Divagazioni sul doppio Silvio Raffo Astrazione, Milano, 1972 da Maria Mulas, Infiniti di nulla da Emily Dickinson - Nomos Edizioni 2006 © Maria Mulas Divagazioni sul doppio Silvio Raffo Ciò che gli uomini chiamano l’ombra del corpo zione”, dovrà rinunciare alla condizione umana non è ombra del corpo ma corpo dell’anima e si trasformerà in un fiore, il narciso appunto, Oscar Wilde che cresce di solito in prossimità di corsi d’acqua (acqua=liquido amniotico, smemorante, letale). Quando nacque Narciso, racconta il celebre mito In uno dei suoi più geniali Poemetti, I gemelli, greco, Tiresia profetizzò che sarebbe stato felice Giovanni Pascoli sembra attingere all’ipotesi di fino a quando non avesse “conosciuto” se stesso. Pausania che Narciso avesse una sorella (gemella?) Già in questa affermazione notiamo un’insidiosa morta in tenera età e nello specchio d’acqua aves- ombra di ambivalenza, soprattutto se pensiamo al se quindi individuato il “fantasma” di lei. Avrebbe mònito a tutti noto del gnòthi seautòn. dunque provato una attrazione fatale per il suo Non sembrano affatto in sintonia le due posizio- “femminile” perduto (e ritrovato), preferendo ni. “Conoscere” se stessi è dunque un bene o un morire piuttosto che restarne privo. male? Già qualche lustro prima di Pascoli lo stravagante Di fatto, sempre nel mito, in età adolescenziale e camaleontico dandy del Decadentismo Oscar il nostro eroe rimarrà “narcotizzato” (questo è il Wilde aveva rivisitato il mito (saccheggiato sem- senso del verbo da cui deriva il suo nome) dalla pre negli stessi anni dal dottor Freud). Nella bre- propria immagine riflessa in uno stagno: con- ve novella Il discepolo l’inventore di Dorian Gray sumato da quest’amore sterile, negato alla “rela- aveva scritto: “Quando Narciso morì, il laghetto Maria Mulas, Astrazione due, New York, 1986 da Maria Mulas - Infiniti di nulla da Emily Dickinson Nomos Edizioni 2006 © Maria Mulas 2 Divagazioni sul doppio Silvio Raffo della sua gioia si mutò da una coppa di acque dol- doppio è senz’altro Storia meravigliosa di Peter ci in una coppa di lacrime salate… Le Oreadi ten- Schlemihl di Gregory von Chamisso (1814), tarono di consolare lo stagno con queste parole: seguita da Il sosia di Fedor Dostoevskij (1846) ‘Non ci stupiamo che tu pianga così per Narciso, nonché dal celeberrimo William Wilson di Edgar era così bello!’. Il laghetto si scuote e interroga, o Allan Poe. Nella seconda metà del diciannovesi- forse s’interroga: ‘Ma era bello Narciso?... Io non mo secolo il genere si arricchirà di numerosi gio- lo so, io amavo Narciso perché quando se ne stava ielli, fra cui Alice al di là dello specchio di Lewis chino sulle mie rive e mi guardava, nello specchio Carroll (1872), Le Horla di Guy de Maupas- dei suoi occhi vedevo rispecchiarsi la mia bellez- sant (1886), Il ritratto di Dorian Gray di Wilde za’…”. (1890) – ma anche il suo racconto Il pescatore e Infine, un aforisma di Jean Cocteau che è quasi la sua anima –, L’ombra di Hans Christian An- un calembour invita gli specchi a “riflettere me- dersen e l’insuperabile Dr. Jekyll e Mr .Hyde di glio prima di riflettere qualcuno”. R.L. Stevenson (1886). Da notare che, mentre Ombra, riflesso, doppio. Tutti sinonimi indub- nello Schlemihl chamissiano (nome che corri- biamente già presenti a livello concettuale nelle sponde al greco Teofilo, “amato da Dio”) non v’è letterature classiche, ma che senza dubbio hanno traccia di vendetta o malvagità nell’ombra caccia- visto celebrare il loro trionfo nell’età romanti- ta e recisa dal protagonista, sia in Dostoevskij che co-decadente. Dopo le agghiaccianti favole di in Maupassant, sia in Poe che in Andersen, sia in Hoffmann (una fra tutte L’uomo della sabba) il Wilde che in Stevenson i “doppi” sono punitivi, primo racconto di grande successo sul tema del vendicativi e malefici. Il povero Goljadkin de Il Maria Mulas, Astrazione uno, New York, 1985 da Maria Mulas, Infiniti di nulla da Emily Dickinson Nomos Edizioni 2006 © Maria Mulas 3 Divagazioni sul doppio Silvio Raffo sosia finisce per essere, senza alcuna colpa, esau- chiamo l’elemento maschile può fruttuosamente torato e distrutto dal suo doppio, proprio come il recuperare la propria metà femminile, solo con William Wilson di Poe (dove però il protagonista questo “scivolamento” – magari opportunamente si macchia in effetti di colpe ignobili), il prota- dosato – l’Io riconquista