VIBO VALENTIA E PROV. VIBO VALENTIA E PROV. F. M. 1061 - 100.5 REP. PUBBLICITA’ & MARKETING TEL. 0963-45733 F. M. 1061 - 100.5 REP. PUBBLICITA’ & MARKETING TEL. 0963-45733 e-mail: [email protected] MENSILE INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE-ATTUALITA’-CULTURA ANNO IX n.1 -Gennaio 2007 IN EDICOLA OGNI MESE 1,00 EURO INTERVISTA A Romano Carratelli La nostalgia dell’emigrante! Le manifestazioni del NATALE TROPEANO Equilibrio tra tecnica e contabilità, Intervista alla pianista ESCLUSIVA: I libri per il premio letterario CITTA’ DI TROPEA Giorgia Alessandra Brustia ALL’INTERNO: TROPEA - la Fondazione don Mottola ricorda il grande sacerdote VIBO VALENTIA - la Nazionale Under 21 vince al debutto al L. Razza CULTURA - Salute Professore: il nuovo libro di Gianni Pellegrino ASSOCIAZIONI - sta per nascere ASCOT per lo sviluppo commerciale SCUOLA - presentato dalla scuola media il quinto volume della collana LA PIAZZA GIOVANI intervista SALVO SAITTA Pag. 2 -gennaio 2007 - Attualità - LA PIAZZA Domenico Romano Carratelli: la nostalgia dell'emigrante “Un paese ci vuole, non fosse per il gusto di andarsene via, un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo che anche quando non ci sei, resta ad aspettarti” (C. Pavese) di Lino Daniele 31 anni dopo… Domenico Romano Carratelli è nato il 2 febbraio 1941 ed è avvocato. Fin dall'università ricopre vari incarichi di rappresentanza degli studenti nella F.U.C.I. e nei giovani della D.C., partito al quale si iscrive fin dal 1962. Agli inizi degli anni settanta ricopre la carica di Sindaco di Tropea città paterna. Nella D.C. ricopre via via incarichi provinciali, regionali e nazionali. Nel 1980 viene eletto Consigliere Regionale della Calabria e successivamente riconfermato per altre due legislature fino al 1995, quando non si ricandida. Alla Regione ricopre diversi incarichi, da Capogruppo del gruppo della D.C. a cui appartiene all'interno del Consiglio Regionale a Presidente di varie Commissioni, da Presidente del Consiglio Regionale ad Assessore regionale al turismo ed alla cultura. Viene nominato grande elettore della Regione Calabria per partecipare all'elezione del Presidente della Repubblica nel maggio 1992. Nel 1996 viene candidato ed eletto alla Camera dei Deputati. Qui è membro di numerosi Organi Istituzionali: Vicepresidenza della IV Commissione difesa e l'elezione a componente del direttivo del gruppo, la nomina a Sottosegretario di Stato ai Lavori pubblici. Partecipa, fin dagli anni '80 alla vita della D.C., partito di appartenenza, poi del Partito Popolare ed infine della Margherita. Nel giugno 1993 viene nominato fra i 40 componenti dell'Assemblea programmatica costituente per la nascita del Partito Popolare, dove entra a far parte della Direzione Nazionale sotto la segreteria dell'on. Franco Marini. Viene ancora eletto nella Direzione Nazionale anche con il successivo segretario on. Pierluigi Castagnetti. Partecipa all'assemblea costituente Nazionale della Margherita come delegato nel luglio 2001 e, cioè, quando non è più deputato, risultando 4° eletto su 125 fra i componenti del Comitato costituente della Margherita, diventando responsabile per il partito del settore Difesa. In seguito, partecipa all'Assemblea federale della Margherita e nel 2002 viene eletto nell'esecutivo del partito e viene riconfermato nell'incarico di responsabile del settore Difesa. Vice presidente della commissione difesa e di governo nel gabinetto Amato del 2000 e incarichi di ruolo nazionale e di grande responsabilità nel proprio partito. Partendo da questa ultratrentennale esperienza politica ed istituzionale ed essendo in carica quale Sottosegretario di Stato ai LL.PP., l'on. avv. Romano Carratelli veniva candidato alle elezioni politiche svoltesi in data 13 maggio 2001, in qualità di candidato alla Camera dei deputati, nella lista “l'Ulivo per Rutelli”, nella XXIII circoscrizione Calabria collegio uninominale n. 11 di Vibo Valentia. In tale elezione non è stato eletto ed è risultato vincitore l'avv. Michele Ranieli per 68 voti. L'on. Romano Carratelli ha contestato tale risultato e dopo un defatigante percorso la Giunta delle Elezioni della Camera lo ha dichiarato vincitore, avviando le procedure per la sua proclamazione a deputato, cosa che non si è realizzata essendo intervenuta la fine della XIV legislatura. Non si è presentato più come deputato. In questo numero pubblichiamo un’ intervista fatta all'on.Domenico Romano Carratelli. Perché ora e non prima? quando ricopriva alti incarichi di governo. Perché ora che di fatto è fuori da ogni ruolo? Forse è stata una scelta editoriale sbagliata dovuta a pregiudizi contro il compaesano che ha fatto fortuna. Vale sempre il detto che nessuno è profeta in patria. Ma oggi il nostro giornale, il giornale di Tropea - la Piazza lo è a tutti gli effetti - non può ignorare la storia di Romano Carratelli; il nostro concittadino che ha ricoperto la più alta carica di governo, nessuno prima o dopo di lui è diventato viceministro, né ha avuto i ruoli istituzionali che lui ha ricoperto per come evidenzia il suo curriculum. E ciò esclusivamente per la sua capacità e per la sua fatica. Non elencheremo le varie importanti cariche della sua fortunata carriera, stroncata da presunti brogli elettorali denunciati persino da “Striscia la notizia”. Vogliamo ricordare che l'on. Romano Carratelli è stato vittima di un'ingiustizia perché pur avendolo, la Camera dei Deputati, dichiarato vincitore delle elezioni politiche del 2001 non lo ha mai proclamato deputato (ma di questo parleremo in altra occasione). Ci limiteremo a segnalare un dato: è stato viceministro ai lavori pubblici. Cosa vuol dire ? Si domanderà qualcuno che non si è liberato dei pregiudizi contro il paesano. Egli non ha mai avuto una potente famiglia alle spalle che gli spianasse la strada e finanziasse la campagna elettorale, né lobby di alcun genere, interessate a creare il personaggio affinché una volta in Parlamento potesse rappresentare interessi particolari. Annotiamo, per dovere di cronaca, inoltre che su di lui non si è mai detto o ha mai pesato la minima ombra sulla sua moralità pubblica. On. Lei è di una famiglia tropeana, anzi burghitana da sempre, ed a Tropea ha vissuto molti anni. Com'era la Tropea dei suoi anni? Certamente io sono e mi sento tropeano perché nato in una famiglia che da sempre è stata a Tropea ed anche perché qui ho vissuto quel tempo della vita in cui si realizza la memoria dell'appartenenza, la memoria che dà a chi emigra il rimpianto del “campanile” e che spinge l'emigrante a tornare, e a Tropea ho voluto che nascessero i miei figli anche quando non vi abitavo più. E poi Tropea mi piace come città e per le sue bellezze, mi piace passeggiare, chiacchierare con gli amici, vivere questa realtà umana. La Tropea della mia infanzia è quindi la Tropea della mia memoria e, perciò, dei compagni, dei sogni e delle speranze. Nel mio ricordo non c'è certo la Tropea turistica di oggi pure straordinaria ma la Tropea bella e solare del tempo dell'estate, di un passato ormai lontano ma ben presente alla mia mente. E' la Tropea dei giochi e dello studio, una Tropea mai cambiata e che sembrava dovesse scandire per sempre i ritmi e le abitudini che fino ad allora l'avevano governata. E' quella della sua giovinezza? La giovinezza per me, come per tutti, è stata il tempo incantato delle attese e delle scelte. Per me forse più dolorosa e avventurosa, e per la perdita di mio padre, morto quando avevo 16 anni, e perché andai a studiare frequentando il liceo a Messina e poi l'università a Palermo. Ma già qualcosa era cambiato. Erano cambiate le prospettive e le volontà di futuro, erano cambiati i giochi ed i discorsi fra noi compagni che eravamo diventati amici e giovani alla ricerca di futuro. Tropea la vedevamo come uno scrigno pieno di tesori che doveva essere ancora aperto e scoperto per essere amato da tutti anche dai non tropeani. Il turismo appariva già lo strumento unico per la crescita e lo sviluppo della comunità tropeana. I ragionamenti fra di noi amici che già annotavamo i segni del tempo di chi abbandona l'infanzia, quando si esaurivano i commenti sulle ragazze, le parole si accendevano di nuovi entusiasmi nell'immaginare e nel disegnare la Tropea del futuro per come avremmo voluto che diventasse. Lei è stato il sindaco più giovane della città, come ha vissuto quell'esperienza. La rifarebbe? Tornato dall'università, completati gli studi, mi sono occupato subito di politica militando nelle file della D.C. La realtà politica di Tropea di allora evidenziava la necessità di abbandonare un modo di governare la città che era espressione di una concezione quasi padronale della cosa pubblica mentre la nuova realtà di una comunità che voleva aprirsi al futuro imponeva nuove regole. Il contrasto fra queste due realtà il passato ed il futuro - determinava di fatto uno stallo per cui la città non riusciva più a darsi un governo stabile. Una serie infinita di crisi che portavano elezioni ogni anno erano testimonianza della necessità del cambiamento. Così sono diventato Sindaco agli inizi degli anni '70, un Sindaco assai giovane per la cultura dell'epoca, ma espressione forte di una nuova Tropea e di un nuovo gruppo dirigente. La mia elezione sancisce la rottura ed il LA PIAZZA - Tropea - Pag. 3 - gennaio 2007 Stiamo lavorando per voi…!!! Cosa accadrà ? Lettera aperta ai tropeani (politici, commercianti, amministratori, imprenditori, uomini di cultura, professionisti, amici e non) Domenico Romano Carratelli con il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 27.3.2000 superamento delle logiche di governo dell'ormai vecchio gruppo dirigente, che pure aveva fatto quello che gli era possibile, ma ormai ad esso mancava la percezione dei tempi nuovi che sopraggiungevano. Il Turismo cominciava ad affermarsi, ad essere realtà importante, ma era una realtà che aveva bisogno di più spazi e di prospettive più aperte. Credo che per me, ma per chiunque, fare il Sindaco nel proprio paese sia un'esperienza emozionante e di grande importanza. Ricordo ancora oggi l'emozione che avvertii quando nel 1973 per la prima volta lessi la supplica nella Cattedrale in occasione della festa della Madonna di Romania in rappresentanza dei tropeani e credo che analoga emozione abbiano avuto gli altri sindaci ed avranno coloro che lo saranno. Lei mi chiede se lo rifarei. Mi è capitato di pensare che forse la mia esperienza ed i miei rapporti potessero essere di una qualche utilità alla mia città e che forse potevo ancora spendermi per la comunità tropeana, alla quale sono sempre rimasto legato. Negli ultimi anni questo è un problema che mi è stato posto e mi sono posto più volte e talvolta ho detto immediatamente di no. Talvolta ho pensato di impegnarmi per ciò. Perché si è trasferito a Vibo Valentia e non è rimasto a Tropea? Mi sono trasferito a Vibo per vari motivi. Facendo l'avvocato il mio lavoro mi portava là dove era il Tribunale luogo di lavoro ed anche perché, finita l'esperienza di Sindaco di Tropea e volendo fare attività politica, avevo necessità per realizzare i miei progetti di una dimensione più ampia di quella legata alla realtà tropeana. Mi ero poi sposato e anche l'attività di mia moglie, che era preside di scuola media, spingeva in tal senso. Va anche detto che vivere a Vibo mi permetteva comunque di passare il mio tempo libero a Tropea, talvolta anche solo per un caffè con gli amici. Lei ha avuto una carriera di grande livello. E' stato Consigliere Regionale per 15 anni, Assessore al turismo e Presidente del Consiglio Regionale, poi è stato eletto alla Camera dove è stato vice Ministro ai LL.PP.. La sua azione in questo tempo cosa ha prodotto per Tropea? Non vi è dubbio che in tutta la mia vita politica l'impegno per Tropea e l'amore per la città è stato costante. E' difficile ricordare tutto l'impegno speso per Tropea. Tutti i finanziamenti e le opere programmate dalla regione mi hanno visto protagonista o compartecipe per tutti i 15 anni anche se sono ben consapevole