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Anno XV - 13 / 19 febbraio 2010 -
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Settimanale di informazione economica - Sped. in abb. post. 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari
Piano strategico: grande intesa I nuovi voli per Palermo e Catania Accordo sulla cassa integrazione
Mare e Valle d’Itria Asse Puglia-Sicilia Vertenza Carrefour
8 magnifici comuni Foggia è “centrale” c’è l’intesa con Coop
O
D
H
tto Comuni suddivisi in
diverse province ma
consapevoli di rappresentare
un “unicum” territoriale. Così
nasce il Piano strategico “La
Murgia dei Trulli: dal mare alla
Valle d’Itria”.
al ° marzo con il nuovo volo per Catania, l’aeroporto
di Foggia sarà fondamentale
nel legame con la Sicilia. Il collegamento si aggiungerà al
Foggia-Palermo che ha raggiunto risultati insperati.
LOCONSOLE
ALLE PAGG. 6 E 7
LEVANTACI
ALLE PAGG. 8 E 9
anno rischiato il licenziamento
dipendenti
dell’Apulia Supermercati, impiegati nelle Coop di Matera,
Bari e Brindisi. Un accordo nazionale nel Ministero del Lavoro ha sventato il pericolo introducendo la CIGS.
EBREO A PAG. 10
Ricerca – Il profilo secondo i dati di Yahoo! Europe
Titoli e rating
c’è da fidarsi
delle agenzie?
L
GIOVANNI FERRI
PUNZIANA LACITIGNOLA
Pugliesi del web?
Più e-mail e chat
P
e agenzie di rating – settore dominato dalle
americane Moody’s, S&P’s e Fitch – sono da
sempre croce e delizia dei mercati finanziari.
Se da un lato, le agenzie danno una guida agli investitori nella scelta degli investimenti, dall’altro
offrono alle imprese uno strumento per raggiungere più facilmente la cerchia degli investitori secondo il loro profilo di rischio.
I rating racchiudono una serie di informazioni
economico-finanziarie in un semplice indice alfanumerico – da AAA a D (cfr. tabella) – che dà un
giudizio complessivo su solidità e solvibilità di chi
emette titoli. Se è facile capire la scala dei rating,
non altrettanto vale per l’attribuzione del rating,
ovvero cosa influenza in effetti la solidità finanziaria di un’impresa ed in che modo. Per non dimenticare il problema più grande: spesso il rating non
corrisponde al vero stato di salute dell’emittente.
Puntualmente, ad ogni bufera finanziaria le
agenzie finiscono sul banco degli imputati. Ma
quanta responsabilità hanno effettivamente?
Uno dei punti chiave è che alcuni emittenti possono avere una forza contrattuale tale da forzare
l’emissione di un determinato rating (inflazionato) piuttosto che di un altro.
È evidente che in vari casi le agenzie hanno
avuto responsabilità nei crack finanziari. Spesso
nonostante le avvisaglie problematiche hanno abbassato il rating troppo tardi.
Un noto esempio è quello di Enron; già da maggio
circolavano chiari segnali negativi sull’impresa, ma le agenzie abbassarono il rating solo a
dicembre, quattro giorni prima del fallimento di
Enron. Un altro esempio a noi più vicino è Parmalat. La società fino al momento del default ( dicembre
) aveva un rating (investment grade)
BBB- di indubbio rispetto, per poi crollare nel giro
di ore a un rating CC.
Ma è stata la percezione del loro coinvolgimento nel piazzare su scala globale i c.d. “titoli tossici”
legati ai mutui subprime che ha riportato le agenzie di rating nell’occhio del ciclone, con la recente
crisi culminata con il fallimento di Lehman Brothers a settembre
.
Tradizionalmente le agenzie si sono sottratte a
ogni responsabilità facendosi scudo della libertà
di espressione sancita dal primo emendamento
della Costituzione USA. Ma è evidente che vi è un
limite a questo loro status di irresponsabilità.
Uno degli strali più recenti contro le agenzie
è partito proprio da Bari, ove, assistiti dall’Avv.
Antonio Pinto, quaranta risparmiatori hanno avviato la prima causa collettiva contro S&P’s, chie-
meridionali? Sono più pessimisti sul futuro del
Paese. Il dato emerge in modo inequivocabile
dal Rapporto Italia
di Eurispes.
E non mancano altri elementi sul divario
tra Nord e Sud: dalla criminalità agli sprechi
dell’acqua alle ripetute interruzioni di energia
elettrica.
utilizzo delle competenze locali, la creazione di reti d’imprese
basate su legami di fiducia e sviluppo di attività d’innovazione e
formazione sempre di più in collegamento con il mondo universitario e della ricerca sono le indicazioni emerse dal convegno “Stampa
a chilometri zero. Impresa ed università per lo sviluppo del territorio,
il riciclo e il risparmio energetico” promosso da Confindustria Bari e
Bat, in collaborazione con Assografici, Università di Bari e Comieco.
SEGUE A PAG. 25
BARLETTA A PAG. 11
DE SANTIS A PAG. 12
DI PIERRO
ALLE PAGG. 16 E 17
Il grande evento per i giovani
La nuova agricoltura
Bollenti spiriti? Basilicata
Brillanti spiriti! alla carica
Foto Today
I dati – Rapporto Italia
Confindustria
Il Sud
prenda
atto
“I
er imprese e PA, Internet è
uno strumento indispensabile di relazione. Una ricerca di
Yahoo! svela gli strumenti più
utilizzati sul Web. Il sociologo
Vitandrea Marzano sottolinea
lo scarso sfruttamento della
Rete nel Sud.
DAPONTE ALLE PAGG. 14 E 15
Foto Aaron Kohr_fotolia
S
embra sia davvero un momento di svolta per
l’agricoltura e l’agroalimentare di Basilicata. E se
i suoi prodotti (fagioli, aglianico, canestrato, mela
alta) non sono mai stati in discussione non si può dire altrettanto della capacità di fare sistema lungo la
filiera e di guardare alle attività di marketing e di distribuzione con maggiori competenze. Ma c’è qualcosa di nuovo nell’aria e non ci riferiamo solo all’assegnazione della Docg per l’Aglianico e dell’Igp per
il Canestrato. Si respira aria di cambiamento così
come è emerso a Metaponto dove si sono gettate le basi del “manifesto di programmazione”. Un
momento delicato in cui gli operatori devono comprendere che la crescita deve essere complessiva.
LAGUARDIA E SERVIZI
ALLE PAGG. 2, 3, 4 E 5
Sempre più offerta anche col Distretto
Sud pessimista Bari all’avanguardia
verso il futuro nell’industria grafica
I
L’
l Sud aiuta il Sud”, dice
il titolo del convegno
che la Confindustria ha organizzato a Bari (nel teatro
Petruzzelli) per il febbraio
nell’ambito delle celebrazioni
per il centenario della fondazione. E il sottotitolo incalza: “Un nuovo giorno per il
Mezzogiorno”.
L’impianto
comunicativo è suggestivo e,
allo stesso tempo, carico di
retorica. Quella retorica di cui
il Sud è campione e che spesso
distrae e distoglie dai pesi che
zavorrano la crescita di questa nostra parte del Paese.
Conforta l’abstract dell’ultima di copertina in cui si fa
cenno all’inefficienza della
pubblica amministrazione, alle
condizioni di legalità e sicurezza, alla fragilità della struttura
produttiva, al ritorno del fenomeno migratorio con indici che
sembravano impensabili.
Significativo anche un passaggio su buona amministrazione “ordinaria” e valorizzazione delle risorse. In parole
più comprensibili: onestà,
competenza, meritocrazia,
formazione vera. La prevista
partecipazione di tanti nomi di primissimo piano sta
creando un’aspettativa non
secondaria. La nostra terra
da mesi è al centro dell’attenzione mediatica per lo più con
argomenti poco nobili, ma di
feroce morbosità.
Auguriamoci che almeno
questa sia l’occasione per
un’analisi per prendere atto
del ritardo in cui viviamo immersi come siamo in una spirale informativa che produce
visibilità deleteria, brucia risorse e schiaccia quelle risorse
che cercano sbocco altrove.
Ed auguriamoci che sia anche
l’occasione per dare notizia
dei dati, dei problemi e delle
possibili soluzioni, piuttosto
che delle dichiarazioni dei
soliti politici che sfileranno in
d.c.
nome del Sud.
2
13-19 febbraio 2010
PrimoPiano
Il Rapporto – Modernizzazione e diversificazione per competere
L’agricoltura lucana
ora accetta la sfida
Foto Alessandro melazzini_flickr
Ricerca, innovazione,
sicurezza alimentare: non
si conquista il mercato se
non si supera la concorrenza
in termini di qualità
U
ndici anni dopo l’ultima conferenza regionale sull’agricoltura, anni dopo il primo
incontro istituzionale, la Basilicata torna
a guardare al settore trainante dell’economia,
alla luce del crollo dei colossi industriali e degli
effetti provocati dall’onda d’urto della crisi economica scoppiata nel
. L’Europa e il mondo
chiedono un nuovo volto, ma soprattutto nuovi
strumenti da adottare in un contesto in continua
evoluzione.
Il “manifesto di programmazione”, come è
stato definito dall’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, diventa dunque occasione di
programmazione e predisposizione di azioni da
cui ripartire con un concreto sguardo al futuro.
La sfida passa attraverso una nuova visione e
concezione di qualità, ricerca, innovazioni tecniche e tecnologiche delle filiere ma anche dell’associazionismo dei produttori, più volte richiamato ma mai concretamente attuato. Aspetti che
garantirebbero così una maggiore sicurezza alimentare per i consumatori.
Lo sguardo a
gradi non può ignorare gli
stimoli che giungono da altri Paesi e nei confronti dei quali è necessario mettere in atto azioni di
aggiornamento e condivisione. A partire dai temi legati allo sviluppo della green economy fino
alle agroenergie e alla forestazione, il cammino
che la Basilicata si appresta a compiere diventerà vero e proprio passaggio storico dall’impresa
Le azioni – Le opportunità per
mila imprese Metapontino e Vulture
Trasformazione prodotti
agriturismo e ambiente
P
ur tra mille difficoltà ed
elementi di moderato
ottimismo, non si può
negare che l’agricoltura in Basilicata non rappresenti un settore fondamentale.
Lo confermano i dati presentati da Unioncamere contenuti
nel Rapporto sull’agricoltura
lucana.
Scrive infatti Franco Bitetti,
coordinatore scientifico del
centro Studi che nel
la
branca costituita da agricoltura,, silvicoltura e pesca in Basilicata ha registrato valori pari
al , % di contributo sull’occupazione complessiva, con
la media nazionale del , %. In
particolare si parla di
, milioni di euro, vale a dire il , %
del Pil regionale.
Pur in un contesto di tale significato, però, la Basilicata riesce con difficoltà a far pesare
questi risultati anche a causa
della difficoltà di mettere in
atto opportunità come quelle
offerte dalla diversificazione
delle attività produttive o il ricorso al cosiddetto settore secondario (agriturismo, manutenzione ambientale, trasformazione dei prodotti) al quale
si sono avvicinate pochissime
aziende agricole Eppure con
oltre
mila imprese attive la
Basilicata riunisce il % della
base imprenditoriale, un dato
che non si può trascurare ma
sul quale è necessario intervenire in tempo utile, per evitare
di lasciar cadere nel nulla l’impegno profuso finora dagli imprenditori del settore.
Non si può, inoltre trascu-
FRANCO BITETTI
rare il fatto che, come precisa
ancora Unioncamere Tra le altre caratteristiche strutturali
dell’occupazione agricola in
Basilicata, si segnalano rispetto al quadro nazionale: un più
elevato tasso di femminilizzazione, una più accentuata stagionalizzazione del lavoro, una
più ampia diffusione dell’occupazione a tempo pieno da ricondurre probabilmente al minor radicamento nella regione
del part time farming e, infine,
un più baso profilo qualitativo
della domanda di lavoro, relativamente sia alle professioni
che ai titoli di studio ricercati
dalle imprese.
La mappa tracciata indica
molto chiaramente l’andamento relativamente più favorevole di questo settore rispetto,
ad esempio, all’economia lucana che tra il
e il
che ha segnato un modestissimo , % in più per ogni anno,
agricola intesa nel senso tradizionale alla concezione industriale, ma non per questo impersonale, di un settore dal quale dipendono in modo sempre più profondo le sorti dell’economia
regionale.
La scelta di presentare il Rapporto a Metaponto nell’area di ricerca dell’Azienda Speciale di
Pantanello, ha spiegato l’assessore Viti, è legata
al fatto che questa area territoriale è considerata
“Forte, ad altamente rappresentativa della nostra agricoltura e, al contempo, proprio per questo, area che più è sottoposta alle dinamiche di
destabilizzazione che l’economia competitiva e
globalizzata ci chiama a sostenere”.
a.c.
contro il + , % del sessennio
.
“L’attuale congiuntura – si
legge ancora nella relazione
sul sistema agroalimentare
nell’economia lucana – ha rimarcato ulteriormente la natura anticiclica dell’agricoltura
e del settore agroalimentare
nel complesso che riscuote –
oggi – maggiore attenzione
rispetto al recente passato,
proprio in virtù della sua capacità di reggere l’impatto della
recessione”.
In una visione di prospettiva
si ipotizza però il ruolo di protagonista per questo comparto per il quale la riduzione delle filiere e il contenimento dei
costi finali può rappresentare
il valore aggiunto necessario
a catturare i bilanci delle famiglie lucane. “È assai probabile
– prosegue Unioncamere – che
in una situazione di forte indebolimento dei consumi compresivi, aumentino le pressioni
sull’intero comparto agroalimentare da parte del sistema
distributivo, che cercherà sempre di più di scaricare sui settori “a monte” le politiche di
contenimento dei prezzi praticate per stimolare le vendite”.
Un processo che, però, dovrà
tenere conto di un aspetto
fondamentale: la difficoltà di
guardare ad un ricambio generazionale: la presenza della
componente giovanile (fino ai
anni), infatti si è dimezzata.
Un freno allo sguardo in avanti
che, invece, diventa necessario a questo punto.
a.c.
Segnali positivi
ma la svolta
è nei “Distretti”
Molte produzioni lucane
frutto di materie prime
extraregionali
S
i chiamano Progetti integrati di filiera e rappresentano il vero valore aggiunto per superare le difficoltà del settore agricolo sui quali
la Regione intende puntare per indicare il percorso
virtuoso sul quale puntare nei prossimi anni.
La Basilicata, infatti, come spiega nella sua relazione Carmela De Vivo, dell’Inea (Istituto Nazionale di Economia Agraria) di Basilicata risente di
una serie di handicap a cominciare dalla riduzione del numero delle imprese del settore che nel
erano . , ovvero
in meno rispetto al
. Un calo che purtroppo non depone a favore
di una realtà in cui le produzioni certificate sono
di cui hanno ricevuto il riconoscimento dal
in poi (e altre lo attendono).
Il Programma di Sviluppo rurale messo a punto
dalla Regione ha portato allo scoperto alcuni punti
di debolezza tra cui la perdita di potere contrattuale e sbocchi di mercato delle imprese, a rischio
di destrutturazione, il rallentamento del ricambio
generazionale e il divario fra imprese di produzione primaria e di trasformazione. In questo ultimo
caso, infatti, spiega la De Vivo: “Si registra un agroalimentare lucano che cresce in quasi tutti i comparti produttivi (caseifici, salumifici, pastifici artigianali e prodotti da forno, vini e oli di qualità, ecc)
che, però, in termini di approvvigionamento della
materia prima, è sempre più dipendente dall’offerta extraregionale”.
In questo senso assume un particolare ruolo lo
sviluppo dei Distretti che attraverso l’unione di
soggetti pubblici e privati creano un percorso di
crescita e sviluppo finalizzato alla valorizzazione
delle produzioni, del patrimonio culturale e naturalistico che caratterizzano i territori. Rientra in
questa logica il riconoscimenti dei Distretto agroalimentare di Qualità del Metapontino e del Distretto Agroindustriale del Vulture.
a.c.
PrimoPiano
13-19 febbraio 2010
3
Foto cagiflickr_flickr
Foto Hop-Frog_flickr
La strategia – L’assessore Vincenzo Viti : bisogna rompere gli indugi
“Pronti già 180 milioni
puntiamo sulle filiere”
L
a rivoluzione copernicana che la
Basilicata si appresta ad affrontare si fonda su due elementi fondamentali: il nuovo volto dell’agricoltura e la sfida che la Regione è pronta
a vincere.
Lo conferma l’assessore regionale
all’agricoltura, Vincenzo Viti che, raggiunto a Berlino dove sta promuovendo la Basilicata, illustra il new deal del
settore: “È un cambiamento storico,
nell’innovazione, nel mondo di concepire la politica agraria che attraverso
questo Rapporto, si trasforma in politica economica con uno sguardo al nuovo volto che questo comparto sta assumendo in modo sempre più chiaro”.
La Regione, da parte sua, ci crede
talmente che investe oltre
milioni di euro. “Attraverso i bandi stiamo
impegnando un terzo dell’importo
previsto, ovvero
milioni di euro.
Ci apprestiamo ad investire anche sulle agroenergie e per la condizionalità.
Stiamo realizzando un’operazione
complessiva di grande significato.
Il % dei fondi finanziano il bando,
per quanto riguarda l’altra metà abbiamo coinvolto l’Abi, offerto opportunità
attraverso il fondo di garanzia per accompagnare gli imprenditori con una
serie di interventi che favoriscano l’accesso al credito, alle garanzie mobiliari
e immobiliari per coinvolgere ulteriormente gli imprenditori nei processi di
investimento”.
In primo piano, ovviamente, gli strumenti e i meccanismi di sviluppo delle
filiere. “Possiamo reggere solo attraverso le filiere. Si tratta di un elemento importante che difende il territorio.
Parte dal progetto originario, dal chicco di grano, per giungere alla pasta.
La tutela deve essere, in questo
senso, complessiva e deve mettere a
frutto tutti i punti di costruzione della
catena del valore. Né possiamo trascurare il tema delle filiere corte e delle
aree protette che ci consentono la realizzazione dei cosiddetti panieri che
avranno un valore di mercato di straordinaria importanza”.
Il Rapporto sull’agricoltura lucana
ha messo in evidenza alcuni punti di
debolezza dell’imprenditoria frenata,
innanzitutto, dall’interruzione dei processi di ricambio generazionale e da
una prudenza negli investimenti che
l’ha lasciata spesso alle spalle dei mer-
cati maggiori.
“Finora è mancato un quadro di riferimento complessivo, un modo di
ragionare secondo un principio che
vada verso un costrutto. Non si può
immaginare di sviluppare l’agricoltura con il modulo dell’assistenza, non
si può sempre seguire l’emergenza. È
necessario che gli agricoltori conoscano il quadro complessivo delle opportunità e delle garanzie di sostegno. Se
questo quadro funziona, l’economia
può camminare”.
È necessario che le possibilità offerte dall’Europa diventino sostegno ad
un territorio che vuole crescere e che
sta facendo i conti con una realtà che,
negli anni ’ vedeva nel settore industriale come il “motore” della crescita
regionale, colpito invece da una prolungata fase recessiva.
“L’Unione europea è la fonte dei finanziamenti ma bisogna semplificare
le procedure, ci sono troppe norme, se
il controllo fosse realizzato con metodi
più efficaci, avremo un’agricoltura più
trasparente e funzionale”.
Per garantire passaggi coordinati e
di risultato, la Regione ha nominato
un gruppo di studio che, aggiunge Viti:
«Ha sviluppato una dettagliata analisi
sulle necessità dei vari settori individuando gli strumenti e i settori in cui
è necessario intervenire. Dall’Abi al Cnr
al Centro studi Unioncamere, all’Inea
al Distretto agroalimentare del Megradi
tapontino, osserveremo a
l’intero settore per trasformarlo positivamente”.
Obiettivi da raggiungere che, però,
devono fare i conti con un impasse
da superare che passa, ad esempio,
attraverso l’andamento sfavorevole
dei prezzi agricoli che negli ultimi anni sono cresciuti meno dei prezzi dei
fattori produttivi, determinando pressioni sui costi.
Il processo di invecchiamento delle
imprese, infine, ha registrato un’accelerazione che rischia di ridurre notevolmente la spinta innovativa del settore.
La presenza della componente giovanile (fino ai anni), infatti, si è più che
dimezzata, mentre è aumentata quella
più anziana (oltre i
anni).
Un segnale preoccupante che, però,
Viti è convinto di superare: “Bisogna
rimboccarsi le maniche”, avverte.
a.c.
VINCENZO VITI
I ritardi – Differenze tra Nord e Sud
Più marketing
per puntare
ai mercati esteri
I
l divario fra nord e sud segnala differenze accentuate soprattutto sulla bilancia delle esportazioni. Mentre il nord affronta
una crisi dagli esiti incerti, il sud affronta difficoltà competitive
che influiscono sulla capacità di internazionalizzazione.
Il commercio con l’estero registra in Basilicata un flusso nel
2008 pari al 15,9% delle esportazioni e al 28,7% delle importazioni. Rimangono, comunque, una serie di limiti che, secondo
l’analisi effettuata da Roberto D’Auria dell’Ismea, richiedono
il ricorso ad un sistema integrato di interventi per rendere attrattiva la Basilicata. Fondamentale, in questo senso, risulta il
rapporto con le Camere di Commercio e gli uffici regionali per
l’internazionalizzazione. Giovanni Quaranta, del Dipartimento
Tecnico economico dell’Università di Basilicata individua alcuni
strumenti necessari al salto di qualità dell’agricoltura lucana e
materana in particolare.
La modalità della vendita diretta, ad esempio, indica una diffusione al di sotto del dato nazionale. Sono, infatti, coinvolte meno
del 6% delle aziende. Diventa necessario, dunque, promuovere
la filiare corta come modalità distributiva per i prodotti di uso
quotidiano, valorizzando al tempo stesso il legame con il territorio. Tra gli strumenti da mettere in atto c’è innanzitutto la valorizzazione delle produzioni locali, il marketing del prodotto,
l’incentivazione delle misure di sostegno alle fasce deboli con
la promozione di sovvenzioni da applicare nei farmer’s market
e gli incentivi fiscali o finanziari, alle imprese di ristorazione e
catering che utilizzano i prodotti locali. Un circuito virtuoso dal
quale non può prescindere l’impegno dei produttori, protagonisti di una svolta del settore che può essere la carta vincente
della fase post-crisi economica in cui la Basilicata, grazie al suo
territorio e alle produzioni d’eccellenza, è chiamata a svolgere
un ruolo fondamentale.
a.c.
4
13-19 febbraio 2010
PrimoPiano
Il riconoscimento – Prestigiosa assegnazione della Docg
Aglianico ammesso
nell’Olimpo dei vini
A
glianico del Vulture, siamo
in dirittura d’arrivo. A circa
trentacinque anni dal riconoscimento della denominazione
di origine controllata, avvenuto
nel
, l’Aglianico del Vulture, il
vino più titolato della Basilicata,
potrà fregiarsi anche della Docg,
la denominazione di origine controllata garantita, che contraddistingue a livello europeo i vini più
prestigiosi.
Alla fine del
, infatti, la
Commissione tecnica del comitato
nazionale vini del Ministero delle
Politiche agricole, ha approvato la
concessione del riconoscimento
al glorioso rosso lucano e l’undici
febbraio c’è stata la pubblica audizione per la lettura del disciplinare,
con la quale la commissione renderà definitivo il parere e il vino del
Vulture può fregiarsi sull’etichetta
del nuovo titolo.
Grande soddisfazione da parte della Regione Basilicata, ed in
particolare dell’Assessore all’agricoltura, Vincenzo Viti, che nell’occasione ha dichiarato: “Il riconoscimento per il quale esprimo
grande soddisfazione è dovuto
oltre che alle indiscutibili caratteristiche dell’Aglianico considerato
tra i cento vini migliori del mondo,
anche per l’ottimo lavoro istruttorio della pratica svolto dagli Uf-
L’iniziativa – Largo all’enoturismo
fici del Dipartimento agricoltura e
dal Consorzio di Tutela”. Ma cosa
significa docg? Norme sicuramente più severe ma garanzie ancora
maggiori per il consumatore e la
possibilità, per i produttori, di entrare nel mercato dei vini più prestigiosi, spuntando, ovviamente,
remunerazioni più alte.
La Docg è il gradino più alto
nella scala dei riconoscimenti:
impone un disciplinare di produzione molto rigido, in cui anche
l’imbottigliamento deve avvenire
all’interno della zona di produzione. L’etichetta porta un contrassegno statale che, oltre alla garanzia
dell’origine e della qualità, presenta la numerazione delle bottiglie.
Si tratta di un marchio concesso
solo ad alcuni vini Doc di prestigio
nazionale e internazionale. In Italia
sono attualmente , a cui presto
si aggiungerà la prima Docg lucana, che porterà il nome di “Aglianico del Vulture Superiore”. Il giusto
riconoscimento per un vino di origine antichissima (secondo le tesi
più accreditate il vitigno sarebbe
stato importato in Basilicata dagli
antichi greci). Il prossimo passo è
quello di chiedere il riconoscimento della docg anche per il Terre
dell’Alta Val d’Agri e il Matera.
GIOVANNA LAGUARDIA
Lo studio – Importante indagine
Parco Cantine: Storia e ricerca
e la Regione? ecco “Basivin”
V
ini doc più tradizioni della cultura rurale, uguale enoturismo,
uguale ancora parco delle cantine.
L’idea arriva da Roccanova, patria del Grottino, la più giovane doc della Basilicata, e riprende una iniziativa di alcuni anni fa,
quando i sindaci di Roccanova, Rapolla, Barile e Pietragalla, siglarono un “Protocollo d’intesa” per il recupero del ricco patrimonio
storico legato alle tradizioni enologiche della regione ed all’istituzione di uno specifico parco in grado di promuovere l’immagine
turistica e fare da traino per uno sviluppo più generale di tutto il
territorio interessato.
Il progetto riguarda, in particolare, le tradizionali grotte scavate nella roccia arenaria e nel tufo dove, in molti paesi della Basilicata a vocazione vitivinicola, ancora oggi, si trasformano le uve e
si conserva il vino.
A Roccanova, ad esempio, proprio la tradizione di conservare il vino in queste “grotte” ha dato origine alla denominazione
“Grottino”.
Ma le cantine scavate nella roccia tufacea rappresentano un
patrimonio di inestimabile valore storico ed artistico, oltre che
sociale ed economico, un po’ in tutta la Basilica del vino, da Nord
a Sud, dai paesi del Grottino a quelli dell’Aglianico.
Ed è proprio per questo che oggi che le tradizioni popolari
hanno conquistato un posto di primo piano tra i fattori che costituiscono l’appeal turistico di un territorio, sta per tagliare il traguardo una interessante iniziativa denominta “parco delle Cantine, che è già approdata alla Regione, è stata vagliata dalla Terza
commissione consiliare ed ora attende l’imprimatur del Consiglio
Regionale.
I comuni interessati, oltre a Roccanova, Barile, Rampolla e Pietragalla, sono Sant’Angelo le Fratte e Tolve. Nella sola Roccanova
le caratteristiche grotte sono quasi
dislocate lungo la periferia dell’abitato, alcune risalenti addirittura al
.
Per non parlare di Pietragalla, centro conosciuto per i suoi
suggestivi “Palmenti”. E ancora, i “Cellari” di Rapolla e quelli più
famosi di Barile divenuti anche set cinematografico a metà degli
anni ‘ del “Vangelo secondo Matteo” di Pasolini.
g.l.
V
iticoltura: in Basilicata si guarda al futuro, perseguendo con
sempre maggiore convinzione e con sempre maggiori successi la strada della qualità e della certificazione, ma anche al
passato. Riscoprire i vitigni autoctoni lucani, verificarne l’autenticità e avviare dei percorsi di recupero e valorizzazione.
Questi in sintesi gli obiettivi del progetto di ricerca triennale
“Basivin Sud”, che è stato avviato poco più di un anno fa allo
scopo di mettere in luce e di valorizzare quelle tradizioni enologiche che sono cadute un po’ nel dimenticatoio e che invece
potrebbero ancora ricoprire un ruolo importante nell’economia agricola della regione.
“Basivin Sud” è un’indagine condotta dal Cra, il Consiglio per
la ricerca in agricoltura, e dall’Alsia, inserita nel progetto nazionale più vasto “Vitivin – Valut”, sul miglioramento qualitativo
delle produzioni vitivinicole del Mezzogiorno, progetto avviato
dal Ministero delle Politiche Agricole.
Durante questo primo anno di attività sono stati osservati i
vecchi impianti delle principali aree viticole lucane, alla ricerca
di varietà locali di uve. E con l’ausilio delle nuove tecnologie,
come l’esame del Dna, è stato verificato che alcune di queste
varietà sono dei vitigni autoctoni. Insomma, lucani al cento
per cento e non frutto di quegli “esperimenti” che negli scorsi decenni hanno portato, in Basilica come altrove, a sostituire
le varietà locali, perfettamente adattate al territorio, con altre
maggiormente produttive.
“Si tratta di un’operazione scientifica importante – ha commentato Paolo Galante, Commissario straordinario Alsia – che,
grazie alla partnership con un ente prestigioso come il Cra, ed
alla collaborazione del Comune di Viggiano, consentirà di sviluppare una specifica azione di ricerca a tutto vantaggio della
vitivinicoltura regionale, alla quale seguiranno il trasferimento
delle conoscenze e la divulgazione dei risultati a tecnici ed operatori agricoli. I risultati di questo lavoro porteranno a nuovi
vitigni, da iscrivere nei Registri nazionali e, di conseguenza, a
nuove produzioni enologiche da recuperare e valorizzare”.
g.l.
PrimoPiano
13-19 febbraio 2010
5
Il primato – Entro marzo sarà l’unico formaggio italiano Igp
E il “Canestrato”
punta all’Europa
C
Il Canestrato di Val d’Agri
L’Aglianico del Vulture
anestrato di Moliterno
alla conquista del mercato. Il formaggio pecorino tipico della Val d’Agri, già
oggetto di Protezione Transitoria Nazionale, aspira a diventre l’unico prodotto caseario
italiano ad ottenere l’ambito
riconoscimento Europeo di
“prodotto Igp”, ovvero ad indicazione geografica protetta.
Il riconoscimento dovrebbe arrivare nel prossimo mese di marzo. Nel frattempo,
nell’area di produzione (che
abbraccia una sessantina di
comuni su tutto il territorio regionale), ci si sta attrezzando
per sostenere la concorrenza
degli altri pecorini e per conquistarsi una fetta sempre
più grossa del mercato, anche attraverso i finanziamenti
del programma operativo Val
d’Agri e del Piano di sviluppo
rurale della Regione.
Il programma operativo Val
d’Agri metterà a disposizione
dei produttori del canestraio
quasi tre milioni di euro, che
saranno spesi soprattutto per
la realizzazione di interventi di filiera, per aumentare le
produzioni ed essere sempre
più competitivi sul mercato.
“Il progetto di valorizzazio-
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Certificazioni
Lucania
terra
di fagioli
I
I fagioli Sarconi
Foto Basilicata Travel_flickr
I vigneti del Grottino
fagioli di Sarconi non sono più soli. “Bussano”
per entrare a far parte del
pacchetto dei prodotti
agricoli lucani certificati
anche il fagiolo di Pignola e
quello di Muro Lucano.
Grazie al paziente lavoro
di ricerca condotto dall’Alsia, l’Agenzia lucana per
lo sviluppo in agricoltura,
condotto presso l’azienda
dimostrativa
“Pantano,
e che ha coinvolto nove
aziende agricole pignolesi
e tredici aziende agricole
muresi.
Lo studio è servito ad
identificare le caratteristiche che contraddistinguono ciascuna varietà.
Presto, quindi, il fagiolo
“rosso scritto di Pignola” e
il fagiolo “bianco piccolo di
Muro Lucano” potrebbero
conoscere nuova diffusione sul territorio dei rispettivi comuni di appartenenza
e potrebbero aggiungersi
alla lista degli altri prodotti
agroalimentari che raccontano la storia della Basilicata dagli scaffali di salumerie e supermercati.
g.l.
Non ci sono altri prodotti
caseari nazionali con
l’indicazione geografica
protetta. Occasione di
valorizzazione anche
del Parco della Val
d’Agri-lagonegrese
ne e promozione del “Canestrato di Moliterno” – fanno
sapere dalla Regione – considera, infatti, il miglioramento
della performance generale
del sistema agro-alimentare
dell’area come il tema centrale e la prospettiva finale su cui
far convergere le competenze
e gli interessi di tutti i soggetti
rilevanti del territorio.
