Atti Parlamentari
— 489 —
LEGUSLATUBA X I X
l
a
SESSIONE —
DISCUSSIONI —
Camera dei
TORNATA D E L 2
LUGLIO
Depfilati
1895
XIX.
TORNATA Dì MARTEDÌ 2 LUGLIO 1895
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
INDICE.
Funzionari di P. S. sospesi :
Oratori :
Atti v a r i :
Disegno di legge (Presentazione) :
Canoni daziari (BOSELLI)
Pag. 4 9 9
Proposte di legge {Lettura) :
Modificazioni alla legge 2 8 giugno 1 8 9 2 ( F L A U T I ) 4 9 0
Ineleggibilità parlamentari (Socci)
490
Comune di Poggio Moiano (AMADEI) . . . . 4 9 1
Relazioni (Presentazione) :
Provvedimenti di finanza ( F R O L A )
514
Provvedimenti di tesoro (SAPORITO) . . . . 5 1 4
Disegno di legge :
Bilancio della guerra e spese straordinarie militari (Seguito della discussione).....
500-25
Oratori :
A F A N DE R I V E R A
BONARDI
BRACCI
CASTORINA
COLAJANNI N A P O L E O N E .
D'AYALA-VALVA
DAL VERME
.
•
DI SAN GIULIANO
FULCI N
FUSCO L
IMBRIANI
GRANDI, RELATORE
MEL .
MARAZZI
MARTINI
MOCENNI, MINISTRO DELLA GUERRA
RUBINI
SANTINI
SOCCI
523 25
503
502
501-02
519-27
523
505
523-25-29
515
527-28
508
512-21
511-18
507-08
510
514-22
502
503-04-05-06-07-08-21-23-24-27-29
504
508-12
506
Interrogazioni :
Terremoto in Calabria :
Oratori :
GALLI, sotto-segretario distato per V interno
IMBRIANI
67
VILLA.
491-93
492-94
D E NICOLÒ
Pag.
494
GALLI,sotto-segretario distato per l'interno . . 494
Porto di Torres :
Oratori :
GARAVETTI
SARACCO, ministro
495
BARZILAI
499
dei lavori pubblici . . . 495-96
Misure contro un giudice del tribunale di Mantova :
Oratori :
CALENDA DI T A V A N I . ministro guardasigilli . 496-98
LUZZATTO R . . .
. 497-98
Notaio della Corona :
Oratori :
BLANC, MINISTRO DEGLI ESTERI
OPZIONE DEL DEPUTATO CRISPI
OSSERVAZIONI SUL PROCESSO VERBALE:
498
530
VERIFICAZIONE DI POTERI
VOTAZIONE SEGRETA
530
529
BARZILAI
489
La seduta comincia alle 14.
dà lettura del processo
verbale della seduta pomeridiana precedente.
Barzilai. Chiedo di parlare sul processo
verbale.
Presidente. Ha facoltà di parlare.
Barziiaì. Signor presidente. Io debbo fare
una dichiarazione sul processo verbale, a scopo
di difesa più che di accusa, e la leggerò per
non dire una parola più di quanto mi resulta
matematicamente provato.
Avverto che se su quel banco siede un
ministro e su questo il più modesto dei deputati, ambedue si ritengono legati qui e
fuori, al disopra delle convenienze politiche
e parlamentari agli stessi doveri che compiono i gentiluomini.
Lucifero, segretario,
Atti Parlamentari
— 490 —
LEGISLATTBÀ XIX
l
a
Camera dei Deputati
SESSIONE — DISCUSSIONI
L'onorevole Blanc ha affermato ieri in
modo reciso, che nessun beneficio finanziario
era concesso in occasione della rogazione degli atti matrimoniali della Corona, che nemmeno in tale occasione si diedero delle semplici decorazioni.
Io dissi che ancora nell'ultimo matrimonio regale inclusivo avvenuto nel 1887, vi è
stata una erogazione di circa 40 mila lire.
Perchè abbia il suo vero carattere la dichiarazione che intendo fare debbo premettere che credo l'onorevole Blanc sia in perfetta buona fede e che al riguardo si trovi
meno informato di taluno dei più modesti
impiegati del suo Ministero.
Affermo senza tema di smentite nè qui,
nè fuori di qui, che la consuetudine di erogare dalle 30 alle 40 mila lire in occasione
di matrimoni reali non fu mai fino all'ultimo
abbandonata in Italia; che nell'ultima occasione di questo genere da me ricordata, una
somma di oltre 35,000 lire fu divisa al Ministero degli esteri.
E questa somma della quale il ministro
degli esteri, quando gli fu tolto l'ufficio annesso, non abbia avuto notizia, oggi rimpiangono gli uni, invidiano gli altri.
Presidente. Non essendovi altre osservazioni, il processo verbale s'intenderà approvato.
(È approvato).
tongedi.
Presidente. Hanno chiesto un congedo, per
motivi di famiglia, gli onorevoli Lausetti, di
giorni 10; Silvestri, di 8. Per motivi di salute, l'onorevole Minelli, di giorni 3.
(Sono conceduti).
<]o!i!i!i!Ìcazioni del ministro Guardasigilli.
Presidente. S. E. il ministro di grazia e
giustizia scrive:
A Sua Eccellenza
il Presidente della Camera dei Deputati.
Roma, 30 giugno 1895.
S. E. il Procuratore Generale presso la
Corte di Cassazione di Roma mi ha trasmesso
l'unita istanza, rivolta ad ottenere, giusta
l'articolo 45 dello Statuto, l'autorizzazione
TORNATA DEL 2 IUGLIO 1 8 9 5
necessaria perchè dalla Corte medesima possa
discutersi il ricorso interposto dal Pubblico
Ministero contro la sentenza del Tribunale di
Mantova del 10 giugno corrente, con la quale
il prof. Enrico Ferri, rieletto ora deputato
al Parlamento nel Collegio di Gonzaga, fu
assoluto, insieme ad altri, dalla imputazione
di contravvenzione all'articolo 5 della legge
19 luglio 1894 ed all'articolo 21 del regolamento 23 agosto stesso anno, n. 390.
Mi reco a dovere di comunicare all'È. V»
la istanza di cui si tratta, unitamente agli
atti del processo, affinchè Le piaccia di sottoporli all'esame di codesta onorevole Assemblea.
A suo tempo gradirò notizia della deliberazione che sarà data e la restituzione degli
atti.
Il ministro
CALENDA.
di proposte
lamentare.
Lettura
di
legge d'iniziativa par-
Presidente. Prego l'onorevole segretario di
dar lettura delle proposte di legge di iniziativa
parlamentare, la cui lettura fu ammessa dagli
Uffici.
Lucifero, segretario, da lettura delle seguenti
proposte di legge:
Proposta di legge d'iniziativa del deputato Socci.
Art. 1.
Il deputato, la cui elezione è annullata
per corruzione è ineleggibile, durante il corso
della Legislatura.
Art. 2.
Il Collegio elettorale la cui elezione fu
per due volte consecutive inquinata di corruzione, è privato per una Legislatura del
diritto di avere il proprio rappresentante.
Proposta di legge d'iniziativa del deputato Flaùti.
Modificazione alla legge 28 giugno 1892, n. 311.
Art. 1.
L'ultimo capoverso della legge 28 giugno
1892, n. 311, relativa alla lotteria concessa
al Collegio Regina Margherita, per le orfane
dei maestri elementari in Anagni, è abrogato.
Atti
— 491 —
Parlamentari
LEGISLATURA X I X
—
I
a
SESSIONE
— DISCUSSIONI —
Art. 2.
Tutte le operazioni concernenti la detta
lotteria dovranno essere compiute entro un
anno dalla promulgazione della presente legge.
Art. 3.
La lotteria potrà compiersi mediante non
più di quattro estrazioni, secondo un piano
da approvarsi dal ministro delle finanze, purché rimangano inviolati i diritti acquisiti dai
possessori di biglietti già venduti, e sia stata
completamente esaurita l'emissione di t u t t i i
biglietti dai quali la lotteria è costituita, anteriormente alla data che sarà stabilita per la
prima estrazione.
Proposta di legge d'iniziativa del
tato Amadei.
depu-
Aggregazione del comune di Poggio Molano
al mandamento di Orvinio.
Art. 1.
Il comune di Poggio Moiano (Umbria) è
separato dal mandamento di Rocca Sinibalda
ed aggregato a quello di Orvinio.
Art. 2.
I l Governo del Re è autorizzato ad emanare con Decreto Reale le disposizioni per
l'esecuzione della presente legge.
Presidente. Queste proposte saranno stampate ed inscritte a suo tempo nell'ordine del
giorno.
Interrogazioni.
Presidente. L'ordine del giorno reca : Interrogazioni.
La prima è quella dell'onorevole Imbriani
Poerio al ministro dell'interno: « Per conoscere quando intenda render conto delle
somme raccolte per i danneggiati dal terremoto in Calabria. »
Galli, sotto-segretario di Stato per Vinterno.
I conti furono dati sempre in diverse forme,
ed in diversi tempi, ma nella maniera la più
esauriente.
Mi dispiace che l'onorevole Imbriani, non
avendo avuto informazioni precise, abbia fatto
una domanda che probabilmente non ha molta
ragione di essere.
imbriani. Lo vedremo.
Camera dei Deputati
TOKNATA DEL 2
LUGLIO
1895
Galli, sotto-segretario di Stato per Vinterno.
I l disastro, è inutile ricordarlo, era stato immenso: soltanto in Reggio Calabria i danni
stimati da persone competenti, ammontavano
a 25 milioni.
Pareva al Regio commissario che l'Italia non
conoscesse in modo preciso tutta l'intensità
della sventura, e fece telegrammi ai prefetti,
ai sindaci, ai giornali, al Governo, affinchè
t u t t i potessero muoversi, e corrispose veramente alle speranze quel sentimento gentile
che forma la virtù potente della carità. Di
tutte le somme ricevute fu costantemente pubblicato a dozzine di copie nei paesi danneggiati, l'elenco; non solo, ma l'elenco stesso
fu mandato a tutti gli oblatori. Posso darne
la prova all'onorevole Imbriani presentando
gli ultimi elenchi e t u t t i i prospetti, che ho
qui dinanzi.
L'ultimo bollettino, per esempio, che va
dal 1° al 7 maggio 1895, f u ricevuto dal Ministero giorni sono di ritorno da Reggio Calabria.
Ogni oblatore seppe dunque delle offerte
sue, e che cosa dettero gli altri, e quindi, la
parte principale, che indicava la ricevuta
delle somme, fu nota a tuttLVeniamo alla spesa.
Che cosa doveva farsi? Molte città inviarono delegati speciali nella provincia di Reggio Calabria. E r a il miglior modo quello usato
dai delegati nel distribuire i sussidi? Poteva succedere che fossero sempre le medesime persone,
quelle che ricevevano l'elemosina? oppure le
più meritevoli stavano ritirate ? E c' era il
tempo sufficiente per una illuminata distribuzione; oppure c'era un altro modo per ottenere meglio il desiderato effetto? Non tocca a
me decidere; solo rilevo che il Comitato della
stampa inviato da Roma _si avvicinò al sistema già adottato dal Governo.
Non credette che la distribuzione dei sussidi dovesse farsi così alla spicciolata, ma
che un criterio solo, uno scopo unico dovesse
dirigere tutto quanto il movimento di questa
larga carità. E infatti il Ministero aveva
pensato questo nella distribuzione dei sussidi:
distribuire danesi e soccorsi individuali nel
..minor numero possibile; favorire piuttosto
la provvista dei generi alimentari e la maggior
somma dedicarla allò sgombro delie macerie,
all'erezione delle baracche, all'acquisto del
cartone-cuoio per poterle coprire e salvare
Atti Parlamentari
— 492 —
Camera dei Deputati
LEGI-ISLà.TCTEA XJX — 1* SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1 8 ? 5
dalle intemperie, e alla riparazione delle case
delle famiglie più infelici e più povere.
Per questo era necessaria una forte organizzazione, dove ci fosse per abitudine lo spirito di disciplina, la generosità del sentimento,
e quindi il benefìcio potesse essere più efficace
per l'azione sollecita.
La si trovò nell'esercito. Ufficiali e soldati
andarono a gara nel salire le cime più alpestri ejnel^ portare i soccorsi dovunque. Ed
"inTmezzo all'agitazione dei partiti, allo sgomento della sventura, alla asprezza di- ogni
difficoltà che incontravano i nostri soldati dell'esercito e dell'armata, mantennero chiara
e limpida la corrente del bene, salutati, stimati e ammirati da tutti.
Ebbene, onorevole Imbriani, tutto ciò formava una così semplice organizzazione, che
i conti non potevano essere che facili a rendersi."
Per i sussidi individuali a Comuni e a
persone, c'era il Comitato centrale di Reggio Calabria, il quale è composto di oltre
trenta cittadini: sindaci, consiglieri delegati,
consiglieri provinciali, uomini di tutti i partiti, deputati ed ex-deputati. Quindi comprendeva gli uomini che meglio potevano aver
conoscenza di tutti i bisogni e sodisfarli nel
modo migliore.
Cosi i lavori erano diretti da una Direzione che stava in Reggio Calabria, prima
presieduta dal valente colonnello del Genio
Coop e poi da un altro militare il maggiore
Chiarie, che avea mostrato a tutti il suo spirito di carità dirigendo i lavori da Palmi e
poi confermandolo da Reggio Calabria.
A tutti presiedeva il prefetto.
I conti dunque erano semplicissimi, perI cK<eTo~Tl7Ì!^nimi^ario Regio, ne il Ministro
diedero mai direttamente qualsiasi soccorso;
essi risposero alla domanda per mezzo dei
prefetti e della direzione dei lavori; ma, ripeto^ direttamente non soccorgero nessuno. E
quando, onorevole Imbriani, parve che il sistema adottato da altri dell'elargizione, direi
così, individuale non portasse frutti buoni,,
il ministro~prese una felice decisione che portò
novelli vantaggi.
Egli avvertì che tutti i denari raccolti
dai prefetti, dai diversi comitati potrebbero
rifluire in una cassa comune per avere in fatti
uno scopo ed un indirizzo comune. Cosi si
poterono compiere opere che altrimenti non
si sarebbe nemmeno potuto immaginare. Per
esempio, si potè con quest'ordine raccogliere
nella tesoreria del Ministero dell'interno un
milione e 87 mila lire. E noto che 140 mila
lire furono elargite dal Re, quindi si ebbe
un milione e circa 230 mila lire e si diede
alimento, soccorsi, ricovero ad oltre 35 mila
disgraziati.
Non basta ancora. Il Ministejro dell'interno, \
quando fu pubblicata la legge per il terremoto, d'accordo cogli onorevoli ministri delle
finanze e del tesoro, inviò alla presidenza
della Camera il resoconto speciale dT~tutfe
.HjìMÌe_lgL_spese_ fatte7~Questo sarà negli atti 1
e verrà_pubblicato, secondo che la Camera lo
crederà; ed allora l'onorevole Imbriani potrà
vedere quello che dicevo fin da principio, che
in diverse forme, in diversi tempi, ma sempre in una maniera esauriente i conti furono
dati.
Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole Imbriani.
Imbriani. Il sotto-segretario di Stato ha
creduto di dover rispondere diffusamente,
forse troppo diffusamente, quasi fosse un
fatto personale.
Io non ho fatto che esercitare il mio diritto di controllo col domandare come sono
state fatte le erogazioni delle somme raccolte,
perchè nessun conto è stato ancora reso, „almeno pubblicamente. " ~
"
Galli, sottosegretario di Stato per l'interno. Fu
dato pubblicamente.
Imbriani. Fu reso pubblicamente? A me è
ignoto, signor sotto-segretario di Stato ; ed
era ignoto anche a tutti i membri dell'Ufficio parlamentare, nel quale io siedo, poiché
noi abbiamo dato incarico speciale al commissario, che abbiamo nominato, per la legge
sui provvedimenti in prò dei danneggiati dal
terremoto, di chieder conto dei versamenti
che furono fatti al Ministero dell'interno, e
ciò è avvenuto in altri uffici ancora.
Che ci sia una pubblicazione di ciò io, ripeto, lo ignoro, e tutti gli altri ignoravano.
Galli, sotto-segretario di Stato per l'interno. Fu
sempre fatto!
Imbriani. L'avrete consegnato, ma non è
stato pubblicato.
Galli, sotto-segretario
di Stato per l'interno.
Chiedo di parlare.
Imbriani. Infatti io so che ci furono parecchi che si rifiutarono di versare queste
somme.
Galli, sotto-segretario di Stato per l'interno. No!
imbriani. Come no? Per esempio, vi è stato
Atti
Parlamentari
— 493 —
Camera dei
Deputati
G$<?is[<à.Tuai. xix — P ssssiosra — oiscassicmi — TOSSA-TA DEL 2 LUGLIO 18y5
u n Gomitato democratico {Una voce: Ah!) che
è andato di persona a distribuire i s u s s i d i ;
per esempio, c' è stata l'Associazione della
s t a m p a di Roma.
Galli, sotto-segretario di Stato per V interno. No!
Imbriani. Come n o ? Io v i cito dei f a t t i e
voi dite : no.
Presidente. Onorevole I m b r i a n i , veda di
esporre le sue considerazioni e non faccia
conversazioni.
Imbriani. Rispondo agli a t t i di diniego che
fa il sotto-segretario di Stato Non posso lasciarli passare inosservati, signor presidente,
perchè sarebbe come accettarli.
^ D u n q u e furono queste d i s t r i b u i t e d i r e t t a mente e ne f u dato conto esatto fino all'ultimo centesimo ; ma non f u r o n o versate al
Ministero dell' interno le somme raccolte dall'Associazione della Stampa. Ora io domando:
il Ministero-èeredeva esso di dover raccogliere
t u t t o ? Questo era il f r u t t o della carità cittadina, era danaro cittadino ed era stato versato
perchè si sollevassero i m m e d i a t a m e n t e le
sventure degli infelici colpiti dal disastro.
I n quanto ad altre spese che dovevano essere di ordine pubblico, che dovevano essere
f a t t e dallo Stato, come le tavole pei baraccamenti, non dovevano essere annoverate f r a le
spese erogate con quel danaro unicamente raccolto per provvedere ai bisogni di t a n t i infelici. Questo criterio io vorrei che fosse ben
compreso dal sotto-segretario di Stato; chè
questo raccogliere t u t t e queste somme presso
il Ministero d e l l ' i n t e r n o non fece buona im) pressione.
Galli, sotto-segretario di Stato per V interno.
, L a fece, la fece.
imbriani. Ci f u un g r a n movimento dell'opinione pubblica. (Cenni d'impazienza
dell'onorevole sottosegretario di Stato).
A h ! voi alzate le spalle di f r o n t e all'opi| nione pubblica, perchè volete essere lo speditore dì t u t t o ; e t u t t o quello che si fa a palazzo Braschi per voi è incensurabile e inv i o l a b i l e : non se ne deve render conto. Ma
j questa è una strana pretesa di codesti signori !
Presidente. Onorevole I m b r i a n i , si l i m i t i ad
esercitare il suo controllo.
Imbriani. Ma a p p u n t o perchè l'esercito, io
dico che l'opera del Ministero non fece buona
impressione. Mi sento r i s p o n d e r e :
buona
impressione; ed io d i c # che la stampa di
t u t t i i p a r t i t i se ne ( J c c u p ò e rimase sorpresa del procedere del ministro dell' in-
terno. Ci fu anzi una deputazione di rappre- 1
s e n t a n t i di quelle P : c , * : e i e , che venne appositamente i ; R o m a ; ed è troppo nota l'eco
del colloquio che ebbero al Ministero dell'interno e la risposta sdegnosa ed olim >;oa verso
i r a p p r e s e n t a n t i stessi del popolo, i sindaci
e i d e p u t a t i che l'accompagnavano. D u n q u e
vede il sotto-segretario Galli che la opinione
pubblica se ne commosse, riè u n ' a l z a t a di
spalle rovescia t u t t o ciò, t a n t o più che il
signor sotto-segretario non ha le spalle di
Sansone per rovesciare il tempio. (Si ride)
Presidente. H a facoltà di p a r l a r e l'onorevole sotto-segretario di Stato per l ' i n t e r n o ,
ma raccomando a t u t t i la b r e v i t à perchè
questa interrogazione ha già esauriti i cinque m i n u t i assegnati.
Galli, sotto-segretario di Stato per
l'interno.
L'onorevole I m b r i a n i ha affermate cose abbastanza strane : ha detto, p e r esempio,
che noi non r i s p e t t i a m o la pubblica opinione.
Ma se cerchiamo sempre di i n t e r p r e t a r l a , invece! Soltanto può darsi che l'onorevole Imb r i a n i r i t e n g a per p u b b l i c a opinione l'opinione sua. H a detto che l'associazione della
stampa di R o m a fece t u t t o da sè. Ma, onorevole I m b r i a n i , quando m a i poteva cadere
in m e n t e al Governo di obbligare gli oblatori e i Comitati e le Società di beneficenza,
a versare il denaro da esse raccolto nelle Casse
dello Stato? Ma t u t t i i Comitati erano natur a l m e n t e liberi di distribuirlo nel miglior
modo che credevano ! Il ministro diede u n
consiglio. Coloro ai quali p a r v e buono e vollero attuarlo, inviarono il denaro in una Cassa
unica, ecco tutto.
L'onorevole I m b r i a n i soggiunge: il Comitato della stampa non f u con voi. Ma se J'onorevole deputato avesse badato meglio al mio
discorso, avrebbe invece compreso che il Comitato della s t a m p a di Roma diede col fatto
ragione al Governo quando non d i s t r i b u ì soccorsi individuali, non consumò il suo denaro
in soccorsi a l i m e n t a r i ; ma vedendo che il Governo aveva fatto bene l'opera sua, e non ritenendo che la democrazia si debba confondere
collo spirito di opposizione, il Comitato della
s t a m p a di R o m a approvò q u a n t o aveva disposto il Governo, perchè consacrò i denari
raccolti, almeno per la maggior parte, alla
r i p a r a z i o n e delle case più povere e più danneggiate. Che volete, signori, che vi soggiunga?
Ho qui una lettera che non posso leggere perchè è troppo cortese per il Commissario Regio,
Atti
Parlamentari
LEGISLATURA XJX
I
a
SESSIONE
— 494 —
Camera dei Deputati
DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1 8 9 5
scritta dal delegato del Comitato di Roma,
la quale precisamente, con molta diffusione,
dice le cose che io vi ho riassunte in poche parole. Dunque, onorevole lmbriani, se
la stampa, questo quarto potere, manifesta la
pubblica opinione, il Comitato della stampa
di Roma dà ragione a me e torto a lei.
L'onorevole Imbriani nota poi che non sa
che siano pubblicati questi resoconti: mi permetto di osservargli che se a lui non è noto il
fatto della pubblicazione, il fatto non per questo cessa di esistere.
Imbriani. Ma io parlo dei resoconti delle
spese, e non delle somme raccolte.
Galli, sotto-segretario di Stato per
l'interno.
Ella ha detto delle une e delle altre.
Imbriani. Ma io ho detto delle spese.
Galli, sotto-segretario di Stato per
l'interno.
10 non malignerò se abbia detto delle spese,
dopo di aver visto cogli occhi suoi che l'elenco delle obblazioni era stato pubblicato,
soltanto insisto nell'affermare che si__à_pnbJplicato il resoconto di tutto, resoconto jsempre
particolareggiato a seconda delle necessità e
dei luoghif""ò"d anzi dirò che fu sempre~permesso a tutti di andare a vedere, tanto presso
11 Comitato quanto presso la sezione dei lavori, come erano elargiti i danari raccolti.
Io non discuto anzi lodo lo spirito di controllo che anima 1' onorevole Imbriani, infatti altrimenti non avrei avuto occasione di
dare molti schiarimenti. Dico però che se
a certe cose non fu fatta molta reclame, è
perchè non tutti i giornali accettarono di
pubblicare le lunghe liste delle offerte e delle
spese; e poi, creda pure onorevole Imbriani
che nella questione della carità anche la modestia Ha la sua parte. Basta sapere in cosciènza che Te cose sono fatte bene e che
se ne potrà all' occasione rendere conto,
senza che vi sia bisogno di montare sui tetti
ad esclamare : « si è fatto questo e si è fatto
quest'altro : approvateci ! »
Imbriani. Chiedo di parlare per fatto personale.
Presidente. Ma che fatto personale! L'onorevole Galli ha risposto ad una sua interrogazione, e naturalmente lo ha nominato.
Imbriani. Una semplice parola. Credo che
fosse dovere di Stato quello di provvedere ai
ricoveri ed ai baraccamenti; e credo che le
somme date dalla carità cittadina dovessero
spendersi unicamente per sollievo dei danni
immediati e dei mali che ne derivavano. Dico
che il parlar sempre di democrazia ad ogni
istante significa gettarla su per i tetti ! Non
avete l'anima democratica ! E con questo non
dirò altro!
Presidente Viene ora l'interrogazione che l'onorevole De Nicolò ha rivolto al ministro dell'interno, sui « provvedimenti che intende
prendere a proposito dei funzionari di pubblica sicurezza sospesi, in seguito della procedura in corso per sottrazione di documenti. »
L'onorevole sotto-segretario di Stato per
l'interno ha facoltà di rispondere a questa
interrogazione.
