Atti Parlamentari — 489 — LEGUSLATUBA X I X l a SESSIONE — DISCUSSIONI — Camera dei TORNATA D E L 2 LUGLIO Depfilati 1895 XIX. TORNATA Dì MARTEDÌ 2 LUGLIO 1895 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE INDICE. Funzionari di P. S. sospesi : Oratori : Atti v a r i : Disegno di legge (Presentazione) : Canoni daziari (BOSELLI) Pag. 4 9 9 Proposte di legge {Lettura) : Modificazioni alla legge 2 8 giugno 1 8 9 2 ( F L A U T I ) 4 9 0 Ineleggibilità parlamentari (Socci) 490 Comune di Poggio Moiano (AMADEI) . . . . 4 9 1 Relazioni (Presentazione) : Provvedimenti di finanza ( F R O L A ) 514 Provvedimenti di tesoro (SAPORITO) . . . . 5 1 4 Disegno di legge : Bilancio della guerra e spese straordinarie militari (Seguito della discussione)..... 500-25 Oratori : A F A N DE R I V E R A BONARDI BRACCI CASTORINA COLAJANNI N A P O L E O N E . D'AYALA-VALVA DAL VERME . • DI SAN GIULIANO FULCI N FUSCO L IMBRIANI GRANDI, RELATORE MEL . MARAZZI MARTINI MOCENNI, MINISTRO DELLA GUERRA RUBINI SANTINI SOCCI 523 25 503 502 501-02 519-27 523 505 523-25-29 515 527-28 508 512-21 511-18 507-08 510 514-22 502 503-04-05-06-07-08-21-23-24-27-29 504 508-12 506 Interrogazioni : Terremoto in Calabria : Oratori : GALLI, sotto-segretario distato per V interno IMBRIANI 67 VILLA. 491-93 492-94 D E NICOLÒ Pag. 494 GALLI,sotto-segretario distato per l'interno . . 494 Porto di Torres : Oratori : GARAVETTI SARACCO, ministro 495 BARZILAI 499 dei lavori pubblici . . . 495-96 Misure contro un giudice del tribunale di Mantova : Oratori : CALENDA DI T A V A N I . ministro guardasigilli . 496-98 LUZZATTO R . . . . 497-98 Notaio della Corona : Oratori : BLANC, MINISTRO DEGLI ESTERI OPZIONE DEL DEPUTATO CRISPI OSSERVAZIONI SUL PROCESSO VERBALE: 498 530 VERIFICAZIONE DI POTERI VOTAZIONE SEGRETA 530 529 BARZILAI 489 La seduta comincia alle 14. dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana precedente. Barzilai. Chiedo di parlare sul processo verbale. Presidente. Ha facoltà di parlare. Barziiaì. Signor presidente. Io debbo fare una dichiarazione sul processo verbale, a scopo di difesa più che di accusa, e la leggerò per non dire una parola più di quanto mi resulta matematicamente provato. Avverto che se su quel banco siede un ministro e su questo il più modesto dei deputati, ambedue si ritengono legati qui e fuori, al disopra delle convenienze politiche e parlamentari agli stessi doveri che compiono i gentiluomini. Lucifero, segretario, Atti Parlamentari — 490 — LEGISLATTBÀ XIX l a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI L'onorevole Blanc ha affermato ieri in modo reciso, che nessun beneficio finanziario era concesso in occasione della rogazione degli atti matrimoniali della Corona, che nemmeno in tale occasione si diedero delle semplici decorazioni. Io dissi che ancora nell'ultimo matrimonio regale inclusivo avvenuto nel 1887, vi è stata una erogazione di circa 40 mila lire. Perchè abbia il suo vero carattere la dichiarazione che intendo fare debbo premettere che credo l'onorevole Blanc sia in perfetta buona fede e che al riguardo si trovi meno informato di taluno dei più modesti impiegati del suo Ministero. Affermo senza tema di smentite nè qui, nè fuori di qui, che la consuetudine di erogare dalle 30 alle 40 mila lire in occasione di matrimoni reali non fu mai fino all'ultimo abbandonata in Italia; che nell'ultima occasione di questo genere da me ricordata, una somma di oltre 35,000 lire fu divisa al Ministero degli esteri. E questa somma della quale il ministro degli esteri, quando gli fu tolto l'ufficio annesso, non abbia avuto notizia, oggi rimpiangono gli uni, invidiano gli altri. Presidente. Non essendovi altre osservazioni, il processo verbale s'intenderà approvato. (È approvato). tongedi. Presidente. Hanno chiesto un congedo, per motivi di famiglia, gli onorevoli Lausetti, di giorni 10; Silvestri, di 8. Per motivi di salute, l'onorevole Minelli, di giorni 3. (Sono conceduti). <]o!i!i!i!Ìcazioni del ministro Guardasigilli. Presidente. S. E. il ministro di grazia e giustizia scrive: A Sua Eccellenza il Presidente della Camera dei Deputati. Roma, 30 giugno 1895. S. E. il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione di Roma mi ha trasmesso l'unita istanza, rivolta ad ottenere, giusta l'articolo 45 dello Statuto, l'autorizzazione TORNATA DEL 2 IUGLIO 1 8 9 5 necessaria perchè dalla Corte medesima possa discutersi il ricorso interposto dal Pubblico Ministero contro la sentenza del Tribunale di Mantova del 10 giugno corrente, con la quale il prof. Enrico Ferri, rieletto ora deputato al Parlamento nel Collegio di Gonzaga, fu assoluto, insieme ad altri, dalla imputazione di contravvenzione all'articolo 5 della legge 19 luglio 1894 ed all'articolo 21 del regolamento 23 agosto stesso anno, n. 390. Mi reco a dovere di comunicare all'È. V» la istanza di cui si tratta, unitamente agli atti del processo, affinchè Le piaccia di sottoporli all'esame di codesta onorevole Assemblea. A suo tempo gradirò notizia della deliberazione che sarà data e la restituzione degli atti. Il ministro CALENDA. di proposte lamentare. Lettura di legge d'iniziativa par- Presidente. Prego l'onorevole segretario di dar lettura delle proposte di legge di iniziativa parlamentare, la cui lettura fu ammessa dagli Uffici. Lucifero, segretario, da lettura delle seguenti proposte di legge: Proposta di legge d'iniziativa del deputato Socci. Art. 1. Il deputato, la cui elezione è annullata per corruzione è ineleggibile, durante il corso della Legislatura. Art. 2. Il Collegio elettorale la cui elezione fu per due volte consecutive inquinata di corruzione, è privato per una Legislatura del diritto di avere il proprio rappresentante. Proposta di legge d'iniziativa del deputato Flaùti. Modificazione alla legge 28 giugno 1892, n. 311. Art. 1. L'ultimo capoverso della legge 28 giugno 1892, n. 311, relativa alla lotteria concessa al Collegio Regina Margherita, per le orfane dei maestri elementari in Anagni, è abrogato. Atti — 491 — Parlamentari LEGISLATURA X I X — I a SESSIONE — DISCUSSIONI — Art. 2. Tutte le operazioni concernenti la detta lotteria dovranno essere compiute entro un anno dalla promulgazione della presente legge. Art. 3. La lotteria potrà compiersi mediante non più di quattro estrazioni, secondo un piano da approvarsi dal ministro delle finanze, purché rimangano inviolati i diritti acquisiti dai possessori di biglietti già venduti, e sia stata completamente esaurita l'emissione di t u t t i i biglietti dai quali la lotteria è costituita, anteriormente alla data che sarà stabilita per la prima estrazione. Proposta di legge d'iniziativa del tato Amadei. depu- Aggregazione del comune di Poggio Molano al mandamento di Orvinio. Art. 1. Il comune di Poggio Moiano (Umbria) è separato dal mandamento di Rocca Sinibalda ed aggregato a quello di Orvinio. Art. 2. I l Governo del Re è autorizzato ad emanare con Decreto Reale le disposizioni per l'esecuzione della presente legge. Presidente. Queste proposte saranno stampate ed inscritte a suo tempo nell'ordine del giorno. Interrogazioni. Presidente. L'ordine del giorno reca : Interrogazioni. La prima è quella dell'onorevole Imbriani Poerio al ministro dell'interno: « Per conoscere quando intenda render conto delle somme raccolte per i danneggiati dal terremoto in Calabria. » Galli, sotto-segretario di Stato per Vinterno. I conti furono dati sempre in diverse forme, ed in diversi tempi, ma nella maniera la più esauriente. Mi dispiace che l'onorevole Imbriani, non avendo avuto informazioni precise, abbia fatto una domanda che probabilmente non ha molta ragione di essere. imbriani. Lo vedremo. Camera dei Deputati TOKNATA DEL 2 LUGLIO 1895 Galli, sotto-segretario di Stato per Vinterno. I l disastro, è inutile ricordarlo, era stato immenso: soltanto in Reggio Calabria i danni stimati da persone competenti, ammontavano a 25 milioni. Pareva al Regio commissario che l'Italia non conoscesse in modo preciso tutta l'intensità della sventura, e fece telegrammi ai prefetti, ai sindaci, ai giornali, al Governo, affinchè t u t t i potessero muoversi, e corrispose veramente alle speranze quel sentimento gentile che forma la virtù potente della carità. Di tutte le somme ricevute fu costantemente pubblicato a dozzine di copie nei paesi danneggiati, l'elenco; non solo, ma l'elenco stesso fu mandato a tutti gli oblatori. Posso darne la prova all'onorevole Imbriani presentando gli ultimi elenchi e t u t t i i prospetti, che ho qui dinanzi. L'ultimo bollettino, per esempio, che va dal 1° al 7 maggio 1895, f u ricevuto dal Ministero giorni sono di ritorno da Reggio Calabria. Ogni oblatore seppe dunque delle offerte sue, e che cosa dettero gli altri, e quindi, la parte principale, che indicava la ricevuta delle somme, fu nota a tuttLVeniamo alla spesa. Che cosa doveva farsi? Molte città inviarono delegati speciali nella provincia di Reggio Calabria. E r a il miglior modo quello usato dai delegati nel distribuire i sussidi? Poteva succedere che fossero sempre le medesime persone, quelle che ricevevano l'elemosina? oppure le più meritevoli stavano ritirate ? E c' era il tempo sufficiente per una illuminata distribuzione; oppure c'era un altro modo per ottenere meglio il desiderato effetto? Non tocca a me decidere; solo rilevo che il Comitato della stampa inviato da Roma _si avvicinò al sistema già adottato dal Governo. Non credette che la distribuzione dei sussidi dovesse farsi così alla spicciolata, ma che un criterio solo, uno scopo unico dovesse dirigere tutto quanto il movimento di questa larga carità. E infatti il Ministero aveva pensato questo nella distribuzione dei sussidi: distribuire danesi e soccorsi individuali nel ..minor numero possibile; favorire piuttosto la provvista dei generi alimentari e la maggior somma dedicarla allò sgombro delie macerie, all'erezione delle baracche, all'acquisto del cartone-cuoio per poterle coprire e salvare Atti Parlamentari — 492 — Camera dei Deputati LEGI-ISLà.TCTEA XJX — 1* SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1 8 ? 5 dalle intemperie, e alla riparazione delle case delle famiglie più infelici e più povere. Per questo era necessaria una forte organizzazione, dove ci fosse per abitudine lo spirito di disciplina, la generosità del sentimento, e quindi il benefìcio potesse essere più efficace per l'azione sollecita. La si trovò nell'esercito. Ufficiali e soldati andarono a gara nel salire le cime più alpestri ejnel^ portare i soccorsi dovunque. Ed "inTmezzo all'agitazione dei partiti, allo sgomento della sventura, alla asprezza di- ogni difficoltà che incontravano i nostri soldati dell'esercito e dell'armata, mantennero chiara e limpida la corrente del bene, salutati, stimati e ammirati da tutti. Ebbene, onorevole Imbriani, tutto ciò formava una così semplice organizzazione, che i conti non potevano essere che facili a rendersi." Per i sussidi individuali a Comuni e a persone, c'era il Comitato centrale di Reggio Calabria, il quale è composto di oltre trenta cittadini: sindaci, consiglieri delegati, consiglieri provinciali, uomini di tutti i partiti, deputati ed ex-deputati. Quindi comprendeva gli uomini che meglio potevano aver conoscenza di tutti i bisogni e sodisfarli nel modo migliore. Cosi i lavori erano diretti da una Direzione che stava in Reggio Calabria, prima presieduta dal valente colonnello del Genio Coop e poi da un altro militare il maggiore Chiarie, che avea mostrato a tutti il suo spirito di carità dirigendo i lavori da Palmi e poi confermandolo da Reggio Calabria. A tutti presiedeva il prefetto. I conti dunque erano semplicissimi, perI cK<eTo~Tl7Ì!^nimi^ario Regio, ne il Ministro diedero mai direttamente qualsiasi soccorso; essi risposero alla domanda per mezzo dei prefetti e della direzione dei lavori; ma, ripeto^ direttamente non soccorgero nessuno. E quando, onorevole Imbriani, parve che il sistema adottato da altri dell'elargizione, direi così, individuale non portasse frutti buoni,, il ministro~prese una felice decisione che portò novelli vantaggi. Egli avvertì che tutti i denari raccolti dai prefetti, dai diversi comitati potrebbero rifluire in una cassa comune per avere in fatti uno scopo ed un indirizzo comune. Cosi si poterono compiere opere che altrimenti non si sarebbe nemmeno potuto immaginare. Per esempio, si potè con quest'ordine raccogliere nella tesoreria del Ministero dell'interno un milione e 87 mila lire. E noto che 140 mila lire furono elargite dal Re, quindi si ebbe un milione e circa 230 mila lire e si diede alimento, soccorsi, ricovero ad oltre 35 mila disgraziati. Non basta ancora. Il Ministejro dell'interno, \ quando fu pubblicata la legge per il terremoto, d'accordo cogli onorevoli ministri delle finanze e del tesoro, inviò alla presidenza della Camera il resoconto speciale dT~tutfe .HjìMÌe_lgL_spese_ fatte7~Questo sarà negli atti 1 e verrà_pubblicato, secondo che la Camera lo crederà; ed allora l'onorevole Imbriani potrà vedere quello che dicevo fin da principio, che in diverse forme, in diversi tempi, ma sempre in una maniera esauriente i conti furono dati. Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole Imbriani. Imbriani. Il sotto-segretario di Stato ha creduto di dover rispondere diffusamente, forse troppo diffusamente, quasi fosse un fatto personale. Io non ho fatto che esercitare il mio diritto di controllo col domandare come sono state fatte le erogazioni delle somme raccolte, perchè nessun conto è stato ancora reso, „almeno pubblicamente. " ~ " Galli, sottosegretario di Stato per l'interno. Fu dato pubblicamente. Imbriani. Fu reso pubblicamente? A me è ignoto, signor sotto-segretario di Stato ; ed era ignoto anche a tutti i membri dell'Ufficio parlamentare, nel quale io siedo, poiché noi abbiamo dato incarico speciale al commissario, che abbiamo nominato, per la legge sui provvedimenti in prò dei danneggiati dal terremoto, di chieder conto dei versamenti che furono fatti al Ministero dell'interno, e ciò è avvenuto in altri uffici ancora. Che ci sia una pubblicazione di ciò io, ripeto, lo ignoro, e tutti gli altri ignoravano. Galli, sotto-segretario di Stato per l'interno. Fu sempre fatto! Imbriani. L'avrete consegnato, ma non è stato pubblicato. Galli, sotto-segretario di Stato per l'interno. Chiedo di parlare. Imbriani. Infatti io so che ci furono parecchi che si rifiutarono di versare queste somme. Galli, sotto-segretario di Stato per l'interno. No! imbriani. Come no? Per esempio, vi è stato Atti Parlamentari — 493 — Camera dei Deputati G$<?is[<à.Tuai. xix — P ssssiosra — oiscassicmi — TOSSA-TA DEL 2 LUGLIO 18y5 u n Gomitato democratico {Una voce: Ah!) che è andato di persona a distribuire i s u s s i d i ; per esempio, c' è stata l'Associazione della s t a m p a di Roma. Galli, sotto-segretario di Stato per V interno. No! Imbriani. Come n o ? Io v i cito dei f a t t i e voi dite : no. Presidente. Onorevole I m b r i a n i , veda di esporre le sue considerazioni e non faccia conversazioni. Imbriani. Rispondo agli a t t i di diniego che fa il sotto-segretario di Stato Non posso lasciarli passare inosservati, signor presidente, perchè sarebbe come accettarli. ^ D u n q u e furono queste d i s t r i b u i t e d i r e t t a mente e ne f u dato conto esatto fino all'ultimo centesimo ; ma non f u r o n o versate al Ministero dell' interno le somme raccolte dall'Associazione della Stampa. Ora io domando: il Ministero-èeredeva esso di dover raccogliere t u t t o ? Questo era il f r u t t o della carità cittadina, era danaro cittadino ed era stato versato perchè si sollevassero i m m e d i a t a m e n t e le sventure degli infelici colpiti dal disastro. I n quanto ad altre spese che dovevano essere di ordine pubblico, che dovevano essere f a t t e dallo Stato, come le tavole pei baraccamenti, non dovevano essere annoverate f r a le spese erogate con quel danaro unicamente raccolto per provvedere ai bisogni di t a n t i infelici. Questo criterio io vorrei che fosse ben compreso dal sotto-segretario di Stato; chè questo raccogliere t u t t e queste somme presso il Ministero d e l l ' i n t e r n o non fece buona im) pressione. Galli, sotto-segretario di Stato per V interno. , L a fece, la fece. imbriani. Ci f u un g r a n movimento dell'opinione pubblica. (Cenni d'impazienza dell'onorevole sottosegretario di Stato). A h ! voi alzate le spalle di f r o n t e all'opi| nione pubblica, perchè volete essere lo speditore dì t u t t o ; e t u t t o quello che si fa a palazzo Braschi per voi è incensurabile e inv i o l a b i l e : non se ne deve render conto. Ma j questa è una strana pretesa di codesti signori ! Presidente. Onorevole I m b r i a n i , si l i m i t i ad esercitare il suo controllo. Imbriani. Ma a p p u n t o perchè l'esercito, io dico che l'opera del Ministero non fece buona impressione. Mi sento r i s p o n d e r e : buona impressione; ed io d i c # che la stampa di t u t t i i p a r t i t i se ne ( J c c u p ò e rimase sorpresa del procedere del ministro dell' in- terno. Ci fu anzi una deputazione di rappre- 1 s e n t a n t i di quelle P : c , * : e i e , che venne appositamente i ; R o m a ; ed è troppo nota l'eco del colloquio che ebbero al Ministero dell'interno e la risposta sdegnosa ed olim >;oa verso i r a p p r e s e n t a n t i stessi del popolo, i sindaci e i d e p u t a t i che l'accompagnavano. D u n q u e vede il sotto-segretario Galli che la opinione pubblica se ne commosse, riè u n ' a l z a t a di spalle rovescia t u t t o ciò, t a n t o più che il signor sotto-segretario non ha le spalle di Sansone per rovesciare il tempio. (Si ride) Presidente. H a facoltà di p a r l a r e l'onorevole sotto-segretario di Stato per l ' i n t e r n o , ma raccomando a t u t t i la b r e v i t à perchè questa interrogazione ha già esauriti i cinque m i n u t i assegnati. Galli, sotto-segretario di Stato per l'interno. L'onorevole I m b r i a n i ha affermate cose abbastanza strane : ha detto, p e r esempio, che noi non r i s p e t t i a m o la pubblica opinione. Ma se cerchiamo sempre di i n t e r p r e t a r l a , invece! Soltanto può darsi che l'onorevole Imb r i a n i r i t e n g a per p u b b l i c a opinione l'opinione sua. H a detto che l'associazione della stampa di R o m a fece t u t t o da sè. Ma, onorevole I m b r i a n i , quando m a i poteva cadere in m e n t e al Governo di obbligare gli oblatori e i Comitati e le Società di beneficenza, a versare il denaro da esse raccolto nelle Casse dello Stato? Ma t u t t i i Comitati erano natur a l m e n t e liberi di distribuirlo nel miglior modo che credevano ! Il ministro diede u n consiglio. Coloro ai quali p a r v e buono e vollero attuarlo, inviarono il denaro in una Cassa unica, ecco tutto. L'onorevole I m b r i a n i soggiunge: il Comitato della stampa non f u con voi. Ma se J'onorevole deputato avesse badato meglio al mio discorso, avrebbe invece compreso che il Comitato della s t a m p a di Roma diede col fatto ragione al Governo quando non d i s t r i b u ì soccorsi individuali, non consumò il suo denaro in soccorsi a l i m e n t a r i ; ma vedendo che il Governo aveva fatto bene l'opera sua, e non ritenendo che la democrazia si debba confondere collo spirito di opposizione, il Comitato della s t a m p a di R o m a approvò q u a n t o aveva disposto il Governo, perchè consacrò i denari raccolti, almeno per la maggior parte, alla r i p a r a z i o n e delle case più povere e più danneggiate. Che volete, signori, che vi soggiunga? Ho qui una lettera che non posso leggere perchè è troppo cortese per il Commissario Regio, Atti Parlamentari LEGISLATURA XJX I a SESSIONE — 494 — Camera dei Deputati DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1 8 9 5 scritta dal delegato del Comitato di Roma, la quale precisamente, con molta diffusione, dice le cose che io vi ho riassunte in poche parole. Dunque, onorevole lmbriani, se la stampa, questo quarto potere, manifesta la pubblica opinione, il Comitato della stampa di Roma dà ragione a me e torto a lei. L'onorevole Imbriani nota poi che non sa che siano pubblicati questi resoconti: mi permetto di osservargli che se a lui non è noto il fatto della pubblicazione, il fatto non per questo cessa di esistere. Imbriani. Ma io parlo dei resoconti delle spese, e non delle somme raccolte. Galli, sotto-segretario di Stato per l'interno. Ella ha detto delle une e delle altre. Imbriani. Ma io ho detto delle spese. Galli, sotto-segretario di Stato per l'interno. 10 non malignerò se abbia detto delle spese, dopo di aver visto cogli occhi suoi che l'elenco delle obblazioni era stato pubblicato, soltanto insisto nell'affermare che si__à_pnbJplicato il resoconto di tutto, resoconto jsempre particolareggiato a seconda delle necessità e dei luoghif""ò"d anzi dirò che fu sempre~permesso a tutti di andare a vedere, tanto presso 11 Comitato quanto presso la sezione dei lavori, come erano elargiti i danari raccolti. Io non discuto anzi lodo lo spirito di controllo che anima 1' onorevole Imbriani, infatti altrimenti non avrei avuto occasione di dare molti schiarimenti. Dico però che se a certe cose non fu fatta molta reclame, è perchè non tutti i giornali accettarono di pubblicare le lunghe liste delle offerte e delle spese; e poi, creda pure onorevole Imbriani che nella questione della carità anche la modestia Ha la sua parte. Basta sapere in cosciènza che Te cose sono fatte bene e che se ne potrà all' occasione rendere conto, senza che vi sia bisogno di montare sui tetti ad esclamare : « si è fatto questo e si è fatto quest'altro : approvateci ! » Imbriani. Chiedo di parlare per fatto personale. Presidente. Ma che fatto personale! L'onorevole Galli ha risposto ad una sua interrogazione, e naturalmente lo ha nominato. Imbriani. Una semplice parola. Credo che fosse dovere di Stato quello di provvedere ai ricoveri ed ai baraccamenti; e credo che le somme date dalla carità cittadina dovessero spendersi unicamente per sollievo dei danni immediati e dei mali che ne derivavano. Dico che il parlar sempre di democrazia ad ogni istante significa gettarla su per i tetti ! Non avete l'anima democratica ! E con questo non dirò altro! Presidente Viene ora l'interrogazione che l'onorevole De Nicolò ha rivolto al ministro dell'interno, sui « provvedimenti che intende prendere a proposito dei funzionari di pubblica sicurezza sospesi, in seguito della procedura in corso per sottrazione di documenti. » L'onorevole sotto-segretario di Stato per l'interno ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. Galli, sotto-segretario di Stato per l' interno. L'onorevole De Nicolò mi accorderà che il caso è abbastanza nuovo. Ora, io non gli posso rispondere che una sola parola: che c' è un Consiglio d'amministrazione e di disciplina, il quale presiede a tutta la pubblica sicurezza ; e, trattandosi di impiegati di pubblica sicurezza, il ministro pensa che la questione abbia ad essere sottoposta a questo Consiglio; e, secondo le risoluzioni che saranno prese, il ministro nella sua giustizia deciderà. Presidente. L'onorevole De Nicolò ha facoltà di dichiarare se sia, o no, sodisfatto di questa risposta. De Nicolò. Io avrei capito pienamente la risposta dell'onorevole sotto-segretario di Stato per F interno, se si trattasse semplicemente di misure disciplinari ; però, qui si tratta di un caso che sarà nuovo, ma che, evidentemente, è ben diverso da quello al quale ha accennato l'onorevole sotto-segretario di Stato. Qui si tratta di un giudizio in pendenza, il quale non può procedere oltre, per quelle ragioni che abbiamo saputo, ieri, dall'onorevole ministro di grazia e giustizia. Ora, tutto questo stabilisce uno stato eccezionale, ne convengo; ma non mi pare che io possa dichiararmi sodisfatto della risposta datami dall'onorevole G-alli. Del resto, comprendo benissimo la posizione imbarazzante dell'onorevole sotto-segretario di Stato ; ed io mi contento di prendere semplicemente atto della sua risposta; e ne prendo atto per questa semplice ragione. Mi viene assicurato (e non posso dubitare, in modo alcuno, della assicurazione avuta) che, prima che la Camera prenda le sue vacanze l'onorevole Giolitti, non ostante le sue non liete condizioni di salute, prenderà per conto suo la questione. Atti Parlamentari LEGHSLA.TORA. XIX — l — 495 — a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1895 Ora, siccome io credo che nessuno più dell'onorevole Giolitti abbia il diritto, anzi dirò il dovere di onore di portare quella questione alla Camera (ubi maior, minor cessat), così io prendo atto della risposta del sottosegretario di Stato, ed aspetterò l'intervento dell'onorevole Giolitti. (Commenti). Presidente. Viene ora 1' interrogazione degli onorevoli Garavetti e Giordano-Apostoli, al ministro dei lavori pubblici « per sapere le sue intenzioni circa il completamento dei lavori del porto di Porto-Torres ». Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro dei lavori pubblici. Saracco, ministro dei lavori pubblici. Gli onorevoli Garavetti e Giordano-Apostoli potrebbero trovare la risposta alla loro interrogazione nel progetto di bilancio per l'anno 1895-96 del Ministero dei lavori pubblici. Difatti a pagina 52 troveranno che viene iscritto, od almeno viene proposto lo stanziamento di lire 110,000 come primo fondo destinato ad eseguire le opere autorizzate con la legge del 14 luglio 188S per il porto di Porto-Torres. Quando il Parlamento abbia approvato questo stanziamento, spetterà all'amministrazione di preparare il progetto esecutivo, cosicché l'opera intera possa essere appaltata. Amo anche soggiungere che parecchi mesi addietro una Commissione d'ispettori si è recata sopra luogo per collaudare una disgraziata opera del porto di Sassari, per la quale siamo chiamati dall' impresa a pagare la bagattella d'un paio di milioni, i quali, non dico che siano dovuti, ma dico solo che ci troviamo davanti ad una domanda di compenso per oltre due milioni. Ed in quella ricorrenza venne incaricata questa Commissione d' ispettori di impartire all'ufficio locale del genio civile le opportune istruzioni, affinchè il nuovo progetto in compilazione risponda alle vere ed attuali necessità di quel porto, ed ottenere che i lavori, i quali ci son costati tanti denari, non vadano perduti, ma possano essere utilizzati, come tutti dobbiamo desiderare. Posto ciò non saprei che altro rispondere, fuor questo, che davanti ai danni dipendenti da mareggiate, che si sono manifestate negli scorsi mesi, l'amministrazione ha trovato necessario preparare un progetto per ovviare ai principali inconvenienti che si sono avvertiti in quel porto, e posso anche soggiungere che vennero date le opportune disposizioni, perchè il progetto esecutivo che importa una spesa di 47,000 lire, abbia una pronta esecuzione. Questo è tuttociò che io posso dire agli onorevoli interroganti. Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole Garavetti. Garavetti. Mi duole di non potermi chiamare interamente sodisfatto della risposta dell'onorevole ministro. Egli ha cominciato dal rimandarmi al progetto di bilancio dei lavori pubblici pel 1895, nel quale sarebbe iscritta una somma di 150,000 lire per le opere di complemento del porto di Porto-Torres. Quelle opere, come accennava l'onorevole ministro, erano ordinate dalla legge del 1889. Ma io credo che qui siamo in un vero equivoco, perchè, come l'onorevole ministro sa, il progetto del porto di Porto-Torres, ha due parti: la costruzione di una gettata di levante e di una gettata di ponente. Per questa seconda non sono neppure, per quanto io sappia, compiuti gli studi fino dal 1888 ripetutamente promessi dallo stesso onorevole Saracco, ma mai eseguiti. La questione sulla quale io intendeva richiamare più specialmente oggi l'attenzione del ministro con la mia interrogazione, riguarda appunto la costruzione della gettata di levante, la quale, come l'onorevole ministro sa, fu appaltata una prima volta, ma vi fu una lite, che finì con una sciagurata transazione di 300,000 lire. Vi fu un secondo appalto, ma anche questo non ebbe esito migliore del primo, perchè si esaurì la somma bilanciata senza che la gettata fosse finita, ed ora, per quanto apprendo dalle parole dell'onorevole ministro, anche per questo secondo appalto c'è in vista una seconda lite. Ora io intendo di richiamare l'attenzione dell'onorevole ministro appunto su questa strana e dolorosa condizione di cose, che oggi Porto-Torres si trova senza il porto vecchio, perchè in gran parte smantellato, e senza il porto nuovo perchè non costruito. E questa condizione di cose è tanto più deplorevole perchè ogni inverno quella gettata, incominciata e non finita, subisce delle frane continue, e anche i fortunali dello scorso inverno ne hanno distrutta una parte. L'onorevole ministro dice di aver fatto fare degli studi e di avere anzi deliberata la Atti Parlamentari LEGISLATURA -— 496 — XI X — l a SESSIONI: DISCUSSIONI spesa di 47 mila lire per r i p a r a r e questi danni. Questa notizia invero non mi rassicura molto perchè anche dopo clie si saranno spese queste 47 mila lire, se non sarà costruita la testata finale di quella scogliera, in u n altro inverno si r i n n o v e r a n n o gli stessi d a n n i e ci vorranno poi altre 47 o più mila lire per ripararvi. Onde nuove spese da p a r t e del Governo e n u o v i sacrifizi da p a r t e degli enti locali. Perciò io desidererei dall'onorevole ministro u n a parola r a s s i c u r a n t e : che, cioè, prescindendo per il momento dalla costruzione della seconda p a r t e dell'opera (per la quale avrei almeno desiderato sentire che gli studi sono compiuti) quella, per cui gli studi sono pronti, tanto vero che essa è già quasi compiuta, entro l'anno venturo possa essere condotta a termine, perchè, ripeto, a l t r i m e n t i si rinnoveranno e si accresceranno gli inconvenienti e i d a n n i già l a m e n t a t i lo scorso inverno. Se ciò non si facesse, la conseguenza sarà disastrosa; noi continueremo a non aver porto e gli enti locali saranno esposti a rovine maggiori di quelle finora subite ; e l'onorevole ministro sa che il comune di Sassari, sul quale pesa u n enorme contributo, si troverebbe nella condizione di dover p a g a r e il contributo, arretrato, dover p a g a r e il nuovo e r i m a n e r e senza il porto di Porto-Torres nè nuovo nè vecchio ! Presidente. L'onorevole ministro dei lavori pubblici ha facoltà di parlare. Saracco, ministro dei lavori pubblici. Riconosco giuste le apprensioni dell'onorevole preopinante, tanto è vero che quando si diede incarico all'Ufficio del genio civile di prep a r a r e il nuovo progetto, f u a v v e r t i t a la necessità di costrurre la testata, eseguita dall ' I m p r e s a Gamba, del molo di levante. In conseguenza di questa raccomandazione, la Commissione degli ispettori si fece carico, di dare le istruzioni necessarie all'Ufficio del genio civile; il che credo io assicurerà l'onorevole Garavetti, che la p r i m a cosa cui si deve attendere è questa, di d i f e n d e r e ciò che abbiamo fatto, e che ci è costato tanto danaro. Noi p i ù di 800,000 lire non possiamo spendere, in conseguenza della legge del 1889, ma dobbiamo vedere di spenderle bene, e conservare quello che venne già f a t t o . Sotto questo p u n t o di v i s t a io sono p e r f e t t a m e n t e d'accordo con l'onorevole G a r a v e t t i , e per quanto starà in me lo assicuro che questi suoi Camera dei TORNATA DEL 2 LUGLIO Deputati 1885 l e g i t t i m i desideri saranno i n t e r a m e n t e sodisfatti. Presidente. Viene ora ]a volta della interrogazione dell'onorevole Luzzatto R i c c a r d o al ministro di grazia e giustizia « intorno alla grave misura presa contro il giudice del trib u n a l e di Mantova, signor Bolza ». H a facoltà di p a r l a r e l'onorevole ministro di grazia e giustizia. Calenda di Tavani, ministro di grazia e giustizia. L'onorevole Luzzatto Riccardo m ' i n t e r roga intorno alla grave m i s u r a presa contro il giudice del t r i b u n a l e di Mantova signor Bolza. A me p e r v e n n e u u numero della Gazzetta di Mantova del 24 maggio ultimo, nel quale sotto il titolo « Dolenti note » era s c r i t t o : « I e r i abbiamo n a r r a t o che in mezzo allo stato m a g g i o r e radico-socialista-massonico sedente sul palcoscenico ad onore e gloria del 33 Mario Panizza, eravi anche l'illustrissimo signor avvocato Bolza, giudice anziano del nostro t r i b u n a l e civile e correzionale ». E dopo molte osservazioni, e dopo la consueta invocazione della moglie di Cesare che non deve n e p p u r e essere sospettata (proseguiva il giornale) « Può nascere, e sarebbe legittimo il dubbio che egli pochi giorni fa f u n z i o n a n d o da presidente, abbia lasciato convertire l ' A u l a austera della giustizia, in una palestra di socialismo, per f a r piacere ai suoi amici politici ed a sè stesso. « P u ò nascere, e sarebbe legittimo il dubbio, che egli abbia poscia reiette le conclusioni d e l l ' i l l u s t r e r a p p r e s e n t a n t e la legge, che escludeva la diffamazione nel processo BracciMancini non solo forse per il gusto del dovere, ma altresì per passione di p a r t i t o : e questo dubbio si diffonde e si radica e, volere o volare, proietta una luce sinistra e penosa anche su m a g i s t r a t i i n t e g e r r i m i ed onesti, e scema autorevolezza e prestigio a quell'eccelso istituto che, ripetiamo, non dovrebbe essere mai sospettato. » Come era mio dovere, m a n d a i il giornale al P r i m o P r e s i d e n t e della Corte d'appello di Brescia, perchè si informasse e riferisse in proposito. I l P r i m o P r e s i d e n t e della Corte d'appello, dopo le opportune i n d a g i n i , rispose confer- Atti Parlamentari LEGISLATURA XIX — 497 — l a SESSIONE Camera dei Deputati DISCUSSIONI — TORNATA DHL 2 LUGLTO 1 8 ^ 5 mando l'esistenza del fatto: e del Bolza di ceva: « essere da 8 anni giudice a Mantova ; avervi acquistato molte relazioni ; avere 64 anni di età ed essere prossimo a compiere il quarantesimo anno di servizio; essere di scarsa capacità, non promovibile, ed una delle cause delle grandi debolezze del tribunale di Mantova. » E poi concliiudeva d'accordo col Procuratore generale: « Comunque sia, specialmente tenuto conto delle infelici condizioni del tribunale di Mantova, ed ancor più dell'esser la città divisa in partiti che accanitamente si combattono e spesso dànno luogo ad aspri processi, converrei nell'opinione del Presidente e del Procuratore del Re clie il Bolza non stia bene in quel Tribunale. E parrebbemi conveniente che in riguardo all'età ed alla lunga fin qui onorata carriera, che al Bolza, che avrebbe manifestato di ritirarsi dal servizio al compiere del quarantennio, in luogo di un'immediata misura di rigore, gli fosse fatto comprendere, che ormai la sua permanenza in Mantova quale giudice è resa incompatibile colle esigenze dell'Ufficio, invitandolo a dichiarare se preferisca chiedere il collocamento a riposo, ovvero acconsentire al tramutamento altrove ». Avrei potuto inviare immediatamente questo rapporto alla Commissione per avere il parere sulla convenienza o meno del tramutamento di un giudice, salvo al ministro la libertà di deliberazione ; ma, trattandosi di un magistrato grave di anni, prossimo a compiere i suoi 40 anni di servizio, che aveva già manifestato il proposito di essere collocato a riposo, credetti di usargli deferenza invitandolo a scegliere tra il collocamento a riposo, ed il tramutamento a sua richiesta. Questa è la grave misura per la quale mi ha interrogato l'onorevole Riccardo Luzzatto. Presidente. L'onorevole Luzzatto Riccardo ha facoltà di parlare. Luzzatto Riccardo. La Camera non mi farà certamente il torto di credere che io abbia voluto portare qui una questione personale; se ho interrogato il ministro intorno a quella, che io persisto a chiamare la grave misura pre.»a a riguardo del giudice Bolza, gli è perchè questa misura è per me un indizio che si persevera nel sistema, che ha rovinato la nostra magistratura. Mi avevano detto a Mantova, óve fui per 68 caso otto giorni addietro e per caso appresi il fatto, che la misura presa in odio al giudice Bolza era dovuta al!a denuncia ed alla vendetta di un giornale politico moderato. Non avrei mai credut ) che il ministro della giustizia sarebbe venuto qui a confermarlo. Il giudice Bolza ebbe il torto di concorrere nella condanna per diffamazione del giornale moderato ; ed ebbe anche il torto di recarsi, come ogni altro qualunque elettore, ad udire un discorso di quell'anarchico violento, amico dell'onorevole Crispi, che è Mario Panizza; e per questo fu segnato all'indice dal giornale moderato. 0' è un terzo fatto che l'onorevole ministro ha taciuto. Il giudice Bolza è capo di quella sezione, che recentemente in appello assolse alcuni socialisti, rei, secondo il pretore, di aver fatto adesione al partito dei lavoratori. Alla terza accusa il minis:ro non seppe più resistere, ed al giudice, che oggi ancora ha qui proclamato egregio, al giudice, che sta per compiere i quarant'anni di servizio, che ha ogni suo interesse a Mantova, al giudice, che sa non poter accettare trasferimento, pone l'alternativa: o il tramutamento o le dimissioni. Onorevole signor ministro, voi mi siete maestro, ma le leggi non le ignoro neanche io, come non le ignora la Camera. Quando un giudice manca ai suoi doveri, vi sono i provvedimenti disciplinari; il giudice si interroga e si punisce; ma si punisce dopo averne udita la difesa. Il trasferimento non è una misura disciplinare ; è un mezzo poco onesto di pressione politica. Esso si può ammettere soltanto per ragione di servizio : il che vuol dire che un giudice può essere mandato da una in altra sede quando la utilità del servizio lo richieda; ma non è per tale ragione che avete traslocato il giudice del tribunale di Mantova: lo avete traslocato per ragione politica. Ora voi non avete il diritto di far questo : voi anzi, violate, così operando, la legge ; e perseverate nel sistema che ha rovinato la nostra magistratura. Signor ministro di grazia e giustizia, io ho udito dei magistrati valenti quanto Lei dire che la magistratura italiana, anche sotto altri Governi, fu sempre incorrotta; e se la magistratura italiana, che ha splendide tra- Atti Parlamentari LEGISLATURA XJX — 498 — 1* 8KSSIONK DISCUSSIONI dizioni, da qualche tempo è decaduta, è dal tempo in cui un vostro predecessore ha applicato la misura del tramutamento di sede per ragione politica: ho nominato il ministro Pironti. Da quel tempo il magistrato non è più sicuro di sè, non può più seguire rettamente la sua coscienza, ma deve considerare l'effetto della sentenza, che sta per emanare. E siamo giunti a questo punto che, dagli stessi banchi del Ministero, si proclama la decadenza della magistratura e la necessità di provvedere ! Ora quando voi osate, perchè un giudice assolve dei socialisti o condanna un diffamatore, che è per caso vostro amico, osate traslocarlo, e venite a dire alla Camera: sì, lo trasloco per ragione politica, bisogna convenire, signor ministro, che si è perduto il senso della giustizia. (Approvazioni all'estrema sinistra). Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole guardasigilli. Calenda di Tavani, ministro guardasigilli. {Con forza). Respingo sdegnosamente tutte le parole dell'onorevole Riccardo Luzzatto. Al Ministero di grazia e giustizia non si fa politica; si provvede solo per il buon andamento del servizio e perchè la giustizia sia ed appaia vera giustizia. Per ventura è stato il solo giudice Bolza fra migliaia di magistrati il quale abbia osato sopra un palco scenico, presentarsi fra i membri di un Comitato nel periodo elettorale; ed io credo che la Camera sarà con me quando affermo che i magistrati debbono essere al di sopra e al di fuori di tutti i partiti. (Benissimo! Bravo!) E quando un magistrato si pone in vista sul palcoscenico in mezzo ad un Comitato elettorale, non può essere più in quel luogo l'integro, l'imparziale (Benissimo! — Approvazioni), rappresentante della giustizia. Mantengo quello che ho fatto, e lo ripeterei se, per sventura, ci fosse un altro magistrato simile a quello. {Bravo!) Luzzatto Riccardo. Chiedo di parlare. Presidente. Mi permetta, non posso lasciarla replicare. Luzzatto Riccardo. Per fatto personale. (Mormorio all' estrema sinistra). Presidente {con forza). Sono io che presiedo, e desidero di sapere in ohe consista il fatto personale. Luzzatto Riccardo. Il fatto personale consiste in questo, che io fui accusato di aver Camera dei Deputati TORNATA DEL 2 LUGLIO 1885 detto che il signor giudice.... come si chiama? non ne ricordo neanche il nome; era stato traslocato per ragioni politiche.... Presidente. Sta bene, parli, ma si attenga al fatto personale. Luzzatto Riccardo. Il signor ministro ha ora affermato, fra gli applausi di una parte della Camera, che egli non permette che un giudice prenda parte a Comitati elettorali. Io non discuto questa teorica, che forse, in gran parte, potrei anche accettare. Ma il signor ministro fonda questa teorica sopra un fatto, che io dichiaro non vero. Il giudice Bolza non ha fatto parte di nessun Comitato. Il giudice Bolza è soltanto colpevole di essere andato ad ascoltare il discorso dell'amico dell'onorevole Crispi, Mario Panizza. E siccome egli è di vista corta, fu fatto salire in un posto dove la sua presenza fu messa in vista. {Mormorio a destra e al centro). Ma da questo ad inventare che il giudice Bolza faceva parte di un Comitato, ci corre, e mi meraviglio che il ministro inventi. {Commenti). Presidente. L'onorevole ministro degli affari esteri ha chiesto di parlare per una dichiarazione. Ne ha facoltà. Blanc, ministro degli affari esteri. Non ho voluto lasciar passare questa seduta senza chiarire i particolari del fatto sul quale l'onorevole Barzilai ha insistito con affermazioni contrarie alle mie, che mantengo interamente, astraendo da ogni questione di buona fede, che non discuto. Benché io non accetti la posizione di accusato, nè per me, nè per alcuno dei miei colleglli, desidero render conto alla Camera dell'impiego del mio tempo durante questa mezz'ora in cui mi sono assentato, dopo aver udito l'onorevole Barzilai. Mi sono dunque recato presso il cassiere del Ministero degli affari esteri, ed ho verificato che, in occasione delle nozze del principe Amedeo, gli onorevoli Crispi e Damiani, avendo ritenuta cosa d'altri tempilapropinache anteriormente, in occasioni simili, veniva attribuita ai ministri per distribuirla agli impiegati del Ministero, gli impiegati insistettero per averla, avendoci contato sopra; onde la distribuzione ebbe luogo, esclusi il ministro ed il sotto-segretario di Stato, ma con ordine-del giorno del sottosegretario Damiani, che avvertiva avvenir ciò per l'ultima volta. Atti — 499 — Parlamentari LEGISLATUBÀ XIX — l a SESSIONE — Camera dei Deputa ti DISCUSSIONI — Non posso poi credere ohe impiegati del Ministero si siano lagnati di non aver avuta quella elargizione, quando recentemente io ebbi l'onore di funzionare quale notaio della Corona alla nascita del secondogenito del duca di Genova. Ad ogni modo, dichiaro che per simili elargizioni non si ricevono più fondi, e che esse non avranno più luogo. (Approvazioni). Barziiai. Chiedo di parlare. (Rumori al centro). Presidente. Onorevole Barziiai, su che cosa? Barziiai. Se gli onorevoli colleghi me lo permettono, vorrei fare una dichiarazione, che avrei fatto prima se il ministro avesse risposto subito alla mia affermazione. Siane, ministro degli affari esteri. Non conoscevo minutamente quei particolari, ed ho voluto accertarmi della loro esattezza. Barziiai. Sarò brevissimo e dico subito che l'onorevole ministro mi ha dimostrato, che con un poco di buona volontà si finisce col mettersi d'accordo, perchè io avevo affermato ieri esattamente ciò che ho confermato oggi, ed ho dato il mio scritto ai signori stenografi come l'avevo letto, appunto perchè non ci fosse una parola di differenza. Soltanto una cosa devo ancora obbiettare, che non avevo detto prima, ed è che la elargizione di 30 o 35 mila lire e la sua distribuzione fu fatta anche dopo il matrimonio del Duca d'Aosta, in occasione, cioè, delle nozze d'argento dei Reali d'Italia, Blanc, ministro degli affari esteri. Questo non è atto di stato civile! Del resto, l'onorevole Brin, se è presente, potrà rispondere circa tale fatto, che non riguarda il notariato della Corona. Barziiai. Ma che importa lo stato civile! Badate alla sostanza delle cose! Presentazione di un disegno di legge. Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro delle finanze. Boselli, ministro delle finanze. Mi onoro di presentare alla Camera un disegno di legge pel consolidamento di canoni daziari. E siccome trattasi di legge la quale necessariamente deve essere approvata prima che la Camera finisca le sue presenti tornate, così prego la Camera di volerlo dichiarare di urgenza. Presidente. Do atto all'onorevole ministro TOBNATA DEL 2 LUGLIO 1895 delle finanze della presentazione di questo disegno di legge, che sarà stampato e distribuito. L'onorevole ministro ne ha poi chiesto l'urgenza. Se non vi sono obbiezioni, l'urgenza s'intenderà ammessa. (.L'urgenza è ammessa). Votazioni a scrutinio segreto. Presidente. L'ordine del giorno reca: Votazione a scrutinio segreto dei disegni di legge : Approvazione di maggiori assegnazioni per lire 288,150 su alcuni capitoli e di diminuzione di stanziamento, per somma eguale, su altri capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'istruzione pubblica per l'esercizio finanziario 1891-95. Autorizzazione di spese straordinarie per opere idrauliche di l a e 2 a categoria e marittime, nonché di trasporti di residui tra alcuni capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero dei lavori pubblici per l'esercizio finanziario 1894-95. Approvazione di maggiori assegnazioni per lire 58,442. 