Analizzando le dinamiche
di settore e tenendo conto di
quanto si sta prospettando
nell’ambito della crisi di settore del mercato nazionale,
appare opportuno dover intervenire coinvolgendo gli imprenditori della produzione,
della trasformazione e della
commercializzazione anche
mediante il concretizzarsi di
piattaforme commerciali comuni e processi produttivi innovativi.
In questo senso il progetto
intende rappresentare un’occasione di forte complementarietà ai progetti di filiera
agroalimentare e alle strategie
messe in campo con il Piano di
Sviluppo Rurale
della Regione Basilicata”.
In particolare le operazioni
previste nel progetto del programma operativo Val d’Agri
sono: Recupero e adeguamento Fondaci Stagionatura
– Struttura logistica consortile
Piattaforma commerciale (eu-
ro
.
, ); Infrastrutturazione rurale (euro milioni);
Assistenza Tecnica per attuazione misure, animazione e
marketing territoriale (euro
.
, ), per un totale di
milioni e
mila euro.
La giunta Regionale di Basilicata, inoltre, ha emanato il
dicembre scorso i bandi relativi a sei filiere agroalimentari
Regionali e dodici territoriali.
Una di queste riguarda, appunto, il formaggio Canestrato di Moliterno. Lo scopo è
quello di mettere in rete delle
realtà produttive che coinvolgano il mondo della produzione, della trasformazione e
della commercializzazione dei
prodotti della Regione Basilicata, con la partecipazione
degli Enti territoriali, delle Associazioni di Produttori.
In questo ambito gli interventi per il Canestrato vengono considerati prioritari,
in quanto oltre ad essere vicinissimo alla certificazione
Igp, questo formaggio pecorino viene anche prodotto
nell’area del Parco Nazionale
della Val d’Agri-lagonegrese,
il che costituisce un ulteriore
appeal per il consumatore.
g.l.
Consorzio – La frutticoltura ha un fiore all’occhiello
Mela Alta Val d’Agri
la perla di Basilicata
M
ele del Trentino “tremate”: è arrivata la mela
dell’Alta Val d’Agri. Con la
costituzione del consorzio
di tutela “Mela Alta Val
d’Agri” la frutticoltura
della valle del Potentino
meglio nota per le estrazioni petrolifre, aspira a
conquistare un posto di
tutto rilievo sui mercati locali e nazionali. I primi passi
sono stati quelli di uniformare
gli standard produttivi e di razionalizzazione del processo di
produzione. In una parola, incrementare, sotto ogni punto di vista, la qualità della filiera produttiva. Attualmente, secondo i dati
diffusi dalla Regione Basilicata,
la produzione si attesta intorno
ai mila quintali su una superficie di circa
Ettari. Le vendite,
contenute in termini quantitativi, si attestano sui seguenti
mercati: locale ( %), regionale
( %), extra-regionale ( % - Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e
Lazio). E adesso, per incrementare ulteriormente questi numeri e rendere la melicoltura una
fetta sempre più importante del
pil agricolo della zona, è al via un
progetto di filiera che sarà finanziato con i fondi del “programma operativo Val d’Agri”, grazie
alle royalty del petrolio. Tale
progetto prevede investimenti per oltre milioni di euro. In
particolare le operazioni da realizzare con il progetto sono le
seguenti: Sede Centro logistico
consortile e piattaforma commerciale ( milioni di euro); Infrastrutturazione rurale (
mila euro); Assistenza Tecnica per
attuazione misure, animazione
e marketing territoriale ( mila
euro) per un totale di milioni
e
mila euro. Le mele dell’Alta Val d’agri, comunque, per
diventare un comparto produttivo sempre più forte, possono
contare anche sulle più moderne tecnologie, che aiuteranno i
produttori ad intervenire tempestivamente e miratamente
contro i parassiti delle piante,
il che consentirà risultati ottimali e prodotti più sani: il
servizio di previsione ed avvertimento per la difesa del
melo in val d’Agri, recentemente attivato dall’Alsia,
l’agenzia lucana per lo sviluppo in agricoltura, avverte
gli agricoltori via sms quando
si verificano condizioni meteo
che mettono a rischio i meleti
per la cosiddetta “ticchiolatura”, mettendoli in condizione di
effettuare gli interventi con la
massima tempestività, prima ancora che si verifichino i sintomi.
“La Val d’Agri – ha puntualizzato il Presidente della Giunta
Regionale di Basilica, Vito De
Filippo – ha forti potenzialità
rispetto alla vocazione agricola
del territorio, che vanno sostenute e accompagnate affinchè
vengano espresse nella loro interezza”. ”Con questa azione
– ha concluso – il Programma
Operativo Val d’Agri mette a disposizione del territorio risorse
aggiuntive e servizi a supporto
alle imprese che operano nella
logica delle filiere individuate dal
Programma di Sviluppo Rurale.
g.l.
6
13-19 febbraio 2010
Inchiesta
Piano strategico – Alleanza a grande vocazione turistica
Mare e Valle d’Itria
tutti insieme
8 magnifici Comuni
L’
Area vasta Valle d’Itria
coinvolge otto Comuni
di cui sei in provincia
di Bari (Alberobello, Castellana
Grotte, Locorotondo, Monopoli, Noci e Putignano), uno
in provincia di Brindisi (Cisternino) ed uno in provincia di
Taranto (Martina Franca), per
una superficie totale di
,
kmq, una popolazione di circa
.
abitanti ed una densità
superiore sia alla media italiana
che a quella regionale ( ,
ab./kmq contro circa
ab./
kmq di media italiana e
ab./
kmq di media regionale). Otto
Comuni che hanno deciso di
aggregarsi perché consapevoli
dell’importanza di adottare una
strategia condivisa di sviluppo
per la crescita di un territorio
che la natura e le condizioni
storiche hanno reso “unico”
(da intendere anche nel senso
di “unito”).
Un territorio non ancora
compromesso da interventi
urbanistici e cementificazioni
invasive, naturalmente vocato
al turismo (anche grazie alle
sue eccellenze enogastrono-
miche), nel quale si sono affermate eccellenze produttive nei
settori della moda (il Distretto
produttivo della Filiera Moda
Puglia ha sede a Martina Franca
e interessa direttamente Alberobello, Castellana Grotte, Locorotondo, Noci e Putignano)
e della meccanica unita all’elettronica (Monopoli è uno dei fulcri del Distretto regionale della
Meccatronica).
Riuniti nel Consiglio di Piano,
presieduto dal Comune di Monopoli, gli otto sindaci insieme
ai presidenti delle Province di
Bari, Brindisi e Taranto hanno
dato vita a un percorso di partecipazione e coinvolgimento
che ha portato alla redazione
del Piano strategico intitolato
“La Murgia dei Trulli: dal mare
alla Valle d’Itria”.
La visione elaborata ha individuato quattro linee di intervento: “Ambiente e territorio” per
l’avvio di percorso di valorizzazione ambientale; “Economia”
per la promozione di una rinnovata missione economica e turistica; “Infrastrutture” per lo
sviluppo di un sistema integra-
to di infrastrutture; “Identità
dell’Area” per la costruzione di
una nuova identità d’area e di
una immagine unitaria del territorio. E con esse sette strategie: ambientali, culturali, territoriali, di sviluppo delle risorse
umane, di sviluppo dei sistemi
locali, per l’innovazione e di cooperazione istituzionale.
Il Piano ammonta complessivamente a
milioni di euro,
di cui
finanziati con fondi
comunitari e
con fondi nazionali, che serviranno per realizzare oltre
interventi. Tali
interventi sono stati selezioni
pensando innanzi tutto alla necessità di costruire un “sistema
di regole comuni” per gli otto
territori che, sui temi dello sviluppo sostenibile, contribuisca
a rafforzare l’unicità dell’Area
vasta, fornendo agli abitanti e
agli investitori regole certe e sistemi di controllo adeguati.
Tra gli obiettivi principali che
si metteranno in campo con
il Piano: la tutela del capitale
paesaggistico, storico, architettonico, culturale e dell’identità
locale; la qualificazione dello
spazio; la valorizzazione dei nuclei storici degli otto Comuni.
Questi ultimi, adeguatamente
riqualificati, alimenteranno lo
sviluppo di un modello turistico
condiviso che li renderà “Agorà autentiche”, centro di un
grande villaggio “non inventato”. Un “villaggio diffuso” con
vocazione turistica nel quale
confluirà anche il rilevantissimo
patrimonio edilizio esterno ai
centri urbani.
Relativamente agli insediamenti produttivi il Piano vuole
offrire spazi adeguati, anche
per evitare forme di delocalizzazione fuori dall’Area vasta,
e un sistema di infrastrutture
che parte dalla necessità di rivedere e sviluppare il sistema
di viabilità e mobilità tra i territori interessati. Nel rispetto del
concetto di “unico”, si punta a
definire un sistema strutturato
ed organizzato di servizi alla
cittadinanza e a programmare
azioni che consentano di “trattenere” o “attivare flussi di rientro” della risorsa giovani.
SIMONA LOCONSOLE
Intervista – A colloquio con il sindaco di Monopoli, Romani
A
ffermare
l’immagine
della Valle d’Itria come
“unicum”, un territorio unitario dalle forti potenzialità, con una identità ben
definita e riconoscibile, nonostante i confini burocratici lo
portino a essere diviso in ben
tre province. Emilio Romani,
sindaco di Monopoli, ente
capofila dell’Area vasta della
Valle d’Itria, ci parla del Piano
strategico “La Murgia dei Trulli: dal mare alla Valle d’Itria”.
Sindaco Romani, il vostro
è l’unico Piano strategico interprovinciale. È stato difficile
mettere insieme non solo otto
Comuni ma addirittura tre Province?
Direi di no, perché i confini
provinciali sono dei confini burocratici in cui le comunità dei
Comuni aderenti all’Area vasta
non si riconoscono, come hanno già dimostrato in passato cooperando nell’ambito del Patto
Territoriale Polis, dei Prusst, Pit
(Piani integrati territoriali) e Pis
(Piani integrati settoriali).
Concertazione, partecipazione, apprendimento collettivo,
condivisione. La comunità della Valle d’Itria si è dimostrata
pronta a cogliere questi concetti chiave della pianificazione strategica?
La costruzione del Piano
strategico è stata un’esperienza interessante, in continuità
con quelle precedenti relative
ad altri programmi finanziati
“Un’identità
che va oltre
ogni confine”
con fondi comunitari, in particolare il Pit n. e il Pis n. .
La pianificazione partecipata
è avvenuta attraverso numerosi tavoli di concertazione
economico-sociale distinti per
temi, ai quali hanno dato il loro
contributo tutti i portatori di
interesse dei Comuni dell’Area
vasta. Frequenti sono state
anche le riunioni del Nucleo
dello Sviluppo, composto dai
rappresentanti del partenariato economico-sociale a livello
provinciale, riconosciuto dal
Cnel. Tutti gli incontri sono
stati registrati e il relativo resoconto è stato pubblicato sul
sito www.pianostrategicovalleditria.it, operativo sin dall’avvio dell’Area vasta e utilizzato
anche come mezzo per facilitare la partecipazione.
Il riscontro da parte della
popolazione, però, si è avuto
a livello di associazioni e sindacati. La gente comune, invece,
non ha ancora compreso l’importanza della pianificazione di
area vasta, poiché non ha ancora visto alcuna opera infrastrutturale realizzata.
Ma con i Piani stralcio approvati dalla Regione lo scorso dicembre si avvieranno presto i
primi progetti.
E sono certo che questo
darà fiducia ai cittadini. I Piani
stralcio avranno sicuramente
una funzione anticiclica in questa difficile fase congiunturale,
costituiranno un utile banco di
prova delle capacità attuative
delle Aree vaste in vista del
finanziamento
complessivo
dei piani strategici. Sono soddisfatto in quanto sono stati
approvati tutti i progetti da
noi presentati, compresi quelli sollecitati dal partenariato
economico-sociale. Il nostro
Piano stralcio, che ammonta a
circa milioni di euro, avrà un
effetto moltiplicatore sull’economia dell’Area. Ad esso sono
stati candidati interventi realmente significativi, in quanto
attuativi della politica di “unicum” che guida tutto il Piano.
Ad es. il Sistema dei Parcheggi,
la rete delle piste ciclabili e l’innovazione delle pubbliche amministrazioni anch’essa in una
logica di rete.
La visione parla di Valle
d’Itria come territorio legato
tanto alla Murgia quanto al
mare, due zone materialmente
distanti perché non ben collegate. Come pensate di agire?
Dai dati forniti dal Pum (Piano Urbano Mobilità) è emersa
la necessità di intervenire in tal
senso, in quanto le aree interne hanno bisogno di collegamenti celeri, sicuri ed efficienti
con la fascia costiera e viceversa. Per tale motivo sono previsti interventi pari a .
.
di euro. Il segreto di questa
Area vasta è che la sua diversità “dai trulli al mare” sarà il
suo punto di forza.
Quali sono le priorità di sviluppo indicate dal vostro Piano?
Gli interventi relativi alla fruizione degli insediamenti storici
cittadini assorbono
milioni
di euro, quelli relativi al potenziamento dei collegamenti
nell’Area vasta milioni, quelli
relativi all’attrattività turistica
dell’agro
milioni. Questi interventi, calamitando circa la
metà delle risorse, denotano le
priorità di sviluppo.
Se, poi, la Regione Puglia sosterrà le Aree vaste con i fondi
Fas il territorio della Valle d’Itria
potrà consolidare i suoi punti
di forza (turismo, cultura, ambiente e comparti produttivi),
creando nuove potenzialità di
sviluppo ed un sistema caratterizzato dall’alta qualità dell’ambiente e della vita.
s.l.
EMILIO ROMANI
Foto igorlazunna_flickr
Locorotondo
Inchiesta
13-19 febbraio 2010
7
a puntata – le precedenti puntate sono state pubblicate sui numeri del
numero in edicola il
, , , gennaio e febbraio. Sul prossimo
febbraio la nostra inchiesta si occuperà del piano strategico Metropoli Terra di Bari “Ba
”
8 Comuni coinvolti
Alberobello
Castellana Grotte
Cisternino
Locorotondo
Martina Franca
Monopoli
Noci
Putignano
Best practice – In Brasile
Foto buenosairesphotographer.com_flickr
Curitiba “vola”
con i trasporti
MURGIA DEI TRULLI (MONOPOLI)
C
Foto Vito Manzari_flickr
Martina Franca
on , milioni di abitanti,
situata a
chilometri a
sud ovest di San Paolo, la
città di Curitiba è la capitale dello
Stato del Paranà, tra i più floridi
e meridionali del Brasile. Nell’immaginario planetario è una delle
capitali del buon governo urbano, della partecipazione democratica alle scelte di “sviluppo sostenibile”. Probabilmente l’unica
capitale del “Sud del mondo”
con queste caratteristiche.
Tutto ha inizio nel
, con
l’elezione a sindaco di Ivo Arsura
Pereira, il quale, per affrontare le
gravi emergenze sociali che stavano dilaniando la città, decide di
affidarsi alla pratica urbanistica e
a un modello di gestione urbana
completamente nuovo, creando
una Società di scopo a capitale
misto, URBS, che diventerà elemento chiave dell’intero processo di pianificazione generando
l’IPPUC-Istituto per la ricerca e la
pianificazione urbana di Curitiba.
Un prestigioso atelier pubblico,
in cui la pratica della creatività fa
quotidianamente i conti con le
esigenze di una città in continua
trasformazione.
L’aspetto più noto della vicenda curitibana è la scelta
strategica di dare massima
priorità al trasporto pubblico:
progettare e costruire un sistema efficiente di trasporto
pubblico con una rete di autobus, rinunciando alle attraenti, ma costose, performance
delle tecnologie in uso in altre
città, quali il Tram e il Metrò.
Si trattava di “metronizzare la
superficie”, cioè di sviluppare
un sistema di autobus che avesse efficienze simili a quelle del
Metrò, ma con investimenti per
chilometro volte inferiori.
Con i vertici della Volvo – che
aveva trasferito alcune linee di
produzione a Curitiba – vengono
studiati mezzi che rispondano
alle esigenze imposte dal progetto di trasporto pubblico lungo i cinque Assi Strutturali della
città (le cosiddette linee espresse). Contestualmente si progettano le fermate portandone
il livello all’altezza del pianale
dell’autobus, per velocizzare le
operazioni di imbarco e di sbarco. Nelle stesse fermate – dalla
caratteristica struttura tubolare
– viene prevista una postazione
per l’erogazione del biglietto. Si
costruiscono terminali di integrazione – vere e proprie piazze
– in cui è interdetto l’accesso a
veicoli e pedoni ed è consentito
circolare solo ai passeggeri che
effettuano interscambi tra le linee espresse e il resto della rete.
Nasce in questo modo un
sistema complesso ma molto
efficiente e capillare di autobus
con diverse funzioni, diversi colori, differenti capacità di carico.
Il “fiore all’occhiello” della flotta
è il biarticolato espresso: lungo
metri, con una capienza di
passeggeri e una frequenza di
secondi, che viaggia spedito lungo corsie riservate e protette.
Tra le cose più sorprendenti di questo sistema ci sono i
costi. Non solo quelli d’investimento, che sono notevolmente ridotti rispetto ad altre
tecnologie, ma anche quelli di
gestione: l’intero sistema vive
senza sussidi e si ripaga grazie
alla sola tariffazione.
I numeri sono presto detti:
milioni di passeggeri trasportati
giornalmente, quasi
linee,
chilometri di corsie riservate,
stazioni “tubo”,
terminali di integrazione, una
flotta di .
veicoli che percorrono – nelle
ore – quasi
mila chilometri.
MARCO GUERZONI
Foto buenosairesphotographer.com_flickr
Foto MarkWSutton_flickr
JAME LERNER
Creatività – Il sindaco Jame Lerner
“Tagliate il budget
troverete soluzioni”
A
ll’interno dell’IPPUC lavorava un giovane ingegnere, Jame
Lerner, che legherà indissolubilmente il suo nome a Curitiba,
in quanto a partire dal
sarà sindaco per tre mandati e governatore dello Stato del Paranà per due mandati. Con lui, e tramite
l’IPPUC, inizia la rivoluzione sostenibile di Curitiba, una fase straordinaria di pianificazione urbana, un laboratorio continuo di progettazione e di attuazione delle scelte, capace di dialogare con
tutte le categorie sociali, comprese quelle più umili e diseredate.
Lerner è stato capace di rendere pedonale la via commerciale
principale della città in sole
ore per dimostrare agli scettici
che senza macchine si vive meglio. Tra le sue parole d’ordine:
“La città non è un problema, è una soluzione”; “La creatività
nasce quando tagliate uno zero dal vostro budget, se ne tagliate due è ancora meglio”; “Se vogliamo avere un mondo sostenibile dobbiamo educare i bambini”. Su Lerner e il suo lavoro
a Curitiba si veda il video al link http://www.ted.com/talks/jais.l.
me_lerner_sings_of_the_city.html
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8
13-19 febbraio 2010
Trasporti
Aeroporto in crescita – Dopo Palermo, da marzo collegamento con Catania
Dalla Puglia alla Sicilia
decollando dal “G.Lisa”
D
all’aeroporto di Foggia si vira dritto sulla
Sicilia. Chi vuol andare
a Palermo o Catania dalla Puglia adesso deve decollare dal
“Gino Lisa”, lo scalo un tempo
fantasma ma che ora sta ampiamente riscattandosi da un
lungo oblìo. Foggia non è mai
stata così vicina all’isola che
per tradizione, storia, cultura
riscuote sempre molto fascino
tra i turisti che si muovono da
queste latitudini. Eppure paradossalmente non è per turismo
che è nato il collegamento. Diciamo che il “Lisa” è diventato un hub verso gli aeroporti
siculi quasi per caso, anche se
l’esclusività del collegamento
dalla Puglia è andato via via
strutturandosi grazie ai dati assolutamente incoraggianti registrati sin dalle prime battute.
Diciamo pure che l’idea di fare
dello scalo foggiano la base
di partenza privilegiata verso
l’antica Trinacria è nato quasi
per caso, sulla spinta di una
scommessa. Quando nell’ottobre
sono ripartiti i voli di
linea dal capoluogo dauno, in
pochi avrebbero scommesso
un soldo bucato sul FoggiaPalermo (passato da tre a cinque collegamenti settimanali)
sarebbe diventato ben presto
il collegamento più gettonato
dalla clientela pugliese. Sulla
rotta del “Falcone-Borsellino”
sono saliti e salgono i passeggeri dall’identikit più vario:
turisti, uomini d’affari, imprenditori, studenti, parenti e
quant’altro. L’assessore regionale ai Trasporti, Mario Loizzo,
ricorda a mo’ di esempio del
successo di quest’operazione,
il fatto di essersi imbattuto per
ben due volte a Foggia in due
comitive di cittadini baresi e
dell’hinterland che biglietto alla mano si accingevano a salire
sul Foggia-Palermo. “Abbiamo portato i baresi a volare a
Foggia, un tempo tutto questo
sarebbe stato impensabile”,
gongola l’assessore.
Adesso che sta per partire
anche il Foggia-Catania il concetto si rafforza. Sulla scorta
dei brillanti risultati del collegamento con Palermo ( % di
riempimento medio degli ae-
I collegamenti
sono oggetto
di attenzione
anche di molti
baresi
rei), Aeroporti di Puglia decide
di calamitare ancora sul Gino
Lisa l’attenzione di un’utenza
che grazie al Palermo ha dimostrato di gradire i voli con la Sicilia. Il ragionamento è chiaro:
se attrae Palermo, perché non
puntare sul Catania? Aeroporti
di Puglia vara così l’operazione
“Sicilia ” sempre partendo da
Foggia e sempre tenendo fede
a quella logica imprenditoriale
che finalmente comincia a dare i suoi frutti anche in Puglia:
creare collegamenti doppione
negli altri scali non serve se si
vuole promuovere il sistema
aeroportuale nel suo complesso. “È in questa logica – dice
Domenico Di Paola, amministratore di Aeroporti di Puglia
– che abbiamo impostato la
nostra visione di sistema: Bari
è il nostro scalo internazionale, Brindisi serve un bacino
d’utenza che è quello di tutto
il Salento, Foggia assolve alla
sua funzione di aeroporto di
collegamento con le città d’interesse business, culturale e
turistico”.
Il volo con Catania è dunque un riconoscimento del
ruolo fin qui svolto dallo scalo dauno, la legittimazione di
un’esperienza premiata dai
pugliesi ed a quanti riconoscono nello scalo della Daunia
un hub di riferimento anche
per quelle aree del Molise e
dell’Irpinia oggi servite da un
scalo aeroportuale a un’ora di
macchina. I risultati di traffico
del
aprono prospettive
di crescita interessanti anche
nell’anno in corso che vedrà
alla luce tra un mese ( marzo)
tre nuovi collegamenti di linea.
I mila passeggeri trasportati
lo scorso anno sono un risul-
tato inatteso e considerato di
prospettiva, se teniamo conto
che il dato va spalmato su appena tre voli di linea (Milano
Malpensa, Palermo e Torino,
tutti con un load factor dal
al % nel giorno medio) e che
l’aereo impiegato ha appena
posti. Le aspettative delle
amministrazioni locali daune,
ma anche quelle di Aeroporti
di Puglia, sono adesso quelle
di veder crescere questi risultati se si riuscirà a investire su
un programma di prospettiva.
I tre nuovi voli per Bologna,
Trieste e appunto Catania vanno in questa direzione, entrano nel solco della continuità,
stimolano la domanda a crescere ad a sviluppare il sistema
dei collegamenti aerei come
mai prima d’ora. Certo,
il grande assente in tutto
questo è ancora il turismo. Con
una pista corta (
metri) il
“Lisa” non può ospitare aerei
dai
passeggeri in su, quanti
ne richiedono i tour operator
per confezionare pacchetti
volo-soggiorno competitivi e
concorrenziali rispetto alle migliaia di altre mete proposte.
La Provincia di Foggia ha commissionato uno studio sul ruolo
dell’aeroporto dauno in cui si
sottolinea proprio l’esigenza
di cambiare rotta sul fronte dei
trasporti per far rendere al meglio quel tesoretto di Capitanata a cui oggi si attinge nemmeno per il cinquanta per cento
delle sue potenzialità. “La Capitanata è il luogo più ricercato
dai turisti in Puglia – sottolinea
l’assessore al Turismo, Nicola
Vascello - il % delle presenze
si registra sul Gargano nei mesi estivi. E c’è poi il filone del
turismo religioso legato a San
Pio tutto ancora da valorizzare.
Lo studio che abbiamo commissionato – aggiunge Vascello – dimostra in maniera inequivocabile che se ci fosse un
aeroporto in grado di ospitare
aerei da oltre cento posti, molti più turisti farebbero tappa in
Capitanata e avremmo anche la
possibilità di destagionalizzare
la vacanza ciò che ora è impossibile fare”.
MASSIMO LEVANTACI
Alidaunia – Un quindici posti
Tremiti e Gargano
arriva l’elicottero
C
ominceranno dai primi di marzo anche i voli del nuovo elicottero da quindici posti della compagnia Alidaunia, che
opera dal Gino Lisa. Il collegamento con il nuovo velivolo, un
Augusta Westland, consentirà anche di intensificare i voli con
le Isole Tremiti e con gli altri centri del Gargano.
“Una scommessa nel solco della nostra ultratrentennale
esperienza”, l’ha definita il comandante di Alidaunia Roberto
Pucillo. L’elicottero è costato , milioni, il % a carico della
m.l.
Regione l’altro della compagnia.
Trasporti
13-19 febbraio 2010
9
Intervista – L’assessore Loizzo parla anche dello sviluppo probabile dello scalo
“Una scommessa vinta
contro ogni previsione”
E
ra il primo ottobre
e al “Gino Lisa”
veniva lanciata quella che probabilmente
sarebbe stata l’ultima ciambella di salvataggio. Partivano i voli di linea della compagnia
Myair in un clima di diffidenza nemmeno tanto
celato. Aeroporti di Puglia, che già aveva autorizzato i voli della compagnia Club Air (da fine
aprile ai primi di giugno), aveva se non altro
deciso che quell’esperienza – interrotta dal fallimento del vettore – meritava di essere riconsiderata.
Mai decisione si è rivelata più azzeccata. Sorride adesso Mario Loizzo, l’assessore regionale
ai Trasporti. E non soltanto perché l’intuizione di
far ripartire i voli dal “Lisa” si è rivelata vincente.
“Ricordo come fosse ieri gli inviti a non farlo, tutti
mi sconsigliavano di non dare un’altra chance a
Foggia. I voli della Club Air non erano stato poi
così entusiasmanti, a giudizio di questi signori era
inutile riprovarci”.
to elicotteristico. Oggi la compagnia Alidaunia,
con il nuovo elicottero (ne riferiamo a parte: ndr)
consolida il trasporto con le isole Tremiti e pone
le premesse per collegamenti interprovinciali dal
Gargano a Foggia o Bari e viceversa. Sogno il giorno in cui un cittadino di Vieste arriva a Foggia in
elicottero e prende la coincidenza per l’aereo o
per il treno. Un piano al quale stiamo da tempo
prestando grande attenzione”.
La Regione probabilmente aveva un debito
con Foggia. Ma prima d’ora il suo aeroporto,
considerato non a torto fantasma, ha avuto l’occasione di misurarsi per davvero sul mercato
aereo.
“Non potevamo lasciare nulla di intentato,
è vero. A Foggia poi c’era una pressione della
classe politica che si faceva sentire, noi abbiamo
fatto quanto era nelle nostre possibilità avendo
bene a mente il senso dell’appalto regionale: far
volare sì le compagnie, purché fossero in grado di
far salire a bordo passeggeri. Soldi a pioggia non
ce ne sarebbero stati per nessuno”.
Ora la prossima avventura si chiama Balcani.
Il presidente Vendola ritiene che la Puglia possa
candidarsi a ospitare la piattaforma verso quello
che considera il “nuovo mondo”.
“Stiamo lavorando con grande impegno perché questo progetto possa realizzarsi in tempi
brevi. Abbiamo già preso contatti con alcune
compagnie, il nostro obiettivo è però portare al
tavolo Alitalia che ha le potenzialità per affrontare un simile discorso. Parliamo di un traffico molto rilevante, un mercato decisamente inesplorato che può riservare grandi soddisfazioni. I voli
partiranno da Foggia perché è questa la base più
indicata”.
È stata ribaltata probabilmente una filosofia.
Ma Foggia, non può nasconderlo, vi ha sorpreso.
“Non c’è dubbio che questo scalo abbia sovvertito tutti i pronostici. L’ho detto all’inizio, avevo
tutti contro. Siamo andati oltre le più rosee aspettative: ricordo, qualche anno fa, quando il presidente della Provincia mi esortava a istituire un
solo collegamento al giorno con Milano ed a mantenerlo per almeno un anno: loro avrebbero fatto
di tutto per farlo arrivare a mila passeggeri”.
Una cifra che oggi fa sorridere.
“I mila passeggeri di oggi sono una soglia di
partenza, sono convinto che dopo il primo rodaggio questo aeroporto potrà far segnare numeri
ancora più importanti. Innanzitutto da marzo ci
sono i nuovi collegamenti con Trieste, Bologna e
Catania. E poi bisogna consolidare i risultati ottenuti sui tre voli di linea storici per Milano Malpensa, Torino e Palermo”.
Lei crede alla teoria che nel mercato dei trasporti sono le opportunità a creare i passeggeri
e non viceversa.
“Abbiamo realizzato i presupposti per far crescere ancora l’attività di questo scalo. Ma abbiamo posto le basi anche per incrementare un tipo
di trasporto aereo legato all’impiego del traspor-
Ha parlato per questo di una piattaforma di
atterraggio per gli elicotteri nella stazione ferroviaria di Foggia.
“È un’idea suggestiva, ora vediamo come possiamo realizzarla d’intesa con il Comune e soprattutto con Fs propretaria delle aree. Ci sono
numerosi fasci di vecchi binari dismessi dietro la
stazione, quelle aree possono tornare utile per
una serie di avveniristici progetti. Comunque il
dialogo è avviato”.
Insomma si pongono le condizioni per l’allungamento della pista del Gino Lisa. Lo ritiene
un’ipotesi fattibile a breve, medio o lungo termine?
“Questo è un argomento che vorrei sfatare
perché siamo stati sempre accusati in passato
di non voler far crescere adeguatamente la pista
del Gino Lisa. Nulla di più falso, naturalmente, bisognava però prima creare le condizioni perché
ci fosse un trasporto passeggeri degno di questo
nome. Ora le condizioni ci sono, ma faremo un
passo alla volta. Per il momento la pista attuale
può permettere l’impiego di aerei a pieno carico
fino a posti, quali sono gli aerei che decolleranno per i Balcani. Ma abbiamo già messo in
preventivo l’allungamento della pista, i soldi del
resto già ci sono”.
Allungamento o rifacimento, non è proprio la
stessa cosa.
“So che qualche giorno fa è stato fatto un sopralluogo dall’ingegner Di Paola sulla pista del Gino Lisa insieme al sindaco Mongelli. Ci sarebbero
le condizioni per allungare l’attuale tracciato di
metri, anche se vi sono da rimuovere alcuni
ostacoli. Noi non escludiamo alcuna ipotesi”.
m.l.
L’annuncio – L’assessore Loizzo
Nuova pista?
Sì ai fondi Fas
L
a nuova pista dell’aeroporto Gino Lisa avrà i finanziamenti
richiesti: circa
milioni di euro. La somma è custodita nei
fondi Fas regionali che il comitato interministeriale per la programmazione economica non ha ancora accreditato al governo
regionale. La nuova pista di
metri sorgerà in posizione ortogonale a quella attuale. Sull’avvio dei lavori non c’è l’ombra
però di alcuna previsione, dal momento che Aeroporti di Puglia
m.l.
deve commissionare il progetto.
Il progetto – Il sogno di Vendola
Foggia-Balcani
l’idea possibile
I
l Gino Lisa potrebbe diventare anche l’hub dalla Puglia per i
voli nei Balcani. L’auspicio del presidente Nichi Vendola potrebbe manifestarsi subito dopo le elezioni regionali con l’attivazione di due voli settimanali da Foggia per Skopje e Zagabria.
Ma l’intenzione di Aeroporti di Puglia appare subordinata alla
nascita di una nuova forma di collaborazione con Alitalia alla
quale verrebbe proposta l’offerta di gestire i due (o più) collem.l.
gamenti con i paesi balcanici.