che ogni cosa si realizza perché si incontrano molti impegni. Come il porto di Tropea che fu proposto da me fin dal lontano 1973 e trovò il suo finanziamento quando la Commissione del Piano Regionale di cui ero Presidente agli inizi degli anni '80 esaminò il piano della portualità turistica per la Calabria. Su tale argomento ricordo ancora che nella prima Giunta Regionale alla quale partecipai come assessore al turismo Continua a pag. 15 di Saverio Ciccarelli Buon anno! Ogni nuovo anno speriamo che sia quello migliore, anche se oramai perdiamo via via le speranze. Ma come recita un vecchio adagio calabrese: “Non pot'esseri cchiu scuru da menzanotti”. Siamo tenaci, vogliamo essere inguaribili ottimisti, ma anche, purtroppo, realisti. Parlando con qualcuno si diceva: “In Calabria siamo alla frutta”. Abbiamo questo senso atavico di disfattismo, di pessimismo, di “tragico destino”. Ma non può e non deve essere così. Semplicemente siamo un po' arretrati, provinciali ed economicamente deboli. Una classe politica regionale (rimasta pressocchè immutata da quando sono state istituite le regioni, 1970), che si preoccupa a parole del nostro futuro, che promette e si lamenta che a Roma non l'ascoltano, che predica che i calabresi hanno bisogno di un futuro migliore e intanto non riesce (per beghe interne non certo sorte per l'interesse della regione, ma per quello dei partiti politici o dei singoli) ad approvare progetti ed a favorire l'insediamento e lo sviluppo degli imprenditori, con la conseguenza che: quelli locali appena possono scappano, quelli nazionali o internazionali qui non vengono ad investire, per tutti i motivi che diremo di seguito. Le banche (che dovrebbero sostenere le nuove e le vecchie iniziative imprenditoriali, ma che sostanzialmente fanno il loro lavoro) che, con i tassi di interesse più alti che nel resto d'Italia, contribuiscono a frenare lo sviluppo con l'aggravante che per lo più sono tutte controllate da gruppi finanziari nazionali. Il sistema delle tasse (nazionali, regionali, provinciali e statali) che è lo stesso in tutto il territorio nazionale per cui noi paghiamo le stesse tasse del resto d'Italia avendo servizi ed infrastrutture (autostrada (solo nella Calabria occidentale), ferrovia (solo nella Calabria occidentale), sanità, strade, musei) di qualità minore. La “fuga dei cervelli” che non deve intendersi come fuga dei più intelligenti (perché intelligente e tenace è anche l'imprenditore che rimane a combattere in questa realtà) ma come fuga di giovani che hanno acquisito delle conoscenze specialistiche che potrebbero essere utili per la nostra terra. La criminalità, organizzata e non, di cui leggiamo sui giornali che impone un suo prezzo in termini economici, di immagine e di vite umane. In cosa si traduce tutto ciò: cronica mancanza di sviluppo e ulteriore arretratezza. E' un circolo vizioso dal quale è molto difficile uscire. I giovani che rimangono qui possono lavorare o autonomamente, come imprenditori (e si scontrano con costo del denaro alto, mancanza di strade per trasportare i prodotti, lontananza dei mercati di vendita, concorrenza, amministratori pubblici che non li aiutano, tasse elevate e criminalità) o come dipendenti (non certo pubblici, perché la pubblica amministrazione è oramai satura; nemmeno privati, perché gli imprenditori che già ci sono difficilmente ampliano la propria azienda, imprenditori da fuori a creare nuove aziende non ne vengono per i motivi che abbiamo detto). E quindi ? I fattori, come abbiamo visto, sono diversi, ma per cambiare da qualche parte bisogna pure iniziare, bisogna pure attribuire la causa di ciò a qualcuno che non sia il destino o l'individualismo dei calabresi. Argomenti oramai superati perché, quando si emigra in altre parti di Italia, ci si integra benissimo. Nella nostra città stiamo assistendo all'ennesimo tentativo di creare un'associazione commercianti. Siamo speranzosi e non possiamo far altro che augurare buon lavoro a chi si cimenta in questa impresa. Gli amministratori comunali non danno segnali, anche se lasciano intendere che… “stiamo lavorando per voi” e fra tre mesi una nuova stagione turistica è alle porte. Buon Anno. La premiazione dei presepi e dei quadri esposti nella II Mostra, organizzata dalla Consulta delle associazioni, avverrà domenica 14 gennaio alle ore 16,30 presso la Chiesa di S. Giuseppe LA PIAZZA Comune di Tropea: Francesco Stefanelli surroga Michele Accorinti Il consigliere Francesco Stefanelli, quale primo dei non eletti nella lista che governa il Comune di Tropea, ha preso il p o s t o d e l l ’ a v v. M i c h e l e Accorinti, dimessosi dopo i fatti di cronaca dei mesi scorsi. Appena proclamato, il nuovo consigliere ha comunicato di voler formare, all’interno della stessa maggioranza, un gruppo autonomo. Tale decisione, come precisa lo stesso Stefanelli, nasce dalla constatazione che il dr. Francesco Stefanelli Euticchio, Sindaco della città, non ha attribuito al neo consigliere, la carica di assessore al turismo, già ricoperta dallo stesso avv. Accorinti. “Questa attribuzione al sottoscritto andava fatta, a prescindere dall’eventuale rientro del consigliere dimissionario, ma per un questione di responsabilità nei confronti della città ed anche in previsione della partecipazione della nostra città alla prossima Bit di Milano”. La situazione è in evoluzione e intanto il Sindaco ricopre ad interim l’incarico di assessore al turismo. Sta per nascere l'Associazione per lo sviluppo commerciale di Tropea (Ascot) Già tre riunioni si sono tenute presso la Biblioteca comunale per delineare la nuova associazione dei commercianti della città. Per iniziativa di un gruppo di commercianti , un nutrito gruppo di operatori del settore si è riunito per darsi uno statuto e delle regole. Nel corso dell'ultima riunione, prima di Natale, è stato distribuito un questionario informativo, nella cui prefazione si legge che “La costituzione dell'Ascot è divenuta un'esigenza indispensabile, vitale per il rilancio del tessuto economico e sociale di Tropea”. Da molti anni- scrivono gli organizzatori- in questo paese si assiste al declino sia in termini qualitativi che quantitativi dell'offerta di prodotti/servizi. Da troppo tempo manca un soggetto unitario, capace ricreare quella “classe commerciale” che Tropea merita. Tropea ha il dovere e l'onere di dare un'immagine all'intera regione e deve rappresentare l'ago della bilancia in termini di qualità e professionalità del mercato del turismo dell'intera regione. “Tropea è lo specchio della Calabria”. Gli organizzatori prendono atto che non esiste una programmazione seria di eventi ed iniziative che facciano crescere il paese in termini economici e di qualità della vita. Manca la creatività dei commercianti. Alla presentazione son seguite undici domande mirate, attraverso le quali si vuol conoscere in cosa l'associazione dovrebbe impegnarsi (creazione di un calendario di eventi per l'estate e per l'inverno, studiare e realizzare campagne di comunicazione per promuovere la città, creare un circuito di qualità dei soci, ecc..). Fra le altre domande è stato chiesto chi dovrebbe guidare l'associazione quali sono le aspettative nei confronti della categoria. E' stata poi posta una domanda sui punti deboli dell'offerta commerciale e turistica della città: troppe attività della stessa tipologia, inadeguato arredamento urbano, piano traffico inadeguato, stato delle strade, nettezza urbana, prezzi troppo alti, ecc.. L'iniziativa sta per avviarsi e tutti si augurano che essa costituisca l'avvio per la costituzione di un'associazione che dia veramente voce alla categoria e capace anche di fare autocritica. La presenza di numerosi giovani lascia ben sperare. (Una nuova riunione è fissata per l’8 gennaio, di cui vi daremo conto nel prossimo numero) - Attualità - Pag. 4 -gennaio 2007 Libro gino Nuovo servizio all’avanguardia presso l’Ospedale di Tropea nel trattamento dei calcoli renali Da qualche giorno è attivo presso l’Ospedale di Tropea il servizio di litotrissia extracorporea. In pratica, come già enunciato nel suo programma dal dr. Francesco Talarico, direttore generale dell’Asl n. 8, si tratta di un sistema all’avanguardia nel settore dell’urologia che consente di ricercare e trattare con onde d’urto o onde di pressione, i calcoli del rene. Esso viene eseguito nel nostro ospedale due volte a mese in regime di day hospital e senza anestesia. E' stata disposta la riesumazione del neonato dei coniugi Lorenzo E' un presunto ennesimo caso di malasanità o una fatalità non prevedibile? Per sciogliere questo dubbio, la Procura della repubblica di Vibo V. ha disposto la riesumazione del figlio dei coniugi Pasquale Lorenzo e Rita Vallone che, come hanno ampiamente riportato le cronache dei quotidiani locali, è stato dato alla luce dalla madre con taglio cesareo a causa di una sofferenza fetale e morto dopo soli quattro giorni di vita, alla fine del mese di settembre scorso. I coniugi Lorenzo, subito dopo la tragica conclusione, hanno presentato una denunziaquerela alla Procura della repubblica di Vibo V. al solo scopo di conoscere la verità, per rendere giustizia al loro bambino, qualora venisse accertata, una presunta responsabilità da parte dei sanitari che si sono occupati della vicenda. Il legale che difende gli interessi della famiglia Lorenzo ha spiegato che il caso viene sollevato e la tutela penale azionata “per spronare tutti i sanitari che si occupano delle esigenze dei calabresi ad improntare il proprio operato al massimo senso di responsabilità verso il lato umano di ogni vicenda che spinge a rivolgersi ad una struttura sanitaria”. Nessun accanimento quindi da parte dei genitori, ma solo la ricerca della verità il perseguimento della giustizia ed un invito alla classe sanitaria calabrese ad essere più accorta quando viene loro affidata una vita umana. E noi ci uniamo a questa pressante richiesta. - Premio letterario- LA PIAZZA Pag.5 - gennaio 2007 IN ANTEPRIMA ED IN ESCLUSIVA PREMIO CITTA' DI TROPEA “Una regione per leggere” Bandito dall'Associazione Accademia degli affaticati-Tropea” Premiazione il 21 -22-23 giugno 2007 in Tropea Entro la fine di gennaio il Premio letterario sarà presentato al pubblico ed alla stampa ELENCO DEI LIBRI PRESENTATI DAL COMITATO SCIENTIFICO - “Eterna ragazza” di Lidia Ravera - Rizzoli - “Camorra - viaggio nell'impero economico e nel sogno di Dominio della camorra” di R. Saviano - Mondadori - “Mille anni che sto qui” di Mariolina Venezia - Einaudi - “Il passato davanti a noi “di B. Arpaia - Guanda 2006 - “La leggenda di Redenta Tiria” di S. Niffoi - Adelphi - “Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini - Piemme - “La freccia di Dio” di Achebe Chinua E/O, Collana: I Leoni 2004 - “Il castello bianco” di O. Pamuk - Einaudi - “Parlami d'amore” di S. Muccino e C.Vangelista - Rizzoli 2006 - “Il ragazzo tigre” di A. Ferracuti- Abramo - Le Onde Isabella Bossi Fedrigotti- “Lungo il viale” di Mercurio Tomeo Calabria lett.ed. Pasqualino Pandullo -“La scoperta dell'alba” di Walter Veltroni - Rizzoli - “Viaggio nell'isola della vita” di P. Catalano- Editoriale progetto 2000 - “Com'è dolce sapere che esisti” di Romano Battaglia- Rizzoli - “Ho amato Marylin” di Nantas Salvalaggio - Piemme - “Lui che ti tradiva” di Alberto Bevilacqua - Mondadori - “Ragionevoli dubbi” di Gianrico Carofiglio - Sellerio 2006 - “Caos calmo” di Sandro Veronesi - Bompiani 2005 - “La masseria delle allodole” di Antonia Arslan - Rizzoli 2004 - “L'amore della luna” di Elido Fazi - ed. Fazi 2005 - “Donne informate sui fatti” di Carlo Fruttero, Mondadori, Milano 2006 - “ Le uova del drago” di Pierangelo Buttafuoco, Mondadori, Milano 2005 - “Il passato è una terra straniera” di Gianrico Carofiglio, Rizzoli 2004 Saverio Ciccarelli Lino Daniele - “Albergo paradiso” di Andrea Frezza - ed. Rubettino - “Il Cairo” di Adriano Pasquali - Excogita - “Quando il sole era giallo” di Ardito Maria Fontana ed. Periferia - “I fuochi dei Kelt” di Giovanni D'Alessandro,- Mondadori 2004. - “Eterna ragazza” di Lidia