NOVEMBRE 2011 - ANNO LIV - N. 4 (434) MASSA FINALESE Notiziario della Parrocchia di San Geminiano «MASSA FINALESE» Periodico di informazione religiosa Iscr. al Tribunale di Modena al n. 1154 - Edit. Associazione S. Geminiano 41035 MASSA FINALESE (MO) Via per Modena Ovest, 3 - Tel. e Fax 0535 99114 Parroco: Don Jean Jacques Meyong Redazione: c/o Parrocchia di Massa Finalese Stampa: Baraldini sas - Massa Finalese - Tel. 0535 99106 Grazie Signore per la cresima di quest’anno A nome del vescovo, è venuto presso la nostra parrocchia Don Nardo Maseti che ci ha regalato, a nome di Dio, una splendida liturgia per la cresima dei nostri ragazzi. Oltre alla partecipazione importante delle famiglie e dei parrocchiani, ci sono rimaste in mente alcune delle cose importantissime dette da Don Nardo: la bella immagine dei semi messi in mano ai ragazzi. Questi, per portare dei frutti, hanno bisogno della nostra semina e della nostra fatica per finalmente arrivare a dei risultati, che porteranno dei cambiamenti per i cresimati e per i loro vicini, quindi per tutta la nostra parrocchia. Un speciale grazie ai ragazzi e alle famiglie per l’impegno che ha portato alla cresima, e all’impegno che tutti stanno dando nel post cresima, con momenti di grande e notevole partecipazione. Ad esempio l’organizzazione del pigiama party: un’occasione unire insieme la notte di adorazione, tra sabato e domenica, con un tempo di adorazione e di riconciliazione con Dio, per poi concludersi con l’eucaristia della domenica preparata con cura dai ragazzi e dai loro animatori. Che Dio benedica il nostro post cresima e le loro famiglie. Don Jean-Jacques La crisi dell’uomo Che cosa sperare oggi? Dall’ultimo numero del giornalino a oggi, abbiamo passato la solennità di Maria Assunta in cielo, abbiamo vissuto le Giornate Mondiali della Gioventù a Madrid e abbiamo iniziato il lavoro e la scuola, dopo il periodo estivo caratterizzato con le ferie. Con l’autunno, siamo entrati in un periodo profondamente cambiato con la primavera araba che ha portato a novità profonde in Africa del Nord, con tensioni fortissime in Siria. Con la primavera araba, abbiamo anche la crisi economica mondiale che è entrata in una fase che tocca da vicino la sfera concreta della vita, con i vari aumenti economici, e le restrizioni varie sui farmaci e su altri aspetti della vita concreta. Si può anche pensare che concretamente, con l’obbligo di ridurre le spese, i vari paesi metteranno su delle restrizioni economiche che ci terranno in un periodo di crisi lungo. Da qui, il pensiero diffuso che siamo in crisi economica. E se la crisi non fosse dell’economia, ma fosse dell’uomo? Il rimedio alla crisi economica non può risolversi in rimedi tecnici proposti da economisti, anche bravi, perché il problema è profondamente dell’uomo, e quindi la soluzione deve coinvolgere l’uomo, nella sua totalità e nella sua globalità. Se ne parla da un po’, della crisi dell’uomo, crisi morale, crisi dei valori, crisi di civiltà tra Oriente e Occidente, tra l’Occidente di tradizione cristiana e il mondo arabo-musulmano. La crisi di oggi sembra però molto più profonda, e non si risolverà per delle tecniche superficiali, perché è, e lo vogliamo affermare con la più grande forza, la crisi del tentativo di vivere e di costruirsi senza Dio. Come risolverla? Se fosse facile, saremo diventati “Nobel dell’umanità”. 