ad: designwork / photo: Massimo Gardone I MA GINAI RE TWIGGY DESIGN MARC SADLER FOSCARINI.COM OFFICIAL SPONSOR Casa Editrice Publicomm S.r.l. - Savona - ISSN 1826-0985 - Anno IX - Numero 45 - 2013 - In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio Postale di Savona CPO, per la restituzione al mittente che si impegnerà a pagare la relativa tassa - Contiene IP # 45 in questo numero / in this issue Il materiale nel progetto The material in the project Il design invisibile Invisible design Riflessiegiochidinatura Reflections and games of nature La realtà A colorful reality EMBT ARQUITECTES ASSOCIATS a colori | Periodico di contract e design d’interni per spazi ad uso pubblico | Review of contract and interior design for spaces for public use | C A RTA D A PA R AT I / C O L L E C T I O N P L E AT S / D I S E G N O E V E MOBILI ROCHE BOBOIS È incredibile il tempo che si può trascorrere a guardare le proprie pareti mentre fioriscono. Auteur & Éditeur. C A R T E D A PA R AT I , T E S S U T I , R I V E S T I M E N T I M U R A L I , M O B I L I S H O W R O O M , V I A S A V O N A 9 7 , 2 0 1 4 4 M I L A N O - W W W. E L I T I S . F R Non esiste momento editoriale Simona Finessi migliore N el convenzionale respiro che l’estate concede ai consueti ritmi serrati, pur nella sua torrida afa, è raro che l’insperata occasione dei remi in barca non porti qualche pensiero critico e filosofeggiante sul giro di boa che settembre - e con lui il riprendere di tutto - impone. Tra le riflessioni sui nostri piccoli massimi sistemi non nego che un paio di quelle più nostalgicamente crepuscolari e drasticamente ontologiche abbiano avuto come interrogativo il senso ultimo di tutto questo. In breve: perché A+D+M? Perché una piccola editrice dovrebbe investire su firme giovani e promettenti, su un progetto di crescita internazionale e su un network sempre più ambizioso quando, al di fuori delle parole che si scrivono, non v’è settore più immobile e ferito di quello immobiliare? La nostra mission, purtroppo o per fortuna, non è quella della stampa generalista, quella che sopravvive di stentato inserzionismo da accompagnare con riempitivi dalla cucina macrobiotica al sesso degli angeli. Noi ci rivolgiamo a professionisti ed imprese, di cui condividiamo con orgoglio e coerenza tanto i successi quanto i momenti spinosi. E da anni ormai, nelle platee che ci osservano, circolano diktat categorici come tagli e ridimensionamenti. Imperativi ben diversi da quelli che noi, anche in tempi difficili, abbiamo adottato a manifesto, come confermano le confortanti risposte di una credibilità e di un seguito in crescita. Quindi, perché? Perché, mi sono risposta, non esisterebbe momento migliore. Non esiste momento migliore per creare cultura di quello che trova sopito il cannibalismo vorace della speculazione edilizia. Non esiste momento migliore di quello che vede le leggi di mercato mollare la presa sulla dignità intellettuale per una divulgazione contemporanea, innovativa e fuori catalogo. Non esiste momento migliore di una tregua estiva - che dura ormai da qualche anno - nella marcia schiacciasassi delle costruzioni per riflettere intorno al senso attuale dell’architettura, per imparare a conoscerla come una scienza e non alla stregua di un’arte figurativa minore verso la quale nessuno s’imbarazza nel riconoscersi privo di nozioni. Non esiste momento migliore per andare controcorrente e puntare più in alto. In tempi di magre raccolte non resta che seminare, ostinatamente, con il brivido audace e un poco incosciente della scommessa. Convinti e fiduciosi che ad ogni giro di boa che verrà ci troveremo un poco più avanti, con a bordo tutti quelli che, con la loro lungimiranza e lo stesso spirito di sognatori inguaribili che li ha portati a cose grandi, ci hanno creduto con noi. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 1 Dove va il design Creative economy Garden, Milano, 2010 editorial guest Stefano Anfossi (Pierandrei Associati) 2 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 Ph. Enrico Basili N on reputo di essere colui che possa dare la ricetta ai mali del design e dell’architettura italiana, posso semplicemente dire come la penso e cosa significhi per me fare design; progettare, anche se è una definizione in divenire sulla quale continuo a riflettere. Guardando a questi ultimi anni, vedo emergere due tendenze. Il design con il suffisso del lusso, con l’estremizzazione del Design Art. Concetto che mal si concilia con molte cose, soprattutto con il numero sempre maggiore di laureati in design e i pochi numeri di persone che possono permettersi questi pezzi. All’altro estremo cresce il bisogno di ridare un’etica al design, soprattutto attraverso la sostenibilità ambientale. Seppur ritrovandomi di più in questa tendenza, spesso non ne condivido gli eccessi, che relegano il design ad esercizi di eco-etico style che dovrebbero far leva sulla presunzione di moralizzazione delle persone. Un’altra costante di questi anni è l’insoddisfazione. Sento spesso frasi come: “dobbiamo ritrovare la via italiana al design; il design deve ritornare alle origini”, frase con cui concordo salvo prima condividere quali siano le origini in questione. Devo dire che queste affermazioni, a volte, arrivano proprio da quelle persone che hanno contribuito a portare l'architettura e il design alla situazione attuale. L’impressione è che facciano queste riflessioni perchè i loro margini di guadagno sono diminuiti drasticamente. Parliamo di cambiamento e nessuno è disposto ad investire ed a fare un processo serio per innovare. Pensiamo che l’innovazione cada dall’alto, sia un dono del cielo non un processo da attivare. Abbiamo lasciato che la “cosmetica” come l'ha definita Gillo Dorfles prendesse il sopravvento e in questi ultimi anni abbiamo assistito ad uno sbilanciamento verso lo styling e lo star system. La responsabilità in tutto questo di molte componenti del “sistema design” è testimoniata in ogni Salone del Mobile con il design trasformato nel MySign o nel MoDesign. Credo che gli eccessi ci debbano essere, ma non l’appiattimento e la diffusione semplicistica e sbagliata di un concetto “limitato” del design. La mia considerazione è che non è in crisi il design, ma il modo in cui in questi anni lo abbiamo inteso, scambiandolo solo per strumento di marketing, “seduttore di consumatori” e rendendolo parziale, negando la complessità e la completezza del progetto. La conferma, o forse la speranza, la trovo vedendo che, mentre si dibatte sulla crisi del design, sempre più aziende, istituzioni pubbliche e la società civile, lo accolgono. Utilizzandolo non come generatore di forme ma come approccio ai problemi, “liberandolo” dalla creazione di un oggetto. L’emancipazione del design dalla forma, è l’occasione per chiarirsi le idee e riportare al centro del progetto alcuni valori che ritengo fondamentali, attribuendogli il giusto significato. Rileggendo la definizione che dava Papanek su design e designers “il design è mettere ordine nelle cose, tutti siamo designers quando compiamo questa azione”, faccio alcune riflessioni. Il design è soluzione ad un problema (complesso), indipendentemente dal tipo di problema. Al centro del progetto c’è l’uomo e l’ambiente che ci circonda. Per conoscerli bisogna avere gli strumenti per comprendere la contemporaneità. Il design c’è se c’è miglioramento. Associo questa riflessione alla convinzione che il design e l’educazione possano migliorare il nostro mondo, essere motori dell’innovazione sociale e facilitatori di comportamenti più sostenibili. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 3 CONTENTS # 45 VENEZIA BIENNALE ARTE 2013 Photo by Angelo Dadda THIS COLOR ISSUE 1 2 4 Editoriale Editorial Editorial guest Editorial guest Contents Scenarios 78 Materiali 82 Eco-Materiali 88 Green Green Tendenze Le piante cittadine del mondo Trends Il design invisibile Invisible design Storia di copertina 90 Profili Profiles Partner per la competitività Cover Story EMBT Arquitectes Associats. La realtà a colori A colorful reality News 92 96 100 Focus 106 References 108 Agenda 109 Pop art 110 Memo 112 Indirizzi SPECIALE ARREDOBAGNO SPECIALE PAVIMENTI RIVESTIMENTI News Projects|Progetti 42 Reviews|Rassegna Eco-Materials Dreams of glass against the crisis 38 Not all guitars come with a hole Materials Scenari Sogni di vetro contro la crisi 30 Lorenzo Palmeri. Non tutte le chitarre escono col buco Focus The material in the project 24 Previews Il tema Il materiale nel progetto 16 72 Anteprime 74 Designer Designer Sommario Current Affairs|Attualità 8 PANTONE POPPY RED 17.1664 Il progetto raccontato Description of the Project Sinuosa nello spazio Sinuous in space Food &Design Focus References Calendar Riflessi e giochi di natura Reflections and games of nature Pop art Spazio di cultura e socialità A place for culture and sociality Memo Lusso eterno Eternal luxury Addresses 4 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 r.l. - Savona - ISSN 1826-0985 - Anno VIII - Numero 40 - 2012 - In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio Postale di Savona CPO, per la restituzione al mittente che si impe nte itte lm ea n o zi titu res a rà ne peg i im s che val ore in all’ n qu ecc in thisuimsseersoto un dom val e ue ue lle to e n to d a pe x rea n cel za r len m a i s so ce sus os gn tai te a n r re via rin pito eca r o cat an di m o s ca la per O, CP a n avo di S ale ost P icio Uff all’ n LOOPING-ITALY.COM ADMNETWORK.IT/INDEX.PHP/ABBONAMENTI [email protected] 019.838411 in questo num in this is newtop riqualificazion strategi strategic requalifica la casa sull’albe the tree ho str idl e uir a e c c i br ia Per continuare speciale lightin a ricevere A+D+M ® itCo erwr po druido dell' architettura % 50naturale 29,00 € ON EW OR KS GIANNI CAGNAZZO ABBONATI SUBITO r pianeta della RC MA il approfitta del di sconto EN RIC O FR IG anziche’ 58,00 € CINO ZUCCHI speciale milano design week 2012 “design cure” la “cura” del design water and architecture: what future? acqua e architettura: quale futuro? p in this issue in questo numero 12 p ato anc di m aso In c e iar inv to r api rec le sta Po icio Uff all’ la per O, CP na avo di S nte itte al m ne zio titu res ADMNETWORK.IT/INDEX.PHP/ABBONAMENTI [email protected] 019.838411 6 numeri annuali Lingua: Italiano e Inglese A+D+M®. Lo strumento di informazione, approfondimento e ricerca per professionisti, studenti e appassionati di architettura e design. p g Periodicità: a erà egn mp si i che la are pag rel www.admnetwork.it Direttore Responsabile / Editor in Chief Simona Finessi - [email protected] Responsabile Redazione / Managing editor Chiara Dadda - [email protected] Direttore Creativo / Creative Director Angelo Dadda - [email protected] Cover photo by Enrico Basili Progetto Grafico / Graphic Project Angelo Dadda - [email protected] A+D+M architettura design materiali Anno IX numero 45 - 2013 Registrazione Tribunale di Savona n. 559 dell’8 marzo 2005 ISSN 1826-0985 Editore / Publisher Publicomm S.r.l. Via D. Cimarosa 55r - 17100 Savona - Italy tel. +39.019.83841.1 - fax +39.019.83841.41 www.publicomm.it A+D+M è associato a ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA Impaginazione / Desktop Publishing Paolo Veirana - [email protected] Redattori / Editors Barbara Arnaboldi, Angelo Dadda, Chiara Dadda, Paola Ferrario, Anna Masello, Anna Nosari, Filippo Pozzoli, Domenico Tassone Collaboratori / Collaborators Simonetta Pegorari Si ringraziano / With thanks to Pierandrei Associati Pubbliche Relazioni Architetti / Public Relations Architects Anna Masello - [email protected] Traduzioni / Translations Studio Micali Fotografo / Photographer Enrico Basili Stampa / Print INGRAPH Srl Via Bologna 104/106 - 20831 Seregno (MB) Pubblicità / Advertising Domenico Tassone - [email protected] Nota per inviare materiale alla Redazione Per segnalare nuovi progetti, contattare: Anna Masello - [email protected] A+D+M è membro dell'Associazione Italiana per il Design Per segnalare news, eventi e le novità di prodotto dalle aziende contattare: Chiara Dadda - [email protected] Informativa Privacy A+D+M è media partner di 6 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 Ai sensi dell’art.13 del D.Lgs 196/2003, la informiamo che l’utilizzo dei Suoi dati, trattati in forma scritta e/o con l’ausilio di strumenti informatici, è esclusivamente finalizzato all’invio della presente rivista e della relativa newsletter. Titolare e responsabile del trattamento dei dati è Publicomm S.r.l. con sede in Savona, Via D. Cimarosa 55r, tel. 019/838411. La informiamo inoltre che Lei può esercitare i diritti di cui all’art. 7 del citato decreto e che quindi in ogni momento potrà avere gratuitamente accesso ai propri dati e potrà richiederne l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione o la cancellazione se non desidera più ricevere la presente rivista e/o la relativa newsletter. '$/3$9,0(172 $/&203/(0(172 %2,6(5,(3257(6&$/( 7237$92/, 92/, PPGLQRELOHHVVHQ]DSHUFUHDUHFRPSOHPHQWLWDYROL PP LQR HHVVHQ SHUFU RPSOH WRSERLVHULHSRUWHVFDOHHRJQLWXRGHVLGHULR SE HULH SRU VFD RJQLW HVLGHULR E QROW HLOF QFHW EHQROWUHLOFRQFHWWRFODVVLFRGHOSDYLPHQWRLQOHJQR ODVVL GHOS HQWRLQOHJQR 3HUFKpIHUPDUWLDOSDYLPHQWRTXDQGRSXRLDUUHGDUH UFKp HUP WLDO DYLPH RTXD GRSXRLDUUHG H SHUVRQDOL]]DUHWX LWXR SURJH HSHUVRQDOL]]DUHWXWWLLWXRLSURJHWWLFRQLOSDUTXHW" 6FRSUL HHVF XVLYHFUHD] 6FRSULOHHVFOXVLYHFUHD]LRQLGL&33DUTXHW/DE'HVLJQ ,62 ,62 &33$548(7qXQD]LHQGDFHUWL´FDWD QGDFH FDWD6FRSULOHVXZZZFSSDUTXHWLW 6F ZZZFSSD &33DUTXHWVUOYLD5RVVHW&UHVSDQRGHO*UDSSD79 VVHW &UHVS *UDSSD 7LQIR#FSSDUTXHWLWZZZFSSDUTXHWLW R#FSS WLWZ XHWLW M A D E I N I TA LY IL TEMA Text by Filippo Pozzoli rederick John Kiesler, architetto austroamericano vicino alle avanguardie europee, scrisse che l’architettura non dovesse rassomigliare alla scultura, ma dovesse essere scultura stessa. Se il suo pensiero resta condivisibile anche solo in parte un secolo più tardi, quando la lettura zeviana dello spazio vuoto ed esplorabile lo eleva a vera matrice dell’architettura e al contempo discriminante dalle arti plastiche, è immediato riconoscere l’importanza di scelta e gestione dei materiali. Alla stregua di michelangioleschi blocchi di marmo, in cui l’architettura dovrebbe sorgere a forza di togliere la sostanza in eccesso, i materiali rappresentano F Uno sguardo alla sostanza tra plasticità e innovazione IL MATERIALE THE MATERIAL IN THE PROJECT A look at the substance between plasticity and innovation 8 A+D+M | MAGAZINE | 2013||##45 45 difatti la struttura, la finitura, la punteggiatura del linguaggio architettonico e urbano, giocando il loro ruolo nella percezione e nell’esperienza sociale di un luogo. La grammatica dei materiali assume valori differenti se declinata negli spazi urbani o negli edifici, pubblici o privati; tra le invarianti, il rapporto con la luce assume valenza prioritaria per le conseguenze cui le scelte intraprese conducono sotto il profilo dello spazio percepito. Non solo il materiale dialoga con la luce attraverso le proprie vene cromatiche e materiche, ma contribuisce a definire la destinazione d’uso dello spazio stesso richiamando la sensazione archetipica nelle persone che lo vivono. Materiali tettonici dai colori terreni e friabili, ad esempio, suggeriscono un inequivocabile calore domestico e rilassato, mentre i diafani virtuosismi high-tech di acciaio e vetro inducono spontaneamente ad un’eccitata, veloce e frenetica attività, rendendoli i sintagmi più indicati Photo by courtesy of Marmomacc 2012 NEL PROGETTO per ambienti legati alla produttività di ogni tipo. In questo senso, la luce e le sue manifestazioni nello spazio sono da trattare in modo analogo agli altri materiali, con la possibilità di manipolarle, plasmarle, adattarle ad elementi solidi e tangibili, perseguendo nella loro gestione due ordini di obiettivi: la fruibilità degli spazi in ogni condizione temporale e ambientale e la funzione estetico-comunicativa, soprattutto negli ambiti in cui questa viene sviluppata con grande motivazione – hotel tematici, resort e spa su tutti. D’immediata lettura è anche il ruolo del colore associato ai materiali: oltre ai comprovati risultati delle ricerche di Rikard Kuller e Heinrich Frieling, secondo le quali un ambiente policromo possa destare molteplici e notevoli effetti benefici rispetto ad uno piattamente monocromo, le valutazioni empiriche sull’uso del colore in architettura si estendono a parametri indagabili fin dalle prime istanze progettuali e metaprogettuali. L’efficacia del progetto materico e cromatico prevede, infatti, l’analisi delle possibilità del colore in tutte le sue possibili valenze: dai suoi aspetti psicofisiologici, alle sue capacità di conferire dinamismo a progetti altrimenti statici, al generare orientamento nello spazio (wayfinding) tramite giustapposizioni e variazioni, com’è necessario e riscontrabile, ad esempio, in grandi strutture settorializzate quali ospedali e centri direzionali. Le potenzialità dei materiali, tuttavia, non si limitano alla sfera architettonica e percettiva: sempre più attenzioni vengono orientate allo studio di materiali innovativi con funzionalità opzionali, che aprono all’integrazione della tecnologia e allo stravolgimento delle caratteristiche originarie del materiale stesso. L’incorporazione di fibre ottiche in pannelli massivi di legno o calcestruzzo, ad esempio, non solo rende A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 9 Photo by courtesy of MATREC - EcoMaterials Library IL TEMA traslucidi dei materiali tradizionalmente opachi, ma ne consente l’utilizzo come superfici da proiezione senza comprometterne le proprietà meccaniche. Applicazioni di questa natura interessano in particolare le superfici trasparenti, che vengono rese attive tramite l’integrazione di tecnologie innovative con finalità avanguardistiche. Coating o pellicole specifiche possono trasformare semplici superfici vetrate in partizioni luminose o irradianti calore, aprendo nuovi scenari sulla progettazione impiantistica che tradizionalmente rappresenta un ingombro e un ostacolo alle velleità concettuali degli spazi fisici. Importante anche l’attenzione rivolta all’interazione attiva dei materiali nella definizione di comfort a livello micro-ambientale: se le potenzialità del gesso rivestito come volano igrometrico incorporato nel rivestimento interno sono, ad oggi, regolarmente gestite dai progettisti più consapevoli, si esplora l’utilizzo di materiali con caratteristiche specifiche che permettano una fruizione più confortevole, salubre e sicura dei luoghi