VIBO VALENTIA E PROV.
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F. M. 1061 - 100.5
REP. PUBBLICITA’ &
MARKETING
TEL. 0963-45733
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e-mail: [email protected]
MENSILE INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE-ATTUALITA’-CULTURA
ANNO IX n.1 -Gennaio 2007
IN EDICOLA OGNI MESE
1,00 EURO
INTERVISTA A
Romano Carratelli
La nostalgia dell’emigrante!
Le manifestazioni del
NATALE TROPEANO
Equilibrio tra tecnica e contabilità,
Intervista alla pianista
ESCLUSIVA:
I libri per il premio letterario
CITTA’ DI TROPEA
Giorgia Alessandra Brustia
ALL’INTERNO:
TROPEA - la Fondazione don Mottola ricorda il grande sacerdote
VIBO VALENTIA - la Nazionale Under 21 vince al debutto al L. Razza
CULTURA - Salute Professore: il nuovo libro di Gianni Pellegrino
ASSOCIAZIONI - sta per nascere ASCOT per lo sviluppo commerciale
SCUOLA - presentato dalla scuola media il quinto volume della collana
LA PIAZZA GIOVANI
intervista SALVO SAITTA
Pag. 2 -gennaio 2007
- Attualità -
LA PIAZZA
Domenico Romano Carratelli:
la nostalgia dell'emigrante
“Un paese ci vuole, non fosse per il gusto di andarsene via,
un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente,
nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo che anche
quando non ci sei, resta ad aspettarti” (C. Pavese)
di Lino Daniele
31 anni dopo…
Domenico Romano Carratelli è nato il 2
febbraio 1941 ed è avvocato.
Fin dall'università ricopre vari incarichi di
rappresentanza degli studenti nella F.U.C.I. e
nei giovani della D.C., partito al quale si
iscrive fin dal 1962. Agli inizi degli anni
settanta ricopre la carica di Sindaco di Tropea
città paterna.
Nella D.C. ricopre via via incarichi
provinciali, regionali e nazionali. Nel 1980
viene eletto Consigliere Regionale della
Calabria e successivamente riconfermato per
altre due legislature fino al 1995, quando non
si ricandida. Alla Regione ricopre diversi
incarichi, da Capogruppo del gruppo della
D.C. a cui appartiene all'interno del Consiglio
Regionale a Presidente di varie
Commissioni, da Presidente del Consiglio
Regionale ad Assessore regionale al turismo
ed alla cultura. Viene nominato grande
elettore della Regione Calabria per
partecipare all'elezione del Presidente della
Repubblica nel maggio 1992. Nel 1996 viene
candidato ed eletto alla Camera dei Deputati.
Qui è membro di numerosi Organi
Istituzionali: Vicepresidenza della IV
Commissione difesa e l'elezione a
componente del direttivo del gruppo, la
nomina a Sottosegretario di Stato ai Lavori
pubblici. Partecipa, fin dagli anni '80 alla vita
della D.C., partito di appartenenza, poi del
Partito Popolare ed infine della Margherita.
Nel giugno 1993 viene nominato fra i 40
componenti dell'Assemblea programmatica
costituente per la nascita del Partito Popolare,
dove entra a far parte della Direzione
Nazionale sotto la segreteria dell'on. Franco
Marini. Viene ancora eletto nella Direzione
Nazionale anche con il successivo segretario
on. Pierluigi Castagnetti. Partecipa
all'assemblea costituente Nazionale della
Margherita come delegato nel luglio 2001 e,
cioè, quando non è più deputato, risultando 4°
eletto su 125 fra i componenti del Comitato
costituente della Margherita, diventando
responsabile per il partito del settore Difesa.
In seguito, partecipa all'Assemblea federale
della Margherita e nel 2002 viene eletto
nell'esecutivo del partito e viene
riconfermato nell'incarico di responsabile del
settore Difesa. Vice presidente della
commissione difesa e di governo nel
gabinetto Amato del 2000 e incarichi di ruolo
nazionale e di grande responsabilità nel
proprio partito.
Partendo da questa ultratrentennale
esperienza politica ed istituzionale ed
essendo in carica quale Sottosegretario di
Stato ai LL.PP., l'on. avv. Romano Carratelli
veniva candidato alle elezioni politiche
svoltesi in data 13 maggio 2001, in qualità di
candidato alla Camera dei deputati, nella lista
“l'Ulivo per Rutelli”, nella XXIII
circoscrizione Calabria collegio uninominale
n. 11 di Vibo Valentia. In tale elezione non è
stato eletto ed è risultato vincitore l'avv.
Michele Ranieli per 68 voti. L'on. Romano
Carratelli ha contestato tale risultato e dopo
un defatigante percorso la Giunta delle
Elezioni della Camera lo ha dichiarato
vincitore, avviando le procedure per la sua
proclamazione a deputato, cosa che non si è
realizzata essendo intervenuta la fine della
XIV legislatura. Non si è presentato più come
deputato.
In questo numero pubblichiamo un’ intervista
fatta all'on.Domenico Romano Carratelli.
Perché ora e non prima? quando ricopriva alti
incarichi di governo. Perché ora che di fatto è
fuori da ogni ruolo?
Forse è stata una scelta editoriale sbagliata
dovuta a pregiudizi contro il compaesano che
ha fatto fortuna. Vale sempre il detto che
nessuno è profeta in patria.
Ma oggi il nostro giornale, il giornale di Tropea
- la Piazza lo è a tutti gli effetti - non può
ignorare la storia di Romano Carratelli; il
nostro concittadino che ha ricoperto la più alta
carica di governo, nessuno prima o dopo di lui
è diventato viceministro, né ha avuto i ruoli
istituzionali che lui ha ricoperto per come
evidenzia il suo curriculum. E ciò
esclusivamente per la sua capacità e per la sua
fatica. Non elencheremo le varie importanti
cariche della sua fortunata carriera, stroncata
da presunti brogli elettorali denunciati persino
da “Striscia la notizia”. Vogliamo ricordare che
l'on. Romano Carratelli è stato vittima di
un'ingiustizia perché pur avendolo, la Camera
dei Deputati, dichiarato vincitore delle
elezioni politiche del 2001 non lo ha mai
proclamato deputato (ma di questo parleremo
in altra occasione). Ci limiteremo a segnalare
un dato: è stato viceministro ai lavori pubblici.
Cosa vuol dire ? Si domanderà qualcuno che
non si è liberato dei pregiudizi contro il
paesano.
Egli non ha mai avuto una potente famiglia alle
spalle che gli spianasse la strada e finanziasse
la campagna elettorale, né lobby di alcun
genere, interessate a creare il personaggio
affinché una volta in Parlamento potesse
rappresentare interessi particolari.
Annotiamo, per dovere di cronaca, inoltre che
su di lui non si è mai detto o ha mai pesato la
minima ombra sulla sua moralità pubblica.
On. Lei è di una famiglia tropeana, anzi
burghitana da sempre, ed a Tropea ha vissuto
molti anni. Com'era la Tropea dei suoi anni?
Certamente io sono e mi sento tropeano perché
nato in una famiglia che da sempre è stata a
Tropea ed anche perché qui ho vissuto quel
tempo della vita in cui si realizza la memoria
dell'appartenenza, la memoria che dà a chi
emigra il rimpianto del “campanile” e che
spinge l'emigrante a tornare, e a Tropea ho
voluto che nascessero i miei figli anche quando
non vi abitavo più. E poi Tropea mi piace come
città e per le sue bellezze, mi piace passeggiare,
chiacchierare con gli amici, vivere questa
realtà umana. La Tropea della mia infanzia è
quindi la Tropea della mia memoria e, perciò,
dei compagni, dei sogni e delle speranze. Nel
mio ricordo non c'è certo la Tropea turistica di
oggi pure straordinaria ma la Tropea bella e
solare del tempo dell'estate, di un passato ormai
lontano ma ben presente alla mia mente. E' la
Tropea dei giochi e dello studio, una Tropea mai
cambiata e che sembrava dovesse scandire per
sempre i ritmi e le abitudini che fino ad allora
l'avevano governata.
E' quella della sua giovinezza?
La giovinezza per me, come per tutti, è stata il
tempo incantato delle attese e delle scelte. Per
me forse più dolorosa e avventurosa, e per la
perdita di mio padre, morto quando avevo 16
anni, e perché andai a studiare frequentando il
liceo a Messina e poi l'università a Palermo.
Ma già qualcosa era cambiato. Erano cambiate
le prospettive e le volontà di futuro, erano
cambiati i giochi ed i discorsi fra noi compagni
che eravamo diventati amici e giovani alla
ricerca di futuro. Tropea la vedevamo come uno
scrigno pieno di tesori che doveva essere ancora
aperto e scoperto per essere amato da tutti anche
dai non tropeani. Il turismo appariva già lo
strumento unico per la crescita e lo sviluppo
della comunità tropeana.
I ragionamenti fra di noi amici che già
annotavamo i segni del tempo di chi abbandona
l'infanzia, quando si esaurivano i commenti
sulle ragazze, le parole si accendevano di nuovi
entusiasmi nell'immaginare e nel disegnare la
Tropea del futuro per come avremmo voluto che
diventasse.
Lei è stato il sindaco più giovane della città,
come ha vissuto quell'esperienza. La
rifarebbe?
Tornato dall'università, completati gli studi, mi
sono occupato subito di politica militando nelle
file della D.C.
La realtà politica di Tropea di allora evidenziava
la necessità di abbandonare un modo di
governare la città che era espressione di una
concezione quasi padronale della cosa pubblica
mentre la nuova realtà di una comunità che
voleva aprirsi al futuro imponeva nuove regole.
Il contrasto fra queste due realtà il passato ed il
futuro - determinava di fatto uno stallo per cui la
città non riusciva più a darsi un governo stabile.
Una serie infinita di crisi che portavano elezioni
ogni anno erano testimonianza della necessità
del cambiamento. Così sono diventato Sindaco
agli inizi degli anni '70, un Sindaco assai
giovane per la cultura dell'epoca, ma
espressione forte di una nuova Tropea e di un
nuovo gruppo dirigente.
La mia elezione sancisce la rottura ed il
LA PIAZZA
- Tropea -
Pag. 3 - gennaio 2007
Stiamo lavorando per voi…!!!
Cosa accadrà ?
Lettera aperta ai tropeani (politici, commercianti, amministratori,
imprenditori, uomini di cultura, professionisti, amici e non)
Domenico Romano Carratelli con il Presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 27.3.2000
superamento delle logiche di governo dell'ormai vecchio
gruppo dirigente, che pure aveva fatto quello che gli era
possibile, ma ormai ad esso mancava la percezione dei
tempi nuovi che sopraggiungevano.
Il Turismo cominciava ad affermarsi, ad essere realtà
importante, ma era una realtà che aveva bisogno di più
spazi e di prospettive più aperte.
Credo che per me, ma per chiunque, fare il Sindaco nel
proprio paese sia un'esperienza emozionante e di grande
importanza. Ricordo ancora oggi l'emozione che avvertii
quando nel 1973 per la prima volta lessi la supplica nella
Cattedrale in occasione della festa della Madonna di
Romania in rappresentanza dei tropeani e credo che
analoga emozione abbiano avuto gli altri sindaci ed
avranno coloro che lo saranno.
Lei mi chiede se lo rifarei. Mi è capitato di pensare che
forse la mia esperienza ed i miei rapporti potessero essere
di una qualche utilità alla mia città e che forse potevo
ancora spendermi per la comunità tropeana, alla quale sono
sempre rimasto legato. Negli ultimi anni questo è un
problema che mi è stato posto e mi sono posto più volte e
talvolta ho detto immediatamente di no. Talvolta ho
pensato di impegnarmi per ciò.
Perché si è trasferito a Vibo Valentia e non è rimasto a
Tropea?
Mi sono trasferito a Vibo per vari motivi. Facendo l'avvocato
il mio lavoro mi portava là dove era il Tribunale luogo di
lavoro ed anche perché, finita l'esperienza di Sindaco di
Tropea e volendo fare attività politica, avevo necessità per
realizzare i miei progetti di una dimensione più ampia di
quella legata alla realtà tropeana. Mi ero poi sposato e anche
l'attività di mia moglie, che era preside di scuola media,
spingeva in tal senso. Va anche detto che vivere a Vibo mi
permetteva comunque di passare il mio tempo libero a
Tropea, talvolta anche solo per un caffè con gli amici.
Lei ha avuto una carriera di grande livello. E' stato
Consigliere Regionale per 15 anni, Assessore al turismo e
Presidente del Consiglio Regionale, poi è stato eletto alla
Camera dove è stato vice Ministro ai LL.PP..
La sua azione in questo tempo cosa ha prodotto per
Tropea?
Non vi è dubbio che in tutta la mia vita politica l'impegno
per Tropea e l'amore per la città è stato costante.
E' difficile ricordare tutto l'impegno speso per Tropea. Tutti
i finanziamenti e le opere programmate dalla regione mi
hanno visto protagonista o compartecipe per tutti i 15 anni
anche se sono ben consapevole che ogni cosa si realizza
perché si incontrano molti impegni. Come il porto di
Tropea che fu proposto da me fin dal lontano 1973 e trovò
il suo finanziamento quando la Commissione del Piano
Regionale di cui ero Presidente agli inizi degli anni '80
esaminò il piano della portualità turistica per la Calabria.
