IL CURRICULO DI EDUCAZIONE FISICA DAI 3 AI 19 ANNI: PROGETTARE PER COMPETENZE IN CONTINUITÀ VERTICALE Lucia Innocente Vicenza 18 dicembre 2013 USP Di che cosa parleremo Normativa di riferimento 2. Competenze 3. Programmazione e Progettazione 4. Unità di apprendimento e il curriculo 5. Valutazione delle competenze 6. Progettazione di un percorso didattico 1. NORMATIVA Per comprendere il ruolo delle scienze motorie e sportive occorre avere ben chiaro qual è il quadro di riferimento normativo: 1° ciclo: indicazioni nazionali del 16 novembre 2012 – regolamento Profumo 2° ciclo: regolamenti Gelmini – Profumo 2010 INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO Infanzia- primaria- sec. di 1° grado documento Cultura scuola persona Finalità generali: Costituzione, Europa 8 Competenze chiave documento “Cultura Scuola Persona” Edgar Morin ”La scuola nel nuovo scenario” promuovere il successo scolastico di tutti gli studenti evitando che le differenze e disuguaglianze in una società complessa di continui cambiamenti “Centralità della persona” mette al centro del processo formativo la persona con la sua rete di relazioni. Accento sullo star bene a scuola “Per una nuova cittadinanza” contiene le regole del vivere e del convivere, dentro una linea formativa verticale (una formazione che continua per tutta la vita) e orizzontale (i rapporti con l’extrascuola a partire dalla famiglia, spesso in difficoltà a svolgere il suo ruolo educativo) “Per un nuovo umanesimo” superare le frammentazioni culturali e disciplinari e a integrarli in nuovi quadri d’insieme in cui tutte le discipline concorrono alla consapevolezza e alla responsabilità L.Innocente COMPETENZE CHIAVE UE APPRENDIMENTO PERMANENTE raccomandazione UE 18/12/2006 Il quadro del riferimento delinea le seguenti competenze chiave 1 Comunicazione nella madrelingua 2 Comunicazione nelle lingue straniere 3 Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia 4 Competenza digitale 5 Imparare a imparare 6 Competenze sociali e civiche 7 Spirito di iniziativa e imprenditorialità 8 Consapevolezza ed espressione culturale L.Innocente PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA DI 1° OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO SPECIFICI prescrittivo Descrive le competenze riferite alle discipline + cittadinanza Ogni ragazzo deve dimostrare di averlo raggiunto Assegna un ruolo preminente agli Istituti comprensivi C’e il MOTORIO ( non c’era nella bozza) Prescrittivi al termine di .. costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese La scuola si impegna perché ogni alunno possa conseguirli Sono il fine dell’azione didattica l’itinerario lo sceglie la scuola Individuano conoscenze e abilità indispensabili per raggiungere i traguardi Costituiscono la progettazione Definiti per periodi lunghi Triennio infanzia quinquennio primaria triennio secondaria OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO di educazione fisica Il corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo Il linguaggio del corpo come modalità comunicativa espressiva -Il corpo e la sua conoscenza - la coordinazione e l’adattamento allo spazio e al tempo - l’attività in ambiente naturale - Componente emozionale - componente comunicativa - dimensione del ritmo Il gioco,lo sport, le regole e il fair play - Aspetti cognitivi - aspetto partecipativo e relazionale - aspetto del fair play e del rispetto delle regole Salute e benessere, prevenzione e sicurezza - ambito della prevenzione degli infortuni e della sicurezza - ambito della salute e del benessere e degli stili di vita IL NOME In Europa e nel mondo PHYSICAL EDUCATION EDUCATION