la Gazzetta 06/10 new La vostra nuova ed esclusiva concessionaria di spazi pubblicitari Tel. 080.5857450 Fax 080.5857426 [email protected] Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata Anno XV - 13 / 19 febbraio 2010 - € 1,15 Se venduto in abbinamento con “La Gazzetta del Mezzogiorno” € 0,90 Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari Piano strategico: grande intesa I nuovi voli per Palermo e Catania Accordo sulla cassa integrazione Mare e Valle d’Itria Asse Puglia-Sicilia Vertenza Carrefour 8 magnifici comuni Foggia è “centrale” c’è l’intesa con Coop O D H tto Comuni suddivisi in diverse province ma consapevoli di rappresentare un “unicum” territoriale. Così nasce il Piano strategico “La Murgia dei Trulli: dal mare alla Valle d’Itria”. al ° marzo con il nuovo volo per Catania, l’aeroporto di Foggia sarà fondamentale nel legame con la Sicilia. Il collegamento si aggiungerà al Foggia-Palermo che ha raggiunto risultati insperati. LOCONSOLE ALLE PAGG. 6 E 7 LEVANTACI ALLE PAGG. 8 E 9 anno rischiato il licenziamento dipendenti dell’Apulia Supermercati, impiegati nelle Coop di Matera, Bari e Brindisi. Un accordo nazionale nel Ministero del Lavoro ha sventato il pericolo introducendo la CIGS. EBREO A PAG. 10 Ricerca – Il profilo secondo i dati di Yahoo! Europe Titoli e rating c’è da fidarsi delle agenzie? L GIOVANNI FERRI PUNZIANA LACITIGNOLA Pugliesi del web? Più e-mail e chat P e agenzie di rating – settore dominato dalle americane Moody’s, S&P’s e Fitch – sono da sempre croce e delizia dei mercati finanziari. Se da un lato, le agenzie danno una guida agli investitori nella scelta degli investimenti, dall’altro offrono alle imprese uno strumento per raggiungere più facilmente la cerchia degli investitori secondo il loro profilo di rischio. I rating racchiudono una serie di informazioni economico-finanziarie in un semplice indice alfanumerico – da AAA a D (cfr. tabella) – che dà un giudizio complessivo su solidità e solvibilità di chi emette titoli. Se è facile capire la scala dei rating, non altrettanto vale per l’attribuzione del rating, ovvero cosa influenza in effetti la solidità finanziaria di un’impresa ed in che modo. Per non dimenticare il problema più grande: spesso il rating non corrisponde al vero stato di salute dell’emittente. Puntualmente, ad ogni bufera finanziaria le agenzie finiscono sul banco degli imputati. Ma quanta responsabilità hanno effettivamente? Uno dei punti chiave è che alcuni emittenti possono avere una forza contrattuale tale da forzare l’emissione di un determinato rating (inflazionato) piuttosto che di un altro. È evidente che in vari casi le agenzie hanno avuto responsabilità nei crack finanziari. Spesso nonostante le avvisaglie problematiche hanno abbassato il rating troppo tardi. Un noto esempio è quello di Enron; già da maggio circolavano chiari segnali negativi sull’impresa, ma le agenzie abbassarono il rating solo a dicembre, quattro giorni prima del fallimento di Enron. Un altro esempio a noi più vicino è Parmalat. La società fino al momento del default ( dicembre ) aveva un rating (investment grade) BBB- di indubbio rispetto, per poi crollare nel giro di ore a un rating CC. Ma è stata la percezione del loro coinvolgimento nel piazzare su scala globale i c.d. “titoli tossici” legati ai mutui subprime che ha riportato le agenzie di rating nell’occhio del ciclone, con la recente crisi culminata con il fallimento di Lehman Brothers a settembre . Tradizionalmente le agenzie si sono sottratte a ogni responsabilità facendosi scudo della libertà di espressione sancita dal primo emendamento della Costituzione USA. Ma è evidente che vi è un limite a questo loro status di irresponsabilità. Uno degli strali più recenti contro le agenzie è partito proprio da Bari, ove, assistiti dall’Avv. Antonio Pinto, quaranta risparmiatori hanno avviato la prima causa collettiva contro S&P’s, chie- meridionali? Sono più pessimisti sul futuro del Paese. Il dato emerge in modo inequivocabile dal Rapporto Italia di Eurispes. E non mancano altri elementi sul divario tra Nord e Sud: dalla criminalità agli sprechi dell’acqua alle ripetute interruzioni di energia elettrica. utilizzo delle competenze locali, la creazione di reti d’imprese basate su legami di fiducia e sviluppo di attività d’innovazione e formazione sempre di più in collegamento con il mondo universitario e della ricerca sono le indicazioni emerse dal convegno “Stampa a chilometri zero. Impresa ed università per lo sviluppo del territorio, il riciclo e il risparmio energetico” promosso da Confindustria Bari e Bat, in collaborazione con Assografici, Università di Bari e Comieco. SEGUE A PAG. 25 BARLETTA A PAG. 11 DE SANTIS A PAG. 12 DI PIERRO ALLE PAGG. 16 E 17 Il grande evento per i giovani La nuova agricoltura Bollenti spiriti? Basilicata Brillanti spiriti! alla carica Foto Today I dati – Rapporto Italia Confindustria Il Sud prenda atto “I er imprese e PA, Internet è uno strumento indispensabile di relazione. Una ricerca di Yahoo! svela gli strumenti più utilizzati sul Web. Il sociologo Vitandrea Marzano sottolinea lo scarso sfruttamento della Rete nel Sud. DAPONTE ALLE PAGG. 14 E 15 Foto Aaron Kohr_fotolia S embra sia davvero un momento di svolta per l’agricoltura e l’agroalimentare di Basilicata. E se i suoi prodotti (fagioli, aglianico, canestrato, mela alta) non sono mai stati in discussione non si può dire altrettanto della capacità di fare sistema lungo la filiera e di guardare alle attività di marketing e di distribuzione con maggiori competenze. Ma c’è qualcosa di nuovo nell’aria e non ci riferiamo solo all’assegnazione della Docg per l’Aglianico e dell’Igp per il Canestrato. Si respira aria di cambiamento così come è emerso a Metaponto dove si sono gettate le basi del “manifesto di programmazione”. Un momento delicato in cui gli operatori devono comprendere che la crescita deve essere complessiva. LAGUARDIA E SERVIZI ALLE PAGG. 2, 3, 4 E 5 Sempre più offerta anche col Distretto Sud pessimista Bari all’avanguardia verso il futuro nell’industria grafica I L’ l Sud aiuta il Sud”, dice il titolo del convegno che la Confindustria ha organizzato a Bari (nel teatro Petruzzelli) per il febbraio nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della fondazione. E il sottotitolo incalza: “Un nuovo giorno per il Mezzogiorno”. L’impianto comunicativo è suggestivo e, allo stesso tempo, carico di retorica. Quella retorica di cui il Sud è campione e che spesso distrae e distoglie dai pesi che zavorrano la crescita di questa nostra parte del Paese. Conforta l’abstract dell’ultima di copertina in cui si fa cenno all’inefficienza della pubblica amministrazione, alle condizioni di legalità e sicurezza, alla fragilità della struttura produttiva, al ritorno del fenomeno migratorio con indici che sembravano impensabili. Significativo anche un passaggio su buona amministrazione “ordinaria” e valorizzazione delle risorse. In parole più comprensibili: onestà, competenza, meritocrazia, formazione vera. La prevista partecipazione di tanti nomi di primissimo piano sta creando un’aspettativa non secondaria. La nostra terra da mesi è al centro dell’attenzione mediatica per lo più con argomenti poco nobili, ma di feroce morbosità. Auguriamoci che almeno questa sia l’occasione per un’analisi per prendere atto del ritardo in cui viviamo immersi come siamo in una spirale informativa che produce visibilità deleteria, brucia risorse e schiaccia quelle risorse che cercano sbocco altrove. Ed auguriamoci che sia anche l’occasione per dare notizia dei dati, dei problemi e delle possibili soluzioni, piuttosto che delle dichiarazioni dei soliti politici che sfileranno in d.c. nome del Sud. 2 13-19 febbraio 2010 PrimoPiano Il Rapporto – Modernizzazione e diversificazione per competere L’agricoltura lucana ora accetta la sfida Foto Alessandro melazzini_flickr Ricerca, innovazione, sicurezza alimentare: non si conquista il mercato se non si supera la concorrenza in termini di qualità U ndici anni dopo l’ultima conferenza regionale sull’agricoltura, anni dopo il primo incontro istituzionale, la Basilicata torna a guardare al settore trainante dell’economia, alla luce del crollo dei colossi industriali e degli effetti provocati dall’onda d’urto della crisi economica scoppiata nel . L’Europa e il mondo chiedono un nuovo volto, ma soprattutto nuovi strumenti da adottare in un contesto in continua evoluzione. Il “manifesto di programmazione”, come è stato definito dall’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, diventa dunque occasione di programmazione e predisposizione di azioni da cui ripartire con un concreto sguardo al futuro. La sfida passa attraverso una nuova visione e concezione di qualità, ricerca, innovazioni tecniche e tecnologiche delle filiere ma anche dell’associazionismo dei produttori, più volte richiamato ma mai concretamente attuato. Aspetti che garantirebbero così una maggiore sicurezza alimentare per i consumatori. Lo sguardo a gradi non può ignorare gli stimoli che giungono da altri Paesi e nei confronti dei quali è necessario mettere in atto azioni di aggiornamento e condivisione. A partire dai temi legati allo sviluppo della green economy fino alle agroenergie e alla forestazione, il cammino che la Basilicata si appresta a compiere diventerà vero e proprio passaggio storico dall’impresa Le azioni – Le opportunità per mila imprese Metapontino e Vulture Trasformazione prodotti agriturismo e ambiente P ur tra mille difficoltà ed elementi di moderato ottimismo, non si può negare che l’agricoltura in Basilicata non rappresenti un settore fondamentale. Lo confermano i dati presentati da Unioncamere contenuti nel Rapporto sull’agricoltura lucana. Scrive infatti Franco Bitetti, coordinatore scientifico del centro Studi che nel la branca costituita da agricoltura,, silvicoltura e pesca in Basilicata ha registrato valori pari al , % di contributo sull’occupazione complessiva, con la media nazionale del , %. In particolare si parla di , milioni di euro, vale a dire il , % del Pil regionale. Pur in un contesto di tale significato, però, la Basilicata riesce con difficoltà a far pesare questi risultati anche a causa della difficoltà di mettere in atto opportunità come quelle offerte dalla diversificazione delle attività produttive o il ricorso al cosiddetto settore secondario (agriturismo, manutenzione ambientale, trasformazione dei prodotti) al quale si sono avvicinate pochissime aziende agricole Eppure con oltre mila imprese attive la Basilicata riunisce il % della base imprenditoriale, un dato che non si può trascurare ma sul quale è necessario intervenire in tempo utile, per evitare di lasciar cadere nel nulla l’impegno profuso finora dagli imprenditori del settore. Non si può, inoltre trascu- FRANCO BITETTI rare il fatto che, come precisa ancora Unioncamere Tra le altre caratteristiche strutturali dell’occupazione agricola in Basilicata, si segnalano rispetto al quadro nazionale: un più elevato tasso di femminilizzazione, una più accentuata stagionalizzazione del lavoro, una più ampia diffusione dell’occupazione a tempo pieno da ricondurre probabilmente al minor radicamento nella regione del part time farming e, infine, un più baso profilo qualitativo della domanda di lavoro, relativamente sia alle professioni che ai titoli di studio ricercati dalle imprese. La mappa tracciata indica molto chiaramente l’andamento relativamente più favorevole di questo settore rispetto, ad esempio, all’economia lucana che tra il e il che ha segnato un modestissimo , % in più per ogni anno, agricola intesa nel senso tradizionale alla concezione industriale, ma non per questo impersonale, di un settore dal quale dipendono in modo sempre più profondo le sorti dell’economia regionale. La scelta di presentare il Rapporto a Metaponto nell’area di ricerca dell’Azienda Speciale di Pantanello, ha spiegato l’assessore Viti, è legata al fatto che questa area territoriale è considerata “Forte, ad altamente rappresentativa della nostra agricoltura e, al contempo, proprio per questo, area che più è sottoposta alle dinamiche di destabilizzazione che l’economia competitiva e globalizzata ci chiama a sostenere”. a.c. contro il + , % del sessennio . “L’attuale congiuntura – si legge ancora nella relazione sul sistema agroalimentare nell’economia lucana – ha rimarcato ulteriormente la natura anticiclica dell’agricoltura e del settore agroalimentare nel complesso che riscuote – oggi – maggiore attenzione rispetto al recente passato, proprio in virtù della sua capacità di reggere l’impatto della recessione”. In una visione di prospettiva si ipotizza però il ruolo di protagonista per questo comparto per il quale la riduzione delle filiere e il contenimento dei costi finali può rappresentare il valore aggiunto necessario a catturare i bilanci delle famiglie lucane. “È assai probabile – prosegue Unioncamere – che in una situazione di forte indebolimento dei consumi compresivi, aumentino le pressioni sull’intero comparto agroalimentare da parte del sistema distributivo, che cercherà sempre di più di scaricare sui settori “a monte” le politiche di contenimento dei prezzi praticate per stimolare le vendite”. Un processo che, però, dovrà tenere conto di un aspetto fondamentale: la difficoltà di guardare ad un ricambio generazionale: la presenza della componente giovanile (fino ai anni), infatti si è dimezzata. Un freno allo sguardo in avanti che, invece, diventa necessario a questo punto. a.c. Segnali positivi ma la svolta è nei “Distretti” Molte produzioni lucane frutto di materie prime extraregionali S i chiamano Progetti integrati di filiera e rappresentano il vero valore aggiunto per superare le difficoltà del settore agricolo sui quali la Regione intende puntare per indicare il percorso virtuoso sul quale puntare nei prossimi anni. La Basilicata, infatti, come spiega nella sua relazione Carmela De Vivo, dell’Inea (Istituto Nazionale di Economia Agraria) di Basilicata risente di una serie di handicap a cominciare dalla riduzione del numero delle imprese del settore che nel erano . , ovvero in meno rispetto al . Un calo che purtroppo non depone a favore di una realtà in cui le produzioni certificate sono di cui hanno ricevuto il riconoscimento dal in poi (e altre lo attendono). Il Programma di Sviluppo rurale messo a punto dalla Regione ha portato allo scoperto alcuni punti di debolezza tra cui la perdita di potere contrattuale e sbocchi di mercato delle imprese, a rischio di destrutturazione, il rallentamento del ricambio generazionale e il divario fra imprese di produzione primaria e di trasformazione. In questo ultimo caso, infatti, spiega la De Vivo: “Si registra un agroalimentare lucano che cresce in quasi tutti i comparti produttivi (caseifici, salumifici, pastifici artigianali e prodotti da forno, vini e oli di qualità, ecc) che, però, in termini di approvvigionamento della materia prima, è sempre più dipendente dall’offerta extraregionale”. In questo senso assume un particolare ruolo lo sviluppo dei Distretti che attraverso l’unione di soggetti pubblici e privati creano un percorso di crescita e sviluppo finalizzato alla valorizzazione delle produzioni, del patrimonio culturale e naturalistico che caratterizzano i territori. Rientra in questa logica il riconoscimenti dei Distretto agroalimentare di Qualità del Metapontino e del Distretto Agroindustriale del Vulture. a.c. PrimoPiano 13-19 febbraio 2010 3 Foto cagiflickr_flickr Foto Hop-Frog_flickr La strategia – L’assessore Vincenzo Viti : bisogna rompere gli indugi “Pronti già 180 milioni puntiamo sulle filiere” L a rivoluzione copernicana che la Basilicata si appresta ad affrontare si fonda su due elementi fondamentali: il nuovo volto dell’agricoltura e la sfida che la Regione è pronta a vincere. Lo conferma l’assessore regionale all’agricoltura, Vincenzo Viti che, raggiunto a Berlino dove sta promuovendo la Basilicata, illustra il new deal del settore: “È un cambiamento storico, nell’innovazione, nel mondo di concepire la politica agraria che attraverso questo Rapporto, si trasforma in politica economica con uno sguardo al nuovo volto che questo comparto sta assumendo in modo sempre più chiaro”. La Regione, da parte sua, ci crede talmente che investe oltre milioni di euro. “Attraverso i bandi stiamo impegnando un terzo dell’importo previsto, ovvero milioni di euro. Ci apprestiamo ad investire anche sulle agroenergie e per la condizionalità. Stiamo realizzando un’operazione complessiva di grande significato. Il % dei fondi finanziano il bando, per quanto riguarda l’altra metà abbiamo coinvolto l’Abi, offerto opportunità attraverso il fondo di garanzia per accompagnare gli imprenditori con una serie di interventi che favoriscano l’accesso al credito, alle garanzie mobiliari e immobiliari per coinvolgere ulteriormente gli imprenditori nei processi di investimento”. In primo piano, ovviamente, gli strumenti e i meccanismi di sviluppo delle filiere. “Possiamo reggere solo attraverso le filiere. Si tratta di un elemento importante che difende il territorio. Parte dal progetto originario, dal chicco di grano, per giungere alla pasta. La tutela deve essere, in questo senso, complessiva e deve mettere a frutto tutti i punti di costruzione della catena del valore. Né possiamo trascurare il tema delle filiere corte e delle aree protette che ci consentono la realizzazione dei cosiddetti panieri che avranno un valore di mercato di straordinaria importanza”. Il Rapporto sull’agricoltura lucana ha messo in evidenza alcuni punti di debolezza dell’imprenditoria frenata, innanzitutto, dall’interruzione dei processi di ricambio generazionale e da una prudenza negli investimenti che l’ha lasciata spesso alle spalle dei mer- cati maggiori. “Finora è mancato un quadro di riferimento complessivo, un modo di ragionare secondo un principio che vada verso un costrutto. Non si può immaginare di sviluppare l’agricoltura con il modulo dell’assistenza, non si può sempre seguire l’emergenza. È necessario che gli agricoltori conoscano il quadro complessivo delle opportunità e delle garanzie di sostegno. Se questo quadro funziona, l’economia può camminare”. È necessario che le possibilità offerte dall’Europa diventino sostegno ad un territorio che vuole crescere e che sta facendo i conti con una realtà che, negli anni ’ vedeva nel settore industriale come il “motore” della crescita regionale, colpito invece da una prolungata fase recessiva. “L’Unione europea è la fonte dei finanziamenti ma bisogna semplificare le procedure, ci sono troppe norme, se il controllo fosse realizzato con metodi più efficaci, avremo un’agricoltura più trasparente e funzionale”. Per garantire passaggi coordinati e di risultato, la Regione ha nominato un gruppo di studio che, aggiunge Viti: «Ha sviluppato una dettagliata analisi sulle necessità dei vari settori individuando gli strumenti e i settori in cui è necessario intervenire. Dall’Abi al Cnr al Centro studi Unioncamere, all’Inea al Distretto agroalimentare del Megradi tapontino, osserveremo a l’intero settore per trasformarlo positivamente”. Obiettivi da raggiungere che, però, devono fare i conti con un impasse da superare che passa, ad esempio, attraverso l’andamento sfavorevole dei prezzi agricoli che negli ultimi anni sono cresciuti meno dei prezzi dei fattori produttivi, determinando pressioni sui costi. Il processo di invecchiamento delle imprese, infine, ha registrato un’accelerazione che rischia di ridurre notevolmente la spinta innovativa del settore. La presenza della componente giovanile (fino ai anni), infatti, si è più che dimezzata, mentre è aumentata quella più anziana (oltre i anni). Un segnale preoccupante che, però, Viti è convinto di superare: “Bisogna rimboccarsi le maniche”, avverte. a.c. VINCENZO VITI I ritardi – Differenze tra Nord e Sud Più marketing per puntare ai mercati esteri I l divario fra nord e sud segnala differenze accentuate soprattutto sulla bilancia delle esportazioni. Mentre il nord affronta una crisi dagli esiti incerti, il sud affronta difficoltà competitive che influiscono sulla capacità di internazionalizzazione. Il commercio con l’estero registra in Basilicata un flusso nel 2008 pari al 15,9% delle esportazioni e al 28,7% delle importazioni. Rimangono, comunque, una serie di limiti che, secondo l’analisi effettuata da Roberto D’Auria dell’Ismea, richiedono il ricorso ad un sistema integrato di interventi per rendere attrattiva la Basilicata. Fondamentale, in questo senso, risulta il rapporto con le Camere di Commercio e gli uffici regionali per l’internazionalizzazione. Giovanni Quaranta, del Dipartimento Tecnico economico dell’Università di Basilicata individua alcuni strumenti necessari al salto di qualità dell’agricoltura lucana e materana in particolare. La modalità della vendita diretta, ad esempio, indica una diffusione al di sotto del dato nazionale. Sono, infatti, coinvolte meno del 6% delle aziende. Diventa necessario, dunque, promuovere la filiare corta come modalità distributiva per i prodotti di uso quotidiano, valorizzando al tempo stesso il legame con il territorio. Tra gli strumenti da mettere in atto c’è innanzitutto la valorizzazione delle produzioni locali, il marketing del prodotto, l’incentivazione delle misure di sostegno alle fasce deboli con la promozione di sovvenzioni da applicare nei farmer’s market e gli incentivi fiscali o finanziari, alle imprese di ristorazione e catering che utilizzano i prodotti locali. Un circuito virtuoso dal quale non può prescindere l’impegno dei produttori, protagonisti di una svolta del settore che può essere la carta vincente della fase post-crisi economica in cui la Basilicata, grazie al suo territorio e alle produzioni d’eccellenza, è chiamata a svolgere un ruolo fondamentale. a.c. 4 13-19 febbraio 2010 PrimoPiano Il riconoscimento – Prestigiosa assegnazione della Docg Aglianico ammesso nell’Olimpo dei vini A glianico del Vulture, siamo in dirittura d’arrivo. A circa trentacinque anni dal riconoscimento della denominazione di origine controllata, avvenuto nel , l’Aglianico del Vulture, il vino più titolato della Basilicata, potrà fregiarsi anche della Docg, la denominazione di origine controllata garantita, che contraddistingue a livello europeo i vini più prestigiosi. Alla fine del , infatti, la Commissione tecnica del comitato nazionale vini del Ministero delle Politiche agricole, ha approvato la concessione del riconoscimento al glorioso rosso lucano e l’undici febbraio c’è stata la pubblica audizione per la lettura del disciplinare, con la quale la commissione renderà definitivo il parere e il vino del Vulture può fregiarsi sull’etichetta del nuovo titolo. Grande soddisfazione da parte della Regione Basilicata, ed in particolare dell’Assessore all’agricoltura, Vincenzo Viti, che nell’occasione ha dichiarato: “Il riconoscimento per il quale esprimo grande soddisfazione è dovuto oltre che alle indiscutibili caratteristiche dell’Aglianico considerato tra i cento vini migliori del mondo, anche per l’ottimo lavoro istruttorio della pratica svolto dagli Uf- L’iniziativa – Largo all’enoturismo fici del Dipartimento agricoltura e dal Consorzio di Tutela”. Ma cosa significa docg? Norme sicuramente più severe ma garanzie ancora maggiori per il consumatore e la possibilità, per i produttori, di entrare nel mercato dei vini più prestigiosi, spuntando, ovviamente, remunerazioni più alte. La Docg è il gradino più alto nella scala dei riconoscimenti: impone un disciplinare di produzione molto rigido, in cui anche l’imbottigliamento deve avvenire all’interno della zona di produzione. L’etichetta porta un contrassegno statale che, oltre alla garanzia dell’origine e della qualità, presenta la numerazione delle bottiglie. Si tratta di un marchio concesso solo ad alcuni vini Doc di prestigio nazionale e internazionale. In Italia sono attualmente , a cui presto si aggiungerà la prima Docg lucana, che porterà il nome di “Aglianico del Vulture Superiore”. Il giusto riconoscimento per un vino di origine antichissima (secondo le tesi più accreditate il vitigno sarebbe stato importato in Basilicata dagli antichi greci). Il prossimo passo è quello di chiedere il riconoscimento della docg anche per il Terre dell’Alta Val d’Agri e il Matera. GIOVANNA LAGUARDIA Lo studio – Importante indagine Parco Cantine: Storia e ricerca e la Regione? ecco “Basivin” V ini doc più tradizioni della cultura rurale, uguale enoturismo, uguale ancora parco delle cantine. L’idea arriva da Roccanova, patria del Grottino, la più giovane doc della Basilicata, e riprende una iniziativa di alcuni anni fa, quando i sindaci di Roccanova, Rapolla, Barile e Pietragalla, siglarono un “Protocollo d’intesa” per il recupero del ricco patrimonio storico legato alle tradizioni enologiche della regione ed all’istituzione di uno specifico parco in grado di promuovere l’immagine turistica e fare da traino per uno sviluppo più generale di tutto il territorio interessato. Il progetto riguarda, in particolare, le tradizionali grotte scavate nella roccia arenaria e nel tufo dove, in molti paesi della Basilicata a vocazione vitivinicola, ancora oggi, si trasformano le uve e si conserva il vino. A Roccanova, ad esempio, proprio la tradizione di conservare il vino in queste “grotte” ha dato origine alla denominazione “Grottino”. Ma le cantine scavate nella roccia tufacea rappresentano un patrimonio di inestimabile valore storico ed artistico, oltre che sociale ed economico, un po’ in tutta la Basilica del vino, da Nord a Sud, dai paesi del Grottino a quelli dell’Aglianico. Ed è proprio per questo che oggi che le tradizioni popolari hanno conquistato un posto di primo piano tra i fattori che costituiscono l’appeal turistico di un territorio, sta per tagliare il traguardo una interessante iniziativa denominta “parco delle Cantine, che è già approdata alla Regione, è stata vagliata dalla Terza commissione consiliare ed ora attende l’imprimatur del Consiglio Regionale. I comuni interessati, oltre a Roccanova, Barile, Rampolla e Pietragalla, sono Sant’Angelo le Fratte e Tolve. Nella sola Roccanova le caratteristiche grotte sono quasi dislocate lungo la periferia dell’abitato, alcune risalenti addirittura al . Per non parlare di Pietragalla, centro conosciuto per i suoi suggestivi “Palmenti”. E ancora, i “Cellari” di Rapolla e quelli più famosi di Barile divenuti anche set cinematografico a metà degli anni ‘ del “Vangelo secondo Matteo” di Pasolini. g.l. V iticoltura: in Basilicata si guarda al futuro, perseguendo con sempre maggiore convinzione e con sempre maggiori successi la strada della qualità e della certificazione, ma anche al passato. Riscoprire i vitigni autoctoni lucani, verificarne l’autenticità e avviare dei percorsi di recupero e valorizzazione. Questi in sintesi gli obiettivi del progetto di ricerca triennale “Basivin Sud”, che è stato avviato poco più di un anno fa allo scopo di mettere in luce e di valorizzare quelle tradizioni enologiche che sono cadute un po’ nel dimenticatoio e che invece potrebbero ancora ricoprire un ruolo importante nell’economia agricola della regione. “Basivin Sud” è un’indagine condotta dal Cra, il Consiglio per la ricerca in agricoltura, e dall’Alsia, inserita nel progetto nazionale più vasto “Vitivin – Valut”, sul miglioramento qualitativo delle produzioni vitivinicole del Mezzogiorno, progetto avviato dal Ministero delle Politiche Agricole. Durante questo primo anno di attività sono stati osservati i vecchi impianti delle principali aree viticole lucane, alla ricerca di varietà locali di uve. E con l’ausilio delle nuove tecnologie, come l’esame del Dna, è stato verificato che alcune di queste varietà sono dei vitigni autoctoni. Insomma, lucani al cento per cento e non frutto di quegli “esperimenti” che negli scorsi decenni hanno portato, in Basilica come altrove, a sostituire le varietà locali, perfettamente adattate al territorio, con altre maggiormente produttive. “Si tratta di un’operazione scientifica importante – ha commentato Paolo Galante, Commissario straordinario Alsia – che, grazie alla partnership con un ente prestigioso come il Cra, ed alla collaborazione del Comune di Viggiano, consentirà di sviluppare una specifica azione di ricerca a tutto vantaggio della vitivinicoltura regionale, alla quale seguiranno il trasferimento delle conoscenze e la divulgazione dei risultati a tecnici ed operatori agricoli. I risultati di questo lavoro porteranno a nuovi vitigni, da iscrivere nei Registri nazionali e, di conseguenza, a nuove produzioni enologiche da recuperare e valorizzare”. g.l. PrimoPiano 13-19 febbraio 2010 5 Il primato – Entro marzo sarà l’unico formaggio italiano Igp E il “Canestrato” punta all’Europa C Il Canestrato di Val d’Agri L’Aglianico del Vulture anestrato di Moliterno alla conquista del mercato. Il formaggio pecorino tipico della Val d’Agri, già oggetto di Protezione Transitoria Nazionale, aspira a diventre l’unico prodotto caseario italiano ad ottenere l’ambito riconoscimento Europeo di “prodotto Igp”, ovvero ad indicazione geografica protetta. Il riconoscimento dovrebbe arrivare nel prossimo mese di marzo. Nel frattempo, nell’area di produzione (che abbraccia una sessantina di comuni su tutto il territorio regionale), ci si sta attrezzando per sostenere la concorrenza degli altri pecorini e per conquistarsi una fetta sempre più grossa del mercato, anche attraverso i finanziamenti del programma operativo Val d’Agri e del Piano di sviluppo rurale della Regione. Il programma operativo Val d’Agri metterà a disposizione dei produttori del canestraio quasi tre milioni di euro, che saranno spesi soprattutto per la realizzazione di interventi di filiera, per aumentare le produzioni ed essere sempre più competitivi sul mercato. “Il progetto di valorizzazio- Foto Basilicata Travel_flickr Certificazioni Lucania terra di fagioli I I fagioli Sarconi Foto Basilicata Travel_flickr I vigneti del Grottino fagioli di Sarconi non sono più soli. “Bussano” per entrare a far parte del pacchetto dei prodotti agricoli lucani certificati anche il fagiolo di Pignola e quello di Muro Lucano. Grazie al paziente lavoro di ricerca condotto dall’Alsia, l’Agenzia lucana per lo sviluppo in agricoltura, condotto presso l’azienda dimostrativa “Pantano, e che ha coinvolto nove aziende agricole pignolesi e tredici aziende agricole muresi. Lo studio è servito ad identificare le caratteristiche che contraddistinguono ciascuna varietà. Presto, quindi, il fagiolo “rosso scritto di Pignola” e il fagiolo “bianco piccolo di Muro Lucano” potrebbero conoscere nuova diffusione sul territorio dei rispettivi comuni di appartenenza e potrebbero aggiungersi alla lista degli altri prodotti agroalimentari che raccontano la storia della Basilicata dagli scaffali di salumerie e supermercati. g.l. Non ci sono altri prodotti caseari nazionali con l’indicazione geografica protetta. Occasione di valorizzazione anche del Parco della Val d’Agri-lagonegrese ne e promozione del “Canestrato di Moliterno” – fanno sapere dalla Regione – considera, infatti, il miglioramento della performance generale del sistema agro-alimentare dell’area come il tema centrale e la prospettiva finale su cui far convergere le competenze e gli interessi di tutti i soggetti rilevanti del territorio. Analizzando le dinamiche di settore e tenendo conto di quanto si sta prospettando nell’ambito della crisi di settore del mercato nazionale, appare opportuno dover intervenire coinvolgendo gli imprenditori della produzione, della trasformazione e della