Su tale argomento ricordo ancora che nella prima Giunta
Regionale alla quale partecipai come assessore al turismo
Continua a pag. 15
di Saverio Ciccarelli
Buon anno! Ogni nuovo anno speriamo che sia quello migliore, anche se
oramai perdiamo via via le speranze. Ma come recita un vecchio adagio
calabrese: “Non pot'esseri cchiu scuru da menzanotti”. Siamo tenaci,
vogliamo essere inguaribili ottimisti, ma anche, purtroppo, realisti.
Parlando con qualcuno si diceva: “In Calabria siamo alla frutta”. Abbiamo
questo senso atavico di disfattismo, di pessimismo, di “tragico destino”. Ma
non può e non deve essere così.
Semplicemente siamo un po' arretrati, provinciali ed economicamente
deboli. Una classe politica regionale (rimasta pressocchè immutata da quando
sono state istituite le regioni, 1970), che si preoccupa a parole del nostro
futuro, che promette e si lamenta che a Roma non l'ascoltano, che predica che i
calabresi hanno bisogno di un futuro migliore e intanto non riesce (per beghe
interne non certo sorte per l'interesse della regione, ma per quello dei partiti
politici o dei singoli) ad approvare progetti ed a favorire l'insediamento e lo
sviluppo degli imprenditori, con la conseguenza che: quelli locali appena
possono scappano, quelli nazionali o internazionali qui non vengono ad
investire, per tutti i motivi che diremo di seguito.
Le banche (che dovrebbero sostenere le nuove e le vecchie iniziative
imprenditoriali, ma che sostanzialmente fanno il loro lavoro) che, con i tassi di
interesse più alti che nel resto d'Italia, contribuiscono a frenare lo sviluppo con
l'aggravante che per lo più sono tutte controllate da gruppi finanziari
nazionali. Il sistema delle tasse (nazionali, regionali, provinciali e statali) che
è lo stesso in tutto il territorio nazionale per cui noi paghiamo le stesse tasse
del resto d'Italia avendo servizi ed infrastrutture (autostrada (solo nella
Calabria occidentale), ferrovia (solo nella Calabria occidentale), sanità,
strade, musei) di qualità minore.
La “fuga dei cervelli” che non deve intendersi come fuga dei più intelligenti
(perché intelligente e tenace è anche l'imprenditore che rimane a combattere
in questa realtà) ma come fuga di giovani che hanno acquisito delle
conoscenze specialistiche che potrebbero essere utili per la nostra terra.
La criminalità, organizzata e non, di cui leggiamo sui giornali che impone
un suo prezzo in termini economici, di immagine e di vite umane.
In cosa si traduce tutto ciò: cronica mancanza di sviluppo e ulteriore
arretratezza. E' un circolo vizioso dal quale è molto difficile uscire.
I giovani che rimangono qui possono lavorare o autonomamente, come
imprenditori (e si scontrano con costo del denaro alto, mancanza di strade per
trasportare i prodotti, lontananza dei mercati di vendita, concorrenza,
amministratori pubblici che non li aiutano, tasse elevate e criminalità) o come
dipendenti (non certo pubblici, perché la pubblica amministrazione è oramai
satura; nemmeno privati, perché gli imprenditori che già ci sono difficilmente
ampliano la propria azienda, imprenditori da fuori a creare nuove aziende non
ne vengono per i motivi che abbiamo detto). E quindi ?
I fattori, come abbiamo visto, sono diversi, ma per cambiare da qualche
parte bisogna pure iniziare, bisogna pure attribuire la causa di ciò a qualcuno
che non sia il destino o l'individualismo dei calabresi.
Argomenti oramai superati perché, quando si emigra in altre parti di Italia,
ci si integra benissimo.
Nella nostra città stiamo assistendo all'ennesimo tentativo di creare
un'associazione commercianti. Siamo speranzosi e non possiamo far altro che
augurare buon lavoro a chi si cimenta in questa impresa.
Gli amministratori comunali non danno segnali, anche se lasciano
intendere che… “stiamo lavorando per voi” e fra tre mesi una nuova stagione
turistica è alle porte. Buon Anno.
La premiazione dei presepi e dei quadri esposti nella II
Mostra, organizzata dalla Consulta delle associazioni,
avverrà domenica 14 gennaio alle ore 16,30 presso la
Chiesa di S. Giuseppe
LA PIAZZA
Comune di Tropea:
Francesco Stefanelli surroga Michele Accorinti
Il consigliere
Francesco
Stefanelli, quale primo dei non
eletti nella lista che governa il
Comune di Tropea, ha preso il
p o s t o d e l l ’ a v v. M i c h e l e
Accorinti, dimessosi dopo i fatti
di cronaca dei mesi scorsi.
Appena proclamato, il nuovo
consigliere ha comunicato di
voler formare, all’interno della
stessa maggioranza, un gruppo
autonomo. Tale decisione, come
precisa lo stesso Stefanelli, nasce
dalla constatazione che il dr.
Francesco Stefanelli
Euticchio, Sindaco della città,
non ha attribuito al neo consigliere, la carica di assessore al
turismo, già ricoperta dallo stesso avv. Accorinti. “Questa
attribuzione al sottoscritto andava fatta, a prescindere
dall’eventuale rientro del consigliere dimissionario, ma per un
questione di responsabilità nei confronti della città ed anche in
previsione della partecipazione della nostra città alla prossima
Bit di Milano”. La situazione è in evoluzione e intanto il Sindaco
ricopre ad interim l’incarico di assessore al turismo.
Sta per nascere l'Associazione
per lo sviluppo commerciale
di Tropea (Ascot)
Già tre riunioni si sono tenute presso la Biblioteca comunale
per delineare la nuova associazione dei commercianti della città.
Per iniziativa di un gruppo di commercianti , un nutrito gruppo di
operatori del settore si è riunito per darsi uno statuto e delle
regole.
Nel corso dell'ultima riunione, prima di Natale, è stato
distribuito un questionario informativo, nella cui prefazione si
legge che “La costituzione dell'Ascot è divenuta un'esigenza
indispensabile, vitale per il rilancio del tessuto economico e
sociale di Tropea”. Da molti anni- scrivono gli organizzatori- in
questo paese si assiste al declino sia in termini qualitativi che
quantitativi dell'offerta di prodotti/servizi. Da troppo tempo
manca un soggetto unitario, capace ricreare quella “classe
commerciale” che Tropea merita.
Tropea ha il dovere e l'onere di dare un'immagine all'intera
regione e deve rappresentare l'ago della bilancia in termini di
qualità e professionalità del mercato del turismo dell'intera
regione. “Tropea è lo specchio della Calabria”. Gli organizzatori
prendono atto che non esiste una programmazione seria di
eventi ed iniziative che facciano crescere il paese in termini
economici e di qualità della vita. Manca la creatività dei
commercianti.
Alla presentazione son seguite undici domande mirate,
attraverso le quali si vuol conoscere in cosa l'associazione
dovrebbe impegnarsi (creazione di un calendario di eventi per
l'estate e per l'inverno, studiare e realizzare campagne di
comunicazione per promuovere la città, creare un circuito di
qualità dei soci, ecc..). Fra le altre domande è stato chiesto chi
dovrebbe guidare l'associazione quali sono le aspettative nei
confronti della categoria. E' stata poi posta una domanda sui
punti deboli dell'offerta commerciale e turistica della città:
troppe attività della stessa tipologia, inadeguato arredamento
urbano, piano traffico inadeguato, stato delle strade, nettezza
urbana, prezzi troppo alti, ecc..
L'iniziativa sta per avviarsi e tutti si augurano che essa
costituisca l'avvio per la costituzione di un'associazione che dia
veramente voce alla categoria e capace anche di fare autocritica.
La presenza di numerosi giovani lascia ben sperare. (Una nuova
riunione è fissata per l’8 gennaio, di cui vi daremo conto nel
prossimo numero)
- Attualità -
Pag. 4 -gennaio 2007
Libro gino
Nuovo servizio all’avanguardia
presso l’Ospedale di Tropea nel
trattamento dei calcoli renali
Da qualche giorno è attivo
presso l’Ospedale di Tropea il
servizio di litotrissia
extracorporea. In pratica, come
già enunciato nel suo programma
dal dr. Francesco Talarico,
direttore generale dell’Asl n. 8, si
tratta di un sistema
all’avanguardia nel settore
dell’urologia che consente di
ricercare e trattare con onde
d’urto o onde di pressione, i
calcoli del rene. Esso viene
eseguito nel nostro ospedale due
volte a mese in regime di day
hospital e senza anestesia.
E' stata disposta la riesumazione
del neonato dei coniugi Lorenzo
E' un presunto ennesimo caso di malasanità o una fatalità non
prevedibile? Per sciogliere questo dubbio, la Procura della
repubblica di Vibo V. ha disposto la riesumazione del figlio dei
coniugi Pasquale Lorenzo e Rita Vallone che, come hanno
ampiamente riportato le cronache dei quotidiani locali, è stato
dato alla luce dalla madre con taglio cesareo a causa di una
sofferenza fetale e morto dopo soli quattro giorni di vita, alla fine
del mese di settembre scorso.
I coniugi Lorenzo, subito dopo la tragica conclusione, hanno
presentato una denunziaquerela alla Procura della repubblica di
Vibo V. al solo scopo di conoscere la verità, per rendere giustizia
al loro bambino, qualora venisse accertata, una presunta
responsabilità da parte dei sanitari che si sono occupati della
vicenda.
Il legale che difende gli interessi della famiglia Lorenzo ha
spiegato che il caso viene sollevato e la tutela penale azionata
“per spronare tutti i sanitari che si occupano delle esigenze dei
calabresi ad improntare il proprio operato al massimo senso di
responsabilità verso il lato umano di ogni vicenda che spinge a
rivolgersi ad una struttura sanitaria”. Nessun accanimento
quindi da parte dei genitori, ma solo la ricerca della verità il
perseguimento della giustizia ed un invito alla classe sanitaria
calabrese ad essere più accorta quando viene loro affidata una
vita umana. E noi ci uniamo a questa pressante richiesta.
- Premio letterario-
LA PIAZZA
Pag.5 - gennaio 2007
IN ANTEPRIMA ED IN ESCLUSIVA
PREMIO CITTA' DI TROPEA “Una regione per leggere”
Bandito dall'Associazione Accademia degli affaticati-Tropea”
Premiazione il 21 -22-23 giugno 2007 in Tropea
Entro la fine di gennaio il Premio letterario sarà presentato al pubblico ed alla stampa
ELENCO DEI LIBRI PRESENTATI DAL COMITATO SCIENTIFICO
- “Eterna ragazza” di Lidia Ravera - Rizzoli
- “Camorra - viaggio nell'impero economico e nel sogno di Dominio
della camorra” di R. Saviano - Mondadori
- “Mille anni che sto qui” di Mariolina Venezia - Einaudi
- “Il passato davanti a noi “di B. Arpaia - Guanda 2006
- “La leggenda di Redenta Tiria” di S. Niffoi - Adelphi
- “Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini - Piemme
- “La freccia di Dio” di Achebe Chinua E/O, Collana: I Leoni 2004
- “Il castello bianco” di O. Pamuk - Einaudi
- “Parlami d'amore” di S. Muccino e C.Vangelista - Rizzoli 2006
- “Il ragazzo tigre” di A. Ferracuti- Abramo - Le Onde
Isabella Bossi Fedrigotti- “Lungo il viale” di Mercurio Tomeo Calabria lett.ed.
Pasqualino Pandullo
-“La scoperta dell'alba” di Walter Veltroni - Rizzoli
- “Viaggio nell'isola della vita” di P. Catalano- Editoriale progetto 2000
- “Com'è dolce sapere che esisti” di Romano Battaglia- Rizzoli
- “Ho amato Marylin” di Nantas Salvalaggio - Piemme
- “Lui che ti tradiva” di Alberto Bevilacqua - Mondadori
- “Ragionevoli dubbi” di Gianrico Carofiglio - Sellerio 2006
- “Caos calmo” di Sandro Veronesi - Bompiani 2005
- “La masseria delle allodole” di Antonia Arslan - Rizzoli 2004
- “L'amore della luna” di Elido Fazi - ed. Fazi 2005
- “Donne informate sui fatti” di Carlo Fruttero, Mondadori, Milano 2006
- “ Le uova del drago” di Pierangelo Buttafuoco, Mondadori, Milano 2005
- “Il passato è una terra straniera” di Gianrico Carofiglio, Rizzoli 2004 Saverio Ciccarelli
Lino Daniele
- “Albergo paradiso” di Andrea Frezza - ed. Rubettino
- “Il Cairo” di Adriano Pasquali - Excogita
- “Quando il sole era giallo” di Ardito Maria Fontana ed. Periferia
- “I fuochi dei Kelt” di Giovanni D'Alessandro,- Mondadori 2004.
