Live concert
di Alfio Morelli
Gianna Nannini
Live
Si è chiuso con la replica
al Datch Forum di Milano
il “Gianna Nannini Live”:
oltre 120 mila spettatori in
17 date sui palcoscenici
dei palasport italiani nei
mesi di marzo ed aprile.
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maggio/giugno 2008 - n.71
I
l suo doppio CD Giannabest è stato in vetta alle classifiche
di vendita per oltre 4 mesi, seguito da un’edizione Gianna
Best Tour Edition contenente 5 bonus track audio e 3
video. Prodotto da Cose di Musica, il tour ha praticamente
registrato un sold out dopo l’altro in tutte le città toccate.
Uno spettacolo ben costruito, con una scaletta quanto mai
avvincente, che ripercorre tutto il repertorio dei successi
della Nannini, da Fotoromanza a Sei nell’anima, da Profumo
a I maschi, da Bello e impossibile a Latin Lover e Meravigliosa
Creatura, con la regia di Pepi Morgia e le immagini di
Alberto Bettinetti (Zanzara).
La produzione
Ivano Amati è il tour manager. Lo incontriamo a Pesaro, il
29 marzo, poco prima del concerto all’Adriatic Arena (già
BPA Palas).
Di cosa ti occupi precisamente?
Come tour manager, il mio lavoro è quello di coordinare,
prevedere e far quadrare tutto quello che serve per il
concerto. Mentre Werner Ficher è il production manager,
cioè colui che si occupa di farci trovare il “ferro”, le strutture
per appendere luci, audio e scenografie, le regie ed il palco.
Abbiamo scelto di farci fornire tutte le strutture dal local
promoter, il quale, secondo un
disegno da noi precedentemente
fornito, ci fa trovare il materiale e
le persone addette al montaggio,
coordinate appunto da Werner.
Questo è un lavoro molto delicato:
tutto deve infatti essere montato
con precisione rigorosissima,
perchè sul palco poi devono
essere proiettate delle immagini
su uno schermo formato da due
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Live concert
In alto da sx:
Franco Cusolito.
Ivano Amati,
tour manager.
Pepi Morgia e
Francesca Cecarini.
Marco Dal Lago,
fonico FoH.
Gianluca Bertoldi,
fonico di palco.
Wolfgang May,
direttore di palco.
Cristiano Blandin Savoia,
datore video.
Stefano Chiovini,
datore luci.
In basso nella pagina a
fianco:
Arturo Pacini (al centro)
con i suoi due assistenti.
pezzi leggermente inclinati, e se
alla fine del montaggio qualcosa
non torna, possono esserci
problemi per le proiezioni. Finito il
montaggio del ferro e verificato
che tutto sia in ordine, Werner
passa la palla al road manager
Francesco Comai che coordina
tutto il montaggio e poi lo
smontaggio degli allestimenti.
Da dove nasce l’idea di una
produzione così impegnativa?
Si è puntato molto su una
produzione importante, per
diversi motivi. Il management
di Gianna ha ritenuto, infatti,
che il momento fosse maturo
per lanciare una produzione
di un certo peso, ed ha avuto
pienamente ragione, perché
stiamo raccogliendo tutti soldout e, sulle ali di questi successi,
stiamo già programmando anche
un tour estivo. D’altra parte il
momento favorevole di Gianna si
poteva leggere da diversi segnali,
dalla scelta delle sue musiche per
diversi spot televisivi e radiofonici
fino al grande numero di copie
vendute del nuovo disco. Altro
dato molto importante, inoltre, è
giunto dall’opera di Gianna “Pia
de Tolomei” che ha avuto un
inatteso ritorno mediatico.
Adiacente all’ufficio di Ivano è
situato l’ufficio di Franco Cusolito:
approfittiamo di un momento,
tra un impegno e l’altro, per
scambiare due parole con lui.
Che ruolo hai in questa
produzione?
Io ed Adele di Palma
rappresentiamo l’agenzia di
Gianna Nannini, Cose di Musica;
in questo caso Adele cura in
particolar modo il management
dell’artista, mentre io mi occupo
del tour.
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Da quanto tempo Gianna è con voi?
Lavora con noi da circa tre anni, perché prima veniva
gestita da un’agenzia tedesca. Abbiamo già fatto un lungo
tour, prima nei teatri, poi negli stadi, in occasione dell’album
“Grazie”. Poi Gianna aveva già nel cassetto l’opera di Pia,
lavoro che nel 2007 è stato affinato e prodotto da David
Zard, ormai marchio di qualità per quanto riguarda i musical.