I biglietti – Acquistabili sul sito
Collegamenti
così le tariffe
I
nuovi voli dal Gino Lisa sono operati dalla giovane compagnia romana Skybridge. Questi i prezzi praticati: Foggia-Bologna ( ,
euro voli martedì, mercoledì e giovedì), Foggia-Catania ( , voli
lunedì, martedì e venerdì), Foggia-Trieste ( , voli martedì, mercoledì e venerdì). I prezzi sono da intendersi per tratta, tasse aeroportuali escluse. Inoltre per celebrare il potenziamento dell’attività in Puglia, Skybridge propone una tariffa promo di lancio a
, euro (tasse incluse) andata/ritorno sulla linea Foggia-Roma.
m.l.
Informazioni sul sito www.skybridgeairops.com.
10
13-19 febbraio 2010
Attualità
Foto JaulaDeArdilla_flickr
Negoziato – Interessati in
Finito l’incubo
dei dipendenti
T
Il punto – Flora Carlini (CGIL) spiega i nodi dell’accordo
Ex lavoratori Carrefour
c’è l’intesa con la Coop
L
a firma dell’accordo per la CIGS dei dipendenti Apulia Supermercati S.r.l. è
arrivata in tarda serata, dopo una lunga giornata di trattative svolte al tavolo ministeriale fra i rappresentanti dell’azienda
Apulia Supermercati Srl del Gruppo Coop
Estense, e le parti sociali, alla presenza dei
funzionari del Ministero del Lavoro. La Gazzetta dell’Economia ha intervistato Flora
Carlini, dirigente nazionale della FILCAMS
CGIL, che ha presenziato alla trattativa.
dere ad un progetto di espansione della
Coop Estense, ovvero si intendeva implementare punti vendita nuovi con
assunzioni. Apulia, in realtà, era nata per
gestire questa particolare catena di punti
vendita, denominata low cost, per supermercati più piccoli e snelli. Ma dal punto di
vista delle condizioni contrattuali, i dipendenti della Apulia hanno il contratto nazionale e integrativo riconosciuto a tutta
la Coop Estense.
Un lungo lavoro di accordo, che ha portato ad un accordo importante, siete soddisfatti dei risultati ottenuti?
Abbiamo raggiunto un accordo unitario a
livello nazionale, importante perché salvaguarda l’occupazione in tre punti vendita,
che hanno anche rischiato la chiusura.
Ci sono però delle variazioni rispetto alla loro condizione precedente, quali sono?
I lavoratori dovranno in effetti affrontare un adattamento sull’orario, cioè passare
dal full al part time. Per rendere il passaggio sostenibile si utilizza la cassa integrazione. Vede, il delta fra le e le ore è integrato dalla cassa integrazione. Poi, dopo i
due anni, ci saranno altre
ore all’anno
di integrazione, consentendo ai lavoratori
di operare per oltre le
settimanali, superando di fatto la media dei part time dei
negozi coop estense.
Quali sono, in sintesi, i punti focali di
questo accordo?
L’intervento di cassa integrazione è finalizzato ad esuberi zero, dura due anni, e
non è applicata a zero ore ma a orario ridotto, per raggiungere l’obiettivo di mantenere tutto l’organico.
Dal punto di vista meramente economico, i lavoratori passano dal contratto nazionale del commercio a quello Coop, più
vantaggioso, a cui viene anche applicato
l’accordo del contratto integrativo Coop
Estense.
I lavoratori sono però dipendenti di Apulia Supermercati Srl, non di Coop Estense,
questo che significa in termini pratici?
Assolutamente nulla. La società Apulia
fu costituita qualche anno fa, per rispon-
S
C’è poi un problema legato ai livelli di inquadramento, come lo si è risolto?
L’organizzazione dei “low cost” è più
semplice, che prevede più quarti che terzi
livelli, mentre nella condizione attuale è vero il contrario. L’accordo risolve questa questione lasciano invariati i livelli attuali per
due anni. Poi, dopo la cassa integrazione, i
lavoratori potranno cambiare il loro inquadramento, se lo vorranno. Quindi, volendo
sintetizzare, ai lavoratori andranno da subito i benefici del contratto coop, e contratto integrativo coop estense, per due anni
manterranno le condizioni Carrefour, poi ci
sarà il reintegro diluito nel tempo.
L’Azienda ha però posto delle condizioni, sono state rispettate?
Certo, qualche ostacolo l’azienda l’ha posto, forse non avrebbe voluto nell’accordo
una frase così secca, come “obiettivo per
azzerare gli esuberi, sia subito che alla fine
della cassa integrazione”. Ma il vero problema era l’eventuale inserimento di altri lavoratori. Mentre ci sono lavoratori in cassa
integrazione, l’azienda non può assumere
per sostituire quelli che sono fuori, abbiamo regolamentato tutta questa materia.
Riduzione delle ore lavorate ma anche
formazione, questa la formula vincente
per il rilancio?
L’azienda farà la formazione, per utilizzare i lavoratori Carrefour in funzioni di capisquadra, e si utilizzeranno anche per quei
posti di lavoro che si possono aprire, per
esempio i lavoratori di Bari, che è il punto
dove ci sono delle eccedenze vere, (
lavoratori su un fabbisogno di , ndr) si cercherà di ricollocarli nei punti vendita vicini,
magari nella stessa regione.
L’Accordo unitario nazionale come sarà
presentato a livello locale?
L’accordo unitario è stato importante, e
siamo stati supportati dai delegati locali, in
questi giorni si sta discutendo anche localmente dell’accordo, che è già stato accettato con entusiasmo a Matera e presto sarà
presentato anche a Brindisi e Bari.
MARIAPIA EBREO
Le “ragioni” dello scontro
Azienda – Il modello gestionale
Una vertenza
molto difficile
Nei “lower cost”
abbattere i costi
i tratta degli ipermercati con vendite al di sotto dei
milioni di euro all’anno. Ed in questa categoria rientrano, su
scala nazionale, sei ipermercati facenti capo alla CoopEstense,
compresi Matera, Brindisi e Bari. Questo “modello di gestione
lower cost” è stato concepito dalla capo gruppo per avere un
conto economico equilibrato in punti vendita a basso fatturato.
Che di conseguenza dovranno puntare anche ad una riduzione
dei costi. Il contenimento delle voci di costo si ottiene “mediante un complesso di scelte organizzative e commerciali”, dicono
dalla Coop Estense. In pratica, forte prevalenza del contratto
part time, ridotto numero di capi e figure intermedie, con un
organico costituito da: un direttore, quattro capi reparto, sei
capi squadra, cinque ordinatori e tre farmacisti, oltre agli addetti alle vendite, tutti con contratto non superiore alle
ore
annue. A tutti viene garantito il “contratto di lavoro stabile”,
dicitura che comprende sia i contratti a tempo indeterminato,
m.e.
che gli apprendistati, che i contratti di inserimento.
F
inisce il lungo calvario dei lavoratori ex Carrefour di Puglia e
Basilicata, iniziato nel luglio
, Apulia Supermercati S.r.l.
informò le OOSS nazionali della volontà di acquisire la rete degli ipermercati Carrefour presenti nelle due regioni. Acclusa alla
proposta di acquisizione, era già pronta la lista delle “difficoltà e dei rischi” connessi a questa operazione, dovuti, secondo
Apulia, allo stato di crisi in cui verteva la rete Carrefour in tutto
il sud Italia. Apulia propose anche un piano per il rilancio, puntando ad una profonda riorganizzazione dei punti vendita, che
portò le OOSS nazionali e territoriali alla sottoscrizione di un accordo quadro. La fase sindacale, però, protratta fino al novembre
, non ha consentito di raggiungere le intese previste.
Apulia aveva infatti dichiarato un esubero per
unità sui tre
punti vendita. Il passo successivo è stato quello di presentare
istanza d’incontro presso il Ministero del Lavoro, a cui sono seguiti una serie di incontri conclusisi con la firma dell’accordo ai
m.e.
primi di febbraio
, che non lascia nessuno a casa.
utte le strade portano a Roma. E quando si tratta di controversie sindacali, la Capitale diventa la tappa obbligata
per cercare una soluzione. L’hanno trovata gli ex dipendenti Carrefour, alla Direzione generale della tutela delle condizioni di lavoro, dove è stato sottoscritto un accordo fra le parti
sociali e l’azienda “Apulia Supermercati S.r.l.”, società del gruppo CoopEstense, che ha a suo tempo assunto gli ex dipendenti
Carrefour, quando il gruppo francese ha ceduto alla Coop i tre
ipermercati di Bari e Brindisi in Puglia e Matera in Basilicata.
Il rischio licenziamento per
unità in esubero sarebbe ricaduto sui tre punti vendita, secondo quanto stabilito dal programma di rilancio presentato da Apulia Supermercati nella
seconda metà del
. Una forte situazione di disagio, quella
denunciata dalla società al momento dell’acquisizione dei tre
punti vendita ex Carrefour, dovuta soprattutto ai ridotti volumi
delle vendite e la concentrazione delle stesse in particolari momenti della settimana e dell’anno. Mentre i dipendenti cominciavano a temere per il loro futuro, e la crisi era allora alle porte,
l’azienda riteneva si dovesse “correre ai ripari”.
Ed una azienda di solito lo fa studiando un appropriato piano industriale di rilancio, che nel caso dei tre punti vendita ex Carrefour
aveva due obiettivi principali: portare l’incidenza del costo del lavoro al % sulle vendite, quindi di fatto decurtando di punti percentuali il dato ereditato dalla precedente gestione. Contestualmente bisognava portare le vendite a livelli superiori rispetto a quelli
dell’esercizio
, ultimo anno ad intera gestione Carrefour.
Sulla base dei dati forniti dall’azienda, l’ipermercato più produttivo fra i tre, quello di Matera, ha registrato un fatturato di
milioni di euro nel
. L’obiettivo di vendita per il
è di
milioni di euro, ovvero un incremento stimato di cinque milioni
in due anni. Una sorta di “breack event” può essere rappresentato dall’obiettivo
, di milioni di euro. Per quanto queste
cifre possano sembrare importanti, soprattutto in periodo di
crisi, nel contesto della Grande Distribuzione si tratta comunque di somme non elevate, tant’è che i tre vengono classificati
fra gli ipermercati a gestione “lower cost”. Molto più impegnativi sono gli obiettivi che la casa madre pone agli ipermercati di
Brindisi, che dovrà passare dai milioni di euro del
all’intermedio obiettivo
di
milioni di euro, per raggiungere il
target dei milioni nel
. Bari parte da una situazione meno
compromessa rispetto a Brindisi, attestando a milioni di euro
il fatturato
, con l’obiettivo di milioni per il
e per il
. Il vero problema di Bari, dicono le fonti sindacali, sono però gli esuberi, ovvero più di cinquanta unità in eccesso rispetto
alle necessità di gestione del punto vendita.
L’Apulia Supermercati ha presentato inoltre un piano di investimenti che va ad aggiungersi agli otto milioni gia investiti per l’apertura ed il lancio dei tre punti vendita. Atri otto milioni e seicento
mila euro saranno impiegati, nel biennio
/
. Per l’acquisto
di macchine, impianti ed attrezzature, sono stati stanziati circa tre
milioni, marketing e pubblicità si aggiudicano altri tre milioni, mentre l’informatizzazione, la rete commerciale e distribuzione, la formazione e riqualificazione avranno un investimento pro capite di
circa mezzo milione di euro. Fanalino di coda la Ricerca e Sviluppo,
con soli mila euro per il biennio indicato, probabilmente ad indicare la scarsa necessità di investire in un settore che non trova una
adeguata domanda nel contesto in cui agisce.
Il dato interessante è quello della formazione, a cui sono destinati precisamente cinquecentoquarantaseimila euro, che è
uno dei punti su cui sia l’azienda che i sindacati hanno puntato l’attenzione. Si parte dalla formazione in aula sui temi della
conoscenza Coop, delle politiche aziendali, fino al distacco dei
lavoratori presso le strutture di Coop Estense, per consentire
loro di apprendere, con l’esperienza diretta, quelle procedure
operative, tecniche di vendita, organizzazione dei reparti, e soprattutto lo stile di relazione con il consumatore.
A questa fase si alternerà, sempre nel corso di due anni, anche un distacco di gruppi di lavoratori esperti del gruppo Coop
Estense che opereranno direttamente nei tre ipermercati lucano e pugliesi. Si punta, in questo modo, a trasferire rapidamente
il know how Coop, e consolidarlo in tempi stretti.
L’azienda però aveva avanzato anche la richiesta di poter assumere nuovi addetti nel corso dei due anni di cassa integrazione. Una istanza non ben accolta dai rappresentanti dei lavoratori, che hanno chiesto ed ottenuto che le assunzioni a tempo
indeterminato, fossero limitate alla compresenza di personale
addetto alle stesse mansioni, ovvero laddove non fosse possibile far fronte con il personale già in organico e oggetto di CGIS.
In ultimo l’accordo prevede anche una forma di “gestione non
traumatica degli esuberi” come si legge nello stesso, con un incentivo all’esodo che sarà di .
€ lordi per i quarto livello
full time. È l’azienda stessa, poi, che si impegna ad anticipare
la cassa integrazione per i dipendenti. Sembrerebbe che tutto
si sia risolto per il meglio, anche se pare che l’accordo sia stato
sottoscritto in tarda serata, intorno alle , perché la discussione sui punti caldi ha visto un acceso confronto delle parti, che
ora si dicono soddisfatte dei risultati che ciascuno ha portato a
casa. L’azienda ha investito quanto aveva preventivato di fare,
i lavoratori hanno guadagnato delle certezze in più rispetto al
loro futuro a lungo termine, che sarà “low cost”, è vero, ma com.e.
munque con il posto di lavoro garantito.
Attualità
Eurispes – Il Rapporto Italia
13-19 febbraio 2010
11
rivela i diversi approcci verso il futuro del Paese
Nell’Italia del Sud
troppo pessimisti
Uno dei dati di maggior rilievo è quello del “disagio
abitativo” a causa dell’incremento dei prezzi di
vendita e dei canoni di alloggio. E il mercato dei
mutui ha subito un brusco rallentamento
La casa, grande preoccupazione al Sud
Foto pynomoscato_flickr
Federalismo
Scommessa
rischiosa
Grande fardello
è la criminalità
L
a legge delega che nel
ha istituito il federalismo fiscale è “una
scommessa sul futuro, ma
ad alto rischio”. Questa è la
conclusione del Rapporto
Italia
su una delle riforme più controverse dell’ultimo decennio. Una riforma
che, impostata nel
con
l’approvazione delle nuove
norme costituzionali, entrerà a regime solo nel
.E
le cui ricadute sull’assetto
finanziario degli enti locali
meridionali e, conseguentemente, sul tessuto economico del territorio sono
tutte da verificare.
Premesso che la legge
delega costituisce un “significativo tentativo” di
restituire al governo e al
parlamento la funzione di
attuare la riforma costituzionale e che comunque bisognerà attendere i decreti
legislativi per esprimere un
giudizio compiuto, Eurispes
si interroga sulla “capacità
di tenuta” del nuovo sistema. Chiedendosi se, a riforma completata, avremo
minori sprechi o maggiori
spese, più responsabilità
degli amministratori locali o
più centri di potere, semplificazioni o complicazioni del
sistema tributario.
E, quanto al riequilibrio
fra le due grandi aree del
Paese, il Rapporto avanza il
timore che la riforma possa
alla fine mostrare “il volto
di un federalismo ferocemente competitivo”. Che,
si può aggiungere, sarebbe
devastante per il Sud.
Il timore di Eurispes nasce da tre “sospetti”: che
il livello delle prestazioni
sociali essenziali possa essere “compresso a livelli
minimi”, che le possibili politiche fiscali di vantaggio
(fino a ieri non ammesse
dall’UE) siano estese oltre
che al Sud a tutte le aree
“sottoutilizzate” del Paese, che le Regioni possano
essere autorizzate ad attuare “ampie manovre” su
aliquote fiscali, esenzioni e
deduzioni.
o.b.
I dati – Un triste primato
N
V
Energia: più interruzioni al Sud
ista dal Sud, a un anno o poco più dalla sua
esplosione, la recessione mondiale non è
poi così diversa da come appare a chi la
osserva dal Centro o dal Nord dell’Italia. In qualunque regione risiedano, suddivisi in quote abbastanza simili fra le une e le altre, i nostri connazionali infatti considerano “lievemente” o “nettamente” peggiorata la situazione economica del
Paese negli ultimi dodici mesi. Questa è una delle
più stimolanti conclusioni alle quali è pervenuto
un sondaggio condotto da Eurispes e pubblicato
nel suo recentissimo Rapporto Italia
.
Un documento che, senza respingere l’immagine e la realtà di un Paese economicamente e
socialmente diviso in due da un fossato tuttora
inaccettabilmente ampio, registra percezioni,
convinzioni, aspettative e comportamenti degli
italiani. Che, in relazione a un amplissimo ventaglio di temi, non si dividono necessariamente
e sempre in meridionali da una parte e centrosettentrionali dall’altra. Ma si mostrano anche in
differenti sfaccettature abbastanza articolate e,
se si vuole, non sempre tradizionali.
Il Rapporto, nelle sue oltre mille pagine, esamina a
gradi questa realtà composita attraverso analisi e sondaggi. Ai quali in questa sede
si fa riferimento secondo un’ottica che, com’è
tradizione di questo giornale, mette a fuoco le
questioni riguardanti il Mezzogiorno.
Prendiamo allora il giudizio sulla situazione
economica italiana nell’ultimo anno, quale risulta dal sondaggio condotto da Eurispes su un
campione di oltre mille intervistati. Apprendiamo
così che la quota di coloro i quali considerano
peggiorato il quadro economico è più elevata fra
gli italiani del Nord-Est e del Centro; ma meno fra
gli abitanti del Nord-Ovest e del Mezzogiorno. E
registriamo che la percentuale complessiva nazionale di coloro che “vedono nero” è cresciuta
negli ultimi anni.
Quando poi si passa alla domanda sulla situazione economica personale dell’intervistato, si
osserva che le risposte ripropongono quasi per
intero la tradizionale dicotomia. Con un Nord
dove le risposte di segno negativo vanno dal %
(Nord-Ovest) al % (Nord-Est), un Mezzogiorno
attestato fra il % (regioni continentali) e il %
(isole), e un Centro anch’esso a quota %.
Riguardo poi alla domanda relativa all’aumento dei prezzi nel
, le risposte registrano una
generalizzata preponderanza per il “sì”, con quote superiori al % in tutte le circoscrizioni territoriali. Mentre anche a proposito delle spese ridotte per far fronte alla crisi emergono le prevedibili
differenze derivanti dall’entità del reddito disponibile; con un Mezzogiorno dove più alti che nel
resto d’Italia risultano essere stati i tagli ai pasti al
ristorante o in pizzeria, alle vacanze e ai viaggi, e
persino all’acquisto di prodotti alimentari.
ella graduatoria stilata dall’Eurispes per misurare il livello
di penetrazione mafiosa nelle
province che appartengono alle quattro regioni meridionali dove purtroppo questo
fenomeno è ancora attuale, il primo posto è occupato da Napoli, seguita da Catania. Al terzo posto, a parità di punteggio
con Caserta, si colloca Brindisi; al sesto Foggia, all’ottavo Bari. Taranto e Lecce invece occupano le due ultime posizioni di
questa classifica. Che intende mettere in evidenza, sottolinea il
Rapporto, “il grado di fragilità e di permeabilità dei territori rispetto ai tentacoli della mafia, della camorra, della ‘ndrangheta
e della sacra corona unita”.
Fra le quattro regioni interessate il fenomeno è più grave in
Campania. Dove – segnala il Rapporto – sono stati commessi
più della metà dei
omicidi di mafia registrati nel
. Anno
in cui il più alto numero di denunce per reati di stampo mafioso
( .
casi) è stato rilevato nella provincia di Napoli; seguita, a
o.b.
debita distanza, da quella di Bari ( .
denunce).
Foto Krzysztof Sobieraj_fotolia
I dati – I servizi pubblici
Il 40% dell’acqua
viene “perduta”
P
iù di tre italiani su quattro non sono soddisfatti del livello
dei servizi pubblici in generale; e nel Sud questo rapporto
è un po’ più elevato. Su scala nazionale – secondo il Rapporto
Eurispes – questo livello è giudicato “poco soddisfacente” dal
% dei cittadini, e “per niente soddisfacente” dal %. Queste
quote sono rispettivamente del % e del % nelle regioni meridionali continentali, e del % e del % nelle isole.
Nel Mezzogiorno, più in dettaglio, la maggioranza degli abitanti considera “mediocri” i servizi forniti dalle amministrazioni
pubbliche, sia centrali sia locali, dagli enti previdenziali, oltre
che quelli relativi alla giustizia e alla sicurezza. Un po’ meno drastici i giudizi sulla scuola.
Eurispes segnala poi che permangono elevate le perdite nella distribuzione dell’acqua nel Mezzogiorno, dove si disperde
il % delle quantità erogate (il % in Puglia, ma il % in Basilicata). Nel Sud, infine, sono concentrate più della metà delle
interruzioni impreviste e prolungate di energia elettrica. o.b.
Criminalità grande fardello del Sud
Un ulteriore sintomo del maggior disagio
economico avvertito nelle regioni meridionali è
rappresentato poi dalle risposte sul futuro della
situazione economica del Paese. Che mostrano
un’aspettativa abbastanza generalizzata di peggioramento. Con il Mezzogiorno continentale
attestato su posizioni abbastanza vicine a quelle delle altre grandi circoscrizioni territoriali; ma
con le isole dove la quota di coloro i quali si attendono un peggioramento è molto più elevata,
mentre specularmene più bassa è quella riferita a
chi prevede un miglioramento.
Un aspetto di particolare rilievo sul quale si
sofferma il Rapporto Eurispes riguarda il disagio
abitativo in cui vivono fasce non marginali della
popolazione italiana, originato da un mercato
che nel giro di pochi anni ha fatto registrare una
forte crescita dei prezzi di vendita e dei canoni di
affitto degli alloggi. Crescita particolarmente rilevante nelle grandi città e che ha provocato grandissime difficoltà nelle famiglie economicamente
più deboli; che, come è noto, rappresentano una
quota elevata dei nuclei familiari nel Sud. Dove
per altro, fra il
e il
, le quotazioni medie
degli immobili residenziali sono cresciute in percentuali uguali, sì, a quelle del Centro, ma quasi
doppie rispetto al Nord. Pur restando però a livelli più bassi di quelli rilevati nel resto del Paese.
A questo proposito, il Rapporto segnala che
l’espansione del mercato immobiliare in atto
dall’inizio del decennio ha subito un brusco rallentamento, determinato in gran parte da una
più contenuta disponibilità delle banche a concedere mutui per l’acquisto di case di abitazione.
Fenomeno al quale si sono affiancate le maggiori
difficoltà incontrate dalle famiglie per sostenere
il peso finanziario dei mutui contratti negli anni
precedenti.
Difficoltà analoghe hanno dovuto affrontare le
famiglie a causa dell’incremento degli affitti delle
abitazioni. Una simulazione condotta dai redattori del Rapporto Eurispes dà la misura della quota
che deve destinare al pagamento dell’affitto chi
dispone di un reddito modesto, quota tanto più
elevata quanto più grande è la città di residenza.
Questa simulazione mostra, per esempio, che un
barese con un reddito lordo annuo di .
euro ne dovrà destinare il % per un appartamento
di
metri quadri in centro o il % in periferia.
Mentre, se il suo reddito raggiunge i .
euro, questa quota sarà rispettivamente del % o
del %.
Sempre a proposito del disagio abitativo, il
Rapporto riferisce infine che solo nel secondo semestre del
gli sfratti per morosità sono stati
in tutta l’Italia più di .
. E che, di questi, ben
.
sono stati emessi nella provincia di Bari.
ORESTE BARLETTA
12
13-19 febbraio 2010
Attualità
Eccellenze – Cresce il rapporto con l’Università
Imprese grafiche
Bari
è all’avanguardia
L’
utilizzo delle competenze locali presenti
sul territorio, la creazione di reti d’imprese
basate su legami di fiducia e lo sviluppo di
attività d’innovazione e formazione sempre di più
in collegamento con il mondo universitario e della
ricerca sono le indicazioni emerse dal convegno
“Stampa a chilometro zero. Impresa ed università
per lo sviluppo del territorio, il riciclo e il risparmio
energetico” promosso da Confindustria Bari e Bat,
in collaborazione con Assografici, Università di Bari e Comieco.
Tale iniziativa intende evidenziare l’enorme
patrimonio rappresentato dai fornitori ai quali le
aziende si possono rivolgere per realizzare le propri attività. Sono imprese grafiche che operano sul
territorio e sono in grado di realizzare qualsiasi tipo
di stampato e con il tempo da aziende artigiane si
sono trasformate in realtà industriali capaci di soddisfare qualsiasi esigenza. Si passa dallo stampato
realizzato in alte tirature per pubblicità, alle edizioni di pregio ed arte, a quelle per il packaging.
I fornitori locali per le imprese del territorio sono una soluzione per le problematiche legate al
trasporto ed a quelle d’impatto ambientale.
L’incontro s’inserisce in una serie di manifestazioni per rendere più consapevole la comunità locale delle eccellenze e capacità produttive proprie
dell’industria grafica e cartotecnica locale. Nel corso del confronto sono state esaminate le caratteristiche del tessuto produttivo locale e le loro relazioni con il sistema della ricerca e formazione.
Secondo le elaborazioni Assografici su dati Eurostat, Istat e Prometeia, in Puglia il settore cartotecnico conta
aziende ( , % di quelle nazionali) con .
addetti ( % di quelli nazionali) mentre
il settore grafico conta
imprese ( , % di quelle
nazionali) con .
addetti ( , % di quelle nazionali), In entrambi i settori la Puglia si attesta al secondo posto dopo la Campania. A livello regionale
un grosso ruolo è svolto dalla provincia di Bari,
dove sono numerose le aziende che operano nei
due settori. “Le dimensioni delle aziende grafiche
e cartotecniche pugliesi – ha commentato Piero
Capodieci, presidente nazionale Assografici – è
medio piccola. È molto significativa il ruolo degli
imprenditori e la qualità dell’impegno per tenere
i collegamenti con il resto del Paese ed avere un
ruolo di sviluppo dell’imprenditoria locale”.
Un nucleo di venti è quello che ha dato vita al
sito www.assograficibari.it che contiene informazioni su tutte le aziende associate a Confindustria,
i prodotti realizzati e sulle capacità produttive e
tecniche. Tre aziende sono in grado di stampare
giornali a colori. Un motore di ricerca permette,
con un semplice click sul prodotto d’interesse, di
visualizzare tutte le aziende che lo producono con
le relative caratteristiche ed il link al sito della singola azienda. La piattaforma ha l’obiettivo di dare
visibilità alle eccellenze baresi.
“Nella nostra regione – ha spiegato Stefano Sal-
vemini, presidente del settore poligrafico di Confindustria Bari e Barletta-Andria-Trani – ci sono aziende
che hanno forti capacità competitive, riforniscono
i maggiori gruppi nazionali e producono una gran
varietà di beni in misura ben superiore rispetto a ciò
che comunemente si ritiene dalle nostre parti. Ma
tutto questo è poco noto e spesso qui si cercano
fornitori extraregionali. Per questo abbiamo avviato un programma di valorizzazione del settore”.
Si tratta, inoltre, di piccole e medie imprese
che stanno tentando di uscire dall’individualismo
per fare sistema. Il Prof. Federico Pirro, docente
di Storia dell’Industria dell’Università di Bari, a tal
proposito, ha ricordato che la Puglia ha intrapreso l’esperienza dei distretti produttivi, disciplinati
dalla legge regionale n. del agosto
. Sono state aggregate .
soggetti che operano
dal Salento alla Capitanata. È stato costituito, fra
gli altri, il distretto “Distretto Produttivo della Comunicazione, dell’Editoria, dell’Industria Grafica e
Cartotecnica” (ne riferiamo a parte), il primo tentativo di condivisione di un percorso comune di
crescita e valorizzazione di competenze.
Secondo un’analisi di Capodieci, l’iniziativa è
molto interessante per diversi motivi: lavoro in
rete per ottimizzare gli investimenti; presenza di
domanda ed offerta con una maggiore attenzione
da parte del cliente e del prodotto da parete dei
produttori; sviluppo dei mercati locali e coniugazione del globale con il locale.
“Le imprese – ha detto Pirro – si devono sforzare d’individuare percorsi di collaborazione per
evitare di diventare aggregazioni coatte. Non è affatto scontato che si allungheranno. Occorre quel
capitale immateriale, la fiducia e l’individuazione
delle reciproche convenienze per fare in modo che
questi distretti possano portare risultati per tutti”.
Secondo Salvemini, “il distretto della comunicazione, dell’editoria, dell’industria grafica e cartotecnica ci aspettiamo che abbia l’obiettivo di creare sinergie fra le varie aziende dell’aggregazione
distrettuale. Riteniamo che possa favorire l’internazionalizzazione e le attività di formazione creando sviluppo per questo settore che rappresenta
una parte importante capace di dare un apporto
sia in termini diretti ed indiretti alle aziende manifatturiere, agro-alimentari e turistiche”.
Se il richiamo delle aziende poligrafiche alla formazione è molto sentito, pronta è stata la risposta
del mondo universitario. La preside della Facoltà
di Lettere dell’Università di Bari, Grazia Distaso,
ha illustrato l’offerta formativa. Fra le lauree specialistiche, infatti, ce n’è una dedicata al settore
editoriale con competenze diverse. Ma il Prof.
Bruno Brunetti, docente di Letteratura Italiana
dell’Università di Bari ha evidenziato le difficoltà
d’incontrare il mondo delle imprese e del lavoro
dove queste abilità possono incontrarsi.
PIERLUIGI DE SANTIS
L’iniziativa – Comunicazione ed editoria
Il Distretto produttivo
per ampliare l’offerta
C
i sono settori che rappresentano eccellenze a
livello regionale e possono vantare una lunga tradizione e professionalità, fra i quali
si possono certamente annoverare l’editoria, l’industria grafica e cartotecnica, accomunati
da una tradizione ed una forte
spinta verso l’innovazione e la
competitività raggiunta con la
ricerca industriale e l’internazionalizzazione.
Il “Distretto Produttivo della
Comunicazione, dell’Editoria,
dell’Industria Grafica e Cartotecnica”, in particolare, riconosciuto dalla Regione Puglia,
è un’aggregazione che nasce
come strumento strategico
delle politiche d’integrazione
e coordinamento delle aziende
promotrici che, mobilitando le
migliori competenze scientifiche ed industriali, è in grado di
accrescere la capacità innovativa e la competitività del sistema
produttivo pugliese attraverso
azioni di aggregazione, sviluppo tecnologico e formazione.
Comprende
imprese più
enti, associazioni e università.
L’aggregazione, inoltre, riunisce
tre proposte: il Distretto produttivo Industria Editoriale, Grafica,
Cartotecnica “Armonia” (
imprese), il Distretto produttivo della Comunicazione (
imprese aderenti), il Distretto
dell’Editoria, Industria Grafica,
Cartotecnica e dei Servizi connessi “Cadmo” ( imprese).
Gli obiettivi sono quelli di ampliare fortemente la capacità
di offerta su scala nazionale e
comunitaria, rendere identificabile il territorio come luogo
privilegiato di progettazione e
produzione e definire un robusto sistema di servizi in favore
delle altre imprese pugliesi e
meridionali.
L’aggregazione distrettuale
ha come oggetto la valorizzazione della filiera produttiva che
realizza prodotti e servizi per
la comunicazione visiva sia su
supporto cartaceo sia su quello
elettronico. Nella filiera operano industrie cartarie e cartotecniche, società editoriali, studi
grafici, agenzie di servizi editoriali, aziende di pre-stampa,
pre-media, stampa (rotocalco,
offset da foglio ed in bobina,
digitale, serigrafia), confezione
ed allestimento, distribuzione,
smaltimento e riciclaggio di carta. Tutto ciò per tutte le linee di
prodotto: stampati editoriali,
commerciali, packaging rigido
e flessibile, quotidiani e periodici, pubblicitari, analogici e su cd
e web. Una linea specifica di lavoro è dedicata all’integrazione
con le agenzie di comunicazione e pubblicità che forniscono
il supporto creativo a monte
di tutta l’area della tipografia
commerciale e cartotecnica.
Questa esperienza è il frutto della volontà delle aziende
che appartengono ai settori
dell’editoria, industria grafica,
cartotecnica e servizi affini di
mettersi insieme e promuovere determinate progettualità
al servizio dell’intero distretto
e finalizzate a far crescere la
competitività delle imprese che
fanno parte di questi settori.
Le imprese che hanno animato il nucleo promotore del distretto, d’intesa con le organizzazioni sindacali e le istituzioni
universitarie, appartengono,
inizialmente, tutte all’area della
provincia di Bari, ma resta fermo l’obiettivo di allargare progressivamente la compagine
con apporti su scala regionale
ed extraregionale, creando anche collegamenti organici con
altre esperienze confrontabili
come quella del distretto grafico-cartario veneto.
