Connettivi Specializzati Sangue Sangue ed Ematopoiesi Le Cellule del Sangue e la loro Origine Plasma % in Peso (% in peso) % in Volume (5 litri) Altri fluidi e tessuti 92% Albumine 58% Proteine 7% Globuline 38% Acqua 91% Plasma 55% Fibrinogeno 4% Ioni Nutrienti Prodotti di Rifiuto Gas Sostanze regolatrici (ormoni) Composizione del sangue Sangue 8% Altri soluti 2% Elementi Figurati Elementi Figurati 45% (x mm3) Piastrine 250-400.000 Globuli Bianchi 5-20.000 Neutrofili 60-70% Linfociti 20-25% Globuli Rossi 4,2-6,2 milioni Monociti 3-8% Eosinofili 2-4% Basofili 0.5-1% Sangue Il Sangue (leggermente alcalino pH 7.4) è un tessuto formato da diversi tipi cellulari sospesi in un mezzo liquido chiamato Plasma. Il Sangue assolve ad alcune importanti funzioni: − Trasporto attraverso l’organismo di gas, nutrienti, cellule, ormoni, prodotti del catabolismo. Plasma Il plasma costituisce il 55% del volume totale del sangue. E’ essenzialmente una soluzione acquosa di Sali Inorganici in costante scambio con i liquidi extracellulari di tutti i tessuti del corpo. E’ composto inoltre da sostanze come nutrienti, prodotti di rifiuto, ormoni e gas della respirazione. Contiene anche proteine, le Proteine Plasmatiche, raggruppabili in cinque tipi principali: • Albumine • Globuline • Fibrinogeno e Protrombina • Proteine del complemento • Lipoproteine Nel loro insieme le proteine plasmatiche esercitano una pressione colloido-osmotica nel sistema circolatorio che contribuisce a regolare lo scambio di soluzioni acquose tra il Plasma e i liquidi extracellulari. Plasma • Albumine: − Sono prodotte dal Fegato. Costituiscono la maggioranza delle proteine plasmatiche, veicolano metaboliti relativamente insolubili, come gli acidi grassi. Svolgono una funzione di trasporto. • Globuline: − Sono un gruppo eterogeneo di proteine che comprendono gli Anticorpi e proteine responsabili del trasporto di lipidi e metalli pesanti. e , prodotte dal Fegato, trasporto ioni metallici, proteine che legano lipidi e vitamine liposolubili. , prodotte da plasmacellule, anticorpi della difesa immunitaria. • Fibrinogeno e Protrombina: − Proteina solubile che durante il processo coagulativo polimerizza dando origine ad una proteina insolubile, la Fibrina. Prodotte dal Fegato. Plasma • Proteine del complemento: − C1-C9, prodotte dal Fegato, difesa microorganismi e risposta infiammatoria. • Lipoproteine plasmatiche: – Chilomicromi, trigliceridi al fegato. – Lipoproteine a densità molto bassa (VLDL), trigliceridi dal fegato alle cellule. – Lipoproteine a bassa densità (LDL), colesterolo dal fegato alle cellule. Sangue Oltre alla parte liquida (Plasma) vi è una parte Corpuscolata 45% costituita da: • Globuli Rossi (Eritrociti): 99% delle cellule. Coinvolti soprattutto nel trasporto di ossigeno e anidride carbonica e svolgono le loro funzioni esclusivamente all’interno del circolo sanguigno. • Globuli Bianchi (Leucociti): svolgono un ruolo importante nel sistema di difesa e immunitario dell’organismo e pertanto sono attivi prevalentemente nei tessuti. Proteggono dalle infezioni e dall’insorgenza di tumori. – Granulari • Polimorfonucleati. • Neutrofili, basofili, eosinofili. – Agranulari • Linfociti e Monociti. • Piastrine (Trombociti): componente essenziale per il meccanismo della coagulazione (Emostasi), tamponando le lesioni della parete dei vasi sanguigni e contribuendo all’attivazione del processo di coagulazione. La formazione di queste cellule avviene nel midollo osseo, nel corso di un processo chiamato Ematopoiesi. Eritrociti • Densità: 4-5 x 106/mm3. • Non-nucleati, nucleo e organelli persi durante la maturazione. • Forma di disco biconcavo. • A maturità, oltre alla Membrana Plasmatica sono costituiti da: – Emoglobina. – ATP, Lipidi, Anidrasi Carbonica. • Trasportano ossigeno dai polmoni ai tessuti ed anidride carbonica dai tessuti ai polmoni. Eritrociti • Emoglobina Eritrociti – Grossa proteina tetramerica, composta da due paia di catene uguali fra loro, e ogni catena legata covalentemente ad un gruppo Eme (composto da un anello tetrapirrolico (protoporfirina IX) e da atomi di ferro in forma di ioni bivalenti). – Trasportatore dei gas respiratori: • Ossiemoglobina, legata all’ossigeno; • Carbaminoemoglobina, legata alla CO2; – Trasporta anche ossido nitrico (NO). • Le quattro catene polipeptidiche, a due a due identiche, costituiscono la porzione proteica (globina). • 4 tipi di globine, : – Feto: HbF, ; – Adulto: • HbA1, 96% del totale; • HbA2, , 2% del totale; • HbF, restante 2%. Eritrociti • Membrana cellulare – Molto flessibile, resistente alle forze tangenziali. – Proteine 50% (prevalentemente integrali): • • • • Glicoforina A Canali ionici, potassio calcio-dipendenti e Na+-K+ adenosin trifosfatasi. Trasportatori anioni, Banda 3 (ancoraggio anchirina). Banda 4.1 (ancoraggio glicoforine). – Lipidi 40%. – Carboidrati 10%, superficie extracellulare, antigenici (A e B), determinano gruppo sanguigno. Rh (macacus rhesus) complesso gruppo di antigeni (C, D, E) 85% Rh+. Eritrociti • • • Citoscheletro Sotto la membrana plasmatica, complesso di proteine che formano il citoscheletro, ancorato alla membrana tramite una o più proteine transmembrana. Reticolo esagonale di tetrameri di Spectrina (principale), Actina, Adducina, ancorato ad Ankirina e Banda 4.1. Contribuisce al mantenimento della forma e dell’integrità strutturale e funzionale. Complesso di giunzione Actina Adducina Spectrina Actina Banda 4.1 Ankirina Banda 4.1 Spectrina Tropomiosina Banda 3 Glicoforina Anemia • Condizione patologica in cui la concentrazione di emoglobina e al di sotto del normale. – Minor numero di Eritrociti. • Anemia aplastica. – Depressione del midollo osseo a causa di tumore, radiazioni o trattamento medico. • Anemia Emorragica. • Anemia Emolitica. – Infezione Batterica. Altre anemie Associate alla dieta. • Anemia perniciosa – Incapacità ad assorbire vitamina B12. • Anemia da deficienza di ferro – Sanguinamento prolungato. – Cellule sono pallide (ipocromiche) e piccole (microcitiche). Eritrociti Anormali • Cambiamenti Osmotici – Difetto funzionalità renale. • Difetti genetici a carico dell'emoglobina – Anemia falciforme. – Talassemia. • Elissocitosi e Sferocitosi – Deficienza di spettrina nella membrana cellulare. Policitemia • Aumento degli eritrociti circolanti – Aumento della viscosità del sangue che ostacola la circolazione. – Policitemia secondaria • Causata dall'altitudine, bassi livelli ossigeno. – Policitemia vera • Cancro al midollo provoca aumento degli eritrociti. • Aumento dei reticolociti – Precursori nucleati degli eritrociti. – Emorragia. – Recenti ascese in alta quota. Rimozione degli Eritrociti • Vita media = 120 giorni. • Intero sistema circolatorio almeno 100.000 volte. • Milza o fegato. • Eritrofago – Una forma patologica di neutrofilo. Leucociti • Sono le cellule bianche del sangue. • 5.000-20.000/mm3. • Non svolgono funzioni nel circolo, ma lo usano per spostarsi. A destinazione escono attraverso endotelio dei vasi e vanno nel connettivo dove funzionano. • Forma tonda nei vasi, mentre varie forme nel connettivo. • Funzione di difesa dell’organismo da sostanze estranee (microorganismi), rimozione cellule morte e residui cellulari. Leucociti • I leucociti rappresentano un importante parte delle difese dell’organismo contro gli invasori esterni. • Si possono classificare in: – Granulociti: granuli specifici nel citoplasma. • Neutrofili, piccole cellule fagocitiche; 40-75% • Basofili, rilascio istamina, aumento della risposta infiammatoria; 1%max • Eosinofili, diminuzione della risposta infiammatoria. 1-6% – Agranulociti o agranulari: non presentano granuli. citoplasmatici. • Linfociti, immunità; 20-50% • Monociti, divengono Macrofagi. 2-10% Leucociti • Granulociti: Sono così chiamati per la presenza di numerosi granuli secretori citoplasmatici. Possiedono granuli tipo-specifici; la definizione Neutrofilo, Eosinofilo, Basofilo, deriva dalle caratteristiche tintoriali di questi granuli specifici. I Granulociti sono caratterizzati da un unico nucleo multilobato che può assumere aspetti morfologici differenti; da ciò il termine Leucociti Polimorfonucleati o Polimorfi. I Granulociti sono anche denominati Cellule Mieloidi in seguito alla loro esclusiva origine dal Midollo Osseo. • Agranulociti: Linfociti e Monociti possiedono un nucleo relativamente non lobato. Neutrofili • Sono i leucociti più comuni, 60-70%. • Risposta infiammatoria acuta al danno tissutale. • Sono fagociti, distruggono i tessuti danneggiati e i batteri che invadono il connettivo. • Aspetto: – Nucleo Multilobato, Leucociti Polimorfonucleati, 3-5 lobi connessi da sottili tratti di cromatina, aumentano con l’età. • Nelle donne cromosoma X inattivo, il Corpo di Barr forma una piccola appendice a forma di “Bacchetta di tamburo” (DrumStick) in uno dei lobi nucleari. – Diametro 9-12 µm. – Presentano Granuli citoplasmatici color Porpora detti Azzurofili. – Presenatano Granuli Specifici o Secondari che colorano di rosa il citoplasma e secernono sostanze implicate nella risposta infiammatoria acuta. Drumstick o Corpo di Barr Nuclei Centriolo Granuli Neutrofili • Granulazione: – Piccoli granuli specifici o Secondari, 0.1 µm Ø. • Collagenasi IV, fosfolipasi A2, lisozima, fosfatasi alcalina. – Grossi granuli azzurrofili, 0.5 µm Ø. • Lisosomi contenenti idrolasi acide, mieloperossidasi, lisozima, elastasi, catepsina G e collagenasi aspecifica. – Granuli terziari, • Gelatinasi e catepsine, glicoproteine. • Funzione: Neutrofili – Cellule molto mobili, primi ad arrivare sul luogo di un infezione. – Rispondono a Fattori Chemiotattici. • Rilasciati da tessuti danneggiati in conseguenza dell’interazione degli anticorpi del tessuto con gli antigeni di superficie del batterio. – Lasciano il circolo. – Aderiscono alle Selectine delle endoteliali delle venule, che vengono indotte (IL-1 e TNF) a produrre ICAM-1 a cui si legano le Integrine dei neutrofili. – Smettono di migrare e si preparano ad entrare nel connettivo. – Producono e rilasciano Leucotrieni innescando il processo infiammatorio. Fagocitosi di un batterio • Fisiologica – Stress, lavoro, neonati, esercizio. • Infezione • Infiammazione/necrosi di tessuti – Necrosi da tumore, trauma, dermatite. • Droghe/sostanze chimiche – Steroidi, epinefrina, digitale, eparina. • Metabolica – Acidosi diabetica, gotta, ipertiroidismo, uremia. Neutrofilia Neutropenia • Il midollo osseo non produce le cellule. • Cellule non maturano (morte intramidollare). – Depressione del midollo osseo. • Anemia aplastica, deficienza di vit b12, chemioterapia, benzene, EtOH, radiazioni. – Reazione a medicinali. • Cloramfenicolo, PCNS, sulfonamidi, diuretici, ipoglicemici. – Trapianto di midollo. – Difetto ereditario. • Anemia di Fanconi, sindrome di Kostman. Ipersegmentazione • Troppe cellule mature in circolo. • Focolai di infezione ed infiammazione. • Ustioni. • Post chemio, gravidanza. Eosinofili • 2-4% di tutti i globuli bianchi. • Sono più grandi dei neutrofili e sono riconoscibili grazie alla presenza dei suoi grossi granuli specifici che si colorano in rosso vivo con l’eosina. • Aspetto: – Forma tonda nel circolo, 10-15 µm Ø. Variabile nel connettivo. – Nucleo bilobato a forma di occhiale. • Granulazione: – Granuli specifici, 1-1.5x1 µm, di forma ovoidale "rossoarancio”. • Parte interna, cristallina, elettrondensa. – Proteina Basica Maggiore, Proteina Cationica Eosinofila e Neurotossina. • Parte esterna, meno elettrondensa. – Fosfolipasi, Fosfatasi Acida, Ribonucleasi, Catepsine, Nerossidasi. – Granuli Azzurrofili, aspecifici, Lisosomi. Eosinofili • Funzione: – Cellule fagocitiche con affinità per i parassiti e contribuiscono ad eliminare i complessi antigene-anticorpo. – Istamina, Leucotrieni e Fattore Chemiotattico Eosinofilo prodotti dai Mastociti (neutrofili e basofili), si legano ai recettori degli Eosinofili favorendo la migrazione ai siti dove è presente una reazione allergica, infiammatoria o parassitaria. – Rilascio Proteina Basica Maggiore o Cationica Eosinofila, causano buchi nella parete e morte del parassita. Rilascio di Inibitore derivato degli Eosinofili sostanza che inattiva gli iniziatori della risposta infiammatoria (Istamina e Lucotriene C) e fagocitano complessi antigene-anticorpo. Complessi internalizzati vengono degradati dagli endosomi. Eosinofilia Eosinopenia • Neoplasia • Reazioni allergiche • Parassiti • Stress acuto • Infezioni • Steroidi/sindrome di Cushing Basofili – Sono i leucociti meno comuni, meno dell 1% di tutti i globuli bianchi. – Sono i precursori dei Mastociti in transito nei tessuti periferici. – Si originano nel Midollo Osseo da un precursore che è comune agli altri Granulociti. • Aspetto: – Dimensioni intermedie tra quelle dei neutrofili e eosinofili. 