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L’EFFICIENZA
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1
L’efficienza
Quali condizioni aiutano l’azienda a raggiungere l’equilibrio
economico?
→ L’ Efficienza
Un’impresa è efficiente
quando riesce a massimizzare
l’utilizzo delle risorse limitate a sua disposizione
Si dice anche che l’efficienza qualifica l’economicità
e ne individua le cause, tramite due indicatori:
- i rendimenti fisico-tecnici dei fattori produttivi o dei processi
- i costi di produzione e vendita
MAGGIORI RENDIMENTI
MAGGIORI COSTI
->
>
MAGGIORE EFFICIENZA
MINORE EFFICIENZA
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1
L’efficienza
Dunque sono efficiente quando ottimizzo il rapporto:
= Risultati conseguiti
Risorse impiegate
Efficienza fisico-tecnica :
= Q beni e servizi prodotti
Q fattori produttivi impiegati
La posso calcolare in
relazione ad un fattore
produttivo (es. Macchina) o
un processo (es.
trasformazione)
Efficienza in generale:
= Σ ricavi da vendita di output
Σ costi degli input
Dato un certo ricavo
(spesso è un dato
“vincolato” che fissa il
mercato), l’azienda cerca di
minimizzare i costi
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Il calcolo dei costi e la loro analisi
Per valutare l’efficienza devono analizzare i costi.
L’analisi dei costi si fonda sulla determinazione del COSTO DI PRODUZIONE,
cioè del costo sostenuto per l’utilizzo (o consumo) dei fattori impiegati in un
processo produttivo o per realizzare un dato prodotto.
Spesso si calcola il COSTO DI PRODUZIONE DI UN PRODOTTO, ma i costi
possono essere ricavati facendo riferimento a tanti e diversi determinati oggetti:
- costo di un fattore produttivo,
- costo di una procedura
- costo di un processo o fase di lavoro,
- costo di un ufficio……..
Quando l’OGGETTO DI COSTO coincide con un centro organizzativo (es: il
reparto comm.le, una divisione, ecc.) vengono denominati CENTRI DI COSTO.
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2
Il calcolo dei costi e la loro analisi
Calcolare il costo di produzione di un oggetto complesso (es. prodotto o
centro di costo) non è semplice, perché richiede:
1. - l’identificazione di tutti i fattori produttivi utilizzati per realizzarlo
2. - la misurazione del consumo di questi fattori
3. - la conoscenza del costo di acquisizione di ogni fattore
4. - la sommatoria di tutti i costi
ESEMPIO. PER FARE UN PRODOTTO:
1. mi servono materie prime, energia elettrica, forza lavoro, servizi, ….
2. kg di materie prime, Kw energia, ore di forza lavoro, n. servizi…..
3. costo al kg; costo al Kw, costo ora di lavoro, ….
4. sommare i costi di ogni fattore utilizzato
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5
Il calcolo dei costi e la loro analisi
Inoltre, il calcolo è complicato perché esistono costi che si sostengono
non per fare uno specifico prodotto, ma per bisogni generali dell’impresa
(costi comuni).
Sorge il problema di come ripartire i costi comuni tra i vari prodotti e
processi produttivi -> STIME E CONGETTURE
ESEMPIO. SOSTENGO COSTI DI STRUTTURA (affitto, amministrazione)
Quanto di questi costi è servito a produrre:
- prodotto A
- prodotto B
- prodotto C ?
-> IL COSTO DI PRODOTTO è una quantità che può assumere diverse
configurazioni in relazione ai criteri utilizzati per ripartire i costi comuni!!!
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3
Il calcolo dei costi e la loro analisi
Per poter calcolare costi di prodotto e di processo più
vicini alla realtà (e quindi utili per prendere
decisioni) devo:
- PRIMA identificare le componenti elementari di costo
(fattori produttivi e loro costo)
- POI individuare il rapporto o legame tra queste componenti
elementari (fattori produttivi) e l’oggetto di calcolo
(prodotto o processo)
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Classificazione dei costi
Utile alla identificazione delle componenti di costo è la
classificazione dei costi:
• PER NATURA
• SECONDO IL PERIODO DI RIFERIMENTO
• SECONDO LA MODALITA’ DI ATTRIBUZIONE
ALL’OGGETTO DI CALCOLO
• SECONDO LA CONTROLLABILITA’
• SECONDO LA VARIABILITA’
…..anche altre classificazioni sono possibili….
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4
Classificazione dei costi
A seconda della natura si può dividere in:
-costi per forza motrice
-costi delle materie prime o merci
-costi del personale
-costi finanziari
-costi fiscali
Si basa sulle caratteristiche fisiche ed economiche del
fattore produttivo.