Ravera Rizzoli A norma di regolamento, entro il 31 marzo prossimo sarà selezionata la terna dei vincitori Corrado Calabrò FeliceantonioCostabile Presso la biblioteca comunale, domenica 14 gennaio alle ore 17,00, organizzato dall’Associazione Accademia degli affaticati, si terrà un incontro con il prof. Mario Caligiuri, sul tema “I costi della politica e la crisi della democrazia” Mario Caligiuri Salvatore Venuta Giuliano Vigini Il primo stemma dell’Accademia degli affaticati e, a destra, la nuova edizione creata appositamente dalla nuova associazione. -Tropea Natale- LA PIAZZA IL NATALE TROPEANO 2006 II° NATALE A TROPEA UN NATALE RICCO DI APPUNTAMENTI ED UN RINGRAZIAMENTO A TUTTI COLORO CHE SI SONO IMPEGNATI PER LA RIUSCITA DEGLI EVENTI Un Natale più movimentato per le vie della città, a dimostrazione che, con un po' di impegno e soprattutto con tenacia, qualcosa di buono può venire. Grazie alla Consulta della associazioni, ai commercianti di Tropea, alla Pro Loco ed al patrocinio del Comune di Tropea, anche quest'anno la città è stata resa più vivace ed accogliente. L'8 dicembre la Fidapa ha organizzato la tradizionale Tombolata di beneficenza, il giorno dopo si è tenuta la Prima Festa dell'anziano a cura dell'associazione "G. Ruffa". Come ogni anno, dal 15 al 25 dicembre gli Zampognari dalle 5,30 del mattino ci hanno svegliati suonando per le per le vie della città. Dal 18 dicembre la Banda musicale di Babbo Natale ha girato per le strade della città, a cura dell'associazione Pag.6 - gennaio 2007 "Relax". Il 19 dicembre è stata la volta del Presepe vivente organizzato dalla Scuola media statale di Tropea. Anche quest'anno la Consulta delle associazioni dal 20 dicembre al 6 gennaio 2007 ha organizzato la Mostra permanente dei presepi e di pittura presso la Chiesa di S. Giuseppe e l' Antico Sedile, con gli originali presepi etnici di Iro Nanti, il 22 dicembre”Suoni in piazza V. Veneto con la Rebel band” a cura dei commercianti di Tropea, il 23 musica blues a cura di Tropeablues, il 24 dicembre Mattinata musicale e musica dopo la messa a cura dei Commercianti di Tropea. Il giorno dopo Natale, si è tenuto il Concerto presso la Cattedrale di Tropea, organizzato dal Coro polifonico tropeano don. G. Macrì. Il 26 Concerto di Natale presso la Chiesa del Gesù, organizzato dall'associazione "Tropea musica” e Bambini in piazza per ballare con la Scuola di ballo "Schule "di S. Domenica a cura dei commercianti di Tropea. Ancora Presepe vivente organizzato il 26 a cura del gruppo folk "Le chiazzarole" di Tropea. Il 31 dicembre, per la chiusura del Primo Torneo di calcio "Memorial Lello Pontorieri" , concerto in piazza. Il 5 gennaio del nuovo anno Francesco Stefanelli,ha consegnato, in una originale Befana, i regali a tutti i bambini presenti. Il mercatino in piazza fino al 31 dicembre la slitta di Babbo Natale e gli alberi addobbati per le vie della città, hanno sicuramente reso un'atmosfera più magica a serena. Appuntamento per il Terzo Natale tropeano, con la speranza che esso si arricchisca sempre più e che ciascuno dia il suo contributo piccolo o grande che sia, senza mollare mai la presa.. I Presepi etnici di Iro Nanti all’antico sedile Natale in blues del “Tropea blues” Il presepe vivente del Gruppo folk “Le chiazzarole” Esibizione dei gruppi di diverse fasce d’età dei ragazzi della “Schule” di S. Domenica Il presepe vivente della Scuola media di Tropea Esibizione musicale in piazza Vittorio Veneto dedicata al Natale tropeano Pag. 7 -gennaio 2007 -Vibo Valentia- L'Italia gratifica Vibo Valentia Gli azzurrini vittoriosi nel debutto al "Luigi Razza" ITALIA (4-4-2): Curci (16' st Padelli); Pisano Marzoratti Andreolli (1' st Canini) Criscito (1' st Motta); Virga (1' st Russotto) De Martino (1' st Morosini) Bentivoglio (25' st Paonessa) Defendi (16' st Abate); Pozzi (1' st Paolucci) Lupoli (25' st De Ceglie. All. Casiraghi LUSSEMBURGO (4-4-1-1): Diederich; De Sousa (43' st Lehnen) Plein Kintziger Mutsch; Sagramola Payal Hoffmann Lombardelli; Bigard (22' st Binsfeld); Joachin (32' st Kitenge). In panchina: Oster, Raus, Zanon, Muhovic. All. Schaack ARBITRO: Attard (Malta). Guardialinee Micallef e Rapa (Malta) MARCATORI: 12' pt Lupoli, 37' st Paonessa NOTE: spettatori 4000 circa. Ammoniti: Bigard, Lombardelli (L). Angoli: 5-2. Rec. 2' pt e 3' st. Al 3' st Curci para rigore a Bigard. In tribuna Gianfranco Zola Gli esperimenti di Casiraghi, una vittoria che fa sempre piacere, la prodezza di Curci e una città che per la prima volta ha visto dal vivo un po' di azzurro. L'atteso debutto dell'Italia Under 21 al "Luigi Razza" di Vibo Valentia ha scatenato un bel pò di emozioni. Non capita tutti i giorni di sentire l'inno di Mameli e di vedere lo stadio vibonese colorato di azzurro. E quell'azzurro che si è visto sul rettangolo verde è stato un azzurro formato da tanti giovani, molti dei quali quest'anno mai utilizzati nelle rispettive squadre, che il tecnico ha voluto osservare in azione in vista del prossimo biennio. Un'Italia sperimentale, insomma, con tantissimi debuttanti che difficilmente faranno parte dell'organico che a giugno, in Olanda, si giocherà il titolo Europeo. Un discorso, pertanto, quello fatto da Casiraghi e dallo staff tecnico, in prospettiva, per quello che è stato un vero e proprio evento per Vibo Valentia e per la provincia. Tanto l'interesse ed enorme la curiosità per questa gara che non ha riservato grandissime emozioni. La giovane Italia ha fatto la sua parte. Ci sono stati spunti apprezzabili, qualcuno, come Virga e Marzoratti, ha destato una buona impressione, Curci ha salvato il risultato parando un calcio di rigore, mentre l'atteso Arturo Lupoli, giovane talento dell'Arsenal in prestito al Derby County, ha bagnato l'esordio in azzurro con il gol. Non c'è stata un'affluenza massiccia di pubblico, ma la cornice era comunque buona. Sotto le telecamere della Rai, Vibo Valentia ha abbracciato la Nazionale Under 21, scrutando con curiosità questi ragazzi scesi in campo, alcuni dei quali sconosciuti ai più. Non è un caso, infatti, se sono stati Casiraghi e Zola i più ricercati per foto e autografi. Al cospetto di un Lussemburgo non trascendentale, gli azzurrini si sono disposti secondo il classico 4-4-2, con Pozzi e Lupoli a cercare di infastidire la difesa avversaria. E l'inizio è stato promettente, anche per le accelerazioni di Virga sulla destra. E difatti, dopo una bella parata di Diederich sull'esterno della Roma, al 12' è stato grazie ad una sua insistita azione che Lupoli, ricevuta palla, ha potuto far secco il portiere lussemburghese con un tiro alla sua sinistra. Sotto di un gol, l'undici di Schaak ha provato a reagire con una conclusione ravvicinata di Joachin, ben respinta da Curci. Quindi solo un tiro di Pozzi, parato, ha ravvivato una mezzora di scarse emozioni. Nella ripresa Casiraghi ha subito effettuato cinque sostituzioni, ma dopo appena tre minuti dal fischio di avvio, il Lussemburgo ha avuto l'occasione per pareggiare grazie ad un penalty concesso per un mani in area di Canini. Sul dischetto si è presentato Bigard, ma il suo tiro a mezza altezza è stato deviato abilmente da Curci con un bel tuffo sulla sua destra, riscuotendo così gli applausi del pubblico. La risposta italiana in un tiro di Paolucci, parato, ed in una percussione di Abate, da poco in campo assieme al portiere del Crotone, Padelli. Al 25' Casiraghi ha effettuato gli ultimi cambi, inserendo De Ceglie e Paonessa. Ed è stato proprio quest'ultimo al 37' a sfruttare un bell'assist di Russotto, ad inserirsi nelle maglie della difesa lussemburghese ed a superare il portiere avversario. E' stata questa l'ultima emozione capace di riscaldare l'infreddolito pubblico vibonese, che ha poi salutato con gli applausi la Nazionale Under 21, sperando di poter al più presto assistere ad un evento che solo pochi anni addietro sembrava impossibile si potesse realizzare. Oltre al risultato sul campo, buono anche quello dell'Auditel quasi un milione di telespettatori hanno seguito (8.43% di share); data l'ora (inizio 16.55) e la Rete (Rai Tre) non è proprio male. Antonio La Gamba LA PIAZZA 11-17 dicembre TERZA SETTIMANA DELLE BIBLIOTECHE CALABRESI Organizzata dal sistema Bibliotecario vibonese, dalla Biblioteca vescovile di Tropea e dal Museo diocesano di Tropea, si è tenuta dal 13 al 17 dicembre scorso la terza settimana delle biblioteche calabresi, dal titolo “Il testo e l'immagine - Il patrimonio grafico della biblioteca vescovile di Tropea sec. XVI e XIX”. L'iniziativa è stata altresì realizzata grazie al sostegno finanziario della Unione europea e della regione Calabria.. Per l'occasione sono stati esposti, nei locali del Museo diocesano, diversi manoscritti dei secoli di riferimento. Tutte opere originali che hanno consentito, ancora una volta, di vedere una piccola parte dell'immenso patrimonio anche librario, di cui è dotata la nostra cittadina. Il merito di tutto ciò, oltre a don Ignazio Toraldo di Francia, direttore del Museo diocesano, va anche al canonico Giuseppe Scrugli che, fra la fine del XVIII ed il principio del XIX secolo, raccolse un'imponente serie di libri, comprendenti anche rari esemplari di testi antichi che giungono fino all'epoca di inizio della stampa. Il c.d. “Fondo Scrugli” è stato ricatalogato dal sistema bibliotecario vibonese, ed inserito nel catalogo multimediale. Sono state esposte opere a volte importanti perché portano le firme di importanti artisti, altre volte utili dal punto di vista storico perché erano fonte storica o, come alcune cartine dell'epoca, erano semplicemente “belle da vedere”. Molto bella è la galleria dei ritratti, fra cui quello di Giovanni Guglielmo, Conte palatino della Renania. Molto importanti anche i crocifissi, come ad es. quello di Alessandro Algardi del 1845. Una delle stampe più antiche risale invece al 1515; cui segue, del 1518, l'immagine di Papa Innocenzo III che approva la Regola di S. Francesco d'Assisi. L'eredità della Grecia è richiamata, fra l'altro da una cartina di F. Sesone, che raffigura quella parte dell'Italia che una volta faceva parte della Grecia, interessante anche perchè anticamente si credeva che, poco più a nord di Tropea, vi fosse, l'Isola di Itaca. In conclusione una manifestazione molto interessante ed utile che ha contribuito a riscoprire una parte di quel tesoro culturale che la nostra città racchiude e che purtroppo non è reso permanentemente fruibile ai visitatori. LA PIAZZA -La piazza giovani- Pag.8 - gennaio 2007 INTERVISTA A SALVO SAITTA Natale a Tropea “C'è una legge che dice che si deve insegnare il teatro a scuola. Non ho capito come mai un lavoro del genere qui non si sia potuto portare nelle scuole, i vostri licei hanno perso l'occasione di conoscere Brancati.” Dicembre, come di consueto, si è rivelato un mese anche questa volta pieno di appuntamenti organizzati per le festività natalizie: dobbiamo sicuramente ricordare il presepe vivente organizzato dalle Scuole Medie di Tropea a cui hanno collaborato le professoresse Pasqualina Pulicari, Saveria De Lorenzo, Giovanna Bombaci, Domenica Geranio e il professore Domenico Sganga, supportati dal collaboratore scolastico Nando Vita e dall'ass. a m m i n i s t r a t i v o To n i n o Pugliese. Un ringraziamento particolare è andato anche, oltre alle famiglie dei ragazzi partecipanti, anche ai proprietari delle case dei portoni in cui si è svolta la manifestazione. Suggestiva è stato infatti l'atmosfera creata nei portoni antichi delle case adiacenti alla Cattedrale: e i ragazzi, oltre ad interpretare pescatori, fornai, ricchi romani e tessitrici hanno avuto anche modo di divertirsi, come si poteva ben capire dai loro sorrisi. Altri appuntamenti del mese, oltre a quello consueto con l'associazione Antropos del 16 Dicembre su cui si è dibattuto sull'uomo contemporaneo e il suo rapporto con la religione, sono stati l'incontro alla Biblioteca Diocesana per la mostra: “L'arte e l'immagine”, con D. Pasquale Schiariti, curatore della mostra e D. Gilberto Floriani, direttore del sistema bibliotecario