- “Eterna ragazza” di Lidia Ravera Rizzoli
A norma di regolamento, entro il 31 marzo prossimo sarà selezionata la
terna dei vincitori
Corrado Calabrò
FeliceantonioCostabile
Presso la biblioteca comunale, domenica 14 gennaio
alle ore 17,00, organizzato dall’Associazione
Accademia degli affaticati, si terrà un incontro con il
prof. Mario Caligiuri, sul tema “I costi della politica e
la crisi della democrazia”
Mario Caligiuri
Salvatore Venuta
Giuliano Vigini
Il primo stemma dell’Accademia degli
affaticati e, a destra, la nuova edizione
creata appositamente dalla nuova
associazione.
-Tropea Natale-
LA PIAZZA
IL NATALE
TROPEANO 2006
II° NATALE A TROPEA
UN NATALE RICCO DI APPUNTAMENTI ED
UN RINGRAZIAMENTO A TUTTI COLORO
CHE SI SONO IMPEGNATI PER LA
RIUSCITA DEGLI EVENTI
Un Natale più movimentato per le vie della città, a dimostrazione
che, con un po' di impegno e soprattutto con tenacia, qualcosa di
buono può venire. Grazie alla Consulta della associazioni, ai
commercianti di Tropea, alla Pro Loco ed al patrocinio del
Comune di Tropea, anche quest'anno la città è stata resa più
vivace ed accogliente. L'8 dicembre la Fidapa ha organizzato la
tradizionale Tombolata di beneficenza, il giorno dopo si è tenuta
la Prima Festa dell'anziano a cura dell'associazione "G. Ruffa".
Come ogni anno, dal 15 al 25 dicembre gli Zampognari dalle
5,30 del mattino ci hanno svegliati suonando per le per le vie
della città. Dal 18 dicembre la Banda musicale di Babbo Natale
ha girato per le strade della città, a cura dell'associazione
Pag.6 - gennaio 2007
"Relax". Il 19 dicembre è stata la volta del Presepe vivente
organizzato dalla Scuola media statale di Tropea. Anche quest'anno
la Consulta delle associazioni dal 20 dicembre al 6 gennaio 2007
ha organizzato la Mostra permanente dei presepi e di pittura presso
la Chiesa di S. Giuseppe e l' Antico Sedile, con gli originali presepi
etnici di Iro Nanti, il 22 dicembre”Suoni in piazza V. Veneto con la
Rebel band” a cura dei commercianti di Tropea, il 23 musica blues
a cura di Tropeablues, il 24 dicembre Mattinata musicale e musica
dopo la messa a cura dei Commercianti di Tropea. Il giorno dopo
Natale, si è tenuto il Concerto presso la Cattedrale di Tropea,
organizzato dal Coro polifonico tropeano don. G. Macrì. Il 26
Concerto di Natale presso la Chiesa del Gesù, organizzato
dall'associazione "Tropea musica” e Bambini in piazza per ballare
con la Scuola di ballo "Schule "di S. Domenica a cura dei
commercianti di Tropea. Ancora Presepe vivente organizzato il 26 a
cura del gruppo folk "Le chiazzarole" di Tropea. Il 31 dicembre, per
la chiusura del Primo Torneo di calcio "Memorial Lello Pontorieri"
, concerto in piazza. Il 5 gennaio del nuovo anno Francesco
Stefanelli,ha consegnato, in una originale Befana, i regali a tutti i
bambini presenti.
Il mercatino in piazza fino al 31 dicembre la slitta di Babbo Natale e
gli alberi addobbati per le vie della città, hanno sicuramente reso
un'atmosfera più magica a serena.
Appuntamento per il Terzo Natale tropeano, con la speranza che
esso si arricchisca sempre più e che ciascuno dia il suo contributo
piccolo o grande che sia, senza mollare mai la presa..
I Presepi etnici di
Iro Nanti all’antico sedile
Natale in blues del
“Tropea blues”
Il presepe vivente del Gruppo
folk “Le chiazzarole”
Esibizione dei gruppi di
diverse fasce d’età dei ragazzi
della “Schule” di S. Domenica
Il presepe vivente della Scuola media di Tropea
Esibizione musicale in piazza Vittorio Veneto
dedicata al Natale tropeano
Pag. 7 -gennaio 2007
-Vibo Valentia-
L'Italia gratifica Vibo Valentia
Gli azzurrini vittoriosi nel debutto al "Luigi Razza"
ITALIA (4-4-2): Curci (16' st Padelli); Pisano Marzoratti Andreolli (1' st Canini)
Criscito (1' st Motta); Virga (1' st Russotto) De Martino (1' st Morosini)
Bentivoglio (25' st Paonessa) Defendi (16' st Abate); Pozzi (1' st Paolucci) Lupoli
(25' st De Ceglie. All. Casiraghi
LUSSEMBURGO (4-4-1-1): Diederich; De Sousa (43' st Lehnen) Plein
Kintziger Mutsch; Sagramola Payal Hoffmann Lombardelli; Bigard (22' st
Binsfeld); Joachin (32' st Kitenge). In panchina: Oster, Raus, Zanon, Muhovic.
All. Schaack
ARBITRO: Attard (Malta). Guardialinee Micallef e Rapa (Malta)
MARCATORI: 12' pt Lupoli, 37' st Paonessa
NOTE: spettatori 4000 circa. Ammoniti: Bigard, Lombardelli (L). Angoli: 5-2.
Rec. 2' pt e 3' st. Al 3' st Curci para rigore a Bigard. In tribuna Gianfranco Zola
Gli esperimenti di Casiraghi, una vittoria che fa sempre piacere, la prodezza di Curci e
una città che per la prima volta ha visto dal vivo un po' di azzurro. L'atteso debutto
dell'Italia Under 21 al "Luigi Razza" di Vibo Valentia ha scatenato un bel pò di emozioni.
Non capita tutti i giorni di sentire l'inno di Mameli e di vedere lo stadio vibonese colorato
di azzurro. E quell'azzurro che si è visto sul rettangolo verde è stato un azzurro formato da
tanti giovani, molti dei quali quest'anno mai utilizzati nelle rispettive squadre, che il
tecnico ha voluto osservare in
azione in vista del prossimo
biennio.
Un'Italia sperimentale,
insomma, con tantissimi debuttanti
che difficilmente faranno parte
dell'organico che a giugno, in
Olanda, si giocherà il titolo
Europeo. Un discorso, pertanto,
quello fatto da Casiraghi e dallo
staff tecnico, in prospettiva, per
quello che è stato un vero e proprio
evento per Vibo Valentia e per la
provincia. Tanto l'interesse ed
enorme la curiosità per questa gara
che non ha riservato grandissime emozioni. La giovane Italia ha fatto la sua parte. Ci sono
stati spunti apprezzabili, qualcuno, come Virga e Marzoratti, ha destato una buona
impressione, Curci ha salvato il risultato parando un calcio di rigore, mentre l'atteso
Arturo Lupoli, giovane talento dell'Arsenal in prestito al Derby County, ha bagnato
l'esordio in azzurro con il gol. Non c'è stata un'affluenza massiccia di pubblico, ma la
cornice era comunque buona. Sotto le telecamere della Rai, Vibo Valentia ha abbracciato
la Nazionale Under 21, scrutando con curiosità questi ragazzi scesi in campo, alcuni dei
quali sconosciuti ai più. Non è un caso, infatti, se sono stati Casiraghi e Zola i più ricercati
per foto e autografi. Al cospetto di un Lussemburgo non trascendentale, gli azzurrini si
sono disposti secondo il classico 4-4-2, con Pozzi e Lupoli a cercare di infastidire la
difesa avversaria. E l'inizio è stato promettente, anche per le accelerazioni di Virga sulla
destra. E difatti, dopo una bella parata di Diederich sull'esterno della Roma, al 12' è stato
grazie ad una sua insistita azione che Lupoli, ricevuta palla, ha potuto far secco il portiere
lussemburghese con un tiro alla sua sinistra.
Sotto di un gol, l'undici di Schaak ha provato a reagire con una conclusione ravvicinata
di Joachin, ben respinta da Curci. Quindi solo un tiro di Pozzi, parato, ha ravvivato una
mezzora di scarse emozioni.
Nella ripresa Casiraghi ha subito effettuato cinque sostituzioni, ma dopo appena tre
minuti dal fischio di avvio, il Lussemburgo ha avuto l'occasione per pareggiare grazie ad
un penalty concesso per un mani in area di Canini. Sul dischetto si è presentato Bigard,
ma il suo tiro a mezza altezza è stato deviato abilmente da Curci con un bel tuffo sulla sua
destra, riscuotendo così gli applausi del pubblico. La risposta italiana in un tiro di
Paolucci, parato, ed in una percussione di Abate, da poco in campo assieme al portiere del
Crotone, Padelli. Al 25' Casiraghi ha effettuato gli ultimi cambi, inserendo De Ceglie e
Paonessa. Ed è stato proprio quest'ultimo al 37' a sfruttare un bell'assist di Russotto, ad
inserirsi nelle maglie della difesa lussemburghese ed a superare il portiere avversario. E'
stata questa l'ultima emozione capace di riscaldare l'infreddolito pubblico vibonese, che
ha poi salutato con gli applausi la Nazionale Under 21, sperando di poter al più presto
assistere ad un evento che solo pochi anni addietro sembrava impossibile si potesse
realizzare.
Oltre al risultato sul campo, buono anche quello dell'Auditel quasi un milione di
telespettatori hanno seguito (8.43% di share); data l'ora (inizio 16.55) e la Rete (Rai Tre)
non è proprio male.
Antonio La Gamba
LA PIAZZA
11-17 dicembre
TERZA SETTIMANA
DELLE BIBLIOTECHE
CALABRESI
Organizzata dal sistema Bibliotecario
vibonese, dalla Biblioteca vescovile di Tropea
e dal Museo diocesano di Tropea, si è tenuta
dal 13 al 17 dicembre scorso la terza settimana
delle biblioteche calabresi, dal titolo “Il testo e
l'immagine - Il patrimonio grafico della
biblioteca vescovile di Tropea sec. XVI e
XIX”. L'iniziativa è stata altresì realizzata
grazie al sostegno finanziario della Unione
europea e della regione Calabria.. Per
l'occasione sono stati esposti, nei locali del
Museo diocesano, diversi manoscritti dei
secoli di riferimento. Tutte opere originali che
hanno consentito, ancora una volta, di vedere
una piccola parte dell'immenso patrimonio
anche librario, di cui è dotata la nostra
cittadina. Il merito di tutto ciò, oltre a don
Ignazio Toraldo di Francia, direttore del
Museo diocesano, va anche al canonico
Giuseppe Scrugli che, fra la fine del XVIII ed
il principio del XIX secolo, raccolse
un'imponente serie di libri, comprendenti
anche rari esemplari di testi antichi che
giungono fino all'epoca di inizio della stampa.
Il c.d. “Fondo Scrugli” è stato ricatalogato dal
sistema bibliotecario vibonese, ed inserito nel
catalogo multimediale.
Sono state esposte opere a volte importanti
perché portano le firme di importanti artisti,
altre volte utili dal punto di vista storico perché
erano fonte storica o, come alcune cartine
dell'epoca, erano semplicemente “belle da
vedere”. Molto bella è la galleria dei ritratti, fra
cui quello di Giovanni Guglielmo, Conte
palatino della Renania. Molto importanti
anche i crocifissi, come ad es. quello di
Alessandro Algardi del 1845. Una delle
stampe più antiche risale invece al 1515; cui
segue, del 1518, l'immagine di Papa
Innocenzo III che approva la Regola di S.
Francesco d'Assisi. L'eredità della Grecia è
richiamata, fra l'altro da una cartina di F.
Sesone, che raffigura quella parte dell'Italia
che una volta faceva parte della Grecia,
interessante anche perchè anticamente si
credeva che, poco più a nord di Tropea, vi
fosse, l'Isola di Itaca. In conclusione una
manifestazione molto interessante ed utile che
ha contribuito a riscoprire una parte di quel
tesoro culturale che la nostra città racchiude e
che purtroppo non è reso permanentemente
fruibile ai visitatori.
LA PIAZZA
-La piazza giovani-
Pag.8 - gennaio 2007
INTERVISTA A SALVO SAITTA
Natale a Tropea
“C'è una legge che dice che si deve insegnare il teatro a scuola.
Non ho capito come mai un lavoro del genere qui non si sia potuto portare
nelle scuole, i vostri licei hanno perso l'occasione di conoscere Brancati.”
Dicembre, come di consueto,
si è rivelato un mese anche
questa volta pieno di
appuntamenti organizzati per
le festività natalizie:
dobbiamo sicuramente
ricordare il presepe vivente
organizzato dalle Scuole
Medie di Tropea a cui hanno
collaborato le professoresse
Pasqualina Pulicari, Saveria
De Lorenzo, Giovanna
Bombaci, Domenica Geranio
e il professore Domenico
Sganga, supportati dal
collaboratore scolastico
Nando Vita e dall'ass.
a m m i n i s t r a t i v o To n i n o
Pugliese. Un ringraziamento
particolare è andato anche,
oltre alle famiglie dei ragazzi
partecipanti, anche ai
proprietari delle case dei
portoni in cui si è svolta la
manifestazione. Suggestiva è
stato infatti l'atmosfera creata
nei portoni antichi delle case
adiacenti alla Cattedrale: e i
ragazzi, oltre ad interpretare
pescatori, fornai, ricchi
romani e tessitrici hanno
avuto anche modo di
divertirsi, come si poteva ben
capire dai loro sorrisi.
