1 Il progetto Short Travel è in continuo e costante miglioramento. I contenuti di questo documento sono ricavati da informazioni di pubblico dominio e in quanto tali possono contenere inesattezze o non essere aggiornate. Il nostro staff sta sviluppando una importante rete di contatti e collaborazioni con enti locali, proloco e operatori del turismo, per fornirvi informazioni sempre più aggiornate. Vi ringraziamo fin da ora per la segnalzione di informazioni errate. Web Content Manager Short Travel [email protected] 1 INDICE INDICE Indice 1 Informazioni Generali 4 2 Etimologia 4 3 Storia 4 4 Economia 4.1 Santuario di San Michele Arcangelo e Santa Maria del Monte 4.2 Basilica Minore del Corpus Domini . . . . . . . . . . . . . . 4.3 Convitto Nazionale Giordano Bruno . . . . . . . . . . . . . . 4.4 Museo degli Antichi Mestieri e della Civiltà Contadina . . . 4.5 Museo civico di Maddaloni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.6 Museo Archeologico di Calatia . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.7 Chiesa di Santa Margherita . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.8 Borgo Antico dei Formali e Mulino Ducale del XVII secolo . 4.9 Castello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 7 7 7 7 8 8 8 8 8 5 Istituzioni ed enti 5.1 Biblioteca Comunale . . . . . . . . . . . . . . 5.2 Clinica San Michele . . . . . . . . . . . . . . . 5.3 Fondazione Villaggio dei Ragazzi . . . . . . . 5.4 Interporto Sud Europa Maddaloni-Marcianise 5.5 Collegamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.6 Calcio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.7 Calcio a 5 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.8 Ciclismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.9 Pallacanestro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 9 9 9 9 9 10 10 10 10 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 Feste e tradizioni 10 7 Curiosità 10 8 Dove Mangiare 8.1 Ristoranti . 8.2 Osterie . . . 8.3 Pizzerie . . 8.4 Fast-Food . 8.5 Paninoteche 8.6 Pasticcerie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 12 13 14 15 16 17 9 Dove Dormire 9.1 Hotel 4 stelle . 9.2 Hotel 3 stelle . 9.3 Hotel 2 stelle . 9.4 Affittacamere . 9.5 Bed Breakfast . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 18 19 20 21 22 . . . . . . 2 INDICE 9.6 INDICE Agriturismo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23 10 Prodotti tipici 24 10.1 Vendita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 10.2 Produzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 10.3 Panetterie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 11 Altri operatori 27 11.1 Noleggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 11.2 Agenzie immobiliari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 11.3 Guide e accompagnatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 3 3 STORIA 1 Informazioni Generali 3 Storia Maddaloni (Matalùnë in campano) è un co- Al confine tra gli attuali comuni di Maddaloni mune italiano di 39.248 abitanti della provincia e di San Nicola la Strada, lungo la via Appia, sorgeva la città di Calatia, fondata prodi Caserta in Campania. babilmente intorno all’VIII secolo a.C. durante l’età del ferro dell’Europa centrale. Essa si estendeva su una superficie di dodici ettari di terreno, mentre tutto il perimetro fuori le mura abbracciava un vasto territorio di circa sessanta ettari. Difficile ricostruire le sue origini 2 Etimologia e conoscerne la storia, in quanto, purtroppo, risulta ormai del tutto distrutta e pochissimi Nel corso del tempo vari studiosi si sono ci- sono i documenti che la citano. Parte, però, mentati nella ricerca dell’origine del toponimo della vita che si svolgeva in