m u s ic a e asse mb le a Strumento di lavoro per gli animatori musicali della liturgia a cura di UNIVERSA LAUS Area italiana n.2/2014 redattori: Liliana Castagneti, Eugenio Costa, Marco Deflorian, Marco Gagliardi, Maurizio Gagliardi, Giuliano Gardumi, Mariangela Marras, Cesare Pavesi, Felice Rainoldi, Paolo Rimoldi, Daniele Sabaino. redazione, amministrazione, abbonamenti: Centro Editoriale Dehoniano, Via Scipione Dal Ferro, 4 – 40138 Bologna Tel. 051 3941255 – ccp 264408 [email protected] direttore responsabile: Alfio Filippi nel CD 2014 1 Come pane nuovo (P. Ruaro) 2 Angelus (D. Machetta) 3 Alleluia (D. Sabaino) 4 Battezzati in Cristo (V. Giudici) 5 Luce gentile (G. Liberto) 6 Un bambino è nato per noi (M. Praetorius) 7 Venite, Santi di Dio – Io credo (Rito delle esequie) 8 La vita non è morta (A. Parisi) 9 Tu sei con noi, Gesù (Anonimo) 10 Oggi si compie (F. Rainoldi) 11 Pietà di me, o Dio (F. Rainoldi) 12 Salvati dall’amore (J. S. Bach) 13 Cristo Signore, gioia della Pasqua (W. Monk) 14 Baruk Adonai (G. M. Rossi) 15 La luce illumina il mondo (G. M. Rossi) 16 Sarete saziati (G. M. Rossi) 17 La Parola di Dio (G. M. Rossi) 18 Sulla croce, Signore (G. M. Rossi) GRUPPO VOCALE CANONE INVERSO Direttore: Riccardo Doni. Roberta Frameglia, Silvia Fiumi, Paola Busci, Guglielmina Scattolin, Simonetta Bruzzone, Marina Galbusera, Chiara Guglielmi, Paola Fiumi, Diego Chacon, Guillermo Lettieri, Andrea Ceron, Jason Mastropietro, Tonino Capozza, Paolo Balconi, Gabriele Pedron, Antonio Amoia. Coristi della Parrocchia S. Anselmo in Baggio: Graziano Alini, Silvia Stainer, Anna Turi, Laura Fassina, Maria Lucchini, Caterina Puricelli, Rita Caiola, Pinuccia Dionisio, Nicoletta De Francesco, Stefano Manganaro, Giovanni Diodati. Oboe: Daniele Arzuffi. Tromba: Riccardo Giarda. Percussione: Daniele Sabaino. Chitarra: Roberto Arzuffi. Organo: Alessandro La Ciacera. Ingegnere del suono: Edoardo Lambertenghi. Duplicazione: M.T.B. Bologna abbonamento 2014: e 41,00 (3 numeri + un CD) Europa e 55,00 Resto del mondo e58,00 Questo numero e14,60 Il CD MeA 2014 è dato in omaggio a coloro che hanno sottoscritto l’abbonamento per il 2014 nuova serie 2-2014 quadrimestrale 2 autorizzazione del tribunale di Bologna n. 5549 del 1-2-1988 nuova serie anno 26, n. 2 2° quadrimestre 2014 (n. 158) stampa: Italiatipolitografia - Ferrara 2014 progetto grafico: Tuna bites - Bologna In questo numero Quale futuro per la musica liturgica? (A. Parisi)......................pag.1 Un bambino è nato per noi (C. Pavesi) ...................................pag.3 Venite, Santi di Dio - Io credo (D. Sabaino) ..........................pag. 6 La vita non è morta (M. Gagliardi) .......................................pag. 14 Tu sei con noi, Gesù (M. Gagliardi) ......................................pag. 15 Oggi si compie (F. Trudu) ....................................................pag.17 Pietà di me, o Dio (A. Parisi).................................................pag.22 Salvati dall’amore (M. Gagliardi) ..........................................pag. 23 Cristo Signore, gioia della Pasqua (C. Pavesi) ........................pag. 25 L’accompagnamento liturgico e la registrazione (A. La Ciacera) ..........................................pag. 30 Io, organista delle 8 (A. La Ciacera).......................................pag. 32 P A G I N A P R I M A QUALE FUTURO PER LA MUSICA LITURGICA IN ITALIA? Parliamo ancora di musica, di riforma liturgica, di animazione, di formazione? Ma le varie questioni non sono state analizzate, studiate, approfondite molto attentamente dai vari esperti? Cosa occorre ancora fare per rendere il canto veramente liturgico e degno della preghiera del popolo italiano radunato in assemblea liturgica? Seguendo una Messa in televisione, o ascoltandola attraverso qualche radio privata, si ha l’impressione che resti ancora molto cammino da percorrere. Scelta dei canti, privi di qualsiasi aderenza al rito; esecuzione raffazzonata e inesatta; voci insicure e sgradevoli; utilizzo di tastiere con sonorità inadatte. È giusto però anche evidenziare il rovescio della medaglia: dove è in atto una seria pastorale del canto, con animatori competenti e preparati, succede che la liturgia sia vissuta in profondità e in bellezza. Alcune questioni rimangono ancora irrisolte: quale musica in chiesa? quali canti adatti alla liturgia? quali strumenti da usare? quale genere musicale da utilizzare? quale scelta