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Short Travel
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INDICE
INDICE
Indice
1 Informazioni Generali
4
2 Etimologia
4
3 Storia
4
4 Economia
4.1 Santuario di San Michele Arcangelo e Santa Maria del Monte
4.2 Basilica Minore del Corpus Domini . . . . . . . . . . . . . .
4.3 Convitto Nazionale Giordano Bruno . . . . . . . . . . . . . .
4.4 Museo degli Antichi Mestieri e della Civiltà Contadina . . .
4.5 Museo civico di Maddaloni . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.6 Museo Archeologico di Calatia . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.7 Chiesa di Santa Margherita . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4.8 Borgo Antico dei Formali e Mulino Ducale del XVII secolo .
4.9 Castello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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5 Istituzioni ed enti
5.1 Biblioteca Comunale . . . . . . . . . . . . . .
5.2 Clinica San Michele . . . . . . . . . . . . . . .
5.3 Fondazione Villaggio dei Ragazzi . . . . . . .
5.4 Interporto Sud Europa Maddaloni-Marcianise
5.5 Collegamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5.6 Calcio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5.7 Calcio a 5 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5.8 Ciclismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5.9 Pallacanestro . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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6 Feste e tradizioni
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7 Curiosità
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8 Dove Mangiare
8.1 Ristoranti .
8.2 Osterie . . .
8.3 Pizzerie . .
8.4 Fast-Food .
8.5 Paninoteche
8.6 Pasticcerie .
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9 Dove Dormire
9.1 Hotel 4 stelle .
9.2 Hotel 3 stelle .
9.3 Hotel 2 stelle .
9.4 Affittacamere .
9.5 Bed Breakfast
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2
INDICE
9.6
INDICE
Agriturismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
10 Prodotti tipici
24
10.1 Vendita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
10.2 Produzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
10.3 Panetterie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
11 Altri operatori
27
11.1 Noleggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
11.2 Agenzie immobiliari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
11.3 Guide e accompagnatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
3
3 STORIA
1
Informazioni Generali
3
Storia
Maddaloni (Matalùnë in campano) è un co- Al confine tra gli attuali comuni di Maddaloni
mune italiano di 39.248 abitanti della provincia e di San Nicola la Strada, lungo la via Appia, sorgeva la città di Calatia, fondata prodi Caserta in Campania.
babilmente intorno all’VIII secolo a.C. durante l’età del ferro dell’Europa centrale. Essa si
estendeva su una superficie di dodici ettari di
terreno, mentre tutto il perimetro fuori le mura abbracciava un vasto territorio di circa sessanta ettari. Difficile ricostruire le sue origini
2 Etimologia
e conoscerne la storia, in quanto, purtroppo,
risulta ormai del tutto distrutta e pochissimi
Nel corso del tempo vari studiosi si sono ci- sono i documenti che la citano. Parte, però,
mentati nella ricerca dell’origine del toponimo della vita che si svolgeva in questo luogo è riMataluni, ma non si è ancora giunti ad una costruibile attraverso le campagne di scavo che,
conclusione certa; tra i tanti, il de’ Sivo si grazie al ritrovamento di vari oggetti, cercano
concentra sul Castrum Kalato Magdala, cioè di interpretare la quotidianità del tempo ormai
il monastero di Maria Maddalena la cui chiesa perduto. Numerose sono le tombe ritrovate in
fu distrutta dal terremoto del 5 giugno 1694. questo luogo, infatti la città di Calatia si caSecondo il Mazzocchi questo nome fosse venu- ratterizzò per il fatto di essere costituita da
to al castello dalla voce araba di Magdalo, che un popolo inumatore che praticava però anche
vuol dire appunto castello, imposta a quel luo- l’incinerazione. Le tombe più antiche si datano
go forte dà Saraceni, che assai probabilmente all’ultimo quarto dell’VIII secolo a.C.; la sepoldovettero farsene un nido di rapina. Per don tura era molto semplice, composta da una fossa
Francesco Piscitelli, arciprete della Collegiata terragna con una copertura a ciottoli di pietra
di San Pietro e studioso maddalonese, invece, calcare. A partire dal VII secolo a.C. la sepolil toponimo deriverebbe dal principe Matalo, tura è invece a fossa semplice con copertura a
capitano dei Galli Boi che seguirono Anniba- tegole, mentre solo al IV secolo a.C. risalgono
le nella sua discesa in Italia durante la secon- le sepolture a cassa di tufo. Da queste tombe
da guerra punica: poichè lo stesso Annibale si sono venuti alla luce moltissimi oggetti che i
curò poco di loro, essi, avvezzi ad abitare ap- Calatini usavano porre accanto al defunto per
piè delle Alpi, trovarono alle falde del Tifata il viaggio nell’aldilà. Oggi tutti questi oggetun sito conforme alle loro abitudini. Decisero, ti risultano materiale preziosissimo per poter
quindi, di stabilirsi lì e di non seguire il condot- conoscere i loro usi, costumi, tradizioni. Gli
tiero punico a Capua: dal nome del principe, oggetti rinvenuti sono di vario genere: fibule,
Matalo, gli abitanti di quella zona furono detti ampolle per unguenti, spade, pugnali, lance,
Mataluni.