PHYSIQUE ACTIVIDAD FISICA INSTRUCAO FISICA E in Italia? In pochi anni siamo passati da SCIENZE MOTORIE CORPO MOVIMENTO E SALUTE CORPO MOVIMENTO E SPORT L.Innocente LA DISCIPLINA SECONDARIA 2° SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE SECONDARIA 1° EDUCAZIONE FISICA PRIMARIA EDUCAZIONE FISICA INFANZIA CORPO E MOVIMENTO SECONDO CICLO Regolamenti 2010 Gelmini (primo biennio, tranne licei): Professionali. DPR n. 87 del 15 marzo 2010 Tecnici. DPR n. 88 del 15 marzo 2010 Licei. DPR n. 89 del 15 marzo 2010 Regolamenti 2012 Profumo (secondo biennio e 5 anno) Professionali. DM n 5 del 16 gennaio 2012 (completamento del DPR n. 87 del 15 marzo 2010) Tecnici. DM n 4 del 16 gennaio 2012 (completamento del DPR n. 88 del 15 marzo 2010) I DOCUMENTI DEI LICEI Regolamento Art .13 comma 10 Dpr 15 marzo 2010 n. 89 All. A Profilo Esito del percorso in termini di competenze All. B –C –D E –F -G INDICAZIONI NAZIONALI Piani di studio Quadri orari OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO con riferimento ai profili I DOCUMENTI DELL’ISTRUZIONE TECNICA E PROFESSIONALE Regolamento Dpr 15 marzo 2010 n. 87(P) n. 88 (T) All. A Profilo Esito del percorso in termini di competenze All. B Quadri orari Art 8 comma 3 LINEE GUIDA Indicazioni operative All. A RISULTATI di APPRENDIMENTO In termini di Conoscenze, abilità LINEE GUIDA al Punto 2.3. “L’insegnamento delle SMS ...fa riferimento a quanto previsto dall’art.2, c.2 del regolamento, ...che a sua volta dice: “ L’insegnamento delle SMS è impartito secondo le Indicazioni nazionali relative al medesimo insegnamento dei percorsi liceali” In sintesi Nei Licei abbiamo: Profilo in cui le SMS non ci sono, sono comprese in maniera trasversale all’interno delle aree Indicazioni Nazionali in cui le SMS ci sono, sono esplicitate le linee generali, le competenze e gli OSA di SMS Negli Istituti Tecnici e Professionali abbiamo: Profilo, le SMS ci sono, “Riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea ed esercitare in modo efficace la pratica sportiva per il benessere individuale e collettivo” Linee guida, le SMS non ci sono, si rimanda alle I.N. dei Licei tra primo ciclo e secondo ciclo Problemi aperti: Saldatura tra Indicazioni nazionali e Obbligo di istruzione (testi diversi) Il curricolo deve essere costruito: è necessario aprire una fase di dibattito per la progettazione Competenze trasversali Discipline come strumenti di formazione Assenza di standard e livelli nazionali per la valutazione Definizione della valutazione del sistema (INVALSI) Certificazione delle competenze LE COMPETENZE Il punto di partenza è nel 1990 “dichiarazione mondiale sull’educazione per tutti” dell’UNESCO in cui vengono definite le competenze essenziali “Ogni persona dovrà poter beneficiare di opportunità educative progettate per rispondere ai bisogni fondamentali di apprendimento (litercy, espressione orale, numeracy e problem solving) sia i contenuti di base (conoscenze, abilità, valori e attitudini) necessari per poter sopravvivere,sviluppare le capacità,vivere e lavorare dignitosamente, partecipare pienamente allo sviluppo, migliorare la qualità della vita e continuare ad apprendere “ La competenza fa il suo ingresso all’esame di Stato nel 1998 ” …accertare le conoscenze generali e specifiche, le competenze in quanto possesso di abilità…” DPR 275 del 99 “Nella definizione dei curriculi…le istituzioni scolastiche possono contribuire a definire gli obiettivi specifici di apprendimento e le competenze degli alunni ….” Nel 2000 l’Ocse con il progetto Eurydice che analizza i curriculi della scuola dell’obbligo dell’ UE rileva che non tutti hanno definito le COMPETENZE_CHIAVE ( CORE) cioè l’insieme delle competenze necessarie e indispensabili per un apprendimento che dura tutto l’arco della vita (LONG LIVE LEARNING) COMPETENZE sapere saper fare sapere essere conoscenze abilità atteggiamento OBIETTIVI DELLA CAPDI & LSM 1 2 3 Definire le COMPETENZE MOTORIE ESSENZIALI il “core elements” dell’educazione motoria , ciò che definiamo i “saperi minimi” o di base. Individuare obiettivi specifici per lo sviluppo di ogni competenza motoria suddivisi in conoscenze e abilità in correlazione tra loro Ricercare sempre una progressione e una continuità all’interno dello stesso ordine di scuola e tra ordini diversi di scuola per costruire un CURRICOLO VERTICALE in una visione unitaria della scuola e dell’alunno:infanzia, primaria, sec. 1°grado, di 2°grado CAPDI & LSM DEFINIZIONE DI COMPETENZA MOTORIA La competenza motoria indica la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e metodologiche, in ambito ludico, espressivo, sportivo, del benessere e del tempo libero, e sono espresse in termini di responsabilità, autonomia e consapevolezza. LE COMPETENZE MOTORIE CAPDI 2006 MINISTERO 2007 MINISTERO 2010 MINISTERO 2012 INDICAZIONI PER IL CURRICOLO PRIMO CICLO INDICAZIONI NAZIONALI LICEI TECNICI E PROFESSIONALI INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO PRIMO CICLO CONOSCERE IL PROPRIO CORPO Il CORPO E LE FUNZIONI SENSOPERCETTIVE PERCEZIONE IL MOVIMENTO DEL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON LO SPAZIO E IL TEMPO COORDINAZIONE LO SPORT, LE REGOLE E IL FAIR PLAY IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME MODALITA’ COMUNICATIVO-ESPRESSIVA ESPRESSIVITÀ GIOCO, GIOCO-SPORT E SPORT SICUREZZA E SALUTE AMBIENTE NATURALE LA PERCEZIONE DI SÉ ED IL COMPLETAMENTO DELLO SVILUPPO FUNZIONALE DELLE CAPACITÀ MOTORIE ED ESPRESSIVE IL GIOCO, LO SPORT, LE REGOLE E IL FAIR PLAY SICUREZZA E PREVENZIONE, SALUTE E BENESSERE SALUTE E BENESSERE SICUREZZA E PREVENZIONE RELAZIONE CON L’AMBIENTE NATURALE E TECNOLOGICO IL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON LO SPAZIO E IL TEMPO IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME MODALITA’COMUNICATIVO-ESPRESSIVA LO SPORT, LE REGOLE E IL FAIR PLAY SALUTE BENESSERE PREVENZIONE E SICUREZZA OTTOBRE 2013 DALLA PROGRAMMAZIONE ALLA PROGETTAZIONE Programmazione eseguire un programma dal lat. tardo programma -mătis, «scrivere prima» è la definizione del percorso per raggiungere un determinato obiettivo, delle attività da intraprendere e dei tempi necessari per realizzarle. E’ la definizione operativa di un piano e delle sue fasi Progettazione “gettare oltre”, stendere un’ipotesi che poi si verificherà nel tempo Flessibile , creativa, personalizzata e da verificare QUANDO PARLO DI: OBIETTIVO UNITA’ DIDATTICA MODULO... ...DOVE SONO? Lavorare per obiettivi (Bloom ) Appartiene alla logica della Programmazione Obiettivo Generale (disciplina) Sotto – obiettivo Obiettivo operativo (comportamento) Sotto – obiettivo Obiettivo operativo (comportamento) Sotto - obiettivo Obiettivo operativo (comportamento) 2 esempio: QUANDO PARLO DI : MAPPA CONCETTUALE CONVERSAZIONE CLINICA MATRICE COGNITIVA... ...DOVE SONO? Lavorare per concetti (Bruner) Appartiene alla logica della Progettazione In Mappa concettuale Conversazione clinica Matrice cognitiva Rete concettuale feedback Fasi del lavoro (attività) Valutazione finale Out 3 esempio: QUANDO PARLO DI: PROGETTO ANALISI DEI BISOGNI PRODOTTO STANDARD DI VALIDAZIONE... ...DOVE SONO? Lavorare per progetti (Kilpatrick) Appartiene alla logica della Progettazione Analisi dei bisogni educativi Più prospettive di valutazione, compresa l’autovalutazione PRODOTTO