di lavoro e di svago. Si pensi, in questo senso, a pannelli selettivi per la schermatura di radiazioni elettromagnetiche nocive provenienti da apparecchiature ed elettrodomestici quotidiani, alle controsoffittature che favoriscono il fissaggio di sostanze volatili inquinanti, e a una nutrita schiera di materiali dalle potenzialità ibride che superano la funzione principale per cui sono tradizionalmente posati. Materiali che sono lontani dall’esaurirsi alla connotazione estetica e plastica, ponendo, con buona pace di Frederick John Kiesler e seguaci, nuova distanza tra l’architettura e la scultura conclusa. | www.admnetwork.it | follow us on | 10 A+D+M | MAGAZINE | 2013||##45 45 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 11 12 A+D+M | MAGAZINE | 2013||##45 45 Photo by courtesy of MATREC - EcoMaterials Library F rederick John Kiesler, Austro-American architect close to European avant-garde, wrote that architecture must not be like sculpture, but should be sculpture itself. If this thoughts remain acceptable even partially a century later, when Bruno Zevi’s reading of empty and livable space brings it to the real matrix in architecture and at the same time making new distance from plastic arts, it is immediate to recognize the importance of choice and management materials. Just like Michelangelo's marble blocks, in which architecture should arise removing exceeding matter, materials are in fact the structure, the outer finishing, the punctuation of architectural and urban language, playing their role in perception and in social experience of a place. The grammar of the materials takes different values if declined in urban areas or in public or private buildings; among the invariants, the relationship with light design gets top value for consequences in terms of perceived space that you are led to by choices taken. Not only materials interact with light through its color and surface veins, but helps in clearly defining the intended use of the space itself recalling the archetypal feeling in people who live it. Tectonic and friable materials with earthly colors, for example, suggest an unequivocal domestic and relaxed warmth, while the diaphanous and high-tech virtuosity of steel and glass spontaneously lead to an excited, fast and frenetic activity, making them more suitable for those environments related to productivity of any type. In this sense, light and its manifestations in space are to be treated in the same way as other materials, with the A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 13 Photo by courtesy of Marmomacc 2012 IL TEMA A possibility to manipulate, shape, adapt them to solid and tangible ones, pursuing in their management two families of targets: the use of space in each temporal and environmental condition and the aesthetic and communicative function, especially in fields where this is developed with great motivation - theme hotels, resorts and spas out of all. Of immediate reading is also the role played by color associated with the materials: in addition to proven results of Rikard Kuller’s and Heinrich Frieling’s researches, according to which a polychrome environment suggests multiple and significant benefits respect to a flatly monochrome one, the empirical evaluations on use of color in architecture extends to investigable parameters from the earliest instances of the design process. The effectiveness of material and color project bases, in fact, on the analysis of the potential of color in all its possible values: its psycho-physiological aspects, its ability to inject new dynamism to otherwise static projects, to generate spatial orientation (wayfinding) through juxtapositions and changes, as necessary, and found, for example, in large and sectorial structures such as hospitals and directional centers. The potential of materials, however, are not confined to architectural and perceptive sphere: more and more attention is directed to the study of innovative materials with optional features, which open to the integration of technology and the distortion of the basic characteristics of material itself. The incorporation of optical fibers in massive panels of wood or concrete, for example, not 14 A+D+M | MAGAZINE | 2013||##45 45 only makes traditionally opaque translucent materials, but allows their use as projection surfaces without compromising any mechanical properties. Applications of this kind affects in particular transparent surfaces, which are made active through the integration of innovative technology with avant-garde purposes. Specific coatings or films can transform simple glass surfaces in luminous partitions or heat sources, opening new scenarios on plant design which traditionally represents a footprint and an obstacle to the conceptual ambitions of the physical spaces. It is also important the attention given to active materials in the definition of comfort in microenvironments: if the potential of plasterboard as steam regulator embedded in the inner lining is, to date, regularly handled by more aware designers, it is now explored the use of materials with specific features that allow more comfortable, healthy and safe workplaces and entertainment venues. Consider, in this sense, selective panels for shielding harmful electromagnetic radiation from nearby equipment and daily appliances, to counter ceilings that favor the fixing of volatile pollutants and a large group of materials with hybrid potential that goes beyond the main function for which they are traditionally placed. Materials that are far from being exhausted to the aesthetic and plastic connotation, placing, with all due respect to Frederick John Kiesler and followers, new distance between architecture and sculpture. | www.admnetwork.it | follow us on | looping-italy.com 352*(77$5( ,/%(1(66(5( 6ROX]LRQLWHFQRORJLHHQXRYLVFHQDUL SHUODSURJHWWD]LRQHGHO´VLVWHPDEHQHVVHUHµ UH Hµ LQDPELHQWHUHVLGHQ]LDOHHSXEEOLFR D AT E E C I T TA’ + S P E C I A L G U E S T 6 M AG G IO 2 013 | F I R E N Z E 6HUJLR%L]]DUUR 2 9 M AG G IO 2 013 | R O M A $OEHUWR$SRVWROL 12 G I U G N O 2 013 | V E R O N A 0DUFR3LYD 9 O T T O BR E 2 013 | N A P O L I <RVKLH2WRPL6SDSODQ 2 3 O T T O B R E 2 013 | C ATA N I A /XFD&RORPER0DWWHR7KXQ3DUWQHUV 2 0 N OV E MBR E 2 013 | MIL A NO 6LPRQH0LFKHOL L E A Z I E N D E P A R T N E R D E L L’A + D + M R O A D S H O W L A PA R T ECIPA Z I O NE A L C ON V EG N O È G R AT U I TA E LIMITATA ALLA PARTECIPAZIONE DI 30 PROFESSIONISTI. IN OMAGGIO PER CIASCUN PARTECIPANTE UN ABBONAMENTO ANNUALE AD A+D+M (6 USCITE). PER OGNI INFORMAZIONE O RICHIESTA DI PARTECIPAZIONE POTETE CONTATTARE LA SEGRETERIA ORGANIZZATIVA DELL’EVENTO: MARTINA DELFINO E-MAIL: [email protected] TEL: 019 838411/8384155 - WWW.ADMNETWORK.IT DREAMS OF GLASS AGAINST THE CRISIS The Harpa Reykjavik Concert Hall is given the prestigious Mies Van Der Rohe Award 2013 SCENARI Text by Filippo Pozzoli Images courtesy of Fundació Mies Van der Rohe SOGNI DI VETRO LA HARPA REYKJAVIK CONCERT HALL CONQUISTA IL PRESTIGIOSO MIES VAN DER ROHE AWARD 2013 16 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 S aper dipingere a tratti diafani l’allegoria millenaria di una nazione in tempi in cui tutto è ridimensionato alla becera e immediata sostanza. Così, secondo la più autorevole delle giurie, si paga il più onesto tributo a un impareggiato maestro della trasparenza in architettura quale fu Mies Van Der Rohe. È difatti la Harpa Reykjavik Concert Hall, progettata dai danesi Henning Larsen Architects (già misuratisi col tema nella nuova Opera House di Copenhagen) in una collaborazione tutta islandese con i Batteríið Architects e l’artista visionario Olafur Eliasson, il progetto vincitore del prestigioso Mies Van Der Rohe Award 2013. Un edificio iconico e monumentale, che conferisce una nuova, lungimirante internazionalità alla capitale islandese una volta relegata a centro urbano perieuropeo, e che viene per questo scelto dalla Fundaciò Mies Van Der Rohe e dalla Commissione Europea tra trecentotrentacinque progetti pervenuti da trentasette Paesi europei. Questa la motivazione riportata dal noto architetto olandese Wiel Arets, presidente della giuria, a sostegno del premio conferito ai progettisti lo scorso 7 giugno presso il ↑ Casa per anziani, Alcàcer do Sal, Aires Mateus Arquitectos - ph. FG+SG ←↘ Harpa, Reykyavik, Batteríid Architects, Henning Larsen Architects, Studio Olafur Eliasson - ph. Nic Lehoux Padiglione Mies Van Der Rohe a Barcellona, in concomitanza con il venticinquesimo anniversario del premio stesso: “Harpa ha catturato il mito di una nazione - l’Islanda - che ha agito consapevolmente in favore di una costruzione culturalmente ibrida nel bel mezzo della Grande Recessione in corso. Gli iconici, trasparenti e porosi ‘quasibrick’ appaiono come un gioco sempre diverso di luce colorata, promuovendo un dialogo tra la città di Reykjavik e la vita all’interno dell’edificio. Dando un’identità a una società da tempo conosciuta per le sue saghe, questo progetto è un messaggio importante al mondo e al popolo islandese, realizzando un sogno atteso a lungo”. Audacia formale, spirito d’innovazione e riconoscibilità marcata in un’epoca segnata dalla cultura della necessario: queste le chiavi intellettuali a cui è stato riconosciuto il lascito di uno dei più grandi interpreti del Movimento Moderno, per il quale il rigore e la sobrietà dell’estetica non erano dettate da forzanti al contorno ma da precise scelte linguistiche con cui ordinare un’Europa culturalmente prolifica e caotica. Testimoni della direzione intrapresa, destinata forse a segnare un nuovo rilancio dell’architettura iconica ora immolata ad altri altari, sono le altre quattro opere finaliste, tutte portatrici di valori culturali e connotate dalla destinazione pubblica e sociale: il Municipio a Gand (Robbrecht en Daem Architecten, Marie-José Van Hee Architecten), il parco urbano interculturale Superkilen a Copenhagen (BIG Bjarke Ingels Group, Topotek 1 e Superflex), la casa per anziani ad Alcácer do Sal (Aires Mateus) e lo spazio culturale e commerciale Metropol Parasol a Siviglia (Jürgen Mayer). La giuria, composta da A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 17 www.looping-italy.com La progettazione sostenibile M d l i per lla progettazione Metodologie i e la l valutazione l i sostenibile della costruzione architettonica. CA LENDA RIO E V ENTI FIRENZE ROMA BARI 16 ottobre 13 Novembre 3 Dicembre R E L AT O R I Sostenibilità e decrescita, due sfide dell’architettura contemporanea e due mission dell’attività professionale odierna ARCH. GIANNI CAGNAZZO Fondatore e Presidente IEM (Indoor Environment Management) e Presidente ANAB (Ass. Nazionale Architettura Bioecologica) Regole e casi studio di progettazione sostenibile ARCH. ALESSANDRO FASSI Direttivo ANAB (Ass. Nazionale Architettura Bioecologica) La valutazione energetica e di sostenibilità dell’edificio ARCH. ANDREA MORO Presidente IISBE Italia (International Initiative for a Sustainable Built Environment) EDUCATIONAL PARTNERS CON IL PATROCINIO DI L’evento è totalmente gratuito e riservato ad un massimo di 60 professionisti www.admnetwork.it 18 R.S.V.P. Martina Delfino Segreteria Eventi A+D+M Magazine +39.019.83841.55 A+D+Mtel: | MAGAZINE | 2013| # 45 mail: [email protected] Publicomm Srl Via D. Cimarosa 55r 17100 Savona tel. +39.019.83841.1 fax +39.019.83841.41 ↑ Metropol Parasol, Siviglia, J. Mayer H. - ph. David Franck ↓ Harpa, Reykyavik, Batteríid Architects, H. Larsen Architects, Studio O. Eliasson - ph. Nic Lehoux Pedro Gadanho, Antón García Abril, Louisa Hutton, Kent Martinussen, Frédéric Migayrou, Ewa Porebska e Giovanna Carnevali, in aggiunta al già menzionato presidente Wiel Arets, ha inoltre assegnato la Menzione speciale per il migliore architetto emergente a María Langarita e a Víctor Navarro (Langarita-Navarro Arquitectos) per il progetto della Nave de Música Matadero (Red Bull Music Academy), costruita per ospitare un festival musicale a Madrid e fortemente connotata dall’originale e morbida fluidità degli spazi interni. Il vincitore del Premio, il progetto a cui è stata assegnata la 'Menzione speciale' per il migliore architetto emergente, i finalisti e le altre opere selezionate dalla Giuria sono ora in scena sul prestigioso palco della Triennale di Milano, in un’esposizione e illustrata da pannelli fotografici e modelli appositamente realizzati dai rispettivi autori. L’inaugurazione, avvenuta lo scorso 27 giugno con la partecipazione di Vittorio Gregotti, Alessandro Scandurra, Cino Zucchi, Luca Piraino e Paola Pierotti, è stata cornice del convegno “Constructing Europe. 25 Years of Arquitecture. Breaking New Ground’’, moderato dal presidente della Triennale di Milano Claudio De Albertis e dalla direttrice della Fundació Mies van der Rohe Giovanna Carnevali allo scopo di animare un dialogo tra architetti che hanno influenzato le ultime decadi delle nostre città e quei professionisti che stanno plasmando l'architettura di oggi e il suo futuro, comprendendone il ruolo e il modo in cui viene recepita e valutata.| www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 19 ph. Superflex ↑↓ Superkilen, Copenaghen, BIG Bjarke Ingels Group, Topotek1, Superflex ph. Iwan Baan K 20 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 nowing how to paint with diaphanous brushstrokes the ancient allegory of a nation, at a time when everything is reduced to vulgar and immediate substance. This way, according to the most authoritative jury, you pay the more honest tribute to Mies Van Der Rohe, the unbeaten master of transparency in architecture. It is in fact the Harpa Reykjavik Concert Hall, designed by Danish Henning Larsen Architects (already on the theme in their new Copenhagen Opera House) in collaboration with Icelandic Batteríið Architects and the artist Olafur Eliasson, the project won the prestigious Mies Van Der Rohe Award 2013. An iconic and monumental building, which gives a new, forwardlooking internationalism to the Icelandic capital once seen as the most distant urban center from the heart of Europe, and that is the reason why it was chosen by Fundació Mies Van Der Rohe and European Commission between three hundred thirtyfive projects coming from thirty-seven European countries. This is the motivation given by the famous Dutch architect Wiel Arets, president of the jury, in support of the award given to designers on last 7 June at Mies Van Der Rohe Pavilion in Barcelona, in the same date of the twenty-fifth anniversary of the prize: "Harpa has captured the myth of a nation - Iceland which acted consciously in favor of a culturally hybrid building in the midst of the current Great Recession. The iconic, transparent and porous brick appear as a game in always different colored light, fostering a dialogue between the city of Reykjavik and the life inside the building. Giving an identity to a society long known for its sagas, this project is an important message to the world and to Icelandic people, creating a long-awaited dream." Formal audacity, spirit of innovation and marked recognition in an era signed by the culture of need: these are the intellectual keys which have been given the legacy of one of 6/ (KCDRHFMHMBNMSQ@ K@ODQEDYHNMDSDBMHB@ 13 mm ,GHDOHSHUOśLOOXPLQD]LRQHGLXƫFLHRSHQVSDFH 6/CH63,77/(5L@QBGHNSDCDRBNBGDHMRHDLD@35,60$D6%3@OO@QSHDMD@K*UXSSR3HUIRUPDQFHLQ/LJKWLQJ £ TM RHRSDL@ CH HKKTLHM@YHNMD TKSQ@OH@SSN OQNFDSS@SN HM KHMD@ BNM KD LNCDQMD DRHFDMYD CH DQFNMNLH@ DƧBHDMY@ DCDRHFM-DKKDUDQRHNMH@RNƧSSNN@RNRODMRHNMD£CNS@SNCHTMCHƤTRNQD@LHBQNOQHRLHODQHKKTLHM@YHNMDCHQDSS@ BGDBNMRDMSDTM@CHRSQHATYHNMDNLNFDMD@CDKK@KTBDD@AAHM@SN@KKŗ@KS@SDBMNKNFH@+$#NƤQDHKL@RRHLNBNLENQS UHRHUN +ŗ@KS@ DƧBHDMY@ DMDQFDSHB@ BNM TM QHRO@QLHN ƥMN @K D YDQN L@MTSDMYHNMD BNLOKDS@MN K@ F@LL@ CDKKDRTDOQDRS@YHNMH performanceinlighting.com Spittler è un brand di PERFORMANCE IN LIGHTING S.p.A. A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 21 ↑Market Hall, Gand, Robbrecht en Daem and Marie-José Van Hee architecten - ph. Petra Decouttere ↑Nuova sede Pratic, Fagagna (Ud), Geza_Gri e Zucchi architetti associati - ph- Fernando Guerra FG+SG fotografia de arquitectura ↓ Red Bull Music Academy, Parnu, Estonia by Siiri Vallner, 2005 22 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 the greatest interpreters of the Modern Movement, for which the rigor and sobriety of aesthetics were not dictated by forcing boundaries but were precise language choices with which order a culturally prolific and chaotic Europe. Witnesses to the direction taken, perhaps destined to mark a new revival of iconic architecture now sacrificed to other causes, are the other four finalists, all carriers of cultural values and aiming to public and social target: the Town Hall in Ghent (Robbrecht en Daem Architecten, Marie-José Van Hee Architecten), the intercultural “Superkilen” urban park in Copenhagen (BIG Bjarke Ingels Group, Topotek 1 and Superflex), the nursing home in Alcácer do Sal (Aires Mateus) and the cultural and commercial space Metropol Parasol in Seville (Jürgen Mayer). The jury, composed by Pedro Gadanho, Antón García Abril, Louisa Hutton, Kent Martinussen, Frédéric Migayrou, Ewa Porebska and Giovanna Carnevali, in addition to the already mentioned president Wiel Arets, has also awarded a Special Mention for the best emerging architect María Langarita and Víctor Navarro (Langarita-Navarro Arquitectos) for their design of the Red Bull Music Academy, built to host a music festival in Madrid and strongly characterized by the original and soft fluidity of interior spaces. The winner of the prize, the project that was awarded the 'Special Mention' for best emerging architect, the finalists and the other works selected by the Jury are now on the prestigious stage of Triennale di Milano, an exhibition illustrated in photographic panels and models made by their own authors. The inauguration, which took place on 27 June with the participation of Vittorio Gregotti, Alessandro Scandurra, Cino Zucchi, Luca Piraino and Paola Pierotti, has been setting the conference "Constructing Europe. 