione di parte variabile? E perché ancora non aumentare la percentuale di retribuzione collegata ai risultati? In caso contrario a beneficiare non saranno i migliori, anzi questi verranno solo demotivati, a danno dei cittadini. © RIPRODUZIONE RISERVATA Indennità di risultato 068391 .. La struttura della retribuzione, accanto alle voci fisse (stipendio tabellare e posizione di parte fissa) pone la posizione di parte variabile e l'indennità di risultato. Per avere una pubblica amministrazione più efficiente bisognerebbe creare più competitività nelle retribuzioni, differenziarle in ragione delle responsabilità e dei risultati. L'obiettivo sarebbe distinguere tra dirigenti che producono risultati e dirigenti che non lo fanno. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 44 nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio Pubblico impiego Lc categorie Buste ~aga al t.op p~r diplomatici: magistrati, : prefetti e funziOnan delle authonty I LE RETRIBUZIONI I 26-03-2014 3 1 /2 In fondo alla classifica Solo ~87 vigili del fuoco ~dagnano più di 60mila euro. Nella scuola ili 39 sopra i 70mila Stipendi pubblici, ecco tutti gli eccessi www.ecostampa.it Quotidiano Le retribuzioni oltre gli 80mila euro lordi sono il 9,5% dei redditi Pa -APalazzo Chigi nessuno sotto i 40mila Marco Rogari Claudio Tucci ROMA Lavorare per meno di 4IDila-4.500 euro netti al mese? Per i funzionari del corpo diplomatico è sostanzialmente impensabile. Anche perché il 9604% del personale in servizio, ovvero 890 "unità" sulle 923 monitorate nelzo12 dalla Ragioneria generale dello Stato, guadagna più di 80mila euro lordi l'armo. E altrettanto accade per la quasi totalità dei magistrati che in circa 9 casi su lO superano questa soglia retributiva. Una soglia considerata un limite assolutamente valicabile nella carriera prefettizia dove praticamente tutti, con rare eccezioni, percepiscono una retribuzione lorda superiore ai 60mila euro all' anno (tra i 3mila e i 3.500 euro netti al mese), che in oltre il 60% dei casi va oltre gli 80mila euro. In tutto il variegato pianeta del pubblico impiego sono 117.838 i funzionari, i dirigenti o i semplici addetti che guadagnano oltre 80mila euro lordi armui per un "costo" che rappresenta il 9055% della spesa complessiva per redditi nella Pa. Si sale al 16052% sotto la spinta dei 224.273 "travet" con retribuzioni supe- riori ai 60mila euro: tra i 3mila e i 3.500 euro netti al mese. Tra questi i funzionari delle Authority. Nelle Autorità indipendenti a livello dirigenziale gli stipendi non scendono quasi mai sotto i 60mila euro lordi e sup~rano per il 43,8% delle posizioni gli 80mila euro. Con punte di oltre 270mila euro, come nel caso, ad esempio, del segretario generale dell'Agcom, Francesco Sclafani, o di quello dell'Antitrust, Roberto Chieppa, almeno sulla base dei dati riportati nei siti web delle Autorità. Retribuzioni che, come quelle dei commissari e dei presidenti delle Authority, sono al di sotto del tetto agli stipendi dei vertici della Pa introdotto dal 2012, ma che risultano abbondantemente al di sopra di quella del capo dello Stato (239.181 euro lordi) che il governo Renzi vuole utilizzare come parametro di riferimento per i super-manager diStato. Un limite retributivo al quale è di fatto allineato lo stipendio del segretario generale dell'Ivass (l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), Corrado Baldinelli (il sito web indica 240mila euro armui). Dall'ultima fotografia scattata dalla Ragioneria con il «Cdnto armuale 2012» emergono chiara- mente gli elevati livelli retributivi di un'ampia fascia dirigenziale: il 17,7% della spesa complessiva perredditi nel pubblico impiego (in tutto 14705 miliardi che diventano circa 158 miliardi tenendo conto del costo del lavoro) è assorbita da stipendi superiori ai 50mila euro lordi (tra i 2.500 e i 2.900 euro netti mensili). Una questione, quella degli stipendi mediamente elevati in quasi tutti i comparti della pubblica amministrazione che si va ad aggiungere a quella delle singole mega-retribuzioni dei supermanager dello Stato. Sulle retribuzioni dei 156mila dirigenti pubblici ha già puntato i suoi riflettori l'Ocse con unreport del novembre scorso con cui ha evidenziato che nel 201110 stipendio di un senior manager del settore pubblico era di 650mila dollari, quasi il triplo di quello medio di tutti i membri dell'Organizzazione (232mila dollari) e nettamente superiore a quelli di Gran Bretagna (348mila), Stati Uniti (275mila), Francia (260mila) e Germania (23uni1a). il Governo Letta aveva replicato che l'analisi Ocse non teneva conto del "tetto" 303mila euro introdotto dal 2012. Tornando ai dati della Ragioneria, dal monitoraggio emerge, ancora, che alla presidenza del Consiglio tutto il personale guadagna più di 40mila emQ, lordi l'armo e che 1.892 dipendenti sui circa2.400 in servizio beneficiano di una retribuzione supeÌ'iore ai 50mila euro l'anno che in 488 casi su pera i 70mila euro annui. Ma nel variegato pianeta Pa c'è anche chi, come i vigili del fuoco, considera un miraggio una retribuzione superiore ai 2.200 euro netti al mese: nel 2012 sugli oltre 30mila "pompieri" e assimilati solo 1.421 sono riusciti nell'impresa. Senza considerare che appena 187 vigili del fuoco hanno' superato quota 60mila euro l'anno lordi. Nella scuola poi soltanto 39 dipendenti Miur guadagnano più di 70mila euro lordi l'anno e appena lo 0,8% del personale (7.815 "unità") va oltre i 40mila euro lordi annui. Questa soglia è superata dal 26,2% delle forze di polizia che solo in 5.480 casi su circa 320mila unità in servizio riesce a portare a casa oltre 60mila euro lordi. Uno stipendio, quest'ultimo, più alla portata delle Forze armate (il 6,6% del comparto) e, soprattutto, dei professori universitari: uno su quattro supera il livello retributivo dei 60mila euro lordi armui e il 12,3% arriva a più di 80mila euro l'anno. ©RIPRODUZIONE RISERVATA 1.1. CARRIERA DIPLOMATICA 1196,4% del personale in servizio nel corpo diplomatico, 890 persone su un totale di 923. è in cima alla classifica delle buste paga 068391 Sono in tutto circa 118mila i dipendenti pubblici, tra funzionari, dirigenti o semplici addetti, che superano 80mila euro annui Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 45 Quotidiano Data Pagina Foglio 26-03-2014 3 2/2 www.ecostampa.it La mappa delle retribuzioni Gli stipendi dai 40 mila euro in su· Distribuzione per comparto della pubblica amministrazione· Conto annuale 2012 ÌN~t;:idati prendono a riferimento il ~~~;o annuale 2012. Le retribuzioni m~d·ie indicate sono comprensive anche di quote di trattamento accessorio non direttamente riconducibili alle retribuzioni "contrattuali". I Dall'elenco è stato escluso il personale Afam, quello degli enti ex articolo 60 e quello della carriera penitenziaria. * Ansf, Ansv, Asi, Cnel, DigitPA, Enac, Unioneamere Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 46 068391 nSole9]{l mmrn nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 26-03-2014 39 1 reNlldis,tato. Il decreto legge 34/2012 ha eliminato il vincolo di frequenza dei corsi pubblici per il «professionalizzante» Formazione regionale facoltativa www.ecostampa.it Quotidiano Cancellato l'obbligo di stabilizzazione salvi gli effetti degli accordi collettivi Giampiero Falasca La riforma dell'apprendistato professionalizzante si sviluppa lungo tre principali linee. Viene meno l'obbligo di usare la forma scritta per il piano formativo, cambiano le regole per la formazioneregionale, e si cancella l'obbligo di stabilizzare una quota minima di apprendisti. La misura che ha fatto più discutere riguarda il rapporto tra formazione aziendale e formazione professionalizzante. Prima del decreto legge 3412014, il Testo unico assegnava al contratto collettivo un ruolo centrale nella disciplina del percorso formativo. Questa scelta veniva tuttavia bilanciata dalla salvaguardia di un ruolo, seppure marginale, per le Regioni, che avevano la possibilità di organizzare la formazione pubblica (direcente erano state approvate delle linee guide uniformi a livello nazionale). Il sistema si reggeva, quindi, su due