questo luogo è riMataluni, ma non si è ancora giunti ad una costruibile attraverso le campagne di scavo che, conclusione certa; tra i tanti, il de’ Sivo si grazie al ritrovamento di vari oggetti, cercano concentra sul Castrum Kalato Magdala, cioè di interpretare la quotidianità del tempo ormai il monastero di Maria Maddalena la cui chiesa perduto. Numerose sono le tombe ritrovate in fu distrutta dal terremoto del 5 giugno 1694. questo luogo, infatti la città di Calatia si caSecondo il Mazzocchi questo nome fosse venu- ratterizzò per il fatto di essere costituita da to al castello dalla voce araba di Magdalo, che un popolo inumatore che praticava però anche vuol dire appunto castello, imposta a quel luo- l’incinerazione. Le tombe più antiche si datano go forte dà Saraceni, che assai probabilmente all’ultimo quarto dell’VIII secolo a.C.; la sepoldovettero farsene un nido di rapina. Per don tura era molto semplice, composta da una fossa Francesco Piscitelli, arciprete della Collegiata terragna con una copertura a ciottoli di pietra di San Pietro e studioso maddalonese, invece, calcare. A partire dal VII secolo a.C. la sepolil toponimo deriverebbe dal principe Matalo, tura è invece a fossa semplice con copertura a capitano dei Galli Boi che seguirono Anniba- tegole, mentre solo al IV secolo a.C. risalgono le nella sua discesa in Italia durante la secon- le sepolture a cassa di tufo. Da queste tombe da guerra punica: poichè lo stesso Annibale si sono venuti alla luce moltissimi oggetti che i curò poco di loro, essi, avvezzi ad abitare ap- Calatini usavano porre accanto al defunto per piè delle Alpi, trovarono alle falde del Tifata il viaggio nell’aldilà. Oggi tutti questi oggetun sito conforme alle loro abitudini. Decisero, ti risultano materiale preziosissimo per poter quindi, di stabilirsi lì e di non seguire il condot- conoscere i loro usi, costumi, tradizioni. Gli tiero punico a Capua: dal nome del principe, oggetti rinvenuti sono di vario genere: fibule, Matalo, gli abitanti di quella zona furono detti ampolle per unguenti, spade, pugnali, lance, Mataluni. brocche e bicchieri, vasi, monete, lucerne. Nel Altra ipotesi vorrebbe che il nome derivi, dal sito archeologico della città di Calatia si conMedioevo, da Mezza Luna, descrivendo così la servano pochi resti e per la maggior parte sotto forma che è andata assumendo l’espansione del il piano di calpestio: si tratta di alcune fondacentro abitato rispetto alla collina che sorge menta di case e alcune pavimentazioni di cordietro di esso. Una quarta ipotesi vede la città tili e abitazioni, per la maggior parte costituite citata al tempo dei Romani con il nome di Me- di lastre di pietre e argilla battuta, nonchè un ta Leonis, ovvero a forma di leone, sembra a tratto di mura lungo circa 34 metri che un temcausa di un masso di tale forma sito nei pressi. po cingeva tutta la città. I primi abitanti della 4 3 STORIA città calatina furono gli Osci, un popolo prettamente campano, del quale purtroppo scarne sono le notizie; successivamente arrivarono gli Etruschi, poi i Sanniti, e solo nell’anno 309 a.C. la città fu conquistata dai Romani. Un avvenimento molto importante si ebbe durante la seconda guerra punica, quando Annibale, a capo dell’esercito cartaginese, riuscì a piegare la potenza di Roma. Tutto era pronto per la resa finale, ma Annibale nella sua marcia verso Roma temporeggiò nella città di Capua aspettando che arrivassero i rinforzi. Allora Capua e le città ad essa sottoposte, tra le quali anche Calatia, non si opposero all’impresa del comandante cartaginese, anzi si allearono con lui. Questo stratagemma politico capuano non servì però a liberarsi della politica di Roma, perchè quest’ultima riuscì a risollevare