25 Years of Arquitecture. Breaking New Ground'', moderated by the president of Triennale di Milano Claudio De Albertis and by Fundació Mies van der Rohe director Giovanna Carnevali in order to animate a dialogue between architects who have influenced the last few decades of our cities and those professionals that are shaping the architecture of today and its future, understanding its role and the way it is implemented and evaluated. | www.admnetwork.it | follow us on | INNOVAZIONI PER L’EDILIZIA E L’ARCHITETTURA E D N A R G ’ U IL PI TO MONDIALE EVEN ONE I Z U R T S O C DELLA OLUZIONII N , TUTTE LE S LUOGO // D N U O VAO TE 3 FIERE DELLE INNOVAZIO IL TRIPLO PARIS RIND O N TE P E L V IL RE QUARTIEIV O E S P O S IT 8 0 4 0 NOVEMBRE 2013 Ordinate il vostro p ass Photo: Henri de Carvalho / Illustration: Jeff van Dyck / Conception: CODICE: B BPBRTF + D’INFOS BAT IMAT.COM Per ulteriori informazioni: Saloni Internazionali Francesi Tel.: 02/43 43 531 Fax: 02/46 99 745 e-mail: [email protected] A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 23 RIUNIAMO LE NOSTRE ENERGIE PER COSTRUIRE IL FUTURO TENDENZE Text by Anna Nosari Photos by courtesy of Invisible Design - Logotel I nvisible Design presenta una serie di lavori visionari, ricerche su materiali e processi del futuro. Ne abbiamo parlato con i curatori del progetto, Susanna Legrenzi e Stefano Maffei. Come è nato Invisible Design? Susanna Legrenzi: Il concept è nato da una serie di riflessioni intorno a un’idea di design, sempre più connesso a flussi di dati, informazioni, servizi immateriali. Ci piaceva l’idea di guardare oltre alla soglia del tangibile. La sfida? Intercettare nuove visioni sul futuro, in grado di obbligarci a leggere con maggiore intensità il presente. Stefano Maffei: La sfida è stata far emergere l’aspetto che non si vede quando si parla di design: la ricerca. Oggetti, immagini, interfacce sono evidenze materiali di un processo più profondo e vasto che sconfina nei campi della sperimentazione artistica, tecnica, scientifica. Come sono stati selezionati i progetti? SL: Invisible Design è un progetto curatoriale che mira a esplorare un tema di indagine. Abbiamo analizzato molti progetti di respiro internazionale, selezionando 26 lavori, abbracciando discipline e media diversi ma anche ambiti di ricerca in territori affini. SM: Abbiamo voluto integrare progetti che raccontassero una visione, per riflettere sull’evoluzione della disciplina del design, sempre più (o di nuovo) attraversata e trasformata dal confronto con altre discipline. Come si sta trasformando il ruolo di design e designer nella società? SL: Mi piace immaginare il designer come uno scienziato esteta, dotato di superpoteri, attrezzi del mestiere e senso per la visione. Più che un guru, un supereroe. 24 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 IL DESIGN INVISIBILE INVISIBLE DESIGN A NEW ROLE SI STA AFFERMANDO IS ESTABLISHING UN NUOVO RUOLO FOR DESIGN IN THE EVOLUTION OF SOCIETY, PER IL DESIGN OF OUR LIFE AND NELL'EVOLUZIONE EVERYDAY BEHAVIOUR. DELLA SOCIETÀ, DELLA NOSTRA VITA E DEI COMPORTAMENTI QUOTIDIANI. ← Hyné by Pierre Favresse →Multi Touch Gesture by Gabriele Meldaikyte ↓Tableware as sensorial stimuli by Jinhyun Jeon ph. Enhanced Tasty Formulas ↑ Eye Candy by Eyal Burstein by ph. Eyal Burstein ← Printed record by Amanda Ghassaei A+D+M | MAGAZINE | 2012 2013 | # 39 45 25 ↑Little Printer by Berg - ph. Timo Arnall ↑Invisible Bicycle Helmet by Anna Haupt and Terese Alstin SM: Io credo in un ritorno del ruolo critico, che non sia però esercizio spocchioso e antisociale. Non è più il tempo del design raccontato in forma agiografica. SL: Alcuni ambiti applicativi del design s’innestano su terreni di ricerca che incidono profondamente sulla vita di singoli e comunità. Ad esempio, Synbio Tarot Reading di Superflux esplora implicazioni sociali, economiche e politiche della biologia sintetica. Un gioco, ma anche un mezzo di progettazione per stimolare immaginazione e partecipazione, efficace strumento per la collettività. SM: In un’epoca di dominio dei bit un progetto come la Wind Map di Fernanda Bertini Viegas e Martin Wattenberg è un piccolo capolavoro poetico. Dare forma ai dati con l’infodesign è uno dei temi del futuro. In quali direzioni si muove la ricerca? Come si evolvono gli strumenti, i processi, i modi di condivisione? SL: Si usa dire: il design è dappertutto. Credo sia ancora vero, ma solo se parliamo di ambito di ricerca; progettazione legata all’abitare ma anche biologia, cibo, moda, immagine in movimento, flussi di dati convertiti in narrazioni. Riorganizzazione dei saperi, progetto nel progetto, nuovi bisogni e nuovi desideri, linguaggi paralleli e sensorialità diverse. SM: La vera sfida, ora, credo sia progettare con l’idea di limite. Quanto conta la “forma” in cui la ricerca sull’invisibile si esprime? SL: Parlando di design, la forma riveste un ruolo fondamentale e non solo estetico. Il lavoro di Imme Van der Haak, ad esempio, ha forte carica emotiva proprio perché investe con sensibilità sull’aspetto formale. “Beyond the Body” siamo noi, nell’arco di una vita. SM: La dimensione estetica è un veicolo per abilitare la comunicazione e la comprensione. Un linguaggio, non un fine. Quali sono gli ambiti di applicazione della ricerca? E come incidono sui singoli e le comunità? 26 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 Invisible Design segue Making Together del 2012. Quali gli elementi di continuità? Ci saranno ulteriori tappe? SL: L’elemento di continuità è il desiderio di guardare al design da differenti angolature. Logotel, la design company che ci ha commissionato il progetto, ci è stata di grande stimolo. Saremmo felicissimi se ci fosse la possibilità di aggiungere un nuovo capitolo, tanto che ne stiamo già parlando. Il tema? Ancora in bozza. SM: Ci possiamo ritenere fortunati. Abbiamo lavorato con un committente intelligente con cui abbiamo un dialogo proficuo: grazie al desiderio comune di esplorazione e ricerca abbiamo potuto produrre due mostre realmente sperimentali. Speriamo di poter continuare: di certo continueremo a farci guidare dal gusto della scoperta e dell’anticonvenzionalità. | www.admnetwork.it | follow us on | ↑ Extinct Memories by Alissa Van Asseldonk ↓ Le whaf by Marc Bretillot and David Edwards ph. Florent Déchard A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 27 FEED YOUR CREATIVITY 0 10 20 30 40 50 www.polidesign.net Master Universitari e Corsi di Alta Formazione organizzati da POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano 28 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 I nvisible Design presents a series of visionary works, research on materials and processes of the future. We spoke with the curators of the project, Susanna Legrenzi and Stefano Maffei. How was Invisible Design born? Susanna Legrenzi: The concept was born from a series of reflections about a design idea, more and more connected to the flow of data, information, intangible services. We liked the idea of looking beyond the threshold of the tangible aspects. The challenge? Capture new visions of the future, able to force us to read the present with greater intensity. Stefano Maffei: The challenge was to bring out the aspect that cannot be seen when it comes to design: the research. Objects, images, interfaces are physical evidences of a deeper and wider process that crosses the borders of the fields of artistic, technical, scientific experimentation. because it invests with sensitivity on the formal aspect. We are "Beyond the Body", during our lifetime. SM: The aesthetic dimension is a vehicle to enable communication and understanding. A language, not an end. What are the application areas of research? And how do they affect individuals and communities? SL: Some application areas of design are inserted into lands of research that have a deep effect on the lives of individuals and communities. For example, Synbio Tarot Reading by Superflux explores the social, economic and political implications of synthetic biology. A game, but also a means of design to stimulate imagination and participation, an effective tool for the community. SM: In an era of domination of the bits, a project ↑ Soundascape by Pieterjan Pieters How were the projects selected? SL: Invisible Design is a curatorial project that aims at exploring a topic of investigation. We analyzed many international projects, selecting 26 works, covering different disciplines and media but also research areas in related fields. SM: We wanted to integrate projects that tell a vision, to reflect on the evolution of the discipline of design, more and more (or again) crossed and transformed by the comparison with other disciplines. How is the role of design and designers changing in society? SL: I like to imagine the designer as a scientist aesthete, with super-powers, tools of the profession and a sense for the vision. More than a guru, a superhero. SM: I believe in a return of the critical role, not seen as an haughty and anti-social element. It is no longer the time of design described in a hagiographic form. In which directions does research move? How do the tools, processes, ways of sharing evolve? SL: They say: design is everywhere. I think it's still true, but only if we talk about the field of research, planning linked to housing, but also biology, food, fashion, moving image, data streams converted into narratives. Reorganization of knowledge, a project within the project, new needs and new desires, parallel languages and different senses. SM: I think the real challenge, now, is designing with the idea of limit. How important is the "form" in which the research on the invisible expresses itself? SL: Speaking of design, the form plays a key, not just aesthetic, role. Imme Van der Haak's work, for example, has a strong emotional charge like the Wind Map by Fernanda Bertini Viegas and Martin Wattenberg is a small poetry masterpiece. Giving shape to the data with infodesign is one of the themes of the future. ↑ Surface by Varathit Uthaisri ↓ Tableware as sensorial stimuli by Jinhyun Jeon ph. Enhanced Tasty Formulas Invisible Design follows Making Together of 2012. What are the elements of continuity? Will there be further stages? SL: The element of continuity is the desire to look at design from different angles. Logotel, the design company that commissioned us the project, has been a great stimulus. We would be delighted if there was the possibility of adding a new chapter, and we are already talking about this. The topic? Still drafted. SM: We believe we are lucky. We worked with an intelligent client with whom we have a fruitful dialogue: thanks to the common desire of exploration and research, we have been able to produce two really experimental exhibitions. We hope to continue: without doubt we will continue to be guided by the joy of discovery and anticonventionalism. A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 29 | COPERTINA | | Text edited by Filippo Pozzoli Photos by Enrico Basili and courtesy EMBT Arquitectes Associats | EMBT Arquitectes Associats A colorful reality La realtà a colori 30 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 L a visione di un architetto, diceva Gaudì, nasce dall’inclinazione con cui i raggi del sole colpiscono gli occhi di chi li riceve. La luce della sua Barcellona qualcosa di speciale deve averlo sempre avuto: dai capolavori del gotico all’unicità del Modernismo, lo spirito del capoluogo catalano è stato scolpito in ogni suo angolo da una Storia d’interpreti straordinari, il cui lascito è oggi raccolto dall’originalità che l’atelier Enric Miralles Benedetta Tagliabue (EMBT Arquitectes Associats) manifesta in ogni sua creazione. In via eccezionale, nel giorno in cui cade il tredicesimo anniversario della scomparsa del partner, Benedetta Tagliabue racconta la loro storia, la loro città, la loro architettura unica e sorprendentemente viva. Benedetta Tagliabue: architetto italiano che si forma a Venezia, capitale dell’accademismo teorico, e diviene internazionale a Barcellona, cuore dell’architettura europea più libera e vivace. Quali limiti e quali potenzialità per un background di questo genere? La mia storia di architetto nasce sulle occasioni che ho voluto cogliere. Venezia è stata un’università fantastica con un’eccezionale storia intellettuale, ma noi studenti volevamo cimentarci in attività più creative e a contatto con la professione. Con un gruppo di amici fondai una rivista legata a gruppi di studenti europei, che ci mostrarono un modo di fare architettura diverso da quello conosciuto in Italia. Cominciai a viaggiare, per studio o per interviste, fino alla tesi a New York dove conobbi Enric, mantenendo il viaggio a costante del nostro studio. Studio che da sempre ha sede qui, a Barcellona, saldamente poggiato sopra i locali della Fondazione Enric Miralles. Quali ne sono il senso e le intenzioni, oltre al tributo a un genio dell’architettura contemporanea? La storia dello studio è legata alla presenza di Enric, con il quale era impossibile dividere lavoro e vita privata. Nella sua assenza abbiamo trovato necessario lavorare in continuità con il suo pensiero senza fermarci su quanto rimaneva di suo e di non espresso, ma cercando quello che di nuovo avrebbe sperimentato in ogni occasione. La Fondazione non è un archivio concluso di memorie, piuttosto un regesto di temi da sviluppare nelle occasioni progettuali che Enric non ha avuto modo di cogliere. Cosa significa lavorare qui, in una città scritta da una storia architettonica unica, plasmata dal genio del Modernismo catalano quando altrove si ponevano le basi per scuole rigorose quali il Razionalismo e il Movimento Moderno? È una città speciale, che io ho conosciuto nel carattere malinconico che permeava i quartieri della parte antica. Ora Barcellona si distingue per il suo bel clima, per la facilità di vita, per il civismo che ne fa il luogo più democratico in una Spagna tradizionalmente realista e conservatrice. Lo spirito avanguardista catalano è il carattere più leggibile nell’arte sociale che è l’architettura, interpretato nei secoli da una grande dinastia di autori. A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 31 ↑ Campus of Fudan University School of Management, Shanghai, 2011 Tra le vostre testimonianze a Barcellona citiamo, per primo, il mercato di Santa Catarina. La rigenerazione dello spazio urbano comincia qui da una connotazione estetica unica o da una nuova funzionalizzazione di aree socialmente ai margini urbani? Non credo in una strategia a priori, penso in questo caso tutto sia iniziato da “vicini di casa” - abito tuttora in quel quartiere - come non accettazione delle intenzioni dell’autorità cittadina di annullare lo spazio pubblico su cui sarebbe sorto il nuovo mercato. La protesta iniziale ha condotto a un dialogo tanto con le parti politiche quanto con la cittadinanza, sfociato in un lavoro diverso da tutti i precedenti. Per quanto riguarda la tecnica della copertura, le citazioni al Modernismo, a Gaudì e al trencadis sono state forzate al di sopra delle nostre intenzioni, che erano semplicemente quelle di utilizzare in modo attuale i materiali tradizionali di questa regione. E il coinvolgimento dell’utenza in questo come in altri progetti come deve riflettersi nelle architetture urbane? Come devono essere configurati e dimensionati gli spazi pubblici e quali sono, in scenari più internazionali che italiani, gli strumenti che consentano la partecipazione ai cittadini? Nel caso di Santa Catarina il ruolo maggiore è stato dato al dialogo tra abitanti e istituzioni, limitando ragionevolmente il ruolo delle norme a buone prassi per qualcosa di funzionale e vivibile. Citando Javier Maniscal, quando si recuperano edifici esistenti non si lavora da architetti, ma da massaie che eseguono semplici “manutenzioni aggraziate”. Molte volte anche le operazioni urbanistiche più riuscite lo sono, specialmente quando mirano a un equilibrato e sostenibile miglioramento della vita di tutti. 32 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 ↓ Gas Natural Office Building, Barcelona, 2008 - ph. Alex Gaultier ↑ ↗ Santa Caterina Market Renovation, Madrid, 2013 - ph. Victor Moreno ↓ Santa Caterina Market Renovation, Madrid, 2013 - ph. Victor Moreno A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 33 ↑ ↓ Hamburg Music School, Hamburg, 2000 (and extension 2011) Una rigenerazione sostenibile, quindi, deve abbandonare pretese eccessivamente tecnocratiche concentrandosi sul valore sociale degli interventi? Credo che l’architettura sia una disciplina talmente vasta da potersi considerare sotto infiniti punti di vista. A noi interessa maggiormente un approccio sociale, nelle interazioni sia con le persone che con le cose, che io ed Enric consideriamo vive quanto i luoghi che occupano. Completamente agli antipodi il progetto per l’headquarter di Gas Natural, principe dello skyline della Barcelloneta. Una comparsata stilistica nell’hightech o un esplicito bisogno di monumentalità da parte della committenza? Come si coniugano, qui, gli spazi sociali a una percezione iconica e referenziale? L’idea di un edificio così rappresentativo, nella posizione dove nacque una multinazionale dalle origini orgogliosamente catalane, trovo sia romantica prima che simbolica. Abbiamo voluto giocare tra l’icona monumentale e una poliedricità assolutamente aniconica: la percezione dell’edificio è differente a seconda del punto di vista, creando una moltitudine di immagini e di interpretazioni. Il civismo catalano si legge anche nelle relazioni intessute da questo edificiomonumento con la città, senza cesure ferme e statiche al basamento ma che anzi si apre al dinamismo eccitato della vita pubblica. Firma riconoscibile del vostro studio è l’uso strutturale del colore, che si distingue per l’audacia compositiva senza rompere con contesti tradizionalmente più stinti. Esistono delle regole di gestione o di giustapposizione cromatica oppure tutto nasce da una fortunata e intuitiva sensibilità? La sperimentazione nel colore nasce a braccio con il percorso condiviso tra me ed Enric, introducendo gradualmente il colore anche nei disegni che fino ad allora erano pure linee nere. Credo sia dovuto al fascino che subiamo dalla realtà, che è a colori, sebbene l’accettazione del colore in architettura sia qualcosa di relativamente nuovo. A lungo è stato tacciato di ridicolaggine, come testimoniano le resistenze di Adriaan Geuze alle nostre scelte 34 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 ↑ ↗ Spanish Pavillion for Expo 2010 Shangai, 2010 - ph. Shen Zhonghai cromatiche per le ville sul Borneo-Sporenburg. A Santa Catarina le scelte sorgono dall’universo di odori, di sapori e soprattutto dai colori del mercato, che vengono accesi dalle luci zenitali e riportati in copertura come tributo più sincero. Il colore non è comunque un nostro cliché gratuitamente ricorsivo, come testimoniano, ad esempio, i grigi neutri del parlamento di Edimburgo. Anche al campus di Vigo sono colori terreni a tinteggiare