COPIA CITTA’ DI VENTIMIGLIA Provincia di Imperia VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE Oggetto: GIORNO. n. 104 QUESTION TIME, MOZIONI, INTERPELLANZE, INTERROGAZIONI E ORDINI DEL L’anno DUEMILADIECI addì VENTISEI del mese di NOVEMBRE alle ore 20:00 nella sala Consiliare di Piazza della Libertà n. 2, è convocato ai sensi e per gli effetti dell’art. 50, comma II, del D. Lgs.18.08.2000 n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, con avvisi scritti e recapitati a norma di legge, si è riunito, in sessione ORDINARIA ed in seduta PUBBLICA, il Consiglio Comunale, del quale sono membri i Signori: Presente Assente 1. Gaetano Antonio Scullino X 2. Ascheri Giovanni X 3. Ballestra Giovanni X 4. Isnardi Bartolomeo X 5. Fucile Mario X 6. Giugiario Paolo X 7. Bistolfi Filippo Maria X 8. D' Andrea Roberto X 9. Folli Alberto X 10. Scriva Matteo X 11. Rea Maurizio X 12. Ventrella Franco X 13. Galardini Emilio X 14. Paroletti Manuel X 15. Campagna Giuseppe X 16. Raschiotti Pietro X 17. Merlenghi Mauro X 18. Foti Giovanni X 19. De Leo Domenico X 20. Paganelli Franco X 21. Calimera Domenico X 15 6 Dei consiglieri assenti giustificano: Ascheri Giovanni, Foti Giovanni, Paganelli Franco, Calimera Domenico. Partecipano, senza diritto di voto, gli Assessori Sig. Salvatore Spinella, Sig. Roberto Nazzari, Sig. Andrea Spinosi. Partecipa in qualità di Segretario verbalizzante il dr. Achille Maccapani – Segretario Generale. È altresì presente il dr. Marco Prestileo – Direttore Generale. Essendo legale il numero degli intervenuti, il Sig. Campagna Giuseppe nella sua qualità di Presidente del Consiglio Comunale assume la presidenza e dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’oggetto sopraindicato. Il presidente dispone quindi di dare lettura della mozione a favore dell’Ospedale di Bordighera, Allegato “A”, sottoposta dal consigliere Dott. Matteo Scriva. Precisa che tale mozione non era stata esaminata durante la precedente seduta, in quanto il consigliere Scriva era assente. Dà quindi lettura del testo integrale. Indi cede la parola al consigliere SCRIVA. SCRIVA: “E’ una mozione che ho presentato qualche mese fa, e finalmente viene esaminata. Mi spiace di dover tornare sullo stesso argomento, ma non è cambiato nulla. Confermo quanto scritto. Potrei dire altre cose. Ma queste sono tra le più pregnanti. Mi auguro che ci sia un largo consenso. Auspico che il sindaco si faccia portatore nelle sedi opportune”. Il presidente chiede se ci sono altri interventi. RASCHIOTTI: “Volevo dire che apprezzo il lavoro del dott. Scriva, il suo attaccamento alla salute, la sua sensibilità a questi problemi. Mi spiace che lei confonda le funzioni di consigliere comunale con quelle lavorative. Anche io, come insegnante, rilevo i problemi sulla scuola. Ma non porto la mozione in consiglio comunale. So benissimo dei problemi. Ma non possiamo attaccarci ad essi. Possiamo esprimere degli indirizzi. Non posso votare, per dignità mia, questa mozione. Ripeto, apprezzo la sua buona volontà. Ma questa mozione non ha nulla a che fare con il consiglio comunale. io e Merlenghi usciremo per non votare”. Indi escono RASCHIOTTI e MERLENGHI. DE LEO: “Ha già detto Raschiotti. Pur confermando la mia stima nei confronti di Scriva sul piano umano e professionale, visti i risultati da lei dimostrati, per l’attaccamento e passione al lavoro. Ciò detto, richiamandoci al ruolo del consiglio comunale, sottolineo le stesse osservazioni di Raschiotti. Però vedo un timbro di protocollo del 24 settembre. Ma questa mozione è presente su questi banchi da 4 mesi, sicuramente da luglio, poi è stata rivista, rinviata. Quattro mesi fa, mentre si presentava questa mozione, e non si è discussa in consiglio comunale, non per colpa nostra, e lo ricorda il presidente, in quei giorni si parlava in regione delle conseguenze e delle ricadute del piano sanitario nazionale che il governo Berlusconi stava approvando. Dopo, la regione ha dovuto fare un piano sanitario regionale conseguente. Con tutte le conseguenze politiche che ne sono derivate. Nell’ambito di questo