le sue sorti e a cacciare dall’Italia il condottiero cartaginese con tutto il suo esercito. Questo evento condizionò tutta la politica delle città sottoposte a Capua, infatti avvenne che i Romani, all’indomani della vittoria su Annibale, non distrussero le città ribelli, ma le sottomisero tassandole fortemente e di conseguenza esse, e quindi anche Calatia, dovettero sostenere anni di duro lavoro e di grande crisi. Un periodo di grande splendore fu vissuto invece dalla città nell’età imperiale, tra il I secolo a.C. ed il I d.C., anni in cui si rinvigorirono i traffici commerciali e le varie attività si risvegliarono. A partire dal II secolo d.C. Calatia, come il resto della Campania e dell’Impero Romano, visse un periodo di decadenza a causa delle orde barbariche provenienti dai paesi del nord Europa, dall’Asia e dall’Africa alla conquista di nuovi territori. Di tale periodo è la Tabula Peutingeriana che rappresenta uno dei documenti cartografici più importanti dell’antichità. Tale documento fu scoperto in una Biblioteca di Worms, nel XV secolo da Konrad Celtes, umanista viennese, che lo consegnò a Konrad Peutinger, un antiquario dal quale poi prese il nome. La Tabula indica luoghi e strade dell’età romana imperiale dell’intero mondo conosciuto dagli antichi 5 con i tre continenti Europa, Asia e Africa; alla V tavola sono evidenziate le strade che nella pianura campana collegavano tra loro luoghi e città, tra le quali Calatia, Capua ed altre. Eccone un riferimento onine in cui si scorgono chiaramente Capuae a est di Puteolis (l’attuale Pozzuoli) e Neapoli, quindi Calatie e Ad Novas (l’attuale Santa Maria a Vico) sulla via Appia verso Benevento. Una nuova fase storica iniziò per la città nell’anno 439, quando fu istituita la diocesi ad opera di Sant’Augusto, primo vescovo di Calatia. La figura di questo vescovo è avvolta dalla leggenda, infatti si narra che egli con altri undici uomini, in seguito alle invasioni dei Vandali di Genserico, scappò dalle coste dell’Africa per approdare sulle coste della Campania e più precisamente nella zona dell’odierna Mondragone, per poi vagare per i luoghi campani e fondare le prime dodici diocesi della Campania. Sant’Augusto fondò dunque la diocesi di Calatia e si racconta anche che abbia operato dei miracoli nella stessa città, risuscitando dei morti, dando la vista a dei ciechi e convertendo alcuni Giudei che abitavano la zona. Per queste ragioni fu perseguitato a tal punto da dover scappare dalla città e rifugiarsi nell’antico monastero della Maddalena che si trovava nell’antico borgo di Maddaloni e che oggi non esiste più. Tuttavia, presunto o vero che sia il racconto della vita di Sant’Augusto, ciò che interessa è la sede della diocesi che si venne ad istituire a Calatia in quel presunto anno 439 d.C. Tale diocesi fu anche sede episcopale con l’annessa chiesa dedicata a San Giacomo (tutta la zona di Calatia fino a qualche tempo fa era denominata infatti San Giacomo alle Gallazze, mentre oggi questa toponimo è quasi del tutto scomparso). La diocesi dovette assumere una forte importanza al punto tale che, quando la città subì le ultime devastazioni (nel corso del IX secolo) e i suoi abitanti furono costretti ad abbandonarla, istituzionalmente essa fu traslocata a Casahirta, l’attuale Casertavecchia sul Monte Virgo, dove ancora per un lungo periodo i vari vescovi preposti conservarono il titolo 3 STORIA di Episcopus Calatinus. La distruzione della città di Calatia, dunque, comportò lo spostamento della popolazione in luoghi più riparati dalle incursioni barbariche che in quel periodo erano frequenti nella zona. Quindi, parte dei Calatini si rifugiò sul Monte Virgo e fondò o popolò quello che già esisteva di Casahirta