L’intento è il consolidamento
in determinati settori e mercati di tutta la filiera dell’editoria libraria, dei quotidiani e
periodici. Il distretto, quindi,
guarda a due tipologie di mercati differenti, punto di arrivo
e partenza: il bacino di coloro
che leggono quotidiani, libri e
periodici e quello delle imprese
che realizzano opuscoli e svolgono prevalentemente attività
commerciale.
p.d.s.
Marketing&Comunicazione
13-19 febbraio 2010
13
Tendenze – Come cambia la relazione tra marca e consumatore
Marketing non convenzionale
piccolo budget, grande esito
G
igantesche uova di drago per le strade di
Torino. La città infestata dai mostri? Niente affatto. È solo la pubblicità di una birra.
Visto l’affollamento dei canali tradizionali e considerata la declinante credibilità dei media classici,
le aziende affiancano, alle campagne pubblicitarie
tradizionali, modalità d’intervento innovative: è il
Marketing Non-Convenzionale. Quelli che prima
erano semplicemente “consumer”, consumatori,
divengono “prosumer”, attivi nel processo che
coinvolge le fasi di creazione, produzione, distribuzione, consumo. Come su internet, dove gli utenti
collaborano alla creazione di mode e correnti di
pensiero. E dove il marketing non-convenzionale
affonda parte delle proprie radici. Un’evoluzione
significativa, nell’era in cui gli investimenti delle
aziende sono rivolti, più che al cliente finale, al settore commerciale (Trade Marketing).
Tra le tipologie di marketing-non convenzionale, il Guerrilla si distingue. La definizione, conia-
Il caso – La coppia di fondatori di Ninja Lab
ta da Jay Conrad Levinson nel
, con il libro
“Guerrilla Marketing. Mente, persuasione, mercato”, indica una forma di promozione a basso
budget, improntata sulla stimolazione dell’immaginario e dei meccanismi psicologici. Ogni azione
sul territorio si trasforma in un fatto memorabile
e notiziabile per i media. Allo stesso modo, ogni
evento online tende alla viralizzazione.
GIANDOMENICO SPINELLI
Intervista – La docente Maria D’Agostino
“Internet è il fulcro” “Una forma d’arte”
M
aria Rosaria Dagostino insegna Sociolinguistica nel Corso di Laurea in Scienze
della Comunicazione dell’Università degli Studi di Bari, sede di Taranto. L’ultimo lavoro,
“Pubblicit@rte. Segni e visioni”, edito da Progedit, si pone al crocevia di pregiudizi e secolari tensioni nei confronti dell’arte e della pubblicità, portando esempi di ibridazioni artistiche storiche.
M
irko Pallera (alias Kiko
Hattori Hanzo) e Alex
Giordano (Alex Hokuto No Ken) sono i fondatori di
Ninja Marketing, nonché strategic & creative director di Ninja
Lab: “Siamo partiti come osservatorio, poi la cosa ci ha portato
a creare un’agenzia”. Insieme
al professor Bernard Cova, Pallera e Giordano hanno scritto
“Marketing non-convenzionale.
Viral, guerrilla, tribal e i
principi fondamentali del marketing
postmoderno”, per Il Sole
Ore Libri.
Su ninjamarketing.it, tra gli
innumerevoli spunti, sono “affisse” le regole d’oro della “Sacra
Scuola”. Per citarne alcune: dal
brand dna al viral dna (progetta
la natura virale del tuo brand,
prima di ogni cosa), dai target
alle persone (non ci sono target
da colpire, ma persone con cui
risuonare), dagli stili di vita ai
momenti di vita (esci dall’ufficio
ed entra nelle tribù e nei loro
momenti di vita). Il e l’ febbraio, a Milano, c’è il “Training
in Non-Conventional & Social
Media Marketing” della Ninja
Academy.
Cosa differenzia il vostro approccio?
L’aggiornamento continuo
come necessità vitale. Dobbiamo rivedere costantemente le
metodologie, perché quello che
oggi non è convenzionale domani lo sarà.
In che misura le aziende italiane investono in marketing nonconvenzionale? E al Sud?
Le aziende investono ancora poco, perché c’è bisogno di
menti e idee brillanti. E perché
è necessario rischiare. I manager italiani sono conservato-
MIRKO PALLERA E ALEX GIORDANO
ri, tanto più a Sud. Ora, con il
web, accade più facilmente che
le idee si diffondano e che sia,
magari, il piccolo negoziante a
prendere l’iniziativa. A Sud, più
in generale, manca la cultura
del marketing.
Perché un’azienda dovrebbe
investire in marketing non-convenzionale?
Dovrebbe assolutamente. Per
approcciare con la società prima
che col mercato. Credo sia il modo più corretto di fare marketing
oggi. Se la società cambia, devono cambiare anche le regole per
interagire con la società. È un
approccio più efficace, che ottimizza gli investimenti sui canali
tradizionali, ormai depotenziati, operando in sinergia con gli
stessi. In tempo di crisi, poi, c’è
da considerare che i costi sono
inferiori a quelli di una campagna televisiva. Costi inferiori,
non bassi però.
Quali sono le ultime tendenze?
Si tende, in generale, a far diventare la marca un supporto
esistenziale per le persone. Il
brand acquista una natura virale. Si parla alle persone e non più
ai target.
Con che occhi il marketing
tradizionale guarda a quello
non-convenzionale?
All’inizio, con gli occhi del
“ma che stanno dicendo?”. Poi
gli operatori del settore si sono
resi conto di aver perso terreno
e hanno cercato di recuperare
tempo e competenze. Ora c’è la
corsa a capire certe dinamiche.
Facebook ha aiutato molto, alimentando la cultura dei social
media. Internet è il fulcro, il mezzo della contemporaneità. g.s.
MARIA ROSARIA DAGOSTINO
Campagne – I casi Heineken e Tim
Creare emozioni
e coinvolgimento
Anche il marketing non-convenzionale, come
più in generale la pubblicità, è punto d’incontro
con l’arte?
Certo. Non solo nelle citazioni delle correnti
artistiche da cui trae ispirazione (come il graffittismo, l’arte delle installazioni o l’happening), da
cui la pubblicità non-convenzionale mutua quelle
pratiche di interazione con il paesaggio urbano e
i suoi cittadini, ma nel non-convenzionale le pratiche artistiche possono trovare una prospettiva
d’analisi pragmatica, calata quindi sull’arte come
azione sociale.
Si può dire che il primo punto di contatto stia
nella stimolazione dell’immaginario?
Più che l’immaginario, credo che il punto di
contatto sia la persona e l’interazione che questa debba avere con l’evento comunicativo. Un
altro aspetto in comune con l’arte, ma soprattutto con le avanguardie, penso sia la provocazione.
La pubblicità non-convenzionale è spiazzante,
sorprende e risemantizza lo spazio e il rapporto
che questo ha con l’osservatore, proprio come
le avanguardie artistiche del Novecento hanno
dimostrato.
Il terreno della citazione è particolarmente
battuto?
Se per citazione intendiamo una pratica di
scrittura visiva contemporanea caratterizzata da
possibilità creative e non di semplice omaggio o
riferimento, sì.
A
lex Giordano e Mirko Pallera illustrano due campagne firmate Ninja Lab.
Il primo per Heineken Italia: “Ci hanno
chiesto di curare il lancio di Golden Fire,
una nuova birra in bottiglia dedicata agli
amanti delle strong, utilizzando tecniche
di marketing innovativo, con l’obiettivo
di creare brand equity e far conoscere
e provare il prodotto all’interno di bar,
pub e locali notturni. Focalizzandoci sul
logo della nuova birra, il drago, abbiamo
concepito una narrazione a tratti misteriosa e surreale, sviluppandola attraverso l’utilizzo di differenti media, sia online
che offline.
L’installazione artistica dell’uovo di
drago a Torino ha ottenuto una grandissima visibilità, riuscendo a bucare
i media e ad andare in onda su Studio
Aperto e TGCom, ottenendo un’ampia
copertura su stampa on e offline, blog e
web magazine. Il web spot si è immediatamente affermato come video virale,
generando circa un milione di visioni in
due mesi, solo in Italia”.
A proposito di uno dei lavori realizzati
per Tim: “Lo scopo era quello di creare
un legame affettivo positivo tra il brand
e la comunità di della rete. Bisognava far
riflettere sull’utilità di internet in mobilità e promuovere le offerte Alice Mobile.
Per questo, abbiamo realizzato ‘Techlovers – storie di felicità (e infelicità)
tecnologica’, un format cross mediale
che ha raccolto le storie di vita degli italiani legate alla tecnologia e al web . .
Gli utenti sono stati invitati ad inviare i
propri videoracconti, a votare quelli più
rappresentativi dell’Italia . e a viralizzare l’iniziativa coinvolgendo gli amici e
invitandoli ad iscriversi al sito. Risultato:
oltre
gli iscritti a Techlovers, con
storytellers,
.
visitatori unici,
opinioni rilevate, l’ , % delle quali
positive”.
g.s.
Lo spazio urbano, luogo privilegiato per le azioni di marketing non-convenzionale, ne esce “riqualificato”. La pubblicità rende le città più belle?
Più belle e anche più vivibili, ma credo che
questo valore sia più marcato nelle periferie, che
sono vissute con uno sguardo meno “distratto”
dagli stessi cittadini, rispetto ai centri.
Crede che anche internet possa essere spazio
di ricerca del bello oltre che del sensazionale?
Si, perché credo negli scenari cross mediali
della comunicazione nella realtà virtuale, basata
sulle interferenze tra i diversi media, i media incrociati appunto.
Le affissioni selvagge di Daniel Buren possono rappresentare un precedente (artistico) della
pubblicità non-convenzionale?
Buren nasce come artista più che come “guerrigliero”. Credo che tentare di risalire all’originale, al primo sperimentatore di queste ibridazioni
tra guerrilla e arte sia un velato tentativo di ripristinare le differenze tra i due settori: questione
che “Pubblicit@rte” tenta di superare in nome di
un’estetica relazionale, come dice Bourriaud. Buren è l’esempio della fattibilità di questo dialogo
estetico e sicuramente non sarà l’ultimo.
g.s.
14
13-19 febbraio 2010
Eventi
10mila persone
Scocca il futuro
S
i parla di tempi brevissimi per contenuti e tempi di uscita del nuovo bando di
Principi attivi (sarà aperto per almeno mesi, scadenza prevista a fine maggio). I numeri ufficiali delle due giornate: .
persone e oltre
vincitori
di Principi Attivi, circa
presentazioni di progetti in teatri, proiezioni nel
cinema del Camp,
realtà giovanili (tra imprese e associazioni non profit).
“I
giovani sono stati sempre bersaglio di tanta retorica – ha detto Vendola dal
palco di Bollenti Spiriti Camp – ma senza rendercene conto siamo noi che consegniamo loro un futuro senza orizzonte, gli neghiamo i diritti fondamentali proponendo una vita fatta di precariato. Mi dà speranza vedere una generazione stimolata in un sano rapporto competitivo, in cui il talento non è autocelebrazione”.
Il bilancio – Il più grande evento di una Regione in favore dei giovani
Ma i “Bollenti spiriti”
non si raffreddano più
È
ormai tempo di bilanci per Bollenti spiriti, il programma per le
politiche giovanili promosso dalla Regione Puglia. La raccolta, infatti,
sembra ormai cominciata dopo la semina di un enorme investimento pubblico, oltre
milioni di euro, “il più
grande mai realizzato da una regione
italiana in favore delle giovani generazioni”, sottolinea l’Assessorato alla
Trasparenza e cittadinanza attiva della
Regione Puglia che lo ha promosso.
Una settimana fa, si è messo in vetrina un capitolo importante del programma regionale, Principi Attivi,
nell’ambito del “Bollenti spiriti camp”,
una due giorni di allestimenti, incontri e spettacoli legati da un filo rosso,
la promozione della capacità politica,
progettuale, creativa e di impresa dei
giovani pugliesi tra i e i anni, attraverso anche la concessione di contributi per la realizzazione e sperimentazione di idee innovative.
Durante la manifestazione, ospitata
in Fiera del Levante a Bari, è stata pre-
Detersivi
Un progetto
Libera
il bene
e lavora
T
ra i principi attivi pugliesi, anche l’associazione antimafia
Libera. Collabora con la Regione
Puglia al progetto “Libera il bene”. Dallo scorso settembre
ha avviato nella regione
un’iniziativa simbolica diventata
un modello per la gestione del
riuso dei beni strappati ai clan.
Con Ministero della Gioventù,
Regione e teatro Kismet Opera
ha trasformato una discoteca di
Adelfia sequestrata alla criminalità locale in un laboratorio artistico (il Momart).
La Regione finanzia con il bando “Libera il bene” i progetti di
Comuni e Province per far tornare a vivere e a sviluppare lavoro,
con l’aiuto di associazioni e cooperative locali, gli immobili confiscati alla criminalità organizzata, evitandone l’abbandono.
Alessandro Cobianchi, referente di Libera Bari, ha ribadito
la contrarietà dell’associazione
all’emendamento alla finanziaria
approvato al Senato che prevede
la possibilità di vendere tali beni
anziché riutilizzarli a scopi sociali: “È una sciagura – ha detto –. Si
interrompe un’azione simbolica
e si dà alle mafie la possibilità di
riappropriarsi dell’immobile”.
sentata la seconda edizione del bando
Principi Attivi
, che metterà a disposizione di un centinaio di vincitori
un investimento totale della Regione
di , milioni di euro. Cifra che va a
sommarsi ai , milioni di euro (di cui
, del Fondo nazionale per le Politiche
giovanili e dal bilancio ordinario della
Regione) già stanziati nella precedente
edizione.
Ma sono stati i risultati del bando
precedente, analogo al nuovo, il principale protagonista del “Bollenti spiriti
camp”: su mila metri quadri e in
stand,
espositori con
presentazioni hanno raccontato a visitatori e
partecipanti (con cui hanno pianificato
anche nuove collaborazioni) i progetti
creativi avviati in tre diverse direzioni. Il % sta operando nella tutela e
valorizzazione del territorio (turismo,
beni culturali, ambiente, energia, rifiuti
etc.), il % nell’economia della conoscenza e innovazione (tecnologie, nuovi media, ricerca scientifica, impresa
etc.), il % nell’inclusione sociale e nel-
la cittadinanza attiva (cooperazione,
associazioni, servizi sociali, migranti,
bambini etc.). Al bando scaduto nel luglio
sono stati ben .
i partecipanti ( % donne e % uomini), .
i
quelli finanziati.
progetti candidati,
Le idee più meritevoli (o quelle giudicate tali dalla Commissione di valutazione lo scorso
dicembre
) hanno
usufruito di
mila euro a fondo perduto per lo start up. La Provincia con
più progetti finanziati è stata quella
di Bari (
) seguita da Leccese ( ),
Foggiano ( ), Tarantino ( ) e Brindisino ( ).
Bollenti spiriti non è solo questo. È
anche il programma Laboratori urbani da
milioni di euro, di cui
della
Regione. Dal maggio
a oggi questa azione ha permesso di riqualificare
immobili di proprietà pubblica che
presto saranno aperti e gestiti per diventare luoghi d’arte, spettacolo e
di recupero delle tradizioni. Sarebbe,
secondo la Regione, della più grande
infrastruttura a servizio della creativi-
Il meeting
tà giovanile mai varata da una regione
italiana. Un risultato apprezzato anche
dall’Ue, che al programma ha riconosciuto un premio per l’Anno europeo
per la creatività e l’innovazione.
Altro capitolo di Bollenti spiriti, il più
sostanzioso, è il contratto etico giovanile, da marzo
denominato Ritorno al futuro. Ha finanziato quasi
borse di studio per laureati pugliesi fino
a mila euro ciascuna. I critici l’hanno
liquidato come un inefficace finanziamento a pioggia. I fautori l’hanno definito una politica senza precedenti per
una generazione bistrattata, la prima,
dopo tanto tempo, con aspettative di
qualità della vita, secondo le statistiche, peggiori di quelle dei propri padri.
Ma è anche descritto come uno strumento che prova a stabilire un legame
etico con i giovani più specializzati e
più portati al cambiamento, per indurli
a restare nella propria terra, per farla
crescere.
Innovazione
GIUSEPPE DAPONTE
Nuove mappe
Risparmio La Puglia Tecnologia Valorizzare
e riuso
approdo abbatte con il web
la formula! naturale barriere il territorio
L
a tecnologia può essere una preziosa alleata
dell’ambiente. Ne sono una
prova, ad esempio, i Principi attivi che esplorano le
frontiere delle energie rinnovabili, ad esempio con lo
sviluppo di turbine eoliche
orizzontali o la produzione
di energia solare senza celle
fotovoltaiche. Altri, invece,
propongono detersivi di origine naturale, realizzati con
scarti di sostanze biologiche, come olio di oliva e barbabietola da zucchero.
Si tutela la natura se i
detersivi sono contenuti
anche in contenitori riciclati
e in materiale non inquinante, come quelli ideati dagli
espositori “Quelli del camioncino dei detersivi sfusi”, che promuovono una
distribuzione alla spina della merce, porta a porta.
La filosofia del riuso e del
risparmio di rifiuti ispira anche il progetto Intorno ad
Anna–iniziamo dai pannolini. Si propone di creare un
prodotto non usa e getta
ma lavabile.
C’
è una continuità tra Bollenti spiriti e il Meeting
mondiale dei giovani, ospitato
dal al gennaio scorsi a Bari. Lo assicura Marco Ranieri,
nello staff organizzativo di Bollenti spiriti come in quello del
Meeting, manifestazione promossa dall’Onu, che ha coinvolto
attivisti, esperti di
politica, giornalisti, coordinatori di reti, imprenditori, autorità
locali da
Paesi del Mondo (e
che proseguirà a Istanbul dal
luglio al
agosto per la Giornata mondiale della gioventù e
a Città del Messico dal
al
agosto per l’Anno internazionale della Gioventù). ”
Il Meeting non poteva non
tenersi in Puglia – spiega Ranieri –. Nella nostra Regione
dal
si è avviato un laboratorio particolare di politiche
giovanili. Lo stesso Meeting
è stato un tentativo di internazionalizzare l’esperienza di
Bollenti spiriti, di capire se ci
sono nel mondo processi analoghi a cui agganciarci, tesi ad
allargare e a coinvolgere le
nuove generazioni in una partecipazione politica, economica e sociale più attiva.
L’
innovazione tecnologica può essere la strada
per abbattere le barriere
sociali, favorire l’inclusione
sociale e la comunicazione.
Tra i Principi attivi sono una
ventina i progetti che vanno
in questa direzione. Tra cui
il primo classificato in graduatoria, il progetto di un
enne, Nicholas Caporusso, laureato in informatica
all’Università di Bari. Ha inventato un guanto che permette ai sordo ciechi di comunicare più agevolmente.
Il destinatario del messaggio indossa un guanto che il
mittente usa come tastiera.
Una soluzione che abbatte
i costi imposti da altri ausili
sul mercato.
Altra idea progettuale
nasce da e con Elsa, una
ragazza disabile iscritta
all’Università di Bari, il cui
diritto allo studio è diventato più effettivo da quando
può utilizzare per “vivere”
l’Università la piattaforma
di Second Life, personalizzata alle sue esigenze e
capacità.
L
a maggior parte dei progetti
verte su scoperta, tutela o
valorizzazione delle ricchezze
della propria terra: parchi, coste,
gravine, centri storici, ma anche
musica, artigianato, prodotti tipici. È una attenzione che supera, anzi inverte, il solito approccio “glocale”. Si vuole “pensare
localmente” per agire a livello
globale. Soprattutto attraverso
Internet. Ad esempio con il turismo, l’e-commerce, il marketing
agroalimentare, gli archivi di beni materiali e immateriali da costruire sul campo e mettere sul
web. Arcipelago, ad esempio,
sta lavorando a una mappatura
dei luoghi urbani che si prestano a rivisitazioni temporanee. Il
progetto ha dato vita al primo
festival dedicato agli interventi
estemporanei e creativi a Bari a
cui hanno partecipato decine di
giovani artisti da tutta Italia. Archivagando, invece, ha promosso un progetto per creare un
sito “open source” come Wikipedia, in cui i visitatori possono
crearsi itinerari turistici personalizzati, fruendo di informazioni,
foto e altri contributi sui beni
architettonici pugliesi inseriti liberamente da altri utenti.
Eventi
Ecco la polemica
l camp? Pochi ragazzi beneficiari dei contributi, reclutati per fare la clac
quando parla l’assessore”. A dirlo l’euro-parlamentare Sergio Silvestris.
Bollenti Spiriti, a suo giudizio, è un programma per pochi, una politica clientelare con fondi delle Politiche giovanili. Sono poco più di
quelli che hanno
avuto i finanziamenti”. Forse, è bene che Silvestris riveda bene i numeri.
“I
l deserto alle di domenica mattina febbraio, nel pieno del Camp, nella
hall di via Verdi e nel padiglione
utilizzato per la manifestazione”. Lo
denuncia con un video amatoriale Irma Melini, consigliere circoscrizionale del
Pdl al Madonella e leader della Giovane Italia, associazione che riunisce giovani
di Alleanza Nazionale e Forza Italia. Ma i fatti non sono dalla sua parte.
Intervista – Entusiasta l’assessore Guglielmo Minervini
Quindicimila ragazzi
“È un’energia
che fa sperare”
Il capitale
che genera
ricchezza
“P
rincipi attivi? Una misura di
giustizia sociale per mettere i giovani in condizione di
esprimere il proprio talento. Ma anche
una nuova politica economica che, in
un momento di grave crisi (in cui ormai
un giovane su è a rischio disoccupazione), coagula le conoscenze. La Puglia può raccogliere i saperi di cui dispone e diventare una gigantesca calamita
per attrarne anche di nuovi, entrando
così da protagonista nell’economia
della conoscenza”. Così Guglielmo Minervini, assessore regionale alla Trasparenza e cittadinanza attiva sentito dalla
Gazzetta dell’Economia.
Allora quanto si sono attivati i Principi pugliesi?
In cinque anni hanno liberato un’energia che ha superato le nostre previsioni.
Questa generazione ha dimostrato una
forza straordinaria pronta a cambiare la
Puglia, disposta a riconciliarsi col proprio territorio e desiderosa di tornare
protagonista. E continuando su questa
strada tra qualche tempo potremo riuscire anche ad attrarre nuove energie
creative. Bollenti Spiriti è una rivoluzione culturale. I giovani ci provano con le
proprie forze. Non vogliono delegare
il proprio destino ad altri secondo vecchie logiche parassitarie.
Quali sono i risultati concreti raggiunti da Principi attivi?
Molti dei
progetti si stanno sviluppando, molti hanno già superato
l’anno di sperimentazione in cui hanno
usufruito del finanziamento pubblico.
Stiamo verificando il tasso di continuità
rispetto alla fase di start up. I dati sono
confortanti. Ancora più incoraggiante
è che diverse decine di progetti non finanziati, grazie al clima creatosi, si stanno mettendo in gioco. È sempre più
l’esperienza di un’intera generazione.
Errori che non ripeterebbe?
Pochi. Il modello di Principi attivi ha
funzionato. È stato un’esperienza di
successo. L’idea di formulare un’oppor-
tunità con soglie basse e vincoli flessibili
ha avvicinato una generazione non abituata al linguaggio della burocrazia e le
ha consentito di fare a meno dell’intermediazione di esperti che spesso hanno una funzione parassitaria.
Accorgimenti andrebbero apportati
semmai sul contratto etico. Derivando da una misura del fondo sociale
europeo, è sottoposto a vincoli più
stringenti fissati dall’Ue, c’è una rigidità che spesso è incompatibile con le
situazione nelle quali i ragazzi si trovano sia sul piano familiare che dell’offerta formativa.
L’impatto economico previsto?
Abbiamo commissionato un’indagine per calcolarlo, per valutare quanta
nuova economia sta fiorendo. Non so
quando sarà pubblicata. Anch’io sono
curioso di vederne i risultati. Ma sono
convinto che ci sia un fattore di moltiplicazione sorprendente tra quello che investiamo e quanto mettiamo in moto.
g.d.
Una vera controtendenza Forte relazione con le Università
Fare sistema
con 1026
partnership
Foto Today
15
Video contestato
“I
Foto Today
13-19 febbraio 2010
La “carica”
dei laureati
I
mprese e attori sociali devono “fare rete” o
“sistema”. Lo si ripete sempre, fino alla nausea. Ma spesso lo si fa poco, in Puglia e altrove in
Italia. Anche in questo, però, i giovani di Principi
Attivi sono andati contro corrente.
Sono riusciti a presentare
lettere di partnership in Italia e all’estero. Soprattutto i progetti
vincitori piuttosto ma anche quelli non finanziati.
I primi, da soli, coinvolgono
partner (associazioni, cooperative, aziende, enti universitari).
Tale orientamento, incoraggiato e rafforzato (anche attraverso la messa in rete dei progetti), può
diventare un prezioso alleato. E generare cambiamento.
Bollenti Spiriti per promuovere le collaborazioni
ha costruito anche una popolosa comunità on line.
Sono milioni all’anno gli accessi al sito. Uno strumento giudicato dagli stessi utenti utile perché
consente di conoscere le opportunità del territorio ( , %), di ricercare e scambiare informazioni
( , %) e di condividere esperienze ( , %).
Un’altra strada per sviluppare reti, relazioni e
scambi, Bollenti spiriti la percorre (fino a maggio
) con Tecnopolis, partecipando alla sperimentazione di Erasmus per giovani Imprenditori
nel raggruppamento Rempart (Remote regions’
partnership for the mobility of young entrepreneurs) composto da organizzazioni attive in Bulgaria, Finlandia, Portogallo e Spagna.
Questo programma pilota della Commissione
europea per la mobilità dà ai giovani che hanno
avviato da poco una società la possibilità di affiancarsi, per un certo tempo, a un’impresa già
g.d.
attiva in un altro Paese europeo.
D
ue vincitori di Principi attivi
su sono laureati ( su
nell’area innovazione). Diversi progetti sono presentati da
dottori di ricerca e giovani ricercatori. Un progetto vincitore su
è realizzato in partnership
con università pugliesi, italiane
o estere. Il % dei progetti di
innovazione tecnologica approvati si concentra nelle province (o più spesso nelle città)
dove ha sede un’università. La
metà verranno realizzati grazie
ad accordi con istituzioni acca-
demiche e centri di ricerca per
l’utilizzo di laboratori, sfruttamento di brevetti, spin off ecc. I
risultati andranno poi verificati
in concreto. Ma intanto si può
ricavare un’altra indicazione
importante: università e centri di ricerca sono attori chiave
dell’innovazione. A condizione
che sostengano i giovani nei
primi passi delle loro attività
professionali e imprenditoriali,
e non si concentrino solo sui
pochissimi da avviare alle carg.d.
riere scientifiche.
P
rincipi attivi non è stato un semplice finanziamento, ha aperto un cantiere di capitale
sociale e di relazioni che ora coinvolge anche chi
non ha attinto alla risorsa pubblica. È questo uno
degli aspetti più interessanti emersi dall’indagine
“Giovani che partecipano: quanto la politica moltiplica le chance” sulla attitudine giovanile ad “attivarsi” per la ricerca di risorse, strumenti e opportunità per l’auto-realizzazione personale. Presentata al Bollenti spiriti camp, è stata condotta
da Fausta Scardigno e Amelia Manuti ricercatrici
di Sociologia dell’educazione e di Psicologia del
lavoro della Facoltà di Scienze della Formazione
dell’Università “Aldo Moro” di Bari.
“Abbiamo contattato tutti i Principi attivi
– spiega Scardigno –, non solo i vincitori del finanziamento. Hanno risposto oltre
giovani.
Il programma non è stato utilizzato come finanziamento fine a se stesso. Gran parte dei ragazzi
avevano già in cantiere il proprio progetto e hanno utilizzato il bando come un’occasione per realizzarlo. Con questa esperienza, inoltre, stanno
coltivando spesso forti competenze che utilizzeranno successivamente”.
“I timori per il futuro – riferisce Scardigno –,
quando il finanziamento finirà, ci sono ma sono
attenuati dalla consapevolezza di poter contare
sulla comunità di Bollenti spiriti di mila ragazzi.
Collaborano tra loro, scambiano risorse e competenze sanno di poter generare un cambiamento
anche nel contesto di crisi generale che investe
proprio i giovani”.
Identikit del principio attivo: maschio,
anni, prevalentemente della provincia di Bari. “Al
di là del profilo medio però – dice Scardigno –,
ci sono ampi elementi differenziali, ad esempio
le progettualità delle donne, significative anche
dal punto di vista dei tentativi di conciliazione di
famiglia, scuola e lavoro.
La ricerca ha evidenziato il giudizio positivo
sull’intero programma Bollenti Spiriti, in termini
di chiarezza della comunicazione, condivisibilità
degli elementi innovativi del programma, adeguatezza dei tempi e trasparenza delle procedure operative. Giudizio che non cambia se si è
g.d.
vinto o meno il finanziamento.
16
13-19 febbraio 2010
Media
Falsi miti – Una ricerca di Yahoo! “Europe” mostra i consumi in Italia
La Puglia su Internet
Facebook? No, e-mail
Prevale un uso del web di tipo
relazionale. La posta elettronica
il servizio più utilizzato, poi le chat,
i social network e i blog
È
Foto Adrian-Short_flickr
dura sfatare i falsi miti anche nell’era della mutevolezza, dove le innovazioni
tecnologiche diventano dopo
poche settimane reperti archeologici. Ma se il luogo comune
riguarda l’universo di internet
– ossia la piattaforma digitale
delle relazioni sociali – l’errore
strategico è dietro l’angolo. Innanzitutto per le imprese, che
sul web si giocano il loro futuro
nel rapporto con i clienti. Troppo spesso, infatti, si descrive la
grande Rete come un universo
virtuale parallelo a quello reale.
Il luogo delle relazioni fittizie e
non durature. Il regno dei social
network, infilati nelle cronache
quotidiane come se fossero il
cuore pulsante del web.
Niente di più distante dalla
realtà quotidiana, fatta invece
di servizi, utilità, rapporti oneto-one. La conferma arriva
dall’ultima indagine del
condotta da Yahoo! Europe,
il ramo nel vecchio continente della società statunitense
di servizi internet, attraverso
.
interviste on line in tutta
Europa ( .
in Italia). Il campione è piccolo e quindi poco
rappresentativo, non può restituire l’identikit preciso dell’internauta, ma traccia a grandi
linee le tendenze di consumo
del web.
Dalla ricerca emerge che per
il , % degli italiani Internet offre gli strumenti necessari per
avere la flessibilità e il controllo necessari per gestire la propria vita senza limiti di spazio e
di tempo. E il , % dichiara di
avere, anche grazie a Internet,
uno stile di vita equilibrato e
di portare a termine ogni settimana tutto ciò che pianifica.
Le attività sono varie e predominano i rapporti personali. Il
, % degli intervistati accede
alla rete per “contattare amici
e parenti”, ma sono rilevanti
anche le quote di chi cerca un
regalo ( , %), organizza vacanze ( , %), utilizza l’home
banking ( , %) e fa shopping
on line ( , %). I dati della Puglia (riassunti nelle tabelle a
sinistra) sono sovrapponibili a
quelli nazionali, con ribassi di
valore significativi, intorno ai
dieci punti percentuali, solo per
l’organizzazione delle vacanze,
l’home banking e il pagamento
di bollette on line. Padroneggia
anche a livello regionale l’uso
di internet per i contatti di tipo
personale, ma l’elemento di rottura con la percezione generale
– tanto in Puglia quanto in Italia
– è il tipo di servizio internet a
cui si assegna più importanza:
l’e-mail, nella somma fra quella sul web ( , %) e quella su
pc ( , %), raccoglie il % per
cento delle preferenze degli
utenti nazionali e il , % ( ,
web; , pc) di quelli regionali.
Al secondo posto, in Italia con
il , % e in Puglia con un notevole , %, c’è messenger, il sistema di chat offerto da molte
società. I social network, vero
e proprio fenomeno mediatico
degli ultimi anni, sono ritenuti il
servizio più importante solo dal
, % degli italiani e dal , % dei
pugliesi. Blog e micro blogging
(piccoli post sui social network)
non arrivano rispettivamente al
e all’ %.
