IL rendiconto IL FEDEIL FEDERALISMO MUNICIPALE RALISMO MUNICIPALE DEL ComunE Relatore: Dott. Paolo Tarantino Dottore Commercialista, Revisore in Enti Locali, Segretario Commissione Studio Enti Locali ed Utilities dell’O.D.C.E.C. di Napoli - - - - Informare sulla situazione finanziaria, patrimoniale ed economica; Evidenziare la responsabilità dell’ente per le risorse ad esso affidate e per prendere decisioni; Fornire informazioni sulle fonti, sull’allocazione e utilizzo dei mezzi finanziari e su come l’ente ha finanziato le relative attività ed ha adempiuto agli impegni ed ha fatto fronte al relativo fabbisogno finanziario e di cassa; Consentire la concreta verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi e della realizzazione dei programmi e dei progetti nel rispetto degli equilibri economici e finanziari; Fornire informazioni per la comprensione dell’andamento gestionale in termini di costi dei servizi, efficienza ed efficacia; Evidenziare i risultati socialmente rilevanti prodotti dall’ente; Consentire la valutazione dell’impatto delle politiche locali e dei servizi sul benessere sociale e sull’economia insediata (RPP); Contenuti della relazione al rendiconto della Giunta (Punti da 168 a 171) I. Identità dell’ente locale a) Profilo istituzionale dell’ente: ruolo dell’ente in ragione dell’evoluzione normativa, dello statuto e dei regolamenti; b) Scenario socio-economico del territorio; c) Disegno strategico: linee guida del programma politico con evidenziazione cambiamenti significativi e relativo impatto; d) Politiche gestionali attuate e in corso di realizzazione; e) Politiche fiscali attuate e riflessi in bilancio; Contenuti della relazione al rendiconto della Giunta g) Assetto organizzativo: organizzazione, sistema informativo, cenni statistici sul personale, sul fabbisogno di risorse umane in coerenza con il piano del fabbisogno del personale h) Partecipazioni dell’ente; i) Convenzioni dell’ente; II. Sezione tecnica della gestione a) Aspetti generali: criteri di formazione e valutazione dei dati contabili; b) Aspetti finanziari: evidenziazione risultati di sintesi della gestione e di amministrazione e correlazione con risultati economici del risultato di gestione e del patrimonio netto; Contenuti della relazione al rendiconto della Giunta a) Impatto della politica fiscale sul bilancio; b) Aspetti economico-patrimoniali: rappresentazione dei valori economici e patrimoniali; Analisi dei risultati a) Piano programmatico realizzato nell’anno; b) Analisi degli scostamenti rispetto alle linee programmatiche originarie ed eventuali azioni correttive; c) Politiche di investimento e di indebitamento attuate e prospettiche; Contenuti della relazione al rendiconto della Giunta a) Rapporto tra prestazioni e servizi offerti alla comunità; b) Risultati economici delle diverse aree dell’ente: risultati conseguiti rispetto agli obiettivi programmati e raggiunti; c) Analisi sui costi e dei proventi; d) Politiche di autofinanziamento (sponsorizzazioni, etc.) e) Evoluzione della gestione. Processo di pianificazione e controllo • Pianificazione • Controllo/Rendicontazione (dei risultati conseguiti rispetto a quanto pianificato e programmato) (definizione obiettivi strategici e azioni per conseguirli) Programmazione Azione Gestione (definizione obiettivi della gestione e azioni per conseguirli) Iter di formazione e approvazione del rendiconto di gestione COSA Operazioni di chiusura dell’esercizio: - parificazione conto del tesoriere CHI QUANDO Responsabili di servizio Entro 30 gg. dalla chiusura dell’esercizio Tesoriere dell’ente; Agenti contabili. Entro 30 gg. dalla chiusura dell’esercizio Operazione di riaccertamento dei residui; Predisposizione determina ed elenco dei residui attivi e passivi. Trasmissione elenco dei residui al tesoriere comunale. Responsabile servizio finanziario Nei tempi stabiliti dal regolamento di contabilità Redazione del conto del bilancio, del conto economico, del conto del patrimonio e prospetto di conciliazione. Responsabile servizio finanziario Nei tempi stabiliti dal regolamento di contabilità -parificazione conto agenti contabili. Presentazione conto del tesoriere e degli altri agenti contabili (a denaro e a materia). Stesura relazione al rendiconto e approvazione