GIOVEDÌ 4 MARZO 2010 LA NAZIONE . CAMPIONATO GIORNALISMO 13 •• Scuola media «Gamerra» sq.B PUTIGNANO PUTIGNANO Una scuola senza frontiere All’istituto comprensivo «Gamerra» se ne vedono... di tutti i colori IASCUN bambino/a, ragazzo/a verrà valorizzato/a nel pieno rispetto delle diversità individuali, sociali e culturali. Per nessun motivo il sesso, la religione, l’etnia, la lingua, le opinioni politiche, le condizioni psico-fisiche e socio-economiche potranno essere motivo di discriminazione. Questo è il primo articolo della nostra «Costituzione scolastica» e su questo principio si basa il nostro modo di stare a scuola. «TUTTI QUESTI extracomunitari portano solo problemi. Ma cosa ci vengono a fare qui?» questo è il pensiero frequente degli italiani che non riescono a capire che l’onestà della gente non dipende dalla nazionalità. Ci sono buoni e cattivi italiani come ci sono buoni e cattivi stranieri. Ma poi, perché si dice «straniero»? Quale è l’etimologia di questa parola? Straniero deriva da «estraneo» che significa di natura diversa, al di fuori del nostro mondo, lontano dal nostro modo di vivere e di sentire ma anche da «strano» cioè stravagante, strambo. Invece per noi straniero vuol dire «straordinario» nel senso di speciale. C GRAZIE alle informazioni fornite dalla segreteria ai nostri inviati, abbiamo scoperto che in questo anno scolastico 2009-2010 gli alunni stranieri presenti nel nostro Istituto sono 162 su un totale di 827 ragazzi (circa il 20 %), ma in alcune classi la percentuale è molto maggiore. QUANDO si entra alle Gamerra si assiste ad un arcobaleno di colori che vanno dal bianco al nero, dal giallo al rosso e si può ascoltare un tripudio di lingue. In maggioranza i nostri compagni provengono dalla Macedonia e dal Kosovo ma ci sono anche tanti albanesi e rumeni e poi filippini, moldavi, marocchini, bulgari, sudamericani... LA NOSTRA classe, come tutta la scuola, è una «macedonia» di nazionalità. In III D siamo 16 ragazzi, 6 dei quali di origine non italiana: noi abbiamo sempre accolto tutti, senza problemi. E come in un reality show qualcuno è stato “nominato” ed è andato via, altri sono arrivati da paesi più o meno lontani, ma fino a quando sono stati con noi l’amicizia e la collaborazione non sono mancati. La nostra Dirigente e la Vicepreside ormai sanno che siamo i più «accoglienti» e così quando arriva un nuovo alunno straniero lo inseriscono nella nostra classe: questo naturalmente ci rende molto orgogliosi. QUALCUNO che ci aiuta a vedere il mondo con occhi diversi: magari a mandorla! E forse è proprio per questa nostra multietnicità che almeno un po’ di geografia l’abbiamo imparata; e forse è proprio per questa nostra spontanea accoglienza che tanti sono attratti nelle scuole di Putignano, Riglione, Sant’Ermete, Ospedaletto e Oratoio come da una calamita. L’INTERVISTA IL NOSTRO PAESE VISTO CON GLI OCCHI NOSTALGICI DI UNA RAGAZZA STRANIERA «Vivo in Italia ma il mio cuore è rimasto in Bulgaria» IVETA Yosifova, 14 anni, nata a Pavlikeni in Bulgaria, vive in Italia solo da due anni. Quando torni in Bulgaria ti mancano l’Italia e i tuoi nuovi amici? Come ti sei sentita quando hai dovuto lasciare il tuo paese? «Per l’Italia non ho nostalgia, ma per gli amici sì»! «Molto triste perché sapevo di perdere i miei più cari amici. All’inizio odiavo i miei genitori per avermi allontanato dal mio paese ma poi ho capito che lo facevano per riunire la famiglia e per avere un futuro migliore». Ricordi i tuoi primi giorni di scuola? I nuovi compagni ti hanno accettata? «Avevo molta paura e pensavo che non avrei avuto un buon rapporto con loro, ma col passare del tempo mi sono ambientata e oggi loro sono miei migliori amici». Senti nostalgia del tuo Paese? Iveta Yosifova (a destra) con alcuni compagni di classe e la Torre di Pisa «La sentivo nel momento in cui sono partita, la sento ancora oggi e temo che la sentirò in futuro». Ma c’è qualcosa del nostro Paese che ti piace? «L’Italia un Paese molto bello! Mi piacciono i paesaggi della Toscana e la piazza dei Miracoli a Pisa. E poi adoro le lasagne e i Sonhora». E dei ragazzi italiani cosa pensi? «Sono simpatici, gentili e ‘aiutevoli’, ma i bulgari sono più belli». Una frase per concludere l’intervista? «Il paese natale non si dimentica mai... ma piano piano comincio ad amare l’Italia», Rodniqt dom nikoga ne se zabravq... no leka po leka zapovchvam da obicham Italia. LA REDAZIONE QUESTA pagina del Campionato di giornalismo è stata realizzata dagli studenti della classe III D della scuola media «Gamerra» di Putignano, istituto comprensivo «Gamerra», Pisa. Ecco i nomi degli alunni-giornalisti: Barsanti Andrea, D’Abrosca Raffaele, Dibran Sultan, Draga Vidiana, Kaitazj Romina, Kullaj Donald, Lufrano Sara, Mason David, Pelamatti Jacopo, Pera Rachele, Rossi Chia- ra, Sannino Salvatore, Spahiu Eriola, Tessieri Dario, Vastano Chiara, Yosifova Iveta Dirigente scolastico: Paola Lucarelli. Docente tutor: Patrizia Mannucci. RIFLESSIONI Sinceri pensieri da molto lontano Cosa provano i ragazzi stranieri quando arrivano in Italia senza conoscere niente e nessuno? Abbiamo raccolto alcuni pensieri significativi con la traduzione in lingua originale. «QUANDO sono arrivato in Italia avevo paura, paura di non essere accettato. Ma tutti, magari con dei gesti, mi hanno fatto arrivare il loro messaggio». Kana avilem ani Italia daravasa, dar kaj naj te mangiolasama. Konik ama savore panasinasape manza but fino. Cerenasa manza lafii isaretonza cosom te rasbirivasa so penenasamange. Sultan (Macedonia) «GRAZIE alla scuola che mi ha insegnato la lingua e agli amici che mi hanno aiutato ad inserirmi, mi sento a mio agio in questo paese». Falenderoj shkollen qe me ka mesuar gjuhen e shoket qe me ka kan ndihmuar tju afroesha, ndihem rehat ne kete qytet. Romina e Donald (Albania) «IO ARRIVANDO in questo paese ho avuto la possibilità di ritrovare i miei parenti». Eu chegando a qui fui muito felis di riveder a mia familha. Caio (Brasile) «LA COSA piu bella che ho trovato è la neve che nelle Filippine non c’è». Ang na kita noganda ai meran snow na sa Philipinas ai yalah. Loren (Filippine) «IN ITALIA ho trovato la mia passione, il calcio, e una squadra che mi piace molto, la Fiorentina». In Italia am gàsit pasiunea mea: fotbalu si am gàsit o echipa ce imi place foarte mult, Fiorentina. Denisa (Romania). «LA COSA più bella che ho visto in Italia è il mare che prima non conoscevo». Gjeja me e bukur qe gjeta ne Itali ishte deti qe perpara nuk kisha pare. Nazmin (Kosovo)