trasferendo in quel luogo anche la diocesi, e parte si stanziò presso la forse già esistente Maddaloni. In questo borgo, a quel tempo, dovevano esserci almeno cinque o sei chiese tra le quali San Benedetto, San Martino, Sant’Agnello, e il monastero della Maddalena, così come già esisteva il Castello, anche se non ne conosciamo la struttura originaria. Esso doveva già esistere nel II secolo a.C., in quanto citato da Tito Livio nell’opera Ab Urbe condita libri quando, nel raccontare i fatti annibalici, lo storico latino, nel passaggio dalla via Sannitica verso Calatia, cita un Kastrum, da identificare con il Castello di Maddaloni. Quindi dall’anno 880 in poi per il borgo di Maddaloni iniziò una nuova fase storica: la popolazione si arroccò intorno alla collina del castello, furono costruite le varie abitazioni e la cinta muraria, percorribile a piedi, che cingeva tutto il borgo, allo scopo di difenderlo. Negli stessi anni fu costruita anche la torre piccola o torre nord affinchè essa potesse rappresentare un punto di avvistamento Nel corso del tempo la città di Maddaloni continuò a crescere ed il castello divenne il suo principale punto di riferimento, infatti già in epoca Normanna fu fortificato, mentre un secolo più tardi, nel 1231, con la dominazione sveva, fu riparato a spese della popolazione. Nell’anno 1390, il nuovo feudatario di Maddaloni, Carlo Artus, volle costruire una nuova torre, denominata appunto torre Artus, questa volta vicino al castello a rappresentare un nuovo punto di difesa della città; i lavori durarono dal 1390 al 1402. La vita e le abitudini della popolazione intanto subivano profondi cambiamenti: si cominciavano a risvegliare i commerci e non si viveva più arroccati in montagna, ma in pianura, dove si potevano agevolmente col6 tivare i campi e scambiare le merci. Quindi, anche gli abitanti del borgo di Maddaloni, già a partire dal XII - XIII secolo, incominciarono a costruire nuove abitazioni fuori dalla cinta muraria del castello e di conseguenza si creò un nuovo assetto urbanistico della città, divisa in due parti, la zona della Pescara o più comunemente detta dei Formali da un lato e la zona dell’Oliveto dall’altro. Ma la svolta decisiva per Maddaloni avvenne nel 1460, quando tutto il borgo fu dato alle fiamme da Ferrante D’Aragona per la ribellione del nuovo feudatario Pietro da Mondrago, e quindi il castello e il borgo all’interno della cinta muraria ftirono abbandonati, determinando una diversa urbanizzazione della città lungo la fascia pedemontana. Nel 1465 Ferrante concesse il feudo di Maddaloni a Diomede Carafa (1406-1487) figlio di Antonio detto il Malizia, il quale non ristrutturò il castello, ma pensò di costruire un nuovo palazzo ai piedi della collina, 1’attuale Villaggio dei Ragazzi, in modo da costituire una cesura con il nucleo urbano che si era formato nel corso del tempo lungo tutta la fascia pedemontana. Il palazzo, quindi, rappresentava non solo la sede della corte ducale, ma svolgeva anche la funzione di controllo della fiera settimanale che si teneva all’interno del suo cortile, nonchè una funzione di controllo della strada che passava proprio davanti all’edificio, rappresentando così un punto di riferimento politico, sociale ed economico di tutta la vita che si svolgeva in Maddaloni. Dal 1465 fu costruito il palazzo Ducale, 1’attuale Villaggio dei Ragazzi, e dal 1546 la cappella del Corpus Domini. Questa piazza cambiò aspetto a partire dal Settecento, quando iniziarono i lavori di ampliamento della chiesa del Corpus Domini con il suo imponente campanile e l’edificazione della congrega del Redentore. Tra il XVI e il XVII secolo la città di Maddaloni visse allora un lento ma decisivo miglioramento: furono