Su una lettura sbagliata dei
comportamenti degli utenti
sulla Rete si è speso nel corso
anche l’istituto di ricerca
Gfk Eurisko, mostrando nel seminario “Miti, Segreti e Tesori
di Internet” i dati del rapporto
New Media Internet. La prima
fondamentale constatazione è
che il web non è un mondo virtuale, ma assolutamente concreto. Il più delle volte, infatti,
le attività on line si affiancano,
integrano e potenziano le attività sociali preesistenti. È falsa
anche l’idea che tutti abbiano
comportamenti omogenei come andare su Facebook, leggere le news e chattare. Un esempio recente di abbaglio collettivo è il caso di Second Life, il
mondo virtuale che pochi anni
fa aveva conquistato imprese e
politici più di quanto lo facciano
oggi i social network. A distanza di appena sette anni dalla
sua creazione, sottolinea Gfk
Eurisko, si può parlare di un fenomeno cavalcato dai media e
molto sopravvalutato. Il primo
motivo di utilizzo di Internet
in questa ricerca è “Curiosità/
navigare/conoscere argomenti
nuovi”, seguito dall’accesso alla posta elettronica e la ricerca
di informazioni utili. Emergono
anche qui le attività di servizio
legate alla vita quotidiana, poi
lo scambio di messaggi/chiacchiere, le informazioni turistiche, la ricerca di notizie utili per
tempo libero e sport e la ricerca
delle ultime news.
Insomma, la realtà del web,
per quanto ancora largamente
inespressa in Italia e nel Sud in
particolare, è molto composita ed è impossibile tracciare il
profilo dell’utente-tipo. Comportamenti standardizzati si
possono verificare sono in alcuni target di età e ceto sociale,
ma rappresentano sempre una
piccola parte. Internet è uno
spazio digitale, libero, che offre
ampie possibilità ai consumatori. Questi nella Rete instaurano
per lo più relazioni, come fanno
nella vita di tutti i giorni, e sono spinti dalle stesse leve che
li muovono per tutte le altre
azioni quotidiane: trovare soluzioni, vivere passioni, scoprire
nuove cose.
ALESSANDRO DI PIERRO
La classifica – Le cose a cui non rinunciare
Mai senza il telefonino
Del caffè si fa a meno
U
na volta provate, le nuove tecnologie non si abbandonano più. Telefonino e internet per gli
utenti web italiani e pugliesi oggetto della ricerca di Yahoo! Europe sono l’elemento indispensabile, a cui non rinunciare mai. La domanda posta era: “Ti sentiresti perso senza...”. A livello nazionale il cellulare è stato scelto dal % degli intervistati ( , % donne, , % uomini). Primo posto anche in Puglia con un dato ancora più alto: , %. Al secondo posto c’è Internet (ma è bene ricordare
che la ricerca è stata condotta fra internauti), in Italia con il , %, in Puglia con il , %. Al terzo un
servizio legato al web: l’e-mail, scelta dal , % (nazionale) e , % (regionale). Fra i prodotti “tradizionali” tiene solo il caffè, quinta scelta nella Penisola con il % e quarta in regione con il , %.
Subito dietro c’è il bancomat, scelto dal , % degli utenti italiani e dal , % dei pugliesi.
a.d.p.
Internet nelle ca
Pagare le bollette
Recarsi all'ufficio postale
Home banking
Acquistare libri e musica
Shopping
Organizzare vacanze
Organizzare appuntamenti
Cercare un regalo
Contattare amici e parenti
Puglia: servizi intern
7%
19%
2%
45%
27%
I pugliesi si sentono p
Birra
Social Network
Home banking
Carta di credito
Messenger
Bancomat
Telefono fisso
Caffè
E mail
Internet
Cellulare
Foto Pathfinder-Linden_flickr
4,9%
7,4%
11,3%
12,3%
17,2%
19,
20
Media
13-19 febbraio 2010
17
Foto Robert-S-Donovan_flickr
ase dei pugliesi
18,6%
27,6%
2009
30,1%
34,6%
34,6%
44,9%
50%
53,2%
76,3%
L’intervista – Vitandrea Marzano, Sociologia Urbana al Politecnico di Bari
et più importanti
%
E-mail su Internet
Messenger
E-mail su PC
Social network
Blog
“Nel Sud un gap digitale
imprese fuori dalla rete”
Q
persi senza...
%
,1%
0,6%
22,5%
25,5%
44,1%
54,9%
uanto l’accesso alla rete
ha cambiato le abitudini
di comportamento e di
consumo degli italiani?
“Di certo Internet negli ultimi
dieci anni ha inciso parzialmente sulla gestione del tempo e
sulla percezione dello spazio
di un segmento di italiani appartenenti a determinate fasce
di età ( - anni) e categorie
sociali (medio-alte) geograficamente distribuite in prevalenza
nel Centro Nord ( % di utilizzo
contro il % del Mezzogiorno).
Ma complessivamente, in Italia,
rispetto all’Europa, si registrano
ancora percentuali molto basse
di accesso alla rete ( esimo
posto, penetrazione del %) e
di digital divide territoriale (penetrazione della banda larga al
%) che posizionano il nostro
Paese agli ultimi posti nelle rilevazioni Eurostat dopo la Slovacchia e appena prima di Grecia
e Romania. Ancor oggi inoltre
si assiste dunque a gap infrastrutturali, generazionali (solo il
, % tra i
ei
anni naviga
in Internet) e di genere ( , %
degli uomini contro il , % incrementale a partire dai anni
di età) che rivelano quanto il nostro Paese abbia accolto poco o
male la diffusione delle ICT”.
Al netto del gap digitale che
viviamo, i dati dicono: molte
relazioni, poche transazioni.
Perché?
“In questo tipo di comportamento si riflette un’attitudine
culturale storica che viene solo
enfatizzata dalla rete e gestita
(talvolta) in modalità differenti
che non giustificano un significativo mutamento in corso. I
settori del commercio, dei servizi al cittadino e alle imprese,
della pubblica amministrazione, delle banche, non beneficiano appieno delle potenzialità offerte dalla Rete e questo è
significativo di quanto il mezzo
non abbia influito pienamente
sui comportamenti sociali, culturali ed economici“.
Questo vale anche per le imprese pugliesi?
“Assolutamente. Ma questa
non è una mia opinione, basta
Anche nella
PA pochi
servizi
interattivi e
transattivi
dare un’occhiata alle numerose
indagini sul tema effettuate ad
esempio dall’Istat o dal CNIPA.
In Italia, nonostante l’elevata
diffusione di personal computer, l’utilizzo del supporto informatico per lo svolgimento
del proprio lavoro avviene per
meno della metà del personale
delle imprese con almeno addetti ( , per cento), mentre
un addetto su tre usa computer
connessi alla rete. Differente
il discorso per le medie-grandi
imprese dove entrambi i dati
crescono proporzionalmente
al numero di addetti, al fatturato, ma soprattutto al settore
economico entro cui operano.
Settori tipicamente ad alta intensità tecnologica dei servizi,
quali le telecomunicazioni e l’informatica, come pure i servizi
monetari e finanziari, raggiungono valori tra il
e il
per
cento della quota di addetti che
utilizzano computer. Su livelli
inferiori si collocano, invece, il
settore delle costruzioni ( ,
per cento), quello tessile e conciario ( per cento) e i servizi di
alloggio e ristorazione ( , per
cento). Naturalmente questi dati registrano in media una flessione verso il basso nelle regioni del Mezzogiorno (anche sino
a punti percentuali) qual è la
Puglia e hanno effetti sullo sviluppo delle imprese in termini di
gestione, di vendite, di fatturato, di internazionalizzazione, di
approccio al mercato”.
E per le pubbliche amministrazioni?
“È ancora poco significativa la
percentuale di enti locali che offrono servizi telematici interattivi
o ancor meglio transattivi, ossia
che rendano possibile l’espleta-
mento elettronico di tutte le fasi
del servizio fino alla conclusione
della pratica, abbattendo i costi
interni ed esterni delle transazioni. Appaiono evidenti le enormi
potenzialità contenute in un
corretto utilizzo dei canali di egovernment sia sotto il profilo
economico che civico, considerando i processi di incremento
della fiducia, accessibilità e trasparenza che questi strumenti
sono in grado di generare”.
Nel rapporto sul web fra imprese e consumatori quanto è
importante l’aspetto della relazione rispetto a quello della
semplice possibilità di acquisto
on line?
”Oggi si parla molto oltre
che di social network di social
commerce. In un tempo, infatti, in cui l’advocacy (l’incidenza
sul comportamento di acquisto
dell’utente dei suggerimenti
da parte dei contatti personali)
rappresenta uno dei fattori determinanti della scelta a fronte
di un panorama informativo
sempre più complesso, probabilmente adottare strategie (e dunque tecnologie) che
consentano questo tipo di approccio, potrebbe rappresentare una leva interessante per il
commercio elettronico”.
Come?
“Consentire ai propri utenti
la condivisione di shopping-list
sui social network o su ulteriori piattaforme partecipative è
senz’altro un modo intelligente
per promuovere il proprio brand
e porre le basi per attivare iniziative di marketing virale. Non
a caso il social search e il web
semantico sono oggi le strade
maggiormente perseguite da
motori di ricerca come Google
che effettua il monitoraggio su
microblogging come Twitter e
social network come Facebook.
Favorire una dimensione relazionale consente un approfondimento più analitico sugli stili di
vita e di consumo che maturano
all’interno delle comunità di riferimento nonché di ottenere
un feedback da parte dei propri
clienti o da semplici users”.
a.d.p.
VITANDREA MARZANO
Dati – Settore di successo
Solo il turismo
viaggia on-line
I
l mercato che meglio di tutti, su scala globale, ha saputo sfruttare
le potenzialità del web è quello del turismo. Già nell’edizione de
“La Gazzetta dell’Economia” del gennaio (registrandosi a www.
gazeco.it si può scaricare la copia in pdf) erano state messe in evidenza le potenzialità di internet per il sistema pugliese. Una ricerca
su scala europea di Yahoo! Research in collaborazione con Skopos
(su .
utenti web) conferma l’appeal che ha per gli internauti
l’informazione e la vendita diretta dei viaggi.
L’utente medio di prodotti e servizi turistici nella zona UE è uomo ( %), tra i
ei
anni ( %) e lavoratore full-time con un
reddito annuo di .
euro ( %). Nel % dei casi viaggia per
motivi personali (solo l’ % per lavoro) e in fase di pianificazione si
affida nel % dei casi ai motori di ricerca, nel % ai siti web di hotel e compagnie aeree, e nel % a un’agenzia viaggi web-based. In
fase di acquisto, il % degli intervistati spende direttamente sui
siti di compagnie aeree e hotel, il % in un’agenzia on line e il %
nell’agenzia (fisica) più vicina.
Il valore aggiunto della Rete per quasi i tre quarti degli intervistati ( %) è che su internet si trovano articoli e informazioni irreperibili altrove. Per quanto riguarda la scelta del sito web di viaggi,
la fiducia nel brand è il fattore principale ( %) seguito subito dalla
semplicità e chiarezza ( %). Esaustività informativa e completezza
sono a % e %. I contenuti fondamentali per gli utenti? Offerte
speciali e occasioni per il %, strumenti di confronto dei prezzi per
il %. Non mancano i servizi che gli utenti vorrebbero nel proprio
“sito ideale di viaggi”: maggiore possibilità di interazione ( %),
alert tramite e-mail ( %), contenuti multimediali-video ( %) e opinioni degli esperti ( %).
Ingente l’investimento in advertising per il mercato italiano (dati
a maggio
, .
inNielsen AdRelevance): da gennaio
serzionisti hanno prodotto .
campagne su
siti web per un
a.d.p.
badget totale di quasi milioni di euro.
18
13-19 febbraio 2010
Risorse
POI Energia – In un convegno il punto sulla situazione in Puglia, Calabria, Campania e Sicilia
Energie rinnovabili
un tesoro per il Sud
S
i è trattato di un lancio. Ma i
più astuti non si sono lasciati
scappare l’occasione per definirlo un ri-lancio. Il “debutto” del POI
(Programma Operativo Interregionale) Energie Rinnovabili e Risparmio
Energetico
è stato solo posticipato di qualche tempo e piazzato
a metà dell’opera. Perché di strada per
realizzare il piano di lavoro ce n’è ancora tanta da fare. Ma adesso si entra
ufficialmente nella fase operativa e la
necessità di capire cosa si muove nelle regioni coinvolte (Puglia, Calabria,
Campania e Sicilia) per realizzare i
punti salienti del Programma approvato dalla Commissione Europea il
dicembre
si rende necessaria.
Alla conferenza di presentazione
svoltasi nei giorni scorsi a Bari, cui hanno partecipato circa seicento persone
tra rappresentanti di Governo e addetti
ai lavori, sono venuti alla luce i numeri
importanti che hanno sollecitato – da
tre anni a questa parte – l’intenso lavoro di concertazione tra il Ministero
dello Sviluppo Economico, il Ministero
dell’Ambiente e i membri dell’Obiettivo Convergenza. Il POI, infatti, ha una
dotazione finanziaria complessiva di ,
miliardi di euro (di cui il % cofinanziato
dall’Unione Europea – FESR), finalizzata
a portare le regioni del Sud all’avanguardia nel settore della produzione di energia pulita. Articolato in tre assi prioritari,
il Programma Operativo Interregionale
entra dunque nel vivo puntando sull’utilizzo delle fonti rinnovabili come modalità principale per produrre energia,
il cui sistema ottimale passa attraverso
un’azione costante di accompagnamento ed assistenza tecnica.
La battaglia di emancipazione del
Sud, che mira a distaccarsi dalle strategie di sviluppo risultate vincenti solo
per la parte settentrionale del nostro
Paese, si gioca anche in termini di visibilità e credibilità. Per questo è importante sfruttare nel modo migliore le
Il POI mette a disposizione
1,6 miliardi di euro per portare
le regioni del Mezzogiorno
all’avanguardia nel settore della
produzione di energia pulita
Ministero – Lo Sviluppo economico
Una vera “scossa”
per l’occupazione
I
l Ministero dello Sviluppo Economico ripone grosse speranze nel settore
delle energie rinnovabili in termini di occupazione. È quanto emerso dalle
parole di Sara Romano (direttore generale Energia nucleare) e Gianluca Maria
Esposito (direttore generale Incentivazioni Attività imprenditoriali), che hanno moderato le due sessioni della conferenza presieduta da Luca Limongelli,
direttore del Servizio Programmazione e Politiche Comunitarie della Regione
Puglia. “Sono già stati varati – ha ricordato Esposito – i decreti attuativi che
consentiranno di utilizzare bandi rivolti a imprese private e soggetti pubblici,
o strumenti più flessibili dei contratti di sviluppo e programma”.
Energia, ambiente e Sud. Un nuovo modello di sviluppo sostenibile in tre
parole. È l’idea di Marco de Giorgi, segretario generale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela di Territorio e Mare, cui sono state affidate le conclusioni al convegno del POI Energia. “Dalla Puglia – ha riconosciuto – giungono due messaggi importanti. Fare ambiente senza mettere da parte tutti i
problemi che lo riguardano, provando ad attirare investimenti e occupazione
a.s.
nonostante il momento di grave crisi economica in cui viviamo”.
L’iniziativa suggerita da Caterpillar
La Regione Puglia
da un “esempio”
risorse destinate allo sviluppo di energia pulita, un settore che può rilanciare
definitivamente l’economia pugliese.
Ed il fotovoltaico, qui dalle nostre parti, ne è un esempio tangibile.
“Rincorrere il Nord – ha spiegato il
presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola” non è la strada giusta da
seguire. Il Mezzogiorno deve capire
che può essere l’artefice del proprio
sviluppo cogliendo le opportunità che
gli vengono offerte per crescere. E
questa del POI Energia è una di quelle,
perché conferisce al Sud un aspetto
all’avanguardia. Vogliamo ripensare la
programmazione urbana basandola sul
paradigma dell’energia rinnovabile. Vogliamo accompagnare la ricerca verso
nuove frontiere, come quella dell’energia mista eolico-solare. Vogliamo scelte
di politica industriale in grado di chiudere il ciclo dell’intera filiera sui nostri territori. Finanziare con regolarità processi
di autoproduzione energetica per i produttori agricoli significa non inquinare
e produrre ricchezza in forme nuove.
L’obiettivo della Regione Puglia (scelta
come Autorità di Gestione del Programma, ndr) è quello di sviluppare al massimo grado le energie rinnovabili senza
immaginare – ha concluso Vendola – che
possano essere un’attività economica di
sostituzione all’agroalimentare, un ciclo
da salvaguardare e difendere”.
ALESSANDRO SCHIRONE
P
er lanciare una provocazione, dimostrando grande sensibilità nei confronti dell’economia sostenibile, La Regione Puglia ha deciso di aderire
all’iniziativa M’illumino di meno lanciata sei anni fa da Caterpillar, fortunata trasmissione di Radio . L’invito del presidente Nichi Vendola, arrivato nel
corso di un’intervista in diretta radiofonica, è perfettamente in linea con gli
obiettivi del Programma Operativo Interregionale Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico
.
Lo scorso febbraio, per questa ragione, gli uffici di presidenza della Regione Puglia sono rimasti a luce spenta. Per illuminare il palazzo del governo,
negli ambienti interni ed esterni, sono state posizionate una serie di torce
fotovoltaiche. Ma non è tutto. Perché la campagna inserita nell’ambito della
Giornata nazionale del Risparmio Energetico, infatti, coinvolgerà centinaia di
piazze italiane. Nel corso dell’anno, dunque, da Nord a Sud alcuni centri comunali saranno rischiarati da luci alimentate con fonti di energia alternativa,
per dimostrare che il consumo più razionale non è un traguardo così difficile
da raggiungere. Basta pigiare il bottone una volta in meno.
a.s.
Concessionari – Bisognerà investire sulle infrastrutture per instradare le nuove produzioni
Progettare e realizzare reti intelligenti
altrimenti si rischia il… corto circuito
C
on una serie di interventi
mirati affinché l’energia
elettrica prodotta da
impianti fotovoltaici al Sud sia
utilizzabile con maggiore semplicità ed efficienza, Il Ministero
dello Sviluppo Economico ha
stilato un programma d’azione
per il prossimo triennio messo
nero su bianco attraverso una
convenzione. L’accordo firmato tra la Direzione Generale
per l’energia nucleare, le energie rinnovabili e l’efficienza
energetica del Ministero dello
Sviluppo Economico e l’Enel
Distribuzione si edifica su una
base economica complessiva di
milioni di euro. Questo patrimonio dovrebbe rendere l’assetto della rete di distribuzione
dell’energia elettrica in media
tensione più favorevole all’inserimento e all’utilizzo di energia
prodotta da impianti fotovoltaici di piccola taglia (cioè con una
potenza installata compresa tra
kW e MW) in alcune aree
pilota individuate nelle regioni
che fanno parte dell’Obiettivo
Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia).
“Concretizzare la politica
energetica del governo Berlusconi – ha spiegato il ministro
Claudio Scajola in una nota diffusa sul sito del Ministero” è il
fine del piano d’azione che abbiamo predisposto. Nel
,
infatti, l’energia elettrica prodotta mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili costituirà il % di
quella totale. Ma non basta solo l’aumento della produzione
da questo genere di fonti. Serve che essa sia funzionale all’intero sistema, fruibile al punto
da essere convogliata nella
rete elettrica nazionale. Andiamo dunque incontro ad un’innovazione radicale che rende
necessario un adeguamento
delle reti elettriche, le quali
devono svilupparsi in modo da
far fronte alle nuove esigenze
degli impianti di generazione
distribuita. Ma per farlo, oltre
all’impegno delle istituzioni, c’è
anche bisogno dell’impegno
straordinario da parte dei concessionari di rete. Nel prossimo
futuro, flessibilità, economicità
e affidabilità – ha concluso il ministro dello Sviluppo Economico Scajola – dovranno essere gli
elementi chiave dello sviluppo
del settore d’ora in avanti”.
Il programma di investimenti
sulle reti intelligenti, note anche
come smart grids, rappresenta
un passaggio fondamentale
per l’attuazione del POI Energia. Il Programma Operativo
Interregionale, infatti, costituisce – in linea con gli obiettivi e
le misure individuate dalla Strategia di Lisbona per il rilancio
della competitività europea – lo
strumento attraverso il quale
sta dando attuazione al Quadro
Strategico Nazionale
in materia di energia elettrica.
Il POI Energia, che coinvolge diversi soggetti istituzionali
(Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell’Ambiente e della Tutela di Territorio e
Mare), le Regioni Convergenza
(Calabria, Campania, Puglia e
Sicilia), ha tra i suoi principali
obiettivi l’aumento della quota
di energia da fonti rinnovabili
e il miglioramento dell’efficienza energetica mediante la
promozione delle opportunità
di sviluppo locale. Al Program-
ma Operativo Interregionale
dell’Energia sono assegnate risorse economiche derivanti dal
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e dal contributo
nazionale ex legge n.
/ ,a
cui si aggiungono quelle destinate al Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS).
La Direzione generale per
l’energia nucleare, le energie
rinnovabili e l’efficienza energetica del Ministero dello Sviluppo Economico, che ha stipulato
la convenzione con Enel Distribuzione sulla base di
milioni di euro, è stata individuata
come organismo intermedio di
attuazione del Piano per le linee di attività su reti elettriche,
fonti rinnovabili e geotermia. Il
progetto varato per il prossimo
triennio adesso entra nel vivo.
Il futuro è alle porte. Il futuro è
l’energia rinnovabile.
a.s.
Lavoro
13-19 febbraio 2010
19
Cassa integrazione – Ignorato l’appello dell’assessore Lallo per anticipare i soldi Inps
Come superare la crisi economica?
Non chiedetelo alle banche daune
L
e banche in Capitanata non sembrano interessate a risolvere i problemi delle aziende in
difficoltà. È questo il responso, a quanto pare
però suscettibile di integrazioni, del giro d’orizzonte promosso dalla Provincia di Foggia a cavallo delle
festività natalizie tra tutti i istituti bancari presenti con almeno uno sportello in Capitanata. L’ente
titolare delle politiche del lavoro in Capitanata aveva lanciato questa proposta agli istituti di credito:
anticipare per conto dell’Inps la cassa integrazione
ordinaria alle aziende che ne fanno richiesta. L’Istituto di previdenza ingolfato dalle mille pratiche
istruite sulla cassa integrazione nell’ultimo anno
(c’è stato un aumento del
%), non può infatti
istruire nuove pratiche in tempi brevi. E dunque sarebbe stato concreto il rischio per i lavoratori della
“Bellaria Mobili” di Ascoli Satriano (l’azienda per la
quale è stato chiesto il soccorso) di restare senza
reddito per mesi vanificando così il salvataggio deciso a tavolino fra azienda e sindacati. L’anticipazione delle banche – nell’ordine di
euro per ogni
lavoratore – ha dunque una funzione calmierante
andando incontro ai legittimi interessi delle famiglie. “Si tratta di un provvedimento nuovo di zecca
– così lo definisce l’assessore provinciale al Lavoro,
Leonardo Lallo – che a mio avviso entra però nello
specifico dei problemi di ogni singolo lavoratore”.
Tuttavia Lallo, come se temesse qualche passo falso, aveva riconosciuto il beneficio del dubbio alle
banche alla vigilia della convocazione del tavolo:
“Sarebbero comprensibili le perplessità dei direttori di banca che immagino vogliano prima approfondire la questione”. In effetti le banche non hanno
deluso le attese. Appena tre di loro hanno risposto
all’invito dell’assessore Lallo, lasciando aperti però
pochi margini di manovra. Che ora l’assessore vorrebbe provare a forzare riconvocando gli istituti.
Va detto che il provvedimento non è comunque
calato dall’alto, ma rientra tra le misure più qualificanti del pacchetto anticrisi promosso dal governo
per combattere la crisi economica sul sistema imprenditoriale del paese. A Foggia però il tentativo
non è stato particolarmente fortunato. Anche se va
dato atto all’unica banca che ha risposto all’invito.
BancApulia (leggi l’intervista in basso), ha aderito
al programma di sostegno al reddito dei lavoratori
e anticiperà le somme che poi s’incaricherà di intascare dall’Inps tra qualche mese. I lavoratori della
Bellaria Mobili ringraziano: senza questa ciambella
di salvataggio l’azienda probabilmente avrebbe già
chiuso i battenti. Tuttavia ora che un varco si è aperto nei rapporti, già di per sé rigidi, banche-imprese
altre aziende ora bussano alla porta dell’assessorato al lavoro della Provincia (e di BancApulia) per richiedere analogo intervento. Su questa scorta, pertanto, ora l’assessore Lallo si appresta a riconvocare
il tavolo con le banche nella speranza che al secondo giro vi siano più adesioni. Il quadro però al momento appare piuttosto desolante per i lavoratori.
“Le banche non rinunciano alla logica del profitto
nemmeno quando ci sono di mezzo gli interessi dei
lavoratori”, è duro il giudizio di Vitantonio Pasqualicchio segretario della Fillea-Cgil. Il sindacato si sente tradito dall’esito di questa operazione. L’accordo per la Bellaria Mobili era stato portato a termine
L’unico istituto di credito che ha risposto
LEONARDO LALLO
grazie all’intervento della Regione e all’apertura di
una sorta di cordone sanitario che metteva in prima
linea proprio l’atteso coinvolgimento delle banche.
Difficile, infatti, pensare che gli istituti si sarebbero
tirati fuori da un’operazione praticamente a costo
zero per loro dal momento che è l’Inps a fornire
tutte le garanzie del caso. L’anticipazione bancaria copre, inoltre, la quota parte della cig straordinaria che l’impresa oggi non è in grado di versare.
L’accordo prevede peraltro anche il rilascio di una
procura irrevocabile da parte del soggetto beneficiario dell’anticipazione direttamente all’Inps ed a
garanzia degli istituti di credito. Gli oneri fiscali sono
invece a carico della Regione.
Come si può vedere dunque le banche sono
perfettamente garantite. Non un euro rischia di
andare perduto. Ma le banche rispondono però
in modo diverso. Banconapoli e Banca Popolare di
Puglia e Basilicata (gli altri due istituti che avevano
risposto all’invito dell’assessore Lallo) rispondono
così del mancato accordo: “Tra i nostri prodotti
offriamo già un servizio analogo ai lavoratori che
perdono il posto di lavoro, anticipando per intero
la cassa integrazione”. Si tratta però di risposte
parziali, riservate in ogni caso a una clientela già
in portafoglio o che si intende acquisire fidelizzandola attraverso la concessione di quello che a tutti
gli effetti diventa un prestito. Ben altra cosa è invece il paradacute Inps-banche aperto dallo Stato.
La questione però non è chiusa, sulla spinta delle
imprese che chiedono la riapertura dei termini la
Provincia si è già impegnata a riaprire i termini della
questione. Tuttavia un dubbio sorge spontaneo: le
banche su questa faccenda hanno perso una grande occasione.
MASSIMO LEVANTACI
BancApulia non si sottrae
“È un aiuto alle famiglie”
R
oberto Loscocco, lei è il dirigente dell’istituto
di credito foggiano (BancApulia) che ha aderito all’accordo con la Provincia per anticipare la
cig alle imprese in difficoltà. Come mai solo voi?
“Dovreste chiederlo agli altri. Noi abbiamo partecipato con interesse a questa iniziativa sin dalla prima riunione. Ci siamo resi conto che veniva
chiesto da un ente pubblico sostegno per alcuni
lavoratori in difficoltà, abbiamo cercato di fare
del nostro meglio.
Ora però si pone un problema di sostenibilità,
altre aziende richiedono lo stesso tipo d’intervento. Siete in grado di anticipare le somme per
tutti?
“Sì, ci sono altre aziende che chiedono il sostegno. Per il momento abbiamo dato mandato
di liquidare le somme ai lavoratori dell’azienda
Bellaria Mobili. Il resto si vedrà, mi pare che l’assessore Lallo abbia intenzione di riconvocare il
tavolo”.
Non crede che il mondo del credito in questa
situazione abbia perso un’occasione, voi a parte
naturalmente.
“Non entro nel merito delle scelte di altri colleghi. Io so soltanto che noi come banca del territorio abbiamo ritenuto opportuno fare questo tipo
di scelta. È comunque anche vero che non tutte
le banche sono strutturate per dare risposte immediate in ordine a questo genere di decisioni. E
nella fattispecie occorreva muoversi in fretta”.
La banca erogherà le somme ai lavoratori, ma
gli interessi sono a carico del lavoratore. Non si
poteva trovare una formula migliore per dare
una mano concreta alle famiglie?
“L’interesse che noi applichiamo dovrebbe
essere del , massimo %. Sì, si poteva fare di
più. In altre province gli interessi sono a carico
dell’ente locale che ha provveduto ad avviare la
pratica. In Capitanata questo non è stato possibile, la Provincia più che favorire l’incontro non
può fare. E la Regione interviene con una misura
minima, pagando i bolli dello Stato”.
m.l.
Lavoro
13-19 febbraio 2010
21
Il progetto – La Basilicata alla guida di un progetto innovativo per il recupero dei detenuti
Solidarietà e lavoro?
Ora in carcere si può
S
olidarietà sociale ed economia
vanno a braccetto nel progetto
di “inclusione sociale e lavorativa
di soggetti adulti minori sottoposti a
provvedimento dell’autorità giudiziaria”, appena avviato dalla Regione Basilicata. Il progetto recepisce le linee guida emanate poco più di un anno fa dal
Ministero della Giustizia e la Basilicata è
la prima regione in Italia a predisporre
un programma estremamente articolato con un investimento di milioni e
mila euro nell’arco di un triennio.
Il programma, nelle intenzioni della
Regione Basilicata, “nasce allo scopo
di modificare profondamente l’approccio dell’attuale intervento in carcere, a
partir dagli elementi di coerenza tra la
programmazione, la qualità, la spesa,
gli obiettivi che si intendono realizzare, la complementarietà e la sicurezza.
Ridisegnare l’attuale sistema dei servizi erogati in ambito penale vuol dire
superare il carattere prevalentemente assistenziale degli interventi sinora
erogati, per promuovere modalità che
sappiano intercettare ed interagire con
i bisogni, le richieste reali dei cittadini,
sottoposti a provvedimento dell’autorità giudiziaria, promuovere condizioni di
cittadinanza attiva e garantire pari opportunità”. Il provvedimento riguarda
sia i condannati in maniera definitiva,
sia i detenuti in attesa di giudizio. Il programma si muove su più fronti: quello
della scolarizzazione, per la quale c’è
una fortissima domanda all’interno
delle carceri lucane, quello dell’orientamento e formazione, quello dell’inserimento lavorativo e quello degli interventi di sistema, per dare la maggio penetrazione possibile nel tessuto sociale
al programma di inclusione.
Entro qualche mese saranno già
pronti i primi bandi, ai quali i soggetti
interessati potranno accedere in base alle proprie competenze. I singoli
interventi verranno effettuati attraverso avvisi pubblici direttamente
dalla Regione ed in parte affidati alle
Province di Potenza e di Matera, con
le rispettive agenzie provinciali per la
Foto Simone Ramella_flickr
Entro qualche mese saranno già
pronti i primi bandi, ai quali i soggetti
interessati potranno accedere in base
alle proprie competenze.
Tre gli istituti penitenziari coinvolti
(Potenza, Matera e Melfi)
Istruzione e inclusione sociale
I punti di debolezza: spazi e aziende
Azioni coordinate Speriamo non sia
per reinserimento un libro dei sogni
B
asta con gli interventi-spot e via ad un programma integrato e coordinato
per il reinserimento sociale. Sarà questa la vera discriminate tra gli interventi effettuati finora in favore dell’inclusione sociale di detenuti o ex detenuti e il programma che la Regione ha appena approvato. Ne è convinto Giuseppe Palo, assistente sociale del gruppo di lavoro che ha stilato il progetto.
“Finora – dice – gli interventi non erano oganizzati, adesso, invece, anche
attraverso gli enti formativi della Provincia, si avrà una vera formazione finalizzata all’inserimento lavorativo. Del resto la Commissione tripartita per il
lavoro, insieme ad imprenditori e rappresentanti delle associazioni datoriali,
ha già effettuato con noi un tour per verificare la fattibilità del progetto e tutti
si sono dichiarati disponibili, soprattutto laddove ci sono spazi in disuso da
poter destinare ad attività produttive.
La commissione tripartita, poi, ha già sottoscritto all’unanimità le linee guida del progetto, che si basa su istruzione, formazione, inclusione lavorativa e
auto imprenditoria”.
g.l.
formazione. Un fattore di ottimismo
per la buona riuscita del progetto, e sicuramente la ridotta dimensione della
realtà penitenziaria in Basilicata.