Altri appuntamenti del mese,
oltre a quello consueto con
l'associazione Antropos del 16
Dicembre su cui si è dibattuto
sull'uomo contemporaneo e il
suo rapporto con la religione,
sono stati l'incontro alla
Biblioteca Diocesana per la
mostra: “L'arte e l'immagine”,
con D. Pasquale Schiariti,
curatore della mostra e D.
Gilberto Floriani, direttore del
sistema bibliotecario
vibonese, ricordiamo anche il
torneo natalizio di calcio, a
memoria di Lello Pontoriero e
la prima giornata dell'anziano
celebrata nella Chiesa dei P.
Liguorini.
Inoltre il gruppo folk “ Le
chiazzarole di Tropea” ha
presentato un presepe vivente
ambientato nella Tropea del
1700, che si è tenuto il 26
dicembre dalle ore 16 alle ore
20 a largo s. Giuseppe- largo
Rota, inoltre, nella chiesa di
S.Giuseppe si è tenuta una
mostra di presepi, presentati
sia da privati che da enti, come
il Centro di Sanità Mentale.
Presente al teatro La Pace, nel maggio
scorso, con una commedia liberamente
tratta da un'opera di Brancati.
di Chiara Condò
D: “Mimì, il figlio maschio” è liberamente tratto dal
“Bell'Antonio” di Brancati. Come mai questa scelta?
R: Il Bell'Antonio perché pur essendo nel terzo millennio, noi del
Sud abbiamo radicata quest'idea del maschilismo e checché se ne dica,
non siamo poi molto emancipati da questo punto di vista: facciamo
finta di esserlo, ma quando una cosa del genere ci tocca personalmente,
ecco che allora ritorniamo all’atavismo che è innato in noi, il maschio
meridionale, che ha bisogno di estrinsecare tutta la sua virilità e tutta la
Salvo Saitta
sua forza.
Chiaramente in questo caso chi subisce il dramma è il padre del giovane, infatti il lavoro ha come
perno esclusivamente il padre. Ci sono anche gli altri personaggi che hanno una quota di
partecipazione molto rilevante però è chiaro che chi maggiormente ne subisce le conseguenze è il
padre che alla fine morirà. Perchè Brancati? Perché sono anche autori che hanno fatto la storia della
letteratura. Brancati è stato anche molto vicino a Fellini e io ho cercato anche di valorizzarlo in questo
senso perché non tutti sapevano di queste trasposizioni teatrali. Infatti quella da me fatta è solo la terza.
Le altre son state fatte da Tullio Chettici e da Massimo Mòllica , queste sono le tre trasposizioni
riconosciute dalla figlia Antonia.
E comunque, ho scelto Brancati perché è un contemporaneo e io amo il teatro contemporaneo.
Ricordiamo infatti che Brancati è degli anni '50. Il libro infatti è ambientato in un arco di tempo che va
dal fascismo, subito dopo la dichiarazione della guerra, la guerra stessa e poi la fine della guerra. Per
essere più precisi diciamo che va dal '37 al '45.
D: Torniamo un attimo alle tematiche: secondo lei quindi si possono attualizzare gli argomenti
del libro?
R: Assolutamente si. Queste secondo me, sono tematiche che, anche se il tempo passa, restano. Ho
portato in giro questo lavoro per le scuole, e parlo di giovani: liceo scientifico, liceo classico e devo
dire che a parte il classico “risolino” per qualche cosa…chiaramente per il fatto di essere impotente,
non è chissà quale scandalo, non succede nulla. Attenzione, qui non siamo comunque sul tema
dell'omosessualità, come invece è nella Governante di Brancati, dove il discorso dell'omosessualità,
in quel caso femminile, era il concetto principale. Qui non si parla di omosessualità: il figlio ha una
malattia, l'impotenza, che può anche essere momentanea. Infatti poi il padre lo riscatta cosa che non è
presente nel romanzo gli appare in sogno e gli dice “perdonami, non ho fatto in tempo a capire”,
perché se il padre avesse capito prima, ecco allora gli avrebbe dato una mano a superare questa crisi.
“Ma adesso tu non chiuderti giorno e notte in questo pensiero, non ti consumare la vita.”
Anche il padre poi subisce la modernità, e qui entriamo un po' nel fantasioso, infatti lo vedrà dopo
morto. Come tematico è assolutamente moderna: i giovani sono stati interessati positivamente da
questa cosa: io non immaginavo che avessero seguito con tanta attenzione anche perché c'è una storia
d'amore di una certa importanza, c'è il voltafaccia di una ragazza che si rivolge ad una situazione
economica migliore, facendosi abbindolare dal padre…c'è tutta una storia sotto, quindi non è che il
tema sia vecchio perché il tema dell'amore secondo me è intramontabile.
D: Ha parlato di giovani, bene, ecco la domanda cruciale: il rapporto giovani/teatro. Com'è?
R: Se, chi crea lo spettacolo, riesce con il testo, con il montaggio scenico, con la regia, con un modo
snello di porsi nella recitazione per interessare i giovani, essi si riveleranno, molto interessati al Teatro.
D: Secondo lei si potrebbe insegnare il teatro a scuola? E sarebbe fruttuoso?
R: Certamente! C'è una legge che dice che si deve insegnare il teatro a scuola: sono i rappresentanti
delle scuole che non le applicano! Mio figlio Edoardo ha due scuole elementari a Catania, dove è
previsto l'insegnamento sostenuto da fondi europei. Lui fa due, tre mesi di insegnamento, secondo un
determinato progetto e poi alla fine i ragazzi fanno un saggio. Queste cose sono assolutamente previste
dalla legge, per di più sono supportate dai fondi europei: in teoria basterebbe andare dai Presidi per
vederseli concessi, ma sono i nostri politici che si devono mettere in testa che devono utilizzare questi
fondi per la scuola. Ad esempio io non ho capito come mai un lavoro del genere qui non si sia potuto
portare, i vostri licei hanno perso l'occasione di conoscere Brancati. Il discorso della drammaturgia,
Pag. 9- gennaio 2007
-La piazza giovani-
INTERVISTA A SALVO SAITTA
trattare Pirandello e la sua filosofia…sono cose che i
giovani devono fare.
Qui avete una bellissima struttura, ce l'avessimo noi a
Catania una struttura come questa! Almeno che venga
utilizzata per il giovani.
D: Lei ha la fortuna di essere nato in una terra
straordinaria quale è appunto la Sicilia, che dispone di un
dialetto particolarmente musicale. Quanto pensa sia
importante il dialetto nel bagaglio personale di un attore?
Ma la Sicilia è vicinissima alla Calabria e non solo per un
fatto geografico! Io mi sento più meridionale, che siciliano,
lo stesso dialetto siciliano è molto simile a quello calabrese.
Riguardo all'importanza…beh, per me è stato
assolutamente importante, non dimentichiamo poi che la
lingua siciliana era quella che stava per diventare la lingua
nazionale, se Federico II non fosse morto a quest'ora
parleremmo in tutta Italia il siciliano. Io vengo dalla
classica gavetta: ho cominciato con il teatro tradizionale
siciliano…e i dialetti sono la nostra origine.
D: Lei prima ha parlato di Edoardo, suo figlio, il quale
anch'esso è un attore. Quanto pensa di aver influito sulle
scelte professionali di Edoardo?
R: Ma ho paura di aver influito molto perché Edoardo fin
da neonato è venuto dietro a noi, successivamente è chiaro
che si è trovato in questo ambiente teatrale e c'è dovuto
vivere e convivere, visto che dovevamo portarcelo sempre
dietro. E poi all'età di dieci, dodici anni mi è sfuggito di
mano! Nel senso che se ne è andato al teatro Stabile e ha
seguito con Turi Ferro e tutti gli altri, una sua vita teatrale
che adesso sta portando avanti, assieme al buon nome della
famiglia s'intende! E di questo siamo estremamente
orgogliosi.
D: Quindi anche lei ha cominciato da giovanissimo a
recitare: quanto è cambiato il mestiere di attore nel
tempo?
R. Guardi, ricordo cose veramente belle: ricordo che
all'età di 17 anni non guadagnavo nemmeno una lira da
attore, o peggio ci rimettevo di tasca e nemmeno mi
azzardavo a dire al capocomico “quanto mi dai?”, andavo lì
e li seguivo per pura passione. Oggi, la prima cosa che i
giovani dicono è quella, la solita domanda sul cachet. Ora
dal punto di vista della professionalità questo può essere
interessante, ma bisognerebbe essere un po' più umili,
cominciare da un piano più basso, soprattutto quando si
viene dalla gavetta. Anche perché adesso il teatro sta
attraversando delle situazioni particolari per quanto
riguarda i finanziamenti, visto che ci sono stati dei tagli.
Speriamo che almeno con questo nuovo governo avremo la
possibilità di rimpinguare le casse del teatro e magari veder
spendere qualcosina in più per la cultura! Però io devo fare
una constatazione: mi sembra che nella zona della Calabria
circoli poco teatro. Ecco io vorrei farmi promotore: sarei
pronto anche a venire qui e ad aprire una scuola di
recitazione, io metto il mio impegno, a voi la risposta!
D: È la prima volta che viene a Tropea?
R: No, sono venuto anche quando Edoardo ha messo in
scena con Carlo Auteri “Hostess che passione”, di cui ho
curato la regia.
D: Per una cittadina relativamente piccola come
Tropea secondo lei che importanza ha questo teatro?
R: Tantissima: basterebbe fare una campagna di
sensibilizzazione e tramite interventi del comune, non si
farebbe nemmeno spendere tanto la gente per portarla al
teatro, visto che
ripeto
qui avete una struttura
meravigliosa. Non capisco come la gente di Tropea non si
faccia due passi per venire qui. E non dovrebbe trattarsi
esclusivamente di un fattore economico: i prezzi sono
abbastanza bassi. È che la gente vuole presa e portata con
la mano: una, due volte…la terza verrà da sola.
LA PIAZZA
ARRIVA “JOLT”
IL GIORNALE DEL LICEO
SCIENTIFICO
Presentato durante la Festa degli alberi, nel mese scorso è
uscito il primo numero. Un giornale fatto da ragazzi che
vogliono mettersi in discussione e aprire dialoghi e dibattiti.
di Chiara Petracca
Il 21 novembre scorso, in occasione della Festa degli Alberi, è stato
presentato da Domenico Tomaselli il nuovo giornale scolastico “Jolt”.
L'idea è partita dalla IV A e IV c del Liceo Scientifico di Tropea , ma la
collaborazione è comunque aperta a tutti gli alunni dell'Istituto.
“Jolt” è un termine inglese che significa “scossone” o “sobbalzo”, infatti,
l'intento dei ragazzi è quello di esprimere, attraverso il giornale, i loro
pensieri, giudizi e passioni, ma soprattutto di dare uno “scossone” alla realtà
in cui vivono e con ciò vogliono dimostrare che nel loro piccolo possono
creare qualcosa di importante ed edificante.
Il numero di presentazione di “Jolt” si articola in diversi punti, tra i quali
“Caro ambiente ti scrivo” in cui i ragazzi si occupano delle problematiche
legate all'ambiente, “Emergenza legalità” dove si fanno cenni sulla storia
della 'ndrangheta, ma si trovano anche dati sulla criminalità in Calabria, “Up
And Down: ultime dal nostro istituto” , uno spazio dedicato all'ambiente in
cui vivono gli stessi ragazzi, dove tra i vari articoli troviamo i motivi che li
hanno spinti a partecipare alle ultime manifestazioni studentesche, ma anche
un'intervista ad una ragazza californiana che per questo anno studierà al
Liceo scientifico, e infine uno spazio dedicato alla musica con alcune notizie
riguardanti il gruppo degli “Evanescence”.
Il 20 dicembre invece è uscito il primo numero del giornale, composto da 30
pagine in cui si trovano diversi articoli, tra cui il problema del bullismo nelle
scuole italiane, il caso Welby, la giornata mondiale per la lotta contro l'
AIDS, la raccolta differenziata “porta a porta” a Mileto, diverse notizie e
leggende sul Natale, come la nascita del Presepe, la tradizione dell'albero di
Natale e della festa dell'Epifania, lo spazio dedicato all'istituto in cui
troviamo un'intervista ai due rappresentanti d'istituto del Liceo scientifico
Antonio Rizzo e del Liceo classico Tommaso Pugliese, un'intervista a Paolo
Barbieri, assessore ai lavori pubblici della provincia di Vibo Valentia, la
sezione “Auguri e Dediche”, diverse notizie curiose e l'angolo dell' “Otium”
che tratta di musica, spettacolo e sport.