un’architettura mediterranea e tettonica, molto diversa da quella diafana e parcellizzata del padiglione spagnolo all’Expo di Shanghai, dove i vimini suggeriscono appena un’architettura priva di massa. Come convivono due concezioni così ideologicamente e tecnicamente differenti? Quali le ragioni che conducono all’una o all’altra scelta? Entrambi i progetti, direbbe Enric, sono “topografici”. A Vigo la massa della struttura dialoga con l’orografia montuosa del territorio, creando un’unica nuova curva di livello che non separi le zone funzionali dell’ateneo favorendo l’incontro tra gli studenti. L’architettura diviene una “valle artificiale”, una nuova topografia generata dagli stessi materiali della montagna al contorno, una trasformazione di ciò che esiste in piena continuità con esso. Per il padiglione a Shanghai i fondamenti sono gli stessi: in una struttura aerea e leggera come quella proposta, nelle intenzioni di una pelle reversibile e smontabile, sono le linee a diventare topografia, simulando l’imponenza di una montagna quanto l’effimera e volatile presenza di una nuvola. ↓ Italia Pavillion for Expo 2015 Milano, 2013 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 35 ↑ ↓ Hafencity Public Space, Hamburg, 2006 - ph. Alex Gaultier Rimanendo in tema Expo, quali sono le forze della vostra proposta per il padiglione italiano nell’edizione milanese del 2015, dall’esito sfortunato ma dal parimenti eccezionale successo di critica e pubblico? Ferma restando la sacralità dei verdetti della giuria nei sistemi concorsuali nella quale nutro incondizionata fiducia, provo immensa soddisfazione per un secondo posto così apprezzato e recepito nonostante l’audacia. Mi piacerebbe molto che il nostro progetto trovasse un output, anche in forma ridotta e a partire dall’esposizione stessa, per dare spazio al tema delle cupole, storicamente italiano e attualmente legato ai collettivi di architetti che si cimentano in produzioni economiche, autocostruibili e dal grande valore sociale sulla scia intellettuale di innovatori come Buckminster Fuller. Un’ultima nota: interessantissimo l’uso di collages nella realizzazione di catalizzatori e di paradigmi preliminari di progetto. Quali sono i criteri logici che regolano questa giustapposizione di visioni quasi fanciullesche, e come queste possono condurre ad un output progettuale concreto? I nostri progetti vengono dalla continuità e dalla situazione, e il collage non è altro che la trasformazione di una situazione. Non è mai una matrice da estrudere negli ambienti di progetto, ma è uno strumento che attraverso i cromatismi, i contrasti e la scelta di specifiche textures a riempimento fissa sulla carta relazioni logiche quali connessioni, negazioni, pieni e vuoti e sensazioni, ovvero i caratteri emozionali che un sistema deve trasmettere. |www.admnetwork.it |follow us on | 36 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 he vision of an architect, Gaudi said, is T determined by the inclination which the sunbeams reach the eyes of those who gets them. The light of “his” Barcelona must have always had something special: from Gothic masterpieces to the uniqueness of Modernism, the spirit of the Catalan capital has been carved into every corner by a dinasty of extraordinary performers, whose legacy is now collected from the originality that atelier Enric Miralles - Benedetta Tagliabue (EMBT Arquitectes Associats) put in every creation of theirs. Exceptionally, on thirteenth anniversary of the death of the partner, Benedetta Tagliabue tells their story, their city, their unique and surprisingly alive architecture. Benedetta Tagliabue: an Italian architect who have trained in Venice, capital of theoretical academicism, and becomes international in Barcelona, the heart of most free and lively European architecture. What are limits and potential for a background like this? My career as an architect took advantage of the chances I wanted to take. Venice has been a fantastic university with an exceptional intellectual tradition, but we students wanted to get engaged in more creative activities. With a group of friends I founded a magazine linked to groups of European students, who showed us a way of making architecture different from the one known in Italy. I began to travel for study or for interviews, until my final thesis in New York where I met Enric, maintaining the journey as a constant of our atelier. Atelier that has always had its headquarter here, in Barcelona, sided by Foundation Enric Miralles. What are its meaning and intentions, beyond the tribute to a genius of contemporary architecture? The history of the atelier is related to the presence of Enric, with whom it was impossible to split work from private life. In his absence we have found it necessary to carry on his thought without stopping on what remained of his and not expressed, but looking back to what he would have experienced at every time. The Foundation is not a static archive of memories, I would define it a register of themes to be developed in the design opportunities to come, the ones Enric had no way to grasp. What does it mean to work in here, in a town written by a unique architectural history, shaped by the genius of Catalan Modernism when elsewhere rationalism and the Modern Movement were rising? It is a special city. I came to meet its melancholic side that once permeated the ancient neighborhoods. Now Barcelona stands out for its lovely climate, its ease in living, its citizens’ participation in civic life that makes this the most democratic place in in a traditionally conservative Spain. The spirit of Catalan avant-garde is the most readable feature in the social art that is architecture, interpreted over centuries by a dynasty of great authors. Between your signatures in Barcelona we first mention Santa Catarina market. Here the regeneration of urban space begins from a unique aesthetic connotation or from a new functionalization of socially fringe urban areas? I do not believe in a strategy from the outset, I think in this case it all started from being "neighbors" - we still live in there - who did not accept town authorities’ intentions to cancel the public space where then the new market arose. The initial protest led to a dialogue with the political parties so as to citizenship, which resulted in a job different from all previous ones. Regarding the technique for coverage, quotes to Modernism, to Gaudi and to trencadis were forced beyond our intentions, which were simply oriented to use the traditional materials of this region in a contemporary language. And how the involvement of users, in this as in other projects, should be reflected in urban architecture? How public spaces should be configured and dimensioned and which are the tools allowing the public to participate? In Santa Catarina a major role was given to the dialogue between people and institutions, limiting the role of standards to reasonably good practice for something functional and livable. Quoting Javier Maniscal, when you are restoring existing buildings you do not work as an architect, but as an housemaid that perform simple " graceful maintenance." Many times even most successful urban operations are thought this way, especially when aimed at a balanced and sustainable improvement in the lives of all. A sustainable regeneration, therefore, should abandon excessively technocratic claims focusing on the social value of the interventions? I believe that architecture is wide enough to be considered under endless points of view. We are interested more in a social approach, both in interactions with people and with things, which I and Enric consider living as the places they occupy. Completely different is your project for Gas Natural headquarters, new prince in Barceloneta skyline. A will to experiment in high-tech style or an explicit need for monumentality asked by the client? How social spaces are here combined to an iconic and referential perception? In Santa Catarina choices arise from the universe of smells, tastes, and above all the colors of the market, which are lit by the zenithal lights and reported in coverage as the simpler tribute. The color is not however a recursively cliché our, as evidenced, for example, by neutral grays of the parliament in Edinburgh. Even in Vigo campus are earthy colors to paint a Mediterranean and tectonic architecture, very different from the diaphanous and parceled Spanish pavilion at Shanghai Expo, where basketry just suggest a massless architecture. How two so ideologically and technically different conceptions can coexist? What are the reasons that lead to one or another choice? Both projects, Enric would say, are "topographies." In Vigo the mass of the structure communicates with the mountainous topography of the area, creating a single new level curve which does not separate the functional areas of the university to incent meeting between students. The architecture becomes an "artificial valley," a new topography generated from the same materials as the mountain to the boundary, a transformation of what exists in full continuity with it. For the pavilion in Shanghai the fundamental principles are the same: in a light and airy structure like that, with the intent of a reversible and removable skin, the very lines become a topography, simulating the grandeur The idea of such a representative building, in the position where a multinational company with proud Catalan roots was born, I think is more romantic than symbolic. We wanted to play with the monumental icon and an absolutely noniconic versatility: the perception of the building is different depending on your point of view, creating a multitude of images and possible interpretations. The Catalan civic sense emerges also in the interwoven relationship of this buildingmonument to the city, without breaking to stand still and static but rather opening to the dynamism of the public life. A recognizable signature of your study is the structural use of color, which stands out for the boldness of composition without breaking with traditionally more faded contexts. There are rules for color management or everything comes out from a successful and intuitive sensitivity? The experimentation in color was born together with the shared path between me and Enric, gradually introducing the color also in the drawings, which until then were pure black lines. I think it's due to the fascination that we suffer from the reality, which is colorful, although the acceptance of color in architecture is something pretty new. It has long been accused of ridiculousness, as proven by the resistance Adriaan Geuze kept on our cromatic choices for villas in Borneo-Sporenburg. of a mountain as well as he ephemeral and volatile presence of a cloud. About the Expo theme, what are the strengths of your proposal for the Italian pavilion in forthcoming edition, which gained outstanding success with critics and audience? Without prejudice to the sanctity of jury verdicts which I fully trust, I feel immense satisfaction for a second place with a so appreciated and acknowledged project despite its boldness. I would love that our project found a output, even in a reduced form and starting at the very exhibition, to give space to the subject of domes, historically and currently linked to the Italian collective of architects who engage in economic and self-constructible production. One final note: it is very interesting the use of collages in the realization of preliminary paradigms. What are the logical criteria that govern this juxtaposition of almost childish visions, and how these can lead to a concrete output? Our projects are made by continuity and situation, and the collage is nothing but the transformation of a situation. It is never a matrix to be extruded in the environments of the project, but is a tool through which colors, contrasts and choices of specific textures fix on paper logical relations such as connections, negations, solids and voids and sensations, clarifying all emotional characters that a system has to transmit. A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 37 PGYU “PORTO POETIC”. L'ARCHITETTURA PORTOGHESE ALLA TRIENNALE Alla Triennale di Milano si inaugura il 12 settembre (sino al 27 ottobre) una panoramica delle figure chiave dell’architettura portoghese Álvaro Siza e Eduardo Souto de Moura assieme agli architetti Adalberto Dias, Camilo Rebelo e Tiago Pimentel, Carlos Castanheira, Cristina Guedes e Francisco Vieira de Campos, Isabel Furtado e João Pedro Serôdio, João Mendes Ribeiro, José Carvalho Araújo e Nuno Brandão Costa. Negli ultimi venti anni la città di Porto, poetica, fatta di piccole cose e di grandi interventi è stata campo di trasformazione. I recenti progetti hanno modificato la maniera di vivere la città e anche gli spazi collettivi. Il tracciato della metropolitana, con le stazioni disegnate da Souto de Moura, il Museo di Serralves di Siza o la Casa da Musica di Rem Koolhaas sono icone della nuova Porto. La città ha celebrato recentemente la conquista del secondo Premio Pritzker, quello a Eduardo Souto de Moura (2011), premio che Álvaro Siza ricevette nel 1992. Partendo dagli anni cinquanta del secolo scorso sino all'attualità la mostra si sviluppa attraverso 3 nuclei: POETIC, COMMUNITY, DESIGN, con 41 progetti di architettura, 215 pezzi di design, 540 fotografie d’autore, 28 filmati in proiezione. L’esposizione si ↑ Museo Casa das Historias Paula Rego, Cascais, Eduardo Souto de Moura - Ph. Luis Ferreira Alves snoda attraverso 6 settori: i filmati, la visione dei fotografi (visione fotografica), gli archivi di Siza e Souto de Moura, gli oggetti di design, la visione dei critici (visione critica), 8 progetti di ulteriori esponenti dell’architettura portoghese. MOSCOW DESIGN WEEK. TORNA IN RUSSIA IL SALONE INTERNAZIONALE DEL DESIGN Il design da tutto il mondo in esposizione a Mosca dall'11 al 17 ottobre 2013. Contrariamente alle scorse edizioni, concentrate sulla ricerca di eccellenze autoctone, quest'anno la MDW aprirà le porte ad 38 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 un'esposizione di più ampio respiro, che interesserà e raccoglierà il meglio della creatività proveniente da tutto il mondo. Non potranno mancare i pionieri della storia del design italiano all'interno della mostra Superheroes curata da Gregorio Spini, e nemmeno avvenieristici spunti di riflessioni delll'artista statunitense Brad Ascalon, che presenterà a Mosca il suo nuovo progetto De-Evolution. Il design sloveno debutterà con venticinque lavori selezionati dalla Mostra itinerante Silent Revolution. Il legame italo-russo www.triennale.org quest'anno si fortificherà maggiormente, trovando espressione in Hospitality Design 2013, un evento strategico organizzato in partnership con Fiera Milano, il cui focus sarà l'Hotel & Restaurant Design. Un occasione di networking finalizzato a concretizzare opportunità di business. Tra i numerosi ospiti d'eccezione: Ora-Ïto, Philippe Starck, Giulio Cappellini, Fabio Novembre, e molti altri esponenti della scena internazionale dell'architettura e del design. Parallelamente alle attività espositive, sarà in programma un ricco Curata da Roberto Cremascoli la mostra è sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Portoghese e si avvale della collaborazione del Canadian Centre for Architecture - CCA e del Museum of Modern ArtMoMA. www.moscowdesignweek.ru repertorio di Lectures e dibattiti nell'area Media Lab. Il progetto People of Design che vedrà protagonisti, oltre ai sopracitati, molti altri rappresentanti della scena internazionale del design, contribuirà a rendere la MDW un importante momento di scambio culturale. In programma anche quest'anno l'eccezionale OBJEKT Route project, curato da Daria Kotelnikova, che raccoglierà i venticinque migliori spazi espositivi assolutamente da visitare, dislocati per la città. Una settimana ricca di design e densa di cultura a Mosca, un'occasione da non perdere. ↑ Picnicnelbosco by Ivo Caruso e Alessandro D'Angeli A Rimini Fiera, dal 6 all’8 ottobre 2013, nell’ambito di SUN, il Salone Internazionale dell’Esterno, organizzato da Rimini Fiera in collaborazione con Fiere e Comunicazioni, prenderà vita la mostra “Outdoor shopping arcade - Alla Riscoperta del centro urbano”, curata dall’architetto Daniele Menichini e dedicata alle proposte più innovative e funzionali per l’arredo esterno dei Centri Commerciali Naturali, aggregazioni tra soggetti privati e enti pubblici che, attraverso la creazione di un soggetto giuridico ad hoc, gestiscono un piano di marketing urbano e territoriale volto a rivitalizzare i centri cittadini e il commercio di vicinato. Fornire un’identità definita e riconoscibile a queste nuove realtà è la sfida di questa mostra, innovativa vetrina sulle ultime tendenze del contract outdoor. SUN.LAB 2013, il contest internazionale riservato ai talenti under 35 dell'Outdoor Design, ideato con CarusoD’AngeliStudio, è dedicato al tema de “l’animale sociale”. Il concept proposto per la sesta edizione vuole ispirare la creazione di arredi ed accessori per esterni, permanenti o temporanei, pubblici o privati, che propongano una visione di outdoor come occasione di socialità e antistress collettivo, AD ALTARE, DESIGN E ARTE NEL VETRO ↑Monofono by Gumdesign ←Gumdesign con la piccola Alice vetrai altaresi operanti nella piccola fornace del Museo dell’Arte vetraria di Altare (Sv). Il primo appuntamento è Terza edizione per Altare Vetro con ‘ALTARE VETRO DESIGN’ Design e Altare Vetro Arte, a partire dal 14 settembre un duplice appuntamento fino al 20 ottobre presso gli che intende presentare spazi del Museo dell’arte alcune proposte, legate alla vetraria di Altare. Quest’anno progettazione e alla creatività i protagonisti saranno i artistica, realizzate dai maestri designer Laura Fiaschi e Gabriele Pardi dello studio GUMDESIGN, architetti e designer di Viareggio che si occupano di architettura, industrial design, grafica, art direction per aziende ed eventi. Non nuovi al particolare mondo del vetro, hanno creato oggetti d’uso come i calici “caratteriali”. In occasione della rassegna Laura e Gabriele hanno progettato un Monofono, un “amplificatore sonoro” proposto in differenti misure, che contiene un carillon; e come gadget, ‘Sorsino’, un bicchierino, che recupera la tradizione altarese. Entrambi sono realizzati in vetro bianco. Dal 26 ottobre 2013 poi, entrerà in scena l’oggetto artistico con ‘ALTARE VETRO ARTE’, rassegna curata da Enzo L'Acqua, che presenterà www.sungiosun.it