il suo Sé “ricomponen- gonista di Maupassant impazzisce, molti altri dosi” meglio e fronteggiando meno indifeso le si suicidano (ed è il “doppio” ad armare le loro censure del tirannico e noiosissimo super-ego… mani). Nel caso di Jekyll (il cui nome significa Dopo tanta letteratura, qualche accenno a film “Io uccido”) risulta evidente che Mr. Hyde (“il che hanno trattato il tema del doppio. Robert nascosto”, ossia il complesso delle pulsioni istin- Siodmak negli ultimi anni ’40 ci propone un noir tuali sempre “controllate” da Jekyll) si vendica indimenticabile, Lo specchio scuro con due ge- d’essere stato troppo a lungo ignorato e represso; melle magistralmente interpretate da Olivia De così come il ritratto animato di Dorian rivendica Havilland; la coppia gemellare ritornerà quasi all’esteta la “sua” perenne giovinezza inducendolo una ventina d’anni dopo, ancora al femminile, in a togliersi la vita. L’unica a rimanere indenne da Chi giace nella mia bara di Paul Henreid (1964) questi trabocchetti del doppio è la “meraviglio- e al maschile in Chi è l’altro? (1972) una chicca sa”, incorreggibile Alice, creatura del più serafico di Robert Mulligan dei primi anni ’70 tratto dal e ludico “giocoliere” del genere di cui parliamo: a romanzo The Other di Thomas Tryon, per esse- Carroll, fanciullo mai cresciuto e genio indiscusso re poi ripresa dagli Inseparabili di Cronenberg dell’enigma matematico-psicologico, non interes- (1988). Dal 1960 in avanti, il tema del doppio si sa affatto l’aspetto “perturbante” dello specchio. tinge decisamente di “schizo” con l’esemplare ca- Gli piace semplicemente giocare con le infinite polavoro di Alfred Hitchcock Psycho, (il cui pro- possibilità che l’“altro lato”, non necessariamente tagonista Norman Bates “invade” psichicamente anzi per nulla “dark”, permette di esperire. il suo interprete Anthony Perkins) inaugurando Nell’Italia ottocentesca, il motivo del doppio ha una serie di variazioni sul tema, da Il rifugio dei avuto un solo geniale cultore: lo “scapigliato” Ugo dannati di Freddie Francis (Paranoiac, 1963) a Il Iginio Tarchetti, che nel racconto Lo spirito in un terzo segreto di Charles Chricton (1963), dal di- lampone (1868) – il primo giallo fantastico della vertente L’uomo che uccise sé stesso (1970) con nostra letteratura – fa dire al protagonista: “Pare- un improbabile Roger Moore al sofisticato Ima- ami essere un uomo doppio. Un uomo doppio… ges di Robert Altman (1972) con la straordinaria che stranezza!”. Susannah York e all’insolito Magic di Richard At- Non va dimenticato che il termine “doppio” in tenborough (1978), in cui il giovanissimo Antho- tedesco si dice doppelganger, e significa “procede- ny Hopkins interpreta il ruolo di un illusionista re avanti”, quindi non va inteso sempre e solo in “dominato” dal suo doppio, il fantoccio Forca, accezione negativa. che lo induce al delitto e al suicidio. Dunque può essere proficuo immergersi (non Tutti i libri e tutti i film citati testimoniano che solo letterariamente parlando) in quelle pro- il doppio è uno dei temi più fecondi della cultura fondità a cui il canto delle Sirene invitava già il moderna. Ma già i classici, com’è ovvio, l’aveva- plumèchanos Odisseo. Solo cedendo a tale ri- no toccato (con Narciso, con Elena, Tiresia…). E 4 Divagazioni sul doppio Silvio Raffo prima di chiunque altro il divino Eraclito, che ha Breve bibliografia critica detto migliaia di anni fa tutto quel che c’era da Luce Irigaray, Speculum, De l’autre femme 1974. dire, fra cui: TAYTA METAΠE∑ONTA EKEI- Otto Rank, Il doppio – Il significato del sosia nel- NA, ossia: questo, rovesciandosi, è quello. la letteratura e nel folklore, Sugarco 1979. E per concludere con un bell’enigma matemati- Franca Bacchiega, Il doppio – Da una considera- co, “One and one is one”, Uno più uno fa uno zione sull’ombra, QuattroVenti 1984. (Emily Dickinson). Verificare facendo cadere una Menarini - Lavanco, Il doppio – Trame della let- goccia d’inchiostro sopra un’altra goccia d’inchio- teratura, della sessualità, della psicopatologia, Il stro su una superficie piana. Pensiero scientifico 1997. Maria Mulas, Visione Simmetrica, Milano, 1979 da Maria Mulas,Infiniti di nulla da Emily Dickinson Nomos Edizioni 2006 © Maria Mulas Dallo Stesso Autore in Libri: Tags Al fantastico abisso Silvio Raffo, Società, Doppio Saffo nomosedizioni.it facebook.com/NomosEdizioni Twitter@NomosEdizioni 5