Questa iniziativa degli alunni è stata accolta favorevolmente dai vari
professori e soprattutto dalla Dirigente scolastica Beatrice Lento la quale
partecipa attivamente e con molto entusiasmo a “Jolt”, dimostrandosi vicina
alle problematiche degli alunni, e dimostrando tutta la sua disponibilità
nell'accogliere le nostre richieste di dialogo e dibattito, anche e soprattutto
attraverso la carta stampata.
Questo giornale è molto importante perché permette ai ragazzi di esprimersi
e di confrontarsi, ma è soprattutto la prova che i giovani tengono al mondo
che sarà nelle loro mani, si dimostrano interessati alle problematiche del
nostro territorio e cercano un modo per risolverle.
È curata da:
Ines Barritta,
Carlo Candido,
Chiara Condò,
Valeria Frezza.
Francesco Marino,
Maria Romana Pedazzo
Chiara Petracca,
Giuseppe Privitera,
Alberto Tassone
E-Mail: [email protected]
LA PIAZZA
-La piazza giovani-
RITORNA LA STAGIONE
TEATRALE AL TEATRO LA PACE
Pag. 10 gennaio 2007
CURIOSITA’
Cosa mangiano i tropeani a Natale?
Un breve sondaggio per sapere cosa hanno
mangiato il 25 dicembre i nostri concittadini...
A cura di Chiara Condò
Venerdì 2 Febbraio 2007: FACCIO DEL MIO MEGLIO
Di e con: Giorgio Panariello
Regia: Giampiero Solari
Giovedì 8 Febbraio 2007: LO ZOO DI VETRO
Di Tennessee Williams
Con Claudia Cardinale
Regia: Andrea Liberovic
Domenica 25 Febbraio: UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO
Di Tennessee Williams
Con Paola Quattrini, Enrico Lo Verso
Traduzione: masolino D'Amico
Regia: Lorenzo Salveti
Sabato 3 Marzo 2007: LA VEDOVA ALLEGRA (operetta)
Di Franz Lear
Con: Dianora Marangoni (la signora dell'operetta), Franco Furnarelli,
Mimmo Ottonello, Vittorio Regina
Orchestra, copro di ballo coro, attori, compagnia “Bell'epoque”
Dirige il maestro Giorgio Tazzari
Sabato 10 marzo SEX IN THE CITY
Di Luca Biglione
Con Fanny Cadeo, Maria Grazia Nazzari
Regia: Fabio Crisafi
Sabato 17 marzo POVERO SILVIO-VIALE DEL TRIONFO
Di A. Cornacchione e M. Posani
Con A. Cornacchione
Regia: A. Cornacchione
Domenica 25 Marzo 2007: OTTO DONNE E UN MISTERO
Di Roben Thomas
Con Eva Robins, Corinne Clary, Caterina Costantini, Nadia Rinaldi,
Sandra Milo
Regia: Claudio Insegno
Sabato 21 Aprile 2007: LA RAGIONE DEGLI ALTRI
Di Luigi Pirandello
Con Paola Gassman, Giampiero Fortebraccio
Regia: Giovanni Anfuso
Sabato 12 Maggio 2007: PLUTO (IL DIO DEL DENARO)
Di Aristofane
Con Domenico Pantano, diego Ghiglia, Antonio Ferrante, Monica
Fiorentini
Regia: Domenico Pantano
Per informazioni “Teatro La pace” 096367295
Lasagne al forno, capretto al forno con patate, salmone,
insalata, frutta fresca e secca.
!Antipasto misto, lasagne, arrosto ai funghi, polpette di
carne, insalata, melanzane arrostite, arrosto, frutta
fresca e secca, caffè, limoncello e liquore, dolci tipici.
!Antipasto misto, lasagne al forno, arrosto, polpette, carne
panata con uovo, insalata verde, frutta secca e fresca,
caffè e dolci tipici.
!Antipasto all'italiana, pasta al forno, polpette di carne,
capretto, arrosto di maiale, insalata, cipolla fritta, frutta
fresca e secca, caffè, limoncello, liquore e panettone.
!(tutto cucinato in un forno a legna) Lasagne, cotolette,
involtini di pollo, polpette ripiene, carne di maiale, carne
mista, insalata, frutta secca e fresca, caffè, dolci tipici e
tiramisù.
!Lasagne, polpette, cotolette arrosto, insalata, frutta secca,
melone, fichi d'india e dolci tipici.
!Antipasto, crêpes, cannelloni, pollo arrosto con patate e
arrosto ripieno, frutta fresca e secca, dolci tipici.
!Antipasto, insalata di mare e pepata di cozze, filej al sugo,
salsicce, carne nel sugo e cotolette, insalata, frutta fresca
e secca, dolci tipici.
!Lasagne, cotolette di pollo, patate fritte, frutta fresca e
secca, dolci tipici.
!Lasagne, polpette, salsicce, funghi, insalata, frutta fresca e
secca, pandoro e dolci tipici.
!Lasagne, salsicce, zucca, frittura di pesce, frutta secca e
panettone.
!Pasta al sugo, pollo, pesce, panettone e tartufone.
!Antipasto, gnocchi con carne trita, salsiccia, carne con
l'osso, insalata, frutta fresca e secca, panettone al
cioccolato.
!Antipasto misto, crêpes al formaggio e carne, involtini,
polpette di carne, spiedini, insalata, frutta fresca e secca,
dolci tipici.
Il 27 Dicembre 2001
veniva a mancare
Antonio Rizzo: pittore
che sapeva infondere
nelle proprie tele i
colori più accesi, più
vivi e più veri della sua
terra natale.
IV EDIZIONE PREMIO NAZIONALE
DI POESIA
“TROPEA-Onde mediterranee”
Il 15 marzo2007 scade il termine.
Il regolamento è sul sito :
http://www.tropeamaresolestoria.it
E’ attivo il nuovo sito della Pro-loco di Tropea
Www.prolocotropea.eu
Pag. 11 - gennaio 2007
-Attualità-
LA PIAZZA
Presentato il quinto volume della collana:
IL PUNGOLO
Scuola e territorio
L'anno appena trascorso ci ha lasciati
con un grande peso nel cuore, tanto
smarrimento ed una voglia matta di
gridare…BASTA!
BASTA al malcostume ed alla violenza
più o meno occulta, nelle case, negli
ambienti di lavoro, nelle scuole, all'uso
(anzi al cattivo uso) dei telefonini;
BASTA alle spavalderie mafiose di
personaggi da strada ma anche di
personaggi “potenti” che, protetti da
anonimato spesso di natura omertosa,
tramano contro il vivere civile e contro
la stessa società, quella stessa società
in cui noi vorremmo far crescere,
serenamente, i nostri figli ed i nostri
nipoti;
BASTA alla corruzione ed alla cattiva
amministrazione della Cosa Pubblica,
alle angherie ed ai soprusi che il
cittadino (…onesto) sopporta
quotidianamente nei rapporti con la
Pubblica Amministrazione;
BASTA con il malcostume della
evasione fiscale che sottrae consistenti
mezzi finanziari all'economia del
Paese, alle possibilità di Spesa Sociale
ed agli interventi verso i più bisognosi;
ma diciamo anche…
BASTA allo sperpero di danaro
pubblico, all'intrallazzo ed alle
consorterie politico-mafiose.
Non ci dobbiamo sorprendere se,
durante un incontro organizzato
dall'Antropos di Tropea nel mese di
Novembre sul tema della “Identità
Meridionale“ (Relatore l'Avv.
Francesco Tassone) si è giunti ad
accostare l'aggettivo “mafioso” al
termine “meridionale” (ma tant'è,
anche all'estero, dire italiano o peggio
meridionale, equivale ad essere
etichettato subito per mafioso!).
La ricerca della LEGALITA' e del buon
vivere, ad ogni livello, sia lo stimolo
per tutti nel prossimo anno.
Abbiamo letto (Gazzetta del Sud del
27.12, in un articolo di Alessandro
Vicari) che il Comune di Ricadi ha
approvato uno schema di “Protocollo
di Intesa” con la Prefettura di Vibo
Valentia per la costituzione di un
Comitato per la sicurezza e la legalità
con l'intento di prevenire i fenomeni
delinquenziali; plaudiamo alla
iniziativa e concordiamo con quanto
dichiarato dal Consigliere Morabito:
senza la collaborazione di tutti i
cittadini nulla può essere fatto. Buon
2007 a tutti!
(AFER)
Un libro scritto dagli alunni della Scuola media di Tropea
di Lino Daniele
Tropea non è soltanto mare, soltanto spiagge, soltanto sole da godere
nel periodo estivo, ma è pure altro. E' una città antica, ricca di storia, di
tradizioni religiose e popolari; e, di personaggi illustri di statura
internazionale, ben radicati nel proprio tempo. Ce lo dice l'ultimo libro
pubblicato dall'Istituto comprensivo: Don Francesco Mottola “ di Tropea, presentato lunedì undici
dicembre nella biblioteca comunale gremita di gente attenta e partecipe. Il testo, ideato dal preside
Francesco Laganà ed inserito nella collana “Scuola e territorio” è stato scritto nel corso dell'anno
2005, dopo un anno di ricerca sul campo ovvero nella parte più antica ella città plurimillenaria.
E'essa, la parte antica, unica al mondo, la vera protagonista di questo ottimo volume alla cui stesura
hanno partecipato gli alunni della suddetta scuola media. Una scuola al passo con il proprio tempo e
ben radicata nella realtà sociale in cui opera. La realizzazione collettiva di “Tropea” edito
dall'editore calabrese Pellegrini, ne è una prova lampante. Di essa, ovvero della parte antica, viene
messa in evidenza la parte più bella, più significativa, più caratteristica atta a stimolare l'interesse di
pittori, poeti, critici d'arte e degli storici locali, regionali, nazionali e specialmente, oggi, pure
europei, tedeschi soprattutto.
Si parla della cattedrale, della civiltà
normanna e delle altre società che hanno
lasciato il segno anche a livello linguistico. Si
parla del museo diocesano e delle chiese da
valorizzare pienamente in quanto Tropea è
stata una città vescovile con una sua
eccezionale caratteristica.
Il centro storico è fatto esclusivamente di
palazzi alti costruiti secondo le regole
urbanistiche della propria epoca e vi è una
testimonianza di una città che godeva di
speciali privilegi non infeudata mai a nessun
feudatario. Non vi è una casupola,
un'abitazione di artigiani, di commercianti o di L’intervento del Preside Laganà
contadini. Sono tutti palazzi abitati da una nobiltà che estendeva i suoi possedimenti nei ventiquattro
casali. Ecco l'unicità, l'eccezionalità che il piccolo capolavoro scritto da alunni, è bene sottolinearlo,
mette in risalto e che potrebbe costituire l'asse portante di un turismo culturale che stenta ad
affermarsi, nonostante vi siano tutti i presupposti.
Gli alunni, guidati dai loro insegnanti non si sono fermati alla cattedrale, al museo, alla Madonna
di Romania, alla Madonna dell'Isola, ma sono andati oltre. Hanno descritto alcuni episodi della
storia cittadina degna di un popolo che ha sempre amato la libertà: la rivolta contro i Turchi, esosi
esattori di tasse e la lotta contro il Principe Vincenzo Ruffo di Scilla che voleva diventare il
feudatario di una città nata per essere libera e dare il meglio di se stessa in tutti i campi della
conoscenza umana. I personaggi illustri, sebbene abbiano operato in un periodo in cui mancavano i
mezzi di comunicazione di massa, hanno raggiunto una fama di livello europeo, non mancano poi le
belle chiazzarole coi i loro costumi tipicamente tropeani. Il libro, supervisionato giorno dopo giorno
in tutto l'anno scolastico dalle professoresse Franca Maccarone e Caterina Ventrice, tocca pure altri
punti della nostra città sottolineati durante la manifestazione dai relatori che hanno esaltato la novità
e la originalità dell'iniziativa editoriale. Gli interventi del preside Francesco Laganà, del sindaco
Antonio Euticchio, del professore Salvatore L'Andolina, del dr. Massimo L'Andolina, presidente
del Consiglio di Istituto e del colonnello Pasquale Romano, sono stati ben calibrati e diretti alla
valorizzazione dei beni culturali e dello sviluppo turistico che ne dovrebbe scaturire.
Sull'importanza dell'iniziativa è intervenuto anche il sindaco di Drapia, dr. Aurelio Rombolà, che ha
raccolto l'appello lanciato dal dirigente scolastico. Il pubblico, attento e partecipe sino alla fine, ha
chiuso la serata con un lungo applauso ed ha fatto i complimenti a tutti i professori che hanno dato
vita a questa significativa opera storica. Infine, il preside Laganà ha lanciato un appello affinché vi
siano nuove risorse onde la collana: “Scuola e territorio” continui e si arricchisca di nuovi libri che
mettano in risalto la bellezza di una città non ancora conosciuta completamente. Tropea è una
miniera d'oro, tocca ai nuovi storici scoprirla e portare in superficie tutto il materiale.
CHI E' LO ZAMPOGNARO?
di Leonardo Davolo
Non è cosa di tutti i giorni, né è facile intervistare uno
zampognaro, figure che ci accompagnano sin da bambini e
che diamo per scontate durante le feste di Natale. Con un po'
di difficoltà a causa del linguaggio ed incontrandolo alle
cinque di mattina, ci siamo riusciti e così facciamo due
importanti scoperte…
Maestro, come vi chiamate e da quanto tempo fate questo
lavoro ?
