IL CURRICULO DI
EDUCAZIONE FISICA
DAI 3 AI 19 ANNI:
PROGETTARE PER
COMPETENZE
IN CONTINUITÀ VERTICALE
Lucia Innocente
Vicenza 18 dicembre 2013
USP
Di che cosa parleremo
Normativa di riferimento
2. Competenze
3. Programmazione e Progettazione
4. Unità di apprendimento e il curriculo
5. Valutazione delle competenze
6. Progettazione di un percorso didattico
1.
NORMATIVA
Per comprendere il ruolo delle scienze motorie e
sportive occorre avere ben chiaro qual è il quadro
di riferimento normativo:
1° ciclo: indicazioni nazionali del 16 novembre
2012 – regolamento Profumo
 2° ciclo: regolamenti Gelmini – Profumo 2010

INDICAZIONI NAZIONALI
PER IL CURRICOLO
Infanzia- primaria- sec. di 1°
grado
documento
Cultura
scuola persona
Finalità generali:
Costituzione,
Europa
8
Competenze
chiave
documento “Cultura Scuola Persona”
Edgar Morin

”La scuola nel nuovo scenario” promuovere il successo scolastico di tutti
gli studenti evitando che le differenze e disuguaglianze in una società
complessa di continui cambiamenti

“Centralità della persona” mette al centro del processo formativo la
persona con la sua rete di relazioni. Accento sullo star bene a scuola

“Per una nuova cittadinanza” contiene le regole del vivere e del
convivere, dentro una linea formativa verticale (una formazione che
continua per tutta la vita) e orizzontale (i rapporti con l’extrascuola a partire
dalla famiglia, spesso in difficoltà a svolgere il suo ruolo educativo)

“Per un nuovo umanesimo” superare le frammentazioni culturali e
disciplinari e a integrarli in nuovi quadri d’insieme in cui tutte le discipline
concorrono alla consapevolezza e alla responsabilità
L.Innocente
COMPETENZE CHIAVE UE
APPRENDIMENTO PERMANENTE
raccomandazione UE 18/12/2006
Il quadro del riferimento delinea le seguenti competenze chiave
1 Comunicazione nella madrelingua
2 Comunicazione nelle lingue straniere
3 Competenza matematica e competenze di base in
scienza e tecnologia
4 Competenza digitale
5 Imparare a imparare
6 Competenze sociali e civiche
7 Spirito di iniziativa e imprenditorialità
8 Consapevolezza ed espressione culturale
L.Innocente
PROFILO
DELLO STUDENTE
AL TERMINE
DEL PRIMO CICLO
TRAGUARDI
PER LO SVILUPPO
DELLE COMPETENZE
INFANZIA
PRIMARIA
SECONDARIA DI 1°
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
SPECIFICI
prescrittivo
Descrive le competenze riferite alle discipline
+ cittadinanza
Ogni ragazzo deve dimostrare di averlo raggiunto
Assegna un ruolo preminente
agli Istituti comprensivi
C’e il MOTORIO ( non c’era nella bozza)
Prescrittivi al termine di ..
costituiscono criteri per la valutazione
delle competenze attese
La scuola si impegna perché ogni alunno
possa conseguirli
Sono il fine dell’azione didattica
l’itinerario lo sceglie la scuola
Individuano conoscenze e abilità
indispensabili per raggiungere i traguardi
Costituiscono la progettazione
Definiti per periodi lunghi
Triennio infanzia
quinquennio primaria
triennio secondaria
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
di educazione fisica
Il corpo e la sua relazione
con lo spazio e il tempo
Il linguaggio del corpo come modalità
comunicativa espressiva
-Il corpo e la sua conoscenza
- la coordinazione e l’adattamento
allo spazio e al tempo
- l’attività in ambiente naturale
- Componente emozionale
- componente comunicativa
- dimensione del ritmo
Il gioco,lo sport,
le regole e il fair play
- Aspetti cognitivi
- aspetto partecipativo e relazionale
- aspetto del fair play e del rispetto
delle regole
Salute e benessere,
prevenzione e sicurezza
- ambito della prevenzione degli
infortuni e della sicurezza
- ambito della salute e del benessere
e degli stili di vita
IL NOME
In Europa e nel mondo
 PHYSICAL EDUCATION
 EDUCATION PHYSIQUE
 ACTIVIDAD FISICA
 INSTRUCAO FISICA
E in Italia?
In pochi anni siamo passati da
SCIENZE MOTORIE
CORPO MOVIMENTO E SALUTE
CORPO MOVIMENTO
E SPORT
L.Innocente
LA DISCIPLINA
SECONDARIA 2°
SCIENZE MOTORIE
E SPORTIVE
SECONDARIA 1°
EDUCAZIONE
FISICA
PRIMARIA
EDUCAZIONE
FISICA
INFANZIA
CORPO E
MOVIMENTO
SECONDO CICLO
Regolamenti 2010 Gelmini (primo biennio, tranne licei):



