a cura di Margherita Camarda
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Quadro normativo di riferimento
• Legge 8 novembre 2000, n. 328
• Deliberazione di Giunta Regionale n. 860 del 6 giugno 2001;
• Determinazione del Direttore n. 475 del 28 novembre 2001
•
•
•
•
erogazione agli Enti Locali contributo ai sensi della L.R. 11 del 10
maggio 2001;
Determinazione del Direttore n. 481 del 30 novembre 2001 Sperimentazione per l’integrazione dei servizi socio sanitari;
DCR n. 591 del 1 dicembre 1999 - Schema di Piano socioassistenziale 2001-2004
Deliberazione di Consiglio comunale n. 44 del 31.07.2001
“Approvazione accordo di programma”
Deliberazione di Consiglio Comunale n. 39 del 26.06.2002
“Regolamento degli organi e funzioni dell’accordo di programma del
distretto”
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Cenni organizzativi
• Il percorso orientato all’eccellenza;
• Il passaggio da un’amministrazione
mossa esclusivamente dal rispetto della
legalità ad una più attenta al
perseguimento di obiettivi.
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Fondamenti di gestione al cambiamento organizzativo
- livello culturale
- leadership
- capitalizzazione del know how
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Premessa:
6 settembre 2001
i Comuni di:
Albano Laziale,
Ariccia,
Castel Gandolfo,
Genzano di Roma,
Lanuvio
Nemi
e la Azienda Sanitaria Locale RM/H
hanno sottoscritto un Accordo di programma che ha
dato vita all’Avvio alla Riforma.
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Obiettivi strategici dell’Accordo:
1
Realizzare
un “servizio unico”
per il coordinamento e
l’integrazione
delle funzioni
socio – sanitarie
2
Eliminare
sovrapposizioni
tra
servizi sociali
e sanitari
3
Offrire
a tutti i cittadini
del distretto
un analogo
numero di servizi
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ESITO
Adozione del primo Piano di Zona,
strumento privilegiato per
un’effettiva integrazione fra i vari
servizi.
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LINEE METODOLOGICHE
Il
Distretto
Socio-sanitario
H2,
Comune capofila Albano Laziale, ha
programmato le riunioni tra Comuni
e ASL suddivise per:
 area di intervento;
 competenza;
 mandato istituzionale.
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Quali i presupposti per la definizione di
un Piano di Zona attendibile e credibile?
L’analisi dei bisogni;
La definizione delle priorità e delle risposte;
L’Integrazione delle risorse;
L’individuazione di obiettivi funzionali e
misurabili, coerenti con il Piano adottato;
L’introduzione di strumenti di controllo con cui
valutare il raggiungimento di tali obiettivi.
Struttura organizzativa adeguata correlata alla
complessità del lavoro
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OBIETTIVI FUNZIONALI:
1
definizione dei criteri di
ripartizione della spesa
a carico di Ciascun Comune,
dell’Azienda Sanitaria Locale
degli altri Soggetti pubblici
e privati
2
responsabilizzazione dei
cittadini nella programmazione
e nella verifica dei servizi.
3
previsione e realizzazione
di iniziative di formazione
e aggiornamento degli operatori
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COMUNE CAPOFILA DELL’ACCORDO
Definito in sede di Accordo di programma.
Criteri:
- indice di popolazione residente più alta;
- adeguate risorse economiche, umane e
strumentali ( più personale, più uffici, più
strumentazioni di lavoro) necessarie per
rispondere alla complessità organizzativa
del distretto.
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GLI ORGANISMI DEL DISTRETTO
L’Accordo di Programma è costituito da
tre organi:
-Comitato dell’Accordo di Programma
(C.A.P.);
-Ufficio di Piano;
-Commissione Tecnico- Progettuale
(C.T.P.)
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Il Comitato dell’Accordo di Programma (C.A.P.)
SINDACO del Comune Capofila
o suo delegato
Sindaci dei Comuni del Distretto
O loro delegati
Direttore Generale ASL
O suo delegato
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Compiti del C.A.P.
