SPECIALE
Gianandrea Mazzola
PUNZONATURA TRA NUOVE TECNOLOGIE
ED EFFICIENZA DI PROCESSO
CON UN MERCATO ANCORA
CONTRATTO, IL COMPARTO DELLA
PUNZONATURA CERCA DI FAR
FRONTE ALLE MUTATE DINAMICHE
PUNTANDO L’ATTENZIONE
SU EFFICIENZA PRODUTTIVA
E RIDUZIONE DEI COSTI DI
LAVORAZIONE.
L
a lavorazione della lamiera riveste nel mondo industriale
un ruolo di fondamentale importanza: semilavorati piani
di diverso spessore e geometria danno infatti luogo a una
nutrita varietà di prodotti, molto spesso finiti. A seconda del prodotto da ottenere e/o
della particolare fase di processo sono quindi impiegate tecniche e tecnologie di lavorazione altrettanto diverse tra loro, dal taglio
alla piegatura, dall’imbutitura alla punzonatura. Ed è proprio sulla punzonatura che
abbiamo voluto porre l’attenzione in questo articolo, con l’obiettivo, senza la presunzione di voler essere a tutti i costi esaustivi
sull’argomento, di fare il punto sulle nuove
tecnologie e sui requisiti prestazionali maggiormente richiesti dal mercato. Mercato il
cui stato di salute in riferimento a questa tipologia di macchine e impianti non sembra
essere ancora dei migliori. A questo proposito l’opinione espressa dagli addetti ai lavori che abbiamo interpellato è infatti abbastanza univoca: il quadro che ne esce vede
un settore dei sistemi dedicati alla punzo-
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Lorenzo Finetti, Group leader
General Admin.& Marketing
Dept. Amada Italia.
FLESSIBILITÀ E AUTOMAZIONE AI MASSIMI LIVELLI
Amada propone come macchine di punta i modelli EMZ 3610 PDC E EM 3612 ZRT, entrambe dotate di tecnologia del
cambio utensili automatizzato per la lavorazione della lamiera di grandi dimensioni senza riposizionamento.
Dati tecnici principali modello EMZ 3612 ZRT
Forza di punzonatura [ton]: 30
Sistema di trasmissione pressa: AC servo direct twin drive
Specifiche torretta: 32 stazioni (4 A/I – 4 Mpt tap)
Massima dimensione foglio [mm]: 3.050 x 1.525
Massimo spessore lamiera [mm]: 3,2 t (tavolo a spazzole)
Velocità asse X [m/min]: 100
Velocità asse Y [m/min]: 80
Max numero colpi [min -1]: 500 (corsa 5 mm, passo 25,4 mm)
Max numero colpi [min -1]: 745 (corsa 5 mm, passo 2 mm)
Max numero colpi [min -1]: 1.850 (corsa 1,4 mm, passo
0,5 mm)
Precisione di punzonatura [mm]: +/- 0,1
natura che ha chiuso un anno senza grandi
slanci e in modo pressoché invariato rispetto ai 12 mesi precedenti. Ma il trend positivo registrato nel trimestre finale dovrebbe
lasciare presagire a un 2014 più interessante dal punto di vista commerciale, gettando
le basi per una concreta e più marcata ripresa che gli addetti ai lavori attendono ormai da troppo tempo.
