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Dal singolo attrezzo
agli impianti industriali
per lavorare la lamiera
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Una ben riuscita open house ha mostrato macchine,
in particolare piegatrici a bandiera, di grande interesse
per l’industria della lavorazione della lamiera
Giovanni Fossombroni
Il settore lamiera non cessa di stupire: apparentemente le-
(sede che si affianca a quella principale di Bolzano) e presso
gato a tecnologie e macchine “tradizionali”, si rivela invece
la quale l’azienda ha presentato alcune importanti novità per
dinamico e in rapida evoluzione per macchine e tecnologie
la lavorazione della lamiera nel campo di spessori fino a 6
ma anche per il dinamismo delle aziende. Ne abbiamo avuto
mm. Degna di nota è però già la storia di quest’azienda: nata
la dimostrazione all’Alpewa S.r.l. di Cazzago San Martino
nel 1948 come lattoneria, opera oggi sul mercato attraverso
(BS). Qui è attiva una nuova sede della casa produttrice
tre divisioni: macchinari ed attrezzatura per la lavorazione
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FIG|01| La nuova piegatrice a bandiera RAS UpDownBend.
della lamiera, sistemi per coperture e facciate metalliche, lat-
esso spiccano due unità di gran rilievo: si tratta della piega-
toneria. Alpewa è cresciuta velocemente grazie a una “filo-
trice a bandiera RAS UpDownBend e del centro di piegatura
sofia” di lavoro semplice anche se di non facile applicazione.
RAS MultiBend-Center. Vediamole in breve.
Ce ne parla Dieter Niederfriniger, socio dell’azienda e in essa
responsabile della divisione Macchinari e Attrezzature: «Noi
PIEGATRICI A BANDIERA UPDOWNBEND
lavoriamo a stretto contatto col cliente, ne rileviamo le ne-
Nella lavorazione della lamiera, le presse piegatrici sono
cessità, ne condividiamo i problemi dei quali ci facciamo ca-
fondamentali. Un loro limite è il fatto che, se il pezzo richie-
rico e per i quali offriamo soluzioni concrete. Non ci limitiamo
de piegature contrapposte (ossia in positivo e negativo) la
a “vendere macchine” bensì offriamo tecnologia avanzata e
lamiera dev’essere ribaltata. Oltre a tempo e manodopera
assistenza continua».
sempre necessari, quando si tratta di pezzi non piccoli, vi è
Così la divisione Macchinari e Attrezzature, Alpewa ha gua-
anche il pericolo d’infortuni. La piegatrice a bandiera risolve
dagnato rapidamente posizioni sul mercato in tutto il Tren-
il problema in modo esemplare. Sebbene noto da moltissimi
tino-Alto Adige prima e in tutt’Italia poi, affermandosi come
anni, questo tipologia di macchina era stato trascurato da
punto di riferimento nel settore della lattoneria.
I brillanti risultati conseguiti hanno imposto l’azienda all’attenzione di primarie Case estere costruttrici di macchine per
la lavorazione della lamiera non più nella lattoneria bensì per
l’industria. Alpewa è stata quindi indotta a offrire in Italia anche macchine di quel tipo, con le relative tecnologie.
La sede di Cazzago San Martino, dotata anche di un bellissimo e razionale show room, è ora il centro dal quale l’azienda
gestisce il mercato italiano e nel quale effettua per i clienti
dimostrazioni e vere prove di lavorazione.
Qui, lo scorso 8 maggio si è tenuta un’open house per la
presentazione dell’ampio programma di macchine offerte. In
FIG|02| La macchina dispone di un innovativo sistema di
regolazione in funzione delle spessore di lamiera e del raggio
di piegatura.
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molti costruttori tanto da essere diventato abbastanza raro.
La casa tedesca RAS ha invece sempre creduto in questa
macchina, non ha mai cessato di costruirla e di perfezionarla
e la ripropone oggi a un mercato divenuto più esigente e che
abbisogna di unità che facciano risparmiare tempo e costi.