brocche e bicchieri, vasi, monete, lucerne. Nel
Altra ipotesi vorrebbe che il nome derivi, dal sito archeologico della città di Calatia si conMedioevo, da Mezza Luna, descrivendo così la servano pochi resti e per la maggior parte sotto
forma che è andata assumendo l’espansione del il piano di calpestio: si tratta di alcune fondacentro abitato rispetto alla collina che sorge menta di case e alcune pavimentazioni di cordietro di esso. Una quarta ipotesi vede la città tili e abitazioni, per la maggior parte costituite
citata al tempo dei Romani con il nome di Me- di lastre di pietre e argilla battuta, nonchè un
ta Leonis, ovvero a forma di leone, sembra a tratto di mura lungo circa 34 metri che un temcausa di un masso di tale forma sito nei pressi. po cingeva tutta la città. I primi abitanti della
4
3 STORIA
città calatina furono gli Osci, un popolo prettamente campano, del quale purtroppo scarne sono le notizie; successivamente arrivarono
gli Etruschi, poi i Sanniti, e solo nell’anno 309
a.C. la città fu conquistata dai Romani. Un
avvenimento molto importante si ebbe durante la seconda guerra punica, quando Annibale,
a capo dell’esercito cartaginese, riuscì a piegare la potenza di Roma. Tutto era pronto per
la resa finale, ma Annibale nella sua marcia
verso Roma temporeggiò nella città di Capua
aspettando che arrivassero i rinforzi. Allora
Capua e le città ad essa sottoposte, tra le quali anche Calatia, non si opposero all’impresa
del comandante cartaginese, anzi si allearono
con lui. Questo stratagemma politico capuano
non servì però a liberarsi della politica di Roma, perchè quest’ultima riuscì a risollevare le
sue sorti e a cacciare dall’Italia il condottiero
cartaginese con tutto il suo esercito. Questo
evento condizionò tutta la politica delle città
sottoposte a Capua, infatti avvenne che i Romani, all’indomani della vittoria su Annibale,
non distrussero le città ribelli, ma le sottomisero tassandole fortemente e di conseguenza esse,
e quindi anche Calatia, dovettero sostenere anni di duro lavoro e di grande crisi. Un periodo
di grande splendore fu vissuto invece dalla città nell’età imperiale, tra il I secolo a.C. ed il I
d.C., anni in cui si rinvigorirono i traffici commerciali e le varie attività si risvegliarono. A
partire dal II secolo d.C. Calatia, come il resto
della Campania e dell’Impero Romano, visse
un periodo di decadenza a causa delle orde barbariche provenienti dai paesi del nord Europa,
dall’Asia e dall’Africa alla conquista di nuovi
territori.