Ho 77 anni, mi chiamo Francesco Giuseppe, sono di Rombiolo
ed o iniziato a fare questo mestiere quando avevo 12 anni.
Come si è svolto il vostro lavoro?
Per quarant'anni ha suonato con un altro zampognaro, oggi
mi accompagna mio figlio. Per lavoro ho girato mezzo
mondo. Sono stato due volte a New York, poi nella Svizzera,
in Canada, ma anche in Italia, a Roma, Milano, Bologna
Firenze, sempre suonando la zampogna. Ricordo che negli
Stati uniti eravamo una banda di 21 elementi di cui tredici di
Napoli, altri di Sanremo e poi c'ero io.
Una delle cose che l'ha colpita di più durante i suoi viaggi?
In Messico, abbiamo dormito in una stanza d'albergo che
aveva due bagni.E quando ero giovane, durante i miei
viaggi, ho fatto anche il playboy.
Una soddisfazione particolare?
Ho fondato una “fanfarrea”, cioè una gruppo di sei
zampognari tutti con la classica “fanfara”.
Auguri di Buon Natale e nuovo anno.
- Libri-
LA PIAZZA
SALUTE PROFESSORE: IL NUOVO
LIBRO DI GIANNI PELLEGRINO
di Francesco La Gamba
Musicista, pittore, scultore, poeta, scrittore ed infine attore
professionista: tutto questo è Gianni Pellegrino. Lo abbiamo incontrato
per parlare del suo libro e non solo...
Gianni Pellegrino è sicuramente un personaggio molto particolare,
eclettico, innamorato dell'arte in tutte le sue espressioni. Alla passione
per la musica (riesce a suonare di tutto con mani e piedi...) ha da sempre
affiancato l'amore per il cinema e per il teatro a cui giunge attraverso un
lungo peregrinare artistico. Dalla piazza del suo paese dove, insieme ad
alcuni suoi amici, intona vecchie filastrocche, approda all'Accademia
d'Arte drammatica di Roma: il passo non è breve, ma certamente
intenso e voluto. Da lì una lunga serie di esperienze teatrali e
cinematografiche, culminate nell'incontro con Alessandro Benvenuti,
con il quale dà inizio ad un sodalizio umano ed artistico.Come un
novello cantastorie, ha voluto cimentarsi anche nella scrittura di un
poemetto, "Salute Professore", in cui "canta" in rime "le dolenti
riflessioni di un suino consapevole del suo tragico destino".
Tra il serio ed il faceto, Pellegrino offre, nel suo libro, edito da
Rubbettino, uno spaccato delle tradizioni popolari e contadine sotto
forma di poesia e commedia, in cui il protagonista principale è il
maiale, un animale che non ha mai goduto di grandi simpatie, ma che,
poi, a ben vedere nasce e muore per un atto d'amore.
Lo abbiamo incontrato per parlare del suo libro e non solo...
Gianni, ma questa tua vivacità, questa frenesia così coinvolgente
con la quale vivi la vita è una tua caratteristica da sempre?
Sì, proprio per questa mia caratteristica fui spedito dai miei in
seminario a Roma, con la speranza che un pò mi
calmassi. Poi dal seminario mi hanno cacciato perché
hanno capito che non avevo alcuna vocazione e che ero
stato portato lì solo con lo scopo di essere tenuto un po'
a bada. Sono tornato, quindi, in Calabria dove ho
continuato le scuole e qui iniziarono a venir fuori i miei
interessi e cominciai a vagare e ad esplorare gli
ambienti artistici. C'era in me un bisogno di
esprimermi in tante forme ancora non chiare.
La passione per l'arte, come è nata? Hai avuto
qualche esempio?
No. Io sentivo il bisogno di esprimermi, di essere
sempre il primo, il migliore...sugli alberi, ero quello
che doveva salire più in alto di tutti... "Aò so' nato
splendido...e chiamame mitico!". Quando ero piccolo,
mi chiamavano "Gianburrasca", una volta cresciuto
hanno iniziato a chiamarmi, e mi chiamano ancora,
"pazzesco".Ho cominciato, quindi, a scrivere e a
dipingere, Sentivo una spinta emozionale ad
esprimermi e, di conseguenza, cantavo, suonavo,
recitavo. Però, non ero ancora sicuro che fosse quella la mia strada,
inoltre volevo fare anche il liutaio essendo nato in una famiglia di
artigiani, di conseguenza mi misi a costruire anche strumenti musicali
ed in virtù di ciò, poichè, ero appassionato di musica e bravo nella
manualità, pensai di frequentare a Cremona, la scuola di liuteria forse
più famosa di Europa, ben presto, però, mi accorsi che non ero tagliato
neanche per quello, mi mancava, infatti, il movimento, l'essere
protagonista.
Quando hai scoperto che volevi fare l'attore
Sai, stando in paese, dove non c'era molto da fare, ma vi era la
tradizione delle farse popolari, con gli amici si pensò di recuperare
delle vecchie farse, che non venivano più rappresentate ormai da 30-40
anni. Ritrovammo i testi, io suonavo il mandolino e curavo la regia,
anche se non l'avevo mai fatto e non ero mai entrato in un teatro. Si
andava, quindi, nelle bettole a recuperare vecchie canzoni,
filastrocche, tradizioni.
Durante quel periodo preparai un libro sulle ricette antiche e sulla
possibilità di operare un passaggio tra il mondo contadino e quello
moderno, che è lo stesso tentativo che ho voluto fare nel mio libro.
Quello, in sostanza, fu il mio primo approccio con il mondo della
recitazione, anche se io non recitavo. A quel punto, un mio amico
regista, di Catanzaro, mi spronò ad andare, con il suo sostegno, ad una
scuola a Roma. Qui vinsi due borse di studio, mi diplomai
all'Accademia di Arte drammatica e cominciai ininterrottamente a
lavorare. Capii, finalmente, che quella era la mia strada, perché
metteva insieme la poesia, la musica, la capacità di dipingere...infatti,
sono io a creare i disegni di un costume o di come immagino una
scenografia...inoltre sono un appassionato di fumetti, ho la mia
fumetteria che riempie una stanza intera, insomma sono un
giocherellone, un bimbone.
Pag. 12 gennaio 2007
Una volta capito il ruolo a te più congeniale, cioè la recitazione,
attraverso cui è possibile esprimere tutto il tuo essere artistico,
quali sono state le tue esperienze cinematografiche?
Sì. Quando intrapresi il cammino del teatro, avevo indovinato il
campo ma non ancora la specializzazione. Ho fatto i classici,
Pirandello, Ibsen, la commedia dell'arte...e poi ho capito che volevo
fare il comico, che era quello che, pur non sapendolo, avevo sempre
fatto: il pazzerello del paese. Solo che se prima mi menavano, perché
ne combinavo di tutti i colori, successivamente iniziarono a pagarmi
per fare le stesse cose. E l'evento che mi diede la rotta precisa da
seguire, artisticamente parlando, fu l'incontro con Alessandro
Benvenuti. Appena finita la scuola di teatro, mentre ero ancora lì a
scuola, uno degli insegnanti, Tonino Pierfederici, che è stato uno dei
più grandi attori che abbiamo avuto in Italia, stava preparando la
regia di uno spettacolo dandomi un ruolo di attore nello stesso.
Pertanto, in giugno del 1986 mi diplomai, iniziarono le prove e dopo
l'estate ci fu il debutto.
Hai un ricordo dei tuoi primi anni di “gavetta” artistica?
Una sera venne un gruppo di amici a vedere lo spettacolo e una
ragazza del gruppo, che abitava lì vicino, a Fontana di Trevi, invitò
tutti per una spaghettata a casa sua. Io per essere carino, comprai una
bottiglia di vino (nota come la rima ritorna...). Poichè si era sforniti di
cavatappi, pensai di recarmi in qualche locale nei pressi della famosa
fontana per farmi aprire la bottiglia. Entrai, quindi, in un pub e,
mentre mi aiutavano con il vino, iniziai a fare due chiacchiere con il
gestore, che era l'aiuto regista di Marco Risi. Ad un certo punto,
questi mi chiese che cosa facessi nella vita e, saputo che ero un attore,
mi propose di recarmi a nome suo da Risi, dicendomi che stava
cercando "uno come me". Mi recai dal regista, il quale, dopo avermi
guardato, dopo avermi studiato, mi paragonò a James Cagney che è
uno dei più bravi attori che sia mai esistito. magari diventassi più
bravo di lui... ma lo sono già, capisci, questa è la "mia
tragedia "...
Iniziai, quindi, a lavorare con Risi, con il quale è nata
un'amicizia ed una stima che ancora durano. Nel 1987
con il film "Soldati, 365 giorni all'alba" conobbi
Benvenuti che faceva parte anche lui del cast. Da quel
momento, ebbe inizio la mia vera e propria carriera,
poi "Zitti e mosca" a cui io partecipai. Sul set di
quest'ultimo film conobbi Leonardo Pieraccioni che
mi vollè poi con sè nei suoi due film Il Ciclone e
Fuochi d'artificio. Nel 1991 con Benvenuti facemmo
"Due gocce d'acqua", io protagonista in coppia con lui
a teatro.In quattro anni, frequentai molto Benvenuti,
andavo molto spesso a casa sua, ed ogni volta gli
portavo qualche nostro prodotto tipico: soppressate,
funghi etc. Era un occasione per stare insieme, per
ridere e scherzare, ovviamente suonando la chitarra.
Benvenuti fu molto incuriosito da me, lo affascinò il
mio mondo, la mia Calabria e la mia calabresità.
Infatti, Benvenuti, nella sua prefazione al tuo libro,
di cui parleremo fra un pò, dice che è stato "fascinato" da te e fa
riferimento ad una prima, ad una seconda e ad una terza
"fascinazione"?
Esatto, è tutto vero. Ieri eravamo insieme a Diamante in occasione
del festival del peperoncino. E' stato coinvolto da me già l'anno
scorso e poi anche quest'anno, insieme a Francesco Nuti e ormai c'è
un legame umano ed artistico.
Qual è secondo te la funzione del cinema, come modo per
esprimere l'arte?
Il cinema dovrebbe essere capace di trascendere e di universalizzare
un argomento, un episodio, un fatto storico, solo in questo modo
diventa opera d'arte....è opera d'arte tutto ciò che la capacità di
parlare tutte le lingue del mondo e, quindi, di arrivare a tutti.
Chi è l'artista per te?
L'artista è chi riesce a tradurre le emozioni in qualcosa di plastico.
Raffaello che diceva che aveva il compito di abbellire il mondo.
Ora, parliamo di Gianni Pellegrino, attore di-vino, con e senza
trattino?
Sì. Io al vino devo l'inizio della mia carriera, mi piace il vino, sono
uno a cui piace la compagnia... quello che fa gli stornelli e le rime, per
cui la cantina mi appartiene come mondo ipotetico dove trascorrere
le serate. E sui miei bigliettini da visita, mi firmavo:" Gianni
Pellegrino, attore di-vino col trattino, gran simpaticone, cinema,
teatro e televisione". Sandro mi spiazzò, stupendomi in positivo
perché lui mi scrisse " attore divino con e senza trattino".
Se sei disponibile, vorrei parlare del tuo libro "Salute
Professore", Come nasce l'idea di questo libro?
Come al solito, nasce dalla mia voglia di stupire gli altri. Io sono fatto
così, se mi viene in mente una frase, prendo la chitarra e la sera dopo
Pag. 13 gennaio 2007
la metto in piazza o la dedico agli amici,
insomma, prendo un appunto per uno spunto...
non ci posso fare niente... ho la rima nel
sangue... La vera molla di scrivere il libro mi è
scattata dentro per dimostrare, come nella
cultura contadina, non ci fosse la violenza
nell'interpretare e nel portare a termine i riti
della tradizione. Mio padre, l'uomo più mite del
mondo, andava nell'orto, in chiesa e a casa...e
basta, ma, quando si trattava di ammazzare il
maiale, mi diceva: "Il sanguinaccio serve".
Si perpetuava un rito di nascita e morte ma
senza cattiveria, poiché trova la spiegazione
nella necessità degli animali per sopravvivere.
E questo tema viene largamente esaltato da
Calvino e dalla letteratura laica e non. Poi, la
scrittura ti prende la mano e ti prende così tanto
che non vuoi neanche andare a dormire la notte
pur di vedere dove può portarti la rima. Inoltre,
spesso la rima ti impone delle regole rigide.
Ma perché hai scelto il maiale? Questo
animale, che, alla fine, diventa saggio e
decide di morire non da gladiatore, per cui,
lungi dal sentirsi una vittima, finisce col
dare dignità alla sua morte, perché non
vuole combattere il suo destino?
Sì, in effetti, alla fine, il maiale, con i suoi
pensieri e comportamenti, offre spunti sui temi
della vita. Ho voluto dare dignità all'animale
apparentemente più maltrattato. Se si deve
offendere qualcuno gli si da del "porco" che è
considerato ricettacolo di immondizia, ed è
malvisto da tutti.