favorendo la condivisione di azioni, spazi, esperienze, attività e interessi e la riscoperta del piacere della fisicità e delle relazioni umane. Il contest ha coinvolto numerosi designer, italiani e stranieri, under 35 e gli studenti di università internazionali, per creare scenari sperimentali, concetti inediti e progettazioni non ancora in produzione. Fanno parte della collezione SUN.LAB 2013 oggetti appartenenti a diverse categorie merceologiche, ma tutti pensati in un’ottica di sostenibilità, di rispetto per l’ambiente, per il luogo che li ospita e dei suoi abitanti, di cosciente uso delle nuove tecnologie, di durabilità, accessibilità, versatilità di installazione e cura per i particolari. PGYU L'OUTDOOR DESIGN VA IN SCENA A SUN 2013 www.museodelvetro.org tre artisti - Enzo Esposito, Graziano Marini e Juan Segura - che hanno affidato la loro espressività alla vetrofusione, realizzando le loro opere all’interno del Museo di Altare. Le manifestazioni, ideate da Mariateresa Chirico ed Enzo L’Acqua e promosse dall’ISVAV (Istituto per lo Studio del Vetro e dell’Arte Vetraria) e dal Museo dell’Arte Vetraria Altarese, coinvolgono designer e artisti, invitati a cimentarsi con il vetro, in un rapporto sinergico con i maestri altaresi, in un reciproco, intenso e proficuo scambio di competenze e conoscenze. Un’occasione d’incontro, di dialogo, di confronto in modo che Altare possa trasmettere e rendere ancora attuale e vivo il proprio secolare “saper fare”. A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 39 PGYU “ITALIAN DESIGN INNOVATION. ADI DESIGN INDEX 2012” IN MOSTRA A GINEVRA prodotti selezionati da ADI Design Index 2012. La mostra propone ad un pubblico internazionale l’esperienza dell’ADI Design Index come modello di metodo per la selezione della qualità del design. Promossa con WIPO-OMPI dal ministero Si inaugura a Ginevra, nel nuovo edificio della sede della dello Sviluppo economico WIPO-OMPI, (l’Organizzazione italiano, la mostra presenta 128 prodotti pubblicati su Mondiale della Proprietà ADI Design Index 2012, Intellettuale, l’agenzia delle attraverso gli oggetti fisici Nazioni Unite che si occupa o la documentazione che li di promuovere nel mondo riguarda. Intende proporre il concetto di proprietà al pubblico internazionale intellettuale) una mostra dei di Ginevra non solo un’immagine aggiornata del design italiano di oggi, ma soprattutto un metodo di selezione della qualità: quello che è maturato in oltre un decennio di attivitàdell’Osservatorio permanente del Design, dei soci e della struttura dell’ADI. L’inaugurazione della mostra, il 25 settembre, è preceduta da una tavola rotonda sul ruolo della Proprietà intellettuale e del design nella crescita sociale ed economica. www.adi-design.org Italian Design Innovation ADI Design Index 2012 25 settembre 18 novembre 2013 WIPO-OMPI, Nuovo edificio 35, Chemin des Colombettes, Ginevra www.fondazionemaxi.it “THE SEA IS MY LAND. ARTISTI DAL MEDITERRANEO” ALLO SPAZIO D DEL MAXXI DI ROMA Una mostra che ha come protagonista il Mediterraneo, inteso non solo come area geografica ma soprattutto come anello di congiunzione tra 40 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 civiltà diverse. “The sea is my land. Artisti dal Mediterraneo” è un progetto - ideato da BNL e curato da Francesco Bonami ed Emanuela Mazzonis - che riunisce i lavori di 22 artisti emergenti, provenienti da altrettanti Paesi del Mediterraneo. La mostra, allestita presso lo Spazio D del MAXXI di Roma sino al 29 settembre 2013, propone attraverso una serie di fotografie e video una ricognizione artistica che si sviluppa lungo 46.000 km di costa, ai quattro punti cardinali del “Mare Nostrum”, lambendo tre continenti (Europa, Asia e Africa). Ogni autore partecipa con opere ispirate al tema del progetto: il dialogo tra popoli diversi, accomunati dall’appartenenza a questo luogo. Obiettivo di “the sea is my land” è quello di evidenziare, attraverso il codice universale delle immagini, l’incessante metamorfosi del Mediterraneo, territorio di dialogo culturale dove l’arte, con il suo linguaggio super partes, sorpassa le barriere sociali, il pluralismo religioso, le diaspore etniche a favore di una comunicazione pacifica tra le parti coinvolte. Il Mediterraneo è da sempre, infatti, lo snodo cruciale di complessi meccanismi sociali e culturali, di singolari affinità e di disparate assonanze, che ne fanno una perenne fonte d’ispirazione per l’arte. La giuria internazionale sarà composta, oltre che da Francesco Bonami e da Fabio Gallia, da Giovanna Bertazzoni (Head of the London Impressionist and Modern Art Department, Christie’s), Daniel Birnbaum (Director Museum, Moderna Meseet Stockholm), Cristiana Collu (Direttore del Mart di Rovereto) e Gregor Muir (Executive Director, Institute of Contemporary Arts, London). Santorini Pro design: Kaluderovic & Condini - Sasha 2.0 design: Studio Alberto Apostoli The Ad Store Italia Ci sono molte buone ragioni per diventare Jacuzzi Original Wellness Hotel. Una per tutte: dare più valore al tuo business. ® Jacuzzi® non ha bisogno di presentazioni. Da sempre rappresenta l’eccellenza nel settore del wellness: il piacere, l’esclusività e il beneficio di una vera Spa Jacuzzi® possono fare la differenza per i tuoi clienti. Contattaci per saperne di più: Edil Bi Spa Via Ventina 17 Sondrio Bosio Commerciale Via Spluss 45 Onore Minetto Piscine Srl Via P. L. Nervi 46 Jesolo Pools & Spa Srl Via E. De Nicola SCN Grottazzolina T: 0342 515007 [email protected] T: 0346 21307 [email protected] T: 0421 951467 [email protected] T: 0734 631059 [email protected] R.B. Srl Via Monte Grappa 74/4 (Angolo Via Marconi) Arese S.T.I.P. Bresciana Snc Perlotti & C Tout Giardin Via Brescia - Loc.Tormini 6/A Via Cadoremare 4 Roè Volciano Codognè Pools & Spa Srl Via Corcianese 30 Perugia T: 0365 638082 [email protected] T: 0438 795565 [email protected] T: 075 5287501 [email protected] Bosio Commerciale Via Unione 6/8 Castelli Calepio S.T.I.P. 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L’infrastruttura è stata pensata e progettata per servire un’area ben più ampia della sola Reggio Emilia, la così detta Area Vasta, che si estende da Modena a Parma, lambendo a Nord le province di Cremona, Mantova e Verona, individuando un bacino di potenziali utenti di circa 2 milioni di persone. A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 43 La nuova stazione dell’Alta Velocità di Reggio Emilia si colloca all’interno di un più ampio e profondo progetto di riqualificazione urbana che sta interessando l’area Nord della città. Elementi cardine di tale intervento sono, oltre alla stazione della linea ferroviaria veloce, i tre ponti posti lungo l’asse viario veloce Reggio Emilia - Bagnolo e la copertura della nuova pensilina del casello autostradale; cinque opere progettate dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava. La nuova stazione ferroviaria Mediopadana rappresenta l'unica fermata in linea dell'Alta Velocità nel tratto Milano - Bologna. Il progetto costituisce un nodo di scambio intermodale con i treni del Servizio Ferroviario Regionale e con il traffico su gomma pubblico e privato. 44 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 La progettazione della nuova stazione si è sviluppata rispettando i vincoli del viadotto già previsto, del tracciato dei binari della linea ferroviaria AV e della linea ferroviaria locale. Si tratta di una struttura di copertura in portali di acciaio che riveste il viadotto, composta da 13 portali diversi tra loro che si alternano generando una forma che ricorda una successione di onde in movimento. A seconda del fronte le onde si alternano tra loro in fase o in opposizione di fase, generando un fronte quieto e uno più mosso. Il progetto prevede due livelli: quello inferiore, a cui si accede dall'esterno, che ospita i servizi propri della stazione e quello superiore per i binari. La copertura in prossimità delle banchine laterali, volta a proteggere i passeggeri, prevede un tamponamento tra i portali di acciaio, distanti tra loro un metro circa, realizzato mediante pannelli di vetro stratificato. Quattro scale mobili per lato collegano i due livelli. Due ascensori panoramici sono stati predisposti nella zona centrale. L'opera ha una lunghezza di 480 metri, una larghezza massima di 50 metri ed un'altezza media di 20 metri. La Stazione si configura come nodo di interscambio intermodale (ferro-ferro, ferro-gomma), grazie alla convergenza della rete stradale locale e autostradale e della linea ferroviaria regionale Reggio - Guastalla, per cui è in fase di ultimazione un’apposita fermata proprio in corrispondenza della Mediopadana. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 45 Ph. Suzanne DeChillo/ ™©The New York Times YEAR OF FOUNDATION 1981 CONTACT Parking 11 CH-8002 Zurich Switzerland www.calatrava.com Santiago Calatrava Arch. Santiago Calatrava CORE BUSINESS Lo stile di Calatrava combina una concezione visuale dell'architettura all'interazione con i principi dell'ingegneria; i suoi lavori spesso sono ispirati alle forme ed alle strutture che si trovano in natura. Ha inoltre disegnato numerose stazioni ferroviarie. Per quanto primariamente noto come architetto, Calatrava è anche scultore e pittore e sostiene che l'architettura sia un combinare tutte le arti in una sola. CORE BUSINESS Calatrava's style combines a visual conception of architecture interaction with engineering principles, his works are often inspired by the forms and structures found in nature. He also designed numerous railway stations. As primarily known as an architect, Calatrava is also a sculptor and painter and argues that architecture is a combination of all the arts into one. R MAIN PROJECTS 1983-1984, Jakem Steel Warehouse, Munchwilen, Switzerland 1983-1985, Ernsting Warehouse, Coesfeld, Germany 1983-1988, Wohlen High School, Wohlen, Switzerland 1983-1990, Stadelhofen Railway Station, Zürich, Switzerland 1983-1989, Hall of Lucerne railway station, Lucerne, Switzerland 1984-1987, Bac de Roda Bridge, Barcelona, Spain 1984-1988, Barenmatte Community Center, Suhr, Switzerland 1986-1987, Tabourettli Theater, Basel, Switzerland 1994-1997, Campo Volantin Footbridge, Bilbao, Spain 1995, Trinity Bridge, footbridge over River Irwell in Manchester 46 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 2001, Puente de la Mujer, in the Puerto Madero barrio of Buenos Aires, Argentina 2001, Bodegas Ysios, Laguardia, Spain 2002, Wave, in Dallas, Texas at the Southern Methodist University 2003, James Joyce Bridge, bridge over River Liffey, Dublin, Ireland 2008, Ponte della Costituzione, Venice, Italy 2008-2009, Technion Obelisk, monument on the Technion campus in Haifa, Israel 2009, Liège-Guillemins TGV Railway Station, Liège, Belgium 2009, Samuel Beckett Bridge, bridge over River Liffey, Dublin, Ireland 2009, Caja Madrid Obelisk, Madrid, Spain 2011, Palacio de Congresos de Oviedo, Oviedo, Asturias, Spain 2012, Peace Bridge, Calgary, Canada 2013, Medio Padana TAV Station, Reggio Emilia, Italy eggio Emilia AV Mediopadana Station rises up at about 4 km north from Reggio Emilia centre and less than one km from the new tool both. The infrastructural work has been thought and conceived to serve a much larger area than Reggio Emilia, the so called “Area Vasta” (Extended Area) that goes from Modena to Parma, skimming in the north the provinces of Cremona, Mantua and Verona, discovering a potential market of about 2 million people. The new high speed station of Reggio Emilia situates itself inside a larger and deeper project for urban requalification that is involving the town’s north area. Key points of this intervention are, apart from the high speed station, the three bridges placed on the fast street axis Reggio Emilia - Bagnolo and the covering for the tool booth’s new platform roof; five works studied and designed by the Spanish Architect Santiago Calatrava. The new Mediopadana railway station represents the only stop of the high speed line on the way Milan - Bologna. The project constitutes a transport interchange with the trains of the region’s railway service and with the road traffic both public and private. The new station project has been developed respecting the commitments of the already foreseen viaduct, the railways line both the high speed and normal lines ones. We Ph. Carlo Vannini 1 meter far away from one another, realized with stratified glass panels. Four escalators on each side connect the two levels. Two panoramic lifts have been organized in the central area. The work is 480 meters long, it has a maximum width of 50 meters and a medium height of 20 meters. The station sets as a transport interchange (ironiron, iron-rubber) thanks to the convergence of the local and motorway net and the regional railway line ReggieGuastalla which for a specific stop is about to be finished in correspondence to the Mediopadana. | www.admnetwork.it | follow us on | Ph. Carlo Vannini are talking about a covering structure in steel portals upholstering the viaduct, composed by 13 different portals interchanging one another generating a form that recalls a sequence of waves in motion. Depending on the front, he waves interchange one another in phase or in phase opposition, giving birth to a quiet and a rough front. The project considers two levels: the lower one, you can enter it from outside, hosting the station’s proper services and the upper one for the rails. The covering near the side platforms, aimed to protect passengers, foresees a plug among the steel portals, about A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 47 Food&Design 4848 A+D+M A+D+M||MAGAZINE MAGAZINE||2013 2013||##45 45 IL PROGETTO RACCONTATO Ristorante Oblix, Shard, Londra, 2013 - project by Claudio Silvestrin Architects, photos courtesy of Claudio Silvestrin Architects Suspended between earth and sky Sospesi tra terra e cielo architettura degli interni di Claudio Silvestrin: elegante semplicità colorata di materiali naturali, caldi e potenti. Uno spazio sereno, dove l’esperienza gastronomica si trasforma in un viaggio unico e indimenticabile: la sensazione di essere in cima al mondo, ma saldamente ancorati alla terra. Il design intende offrire ai clienti la sensazione di essere in un ambiente intimo, caldo, terreno, nonostante ci si trovi sospesi al 32esimo piano dello Shard. L' A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 49 Le qualità emozionali degli elementi nutritivi e vivificanti che si sviluppano dall’acqua, dal fuoco e dalla terra, sono meravigliosamente composte in pure, definite, solide forme geometriche, unendo la configurazione dello spazio astratto con la natura fisica dei materiali, in particolar modo la forza e la durevolezza della pietra. I materiali naturali selezionati - arenaria e porfido marroni, gialli e rossastri per pavimenti, muri e banconi, bronzo e rame, marmorino, rivestimenti in pelle e legno d’ebano - dotano il ristorante di una distinta immagine di solidità, permanenza e lusso senza tempo, sensazione intensificata dalle giare in pietra, dai totem e dai tavoli, come quelli dei refettori, in pietra. La superficie di 920 metri quadri del ristorante è suddivisa in due aree: 203 metri quadri del ristorante e 243 metri quadri della lounge room e del bar, uniti da un lungo corridoio dedicato alla zona reception, senza bancone. Questo tunnel ha, intenzionalmente, una prospettiva simile a quella di una caverna: una particolare installazione di luce soffusa crea una magica atmosfera, che conduce, per contrasto, al ristorante immerso di luce e al sensazionale scenario di Londra. L’idea rivoluzionaria di Claudio Silvestrin consiste nel lasciare che la clientela acceda al ristorante attraverso la cucina, sperimentando così i colori, i suoni e gli aromi dello spazio culinario prima di sedersi al tavolo. Il design arricchisce di sensualità l’esperienza gastronomica. | www.admnetwork.it | follow us on | 50 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 51 CONTACT Unit D, Bankstock building 44 De Beauvoir crescent London N1 5SB United Kingdom YEAR OF FOUNDATION 1989 ASSOCIATES Fabrizio Cellini, Mariachiara Suriani NO. OF COLLABORATORS 8-10 [email protected] www.claudiosilvestrin.com Claudio Silvestrin Architects Arch. Claudio Silvestrin CORE BUSINESS Nato nel 1954, Claudio Silvestrin è stato educato a Milano da A.G. Fronzoni e ha proseguito gli studi alla Architectural Association di Londra. Integrità, chiarezza di intenti e rigorosa attenzione al dettaglio sono le caratteristiche della sua architettura: austera ma non estrema, contemporanea e tuttavia senza tempo, calma ma non ascetica, forte ma non intimidatoria, elegante ma non ostentativa. Nel 1989 Claudio Silvestrin fonda lo studio Claudio Silvestrin Architects con uffici prima a Londra e dal 2006 anche a Milano. La sua opera di respiro internazionale spazia da oggetti di uso quotidiano a interni domestici e commerciali, spazi espositivi, edifici per musei e residenze private. CORE BUSINESS Born in 1954, Claudio Silvestrin studied under A. G. Fronzoni in Milan and at the Architectural Association in London. His integrity, clarity of mind, inventiveness and concern for details is reflected in his architecture: austere but not extreme, contemporary yet timeless, calming but not ascetic, strong but not intimidating, elegant but not ostentatious, simple but not soulless. Claudio Silvestrin Architects was established in 1989 with offices in London, and since 2006 in Milan also. The work of the practice encompasses real estate developments, newly built houses and resorts for private residence, art galleries and museums, domestic and retail interiors and furniture design. MAIN PROJECTS Tra i suoi clienti più noti vanno riconosciuti Giorgio Armani, illycaffé, Anish Kapoor, Calvin Klein, Poltrona Frau, Victoria Miro, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per la quale ha progettato il museo di Torino e la star rapper Kanye West. Lo studio Claudio Silvestrin Architects ha inoltre completato di recente il progetto di 18 ville a Singapore (Sandy Island) e Oblix, il ristorante allo Shard di Londra. Progetti attuali includono un fashion mall a Torino e la boutique di Giada in via Montenapoleone a Milano. MAIN PROJECTS Clients include Giorgio Armani, illycaffé, Anish Kapoor, Calvin Klein, Poltrona Frau, Victoria Miro, the Fondazione Sandretto Re Rebaudengo for whom he has designed the museum in Turin and the internationally acclaimed hip hop artist and producer Kanye West. Recently completed projects are: Sandy Island 18 Villas Development in Singapore and Oblix restaurant at the Shard in London. The practice is currently working on a fashion mall in Turin and the Giada boutique in Milan Montenapoleone. AZIENDE / COMPANIES sedie e sgabelli / chairs and stools Matteograssi pavimenti e rivestimenti in pietra / stone floorings and coatings sedute lounge / lounge seating Palmalisa Zantedeschi Petres Flexform illuminazione / lighting complementi metallici / ironmongery HAF arredi in pietra / stone furniture Porfido F.lli Pedretti 52 A+D+M | MAGAZINE | 2013||##45 45 Arredoluce Lucent Lighting Metro Lighting SCP Viabizzuno C laudio Silvestrin’s interior architecture: elegant simplicity imbued with warm and powerful, natural materials. A perfectly serene space in which the experience of dining becomes a unique journey: the feeling of being on top of the world, yet clearly grounded by the interior architecture. The design intends to give customers the feeling of being in a soulful, warm, earthy space yet suspend on the 32nd floor of the Shard. The emotional qualities of the nourishing, life-giving elements that evolve from water, fire and earth are beautifully composed in pure, clear, decisive geometric forms, thus bonding the abstract space configuration with the physical nature of materials, particularly the stone strength and endurance. The natural materials that have been selected – raw, brownish, yellowish and reddish sand stone and porphyry for floor, walls and counters, copper and bronze liquid metal, marmorino, tan leather upholstery and ebony wood, provide the restaurant with a distinguished image of solidity, permanence and timeless luxury, intensified by refectorylike stone tables, stone jars and stone totems. The restaurant space of 920 m² is divided into two areas: the 203 m² formal dining and the 243 m² lounge and bar, united by a long stretching spine where a desk-less reception is located. This tunnel has, intentionally, a cave-like perspective with a specific soft light installation of pure atmosphere, leading, by contrast, into the restaurant zones bathed in light and with a dramatic view over London. In a creative reversal, Claudio Silvestrin’s revolutionary idea allows customers to enter the composed dining space through the kitchen, experiencing the colours, sounds and aromas of the cooking space, before being seated. The design thus enhances the sensuality of the dining experience. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 53 Riflessi 54 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 REFLECTIONS AND GAMES OF NATURE e giochi di natura PROGETTO RACCONTATO Biblioteca Comunale di Maranello, Maranello (MO), 2011 - project by Andrea Maffei e Arata Isozaki, photos by Alessandra Chemollo Sinuous forms of knowledge Forme sinuose del sapere L a nuova biblioteca comincia a prendere forma nel 2007, quando il Comune di Maranello bandisce il concorso di progettazione a procedura aperta “Progettare la cultura” che raccoglie circa 150 candidature provenienti dall’Italia e dall’estero. I due vincitori, Arata Isozaki e Andrea Maffei, nel giugno 2008 ricevono l’incarico per la progettazione definitiva, quella esecutiva e la direzione dei lavori; nel settembre del 2009 iniziano i lavori. Fin da principio, il progetto tiene conto degli obiettivi legati alla sostenibilità, al controllo dell’impatto ambientale, alla riduzione dei consumi. A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 55 Situata in via Vittorio Veneto, all’interno di un tessuto residenziale consolidato nel centro di Maranello, e distribuita su oltre 1.000 metri quadrati, la biblioteca sorge al posto di un edificio preesistente del quale sono state mantenute solo le tracce delle facciate est, nord e sud. Esse, ridefinite come muri verdi, interamente ricoperti verso l’interno con edera, tracciano -insieme agli specchi d’acqua che accompagnano parte del perimetro vetrato- i nuovi orizzonti naturali che si offrono ai lettori e ai frequentatori della biblioteca. L’interno della biblioteca ospita diversi ambienti: l’emeroteca, la fonoteca/videoteca, la ludoteca, la sala studio, l’archivio storico comunale, lo spazio per esposizioni e gli allestimenti temporanei, i luoghi per la lettura per un totale di 90 posti a sedere. Questi ultimi sono concepiti ora per i lettori adulti, ora per bambini e adolescenti. La distribuzione delle funzioni avviene su due piani. La sagoma curvilinea della biblioteca racchiude al piano terra un volume trasparente che ospita la caffetteria, gli spazi espositivi per l’associazione “Maranello terra del mito” e tutti gli ambienti di consultazione e lettura. Alla biblioteca si accosta sul lato sud un volume opaco, bianco puro come la biblioteca, contenitore dei servizi, delle scale per accedere agli interrati e alla ludoteca. Al piano interrato, un parallelepipedo pensato come uno spazio libero si articola attorno alla sala polivalente e allo spazio espositivo. A proposito dell’atmosfera, dei giochi di luce, dell’interazione fra candore dei 56 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 materiali e vivacità del paesaggio verde che circonda la biblioteca, Andrea Maffei, scrive: “Il volume si specchia su una superficie d’acqua che riverbera il colore verde intenso dell’edera sui muri di confine. Una pensilina aggetta verso gli spazi pubblici e rende riconoscibile l’architettura dalla strada; all’interno il bianco assoluto del pavimento in resina e degli arredi brilla del verde esterno riflesso attraverso la parete continua vetrata, che corre lungo la forma curvilinea. La luce che pervade l’open space della biblioteca si esibisce in un gioco di riflessi che rimbalzano dagli elementi bianchi degli arredi, del pavimento e delle strutture, all’acqua e alle vetrate continue trasparenti.” | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 57 T YEAR OF FOUNDATION 2005 CONTACT via Brera 9 20121 Milano NO. OF COLLABORATORS 8 [email protected] www.amarchitects.it Andrea Maffei Architects Arch. Andrea Maffei CORE BUSINESS Andrea Maffei inizia la propria carriera nel 1997 trasferendosi a Tokyo per lavorare come Associato dell’architetto giapponese Arata Isozaki. Dirige come chief architect il grande progetto del pala hockey di Torino per le Olimpiadi del 2006, la trasformazione di Piazza d’Armi e la nuova Piscina Olimpionica. Nel 2005 apre il proprio studio Andrea Maffei Architects con sede a Milano. Oltre all’attività professionale, Maffei scrive su varie riviste di architettura. Scrive dal 1997 per la rivista di architettura “CASABELLA”, direttore prof. Francesco Dal Co, in cui pubblica articoli sull’architettura contemporanea giapponese. È curatore della monografia “Toyo Ito. Le opere, i progetti, gli scritti” pubblicata da Electa nel 2003. CORE BUSINESS Andrea Maffei began his career in 1997 moving to Tokyo to work as Associate of the Japanese architect Arata Isozaki. He directs as chief architect the great project of Turin ice hockey stadium for the 2006 Olympics, the transformation of the Park Piazza d’Armi and the new Olympic swimming pool. In 2005 he opens his own studio Andrea Maffei Architects based in Milan. Beside his professional work, Maffei writes for several architectural magazines. Since 1997 he contributes to “CASABELLA”, directed by Francesco Dal Co, where he published articles on contemporary architecture in Japan. He edited the book Toyo Ito. Le opere, i progetti, gli scritti (Electa publisher, 2003). MAIN PROJECTS Andrea Maffei sviluppa vari progetti in Italia e all’estero. È attualmente impegnato come progettista e firmatario dei progetti della Nuova Stazione di Bologna Centrale e di CITYLIFE a Milano per la realizzazione di un grande complesso direzionale e residenziale nell’area ex Fiera (con Isozaki). Il progetto comprende un grattacielo di 242 metri di altezza, una piazza centrale del complesso con stazione delle metropolitana, vari edifici residenziali. Vince nel 2009 il concorso della Nuova Sede della Provincia di Bergamo e nel 2011 inaugura la Biblioteca di Maranello. Partecipa a numerosi concorsi internazionali, tra cui l’ampliamento del Principato di Monaco sul mare. MAIN PROJECTS Andrea Maffei develops various projects in Italy and abroad. He is currently involved as a designer and a signatory of the projects of the New Bologna Central Station and CITYLIFE in Milan for the construction of a large office and residential complex in the old Fair (with Isozaki). The project includes a skyscraper 242 meters high, a main central plaza with access to the metro line, and several residential buildings. In 2009 he won the competition of the new headquarters of the Province of Bergamo and in 2011 inaugurated the Library of Maranello. He participated in numerous international competitions, including the expansion of the Principality of Monaco to the sea. AZIENDE / COMPANIES main contractors pavimenti e rivestimenti / floors and finishes CMR Cooperativa Muratori Reggiolo MGR Manutenzione Generali Reggiane Casalgrande Padana Florim Ceramiche vetrate e infissi esterni / glass walls and window frames arredi per l’infanzia / children's furniture Play+ SLIA sas di Sorrentino Carmela & C. video sorveglianza interna / interior video surveillance curvatura vetrate / curved glass walls Chiedi Sicurezza Curvet arredi / furniture video sorveglianza esterna e rete wireless / exterior video surveillance and wireless Paolo Castelli Acantho sedie e poltrone / chairs and armchairs sistemi audiovisivi / audiovisual equipment Moroso Grua illuminazione / lighting Sai Electric, Targetti 58 A+D+M | MAGAZINE | 2013||##45 45 he new library began to take shape in 2007, when the Municipality di Maranello announced the open design competition “Progettare la Cultura” (“Designing Culture”) that received nearly 150 submissions from Italy and abroad. The winning architects, Arata Isozaki and Andrea Maffei, received the commission to design the library in June 2008; construction began in September 2009. From the beginning, the project took into account aspects of sustainability, control over the environmental impact of the building and the reduction of fuel consumption. Located on Via Vittorio Veneto, within the residential area in the city center of Maranello, the library, distributed over approximately 1000 m2, takes the place of a pre-existing building whose traces can still be found as the northern, eastern and southern exterior walls. These walls are covered with ivy, which along with the reflecting pools at the foot of the glazed perimeter make up the new natural horizons that are offered to the readers and patrons of the library. The building houses diverse environments: a record/video library, a playroom, a study hall, the municipal archives, an exhibition space that can be used for temporary installations, and reading rooms that can seat 90. Each of these reading spaces targets a specific type of reader: adults, adolescents and children. The program of the building is distributed over two floors. The curvilinear shape of the library contains on the ground floor a transparent volume that houses the cafeteria, the exposition spaces for a local cultural association, and the main room for consultation and reading. On the southern edge of the library, an opaque volume-white like the library contains the services and staircases that lead to the basement and to the playroom. Regarding the atmosphere, the lighting articulation, material purity and the vitality of the landscape that surrounds the library, Andrea Maffei wrote: “The volume is mirrored on a body of water that reflects the intense color of the ivy onto the surrounding walls and surfaces. A canopy juts out onto the public spaces which creates a unique form that renders the architecture recognizable even from the street. In the interior of the building the absolute white resin pavement and white furniture captures the green hues of the greenery that is reflected from the continuous glazed surfaces of the curvilinear façade. The light that pervades the open space of the library is exhibited in a play of reflections that bounce from the white elements of the furniture, the floors and structure, to the water and the continuous transparent glass.” | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 59 ND A E TUR L U C OR F E AC A PL LITY A I SOC Spazio di cultura e socialità 60 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 IL PROGETTO RACCONTATO Lainate Urban Center, Lainate (Mi), 2013 - project by GaS Architects, photos by Stefano Maria Mariga An old cinema becomes a new cultural and multifunctional centre Da un vecchio cinema nasce un nuovo centro culturale e polifunzionale I l concept è stato ispirato alla continuità, al vissuto della location. Anche se prima era soltanto un cinema, l’Ariston rappresentava ugualmente un polo d’incontro e di scambio culturale per la comunità di Lainate. Ci ha molto coinvolto lavorare alla ridefinizione funzionale di quello che era un piccolo cinema di paese, un luogo vitale, ma che con l’avvento dell’home cinema prima e del satellite poi aveva perduto il suo potere attrattivo. Per questo si è voluto proseguire nell’intento di offrire un progetto che avesse la caratteristica di uno spazio di cultura e interscambio, che potesse ospitare nuove forme di socializzazione e arte, attualizzando il luogo con nuove istanze: un auditorium, aree ristoro e soprattutto con una biblioteca che è già molto apprezzata dai cittadini. Abbiamo optato per mantenere il perimetro e la copertura dell’immobile, svuotandolo completamente all’interno e riprogettandolo, in modo da offrire una sensazione di leggerezza e spazio aperto sia a chi si trova all’interno che al suo esterno. L’idea A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 61 è anche quella di proporre un “contenitore”, ma anche un “contenuto”. Il Centro multimediale ospita molte iniziative che è piacevole vedere anche dall’esterno. Ci interessava offrire un’interpretazione interessante del concetto di trasparenza, per rendere il Centro e le sue attività visibili dall’esterno. È un segnale di benvenuto, un invito a essere luogo di incontro collettivo e di servizio alla comunità. Un simbolo di apertura dello spazio che può essere vissuto senza barriere, anzi al contrario, in dialogo anche con chi, casualmente ci passa davanti. Avevamo il desiderio di proporre un’idea di architettura contemporanea e un esempio di come possa interagire con la comunità, creando un luogo vibrante, energetico e luminoso. Ci piaceva anche l’idea di realizzare un edificio ottimista in un periodo di diffuso pessimismo. Crediamo di aver raggiunto l’obiettivo di comunicare un’energia nuova e giovane che punta verso una qualità di vita e collettività superiore a quella di oggi. L’edificio consiste di due piani fuori terra più un vasto soppalco: il primo piano ospita l’auditorium e una caffetteria. Il secondo piano, la biblioteca e le altre attività che dispongono anche di un ampio terrazzo. Abbiamo privilegiato l’utilizzo di luce naturale che penetra attraverso la nuova campata vetrata, con atrio a doppia altezza, che sostituisce la precedente facciata su Villa Litta. All’ultimo piano sopra il soppalco sono stati aperti dei lucernari per permettere alle persone di fruire di luce zenitale. Utilizzare la luce naturale aiuta a migliorare il consumo energetico, ma aggiunge anche valore al progetto perché la lettura (gran parte del Centro è dedicato a questo) ne è notevolmente avvantaggiata. | www.admnetwork.it 62 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 63 YEAR OF FOUNDATION 1997 ASSOCIATES Giacomo Sicuro e Lenka Lodo NO. OF COLLABORATORS 40 CONTACT Via Friuli 65 20135 Milano [email protected] [email protected] www.gasarchitects.com Goring & Straja Studio Arch. André Straja CORE BUSINESS Goring&Straja Studio offre una serie completa di servizi legati alla progettazione: masterplanning (progettazione urbanistica), progettazione architettonica (riqualificazioni edilizie, risanamento e restauro), landscaping, architettura di interni, space planning, project management (programmazione, analisi, pianificazione). Goring&Straja è uno studio di progettazione con sedi a Milano, Roma e San Francisco. L’approccio verso l’architettura di GaS affonda le radici nell’esperienza cosmopolita dei partners e si esprime attraverso la sensibilità verso le esigenze del cliente, l’attenzione all’inserimento nel contesto (urbano e culturale), l’interesse nei confronti dell’interazione tra architettura e tematiche affini. MAIN PROJECTS La società diretta in Italia da André Straja, Giacomo Sicuro e Lenka Lodo ha firmato progetti per grandi nomi come Microsoft, Autodesk, Frog, Fendi, Abbott, PricewaterhouseCoopers, Sole24Ore, British American Tobacco, Europcar, Heinz/ Plasmon, American Express Bank, J. Walter Thompson, Bull italia, Coca Cola, Ingram Micro, Lincoln, Tiffany&Co, Burberry, Fendi (Boutique), Longchamp, Apple, Google, Asics, Nespresso, Fnac, Vodafone, Haworth, IBM, Areva, Axa Reim, Pirelli, Aedes, Galotti, Sara Immobiliare, Cabassi/ BrioschiFianziaria, First Atlantic, Nexity, The Carlyle Group, DHL, Generali Properties, CB Richard Ellis investors, General Electric Real Estate, Stam Europe, Cordea Savills, AIG, Altarea, TBWA, G&W Invest (Hilton), Fondazione Housing Sociale. CORE BUSINESS Goring&Straja Studio offers a complete and differentiated range of services: from masterplanning, architectural design, landscape design, interior design, project and construction management, building re-qualification, to renovation and space planning.The rigor that characterizes our approach to architecture, and design, in particular, stems from the partner’s experience over the last three decades and involves a wide array of cultures and typologies. Sensitivity to the client’s strategies, to the building’s impact on its surrounding environment and its interaction with the multitude of often conflicting issues is fundamental to our method and the services we offer. MAIN PROJECTS Goring&Straja Studio managed in Italy by Andrè Straja, Giacomo Sicuro and Lenka Lodo, through the years developed an impressive portfolio, including names like Microsoft, Autodesk, Frog, Fendi, Abbott, PricewaterhouseCoopers, Sole24Ore, British American Tobacco, Europcar, Heinz/Plasmon, American Express Bank, J. Walter Thompson, Bull italia, Coca Cola, Ingram Micro, Lincoln, Tiffany&Co, Burberry, Fendi (Boutique), Longchamp, Apple, Google, Asics, Nespresso, Fnac, Vodafone, Haworth, IBM, Areva, Axa Reim, Pirelli, Aedes, Galotti, Sara Immobiliare, Cabassi/BrioschiFianziaria, First Atlantic, Nexity, The