E’ la stessa classificazione usata dal Codice Civile (nel
Conto Economico)
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Classificazione dei costi
A seconda del periodo di riferimento
-Costi pluriennali
Sono costi che hanno un’utilità di lunga durata
Rientrano fra questi tutti i costi di impianto (o di struttura) che l’azienda
sostiene in fase di istituzione per acquistare le strutture produttive (es.
stabilimento, macchinari, impianti)
-Costi di periodo o di esercizio
Sono costi che hanno un’utilità limitata al singolo esercizio.
Per questo entrano nella determinazione del reddito d’esercizio.
Essi servono per far funzionare le strutture, sono detti anche costi di
funzionamento
I costi di impianto + i costi di funzionamento = costi di
acquisizione dei fattori produttivi
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5
Classificazione dei costi
A seconda della modalità di imputazione all’ oggetto di costo (prodotto
o centro di costo o linea di produzione) :
Costi DIRETTI : imputabili direttamente all’oggetto di costo poiché
- esiste una relazione diretta ed inequivocabile tra fattore produttivo ed
oggetto di costo (es. fattore produttivo specifico per fare un prodotto)
- è possibile misurare oggettivamente il consumo del fattore che ha
originato il costo (es. misuro con un sottocontatore la quantità di kw
utilizzare per fare un prodotto)
Costi INDIRETTI: imputabili indirettamente in virtù di valutazioni
soggettive (ipotesi) che mi portano ad identificare un parametro di
attribuzione, si fa perché la relazione con l’oggetto di costo
- non è misurabile oggettivamente
- non è economicamente misurabile (si può fare da un punto di vista
tecnico ma comporterebbe troppi costi o troppo tempo)
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Imputazione dei costi indiretti
In azienda multiprodotto, devo calcolare il costo di
produzione dei singoli prodotti:
1. Distinguere i costi diretti da quelli indiretti
2. Sommare tutti i costi indiretti aggregandoli in un’unica voce
3. Scegliere un parametro (chiamato anche base di riparto o driver)
in base al quale attribuire i costi indiretti ai prodotti
4. Calcolare il coefficienti di riparto:
= tot. costi indiretti/tot. base di riparto
5. Determinare la quota di costi indiretti da attribuire ai vari oggetti
di costo (prodotti o servizi)
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6
Imputazione dei costi indiretti
ESEMPIO
1.
PRODOTTO A
Materie prime
Manodopera diretta
50 pezzi x 10€
30 h x 30€/h
= 500 €
= 900 €
PRODOTTO B
10 pezzi x 40€
20 h x 30€/h
Costi
indiretti
= 400 €
= 600 €
Manodopera indiretta
Costi amministrativi
Ammortamenti
1000 €
1000€
1000 €
2. Somma dei costi indiretti: 1.000+1.000+1.000=3.000 euro (tot. costi indiretti)
3. Scelta di una base di riparto: Ore di manodopera diretta
4. Calcolo del coefficiente di riparto: 3.000€/50h= 60€/h (costo indiretto da
imputare per ogni singola ora lavorata)
5. Attribuzione ai due prodotti: 60x 30h= 1800 € (quota di prodotto A)
60X20h= 1200 € (quota di prodotto B)
Quindi il costo di prodotto di A=3.200 €, di B=2.200 €
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Classificazione dei costi
A seconda della controllabilità
-costi CONTROLLABILI: il cui andamento è influenzabile dal
responsabile a cui i costi sono attribuiti
-costi NON CONTROLLABILI: il cui andamento non è influenzabile
dal soggetto a cui i costi sono attribuiti
Distinzione fondamentale
quando devo dare degli
obiettivi al personale!
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Criteri di classificazione dei costi
• A seconda del loro comportamento al variare del volume
dell’attività aziendale:
– FISSI: non variano al variare del volume produttivo (es. fitti,
macchine), sono costanti
– VARIABILI: variano in funzione del volume produttivo (es. materie
prime)
• Variano proporzionalmente alle quantità di prodotto
(direttamente proporzionali)
• Variano più che proporzionalmente alle quantità di prodotto
(progressivi)
• Variano meno che proporzionalmente alle quantità di prodotto
(degressivi)
N.B. La distinzione fissi- variabili ha senso nel breve periodo!
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Classificazione dei costi
A seconda dell’oggetto a cui i costi sono riferiti si distinguono:
-Costi di prodotto = tutti i costi sostenuti per realizzare un
determinato prodotto
-Costi di centro = tutti i costi sostenuti in un centro organizzativo
(una divisione, una filiale, un impianto, ecc.)