Professionali. DPR n. 87 del 15 marzo 2010
Tecnici. DPR n. 88 del 15 marzo 2010
Licei. DPR n. 89 del 15 marzo 2010
Regolamenti 2012 Profumo (secondo biennio e 5 anno)


Professionali. DM n 5 del 16 gennaio 2012
(completamento del DPR n. 87 del 15 marzo 2010)
Tecnici. DM n 4 del 16 gennaio 2012 (completamento
del DPR n. 88 del 15 marzo 2010)
I DOCUMENTI
DEI LICEI
Regolamento
Art .13 comma 10
Dpr 15 marzo 2010 n. 89
All. A
Profilo
Esito del
percorso
in termini
di
competenze
All. B –C –D
E –F -G
INDICAZIONI
NAZIONALI
Piani di studio
Quadri orari
OBIETTIVI SPECIFICI
DI APPRENDIMENTO
con riferimento
ai profili
I DOCUMENTI
DELL’ISTRUZIONE
TECNICA
E
PROFESSIONALE
Regolamento
Dpr 15 marzo 2010 n. 87(P)
n. 88 (T)
All. A
Profilo
Esito del
percorso
in termini
di
competenze
All. B
Quadri orari
Art 8 comma 3
LINEE GUIDA
Indicazioni
operative
All. A
RISULTATI di
APPRENDIMENTO
In termini di
Conoscenze,
abilità
LINEE GUIDA al Punto 2.3.
“L’insegnamento delle SMS ...fa riferimento a
quanto previsto dall’art.2, c.2 del
regolamento, ...che a sua volta dice:
“ L’insegnamento delle SMS è impartito
secondo le Indicazioni nazionali relative
al medesimo insegnamento dei percorsi
liceali”
In sintesi
Nei Licei abbiamo:
 Profilo in cui le SMS non ci sono, sono comprese in maniera
trasversale all’interno delle aree
 Indicazioni Nazionali in cui le SMS ci sono, sono esplicitate le
linee generali, le competenze e gli OSA di SMS
Negli Istituti Tecnici e Professionali abbiamo:
 Profilo, le SMS ci sono,
“Riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali
dell’espressività corporea ed esercitare in modo efficace la
pratica sportiva per il benessere individuale e collettivo”

Linee guida, le SMS non ci sono, si rimanda alle I.N. dei Licei
tra primo ciclo e secondo ciclo
Problemi aperti:
 Saldatura tra Indicazioni nazionali e Obbligo di
istruzione (testi diversi)
 Il curricolo deve essere costruito: è necessario
aprire una fase di dibattito per la progettazione
 Competenze trasversali
 Discipline come strumenti di formazione
 Assenza di standard e livelli nazionali per la
valutazione
 Definizione della valutazione del sistema
(INVALSI)
 Certificazione delle competenze
LE COMPETENZE


Il punto di partenza è nel 1990
“dichiarazione mondiale sull’educazione per tutti”
dell’UNESCO in cui vengono definite le competenze essenziali
“Ogni persona dovrà poter beneficiare di opportunità educative
progettate per rispondere ai bisogni fondamentali di
apprendimento (litercy, espressione orale, numeracy e problem
solving) sia i contenuti di base (conoscenze, abilità, valori e
attitudini) necessari per poter sopravvivere,sviluppare le
capacità,vivere e lavorare dignitosamente, partecipare
pienamente allo sviluppo, migliorare la qualità della vita e
continuare ad apprendere “
La competenza fa il suo ingresso all’esame di Stato nel 1998
” …accertare le conoscenze generali e specifiche, le competenze
in quanto possesso di abilità…”
DPR 275 del 99 “Nella definizione dei
curriculi…le istituzioni scolastiche possono
contribuire a definire gli obiettivi specifici
di apprendimento e le competenze degli
alunni ….”
 Nel 2000 l’Ocse con il progetto Eurydice
che analizza i curriculi della scuola
dell’obbligo dell’ UE rileva che non tutti
hanno definito le COMPETENZE_CHIAVE (
CORE) cioè l’insieme delle competenze
necessarie e indispensabili per un
apprendimento che dura tutto l’arco della
vita (LONG LIVE LEARNING)