La nuovissima UpDownBend (fig. 1) è una macchina che
ripropone lo schema della piegatrice a bandiera però in
forma moderna, con azionamenti prevalentemente elettrici
anziché idraulici, con tutti i vantaggi offerti da questi sistemi
uniti alla potenza elaborativa del computer. Oltre alla caratteristica di effettuare piegatura in positivo e in negativo senza
ribaltamento della lamiera, essa offre una facilità d’impiego
e di programmazione che permette l’utilizzo della macchina
anche da parte di operatori non specializzati. L’esclusivo sistema di piegatura riduce i tempi-ciclo contenendo le spese
FIG|04| Dal disegno alla piegatura: grazie al rivoluzionario
comando Touch&More con schermo da 15“, il dito
dell’operatore si trasforma in una matita.
per il personale. La macchina piega la lamiera verso l’alto e
verso il basso in modo che l’operatore può finire un lato del
pezzo prima di iniziare un altro lato. La capacità massima
china è la battuta di riscontro: di tipo telescopico, questa
di piegatura si ricava dall’interazione tra potenza d’aziona-
battuta permette all’operatore di accedere in modo ottimale
mento della macchina e capacità di piegatura dell’utensile.
alla linea di piega pur mantenendo una posizione di lavo-
La UpDownBend utilizza nella lama superiore utensili seg-
ro sicura ed esterna alla zona operativa. Anche in caso di
mentati a “piede di capra” con altezza fino a 300 mm e ca-
struttura a stazioni multiple e con piccoli pezzi l’operatore
2
pacità di piega fino a 4 mm (400 N/mm ). L’attacco utensile,
può raggiungere facilmente qualsiasi utensile. Un innovativo
estremamente stabile con connessione a doppia fresatura
sistema di regolazione (fig. 2) adatta automaticamente la
e linguetta di sicurezza, garantisce il sicuro alloggiamento
UpDownBend allo spessore della lamiera e al raggio di pie-
dell’utensile e il supporto ottimale della lama superiore indif-
gatura desiderato, verso l’alto o verso il basso. In tal modo
ferentemente dalla direzione della forza di piegatura (verso
il piano di lavoro rimane sempre alla stessa altezza anche
l’alto o verso il basso). Una particolarità notevole della mac-
quando cambia la direzione di piegatura. La lama inferiore
e la battuta di riscontro sono collegate al telaio macchina
FIG|03| La piegatrice UpDownBend può essere servita
da un robot potendo così essere la base per una cella
automatica di produzione.
permettendo un’alta precisione. Un unico set di utensili è
sufficiente per piegare lamiere di spessore diverso e con
differenti raggi. Il costruttore RAS ha dato alla lama di piega una nuova e rivoluzionaria struttura: il principio “lama su
lama” riduce di 20 volte l’inflessione della lama stessa consentendo alla macchina di ottenere piegature incredibilmente diritte. Non occorre così predisporre sistemi di bombatura
e si riduce la necessità di inserimento di dati.
Di gran rilievo anche il sistema di comando/controllo: grazie
al rivoluzionario sistema Touch & More con schermo da 15
pollici, il dito dell’operatore diventa una vera matita: è sufficiente tracciare una linea sulla misura e dare l’inclinazione
desiderata. L’analizzatore CADalyzer simula il ciclo di piegatura ricavando automaticamente dal disegno del profilo
il programma di piega definitivo e visualizza su schermo il
programma ottenuto insieme con l’immagine del pezzo piegato e con la fase di piegatura attuale. Il sistema di controllo calcola automaticamente la misura del taglio e visualizza
graficamente le istruzioni d’allestimento dell’utensile.
La battuta di riscontro, ampliabile su entrambi i lati, può essere configurata a forma di J oppure di U, fino alla profondità
massima di 3270 mm. L’ampio grado di libertà della lama
inferiore consente l’integrazione della UpDownBend in una
cella di produzione completa dotata di movimentazione robotizzata o altri sistemi di alimentazione automatica.