commercializzazione anche mediante il concretizzarsi di piattaforme commerciali comuni e processi produttivi innovativi. In questo senso il progetto intende rappresentare un’occasione di forte complementarietà ai progetti di filiera agroalimentare e alle strategie messe in campo con il Piano di Sviluppo Rurale della Regione Basilicata”. In particolare le operazioni previste nel progetto del programma operativo Val d’Agri sono: Recupero e adeguamento Fondaci Stagionatura – Struttura logistica consortile Piattaforma commerciale (eu- ro . , ); Infrastrutturazione rurale (euro milioni); Assistenza Tecnica per attuazione misure, animazione e marketing territoriale (euro . , ), per un totale di milioni e mila euro. La giunta Regionale di Basilicata, inoltre, ha emanato il dicembre scorso i bandi relativi a sei filiere agroalimentari Regionali e dodici territoriali. Una di queste riguarda, appunto, il formaggio Canestrato di Moliterno. Lo scopo è quello di mettere in rete delle realtà produttive che coinvolgano il mondo della produzione, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti della Regione Basilicata, con la partecipazione degli Enti territoriali, delle Associazioni di Produttori. In questo ambito gli interventi per il Canestrato vengono considerati prioritari, in quanto oltre ad essere vicinissimo alla certificazione Igp, questo formaggio pecorino viene anche prodotto nell’area del Parco Nazionale della Val d’Agri-lagonegrese, il che costituisce un ulteriore appeal per il consumatore. g.l. Consorzio – La frutticoltura ha un fiore all’occhiello Mela Alta Val d’Agri la perla di Basilicata M ele del Trentino “tremate”: è arrivata la mela dell’Alta Val d’Agri. Con la costituzione del consorzio di tutela “Mela Alta Val d’Agri” la frutticoltura della valle del Potentino meglio nota per le estrazioni petrolifre, aspira a conquistare un posto di tutto rilievo sui mercati locali e nazionali. I primi passi sono stati quelli di uniformare gli standard produttivi e di razionalizzazione del processo di produzione. In una parola, incrementare, sotto ogni punto di vista, la qualità della filiera produttiva. Attualmente, secondo i dati diffusi dalla Regione Basilicata, la produzione si attesta intorno ai mila quintali su una superficie di circa Ettari. Le vendite, contenute in termini quantitativi, si attestano sui seguenti mercati: locale ( %), regionale ( %), extra-regionale ( % - Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e Lazio). E adesso, per incrementare ulteriormente questi numeri e rendere la melicoltura una fetta sempre più importante del pil agricolo della zona, è al via un progetto di filiera che sarà finanziato con i fondi del “programma operativo Val d’Agri”, grazie alle royalty del petrolio. Tale progetto prevede investimenti per oltre milioni di euro. In particolare le operazioni da realizzare con il progetto sono le seguenti: Sede Centro logistico consortile e piattaforma commerciale ( milioni di euro); Infrastrutturazione rurale ( mila euro); Assistenza Tecnica per attuazione misure, animazione e marketing territoriale ( mila euro) per un totale di milioni e mila euro. Le mele dell’Alta Val d’agri, comunque, per diventare un comparto produttivo sempre più forte, possono contare anche sulle più moderne tecnologie, che aiuteranno i produttori ad intervenire tempestivamente e miratamente contro i parassiti delle piante, il che consentirà risultati ottimali e prodotti più sani: il servizio di previsione ed avvertimento per la difesa del melo in val d’Agri, recentemente attivato dall’Alsia, l’agenzia lucana per lo sviluppo in agricoltura, avverte gli agricoltori via sms quando si verificano condizioni meteo che mettono a rischio i meleti per la cosiddetta “ticchiolatura”, mettendoli in condizione di effettuare gli interventi con la massima tempestività, prima ancora che si verifichino i sintomi. “La Val d’Agri – ha puntualizzato il Presidente della Giunta Regionale di Basilica, Vito De Filippo – ha forti potenzialità rispetto alla vocazione agricola del territorio, che vanno sostenute e accompagnate affinchè vengano espresse nella loro interezza”. ”Con questa azione – ha concluso – il Programma Operativo Val d’Agri mette a disposizione del territorio risorse aggiuntive e servizi a supporto alle imprese che operano nella logica delle filiere individuate dal Programma di Sviluppo Rurale. g.l. 6 13-19 febbraio 2010 Inchiesta Piano strategico – Alleanza a grande vocazione turistica Mare e Valle d’Itria tutti insieme 8 magnifici Comuni L’ Area vasta Valle d’Itria coinvolge otto Comuni di cui sei in provincia di Bari (Alberobello, Castellana Grotte, Locorotondo, Monopoli, Noci e Putignano), uno in provincia di Brindisi (Cisternino) ed uno in provincia di Taranto (Martina Franca), per una superficie totale di , kmq, una popolazione di circa . abitanti ed una densità superiore sia alla media italiana che a quella regionale ( , ab./kmq contro circa ab./ kmq di media italiana e ab./ kmq di media regionale). Otto Comuni che hanno deciso di aggregarsi perché consapevoli dell’importanza di adottare una strategia condivisa di sviluppo per la crescita di un territorio che la natura e le condizioni storiche hanno reso “unico” (da intendere anche nel senso di “unito”). Un territorio non ancora compromesso da interventi urbanistici e cementificazioni invasive, naturalmente vocato al turismo (anche grazie alle sue eccellenze enogastrono- miche), nel quale si sono affermate eccellenze produttive nei settori della moda (il Distretto produttivo della Filiera Moda Puglia ha sede a Martina Franca e interessa direttamente Alberobello, Castellana Grotte, Locorotondo, Noci e Putignano) e della meccanica unita all’elettronica (Monopoli è uno dei fulcri del Distretto regionale della Meccatronica). Riuniti nel Consiglio di Piano, presieduto dal Comune di Monopoli, gli otto sindaci insieme ai presidenti delle Province di Bari, Brindisi e Taranto hanno dato vita a un percorso di partecipazione e coinvolgimento che ha portato alla redazione del Piano strategico intitolato “La Murgia dei Trulli: dal mare alla Valle d’Itria”. La visione elaborata ha individuato quattro linee di intervento: “Ambiente e territorio” per l’avvio di percorso di valorizzazione ambientale; “Economia” per la promozione di una rinnovata missione economica e turistica; “Infrastrutture” per lo sviluppo di un sistema integra- to di infrastrutture; “Identità dell’Area” per la costruzione di una nuova identità d’area e di una immagine unitaria del territorio. E con esse sette strategie: ambientali, culturali, territoriali, di sviluppo delle risorse umane, di sviluppo dei sistemi locali, per l’innovazione e di cooperazione istituzionale. Il Piano ammonta complessivamente a milioni di euro, di cui finanziati con fondi comunitari e con fondi nazionali, che serviranno per realizzare oltre interventi. Tali interventi sono stati selezioni pensando innanzi tutto alla necessità di costruire un “sistema di regole comuni” per gli otto territori che, sui temi dello sviluppo sostenibile, contribuisca a rafforzare l’unicità dell’Area vasta, fornendo agli abitanti e agli investitori regole certe e sistemi di controllo adeguati. Tra gli obiettivi principali che si metteranno in campo con il Piano: la tutela del capitale paesaggistico, storico, architettonico, culturale e dell’identità locale; la qualificazione dello spazio; la valorizzazione dei nuclei storici degli otto Comuni. Questi ultimi, adeguatamente riqualificati, alimenteranno lo sviluppo di un modello turistico condiviso che li renderà “Agorà autentiche”, centro di un grande villaggio “non inventato”. Un “villaggio diffuso” con vocazione turistica nel quale confluirà anche il rilevantissimo patrimonio edilizio esterno ai centri urbani. Relativamente agli insediamenti produttivi il Piano vuole offrire spazi adeguati, anche per evitare forme di delocalizzazione fuori dall’Area vasta, e un sistema di infrastrutture che parte dalla necessità di rivedere e sviluppare il sistema di viabilità e mobilità tra i territori interessati. Nel rispetto del concetto di “unico”, si punta a definire un sistema strutturato ed organizzato di servizi alla cittadinanza e a programmare azioni che consentano di “trattenere” o “attivare flussi di rientro” della risorsa giovani. SIMONA LOCONSOLE Intervista – A colloquio con il sindaco di Monopoli, Romani A ffermare l’immagine della Valle d’Itria come “unicum”, un territorio unitario dalle forti potenzialità, con una identità ben definita e riconoscibile, nonostante i confini burocratici lo portino a essere diviso in ben tre province. Emilio Romani, sindaco di Monopoli, ente capofila dell’Area vasta della Valle d’Itria, ci parla del Piano strategico “La Murgia dei Trulli: dal mare alla Valle d’Itria”. Sindaco Romani, il vostro è l’unico Piano strategico interprovinciale. È stato difficile mettere insieme non solo otto Comuni ma addirittura tre Province? Direi di no, perché i confini provinciali sono dei confini burocratici in cui le comunità dei Comuni aderenti all’Area vasta non si riconoscono, come hanno già dimostrato in passato cooperando nell’ambito del Patto Territoriale Polis, dei Prusst, Pit (Piani integrati territoriali) e Pis (Piani integrati settoriali). Concertazione, partecipazione, apprendimento collettivo, condivisione. La comunità della Valle d’Itria si è dimostrata pronta a cogliere questi concetti chiave della pianificazione strategica? La costruzione del Piano strategico è stata un’esperienza interessante, in continuità con quelle precedenti relative ad altri programmi finanziati “Un’identità che va oltre ogni confine” con fondi comunitari, in particolare il Pit n. e il Pis n. . La pianificazione partecipata è avvenuta attraverso numerosi tavoli di concertazione economico-sociale distinti per temi, ai quali hanno dato il loro contributo tutti i portatori di interesse dei Comuni dell’Area vasta. Frequenti sono state anche le riunioni del Nucleo dello Sviluppo, composto dai rappresentanti del partenariato economico-sociale a livello provinciale, riconosciuto dal Cnel. Tutti gli incontri sono stati registrati e il relativo resoconto è stato pubblicato sul sito www.pianostrategicovalleditria.it, operativo sin dall’avvio dell’Area vasta e utilizzato anche come mezzo per facilitare la partecipazione. Il riscontro da parte della popolazione, però, si è avuto a livello di associazioni e sindacati. La gente comune, invece, non ha ancora compreso l’importanza della pianificazione di area vasta, poiché non ha ancora visto alcuna opera infrastrutturale realizzata. Ma con i Piani stralcio approvati dalla Regione lo scorso dicembre si avvieranno presto i primi progetti. E sono certo che questo darà fiducia ai cittadini. I Piani stralcio avranno sicuramente una funzione anticiclica in questa difficile fase congiunturale, costituiranno un utile banco di prova delle capacità attuative delle Aree vaste in vista del finanziamento complessivo dei piani strategici. Sono soddisfatto in quanto sono stati approvati tutti i progetti da noi presentati, compresi quelli sollecitati dal partenariato economico-sociale. Il nostro Piano stralcio, che ammonta a circa milioni di euro, avrà un effetto moltiplicatore sull’economia dell’Area. Ad esso sono stati candidati interventi realmente significativi, in quanto attuativi della politica di “unicum” che guida tutto il Piano. Ad es. il Sistema dei Parcheggi, la rete delle piste ciclabili e l’innovazione delle pubbliche amministrazioni anch’essa in una logica di rete. La visione parla di Valle d’Itria come territorio legato tanto alla Murgia quanto al mare, due zone materialmente distanti perché non ben collegate. Come pensate di agire? Dai dati forniti dal Pum (Piano Urbano Mobilità) è emersa la necessità di intervenire in tal senso, in quanto le aree interne hanno bisogno di collegamenti celeri, sicuri ed efficienti con la fascia costiera e viceversa. Per tale motivo sono previsti interventi pari a . . di euro. Il segreto di questa Area vasta è che la sua diversità “dai trulli al mare” sarà il suo punto di forza. Quali sono le priorità di sviluppo indicate dal vostro Piano? Gli interventi relativi alla fruizione degli insediamenti storici cittadini assorbono milioni di euro, quelli relativi al potenziamento dei collegamenti nell’Area vasta milioni, quelli relativi all’attrattività turistica dell’agro milioni. Questi interventi, calamitando circa la metà delle risorse, denotano le priorità di sviluppo. Se, poi, la Regione Puglia sosterrà le Aree vaste con i fondi Fas il territorio della Valle d’Itria potrà consolidare i suoi punti di forza (turismo, cultura, ambiente e comparti produttivi), creando nuove potenzialità di sviluppo ed un sistema caratterizzato dall’alta qualità dell’ambiente e della vita. s.l. EMILIO ROMANI Foto igorlazunna_flickr Locorotondo Inchiesta 13-19 febbraio 2010 7 a puntata – le precedenti puntate sono state pubblicate sui numeri del numero in edicola il , , , gennaio e febbraio. Sul prossimo febbraio la nostra inchiesta si occuperà del piano strategico Metropoli Terra di Bari “Ba ” 8 Comuni coinvolti Alberobello Castellana Grotte Cisternino Locorotondo Martina Franca Monopoli Noci Putignano Best practice – In Brasile Foto buenosairesphotographer.com_flickr Curitiba “vola” con i trasporti MURGIA DEI TRULLI (MONOPOLI) C Foto Vito Manzari_flickr Martina Franca on , milioni di abitanti, situata a chilometri a sud ovest di San Paolo, la città di Curitiba è la capitale dello Stato del Paranà, tra i più floridi e meridionali del Brasile. Nell’immaginario planetario è una delle capitali del buon governo urbano, della partecipazione democratica alle scelte di “sviluppo sostenibile”. Probabilmente l’unica capitale del “Sud del mondo” con queste caratteristiche. Tutto ha inizio nel , con l’elezione a sindaco di Ivo Arsura Pereira, il quale, per affrontare le gravi emergenze sociali che stavano dilaniando la città, decide di affidarsi alla pratica urbanistica e a un modello di gestione urbana completamente nuovo, creando una Società di scopo a capitale misto, URBS, che diventerà elemento chiave dell’intero processo di pianificazione generando l’IPPUC-Istituto per la ricerca e la pianificazione urbana di Curitiba. Un prestigioso atelier pubblico, in cui la pratica della creatività fa quotidianamente i conti con le esigenze di una città in continua trasformazione. L’aspetto più noto della vicenda curitibana è la scelta strategica di dare massima priorità al trasporto pubblico: progettare e costruire un sistema efficiente di trasporto pubblico con una rete di autobus, rinunciando alle attraenti, ma costose, performance delle tecnologie in uso in altre città, quali il Tram e il Metrò. Si trattava di “metronizzare la superficie”, cioè di sviluppare un sistema di autobus che avesse efficienze simili a quelle del Metrò, ma con investimenti per chilometro volte inferiori. Con i vertici della Volvo – che aveva trasferito alcune linee di produzione a Curitiba – vengono studiati mezzi che rispondano alle esigenze imposte dal progetto di trasporto pubblico lungo i cinque Assi Strutturali della città (le cosiddette linee espresse). Contestualmente si progettano le fermate portandone il livello all’altezza del pianale dell’autobus, per velocizzare le operazioni di imbarco e di sbarco. Nelle stesse fermate – dalla caratteristica struttura tubolare – viene prevista una postazione per l’erogazione del biglietto. Si costruiscono terminali di integrazione – vere e proprie piazze – in cui è interdetto l’accesso a veicoli e pedoni ed è consentito circolare solo ai passeggeri che effettuano interscambi tra le linee espresse e il resto della rete. Nasce in questo modo un sistema complesso ma molto efficiente e capillare di autobus con diverse funzioni, diversi colori, differenti capacità di carico. Il “fiore all’occhiello” della flotta è il biarticolato espresso: lungo metri, con una capienza di passeggeri e una frequenza di secondi, che viaggia spedito lungo corsie riservate e protette. Tra le cose più sorprendenti di questo sistema ci sono i costi. Non solo quelli d’investimento, che sono notevolmente ridotti rispetto ad altre tecnologie, ma anche quelli di gestione: l’intero sistema vive senza sussidi e si ripaga grazie alla sola tariffazione. I numeri sono presto detti: milioni di passeggeri trasportati giornalmente, quasi linee, chilometri di corsie riservate, stazioni “tubo”, terminali di integrazione, una flotta di . veicoli che percorrono – nelle ore – quasi mila chilometri. MARCO GUERZONI Foto buenosairesphotographer.com_flickr Foto MarkWSutton_flickr JAME LERNER Creatività – Il sindaco Jame Lerner “Tagliate il budget troverete soluzioni” A ll’interno dell’IPPUC lavorava un giovane ingegnere, Jame Lerner, che legherà indissolubilmente il suo nome a Curitiba, in quanto a partire dal sarà sindaco per tre mandati e governatore dello Stato del Paranà per due mandati. Con lui, e tramite l’IPPUC, inizia la rivoluzione sostenibile di Curitiba, una fase straordinaria di pianificazione urbana, un laboratorio continuo di progettazione e di attuazione delle scelte, capace di dialogare con tutte le categorie sociali, comprese quelle più umili e diseredate. Lerner è stato capace di rendere pedonale la via commerciale principale della città in sole ore per dimostrare agli scettici che senza macchine si vive meglio. Tra le sue parole d’ordine: “La città non è un problema, è una soluzione”; “La creatività nasce quando tagliate uno zero dal vostro budget, se ne tagliate due è ancora meglio”; “Se vogliamo avere un mondo sostenibile dobbiamo educare i bambini”. Su Lerner e il suo lavoro a Curitiba si veda il video al link http://www.ted.com/talks/jais.l. me_lerner_sings_of_the_city.html La vostra nuova ed esclusiva concessionaria di spazi pubblicitari la Gazzetta Tel. 080.5857450 - Fax 080.5857426 - [email protected] 8 13-19 febbraio 2010 Trasporti Aeroporto in crescita – Dopo Palermo, da marzo collegamento con Catania Dalla Puglia alla Sicilia decollando dal “G.Lisa” D all’aeroporto di Foggia si vira dritto sulla Sicilia. Chi vuol andare a Palermo o Catania dalla Puglia adesso deve decollare dal “Gino Lisa”, lo scalo un tempo fantasma ma che ora sta ampiamente riscattandosi da un lungo oblìo. Foggia non è mai stata così vicina all’isola che per tradizione, storia, cultura riscuote sempre molto fascino tra i turisti che si muovono da queste latitudini. Eppure paradossalmente non è per turismo che è nato il collegamento. Diciamo che il “Lisa” è diventato un hub verso gli aeroporti siculi quasi per caso, anche se l’esclusività del collegamento dalla Puglia è andato via via strutturandosi grazie ai dati assolutamente incoraggianti registrati sin dalle prime battute. Diciamo pure che l’idea di fare dello scalo foggiano la base di partenza privilegiata verso l’antica Trinacria è nato quasi per caso, sulla spinta di una scommessa. Quando nell’ottobre sono ripartiti i voli di linea dal capoluogo dauno, in pochi avrebbero scommesso un soldo bucato sul FoggiaPalermo (passato da tre a cinque collegamenti settimanali) sarebbe diventato ben presto il collegamento più gettonato dalla clientela pugliese. Sulla rotta del “Falcone-Borsellino” sono saliti e salgono i passeggeri dall’identikit più vario: turisti, uomini d’affari, imprenditori, studenti, parenti e quant’altro. L’assessore regionale ai Trasporti, Mario Loizzo, ricorda a mo’ di esempio del successo di quest’operazione, il fatto di essersi imbattuto per ben due volte a Foggia in due comitive di cittadini baresi e dell’hinterland che biglietto alla mano si accingevano a salire sul Foggia-Palermo. “Abbiamo portato i baresi a volare a Foggia, un tempo tutto questo sarebbe stato impensabile”, gongola l’assessore. Adesso che sta per partire anche il Foggia-Catania il concetto si rafforza. Sulla scorta dei brillanti risultati del collegamento con Palermo ( % di riempimento medio degli ae- I collegamenti sono oggetto di attenzione anche di molti baresi rei), Aeroporti di Puglia decide di calamitare ancora sul Gino Lisa l’attenzione di un’utenza che grazie al Palermo ha dimostrato di gradire i voli con la Sicilia. Il ragionamento è chiaro: se attrae Palermo, perché non puntare sul Catania? Aeroporti di Puglia vara così l’operazione “Sicilia ” sempre partendo da Foggia e sempre tenendo fede a quella logica imprenditoriale che finalmente comincia a dare i suoi frutti anche in Puglia: creare collegamenti doppione negli altri scali non serve se si vuole promuovere il sistema aeroportuale nel suo complesso. “È in questa logica – dice Domenico Di Paola, amministratore di Aeroporti di Puglia – che abbiamo impostato la nostra visione di sistema: Bari è il nostro scalo internazionale, Brindisi serve un bacino d’utenza che è quello di tutto il Salento, Foggia assolve alla sua funzione di aeroporto di collegamento con le città d’interesse business, culturale e turistico”. Il volo con Catania è dunque un riconoscimento del ruolo fin qui svolto dallo scalo dauno, la legittimazione di un’esperienza premiata dai pugliesi ed a quanti riconoscono nello scalo della Daunia un hub di riferimento anche per quelle aree del Molise e dell’Irpinia oggi servite da un scalo aeroportuale a un’ora di macchina. I risultati di traffico del aprono prospettive di crescita interessanti anche nell’anno in corso che vedrà alla luce tra un mese ( marzo) tre nuovi collegamenti di linea. I mila passeggeri trasportati lo scorso anno sono un risul- tato inatteso e considerato di prospettiva, se teniamo conto che il dato va spalmato su appena tre voli di linea (Milano Malpensa, Palermo e Torino, tutti con un load factor dal al % nel giorno medio) e che l’aereo impiegato ha appena posti. Le aspettative delle amministrazioni locali daune, ma anche quelle di Aeroporti di Puglia, sono adesso quelle di veder crescere questi risultati se si riuscirà a investire su un programma di prospettiva. I tre nuovi voli per Bologna, Trieste e appunto Catania vanno in questa direzione, entrano nel solco della continuità, stimolano la domanda a crescere ad a sviluppare il sistema dei collegamenti aerei come mai prima d’ora. Certo, il grande assente in tutto questo è ancora il turismo. Con una pista corta ( metri) il “Lisa” non può ospitare aerei dai passeggeri in su, quanti ne richiedono i tour operator per confezionare pacchetti volo-soggiorno competitivi e concorrenziali rispetto alle migliaia di altre mete proposte. La Provincia di Foggia ha commissionato uno studio sul ruolo dell’aeroporto dauno in cui si sottolinea proprio l’esigenza di cambiare rotta sul fronte dei trasporti per far rendere al meglio quel tesoretto di Capitanata a cui oggi si attinge nemmeno per il cinquanta per cento delle sue potenzialità. “La Capitanata è il luogo più ricercato dai turisti in Puglia – sottolinea l’assessore al Turismo, Nicola Vascello - il % delle presenze si registra sul Gargano nei mesi estivi. E c’è poi il filone del turismo religioso legato a San Pio tutto ancora da valorizzare. Lo studio che abbiamo commissionato – aggiunge Vascello – dimostra in maniera inequivocabile che se ci fosse un aeroporto in grado di ospitare aerei da oltre cento posti, molti più turisti farebbero tappa in Capitanata e avremmo anche la possibilità di destagionalizzare la vacanza ciò che ora è impossibile fare”. MASSIMO LEVANTACI Alidaunia – Un quindici posti Tremiti e Gargano arriva l’elicottero C ominceranno dai primi di marzo anche i voli del nuovo elicottero da quindici posti della compagnia Alidaunia, che opera dal Gino Lisa. Il collegamento con il nuovo velivolo, un Augusta Westland, consentirà anche di intensificare i voli con le Isole Tremiti e con gli altri centri del Gargano. “Una scommessa nel solco della nostra ultratrentennale esperienza”, l’ha definita il comandante di Alidaunia Roberto Pucillo. L’elicottero è costato , milioni, il % a carico della m.l. Regione l’altro della compagnia. Trasporti 13-19 febbraio 2010 9 Intervista – L’assessore Loizzo parla anche dello sviluppo probabile dello scalo “Una scommessa vinta contro ogni previsione” E ra il primo ottobre e al “Gino Lisa” veniva lanciata quella che probabilmente sarebbe stata l’ultima ciambella di salvataggio. Partivano i voli di linea della compagnia Myair in un clima di diffidenza nemmeno tanto celato. Aeroporti di Puglia, che già aveva autorizzato i voli della compagnia Club Air (da fine aprile ai primi di giugno), aveva se non altro deciso che quell’esperienza – interrotta dal fallimento del vettore – meritava di essere riconsiderata. Mai decisione si è rivelata più azzeccata. Sorride adesso Mario Loizzo, l’assessore regionale ai Trasporti. E non soltanto perché l’intuizione di far ripartire i voli dal “Lisa” si è rivelata vincente. “Ricordo come fosse ieri gli inviti a non farlo, tutti mi sconsigliavano di non dare un’altra chance a Foggia. I voli della Club Air non erano stato poi così entusiasmanti, a giudizio di questi signori era inutile riprovarci”. to elicotteristico. Oggi la compagnia Alidaunia, con il nuovo elicottero (ne riferiamo a parte: ndr) consolida il trasporto con le isole Tremiti e pone le premesse per collegamenti interprovinciali dal Gargano a Foggia o Bari e viceversa. Sogno il giorno in cui un cittadino di Vieste arriva a Foggia in elicottero e prende la coincidenza per l’aereo o per il treno. Un piano al quale stiamo da tempo prestando grande attenzione”. La Regione probabilmente aveva un debito con Foggia. Ma prima d’ora il suo aeroporto, considerato non a torto fantasma, ha avuto l’occasione di misurarsi per davvero sul mercato aereo. “Non potevamo lasciare nulla di intentato, è vero. A Foggia poi c’era una pressione della classe politica che si faceva sentire, noi abbiamo fatto quanto era nelle nostre possibilità avendo bene a mente il senso dell’appalto regionale: far volare sì le compagnie, purché fossero in grado di far salire a bordo passeggeri. Soldi a pioggia non ce ne sarebbero stati per nessuno”. Ora la prossima avventura si chiama Balcani. Il presidente Vendola ritiene che la Puglia possa candidarsi a ospitare la piattaforma verso quello che considera il “nuovo mondo”. “Stiamo lavorando con grande impegno perché questo progetto possa realizzarsi in tempi brevi. Abbiamo già preso contatti con alcune compagnie, il nostro obiettivo è però portare al tavolo Alitalia che ha le potenzialità per affrontare un simile discorso. Parliamo di un traffico molto rilevante, un mercato decisamente inesplorato che può riservare grandi soddisfazioni. I voli partiranno da Foggia perché è questa la base più indicata”. È stata ribaltata probabilmente una filosofia. Ma Foggia, non può nasconderlo, vi ha sorpreso. “Non c’è dubbio che questo scalo abbia sovvertito tutti i pronostici. L’ho detto all’inizio, avevo tutti contro. Siamo andati oltre le più rosee aspettative: ricordo, qualche anno fa, quando il presidente della Provincia mi esortava a istituire un solo collegamento al giorno con Milano ed a mantenerlo per almeno un anno: loro avrebbero fatto di tutto per farlo arrivare a mila passeggeri”. Una cifra che oggi fa sorridere. “I mila passeggeri di oggi sono una soglia di partenza, sono convinto che dopo il primo rodaggio questo aeroporto potrà far segnare numeri ancora più importanti. Innanzitutto da marzo ci sono i nuovi collegamenti con Trieste, Bologna e Catania. E poi bisogna consolidare i risultati ottenuti sui tre voli di linea storici per Milano Malpensa, Torino e Palermo”. Lei crede alla teoria che nel mercato dei trasporti sono le opportunità a creare i passeggeri e non viceversa. “Abbiamo realizzato i presupposti per far crescere ancora l’attività di questo scalo. Ma abbiamo posto le basi anche per incrementare un tipo di trasporto aereo legato all’impiego del traspor- Ha parlato per questo di una piattaforma di atterraggio per gli elicotteri nella stazione ferroviaria di Foggia. “È un’idea suggestiva, ora vediamo come possiamo realizzarla d’intesa con il Comune e soprattutto con Fs propretaria delle aree. Ci sono numerosi fasci di vecchi binari dismessi dietro la stazione, quelle aree possono tornare utile per una serie di avveniristici progetti. Comunque il dialogo è avviato”. Insomma si pongono le condizioni per l’allungamento della pista del Gino Lisa. Lo ritiene un’ipotesi fattibile a breve, medio o lungo termine? “Questo è un argomento che vorrei sfatare perché siamo stati sempre accusati in passato di non voler far crescere adeguatamente la pista del Gino Lisa. Nulla di più falso, naturalmente, bisognava però prima creare le condizioni perché ci fosse un trasporto passeggeri degno di questo nome. Ora le condizioni ci sono, ma faremo un passo alla volta. Per il momento la pista attuale può permettere l’impiego di aerei a pieno carico fino a posti, quali sono gli aerei che decolleranno per i Balcani. Ma abbiamo già messo in preventivo l’allungamento della pista, i soldi del resto già ci sono”. Allungamento o rifacimento, non è proprio la stessa cosa. “So che qualche giorno fa è stato fatto un sopralluogo dall’ingegner Di Paola sulla pista del Gino Lisa insieme al sindaco Mongelli. Ci sarebbero le condizioni per allungare l’attuale tracciato di metri, anche se vi sono da rimuovere alcuni ostacoli. Noi non escludiamo alcuna ipotesi”. m.l. L’annuncio – L’assessore Loizzo Nuova pista? Sì ai fondi Fas L a nuova pista dell’aeroporto Gino Lisa avrà i finanziamenti richiesti: circa milioni di euro. La somma è custodita nei fondi Fas regionali che il comitato interministeriale per la programmazione economica non ha ancora accreditato al governo regionale. La nuova pista di metri sorgerà in posizione ortogonale a quella attuale. Sull’avvio dei lavori non c’è l’ombra però di alcuna previsione, dal momento che Aeroporti di Puglia m.l. deve commissionare il progetto. Il progetto – Il sogno di Vendola Foggia-Balcani l’idea possibile I l Gino Lisa potrebbe diventare anche l’hub dalla Puglia per i voli nei Balcani. L’auspicio del presidente Nichi Vendola potrebbe manifestarsi subito dopo le elezioni regionali con l’attivazione di due voli settimanali da Foggia per Skopje e Zagabria. Ma l’intenzione di Aeroporti di Puglia appare subordinata alla nascita di una nuova forma di collaborazione con Alitalia alla quale verrebbe proposta l’offerta di gestire i due (o più) collem.l. gamenti con i paesi balcanici. I biglietti – Acquistabili sul sito Collegamenti così le tariffe I nuovi voli dal Gino Lisa sono operati dalla giovane compagnia romana Skybridge. Questi i prezzi praticati: Foggia-Bologna ( , euro voli martedì, mercoledì e giovedì), Foggia-Catania ( , voli lunedì, martedì e venerdì), Foggia-Trieste ( , voli martedì, mercoledì e venerdì). I prezzi sono da intendersi per tratta, tasse aeroportuali escluse. Inoltre per celebrare il potenziamento dell’attività in Puglia, Skybridge propone una tariffa promo di lancio a , euro (tasse incluse) andata/ritorno sulla linea Foggia-Roma. m.l. Informazioni sul sito www.skybridgeairops.com. 10 13-19 febbraio 2010 Attualità Foto JaulaDeArdilla_flickr Negoziato – Interessati in Finito l’incubo dei dipendenti T Il punto – Flora Carlini (CGIL) spiega i nodi dell’accordo Ex lavoratori Carrefour c’è l’intesa con la Coop L a firma dell’accordo per la CIGS dei dipendenti Apulia Supermercati S.r.l. è arrivata in tarda serata, dopo una lunga giornata di trattative svolte al tavolo ministeriale fra i rappresentanti dell’azienda Apulia Supermercati Srl del Gruppo Coop Estense, e le parti sociali, alla presenza dei funzionari del Ministero del Lavoro. La