Comportamento Standard di Validazione concordati e consapevoli La via d’uscita un docente critico e riflessivo Perché in educazione per cambiare, occorre essere consapevoli del proprio modo di operare Perchè la normativa suggerisce scenari ampi e complessi ma è poi il docente/ scuola che decidono che cosa fare in autonomia Perchè bisogna integrare i saperi teorici con quelli pratici (competenze professionali) IL CURRICOLO ( DPR 275/99 ) Art. 8 del Regolamento dell’autonomia “Le istituzioni scolastiche determinano, nel Piano dell'offerta formativa il curricolo obbligatorio per i propri alunni” E’ garantito il carattere unitario del sistema di istruzione ed è valorizzato il pluralismo culturale e territoriale, nel rispetto delle diverse finalità della scuola dell'obbligo e della scuola secondaria superiore. Le scuole sono chiamate a sperimentare nuovi curricoli strutturati in obiettivi specifici di apprendimento relativi a competenze caratterizzati da: continuità, essenzialità, trasversalità COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA Leggi, regolamenti, indicazioni COMUNITA’ EUROPEA competenze chiave PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL CICLO D’ISTRUZIONE CURRICOLO TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLA COMPETENZA Obiettivi specifici di apprendimento Proposte operative unità didattiche Percorsi VALUTAZIONE delle competenze Il processo di valutazione deve tener conto di: 1. Elementi oggettivi (apprendimenti) 2. Elementi soggettivi (atteggiamenti/consapevolezze,ecc.) I docenti devono fissare i criteri in base ai quali attuare il processo valutativo gli indicatori. VALUTAZIONE delle competenze Fonti informative su cui basare il giudizio di competenza: 1. Risultati: compiti, prodotti... (che cosa?) 2. Comportamento: criteri di osservazione (come?) 3. Autopercezione dell’allievo: con che consapevolezza ? LEGGE 169/2008 REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE D.P.R.122/2009 in vigore dal 7 agosto 2009 Come possiamo osservare la COMPETENZA ? Guasti La competenza non è misurabile, si osserva si descrive attraverso indicatori che ne stabiliscano il livello di possesso. Parlare di standard significa in fondo confrontarsi con descrittori (livelli) che assegnano valore alle azioni del soggetto e consentono di dominare il processo di valutazione”. Fase 1 La competenza progredisce, è un processo, un passaggio da un prima a un dopo, possiamo certificarla con uno standard Fase 2 Possiamo descriverne i livelli di possesso DEFINIZIONE DI LIVELLI DI POSSESSO DELLA COMPETENZA Il livello di sviluppo della competenza esprime il grado di possesso qualitativo e quantitativo della competenza. Ne vengono individuati tre: minimo: possiede - si avvicina al livello stabilito intermedio: supera - possiede il livello stabilito elevato: eccelle - supera il livello stabilito OTTOBRE 2013 IL REGISTRO DI EDUCAZIONE FISICA PROGETTARE PER COMPETENZE Quali esperienze/situazioni possono essere proposte per promuovere l’acquisizione di competenze? Le buone pratiche forniscono repertori utili che mettono in gioco la professionalità e la creatività degli insegnanti e delle scuole, sollecitati dal continuo mutare delle domande, delle aspettative e dei bisogni delle generazioni che di anno in anno si susseguono nelle aule. Pellerey Per poter condurre un lavoro intenzionale e sistematico sulle competenze è necessario 1 Individuare la competenza 2 Declinarla in obiettivi specifici 3 Definire lo standard di padronanza (risultato finale atteso) 4 Declinare questo a sua volta in livelli (di accettabilità e di padronanza) 5 Mettere in atto percorsi didattici (unità