IL PUNTO SUL COMPARTO
«Dando uno sguardo ai meri numeri –
precisa Lorenzo Finetti, responsabile General Admin.& Marketing Dept. Amada
Italia – il mercato delle macchine e dei
sistemi per la punzonatura ha espresso nel corso dello scorso anno un livello
della domanda leggermente superiore a
quanto riscontrato nel 2012. Come conseguenza della crisi economica globale, i numeri totali si sono un po’ ridotti
ma il mercato è vivo e riteniamo che nel
futuro, grazie alle nuove tecnologie, si
possa tornare a quantitativi molto interessanti». Il mercato della lamiera, richiede sempre più che da parte dei costruttori
venga fornita una soluzione alle problematiche del cliente, piuttosto che un ulteriore incremento di performance. Amada con
i propri prodotti cerca di proporre un pacchetto che vada oltre la semplice “lavorazione standard di punzonatura” e che possa
permettere l’esecuzione di fasi produttive
tipicamente ad appannaggio di tecnologie
differenti (come la cianfrinatura e la lamatura). Soluzione quindi non solo relativa alla lavorazione del pezzo singolo, ma tecnologie che impattino direttamente su tutto il
ciclo produttivo. Anche per Marco Maiocchi, International Sales Manager Euromac,
lo stato di salute del comparto non è ancora dei migliori: «Complici diversi fattori –
dichiara – tra cui principalmente la generale contrazione dovuta alla situazione di rallentamento economico a livello
mondiale, il 2013 si conclude con un significativo calo di fatturato e soprattutto di marginalità. Tuttavia le aspettative per il 2014 sono buone, specialmente
per quanto riguarda il mercato europeo
che è quello che ha subito la maggiore
sofferenza negli ultimi 2-3 anni».
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Sulla stessa linea anche Emanuele Gaiani, alla guida insieme al fratello Andrea
dell’omonima azienda F.lli Gaiani, che vede il mercato della punzonatura in generale,
dopo una contrazione protrattasi per quasi tutto il 2013, in ripresa nella parte finale
dello scorso anno: «Le ultime settimane –
sottolinea – sono state foriere di numerose richieste da parte di alcuni clienti interessati a rinnovare il loro parco macchine. Per il nuovo anno è necessario vedere e verificare se le stesse avranno un
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Marco Maiocchi, International Sales
Manager Euromac.
TECNOLOGIA IBRIDA
Interamente progettati e assemblati Italia, i prodotti Euromac si sono sempre distinti per la loro versatilità. Una
particolarità, questa, nata da una forte attenzione profusa in fase di sviluppo che da sempre consente di fornire soluzioni
allo stesso tempo produttive, ma di semplice ed efficiente utilizzo in grado di adattarsi ai cambiamenti di produzione.
Peculiarità riconoscibili anche nelle punzonatrici ibride serie Mtx Flex, soluzioni che combinano la potenza dell’idraulica con la
precisione del controllo elettronico.
Dati tecnici principali modello Mtx Flex 1250/30-2500
Forza di punzonatura [kN]: 300
Sistema idraulico controllato da servo motore
Corsa asse Y [mm]: 1.250
Corsa asse X [mm]: 2.500
Riposizione automatica in X [mm]: fino a 10.000
Controllo corsa punzone [mm]: da 0,1 a 31
Massimo spessore lamiera [mm]: 0.6 – 6
Precisione di posizionamento [mm]: +/- 0,05
Ripetibilità in formatura [mm]: +/- 0,1
Stazioni Autoindex bidirezionali: 3
Apertura pinze [mm]: 11
Pinze automatiche std.: 2
Max. numero di colpi [min -1]: 375 (punzonatura passo 20 mm)
Max. numero di colpi [min -1]: 1.000 (roditura passo 1 mm)
Max. numero di colpi [min -1]: 2.000 (marcatura)
Dettaglio punzonatrice Euromac MTX Flex 12 1250/30-2500.
seguito e se la situazione generale del
mercato e della politica darà il giusto sostegno». Da non trascurare anche un aspetto più squisitamente tecnologico che mette in evidenza come il calo subito dal mercato delle punzonatrici sia in parte dovuto
anche all’avvento dei sistemi laser. A confermarlo è anche l’ing. Andrew Battistini, direttore vendite di LVD Italia, che aggiunge anche come: «Nonostante ciò, gli
ultimi due/tre anni abbiamo notato un
ritorno alla lavorazione di punzonatura per via del minor costo. C’è tuttavia il
rischio che i laser allo stato solido possano fermare questo ritorno. In questo contesto il 2013 non si colloca tra i miglior
anni ma il trend degli ultimi mesi è positivo rispetto ai precedenti, e per l’anno
in corso ci aspettiamo sicuramente qualcosa di più». Anche per Riccardo Pellegrini, Sales Area Manager di Prima Power
– divisione di Prima Industrie, la situazione
attuale del mercato nazionale riguardo agli
impianti di taglio lamiera non vede i sistemi di punzonatura nel ruolo di protagonisti.