Di tale periodo è la Tabula Peutingeriana che
rappresenta uno dei documenti cartografici più
importanti dell’antichità. Tale documento fu
scoperto in una Biblioteca di Worms, nel XV
secolo da Konrad Celtes, umanista viennese,
che lo consegnò a Konrad Peutinger, un antiquario dal quale poi prese il nome. La Tabula
indica luoghi e strade dell’età romana imperiale dell’intero mondo conosciuto dagli antichi
5
con i tre continenti Europa, Asia e Africa; alla
V tavola sono evidenziate le strade che nella
pianura campana collegavano tra loro luoghi
e città, tra le quali Calatia, Capua ed altre.
Eccone un riferimento onine in cui si scorgono
chiaramente Capuae a est di Puteolis (l’attuale
Pozzuoli) e Neapoli, quindi Calatie e Ad Novas
(l’attuale Santa Maria a Vico) sulla via Appia
verso Benevento.
Una nuova fase storica iniziò per la città nell’anno 439, quando fu istituita la diocesi ad
opera di Sant’Augusto, primo vescovo di Calatia. La figura di questo vescovo è avvolta dalla
leggenda, infatti si narra che egli con altri undici uomini, in seguito alle invasioni dei Vandali di Genserico, scappò dalle coste dell’Africa
per approdare sulle coste della Campania e più
precisamente nella zona dell’odierna Mondragone, per poi vagare per i luoghi campani e
fondare le prime dodici diocesi della Campania. Sant’Augusto fondò dunque la diocesi di
Calatia e si racconta anche che abbia operato
dei miracoli nella stessa città, risuscitando dei
morti, dando la vista a dei ciechi e convertendo alcuni Giudei che abitavano la zona. Per
queste ragioni fu perseguitato a tal punto da
dover scappare dalla città e rifugiarsi nell’antico monastero della Maddalena che si trovava
nell’antico borgo di Maddaloni e che oggi non
esiste più. Tuttavia, presunto o vero che sia
il racconto della vita di Sant’Augusto, ciò che
interessa è la sede della diocesi che si venne ad
istituire a Calatia in quel presunto anno 439
d.C. Tale diocesi fu anche sede episcopale con
l’annessa chiesa dedicata a San Giacomo (tutta
la zona di Calatia fino a qualche tempo fa era
denominata infatti San Giacomo alle Gallazze,
mentre oggi questa toponimo è quasi del tutto
scomparso). La diocesi dovette assumere una
forte importanza al punto tale che, quando la
città subì le ultime devastazioni (nel corso del
IX secolo) e i suoi abitanti furono costretti ad
abbandonarla, istituzionalmente essa fu traslocata a Casahirta, l’attuale Casertavecchia sul
Monte Virgo, dove ancora per un lungo periodo i vari vescovi preposti conservarono il titolo
3 STORIA
di Episcopus Calatinus. La distruzione della
città di Calatia, dunque, comportò lo spostamento della popolazione in luoghi più riparati
dalle incursioni barbariche che in quel periodo
erano frequenti nella zona. Quindi, parte dei
Calatini si rifugiò sul Monte Virgo e fondò o
popolò quello che già esisteva di Casahirta trasferendo in quel luogo anche la diocesi, e parte
si stanziò presso la forse già esistente Maddaloni. In questo borgo, a quel tempo, dovevano
esserci almeno cinque o sei chiese tra le quali
San Benedetto, San Martino, Sant’Agnello, e il
monastero della Maddalena, così come già esisteva il Castello, anche se non ne conosciamo
la struttura originaria. Esso doveva già esistere nel II secolo a.C., in quanto citato da Tito
Livio nell’opera Ab Urbe condita libri quando, nel raccontare i fatti annibalici, lo storico
latino, nel passaggio dalla via Sannitica verso
Calatia, cita un Kastrum, da identificare con
il Castello di Maddaloni.
Quindi dall’anno 880 in poi per il borgo di
Maddaloni iniziò una nuova fase storica: la popolazione si arroccò intorno alla collina del castello, furono costruite le varie abitazioni e la
cinta muraria, percorribile a piedi, che cingeva
tutto il borgo, allo scopo di difenderlo. Negli
stessi anni fu costruita anche la torre piccola o
torre nord affinchè essa potesse rappresentare
un punto di avvistamento
Nel corso del tempo la città di Maddaloni continuò a crescere ed il castello divenne il suo
principale punto di riferimento, infatti già in
epoca Normanna fu fortificato, mentre un secolo più tardi, nel 1231, con la dominazione
sveva, fu riparato a spese della popolazione.