confronto, siamo giunti ad una limatura degli spigoli che il piano sanitario regionale presentava. Ricordo per etica politica che buona parte, nonostante gli interventi dei consiglieri regionali di centrodestra della provincia, sui giornali attaccavano, e in consiglio approvavano gli emendamenti, compresi quelli sull’ospedale di Bordighera. Un emendamento presentato da Manti e Scibilia è stato votato favorevolmente anche da Saso e Scajola. C’è stata una discussione politica a monte, di prese d’atto e azioni dovute ai tagli del governo. La regione ha comunque fatto un piano di investimenti che non mi pare da buttare via. Insieme centrodestra e centrosinistra vanno verso l’ospedale unico di Taggia. Ognuno si rivolga alle sue aree politiche per ottenere le risposte e i suggerimenti. Per amicizia verso Scriva, non voto contro la pratica, e pertanto esco”. Esce DE LEO. PAROLETTI: “E’ vero che il consiglio comunale non è direttamente competente in materia sanitaria, ma questa assise si è espressa più volte per enti sopra ordinati. La mozione del dott. Scriva va in questa direzione, è un richiamo alla regione affinché consideri le esigenze di questa comunità locale, avvertite dalla gente. Il pronto soccorso ora non è accogliente, non presenta margini di efficienza. L’organico di radiologia non basta. La cardiologia non è mai entrata a pieno regime. Funziona ad intermittenza, una o due volte alla settimana. Il dott. Scriva non ha toccato vertenze sindacali, ma temi propriamente politici. Quindi chiede al consiglio di richiamare l’attenzione sugli investimenti per l’ospedale St. Charles. Questa mozione a maggior ragione serve. Fa capire dove sarebbe opportuno intervenire chirurgicamente, per potenziare particolari servizi che soffrono più di altri. Forse i problemi toccati sono annosi, non dipendono dai governi della repubblica. La radiologia e il pronto soccorso hanno ragioni storiche. Parliamo di problemi che toccano le persone. Questa mozione potrebbe essere l’occasione giusta. Anzi, è ancora attuale. Nonostante il confronto in consiglio regionale, purtroppo questi problemi sono ancora sul tavolo. Un richiamo a tutte le forze politiche in regione è utile. Annuncio voto favorevole della Lega Nord”. VENTRELLA: “Mi ha già preceduto Paroletti. Quando si tratta di salute, non ci sono sigle politiche, ma i cittadini alle prese con la salute. Si parla di radiologia e cardiologia, ambulatori e pronto soccorso, che devono funzionare al meglio. Per questi motivi, serve il potenziamento. In virtù di tutto ciò, annuncio il voto favorevole del gruppo Pdl”. SCRIVA: “Se parlo dei problemi dell’ospedale, lo faccio perché li conosco. Il sindaco è il primo responsabile della salute dei suoi cittadini. La necessità c’è. Non è vero quanto dice Raschiotti, questo è un problema che riguarda tutta la cittadinanza. Voglio ringraziare Paroletti per il suo intervento. Il progetto politico è più alto. Il problema è la struttura ospedaliera dell’estremo ponente. Bordighera diventerà il fratello minore, meno importante. Quando si devono fare le ricette, si va a Sanremo. Chi vive a Ventimiglia, prova pesanti disagi. L’ospedale di Bordighera aveva una funzione che, col tempo, si è persa. Si pretende di chiudere o minimizzarlo. Noi, come amministratori di questa comunità, dobbiamo difenderlo. Visto che l’ospedale c’è, abbia la sua dignità. E abbia i servizi per i cittadini. E che siano adeguati. Tutti siete chiamati a cercare di far sì che questi servizi siano garantiti. È sbagliato sottrarsi per il fatto che in regione governa il centro sinistra, perché anche in passato era accaduto lo stesso problema quando governava il centrodestra. Di fatto, Bordighera è sempre stata penalizzata. Noi dobbiamo tutelare il territorio, dobbiamo difenderlo, come ha fatto la Lega Nord. La Lega si è affermata perché tutela il territorio. Noi di centrodestra dobbiamo difendere il territorio e gli interessi dei cittadini. Mi auguro che la mozione sia approvata e che abbia un seguito. Ho presentato due mozioni, ho chiesto la formazione di due commissioni intercomunali tra i