Carlyle Group, DHL, Generali Properties, CB Richard Ellis investors, General Electric Real Estate, Stam Europe, Cordea Savills, AIG, Altarea, TBWA, G&W Invest (Hilton), Fondazione Housing Sociale. AZIENDE / COMPANIES general contractor impianti elettrici /electric systems ATI Bugini impianti impianti / systems impianti meccanici e idraulici / mechanical and water systems BRE engineering IB idraulica infissi / fixtures Tecnocoverings ascensori / elevators Kone scale in acciaio, facciata in lamiera zincata, scala a chiocciola / steel staircase, tinplate facade, winding staircase impresa civile interni / indoor works Milano RE Mangili e associati strutture in acciaio / steel structures Magnitek 64 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 T he concept's main inspiration point is the continuity with the old function. Though just a cinema theatre, the Ariston represented for the small community of this town in the outskirts of Milan an important meeting and cultural point. Recapturing some of this vital quality, lost to the decline of cinema theatres, has been an important challenge and a basic inspiration for the design team. That's why the project took the shape of a cultural space dedicated to exchange and to host new forms of socialization and art, focalized around an auditorium, a cafeteria and first of all a library. The library, the very core of the project, is already very appreciated by the local community. We have kept the shell of the building, redesigning the whole interior area and opening the whole volume to the open space of the piazza in front of the building. In this way not only the building is transparent, but also the cultural events taking place inside it are visible to everybody. This is a welcome sign, an invitation to be part of the community and take part in its activities. A symbol of openness of the space, that can be lived without barriers but in dialogue with the passers by, creating a vibrating, energetic place. We have liked the idea of creating an 'optimistic' building in our pessimistic age. We think we have reached our objective - to communicate a new, fresh energy that creates a quality of life above what can be seen nowadays. The building consists of two floors above ground, and a large open floor right under the vault. The first floor hosts the auditorium and cafeteria, while the upper floors are the home of the library and take advantage also of a huge terrace. We have privileged the use of natural light; it penetrates along the new glass volume that encloses the double-height atrium open towards Villa Litta, as well as from the new openings in the roof vault that fill all the reading areas with zenithal light. This feature is both pleasant - reading at natural light is much better than using artificial light - and energy saving. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 65 ETERNAL LUXURY Lusso eterno 66 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 IL PROGETTO RACCONTATO Roman Penthouse Regina Hotel Baglioni, Roma, 2013 – project by Rebosio+Spagnulo, photos courtesy of Baglioni Hotel To make in the past, to think in the future Fare del passato e pensare del futuro S ituata all’8° ed ultimo piano dell’hotel, “Roman Penthouse” si estende su una superficie di 560 mq, di cui 290 mq di terrazze private, 1 suite, 2 camere, sala da pranzo, salotti, cucina e bar privati. Il tutto ideato per regalare la più incredibile vista a 360 gradi sulla Città Eterna, dalla Cappella Sistina al Colosseo e ben oltre. La suite è caratterizzata da un’innovativa concezione di spazi modulabili, progettati dallo studio di architettura e design milanese Rebosio+Spagnulo, esperto nell’approccio sartoriale al progetto di interior. Per loro disegnare uno spazio vuol sempre dire comprendere dove si è. Potrebbe apparire scontato, ma l’analisi dei caratteri A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 67 culturali oltre che stilistici e morfologici di un luogo, è, o dovrebbe essere, il primo autentico tassello al progetto di architettura così come di interior. In questo senso, la complessità e la ricchezza offerta dalle grandi città d’arte, rappresenta un bacino quasi inesauribile di richiami nelle forme, così come nei contenuti, che, se opportunamente reinterpretati, costituiscono l’ossatura concettuale intorno a cui disegnare un luogo. La Suite all’ultimo piano dell’Hotel Regina Baglioni a Roma è una di queste frontiere, dove il progetto del nuovo si incontra con la forza culturale del passato. È un incontro quasi fisico, che si manifesta in modo sensoriale grazie alla vista a tuttotondo del centro storico della città, delle sue testimonianze barocche e manieriste, dei monumenti che hanno segnato la storia dell’architettura occidentale. Questa tensione tra modernità e tradizione è l’elemento che pervade il progetto di interior in maniera orizzontale. Da una parte il disegno contemporaneo delle geometrie spaziali, l’uso flessibile delle partizioni tra ambienti diversi, la rigorosa modernità in alcune scelte di luce indiretta e nel disegno di alcuni arredi, dall’altra l’uso di boiserie alle pareti, di alcuni archetipi decorativi nei pavimenti di marmo, dei tessuti pregiati e dei cristalli soffiati, che sottendono invece alle più raffinate modalità stilistiche della tradizione italiana. Queste apparenti contraddizioni si trasformano in accordi, e determinano un inedito carattere in cui all’univocità stilistica si sostituisce il valore della complessità e della contaminazione: una nuova idea di lusso contemporaneo. Fondamentale 68 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 è anche il concetto di “custom made” che in questa suite raggiunge la sua massima espressione grazie al disegno dei dettagli, alla scelta dei materiali ed alla cura delle finiture. Intarsi complessi nel disegno dei pavimenti in marmo reinterpretati in chiave moderna, boiserie in legno e vetro, pregiati tessuti in seta rimandano all’epica del fare secondo tradizione, ma con un progetto che restituisce la Suite alla più viva contemporaneità. Il design italiano diventa connubio tra progetto intellettuale e realizzazione artigiana, il lusso non è più mera ostentazione di ricchezza e consumo effimero, ma impronta del “fare italiano” di artigiani e professionisti. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 69 S YEAR OF FOUNDATION 2011 ASSOCIATES Alessandra Carbone, Andrea Spagnulo CONTACT Via Gargano, 51 20139 Milano NO. OF COLLABORATORS 6 [email protected] www.rebosio-spagnulo.it Rebosio+Spagnulo Arch. Igor Rebosio, Arch. Federico Spagnulo CORE BUSINESS Rebosio+Spagnulo ha sviluppato una particolare attenzione ai progetti di Interior Design per residenze ed alberghi di lusso, sia in Italia che all’estero. L’attenzione per il dettaglio e la tensione costante tra modernità e tradizione, tipica dell’approccio italiano al progetto di Interior, caratterizzano in maniera ricorrente i progetti dello studio. Luoghi e materiali costituiscono sempre il punto di partenza, tradizione ed istanze di rappresentazione del committente sono altresì il necessario punto di arrivo. Grazie a questo approccio, il concetto di stile si declina ogni volta in un progetto nuovo, trasformandosi sempre in un’esperienza unica e pensata su misura. MAIN PROJECTS Rebosio+Spagnulo si è dedicato negli ultimi anni soprattutto a progetti di Interior Design legati alla fascia lusso. Fra questi citiamo alcuni dei nuovi interventi della catena italiana 5 stelle Baglioni Hotels (oltre all’Hotel Regina di Roma). A questi si sono aggiunti altri progetti di carattere residenziale e ricettivo: “Le Gazelle de Babylone”, “Le Povencale”, un grande Hotel degli anni ’30 riconvertito in appartamenti extra lusso, il complesso residenziale “I Fenicotteri” di Porto Cervo in Costa Smeralda. Per quanto riguarda i progetti in corso, Rebosio+Spagnulo è al momento impegnato nel progetto di Interior per il “Kempinski Residences” di St. Moritz; per il progetto di una Villa extra lusso di 3.500 mq a Mosca; per una nuova Villa a Krasnodar in Russia; un nuovo complesso residenziale chiamato “The Palms” a Cannes in Costa Azzurra; il nuovo intervento residenziale “Four Seasons - M Avenue” a Marrakech. CORE BUSINESS Rebosio+Spagnulo is particularly focused on Interior Design projects for luxury mansions and hotels, both in Italy and abroad.The attention to detail and the constant tension between contemporary and traditional, typical of the Interior Design projects made in Italy, are the main characteristic of Rebosio+Spagnulo projects. Places and materials always represent the starting point. Traditions and customer’s tastes and wishes are the finishing line. Thanks to this approach, the style is shared on each new project, changing every time in a unique and custom made experience. MAIN PROJECTS Over the last few years Rebosio+Spagnulo has been committed to Interior Design projects aimed at the luxury market. Among others to be mentioned are some of the new projects on behalf of Baglioni Hotels, the 5 star Italian chain (in addition to Hotel Regina Roma). Together with these challenging projects others of a residential and accommodating nature: “Le Gazelle de Babylone”, “Le Povencale” situated in Juan les Pins in the French Riviera, a large hotel dating back to the 30’s and converted into extra luxury apartments, the residential estate “I Fenicotteri” located in Porto Cervo in Costa Smeralda, northern Sardinia. As far as those projects in progress are concerned, Rebosio+Spagnulo is currently undertaking an Interior Design project for “Kempinski Residences” in St. Moritz; a project involving a 3.500 sqm extra luxury villa in Moscow, a new villa in Krasnodar in Russia; a new residential estate called “The Palms” situated in Cannes and a new residential project “Four Seasons - M Avenue” in Marrakech. AZIENDE / COMPANIES arredi / furniture illuminazione / lighting Gabana Arredamenti Luigi Fornasier (lampadario master arredi esterni /outdoor Unopiù bedroom) Fleur luxury living Vetrerie Vistosi marmi / marble Mongardini Giuseppe marmi rubinetteria / taps and fittings Zucchetti Kos vetri / glass OmniDecor tessuti / fabrics VDA Domus market televisori / TV tappeti / rugs Samsung Illulian 70 domotica / home automation A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 ituated on the eighth and last floor of the hotel, the “Roman Penthouse” spans a surface area of 560 square meters, including private terraces covering 290 square meters, 1 suite, 2 bedrooms, dining room area, living rooms, kitchen and private bars. All of which have been designed in order to give the most incredible 360° view over the Eternal City, from the Sistine Chapel to the Colosseum and well beyond. The suite is characterized by an innovative conception of modular spaces, designed by the Milanese architectural and design firm, Rebosio+Spagnulo, experts in the tailor made approach to interior design. First and foremost designing a space means understanding where it is located. This may seem obvious but the analysis of the cultural aspects as well as the stylistic and morphological features of a place is, or should be, the first authentic tile in an Architecture or Interior project. In this sense, the complexity and the richness offered by the large cities of art, are an almost inexhaustible source of reference in forms and shapes as well as in content, which if interpreted in the right way are the conceptual framework around which to design a place or setting. The suite situated on the last floor of Hotel Regina Baglioni in Rome is one of these frontiers, where innovative design joins forces with the culture of the past. An almost physical encounter which reveals itself in a sensory way thanks to its complete vision of the historical centre, its baroque and mannerist testimonies, of the monuments which have marked the history of western architecture.This energy/ dynamism between modernity and tradition is the key element which permeates the Interior Design project horizontally. On one side the contemporary design of spatial geometries, the flexible use of partitions between the different living spaces, the rigorous modernity in the choice of indirect illumination and in the design of some furniture, on the other side the use of wood paneling on the walls, some decorative archetypes in marble floors, opulent fabrics and blown crystal which instead evoke the most refined traditional Italian styles. These apparent contradictions are transformed into harmonies and determine a brand new character in which univocal style is replaced with the value of complexity and contamination: a new idea of modern luxury The “custom made” concept is essential and in this suite achieves its greatest expression through the planning of details, the choice of materials and the attention to finishings. Complex marquetry in the marble flooring reinterpreted in a modern way, wood paneling and glass as well as fine silks refer back to times of tradition but within a project which inspires contemporaneity. Italian Design becomes the bond between an intellectual project and artisan execution, luxury is no longer merely an ostentation of wealth and fleeting consumerism but is the signature of artisans and professionals following the “Italian Way”. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 71 Project Nuovo Vigorelli Location Milano CPVGRTKOG Designed by Vittorio Grassi Architetto & Partners Struttura integrata innovativa Un’Arena Multi - Eventi nel cuore di Milano Innovative integrated structure A Multi – Events Arena in the centre of Milan L’obiettivo del progetto è quello di creare nel cuore di Milano un’Arena Multi - Eventi, unica nel suo genere. La proposta mira a rivitalizzare l’edificio storico in un contesto moderno, senza entrare in diretta concorrenza con gli impianti esistenti sul territorio comunale, ma creando una struttura integrata innovativa che si concentra sull’impronta dell’edificio esistente per rafforzare il valore storico e simbolico dell’ex Velodromo Maspes Vigorelli. Grazie alle nuove caratteristiche del terreno di gioco, alla facile accessibilità e a nuovi spazi di deposito, la nuova struttura potrà ospitare una grande varietà di attività sportive, di intrattenimento e di formazione in un ambiente sicuro e protetto. Sarà possibile trasformare velocemente l’impianto secondo differenti configurazioni per sport di squadra e società sportive residenti, manifestazioni di Extreme Sports, tornei sportivi stagionali, manifestazioni ed eventi a cadenza annuale, utilizzi giornalieri per le scuole e il vicinato. Il progetto riduce l’attuale capienza fino a 5.570 posti a sedere, rimuove la storica pista da ciclismo e accorcia il campo di gioco per creare due nuovi grandi spazi nelle estremità semicircolari dell’edificio esistente, ora occupate dalle curve paraboliche. I due nuovi ambienti saranno dedicati ad uno spazio commerciale e ad un’Accademia dello Sport con attività formative e di supporto alla crescita tecnica ed intellettuale di nuovi atleti. Il nuovo tratto architettonico dell’edificio è costituito da una nuova copertura in acciaio elegante e luminosa che ricorda nella forma e nello sviluppo la pista da ciclismo, ma vola leggera sopra l’impianto. 72 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 The project’s target is to create a, one of a kind, Multi – Events Arena in the centre of Milan. The proposal aims to revitalize the historic building into a modern context by creating an innovative integrated structure that focuses on the footprint of the existing building to strengthen the historic and symbolic value of the former Maspes Vigorelli Velodrome. Easy accessibility to the field and new storage spaces allow the new structure to accommodate a wide variety of sports, entertainment and educational activities in a safe and secure environment. It will be possible to quickly transform the facilities according to different requirements from sport teams and resident sportspeople, extreme sports, sports tournaments, seasonal and annual events or daily use for schools. The project reduces the current capacity to 5,570 seats, removes the historic cycling track and shortens the playing field to create two large new spaces in the semicircular ends of the existing building, now occupied by parabolic curves. A commercial space and a Sports Academy with training activities and technical and intellectual support to the growth of new young athletes will be located in these two new volumes. The new architectural element of the sports arena is a new light and elegant steel canopy, reminiscent of the old cycling track, that floats slightly above the existing building. Project Paul Meurice, centro sportivo e servizi Location Ville de Paris (France) Passaggio urbano Spingere al massimo le potenzialità dei siti Urban Landscape To push forward sites opportunities L'obiettivo più ambizioso della ZAC (zone d'aménagement concerté) è quello di modificare i rapporti tra la Parigi interna al Boulevard Periphérique e i comuni immediatamente limitrofi. Non si tratta di cancellare la presenza di questa infrastruttura così importante nella vita della Grande Parigi (la condanna «morale», l’auto-da-fe ecologista delle opere del passato è, a nostro avviso, poco «sostenibile», rispetto ad un atteggiamento che preveda e favorisca la loro riconversione e reinvenzione). Si tratta di conferirle una nuova identità, di trasformarla in un momento di passaggio attraverso il quale scoprire l’evoluzione di una città. Non si vuole negare il carattere distintivo di due frammenti urbani costruiti in epoche diverse, piuttosto di attenuarne i contrasti troppo stridenti. Il riferimento ideale è il Ring viennese, ancora oggi arteria essenziale della città, che rappresenta un passaggio fluido tra il centro storico, i quartieri della Secessione e i grandi complessi di edilizia popolare degli anni ’30. L’area destinata ad accogliere il progetto è in una posizione ideale e si inserisce perfettamente nella logica della ZAC, secondo la nostra interpretazione. L’area si situa verso il limite sud della ZAC, in prossimità degli spazi verdi del Quartier Fougères che aprono nuove prospettive su Bagnolet e creano un continuum con il sistema degli impianti sportivi e pubblici, ed in posizione di perfetta visibilità dal Boulevard Périphérique. Disponiamo dunque di uno spazio libero, sull’infrastruttura di copertura del Périphérique, e di un terreno da edificare sulla base di un programma denso e importante. Il principio da cui muove il nostro progetto è quello di