vibonese, ricordiamo anche il torneo natalizio di calcio, a memoria di Lello Pontoriero e la prima giornata dell'anziano celebrata nella Chiesa dei P. Liguorini. Inoltre il gruppo folk “ Le chiazzarole di Tropea” ha presentato un presepe vivente ambientato nella Tropea del 1700, che si è tenuto il 26 dicembre dalle ore 16 alle ore 20 a largo s. Giuseppe- largo Rota, inoltre, nella chiesa di S.Giuseppe si è tenuta una mostra di presepi, presentati sia da privati che da enti, come il Centro di Sanità Mentale. Presente al teatro La Pace, nel maggio scorso, con una commedia liberamente tratta da un'opera di Brancati. di Chiara Condò D: “Mimì, il figlio maschio” è liberamente tratto dal “Bell'Antonio” di Brancati. Come mai questa scelta? R: Il Bell'Antonio perché pur essendo nel terzo millennio, noi del Sud abbiamo radicata quest'idea del maschilismo e checché se ne dica, non siamo poi molto emancipati da questo punto di vista: facciamo finta di esserlo, ma quando una cosa del genere ci tocca personalmente, ecco che allora ritorniamo all’atavismo che è innato in noi, il maschio meridionale, che ha bisogno di estrinsecare tutta la sua virilità e tutta la Salvo Saitta sua forza. Chiaramente in questo caso chi subisce il dramma è il padre del giovane, infatti il lavoro ha come perno esclusivamente il padre. Ci sono anche gli altri personaggi che hanno una quota di partecipazione molto rilevante però è chiaro che chi maggiormente ne subisce le conseguenze è il padre che alla fine morirà. Perchè Brancati? Perché sono anche autori che hanno fatto la storia della letteratura. Brancati è stato anche molto vicino a Fellini e io ho cercato anche di valorizzarlo in questo senso perché non tutti sapevano di queste trasposizioni teatrali. Infatti quella da me fatta è solo la terza. Le altre son state fatte da Tullio Chettici e da Massimo Mòllica , queste sono le tre trasposizioni riconosciute dalla figlia Antonia. E comunque, ho scelto Brancati perché è un contemporaneo e io amo il teatro contemporaneo. Ricordiamo infatti che Brancati è degli anni '50. Il libro infatti è ambientato in un arco di tempo che va dal fascismo, subito dopo la dichiarazione della guerra, la guerra stessa e poi la fine della guerra. Per essere più precisi diciamo che va dal '37 al '45. D: Torniamo un attimo alle tematiche: secondo lei quindi si possono attualizzare gli argomenti del libro? R: Assolutamente si. Queste secondo me, sono tematiche che, anche se il tempo passa, restano. Ho portato in giro questo lavoro per le scuole, e parlo di giovani: liceo scientifico, liceo classico e devo dire che a parte il classico “risolino” per qualche cosa…chiaramente per il fatto di essere impotente, non è chissà quale scandalo, non succede nulla. Attenzione, qui non siamo comunque sul tema dell'omosessualità, come invece è nella Governante di Brancati, dove il discorso dell'omosessualità, in quel caso femminile, era il concetto principale. Qui non si parla di omosessualità: il figlio ha una malattia, l'impotenza, che può anche essere momentanea. Infatti poi il padre lo riscatta cosa che non è presente nel romanzo gli appare in sogno e gli dice “perdonami, non ho fatto in tempo a capire”, perché se il padre avesse capito prima, ecco allora gli avrebbe dato una mano a superare questa crisi. “Ma adesso tu non chiuderti giorno e notte in questo pensiero, non ti consumare la vita.” Anche il padre poi subisce la modernità, e qui entriamo un po' nel fantasioso, infatti lo vedrà dopo morto. Come tematico è assolutamente moderna: i giovani sono stati interessati positivamente da questa cosa: io non immaginavo che avessero seguito con tanta attenzione anche perché c'è una storia d'amore di una certa importanza, c'è il voltafaccia di una ragazza che si rivolge ad una situazione economica migliore, facendosi abbindolare dal padre…c'è tutta una storia sotto, quindi non è che il tema sia vecchio perché il tema dell'amore secondo me è intramontabile. D: Ha parlato di giovani, bene, ecco la domanda cruciale: il rapporto giovani/teatro. Com'è? R: Se, chi crea lo spettacolo, riesce con il testo, con il montaggio scenico, con la regia, con un modo snello di porsi nella recitazione per interessare i giovani, essi si riveleranno, molto interessati al Teatro. D: Secondo lei si potrebbe insegnare il teatro a scuola? E sarebbe fruttuoso? R: Certamente! C'è una legge che dice che si deve insegnare il teatro a scuola: sono i rappresentanti delle scuole che non le applicano! Mio figlio Edoardo ha due scuole elementari a Catania, dove è previsto l'insegnamento sostenuto da fondi europei. Lui fa due, tre mesi di insegnamento, secondo un determinato progetto e poi alla fine i ragazzi fanno un saggio. Queste cose sono assolutamente previste dalla legge, per di più sono supportate dai fondi europei: in teoria basterebbe andare dai Presidi per vederseli concessi, ma sono i nostri politici che si devono mettere in testa che devono utilizzare questi fondi per la scuola. Ad esempio io non ho capito come mai un lavoro del genere qui non si sia potuto portare, i vostri licei hanno perso l'occasione di conoscere Brancati. Il discorso della drammaturgia, Pag. 9- gennaio 2007 -La piazza giovani- INTERVISTA A SALVO SAITTA trattare Pirandello e la sua filosofia…sono cose che i giovani devono fare. Qui avete una bellissima struttura, ce l'avessimo noi a Catania una struttura come questa! Almeno che venga utilizzata per il giovani. D: Lei ha la fortuna di essere nato in una terra straordinaria quale è appunto la Sicilia, che dispone di un dialetto particolarmente musicale. Quanto pensa sia importante il dialetto nel bagaglio personale di un attore? Ma la Sicilia è vicinissima alla Calabria e non solo per un fatto geografico! Io mi sento più meridionale, che siciliano, lo stesso dialetto siciliano è molto simile a quello calabrese. Riguardo all'importanza…beh, per me è stato assolutamente importante, non dimentichiamo poi che la lingua siciliana era quella che stava per diventare la lingua nazionale, se Federico II non fosse morto a quest'ora parleremmo in tutta Italia il siciliano. Io vengo dalla classica gavetta: ho cominciato con il teatro tradizionale siciliano…e i dialetti sono la nostra origine. D: Lei prima ha parlato di Edoardo, suo figlio, il quale anch'esso è un attore. Quanto pensa di aver influito sulle scelte professionali di Edoardo? R: Ma ho paura di aver influito molto perché Edoardo fin da neonato è venuto dietro a noi, successivamente è chiaro che si è trovato in questo ambiente teatrale e c'è dovuto vivere e convivere, visto che dovevamo portarcelo sempre dietro. E poi all'età di dieci, dodici anni mi è sfuggito di mano! Nel senso che se ne è andato al teatro Stabile e ha seguito con Turi Ferro e tutti gli altri, una sua vita teatrale che adesso sta portando avanti, assieme al buon nome della famiglia s'intende! E di questo siamo estremamente orgogliosi. D: Quindi anche lei ha cominciato da giovanissimo a recitare: quanto è cambiato il mestiere di attore nel tempo? R. Guardi, ricordo cose veramente belle: ricordo che all'età di 17 anni non guadagnavo nemmeno una lira da attore, o peggio ci rimettevo di tasca e nemmeno mi azzardavo a dire al capocomico “quanto mi dai?”, andavo lì e li seguivo per pura passione. Oggi, la prima cosa che i giovani dicono è quella, la solita domanda sul cachet. Ora dal punto di vista della professionalità questo può essere interessante, ma bisognerebbe essere un po' più umili, cominciare da un piano più basso, soprattutto quando si viene dalla gavetta. Anche perché adesso il teatro sta attraversando delle situazioni particolari per quanto riguarda i finanziamenti, visto che ci sono stati dei tagli. Speriamo che almeno con questo nuovo governo avremo la possibilità di rimpinguare le casse del teatro e magari veder spendere qualcosina in più per la cultura! Però io devo fare una constatazione: mi sembra che nella zona della Calabria circoli poco teatro. Ecco io vorrei farmi promotore: sarei pronto anche a venire qui e ad aprire una scuola di recitazione, io metto il mio impegno, a voi la risposta! D: È la prima volta che viene a Tropea? R: No, sono venuto anche quando Edoardo ha messo in scena con Carlo Auteri “Hostess che passione”, di cui ho curato la regia. D: Per una cittadina relativamente piccola come Tropea secondo lei che importanza ha questo teatro? R: Tantissima: basterebbe fare una campagna di sensibilizzazione e tramite interventi del comune, non si farebbe nemmeno spendere tanto la gente per portarla al teatro, visto che ripeto qui avete una struttura meravigliosa. Non capisco come la gente di Tropea non si faccia due passi per venire qui. E non dovrebbe trattarsi esclusivamente di un fattore economico: i prezzi sono abbastanza bassi. È che la gente vuole presa e portata con la mano: una, due volte…la terza verrà da sola. LA PIAZZA ARRIVA “JOLT” IL GIORNALE DEL LICEO SCIENTIFICO Presentato durante la Festa degli alberi, nel mese scorso è uscito il primo numero. Un giornale fatto da ragazzi che vogliono mettersi in discussione e aprire dialoghi e dibattiti. di Chiara Petracca Il 21 novembre scorso, in occasione della Festa degli Alberi, è stato presentato da Domenico Tomaselli il nuovo giornale scolastico “Jolt”. L'idea è partita dalla IV A e IV c del Liceo Scientifico di Tropea , ma la collaborazione è comunque aperta a tutti gli alunni dell'Istituto. “Jolt” è un termine inglese che significa “scossone” o “sobbalzo”, infatti, l'intento dei ragazzi è quello di esprimere, attraverso il giornale, i loro pensieri, giudizi e passioni, ma soprattutto di dare uno “scossone” alla realtà in cui vivono e con ciò vogliono dimostrare che nel loro piccolo possono creare qualcosa di importante ed edificante. Il numero di presentazione di “Jolt” si articola in diversi punti, tra i quali “Caro ambiente ti scrivo” in cui i ragazzi si occupano delle problematiche legate all'ambiente, “Emergenza legalità” dove si fanno cenni sulla storia della 'ndrangheta, ma si trovano anche dati sulla criminalità in Calabria, “Up And Down: ultime dal nostro istituto” , uno spazio dedicato all'ambiente in cui vivono gli stessi ragazzi, dove tra i vari articoli troviamo i motivi che li hanno spinti a partecipare alle ultime manifestazioni studentesche, ma anche un'intervista ad una ragazza californiana che per questo anno studierà al Liceo scientifico, e infine uno spazio dedicato alla musica con alcune notizie riguardanti il gruppo degli “Evanescence”. Il 20 dicembre invece è uscito il primo numero del giornale, composto da 30 pagine in cui si trovano diversi articoli, tra cui il problema del bullismo nelle scuole italiane, il caso Welby, la giornata mondiale per la lotta contro l' AIDS, la raccolta differenziata “porta a porta” a Mileto, diverse notizie e leggende sul Natale, come la nascita del Presepe, la tradizione dell'albero di Natale e della festa dell'Epifania, lo spazio dedicato all'istituto in cui troviamo un'intervista ai due rappresentanti d'istituto del Liceo scientifico Antonio Rizzo e del Liceo classico Tommaso Pugliese, un'intervista a Paolo Barbieri, assessore ai lavori pubblici della provincia di Vibo Valentia, la sezione “Auguri e Dediche”, diverse notizie curiose e l'angolo dell' “Otium” che tratta di musica, spettacolo e sport. Questa iniziativa degli alunni è stata accolta favorevolmente dai vari professori e soprattutto dalla Dirigente scolastica Beatrice Lento la quale partecipa attivamente e con molto entusiasmo a “Jolt”, dimostrandosi vicina alle problematiche degli alunni, e dimostrando tutta la sua disponibilità nell'accogliere le nostre richieste di dialogo e dibattito, anche e soprattutto attraverso la carta stampata. Questo giornale è molto importante perché permette ai ragazzi di esprimersi e di confrontarsi, ma è soprattutto la prova che i giovani tengono al mondo che sarà nelle loro mani, si dimostrano interessati alle problematiche del nostro territorio e cercano un modo per risolverle. È curata da: Ines Barritta, Carlo Candido, Chiara Condò, Valeria