Ci sono tre istituti penitenziari, a
Potenza, Matera e Melfi, che a giugno
del
ospitavano
detenuti. A
questi si aggiungono gli uffici di eseFoto Air Force One_flickr
cuzione penale esterna di Potenza e
di Matera, che a giugno
avevano
preso in carico
persone, i servizi
minorili della giustizia, che complessivamente, nell’anno
avevano preso in carico
minori e giovani adulti,
più un certo numero di soggetti, adulti
e minori, sottoposti a provvedimenti
U
n progetto importante, sia dal punto degli investimenti economici, sia
dal punto della solidarietà sociale, che comunque non ha mancato di suscitare qualche perplessità sulla reale possibilità di attuazione. Ad esempio,
per Gabriele Donatiello, presidente del Tribunale di Sorveglianza “bisogna
vedere tra un anno o un anno e mezzo.
Ci dovremmo reincontrare per verificare se questo progetto sarà andato
avanti o sarà rimasto solamente un bel libro dei sogni. Perché se è vero che
in Basilicata ci sono delle condizioni favorevoli alla sua realizzazione, ovvero
il numero relativamente basso di detenuti e di condannati liberi, è anche vero
che le occasioni di lavoro non sono poi tante.
C’è da dire, poi, che all’interno degli istituti di pena mancano gli spazi per
poter realizzare il lavoro intra moenia e fino a questo momento in Basilicata
non ci sono state commesse esterne. Insomma, non vi sono ancora le condizioni ottimali per la realizzazione di un progetto di inclusione lavorativa di tale
portata, almeno per quanto riguarda il breve periodo”.
g.l.
dell’autorità giudiziaria. Piccoli numeri, insomma, che fanno ben sperare
affinché la Basilicata possa diventare
regione laboratorio anche nel campo
dell’inclusione sociale.
I primi sperimenti, del resto, ci sono
già stati a partire dal
, quando è
stato stipulato un protocollo di intesa,
tutt’ora vigente, tra Regione e Ministero ella Giustizia, con il quale la Regione
ha assunto l’impegno di mettere a disposizione le proprie strutture amministrative ed operative per il recupero
e la reintegrazione dei detenuti.
GIOVANNA LAGUARDIA
Le fasi – Ecco il progetto affidato ad una commissione
La scuola punto di partenza
poi toccherà alla formazione
I
l programma di inclusione
sociale sarà portato avanti
dalla commissione permanente tripartita per l’impiego,
che in questo caso si avvarrà
anche del provveditore regionale dell’amministrazione
penitenziaria o di un suo delegato, e del direttore del centro
per la giustizia minorile per la
Calabria e Basilicata.
Dal punto di vista operativo
è prevista la costituzione di un
gruppo tecnico di attuazione
del programma di attuazione,
presso il dipartimento Cultura
e Formazione della Regione.
I singoli percorsi di inclusione
sociale saranno determinati
grazie ad un servizio di “case
management”, che svolgerà
colloqui di orientamento, compilazione di curriculum, bilancio delle competenze, schede
informative, valutazione del
percorso di inserimento lavorativo e assistenza nell’attivazione di tirocinio formativi.
Insomma, attraverso il case
management saranno definiti i
singoli percorsi di formazione e
di inserimento lavorativo.
I percorsi inizieranno dalla
scolarizzazione. Il progetto,
infatti, prevede come primo
step il sostegno alla frequenza scolastica, sia per quanto
riguarda la scuola dell’obbligo, sia per quanto riguarda la
scuola media superiore. Per la
frequenza della scuola dell’obbligo e delle scuole superiori,
per i condannati in esecuzione
penale esterna, è previsto un
incentivo economico correlato
al raggiungimento del risultato
finale, ovvero il diploma.
Per i minori è prevista la concessione di borse di studio. Il
progetto prevede inoltre il sostegno alla frequenza dell’università, attraverso la concessione di un voucher ai soggetti
ritenuti meritevoli. Dopo l’istruzione scolastica, il secondo
livello del progetto riguarda la
formazione professionale.
Questa verrà attuata a diversi livelli. Innanzitutto i corsi di
formazione di base. Tra le attività previste ci sono corsi di
competenze linguistiche, corsi
per competenze informatiche,
corsi di competenze trasversali
di educazione alla legalità.
Ci saranno poi i cosiddetti “tirocini formativi in situazione di
lavoro”, che comprenderanno
il sostegno ai tirocini attraverso un contributo alle imprese
che ospitano tirocinanti sottoposti provvedimenti dell’autorità giudiziaria minorile o che
abbiano concluso l’iter penale
e borse di inserimento, ovvero
incentivi e rimborso dei contributi per le assunzioni a tempo
indeterminato di persone in
uscita da cosi di formazione
regionali.
Infine, l’inserimento lavorativo. Anche qui ci saranno più
livelli e più possibilità di inserimento. Innanzitutto il lavoro
alle dipendenze di cooperative sociali, affidatarie di servizi
pubblici.
In secondo luogo l’inserimento lavorativo come soci in cooperative di nuova costituzione
tra ex detenuti o soggetti non
più in carico ai servizi minorili,
nella misura di almeno il per
cento dei soci. Poi i lavoro alle
dipendenze di imprese private,
affidatarie di servizi pubblici
oppure che gestiscano attività
di servizio e produzione all’interno degli istituti di pena.
C’è poi il caso della costituzione di cooperative tra detenuti, il cosiddetto lavoro protetto, affiancato da servizi gra-
tuiti di assistenza tecnica per la
creazione di impresa, avvio di
attività autonoma individuale,
nel caso in cui il soggetto in
questione sia in possesso di
una specifica professionalità,
l’avvio di una attività autonoma in forma societaria, la formazione sul lavoro.
Nel caso di detenuti di fuori
regione o stranieri il programma prevede “lo sviluppo di
azioni trasversali che prevedano la stipula di accordi transnazionali ed interregionali rendendo organico e finalizzato
il processo di inclusione socio
lavorativa dei soggetti sottoposti a provvedimento dell’Autorità giudiziaria”. Il progetto,
inoltre, prevede interventi specifici per le donne.
g.l.
22
13-19 febbraio 2010
Fiere
La richiesta – I costruttori a Bari dal
al
febbraio
“Detassare gli utili
per i macchinari”
“C
hiediamo alle autorità di governo l’estensione,
fino a fine
, del provvedimento di detassazione degli utili reinvestiti (la cui scadenza
è attualmente fissata al
giugno, ndr) in macchinari ad
alta tecnologia affinché il riscontro raccolto dai costruttori
italiani sul mercato domestico negli ultimi mesi dell’anno
non sia soltanto un fuoco di paglia destinato a spegnersi con effetto pressoché immediato”: è quanto afferma il
presidente di Ucimu-Sistemi per produrre (l’associazione
dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e di prodotti a questi ausiliari), Giancarlo Losma,
commentando gli ultimi dati elaborati dal Centro Studi &
Cultura di Impresa.
Gli ordini di macchine utensili, nel quarto trimestre
, hanno registrato un calo dell’ , % rispetto allo stesso periodo del
. L’indice assoluto, dunque, si attesta
a , (base
= ). Si allunga così ulteriormente il
trend negativo della raccolta ordini di macchine utensili
dei costruttori italiani, in discesa da sei trimestri consecutivi. Con riferimento al mercato straniero, l’indice degli
ordini raccolti dai costruttori italiani evidenzia un calo del
, % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente,
con il valore assoluto dell’indice che si attesta quindi a
, . Sul fronte interno, invece, l’indice di raccolta ordini
torna a salire del , %, per un valore assoluto dell’indice
pari a , .
Un risultato in base al quale il peggio sembra alle spalle. La ripresa del consumo domestico di beni strumentali,
sostenuto anche dal provvedimento Tremonti-ter, fa, dunque, ben sperare sulle prospettive future per l’industria
della macchina utensile. E, per verificare l’intensità dell’inversione di tendenza, che tutti gli indicatori segnalano da
un paio di mesi a questa parte, un’occasione preziosa è
rappresentata da Bi-Mu Mediterranea, la mostra biennale
dedicata al settore della macchina utensile, robot e automazione, la cui settima edizione è in programma alla Fiera
del Levante da giovedì a domenica .
Nei circa .
metri quadrati occupati per l’evento
sarà esposta una vasta scelta di soluzioni innovative, generalmente fondate su modularità funzionale, così da assicurare alle aziende-clienti flessibilità e riconfigurabilità
di utilizzo. Novanta i marchi presenti, non soltanto italiani
ma provenienti da Germania, Austria, Svizzera e Usa.
Non mancherà, venerdì prossimo, dalle
alle , un
importante momento di confronto su “la strategia della
rete: progetti di integrazione delle imprese pugliesi”, organizzato da Ucimu-Sistemi per produrre con la collaborazione di Confindustria Bari–Associazione degli Industriali
della provincia di Bari.
Ci si chiederà se le pmi possano reagire meglio alla crisi
utilizzando la collaborazione tra aziende per recuperare
efficienza organizzativa. Informazioni, canali distributivi,
programmi di ricerca e innovazione condivisi rappresentano un’aspirazione o costituiscono una nuova e diversa
modalità per fare impresa, migliorando l’efficienza complessiva del sistema?
Prevista la partecipazione di Emma Marcegaglia, presidente Confindustria, Alessandro Laterza, presidente
Confindustria Bari e Barletta-Andria-Trani, Giancarlo Losma, Cosimo Lacirignola, presidente Fiera del Levante, Loredana Capone, vicepresidente della Regione Puglia con
delega allo Sviluppo Economico, Vincenzo Boccia, presidente Piccola Industria di Confindustria, Gianluigi Viscardi,
presidente Aida-Associazione Italiana Assemblaggio, Tina
Luciano, presidente sezione meccanica elettrica e elettronica Confindustria Bari e Barletta-Andria-Trani.
FABIO TRAVERSA
GIANCARLO LOSMA
Opinioni
di Vito RAIMONDO
13-19 febbraio 2010
23
Chiuso il discorso sull’autonomia delle ex frazioni baresi
Ma quali nuovi Comuni…
diciamolatutta Basta con le solite sfilate
La scorsa settimana abbiamo scritto chiaro e
tondo che eravamo dalla parte del Comune di Bari nella vicenda dell’autonomia delle frazioni Carbonara, Ceglie, Loseto, Palese e Santo Spirito.
Ora, siamo dalla parte della Regione che ha evitato una sciagurata decisione che avrebbe provocato gravi danni alla futura area metropolitana.
A parte la lievitazione dei costi della burocrazia, si è appreso che i due ipotizzati Comuni
avrebbero raggiunto l’autonomia amministrativa
tra qualche decina di anni.
Chi scrive, risiede nel territorio di Carbonara e
ha votato “no” al referendum. Ed è soddisfatto
dell’attività che svolge la sua Circoscrizione a cui
rivolge un vivo apprezzamento.
Non ho ancora capito a cosa avrebbe dovuto
servire, il Comune dalle mie parti, oltre alle incombenze a cui è sottoposta la Circoscrizione.
A vedere sfilare nuove facce di consiglieri e sindaco? Per piacere…
Romiti contro le malelingue
“La Fiat non è stata foraggiata”
Si parla tanto, ma si straparla pure della Fiat.
Del suo presente problematico, del suo passato di
“sanguisuga” delle risorse pubbliche per sopravvivere e, magari, per intascare utili in abbondanza.
Certe delicate vicende personali della famiglia
Agnelli hanno sicuramente contribuito a creare
un clima di diffidenza che ha travalicato i confini
familiari per irrompere nella vita del Gruppo.
L’ex manager Cesare Romiti, all’improvviso, ha
rotto gli indugi e ha contestato chi sostiene che
la Fiat sia stata salvata e foraggiata dallo Stato,
ammettendo che nel secolo scorso, arrivarono a
Torino contributi statali in conto interessi e anche
a fondo perduto.
“Ma” – dice l’ex top manager – “La Fiat non ha
mai costruito cattedrali nel deserto, come certe
fabbriche chimiche (Rovelli, in Sardegna)”.
Poi ha rivendicato alla Fiat la creazione di un
cultura industriale che al Sud non c’era. Quindi il
dato incontrovertibile della diffusione della ricerca, del design e della tecnologia in tutto il Paese.
Non possiamo non dare ragione a Romiti se si
constata che nei sei stabilimenti del grande Gruppo gli addetti sono così distribuiti: .
a Chieti,
,
a Melfi, mila a Pomigliano d’Arco e a Torino, .
a Cassino, .
a Termini Imerese.
Insomma, la Fiat è più meridionale che nordica.
Lo scontro Vendola – Palese
alla gente comincia a stufare
ROCCO PALESE
Nichi Vendola e Rocco Palese, candidati alla presidenza della Regione Puglia, se ne dicono di tutti i
colori sui quotidiani, ogni giorno. E, sinceramente,
non è un bel leggere. Ma la gente vorrebbe sentire
altro, non gli sfottò più o meno velenosi.
Nichi riesce ad essere più mieloso, mentre Rocco
sfodera parole e ghigno più diretti. Cosa che gli è valso il temporaneo “ripudio” da parte del premier.
Ora, entrambi sono alle prese con qualche problemuccio di giustizia. Il presidente uscente subisce il poco edificante spettacolo del disaccordo
fra tre pm baresi attorno ad un vicenda che andava capita e risolta prima, diamine.
Il medico-consigliere, invece, si trova a gestire la
tenebrosa vicenda dei bond sottoscritti dalla giunta Fitto, affatto convenienti per l’ente. Con l’aggiunta della figuraccia di aver appreso che la convenzione con la Merryl Linch fu sottoscritta (dagli
uffici preposti) nella versione in inglese, senza che
i firmatari conoscessero la lingua albionica.
Roba che nemmeno Totò avrebbe portato in
scena…
I politici ci riprovano
a condizionare i giornalisti
Bufera sulla povera Lucia Annunziata che, altra
domenica, ha invitato nella sua tramissione sulla Rete (quella comunista!) Nichi Vendola, segretario di
partito (Sel) e governatore della Regione Puglia.
Gli uomini del Pdl si sono scatenati e l’hanno
accusata di partigianeria e di violare le regole.
Va rilevato che, intanto, non siamo ancora in
regime di par condicio; poi i politici smettano di
pretendere di insegnare il mestiere ai giornalisti
e di intervenire a gamba tesa. A Gasparri, Fitto &
C. rivolgiamo l’invito a sintonizzarsi su tutti i programmi Tv dove impazzano Emma Bonino, Renata Polverini, Roberto Formigoni, Renato Brunetta, Roberto Castelli. Tutti candidatissimi. O no?
Rocco Palese, faccia politica
e lasci stare San Pio!
Il cattolico Rocco Palese, candidato del Pdl
alla Regione Puglia è
andato a San Giovanni
Rotondo per incontrare i suoi simpatizzandi, ma durante il comizio, evidentemente
ispirato dall’aria santa
del centro dauno, si
è rivolto a San Pio:
“Auspico per la Puglia
un futuro migliore perché il presente che ci stanno
lasciando in eredità Vendola e compagni preoccupa.
Che San Pio faccia il miracolo di mandarli a casa”.
Avendo vissuto, in parte, negli anni in cui San Pio
fu frate, possiamo assicurare Palese che non si sarebbe mai impegnato per un miracolo del genere
(pur fra tanti che fece) e avrebbe mandato a quel
paese il possibile presidente della Regione pugliese.
Ci creda il buon consigliere e pensi a battere
Vendola – se ci riesce – sulla politica. Non ricorrendo ad improbabili miracoli. Cattivo gusto a parte!
Siti nucleari in Puglia
il doppio pesismo di Fitto
MAGDI ALLAM
RAFFAELE FITTO
Il blocco delle leggi regionali anti-centrali nucleari di Campania, Puglia e Basilicata e il conseguente ricorso alla Consulta, ha visto l’attivismo
dei ministri Fitto e Scaiola.
Ha sorpreso l’atteggiamento del Ministro pugliese, poiché il suo schieramento, in Consiglio
Regionale, aveva votato “no” all’atomo. Allora?
C’è un spiegazione. Si vuole trovare nel giudizio della Corte Costituzionale una legittimazione
che copra le difficoltà politiche che la maggioranza del “rinascimento nucleare” sta incontrando,
da Nod a Sud.
A pensar male, qualche volta ci si azzecca.
Parte la campagna elettorale
e scoppiano gli scandali
Foto Today
Il barbiere di Rocco Palese
sulla… cresta dell’onda
L’eurodeputato Sergio Silvestris (Pdl) deve essere proprio un buontempone. Da Bisceglie, s’è
messo in auto ed è arrivato a Acquarica del Capo
(Lecce) per farsi acconciare i capelli da barbiere
del candidato del suo partito alla carica di Governatore, Rocco Palese, rimbrottato dal premier
Berlusconi per il suo aspetto che non rientra nei
canoni stabiliti in quel partito.
Per un eurodeputato non è il massimo della
sua azione politica. Ma quello che sorprende è
che dopo il fatidico “taglio” si è lanciato contro
il presidente della Regione, Vendola (che c’entra
come il cavolo a merenda nella vicenda) invece
di rimbrottare il grande capo Silvio che, si sa, di
capigliature s’intende assai!
Effetto della crisi
Tornano i titoli spazzatura
Il lupo perde il pelo…E ritornano alla grande i
junk bond (titoli spazzatura) con rendimenti mica
Ma Allam non può dire che il suo “obbiettivo è la
vittoria contro una sinistra che ha imposto un potere egemonico, clientelare, corrotto e corruttore,
succube dei poteri forti che hanno trasformato la
Lucania in un colonia africana da saccheggiare e
distruggere”.
È come se noi, dopo averlo apprezzato come
vice direttore del “Corriere della Sera”, lo definissimo un “gran cialtrone”.
Cosa che quasi certamente faranno i laboriosissimi e onestissimi lucani.
I mali della giustizia
…risolti a L’Aquila
Come si risolve la crisi organizzativa delle giustizia è stato dimostrato a L’Aquila. Il Ministro
Alfano, lì presente all’inaugurazione dell’anno
giudiziario, è esploso (gioioso): “Ma quanti magistrati vi servono?”. Gli è stato risposto: “Da due a
cinque”. Replica: “Ve ne mando cinque”.
A L’Aquila, quindi, il cosiddetto processo breve
può partire. Auguri.
Quanto sono pochi quelli
che guadagnano
mila euro
Federalismo fiscale
originalità a Bari
Primi assaggi di federalismo fiscale a Bari. Il sindaco Emiliano ha annunciato che il Patto di stabilità per il
è stato rispettato grazie a milioni
ricavati dalla gestione dei parcheggi.
Sono stati salvati così assunzioni e appalti di
opere pubbliche.
“Abbiamo fregato Tremonti” ha dichiarato gongolante Emiliano che ha aggiunto onestamente:
“Sono stati tagliati gli sprechi e abbiamo auspicato
la collaborazione degli imprenditori a cui è stato
chiesto il congelamento dei loro crediti”.
Va bene per la riduzione degli sprechi; non ci
convince invece l’accordo (o il diktat?) con i fornitori, rappresentanti di realtà economiche con
quello che segue nei doveri gestionali e non certo
delle onlus!
Foto torre.elena_flickr
male: dal all’ %.
Certamente è colpa della crisi che induce anche le aziende “no investment grade” ed emettere titoli con rendimenti alti. Ma i risparmiatori
aprano gli occhi!
PATRIZIA D’ADDARIO
Come negli Usa. Parte la campagna elettorale
e con essa gli scandali (o presunti tali). È un florilegio, in Puglia.
Dopo l’ipotesi di spy story, protagonista la
escort barese Patrizia D’Addario, spuntano a
Roma le irregolarità che avrebbe commesso la
candidata del Pdl, Renata Polverini, a proposito
dell’acquisto di due appartamenti per i quali non
avrebbe pagato le tasse dovute.
Dal Lago di Garda arriva, invece, l’inopinata liberalità da parte dei Carabinieri di scorta al Ministro Gelmini che, durante il suo matrimonio,
avrebbe chiesto e ottenuto un gita in motoscafo
per i figli degli invitati.
Boh…
In Pugia, c’è chi vuole
…riappropriarsi della Regione
Il candidato alle elezioni regionali del Pdl, Auro
Buttiglione, ha realizzato un manifesto sui cui, insieme al suo faccione, compare la scritta “Riprendiamoci la Regione”.
Se questo è il suo programma elettorale, figuriamoci il messaggio che passa ai suoi probabili
elettori. Tipo: “Votatemi, poiché avremo in mano
la Regioni. E sarà un pacchia”.
Non sappiamo quale sia la forza elettorale del signor Buttiglione, ma ci auguriamo che i suoi supporter abbiano un pizzico di intelligenza e di dignità.
Magdi Allam e la gratuita
offesa ai lucani
Stimavamo Magdi Allam, giornalista e scrittore, candidato del Pdl per la Regione Basilicata e
poi trombato.
Ora, se la prende con Berlusconi – che avrebbe ceduto alla pressioni di An per la candidatura.
Indagine dell’Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni dei redditi
: un contribuente su
tre guadagna più di
mila euro. Sono
mila
persone, pari allo , % dei contribuenti.
Questi “ricchi” si trovano tra lavoratori e pensionati.
Solo mila contribuenti, invece, tra le file di lavoratori autonomi e redditieri (immobili e terreni).
Non dovrebbe essere difficile, per il Fisco, scovare gli evasori. O no?
“Difesa Spa” e “Protezione Spa”
chissà che pacchia…
Foto Roby Ferrari_flickr
GUIDO BERTOLASO
Molti cittadini sanno quanto si è detto di male
contro le società create da Comuni e Province per
la gestione di servizi pubblici. Nidi inconfessati di
“trombati” politici dediti al clientelismo e, spesso, al malaffare. Tutti d’accordo, quelle aziende
vanno privatizzate.
Ma ecco il controcanto. Addirittura in Parlamento o nel Governo (che è la stessa cosa).
Si stanno preparando provvedimenti per esternalizzare gli approvvigionamenti e gli acquisti
necessari al funzionamento delle Forze Armate.
L’organismo si chiamerà “Difesa Spa”.
A ruota seguirà “Protezione Spa” che raccoglierà l’eredità della Protezione Civile, attualmente diretta dal futuro Ministro Guido Bertolaso.
Quest’ultimo settore gestirà qualcosa come
- mln senza nessun controllo del Governo e
della Corte dei Conti.
Pensate che filone di intrallazzi (a pensar bene)
si apre per i futuri gestori della società.
24
13-19 febbraio 2010
Imprese&Mercati
Una per una tutte le iniziative programmate per il
Il commercio barese
“punta” sull’Europa
Foto AndreaMariaCannata
PROGRAMMA PROMOZIONALE
SETTORE ENOAGROALIMENTARE
FRUIT LOGISTICA
Berlino (Germania)
/ Febbraio
BIOFACH
Norimberga
/
FOODEX JAPAN
Tokyo (Giappone)
/ Marzo
PROWEIN
Dusseldorf (Germania)
/
EURO & MED
Foggia
Marzo
/
AGRI FOOD
/
Marzo
Aprile
Alimentazione biologica
Alimentari
Enologia
Alimentazione
Alimentari
VINITALY
Verona
/
Aprile
Enologia
SOL
/
Aprile
Olivicoltura
FHA – Food & Hotel Asia
Singapore
/
Aprile
Enoagroalimentare
CIBUS
Parma
/
Maggio
Alimentari
SUMMER FANCY FOOD
New York (USA)
/
Giugno
Alimentari
FIERA DEL LEVANTE
Bari
/
FLORMART
Padova
/ Settembre
Florovivaismo
SALONE DEL GUSTO
Torino
/
Ottobre
Alimentari
SIAL
Parigi
/
Ottobre
Alimentari
MERANO INT.L WINE FESTIVAL
Merano
L
Febbraio
Ortofrutta
Settembre
Novembre
Campionaria
Enol. e culinaria
SETTORE MANIFATTURIERO
a Camera di Commercio di
Bari promuove iniziative per
incrementare la produzione,
migliorare le condizioni economiche
e sociali della provincia e favorire
l’inserimento delle imprese locali nei
mercati esteri.
La promozione degli interessi
generali delle imprese è realizzata
dall’ente camerale barese avvalendosi, per le attività svolte in ambito
nazionale, dall’Unione delle Camere
di Commercio di Puglia e, per le iniziative all’estero, dal collegato Centro
regionale per il Commercio Estero.
Tale attività consiste nel curare la
partecipazione delle aziende che hanno sede in provincia alle manifestazioni fieristiche inserite nei programmi
nazionali ed esteri; provvedere al rilascio, su richiesta, degli elenchi delle
ditte esportatrici operanti nei diversi
settori merceologici; favorire e coordinare i rapporto fra Enti istituzionali
ed operatori economici sviluppando
progetti diretti a creare nuove attività ed investimenti; fornire su richiesta schede paese; offrire la possibilità
di consultare tutto il materiale infor-
mativo relativo alle fiere e mostre del
mondo; fornire informazioni tecniche
in merito all’esportazione dei prodotti e rilasciare i relativi certificati e carnet ATA; mantenere contatti con gli
Enti pubblici territoriali, allo scopo di
favorire lo sviluppo dell’economia del
territorio (internazionalizzazione), e
con il Ministero Commercio Estero, le
Ambasciate, l’Ice e le Camere di Commercio italiane all’estero.
L’istituzione di una struttura con
competenze sulle attività svolte
in Italia collegata ad un’altra con
competenze sulle attività realizzate
all’estero risponde all’esigenza di
garantire una maggiore incisività alle
azioni promozionali delle Camere di
Commercio pugliesi attraverso organismi unitari di rappresentanza delle
stesse idonei a favorire la valorizzazione delle produzioni locali, la loro
più efficace penetrazione sui mercati
nazionali ed esteri, l’internazionalizzazione delle imprese e dell’economia regionale.
Il raccordo delle Camere di Commercio realizzato dall’Unione e dal
Centro regionale, in particolare, con-
sente il potenziamento delle attività
innovative sul territorio; la promozione congiunta delle realtà culturali e
produttive della Regione attraverso
la partecipazione a manifestazioni
fieristiche e l’organizzazione di eventi promozionali di portata internazionale; un dialogo diretto e rappresentativo con le istituzioni locali (Regione Puglia) e nazionali (Ministero del
Commercio Estero, Ambasciate, Ice)
essenziale per la realizzazione delle
attività; la realizzazione di studi e ricerche congiunturali e di settore su
base provinciale e regionale per una
migliore analisi del territorio e delle
sue risorse; l’assistenza per l’internazionalizzazione delle PMI pugliesi
attraverso l’accesso alle informazioni
sui mercati di riferimento; la massimizzazione della forza contrattuale
nei confronti degli operatori pubblici
(enti fieristici, operatori internazionali) e privati.
Per contatti è possibile contattare
l’Ufficio Promozioni settoriali ed internazionalizzazione al tel.
.
e-mail: [email protected].
it. Fax
.
/
.
PITTI UOMO
Firenze
/
IMMAGINE ITALIA & CO.
Firenze
Gennaio
/ febbraio
Abbigliamento maschile
Biancheria casa/Intimo
EXPO FURNITURE
Kiev (Ucraina)
/
marzo
Arredam./Compl. Arredo
SNIM– Salone Nautico di Puglia
Brindisi
/
aprile
Nautica
SPOSAITALIA
Milano
/
Giugno
Abiti da sposa
C.P.M
Mosca (Russia)
Settembre
MICAM
Milano
/
Settembre
Abbigliamento
Calzature
MODAPRIMA
Milano
Nov./ Dicembre
Moda pronta e maglieria
ARTIGIANO IN FIERA
Milano
Nov./ Dicembre
Artigianato e Alimentare
ALTRE FIERE ED EVENTI
Principali località italiane ed estere
Tutti i settori
ilPianetaCdcBari
La Camera di Commercio di Bari, allo scopo di fornire all’utente la migliore assistenza nell’esercizio del diritto
ad ottenere informazioni sullo stato di
avanzamento dei procedimenti e delle
pratiche, ha istituito un Ufficio per le
Relazioni con il Pubblico.
UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO
Presidente: Luigi Farace
Primo piano
Orari di apertura al pubblico della C.C.I.A.A.
Tel.
.
/
(Capo Servizio/Responsabile)
Fax
.
/
e-mail: [email protected]
***
A.I.C.A.I.
Presidente: Carlo Maria Martino
Assistenza Imprese Commerciali, Artigiane ed
Industriali
Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n.
BARI
Quinto piano
Tel.
.
/
Fax
.
e-mail: [email protected]
***
I.F.O.C.
Presidente: Pietro Di Cillo
Secondo piano - Terzo piano
Agenzia di Formazione - Istituto di Formazione
CCIAA Bari
Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n.
BARI
Tel.
.
/
.
Fax
.
e-mail: [email protected]
***
S.A.M.E.R.
Presidente: Michele Di Benedetto
Piano terra - Primo piano
Servizio Analisi Chimico-Merceologiche
Palazzo dei Servizi, Via Emanuele Mola n.
BARI
Tel.
.
Fax
.
e-mail: [email protected]
-
ORARI DI APERTURA SPORTELLI
MATTINA - tutti gli uffici
dal lunedì al venerdì dalle ore . alle ore .
POMERIGGIO - Registro Imprese - Diritto Annuale dal lunedì al giovedì dalle ore . alle
ore .
POMERIGGIO - altri uffici
lunedì e giovedì dalle ore . alle ore .
Rubriche
segue dalla prima
Titoli e rating
dendo di esser risarciti del capitale
investito in titoli Lehman Brothers.
I risparmiatori – acquirenti di obbligazioni emesse da Lehman o di
polizze assicurative a valere su di
essa – hanno chiesto al Tribunale di
accertare la responsabilità di S&P’s
per aver diffuso e pubblicizzato informazioni errate sulla solvibilità di
Lehman violando i principi e le norme di condotta a cui era tenuta.
La tesi proposta è che S&P’s
abbia concorso in modo determinante al danno dei risparmiatori
prima inducendoli all’acquisto per
l’affidamento e la convinzione che i
prodotti finanziari Lehman fossero
titoli sicuri ed affidabili – in quanto
assistiti da un rating molto positivo
ed accreditato – e poi, omettendo
di fornire tempestivamente al mercato notizie vere ed esatte sulla reale solvibilità di Lehman, inducendoli
a mantenere serenamente in portafoglio i titoli acquistati.
Lasciando al giudice italiano di
dirimere il caso specifico, va notato
che il vento sembra essere cambiato
anche negli USA, dove il giudice del
distretto Sud di New York ha sentenziato che non è ammissibile che
le agenzie richiamino a loro discolpa
il primo emendamento della Costituzione quando i rating vengono
emessi su prodotti finanziari complessi, che non sono rivolti alla generalità del pubblico ma ad una ristretta cerchia di investitori qualificati. È
però evidente che la questione non
può essere lasciata solo in mano ai
giudici ed alle class actions degli investitori sempre più inviperiti.
Emblematica del comportamento a volte irresponsabile delle
agenzie è la testimonianza di Eric
Kolchinsky, un ex dirigente di Moody’s, che sospetta l’agenzia abbia
attribuito rating troppo ottimisti ad
alcuni titoli. Infatti, a suo avviso, nel
gennaio
, Moody’s ha dato un
generoso rating a un titolo di finanza strutturata molto complesso, già
sapendo di doverlo rivedere presto
al ribasso, come in effetti poi verificatosi. A luglio Kolchinsky ha scritto ai suoi superiori per denunciare
questo comportamento, ma le sue
rimostranze non sono state prese
in considerazione, anzi Kolchinsky
è stato sospeso dal lavoro perché, a
detta di Moody’s, avrebbe rifiutato
di cooperare con inchieste interne.
A seguito delle attuali pressioni
del mercato finanziario, specie il
governo americano, ha preso seriamente in considerazione la necessità di una regolamentazione delle
agenzie di rating al fine di indurle ad
un comportamento più responsabile. Ma resta il problema di fondo:
come assicurare la responsabilità
delle agenzie senza pregiudicarne
l’indipendenza?
GIOVANNI FERRI
Docente di Economia politica
Università di Bari
PUNZIANA LACITIGNOLA
Dottore di ricerca Università di Bari
Variazione Istat dicembre
13-19 febbraio 2010
25
dalMondodelleImprese
inviate le vostre notizie a [email protected]
Associazione regionale
trasformatori caseari
Si è svolto, presso la CNA di Bari, un incontro dell’Associazione regionale trasformatori caseari in cui è stato deciso di
tracciare un percorso fondato sulla qualità della produzione
casearia regionale finalizzato alla sua tutela, valorizzazione e
promozione in un sistema che generi economia a tutto indotto e farla apprezzare maggiormente al consumatore. Si ritiene
necessario realizzare strategie condivise all’interno della filiera, al fine di pianificare azioni programmatiche per il rilancio
dell’intero comparto, scevri da interessi di parte.