gambe: la formazione prevista dal contratto collettivo, finalizzata all'acquisizione delle competenze tecnico-professionali e specialistiche, e quella pubblica, per acquisire competenze di base e trasversali. Con il DI 3412014 questo meccanismo viene messo in discussione, con la dichiarata finalità di rendere meramente facoltativa la formazione regionale. Questa scelta - fondata su valide ragioni, connesse ai troppi disguidi che la frammentazione locale ha creato su questa materia - dovràfare i conti con due tipi di problemi tecnici. Il primo è di tipo testuale: la nuova formulazione del Testo unico non dice con chiarezza che l'azienda è libera di saltare la formazione regionale. Si dice una cosa diversa e cioè che la formazione aziendale «può essere integrata» da quella regionale, ma non viene meno la delega alle Regioni a disciplinare la materia. Questa considerazione si lega con il secondo problema tecnico della riforma: la norma sembra porsi in conflitto con il Titolo V della Costituzione, che assegna alle Regioni competenze rilevanti in materia di formazione professionale. Meno dubbia è la disposizione che cancella l'obbligo di usare la forma scritta per il piano formativo. Questa innovazione, infatti, non fa venire meno - non potrebbe mai farlo, in quanto gli sgravi contributivi non possono essere concessi senza un collegamento con la formazione -l'obbligo di realizzare un percorso formativo coerente con la qualifica che si vuole conseguire. Viene solo ampliata la facoltà di provare con qualsiasi mezzo l'esistenza del piano, ma l'impatto concreto dovrebbe essere minimo: pare difficile immaginare, infatti, che un datore di lavoro intenzionato a investire sull'apprendistato rinunci a mettere per iscritto un piano formativo. Non suscita alcun dubbio - e pare destinata a stimolare concretamente l'utilizzo del contratto -la cancellazione con effetto immediato degli obblighi di stabilizzazione. Va tuttavia considerato che gli accordi collettivi che stabiliscono impegni di questo tipo resteranno in vita fino all'eventuale modifica. È importante che in fase di conversione questi dettagli tecnici vengano chiariti. La riforma, infatti, può aiutare a togliere definitivamente l'alibi dell'eccessiva complessità dell' apprendistato, a condizione che non apra la strada a nuove incertezze e che non renda necessario, tra qualche mese, un altro intervento. Dal 2011 a oggi, la normativa ha subito più di dieci ritocchi legislativi (oltre ai rinnovi collettivi e alle norme regionali). La spiegazione del mancato decollo dell'apprendistato sta in gran parte dentro questo numero. © RIPRODUZWNE RISERVATA 1.,' AGEVOLAZIONE Non è più necessaria la forma scritta per dimostrare l'esistenza del piano formativo individuale Fo~(}ne regio~Maie fc~~oltativa 0 ,",gli "'et "'-. ,~~ • 068391 "~' Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 48 mmrn Data Pagina Foglio Marina Calderone 26-03-2014 39 1 www.ecostampa.it nSole9]{l Quotidiano Presidente dei consulenti del lavoro Contratti a tempo anche negli studi MaHeo Prioschi «L'eliminazione della causalità per i contratti a termine va verso la buona flessibilità deirapporti di lavoro rimuovendo, nei fatti, pratiche molto diffuse di aggiramento dei limiti della proroga. Inoltre, sono convinta che la permanenza in azienda per tre anni da più chance ai lavoratori che nel frattempo hanno acquisito una professionalità e sono inseriti fattivamente nel processo organizzativo». Per Marina Calderone, presidente del consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti dellavoro, le novità introdotte dal decreto legge 34 non sono però tutte positive. Gli studi professionali sembrerebbero esclusi dalla possibilità di assumere un dipendente a tempo determinato se han- no fino a cinque dipendenti. Condivide questa lettura? Mi rifiuto di pensare che questa possa essere la lettura della norma e questo per almeno due motivi: iI primo di equità, si creerebbe sul territorio una distinzione tra micro studi e aziende che non avrebbe un senso logico e si baserebbe solo su una lettura capziosa; la seconda è giuridica, oramaiinEuropanonc'èpiùunadifferenza in questo senso tra glistudi professionali e le imprese o aziende. Qp.indi mi aspetto anche su questo che il ministero del Lavoro ne prenda atto. Le nuove regole per l'apprendistato professionalizzante rischiano di svuotare l'aspetto formativo di questo contratto? La modifica in tema di apprendistato non ci convince. La semplificazione vera non è iI piano formativo individuale, bensì la facoltà della formazione pubblica. In verità, al di là degli annunci, a nostro avviso iI testo normativo su questo punto, per come è scritto' si presta a due possibiIiletture. La prima, che attribuisce la facoltà al datore di lavoro di effettuare o meno la formazione pubblica. Questa soluzione, certamente darebbe al contratto la semplificazione che aspettavamo, ma è a rischio di incostituzionalità. Una seconda lettura, priva di rischio costituzionale, è che la facoltà sia rimessa alla Regioni: questa soluzione sarebbe in linea coniI titolo V ma non cambierebbe nulla rispetto ai disastri del passato. Ritiene necessario un chiarimento? Sì, e mi auguro che iI chiarimento ministeriale sia condiviso dalla conferenza delle Regioni. Se dobbiamo semplificare non possiamo farlo di nascosto ma deve esserci una chiara presa di responsabilità da parte delle istituzioni locali che fmo a oggi hanno contribuito a non far decollare questo contratto. Come giudica le novità in materiadiDurc? Il Durc online non è immediatamente operativo in quanto la sua entrata in vigore è rinviata a una disciplina ulteriore con decreti interministeriali. Ma questa novità non sarà risolutiva dell'attuale pessima situazione esistente. Mettere in linea iI Durc per la stampa non risolve i problemi esistenti a monte del rilascio, Se non saranno variate le proc~ll~ gestionali dell'Inps, si contmueranno ad avere archivi non aggiornati e quindi posizioni non èorrette. © RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 AI vertice. Marina Calderone, presidente dei consulenti del lavoro Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 49 COBBIEBE DELLA SEBA Data 26-03-2014 Pagina 8 Foglio 1 www.ecostampa.it Quotidiano Il ministro "Madia e gli statali: prepensionamenti ~" per aiutare i giovani Il responsabile della Pubblica amministrazione, Marianna Madia: si sta lavorando su uscite di personale con prepensionamenti anche per aiutare igiovani ad entrare nella Pa di ENRICO MARRO A PAGINA 8" TI governo I tagli «Statali prepensionati, spazio ai giovani» Madia: sono per una sana mobilità obbligatoria Bonanni: poche chiacchiere ROMA - Prepensionamenti, mobilità obbligatoria, rotazione dei dirigenti e tetto agli stipendi dei manager. Sono queste le novità annunciate ieri dal ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia che, ad aprile, come previsto dal cronoprogramma del governo, presenterà la sua riforma. Il ministro, rispondendo a mll\"gine di un convegno ad una domanda sugli 85 mila dipendenti pubblici in esubero quantificati dal commissario per la revisione della spesa pubblica Carlo Cottarelli, ha detto che non si sta pensando ad uscite traumatiche di personale ma piuttosto a «prepensionamenti» anche «per aiutare i giovani ad entrare nella Pubblica amministrazio ne». Eventuali carenze di organico, ha aggiunto Madia, potranno essere coperte anche con <<una sana mobilità obbligatoria» del personale. Queste decisioni, ha spiegato, visti i tempi stretti, potrebbero essere prese senza aprire un tavolo di trattativa con i sindacati. Che ovviamente non l'hanno presa bene». <<Noi pensiamo che il ministro farebbe bene umilmente ad adoperare il suo compito nell'interesse generale anziché della chiacchiera generale», ha commentato Raffaele Bonanni per la Cisi. Ma nel merito la pròposta dei prepensionamenti ha ricevuto apprezzamenti dal segretario della Funzione pubblica Cgil, Rossana Dettori (sÌ se si assumono i giovani, a partire dai vincitori di concorso e dai precari) e dal leader della Uil, Luigi Angeletti: <<Ottima idea far entrare i giovani». Un'idea questa