14-16 µm di Ø. – Nucleo bilobato a forma di S, spesso mascherato dalla presenza di numerosi granuli citoplasmatici. • Granulazione: – Granuli Specifici, intensamente basofili,blu scuro. Si dispongono alla periferia del citoplasma dando origine al “Perimetro Rugoso”. Contengono Proteoglicani: Eparina, Istamina. Perossidasi, Fattore Chemiotattico Eosinofilo e Neutrofilo. – Granuli Azzurrofili, aspecifici, Lisosomi. • Funzione: Basofili – Reazioni di ipersensitività immediata (allergie), iniziatori della risposta infiammatoria. – Basofili e Mastociti possiedono recettori di membrana altamente specifici per le IgE, i quali sono “attivati” dal legame con le IgE prodotte dalle plasmacellule, e a seconda dell’incontro con antigene induce la risposta infiammatoria vera e propria. – Legame antigene alle IgE, induce rilascio dai Granuli Specifici. » Fosfolipasi agisce su membrane e forma Acido Arachidonico, metabolizzato a Leucotrieni (sostanze di reazione lenta anafilattica). » Istamina provoca vasodilatazione, contrazione muscolatura liscia del respiratorio e alterata permeabilità vasi sanguigni. » Leucotrieni, effetto simile ad istamina ma più lento e duraturo. Attivano leucociti e ne inducono la migrazione. Basofilia • Reazioni di ipersensibilità. – Allergie, asma, eczema. • Ipotiroidismo. • Colite ulcerosa. • Varicella. Basopenia • Stress • Infezioni • Steroidi/sindrome di Cushing Monociti – Sono le cellule più grandi del sangue. 3-8% di tutti i globuli bianchi. Sono estremamente mobili e dotati di intensa attività fagocitaria. – Rimangono in circolo solo pochi giorni, poi migrano nel connettivo dove differenziano in Macrofagi. • Aspetto: – 10-20 µm di Ø. – Nucleo grande, eccentrico, forma a ferro di cavallo o fagiolo. Occupa circa 50% della cellula. – Citoplasma grigio-azzurro. – Numero variabili di Ribosomi e rER poco esteso. Golgi ben sviluppato. Piccoli Mitocondri di forma allungata. – Sono presenti due tipi di granuli: • Un tipo costituisce i Lisosomi primari contenenti Fosfatasi Acida, Arilsolfatasi e Perossidasi. (Analoghi ai Granuli Azzurrofili) • Non è noto quale sia il contenuto dell’altro tipo di granuli • Funzione: Monociti – Dopo aver lasciato il circolo si trasformano in Macrofagi. – Sono Fagociti molto efficienti, vengono richiamati dalla presenza di materiale necrotico (Necrotassi), da microrganismi invasivi (Chemiotassi). – Eliminano cellule morte o danneggiate (eritrociti), antigeni e batteri. – Secernono Citochine che attivano risposta infiammatoria, la proliferazione e la maturazione di altre cellule. – Cellule che presentano l’antigene fagocitano antigeni ed espongono epitopi maggiormente antigenici alle cellule immunocompetenti. – In presenza di antigeni corpuscolati molto grandi si fondono tra loro e formano le Cellule Giganti da Monociti • Dove funziona il sistema MonocitiMacrofagi: – – – – Pelle -> Cellule di Langerhans Osso -> Osteoclasti Fegato -> Cellule di Kuppfer Cervello -> Microglia Monocitosi • Infezioni. – TB, sifilide, salmonella, listeria, leprosy, brucellosi. • Tumore di Hodgkins. • Disturbi Gastrointestinali – Colite ulcerosa. Monocitopenia • Steroidi Linfociti – 20-25% di tutti i globuli bianchi. – Sono le i leucociti più piccoli ma sono leggermente più grandi degli eritrociti. • Aspetto: – Nucleo eccentrico rotondo, denso e che occupa circa il 90% della cellula. – Citoplasma scarso, color blu tenue privo di granuli. – 8-10 µm di Ø. – Visivamente non si distinguono i Linfociti B (15%) dai Linfociti T (80%) e dai Natural Killer (NK, 5%). Funzione dei Linfociti – Non svolgono attività in circolo, ma nel connettivo. Acquisita la competenza migrando nei linfonodi e nella milza, dove formano cloni di cellule identiche. – Dopo stimolazione mediante antigene proliferano e differenziano in due popolazioni: • Cellule con memoria, non partecipano alla risposta immunitaria, ma rimangono nel clone e sono pronte a rispondere a quell’antigene. • Cellule effettrici, linfociti immunocompetenti