ampliate piazze, costruite nuove chiese e migliorate le preesistenti, edificati nuo- 4.2 Basilica Minore del Corpus Domini 4 ECONOMIA vi palazzi e, dato ancora più importante, ci furono risvegli commerciali. Il percorso fu lento e difficoltoso: guerre intestine, crisi economiche e carestie ne caratterizzarono i tempi, ma ugualmente furono gettate le basi della Maddaloni che noi oggi conosciamo, mentre il XVIII secolo costituì il momento di maggior splendore per la città, in parti colar modo l’anno 1734, quando Carlo III di Borbone consegnava al Duca Marzio Domenico IV Carafa il titolo di Città per Maddaloni, che così era diventata nel corso del tempo ufficialmente un punto di riferimento culturale, sociale ed economico di tutta Terra di Lavoro. Questa ferma convinzione era già stata espressa qualche anno prima, quando lo storico G.B. Pacichelli nel suo importantissimo lavoro Il Regno di Napoli in prospettiva del 1702, nella descrizione della città di Maddaloni scriveva che questa piazza era luogo di passeggio, riunioni, di affari, e che il palazzo ospitava una galleria di pittura, un museo di manoscritti, una raccolta di strumenti matematici, scuderie di cavalli ed officine di ogni genere. 4 Economia La maggior parte della popolazione è dedita al Terziario, ma molte persone lavorano in fabbriche dislocate in zona o nelle prossime vicinanze. Da citare è la grande presenza di industrie agricole nelle zone più esterne del comune. Noto è anche a livello nazionale il cementificio Cementir che è entrato in esercizio nel 1975 e sorge nelle immediate vicinanze del giacimento di calcare del Monte San Michele. Radicata tradizione è la produzione della Sedia impagliata Maddalonese. 4.1 suggestivi della città; secondo fonti accertate il santuario era presente già nel 1113. Un sentiero che parte dalla città da una altitudine di circa 95 m si inerpica verso il Santuario con la possibilità di deviare verso il Castello; lungo tale sentiero sono poste le croci indicanti il percorso della tradizionale Via Crucis cittadina del Venerdì Santo; dal 2008 su ognuna delle 14 croci è affissa una tavoletta rappresentante il percorso tradizionale di Cristo verso il Golgota, opera realizzata dall’artista maddalonese Carmine Confessore. Il 10 maggio dell’anno 1993 S.E. Raffaele Nogaro, vescovo di Caserta, ha denominato il Santuario di San Michele con il nuovo nome di Santuario di San Michele Arcangelo e Santa Maria del Monte. 4.2 Basilica Minore del Corpus Domini Una delle testimonianze del florido periodo maddalonese. Da citare sono le splendide opere che si trovano all’interno della Chiesa, ma le opere di maggior rilievo sono l’altare disegnato dall’architetto Luigi Vanvitelli e il campanile di scuola Vanvitelliana. 4.3 Convitto Nazionale Giordano Bruno La più antica istituzione scolastica della provincia casertana, il Convitto nasce grazie a Giuseppe Bonaparte che emana una legge nel 1807. La struttura trova residenza a Maddaloni nel soppresso monastero dei Conventuali. Tra i suoi allievi più famosi è da citare Luigi Settembrini che frequentò l’istituto dal 1821 al 1827. 4.4 Museo degli Antichi Mestieri Santuario di San Michele Are della Civiltà Contadina cangelo e Santa Maria del In questo museo, frutto di donazioni dei citMonte tadini maddalonesi al Gruppo Archeologico All’altezza di 427 m si trova questo magnifi- Franco Imposimato dal ’76 ad oggi, sono espoco Santuario che è anche uno dei luoghi più sti numerosi attrezzi da lavoro dello scor7 4.7 Chiesa di Santa Margherita 4 ECONOMIA so secolo e riproposti alcuni laboratori d’epoca del sellaro, del ferraro, del mannese, del carzularo, del seggerellaro, dello spurtellaro, del conciapiatti. Un’intera sezione è dedicata alla civiltà contadina, con i suoi attrezzi e accessori. Aperto su prenotazione. http://www.museoantichimestieri.it 4.7 Una delle chiese più antiche di Maddaloni custodisce un meraviglioso santuario gotico con affreschi di scuola locale degli inizi del XV secolo. Rappresentano un Cristo pantocratore, l’Annunciazione e la Crocifissione. 