dei prepensionamenti per svecchiare la Pubblica amministrazione, che a ben vedere risale al 14 giugno 2006 quando a lanciarla con un'intervista al Corriere fu Nicola Rossi, già consigliere economico di MassimQ D'AIema a Palazzo Chigi, che propose appunto di prepensionare 100 mila dipendenti pubblici per assumere 20 mila giovani, con notevoli risparmi e un aumento della produttività. In questi 8 anni, invece, il combinato disposto dell'aumento dell'età pensionabile e del blocco del tumover ha prodotto sÌ una riduzione del numero dei dipendenti pubblici, scesi da 3,4 a 3,2 milioni, ma ha aggravato !'invecchiamento della burocrazia italiana, tanto che solo il 10% ha un'età inferiore a 35 anni, contro il 28% in Francia e il 25% nel Regno Unito mentre il 44% ha più di 50 anni (29% Francia, 30% Regno Unito). E gli over 60, quelli più vicini alla pensione dunque, sono circa 200 mila Madia ha quindi annunciato che «ci sarà sicuramento una proposta del gove!1lo» sui tagli ai super stipendi dei manager delle aziende pubbliche e ha sottolineato che per i dirigenti pubblici è già vigente la circolare che attua il tetto fissato dal governo Letta pari alla retribuzione del primo presidente di Cassazione, cioè 311 mila euro lordi. La riforma, secondo il ministro, riguarderà anche <d'accesso, la formazione e gli incarichi a termine» dei dirigenti. Infine non ha escluso l'arrivo di un «contributo di solidarietà» sulle retribuzioni più alte, «che non riguardi solo i dirigenti, ma che deve partire dalla politiC3». Nessun commento invece sul caso Moretti, l'amministratore delegato che non vuole subire tagli al suo stipendio di 873.666 euro lordi e che ieri ha detto di non temere di essere sostituito: «Se il governo trova un'alternativa migliore, ben venga». Al ministero dell'Economia, intanto, procede la preparazione del Def, il Documento di economia e finanza, che deve essere presentato entro il 10 aprile e che conterrà la comice finanziaria del taglio delle tasse per i lavoratori dipendenti, i famosi 80 euro in più al mese per chi guadagna 1.500 euro netti promessi dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Anche qui c'è una novità. Il sottosegretario all'Economia, Giovanni Legnini, ieri infatti ha aperto alla possibilità che lo sgravio vada anche agli incapienti, cioè a chi ha un reddito annuo inferiore a 8 mila euro lordi. «Sono in corso elaborazioni, bisogna decidere», ha detto in tv a Sky Tg24- Il problema è difficile da risolvere perché mentre sopra 8 mila euro lo sconto può essere messo in busta paga con un aumento delle detrazioni da lavoro dipendente (fino a 25 mila euro lordi) sotto gli 8 mila non operano le detrazioni e quindi bisognerebbe erogare una somma attraverso l'Inps, per esempio, oridurre i contributi previdenziali. I pensionati, ha detto ieri il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, dovrebbero comunque restare fuori dal taglio delle tasse. Infine, il viceministro dell'Economia, Luigi Casero, ha annunciato che nell'attuazione della delega fiscale si partirà dalle dichiarazioni dei redditi precompilate che dal prossimo anno potrebbero essere mandate ai pensionati e ai dipendenti pubblici. Enrico Marro ID RIPRQDUZIONE RISERVATA 068391 Contributo Il sottosegretario Legnini apre anche agli sgravi per chi guadagna meno di 8 mila euro Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 50 Quotidiano Data COBBIEBE DELLA SEBA Pagina www.ecostampa.it Foglio 26-03-2014 21 1 Modello Alessi In Senato il ddllchino Dare lavori utili ai cassintegrati La cassa integrazione può essere socialmente utile? sì. 10 ha dimostrato lo scorso anno Michele Alessi, l'imprenditore piemontese che, in piena crisi economica, anziché ricorrere alla Cig nei mesi fisiologici di minor produzione, mise i suoi dipendenti a disposizione della comunità di Omegna, dove sorge la fabbrica. AderÌ 1'85% dei dipendenti: furono dedicate 10.017 ore di lavoro per ritinteggiare il terzo piano della scuola De Amicis, pulire il verde pubblico e assistere disabili e anziani. Alessi investì di tasca propria. Cioè pagò come di consueto manager e operai e, paradossalmente, continuò a versare la percentuale obbligatoria per il fondo di cassa integrazione. Il modello, però, era ormai fissato. Ed è confluito nel disegno di legge bipartisan depositato in Senato con l'atto numero 1221 e assegnato alla XI Commissione permanente su lavoro e previdenza sociale. L'estensore e primo firmatario è Pietro Ichino. Spiega il professore: «Abbiamo provato a delineare \ID modello di sospensione dal lavoro socialmente utile, e anche a dotare i Centri per l'impiego di un know how specifico per mettere in contatto domanda e offerta anche in luoghi e occasioni dove esse per lo più non si incontrano». Anzitutto, chi interessa: le aziende da una parte, Regioni ed enti locali dall'altra. In un caso, è l'impresa che, se ci sono le condizioni per la cassa integrazione ordinaria o straordinaria, propone di far impiegare i dipendenti, su base volontaria, per attività di pubblica utilità: il datore di lavoro, che organizza il servizio, dovrà pagare un quarto della integrazione salariale a carico della Cig, mentre tre quarti resteranno a carico dell'Inps. Negli altri casi, potranno essere gli enti locali a fare richiesta al Centro per l'impiego di una serie di figure; i cassintegrati che decideranno di aderire continueranno a ricevere l'integrazione salariale per intero dall'Inps. Le misure possono durare tre mesi, rinnovabili per altri tre. «Siamo orgogliosi di essere stati in parte di ispirazione per questo disegno di legge, la nostra esperienza ha dato una carica speciale al nostro gruppo», racconta Michele Alessi. Il nuovo schema potrebbe essere attivato nelle cancellerie dei tribunali, negli ispettorati, per la vigilanza fuori dalle scuole, nelle biblioteche, per la manutenzione ordinaria degli edifici pubblici, nei musei. Spiega Ichino: <<Bisogna essere realisti: al momento la pubblica ammini ~ strazione impiega oltre duecentomila contrattisti a termine. È verosimile che nei prossimi tre anni ne riesca a immettere in ruolo non più di uno su venti. È sbagliatissimo incoraggiare i giovani a puntare su questa soluzione occupazionale: semmai andrebbero assistiti nel reinserimento nel tessuto produttivo ordinario con i nuovi strumenti come il contratto di ricollocazione. Quando, invece, in una amministrazione si verifica una necessità occasionale, ha più senso e costa meno utilizzare risorse che altrimenti resterebberoferme». Il pluripremiato «Modello AlessÌ» (sette riconoscimenti nel 2013: anche da Confindustria ed Ernst&Young) ha incoraggiato un'altra grande industria metalmeccanica piemontese a seguirne l'esempio: partirà ad aprile con attività sul territorio per i servizi sociali. Hanno aderito 70 dipendenti su duecento. Il messaggio ai lavoratori è: l'azienda non vi abbandona. Elvira Serra ..,. @elvira_serra €l RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 Sul «Corriere» l'articolo un anno fa Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 51 la Repubblica Data 26-03-2014 Pagina 6/7 Foglio 1 /3 Stretta sui compensi dei dirigenti Statali, prepensionamenti emobilità www.ecostampa.it Quotidiano Retribuzioni epensioni entro 311 mila euro. Moretti: Renzisaprà convincenni ROBERTO PEmINl ROMA - Il ciclone Marianna si abbatte sui grandi burocrati di Stato. Il tetto di tutti gli stipendi e i compensi erogati dalla pubblica amministrazione sarà totale e omnicomprensivo: nessuno potrà riscuotere, per nessun motivo, più di 311 mila euro lordi annui, owero laremunerazionedel primo presidente della Corte di Cassazione. Il nuovo ministro per la Pubblica amministrazione, Marianna Madia lo ha annunciato asorpresa, nel corso di un convegno organizzato dalla Bocconi e dallaEief:«Iltettoperglistipendidei managen>, ha detto, «è già tarato su quello del primo presidente della Corte di Cassazione: ma io ho firmato una circolare dove si esplicita che in questo tetto debbano essere compresi anche tutti i trattamenti, compresi quelli pensionistici». In altre parole: la circolare trasforma il tetto agli stipendi e agli emolumenti