48 su alcuni capitoli e di diminuzioni di stanziamento, per somma eguale, su altri capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero di agricoltura, industria e commercio per l'esercizio finanziario 1894-95. Disposizioni relative alle strade comunali obbligatorie. Si faccia la chiama. Ricci Paolo, segretario, fa la chiama. Prendono parte alla rotazione. Adamoli — Afan de B-ivera — Amadei — Aprile. Baccelli Guido — Badini-Confalonieri —Balenzano — Baragiola — Barazzuoli — Barziiai — Berio — Bernabei — Bertolini — Biancheri — B i l l i — Biscaretti — Bogliolo — Bonacci Teodorico — Bonardi —• Bonin — B o selli — Bracci — Branca — Brena — Brunetti Gaetano — Brunicardi. Cadolini — Cafiero — Calvanese — Cambray-Digny — Canegallo — Cantalamessa — Canzi — Cao Pinna — Capaldo — Cappelleri — Carcano — Carenzi — Carlomagno — Casale — Casalini — Castorina — Atti Parlamentari LSGISLATUBA XIX — 500 — Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI Cavallotti — Chiaradia — Chinaglia — Cianciolo — Cimati — Cirmeni — CoccoOrtu — Colajanni Federico — Colajanni Napoleone — Colombo Giuseppe — Comandù — Contarini — Conti — Coppino — Costa Andrea — Costantini — Costella — Credaro — Cremonesi — Cri spi — Cuccili — Curioni. Dal Verme — Daneo Edoardo — Daneo Giancarlo — Dari — D'Ayala-Valva — De Amicis — De Andreis — De Biasio Luigi — De Biasio Vincenzo — De Caglia — De Giorgio — Del Balzo — De Leo — De Luca — Delvecchio — De Nicolò — De Riseis Giuseppe — Di Belgioioso — Di Broglio —- Di Frasso-Dentice —- Di Lenna — Di San Donato — Di San Giuliano — Di Sant'Onofrio — Donati Carlo. Elia — Engel — Episcopo — Ercole. F a c t a — Falconi — F a n t i — Fasce — Fazi — Ferracciù — Ferraris Maggiorino — Flamberti — Filì-Astolfone — Finocchiaro-Aprile — Florena — Fortis — Fortunato — Frola — Fulci Nicolò — Fusco Alfonso — Fusco Ludovico — Fusinato. Galimberti — Galli Roberto —- Gallini — Gallo Niccolò — Garavetti — Garibaldi — Gianturco — Giordano-Apostoli— Giorgini — Giovanelli — Giuliani — Gorio — Grandi — — Grassi Pasini — Grossi — Guicciardini. Imbriani-Poerioc Lazzaro — Licata — Lojodice — Lovito — Lucifero — Luzzatto Attilio — Luzzatto Riccardo. Magliani — Mangani — Manna — Marazzi Fortunato — Marescalchi Alfonso — Marescalchi-Gravina — Martini — Matteini — Mazza — Mecacci — Mei — Melli — Menotti — Mezzanotte — Miceli — Miniscalchi — Miràglia — Mirto-Seggio — Mocenni- — Montagna — Morandi — Morelli Enrico —Morelli-Gualtierotti — Morin. Nicastro — Niccolini. Omodei. Pace — P a g a n i n i — Palamenghi-Crispi — Panattoni — Pandolfì — Pantano — P a p a — Papadopoli — Parpaglia — Peroni —- P i a t t i — Picardi — Piccolo -Cupani — Pignatelli — P i n i — Piovene — Pisani — Poli — Pomp i l j —- Pottino. Raggio — Randaccio — Rava — Reale — Ricci Paolo — Rinaldi — Rizzo — RomaninJ a c u r — Roncalli — Rossi Rodolfo — Roxas — Rubini — Ruffo. Sacchetti — Salandra — Salaris — Salsi TORNATA DEL 2 LUGLTO 1895 — Santini — Saporito — Scaglione — Scaramella-Manetti — Schiratti — Scotti — Siivestrelli — Sineo — Socci — Sonnino Sidney — Spirito Francesco •— Squitti — Suardo Alessio. Talamo — Tecchio — Terasona — Testasecca — Tondi — Tornielli —• Torraca — Torrigiani — Tortarolo — Treves — Tripepi Demetrio — Tripepi Francesco. Vagliasindi — Valle Angelo — Valli Eugenio — Verzillo — Vienna — Vischi — Vitale — Vizioli. Weil-Weiss — "Wollemborg. Zainy — Zavattari. SJ> o in congedo. Bastogi. Calpini — Oapoduro — Castelbarco-Albani — Compagna — Costa Alessandro. Danieli —- Della Rocca. F a n i — F a r i n a — Farinet. Gamba — Giusso — Gualerzi — G u j . Ricci Vincenzo. Sani Giacomo. Toaldi —- Tozzi — Turbiglio Sebastiano. Visocchi. Sono ammalati. Fagiuoli. Gemma — Ghigi. Lochis — Luzzati Ippolito. Marinelli —• Menafoglio — Molmenti. Poggi. Rampoldi. Assenti per ufficio pubblico. Cavagnari. Nocito. Pavia. Radice, Stelluti-Scala. Seguilo della discussione del bilancio della guerra. Presidente. Lasceremo le urne aperte e procederemo nell'ordine del giorno, il quale reca il seguito della discussione sul disegno di legge: Stato di previsione della spesa del Ministero della guerra per l'esercizio finanziario 1895-96. La Camera ricorda che ieri venne chiusa la discussione generale. Ora si comincia la discussione dei capitoli. Atti Parlamentari LEGISLATURA XIX — I 501 a (Jamera i e Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1 8 9 5 Spese generali. — Capitolo 1. Ministero Personale di ruolo (Spese fìsse), lire 1,582,000. Capitolo 2. Ministero - Spese d'ufficio, lire 75,000. Capitolo 3. Spese postali (Spesa d'ordine), lire J 4,000. Capitolo 4. Spese di stampa, lire 14,000. Capitolo 5. Provvista di carta e di oggetti vari di cancelleria, lire 43,000. Capitolo 6. Residui passivi eliminati a senso dell'articolo 32 del testo unico di legge sulla contabilità generale e reclamati dai creditori (Spesa obbligatoria), per memoria. Capitolo 7. Sussidi ad impiegati invalidi già appartenenti all'Amministrazione della guerra, e loro famiglie, lire 150,000. Capitolo 8. Spese casuali, lire 92,000. Spese per l'esercito. — Capitolo 9. Stati maggiori e ispettorati, lire 3,724,100. Capitolo 10. Corpi di fanteria, 48,925,800 lire. Capitolo 11. Corpi di cavalleria, 8,985,700 lire. Capitolo 12. Armi di artiglieria e genio, lire 16,267,300. Capitolo 13. Carabinieri reali, 25,184,000 lire. Capitolo 14. Corpi invalidi e veterani, lire 191,400. Capitolo 15. Corpo e servizio sanitario, lire 5,115,705. Su questo capitolo è inscritto a parlare l'onorevole Santini. E presente? (Non è presente). Non essendo presente, passeremo oltre al capitolo 16. Corpo del commissariato, compagnie di sussistenza e personali contabili pei servizi amministrativi, lire 2,664,400. Capitolo 17. Scuole militari pel reclutamento degli ufficiali, lire 1,979,300. Capitolo 18. Quota spesa mantenimento degli allievi delle scuole militari corrispondente alla retta a loro carico da versarsi all'erario (Spesa d'ordine), lire 1,000,000. Capitolo 19. Scuole militari complementari, lire 751,400. Capitolo 20. Compagnie di disciplina e stabilimenti militari di pena, lire 711,400. Capitolo 21. Personale dell'Istituto geografico militare, lire 370,700. Capitolo 22. Personale tecnico e contabile dell'artiglieria e genio, lire 2,038,500. 1 Capitolo 23. Personale della giustizia militare, lire 430,300. Castorina. Chiedo di parlare. Presidente. Ne ha facoltà. Castorina. Desidererei uno schiarimento dall'onorevole ministro e possibilmente una promessa benevola. Mi risulta che la IV Seziono del Consiglio di Stato ha annullato una decisione del Consiglio di disciplina solo perchè questo non era composto nei modi prescritti dalla legge. Se è vero, trattandosi di un atto giudiziario che può portare gravi conseguenze, e siccome della stessa natura ci sono altre decisioni, io desidererei sapere se l'onorevole ministro intenda, invece di obbligare tutti coloro che sono interessati a fare revocare le decisioni che rispettivamente li concernono, ricorrendo alla IV Sezione del Consiglio di Stato, di adottare come' atto di giustizia e di prudenza l'avviso di richiamare le decisioni stesse per sottoporle a Consigli regolarmente costituiti o meglio all'Autorità competente ed ottenere così la correzione di errori commessi, i quali, come ho detto, conducono a gravi conseguenze. Potrà indi venirsi alla conferma delle condanne od all'assoluzione a seconda dei casi. Io mi affido al sentimento di giustizia che anima l'onorevole ministro per sperare che egli adotterà questa via di riparazione; perchè, per effetto di decisioni emesse da autorità incompetenti, soldati che hanno precedenti ottimi, secondo ciò che risulta al Ministero stesso, e che, per 10, 12 anni, e forse più, hanno servito con amore la patria, si trovano espulsi dall'esercito; il che significa essere esposti alla morte civile e militare. Ed io ritengo che, prima di venire a questi estremi (e non voglio entrare sui motivi, seri o no, che hanno condotto a queste conseguenze, perchè questo non è compito mio), si riconoscerà giusto che que' giudizi siano riveduti. Prego quindi il signor ministro di richiamare tutte le decisioni emesse da Consigli di disciplina non composti a norma di legge; e di sottometterle a novello esame per emettere quel provvedimento che sia consigliato dalla giustizia. fVìocenni, ministro della guerra; Chiedo di parlare. Presidente. Parli. Afti Parlamentari LEGISLATURA X I X — — 502 —• l ® SESSIONE DISCUSSIONI — Mocenni, ministro della guerra. Ricordo benissimo il fatto speciale al quale allude l'onorevole Castorina; ma quel fatto stesso deve provare all'onorevole Castorina come il ministro della guerra intenda sempre informare ogni suo atto a giustizia. Essendomi accorto che dalle autorità dipendenti non era stata osservata perfettamente la legge, prima di approvarne il verdetto, io ho voluto sentire il Consiglio di Stato, il quale dichiarò essere in facoltà del ministro della guerra di annullare quel giudizio ed anche di riconvocare un nuovo Consiglio di disciplina, di cui facessero parte le persone designate dalla legge, perchè procedesse ad un nuovo giudizio. Altri fatti di questo genere io non conosco; ma sia certo l'onorevole Castorina, che, ogni qualvolta io vedessi che la legge fosse stata violata, io stesso me ne farei tutore. E quando i regolamenti e le leggi non dessero a me la facoltà di decidere io stesso, nell'interesse dell'ufficiale colpito, provocherei le determinazioni occorrenti dalla IV Sezione del Consiglio di Stato. Dirò dippiù all'onorevole Castorina che il ministro della guerra, e non io soltanto, ma tutti i miei predecessori, ogni qualvolta si tratta di giovani ufficiali, che meritino, anche per la specie della colpa, il beneficio delle cause attenuanti, si sono valsi dell'articolo 68 della legge, il quale permette però di diminuire la pena. Ed io in questi casi sono solito di ridurre di un grado, la pena che il Consiglio di disciplina ha decretata. Se l'onorevole Castorina potrà indicarmi qualche altro caso in cui egli creda che la legge sia stata violata, non avrò alcuna difficoltà di fare quanto dipenda da me per far correggere le decisioni che fossero state emanate irregolarmente. Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole Castorina. Castorina. Mi dichiaro sodisfattissimo ed approfitterò della buona disposizione e delle promesse dell'onorevole ministro per indicargli altri casi simili e perciò tali da reclamare analogo provvedimento. Presidente. Non essendovi altre osservazioni, s'intende approvato il capitolo 23 nella somma di lire 430,300. (È approvato). Camera dei Deputati TORNATA DEL 2 LUGLIO 1895 Capitolo 24. Assegni agli ufficiali in aspettativa ed in disponibilità ed agli ufficiali in posizione ausiliaria (Spese fìsse), lire 674,300. Capitolo 25. Indennità di viaggio e spese di trasporto, lire 3,926,000 Ha facoltà di parlare l'onorevole Bracci. Bracci. Intendo semplicemente di fare una raccomandazione all'onorevole ministro della guerra a proposito di questo capitolo 25, dove si tratta d'indennità di viaggio pei militari. L'onorevole Mocenni non ignora certamente come agli ufficiali subalterni del nostro esercito non sia concesso di valersi delle riduzioni di tariffe ferroviarie, delle quali normalmente possono usufruire, quando a loro piaccia di viaggiare nelle prime classi dei treni diretti. Ora non mi sembra giusta questa esclusione che si fa per i nostri ufficiali, mentre tutti gli altri impiegati dello Stato, di nomina regia, tanto di prima che di seconda e di terza categoria, possono valersi delle riduzioni che loro competono per viaggiare in qualunque classe ed in qualunque treno. L'onorevole ministro non vorrà, credo, oppormi che l'esclusione deriva dal timore che siano soverchiamente ingombrate le prime classi, a scapito e con incomodo dei viaggiatori a tariffa intera ; poiché gli ufficiali subalterni, essendo soltanto 8,40J, dànno un ben piccolo contingente di viaggiatori in confronto dei 40,000 o 50,000 impiegati dello Stato di nomina regia. Ne mi opporrà l'inconveniente della promiscuità degli ufficiali subalterni con i superiori, poiché ogni differenza tra essi si è tolta con l'istituzione delle mense dei reggimenti; e d'altra parte come la promiscuità si tollera nei treni omnibus, si può tollerare anche nei treni diretti. Anzi l'onorevole ministro sa, che in questi ultimi anni ai sott'ufficiali venne data facoltà di valersi della riduzione di tariffa per viaggiare in seconda classe in quei convogli che non hanno terze classi. Ed è appunto questo il caso dei treni diretti, e specialmente dei treni diretti diurni. L'onorevole ministro può oppormi una sola ragione: i patti contrattuali stabiliti nelle convenzioni fra lo Stato é le Società esercenti le strade ferrate. Io non conosco questi patti, ma credo che non sarà difficile farne dei nuovi, per addivenire a quelle mo- Atti Parlamentari L9&T8LATURA X3X - 508 Camera dei Deputati 1* SESSIONE — DISCUSSIONI — TOBNATA DEL 2 LUGLIO 1895 difìcazioni clie io invoco dall'onorevole ministro. E proprio a questo fine io rivolgo una raccomandazione all'onorevole ministro della guerra affinchè, d'intesa col suo collega dei lavori pubblici, voglia studiare il modo di por fine a questo stato di cose che, a confronto degli altri impiegati dello Stato, mette in una inferiorità non bella i nostri ufficiali ai quali, come diceva un nostro ex collega, l'onorevole D'Arco che nomino a titolo di onore, la patria chiede qualche cosa di diverso, qualche cosa di più che non agli altri funzionari. Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro della guerra. Mocenni, ministro della guerra. Io non farò certamente rimprovero all'onorevole Bracci di aver preso a parlare intorno a questo soggetto in sede non propria; ma debbo dichiarare che il suo argomento non avrebbe potute trovare posto in questo capitolo. Nulladimeno io non ho difficoltà alcuna a rispondergli; solamente non so se potrà la mia risposta sodisfarlo; e l'onorevole Bracci voglia, in caso, scusarmi, perchè manca a me in questo momento il mezzo di dargliene una diversa. Venuto al Ministero, io ho trovato già da qualche anno in vigore le convenzioni presenti, ed ho veduto quali siano stati i motivi per i quali esse furono stipulate. Ad onore del vero debbo dichiarare che i miei predecessori hanno sempre osteggiate codeste convenzioni, desiderando che fosse mantenuto il diritto di cui tutti gli ufficiali prima godevano. Ma le Società ferroviarie, dox30 le convenzioni che regolano il servizio generale delle ferrovie, hanno sempre resistito, e trovando appoggio in qualche altro gabinetto, sono riuscite ad obbligare il Ministero della guerra ad accettare il patto di cui si duole l'onorevole Bracci. Ora io non credo che sia molto facile ritornare indietro. E benché io consenta nell'opinione dell'onorevole Bracci, da me solo nulla potrei decidere e dovrei provvedere di accordo col ministro dei layori pubblici. Anzi neppure col suo aiuto potrei riuscire allo scopo, perchè sarebbe necessario persuadere le Società. Ora io non posso con fondamento sperare che le Società ferroviarie vogliano recedere da questo punto che considerano come un loro beneficio, ed essere cortesi con l'amministrazione militare. Ad ogni modo prometto all'onorevole Bracci che prenderò motivo dalla sua raccomandazione per riattivare le trattative, e sarò lieto se riusciranno allo scopo da lui e da me desiderato. Bracci. Prendo atto della sua promessa e la ringrazio. Presidente. Non essendovi altre osservazioni, il capitolo 25 si intenderà approvato. Capitolo 26. Vestiario e corredo alle truppe, materiali vari di equipaggiamento e dell'opifìcio arredi, e spese dell'opificio e dei magazzini centrali. Einnovazione e manutenzione di bandiere, lire 19,355,200. Ha facoltà di parlare l'onorevole Bonardi. Bonardi. Ho una breve raccomandazione da fare all'onorevole ministro a proposito di questo capitolo. Il ministro ricorderà che nello scorso anno, l'onorevole Merlani, che ci spiace non aver più collega nella Camera, raccomandò vivamente all'onorevole ministro di studiare il pareggiamento degli operai borghesi addetti al Ministero della guerra, con gli operai borghesi addetti al Ministero della marina, esponendo gli inconvenienti che la diversità di trattamento tra gli uni e gli altri produce. L'onorevole ministro affermò che avrebbe studiata la cosa, riconoscendo giuste le osservazioni dell'onorevole Merlani: ed io pregherei perciò l'onorevole ministro di dirmi se abbia avuto occasione di occuparsi di tale argomento. Un'altra raccomandazione è questa. L'anno scorso ebbi occasione di esporre alcuni desideri provenienti dagli operai dipendenti dal Ministero della guerra; e ciò feci, perchè i riguardi gerarchici vietano loro molte volte di fare giungere fino al ministro i loro reclami. Quelle mie raccomandazioni parvero giuste all'onorevole ministro, all'onorevole Afan de Rivera e ad altri colleghi. Ed io ho voluto quest'anno ricordarle perchè la condizione degli operai dipendenti dal Ministero della guerra e dal Ministero della marina può essere peggiorata dalle disposizioni date dall'onorevole ministro delle finanze per l'applicazione dell' imposta di ricchezza mobile, dalla quale erano finora esenti le loro mercedi. Di questo argomento si è già espressamente occupato il mio amico deputato Tocchi o, invitando il ministro delle finanze a revocare le disposizioni date in proposito e che egli dimostrò assolutamente contrarie alla legge. Atti Farlgnwntati LEGISLATURA X I X — 504 — 3 * SESSIONE —• DISCUSSIONI Ora io, poiché mi si presenta l'ocoasione, e poiché nella discussione del presente bilancio l'onorevole ministro si è mostrato favorevole a tener conto delle condizioni della nostra industria nazionale e quindi della condizione degli operai addetti ai lavori delle amministrazioni della guerra e della marina, io gli dico : faccia anch'egli uffici presso il ministro delle finanze, affinchè non abbia ad insistere nell'aggravare la mano sulle già limitate mercedi di questi operai. Mi limito a queste due raccomandazioni e spero che l'onorevole ministro vorrà darmi risposte sodisfacenti. Presidente. Ha iacoltà di parlare l'onorevole ministro. Mocenni, ministro della guerra. Brevi parole per rispondere alle due raccomandazioni dell'onorevole Bonardi. In quanto alla prima gli dichiaro recisamente che sono già a buon punto gli studi e gli accordi fra i due Ministeri per vedere se sia possibile, come è desiderio mio e dell'onorevole ministro della marina, di venire ad un trattamento eguale degli operai dell'una e dell'altra amministrazione. Ma la cosa è meno semplice di quello che a prima vista apparisce ; perchè se è vero che qualche volta le paghe degli operai addetti al Ministero della guerra sono minori, dall'altra parte si vede che i regolamenti e le leggi dànno loro qualche vantaggio che quelli della marina non hanno; quindi la cosa è piuttosto complicata. L'onorevole Bonardi vorrà perdonarmi se ancora non ho condotto a fine la pratica, perchè sono stato oppresso da un continuo ed incessante lavoro. Ma torno a promettergli che io terminerò questi studi, e che spererei di portarli presto a compimento, se non vedessi già qualche ostacolo nelle modificazioni alla legge delle pensioni, la quale dovrà anche riferirsi a questo personale. Bisognerà quindi vincere qualche difficoltà di fronte a queste modificazioni. In quanto alla seconda sua raccomandazione l'onorevole Bonardi spera che io venga in suo aiuto. Egli sarà sodisfatto quando gli dirò che sono già venuto in suo aiuto ed ho prevenuto il suo desiderio. Infatti, non appena si trattò dell'applicazione dei provvedimenti finanziari, mi sforzai di indurre i miei colleghi nella convinzione che avevo io, che cioè certi assegni Camera dei Deputati TORNATA DEL 2 LUGLIO 1895 non fosse prudente, nè conveniente, nè equo, toccarli. A qualche risultato sono riuscito, poiché, come l'onorevole Bonardi sa, la riscossione della riccliezza mobile sulle paghe degli operai è stata per il momento sospesa, e sarà oggetto di nuovi studi per parte della amministrazione. Bonardi. Eingrazio. Presidente. L'onorevole Rubini ha facoltà di parlare. Rubini. Ieri l'onorevole ministro rispose, come sempre, cortese a tutti gli oratori, cortesissimo verso di me, dandomi le spiegazioni che io gli avevo chieste intorno alla questione delle masse ; del che io gli debbo i miei ringraziamenti. Se mossi, sia l'anno scorso che quest'anno, alcuni dubbi intorno a queste registrazioni, non è tanto perchè siano complicate per sè stesse, non essendo la materia contabile che offra difficoltà tali da non poterle comprendere, quanto perchè non vi è il giusto equilibrio fra le assegnazioni di bilancio e il prezzo a cui i materiali di corredo sono addebitati alle masse. Ne viene da ciò quel tale sciupìo, che l'onorevole ministro disse soltanto apparente, del capitale delle varie masse, cioè di circa 21,000,000 in quattro esercizi. Naturalmente la cosa non poteva non destare qualche apprensione. Io avvertii l'onorevole ministro che questa apprensione poteva applicarsi anche alle nuove riforme, cioè di prezzi diminuiti nell'attuale esercizio, (poiché l'esercizio è cominciato già da ieri l'altro) per gli oggetti di corredo, esprimendo il dubbio che, per questo fatto, potesse andarne di mezzo l'economia dei magazzini. L'onorevole ministro mi assicura del contrario e mi dice clie, malgrado i prezzi ribassati, questi però rappresentano sempre il vero valore degli oggetti che i magazzini forniscono alle masse: ed io prendo atto delle sue dichiarazioni, e me ne compiaccio. Veda però, onorevole ministro ; siccome non è possibile ottenere il perfetto conguaglio, l'esattezza assoluta in materia di queste diverse iscrizioni in bilancio dei prezzi di acquisto da parte delle masse, e dei prezzi di acquisto da parte dei magazzini, è sempre più conveniente, è sempre suggerito dalla prudenza e da una buona economia che i prezzi assegnati siano alquanto superiori e non inferiori a quelli di costo ; perchè i ma- Atti Parlamentan — 505 — LEGHSLATUEA XIX — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — gazzini vanno incontro a molte eventualità. Possono avvenire infortuni, accidenti, e quindi non bisogna credere che quando noi rappresentiamo esattamente il valore di questi oggetti fabbricati o di corredo, poi si trovi sempre integro il bilancio di magazzino. Perciò se non è possibile raggiungere, come a me pare, questa esattezza recisa di conguaglio, mi raccomando all'onorevole ministro perchè quanto meno i magazzini non abbiano ad essere consumati cosi senza quasi che noi ce ne accorgiamo. Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro della guerra. Mocenni, ministro della guerra. Io ringrazio l'onorevole Rubini delle sue raccomandazioni; e dichiaro subito che è giustissimo il criterio ch'egli ha relativamente a questo conguaglio. Anzi, egli ha tanta ragione che io posso assicurarlo dal canto mio che, anche ribassando questi prezzi, si è avuta una certa prudenza appunto per poter provvedere ad ogni esigenza e alle perdite a cui si va incontro nei materiali che abbiamo nei magazzini. Io accennai ieri anche alle diverse modificazioni che sarà utile introdurre nell'amministrazione del vestiario. Aggiungo oggi che per il momento noi siamo fortunatamente provveduti, e colle disposizioni che abbiamo prese potremo procedere abbastanza sicuri. Avrà veduto l'onorevole Rubini che il capitolo 47 (anche per gli schiarimenti che io ho dato alla Commissione del bilancio) che si riferisce al apparecchi di mobilitazione, provvede in parte anche agli oggetti di vestiario per la mobilitazione stessa. Tenendo conto di tutti i mezzi che ho a mia disposizione, e tenendo conto anche della raccomandazione giustissima dell'onorevole Rubini, io spero che noi procederemo assai bene in questo servizio, e assai meglio che per il passato. Presidente. Se non vi sono altre osservazioni, s'intende approvato il capitolo 26 in lire 19,355,200. Capitolo 27. Pane e viveri alle truppe, rifornimento di viveri di riserva ai Corpi di truppa, lire 27,821,100. L'onorevole Dal Verme ha facoltà di parlare. Dal Verme. A pagina 7 della sobria ma chiarissima relazione dell'onorevole Grandi si legge : « A proposito di questo capitolo si ricorda che la Camera ha invitato il Govèrno 69 Camera dei Deputati TOENATA DEL 2 LUGLIO 1895 di ritornare, per la fornitura dei viveri, al sistema della gestione diretta. Il Governo, per uniformarsi a tale desiderio, ha iniziato gli esperimenti per le truppe stanziate nell' XI corpo d'armata e nelle divisioni militari di Roma e Perugia. « La vostra Giunta raccomanda al Governo che gli studi in proposito siano proseguiti nell' intento di conciliare il miglioramento del rancio colla economia.» A questo proposito ricorderà la Camera, e ricorderà l'onorevole ministro, il testo dell'ordine del giorno che fu approvato due anni fa, nel 189B, e che io stesso proposi. Quest'ordine del giorno diceva precisamente così: « La Camera, convinta che la fornitura dei viveri per la truppa fatta direttamente dai Consigli d'amministrazione dei Corpi riesce per il soldato e per l'erario assai più vantaggiosa che col sistema delle grandi imprese, invita il Governo a fare sollecito ritorno al sistema precedente. » Io non so davvero perchè il ministro Pelloux due anni or sono, invece di fare sollecito ritorno al sistema precedente, abbia iniziato gli esperimenti. In ogni modo ora questi esperimenti si sono fatti. L'onorevole ministro, che è adesso a capo dell'amministrazione della guerra, li ha estesi, li ha fatti sotto i nostri occhi, come ha detto benissimo ieri, nel Corpo d'armata di Roma ; e se ho bene afferrato la sua frase di ieri, mi pare abbia detto che è rimasto sodisfatto dell'esperimento medesimo e che ha intenzione di concludere. Io ho dunque preso a parlare semplicemente perchè desidererei avere proprio una piena assicurazione che s'introdurrà la gestione diretta in tutti i Corpi d'armata, senza continuare ulteriormente gli esperimenti; i quali, come ho detto due anni or sono, mi parevano, se non del tutto superflui non necessari, inquantochè il sistema della gestione diretta era già in vigore nell'esercito sardo e poi nell'esercito italiano fino al 1883. Se l'onorevole ministro mi vorrà rassicurare circa queste sue intenzioni, alle quali ha accennato ieri, io sarò estremamente sodisfatto, perchè questo sistema accontenterebbe tutti, e innanzitutto il soldato. I soli che non sarebbero contenti sarebbero i grandi impresari; ma del gradimento dei grandi impresari credo che non sia il caso di occuparsene, nè per il Governo, nè per il Parlamento. Aiti — 506 — Parlamentari LEGISLATUBA XIX — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — Camera dei Deputati TORNATA DEL 2 LUGLIO 1895 Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro della guerra. Mocenrii, ministro della guerra. L'onorevole Dal Verme capirà perfettamente le ragioni per le quali io non ho osato di generalizzare celeremente le varie proposte che egli fece fin dall'anno scorso e credo anche dall'anno precedente. Quando io sono venuto al Ministero della guerra, il provvedimento era stato applicato soltanto dall'XI 0 Corpo d'armata, e fu mia cura di raccogliere subito da quelle autorità militari i rapporti occorrenti per vedere come procedessero le cose. Tenuto conto delle dislocazioni specialissime di quel corpo d'armata, delle condizioni anche speciali di quel territorio, parve a me che non ci fosse elemento sufficiente per potere prendere una decisione subitanea e complessa. Aggiungo all'onorevole Dal Verme, che c'era anche un'altra riflessione da fare. Come l'onorevole Dal Verme ha ricordato, il sistema che egli caldeggia era già in vigore fino al 1882; ma la Camera volle che si cambiasse strada, e fu nominata una Commissione reale composta di funzionarli dello Stato, di deputati e di senatori, i quali proposero appunto quel sistema che poi ha fatto cattiva prova. Si capisce adunque, com'io volessi muovere ii primo passo sicuro; ed ho creduto perciò di fare cosa buona ordinando un esperimento nel corpo d'armata di Roma, perchè anche coloro che non appartengono all'esercito, potessero vedere e Udire l'impressione di tutti e dare il loro giudizio. ed arredi d'alloggio e di uffici militari, lire 4,042,000. Capitolo 30. Manutenzione dei materiali vari di mobilitazione, studi ed esperienze relative, spedizione e riproduzione di documenti di mobilitazione, acquisto di campioni e modelli e premi d'incoraggiamento per nuove invenzioni, lire 85,000. Capitolo 31. Rimonta e spese dei depositi d'allevamento cavalli, lire 4,783,000. Intorno a questo capitolo ha chiesto di parlare l'onorevole Socci ; ha facoltà di parlare. Socci. L'onorevole ministro di agricoltura e commercio disse l'altro giorno, a proposito della raccomandazione che io faceva per la scuola mineraria di Massa Marittima, che in certi casi io avevo una tenacia tutta inglese. Forse, anche il ministro della guerra ripeterà tale apprezzamento, perchè è questa la quarta volta che io parlo intorno a questo capitolo. L'onorevole ministro della guerra sa quanto me, e meglio di me, quanto sia disgraziata la condizione di quel personale civile che è addetto ai depositi di allevamento dei cavalli. Questo personale civile, il quale pone sempre a repentaglio la propria vita perchè è in mezzo ai cavalli più indomiti e perchè è soggetto alle febbri di malaria, trovandosi i luoghi di allevamento in terreni dove la febbre domina spietata sovrana, non ha neanche diritto a pensione, è assoggettato ad un lavoro che esubera addirittura ogni energia umana, ed è sempre indeciso sulla sua sorte avvenire. Siccome adesso l'esperimento pare assodato, io aspetterò ancora pochi giorni, (e questo l'onorevole Dal Verme me lo permetterà) perchè voglio vedere anche l'effetto del sistema nel passaggio della guarnigione dalla Vita ordinaria alle esercitazioni di campagna. E dopo questo io prometto all'onorevole Dal Verme che prenderò una decisione la quale credo di potergli promettere fin d'ora sarà conforme ai suoi desiderii. Dal Verme. Mi dichiaro sodisfattissimo e la ringrazio. Presidente. Non essendovi altre osservazioni in contrario, il capitolo 27 s'intenderà approvato* Capitolo 28. Foraggi ai cavalli dell'esercito, lire 17,599,500. Capitolo 29. Casermaggio per le truppe, fcetribuzioni ai Comuni per alloggi militari Ho qui una supplica (la chiamerò cosi) di questo personale: è cosa da far piangere: ed io la leggo senz'altro, perchè credo che essa sia più efficace di qualunque parola io potessi dire. « Noi, che da tanti anni serviamo lo Stato in qualità di butteri, siamo retribuiti a lire 75 mensili, e di queste ci tolgono lire 7. 67 di R. M. e lire 5 di massa vestiario; così lo stipendio si riduce a sole lire 64. 33 che devono servire a tutti i bisogni di numerose famiglie, perchè tutti i butteri hanno famiglia. Se poi qualcuno si ammala e va allo spedale, subisce una ritenuta di spedalità di lire 1. 30 al giorno, cosicché per la povera famiglia non resta tanto da sfamarsi di solo pane... » Presidente. E questa istanza, che questi disgraziati hanno diretta a me, perchè io mi facessi in- Atti Parlamentari — 507 — a Camera dei Deputati LEGISLATURA XIX — l SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1895 terprete dei loro lamenti nella Camera, finisce così: « Ora si mietono le biade e il povero buttero deve rimanere vigilante dalle 4 del mattino alle 8 di sera (nientemeno che 16 ore!) E dire che, se anche muore in servizio, la vedova e i figli non hanno alcun diritto. Bella ricompensa davvero ! » La sorte di questi disgraziati è stata lumeggiata da noi in altre discussioni. Io avevo allora per compagni in questa campagna santissima gli onorevoli Masi e G atti Casazza, che in questa legislatura non abbiamo fra noi. Ed io credo mio dovere, non solam^n'-p mosso dal cuore e da un sentimento di giustizia verso questi disgraziati, ma mosso anche da un sentimento di solidarietà verso questi due amici, i quali non hanno potuto oggi levare a favore di questi infelici la loro voce che sarebbe stata più autorevole della mia, di rivolgermi ancora una volta al ministro. So che egli aveva intenzione di presentare un disegno di legge per regolare la condizione di questi impiegati, ma il disegno di legge non è ancora venuto dinanzi a noi. Io gli domando perciò se intenda o no di provvedere alla condizione di questi infelici, che prestano ottimi servigi e si trovano nella più terribile di tutte le condizioni, perchè, come dicevo in principio, sono giorno per giorno a repentaglio della loro vita, e non hanno alcuna speranza per l'avvenire, nè per loro, nè per le loro famiglie. Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro. Mocenni, ministro della guerra. Onorevole Socci, quando si raccomanda al mio cuore una causa giusta, io non sono mai sordo. Ella era bene informato quando ha detto che era già preparato un disegno di legge. Il disegno di legge esiste difatti; anzi per la parte che si riferisce a questi operai (li chiamerò adesso così), gli studi sono molto più avanti di quel che non sieno per gli operai di cui parlava l'onorevole Bonardi. Ma l'onorevole Socci comprende che quando io debbo fare un taglio così ardito, per una somma di tredici milioni, nel mio bilancio, io, con i mezzi ordinari, non posso provvedere al desiderio di cui egli si è fatto interprete. Quindi io gli prometto questo soltanto: che sarò il suo avvocato presso il ministro del tesoro, e che appena sia possibile vedrò di accontentare i desideri suoi e miei. Socci. Io la ringrazio, perchè Ella sarà certo un avvocato più efficace di me. Presidente. Se non vi sono altre osservazioni s'intenderà approvato il capitolo 31. Capitolo 32. Materiale e stabilimenti d'artiglieria, lire 5,375,000. Capitolo 33. Materiale e lavori del genio militare, lire 6,339,200. Capitolo 34. Eitti d'immobili ad uso militare e canoni d'acqua (Spese fìsse), lire 899,500. Capitolo 35. Spese per l'istituto geografico militare, per le biblioteche militari, per le pubblicazioni militari periodiche ed altre, lire 200,500. Capitolo 36. Spese di giustizia perule militare (Spesa obbligatoria), lire 27,000. Mei. Chiedo di parlare intorno a questo capitolo. Presidente. Ne ha facoltà. Mei. Mi permetto rivolgere qui all'onorevole ministro della guerra una domanda che più propriamente avrebbe trovato la sua sede al capitolo 23. Ieri l'onorevole Mocenni, rispondendo ai vari oratori che lo interpellarono circa i suoi intendimenti di economie e di riforme, avrebbe detto, se ho ben compreso, che l'economia portata nel capitolo della giustizia militare, nella cifra di 40,500 lire, non è la sola che egli si proponga di farvi, avendo anzi in animo di presentare un disegno di legge per aumentarla mediante ulteriori riforme. Se la mia non fosse indiscreta curiosità, bramerei sapere a che cosa si riferisca il disegno di legge accennato dall'onorevole ministro. L'onorevole Mocenni sa che io, fin da due anni fa, ebbi l'onore di presentare un ordine del giorno, accettato dal Governo e dalla Camera, nell'intento di provocare pronte e sollecite riforme e quindi economie su vasta scala nell'amministrazione della giustizia penale militare. Io voglio sperare che l'allusione fatta ieri dall'onorevole ministro, si riferisca all'attuazione di quell'ordine del giorno mio, che fu approvato unanimemente dalla Camera. Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro della guerra. Mocenni, ministro della guerra. La mia risposta sarà brevissima e chiarissima, onorevole Mei. Ieri parlai in quel modo, e lo confermo oggi, perchè io era sicuro che Ella mi avrebbe Atti Parlamentari — 508 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XIX — l SESSIONE — DISCUSSIONI — TOSTATA DEL 2 LUGLIO 1895 a domandato qualche schiarimento in proposito. Il disegno di legge per l'abolizione del tribunale supremo di guerra e marina è pronto; e non fu ancora presentato, solamente perchè c'è in qualche punto alcuna dubbiezza a proposito del giudizio della Cassazione. Il disegno di legge in discorso è ora deferito all'esame del ministro di grazia e giustizia, il quale potrà forse presentarlo nello scorcio della Sessione; e così il Parlamento potrà discuterlo nel prossimo novembre. Mei. Prendo atto delle dichiarazioni dell'onorevole ministro, lo ringrazio,,e mi felicito di vedere la sua Amministrazione risoluta a mettersi sulla via di quelle riforme che da tanto tempo sono state reclamate dalla Camera. Presidente. Non essendoci altre osservazioni, s'intende approvato il capitolo 36. Capitolo 37. Spese per l'ordine militare di Savoia e per altri ordini cavallereschi, lire 108,000. Ha facoltà di parlare l'onorevole Fusco Ludovico. Fusco Ludovico. La breve raccomandazione che desidero fare all' onorevole ministro della guerra, fu altra volta fatta dall'onorevole Elia, e precisamente nella seduta del 17 giugno 1889. L'onorevole Elia chiedeva alla Camera che ai volontari di Castel Morrone, dove si svolse uno dei più eroici episodi della storia del nostro risorgimento, fosse accordata la menzione onorevole al valor militare. L'onorevole Bertolè-Viale rispondeva che, nel decreto di Graribaldi, questa onorificenza doveva intendersi accordata al battaglione e non ai singoli individui. Però, in seguito, l'onorevole Pelloux, per nuove insistenze fatte, parve accedere alle raccomandazioni, ma fece una riserva dicendo che non si doveva creare un precedente per altri che servirono sotto il generale Graribaldi. Ora io faccio osservare che il fatto di Castel Morrone non ebbe precedenti, e che non ci sono altri volontari che possano richiedere questa speciale onorificenza. E perciò rivolgo all'onorevole ministro la raccomandazione di accontentare i superstiti di quel fatto d'arme, che sono rimasti soltanto in ventisette; e spero che la mia raccomandazione sia accolta. Presidente. L'onorevole ministro ha facoltà di parlare. Mocenni, ministro della guerra. Accetto ciò che ha esposto l'onorevole Fusco, solamente come raccomandazione, e con la promessa, da parte mia, di esaminare come stanno le cose e di vedere se potrò accontentarlo, perchè è la prima volta che sento parlare di questo. Conosco, com' è naturale, l'eroico episodio di Castel Morrone ; ma non conosco i particolari che l'onorevole Fusco mi ha detti ; per cui non potrei dargli una risposta sicura. Esaminerò la cosa, e .poi gli farò conoscere la determinazione che io crederò di adottare, se posso, o di promuovere, se sarà mio dovere. Presidente. Così, rimane approvato il capitolo 37. Capitolo 38. Rimborsi per trasferte ed incarichi speciali, lire 112,000. Capitolo 39. Materiale sanitario, 448,000 lire. Ha facoltà di parlare l'onorevole Santini. Santini. Se non fosse perchè porto onesta coscienza di soddisfare ad un dovere e di fare, amo lusingarmi, cosa gradita all'onorevole ministro della guerra, il quale, benevolmente, meco convenendo nella necessità di provvedere meno sfavorevolmente alla carriera dei medici del Regio esercito ed al materiale che essi governano, si compiacque porgermi in proposito affidamenti cortesi delle sue propizie intenzioni, io mi sarei volentieri sottratto al compito, per avventura superiore alla scarsa competenza mia, di parlare nella discussione di questo bilancio. Il personale ed il materiale sanitari si compendiano fra sè stessi così, che, parlando in un capitolo, si può anche riferirsi all'altro. Non mi turba il pensiero di essere tacciato di arringare in causa propria, comecché, pur legato, onestamente, fraternamente legato, come tutti i miei colleghi della marina, ai bravi compagni dell'esercito, non ho l'onore di appartenere a quella benemerita corporazione. Sarò breve nel mio dire, siccome ad un neofita si conviene, riservandomi a tempo più opportuno e in sede più conveniente, di trattare con maggiori dettagli l'importante argomento. Anzi io aveva in mente di rinunziare del tutto a parlare in questo bilancio, se ieri, tenendo fisso lo sguardo sui capitoli del bilancio, ed addolorandomi di vedere ancora no- — 509 — A tti Parlamentari LESI8 LATUKA XIX — l a Camera dei Deputali SESSIONI! — DISCUSSIONI — TOBNATA DEL 2 LUGLIO 1 8 9 5 velie falcidie nelle spese pel materiale e pel personale sanitari, non mi avesse, con sgradita sorpresa, ferito l'orecchio una voce invocante ancora novelle riduzioni negli assegni pel Corpo sanitario del Regio esercito. Questa corporazione, mi permetta che lo dica l'onorevole ministro della guenra, è la Cenerentola dell'esercito. Marazzi. Chiedo di parlare. Santini. Ma poi, nell'udire che, a giustificare ulteriori riduzioni nel Corpo sanitario, si proponeva l'invio di medici civili sul campo di battaglia, esperimentai un senso di conforto. Tanto quella strana proposta risulta a luce meridiana inattuabile ! E torna ozioso di dirne le ragioni, ragioni di ordine multiplo, ragioni d'ordine morale, d'ordine tattico, e d'ordine militare: ragioni più facilmente apprezzabili da quanti in questa Camera sono medici civili, medici militari, e militari di ogni arma. E, se ben mi sovviene, fu appunto l'egregio collega onorevole Marazzi ad invocare altre riduzioni nell'organico degli ufficiali medici. Presidente. Onorevole Santini, la prego di considerare che qui si tratta del materiale. Santini. Il materiale ed il personale, sono questioni che si connettono. Il materiale è amministrato dal personale. Presidente. Insomma ricordi la mia raccomandazione. Santini. La ringrazio. Terrò conto della sua raccomandazione. Discutendosi del personale sanitario, l'onorevole Marazzi, montando fieramente in armi, bandisce una crociata, che non è la più favorevole per il Corpo sanitario, sia nel materiale, che nel personale. E la sua un'opinione, come tutte le altre, di rispetto e di encomio, forse, degna, ed io, se non la encomio, la rispetto, e nulla ho a ridirvi. Anzi le sue franche dichiarazioni mi porgono favorevole il destro di congratularmi con l'onorevole Marazzi della sua invulnerabile salute : una volta che egli non si lascia sfuggire occasione di domandare riduzioni sul materiale e sul personale sanitari, dimostrando chiaramente così come egli del materiale e del personale sanitari, fortunatamente per lui, non senta alcun bisogno. Ma l'onorevole Marazzi, egregio ufficiale superiore, sa al pari di me, e, forse, meglio di me, come l'igiene militare voglia essere governata da persone competenti ; e, se non m'inganno, le persone competenti in fatto d'igiene militare, sono proprio i medici. L'onorevole Marazzi m'insegna che una forza militare, igienicamente male governata, perde a mezzo il suo valore difensivo, e per tre quarti il suo valore offensivo. La storia militare informi. Se non reprimere colla terapia, voglia l'onorevole Marazzi prevenire coll'igiene, e del prevenire più che del reprimere, ci si trova tanto contenti nel governo dell'organismo umano, come nel governo dell'organismo dello Stato. Del resto, l'insufficienza del personale e del materiale sanitarii è luminosamente attestata, oltreché da altri moltissimi fatti, dalle infallibili cifre del bilancio, comparate svantaggiosamente con quelle degli altri capitoli ; e più che mai, se queste si raffrontino colle parallele dei maggiori eserciti d'Europa e con quello eroico del Giappone, che, specie dopo l'ultima guerra, fa, al pari, s© non meglio degli altri, incontrastato testo. E assai disgraziata, onorevole ministro della guerra, la situazione di carriera dei medici del regio esercito ; e ciò dipende per non lieve parte da quella non veritiera denominazione di arma non 'combattente, a sproposito al corpo medico appioppata, e qualificata come una bestemmia, come una eresia, dagli eserciti stranieri e specialmente dall'esercito tedesco e dall'inglese. Imperocché non sia solamente puntando un fucile od impugnando una sciabola che si combatte. Per l'oratore predetto, in tal caso, non combattente dovrebbe essere dichiarato Moltke, che nelle guerre del 1866 e del 1870-71 a sguainare la sciabola gloriosa non avrà mai pensato. Combattenti, onorevole Marazzi, sono tutti coloro, che sono esposti a morire; ed i medici sono esposti a morire anche nel normale esercizio delle loro funzioni di pace. Me ne appello all'onorevole ministro della marina, il quale può narrarvi che di recente un tenente medico della marina, il Rebaudi, il cui nome mi onoro di segnalare alla Camera ed al paese, morì a 29 anni sulla breccia, dopo inaudite sofferenze, per un innesto cadaverico, di cui fu vittima compiendo il proprio dovere. Basta avere una mediocre dimestichezza con la storia e con le statistiche militari (e me ne appello ai colleghi della Camera e ai dilettanti di letteratura militare) per sapere come, sì in terra che in mare, in Italia e fuori, in Italia specialmente, sieno stati proprio i Atti Parlamentari LEGISLATURA XIX — l — 51Q — a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1 8 9 5 Corpi sanitari dell'esercito e della marina a fornire il quoziente più alto di morti e di feriti in guerra. E, se io non dico il vero, sono pronto ad accettare ogni smentita; ma la statistica è infallibile. Immaginate questo materiale sanitario, che l'onorevole ministro con molta previdenza sta aumentando, ma clie ancora non è all'altezza del bisogno; immaginate questo materiale, dico, portato al campo; immaginate un attacco, e che l'attacco sia respinto. Il comandante di questa unità tattica comanda la ritirata; tutti si possono ritirare, ma non così i medici che hanno in cura i feriti, e che il fuoco nemico segue impunemente a ferire ed uccidere. Non sono combattenti questi, onorevole Marazzi ? Sono freschi i gloriosi ricordi di Coatit, quando il valente collega medico Yirdia, quest'ufficiale non combattente, pure attendendo alla cura dei feriti, intuendo con l'intelligenza, che si acuisce nelle cliniche e nelle sale anatomiche, seppe, organizzata d'improvviso una efficace difesa, respingere un attacco delle numerose orde abissine, che, non sbaragliate, avrebbero trucidato i nostri feriti. Ebbene, signori, sapete qual'è la carriera dei medici militari ? Consentitemi due parole intorno a questo argomento. Ecco la statistica: noi abbiamo colonnelli medici, i quali hanno l'età minima di 57 anni, media 59, massima 63; tenenti colonnelli, minima 51, media 57, massima 62; maggiori medici con l'età minima di 42, media di 49, massima 57. Capitani i quali hanno l'età minima di 40 anni, media 44, massima 47 ; e poi abbiamo dei tenenti e tenentini medici, i quali hanno una minima di 34 anni, media di 36, massima di 41. Mi permetto quindi rivolgere una onesta e calda preghiera al ministro, perchè i giovani, non più giovani, che escono dall'Università, sieno considerati un poco di più ; o si mandino a casa o si promuovano. E giacché ho facoltà di parlare desidero dire qualche cosa intorno alla Scuola medica militare di Firenze. Io non sono entusiasta di quella scuola. Solamente domando al ministro se è conveniente, se è onorevole per giovani usciti dall'Università, dopo sei anni di faticosi e dispendiosi studi, che siano considerati come soldati; perchè mentre i giovani dell'Accademia di Torino sono ufficiali, questi laureati sono soldati. Presidente. Ma, onorevole Santini, qui siamo sul capitolo... Santini. Finisco, mi occupavo della Scuola d'applicazione di Firenze... Avviene dunque che, in omaggio a quella disciplina, a cui mi inchino riverente, il caporale di cucina manda in prigione il medico laureato. Ciò è avvenuto e me ne appello all'onorevole ministro. Le condizioni finanziarie non permettono dar