proposta di deliberazione consiliare del rendiconto e del relativo schema, messo a disposizione dei singoli consiglieri. Giunta Prima dell’inizio della sessione consiliare in cui viene esaminato il rendiconto Predisposizione relazione dell’organo di revisione sulla proposta di deliberazione consiliare e relativo schema come approvati dalla Giunta. Organo di revisione Entro il termine previsto dal regolamento di contabilità, comunque non inferiore a 20 giorni. Esame, discussione e approvazione del rendiconto di gestione. Consiglio comunale 30 aprile Trasmissione alla sezione giurisdizione della Corte dei conti del conto del tesoriere e degli altri agenti contabili per la resa del conto giudiziale. Trasmissione telematica del rendiconto alla Corte dei Conti, sezione autonomie, da parte di tutti gli enti locali. Legale rappresentante dell’ente Funzionari abilitati alla trasmissione telematica Entro 60 gg. dall’approvazione del rendiconto di gestione Fasi operative preliminari per la formazione del rendiconto a) b) c) d) Operazioni di chiusura dell’esercizio; Verifica e parificazione del conto del Tesoriere; Verifica del conto degli agenti contabili; Riaccertamento dei residui. Resa del conto agenti contabili “Ai fini della incardinazione della giurisdizione della Corte dei conti assume rilievo non tanto la qualificazione pubblica soggettiva del convenuto in giudizio, quanto la qualificazione pubblica delle risorse in relazione alle quali si configura un danno patrimoniale. E’ allo stato molto frequente l’utilizzo di privati nel maneggio di pubblico denaro anche in assenza di specifiche attribuzioni di pubbliche funzioni. Si tratta di soggetti ai quali non viene richiesta una attività particolare o più complessa rispetto a quella ordinaria già dagli stessi effettuata nei loro esercizi commerciali. La lettura dell’art. 44 del R.D. n.1214 del 1934 rapportato alla evoluzione dell’ordinamento della pubblica amministrazione ed in particolare dell’ordinamento degli Enti locali (l’articolo 22 della legge 8 giugno 1990, n. 142; articolo 33 e secondo comma dell’articolo 93 del “Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali” (D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267) fa ritenere che per tali soggetti possa sussistere la qualificazione di agente contabile. Da tali premesse viene riconosciuta la giurisdizione della Corte dei conti nei confronti di un edicolante ritenuto agente contabile perché impiegato nella vendita per conto del Comune di buoni mensa destinati a scolari”. (Corte dei conti – Sez. Giurisdizionale Marche – Sentenza n. 907/2002). (Corte dei conti – Sez. Puglia, 9 novembre 1995, n. 134). Resa del conto agente della riscossione “…L’attuato maneggio genera ex se l’imprescindibile obbligo dell’agente a rendere giudiziale ragione della gestione, attraverso la presentazione di un documento contabile che dia contezza della stessa e delle sue risultanze”. Più in particolare “l’effettivo maneggio costituisce, pertanto, elemento necessario e sufficiente all’indicata qualificazione dell’agente, nonché attività differenziale del medesimo rispetto agli agenti c.d. amministrativi, ai quali resta affidata una funzione meramente deliberatoria ed ordinatoria di spesa… e che possono essere tenuti alla presentazione di conti amministrativi”…. il conto giudiziale dovrà essere reso, secondo quanto richiesto dal Procuratore Regionale nel suo atto di citazione n. G 29/03 in data 23 novembre 2004, alla stregua del Mod. 21 approvato con D.P.R. n. 194/1996. (Corte dei conti – Sez. I Giurisdizionale Centrale, 20/10/2008, n. 434) Modelli resa del conto agenti contabili • Modello 21: Conto della gestione dell’agente contabile; • Modello 22: Conto della gestione dell’agente contabile consegnatario di azioni; • Modello 23: Conto della gestione dell’economo; • Modello 24: Conto della gestione del consegnatario di beni. Riaccertamento dei residui ISCRIZIONE IMPEGNO DI SPESA NEL CONTO DEL BILANCIO (PRINCIPIO CONTABILE N. 3, PUNTO 50) Per la parte corrente: a) quando è controparte in un rapporto contrattuale e sussiste l’obbligo di pagare (ad esempio: impegno derivante da contratti per forniture di beni già stipulati entro la fine dell’esercizio per i quali non è ancora avvenuto il pagamento della prestazione