che possono essere classificate come Linfociti B e T. • Linfociti B: – si formano e divengono immunocompetenti nel midollo osseo. Responsabili della risposta immunitaria umorale. – Possono differenziare in Plasmacellule e produrre anticorpi. • Linfociti T: – migrano dal midollo osseo al Timo dove maturano. – Costituiscono il sistema immunitario, risposta cellulo-mediata. Tre tipi principali: • T Citotossici: contatto diretto ed uccisione cellule estranee o infette; • T Helper: inizio e sviluppo della risposta immunitaria; • T Suppressor: soppressione della risposta immunitaria. • Null cells: – Cellule Staminali, circolanti ed in grado di differenziare in tutti gli elementi figurati del sangue. – Natural Killer, sono in grado di uccidere le cellule estranee o trasformate senza l’intervento dei Linfociti T. Linfocitosi Linfocitopenia • Il numero varia con gli • Diminuzione nella anni produzione • Infezione virale – Immunodeficienza ereditaria • Altre infezioni – Sifilide, toxoplasmosi, micoplasma • Altro – Autoimmunità, ipertiroidismo, trapianto (rigetto). – AIDS • Aumento dell'eliminazione – Steroidi/sindrome di Cushing – Radiazioni, chemio Piastrine • Sono cellule piccole, anucleate, che si formano nel midollo dalla gemmazione del citoplasma dei Megacariociti. • 2-4 µm di Ø, forma discoidale biconvessa, regione periferica chiara detta Ialomero, regione centrale detta Granulomero. • Membrana plasmatica numerosi recettori e glicocalice spesso. • 250-400.000/mm3. • Presentano molti organelli (Mitocondri, Microtubuli, Granuli di Glicogeno, Golgi e Ribosomi) ma prive di nucleo. • Fondamentali per la coagulazione. • Anatomia di una piastrina Sistema tubulare denso e aperto sulla superficie. • Granuli: – Granuli alfa: Fattore Piastrinico 4 (regola la permeabilità dei vasi) Beta Tromboglobulina, Fibrinogeno, Fibronectina, fattori di coagulazione. – Granuli delta o Densi: Serotonina, fattori aggregazione e vasocostrizione. – Granuli lambda o Lisosomi: enzimi idrolitici, dissoluzione del coagulo. Ialomero Granulomero Morfologia Coagulazione • Processo che impedisce l’emorragia in caso di rottura dei vasi. – Normalmente l’aggregazione delle piastrine è impedita dalle cellule endoteliali, produzione di Prostaciclina e NO. Presenza sulla membrana di trombomodulina e molecole eparini-simili. – Endotelio danneggiato rilascia Fattore di von Willebrand e Tromboplastina Tessutale e cessa produzione inibitori. Endotelina potente vasocostrittore. – Attivazione piastrinica: piastrine aderiscono al collagene subendoteliale, rilasciano il contenuto dei granuli ed aderiscono le une alle altre. • Rilascio di ADP e Trombospondina rendono le piastrine circolanti appiccicose e causano adesione a quelle già adese e degranulazione. – Acido Arachidonico formatosi nell’attivazione, viene convertito in Trombossano A2, potente vasocostrittore ed attivatore delle piastrine. – Piastrine aggregate funzionano da tappo ed esprimono sul plasmalemma il Fattore Piastrinico 3, superficie fosfolipidica adatta per assemblaggio fattori di coagulazione (Trombina). • Attivazione dei fattori di coagulazione. – Tromboplastina tessutale e piastrinica agiscono sulla Protrombina Circolante e la trasformano in Trombina. – Trombina aumenta l’attivazione delle piastrine e in presenza di Ca2+ trasforma il Fibrinogeno (solubile) in Fibrina (insolubile). – Fibrina monomerica si aggrega e polimerizza formando un reticolo di fibrina, intrappola gli elementi figurati del sangue. Si forma un ammasso gelatinoso, il Coagulo Sanguigno (trombo). Eritrociti facilitano l’attivazione delle piastrine, mentre neutrofili ed endoteliali la limitano, delimitando le dimensioni del trombo. – Dopo circa 1 ora, dalla formazione del coagulo, monomeri di actina e miosina formano dei Filamenti sottili e spessi, che provocano la contrazione del coagulo (1/2 del volume iniziale), riduzione della lesione e della perdita emorragica. – Una volta che il vaso è stato riparato, le endoteliali rilasciano Attivatori del plasminogeno, convertono Plasminogeno Circolante in Plasmina. Insieme ai granuli lambda (lisosomi) delle piastrine lisano il coagulo. PAUSA SIGARETTA Sinceramente ci sta