L’Opera, dopo la presentazione, è ancora in lavorazione,
perché Gianna sta rifinendo le musiche; gli spettacoli
dovrebbero cominciare tra la fine di quest’anno e l’inizio
dell’anno prossimo.
Tra il management e la parte tecnica c’è sempre un
anello di congiunzione fondamentale che fa da collante
tra i due mondi: in questo caso è Pepi Morgia, che si
definisce “show designer”. Incontriamo Pepi, assieme alla
sua assistente Francesca Cecarini, nell’ufficio della zona
produzione.
Che ruolo hai avuto in questa produzione?
Il rapporto con Gianna risale a molti anni e molti tour
fa, è per questo che è difficile cucirmi addosso una figura
professionale; con l’artista si crea un rapporto che va oltre
la consulenza professionale, quindi si finisce per lavorare
insieme a delle idee che poi sfociano in progetti. In
questo caso, se proprio vogliamo etichettare il mio lavoro,
possiamo dire che mi sono occupato della progettazione
del palco, nella scenografia, della regia dello spettacolo e
delle luci.
Qual è stato il filo conduttore del progetto dello spettacolo?
Lo show doveva raccontare un po’ la storia dell’artista,
visto che il tour deve supportare anche la pubblicazione di
un best. Per fare questo abbiamo scelto le proiezioni che
però non proiettano le immagini su uno schermo piatto:
abbiamo realizzato due schermi leggermente inclinati tra
loro che vogliono raffigurare il diario della vita artistica di
Gianna, e su questo diario proiettiamo non video clip, ma
immagini che rafforzano il testo o la musica che in quel
momento si sta eseguendo.
Mentre il palco?
Questo disegno prende forma dalla voglia dell’artista
di essere costantemente in contatto con il suo pubblico,
perché Gianna oltre al rapporto musicale vuole una sorta
di rapporto quasi fisico con il suoi fan; la forma è di freccia
proiettata verso il pubblico. La scelta di un palco con un
disegno minimalista parte dalla scelta di non avere un
tetto, ed inizialmente avevo proposto, per appendere
il suono, due torri molto più piccole; per esigenze di
produzione abbiamo poi deciso per le torri Layher che
comunque abbiamo indietreggiato il più possibile. Torri
dove poi abbiamo montato anche gran parte delle luci.
Mentre tu Francesca che ruolo hai?
Prima ho assistito Pepi in tutta la fase di progettazione del
lavoro, mentre adesso in tour, mentre Pepi segue l’artista e
gestisce tutte le evoluzioni che vengono fatte data dopo
data, io mi occupo più della parte tecnica in allestimento e
della regia dei seguipersona durante lo spettacolo. Abbiamo
sei seguipersona, due sulle torri del palco e quattro distribuiti
nel palasport: Gianna è un’artista molto istintiva, non puoi
crearle un copione di movimenti, così dobbiamo seguire il
suo istinto e di conseguenza adattare al momento quello
che si era programmato.
Il suono
Arturo Pacini, PA-man e crew coordinator, lavora con un
nuovo sistema d&b.
Arturo, puoi spiegarci il set up di questo nuovo PA d&b?
Io mi occupo della direzione tecnica, mentre il PA,
fisicamente, lo montano Valerio Quaresima e Paolo Brandi. Si
tratta del nuovo d&b J, il “grosso” della casa tedesca. Lo uso
in tour per la prima volta: sotto il profilo qualitativo non voglio
dire niente, tu stesso sentirai con le tue orecchie, mentre posso
esprimere un giudizio molto positivo per quanto riguarda la
possibilità di utilizzarlo come un vero plug&play. È un sistema
(cioè dal mixer ai diffusori) che viaggia in dominio totalmente
digitale: sul palco c’è uno stage box formato da convertitori
Yamaha, svincolato dai due mixer, con il guadagno regolato
per ciascun canale a quattro dB dal clipping. Questo ci dà
la possibilità di fare un livello ottimizzato, uguale per tutti, per
il mixer FoH come per quello di palco o per qualsiasi altro
utente che si colleghi al network, come, ad esempio, un
registratore multitraccia. Da questo rack partono dei trasporti
in fibra ottica, due dei quali vanno in regia di sala ed altri due
in regia di palco; due per ciascuno, così da assicurare una
ridondanza al sistema e garantirsi
contro eventuali problemi, che
comunque non ci sono mai stati.
