Il mito e la religione ● Secondo Cassirer mito e religione sono forme simboliche abbastanza vicine se non identiche. Tuttavia il mito significa in greco sostanzialmente narrazione, una narrazione a cui si crede. ● Il mito sembra essere (primo metodo) una delle prime testimoniamze linguistiche dei popoli “primitivi”. Esso si sarebbe evoluto in logos cioè in discorso razionale per esempio in Grecia. Il mito : simbolo primordiale ● Già con gli stoici(p.151) il mito diventa un paradigma simbolico. Il mito non racconta delle realtà ma simboleggia realtà. Non è quello che è, appare, ma la cosa piu' o meno nascosta a cui rimanda. ● ● Il mito è simbolo o anche allegoria. In secondo luogo il mito è un racconto che svela la sua grande affinità con la poesia (p.155). Mito e società ● Con Durkeim il mito rappresenta la società. E i fatti sociali sono per Durkeim sovraindividuali cioè costrittivi dell'individualità. Dunque il mito è tale proprio perchè al mito si crede. ● ● E' un fatto sociale costrittivo proprio perchè al mito si crede. Un discepolo di Durkeim Lévi-Bruhl ritiene che queste rappresentazioni siano appunto fatti sociali. Mito e logica. ● Sono per Lévi-Bruhl rappresentazioni collettive che come tali non sono razionali o non possono essere intese con i caratteri logici (onde si comprende che la logica passa attraverso. ● ● l'individuo). Sono prelogici. E' evidente come nella teoria di Lévi-Bruhl sia presente l'ideologia storica. Appoggiandosi invece all'altro metodo potremmo dire con Malinowski Malinowski ● Che al mito si ricorre quando i metodi di spiegazione naturale sono insufficienti o non persuasivi (ad esempio l'eruzione vulcanica opera di un Dio). Tuttavia Cassirer a modo suo ricade ● ● Nell'ideologia “soricistica” o anche etnocentrica quando dice che il mito non è governato da categorie razionali ma da categorie sentimentali. Non è governato dalla logica ma dal sentimento. Sentimento e logica ● Ma questo è un'altro errore per la semplice ragione che ogni attività umana e percorsa da sentimento perfino la soluzione di un'equazione, Vedi Damaso,L'errore di Cartesio,Adelphi. ● Cassire ritiene ancora che la visione primitiva della natura e “simpatica”: Le differenze sarebbero cancellate in una “solidarietà di vita”(p.164). Questa solidarieta è quella che Il totemismo ● ● Spiegherebbe il totemismo. Per Cassirer nei totem l'uomo si sente discendente da certi animali anzi è proprio questi animali (p.164) Errore storicista. ● Purtroppo anche questo è un errore storicista. Fondato sull'idea che il totemismo è una pratica primitiva e non sarebbe presente nell'uomo civilizzato. Possiamo pensare all'altro metodo ● Per capire che il totemismo è un fenomeno universale. Tra l'altro il nostro libro Falce,martello e Nike è tutta ua confutazione di questa idea di Cassirer. La morte e la religione ● Purtroppo Cassirer continua a dire cose molto improbabili e che cioè per il primitivo la morte non è una legge naturale ma un evento accidentale.Per la mentalità primitiva la morte non sarebbe ● Esistita da sempre (p.166). E' invece vero probailmente che come dice Spencer il culto degli antenati è da considerarsi come la prima forma di religione(p.167).Dalla Cina a Roma abbiamo Il culto dei morti ● Testimonianze del culto dei morti. E l'idea di comunicare con essi, ancora, che rende la morte meno orribile. Ci sarebbe anche l'opposto sentimento la paura del ritorno dei morti. Addirittura alcune feste ● ● Moderne come Halloween e la nostra Befana sono fondate su questa paura. Ma è la stessa paura sacrale che circonda l'oggetto del culto religioso. Le feste del limite ● In realtà halloween, la Befana, le feste di fine d'anno fanno parte di quelle feste del limite quando un epoca è trascorsa e la nuova non è ancora nata. In questo intersizio potrebbe comparire l'altro mondo. Cassirer e Bergson ● Ne Le due fonti della morale e della religione, Bergson sostiene che ci sono due specie di religioni una che tende a perpetuare lo stato di cose esistenti l'altra invece che esalta forme ● ● Di vita mai esistite. Una religione statica e una dinamica (p.173). Cassirer rifiuta questo schema che è di tipo storicistico (prima la religione statica poi la dinamica). Ha buon gioco a negare con Società statica e dinamica. ● Con Malinowski che la società primitiva non è statica contro quella moderna dinamica. Entrambi gli aspetti ci sono sempre in ogni società e quindi in ogni religione. Al massimo si potrebbe dire con Lèvi-Stauss che la società selvaggia ● Funziona come un orologio, quella civilizzata come una locomotiva. La conquista Olimpica ● Certo sembra che sia stato un aspetto dinamico a evolvere la religione dal culto degli antenati, al culto di dei atmosferici o geologici (il dio Terminus dei Romani o il dio Giano) infine al dio antropomorfo ● Degli dei Olimpici . E' interessante vedere al proposito il libro di Julian JaynesIl crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza come anche potrebbe essere spiegato questo passaggio La magia e la religione ● E' stato per primo il Frazer a distinguere nettamente la religione dalla magia. Anche se per l'antropologo inglese la magia viene prima della religione.(errore storicista). Anche qui possiamo ribadire le differenze. Magia come attività dell'uomo ● ● Senza pretendere che l'una venga prima o dopo. Certamente la magia è un modo di pensare la natura diversa dalla religione. Nella magia è al centro l'uomo, si potrebbe dire che nella magia c'è ● Condensata la fiducia dell'uomo di influire autonomamente sulle forze naturali (fino alla scienza). Prometeo il titano che ruba il fuoco agli dei è il simbolo di questa attività simbolica. Magia ,simpateia,mana. ● Piu' importante è invece l'idea di Cassirer che magia e religione fanno parte della stessa idea della partecipazione al tutto già presente negli stoici simpateia ton olov.Che sarebbe la ● ● Stessa concezione del mana polinesiano o degli orenda Irochesi. Su questo vedi Marcel Mauss, Saggio sul dono. Potremmo tradurre queste nozioni selvagge con “carisma” moderno Il mana ● In sede religiosa e anche politica o semplicemente sociologica. Comunque sia per Mauss il mana sarebbe la presenza magica di un entità; soprattutto nei doni che ● impongono di essere ricambiati pena la trasformazione del mana da forza positiva in negativa.C'è stato chi ha anche proposto che il mana non è altro che il simbolo del simbolo cioè il potere simbolico allo stato puro. Le religioni monoteiste