Gazzetta dell’Economia ha intervistato Flora Carlini, dirigente nazionale della FILCAMS CGIL, che ha presenziato alla trattativa. dere ad un progetto di espansione della Coop Estense, ovvero si intendeva implementare punti vendita nuovi con assunzioni. Apulia, in realtà, era nata per gestire questa particolare catena di punti vendita, denominata low cost, per supermercati più piccoli e snelli. Ma dal punto di vista delle condizioni contrattuali, i dipendenti della Apulia hanno il contratto nazionale e integrativo riconosciuto a tutta la Coop Estense. Un lungo lavoro di accordo, che ha portato ad un accordo importante, siete soddisfatti dei risultati ottenuti? Abbiamo raggiunto un accordo unitario a livello nazionale, importante perché salvaguarda l’occupazione in tre punti vendita, che hanno anche rischiato la chiusura. Ci sono però delle variazioni rispetto alla loro condizione precedente, quali sono? I lavoratori dovranno in effetti affrontare un adattamento sull’orario, cioè passare dal full al part time. Per rendere il passaggio sostenibile si utilizza la cassa integrazione. Vede, il delta fra le e le ore è integrato dalla cassa integrazione. Poi, dopo i due anni, ci saranno altre ore all’anno di integrazione, consentendo ai lavoratori di operare per oltre le settimanali, superando di fatto la media dei part time dei negozi coop estense. Quali sono, in sintesi, i punti focali di questo accordo? L’intervento di cassa integrazione è finalizzato ad esuberi zero, dura due anni, e non è applicata a zero ore ma a orario ridotto, per raggiungere l’obiettivo di mantenere tutto l’organico. Dal punto di vista meramente economico, i lavoratori passano dal contratto nazionale del commercio a quello Coop, più vantaggioso, a cui viene anche applicato l’accordo del contratto integrativo Coop Estense. I lavoratori sono però dipendenti di Apulia Supermercati Srl, non di Coop Estense, questo che significa in termini pratici? Assolutamente nulla. La società Apulia fu costituita qualche anno fa, per rispon- S C’è poi un problema legato ai livelli di inquadramento, come lo si è risolto? L’organizzazione dei “low cost” è più semplice, che prevede più quarti che terzi livelli, mentre nella condizione attuale è vero il contrario. L’accordo risolve questa questione lasciano invariati i livelli attuali per due anni. Poi, dopo la cassa integrazione, i lavoratori potranno cambiare il loro inquadramento, se lo vorranno. Quindi, volendo sintetizzare, ai lavoratori andranno da subito i benefici del contratto coop, e contratto integrativo coop estense, per due anni manterranno le condizioni Carrefour, poi ci sarà il reintegro diluito nel tempo. L’Azienda ha però posto delle condizioni, sono state rispettate? Certo, qualche ostacolo l’azienda l’ha posto, forse non avrebbe voluto nell’accordo una frase così secca, come “obiettivo per azzerare gli esuberi, sia subito che alla fine della cassa integrazione”. Ma il vero problema era l’eventuale inserimento di altri lavoratori. Mentre ci sono lavoratori in cassa integrazione, l’azienda non può assumere per sostituire quelli che sono fuori, abbiamo regolamentato tutta questa materia. Riduzione delle ore lavorate ma anche formazione, questa la formula vincente per il rilancio? L’azienda farà la formazione, per utilizzare i lavoratori Carrefour in funzioni di capisquadra, e si utilizzeranno anche per quei posti di lavoro che si possono aprire, per esempio i lavoratori di Bari, che è il punto dove ci sono delle eccedenze vere, ( lavoratori su un fabbisogno di , ndr) si cercherà di ricollocarli nei punti vendita vicini, magari nella stessa regione. L’Accordo unitario nazionale come sarà presentato a livello locale? L’accordo unitario è stato importante, e siamo stati supportati dai delegati locali, in questi giorni si sta discutendo anche localmente dell’accordo, che è già stato accettato con entusiasmo a Matera e presto sarà presentato anche a Brindisi e Bari. MARIAPIA EBREO Le “ragioni” dello scontro Azienda – Il modello gestionale Una vertenza molto difficile Nei “lower cost” abbattere i costi i tratta degli ipermercati con vendite al di sotto dei milioni di euro all’anno. Ed in questa categoria rientrano, su scala nazionale, sei ipermercati facenti capo alla CoopEstense, compresi Matera, Brindisi e Bari. Questo “modello di gestione lower cost” è stato concepito dalla capo gruppo per avere un conto economico equilibrato in punti vendita a basso fatturato. Che di conseguenza dovranno puntare anche ad una riduzione dei costi. Il contenimento delle voci di costo si ottiene “mediante un complesso di scelte organizzative e commerciali”, dicono dalla Coop Estense. In pratica, forte prevalenza del contratto part time, ridotto numero di capi e figure intermedie, con un organico costituito da: un direttore, quattro capi reparto, sei capi squadra, cinque ordinatori e tre farmacisti, oltre agli addetti alle vendite, tutti con contratto non superiore alle ore annue. A tutti viene garantito il “contratto di lavoro stabile”, dicitura che comprende sia i contratti a tempo indeterminato, m.e. che gli apprendistati, che i contratti di inserimento. F inisce il lungo calvario dei lavoratori ex Carrefour di Puglia e Basilicata, iniziato nel luglio , Apulia Supermercati S.r.l. informò le OOSS nazionali della volontà di acquisire la rete degli ipermercati Carrefour presenti nelle due regioni. Acclusa alla proposta di acquisizione, era già pronta la lista delle “difficoltà e dei rischi” connessi a questa operazione, dovuti, secondo Apulia, allo stato di crisi in cui verteva la rete Carrefour in tutto il sud Italia. Apulia propose anche un piano per il rilancio, puntando ad una profonda riorganizzazione dei punti vendita, che portò le OOSS nazionali e territoriali alla sottoscrizione di un accordo quadro. La fase sindacale, però, protratta fino al novembre , non ha consentito di raggiungere le intese previste. Apulia aveva infatti dichiarato un esubero per unità sui tre punti vendita. Il passo successivo è stato quello di presentare istanza d’incontro presso il Ministero del Lavoro, a cui sono seguiti una serie di incontri conclusisi con la firma dell’accordo ai m.e. primi di febbraio , che non lascia nessuno a casa. utte le strade portano a Roma. E quando si tratta di controversie sindacali, la Capitale diventa la tappa obbligata per cercare una soluzione. L’hanno trovata gli ex dipendenti Carrefour, alla Direzione generale della tutela delle condizioni di lavoro, dove è stato sottoscritto un accordo fra le parti sociali e l’azienda “Apulia Supermercati S.r.l.”, società del gruppo CoopEstense, che ha a suo tempo assunto gli ex dipendenti Carrefour, quando il gruppo francese ha ceduto alla Coop i tre ipermercati di Bari e Brindisi in Puglia e Matera in Basilicata. Il rischio licenziamento per unità in esubero sarebbe ricaduto sui tre punti vendita, secondo quanto stabilito dal programma di rilancio presentato da Apulia Supermercati nella seconda metà del . Una forte situazione di disagio, quella denunciata dalla società al momento dell’acquisizione dei tre punti vendita ex Carrefour, dovuta soprattutto ai ridotti volumi delle vendite e la concentrazione delle stesse in particolari momenti della settimana e dell’anno. Mentre i dipendenti cominciavano a temere per il loro futuro, e la crisi era allora alle porte, l’azienda riteneva si dovesse “correre ai ripari”. Ed una azienda di solito lo fa studiando un appropriato piano industriale di rilancio, che nel caso dei tre punti vendita ex Carrefour aveva due obiettivi principali: portare l’incidenza del costo del lavoro al % sulle vendite, quindi di fatto decurtando di punti percentuali il dato ereditato dalla precedente gestione. Contestualmente bisognava portare le vendite a livelli superiori rispetto a quelli dell’esercizio , ultimo anno ad intera gestione Carrefour. Sulla base dei dati forniti dall’azienda, l’ipermercato più produttivo fra i tre, quello di Matera, ha registrato un fatturato di milioni di euro nel . L’obiettivo di vendita per il è di milioni di euro, ovvero un incremento stimato di cinque milioni in due anni. Una sorta di “breack event” può essere rappresentato dall’obiettivo , di milioni di euro. Per quanto queste cifre possano sembrare importanti, soprattutto in periodo di crisi, nel contesto della Grande Distribuzione si tratta comunque di somme non elevate, tant’è che i tre vengono classificati fra gli ipermercati a gestione “lower cost”. Molto più impegnativi sono gli obiettivi che la casa madre pone agli ipermercati di Brindisi, che dovrà passare dai milioni di euro del all’intermedio obiettivo di milioni di euro, per raggiungere il target dei milioni nel . Bari parte da una situazione meno compromessa rispetto a Brindisi, attestando a milioni di euro il fatturato , con l’obiettivo di milioni per il e per il . Il vero problema di Bari, dicono le fonti sindacali, sono però gli esuberi, ovvero più di cinquanta unità in eccesso rispetto alle necessità di gestione del punto vendita. L’Apulia Supermercati ha presentato inoltre un piano di investimenti che va ad aggiungersi agli otto milioni gia investiti per l’apertura ed il lancio dei tre punti vendita. Atri otto milioni e seicento mila euro saranno impiegati, nel biennio / . Per l’acquisto di macchine, impianti ed attrezzature, sono stati stanziati circa tre milioni, marketing e pubblicità si aggiudicano altri tre milioni, mentre l’informatizzazione, la rete commerciale e distribuzione, la formazione e riqualificazione avranno un investimento pro capite di circa mezzo milione di euro. Fanalino di coda la Ricerca e Sviluppo, con soli mila euro per il biennio indicato, probabilmente ad indicare la scarsa necessità di investire in un settore che non trova una adeguata domanda nel contesto in cui agisce. Il dato interessante è quello della formazione, a cui sono destinati precisamente cinquecentoquarantaseimila euro, che è uno dei punti su cui sia l’azienda che i sindacati hanno puntato l’attenzione. Si parte dalla formazione in aula sui temi della conoscenza Coop, delle politiche aziendali, fino al distacco dei lavoratori presso le strutture di Coop Estense, per consentire loro di apprendere, con l’esperienza diretta, quelle procedure operative, tecniche di vendita, organizzazione dei reparti, e soprattutto lo stile di relazione con il consumatore. A questa fase si alternerà, sempre nel corso di due anni, anche un distacco di gruppi di lavoratori esperti del gruppo Coop Estense che opereranno direttamente nei tre ipermercati lucano e pugliesi. Si punta, in questo modo, a trasferire rapidamente il know how Coop, e consolidarlo in tempi stretti. L’azienda però aveva avanzato anche la richiesta di poter assumere nuovi addetti nel corso dei due anni di cassa integrazione. Una istanza non ben accolta dai rappresentanti dei lavoratori, che hanno chiesto ed ottenuto che le assunzioni a tempo indeterminato, fossero limitate alla compresenza di personale addetto alle stesse mansioni, ovvero laddove non fosse possibile far fronte con il personale già in organico e oggetto di CGIS. In ultimo l’accordo prevede anche una forma di “gestione non traumatica degli esuberi” come si legge nello stesso, con un incentivo all’esodo che sarà di . € lordi per i quarto livello full time. È l’azienda stessa, poi, che si impegna ad anticipare la cassa integrazione per i dipendenti. Sembrerebbe che tutto si sia risolto per il meglio, anche se pare che l’accordo sia stato sottoscritto in tarda serata, intorno alle , perché la discussione sui punti caldi ha visto un acceso confronto delle parti, che ora si dicono soddisfatte dei risultati che ciascuno ha portato a casa. L’azienda ha investito quanto aveva preventivato di fare, i lavoratori hanno guadagnato delle certezze in più rispetto al loro futuro a lungo termine, che sarà “low cost”, è vero, ma com.e. munque con il posto di lavoro garantito. Attualità Eurispes – Il Rapporto Italia 13-19 febbraio 2010 11 rivela i diversi approcci verso il futuro del Paese Nell’Italia del Sud troppo pessimisti Uno dei dati di maggior rilievo è quello del “disagio abitativo” a causa dell’incremento dei prezzi di vendita e dei canoni di alloggio. E il mercato dei mutui ha subito un brusco rallentamento La casa, grande preoccupazione al Sud Foto pynomoscato_flickr Federalismo Scommessa rischiosa Grande fardello è la criminalità L a legge delega che nel ha istituito il federalismo fiscale è “una scommessa sul futuro, ma ad alto rischio”. Questa è la conclusione del Rapporto Italia su una delle riforme più controverse dell’ultimo decennio. Una riforma che, impostata nel con l’approvazione delle nuove norme costituzionali, entrerà a regime solo nel .E le cui ricadute sull’assetto finanziario degli enti locali meridionali e, conseguentemente, sul tessuto economico del territorio sono tutte da verificare. Premesso che la legge delega costituisce un “significativo tentativo” di restituire al governo e al parlamento la funzione di attuare la riforma costituzionale e che comunque bisognerà attendere i decreti legislativi per esprimere un giudizio compiuto, Eurispes si interroga sulla “capacità di tenuta” del nuovo sistema. Chiedendosi se, a riforma completata, avremo minori sprechi o maggiori spese, più responsabilità degli amministratori locali o più centri di potere, semplificazioni o complicazioni del sistema tributario. E, quanto al riequilibrio fra le due grandi aree del Paese, il Rapporto avanza il timore che la riforma possa alla fine mostrare “il volto di un federalismo ferocemente competitivo”. Che, si può aggiungere, sarebbe devastante per il Sud. Il timore di Eurispes nasce da tre “sospetti”: che il livello delle prestazioni sociali essenziali possa essere “compresso a livelli minimi”, che le possibili politiche fiscali di vantaggio (fino a ieri non ammesse dall’UE) siano estese oltre che al Sud a tutte le aree “sottoutilizzate” del Paese, che le Regioni possano essere autorizzate ad attuare “ampie manovre” su aliquote fiscali, esenzioni e deduzioni. o.b. I dati – Un triste primato N V Energia: più interruzioni al Sud ista dal Sud, a un anno o poco più dalla sua esplosione, la recessione mondiale non è poi così diversa da come appare a chi la osserva dal Centro o dal Nord dell’Italia. In qualunque regione risiedano, suddivisi in quote abbastanza simili fra le une e le altre, i nostri connazionali infatti considerano “lievemente” o “nettamente” peggiorata la situazione economica del Paese negli ultimi dodici mesi. Questa è una delle più stimolanti conclusioni alle quali è pervenuto un sondaggio condotto da Eurispes e pubblicato nel suo recentissimo Rapporto Italia . Un documento che, senza respingere l’immagine e la realtà di un Paese economicamente e socialmente diviso in due da un fossato tuttora inaccettabilmente ampio, registra percezioni, convinzioni, aspettative e comportamenti degli italiani. Che, in relazione a un amplissimo ventaglio di temi, non si dividono necessariamente e sempre in meridionali da una parte e centrosettentrionali dall’altra. Ma si mostrano anche in differenti sfaccettature abbastanza articolate e, se si vuole, non sempre tradizionali. Il Rapporto, nelle sue oltre mille pagine, esamina a gradi questa realtà composita attraverso analisi e sondaggi. Ai quali in questa sede si fa riferimento secondo un’ottica che, com’è tradizione di questo giornale, mette a fuoco le questioni riguardanti il Mezzogiorno. Prendiamo allora il giudizio sulla situazione economica italiana nell’ultimo anno, quale risulta dal sondaggio condotto da Eurispes su un campione di oltre mille intervistati. Apprendiamo così che la quota di coloro i quali considerano peggiorato il quadro economico è più elevata fra gli italiani del Nord-Est e del Centro; ma meno fra gli abitanti del Nord-Ovest e del Mezzogiorno. E registriamo che la percentuale complessiva nazionale di coloro che “vedono nero” è cresciuta negli ultimi anni. Quando poi si passa alla domanda sulla situazione economica personale dell’intervistato, si osserva che le risposte ripropongono quasi per intero la tradizionale dicotomia. Con un Nord dove le risposte di segno negativo vanno dal % (Nord-Ovest) al % (Nord-Est), un Mezzogiorno attestato fra il % (regioni continentali) e il % (isole), e un Centro anch’esso a quota %. Riguardo poi alla domanda relativa all’aumento dei prezzi nel , le risposte registrano una generalizzata preponderanza per il “sì”, con quote superiori al % in tutte le circoscrizioni territoriali. Mentre anche a proposito delle spese ridotte per far fronte alla crisi emergono le prevedibili differenze derivanti dall’entità del reddito disponibile; con un Mezzogiorno dove più alti che nel resto d’Italia risultano essere stati i tagli ai pasti al ristorante o in pizzeria, alle vacanze e ai viaggi, e persino all’acquisto di prodotti alimentari. ella graduatoria stilata dall’Eurispes per misurare il livello di penetrazione mafiosa nelle province che appartengono alle quattro regioni meridionali dove purtroppo questo fenomeno è ancora attuale, il primo posto è occupato da Napoli, seguita da Catania. Al terzo posto, a parità di punteggio con Caserta, si colloca Brindisi; al sesto Foggia, all’ottavo Bari. Taranto e Lecce invece occupano le due ultime posizioni di questa classifica. Che intende mettere in evidenza, sottolinea il Rapporto, “il grado di fragilità e di permeabilità dei territori rispetto ai tentacoli della mafia, della camorra, della ‘ndrangheta e della sacra corona unita”. Fra le quattro regioni interessate il fenomeno è più grave in Campania. Dove – segnala il Rapporto – sono stati commessi più della metà dei omicidi di mafia registrati nel . Anno in cui il più alto numero di denunce per reati di stampo mafioso ( . casi) è stato rilevato nella provincia di Napoli; seguita, a o.b. debita distanza, da quella di Bari ( . denunce). Foto Krzysztof Sobieraj_fotolia I dati – I servizi pubblici Il 40% dell’acqua viene “perduta” P iù di tre italiani su quattro non sono soddisfatti del livello dei servizi pubblici in generale; e nel Sud questo rapporto è un po’ più elevato. Su scala nazionale – secondo il Rapporto Eurispes – questo livello è giudicato “poco soddisfacente” dal % dei cittadini, e “per niente soddisfacente” dal %. Queste quote sono rispettivamente del % e del % nelle regioni meridionali continentali, e del % e del % nelle isole. Nel Mezzogiorno, più in dettaglio, la maggioranza degli abitanti considera “mediocri” i servizi forniti dalle amministrazioni pubbliche, sia centrali sia locali, dagli enti previdenziali, oltre che quelli relativi alla giustizia e alla sicurezza. Un po’ meno drastici i giudizi sulla scuola. Eurispes segnala poi che permangono elevate le perdite nella distribuzione dell’acqua nel Mezzogiorno, dove si disperde il % delle quantità erogate (il % in Puglia, ma il % in Basilicata). Nel Sud, infine, sono concentrate più della metà delle interruzioni impreviste e prolungate di energia elettrica. o.b. Criminalità grande fardello del Sud Un ulteriore sintomo del maggior disagio economico avvertito nelle regioni meridionali è rappresentato poi dalle risposte sul futuro della situazione economica del Paese. Che mostrano un’aspettativa abbastanza generalizzata di peggioramento. Con il Mezzogiorno continentale attestato su posizioni abbastanza vicine a quelle delle altre grandi circoscrizioni territoriali; ma con le isole dove la quota di coloro i quali si attendono un peggioramento è molto più elevata, mentre specularmene più bassa è quella riferita a chi prevede un miglioramento. Un aspetto di particolare rilievo sul quale si sofferma il Rapporto Eurispes riguarda il disagio abitativo in cui vivono fasce non marginali della popolazione italiana, originato da un mercato che nel giro di pochi anni ha fatto registrare una forte crescita dei prezzi di vendita e dei canoni di affitto degli alloggi. Crescita particolarmente rilevante nelle grandi città e che ha provocato grandissime difficoltà nelle famiglie economicamente più deboli; che, come è noto, rappresentano una quota elevata dei nuclei familiari nel Sud. Dove per altro, fra il e il , le quotazioni medie degli immobili residenziali sono cresciute in percentuali uguali, sì, a quelle del Centro, ma quasi doppie rispetto al Nord. Pur restando però a livelli più bassi di quelli rilevati nel resto del Paese. A questo proposito, il Rapporto segnala che l’espansione del mercato immobiliare in atto dall’inizio del decennio ha subito un brusco rallentamento, determinato in gran parte da una più contenuta disponibilità delle banche a concedere mutui per l’acquisto di case di abitazione. Fenomeno al quale si sono affiancate le maggiori difficoltà incontrate dalle famiglie per sostenere il peso finanziario dei mutui contratti negli anni precedenti. Difficoltà analoghe hanno dovuto affrontare le famiglie a causa dell’incremento degli affitti delle abitazioni. Una simulazione condotta dai redattori del Rapporto Eurispes dà la misura della quota che deve destinare al pagamento dell’affitto chi dispone di un reddito modesto, quota tanto più elevata quanto più grande è la città di residenza. Questa simulazione mostra, per esempio, che un barese con un reddito lordo annuo di . euro ne dovrà destinare il % per un appartamento di metri quadri in centro o il % in periferia. Mentre, se il suo reddito raggiunge i . euro, questa quota sarà rispettivamente del % o del %. Sempre a proposito del disagio abitativo, il Rapporto riferisce infine che solo nel secondo semestre del gli sfratti per morosità sono stati in tutta l’Italia più di . . E che, di questi, ben . sono stati emessi nella provincia di Bari. ORESTE BARLETTA 12 13-19 febbraio 2010 Attualità Eccellenze – Cresce il rapporto con l’Università Imprese grafiche Bari è all’avanguardia L’ utilizzo delle competenze locali presenti sul territorio, la creazione di reti d’imprese basate su legami di fiducia e lo sviluppo di attività d’innovazione e formazione sempre di più in collegamento con il mondo universitario e della ricerca sono le indicazioni emerse dal convegno “Stampa a chilometro zero. Impresa ed università per lo sviluppo del territorio, il riciclo e il risparmio energetico” promosso da Confindustria Bari e Bat, in collaborazione con Assografici, Università di Bari e Comieco. Tale iniziativa intende evidenziare l’enorme patrimonio rappresentato dai fornitori ai quali le aziende si possono rivolgere per realizzare le propri attività. Sono imprese grafiche che operano sul territorio e sono in grado di realizzare qualsiasi tipo di stampato e con il tempo da aziende artigiane si sono trasformate in realtà industriali capaci di soddisfare qualsiasi esigenza. Si passa dallo stampato realizzato in alte tirature per pubblicità, alle edizioni di pregio ed arte, a quelle per il packaging. I fornitori locali per le imprese del territorio sono una soluzione per le problematiche legate al trasporto ed a quelle d’impatto ambientale. L’incontro s’inserisce in una serie di manifestazioni per rendere più consapevole la comunità locale delle eccellenze e capacità produttive proprie dell’industria grafica e cartotecnica locale. Nel corso del confronto sono state esaminate le caratteristiche del tessuto produttivo locale e le loro relazioni con il sistema della ricerca e formazione. Secondo le elaborazioni Assografici su dati Eurostat, Istat e Prometeia, in Puglia il settore cartotecnico conta aziende ( , % di quelle nazionali) con . addetti ( % di quelli nazionali) mentre il settore grafico conta imprese ( , % di quelle nazionali) con . addetti ( , % di quelle nazionali), In entrambi i settori la Puglia si attesta al secondo posto dopo la Campania. A livello regionale un grosso ruolo è svolto dalla provincia di Bari, dove sono numerose le aziende che operano nei due settori. “Le dimensioni delle aziende grafiche e cartotecniche pugliesi – ha commentato Piero Capodieci, presidente nazionale Assografici – è medio piccola. È molto significativa il ruolo degli imprenditori e la qualità dell’impegno per tenere i collegamenti con il resto del Paese ed avere un ruolo di sviluppo dell’imprenditoria locale”. Un nucleo di venti è quello che ha dato vita al sito www.assograficibari.it che contiene informazioni su tutte le aziende associate a Confindustria, i prodotti realizzati e sulle capacità produttive e tecniche. Tre aziende sono in grado di stampare giornali a colori. Un motore di ricerca permette, con un semplice click sul prodotto d’interesse, di visualizzare tutte le aziende che lo producono con le relative caratteristiche ed il link al sito della singola azienda. La piattaforma ha l’obiettivo di dare visibilità alle eccellenze baresi. “Nella nostra regione – ha spiegato Stefano Sal- vemini, presidente del settore poligrafico di Confindustria Bari e Barletta-Andria-Trani – ci sono aziende che hanno forti capacità competitive, riforniscono i maggiori gruppi nazionali e producono una gran varietà di beni in misura ben superiore rispetto a ciò che comunemente si ritiene dalle nostre parti. Ma tutto questo è poco noto e spesso qui si cercano fornitori extraregionali. Per questo abbiamo avviato un programma di valorizzazione del settore”. Si tratta, inoltre, di piccole e medie imprese che stanno tentando di uscire dall’individualismo per fare sistema. Il Prof. Federico Pirro, docente di Storia dell’Industria dell’Università di Bari, a tal proposito, ha ricordato che la Puglia ha intrapreso l’esperienza dei distretti produttivi, disciplinati dalla legge regionale n. del agosto . Sono state aggregate . soggetti che operano dal Salento alla Capitanata. È stato costituito, fra gli altri, il distretto “Distretto Produttivo della Comunicazione, dell’Editoria, dell’Industria Grafica e Cartotecnica” (ne riferiamo a parte), il primo tentativo di condivisione di un percorso comune di crescita e valorizzazione di competenze. Secondo un’analisi di Capodieci, l’iniziativa è molto interessante per diversi motivi: lavoro in rete per ottimizzare gli investimenti; presenza di domanda ed offerta con una maggiore attenzione da parte del cliente e del prodotto da parete dei produttori; sviluppo dei mercati locali e coniugazione del globale con il locale. “Le imprese – ha detto Pirro – si devono sforzare d’individuare percorsi di collaborazione per evitare di diventare aggregazioni coatte. Non è affatto scontato che si allungheranno. Occorre quel capitale immateriale, la fiducia e l’individuazione delle reciproche convenienze per fare in modo che questi distretti possano portare risultati per tutti”. Secondo Salvemini, “il distretto della comunicazione, dell’editoria, dell’industria grafica e cartotecnica ci aspettiamo che abbia l’obiettivo di creare sinergie fra le varie aziende dell’aggregazione distrettuale. Riteniamo che possa favorire l’internazionalizzazione e le attività di formazione creando sviluppo per questo settore che rappresenta una parte importante capace di dare un apporto sia in termini diretti ed indiretti alle aziende manifatturiere, agro-alimentari e turistiche”. Se il richiamo delle aziende poligrafiche alla formazione è molto sentito, pronta è stata la risposta del mondo universitario. La preside della Facoltà di Lettere dell’Università di Bari, Grazia Distaso, ha illustrato l’offerta formativa. Fra le lauree specialistiche, infatti, ce n’è una dedicata al settore editoriale con competenze diverse. Ma il Prof. Bruno Brunetti, docente di Letteratura Italiana dell’Università di Bari ha evidenziato le difficoltà d’incontrare il mondo delle imprese e del lavoro dove queste abilità possono incontrarsi. PIERLUIGI DE SANTIS L’iniziativa – Comunicazione ed editoria Il Distretto produttivo per ampliare l’offerta C i sono settori che rappresentano eccellenze a livello regionale e possono vantare una lunga tradizione e professionalità, fra i quali si possono certamente annoverare l’editoria, l’industria grafica e cartotecnica, accomunati da una tradizione ed una forte spinta verso l’innovazione e la competitività raggiunta con la ricerca industriale e l’internazionalizzazione. Il “Distretto Produttivo della Comunicazione, dell’Editoria, dell’Industria Grafica e Cartotecnica”, in particolare, riconosciuto dalla Regione Puglia, è un’aggregazione che nasce come strumento strategico delle politiche d’integrazione e coordinamento delle aziende promotrici che, mobilitando le migliori competenze scientifiche ed industriali, è in grado di accrescere la capacità innovativa e la competitività del sistema produttivo pugliese attraverso azioni di aggregazione, sviluppo tecnologico e formazione. Comprende imprese più enti, associazioni e università. L’aggregazione, inoltre, riunisce tre proposte: il Distretto produttivo Industria Editoriale, Grafica, Cartotecnica “Armonia” ( imprese), il Distretto produttivo della Comunicazione ( imprese aderenti), il Distretto dell’Editoria, Industria Grafica, Cartotecnica e dei Servizi connessi “Cadmo” ( imprese). Gli obiettivi sono quelli di ampliare fortemente la capacità di offerta su scala nazionale e comunitaria, rendere identificabile il territorio come luogo privilegiato di progettazione e produzione e definire un robusto sistema di servizi in favore delle altre imprese pugliesi e meridionali. L’aggregazione distrettuale ha come oggetto la valorizzazione della filiera produttiva che realizza prodotti e servizi per la comunicazione visiva sia su supporto cartaceo sia su quello elettronico. Nella filiera operano industrie cartarie e cartotecniche, società editoriali, studi grafici, agenzie di servizi editoriali, aziende di pre-stampa, pre-media, stampa (rotocalco, offset da foglio ed in bobina, digitale, serigrafia), confezione ed allestimento, distribuzione, smaltimento e riciclaggio di carta. Tutto ciò per tutte le linee di prodotto: stampati editoriali, commerciali, packaging rigido e flessibile, quotidiani e periodici, pubblicitari, analogici e su cd e web. Una linea specifica di lavoro è dedicata all’integrazione con le agenzie di comunicazione e pubblicità che forniscono il supporto creativo a monte di tutta l’area della tipografia commerciale e cartotecnica. Questa esperienza è il frutto della volontà delle aziende che appartengono ai settori dell’editoria, industria grafica, cartotecnica e servizi affini di mettersi insieme e promuovere determinate progettualità al servizio dell’intero distretto e finalizzate a far crescere la competitività delle imprese che fanno parte di questi settori. Le imprese che hanno animato il nucleo promotore del distretto, d’intesa con le organizzazioni sindacali e le istituzioni universitarie, appartengono, inizialmente, tutte all’area della provincia di Bari, ma resta fermo l’obiettivo di allargare progressivamente la compagine con apporti su scala regionale ed extraregionale, creando anche collegamenti organici con altre esperienze confrontabili come quella del distretto grafico-cartario veneto. L’intento è il consolidamento in determinati settori e mercati di tutta la filiera dell’editoria libraria, dei quotidiani e periodici. Il distretto, quindi, guarda a due tipologie di mercati differenti, punto di arrivo e partenza: il bacino di coloro che leggono quotidiani, libri e periodici e quello delle imprese che realizzano opuscoli e svolgono prevalentemente attività commerciale. p.d.s. Marketing&Comunicazione 13-19 febbraio 2010 13 Tendenze – Come cambia la relazione tra marca e consumatore Marketing non convenzionale piccolo budget, grande esito G igantesche uova di drago per le strade di Torino. La città infestata dai mostri? Niente affatto. È solo la pubblicità di una birra. Visto l’affollamento dei canali tradizionali e considerata la declinante credibilità dei media classici, le aziende affiancano, alle campagne pubblicitarie tradizionali, modalità d’intervento innovative: è il Marketing Non-Convenzionale. Quelli che prima erano semplicemente “consumer”, consumatori, divengono “prosumer”, attivi nel processo che coinvolge le fasi di creazione, produzione, distribuzione, consumo. Come su internet, dove gli utenti collaborano alla creazione di mode e correnti di pensiero. E dove il marketing non-convenzionale affonda parte delle proprie radici. Un’evoluzione significativa, nell’era in cui gli investimenti delle aziende sono rivolti, più che al cliente finale, al settore commerciale (Trade Marketing). Tra le tipologie di marketing-non convenzionale, il Guerrilla si distingue. La definizione, conia- Il caso – La coppia di fondatori di Ninja Lab ta da Jay Conrad Levinson nel , con il libro “Guerrilla Marketing. Mente, persuasione, mercato”, indica una forma di promozione a basso budget, improntata sulla stimolazione dell’immaginario e dei meccanismi psicologici. Ogni azione sul territorio si trasforma in un fatto memorabile e notiziabile per i media. Allo stesso modo, ogni evento online tende alla viralizzazione. GIANDOMENICO SPINELLI Intervista – La docente Maria D’Agostino “Internet è il fulcro” “Una forma d’arte” M aria Rosaria Dagostino insegna Sociolinguistica nel Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Bari, sede di Taranto. L’ultimo lavoro, “Pubblicit@rte. Segni e visioni”, edito da Progedit, si pone al crocevia di pregiudizi e secolari tensioni nei confronti dell’arte e della pubblicità, portando esempi di ibridazioni artistiche storiche. M irko Pallera (alias Kiko Hattori Hanzo) e Alex Giordano (Alex Hokuto No Ken) sono i fondatori di Ninja Marketing, nonché strategic & creative director di Ninja Lab: “Siamo partiti come osservatorio, poi la cosa ci ha portato a creare un’agenzia”. Insieme al professor Bernard Cova, Pallera e Giordano hanno scritto “Marketing non-convenzionale. Viral, guerrilla, tribal e i principi fondamentali del marketing postmoderno”, per Il Sole Ore Libri. Su ninjamarketing.it, tra gli innumerevoli spunti, sono “affisse” le regole d’oro della “Sacra Scuola”. Per citarne alcune: dal brand dna al viral dna (progetta la natura virale del tuo brand, prima di ogni cosa), dai target alle persone (non ci sono target da colpire, ma persone con cui risuonare), dagli stili di vita ai momenti di vita (esci dall’ufficio ed entra nelle tribù e nei loro momenti di vita). Il e l’ febbraio, a Milano, c’è il “Training in Non-Conventional & Social Media Marketing” della Ninja Academy. Cosa differenzia il vostro approccio? L’aggiornamento continuo come necessità vitale. Dobbiamo rivedere costantemente le metodologie, perché quello che oggi non è convenzionale domani lo sarà. In che misura le aziende italiane investono in marketing nonconvenzionale? E al Sud? Le aziende investono ancora poco, perché c’è bisogno di menti e idee brillanti. E perché è necessario rischiare. I manager italiani sono conservato- MIRKO PALLERA E ALEX GIORDANO ri, tanto più a Sud. Ora, con il web, accade più facilmente che le idee si diffondano e che sia, magari, il piccolo negoziante a prendere l’iniziativa. A Sud, più in generale, manca la cultura del marketing. Perché un’azienda dovrebbe investire in marketing non-convenzionale? Dovrebbe assolutamente. Per approcciare con la società prima che col mercato. Credo sia il modo più corretto di fare marketing oggi. Se la società cambia, devono cambiare anche le regole per interagire con la società. È un approccio più efficace, che ottimizza gli investimenti sui canali tradizionali, ormai depotenziati, operando in sinergia con gli stessi. In tempo di crisi, poi, c’è da considerare che i costi sono inferiori a quelli di una campagna televisiva. Costi inferiori, non bassi però. Quali sono le ultime tendenze? Si tende, in generale, a far diventare la marca un supporto esistenziale per le persone. Il brand acquista una natura virale. Si parla alle persone e non più ai target. Con che occhi il marketing tradizionale guarda a quello non-convenzionale? All’inizio, con gli occhi del “ma che stanno dicendo?”