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Il legame dei costi con gli oggetti di costo
Ogni tipologia di costo esaminata:
- ha un suo legame con l’oggetto di costo
- può variamente contribuire a determinare (calcolare)
l’oggetto di costo
A seconda delle scelte che facciamo, possiamo creare
diverse CONFIGURAZIONI (aggregazioni o somma di
costi) che ci aiutano ad analizzare l’efficienza
dell’azienda
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Configurazioni di costo
– COSTO PRIMO: costo per le materie prime, gli oneri accessori d’acquisto, la
manodopera e tutti gli altri costi industriali diretti ⇒ controllo l’efficienza negli
acquisti e nella manodopera diretta
– COSTO DI PRODUZIONE: assomma al costo primo tutti i costi indiretti di
natura industriale ⇒ controllo l’efficienza nella produzione e serve per fare
valutazione dei prodotti finiti secondo normativa del Codice Civile
– COSTO COMPLESSIVO: al costo di produzione assommo i costi diretti ed
indiretti anche non industriali (es, r&D, amministrativi, vendita, finanziari, ..)
⇒ controllo la convenienza economica del prodotto (confronto con i ricavi per
valutare la redditività)
– COSTO ECONOMICO-TECNICO: al costo complessivo sommo gli oneri
figurativi (compenso per il rischio, per il lavoro direzionale in azienda e per
l’investimento del capitale) ⇒ è la base per calcolare i prezzi di vendita
Di norma sono configurazioni che si
riferiscono ad un processo o area funzionale
9
Configurazioni di costo di prodotto
Esistono due macro-categorie di configurazioni:
- costo di prodotto pieno:
- costo di prodotto parziale:
imputazione di tutti i costi attribuibili
all’oggetto di calcolo, sia essi diretti che
indiretti, variabili che fissi
imputazione di solo una categoria di costi e
cioè dei costi variabili
Corrispondono a due fondamentali impostazioni teoriche su cui si basano i
sistemi di calcolo dei costi.
L’impostazione del full costing si basa
sul principio dell’assorbimento integrale dei
Costi.
Tale principio pone il problema
dell’allocazione dei costi (comuni) e quindi
della individuazione delle basi di riparto
L’impostazione del direct costing poggia
sull’economia politica - analisi marginale - ed
ha per obiettivo la determinazione del
contributo di un prodotto alla copertura dei
costi fissi aziendali (margine di contribuzione)
Direct costing
La tecnica del direct costing nasce allo scopo di determinare
MARGINE DI CONTRIBUZIONE = RICAVI DI VENDITA (prezzo) –
COSTI VARIABILI (cv unitario)
Il MC indica attitudine di un prodotto o linea di prodotto a coprire i costi
fissi aziendali.
Quindi si focalizza sulla distinzione tra costi variabili e costi fissi.
I costi variabili sono spesso costi diretti (es. materie prime e forza
lavoro), ma non sempre!!!
- > può creare un problema di oggettività del MC
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Direct costing
RICAVI DI PRODUZIONE
- COSTI VARIABILI DIRETTI
MARGINE LORDO
- COSTI VARIABILI INDIRETTI
MARGINE DI CONTRIBUZIONE SPECIFICO
- COSTI FISSI DIRETTI E FISSI INDIRETTI
REDDITO (UTILE) DEL PRODOTTO
Dopo la determinazione del primo risultato (margine lordo), i passi
successivi richiedono l’utilizzo di stime e congetture al fine di
imputare in modo adeguato i costi variabili indiretti
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Direct costing
Possiamo applicare una variante alla tecnica del direct costing
focalizzandoci sui costi diretti in modo da evitare valutazioni soggettive nel
calcolo del margine di contribuzione
RICAVI
- COSTI DIRETTI VARIABILI
MARGINE LORDO
- COSTI DIRETTI FISSI
MARGINE DI CONTRIBUZIONE SPECIFICO
- COSTI INDIRETTI (FISSI E VARIABILI)
REDDITO (UTILE) PRODOTTO
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11
Direct costing
Ovviamente le due varianti di direct costing daranno luogo a
risultati diversi …..
Prodotto A
Prodotto B
Prodotto A
Prodotto B
1.000
Ricavi
2.200
1.000
Ricavi
2.200
-200
Costi diretti
variabili
-200
-200
Costi diretti
variabili
-200
800
Margine lordo
2.000
800
Margine lordo
2.000
-300
Costi indiretti
variabili
-300
-300
Costi diretti
fissi
-300
500
Margine di
contribuzione
1.700
500
Margine di
contribuzione
1.700
-300
Costi fissi
-1.700
-1.000
Costi indiretti
4.000
200
Reddito
0
-500
Reddito
700
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23
Il controllo dei costi aziendali
Attenzione: puntare solo alla riduzione dei costi senza limiti ed
incondizionatamente può essere pericoloso!
