Roma, 13 dicembre 2012, ore 15,00 Sala Capranichetta – Hotel Nazionale – Piazza di Montecitorio 131 TAVOLA ROTONDA “Il futuro della mediazione in Italia: un protocollo a garanzia della qualità per la professione di mediatore civile” azioni e prospettive alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale a cura di umi - Unione Mediatori Italiani Esperti di ADR SONO STATI INVITATI A PARTECIPARE Prof. Avv. Salvatore MAZZAMUTO – Sottosegretario al Ministero della Giustizia On.le Angelino ALFANO – già Ministro della Giustizia, segretario del PdL Sen. Anna Rita FIORONI – Relatrice DDL 3270 in materia di professioni non organizzate in ordini, PD On.le Ignazio ABRIGNANI – Relatore DDL 3270 in materia di professioni non organizzate in ordini, PdL Sen. Enzo GHIGO – Firmatario emendamento per la reintroduzione mediazione obbligatoria, PdL On.le Paolo ROMANI – X Commissione Attività Produttive alla Camera dei Deputati, PdL Sen. Simona VICARI –Relatrice alla X Commissione del Senato, PdL On.le Pierluigi MANTINI – Responsabile Consulta delle Professioni e Giustizia, UdC Sen. Elio LANNUTTI – Membro VI Comm. Finanza e Tesoro, IdV, Presidente ADUSBEF Avv. Michelina GRILLO – Delegato Cassa Naz. Previdenza e Assistenza Forense, Segretario Gruppo “I Martellatori” Ing. Roberto MORINILLI – Managing Director of Gaia Italy, Partner of Consulting Avv. Diego COMBA – Presidente Fondazione ADR Aequitas, riconosciuta dal Ministero della Giustizia Avv. Carlo RECCHIA – Membro del Comitato Direttivo di Accademia Nazionale Del Diritto, Roma MODERA Gabriele VENTURA – Redattore Italia Oggi – Class Editori www.unionemediatori.com www.facebook.com/unionemediatori Unione Mediatori Italiani esperti di ADR – U.M.I. Segreteria Nazionale – Sede di Torino, Via Pietro Micca n.4 – 10122 Segreteria: tel 011–5695030 mail: [email protected] Responsabile rapporti istituzionali, ufficio stampa e organizzazione Avv. Gianluca Pontalto 348/2683229 – [email protected] MANIFESTO PER LʼINTRODUZIONE DELLA CERTIFICAZIONE DI QUALITAʼ NELLA MEDIAZIONE CIVILE 1. I professionisti firmatari di questo manifesto (avvocati, ingegneri e commercialisti) sono mediatori accreditati o in attesa di accreditamento presso il Ministero della Giustizia e credono che la mediazione sia lo strumento essenziale per lo sviluppo di una giustizia civile equa ed efficace in Italia. 2. Le critiche che da tempo vengono fatte in Italia alla mediazione civile sono sfociate negli ultimi giorni nellʼaperta manifestazione della convinzione (con miope giubilo di alcuni) che il tentativo di introdurre la mediazione civile in Italia sia definitivamente fallito. 3. Si torna dunque ad un processo civile i cui costi e la cui inefficienza sono sotto gli occhi di tutti? Chi lo sostiene non comprende o finge di non sapere, che la mediazione è stata introdotta ed è fortemente voluta dallʼUnione Europea e che si tratta di un processo irreversibile giustificato da un lato dallo snellimento delle procedure civili che sta avvenendo in tutti i paesi europei, dallʼaltro dalla particolare efficacia dimostrata dalla mediazione in tutto il mondo industrializzato quale metodo di soluzione delle liti. 4. In Italia le critiche alla mediazione civile, talvolta interessate e corporative si sono concentrate su due aspetti: la previsione legislativa del tentativo obbligatorio di esperimento della mediazione prima della lite e la qualità del servizio di mediazione. 5. Si deve prendere in seria considerazione la critica relativa alla scarsa qualità. A prescindere da qualunque incentivo, infatti, la qualità di mediazione resta il principale, se non lʼunico, strumento di promozione presso i cittadini fruitori di una giustizia civile già gravemente insoddisfacente nel suo svolgimento quotidiano. Una cattiva qualità della mediazione rischia di essere un rimedio peggiore del male di allontanare ancor più i cittadini dallo Stato. 6. La qualità della mediazione passa necessariamente per la qualificazione dei mediatori, non soltanto attraverso una formazione che deve seguire i parametri degli altri paesi europei ma anche e soprattutto, attraverso la previsione di uno specifico controllo sullʼattività dei mediatori effettuato sulla base di regole oggettive e trasparenti. 2 7. I firmatari di questo manifesto rivolgono ai singoli mediatori che avendo dedicato tempo, fatica, e aspettative di crescita professionale alla mediazione concordano su questo fondamentale assunto: è necessaria lʼintroduzione in Italia di parametri oggettivi di formazione e di certificazione di qualità che riguardino in primo luogo i singoli mediatori e che innalzino innanzitutto i parametri qualitativi al livello praticato nei più importanti paesi europei. 8. I firmatari di questo manifesto intendono costituire unʼAssociazione che sarà denominataUnione Mediatori Italiani ed esperti di Adr le cui finalità saranno: - prescrivere parametri di qualità per i propri associati, più elevati di quelli previsti e praticati oggi in Italia; - lʼiniziativa è aperta a tutti i mediatori accreditati o in attesa di accreditamento presso il Ministero della Giustizia in possesso di una laurea “non breve” in materia giudica o economica, in ingegneria o in architettura e in materie scientifiche che possano rivelarsi utili alla soluzione della lite civile. 9. I firmatari di questo manifesto ritengono che il controllo di qualità sui mediatori debba essere effettuato da enti di certificazione terzi privati e accreditati dallo Stato, come accade ad esempio nel Regno Unito, secondo il modello (universalmente riconosciuto e praticato nellʼUnione Europea) della Certificazione di Qualità, secondo il quale enti privati terzi controllano lʼapplicazione di un corpo di norme volontarie e rilasciano al prestatore del servizio un attestato di conformità. Nel caso della mediazione lʼattestato di conformità dovrebbe essere rilasciato al singolo mediatore (e non allʼorganismo). Tale attestato sarebbe spendibile nei confronti dellʼutente, dellʼorganismo e del Ministero e riguarderebbe la conformità della pratica quotidiana del mediatore e dei suoi requisiti di qualificazione ai parametri previsti dal corpo di norme volontarie oggettive e pubbliche in un clima di trasparenza che fino ad oggi è mancato. 10. I firmatari di questo manifesto credono che la costituenda Associazione, oltre a creare al proprio interno la valorizzazione e la promozione della qualità dei singoli mediatori che ne faranno parte, debba svolgere nei confronti delle Istituzioni unʼattività di carattere sindacale e di rappresentanza mirata alla tutela e alla crescita della professione nel mediatore civile in Italia. Ciò attraverso tutte le iniziative, anche legislative e/o di contrattazione, che saranno ritenute opportune, in primo luogo promuovendo la creazione di un sistema di certificazione della qualità del singolo mediatore che segua il modello europeo, proponendo a tal fine uno specifico tavolo di contrattazione presso il Ministero della Giustizia per la creazione di un idoneo disciplinare. 3