. Poi gli operatori del settore si sono resi conto di aver perso terreno e hanno cercato di recuperare tempo e competenze. Ora c’è la corsa a capire certe dinamiche. Facebook ha aiutato molto, alimentando la cultura dei social media. Internet è il fulcro, il mezzo della contemporaneità. g.s. MARIA ROSARIA DAGOSTINO Campagne – I casi Heineken e Tim Creare emozioni e coinvolgimento Anche il marketing non-convenzionale, come più in generale la pubblicità, è punto d’incontro con l’arte? Certo. Non solo nelle citazioni delle correnti artistiche da cui trae ispirazione (come il graffittismo, l’arte delle installazioni o l’happening), da cui la pubblicità non-convenzionale mutua quelle pratiche di interazione con il paesaggio urbano e i suoi cittadini, ma nel non-convenzionale le pratiche artistiche possono trovare una prospettiva d’analisi pragmatica, calata quindi sull’arte come azione sociale. Si può dire che il primo punto di contatto stia nella stimolazione dell’immaginario? Più che l’immaginario, credo che il punto di contatto sia la persona e l’interazione che questa debba avere con l’evento comunicativo. Un altro aspetto in comune con l’arte, ma soprattutto con le avanguardie, penso sia la provocazione. La pubblicità non-convenzionale è spiazzante, sorprende e risemantizza lo spazio e il rapporto che questo ha con l’osservatore, proprio come le avanguardie artistiche del Novecento hanno dimostrato. Il terreno della citazione è particolarmente battuto? Se per citazione intendiamo una pratica di scrittura visiva contemporanea caratterizzata da possibilità creative e non di semplice omaggio o riferimento, sì. A lex Giordano e Mirko Pallera illustrano due campagne firmate Ninja Lab. Il primo per Heineken Italia: “Ci hanno chiesto di curare il lancio di Golden Fire, una nuova birra in bottiglia dedicata agli amanti delle strong, utilizzando tecniche di marketing innovativo, con l’obiettivo di creare brand equity e far conoscere e provare il prodotto all’interno di bar, pub e locali notturni. Focalizzandoci sul logo della nuova birra, il drago, abbiamo concepito una narrazione a tratti misteriosa e surreale, sviluppandola attraverso l’utilizzo di differenti media, sia online che offline. L’installazione artistica dell’uovo di drago a Torino ha ottenuto una grandissima visibilità, riuscendo a bucare i media e ad andare in onda su Studio Aperto e TGCom, ottenendo un’ampia copertura su stampa on e offline, blog e web magazine. Il web spot si è immediatamente affermato come video virale, generando circa un milione di visioni in due mesi, solo in Italia”. A proposito di uno dei lavori realizzati per Tim: “Lo scopo era quello di creare un legame affettivo positivo tra il brand e la comunità di della rete. Bisognava far riflettere sull’utilità di internet in mobilità e promuovere le offerte Alice Mobile. Per questo, abbiamo realizzato ‘Techlovers – storie di felicità (e infelicità) tecnologica’, un format cross mediale che ha raccolto le storie di vita degli italiani legate alla tecnologia e al web . . Gli utenti sono stati invitati ad inviare i propri videoracconti, a votare quelli più rappresentativi dell’Italia . e a viralizzare l’iniziativa coinvolgendo gli amici e invitandoli ad iscriversi al sito. Risultato: oltre gli iscritti a Techlovers, con storytellers, . visitatori unici, opinioni rilevate, l’ , % delle quali positive”. g.s. Lo spazio urbano, luogo privilegiato per le azioni di marketing non-convenzionale, ne esce “riqualificato”. La pubblicità rende le città più belle? Più belle e anche più vivibili, ma credo che questo valore sia più marcato nelle periferie, che sono vissute con uno sguardo meno “distratto” dagli stessi cittadini, rispetto ai centri. Crede che anche internet possa essere spazio di ricerca del bello oltre che del sensazionale? Si, perché credo negli scenari cross mediali della comunicazione nella realtà virtuale, basata sulle interferenze tra i diversi media, i media incrociati appunto. Le affissioni selvagge di Daniel Buren possono rappresentare un precedente (artistico) della pubblicità non-convenzionale? Buren nasce come artista più che come “guerrigliero”. Credo che tentare di risalire all’originale, al primo sperimentatore di queste ibridazioni tra guerrilla e arte sia un velato tentativo di ripristinare le differenze tra i due settori: questione che “Pubblicit@rte” tenta di superare in nome di un’estetica relazionale, come dice Bourriaud. Buren è l’esempio della fattibilità di questo dialogo estetico e sicuramente non sarà l’ultimo. g.s. 14 13-19 febbraio 2010 Eventi 10mila persone Scocca il futuro S i parla di tempi brevissimi per contenuti e tempi di uscita del nuovo bando di Principi attivi (sarà aperto per almeno mesi, scadenza prevista a fine maggio). I numeri ufficiali delle due giornate: . persone e oltre vincitori di Principi Attivi, circa presentazioni di progetti in teatri, proiezioni nel cinema del Camp, realtà giovanili (tra imprese e associazioni non profit). “I giovani sono stati sempre bersaglio di tanta retorica – ha detto Vendola dal palco di Bollenti Spiriti Camp – ma senza rendercene conto siamo noi che consegniamo loro un futuro senza orizzonte, gli neghiamo i diritti fondamentali proponendo una vita fatta di precariato. Mi dà speranza vedere una generazione stimolata in un sano rapporto competitivo, in cui il talento non è autocelebrazione”. Il bilancio – Il più grande evento di una Regione in favore dei giovani Ma i “Bollenti spiriti” non si raffreddano più È ormai tempo di bilanci per Bollenti spiriti, il programma per le politiche giovanili promosso dalla Regione Puglia. La raccolta, infatti, sembra ormai cominciata dopo la semina di un enorme investimento pubblico, oltre milioni di euro, “il più grande mai realizzato da una regione italiana in favore delle giovani generazioni”, sottolinea l’Assessorato alla Trasparenza e cittadinanza attiva della Regione Puglia che lo ha promosso. Una settimana fa, si è messo in vetrina un capitolo importante del programma regionale, Principi Attivi, nell’ambito del “Bollenti spiriti camp”, una due giorni di allestimenti, incontri e spettacoli legati da un filo rosso, la promozione della capacità politica, progettuale, creativa e di impresa dei giovani pugliesi tra i e i anni, attraverso anche la concessione di contributi per la realizzazione e sperimentazione di idee innovative. Durante la manifestazione, ospitata in Fiera del Levante a Bari, è stata pre- Detersivi Un progetto Libera il bene e lavora T ra i principi attivi pugliesi, anche l’associazione antimafia Libera. Collabora con la Regione Puglia al progetto “Libera il bene”. Dallo scorso settembre ha avviato nella regione un’iniziativa simbolica diventata un modello per la gestione del riuso dei beni strappati ai clan. Con Ministero della Gioventù, Regione e teatro Kismet Opera ha trasformato una discoteca di Adelfia sequestrata alla criminalità locale in un laboratorio artistico (il Momart). La Regione finanzia con il bando “Libera il bene” i progetti di Comuni e Province per far tornare a vivere e a sviluppare lavoro, con l’aiuto di associazioni e cooperative locali, gli immobili confiscati alla criminalità organizzata, evitandone l’abbandono. Alessandro Cobianchi, referente di Libera Bari, ha ribadito la contrarietà dell’associazione all’emendamento alla finanziaria approvato al Senato che prevede la possibilità di vendere tali beni anziché riutilizzarli a scopi sociali: “È una sciagura – ha detto –. Si interrompe un’azione simbolica e si dà alle mafie la possibilità di riappropriarsi dell’immobile”. sentata la seconda edizione del bando Principi Attivi , che metterà a disposizione di un centinaio di vincitori un investimento totale della Regione di , milioni di euro. Cifra che va a sommarsi ai , milioni di euro (di cui , del Fondo nazionale per le Politiche giovanili e dal bilancio ordinario della Regione) già stanziati nella precedente edizione. Ma sono stati i risultati del bando precedente, analogo al nuovo, il principale protagonista del “Bollenti spiriti camp”: su mila metri quadri e in stand, espositori con presentazioni hanno raccontato a visitatori e partecipanti (con cui hanno pianificato anche nuove collaborazioni) i progetti creativi avviati in tre diverse direzioni. Il % sta operando nella tutela e valorizzazione del territorio (turismo, beni culturali, ambiente, energia, rifiuti etc.), il % nell’economia della conoscenza e innovazione (tecnologie, nuovi media, ricerca scientifica, impresa etc.), il % nell’inclusione sociale e nel- la cittadinanza attiva (cooperazione, associazioni, servizi sociali, migranti, bambini etc.). Al bando scaduto nel luglio sono stati ben . i partecipanti ( % donne e % uomini), . i quelli finanziati. progetti candidati, Le idee più meritevoli (o quelle giudicate tali dalla Commissione di valutazione lo scorso dicembre ) hanno usufruito di mila euro a fondo perduto per lo start up. La Provincia con più progetti finanziati è stata quella di Bari ( ) seguita da Leccese ( ), Foggiano ( ), Tarantino ( ) e Brindisino ( ). Bollenti spiriti non è solo questo. È anche il programma Laboratori urbani da milioni di euro, di cui della Regione. Dal maggio a oggi questa azione ha permesso di riqualificare immobili di proprietà pubblica che presto saranno aperti e gestiti per diventare luoghi d’arte, spettacolo e di recupero delle tradizioni. Sarebbe, secondo la Regione, della più grande infrastruttura a servizio della creativi- Il meeting tà giovanile mai varata da una regione italiana. Un risultato apprezzato anche dall’Ue, che al programma ha riconosciuto un premio per l’Anno europeo per la creatività e l’innovazione. Altro capitolo di Bollenti spiriti, il più sostanzioso, è il contratto etico giovanile, da marzo denominato Ritorno al futuro. Ha finanziato quasi borse di studio per laureati pugliesi fino a mila euro ciascuna. I critici l’hanno liquidato come un inefficace finanziamento a pioggia. I fautori l’hanno definito una politica senza precedenti per una generazione bistrattata, la prima, dopo tanto tempo, con aspettative di qualità della vita, secondo le statistiche, peggiori di quelle dei propri padri. Ma è anche descritto come uno strumento che prova a stabilire un legame etico con i giovani più specializzati e più portati al cambiamento, per indurli a restare nella propria terra, per farla crescere. Innovazione GIUSEPPE DAPONTE Nuove mappe Risparmio La Puglia Tecnologia Valorizzare e riuso approdo abbatte con il web la formula! naturale barriere il territorio L a tecnologia può essere una preziosa alleata dell’ambiente. Ne sono una prova, ad esempio, i Principi attivi che esplorano le frontiere delle energie rinnovabili, ad esempio con lo sviluppo di turbine eoliche orizzontali o la produzione di energia solare senza celle fotovoltaiche. Altri, invece, propongono detersivi di origine naturale, realizzati con scarti di sostanze biologiche, come olio di oliva e barbabietola da zucchero. Si tutela la natura se i detersivi sono contenuti anche in contenitori riciclati e in materiale non inquinante, come quelli ideati dagli espositori “Quelli del camioncino dei detersivi sfusi”, che promuovono una distribuzione alla spina della merce, porta a porta. La filosofia del riuso e del risparmio di rifiuti ispira anche il progetto Intorno ad Anna–iniziamo dai pannolini. Si propone di creare un prodotto non usa e getta ma lavabile. C’ è una continuità tra Bollenti spiriti e il Meeting mondiale dei giovani, ospitato dal al gennaio scorsi a Bari. Lo assicura Marco Ranieri, nello staff organizzativo di Bollenti spiriti come in quello del Meeting, manifestazione promossa dall’Onu, che ha coinvolto attivisti, esperti di politica, giornalisti, coordinatori di reti, imprenditori, autorità locali da Paesi del Mondo (e che proseguirà a Istanbul dal luglio al agosto per la Giornata mondiale della gioventù e a Città del Messico dal al agosto per l’Anno internazionale della Gioventù). ” Il Meeting non poteva non tenersi in Puglia – spiega Ranieri –. Nella nostra Regione dal si è avviato un laboratorio particolare di politiche giovanili. Lo stesso Meeting è stato un tentativo di internazionalizzare l’esperienza di Bollenti spiriti, di capire se ci sono nel mondo processi analoghi a cui agganciarci, tesi ad allargare e a coinvolgere le nuove generazioni in una partecipazione politica, economica e sociale più attiva. L’ innovazione tecnologica può essere la strada per abbattere le barriere sociali, favorire l’inclusione sociale e la comunicazione. Tra i Principi attivi sono una ventina i progetti che vanno in questa direzione. Tra cui il primo classificato in graduatoria, il progetto di un enne, Nicholas Caporusso, laureato in informatica all’Università di Bari. Ha inventato un guanto che permette ai sordo ciechi di comunicare più agevolmente. Il destinatario del messaggio indossa un guanto che il mittente usa come tastiera. Una soluzione che abbatte i costi imposti da altri ausili sul mercato. Altra idea progettuale nasce da e con Elsa, una ragazza disabile iscritta all’Università di Bari, il cui diritto allo studio è diventato più effettivo da quando può utilizzare per “vivere” l’Università la piattaforma di Second Life, personalizzata alle sue esigenze e capacità. L a maggior parte dei progetti verte su scoperta, tutela o valorizzazione delle ricchezze della propria terra: parchi, coste, gravine, centri storici, ma anche musica, artigianato, prodotti tipici. È una attenzione che supera, anzi inverte, il solito approccio “glocale”. Si vuole “pensare localmente” per agire a livello globale. Soprattutto attraverso Internet. Ad esempio con il turismo, l’e-commerce, il marketing agroalimentare, gli archivi di beni materiali e immateriali da costruire sul campo e mettere sul web. Arcipelago, ad esempio, sta lavorando a una mappatura dei luoghi urbani che si prestano a rivisitazioni temporanee. Il progetto ha dato vita al primo festival dedicato agli interventi estemporanei e creativi a Bari a cui hanno partecipato decine di giovani artisti da tutta Italia. Archivagando, invece, ha promosso un progetto per creare un sito “open source” come Wikipedia, in cui i visitatori possono crearsi itinerari turistici personalizzati, fruendo di informazioni, foto e altri contributi sui beni architettonici pugliesi inseriti liberamente da altri utenti. Eventi Ecco la polemica l camp? Pochi ragazzi beneficiari dei contributi, reclutati per fare la clac quando parla l’assessore”. A dirlo l’euro-parlamentare Sergio Silvestris. Bollenti Spiriti, a suo giudizio, è un programma per pochi, una politica clientelare con fondi delle Politiche giovanili. Sono poco più di quelli che hanno avuto i finanziamenti”. Forse, è bene che Silvestris riveda bene i numeri. “I l deserto alle di domenica mattina febbraio, nel pieno del Camp, nella hall di via Verdi e nel padiglione utilizzato per la manifestazione”. Lo denuncia con un video amatoriale Irma Melini, consigliere circoscrizionale del Pdl al Madonella e leader della Giovane Italia, associazione che riunisce giovani di Alleanza Nazionale e Forza Italia. Ma i fatti non sono dalla sua parte. Intervista – Entusiasta l’assessore Guglielmo Minervini Quindicimila ragazzi “È un’energia che fa sperare” Il capitale che genera ricchezza “P rincipi attivi? Una misura di giustizia sociale per mettere i giovani in condizione di esprimere il proprio talento. Ma anche una nuova politica economica che, in un momento di grave crisi (in cui ormai un giovane su è a rischio disoccupazione), coagula le conoscenze. La Puglia può raccogliere i saperi di cui dispone e diventare una gigantesca calamita per attrarne anche di nuovi, entrando così da protagonista nell’economia della conoscenza”. Così Guglielmo Minervini, assessore regionale alla Trasparenza e cittadinanza attiva sentito dalla Gazzetta dell’Economia. Allora quanto si sono attivati i Principi pugliesi? In cinque anni hanno liberato un’energia che ha superato le nostre previsioni. Questa generazione ha dimostrato una forza straordinaria pronta a cambiare la Puglia, disposta a riconciliarsi col proprio territorio e desiderosa di tornare protagonista. E continuando su questa strada tra qualche tempo potremo riuscire anche ad attrarre nuove energie creative. Bollenti Spiriti è una rivoluzione culturale. I giovani ci provano con le proprie forze. Non vogliono delegare il proprio destino ad altri secondo vecchie logiche parassitarie. Quali sono i risultati concreti raggiunti da Principi attivi? Molti dei progetti si stanno sviluppando, molti hanno già superato l’anno di sperimentazione in cui hanno usufruito del finanziamento pubblico. Stiamo verificando il tasso di continuità rispetto alla fase di start up. I dati sono confortanti. Ancora più incoraggiante è che diverse decine di progetti non finanziati, grazie al clima creatosi, si stanno mettendo in gioco. È sempre più l’esperienza di un’intera generazione. Errori che non ripeterebbe? Pochi. Il modello di Principi attivi ha funzionato. È stato un’esperienza di successo. L’idea di formulare un’oppor- tunità con soglie basse e vincoli flessibili ha avvicinato una generazione non abituata al linguaggio della burocrazia e le ha consentito di fare a meno dell’intermediazione di esperti che spesso hanno una funzione parassitaria. Accorgimenti andrebbero apportati semmai sul contratto etico. Derivando da una misura del fondo sociale europeo, è sottoposto a vincoli più stringenti fissati dall’Ue, c’è una rigidità che spesso è incompatibile con le situazione nelle quali i ragazzi si trovano sia sul piano familiare che dell’offerta formativa. L’impatto economico previsto? Abbiamo commissionato un’indagine per calcolarlo, per valutare quanta nuova economia sta fiorendo. Non so quando sarà pubblicata. Anch’io sono curioso di vederne i risultati. Ma sono convinto che ci sia un fattore di moltiplicazione sorprendente tra quello che investiamo e quanto mettiamo in moto. g.d. Una vera controtendenza Forte relazione con le Università Fare sistema con 1026 partnership Foto Today 15 Video contestato “I Foto Today 13-19 febbraio 2010 La “carica” dei laureati I mprese e attori sociali devono “fare rete” o “sistema”. Lo si ripete sempre, fino alla nausea. Ma spesso lo si fa poco, in Puglia e altrove in Italia. Anche in questo, però, i giovani di Principi Attivi sono andati contro corrente. Sono riusciti a presentare lettere di partnership in Italia e all’estero. Soprattutto i progetti vincitori piuttosto ma anche quelli non finanziati. I primi, da soli, coinvolgono partner (associazioni, cooperative, aziende, enti universitari). Tale orientamento, incoraggiato e rafforzato (anche attraverso la messa in rete dei progetti), può diventare un prezioso alleato. E generare cambiamento. Bollenti Spiriti per promuovere le collaborazioni ha costruito anche una popolosa comunità on line. Sono milioni all’anno gli accessi al sito. Uno strumento giudicato dagli stessi utenti utile perché consente di conoscere le opportunità del territorio ( , %), di ricercare e scambiare informazioni ( , %) e di condividere esperienze ( , %). Un’altra strada per sviluppare reti, relazioni e scambi, Bollenti spiriti la percorre (fino a maggio ) con Tecnopolis, partecipando alla sperimentazione di Erasmus per giovani Imprenditori nel raggruppamento Rempart (Remote regions’ partnership for the mobility of young entrepreneurs) composto da organizzazioni attive in Bulgaria, Finlandia, Portogallo e Spagna. Questo programma pilota della Commissione europea per la mobilità dà ai giovani che hanno avviato da poco una società la possibilità di affiancarsi, per un certo tempo, a un’impresa già g.d. attiva in un altro Paese europeo. D ue vincitori di Principi attivi su sono laureati ( su nell’area innovazione). Diversi progetti sono presentati da dottori di ricerca e giovani ricercatori. Un progetto vincitore su è realizzato in partnership con università pugliesi, italiane o estere. Il % dei progetti di innovazione tecnologica approvati si concentra nelle province (o più spesso nelle città) dove ha sede un’università. La metà verranno realizzati grazie ad accordi con istituzioni acca- demiche e centri di ricerca per l’utilizzo di laboratori, sfruttamento di brevetti, spin off ecc. I risultati andranno poi verificati in concreto. Ma intanto si può ricavare un’altra indicazione importante: università e centri di ricerca sono attori chiave dell’innovazione. A condizione che sostengano i giovani nei primi passi delle loro attività professionali e imprenditoriali, e non si concentrino solo sui pochissimi da avviare alle carg.d. riere scientifiche. P rincipi attivi non è stato un semplice finanziamento, ha aperto un cantiere di capitale sociale e di relazioni che ora coinvolge anche chi non ha attinto alla risorsa pubblica. È questo uno degli aspetti più interessanti emersi dall’indagine “Giovani che partecipano: quanto la politica moltiplica le chance” sulla attitudine giovanile ad “attivarsi” per la ricerca di risorse, strumenti e opportunità per l’auto-realizzazione personale. Presentata al Bollenti spiriti camp, è stata condotta da Fausta Scardigno e Amelia Manuti ricercatrici di Sociologia dell’educazione e di Psicologia del lavoro della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università “Aldo Moro” di Bari. “Abbiamo contattato tutti i Principi attivi – spiega Scardigno –, non solo i vincitori del finanziamento. Hanno risposto oltre giovani. Il programma non è stato utilizzato come finanziamento fine a se stesso. Gran parte dei ragazzi avevano già in cantiere il proprio progetto e hanno utilizzato il bando come un’occasione per realizzarlo. Con questa esperienza, inoltre, stanno coltivando spesso forti competenze che utilizzeranno successivamente”. “I timori per il futuro – riferisce Scardigno –, quando il finanziamento finirà, ci sono ma sono attenuati dalla consapevolezza di poter contare sulla comunità di Bollenti spiriti di mila ragazzi. Collaborano tra loro, scambiano risorse e competenze sanno di poter generare un cambiamento anche nel contesto di crisi generale che investe proprio i giovani”. Identikit del principio attivo: maschio, anni, prevalentemente della provincia di Bari. “Al di là del profilo medio però – dice Scardigno –, ci sono ampi elementi differenziali, ad esempio le progettualità delle donne, significative anche dal punto di vista dei tentativi di conciliazione di famiglia, scuola e lavoro. La ricerca ha evidenziato il giudizio positivo sull’intero programma Bollenti Spiriti, in termini di chiarezza della comunicazione, condivisibilità degli elementi innovativi del programma, adeguatezza dei tempi e trasparenza delle procedure operative. Giudizio che non cambia se si è g.d. vinto o meno il finanziamento. 16 13-19 febbraio 2010 Media Falsi miti – Una ricerca di Yahoo! “Europe” mostra i consumi in Italia La Puglia su Internet Facebook? No, e-mail Prevale un uso del web di tipo relazionale. La posta elettronica il servizio più utilizzato, poi le chat, i social network e i blog È Foto Adrian-Short_flickr dura sfatare i falsi miti anche nell’era della mutevolezza, dove le innovazioni tecnologiche diventano dopo poche settimane reperti archeologici. Ma se il luogo comune riguarda l’universo di internet – ossia la piattaforma digitale delle relazioni sociali – l’errore strategico è dietro l’angolo. Innanzitutto per le imprese, che sul web si giocano il loro futuro nel rapporto con i clienti. Troppo spesso, infatti, si descrive la grande Rete come un universo virtuale parallelo a quello reale. Il luogo delle relazioni fittizie e non durature. Il regno dei social network, infilati nelle cronache quotidiane come se fossero il cuore pulsante del web. Niente di più distante dalla realtà quotidiana, fatta invece di servizi, utilità, rapporti oneto-one. La conferma arriva dall’ultima indagine del condotta da Yahoo! Europe, il ramo nel vecchio continente della società statunitense di servizi internet, attraverso . interviste on line in tutta Europa ( . in Italia). Il campione è piccolo e quindi poco rappresentativo, non può restituire l’identikit preciso dell’internauta, ma traccia a grandi linee le tendenze di consumo del web. Dalla ricerca emerge che per il , % degli italiani Internet offre gli strumenti necessari per avere la flessibilità e il controllo necessari per gestire la propria vita senza limiti di spazio e di tempo. E il , % dichiara di avere, anche grazie a Internet, uno stile di vita equilibrato e di portare a termine ogni settimana tutto ciò che pianifica. Le attività sono varie e predominano i rapporti personali. Il , % degli intervistati accede alla rete per “contattare amici e parenti”, ma sono rilevanti anche le quote di chi cerca un regalo ( , %), organizza vacanze ( , %), utilizza l’home banking ( , %) e fa shopping on line ( , %). I dati della Puglia (riassunti nelle tabelle a sinistra) sono sovrapponibili a quelli nazionali, con ribassi di valore significativi, intorno ai dieci punti percentuali, solo per l’organizzazione delle vacanze, l’home banking e il pagamento di bollette on line. Padroneggia anche a livello regionale l’uso di internet per i contatti di tipo personale, ma l’elemento di rottura con la percezione generale – tanto in Puglia quanto in Italia – è il tipo di servizio internet a cui si assegna più importanza: l’e-mail, nella somma fra quella sul web ( , %) e quella su pc ( , %), raccoglie il % per cento delle preferenze degli utenti nazionali e il , % ( , web; , pc) di quelli regionali. Al secondo posto, in Italia con il , % e in Puglia con un notevole , %, c’è messenger, il sistema di chat offerto da molte società. I social network, vero e proprio fenomeno mediatico degli ultimi anni, sono ritenuti il servizio più importante solo dal , % degli italiani e dal , % dei pugliesi. Blog e micro blogging (piccoli post sui social network) non arrivano rispettivamente al e all’ %. Su una lettura sbagliata dei comportamenti degli utenti sulla Rete si è speso nel corso anche l’istituto di ricerca Gfk Eurisko, mostrando nel seminario “Miti, Segreti e Tesori di Internet” i dati del rapporto New Media Internet. La prima fondamentale constatazione è che il web non è un mondo virtuale, ma assolutamente concreto. Il più delle volte, infatti, le attività on line si affiancano, integrano e potenziano le attività sociali preesistenti. È falsa anche l’idea che tutti abbiano comportamenti omogenei come andare su Facebook, leggere le news e chattare. Un esempio recente di abbaglio collettivo è il caso di Second Life, il mondo virtuale che pochi anni fa aveva conquistato imprese e politici più di quanto lo facciano oggi i social network. A distanza di appena sette anni dalla sua creazione, sottolinea Gfk Eurisko, si può parlare di un fenomeno cavalcato dai media e molto sopravvalutato. Il primo motivo di utilizzo di Internet in questa ricerca è “Curiosità/ navigare/conoscere argomenti nuovi”, seguito dall’accesso alla posta elettronica e la ricerca di informazioni utili. Emergono anche qui le attività di servizio legate alla vita quotidiana, poi lo scambio di messaggi/chiacchiere, le informazioni turistiche, la ricerca di notizie utili per tempo libero e sport e la ricerca delle ultime news. Insomma, la realtà del web, per quanto ancora largamente inespressa in Italia e nel Sud in particolare, è molto composita ed è impossibile tracciare il profilo dell’utente-tipo. Comportamenti standardizzati si possono verificare sono in alcuni target di età e ceto sociale, ma rappresentano sempre una piccola parte. Internet è uno spazio digitale, libero, che offre ampie possibilità ai consumatori. Questi nella Rete instaurano per lo più relazioni, come fanno nella vita di tutti i giorni, e sono spinti dalle stesse leve che li muovono per tutte le altre azioni quotidiane: trovare soluzioni, vivere passioni, scoprire nuove cose. ALESSANDRO DI PIERRO La classifica – Le cose a cui non rinunciare Mai senza il telefonino Del caffè si fa a meno U na volta provate, le nuove tecnologie non si abbandonano più. Telefonino e internet per gli utenti web italiani e pugliesi oggetto della ricerca di Yahoo! Europe sono l’elemento indispensabile, a cui non rinunciare mai. La domanda posta era: “Ti sentiresti perso senza...”