o impegno derivanti contratti pluriennali già assunti o per disposizione di legge); b) in presenza di una prenotazione di impegno per una gara bandita entro il termine dell’esercizio; c) per rapporti obbligatori sorti per legge o atto unilaterale (provvedimenti esecutivi che assegnano contributi o altre liberalità a terzi); d) quando risulta correlato all’accertamento di entrata avente destinazione vincolata (contributo finalizzato di parte corrente ricevuto sulla base di norme di legge, ma da corrispondere a terzi). Riaccertamento dei residui Per la parte capitale: e) per spese finanziate con mutui e altri prestiti, concessi definitivamente, per i quali si è proceduto alla stipulazione del contratto; f) in corrispondenza dell’ammontare del relativo accertamento di entrata derivante da trasferimenti finalizzati o ad altra entrata avente specifica destinazione (ad esempio contributi ricevuti per la costruzione di un’opera pubblica); g) per spese finanziate con quota di avanzo di amministrazione; Riaccertamento dei residui h) in corrispondenza dell’ammontare del relativo accertamento di entrate per alienazioni intervenute sul patrimonio (stipulazione contratto di vendita); i) per spese finanziate con riscossione di crediti (concessione di crediti ed anticipazioni per finalità produttive) Per spese per servizi in conto terzi: l) in corrispondenza dell’accertamento assunto nel correlato capitolo di entrata. Il risultato contabile di amministrazione (art. 186) • Fondo di cassa iniziale al 1^ gennaio • Riscossioni totali (+) • Pagamenti totali (-) • Fondo di cassa al 31/12 (+) (=) • Residui attivi totali (comp. + res.) • Residui passivi totali (comp. + res.) (+) (-) • Risultato contabile di amministrazione (=) Il risultato contabile di amministrazione (art. 186) • Determinazione del risultato finale di amministrazione – Metodo 2 • Accertamenti in conto competenza (+) • Impegni in c/competenza (-) • Risultato gestione di competenza (=) • Accertamenti in c/residui (+) • Impegni in c/residui (-) • Risultato gestione dei residui (=) • Fondo di cassa iniziale (+) • RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE (=) Il risultato contabile di amministrazione (art. 186) Determinazione del risultato finale di amministrazione – Metodo 3 • Avanzo di amministrazione esercizio precedente (+) • Avanzo applicato (-) • Avanzo disponibile (=) • Maggiori entrate c/competenza (+) • Maggiori entrate c/residui (+) • Minori spese c/residui (+) • Minori spese in c/competenza (+) • Minori entrate c/competenza (-) • Minori entrate in c/residui (-) • RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE (=) Risultato della gestione di competenza integrato con la quota di avanzo di amm. applicato al bilancio Accertamenti entrate correnti (titoli I, II e III) Impegni spese correnti (titolo I spesa) Impegni quota capitale mutui e prestiti (titolo III spesa) Differenza Avanzo di amministrazione applicato a spese correnti Entrate da capitale destinate a spese correnti Risorse di parte corrente destinate ad investimenti A) Totale risultato gestione competenza corrente (+) (-) (-) Risorse Titoli IV e V destinate ad investimenti Avanzo di amministrazione applicato in parte capitale Risorse di parte corrente destinate ad investimenti Impegni spesa titolo II B) Totale risultato gestione competenza c/capitale (+) (+) (+) (-) C = (A + B) RISULTATO COMPLESSIVO DELLA GESTIONE COMPETENZA (=) (=) (+) (+) (-) (=) (=) Le condizioni strutturalmente deficitarie 1) Valore negativo del risultato contabile di gestione sup. in termini di valore assoluto al 5% rispetto alle entrate correnti (a cui si aggiunge l’avanzo appl. per spese invest.); 2) Volume dei residui attivi di nuova formazione provenienti dalla gestione di competenza (Tit. I e III), con esclusione dell’addizione Irpef, superiori al 42% delle entrate accertate nei medesimi titoli; 3) Ammontare dei residui attivi (Tit. I e III) superiore al 65%, derivanti dalla gestione dei residui, rapportata agli accertamenti della gestione di competenza delle medesime entrate; 4) Residui passivi complessivi del Titolo I sup. al 40% degli impegni della medesima spesa corrente. Le condizioni strutturalmente deficitarie (segue) 5) Esistenza procedimenti di esecuzione forzata sup. allo 0,5% delle