«Anche il 2013 – sostiene lo stesso Pelle-
grini – ha confermato il trend del mercato di rivolgersi con migliore continuità a macchine di taglio laser 2D per ragioni legate a una più immediata flessibilità e a una fruibilità garantita anche
in presenza di operatori non specializzati. Il futuro della punzonatura dunque
è, e sarà, maggiormente legato a esigenze produttive specifiche e maggiormente
focalizzate sull’ottimizzazione del prodotto semilavorato. Cicli di lavorazione
complessi e riduzione dei costi d’esercizio sono elementi discriminanti che dovrebbero riportare maggior attenzione
su questa metodologia di taglio della lamiera metallica». Per l’ing. Alberto Vismara, Division Manager Divisione Macchine Trumpf Homberger, le cause del declino dei numeri legato al prodotto punzonatrici sono principalmente due: «Prima di
tutto la durata media di un impianto di
punzonatura è mediamente più alta rispetto a quella di un impianto laser per
esempio, e quindi in una situazione di
mercato in contrazione, la propensione
a investire in un impianto di punzona-
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tura è bassa. In secondo luogo – prosegue lo stesso ing. Vismara – la punzonatrice è una macchina flessibile ma, nello stesso tempo, di più “difficile” utilizzo
rispetto a un impianto laser, che garantisce sulla carta, oggi, prestazioni più
elevate e flessibilità sulle due dimensioni più alta. In questo clima la tendenza
è verso numeri di vendita in Italia inferiori, anche se il clima di fiducia, il lavoro che continua a esserci e una tendenza verso margini bassi, fanno ben
sperare in un miglioramento nel settore punzonatrici dovuto principalmente
al fatto innegabile che il costo di gestione e di manutenzione (ordinaria e straordinaria) di una punzonatrice è decisamente più basso rispetto a un impianto di taglio laser».
NUOVE DINAMICHE DI MERCATO
Lo scenario delineato evidenzia quindi una
contrazione e una instabilità che, sebbene
in miglioramento, sembrerebbe aver mutato per certi aspetti le dinamiche di mercato
e d’investimento in nuove macchine.
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Emanuele Gaiani, alla guida insieme
al fratello Andrea dell’omonima
azienda F.lli Gaiani.
ANCHE PER PICCOLE SERIE O CAMPIONATURE
Con le punzonatrici Imec serie HP proposte dalla F.lli Gaiani si possono anche fare pezzi speciali e, soprattutto, con
estrema flessibilità e rapidità, cambiare tipo di lavoro e materiali per eseguire piccole serie o campionature. Dotabili a
richiesta di una speciale squadra per eseguire lavorazioni in manuale e di piccole dimensioni, possono essere allestite anche
con speciali pinze per lavorazioni di pezzi già piegati con bordo massimo di 30 mm. Inoltre, grazie al nuovo sistema index a 6
posizioni in dotazione sulle macchine di nuova generazione si può eseguire qualsiasi tipo di angolazione, minimizzare i tempi di
cambio utensile, raggiungendo prestazioni non molto dissimili da quelli di una punzonatrice a torretta.
