la Repubblica MARTEDÌ 12 AGOSTO 2014 CONTATTI SEGRETERIA_GENOVA @ REPUBBLICA.IT Genova IL LAVORO ANNO XV NUMERO 189REGISTRAZ.TRIBUNALE DI GENOVA N° 22 DEL 2-9-1948 GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO S.P.A. ROMA STAMPA: ROTOCOLOR PADERNO DUGNANO (MI) GENOVA.REPUBBLICA.IT NATURA E AMBIENTE @ MULTIMEDIA GLI SPETTACOLI Savona, il Roseto dei Papi rinasce contro il cemento Acquario, nati quattro pinguini: due sono gemelli Luca e Paolo, il nuovo film “Noi, fidanzati ideali” GIULIA DESTEFANIS A PAGINA IX LE IMMAGINI SU GENOVA.REPUBBLICA.IT OSVALDO SCORRANO A PAGINA XI Croceristi “schedati” per dieci anni L’INTERVENTO VACANZE TRAGICHE La colpa e la pena il processo giudiziario e le istanze morali ROBERTO SETTEMBRE* R > Un patrimonio di dati che riguardano milioni di clienti > La conservazione dovrebbe durare un solo anno > Il Garante ha concesso alla Costa un’ampia deroga MARCO PREVE I N CROCIERA per una settimana, ma ben dieci anni, una piccola eternità, nell’archivio segreto della Costa. Nei giorni scorsi, con un provvedimento di “verifica preliminare”, il Garante per la Protezione dei Dati Personali si è espresso su una questione di particolare rilevanza. Importante per due motivi: per il nome del soggetto richiedente, ovvero la società per azioni Costa Crociere; e poi per l’oggetto stesso dell’istanza, cioè poter custodire per ben 13 anni i dati personali dei propri clienti. Il Garante della Privacy — struttura presieduta dall’ex parlamentare Pd e ministro Antonello Soro — ha accolto I SERVIZI E IL TURISMO quasi in toto la richiesta di verifica — secondo quanto previsto dal Codice di protezione dei dati del 2003 — della Costa Crociere fissando però in dieci anni il termine massimo per la conservazione dei dati dei passeggeri, «in quanto tale arco temporale — si legge nella decisione dell’Autorità depositata pochi giorni fa — appare congruo e proporzionato sia alle finalità che si intendono realizzare sia alla tipologia di dati personali oggetto di trattamento». Per capire l’ampiezza del tema basti soffermarsi su alcuni aspetti: nel corso di una crociera, infatti, la permanenza a bordo per intere giornate consente in teoria di immagazzinare un’enorme quantità di informazioni sui singoli croceristi. I L COMUNE di Genova non si tira indietro e davanti alla crisi delle società sportive e agli impianti chiusi, come la storica piscina di Voltri, ammette: «L’amministrazione dal 2008 non eroga più contributi diretti e nel 2010 ha anche cambiato il regolamento delle concessioni degli impianti. Prima era una giungla». Parla l’assessore genovese allo sport Pino Boero e spiega che sta cercando di rimediare. «Innanzitutto c’è condivisione di obiettivi con la Regione: a ottobre presenteremo un elenco di progetti da finanziare con i fondi europei per riaprire impianti chiusi e sistemarne altri». Ai primi posti ci sarà la piscina di Voltri e potrà esserci anche quella di Nervi. Insieme alla Consulta dello Sport il Comune sta poi studiando come modificare il regolamento capestro che ha messo in ginocchio le società sportive, diverse dai privati. «L’intenzione — dice Boero — è arrivare ad una proposta operativa a settembre. Il Comune potrà avere meno introiti ma le società avranno un po’ di respiro». Intanto la Regione spinge sull’ospitalità di manifestazioni sportive nazionali e internazionale: «È promozione del territorio e in più significa presenza di atleti, dei loro seguiti e degli spettatori» sottolinea l’assessore Matteo Rossi. Così nei prossimi mesi ci saranno eventi di rugby, tennis, pallanuoto, nuoto e ciclismo ai massimi livelli. AVA ZUNINO A PAGINA IV “ SEGUE A PAGINA II Savona, annega per salvare un bambino Sturla, muore tuffandosi dopo il pranzo IL CASO Grandi eventi sportivi e piscine ristrutturate le sfide di Tursi e Regione D Il business dell’estate galeotta prese d’assalto le agenzie di investigazioni private da mogli e mariti traditi ERICA MANNA A PAGINA III IPRENDENDO le argomentazioni del professor Vittorio Coletti sul numero di Repubblica di domenica 10 agosto, a cui ha fatto seguito ieri la replica di Michele Marchesiello, credo che sia utile evidenziare alcuni punti che né l’uno né altro mi pare abbiano chiarito. Marchesiello, stigmatizzando in Coletti una volontà di fare lezione ai giudici, forse non ha ben colto l’istanza morale sottesa all’articolo di Coletti, per