loro uno stipendio, ma essi sarebbero paghi della dignità del grado, purché non siano alla mercè di un caporale, per quanto rispettabilissimo, perchè noi ministeriali rispettiamo anche i caporali e ce ne gloriamo. (Ilarità). Un'altra considerazione relativa al materiale. Il soldato si batte più coraggiosamente, quando sa d'avere a tergo un materiale potente e bene amministrato e quando sa che questo materiale è in mano di gente che ha alto il morale. Come volete, o signori, che tenenti medici a 41 anni vadano con entusiasmo alla guerra, quando sanno che per loro non c' è carriera e neppure la soddisfazionale morale. (Interruzione). Ho finito, onorevole presidente. Io domando un provvedimento anche in omaggio all'umanità. Gli onorevoli ministri della guerra e della marina, per provvedere alla più intensa istruzione del personale, hanno di recente mandato taluni medici nelle cliniche universitarie. Con tutto l'ossequio, che porto tanto al ministro della guerra, quanto a quello della marina, dirò francamente che nella confusione di quest'anno le scelte non sono state fatte con inappuntabile perfezione, certo senza colpa degli onorevoli ministri, che hanno tante cose cui provvedere. Ma, augurandomi che l'anno venturo le cose procedano meglio, finisco il mio dire col pregare il ministro della guerra e quello della marina di provvedere al materiale e che alla testa dei Corpi sanitari che debbono essere svecchiati, cominciando da me, siano posti uomini di altissima competenza e che la scelta che il ministro della marina ha tanto propugnato nella sua legge, sia largamente applicata nel Corpo Medico. Presidente. L'onorevole Marazzi ha chiesto di parlare; non ho bisogno di ricordargli che siamo sul capitolo relativo al materiale. Marazzi. Io mi attendevo un attacco in Atti - Parlamentari LEGISLATURA X I X — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — terra, invece f u i gettato in mare. Mi pare che molto a torto l'onorevole Santini mi abbia tratto in ballo. Infatti tutto il discorso che ho fatto ieri, e quanto ebbi a dire nell'anno scorso, veniva a questa conclusione : che, secondo me, erano necessarie riforme appunto per aumentare il materiale di cui c'è bisogno in tempo di guerra. Se l'onorevole Santini avesse la bontà di leggere gli annali parlamentari, vedrebbe che parlano molto chiaro. L'onorevole Santini dal materiale è passato ai medici, e fece rimprovero al ministro della guerra di trattare come fossero figli della cenerentola gli ufficiali medici, di falcidiarne gli organici con grande scapito della loro carriera, mentre sarebbe più opportuno aumentarli. Ebbene, onorevole Santini, poiché Ella ebbe a dire che la statistica è infallibile, ascolti questa: noi abbiamo nell'esercito oltre 770 medici. Se Ella sfogliasse una certa voluminosa statistica dell'opera dei medici, troverebbe che nell'esercito in media, per nostra fortuna, muore soltanto un migliaio di persone all'anno. Ora mi dica se nella sua vasta clientela... Santini. N o n Marazzi... ne Camera dèi Deputati òli — ho. Dato che l'avesse, le sia mai morto un uomo od un uomo e mezzo? (Si ride). Vorrebbe dire che non lavora molto. (Si ride). Presidente. Onorevole Marazzi, si rammenti che siamo al capitolo materiale. Marazzi. Sono stato chiamato in ballo, dicendo che io davo addosso ai medici. (Rumori). Presidente. Ma, onorevole Marazzi, non. entri in tanti particolari. Marazzi. Voglio dire solo questo, che l'attività dei medici e dei chirurgi negli ospedali civili, come, per esempio, nell'ospedale Pammatone di Genova, si esplica in modo che fra i malati di ogni medico, o chirurgo, ne muoiono in media da dieci o dodici. Da qui che cosa emerge? Emerge che i medici civili lavorano molto più dei medici militari, e per conseguenza, che nella vita civile il medico si perfeziona molto di più che nella vita militare. Oltre le malattie, un altro dato di statistica è quello dei feriti. Ora noi abbiamo circa un migliaio di feriti all'anno in tempo di pace per nostra fortuna, e non può essere a meno. TORNATA DEL 2 LUGLIO 1895 Una voce. E quelli degli arsenali ? Quelli degli arsenali sono poche centinaia. Ora, io dico, manca l'occasione al medico militare di potersi esercitare. Questa è la ragione per la quale vogliamo che sia diminuito di molto il numero dei medici militari in tempo di pace, facendo affidamento sul servizio civile, appunto perchè in tempo di guerra si possano avere molti sanitari. I n quanto poi al trattamento che loro si fa, osservo all'onorevole Santini che come stipendio i medici sono meglio t r a t t a t i che gli altri ufficiali combattenti. Infatti hanno un'indennità che gli altri ufficiali combattenti non hanno, oltre il vantaggio di poter contare per la pensione il tempo che hanno passato all'Università, mentre altri non lo hanno. Presidente. Onorevole Marazzi, abbia la bontà di non rientrare in una discussione che oramai è esaurita. Marazzi. Ossequente a lei, non dico altro. Soltanto farò un'ultima osservazione. In quanto alla scuola di applicazione sono perfettamente persuaso che sia affatto inutile quella di Firenze. Ma mi meraviglio molto che l'onorevole Santini, il quale reclama la parità di trattamento, venga a lamentarsi che i medici alla scuola di applicazione siano trattati come soldati. Ebbene, sappia che gli ufficiali che sono venuti dalla vita civile direttamente nelle armi di artiglieria e genio, e che, dopo gli studi universitari, hanno prestato servizio come semplici soldati e sono stati felici di obbedire ad un caporale. (Bravissimo!) Presidente.-Ha facoltà di parlare l'onorevole relatore. Grandi, relatore. Ho domandato di parlare quando ho inteso il nostro collega Santini dire che sono state portate nuove falcidie nel personale sanitario. Mi perdoni l'onore* vole Santini, ma se vi è un capitolo del bilancio in cui si siano fatte poche falcidie è quello del personale sanitario, perchè le riduzioni hanno consistito soltanto in una piccola diminuzione nell' ispettorato di sanità militare : nell'aver tolto il direttore di sanità nella scuola di applicazione cumulando l'ufficio con quello di direttore di sanità di Firenze^ e nell'aver diminuito un certo numero di ufficiali subalterni, precisamente per accelerare la carriera, perchè modificando il rapporto tra i subalterni e i gradi s u p e r i o r i la car-8 Marazzi. Atti — 5Ì2 — Parlamentari LEGISLATURA XIX — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — riera degli ufficiali sanitari è certamente avvantaggiata. Quindi non vi sono tutte quelle grandi falcidie che l'onorevole Santini lamentò. Se avesse letto attentamente il bilancio, avrebbe veduto che la diminuzione della spesa non riguarda gli ufficiali, ma la forza bilanciata di truppa delle compagnie di sanità. Come si è fatta una diminuzione nell'arma di fanteria, nell'artiglieria e in tutte le altre armi e Corpi, era naturale che ci fosse una diminuzione, in relazione ai bisogni del servizio, anche nel personale di sanità. Mi permetto quindi di giustificare anche la Giunta del bilancio che aveva esaminata attentamente la questione. Non entro poi nella parte relativa alla scuola d'applicazione di sanità militare e nelle altre questioni, perchè ci dovremo ritornare quando si discuteranno i Regi decreti sul riordinamento dell'esercito. Presidente. Onorevole Santini, le accordo la facoltà di parlare per fatto personale, ma abbia la bontà di non entrare nel merito della questione. Santini. Eingrazio l'onorevole Grandi delle spiegazioni, che mi ha dato. Se ho errato, riconosco il mio errore. Per fatto personale dico che si esce medici dall'Università, in media a 26 anni, a 27 e a 30. Nelle altre armi, di contro, si può entrare a 17 anni. Questa è la ragione, per cui la legge ha provveduto che nella carriera dei medici fossero considerati cinque dei sei anni di studii universitarii. In marina, me ne appello all'onorevole ministro Morin, ci sono capitani (tenenti di vascello) poco più che ventenni. I medici a 25 anni non sono ancora entrati in servizio. La statistica, onorevole Marazzi, Ella la conosce meglio di me. Può essere anche di no (Si ride). Auguro all'onorevole Marazzi, che al pari di me non ha ancora avuto la fortuna di combattere per la patria nostra, di indagare col suo intelletto, perchè so che ne ha, quello che fanno i medici sul campo di battaglia. (Interruzione vicino all'oratore). Li ho veduti anch'io poiché sono stato anch'io sui campi di battaglia, ma non su quelli della patria mia. Hanno l'indennità di arma dotta gli ufficiali sanitarii, perchè, se l'onorevole Marazzi lo consente, sono un'arma, dotta, costituita da coloro che spendono sei anni nell'Università. Camera dei Deputati TOENATA DEL 2 LUGLIO 1895 Scommetto che mi dà ragione anche il mio amico onorevole Imbriani ; un' arma dottissima. E non dico altro. Imbriani. Non siete arma! Siete medici! (Ilarità). Presidente. Non essendovi altre osservazioni, il capitolo 39 s'intenderà approvato in lire 448,000. Capitolo 40. Premi periodici agli ufficiali e sotto ufficiali del genio in dipendenza del legato Henry di cui fu autorizzata l'accettazione col Regio Decreto 27 ottobre 1893, n. lt>99, lire 1,260. Capitolo 41. Contributo dello Stato per le spese militari d'Africa, lire 8,000,000. L'onorevole Imbriani ha chiesto di parlare su questo capitolo. Ne ha facoltà. Imbriani. Ieri sera dissi che su questo capitolo sarei ritornato, e ci ritorno. Credo che sia uno dei capitoli più importanti di questo bilancio, non per la somma ch'è inscritta in bilancio, ma per le somme, le quali potranno essere richieste dal Governo per l'azione militare in Africa. Noi ci siamo trovati nell'Africa in istato di guerra senza che il paese ne fosse informato, senza che fosse stato mai consapevole della condizione in cui si trovava. Sono dunque necessarie domande categoriche e risposte categoriche. La colpa delle condizioni presenti in Africa deriva dai Ministeri Crispi. Quando l'azione della politica africana fu iniziata, ricordo che il deputato Crispi chiese stretto conto al Governo di questa iniziativa anti-costituzionale. I suoi discorsi sono del maggio, parmi, 1885; un decennio fa. Dopo, salito esso al potere, ha cominciato un'azione tutta di allargamento: spingersi innanzi da ogni banda. Poi abbiamo avuto le famose esplorazioni sul Mareb, abbiamo avuto la marcia di Orerò fino ad Adua e infine, nel 1890, abbiamo avuto il trattato di Uccialli, sanzionato con una leggerezza che non era certo da uomini di Stato, e che è rimasto appeso per aria senza che si abbia avuto nè la forza morale di farlo eseguire, nè la dignità di rinunziarvi. In quel tristissimo periodo avemmo tutte quelle brutture che accaddero in Africa e di cui non è qui il luogo di parlare. F u fatta un'inchiesta, venne scritta una relazione, vi fu una discussione : ma le cose Atti — 513 — Parlamentari LEGUSLATUBA XIX — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — rimasero allo statu quo; non avemmo uno solo di quei grandi esempi clie rialzano nn paese nel suo morale. Venne un altro periodo, quello del Ministero Di Rudinì. Tatto ciò ohe era politica africana f u allora trattato con maggior moderazione e si parlò di restringersi nel triangolo Massaua, Asmara, Keren. Martini. Domando di parlare. Imbriani. Ma, vedi coincidenza, (semplice coincidenza, d'altronde) col ritorno del ministro Crispi al potere, ritornò il periodo delle lotte, dei pericoli, delle avventure, che non si sa come possano andare a finire. Dico : semplice combinazione, perchè f u semplice combinazione se la battaglia di Agordat coincise col ritorno al potere del Ministero Orispi. Ci f u la fortuna seconda. Cirmeni. I l v a l o r e . Imbriani. Signori, il valore sarebbe stato lo stesso se si fosse perduto, e si f u a un punto di perdere. Mocenni, ministro della guerra. Avviene in t u t t e le battaglie questo. Imbriani. La batteria era già stata conquistata dal nemico, e se fosse stata presa e fosse stata perduta la battaglia, non sarebbe stato minore il valore dei nostri soldati. Voci. Allora è triplo. Presidente. La prego, onorevole Imbriani, di voler riflettere che noi siamo qui nella discussione particolare di un capitolo di otto milioni. Imbriani. ... I quali non sappiamo come si spendono, però. Presidente. Questa è una osservazione che Ella potrà fare a suo tempo; ma Ella non può entrare ora nella discussione generale, e deve attenersi strettamente al tenore del capitolo. Imbriani. Sto appena toccando: non entro in nessuna discussione. Dico semplicemente che non sarebbe stato minore il valore, specialmente delle t r u p p e indigene, le quali erano tutte là nella battaglia di Agordat, anche se si fosse perduto. Yi sarebbero state poi tutte le nenie, questo sì ; allora sarebbe stato come dopo Dogali. (.Interruzioni). Yi sarebbe stata la serie delle messe, delle nenie, dei piagnucolii... {Commenti). Presidente. Ma veniamo al concreto, onorevole Imbriani! Imbriani. È u n a r i s p o s t a c h e do. 70 Camera dei Deputati TOBNATA DEL 2 LUGLIO 1895 Ora io domando: si è formata in Africa una nuova condizione di cose, e f u presa Cassala, e poi bruciata; perchè questi sono i mezzi civili per portare la civiltà fra i popoli. E così, dal triangolo modesto di MassauaAsmara-Keren, ci vediamo in un momento sospinti al Mareb e a l l ' A t b a r a ; e non basta. Abbiamo avuta la ribellione di Agos ed il movimento del Tigre. Da ciò nuova necessità di ricorrere alle armi e di occupare posizioni avanzate; quindi la occupazione di Adigrat, della linea al di là del Mareb e di Adua. Dove ci fermeremo? io domando. Quali nuovi pericoli potranno sopravvenire? Quale è l'ordine di idee che al presente (non ritorno sul passato) ci può o ci deve guidare nell'impresa africana? Ecco una serie di domande che rivolgo al Governo. Esso ci propone come contributo delle Stato per le spese militari d'Africa, otto milioni, ma non ci dice come questo denaro dovrà essere speso. I l nostro sindacato diventa quindi opera vana, inutile. Non ci dice il Governo quali sono le sue idee di conquista e dove crede che noi ci dovremo fermare. Yede il signor ministro quali pericoli abbiamo di fronte ed a quali conseguenze ci possono condurre? Si parla di opera di incivilimento. Per un momento lascio da parte il pensiero precipuo, che cioè dove è conquista è violenza e che il diritto di prender la roba altrui è il diritto del p i ù forte e niente altro, e dico che razionalmente questa opera di conquista deve essere esercitata almeno con utilità. Se il lato morale vien meno, guardiamo almeno a quello dell' utilità. Date a questa impresa così dissennatamente cominciata almeno uno scopo, un fine. Osservo poi che se fosse stato il vostro uno scopo di civiltà, non avreste conchiuso t r a t t a t i come quello di Uccialli, non avreste ricevuti inviati di Menelik che erano ancora lordi del sangue degli abitanti dell' Harrar, nella qual regione avevano ucciso migliaia e migliaia di pacifiche persone, avevano distrutto città e t r a t t i popoli interi in servitù, venduti schiavi ! E voi loro stringevate la mano amica, col pretesto della missione di civiltà che dovevate compiere! Ma se era missione di civiltà, perchè non vi siete fatti innanzi, non avete abbattuto quel trono, e stabilito un nuovo ordine di cose che poteva avere il duplice scopo della colonizzazione Atti Parlamentari LE&ISLATUEA XIX — - 514 — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — e della conquista, ma almeno poteva avere tino scopo? Ora vi trovate incerti, e innanzi a pericoli oscuri, ignoti. Questo Re dello Scioa, questo Negus Neghesti si avanza o almeno minaccia di avanzarsi. Dove lo aspetterete ? Gli andrete incontro? E quando avrete combattuto e magari vinto, fin dove vi inoltrerete? Avete calcolato tutti i milioni, tutte le risorse che ci vorranno per raggiungere quella finalità? A che punto vi fermerete? E che cosa creerete? Ecco una serie di domande a cui dovete rispondere; perchè il Paese ha diritto di conoscere dove lo conducete. Qui non v'è sindacato alcuno, qui si fa guerra, senza che il Paese lo sappia; si fanno soste, senza dirne il perchè; e si affacciano subito nuove pretese; e nuovi orizzonti si aprono, dopo aver conquistato nuove posizioni, per assicurare le posizioni precedenti. Si sono inviati circa 3000 uomini di rinforzo ; e questi vivono con le risorse che sono stabilite in questo paragrafo; e questo paragrafo le stabilisce non voglio dire bugiardamente, ma, certo, velatamente, ipocritamente... Grandi, relatore. Chiedo di parlare. Imbriani. Le stabilisce; e dietro queste risorse può sorgere il bisogno continuo di altre risorse. Mocenni, ministro della guerra.Domanderemo i fondi allora. Imbriani. Perchè non li domandate subito? Ecco dove vi volevo; ecco tutto ciò che avvalora le mie parole: cioè, voi sapete che questi fondi non bastano ; ma non volete, fin d'ora presentare domanda di nuove risorse, per non spaventare il paese; e però mettete le mani innanzi e dite: richiederemo i fondi, a suo tempo. Quando li richiederete ? Quando avrete chiuso la Camera? Allora vi fornirete dei fondi necessari, ma non li chiederete; e ne prenderete quanti ne vorrete: ed assicurerete quell'azione che vorrete, senza doverne render conto a nessuno. Perchè questo è il metodo del Ministero, in tutto: di fare e di non render conto; e poi stancare; e poi ritornare, e poi annebbiare; e poi affermare; e poi dormire, per risorgere (Ooh! ooh!) ed operare nel modo che gli pare e piace. Presidente. Onorevole Imbriani, abbia la bontà di. conchiudere. Imbriani. C o n c l u d o . Intendo dunque di aver risposta a tutte Camera dei Deputati TOBNATA DEL 2 LUGLIO 1896 le domande che ho fatte; e la mia parola, più che rivolta qui ai ministri, i quali m i risponderanno, lo comprendo già, con forinole che non potranno accontentarmi (Si ride), la mia parola è rivolta al paese. Presidente. Parliamo qui t u t t i al paese. Imbriani. Qui c'è una maggioranza organizzata, signor presidente [Oh! oh! — Rumori al centro). Maggioranza che mangierà le vipere, se il Governo le darà vipere da mangiare. Presidente. Onorevole Imbriani, concluda. Imbriani. Noi dimostriamo al paese t u t t i i pericoli della situazione, e speriamo che, se non altro, si agiterà nel paese la questione africana e potrà l'opinione pubblica impedire molti di quei mali a cui andiamo incontro. Presentazione di relazioni. Presidente. Invito gli onorevoli Frola e Saporito a recarsi alla tribuna per presentare due relazioni. Frola. Mi onoro di presentare alla Camera la relazione sui provvedimenti di finanza. Saporito. Mi onoro di presentare alla Camera la relazione sui provvedimenti di Tesoro. Presidente. Queste due relazioni saranno stampate e distribuite. Si riprende la discussione del bilancio della guerra. Presidente. Ha facoltà di parlare 1' onorevole Martini. Martini. Ieri fu quasi stabilito per mutuo assenso della Camera che la questione d'Africa sarebbe dibattuta al suo vero luogo, cioè, al bilancio degli esteri; ma poiché l'onorevole Imbriani oggi ha affermato cose le quali sono lontane dalla realtà, credo di dover in qualche modo rettificare le affermazioni sue, altrimenti noi ci avvieremmo alla discussione d'Africa quando che sia, con elementi assolutamente erronei. Teda, onorevole Imbriani: io non appartengo a quella maggioranza, che ella qualificava in modo che io non mi permetto di ripetere. Posso essere un oppositore temperato, ma non sono un amico sviscerato del Ministero, e non sono neanche un africanista. Quindi ella può credere che quello che dico, lo dico unicamente per desiderio di metter le cose al loro luogo, in omaggio cioè alla verità. Atti Parlamentari LEGISLATURA XIX — — 515 — l a SESSIONE — Camera dei Deputati DISCUSSIONI — Uno 'degli errori ohe si ripetono più spesso qua dentro, tutte le volte clie si tratta della questione africana, è ohe in Affrica siamo andati e siamo rimasti contro la volontà del Parlamento. Nulla di più inesatto. E posso dirlo io, che solo, onorevole Imbriani, ho proposto dopo Dogali di richiamare i nostri soldati dal Mar Rosso. Solo. Il mio voto non fu mai accompagnato, se non erro,, che da quello dell'onorevole Andrea Costa. E quando l'onorevole Crispi preparò la spedizione del generale San Marzano, io ripetei una seconda volta quella proposta. Crispi, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Ero allora relatore della legge. Martini. Allora relatore della legge, ma l'anno seguente di Affrica si discusse ancora ed io ripetei la mia proposta essendo egli già presidente del Consiglio. L'onorevole Crispi, con una botta assai ben portata, ed io lodo ancora quell'atto di buon schermitore, mi rispose: il giorno in cui si dovranno ritirare le truppe dall'Affrica, l'onorevole Martini verrà lui qui. Ma finché ci sono io, noi dobbiamo vendicare i soldati nostri, che sono là caduti. E la Camera proruppe in applausi, e votò i fondi. E tre, quattro volte manifestò la Camera la sua intenzione di rimanere in Affrica. Se quindi anche le truppe nostre la prima volta furono spedite senza il consenso del Parlamento, le ap • provazioni date,.. Imbriani. Grazie! Martini.... dal Parlamento posteriormente lavano quella macchia, diciamo, di aver fatto la spedizione senza il consenso parlamentare. L'onorevole Imbriani parla poi del famoso triangolo che non v'è stato mai. Onorevole Imbriani, oltreché il fare della politica coloniale con figure geometriche, me lo perdoni, alla mia immaginazione non si presenta come cosa molto savia, le dirò che questo famoso triangolo non v'è stato mai. Imbriani. Perciò l'ho ricordato. Martini. Onorevole Imbriani, mi permetta, cito fatti. E verissimo; l'onorevole Di Rudinì si propose e disse di rimanere nel triangolo Massaua-Asmara-Keren. Ebbene che cosa si vide? Si vide che a Keren non era possibile di rimanere, dopo i patti firmati dal Governo con la tribù dei Beni-Amer e che furono dallo stesso onorevole Di Budini presentati al Parlamento, perchè, preso l'impegno di proteggere la tribù dei Beni-Amer, che stavano sul TORNATA DEL 2 LUGLIO 1895 Barka, bisognò di necessità occupare Agordat e rimanerci. La stessa Commissione d'inchiesta vide tanto questa necessità, (e la sua stessa relazione lo dice e sono presenti ancora qui alcuni dei miei colleghi in quella Commissione) che faceva telegraficamente domanda al Ministero Di Rudini di conservare la guarnigione di Agordat, ed il Ministero lì appunto la conservò perchè il ritirarsi nel triangolo era militarmente e politicamente impossibile. L'onorevole Imbriani dice: ma dove andate ? Imbriani. Lo sapete voi? Martini. Io no e non lo può sapere nessuno perchè non vi sono che due politiche da seguire; o venir via od andare dove gli altri ci trascinano. Imbriani. A h ! Martini. ah! Onorevole Imbriani, ma vorrebbe ella che se domani gli Scioani si avanzassero (ed ella è uomo di troppo cuore ed ha troppo vivo il sentimento nazionale per volerlo) noi voltassimo le spalle e tornassimo indietro ? {Bene! Bravo!) Noi faremo quello che occorrerà perchè il decoro nazionale sia mantenuto alto anche in Affrica. (Benissimo!) Ed io che ho proposto allora che le truppe nostre si ritirassero, io che non sono affricanista, e non appartengo alla maggioranza, e non ho tutta la fiducia nel Ministero, voterei questa fiducia nel Ministero perchè le nostre truppe non si ritirassero di un passo dall'Affrica. (Bene! Bravo! — Approvazioni vivissime su i banchi del Centro). Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole Di San Giuliano. Dì S a n Giuliano. Io non entrerò a discutere se, per ragioni amministrative, sia preferibile l'iscrizione di tutta la spesa per l'Africa nel bilancio degli esteri, al sistema adottato quest'anno, di inscriverne una parte nel bilancio della guerra ed una parte in quello degli esteri. Certamente dal punto di vista della discussione parlamentare era preferibile il metodo adottato l'anno scorso, perchè mi sembra difficile il discutere di questo capitolo, cioè dell'impiego e dell'ammontare delle spese militari in Africa, senza trattare tutto il problema della politica coloniale; problema che però trova la sua sede giusta ed opportuna Atti Parlamentari LEGISLATURA X I X — — 516 — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — Camera dei Deputali TORNATA DEL 2 LUGLIO 1895 nel bilancio degli affari esteri, e che ora non si potrebbe da noi trattare in modo esauriente, senza meritare i richiami del nostro onorevole presidente. Quindi la discussione deve per necessità venire dimezzata e monca; ed è impossibile rispondere, non perchè manchino gli argomenti, ma perchè questa non ne è la sede, e non voglio meritare i rimproveri del presidente; è impossibile, dico, rispondere a quel quesito, che il deputato Imbriani formulava sulla fine del suo discorso, ma che pure è il quesito fondamentale, ed è questo: qual'è il fine, per cui noi facciamo, nella colonia Eritrea, tanti sacrifìc 1 di danaro e di sangue? Io ho chiare nella mia mente, e sento affluire al mio labbro mille e mille ragioni, da dare in risposta a questo quesito dell'onorevole Imbriani, ma disgraziatamente se entrassi in questo esame, l'onorevole presidente mi richiamerebbe, e quindi differisco la risposta alla discussione del bilancio degli affari esteri. dovuto precluderci, per volontaria impotenza, qualsiasi relazione colPinterno? {Bene!) Quindi da una serie di fatti inevitabili nacque la protezione che abbiamo dovuto accordare agli Habab, ai Bogos, ai Beni-Amer ed altre tribù. I n seguito a queste protezioni fu giocoforza occupare alcune posizioni fortificate. E noi, membri della Commissione d'inchiesta, eravamo appunto a Cheren, quando si parlò del proponimento del Ministero d'allora, di ritirare il nostro presidio da Agordat; i doveri, che abbiamo assunto adempiendo a quella missione mi vietano oggi ancora di entrare in particolari, ma solo sento il dovere, come relatore di quella Commissione, di confermare quanto ha detto il mio amico l'onorevole Martini, cioè, che gravi ed irreparabili danni, che alla loro volta avrebbero costato sangue e danaro, sarebbero avvenuti se il proposito del G-overno d'allora di ritirare il presidio da Agordat fosse stato mantenuto. Solo debbo notare alcune proposizioni del deputato Imbriani, e rendere la testimonianza che quasi invocò; essendo io stato relatore della Commissione d'inchiesta nel 1891, il mio amico Ferdinando Martini. Noi ci troviamo in guerra tanto alla frontiera meridionale, quanto alla frontiera occidentale della colonia Eritrea. Quali le cause di questo doppio stato di guerra? Non farò l'analisi minuta di queste cause, non la ricerca delle singole responsabilità. Cercherò semplicemente di sintetizzare. Di fronte ai Dervisci lo stato potenziale di guerra per noi, incominciò dal giorno stesso dell'occupazione di Massaua. Occupata Massaua, g l i eventi, contro la volontà di chichessia, ci dovevano necessariamente condurre a tali relazioni coi popoli vicini da doverne presto o tardi seguire una rottura con i seguaci del Mahdi. Infatti, avremmo noi potuto occupare Massaua, rimanendo asserragliati dietro la diga di Taulud e consentendo che le popolazioni del Samhar venissero razziate dai Dervisci sotto gli occhi delle nostre sentinelle? Certo questo stato di cose non sarebbe stato possibile, e quand'anche la nostra dignità, il nostro prestigio, di fronte agli indigeni, di fronte alle altre potenze europee, di fronte agli Italiani stessi, lo avesse permesso, domando io quale sarebbe stata l'utilità per noi dell'occupazione di Massaua, se avessimo E poiché parlo d'Agordat, è bene ricordare che il combattimento del dicembre 1893, di cui parlava testé l'onorevole Imbriani, non fu voluto dal Governo italiano; furono i Dervisci, che, non provocati, ci attaccarono. E per quanto siano poco note le condizioni interne del Sudan, è bene che l'onorevole Imbriani, il quale parlò di oppressi e di oppressori, sappia che le popolazioni del Sudan sono oppresse da una minoranza di invasori, venuti dal Sud-Ovest, i B a g g à r a , i quali, assai meno numerosi delle popolazioni che taglieggiano, ma più potentemente organizzati e più rotti alle armi ed alla guerra, si mantengono nel loro usurpato dominio, in parte per la forza del loro coraggio personale e della loro organizzazione, in parte per il prestigio che a loro deriva, o meglio derivava, dall'aver sempre vinto non solo gli E g i z i a n i , che non sono un esercito grandemente riputato, ma anche gli Inglesi. A poco a poco la tirannia dei B a g g à r a ebbe la sorte di tutte le tirannie, perdette forza, perdette anche una parte dell'agiatezza che doveva alla rapina, perdette prestigio, e fu il desiderio di ricuperar prestigio, forza e ricchezza che spinse i Dervisci, senza alcuna provocazione da parte nostra, ad invadere il nostro territorio, e che diede luogo alla battaglia di Agordat. Vero è che in quella battaglia e nelle successive vittorie riportate contro i Tigrini, ci fu propizia la fortuna ; ma, quando la fortuna Atti Parlament an LEGISLATÜBA XIX — — 517 — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — Camera dei Deputati TOKNATA DEL 2 LUGLIO 1895 è costante, diventa merito; e, ad ogni modo, parte a quel combattimento. È costume degli non è compito nostro di deputati italiani cer- Abissini, ed i nostri Ascari sono per metà care di attenuare il merito delle nostre vit- Abissini, come di tutti i popoli che non hanno torie ! (Benissimo !) una civiltà ed un'educazione molto raffinata, Imbriani. La verità è il solo modo! di guardare a quella parte del combattimento Dì San Giuliano. Siamo d'accordo, la verità a cui ciascun combattente direttamente parè il solo modo; i popoli non debbono essere tecipa; e quindi, quando loro avviene di remai adulati, come non si deve mai neppure spingere il nemico, sono da una forza irresiscuotere nei popoli la fiducia, che essi deb- stibile tratti ad inseguirlo ad oltranza. Ora bono avere in sè stessi, e che è causa preci- avvenne appunto che, mentre la parte più pua di prosperità economica e di grandezza numerosa dell'esercito di Ras Mangascià operava il movimento girante, che poteva riupolitica. (Benissimo!) La verità adunque è, e sono certo che il scire tanto pericoloso, e che l'egregio tenente deputato Imbriani ne sarà lieto, che, tanto medico do.ttore Virdia, di cui parlava testé la vittoria di Agordat, quanto le vittorie suc- il collega Santini, tanto contribuì a respincessive di Ooatit e di Senafè, quantunque, gere, avvenne, dico, che mentre la parte più come ha notato il deputato Imbriani, fosse numerosa dell'esercito di Ras Mangascià comindigena la maggior parte dei gregari com- pieva questo movimento girante,un'altra parte battenti, furono vittorie altamente italiane, assaliva la nostra ala destra e veniva revittorie italiane, non solo perchè italiana fu spinta in un burrone. I nostri Ascari vittola direzione, non solo perchè italiana fu la or- riosi volevano slanciarsi contro il nemico ganizzazione, non solo perchè italiani erano i fuggente, incalzarlo fin dentro il burrone e valorosi ufficiali, che guidarono i nostri Ascari farne strage. Nel frattempo veniva l'ordine del alla vittoria, in quel momento in cui fer- generale Baratieri di operare quella converveva la mischia, ma sopra tutto perchè italiana sione, che decise poi della vittoria. Se questi fu la educazione militare, che ha formato i nostri Ascari non avessero avuta l'educazione nostri Ascari. E se i nostri Ascari si sono ri- militare italiana, si sarebbero gettati coi vinti velati militarmente superiori ai nemici, essi nel burrone, avrebbero completata la distrulo debbono principalmente alle qualità che zione di quella parte dell'esercito di Ras hanno tratto dalla educazione militare italiana, Mangascià, ma dopo un'ora o due sarebbero poiché per quelle qualità, che non debbono stati alla lor volta disfatti, perchè il moviagl'Italiani., ma che derivano dal loro carat- mento aggirante sarebbe riuscito. E fu solo tere nazionale, i nostri Ascari sono non supe- mercè il prestigio personale, che hanno sariori, ma eguali ai loro nemici; per esempio, il puto acquistare, con tanti anni di sacrifìci e coraggio è una qualità che i Sudanesi e gli di abnegazione, i nostri ufficiali, fu solo mercè Abissini non debbono all'educazione militare il loro prestigio personale che poterono aritaliana: è qualità naturale alla loro razza; restare nella foga dell'inseguimento e della e nel coraggio i nostri Ascari sono uguali, vittoria i nostri Ascari e far loro compiere ma non superiori, ai Dervisci e ai Tigrini. una delle operazioni tattiche più difficili, che Dove invece i nostri Ascari sono superiori mai siano state compiute da alcun agguerrito ai Tigrini ed ai Dervisci è nella disci- esercito europeo. plina, nel sangue freddo, nella obbedienza ai E dopo di questo, onorevole deputato Imcapi, nello stare in pugno, in mano ai capi, briani, Ella vorrà riconoscere, spero, che la nel lasciarsi condurre da loro, nel costituire verità è che queste sono vittorie italiane, inperciò non solo una forza coraggiosa ed im- tieramente italiane. (Bravo! Benissimo!) petuosa, ma altresì una forza intelligente, E mi si permetta di aggiungere ancora calma e disciplinata. (Bene!) una cosa: che i nostri valorosi ufficiali di Imbriani. Questo è vero. Africa meritano l'affetto e la stima di tutti gli Di San Giuliano. Ed infatti se non annoio Italiani non solo, anzi non principalmente per la Camera... il valore spiegato nel momento^del combattiVoci. Parli, parli. mento; giacché io ed i miei colleghi della ComDi San Giuliano ... citerò quel eh'è avvenuto missione d'inchiesta ricorderemo sempre, con nella battaglia di Coatit e che mi è stato orgoglio patriottico e con grande speranza e narrato da egregi ufficiali, che hanno preso fiducia di future vittorie per la nostra patria, Atti — 518 — Parlamentan LEGISLATURA XIX a SESSIONE — — I DISCUSSIONI su qualunque campo di battaglia, in q u a l u n q u e p a r t e di E u r o p a o di Africa, ricorderemo sempre, dico, ciò d i e abbiamo osservato in quei due o tre mesi, che abbiamo passato in mezzo agli ufficiali d ' A f r i c a . Noi abbiamo potuto a m m i r a r e in loro quelle q u a l i t à clie p i ù sono rare e pregevoli, perchè non si mostrano soltanto nei momenti di g r a n d e entusiasmo e quando gli occhi di t u t t a la Nazione sono rivolti sopra di loro, ma consistono nell' esercizio continuo, oscuro, ignorato, costante di t u t t e le g r a n d i v i r t ù militari, di una g r a n d e abnegazione, di un g r a n d e spirito di sacrificio, di un g r a n d e sentimento di p a t r i a e di dovere, non smentito mai ; e soprattutto poi abbiamo in essi trovato u n a g r a n d e elasticità d'ingegno, che li rende a t t i a t u t t e le missioni, alle funzioni le più disparate, le più difficili, le più diverse da quelle alle quali erano stati educati ed i s t r u i t i in Italia. E non ho altro da dire intorno alle cause della guerra verso il Sudan. Assai p i ù g r a v e questione è quella che si riferisce alla guerra, in cui siamo ormai i m p e g n a t i alla f r o n t i e r a meridionale. 11 deputato I m b r i a n i ha cercato di fare l'analisi delle singole responsabilità. Io non lo seguirò in quest'analisi, la quale, ripeto, troverebbe miglior sede (se fosse utile di farla ; il che io metto per lo meno in dubbio) nella discussione del bilancio del Ministero degli esteri. Solo dirò, che le varie cause e le varie responsabilità si possono sintetizzare in una causa sola, che in pari tempo addita il rimedio. L a guerra attuale deriva dal fatto, che si è costituita alla nostra f r o n t i e r a meridionale l ' u n i t à etiopica con un potere imperiale, rel a t i v a m e n t e forte e r e l a t i v a m e n t e accentrato, e che entro l ' u n i t à etiopica si è costituita, mercè la d i s f a t t a di R a s Sebath, l ' u n i t à tigrina. Ora per noi, che occupiamo una p a r t e del territorio etiopico, sarà sempre un grave pericolo, sempre u n a causa di guerra e di spesa, che sconcerterà t u t t e le nostre previsioni finanziarie, l'avere alla nostra f r o n t i e r a meridionale uno Stato uno e forte. Noi non possiamo godere di pace e di sicurezza, non possiamo avviare l'opera della colonizzazione italiana nell'Altipiano eritreo, non possiamo essere sicuri di r i d u r r e a d e t e r m i n a t i confini le spese mi- Camera dei — TORNATA DEL 2 LUGLIO Deputati 1895 litari in Africa, finché alla nostra f r o n t i e r a meridionale avremo uno Stato r e l a t i v a m e n t e forte ed unitario. A noi conviene, che i paesi a noi vicini siano r e t t i da capi molteplici, a v e n t i ciascuno forze presso a poco u g u a l i a quelle dell'altro, {Commenti) perchè, ove venga loro il desiderio irresistibile di guerra, che ad i n t e r v a l l i p i ù o meno lunghi s ' i m p a d r o n i s c e di qualsiasi capo abissino, possano sfogare questo desiderio combattendo f r a di loro, anziché riunendo t u t t e le loro forze contro di noi. Comprendo le obbiezioni, che si possono fare a questa politica, e, ripeto, le discuteremo, se sarà il caso, nella discussione del bilancio degli affari esteri. P e r ora mi limito a dire che non mi p a r e che la Camera possa esitare un momento a votare i fondi richiesti dal Ministero; perchè, alla v i g i l i a di u n a guerra... Imbriani (Sorridendo). A h ! Di San Giuliano. ...di u n a g u e r r a possibile, (non mi ha lasciato finire la frase!) e quando a t u t t o ciò che accade in A f r i c a si ha motivo di sospettare che non siano estranee potenze europee, (Bravo!) credo non sia conveniente provocare dal Governo dichiarazioni troppo p a r t i c o l a r e g g i a t e e t r o p p o esplicite. (Benissimo !) Credo che nel voto, che noi siamo per dare ora, dobbiamo dimenticare, come F ha dimenticato il mio amico F e r d i n a n d o Martini, a quale p a r t i t o ognuno di noi app a r t i e n e ; dobbiamo d i m e n t i c a r e di essere m i n i s t e r i a l i o oppositori e votare u n i c a m e n t e da I t a l i a n i . (Bravo! — Vivi segni di approvazione — Parecchi deputati vanno a stringere la mano all'oratore). Presidente. H a facoltà di p a r l a r e l'onorevole relatore. Colajanni Napoleone. Domando di parlare. Grandi, relatore. A g g i u n g e r e una sola parola a quelle che, con t a n t a autorità e con t a n t a efficacia, hanno detto gli onorevoli Mart i n i e Di San Giuliano nella s t r i n g e n t i s s i m a risposta all'onorevole I m b r i a n i , m i p a r r e b b e menomarne l'importanza. Mi limito semplicemente a rispondere, come relatore della G i u n t a del bilancio, per quanto r i g u a r d a il capitolo 41. I e r i sera, rispondendo ad una dichiarazione dell'onorevole Sola, io ebbi a d i r v i che la G i u n t a generale del bilancio aveva chiesto dei p a r t i c o l a r i sulle spese r e l a t i v e a questo capitolo e che il Governo aveva detto di -— 519 — Aiti Parlame%tari LEGISLATURA X I X — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — (Limerà dei 1)sputati TORNATA DEL 2 LUGLIO 1895 Questa era la tesi che egli sinceramente non poterli dare. Io non ho completato la | sosteneva... risposta, perciò vengo a completarla ora. Il Ministero non poteva dare questi dati, j Martini. Lotta di razza contro razza. perchè aveva incaricato il governatore di Colajanni Napoleone. Io riconosco in lui tanta preparare un organico, il quale dasse appunto lealtà che non potrà negarmi questo; ed egli ragione degli 8 milioni stanziati in questo ha perfettamente ragione. Or dunque di fronte capitolo. Quando il Governo avrà questo do- alla opinione pubblica è da assodarsi che non cumento, sarà sua premura di comunicarlo c'è nessuna sentimentalità più o meno moral Parlamento. D'altra parte le dichiarazioni bosa, che ci guida in Africa, In Africa ci fatte ieri sera dall'onorevole ministro della stiamo perchè crediamo di fare il nostro coguerra ci assicurano che se occorreranno modo e ci siamo andati perchè crediamo che altri fondi, oltre quelli scritti in bilancio, questo ci riesca utile. Tutto il resto sono saranno chiesti al Parlamento. fronzoli, sono menzognette più o meno diploDopo questo non ho altro da aggiungere matiche, che non possono cambiare la realtà in risposta all'onorevole Imbriani. delle cose. All'onorevole Martini però io voPresidente. Ha facoltà di parlare l'onore- glio rivolgere intorno alla nostra politica vole Colajanni Napoleone. africana presente una breve osservazione. Colajanni Napoleone. I discorsi degli onoreEgli ha detto, e ha detto bene dal punto voli Martini e Di San Giuliano hanno per me di vista rigoroso dei fatti, facendo di essi un pregio indiscutibile, perchè pongono la un' interpretazione che non vorrei tacciare questione nettamente nei suoi veri termini. di troppo letterale, che l'onorevole Imbriani Poco importa se sia il momento di discutere è in errore nel dire che il Parlamento non dell'Africa oggi che si tratta del bilancio ha approvata la politica africana. Avete radella guerra, o se si debba discuterne domani gione, onorevole Martini: il Parlamento ha quando si tratterà del bilancio degli esteri. più volte approvato la nostra occupazione Nella discussione oggi ci siamo entrati, si è africana. parlato delle cause, che determinarono la poMa io vorrei domandare se vi siete avvilitica africana, si è parlato del modo come sto che il Parlamento italiano, da alcuni anni si è svolta, si è parlato della fatalità, che almeno, dal 1890 in qua, abbia mai respinto guida tutta la politica cosidetta coloniale. Io un atto compiuto dal potere esecutivo. Agsono perfettamente d'accordo cogli onorevoli giungo pure, ed in questo io certamente non Martini e Di San Giuliano, che non si può sono sospetto nè dinanzi al Ministero prenè si deve prestabilire un piano da seguire sente nè verso il Ministero passato, che in di fronte ad avversari malamente conosciuti fatto di politica coloniale si è fatto sempre e che spesse volte (riconosciamolo pure) per così. Il caso ultimo della Francia costituisce esercitare il loro diritto di respingere invauna vera eccezione. sori, qualunque essi siano, sono costretti a In generale i Parlamenti, quando sentono venirci ad aggredire. e vedono compromesso il cosiddetto onore Questa è la verità. della bandiera nazionale, approvano unanimi All'onorevole Martini, poi (e qui mi ried applaudiscono a quello che ha operato il volgo allo scrittore, più che all'oratore della potere esecutivo, anche in assenza e spesse Camera) debbo un ringraziamento. Io antivolte anche contro la volontà dello stesso africanista per eccellenza, ho letto con granParlamento. Or dunque l'invocare l'autorità dissimo piacere il libro da lui scritto sull'Afdel Parlamento nè depone in favore del confrica italiana, dove senza ipocrisia ma chiacetto dell'onorevole Imbriani, nè credo demando pane il pane esponeva la verità sulla ponga assai in favore della tesi dell'onorepretesa opera nostra di civiltà in Africa. vole Martini. L'onorevole Martini il quale aveva osservato le cose sui luoghi dove era andato all'indomani Dico ancora una parola, evocherò un ridei fatti dolorosi che costituiscono il Livra- cordo, che ribadisce sempre meglio il concetto ghismo e ai quali aveva accennato testé l'ono- esposto, secondo il quale in Africa non ci si revole Imbriani, scrisse che in Africa gl'Ita- può stare con progetti definiti in precedenza. liani non ci possono stare che per distruggere Io ricordo un discorso dell'onorevole presigli Africani. dente del Consiglio, tenuto, se non erro, a To- Atti Parlamentari LEGISLATURA XIX — Camera dei Deputati — 620 — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — rino nel 1890, in cui l'onorevole Crispi, ohe certamente non può esser tacciato di vedere le cose in piccolo, diceva di essere partigiano della cosiddetta politica di raccoglimento. Io non dubito della sincerità dell'onorevole Crispi quando faceva questa sua dichiarazione, ma voglio ricordare appunto la detta dichiarazione per dimostrare sempre più che una politica di raccoglimento, che si limita a voler raggiungere le cosidette frontiere scientifiche, di fronte ai cosiddetti barbari, non si può menomamente conservare. E quando si viene a parlarne dentro il Parlamento e fuori, non si fa che ingannare più o meno coscientemente il paese. Questa è un'altra verità assodata. Ora ci troviamo in una delle più dolorose situazioni, ed è quella che è stata delineata con molta sincerità dall'onorevole Di San Giuliano. E g l i non ha menomamente (e gliene do lode) attenuato la nostra situazione, quale l'hanno creata gli avvenimenti, di fronte all'Etiopia. Egli, che è stato in Africa e che deve essere creduto più di coloro che non ci sono stati, ha detto che la unità etiopica quale si è formata, costituisce un gran pericolo per l ' I t a l i a . Ora ricordiamo che questo grave pericolo va messo in raffronto coll'altro fatto che egli ha constatato, cioè coll'educazione militare, che noi diamo gradatamente a t u t t i gli elementi africani. Ma, onorevole Di San Giuliano, avete valutato bene le conseguenze di questa educazione militare, la quale fa grande onore alla intelligenza ed alla perseveranza degli ufficiali i t a l i a n i (e su questo la lode non può essere che completa ed incondizionata); avete valutato quali potranno essere le conseguenze di questa educazione militare che noi diamo, a nostre spese, laggiù in Africa? L'onorevole Di San Giuliano accenna col capo che ha valutato queste conseguenze: spero di aver occasione di sentire le sue opinioni in proposito : io però intanto prevedo che le conseguenze saranno cattive, ed io credo che in questo consentiranno tutti coloro, che conoscono la storia della politica coloniale. Questa educazione militare, che costituisce una lode per i nostri ufficiali, e che ci ha fatto ottenere dei resultati tanto splendidi a Coatit e a Senafè ed in altri punti dell'Africa, un giorno, ci potrà far pentire, dell'opera stessa che noi abbiamo compiuta. Noi abbiamo somministrato agli Abissini i mezzi TORNATA DEL 2 LUGLIO 1 8 9 5 perchè ci diano qualche severa, dolorosa lezione. (Ooh ! ooh ! — Rumori al centro). Molti colleghi del centro protestano contro questa mia affermazione. Io confesso loro che vorrei ingannarmi; ma potrei dire che autorità militari competentissime (non voglio far nomi) sono perfettamente del mio avviso. Non è il caso d'insistere, nè mi piace di far nomi e di far rivelazioni in proposito. Di fronte a questa situazione, che ci hanno creato gli avvenimenti, io mi rivolgo a Ferdinando Martini, e gli domando : quel coraggio che avete avuto, una volta, nel domandare il ritiro delle nostre t r u p p e dall'Africa, di fronte ad un disastro, che si credeva lesivo dell'onore nazionale (io accer.no il fatto, senza giudicarlo), perchè non dovreste averlo oggi, quando siamo nella miglior condizione, quando dall'Africa ci potremmo ritirare, senza menomare assolutamente il decoro nazionale? Onorevoli colleghi, siamo sincori: in questa Camera, è facile strappare l'applauso, è facile avere largo assentimento da t u t t i i colleghi, dall'estrema destra all'estrema sinistra; ed il mezzo è quello d'invocare la grandezza della patria. Ma io credo che non ci sia un solo modo di invocare la grandezza della patria. Io credo che, se noi non siamo sordi a tutte le notizie che ci arrivano e che lusingano il nostro amor proprio, quando vengono dall'Africa, esse ci devono convincere, che è giunto il momento di ritirarci. E il decoro e l'onore nazionale esigono che scompaiano dall'Italia, prima che dall'Africa, tante cause di miseria, di d e l i n quenza, di depressione morale ed intellettuale... Martini Ferdinando. C h i e d o d i p a r l a r e . Colajanni Napoleone. ...che ci fanno occupare un posto, che non è dei più belli, tra le nazioni civili d'Europa. Questo è il mio voto, e spero di aver consenziente con me tutta la Camera, compreso l'onorevole Martini. Imbriani. Chiedo di parlare per fatto personale. Presidente. L'onorevole I m b r i a n i ha chiesto di parlare per fatto personale. Gli osservo che non posso permettere che egli continui la discussione; posso soltanto dargli facoltà di parlare per fatto personale, se fatto personale esiste, oppure per un richiamo al regolamento. 