Nell’anno 1390, il nuovo feudatario di Maddaloni, Carlo Artus, volle costruire una nuova
torre, denominata appunto torre Artus, questa
volta vicino al castello a rappresentare un nuovo punto di difesa della città; i lavori durarono
dal 1390 al 1402. La vita e le abitudini della
popolazione intanto subivano profondi cambiamenti: si cominciavano a risvegliare i commerci
e non si viveva più arroccati in montagna, ma
in pianura, dove si potevano agevolmente col6
tivare i campi e scambiare le merci. Quindi,
anche gli abitanti del borgo di Maddaloni, già
a partire dal XII - XIII secolo, incominciarono
a costruire nuove abitazioni fuori dalla cinta
muraria del castello e di conseguenza si creò
un nuovo assetto urbanistico della città, divisa
in due parti, la zona della Pescara o più comunemente detta dei Formali da un lato e la zona
dell’Oliveto dall’altro.
Ma la svolta decisiva per Maddaloni avvenne
nel 1460, quando tutto il borgo fu dato alle
fiamme da Ferrante D’Aragona per la ribellione del nuovo feudatario Pietro da Mondrago, e
quindi il castello e il borgo all’interno della cinta muraria ftirono abbandonati, determinando
una diversa urbanizzazione della città lungo la
fascia pedemontana.
Nel 1465 Ferrante concesse il feudo di Maddaloni a Diomede Carafa (1406-1487) figlio di Antonio detto il Malizia, il quale non ristrutturò il
castello, ma pensò di costruire un nuovo palazzo ai piedi della collina, 1’attuale Villaggio dei
Ragazzi, in modo da costituire una cesura con
il nucleo urbano che si era formato nel corso
del tempo lungo tutta la fascia pedemontana.
Il palazzo, quindi, rappresentava non solo la
sede della corte ducale, ma svolgeva anche la
funzione di controllo della fiera settimanale che
si teneva all’interno del suo cortile, nonchè una
funzione di controllo della strada che passava
proprio davanti all’edificio, rappresentando così un punto di riferimento politico, sociale ed
economico di tutta la vita che si svolgeva in
Maddaloni.
Dal 1465 fu costruito il palazzo Ducale, 1’attuale Villaggio dei Ragazzi, e dal 1546 la cappella del Corpus Domini. Questa piazza cambiò aspetto a partire dal Settecento, quando
iniziarono i lavori di ampliamento della chiesa
del Corpus Domini con il suo imponente campanile e l’edificazione della congrega del Redentore.
Tra il XVI e il XVII secolo la città di Maddaloni visse allora un lento ma decisivo miglioramento: furono ampliate piazze, costruite nuove
chiese e migliorate le preesistenti, edificati nuo-
4.2 Basilica Minore del Corpus Domini
4 ECONOMIA
vi palazzi e, dato ancora più importante, ci furono risvegli commerciali. Il percorso fu lento
e difficoltoso: guerre intestine, crisi economiche e carestie ne caratterizzarono i tempi, ma
ugualmente furono gettate le basi della Maddaloni che noi oggi conosciamo, mentre il XVIII
secolo costituì il momento di maggior splendore per la città, in parti colar modo l’anno
1734, quando Carlo III di Borbone consegnava
al Duca Marzio Domenico IV Carafa il titolo
di Città per Maddaloni, che così era diventata nel corso del tempo ufficialmente un punto
di riferimento culturale, sociale ed economico
di tutta Terra di Lavoro. Questa ferma convinzione era già stata espressa qualche anno
prima, quando lo storico G.B. Pacichelli nel
suo importantissimo lavoro Il Regno di Napoli
in prospettiva del 1702, nella descrizione della
città di Maddaloni scriveva che questa piazza
era luogo di passeggio, riunioni, di affari, e che
il palazzo ospitava una galleria di pittura, un
museo di manoscritti, una raccolta di strumenti matematici, scuderie di cavalli ed officine di
ogni genere.