2 “Se non vi convertirete, morirete tutti allo stesso modo” (Lc 15,3). La crisi in molti aspetti, sa di morte, e provoca la morte di molte persone nei paesi poveri che si trovano con i programmi di cooperazione sanitaria soppressi, per le difficoltà dei paesi del Nord del mondo. La morte è anche simbolicamente associata alla nausea di numeri che arrivano, del debito dei paesi, della perdita giornaliera delle borse. A questa morte, l’evangelista Luca risponde con la chiamata alla conversione. Ma che cosa è la conversione? Ci viene in mente un elenco di cose che non si facevano e che bisogna tornare a fare. E se la conversione fosse più complessa e quindi complicata da impostare? La conversione tocca il cuore dell’uomo, ferito dal peccato originale e indurito da logiche perverse che hanno avuto come risultato l’allontanamento da Dio, dalla sua Parola e dai suoi comandamenti. Tutto il secolarismo si è costruito su questa realtà del Dio assente, con l’ateismo e/o l’agnosticismo. Il risultato odierno è la sintesi della società senza Dio. Venendo meno il senso di Dio, è venuto meno anche il senso dell’uomo. Mai come oggi ha contato così poco l’uomo nella sua singolarità. Conta semmai la qualità e il peso del passaporto che si ha, la classe socio-economica alla quale si appartiene, ma non conta più l’uomo in quanto tale. Di certo, Dio non ha voluto la crisi per costringere l’uomo al cambiamento, anche perché Dio è Dio e non un uomo. Nella sua provvidenza infinita, ama l’uomo, nonostante tutto, e nel suo amore, non vuole mai per noi il male, volutamente come male, salvo che questo male sia per un successivo bene: “Tutto concorre al bene di coloro che Dio ama” (Rom 8,28). Dio non vuole la crisi, ma si serve anche di essa per rimetterci sulla giusta carreggiata. Questa soluzione non può costruirsi all’infuori della dinamica che porta Dio nel cuore degli uomini. Come farlo? Questo è il compito degli educatori, della fantasia delle persone, e l’oggetto della riflessione e della nostra meditazione. Buon cammino verso la vita eterna e la pace del Signore sia sempre con voi!!! Don Jean-Jacques Meyong Riscostruiamo la Chiesa! Dopo aver ricevuto dalla curia di Modena i necessari permessi per il restauro della chiesa parrocchiale, adesso tocca a noi!! Abbiamo bisogno del tuo contributo! È stato aperto un conto corrente per effettuare le donazioni: IBAN IT 63 Q 05652 66750 CC0040117234 La donazione può essere scaricata dalla dichiarazione dei redditi. I moduli sono disponibili in parrocchia. Infine non dimentichiamo che la chiesa non è fatta dai muri ma da Cristo che ci raduna, nella comunione del corpo mistico, ossia nella carità sincera! Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. (Sal 126,1) Un Nuovo Anno all’ Asilo Sacro Cuore Come ben sapete, ogni anno le nostre programmazioni partono da un argomento particolare che caratterizza in modo originale le strade da prendere per raggiungere gli obiettivi appena elencati. Quale sarà il tema di riflessione che farà da guida alla programmazione di quest'anno? Abbiamo preso in mano la “Carta dei diritti dei bambini” e su questa abbiamo progettato la nostra programmazione pensando ad un ideale viaggio in compagnia di uno dei personaggi biblici più amati dai bambini: Noè. E' nata così “Un'Arca di diritti”... la programmazione annuale di tutta la nostra scuola. Educare ai diritti umani, ci siamo dette infatti, dovrebbe essere un grande obiettivo trasversale alla base di tutte le programmazioni didattico-educative. La carta dei diritti dei bambini e delle bambine è stata presa in mano più volte da diversi pedagogisti che vi hanno apportato interessanti sfumature...una che a me piace particolarmente è quella dei diritti “naturali” dei bambini e delle bambine, perché interroga soprattutto noi grandi! Si tratta del diritto a sporcarsi, a prendere la parola, il diritto ad ascoltare il silenzio, il diritto a percepire le sfumature, il diritto all'ozio... Proviamo infatti a pensare quando è stata l'ultima volta che ci siamo fermati a guardare le stelle o a contemplare una formica, siamo andati