COMPETENZE
sapere
saper fare
sapere essere
conoscenze
abilità
atteggiamento
OBIETTIVI DELLA CAPDI & LSM
1
2
3
Definire le COMPETENZE MOTORIE ESSENZIALI
il “core elements” dell’educazione motoria ,
ciò che definiamo i “saperi minimi” o di base.
Individuare obiettivi specifici per lo sviluppo di
ogni competenza motoria suddivisi in
conoscenze e abilità in correlazione tra loro
Ricercare sempre una progressione e una continuità
all’interno dello stesso ordine di scuola e tra ordini
diversi di scuola per costruire un CURRICOLO
VERTICALE in una visione unitaria della scuola e
dell’alunno:infanzia, primaria, sec. 1°grado, di
2°grado
CAPDI & LSM
DEFINIZIONE DI
COMPETENZA MOTORIA
La competenza motoria indica la
comprovata capacità di usare
conoscenze, abilità e capacità
personali, sociali e metodologiche,
in ambito ludico, espressivo,
sportivo, del benessere e del tempo
libero, e sono espresse in termini di
responsabilità, autonomia e
consapevolezza.
LE COMPETENZE MOTORIE
CAPDI 2006
MINISTERO 2007
MINISTERO 2010
MINISTERO 2012
INDICAZIONI PER
IL CURRICOLO
PRIMO CICLO
INDICAZIONI
NAZIONALI
LICEI TECNICI E
PROFESSIONALI
INDICAZIONI
NAZIONALI
PER IL CURRICOLO
PRIMO CICLO
CONOSCERE IL PROPRIO CORPO
Il CORPO E LE FUNZIONI SENSOPERCETTIVE
PERCEZIONE
IL MOVIMENTO DEL CORPO E LA SUA
RELAZIONE CON LO SPAZIO E IL TEMPO
COORDINAZIONE
LO SPORT, LE REGOLE E IL FAIR PLAY
IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME
MODALITA’ COMUNICATIVO-ESPRESSIVA
ESPRESSIVITÀ
GIOCO, GIOCO-SPORT E SPORT
SICUREZZA E SALUTE
AMBIENTE NATURALE
LA PERCEZIONE DI SÉ ED IL
COMPLETAMENTO DELLO SVILUPPO
FUNZIONALE DELLE CAPACITÀ MOTORIE
ED ESPRESSIVE
IL GIOCO, LO SPORT, LE REGOLE E IL
FAIR PLAY
SICUREZZA E PREVENZIONE, SALUTE E
BENESSERE
SALUTE E BENESSERE SICUREZZA E
PREVENZIONE
RELAZIONE CON L’AMBIENTE NATURALE
E TECNOLOGICO
IL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON LO
SPAZIO E IL TEMPO
IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME
MODALITA’COMUNICATIVO-ESPRESSIVA
LO SPORT, LE REGOLE E IL FAIR PLAY
SALUTE BENESSERE PREVENZIONE E
SICUREZZA
OTTOBRE 2013
DALLA PROGRAMMAZIONE
ALLA PROGETTAZIONE
Programmazione  eseguire un programma dal lat.
tardo programma -mătis, «scrivere prima» è la
definizione del percorso per raggiungere un
determinato obiettivo, delle attività da intraprendere
e dei tempi necessari per realizzarle. E’ la
definizione operativa di un piano e delle sue fasi
Progettazione  “gettare oltre”, stendere un’ipotesi
che poi si verificherà nel tempo Flessibile , creativa,
personalizzata e da verificare
QUANDO PARLO DI:
OBIETTIVO
 UNITA’ DIDATTICA
 MODULO...

...DOVE SONO?
Lavorare per obiettivi (Bloom )
Appartiene alla logica della Programmazione
Obiettivo Generale
(disciplina)
Sotto – obiettivo
Obiettivo operativo
(comportamento)
Sotto – obiettivo
Obiettivo operativo
(comportamento)
Sotto - obiettivo
Obiettivo operativo
(comportamento)
2 esempio:
QUANDO PARLO DI :
MAPPA CONCETTUALE
 CONVERSAZIONE CLINICA
 MATRICE COGNITIVA...