4
Economia
La maggior parte della popolazione è dedita al
Terziario, ma molte persone lavorano in fabbriche dislocate in zona o nelle prossime vicinanze. Da citare è la grande presenza di industrie
agricole nelle zone più esterne del comune. Noto è anche a livello nazionale il cementificio Cementir che è entrato in esercizio nel 1975 e sorge nelle immediate vicinanze del giacimento di
calcare del Monte San Michele. Radicata tradizione è la produzione della Sedia impagliata
Maddalonese.
4.1
suggestivi della città; secondo fonti accertate
il santuario era presente già nel 1113. Un sentiero che parte dalla città da una altitudine di
circa 95 m si inerpica verso il Santuario con
la possibilità di deviare verso il Castello; lungo tale sentiero sono poste le croci indicanti il
percorso della tradizionale Via Crucis cittadina del Venerdì Santo; dal 2008 su ognuna delle
14 croci è affissa una tavoletta rappresentante
il percorso tradizionale di Cristo verso il Golgota, opera realizzata dall’artista maddalonese
Carmine Confessore. Il 10 maggio dell’anno
1993 S.E. Raffaele Nogaro, vescovo di Caserta, ha denominato il Santuario di San Michele
con il nuovo nome di Santuario di San Michele
Arcangelo e Santa Maria del Monte.
4.2
Basilica Minore del Corpus
Domini
Una delle testimonianze del florido periodo
maddalonese. Da citare sono le splendide opere che si trovano all’interno della Chiesa, ma le
opere di maggior rilievo sono l’altare disegnato
dall’architetto Luigi Vanvitelli e il campanile
di scuola Vanvitelliana.
4.3
Convitto Nazionale Giordano
Bruno
La più antica istituzione scolastica della provincia casertana, il Convitto nasce grazie a
Giuseppe Bonaparte che emana una legge nel
1807. La struttura trova residenza a Maddaloni nel soppresso monastero dei Conventuali.
Tra i suoi allievi più famosi è da citare Luigi
Settembrini che frequentò l’istituto dal 1821 al
1827.
4.4 Museo degli Antichi Mestieri
Santuario di San Michele Are della Civiltà Contadina
cangelo e Santa Maria del
In questo museo, frutto di donazioni dei citMonte
tadini maddalonesi al Gruppo Archeologico All’altezza di 427 m si trova questo magnifi- Franco Imposimato dal ’76 ad oggi, sono espoco Santuario che è anche uno dei luoghi più sti numerosi attrezzi da lavoro dello scor7
4.7 Chiesa di Santa Margherita
4 ECONOMIA
so secolo e riproposti alcuni laboratori d’epoca del sellaro, del ferraro, del mannese,
del carzularo, del seggerellaro, dello spurtellaro, del conciapiatti. Un’intera sezione è dedicata alla civiltà contadina, con i suoi attrezzi e accessori. Aperto su prenotazione.
http://www.museoantichimestieri.it
4.7
Una delle chiese più antiche di Maddaloni custodisce un meraviglioso santuario gotico con
affreschi di scuola locale degli inizi del XV secolo. Rappresentano un Cristo pantocratore,
l’Annunciazione e la Crocifissione.
4.8
4.5
Museo civico di Maddaloni
Importante museo della provincia di Caserta,
raccoglie per la maggior parte reperti dell’antica Calatia. Il museo ha una superficie utile
di circa 650 m2 distribuita su tre livelli e precisamente piano terra, primo e secondo piano.
Il piano terra ha una funzione polivalente che
varia dall’utilizzo dell’ambiente a sala per conferenze, proiezioni, laboratorio didattico e, all’occorrenza, anche come spazio espositivo per
mostre.
