Amore dei suoi figli per Dio di Pasquale Puopolo
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Il cristiano è il peccatore fatto oggetto dell’amore di Dio (Romani 5:5)
L’apostolo Paolo usa il termine “sparso”. Letteralmente significa versato (o
rovesciato). E lo stesso termine usato per lo “spargimento” dello Spirito stesso (Atti
2:17, 18, 33; 10:45). L’immagine è quella di un libero fluire e di una grande quantità,
di una “inondazione”.
Una traduzione riporta così: “L’amore di Dio ha inondato il profondo del nostro
cuore“. L’amore una volta sparso in abbondanza nei nostri cuori deve rimanere tale,
abbondante, non discontinuo, ad intermittenza…
1. AMARE IL SIGNORE SIGNIFICA DESIDERARE DI STARE CON LUI. Significa trovare
piacere nell’avere comunione con Lui! Amare il Signore non significa avere un
rapporto di convenienza. Molti seguivano Gesù per il pane, per le guarigioni,
per le liberazioni, pochi seguivano Gesù per amore. Quando notiamo di avere
poca voglia, poco desiderio di stare con Gesù, di meditare la Sua Parola,
significa che l’amore sta venendo a scemare! La lode e l’adorazione sono
l’espressione spontanea del nostro amore per il Signore. La parola
“adorazione” deriva da un termine che significa “prostrarsi “, “inchinarsi “.
Indica “l’atto di rendere omaggio e onore a Dio”… L’adorazione è spontanea, a
volte è sommessa, a volte è difficile esprimere i sentimenti che abbiamo nel
cuore… A volte, tante parole possono essere fuori posto, dopo che il Signore
ci ha parlato, ci ha benedetto, stiamo semplicemente bene con Lui. Le nostre
preghiere in genere sono solo richieste: “dammi, ho bisogno, rispondimi “, la
cosa più bella è stare con Gesù!!!
Il Salmo 100 è un bellissimo Salmo di lode! (Salmo 34:1-4)
Davide era innamorato di Dio, ma ad un certo punto tradì il Signore, “il suo
amore” (Salmo 51:14, 15).
Nel Salmo 137 viene ricordato il popolo d’Israele in Babilonia a cui veniva
chiesto di cantare dei cantici di allegrezza, di lodare il Signore… Come si fa a
lodare il Signore quando si è lontani da Sion, da Gerusalemme?
L’intera Bibbia è costellata di manifestazioni di lode. Esse sorgono
spontaneamente dal profondo del cuore e soprattutto nel Nuovo Testamento
indica un atteggiamento di profonda intimità tra chi loda e la persona lodata;
il termine utilizzato nel N.T. significa letteralmente “rendere grazie…”
LODARE IL SIGNORE PER CHI EGLI È (Salmo 90:2; 2 Samuele 22:2-4; 1 Cronache
16:25; Salmi 18:3; 48:1; 96:4; 145:3);
LODARE E RINGRAZIARE IL SIGNORE PER CIÒ CHE HA FATTO IN NOI (Isaia 9:2; Salmo
96:1-4, 11- 13; Luca 2:13, 14);
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LA LODE È UNA CARATTERISTICA DEL POPOLO DI DIO (1 Pietro 2:9, 10);
ESSA È GRADITA A DIO (Ebrei 13:15).
Il Cantico dei Cantici che è un’espressione superlativa dell’amore, si potrebbe
chiamare “il canto dell’Amore “, in cui si esprimono i più ardenti e teneri sentimenti
di uno sposo e di una sposa. Rappresenta l’amore tra Dio e la sua Chiesa. Nel libro i
due interlocutori principali sono lo Sposo e la Sposa. La Sposa esprime le lodi per lo
Sposo e così lo Sposo loda la Sposa (Cantico dei Cantici 1:15, 16; 3:2; 4:1).
2. AMARE CRISTO VUOL DIRE SEGUIRLO SEMPRE, COMUNQUE E AD OGNI COSTO.
Immettersi nell’amore di Cristo ma anche soffrire per Cristo. Dio ha dato il
meglio (il Suo unigenito figliuolo), chi desidera seguirlo è chiamato a dare il
meglio (Matteo 10:34-38; Luca 14:26, 27). Il Signore dichiara esplicitamente
che la vita di ogni vero discepolo deve essere dal principio alla fine una vita di
abnegazione, di dedizione, ubbidienza e sottomissione alla Sua volontà. È più
facile seguire il Signore sul monte della Trasfigurazione, quando sfama la
moltitudine, quando opera miracoli, ma amare Gesù significa anche seguirlo
nei Getsemani, rimanere con Lui lì, al Suo fianco, significa servirlo anche nelle
difficoltà, significa rimanere con Lui nel momento dell’arresto (invece tutti i
discepoli lo abbandonarono…, Matteo 26:56), significa stare al Suo fianco
sempre e ad ogni condizione (Giovanni 6:60, 66-69)
L’amore e la devozione per Cristo deve essere tale che il credente mette al
primo posto Cristo e il servizio per lui più di tutto e tutti (Luca 6:22).
3. AMARE IL SIGNORE SIGNIFICA ESSERE PRONTI ALLA RINUNCIA (Luca 14:33);
dall’originale greco rinunzia è più comunemente tradotto per «dire addio»,
«prendere congedo». Il senso evidente è che un uomo non può esser
discepolo di Cristo, se non è perfettamente deciso ad abbandonare ogni cosa,
per amore di Lui (Filippesi 3:7, 8). Paolo disse addio alla vecchia vita, disse
addio a tutto ciò che reputava guadagno…, poté dire: “Sono stato crocifisso
con Cristo, e non son più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e la vita che
vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figliuol di Dio il quale m’ha amato, e
ha dato se stesso per me” (Galati 2:20).
Se il Signore ci ha chiesto di rinunciare definitivamente a qualcosa, è inutile
che ce l’andiamo a riprendere dopo qualche mese, qualche anno di
conversione (Matteo 16:24; 2 Corinzi 4:1, 2).
Noi non abbiamo rinunciato a nulla, abbiamo scelto Gesù.
4. AMARE IL SIGNORE SIGNIFICA OSSERVARE I SUOI COMANDAMENTI (Giovanni
14:15,16, 21-24; 15:13-15);
5. L’AMORE PER IL SIGNORE “CI SPINGE”:
a.
A DONARCI, A DONARE E AD AGIRE PER LUI
(Romani 12:1; 2 Cronache 20:7;
Marco 12:41-42; 2 Corinzi 9:6, 7). L’avarizia non è una manifestazione
dell’amore (Luca 12:15; 2 Corinzi 9:5; Efesini 5:3, 5; 1 Corinzi 5:11).
b.
A PERDONARE
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c.
d.
A SOPPORTARE E A PREGARE PER GLI ALTRI (Esodo 32:31);
AD AFFRONTARE I GIGANTI DELLA VITA CON CORAGGIO
(Salmo 18:1; 1 Samuele
17:45-47);
e.
f.
g.
h.
A RISCHIARE LA VITA PUR DI SODDISFARE UN DESIDERIO DI UNA PERSONA AMATA
(2
Samuele 23:13-17);
A RIMANERE FEDELI A DIO IN OGNI CIRCOSTANZA (Daniele 3:10-12,
16-18; 6:13);
AD ANDARE DA GESÙ E A SPANDERE LA PROPRIA ANIMA PRESSO DI LUI (Luca 7:36-38;
44-48; Marco 14:3-9...);
A SOFFRIRE PER CRISTO (Atti 7:54-60; 12:1, 2; 2 Corinzi 11:23- 28).
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