Dati tecnici principali modello Imec HP S 1000 x 2000 DR Index
Forza di punzonatura [ton]: 30
Corsa asse X [mm]: 2.000
Corsa asse Y [mm]: 1.000
Riposizionamento automatico [mm]: fino a 9.999
Velocità di traslazione asse X e Y con lamiera da 80 kg [m/mm]: 60
Max numero di colpi [min -1]: 450 (roditura passo 1 mm su lamiera 1 mm)
Max numero di colpi [min -1]: 200 (punzonatura passo 25,4 mm su lamiera 1 mm)
Diametro max in monopunzone [mm]: 88,9
Pinze idrauliche: 2
Spessore max lamiera [mm]: 6
Tavolo di lavoro [mm]: 4.100 x 2.540
Campo di lavoro dopo primo riposizionamento [mm]: 1.000x4.000
Precisione asse X/Y (senza riposizionamento) [mm]: +/- 0.05
In che termini? Il ricorso al credito è cosa
nota come risulti molto più difficoltoso rispetto al passato e questo, unito all’incertezza e agli ordinativi ricevuti dall’andamento molto fluttuante, non ha agevolato
le scelte imprenditoriali. Senza dimenticare
che quando gli addetti ai lavori si rivolgono
all’estero devono affrontare anche il problema non trascurabile dell’indebolimento di
molte valute nei confronti dell’euro. Quello
che emerge è dunque il fatto che le aziende
prima di sostituire e/o aggiornare il proprio
parco macchine necessitano di certezze in
termini di ritorno economico che allo stato
attuale delle cose risulta molto difficile da
calcolare. Ora più di prima è necessario che
l’investimento debba essere studiato con
attenzione e valutato tenendo conto di tanti differenti parametri. Nuove dinamiche di
mercato che impongono quindi le Pmi verso investimenti contenuti, ovvero verso impianti di seconda mano che diano comunque la giusta garanzia in termini di affidabilità e produttività nel tempo. Laddove invece le aziende risultano ben strutturate e dotate di consolidata capacità di gestione dei
flussi finanziari (e che possono contare su
un minimo di programmazione anche se nel
breve termine), si opera in termini di sostituzione di impianti ritenuti non più efficienti, a favore di nuove macchine più performanti, a consumi energetici contenuti e ad
alta produttività.
PRESTAZIONI, EFFICIENZA
E FLESSIBILITÀ
Non sono più quindi le sole e mere prestazioni a rendere una macchina o un impianto
di punzonatura migliore di altri, così come
cambiati sono anche i parametri chiave di
valutazione e considerazione in riferimento
alla di un prodotto. Con queste prerogative
abbiamo chiesto agli intervistati un’opinione sui principali settori oggi ritenuti maggiormente trainanti e quali le principali richieste in termini di prestazioni, efficienza
energetica, (multi)-funzionalità. «Non più
solo velocità e precisione – conferma Finetti di Amada Italia – ma anche economicità e soprattutto flessibilità d’uso che permetta al cliente di soddisfare
il maggior numero di lavorazioni pos-
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sibili. L’efficienza energetica, visti i costi di energia elettrica ma non solo, è un
aspetto divenuto di estrema importanza». Amada dagli anni 2000 ha abbandonato la tecnologia idraulica nelle proprie punzonatrici proponendo solo modelli completamenti elettrici; minori consumi energetici, assenza di oli da smaltire rappresentano
passi fondamentale per adottare una filosofia eco-friendly a tutto tondo. Per Euromac
i settori trainanti restano quelli legai ai quadri elettrici o energia in generale, il settore
alimentare e fornitura di cucine industriali
e in alcune zone anche la costruzione.
«I nostri clienti – sottolinea Maiocchi di
Euromac – diventano sempre più esigenti richiedendo dalla macchina la
massima versatilità e multi-funzionalità. In alcune zone del mondo anche l’efficienza energetica ha il suo peso e la
nostra azienda è all’avanguardia nel
soddisfare entrambe le richieste». Per la
F.lli Gaiani, a fronte del calo generalizzato delle carpenterie medio-pesanti, il settore della ventilazione aziendale è forse quello che a tutt’oggi mantiene una maggiore
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Ing. Andrew Battistini, direttore
vendite di LVD Italia.
PUNZONATURA, DEFORMAZIONE, PIEGATURA E INCISIONE SU UN’UNICA
La macchina STRIPPIT PX presentata da LVD vanta un’elevata capacità di eseguire deformazioni e pieghe. Con la sua
avanzata Unità di Controllo di Punzonatura (PCU)può essere utilizzata per eseguire deformazioni e pieghe che normalmente
verrebbero eseguite con una pressa piegatrice. La sua dotazione prevede un magazzino cambio utensile progettato per avere
tutti gli utensili indexabili fino a un diametro di 90 mm e per poter montare su tutti il multitool (utensili standard usati sono del
tipo T, uno dei sistemi più usati al mondo). Altra peculiarità riguarda il risparmio energetico: La macchina infatti richiede energia
(a seconda del materiale, dello spessore e del perimetro che si punzona) solo durante la tranciatura.