da operare: gregoriano, polifonia, corali, canzoni? E ancora: chi deve cantare, il coro o l’assemblea? Tutti devono cantare tutto oppure zittire sempre l’assemblea che non è in grado di produrre musica? Posta in questi termini, la questione troverà sempre correnti opposte, perché a mio avviso è sbagliato il punto di partenza. La domanda fondamentale l’ha posta la Costituzione sulla Liturgia del Concilio Vaticano II, quando così dichiarava: «Perciò la musica sacra sarà tanto più santa quanto più strettamente sarà unita all’azione liturgica». È qui il punto di svolta, la riconversione di 360 gradi della riforma, debitrice verso tutto il Movimento Liturgico avviatosi nei primi anni del ‘900. Tutti dovremmo concordare sul fatto che non si tratta di cambiare le parole (musica sacra o liturgica o rituale) per trovare soluzioni condivise, piuttosto si tratta di mettere al centro il mistero di Cristo che viene celebrato e poi operare le scelte appropriate. Ancora un’altra considerazione: a livello teorico abbiamo approfondito le varie forme musicali liturgiche e individuato, con l’aiuto dei Praenotanda ai libri liturgici, le varie funzioni derivate. Ecco allora la soluzione ai quesiti: rispettare i riti e le persone che celebrano e vivono quei riti. In questo modo la liturgia ci fa recuperare tutto il musicale che è adatto a rendere gloria a Dio e a santificare i fedeli. Patrimonio storico e contemporaneo; assemblea, schola e solisti, organo e altri strumenti: tutti concorrono a rendere veri e parlanti i riti e a dare voce all’assemblea che innalza la lode al Dio, Signore dell’universo. E, si consideri, non parlo di far funzionare al meglio le cose, nel senso di un semplice funzionalismo rituale, ma occorre il meglio dell’espressione e della bellezza musicale, perché si tratta di lodare Dio. Una pertinente estetica musico-rituale, una sana regia musicale, una capacità esecutiva, vengono recuperate e inserite in una più ampia regia liturgica e celebrativa. La musica nella liturgia, dobbiamo tutti convenire, non è neutra, ma è musica a servizio di. La riforma liturgica ci ha fatto scoprire il munus ministeriale della musica sacra, da umile ancella è diventata ministra nella liturgia rinnovata. Cosa occorre fare? Si impone la formazione liturgica, spirituale, musicale dei musicisti di chiesa. Siamo tutti d’accordo nel bandire dalla Chiesa l’impreparazione, l’improvvisazione e l’incompetenza. Dobbiamo adoperarci affinché l’educazione al canto sacro rientri in un piano pastorale parrocchiale, integrato con tutti i circuiti educativi. Giustamente Paolo VI in un suo intervento auspicava che «il canto diventi coefficiente della vita cristiana». Si può scorgere allora un vasto intervento pastorale in questo settore, una preoccupazione nel programmare - all’interno di un cammino pastorale diocesano - momenti di formazione al canto liturgico attraverso incontri, seminari, riunioni, convegni, fino ad arrivare a impiantare una scuola diocesana di musica liturgica. E tutto ciò sta avvenendo nelle nostre chiese italiane, con fatica e sacrificio. Io non conosco statistiche e non penso che nessuno si sia premurato di effettuarle, ma ci sono tante assemblee che cantano, in tantissime parrocchie ci sono cori che animano, quasi ogni chiesa ha il suo organista. Si è più attenti ai testi dei canti liturgici; le scelte musicali sono più 1 pensate e meno arbitrarie; cresce tutta una schiera di giovani musicisti preparati. È arrivato il tempo di guardare avanti e di camminare insieme ponendosi alcuni obiettivi condivisi. L’Ufficio Liturgico Nazionale potrebbe mettersi a capo di questo cammino, affrontando insieme i temi ancora sul tappeto: la formazione, il rilancio del Repertorio Nazionale gli studi musicali, un eventuale direttorio, gli aspetti pratici ed economici dei musicisti di chiesa, i vari sussidi e pubblicazioni musicali, gli uffici diocesani di musica sacra, gli editori cattolici. 2 Qual è allora il futuro della musica liturgica? Essa si evolverà così come si evolvono le nostre assemblee celebranti. Sono fermamente convinto che bisogna ripartire dalla preghiera delle nostre assemblee, perché il canto viene dopo; bisogna ripartire dalla visione di Chiesa che abbiamo, perché la musica accompagna tale convinzione. Occorre imparare a celebrare, riscoprendo l’arte e la bellezza del celebrare, così e solo in seguito potremo parlare di una nuova arte musicale. ANTONIO PARISI