Io non l'ho scelto premeditatamente, credo sia
stato il maiale a scegliermi, forse, perché
questo dell'uccisione del maiale è il rito che ci
coinvolge di più da ragazzini, neanche un
passero potrebbe dire le stesse cose, perchè non
è così utile all'uomo e, pertanto, non è così
maltrattato.
Porco, invece, è anagramma di corpo.
Perché il maiale è chiamato "Il Professore"?
"Il Professore" nasce dal fatto che mia zia
"Popina che parla sempre in rima", e dalla
quale ho ereditato questo dono, non ha mai
chiamato il maiale "porco", perchè porco è chi
ti ha fatto del male non l'animale che, invece,
merita ogni rispetto. Quindi, la zia lo chiamava
"Professore". Questo fatto mi stava bene,
perché istintivamente sentivo che era giusto
non chiamarlo porco. Poi, il sottotitolo è: "Le
dolenti riflessioni di un suino, consapevole del
suo tragico destino".Un'altra parola che si
ripete molte volte nel libro è "salute".La
motivazione dell'uso di questa parola è perché
lo scannatore, quando è tutto pronto ed il
maiale è stato già legato, chiama il compare
Pietro, che è il chirurgo della situazione il
quale, posato il bicchiere di vino, levando il
coltello nell'aria dice: "Salute a noi e morte a
lui". Questo "salute", che per noi è vita, per il
maiale è la chiave della sua morte.
Perchè quando la "nera dama" prende la
vita del professore "un'oscura trama
decreterà il trionfo dell'amore"?
Son contento che mi hai fatto questa domanda,
perchè è qui che sta tutto il significato del libro.
La rima mi ha imposto un gioco. Noi, spesso,
arriviamo alla soluzione dei nostri problemi
attraverso vie misteriose, imponderabili... La
fine del maiale, che è insita nel momento stesso
in cui nasce, non può essere considerata un
dramma, anche se si svolge in modo violento,
forte.La sua morte servirà a nutrire degli essere
umani, quindi la motivazione è importante e si
traduce in un atto d'amore.
Insomma... un epilogo con un motivo
"divino" alla Gianni Pellegrino... come vedi
mi hai trasmesso il vizio delle rime...
LA PIAZZA
-Attualità -
12 LUGLIO 1956:
UNA DATA DA NON DIMENTICARE
Le case della carità: il più grande miracolo di don Mottola
di Lino Daniele
Una manifestazione organizzata da don Ignazio Toraldo, presidente della
Fondazione per ricordare il grande sacerdote e le sue importanti opere
Il 20 dicembre scorso, nella sala convegni dell'Hotel 501 di Vibo Valentia è stato
festeggiato il cinquantenario della istituzione della Casa della carità avvenuta il 12
luglio del 1956 ad opera di don Mottola, un sacerdote al servizio della povera gente e dei
bisognosi della nostra provincia ed in particolar modo di Tropea.
La storia di questa importante opera ha del miracoloso e mette in evidenza la forte
carica umana del grande sacerdote tropeano che, nonostante fosse claudicante e con
difficoltà di parola, a causa di un ictus, si faceva accompagnare a Vibo per rendersi utile
alla società .
Era il 1950. Due insegnanti oblate, lanciarono l'idea di una Casa della carità simile a
quella esistente a Tropea e diretta dalla nobildonna Irma Scrugli, sempre al servizio
degli ammalati e dei poveri. L'ex rettore del Seminario, nonostante la sua malattia, con
la quale conviveva da molti anni, la raccolse e la fece propria. La novantunenne Ada
Furgiuele durante la manifestazione, moderata dal giornalista Rai Pasqualino Pandullo,
ha ricordato il fondatore; avevano bisogno di soldi per ristrutturare un rudere e renderlo
abitabile, fecero una riffa mettendo come premio un foulard. L'operazione riuscì, così
iniziarono i lavori. Ma via via che si andava avanti le spese aumentavano e si aveva
bisogno di nuovi soldi, inoltre gli operai dovevano essere pagati. La Furgiuele e la
Scarano erano disperate. Si lamentavano, si rendevano conto di aver intrapreso
un'opera più grande di loro che poteva essere interrotta da un momento all'altro. Ma un
giorno, quando meno se l'aspettavano, trovarono una busta sull'altare. Stupite
l'aprirono, trovarono il denaro sufficiente per pagare gli operai e per comprare il
materiale necessario
per completare la
ristrutturazione. Si
parlò di miracolo.
Molti lo attribuirono
a don Mottola che già
godeva della fama di
santo.
Più tardi, quando il
problema dei soldi
sorse ancora una
volta, il senatore
Antonino Murmura,
allora sindaco della
città si fece garante e
garantì la copertura
finanziaria affinché i
lavori fossero portati
a
t e r m i n e .
Trascorsero sei anni,
tutte le difficoltà furono superate ed in un certo senso si tagliò il nastro di inaugurazione.
Così il 12 luglio del 1956 vennero ospitati dodici bambini spastici appartenenti a
famiglie disagiate e bisognosi di cure e di assistenza. Il sogno di don Mottola e della sua
collaboratrice vibonese, che oggi ha novantuno anni e vive nella Casa della Carità, si
realizzava pienamente. Dopo Tropea, dopo Limbadi, veniva Vibo. I bambini disabili,
come si dice oggi, della città e della parte interna del vibonese, soprattutto della
montagna, avevano la loro casa, avevano le infermiere e i medici che li curavano e
cercavano di recuperarli ad una vita normale.
I genitori, che non sapevano come gestire i figli ammalati, mandarono un sospiro di
sollievo e ringraziarono il sacerdote caritatevole e disponibile con tutti. La Furgiuele, a
cui durante il convegno è stato regalato un foulard, in ricordo di quello della riffa, ha
parlato dei miracoli di don Mottola e dell'intervento continuo della Provvidenza. Noi
non li citeremo, ne parleremo in un'altra circostanza, però lanciamo un appello al
Cardinale Martins, Prefetto delle congregazioni per la causa dei santi, affinché si dia da
fare per la beatificazione di un sacerdote che è nel cuore di tutta Tropea e della gente che
lo ha conosciuto quando era in Seminario e quando andava nelle casupole per trovare gli
emarginati. Ci sembra giusto che il Servo di Dio, tale egli si definiva, con difficoltà
motoria, con difficoltà di parola , che ha accettato la malattia senza mai lamentarsi, che
ha celebrato messa, che si è speso per l'assistenza dei bambini spastici e di tutti gli
ammalati, la sua casa era sempre aperta, soprattutto a quelli che il Vangelo definisce “gli
ultimi”, meriti di assurgere agli onori degli altari. Eminenza Martins raccolga il nostro
appello: la nobile città, antico faro di religiosità e di civiltà, aspetta il suo santo.
Ripetiamo ancora: il suo più grande miracolo sono le Case della carità che hanno
segnato una svolta per le famiglie colpite da questa disgrazia.
Sono intervenuti alla manifestazione:il vescovo mons. Domenico Tarcisio Cortese,
Pasqualino Pandullo, don Ignazio Toraldo, il senatore Antonino Murmura, il dr.
Roberto Garzulli direttore generale della Fondazione, Ada Furgiuele ed il dr. Antonio
Giannetta, direttore generale della Case della carità.
LA PIAZZA
- Tropea-
Pag. 14 -gennaio 2007
grandi interpreti sono sempre andati oltre, del resto.
E questo, in sala da concerto, crea emozioni e rende partecipe il
pubblico di un avvenimento. Una esecuzione è sempre diversa da
un'altra. Non esiste la verità o almeno una sola verità. Esiste l'unicità
di una esecuzione. Ovviamente i parametri che determinano
l'intensità di una performance sono moltissimi e spesso
di Elisa Laureana
imponderabili… e possono determinare anche la serata negativa.
Oggi si tende a dominare molto l'aspetto emozionale e considerare
molto di più l'aspetto razionale. E' come se si fosse ingabbiato il
Pianista dal tocco magico e dal fraseggio ipnotico, Giorgia Alessandra
modo
di suonare: c'è troppa reticenza da parte dei musicisti ad
Brusita è stata interprete applauditissima di una serie di concerti a Tropea,
“elargirsi” alla musica. La vecchia generazione di musicisti resta
che l'hanno vista protagonista sia da solista con l'orchestra, che in duo con
davvero insuperabile. Ecco perché bisogna andare oltre…
cantante e in formazioni da camera. Rare volte si ha il piacere di ascoltare
D -Come definisce il suo rapporto col pianoforte?
un musicista completo, dal repertorio versatile, che unisca alla
R -Essenziale ed importante. Non riesco a pensare di poterne fare
straordinaria sensibilità espressiva, tecnica solida e virtuosismo. Le
a meno.
esecuzioni della Brustia sono infatti cariche di emozioni, ma mai
eccessive, anzi, sempre eleganti e limpide nell'idea
D -Suona spesso in duo e in formazione da
musicale studiata e offerta. In questa semplicità di
camera. Che importanza ha, secondo lei, suonare
espressione si comprende la grandezza dell'essere
insieme ad altri musicisti?
veri interpreti e vi è la concreta interazione tra artista,
R -Fondamentale importanza e, per me, è anche
opera d'arte e un pubblico disposto a riconoscere
una grandissima esigenza. Posso fare a meno del
nella musica qualcosa di più di un piacevole
recital solistico, ma adoro suonare con gli altri e
intrattenimento. Alla pianista abbiamo chiesto come
con l'orchestra. Quando si suona con gli altri si
è nata la sua passione per la musica e perché ha scelto
sprigiona una energia diversa, accade qualcosa di
di suonare proprio il pianoforte?
speciale. Passare una frase, riprenderne un'altra,
R -La mia passione per la musica è nata
accompagnare una linea melodica o modellarla
prestissimo, verso i cinque anni, forse perché mia
mentre qualcun altro ti accompagna fa parte di
cugina più grande studiava pianoforte. Ricordo
quelle cose per cui suonare mi fa sentire fortunata.
ancora l'odore di cera di quel suo vecchio strumento
D -Attualmente è docente di pianoforte al
e quanto mi affascinava il suono che produceva…
Conservatorio F. Torrefranca di Vibo Valentia e
Con lei trascorrevo interi pomeriggi ad ascoltare
tiene corsi di perfezionamento per importanti
musica: in particolare, il concerto n. 1 di Chopin. Tra
istituzioni musicali italiane. Come intende
i primi brani che avrei voluto studiare c'era poi
l'insegnamento?
l'ultimo dei notturni dell'op. 72 di Chopin… Mi
R -Io credo che ogni allievo sia un
piaceva moltissimo…
microcosmo. L'insegnante deve cercare di
D - Quali insegnanti hanno contribuito
rispettarne la personalità, le caratteristiche e i
maggiormente alla sua formazione artistica?
tempi di apprendimento. Credo che un rapporto di
R -Ho iniziato lo studio del pianoforte con Rita
complicità e stima reciproca tra insegnante e
Coppi, una allieva di Alberto Mozzati. Di lei, come
allievo, possa determinare buoni risultati; per
didatta, ricordo la cura con cui mi induceva a
questo è importante non imporre ogni cosa, ma
Giorgia Alessandra Brustia
“ricercare” il suono, il fraseggio. Mi ha insegnato ad
cercare di concordarla insieme. Bisogna rispettare
ascoltarmi. Dopo tanto tempo ci siamo riviste lo scorso anno, in
la natura di ciascuno, cercando di far emergere l'individualità che
occasione di un concerto. Non nascondo l'emozione e il piacere del suo
contraddistingue ognuno. L'insegnante fa centro quando lo studente
apprezzamento. Sempre negli anni di formazione ho conosciuto György
trova il suo modo di esprimersi.
Sandor, grande musicista, del quale ricordo la grande scrupolosità
D -Quali consigli darebbe ad un giovane musicista?
nell'approccio alla partitura e la sua chiarezza nel realizzare l'idea
R -Ascoltare molta musica, frequentare i concerti, mettersi nelle
musicale. Franco Scala mi ha insegnato a razionalizzare gli aspetti e le
condizioni di possedere solide basi culturali con l'obiettivo di
problematiche strumentali. Tuttavia, gli insegnanti determinanti nella
renderle sempre più ampie. La lettura è di grande giovamento.
mia formazione artistica sono stati due: Anna Maria Cigoli e Marian
Ritengo fondamentale che ogni giovane pianista dedichi del
Mika. Anna Maria Cigoli è una straordinaria pianista e per me ha
tempo
anche a far musica con gli altri. Spingo ogni mio allievo a fare
rappresentato per anni un importante modello da seguire. E' un'artista
questa
esperienza. Sono favorevole ai concorsi, perché insegnano a
che possiede il dono di saper trasmettere entusiasmo ed energia. Sono
mettere
a dura prova i nervi e oggi, inoltre, sembrano essere l'unico
contenta che abbia accettato il mio invito a Vibo Valentia per tenere una
modo per fare strada.
masterclass in Conservatorio. Arriverà il 25 maggio e terrà un recital a
D -Ci confida un suo sogno nel cassetto?
chiusura dell'VIII Convegno Internazionale “Filosofia della Musica
R -Non saprei. Forse augurarmi che di giorno in giorno ogni
Musica della Filosofia”. Marian Mika mi ha spinta a riprendere l'attività
sogno si possa realizzare.
dopo un decennio di distacco. Siamo oggi cari amici e tra di noi c'è una
D -Se oggi Giorgia Alessandra Brustia non fosse una pianista, chi
stima grandissima. Mi ha insegnato a ricercare nell'esecuzione
sarebbe?
l'equilibrio tra armonia e melodia, fraseggio e cantabilità, forma e
piccolo dettaglio. Davvero due musicisti straordinari.