. A livello nazionale il cellulare è stato scelto dal % degli intervistati ( , % donne, , % uomini). Primo posto anche in Puglia con un dato ancora più alto: , %. Al secondo posto c’è Internet (ma è bene ricordare che la ricerca è stata condotta fra internauti), in Italia con il , %, in Puglia con il , %. Al terzo un servizio legato al web: l’e-mail, scelta dal , % (nazionale) e , % (regionale). Fra i prodotti “tradizionali” tiene solo il caffè, quinta scelta nella Penisola con il % e quarta in regione con il , %. Subito dietro c’è il bancomat, scelto dal , % degli utenti italiani e dal , % dei pugliesi. a.d.p. Internet nelle ca Pagare le bollette Recarsi all'ufficio postale Home banking Acquistare libri e musica Shopping Organizzare vacanze Organizzare appuntamenti Cercare un regalo Contattare amici e parenti Puglia: servizi intern 7% 19% 2% 45% 27% I pugliesi si sentono p Birra Social Network Home banking Carta di credito Messenger Bancomat Telefono fisso Caffè E mail Internet Cellulare Foto Pathfinder-Linden_flickr 4,9% 7,4% 11,3% 12,3% 17,2% 19, 20 Media 13-19 febbraio 2010 17 Foto Robert-S-Donovan_flickr ase dei pugliesi 18,6% 27,6% 2009 30,1% 34,6% 34,6% 44,9% 50% 53,2% 76,3% L’intervista – Vitandrea Marzano, Sociologia Urbana al Politecnico di Bari et più importanti % E-mail su Internet Messenger E-mail su PC Social network Blog “Nel Sud un gap digitale imprese fuori dalla rete” Q persi senza... % ,1% 0,6% 22,5% 25,5% 44,1% 54,9% uanto l’accesso alla rete ha cambiato le abitudini di comportamento e di consumo degli italiani? “Di certo Internet negli ultimi dieci anni ha inciso parzialmente sulla gestione del tempo e sulla percezione dello spazio di un segmento di italiani appartenenti a determinate fasce di età ( - anni) e categorie sociali (medio-alte) geograficamente distribuite in prevalenza nel Centro Nord ( % di utilizzo contro il % del Mezzogiorno). Ma complessivamente, in Italia, rispetto all’Europa, si registrano ancora percentuali molto basse di accesso alla rete ( esimo posto, penetrazione del %) e di digital divide territoriale (penetrazione della banda larga al %) che posizionano il nostro Paese agli ultimi posti nelle rilevazioni Eurostat dopo la Slovacchia e appena prima di Grecia e Romania. Ancor oggi inoltre si assiste dunque a gap infrastrutturali, generazionali (solo il , % tra i ei anni naviga in Internet) e di genere ( , % degli uomini contro il , % incrementale a partire dai anni di età) che rivelano quanto il nostro Paese abbia accolto poco o male la diffusione delle ICT”. Al netto del gap digitale che viviamo, i dati dicono: molte relazioni, poche transazioni. Perché? “In questo tipo di comportamento si riflette un’attitudine culturale storica che viene solo enfatizzata dalla rete e gestita (talvolta) in modalità differenti che non giustificano un significativo mutamento in corso. I settori del commercio, dei servizi al cittadino e alle imprese, della pubblica amministrazione, delle banche, non beneficiano appieno delle potenzialità offerte dalla Rete e questo è significativo di quanto il mezzo non abbia influito pienamente sui comportamenti sociali, culturali ed economici“. Questo vale anche per le imprese pugliesi? “Assolutamente. Ma questa non è una mia opinione, basta Anche nella PA pochi servizi interattivi e transattivi dare un’occhiata alle numerose indagini sul tema effettuate ad esempio dall’Istat o dal CNIPA. In Italia, nonostante l’elevata diffusione di personal computer, l’utilizzo del supporto informatico per lo svolgimento del proprio lavoro avviene per meno della metà del personale delle imprese con almeno addetti ( , per cento), mentre un addetto su tre usa computer connessi alla rete. Differente il discorso per le medie-grandi imprese dove entrambi i dati crescono proporzionalmente al numero di addetti, al fatturato, ma soprattutto al settore economico entro cui operano. Settori tipicamente ad alta intensità tecnologica dei servizi, quali le telecomunicazioni e l’informatica, come pure i servizi monetari e finanziari, raggiungono valori tra il e il per cento della quota di addetti che utilizzano computer. Su livelli inferiori si collocano, invece, il settore delle costruzioni ( , per cento), quello tessile e conciario ( per cento) e i servizi di alloggio e ristorazione ( , per cento). Naturalmente questi dati registrano in media una flessione verso il basso nelle regioni del Mezzogiorno (anche sino a punti percentuali) qual è la Puglia e hanno effetti sullo sviluppo delle imprese in termini di gestione, di vendite, di fatturato, di internazionalizzazione, di approccio al mercato”. E per le pubbliche amministrazioni? “È ancora poco significativa la percentuale di enti locali che offrono servizi telematici interattivi o ancor meglio transattivi, ossia che rendano possibile l’espleta- mento elettronico di tutte le fasi del servizio fino alla conclusione della pratica, abbattendo i costi interni ed esterni delle transazioni. Appaiono evidenti le enormi potenzialità contenute in un corretto utilizzo dei canali di egovernment sia sotto il profilo economico che civico, considerando i processi di incremento della fiducia, accessibilità e trasparenza che questi strumenti sono in grado di generare”. Nel rapporto sul web fra imprese e consumatori quanto è importante l’aspetto della relazione rispetto a quello della semplice possibilità di acquisto on line? ”Oggi si parla molto oltre che di social network di social commerce. In un tempo, infatti, in cui l’advocacy (l’incidenza sul comportamento di acquisto dell’utente dei suggerimenti da parte dei contatti personali) rappresenta uno dei fattori determinanti della scelta a fronte di un panorama informativo sempre più complesso, probabilmente adottare strategie (e dunque tecnologie) che consentano questo tipo di approccio, potrebbe rappresentare una leva interessante per il commercio elettronico”. Come? “Consentire ai propri utenti la condivisione di shopping-list sui social network o su ulteriori piattaforme partecipative è senz’altro un modo intelligente per promuovere il proprio brand e porre le basi per attivare iniziative di marketing virale. Non a caso il social search e il web semantico sono oggi le strade maggiormente perseguite da motori di ricerca come Google che effettua il monitoraggio su microblogging come Twitter e social network come Facebook. Favorire una dimensione relazionale consente un approfondimento più analitico sugli stili di vita e di consumo che maturano all’interno delle comunità di riferimento nonché di ottenere un feedback da parte dei propri clienti o da semplici users”. a.d.p. VITANDREA MARZANO Dati – Settore di successo Solo il turismo viaggia on-line I l mercato che meglio di tutti, su scala globale, ha saputo sfruttare le potenzialità del web è quello del turismo. Già nell’edizione de “La Gazzetta dell’Economia” del gennaio (registrandosi a www. gazeco.it si può scaricare la copia in pdf) erano state messe in evidenza le potenzialità di internet per il sistema pugliese. Una ricerca su scala europea di Yahoo! Research in collaborazione con Skopos (su . utenti web) conferma l’appeal che ha per gli internauti l’informazione e la vendita diretta dei viaggi. L’utente medio di prodotti e servizi turistici nella zona UE è uomo ( %), tra i ei anni ( %) e lavoratore full-time con un reddito annuo di . euro ( %). Nel % dei casi viaggia per motivi personali (solo l’ % per lavoro) e in fase di pianificazione si affida nel % dei casi ai motori di ricerca, nel % ai siti web di hotel e compagnie aeree, e nel % a un’agenzia viaggi web-based. In fase di acquisto, il % degli intervistati spende direttamente sui siti di compagnie aeree e hotel, il % in un’agenzia on line e il % nell’agenzia (fisica) più vicina. Il valore aggiunto della Rete per quasi i tre quarti degli intervistati ( %) è che su internet si trovano articoli e informazioni irreperibili altrove. Per quanto riguarda la scelta del sito web di viaggi, la fiducia nel brand è il fattore principale ( %) seguito subito dalla semplicità e chiarezza ( %). Esaustività informativa e completezza sono a % e %. I contenuti fondamentali per gli utenti? Offerte speciali e occasioni per il %, strumenti di confronto dei prezzi per il %. Non mancano i servizi che gli utenti vorrebbero nel proprio “sito ideale di viaggi”: maggiore possibilità di interazione ( %), alert tramite e-mail ( %), contenuti multimediali-video ( %) e opinioni degli esperti ( %). Ingente l’investimento in advertising per il mercato italiano (dati a maggio , . inNielsen AdRelevance): da gennaio serzionisti hanno prodotto . campagne su siti web per un a.d.p. badget totale di quasi milioni di euro. 18 13-19 febbraio 2010 Risorse POI Energia – In un convegno il punto sulla situazione in Puglia, Calabria, Campania e Sicilia Energie rinnovabili un tesoro per il Sud S i è trattato di un lancio. Ma i più astuti non si sono lasciati scappare l’occasione per definirlo un ri-lancio. Il “debutto” del POI (Programma Operativo Interregionale) Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico è stato solo posticipato di qualche tempo e piazzato a metà dell’opera. Perché di strada per realizzare il piano di lavoro ce n’è ancora tanta da fare. Ma adesso si entra ufficialmente nella fase operativa e la necessità di capire cosa si muove nelle regioni coinvolte (Puglia, Calabria, Campania e Sicilia) per realizzare i punti salienti del Programma approvato dalla Commissione Europea il dicembre si rende necessaria. Alla conferenza di presentazione svoltasi nei giorni scorsi a Bari, cui hanno partecipato circa seicento persone tra rappresentanti di Governo e addetti ai lavori, sono venuti alla luce i numeri importanti che hanno sollecitato – da tre anni a questa parte – l’intenso lavoro di concertazione tra il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell’Ambiente e i membri dell’Obiettivo Convergenza. Il POI, infatti, ha una dotazione finanziaria complessiva di , miliardi di euro (di cui il % cofinanziato dall’Unione Europea – FESR), finalizzata a portare le regioni del Sud all’avanguardia nel settore della produzione di energia pulita. Articolato in tre assi prioritari, il Programma Operativo Interregionale entra dunque nel vivo puntando sull’utilizzo delle fonti rinnovabili come modalità principale per produrre energia, il cui sistema ottimale passa attraverso un’azione costante di accompagnamento ed assistenza tecnica. La battaglia di emancipazione del Sud, che mira a distaccarsi dalle strategie di sviluppo risultate vincenti solo per la parte settentrionale del nostro Paese, si gioca anche in termini di visibilità e credibilità. Per questo è importante sfruttare nel modo migliore le Il POI mette a disposizione 1,6 miliardi di euro per portare le regioni del Mezzogiorno all’avanguardia nel settore della produzione di energia pulita Ministero – Lo Sviluppo economico Una vera “scossa” per l’occupazione I l Ministero dello Sviluppo Economico ripone grosse speranze nel settore delle energie rinnovabili in termini di occupazione. È quanto emerso dalle parole di Sara Romano (direttore generale Energia nucleare) e Gianluca Maria Esposito (direttore generale Incentivazioni Attività imprenditoriali), che hanno moderato le due sessioni della conferenza presieduta da Luca Limongelli, direttore del Servizio Programmazione e Politiche Comunitarie della Regione Puglia. “Sono già stati varati – ha ricordato Esposito – i decreti attuativi che consentiranno di utilizzare bandi rivolti a imprese private e soggetti pubblici, o strumenti più flessibili dei contratti di sviluppo e programma”. Energia, ambiente e Sud. Un nuovo modello di sviluppo sostenibile in tre parole. È l’idea di Marco de Giorgi, segretario generale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela di Territorio e Mare, cui sono state affidate le conclusioni al convegno del POI Energia. “Dalla Puglia – ha riconosciuto – giungono due messaggi importanti. Fare ambiente senza mettere da parte tutti i problemi che lo riguardano, provando ad attirare investimenti e occupazione a.s. nonostante il momento di grave crisi economica in cui viviamo”. L’iniziativa suggerita da Caterpillar La Regione Puglia da un “esempio” risorse destinate allo sviluppo di energia pulita, un settore che può rilanciare definitivamente l’economia pugliese. Ed il fotovoltaico, qui dalle nostre parti, ne è un esempio tangibile. “Rincorrere il Nord – ha spiegato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola” non è la strada giusta da seguire. Il Mezzogiorno deve capire che può essere l’artefice del proprio sviluppo cogliendo le opportunità che gli vengono offerte per crescere. E questa del POI Energia è una di quelle, perché conferisce al Sud un aspetto all’avanguardia. Vogliamo ripensare la programmazione urbana basandola sul paradigma dell’energia rinnovabile. Vogliamo accompagnare la ricerca verso nuove frontiere, come quella dell’energia mista eolico-solare. Vogliamo scelte di politica industriale in grado di chiudere il ciclo dell’intera filiera sui nostri territori. Finanziare con regolarità processi di autoproduzione energetica per i produttori agricoli significa non inquinare e produrre ricchezza in forme nuove. L’obiettivo della Regione Puglia (scelta come Autorità di Gestione del Programma, ndr) è quello di sviluppare al massimo grado le energie rinnovabili senza immaginare – ha concluso Vendola – che possano essere un’attività economica di sostituzione all’agroalimentare, un ciclo da salvaguardare e difendere”. ALESSANDRO SCHIRONE P er lanciare una provocazione, dimostrando grande sensibilità nei confronti dell’economia sostenibile, La Regione Puglia ha deciso di aderire all’iniziativa M’illumino di meno lanciata sei anni fa da Caterpillar, fortunata trasmissione di Radio . L’invito del presidente Nichi Vendola, arrivato nel corso di un’intervista in diretta radiofonica, è perfettamente in linea con gli obiettivi del Programma Operativo Interregionale Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico . Lo scorso febbraio, per questa ragione, gli uffici di presidenza della Regione Puglia sono rimasti a luce spenta. Per illuminare il palazzo del governo, negli ambienti interni ed esterni, sono state posizionate una serie di torce fotovoltaiche. Ma non è tutto. Perché la campagna inserita nell’ambito della Giornata nazionale del Risparmio Energetico, infatti, coinvolgerà centinaia di piazze italiane. Nel corso dell’anno, dunque, da Nord a Sud alcuni centri comunali saranno rischiarati da luci alimentate con fonti di energia alternativa, per dimostrare che il consumo più razionale non è un traguardo così difficile da raggiungere. Basta pigiare il bottone una volta in meno. a.s. Concessionari – Bisognerà investire sulle infrastrutture per instradare le nuove produzioni Progettare e realizzare reti intelligenti altrimenti si rischia il… corto circuito C on una serie di interventi mirati affinché l’energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici al Sud sia utilizzabile con maggiore semplicità ed efficienza, Il Ministero dello Sviluppo Economico ha stilato un programma d’azione per il prossimo triennio messo nero su bianco attraverso una convenzione. L’accordo firmato tra la Direzione Generale per l’energia nucleare, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica del Ministero dello Sviluppo Economico e l’Enel Distribuzione si edifica su una base economica complessiva di milioni di euro. Questo patrimonio dovrebbe rendere l’assetto della rete di distribuzione dell’energia elettrica in media tensione più favorevole all’inserimento e all’utilizzo di energia prodotta da impianti fotovoltaici di piccola taglia (cioè con una potenza installata compresa tra kW e MW) in alcune aree pilota individuate nelle regioni che fanno parte dell’Obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia). “Concretizzare la politica energetica del governo Berlusconi – ha spiegato il ministro Claudio Scajola in una nota diffusa sul sito del Ministero” è il fine del piano d’azione che abbiamo predisposto. Nel , infatti, l’energia elettrica prodotta mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili costituirà il % di quella totale. Ma non basta solo l’aumento della produzione da questo genere di fonti. Serve che essa sia funzionale all’intero sistema, fruibile al punto da essere convogliata nella rete elettrica nazionale. Andiamo dunque incontro ad un’innovazione radicale che rende necessario un adeguamento delle reti elettriche, le quali devono svilupparsi in modo da far fronte alle nuove esigenze degli impianti di generazione distribuita. Ma per farlo, oltre all’impegno delle istituzioni, c’è anche bisogno dell’impegno straordinario da parte dei concessionari di rete. Nel prossimo futuro, flessibilità, economicità e affidabilità – ha concluso il ministro dello Sviluppo Economico Scajola – dovranno essere gli elementi chiave dello sviluppo del settore d’ora in avanti”. Il programma di investimenti sulle reti intelligenti, note anche come smart grids, rappresenta un passaggio fondamentale per l’attuazione del POI Energia. Il Programma Operativo Interregionale, infatti, costituisce – in linea con gli obiettivi e le misure individuate dalla Strategia di Lisbona per il rilancio della competitività europea – lo strumento attraverso il quale sta dando attuazione al Quadro Strategico Nazionale in materia di energia elettrica. Il POI Energia, che coinvolge diversi soggetti istituzionali (Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell’Ambiente e della Tutela di Territorio e Mare), le Regioni Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), ha tra i suoi principali obiettivi l’aumento della quota di energia da fonti rinnovabili e il miglioramento dell’efficienza energetica mediante la promozione delle opportunità di sviluppo locale. Al Program- ma Operativo Interregionale dell’Energia sono assegnate risorse economiche derivanti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e dal contributo nazionale ex legge n. / ,a cui si aggiungono quelle destinate al Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS). La Direzione generale per l’energia nucleare, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica del Ministero dello Sviluppo Economico, che ha stipulato la convenzione con Enel Distribuzione sulla base di milioni di euro, è stata individuata come organismo intermedio di attuazione del Piano per le linee di attività su reti elettriche, fonti rinnovabili e geotermia. Il progetto varato per il prossimo triennio adesso entra nel vivo. Il futuro è alle porte. Il futuro è l’energia rinnovabile. a.s. Lavoro 13-19 febbraio 2010 19 Cassa integrazione – Ignorato l’appello dell’assessore Lallo per anticipare i soldi Inps Come superare la crisi economica? Non chiedetelo alle banche daune L e banche in Capitanata non sembrano interessate a risolvere i problemi delle aziende in difficoltà. È questo il responso, a quanto pare però suscettibile di integrazioni, del giro d’orizzonte promosso dalla Provincia di Foggia a cavallo delle festività natalizie tra tutti i istituti bancari presenti con almeno uno sportello in Capitanata. L’ente titolare delle politiche del lavoro in Capitanata aveva lanciato questa proposta agli istituti di credito: anticipare per conto dell’Inps la cassa integrazione ordinaria alle aziende che ne fanno richiesta. L’Istituto di previdenza ingolfato dalle mille pratiche istruite sulla cassa integrazione nell’ultimo anno (c’è stato un aumento del %), non può infatti istruire nuove pratiche in tempi brevi. E dunque sarebbe stato concreto il rischio per i lavoratori della “Bellaria Mobili” di Ascoli Satriano (l’azienda per la quale è stato chiesto il soccorso) di restare senza reddito per mesi vanificando così il salvataggio deciso a tavolino fra azienda e sindacati. L’anticipazione delle banche – nell’ordine di euro per ogni lavoratore – ha dunque una funzione calmierante andando incontro ai legittimi interessi delle famiglie. “Si tratta di un provvedimento nuovo di zecca – così lo definisce l’assessore provinciale al Lavoro, Leonardo Lallo – che a mio avviso entra però nello specifico dei problemi di ogni singolo lavoratore”. Tuttavia Lallo, come se temesse qualche passo falso, aveva riconosciuto il beneficio del dubbio alle banche alla vigilia della convocazione del tavolo: “Sarebbero comprensibili le perplessità dei direttori di banca che immagino vogliano prima approfondire la questione”. In effetti le banche non hanno deluso le attese. Appena tre di loro hanno risposto all’invito dell’assessore Lallo, lasciando aperti però pochi margini di manovra. Che ora l’assessore vorrebbe provare a forzare riconvocando gli istituti. Va detto che il provvedimento non è comunque calato dall’alto, ma rientra tra le misure più qualificanti del pacchetto anticrisi promosso dal governo per combattere la crisi economica sul sistema imprenditoriale del paese. A Foggia però il tentativo non è stato particolarmente fortunato. Anche se va dato atto all’unica banca che ha risposto all’invito. BancApulia (leggi l’intervista in basso), ha aderito al programma di sostegno al reddito dei lavoratori e anticiperà le somme che poi s’incaricherà di intascare dall’Inps tra qualche mese. I lavoratori della Bellaria Mobili ringraziano: senza questa ciambella di salvataggio l’azienda probabilmente avrebbe già chiuso i battenti. Tuttavia ora che un varco si è aperto nei rapporti, già di per sé rigidi, banche-imprese altre aziende ora bussano alla porta dell’assessorato al lavoro della Provincia (e di BancApulia) per richiedere analogo intervento. Su questa scorta, pertanto, ora l’assessore Lallo si appresta a riconvocare il tavolo con le banche nella speranza che al secondo giro vi siano più adesioni. Il quadro però al momento appare piuttosto desolante per i lavoratori. “Le banche non rinunciano alla logica del profitto nemmeno quando ci sono di mezzo gli interessi dei lavoratori”, è duro il giudizio di Vitantonio Pasqualicchio segretario della Fillea-Cgil. Il sindacato si sente tradito dall’esito di questa operazione. L’accordo per la Bellaria Mobili era stato portato a termine L’unico istituto di credito che ha risposto LEONARDO LALLO grazie all’intervento della Regione e all’apertura di una sorta di cordone sanitario che metteva in prima linea proprio l’atteso coinvolgimento delle banche. Difficile, infatti, pensare che gli istituti si sarebbero tirati fuori da un’operazione praticamente a costo zero per loro dal momento che è l’Inps a fornire tutte le garanzie del caso. L’anticipazione bancaria copre, inoltre, la quota parte della cig straordinaria che l’impresa oggi non è in grado di versare. L’accordo prevede peraltro anche il rilascio di una procura irrevocabile da parte del soggetto beneficiario dell’anticipazione direttamente all’Inps ed a garanzia degli istituti di credito. Gli oneri fiscali sono invece a carico della Regione. Come si può vedere dunque le banche sono perfettamente garantite. Non un euro rischia di andare perduto. Ma le banche rispondono però in modo diverso. Banconapoli e Banca Popolare di Puglia e Basilicata (gli altri due istituti che avevano risposto all’invito dell’assessore Lallo) rispondono così del mancato accordo: “Tra i nostri prodotti offriamo già un servizio analogo ai lavoratori che perdono il posto di lavoro, anticipando per intero la cassa integrazione”. Si tratta però di risposte parziali, riservate in ogni caso a una clientela già in portafoglio o che si intende acquisire fidelizzandola attraverso la concessione di quello che a tutti gli effetti diventa un prestito. Ben altra cosa è invece il paradacute Inps-banche aperto dallo Stato. La questione però non è chiusa, sulla spinta delle imprese che chiedono la riapertura dei termini la Provincia si è già impegnata a riaprire i termini della questione. Tuttavia un dubbio sorge spontaneo: le banche su questa faccenda hanno perso una grande occasione. MASSIMO LEVANTACI BancApulia non si sottrae “È un aiuto alle famiglie” R oberto Loscocco, lei è il dirigente dell’istituto di credito foggiano (BancApulia) che ha aderito all’accordo con la Provincia per anticipare la cig alle imprese in difficoltà. Come mai solo voi? “Dovreste chiederlo agli altri. Noi abbiamo partecipato con interesse a questa iniziativa sin dalla prima riunione. Ci siamo resi conto che veniva chiesto da un ente pubblico sostegno per alcuni lavoratori in difficoltà, abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Ora però si pone un problema di sostenibilità, altre aziende richiedono lo stesso tipo d’intervento. Siete in grado di anticipare le somme per tutti? “Sì, ci sono altre aziende che chiedono il sostegno. Per il momento abbiamo dato mandato di liquidare le somme ai lavoratori dell’azienda Bellaria Mobili. Il resto si vedrà, mi pare che l’assessore Lallo abbia intenzione di riconvocare il tavolo”. Non crede che il mondo del credito in questa situazione abbia perso un’occasione, voi a parte naturalmente. “Non entro nel merito delle scelte di altri colleghi. Io so soltanto che noi come banca del territorio abbiamo ritenuto opportuno fare questo tipo di scelta. È comunque anche vero che non tutte le banche sono strutturate per dare risposte immediate in ordine a questo genere di decisioni. E nella fattispecie occorreva muoversi in fretta”. La banca erogherà le somme ai lavoratori, ma gli interessi sono a carico del lavoratore. Non si poteva trovare una formula migliore per dare una mano concreta alle famiglie? “L’interesse che noi applichiamo dovrebbe essere del , massimo %. Sì, si poteva fare di più. In altre province gli interessi sono a carico dell’ente locale che ha provveduto ad avviare la pratica. In Capitanata questo non è stato possibile, la Provincia più che favorire l’incontro non può fare. E la Regione interviene con una misura minima, pagando i bolli dello Stato”. m.l. Lavoro 13-19 febbraio 2010 21 Il progetto – La Basilicata alla guida di un progetto innovativo per il recupero dei detenuti Solidarietà e lavoro? Ora in carcere si può S olidarietà sociale ed economia vanno a braccetto nel progetto di “inclusione sociale e lavorativa di soggetti adulti minori sottoposti a provvedimento dell’autorità giudiziaria”, appena avviato dalla Regione Basilicata. Il progetto recepisce le linee guida emanate poco più di un anno fa dal Ministero della Giustizia e la Basilicata è la prima regione in Italia a predisporre un programma estremamente articolato con un investimento di milioni e mila euro nell’arco di un triennio. Il programma, nelle intenzioni della Regione Basilicata, “nasce allo scopo di modificare profondamente l’approccio dell’attuale intervento in carcere, a partir dagli elementi di coerenza tra la programmazione, la qualità, la spesa, gli obiettivi che si intendono realizzare, la complementarietà e la sicurezza. Ridisegnare l’attuale sistema dei servizi erogati in ambito penale vuol dire superare il carattere prevalentemente assistenziale degli interventi sinora erogati, per promuovere modalità che sappiano intercettare ed interagire con i bisogni, le richieste reali dei cittadini, sottoposti a provvedimento dell’autorità giudiziaria, promuovere condizioni di cittadinanza attiva e garantire pari opportunità”. Il provvedimento riguarda sia i condannati in maniera definitiva, sia i detenuti in attesa di giudizio. Il programma si muove su più fronti: quello della scolarizzazione, per la quale c’è una fortissima domanda all’interno delle carceri lucane, quello dell’orientamento e formazione, quello dell’inserimento lavorativo e quello degli interventi di sistema, per dare la maggio penetrazione possibile nel tessuto sociale al programma di inclusione. Entro qualche mese saranno già pronti i primi bandi, ai quali i soggetti interessati potranno accedere in base alle proprie competenze. I singoli interventi verranno effettuati attraverso avvisi pubblici direttamente dalla Regione ed in parte affidati alle Province di Potenza e di Matera, con le rispettive agenzie provinciali per la Foto Simone Ramella_flickr Entro qualche mese saranno già pronti i primi bandi, ai quali i soggetti interessati potranno accedere in base alle proprie competenze. Tre gli istituti penitenziari coinvolti (Potenza, Matera e Melfi) Istruzione e inclusione sociale I punti di debolezza: spazi e aziende Azioni coordinate Speriamo non sia per reinserimento un libro dei sogni B asta con gli interventi-spot e via ad un programma integrato e coordinato per il reinserimento sociale. Sarà questa la vera discriminate tra gli interventi effettuati finora in favore dell’inclusione sociale di detenuti o ex detenuti e il programma che la Regione ha appena approvato. Ne è convinto Giuseppe Palo, assistente sociale del gruppo di lavoro che ha stilato il progetto. “Finora – dice – gli interventi non erano oganizzati, adesso, invece, anche attraverso gli enti formativi della Provincia, si avrà una vera formazione finalizzata all’inserimento lavorativo. Del resto la Commissione tripartita per il lavoro, insieme ad imprenditori e rappresentanti delle associazioni datoriali, ha già effettuato con noi un tour per verificare la fattibilità del progetto e tutti si sono dichiarati disponibili, soprattutto laddove ci sono spazi in disuso da poter destinare ad attività produttive. La commissione tripartita, poi, ha già sottoscritto all’unanimità le linee guida del progetto, che si basa su istruzione, formazione, inclusione lavorativa e auto imprenditoria”. g.l. formazione. Un fattore di ottimismo per la buona riuscita del progetto, e sicuramente la ridotta dimensione della realtà penitenziaria in Basilicata. Ci sono tre istituti penitenziari, a Potenza, Matera e Melfi, che a giugno del ospitavano detenuti. A questi si aggiungono gli uffici di eseFoto Air Force One_flickr cuzione penale esterna di Potenza e di Matera, che a giugno avevano preso in carico persone, i servizi minorili della giustizia, che complessivamente, nell’anno avevano preso in carico minori e giovani adulti, più un certo numero di soggetti, adulti e minori, sottoposti a provvedimenti U n progetto importante, sia dal punto degli investimenti economici, sia dal punto della solidarietà sociale, che comunque non ha mancato di suscitare qualche perplessità sulla reale possibilità di attuazione. Ad esempio, per Gabriele Donatiello, presidente del Tribunale di Sorveglianza “bisogna vedere tra un anno o un anno e mezzo. Ci dovremmo reincontrare per verificare se questo progetto sarà andato avanti o sarà rimasto solamente