sindaci dell’Imperiese. Sarebbe un risultato utile. Mi auguro che ciò abbia un seguito”. SINDACO: “Desidero intervenire, a proposito di questa importante mozione. Anzitutto perché rivesto le funzioni di presidente del distretto sociosanitario intemelio, eletto dai sindaci dei 18 comuni. E poi perché da sempre la tematica dell’Ospedale di Bordighera mi ha visto coinvolto pienamente, anche durante il mio mandato di consigliere regionale. È, questo, un tema sul quale mi confronto costantemente con gli altri sindaci che fanno parte del distretto. A tale riguardo, mi spiace intervenire senza la presenza di tutti i componenti del consiglio comunale, perché credo anzitutto nel fatto che sul tema dell’Ospedale, e dunque della salute dei cittadini, non si debbano creare contrapposizioni politiche. Bensì lavorare tutti, e insieme, per il bene comune: la salute dei cittadini. Perché questo problema ci coinvolge, perché tutti abbiamo bisogno di servirci delle strutture ospedaliere. Mi dà fastidio il fatto che per una risonanza magnetica in Ospedale ci sia uno squilibrio tremendo tra i soli 20 giorni necessari previsti dall’ospedale di Cuneo e i tre mesi (ripeto, tre mesi!) da quello di Bordighera. Ebbene, nel corso degli ultimi 20 anni, le varie riforme sanitarie susseguitesi a livello regionale hanno portato alla graduale chiusura di diversi plessi ospedalieri. Con un doppio obiettivo: quello di fare fronte alle esigenze di bilancio, e quello di concentrare i servizi per una migliore risposta professionale. Ritengo che sul tema della sanità non si debba risparmiare, bensì spendere bene. Piuttosto è necessario tagliare i rami secchi, ma sempre nell’ottica di fornire il migliore servizio possibile a favore dei cittadini. Nel suo intervento, il consigliere Scriva ha detto che, durante le varie legislature regionali, l’ospedale di Bordighera è stato trascurato. Non è vero. Proprio durante il mio mandato di consigliere regionale, sono riuscito ad attivarmi e a far ottenere – a favore proprio dell’Ospedale di Bordighera – ben 9 miliardi di vecchie lire, stanziati tutti per una serie di investimenti, già realizzati, e tutti visibili, come la nuova ala, le camere di degenza, le cucine, la camera mortuaria, il laboratorio di analisi, il nuovo centro prelievi, gli ascensori e le varie ristrutturazioni degli edifici. Per il resto, la situazione esposta dal dottor Scriva corrisponde al vero. Soprattutto per quanto riguarda le fasce orarie notturne, l’ospedale di Bordighera era in via di chiusura: i reparti di ginecologia e ostetricia erano stati chiusi e trasferiti a Sanremo, il pronto soccorso era aperto solo dalle ore 8 alle 22, e altre iniziative che portavano allo svuotamento dei servizi essenziali. Oggi la situazione è migliorata, ma in questo periodo sussiste il rischio che chiuda il punto nascite di Imperia o di Sanremo. Tutti noi ci stiamo impegnando per scongiurare la seconda decisione. Ecco perché condivido la mozione di Scriva per il nostro ospedale. Per quasi tutti i casi, nonostante la professionalità di chi ci lavora, questo plesso soffre ancora di diverse carenze sia professionali che tecniche. Mi sembra opportuno farvi questo esempio: si comprano i condizionatori d’aria per gli ospedali a Imperia e Sanremo, a Bordighera sono arrivati i ventilatori. Un’assurdità!. Non entro ulteriormente nel merito della mozione. Ma se il consiglio approverà la proposta, farò la mia parte. Relativamente al tema della difesa del nostro ospedale, presso la sede competente della Regione, voglio ricordare che siamo un po’ fortunati. Anzitutto perché possiamo disporre del grande supporto e dell’attenzione rivolta dal consigliere Scriva. Inoltre perché stavolta abbiamo una grande opportunità: il territorio provinciale ha espresso ben due assessori e tre consiglieri dell’attuale maggioranza di governo della Regione Liguria. Quindi nel gruppo dirigente del governo regionale, disponiamo di una fortissima presenza di esponenti provenienti dalla Provincia di Imperia. Un fatto, questo, che non era mai accaduto prima d’ora, per ciò che a me risulta. Questa