13/09/13
Prova su strada: Quadro 350 S, l'outsider di carattere
Prova su strada: Quadro 350 S, l'outsider di
carattere
Abbiamo provato su strada il nuovo Quadro 350 S, evoluzione dell'opera prima del giovane
costruttore italo/svizzero, che punta a contrastare i colossi europei nel segmento degli
scooter a tre ruote. Più potente, più rifinito, ha nella guidabilità e nella sicurezza di marcia i
suoi punti di forza...
Per Quadro tutto è nato nel 2009, quando la Marabese Design (da cui è poi nata Quadro Vehicles SA) ha
depositato il brevetto internazionale del sistema HTS, cioè della cinematica idraulica che permette a una
coppia di ruote anteriori di basculare e "piegare" contemporaneamente in curva.
Da qui sono nati poi i progetti del tre ruote 350 D e del futuro quattro ruote Parkour. Nel 2012 è quindi stato
il primo anno completo di commercializzazione per il tre ruote, che ha permesso di produrre circa 4000
veicoli – distribuiti già in ben 26 Paesi del mondo – e di immatricolare nel mercato francese, il riferimento
mondiale per i tre ruote, già oltre 1000 unità.
Realizzare tutto questo in soli tre anni è già un successo enorme per un piccolo costruttore come Quadro,
che, nel mentre, è riuscito anche a trovare la sua sede definitiva in Svizzera e a coinvolgere alcuni importanti
investitori che ne garantissero il piano di sviluppo. Sviluppo che ha portato alla realizzazione del Quadro 350
S, evoluzione del 350 D e primo prodotto realmente adatto a mostrare appieno le potenzialità del progetto
Quadro.
Com'è: Modifiche dettate dal pubblico
Del Quadro 350 S, in effetti, si sapeva già praticamente tutto, perché la sua presentazione statica al grande
pubblico risale allo scorsoEICMA 2012. Oggi però questo nuovo modello si può finalmente guidare e
acquistare, consapevoli del fatto che le 21 modifiche introdotte rispetto al 350 D sono frutto dello scambio
di informazioni fra l'azienda e i suoi clienti, nonché dello sviluppo costante a cui viene sottoposto il brevetto
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Italia
QUADRO EUROPA
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13/09/13
Prova su strada: Quadro 350 S, l'outsider di carattere
HTS della sospensione anteriore.
Il lavoro di affinamento si è concentrato su diverse
aree del tre ruote, a cominciare dal comfort e
dall'ergonomia. Rispetto al 350 D, dunque, la
versione "S" ha una sella più comoda per pilota e
passeggero, un maniglione posteriore di più
facile presa e con portata maggiorata per il
portapacchi (adesso può accogliere un top case
da 50 litri) , ma soprattutto una nuova taratura
degli ammortizzatori posteriori, cha nasce da
nuove molle e un'idraulica rivista.
Ancora più differenziante è l'up-grade previsto per
il motore, che cresce di cilindrata (da 313 a 346
cc) e di conseguenza offre performance migliori:
27 cavalli a soli 7.000 giri e una coppia massima piazzata a 5.500 giri e forte di un picco di 28,8 Nm. A
queste modifiche si aggiunge, poi, il costante lavoro di affinamento sulla sospensione anteriore, che
prevede un lavoro certosino su materiali, trattamenti e fluidodinamica, ma che in questa realizzazione
sembra aver raggiunto ormai un livello di efficienza molto elevato. Infatti, Quadro dichiara per il sistema HTS
una vita utile (senza necessità di manutenzione) superiore alla vita media di uno scooter della categoria
250-400 cc.
Quadro 350 S si guida con la sola patente "B", nonostante sia un 350, dato che rientra fra i tricicli a motore
(L5E per l'omologazione) ed è per questo che è dotato di un doppio circuito per l'impianto frenante. I due
dischi anteriori e il singolo posteriore, dunque, possono essere azionati indifferentemente (e in maniera
combinata, tramite un ripartitore meccanico) con la leva al manubrio sinistra o il pedale in pedana. La leva
destra, invece, aziona solo i due dischi anteriori. l'ABS è già in fase avanzata di sviluppo, ma già oggi il tre
ruote Quadro può offrire performance in frenata difficilmente avvicinabili da qualunque altro scooter
tradizionale, in termini di spazi d'arresto e, soprattutto, di stabilità.
Come va: solido e comunicativo
L'originalità del Quadro 350 S nel panorama
attuale degli scooter a tre ruote passa attraverso il
brevetto del sistema HTS per il basculamento
delle ruote anteriori, la dimensione stessa delle
ruote – da 14" all'anteriore e da 15" al posteriore –
e un peso contenuto in soli 200 chili a secco. La
concorrenza diretta pesa decisamente di più:
stando sempre al dato dichiarato circa 20 kg per il
Piaggio MP3 e ben 58 per il Peugeot Metropolis.
Questa impostazione ha dei vantaggi diretti
appena si sale in sella: il Quadro 350 S non
imbarazza nelle manovre a bassa velocità e
quando lo si fa basculare da fermo per "vedere
l'effetto che fa". Quadro non ha poi previsto un
sistema di blocco automatico del basculamento –
che i concorrenti hanno per non far poggiare i piedi a terra a chi guida quando si è fermi – ma qui basta
tenere i freni tirati e utilizzare un minimo di equilibrio per rimanere dritti da fermi, perché l'idraulica
sostiene la sospensione anteriore purché le ruote non girino.
Questa caratteristica per alcuni potrebbe sembrare una mancanza, mentre per me è una semplificazione,
una cosa in meno a cui pensare mentre si è alla guida di un mezzo che – per quanto di facile approccio – va
sicuramente conosciuto e capito, prima di utilizzarlo con i classici automatismi di chi si muove su un
veicolo noto.