Alla regia di palco siamo collegati
anche con un cavo in rame a
otto canali, uno dei quali è usato
come linea per il controllo dei finali,
realizzato con il System R1 della
d&b. Vista la presenza dei canali in
rame, abbiamo fatto camminare
su essi anche un L+R dal mixer ai
finali, giusto per avere uno spare
analogico di sicurezza. Gli altri
canali in rame sono usati per i
servizi di talk-back. Comunque,
poiché i finali sono dotati di
ingresso digitale, il segnale giunge
loro dal mixer in dominio digitale;
la conversione viene poi effettuata
dal finale verso i diffusori, tratto
che, ovviamente, viene percorso
con cavi di rame.
A Pesaro l’impianto era composto
da otto J per parte, accoppiate a
sei Q1 usate per coprire le sezioni
di pubblico laterali; a terra erano
posizionati sui due lati quattro J‑SUB
in cluster verticali, affiancati da due
cluster orizzontali di cinque B1 posti
ai lati del palco; completavano
le basse frequenze altri sei gruppi
da due Q‑SUB posti sotto il palco.
Questo dispiegamento di forze
allo scopo di controllare, grazie al
giusto allineamento, il flusso dei bassi
e, di conseguenza, cancellare la
risonanza delle note basse sul palco.
A pilotare il tutto il sound
engineer Marco Dal Lago.
Qual è la caratteristica di questa
installazione?
Una cosa particolare è la
disposizione del PA rispetto al
palco che entra per 15 metri in
mezzo al pubblico, così, per il
novanta per cento del concerto,
Gianna canta davanti al PA. Per
non avere problemi di innesco,
www.soundlite.it
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Live concert
Qual è il set-up del video e quali sono i contributi utilizzati?
Questo progetto nasce per lasciare la più ampia libertà
all’utilizzo dei contributi video. Un solo pezzo è legato
tramite time-line, mentre tutti gli altri mi lasciano la
possibilità di interpretarli a mo’ di VJ. Posso farlo grazie alle
apparecchiature di cui dispongo. Tutte le immagini ed i filmati
sono infatti in un media server Maxedia della Martin, che ha
un’interfaccia molto intuitiva; il segnale in uscita passa poi
tramite un Anycast Station della Sony che fa da mixer e da
mascheratura dell’immagine. Infatti, avendo uno schermo
con una forma non tradizionale, devo per forza dimensionare
e mascherare le immagini per proiettarle senza andare a
sporcare oltre lo schermo.
Per la proiezione, infine, usiamo due videoproiettori 15sx della
Digital Projection con ottiche Minolta 2.5‑4.0:1, posizionati in
stack dietro la regia a circa 50 metri dallo schermo.
Lo spettacolo
Rack con finali D12 d&b.
Il video è controllato invece da Cristiano Blandin Savoia.
a
c
n
i
Il video
c
A. Driver
e
Stefano Chiovini è l’operatore luci, che si definisce “la
mano operativa” di Pepi Morgia.
Puoi descriverci l’installazione illuminotecnica?
Possiamo dividere quest’impianto in tre situazioni: DVE
e seguipersona, per illuminare sempre l’artista e dare la
classica botta di luce sul pubblico, come si addice in un
buon concerto rock; poi una serie di testemobili, un po’ sul
palco e le altre sulle strutture laterali, per creare dei giochi
di luci colorate sul palco e degli effetti sullo schermo;
infine una serie di barre LED che corrono sul palco per
colorarlo. Abbiamo così tutto il necessario per sottolineare
sia i momenti classici ed intimi, con un disegno teatrale, sia
quelli rock con la potenza dei DVE.
S
c
h
e
d
Il cluster mono montato
nella data di Firenze.
Le luci
T
In basso da sx:
i due videoproiettori
che da dietro la regia
proiettano le immaginoi
sul palco.
Ad illustrarci il sistema di
monitoraggio è invece il fonico di
palco Gianluca Bertoli.
Che tipo di monitoraggio usate?
Prevalentemente IEM, con
l’aggiunta di quattro Q10 della
d&b per avere maggiore presenza
sul palco.
Questo tipo di palco con
l’impianto dietro, ti ha creato dei
problemi?
No: ovviamente abbiamo
accettato qualche compromesso,
ma durante il tour non ho assolutamente avuto nessun tipo
di problema.
Non vedo outboard: usi esclusivamente le dotazioni del
banco?
Tranne per un compressore multibanda sulla voce di
Gianna, il resto è tutto interno al banco.
Non siamo soliti spenderci in elogi, ma quando capita
qualcosa che ancora ci entusiasma
crediamo sia il caso di sottolinearlo.