...DOVE SONO?
Lavorare per concetti (Bruner)
Appartiene alla logica della Progettazione
In
Mappa concettuale
Conversazione clinica
Matrice cognitiva
Rete concettuale
feedback
Fasi del lavoro (attività)
Valutazione finale
Out
3 esempio:
QUANDO PARLO DI:
PROGETTO
 ANALISI DEI BISOGNI
 PRODOTTO
 STANDARD DI VALIDAZIONE...

...DOVE SONO?
Lavorare per progetti (Kilpatrick)
Appartiene alla logica della Progettazione
Analisi dei bisogni
educativi
Più prospettive di
valutazione,
compresa
l’autovalutazione
PRODOTTO
Comportamento
Standard di
Validazione
concordati e consapevoli
La via d’uscita
un docente critico e riflessivo
Perché in educazione
per cambiare,
occorre
essere
consapevoli del
proprio
modo di operare
Perchè la normativa
suggerisce scenari
ampi e complessi
ma è poi il docente/
scuola
che decidono che cosa
fare
in autonomia
Perchè bisogna
integrare
i saperi
teorici con quelli
pratici
(competenze
professionali)
IL CURRICOLO
( DPR 275/99 ) Art. 8 del Regolamento dell’autonomia
“Le istituzioni scolastiche determinano, nel Piano dell'offerta formativa il
curricolo obbligatorio per i propri alunni”
E’ garantito il carattere unitario del sistema di istruzione ed è
valorizzato il pluralismo culturale e territoriale, nel rispetto delle
diverse finalità della scuola dell'obbligo e della scuola secondaria
superiore.

Le scuole sono chiamate a sperimentare nuovi curricoli
strutturati in obiettivi specifici di apprendimento relativi a
competenze
caratterizzati da: continuità, essenzialità, trasversalità
COSTITUZIONE
DELLA REPUBBLICA
Leggi, regolamenti,
indicazioni
COMUNITA’ EUROPEA
competenze chiave
PROFILO DELLO STUDENTE
AL TERMINE DEL CICLO
D’ISTRUZIONE
CURRICOLO
TRAGUARDI DI SVILUPPO
DELLA COMPETENZA
Obiettivi specifici
di apprendimento
Proposte operative
unità didattiche
Percorsi
VALUTAZIONE
delle competenze
Il processo di valutazione deve tener conto di:
1. Elementi oggettivi (apprendimenti)
2. Elementi soggettivi
(atteggiamenti/consapevolezze,ecc.)
I docenti devono fissare i criteri in base ai quali attuare
il processo valutativo gli indicatori.
VALUTAZIONE
delle competenze
Fonti informative su cui basare il giudizio di
competenza:
1. Risultati: compiti, prodotti... (che cosa?)
2. Comportamento: criteri di osservazione
(come?)
3. Autopercezione dell’allievo: con che
consapevolezza ?
LEGGE 169/2008
REGOLAMENTO PER LA
VALUTAZIONE
D.P.R.122/2009
in vigore dal 7 agosto 2009
Come possiamo osservare la
COMPETENZA ?
Guasti
La competenza non è misurabile, si osserva si descrive
attraverso indicatori che ne stabiliscano il livello di possesso.
Parlare di standard significa in fondo confrontarsi con
descrittori (livelli) che assegnano valore alle azioni del
soggetto e consentono di dominare il processo di
valutazione”.
Fase 1
La competenza progredisce, è un processo, un passaggio da un
prima a un dopo, possiamo certificarla con uno standard

Fase 2
Possiamo descriverne i livelli di possesso

DEFINIZIONE DI LIVELLI DI POSSESSO
DELLA COMPETENZA
Il livello di sviluppo della competenza esprime il
grado di possesso qualitativo e quantitativo
della competenza.
Ne vengono individuati tre:

minimo: possiede - si avvicina al livello stabilito

intermedio: supera - possiede il livello stabilito

elevato: eccelle - supera il livello stabilito
OTTOBRE 2013
IL REGISTRO DI EDUCAZIONE FISICA
PROGETTARE PER
COMPETENZE
Quali esperienze/situazioni possono essere
proposte per promuovere l’acquisizione
di competenze?
Le buone pratiche forniscono repertori utili
che mettono in gioco la professionalità e la
creatività degli insegnanti e delle scuole,
sollecitati dal continuo mutare delle
domande, delle aspettative e dei bisogni
delle generazioni che di anno in anno si
susseguono nelle aule.
Pellerey
Per poter condurre un lavoro intenzionale e
sistematico sulle competenze è necessario
1
Individuare la competenza
2
Declinarla in obiettivi specifici
3
Definire lo standard di padronanza
(risultato finale atteso)
4
Declinare questo a sua volta in livelli
(di accettabilità e di padronanza)
5
Mettere in atto percorsi didattici
(unità di apprendimento)
Traccia di lavoro
I punti significativi e imprescindibili che
consentono di progettare un qualsiasi
percorso centrato sullo sviluppo di competenze:
♦ scelta della competenza
♦ individuazione di un compito unitario
♦ percorso: strumenti, procedure, attività
♦ valutazione: come osservare lo sviluppo del
lavoro
♦ autovalutazione degli allievi
♦ riflessioni del docente
LA RIVISTA EF
IN CONCRETO COSA FARE ?
Scuola secondaria di secondo grado
1
Individuare la competenza
Lo sport, le regole e il
fair play
2
Declinazione della
competenza
Obiettivi :
1. Gli allievi riconoscono e mettono in atto in
ogni fase del percorso comportamenti
orientati alla collaborazione all’interno del
gruppo nel rispetto del fair play
2. Conoscono e applicano le regole del gioco
3. Padroneggiano tecniche e tattiche dello
sport scelto
4. Dimostrano di saper assumere
comportamenti funzionali alla sicurezza
Definire lo standard di padronanza
(risultato finale atteso)
3
La competenza attesa
Attraverso il gioco l’allievo sviluppa delle
relazioni all’interno del gruppo, la
disponibilità a collaborare coi compagni
per il raggiungimento di un obiettivo
comune e rispetta il fair play
Individuazione del compito
unitario
Torneo/ rappresentazione di un gioco
nell’ambito della propria classe:
Organizzazione – gestione – arbitraggio
rappresentano le azioni concrete mediante le
quali è possibile sollecitare/sviluppare la
competenza attesa
Scelta delle competenze
Gli strumenti: conoscenze e
abilità specifiche dei diversi
sport: rugby –hit-ball - baseball
HIT – BALL Ipotesi di Percorso:
strumenti, procedure, attività
Per partire si è scelto di presentare e commentare
- la carta dei diritti del ragazzo nello sport
- il decalogo del fair play
1
Una classe ha scelto di approfondire
l’hit ball gioco di squadra
- ha approfondito la tecnica
e la tattica di gioco e il regolamento,
arrivando fino alla realizzazione del torneo
2
Un’altra classe ha fatto un percorso
espressivo,
realizzando una performance collettiva
Diversi compiti hanno consentito di sviluppare
la medesima competenza attesa
Due classi a confronto e riflessioni
La valutazione
Griglia di osservazione del comportamento,
delle conoscenze e delle abilità ( il punto di
vista del docente)
 Scheda di autovalutazione creata dagli allievi
(il punto di vista degli allievi)
 Il prodotto finale: il torneo – la performance
valutati da soggetti esterni (esperti
esterni)
 Altri materiali per la documentazione del
percorso: il tema di un’allieva, il video,ecc.

Valutazione: come osservo lo sviluppo del
lavoro
Autovalutazione degli allievi
Riflessività del
docente
Riferimenti normativi

Per quanto riguarda gli assi culturali l'Educazione Fisica concorre ad
acquisire e sviluppare competenze relative all'asse dei linguaggi
- Certificazione delle competenze al termine dell’obbligo di
istruzione
 Il Miur con la nota del 21/4/2010 ha comunicato l’adozione del
“modello di certificato dei saperi e delle competenze” acquisite dagli
studenti al termine dell’obbligo di istruzione (dei 10 anni) di cui al DM
n.9/2010. Il certificato è adottato dall’a.s. 2010/2011. Il “certificato delle
competenze di base” che trova la fonte nel Regolamento MPI n.139
(8 competenze chiave – 8 di cittadinanza - 4 assi culturali) non
prevede la certificazione di specifiche competenze motorie. Come
proposto al Miur e Invalsi si richiede l' inserimento del Profilo di uscita
negli “altri linguaggi” di:
 “avere padronanza della corporeità e del movimento ed essere
consapevole delle potenzialità delle scienze motorie e sportive
per il benessere individuale e collettivo”