Dati tecnici principali modello Pullmax 720
Forza di punzonatura [kN]: 200
Corsa asse X [mm]: 3.000
Corsa asse Y [mm]: 1.500
Velocità assi X-Y simultanei [m/min]: 128
Precisione posizionamento per 1 m [mm]: 0,1
Spessore max lamiera [mm]: 8
Dimensione max lamiera senza riposizionamento X [mm]: 3.000
Dimensione max lamiera senza riposizionamento Y [mm]: 1.500
Diametro punzone max [mm]: 90
Numero di posizioni degli utensili: 20
Altezza max di piegatura [mm]: 75
Max numero di colpi [min -1]: 880 (punzonatura passo 1 mm)
Max numero di colpi [min -1]: 505 (punzonatura passo 25 mm)
Max numero di colpi [min -1]: 1.700 (marcatura)
Scivolo pezzi [mm]: 505 x 525
stabilità nella produzione, soprattutto qualora l’azienda si trovi ad avere una maggiore presenza sul mercato estero. «Le richieste di chi desidera approcciarsi all’idea
di acquisto – dichiara Emanuele Gaiani – sono sicuramente indirizzate verso macchinari automatici in grado di
ridurre i tempi di lavorazione, gli scarti di materiale e l’impiego di manodope-
ra nel processo produttivo. Ancora pochi
sono coloro che considerano macchinari di tipo «elettrico» in grado di ridurre sensibilmente i consumi energetici».
Il settore oggi maggiormente trainante è secondo quanto osservato da LVD Italia l’elettronica. Quali invece le principali richieste
in termini di prestazioni, efficienza energetica, (multi)-funzionalità? «Sicuramente – asserisce l’ing. Andrew Battistini di
LVD Italia – c’è una maggior attenzione
ai consumi. Principalmente la punzonatrice non viene utilizzata per forare e
basta, ma per eseguire sempre più deformazioni sul pezzo tra cui per esempio filettature, bugne e così via». L’analitica disamina effettuata da Riccardo Pellegrini
di Prima Power riconosce come nell’ambito della punzonatura tradizionale tutti i settori dove è presente la lavorazione della lamiera possano essere trainanti, ribadendo
come nel corso del tempo l’esigenza di macchine altamente prestazionali abbia cambiato i parametri di valutazione. «In que-
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sto contesto – aggiunge lo stesso Pellegrini – quadri elettrici, ascensoristica, elettrodomestici, refrigerazione commerciale rappresentano le aree dove le applicazioni richieste si focalizzano maggiormente sulla capacità di affrontare produzioni massive e/o altamente flessibili.
L’esigenza di continue personalizzazioni di prodotto chiede di poter fruire di
sistemi produttivi che siano facilmente
gestibili anche in caso di continui cambi
di produzione». Da circa 15 anni le macchine Finn Power, ora Prima Power, sono
state continuamente sviluppate ed evolute basandosi su sistemi servo-elettrici. Alta
efficienza e produttività abbinate a un bassissimo consumo energetico rappresentano per l’azienda torinese gli elementi chiave
per la moderna punzonatura: elementi che
permettono di classificare gli impianti attuali come veri e propri centri di lavoro. Di
più ampio respiro la riflessione dell’ing. Alberto Vismara, Division Manager Divisione Macchine Trumpf Homberger, secon-
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Riccardo Pellegrini, Sales Area
Manager di Prima Power.
PUNZONATURA E CESOIATURA INTEGRATA
Shear Genius di Prima Power è una soluzione produttiva di Prima Power basata sulla punzonatura e la cesoiatura integrata,
oltre che dotata di un sistema automatico di carico e uscita dei componenti. La sua filosofia è quella di offrire una macchina
in grado di trasformare una lamiera a grandezza regolare in un insieme di pezzi finiti separando gli sfridi. I pezzi possono essere
trasferiti alle fasi finali della produzione senza necessità di operazioni secondarie che richiedono la costosa movimentazione di
materiali tra carico, punzonatura, cesoiatura, smistamento e scarico.