Galli, sotto-segretario di Stato per l' interno.
L'onorevole De Nicolò mi accorderà che il
caso è abbastanza nuovo.
Ora, io non gli posso rispondere che una
sola parola: che c' è un Consiglio d'amministrazione e di disciplina, il quale presiede a
tutta la pubblica sicurezza ; e, trattandosi di
impiegati di pubblica sicurezza, il ministro
pensa che la questione abbia ad essere sottoposta a questo Consiglio; e, secondo le risoluzioni che saranno prese, il ministro nella sua
giustizia deciderà.
Presidente. L'onorevole De Nicolò ha facoltà di dichiarare se sia, o no, sodisfatto di
questa risposta.
De Nicolò. Io avrei capito pienamente la risposta dell'onorevole sotto-segretario di Stato
per F interno, se si trattasse semplicemente
di misure disciplinari ; però, qui si tratta di
un caso che sarà nuovo, ma che, evidentemente, è ben diverso da quello al quale ha
accennato l'onorevole sotto-segretario di Stato.
Qui si tratta di un giudizio in pendenza, il
quale non può procedere oltre, per quelle ragioni che abbiamo saputo, ieri, dall'onorevole
ministro di grazia e giustizia. Ora, tutto questo stabilisce uno stato eccezionale, ne convengo; ma non mi pare che io possa dichiararmi sodisfatto della risposta datami dall'onorevole G-alli.
Del resto, comprendo benissimo la posizione imbarazzante dell'onorevole sotto-segretario di Stato ; ed io mi contento di prendere
semplicemente atto della sua risposta; e ne
prendo atto per questa semplice ragione. Mi
viene assicurato (e non posso dubitare, in
modo alcuno, della assicurazione avuta) che,
prima che la Camera prenda le sue vacanze
l'onorevole Giolitti, non ostante le sue non
liete condizioni di salute, prenderà per conto
suo la questione.
Atti Parlamentari
LEGHSLA.TORA. XIX — l
— 495 —
a
Camera dei Deputati
SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1895
Ora, siccome io credo che nessuno più
dell'onorevole Giolitti abbia il diritto, anzi
dirò il dovere di onore di portare quella questione alla Camera (ubi maior, minor cessat),
così io prendo atto della risposta del sottosegretario di Stato, ed aspetterò l'intervento
dell'onorevole Giolitti. (Commenti).
Presidente. Viene ora 1' interrogazione degli onorevoli Garavetti e Giordano-Apostoli,
al ministro dei lavori pubblici « per sapere le
sue intenzioni circa il completamento dei lavori del porto di Porto-Torres ».
Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro
dei lavori pubblici.
Saracco, ministro dei lavori pubblici. Gli
onorevoli Garavetti e Giordano-Apostoli potrebbero trovare la risposta alla loro interrogazione nel progetto di bilancio per l'anno
1895-96 del Ministero dei lavori pubblici.
Difatti a pagina 52 troveranno che viene
iscritto, od almeno viene proposto lo stanziamento di lire 110,000 come primo fondo destinato ad eseguire le opere autorizzate con
la legge del 14 luglio 188S per il porto di
Porto-Torres.
Quando il Parlamento abbia approvato
questo stanziamento, spetterà all'amministrazione di preparare il progetto esecutivo, cosicché l'opera intera possa essere appaltata.
Amo anche soggiungere che parecchi mesi
addietro una Commissione d'ispettori si è
recata sopra luogo per collaudare una disgraziata opera del porto di Sassari, per la quale
siamo chiamati dall' impresa a pagare la
bagattella d'un paio di milioni, i quali,
non dico che siano dovuti, ma dico solo che
ci troviamo davanti ad una domanda di compenso per oltre due milioni. Ed in quella ricorrenza venne incaricata questa Commissione d' ispettori di impartire all'ufficio locale
del genio civile le opportune istruzioni, affinchè il nuovo progetto in compilazione risponda alle vere ed attuali necessità di quel
porto, ed ottenere che i lavori, i quali ci son costati tanti denari, non vadano perduti, ma
possano essere utilizzati, come tutti dobbiamo
desiderare.
Posto ciò non saprei che altro rispondere,
fuor questo, che davanti ai danni dipendenti da mareggiate, che si sono manifestate
negli scorsi mesi, l'amministrazione ha trovato necessario preparare un progetto per
ovviare ai principali inconvenienti che si
sono avvertiti in quel porto, e posso anche
soggiungere che vennero date le opportune
disposizioni, perchè il progetto esecutivo che
importa una spesa di 47,000 lire, abbia una
pronta esecuzione.
Questo è tuttociò che io posso dire agli
onorevoli interroganti.
Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole
Garavetti.
Garavetti. Mi duole di non potermi chiamare interamente sodisfatto della risposta
dell'onorevole ministro. Egli ha cominciato dal
rimandarmi al progetto di bilancio dei lavori
pubblici pel 1895, nel quale sarebbe iscritta
una somma di 150,000 lire per le opere di
complemento del porto di Porto-Torres. Quelle
opere, come accennava l'onorevole ministro,
erano ordinate dalla legge del 1889. Ma io
credo che qui siamo in un vero equivoco,
perchè, come l'onorevole ministro sa, il progetto del porto di Porto-Torres, ha due parti:
la costruzione di una gettata di levante e di
una gettata di ponente. Per questa seconda
non sono neppure, per quanto io sappia, compiuti gli studi fino dal 1888 ripetutamente
promessi dallo stesso onorevole Saracco, ma
mai eseguiti.
La questione sulla quale io intendeva
richiamare più specialmente oggi l'attenzione del ministro con la mia interrogazione, riguarda appunto la costruzione della
gettata di levante, la quale, come l'onorevole ministro sa, fu appaltata una prima
volta, ma vi fu una lite, che finì con una
sciagurata transazione di 300,000 lire. Vi
fu un secondo appalto, ma anche questo
non ebbe esito migliore del primo, perchè si
esaurì la somma bilanciata senza che la gettata fosse finita, ed ora, per quanto apprendo
dalle parole dell'onorevole ministro, anche
per questo secondo appalto c'è in vista una
seconda lite.
Ora io intendo di richiamare l'attenzione
dell'onorevole ministro appunto su questa
strana e dolorosa condizione di cose, che oggi
Porto-Torres si trova senza il porto vecchio,
perchè in gran parte smantellato, e senza il
porto nuovo perchè non costruito. E questa
condizione di cose è tanto più deplorevole
perchè ogni inverno quella gettata, incominciata e non finita, subisce delle frane continue, e anche i fortunali dello scorso inverno ne hanno distrutta una parte.
L'onorevole ministro dice di aver fatto
fare degli studi e di avere anzi deliberata la
Atti Parlamentari
LEGISLATURA
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XI X —
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SESSIONI:
DISCUSSIONI
spesa di 47 mila lire per r i p a r a r e questi danni.
Questa notizia invero non mi rassicura molto
perchè anche dopo clie si saranno spese queste 47 mila lire, se non sarà costruita la testata finale di quella scogliera, in u n altro inverno si r i n n o v e r a n n o gli stessi d a n n i e ci
vorranno poi altre 47 o più mila lire per ripararvi.
Onde nuove spese da p a r t e del Governo
e n u o v i sacrifizi da p a r t e degli enti locali.
Perciò io desidererei dall'onorevole ministro
u n a parola r a s s i c u r a n t e : che, cioè, prescindendo per il momento dalla costruzione della
seconda p a r t e dell'opera (per la quale avrei almeno desiderato sentire che gli studi sono compiuti) quella, per cui gli studi sono pronti, tanto
vero che essa è già quasi compiuta, entro
l'anno venturo possa essere condotta a termine, perchè, ripeto, a l t r i m e n t i si rinnoveranno e si accresceranno gli inconvenienti e
i d a n n i già l a m e n t a t i lo scorso inverno.
Se ciò non si facesse, la conseguenza sarà
disastrosa; noi continueremo a non aver porto
e gli enti locali saranno esposti a rovine maggiori di quelle finora subite ; e l'onorevole
ministro sa che il comune di Sassari, sul quale
pesa u n enorme contributo, si troverebbe nella
condizione di dover p a g a r e il contributo, arretrato, dover p a g a r e il nuovo e r i m a n e r e
senza il porto di Porto-Torres nè nuovo nè
vecchio !
Presidente. L'onorevole ministro dei lavori
pubblici ha facoltà di parlare.
Saracco, ministro dei lavori pubblici. Riconosco giuste le apprensioni dell'onorevole
preopinante, tanto è vero che quando si diede
incarico all'Ufficio del genio civile di prep a r a r e il nuovo progetto, f u a v v e r t i t a la necessità di costrurre la testata, eseguita dall ' I m p r e s a Gamba, del molo di levante. In conseguenza di questa raccomandazione, la Commissione degli ispettori si fece carico, di dare
le istruzioni necessarie all'Ufficio del genio
civile; il che credo io assicurerà l'onorevole
Garavetti, che la p r i m a cosa cui si deve attendere è questa, di d i f e n d e r e ciò che abbiamo fatto, e che ci è costato tanto danaro.
Noi p i ù di 800,000 lire non possiamo spendere, in conseguenza della legge del 1889,
ma dobbiamo vedere di spenderle bene, e conservare quello che venne già f a t t o . Sotto
questo p u n t o di v i s t a io sono p e r f e t t a m e n t e
d'accordo con l'onorevole G a r a v e t t i , e per
quanto starà in me lo assicuro che questi suoi
Camera dei
TORNATA DEL 2
LUGLIO
Deputati
1885
l e g i t t i m i desideri saranno i n t e r a m e n t e sodisfatti.
Presidente. Viene ora ]a volta della interrogazione dell'onorevole Luzzatto R i c c a r d o al
ministro di grazia e giustizia « intorno alla
grave misura presa contro il giudice del trib u n a l e di Mantova, signor Bolza ».
H a facoltà di p a r l a r e l'onorevole ministro
di grazia e giustizia.
Calenda di Tavani, ministro di grazia e giustizia. L'onorevole Luzzatto Riccardo m ' i n t e r roga intorno alla grave m i s u r a presa contro
il giudice del t r i b u n a l e di Mantova signor
Bolza.
A me p e r v e n n e u u numero della Gazzetta
di Mantova del 24 maggio ultimo, nel quale
sotto il titolo « Dolenti note » era s c r i t t o :
« I e r i abbiamo n a r r a t o che in mezzo allo
stato m a g g i o r e radico-socialista-massonico sedente sul palcoscenico
ad onore e gloria del
33 Mario Panizza, eravi anche l'illustrissimo
signor avvocato Bolza, giudice anziano del
nostro t r i b u n a l e civile e correzionale ». E dopo
molte osservazioni, e dopo la consueta invocazione della moglie di Cesare che non deve
n e p p u r e essere sospettata (proseguiva il giornale)
« Può nascere, e sarebbe legittimo il dubbio che egli pochi giorni fa f u n z i o n a n d o da
presidente, abbia lasciato convertire l ' A u l a
austera della giustizia, in una palestra di socialismo, per f a r piacere ai suoi amici politici
ed a sè stesso.
« P u ò nascere, e sarebbe legittimo il dubbio, che egli abbia poscia reiette le conclusioni d e l l ' i l l u s t r e r a p p r e s e n t a n t e la legge, che
escludeva la diffamazione nel processo BracciMancini
non solo forse per il gusto del dovere, ma
altresì per passione di p a r t i t o : e questo dubbio si diffonde e si radica e, volere o volare,
proietta una luce sinistra e penosa anche su
m a g i s t r a t i i n t e g e r r i m i ed onesti, e scema autorevolezza e prestigio a quell'eccelso istituto
che, ripetiamo, non dovrebbe essere mai sospettato. »
Come era mio dovere, m a n d a i il giornale
al P r i m o P r e s i d e n t e della Corte d'appello di
Brescia, perchè si informasse e riferisse in
proposito.
I l P r i m o P r e s i d e n t e della Corte d'appello,
dopo le opportune i n d a g i n i , rispose confer-
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XIX
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a
SESSIONE
Camera dei Deputati
DISCUSSIONI — TORNATA DHL 2 LUGLTO 1 8 ^ 5
mando l'esistenza del fatto: e del Bolza di
ceva: « essere da 8 anni giudice a Mantova ;
avervi acquistato molte relazioni ; avere 64
anni di età ed essere prossimo a compiere il
quarantesimo anno di servizio; essere di
scarsa capacità, non promovibile, ed una delle
cause delle grandi debolezze del tribunale di
Mantova. »
E poi concliiudeva d'accordo col Procuratore generale:
« Comunque sia, specialmente tenuto conto
delle infelici condizioni del tribunale di Mantova, ed ancor più dell'esser la città divisa
in partiti che accanitamente si combattono
e spesso dànno luogo ad aspri processi, converrei nell'opinione del Presidente e del Procuratore del Re clie il Bolza non stia bene
in quel Tribunale. E parrebbemi conveniente
che in riguardo all'età ed alla lunga fin qui
onorata carriera, che al Bolza, che avrebbe
manifestato di ritirarsi dal servizio al compiere del quarantennio, in luogo di un'immediata misura di rigore, gli fosse fatto comprendere, che ormai la sua permanenza in
Mantova quale giudice è resa incompatibile
colle esigenze dell'Ufficio, invitandolo a dichiarare se preferisca chiedere il collocamento
a riposo, ovvero acconsentire al tramutamento
altrove ».
Avrei potuto inviare immediatamente questo rapporto alla Commissione per avere il
parere sulla convenienza o meno del tramutamento di un giudice, salvo al ministro la
libertà di deliberazione ; ma, trattandosi di
un magistrato grave di anni, prossimo a compiere i suoi 40 anni di servizio, che aveva
già manifestato il proposito di essere collocato a riposo, credetti di usargli deferenza
invitandolo a scegliere tra il collocamento a
riposo, ed il tramutamento a sua richiesta.
Questa è la grave misura per la quale mi
ha interrogato l'onorevole Riccardo Luzzatto.
Presidente. L'onorevole Luzzatto Riccardo
ha facoltà di parlare.
Luzzatto Riccardo. La Camera non mi farà certamente il torto di credere che io abbia voluto
portare qui una questione personale; se ho
interrogato il ministro intorno a quella,
che io persisto a chiamare la grave misura
pre.»a a riguardo del giudice Bolza, gli è
perchè questa misura è per me un indizio
che si persevera nel sistema, che ha rovinato
la nostra magistratura.
Mi avevano detto a Mantova, óve fui per
68
caso otto giorni addietro e per caso appresi
il fatto, che la misura presa in odio al giudice Bolza era dovuta al!a denuncia ed alla
vendetta di un giornale politico moderato.
Non avrei mai credut ) che il ministro della
giustizia sarebbe venuto qui a confermarlo.
Il giudice Bolza ebbe il torto di concorrere nella condanna per diffamazione del giornale moderato ; ed ebbe anche il torto di recarsi, come ogni altro qualunque elettore, ad
udire un discorso di quell'anarchico violento,
amico dell'onorevole Crispi, che è Mario Panizza; e per questo fu segnato all'indice dal
giornale moderato.
0' è un terzo fatto che l'onorevole ministro ha taciuto.
Il giudice Bolza è capo di quella sezione,
che recentemente in appello assolse alcuni
socialisti, rei, secondo il pretore, di aver fatto
adesione al partito dei lavoratori.
Alla terza accusa il minis:ro non seppe
più resistere, ed al giudice, che oggi ancora
ha qui proclamato egregio, al giudice, che
sta per compiere i quarant'anni di servizio,
che ha ogni suo interesse a Mantova, al giudice, che sa non poter accettare trasferimento,
pone l'alternativa: o il tramutamento o le dimissioni.
Onorevole signor ministro, voi mi siete
maestro, ma le leggi non le ignoro neanche
io, come non le ignora la Camera. Quando
un giudice manca ai suoi doveri, vi sono i
provvedimenti disciplinari; il giudice si interroga e si punisce; ma si punisce dopo
averne udita la difesa.
Il trasferimento non è una misura disciplinare ; è un mezzo poco onesto di pressione
politica.
Esso si può ammettere soltanto per ragione
di servizio : il che vuol dire che un giudice
può essere mandato da una in altra sede
quando la utilità del servizio lo richieda; ma
non è per tale ragione che avete traslocato
il giudice del tribunale di Mantova: lo avete
traslocato per ragione politica.
Ora voi non avete il diritto di far questo :
voi anzi, violate, così operando, la legge ; e
perseverate nel sistema che ha rovinato la
nostra magistratura.
Signor ministro di grazia e giustizia, io
ho udito dei magistrati valenti quanto Lei
dire che la magistratura italiana, anche sotto
altri Governi, fu sempre incorrotta; e se la
magistratura italiana, che ha splendide tra-
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XJX
— 498 —
1* 8KSSIONK
DISCUSSIONI
dizioni, da qualche tempo è decaduta, è dal
tempo in cui un vostro predecessore ha applicato la misura del tramutamento di sede
per ragione politica: ho nominato il ministro
Pironti.
Da quel tempo il magistrato non è più
sicuro di sè, non può più seguire rettamente
la sua coscienza, ma deve considerare l'effetto
della sentenza, che sta per emanare.
E siamo giunti a questo punto che, dagli
stessi banchi del Ministero, si proclama la
decadenza della magistratura e la necessità
di provvedere !
Ora quando voi osate, perchè un giudice assolve dei socialisti o condanna un diffamatore,
che è per caso vostro amico, osate traslocarlo,
e venite a dire alla Camera: sì, lo trasloco
per ragione politica, bisogna convenire, signor
ministro, che si è perduto il senso della giustizia. (Approvazioni all'estrema sinistra).
Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole guardasigilli.
Calenda di Tavani, ministro
guardasigilli.
{Con forza). Respingo sdegnosamente tutte le
parole dell'onorevole Riccardo Luzzatto. Al
Ministero di grazia e giustizia non si fa politica; si provvede solo per il buon andamento
del servizio e perchè la giustizia sia ed appaia vera giustizia. Per ventura è stato il
solo giudice Bolza fra migliaia di magistrati
il quale abbia osato sopra un palco scenico,
presentarsi fra i membri di un Comitato nel
periodo elettorale; ed io credo che la Camera sarà con me quando affermo che i magistrati debbono essere al di sopra e al di
fuori di tutti i partiti. (Benissimo! Bravo!)
E quando un magistrato si pone in vista
sul palcoscenico in mezzo ad un Comitato
elettorale, non può essere più in quel luogo
l'integro, l'imparziale (Benissimo! — Approvazioni), rappresentante della giustizia. Mantengo quello che ho fatto, e lo ripeterei se,
per sventura, ci fosse un altro magistrato
simile a quello. {Bravo!)
Luzzatto Riccardo. Chiedo di parlare.
Presidente. Mi permetta, non posso lasciarla
replicare.
Luzzatto Riccardo. Per fatto personale. (Mormorio all' estrema sinistra).
Presidente {con forza). Sono io che presiedo, e desidero di sapere in ohe consista il
fatto personale.
Luzzatto Riccardo. Il fatto personale consiste in questo, che io fui accusato di aver
Camera dei Deputati
TORNATA DEL 2 LUGLIO 1885
detto che il signor giudice.... come si chiama?
non ne ricordo neanche il nome; era stato
traslocato per ragioni politiche....
Presidente. Sta bene, parli, ma si attenga
al fatto personale.
Luzzatto Riccardo. Il signor ministro ha ora
affermato, fra gli applausi di una parte della
Camera, che egli non permette che un giudice prenda parte a Comitati elettorali. Io non
discuto questa teorica, che forse, in gran
parte, potrei anche accettare.
Ma il signor ministro fonda questa teorica sopra un fatto, che io dichiaro non vero.
Il giudice Bolza non ha fatto parte di nessun
Comitato. Il giudice Bolza è soltanto colpevole di essere andato ad ascoltare il discorso
dell'amico dell'onorevole Crispi, Mario Panizza. E siccome egli è di vista corta, fu
fatto salire in un posto dove la sua presenza
fu messa in vista. {Mormorio a destra e al
centro).
Ma da questo ad inventare che il giudice
Bolza faceva parte di un Comitato, ci corre,
e mi meraviglio che il ministro inventi. {Commenti).
Presidente. L'onorevole ministro degli affari esteri ha chiesto di parlare per una dichiarazione. Ne ha facoltà.
Blanc, ministro degli affari esteri. Non ho
voluto lasciar passare questa seduta senza
chiarire i particolari del fatto sul quale l'onorevole Barzilai ha insistito con affermazioni
contrarie alle mie, che mantengo interamente,
astraendo da ogni questione di buona fede, che
non discuto.
Benché io non accetti la posizione di accusato, nè per me, nè per alcuno dei miei
colleglli, desidero render conto alla Camera
dell'impiego del mio tempo durante questa
mezz'ora in cui mi sono assentato, dopo aver
udito l'onorevole Barzilai. Mi sono dunque
recato presso il cassiere del Ministero degli
affari esteri, ed ho verificato che, in occasione
delle nozze del principe Amedeo, gli onorevoli
Crispi e Damiani, avendo ritenuta cosa d'altri
tempilapropinache anteriormente, in occasioni
simili, veniva attribuita ai ministri per distribuirla agli impiegati del Ministero, gli impiegati insistettero per averla, avendoci contato sopra; onde la distribuzione ebbe luogo,
esclusi il ministro ed il sotto-segretario di
Stato, ma con ordine-del giorno del sottosegretario Damiani, che avvertiva avvenir ciò
per l'ultima volta.
Atti
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Parlamentari
LEGISLATUBÀ
XIX
—
l
a
SESSIONE —
Camera dei Deputa ti
DISCUSSIONI —
Non posso poi credere ohe impiegati del
Ministero si siano lagnati di non aver avuta
quella elargizione, quando recentemente io
ebbi l'onore di funzionare quale notaio della
Corona alla nascita del secondogenito del duca
di Genova.
Ad ogni modo, dichiaro che per simili
elargizioni non si ricevono più fondi, e che
esse non avranno più luogo. (Approvazioni).
Barziiai. Chiedo di parlare. (Rumori al
centro).
Presidente. Onorevole Barziiai, su che cosa?
Barziiai. Se gli onorevoli colleghi me lo
permettono, vorrei fare una dichiarazione,
che avrei fatto prima se il ministro avesse
risposto subito alla mia affermazione.
Siane, ministro degli affari esteri. Non conoscevo minutamente quei particolari, ed ho
voluto accertarmi della loro esattezza.
Barziiai. Sarò brevissimo e dico subito che
l'onorevole ministro mi ha dimostrato, che
con un poco di buona volontà si finisce col
mettersi d'accordo, perchè io avevo affermato
ieri esattamente ciò che ho confermato oggi,
ed ho dato il mio scritto ai signori stenografi come l'avevo letto, appunto perchè non
ci fosse una parola di differenza. Soltanto
una cosa devo ancora obbiettare, che non
avevo detto prima, ed è che la elargizione
di 30 o 35 mila lire e la sua distribuzione
fu fatta anche dopo il matrimonio del Duca
d'Aosta, in occasione, cioè, delle nozze d'argento dei Reali d'Italia,
Blanc, ministro degli affari esteri. Questo
non è atto di stato civile! Del resto, l'onorevole Brin, se è presente, potrà rispondere
circa tale fatto, che non riguarda il notariato
della Corona.
Barziiai. Ma che importa lo stato civile!
Badate alla sostanza delle cose!
Presentazione di un disegno di legge.
Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro delle finanze.
Boselli, ministro delle finanze. Mi onoro di
presentare alla Camera un disegno di legge
pel consolidamento di canoni daziari.
E siccome trattasi di legge la quale necessariamente deve essere approvata prima
che la Camera finisca le sue presenti tornate,
così prego la Camera di volerlo dichiarare
di urgenza.
Presidente. Do atto all'onorevole ministro
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LUGLIO
1895
delle finanze della presentazione di questo
disegno di legge, che sarà stampato e distribuito.
L'onorevole ministro ne ha poi chiesto
l'urgenza.
Se non vi sono obbiezioni, l'urgenza s'intenderà ammessa.
(.L'urgenza è
ammessa).
Votazioni a scrutinio segreto.
Presidente. L'ordine del giorno reca: Votazione a scrutinio segreto dei disegni di
legge :
Approvazione di maggiori assegnazioni
per lire 288,150 su alcuni capitoli e di diminuzione di stanziamento, per somma eguale,
su altri capitoli dello stato di previsione
della spesa del Ministero dell'istruzione pubblica per l'esercizio finanziario 1891-95.
Autorizzazione di spese straordinarie per
opere idrauliche di l a e 2 a categoria e marittime, nonché di trasporti di residui tra
alcuni capitoli dello stato di previsione della
spesa del Ministero dei lavori pubblici per
l'esercizio finanziario 1894-95.
Approvazione di maggiori assegnazioni
per lire 58,442. 48 su alcuni capitoli e di diminuzioni di stanziamento, per somma eguale,
su altri capitoli dello stato di previsione
della spesa del Ministero di agricoltura, industria e commercio per l'esercizio finanziario 1894-95.
Disposizioni relative alle strade comunali obbligatorie.
Si faccia la chiama.
Ricci Paolo, segretario, fa la chiama.
Prendono
parte
alla
rotazione.
Adamoli — Afan de B-ivera — Amadei —
Aprile.