4.8 4.5 Museo civico di Maddaloni Importante museo della provincia di Caserta, raccoglie per la maggior parte reperti dell’antica Calatia. Il museo ha una superficie utile di circa 650 m2 distribuita su tre livelli e precisamente piano terra, primo e secondo piano. Il piano terra ha una funzione polivalente che varia dall’utilizzo dell’ambiente a sala per conferenze, proiezioni, laboratorio didattico e, all’occorrenza, anche come spazio espositivo per mostre. Chiesa di Santa Margherita Borgo Antico dei Formali e Mulino Ducale del XVII secolo Un dedalo di viuzze in cui si respira un’aria d’altri tempi. Lontano dal traffico cittadino, gli stretti vicoli del Borgo dei Formali, inaccessibili alle autovetture, consentono di passeggiare serenamente in un contesto che conserva una forte impronta medievale, con scorci panoramici mozzafiato che affacciano sulla Terra di Lavoro, accompagnati dal canto di merli e cardellini o dalle grida dei ragazzini che spensierati giocano in strada. Degni di nota sono l’Antro di Matalo, cavità artificiale utilizzata in tempi remoti per l’estrazione della pietra calcarea, ed il Mulino Ducale, realizzato dal duca Domeni4.6 Museo Archeologico di Cala- co Marzio Carafa alla fine del seicento, con il suo acquedotto e le vasche di raccolta dell’actia qua ed una architettura secentesca che lo ha Museo Archeologico di CalatiaÈ situato al- reso soggetto a vincolo architettonico da parte l’interno del Casino ducale dei -Carafa della del Ministero dei BB.CC. Stadera-, masseria fortificata del XVI secolo, che fu una delle residenze principali di questa 4.9 Castello famiglia, il cui meraviglioso stemma domina la volta del portone d’entrata in Via Caudina 313. Simbolo della città, domina da ogni strada delLa mostra riguarda tre temi principali: il terri- la cittadina. Risale al periodo normanno, fu torio, la città e la necropoli. Nelle cinque sale costruito per la sua posizione strategica. L’edel museo sono esposti numerosi e preziosi re- dificio è situato a 170 metri sul livello del mare, perti utili a ricostruire la vita quotidiana che ha una forma irregolare e nel corso degli anni si svolgeva nell’antica città di Calatia a partire ha subito molte trasformazioni, che si possono dall’VIII secolo a.C. Il percorso è autodidatti- notare ancora oggi. Il complesso della fortifico e studiato anche per persone disabili. At- cazione è sviluppato intorno alla grande torre tualmente il cortile interno ospita una fedele rettangolare che è alta più di venti metri. Essa ricostruzione di una domus che è stata oggetto si sviluppa su due livelli: il primo è composto di studio da parte della S.U.N. ed una mostra da due stanzoni, separati da un muro centrale, relativa alle fasi di scavo in essa condotte ed i traforato da due archi a tutto sesto, che manvari reperti recuperati. tiene le due volte a botte; il secondo è formato 8 5 ISTITUZIONI ED ENTI da un unico ambiente, attualmente scoperto, ma tempo fa coperto da una volta a crociera. Il castello ha una connotazione molto più remota, età romana, infatti Tito Livio ne fa menzione negli Annalesquando parla dell’attestazione di Annibale alle spalle del Castello di Magdalo (Storia della città del De Sivo). Un riferimento esplicito alla sua esistenza risale solo all’anno 1099, citato come Castrum Kalato Maddala. Intorno all’VIII secolo fu rafforzato nelle sue difese dalla Torre superiore piccola, detta