Imprese sociali:
più 10% in cinque anni
Sono aumentate del % in cinque anni le imprese sociali. Lo ha
messo in evidenza il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, alla presentazione del quarto rapporto della Fondazione
per la Sussidiarietà. La richiesta di servizi pubblici orientati al sociale è in forte crescita in Italia. Negli ultimi cinque anni le imprese
private nei settori del sociale, dall’istruzione alla sanità ai servizi
alla persona, sono aumentate complessivamente di oltre il %
contro una crescita del totale dell’imprenditoria italiana dell’ , %.
Autotrasportatori ecologici:
accolte le richieste
È stato revocato lo sciopero degli autotrasportatori del settore
ecologia proclamato lo scorso ° febbraio. A seguito dell’incontro
sono state accolte le richieste formulate dall’Upsa Confartigianato sulle questioni dei reflui prodotti dai servizi igienici di attività
produttive che saranno conferiti accompagnati da un’autocertificazione del produttore e non anche da certificato di analisi; circa il
pagamento dei corrispettivi per il servizio di conferimento bottini,
sono state poi definite nuove modalità. L’importo da versare, definito in relazione alla quantità di conferimento mensile prevista
dal contratto, sarà corrisposto con pagamenti anticipati che andranno da a mesi (per chi conferisce esigue quantità).
La Puglia in Germania
protagonista nella GDO
La sottoscrizione di un protocollo d’intesa con la Grande Distribuzione Organizzata tedesca per la promozione dei prodotti agroalimentari pugliesi è l’annuncio dato alla Fruit Logistica di Berlino,
dall’Assessore alle Risorse agroalimentari, Dario Stefàno, che ha
illustrato alla stampa italiana ed europea proprietà e cifre dei prodotti agro-alimentari pugliesi, sulla cui qualità e tracciabilità l’Assessorato ha inteso imprimere un’azione più marcata. I prodotti
pugliesi sono conosciuti ed apprezzati già dal mercato tedesco,
tanto che La Puglia è la prima regione del Mezzogiorno, la seconda in Italia dopo l’Emilia, ad esportare prodotti agroalimentari in
Germania, primo Paese destinatario dell’export agricolo italiano e
pugliese fra gli Stati dell’area euro.
Qualità dei servizi in Puglia:
controlleranno i consumatori
Quindici associazioni di consumatori hanno siglato con la Regione Puglia il protocollo d’intesa cha dà attuazione al nuovo meccanismo di verifica e controllo dei servizi di pubblica utilità. La Puglia
diventa così la prima regione in Italia che si adegua alle disposizioni contenute nella legge Finanziaria del
, che ha istituito il
nuovo sistema di controllo a garanzia degli utenti dei servizi pubblici o di pubblico interesse come la sanità e il Trasporto pubblico
locale. Il meccanismo prevede che, qualora le aziende esercenti i
servizi pubblici non dovessero rispettare gli standard di qualità,
sarebbero soggette a segnalazione al soggetto appaltante.
Rilevazione trimestrale dei tassi medi ai fini del calcolo di quelli usurari
È stata pubblicata la variazione Istat relativa al mese di dicembre
(Gazzetta Ufficiale in pubblicazione).
Per il periodo ° gennaio – marzo
, sono stati comunicati i nuovi
tassi globali medi con nota della Banca d’Italia (su base annua).
Conti correnti garantiti e non garantiti: fino a .
€: , % - oltre .
€: , %
Scoperti senza affidamento: fino a .
€: , % - oltre .
€: , %
Anticipi, sconti e altri finanziamenti alle imprese: fino a .
€: , % oltre .
€: , %
Factoring: fino a .
€: , % - oltre .
€: , %
Crediti personali: €: , %
Altri finanziamenti alle famiglie effettuati dalle banche: €: , %
Altri finanziamenti alle famiglie effettuati dalle società finanziarie:
€: , %
Leasing autoveicoli e aeronavali: fino a .
€: , % - oltre .
€:
Aumento Istat Annuale: dicembre
dicembre
: , %
Immobili adibiti ad uso abitativo: Ai sensi
della legge
del
sull’equo canone:
,
% (= % di , )
Aumento Istat biennale: dicembre
dicembre
:+ ,
Aumento Istat biennale al %: dicembre
- dicembre
:+ ,
www.gazeco.it
Direttore responsabile: Dionisio Ciccarese
, %
Leasing immobiliare: €: , %
Leasing strumentale: fino a .
€: , - oltre .
€: , %
Credito finalizzato: fino a .
€: , % - oltre .
€: , %
Credito revolving: fino a .
€: , % - oltre .
€: , %
Mutui a tasso fisso: €: , %
Mutui a tasso variabile: €: , %
Prestiti contro cessione del quinto dello stipendio e della pensione: fino
a .
€: , % - oltre .
€: , %
Ai fini della determinazione degli interessi usurari ai sensi dell’art. della
legge n. / , i tassi rilevati devono essere aumentati della metà
Per i criteri di rilevazione dei dati e di compilazione della tabella si veda
la nota metodologica allegata al Decreto.
News
Direttore editoriale: Vito Raimondo
Redazione: Via delle Orchidee, 3 - 70026 - Z.I. Modugno-Bari
Tel. 0805857444 - Fax 0805857428 - [email protected]
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Pubblicità: Area 4 S.r.l., Via delle Margherite n. 20/22
70026 Modugno (BA) – tel. 080.5857450 – fax 080.5857426
e-mail: [email protected]
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da versare sul ccp n. 11019700 intestato a:
SEDIT srl - Servizi Editoriali - Via delle Orchidee, 1
70026 - Z.I. Modugno-Bari
Numero arretrato € 2,77
Ogni riproduzione anche parziale è vietata ai termini di legge
Chiuso in tipografia il 11 febbraio 2010
Convegno a Bari per
il centenario di Confindustria
Il Mezzogiorno deve essere centrale nella politica industriale
nazionale. È in questa chiave che s’inserisce il Convegno “Il Sud
aiuta il Sud” nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della
Confindustria.
L’incontro dedicato alle prospettive di rilancio del Mezzogiorno,
che si terrà il febbraio al Teatro Petruzzelli di Bari, affronterà i
temi della sicurezza, fondi strutturali ed efficienza della pubblica
amministrazione. In questa occasione il vice presidente di Confindustria, Cristiana Coppola, presenterà le tesi del Comitato Mezzogiorno. Le conclusioni saranno tracciate dal Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.
Nuovo termine bando
inserimento giovani agricoltori
Fissato per il
febbraio
, il nuovo termine della prima
scadenza per la presentazione delle domande di aiuto relative
al bando della Misura
“Insediamento di giovani agricoltori e
Pacchetto multimisura giovani” del Programma di Sviluppo rurale
. Rimane valido quanto altro stabilito al paragrafo
“Norme procedurali per la presentazione della domanda di aiuto e
del Piano aziendale” del bando e delle successive integrazioni.
Il Bando è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione n.
/
. La decisione è stata adottata con determina del dirigente
del Servizio Agricoltura n. /
pubblicata nel Bollettino Ufficiale n. del febbraio
.
Avviso per riqualificazione
degli operatori socio sanitari
Pubblicato nel Bollettino ufficiale regionale n. del febbraio
il provvedimento dirigenziale con cui si approva l’ avviso /
“Riqualificazione O.S.S.” (operatori socio sanitari), per la presentazione di attività formative cofinanziate dal FSE, dallo Stato e dalla
Regione Puglia nell’ambito del Programma Operativo per il Fondo
Sociale Europeo
/
. In base alla nuova normativa l’operatore socio-sanitario deve essere dotato di una formazione specifica
di carattere teorico-pratico che metta in condizione di intervenire
nelle situazioni di mancanza di autonomia psico-fisica dell’assistito
privilegiando l’attenzione alla persona. L’avviso si riferisce a diversi
interventi di formazione continua che operano in tal senso e sono
rivolti al personale con qualifica OTA ovvero OSA, con contratto di
lavoro dipendente, in servizio presso le strutture già operative. Il
suddetto personale deve essere riqualificato in O.S.S. entro il prossimo febbraio
, termine stabilito con il Regolamento regionale n.
/
. Per la candidatura all’avviso, è necessario presentare un plico composto da due buste chiuse e sigillate contenenti la documentazione indicata nel bando e le modalità specificate. Termini ultimo
di presentazione delle candidature: marzo
.
26
13-19 febbraio 2010
Itinerari
Festa di San Mattia – Il
febbraio gara dei falò nel comune del Subappenino dauno
Foto Frator_flickr
Deliceto prende fuoco...
C’
è tutto il tempo per organizzarsi una
gita a Deliceto (Fg) quando il
febbraio per la XXXI festa di san Mattia
con la gara dei falò, organizzata dalla Pro loco.
L’evento per ricordare di quando il patrono nel
debellò la pestilenza. Alle pire più spettacolari e ai gruppi che meglio le animeranno
con balli con sfoggio di costumi tradizionali e
musiche premi in salsicce, prosciutti, formaggi,
vino e pane. E non è tutto: sono previste degustazioni di tagliolini e fagioli, bruschette, carni
alla brace. Il tutto preceduto da messe solenni,
processione e novene com’è giusto che sia per
pareggiare con la spiritualità l’aspetto pagano
della festa.
Delicato, alle pendici del colle Elce (
metri
s.l.m.) vanta un bel centro medievale. Embrione del paese è un nucleo di grotte scavate in un
blocco calcareo chiamato Elceto e dove vissero
popolazioni osco-italiche e poi insediamento romano per controllare gli indigeni che mal sopportavano la presenza di soldati stranieri. Il castro, era in un punto dove c’erano piante d’elce
e perciò fu chiamato Elceto e di qui il nome di
Deliceto.
In contrada Risega c’è il Ponte Romano ad una
sola arcata a schiena d’asino. Nella parte più alta
del paese s’impone per struttura e possanza il
castello medievale (sec. XII), dal
dichiarato
Monumento nazionale.
Fu di molti feudatari che lo rimaneggiarono
più volte. Nel
Deliceto e il castello furono
sotto dominazione normanna. Il mastio del maniero fu trasformato in un alto e robusto “donjon” o torre, emblema di potenza dei nuovi dominatori. Stesso concetto di dominio ebbe Federico II di Svevia quando il maniero passò sotto
la sua giurisdizione.
Ed ecco una chicca per i “curiosi viaggiatori”:
in una torre i normanni allestirono la sala di tortura dove c’era il “mulino a rasoi”, utilizzato in
particolare per i saraceni, ritenuti ladri impenitenti. In arabo “parasin” vuol dire ladrone e perciò la presenza dell’attrezzo fece meritare alla
torre il nome di Parasinno.
A pochi chilometri da Deliceto il Convento
della Consolazione che nel sec. “VIII ospitò frate Alfonso Maria de’ Liguori divenuto poi santo.
Pare che proprio li abbia ideato e composto “Tu
scendi dalle stelle”.
I piatti tipici pzzedd’ e accj’, pasta di farina di
grano duro con sedano, pzzedd e tadd’ c’ li cucuzziedd’“, con talli cioè germogli e foglie di zucchine, laganelle con peperoni e muddia ovvero
mollica fritta, il formaggio dei poveri, sfr’sciudd’
r’ puorc’ ch’ li cuppulun’ sott’acit’, soffritto di
maiale con peperoni sott’aceto, pen’ cuott’, pane raffermo con broccoli e patate.
A Deliceto si affittano camere o case per circa
posti letto.
I ristoranti: Marcello
, La locandina
.
, Di Chinni
, Ballarò
, La fontana
.
Informazioni: Comune tel.
/
.
Basilicata – Parco, museo, gastronomia, castello e chiese: una giornata indimenticabile
Rotonda, dritto nel cuore della natura
R
otonda, sede dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, è un’eccellente meta turistica. Arroccata su di un colle, al margine
sud-orientale della Valle del Mercure, ha paesaggi di foreste,
di sorgenti e di corsi d’acqua.
Rotonda poggia sui depositi di un antico lago in cui andavano a
morire i vertebrati vissuti in epoca Pleistocenica. Il Museo Paleontologico, infatti, è uno dei siti principali dell’Ecomuseo del Pollino e
ospita, i resti fossili di un Elephas antiquus italicus, risalente a circa
mila anni fa. Sono stati anche rinvenuti resti di rinoceronte.
Eccellente la gastronomia a Rotonda tipica della Lucania con pane
robusto e sapido, vini come l’Aglianico del Vulture, pasta fatta in casa,
verdure legumi olio d’oliva, peperoncino, carne d’agnello, frattaglie.
Questi i piatti consigliati: pancotto, lagane e ceci (una delle pietanze
preferite dal poeta Orazio di Venosa), fusilli con la mollica, baccalà
con peperoni cruski vale a dire secchi e croccanti. Infatti, in questa
stagione ai balconi dei paesi della Lucania ci sono festoni di peperoni.
Poi baccalà a ciauredda, cioè a zuppa, agnello alla contadina.
Famoso il fagiolo povereddro bianco con IGP (Indicazione Geo-
ilDettodellaSettimana
Megghie cape de ciucce che cote de liòne.
Il frutto di stagione
L’
estate è lontana e di consumare fichi freschi non se ne parla.
Ci sono, però, quelli secchi, proprio
quelli con i quali in tempo di miseria
s’andava a nozze.
Sono così buoni e ricchi di vitamine, ferro e tanto potassio e fonte di
fibre soprattutto quando secchi, che
dire “non me ne importa un fico secco” è una sciocchezza.
Ci sono moltissime specie di fichi,
oltre
! La più comune in Italia è
la Ficus carica, che produce frutti di
dimensioni diverse e colore dal giallo
al verde al nero.
I fichi, inoltre, cambiano nome a
seconda del periodo in cui maturano:
“fioroni”, o “primaticci”, maturano
a giugno e a luglio; i fichi “forniti”
maturano da agosto a settembre; i
“tardivi”, infine, sono quelli che maturano in autunno.
Per essiccarli si espongono al sole
oppure s’infornano. C’è chi ricorre
alla chimica il che fa torcere un po’
il naso.
Meglio il sole e se poi sono maritati, cioè farciti con mandorle, noci
o nocciole e tuffati nel cioccolato
fondente fuso, beh! Allora si tocca il
cielo con un dito.
Il maggior produttore di fichi secchi è la Turchia. Anche la Puglia aveva tanti alberi di fichi e produceva
ottimi fichi secchi, ma la coltivazione
è stata abbandonata da tempo.
Foto ciccidylan_flickr
grafica Protetta). Non meno conosciuta la melanzana a pummadora,
grande come un pomodoro da insalata e all’inizio della maturazione
ha un colore arancio con leggere sfumature verdognole e poi, a ciclo
completato, assume gradazioni rossastre di maggiore intensità. Si
consuma preferibilmente sotto’olio e sott’aceto, sono apprezzate
anche le tenere e gustose foglie che si differenziano nettamente da
quelle della melanzana comune per forma e dimensioni.
Da visitare anche il Castello (XV sec.) della famiglia Sanseverino
de’ Principi di Bisignano, Palazzo Amato (XIX sec.), chiese, cappelle.
Il santuario e le fontane.
Visite guidate con le cooperative “I Maggio” e “Gae” (Guide ambientali escursionistiche) tel.
.
Ottimi gli insaccati di maiale: salsiccia, capocollo, soppressata
(specie se conservata nello strutto), prosciutto, gelatina di maiale,
cotiche, formaggi pecorini, ricotta, dolci al sanguinaccio.
Per dormire ci sono confortevoli alberghi, quattro affittacamere e
i rifugi “Fasanelli” e “Colle Ruggio”. Per raggiungere Rotonda andare in direzione Reggio Calabria e imboccare la super strada Sinnica.
fraBoschi,SentierieTorrenti
Il Salento apre al Carnevale
* L’Apt di Lecce ha organizzato nel weekend che va dal
al
febbraio “Città Aperte a Carnevale” e “Per le vie
del Salento” con il coinvolgimento di molti comuni.
Da una parte, iniziative legate al Carnevale, con la possibilità di visitare le manifestazioni grazie a itinerari in bus
gratuiti con guida. Il calendario: Carnevale di Gallipoli (
febbraio), Carnevale Aradeino (
febbraio), Carnevale
della Grecìa Salentina ( febbraio). “Per le vie del Salento” sono previste passeggiate con guida gratuita a Lecce
e Martignano.
Info:
.
* Con il Cat (Club amici del trekking) escursione domani
a Faeto (Fg) nella Valle dei mulini e a Monte Cornacchia.
Difficoltà media, dieci/dodici i chilometri da percorrere, ovviamente, a piedi. La guida sarà Corrado Palumbo.
Quando l’acqua dava pane. È il sottotitolo de “I mulini ad
acqua del’Alta Valle del Celone”, uno straordinario libro
documento dei fratelli Ausilia e Nicola Pirozzoli, già uscito
qualche anno fa ed ora riproposto con gli aggiornamenti di
nuove scoperte, di foto tutte a colori, di memorie.
L’Alta Valle del Celone è nel Sub Appannino Dauno, ai
confini tra la Puglia con la Campania comprende i territori di Faeto, Celle S. Vito, Castelluccio Valamaggiore, dove
sono i mulini ad acqua (una ventina) che hanno funziona-
to sino ai primi del
. I loro nomi? Del Cancelliere, del
Principe, di Gianfedele, D’ la Murg’nd’ o Guado dell’Orso,
Cr’staianucc’, delle Ginestre, di Campanaro, di Mustacchio,
del Piscero, del Freddo sopra il ponte, e del Freddo sotto
il ponte...
A Faeto e a Celle San Vito si parla ancora il franco provenzale. Un dialetto riconosciuto dallo Stato lingua ufficiale (Legge
/ ) originario proprio di quella “lingua
d’oc” che ancora si parla specie in alcune zone della Valle
d’Aosta.
Per i bambini del Cat minitrek al lago Agnano nelle contrade di Conversano.
Info:
.
* Sempre domenica piacevole itinerario a Fulcignano
Casale. È pianeggiante lungo circa
km e si costeggerà
anche, il canale dell’Asso, nell’interland di Galatone. Attraverso i vari ponticelli e canneti si raggiungeranno le cappelle dedicate alla Madonna della Luna e dei SS Medici. Sarà
posta particolare attenzione storico-culturale sul casale e
sulla fortezza che permane, nostalgicamente, possente,
tenebrosa ma, ormai, inerme a difesa del fantasma di un
plurisecolare abitato. Info: Riccardo Rella tel.
.
Pagina a cura
di Vittorio Stagnani
Sanità
27
13-19 febbraio 2010
Le risorse – Ad un anno dall’istituzione un primo bilancio dell’importante reparto
La “Stroke Unit” del Policlinico di Bari
in crescita, ma ha bisogno di personale
Foto Today
L
a Stroke Unit del Policlinico di Bari compie
un anno di attività. È il reparto attrezzato e
dedicato solo a pazienti acuti con ictus, il cui
cervello è in tilt a causa o di emorragia o trombo
che blocca la circolazione del sangue in un determinato distretto cerebrale. Parti del cervello muoiono ed altre soffrono generando morte od alterazione dei movimenti e/o della parola comandate
da quei centri.
In Italia, ogni anno
.
nuovi ictus ( .
under
anni e .
soggetti di - anni), con
un costo di assistenza sanitaria di , miliardi
di euro l’anno ( , % del PIL) e peso assistenziale (a
proprie spese) ed emotivo sulle famiglie.
Circa
.
italiani sopravvivono all’ictus
e, ogni anno, altri
.
gli si aggiungono. Di
questi, .
muoiono entro il primo anno e
.
restano con invalidità grave e non autosufficienza.
Un anno fa, all’interno della U.O. di Neurologia
dell’università (Policlinico) diretta dal prof. Francesco Federico, si è avviata ufficialmente la Stroke
Unit, con letti monitorizzati ( uomini e donne)
e personale medico e paramedico dedicato.
In relazione alla importanza della funzione sociale, si decise – dice il prof. Federico – di iniziare
l’attività con solo medici, infermieri professionali e unità di personale ausiliario.
In un anno, negli letti dedicati, sono stati ricoverati
pazienti ( maschi,
donne) con
età media di
anni.
La mortalità ad un mese è stata del , % (i dati epidemiologici nazionali di mortalità in reparti
non specializzati è del %).
La degenza media è stata di giorni e circa %
dei pazienti sono stati avviati in Riabilitazione.
Nei
pazienti, in complesso, vi è stata una
significativa riduzione media della disabilità (dal-
la dipendenza e necessità di costante aiuto ad un
minimo bisogno di aiuto).
Gli infarti cerebrali sono stati il % le emorragie %, le sub-aracnoidee %.
Sono stati effettuati interventi con trombolisi intravenosa (entro le ore) e di questi pazienti
vi è stato un caso di decesso per emorragia cerebrale; in pazienti vi è stata una emorragia non
sintomatica ma con buon recupero neurologico;
per un paziente non vi è stata variazione del quadro neurologico; in pazienti recupero completo
del deficit neurologico. Tali dati sono confrontabili con i migliori centri di trombolisi.
La nostra Unità Stroke – continua Federico – è
in stretta collaborazione con la Neuroradiologia
Interventistica che ha embolizzato con successo
degli aneurismi ricoverati ed effettuato stenting. Tutti questi interventi ad elevato rischio non
hanno presentato gravi effetti collaterali.
“Attualmente – dice il prof. Federico – la nostra
Stroke Unit, con la collaborazione della Neuroradiologia Interventistica, è inserita, unica in tutto
il Meridione ed Isole, in un studio che confronta
trombolisi endovenosa ed intrarteriosa.
Punti critici di questo esaltante anno di attività cronica deficienza di personale paramedico,
insufficienza del
nonostante i diversi incontri
tenuti a riguardo ed un protocollo operativo stilato ad hoc ed in parte qualche problema con il
nostro Pronto Soccorso.
Io credo che, con uno sforzo amministrativo
aziendale, nell’ adeguare la pianta organica prevista per una Stroke Unit (servono ancora dirigenti
medici, infermieri professionali, operatori sanitari), si possano migliorare i lusinghieri risultati e
la realizzazione di una rete regionale per lo stroke
acuto per allinearci con le Regioni più avanzate in
questo campo.
Paradosso – Etanercept: l’efficace medicinale contro la psoriasi
Foto Zsolt Bota Finna_fotolia
Il farmaco che costa caro
ma fa risparmiare di più
P
aradosso Etanercept: costa - volte di più ma – conti alla
mano – significa risparmio. Nella psoriasi, fa la differenza.
“Farmaco biologico innovativo, con meccanismo di azione –
dice il prof. Sergio Chimenti, ordinario dermatologia, università di
Roma – più fisiologico tra quelli a disposizione per il trattamento di
psoriasi (anche per bambini) e psoriasi artropatica”.
Il costo della terapia, per paziente, per un anno, è di .
euro (
fiala per settimana) mentre i due altri trattamenti tradizionali costano rispettivamente .
e .
.
Il costo medio del trattamento classico, in Italia, è di .
euro
( % per ricoveri) mentre i costi indiretti (assenza dal lavoro, disabilità, assistenza, ecc) raddoppiano tale importo, a parte il danno
biologico-sociale quantificabile nel %. Il vantaggio economico del
farmaco biologico – indicato per pazienti in fase di malattia mediograve e non rispondente ai farmaci classici – sta nella riduzione dei
costi indiretti e nei vantaggi sulla salute dei pazienti.
Inoltre – dimostra il prof. Giampiero Girolomoni (università, Verona) – psoriasi e cardiopatie, obesità, diabete si influenzano a vicenda
ed il soggetto psoriasica non curato è molto più esposto ad infarto,
ictus, statosi epatica. Anche la riduzione di questi costi – biologici e
sociali – sono da considerare.
In Italia, la psoriasi colpisce milione
persone e, per loro, sono
state approntate strutture idonee (Centri Psocare:
in Italia, ben
distribuiti territorialmente) con medici e personale dedicati e relativi
costi di impianto e gestione.
Ma – lamenta il prof. Alberto Giannetti, direttore dermatologia,
università Modena e Reggio Emilia – i Centri, costruiti a misura di circa un milione e mezzo di potenziali clienti, ne “vede” appena su e
solo il % dei malati medio-gravi ( .
).
Gli altri vagolano tra medicine alternative, strutture termali e viaggi fino al Mar Morto, spendendo e facendo spendere al Servizio Sanitario Nazionale somme che potrebbero essere impegnate meglio
e più utilmente per loro stessi e/o per altri pazienti.
Psocare – dice il prof. Luigi Naldi, presidente Centro Studi – è divenuta organizzazione modello di lavoro coordinato cui si ispira la rete
europea (Psonet) che coinvolge, ora, una decina di Paesi.
Il farmaco – dice Chimenti – vanta lunga esperienza clinica (in
studio da oltre anni), unico approvato per uso pediatrico e notevole efficacia a distanza di anni di trattamento.
Altro paradosso: la prescrizione va fatta dal Centro la cui ricetta
(non utilizzabile presso la farmacia dell’ospedale) con piano di terapia è portata al medico di base il quale – motivi di “peso” prescrittivo
lo assillano – manda il malato allo specialista dell’ambulatorio Asl.
Spesa necessaria più spesa inutile, uguale spreco:
euro.
Etanercept ha dimostrato efficacia anche nella spondilite anchilosante (pochi sintomi che generano confusione diagnostica) spondilite spinale (fino a anni per giungere a diagnosi) che non rispondono alle terapie convenzionali.
idurre l’eccesso, limitare gli sprechi, non abusare dei beni,
coraggio di opporsi allo squilibrio. Rischiamo la bancarotLa ricetta del prof. Veneto ta.“R
Nessun sistema previdenziale, in prospettiva trentennale, potrà
Prolungare
la vita
lavorativa
essere in attivo. Favorire l’ingresso nel mercato di lavoro (l’elevato
numero di “bamboccioni” è fallimento della politica di ogni Governo), prolungare la vita lavorativa. Crearsi (con garanzia di controlli
onesti) un meccanismo complementare di previdenza privata che
impingui la pensione, reddito differito connesso a meccanismo cumulativo”.
Questa, in sintesi, la “ricetta” fornita dal prof. Gaetano Veneto, ordinario di Diritto del Lavoro, università, Bari, nella relazione alla Tavola
Rotonda su “La criticità delle pensioni” organizzata dalla Federazione
nazionale sanitari pensionati (medici, veterinari, farmacisti) e vedove
Centri PSOCARE
PUGLIA
Ospedale Acquaviva delle Fonti, direttore: dott. Vito Griseta
Responsabile: dr. Antonio Miracapillo Tel:
; Policlinico, Bari dir. prof. Gino Antonio Vena Tel.:
Ospedale Foggia, dir dr. Gianfranco Fenizi Tel.:
; Ospedale Taranto dir. dr. Emanuele Vozza, resp. dott. Emanuele Vozza
Tel.:
; ospedale di Brindisi, Direttore: prof. Raffaele Filotico Tel.:
; Ospedale Militare, Direttore: dott.
Vito Ingordo
Tel.:
, ospedale S. Giov. Rotondo, dir. dr. Riccardo
Pellicano Tel.:
, ospedale Lecce
Dir.: dr. Giuseppe Quarta resp. dr. Maurizio Congedo Tel.:
BASILICATA
Ospedale Potenza Direttore:dr. Federico Ricciuti Tel.:
(presidente provinciale, tesoriere nazionale, dr. Mario De Fidio).
Il prof. Marco Perelli Ercolini, vice presidente nazionale, ha ricordato che la pensione deriva dalla corresponsione, negli anni, di / dello
stipendio, auspicando che essa sia debito di valuta e non di valore,
che si giunga a detassazione parziale, eliminazione di cumulo pensionistico e taglio di pensioni dei superstiti.
Dei , milioni di pensionati ( .
in Puglia) – ha detto il dr.
Franco Filieri (segretario generale sindacato Cisl) – % riceve poco
più di
€/mese e % meno di .
. Non assistenza a domicilio
per l’ %.
Recuperare il potere di acquisto, unire le forze per difendersi da
un fisco – il nostro, primo, in Europa per drenaggio fiscale – che tassa
sempre i “noti”.
Pagina a cura
di Nicola Simonetti
28
13-19 febbraio 2010
uni
Università
latesisulgiornale
In questa pagina, dedicata alle Università di Puglia e Basilicata, pubblichiamo le migliori tesi
sui temi economici che vengono discusse nelle Università di Bari, Foggia, Lecce, Taranto
e Potenza allo scopo di far conoscere al mondo imprenditoriale le energie più vivaci dei
giovani che affrontano il delicato periodo post-universitario. Dagli elenchi dei laureati che
ci trasmettono le Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Agraria, Ingegneria degli Atenei
apulo-lucani scegliamo le tesi che abbiano una diretta attinenza con i temi trattati dal nostro
settimanale.
curriculum
B
arese,
anni, Antonio
Martellotta ha conseguito nel
la laurea in
Economia Aziendale all’università Aldo Moro di Bari con
la tesi “La crisi finanziaria: un
modello previsionale e soluzioni applicabili”. Dal
è
impiegato del Monte dei Paschi di Siena e ha maturato esperienze in varie filiali del Mezzogiorno: Forio d’Ischia (Napoli),
Bari, Andria e Trani. Negli anni ha coniugato lo studio con ruoli
di responsabilità all’interno della rete bancaria.
Il crack dei mutui subprime anticipato dalla teoria dell’instabilità di Philip Minsky
La crisi economica mondiale?
Era prevista già dagli anni ‘70
L
Intervento cofinanziato da U.E. FESR a valere sul P.O. FESR Puglia 2007-2013 - Linea 6.3
Foto Herbie_fotolia
Convegno di promozione
economica
15 febbraio 2010
Officine Cantelmo, Lecce
ore 9,30
Puglia
L’eccellenza
disegna
il futuro
Promosso da
UNIONE EUROPEA
Sportello Regionale per
l’Internazionalizzazione
del Sistema delle Imprese
Puglia
e crisi finanziarie sono
oggetto di studio già da
anni. Il problema,
a metà dell’
, fu posto da
Charles P. Kindleberger, direttore della rivista “The Economist”. Un luminare, non c’è
dubbio. Ma se il problema è
da così lungo tempo oggetto
delle preoccupazioni della comunità economica e sociale,
è possibile che nessuno sia in
grado di prevederle? Non è
facile rispondere, ma un economista statunitense di nome
Hyman Philip Minsky, semisconosciuto fino a pochi anni
fa, era riuscito ad analizzare
e spiegare alcuni meccanismi
tipici delle crisi finanziare ed
economiche. Il modello che
teorizzava prende il nome di
“Ipotesi di instabilità finanziaria” e porta alla conclusione
che il sistema finanziario sia
endogenamente instabile poiché i singoli agenti economici
(privati, industrie, banche e
governi), in corrispondenza
di grandi espansioni, tendono ad adottare comportamenti fortemente speculativi
nell’aspettativa di un’infinita
crescita economica. Questo
atteggiamento è caratterizzato anche da un eccessivo
indebitamento e quindi da
una situazione finanziaria
strettamente correlata all’andamento dei tassi di mercato.
Sembra un’analisi scritta oggi,
ma in realtà è stata enunciata
negli anni ’ . Governi ed economisti del nuovo millennio
dovrebbero rifletterci su…
Secondo la teoria di Minsky,
ogni qualvolta si avvera un
evento di “scostamento” (una
nuova tecnologia, nuove infrastrutture, tassi particolarmente bassi per un lungo periodo,
ecc.) gli agenti economici,
presi dall’euforia delle nuove
aspettative, aumentano sia i
propri investimenti sia i propri
livelli di spesa, in gran parte finanziandosi facendo ricorso al
credito. Quest’euforia contagia anche il sistema bancario,
che nella speranza di lauti guadagni, ben volentieri asseconda la sete di debito. La spirale
può sembrare positiva, e fino
a certi livelli di indebitamento
lo è: l’economia ne trae forti
benefici, si creano nuovi posti
di lavoro, le aziende aumentano i fatturati e le banche con
il loro credito creano le precondizioni per una crescita apparentemente infinita. Alcuni
operatori economici, presi dal
miraggio di enormi guadagni,
nel frattempo si sovraindebitano e successivamente iniziano e reindebitarsi per pagare i
vecchi debiti, fin quando non
riescono più a sostenere la situazione e vanno in default. A
seguito dei primi fallimenti le
banche iniziano a rivedere le
proprie politiche del credito
e, spesso in concomitanza con
un rialzo dei tassi, fungono da
agente destabilizzante (con
il cosiddetto “credit crunch”)
portando panico fra gli attori
economici e facendo scoppiare la bolla speculativa. Tanto
più vorticoso è il “boom” economico, tanto più devastante
diventa il crollo successivo. Va
da sé che un sistema economico laddove pochi agenti economici (o troppi agenti economici) possono avere una così
grande influenza, è un sistema
endogenamente instabile.