in biblioteca a leggere un libro o abbiamo spento TV e computer per “ascoltare” il silenzio o parlare in famiglia in tranquillità...o ancora... quando abbiamo lasciato giocare liberamente i bambini con sabbia, colori, foglie, neve, senza chiedere loro di stare attenti a non sporcarsi?! Viviamo in un tempo in cui tutto è programmato: ai nostri bambini offriamo una settimana 3 (una vita?) programmata interamente da noi! Non c'è spazio e tempo per l'ozio, il riposo, attività “libere”...perché?! E' importante prendere coscienza che il tempo del gioco libero, dell'ozio, del “non far niente” da soli o insieme agli amici è importante... di più... è un DIRITTO! Ricordiamolo! Noi che abbiamo la responsabilità educativa dei nostri bambini, genitori ed educatori insieme, dobbiamo insegnare ai bambini che la vita è bella: la carta dei diritti dei bambini riporta per iscritto che ognuno deve poter crescere con gioia gustando, provando, toccando vedendo che la vita è un bene prezioso... un grande dono di DIO, aggiungiamo noi! Far vivere i diritti significa educare alla pace e alla fratellanza che, nella nostra scuola, non può che tradursi in fratellanza cristiana; significa educare alla salute, laddove per salute non si intende solo “assenza di malattia”, ma benessere psico-fisico a tutto vantaggio della qualità della vita di ognuno. E' sotto la guida di queste riflessioni che noi insegnanti abbiamo ideato la nostra programmazione annuale che, come ogni 4 anno, sarà commisurata all'età dei bambini a cui è destinata ma che avrà, come riferimenti comuni, i seguenti diritti: • diritto ad emozionarci • diritto ad esprimerci • diritto alla musicalità Guardiamoli da vicino, allora, questi diritti! Il diritto ad esprimerci ci rimanda all'espressività e alla creatività....perché l'arte, nelle sue diverse espressioni, ed in particolare il disegno infantile, è il percorso privilegiato attraverso il quale il bambino esprime la propria identità dando forma e comunicando il proprio pensiero, le proprie emozioni.... Dall'espressione artistica al diritto alle emozioni e alla musicalità il passo è breve: scopriremo le emozioni, dove si trovano, come si manifestano, che colore possono avere...che musica le rappresenta meglio...I bimbi impareranno così a riconoscere le emozioni, ad esprimerle e ad affrontarle serenamente, aiutati dal linguaggio universale della musica, linguaggio che sa parlare sia al cuore sia alla mente, suscitando sentimenti ed emozioni. Eccoci quindi pronti, grazie alla musica, alla voglia di emozionarci e di esprimerci, da sempre vie privilegiate di apprendimento della scuola d'infanzia, ad affrontare, insieme a Noè, i diritti dei bambini che più sono vicini a loro! Lucia Gruppo Scouts Massa Finalese 1 Le Vacanze dei Lupetti Anche quest’anno finite le attività domenicali, è giunto il momento più atteso, “LE VACANZE ESTIVE !!“ (chiamate da noi “vacanze di Branco”). Quest’anno lo “strano”, ma simpatico personaggio, che ci ha accolto all’inizio del nostro viaggio era l’oste Pinta di Rhum, che per una settimana ci ha ospitato nella sua osteria dalla quale si poteva ammirare la Pietra di Bismantova. L’invito aveva uno scopo ben preciso: trovare un tesoro! I nostri piccoli pirati si sono così allenati ai passaggi tra gli alberi delle navi, trascorrendo un giorno tra le corde e le passerelle di un parco avventura, si sono vestiti da uomini di mare cucendo e dipingendo i loro costumi, hanno conosciuto i pirati e giocato con loro, hanno trascorso le serate all’osteria di Pinta di Rhum facendo tardi tra risate, canti e balli, hanno combattuto a colpi di … gavettoni! Allo stesso tempo, con grande spirito di responsabilità, hanno ordinato e pulito ogni giorno tutti i locali del luogo