anche Castelluccio: essa fu costruita allo scopo ben preciso di rispondere alla funzionalità difensiva del borgo, allungando lo sguardo non solo sulla vasta piana di Terra di Lavoro, ma anche verso le colline del Sannio. Il borgo di Maddaloni nel corso del tempo acquistò sempre più importanza e proprio il castello fu oggetto di ricostruzione in epoca Normanna, quando divenne luogo di incontri e soggiorno di importanti personaggi. Appena un secolo dopo (1231) fu di nuovo oggetto di restauro a spese degli abitanti di Maddaloni. Nel XIV secolo fu possesso dei Sabrano, poi fu presieduto dall’esercito di Luigi d’Angiò e per qualche anno restò nelle mani del conte di Caserta, Francesco Della Ratta. La svolta avvenne nel 1390, quando fu concesso a Carlo Artus d’Angiò, conte di Sant’Agata dei Goti, il quale divenne il nuovo feudatario di Maddaloni. A lui si deve l’ulteriore rafforzamento del borgo, infatti costruì la torre cilindrica grande denominata per l’appunto torre Artus (1390 - 1402), questa volta vicino al castello. Alla morte di Carlo Artus (1413) il feudo fu ceduto a Ottino Caracciolo; nel 1442 fu venduto a Giannantonio Marzano, Duca di Sessa; nel 1445 fu riscattato da Pietro da Mondrago, il quale si rese protagonista della famosa congiura dei Baroni e perciò fu scacciato dalla città nel 1460, quando Ferrante d’Aragona mise a ferro e a fuoco il castello con il suo borgo. Da questo momento in poi il castello fu abbandonato e disabitato fino al 1821, quando fu acquistato dalla famiglia De Sivo che lo trasformò in una dimora per incontri e battute di caccia. 9 5 Istituzioni ed enti È presente la scuola di Amministrazione e Commissariato dell’Esercito Italiano. 5.1 Biblioteca Comunale La biblioteca comunale di Maddaloni fu istituita il 1◦ marzo 1969. Il patrimonio librario è di circa 17.000 volumi. Le testate giornalistiche sono 57 tra quotidiani e periodici. Nella sala convegni si svolgono molte attività culturali organizzate sia dalla biblioteca che da altri organismi. La nuova sede della Biblioteca comunale, dal 23 febbraio 2014, è il prestigioso ex Liceo Classico Giordano Bruno 5.2 Clinica San Michele La Clinica San Michele è una struttura attiva da 50 anni. La sua apertura fu voluta dal dott. Giuseppe Barletta. 5.3 Fondazione Villaggio dei Ragazzi Fondata nel 1947 è situata nell’antica residenza dei Duchi Carafa, la quale è stata sede del Collegio Militare della Nunziatella tra il 1855 ed il 1859. http://www.villaggiodeiragazzi.it/ 5.4 Interporto Sud Europa Maddaloni-Marcianise Importante piattaforma logistica e di stoccaggio a livello continentale, è il quinto interporto italiano per importanza su nove in totale. 5.5 Collegamenti Il territorio di Maddaloni è direttamente collegato con la Tangenziale di Caserta che attraversa tutto il capoluogo e il suo hinterland. 7 CURIOSITÀ 5.6 Calcio La squadra di calcio locale è la A.S.D. città di Maddaloni. Dopo avere rischiato il fallimento verso la metà degli anni novanta, la squadra è stata iscritta al campionato di Promozione anche se in seguito nuovamente fallita. Il presidente è Michele Ferraro, ex giocatore nella stessa squadra Maddalonese. 5.7 Calcio a 5 Nella stagione 2008/2009 la città ha avuto una rappresentanza in C2 ovvero la Virtus Maddaloni. Nella stagione 2010/2011 la Virtus Maddaloni e passata in serie C1. 