Mercoledì13 Febbraio 2013 Attentato contro Magnano Il rogo, come ha riferito lo stesso Magnano, si è sviluppato nella tarda serata di ieri nella residenza di contrada Puzzo Palella, a pochi chilometri da Sortino, un paese del Siracusano. Un incendio ha seriamente danneggiato la casa di campagna di Mauro Magnano, coordinatore regionale delle associazioni antiracket siciliane. Il rogo, come ha riferito all'ANSA lo stesso Magnano, si è sviluppato nella tarda serata di ieri nella residenza di contrada Puzzo Palella, a pochi chilometri da Sortino, un paese del Siracusano. Appena una settimana fa un altro incendio aveva danneggiato parte di un'azienda agrituristica, sempre nelle campagne di Sortino, della quale è titolare uno dei soci fondatori della locale associazione antiracket. "Sono stato avvertito da uno dei componenti del direttivo dell'associazione di Sortino che era stato a sua volta avvisato da un ragazzo che, recandosi nella sua abitazione di campagna non distante dalla mia, aveva visto del fumo uscire dall'abitazione", ha raccontato Mauro Magnano. "Quando sono arrivato il fuoco aveva preso vigore e assieme ai carabinieri, che intanto erano giunti, ed a diversi amici abbiamo iniziato a spegnere le fiamme formando una catena passandoci dei secchi con l'acqua, in attesa dell'arrivo dei Vigili del fuoco. Ho avuto modo di constatare che per entrare in casa hanno mandato in frantumi una finestra e da lì si sono diretti in camera da letto dove hanno appiccato il fuoco. Questa era una casa che avevamo riaperto con i miei familiari soltanto la scorsa estate, dopo averla tenuta chiusa per alcuni anni. Era un punto di riferimento preciso nelle mie giornate: mi ci recavo sistematicamente anche un paio di volte al giorno. E lo avevo fatto anche ieri mattina". Tra i primi che hanno fatto sentire la loro solidarietà a Mauro Magnano, insegnante a riposo, da oltre cinque anni coordinatore dell'Associazione antiracket siciliane e sin dagli anni novanta tra i protagonisti della crescita del Movimento antiestorsione ed antiusura in Sicilia, anche il presidente della Federazione delle associazioni antiracket italiane, Pippo Sgandurra, ed il presidente onorario Tano Grasso, recentemente designato dal Governatore Crocetta a guidare l'Osservatorio sugli appalti per i lavori pubblici. Nei prossimi giorni a Sortino potrebbe svolgersi una manifestazione di solidarietà a Magnano e per chiedere che contro il racket non ci sia alcun calo di tensione. "Ovviamente sappiamo bene che con la nostra azione di denuncia e di affermazione dell'indiscutibile primato dela legalità ci esponiamo al rischio di pesanti ritorsioni – ha commentato Mauro Magnano -, ma non sarà certo questo a farci fermare o arretrare. Diciamo che siamo in un momento in cui ci sono, da una parte, un paio di topi di fogna in circolazione che sarebbe bene ricacciare da dove sono venuti, e dall'altra ho la sensazione che qualcuno abbia un po' allentato la presa". "Non è certamente il caso dei carabinieri – ha specificato Magnano – che hanno svolto e continuano a svolgere un lavoro eccezionale. A parte il danno materiale arrecato alla mia casa di campagna, che ha però dato il via ad una commovente gara di solidarietà, colpisce molto l'inquietante segnale che si è voluto lanciare. E poi quel che mi addolora è che il fuoco ha irrimediabilmente divorato la collezione completa de 'I Siciliani' di Pippo Fava, che era un mio vanto ed orgoglio". Un incendio ha seriamente danneggiato la casa di campagna di Mauro Magnano, coordinatore regionale delle associazioni antiracket siciliane. Il rogo, come ha riferito all'ANSA lo stesso Magnano, si è sviluppato nella tarda serata di ieri nella residenza di contrada Puzzo Palella, a pochi chilometri da Sortino, un paese del Siracusano. Appena una settimana fa un altro incendio aveva danneggiato parte di un'azienda agrituristica, sempre nelle campagne di Sortino, della quale è titolare uno dei soci fondatori della locale associazione antiracket. "Sono stato avvertito da uno dei componenti del direttivo dell'associazione di Sortino che era stato a sua volta avvisato da un ragazzo che, recandosi nella sua abitazione di campagna non distante dalla mia, aveva visto del fumo uscire dall'abitazione", ha raccontato Mauro Magnano. "Quando sono arrivato il fuoco aveva preso vigore e assieme ai carabinieri, che intanto erano giunti, ed a diversi amici abbiamo iniziato a spegnere le fiamme formando una catena passandoci dei secchi con l'acqua, in attesa dell'arrivo dei Vigili del fuoco. Ho avuto modo di constatare che per entrare in casa hanno mandato in frantumi una finestra e da lì si sono diretti in camera da letto dove hanno appiccato il fuoco. Questa era una casa che avevamo riaperto con i miei familiari soltanto la scorsa estate, dopo averla tenuta chiusa per alcuni anni. Era un punto di riferimento preciso nelle mie giornate: mi ci recavo sistematicamente anche un paio di volte al giorno. E lo avevo fatto anche ieri mattina". Tra i primi che hanno fatto sentire la loro solidarietà a Mauro Magnano, insegnante a riposo, da oltre cinque anni coordinatore dell'Associazione antiracket siciliane e sin dagli anni novanta tra i protagonisti della crescita del Movimento antiestorsione ed antiusura in Sicilia, anche il presidente della Federazione delle associazioni antiracket italiane, Pippo Sgandurra, ed il presidente onorario Tano Grasso, recentemente designato dal Governatore Crocetta a guidare l'Osservatorio sugli appalti per i lavori pubblici. Nei prossimi giorni a Sortino potrebbe svolgersi una manifestazione di solidarietà a Magnano e per chiedere che contro il racket non ci sia alcun calo di tensione. "Ovviamente sappiamo bene che con la nostra azione di denuncia e di affermazione dell'indiscutibile primato dela legalità ci esponiamo al rischio di pesanti ritorsioni – ha commentato Mauro Magnano -, ma non sarà certo questo a farci fermare o arretrare. Diciamo che siamo in un momento in cui ci sono, da una parte, un paio di topi di fogna in circolazione che sarebbe bene ricacciare da dove sono venuti, e dall'altra ho la sensazione che qualcuno abbia un po' allentato la presa". "Non è certamente il caso dei carabinieri – ha specificato Magnano – che hanno svolto e continuano a svolgere un lavoro eccezionale. A parte il danno materiale arrecato alla mia casa di campagna, che ha però dato il via ad una commovente gara di solidarietà, colpisce molto l'inquietante segnale che si è voluto lanciare. E poi quel che mi addolora è che il fuoco ha irrimediabilmente divorato la collezione completa de 'I Siciliani' di Pippo Fava, che era un mio vanto ed orgoglio".