spese correnti; 6) Volume complessivo delle spese di personale a vario titolo rapportato al volume complessivo entrate correnti (tit. I, II, III) sup. al 40% (comuni < 5000), al 39% ( tra 5000 e 29.999), al 38% (oltre 30.000), al netto dei contributi regionali e di altri enti pubbl. finalizzati a finanziare spesa di personale; 7) Debiti di finanziamento non assistiti da contribuzione sup. al 150% delle entrate correnti per gli enti con ris. cont. della gestione positivo, e sup. al 120% per gli con ris. cont. della gestione negativo; Le condizioni strutturalmente deficitarie (segue) 8 ) Debiti fuori bilancio superiore all’1% rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti. 9) Esistenza al 31 dicembre di anticipazioni di tesoreria non rimborsate superiori al 5% delle entrate correnti; 10) Ripiano squilibri in sede di salvaguardia equilibri, art. 193 Tuel, con misure di alienazione di beni patrimoniali e/o avanzo di amministrazione superiore al 5% dei valori della spesa corrente. Contabilità economico patrimoniale CONTO ECONOMICO CONTO DEL BILANCIO RILEVAZIONI EXTRA CONTABILI CONTO DEL PATRIMONIO ESERCIZIO PREC. PROSPETTO DI CONCILIAZIONE CONTO DEL PATRIMONIO Contabilità economico patrimoniale • Finalità: osservazione della gestione e valutazione dell’economicità • Oggetto: variazione del patrimonio netto da inizio anno a fine anno e analisi delle sue cause (espresse nel conto economico) • Metodo: –Momento di rilevazione: momento della variazione della moneta e del credito –Partita doppia –Ricorso a stime nella costruzione delle sintesi RACCORDO TRA CONTABILITÀ FINANZIARIA E CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALE CONTABILITA’ FINANZIARIA CONTABILITA’ ECON.PATRIMONIALE funzione autorizzativa Finalità principale osservazione gestione e valutaz. economicità Tecnica di rilevazione partita semplice Tecnica di rilevazione partita doppia Momento topico bilancio di previsione (ex ante) Momento topico bilancio consuntivo (chiusura) Finalità principale Soluzioni Contabilità finanziaria allargata Contabilità integrata Contabilità parallela Vantaggi Tempi di introduzione più brevi Svantaggi Prevalenza logica finanziaria Scarsa affidabilità gestionale Scarsa tempestività Collegamento tra tutti gli Forzatura di alcuni momenti accadimenti aziendali della rilevazione Esatta rappresentatività Appesantimenti procedurali secondo le ripettive Elevati costi di gestione logiche di funzionamento Duplicazioni nell’imputazione dati RACCORDO TRA CONTABILITÀ FINANZIARIA E CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALE (segue) CONTABILITA' FINANZIARIA CONTABILITA' GENERALE COMPETENZA - CASSA - RESIDUI ECONOMICO-PATRIMONIALE SCOPO = AUTORIZZAZIONE ALL'ACCERTAMENTO E ALL'IMPEGNO DELLE ENTRATE PREVISTE E DELLE SPESE STANZIATE SCOPO = DETERMINARE LA VARIAZIONE DEL PATRIMONIO NETTO (DELL'INTERO ENTE) TRA IL 01 GENNAIO E IL 31 DICEMBRE DI OGNI ANNO E LE CAUSE (EVIDENZIATE NEL CONTO ECONOMICO) DI TALE VARIAZIONE COMPETENZA = FINANZIARIA, CON IMPUTAZIONE TEMPORALE SULLA COMPETENZA = ECONOMICA, CON IMPUTAZIONE TEMPORALE BASE DI QUANDO SORGE IL DIRITTO AD INCASSARE SULLA BASE DI QUANDO SI INCREMENTA IL PATRIMONIO (ACCERTAMENTO) E SORGE L'OBBLIGO A PAGARE (IMPEGNO) (PROVENTO) E QUANDO SI CONSUMA (COSTO) LO STESSO. QUANDO SERVE: previsione - BILANCIO DI PREVISIONE - gestione GESTIONE FINANZIARIA - rendiconto - CONTO DEL BILANCIO QUANDO SERVE: gestione: rilevazioni in partita doppia (facoltativo) rendiconto - CONTO DEL PATRIMONIO E CONTO ECONOMICO QUAL'E' IL COMANDO: accertamento e impegno QUAL'E' IL COMANDO: ricavi e costi a prescindere da quanto e per quanto è stato accertato / impegnato (variazioni patrimoniali modificative); variazioni patrimoniali permutative (non modificano la consistenza del patrimonio netto) QUESTIONI - CHIAVE: CHE COSA VUOLE DIRE OBBLIGAZIONE GIURIDICAMENTE PERFEZIONATA ? QUESTIONI CHIAVE: QUANDO NASCE IL MOMENTO ECONOMICO ? RACCORDO TRA CONTABILITÀ FINANZIARIA E CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALE (segue) CONTABILITA' FINANZIARIA CONTABILITA' GENERALE COMPETENZA - CASSA - RESIDUI ECONOMICO-PATRIMONIALE attenzione: non sempre l'impegno costituisce obbligo a pagare, basta pensare, tra le tante, alle spese finanziate con entrate vincolate e agli impegni