Dati tecnici principali modello Shear Genius
Forza di punzonatura [ton]: 30
Numero max utensili in torretta/Index: 200/80
Max.velocità di punzonatura [min -1]: 1.000
Max.velocità di posizionamento degli assi [m/min]: 150
Velocità di rotazione degli Index [min -1]: 250
Max spessore Alluminio lavorabile in punzonatura [mm]: 8
Max spessore Acciaio dolce lavorabile in punzonatura [mm]: 8
Max spessore Acciaio inox lavorabile in punzonatura [mm]: 8
Max spessore Alluminio lavorabile in cesoiatura [mm]: 5
Max spessore Acciaio dolce lavorabile in cesoiatura [mm]: 4
Max spessore Acciaio inox lavorabile in cesoiatura [mm]: 3
do cui la punzonatrice rimane comunque la
base di una carpenteria per lavorazione lamiera: «Pensiamo solo che è l’unica macchina che permette la lavorazione senza
ripresa di un pezzo dotato magari solo
di qualche foro filettato e quindi non esiste un settore principale anche se il settore elettrotecnico e costruzione di armadi elettrici rimangono a mio avviso tra i
principali.
E se la punzonatrice mono portautensile – aggiunge lo stesso ing. Vismara – è sempre stata una macchina in cui il consumo elettrico, anche se elettroidraulico è
sempre stato basso, il raffreddamento
dell’olio non richiede scambiatori dotati
di compressori dispendiosi e quindi c’è
una tendenza a ridurre i consumi energetici, ma non elevata data l’efficienza
già intrinseca nel processo. Le tendenze
vanno quindi prevalentemente nella direzione dell’aumento della produttività,
nel migliore utilizzo del materiale, ovvero parte più importante di costo del pez-
zo, e nell’incremento delle lavorazioni
possibili con un aumento della qualità
dei pezzi e della sicurezza di processo».
LE PUNZONATRICI “DEL FUTURO”
Sebbene la punzonatura possa considerarsi
ormai una metodologia di lavorazione consolidata, l’innovazione continua apportata dai progettisti e costruttori consente di
mantenere elevato il proprio livello di competitività. Quale l’opinione dei diretti interessati? Quali i benefici attesi dal punto di
vista produttivo e di ottimizzazione di processo. Per Lorenzo Finetti di Amada Italia la punzonatrice del futuro deve essere
flessibile e automatica: «I maggiori benefici attesi si possono sintetizzare nel concetto di ampliamento del range produttivo. Non solo andare più forte, ma andare
più forte potendo fare più tipi di lavorazioni e, soprattutto, farle il più possibile in maniera automatizzata. Tale ricerca di automatizzazione si può declinare
in tre aspetti: ottenere la massima ridu-
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Ing. Alberto Vismara, Division
Manager Divisione Macchine
Trumpf Homberger.
NUOVI LIVELLI DI EFFICIENZA PER LA PUNZONATURA
La TruPunch 5000 di Trumpf Homberger spicca per l’elevata produttività e le soluzioni di automazione di cui è dotata.
Per come pensate e costruite, le macchine appartenenti a questa gamma offrono la flessibilità per creare una gamma
straordinaria di pezzi. Le molteplici applicazioni si estendono dai pezzi di lamiera più semplici sino a quelli più complessi con
numerose deformazioni, superfici e spigoli di qualità e qualità degli spigoli eccezionale. In questo modo è possibile lavorare una
moltitudine di pezzi diversi con una sola macchina.
Dati tecnici principali modello TruPunch 5000 di formato grande
Forza di punzonatura [kN]: 220
Potenza premilamiera attiva (programmabile a passi)
[kN]: 4,5 – 20
Campo di lavoro [mm]: 3.050 x 1.550
Spessore max lamiera [mm]: 8
Velocità assi X-Y simultanei [m/min]: 116
Max numero di colpi [min -1]: 1.200 (punzonatura
passo 1 mm)
Max numero di colpi [min -1]: 2.800 (marcatura)
Magazzino lineare: 21 utensili con 4 pinze
Numero utensili con impiego MultiTool: 21 – 210
MultiTool: da 5 /10
zione delle fasi di »tool setup», infatti tali attività se eseguite in manuale possono risultare molto onerose e molto poco
controllabili dal punto di vista economico/temporale; miglioramento della fase
di separazione dei pezzi; miglioramento
del processo produttivo ottenuto con l’aggiunta di sistemi di carico e scarico».