Chiesa di Santa Margherita
Borgo Antico dei Formali
e Mulino Ducale del XVII
secolo
Un dedalo di viuzze in cui si respira un’aria
d’altri tempi. Lontano dal traffico cittadino,
gli stretti vicoli del Borgo dei Formali, inaccessibili alle autovetture, consentono di passeggiare serenamente in un contesto che conserva una
forte impronta medievale, con scorci panoramici mozzafiato che affacciano sulla Terra di Lavoro, accompagnati dal canto di merli e cardellini o dalle grida dei ragazzini che spensierati
giocano in strada. Degni di nota sono l’Antro
di Matalo, cavità artificiale utilizzata in tempi
remoti per l’estrazione della pietra calcarea, ed
il Mulino Ducale, realizzato dal duca Domeni4.6 Museo Archeologico di Cala- co Marzio Carafa alla fine del seicento, con il
suo acquedotto e le vasche di raccolta dell’actia
qua ed una architettura secentesca che lo ha
Museo Archeologico di CalatiaÈ situato al- reso soggetto a vincolo architettonico da parte
l’interno del Casino ducale dei -Carafa della del Ministero dei BB.CC.
Stadera-, masseria fortificata del XVI secolo,
che fu una delle residenze principali di questa 4.9 Castello
famiglia, il cui meraviglioso stemma domina la
volta del portone d’entrata in Via Caudina 313. Simbolo della città, domina da ogni strada delLa mostra riguarda tre temi principali: il terri- la cittadina. Risale al periodo normanno, fu
torio, la città e la necropoli. Nelle cinque sale costruito per la sua posizione strategica. L’edel museo sono esposti numerosi e preziosi re- dificio è situato a 170 metri sul livello del mare,
perti utili a ricostruire la vita quotidiana che ha una forma irregolare e nel corso degli anni
si svolgeva nell’antica città di Calatia a partire ha subito molte trasformazioni, che si possono
dall’VIII secolo a.C. Il percorso è autodidatti- notare ancora oggi. Il complesso della fortifico e studiato anche per persone disabili. At- cazione è sviluppato intorno alla grande torre
tualmente il cortile interno ospita una fedele rettangolare che è alta più di venti metri. Essa
ricostruzione di una domus che è stata oggetto si sviluppa su due livelli: il primo è composto
di studio da parte della S.U.N. ed una mostra da due stanzoni, separati da un muro centrale,
relativa alle fasi di scavo in essa condotte ed i traforato da due archi a tutto sesto, che manvari reperti recuperati.
tiene le due volte a botte; il secondo è formato
8
5 ISTITUZIONI ED ENTI
da un unico ambiente, attualmente scoperto,
ma tempo fa coperto da una volta a crociera. Il castello ha una connotazione molto più
remota, età romana, infatti Tito Livio ne fa
menzione negli Annalesquando parla dell’attestazione di Annibale alle spalle del Castello di
Magdalo (Storia della città del De Sivo). Un
riferimento esplicito alla sua esistenza risale solo all’anno 1099, citato come Castrum Kalato
Maddala. Intorno all’VIII secolo fu rafforzato
nelle sue difese dalla Torre superiore piccola,
detta anche Castelluccio: essa fu costruita allo
scopo ben preciso di rispondere alla funzionalità difensiva del borgo, allungando lo sguardo
non solo sulla vasta piana di Terra di Lavoro,
ma anche verso le colline del Sannio. Il borgo di Maddaloni nel corso del tempo acquistò
sempre più importanza e proprio il castello fu
oggetto di ricostruzione in epoca Normanna,
quando divenne luogo di incontri e soggiorno di
importanti personaggi. Appena un secolo dopo
(1231) fu di nuovo oggetto di restauro a spese
degli abitanti di Maddaloni. Nel XIV secolo
fu possesso dei Sabrano, poi fu presieduto dall’esercito di Luigi d’Angiò e per qualche anno
restò nelle mani del conte di Caserta, Francesco
Della Ratta. La svolta avvenne nel 1390, quando fu concesso a Carlo Artus d’Angiò, conte di
Sant’Agata dei Goti, il quale divenne il nuovo
feudatario di Maddaloni. A lui si deve l’ulteriore rafforzamento del borgo, infatti costruì
la torre cilindrica grande denominata per l’appunto torre Artus (1390 - 1402), questa volta
vicino al castello. Alla morte di Carlo Artus
(1413) il feudo fu ceduto a Ottino Caracciolo;
nel 1442 fu venduto a Giannantonio Marzano,
Duca di Sessa; nel 1445 fu riscattato da Pietro
da Mondrago, il quale si rese protagonista della
famosa congiura dei Baroni e perciò fu scacciato dalla città nel 1460, quando Ferrante d’Aragona mise a ferro e a fuoco il castello con il suo
borgo. Da questo momento in poi il castello fu
abbandonato e disabitato fino al 1821, quando
fu acquistato dalla famiglia De Sivo che lo trasformò in una dimora per incontri e battute di
caccia.