vari dei dirigenti pubblici, già introdotto dai governi Monti e Letta, in un limite <<tutto compreso» nel quale vanno computate pensioni, vitalizi, indennità accessorie, collaborazioni occasionali e consulenze. Tirate le somme la nuova regola dice: a nessuno più di 311 mila euro lordi annui. La «tagliola» blocca con effet- toimmediatopratichemoltodiffuse tra gli «alti papaveri» della burocrazia statale: dirigenti in pensione, chiamati a collaborare con lo Stato, cumulavano l'assegno previdenziale e un congruo compenso. Altri mettevano insieme collaborazioni con vari ministeri ed enti; altri ancora stipendi e consulenze. Ora basta: scatta la norma-catenaccio. Dall'intervento della Madia non si salva nessuno. La circolare specifica che ai limiti di remunerazione sono soggetti i dirigenti centrali e regionali, i membri dei consigli di amministrazione degli enti, delle autorità di vigilanza e di controllo. Tutti dovranno restare all'interno del tetto dei 311 mila euro, almeno fino a quando non saràintrodotto il nuovo limite, annunciato dal premier Renzi, che vuole che nessuno guadagni più del presidente della Repubblica, owero 248 mila euro lordi all' anno. Gli effetti ci saranno. Gli stipendi medi lordi dei dirigenti dello Stato, secondo il rapporto della Bocconi, sono elevati: arrivano fino 243 mila euro al ministerodellaSalute, a218milaaPa· lazzo Chigi, a 217 mila euro agli Interni. Lo stipendio medio non incapperà nel limite, ma nume· rose remunerazioni apicali do· vranno essere adeguate. Inoltn molti di coloro chepercepiscone stiDendi alti. intorno ai 200 milii euro lordi, dovranno fare i conti cori collaborazioni e consulenze percepite sempre nell' ambito della pubblica amministrazione e dovranno limare i guadagni per stare all'interno del tetto. La cura taglia-stipendi non finisce qui. Dopo la circolare sui dirigenti, è in fase avanzata.anche la misura sui manager delle società e delle aziende controllate dallo Stato: la Madia ha annunciato che la «propostID> del governo è in dirittura d'arrivo Del resto la polemica sul caso Moretti, il manager delle Ferrovie che guadagna a850 mila euro e che ha minacciato di andarsene se gli sarà tagliato lo stipendio, è ancora calda. Eieri il manager è tornato sull'argomento: «Lo stipendio? Aspetto la proposta di Renzi, farò le mie valutazioni e, come dice lui, saprà convincermi». Intanto i tagli vanno avanti. Cambiano verso anche le pra· tiche di reclutamento dei manager pubblici. Da poche ore il sito delministerodellaPubblicaamministrazione ha messo in rete un «avviso per la manifestazione d'interesse» per l'incarico di presidente dell'Istat, attualmente vacante: si invia curriculum e progranuna di lavoro per via telematicaecisicandida. Unainedita procedura di trasparenza che bypassa segreterie politiche e relazioni personali e allarga le possibilità di scelta. • Se l'operazione-dirigenti è già scattata altre novità, più controverse, sono in arrivo: il ministro della Pubblica amministraziom: ha anche annunciato un piano per incentivare i prepensiona· menti degli statali per far posto ai giovani. La Madia ha minacciate una«sanamobilitàobbligatoria> all' interno della pubblica ammi· nistrazione per gestire gli esube· ri. Mentre ha parlato di «numer e metodologia sbagliati» a pro· posito dell' esistenza, emersa da piano Cottarelli, di 85 mila esuberi tra gli statali. Dove la Madia ha toccato un nervo scoperto è tuttaviailrapportoconisindacati. «Non è detto che ci saranno dei tavoli, perché abbiamo tempi molto stretti», ha replicato la ministra a chi le chiedeva se fosse previsto un confronto con CgilCisl-Uil. «NonIo so, può anche darsi, ma non per forzID>, ha dichiarato. L'atteggiamento non è piaciuto ai sindacati: per la leader della Cgil Susanna Camusso, già ai ferri corti con il premier Renzi, c'è una «gara tra ministri» per spiegare che dal sindacati «siattendono al massimo dei consigli ma non una discussione». «Ci rivolgeremo ai lavoratori»,haallargatole bracciailsegretario della Cisl Raffaele I Bonanni. 068391 IO RIPRODUZIONE RISERVAT, Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 52 Data la Repubblica Pagina Foglio Gli stipelldi degli alti dirigellti pubblici Numero 26-03-2014 6/7 2/3 Dt~,&ssatosuUa ~onedel priDlo pesideate di Cassazione, sm:à www.ecostampa.it Quotidiano onuUCOD1.pe:nsivo D~Madia. 6:r.m.a u.:na. cl:rc:oléue e a:n:n~xW:SUl"e per fcure e:ntfture igiovaui D :nU:nistell'O ha XDe&so:sul:suo sito un a:n:nu:ncio per ~iI PJ!eside:nte Istat , .~ .i. 0.. .". ..:,., .... °. >.:"." . .. ; . 0 . :. , " . ..:~ ...:.... .'. ... " 0:·." " ".' ".", . :.... :. ...' ..... °. .. :.: ..; ... :.: :.:.. L..... ,:..... :...... :.. 0 ....:.......,......:.: . l: .... 0"0: : ..", ;O": ".:( . •• :·0 :..:..........: .... ....... ." : ..... ".. .":.". :.;"... :.:.-:,.. .'., ..:.;.... :..,: . . ::=. o.::." : "," ...... " .:.:.: .. ;" , '"'' , ,;" ,; : :, ~,." ''',,0';' II:'. ".",,, ., "". ';.. ;,; :: .:":;,;:;:::': o.'", : ·'0;, ,; . ........:.." .... ;;;.,;;;;;;~;~~;;;':;:'~mm··· REPUBBUCA.rr Ondemandsu RepTv l'intervento di Mauro Moretti sul suo stipendio 068391 RJIi .................................,-_,.".-."-_-=•.=~~------~"""""='" Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 53 I LA STAMPA I ;:::" 26-03-2014 6/7 1 /2 Madia: prepensionamenti per far lavorare i giovani www.ecostampa.it Quotidiano TI :rrllnistro della P.A.: "Non è detto che ci sararmo tavoli sindacali" FRANCESCA SCHIANCHI ROMA . AI ministero della Pubblica amministrazione sanno di avere un mese o poco più: entro la fine di aprile l'annunciata riforma dovrà essere pronta. «Abbiamo tempi molto stretti», spiega il minIstro, Marianna Madia, «non è detto 'Che ci saranno dei tavoli» con i sindacati, «può anche darsi, ma non per forza». E a poco serve che il ministro, a margine di un convegno dal profetico titolo «I manager pubblici che vogliamo», chiarisca però come' si augura «che i sindacati siano i primi a collaborare con noi», e di aver già chiesto loro, in singoli faccia a faccia, «proposte oltre il piano CottareJli», insomma «di aiutarci a trovare risorse per la Pubblica amministrazione», per aprire a «nuove energie, ragazze e ragazzi che da troppo tempo non riescono ad entrare I confederali contrariati lei corregge il tiro: «Mi auguro che ci sia una collaborazione» Ha Angeletti: «Uimportante è che il governo faccia le cose giuste». Per quanto riguarda un aspetto che preoccupa particolarmente i sindacati, il ministr.o ha cercato di dare dell~ rassicurazioni: non si parli, dice, di 85, mila esuberi del comparto, «un numero e una terminologia assolutamente sbagliati e distorti anche rispetto al piano Cottarelli». La proposta su cui sta lavorando «è quella di provare ad avere delle u~cite, anche con prepensionaIIlenti», con l'obiettivo di «aiutare i giovani a entrare», visto che «ci sono generazioni che non hanno avuto uri canale sano di accesso nella P.A.: vincitori di concorsi non assunti e precari, vittime di uno Stato che non ha concesso canali sani e trasparenti di accesso, cOlI).e dice la nostra Costituzione». Quello che ha in mente lo definisce una «sana mobilità obbligatoria, dove il rispetto-è quello del diritto del lavoratore, ma dove non ci siano ostacoli burocratici». E, per quanto riguarda il t~t to agli stipendi dei manager pubblici, su cui si è accesa una polemica con l'ad delle Ferrovie Moretti (<<trovo che sia sbagliato, per l'importanza del tema, metterci a discutere delle singole persone», taglia corto sul punto), Madia annuncia una proposta del governo, che starà dentro «un progetto complessivo sulla P.A.», in cui si prenderanno in considerazione i temi «dell'accesso, delIa formazione e degli incarichi a termine. Poi, vista anche la situazione del Paese, ci potrà essere un contributo di solidarietà che non riguar(ji solo i dirigenti, ma che deve partire dalla politica». Lei, ricorda, come primo atto ha firmato Una circolare che mette un tetto al cumulo tra redditi e pensioni dei dipendentipubbIici. E la volontà di andare avanti è ribadita quotidianamente anche dal premier. Entro un mese, è la promessa, la riforma sarà pronta. Sul