un bel libro dei sogni. Perché se è vero che in Basilicata ci sono delle condizioni favorevoli alla sua realizzazione, ovvero il numero relativamente basso di detenuti e di condannati liberi, è anche vero che le occasioni di lavoro non sono poi tante. C’è da dire, poi, che all’interno degli istituti di pena mancano gli spazi per poter realizzare il lavoro intra moenia e fino a questo momento in Basilicata non ci sono state commesse esterne. Insomma, non vi sono ancora le condizioni ottimali per la realizzazione di un progetto di inclusione lavorativa di tale portata, almeno per quanto riguarda il breve periodo”. g.l. dell’autorità giudiziaria. Piccoli numeri, insomma, che fanno ben sperare affinché la Basilicata possa diventare regione laboratorio anche nel campo dell’inclusione sociale. I primi sperimenti, del resto, ci sono già stati a partire dal , quando è stato stipulato un protocollo di intesa, tutt’ora vigente, tra Regione e Ministero ella Giustizia, con il quale la Regione ha assunto l’impegno di mettere a disposizione le proprie strutture amministrative ed operative per il recupero e la reintegrazione dei detenuti. GIOVANNA LAGUARDIA Le fasi – Ecco il progetto affidato ad una commissione La scuola punto di partenza poi toccherà alla formazione I l programma di inclusione sociale sarà portato avanti dalla commissione permanente tripartita per l’impiego, che in questo caso si avvarrà anche del provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria o di un suo delegato, e del direttore del centro per la giustizia minorile per la Calabria e Basilicata. Dal punto di vista operativo è prevista la costituzione di un gruppo tecnico di attuazione del programma di attuazione, presso il dipartimento Cultura e Formazione della Regione. I singoli percorsi di inclusione sociale saranno determinati grazie ad un servizio di “case management”, che svolgerà colloqui di orientamento, compilazione di curriculum, bilancio delle competenze, schede informative, valutazione del percorso di inserimento lavorativo e assistenza nell’attivazione di tirocinio formativi. Insomma, attraverso il case management saranno definiti i singoli percorsi di formazione e di inserimento lavorativo. I percorsi inizieranno dalla scolarizzazione. Il progetto, infatti, prevede come primo step il sostegno alla frequenza scolastica, sia per quanto riguarda la scuola dell’obbligo, sia per quanto riguarda la scuola media superiore. Per la frequenza della scuola dell’obbligo e delle scuole superiori, per i condannati in esecuzione penale esterna, è previsto un incentivo economico correlato al raggiungimento del risultato finale, ovvero il diploma. Per i minori è prevista la concessione di borse di studio. Il progetto prevede inoltre il sostegno alla frequenza dell’università, attraverso la concessione di un voucher ai soggetti ritenuti meritevoli. Dopo l’istruzione scolastica, il secondo livello del progetto riguarda la formazione professionale. Questa verrà attuata a diversi livelli. Innanzitutto i corsi di formazione di base. Tra le attività previste ci sono corsi di competenze linguistiche, corsi per competenze informatiche, corsi di competenze trasversali di educazione alla legalità. Ci saranno poi i cosiddetti “tirocini formativi in situazione di lavoro”, che comprenderanno il sostegno ai tirocini attraverso un contributo alle imprese che ospitano tirocinanti sottoposti provvedimenti dell’autorità giudiziaria minorile o che abbiano concluso l’iter penale e borse di inserimento, ovvero incentivi e rimborso dei contributi per le assunzioni a tempo indeterminato di persone in uscita da cosi di formazione regionali. Infine, l’inserimento lavorativo. Anche qui ci saranno più livelli e più possibilità di inserimento. Innanzitutto il lavoro alle dipendenze di cooperative sociali, affidatarie di servizi pubblici. In secondo luogo l’inserimento lavorativo come soci in cooperative di nuova costituzione tra ex detenuti o soggetti non più in carico ai servizi minorili, nella misura di almeno il per cento dei soci. Poi i lavoro alle dipendenze di imprese private, affidatarie di servizi pubblici oppure che gestiscano attività di servizio e produzione all’interno degli istituti di pena. C’è poi il caso della costituzione di cooperative tra detenuti, il cosiddetto lavoro protetto, affiancato da servizi gra- tuiti di assistenza tecnica per la creazione di impresa, avvio di attività autonoma individuale, nel caso in cui il soggetto in questione sia in possesso di una specifica professionalità, l’avvio di una attività autonoma in forma societaria, la formazione sul lavoro. Nel caso di detenuti di fuori regione o stranieri il programma prevede “lo sviluppo di azioni trasversali che prevedano la stipula di accordi transnazionali ed interregionali rendendo organico e finalizzato il processo di inclusione socio lavorativa dei soggetti sottoposti a provvedimento dell’Autorità giudiziaria”. Il progetto, inoltre, prevede interventi specifici per le donne. g.l. 22 13-19 febbraio 2010 Fiere La richiesta – I costruttori a Bari dal al febbraio “Detassare gli utili per i macchinari” “C hiediamo alle autorità di governo l’estensione, fino a fine , del provvedimento di detassazione degli utili reinvestiti (la cui scadenza è attualmente fissata al giugno, ndr) in macchinari ad alta tecnologia affinché il riscontro raccolto dai costruttori italiani sul mercato domestico negli ultimi mesi dell’anno non sia soltanto un fuoco di paglia destinato a spegnersi con effetto pressoché immediato”: è quanto afferma il presidente di Ucimu-Sistemi per produrre (l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e di prodotti a questi ausiliari), Giancarlo Losma, commentando gli ultimi dati elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa. Gli ordini di macchine utensili, nel quarto trimestre , hanno registrato un calo dell’ , % rispetto allo stesso periodo del . L’indice assoluto, dunque, si attesta a , (base = ). Si allunga così ulteriormente il trend negativo della raccolta ordini di macchine utensili dei costruttori italiani, in discesa da sei trimestri consecutivi. Con riferimento al mercato straniero, l’indice degli ordini raccolti dai costruttori italiani evidenzia un calo del , % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con il valore assoluto dell’indice che si attesta quindi a , . Sul fronte interno, invece, l’indice di raccolta ordini torna a salire del , %, per un valore assoluto dell’indice pari a , . Un risultato in base al quale il peggio sembra alle spalle. La ripresa del consumo domestico di beni strumentali, sostenuto anche dal provvedimento Tremonti-ter, fa, dunque, ben sperare sulle prospettive future per l’industria della macchina utensile. E, per verificare l’intensità dell’inversione di tendenza, che tutti gli indicatori segnalano da un paio di mesi a questa parte, un’occasione preziosa è rappresentata da Bi-Mu Mediterranea, la mostra biennale dedicata al settore della macchina utensile, robot e automazione, la cui settima edizione è in programma alla Fiera del Levante da giovedì a domenica . Nei circa . metri quadrati occupati per l’evento sarà esposta una vasta scelta di soluzioni innovative, generalmente fondate su modularità funzionale, così da assicurare alle aziende-clienti flessibilità e riconfigurabilità di utilizzo. Novanta i marchi presenti, non soltanto italiani ma provenienti da Germania, Austria, Svizzera e Usa. Non mancherà, venerdì prossimo, dalle alle , un importante momento di confronto su “la strategia della rete: progetti di integrazione delle imprese pugliesi”, organizzato da Ucimu-Sistemi per produrre con la collaborazione di Confindustria Bari–Associazione degli Industriali della provincia di Bari. Ci si chiederà se le pmi possano reagire meglio alla crisi utilizzando la collaborazione tra aziende per recuperare efficienza organizzativa. Informazioni, canali distributivi, programmi di ricerca e innovazione condivisi rappresentano un’aspirazione o costituiscono una nuova e diversa modalità per fare impresa, migliorando l’efficienza complessiva del sistema? Prevista la partecipazione di Emma Marcegaglia, presidente Confindustria, Alessandro Laterza, presidente Confindustria Bari e Barletta-Andria-Trani, Giancarlo Losma, Cosimo Lacirignola, presidente Fiera del Levante, Loredana Capone, vicepresidente della Regione Puglia con delega allo Sviluppo Economico, Vincenzo Boccia, presidente Piccola Industria di Confindustria, Gianluigi Viscardi, presidente Aida-Associazione Italiana Assemblaggio, Tina Luciano, presidente sezione meccanica elettrica e elettronica Confindustria Bari e Barletta-Andria-Trani. FABIO TRAVERSA GIANCARLO LOSMA Opinioni di Vito RAIMONDO 13-19 febbraio 2010 23 Chiuso il discorso sull’autonomia delle ex frazioni baresi Ma quali nuovi Comuni… diciamolatutta Basta con le solite sfilate La scorsa settimana abbiamo scritto chiaro e tondo che eravamo dalla parte del Comune di Bari nella vicenda dell’autonomia delle frazioni Carbonara, Ceglie, Loseto, Palese e Santo Spirito. Ora, siamo dalla parte della Regione che ha evitato una sciagurata decisione che avrebbe provocato gravi danni alla futura area metropolitana. A parte la lievitazione dei costi della burocrazia, si è appreso che i due ipotizzati Comuni avrebbero raggiunto l’autonomia amministrativa tra qualche decina di anni. Chi scrive, risiede nel territorio di Carbonara e ha votato “no” al referendum. Ed è soddisfatto dell’attività che svolge la sua Circoscrizione a cui rivolge un vivo apprezzamento. Non ho ancora capito a cosa avrebbe dovuto servire, il Comune dalle mie parti, oltre alle incombenze a cui è sottoposta la Circoscrizione. A vedere sfilare nuove facce di consiglieri e sindaco? Per piacere… Romiti contro le malelingue “La Fiat non è stata foraggiata” Si parla tanto, ma si straparla pure della Fiat. Del suo presente problematico, del suo passato di “sanguisuga” delle risorse pubbliche per sopravvivere e, magari, per intascare utili in abbondanza. Certe delicate vicende personali della famiglia Agnelli hanno sicuramente contribuito a creare un clima di diffidenza che ha travalicato i confini familiari per irrompere nella vita del Gruppo. L’ex manager Cesare Romiti, all’improvviso, ha rotto gli indugi e ha contestato chi sostiene che la Fiat sia stata salvata e foraggiata dallo Stato, ammettendo che nel secolo scorso, arrivarono a Torino contributi statali in conto interessi e anche a fondo perduto. “Ma” – dice l’ex top manager – “La Fiat non ha mai costruito cattedrali nel deserto, come certe fabbriche chimiche (Rovelli, in Sardegna)”. Poi ha rivendicato alla Fiat la creazione di un cultura industriale che al Sud non c’era. Quindi il dato incontrovertibile della diffusione della ricerca, del design e della tecnologia in tutto il Paese. Non possiamo non dare ragione a Romiti se si constata che nei sei stabilimenti del grande Gruppo gli addetti sono così distribuiti: . a Chieti, , a Melfi, mila a Pomigliano d’Arco e a Torino, . a Cassino, . a Termini Imerese. Insomma, la Fiat è più meridionale che nordica. Lo scontro Vendola – Palese alla gente comincia a stufare ROCCO PALESE Nichi Vendola e Rocco Palese, candidati alla presidenza della Regione Puglia, se ne dicono di tutti i colori sui quotidiani, ogni giorno. E, sinceramente, non è un bel leggere. Ma la gente vorrebbe sentire altro, non gli sfottò più o meno velenosi. Nichi riesce ad essere più mieloso, mentre Rocco sfodera parole e ghigno più diretti. Cosa che gli è valso il temporaneo “ripudio” da parte del premier. Ora, entrambi sono alle prese con qualche problemuccio di giustizia. Il presidente uscente subisce il poco edificante spettacolo del disaccordo fra tre pm baresi attorno ad un vicenda che andava capita e risolta prima, diamine. Il medico-consigliere, invece, si trova a gestire la tenebrosa vicenda dei bond sottoscritti dalla giunta Fitto, affatto convenienti per l’ente. Con l’aggiunta della figuraccia di aver appreso che la convenzione con la Merryl Linch fu sottoscritta (dagli uffici preposti) nella versione in inglese, senza che i firmatari conoscessero la lingua albionica. Roba che nemmeno Totò avrebbe portato in scena… I politici ci riprovano a condizionare i giornalisti Bufera sulla povera Lucia Annunziata che, altra domenica, ha invitato nella sua tramissione sulla Rete (quella comunista!) Nichi Vendola, segretario di partito (Sel) e governatore della Regione Puglia. Gli uomini del Pdl si sono scatenati e l’hanno accusata di partigianeria e di violare le regole. Va rilevato che, intanto, non siamo ancora in regime di par condicio; poi i politici smettano di pretendere di insegnare il mestiere ai giornalisti e di intervenire a gamba tesa. A Gasparri, Fitto & C. rivolgiamo l’invito a sintonizzarsi su tutti i programmi Tv dove impazzano Emma Bonino, Renata Polverini, Roberto Formigoni, Renato Brunetta, Roberto Castelli. Tutti candidatissimi. O no? Rocco Palese, faccia politica e lasci stare San Pio! Il cattolico Rocco Palese, candidato del Pdl alla Regione Puglia è andato a San Giovanni Rotondo per incontrare i suoi simpatizzandi, ma durante il comizio, evidentemente ispirato dall’aria santa del centro dauno, si è rivolto a San Pio: “Auspico per la Puglia un futuro migliore perché il presente che ci stanno lasciando in eredità Vendola e compagni preoccupa. Che San Pio faccia il miracolo di mandarli a casa”. Avendo vissuto, in parte, negli anni in cui San Pio fu frate, possiamo assicurare Palese che non si sarebbe mai impegnato per un miracolo del genere (pur fra tanti che fece) e avrebbe mandato a quel paese il possibile presidente della Regione pugliese. Ci creda il buon consigliere e pensi a battere Vendola – se ci riesce – sulla politica. Non ricorrendo ad improbabili miracoli. Cattivo gusto a parte! Siti nucleari in Puglia il doppio pesismo di Fitto MAGDI ALLAM RAFFAELE FITTO Il blocco delle leggi regionali anti-centrali nucleari di Campania, Puglia e Basilicata e il conseguente ricorso alla Consulta, ha visto l’attivismo dei ministri Fitto e Scaiola. Ha sorpreso l’atteggiamento del Ministro pugliese, poiché il suo schieramento, in Consiglio Regionale, aveva votato “no” all’atomo. Allora? C’è un spiegazione. Si vuole trovare nel giudizio della Corte Costituzionale una legittimazione che copra le difficoltà politiche che la maggioranza del “rinascimento nucleare” sta incontrando, da Nod a Sud. A pensar male, qualche volta ci si azzecca. Parte la campagna elettorale e scoppiano gli scandali Foto Today Il barbiere di Rocco Palese sulla… cresta dell’onda L’eurodeputato Sergio Silvestris (Pdl) deve essere proprio un buontempone. Da Bisceglie, s’è messo in auto ed è arrivato a Acquarica del Capo (Lecce) per farsi acconciare i capelli da barbiere del candidato del suo partito alla carica di Governatore, Rocco Palese, rimbrottato dal premier Berlusconi per il suo aspetto che non rientra nei canoni stabiliti in quel partito. Per un eurodeputato non è il massimo della sua azione politica. Ma quello che sorprende è che dopo il fatidico “taglio” si è lanciato contro il presidente della Regione, Vendola (che c’entra come il cavolo a merenda nella vicenda) invece di rimbrottare il grande capo Silvio che, si sa, di capigliature s’intende assai! Effetto della crisi Tornano i titoli spazzatura Il lupo perde il pelo…E ritornano alla grande i junk bond (titoli spazzatura) con rendimenti mica Ma Allam non può dire che il suo “obbiettivo è la vittoria contro una sinistra che ha imposto un potere egemonico, clientelare, corrotto e corruttore, succube dei poteri forti che hanno trasformato la Lucania in un colonia africana da saccheggiare e distruggere”. È come se noi, dopo averlo apprezzato come vice direttore del “Corriere della Sera”, lo definissimo un “gran cialtrone”. Cosa che quasi certamente faranno i laboriosissimi e onestissimi lucani. I mali della giustizia …risolti a L’Aquila Come si risolve la crisi organizzativa delle giustizia è stato dimostrato a L’Aquila. Il Ministro Alfano, lì presente all’inaugurazione dell’anno giudiziario, è esploso (gioioso): “Ma quanti magistrati vi servono?”. Gli è stato risposto: “Da due a cinque”. Replica: “Ve ne mando cinque”. A L’Aquila, quindi, il cosiddetto processo breve può partire. Auguri. Quanto sono pochi quelli che guadagnano mila euro Federalismo fiscale originalità a Bari Primi assaggi di federalismo fiscale a Bari. Il sindaco Emiliano ha annunciato che il Patto di stabilità per il è stato rispettato grazie a milioni ricavati dalla gestione dei parcheggi. Sono stati salvati così assunzioni e appalti di opere pubbliche. “Abbiamo fregato Tremonti” ha dichiarato gongolante Emiliano che ha aggiunto onestamente: “Sono stati tagliati gli sprechi e abbiamo auspicato la collaborazione degli imprenditori a cui è stato chiesto il congelamento dei loro crediti”. Va bene per la riduzione degli sprechi; non ci convince invece l’accordo (o il diktat?) con i fornitori, rappresentanti di realtà economiche con quello che segue nei doveri gestionali e non certo delle onlus! Foto torre.elena_flickr male: dal all’ %. Certamente è colpa della crisi che induce anche le aziende “no investment grade” ed emettere titoli con rendimenti alti. Ma i risparmiatori aprano gli occhi! PATRIZIA D’ADDARIO Come negli Usa. Parte la campagna elettorale e con essa gli scandali (o presunti tali). È un florilegio, in Puglia. Dopo l’ipotesi di spy story, protagonista la escort barese Patrizia D’Addario, spuntano a Roma le irregolarità che avrebbe commesso la candidata del Pdl, Renata Polverini, a proposito dell’acquisto di due appartamenti per i quali non avrebbe pagato le tasse dovute. Dal Lago di Garda arriva, invece, l’inopinata liberalità da parte dei Carabinieri di scorta al Ministro Gelmini che, durante il suo matrimonio, avrebbe chiesto e ottenuto un gita in motoscafo per i figli degli invitati. Boh… In Pugia, c’è chi vuole …riappropriarsi della Regione Il candidato alle elezioni regionali del Pdl, Auro Buttiglione, ha realizzato un manifesto sui cui, insieme al suo faccione, compare la scritta “Riprendiamoci la Regione”. Se questo è il suo programma elettorale, figuriamoci il messaggio che passa ai suoi probabili elettori. Tipo: “Votatemi, poiché avremo in mano la Regioni. E sarà un pacchia”. Non sappiamo quale sia la forza elettorale del signor Buttiglione, ma ci auguriamo che i suoi supporter abbiano un pizzico di intelligenza e di dignità. Magdi Allam e la gratuita offesa ai lucani Stimavamo Magdi Allam, giornalista e scrittore, candidato del Pdl per la Regione Basilicata e poi trombato. Ora, se la prende con Berlusconi – che avrebbe ceduto alla pressioni di An per la candidatura. Indagine dell’Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni dei redditi : un contribuente su tre guadagna più di mila euro. Sono mila persone, pari allo , % dei contribuenti. Questi “ricchi” si trovano tra lavoratori e pensionati. Solo mila contribuenti, invece, tra le file di lavoratori autonomi e redditieri (immobili e terreni). Non dovrebbe essere difficile, per il Fisco, scovare gli evasori. O no? “Difesa Spa” e “Protezione Spa” chissà che pacchia… Foto Roby Ferrari_flickr GUIDO BERTOLASO Molti cittadini sanno quanto si è detto di male contro le società create da Comuni e Province per la gestione di servizi pubblici. Nidi inconfessati di “trombati” politici dediti al clientelismo e, spesso, al malaffare. Tutti d’accordo, quelle aziende vanno privatizzate. Ma ecco il controcanto. Addirittura in Parlamento o nel Governo (che è la stessa cosa). Si stanno preparando provvedimenti per esternalizzare gli approvvigionamenti e gli acquisti necessari al funzionamento delle Forze Armate. L’organismo si chiamerà “Difesa Spa”. A ruota seguirà “Protezione Spa” che raccoglierà l’eredità della Protezione Civile, attualmente diretta dal futuro Ministro Guido Bertolaso. Quest’ultimo settore gestirà qualcosa come - mln senza nessun controllo del Governo e della Corte dei Conti. Pensate che filone di intrallazzi (a pensar bene) si apre per i futuri gestori della società. 24 13-19 febbraio 2010 Imprese&Mercati Una per una tutte le iniziative programmate per il Il commercio barese “punta” sull’Europa Foto AndreaMariaCannata PROGRAMMA PROMOZIONALE SETTORE ENOAGROALIMENTARE FRUIT LOGISTICA Berlino (Germania) / Febbraio BIOFACH Norimberga / FOODEX JAPAN Tokyo (Giappone) / Marzo PROWEIN Dusseldorf (Germania) / EURO & MED Foggia Marzo / AGRI FOOD / Marzo Aprile Alimentazione biologica Alimentari Enologia Alimentazione Alimentari VINITALY Verona / Aprile Enologia SOL / Aprile Olivicoltura FHA – Food & Hotel Asia Singapore / Aprile Enoagroalimentare CIBUS Parma / Maggio Alimentari SUMMER FANCY FOOD New York (USA) / Giugno Alimentari FIERA DEL LEVANTE Bari / FLORMART Padova / Settembre Florovivaismo SALONE DEL GUSTO Torino / Ottobre Alimentari SIAL Parigi / Ottobre Alimentari MERANO INT.L WINE FESTIVAL Merano L Febbraio Ortofrutta Settembre Novembre Campionaria Enol. e culinaria SETTORE MANIFATTURIERO a Camera di Commercio di Bari promuove iniziative per incrementare la produzione, migliorare le condizioni economiche e sociali della provincia e favorire l’inserimento delle imprese locali nei mercati esteri. La promozione degli interessi generali delle imprese è realizzata dall’ente camerale barese avvalendosi, per le attività svolte in ambito nazionale, dall’Unione delle Camere di Commercio di Puglia e, per le iniziative all’estero, dal collegato Centro regionale per il Commercio Estero. Tale attività consiste nel curare la partecipazione delle aziende che hanno sede in provincia alle manifestazioni fieristiche inserite nei programmi nazionali ed esteri; provvedere al rilascio, su richiesta, degli elenchi delle ditte esportatrici operanti nei diversi settori merceologici; favorire e coordinare i rapporto fra Enti istituzionali ed operatori economici sviluppando progetti diretti a creare nuove attività ed investimenti; fornire su richiesta schede paese; offrire la possibilità di consultare tutto il materiale infor- mativo relativo alle fiere e mostre del mondo; fornire informazioni tecniche in merito all’esportazione dei prodotti e rilasciare i relativi certificati e carnet ATA; mantenere contatti con gli Enti pubblici territoriali, allo scopo di favorire lo sviluppo dell’economia del territorio (internazionalizzazione), e con il Ministero Commercio Estero, le Ambasciate, l’Ice e le Camere di Commercio italiane all’estero. L’istituzione di una struttura con competenze sulle attività svolte in Italia collegata ad un’altra con competenze sulle attività realizzate all’estero risponde all’esigenza di garantire una maggiore incisività alle azioni promozionali delle Camere di Commercio pugliesi attraverso organismi unitari di rappresentanza delle stesse idonei a favorire la valorizzazione delle produzioni locali, la loro più efficace penetrazione sui mercati nazionali ed esteri, l’internazionalizzazione delle imprese e dell’economia regionale. Il raccordo delle Camere di Commercio realizzato dall’Unione e dal Centro regionale, in particolare, con- sente il potenziamento delle attività innovative sul territorio; la promozione congiunta delle realtà culturali e produttive della Regione attraverso la partecipazione a manifestazioni fieristiche e l’organizzazione di eventi promozionali di portata internazionale; un dialogo diretto e rappresentativo con le istituzioni locali (Regione Puglia) e nazionali (Ministero del Commercio Estero, Ambasciate, Ice) essenziale per la realizzazione delle attività; la realizzazione di studi e ricerche congiunturali e di settore su base provinciale e regionale per una migliore analisi del territorio e delle sue risorse; l’assistenza per l’internazionalizzazione delle PMI pugliesi attraverso l’accesso alle informazioni sui mercati di riferimento; la massimizzazione della forza contrattuale nei confronti degli operatori pubblici (enti fieristici, operatori internazionali) e privati. Per contatti è possibile contattare l’Ufficio Promozioni settoriali ed internazionalizzazione al tel. . e-mail: [email protected]. it. Fax . / . PITTI UOMO Firenze / IMMAGINE ITALIA & CO. Firenze Gennaio / febbraio Abbigliamento maschile Biancheria casa/Intimo EXPO FURNITURE Kiev (Ucraina) / marzo Arredam./Compl. Arredo SNIM– Salone Nautico di Puglia Brindisi / aprile Nautica SPOSAITALIA Milano / Giugno Abiti da sposa C.P.M Mosca (Russia) Settembre MICAM Milano / Settembre Abbigliamento Calzature MODAPRIMA Milano Nov./ Dicembre Moda pronta e maglieria ARTIGIANO IN FIERA Milano Nov./ Dicembre Artigianato e Alimentare ALTRE FIERE ED EVENTI Principali località italiane ed estere Tutti i settori ilPianetaCdcBari La Camera di Commercio di Bari, allo scopo di fornire all’utente la migliore assistenza nell’esercizio del diritto ad ottenere informazioni sullo stato di avanzamento dei procedimenti e delle pratiche, ha istituito un Ufficio per le Relazioni con il Pubblico. UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO Presidente: Luigi Farace Primo piano Orari di apertura al pubblico della C.C.I.A.A. Tel. . / (Capo Servizio/Responsabile) Fax . / e-mail: [email protected] *** A.I.C.A.I. Presidente: Carlo Maria Martino Assistenza Imprese Commerciali, Artigiane ed Industriali Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. BARI Quinto piano Tel. . / Fax . e-mail: [email protected] *** I.F.O.C. Presidente: Pietro Di Cillo Secondo piano - Terzo piano Agenzia di Formazione - Istituto di Formazione CCIAA Bari Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. BARI Tel. . / . Fax . e-mail: [email protected] *** S.A.M.E.R. Presidente: Michele Di Benedetto Piano terra - Primo piano Servizio Analisi Chimico-Merceologiche Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n. BARI Tel. . Fax . e-mail: [email protected] - ORARI DI APERTURA SPORTELLI MATTINA - tutti gli uffici dal lunedì al venerdì dalle ore . alle ore . POMERIGGIO - Registro Imprese - Diritto Annuale dal lunedì al giovedì dalle ore . alle ore . POMERIGGIO - altri uffici lunedì e giovedì dalle ore . alle ore . Rubriche segue dalla prima Titoli e rating dendo di esser risarciti del capitale investito in titoli Lehman Brothers. I risparmiatori – acquirenti di obbligazioni emesse da Lehman o di polizze assicurative a valere su di essa – hanno chiesto al Tribunale di accertare la responsabilità di S&P’s per aver diffuso e pubblicizzato informazioni errate sulla solvibilità di Lehman violando i principi e le norme di condotta a cui era tenuta. La tesi proposta è che S&P’s abbia concorso in modo determinante al danno dei risparmiatori prima inducendoli all’acquisto per l’affidamento e la convinzione che i prodotti finanziari Lehman fossero titoli sicuri ed affidabili – in quanto assistiti da un rating molto positivo ed accreditato – e poi, omettendo di fornire tempestivamente al mercato notizie vere ed esatte sulla reale solvibilità di Lehman, inducendoli a mantenere serenamente in portafoglio i titoli acquistati. Lasciando al giudice italiano di dirimere il caso specifico, va notato che il vento sembra essere cambiato anche negli USA, dove il giudice del distretto Sud di New York ha sentenziato che non è ammissibile che le agenzie richiamino a loro discolpa il primo emendamento della Costituzione quando i rating vengono emessi su prodotti finanziari complessi, che non sono rivolti alla generalità del pubblico ma ad una ristretta cerchia di investitori qualificati. È però evidente che la questione non può essere lasciata solo in mano ai giudici ed alle class actions degli investitori sempre più inviperiti. Emblematica del comportamento a volte irresponsabile delle agenzie è la testimonianza di Eric Kolchinsky, un ex dirigente di Moody’s, che sospetta l’agenzia abbia attribuito rating troppo ottimisti ad alcuni titoli. Infatti, a suo avviso, nel gennaio , Moody’s ha dato un generoso rating a un titolo di finanza strutturata molto complesso, già sapendo di doverlo rivedere presto al ribasso, come in effetti poi verificatosi. A luglio Kolchinsky ha scritto ai suoi superiori per denunciare questo comportamento, ma le sue rimostranze non sono state prese in considerazione, anzi Kolchinsky è stato sospeso dal lavoro perché, a detta di Moody’s, avrebbe rifiutato di cooperare con inchieste interne. A seguito delle attuali pressioni del mercato finanziario, specie il governo americano, ha preso seriamente in considerazione la necessità di una regolamentazione delle agenzie di rating al fine di indurle ad un comportamento più responsabile. Ma resta il problema di fondo: come assicurare la responsabilità delle agenzie senza pregiudicarne l’indipendenza? GIOVANNI FERRI Docente di Economia politica Università di Bari PUNZIANA LACITIGNOLA Dottore di ricerca Università di Bari Variazione Istat dicembre 13-19 febbraio 2010 25 dalMondodelleImprese inviate le vostre notizie a [email protected] Associazione regionale trasformatori caseari Si è svolto, presso la CNA di Bari, un incontro dell’Associazione regionale trasformatori caseari in cui è stato deciso di tracciare un percorso fondato sulla qualità della produzione casearia regionale finalizzato alla sua tutela, valorizzazione e promozione in un sistema che generi economia a tutto indotto e farla apprezzare maggiormente al consumatore. Si ritiene necessario realizzare strategie condivise all’interno della filiera, al fine di pianificare azioni programmatiche per il rilancio dell’intero comparto, scevri da interessi di parte. Imprese sociali: più 10% in cinque anni Sono aumentate del % in cinque anni le imprese sociali. Lo ha messo in evidenza il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, alla presentazione del quarto rapporto della Fondazione per la Sussidiarietà. La richiesta di servizi pubblici orientati al sociale è in forte crescita in Italia. Negli ultimi cinque anni le imprese private nei settori del sociale, dall’istruzione alla sanità ai servizi alla persona, sono aumentate complessivamente di oltre il % contro una crescita del totale dell’imprenditoria italiana dell’ , %. Autotrasportatori ecologici: accolte le richieste È stato revocato lo sciopero degli autotrasportatori del settore ecologia proclamato lo scorso ° febbraio. A seguito dell’incontro sono state accolte le richieste formulate dall’Upsa Confartigianato sulle questioni dei reflui prodotti dai servizi igienici di attività produttive che saranno conferiti accompagnati da un’autocertificazione del produttore e non anche da certificato di analisi; circa il pagamento dei corrispettivi per il servizio di conferimento bottini, sono state poi definite nuove modalità. L’importo da versare, definito in relazione alla quantità di conferimento mensile prevista dal contratto, sarà corrisposto con pagamenti anticipati che andranno da a mesi (per chi conferisce esigue quantità). La Puglia in Germania protagonista nella GDO La sottoscrizione di un protocollo d’intesa con la Grande Distribuzione Organizzata tedesca per la promozione dei prodotti agroalimentari pugliesi è l’annuncio dato alla Fruit Logistica di Berlino, dall’Assessore alle Risorse agroalimentari, Dario Stefàno, che ha illustrato alla stampa italiana ed europea proprietà e cifre dei prodotti agro-alimentari pugliesi, sulla cui qualità e tracciabilità l’Assessorato ha inteso imprimere un’azione più marcata. I prodotti pugliesi sono conosciuti ed apprezzati già dal mercato tedesco, tanto che La Puglia è la prima regione del Mezzogiorno, la seconda in Italia dopo l’Emilia, ad esportare prodotti agroalimentari in Germania, primo Paese