La macchina ha le seguenti caratteristiche di massima:
– lunghezza max di piegatura 3200 mm;
– spessore max lamiera (acciaio 400 dN/mm2) 4,0 mm;
– spessore max lamiera (alluminio 260 N/mm2) 5,0 mm;
– profondità battuta di riscontro 95-1510 mm;
– precisione della battuta di riscontro ± 0,1 mm;
FIG|05| Esempi di piegature effettuate in automatico sulla
MultiBend-Center RAS: Tutti questi pezzi sono stati realizzati
con un solo set di utensili.
La fig. 3 mostra un aspetto del comando Touch & More
della macchina. In fig. 4 la macchina nella versione “cella”
servita da un robot.
sezionate, lembi corti, piccolissime pieghe a U, pieghe a cen-
Altro macchinario di grande rilievo è la Multibend-Center (fig.
tro lamiera, pieghe in negativo a fine lamiera, pezzi con angoli
6), ancora della RAS, un centro di piegatura-pannellatrice
obliqui. La macchina è un vero centro di produzione che può
che utilizza il già citato sistema “a bandiera” con azionamen-
essere servito manualmente oppure in automatico: la fig.
ti completamente elettrici. Per realizzare i pezzi di fig. 5, la
7 ne illustra la fig. 8 la configurazione manuale, la versione
macchina richiede una sola serie di utensili. Con il brevetto
con alimentazione automatica. Ma questa macchina introdu-
3D di piega, la lama ruota intorno alla lamiera per realizzare
ce anche novità in fatto di azionamenti: oggi, i servomotori
pieghe in positivo o in negativo. Ciò significa piegare senza
elettrici hanno sostituito gli azionamenti tradizionali facendo
graffiare la lamiera e senza logorare l’utensile. Le operazioni
sparire problemi di precisione legati agli sbalzi di temperatura
eseguibili comprendono anche piegatura su superfici delica-
e umidità, tipici degli impianti idraulici. La pannellatrice Multi-
te, profili chiusi, pieghe sfalsate, pieghe all’interno del pannel-
bend-Center RAS è in effetti un centro di piegatura pratica-
lo, pieghe raggiate, risvolti, bordi di saldatura, piccole pieghe
mente senza necessità di manutenzione.
FIG|06| La pannellatrice MultiBend-Center RAS.
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– apertura della lama superiore 660 mm.
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FIG|07| Il centro RAS MultiBend-Center nella versione per caricamento automatico con Pick & Place Feeder.
Servomotori ad alta dinamica permettono un velocissimo
– spessore max lamiera (alluminio) 3,0 mm;
cambio di utensili, la piegatura senza graffi sulla lamiera e un
– lunghezza minima lamiera (con utensile angolari da 30
veloce flusso di materiali: queste caratteristiche impongono
mm) 380/430 mm.
la macchina nel campo della piegatura automatica ad alta
produttività. Proprio grazie alla stabilità dei servomotori, le
MACCHINE UNIVERSALI ULTRA FLESSIBILI
piegatrici a bandiera RAS sono superlative per dinamica e
Mentre le due macchine precedenti sono mirate ad aziende
velocità ma sono anche affidabili e precise.
con produzione di una certa consistenza, per la piegatu-
Ma questo centro di piegatura è tanto flessibile da permet-
ra in generale, anche di piccoli lotti di pezzi e per la pro-
tere la produzione di pezzi dai più semplici ai più complicati.
duzione semiartigianale la RAS ha previsto le piegatrici a
La macchina può ruotare la lamiera con la tolleranza di un
bandiera TURBOobend FLEXIbend, e GIGAbend: sempre
millesimo di grado per realizzare particolari rettangolari ma
del tipo “a bandiera”, si prestano in modo ideale per pez-
anche pieghe oblique.
zi piegati di precisione come pannelli, elementi di armadi,
L’unità è prodotta in due taglie con le seguenti caratteristi-
cassetti, rivestimenti e così via. conservando ottime carat-
che massime:
teristiche di produttività e rendimento e con un costo accessibile. Ma la caratteristica speciale di queste macchine
– lunghezza massima di lavoro 2560 mm;
2
– spessore max lamiera (acciaio 400N/mm ) 2,0 mm;
FIG|08| Il centro MultiBend-Center nella versione per
caricamento manuale.