circostanza irripetibile rappresenta quindi l’occasione unica per un forte impegno, da parte di questa delegazione della maggioranza in Regione. Auspico quindi che anzitutto essi che si facciano carico del salvamento e miglioramento del territorio provinciale e garantiscano un adeguato investimento sulla parificazione della quota capitaria e sugli investimenti. Un impegno non meno rilevante dovrà essere rivolto al potenziamento delle professionalità dei singoli medici e con l’arrivo di nuovi Primari: in tal modo, si potrà far accrescere la fiducia dei cittadini nei confronti del nostro Ospedale, evitando così che debbano essere spesi ingenti capitali per il rimborso delle spese alle altre Regioni, dovute alle migliaia di fughe dei cittadini che vanno fuori provincia a farsi curare. Vi ringrazio”. Nel frattempo, entra l’Assessore GUGLIELMI. Indi, il Presidente pone la mozione in votazione. IL CONSIGLIO CON VOTI unanimi, resi ed espressi dai 12 componenti presenti, APPROVA La mozione, Allegato “A”, presentata dal consigliere Matteo Scriva. Terminata la votazione, rientrano DE LEO, RASCHIOTTI e MERLENGHI. Si passa quindi alla mozione del consigliere Manuel Paroletti, Allegato “B”, sull’Istituto Ernesto Chiappori. Il Presidente dà lettura della mozione. PAROLETTI: “Questa mozione tocca una problematica nota a tutti noi. È una realtà importante del nostro territorio, ma che si trova in una grave crisi finanziaria. Il consiglio di amministrazione ha preso purtroppo una decisione troppo drastica, e che non possiamo accettare, e cioè il licenziamento di tutte le operatrici, col rischio di pregiudicare i posti di lavoro e la funzionalità della fondazione, fondamentale per il territorio. Parliamo di una casa di riposo, dove sono ospitati e curati i nostri anziani. Di questa problematica si è parlato fino a circa 10 giorni fa. Da qualche tempo è calato il silenzio. Da qui l’esigenza di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e del consiglio su questa tematica, che non si è ancora risolta. Siamo vicini alla soluzione da prendere. Se questo è il momento cruciale, occorre che la politica si faccia sentire, scenda in campo e difenda i lavoratori, che rischiano di trovarsi in una situazione disastrosa. Ricordiamo che viviamo in un’epoca difficile, dove chi perde il posto di lavoro non ne trova di sicuro un altro. I posti di lavoro vanno difesi. Noi, all’interno dell’Istituto, abbiamo un rappresentante. Dobbiamo interessarci, e fare di tutto per salvare i posti di lavoro, nonché l’Istituto, nell’interesse del comprensorio intemelio. Desidero ringraziare tutte le forze politiche rappresentate in consiglio, perché ho riscosso un consenso unanime. La mozione è stata firmata da tutti i capigruppo. E denota che di fronte ai problemi che toccano le persone, sappiamo unirci e fare fronte comune, batterci insieme per il bene comune. richiamiamo l’attenzione della città e diamo mandato al sindaco a fare quanto già compiuto, e con più enfasi, perché ci avviciniamo alla fase cruciale. Salviamo i posti di lavoro, risaniamo il bilancio, ed evitiamo le flessioni sulla qualità del servizio offerto. Esprimiamo la piena solidarietà al personale dell’Istituto, auspicando una positiva soluzione nei prossimi giorni”. MERLENGHI: “Appena abbiamo avuto notizia di questa mozione, ci siamo trovati pienamente d’accordo nel firmarla. Per due ragioni: per l’importanza che ricopre l’Istituto Chiappori per gli anziani, e per le lavoratrici in qeustione. Non potevamo sottrarci dalla responsabilità su questo problema. Il Chiappori ha un’importanza notevole. Ricordo la qualità del lavoro delle operatrici per i loro ospiti, e va messo in luce. Conosco molto bene l’istituto, perché ho visitato amici, parenti e conoscenti, e ho sempre notato un servizio impeccabile. Non potevamo non sottoscrivere questa mozione. Il gruppo Ventimiglia Nuova era stato il primo, con il question time, a sottoporre la questione. Questo primo passo è stato seguito con la mozione che sottoscriviamo in pieno, e chiediamo al Sindaco di attivarsi al massimo per garantire