di apprendimento) Traccia di lavoro I punti significativi e imprescindibili che consentono di progettare un qualsiasi percorso centrato sullo sviluppo di competenze: ♦ scelta della competenza ♦ individuazione di un compito unitario ♦ percorso: strumenti, procedure, attività ♦ valutazione: come osservare lo sviluppo del lavoro ♦ autovalutazione degli allievi ♦ riflessioni del docente LA RIVISTA EF IN CONCRETO COSA FARE ? Scuola secondaria di secondo grado 1 Individuare la competenza Lo sport, le regole e il fair play 2 Declinazione della competenza Obiettivi : 1. Gli allievi riconoscono e mettono in atto in ogni fase del percorso comportamenti orientati alla collaborazione all’interno del gruppo nel rispetto del fair play 2. Conoscono e applicano le regole del gioco 3. Padroneggiano tecniche e tattiche dello sport scelto 4. Dimostrano di saper assumere comportamenti funzionali alla sicurezza Definire lo standard di padronanza (risultato finale atteso) 3 La competenza attesa Attraverso il gioco l’allievo sviluppa delle relazioni all’interno del gruppo, la disponibilità a collaborare coi compagni per il raggiungimento di un obiettivo comune e rispetta il fair play Individuazione del compito unitario Torneo/ rappresentazione di un gioco nell’ambito della propria classe: Organizzazione – gestione – arbitraggio rappresentano le azioni concrete mediante le quali è possibile sollecitare/sviluppare la competenza attesa Scelta delle competenze Gli strumenti: conoscenze e abilità specifiche dei diversi sport: rugby –hit-ball - baseball HIT – BALL Ipotesi di Percorso: strumenti, procedure, attività Per partire si è scelto di presentare e commentare - la carta dei diritti del ragazzo nello sport - il decalogo del fair play 1 Una classe ha scelto di approfondire l’hit ball gioco di squadra - ha approfondito la tecnica e la tattica di gioco e il regolamento, arrivando fino alla realizzazione del torneo 2 Un’altra classe ha fatto un percorso espressivo, realizzando una performance collettiva Diversi compiti hanno consentito di sviluppare la medesima competenza attesa Due classi a confronto e riflessioni La valutazione Griglia di osservazione del comportamento, delle conoscenze e delle abilità ( il punto di vista del docente) Scheda di autovalutazione creata dagli allievi (il punto di vista degli allievi) Il prodotto finale: il torneo – la performance valutati da soggetti esterni (esperti esterni) Altri materiali per la documentazione del percorso: il tema di un’allieva, il video,ecc. Valutazione: come osservo lo sviluppo del lavoro Autovalutazione degli allievi Riflessività del docente Riferimenti normativi Per quanto riguarda gli assi culturali l'Educazione Fisica concorre ad acquisire e sviluppare competenze relative all'asse dei linguaggi - Certificazione delle competenze al termine dell’obbligo di istruzione Il Miur con la nota del 21/4/2010 ha comunicato l’adozione del “modello di certificato dei saperi e delle competenze” acquisite dagli studenti al termine dell’obbligo di istruzione (dei 10 anni) di cui al DM n.9/2010. Il certificato è adottato dall’a.s. 2010/2011. Il “certificato delle competenze di base” che trova la fonte nel Regolamento MPI n.139 (8 competenze chiave – 8 di cittadinanza - 4 assi culturali) non prevede la certificazione di specifiche competenze motorie. Come proposto al Miur e Invalsi si richiede l' inserimento del Profilo di uscita negli “altri linguaggi” di: “avere padronanza della corporeità e del movimento ed essere consapevole delle potenzialità delle scienze motorie e sportive per il benessere individuale e collettivo” Secondaria di primo grado Quattro salti in