derivanti da trasformazione di prenotazione per le gare bandite e non finite. Questo aspetto influenza anche la conciliazione verso la contabilità economico-patrimoniale attenzione : la competenza economica prescinde sia da quando, sia per quanto è stato fatto l'accertamento e l'impegno.Tra la competenza finanziaria e la competenza economica si verifica quindi un disallineamento temporale (esempio: impegno del 2003, costo nel 2004), strutturale (es. impegna l'economo, sostiene il costo il settore) e sistemico (alcune differenze sono proprie del sistema, quali ad es. gli ammortamenti economici). E' GENERALE = RIGUARDA TUTTO L'ENTE E' GENERALE = RIGUARDA TUTTO L'ENTE E' ANNUALE = HA IL SUO MOMENTO DI SINTESI NEL BILANCIO DI PREVISIONE E NEL RENDICONTO FINANZIARIO, CHE SI REDIGONO UNA SOLA VOLTA L'ANNO, PUR CHIEDENDO RILEVAZIONI GIORNALIERE E' ANCHE INFRANNUALE (PEG) E' ANNUALE = HA IL SUO MOMENTO DI SINTESI NEL RENDICONTO ECONOMICO PATRIMONIALE, CHE SI REDIGE UNA SOLA VOLTA L'ANNO, PUR CHIEDENDO RILEVAZIONI GIORNALIERE E' ESTERNA = VIENE PORTATA A CONOSCENZA DEI TERZI, DEI CONSIGLIERI, DEI CITTADINI, DELLA COLLETTIVITA' GENERALMENTE INTESA - E' ANCHE INTERNA (PEG) E' ESTERNA = VIENE PORTATA A CONOSCENZA DEI TERZI, DEI CONSIGLIERI, DEI CITTADINI, DELLA COLLETTIVITA' GENERALMENTE INTESA RACCORDO TRA CONTABILITÀ FINANZIARIA E CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALE • Le differenti risultanze tra la contabilità economica e quella finanziaria sono riconducibili ai seguenti motivi: la rilevazione del costo temporale non coincide con quella del relativo esborso finanziario (disallineamento temporale). la rilevazione del costo riguarda una struttura organizzativa diversa da quella in cui sono allocate le risorse finanziarie (disallineamento strutturale). l’esistenza di eventi di natura economica che non originano movimenti finanziari e, viceversa, di eventi che generano esborsi finanziari ma non costituiscono fenomeni di rilevanza economica RACCORDO TRA CONTABILITÀ FINANZIARIA E CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALE (segue) ENTRATA CORRENTE - qualche esempio di rettifiche e integrazioni IN PRIMA BATTUTA SI PUO' SOSTENERE CHE DAGLI ACCERTAMENTI DELLE ENTRATE CORRENTI SCATURISCONO PROVENTI, MA ATTENZIONE: NON CI SARA' MAI (SALVO CASI ECCEZIONALI) L'UGUAGLIANZA TRA ACCERTAMENTI DI COMPETENZA E PROVENTI D'ESERCIZIO, IN QUANTO: RETTIFICHE (-) UNA PARTE DI ENTRATA CORRENTE DI COMPETENZA COMPRENDE L'IVA DETRAIBILE INTEGRAZIONI (+) UNA PARTE DI ACCERTAMENTI DELL'ESERCIZIO SUCCESSIVO PUO' ESSERE DI COMPETENZA ECONOMICA DELL'ESERCIZIO IN CHIUSURA, COME AD ESEMPIO UN RUOLO SUPPLETTIVO: OCCORRE INTEGRARE I PROVENTI DELL'ESERCIZIO IN CHIUSURA, CON RATEO ATTIVO UNA PARTE DI ENTRATA CORRENTE DI COMPETENZA COMPRENDE PROVENTI DEL I RISCONTI PASSIVI DELL'ANNO PRECEDENTE VANNO IMPUTATI SULL'ESERCIZIO FUTURO ESERCIZIO, QUINDI OCCORRE RISCONTARLA (ED EVENTUALMENTE RISCONTATI ANCORA SE OCCORRE) UNA PARTE DI ENTRATA CORRENTE DI COMPETENZA E' RELATIVA AD ENTRATE UN MAGGIORE ACCERTAMENTO SU RESIDUI COMPORTA UN PROVENTO VINCOLATE LA CUI SPESA, SE NON COMPLETAMENTE UTILIZZATA IN SENSO STRAORDINARIO AGGIUNTIVO (COME UN MINORE ACCERTAMENTO SU RESIDUI ECONOMICO, COMPORTA LA NECESSITA' DI RISCONTO PASSIVO (PER LA PARTE DI COMPORTA UN ONERE STRAORDINARIO) PROVENTO DA RINVIARE) E COSTO ANNO FUTURO (PER LA PARTE DI IMPEGNO NON UTILIZZATO) SE UNA PARTE DI ENTRATA CORRENTE DI COMPETENZA HA FINANZIATO INVESTIMENTI, DEVE ESSERE RISCONTATA AL NETTO DELLA QUOTA DI AMMORTAMENTO DELL'INVESTIMENTO CHE HA FINANZIATO (SE FINITO) UNA PARTE DI ENTRATA CORRENTE DI COMPETENZA, PUR PRODUCENDO PROVENTI VA ALLOCATA TRA I PROVENTI STRAORDINARI SE RIFERITA AD ESERCIZIO PRECEDENTI, COME AD ESEMPIO IL RECUPERO EVASIONE SU TRIBUTI DEVONO ESSERE CONSIDERATI ANCHE PROVENTI O RETTIFICHE DI COSTI NON RILEVATI IN CONTABILITA' FINANZIARIA, QUALI LA VARIAZIONE NELLE RIMANENZE; GLI INCREMENTI DI IMMOBILIZZAZIONI PER LAVORI INTERNI, GLI AMMORTAMENTI DEI CONFERIMENTI DA TRASFERIMENTI E DA CONCESSIONI E ALTRI. RACCORDO TRA CONTABILITÀ FINANZIARIA E CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALE (segue) SPESA CORRENTE - qualche esempio di rettifiche e integrazioni RETTIFICHE (-) UNA PARTE DI IMPEGNATO RAPPRESENTA CONFERMA