l’occupazione delle lavoratrici che solo grazie a loro l’Istituto Chiappori fornisce uno splendido servizio agli anziani”. DE LEO: “Presa visione della mozione presentata da Paroletti, non ho esitato un attimo per aderire a questa iniziativa. Il consigliere regionale Scibilia era riuscito a portare la questione sul tavolo del prefetto. Ad oggi non si è ancora entrato nel merito. Il problema è dovuto al fatto che la Fondazione non riesce a sostenere i costi. Quindi mette davanti il licenziamento delle dipendenti operanti da anni e anni, come già ricordato da Paroletti, con passione e voglia di lavorare. Ma c’è anche un problema indotto, e riguarda il sistema dei servizi sociali: gli anziani e le famiglie con disabili sono i più penalizzati e devono fare fronte a queste problematiche. Vorrei sapere quale è il comportamento, le determinazioni e le osservazioni del consigliere che rappresenta il comune nel consiglio di amministrazione dell’Istituto Chiappori. Sarebbe interessante sapere se l’azione del presidente trova l’appoggio unanime del consiglio di amministrazione, o se l’amministrazione comunale si è preoccupata a dare seguito al raggiungimento di una soluzione. La crisi del Chiappori non è la sola. Preoccupiamoci che anche il San Secondo già ha manifestato problemi, come altri ricoveri stanno dimostrando i segni di una crisi. Non vorrei mai che le responsabilità dovessero cadere anche sull’amministrazione comunale. chiedo qual è l’interpretazione del sindaco e della maggioranza sul piano di investimenti del ricovero Chiappori. Vorrei sapere se sono già presentati i progetti. Concludo che, al di là di queste obbligatorie e doverose osservazioni, ci sono casi in cui si prendono delle determinazioni. Vanno prese delle decisioni da prendere, ma anche degli atti da attivare. Le chiediamo, signor sindaco, di estraniarsi e allontanarsi dal progetto della fondazione Chiappori, di lasciare a casa i lavoratori. Ma lo dica, e spieghi gli interventi del nostro rappresentante”. VENTRELLA: “Come ha detto Paroletti, siamo solidali con i lavoratori e auspichiamo che possano mantenere il posto di lavoro, e che il sindaco si attivi in tal senso. Quando si parla di servizi essenziali, dobbiamo pensare alla qualità per l’assistenza. E non possiamo accettare che venga licenziato il personale specializzato in un ambito specifico. Mi ricollego anche a quanto detto dal dott. Scriva sulla quota capitaria. Se la quota capitaria fosse distribuita in modo favorevole, ci sarebbero più risorse, anche per il nostro ricovero. In regione ci sono anche i consiglieri di minoranza. Le risorse sono sempre minori. Noi siamo i parenti poveri di Genova. Mal sopportiamo la situazione. visto che ci sono tre consiglieri e due assessori regionali della nostra provincia in maggioranza, e due consiglieri in minoranza, auspico che ognuno si faccia carico per questa quota capitaria venga riequilibrata, per non soffrire più in questa maniera. I tagli toccano i lavoratori. Chiediamo che voi, minoranza, e rappresentanti dei partiti di governo della Regione, vi facciate carico presso la maggioranza in Regione per l’aumento della quota capitaria in provincia di Imperia”. SINDACO: “Stasera siamo passati da una prima mozione dedicata all’ospedale di Bordighera alla questione urgente dell’Istituto Chiappori. Ringrazio pertanto il consigliere Paroletti e tutti coloro che hanno firmato la mozione. Attualmente sono 27 lavoratori, padri o madri di famiglia, che rischiano di perdere il posto di lavoro. Desidero ricordare anzitutto che questa Amministrazione Comunale è stata informata – attraverso il suo rappresentante – della situazione a cose fatte. Ci risulta, secondo quanto riferito, che in conseguenza della situazione economica della fondazione, che si avvale di tecnici e professionisti, il consiglio di amministrazione ha deciso di intraprendere questa strada. Quando ci è stata resa nota la decisione, noi abbiamo espresso subito al nostro rappresentante la preoccupazione per la tutela occupazionale dei lavoratori. Ripeto: solo a cose fatte. Dopo quell’occasione, ho