– che si differenziano essenzialmente solo per lo spessore
FIG|09| Piegatrice a bandiera FLEXIbend RAS.
di lamiera piegabile – è la flessibilità ottenuta con vari accorgimenti costruttivi, a cominciare dal comando Touch &
More fino al rivoluzionario sistema di programmazione RAS,
lo stesso delle macchine viste in precedenza. Per preparare
il programma di piegatura è sufficiente impostare col dito la
misura e l’angolo di piegatura desiderato.
Tutte e tre queste macchine sono offerte ciascuna in due
taglie con differenti larghezze di lavoro e come detto sono
previste per differenti spessori di lamiera, ossia:
– FLEXIbend 73.30: spessore lamiera max (400 N/mm2) 3
mm, larghezza lavoro max 3200 mm;
– FLEXIbend 73.40: spessore lamiera max (400 N/mm2) 2.5
mm, larghezza lavoro max 4060 mm;
– Turbobend: spessore lamiera max (400 N/mm2) 1.5 mm,
FIG|11| Esempi di pezzi eseguibili sulla macchina di fig. 9.
larghezza lavoro max 3150 mm
– GIGAbend 76.30: spessore lamiera max (400 N/mm2) 6
mm, larghezza lavoro max 3200 mm;
mette spesso l’acquisizione di ordini. Questo vale soprattut2
– GIGAbend 76.40: spessore lamiera max (400 N/mm ) 5
to nel caso della lavorazione di pezzi particolarmente lunghi,
mm, larghezza lavoro max 4060 mm.
pesanti e che richiedono molti cambi di piega. La Twin-Matic
La fig. 9 illustra la RAS FLEXIbend, la fig. 11 alcuni esempi
è completamente automatica e, insieme alla sua versione
di pezzi eseguibili con questa.
semplificata Twin-Bend, trova impiego proprio in questo
Anche queste macchine si avvalgono della progredita tecno-
campo. Entrambe le macchine sono disponibili per larghez-
logia RAS con azionamenti elettrici (senza circuiti idraulici).
ze utili di piegatura da 3000 mm a 12.200 mm e sono in gra-
L’automazione nella produzione di profilati mediante piega-
do di piegare lamiere (400 N/mm2) di spessore fino a 3 mm.
tura è consentita dalla piegatrice tangenziale a bandiera Jor-
L’incavo arriva a un massimo di 1500 mm. Una caratteristica
ns Twin-Matic (fig. 10), macchina mirata in particolare a dare
funzionale unica nel suo genere è la possibilità di program-
risposta alle nuove tendenze che vogliono la doppia piega-
mare automaticamente il raggio di piegatura in funzione del-
tura. Grazie al sistema “a bandiera” (di piegatura in positivo
lo spessore di lamiera dopo ciascun ciclo di lavoro.
e negativo), la macchina risulta più flessibile e veloce rispetto
La Twin-Matic può essere dotata anche di taglierina longitu-
alle piegatrici tradizionali, anche se del tipo a bandiera. Non
dinale elettrica e battuta di riscontro conica in ciclo automa-
è più necessario l’impiego di personale ausiliario. Proprio nel
tico. La Casa Jorns, infine, offre anche altri macchinari come
settore della piegatura industriale sono determinanti i bassi
aspi svolgitori, aspi avvolgitori, cesoie, avvolgitori di sfrido,
costi unitari: la forte incidenza della manodopera compro-
tavole di taglio e altro ancora. ■
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FIG|10| La piegatrice tangenziale a bandiera Twin-Matic della Jorns AG.
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