Frezza. Francesco Marino, Maria Romana Pedazzo Chiara Petracca, Giuseppe Privitera, Alberto Tassone E-Mail: [email protected] LA PIAZZA -La piazza giovani- RITORNA LA STAGIONE TEATRALE AL TEATRO LA PACE Pag. 10 gennaio 2007 CURIOSITA’ Cosa mangiano i tropeani a Natale? Un breve sondaggio per sapere cosa hanno mangiato il 25 dicembre i nostri concittadini... A cura di Chiara Condò Venerdì 2 Febbraio 2007: FACCIO DEL MIO MEGLIO Di e con: Giorgio Panariello Regia: Giampiero Solari Giovedì 8 Febbraio 2007: LO ZOO DI VETRO Di Tennessee Williams Con Claudia Cardinale Regia: Andrea Liberovic Domenica 25 Febbraio: UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO Di Tennessee Williams Con Paola Quattrini, Enrico Lo Verso Traduzione: masolino D'Amico Regia: Lorenzo Salveti Sabato 3 Marzo 2007: LA VEDOVA ALLEGRA (operetta) Di Franz Lear Con: Dianora Marangoni (la signora dell'operetta), Franco Furnarelli, Mimmo Ottonello, Vittorio Regina Orchestra, copro di ballo coro, attori, compagnia “Bell'epoque” Dirige il maestro Giorgio Tazzari Sabato 10 marzo SEX IN THE CITY Di Luca Biglione Con Fanny Cadeo, Maria Grazia Nazzari Regia: Fabio Crisafi Sabato 17 marzo POVERO SILVIO-VIALE DEL TRIONFO Di A. Cornacchione e M. Posani Con A. Cornacchione Regia: A. Cornacchione Domenica 25 Marzo 2007: OTTO DONNE E UN MISTERO Di Roben Thomas Con Eva Robins, Corinne Clary, Caterina Costantini, Nadia Rinaldi, Sandra Milo Regia: Claudio Insegno Sabato 21 Aprile 2007: LA RAGIONE DEGLI ALTRI Di Luigi Pirandello Con Paola Gassman, Giampiero Fortebraccio Regia: Giovanni Anfuso Sabato 12 Maggio 2007: PLUTO (IL DIO DEL DENARO) Di Aristofane Con Domenico Pantano, diego Ghiglia, Antonio Ferrante, Monica Fiorentini Regia: Domenico Pantano Per informazioni “Teatro La pace” 096367295 Lasagne al forno, capretto al forno con patate, salmone, insalata, frutta fresca e secca. !Antipasto misto, lasagne, arrosto ai funghi, polpette di carne, insalata, melanzane arrostite, arrosto, frutta fresca e secca, caffè, limoncello e liquore, dolci tipici. !Antipasto misto, lasagne al forno, arrosto, polpette, carne panata con uovo, insalata verde, frutta secca e fresca, caffè e dolci tipici. !Antipasto all'italiana, pasta al forno, polpette di carne, capretto, arrosto di maiale, insalata, cipolla fritta, frutta fresca e secca, caffè, limoncello, liquore e panettone. !(tutto cucinato in un forno a legna) Lasagne, cotolette, involtini di pollo, polpette ripiene, carne di maiale, carne mista, insalata, frutta secca e fresca, caffè, dolci tipici e tiramisù. !Lasagne, polpette, cotolette arrosto, insalata, frutta secca, melone, fichi d'india e dolci tipici. !Antipasto, crêpes, cannelloni, pollo arrosto con patate e arrosto ripieno, frutta fresca e secca, dolci tipici. !Antipasto, insalata di mare e pepata di cozze, filej al sugo, salsicce, carne nel sugo e cotolette, insalata, frutta fresca e secca, dolci tipici. !Lasagne, cotolette di pollo, patate fritte, frutta fresca e secca, dolci tipici. !Lasagne, polpette, salsicce, funghi, insalata, frutta fresca e secca, pandoro e dolci tipici. !Lasagne, salsicce, zucca, frittura di pesce, frutta secca e panettone. !Pasta al sugo, pollo, pesce, panettone e tartufone. !Antipasto, gnocchi con carne trita, salsiccia, carne con l'osso, insalata, frutta fresca e secca, panettone al cioccolato. !Antipasto misto, crêpes al formaggio e carne, involtini, polpette di carne, spiedini, insalata, frutta fresca e secca, dolci tipici. Il 27 Dicembre 2001 veniva a mancare Antonio Rizzo: pittore che sapeva infondere nelle proprie tele i colori più accesi, più vivi e più veri della sua terra natale. IV EDIZIONE PREMIO NAZIONALE DI POESIA “TROPEA-Onde mediterranee” Il 15 marzo2007 scade il termine. Il regolamento è sul sito : http://www.tropeamaresolestoria.it E’ attivo il nuovo sito della Pro-loco di Tropea Www.prolocotropea.eu Pag. 11 - gennaio 2007 -Attualità- LA PIAZZA Presentato il quinto volume della collana: IL PUNGOLO Scuola e territorio L'anno appena trascorso ci ha lasciati con un grande peso nel cuore, tanto smarrimento ed una voglia matta di gridare…BASTA! BASTA al malcostume ed alla violenza più o meno occulta, nelle case, negli ambienti di lavoro, nelle scuole, all'uso (anzi al cattivo uso) dei telefonini; BASTA alle spavalderie mafiose di personaggi da strada ma anche di personaggi “potenti” che, protetti da anonimato spesso di natura omertosa, tramano contro il vivere civile e contro la stessa società, quella stessa società in cui noi vorremmo far crescere, serenamente, i nostri figli ed i nostri nipoti; BASTA alla corruzione ed alla cattiva amministrazione della Cosa Pubblica, alle angherie ed ai soprusi che il cittadino (…onesto) sopporta quotidianamente nei rapporti con la Pubblica Amministrazione; BASTA con il malcostume della evasione fiscale che sottrae consistenti mezzi finanziari all'economia del Paese, alle possibilità di Spesa Sociale ed agli interventi verso i più bisognosi; ma diciamo anche… BASTA allo sperpero di danaro pubblico, all'intrallazzo ed alle consorterie politico-mafiose. Non ci dobbiamo sorprendere se, durante un incontro organizzato dall'Antropos di Tropea nel mese di Novembre sul tema della “Identità Meridionale“ (Relatore l'Avv. Francesco Tassone) si è giunti ad accostare l'aggettivo “mafioso” al termine “meridionale” (ma tant'è, anche all'estero, dire italiano o peggio meridionale, equivale ad essere etichettato subito per mafioso!). La ricerca della LEGALITA' e del buon vivere, ad ogni livello, sia lo stimolo per tutti nel prossimo anno. Abbiamo letto (Gazzetta del Sud del 27.12, in un articolo di Alessandro Vicari) che il Comune di Ricadi ha approvato uno schema di “Protocollo di Intesa” con la Prefettura di Vibo Valentia per la costituzione di un Comitato per la sicurezza e la legalità con l'intento di prevenire i fenomeni delinquenziali; plaudiamo alla iniziativa e concordiamo con quanto dichiarato dal Consigliere Morabito: senza la collaborazione di tutti i cittadini nulla può essere fatto. Buon 2007 a tutti! (AFER) Un libro scritto dagli alunni della Scuola media di Tropea di Lino Daniele Tropea non è soltanto mare, soltanto spiagge, soltanto sole da godere nel periodo estivo, ma è pure altro. E' una città antica, ricca di storia, di tradizioni religiose e popolari; e, di personaggi illustri di statura internazionale, ben radicati nel proprio tempo. Ce lo dice l'ultimo libro pubblicato dall'Istituto comprensivo: Don Francesco Mottola “ di Tropea, presentato lunedì undici dicembre nella biblioteca comunale gremita di gente attenta e partecipe. Il testo, ideato dal preside Francesco Laganà ed inserito nella collana “Scuola e territorio” è stato scritto nel corso dell'anno 2005, dopo un anno di ricerca sul campo ovvero nella parte più antica ella città plurimillenaria. E'essa, la parte antica, unica al mondo, la vera protagonista di questo ottimo volume alla cui stesura hanno partecipato gli alunni della suddetta scuola media. Una scuola al passo con il proprio tempo e ben radicata nella realtà sociale in cui opera. La realizzazione collettiva di “Tropea” edito dall'editore calabrese Pellegrini, ne è una prova lampante. Di essa, ovvero della parte antica, viene messa in evidenza la parte più bella, più significativa, più caratteristica atta a stimolare l'interesse di pittori, poeti, critici d'arte e degli storici locali, regionali, nazionali e specialmente, oggi, pure europei, tedeschi soprattutto. Si parla della cattedrale, della civiltà normanna e delle altre società che hanno lasciato il segno anche a livello linguistico. Si parla del museo diocesano e delle chiese da valorizzare pienamente in quanto Tropea è stata una città vescovile con una sua eccezionale caratteristica. Il centro storico è fatto esclusivamente di palazzi alti costruiti secondo le regole urbanistiche della propria epoca e vi è una testimonianza di una città che godeva di speciali privilegi non infeudata mai a nessun feudatario. Non vi è una casupola, un'abitazione di artigiani, di commercianti o di L’intervento del Preside Laganà contadini. Sono tutti palazzi abitati da una nobiltà che estendeva i suoi possedimenti nei ventiquattro casali. Ecco l'unicità, l'eccezionalità che il piccolo capolavoro scritto da alunni, è bene sottolinearlo, mette in risalto e che potrebbe costituire l'asse portante di un turismo culturale che stenta ad affermarsi, nonostante vi siano tutti i presupposti. Gli alunni, guidati dai loro insegnanti non si sono fermati alla cattedrale, al museo, alla Madonna di Romania, alla Madonna dell'Isola, ma sono andati oltre. Hanno descritto alcuni episodi della storia cittadina degna di un popolo che ha sempre amato la libertà: la rivolta contro i Turchi, esosi esattori di tasse e la lotta contro il Principe Vincenzo Ruffo di Scilla che voleva diventare il feudatario di una città nata per essere libera e dare il meglio di se stessa in tutti i campi della conoscenza umana. I personaggi illustri, sebbene abbiano operato in un periodo in cui mancavano i mezzi di comunicazione di massa, hanno raggiunto una fama di livello europeo, non mancano poi le belle chiazzarole coi i loro costumi tipicamente tropeani. Il libro, supervisionato giorno dopo giorno in tutto l'anno scolastico dalle professoresse Franca Maccarone e Caterina Ventrice, tocca pure altri punti della nostra città sottolineati durante la manifestazione dai relatori che hanno esaltato la novità e la originalità dell'iniziativa editoriale. Gli interventi del preside Francesco Laganà, del sindaco Antonio Euticchio, del professore Salvatore L'Andolina, del dr. Massimo L'Andolina, presidente del Consiglio di Istituto e del colonnello Pasquale Romano, sono stati ben calibrati e diretti alla valorizzazione dei beni culturali e dello sviluppo turistico che ne dovrebbe scaturire. Sull'importanza dell'iniziativa è intervenuto anche il sindaco di Drapia, dr. Aurelio Rombolà, che ha raccolto l'appello lanciato dal dirigente scolastico. Il pubblico, attento e partecipe sino alla fine, ha chiuso la serata con un lungo applauso ed ha fatto i complimenti a tutti i professori che hanno dato vita a questa significativa opera storica. Infine, il preside Laganà ha lanciato un appello affinché vi siano nuove risorse onde la collana: “Scuola e territorio” continui e si arricchisca di nuovi libri che mettano in risalto la bellezza di una città non ancora conosciuta completamente. Tropea è una miniera d'oro, tocca ai nuovi storici scoprirla e portare in superficie tutto il materiale. CHI E' LO ZAMPOGNARO? di Leonardo Davolo Non è cosa di tutti i giorni, né è facile intervistare uno zampognaro, figure che ci accompagnano sin da bambini e che diamo per scontate durante le feste di Natale. Con un po' di difficoltà a causa del linguaggio ed incontrandolo alle cinque di mattina, ci siamo riusciti e così facciamo due importanti scoperte… Maestro, come vi chiamate e da quanto tempo fate questo lavoro ? Ho 77 anni, mi chiamo Francesco Giuseppe, sono di Rombiolo ed o iniziato a fare questo mestiere quando avevo 12 anni. Come si è svolto il vostro lavoro? Per quarant'anni ha suonato con un altro zampognaro, oggi mi accompagna mio figlio. Per lavoro ho girato mezzo mondo. Sono stato due volte a New York, poi nella Svizzera, in Canada, ma anche in Italia, a Roma, Milano, Bologna Firenze, sempre suonando la zampogna. Ricordo che negli Stati uniti eravamo una banda di 21 elementi di cui tredici di Napoli, altri di Sanremo e poi c'ero io. Una delle cose che l'ha colpita di più durante i suoi viaggi? In Messico, abbiamo dormito in una stanza d'albergo che aveva due bagni.E quando ero giovane, durante i miei viaggi, ho fatto anche il playboy. Una soddisfazione particolare? Ho fondato una “fanfarrea”, cioè una gruppo di sei zampognari tutti con la classica “fanfara”. Auguri di Buon Natale e nuovo anno. - Libri- LA PIAZZA SALUTE PROFESSORE: IL NUOVO LIBRO DI GIANNI PELLEGRINO di Francesco La Gamba Musicista, pittore, scultore, poeta, scrittore ed infine attore professionista: tutto questo è Gianni