Come osserva lo stesso Finetti: «In tutto ciò
non va dimenticato l’aspetto fondamentale: l’automatizzazione rende il knowhow patrimonio dell’azienda e prescinde dalle capacità e dalle conoscenze del
singolo». Anche Marco Maiocchi di Euromac conferma come ormai sulla punzonatura ci sia poco da inventare: «Ma resta un
processo consolidato e ancora molto efficiente – aggiunge – anche se confrontato
con tecnologie più moderne. Sicuramente ancora una volta la richiesta è quella della versatilità e della capacità della «macchina» punzonatrice di adattarsi velocemente alle mutevoli esigenze di
prodotto». Per Emanuele Gaiani della
F.lli Gaiani l’obiettivo di quanto una punzonatrice possa offrire invece è unico: minimizzazione dei costi di produzione in quanto rappresenterebbe un punto di partenza
importante per il prossimo futuro. «Ovviamente – sottolinea – per quanto riguarda
il futuro, in caso di ripresa più stabile e
concreta dell’economia, molti si potrebbero trovarsi al bivio tra la scelta di una
punzonatrice e una macchina laser».
L’ing. Andrew Battistini di LVD Italia ribadisce la propria propensione nei confronti della ricercata flessibilità operativa: «Come già ampiamente espresso, i nuovi requisiti richiesti riguardano sicuramente la possibilità di eseguire molte deformazioni, in particolar modo le pieghe.
In altre parole la «punzonatrice del futuro» deve diventare quasi una «pannellatrice».
Altrettanto chiara e decisa la risposta e la
posizione assunta sull’argomento da Ric-
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cardo Pellegrini, di Prima Power: «Per
quanto riguarda la nostra gamma di
prodotto possiamo sostenere senza il pericolo di essere arroganti che i benefici
derivanti dal loro utilizzo sono già una
consolidata realtà. In questo contesto si
vanno quindi a inserire macchine alta-
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Gianluca Montipò, titolare di Upt, distributore italiano di
marchi di riferimento nella produzione di utensili per
la lavorazione della lamiera.
TECNOLOGIA E SOLUZIONI PER LA PUNZONATURA
Il comparto della punzonatura comprende, oltre ai costruttori e distributori di macchine e impianti anche aziende impegnate
nella costruzione e/o distribuzione di tecnologia e soluzioni per questa tipologia di macchine di lavorazione. Come nel caso
di Upt, distributore italiano di marchi di riferimento nella produzione di utensili per la lavorazione della lamiera. A questo
proposito abbiamo rivolto al titolare Gianluca Montipò alcune domande per un punto di vista collaterale del settore,
iniziando da qualche riflessione sullo stato di salute del mercato. «La ripresa – dichiara Montipò – sembra ancora lontana: da
ormai 4 anni il mercato italiano è grande in difficoltà e lo testimonia l’elevato tasso di disoccupazione. Si salvano le aziende che
producono per i mercati esteri, mentre la domanda interna, come confermato da quasi tutti i settori economici, è ancora ferma. I positivi segnali rilevati
negli ultimi mesi del 2013 fanno comunque pensare al 2014 quale anno di crescita, si spera reale e concreta. Per quanto riguarda il nostro settore, quello
dell’utensileria, la richiesta di stampi speciali è in netta crescita: stampi per realizzare un numero maggiore di lavorazioni con un solo passaggio e stampi
per l’ottimizzazione dei processi». Una richiesta che ha portato l’azienda ha chiudere il 2013 con un fatturato superiore rispetto all’anno precedente, con
una stima positiva per l’anno in corso. Quali i principali settori trainanti e quali le principali richieste in termini di tecnologia? «Secondo alcune statistiche
– sottolinea lo stesso Montipò – si vedono prospettive di crescita nel settore della meccanica strumentale, macchinari, macchine utensili, robot. Tuttavia, a