tetto agli stipendi dei manager pubblici annuncia una proposta inun progetto più ampio LE TRATTATIVE IL RICAMBiÒ GLI STIPENDI D'ORO Non è detto che ci saranno dei tavoli perché abbiamo tempi molto stretti Abbiamo chiesto ai sindacati di fare delle proposte oltre il piano Cottarelli: mi auguro chesiano i primi a collaborare con noi Gli 85 mila esuberi? Si usano un numero e una terminologia assoluta mente sbagliati e distorti anche rispetto al piano Cottarelli: l'idea sarà di avere uscite, anche con prepensionamenti, perfar entrare i giovani Il tetto agli stipendi nella P.A. è'ora ta rata sul primo presidente di Corte di Cassazione Ho già fatto una circolare dove esplicito che nel tetto devono essere cumulati anche tutti i trattamenti pensionistici 068391 detto in modo sano nella P.A.»: la reazione dei confederali alle sue parole, a quell'ipotesi lasciata aperta ma non considerata necessaria di tavoli di confronto, è quasi ovunque contrariata. Si rivolge con un secco rimprovero al ministro il leader della Cisl Bonanni, riéhiamandola. a «umilmente» lavorare «nell'interesse generale anziché della chiacchiera generale». Il segretario della Fp-Cgil, Rosanna Dettori, la invita a non dire «che non c'è tempo per confrontarsi sulla riforma. È una posizione paternalistica che stride con la sua giovane età. Per altro una posizione fortemente sbagliata», e alla sua voce si aggiunge quella del segretario generale Susanna Camusso, già da giorni in rotta di collisione con il premier Renzi: «Oggi nel PaeSe e nel dibattito politico-lamenta - il sindacato confederale è considerato un ostacolo ,da rimuovere». Meno allarmato il leader della DiI, Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 55 Data ItaliaOggi Pagina Foglio 26-03-2014 19 1 Le prime scelte del governo vanno nella direzione da sempre auspicata dalla Vil Renzi novità vera per il Paese www.ecostampa.it Quotidiano Il sindacato sostenga con coraggio le politiche di crescita finanziarie, pretendere da chi finora ha eluso le imposte di restituire il maltolto. atteo Renzi è al goAbbiamo sempre sostenuto verno da un mese e la necessità di tagliare la spesa ha già dimostrato nazionale e locale che alimenta di essere «la novità>, sprechi, clientele e privilegi e di della politica italiana. IJimpe- imporre alla politica di stringno a ridurre di lO miliardi le . gere la cinghia. Ora che finaltasse sulle retribuzioni meno mente le nostre proposte sono elevate e del 10% l'Irap a tutte condivise, dobbiamo sostenerle le aziende e il costo dell'energia con convinzione. alle PIni, imprime alla politica Con le proposte di Renzi, economica del paese un vero e l'Italia muove finalmente verproprio cambio di rotta rispet- so la terra promessa di una to alle scelte compiute dai tre maggiore crescita ma è solo il precedenti esecutivi. . primo passo di un lungo perIJEuropa si è subito dichia- corso pieno di insidie e nemici rata contraria alla proposta di terribili. tagliare le tasse a lavoratori e Qualche numero spiega meimprese. C'è da capirli: sono glio la situazione: secondo Concinque anni che comprano fcommercio, grazie alle «proaziende e tecnologie italiane poste di Renzi», nel 2014 il pil a «prezzi di saldo» e vorrebbe- aumenterebbe dal 0,3 al 0,8%, ro che la pacchia continuasse i consumi del 1% e la pressione all'infinito. In casa nostra si è fiscale scenderebbe dal 44,1 al aperta una vera e propria gara 43,9%. Effetti benefici ma non tra chi è contrario, perplesso o sufficienti. favorevole ma... con riserva. Perché l'occupazione riparta La Uil, ha sempre sostenu- e si riduca il rapporto tra deficit to che per tornare a crescere e PiI, l'Italia deve crescere ogni fosse necessario mettere soldi anno a un ritmo superiore al freschi in tasca a lavoratori e 2%. VuoI dire ridurre ancor di pensionati, tassare le rendite più tasse e spesa pubblica. NulDI STEFANO MANrEGAZZA M la di tutto ciò sarà facile perché le resistenze degli interessi colpiti sono e sempre più saranno formidabili. Proprio per non essere bloccato dalle oligarchie imperanti, Renzi si è rivolto, con le sue proposte, direttamente agli italiani. Una decisione che può funzionare ancora per un po' ma, di sicuro, non per sempre. Perché, l'ambizione di cambiare verso all'Italia non può essere coltivata in solitudine e prescindendo dalla collaborazione di autonomie locali e corpi sociali intermedi. Creare il lavoro che manca, rimettere in movimento la produzione, restituire competitività alle imprese, ridurre il debito e salvaguardare il welfare non è fatica di cui possa venire a capo, da solo, il governo, per <<nuova e autorevole» che ne sia la guida. In questo nuovo contesto, il sindacato e la Uil devono decidere se e come partecipare a quella fatica, sapendo che il diritto alla concertazione non è dato per grazia divina; occorre guadagnarselo con la qualità delle proposte e l'autorevolezza che discende dalla opportunità di parlare a nome di tutti i lavoratori italiani. Un sindacato rissoso, diviso e arroccato a semplice difesa dell'esistente non selVe a Renzi né, francamente, al paese e tanto meno ai lavoratori. Da qui la Uil deve ripartire: a noi tocca compiere i passi necessari a recuperare un rapporto unitario, forte e convinto, con Cgil e Cisl e un dialogo, altrettanto importante per il paese, con il sistema delle imprese. Dobbiamo sostenere, con più convinzione, le scelte di equità e sviluppo, fatte da questo governo, rafforzandole con le nostre proposte su tagli alla spesa,. fisco e riforme istituzionali. Cambiare l'Italia, per quanto difficile possa essere, è l'unica possibilità per agganciare lo sviluppo; sindacato e imprese contribuiranno a guidare il cambiamento se, invece di linÌitarsi a protestare, avranno il coraggio di proporre e di prendersi la loro parte di responsabilità. * segretario generale Uila-Uil l1occupàZione non si crea per decreto; al con:- La Uila si confronta da sempre con la precatrario, per decreto le si può impedire di cre- rietà imposta al, 90% dei lavoratori agricoli scere, sovraccaricando Ì lavoratori di tasse e dall'altè:marsirleì cicli èolturnli e alla produle aziende di costi e oneri burocratici, come zione alitnentare dalla atagionalità delle lavohanno fatto i precedenti governi. Per <tu:esto il razioniedeì~' quindi, «taglio.del cqneofisca1e» e la semplificazione che qMl '. cizza . i; illude sé arnm:ìnistratiV:fi, p!,!>posti da Renzi sosterranno laprec la creazione di lavor() piùe meglil) di qualsiasi stessa e .91d*e che il rifonna. Anchela p~arietà" pu:rtr<lppo, non $i' sind '. ' .... ilavaiatoriprepuò v:tetare per legge.1è :rlgi.ditàdella,<rlforma cari a$l;lstes~le ,alòfOflorte. Al CQnttàrlo, il Fp:merm>, intatti, non hanno ù:ri;pedito alla di- <1obs act» .dE\~e~ssE!re 11~asione perconvina disoccupazl<!ne di awnentare, néhànJ,1o ridotto la cerè (e Se oc'çQì'tè~S . . precariètà d~i qontratti a tempo. determinato e scutere col sl1lt'1.lite'àto· buS() . . " di a.pprendistato;4naloga eot,tclusione vale pElI' dellil nI'ecèhte délìi'eto.legge delgove:mo Renzi, pur ài1àvotatQri~ i· .~histrato e se incoraggerà qualche assunzione a tenrrlne va in <ìdumpì equal(1)e contratto di" appren~vòu.(,lher a, Pagina a cura di . ,pro}lÒsto distato in pij).; n()n itn~ ai 'nsiglioai contrattia.tempo detEitmiMto di arrlvareascMe~àennnga . I <JllID estooontesto di 068391 l'antirà la definitiva3SSunzione .. erisila; ~sà.lnterazione in '---_ _ _ _----:--~ . rlerogànonsi toçca. . .. di tutti gli apprendisti, Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 57 Quotidiano Data Pagina www.ecostampa.it Foglio 26-03-2014 8 1 Lavoro, stop alle dimissioni in bianco Sì della Camera "Il CASO 068391 ROMA Cala il sipario sulle dimissioni in bianco. L'Aula della Camera ha approvato la proposta di legge che mette fine alla pratica sulla base della quale al lavoratore, e più spesso alla donna lavoratrice, si chiede di firmare una lettera di dimissioni al momento dell'assunzione. Una lettera che può essere successivamente utilizzata dal datore di lavoro: il più delle volte in caso di gravidanza, ma anche per una malattia prolungata o per la partecipazione ad uno sciopero. Il testo, approvato a Montecitorio con 300 sì, 101 no e 21 astenuti, passa ora al Senato. In base al testo approvato, la lettera di dimissioni volontarie deve essere sottoscritta, pena la sua nullità, dal lavoratore su appositi moduli, con tanto di numero progressivo che accerta la data, resi disponibili gratuitamente dalle direzioni territoriali del lavoro, dagli uffici comunali e dai centri per !'impiego. La nuova normativa si riferisce a qualsiasi contratto. E la nuova disciplina assicura una semplificazione degli oneri amministrativi connessi alla risoluzione del contratto per dimissioni volontarie, salvaguardando, tuttavia, l'esigenza di garantire la certezza dell'identità del lavoratore richiedente e il rispetto del termine di validità del modulo di dimissioni. Qualora la lavoratrice o il lavoratore si assentino dal lavoro, senza fornire comunicazioni, per oltre sette giorni, il rapporto si intende risolto per dimissioni volontarie. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 59 Data Pagina I Foglio 26-03-2014 9 1 /2 Angelo Rughetti Sottosegretario alla pubblica amministrazione ~Grazie ad una norma già in vigore i dipendenti in eccesso lasceranno il servizio in anticipo Novara è il primo Comune autorizzato, si valuta con il Tesoro l'allargamento del piano www.ecostampa.it Quotidiano «Statali, esuberi in pensione e la mobilità sarà la regola» piano di riforma della pubblica amministrazione, uno dei punti cardine del programma di Renzi, sarà pronto. «Contiamo di presentar lo tra la fine di aprile e la prima metà di maggio», dice a Il Messaggero Angelo Rughetti, sottosegretario del ministero della Pubblica amministrazione. Il commissario Cottarelli chiede 3 miliardi di risparmi dal pubblico impiego. Il ministro Madia ha parlato di prepensionamenti e mobilità obbligato'ria per gli statali, conferma? «Confermo. Abbiamo intenzione di utilizzare sia il meccanismo degli scivoli che quello dei prepensionamenti per svecchiare la pubblica amministrazione e far entrare giovani». Come funzioneranno i prepensionamenti? «Intanto abbiamo iniziato ad applicare una norma già prevista dal governo Monti che consente ai Comuni con piani di esubero di effettuare prepensionamenti applicando le regole precedenti alla riforma Fornero. Il primo ad essere autorizzato è stato il Comune di Novara». In pratica, generalizzando, 62 anni e 3 mesi con 36 di contributi invece dei 66 anni attuali. Vale solo per Novara? «Abbiamo aperto un tavolo con il ministero dell'Economia e con l'Inps per estendere l'utilizzo della norma ad altri Comuni che ne stanno facendo richiesta. Vorremmo studiare anche altre soluzioni per le altre amministrazioni e che si basano sullo stesso concetto, ossia favorire l'uscita del personaIe che è più vicin<;> alla pensione per assumere giovani. E chiaro che tutto questo va reso compatibile finanziariamente. Insieme a Tesoro e Inps stiamo effettuando delle simulazioni per capire quanti nuovi assunti possiamo fare ogni "tot" di persòne che mandiamo in pensione». C'è già un risultato di queste simulazioni? «Ci stiamo ancora lavorando, anche pe Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ché molto dipende da quanto tempo si anticipa la pensione. Più apro la forbice, più risparmia lo Stato ma più costa per l'Inps». Anche la mobilità obbligatoria già esiste ma non è praticamente stata mai applicata? «Per farlo stiamo attivando un tavolo interistituzionale insieme a Comuni e Regioni. Dovremo mettere a punto una tabella di equiparazione che chiarisca che, per fare un esempio, un dipendente che è un Cl in un Comune diventa un D3 in un ministero». La mobilità sarà possibile, come chiede per esempio il Comune di Roma, anche tra amministrazione e società controllate? «Sì, ci stiamo lavorando e potrebbe essere introdotta come emendamento al salva Roma. La capitale e gli altri Comuni che hanno piani di ristrutturazione potranno essere un modello, un laboratorio. Ma questa norma ha una sua ratio all'interno della riforma complessiva che abbiamo in mente». Quale sarebbe la ragione? «I dipendenti del pubblico impiego, siano essi di un Comune, di una Regione, di un ministero, ma anche di un'azienda pubblica, andranno tutti considerati come dipendenti della Repubblica che prestano la loro attività pro tempore presso un determinato ente. In questo modo la mobilità non sarà più l'eccezione, ma l'ordinario. Soprattutto sulla parte alta, per i dirigenti». Il ministro Madia ha detto che non ci sarà tempo per trattare con i sindacati? «Chiariamo. Non abbiamo i tempi per la concertazione lunga e rituale. I sindacati ci possono mandare le proposte e possiamo incontrarci, come abbiamo già fatto, informalmente. Il confronto rituale, quello è morto». L'amministratore delle Ferovie Mauro Moretti è tornato all'attacco sulla questione degli stipendi. Andate avanti comunque anche su manager e dirigenti? «Sulle controllate c'è già un tetto previsto dalla legge e ridotto del 25% da Letta. Pochissime aziende lo hanno applicato. Per le società quotate-come Eni e Ene!, o che emettono obbligazioni come Ferrovie e Poad uso esclusivo del destinatario, ste , i tetti non sono stati applicati. Ma una regola ci deve essere anche per loro, non si possono lasciare le decisioni sulle retribuzioni solo ai consigli di amministrazione e alle assemblee». Andrea Bassi © RIPRODUZIONE RISERVATA Il PASSAGGIO TRA. AMMINISTRAZIONI CON LA RJfO~MA . NON SARA PIU l'ECCEZIONE SOPRATIUTIO PER I DIRIGENTI 068391 ROMA Ancora poche settimane. Poi il non riproducibile. Pag. 60 rUnità Data Pagina Foglio 26-03-2014 5 1 www.ecostampa.it Quotidiano Camusso: la politica non ci parla dobbiamo diventare un partito? ANDREA BONZI @andreabonzi74 Il sindacato confederale è «sotto attacco». I ministri del governo Renzi «fanno a gara per non discutere con noi, al massimo sono pronti ad accettare dei consigli». In questo contesto la Cgil deve reagire, tracciando nuove coordinate entro le quali muoversi: «Siamo considerati un ostacolo da rimuovere. Cosa intendiamo fare? Attendiamo? Oppure pensiamo che siccome c'è un primato, non so quanto forte, della rappresentanza politica, ci trasformiamo in un partito?». Se lo chiede provocatoriamente Susanna Camusso, leader della Cgil, che arringa dal palco i quasi 700 delegati riuniti al congresso emiliano-romagnolo del sindacato. TENSIONE ALTA CON L'ESECUTIVO Da giorni è alta la tensione tra 1'esecutivo e i confederali: tra i principali motivi di attrito, il decreto Lavoro (con i nuovi contratti a termine) e la spending review che riguarda la Pubblica amministrazione. «Siamo considerati un ostacolo darimuovere - incalza Camusso -, perché si pensa che la rappresentanza sociale interferisca nel rapporto diretto con i! cittadino, e che lo scambio deve passare dal consenso». Nel giorno in cui viene annunciato il piano prepensionamenti, la segretaria Cgil affonda il colpo, rivolgendosi direttamente al ministro Marianna Madia, ultima ad aver dichiarato che, visti <<Ì tempi stretti», i! confronto con le sigle potrebbe anche essere evitato «<Non è detto che ci saranno dei tavoli con le parti sociali», sono le sue parole). La leader clelia Cgil, dal canto suo, è convinta che il sindacato «possa sfidare questo governo sulla riforma della Pubblica amministrazione», ma chiede chiarezza sul progetto: «Se il problema è il numero di dipendenti da espellere, non si sta parlando della riforma dell a Pubblica amministrazione, ma di un altro taglio lineare». In pratica, suggerisce Camusso, si usano le forbici sul settore pubblico, «come sulle pensioni, per tenere insieme un Il segretario della CgiI Susanna Camusso '010 :.APRESSE Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del Paese sul quale non vai poi a fare modifiche profonde». Detto ciò «non abbiamo mai dichiarato di non essere disponibili a discutere processi di riorganizzazione, mobilità e riqualificazione di certi servizi rispetto ad altri», ma il ragionamento deve partire «dall'idea che quei servizi devi continuare ad erogarli», insiste. Anche sulla scelta dei dirigenti nelle aziende a partecipazione statale, Camusso teme «che diventi una gigantesca