il quale in presenza di labili indizi e in previsione di pena mite, andrebbe evitata la custodia cautelare. In realtà il problema attiene alla relazione tra la colpa e la pena poiché il nostro sistema penale prevede, alla notizia criminis, l’obbligo delle indagini per accertare reo e reato. Che è cosa diversa dalla condanna. conseL’articolo guenza di queldi Coletti sul l’accertamento, caso Scajola mentre nel core la replica di so delle indagini Marchesiello entrano in gioco propongono le relazioni tra la una attenta colpa e i diritti riflessione dell’indagato, quando gli indizi vanno messi in relazione l’uno con l’altro in una forma di giudizio finalizzato non a infliggere una pena, ma a cercare una colpa e un possibile colpevole. Ed ecco il punto morale sollevato da Coletti: se la pena è incerta l’accertamento della colpa quanto deve essere accurato? E con cosa deve fare i conti? Infatti durante le indagini l’indagato può venir sottoposto a custodia cautelare, ancorata a rigorose necessità processuali — pericolo di inquinamento della prove, di fuga o di reiterazione del reato — su cui vigilano il Tribunale per il Riesame e la Corte Suprema, Gli strumenti a disposizione della difesa servono a tutelare l’indagato, ma al prezzo di ridurre i mezzi di indagine. *Ex Consigliere della Corte di Appello di Genova UE tragedie ieri sulle spiagge liguri: a Savona Massimo Barlacchi, turista fiorentino di sessantatré anni, sofferente di cuore, è morto mentre cercava di salvare un bimbo di otto, trascinato verso gli scogli da un’onda violenta. A Sturla, un turista sudamericano, Carlos Sigchos Verdesoto, di 45 anni è annegato sotto gli occhi della famiglia: aveva pranzato mezz’ora prima di tuffarsi. Originario dell’Ecuador viveva con la famiglia a Brugherio in provincia di Monza. L’appello della moglie: «Nulla abbiamo, non sappiamo come fare a riportare la salma a casa. Aiutateci». DAISY PARODI A PAGINA VII IL REPORTAGE Il triste tramonto di Bonassola T ELECAMERE di sorveglianza a Bonassola come se all’improvviso la piccola perla della Riviera di Levante fosse diventata una pericolosa metropoli. In paese il clima è pesante, il malessere è diffuso: si è arrivati anche alle risse per strada. L’eliminazione da parte del Comune di alcuni tavolini davanti alla focacceria del paese, utilizzati molto spesso dai turisti, è stata la scintilla che ha aizzato gli animi. BALESTRERI A PAGINA V ” SEGUE A PAGINA VII L’ELEZIONE DI TAVECCHIO Preziosi e Agnelli ai ferri corti MARCO LIGNANA N ELLE mille pieghe della giornatona romana che ha eletto Carlo Tavecchio a presidente della Figc, ecco gli intrighi di potere del Palazzo. Degni di una puntata del Trono di Spade, che in quanto a battaglie, scontri più o meno aperti, cospirazioni, non è per nulla superiore al mondo del pallone. Genova poi, nello scacchiere del calcio italiano, è molto bene in vista. Anche ieri Enrico Preziosi e Massimo Ferrero sono stati, chi un modo chi nell’altro, protagonisti. Il presidente del Genoa, tavecchiano di ferro come il suo grande amico Galliani e lo sponsor per eccellenza Lotito, è arrivato persino a scontrarsi con sua mae- Enrico Preziosi al voto stà Andrea Agnelli, che invece ha sempre appoggiato lo sfidante Albertini. Dunque Preziosi beccato a chiacchierare con il direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni: «Agnelli ci ha chiesto in ginocchio un posto in consiglio federale. Caro Mauro, stando con lui la mutualità sarebbe stata al 10 per cento...». Se non che le parole, nell’hotel Hilton di Fiumicino pieno zeppo di taccuini, telecamere, microfoni e soprattutto orecchie attente, ci mettono un attimo a finire nero su bianco. Così il numero uno della Juventus, appresa la frecciata preziosiana, ci ha messo davvero poco ad avvicinare il patron del Genoa e a intimargli, minaccioso: «Non permetterti di parlare di me alla stampa». SEGUE A PAGINA XII DIRETTORE RESPONSABILE EZIO MAURO ■ REDAZIONE DI GENOVA VIA XX SETTEMBRE, 41 ■ 16121 ■ TEL. 010/57421 ■ FAX 010/5742263 ■ CAPO DELLA REDAZIONE FRANCO MONTEVERDE ■ VICARIO LUIGI PASTORE ■ INTERNET E-MAIL: [email protected] ■ SEGRETERIA DI REDAZIONE TEL. 010/5742202 DALLE ORE 10.00 ALLE 12.00 E DALLE ORE 15.00 ALLE 19.00 ■ TAMBURINI FAX 010/565191 ■ PUBBLICITÀ A. MANZONI & C. S.P.A. ■ VIA XX SETTEMBRE, 41 ■ 16121 GENOVA ■ TEL. 010/537311 ■ FAX 010/5701743 Repubblica Genova 2014-08-12