ricevuto solo gli inviti da parte della prefettura. Non sono mai stato coinvolto né dall’ente né dalle lavoratrici. Sono stato solo informato dal consigliere di amministrazione, nostro rappresentante, che fa parte del consiglio di amministrazione, che deve far quadrare i conti economici. E non deve fare scelte politiche, come noi. Durante la riunione, il prefetto mi ha chiesto, in qualità di sindaco, di intervenire. Confrontandoci, abbiamo espresso la nostra preoccupazione per le scelte da loro compiute, anche se il problema economico non deve essere sottovalutato. Ripeto, all’interno del consiglio di amministrazione c’è un rappresentante del Comune, che però non fa politica, ma gestione. Il consiglio di amministrazione amministra l’Istituto Chiappori in base alla situazione delle entrate e delle uscite. E di fronte alla perdita di esercizio di 350mila euro, il consiglio di amministrazione ha agito prendendo questa decisione. Desidero precisare inoltre che la fondazione è un ente completamente autonomo, rispetto al Comune. Voglio precisare altresì che, come presidente del distretto, avevo fatto accreditare con 20 posti l’istituto Chiappori: in questo modo, abbiamo fornito un sostegno. Durante il secondo incontro, mi era sembrato di capire che il consigliere regionale Sergio Scibilia, presente allo stesso, si è fatto promotore di un incontro col prefetto, e aveva avanzato una proposta che ci era sembrata condivisa: l’idea era quella di prevedere nella casa di riposo il trasferimento di tutti i lavoratori, nessuno escluso, con un altro contratto, attraverso una cooperativa che si occupi dei servizi. Non sono a conoscenza del fatto che i dipendenti e i dirigenti sindacali siano favorevoli o contrari. Ma questa era la proposta avanzata e opportunamente condivisa. La nostra preoccupazione è dovuta al fatto che si deve salvaguardare i posti di lavoro, non 26 ma 27. Tutti, nessuno escluso. Sentendo la proposta avanzata da un autorevole esponente della maggioranza in consiglio regionale, ho pensato che fossimo vicini alla soluzione. La soluzione prospettata, secondo quanto dettomi dal presidente Don Luca Salomone, è condivisa da tutto il consiglio di amministrazione. Adesso c’è questo ordine del giorno, sottoscritto dai consiglieri, con il quale mi invitate a interessarmi. Ma devo precisare che noi non abbiamo mai gestito la casa di riposo, non abbiamo mai controllato i conti. Perché l’ente, ripeto, è una fondazione autonoma, e tenuto conto del fatto che il nostro rappresentante nel consiglio di amministrazione sta svolgendo un buon lavoro. Ora anche io sono preoccupato. Negli anni scorsi, era stata prospettata un’ipotesi di investimento, per la realizzazione di un’ala nuova di camere, poi abbandonata, perché risultava non compatibile col P.U.C.. Oltretutto l’impegno finanziario era rilevante, e mancavano le risorse. Mi risulta che adesso, per motivi di sicurezza e agibilità, l’ente dovrà farsi carico della scala di emergenza. Mi risulta che esista questo progetto per la realizzazione della scala esterna, a ponente del corpo di fabbrica, con la relativa richiesta di autorizzazione. Altri investimenti, io non ne conosco. Ad ogni modo, io sono pronto a svolgere il mio compito necessario per la mediazione. Pertanto da domattina chiamerò il presidente, per sapere a che punto è arrivata la trattativa con i sindacati. Non so se la valutazione, da parte dei lavoratori, sia arrivata a una soluzione, o se ci sono soluzioni alternative. Se si tratta solo di questo aspetto, sicuramente avrete il mio impegno. Però preciso che l’obiettivo è quello di salvaguardare i posti di lavoro, oltre che di condividere che il bilancio dell’Ente sia quantomeno in pareggio. Lo farò con attenzione particolare. PAROLETTI: “Il sindaco mi ha tolto le parole di bocca. Richiamo l’attenzione del consiglio sulla necessità di non divagare rispetto al tema. Lasciamo perdere le crisi degli altri istituti, le quote capitarie, rimaniamo concentrati sull’esigenza da raggiungere nei tempi brevi. Lavoriamo in questa direzione, perché i lavoratori hanno bisogno di una