DI PRENOTAZIONE DI IMPEGNO IN QUANTO PROCEDURA IN VIA DI ESPLETAMENTO, COME LE GARE BANDITE NON FINITE: QUINDI VA SCARTATO, PORTANDOLO NEI CONTI D'ORDINE, TALE PARTE DI IMPEGNO CHE NON HA CERTO RAPPRESENTATO UN COSTO DI GESTIONE INTEGRAZIONI (+) GLI IMPEGNI ASSUNTI NEGLI ANNI PRECEDENTI E NON UTILIZZATI IN SENSO ECONOMICO (FINANZIARIAMENTE SONO A RESIDUO PASSIVO) SARANNO UTILIZZATI L'ANNO SUCCESSIVO E PERTANTO L'IMPEGNATO DI COMPETENZA DOVRA' ESSERE INTEGRATO DELLA PARTE DI IMPEGNATO NEGLI ANNI PRECEDENTI UTILIZZATO (ORDINATO) NELL'ANNO DI RIFERIMENTO UNA PARTE DI IMPEGNATO E' NATA CON L'ACCERTAMENTO DI ENTRATE UNA PICCOLA PARTE (CONGUAGLI) DI IMPEGNATO DELL'ANNO SUCCESSIVO PUO' VINCOLATE, PER CUI SE TALI SPESE NON SONO STATE CONSUMATE IN SENSO COMPORTARE COSTI DI COMPETENZA DELL'ANNO IN CHIUSURA. QUINDI SI ECONOMICO DURANTE L'ANNO, IN TUTTO O IN PARTE, VANNO PORTATE NEI CONTI INTEGRA ATTRAVERSO IL RATEO PASSIVO D'ORDINE, IN QUANTO COSTO ANNO FUTURO ALCUNI IMPEGNI SONO STATI ASSUNTI PER CONTRATTI DI DURATA (SOMMINISTRAZIONI) PER CUI E' PROBABILE CHE UNA PARTE DI IMPEGNATO NON SIA STATA UTILIZZATA IN SENSO ECONOMICO, OVVERO NON SIA STATA ORDINATA, E PERTANTO VA PORTATA TRA I CONTI D'ORDINE, COME COSTI ANNO FUTURO I COSTI DI COMPETENZA COMPRENDONO ANCHE CONSUMI DI RISORSE CHE LA CONTABILITA' FINANZIARIA NON RILEVA, COME GLI AMMORTAMENTI DEI COSTI PLURIENNALI, LA VARIAZIONE DELLE RIMANENZE, GLI ACCANTONAMENTI A FONDO RISCHI, LE INSUSSISTENZE E COSI' VIA. TALI COSTI SONO AGGIUNTI AI COSTI GENERATI DAGLI IMPEGNI, PUR TENENDO DISTINTA LA LORO ORIGINE UNA PARTE DI IMPEGNATO E' RELATIVA ALL'IVA DETRAIBILE, VISTO CHE SI IMPEGNA LORDO IVA. PERTANTO, TALE PARTE DI IMPEGNATO NON FINIRA' CERTO TRA I COSTI MA SARA' RETTIFICATA. OCCORRE TENERE PRESENTE CHE DAGLI SCORPORI DELL'IVA (DALL'ACCERTATO E DALL'IMPEGNATO) NON SI OTTIENE LA QUADRATURA CON LA DICHIARAZIONE, VISTO CHE QUESTA DIPENDE ANCHE DAI RESIDUI (IVA DIVENUTA ESIGIBILE) UNA PARTE DI IMPEGNATO PUO' AVERE GENERATO COSTI PLURIENNALI, ANZICHE' COSTI ANNUALI E PERTANTO VA CAPITALIZZATO, PORTANDOLA TRA LE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI, COSTI PLURIENNALI CAPITALIZZATI. BASTA PENSARE AD ESEMPIO ALLE SPESE PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE, CHE SONO IMPEGNATE NELL'ANNO IN CUI AVVENGONE LE ELEZIONI MA CHE NON SONO COSTO SOLO DI QUELL'ANNO BENSI' DI CINQUE ANNI, PARI AL MANDATO DEL SINDACO. OCCORRE QUINDI PORTARE A COSTI CAPITALIZZATI E AMMORTIZZARE IN CINQUE ANNI QUANDO SI VERIFICA UN'INSUSSISTENZA DI RESIDUI PASSIVI, OCCOORE VERIFICARE CON ATTENZIONE A CHE COSA SI RIFERISCE: SE SI E' ELIMINATO UN RESIDUO PASSIVO CHE AVEVA GIA' PRODOTTO EFFETTO PATRIMONIALE, OVVERO SI ERA GIA' TRADOTTO IN DEBITO, ALLORA SI REGISTRA UN PROVENTO STRAORDINARIO COME INSUSSISTENZA DEL PASSIVO. MA SE QUEL MINORE RESIDUO PASSIVO RAPPRESENTA INVECE SOLTANTO UNA ELIMINAZIONE DI AUTORIZZAZIONE FINANZIARIA NON UTILIZZATA, COME UN RIBASSO D'ASTA, NON SI REGISTRA NULLA A LIVELLO DI CONTABILITA' ECONOMICO-PATRIMONIALE RACCORDO TRA CONTABILITÀ FINANZIARIA E CONTABILITÀ SPESA CORRENTE - qualche esempio di rettifiche e integrazioni RETTIFICHE (-) SE L'ENTE E' A DEBITO DI IVA, AVRA' IMPEGNATO L'INTERVENTO 07 IMPOSTE E TASSE, DOVE FIGURANO ANCHE IRAP, IMPOSTA DI REGISTRO E ALTRE IMPOSTE CHE INVECE RAPPRESENTANO COSTI. QUINDI LA PARTE DI IMPEGNATO CHE MISURA L'IVA A DEBITO NON PUO' ESSERE UN COSTO, M SE L'ENTE HA COMPENSATO L'IVA A CREDITO CON UN ALTRO DEBITO TRIBUTARIO, AVRA' EFFETTUATO UN REGOLARIZZO CONTABILE CON MANDATO E REVERSALE INTERNO. OCCORRE PRESTARE ATTENZIONE AFFINCHE' QUESTO REGOLARIZZO CONTABILE NON VADA A CONFLUIRE TRA I COSTI E I PRO UNA PARTE DI IMPEGNATO PUO' AVERE GENERATO COSTI A CAVALLO D'ANNO, DI CUI UNA PARTE VA QUINDI RISCONTATA ALL'ESERCIZIO SUCCESSIVO, COME PER I FITTI PASSIVI, IN QUANTO DI COMPETENZA DELL'ANNO SUCCESSIVO UNA PARTE DI IMPEGNATO PUO' COMPRENDERE, ANCHE SE E' UN'ANOMALIA, ACQUISIZIONI DI BENI DUREVOLI (PICCOLE ATTREZZATURE) CHE VANNO RETTIFICATI E PORTATI TRA LE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI. SE I BENI DUREVOLI RIGUARDANO BENI SOTTO SOGLIA DI INVENTARIAZIONE, P UNA PARTE DI IMPEGNATO E' COSTITUITO DA IMPEGNI AUTOMATICI, AI SENSI ART. 183 TUEL, COME IL PERSONALE TABELLARE, LE SOMME DOVUTE