destinatario dell’export agricolo italiano e pugliese fra gli Stati dell’area euro. Qualità dei servizi in Puglia: controlleranno i consumatori Quindici associazioni di consumatori hanno siglato con la Regione Puglia il protocollo d’intesa cha dà attuazione al nuovo meccanismo di verifica e controllo dei servizi di pubblica utilità. La Puglia diventa così la prima regione in Italia che si adegua alle disposizioni contenute nella legge Finanziaria del , che ha istituito il nuovo sistema di controllo a garanzia degli utenti dei servizi pubblici o di pubblico interesse come la sanità e il Trasporto pubblico locale. Il meccanismo prevede che, qualora le aziende esercenti i servizi pubblici non dovessero rispettare gli standard di qualità, sarebbero soggette a segnalazione al soggetto appaltante. Rilevazione trimestrale dei tassi medi ai fini del calcolo di quelli usurari È stata pubblicata la variazione Istat relativa al mese di dicembre (Gazzetta Ufficiale in pubblicazione). Per il periodo ° gennaio – marzo , sono stati comunicati i nuovi tassi globali medi con nota della Banca d’Italia (su base annua). Conti correnti garantiti e non garantiti: fino a . €: , % - oltre . €: , % Scoperti senza affidamento: fino a . €: , % - oltre . €: , % Anticipi, sconti e altri finanziamenti alle imprese: fino a . €: , % oltre . €: , % Factoring: fino a . €: , % - oltre . €: , % Crediti personali: €: , % Altri finanziamenti alle famiglie effettuati dalle banche: €: , % Altri finanziamenti alle famiglie effettuati dalle società finanziarie: €: , % Leasing autoveicoli e aeronavali: fino a . €: , % - oltre . €: Aumento Istat Annuale: dicembre dicembre : , % Immobili adibiti ad uso abitativo: Ai sensi della legge del sull’equo canone: , % (= % di , ) Aumento Istat biennale: dicembre dicembre :+ , Aumento Istat biennale al %: dicembre - dicembre :+ , www.gazeco.it Direttore responsabile: Dionisio Ciccarese , % Leasing immobiliare: €: , % Leasing strumentale: fino a . €: , - oltre . €: , % Credito finalizzato: fino a . €: , % - oltre . €: , % Credito revolving: fino a . €: , % - oltre . €: , % Mutui a tasso fisso: €: , % Mutui a tasso variabile: €: , % Prestiti contro cessione del quinto dello stipendio e della pensione: fino a . €: , % - oltre . €: , % Ai fini della determinazione degli interessi usurari ai sensi dell’art. della legge n. / , i tassi rilevati devono essere aumentati della metà Per i criteri di rilevazione dei dati e di compilazione della tabella si veda la nota metodologica allegata al Decreto. News Direttore editoriale: Vito Raimondo Redazione: Via delle Orchidee, 3 - 70026 - Z.I. Modugno-Bari Tel. 0805857444 - Fax 0805857428 - [email protected] Responsabile trattamento dati personali: Dionisio Ciccarese Impaginazione grafica e prestampa: Fotolito38 Amministrazione e stampa: Via delle Orchidee, 1 70026 - Z.I. Modugno-Bari - Tel. 0805857439 - Fax 0805857427 [email protected] Registrazione Trib. Bari n. 1276 del 19/4/1996 Certificato ADS n. 6793 del 1/12/2009 Unione Stampa Periodica Italiana Pubblicità: Area 4 S.r.l., Via delle Margherite n. 20/22 70026 Modugno (BA) – tel. 080.5857450 – fax 080.5857426 e-mail: [email protected] Abbonamenti: Tariffa per l’Italia € 50,00 - Tariffa per l’Europa € 88,50 (50 numeri) da versare sul ccp n. 11019700 intestato a: SEDIT srl - Servizi Editoriali - Via delle Orchidee, 1 70026 - Z.I. Modugno-Bari Numero arretrato € 2,77 Ogni riproduzione anche parziale è vietata ai termini di legge Chiuso in tipografia il 11 febbraio 2010 Convegno a Bari per il centenario di Confindustria Il Mezzogiorno deve essere centrale nella politica industriale nazionale. È in questa chiave che s’inserisce il Convegno “Il Sud aiuta il Sud” nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della Confindustria. L’incontro dedicato alle prospettive di rilancio del Mezzogiorno, che si terrà il febbraio al Teatro Petruzzelli di Bari, affronterà i temi della sicurezza, fondi strutturali ed efficienza della pubblica amministrazione. In questa occasione il vice presidente di Confindustria, Cristiana Coppola, presenterà le tesi del Comitato Mezzogiorno. Le conclusioni saranno tracciate dal Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Nuovo termine bando inserimento giovani agricoltori Fissato per il febbraio , il nuovo termine della prima scadenza per la presentazione delle domande di aiuto relative al bando della Misura “Insediamento di giovani agricoltori e Pacchetto multimisura giovani” del Programma di Sviluppo rurale . Rimane valido quanto altro stabilito al paragrafo “Norme procedurali per la presentazione della domanda di aiuto e del Piano aziendale” del bando e delle successive integrazioni. Il Bando è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione n. / . La decisione è stata adottata con determina del dirigente del Servizio Agricoltura n. / pubblicata nel Bollettino Ufficiale n. del febbraio . Avviso per riqualificazione degli operatori socio sanitari Pubblicato nel Bollettino ufficiale regionale n. del febbraio il provvedimento dirigenziale con cui si approva l’ avviso / “Riqualificazione O.S.S.” (operatori socio sanitari), per la presentazione di attività formative cofinanziate dal FSE, dallo Stato e dalla Regione Puglia nell’ambito del Programma Operativo per il Fondo Sociale Europeo / . In base alla nuova normativa l’operatore socio-sanitario deve essere dotato di una formazione specifica di carattere teorico-pratico che metta in condizione di intervenire nelle situazioni di mancanza di autonomia psico-fisica dell’assistito privilegiando l’attenzione alla persona. L’avviso si riferisce a diversi interventi di formazione continua che operano in tal senso e sono rivolti al personale con qualifica OTA ovvero OSA, con contratto di lavoro dipendente, in servizio presso le strutture già operative. Il suddetto personale deve essere riqualificato in O.S.S. entro il prossimo febbraio , termine stabilito con il Regolamento regionale n. / . Per la candidatura all’avviso, è necessario presentare un plico composto da due buste chiuse e sigillate contenenti la documentazione indicata nel bando e le modalità specificate. Termini ultimo di presentazione delle candidature: marzo . 26 13-19 febbraio 2010 Itinerari Festa di San Mattia – Il febbraio gara dei falò nel comune del Subappenino dauno Foto Frator_flickr Deliceto prende fuoco... C’ è tutto il tempo per organizzarsi una gita a Deliceto (Fg) quando il febbraio per la XXXI festa di san Mattia con la gara dei falò, organizzata dalla Pro loco. L’evento per ricordare di quando il patrono nel debellò la pestilenza. Alle pire più spettacolari e ai gruppi che meglio le animeranno con balli con sfoggio di costumi tradizionali e musiche premi in salsicce, prosciutti, formaggi, vino e pane. E non è tutto: sono previste degustazioni di tagliolini e fagioli, bruschette, carni alla brace. Il tutto preceduto da messe solenni, processione e novene com’è giusto che sia per pareggiare con la spiritualità l’aspetto pagano della festa. Delicato, alle pendici del colle Elce ( metri s.l.m.) vanta un bel centro medievale. Embrione del paese è un nucleo di grotte scavate in un blocco calcareo chiamato Elceto e dove vissero popolazioni osco-italiche e poi insediamento romano per controllare gli indigeni che mal sopportavano la presenza di soldati stranieri. Il castro, era in un punto dove c’erano piante d’elce e perciò fu chiamato Elceto e di qui il nome di Deliceto. In contrada Risega c’è il Ponte Romano ad una sola arcata a schiena d’asino. Nella parte più alta del paese s’impone per struttura e possanza il castello medievale (sec. XII), dal dichiarato Monumento nazionale. Fu di molti feudatari che lo rimaneggiarono più volte. Nel Deliceto e il castello furono sotto dominazione normanna. Il mastio del maniero fu trasformato in un alto e robusto “donjon” o torre, emblema di potenza dei nuovi dominatori. Stesso concetto di dominio ebbe Federico II di Svevia quando il maniero passò sotto la sua giurisdizione. Ed ecco una chicca per i “curiosi viaggiatori”: in una torre i normanni allestirono la sala di tortura dove c’era il “mulino a rasoi”, utilizzato in particolare per i saraceni, ritenuti ladri impenitenti. In arabo “parasin” vuol dire ladrone e perciò la presenza dell’attrezzo fece meritare alla torre il nome di Parasinno. A pochi chilometri da Deliceto il Convento della Consolazione che nel sec. “VIII ospitò frate Alfonso Maria de’ Liguori divenuto poi santo. Pare che proprio li abbia ideato e composto “Tu scendi dalle stelle”. I piatti tipici pzzedd’ e accj’, pasta di farina di grano duro con sedano, pzzedd e tadd’ c’ li cucuzziedd’“, con talli cioè germogli e foglie di zucchine, laganelle con peperoni e muddia ovvero mollica fritta, il formaggio dei poveri, sfr’sciudd’ r’ puorc’ ch’ li cuppulun’ sott’acit’, soffritto di maiale con peperoni sott’aceto, pen’ cuott’, pane raffermo con broccoli e patate. A Deliceto si affittano camere o case per circa posti letto. I ristoranti: Marcello , La locandina . , Di Chinni , Ballarò , La fontana . Informazioni: Comune tel. / . Basilicata – Parco, museo, gastronomia, castello e chiese: una giornata indimenticabile Rotonda, dritto nel cuore della natura R otonda, sede dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, è un’eccellente meta turistica. Arroccata su di un colle, al margine sud-orientale della Valle del Mercure, ha paesaggi di foreste, di sorgenti e di corsi d’acqua. Rotonda poggia sui depositi di un antico lago in cui andavano a morire i vertebrati vissuti in epoca Pleistocenica. Il Museo Paleontologico, infatti, è uno dei siti principali dell’Ecomuseo del Pollino e ospita, i resti fossili di un Elephas antiquus italicus, risalente a circa mila anni fa. Sono stati anche rinvenuti resti di rinoceronte. Eccellente la gastronomia a Rotonda tipica della Lucania con pane robusto e sapido, vini come l’Aglianico del Vulture, pasta fatta in casa, verdure legumi olio d’oliva, peperoncino, carne d’agnello, frattaglie. Questi i piatti consigliati: pancotto, lagane e ceci (una delle pietanze preferite dal poeta Orazio di Venosa), fusilli con la mollica, baccalà con peperoni cruski vale a dire secchi e croccanti. Infatti, in questa stagione ai balconi dei paesi della Lucania ci sono festoni di peperoni. Poi baccalà a ciauredda, cioè a zuppa, agnello alla contadina. Famoso il fagiolo povereddro bianco con IGP (Indicazione Geo- ilDettodellaSettimana Megghie cape de ciucce che cote de liòne. Il frutto di stagione L’ estate è lontana e di consumare fichi freschi non se ne parla. Ci sono, però, quelli secchi, proprio quelli con i quali in tempo di miseria s’andava a nozze. Sono così buoni e ricchi di vitamine, ferro e tanto potassio e fonte di fibre soprattutto quando secchi, che dire “non me ne importa un fico secco” è una sciocchezza. Ci sono moltissime specie di fichi, oltre ! La più comune in Italia è la Ficus carica, che produce frutti di dimensioni diverse e colore dal giallo al verde al nero. I fichi, inoltre, cambiano nome a seconda del periodo in cui maturano: “fioroni”, o “primaticci”, maturano a giugno e a luglio; i fichi “forniti” maturano da agosto a settembre; i “tardivi”, infine, sono quelli che maturano in autunno. Per essiccarli si espongono al sole oppure s’infornano. C’è chi ricorre alla chimica il che fa torcere un po’ il naso. Meglio il sole e se poi sono maritati, cioè farciti con mandorle, noci o nocciole e tuffati nel cioccolato fondente fuso, beh! Allora si tocca il cielo con un dito. Il maggior produttore di fichi secchi è la Turchia. Anche la Puglia aveva tanti alberi di fichi e produceva ottimi fichi secchi, ma la coltivazione è stata abbandonata da tempo. Foto ciccidylan_flickr grafica Protetta). Non meno conosciuta la melanzana a pummadora, grande come un pomodoro da insalata e all’inizio della maturazione ha un colore arancio con leggere sfumature verdognole e poi, a ciclo completato, assume gradazioni rossastre di maggiore intensità. Si consuma preferibilmente sotto’olio e sott’aceto, sono apprezzate anche le tenere e gustose foglie che si differenziano nettamente da quelle della melanzana comune per forma e dimensioni. Da visitare anche il Castello (XV sec.) della famiglia Sanseverino de’ Principi di Bisignano, Palazzo Amato (XIX sec.), chiese, cappelle. Il santuario e le fontane. Visite guidate con le cooperative “I Maggio” e “Gae” (Guide ambientali escursionistiche) tel. . Ottimi gli insaccati di maiale: salsiccia, capocollo, soppressata (specie se conservata nello strutto), prosciutto, gelatina di maiale, cotiche, formaggi pecorini, ricotta, dolci al sanguinaccio. Per dormire ci sono confortevoli alberghi, quattro affittacamere e i rifugi “Fasanelli” e “Colle Ruggio”. Per raggiungere Rotonda andare in direzione Reggio Calabria e imboccare la super strada Sinnica. fraBoschi,SentierieTorrenti Il Salento apre al Carnevale * L’Apt di Lecce ha organizzato nel weekend che va dal al febbraio “Città Aperte a Carnevale” e “Per le vie del Salento” con il coinvolgimento di molti comuni. Da una parte, iniziative legate al Carnevale, con la possibilità di visitare le manifestazioni grazie a itinerari in bus gratuiti con guida. Il calendario: Carnevale di Gallipoli ( febbraio), Carnevale Aradeino ( febbraio), Carnevale della Grecìa Salentina ( febbraio). “Per le vie del Salento” sono previste passeggiate con guida gratuita a Lecce e Martignano. Info: . * Con il Cat (Club amici del trekking) escursione domani a Faeto (Fg) nella Valle dei mulini e a Monte Cornacchia. Difficoltà media, dieci/dodici i chilometri da percorrere, ovviamente, a piedi. La guida sarà Corrado Palumbo. Quando l’acqua dava pane. È il sottotitolo de “I mulini ad acqua del’Alta Valle del Celone”, uno straordinario libro documento dei fratelli Ausilia e Nicola Pirozzoli, già uscito qualche anno fa ed ora riproposto con gli aggiornamenti di nuove scoperte, di foto tutte a colori, di memorie. L’Alta Valle del Celone è nel Sub Appannino Dauno, ai confini tra la Puglia con la Campania comprende i territori di Faeto, Celle S. Vito, Castelluccio Valamaggiore, dove sono i mulini ad acqua (una ventina) che hanno funziona- to sino ai primi del . I loro nomi? Del Cancelliere, del Principe, di Gianfedele, D’ la Murg’nd’ o Guado dell’Orso, Cr’staianucc’, delle Ginestre, di Campanaro, di Mustacchio, del Piscero, del Freddo sopra il ponte, e del Freddo sotto il ponte... A Faeto e a Celle San Vito si parla ancora il franco provenzale. Un dialetto riconosciuto dallo Stato lingua ufficiale (Legge / ) originario proprio di quella “lingua d’oc” che ancora si parla specie in alcune zone della Valle d’Aosta. Per i bambini del Cat minitrek al lago Agnano nelle contrade di Conversano. Info: . * Sempre domenica piacevole itinerario a Fulcignano Casale. È pianeggiante lungo circa km e si costeggerà anche, il canale dell’Asso, nell’interland di Galatone. Attraverso i vari ponticelli e canneti si raggiungeranno le cappelle dedicate alla Madonna della Luna e dei SS Medici. Sarà posta particolare attenzione storico-culturale sul casale e sulla fortezza che permane, nostalgicamente, possente, tenebrosa ma, ormai, inerme a difesa del fantasma di un plurisecolare abitato. Info: Riccardo Rella tel. . Pagina a cura di Vittorio Stagnani Sanità 27 13-19 febbraio 2010 Le risorse – Ad un anno dall’istituzione un primo bilancio dell’importante reparto La “Stroke Unit” del Policlinico di Bari in crescita, ma ha bisogno di personale Foto Today L a Stroke Unit del Policlinico di Bari compie un anno di attività. È il reparto attrezzato e dedicato solo a pazienti acuti con ictus, il cui cervello è in tilt a causa o di emorragia o trombo che blocca la circolazione del sangue in un determinato distretto cerebrale. Parti del cervello muoiono ed altre soffrono generando morte od alterazione dei movimenti e/o della parola comandate da quei centri. In Italia, ogni anno . nuovi ictus ( . under anni e . soggetti di - anni), con un costo di assistenza sanitaria di , miliardi di euro l’anno ( , % del PIL) e peso assistenziale (a proprie spese) ed emotivo sulle famiglie. Circa . italiani sopravvivono all’ictus e, ogni anno, altri . gli si aggiungono. Di questi, . muoiono entro il primo anno e . restano con invalidità grave e non autosufficienza. Un anno fa, all’interno della U.O. di Neurologia dell’università (Policlinico) diretta dal prof. Francesco Federico, si è avviata ufficialmente la Stroke Unit, con letti monitorizzati ( uomini e donne) e personale medico e paramedico dedicato. In relazione alla importanza della funzione sociale, si decise – dice il prof. Federico – di iniziare l’attività con solo medici, infermieri professionali e unità di personale ausiliario. In un anno, negli letti dedicati, sono stati ricoverati pazienti ( maschi, donne) con età media di anni. La mortalità ad un mese è stata del , % (i dati epidemiologici nazionali di mortalità in reparti non specializzati è del %). La degenza media è stata di giorni e circa % dei pazienti sono stati avviati in Riabilitazione. Nei pazienti, in complesso, vi è stata una significativa riduzione media della disabilità (dal- la dipendenza e necessità di costante aiuto ad un minimo bisogno di aiuto). Gli infarti cerebrali sono stati il % le emorragie %, le sub-aracnoidee %. Sono stati effettuati interventi con trombolisi intravenosa (entro le ore) e di questi pazienti vi è stato un caso di decesso per emorragia cerebrale; in pazienti vi è stata una emorragia non sintomatica ma con buon recupero neurologico; per un paziente non vi è stata variazione del quadro neurologico; in pazienti recupero completo del deficit neurologico. Tali dati sono confrontabili con i migliori centri di trombolisi. La nostra Unità Stroke – continua Federico – è in stretta collaborazione con la Neuroradiologia Interventistica che ha embolizzato con successo degli aneurismi ricoverati ed effettuato stenting. Tutti questi interventi ad elevato rischio non hanno presentato gravi effetti collaterali. “Attualmente – dice il prof. Federico – la nostra Stroke Unit, con la collaborazione della Neuroradiologia Interventistica, è inserita, unica in tutto il Meridione ed Isole, in un studio che confronta trombolisi endovenosa ed intrarteriosa. Punti critici di questo esaltante anno di attività cronica deficienza di personale paramedico, insufficienza del nonostante i diversi incontri tenuti a riguardo ed un protocollo operativo stilato ad hoc ed in parte qualche problema con il nostro Pronto Soccorso. Io credo che, con uno sforzo amministrativo aziendale, nell’ adeguare la pianta organica prevista per una Stroke Unit (servono ancora dirigenti medici, infermieri professionali, operatori sanitari), si possano migliorare i lusinghieri risultati e la realizzazione di una rete regionale per lo stroke acuto per allinearci con le Regioni più avanzate in questo campo. Paradosso – Etanercept: l’efficace medicinale contro la psoriasi Foto Zsolt Bota Finna_fotolia Il farmaco che costa caro ma fa risparmiare di più P aradosso Etanercept: costa - volte di più ma – conti alla mano – significa risparmio. Nella psoriasi, fa la differenza. “Farmaco biologico innovativo, con meccanismo di azione – dice il prof. Sergio Chimenti, ordinario dermatologia, università di Roma – più fisiologico tra quelli a disposizione per il trattamento di psoriasi (anche per bambini) e psoriasi artropatica”. Il costo della terapia, per paziente, per un anno, è di . euro ( fiala per settimana) mentre i due altri trattamenti tradizionali costano rispettivamente . e . . Il costo medio del trattamento classico, in Italia, è di . euro ( % per ricoveri) mentre i costi indiretti (assenza dal lavoro, disabilità, assistenza, ecc) raddoppiano tale importo, a parte il danno biologico-sociale quantificabile nel %. Il vantaggio economico del farmaco biologico – indicato per pazienti in fase di malattia mediograve e non rispondente ai farmaci classici – sta nella riduzione dei costi indiretti e nei vantaggi sulla salute dei pazienti. Inoltre – dimostra il prof. Giampiero Girolomoni (università, Verona) – psoriasi e cardiopatie, obesità, diabete si influenzano a vicenda ed il soggetto psoriasica non curato è molto più esposto ad infarto, ictus, statosi epatica. Anche la riduzione di questi costi – biologici e sociali – sono da considerare. In Italia, la psoriasi colpisce milione persone e, per loro, sono state approntate strutture idonee (Centri Psocare: in Italia, ben distribuiti territorialmente) con medici e personale dedicati e relativi costi di impianto e gestione. Ma – lamenta il prof. Alberto Giannetti, direttore dermatologia, università Modena e Reggio Emilia – i Centri, costruiti a misura di circa un milione e mezzo di potenziali clienti, ne “vede” appena su e solo il % dei malati medio-gravi ( . ). Gli altri vagolano tra medicine alternative, strutture termali e viaggi fino al Mar Morto, spendendo e facendo spendere al Servizio Sanitario Nazionale somme che potrebbero essere impegnate meglio e più utilmente per loro stessi e/o per altri pazienti. Psocare – dice il prof. Luigi Naldi, presidente Centro Studi – è divenuta organizzazione modello di lavoro coordinato cui si ispira la rete europea (Psonet) che coinvolge, ora, una decina di Paesi. Il farmaco – dice Chimenti – vanta lunga esperienza clinica (in studio da oltre anni), unico approvato per uso pediatrico e notevole efficacia a distanza di anni di trattamento. Altro paradosso: la prescrizione va fatta dal Centro la cui ricetta (non utilizzabile presso la farmacia dell’ospedale) con piano di terapia è portata al medico di base il quale – motivi di “peso” prescrittivo lo assillano – manda il malato allo specialista dell’ambulatorio Asl. Spesa necessaria più spesa inutile, uguale spreco: euro. Etanercept ha dimostrato efficacia anche nella spondilite anchilosante (pochi sintomi che generano confusione diagnostica) spondilite spinale (fino a anni per giungere a diagnosi) che non rispondono alle terapie convenzionali. idurre l’eccesso, limitare gli sprechi, non abusare dei beni, coraggio di opporsi allo squilibrio. Rischiamo la bancarotLa ricetta del prof. Veneto ta.“R Nessun sistema previdenziale, in prospettiva trentennale, potrà Prolungare la vita lavorativa essere in attivo. Favorire l’ingresso nel mercato di lavoro (l’elevato numero di “bamboccioni” è fallimento della politica di ogni Governo), prolungare la vita lavorativa. Crearsi (con garanzia di controlli onesti) un meccanismo complementare di previdenza privata che impingui la pensione, reddito differito connesso a meccanismo cumulativo”. Questa, in sintesi, la “ricetta” fornita dal prof. Gaetano Veneto, ordinario di Diritto del Lavoro, università, Bari, nella relazione alla Tavola Rotonda su “La criticità delle pensioni” organizzata dalla Federazione nazionale sanitari pensionati (medici, veterinari, farmacisti) e vedove Centri PSOCARE PUGLIA Ospedale Acquaviva delle Fonti, direttore: dott. Vito Griseta Responsabile: dr. Antonio Miracapillo Tel: ; Policlinico, Bari dir. prof. Gino Antonio Vena Tel.: Ospedale Foggia, dir dr. Gianfranco Fenizi Tel.: ; Ospedale Taranto dir. dr. Emanuele Vozza, resp. dott. Emanuele Vozza Tel.: ; ospedale di Brindisi, Direttore: prof. Raffaele Filotico Tel.: ; Ospedale Militare, Direttore: dott. Vito Ingordo Tel.: , ospedale S. Giov. Rotondo, dir. dr. Riccardo Pellicano Tel.: , ospedale Lecce Dir.: dr. Giuseppe Quarta resp. dr. Maurizio Congedo Tel.: BASILICATA Ospedale Potenza Direttore:dr. Federico Ricciuti Tel.: (presidente provinciale, tesoriere nazionale, dr. Mario De Fidio). Il prof. Marco Perelli Ercolini, vice presidente nazionale, ha ricordato che la pensione deriva dalla corresponsione, negli anni, di / dello stipendio, auspicando che essa sia debito di valuta e non di valore, che si giunga a detassazione parziale, eliminazione di cumulo pensionistico e taglio di pensioni dei superstiti. Dei , milioni di pensionati ( . in Puglia) – ha detto il dr. Franco Filieri (segretario generale sindacato Cisl) – % riceve poco più di €/mese e % meno di . . Non assistenza a domicilio per l’ %. Recuperare il potere di acquisto, unire le forze per difendersi da un fisco – il nostro, primo, in Europa per drenaggio fiscale – che tassa sempre i “noti”. Pagina a cura di Nicola Simonetti 28 13-19 febbraio 2010 uni Università latesisulgiornale In questa pagina, dedicata alle Università di Puglia e Basilicata, pubblichiamo le migliori tesi sui temi economici che vengono discusse nelle Università di Bari, Foggia, Lecce, Taranto e Potenza allo scopo di far conoscere al mondo imprenditoriale le energie più vivaci dei giovani che affrontano il delicato periodo post-universitario. Dagli elenchi dei laureati che ci trasmettono le Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Agraria, Ingegneria degli Atenei apulo-lucani scegliamo le tesi che abbiano una diretta attinenza con i temi trattati dal nostro settimanale. curriculum B arese, anni, Antonio Martellotta ha conseguito nel la laurea in Economia Aziendale all’università Aldo Moro di Bari con la tesi “La crisi finanziaria: un modello previsionale e soluzioni applicabili”. Dal è impiegato del Monte dei Paschi di Siena e ha maturato esperienze in varie filiali del Mezzogiorno: Forio d’Ischia (Napoli), Bari, Andria e Trani. Negli anni ha coniugato lo studio con ruoli di responsabilità all’interno della rete bancaria. Il crack dei mutui subprime anticipato dalla teoria dell’instabilità di Philip Minsky La crisi economica mondiale? Era prevista già dagli anni ‘70 L Intervento cofinanziato da U.E. FESR a valere sul P.O. FESR Puglia 2007-2013 - Linea 6.3 Foto Herbie_fotolia Convegno di promozione economica 15 febbraio 2010 Officine Cantelmo, Lecce ore 9,30 Puglia L’eccellenza disegna il futuro Promosso da UNIONE EUROPEA Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione del Sistema delle Imprese Puglia e crisi finanziarie sono oggetto di studio già da anni. Il problema, a metà dell’ , fu posto da Charles P. Kindleberger, direttore della rivista “The Economist”. Un luminare, non c’è dubbio. Ma se il problema è da così lungo tempo oggetto delle preoccupazioni della comunità economica e sociale, è possibile che nessuno sia in grado di prevederle? Non è facile rispondere, ma un economista statunitense di nome Hyman Philip Minsky, semisconosciuto fino a pochi anni fa, era riuscito ad analizzare e spiegare alcuni meccanismi tipici delle crisi finanziare ed economiche. Il modello che teorizzava prende il nome di “Ipotesi di instabilità finanziaria” e porta alla conclusione che il sistema finanziario sia endogenamente instabile poiché i singoli agenti economici (privati, industrie, banche e governi), in corrispondenza di grandi espansioni, tendono ad adottare comportamenti fortemente speculativi nell’aspettativa di un’infinita crescita economica. Questo atteggiamento è caratterizzato anche da un eccessivo indebitamento e quindi da una situazione finanziaria strettamente correlata all’andamento dei tassi di mercato. Sembra un’analisi scritta oggi, ma in realtà è stata enunciata negli anni ’ . Governi ed economisti del nuovo millennio dovrebbero rifletterci su… Secondo la teoria di Minsky, ogni qualvolta si avvera un evento di “scostamento” (una nuova tecnologia, nuove infrastrutture, tassi particolarmente bassi per un lungo periodo, ecc.) gli agenti economici, presi dall’euforia delle nuove aspettative, aumentano sia i propri investimenti sia i propri livelli di spesa, in gran parte finanziandosi facendo ricorso al credito. Quest’euforia contagia anche il sistema bancario, che nella speranza di lauti guadagni, ben volentieri asseconda la sete di debito. La spirale può sembrare positiva, e fino a certi livelli di indebitamento lo è: l’economia ne trae forti benefici, si creano nuovi posti di lavoro, le aziende aumentano i fatturati e le banche con il loro credito creano le precondizioni per una crescita apparentemente infinita. Alcuni operatori economici, presi dal miraggio di enormi guadagni, nel frattempo si sovraindebitano e successivamente iniziano e reindebitarsi per pagare i vecchi debiti, fin quando non riescono più a sostenere la situazione e vanno in default. A seguito dei primi fallimenti le banche iniziano a rivedere le proprie politiche del credito e, spesso in concomitanza con un rialzo dei tassi, fungono da agente destabilizzante (con il cosiddetto “credit crunch”) portando panico fra gli attori economici e facendo scoppiare la bolla speculativa. Tanto più vorticoso è il “boom” economico, tanto più devastante diventa il crollo successivo. Va da sé che un sistema economico laddove pochi agenti economici (o troppi agenti economici) possono avere una così grande influenza, è un sistema endogenamente instabile. Le teorie di Minsky trovano facile riscontro nell’attuale crisi subprime. I bassi tassi di interesse mantenuti per lungo tempo, decisione di politica monetaria figlia della crisi della new economy (altro evento destabilizzante), hanno portato le aziende a investire fortemente nell’aspettativa di crescita e internazionalizzazione dei business, e i privati a investire in massa nel “mattone”. Le banche d’affari, quindi, hanno accelerato l’utilizzo di prodotti derivati in modo da moltiplicare con una leva molto elevata le possibilità di guadagno attraverso la speculazione. Questa fase è contraddistinta da comportamenti euforici che hanno portato la Banca Centrale Americana a variare la propria politica monetaria iniziando un costante rialzo dei tassi di interesse. L’importante variazione delle condizioni di mercato ha cambiato le prospettive di coloro (tanti) che si erano indebitati sfruttando i bassi tassi variabili e diversi operatori non hanno retto l’aumento delle rate e sono andati in default. Risultato: l’economia è caduta in una crisi che oggi possiamo definire come la più grande dal a oggi. Va detto che se il boom e le crisi finanziarie sono fenomeni connessi al normale funzionamento del capitalismo, gli effetti economici non sono inevitabili. Per Minsky è importante il ruolo della banca centrale, che è sia prestatore di ultima istanza, con il compito di evitare l’instabilità finanziaria, sia il controllore dell’economia, il cui compito è di aiutarla a dirigersi verso un sentiero di crescita di piena occupazione e di prezzi stabili. Così come è fondamentale il ruolo dello Stato, che influenza l’economia attraverso le imprese. Il disavanzo pubblico va aggiunto alla domanda privata nel sostegno dei profitti delle imprese e infatti quando cade l’investimento privato, la crescita della spesa pubblica può controbilanciare la discesa dei prezzi e la depressione economica. Rimane tuttavia un aspetto sociologico oltre che economico: quello del sovraindebitamento. Esso ha scaturito e amplificato gli effetti della crisi subprime e un sistema economico basato sull’indebitamento non potrà che riportarci al punto di partenza. Al di là degli interventi che i cittadini e le imprese possono cercare in entità sovranazionali e non, va specificato che una cultura molto radicata rispetto all’uso dell’indebitamento per salire nella scala sociale (ed esprimerlo mediante il consumo) non è sostenibile. Questo atteggiamento culturale è e sarà alla base delle cicliche crisi che continueranno ad attanagliare ogni velleità di crescita stabile e costante. Il debito non va però demonizzato: senza di esso avremmo economie stagnanti. Ma gli agenti economici devono farne un uso congruo allo sviluppo della creatività imprenditoriale, mentre andrebbe evitato l’indebitamento finalizzato a spese inutili e