Il CAP sovrintende all’esecuzione dell’accordo:
 detta le linee d’indirizzo politico del distretto socio-sanitario
per il coordinamento dei servizi sociali e sanitari integrati;
 individua le esigenze principali del territorio;
 approva il Piano di zona;
 verifica l’efficacia dei servizi ed il funzionamento degli altri
organismi dell’accordo;
 vigila sull’esecuzione dell’accordo di programma.
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L’ufficio di Piano
E’ l’organismo di collegamento tra tutti gli organi e il personale afferente al Distretto SocioSanitario H2.
Coordinatore
TECNICI
DEI SEI COMUNI
designati
dalle
Amministrazioni
Capodistretto
ASL
o suo delegato
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Il coordinamento
Ha funzioni promozionali e organizzative
(comunque non gerarchiche), connesse
soprattutto al lavoro di gruppo e all’attuazione del
Piano del Distretto H2.
Deve garantire:
 il collegamento tra persone, ruoli e servizi
diversi;
 la distribuzione del lavoro in modo imparziale e
secondo le abilità di ciascuno;
 momenti di verifica strutturati attraverso impianti
di valutazione determinati e non casuali.
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La Leadership
Deve
EQUILIBRARE – GARANTIRE – PRESIDIARE
La soddisfazione dei bisogni
INDIVIDUALI
DI GRUPPO
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LA FILOSOFIA PARTECIPATIVA
L'interesse dei dipendenti aumenta nella misura in cui si
consente loro di :
- contribuire in modo significativo al proprio lavoro;
- influenzare le decisioni che li riguardano.
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1) Riconoscimento
del
bisogno/opportunità
2) Definizione
degli
obiettivi
intermedi e finali
3) Attribuzione
dei ruoli e
delle responsabilità
9) Valutazione
dei risultati
FASI DI UN PIANO PER
L’INTRODUZIONE DEL
PROCESSO
PARTECIPATIVO
8) Realizzazione
delle azioni e
avviamento
dei gruppi pilota
4) Pianificazione
della realizzazione
5) Formazione
e sviluppo
delle competenze
7) Fornire
informazioni
e feedback
6) Creazione
di una base di dati
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Compiti dell’Ufficio di Piano
Mantiene i rapporti con gli appositi uffici della Regione Lazio;
Cura i rapporti con il tessuto sociale distrettuale;
Gestisce il budget sociale dei progetti che la Regione annualmente
assegna al distretto;
Coordina la predisposizione dei principali atti di funzionamento
(regolamenti, bandi di gara, piani di zona etc);
Verifica e coordina i lavori della Commissione Tecnico progettuale;
rappresenta il collegamento con gli organismi del Terzo Settore;
recepisce le linee di indirizzo del CAP per la predisposizione del
piano di Zona e relativo aggiornamento.
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FUNZIONI E COMPITI DELL’UFFICIO DI SEGRETERIA E DEL
SEGRETARIATO SOCIALE
Incardinati all’interno dell’Ufficio di Piano, svolgono i seguenti compiti:
- coadiuvano il coordinatore per le attività di segreteria dell’accordo di
programma;
- curano la tenuta della corrispondenza e dell’archivio;
- curano la tenuta del libro dei verbali dell’accordo di programma;
- ricevono gli atti amministrativi relativi all’Accordo di programma e
supportano l’ufficio di Piano per la predisposizione e rendicontazione degli
atti amministrativi relativi al budget distrettuale degli Enti locali
dell’Accordo di programma e per la Regione Lazio.
SVOLGONO ALTRESI’:
- Funzione di ascolto;
- Funzione di orientamento, accompagnamento, filtro;
- Funzione di osservatorio, monitoraggio dei bisogni.
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LO STAFF DI SEGRETERIA E’ COSTITUITO DA:
- Un istruttore amministrativo;
- Una ragioniera;
- Un’assistente sociale.
Ha sede presso l’Assessorato ai Servizi Sociali del
Comune di Albano Laziale, Via San Francesco n.12
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La Commissione Tecnico- Progettuale
coordinata dal coordinatore dell’Ufficio di Piano, è
costituita:
 dalle Assistenti Sociali designati dai Comuni e
dall’ASL
, dai rappresentanti del Terzo settore.