9
5
Istituzioni ed enti
È presente la scuola di Amministrazione e
Commissariato dell’Esercito Italiano.
5.1
Biblioteca Comunale
La biblioteca comunale di Maddaloni fu istituita il 1◦ marzo 1969. Il patrimonio librario
è di circa 17.000 volumi. Le testate giornalistiche sono 57 tra quotidiani e periodici. Nella
sala convegni si svolgono molte attività culturali organizzate sia dalla biblioteca che da altri
organismi. La nuova sede della Biblioteca comunale, dal 23 febbraio 2014, è il prestigioso
ex Liceo Classico Giordano Bruno
5.2
Clinica San Michele
La Clinica San Michele è una struttura attiva
da 50 anni. La sua apertura fu voluta dal dott.
Giuseppe Barletta.
5.3
Fondazione Villaggio dei Ragazzi
Fondata nel 1947 è situata nell’antica residenza dei Duchi Carafa, la quale è stata sede del
Collegio Militare della Nunziatella tra il 1855
ed il 1859. http://www.villaggiodeiragazzi.it/
5.4
Interporto
Sud
Europa
Maddaloni-Marcianise
Importante piattaforma logistica e di stoccaggio a livello continentale, è il quinto interporto
italiano per importanza su nove in totale.
5.5
Collegamenti
Il territorio di Maddaloni è direttamente collegato con la Tangenziale di Caserta
che attraversa tutto il capoluogo e il suo
hinterland.
7 CURIOSITÀ
5.6
Calcio
La squadra di calcio locale è la A.S.D. città di
Maddaloni. Dopo avere rischiato il fallimento
verso la metà degli anni novanta, la squadra
è stata iscritta al campionato di Promozione
anche se in seguito nuovamente fallita. Il presidente è Michele Ferraro, ex giocatore nella
stessa squadra Maddalonese.
5.7
Calcio a 5
Nella stagione 2008/2009 la città ha avuto una
rappresentanza in C2 ovvero la Virtus Maddaloni. Nella stagione 2010/2011 la Virtus
Maddaloni e passata in serie C1.
5.8
Ciclismo
Maddaloni è stata più volte partenza e/o
arrivo di tappa del Giro d’Italia e lo è anche
nell’edizione 2011: vinta dal belga Bart De
Clercq.
DataTappaVincitoreNazionalità1985
(29
maggio)12a Bernard
Hinault
Francia1995
(22 maggio)10a Tony Rominger Svizzera1998
(22 maggio)6a Alex Zülle Svizzera2000 (15
maggio)2a Cristian Moreni Italia2002 (22
maggio)10a Robbie McEwen Australia2003 (16
maggio)6a Alessandro Petacchi Italia2011 (13
maggio)7a Bart De Clercq Belgio
Serie A/3 nel Campionato 2011/2012 vincendo
il concentramento finale svoltosi a Bari contro
Cagliari, Palermo e Roma.
Inoltre ha una squadra di basket maschile,
l’Artus Basket Maddaloni, che dalla stagione
2002/03 alla stagione 2008-09 ha militato ininterrottamente in B2. Il sodalizio annovera tra
le sue file atleti quali Davide Serino, Pablo Enrique Albertinazzi, Di Lauro, il capitano Carlos
Mainoldi, Pietro Saccoccio, Stefano Bazzucchi,
Salvatore Desiato, Nando Gentile, Domenico
Marzaioli, Aniello Garofalo, Stefano D’Aiello,
Antonio Zamo e Dario D’Orta. Dalla stagione 2009-2010 la rappresentanza del basket maschile in città è passata alla Pallacanestro San
Michele - Navale Maddaloni che, dopo l’uscita
di scena dell’Artus (rimasta però come settore
giovanile), tiene alta la tradizione della pallacanestro calatina militando nel campionato di
serie C2 campionato vinto nell’anno 2011/2012
entrando a far parte della lega nazionale C. Nel
2012/2013 ha vinto il campionato di Lega Nazionale C entrando a far parte della Lega Nazionale B (LNB.)