IN BASE A LEGGE, CONVENZIONE, CONTRATTO, LE RATE DEI MUTUI. PER TALI SOMME OCCORRE PRESTARE ATTENZIONE E VERIFICARE SE DAVVERO INTEGRAZIONI (+) CONTO ECONOMICO (Art- 229 Tuel) Documento di sintesi, riferito all’intera attività dell’ente, che evidenzia gli elementi negativi (riferiti ai consumi dei fattori produttivi) e positivi (proventi e ricavi realizzati in conseguenza dell’affluire delle risorse) della gestione secondo criteri della competenza economica. CONTO ECONOMICO (Art- 229 Tuel) Criterio della competenza economica Un costo si considera di competenza di un esercizio se è stato sostenuto nel corrispondente esercizio amministrativo e se ha dato nello stesso la sua utilità trovando copertura nel correlato ricavo. Un ricavo si considera di competenza di un esercizio se è stato conseguito nel corrispondente esercizio e se è correlato ai costi sostenuti nel periodo stesso. CONTO ECONOMICO (Art- 229 Tuel) CONTO ECONOMICO Parte peculiare e distintiva dell’attività dell’Ente Interessi attivi e passivi e altri oneri e proventi finanziari Natura non ricorrente o di competenza di esercizi precedenti o derivante da modifiche alla situazione patrimoniale CONTO ECONOMICO (P.c. n. 3, punto 74) I principali scostamenti rispetto al conto economico dell’esercizio precedente devono essere analizzati e valutati nella relazione illustrativa dell’organo esecutivo. Il risultato economico dell’esercizio ed in particolare il risultato depurato dei componenti straordinari (classe E), se negativo, attesta uno squilibrio economico che rende necessario provvedimenti per raggiungere nell’arco temporale più breve il pareggio. L’equilibrio economico come indicato nei postulati dei principi contabili degli enti locali è, infatti, un obiettivo essenziale ai fini della funzionalità dell’ente. La tendenza al pareggio economico deve essere pertanto considerata un obiettivo di gestione da sottoporre a costante controllo. CONTO ECONOMICO parziali A) PROVENTI DELLA GESTIONE 1) Proventi tributari 2) Proventi da trasferimenti 3) Proventi da servizi pubblici 4) Proventi da gestione patrimoniale 5) Proventi diversi e quota annua ricavi pluriennali 6) Proventi da concessioni di edificare 7) Incrementi di immobilizzazioni 8) Variazioni nelle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, etc. (+/-) totale proventi della gestione A) B) COSTI DELLA GESTIONE 9) Personale 10) Acquisto di materie prime e/o beni di consumo 11) Variazioni nelle rimanenze di materie prime e/o beni di consumo (+/-) 12) Prestazioni di servizi 13) Godimento beni di terzi 14) Trasferimenti 15) Imposte e tasse 16) Quote di ammortamento d'esercizio totale costi della gestione B) RISULTATO DELLA GESTIONE (A-B) C) PROVENTI E ONERI DA AZIENDE SPECIALI E PARTECIPATE 17) Uitli 18) interessi su capitale di dotazione 19) Trasferimenti ad aziende speciali e partecipate totale (C) (17+18-19) RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA (A-B+/-C) totali complessivi CONTO ECONOMICO C) PROVENTI E ONERI DA AZIENDE SPECIALI E PARTECIPATE 17) Uitli 18) interessi su capitale di dotazione 19) Trasferimenti ad aziende speciali e partecipate totale (C) (17+18-19) RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA (A-B+/-C) D) PROVENTI ED ONERI FINANZIARI 20) Interessi attivi 21) Interessi passivi: - su mutui e prestiti - su obbligazioni - su anticipazioni - per altre cause totale (D) (20-21) E) PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI Proventi 22) Insussistenze del passivo 23) Sopravvenienze attive 24) Plusvalenze patrimoniali totale proventi (e.1) (22+23+24) Oneri 25) Insussistenze dell'attivo 26) Minusvalenze patrimoniali 27) Sopravvenienze passive 28) Accantonamento per svalutazione crediti 29) Oneri straordinari totale oneri (e.2) (25+26+27+28+29) Totale (E) (e.1-e.2) RISULTATO ECONOMICO D'ESERCIZIO (A-B+/-C+/-D+/-E) CONTO DEL PATRIMONIO (Art. 230 Tuel) Rileva i risultati della gestione patrimoniale e riassume la consistenza del patrimonio al termine dell’esercizio, evidenziando le variazioni intervenute nel corso dello stesso, rispetto alla consistenza iniziale CONTO DEL PATRIMONIO (Art. 230 Tuel) Il patrimonio è costituito dal complesso dei beni e dei rapporti giuridici, attivi e passivi, di pertinenza di ciascun ente, suscettibili di