fonte di reddito per sopravvivere. È un peccato depauperare il patrimonio dell’istituto Chiappori, la professionalità degli operatori, sarebbe un peccato perderlo. Queste competenze devono restare, per garantire il servizio di cui siamo orgogliosi. Evitiamo flessioni nella qualità del servizio. Il bilancio va risanato. Noi prendiamo in considerazione solo le proposte utili per salvare i posti di lavoro. Diamo il mandato al sindaco in questa direzione”. SINDACO: “Prima avevo chiesto se c’era qualcuno che voleva intervenire. Ripeto: per quanto ci riguarda, non siamo mai stati coinvolti su questa iniziativa. Ce l’hanno comunicato a cose fatte. Accetto il mandato, ma solo per avvicinare le parti. Però non posso esprimermi sui bilanci. La fondazione dispone di professionisti, di cui abbiamo avuto da sempre ottime referenze. Mi impegno di seguire il mandato, per ciò che compete al Comune di Ventimiglia”. DE LEO: “Esprimo la mia dichiarazione di voto. Inchiodo lei, signor Sindaco, alle sue responsabilità. Lei, in questo frangente, attraverso il suo rappresentante, è parte integrante. Ricordiamocelo con chiarezza. Lei dice di non essere al corrente di nulla. Posso crederle. Ma lei, con il nostro rappresentante, si raccorda? C’è qualcosa che sfugge? C’è solo una soluzione, le dimissioni del suo rappresentante, senza andare per fronzoli. Il comune non ha deciso nulla? Andiamo al ricovero, e vediamo i verbali del consiglio di amministrazione. Abbiamo voluto abbassare il livello della discussione. Ventrella ha citato la regione. Stamattina l’assessore regionale…” Il Presidente invita De Leo a concludere. DE LEO: “…l’assessore Montaldo dice che ci sono stati i tagli fatti dal governo alle regioni. Non voglio far parte di un consiglio comunale che decide di tagliare i fondi agli asili nido, all’assistenza domiciliare… io voto convinto la mozione, e credo che Paroletti non abbia fatto un piacere al suo sindaco. Io la voto volentieri, convinto che stasera rimarrà quanto si è detto”. PAROLETTI: “Questa mozione è stata sottoposta al sindaco, il quale ha aderito con entusiasmo alla mia iniziativa. E mi ha esortato a proseguire in questa direzione. La mia mozione è in consiglio anche con l’entusiasmo del signor Sindaco. Personalmente sono contento di aver registrato un dibattito così importante. Spero che da questo confronto si sviluppi una soluzione positiva. La mozione è stata approvata da tutti e anche al sig. Sindaco. Non ho fatto torto a nessuno. Ciò che conta è che si parli dei lavoratori”. Entra nel frattempo ASCHERI. Indi il Presidente pone in votazione la mozione del consigliere Paroletti. IL CONSIGLIO CON VOTI unanimi, resi ed espressi dai 16 componenti presenti, APPROVA La mozione, Allegato “B”, presentata dal consigliere Manuel Paroletti. Indi, il Presidente dichiara: “Resta da discutere la mozione del consigliere DE LEO sulla tematica dei rifiuti. Purtroppo il tempo per discutere è finito, e pertanto la esamineremo nella prossima seduta del 13 dicembre”. Si passa quindi al successivo argomento iscritto all’Ordine del Giorno. Letto, confermato e sottoscritto IL PRESIDENTE F.to Campagna Giuseppe IL SEGRETARIO F.to Achille Maccapani CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE Si certifica che, ai sensi dell’art. 124 del D. Lgs. 18.08.2000 n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, copia del presente verbale verrà pubblicata all’Albo pretorio del Comune di Ventimiglia dal giorno ____________ per rimanervi 15 giorni interi e consecutivi. Lì ____________ IL SEGRETARIO F.to Achille Maccapani DICHIARAZIONE DI ESECUTIVITA’ Si dichiara che la presente deliberazione è divenuta esecutiva in data _____________ ai sensi dell’art. 134, comma 3, del D. Lgs. 18.08.2000 n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, Ventimiglia lì ____________________ IL SEGRETARIO F.to Achille Maccapani Copia conforme all’originale, in carta libera, ad uso amministrativo. Ventimiglia, lì ________________________ IL SEGRETARIO ( Achille Maccapani) Verbale approvato dal Consiglio Comunale con atto n. _____ del ____________