Pellegrino. Lo abbiamo incontrato per parlare del suo libro e non solo... Gianni Pellegrino è sicuramente un personaggio molto particolare, eclettico, innamorato dell'arte in tutte le sue espressioni. Alla passione per la musica (riesce a suonare di tutto con mani e piedi...) ha da sempre affiancato l'amore per il cinema e per il teatro a cui giunge attraverso un lungo peregrinare artistico. Dalla piazza del suo paese dove, insieme ad alcuni suoi amici, intona vecchie filastrocche, approda all'Accademia d'Arte drammatica di Roma: il passo non è breve, ma certamente intenso e voluto. Da lì una lunga serie di esperienze teatrali e cinematografiche, culminate nell'incontro con Alessandro Benvenuti, con il quale dà inizio ad un sodalizio umano ed artistico.Come un novello cantastorie, ha voluto cimentarsi anche nella scrittura di un poemetto, "Salute Professore", in cui "canta" in rime "le dolenti riflessioni di un suino consapevole del suo tragico destino". Tra il serio ed il faceto, Pellegrino offre, nel suo libro, edito da Rubbettino, uno spaccato delle tradizioni popolari e contadine sotto forma di poesia e commedia, in cui il protagonista principale è il maiale, un animale che non ha mai goduto di grandi simpatie, ma che, poi, a ben vedere nasce e muore per un atto d'amore. Lo abbiamo incontrato per parlare del suo libro e non solo... Gianni, ma questa tua vivacità, questa frenesia così coinvolgente con la quale vivi la vita è una tua caratteristica da sempre? Sì, proprio per questa mia caratteristica fui spedito dai miei in seminario a Roma, con la speranza che un pò mi calmassi. Poi dal seminario mi hanno cacciato perché hanno capito che non avevo alcuna vocazione e che ero stato portato lì solo con lo scopo di essere tenuto un po' a bada. Sono tornato, quindi, in Calabria dove ho continuato le scuole e qui iniziarono a venir fuori i miei interessi e cominciai a vagare e ad esplorare gli ambienti artistici. C'era in me un bisogno di esprimermi in tante forme ancora non chiare. La passione per l'arte, come è nata? Hai avuto qualche esempio? No. Io sentivo il bisogno di esprimermi, di essere sempre il primo, il migliore...sugli alberi, ero quello che doveva salire più in alto di tutti... "Aò so' nato splendido...e chiamame mitico!". Quando ero piccolo, mi chiamavano "Gianburrasca", una volta cresciuto hanno iniziato a chiamarmi, e mi chiamano ancora, "pazzesco".Ho cominciato, quindi, a scrivere e a dipingere, Sentivo una spinta emozionale ad esprimermi e, di conseguenza, cantavo, suonavo, recitavo. Però, non ero ancora sicuro che fosse quella la mia strada, inoltre volevo fare anche il liutaio essendo nato in una famiglia di artigiani, di conseguenza mi misi a costruire anche strumenti musicali ed in virtù di ciò, poichè, ero appassionato di musica e bravo nella manualità, pensai di frequentare a Cremona, la scuola di liuteria forse più famosa di Europa, ben presto, però, mi accorsi che non ero tagliato neanche per quello, mi mancava, infatti, il movimento, l'essere protagonista. Quando hai scoperto che volevi fare l'attore Sai, stando in paese, dove non c'era molto da fare, ma vi era la tradizione delle farse popolari, con gli amici si pensò di recuperare delle vecchie farse, che non venivano più rappresentate ormai da 30-40 anni. Ritrovammo i testi, io suonavo il mandolino e curavo la regia, anche se non l'avevo mai fatto e non ero mai entrato in un teatro. Si andava, quindi, nelle bettole a recuperare vecchie canzoni, filastrocche, tradizioni. Durante quel periodo preparai un libro sulle ricette antiche e sulla possibilità di operare un passaggio tra il mondo contadino e quello moderno, che è lo stesso tentativo che ho voluto fare nel mio libro. Quello, in sostanza, fu il mio primo approccio con il mondo della recitazione, anche se io non recitavo. A quel punto, un mio amico regista, di Catanzaro, mi spronò ad andare, con il suo sostegno, ad una scuola a Roma. Qui vinsi due borse di studio, mi diplomai all'Accademia di Arte drammatica e cominciai ininterrottamente a lavorare. Capii, finalmente, che quella era la mia strada, perché metteva insieme la poesia, la musica, la capacità di dipingere...infatti, sono io a creare i disegni di un costume o di come immagino una scenografia...inoltre sono un appassionato di fumetti, ho la mia fumetteria che riempie una stanza intera, insomma sono un giocherellone, un bimbone. Pag. 12 gennaio 2007 Una volta capito il ruolo a te più congeniale, cioè la recitazione, attraverso cui è possibile esprimere tutto il tuo essere artistico, quali sono state le tue esperienze cinematografiche? Sì. Quando intrapresi il cammino del teatro, avevo indovinato il campo ma non ancora la specializzazione. Ho fatto i classici, Pirandello, Ibsen, la commedia dell'arte...e poi ho capito che volevo fare il comico, che era quello che, pur non sapendolo, avevo sempre fatto: il pazzerello del paese. Solo che se prima mi menavano, perché ne combinavo di tutti i colori, successivamente iniziarono a pagarmi per fare le stesse cose. E l'evento che mi diede la rotta precisa da seguire, artisticamente parlando, fu l'incontro con Alessandro Benvenuti. Appena finita la scuola di teatro, mentre ero ancora lì a scuola, uno degli insegnanti, Tonino Pierfederici, che è stato uno dei più grandi attori che abbiamo avuto in Italia, stava preparando la regia di uno spettacolo dandomi un ruolo di attore nello stesso. Pertanto, in giugno del 1986 mi diplomai, iniziarono le prove e dopo l'estate ci fu il debutto. Hai un ricordo dei tuoi primi anni di “gavetta” artistica? Una sera venne un gruppo di amici a vedere lo spettacolo e una ragazza del gruppo, che abitava lì vicino, a Fontana di Trevi, invitò tutti per una spaghettata a casa sua. Io per essere carino, comprai una bottiglia di vino (nota come la rima ritorna...). Poichè si era sforniti di cavatappi, pensai di recarmi in qualche locale nei pressi della famosa fontana per farmi aprire la bottiglia. Entrai, quindi, in un pub e, mentre mi aiutavano con il vino, iniziai a fare due chiacchiere con il gestore, che era l'aiuto regista di Marco Risi. Ad un certo punto, questi mi chiese che cosa facessi nella vita e, saputo che ero un attore, mi propose di recarmi a nome suo da Risi, dicendomi che stava cercando "uno come me". Mi recai dal regista, il quale, dopo avermi guardato, dopo avermi studiato, mi paragonò a James Cagney che è uno dei più bravi attori che sia mai esistito. magari diventassi più bravo di lui... ma lo sono già, capisci, questa è la "mia tragedia "... Iniziai, quindi, a lavorare con Risi, con il quale è nata un'amicizia ed una stima che ancora durano. Nel 1987 con il film "Soldati, 365 giorni all'alba" conobbi Benvenuti che faceva parte anche lui del cast. Da quel momento, ebbe inizio la mia vera e propria carriera, poi "Zitti e mosca" a cui io partecipai. Sul set di quest'ultimo film conobbi Leonardo Pieraccioni che mi vollè poi con sè nei suoi due film Il Ciclone e Fuochi d'artificio. Nel 1991 con Benvenuti facemmo "Due gocce d'acqua", io protagonista in coppia con lui a teatro.In quattro anni, frequentai molto Benvenuti, andavo molto spesso a casa sua, ed ogni volta gli portavo qualche nostro prodotto tipico: soppressate, funghi etc. Era un occasione per stare insieme, per ridere e scherzare, ovviamente suonando la chitarra. Benvenuti fu molto incuriosito da me, lo affascinò il mio mondo, la mia Calabria e la mia calabresità. Infatti, Benvenuti, nella sua prefazione al tuo libro, di cui parleremo fra un pò, dice che è stato "fascinato" da te e fa riferimento ad una prima, ad una seconda e ad una terza "fascinazione"? Esatto, è tutto vero. Ieri eravamo insieme a Diamante in occasione del festival del peperoncino. E' stato coinvolto da me già l'anno scorso e poi anche quest'anno, insieme a Francesco Nuti e ormai c'è un legame umano ed artistico. Qual è secondo te la funzione del cinema, come modo per esprimere l'arte? Il cinema dovrebbe essere capace di trascendere e di universalizzare un argomento, un episodio, un fatto storico, solo in questo modo diventa opera d'arte....è opera d'arte tutto ciò che la capacità di parlare tutte le lingue del mondo e, quindi, di arrivare a tutti. Chi è l'artista per te? L'artista è chi riesce a tradurre le emozioni in qualcosa di plastico. Raffaello che diceva che aveva il compito di abbellire il mondo. Ora, parliamo di Gianni Pellegrino, attore di-vino, con e senza trattino? Sì. Io al vino devo l'inizio della mia carriera, mi piace il vino, sono uno a cui piace la compagnia... quello che fa gli stornelli e le rime, per cui la cantina mi appartiene come mondo ipotetico dove trascorrere le serate. E sui miei bigliettini da visita, mi firmavo:" Gianni Pellegrino, attore di-vino col trattino, gran simpaticone, cinema, teatro e televisione". Sandro mi spiazzò, stupendomi in positivo perché lui mi scrisse " attore divino con e senza trattino". Se sei disponibile, vorrei parlare del tuo libro "Salute Professore", Come nasce l'idea di questo libro? Come al solito, nasce dalla mia voglia di stupire gli altri. Io sono fatto così, se mi viene in mente una frase, prendo la chitarra e la sera dopo Pag. 13 gennaio 2007 la metto in piazza o la dedico agli amici, insomma, prendo un appunto per uno spunto... non ci posso fare niente... ho la rima nel sangue... La vera molla di scrivere il libro mi è scattata dentro per dimostrare, come nella cultura contadina, non ci fosse la violenza nell'interpretare e nel portare a termine i riti della tradizione. Mio padre, l'uomo più mite del mondo, andava nell'orto, in chiesa e a casa...e basta, ma, quando si trattava di ammazzare il maiale, mi diceva: "Il sanguinaccio serve". Si perpetuava un rito di nascita e morte ma senza cattiveria, poiché trova la spiegazione nella necessità degli animali per sopravvivere. E questo tema viene largamente esaltato da Calvino e dalla letteratura laica e non. Poi, la scrittura ti prende la mano e ti prende così tanto che non vuoi neanche andare a dormire la notte pur di vedere dove può portarti la rima. Inoltre, spesso la rima ti impone delle regole rigide. Ma perché hai scelto il maiale? Questo animale, che, alla fine, diventa saggio e decide di morire non da gladiatore, per cui, lungi dal sentirsi una vittima, finisce col dare dignità alla sua morte, perché non vuole combattere il suo destino? Sì, in effetti, alla fine, il maiale, con i suoi pensieri e comportamenti, offre spunti sui temi della vita. Ho voluto dare dignità all'animale apparentemente più maltrattato. Se si deve offendere qualcuno gli si da del "porco" che è considerato ricettacolo di immondizia, ed è malvisto da tutti. Io non l'ho scelto premeditatamente, credo sia stato il maiale a scegliermi, forse, perché questo dell'uccisione del maiale è il rito che ci coinvolge di più da ragazzini, neanche un passero potrebbe dire le stesse cose, perchè non è così utile all'uomo e, pertanto, non è così maltrattato. Porco, invece, è anagramma di corpo. Perché il maiale è chiamato "Il Professore"? "Il Professore" nasce dal fatto che mia zia "Popina che parla sempre in rima", e dalla quale ho ereditato questo dono, non ha mai chiamato il maiale "porco", perchè porco è chi ti ha fatto del male non l'animale che, invece, merita ogni rispetto. Quindi, la zia lo chiamava "Professore". Questo fatto mi stava bene, perché istintivamente sentivo che era giusto non chiamarlo porco. Poi, il sottotitolo è: "Le dolenti riflessioni di un suino, consapevole del suo tragico destino".Un'altra parola che si ripete molte volte nel libro è "salute".La motivazione dell'uso di questa parola è perché lo scannatore, quando è tutto pronto ed il maiale è stato già legato, chiama il compare Pietro, che è il chirurgo della situazione il quale, posato il bicchiere di vino, levando il coltello nell'aria dice: "Salute a noi e morte a lui". Questo "salute", che per noi è vita, per il maiale è la chiave della sua morte. Perchè quando la "nera dama" prende la vita del professore "un'oscura trama decreterà il trionfo dell'amore"? Son