Secondaria di primo grado
Quattro salti in pa... lestra!
Lucia Innocente e Silvia Saccardi
Scelta delle competenza :
IL MOVIMENTO
Osa : LA COORDlNAZIONE
Individuazione del compito
unitario
COMPITO UNITARIO
DIMOSTRARE DI FRONTE ALL'INSEGNANTE E AI COMPAGNI
DI SAPER FARE UNA COMBINAZIONE DI SALTELLI
CON LA FUNICELLA
Percorso: strumenti, procedure, attività
Fase operativa
Presentazione generale del tema agli studenti
Questionario di autovalutazione: iniziale, in itinere, finale
Proposte pratiche
tema 1: l'attrezzo in modo libero
tema 2: la funicella in sicurezza
tema 3: la relazione con l'altro utilizzando la funicella come "filo comunicativo"
tema 4: la funicella come elemento simbolico
tema 5: la funicella come attrezzo rigido
tema 6: la funicella come ostacolo in/superabile
tema 7: i movimenti tipici
tema 8: la funicella si allunga e... diventa una fune
tema 9: le esercitazioni
tema 10: a che gioco giochiamo?
QUALI ATTIVITÀ
COSA OSSERVARE
METODO
TEMA 1: L'ATTREZZO IN MODO LIBERO
TEMA 3: LA RELAZIONE CON L'ALTRO LA FUNICELLA COME "FILO
COMUNICATIVO"
TEMA 4: LA FUNICELLA COME ELEMENTO SIMBOLICO
TEMA 5: LA FUNICELLA COME ATTREZZO
RIGIDO
TEMA 6: LA FUNICELLA COME
OSTACOLO IN/SUPERABILE
TEMA 9: LE ESERCITAZIONI
TEMA 10: GIOCO
PROPOSTA 1: IL PANTOCCO
COME? "Disegnammo per terra con un
gesso lo schema del pantocco detto anche
campanon. Uno alla volta saltiamo con la
funicella nelle caselle 1, 2, 3 con un piede,
nelle 4 e 5 con due piedi, nelle 6, 7, 8 con
l'altro piede e nelle 9 e 10 salto con due
piedi contemporaneamente e usciamo“.
PROPOSTA 2: LA STAFFETTA
COME? "Correndo con la funicella arrivare
fino al lato opposto della palestra e
consegnare la "funicella - testimone" al
compagno successivo in attesa".
PROPOSTA 3: PALLA BASE
Alla conquista delle basi saltando le
funicelle.
Gioco di ruoli in cui una squadra difende
occupando tutto il campo con un capitano
nel cerchio centrale, l'altra attacca da fuori
campo in fila. Il primo degli esterni è pronto
per partire con la funicella posizionata per
saltare. Il secondo della fila degli esterni, con
tutti i compagni dietro, posizionato alla
sinistra del primo, con una mano tiene la
propria funicella e con l'altra lancia la palla il
più lontano possibile, oltre la linea del
capitano avversario. Il primo parte al lancio
della palla del secondo. Il giro successivo il
secondo si posizionerà pronto per saltare, il
terzo farà da lanciatore. Guadagna un punto
ogni attaccante che arriva in base 6. Viene
eliminato l'attaccante che si trova fuori dalla
base e gli attaccanti che si trovano più di uno
nella stessa base. mentre il capitano
avversario schiaccia la palla a terra. Quando
finiscono gli attaccanti cambio di ruolo.
tema 8: la funicella si allunga e... diventa una fune
Valutazione: come osservo lo sviluppo del lavoro
Autovalutazione degli allievi
Riflessività del docente
• quali sono stati i punti di forza del percorso e perché?
• quali sono stati i punti di debolezza del percorso e perché?
•che cosa ho modificato del mio modo di pensare rispetto a prima?
Format per la progettazione di percorsi centrati sullo
sviluppo di competenze







Titolo
Dati identificativi:
Livello di scuola
Classe/i
Percorso svolto insieme ad altri ambiti
Tempi per la progettazione
1.Competenza che si intende sviluppare:
conoscenze e abilità ( elencarle e descriverle)

2.Compito unitario: descrivere il compito unitario che si intende
promuovere

3.Percorso di lavoro: descrivere nel dettaglio le diverse fasi, le
modalità di lavoro, le attività, ecc.

4. Valutazione: come si intende valutare/osservare la/le
competenze su cui si è lavorato conoscenze + abilità +
atteggiamento

Riflessioni del docente
grazie per l’attenzione
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