Baccelli Guido — Badini-Confalonieri —Balenzano — Baragiola — Barazzuoli — Barziiai — Berio — Bernabei — Bertolini —
Biancheri — B i l l i — Biscaretti — Bogliolo —
Bonacci Teodorico — Bonardi —• Bonin — B o selli — Bracci — Branca — Brena — Brunetti
Gaetano — Brunicardi.
Cadolini — Cafiero — Calvanese — Cambray-Digny — Canegallo — Cantalamessa
— Canzi — Cao Pinna — Capaldo — Cappelleri — Carcano — Carenzi — Carlomagno — Casale — Casalini — Castorina —
Atti Parlamentari
LSGISLATUBA XIX —
500 —
Camera dei Deputati
SESSIONE — DISCUSSIONI
Cavallotti — Chiaradia — Chinaglia —
Cianciolo — Cimati — Cirmeni — CoccoOrtu — Colajanni Federico — Colajanni
Napoleone — Colombo Giuseppe — Comandù
— Contarini — Conti — Coppino — Costa
Andrea — Costantini — Costella — Credaro
— Cremonesi — Cri spi — Cuccili — Curioni.
Dal Verme — Daneo Edoardo — Daneo
Giancarlo — Dari — D'Ayala-Valva — De
Amicis — De Andreis — De Biasio Luigi —
De Biasio Vincenzo — De Caglia — De Giorgio — Del Balzo — De Leo — De Luca —
Delvecchio — De Nicolò — De Riseis Giuseppe — Di Belgioioso — Di Broglio —- Di
Frasso-Dentice —- Di Lenna — Di San Donato — Di San Giuliano — Di Sant'Onofrio
— Donati Carlo.
Elia — Engel — Episcopo — Ercole.
F a c t a — Falconi — F a n t i — Fasce — Fazi
— Ferracciù — Ferraris Maggiorino — Flamberti — Filì-Astolfone — Finocchiaro-Aprile
— Florena — Fortis — Fortunato — Frola
— Fulci Nicolò — Fusco Alfonso — Fusco
Ludovico — Fusinato.
Galimberti — Galli Roberto —- Gallini —
Gallo Niccolò — Garavetti — Garibaldi —
Gianturco — Giordano-Apostoli— Giorgini —
Giovanelli — Giuliani — Gorio — Grandi —
— Grassi Pasini — Grossi — Guicciardini.
Imbriani-Poerioc
Lazzaro — Licata — Lojodice — Lovito
— Lucifero — Luzzatto Attilio — Luzzatto
Riccardo.
Magliani — Mangani — Manna — Marazzi Fortunato — Marescalchi Alfonso —
Marescalchi-Gravina — Martini — Matteini
— Mazza — Mecacci — Mei — Melli — Menotti — Mezzanotte — Miceli — Miniscalchi
— Miràglia — Mirto-Seggio — Mocenni- —
Montagna — Morandi — Morelli Enrico —Morelli-Gualtierotti — Morin.
Nicastro — Niccolini.
Omodei.
Pace — P a g a n i n i — Palamenghi-Crispi
— Panattoni — Pandolfì — Pantano — P a p a
— Papadopoli — Parpaglia — Peroni —- P i a t t i
— Picardi — Piccolo -Cupani — Pignatelli —
P i n i — Piovene — Pisani — Poli — Pomp i l j —- Pottino.
Raggio — Randaccio — Rava — Reale —
Ricci Paolo — Rinaldi — Rizzo — RomaninJ a c u r — Roncalli — Rossi Rodolfo — Roxas
— Rubini — Ruffo.
Sacchetti — Salandra — Salaris — Salsi
TORNATA DEL 2 LUGLTO 1895
— Santini — Saporito — Scaglione — Scaramella-Manetti — Schiratti — Scotti — Siivestrelli — Sineo — Socci — Sonnino Sidney
— Spirito Francesco •— Squitti — Suardo
Alessio.
Talamo — Tecchio — Terasona — Testasecca — Tondi — Tornielli —• Torraca —
Torrigiani — Tortarolo — Treves — Tripepi
Demetrio — Tripepi Francesco.
Vagliasindi — Valle Angelo — Valli Eugenio — Verzillo — Vienna — Vischi —
Vitale — Vizioli.
Weil-Weiss — "Wollemborg.
Zainy — Zavattari.
SJ> o in congedo.
Bastogi.
Calpini — Oapoduro — Castelbarco-Albani — Compagna — Costa Alessandro.
Danieli —- Della Rocca.
F a n i — F a r i n a — Farinet.
Gamba — Giusso — Gualerzi — G u j .
Ricci Vincenzo.
Sani Giacomo.
Toaldi —- Tozzi — Turbiglio Sebastiano.
Visocchi.
Sono
ammalati.
Fagiuoli.
Gemma — Ghigi.
Lochis — Luzzati Ippolito.
Marinelli —• Menafoglio — Molmenti.
Poggi.
Rampoldi.
Assenti per ufficio
pubblico.
Cavagnari.
Nocito.
Pavia.
Radice,
Stelluti-Scala.
Seguilo della discussione del bilancio della guerra.
Presidente. Lasceremo le urne aperte e procederemo nell'ordine del giorno, il quale reca
il seguito della discussione sul disegno di
legge: Stato di previsione della spesa del Ministero della guerra per l'esercizio finanziario 1895-96.
La Camera ricorda che ieri venne chiusa
la discussione generale. Ora si comincia la
discussione dei capitoli.
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XIX — I
501 a
(Jamera i e Deputati
SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1 8 9 5
Spese generali. — Capitolo 1. Ministero Personale di ruolo (Spese fìsse), lire 1,582,000.
Capitolo 2. Ministero - Spese d'ufficio, lire
75,000.
Capitolo 3. Spese postali (Spesa d'ordine),
lire J 4,000.
Capitolo 4. Spese di stampa, lire 14,000.
Capitolo 5. Provvista di carta e di oggetti vari di cancelleria, lire 43,000.
Capitolo 6. Residui passivi eliminati a
senso dell'articolo 32 del testo unico di legge
sulla contabilità generale e reclamati dai creditori (Spesa obbligatoria), per memoria.
Capitolo 7. Sussidi ad impiegati invalidi
già appartenenti all'Amministrazione della
guerra, e loro famiglie, lire 150,000.
Capitolo 8. Spese casuali, lire 92,000.
Spese per l'esercito. — Capitolo 9. Stati
maggiori e ispettorati, lire 3,724,100.
Capitolo 10. Corpi di fanteria, 48,925,800
lire.
Capitolo 11. Corpi di cavalleria, 8,985,700
lire.
Capitolo 12. Armi di artiglieria e genio,
lire 16,267,300.
Capitolo 13. Carabinieri reali, 25,184,000
lire.
Capitolo 14. Corpi invalidi e veterani,
lire 191,400.
Capitolo 15. Corpo e servizio sanitario,
lire 5,115,705.
Su questo capitolo è inscritto a parlare
l'onorevole Santini. E presente?
(Non è presente).
Non essendo presente, passeremo oltre al
capitolo 16. Corpo del commissariato, compagnie di sussistenza e personali contabili pei
servizi amministrativi, lire 2,664,400.
Capitolo 17. Scuole militari pel reclutamento degli ufficiali, lire 1,979,300.
Capitolo 18. Quota spesa mantenimento
degli allievi delle scuole militari corrispondente alla retta a loro carico da versarsi all'erario (Spesa d'ordine), lire 1,000,000.
Capitolo 19. Scuole militari complementari, lire 751,400.
Capitolo 20. Compagnie di disciplina e
stabilimenti militari di pena, lire 711,400.
Capitolo 21. Personale dell'Istituto geografico militare, lire 370,700.
Capitolo 22. Personale tecnico e contabile
dell'artiglieria e genio, lire 2,038,500.
1
Capitolo 23. Personale della giustizia militare, lire 430,300.
Castorina. Chiedo di parlare.
Presidente. Ne ha facoltà.
Castorina. Desidererei uno
schiarimento
dall'onorevole ministro e possibilmente una
promessa benevola. Mi risulta che la IV Seziono del Consiglio di Stato ha annullato
una decisione del Consiglio di disciplina solo
perchè questo non era composto nei modi
prescritti dalla legge.
Se è vero, trattandosi di un atto giudiziario che può portare gravi conseguenze, e
siccome della stessa natura ci sono altre
decisioni, io desidererei sapere se l'onorevole ministro intenda, invece di obbligare
tutti coloro che sono interessati a fare revocare le decisioni che rispettivamente li concernono, ricorrendo alla IV Sezione del Consiglio di Stato, di adottare come' atto di
giustizia e di prudenza l'avviso di richiamare le decisioni stesse per sottoporle a Consigli regolarmente costituiti o meglio all'Autorità competente ed ottenere così la correzione
di errori commessi, i quali, come ho detto,
conducono a gravi conseguenze.
Potrà indi venirsi alla conferma delle condanne od all'assoluzione a seconda dei casi.
Io mi affido al sentimento di giustizia che
anima l'onorevole ministro per sperare che
egli adotterà questa via di riparazione; perchè, per effetto di decisioni emesse da autorità incompetenti, soldati che hanno precedenti ottimi, secondo ciò che risulta al Ministero stesso, e che, per 10, 12 anni, e forse
più, hanno servito con amore la patria, si
trovano espulsi dall'esercito; il che significa
essere esposti alla morte civile e militare.
Ed io ritengo che, prima di venire a questi
estremi (e non voglio entrare sui motivi, seri
o no, che hanno condotto a queste conseguenze, perchè questo non è compito mio),
si riconoscerà giusto che que' giudizi siano
riveduti.
Prego quindi il signor ministro di richiamare tutte le decisioni emesse da Consigli
di disciplina non composti a norma di legge;
e di sottometterle a novello esame per emettere quel provvedimento che sia consigliato
dalla giustizia.
fVìocenni, ministro
della guerra; Chiedo di
parlare.
Presidente. Parli.
Afti Parlamentari
LEGISLATURA X I X —
— 502 —•
l ® SESSIONE
DISCUSSIONI —
Mocenni, ministro della guerra. Ricordo benissimo il fatto speciale al quale allude l'onorevole Castorina; ma quel fatto stesso deve
provare all'onorevole Castorina come il ministro della guerra intenda sempre informare ogni suo atto a giustizia. Essendomi
accorto che dalle autorità dipendenti non
era stata osservata perfettamente la legge,
prima di approvarne il verdetto, io ho voluto sentire il Consiglio di Stato, il quale
dichiarò essere in facoltà del ministro della
guerra di annullare quel giudizio ed anche
di riconvocare un nuovo Consiglio di disciplina, di cui facessero parte le persone designate dalla legge, perchè procedesse ad un
nuovo giudizio.
Altri fatti di questo genere io non conosco; ma sia certo l'onorevole Castorina, che,
ogni qualvolta io vedessi che la legge fosse
stata violata, io stesso me ne farei tutore.
E quando i regolamenti e le leggi non
dessero a me la facoltà di decidere io stesso,
nell'interesse dell'ufficiale colpito, provocherei
le determinazioni occorrenti dalla IV Sezione del Consiglio di Stato.
Dirò dippiù all'onorevole Castorina che
il ministro della guerra, e non io soltanto,
ma tutti i miei predecessori, ogni qualvolta
si tratta di giovani ufficiali, che meritino,
anche per la specie della colpa, il beneficio delle cause attenuanti, si sono valsi dell'articolo 68 della legge, il quale permette
però di diminuire la pena.
Ed io in questi casi sono solito di ridurre
di un grado, la pena che il Consiglio di disciplina ha decretata.
Se l'onorevole Castorina potrà indicarmi
qualche altro caso in cui egli creda che la
legge sia stata violata, non avrò alcuna difficoltà di fare quanto dipenda da me per far
correggere le decisioni che fossero state emanate irregolarmente.
Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole
Castorina.
Castorina. Mi dichiaro sodisfattissimo ed
approfitterò della buona disposizione e delle
promesse dell'onorevole ministro per indicargli altri casi simili e perciò tali da reclamare analogo provvedimento.
Presidente. Non essendovi altre osservazioni, s'intende approvato il capitolo 23 nella
somma di lire 430,300.
(È approvato).
Camera dei Deputati
TORNATA DEL 2
LUGLIO
1895
Capitolo 24. Assegni agli ufficiali in aspettativa ed in disponibilità ed agli ufficiali in
posizione ausiliaria (Spese fìsse), lire 674,300.
Capitolo 25. Indennità di viaggio e spese
di trasporto, lire 3,926,000
Ha facoltà di parlare l'onorevole Bracci.
Bracci. Intendo semplicemente di fare una
raccomandazione all'onorevole ministro della
guerra a proposito di questo capitolo 25,
dove si tratta d'indennità di viaggio pei militari.
L'onorevole Mocenni non ignora certamente come agli ufficiali subalterni del nostro esercito non sia concesso di valersi delle
riduzioni di tariffe ferroviarie, delle quali
normalmente possono usufruire, quando a loro
piaccia di viaggiare nelle prime classi dei
treni diretti.
Ora non mi sembra giusta questa esclusione che si fa per i nostri ufficiali, mentre
tutti gli altri impiegati dello Stato, di nomina regia, tanto di prima che di seconda e
di terza categoria, possono valersi delle riduzioni che loro competono per viaggiare in
qualunque classe ed in qualunque treno.
L'onorevole ministro non vorrà, credo, oppormi che l'esclusione deriva dal timore che
siano soverchiamente ingombrate le prime
classi, a scapito e con incomodo dei viaggiatori a tariffa intera ; poiché gli ufficiali subalterni, essendo soltanto 8,40J, dànno un ben
piccolo contingente di viaggiatori in confronto
dei 40,000 o 50,000 impiegati dello Stato di
nomina regia.
Ne mi opporrà l'inconveniente della promiscuità degli ufficiali subalterni con i superiori, poiché ogni differenza tra essi si è tolta
con l'istituzione delle mense dei reggimenti;
e d'altra parte come la promiscuità si tollera
nei treni omnibus, si può tollerare anche nei
treni diretti.
Anzi l'onorevole ministro sa, che in questi ultimi anni ai sott'ufficiali venne data facoltà di valersi della riduzione di tariffa per
viaggiare in seconda classe in quei convogli
che non hanno terze classi. Ed è appunto
questo il caso dei treni diretti, e specialmente dei treni diretti diurni.
L'onorevole ministro può oppormi una
sola ragione: i patti contrattuali stabiliti
nelle convenzioni fra lo Stato é le Società
esercenti le strade ferrate. Io non conosco
questi patti, ma credo che non sarà difficile
farne dei nuovi, per addivenire a quelle mo-
Atti
Parlamentari
L9&T8LATURA X3X
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508
Camera dei Deputati
1* SESSIONE — DISCUSSIONI — TOBNATA DEL 2 LUGLIO 1895
difìcazioni clie io invoco dall'onorevole ministro.
E proprio a questo fine io rivolgo una
raccomandazione all'onorevole ministro della
guerra affinchè, d'intesa col suo collega dei
lavori pubblici, voglia studiare il modo di
por fine a questo stato di cose che, a confronto degli altri impiegati dello Stato, mette
in una inferiorità non bella i nostri ufficiali
ai quali, come diceva un nostro ex collega,
l'onorevole D'Arco che nomino a titolo di
onore, la patria chiede qualche cosa di diverso, qualche cosa di più che non agli altri
funzionari.
Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro della guerra.
Mocenni, ministro della guerra. Io non farò
certamente rimprovero all'onorevole Bracci
di aver preso a parlare intorno a questo soggetto in sede non propria; ma debbo dichiarare che il suo argomento non avrebbe potute
trovare posto in questo capitolo.
Nulladimeno io non ho difficoltà alcuna
a rispondergli; solamente non so se potrà la
mia risposta sodisfarlo; e l'onorevole Bracci
voglia, in caso, scusarmi, perchè manca a me
in questo momento il mezzo di dargliene una
diversa.
Venuto al Ministero, io ho trovato già
da qualche anno in vigore le convenzioni
presenti, ed ho veduto quali siano stati i motivi per i quali esse furono stipulate.
Ad onore del vero debbo dichiarare che
i miei predecessori hanno sempre osteggiate
codeste convenzioni, desiderando che fosse
mantenuto il diritto di cui tutti gli ufficiali
prima godevano. Ma le Società ferroviarie,
dox30 le convenzioni che regolano il servizio
generale delle ferrovie, hanno sempre resistito, e trovando appoggio in qualche altro
gabinetto, sono riuscite ad obbligare il Ministero della guerra ad accettare il patto di
cui si duole l'onorevole Bracci.
Ora io non credo che sia molto facile ritornare indietro. E benché io consenta nell'opinione dell'onorevole Bracci, da me solo
nulla potrei decidere e dovrei provvedere di
accordo col ministro dei layori pubblici. Anzi
neppure col suo aiuto potrei riuscire allo
scopo, perchè sarebbe necessario persuadere
le Società.
Ora io non posso con fondamento sperare
che le Società ferroviarie vogliano recedere
da questo punto che considerano come un
loro beneficio, ed essere cortesi con l'amministrazione militare. Ad ogni modo prometto
all'onorevole Bracci che prenderò motivo dalla
sua raccomandazione per riattivare le trattative, e sarò lieto se riusciranno allo scopo
da lui e da me desiderato.
Bracci. Prendo atto della sua promessa
e la ringrazio.
Presidente. Non essendovi altre osservazioni,
il capitolo 25 si intenderà approvato.
Capitolo 26. Vestiario e corredo alle truppe,
materiali vari di equipaggiamento e dell'opifìcio arredi, e spese dell'opificio e dei magazzini centrali. Einnovazione e manutenzione
di bandiere, lire 19,355,200.
Ha facoltà di parlare l'onorevole Bonardi.
Bonardi. Ho una breve raccomandazione
da fare all'onorevole ministro a proposito di
questo capitolo. Il ministro ricorderà che
nello scorso anno, l'onorevole Merlani, che ci
spiace non aver più collega nella Camera,
raccomandò vivamente all'onorevole ministro
di studiare il pareggiamento degli operai borghesi addetti al Ministero della guerra, con
gli operai borghesi addetti al Ministero della
marina, esponendo gli inconvenienti che la
diversità di trattamento tra gli uni e gli altri produce. L'onorevole ministro affermò che
avrebbe studiata la cosa, riconoscendo giuste
le osservazioni dell'onorevole Merlani: ed io
pregherei perciò l'onorevole ministro di dirmi
se abbia avuto occasione di occuparsi di tale
argomento.
Un'altra raccomandazione è questa. L'anno
scorso ebbi occasione di esporre alcuni desideri provenienti dagli operai dipendenti dal
Ministero della guerra; e ciò feci, perchè i
riguardi gerarchici vietano loro molte volte
di fare giungere fino al ministro i loro reclami.
Quelle mie raccomandazioni parvero giuste
all'onorevole ministro, all'onorevole Afan de
Rivera e ad altri colleghi. Ed io ho voluto
quest'anno ricordarle perchè la condizione
degli operai dipendenti dal Ministero della
guerra e dal Ministero della marina può essere peggiorata dalle disposizioni date dall'onorevole ministro delle finanze per l'applicazione dell' imposta di ricchezza mobile,
dalla quale erano finora esenti le loro mercedi.
Di questo argomento si è già espressamente occupato il mio amico deputato Tocchi o, invitando il ministro delle finanze a revocare le disposizioni date in proposito e che
egli dimostrò assolutamente contrarie alla
legge.
Atti
Farlgnwntati
LEGISLATURA X I X
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3 * SESSIONE —• DISCUSSIONI
Ora io, poiché mi si presenta l'ocoasione,
e poiché nella discussione del presente bilancio l'onorevole ministro si è mostrato favorevole a tener conto delle condizioni della
nostra industria nazionale e quindi della condizione degli operai addetti ai lavori delle
amministrazioni della guerra e della marina,
io gli dico : faccia anch'egli uffici presso il
ministro delle finanze, affinchè non abbia ad
insistere nell'aggravare la mano sulle già
limitate mercedi di questi operai.
Mi limito a queste due raccomandazioni
e spero che l'onorevole ministro vorrà darmi
risposte sodisfacenti.
Presidente. Ha iacoltà di parlare l'onorevole ministro.
Mocenni, ministro della guerra. Brevi parole
per rispondere alle due raccomandazioni dell'onorevole Bonardi.
In quanto alla prima gli dichiaro recisamente che sono già a buon punto gli studi
e gli accordi fra i due Ministeri per vedere
se sia possibile, come è desiderio mio e dell'onorevole ministro della marina, di venire ad
un trattamento eguale degli operai dell'una e
dell'altra amministrazione. Ma la cosa è meno
semplice di quello che a prima vista apparisce ; perchè se è vero che qualche volta le
paghe degli operai addetti al Ministero della
guerra sono minori, dall'altra parte si vede
che i regolamenti e le leggi dànno loro qualche vantaggio che quelli della marina non
hanno; quindi la cosa è piuttosto complicata.
L'onorevole Bonardi vorrà perdonarmi se
ancora non ho condotto a fine la pratica, perchè sono stato oppresso da un continuo ed
incessante lavoro. Ma torno a promettergli
che io terminerò questi studi, e che spererei
di portarli presto a compimento, se non vedessi già qualche ostacolo nelle modificazioni
alla legge delle pensioni, la quale dovrà anche riferirsi a questo personale. Bisognerà
quindi vincere qualche difficoltà di fronte a
queste modificazioni.
In quanto alla seconda sua raccomandazione l'onorevole Bonardi spera che io venga
in suo aiuto.
Egli sarà sodisfatto quando gli dirò che
sono già venuto in suo aiuto ed ho prevenuto il suo desiderio.
Infatti, non appena si trattò dell'applicazione dei provvedimenti finanziari, mi sforzai di indurre i miei colleghi nella convinzione che avevo io, che cioè certi assegni
Camera dei Deputati
TORNATA DEL 2
LUGLIO
1895
non fosse prudente, nè conveniente, nè equo,
toccarli. A qualche risultato sono riuscito,
poiché, come l'onorevole Bonardi sa, la riscossione della riccliezza mobile sulle paghe degli operai è stata per il momento sospesa, e
sarà oggetto di nuovi studi per parte della
amministrazione.
Bonardi. Eingrazio.
Presidente. L'onorevole Rubini ha facoltà
di parlare.
Rubini. Ieri l'onorevole ministro rispose,
come sempre, cortese a tutti gli oratori, cortesissimo verso di me, dandomi le spiegazioni che io gli avevo chieste intorno alla
questione delle masse ; del che io gli debbo
i miei ringraziamenti. Se mossi, sia l'anno
scorso che quest'anno, alcuni dubbi intorno
a queste registrazioni, non è tanto perchè
siano complicate per sè stesse, non essendo
la materia contabile che offra difficoltà tali
da non poterle comprendere, quanto perchè
non vi è il giusto equilibrio fra le assegnazioni di bilancio e il prezzo a cui i materiali di corredo sono addebitati alle masse.
Ne viene da ciò quel tale sciupìo, che
l'onorevole ministro disse soltanto apparente,
del capitale delle varie masse, cioè di circa
21,000,000 in quattro esercizi. Naturalmente
la cosa non poteva non destare qualche apprensione.
Io avvertii l'onorevole ministro che questa apprensione poteva applicarsi anche alle
nuove riforme, cioè di prezzi diminuiti nell'attuale esercizio, (poiché l'esercizio è cominciato già da ieri l'altro) per gli oggetti di
corredo, esprimendo il dubbio che, per questo fatto, potesse andarne di mezzo l'economia dei magazzini.
L'onorevole ministro mi assicura del contrario e mi dice clie, malgrado i prezzi ribassati, questi però rappresentano sempre il
vero valore degli oggetti che i magazzini
forniscono alle masse: ed io prendo atto delle
sue dichiarazioni, e me ne compiaccio.
Veda però, onorevole ministro ; siccome
non è possibile ottenere il perfetto conguaglio, l'esattezza assoluta in materia di queste diverse iscrizioni in bilancio dei prezzi
di acquisto da parte delle masse, e dei prezzi
di acquisto da parte dei magazzini, è sempre
più conveniente, è sempre suggerito dalla
prudenza e da una buona economia che i
prezzi assegnati siano alquanto superiori e
non inferiori a quelli di costo ; perchè i ma-
Atti Parlamentan
— 505 —
LEGHSLATUEA XIX —
l
a
SESSIONE —
DISCUSSIONI —
gazzini vanno incontro a molte eventualità.
Possono avvenire infortuni, accidenti, e
quindi non bisogna credere che quando noi
rappresentiamo esattamente il valore di questi
oggetti fabbricati o di corredo, poi si trovi
sempre integro il bilancio di magazzino. Perciò
se non è possibile raggiungere, come a me
pare, questa esattezza recisa di conguaglio,
mi raccomando all'onorevole ministro perchè
quanto meno i magazzini non abbiano ad essere consumati cosi senza quasi che noi ce ne
accorgiamo.
Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro della guerra.
Mocenni, ministro della guerra. Io ringrazio
l'onorevole Rubini delle sue raccomandazioni;
e dichiaro subito che è giustissimo il criterio
ch'egli ha relativamente a questo conguaglio.