tutta… io avrei scritto anche PAUSA CANNA Midollo Osseo • E’ costituito da una rete estremamente ramificata di Sinusoidi Vascolari e di Fibroblasti, nei cui spazi interstiziali sono stipate le cellule ematopoietiche. • In un giorno il Midollo Osseo produce circa 2.5 miliardi di Eritroiciti e Piastrine, 50-100 miliardi di Granulociti (1 miliardo per ogni kg di peso corporeo) • Oltre alla Ematopoiesi il Midollo Osseo, insieme alla Milza e al Fegato è uno dei principali siti in cui avviene la distrizione dei globuli rossi danneggiati. • Svolge inoltre un ruolo centrale nelle funzioni del sistema immunitario, in quanto in esso avviene il differenziamento dei Linfociti B. Midollo Osseo • Si trova tra le cavità midollare ossa lunghe e tra le trabecole delle spugnose. • Consistenza gelatinosa, altamente vascolarizzato, separato dal tessuto osseo dall’Endostio. • 5% del peso corporeo. • Dal 5° mese è responsabile della produzione di tutte le cellule del sangue (Ematopoiesi). • Maturazione dei linfociti B e formazione dei linfociti Immaturi T. • Pluripotente Cellule Staminali Ematopoietiche – Possono differenziare in tutti i tipi cellulari del sangue in seguito a stimolo appropriato.ù • E’ costituito da due componenti principali: – Intelaiatura di Reticolina e Fibroblasti (Cellule Reticolari) con funzione di supporto per le cellule ematiche in via di sviluppo. – Sistema di Sinusoidi Ematici interconnessi tra loro che defluiscono verso la vena centrale. • Midollo Rosso: – Nel neonato, molti eritrociti. • Midollo Giallo: – Il midollo rosso nelle diafisi delle ossa lunghe dopo i 20 anni diviene giallo per l’accumulo di grasso che sostituisce i tessuti ematopoietici. • Vascolarizzazione: – Arterie sfioccano in piccoli vasi che formano ampia rete di sinusoidi, confluiscono in vena longitudinale centrale e poi vasi in uscita. – Tra le maglie di questo comparto vascolare si trovano isole di cellule emopoietiche, collegate tra loro a formare il comparto ematopoietico. • Sinusoidi: – Tapezzati da Endoteliali – Circondati da • Sottili fibre reticolari • Cellule reticolari avventiziali. Prolungamenti in direzione delle endoteliali, altri verso altre cellule reticolari in modo da formare una rete intorno alle cellule ematopoietiche. Accumulo di grasso nel loro citoplasma le trasforma in cellule adipose, riduce volume del comparto ematopoietico e trasforma midollo da rosso a giallo. • Isole ematopoietiche: – Cellule ematiche a diversi stadi di maturazione, – Macrofagi, distruggono nuclei eritrociti e cellule alterate. Midollo Rosso Sinusoidi Endoteliali Codoni ematopoietici o Isole ematopoietiche Adipociti Ematopoiesi • • • E’ il processo mediante il quale le cellule ematiche mature si sviluppano dai rispettivi precursori midollari. Nell’uomo adulto l’Ematopoiesi ha luogo nel Midollo di alcune ossa, soprattutto le ossa piatte del cranio, le coste, e lo sterno, la colonna vertebrale, la pelvi e l’estremità prossimale di alcune ossa lunghe. Prima della maturità, invece, l’Ematopoiesi avviene in altri siti, durante i diversi stadi di sviluppo. – Nelle prime fasi della vita embrionale, le primitive cellule del sangue si originano dal Sacco Vitellino e, un po’ più avanti nello sviluppo, dal Fegato. – Dal terzo al settimo mese di vita intrauterina, la Milza rappresenta la sede principale dell’attività Emopoietica. Durante il quarto e quinto mese di vita intrauterina, quando si sviluppano le ossa i granulociti e le piastrine incominciano a formarsi dal midollo osseo, mentre in questa sede l’eritropoiesi, s stabilizza solo a partire dal settimo mese. – Dalla nascita, il Midollo Osseo rimane pressochè l’unica sede di Ematopoiesi anche se la Milza e il Fegato possono riprendere la loro attività ematopoietica in caso di necessità. – Dalla nascita alla maturità, il numero di siti attivi di emopoiesi nel Midollo Osseo diminuisce, anche se tutto il Midollo Osseo mantiene un potenziale omopoietico. Ematopoiesi • Prenatale: divisa in 4 fasi: – Fase mesoblastica: • mesoderma del sacco vitellino, seconda settimana vita intrauterina, le cellule mesenchimali si aggregano a formare Isole Sanguigne. – Cellule periferiche danno origine alle pareti dei