che li ospitava, hanno aiutato durante il pranzo e la cena sia ad apparecchiare la tavola che a servire; hanno preparato per ogni pasto una preghiera per ringraziare il Signore del cibo ricevuto. I ragazzi hanno affrontato benissimo il distacco temporaneo dai genitori, dai loro videogiochi e cartoni preferiti e nel contempo sono riusciti subito a vivere con lo spirito giusto di allegria e condivisione la convivenza con gli altri 24 ore su 24. In tutte le attività hanno lavorato con impegno, passione e altruismo, aiutandosi a vicenda a superare i problemi, giocando lealmente, unendo le intuizioni, le potenzialità, i talenti di ognuno. Alla fine della settimana con grande gioia e contentezza di tutti.. è stato trovato il tesoro!! Lo scrigno conteneva tanti bei premi, ma sicuramente il più bello era la frase lasciataci da chi aveva nascosto il tesoro: “IL VERO TESORO E’ L’UNITA DEL GRUPPO”. Il nostro grazie va a tutti quelli che ci hanno aiutato a realizzare queste belle vacanze di Branco: le cuoche Adele e Gigliola che, accaldate ai fornelli, ci hanno sempre preparato qualcosa in più, al gruppo Mani Tese che, prestandoci i furgoni, ci ha permesso di muoverci e arrivare alla nostra isola, a tutte quelle persone che ci hanno donato gratuitamente cibo, tempo e lavoro, al parroco che all’ultimo momento ha trovato il tempo per celebrare la S. Messa e cantare alleluia con i bambini, ai genitori che hanno organizzato e preparato un “mega pic-nic”, in occasione della giornata dei genitori. Con l’augurio che i ragazzi continuino a portare con sè tutti i preziosi insegnamenti appresi in questa fantastica avventura, vi aspettiamo tutti per l’inizio del prossimo anno scout! I capi scout 5 Gruppo Scouts Massa Finalese 1 Reparto Alvorada: un campo con le Aquile Randagie Mulino Calcina e la Valle del Dragone sono stati i luoghi che hanno ospitato il campo del Reparto Alvorada di Massa Finalese. Sono stati giorni intensi durante i quali, ragazzi di 12-16 anni, hanno vissuto la vita dell'esploratore in tutti i suoi ambiti: dalla vita in tenda, all'escursione in mezzo alla natura incontaminata, dalla cucina alla trappeur, ai canti e balli intorno al fuoco. In quelle vette abbiamo respirato aria di libertà, imparando tanto dalla vita di squadriglia e dall'ambientazione del campo: le Aquile Randagie. Abbiamo ripercorso con loro, la storia dello scoutismo clandestino durante il regime fascista, anni in cui la gente era stata privata della possibilità di poter svolgere attività scout. Nonostante ciò, ragazzi e adulti si opposero: pur deponendo ufficialmente le proprie insegne e i propri fazzolettoni, continuarono a svolgere le proprie attività normalmente, ritrovandosi in posti sempre diversi, dandosi appuntamento con messaggi in codice. Non si tirarono indietro neppure quando lo scenario internazionale si fece più duro a seguito dello scoppio della guerra e delle persecuzioni razziali, collaborando a portare in salvo più di tre migliaia di ebrei oltre il confine svizzero. E' stato questo il tema del Grande Gioco degli ultimi giorni, dove, a cavallo di un torrente incantato e di un confine immaginario, i ragazzi si sono fronteggiati e aiutati per falsificare qualche documento e passare indenni una austera dogana piena zeppa di camicie nere. E così, siamo tornati a casa carichi di entusiasmo, con qualche informazione in più sulla nostra storia, pronti per ripartire verso una nuova avventura. Volpe Inventiva 6 Gruppo Scouts Massa Finalese 1 Bosnia: Una bussola per la nostra strada Siamo sei ragazzi scouts, tornati il 15 Agosto da un viaggio in Bosnia che ha scosso le nostre coscienze. La Bosnia ci ha permesso di analizzare la nostra realtà e noi stessi da un punto di vista più oggettivo: “dall’ esterno” tutto sembra più nitido, più chiaro. Ma perché la Bosnia? Bosnia come realtà prossima a noi, dove si intravedono ancora le ferite della guerra; Bosnia per comprendere le dinamiche e le conseguenze della guerra. Bosnia per educarci ad essere “buoni cittadini”; Bosnia per capire che dobbiamo iniziare noi in prima persona a costruire la pace; Bosnia come presa di coscienza della parità degli esseri umani davanti a Dio; Bosnia come sperimentazione della provvidenza, non come casualità, ma come segno divino. E ancora Bosnia come razionalizzazione delle emozioni, per cambiare stile di vita; Bosnia per riflettere sulle scelte che facciamo e sulla realtà sociale in cui viviamo; Bosnia come incontro e arricchimento della diversità; Bosnia come comprensione e convivenza con le altre fedi religiose. Siamo partiti per scoprire questa realtà così lontana e così prossima: abbiamo visitato Tuzla, Sabac, Srebrenica, Sarajevo, Mostar. Ci siamo fermati a Dulici, un piccolo villaggio mussulmano, a lavorare nei campi e a giocare ni strada con i bambini. Abbiamo visto le ferite della guerra. Abbiamo incrociato gli sguardi della “felice povertà”. Abbiamo pianto di fronte ai segni del massacro e del genocidio. Abbiamo intravisto il viso triste dei ricordi, quello rabbioso del presente, quello fiducioso nel futuro. E alla fine siamo tornati sorridenti e felici, portandoci dentro un po’ di inquietudine e la sensazione di aver perso qualcosa nel nostro “abituale stile di vita”. Ora viene il difficile: cercare di dare un senso a questo viaggio nella nostra realtà. Siamo sei ragazzi scout, pronti a ripartire nella vita di tutti i giorni, con un bagaglio di esperienze più ricco, e con la voglia di dare il nostro contributo per lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato. Clan Panta Rei 7 Per me Madrid è stato un incontro, un incontro che auguro a tutti di poter fare, un incontro di gioia con il Signore e con tantissimi giovani. Nel nostro viaggio non sono mancati gli imprevisti che ci hanno però regalato momenti indimenticabili, come la mia prima sera a Valencia: al nostro arrivo era prevista la messa ma la chiesa non era disponibile… così l’abbiamo celebrata all’aperto, in un parco vicino alla strada; le persone che abitavano nei palazzi accanto si affacciavano sentendo i canti e vedendo tanti ragazzi riuniti; una signora spagnola si è unita a noi nella celebrazione. Prima dei cinque giorni a Madrid ho avuto anche la fortuna di vivere il gemellaggio con la diocesi di Granada: l’ospitalità della parrocchia di Salobreña mi ha lasciato una fortissima testimonianza di comunità e di amore gratuito per l’accoglienza affettuosa e premurosa dimostrata nei confronti di noi pellegrini. Infine gli ultimi giorni a Madrid sono stati i più caotici a causa delle tantissime persone venute per la GMG, però la mattina era dedicata a momenti di riflessione con la catechesi e l’adorazione eucaristica. La veglia a Cuatro Vientos con il Papa è stata una serata indimenticabile; a metterci alla prova è stato il tempo: all’arrivo un sole cocente poi alla sera, durante la veglia, il temporale. Quando è iniziato a piovere non sapevamo bene come comportarci, pensavamo a coprire gli zaini e a non bagnarci, poi è stato intonato un canto ed ecco che tutti, intorno, si sono uniti con gioia al coro! Il Papa, rientrato per la pioggia, è ritornato sul palco ed essendo tardi non ha continuato il discorso, ma ha lasciato il posto all’adorazione: la pioggia ha smesso ed è calato il silenzio…è stato un momento molto intenso e carico di emozione! La GMG di Madrid mi rimarrà nel cuore, come le belle persone che ho conosciuto e le nuove amicizie… ora al ritorno ci aspetta però il compito più difficile: portare a tutti la gioia dell’incontro che abbiamo vissuto, un incontro che non ha solo dato senso al nostro viaggio, ma che dà senso a tutta la vita. Federica 8 15 agosto 2011, ore 7.00 am Per noi è tempo di partire, sotto la vigile sorveglianza del nostro “buon pastore”, che già di prima mattina non può fare a meno di contare le sue “pecorelle” (cosa che si ripeterà durante tutto il soggiorno a Madrid). Nonostante il tentativo di sabotaggio subito dal pulmino della parrocchia, il morale è alto e non vediamo l’ora di gettarci a capofitto in questa nuova avventura. Dopo aver assistito alla Messa celebrata nella chiesa di “Gesù Redentore” a Modena, siamo veramente pronti a partire. Il viaggio è estenuante. Dopo 21 ore e mezza sopra un pullman non propriamente “confortevole” (di giorno estremamente caldo e di notte terribilmente freddo!), la stanchezza si fa sentire. Nonostante tutto, siamo ancora attivi e sfruttiamo al meglio le nostre capacità dedicandoci alla preghiera: oltre alle lodi mattutine ed ai vespri serali, ci cimentiamo nella recita del rosario in quattro lingue diverse (italiano, polacco, francese e latino). Quest’ ultima esperienza, nuova per tutti noi, ci ha lasciato piacevolmente e positivamente stupiti, in quanto ci siamo sentiti subito immersi ed uniti in quello che è lo spirito della GMG. L’ arrivo al nostro alloggio in Spagna, l’istituto scolastico “Severo Ochoa” ad Alcobendas, poco distante da Madrid, è stato a dir poco “traumatico”, in quanto ci siamo ritrovati ad affrontare sin dall’inizio una situazione disagiata: solamente due bagni per circa 300 persone; la doccia nonostante fosse così ghiacciata che perfino un pinguino si sarebbe rifiutato di entrarci, era così affollata che ci costringevamo ad effettuare spedizioni notturne pur di lavarci con un po’ di calma; si dormiva all’aperto, sotto il cielo stellato e sulla dura terra. Queste condizioni sono state più o meno accettabili ed anche divertenti,. poi il tempo si è mutato in pioggia, con temperature notturne piuttosto fresche. Non parliamo poi dei pasti: una vasta gamma di panini serviti “per la nostra gioia” nelle varianti più disparate, dopo lunghi ed estenuanti tempi di attesa. La somma di tutti questi disagi ci ha permesso di vedere nel prossimo un “amico” con il quale condividere le problematiche comuni, lasciando da parte l’imbarazzo ed imparando ad aiutarci gli uni gli altri. Ogni giorno, a Madrid, abbiamo avuto l’occasione di ascoltare le catechesi tenute da alcuni vescovi italiani presenti in Spagna, tra questi il vescovo della diocesi di Modena – Nonantola, mons. Antonio Lanfranchi, che ha esortato noi giovani ad essere testimoni della fede e della bellezza dell’ incontro con Dio. Il nostro compito è quello di portare la gioia del Vangelo in ogni luogo e a tutti coloro che hanno perso fiducia e speranza nella religione. Il Papa stesso dice: “Non è possibile incontrare Cristo senza farlo conoscere agli altri. Quindi, non conservate Cristo per voi stessi!”. Per le strade di Madrid, ciò che colpisce di più, sono la familiarità e la semplicità con cui ragazzi di nazioni e lingue diverse si salutano e si scambiano pensieri ed emozioni in maniera estremamente spontanea. Non si riflette particolarmente sulla lingua da utilizzare con il proprio vicino (anche perché noi l’inglese ci siamo dimenticati di metterlo in borsa!), ma si agisce in maniera istintiva e irrazionale. La GMG è stata fonte di gioia, di allegria, di disagi, ma la cosa più importante di tutte è che la preghiera è stata una costante che ci ha accompagnato per quei lunghissimi otto giorni, e non solo. Molte cose sono cambiate in noi. Siamo ritornati con il cuore pieno d’amore e con tanta voglia di trasmettere quei valori