Es. Sapendo che più aumento la quantità di prodotti realizzati, minore è
l’incidenza dei costi comuni sul singolo prodotto, sarei spinto a massimizzare
la Q totale prodotta senza considerare la reale possibilità di vendita sul
mercato.
Dunque, è bene controllare i costi a diversi livelli e in riferimento a
diversi oggetti aziendali:
•
A LIVELLO DI SISTEMA AZIENDALE
•
A LIVELLO DI SUB-SISTEMI AZIENDALI
•
A LIVELLO DI OGGETTI PIU’ SPECIFICI
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I DIVERSI LIVELLI DI CONTROLLO
SISTEMA AZIENDALE
SISTEMA AZIENDALE
SUB-SISTEMI
APPROVVIG.
PRODUZIONE
VENDITA
R&S
OGGETTI PIU’ SPECIFICI
STABILIM.1
STABILIM.2
FILIALE 1
FILIALE 2
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A livello aziendale
IL CONTROLLO DEI COSTI A LIVELLO DI
SISTEMA AZIENDALE riguarda il CONFRONTO
TRA TUTTI I COSTI SOSTENUTI ED I RICAVI
OTTENUTI.
Esso si svolge mediante la redazione e lettura di un
DOCUMENTO CONTABILE IN FORMA
SCALARE denominato CONTO ECONOMICO A
REPORT FORM (trattasi di un prospetto di Conto Economico
modificato rispetto a quello previsto dal Codice Civile in materia di
Bilancio)
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13
A livello aziendale
REPOR FORM: CONFIGURAZIONE A COSTO DEL VENDUTO
Gestione
caratteristica
Gestione
extracaratteristica
Gestione
straordinaria
RICAVI
-COSTO DEI PROD.VENDUTI
UTILE INDUSTRIALE LORDO
-COSTI DI R& S
-COSTI AMM.VI
-COSTI DI VENDITA
RISULTATO OPERATIVO
-ONERI FINANZIARI/PATRIMONIALI
PROVENTI FINANZIARI/PATRIMONIALI
UTILE DI GESTIONE
-ONERI STRAORDINARI
PROVENTI STRAORDINARI
UTILE PRIMA DELLE IMPOSTE
-IMPOSTE
UTILE NETTO
400
-350
50
- 10
- 10
- 10
20
- 5
=
15
- 10
5
10
-5
5
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A livello aziendale
Il CE a report form è un documento è utile perché:
- permette di comprendere quali sono le aree di attività
che generano più costi o più ricavi (es. attività
caratteristica, gestione finanziaria, ecc.)
- le aree che più contribuiscono alla redditività
aziendale
- predispone al calcolo di indici che sintetizzano
attraverso un rapporto (divisione) i risultati conseguiti
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14
A livello aziendale: indici di economicità
R.O.I.= RETURN ON INVESTMENT
RISULTATO OPERATIVO
R.O.I.=
CAP. PROPRIO E DI TERZI
MISURA LA REDDITIVITA’ DEL CAPITALE CHE E’ STATO INVESTITO
NELLA GESTIONE A PRESCINDERE DALLE FONTI DI FINANZIAMENTO
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A livello aziendale: indici di economicità
SCOMPOSIZIONE DELLA FORMULA DEL ROI COME
COMBINAZIONE DI DUE INDICI
R.O.I.=
RISULTATO OPERATIVO x
FATTURATO
FATTURATO
CAP.PROPRIO E DI TERZI
CAPITAL TURNOVER
R.O.S.
ESPRIME IL TASSO DI ROTAZIONE DEL CAPITALE
INVESTITO ovvero
ESPRIME L’ADEGUATEZZA DEL CAPITALE
DELL’IMPRESA IN RELAZIONE ALL’ATTIVITA’
SVOLTA, MISURATA DAL FATTURATO
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A livello aziendale: indici di economicità
R.O.S.= RETURN ON SALES
RISULTATO OPERATIVO
R.O.S.=
FATTURATO
MISURA LA REDDITIVITA’ DELLE VENDITE (quanto resta del prezzo di venditaricavi- dopo aver coperto i costi dell’area caratteristica)
ESPRIME IL GRADO DI CONVENIENZA AD INVESTIRE CAPITALE NELLA
GESTIONE AZIENDALE
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A livello aziendale: indici di economicità
R.O.E.= RETURN ON EQUITY
R.O.E.=
REDDITO NETTO
CAPITALE PROPRIO
MISURA LA REDDITIVITA’ DEL CAPITALE INVESTITO NELLA
GESTIONE DALL’IMPRENDITORE O DAI SOCI
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A livello di oggetti specifici
Quando si effettua un controllo dei costi riferito ad oggetti più specifici
(stabilimento, filiale, settore) ricordiamoci che occorre procedere ad
un’imputazione dei costi indiretti che si basa in larga misura su
valutazione soggettive.
