EngHydroEnv Geology 2010, 13, 15-31 - doi: 10.1474/EHEGeology.2010-13.0-2.0278 Acquiferi contaminati da cloruro di vinile sotto un asilo nido: strategie di investigazione e rischio sanitario Alessandro Gargini1, Monica Pasini1, Sara Picone2, Marco Stefani1, Lorella Dall’Olio3 1 Università di Ferrara, Dipartimento Scienze della Terra, [email protected], [email protected], [email protected] 2 Deltares-TNO, Utrecht (NED), [email protected] 3 Comune di Ferrara, Servizio Ambiente, [email protected] Aquifers contaminated by vinyl chloride below a kindergarten: investigation and sanitary risk assessment issues ABSTRACT: The paper deals with a severe groundwater contamination by chlorinated ethenes and ethanes beneath the urbanized area of via Caretti immediately to the east of the ancient historical centre of Ferrara. The source of contamination are two unlined dumps located inside dismissed clay quarries and filled, during 60’-70’, by a mixture of municipal solid wastes and chlorinated pitches originated from chloromethanes distillation process. The area is located in the lowest sector of the Po plain. The underground stratigraphy consists of alternances of sandy and silty-clayey layers of alluvial origin. Both shallow (from unconfined to leaky-confined) and confined aquifers were involved in the migration of a mainly vinyl chloride (VC) plumes, flowing below houses to a maximum distance of 500 m from the source. Main results of site investigation are reported, mainly conducted by a multi-step direct-push drilling approach: a peak concentration, at the source, of more than 1x105 ppb of VC was detected. Ethenes dominate on ethanes and VC dominates on ethenes. Main focus of risk evaluation was devoted to monitoring of vapours in indoor environments above plumes. The occurrence of fine grained sediments over the shallower aquifer seems to protect the residents from direct exposure to vapours. Riassunto Lo studio riguarda un caso di forte contaminazione di acqua sotterranea, da eteni ed etani clorurati, nell’area urbanizzata di via Caretti, posta subito ad est del centro storico di Ferrara. Le sorgenti di contaminazione sono 2 discariche non controllate situate entro vecchie cave di argilla ove, durante gli anni ’60-’70, venivano smaltite, assieme ai rifiuti solidi urbani, prodotti residuali di attività industriali. L’area è situata nella porzione orientale più depressa della pianura Padana, ove il sottosuolo interessato dalla contaminazione è costituito da un’alternanza di corpi sabbiosi e limo-argillosi di origine prevalentemente alluvionale. Sia l’acquifero superficiale (da libero a semiconfinato) sia il primo acquifero in pressione sono interessati dalla migrazione di plume, formati soprattutto da cloruro di vinile (VC), al di sotto delle abitazioni e sviluppati per una massima estensione, finora indagata, di 500 m dalla sorgente. Obiettivo dello studio è quello di descrivere l’approccio di investigazione, soprattutto basato su una successione multi-step di campagne di sondaggi e prelievi di acqua di falda con tecnica direct-push: è stata individuata una concentrazione di picco alla sorgente di più di 100.000 ppb di VC con, sia alle sorgenti che nei plume, gli eteni che dominano sugli etani clorurati ed il VC che domina sugli eteni. La principale criticità del sito, in termini di valutazione del rischio sanitario, è legata al monitoraggio dei vapori negli ambienti abitati indoor al di sopra dei plume. La presenza di una copertura a granulometria fine di qualche metro di spessore al di sopra delle sabbie dell’acquifero superficiale sembra proteggere i residenti dall’esposizione diretta ai vapori che possono esalare dalla falda. Tale evidenza è confermata da un monitoraggio dei gas indoor ai punti di esposizione, laddove la convenzionale analisi di rischio di livello II sovrastima la concentrazione prevista a contatto con il recettore residente. La città di Ferrara ed il cloruro di vinile La città di Ferrara presenta un caso peculiare di contaminazione degli acquiferi. Concentrazioni assai elevate di eteni ed etani clorurati, idrocarburi clorurati alifatici cancerogeni e/o tossici con da 1 a 4 atomi di cloro (Fetter, 1999; US-EPA, 2000), si ritrovano non solo nelle acque sotterranee dell’area petrolchimica (megasito di più di 250 ha situato a poco più di 2 km a NW del centro storico) ma anche in almeno 3 siti urbani situati a “corona” attorno alla cinta delle mura rinascimentali (Figura1). Nel sito di Pontelagoscuro, 4 km a nord della città storica, il I acquifero in pressione (A1; Molinari et al., 2007), formato da sabbie fluviali würmiane situate fra 15