campagna di nomine della politica. L'abbiamo già sperimentata, succede in tutta la Sanità dove tanta parte degli incarichi non avviene in ragione delle competenze e degli obiettivi, ma dell'appartenenza di chi governa». C'è spazio anche per l'autocritica nel lungo intervento di Camusso. Sulla riforma Fornero delle pensioni «c'è un orientamento forte di lavoratori e pensionati sul fatto che noi non abbiamo fatto tutto ciò che era necessario: è vero, non c'è dubbio. Per noi è stata una sconfitta. Ma ora dobbiamo ripartire e costruire nuove alleanze per cambiare quella norma», chiude. FRONTE COMUNE CON CISL E UIL Ben deciso a far farsi sentire con l' esecutivo è anche Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, che la rassicura la collega: «Camusso non si preoccupi. Più che parlare con i vari ministri, noi andremo a parlare con la gente, con i lavoratori e i pensionati, spiegando quello che di positivo farà il governo Renzi, ma anche le cose negative, che non vanno affatto bene». Bonanni ribalta l'uscita di qualche giorno fa del premier Matteo Renzi: «Non vuole confrontarsi con noi? Ce ne faremo una ragione, senza strapparci le vesti. Faremo iI nostro mestiere, orientando con le nostre opinioni il giudizio di lavoratori e pensionati sulle scelte di questo governo». Infine, un commento durissimo sulle dichiarazioni della ministra Madia, che viene invitata a fare meno «chiacchiere» e a lavorare «nell'interesse generale». Promette battaglia anche Antonio Foccillo, segretario conferedale Ui!: «Le riforme della Pa, ogni volta che sono proposte senza i! coinvolgimento dei lavoratori o di chi li rappresenta, si sono sempre rivelate fallimentari». Gli obiettivi da perseguire, ovvero «il cambiamento, una maggiore efficienza e la valorizzazione di chi lavora», possono essere raggiunti «solo con la partecipazione di tutti». destinatario, non 068391 e La leader Cgil critica i ministri: «Fanno a gara per evitare il confronto» e Sulla rifonna Pa: «Solo tagli lineari, dov' è il progetto?» e Cisl-Uil d'accordo: «Andrenlo a parlare con operai e pensionati» riproducibile. Pag. 62 -ILILL.TlE~M! ~ \ ,/ \~' 1 _ II I/d .1 Data Pagina [--- '~'J _ _ Foglio 26-03-2014 6 1 Alfano congela i tagli alla Polizia La decisione dopo l'incontro al ministero con il sindacato Consap Restano invece le riduzioni previste per i Carabinieri e la Finanza Fabio Di Chio [email protected] • Stop ai tagli nei ranghi della polizia di Stato. Via libera (almeno per il momento) allacura dimagrante che riguarda carabinieri e Guardia di finanza. Il ministro dell'InternoAngelino Alfano ha congelato la rivo1uzione che stravolge organico e strutture del Viminale. Ieri pomeriggio, alla fine dell'incontro iniziato alle 15 coni sindacati di categoria - presenti pure il viceministro Bubbico, il capo della Polizia Alessandro Pansa, il vice Marangoni e il capo di Gabinetto La Morgese - il ministro ha cambiato tono. Sembrachenonintendenda più sforbiciareil Corpo, ispirato dai risparmi di cui parla tanto il premier Matteo Renzi ed esegue alla lettera il «signore dei conti» Carlo Cottarelli. Prima di tagli, accorpamenti e riduzioni di presidi e Commissariati, vuole ascoltare le proposte di questori e rappresentanti delle forze dell'ordine. Buoni consigli che le varie sigle sono riusciti a suggerire, ot _ tenendo da Alfano l'attenzio- ne sperata. Infatti alla fine del tavolo, il capo del dicastero ha precisato: «N on abbiamo fatto concertazione, parola che non piace a questo governo. Abbiamo scelto una via diversa, quella della consultazione». In altri termini, la decisione presa avrà come ripercussione pratica e immediata il fermo dei decreti che sarebbero stati firmati ad aprile e sulla base dei quali si sarebbe preparata la chiusura di circa trecento uffici di polizia in tutta Italia, tra Commissariati, pattuglie a cavallo, nautiche, della polizia stradale e ferroviaria. Messo nero su bianco, il colpo di scure previsto sarebbe andato giù a fondo: la soppressione di Il Commissariati, 2 Compartimenti e 27 presidi della Polstrada, 73 sottosezioni della Polfer e di altri venti posti, 73 sezioni provinciali di polizia postale, due zone di frontiera, 59 squadre nautiche, quattro di sommozzatori, Il squadre a cavallo e 4 nuclei artificieri. In cifre, lacrime e sangue avrebbero prodotto risparmi per 600 milioni ne120l4, di800 nel 2015 e di 1.700 l'anno dopo. I responsabili delle Questure avevano avuto poco spazio di manovra, per trattare con la politica e tentare di tamponare l'emorragia. N ella lettera ricevutail28 febbraio scorso, ecco cosa scriveva il capo della Polizia Alessandro Pansa: «Si evidenzia l'esigenza di una condivisa razionalizzazione dei presidi di polizia sul territorio». Un modo velato per ottenere un sissignore. Adesso dovranno essere i vari questori, interpellati dal Viminale, a proporre le riduzioni possibili senza pregiudicare il sistema di sicurezzanel suo complesso. I sindacati gongolano. Parla il segretario generale del Consap, Giorgio Innocenzi: «Si è trattato di un significativo riconoscimento al ruolo del sindacato - esulta al termine dell'incontro - ma soprattutto della consapevolezza che in materia di sicurezza non si possono fare tagli lineari ispirati esclusivamente da concezioni ragioneristiche, ma occorre conoscenzadel territorio e coscienza del ruolo sociale svolto dagli uffici di polizia. Giudichia- www.ecostampa.it Quotidiano mo quindi con cauto ottimismo la posizione espressa dal ministro che ha voluto anche assicurare solleciti interventi presso il governo per la formalizzazione della legge delega del riordino delle carriere e lo sblocco contrattuale». Stando alla prima versione del piano, Roma e provincia rappresentano il territorio che deve dare di più. È prevista la chiusura dei Commissariati dei Castelli romani: Colleferro, Frascati e Genzano. Oltre a vari uffici Polfer, di Polstrada e sezioni nautiche. Il ragionamento che fa la Consap è che non si possono chiudere i presidi che sono una presenzaimportante sul territorio e dove il personale è altamente formato, per il quale lo Stato ha già speso un mucchio di soldi per specializzarlo. Quindi, se risparmio ci deve essere lasoluzione migliore non sarebbe tagliare ma accorpare, ridurre le dimensioni delle sezioni e ragionare sugli eventuali riduzioni. Ragionamento che avrebbero fatto i carabinieri, limitando al massimo gli effetti della cura dimagrante. Il piano Prevede la soppressione di circa 300 presidi Roma la più colpita Razionalizzazione Ora dovranno essere i questori a proporre Intesa Da sinistra, il segretario Consap, Innocenzi; il ministro Ailano; il presidente del sindacato Pantano e il segretario dell'Adp, Strano Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 63 068391 le possibili soluzioni LL.TlE~~.;../ \~' 1--' ILr Data Pagina _II Foglio 26-03-2014 6 1 Rivoluzione Il ministro Madia: non c'è tempo per discutere con i sindacati. Presto le nuove norme Statali, tornano mobilità e prepensionamenti Laura Della Pasqua [email protected] • RiformaFornero indietro tutta ma solo per gli statali. Il governo sta studiando un meccanismo per incentivare i prepensionamenti nella pubblica amministrazioneinmododafavorireilricambio generazionale. Non solo. Rispunta anche 1'ipotesi dellamobilità. Questi interventi previsti anche dal piano del commissario per la spending review Cottarelli, sono stati confermati dal ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia che ha parlato anche di <<una sana mobilità obbliga tori a, laddove il rispetto è quelo del dirito del lavoratore e laddove non ci siano ostacoli burocratici». Il ministro non ha voluto addentrarsi nella polemica sugli esuberi ma si è limitato a dire inmodo molto diplomatico che «85 mila è un numero e una terminologia assolutamente sbagliati e distorti anche rispetto al piano Cottarelli». L'ipotesi che si sta valutando è di «provare ad avere uscite, anche con prepensionamenti» in modo da creare dei varchi per giovani assunzioni. Di mobilità si parla da trent'anni ma i risultati finora sono stati pochi. Ci provò l' allora mi nistro Bassanini ma riuscì a spostare solo 9.000 