Di norma, l’analisi più importante fatto a questo livello e’ quella che
studia l’andamento dei costi al variare del volume di produzione
dell’attività aziendale e quindi un’analisi che si basa su distinzione
tra costi FISSI e costi VARIABILI
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A livello di oggetti specifici
Mettendo i costi fissi e variabili in relazione alle quantità di
prodotto si ottengono:
•Costi totali = somma di costi fissi e variabili
•Costi medi = costi totali /n. prodotti
(indica efficienza)
•Costi supplettivi (detti anche costi marginali) = ∆ costi totali
che si registra quando aumento la produzione di una unità
(indica anche il valore minimo che deve assumere il prezzo di
vendita perché altrimenti non coprirò mai i costi!)
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17
Costo medio
Il COSTO MEDIO fornisce indicazioni utili circa
l’efficienza con cui vengono impiegati i fattori
produttivi al variare della produzione. può essere
calcolato per ogni fattore del quale rappresenterà la
produttività economica:
COSTO DEL FATTORE COSTO DEL FATTORE
PER UNITA’ DI PROD. =
QUANT. PRODUTTIVA
(costo medio calcolato per uno specifico fattore)
PRODUTTIVITA’
= ECONOMICA
DEL FATTORE
Il costo medio può essere scomposto calcolando per le tre componenti dei costi:
fissi (β) variabili proporzionalmente (α), variabili più che proporzionalmente (γ)
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L’uso dei costi per le decisioni
Le decisioni possono essere:
•Strategiche o di investimento (di lungo periodo)
•Operative o di gestione corrente (di breve periodo)
Attenzione
Dal momento che la suddivisione tra costi fissi e variabili
è rilevante se riferita ad un arco temporale breve,
Tutte le tecniche di analisi che si basano sulla distinzione tra
costi fissi e variabili (es. margine di contribuzione) sono utili
SOLO per supportare le decisioni di breve
periodo
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L’uso dei costi per le decisioni
– Cambiare mix produttivo
– Dismettere prodotto o linea
produttiva
– Sostituire delle risorse
(lavoro vs. macchina)
– Make or Buy
DIRECT COSTING
(che ci permette di calcolare il
margine di contribuzione
come espressione della capacità
del singolo prodotto di contribuire
alla formazione del reddito
d’impresa)
FULL COSTING
– Valutare beni in magazzino
(costruzioni in economia)
– Determinare il prezzo di vendita
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Cambiare mix produttivo
ESEMPIO Azienda produce due beni.
Potendo scegliere, su quale dei due prodotti
le conviene spingere
perAmassimizzare
il
PRODOTTO
PRODOTTO B
proprio profitto?
Prezzo unitario
10,00 euro
1,00 euro
- > problema
di
convenienza
comparata
CV unitario
7,00 euro
0,50
euro
Q vendute
CF comuni
1.000.000
6.000.000
4.000.000 euro
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19
Cambiare mix produttivo
PRODOTTO A
PRODOTTO B
Prezzo unitario
10,00 euro
1,00 euro
CV unitario
7,00 euro
0,50 euro
Q vendute
1.000.000
6.000.000
CF comuni
4.000.000 euro
A livello unitario:
MCA=10-7=3€
MCB=1-0,50=0,50€
A livello complessivo:
MCA=(10-7)x1.000.000=3.000.000€
MCB=(1-0,50)x6.000.000=3.000.000€
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Cambiare mix produttivo
VERIFICA
Nel ns. caso il Direttore di produzione dice che è possibile aumentare di
700.000 unità la produzione totale
Caso a: QA da 1.000.000 a 1.700.000
Caso b: QB da
6.000.000 a 6.700.000
PRODOTTO
A
PRODOTTO B
Ricavi
17.000.000€
6.000.000€
Cv totali
11.900.000€
3.000.000€
MC
5.100.000€
3.000.000€
MC TOTALE
8.100.000€
PRODOTTO
A
PRODOTTO
B
Ricavi
10.000.000€
6.700.000€
Cv totali
7.000.000€
3.350.000€
MC
3.000.000€
3.350.000€
MC TOTALE
6.350.000€
Alternativa più
conveniente
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