speculazioni. A oggi l’intervento dei governi e delle banche centrali, seppur tardivo, ha evitato il collasso del sistema. L’auspicio è che questo non trasformi la crisi finanziaria di banche, famiglie e imprese in crisi finanziaria per gli Stati. ANTONIO MARTELLOTTA Fiscalmente Agenzia delle Entrate – La detrazione è al 13-19 febbraio 2010 29 % delle spese sostenute per la riqualificazione Lo sconto sul risparmio energetico non è cumulabile con gli incentivi R isparmio energetico, lo sconto fiscale non raddoppia. La detrazione del % delle spese sostenute per la riqualificazione energetica, infatti, secondo il Fisco non è cumulabile con altri eventuali incentivi, per gli stessi interventi, decisi dalla comunità europea, dalle Regioni o dagli enti locali. Ciò significa che il contribuente, a partire dal ° gennaio , se dovesse sostenere questa tipologia di spese dovrà scegliere se beneficiare della detrazione fiscale ovvero di fruire di contributi comunitari, regionali o locali. Questi gli aspetti chiariti l’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. /E/ . In particolare, il documento di prassi richiama il decreto di attuazione della direttiva comunitaria sull’efficienza energetica (dlgs / ), che prevede dallo scorso anno il divieto di cumulo degli incentivi attivati dallo Stato con ulteriori contributi comunitari, regionali o locali. A questo proposito, anche il ministero per lo Sviluppo economico ha precisato che lo sconto fiscale del % sugli interventi edilizi per il risparmio energetico rientra tra gli strumenti statali di incentivazione dell’efficienza energetica e, per questo, non può sommarsi ad altri incentivi riconosciuti per gli stessi interventi dagli enti territoriali. incentivi disposti da Regioni, Province e Comuni, per i medesimi interventi. Già con circolare (n. /E/ ), l’Agenzia delle Entrate aveva chiarito che l’eventuale concessione di contributi o incentivi, da parte di Regioni ed enti locali, comportava l’applicazione dell’art. , comma , lett. n bis), del DPR n. / (TUIR), in base al quale le somme conseguite a titolo di rimborso di oneri per i quali si è fruito della detrazione in periodi di imposta precedenti sono assoggettate a tassazione separata. Successivamente è stato emanato il decreto legislativo n. del maggio , recante norme di “Attuazione / /CE relativa all’efdella direttiva ficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva / /CEE”. L’art. , comma , del citato decreto legislativo prevede che “a decorrere dal gennaio gli strumenti di incentivazione di ogni natura attivati dallo Stato per la promozione dell’efficienza energetica, non sono cumulabili con ulteriori contributi comunitari, regionali o locali, fatta salva la possibilità di cumulo con i certificati bianchi e fatto salvo quanto previsto dal Il quadro normativo cui far riferimento (secondo il Fisco) “La legge dicembre n. , finanziaria per il , ai commi e seguenti e successive modificazioni, ha introdotto una detrazione d’imposta nella misura del % delle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica, attualmente applicabile fino al periodo d’imposta , secondo le modalità stabilite dal decreto di attuazione febbraio , emanato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico e successive modificazioni. Tale detrazione, secondo quanto originariamente previsto dall’art. , comma , del decreto Ministeriale febbraio – contenente “Disposizioni in materia di detrazioni per le spese di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, ai sensi dell’art. , comma , della legge dicembre, n. ” – era compatibile con specifici comma ”. Il successivo comma prevede che “Gli incentivi di diversa natura sono cumulabili nella misura massima individuata, per ciascuna applicazione, sulla base del costo e dell’equa remunerazione degli investimenti, con decreti del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sulla base di appositi rapporti tecnici redatti dall’Agenzia di cui all’articolo . Con gli stessi decreti sono stabilite le modalità per il controllo dell’adempimento alle disposizioni di cui al presente comma”. I motivi della non cumulabilità A tal proposito, il Ministero dello Sviluppo Economico – istituzionalmente competente in materia di interventi per l’efficienza energetica – è stato interpellato dal Fisco ad esprimersi sulla portata applicativa del riferito art. , comma , del D.Lgs n. / . E il Ministero, nel pronunciarsi, ha chiarito che la detrazione d’imposta del % è FiscoinAula L a concessionaria per la riscossione non può iscrivere ipoteca in danno del fondo patrimoniale per debiti relativi alla posizione fiscale del contribuente. L’iscrizione ipotecaria “esattoriale”, sebbene abbia natura e finalità cautelare tale da non provocare un immediata incisione sul patrimonio del debitore comporta, in ogni caso, sensibili limitazioni alla disponibilità dei beni del fondo familiare. Quest’ultimo, infatti, costituisce una entità patrimoniale autonoma e distinta che, per effetto delle disposizioni contenute nel nostro del Codice civile, non può essere intaccata se non per debiti strettamente connessi si bisogni della famiglia. A tale interessante conclusione sono giunti i giudici della Commissione Tributaria Provinciale di Grosseto (Pres. Montagna, Rel. Morselli), dopo l’articolata disamina di una “querelle” che continua a sollevare un diffuso interesse nella platea dei contribuenti. IL FATTO Un contribuente proponeva opposizione contro il provve- riconducibile fra gli strumenti di incentivazione di ogni natura attivati dallo Stato, e, di conseguenza, non è cumulabile con eventuali incentivi riconosciuti, per i medesimi interventi, dalle Regioni o dagli enti locali. Il medesimo dicastero ha, inoltre, precisato che l’espressione ulteriori contributi comunitari, regionali o locali”, contenuta nel richiamato art. , comma , è riferita alle erogazioni di somme di ogni natura al beneficiario, in forma diretta o a copertura di una quota parte del capitale e degli interessi, da parte della comunità europea, delle regioni o degli enti locali. Alla luce di tali considerazioni e del mutato quadro normativo, nonché dei chiarimenti ministeriali su riportati, il Fisco quindi ritiene che il contribuente che, a decorrere dal ° gennaio , sostenga spese per interventi di riqualificazione energetica rientranti nell’oggetto dell’agevolazione fiscale, deve effettuare una scelta specifica: beneficiare della detrazione ovvero fruire di eventuali contributi comunitari, regionali o locali. EMILIA CIMINIELLO CHIARA DAMMACCO a cura di Giuseppe Ciminiello Nessuna ipoteca sui fondi familiari dimento di iscrizione ipotecaria eseguito dalla Equitalia Gerit S.p.A. agente della riscossione per la provincia di Grosseto, assumendo, in estrema sintesi, la improcedibilità della detta iscrizione per la esistenza del fondo patrimoniale sui beni gravati da ipoteca e per la omessa notifica del provvedimento di iscrizione ipotecaria. Chiedeva, dunque, la conseguente nullità della iscrizione ipotecaria e condanna della Equitalia Gerit. S.p.A. al risarcimento del danno prodotto al ricorrente, oltreché alle spese di giudizio. I MOTIVI DELLA DECISIONE I giudici provinciali sin dalle prime lettere della sentenza hanno ritenuto le richieste del ricorrente, di veder dichiarata la nullità o l’annullamento della iscrizione ipotecaria in quanto gravante su beni immobili appartenenti al fondo patrimoniale, solo apparentemente semplicistica. Appalesandosi, invece, complessa ed articolata per la serie di normative ed implicazioni giuridiche che la regolano. Ciò premesso, è stato chiarito che l’iscrizione era avvenuta ai sensi dell’art. del D.P.R. / , su una serie di beni, a cautela di crediti portati da tre cartelle di pagamento, sui quali, in forza di atto notarile del / / , risultava costituito il fondo patrimoniale dei coniugi (...) a mente dell’art. del Codice Civile. Tali beni risultavano destinati per far fronte ai bisogni della famiglia, e, quindi, protetti, a dire del ricorrente, da aggressione quale l’iscrizione ipotecaria eseguita dalla creditrice Equitalia e dalla relativa esecuzione così posta in essere per conseguire dei crediti sorti non per il soddisfacimento dei bisogni della famiglia. Al riguardo, il Collegio ha dovuto, innanzi tutto, ripercorrere i riferimenti normativi della iscrizione di ipoteca in sede fiscale, e le attività e competenze in materia che il Giudice Tributario. L’ipoteca, invero, svolge la sola funzione di conservare il bene al potere di aggressione del creditore, naturalmente nei limiti e alle condizioni dettate dall’art. del citato DPR. Essa, inoltre, incontra il chiaro divieto previsto dall’art. del nostro codice civile secondo cui non è consentito”... ipotecare, dare in pegno...beni del fondo patrimoniale, se non con il consenso di entrambi i coniugi...”. Tanto premesso il Collegio ha evidenziato come tale ultima norma si riferisca esclusivamente al divieto dei coniugi di iscrivere sul bene ipoteca volontaria, là dove non ci sia “il consenso di entrambi i coniugi” e se “vi sono figli, con l’autorizzazione concessa dal Giudice”, ma non certo al divieto della iscrizione di ipoteca giudiziale, o di ipoteca legale o di “ipoteca esattoriale”. Appare perciò legittima, sotto il profilo squisitamente formale, la iscrizione ipoteca- ria operata dal concessionario nei confronti dei beni costituiti nel fondo patrimoniale, ma tale iscrizione trova il suo limite nel disposto di cui all’art. c.c. che stabilisce che l’esecuzione, “sui beni del fondo ...” “non può aver luogo per debiti che il creditore conosceva essere stati contratti per scopi estranei ai bisogni della famiglia”. Ed invero il ricorrente aveva eccepito, in proposito, che l’iscrizione ipotecaria aveva investito crediti, di natura tributaria o previdenziale, totalmente avulsi dai bisogni della famiglia. Proprio su tale spetto che il Collegio si è soffermato, ritenendo che per loro natura di tali crediti – IVA, contributi per servizio sanitario nazionale e INPS ed INAIL–, intesi quale fonte del debito, non potevano essere stati contratti per soddisfare bisogni della famiglia. L’esistenza del rapporto di casualità tra obbligazione e bisogno della famiglia va ricercato nella relazione esistente tra gli scopi per cui i debiti sono stati contratti e i bisogni della famiglia, con la conseguenza che l’esecuzione sui beni del fondo o sui frutti di essi può avere luogo qualora la fonte e la ragione del rapporto obbligatorio abbiano inerenza diretta ed immediata con tali bisogni. Nella specie è risultato evidente, non essendoci alcun rapporto obbligatorio tra il credito erariale, vantato dalla Equitalia, e i bisogni della famiglia, e vertendosi in materia di imposte e contributi previdenziali di un terzo soggetto che nulla hanno a che fare con i bisogni della famiglia, che non vi fosse alcuna inerenza diretta, ben potendo, tra l’altro, simili debiti essere non conosciuti nell’ambito della famiglia e del tutto a lei estranei. CONCLUSIONI Sulla base di tali articolare e condivisibili considerazioni, il Collegio ha ritenuto che i debiti tributari oggetto della controversia non potessero formare oggetto della garanzia ipotecaria e, conseguenzialmente, ha annullato integralmente l’illegittima iscrizione d’ipoteca. LE SCADENZE FISCALI MARTEDI FEBBRAIO Pagamento del premio anticipato INAIL per e dell’eventuale conguaglio relativo al e presentazione della dichiarazione delle retribuzioni corrisposte nel utilizzando il modello cartaceo. Pagamento, da parte degli artigiani e dei commercianti, della quarta rata dei contributi previdenziali IVS dovuti all’INPS per l’anno , calcolati sul minimale. Versamento, da parte dei sostituti d’imposta, il delle ritenute operate nel mese di gennaio sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, sui redditi di lavoro autonomo e sulle provvigioni. Versamento, da parte degli amministratori di condominio, delle ritenute d’acconto operate a titolo di IRES (cod. ) e IRPEF (cod. ) nel mese di gennaio sui corrispettivi corrisposti per prestazioni inerenti ai contratti di appalto di opere e servizi. Versamento, da parte dei sostituti d’imposta, delle ritenute alla fonte su interessi e capitali va- ri corrisposti nel mese di gennaio. Versamento, da parte dei curatori fallimentari e dei commissari liquidatori, delle ritenute alla fonte operate nel mese di gennaio. Pagamento dell’IVA, se il debito è superiore a € , , relativa al mese di gennaio (cod. ) da parte dei contribuenti mensili. Comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi alle dichiarazioni d’intento inviate dagli esportatori abituali e ricevute nel mese di gennaio. MERCOLEDI FEBBRAIO Termine per la regolarizzazione dei versamenti di imposte e ritenute non effettuati o effettuati in misura insufficiente entro il gennaio scorso. Il “ravvedimento breve” è possibile versando l’importo degli interessi legali per i giorni di ritardo ( % annuo) e della sanzione ridotta ( , % - cod. ). È sempre possibile il “ravvedimento lungo” entro un anno, versando la sanzione ridotta ( %). 30 I Mercati 13-19 febbraio 2010 CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA - BARI BORSA MERCI Nella giornata di mercato nazionale dei cereali, mandorle, legumi e ortofrutta di MARTEDI’ rilevato il seguente andamento relativo alla settimana trascorsa: / / è stato CEREALI , , , n.q. , , , n.q. peso specif. Kg peso specif. Kg - e oltre; c.e. max %; umidità max %; prot. min. % s.s. ; c.e. max %; umidità max %; prot. min. , % s.s. n.q. n.q. n.q. n.q. GRANTURCO PRODUZIONE NAZIONALE FRANCO CAMION ARRIVO BARI GRANTURCO D’IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATO BARI Comunitario Extracomunitario ORZO PRODUZIONE NAZIONALE BARI E PROV. QUALITA’ MEDIA ORZO RINFUSA D’IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATO BARI Comunitario Extracomunitario AVENA PRODUZIONE NAZIONALE BARI E PROV. QUALITA’ MEDIA AVENA D’IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATA BARI Comunitaria Extracomunitaria PISELLI PRODUZIONE NAZIONALE PISELLI PRODUZIONE ESTERA Marrowfats Intere (Cottoie) Favino bianco Favino nero , , , , staz. staz. n.q. n.q. , n.q. n.q. , Indivia Scarola Trocadero Romana Taglio corto tipo esport. Lunghe gialle zona Polignano Tonde gialle zona Polignano Zona Monopoli Lisci Patate - Zucchine Cetrioli Fave novelle Piselli verdi Ciliegie n.q. n.q. , n.q. n.q. , n.q. n.q. , n.q. n.q. , n.q. n.q. n.q. n.q. , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , staz. staz. staz. staz. , , , , , , , , + + + + - staz. da industria da tavola Bigareau “ Giorgia “ Ferrovia Apirene Centennial “ Sugarone “ Crimson Regina della Puglia Victoria Italia Red Globe Palieri Puglia Uva da tavola FARINE Farina tipo (W min. Tipo telato franco Tipo telato franco Tipo telato franco ) telato franco partenza Puglia partenza Puglia partenza Puglia arrivo Bari prod. Italia centro-sett. staz. staz. staz. staz. Fioroni CRUSCAMI DI GRANO DURO E TENERO - (FRANCO CAMION PARTENZA PUGLIA) Crusca larga di tenero/cruschello di tenero in sacco di carta Cruscame di tenero cubettato rinfusa Tritello di duro rinfusa Cruscame di duro cubettato rinfusa Farinaccio di duro rinfusa Farinaccio di duro in sacco di carta Farinaccio di tenero in sacchi di carta / massa dolce originaria franco magazzino Bari (tonn.) (Impurità , % max; Rottame % max; Umidità % max; Oleato occulto % max) massa amara franco magazzino Bari (tonn.) (Impurità , % max; Rottame % max; Umidità % max; Oleato occulto % max) LEGUMINOSE LENTICCHIE PRODUZIONE NAZIONALE LENTICCHIE PRODUZIONE ESTERA “Eston” (piccole) “Large” FAGIOLI PRODUZIONE NAZIONALE FAGIOLI PRODUZIONE ESTERA Cannellini Tondini Borlotti Piattelli merce grezza alla produzione Extra Vergine Ogliarola Extra Vergine Extra Vergine Extra Vergine Biologico Dop Extra vergine Terra di Bari Vergine Lampante Raffinato OLIO DI SANSA DI OLIVA OLIO GREZZO DI SANSA DI OLIVA , , , , n.q. n.q. , , n.q. , , n.q. staz. staz. , , , , , , , , staz. staz. staz. staz. CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA - FOGGIA PRODOTTI ZOOTECNICI La Camera di Commercio di Foggia rileva settimanalmente i prezzi alla produzione dei seguenti prodotti che rivestono particolare importanza per la provincia: Settimana - / / LATTE E PRODOTTI CASEARI LATTE (alla stalla): Latte di vacca (prezzo base) * Latte di bufala ** Latte di pecora Latte di capra PRODOTTI CASEARI Formaggio pecorino: fresco stagionato fino a sei mesi stagionato oltre sei mesi Ricotta fresca: di latte pecora di latte di vacca Ricotta salata Provolone: fresco stagionato oltre i sei mesi Caciocavallo: fresco stagionato oltre i sei mesi Mozzarella di bufala Mozzarella di vacca Scamorze Manteche Burro di affioramento (*) (**) al litro “ “ “ “ “ “ al Kg. “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ , , staz. n.q. , n.q. n.q. , n.q. staz. , n.q. n.q. , n.q. n.q. , , , Max , , , , , , , n.q. , , , , , , , n.q. Kg. Netto n.q. n.q. Kg. Netto Kg. Netto Kg. Netto Kg. Netto Kg. Netto Kg. Netto Kg. Netto Kg. Netto Kg. Netto Kg. Netto Kg. Netto Kg. Netto Kg. Netto Kg. Netto Kg. Netto Kg. Netto Kg. Netto n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. acidità fino al , % (*) acidità fino al , % (*) acidità fino al , % (*) , , , , , , , , “ “ al % (*) “ base % max % (*) “ fino al , % (*) Raffinato acidità fino all , % n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. OLIO DI SEMI ALIM. RAFFINATI (prezzi da raffineria a grossista franco arrivo a Bari) di Arachide di Soia (**) di Girasole di Mais (**) di Semi vari (*) (**) , , , , n.q. I prezzi minimo-massimo indicati, si riferiscono al valore qualitativo del prodotto ed alla loro provenienza. Prodotti soggetti ad etichettatura ai sensi dei Regolamenti CE n. e n. del sugli O.G.M. Prezzi al Kg. riferiti a merce grezza alla produzione, al netto di I.V.A. e franco partenza. CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA - FOGGIA CEREALI La Camera di Commercio di Foggia rileva settimanalmente i prezzi alla produzione dei seguenti prodotti che rivestono particolare importanza per la provincia: (peso Kg ed oltre per hl.; umidità %, spezzati max %; farinosi %, bianconati fino al %; nulli , %, volpati max %) contenuto proteico min , % tonn GRANO DURO BUONO MERCANTILE max , , , , , , (peso Kg. per hl.; umidità %; spezzati max %; farinosi - %; bianconati dal % al %; nulli , %; volpati max %) contenuto proteico min , % tonn (peso Kg. - per hl.; umidità %; spezzati max %; farinosi - %; bianconati %; nulli , %; volpati max %) contenuto proteico min , % tonn (peso oltre Kg. tonn GRANO DURO MERCANTILE GRANO TENERO FINO ORZO VESTITO AVENA , , , , , , , , , , , , al / , , , , , , , Estratto con solvente (esano) acidità base % max % acidità base % max % acidità base % max % acidità base % max % acidità base % max % acidità base % max % acidità base % max % acidità base % max % acidità base % max % per hl.; tolleranza % corpi estranei) per farine nostrano distico prezzo base soggetto ai seguenti parametri di franchigia: grassi , - proteine , - cellule somatiche . - carica batterica da . a . Prezzo base vigente dall’ / al / (riferito al % di grasso, con incremento di € , per ogni punto in più) e prezzo base vigente dall’ / (riferito al % di grasso, con incremento di € , per ogni punto in più), determinato a seguito di accordo a livello provinciale. Min GRANO DURO FINO , , , , min , , , staz. gabbia gabbia gabbia gabbia (da Kg ) gabbia (da Kg ) Kg. Netto Kg. Netto Kg. Netto Settimana / - / / min max “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ staz. staz. staz. OLIO DI OLIVA MANDORLE sgusciate , , , n.q. Seduta non valida per mancanza del numero legale dei componenti della Commissione RISI PRODUZIONE NAZIONALE FRANCO ARRIVO BARI E PROVINCIA Fino Ribe Superfino Arborio Fino Parboiled Ribe Fino Parboiled Roma , , , n.q. Tutti i prezzi sono in Euro/tonn., ad esclusione degli ortofrutticoli (al netto di I.V.A). I prezzi forniti sono indicativi. - SEMOLE Semola telata rimacinata per panificazione fr. part. Puglia Semola rinfusa fr. part. Puglia ceneri / Semola rinfusa fr. part. Puglia ceneri / Semolato rinfusa franco part. Puglia n.q. n.q. FAVE PRODUZIONE NAZIONALE Insalata Insalata Lattuga Cavolfiore Finocchi Broccoletti Prezzemolo Patate GRANO TENERO D’IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATO FRANCO PORTO BARI IN TONN. Comunitario Extracomunitario e oltre - LUPINI PRODUZIONE NAZIONALE LUPINI PRODUZIONE ESTERA PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI FRESCHI FRANCO PARTENZA GRANO TENERO PRODUZIONE NAZIONALE FRANCO ARRIVO PUGLIA IN TONN. Speciale n. Fino Calibro Calibro Calibro Sgusciate staz. GRANO DURO D’IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATO FRANCO PORTO BARI IN TONN. Comunitario Extracomunitario n.q. n.q. FAVE PRODUZIONE ESTERA GRANO DURO PROD. NAZ. FR CAMION PART. (ZONA PUGLIA - LUCANIA) IN TONN. p.s. Kg e oltre; prot. min. % s.s.; umidità max - %; bianconato % max peso spec. da Kg a ; umidità max %; bianconato % max peso spec. da Kg a ; umidità max %; bianconato % oltre peso spec. da Kg a ; umidità max , %; bianconato non rilevante Massa neri Massa bianchi CECI PRODUZIONE ESTERA Non si è potuto procedere alla stesura del listino dei cereali e legumi del giorno / / in quanto non raggiunto il numero legale per assenza delle associazioni Confesercenti, Coldiretti, CIA, Confagricoltura. Mercato stazionario per le mandorle e invariato per il settore ortofrutticolo. Mercato stabile per l’olio. Euro/Tonn. Variazione rispetto a quotazione Min Max precedente (in Euro) Fino Buono Merc. Mercantile Slavato CECI PRODUZIONE NAZIONALE (base Kg per hl; impurità reale massima %) tonn “ tonn al giorno / / max min Memorandum 31 13-19 febbraio 2010 orarivoli Partenze da BARI Arrivi a BARI Gli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifica. Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio. Destinazione Compagnia Alghero Ryanair Bologna Brussels Charleroi Bucarest Cagliari Colonia Dusseldorf Francoforte Hahn Genova Karlsruhe Ryanair Volo FR Partenza Arrivo : : Frequenza L Note V FR : : L MM G V S D Air One AP : : L MM G V S D Ryanair FR : : Ryanair FR : : Tarom RO : : Carpatair V : : Ryanair FR : : Airberlin AB : : Airberlin AB : : Airberlin AB : : Ryanair FR : : M M Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : M L G M M L S / D da / V G M D da / M S G S G S M L V da / da / da / D da / / Ryanair FR : : M da Londra Stansted Ryanair FR : : M da / Ryanair FR : : da / Malta Ryanair FR : : da / Air One AP : : L MM G V Alitalia XM : : L MM G V S D Milano Lin Milano Orio al Serio Monaco Parigi Pisa Roma Stoccarda Timisoara Tirana Torino Trapani Treviso Valencia Venezia Verona L V G S Alitalia VE : : L MM G V S D Alitalia VE : : L MM G V Meridiana IG : : Air One AP : : Alitalia AZ : : Easyjet U : : L M Alitalia AZ : : L MM G V S Lufthansa Milano MXP L M Carpatair V : : Ryanair FR : : L M M L M V G D V Airberlin AB : : Airberlin AB : : Ryanair FR : : M G S Ryanair FR : : M G S Ryanair FR : : Ryanair FR : : D da / da / S M L V FR : : : : D da / da / Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Alitalia XM : : L MM G V S Meridiana IG : : L M M G V S D nota M L M V nota M L V M G S L MM G V S D L MM G V Air One AP : : L MM G V Easyjet U : : L MM G V S Alitalia AZ : : L MM G V S nota L Ryanair FR : : L M M G V S D da Ryanair FR : : Ryanair FR : : : : Lufthansa Milano MXP S V G V M M MM G LH : : L MM G V S D : : D : : L MM G V D nota D Alitalia AZ : : L MM G V D Ryanair FR : : L M M G V S D da Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair / Milano Orio al Serio D FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : D Airberlin AB : : Airberlin AB : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : L V L MM V S S Parigi M G V S L MM G S V D D G L M V D da / Ryanair FR : : FR : : L Alitalia AZ : : L MM G V S D Easyjet U : : Alitalia AZ : : L MM G V S Easyjet U : : Easyjet U : : Air One AP : : Alitalia AZ : : Alitalia AZ : : L MM G V L MM G V S D D Easyjet U : : L MM AP : : L MM G V Alitalia AZ : : V S nota S D Alitalia AZ : : L MM G V Air One AP : : L MM G V S D Alitalia AZ : : L MM G V L MM G V S D Alitalia AZ : : Easyjet U : : Easyjet U : : Roma D S L MM G V Easyjet U : : D Airberlin AB : : D Airberlin AB : : Airberlin AB : : Carpatair V : : L M LZ : : L M Belleair M V V S LZ : : Air One AP : : L MM G V S D Ryanair FR : : L M FR : : Ryanair FR : : V G V S da D da / da / M Ryanair FR : : da / Ryanair FR : : L M V D da / Ryanair FR : : L V D da / Ryanair FR : : Ryanair FR : Air One AP : Meridiana IG : : L Air Italy I : : L MM G V Air Italy I : : Air Italy I : : Air Italy I : : M G S da / : M G S da / : L M G V S D M V S da ORARI IN VIGORE dal / / AL / / note: ) Il volo U non opera i giorni - Gennaio , i giorni - - - - - Febbraio e i giorni - - - Marzo . ) Il volo U non opera i giorni - Gennaio , il giorno Febbraio e i giorni - - - - - Marzo . ) Il volo U , valido dal / / al / / , non opera i giorni - - Gennaio , i giorni - - - - Febbraio e i giorni - - - - Marzo . ) Il volo IG non è operativo i giorni - - Gennaio e - - - Febbraio : : U : : Easyjet U : : Easyjet U : : Alitalia AZ : : L MM G V Alitalia AZ : : L MM G V S D Airberlin AB : : Carpatair V : : LZ LZ Treviso Valencia Belleair L MM G V D D D M V M L M V : : : : Air One AP : : L MM G V S D Ryanair FR : : L M Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : Ryanair FR : : L V Ryanair FR : : L V D da / Belleair S V G V S da / D da / da / da / D da / M M Ryanair FR : : M G S da / Ryanair FR : : M G S da / Air One AP : : L M Meridiana IG : G V S D : L Air Italy I : : L MM G V Air Italy I : : M V Air Italy I : : Air Italy I : : D S L MM G V ORARI IN VIGORE dal / / AL / / note: ) Il volo U non opera i giorni - Gennaio , i giorni Febbraio e i giorni - - - Marzo . ) Il volo U non opera i giorni - Gennaio , il giorno - - - - - Marzo ) Il volo U non opera i giorni - - Gennaio , i giorni braio e i giorni - - - - Marzo . ) Il volo IG non è operativo i giorni - - Gennaio e - D - - - - - Febbraio e i giorni - - - - FR : : L : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : L / - Feb- Febbraio L L L L L M G M M M M M M M M M G G G G M G M L L MM G L MM G L M L MM G L MM G L M M M G G M G V da / V da / V V V V D no / S S D S D S D S V D V D V V S D V S D V V S D V D da / V S D D da / S da / S da / V D da / S / AL Volo FR FR FR Partenza Arrivo Frequenza Note : : M D da / : : M G S : : L M V D FR : : L FR FR FR AZ AP AZ U U FR FR AB FR FR AZ BV AZ AP AZ BV AP FR FR FR FR AZ : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : : L / L L L L L M G M M M M M M M M M G G G G M G M L L MM G L M L MM G L MM G L MM G M G M G L M M G V da / V da / V V V V D no / S S D S D S D S V D V D V V S D V V S D V D da / V S D D V S D da / S da / S da / V D da / S / Partenze da FOGGIA S L / / Compagnia Skybridge AirOps Bologna Skybridge AirOps Skybridge AirOps Skybridge AirOps Catania Skybridge AirOps Skybridge AirOps Alidaunia Isole Tremiti Alidaunia Darwin Darwin Milano MXP Darwin Darwin Darwin Palermo Darwin Darwin Skybridge AirOps Roma Skybridge AirOps Darwin Torino Darwin Skybridge AirOps Trieste Skybridge AirOps Skybridge AirOps D AZ Timisoara Verona D L MM G V L MM G V S D Alitalia Easyjet : / L MM G V : : Venezia D : : Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Alitalia Milano Lin Air One Alitalia Easyjet Milano MXP Easyjet Ryanair Milano Orio al Serio Ryanair Monaco Airberlin Ryanair Pisa Ryanair Alitalia Blu-express.com Alitalia Roma Air One Alitalia Blu-express.com Air One Torino Ryanair Trapani Ryanair Ryanair Treviso Ryanair Venezia Alitalia Destinazione S D : : AL Compagnia Ryanair Ryanair Ryanair ORARI IN VIGORE dal L MM G V : AB / / Partenza Arrivo Frequenza Note : : M D : : M G S : : L M V D FR FR FR AZ AP AZ U U FR FR AB FR FR AP AZ BV AZ AP AZ BV FR FR FR FR AZ nota D AP AB Trapani D AZ Airberlin Torino S Alitalia Airberlin / MM G Air One Stoccarda Tirana Belleair Ryanair Pisa D / M L D Monaco Brussels Charleroi Eindhoven Londra Stansted S Ryanair Air One Bologna : Ryanair Ryanair Ryanair Ryanair Alitalia Air One Milano Lin Alitalia Easyjet Milano MXP Easyjet Ryanair Milano Orio al Serio Ryanair Monaco Airberlin Ryanair Pisa Ryanair Air One Alitalia Blu-express.com Roma Alitalia Air One Alitalia Blu-express.com Torino Ryanair Trapani Ryanair Ryanair Treviso Ryanair Venezia Alitalia Volo FR FR FR Arrivi a BRINDISI nota U Brussels Chaeleroi Eindhoven Londra Stansted Compagnia Ryanair Ryanair Ryanair ORARI IN VIGORE dal D Easyjet Destinazione Barcellona Destinazione Barcellona : D da / V / U S V da U G L / Easyjet G V S V / Easyjet D L MM G da da D nota M L / FR L MM G V S D G V S / da Ryanair : D da Ryanair : : : : : : : : / : AZ : RO D da AZ Alitalia : Tarom / AP L MM FR : Gli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifica. Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio. Bologna da Alitalia : AB : S Air One : Ryanair FR G L MM G V S D : Airberlin Ryanair M L M M G V S D nota : : L MM G V S D : D U : L MM G V S D : : D U AB : : FR L MM G V Easyjet Airberlin : AP L MM G V Easyjet : FR Air One : D : Ryanair Ryanair : L MM G V S D : Malta Note V : : : Londra Stansted Frequenza L : : FR Karlsruhe : VE : FR Genova : VE : FR Dusseldorf Francoforte Hahn Partenza Arrivo Alitalia LH Ryanair Cagliari Milano Lin U Ryanair Brussels Charleroi Volo FR Alitalia D Easyjet Ryanair Ryanair Colonia L M Compagnia Alghero Bucarest D V Destinazione Bologna da Partenze da BRINDISI Gli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifica. Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio. ORARI IN VIGORE dal note: ) Dal / / / / AL / Partenza Arrivo Frequenza Note nota : : M nota : : M nota : : G nota : : V nota : : L nota : : M : : L MM G V S D : : L MM G V S D : : L MM G V : : S D : : M G V : : L M : : M V : : D : : L M : : L M V : : L M V : : L M G : : S nota : : M nota : : V nota : : M / Arrivi a FOGGIA Destinazione Compagnia Skybridge AirOps Bologna Skybridge AirOps Skybridge AirOps Skybridge AirOps Catania Skybridge AirOps Alidaunia Isole Tremiti Alidaunia Darwin Darwin Milano MXP Darwin Darwin Darwin Palermo Darwin Darwin Skybridge AirOps Roma Skybridge AirOps Darwin Torino Darwin Skybridge AirOps Skybridge AirOps Trieste Skybridge AirOps ORARI IN VIGORE dal note: ) Dal / / Volo KYB KYB KYB KYB KYB KYB LID LID OD OD OD OD OD OD OD KYB KYB OD OD KYB KYB KYB / / AL Volo KYB KYB KYB KYB KYB LID LID OD OD OD OD OD OD OD KYB KYB OD OD KYB KYB KYB / / Partenza Arrivo Frequenza Note nota : : M nota : : M nota : : G nota : : L V nota : : M : : L MM G V S D : : L MM G V S D : : L M : : L MM G V : : S D : : M G V : : M V : : D : : L M : : L M V : : L M V : : L M G : : S nota : : M nota : : G nota : : L Nati per il quotidiano. Pronti per lo straordinario. P unto di riferimento nel Sud Italia, e in Puglia in particolare, per la stampa di quotidiani, la Sedit ha rinnovato la propria struttura di produzione, trasformandosi in un’industria grafica a ciclo completo, con macchinari tecnologicamente avanzati e personale altamente specializzato. Un moderno sistema organizzativo in grado di soddisfare dalle piccole richieste ai grandi quantitativi di stampati, in numerosi formati, con possibilità di allestimento e rilegature d’ogni tipo e la garanzia di altissima qualità e massima puntualità. Quorum Italia - Fotolia Eccellenza grafica e poligrafica, affidabilità e professionalità nel quotidiano per prodotti straordinari. Via delle Orchidee, 1 - 70026 Modugno (Bari) - tel. +39.080.5857439 - fax +39.080.5857427 - www.sedit.biz