R -Fin da piccola ho sempre pensato di fare la musicista. Non
riesco a vedermi diversamente realizzata. Forse, se proprio non fossi
D - I pianisti che l'affascinano maggiormente?
diventata una pianista, mi sarebbe piaciuto suonare il violoncello.
R-Molti: Rubinstein, Horowitz, Argerich, Haskil, Arrau, Richter… Il
primo ha rappresentato sin dall'età giovanile il pianista per eccellenza, il
LA PIAZZA Mensile indipendente
poeta, perché in lui è semplice qualunque cosa, il suo modo di suonare fa
sembrare tutto come una creazione estemporanea. Mi affascina il suo
Registrazione Tribunale di V. Valentia n. 82 del 25.02.1994
suono e la compostezza con cui riesce sempre ad emozionare. Ritengo che
Editore ONDA SUD Soc. Coop. A.r.l., Presidente Pasquale Mazzeo
non esista un'incisione dei Notturni e delle Mazurche che possa superare
Direttore responsabile, Saverio Ciccarelli
la sua. Horowiz mi colpisce per la sua incredibilmente vasta tavolozza
Capo redattore, Pino Carone
timbrica e l'estro con cui legge la partitura. Di Martha Argerich ammiro il Hanno collaborato in redazione:
Lino Daniele, Antonio Ferrara, Maria Zuccalà
temperamento, l'energia, l'unicità del suo talento strumentale che le
Redazione: via Pontorieri, 89861 Tropea (VV) Tel/Fax 0963666081
consente di fare cose strabilianti, trasformando la difficoltà esecutiva in
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esaltazione del linguaggio musicale. Di Clara Haskil mi affascina la
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lucidità, la trasparenza, la soavità. Di Arrau il pensiero profondo. Richter è
Redazione di Vibo Valentia: via Santa Aloe, 40 tel e fax: 0963 541705
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la forza drammatica.
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D -Qual è il suo approccio alla partitura?
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R - C'è un approccio istintivo prima, razionale poi. E' fondamentale
Chiuso in redazione il 3 gennaio 2007
individuare lo specifico artistico (come lo chiama Neuhaus), la
collocazione storica e stilistica di ogni compositore, che ha vissuto in un La collaborazione è aperta a tutti. I manoscritti dovranno essere lunghi al massimo una cartella. La
redazione si riserva la facoltà di selezionare gli articoli da pubblicare. Le opinioni espresse negli
determinato contesto di mode e di regole.
articoli appartengono ai singoli autori dei quali si intende rispettare la libertà di giudizio. I
D -L'interprete può andare anche oltre la scrittura dell'autore?
collaboratori per quel che scrivono si assumono in prima persona ogni responsabilità di natura
R -Andare oltre vuol dire, secondo me, rendere viva la musica. I più civile e penale. Il materiale anche se non pubblicato, non sarà restituito.
Equilibrio tra tecnica e contabilità
Giorgia Alessandra Brustia
-Associazioni-
LA PIAZZA
Tropea civica inizia una proficua
collaborazione con il Comune di Tropea
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Si è svolta lo scorso 13 dicembre, nei locali della direzione
didattica di Tropea, una riunione pubblica, promossa da <<Tropea
civica>> per discutere dei problemi riguardanti la scuola
dell'infanzia e della scuola primaria. All'incontro erano presenti: il
Dirigente Scolastico, A. Fiumara, il Sindaco A. Euticchio,
l'assessore alle politiche sociali, S. Cortese, la delegata
all'istruzione del comune di Tropea, D. Ruffa, il D.S.G.A. T.
Barbieri e le famiglie.
I temi affrontati sono stati di duplice natura: uno strutturale
legato a problemi di edilizia e arredi scolastici; ad esempio nella
scuola primaria, sono emersi problemi riguardanti le condizioni non
ottimali della maggior parte dei bagni, infiltrazioni d'acqua piovana
in alcune classi, carenza di arredi adeguati (questi argomenti sono
stati trattati in maniera particolareggiata dal Dirigente scolastico).
Rispetto alla scuola dell'infanzia, gli interventi da attuare sono, ad
es., la realizzazione di una porta nei locali della mensa; sistemare
quella parte di recinzione, non ancora completata, in maniera
adeguata, per impedire possibili intrusioni da parte di estranei (negli
anni scorsi hanno sono stati danneggiati i locali adibiti a
laboratorio); realizzare un parcheggio nel terreno sovrastante la
scuola dell'infanzia “Annunziata”; sistemare i giochi esterni, ecc.
Per quel che riguarda il servizio mensa, la delegata all'istruzione
Dina Ruffa ha garantito che per l'anno scolastico in corso, il servizio
terminerà il 31 maggio, mentre per l'anno prossimo sarà garantito il
servizio a partire dall'inizio del tempo pieno e fino alla fine dello
stesso.
E' stato invece rimandato il problema degli “armadietti
personali”, già più volte sollevato nei consigli d'interclasse, che
risolverebbe, dal nostro punto di vista anche un problema di salute,
visto che statisticamente è dimostrato che nella maggior parte dei casi,
la patologia della scoliosi ha origine proprio da zainetti troppo pesanti.
L'altro tema affrontato, più a lungo termine, è stato quello dell'
integrazione tra scuola e territorio. Tutta la normativa riguardante
l'istruzione, da 1997 in poi, con la Legge Bassanini, con i decreti di
attuazione di questa legge, con l'entrata in vigore del Regolamento
dell'autonomia scolastica e dei Piani dell'offerta formativa, è
incentrata proprio sull'integrazione tra scuola e territorio. Nel
corso di un monitoraggio è emerso che gli Enti locali e le
Associazioni non partecipino alla elaborazione dei POF. Le
assemblee delle famiglia, della scuola, con la partecipazione
dell'ente locale, possono costituire una occasione significativa di
crescita e avvicinamento di quelle che ad oggi appaiono realtà
separate. Pensiamo che all'interno del sistema istruzione, i
componenti (scuola ed ente locale), per svolgere le proprie funzioni
con efficacia , efficienza e professionalità, devono individuare i
campi di azione che richiedono lavoro in comune. Il confronto, la
ricerca continua di dialogo, la condivisione delle opere da
compiere, rappresentano le condizioni necessarie perché si realizzi
l'effettiva integrazione. Insieme all'assessore alle politiche sociali si
è stabilito di istituire il Consiglio comunale baby, così come già
avvenuto in tante città d'Italia, proprio per diffondere il senso di
legalità, di cittadinanza attiva, di dimensione collettiva. Questo
progetto può rappresentare un momento di educazione alla
democrazia, alla legalità, intesa come doveri, diritti e
responsabilità, ma anche nel senso che, come cittadini, i bambini
devono cominciare ad avere chiaro il concetto di protagonismo
attivo alla democrazia, nel rispetto delle regole della
partecipazione.
L'associazione ha anche lanciato l'idea della cosiddetta
“progettazione partecipata”, e cioè l'individuazione di zone della
città (magari i cortili delle scuole, di solito posti un po' anonimi e
poco utilizzati), e la “ridisegnazione” da parte dei ragazzi,
nell'ottica di una città in continua trasformazione, non immobile e
statica.
Il prossimo appuntamento è per la metà del mese di gennaio,
data in cui il Comune elaborerà il bilancio di previsione, e quindi
verrà stabilito quanto si spenderà per la scuola. i bambini
rappresentano una ricchezza ed una risorsa fondamentale per un
paese civile: ci auguriamo che la somma che verrà destinata
corrisponda all'importanza che la comunità riconosce a questa
istituzione. Solo così cominceremo a realizzare una scuola che
contribuisca anche alla educazione alla cittadinanza, alla vita
collettiva ed alla dimensione pubblica.
Per Tropea Civica: Caterina Forelli
Pag. 15 -gennaio 2007
Segue da pag. 3
INTERVISTA A ROMANO
nella seconda metà del 1994 il primo atto deliberativo fu proprio, per mia
richiesta, la riutilizzazione dei residui d'asta per il completamento delle
infrastrutture portuali.
Durante la mia attività di Assessore al turismo Tropea divenne centro di
tutti gli interventi. Fra gli interventi fatti quello che forse ebbe maggiore
successo fu il famoso treno per i turisti che venivano in Calabria gratis,
partendo da tutta Italia. E poi ancora la battaglia per portare il metano a
Tropea che si realizzò grazie ad un emendamento da me presentato,
insieme ad altri, nella finanziaria del 2001. Penso al lungomare di Tropea
che io feci finanziare da assessore al turismo su richiesta dell'allora
Sindaco D'Agostino e che poi venne realizzato dalla gestione Vallone.
Voglio ricordare anche la battaglia per la sezione staccata del Tribunale.
Battaglia che nessuno riteneva vincente, salvo il sottoscritto e la speranza
della classe forense tropeana che mi spingeva con tenacia alla battaglia.
Voglio ricordare fra tutti l'avv. Michele Accorinti, assai vicino in quella
battaglia, con il suo contagioso entusiasmo.
Il dott. Anastasi, Dirigente del settore turismo della Calabria, in un
convegno svoltosi a Tropea, presente l'assessore Donnici, ha
ricordato che il nome “Costa degli Dei” è stato ideato e voluto da lei.
Ci spiega come ciò è avvenuto?
Diventato Assessore al turismo mi sono posto, fra l'altro, il problema di
realizzare una grande campagna pubblicitaria per rilanciare l'immagine
della Calabria e le sue bellezze. All'interno di questo grande progetto
ovviamente si poneva il problema di Tropea e di tutta la costa vibonese.
Discutendo con lo staff che allora collaborava con me ed in particolare
con il dott. Pasquale Anastasi e il dott. Franco Maruccio, dirigenti
dell'Azienda di Vibo Valentia, venne fuori la necessità di identificare il
territorio con un nome che diventasse quasi uno slogan per l'immagine
ammaliante della costa vibonese. L'APT di Vibo Valentia aveva condotto,
oltretutto, un mini sondaggio per vedere quale fosse il nome che meglio di
chiunque altro la identificasse. I nomi proposti non trovarono
condivisione, per cui si decise che occorreva pensare ad altro.
Intanto la campagna promozionale che si stava programmando stava
prendendo corpo e si basava sul richiamo alla Magna Grecia. Da ciò
veniva una memoria di vita, per quel tempo, legato agli eroi e agli Dei. A
questo punto proposi di chiamare la costa vibonese “costa degli Dei”,
immaginando tale costa e Tropea all'epoca della colonizzazione greca.
Una costa incontaminata ma di un tale splendore e di una tale bellezza
ricca d'incanto per cui era naturale che su di essa passeggiassero ed
intrecciassero i loro amori gli eroi e gli Dei della Magna Grecia.
Nasce così la denominazione che oggi è ormai nel linguaggio comune di
“costa degli Dei” per questo splendido litorale di cui Tropea è certamente
la perla.
E' stata ricostituita l'Accademia degli affaticati a cui lei partecipa e di
cui lei è certamente socio rappresentativo. L'iniziativa che ha assunto
ed in particolare l'organizzazione di un premio letterario di
importanza nazionale pensa possa essere utile alla città di Tropea e
darle lustro?
L'Accademia degli Affaticati per secoli è stata una grande realtà per la
città di Tropea raccogliendo a suo tempo tutte le intelligenze più vive e gli
spiriti più vitali di quei tempi, basti pensare ai soci che vi hanno fatto parte
e non parlo del solo Galluppi, che pure certamente è il più importante.
La funzione dell'Accademia degli affaticati oggi però deve essere pensata
e vissuta nella realtà di questi tempi. Il premio letterario è una grande
occasione da realizzare fino in fondo ma si possono pensare altre proposte
ed altre iniziative. Io sono fortemente interessato a questa iniziativa tanto
da aver chiesto di farne parte.
Questo in breve è il suo passato, come pensa il suo futuro ed in questo
futuro Tropea come ci sta?
Come è evidente attesa la mia non brevissima vita politica se penso al
futuro, ed io ci penso come tutti, capisco che esso debba essere di progetti
e possibilità ben definite. Certamente in questo futuro c'è Tropea e sempre
più ci sarà. Il mio desiderio è di vivere a Tropea .
Sono molti quelli che vogliono tornare al proprio paese. Io spero di farlo
perché come dice Pavese nel suo capolavoro La luna e i falò... “Un paese
ci vuole non fosse per il gusto di andarsene via, un paese vuol dire non
essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di
tuo che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.
Insomma ha già trovato casa?
Trovare casa a Tropea è un bel problema. Certamente ho la voglia di
risolverlo.
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Pag. 16 - gennaio 2007
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Giorgia Alessandra Brustia