Le teorie di Minsky trovano
facile riscontro nell’attuale
crisi subprime. I bassi tassi di
interesse mantenuti per lungo
tempo, decisione di politica
monetaria figlia della crisi della new economy (altro evento destabilizzante), hanno
portato le aziende a investire
fortemente nell’aspettativa di
crescita e internazionalizzazione dei business, e i privati a
investire in massa nel “mattone”. Le banche d’affari, quindi, hanno accelerato l’utilizzo
di prodotti derivati in modo
da moltiplicare con una leva
molto elevata le possibilità di
guadagno attraverso la speculazione. Questa fase è contraddistinta da comportamenti euforici che hanno portato
la Banca Centrale Americana a
variare la propria politica monetaria iniziando un costante
rialzo dei tassi di interesse.
L’importante variazione delle
condizioni di mercato ha cambiato le prospettive di coloro
(tanti) che si erano indebitati
sfruttando i bassi tassi variabili e diversi operatori non
hanno retto l’aumento delle
rate e sono andati in default.
Risultato: l’economia è caduta
in una crisi che oggi possiamo
definire come la più grande
dal
a oggi.
Va detto che se il boom e le
crisi finanziarie sono fenomeni
connessi al normale funzionamento del capitalismo, gli effetti economici non sono inevitabili. Per Minsky è importante
il ruolo della banca centrale,
che è sia prestatore di ultima
istanza, con il compito di evitare l’instabilità finanziaria, sia
il controllore dell’economia, il
cui compito è di aiutarla a dirigersi verso un sentiero di crescita di piena occupazione e di
prezzi stabili. Così come è fondamentale il ruolo dello Stato,
che influenza l’economia attraverso le imprese. Il disavanzo
pubblico va aggiunto alla domanda privata nel sostegno
dei profitti delle imprese e
infatti quando cade l’investimento privato, la crescita della
spesa pubblica può controbilanciare la discesa dei prezzi e
la depressione economica.
Rimane tuttavia un aspetto
sociologico oltre che economico: quello del sovraindebitamento. Esso ha scaturito e
amplificato gli effetti della crisi
subprime e un sistema economico basato sull’indebitamento non potrà che riportarci
al punto di partenza. Al di là
degli interventi che i cittadini
e le imprese possono cercare
in entità sovranazionali e non,
va specificato che una cultura
molto radicata rispetto all’uso
dell’indebitamento per salire
nella scala sociale (ed esprimerlo mediante il consumo)
non è sostenibile. Questo atteggiamento culturale è e sarà
alla base delle cicliche crisi che
continueranno ad attanagliare
ogni velleità di crescita stabile
e costante.
Il debito non va però demonizzato: senza di esso avremmo economie stagnanti. Ma gli
agenti economici devono farne un uso congruo allo sviluppo della creatività imprenditoriale, mentre andrebbe evitato
l’indebitamento finalizzato a
spese inutili e speculazioni.
A oggi l’intervento dei governi e delle banche centrali,
seppur tardivo, ha evitato il
collasso del sistema. L’auspicio è che questo non trasformi
la crisi finanziaria di banche, famiglie e imprese in crisi finanziaria per gli Stati.
ANTONIO MARTELLOTTA
Fiscalmente
Agenzia delle Entrate – La detrazione è al
13-19 febbraio 2010
29
% delle spese sostenute per la riqualificazione
Lo sconto sul risparmio energetico
non è cumulabile con gli incentivi
R
isparmio energetico, lo sconto
fiscale non raddoppia. La detrazione del % delle spese sostenute per la riqualificazione energetica,
infatti, secondo il Fisco non è cumulabile con altri eventuali incentivi, per gli
stessi interventi, decisi dalla comunità
europea, dalle Regioni o dagli enti locali. Ciò significa che il contribuente, a partire dal ° gennaio
, se dovesse sostenere questa tipologia di spese dovrà
scegliere se beneficiare della detrazione fiscale ovvero di fruire di contributi
comunitari, regionali o locali. Questi gli
aspetti chiariti l’Agenzia delle Entrate,
con la risoluzione n. /E/
. In particolare, il documento di prassi richiama
il decreto di attuazione della direttiva
comunitaria sull’efficienza energetica
(dlgs /
), che prevede dallo scorso anno il divieto di cumulo degli incentivi attivati dallo Stato con ulteriori
contributi comunitari, regionali o locali.
A questo proposito, anche il ministero
per lo Sviluppo economico ha precisato
che lo sconto fiscale del % sugli interventi edilizi per il risparmio energetico
rientra tra gli strumenti statali di incentivazione dell’efficienza energetica e,
per questo, non può sommarsi ad altri
incentivi riconosciuti per gli stessi interventi dagli enti territoriali.
incentivi disposti da Regioni, Province
e Comuni, per i medesimi interventi.
Già con circolare (n. /E/
), l’Agenzia delle Entrate aveva chiarito che
l’eventuale concessione di contributi o
incentivi, da parte di Regioni ed enti locali, comportava l’applicazione dell’art.
, comma , lett. n bis), del DPR n.
/
(TUIR), in base al quale le
somme conseguite a titolo di rimborso
di oneri per i quali si è fruito della detrazione in periodi di imposta precedenti
sono assoggettate a tassazione separata. Successivamente è stato emanato il
decreto legislativo n.
del maggio
, recante norme di “Attuazione
/ /CE relativa all’efdella direttiva
ficienza degli usi finali dell’energia e i
servizi energetici e abrogazione della
direttiva / /CEE”. L’art. , comma
, del citato decreto legislativo prevede che “a decorrere dal gennaio
gli strumenti di incentivazione di ogni
natura attivati dallo Stato per la promozione dell’efficienza energetica, non
sono cumulabili con ulteriori contributi
comunitari, regionali o locali, fatta salva
la possibilità di cumulo con i certificati
bianchi e fatto salvo quanto previsto dal
Il quadro normativo cui
far riferimento
(secondo il Fisco)
“La legge
dicembre
n.
,
finanziaria per il
, ai commi
e
seguenti e successive modificazioni, ha
introdotto una detrazione d’imposta
nella misura del % delle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione
energetica, attualmente applicabile fino al periodo d’imposta
, secondo
le modalità stabilite dal decreto di attuazione febbraio
, emanato dal
Ministro dell’Economia e delle Finanze
di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico e successive modificazioni. Tale detrazione, secondo quanto
originariamente previsto dall’art. ,
comma , del decreto Ministeriale
febbraio
– contenente “Disposizioni in materia di detrazioni per le spese
di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, ai sensi dell’art.
, comma
, della legge dicembre,
n.
” – era compatibile con specifici
comma ”. Il successivo comma prevede che “Gli incentivi di diversa natura
sono cumulabili nella misura massima
individuata, per ciascuna applicazione,
sulla base del costo e dell’equa remunerazione degli investimenti, con decreti
del Ministro dello sviluppo economico,
di concerto con il Ministro dell’economia
e delle finanze e d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo
Stato, le regioni e le province autonome
di Trento e di Bolzano, sulla base di appositi rapporti tecnici redatti dall’Agenzia
di cui all’articolo . Con gli stessi decreti
sono stabilite le modalità per il controllo
dell’adempimento alle disposizioni di cui
al presente comma”.
I motivi della non
cumulabilità
A tal proposito, il Ministero dello Sviluppo Economico – istituzionalmente
competente in materia di interventi
per l’efficienza energetica – è stato interpellato dal Fisco ad esprimersi sulla portata applicativa del riferito art.
, comma , del D.Lgs n. /
. E il
Ministero, nel pronunciarsi, ha chiarito
che la detrazione d’imposta del % è
FiscoinAula
L
a concessionaria per la
riscossione non può iscrivere ipoteca in danno del
fondo patrimoniale per debiti
relativi alla posizione fiscale del
contribuente. L’iscrizione ipotecaria “esattoriale”, sebbene
abbia natura e finalità cautelare
tale da non provocare un immediata incisione sul patrimonio
del debitore comporta, in ogni
caso, sensibili limitazioni alla disponibilità dei beni del fondo familiare. Quest’ultimo, infatti, costituisce una entità patrimoniale
autonoma e distinta che, per
effetto delle disposizioni contenute nel nostro del Codice civile,
non può essere intaccata se non
per debiti strettamente connessi si bisogni della famiglia.
A tale interessante conclusione sono giunti i giudici della
Commissione Tributaria Provinciale di Grosseto (Pres. Montagna, Rel. Morselli), dopo l’articolata disamina di una “querelle” che continua a sollevare un
diffuso interesse nella platea
dei contribuenti.
IL FATTO
Un contribuente proponeva
opposizione contro il provve-
riconducibile fra gli strumenti di incentivazione di ogni natura attivati dallo Stato, e, di conseguenza, non è cumulabile
con eventuali incentivi riconosciuti, per
i medesimi interventi, dalle Regioni o
dagli enti locali. Il medesimo dicastero
ha, inoltre, precisato che l’espressione
ulteriori contributi comunitari, regionali
o locali”, contenuta nel richiamato art.
, comma , è riferita alle erogazioni di
somme di ogni natura al beneficiario, in
forma diretta o a copertura di una quota parte del capitale e degli interessi,
da parte della comunità europea, delle
regioni o degli enti locali. Alla luce di
tali considerazioni e del mutato quadro
normativo, nonché dei chiarimenti ministeriali su riportati, il Fisco quindi ritiene che il contribuente che, a decorrere
dal ° gennaio
, sostenga spese per
interventi di riqualificazione energetica
rientranti nell’oggetto dell’agevolazione fiscale, deve effettuare una scelta
specifica: beneficiare della detrazione
ovvero fruire di eventuali contributi comunitari, regionali o locali.
EMILIA CIMINIELLO
CHIARA DAMMACCO
a cura di Giuseppe Ciminiello
Nessuna ipoteca sui fondi familiari
dimento di iscrizione ipotecaria
eseguito dalla Equitalia Gerit
S.p.A. agente della riscossione
per la provincia di Grosseto, assumendo, in estrema sintesi, la
improcedibilità della detta iscrizione per la esistenza del fondo
patrimoniale sui beni gravati da
ipoteca e per la omessa notifica
del provvedimento di iscrizione
ipotecaria. Chiedeva, dunque,
la conseguente nullità della
iscrizione ipotecaria e condanna della Equitalia Gerit. S.p.A. al
risarcimento del danno prodotto al ricorrente, oltreché alle
spese di giudizio.
I MOTIVI DELLA
DECISIONE
I giudici provinciali sin dalle
prime lettere della sentenza
hanno ritenuto le richieste del
ricorrente, di veder dichiarata
la nullità o l’annullamento della iscrizione ipotecaria in quanto gravante su beni immobili
appartenenti al fondo patrimoniale, solo apparentemente
semplicistica. Appalesandosi,
invece, complessa ed articolata per la serie di normative
ed implicazioni giuridiche che
la regolano. Ciò premesso, è
stato chiarito che l’iscrizione
era avvenuta ai sensi dell’art.
del D.P.R.
/
, su una
serie di beni, a cautela di crediti portati da tre cartelle di pagamento, sui quali, in forza di
atto notarile del
/ /
,
risultava costituito il fondo
patrimoniale dei coniugi (...) a
mente dell’art.
del Codice
Civile. Tali beni risultavano destinati per far fronte ai bisogni
della famiglia, e, quindi, protetti, a dire del ricorrente, da
aggressione quale l’iscrizione
ipotecaria eseguita dalla creditrice Equitalia e dalla relativa
esecuzione così posta in essere per conseguire dei crediti
sorti non per il soddisfacimento dei bisogni della famiglia. Al
riguardo, il Collegio ha dovuto,
innanzi tutto, ripercorrere i riferimenti normativi della iscrizione di ipoteca in sede fiscale,
e le attività e competenze in
materia che il Giudice Tributario. L’ipoteca, invero, svolge
la sola funzione di conservare
il bene al potere di aggressione del creditore, naturalmente nei limiti e alle condizioni
dettate dall’art.
del citato
DPR. Essa, inoltre, incontra il
chiaro divieto previsto dall’art.
del nostro codice civile secondo cui non è consentito”...
ipotecare, dare in pegno...beni
del fondo patrimoniale, se non
con il consenso di entrambi i
coniugi...”.
Tanto premesso il Collegio ha
evidenziato come tale ultima
norma si riferisca esclusivamente al divieto dei coniugi di iscrivere sul bene ipoteca volontaria, là dove non ci sia “il consenso di entrambi i coniugi” e se “vi
sono figli, con l’autorizzazione
concessa dal Giudice”, ma non
certo al divieto della iscrizione
di ipoteca giudiziale, o di ipoteca legale o di “ipoteca esattoriale”. Appare perciò legittima,
sotto il profilo squisitamente
formale, la iscrizione ipoteca-
ria operata dal concessionario
nei confronti dei beni costituiti
nel fondo patrimoniale, ma tale
iscrizione trova il suo limite nel
disposto di cui all’art.
c.c.
che stabilisce che l’esecuzione,
“sui beni del fondo ...” “non
può aver luogo per debiti che il
creditore conosceva essere stati contratti per scopi estranei ai
bisogni della famiglia”. Ed invero il ricorrente aveva eccepito,
in proposito, che l’iscrizione
ipotecaria aveva investito crediti, di natura tributaria o previdenziale, totalmente avulsi dai
bisogni della famiglia. Proprio
su tale spetto che il Collegio si è
soffermato, ritenendo che per
loro natura di tali crediti – IVA,
contributi per servizio sanitario
nazionale e INPS ed INAIL–, intesi quale fonte del debito, non
potevano essere stati contratti
per soddisfare bisogni della famiglia. L’esistenza del rapporto
di casualità tra obbligazione e
bisogno della famiglia va ricercato nella relazione esistente
tra gli scopi per cui i debiti sono
stati contratti e i bisogni della
famiglia, con la conseguenza
che l’esecuzione sui beni del
fondo o sui frutti di essi può
avere luogo qualora la fonte e
la ragione del rapporto obbligatorio abbiano inerenza diretta
ed immediata con tali bisogni.
Nella specie è risultato evidente, non essendoci alcun rapporto obbligatorio tra il credito
erariale, vantato dalla Equitalia,
e i bisogni della famiglia, e vertendosi in materia di imposte
e contributi previdenziali di un
terzo soggetto che nulla hanno
a che fare con i bisogni della famiglia, che non vi fosse alcuna
inerenza diretta, ben potendo,
tra l’altro, simili debiti essere non conosciuti nell’ambito
della famiglia e del tutto a lei
estranei.
CONCLUSIONI
Sulla base di tali articolare e
condivisibili considerazioni, il
Collegio ha ritenuto che i debiti
tributari oggetto della controversia non potessero formare
oggetto della garanzia ipotecaria e, conseguenzialmente, ha
annullato integralmente l’illegittima iscrizione d’ipoteca.
LE SCADENZE FISCALI
MARTEDI
FEBBRAIO
Pagamento del premio anticipato INAIL per
e dell’eventuale conguaglio relativo al
e presentazione della dichiarazione delle
retribuzioni corrisposte nel
utilizzando il
modello cartaceo.
Pagamento, da parte degli artigiani e dei commercianti, della quarta rata dei contributi previdenziali IVS dovuti all’INPS per l’anno
, calcolati sul minimale.
Versamento, da parte dei sostituti d’imposta,
il
delle ritenute operate nel mese di gennaio sui
redditi di lavoro dipendente e assimilati, sui redditi di lavoro autonomo e sulle provvigioni.
Versamento, da parte degli amministratori di
condominio, delle ritenute d’acconto operate
a titolo di IRES (cod.
) e IRPEF (cod.
)
nel mese di gennaio sui corrispettivi corrisposti
per prestazioni inerenti ai contratti di appalto di
opere e servizi.
Versamento, da parte dei sostituti d’imposta,
delle ritenute alla fonte su interessi e capitali va-
ri corrisposti nel mese di gennaio.
Versamento, da parte dei curatori fallimentari
e dei commissari liquidatori, delle ritenute alla
fonte operate nel mese di gennaio.
Pagamento dell’IVA, se il debito è superiore a
€ , , relativa al mese di gennaio (cod.
)
da parte dei contribuenti mensili.
Comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei
dati relativi alle dichiarazioni d’intento inviate
dagli esportatori abituali e ricevute nel mese di
gennaio.
MERCOLEDI
FEBBRAIO
Termine per la regolarizzazione dei versamenti di imposte e ritenute non effettuati o effettuati in misura insufficiente entro il
gennaio
scorso.
Il “ravvedimento breve” è possibile versando
l’importo degli interessi legali per i giorni di ritardo ( % annuo) e della sanzione ridotta ( , %
- cod.
). È sempre possibile il “ravvedimento lungo” entro un anno, versando la sanzione
ridotta ( %).
30
I Mercati
13-19 febbraio 2010
CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA - BARI
BORSA MERCI
Nella giornata di mercato nazionale dei cereali, mandorle, legumi e ortofrutta di MARTEDI’
rilevato il seguente andamento relativo alla settimana trascorsa:
/
/
è stato
CEREALI
,
,
,
n.q.
,
,
,
n.q.
peso specif. Kg
peso specif. Kg
-
e oltre; c.e. max %; umidità max %; prot. min. % s.s.
; c.e. max %; umidità max %; prot. min. , % s.s.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
GRANTURCO PRODUZIONE NAZIONALE FRANCO CAMION ARRIVO BARI
GRANTURCO D’IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATO BARI
Comunitario
Extracomunitario
ORZO PRODUZIONE NAZIONALE BARI E PROV. QUALITA’ MEDIA
ORZO RINFUSA D’IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATO BARI
Comunitario
Extracomunitario
AVENA PRODUZIONE NAZIONALE BARI E PROV. QUALITA’ MEDIA
AVENA D’IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATA BARI
Comunitaria
Extracomunitaria
PISELLI PRODUZIONE NAZIONALE
PISELLI PRODUZIONE ESTERA
Marrowfats
Intere (Cottoie)
Favino bianco
Favino nero
,
,
,
,
staz.
staz.
n.q.
n.q.
,
n.q.
n.q.
,
Indivia Scarola
Trocadero
Romana
Taglio corto tipo esport.
Lunghe gialle zona Polignano
Tonde gialle zona
Polignano
Zona Monopoli
Lisci
Patate
-
Zucchine
Cetrioli
Fave novelle
Piselli verdi
Ciliegie
n.q.
n.q.
,
n.q.
n.q.
,
n.q.
n.q.
,
n.q.
n.q.
,
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
,
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,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
staz.
staz.
staz.
staz.
,
,
,
,
,
,
,
,
+
+
+
+
-
staz.
da industria
da tavola Bigareau
“
Giorgia
“
Ferrovia
Apirene Centennial
“
Sugarone
“
Crimson
Regina della Puglia
Victoria
Italia
Red Globe
Palieri
Puglia
Uva da tavola
FARINE
Farina tipo
(W min.
Tipo
telato franco
Tipo
telato franco
Tipo
telato franco
) telato franco partenza Puglia
partenza Puglia
partenza Puglia
arrivo Bari prod. Italia centro-sett.
staz.
staz.
staz.
staz.
Fioroni
CRUSCAMI DI GRANO DURO E TENERO - (FRANCO CAMION PARTENZA PUGLIA)
Crusca larga di tenero/cruschello di tenero in sacco di carta
Cruscame di tenero cubettato rinfusa
Tritello di duro rinfusa
Cruscame di duro cubettato rinfusa
Farinaccio di duro rinfusa
Farinaccio di duro in sacco di carta
Farinaccio di tenero in sacchi di carta
/
massa dolce originaria
franco magazzino Bari (tonn.)
(Impurità , % max; Rottame % max; Umidità % max;
Oleato occulto % max)
massa amara
franco magazzino Bari (tonn.)
(Impurità , % max; Rottame % max; Umidità % max;
Oleato occulto % max)
LEGUMINOSE
LENTICCHIE PRODUZIONE NAZIONALE
LENTICCHIE PRODUZIONE ESTERA
“Eston” (piccole)
“Large”
FAGIOLI PRODUZIONE NAZIONALE
FAGIOLI PRODUZIONE ESTERA
Cannellini
Tondini
Borlotti
Piattelli
merce grezza alla produzione
Extra Vergine Ogliarola
Extra Vergine
Extra Vergine
Extra Vergine Biologico
Dop Extra vergine Terra di Bari
Vergine
Lampante
Raffinato
OLIO DI SANSA DI OLIVA
OLIO GREZZO DI SANSA DI OLIVA
,
,
,
,
n.q.
n.q.
,
,
n.q.
,
,
n.q.
staz.
staz.
,
,
,
,
,
,
,
,
staz.
staz.
staz.
staz.
CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA - FOGGIA
PRODOTTI ZOOTECNICI
La Camera di Commercio di Foggia rileva settimanalmente i prezzi alla produzione dei seguenti prodotti che
rivestono particolare importanza per la provincia:
Settimana
- / /
LATTE E PRODOTTI CASEARI
LATTE (alla stalla):
Latte di vacca (prezzo base) *
Latte di bufala **
Latte di pecora
Latte di capra
PRODOTTI CASEARI
Formaggio pecorino:
fresco
stagionato fino a sei mesi
stagionato oltre sei mesi
Ricotta fresca:
di latte pecora
di latte di vacca
Ricotta salata
Provolone:
fresco
stagionato oltre i sei mesi
Caciocavallo:
fresco
stagionato oltre i sei mesi
Mozzarella di bufala
Mozzarella di vacca
Scamorze
Manteche
Burro di affioramento
(*)
(**)
al litro
“ “
“ “
“ “
al Kg.
“ “
“ “
“ “
“ “
“ “
“
“
“
“
“
“
“
,
,
staz.
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,
n.q.
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,
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,
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,
,
,
Max
,
,
,
,
,
,
,
n.q.
,
,
,
,
,
,
,
n.q.
Kg. Netto
n.q.
n.q.
Kg. Netto
Kg. Netto
Kg. Netto
Kg. Netto
Kg. Netto
Kg. Netto
Kg. Netto
Kg. Netto
Kg. Netto
Kg. Netto
Kg. Netto
Kg. Netto
Kg. Netto
Kg. Netto
Kg. Netto
Kg. Netto
Kg. Netto
n.q.
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n.q.
n.q.
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n.q.
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n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
acidità fino al , % (*)
acidità fino al , % (*)
acidità fino al , % (*)
,
,
,
,
,
,
,
,
“
“ al % (*)
“ base % max % (*)
“
fino al , % (*)
Raffinato acidità fino all , %
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
n.q.
OLIO DI SEMI ALIM. RAFFINATI
(prezzi da raffineria a grossista franco arrivo a Bari)
di Arachide
di Soia (**)
di Girasole
di Mais (**)
di Semi vari
(*)
(**)
,
,
,
,
n.q.
I prezzi minimo-massimo indicati, si riferiscono al valore qualitativo del prodotto ed alla loro provenienza.
Prodotti soggetti ad etichettatura ai sensi dei Regolamenti CE n.
e n.
del
sugli O.G.M.
Prezzi al Kg. riferiti a merce grezza alla produzione, al netto di I.V.A. e franco partenza.
CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA - FOGGIA
CEREALI
La Camera di Commercio di Foggia rileva settimanalmente i prezzi alla produzione dei seguenti prodotti che
rivestono particolare importanza per la provincia:
(peso Kg ed oltre per hl.; umidità %, spezzati max %;
farinosi %, bianconati fino al %; nulli , %, volpati max %)
contenuto proteico min , %
tonn
GRANO DURO BUONO MERCANTILE
max
,
,
,
,
,
,
(peso Kg. per hl.; umidità %; spezzati max %;
farinosi - %; bianconati dal % al %; nulli , %; volpati max %)
contenuto proteico min , %
tonn
(peso Kg. - per hl.; umidità %; spezzati max %; farinosi - %; bianconati %; nulli , %; volpati max %)
contenuto proteico min , %
tonn
(peso oltre Kg.
tonn
GRANO DURO MERCANTILE
GRANO TENERO FINO
ORZO VESTITO
AVENA
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
,
al /
,
,
,
,
,
,
,
Estratto con solvente (esano)
acidità base % max %
acidità base % max %
acidità base % max %
acidità base % max %
acidità base % max %
acidità base % max %
acidità base % max %
acidità base % max
%
acidità base % max %
per hl.; tolleranza % corpi estranei) per farine
nostrano
distico
prezzo base soggetto ai seguenti parametri di franchigia:
grassi , - proteine , - cellule somatiche
.
- carica batterica da
.
a
.
Prezzo base vigente dall’ / al / (riferito al % di grasso, con incremento di € ,
per ogni punto in più) e prezzo base vigente dall’ /
(riferito al % di grasso, con incremento di € ,
per ogni punto in più), determinato a seguito di accordo a livello provinciale.
Min
GRANO DURO FINO
,
,
,
,
min
,
,
,
staz.
gabbia
gabbia
gabbia
gabbia (da Kg )
gabbia (da Kg )
Kg. Netto
Kg. Netto
Kg. Netto
Settimana
/ - / /
min
max
“ “
“ “
“
“
“
“
“
“
“
staz.
staz.
staz.
OLIO DI OLIVA
MANDORLE
sgusciate
,
,
,
n.q.
Seduta non valida per mancanza del numero legale dei componenti della Commissione
RISI PRODUZIONE NAZIONALE FRANCO ARRIVO BARI E PROVINCIA
Fino Ribe
Superfino Arborio
Fino Parboiled Ribe
Fino Parboiled Roma
,
,
,
n.q.
Tutti i prezzi sono in Euro/tonn., ad esclusione degli ortofrutticoli (al netto di I.V.A).
I prezzi forniti sono indicativi.
-
SEMOLE
Semola telata rimacinata per panificazione fr. part. Puglia
Semola rinfusa fr. part. Puglia ceneri /
Semola rinfusa fr. part. Puglia ceneri /
Semolato rinfusa franco part. Puglia
n.q.
n.q.
FAVE PRODUZIONE NAZIONALE
Insalata
Insalata
Lattuga
Cavolfiore
Finocchi
Broccoletti
Prezzemolo
Patate
GRANO TENERO D’IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATO FRANCO PORTO BARI IN TONN.
Comunitario
Extracomunitario
e oltre
-
LUPINI PRODUZIONE NAZIONALE
LUPINI PRODUZIONE ESTERA
PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI FRESCHI
FRANCO PARTENZA
GRANO TENERO PRODUZIONE NAZIONALE FRANCO ARRIVO PUGLIA IN TONN.
Speciale n.
Fino
Calibro
Calibro
Calibro
Sgusciate
staz.
GRANO DURO D’IMPORTAZIONE NAZIONALIZZATO FRANCO PORTO BARI IN TONN.
Comunitario
Extracomunitario
n.q.
n.q.
FAVE PRODUZIONE ESTERA
GRANO DURO PROD. NAZ. FR CAMION PART. (ZONA PUGLIA - LUCANIA) IN TONN.
p.s. Kg
e oltre; prot. min. % s.s.; umidità max - %; bianconato % max
peso spec. da Kg a ; umidità max %; bianconato % max
peso spec. da Kg a ; umidità max %; bianconato % oltre
peso spec. da Kg a ; umidità max , %; bianconato non rilevante
Massa neri
Massa bianchi
CECI PRODUZIONE ESTERA
Non si è potuto procedere alla stesura del listino dei cereali e legumi del giorno / /
in quanto non
raggiunto il numero legale per assenza delle associazioni Confesercenti, Coldiretti, CIA, Confagricoltura. Mercato
stazionario per le mandorle e invariato per il settore ortofrutticolo. Mercato stabile per l’olio.
Euro/Tonn.
Variazione
rispetto a
quotazione
Min
Max
precedente
(in Euro)
Fino
Buono Merc.
Mercantile
Slavato
CECI PRODUZIONE NAZIONALE
(base Kg
per hl; impurità reale massima %)
tonn
“
tonn
al giorno
/ /
max
min
Memorandum
31
13-19 febbraio 2010
orarivoli
Partenze da BARI
Arrivi a BARI
Gli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifica.
Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio.
Destinazione
Compagnia
Alghero
Ryanair
Bologna
Brussels
Charleroi
Bucarest
Cagliari
Colonia
Dusseldorf
Francoforte
Hahn
Genova
Karlsruhe
Ryanair
Volo
FR
Partenza Arrivo
:
:
Frequenza
L
Note
V
FR
:
:
L MM G V S D
Air One
AP
:
:
L MM G V S D
Ryanair
FR
:
:
Ryanair
FR
:
:
Tarom
RO
:
:
Carpatair
V
:
:
Ryanair
FR
:
:
Airberlin
AB
:
:
Airberlin
AB
:
:
Airberlin
AB
:
:
Ryanair
FR
:
:
M
M
Ryanair
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:
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Ryanair
FR
:
:
Ryanair
FR
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Ryanair
FR
:
:
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M
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Stansted
Ryanair
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Alitalia
XM
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:
L MM G V S D
Milano Lin
Milano Orio
al Serio
Monaco
Parigi
Pisa
Roma
Stoccarda
Timisoara
Tirana
Torino
Trapani
Treviso
Valencia
Venezia
Verona
L
V
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:
:
L MM G V S D
Alitalia
VE
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:
L MM G V
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IG
:
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:
Alitalia
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Easyjet
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L MM G V S
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L
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:
Ryanair
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L
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Airberlin
AB
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Ryanair
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L MM G V
L MM G V S D
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AZ
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:
Easyjet
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note: ) Il volo U
non opera i giorni - Gennaio
, i giorni - - - - - Febbraio
e i giorni - - - Marzo
.
) Il volo U
non opera i giorni - Gennaio
, il giorno Febbraio e i giorni
- - - - - Marzo
.
) Il volo U
, valido dal / /
al / /
, non opera i giorni - - Gennaio
, i giorni - - - - Febbraio
e i giorni - - - - Marzo
.
) Il volo IG
non è operativo i giorni - - Gennaio e
- - - Febbraio
:
:
U
:
:
Easyjet
U
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:
Easyjet
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:
Alitalia
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note: ) Il volo U
non opera i giorni - Gennaio
, i giorni Febbraio
e i giorni - - - Marzo
.
) Il volo U
non opera i giorni - Gennaio
, il giorno
- - - - - Marzo
) Il volo U
non opera i giorni - - Gennaio
, i giorni
braio
e i giorni - - - - Marzo
.
) Il volo IG
non è operativo i giorni - - Gennaio e
-
D
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-
-
-
-
Febbraio e i giorni
- -
-
-
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Bologna Skybridge AirOps
Skybridge AirOps
Skybridge AirOps
Catania
Skybridge AirOps
Skybridge AirOps
Alidaunia
Isole Tremiti
Alidaunia
Darwin
Darwin
Milano MXP
Darwin
Darwin
Darwin
Palermo
Darwin
Darwin
Skybridge AirOps
Roma
Skybridge AirOps
Darwin
Torino
Darwin
Skybridge AirOps
Trieste
Skybridge AirOps
Skybridge AirOps
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Ryanair
Ryanair
Ryanair
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Easyjet
Ryanair
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Ryanair
Monaco
Airberlin
Ryanair
Pisa
Ryanair
Alitalia
Blu-express.com
Alitalia
Roma
Air One
Alitalia
Blu-express.com
Air One
Torino
Ryanair
Trapani
Ryanair
Ryanair
Treviso
Ryanair
Venezia
Alitalia
Destinazione
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Ryanair
Ryanair
Ryanair
ORARI IN VIGORE dal
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Arrivi a BRINDISI
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Gli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifica.
Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio.
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Partenze da BRINDISI
Gli orari si riferiscono ai dati forniti dai vettori e sono suscettibili di modifica.
Vi invitiamo a consultare per conferma le compagnie aeree o le agenzie di viaggio.
ORARI IN VIGORE dal
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Arrivi a FOGGIA
Destinazione
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Skybridge AirOps
Bologna Skybridge AirOps
Skybridge AirOps
Skybridge AirOps
Catania
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Alidaunia
Isole Tremiti
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Nati per il quotidiano.
Pronti per lo straordinario.
P
unto di riferimento nel Sud
Italia, e in Puglia in particolare, per la stampa di quotidiani, la Sedit ha rinnovato la propria
struttura di produzione, trasformandosi in un’industria grafica a ciclo
completo, con macchinari tecnologicamente avanzati e personale altamente specializzato.
Un moderno sistema organizzativo
in grado di soddisfare dalle piccole richieste ai grandi quantitativi di
stampati, in numerosi formati, con
possibilità di allestimento e rilegature d’ogni tipo e la garanzia di altissima qualità e massima puntualità.
Quorum Italia - Fotolia
Eccellenza grafica e poligrafica, affidabilità e professionalità nel quotidiano per prodotti straordinari.
Via delle Orchidee, 1 - 70026 Modugno (Bari) - tel. +39.080.5857439 - fax +39.080.5857427 - www.sedit.biz
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GE 06_10.indd - La Gazzetta dell`Economia