pa... lestra! Lucia Innocente e Silvia Saccardi Scelta delle competenza : IL MOVIMENTO Osa : LA COORDlNAZIONE Individuazione del compito unitario COMPITO UNITARIO DIMOSTRARE DI FRONTE ALL'INSEGNANTE E AI COMPAGNI DI SAPER FARE UNA COMBINAZIONE DI SALTELLI CON LA FUNICELLA Percorso: strumenti, procedure, attività Fase operativa Presentazione generale del tema agli studenti Questionario di autovalutazione: iniziale, in itinere, finale Proposte pratiche tema 1: l'attrezzo in modo libero tema 2: la funicella in sicurezza tema 3: la relazione con l'altro utilizzando la funicella come "filo comunicativo" tema 4: la funicella come elemento simbolico tema 5: la funicella come attrezzo rigido tema 6: la funicella come ostacolo in/superabile tema 7: i movimenti tipici tema 8: la funicella si allunga e... diventa una fune tema 9: le esercitazioni tema 10: a che gioco giochiamo? QUALI ATTIVITÀ COSA OSSERVARE METODO TEMA 1: L'ATTREZZO IN MODO LIBERO TEMA 3: LA RELAZIONE CON L'ALTRO LA FUNICELLA COME "FILO COMUNICATIVO" TEMA 4: LA FUNICELLA COME ELEMENTO SIMBOLICO TEMA 5: LA FUNICELLA COME ATTREZZO RIGIDO TEMA 6: LA FUNICELLA COME OSTACOLO IN/SUPERABILE TEMA 9: LE ESERCITAZIONI TEMA 10: GIOCO PROPOSTA 1: IL PANTOCCO COME? "Disegnammo per terra con un gesso lo schema del pantocco detto anche campanon. Uno alla volta saltiamo con la funicella nelle caselle 1, 2, 3 con un piede, nelle 4 e 5 con due piedi, nelle 6, 7, 8 con l'altro piede e nelle 9 e 10 salto con due piedi contemporaneamente e usciamo“. PROPOSTA 2: LA STAFFETTA COME? "Correndo con la funicella arrivare fino al lato opposto della palestra e consegnare la "funicella - testimone" al compagno successivo in attesa". PROPOSTA 3: PALLA BASE Alla conquista delle basi saltando le funicelle. Gioco di ruoli in cui una squadra difende occupando tutto il campo con un capitano nel cerchio centrale, l'altra attacca da fuori campo in fila. Il primo degli esterni è pronto per partire con la funicella posizionata per saltare. Il secondo della fila degli esterni, con tutti i compagni dietro, posizionato alla sinistra del primo, con una mano tiene la propria funicella e con l'altra lancia la palla il più lontano possibile, oltre la linea del capitano avversario. Il primo parte al lancio della palla del secondo. Il giro successivo il secondo si posizionerà pronto per saltare, il terzo farà da lanciatore. Guadagna un punto ogni attaccante che arriva in base 6. Viene eliminato l'attaccante che si trova fuori dalla base e gli attaccanti che si trovano più di uno nella stessa base. mentre il capitano avversario schiaccia la palla a terra. Quando finiscono gli attaccanti cambio di ruolo. tema 8: la funicella si allunga e... diventa una fune Valutazione: come osservo lo sviluppo del lavoro Autovalutazione degli allievi Riflessività del docente • quali sono stati i punti di forza del percorso e perché? • quali sono stati i punti di debolezza del percorso e perché? •che cosa ho modificato del mio modo di pensare rispetto a prima? Format per la progettazione di percorsi centrati sullo sviluppo di competenze Titolo Dati identificativi: Livello di scuola Classe/i Percorso svolto insieme ad altri ambiti Tempi per la progettazione 1.Competenza che si intende sviluppare: conoscenze e abilità ( elencarle e descriverle) 2.Compito unitario: descrivere il compito unitario che si intende promuovere 3.Percorso di lavoro: descrivere nel dettaglio le diverse fasi, le modalità di lavoro, le attività, ecc. 4. Valutazione: come si intende valutare/osservare la/le competenze su cui si è lavorato conoscenze + abilità + atteggiamento Riflessioni del docente grazie per l’attenzione