Anzi, egli ha tanta ragione che io posso assicurarlo dal canto mio che, anche ribassando questi prezzi, si è avuta una certa
prudenza appunto per poter provvedere ad
ogni esigenza e alle perdite a cui si va incontro nei materiali che abbiamo nei magazzini. Io accennai ieri anche alle diverse modificazioni che sarà utile introdurre nell'amministrazione del vestiario. Aggiungo oggi
che per il momento noi siamo fortunatamente
provveduti, e colle disposizioni che abbiamo
prese potremo procedere abbastanza sicuri.
Avrà veduto l'onorevole Rubini che il capitolo 47 (anche per gli schiarimenti che io
ho dato alla Commissione del bilancio) che
si riferisce al apparecchi di mobilitazione,
provvede in parte anche agli oggetti di vestiario per la mobilitazione stessa. Tenendo
conto di tutti i mezzi che ho a mia disposizione, e tenendo conto anche della raccomandazione giustissima dell'onorevole Rubini, io spero che noi procederemo assai bene
in questo servizio, e assai meglio che per il
passato.
Presidente. Se non vi sono altre osservazioni, s'intende approvato il capitolo 26 in
lire 19,355,200.
Capitolo 27. Pane e viveri alle truppe, rifornimento di viveri di riserva ai Corpi di
truppa, lire 27,821,100.
L'onorevole Dal Verme ha facoltà di parlare.
Dal Verme. A pagina 7 della sobria ma
chiarissima relazione dell'onorevole Grandi
si legge : « A proposito di questo capitolo si
ricorda che la Camera ha invitato il Govèrno
69
Camera dei Deputati
TOENATA DEL 2
LUGLIO
1895
di ritornare, per la fornitura dei viveri, al sistema della gestione diretta. Il Governo, per
uniformarsi a tale desiderio, ha iniziato gli
esperimenti per le truppe stanziate nell' XI
corpo d'armata e nelle divisioni militari di
Roma e Perugia.
« La vostra Giunta raccomanda al Governo
che gli studi in proposito siano proseguiti
nell' intento di conciliare il miglioramento
del rancio colla economia.»
A questo proposito ricorderà la Camera,
e ricorderà l'onorevole ministro, il testo dell'ordine del giorno che fu approvato due anni
fa, nel 189B, e che io stesso proposi.
Quest'ordine del giorno diceva precisamente così: « La Camera, convinta che la
fornitura dei viveri per la truppa fatta direttamente dai Consigli d'amministrazione
dei Corpi riesce per il soldato e per l'erario
assai più vantaggiosa che col sistema delle
grandi imprese, invita il Governo a fare sollecito ritorno al sistema precedente. »
Io non so davvero perchè il ministro Pelloux due anni or sono, invece di fare sollecito
ritorno al sistema precedente, abbia iniziato
gli esperimenti. In ogni modo ora questi esperimenti si sono fatti. L'onorevole ministro,
che è adesso a capo dell'amministrazione della
guerra, li ha estesi, li ha fatti sotto i nostri
occhi, come ha detto benissimo ieri, nel Corpo
d'armata di Roma ; e se ho bene afferrato la
sua frase di ieri, mi pare abbia detto che è
rimasto sodisfatto dell'esperimento medesimo
e che ha intenzione di concludere.
Io ho dunque preso a parlare semplicemente perchè desidererei avere proprio una
piena assicurazione che s'introdurrà la gestione diretta in tutti i Corpi d'armata, senza
continuare ulteriormente gli esperimenti; i
quali, come ho detto due anni or sono, mi parevano, se non del tutto superflui non necessari, inquantochè il sistema della gestione
diretta era già in vigore nell'esercito sardo
e poi nell'esercito italiano fino al 1883.
Se l'onorevole ministro mi vorrà rassicurare circa queste sue intenzioni, alle quali
ha accennato ieri, io sarò estremamente sodisfatto, perchè questo sistema accontenterebbe tutti, e innanzitutto il soldato. I soli
che non sarebbero contenti sarebbero i grandi
impresari; ma del gradimento dei grandi impresari credo che non sia il caso di occuparsene, nè per il Governo, nè per il Parlamento.
Aiti
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Parlamentari
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TORNATA
DEL
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LUGLIO
1895
Ha facoltà di parlare l'onorevole
ministro della guerra.
Mocenrii, ministro della guerra. L'onorevole
Dal Verme capirà perfettamente le ragioni
per le quali io non ho osato di generalizzare
celeremente le varie proposte che egli fece
fin dall'anno scorso e credo anche dall'anno
precedente. Quando io sono venuto al Ministero della guerra, il provvedimento era stato
applicato soltanto dall'XI 0 Corpo d'armata, e
fu mia cura di raccogliere subito da quelle autorità militari i rapporti occorrenti per vedere
come procedessero le cose.
Tenuto conto delle dislocazioni specialissime di quel corpo d'armata, delle condizioni
anche speciali di quel territorio, parve a me che
non ci fosse elemento sufficiente per potere
prendere una decisione subitanea e complessa.
Aggiungo all'onorevole Dal Verme, che
c'era anche un'altra riflessione da fare.
Come l'onorevole Dal Verme ha ricordato,
il sistema che egli caldeggia era già in vigore
fino al 1882; ma la Camera volle che si cambiasse
strada, e fu nominata una Commissione reale
composta di funzionarli dello Stato, di deputati e di senatori, i quali proposero appunto
quel sistema che poi ha fatto cattiva prova.
Si capisce adunque, com'io volessi muovere
ii primo passo sicuro; ed ho creduto perciò
di fare cosa buona ordinando un esperimento
nel corpo d'armata di Roma, perchè anche
coloro che non appartengono all'esercito, potessero vedere e Udire l'impressione di tutti e
dare il loro giudizio.
ed arredi d'alloggio e di uffici militari, lire
4,042,000.
Capitolo 30. Manutenzione dei materiali
vari di mobilitazione, studi ed esperienze relative, spedizione e riproduzione di documenti
di mobilitazione, acquisto di campioni e modelli e premi d'incoraggiamento per nuove
invenzioni, lire 85,000.
Capitolo 31. Rimonta e spese dei depositi
d'allevamento cavalli, lire 4,783,000.
Intorno a questo capitolo ha chiesto di parlare l'onorevole Socci ; ha facoltà di parlare.
Socci. L'onorevole ministro di agricoltura
e commercio disse l'altro giorno, a proposito
della raccomandazione che io faceva per la
scuola mineraria di Massa Marittima, che in
certi casi io avevo una tenacia tutta inglese.
Forse, anche il ministro della guerra ripeterà
tale apprezzamento, perchè è questa la quarta
volta che io parlo intorno a questo capitolo.
L'onorevole ministro della guerra sa quanto
me, e meglio di me, quanto sia disgraziata
la condizione di quel personale civile che è
addetto ai depositi di allevamento dei cavalli.
Questo personale civile, il quale pone sempre
a repentaglio la propria vita perchè è in
mezzo ai cavalli più indomiti e perchè è soggetto alle febbri di malaria, trovandosi i
luoghi di allevamento in terreni dove la febbre domina spietata sovrana, non ha neanche
diritto a pensione, è assoggettato ad un lavoro che esubera addirittura ogni energia
umana, ed è sempre indeciso sulla sua sorte
avvenire.
Siccome adesso l'esperimento pare assodato, io aspetterò ancora pochi giorni, (e
questo l'onorevole Dal Verme me lo permetterà) perchè voglio vedere anche l'effetto del
sistema nel passaggio della guarnigione dalla
Vita ordinaria alle esercitazioni di campagna.
E dopo questo io prometto all'onorevole
Dal Verme che prenderò una decisione la
quale credo di potergli promettere fin d'ora
sarà conforme ai suoi desiderii.
Dal Verme. Mi dichiaro sodisfattissimo e
la ringrazio.
Presidente. Non essendovi altre osservazioni
in contrario, il capitolo 27 s'intenderà approvato*
Capitolo 28. Foraggi ai cavalli dell'esercito, lire 17,599,500.
Capitolo 29. Casermaggio per le truppe,
fcetribuzioni ai Comuni per alloggi militari
Ho qui una supplica (la chiamerò cosi) di
questo personale: è cosa da far piangere: ed
io la leggo senz'altro, perchè credo che essa
sia più efficace di qualunque parola io potessi dire.
« Noi, che da tanti anni serviamo lo Stato
in qualità di butteri, siamo retribuiti a lire
75 mensili, e di queste ci tolgono lire 7. 67
di R. M. e lire 5 di massa vestiario; così lo
stipendio si riduce a sole lire 64. 33 che devono servire a tutti i bisogni di numerose
famiglie, perchè tutti i butteri hanno famiglia. Se poi qualcuno si ammala e va allo
spedale, subisce una ritenuta di spedalità di
lire 1. 30 al giorno, cosicché per la povera famiglia non resta tanto da sfamarsi di solo
pane... »
Presidente.
E questa istanza, che questi disgraziati
hanno diretta a me, perchè io mi facessi in-
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a
Camera dei Deputati
LEGISLATURA XIX — l SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1895
terprete dei loro lamenti nella Camera, finisce così:
« Ora si mietono le biade e il povero buttero deve rimanere vigilante dalle 4 del mattino alle 8 di sera (nientemeno che 16 ore!)
E dire che, se anche muore in servizio, la
vedova e i figli non hanno alcun diritto.
Bella ricompensa davvero ! »
La sorte di questi disgraziati è stata
lumeggiata da noi in altre discussioni. Io
avevo allora per compagni in questa campagna santissima gli onorevoli Masi e G atti Casazza, che in questa legislatura non abbiamo fra noi. Ed io credo mio dovere, non
solam^n'-p mosso dal cuore e da un sentimento
di giustizia verso questi disgraziati, ma mosso
anche da un sentimento di solidarietà verso
questi due amici, i quali non hanno potuto oggi levare a favore di questi infelici
la loro voce che sarebbe stata più autorevole
della mia, di rivolgermi ancora una volta
al ministro. So che egli aveva intenzione di
presentare un disegno di legge per regolare
la condizione di questi impiegati, ma il disegno di legge non è ancora venuto dinanzi
a noi.
Io gli domando perciò se intenda o no di
provvedere alla condizione di questi infelici,
che prestano ottimi servigi e si trovano nella
più terribile di tutte le condizioni, perchè,
come dicevo in principio, sono giorno per
giorno a repentaglio della loro vita, e non
hanno alcuna speranza per l'avvenire, nè per
loro, nè per le loro famiglie.
Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole
ministro.
Mocenni, ministro della guerra.
Onorevole
Socci, quando si raccomanda al mio cuore
una causa giusta, io non sono mai sordo.
Ella era bene informato quando ha detto
che era già preparato un disegno di legge. Il
disegno di legge esiste difatti; anzi per la
parte che si riferisce a questi operai (li
chiamerò adesso così), gli studi sono molto
più avanti di quel che non sieno per gli
operai di cui parlava l'onorevole Bonardi. Ma
l'onorevole Socci comprende che quando io
debbo fare un taglio così ardito, per una
somma di tredici milioni, nel mio bilancio,
io, con i mezzi ordinari, non posso provvedere al desiderio di cui egli si è fatto interprete. Quindi io gli prometto questo soltanto:
che sarò il suo avvocato presso il ministro
del tesoro, e che appena sia possibile vedrò
di accontentare i desideri suoi e miei.
Socci. Io la ringrazio, perchè Ella sarà certo
un avvocato più efficace di me.
Presidente. Se non vi sono altre osservazioni s'intenderà approvato il capitolo 31.
Capitolo 32. Materiale e stabilimenti d'artiglieria, lire 5,375,000.
Capitolo 33. Materiale e lavori del genio
militare, lire 6,339,200.
Capitolo 34. Eitti d'immobili ad uso militare e canoni d'acqua (Spese fìsse), lire 899,500.
Capitolo 35. Spese per l'istituto geografico militare, per le biblioteche militari, per
le pubblicazioni militari periodiche ed altre,
lire 200,500.
Capitolo 36. Spese di giustizia perule militare (Spesa obbligatoria), lire 27,000.
Mei. Chiedo di parlare intorno a questo capitolo.
Presidente. Ne ha facoltà.
Mei. Mi permetto rivolgere qui all'onorevole ministro della guerra una domanda che
più propriamente avrebbe trovato la sua sede
al capitolo 23. Ieri l'onorevole Mocenni, rispondendo ai vari oratori che lo interpellarono circa i suoi intendimenti di economie
e di riforme, avrebbe detto, se ho ben compreso, che l'economia portata nel capitolo
della giustizia militare, nella cifra di 40,500
lire, non è la sola che egli si proponga di
farvi, avendo anzi in animo di presentare un
disegno di legge per aumentarla mediante
ulteriori riforme. Se la mia non fosse indiscreta curiosità, bramerei sapere a che cosa
si riferisca il disegno di legge accennato dall'onorevole ministro. L'onorevole Mocenni sa
che io, fin da due anni fa, ebbi l'onore di
presentare un ordine del giorno, accettato dal
Governo e dalla Camera, nell'intento di provocare pronte e sollecite riforme e quindi
economie su vasta scala nell'amministrazione
della giustizia penale militare. Io voglio sperare che l'allusione fatta ieri dall'onorevole
ministro, si riferisca all'attuazione di quell'ordine del giorno mio, che fu approvato
unanimemente dalla Camera.
Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro della guerra.
Mocenni, ministro della guerra. La mia risposta sarà brevissima e chiarissima, onorevole Mei.
Ieri parlai in quel modo, e lo confermo
oggi, perchè io era sicuro che Ella mi avrebbe
Atti Parlamentari
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Camera dei Deputati
LEGISLATURA XIX — l SESSIONE — DISCUSSIONI — TOSTATA DEL 2 LUGLIO 1895
a
domandato qualche schiarimento in proposito.
Il disegno di legge per l'abolizione del
tribunale supremo di guerra e marina è pronto;
e non fu ancora presentato, solamente perchè
c'è in qualche punto alcuna dubbiezza a proposito del giudizio della Cassazione.
Il disegno di legge in discorso è ora deferito all'esame del ministro di grazia e giustizia, il quale potrà forse presentarlo nello
scorcio della Sessione; e così il Parlamento
potrà discuterlo nel prossimo novembre.
Mei. Prendo atto delle dichiarazioni dell'onorevole ministro, lo ringrazio,,e mi felicito di vedere la sua Amministrazione risoluta a mettersi sulla via di quelle riforme
che da tanto tempo sono state reclamate dalla
Camera.
Presidente. Non essendoci altre osservazioni, s'intende approvato il capitolo 36.
Capitolo 37. Spese per l'ordine militare
di Savoia e per altri ordini cavallereschi, lire
108,000.
Ha facoltà di parlare l'onorevole Fusco
Ludovico.
Fusco Ludovico. La breve raccomandazione
che desidero fare all' onorevole ministro della
guerra, fu altra volta fatta dall'onorevole Elia,
e precisamente nella seduta del 17 giugno 1889.
L'onorevole Elia chiedeva alla Camera che
ai volontari di Castel Morrone, dove si svolse
uno dei più eroici episodi della storia del
nostro risorgimento, fosse accordata la menzione onorevole al valor militare.
L'onorevole Bertolè-Viale rispondeva che,
nel decreto di Graribaldi, questa onorificenza
doveva intendersi accordata al battaglione e
non ai singoli individui. Però, in seguito, l'onorevole Pelloux, per nuove insistenze fatte,
parve accedere alle raccomandazioni, ma fece
una riserva dicendo che non si doveva creare
un precedente per altri che servirono sotto il
generale Graribaldi. Ora io faccio osservare
che il fatto di Castel Morrone non ebbe precedenti, e che non ci sono altri volontari che
possano richiedere questa speciale onorificenza.
E perciò rivolgo all'onorevole ministro la raccomandazione di accontentare i superstiti di
quel fatto d'arme, che sono rimasti soltanto in
ventisette; e spero che la mia raccomandazione sia accolta.
Presidente. L'onorevole ministro ha facoltà
di parlare.
Mocenni, ministro della guerra. Accetto ciò
che ha esposto l'onorevole Fusco, solamente
come raccomandazione, e con la promessa,
da parte mia, di esaminare come stanno le
cose e di vedere se potrò accontentarlo, perchè è la prima volta che sento parlare di
questo.
Conosco, com' è naturale, l'eroico episodio
di Castel Morrone ; ma non conosco i particolari che l'onorevole Fusco mi ha detti ; per
cui non potrei dargli una risposta sicura.
Esaminerò la cosa, e .poi gli farò conoscere la determinazione che io crederò di
adottare, se posso, o di promuovere, se sarà
mio dovere.
Presidente. Così, rimane approvato il capitolo 37.
Capitolo 38. Rimborsi per trasferte ed incarichi speciali, lire 112,000.
Capitolo 39. Materiale sanitario, 448,000
lire.
Ha facoltà di parlare l'onorevole Santini.
Santini. Se non fosse perchè porto onesta
coscienza di soddisfare ad un dovere e di
fare, amo lusingarmi, cosa gradita all'onorevole ministro della guerra, il quale, benevolmente, meco convenendo nella necessità
di provvedere meno sfavorevolmente alla carriera dei medici del Regio esercito ed al
materiale che essi governano, si compiacque porgermi in proposito affidamenti cortesi
delle sue propizie intenzioni, io mi sarei volentieri sottratto al compito, per avventura
superiore alla scarsa competenza mia, di parlare nella discussione di questo bilancio.
Il personale ed il materiale sanitari si
compendiano fra sè stessi così, che, parlando
in un capitolo, si può anche riferirsi all'altro.
Non mi turba il pensiero di essere tacciato di arringare in causa propria, comecché,
pur legato, onestamente, fraternamente legato,
come tutti i miei colleghi della marina, ai
bravi compagni dell'esercito, non ho l'onore
di appartenere a quella benemerita corporazione.
Sarò breve nel mio dire, siccome ad un
neofita si conviene, riservandomi a tempo più
opportuno e in sede più conveniente, di trattare con maggiori dettagli l'importante argomento.
Anzi io aveva in mente di rinunziare del
tutto a parlare in questo bilancio, se ieri, tenendo fisso lo sguardo sui capitoli del bilancio, ed addolorandomi di vedere ancora no-
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A tti Parlamentari
LESI8 LATUKA XIX — l
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Camera dei Deputali
SESSIONI! — DISCUSSIONI — TOBNATA DEL 2 LUGLIO 1 8 9 5
velie falcidie nelle spese pel materiale e pel
personale sanitari, non mi avesse, con sgradita sorpresa, ferito l'orecchio una voce invocante ancora novelle riduzioni negli assegni pel Corpo sanitario del Regio esercito.
Questa corporazione, mi permetta che lo
dica l'onorevole ministro della guenra, è la
Cenerentola dell'esercito.
Marazzi. Chiedo di parlare.
Santini. Ma poi, nell'udire che, a giustificare ulteriori riduzioni nel Corpo sanitario,
si proponeva l'invio di medici civili sul campo
di battaglia, esperimentai un senso di conforto. Tanto quella strana proposta risulta a
luce meridiana inattuabile ! E torna ozioso di
dirne le ragioni, ragioni di ordine multiplo,
ragioni d'ordine morale, d'ordine tattico, e
d'ordine militare: ragioni più facilmente apprezzabili da quanti in questa Camera sono
medici civili, medici militari, e militari di
ogni arma.
E, se ben mi sovviene, fu appunto l'egregio collega onorevole Marazzi ad invocare
altre riduzioni nell'organico degli ufficiali
medici.
Presidente. Onorevole Santini, la prego di
considerare che qui si tratta del materiale.
Santini. Il materiale ed il personale, sono
questioni che si connettono. Il materiale è
amministrato dal personale.
Presidente. Insomma ricordi la mia raccomandazione.
Santini. La ringrazio. Terrò conto della sua
raccomandazione. Discutendosi del personale
sanitario, l'onorevole Marazzi, montando fieramente in armi, bandisce una crociata, che non è
la più favorevole per il Corpo sanitario, sia
nel materiale, che nel personale. E la sua un'opinione, come tutte le altre, di rispetto e di
encomio, forse, degna, ed io, se non la encomio, la rispetto, e nulla ho a ridirvi.
Anzi le sue franche dichiarazioni mi porgono favorevole il destro di congratularmi
con l'onorevole Marazzi della sua invulnerabile salute : una volta che egli non si lascia
sfuggire occasione di domandare riduzioni
sul materiale e sul personale sanitari, dimostrando chiaramente così come egli del
materiale e del personale sanitari, fortunatamente per lui, non senta alcun bisogno.
Ma l'onorevole Marazzi, egregio ufficiale
superiore, sa al pari di me, e, forse, meglio
di me, come l'igiene militare voglia essere
governata da persone competenti ; e, se non
m'inganno, le persone competenti in fatto
d'igiene militare, sono proprio i medici.
L'onorevole Marazzi m'insegna che una
forza militare, igienicamente male governata,
perde a mezzo il suo valore difensivo, e per
tre quarti il suo valore offensivo. La storia
militare informi. Se non reprimere colla terapia, voglia l'onorevole Marazzi prevenire coll'igiene, e del prevenire più che del reprimere,
ci si trova tanto contenti nel governo dell'organismo umano, come nel governo dell'organismo dello Stato.
Del resto, l'insufficienza del personale e
del materiale sanitarii è luminosamente attestata, oltreché da altri moltissimi fatti,
dalle infallibili cifre del bilancio, comparate
svantaggiosamente con quelle degli altri capitoli ; e più che mai, se queste si raffrontino
colle parallele dei maggiori eserciti d'Europa e con quello eroico del Giappone, che,
specie dopo l'ultima guerra, fa, al pari, s©
non meglio degli altri, incontrastato testo.
E assai disgraziata, onorevole ministro
della guerra, la situazione di carriera dei medici del regio esercito ; e ciò dipende per non
lieve parte da quella non veritiera denominazione di arma non 'combattente, a sproposito
al corpo medico appioppata, e qualificata come
una bestemmia, come una eresia, dagli eserciti
stranieri e specialmente dall'esercito tedesco
e dall'inglese. Imperocché non sia solamente
puntando un fucile od impugnando una sciabola che si combatte. Per l'oratore predetto,
in tal caso, non combattente dovrebbe essere
dichiarato Moltke, che nelle guerre del 1866
e del 1870-71 a sguainare la sciabola gloriosa
non avrà mai pensato.
Combattenti, onorevole Marazzi, sono tutti
coloro, che sono esposti a morire; ed i medici
sono esposti a morire anche nel normale esercizio delle loro funzioni di pace. Me ne appello all'onorevole ministro della marina, il
quale può narrarvi che di recente un tenente
medico della marina, il Rebaudi, il cui nome
mi onoro di segnalare alla Camera ed al paese,
morì a 29 anni sulla breccia, dopo inaudite
sofferenze, per un innesto cadaverico, di cui
fu vittima compiendo il proprio dovere.
Basta avere una mediocre dimestichezza
con la storia e con le statistiche militari (e
me ne appello ai colleghi della Camera e ai
dilettanti di letteratura militare) per sapere
come, sì in terra che in mare, in Italia e fuori,
in Italia specialmente, sieno stati proprio i
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XIX — l
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a
Camera dei Deputati
SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1 8 9 5
Corpi sanitari dell'esercito e della marina a
fornire il quoziente più alto di morti e di
feriti in guerra. E, se io non dico il vero,
sono pronto ad accettare ogni smentita; ma
la statistica è infallibile.
Immaginate questo materiale sanitario,
che l'onorevole ministro con molta previdenza sta aumentando, ma clie ancora non è
all'altezza del bisogno; immaginate questo
materiale, dico, portato al campo; immaginate un attacco, e che l'attacco sia respinto.
Il comandante di questa unità tattica comanda la ritirata; tutti si possono ritirare,
ma non così i medici che hanno in cura i
feriti, e che il fuoco nemico segue impunemente a ferire ed uccidere.
Non sono combattenti questi, onorevole
Marazzi ?
Sono freschi i gloriosi ricordi di Coatit,
quando il valente collega medico Yirdia,
quest'ufficiale non combattente, pure attendendo alla cura dei feriti, intuendo con l'intelligenza, che si acuisce nelle cliniche e nelle
sale anatomiche, seppe, organizzata d'improvviso una efficace difesa, respingere un attacco
delle numerose orde abissine, che, non sbaragliate, avrebbero trucidato i nostri feriti.
Ebbene, signori, sapete qual'è la carriera
dei medici militari ? Consentitemi due parole
intorno a questo argomento. Ecco la statistica: noi abbiamo colonnelli medici, i quali
hanno l'età minima di 57 anni, media 59,
massima 63; tenenti colonnelli, minima 51,
media 57, massima 62; maggiori medici con
l'età minima di 42, media di 49, massima 57.
Capitani i quali hanno l'età minima di 40
anni, media 44, massima 47 ; e poi abbiamo
dei tenenti e tenentini medici, i quali hanno
una minima di 34 anni, media di 36, massima di 41.
Mi permetto quindi rivolgere una onesta
e calda preghiera al ministro, perchè i giovani, non più giovani, che escono dall'Università, sieno considerati un poco di più ; o
si mandino a casa o si promuovano.
E giacché ho facoltà di parlare desidero dire
qualche cosa intorno alla Scuola medica militare di Firenze. Io non sono entusiasta di
quella scuola. Solamente domando al ministro
se è conveniente, se è onorevole per giovani
usciti dall'Università, dopo sei anni di faticosi e dispendiosi studi, che siano considerati come soldati; perchè mentre i giovani
dell'Accademia di Torino sono ufficiali, questi laureati sono soldati.