[ SchedaTecnica] Gianna Nannini Live
In questo caso a sembrarci
veramente di qualità eccelsa
12 Diffusori d&b audiotechnik Q1
Aziende e personale in tour
è stata la voce della Nannini,
12 Diffusori d&b audiotechnik QSub
Management e tour office Cose di Musica
06 Diffusori d&b audiotechnik Q7
graffiante, piena e presente come
Manager
Adele di Palma
04 Diffusori d&b audiotechnik Q10
P. assistant
Michi Nakano
non mai, certamente merito del
12 Diffusori d&b audiotechnik B1
Tour
coordinator
Franco
Cusolito
fonico ma anche del PA che
02 Diffusori d&b audiotechnik E3
Tour manager
Ivano Amati
abbiamo ascoltato sul campo di
32 Ampli d&b audiotechnik D12
Production manager
Werner Ficher
battaglia per la prima volta e che
02 Mixer Yamaha PM5D
Road manager
Francesco Comai
ci ha positivamente stupefatti.
01 Mixer Yamaha DM1000
Production assistant
Masiar Pasquali
08 Convertitori Yamaha AD8RH
Director
Pepi Morgia
Insomma una diffusione sonora
01 Trasporto segnali Optocore
Director assistant
Francesca Cecarini
eccezionale, forse un po’ scarica
a
abbiamo usato un microfono
Sennheiser con una capsula ipercardioide, facendoglielo usare
molto vicino alla bocca, così da
poter tenere un guadagno molto
basso.
Come ti trovi con questo nuovo
sistema d&b?
Io sono da sempre innamorato
di questo marchio; uso questo
modello per la prima volta, e devo
dire che mi ha subito stregato.
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maggio/giugno 2008 - n.71
sulle basse, ma crediamo per
una precisa scelta timbrica,
considerato anche l’alto numero
di sub presenti.
Ben calibrata anche la
scenografia dello spettacolo
e le luci, mai invadenti e tese
a sottolineare le emozioni
regalate dalle canzoni e dalla
loro interprete, fra l’altro in gran
spolvero. Il concerto offre anche
un fuori programma, con una
brutta caduta dal palco della
Nannini, fortunatamente senza
conseguenze grazie alla prontezza
di un ragazzo della sicurezza che
l’ha praticamente presa al volo,
ed al sollecito soccorso di Pepi
Morgia... ma si sa: anche questo è
il bello dello show live!
Band
drums
bass
key & percussions
guitars
guitars
guitars
Crew
Sound engenier
Monitor engenier
Stage manager
Light operator
Load out
PA/crew coordinator
FoH assistant
Backliner
Dimmer
Rigger
Light
Stage hand
Operatore video
Savoia
Truck driver
Materiale Audio
Sergio Peagno
Tomas Lang
Hans Maahn
Stephan Ebn
Giacomo Castellano
Davide Ferrario
Davide Tagliapietra
Marco dal Lago
Gianluca Bertoldi
Wolfgang May
Stefano Chiovini
Peppino Avolio
Arturo Pacini
Valerio Quaresima
Paolo Brandi
Gabriele Tura
Nicola Trapassi
Filippo Rispoli
Stefano Bettarin
Ivano Abrigo
Francesco Rispoli
Marco Sarocchi
Emanuele Broccardo
Cristiano Blandin
Chiriac Costel
Caliman Marius
12 Diffusori d&b audiotechnik J8
04 Diffusori d&b audiotachnik J12
08 Diffusori d&b audiotechnik JSub
01
04
01
01
01
02
02
02
08
01
01
Klark Teknik DN60
Klark Teknik DN360
t.c. electronic S6000
t.c. electronic M5000
t.c. electronic 2290
Dynamic equalizer XTA D2
Radiomicrofoni Sennheiser G2
Radiojack Shure UHF
In-ear monitor Shure PSM700
Tascam DV-RA1000
Intercom cavo ASL
Materiale luci
Americane Litec QX40
24 Motore Loadestar ½ ton
16 Clay Paky Golden Color 1200
16 Clay Paky Profile 1200
04 Coemar Supercyc 2400
24 Barre LED Showtec Sunstrip RGB
24 Barre ACL Thomas 4 lamp.
24 DWE Thomas 4 lamp.
32 DWE lineari 4 lamp.
06 Seguipersona Robert Juliat Cyrano 2500
01 Mixer Avolites Pearl 2004
02 Dimmer Avolites Art2000
02 Macchine del fumo Cirro
01 Intercom radio Telex
Materiale video
Americane Litec QX30
02 Schermi fronte proiezione 6 x 6,75 m
02 Proiettori Digital Projection 15sx
02 Ottiche Digital Projection/Minolta 2.5-4.0:1
01 Mediaserver Martin Maxedia
01 Sony Anycast station AWS‑G500
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