E’ parte integrante nella realizzazione della rete.
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Compiti della C.T.P
• informare il cittadino
• progettare gli interventi da realizzare;
• sovrintendere all'effettiva realizzazione dei
servizi;
• verificare e valutare l‘andamento dei
progetti;
• aggiornare l'Ufficio di Piano sullo stato di
avanzamento dei lavori.
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ESITI DEL PROCESSO DISTRETTUALE:
- Costituzione di una struttura reticolare di servizi;
- Interventi integrati, con conseguente superamento di uno
dei nodi problematici degli operatori che, in generale
lamentano la “mancanza di tempo”, l’esiguità di risorse e
l’isolamento.
- Collaborazione orizzontale;
- Potenziamento dell’attività progettuale;
- Collaborazione con ASL attraverso referenti progettuali
specifici;
- Confronto programmato con il terzo settore attraverso la
definizione dei propri specifici ruoli.
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IL COMUNE CAPOFILA IN CHE MODO HA MANTENUTO
FEDE AGLI IMPEGNI ASSUNTI?
Ha pianificato la politica sociale in una logica distrettuale con conseguente investimento
in termine di risorse economiche, umane, strumentali :
1) ha ristrutturato gli uffici per garantire al distretto l’utilizzo di adeguati spazi ( ufficio
della segreteria, sala riunione, segretariato sociale, spazi per la formazione);
2) ha dotato gli uffici di arredi, di strumenti informatici, di fax, fotocopiatrici ad uso
esclusivo del distretto.
3) ha potenziato la rete informatica per adattarla alle esigenze del distretto;
4) ha implementato le linee telefoniche, incrementati gli approviggionamenti per il
mantenimento delle attività distrettuali e potenziato il personale;
5) avviato un percorso di qualità per la certificazione ISO 9001 per garantire competenza
e qualità a servizio dei partners del distretto.
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Il processo metodologico tracciato ha inoltre
consentito:
- L’attivazione di un sito distrettuale:
www.distrettosociosanitarioh2.it ;
- l’individuazione di un logo del distretto
- La pubblicazione della prima carta dei servizi
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Carta dei Servizi
Realizzata dal Distretto Socio Sanitario H2, è
uno strumento per i cittadini ai fini di fornire
gli elementi informativi essenziali e necessari
per accedere ai servizi sociali e socio-sanitari
del Distretto H2.
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Struttura della Carta
La Carta dei Servizi Socio Sanitari è strutturata in 4
parti:
I° parte : Progetti del Distretto Socio Sanitario H2
II° parte: Servizi Offerti dai Servizi Sociali dei Comuni
del Distretto Socio Sanitario H2
III° parte: Servizi ASL RMH2
IV parte: Servizi Scolastici del Distretto Socio Sanitario
H2
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Nella parte conclusiva della Carta è stato inserito
un modulo sulla valutazione dei servizi offerti
dal Distretto Socio Sanitario H2, nel quale il
cittadino- utente ha la possibilità di segnalare il
suo grado di soddisfazione per ciascun servizio.
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SPUNTI PER RIFLETTERE…….
I PUNTI DI CRITICITA’
- La costruzione della rete e il mantenimento della stessa richiedono
impegno intellettuale e motivazione; non è sufficiente avere creato, è
necessario curare continuamente la manutenzione del lavoro già rodato.
- rinforzare i rapporti di cooperazione soprattutto con A.S.L. e Terzo
Settore
- passare dal lavoro di gruppo al gruppo di lavoro;
- riorganizzazione delle procedure amministrative in un’ottica distrettuale
(rendicontazioni, regolamenti, gare)
- conciliare l’autonomia dei singoli enti con le decisioni assunte in sede
distrettuale;
- effettiva integrazione delle risorse;
- ampliamento della rete a soggetti non facenti parte dell’accordo con
procedure definite e chiare, in linea con il lavoro finora realizzato.