che abbiamo imparato ad apprezzare. Ogni piccola esperienza che abbiamo vissuto a Madrid, resterà sempre in noi. Abbiamo imparato che essere testimoni di Cristo non è facile e comporta coraggio e sacrifici. Tuttavia ciascuno deve cercare di portare sulle spalle la propria croce con serenità e fiducia. Come dice Benedetto XVI : “Se rimarrete nell’amore di Cristo, radicati nella fede, incontrerete, anche in mezzo a contrarietà e sofferenze, la fonte della gioia e dell’allegria”. E così, come la tempesta non ha sconvolto i due milioni di giovani presenti alla veglia con il Santo Padre all’ aeroporto di Quatro Vientos, bisogna affrontare le difficoltà consapevoli del fatto che Dio non ci abbandona mai, ma cammina costantemente accanto a ciascuno di noi e noi dobbiamo solo imparare a percepire la Sua presenza. Questo è ciò che abbiamo appreso durante la GMG di Madrid e che, siamo sicuri, impareremo ad apprezzare giorno dopo giorno. Ci auguriamo, con il tempo, di riuscire a trasmettervi la gioia e la felicità dell’incontro 9 con Dio, che noi stessi abbiamo provato in prima persona. Intanto, vi offriamo queste parole come simbolo di una breve testimonianza di quanto sia stato (e sarà) importante vivere “radicati in Cristo, saldi nella fede”; e ci scusiamo in anticipo se il testo può risultare incompleto. Sono talmente tante le emozioni che serbiamo nei nostri cuori, che per descriverle tutte nei minimi dettagli dovremmo sfruttare un bosco intero. Inoltre, essendo per noi la prima esperienza di una GMG, non siamo ancora riusciti a trovare le parole adatte a formulare ciò che veramente abbiamo provato. Grazie Il gruppo di San Felice S/P Don Tomek, Lucia Finelli, Elena Preti, Lucia Preti, Cochita Sossaminou 10 La Gmg un’esperienza da ricordare per tutta la vita, un’esperienza che, anche con qualche ostacolo non ha frenato e fermato la voglia di vivere appieno questa meravigliosa settimana passata insieme a persone che anche se conoscevo già ho potuto conoscere meglio e incontrare persone nuove. Tanti giovani di tante nazionalità ma con una cosa in comune la stessa religione, tutti i giovani hanno pregato Dio come me e infatti questa settimana oltre al divertimento la parte spirituale è stata davvero importante: attraverso la catechesi ma soprattutto la veglia con il Santo Padre a Cuatro Vientos ho capito che anche nelle difficoltà non si è mai soli ma hai sempre vicino a te qualcuno che ti aiuta e quel qualcuno è Dio. Spero che questa esperienza come l’ho vissuta io e con chi era con me, la possa vivere in futuro ogni giovane, portando a casa uno zaino pieno non solo di ricordi ma soprattutto di fede cercando di trasmettere quello che ho vissuto io. ‘’E’ stata Perché ”ESTA ES LA JUVENTUD un’esperienza davvero bella, piena DEL PAPA!!!!!” di emozioni, una condivisione unica con persone Costanza che mi erano già accanto e altre nuove che ho conosciuto in quella settimana. Ho capito dal vivo come la GMG unisca tutti i popoli cristiani. Nel mondo non c’è solo guerra e conflitto, ma anche pace e amore!’’ ‘’L’esper ienz a Giada Borsari a Madrid è stata veramente unica ed emozionante: non solo divertimento, conoscenza di gente nuova, ma soprattutto motivo di riflessione e di raccoglimento; vedere il Papa poi è stata un’emozione indescrivibile.. non ci sono parole per esprimerlo. Naturalmente ci siamo dovuti accontentare dei servizi e dell’accampamento, come dormire sotto a una tettoia o fare docce fredde, ma c’era tanto caldo che ne è valsa la pena! Beh, che altro dire? A Madrid è stato stupendo, però mi sento che a Rio sarà ancora meglio!’’ Valeria Diozzi Madrid 2011, Giornata Mondiale della Gioventù…io c’ero...e non ero da sola!! Anche se sembra che al giorno d’oggi i giovani siano sempre più distanti dalla religione, a Madrid c’erano quasi due milioni di pellegrini con età media di vent’anni!!... Ma cosa ha spinto tutti questi giovani a fare un’esperienza del genere ? Forse la curiosità, forse la fede, l’incoscienza o semplicemente la voglia di fare nuove esperienze. Sinceramente non lo so…non saprei nemmeno dirvi cosa ha spinto me ad andare, e non vi nascondo che, diverse volte prima della partenza, mi sono chiesta chi me lo faceva fare, perché, in fin dei conti, se partivo solo per ascoltare il Papa, sarei potuta andare tranquillamente a Roma, scelta più semplice e molto più comoda. Nonostante tutti i dubbi sono partita, e non me ne sono pentita per niente! E’ vero che ci siamo dovuti adattare, e non poco: tutti i giorni Messa, catechesi e preghiere, di certo non i nostri passatempi preferiti, ma vi posso assicurare che in un contesto come Madrid tutto ciò non ci è pesato affatto. Inoltre, grazie a questa esperienza, siamo riusciti a stabilire nuove amicizie e ad identificarci con giovani di tutto il mondo grazie ad un aspetto comune: la fede in Cristo. Fede, che come ha ribadito più volte il Papa, dobbiamo rafforzare per essere “radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” e, soprattutto adesso che siamo tornati, dobbiamo mettere in pratica e viverla per trasmettere questo messaggio a tutti. Questo è il nostro compito, quello di tutti i cristiani, giovani e meno giovani. Sono stati giorni davvero indimenticabili, grazie a tutti, ci vediamo a Rio!! Elisa P. 11 NELLA NOSTRA PARROCCHIA Chi fosse interessato a pubblicare sul giornalino parrocchiale la foto dei propri cari o di un evento particolare è pregato di mandare la foto all’indirizzo [email protected] o di portarla in canonica. MATRIMONI 28/08/2011 Levratti Alex e Corazzari Elisabeth A Walter Guerzoni e Ilde Reggiani, auguri per il 50° anniversario di matrimonio. Renato e Giovanna 11/06/2011 - Calzolari Andrea e Balboni Monia DEFUNTI 05/08/2011 09/08/2011 13/08/2011 20/08/2011 26/08/2011 26/08/2011 01/09/2011 19/09/2011 25/09/2011 06/10/2011 26/10/2011 31/10/2011 Dondi Ultimo Calanca Rosa Breveglieri Marta Levratti Lucia Borsari Didim Ida Dondi Molinari Ombellina Malaguti Orazio Carletti Mario Marchetti Pierina Bosi Agata Monari Laura 07-06-2011 Bergamini Anselma 06/10/2011 Marchetti Pierina 13/10/2011 Paolucci Valeria 31-10-2011 Monari Laura In memoria del nonno Luciano Borsari Ieri stavi bene e oggi sei lassù.. Il mio primo giorno di scuola dell’infanzia mi hai accompagnato tu, rassicurandomi e dandomi la forza di fare un’esperienza nuova, allontanandomi dalle tue braccia per la prima volta... Mi hai insegnato tu, andare la prima volta in bici, cadendo e dandomi la forza di rialzarmi e di non arrendermi mai, come nella vita... Tornata da scuola e non trovarti, vedere la tua poltrona vuota... Tutta la forza che avevo ho cercato in tutti i modi di passartela, ogni singolo momento che passavo accanto a te, mi ha fatto capire tante cose: la fiducia e la fede delle persone come te... Sei sempre stato al mio fianco, ogni volta che avevo bisogno di aiuto, mi hai sempre consigliato le strade giuste... Io sarò per sempre al tuo fianco, come tu dovrai essere al mio!! Sarai per sempre nel mio cuore... Ciao nonno... la tua nipotina Giada BATTESIMI 24/07/2011 07/08/2011 13/08/2011 12 Masi Eleonora di Gabriele e Lisa Molesini Raucci Francesco di Antonio e Maria Rosaria Cipollaro Amato Samuele di Antonio e Antonella Bevilacqua Destiny di Laurence e Ijeoma 27/08/2011 03/09/2011 04/10/2011 30/10/2011 Onuoha Stefania di Stephen e Sylvarlyn Oduchi Onuoha Vecchi Christian di Diego e Turco Daniela Zampini Emilia Carla di Alessio e Zamner Anna Morselli Leon di Sergio e De Padova Chantal