dipendenti. I sindacati si sono messi sempre di traverso e chi si è cimentato in questa sfida alla fine ha dovuto rassegnarsi. Forse è per questo che il ministro Madia, seguendo lo stile Renzi, ha messo in chiaro che <<fion è detto che ci saranno dei tavoli di discussione con i sindacati, perchè abbiamo tempi molto stretti». Poi ha ricordato che ai sindacati il governo ha chiesto «proposte oltre il piano Cottarelli e di aiutarci a trovare risorse per la www.ecostampa.it Quotidiano l pubblica amministrazione. In particolare mettere risorse sull'entrata di nuove energie, diragazzi e ragazze che da troppo tempo non riescono ad accedere in modo sano nello Stato». Per le regole di pensionamento va ricorda to che la riforma Fornero prevede per il2014 il pensionamento a 66 annietremesi. Con anzianità contributivamaturataa131 dicembre '95, si andrà in pensione a 42 anni e sei mesi per gli uomini e a fronte della stessa condizione, le donne potranno andare in pensione a 41 anni e sei mesi. Immediata la reazione dei sindacati. La leader della Cgil, Susanna Camusso afferma che qui si tratta di «tagli linearil». Per il segretario della Cis!, Raffaele Bonanni, il ministro «farebbe bene ad adoperarsi nell'interesse generale anziché dellachiacchiera generale». Secondo la Uil «ogni volta che le riforme sono state proposte senzail coinvolgimento del sindacato sono fallite». Cgil Il segretario Susanna Camusso chiede il coinvolgimento dei sindacati nella riforma. A destra il ministro Madia ~ Alfano congela i tagli alla Polizia 068391 I aJcci~i('ncd(')l"rillc"nlroJI minislcLO cOH d~illd~CJlo(:"n'Jp l''',(<ill\! 111\,"-"" le nd\ly",m l'n'\ htl' l'c'rl C,U',lIl1111c'n e la Imal1/<I Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 64 Data Pagina Foglio 26-03-2014 5 1 /3 ENEL Più di 600 giovani fra i 18 e i 29 anni, diplomati con indirizzo tecnico. sono stati assunti ieri da Enel. Il gruppo rientra nelle 1.500 nuove assunzioni previste entro il 2014 nell'ambito del piano di ricambio generazionale MENO VINCOLI ANCHE PER L'APPRENDISTATO www.ecostampa.it Quotidiano Lavoro, assllllzioni più facili Ecco i nuovi contratti a termine Ifi~~ilI'11i1C\"~!h'NiOvità arrivano anche in mate- MaHeoPalo w ROMA ria di proroghe. MENO vincoli per i contratti a termine. E rigidità ridotte per l'utilizzo del contratto di apprendistato. Sono le due novità principali del decreto lavoro, firmato dal ministro del Welfare Giuliano Poletti (nella foto Olycom) ed entrato in vigore da pochi giorni, esattamente lo scorso 21 marzo. TI provvedimento prova a sbullonare questi due istituti facilitandone la diffusione, come avrebbe voluto fare anche la precedente riforma Fornero, ottenendo però scarsi risultati. IL SECONDO pilastro del prov- vedimento riguarda l'apprendistato. In generale, viene reso meno rigido lo strumento, allo . scopo di favorirne la diffusione: l'assunzione degli apprendisti non sarà più vincolata alla conferma dei precedenti. E . viene eliminato l'obbligo di assicurare all'apprendista una formazione pubblica, tramite i corsi regionali. Ancora, viene limitato il ricorso alla forma scritta per alcuni elementi del rapporto di lavoro (il piano formativo individuale). La retribuzione dell'apprendis.ta, infine, viene fissata al 35% di quanto previsto per il suo livello di inquadramento. IL PACCHEnO di novità più sostanzioso riguarda i contratti a termine. Cade completamente il paletto legato alla cosiddetta "acausalità", la possibilità per il datore di non specificare la motivazione che lo porta a fissare un termine al rapporto di lavoro. Con la precedente versione era possibile utilizzarla solo nei primi dodici mesi. Adesso questa facoltà viene estesa fino a 36 mesi: in pratica, viene lasciata mano completamente libera sulla determinazione delle mansioni. Per rendere più semplici i contratti a tempo determinato salta anche il limite della pausa per i rinnovi: non esiste più la necessità di fermarsi per dieci o venti giorni, come in passato. NON è parte del decreto del lavoro, ma sicuramente incide sulla vita dei lavorratori la decisione assunta ieri dalla Camera che ha dato il via al ddl sulle dimissioni volontarie dei lavoratori. TI provvedimento passa ora all'esame del Senato. TI disegno mira ad evitare il ricorso alle cosiddette 'dimissioni in bianco'. TI modulo per le dimissioni con validità 15 giorni sarà disponibile gratuitamente per lavoratori e datori di lavoro nelle Direzioni territoriali del lavoro, nei Comuni, nei Centri per l'impiego, nei patronati e sul sito Internet del ministero del Lavoro. ;1 NUMERI DELL'EMERGENZA 12,9% 440.000 18.000 DISOCCUPAZIONE CASSINTEGRATI POSTI A RISCHIO E' IL numero dei cassintegrati a zero ore in ItaUariferito aUo socrsofebbraio I Lavoratori che rischiano il posto su un totale di 120 mila addetti in "aziende in stato di crisi 068391 In Italia il tasso di disoccupazione " è a liVelli record." Fra i giovani arriva al 42,4 o/ò Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 65 Data Pagina Foglio BUROCRAZIA GIOVANI 'Atemline il 20% dei posti AddioDurc E' tutto online Apprendistato Tolti i lacci Viene introdotto un tetto massimo del 20% dell'organico dell'azienda coperto tramite rapporti a termine, sempre che i contratti collettivi non ne abbiano già previsto uno. In questo modo si cerca di evitare che gli imprenditori abusino dello strumento dei contratti a tempo determinato, assumendo in questo modo la maggior parte del loro personale. Le a~iende sotto i cinque dipendenti, che altrimenti sarebbero penalizzate dal , tetto, possono comunque stipulare un contratto. Un altro cambiamento riguarda il documento unico di regolarità contributiva, usato dalle imprese per attestare la situazione dei loro pagamenti verso Inps e Inail. Il Durc viene smaterializzato e salta_, completamente il sistema attuale, in base al quale le pubbliche amminis,trazioni devono effettuare richieste per ottenerlo. Le banche dati degli istituti previdenziali saranno messe tutte quante in rete e per consultare la situazione di un'impresa basterà ùn semplice clic. Il contratto di apprendistato diventa più flessibile. Rispetto alla legge Fornero salta la regQla in base alla quale l'assunzione di nuovi apprendisti è necessariamente condizionata alla conferma in servizio dei precedenti, al termine del loro percorso formativo. Le imprese, con il nuovo decreto, potranno regolarsi sulle assunzioni degli apprendisti decidendo in maniera libera, senza vincoli di legge. SENZA STOP CRISI MODIFICHE Otto proroghe in 36 mesi Solidarietà: nuovi fondi All'esame dell'Aula Viene aumentato il numero massimo di proroghe possibili tra la fine di un contratto e l'inizio del successivo. Una norma pensata per tutelare i dipendenti che, però, veniva continuamente aggirata. Sale da una ad otto che, quindi, potranno essere tutte consecutive, dal momento che sono state azzerate le pause per i rinnovi. L'unica condizione posta dal decreto è che le proroghe si riferiscano alla stessa attivit~ lavorativa per la quale Il contratto e stato inizialmente stipulato. Vengono anche rifinanziate le risorse dedicate dallo Stato ai contratti di solidarietà delle aziende in difficoltà. A decorrere dal 2014 viene fissato un limite pari a 15 milioni di euro, contro i 5,6 milioni di euro dell'ultimo dfinanziamento, risalente ormai al 2005. Un decreto del ministero del Lavoro potrà stabilire i criteri per individuare le imprese che potranno beneficiare del bonus del ricorso al contratto di solidarietà come forma alternativa ad altri ammortizzatori sociali. Il testo, comunque, non è ancora definitivo e potrebbe cambiare parecchio nel corso dei prossimi giorni. Il Parlamento, infatti, avrà due mesi di tempo per discuterlo e, vista le polemiche con le quali il prowedimento è stato salutato, è probabile che lo modificherà in diversi punti. Nel mirino di deputati e senatori c' è soprattutto la flessibilità eccessiva che deriverebbe dalle norme sui contratti a termine, criticata anche da diverse aree interne al partito democratico. 068391 IL TETTO 26-03-2014 5 2/3 www.ecostampa.it Quotidiano Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 66