Presidente. Ma, onorevole Santini, qui siamo
sul capitolo...
Santini. Finisco, mi occupavo della Scuola
d'applicazione di Firenze... Avviene dunque
che, in omaggio a quella disciplina, a cui mi
inchino riverente, il caporale di cucina manda
in prigione il medico laureato. Ciò è avvenuto e me ne appello all'onorevole ministro.
Le condizioni finanziarie non permettono
dar loro uno stipendio, ma essi sarebbero paghi della dignità del grado, purché non siano
alla mercè di un caporale, per quanto rispettabilissimo, perchè noi ministeriali rispettiamo
anche i caporali e ce ne gloriamo. (Ilarità).
Un'altra considerazione relativa al materiale. Il soldato si batte più coraggiosamente,
quando sa d'avere a tergo un materiale potente e bene amministrato e quando sa che
questo materiale è in mano di gente che ha
alto il morale. Come volete, o signori, che
tenenti medici a 41 anni vadano con entusiasmo alla guerra, quando sanno che per
loro non c' è carriera e neppure la soddisfazionale morale. (Interruzione).
Ho finito, onorevole presidente. Io domando
un provvedimento anche in omaggio all'umanità.
Gli onorevoli ministri della guerra e della
marina, per provvedere alla più intensa istruzione del personale, hanno di recente mandato taluni medici nelle cliniche universitarie.
Con tutto l'ossequio, che porto tanto al ministro della guerra, quanto a quello della
marina, dirò francamente che nella confusione di quest'anno le scelte non sono state
fatte con inappuntabile perfezione, certo senza
colpa degli onorevoli ministri, che hanno tante
cose cui provvedere.
Ma, augurandomi che l'anno venturo le
cose procedano meglio, finisco il mio dire
col pregare il ministro della guerra e quello
della marina di provvedere al materiale e
che alla testa dei Corpi sanitari che debbono
essere svecchiati, cominciando da me, siano
posti uomini di altissima competenza e che la
scelta che il ministro della marina ha tanto
propugnato nella sua legge, sia largamente
applicata nel Corpo Medico.
Presidente. L'onorevole Marazzi ha chiesto
di parlare; non ho bisogno di ricordargli che
siamo sul capitolo relativo al materiale.
Marazzi. Io mi attendevo un attacco in
Atti
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Parlamentari
LEGISLATURA X I X —
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SESSIONE —
DISCUSSIONI —
terra, invece f u i gettato in mare. Mi pare
che molto a torto l'onorevole Santini mi abbia
tratto in ballo. Infatti tutto il discorso che
ho fatto ieri, e quanto ebbi a dire nell'anno
scorso, veniva a questa conclusione : che, secondo me, erano necessarie riforme appunto
per aumentare il materiale di cui c'è bisogno
in tempo di guerra.
Se l'onorevole Santini avesse la bontà di
leggere gli annali parlamentari, vedrebbe
che parlano molto chiaro.
L'onorevole Santini dal materiale è passato ai medici, e fece rimprovero al ministro
della guerra di trattare come fossero figli della
cenerentola gli ufficiali medici, di falcidiarne
gli organici con grande scapito della loro carriera, mentre sarebbe più opportuno aumentarli.
Ebbene, onorevole Santini, poiché Ella
ebbe a dire che la statistica è infallibile,
ascolti questa: noi abbiamo nell'esercito oltre 770 medici. Se Ella sfogliasse una certa
voluminosa statistica dell'opera dei medici,
troverebbe che nell'esercito in media, per
nostra fortuna, muore soltanto un migliaio
di persone all'anno.
Ora mi dica se nella sua vasta clientela...
Santini. N o n
Marazzi...
ne
Camera dèi Deputati
òli —
ho.
Dato che l'avesse, le sia mai morto
un uomo od un uomo e mezzo? (Si ride).
Vorrebbe dire che non lavora molto. (Si
ride).
Presidente. Onorevole Marazzi, si rammenti
che siamo al capitolo materiale.
Marazzi. Sono stato chiamato in ballo, dicendo che io davo addosso ai medici. (Rumori).
Presidente. Ma, onorevole Marazzi, non. entri
in tanti particolari.
Marazzi. Voglio dire solo questo, che l'attività dei medici e dei chirurgi negli ospedali civili, come, per esempio, nell'ospedale
Pammatone di Genova, si esplica in modo
che fra i malati di ogni medico, o chirurgo,
ne muoiono in media da dieci o dodici.
Da qui che cosa emerge? Emerge che
i medici civili lavorano molto più dei medici
militari, e per conseguenza, che nella vita
civile il medico si perfeziona molto di più
che nella vita militare.
Oltre le malattie, un altro dato di statistica è quello dei feriti.
Ora noi abbiamo circa un migliaio di feriti all'anno in tempo di pace per nostra fortuna, e non può essere a meno.
TORNATA DEL 2 LUGLIO
1895
Una voce. E quelli degli arsenali ?
Quelli degli arsenali sono poche
centinaia.
Ora, io dico, manca l'occasione al medico
militare di potersi esercitare. Questa è la
ragione per la quale vogliamo che sia diminuito di molto il numero dei medici militari
in tempo di pace, facendo affidamento sul
servizio civile, appunto perchè in tempo di
guerra si possano avere molti sanitari. I n
quanto poi al trattamento che loro si fa, osservo
all'onorevole Santini che come stipendio i medici sono meglio t r a t t a t i che gli altri ufficiali
combattenti. Infatti hanno un'indennità che
gli altri ufficiali combattenti non hanno, oltre
il vantaggio di poter contare per la pensione
il tempo che hanno passato all'Università,
mentre altri non lo hanno.
Presidente. Onorevole Marazzi, abbia la
bontà di non rientrare in una discussione
che oramai è esaurita.
Marazzi. Ossequente a lei, non dico altro.
Soltanto farò un'ultima osservazione.
In quanto alla scuola di applicazione
sono perfettamente persuaso che sia affatto
inutile quella di Firenze. Ma mi meraviglio
molto che l'onorevole Santini, il quale reclama la parità di trattamento, venga a lamentarsi che i medici alla scuola di applicazione siano trattati come soldati. Ebbene,
sappia che gli ufficiali che sono venuti dalla
vita civile direttamente nelle armi di artiglieria e genio, e che, dopo gli studi universitari, hanno prestato servizio come semplici soldati e sono stati felici di obbedire
ad un caporale. (Bravissimo!)
Presidente.-Ha facoltà di parlare l'onorevole
relatore.
Grandi, relatore. Ho domandato di parlare
quando ho inteso il nostro collega Santini
dire che sono state portate nuove falcidie
nel personale sanitario. Mi perdoni l'onore*
vole Santini, ma se vi è un capitolo del bilancio in cui si siano fatte poche falcidie è
quello del personale sanitario, perchè le riduzioni hanno consistito soltanto in una piccola diminuzione nell' ispettorato di sanità
militare : nell'aver tolto il direttore di sanità
nella scuola di applicazione cumulando l'ufficio con quello di direttore di sanità di Firenze^
e nell'aver diminuito un certo numero di ufficiali subalterni, precisamente per accelerare
la carriera, perchè modificando il rapporto
tra i subalterni e i gradi s u p e r i o r i la car-8
Marazzi.
Atti
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Parlamentari
LEGISLATURA XIX —
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DISCUSSIONI —
riera degli ufficiali sanitari è certamente avvantaggiata. Quindi non vi sono tutte quelle
grandi falcidie che l'onorevole Santini lamentò. Se avesse letto attentamente il bilancio, avrebbe veduto che la diminuzione
della spesa non riguarda gli ufficiali, ma la
forza bilanciata di truppa delle compagnie
di sanità.
Come si è fatta una diminuzione nell'arma di fanteria, nell'artiglieria e in tutte
le altre armi e Corpi, era naturale che ci
fosse una diminuzione, in relazione ai bisogni del servizio, anche nel personale di sanità. Mi permetto quindi di giustificare anche la Giunta del bilancio che aveva esaminata attentamente la questione.
Non entro poi nella parte relativa alla
scuola d'applicazione di sanità militare e nelle
altre questioni, perchè ci dovremo ritornare
quando si discuteranno i Regi decreti sul
riordinamento dell'esercito.
Presidente. Onorevole Santini, le accordo
la facoltà di parlare per fatto personale, ma
abbia la bontà di non entrare nel merito
della questione.
Santini. Eingrazio l'onorevole Grandi delle
spiegazioni, che mi ha dato. Se ho errato, riconosco il mio errore.
Per fatto personale dico che si esce medici dall'Università, in media a 26 anni, a
27 e a 30. Nelle altre armi, di contro, si può
entrare a 17 anni. Questa è la ragione, per
cui la legge ha provveduto che nella carriera dei medici fossero considerati cinque dei
sei anni di studii universitarii. In marina,
me ne appello all'onorevole ministro Morin,
ci sono capitani (tenenti di vascello) poco
più che ventenni. I medici a 25 anni non
sono ancora entrati in servizio. La statistica,
onorevole Marazzi, Ella la conosce meglio di
me. Può essere anche di no (Si ride). Auguro all'onorevole Marazzi, che al pari di me
non ha ancora avuto la fortuna di combattere per la patria nostra, di indagare col
suo intelletto, perchè so che ne ha, quello che
fanno i medici sul campo di battaglia. (Interruzione vicino all'oratore).
Li ho veduti anch'io poiché sono stato
anch'io sui campi di battaglia, ma non su
quelli della patria mia.
Hanno l'indennità di arma dotta gli ufficiali sanitarii, perchè, se l'onorevole Marazzi
lo consente, sono un'arma, dotta, costituita da
coloro che spendono sei anni nell'Università.
Camera dei Deputati
TOENATA DEL 2 LUGLIO
1895
Scommetto che mi dà ragione anche il mio
amico onorevole Imbriani ; un' arma dottissima. E non dico altro.
Imbriani. Non siete arma! Siete medici! (Ilarità).
Presidente. Non essendovi altre osservazioni,
il capitolo 39 s'intenderà approvato in lire
448,000.
Capitolo 40. Premi periodici agli ufficiali
e sotto ufficiali del genio in dipendenza del
legato Henry di cui fu autorizzata l'accettazione col Regio Decreto 27 ottobre 1893,
n. lt>99, lire 1,260.
Capitolo 41. Contributo dello Stato per le
spese militari d'Africa, lire 8,000,000.
L'onorevole Imbriani ha chiesto di parlare su questo capitolo. Ne ha facoltà.
Imbriani. Ieri sera dissi che su questo capitolo sarei ritornato, e ci ritorno.
Credo che sia uno dei capitoli più importanti di questo bilancio, non per la somma
ch'è inscritta in bilancio, ma per le somme,
le quali potranno essere richieste dal Governo
per l'azione militare in Africa.
Noi ci siamo trovati nell'Africa in istato di
guerra senza che il paese ne fosse informato,
senza che fosse stato mai consapevole della
condizione in cui si trovava.
Sono dunque necessarie domande categoriche e risposte categoriche.
La colpa delle condizioni presenti in Africa
deriva dai Ministeri Crispi.
Quando l'azione della politica africana fu
iniziata, ricordo che il deputato Crispi chiese
stretto conto al Governo di questa iniziativa
anti-costituzionale. I suoi discorsi sono del maggio, parmi, 1885; un decennio fa.
Dopo, salito esso al potere, ha cominciato
un'azione tutta di allargamento: spingersi innanzi da ogni banda.
Poi abbiamo avuto le famose esplorazioni sul Mareb, abbiamo avuto la marcia
di Orerò fino ad Adua e infine, nel 1890, abbiamo avuto il trattato di Uccialli, sanzionato con una leggerezza che non era certo da
uomini di Stato, e che è rimasto appeso per
aria senza che si abbia avuto nè la forza morale di farlo eseguire, nè la dignità di rinunziarvi.
In quel tristissimo periodo avemmo tutte
quelle brutture che accaddero in Africa e di
cui non è qui il luogo di parlare.
F u fatta un'inchiesta, venne scritta una
relazione, vi fu una discussione : ma le cose
Atti
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Parlamentari
LEGUSLATUBA XIX —
l a SESSIONE —
DISCUSSIONI —
rimasero allo statu quo; non avemmo uno solo
di quei grandi esempi clie rialzano nn paese
nel suo morale.
Venne un altro periodo, quello del Ministero Di Rudinì. Tatto ciò ohe era politica
africana f u allora trattato con maggior moderazione e si parlò di restringersi nel triangolo Massaua, Asmara, Keren.
Martini. Domando di parlare.
Imbriani. Ma, vedi coincidenza, (semplice
coincidenza, d'altronde) col ritorno del ministro Crispi al potere, ritornò il periodo delle
lotte, dei pericoli, delle avventure, che non
si sa come possano andare a finire. Dico :
semplice combinazione, perchè f u semplice
combinazione se la battaglia di Agordat coincise col ritorno al potere del Ministero Orispi.
Ci f u la fortuna seconda.
Cirmeni. I l v a l o r e .
Imbriani. Signori, il valore sarebbe stato
lo stesso se si fosse perduto, e si f u a un
punto di perdere.
Mocenni, ministro della guerra. Avviene in
t u t t e le battaglie questo.
Imbriani. La batteria era già stata conquistata dal nemico, e se fosse stata presa e
fosse stata perduta la battaglia, non sarebbe
stato minore il valore dei nostri soldati.
Voci. Allora è triplo.
Presidente. La prego, onorevole Imbriani,
di voler riflettere che noi siamo qui nella
discussione particolare di un capitolo di otto
milioni.
Imbriani. ... I quali non sappiamo come si
spendono, però.
Presidente. Questa è una osservazione che
Ella potrà fare a suo tempo; ma Ella non
può entrare ora nella discussione generale, e
deve attenersi strettamente al tenore del capitolo.
Imbriani. Sto appena toccando: non entro
in nessuna discussione. Dico semplicemente
che non sarebbe stato minore il valore, specialmente delle t r u p p e indigene, le quali erano
tutte là nella battaglia di Agordat, anche se
si fosse perduto. Yi sarebbero state poi tutte
le nenie, questo sì ; allora sarebbe stato come
dopo Dogali. (.Interruzioni). Yi sarebbe stata
la serie delle messe, delle nenie, dei piagnucolii... {Commenti).
Presidente. Ma veniamo al concreto, onorevole Imbriani!
Imbriani. È u n a r i s p o s t a c h e do.
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Camera dei Deputati
TOBNATA DEL 2 LUGLIO
1895
Ora io domando: si è formata in Africa
una nuova condizione di cose, e f u presa Cassala, e poi bruciata; perchè questi sono i
mezzi civili per portare la civiltà fra i popoli.
E così, dal triangolo modesto di MassauaAsmara-Keren, ci vediamo in un momento
sospinti al Mareb e a l l ' A t b a r a ; e non basta.
Abbiamo avuta la ribellione di Agos ed il
movimento del Tigre. Da ciò nuova necessità
di ricorrere alle armi e di occupare posizioni avanzate; quindi la occupazione di
Adigrat, della linea al di là del Mareb e
di Adua. Dove ci fermeremo? io domando.
Quali nuovi pericoli potranno sopravvenire?
Quale è l'ordine di idee che al presente (non
ritorno sul passato) ci può o ci deve guidare
nell'impresa africana? Ecco una serie di domande che rivolgo al Governo. Esso ci propone come contributo delle Stato per le spese
militari d'Africa, otto milioni, ma non ci
dice come questo denaro dovrà essere speso.
I l nostro sindacato diventa quindi opera vana,
inutile. Non ci dice il Governo quali sono le
sue idee di conquista e dove crede che noi
ci dovremo fermare.
Yede il signor ministro quali pericoli abbiamo di fronte ed a quali conseguenze ci
possono condurre? Si parla di opera di incivilimento. Per un momento lascio da parte
il pensiero precipuo, che cioè dove è conquista è violenza e che il diritto di prender
la roba altrui è il diritto del p i ù forte e
niente altro, e dico che razionalmente questa
opera di conquista deve essere esercitata almeno con utilità.
Se il lato morale vien meno, guardiamo
almeno a quello dell' utilità. Date a questa
impresa così dissennatamente cominciata almeno uno scopo, un fine.
Osservo poi che se fosse stato il vostro
uno scopo di civiltà, non avreste conchiuso
t r a t t a t i come quello di Uccialli, non avreste
ricevuti inviati di Menelik che erano ancora
lordi del sangue degli abitanti dell' Harrar,
nella qual regione avevano ucciso migliaia
e migliaia di pacifiche persone, avevano distrutto città e t r a t t i popoli interi in servitù, venduti schiavi ! E voi loro stringevate
la mano amica, col pretesto della missione
di civiltà che dovevate compiere! Ma se era
missione di civiltà, perchè non vi siete fatti
innanzi, non avete abbattuto quel trono, e
stabilito un nuovo ordine di cose che poteva
avere il duplice scopo della colonizzazione
Atti
Parlamentari
LE&ISLATUEA XIX —
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SESSIONE —
DISCUSSIONI —
e della conquista, ma almeno poteva avere
tino scopo?
Ora vi trovate incerti, e innanzi a pericoli
oscuri, ignoti. Questo Re dello Scioa, questo
Negus Neghesti si avanza o almeno minaccia di
avanzarsi. Dove lo aspetterete ? Gli andrete
incontro? E quando avrete combattuto e magari vinto, fin dove vi inoltrerete?
Avete calcolato tutti i milioni, tutte le
risorse che ci vorranno per raggiungere quella
finalità? A che punto vi fermerete? E che
cosa creerete? Ecco una serie di domande a
cui dovete rispondere; perchè il Paese ha diritto
di conoscere dove lo conducete. Qui non v'è
sindacato alcuno, qui si fa guerra, senza che il
Paese lo sappia; si fanno soste, senza dirne
il perchè; e si affacciano subito nuove pretese; e nuovi orizzonti si aprono, dopo aver
conquistato nuove posizioni, per assicurare
le posizioni precedenti.
Si sono inviati circa 3000 uomini di rinforzo ; e questi vivono con le risorse che sono
stabilite in questo paragrafo; e questo paragrafo le stabilisce non voglio dire bugiardamente, ma, certo, velatamente, ipocritamente...
Grandi, relatore. Chiedo di parlare.
Imbriani. Le stabilisce; e dietro queste risorse può sorgere il bisogno continuo di altre
risorse.
Mocenni, ministro della
guerra.Domanderemo
i fondi allora.
Imbriani. Perchè non li domandate subito?
Ecco dove vi volevo; ecco tutto ciò che
avvalora le mie parole: cioè, voi sapete che
questi fondi non bastano ; ma non volete, fin
d'ora presentare domanda di nuove risorse,
per non spaventare il paese; e però mettete
le mani innanzi e dite: richiederemo i fondi,
a suo tempo.
Quando li richiederete ? Quando avrete
chiuso la Camera? Allora vi fornirete dei fondi
necessari, ma non li chiederete; e ne prenderete quanti ne vorrete: ed assicurerete quell'azione che vorrete, senza doverne render conto a
nessuno. Perchè questo è il metodo del Ministero, in tutto: di fare e di non render
conto; e poi stancare; e poi ritornare, e poi
annebbiare; e poi affermare; e poi dormire,
per risorgere (Ooh! ooh!) ed operare nel modo
che gli pare e piace.
Presidente. Onorevole Imbriani, abbia la
bontà di. conchiudere.
Imbriani. C o n c l u d o .
Intendo dunque di aver risposta a tutte
Camera dei Deputati
TOBNATA DEL 2 LUGLIO
1896
le domande che ho fatte; e la mia parola,
più che rivolta qui ai ministri, i quali m i
risponderanno, lo comprendo già, con forinole
che non potranno accontentarmi (Si ride), la
mia parola è rivolta al paese.
Presidente. Parliamo qui t u t t i al paese.
Imbriani. Qui c'è una maggioranza organizzata, signor presidente [Oh! oh! — Rumori
al centro). Maggioranza che mangierà le vipere,
se il Governo le darà vipere da mangiare.
Presidente. Onorevole Imbriani, concluda.
Imbriani. Noi dimostriamo al paese t u t t i i
pericoli della situazione, e speriamo che, se
non altro, si agiterà nel paese la questione
africana e potrà l'opinione pubblica impedire
molti di quei mali a cui andiamo incontro.
Presentazione di relazioni.
Presidente. Invito gli onorevoli Frola e Saporito a recarsi alla tribuna per presentare
due relazioni.
Frola. Mi onoro di presentare alla Camera
la relazione sui provvedimenti di finanza.
Saporito. Mi onoro di presentare alla Camera la relazione sui provvedimenti di Tesoro.
Presidente. Queste due relazioni saranno
stampate e distribuite.
Si riprende la discussione del bilancio della guerra.
Presidente. Ha facoltà di parlare 1' onorevole Martini.
Martini. Ieri fu quasi stabilito per mutuo
assenso della Camera che la questione d'Africa sarebbe dibattuta al suo vero luogo,
cioè, al bilancio degli esteri; ma poiché l'onorevole Imbriani oggi ha affermato cose le
quali sono lontane dalla realtà, credo di dover
in qualche modo rettificare le affermazioni sue,
altrimenti noi ci avvieremmo alla discussione
d'Africa quando che sia, con elementi assolutamente erronei.
Teda, onorevole Imbriani: io non appartengo a quella maggioranza, che ella qualificava in modo che io non mi permetto di
ripetere. Posso essere un oppositore temperato, ma non sono un amico sviscerato del
Ministero, e non sono neanche un africanista. Quindi ella può credere che quello che
dico, lo dico unicamente per desiderio di
metter le cose al loro luogo, in omaggio cioè
alla verità.
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XIX —
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l
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SESSIONE —
Camera dei Deputati
DISCUSSIONI —
Uno 'degli errori ohe si ripetono più spesso
qua dentro, tutte le volte clie si tratta della
questione africana, è ohe in Affrica siamo
andati e siamo rimasti contro la volontà del
Parlamento. Nulla di più inesatto. E posso
dirlo io, che solo, onorevole Imbriani, ho proposto dopo Dogali di richiamare i nostri soldati dal Mar Rosso. Solo. Il mio voto non
fu mai accompagnato, se non erro,, che da
quello dell'onorevole Andrea Costa. E quando
l'onorevole Crispi preparò la spedizione del
generale San Marzano, io ripetei una seconda volta quella proposta.
Crispi, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Ero allora relatore della legge.
Martini. Allora relatore della legge, ma
l'anno seguente di Affrica si discusse ancora
ed io ripetei la mia proposta essendo egli già
presidente del Consiglio.
L'onorevole Crispi, con una botta assai ben
portata, ed io lodo ancora quell'atto di buon
schermitore, mi rispose: il giorno in cui si
dovranno ritirare le truppe dall'Affrica, l'onorevole Martini verrà lui qui. Ma finché ci
sono io, noi dobbiamo vendicare i soldati
nostri, che sono là caduti. E la Camera proruppe in applausi, e votò i fondi. E tre, quattro volte manifestò la Camera la sua intenzione di rimanere in Affrica. Se quindi anche
le truppe nostre la prima volta furono spedite senza il consenso del Parlamento, le ap •
provazioni date,..
Imbriani. Grazie!
Martini.... dal Parlamento posteriormente
lavano quella macchia, diciamo, di aver fatto
la spedizione senza il consenso parlamentare.
L'onorevole Imbriani parla poi del famoso
triangolo che non v'è stato mai. Onorevole
Imbriani, oltreché il fare della politica coloniale con figure geometriche, me lo perdoni,
alla mia immaginazione non si presenta come
cosa molto savia, le dirò che questo famoso
triangolo non v'è stato mai.
Imbriani. Perciò l'ho ricordato.
Martini. Onorevole Imbriani, mi permetta,
cito fatti. E verissimo; l'onorevole Di Rudinì si propose e disse di rimanere nel triangolo Massaua-Asmara-Keren. Ebbene che cosa
si vide? Si vide che a Keren non era possibile
di rimanere, dopo i patti firmati dal Governo
con la tribù dei Beni-Amer e che furono dallo
stesso onorevole Di Budini presentati al Parlamento, perchè, preso l'impegno di proteggere la tribù dei Beni-Amer, che stavano sul
TORNATA DEL 2 LUGLIO
1895
Barka, bisognò di necessità occupare Agordat
e rimanerci.
La stessa Commissione d'inchiesta vide
tanto questa necessità, (e la sua stessa relazione lo dice e sono presenti ancora qui alcuni dei miei colleghi in quella Commissione) che faceva telegraficamente domanda
al Ministero Di Rudini di conservare la guarnigione di Agordat, ed il Ministero lì appunto la conservò perchè il ritirarsi nel triangolo era militarmente e politicamente impossibile.
L'onorevole Imbriani dice: ma dove andate ?
Imbriani. Lo sapete voi?
Martini. Io no e non lo può sapere nessuno
perchè non vi sono che due politiche da seguire;
o venir via od andare dove gli altri ci trascinano.
Imbriani. A h !
Martini.
ah!
Onorevole Imbriani, ma vorrebbe
ella che se domani gli Scioani si avanzassero
(ed ella è uomo di troppo cuore ed ha troppo vivo il sentimento nazionale per volerlo)
noi voltassimo le spalle e tornassimo indietro ?