Già dai primi metri, tuttavia, il Quadro 350 S piace per l'omogeneità con la quale le due ruote anteriori
basculano all'unisono e seguono i comandi di chi guida. Gli scuotimenti tipici dei tre ruote nei passaggi
sullo sconnesso – magari a ruote leggeremente piegate – sono minimi e la sensazione è subito di una
grande sicurezza di marcia e stabilità. Soprattutto alle alte velocità è davvero piacevole cambiare corsia o
rientrare da un sorpasso con una sensazione di grande appoggio a terra e solidità.
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QUADRO EUROPA
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13/09/13
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Sa divertire
Sempre in autostrada si scopre che la punta
massima è di 140 orari indicati, momento in cui
arriva solerte il limitatore di giri del motore a
tagliare la progressione del motore. Forse
sarebbe stato più utile avere ancora un po' di
margine per i sorpassi, ma in compenso una
rapportatura così tarata consente rilanci efficaci
nella maggior parte delle situazioni.
Notevole il comfort, con una protezione
aerodinamica molto efficace e una silenziosità
meccanica apprezzabile. Le sospensioni, poi,
digeriscono tutto, mentre le due ruote anteriori
passano sui classici ostacoli autostradali
(raccordi longitudinali dell'asfalto, giunti
trasversali) per le moto senza che chi guida quasi
se ne accorga.
Ma il bello arriva con le curve... Il percorso scelto per la presentazione era un misto piuttosto stretto, con
un buon numero di tornanti ad inerpicarsi sul confine fra Italia e Svizzera. Un campo di prova impegnativo
per un tre ruote, per il quale la partita si gioca sostanzialmente sulla velocità e sulle sensazioni date al
pilota nel passaggio fra il massimo grado di piega da un lato all'altro.
Il Quadro 350 S non si è tirato indietro e ha mostrato una divertente propensione alla piega
scenografica(le foto, in effetti, non lasciano dubbi sui 40° di inclinazione dichiarati...), ma anche
una sostanziale facilità di guida, posto che le due ruote anteriori un minimo di impegno fisico in più, per
essere indirizzate, lo richiedono comunque. Vietato distrarsi, perciò, perlomeno finché non si è capito
come risponde l'avantreno, pena il rischio è di trovarsi ad allargare la linea in uscita di curva.
La particolare idraulica del sistema HTS permette di avere il carico in piega distribuito su entrambe le
ruote e questo offre una solida sensazione di sicurezza a chi guida, anche quando l'approccio alle curve
va un po' oltre l'utilizzo medio per il quale è stato pensato il Quadro 350 S. Al punto che in alcune situazioni si
sente che la ciclistica potrebbe reggere anche molto di più dei pur onesti 27 cavalli del nuovo motore.
Il rinnovato monocilindrico 4 valvole è un motore onesto, ma non ha un carattere molto aggressivo. A suo
favore c'è il peso ridotto del Quadro, ma il gap verso, ad esempio, il Peugeot Metropolis si sente. Secondo i
progettisti, comunque, è stata privilegiata la fluidità d'erogazione, sacrificando un po' di cattiveria. Per dirla
tutta, però, durante il test – svoltosi a passo piuttosto allegro – il consumo rilevato dagli strumenti è stato di
mezzo serbatoio (poco meno di sei litri) per circa 80 km, segno che qualche cavallo in più avrebbe imposto
un uso meno insistente del gas, a parità di passo.
Quindi, com'è?
A giudicare dalle sensazioni che ho registrato nel
press test il Quadro 350 S mi è piaciuto, molto.
Ha una linea aggressiva e potenzialmente
attraente anche per un giovane centauro, ma,
soprattutto, ha una dinamica di guida che può far
brillare gli occhi anche a chi ha molti anni di
moto e scooter tradizionali alla spalle. Per i
neofiti sarà ovviamente un mondo
completamente nuovo, nel quale però non sarà
difficile trovarsi più che bene.
All'inizio devo ammettere di aver litigato con i
freni.L'impianto combinato meccanicamente ha
una risposta alle leve non sempre omogenea e
anche il morso non è quello che ci si
aspetterebbe.
Se, per la potenza frenante, la scelta è stata volutamente conservativa (anche su richiesta dei clienti del 350
D), per la modulabilità e la gestione della terna di dischi il risultato è da interpretare. E, solo dopo qualche
tentativo, ho trovato il mio personale modo di ottenere il meglio dai freni del Quadro usando solo la leva
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QUADRO EUROPA
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Prova su strada: Quadro 350 S, l'outsider di carattere
destra (quindi il doppio disco anteriore) e chiamando in causa il posteriore usando il pedale. Altri colleghi
invece si sono affidati alla sola leva sinistra, per cui il sistema lascia spazio a diverse interpretazioni, pur
garantendo sempre gli spazi d'arresto desiderati.
Se anche io fossi un cliente, concludendo, sarei molto soddisfatto del mio Quadro 350 S, sebbene avrei
voluto ancora qualche cavallo in più e forse un ulteriore sforzo per arricchire la strumentazione, dato che le
novità introdotte sul 350 S non sono ancora tali da avvicinarlo alla migliore concorrenza. D'altro canto, il
Quadro 350 S riesce ad essere concorrenziale rispetto ai suoi competitor, con un prezzo di 6.990 euro a
fronte dei 6.490 di un MP3 300 (che non è un prodotto di nuova presentazione) o dei 7.720 di un Metropolis.
Da un new comer come Quadro Vehicles SA non si può onestamente chiedere di più.
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QUADRO EUROPA
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