vasi, mentre le altre divengono Eritroblasti e differenziano in Eritrociti Nucleati. – Fase mesoblastica: • Sesta settimana di gestazione. Eritrociti Nucleati, verso l’ottava settimana compaiono i Leucociti. Ematopoiesi – Fase splenica: • Secondo trimestre, prosegue fino al termine della gravidanza, insieme a quella epatica. – Fase mieloide: • Emopoiesi midollare, inizia fine del secondo trimestre, sviluppo sistema scheletrico induce midollo ad assumere ruolo predominante nella produzione delle cellule ematiche. Ematopoiesi • Postnatale – Avviene quasi esclusivamente nel midollo osseo. – Produzione continua di cellule ematiche da precursori staminali. • Ogni giorno più di 1011 cellule ematiche prodotte dal midollo. – Cellule staminali vanno incontro a divisione e differenziamento. Ematopoiesi Cellule staminali emopoietiche pluripotenti – Circa 0,1% delle cellule nucleate del midollo. – Quiescenti, per mitosi generano: • Altre cellule pluripotenti; • Due tipi di Staminali Multipotenti, che origineranno le varie cellule progenitrici: – CFU-S (Colony-Forming Unit-S), precursore della linea mieloide (eritrociti, granulociti, monocti e piastrine). – CFU-Ly (Colony-Forming Unit-Ly), precursore della linea linfoide (cellule B e T). Ematopoiesi • Cellule progenitrici – Cellule Unipotenti (formano una singola linea cellulare); – Limitata capacità di autoriprodursi; – Attività mitotica e differenziamento controllati da fattori ematopoietici specifici. • Cellule precursori – Derivano dalle progenitrici; – Perso la capacità autoriproduttiva; – Caratteristiche morfologiche che permettono la loro classificazione come i primi elementi di una linea particolare; – Si dividono e differenziano, originando un clone di cellule mature. Ematopoiesi • Maturazione dei precursori è caratterizzata da: – – – – Riduzione delle dimensioni; Scomparsa dei nucleoli; Addensamento della cromatina; Comparsa nel citoplasma delle caratteristiche della cellula matura (granuli). Ematopoiesi Fattori di crescita • Regolazione dell’ematopoiesi dipende da numerosi fattori di crescita e citochine, prodotti da differenti tipi cellulari. • Azione di un fattore su una particolare staminale, progenitrice o precursore ne induce proliferazione, differenziazione o ambedue. • Molti sono glicoproteine. • 3 vie per raggiungere la cellula bersaglio: • Tramite il circolo sanguigno (ormoni); • Secrezione da parte delle cellule stromali del midollo, in vicinanza delle cellule ematopoietiche (ormoni paracrini); • Contatto diretto cellula-cellula (molecole segnale della superficie). • Interleuchine – Stimolano la proliferazione delle staminali pluripotenti e multipotenti, per mantenere costante il numero (IL-1, -3, -6). – Responsabili della mobilitazione e del differenziamento in progenitrici unipotenti (IL-3, -7, -8 , -11 , -12, eritropoietina, proteina inibente i macrofagi, etc). • Fattori stimolanti le colonie (CSF) – Stimolano la mitosi e la differenziazione delle cellule unipotenti della serie granulocitica e monocitica; • Eritropoietina – Attiva le cellule della serie eritrocitaria; • Trombopoietina – Stimola la formazione delle piastrine • Fattore delle cellule staminali – Prodotto dalle cellule stromali ed esposto sulla superficie; – Agisce sulle staminali, che devono venire a contatto con le stromali. Confinamento nel midollo. Eritropoiesi • Processo tramite il quale vengono prodotti 2,5x1011 eritrociti al giorno. • Due tipi di progenitrici unità eritrocitarie: • BFU-E (blast-forming units-erithrocyte), responsabili della maturazione; • CFU-E (colony-forming units-erithrocyte), formano colonie. • Abbassamento degli eritrociti circolanti, induce il rene a produrre Eritropoietina. Eritropoiesi • Eritropoietina insieme a IL-3 e -9, fattore delle staminali e fattore stimolante le colonie monocitarie e granulocitarie induce differenziamento CFU-S in BFU-E. • “Esplosione” mitotica BFU-E produce un elevato numero di CFU-E. – Bassa concentrazione di eritropoietina per sopravvivere e generare proeritroblasto primo elemento della serie eritrocitaria. •Proeritroblasto • 14-19 µm, nucleo rosso, cromatina sottile, mitosi, aggregati citoplasmatici grigio-blu