{Bene! Bravo!)
Noi faremo quello che occorrerà perchè
il decoro nazionale sia mantenuto alto anche
in Affrica. (Benissimo!)
Ed io che ho proposto allora che le truppe
nostre si ritirassero, io che non sono affricanista, e non appartengo alla maggioranza, e
non ho tutta la fiducia nel Ministero, voterei
questa fiducia nel Ministero perchè le nostre
truppe non si ritirassero di un passo dall'Affrica. (Bene! Bravo! — Approvazioni vivissime su i banchi del Centro).
Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole
Di San Giuliano.
Dì S a n Giuliano. Io non entrerò a discutere
se, per ragioni amministrative, sia preferibile
l'iscrizione di tutta la spesa per l'Africa nel
bilancio degli esteri, al sistema adottato quest'anno, di inscriverne una parte nel bilancio
della guerra ed una parte in quello degli
esteri.
Certamente dal punto di vista della discussione parlamentare era preferibile il metodo adottato l'anno scorso, perchè mi sembra difficile il discutere di questo capitolo, cioè
dell'impiego e dell'ammontare delle spese
militari in Africa, senza trattare tutto il problema della politica coloniale; problema che
però trova la sua sede giusta ed opportuna
Atti Parlamentari
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DISCUSSIONI —
Camera dei Deputali
TORNATA DEL 2 LUGLIO
1895
nel bilancio degli affari esteri, e che ora non
si potrebbe da noi trattare in modo esauriente,
senza meritare i richiami del nostro onorevole presidente. Quindi la discussione deve
per necessità venire dimezzata e monca; ed
è impossibile rispondere, non perchè manchino gli argomenti, ma perchè questa non
ne è la sede, e non voglio meritare i rimproveri del presidente; è impossibile, dico,
rispondere a quel quesito, che il deputato
Imbriani formulava sulla fine del suo discorso, ma che pure è il quesito fondamentale, ed è questo: qual'è il fine, per cui noi
facciamo, nella colonia Eritrea, tanti sacrifìc 1
di danaro e di sangue? Io ho chiare nella mia
mente, e sento affluire al mio labbro mille
e mille ragioni, da dare in risposta a questo
quesito dell'onorevole Imbriani, ma disgraziatamente se entrassi in questo esame, l'onorevole presidente mi richiamerebbe, e quindi
differisco la risposta alla discussione del bilancio degli affari esteri.
dovuto precluderci, per volontaria impotenza,
qualsiasi relazione colPinterno? {Bene!)
Quindi da una serie di fatti inevitabili
nacque la protezione che abbiamo dovuto accordare agli Habab, ai Bogos, ai Beni-Amer
ed altre tribù. I n seguito a queste protezioni
fu giocoforza occupare alcune posizioni fortificate. E noi, membri della Commissione
d'inchiesta, eravamo appunto a Cheren, quando
si parlò del proponimento del Ministero d'allora, di ritirare il nostro presidio da Agordat;
i doveri, che abbiamo assunto adempiendo a
quella missione mi vietano oggi ancora di
entrare in particolari, ma solo sento il dovere, come relatore di quella Commissione, di
confermare quanto ha detto il mio amico
l'onorevole Martini, cioè, che gravi ed irreparabili danni, che alla loro volta avrebbero
costato sangue e danaro, sarebbero avvenuti
se il proposito del G-overno d'allora di ritirare il presidio da Agordat fosse stato mantenuto.
Solo debbo notare alcune proposizioni del
deputato Imbriani, e rendere la testimonianza
che quasi invocò; essendo io stato relatore
della Commissione d'inchiesta nel 1891, il
mio amico Ferdinando Martini.
Noi ci troviamo in guerra tanto alla frontiera meridionale, quanto alla frontiera occidentale della colonia Eritrea. Quali le cause
di questo doppio stato di guerra?
Non farò l'analisi minuta di queste cause,
non la ricerca delle singole responsabilità.
Cercherò semplicemente di sintetizzare.
Di fronte ai Dervisci lo stato potenziale
di guerra per noi, incominciò dal giorno
stesso dell'occupazione di Massaua. Occupata
Massaua, g l i eventi, contro la volontà di chichessia, ci dovevano necessariamente condurre
a tali relazioni coi popoli vicini da doverne
presto o tardi seguire una rottura con i seguaci del Mahdi.
Infatti, avremmo noi potuto occupare Massaua, rimanendo asserragliati dietro la diga
di Taulud e consentendo che le popolazioni
del Samhar venissero razziate dai Dervisci
sotto gli occhi delle nostre sentinelle? Certo
questo stato di cose non sarebbe stato possibile, e quand'anche la nostra dignità, il nostro prestigio, di fronte agli indigeni, di
fronte alle altre potenze europee, di fronte
agli Italiani stessi, lo avesse permesso, domando io quale sarebbe stata l'utilità per
noi dell'occupazione di Massaua, se avessimo
E poiché parlo d'Agordat, è bene ricordare che il combattimento del dicembre 1893,
di cui parlava testé l'onorevole Imbriani, non
fu voluto dal Governo italiano; furono i Dervisci, che, non provocati, ci attaccarono.
E per quanto siano poco note le condizioni interne del Sudan, è bene che l'onorevole
Imbriani, il quale parlò di oppressi e di oppressori, sappia che le popolazioni del Sudan sono oppresse da una minoranza di invasori, venuti dal Sud-Ovest, i B a g g à r a , i
quali, assai meno numerosi delle popolazioni
che taglieggiano, ma più potentemente organizzati e più rotti alle armi ed alla guerra,
si mantengono nel loro usurpato dominio, in
parte per la forza del loro coraggio personale
e della loro organizzazione, in parte per il prestigio che a loro deriva, o meglio derivava,
dall'aver sempre vinto non solo gli E g i z i a n i ,
che non sono un esercito grandemente riputato, ma anche gli Inglesi. A poco a poco la
tirannia dei B a g g à r a ebbe la sorte di tutte
le tirannie, perdette forza, perdette anche una
parte dell'agiatezza che doveva alla rapina,
perdette prestigio, e fu il desiderio di ricuperar prestigio, forza e ricchezza che spinse
i Dervisci, senza alcuna provocazione da parte
nostra, ad invadere il nostro territorio, e che
diede luogo alla battaglia di Agordat.
Vero è che in quella battaglia e nelle successive vittorie riportate contro i Tigrini, ci
fu propizia la fortuna ; ma, quando la fortuna
Atti Parlament an
LEGISLATÜBA XIX —
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DISCUSSIONI —
Camera dei Deputati
TOKNATA DEL 2 LUGLIO
1895
è costante, diventa merito; e, ad ogni modo, parte a quel combattimento. È costume degli
non è compito nostro di deputati italiani cer- Abissini, ed i nostri Ascari sono per metà
care di attenuare il merito delle nostre vit- Abissini, come di tutti i popoli che non hanno
torie ! (Benissimo !)
una civiltà ed un'educazione molto raffinata,
Imbriani. La verità è il solo modo!
di guardare a quella parte del combattimento
Dì San Giuliano. Siamo d'accordo, la verità a cui ciascun combattente direttamente parè il solo modo; i popoli non debbono essere tecipa; e quindi, quando loro avviene di remai adulati, come non si deve mai neppure spingere il nemico, sono da una forza irresiscuotere nei popoli la fiducia, che essi deb- stibile tratti ad inseguirlo ad oltranza. Ora
bono avere in sè stessi, e che è causa preci- avvenne appunto che, mentre la parte più
pua di prosperità economica e di grandezza numerosa dell'esercito di Ras Mangascià operava il movimento girante, che poteva riupolitica. (Benissimo!)
La verità adunque è, e sono certo che il scire tanto pericoloso, e che l'egregio tenente
deputato Imbriani ne sarà lieto, che, tanto medico do.ttore Virdia, di cui parlava testé
la vittoria di Agordat, quanto le vittorie suc- il collega Santini, tanto contribuì a respincessive di Ooatit e di Senafè, quantunque, gere, avvenne, dico, che mentre la parte più
come ha notato il deputato Imbriani, fosse numerosa dell'esercito di Ras Mangascià comindigena la maggior parte dei gregari com- pieva questo movimento girante,un'altra parte
battenti, furono vittorie altamente italiane, assaliva la nostra ala destra e veniva revittorie italiane, non solo perchè italiana fu spinta in un burrone. I nostri Ascari vittola direzione, non solo perchè italiana fu la or- riosi volevano slanciarsi contro il nemico
ganizzazione, non solo perchè italiani erano i fuggente, incalzarlo fin dentro il burrone e
valorosi ufficiali, che guidarono i nostri Ascari farne strage. Nel frattempo veniva l'ordine del
alla vittoria, in quel momento in cui fer- generale Baratieri di operare quella converveva la mischia, ma sopra tutto perchè italiana sione, che decise poi della vittoria. Se questi
fu la educazione militare, che ha formato i nostri Ascari non avessero avuta l'educazione
nostri Ascari. E se i nostri Ascari si sono ri- militare italiana, si sarebbero gettati coi vinti
velati militarmente superiori ai nemici, essi nel burrone, avrebbero completata la distrulo debbono principalmente alle qualità che zione di quella parte dell'esercito di Ras
hanno tratto dalla educazione militare italiana, Mangascià, ma dopo un'ora o due sarebbero
poiché per quelle qualità, che non debbono stati alla lor volta disfatti, perchè il moviagl'Italiani., ma che derivano dal loro carat- mento aggirante sarebbe riuscito. E fu solo
tere nazionale, i nostri Ascari sono non supe- mercè il prestigio personale, che hanno sariori, ma eguali ai loro nemici; per esempio, il puto acquistare, con tanti anni di sacrifìci e
coraggio è una qualità che i Sudanesi e gli di abnegazione, i nostri ufficiali, fu solo mercè
Abissini non debbono all'educazione militare il loro prestigio personale che poterono aritaliana: è qualità naturale alla loro razza; restare nella foga dell'inseguimento e della
e nel coraggio i nostri Ascari sono uguali, vittoria i nostri Ascari e far loro compiere
ma non superiori, ai Dervisci e ai Tigrini. una delle operazioni tattiche più difficili, che
Dove invece i nostri Ascari sono superiori mai siano state compiute da alcun agguerrito
ai Tigrini ed ai Dervisci è nella disci- esercito europeo.
plina, nel sangue freddo, nella obbedienza ai
E dopo di questo, onorevole deputato Imcapi, nello stare in pugno, in mano ai capi, briani, Ella vorrà riconoscere, spero, che la
nel lasciarsi condurre da loro, nel costituire verità è che queste sono vittorie italiane, inperciò non solo una forza coraggiosa ed im- tieramente italiane. (Bravo! Benissimo!)
petuosa, ma altresì una forza intelligente,
E mi si permetta di aggiungere ancora
calma e disciplinata. (Bene!)
una cosa: che i nostri valorosi ufficiali di
Imbriani. Questo è vero.
Africa meritano l'affetto e la stima di tutti gli
Di San Giuliano. Ed infatti se non annoio Italiani non solo, anzi non principalmente per
la Camera...
il valore spiegato nel momento^del combattiVoci. Parli, parli.
mento; giacché io ed i miei colleghi della ComDi San Giuliano ... citerò quel eh'è avvenuto missione d'inchiesta ricorderemo sempre, con
nella battaglia di Coatit e che mi è stato orgoglio patriottico e con grande speranza e
narrato da egregi ufficiali, che hanno preso fiducia di future vittorie per la nostra patria,
Atti
— 518 —
Parlamentan
LEGISLATURA XIX
a
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— I
DISCUSSIONI
su qualunque campo di battaglia, in q u a l u n q u e
p a r t e di E u r o p a o di Africa, ricorderemo sempre, dico, ciò d i e abbiamo osservato in quei
due o tre mesi, che abbiamo passato in mezzo
agli ufficiali d ' A f r i c a .
Noi abbiamo potuto a m m i r a r e in loro quelle
q u a l i t à clie p i ù sono rare e pregevoli, perchè
non si mostrano soltanto nei momenti di
g r a n d e entusiasmo e quando gli occhi di t u t t a
la Nazione sono rivolti sopra di loro, ma
consistono nell' esercizio continuo, oscuro,
ignorato, costante di t u t t e le g r a n d i v i r t ù
militari, di una g r a n d e abnegazione, di un
g r a n d e spirito di sacrificio, di un g r a n d e
sentimento di p a t r i a e di dovere, non smentito mai ; e soprattutto poi abbiamo in essi
trovato u n a g r a n d e elasticità d'ingegno, che
li rende a t t i a t u t t e le missioni, alle funzioni
le più disparate, le più difficili, le più diverse da quelle alle quali erano stati educati ed i s t r u i t i in Italia. E non ho altro da
dire intorno alle cause della guerra verso il
Sudan.
Assai p i ù g r a v e questione è quella che
si riferisce alla guerra, in cui siamo ormai
i m p e g n a t i alla f r o n t i e r a meridionale.
11 deputato I m b r i a n i ha cercato di fare
l'analisi delle singole responsabilità.
Io non lo seguirò in quest'analisi, la quale,
ripeto, troverebbe miglior sede (se fosse utile
di farla ; il che io metto per lo meno in dubbio)
nella discussione del bilancio del Ministero
degli esteri. Solo dirò, che le varie cause e
le varie responsabilità si possono sintetizzare
in una causa sola, che in pari tempo addita
il rimedio.
L a guerra attuale deriva dal fatto, che si
è costituita alla nostra f r o n t i e r a meridionale
l ' u n i t à etiopica con un potere imperiale, rel a t i v a m e n t e forte e r e l a t i v a m e n t e accentrato,
e che entro l ' u n i t à etiopica si è costituita,
mercè la d i s f a t t a di R a s Sebath, l ' u n i t à tigrina.
Ora per noi, che occupiamo una p a r t e del
territorio etiopico, sarà sempre un grave pericolo, sempre u n a causa di guerra e di spesa, che
sconcerterà t u t t e le nostre previsioni finanziarie, l'avere alla nostra f r o n t i e r a meridionale
uno Stato uno e forte. Noi non possiamo godere
di pace e di sicurezza, non possiamo avviare
l'opera della colonizzazione italiana nell'Altipiano eritreo, non possiamo essere sicuri
di r i d u r r e a d e t e r m i n a t i confini le spese mi-
Camera dei
— TORNATA DEL 2 LUGLIO
Deputati
1895
litari in Africa, finché alla nostra f r o n t i e r a
meridionale avremo uno Stato r e l a t i v a m e n t e
forte ed unitario.
A noi conviene, che i paesi a noi vicini
siano r e t t i da capi molteplici, a v e n t i ciascuno
forze presso a poco u g u a l i a quelle dell'altro,
{Commenti) perchè, ove venga loro il desiderio
irresistibile di guerra, che ad i n t e r v a l l i p i ù
o meno lunghi s ' i m p a d r o n i s c e di qualsiasi
capo abissino, possano sfogare questo desiderio combattendo f r a di loro, anziché riunendo t u t t e le loro forze contro di noi.
Comprendo le obbiezioni, che si possono
fare a questa politica, e, ripeto, le discuteremo, se sarà il caso, nella discussione del
bilancio degli affari esteri. P e r ora mi limito
a dire che non mi p a r e che la Camera possa
esitare un momento a votare i fondi richiesti
dal Ministero; perchè, alla v i g i l i a di u n a
guerra...
Imbriani (Sorridendo). A h !
Di San Giuliano. ...di u n a g u e r r a possibile,
(non mi ha lasciato finire la frase!) e quando
a t u t t o ciò che accade in A f r i c a si ha motivo di sospettare che non siano estranee
potenze europee, (Bravo!) credo non sia conveniente provocare dal Governo dichiarazioni
troppo p a r t i c o l a r e g g i a t e e t r o p p o esplicite.
(Benissimo !) Credo che nel voto, che noi siamo
per dare ora, dobbiamo dimenticare, come
F ha dimenticato il mio amico F e r d i n a n d o
Martini, a quale p a r t i t o ognuno di noi app a r t i e n e ; dobbiamo d i m e n t i c a r e di essere
m i n i s t e r i a l i o oppositori e votare u n i c a m e n t e
da I t a l i a n i . (Bravo! — Vivi segni di approvazione — Parecchi deputati vanno a stringere la
mano all'oratore).
Presidente. H a facoltà di p a r l a r e l'onorevole
relatore.
Colajanni Napoleone. Domando di parlare.
Grandi, relatore. A g g i u n g e r e una sola parola a quelle che, con t a n t a autorità e con
t a n t a efficacia, hanno detto gli onorevoli Mart i n i e Di San Giuliano nella s t r i n g e n t i s s i m a
risposta all'onorevole I m b r i a n i , m i p a r r e b b e
menomarne l'importanza.
Mi limito semplicemente a rispondere,
come relatore della G i u n t a del bilancio, per
quanto r i g u a r d a il capitolo 41.
I e r i sera, rispondendo ad una dichiarazione dell'onorevole Sola, io ebbi a d i r v i che
la G i u n t a generale del bilancio aveva chiesto dei p a r t i c o l a r i sulle spese r e l a t i v e a questo capitolo e che il Governo aveva detto di
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Aiti Parlame%tari
LEGISLATURA X I X —
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DISCUSSIONI —
(Limerà dei 1)sputati
TORNATA DEL 2 LUGLIO
1895
Questa era la tesi che egli sinceramente
non poterli dare. Io non ho completato la |
sosteneva...
risposta, perciò vengo a completarla ora.
Il Ministero non poteva dare questi dati, j
Martini. Lotta di razza contro razza.
perchè aveva incaricato il governatore di
Colajanni Napoleone. Io riconosco in lui tanta
preparare un organico, il quale dasse appunto lealtà che non potrà negarmi questo; ed egli
ragione degli 8 milioni stanziati in questo ha perfettamente ragione. Or dunque di fronte
capitolo. Quando il Governo avrà questo do- alla opinione pubblica è da assodarsi che non
cumento, sarà sua premura di comunicarlo c'è nessuna sentimentalità più o meno moral Parlamento. D'altra parte le dichiarazioni bosa, che ci guida in Africa, In Africa ci
fatte ieri sera dall'onorevole ministro della stiamo perchè crediamo di fare il nostro coguerra ci assicurano che se occorreranno modo e ci siamo andati perchè crediamo che
altri fondi, oltre quelli scritti in bilancio, questo ci riesca utile. Tutto il resto sono
saranno chiesti al Parlamento.
fronzoli, sono menzognette più o meno diploDopo questo non ho altro da aggiungere matiche, che non possono cambiare la realtà
in risposta all'onorevole Imbriani.
delle cose. All'onorevole Martini però io voPresidente. Ha facoltà di parlare l'onore- glio rivolgere intorno alla nostra politica
vole Colajanni Napoleone.
africana presente una breve osservazione.
Colajanni Napoleone. I discorsi degli onoreEgli ha detto, e ha detto bene dal punto
voli Martini e Di San Giuliano hanno per me
di vista rigoroso dei fatti, facendo di essi
un pregio indiscutibile, perchè pongono la
un' interpretazione che non vorrei tacciare
questione nettamente nei suoi veri termini.
di troppo letterale, che l'onorevole Imbriani
Poco importa se sia il momento di discutere
è in errore nel dire che il Parlamento non
dell'Africa oggi che si tratta del bilancio
ha approvata la politica africana. Avete radella guerra, o se si debba discuterne domani
gione, onorevole Martini: il Parlamento ha
quando si tratterà del bilancio degli esteri.
più volte approvato la nostra occupazione
Nella discussione oggi ci siamo entrati, si è
africana.
parlato delle cause, che determinarono la poMa io vorrei domandare se vi siete avvilitica africana, si è parlato del modo come
sto
che il Parlamento italiano, da alcuni anni
si è svolta, si è parlato della fatalità, che
almeno,
dal 1890 in qua, abbia mai respinto
guida tutta la politica cosidetta coloniale. Io
un
atto
compiuto dal potere esecutivo. Agsono perfettamente d'accordo cogli onorevoli
giungo
pure,
ed in questo io certamente non
Martini e Di San Giuliano, che non si può
sono
sospetto
nè dinanzi al Ministero prenè si deve prestabilire un piano da seguire
sente
nè
verso
il Ministero passato, che in
di fronte ad avversari malamente conosciuti
fatto
di
politica
coloniale si è fatto sempre
e che spesse volte (riconosciamolo pure) per
così.
Il
caso
ultimo
della Francia costituisce
esercitare il loro diritto di respingere invauna
vera
eccezione.
sori, qualunque essi siano, sono costretti a
In generale i Parlamenti, quando sentono
venirci ad aggredire.
e
vedono
compromesso il cosiddetto onore
Questa è la verità.
della
bandiera
nazionale, approvano unanimi
All'onorevole Martini, poi (e qui mi ried
applaudiscono
a quello che ha operato il
volgo allo scrittore, più che all'oratore della
potere
esecutivo,
anche in assenza e spesse
Camera) debbo un ringraziamento. Io antivolte
anche
contro
la volontà dello stesso
africanista per eccellenza, ho letto con granParlamento.
Or
dunque
l'invocare l'autorità
dissimo piacere il libro da lui scritto sull'Afdel
Parlamento
nè
depone
in favore del confrica italiana, dove senza ipocrisia ma chiacetto
dell'onorevole
Imbriani,
nè credo demando pane il pane esponeva la verità sulla
ponga
assai
in
favore
della
tesi
dell'onorepretesa opera nostra di civiltà in Africa.
vole
Martini.
L'onorevole Martini il quale aveva osservato
le cose sui luoghi dove era andato all'indomani
Dico ancora una parola, evocherò un ridei fatti dolorosi che costituiscono il Livra- cordo, che ribadisce sempre meglio il concetto
ghismo e ai quali aveva accennato testé l'ono- esposto, secondo il quale in Africa non ci si
revole Imbriani, scrisse che in Africa gl'Ita- può stare con progetti definiti in precedenza.
liani non ci possono stare che per distruggere Io ricordo un discorso dell'onorevole presigli Africani.
dente del Consiglio, tenuto, se non erro, a To-
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XIX —
Camera dei Deputati
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l a SESSIONE —
DISCUSSIONI —
rino nel 1890, in cui l'onorevole Crispi, ohe
certamente non può esser tacciato di vedere
le cose in piccolo, diceva di essere partigiano
della cosiddetta politica di raccoglimento. Io
non dubito della sincerità dell'onorevole Crispi quando faceva questa sua dichiarazione,
ma voglio ricordare appunto la detta dichiarazione per dimostrare sempre più che una
politica di raccoglimento, che si limita a
voler raggiungere le cosidette frontiere scientifiche, di fronte ai cosiddetti barbari, non
si può menomamente conservare. E quando
si viene a parlarne dentro il Parlamento e
fuori, non si fa che ingannare più o meno
coscientemente il paese. Questa è un'altra
verità assodata.
Ora ci troviamo in una delle più dolorose situazioni, ed è quella che è stata delineata con molta sincerità dall'onorevole Di
San Giuliano. E g l i non ha menomamente (e
gliene do lode) attenuato la nostra situazione, quale l'hanno creata gli avvenimenti,
di fronte all'Etiopia. Egli, che è stato in
Africa e che deve essere creduto più di coloro che non ci sono stati, ha detto che la
unità etiopica quale si è formata, costituisce
un gran pericolo per l ' I t a l i a . Ora ricordiamo
che questo grave pericolo va messo in raffronto coll'altro fatto che egli ha constatato,
cioè coll'educazione militare, che noi diamo
gradatamente a t u t t i gli elementi africani.
Ma, onorevole Di San Giuliano, avete valutato bene le conseguenze di questa educazione militare, la quale fa grande onore alla
intelligenza ed alla perseveranza degli ufficiali i t a l i a n i (e su questo la lode non può
essere che completa ed incondizionata); avete
valutato quali potranno essere le conseguenze
di questa educazione militare che noi diamo,
a nostre spese, laggiù in Africa? L'onorevole
Di San Giuliano accenna col capo che ha
valutato queste conseguenze: spero di aver
occasione di sentire le sue opinioni in proposito : io però intanto prevedo che le conseguenze saranno cattive, ed io credo che in
questo consentiranno tutti coloro, che conoscono la storia della politica coloniale. Questa educazione militare, che costituisce una
lode per i nostri ufficiali, e che ci ha fatto
ottenere dei resultati tanto splendidi a Coatit e a Senafè ed in altri punti dell'Africa,
un giorno, ci potrà far pentire, dell'opera
stessa che noi abbiamo compiuta. Noi abbiamo somministrato agli Abissini i mezzi
TORNATA DEL 2
LUGLIO 1 8 9 5
perchè ci diano qualche severa, dolorosa lezione. (Ooh ! ooh ! — Rumori al centro).
Molti colleghi del centro protestano contro questa mia affermazione. Io confesso loro
che vorrei ingannarmi; ma potrei dire che
autorità militari competentissime (non voglio
far nomi) sono perfettamente del mio avviso.
Non è il caso d'insistere, nè mi piace di
far nomi e di far rivelazioni in proposito.