contento che mi hai fatto questa domanda, perchè è qui che sta tutto il significato del libro. La rima mi ha imposto un gioco. Noi, spesso, arriviamo alla soluzione dei nostri problemi attraverso vie misteriose, imponderabili... La fine del maiale, che è insita nel momento stesso in cui nasce, non può essere considerata un dramma, anche se si svolge in modo violento, forte.La sua morte servirà a nutrire degli essere umani, quindi la motivazione è importante e si traduce in un atto d'amore. Insomma... un epilogo con un motivo "divino" alla Gianni Pellegrino... come vedi mi hai trasmesso il vizio delle rime... LA PIAZZA -Attualità - 12 LUGLIO 1956: UNA DATA DA NON DIMENTICARE Le case della carità: il più grande miracolo di don Mottola di Lino Daniele Una manifestazione organizzata da don Ignazio Toraldo, presidente della Fondazione per ricordare il grande sacerdote e le sue importanti opere Il 20 dicembre scorso, nella sala convegni dell'Hotel 501 di Vibo Valentia è stato festeggiato il cinquantenario della istituzione della Casa della carità avvenuta il 12 luglio del 1956 ad opera di don Mottola, un sacerdote al servizio della povera gente e dei bisognosi della nostra provincia ed in particolar modo di Tropea. La storia di questa importante opera ha del miracoloso e mette in evidenza la forte carica umana del grande sacerdote tropeano che, nonostante fosse claudicante e con difficoltà di parola, a causa di un ictus, si faceva accompagnare a Vibo per rendersi utile alla società . Era il 1950. Due insegnanti oblate, lanciarono l'idea di una Casa della carità simile a quella esistente a Tropea e diretta dalla nobildonna Irma Scrugli, sempre al servizio degli ammalati e dei poveri. L'ex rettore del Seminario, nonostante la sua malattia, con la quale conviveva da molti anni, la raccolse e la fece propria. La novantunenne Ada Furgiuele durante la manifestazione, moderata dal giornalista Rai Pasqualino Pandullo, ha ricordato il fondatore; avevano bisogno di soldi per ristrutturare un rudere e renderlo abitabile, fecero una riffa mettendo come premio un foulard. L'operazione riuscì, così iniziarono i lavori. Ma via via che si andava avanti le spese aumentavano e si aveva bisogno di nuovi soldi, inoltre gli operai dovevano essere pagati. La Furgiuele e la Scarano erano disperate. Si lamentavano, si rendevano conto di aver intrapreso un'opera più grande di loro che poteva essere interrotta da un momento all'altro. Ma un giorno, quando meno se l'aspettavano, trovarono una busta sull'altare. Stupite l'aprirono, trovarono il denaro sufficiente per pagare gli operai e per comprare il materiale necessario per completare la ristrutturazione. Si parlò di miracolo. Molti lo attribuirono a don Mottola che già godeva della fama di santo. Più tardi, quando il problema dei soldi sorse ancora una volta, il senatore Antonino Murmura, allora sindaco della città si fece garante e garantì la copertura finanziaria affinché i lavori fossero portati a t e r m i n e . Trascorsero sei anni, tutte le difficoltà furono superate ed in un certo senso si tagliò il nastro di inaugurazione. Così il 12 luglio del 1956 vennero ospitati dodici bambini spastici appartenenti a famiglie disagiate e bisognosi di cure e di assistenza. Il sogno di don Mottola e della sua collaboratrice vibonese, che oggi ha novantuno anni e vive nella Casa della Carità, si realizzava pienamente. Dopo Tropea, dopo Limbadi, veniva Vibo. I bambini disabili, come si dice oggi, della città e della parte interna del vibonese, soprattutto della montagna, avevano la loro casa, avevano le infermiere e i medici che li curavano e cercavano di recuperarli ad una vita normale. I genitori, che non sapevano come gestire i figli ammalati, mandarono un sospiro di sollievo e ringraziarono il sacerdote caritatevole e disponibile con tutti. La Furgiuele, a cui durante il convegno è stato regalato un foulard, in ricordo di quello della riffa, ha parlato dei miracoli di don Mottola e dell'intervento continuo della Provvidenza. Noi non li citeremo, ne parleremo in un'altra circostanza, però lanciamo un appello al Cardinale Martins, Prefetto delle congregazioni per la causa dei santi, affinché si dia da fare per la beatificazione di un sacerdote che è nel cuore di tutta Tropea e della gente che lo ha conosciuto quando era in Seminario e quando andava nelle casupole per trovare gli emarginati. Ci sembra giusto che il Servo di Dio, tale egli si definiva, con difficoltà motoria, con difficoltà di parola , che ha accettato la malattia senza mai lamentarsi, che ha celebrato messa, che si è speso per l'assistenza dei bambini spastici e di tutti gli ammalati, la sua casa era sempre aperta, soprattutto a quelli che il Vangelo definisce “gli ultimi”, meriti di assurgere agli onori degli altari. Eminenza Martins raccolga il nostro appello: la nobile città, antico faro di religiosità e di civiltà, aspetta il suo santo. Ripetiamo ancora: il suo più grande miracolo sono le Case della carità che hanno segnato una svolta per le famiglie colpite da questa disgrazia. Sono intervenuti alla manifestazione:il vescovo mons. Domenico Tarcisio Cortese, Pasqualino Pandullo, don Ignazio Toraldo, il senatore Antonino Murmura, il dr. Roberto Garzulli direttore generale della Fondazione, Ada Furgiuele ed il dr. Antonio Giannetta, direttore generale della Case della carità. LA PIAZZA - Tropea- Pag. 14 -gennaio 2007 grandi interpreti sono sempre andati oltre, del resto. E questo, in sala da concerto, crea emozioni e rende partecipe il pubblico di un avvenimento. Una esecuzione è sempre diversa da un'altra. Non esiste la verità o almeno una sola verità. Esiste l'unicità di una esecuzione. Ovviamente i parametri che determinano l'intensità di una performance sono moltissimi e spesso di Elisa Laureana imponderabili… e possono determinare anche la serata negativa. Oggi si tende a dominare molto l'aspetto emozionale e considerare molto di più l'aspetto razionale. E' come se si fosse ingabbiato il Pianista dal tocco magico e dal fraseggio ipnotico, Giorgia Alessandra modo di suonare: c'è troppa reticenza da parte dei musicisti ad Brusita è stata interprete applauditissima di una serie di concerti a Tropea, “elargirsi” alla musica. La vecchia generazione di musicisti resta che l'hanno vista protagonista sia da solista con l'orchestra, che in duo con davvero insuperabile. Ecco perché bisogna andare oltre… cantante e in formazioni da camera. Rare volte si ha il piacere di ascoltare D -Come definisce il suo rapporto col pianoforte? un musicista completo, dal repertorio versatile, che unisca alla R -Essenziale ed importante. Non riesco a pensare di poterne fare straordinaria sensibilità espressiva, tecnica solida e virtuosismo. Le a meno. esecuzioni della Brustia sono infatti cariche di emozioni, ma mai eccessive, anzi, sempre eleganti e limpide nell'idea D -Suona spesso in duo e in formazione da musicale studiata e offerta. In questa semplicità di camera. Che importanza ha, secondo lei, suonare espressione si comprende la grandezza dell'essere insieme ad altri musicisti? veri interpreti e vi è la concreta interazione tra artista, R -Fondamentale importanza e, per me, è anche opera d'arte e un pubblico disposto a riconoscere una grandissima esigenza. Posso fare a meno del nella musica qualcosa di più di un piacevole recital solistico, ma adoro suonare con gli altri e intrattenimento. Alla pianista abbiamo chiesto come con l'orchestra. Quando si suona con gli altri si è nata la sua passione per la musica e perché ha scelto sprigiona una energia diversa, accade qualcosa di di suonare proprio il pianoforte? speciale. Passare una frase, riprenderne un'altra, R -La mia passione per la musica è nata accompagnare una linea melodica o modellarla prestissimo, verso i cinque anni, forse perché mia mentre qualcun altro ti accompagna fa parte di cugina più grande studiava pianoforte. Ricordo quelle cose per cui suonare mi fa sentire fortunata. ancora l'odore di cera di quel suo vecchio strumento D -Attualmente è docente di pianoforte al e quanto mi affascinava il suono che produceva… Conservatorio F. Torrefranca di Vibo Valentia e Con lei trascorrevo interi pomeriggi ad ascoltare tiene corsi di perfezionamento per importanti musica: in particolare, il concerto n. 1 di Chopin. Tra istituzioni musicali italiane. Come intende i primi brani che avrei voluto studiare c'era poi l'insegnamento? l'ultimo dei notturni dell'op. 72 di Chopin… Mi R -Io credo che ogni allievo sia un piaceva moltissimo… microcosmo. L'insegnante deve cercare di D - Quali insegnanti hanno contribuito rispettarne la personalità, le caratteristiche e i maggiormente alla sua formazione artistica? tempi di apprendimento. Credo che un rapporto di R -Ho iniziato lo studio del pianoforte con Rita complicità e stima reciproca tra insegnante e Coppi, una allieva di Alberto Mozzati. Di lei, come allievo, possa determinare buoni risultati; per didatta, ricordo la cura con cui mi induceva a questo è importante non imporre ogni cosa, ma Giorgia Alessandra Brustia “ricercare” il suono, il fraseggio. Mi ha insegnato ad cercare di concordarla insieme. Bisogna rispettare ascoltarmi. Dopo tanto tempo ci siamo riviste lo scorso anno, in la natura di ciascuno, cercando di far emergere l'individualità che occasione di un concerto. Non nascondo l'emozione e il piacere del suo contraddistingue ognuno. L'insegnante fa centro quando lo studente apprezzamento. Sempre negli anni di formazione ho conosciuto György trova il suo modo di esprimersi. Sandor, grande musicista, del quale ricordo la grande scrupolosità D -Quali consigli darebbe ad un giovane musicista? nell'approccio alla partitura e la sua chiarezza nel realizzare l'idea R -Ascoltare molta musica, frequentare i concerti, mettersi nelle musicale. Franco Scala mi ha insegnato a razionalizzare gli aspetti e le condizioni di possedere solide basi culturali con l'obiettivo di problematiche strumentali. Tuttavia, gli insegnanti determinanti nella renderle sempre più ampie. La lettura è di grande giovamento. mia formazione artistica sono stati due: Anna Maria Cigoli e Marian Ritengo fondamentale che ogni giovane pianista dedichi del Mika. Anna Maria Cigoli è una straordinaria pianista e per me ha tempo anche a far musica con gli altri. Spingo ogni mio allievo a fare rappresentato per anni un importante modello da seguire. E' un'artista questa esperienza. Sono favorevole ai concorsi, perché insegnano a che possiede il dono di saper trasmettere entusiasmo ed energia. Sono mettere a dura prova i nervi e oggi, inoltre, sembrano essere l'unico contenta che abbia accettato il mio invito a Vibo Valentia per tenere una modo per fare strada. masterclass in Conservatorio. Arriverà il 25 maggio e terrà un recital a D -Ci confida un suo sogno nel cassetto? chiusura dell'VIII Convegno Internazionale “Filosofia della Musica R -Non saprei. Forse augurarmi che di giorno in giorno ogni Musica della Filosofia”. Marian Mika mi ha spinta a riprendere l'attività sogno si possa realizzare. dopo un decennio di distacco. Siamo oggi cari amici e tra di noi c'è una D -Se oggi Giorgia Alessandra Brustia non fosse una pianista, chi stima grandissima. Mi ha insegnato a ricercare nell'esecuzione sarebbe? l'equilibrio tra armonia e melodia, fraseggio e cantabilità, forma e piccolo dettaglio. Davvero due musicisti straordinari. R -Fin da piccola ho sempre pensato di fare la musicista. Non riesco a vedermi diversamente realizzata. Forse, se proprio non fossi D - I pianisti che l'affascinano maggiormente? diventata una pianista, mi sarebbe piaciuto suonare il violoncello. R-Molti: Rubinstein, Horowitz, Argerich, Haskil, Arrau, Richter… Il primo ha rappresentato sin dall'età giovanile il pianista per eccellenza, il LA PIAZZA Mensile indipendente poeta, perché in lui è semplice qualunque cosa, il suo modo di suonare fa sembrare tutto come una creazione estemporanea. Mi affascina il suo Registrazione Tribunale di V. Valentia n. 82 del 25.02.1994 suono e la compostezza con cui riesce sempre