periferici. •Eritroblasto basofilo • 12-17 µm, cromatina granulare, un po’ di emoglobina. •Eritroblasto policromatofilo • 12-15 µm, nucleo denso, cromatina molto granulare, no nucleoli, più emoglobina. •Eritroblasto ortocromatico • 8-12 µm, nucleo piccolo tondo e denso, in fase di espulsione, molta emoglobina. •Reticolocita • 7-8 µm, nucleo assente, assomiglia alla cellula matura ma si può colorare reticolo citoplasmatico blu, ricco di emoglobina. •Eritrocita • Nucleo assente, citoplasma rosa, solo emoglobina. Granulocitopoiesi • 800.000 neutrofili, 170.000 eosinofili e 60.000 basofili al giorno. • Unico precursore staminale unipotente origina i tre tipi di granulociti. – Staminali pluripotenti CFU-Eo e CFU-Ba si dividono e originano il Mieloblasto. – CFU-GM, bipotente, origina la serie neutrofila (CFU-G) e quella Monocitaria (CFU-M). CFU-G si divide ed origina Mieloblasto. • Precursore di tutte e 3 le serie, indistinguibili tra loro. Originano i promielociti. • Mieloblasto • 12-14 µm, nucleo rosso-blu, cromatina sottile, mitosi. Aggregati citoplasmatici blu e processi citoplasmatici. • Promielocita • 16-24 µm, nucleo rosso-blu, cromatina granulare, mitosi. Citoplasma blu, no processi. • Granuli azzurrofili. • Mielocita • 10-12 µm, nucleo appiattito eccentrico, cromatina granulare, mitosi. Citoplasma blu pallido. • Granuli specifici ed azzurrofili • Matamielocita • 10-12 µm, nucleo forma di fagiolo, denso, cromatina granulare, no mitosi, no nucleoli. Citoplasma blu pallido. • Granuli specifici ed azzurrofili • Neutrofilo giovane • Nucleo a ferro di cavallo, cromatina molto granulare, no mitosi. Citoplasma blu pallido. • Granuli specifici ed azzurrofili. • Neutrofilo • Nucleo multilobato, cromatina molto granulare, no mitosi. Citoplasma rosabluastro pallido. • Granuli specifici ed azzurrofili. Monocitopoiesi • Monociti condividono con i neutrofili la stessa staminale bipotente CFU-GM. Per mitosi originano CFU-G e CFU-M (monoblasti). – Promonociti • derivano da CFU-M; • Cellule grosse (16-18 µm), nucleo reniforme eccentrico; • Citoplasma bluastro numerosi granuli azzurrofili. • Si formano 1010 monociti al giorno, maggior parte entrano nel circolo. • Nel giro di un paio di giorni entrano nel connettivo e differenziano in Macrofagi. Formazione delle piastrine • Progenitore unipotente CFU-Mg origina il Megacarioblasto: • 25-40 µm; • Nucleo unico multilobato; • Endomitosi, cellule non si dividono ma nuclei polipliodi, fino 64 N; • Citoplasma bluastro con Granuli azzurrofili • Stimolato a proliferare e differenziarsi dalla Trombopoietina. • Megacarioblasto differenzia in • Megacariocita • 40-100 µm; • Nucleo unico plurilobato; • Si dispongono vicino ai sinusoidi ed inviano al loro interno dei prolungamenti citoplasmatici. • Si frammentano in seguito ad invaginazioni del plasmalemma, canali di demarcazione, e danno origine a gruppi di propiastrine. • Propiastrine appena rilasciate si risolvono in singole piastrine. • Rimasugli cellulari vengono fagocitati dai macrofagi. Megacariocita Linfopoiesi • Staminali multipotenti CFU-Ly, si dividono nel midollo osseo e formano: • CFU-LyB, negli uccelli migrano in diverticoli intestinali (borsa di Fabrizio), e si dividono varie volte dando origine a Linfociti B immunocompetenti, che esprimono marker di superfice tipici. Nei mammiferi gli stessi eventi si verificano nel midollo osseo. • CFU-LyT, si dividono e danno origine a Linfociti T Immunocompetenti, che migrano al Timo dove proliferano, maturano ed incominciano ad esprimere i marker di superficie. Elevata selezione ad opera del timo stesso e dei macrofagi. • Linfociti migrano negli organi linfoidi, Milza e Linfonodi, dove formano cloni di cellule immunocompetenti. Ematopoiesi Cellula Staminale Proeritroblasto Eritroblasto basofilo Mieloblasto Linfoblasto Mielocita Basofilo Eritroblasto ortocromatico Megacarioblasto Promielocita Eritroblasto policromatofilo Espulsione del nucleo Monoblasto Eosinofilo Reticolocita Megacariocita Neutrofilo Metamielocita Monocita Rottura Piastrine Eritrocita Cellule Rosse del sangue Basofilo Eosinofilo Neutrofilo Linfocita Granulociti Cellule Bianche del sangue Agranulociti Voglio MORIRE Voglio MORIRE