5.8 Ciclismo Maddaloni è stata più volte partenza e/o arrivo di tappa del Giro d’Italia e lo è anche nell’edizione 2011: vinta dal belga Bart De Clercq. DataTappaVincitoreNazionalità1985 (29 maggio)12a Bernard Hinault Francia1995 (22 maggio)10a Tony Rominger Svizzera1998 (22 maggio)6a Alex Zülle Svizzera2000 (15 maggio)2a Cristian Moreni Italia2002 (22 maggio)10a Robbie McEwen Australia2003 (16 maggio)6a Alessandro Petacchi Italia2011 (13 maggio)7a Bart De Clercq Belgio Serie A/3 nel Campionato 2011/2012 vincendo il concentramento finale svoltosi a Bari contro Cagliari, Palermo e Roma. Inoltre ha una squadra di basket maschile, l’Artus Basket Maddaloni, che dalla stagione 2002/03 alla stagione 2008-09 ha militato ininterrottamente in B2. Il sodalizio annovera tra le sue file atleti quali Davide Serino, Pablo Enrique Albertinazzi, Di Lauro, il capitano Carlos Mainoldi, Pietro Saccoccio, Stefano Bazzucchi, Salvatore Desiato, Nando Gentile, Domenico Marzaioli, Aniello Garofalo, Stefano D’Aiello, Antonio Zamo e Dario D’Orta. Dalla stagione 2009-2010 la rappresentanza del basket maschile in città è passata alla Pallacanestro San Michele - Navale Maddaloni che, dopo l’uscita di scena dell’Artus (rimasta però come settore giovanile), tiene alta la tradizione della pallacanestro calatina militando nel campionato di serie C2 campionato vinto nell’anno 2011/2012 entrando a far parte della lega nazionale C. Nel 2012/2013 ha vinto il campionato di Lega Nazionale C entrando a far parte della Lega Nazionale B (LNB.) Le squadre presenti sono: Navale Maddaloni (maschile - serie DNB) Artussino Maddaloni (maschile - giovanili) Libertas Maddaloni (minibasket - giovanili) 6 Feste e tradizioni Concorso Ippico Nazionale Premio Città di Maddaloni Dalla stagione 2004-05 alla stagione 2006-07 ha Festa di San Michele Arcangelo avuto una squadra nel campionato di A1 donne Calatiafestival - rassegna di Teatro, Musica e di basket, il Kalati, giunta alle semifinali di Fi- ARTE baEurope Cup nel 2005-06, nella stessa stagione ha inoltre partecipato ai play-off scudetto uscendo ai quarti. Quintetto base della sta- 7 Curiosità gione dei record: Anna Zimerle (playmaker), ’Rosi’ Sanchez (guardia), Anna Vicenzetto (ala Questa sezione contiene curiosità da riorganizpiccola), Planette Pierson (ala grande), ’Ma- zare.Contribuisci a migliorarla integrando se ma’ Dantas (pivot). La tradizione della Palla- possibile le informazioni all’interno dei paracanestro femminile a Maddaloni è stata conti- grafi della voce e rimuovendo quelle inappronuata dal Centro Diana Maddaloni che parten- priate.Rosa de Lucia è il primo sindaco donna do dalla serie C, è arrivata alla conquista della della storia di Maddaloni. Ed è inoltre il primo 5.9 Pallacanestro 10 7 CURIOSITÀ cittadino più giovane che Maddaloni abbia mai avuto. Il brano Gerardo Nuvola ’e Polvere di Enzo Avitabile e Francesco Guccini, parla di un uomo partito da Maddaloni verso il nord-Italia per trovare lavoro, e proprio sul posto di lavoro troverà la morte. Il film Solo Dio mi fermerà, che narra della nascita del VIllaggio Dei Ragazzi, è ambientato completamente a Maddaloni 11 8 DOVE MANGIARE 8 8.1 Dove Mangiare Ristoranti 12 8.2 Osterie 8.2 8 DOVE MANGIARE Osterie 13 8.3 Pizzerie 8.3 8 DOVE MANGIARE Pizzerie 14 8.4 Fast-Food 8.4 8 DOVE MANGIARE Fast-Food 15 8.5 Paninoteche 8.5 8 DOVE MANGIARE Paninoteche 16 8.6 Pasticcerie 8.6 8 DOVE MANGIARE Pasticcerie 17 9 DOVE DORMIRE 9 9.1 Dove Dormire Hotel 4 stelle 18 9.2 Hotel 3 stelle 9.2 9 DOVE DORMIRE Hotel 3 stelle 19 9.3 Hotel 2 stelle 9.3 9 DOVE DORMIRE Hotel 2 stelle 20 9.4 Affittacamere 9.4 9 DOVE DORMIRE Affittacamere 21 9.5 Bed Breakfast 9.5 9 DOVE DORMIRE Bed Breakfast 22 9.6 Agriturismo 9.6 9 DOVE DORMIRE Agriturismo 23 10 PRODOTTI TIPICI 10 10.1 Prodotti tipici Vendita 24 10.2 Produzione 10.2 10 PRODOTTI TIPICI Produzione 25 10.3 Panetterie 10.3 10 PRODOTTI TIPICI Panetterie 26 11 ALTRI OPERATORI 11 11.1 Altri operatori Noleggio 27 11.2 Agenzie immobiliari 11.2 11 ALTRI OPERATORI Agenzie immobiliari 28 11.3 Guide e accompagnatori 11.3 11 ALTRI OPERATORI Guide e accompagnatori 29