Le squadre presenti sono:
Navale Maddaloni (maschile - serie DNB)
Artussino Maddaloni (maschile - giovanili)
Libertas Maddaloni (minibasket - giovanili)
6
Feste e tradizioni
Concorso Ippico Nazionale Premio Città di
Maddaloni
Dalla stagione 2004-05 alla stagione 2006-07 ha Festa di San Michele Arcangelo
avuto una squadra nel campionato di A1 donne Calatiafestival - rassegna di Teatro, Musica e
di basket, il Kalati, giunta alle semifinali di Fi- ARTE
baEurope Cup nel 2005-06, nella stessa stagione ha inoltre partecipato ai play-off scudetto
uscendo ai quarti. Quintetto base della sta- 7
Curiosità
gione dei record: Anna Zimerle (playmaker),
’Rosi’ Sanchez (guardia), Anna Vicenzetto (ala Questa sezione contiene curiosità da riorganizpiccola), Planette Pierson (ala grande), ’Ma- zare.Contribuisci a migliorarla integrando se
ma’ Dantas (pivot). La tradizione della Palla- possibile le informazioni all’interno dei paracanestro femminile a Maddaloni è stata conti- grafi della voce e rimuovendo quelle inappronuata dal Centro Diana Maddaloni che parten- priate.Rosa de Lucia è il primo sindaco donna
do dalla serie C, è arrivata alla conquista della della storia di Maddaloni. Ed è inoltre il primo
5.9
Pallacanestro
10
7 CURIOSITÀ
cittadino più giovane che Maddaloni abbia mai
avuto.
Il brano Gerardo Nuvola ’e Polvere di Enzo
Avitabile e Francesco Guccini, parla di un uomo partito da Maddaloni verso il nord-Italia
per trovare lavoro, e proprio sul posto di lavoro troverà la morte.
Il film Solo Dio mi fermerà, che narra della nascita del VIllaggio Dei Ragazzi, è ambientato
completamente a Maddaloni
11
8 DOVE MANGIARE
8
8.1
Dove Mangiare
Ristoranti
12
8.2 Osterie
8.2
8 DOVE MANGIARE
Osterie
13
8.3 Pizzerie
8.3
8 DOVE MANGIARE
Pizzerie
14
8.4 Fast-Food
8.4
8 DOVE MANGIARE
Fast-Food
15
8.5 Paninoteche
8.5
8 DOVE MANGIARE
Paninoteche
16
8.6 Pasticcerie
8.6
8 DOVE MANGIARE
Pasticcerie
17
9 DOVE DORMIRE
9
9.1
Dove Dormire
Hotel 4 stelle
18
9.2 Hotel 3 stelle
9.2
9 DOVE DORMIRE
Hotel 3 stelle
19
9.3 Hotel 2 stelle
9.3
9 DOVE DORMIRE
Hotel 2 stelle
20
9.4 Affittacamere
9.4
9 DOVE DORMIRE
Affittacamere
21
9.5 Bed Breakfast
9.5
9 DOVE DORMIRE
Bed Breakfast
22
9.6 Agriturismo
9.6
9 DOVE DORMIRE
Agriturismo
23
10 PRODOTTI TIPICI
10
10.1
Prodotti tipici
Vendita
24
10.2 Produzione
10.2
10 PRODOTTI TIPICI
Produzione
25
10.3 Panetterie
10.3
10 PRODOTTI TIPICI
Panetterie
26
11 ALTRI OPERATORI
11
11.1
Altri operatori
Noleggio
27
11.2 Agenzie immobiliari
11.2
11 ALTRI OPERATORI
Agenzie immobiliari
28
11.3 Guide e accompagnatori
11.3
11 ALTRI OPERATORI
Guide e accompagnatori
29
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