mio avviso, non si vedono settori trainanti se non quelli che sostengono le imprese il cui fatturato è destinato prevalentemente all’export,
ovvero moda, design made in Italy». Dal vostro punto di vista evoluzione e innovazione in che direzione si muovono? Quale la
vostra risposta in termini di prodotto, di tecnologie, di sistemi. «Il nostro obiettivo principale – aggiunge Montipò
– è fornire un servizio, cercando di focalizzare le nostre energie verso le esigenze della nostra clientela,
distinguendoci in quanto consulenti più che dei venditori». Con una copertura totale del territorio italiano,
Upt dispone infatti di personale qualificato nonché di un pacchetto completo di prodotti per quanto riguarda
l’utensileria per la lavorazione della lamiera, strumenti per il controllo della qualità e software, allo scopo di
diventare un punto di riferimento unico e fondamentale. Tra le varie soluzioni proposte, per ciò che concerne
gli utensili per piegatura spiccano le matrici Rolla-V che permettono di piegare diversi spessori senza dover
ricorrere alla sostituzione della matrice; ciò evitando la formazione di segni che andrebbero ripresi con altre
lavorazioni tipo la lucidatura. Tali matrici permettono inoltre di piegare bordi ridotti e fanno sì che i fori in
prossimità delle pieghe non vengano deformati. «Per quanto riguarda la punzonatura – conclude Montipò
– disponiamo degli utensili Rollerball, Deburring Tool e Sheetmarker, che consentono di evitare ulteriori
passaggi, nervando, incidendo e sbavando la lamiera direttamente in punzonatrice. Imt multitool
rotanti rende infine più performante la macchina aumentandone, di fatto, il numero di utensili».
mente prestazionali e precise, uso esteso anche di utensili di ultima generazione a deformazione continua, interfaccia utente sempre più a misura d’operatore, facilità di programmazione anche
dei cicli di lavoro più complessi, utilizzo del macchinario per produrre sempre
di più semilavorati completi di lavorazioni aggiuntive quali codifica prodotti,
deformazioni, filettatura e marcatura».
L’ing. Alberto Vismara di Trumpf Homberger in relazione ai benefici attesi dal
punto di vista produttivo e di ottimizzazione di processo richiama invece l’attenzione su aspetti operativi ben specifici:«La lavorazione senza grigliato residuo – sottolinea – anche per pezzi di forma non
squadrata con un nesting geometrico,
come per un impianto di taglio laser, su
una punzonatrice con una aumento del
15 % dell’utilizzo del materiale, rappresenta senza dubbio l’innovazione più
importante negli ultimi anni nel settore
della punzonatura.
Si punta inoltre molto sulla sicurezza di
processo e quindi controllo rottura punzone e rottura maschio di filettatura per
garantire pezzi sempre finiti, passando
all’adozione di sensori e accorgimenti
che permettano alla macchina di ripar-
tire da sola nel caso di piccoli impuntamenti della lamiera o del pezzo. Non
bisogna poi dimenticare la lavorazione
senza graffi, tramite la matrice abbassabile, accompagnata dalla funzione sbavatura che permettono, grazie a nessun
contatto tra matrice e superficie inferiore del foglio durante la sua movimentazione e la sbavatura delle micro bave di
punzonatura, una qualità elevatissima
della superficie inferiore del foglio.
Oggi inoltre tramite una punzonatrice è
possibile creare griglie che durante la lavorazione rimangono piane anche con
alti spessori, grazie a movimenti congiunti matrice, premi lamiera punzone.
La punzonatrice del futuro sarà quindi
una macchina più automatica a 360°,
garantendo sempre, proprio per ragione
di processo uno scarico separato e impilato di tutti i pezzi cosa che oggi un impianto Laser non riesce sempre a garantire».■
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FEBBRAIO 2 0 1 4 LAM IERA
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23/01/14 11.53
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