521 LEGISLATURA XIX — Ia SESSIONE DISCUSSIONI — Imbriani. I l presidente sa se esistono f a t t i i personali ; ne esistono, e soverchi. Gii onorevoli Martini e Di San Giuliano si sono sempre rivolti a me nell'esporre i loro argomenti. Ho quindi pieno diritto di rispondere a quegli argomenti. Presidente. Ha il diritto di rispondere, ma non di discutere, perchè questo sarebbe fuori di posto. Imbriani. Sarò conciso. Presidente. P a r l i . Imbriani. Se non erro,- i principali argomenti degli onorevoli Martini e Di San Giuliano si riassumono in questo. Adesso siamo in Africa, abbiamo colà una posizione stabile, non possiamo abbandonarla, dobbiamo aspettare gli eventi quali che essi siano. Qui c'è molto della casuística : anzi c'è assolutamente casuística in tutto e per tutto. Io non posso seguire alcuni ragionamenti del deputato Martini, prima di tutto, perchè guardo le cose da un punto di vista differente. Egli può mutare posizione da un momento all'altro, perchè può domani trovarsi al potere, ciò che non è possibile per me. {Ilarità). Quindi egli, nel suo modo di vedere, ha sempre la prospettiva di questa posizione, lontana per lui, impossibile per me. {Ilarità). I n molte asserzioni del deputato Di San Giuliano sta la condanna stessa della nostra posizione presente in Africa. E g l i ha ricordato la spedizione di San Marzano, quando altamente si affermò che si andava a far la vendetta di Dogali. Quale vendetta sia stata fatta allora f u giudicato da t u t t a Italia. Si spesero milioni a diecine, si andò là per istare dietro dei trinceramenti. Venne nella sua pompa l'esercito abissino; andò via cacciato dalla fame, e tutto finì lì. Si rimbarcarono i soldati e buona notte. Io non ho mai sorriso a certe vendette, ma logicamente ho messa la questione come essa si presenta realmente: noi stiamo in Africa per conservare, come diceva ieri il deputato Sola, un campo da mietere allori. Ma la vittoria può non sempre arriderci, può venire il giorno del rovescio, ed allora non si mietono più allori, allora nascono nuove posizioni, allora si deve ritornarvi e tornarvi con nuovi milioni, con nuove spedizioni per cercare di riafferrare la vittoria. li TOBNATA DEL 2 LUGLIO 1895 Io ho domandato semplicemente quali siano gli scopi che vi prefiggete. Io non vi ho detto se vincerete o perderete ; non vi ho chiesto quali mosse strategiche abbiate in vista. Ho domandato quali siano gli scopi della vostra politica. Volete creare un impero etiopico ? Che cosa volete fare? Si parla di interessi italiani da tutelare. Voglio conoscerli questi interessi italiani. Io li veggo altrove, e siccome della politica africana sono nemico acerrimo, antico, principalmente perchè ci distoglie dai fini della nostra politica italiana gittandoci in un mare di avventure, per distrarre il popolo italiano dai suoi fini naturali, voglio conoscere che cosa intendete di fare. Avete in mente di creare colà degli Stati, che si reggano con forze proprie, ordinando a governo quelle popolazioni ? 0 avete l'idea di una grande conquista, per assicurarvi un gran territorio, un nuovo impero ? I n questo caso io dico: se l'Etiopia stesse sulle rive del Mediterraneo potrei ancora comprendere che ci fosse uno scopo da raggiungere; ma in fondo al sacco del Mar Eosso, dove avete bisogno di avere l'Inghilterra sempre amica, e dove il giorno in cui i suoi interessi non collimassero 'coi nostri diventeremmo i servitori dell'Inghilterra, questo scopo assolutamente non lo comprendo, ed io domando se questo può essere un concetto italiano, o anti-italiano. Quindi io voto contro l'Africa sempre, perchè credo che abbia scopo anti-italiano. Ecco perchè voto contro l'Africa. E da italiano, votando contro, credo di condurmi, in tutto e per tutto, dissentendo dall'opinione di coloro, che vorrebbero fare sperpero della nostra fortuna e del nostro sangue, non per raggiungere i nostri ideali certamente, ma per dei mezzucci politici, che non corrispondono con i fini che io sento di avere come Italiano. Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro della guerra. Mocenni, ministro della guerra. Dopo le dichiarazioni fatte dal Governo ieri, dopo il desiderio che avevamo espresso, io avrei sperato che questa discussione noi l'avremmo f a t t a al bilancio degli esteri. L'onorevole Imbriani mi ha fatto domande precise, alle quali io precisamente risponderò. Però nel farmi queste domande egli dichiarava di aspettarsi che non sarebbe stato soddisfatto, dimodoché quasi darebbe motivo a Atti Parlamentari LEGISLATURA XIX — l 622 ~~ a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI — TOENATA DEL 2 LUGLIO 1 8 9 5 me di non dargli alcuna risposta. Tuttavia gli rispondo per pura cortesia. Come si sono spesi gli 8 milioni ? Ripeto quello che già ieri ho detto. Noi non saremo in grado di dire come li avremo spesi se non quando potremo presentare il rendiconto consuntivo. Dopo una decisione che è stata presa in questi ultimi giorni, abbiamo chiesto al governatore dell'Eritrea il rapporto sulle spese, e questa mattina istessa mi è giunta una sua lettera in cui dice che col prossimo corriere mi indicherà come si potrà contenere la spesa negli 8 milioni, rimanendo normali, come ora, le condizioni. Ripeto che se avvenimenti impreveduti saranno per sorgere, si domanderanno i fondi necessari al Parlamento. Avete concetti di conquista? No, onorevole Imbriani, abbiamo il concetto di mantenere intera e sicura la nostra colonia. Voi vi trovate incerti, ha detto l'onorevole Imbriani, poiché non sapete dove vi fermerete. Non ci possiamo trovare incerti, quando camminiamo sulla via che ci è segnata dagli interessi d'Italia; non ci possiamo fermare che quando il fermarci ci sarà indicato dall'interesse e dall'onore italiano. (Approvazioni). Presidente. L'onorevole Martini ha chiesto di parlare per fatto personale, mi pare. Ne ha facoltà. Martini. Dirò due sole parole. Non discuto, tanto più che è inutile discutere cogli onorevoli Colajanni ed Imbriani, perchè evidentemente l'uno ha risposto all'altro. (Si ride). Io debbo rispondere due cose ; una all'onorevole Colajanni, il quale mi domandava: Ma se voi proponevate dopo un supposto disastro, il ritiro delle nostre truppe dall'Affrica nel 1887, perchè poi esitate nel domandare oggi il ritorno dall'Affrica, oggi che abbiamo conseguito delle vittorie ? Onorevole Colajanni, per una semplice ragione: perchè io poteva avere allora una opinione che era mia, ed oggi io debbo partecipare all'opinione del Parlamento e del paese, alla quale* io devo necessariamente uniformarmi. (Bravo !) E poi, onorevole Colajanni, perchè nel1 87 noi non avevamo fatto patti con nessuno, mentre oggi noi abbiamo fatto dei patti con le tribù di cui abbiamo accettata la sottomis? ^^ sione, ed a cui abbiamo promessa protezione... (.Interruzione a bassa voce dell'onorevole Colajanni). ...No, onorevole Colajanni, un paese che si rispetta, mantiene i patti anche con le modeste tribù dell'Africa ! (Benissimo !) Ora un' altra risposta debbo all'onorevole Imbriani il quale credeva di trovarmi in contradizione. Fino dal 1891, appena tornato dall'Africa, io ho posto il dilemma che ripongo oggi dinanzi a lui : Volete ritornare ? Abbiate il coraggio di dirlo. Allora proponete una mozione e dite : ritiriamo le truppe dall'Africa. Imbriani. L'avremo questo coraggio. Martini. Va bene, io non l'ho ed ho già detto il perchè ; ma fino che siamo là, non ho bisogno di aggiunger parola a quello che ha detto il ministro della guerra, è inutile tormentare il Governo con continue domande e investigazioni alle quali gli eventi che forse si maturano possono soli dare adeguata risposta. Che cosa farà il Governo ? Ve l'ha già detto l'onorevole Colajanni: farà quello che crederà, quello che la necessità gii imporrà di fare, per mantenere il nostro decoro. La condotta nostra, onorevole Imbriani, non dipende da noi, dipende anche dagli altri. Io non credo che il Governo ed il generale Baratieri si sarebbero impegnati in una lotta, per conseguire degli allori di cui ormai non avevamo bisogno. Non siamo noi i provocatori, o almeno non lo siamo più ora anche se lo siamo stati in principio. Questo è quello che ci divide, onorevole Imbriani. Ha il coraggio di proporre il ritiro? Lo faccia, ma io credo che non troverà eco, nè nella Camera nè nel paese! (Benissimo! Bravo!) Presidente. Non essendovi altre osservazioni, rimane approvato il capitolo 41. TITOLO II. — Spesa straordinaria. — Categoria I. — Spese effettive. — Spese generali. — Capitolo 42. Assegni ad impiegati civili in soprannumero (Spese fisse), lire 125,000. Capitolo 43. Assegni ad impiegati civili in disponibilità (Spese fisse), lire 98,000. Spese per l'esercito. — Capitolo 44. Fabbricati per istituti e nuovi stabilimenti militari (Spesa ripartita), lire 200,000. Capitolo 45. Fabbricazione di fucili e moschetti, relative munizioni ed accessorii, oggetti di buffetterie e trasporto dei medesimi. Pistole a rotazione per gli ufficiali. Nuovi Aiti Parlamentari LEGISLATURA XIX 528 — — 1 * SE8SI0ME — DISCUSSIONI — Camera TORNATA DSL 2 LUGLIO dei Deputati 1895 alzi per f u c i l i e moschetti (Spesa ripartita),, genio nelle fortezze, per t r a i n i d'assedio e reper memoria. lativo trasporto (Spesa ripartita), lire 125,000. Capitolo 46. Carta topografica generale Capitolo 55. A r m a m e n t o delle fortificad ' I t a l i a (Spesa ripartita), per memoria. zioni, m a t e r i a l e per a r t i g l i e r i a da fortezza e Capitolo 47. A p p r o v v i g i o n a m e n t i di mo- relativo trasporto (Spesa ripartita),per memoria. bilizzazione, riparazione e trasporto dei meCapitolo 56. Acquisto di m a t e r i a l e d'artidesimi (Spesa ripartita), per memoria. glieria da c a m p a g n a e relativo t r a s p o r t o Spese per fortificazioni ed opere a difesa dello (Spesa ripartita), per memoria. Stato. — Capitolo 48. F a b b r i c a z i o n e di artiCapitolo 67. Spese per la costruzione di glierie di g r a n potenza a difesa delle coste, nuove caserme ed edifìzi m i l i t a r i i n Milano provviste e t r a s p o r t i r e l a t i v i (Spesa ripartita), (Spese ripartita), lire 100,000. per memoria. Categoria quarta. Partite di giro. •— CapiCapitolo 49. Lavori, strade, ferrovie ed tolo 58. F i t t o di beni d e m a n i a l i destinati ad opere m i l i t a r i (Spesa ripartita), per memoria. uso od in servizio di a m m i n i s t r a z i o n i go rerCapitolo 50. L a v o r i a difesa delle coste native, lire 6,328,282. 76. (Spesa ripartita), lire 1,500,000. RIASSUNTO PER CATEGORIE.— Categoria p r i m a . Dal Verme. Chiedo di parlare. Spese effettive (Parte ordinaria e straordinaria), lire 219,654,560. Presidente. F e ha facoltà. Dal Verme. Io vorrei dire poche parole su Metto ora a p a r t i t o lo stanziamento comquesto capitolo; non so se sia p r e f e r i b i l e che plessivo in lire 219,654,560. io ne parli quando si discuterà il disegno di (È approvato). legge speciale di spese straordinarie corriMocenni, ministro della guerra. Chiedo di spondente a questo capitolo. parlare. Sono a disposizione della Camera. Presidente. Ne ha facoltà. Presidente. Io aveva creduto possibile di Mocenni, ministro della guerra. I n questi fondere la discussione del bilancio con quella dei p r o v v e d i m e n t i speciali, ma ho compreso u l t i m i momenti nuovi studi e nuove necessità che era assai meglio finire p r i m a il bilancio hanno f a t t o desiderare al Ministero un aue poi passare alla discussione di questo di- mento di 500,000 lire al capitolo 45, senza alcun aumento della spesa totale del bilancio,, segno di legge. perchè propongo di d i m i n u i r e di a l t r e t t a n t o Dal Verme. P a r l e r ò d u n q u e poi. Presidente P r e c i s a m e n t e ; le riservo facoltà il capitolo 55.... di parlare. Presidente. Onorevole ministro, di questo D'Ayala-Valva. Io desidero raccomandare al parleremo nel disegno di legge speciale.... ministro della m a r i n a i lavori di fortificazione IVIocenni, ministro della guerra. H a ragione; del porto di T a r a n t o e desidero sapere se nel credevo ci fossimo già. fondo di 1,500,000 lire sono già comprese le Presidente. Si dà l e t t u r a dell'articolo unico. spese per i lavori per la difesa dell'impor« Articolo unico. I l Governo del R e è aut a n t e arsenale di Taranto. torizzato a f a r p a g a r e le spese o r d i n a r i e e Mocenni, ministro della guerra. Le risponderò straordinarie del Ministero della g u e r r a per quando si discuterà il capitolo relativo. Del l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1895 al resto posso dirle fin da ora che vi sono com- 30 giugno 1896, in conformità dello stato di prese. previsione annesso alla presente legge. » D'Ayala-Valva. Grazie. Onorevole A f a n de Rivera, ha facoltà di Presidente. Capitolo 51. F o r t i di sbarra- parlare per una dichiarazione di voto. mento e lavori di difesa dello Stato (Spesa Afan de Rivera. Ho chiesto di parlare per ripartita), per memoria. una dichiarazione. Capitolo 52. E s p r o p r i a z i o n i e lavori per Ho ascoltato religiosamente t u t t i i discorsi poligoni di a r t i g l i e r i a e di f a n t e r i a . Costru- che furono p r o n u n c i a t i nel corso di questa zione di magazzini, sale d ' a r m i e cavallerizze discussione, e p u r t r o p p o essi h a n n o r i b a d i t o (Spesa ripartita), per memoria. in me il convincimento che, al p u n t o in cui. Capitolo 53. Fortificazioni di E o m a e Ca- ;siamo arrivati, ogni discussione sui bilancio p u a (Spesa ripartita), lire 400,000. idella guerra è d i v e n t a t a una superfluità. Capitolo 54. Dotazioni di m a t e r i a l i del Si potranno fare, come ne f u r o n fatti, di- LBGISLATUKA XIX — l H a Qamera dei Deputati SESSIONE —- DISCUSSIONI — TQBNATA DEL 2 LUGLIO 1895 scorsi oratoriamente belli, ma non praticamente utili. Stabilito per la spesa un quinquennio militare che non è in relazione coll'ordinamento dell'esercito. Gravato il bilancio delle spese militari di Africa, le quali, malgrado le dichiarazioni fatte ieri dai ministri della guerra e del tesoro, e dopo quanto ha oggi detto splendidamente l'onorevole Di San Giuliano, rappresentano un'alea che rende ancor più difficile lo amministrare il bilancio della guerra. Ridotta eccessivamente la forza sotto le armi in guisa che la nostra politica militare, a parer mio, non è all'unisono con la politica interna ed estera del Gabinetto. Iniziata o quanto meno facilitata l'attuazione di riforme che fin qui non trovarono mai le simpatie della Camera, e che meritarono all'onorevole ministro le lodi di amici novissimi. Devo dichiarare che mi è assolutamente impossibile dar voto favorevole al bilancio della guerra. Avrei compreso che il ministro della guerra avesse rinunziato anche in quest'anno, e nei successivi del quinquennio, ai sei milioni a cui rinunciò nello scorso anno in via affatto provvisoria e che nella Camera chiamò rimandi di spesa. Ma oltre quelli, rinunciare ancora ad altri sette milioni sopra un bilancio già così falcidiato e dopo le dichiarazioni fatte l'anno scorso qui alla Camera, in seno alla Giunta generale del bilancio, e nella Commissione dei Quindici, me lo perdoni l'onorevole ministro, si è lasciato guidare da un'abnegazione, da un patriottismo per la restaurazione della finanza dello Stato, veramente eccessivi. Io ho la profonda convinzione che se l'onorevole ministro avesse vigorosamente fatto appello al patriottismo dei suoi colleghi, a quello particolarmente dell'onorevole presidente del Consiglio, i sette milioni si sarebbero trovati altrove, e l'esercito non verrebbe messo a così dura e dolorosa prova. Questo volevo dire per giustificare il mio voto d'oggi e la mia linea di condotta futura. Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro della guerra. iVlocenni, ministro della guerra. È troppo grave la dichiarazione fatta dall'onorevole Afan de Rivera, perchè io pure, alla mia volta, non debba esprimere il mio modo di sentire e il mio modo di vedere. Quasi si direbbe che l'onorevole Afan de Rivera, invece di essere stato, come io ho veduto, permanentemente costì al suo posto, fosse stato assente durante la discussione di ieri e di oggi. Egli ha accennato nuovamente alle difficoltà che porterà al bilancio, l'istituzione del capitolo dell'Africa. Ieri, il ministro del tesoro ed io abbiamo spiegato sufficientemente le ragioni dell'iscrizione di questo capitolo ed oggi le ho io pure nuovamente confermate. All'onorevole Afan de Rivera, che vuole, diciamolo francamente, fare un biasimo alla Amministrazione della guerra di avere aderito all' iscrizione di questo capitolo, non deve essere sfuggita la dichiarazione fatta da me ieri e ripetuta quest'oggi, che con gli otto milioni il Ministero della guerra intende di provvedere ai bisogni normali, quali appariscono, ma non intende per questo di provvedere ai bisogni, che potessero sorgere per nuove eventualità. E ieri, rispondendo all'onorevole Colombo, ho già dichiarato che non avrei mai diminuito la spesa dell'esercito interno per lesinare maggiormente su quello e fare vivere meglio le truppe in Africa e provvedere ai bisogni dell'Africa. Si tranquillizzi dunque l'onorevole Afan de Rivera, che i pericoli che teme non si realizzeranno. Ma egli ha parlato nuovamente della forza sotto le armi ed ha fatto un abile quadro per dire, che forse la validità dell'esercito nostro è diminuita e che in certi momenti io potrei quasi essermi pentito di avere preso la responsabilità di una riduzione di spese. Ha egli perfino sospettato, che io non sia stato sufficientemente caldo per oppormi a questa misura, e crede che essa si sarebbe evitata se si fosse fatto appello al patriottismo del presidente del Consiglio. Nessuno dubita del patriottismo del presidente del Consiglio, ma nessuno dubita, che il presidente dei Consiglio non sia perfettamente informato, come lo sono io e come lo sono i miei colleglli, di quello che il Gabinetto ha creduto di fare e che abbiamo fatto tutti d'accordo e con matura riflessione. Onorevole Afan de Rivera, non è così grande, come fu detto, la diminuzione di questa forza bilanciata. Di più io aggiungo e ri- Atti Parlamenta?*, DSGJSLATUBA XIX — l 525 — a Camera dei Deputati SESSIOMS —• DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1 8 9 5 peto, ohe non è soltanto il numero un coefficiente di validità; ma anche il buon armamento, l'istruzione militare, l'educazione militare sono coefficienti importanti. Io nulla ho fatto per diminuire questi coefficienti e credo, nella mia coscienza di ministro e di soldato, di avere fatto qualche cosa per potere aumentarli. Io credo davvero di avere fatto, consentendo alla riduzione di spese, opera dolorosa sì ; ma creda pure l'onorevole Afan de Rivera, che ho fatto opera patriottica. Sapevo di non contentare tutti, ma io non vado a cercare il plauso delle masse. Ella diceva, onorevole Afan de Rivera, che la Camera non ha fatto buon viso alle mie riforme. Fino ad ora non mi sono accorto della verità di quello che Lei asserisce, e vedremo fra pochi giorni, quando discuteremo le riforme, che io ho proposte, se la Camera darà ragione a me o a Lei. (Bravo! — Approvazioni). Alan de Rivera. Chiedo di parlare. Presidente. Per che cosa? Afan de Rivera. Per fatto personale, perchè l'onorevole ministro mi ha attribuito cosa che non ho detto. Sarò brevissimo ! [H Presidente. Ha facoltà di parlare. Afan de Rivera. Io non ho accennato alle riforme, che dovranno venire innanzi alla Camera e che saranno discusse. Ho accennato ad altre riforme in pectore che l'onorevole ministro intende bene quali esse sono. Io non ho accennato altro che questo : che non metto in dubbio che fattore di vittoria sia solo il numero, ma anche l'istruzione, anche il morale delle truppe. A queste, onorevole ministro. Ella ha provveduto splendidamente ; non c' è dubbio. Ma tutto ha un limite. Ora però noi ridurremo la forza sotto le armi in guisa che non basterà più ne il morale, nè la istruzione, ne il buon armamento; e, se dovremo passare dagli scarsi effettivi di pace a quelli di guerra, ci troveremo seriamente imbarazzati. Mi basta a questo proposito rammentarle la discussione che nel passato marzo, avvenne alla Camera francese, e che Ella, onorevole ministro, conosce perfettamente, sugli effettivi di pace. IVIocenni, ministro, della guerra. Ohe Dio sperda l'augurio ! Presidente. Se non vi sono altre osservazioni, pongo a partito l'articolo unico. (È approvato). Nella prossima seduta pomeridiana procederemo alla votazione segreta su questo disegno di legge. Discussione dei disegno di iegge : Spese straordinarie da inscriversi ne! bilancio della guerra per l'esercizio finanziario 1893-%. Presidente. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge per « Spese straordinarie da inscriversi nel bilancio della guerra per l'esercizio finanziario 1895-96. » L'onorevole ministro della guerra ha avvertito che avrebbe introdotto nella tabella dell'articolo unico, la seguente modificazione: avrebbe, cioè, tolto 500,000 lire al capitolo 55 e le avrebbe portate al capitolo 45. Cosicché lo stanziamento del capitolo 45 viene portato a lire 9,500,000, e quello del capitolo 55 si riduce a lire 1,000,000. Leggo dunque l'articolo unico : « Artìcolo unico. Il Governo del Re è autorizzato ad inscrivere nella parte straordinaria del bilancio della guerra per l'esercizio finanziario 1895-96 la somma di lire 13,400,000 da ripartirsi nei capitoli del bilancio come è qui di seguito indicato. » Viene ora la tabella, della quale darò lettura colla modificazione teste- indicata, e coll'avvertenza che i capitoli, sui quali nessuno domanda di parlare si intenderanno approvati senz'altro colla semplice lettura. Capitolo 45. Fabbricazione di fucili e moschetti, relative munizioni ed accessori, oggetti di bufetteria e trasporto dei medesimi, lire 9,500,000, Capitolo 46. Carta topografica generale d'Italia, lire 200,000. Capitolo 47. Approvvigionamenti di mobilitazione, riparazione e trasporto dei medesimi, lire 500,000. Capitolo 48. Fabbricazione di artiglieria di gran potenza a difesa delle coste, provviste e trasporti relativi, lire 400,000. Capitolo 49. Lavori, strade, ferrovie ed opere militari, lire 400,000. Dal Verme. Domando di parlare. Presidente. Sul capitolo 49 ha facoltà di parlare l'onorevole Dal "Verme. Dal Verme. L'onorevole ministro della guerra rammenterà che or sono due anni e mezzo, in occasione di una interpellanza da me svolta Atti Parlamentan LEGISLATURA 526 SIX SESSIONE DISCISSION! — sulla difesa della Sicilia, accennai ad alcuni lavori, che giudicavo non solo opportuni ma necessari per la difesa dell' isola, e che, a mio avviso, portavano una spesa relativamente lievissima, perchè si trattava di lavori da farsi col concorso così degli enti locali come di altri dicasteri, e che si sarebbero dovuti eseguire anche prescindendo dalle esigenze della difesa. Ho voluto premettere questa osservazione perchè l'onorevole ministro non mi risponda senz'altro che non avendo denari non si può pensare a tali lavori. Ripeto che, secondo il mio concetto, non si tratta di fare grandi spese, ma semplicemente di utilizzare agli scopi della difesa lavori, che dovrebbero ugualmente farsi o da altri dicasteri o col concorso degli enti locali, prescindendo anche dalle esigenze della difesa. Io allora aveva detto che mancava ogni mezzo di sbarco a Villa San Giovanni, il punto più importante dello Stretto di Messina, là dove in caso di mobilitazione si sarebbero dovuti imbarcare e sbarcare diecine di migliaia d'uomini e migliaia di quadrupedi; ed accennavo che se non si era fatto nulla era perchè la pratica erasi trascinata dal Ministero della guerra a quello dei lavori pubblici e fors'anco della marineria, alla Provincia, al Comune e che so io. Si tratta di una spesa che non oltrepassa le 300 mila lire, e mi ricordo che il ministro Pelloux mi rispose che avrebbe pensato ad inscriverle poco alla volta nel bilancio della guerra, essendo opera che interessava grandemente la mobilitazione e quindi il suo dicastero. Ora non so che cosa sia stato fatto a questo proposito. Mi è stato detto (e se erro l'onorevole ministro vorrà correggermi) che si vuol ora prolungare un piccolo pontile in ferro, che credo sia di 30 o 40 metri in acqua, fino a 60 o 70 metri, spendendo 50 mila lire. Ora io credo che queste 50 mila lire saranno veramente perdute in mare, perchè ciò che manca a Villa San Giovanni è una piccola gettata da permettere lo sbarco quando spira il vento di scirocco. Mi è stato detto che non occorrerebbe neppure che l'Amministrazione della guerra spendesse ad un tratto queste 200 o 300 mila lire, ma che vi sarebbe mezzo di avere questo denaro in anticipazione da un ente locale, restituendolo a rate. Dall'altra parte dello Stretto avevo indicato taluni lavori occorrenti per una certa Camera dei Deputati TOBHATA DEL 2 LUGLIO 1885 strada, che non nomino, ma che. come l'onorevole ministro conosce benissimo, è l'unica via di comunicazione interna fra la piazza di Messina e il centro dell'isola. Non so se sia stato fatto qualche cosa: ricordo che il ministro Pelloux aveva detto che si sarebbe costruita poco alla volta, ed io avevo suggerito che si utilizzassero le truppe del Genio stanziate a Messina. Poi avevo accennato alle provviste d'acqua. Questa questione dell'acqua è in Sicilia quasi così importante quanto potrebbe esserlo in Africa. Io aveva precisamente accennato ad una posizione centrale dell'isola, che neppure nomino, ma che è importantissima, perchè è indicata come il ridotto centrale in caso di guerra; ed in quella località l'acqua manca assolutamente. Da vari anni si stanno facendo delle trattative fra l'Amministrazione della guerra ed i Comuni per potere avere quella provvista d'acqua, che, ripeto, è assolutamente necessario sia pronta prima della guerra. Poiché, se in poche settimane prima della apertura delle ostilità si possono improvvisare delle fortificazioni ed anche qualche breve tratto di vie di comunicazione, è impossibile avere il tempo di preparare l'acqua, che è indispensabile per una radunata di truppe. Anche qui non si tratta di grosse spese, ma semplicemente di andare d'accordo cogli enti locali in modo che si possa raggiunger lo scopo con una spesa quasi insignificante. Finalmente, ed avrò finito, io aveva pregato l'onorevole Pelloux di studiare ciò che era stato studiato ed in parte fatto in Francia ed in Inghilterra, ma soprattutto in Francia, circa i treni armati. L'onorevole ministro Pelloux mi rispose con ragioni non finanziarie ma tecniche, a cui io, a dire il vero, non potei allora contrapporre una valida risposta. Ma questa risposta la posso dare oggi con queste semplici parole: quello che si è fatto in Francia si può fare anche da noi. E questa, in fin dei conti, non può neppur dirsi una nuova spesa, perchè il portare de' grossi pezzi d'artiglieria, il mobilizzarli lungo le linee ferroviarie, che sono come una cinta intorno alla Sicilia ed anche, per gran parte, lungo le coste della Penisola, potrebbe farci economizzare la costruzione eli forti, che costano molto di più. Io non domando al ministro della guerra che metta ora in bilancio i danari per Atti Parlamentari — 527 mmm . .. LEGISLATURA XIX — i l a ~ i... SESSIONE — Camera dei Deputati -i».,....«...... . DISCUSSIONI — TONNATA DEL 2 i,.. -...,,<•,.< LUGLIO 1895 fare delle grosse spese. Vorrei soltanto sapere ! di questo mondo : si fa l'espropriazione, si se almeno siasi fatto qualche studio al ri- ! deposita il valore presso la Cassa depositi e guardo; ma non soltanto studi sulla carta, prestiti, e si continua nell'opera. bensì qualche esperimento per giungere in Onorevole ministro, questa è una di quelle breve a. conclusioni concrete. E mi permetta spese, che possono esser fatte raggiungendo l'onorevole ministro di dirgli che, mentre si ad un tempo fini essenzialmente militari e fanno esperienze e conseguenti spese sui pal- fini altamente civili. loni aereostatici, sui piccioni viaggiatori, su Condurre l'acqua dove deve esser condotta, cose, cioè, per le quali secondo me l'utilità è tal bisogno impellente, date tutte le spese non coriisponde interamente alla spesa, si po- che si fanno in fortificazioni, in polveriere, trebbe anche stabilire una lieve somma per in colombaie, in caserme, e via dicendo, che fare esperimento di questi treni armati, che il non averlo fatto, è, francamente, cosa che furono, come ho detto, sperimentati in Fran- meraviglia me e la Camera. cia ed in Inghilterra, e che si ritiene risponPresidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole dano al loro scopo. Fulci Nicolò. Non aggiungo altro, e spero che l'onoreFulci Nicolò. Sono lieto che una delle due vole ministro vorrà darmi qualche risposta raccomandazioni, che dovevo fare al ministro sui quattro argomenti, cui ho accennato. della guerra ; sia stata fatta, con molta magPresidente. Ha facoltà di parlare l'onore- gior competenza, dall'onorevole Dal Yerme, vole Colajanni Napoleone. cosicché non mi resta che l'altra; ed è la seColajanni N. Devo aggiungere pochissime guente. parole a quanto con la sua indiscussa comSo di alcuni studi, che si son fatti per una petenza ha detto l'onorevole Dal Yerme re- strada, la quale deve allacciare le fortificazioni lativamente a certe spese, che a torto sono state di Messina con la strada ferrata. Nemmeno io o trascurate o rinviate. Una è quella, che ri- dirò quale è questa strada: perchè i colleghi, guarda la strada, la quale dovrebbe congiun- che mi hanno preceduto, mi hanno dato questo gere il centro più importante dell'isola con ammaestramento. Ora, perchè questa strada tutte le linee di difesa dell'isola stessa. porterebbe in modo coperto dalle fortificazioni E questa una strada di pochissima spesa, alla strada ferrata, la quale anch' essa è coe spero che l'onorevole ministro si vorrà per- perta, cosicché dal lato milit are offrirebbe gransuadere ad eseguirla. L'onorevole Dal Yerme dissimi vantaggi, pregherei l'onorevole miha detto che non la si deve nominare, ed io nistro perchè volesse richiamare gii studi remi asterrò dal pronunziarne il nome, per lativi, ed ultimare, nel più breve tempo posquanto il segreto non sia ormai più necessario, sibile, la strada stessa. perchè se ne è discusso abbastanza dapperPresidente. Onorevole ministro, ha facoltà tutto. di parlare. In quanto alla spesa per le provviste di Mocenni, ministro della guerra. Spero di dar acqua, mi duole moltissimo che si sia tra- risposte abbastanza, se non completamente, scurata; tanto più che credo che essa sia sodisfacenti agli onorevoli preopinanti. già stata inscritta in qualche precedente L'onorevole Dal Yerme mi ha parlato di bilancio, mi pare in quello dell'anno scorso. quattro soggetti speciali : dello scalo di apL'onorevole ministro della guerra converrà prodo a Villa San Giovanni; delle condutche essa è urgentissima. Non so compren- ture dell'acqua; della strada che dovrebbe dere come si possano fare delle caserme, congiungere Castrogiovanni con Messina ; del delle colombaie, una grande polveriera ed treno armato. Anche l'onorevole Colajanni e altre opere, che interessano la difesa della l'onorevole Fulci hanno accennato a tale Sicilia, e non si provveda poi all'acqua. Que- strada, d'interesse locale e militare, che si sta è dunque una spesa indispensabile, che dovrebbe compiere. non può e non deve essere rimandata. Io risponderò in questo stesso ordine col Per giustificarne il rinvio si è detto e quale ho enunciato i soggetti su cui m'intersi ripete da parecchi anni che ci è una roga l'onorevole Dal Verme. contestazione fra i proprietari della sorLo scalo d'approdo fu studiato al Minigente, che si deve incanalare. Ma a questo stero della guerra e lo studio era completo, inconveniente si ripara nel modo più semplice \ o almeno lo credevamo completo. Atti Parlamentari LEGISLATURA XIX —• l — 528 — a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI —- TORNATA DEL 2 LUGLIO 1 8 9 5 Fu però sentito il desiderio che concorresse nella spesa (ed il desiderio era naturale per un'Amministrazione die si trova in condizioni ristrette) anche il. Ministero dei lavori pubblici. Il Ministero dei lavori pubblici volle interessarsi di questo studio e l'ha in parte modificato ed in questi giorni proprio si può dire che lo studio è finito. Io spero che si possa ottenere anche una diminuzione di spesa, ma, allo stato presente delle cose, la spesa sarebbe assai più grave di quella enunciata dall'onorevole Dal Yerme, poiché egli ha detto che sarebbe di circa 300,000 lire; invece a me consta che sarebbe di 670,000 lire. Comunque sia, io mi adoprerò così a ridurre, per quanto è possibile, la spesa, come ad eseguire poi i lavori al più presto possibile, poiché io pel primo riconosco quanto sia importante questo lavoro. Tutti sanno che io ho parlato mille volte alla Camera dell'importanza di una certa posizione dell'isola. L'onorevole Colajanni vedrà che sto studiando anche un provvedimento speciale onde procurare una particolare istruzione militare a quell'isola, la quale mostrerà a quei bravi siciliani che il Governo ha e vuole avere fiducia in loro ed ammaestrarli nella difesa del loro territorio. Io dunque, che di questa posizione sono fautore, riconosco quanto importi di eseguire i lavori a cui accenna l'onorevole Dal Verme e gli altri colleghi. Questo per ciò che riguarda lo scalo di approdo. E verissimo che si sta studiando anche di fare un così detto pontile, il quale servirebbe soprattutto per il trasporto dell'imbarco e dello sbarco dei ferry boats. Dal Verme. Ma questo a Reggio ! Io ho parlato di Villa San Giovanni. IVSocenni, ministro della guerra. A Villa San Giovanni faremo lo scalo; ma anche l'altra sarà una comunicazione tra una costa e l'altra. La strada alla quale hanno accennato gli onorevoli colleghi fu studiata, ed approvata nel suo totale, e costerà 4 milioni. Sono però parecchie le amministrazioni e gli enti i quali debbono concorrervi, per cui la cifra che dovrebbe gravare sopra il Ministero della guerra è molto minore. XI Ministero della guerra sarebbe ben lieto di poter subito iniziare i lavori, se non fosse accaduto che altri enti che dovevano concorrere, non ne hanno più volontà pel momento. Ed io non mi sento disposto a costruire dei tronchi per i quali poi mancherebbero le vie di accesso e di uscita. Io cercherò di togliere, anche aiutato dalle autorità locali, codeste difficoltà, e di aprire delle trattative perchè si possano iniziare i lavori. In quanto al treno armato, di cui mi ha parlato l'onorevole Dal Verme, posso assicucurarlo che fino dal 1893 i documenti che Ella credè comunicare al mio predecessore sopra il materiale che prende il nome di treni armati per batterie mobili di assedio e di pezzi montati su ferrovia, furono mandati al competente Ispettorato perchè facesse gli studi necessari. Può darsi che questi studi siano stati fatti con una certa lentezza, ma sono stato informato oggi che sono stati intrapresi e compiuti. Dimodoché adesso si dovrà decidere se si deve attuare qualche cosa e ancora di trovare i danari occorrenti. Ma io sono sicuro che se l'onorevole Dal Verme, che è così competente, ritiene che questi treni armati possano essere utili alla difesa della isola, ciò sarà riconosciuto dall'Ispettorato, ed appena saranno pronti i materiali di esperimento, incaricherò lo stesso onorevole Dal Verme di fare le prove. In quanto all'acqua, come ha detto benissimo l'onorevole Colajanni, si è perduto del tempo nelle trattative, perchè sono venuti fuori dei proprietari, ed uno di essi ha detto che l'acqua era sua. Allora gli altri interessati hanno detto di no. Ma questo proprietario, del quale ora non ho presente il nome, ha potuto dimostrare con documenti che l'acqua realmente gli appartiene; per cui la questione si trova ora avanti all'Avvocatura erariale. Appena avrò il suo parere, che spero favorevole, farò quello che posso per contentare l'onorevole Colajanni. Presidente.. Ha facoltà di parlare l'onorevole Fulci Nicolò. Fulci Nicolò. L'onorevole ministro della guerra ha risposto agli onorevoli Dal Verme e Colajanni, ma ha dimenticato me. Io gli sarei gratissimo se volesse in ordine a quella strada, della quale gli ho parlato, onorarmi di una risposta. Presidente. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro delia guerra. Atti Parían: entart Camera dei Deputati 529 LEGISLATURA XIX — I SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1895 a Mocenni, ministro della guerra. Io non credeva di averla dimenticata, onorevole Fulci; è stato nn equivoco, perchè io credeva ella parlasse della stessa strada di cui hanno parlato gli onorevoli Colajanni e Dal Verme. Le confesso che questo suo tronco lo conosco meno di quello di cui ho parlato testé, e se io ora facessi pompa di conoscere a fondo la questione, direi cose non esatte. Le prometto però che domani stesso esaminerò personalmente la questione e vedrò di fare quanto potrò di meglio, date le condizioni del lavoro, la sua utilità, ed i fondi disponibili. Dal Verme. Chiedo di parlare. Presidente. Ne ha facoltà. Dai Verme. Eingrazio l'onorevole ministro delle risposte cortesi che mi ha dato, e delle promesse che vi ha aggiunto. Non dirò più nulla a riguardo ne della strada, ne della provvista dell'acqua (per la quale ho sentito che pende una questione) nè lei treni armati. Dirò soltanto qualche cosa intorno al porto di Villa San Giovanni. L'onorevole ministro ha accennato ai ferryboats, che devono funzionare fra il porto di Reggio e quello di Messina. Mi pare che questo non faccia al caso nostro, perchè è fuori della cerchia fortificata e della testa di ponte di Messina. Mi pare poi che il lavoro del pontile pregiudichi l'altro della gettata nel piccolo porto di Villa San Giovanni, che deve servire allo sbarco e all'imbarco quando domina lo scirocco. Non ho altro da dire, e sono persuaso che l'onorevole ministro manterrà le sue promesse. Mocenni ministro della guerra. Chiedo di parlare. Presidente. Ne ha facoltà. Mocenni, ministro della guerra, Onorevole Dal Verme, Ella lo comprende, io ho l'obbligo di esser pratico. Se è vero che questa opera costa 600 mila lire, con tutta franchezza debbo dire che in questo momento non potrei spendere questa somma. Mi potrò tuttavia mettere d'accordo col ministro dei lavori pubblici e sarò lieto di poterla assicurare che il lavoro sarà fatto e presto. Presidente. Così rimane approvato il capitolo 50. Capitolo 51. Forti di sbarramento e lavori a difesa dello Stato, lire 800,000. Capitolo 52. Espropriazioni e lavori per poligoni d'artiglieria e di fanteria, costruii ; ì i zione di magazzini, sale d'armi e cavallerizze lire 300,000. Capitolo 55. Armamento delle fortificazioni, materiale per artiglieria da fortezza e relativo trasporto, lire 1,000,000. Capitolo 56. Acquisto di materiale di artiglieria da campagna e relativo trasporto, lire 300,000. Metterò ora a partito l'articolo unico, di cui ho dato lettura. '(.È approvato). Domani, in principio della seduta pomeridiana, si procederà alla votazione segreta di questo disegno di legge. ilisiitasetUo ili votazioni. Presidente, Dichiaro chiuse le votazioni, e prego gli onorevoli segretari di numerare i voti. (I segretari numerano i voti). Comunico alla Camera il resultamento della votazione segreta sui seguenti disegni di legge: Approvazione di maggiori assegnazioni per lire 288,150 su alcuni capitoli e di diminuzione di stanziamento, per somma eguale, su altri capitoli dello stato di previsione del Ministero dell' istruzione pubblica per l'esercizio finanziario 189-1-95. Votanti 238 Maggioranza 120 Voti f a v o r e v o l i . . . . 191 Voti contrari 47 (La Uamera approva). Approvazione di spese straordinarie per opere idrauliche di l e 2 categoria e marittime, nonché di trasporti di residui tra alcuni capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero dei lavori pubblici per l'esercizio finanziario 1894-95. Votanti 286 Maggioranza. . . . 119 Voti favorevoli . . . 194 Voti contrari . . . . 4 2 (La Camera approva). « Approvazione di maggiori assegnazioni per lire 58,442.48 su alcuni capitoli e di diminuzioni di stanziamento, per somma eguale, su altri capitoli dello stato di previsione a a Atti Camera dei Deputati — 530 — Parlamentari 3 EGISLATUBA XIX — 1® SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1 B 9 5 della spesa del Ministero di agricoltura, industria e commercio per l'esercizio finanziario 1894-95. » Presenti e votanti 238 Maggioranza 120 Voti favorevoli . . , 192 Voti contrari . . . 46 (La Camera approva). Disposizioni relative alle strade comunali obbligatorie. Presenti e votanti 236 Maggioranza 119 Voti favorevoli. . . 194 Voti contrari . . . 42 (La Camera approva). Verificazione di poteri. Presidente. La Giunta delle elezioni nella tornata pubblica del 2 corrente ha verificato non essere contestabili le elezioni seguenti, e concorrendo negli eletti le qualità richieste dallo Statuto e dalla legge elettorale, ha dichiarato valide le elezioni medesime: Maglie, Giuseppe Episcopo — Reggio Emilia, Italo Salsi — Benevento, Gaetano Eummo. Do atto alla Giunta di questa sua comunicazione, e, salvo i casi d'incompatibilità preesistenti e non conosciute sino a questo momento dichiaro convalidate queste elezioni. Opzione del deputato Crispi. Presidente. L'onorevole presidente del Consiglio scrive: « Eletto deputato nei Collegi di Alcamo, Aragona, Caltagirone, Modica, Napoli 10°, Palermo 2°, Roma 4°, Termini Imerese e Tricarico, opto per Palermo 2°. » Do atto all'onorevole presidente del Consiglio di questa sua dichiarazione, e dichiaro quindi vacanti i Collegi di Alcamo, Aragona, Caltagirone, Modica, Napoli 10°, Roma 4°, Termini Imerese e Tricarico. Interrogazioni. Presidente. Prego gli onorevoli segretari di dar lettura delle domande d'interrogazione pervenute alla Presidenza. segretario, legge: « I sottoscritti interrogano il ministro della marina per sapere se la legge promessa sulla marina mercantile sarà da lui presentata alla Camera prima che si discuta il bilancio della marina. « Tortarolo, De Martino, Carenzi, Placido, Pasce, Afan de Rivera, Cavagnari, Flaùti, Zainy. » Di Sant'Onofrio, « Il sottoscritto chiede d'interrogare l'onorevole ministro d'agricoltura, industria e commercio per sapere quando intenda pubblicare il Regolamento speciale per le norme per la verifica e constatazione di fatto per l'esecuzione della legge 19 luglio 1894, n. 856 sull'adulterazione del burro. « Schiratti. » « Il sottoscritto interroga il ministro dei lavori pubblici circa gli intendimenti del Governo riguardo l'acquedotto Pugliese. « Imbriani-Poerio, Bovio, Pansini ». Crispi, presidente del Consiglio. All'interrogazione degli onorevoli Tortarolo ed altri deputati posso rispondere per il mio collega, il ministro della marina dichiarando che la legge sulla marina mercantile sarà presentata domani. Presidente. Così è esaurita quest'interrogazione. Le altre due saranno iscritte nell'ordine del giorno ai termini del regolamento. L'onorevole ministro d'agricoltura e commercio mi comunica d'aver introdotto alcune modificazioni nel disegno di legge relativo alla riforma del credito fondiario, e mi prega di voler comunicare tali modificazioni alla Commissione, che esamina questo disegno di legge. Do atto all'onorevole ministro di questa comunicazione. Sarà cura dell'Ufficio di Presidenza di far distribuire le modificazioni stesse ai singoli deputati, e trasmetterle alla Commissione incaricata dell'esame del disegno di legge relativo. La seduta termina alle 18. 40. Atti Parlamentari LEGISLATURA XIX — l - 581 — a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 2 LUGLIO 1 8 9 5 Ordine dei giorno per le tornate di domani. Seduta pomeridiana. Seduta antimeridiana. 1. Interrogazioni. 2. Votazione a scrutinio segreto dei disegni di legge: Stato di previsione della spesa del Ministero della guerra per l'esercizio finanziario 1895-96. (40) Spese straordinarie da inscriversi nel bilancio della guerra per l'esercizio finanziario 1895-96. (79) Discussione dei disegni di legge : 3. Stato di previsione della spesa del Ministero di grazia, giustizia e culti per l'esercizio finanziario 1895-96. (34) 4. Stato di previsione della spesa del Ministero dei lavori pubblici per l'esercizio finanziario 1895-96. (38). Discussione dei disegni di legge: 1. Approvazione di maggiori assegnazioni per lire 146,000 su alcuni capitoli e di diminuzioni di stanziamento, per somma eguale, su altri capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'interno per l'esercizio finanziario 1894-95. (25) 2. Autorizzazione di spesa a carico dello Stato per lavori eseguiti dalla Società Italiana delle Ferrovie Meridionali per la costruzione del soprapassaggio del ponte sul Po a Mezzanacorti. (73) 3. Leva militare sui nati nel 1875. (57) 4. Approvazione di maggiore spesa occorrente al pagamento di somme giudizialmente dovute alla Società concessionaria della ferrovia Torreberetti-G-ravellone. (81) 5. Modificazione alla legge 13 maggio 1877 sulle incompatibilità parlamentari. (82) PROF. AVV. LUIGI RAVANI Direttore dell'ufficio di revisione. Roma, 1895. — Tip. della Camera dei Deputati. V/ ^ ~Iff . ; . 11 > - ,¡ ' / ' ..'.y 1 ^- J A Ï I I