ad emozionare. Ritengo che Editore ONDA SUD Soc. Coop. A.r.l., Presidente Pasquale Mazzeo non esista un'incisione dei Notturni e delle Mazurche che possa superare Direttore responsabile, Saverio Ciccarelli la sua. Horowiz mi colpisce per la sua incredibilmente vasta tavolozza Capo redattore, Pino Carone timbrica e l'estro con cui legge la partitura. Di Martha Argerich ammiro il Hanno collaborato in redazione: Lino Daniele, Antonio Ferrara, Maria Zuccalà temperamento, l'energia, l'unicità del suo talento strumentale che le Redazione: via Pontorieri, 89861 Tropea (VV) Tel/Fax 0963666081 consente di fare cose strabilianti, trasformando la difficoltà esecutiva in Rep. Pubblicità & Marketing Tel. 096345733 esaltazione del linguaggio musicale. Di Clara Haskil mi affascina la E-mail: [email protected] lucidità, la trasparenza, la soavità. Di Arrau il pensiero profondo. Richter è Redazione di Vibo Valentia: via Santa Aloe, 40 tel e fax: 0963 541705 Progetto grafico di Pino Carone la forza drammatica. Stampa: Grafiche PAPRINT via Orazio Falduti D -Qual è il suo approccio alla partitura? Tel. 0963263703 - Ionadi (VV) R - C'è un approccio istintivo prima, razionale poi. E' fondamentale Chiuso in redazione il 3 gennaio 2007 individuare lo specifico artistico (come lo chiama Neuhaus), la collocazione storica e stilistica di ogni compositore, che ha vissuto in un La collaborazione è aperta a tutti. I manoscritti dovranno essere lunghi al massimo una cartella. La redazione si riserva la facoltà di selezionare gli articoli da pubblicare. Le opinioni espresse negli determinato contesto di mode e di regole. articoli appartengono ai singoli autori dei quali si intende rispettare la libertà di giudizio. I D -L'interprete può andare anche oltre la scrittura dell'autore? collaboratori per quel che scrivono si assumono in prima persona ogni responsabilità di natura R -Andare oltre vuol dire, secondo me, rendere viva la musica. I più civile e penale. Il materiale anche se non pubblicato, non sarà restituito. Equilibrio tra tecnica e contabilità Giorgia Alessandra Brustia -Associazioni- LA PIAZZA Tropea civica inizia una proficua collaborazione con il Comune di Tropea [email protected] Si è svolta lo scorso 13 dicembre, nei locali della direzione didattica di Tropea, una riunione pubblica, promossa da <<Tropea civica>> per discutere dei problemi riguardanti la scuola dell'infanzia e della scuola primaria. All'incontro erano presenti: il Dirigente Scolastico, A. Fiumara, il Sindaco A. Euticchio, l'assessore alle politiche sociali, S. Cortese, la delegata all'istruzione del comune di Tropea, D. Ruffa, il D.S.G.A. T. Barbieri e le famiglie. I temi affrontati sono stati di duplice natura: uno strutturale legato a problemi di edilizia e arredi scolastici; ad esempio nella scuola primaria, sono emersi problemi riguardanti le condizioni non ottimali della maggior parte dei bagni, infiltrazioni d'acqua piovana in alcune classi, carenza di arredi adeguati (questi argomenti sono stati trattati in maniera particolareggiata dal Dirigente scolastico). Rispetto alla scuola dell'infanzia, gli interventi da attuare sono, ad es., la realizzazione di una porta nei locali della mensa; sistemare quella parte di recinzione, non ancora completata, in maniera adeguata, per impedire possibili intrusioni da parte di estranei (negli anni scorsi hanno sono stati danneggiati i locali adibiti a laboratorio); realizzare un parcheggio nel terreno sovrastante la scuola dell'infanzia “Annunziata”; sistemare i giochi esterni, ecc. Per quel che riguarda il servizio mensa, la delegata all'istruzione Dina Ruffa ha garantito che per l'anno scolastico in corso, il servizio terminerà il 31 maggio, mentre per l'anno prossimo sarà garantito il servizio a partire dall'inizio del tempo pieno e fino alla fine dello stesso. E' stato invece rimandato il problema degli “armadietti personali”, già più volte sollevato nei consigli d'interclasse, che risolverebbe, dal nostro punto di vista anche un problema di salute, visto che statisticamente è dimostrato che nella maggior parte dei casi, la patologia della scoliosi ha origine proprio da zainetti troppo pesanti. L'altro tema affrontato, più a lungo termine, è stato quello dell' integrazione tra scuola e territorio. Tutta la normativa riguardante l'istruzione, da 1997 in poi, con la Legge Bassanini, con i decreti di attuazione di questa legge, con l'entrata in vigore del Regolamento dell'autonomia scolastica e dei Piani dell'offerta formativa, è incentrata proprio sull'integrazione tra scuola e territorio. Nel corso di un monitoraggio è emerso che gli Enti locali e le Associazioni non partecipino alla elaborazione dei POF. Le assemblee delle famiglia, della scuola, con la partecipazione dell'ente locale, possono costituire una occasione significativa di crescita e avvicinamento di quelle che ad oggi appaiono realtà separate. Pensiamo che all'interno del sistema istruzione, i componenti (scuola ed ente locale), per svolgere le proprie funzioni con efficacia , efficienza e professionalità, devono individuare i campi di azione che richiedono lavoro in comune. Il confronto, la ricerca continua di dialogo, la condivisione delle opere da compiere, rappresentano le condizioni necessarie perché si realizzi l'effettiva integrazione. Insieme all'assessore alle politiche sociali si è stabilito di istituire il Consiglio comunale baby, così come già avvenuto in tante città d'Italia, proprio per diffondere il senso di legalità, di cittadinanza attiva, di dimensione collettiva. Questo progetto può rappresentare un momento di educazione alla democrazia, alla legalità, intesa come doveri, diritti e responsabilità, ma anche nel senso che, come cittadini, i bambini devono cominciare ad avere chiaro il concetto di protagonismo attivo alla democrazia, nel rispetto delle regole della partecipazione. L'associazione ha anche lanciato l'idea della cosiddetta “progettazione partecipata”, e cioè l'individuazione di zone della città (magari i cortili delle scuole, di solito posti un po' anonimi e poco utilizzati), e la “ridisegnazione” da parte dei ragazzi, nell'ottica di una città in continua trasformazione, non immobile e statica. Il prossimo appuntamento è per la metà del mese di gennaio, data in cui il Comune elaborerà il bilancio di previsione, e quindi verrà stabilito quanto si spenderà per la scuola. i bambini rappresentano una ricchezza ed una risorsa fondamentale per un paese civile: ci auguriamo che la somma che verrà destinata corrisponda all'importanza che la comunità riconosce a questa istituzione. Solo così cominceremo a realizzare una scuola che contribuisca anche alla educazione alla cittadinanza, alla vita collettiva ed alla dimensione pubblica. Per Tropea Civica: Caterina Forelli Pag. 15 -gennaio 2007 Segue da pag. 3 INTERVISTA A ROMANO nella seconda metà del 1994 il primo atto deliberativo fu proprio, per mia richiesta, la riutilizzazione dei residui d'asta per il completamento delle infrastrutture portuali. Durante la mia attività di Assessore al turismo Tropea divenne centro di tutti gli interventi. Fra gli interventi fatti quello che forse ebbe maggiore successo fu il famoso treno per i turisti che venivano in Calabria gratis, partendo da tutta Italia. E poi ancora la battaglia per portare il metano a Tropea che si realizzò grazie ad un emendamento da me presentato, insieme ad altri, nella finanziaria del 2001. Penso al lungomare di Tropea che io feci finanziare da assessore al turismo su richiesta dell'allora Sindaco D'Agostino e che poi venne realizzato dalla gestione Vallone. Voglio ricordare anche la battaglia per la sezione staccata del Tribunale. Battaglia che nessuno riteneva vincente, salvo il sottoscritto e la speranza della classe forense tropeana che mi spingeva con tenacia alla battaglia. Voglio ricordare fra tutti l'avv. Michele Accorinti, assai vicino in quella battaglia, con il suo contagioso entusiasmo. Il dott. Anastasi, Dirigente del settore turismo della Calabria, in un convegno svoltosi a Tropea, presente l'assessore Donnici, ha ricordato che il nome “Costa degli Dei” è stato ideato e voluto da lei. Ci spiega come ciò è avvenuto? Diventato Assessore al turismo mi sono posto, fra l'altro, il problema di realizzare una grande campagna pubblicitaria per rilanciare l'immagine della Calabria e le sue bellezze. All'interno di questo grande progetto ovviamente si poneva il problema di Tropea e di tutta la costa vibonese. Discutendo con lo staff che allora collaborava con me ed in particolare con il dott. Pasquale Anastasi e il dott. Franco Maruccio, dirigenti dell'Azienda di Vibo Valentia, venne fuori la necessità di identificare il territorio con un nome che diventasse quasi uno slogan per l'immagine ammaliante della costa vibonese. L'APT di Vibo Valentia aveva condotto, oltretutto, un mini sondaggio per vedere quale fosse il nome che meglio di chiunque altro la identificasse. I nomi proposti non trovarono condivisione, per cui si decise che occorreva pensare ad altro. Intanto la campagna promozionale che si stava programmando stava prendendo corpo e si basava sul richiamo alla Magna Grecia. Da ciò veniva una memoria di vita, per quel tempo, legato agli eroi e agli Dei. A questo punto proposi di chiamare la costa vibonese “costa degli Dei”, immaginando tale costa e Tropea all'epoca della colonizzazione greca. Una costa incontaminata ma di un tale splendore e di una tale bellezza ricca d'incanto per cui era naturale che su di essa passeggiassero ed intrecciassero i loro amori gli eroi e gli Dei della Magna Grecia. Nasce così la denominazione che oggi è ormai nel linguaggio comune di “costa degli Dei” per questo splendido litorale di cui Tropea è certamente la perla. E' stata ricostituita l'Accademia degli affaticati a cui lei partecipa e di cui lei è certamente socio rappresentativo. L'iniziativa che ha assunto ed in particolare l'organizzazione di un premio letterario di importanza nazionale pensa possa essere utile alla città di Tropea e darle lustro? L'Accademia degli Affaticati per secoli è stata una grande realtà per la città di Tropea raccogliendo a suo tempo tutte le intelligenze più vive e gli spiriti più vitali di quei tempi, basti pensare ai soci che vi hanno fatto parte e non parlo del solo Galluppi, che pure certamente è il più importante. La funzione dell'Accademia degli affaticati oggi però deve essere pensata e vissuta nella realtà di questi tempi. Il premio letterario è una grande occasione da realizzare fino in fondo ma si possono pensare altre proposte ed altre iniziative. Io sono fortemente interessato a questa iniziativa tanto da aver chiesto di farne parte. Questo in breve è il suo passato, come pensa il suo futuro ed in questo futuro Tropea come ci sta? Come è evidente attesa la mia non brevissima vita politica se penso al futuro, ed io ci penso come tutti, capisco che esso debba essere di progetti e possibilità ben definite. Certamente in questo futuro c'è Tropea e sempre più ci sarà. Il mio desiderio è di vivere a Tropea . Sono molti quelli che vogliono tornare al proprio paese. Io spero di farlo perché come dice Pavese nel suo capolavoro La luna e i falò... “Un paese ci vuole non fosse per il gusto di andarsene via, un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”. Insomma ha già trovato casa? Trovare casa a Tropea è un bel problema. Certamente ho la voglia di risolverlo. - pubblicità - Pag. 16 - gennaio 2007 Vibo Valentia e prov. F.M. 100.5 - 106.1 - 90.1 Piana di Gioia Tauro F.M. 106.1- 92.0 - 99.1 Piana di Lamezia F.M. 90.1 - 100.5 - 106.1 Catanzaro e prov. F.M. 106.1 - 104.6 - 93.1 Radiogiornale Nazionale dalle 7,00 alle 23,00 ogni ora LA PIAZZA Cosenza e prov. F.M. 103.5 - 106.1 - 103.0 -103.2 - 103.4 Crotone e provincia F.M. 103.6 - 106.1 - 104.6 Reggio Calabria e prov. F.M. 99.8 - 99.1 Radiogiornale Regionale alle ore 8,00 - 10,00 - 12,00 - 14,00 15,00 - 16,00 - 18,00 - 19,00 per la tua pubblicità locale, provinciale, interprovinciale e regionale tel. 0963 - 45733 SPAZIO Pubblicità PAPRINT