Legge forestale del 1923 Riconosce il ruolo protettivo del bosco contro l’erosione del suolo e i pericoli naturali Stabilisce il vincolo idrogeologico Boschi pubblici Demani nazionale, comunali e collettivi Piani di assestamento Boschi privati Moltissime piccole proprietà Prescrizioni di massima e polizia forestale R.D. 30 dicembre 1923 n. 3267 Art. 130 I boschi appartenenti ai comuni e ad altri Enti, escluse le società anonime, debbono essere utilizzati in conformità di un piano economico approvato … I piani suddetti saranno parificati a tutti gli effetti di legge alle prescrizioni di massima di cui all’art. 10. R.D 16 maggio 1926 n. 1126 REGOLAM. Art. 137 I piani economici dei boschi, vincolati o no, appartenenti agli enti indicati nell’art.130 del RD 3267/1923 (Patrimoni silvopastorali dei Comuni o di altri Enti), qualora gli interessati non vi abbiano provveduto, saranno compilati a spese di questi e a cura dell’Ispettorato forestale e da questo trasmesso al comitato per l’approvazione. Legge 10 febbraio 1992 n.152 ordinamento della professione di dottore agronomo e forestale (modif. e integraz. Legge 7 gennaio 1976 n.3) Art. 2 1. Sono di competenza dei dottori agronomi e forestali le attività volte a valorizzare e gestire i processi produttivi agricoli, zootecnici e forestali… In particolare : ….. c) lo studio, la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la liquidazione, la misura, la stima, la contabilità e il collaudo delle opere inerenti i rimboschimenti, le utilizzazioni forestali e l’assestamento forestale; g) l’accertamento di qualità e quantità delle produzioni forestali … ; h) la meccanizzazione agrario-forestale … ; p) … le attività relative alla commercializzazione dei prodotti agricoli, zootecnici e forestali ... GESTIONE DEL VINCOLO IDROGEOLOGICO R.D.L. 3267/23 LEGGE FORESTALE D.l.vo 149/97 D.l.vo 112/98 D.l.vo 227/2001 ORIENTAMENTO E MODERNIZZAZIONE SETTORE FORESTALE ATTI DI VINCOLO IDROGEOLOGICO P.M.P.F. C.F.S. 1948 C.C.I.A.A. 1944 REGIONI PROVINCIE COMUNI 1999 REGIONI PROVINCIE 1999 Principali strumenti normativi forestali della Regione Lazio 1) Legge Regionale 28 ottobre 2002, n° 39 “Norme in materia di gestione delle risorse forestali” 2) Regolamento di attuazione dell’articolo 36 della legge regionale n°39/02 3) Deliberazione della giunta regionale 14 febbraio 2005, n° 126 “Linee di indirizzo per lo sviluppo sostenibile del patrimonio silvo-pastorale regionale e schema generale della pinificazione sostenibile delle risorse forestali, delle procedure di approvazione, cofinanziamento e attuazione”. Strumenti di gestione forestale della Regione Lazio Proprietà Strumento operativo Regime amministrativo Azienda pub. PGAF APPROVAZIONE REGIONE Azienda priv. PPT APPROVAZIONE REGIONE Sup > art.19 RF Sup > 3 ha <art. 19 RF Sup < 3 ha Pianificata PUF AUTORIZZAZIONE PROVINCIA PUF COMUNICAZIONE PROVINCIA DT DT COMUNICAZIONE COMUNE COMUNICAZIONE PROVINCIA PGAF = Piano di assestamento e gestione forestale PPT = Piano poliennale dei tagli PUF = Progetto di utilizzazione forestale DT = Dichiarazione di taglio RF = regolamento forestale. Turni minimi dettati dal regolamento forestale della Regione Lazio (articolo 32 del Regolamento 18 aprile 2005, n° 7, di attuazione della L.R. 28 ottobre 2002) fustaie di faggio sopra i 1200 m s.l.m. 110 anni fustaie di faggio sotto i 1200 m s.l.m. 90 anni fustaie di querce 90 anni fustaie di castagno 60 anni Fustaie di douglasia 50 anni Fustaie di conifere 70 anni Turni minimi del ceduo Nel Lazio il regolamento forestale prescrive per i cedui matricinati i seguenti turni minimi (art. 38): - 25 anni per il faggio - 16 anni per le quercie caducifoglie - 20 anni per il leccio e le specie della macchia mediterranea - 14 anni per il castagno - 12 anni per la robinia - 10 anni per l’ontano, il nocciolo e il salice - 10 anni per gli eucalitti - per i cedui misti fa fede la specie predominante in termini di area basimetrica Estensione massima delle tagliate a raso dettate dal regolamento forestale della Regione Lazio (articolo 19 del Regolamento 18 aprile 2005, n° 7, di attuazione della L.R. 28 ottobre 2002) 2,5 ettari, da sole o in contiguità con le tagliate effettuate nei precedenti 10 anni Da notare è quanto previsto dall’art. 30 dello stesso Regolamento: “Le fustaie coetanee trattate a taglio raso per le quali, a distanza di tre anni dal taglio, risulti assente o carente la rinnovazione naturale, devono essere rimboschite ....” Estensione massima delle tagliate Il regolamento forestale del Lazio prescrive per i cedui matricinati le seguenti estensioni massime della tagliata (art. 19): - 20 ettari per il castagno - 10 ettari per tutte le altre specie In caso di tagliate più estese è d’obbligo rilasciare cinque matricine per ettaro in più per ogni 5 ettari o frazione di essi eccedenti i limiti su indicati. Il progetto di utilizzazione forestale art. 11 Regolamento Forestale del Lazio - relazione - rilievi ed elaborazioni - cartografia - documenti ed allegati Il progetto di utilizzazione forestale art. 11 Regolamento Forestale del Lazio RELAZIONE - generalità dell’azienda e dell’area ogetto di utilizzazione; - superficie oggetto dell’utilizzazione (etremi catastali, criteri di confinamento); - descrizione del soprassuolo (composizione, forma di governo e trattamento in atto, stato generale del popolamento e della rinnovazione, età, densità, struttura, stratificazione, provvigione legnosa, processi di degrado, condizioni dei popolamenti circostanti; - dati tecnici sull’utilizzazione: stima della massa legnosa al taglio e della provvigione residua, criteri proposti per garantire la rinnovazione, quadro delle contiguità con le utlizzazioni effettuate nei soprassuoli adiacenti, modalità di taglio ed esbosco; - forma di governo e trattamento che si prevede di adottare. Il progetto di utilizzazione forestale art. 11 Regolamento Forestale del Lazio - presenza di aree percorse da incendi e misure di prevenzione; - conformità con la pianificazione territoriale vigente. RILIEVI ED ELABORAZIONI - modalità e risultati dei rilievi dendrometrici con relative elaborazioni; - piedilista di martellata. CARTOGRAFIA - indicazione dell’area oggetto dell’intervento su cartografia catastale e sulla Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000; - eventuale zonizzazione del bosco (diversità di struttura o densità, aree vincolate, ecc.); - viabilità principale e imposti se presenti all’interno dell’area oggetto dell’intervento. Il progetto di utilizzazione forestale art. 11 Regolamento Forestale del Lazio DOCUMENTI E ALLEGATI - per i boschi di proprietà pubblica il provvedimento di adozione del progetto; - ulteriori informazioni necessarie per la valutazione del progetto.