Di fronte a questa situazione, che ci hanno
creato gli avvenimenti, io mi rivolgo a Ferdinando Martini, e gli domando : quel coraggio che avete avuto, una volta, nel domandare il ritiro delle nostre t r u p p e dall'Africa,
di fronte ad un disastro, che si credeva lesivo dell'onore nazionale (io accer.no il fatto,
senza giudicarlo), perchè non dovreste averlo
oggi, quando siamo nella miglior condizione,
quando dall'Africa ci potremmo ritirare, senza
menomare assolutamente il decoro nazionale?
Onorevoli colleghi, siamo sincori: in questa Camera, è facile strappare l'applauso, è
facile avere largo assentimento da t u t t i i
colleghi, dall'estrema destra all'estrema sinistra; ed il mezzo è quello d'invocare la grandezza della patria. Ma io credo che non ci
sia un solo modo di invocare la grandezza
della patria. Io credo che, se noi non siamo
sordi a tutte le notizie che ci arrivano e che
lusingano il nostro amor proprio, quando vengono dall'Africa, esse ci devono convincere,
che è giunto il momento di ritirarci.
E il decoro e l'onore nazionale esigono
che scompaiano dall'Italia, prima che dall'Africa, tante cause di miseria, di d e l i n quenza, di depressione morale ed intellettuale...
Martini Ferdinando. C h i e d o d i p a r l a r e .
Colajanni Napoleone. ...che ci fanno occupare
un posto, che non è dei più belli, tra le nazioni civili d'Europa.
Questo è il mio voto, e spero di aver
consenziente con me tutta la Camera, compreso l'onorevole Martini.
Imbriani. Chiedo di parlare per fatto personale.
Presidente. L'onorevole I m b r i a n i ha chiesto
di parlare per fatto personale.
Gli osservo che non posso permettere che
egli continui la discussione; posso soltanto
dargli facoltà di parlare per fatto personale,
se fatto personale esiste, oppure per un richiamo al regolamento.
521
LEGISLATURA XIX —
Ia
SESSIONE
DISCUSSIONI —
Imbriani. I l presidente sa se esistono f a t t i i
personali ; ne esistono, e soverchi.
Gii onorevoli Martini e Di San Giuliano
si sono sempre rivolti a me nell'esporre i
loro argomenti.
Ho quindi pieno diritto di rispondere a
quegli argomenti.
Presidente. Ha il diritto di rispondere, ma
non di discutere, perchè questo sarebbe fuori
di posto.
Imbriani. Sarò conciso.
Presidente. P a r l i .
Imbriani. Se non erro,- i principali argomenti degli onorevoli Martini e Di San Giuliano si riassumono in questo. Adesso siamo
in Africa, abbiamo colà una posizione stabile, non possiamo abbandonarla, dobbiamo
aspettare gli eventi quali che essi siano.
Qui c'è molto della casuística : anzi c'è
assolutamente casuística in tutto e per tutto.
Io non posso seguire alcuni ragionamenti
del deputato Martini, prima di tutto, perchè
guardo le cose da un punto di vista differente. Egli può mutare posizione da un momento all'altro, perchè può domani trovarsi
al potere, ciò che non è possibile per me.
{Ilarità).
Quindi egli, nel suo modo di vedere, ha
sempre la prospettiva di questa posizione,
lontana per lui, impossibile per me. {Ilarità).
I n molte asserzioni del deputato Di San
Giuliano sta la condanna stessa della nostra
posizione presente in Africa.
E g l i ha ricordato la spedizione di San
Marzano, quando altamente si affermò che si
andava a far la vendetta di Dogali. Quale vendetta sia stata fatta allora f u giudicato da t u t t a
Italia. Si spesero milioni a diecine, si andò
là per istare dietro dei trinceramenti. Venne
nella sua pompa l'esercito abissino; andò via
cacciato dalla fame, e tutto finì lì. Si rimbarcarono i soldati e buona notte.
Io non ho mai sorriso a certe vendette,
ma logicamente ho messa la questione come
essa si presenta realmente: noi stiamo in
Africa per conservare, come diceva ieri il
deputato Sola, un campo da mietere allori.
Ma la vittoria può non sempre arriderci,
può venire il giorno del rovescio, ed allora non si mietono più allori, allora nascono nuove posizioni, allora si deve ritornarvi e tornarvi con nuovi milioni, con
nuove spedizioni per cercare di riafferrare la
vittoria.
li
TOBNATA DEL 2 LUGLIO
1895
Io ho domandato semplicemente quali siano
gli scopi che vi prefiggete. Io non vi ho detto
se vincerete o perderete ; non vi ho chiesto
quali mosse strategiche abbiate in vista. Ho
domandato quali siano gli scopi della vostra
politica. Volete creare un impero etiopico ?
Che cosa volete fare? Si parla di interessi
italiani da tutelare. Voglio conoscerli questi
interessi italiani. Io li veggo altrove, e siccome della politica africana sono nemico
acerrimo, antico, principalmente perchè ci
distoglie dai fini della nostra politica italiana gittandoci in un mare di avventure,
per distrarre il popolo italiano dai suoi fini
naturali, voglio conoscere che cosa intendete
di fare. Avete in mente di creare colà degli
Stati, che si reggano con forze proprie, ordinando a governo quelle popolazioni ? 0 avete
l'idea di una grande conquista, per assicurarvi un gran territorio, un nuovo impero ?
I n questo caso io dico: se l'Etiopia stesse
sulle rive del Mediterraneo potrei ancora
comprendere che ci fosse uno scopo da raggiungere; ma in fondo al sacco del Mar
Eosso, dove avete bisogno di avere l'Inghilterra sempre amica, e dove il giorno in cui
i suoi interessi non collimassero 'coi nostri
diventeremmo i servitori dell'Inghilterra, questo scopo assolutamente non lo comprendo,
ed io domando se questo può essere un concetto italiano, o anti-italiano.
Quindi io voto contro l'Africa sempre,
perchè credo che abbia scopo anti-italiano.
Ecco perchè voto contro l'Africa. E da
italiano, votando contro, credo di condurmi,
in tutto e per tutto, dissentendo dall'opinione
di coloro, che vorrebbero fare sperpero della
nostra fortuna e del nostro sangue, non per
raggiungere i nostri ideali certamente, ma
per dei mezzucci politici, che non corrispondono con i fini che io sento di avere come
Italiano.
Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro della guerra.
Mocenni, ministro della guerra. Dopo le dichiarazioni fatte dal Governo ieri, dopo il desiderio che avevamo espresso, io avrei sperato
che questa discussione noi l'avremmo f a t t a
al bilancio degli esteri.
L'onorevole Imbriani mi ha fatto domande
precise, alle quali io precisamente risponderò.
Però nel farmi queste domande egli dichiarava di aspettarsi che non sarebbe stato soddisfatto, dimodoché quasi darebbe motivo a
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XIX — l
622 ~~
a
Camera dei Deputati
SESSIONE — DISCUSSIONI — TOENATA DEL 2 LUGLIO 1 8 9 5
me di non dargli alcuna risposta. Tuttavia gli
rispondo per pura cortesia.
Come si sono spesi gli 8 milioni ? Ripeto
quello che già ieri ho detto. Noi non saremo
in grado di dire come li avremo spesi se non
quando potremo presentare il rendiconto consuntivo. Dopo una decisione che è stata presa
in questi ultimi giorni, abbiamo chiesto al governatore dell'Eritrea il rapporto sulle spese,
e questa mattina istessa mi è giunta una
sua lettera in cui dice che col prossimo corriere mi indicherà come si potrà contenere
la spesa negli 8 milioni, rimanendo normali,
come ora, le condizioni. Ripeto che se avvenimenti impreveduti saranno per sorgere, si
domanderanno i fondi necessari al Parlamento.
Avete concetti di conquista? No, onorevole Imbriani, abbiamo il concetto di mantenere intera e sicura la nostra colonia.
Voi vi trovate incerti, ha detto l'onorevole Imbriani, poiché non sapete dove vi
fermerete.
Non ci possiamo trovare incerti, quando
camminiamo sulla via che ci è segnata dagli
interessi d'Italia; non ci possiamo fermare
che quando il fermarci ci sarà indicato dall'interesse e dall'onore italiano. (Approvazioni).
Presidente. L'onorevole Martini ha chiesto
di parlare per fatto personale, mi pare. Ne
ha facoltà.
Martini. Dirò due sole parole.
Non discuto, tanto più che è inutile discutere cogli onorevoli Colajanni ed Imbriani, perchè evidentemente l'uno ha risposto all'altro. (Si ride).
Io debbo rispondere due cose ; una all'onorevole Colajanni, il quale mi domandava:
Ma se voi proponevate dopo un supposto disastro, il ritiro delle nostre truppe dall'Affrica
nel 1887, perchè poi esitate nel domandare
oggi il ritorno dall'Affrica, oggi che abbiamo
conseguito delle vittorie ?
Onorevole Colajanni, per una semplice ragione: perchè io poteva avere allora una opinione che era mia, ed oggi io debbo partecipare all'opinione del Parlamento e del paese,
alla quale* io devo necessariamente uniformarmi. (Bravo !)
E poi, onorevole Colajanni, perchè nel1 87 noi non avevamo fatto patti con nessuno,
mentre oggi noi abbiamo fatto dei patti con
le tribù di cui abbiamo accettata la sottomis?
^^
sione, ed a cui abbiamo promessa protezione...
(.Interruzione a bassa voce dell'onorevole Colajanni).
...No, onorevole Colajanni, un paese che si
rispetta, mantiene i patti anche con le modeste tribù dell'Africa ! (Benissimo !)
Ora un' altra risposta debbo all'onorevole
Imbriani il quale credeva di trovarmi in contradizione. Fino dal 1891, appena tornato dall'Africa, io ho posto il dilemma che ripongo
oggi dinanzi a lui : Volete ritornare ? Abbiate
il coraggio di dirlo. Allora proponete una mozione e dite : ritiriamo le truppe dall'Africa.
Imbriani. L'avremo questo coraggio.
Martini. Va bene, io non l'ho ed ho già
detto il perchè ; ma fino che siamo là, non
ho bisogno di aggiunger parola a quello che
ha detto il ministro della guerra, è inutile
tormentare il Governo con continue domande
e investigazioni alle quali gli eventi che forse
si maturano possono soli dare adeguata risposta.
Che cosa farà il Governo ? Ve l'ha già detto
l'onorevole Colajanni: farà quello che crederà,
quello che la necessità gii imporrà di fare,
per mantenere il nostro decoro. La condotta
nostra, onorevole Imbriani, non dipende da
noi, dipende anche dagli altri.
Io non credo che il Governo ed il generale Baratieri si sarebbero impegnati in una
lotta, per conseguire degli allori di cui ormai
non avevamo bisogno. Non siamo noi i provocatori, o almeno non lo siamo più ora anche se lo siamo stati in principio. Questo è
quello che ci divide, onorevole Imbriani. Ha
il coraggio di proporre il ritiro? Lo faccia,
ma io credo che non troverà eco, nè nella Camera nè nel paese! (Benissimo! Bravo!)
Presidente. Non essendovi altre osservazioni,
rimane approvato il capitolo 41.
TITOLO II. — Spesa straordinaria. — Categoria I. — Spese effettive. — Spese generali. —
Capitolo 42. Assegni ad impiegati civili in
soprannumero (Spese fisse), lire 125,000.
Capitolo 43. Assegni ad impiegati civili
in disponibilità (Spese fisse), lire 98,000.
Spese per l'esercito. — Capitolo 44. Fabbricati per istituti e nuovi stabilimenti militari
(Spesa ripartita), lire 200,000.
Capitolo 45. Fabbricazione di fucili e moschetti, relative munizioni ed accessorii, oggetti di buffetterie e trasporto dei medesimi.
Pistole a rotazione per gli ufficiali. Nuovi
Aiti Parlamentari
LEGISLATURA XIX
528 —
—
1 * SE8SI0ME —
DISCUSSIONI —
Camera
TORNATA DSL 2 LUGLIO
dei
Deputati
1895
alzi per f u c i l i e moschetti (Spesa
ripartita),, genio nelle fortezze, per t r a i n i d'assedio e reper memoria.
lativo trasporto (Spesa ripartita), lire 125,000.
Capitolo 46. Carta topografica generale
Capitolo 55. A r m a m e n t o delle fortificad ' I t a l i a (Spesa ripartita), per memoria.
zioni, m a t e r i a l e per a r t i g l i e r i a da fortezza e
Capitolo 47. A p p r o v v i g i o n a m e n t i di mo- relativo trasporto (Spesa ripartita),per
memoria.
bilizzazione, riparazione e trasporto dei meCapitolo 56. Acquisto di m a t e r i a l e d'artidesimi (Spesa ripartita), per memoria.
glieria da c a m p a g n a e relativo t r a s p o r t o
Spese per fortificazioni ed opere a difesa dello (Spesa ripartita), per memoria.
Stato. — Capitolo 48. F a b b r i c a z i o n e di artiCapitolo 67. Spese per la costruzione di
glierie di g r a n potenza a difesa delle coste, nuove caserme ed edifìzi m i l i t a r i i n Milano
provviste e t r a s p o r t i r e l a t i v i (Spesa ripartita), (Spese ripartita), lire 100,000.
per memoria.
Categoria quarta. Partite di giro. •— CapiCapitolo 49. Lavori, strade, ferrovie ed tolo 58. F i t t o di beni d e m a n i a l i destinati ad
opere m i l i t a r i (Spesa ripartita), per memoria. uso od in servizio di a m m i n i s t r a z i o n i go rerCapitolo 50. L a v o r i a difesa delle coste native, lire 6,328,282. 76.
(Spesa ripartita), lire 1,500,000.
RIASSUNTO PER CATEGORIE.— Categoria p r i m a .
Dal Verme. Chiedo di parlare.
Spese effettive (Parte ordinaria e straordinaria), lire 219,654,560.
Presidente. F e ha facoltà.
Dal Verme. Io vorrei dire poche parole su
Metto ora a p a r t i t o lo stanziamento comquesto capitolo; non so se sia p r e f e r i b i l e che plessivo in lire 219,654,560.
io ne parli quando si discuterà il disegno di
(È approvato).
legge speciale di spese straordinarie corriMocenni, ministro della guerra. Chiedo di
spondente a questo capitolo.
parlare.
Sono a disposizione della Camera.
Presidente. Ne ha facoltà.
Presidente. Io aveva creduto possibile di
Mocenni, ministro della guerra. I n questi
fondere la discussione del bilancio con quella
dei p r o v v e d i m e n t i speciali, ma ho compreso u l t i m i momenti nuovi studi e nuove necessità
che era assai meglio finire p r i m a il bilancio hanno f a t t o desiderare al Ministero un aue poi passare alla discussione di questo di- mento di 500,000 lire al capitolo 45, senza
alcun aumento della spesa totale del bilancio,,
segno di legge.
perchè propongo di d i m i n u i r e di a l t r e t t a n t o
Dal Verme. P a r l e r ò d u n q u e poi.
Presidente P r e c i s a m e n t e ; le riservo facoltà il capitolo 55....
di parlare.
Presidente. Onorevole ministro, di questo
D'Ayala-Valva. Io desidero raccomandare al parleremo nel disegno di legge speciale....
ministro della m a r i n a i lavori di fortificazione
IVIocenni, ministro della guerra. H a ragione;
del porto di T a r a n t o e desidero sapere se nel credevo ci fossimo già.
fondo di 1,500,000 lire sono già comprese le
Presidente. Si dà l e t t u r a dell'articolo unico.
spese per i lavori per la difesa dell'impor« Articolo unico. I l Governo del R e è aut a n t e arsenale di Taranto.
torizzato a f a r p a g a r e le spese o r d i n a r i e e
Mocenni, ministro della guerra. Le risponderò straordinarie del Ministero della g u e r r a per
quando si discuterà il capitolo relativo. Del l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1895 al
resto posso dirle fin da ora che vi sono com- 30 giugno 1896, in conformità dello stato di
prese.
previsione annesso alla presente legge. »
D'Ayala-Valva. Grazie.
Onorevole A f a n de Rivera, ha facoltà di
Presidente. Capitolo 51. F o r t i di sbarra- parlare per una dichiarazione di voto.
mento e lavori di difesa dello Stato (Spesa
Afan de Rivera. Ho chiesto di parlare per
ripartita), per memoria.
una dichiarazione.
Capitolo 52. E s p r o p r i a z i o n i e lavori per
Ho ascoltato religiosamente t u t t i i discorsi
poligoni di a r t i g l i e r i a e di f a n t e r i a . Costru- che furono p r o n u n c i a t i nel corso di questa
zione di magazzini, sale d ' a r m i e cavallerizze discussione, e p u r t r o p p o essi h a n n o r i b a d i t o
(Spesa ripartita), per memoria.
in me il convincimento che, al p u n t o in cui.
Capitolo 53. Fortificazioni di E o m a e Ca- ;siamo arrivati, ogni discussione sui bilancio
p u a (Spesa ripartita), lire 400,000.
idella guerra è d i v e n t a t a una superfluità.
Capitolo 54. Dotazioni di m a t e r i a l i del
Si potranno fare, come ne f u r o n fatti, di-
LBGISLATUKA XIX — l
H
a
Qamera dei Deputati
SESSIONE —- DISCUSSIONI — TQBNATA DEL 2 LUGLIO 1895
scorsi oratoriamente belli, ma non praticamente utili.
Stabilito per la spesa un quinquennio militare che non è in relazione coll'ordinamento
dell'esercito.
Gravato il bilancio delle spese militari di
Africa, le quali, malgrado le dichiarazioni
fatte ieri dai ministri della guerra e del tesoro, e dopo quanto ha oggi detto splendidamente l'onorevole Di San Giuliano, rappresentano un'alea che rende ancor più difficile
lo amministrare il bilancio della guerra.
Ridotta eccessivamente la forza sotto le
armi in guisa che la nostra politica militare,
a parer mio, non è all'unisono con la politica
interna ed estera del Gabinetto.
Iniziata o quanto meno facilitata l'attuazione di riforme che fin qui non trovarono
mai le simpatie della Camera, e che meritarono all'onorevole ministro le lodi di amici
novissimi.
Devo dichiarare che mi è assolutamente
impossibile dar voto favorevole al bilancio
della guerra.
Avrei compreso che il ministro della guerra
avesse rinunziato anche in quest'anno, e nei
successivi del quinquennio, ai sei milioni a cui
rinunciò nello scorso anno in via affatto provvisoria e che nella Camera chiamò rimandi
di spesa.
Ma oltre quelli, rinunciare ancora ad altri
sette milioni sopra un bilancio già così falcidiato e dopo le dichiarazioni fatte l'anno
scorso qui alla Camera, in seno alla Giunta
generale del bilancio, e nella Commissione
dei Quindici, me lo perdoni l'onorevole ministro, si è lasciato guidare da un'abnegazione, da un patriottismo per la restaurazione della finanza dello Stato, veramente eccessivi.
Io ho la profonda convinzione che se l'onorevole ministro avesse vigorosamente fatto
appello al patriottismo dei suoi colleghi, a
quello particolarmente dell'onorevole presidente del Consiglio, i sette milioni si sarebbero trovati altrove, e l'esercito non verrebbe
messo a così dura e dolorosa prova.
Questo volevo dire per giustificare il mio
voto d'oggi e la mia linea di condotta futura.
Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro della guerra.
iVlocenni, ministro della guerra. È troppo
grave la dichiarazione fatta dall'onorevole
Afan de Rivera, perchè io pure, alla mia volta,
non debba esprimere il mio modo di sentire
e il mio modo di vedere. Quasi si direbbe
che l'onorevole Afan de Rivera, invece di
essere stato, come io ho veduto, permanentemente costì al suo posto, fosse stato assente
durante la discussione di ieri e di oggi. Egli
ha accennato nuovamente alle difficoltà che
porterà al bilancio, l'istituzione del capitolo
dell'Africa.
Ieri, il ministro del tesoro ed io abbiamo
spiegato sufficientemente le ragioni dell'iscrizione di questo capitolo ed oggi le ho io pure
nuovamente confermate.
All'onorevole Afan de Rivera, che vuole,
diciamolo francamente, fare un biasimo alla
Amministrazione della guerra di avere aderito
all' iscrizione di questo capitolo, non deve
essere sfuggita la dichiarazione fatta da me
ieri e ripetuta quest'oggi, che con gli otto milioni il Ministero della guerra intende di
provvedere ai bisogni normali, quali appariscono, ma non intende per questo di provvedere ai bisogni, che potessero sorgere per
nuove eventualità. E ieri, rispondendo all'onorevole Colombo, ho già dichiarato che non
avrei mai diminuito la spesa dell'esercito interno per lesinare maggiormente su quello e
fare vivere meglio le truppe in Africa e provvedere ai bisogni dell'Africa.
Si tranquillizzi dunque l'onorevole Afan
de Rivera, che i pericoli che teme non si
realizzeranno.
Ma egli ha parlato nuovamente della forza
sotto le armi ed ha fatto un abile quadro per
dire, che forse la validità dell'esercito nostro è
diminuita e che in certi momenti io potrei
quasi essermi pentito di avere preso la responsabilità di una riduzione di spese.
Ha egli perfino sospettato, che io non sia
stato sufficientemente caldo per oppormi a
questa misura, e crede che essa si sarebbe
evitata se si fosse fatto appello al patriottismo del presidente del Consiglio.
Nessuno dubita del patriottismo del presidente del Consiglio, ma nessuno dubita, che
il presidente dei Consiglio non sia perfettamente informato, come lo sono io e come lo
sono i miei colleglli, di quello che il Gabinetto ha creduto di fare e che abbiamo fatto
tutti d'accordo e con matura riflessione.
Onorevole Afan de Rivera, non è così
grande, come fu detto, la diminuzione di questa forza bilanciata. Di più io aggiungo e ri-
Atti Parlamenta?*,
DSGJSLATUBA XIX — l
525 —
a
Camera dei Deputati
SESSIOMS —• DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1 8 9 5
peto, ohe non è soltanto il numero un coefficiente di validità; ma anche il buon armamento, l'istruzione militare, l'educazione militare sono coefficienti importanti.
Io nulla ho fatto per diminuire questi
coefficienti e credo, nella mia coscienza di
ministro e di soldato, di avere fatto qualche
cosa per potere aumentarli.
Io credo davvero di avere fatto, consentendo alla riduzione di spese, opera dolorosa
sì ; ma creda pure l'onorevole Afan de Rivera, che ho fatto opera patriottica. Sapevo
di non contentare tutti, ma io non vado a
cercare il plauso delle masse.
Ella diceva, onorevole Afan de Rivera,
che la Camera non ha fatto buon viso alle
mie riforme. Fino ad ora non mi sono accorto della verità di quello che Lei asserisce,
e vedremo fra pochi giorni, quando discuteremo le riforme, che io ho proposte, se la Camera darà ragione a me o a Lei. (Bravo! —
Approvazioni).
Alan de Rivera. Chiedo di parlare.
Presidente. Per che cosa?
Afan de Rivera. Per fatto personale, perchè
l'onorevole ministro mi ha attribuito cosa che
non ho detto. Sarò brevissimo !
[H Presidente. Ha facoltà di parlare.
Afan de Rivera. Io non ho accennato alle
riforme, che dovranno venire innanzi alla
Camera e che saranno discusse. Ho accennato
ad altre riforme in pectore che l'onorevole ministro intende bene quali esse sono. Io non ho
accennato altro che questo : che non metto in
dubbio che fattore di vittoria sia solo il numero, ma anche l'istruzione, anche il morale
delle truppe. A queste, onorevole ministro. Ella
ha provveduto splendidamente ; non c' è dubbio. Ma tutto ha un limite. Ora però noi ridurremo la forza sotto le armi in guisa che non basterà più ne il morale, nè la istruzione, ne il
buon armamento; e, se dovremo passare dagli
scarsi effettivi di pace a quelli di guerra, ci
troveremo seriamente imbarazzati. Mi basta a
questo proposito rammentarle la discussione
che nel passato marzo, avvenne alla Camera
francese, e che Ella, onorevole ministro, conosce perfettamente, sugli effettivi di pace.
IVIocenni, ministro, della guerra. Ohe Dio
sperda l'augurio !
Presidente. Se non vi sono altre osservazioni, pongo a partito l'articolo unico.
(È approvato).
Nella prossima seduta pomeridiana procederemo alla votazione segreta su questo
disegno di legge.
Discussione dei disegno di iegge : Spese straordinarie da inscriversi ne! bilancio della guerra
per l'esercizio finanziario 1893-%.
Presidente. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge per « Spese
straordinarie da inscriversi nel bilancio della
guerra per l'esercizio finanziario 1895-96. »
L'onorevole ministro della guerra ha avvertito che avrebbe introdotto nella tabella
dell'articolo unico, la seguente modificazione:
avrebbe, cioè, tolto 500,000 lire al capitolo 55
e le avrebbe portate al capitolo 45. Cosicché
lo stanziamento del capitolo 45 viene portato
a lire 9,500,000, e quello del capitolo 55 si
riduce a lire 1,000,000.
Leggo dunque l'articolo unico :
« Artìcolo unico. Il Governo del Re è autorizzato ad inscrivere nella parte straordinaria del bilancio della guerra per l'esercizio
finanziario 1895-96 la somma di lire 13,400,000
da ripartirsi nei capitoli del bilancio come
è qui di seguito indicato. »
Viene ora la tabella, della quale darò lettura colla modificazione teste- indicata, e coll'avvertenza che i capitoli, sui quali nessuno
domanda di parlare si intenderanno approvati senz'altro colla semplice lettura.