valutazione ed attraverso la cui rappresentazione contabile ed il relativo risultato finale differenziale è determinata la consistenza netta della dotazione patrimoniale. CONTO DEL PATRIMONIO Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni Per la redazione del piano non è previsto uno schema tipo, ma è consigliabile che contenga almeno i seguenti elementi: – Descrizione del bene; – Identificativi catastali; – Attuale destinazione urbanistica; – Intervento previsto per ciascun immobile (alienazione o valorizzazione); – Valutazione del bene; – Eventuali diritti gravanti sul bene (di prelazione); – Gli immobili “liberi” possono essere oggetto di contratti personali di godimento, esplicitandone il canone annuo. CONTO DEL PATRIMONIO Gli elementi patrimoniali attivi (impieghi) sono classificati, a seconda della loro destinazione e delle caratteristiche temporali dell’investimento, in: - Attivo immobilizzato: investimenti che daranno la loro utilità per periodi medio - lunghi; - Attivo circolante: disponibilità liquide, investimenti di breve durata. Gli elementi patrimoniali passivi sono classificati secondo la fonte di finanziamento. CONTO DEL PATRIMONIO (ATTIVO) - esercizio _____ IMPORTI PARZIALI CONSISTENZA INIZIALE VARIAZIONI DA C/FINANZIARIO + A) IMMOBILIZZAZIONI I) IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 1) Costi pluriennali capitalizzati (relativo fondo di ammortamento in detrazione) Totale II IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 1) Beni demaniali (relativo fondo di ammortamento in detrazione) 2) Terreni (patrimonio indisponibile) 3) Terreni (patrimonio disponibile) 4) Fabbricati (patrimonio indisponibile) (relativo fondo di ammortamento in detrazione) 5) Fabbricati (patrimonio disponibile) (relativo fondo di ammortamento in detrazione) 6) Macchinari, attrezzature e impianti (relativo fondo di ammortamento in detrazione) 7) Attrezzature e sistemi informatici (relativo fondo di ammortamento in detrazione) 8) Automezzi e motomezzi (relativo fondo di ammortamento in detrazione) 9) Mobili e macchine d'ufficio (relativo fondo di ammortamento in detrazione) 10) Università di beni (patrimonio indisponibile) (relativo fondo di ammortamento in detrazione) 11) Università di beni (patrimonio disponibile) (relativo fondo di ammortamento in detrazione) 12) Diritti reali su beni di terzi 13) Immobilizzazioni in corso Totale VARIAZIONI DA ALTRE CAUSE - + CONSISTENZA FINALE - CONTO DEL PATRIMONIO (ATTIVO) IMPORTI PARZIALI CONSISTENZA INIZIALE VARIAZIONI DA C/FINANZIARIO + III IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE 1) Partecipazioni in: a) imprese controllate b) imprese collegate c) altre imprese 2) Crediti verso: a) imprese controllate b) imprese collegate c) altre imprese 3) Titoli (investimenti a medio e lungo termine) 4) Crediti di dubbia esigibilità (detratto il fondo svalutazione crediti) 5) Crediti per depositi cauzionali Totale TOTALE IMMOBILIZZAZIONI B) ATTIVO CIRCOLANTE I) RIMANENZE Totale II) CREDITI 1) Verso contribuenti 2) Verso enti del settore pubblico allargato a) Stato - correnti - capitale b) Regione - correnti - capitale c) Altri - correnti - capitale 3) Verso debitori diversi a) verso utenti di servizi pubblici b) verso utenti di beni patrimoniali c) verso altri - correnti - capitale d) da alienazioni patrimoniali e) per somme corrisposte c/terzi VARIAZIONI DA ALTRE CAUSE - + CONSISTENZA FINALE - CONTO DEL PATRIMONIO (PASSIVO) IMPORTI PARZIALI CONSISTENZA INIZIALE VARIAZIONI DA C/FINANZIARIO + A) PATRIMONIO NETTO I) Netto patrimoniale II) Netto da beni demaniali TOTALE PATRIMONIO NETTO B) CONFERIMENTI I) Conferimenti da trasferimenti in c/capitale II) Conferimenti da concessioni di edificare TOTALE CONFERIMENTI C) DEBITI I) Debiti di finanziamento 1) per finanziamenti a breve termine 2) per mutui e prestiti 3) per prestiti obbligazionari 4) per debiti pluriennali II) Debiti di funzionamento III) Debiti per IVA IV) Debiti per anticipazioni di cassa V) Debiti per somme anticipate da terzi VI) Debiti verso: 1) imprese controllate 2) imprese collegate 3) altri (aziende speciali, consorzi, istituzioni) VII) Altri debiti TOTALE DEBITI D) RATEI E RISCONTI I) Ratei passivi II) Risconti passivi VARIAZIONI DA ALTRE CAUSE - + CONSISTENZA FINALE -