- adozione condivisa di un sistema di gestione della qualità
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I PUNTI DI FORZA
 Formazione di un coodinamento distrettuale riconosciuto e legittimato
 Contatti sistematici con le realtà esistenti in senso ampio
 Dalla descrizione del processo risulta chiaro che si è costruita una rete con
caratteristiche molto particolari, prima fra tutte il fatto di essersi strutturata
come entità di carattere istituzionale; ciò non può che costituire un valore
aggiunto, perché il mantenimento costante del collegamento con i
Responsabili dei processi politici e decisionali è di grande utilità per
orientare le iniziative.
 E’ indubbio inoltre che, proprio tale peculiarità della rete, ha già consentito
di ottenere risultati in merito alla comparazione delle informazioni che
risultano nelle varie tematiche per poter essere analizzate in modo
scientifico.
 Avvio di un rapporto attivo e propositivo tra Regione e territorio fondato
sul confronto in itinere della realizzazione del processo.
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Management e leadership
• Differenza tra manager e leader
MANAGER
- pianifica, dirige, controlla
- Garantisce prevedibilità e ordine per far
fronte alle normali esigenze di prodotti e
servizi
- Organizza e struttura le proprie risorse per
attuare i piani previsti
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LEADER
• Promuove il cambiamento per far fronte
alla rapida evoluzione dei mercati;
• Crea la visione di nuovi obiettivi e
sviluppa negli altri la motivazione a
procedere verso questi obiettivi
• Ispira impegno, lealtà e coinvolgimento;
• Mobilita le energie intellettuali per la
realizzazione di una missione.
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Leadership e comunicazione
Livelli del processo di comunicazione
interpersonale:
- La comunicazione simbolica (segnali
simbolici);
- La comunicazione verbale (codici di
un’organizzazione);
- La comunicazione non verbale (linguaggio
del corpo).
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Requisiti di una comunicazione
efficace
• disponibilità emotiva (empatia)
• verifica dello schema di riferimento
(superare l’egocentrismo infantile)
• codificazione per l’altro ( linguaggio ad es.
condivisibile)
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Le competenze relazionali
nell’organizzazioni
• Concentrarsi sugli “oggetti” e non sui “soggetti”
• Evitare atteggiamenti avversativi
• Non vendere soluzioni e non sforzarsi di
•
•
•
•
convincere ad ogni costo
Concentrarsi sulle aree di accordo
Utilizzare la tecnica della riformulazione
Fare interventi collegati ai precedenti
Non dimenticarsi di esprimere emozioni
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Come un gruppo di lavoro può
diventare una squadra eccellente?
• alimentare la motivazione dei componenti
• costruire la fiducia
Azioni di coordinamento che sostengono queste due
qualità:
- Significato
- Energia
- Vicinanza
- Esempio
- Coesione
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Gioco di squadra
• Lavoro di gruppo e gioco di squadra sono
apparentati
• Lavoro di gruppo:esprime un alto livello di
integrazione nello scambio tra componenti
• Giocare di squadra ha il senso di portare
all’eccellenza il gruppo
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RIEPILOGO RIUNIONI ANNO 2005
CTP
(progettazione,
attuazione e verifica)
riunioni UDP
riunioni CTP
riunioni III Settore
U.d.P.
(programmazione)
riunioni CAP
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SQUADRA
Coordinamento
Motivazione
Metodo
Collaborazione
Fiducia
Risorse
Vincoli
Comunicazione
Obiettivo
Compito
Strategia
GRUPPO
Nota: Grafico tratto dal libro “GIOCO DI SQUADRA” di Gian Piero Quaglino e Claudio G. Cortese
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C.A.P.
-
Politici rappresentanti dei Comuni (Sindaci e Assessori )
Direttore Generale Asl o suo delegato
-Coordinatore e Responsabile
del Comune Capofila dell’Accordo di Programma,
con funzione di consulenza.
Ufficio di Piano
- Coordinatore
- Segreteria Ufficio di Piano
- Ragioniera
- Responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni;
- Capodistretto ASL o suo delegato
C.T.P.
- Assistenti Sociali,
- Medici,
- Psicologi
dei Comuni e della ASL
Aree III Settore:
- Sociale
- Sanitaria
- Culturale
- Scuole
- Centri Anziani
- Organizzazioni
Sindacali (CGIL
CISL UIL)
Confederazioni
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