Capitolo 45. Fabbricazione di fucili e moschetti, relative munizioni ed accessori, oggetti di bufetteria e trasporto dei medesimi,
lire 9,500,000,
Capitolo 46. Carta topografica generale d'Italia, lire 200,000.
Capitolo 47. Approvvigionamenti di mobilitazione, riparazione e trasporto dei medesimi, lire 500,000.
Capitolo 48. Fabbricazione di artiglieria
di gran potenza a difesa delle coste, provviste e trasporti relativi, lire 400,000.
Capitolo 49. Lavori, strade, ferrovie ed
opere militari, lire 400,000.
Dal Verme. Domando di parlare.
Presidente. Sul capitolo 49 ha facoltà di
parlare l'onorevole Dal "Verme.
Dal Verme. L'onorevole ministro della guerra
rammenterà che or sono due anni e mezzo,
in occasione di una interpellanza da me svolta
Atti
Parlamentan
LEGISLATURA
526
SIX
SESSIONE
DISCISSION! —
sulla difesa della Sicilia, accennai ad alcuni
lavori, che giudicavo non solo opportuni ma
necessari per la difesa dell' isola, e che, a
mio avviso, portavano una spesa relativamente lievissima, perchè si trattava di lavori
da farsi col concorso così degli enti locali
come di altri dicasteri, e che si sarebbero
dovuti eseguire anche prescindendo dalle esigenze della difesa.
Ho voluto premettere questa osservazione
perchè l'onorevole ministro non mi risponda
senz'altro che non avendo denari non si può
pensare a tali lavori.
Ripeto che, secondo il mio concetto, non
si tratta di fare grandi spese, ma semplicemente di utilizzare agli scopi della difesa
lavori, che dovrebbero ugualmente farsi o da
altri dicasteri o col concorso degli enti locali,
prescindendo anche dalle esigenze della difesa.
Io allora aveva detto che mancava ogni
mezzo di sbarco a Villa San Giovanni, il
punto più importante dello Stretto di Messina, là dove in caso di mobilitazione si sarebbero dovuti imbarcare e sbarcare diecine
di migliaia d'uomini e migliaia di quadrupedi; ed accennavo che se non si era fatto
nulla era perchè la pratica erasi trascinata
dal Ministero della guerra a quello dei lavori pubblici e fors'anco della marineria, alla
Provincia, al Comune e che so io. Si tratta
di una spesa che non oltrepassa le 300 mila
lire, e mi ricordo che il ministro Pelloux mi
rispose che avrebbe pensato ad inscriverle
poco alla volta nel bilancio della guerra, essendo opera che interessava grandemente la
mobilitazione e quindi il suo dicastero.
Ora non so che cosa sia stato fatto a questo
proposito. Mi è stato detto (e se erro l'onorevole
ministro vorrà correggermi) che si vuol ora
prolungare un piccolo pontile in ferro, che
credo sia di 30 o 40 metri in acqua, fino a
60 o 70 metri, spendendo 50 mila lire.
Ora io credo che queste 50 mila lire saranno veramente perdute in mare, perchè ciò
che manca a Villa San Giovanni è una piccola gettata da permettere lo sbarco quando
spira il vento di scirocco. Mi è stato detto
che non occorrerebbe neppure che l'Amministrazione della guerra spendesse ad un tratto
queste 200 o 300 mila lire, ma che vi sarebbe
mezzo di avere questo denaro in anticipazione da un ente locale, restituendolo a rate.
Dall'altra parte dello Stretto avevo indicato taluni lavori occorrenti per una certa
Camera dei Deputati
TOBHATA DEL 2
LUGLIO
1885
strada, che non nomino, ma che. come l'onorevole ministro conosce benissimo, è l'unica
via di comunicazione interna fra la piazza
di Messina e il centro dell'isola. Non so
se sia stato fatto qualche cosa: ricordo che
il ministro Pelloux aveva detto che si sarebbe costruita poco alla volta, ed io avevo
suggerito che si utilizzassero le truppe del
Genio stanziate a Messina.
Poi avevo accennato alle provviste d'acqua.
Questa questione dell'acqua è in Sicilia quasi
così importante quanto potrebbe esserlo in
Africa. Io aveva precisamente accennato ad
una posizione centrale dell'isola, che neppure
nomino, ma che è importantissima, perchè è
indicata come il ridotto centrale in caso di
guerra; ed in quella località l'acqua manca
assolutamente.
Da vari anni si stanno facendo delle trattative fra l'Amministrazione della guerra ed
i Comuni per potere avere quella provvista d'acqua, che, ripeto, è assolutamente
necessario sia pronta prima della guerra.
Poiché, se in poche settimane prima della
apertura delle ostilità si possono improvvisare delle fortificazioni ed anche qualche
breve tratto di vie di comunicazione, è impossibile avere il tempo di preparare l'acqua,
che è indispensabile per una radunata di
truppe. Anche qui non si tratta di grosse
spese, ma semplicemente di andare d'accordo
cogli enti locali in modo che si possa raggiunger lo scopo con una spesa quasi insignificante.
Finalmente, ed avrò finito, io aveva pregato l'onorevole Pelloux di studiare ciò che
era stato studiato ed in parte fatto in Francia
ed in Inghilterra, ma soprattutto in Francia,
circa i treni armati.
L'onorevole ministro Pelloux mi rispose con
ragioni non finanziarie ma tecniche, a cui io, a
dire il vero, non potei allora contrapporre una
valida risposta. Ma questa risposta la posso dare
oggi con queste semplici parole: quello che si è
fatto in Francia si può fare anche da noi. E questa, in fin dei conti, non può neppur dirsi una
nuova spesa, perchè il portare de' grossi pezzi
d'artiglieria, il mobilizzarli lungo le linee ferroviarie, che sono come una cinta intorno alla
Sicilia ed anche, per gran parte, lungo le coste della Penisola, potrebbe farci economizzare la costruzione eli forti, che costano molto
di più. Io non domando al ministro della
guerra che metta ora in bilancio i danari per
Atti Parlamentari
— 527
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LEGISLATURA XIX —
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SESSIONE —
Camera dei Deputati
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DISCUSSIONI —
TONNATA DEL 2
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LUGLIO
1895
fare delle grosse spese. Vorrei soltanto sapere ! di questo mondo : si fa l'espropriazione, si
se almeno siasi fatto qualche studio al ri- ! deposita il valore presso la Cassa depositi e
guardo; ma non soltanto studi sulla carta, prestiti, e si continua nell'opera.
bensì qualche esperimento per giungere in
Onorevole ministro, questa è una di quelle
breve a. conclusioni concrete. E mi permetta spese, che possono esser fatte raggiungendo
l'onorevole ministro di dirgli che, mentre si ad un tempo fini essenzialmente militari e
fanno esperienze e conseguenti spese sui pal- fini altamente civili.
loni aereostatici, sui piccioni viaggiatori, su
Condurre l'acqua dove deve esser condotta,
cose, cioè, per le quali secondo me l'utilità è tal bisogno impellente, date tutte le spese
non coriisponde interamente alla spesa, si po- che si fanno in fortificazioni, in polveriere,
trebbe anche stabilire una lieve somma per in colombaie, in caserme, e via dicendo, che
fare esperimento di questi treni armati, che il non averlo fatto, è, francamente, cosa che
furono, come ho detto, sperimentati in Fran- meraviglia me e la Camera.
cia ed in Inghilterra, e che si ritiene risponPresidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole
dano al loro scopo.
Fulci Nicolò.
Non aggiungo altro, e spero che l'onoreFulci Nicolò. Sono lieto che una delle due
vole ministro vorrà darmi qualche risposta raccomandazioni, che dovevo fare al ministro
sui quattro argomenti, cui ho accennato.
della guerra ; sia stata fatta, con molta magPresidente. Ha facoltà di parlare l'onore- gior competenza, dall'onorevole Dal Yerme,
vole Colajanni Napoleone.
cosicché non mi resta che l'altra; ed è la seColajanni N. Devo aggiungere pochissime
guente.
parole a quanto con la sua indiscussa comSo di alcuni studi, che si son fatti per una
petenza ha detto l'onorevole Dal Yerme re- strada, la quale deve allacciare le fortificazioni
lativamente a certe spese, che a torto sono state di Messina con la strada ferrata. Nemmeno io
o trascurate o rinviate. Una è quella, che ri- dirò quale è questa strada: perchè i colleghi,
guarda la strada, la quale dovrebbe congiun- che mi hanno preceduto, mi hanno dato questo
gere il centro più importante dell'isola con ammaestramento. Ora, perchè questa strada
tutte le linee di difesa dell'isola stessa.
porterebbe in modo coperto dalle fortificazioni
E questa una strada di pochissima spesa, alla strada ferrata, la quale anch' essa è coe spero che l'onorevole ministro si vorrà per- perta, cosicché dal lato milit are offrirebbe gransuadere ad eseguirla. L'onorevole Dal Yerme dissimi vantaggi, pregherei l'onorevole miha detto che non la si deve nominare, ed io nistro perchè volesse richiamare gii studi remi asterrò dal pronunziarne il nome, per lativi, ed ultimare, nel più breve tempo posquanto il segreto non sia ormai più necessario, sibile, la strada stessa.
perchè se ne è discusso abbastanza dapperPresidente. Onorevole ministro, ha facoltà
tutto.
di parlare.
In quanto alla spesa per le provviste di
Mocenni, ministro della guerra. Spero di dar
acqua, mi duole moltissimo che si sia tra- risposte abbastanza, se non completamente,
scurata; tanto più che credo che essa sia sodisfacenti agli onorevoli preopinanti.
già stata inscritta in qualche precedente
L'onorevole Dal Yerme mi ha parlato di
bilancio, mi pare in quello dell'anno scorso. quattro soggetti speciali : dello scalo di apL'onorevole ministro della guerra converrà prodo a Villa San Giovanni; delle condutche essa è urgentissima. Non so compren- ture dell'acqua; della strada che dovrebbe
dere come si possano fare delle caserme, congiungere Castrogiovanni con Messina ; del
delle colombaie, una grande polveriera ed treno armato. Anche l'onorevole Colajanni e
altre opere, che interessano la difesa della l'onorevole Fulci hanno accennato a tale
Sicilia, e non si provveda poi all'acqua. Que- strada, d'interesse locale e militare, che si
sta è dunque una spesa indispensabile, che dovrebbe compiere.
non può e non deve essere rimandata.
Io risponderò in questo stesso ordine col
Per giustificarne il rinvio si è detto e quale ho enunciato i soggetti su cui m'intersi ripete da parecchi anni che ci è una roga l'onorevole Dal Verme.
contestazione fra i proprietari della sorLo scalo d'approdo fu studiato al Minigente, che si deve incanalare. Ma a questo stero della guerra e lo studio era completo,
inconveniente si ripara nel modo più semplice \ o almeno lo credevamo completo.
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XIX —• l
— 528 —
a
Camera dei Deputati
SESSIONE — DISCUSSIONI —- TORNATA DEL 2 LUGLIO 1 8 9 5
Fu però sentito il desiderio che concorresse nella spesa (ed il desiderio era naturale per un'Amministrazione die si trova in
condizioni ristrette) anche il. Ministero dei
lavori pubblici.
Il Ministero dei lavori pubblici volle interessarsi di questo studio e l'ha in parte
modificato ed in questi giorni proprio si può
dire che lo studio è finito.
Io spero che si possa ottenere anche una
diminuzione di spesa, ma, allo stato presente
delle cose, la spesa sarebbe assai più grave
di quella enunciata dall'onorevole Dal Yerme,
poiché egli ha detto che sarebbe di circa
300,000 lire; invece a me consta che sarebbe
di 670,000 lire.
Comunque sia, io mi adoprerò così a ridurre, per quanto è possibile, la spesa, come
ad eseguire poi i lavori al più presto possibile, poiché io pel primo riconosco quanto
sia importante questo lavoro.
Tutti sanno che io ho parlato mille volte
alla Camera dell'importanza di una certa posizione dell'isola. L'onorevole Colajanni vedrà
che sto studiando anche un provvedimento
speciale onde procurare una particolare istruzione militare a quell'isola, la quale mostrerà
a quei bravi siciliani che il Governo ha e
vuole avere fiducia in loro ed ammaestrarli
nella difesa del loro territorio.
Io dunque, che di questa posizione sono
fautore, riconosco quanto importi di eseguire
i lavori a cui accenna l'onorevole Dal Verme
e gli altri colleghi.
Questo per ciò che riguarda lo scalo di approdo.
E verissimo che si sta studiando anche di
fare un così detto pontile, il quale servirebbe
soprattutto per il trasporto dell'imbarco e dello
sbarco dei ferry boats.
Dal Verme. Ma questo a Reggio ! Io ho parlato di Villa San Giovanni.
IVSocenni, ministro della guerra. A Villa San
Giovanni faremo lo scalo; ma anche l'altra
sarà una comunicazione tra una costa e
l'altra.
La strada alla quale hanno accennato gli
onorevoli colleghi fu studiata, ed approvata
nel suo totale, e costerà 4 milioni. Sono però
parecchie le amministrazioni e gli enti i
quali debbono concorrervi, per cui la cifra
che dovrebbe gravare sopra il Ministero della
guerra è molto minore.
XI Ministero della guerra sarebbe ben lieto
di poter subito iniziare i lavori, se non fosse
accaduto che altri enti che dovevano concorrere, non ne hanno più volontà pel momento.
Ed io non mi sento disposto a costruire dei
tronchi per i quali poi mancherebbero le vie
di accesso e di uscita.
Io cercherò di togliere, anche aiutato dalle
autorità locali, codeste difficoltà, e di aprire
delle trattative perchè si possano iniziare i
lavori.
In quanto al treno armato, di cui mi ha
parlato l'onorevole Dal Verme, posso assicucurarlo che fino dal 1893 i documenti che
Ella credè comunicare al mio predecessore
sopra il materiale che prende il nome di
treni armati per batterie mobili di assedio e
di pezzi montati su ferrovia, furono mandati
al competente Ispettorato perchè facesse gli
studi necessari. Può darsi che questi studi
siano stati fatti con una certa lentezza, ma
sono stato informato oggi che sono stati intrapresi e compiuti. Dimodoché adesso si dovrà decidere se si deve attuare qualche cosa
e ancora di trovare i danari occorrenti. Ma
io sono sicuro che se l'onorevole Dal Verme,
che è così competente, ritiene che questi treni
armati possano essere utili alla difesa della
isola, ciò sarà riconosciuto dall'Ispettorato,
ed appena saranno pronti i materiali di esperimento, incaricherò lo stesso onorevole Dal
Verme di fare le prove.
In quanto all'acqua, come ha detto benissimo l'onorevole Colajanni, si è perduto del
tempo nelle trattative, perchè sono venuti
fuori dei proprietari, ed uno di essi ha detto
che l'acqua era sua. Allora gli altri interessati hanno detto di no. Ma questo proprietario, del quale ora non ho presente il nome,
ha potuto dimostrare con documenti che l'acqua
realmente gli appartiene; per cui la questione
si trova ora avanti all'Avvocatura erariale. Appena avrò il suo parere, che spero favorevole,
farò quello che posso per contentare l'onorevole Colajanni.
Presidente.. Ha facoltà di parlare l'onorevole Fulci Nicolò.
Fulci Nicolò. L'onorevole ministro della
guerra ha risposto agli onorevoli Dal Verme
e Colajanni, ma ha dimenticato me. Io gli
sarei gratissimo se volesse in ordine a quella
strada, della quale gli ho parlato, onorarmi
di una risposta.
Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole
ministro delia guerra.
Atti Parían: entart
Camera dei Deputati
529 LEGISLATURA XIX — I SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1895
a
Mocenni, ministro della guerra. Io non credeva di averla dimenticata, onorevole Fulci;
è stato nn equivoco, perchè io credeva ella
parlasse della stessa strada di cui hanno parlato gli onorevoli Colajanni e Dal Verme.
Le confesso che questo suo tronco lo conosco meno di quello di cui ho parlato testé,
e se io ora facessi pompa di conoscere a fondo
la questione, direi cose non esatte. Le prometto però che domani stesso esaminerò personalmente la questione e vedrò di fare quanto
potrò di meglio, date le condizioni del lavoro,
la sua utilità, ed i fondi disponibili.
Dal Verme. Chiedo di parlare.
Presidente. Ne ha facoltà.
Dai Verme. Eingrazio l'onorevole ministro
delle risposte cortesi che mi ha dato, e delle
promesse che vi ha aggiunto.
Non dirò più nulla a riguardo ne della
strada, ne della provvista dell'acqua (per la
quale ho sentito che pende una questione) nè
lei treni armati. Dirò soltanto qualche cosa
intorno al porto di Villa San Giovanni.
L'onorevole ministro ha accennato ai ferryboats, che devono funzionare fra il porto di
Reggio e quello di Messina. Mi pare che
questo non faccia al caso nostro, perchè è
fuori della cerchia fortificata e della testa di
ponte di Messina. Mi pare poi che il lavoro
del pontile pregiudichi l'altro della gettata
nel piccolo porto di Villa San Giovanni, che
deve servire allo sbarco e all'imbarco quando
domina lo scirocco.
Non ho altro da dire, e sono persuaso che
l'onorevole ministro manterrà le sue promesse.
Mocenni ministro della guerra. Chiedo di
parlare.
Presidente. Ne ha facoltà.
Mocenni, ministro della guerra, Onorevole
Dal Verme, Ella lo comprende, io ho l'obbligo di esser pratico. Se è vero che questa
opera costa 600 mila lire, con tutta franchezza debbo dire che in questo momento
non potrei spendere questa somma. Mi potrò
tuttavia mettere d'accordo col ministro dei
lavori pubblici e sarò lieto di poterla assicurare che il lavoro sarà fatto e presto.
Presidente. Così rimane approvato il capitolo 50.
Capitolo 51. Forti di sbarramento e lavori a difesa dello Stato, lire 800,000.
Capitolo 52. Espropriazioni e lavori per
poligoni d'artiglieria e di fanteria, costruii
;
ì
i
zione di magazzini, sale d'armi e cavallerizze
lire 300,000.
Capitolo 55. Armamento delle fortificazioni, materiale per artiglieria da fortezza e
relativo trasporto, lire 1,000,000.
Capitolo 56. Acquisto di materiale di artiglieria da campagna e relativo trasporto,
lire 300,000.
Metterò ora a partito l'articolo unico, di
cui ho dato lettura.
'(.È approvato).
Domani, in principio della seduta pomeridiana, si procederà alla votazione segreta
di questo disegno di legge.
ilisiitasetUo ili votazioni.
Presidente, Dichiaro chiuse le votazioni, e
prego gli onorevoli segretari di numerare i
voti.
(I segretari numerano i voti).
Comunico alla Camera il resultamento
della votazione segreta sui seguenti disegni
di legge:
Approvazione di maggiori assegnazioni
per lire 288,150 su alcuni capitoli e di diminuzione di stanziamento, per somma eguale,
su altri capitoli dello stato di previsione del
Ministero dell' istruzione pubblica per l'esercizio finanziario 189-1-95.
Votanti
238
Maggioranza
120
Voti f a v o r e v o l i . . . . 191
Voti contrari
47
(La Uamera approva).
Approvazione di spese straordinarie per
opere idrauliche di l e 2 categoria e marittime, nonché di trasporti di residui tra
alcuni capitoli dello stato di previsione della
spesa del Ministero dei lavori pubblici per
l'esercizio finanziario 1894-95.
Votanti
286
Maggioranza. . . .
119
Voti favorevoli . . . 194
Voti contrari . . . . 4 2
(La Camera approva).
« Approvazione di maggiori assegnazioni
per lire 58,442.48 su alcuni capitoli e di diminuzioni di stanziamento, per somma eguale,
su altri capitoli dello stato di previsione
a
a
Atti
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— 530 —
Parlamentari
3 EGISLATUBA XIX — 1® SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1 B 9 5
della spesa del Ministero di agricoltura, industria e commercio per l'esercizio finanziario 1894-95. »
Presenti e votanti
238
Maggioranza
120
Voti favorevoli . . , 192
Voti contrari . . .
46
(La Camera approva).
Disposizioni relative alle strade comunali
obbligatorie.
Presenti e votanti
236
Maggioranza
119
Voti favorevoli. . . 194
Voti contrari . . .
42
(La Camera approva).
Verificazione di
poteri.
Presidente. La Giunta delle elezioni nella
tornata pubblica del 2 corrente ha verificato
non essere contestabili le elezioni seguenti,
e concorrendo negli eletti le qualità richieste dallo Statuto e dalla legge elettorale, ha
dichiarato valide le elezioni medesime:
Maglie, Giuseppe Episcopo — Reggio Emilia, Italo Salsi — Benevento, Gaetano Eummo.
Do atto alla Giunta di questa sua comunicazione, e, salvo i casi d'incompatibilità
preesistenti e non conosciute sino a questo
momento dichiaro convalidate queste elezioni.
Opzione del deputato
Crispi.
Presidente. L'onorevole presidente del Consiglio scrive:
« Eletto deputato nei Collegi di Alcamo,
Aragona, Caltagirone, Modica, Napoli 10°,
Palermo 2°, Roma 4°, Termini Imerese e Tricarico, opto per Palermo 2°. »
Do atto all'onorevole presidente del Consiglio di questa sua dichiarazione, e dichiaro
quindi vacanti i Collegi di Alcamo, Aragona,
Caltagirone, Modica, Napoli 10°, Roma 4°,
Termini Imerese e Tricarico.
Interrogazioni.
Presidente. Prego gli onorevoli segretari
di dar lettura delle domande d'interrogazione
pervenute alla Presidenza.
segretario, legge:
« I sottoscritti interrogano il ministro
della marina per sapere se la legge promessa
sulla marina mercantile sarà da lui presentata alla Camera prima che si discuta il bilancio della marina.
« Tortarolo, De Martino, Carenzi, Placido, Pasce, Afan
de Rivera, Cavagnari, Flaùti,
Zainy. »
Di Sant'Onofrio,
« Il sottoscritto chiede d'interrogare l'onorevole ministro d'agricoltura, industria e commercio per sapere quando intenda pubblicare
il Regolamento speciale per le norme per la
verifica e constatazione di fatto per l'esecuzione della legge 19 luglio 1894, n. 856 sull'adulterazione del burro.
« Schiratti. »
« Il sottoscritto interroga il ministro dei
lavori pubblici circa gli intendimenti del
Governo riguardo l'acquedotto Pugliese.
« Imbriani-Poerio, Bovio, Pansini ».
Crispi, presidente del Consiglio. All'interrogazione degli onorevoli Tortarolo ed altri deputati posso rispondere per il mio collega,
il ministro della marina dichiarando che la
legge sulla marina mercantile sarà presentata domani.
Presidente. Così è esaurita quest'interrogazione. Le altre due saranno iscritte nell'ordine
del giorno ai termini del regolamento.
L'onorevole ministro d'agricoltura e commercio mi comunica d'aver introdotto alcune
modificazioni nel disegno di legge relativo
alla riforma del credito fondiario, e mi prega
di voler comunicare tali modificazioni alla
Commissione, che esamina questo disegno di
legge.
Do atto all'onorevole ministro di questa
comunicazione. Sarà cura dell'Ufficio di Presidenza di far distribuire le modificazioni
stesse ai singoli deputati, e trasmetterle alla
Commissione incaricata dell'esame del disegno di legge relativo.
La seduta termina alle 18. 40.
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XIX — l
- 581 —
a
Camera dei Deputati
SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1 8 9 5
Ordine dei giorno per le tornate di domani.
Seduta pomeridiana.
Seduta antimeridiana.
1. Interrogazioni.
2. Votazione a scrutinio segreto dei disegni di legge:
Stato di previsione della spesa del Ministero della guerra per l'esercizio finanziario
1895-96. (40)
Spese straordinarie da inscriversi nel bilancio della guerra per l'esercizio finanziario
1895-96. (79)
Discussione dei disegni di legge :
3. Stato di previsione della spesa del Ministero di grazia, giustizia e culti per l'esercizio finanziario 1895-96. (34)
4. Stato di previsione della spesa del Ministero dei lavori pubblici per l'esercizio finanziario 1895-96. (38).
Discussione dei disegni di legge:
1. Approvazione di maggiori assegnazioni
per lire 146,000 su alcuni capitoli e di diminuzioni di stanziamento, per somma eguale,
su altri capitoli dello stato di previsione della
spesa del Ministero dell'interno per l'esercizio
finanziario 1894-95. (25)
2. Autorizzazione di spesa a carico dello
Stato per lavori eseguiti dalla Società Italiana
delle Ferrovie Meridionali per la costruzione
del soprapassaggio del ponte sul Po a Mezzanacorti. (73)
3. Leva militare sui nati nel 1875. (57)
4. Approvazione di maggiore spesa occorrente al pagamento di somme giudizialmente
dovute alla Società concessionaria della ferrovia Torreberetti-G-ravellone. (81)
5. Modificazione alla legge 13 maggio 1877
sulle incompatibilità parlamentari. (82)
PROF. AVV. LUIGI RAVANI
Direttore dell'ufficio di revisione.
Roma, 1895. — Tip. della Camera dei Deputati.
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Resoconto stenografico della seduta