spingere al massimo le potenzialità di questo sito. The most ambitious objective of the ZAC [zone d’aménagement concerté, a French legal definition for a specific development zone] in the Porte des Lilas area of Paris is to modify the relationship between Paris, encircled by its beltway, and the incorporated suburbs situated immediately outside this beltway. It is not a question of effacing the presence of this infrastructure, which is so important in the life of the Parisian agglomeration (the “moral” condemnation, the so-called ecologistic auto-da-fé of past works being, in our opinion, quite “undurable” compared to an attitude which aims at their reconversion and reinvention). It is a matter of giving it a new identity, of transforming it into a passing phase in which one can discover the evolution of the city. It is not a matter of denying the particular natures of two urban fragments built in two different eras, but rather of blurring overly-strident contrasts. The ideal reference here is perhaps the Viennese Ring, an artery of essential importance even today in Vienna, which constitutes a fluid passage between the historic city center and the areas of the Secession period, the great ensembles of public housing built in the 1930s. The site destined to house the project which was the object of this competition is ideally constituted and positioned, and fits perfectly into the logic of the ZAC as we interpret it. The site is situated towards the southern limit of the development zone, in continuity with the green spaces of the Quartier Fougères, which opens new perspectives on Bagnolet; in continuity with the system of sports installations and public areas; and also in a position of extreme visibility from the beltway. We have at our disposition a free space above ground and a building site with a dense and important program. Our approach was therefore to exploit these advantages to their maximum potential. CPVGRTKOG Designed by Scape A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 73 '(6,*1(5 Text edited by Filippo Pozzoli Lorenzo Palmeri Not all guitars come with a hole Just romantic design notes Lorenzo Palmeri Non tutte le chitarre escono col buco Note di design tra romanticismo e progetto 74 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 Photos by courtesy of Lorenzo Palmeri ↓ Paraffina Slapster, chitarra elettrica, Noah Guitars, 2007 N el design come in musica è curioso come nascano le idee: tutti gli spunti si sovrappongono e si accumulano fino a connettersi nell’intuizione di un secondo. Un secondo di magica effervescenza, in cui prende fiato una vita intera di esperienze e d’idee accartocciate nel cestino come 'preparativi di una pioggia' che arriva tutta insieme. Lorenzo Palmeri, designer, multitasking per vocazione, Stradivari del XXI secolo e musicista racconta la rigorosa logica di chi fa del design un metodo e non il più abusato dei concetti. Designer, strumentista, musicista, art director, accademico, eccetera. Ora che cabine del telefono non ve ne sono più, dov’è che Lorenzo Palmeri cambia identità alla stregua di un nuovo Superman urbano? Su questo non ho nulla da insegnare. Mi sembra che viviamo tutti su più piani e in diverse identità. Da parte mia mi piace vedermi, da sempre, come un professionista i m p e g n a t o su più fronti. Come si disegna il suono? Comesicrealaculturadiunnuovo strumento musicale in un panorama gessato nel suo organico più classico? C’è stato un lungo periodo storico d’invenzione degli strumenti musicali divenuti poi di uso comune. In seguito, per lungo tempo, c'è stato poco di nuovo, se non sporadici miglioramenti o qualche fenomeno visionario ma isolato. Nel 2005 curai Milano Sound Design con Giulio Iacchetti, invitando i designer a ragionare sul suono e sulle interfacce che lo generano – fu lì che presentai la Paraffina Slapster. Credo che il tema si presti a una metafora in cui leggere tutto il disegno industriale: anche agli strumenti più tecnologici serve l’uomo per diventare suono. Un prodotto di design non è mai astrazione, è legato all’uomo, così come l’industria più avanzata, se osservata da vicino, non è che artigianato su grande scala, legato alla storia e alla conoscenza di chi vi lavora. A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 75 ↑↗Moai, campane eoliche/vasi, autoproduzione, 2010 ↑Elica, sistema parete effimera, Arthemagroup, 2011 Pensiero romantico, come anche il tuo lavoro sul booklet di Preparativi per la pioggia in tempi crepuscolari per l’editoria musicale… Allora in realtà v’erano i prodromi di questa fenomenologia al ribasso, ma non era ancora così irreversibile. Ho sempre amato il tema delle copertine. Trovo che le cover dei dischi manifestino un’iconicità ultra-pop che coglie e reinterpreta in modo interessante simbologie arcaiche e moderne. Il booklet di Preparativi per la pioggia è un sillogismo di progettazione: ho preso un elastico e l’ho fatto cadere cento volte fotografandolo, scegliendo poi la sagoma che preferivo introducendo un gesto personale in un’immagine pop e universale. Con un’amica origamista ho studiato un sistema di taglio per cui la sagoma dell’elastico venisse intercettata in tre punti, gli stessi con cui si sono confrontati gli otto designer cui ho chiesto di disegnare una cover. Queste uscirono tutte diverse, ma connesse dai tre punti come limite dato e necessario: un progetto non è mai pura potenza, chiede di avere dei limiti che consentano la progettazione stessa e la comunicazione tra le varie parti del progetto, il quale, per definizione, non può essere mai sviluppato individualmente. In design as in music it is curious how great ideas come to birth: all inputs overlap and accumulate until they meet in the intuition of a second. A second of magical effervescence, which justifies a whole lifetime of experiences and ideas crumpled in the bin as training activity for a rain coming all together. Lorenzo Palmeri, multitasking designer as choice of life, twenty-first century Stradivari and musician, tells the straight logic of those who read design as a method and not as the easiest to use among all concepts. Per l’appunto: in Preparativi per la pioggia sono intervenuti, tra gli altri, Franco Battiato, Saturnino e Andy dei Bluvertigo; in Leggerocomeunapietra, da art director per Stone Italiana, si sono aggiunti Niccolò Fabi, Aldo Nove, Pietro Corraini e altri ancora. In Stonecircus, aziende come Jannelli & Volpi, Moroso, Alpi. Come scegli le professionalità con cui lavorare? Senza voler generalizzare, mi sembra che oggi il design possa trovare una zona di maggior senso quando non si limita all’oggetto ma cerchi di estendersi nella progettazione di un sistema ampio, complesso. Diventa quindi interessante coinvolgere colleghi con cui collaborare e da cui cogliere l'opportunità di imparare. Leggerocomeunapietra è una serie d’incontri in cui musicisti, scrittori e altri artisti condividono pubblicamente la propria idea di progettualità. In Stonecircus invece, la sfida coincide con la volontà di condividere progetti tra aziende. Una relazione complessa in cui vi è un aspetto fortemente pragmatico, “di pancia”, e uno “di volo”, da coltivare col dialogo tra letture diverse. Buttando l’occhio al tuo portfolio di designer, si può dire che la pietra sia la tua cocca tra i materiali? In realtà no, c’è stata e basta. Certe cose ti capitano e tu scegli se coglierle, ed è il bello del nostro lavoro: oggi progetti una grafica, domani una penna, dopodomani chissà. La materia che preferisco, per quanto metafisica, è la progettazione stessa. Domandone in chiusura tra il pop e il bar sport: hai uno slogan, un payoff con cui incorniciare la tua idea di design? Temo di averne troppi per poterne scegliere solo uno. Scorgo scorci di verità e intuizioni brillanti provenire dalle fonti più disparate. Per concludere, però, direi che il design è progettazione, punto. Non amo le definizioni, specie quelle ricche di astrusi prefissi e neologismi. 76 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 Designer, instrumentalist, musician, art director, academic and so on. Now that there are not phone booths any longer, where Lorenzo Palmeri changes identity as a new urban Superman? About this I have nothing to teach. It seems to me that we all live different identities. For my part I always liked to look at myself as a professional engaged on several fronts. How you can design the sound? How can you create the culture of a new musical instrument in a conformist and consolidated scene? There has been a long historical period of invention of musical instruments which later became commonly used. Thereafter, for a long time, there had been little new, just sporadic improvements or some visionary but isolated phenomenon. In 2005 I worked with Giulio Iacchetti on Milano Sound Design, asking designers to think about sound and interfaces that generate it – there I introduced my Paraffina Slapster. I think the theme recalls a metaphor in which you can read the entire industrial design: even more technological instruments need men to become sound. A product of design is never an abstraction, it is linked to man, as well as most advanced industry, when viewed up close, is no more than craft on a larger scale, linked to history and knowledge of those working there. Such a romantic thought, as well as your work on the booklet Preparativi per ↓ Preparativi per la pioggia, cover cd ↑Mousetrap, lampada, Valenti luce, 2011 ↑Concerto di gocce, Palmeri + De Lucchi, Bologna, 2012 la pioggia in twilight times for music production... There were the first signs of this phenomenology to the downside, then, but it was not so irreversible yet. I've always loved covers. I think they manifest an ultra-pop iconicity capturing and reinterpreting archaic and modern symbols. The booklet in Preparativi per la pioggia is a design syllogism: I took a rubber band and I dropped it a hundred times taking pictures of it, then I chose the best shape introducing a personal gesture in a pop and universal image. I studied a cutting system for which the shape of the rubber band got intercepted at three points, the same shape I gave to eight designers whom I asked to draw a cover. These came out all different, but connected by those three points as a given and necessary limit: a project is never pure potential, it claims to have limits allowing communication among the various portions of the project, which, by definition, can never be developed individually. ↑Corista, pannello fonoassorbente, Caimi brevetti, 2013 ↓Traces, tavolini, Stone Italiana + Moroso, 2013 ↓Stonewallpaper, Stone Italiana + Jannelli & Volpi, 2013 That's right: in Preparativi per la pioggia you envolved, among others, Franco Battiato, Saturnino and Andy from Bluvertigo, in Leggerocomeunapietra, as art director for Stone Italiana, they were joined by Niccolò Fabi, Aldo Nove, Peter Corraini and more. In Stonecircus you met companies as Jannelli & Volpi, Moroso, Alpi. How do you choose your partners? Without meaning to generalize, it seems to me that today the design can find a greater sense if not limited to the object but when you try to extend it into the design of a large and complex system. It is therefore interesting to involve colleagues, also taking the opportunity to learn from them. Leggerocomeunapietra is a series of meetings in which musicians, writers and other artists publicly share their own idea of planning. In Stonecircus, instead, the challenge coincides with the desire to share projects between companies. A complex relationship in which there is a strongly pragmatic vision and a more visionary one, to be grown through dialogue between these different readings. Taking a look at your portfolio, can we say that stone is your “teacher’s pet” between all materials? Not that loud. Some things just happen, you can only choose to catch them or not and this is the best of our work: today something graphic, tomorrow a pen, the day after tomorrow, who knows. The matter that I prefer, even though not a physical one, is design itself. ↓Home, cioccolatino, Knam, 2013 Big closing question - with a certain pop taste: do you have a slogan, a payoff to frame your design idea? I'm afraid I have too many to be able to choose just one. I see glimpses of truth coming from a variety of sources. Finally, though, I would say that design is just design. I do not like definitions, especially those rich in abstruse prefixes and neologisms. | www.admnetwork.it | follow us on '(6,*1(5 | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 77 Stampa il design MATERIALI Print the design Text by Simonetta Pegorari Photos by courtesy of .exnovo Jec Composites Show Vacopro Come il 3D Printing e le nuove tecnologie cambieranno la nostra vita, a partire dagli oggetti che utilizziamo. How 3D printing and the new technologies will change our lives, starting from the objects we use. 78 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 Stampare da soli la macchina, la casa e per cominciare le lampade e i vasi per i fiori, sembra una battuta ma è la previsione di un futuro molto vicino. Il 3D Printing e il Rapid Prototyping sono tecnologie che si stanno diffondendo in tutti i settori, non solo per stampare oggetti relativamente piccoli come lampade e vasi, ma anche auto, aerei (parti di aerei!) e case. L’Additive Manufacturing sta sempre più diventando un sistema produttivo normale. Per esempio, anche Ford sta preparando un sistema di AM specificatamente progettato per offrire ai clienti la possibilità di customizzare al massimo la propria auto. L’obiettivo è offrire la possibilità di scegliere la forma della propria auto come ora si sceglie il colore o il tessuto degli interni. Negli USA si prevede che le vendite delle stampanti in 3D raddoppieranno nel 2015. Quello che sembrava fantascienza è oggi realtà, la tecnologia 3D si adatta all’utilizzatore permettendo una grande libertà sia alla creatività sia alla realizzazione. Recentemente, l'ingegnere americano Jim Kor, titolare della Kor Ecologic, ha presentato la prima automobile stampata, prodotta dalla Redeye printing. Urbee 2 è un concept car che, si prevede, andrà su strada a breve e che sarà in grado di raggiungere i 90 km all’ora utilizzando l’etanolo come carburante. Sembra incredibile ma questa auto è stata realizzata utilizzando una stampante 3D, plastica ABS e tecnologia FDM (Fused Deposition Modeling) per costruire una carrozzeria leggera e resistente per l’automobile. Gli ugelli della stampante hanno spruzzato di continuo il polimero stratificandolo e creando in 2500 ore l’intera carrozzeria. Lo scorso aprile, al salone del Mobile di Milano, hanno avuto molto successo le lampade e gli oggetti di arredo presentati da .exnovo, una azienda che sta utilizzando la tecnologia del 3D Printing. L’azienda si rivolge ad un pubblico che cerca prodotti innovativi e non banali. Swing, lampada a sospensione della collezione Industrial 3D Printing è pensata per sostituire il tradizionale abatjour, Medusa è la lampada costituita da due diversi materiali spesso utilizzati nella stampa 3D: il poliammide bianco e la resina trasparente che insieme creano effetti molto interessanti, entrambe sono firmate da Andrea Negri. In poliammide sinterizzato sono invece realizzate Saturno e Nuvoletta, disegnate da Selvaggia Armani. Le nuove tecnologie permettono anche di ridurre le dimensioni di un oggetto che potrà essere riportato allo stato originale dal calore. L’idea, vista al Fuorisalone 2013, è di Carl De Smet, designer belga che ha presentato i suoi lavori realizzati utilizzando un polimero a memoria di forma che può essere compresso riducendosi di venti volte e tornare poi alle dimensioni e forme originali tramite riscaldamento. La poltrona Noumenon ↑ C-Stone and C-Bench, design by Peter Donder ← Poltrona Noumenon, design by Carl De Smet → Produzione Bolle, .exnovo ↓ Macchina 3D Urbee 2 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 79 ↑ Bijouets, .exnovo → Produzione Bijouets, .exnovo ↓ Nuvoletta, .exnovo, design by Selvaggia Armani è una seduta dall’aspetto complesso che quando è compressa appare come un piccolo parallelepipedo che, se si riscalda con una carica elettrica, lentamente si apre e cresce come un organismo vivente per mostrarsi nella sua forma definitiva. Queste tecnologie avanzate fanno adesso apparire banale qualcosa che banale non è di certo, anzi è tecnologicamente molto avanzato: l’utilizzo della fibra di carbonio nell’ambito del design. Il designer belga Peter Donder ha presentato all’ultima edizione del Jec Composites Show a Parigi, C-Stone e C-Bench. Sono entrambi prodotti usando una sola striscia continua di carbonio avvolta intorno a una forma temporanea. Quando la forma, dopo l’indurimento del 80 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 carbonio, viene rimossa, ne risulta una struttura leggerissima, quasi inconsistente, eppure resistentissima. Infatti è costituita dal nastro di carbonio impregnato di resina epossidica che dopo essere stato posto sulla forma passa in autoclave dove il calore polimerizza la resina che solidifica. La parte strutturale è opera di Seifert and Skinner & Associates mentre la modellazione è realizzata con il programma NURBS (NonUniform Rational B-Spline) ambiente Rhino. Questa tecnologia ha permesso di ottenere un peso molto leggero e una struttura resistentissima: C-Stone pesa 5,7 kg. e C-Bench 6 kg. Per la loro costruzione sono stati impiegati 462 metri di fibra di carbonio. | www.admnetwork.it | follow us on | Print your car, your house, lamps and vases for flowers on your own: it seems a joke but it is the anticipation of a very near future. The 3D Printing and the Rapid Prototyping are technologies that are spreading in all sectors, not only to print relatively small objects such as lamps and vases, but also cars, aircrafts (airplane parts!) and houses. The Additive Manufacturing is increasingly becoming a normal production system. For example, Ford is preparing an AM system specifically designed to offer customers the possibility to customize their car to the maximum. The goal is to offer the possibility to choose the form of your car as now you choose the colour or the fabric of the interior environment. In the U.S., it is expected that sales of 3D printers will double in 2015. What seemed science fiction, today is a reality. The 3D technology adapts to the user allowing great freedom both to creativity and creation. Recently, Jim Kor, American engineer and Kor Ecologic's owner, presented the first printed car, produced by Redeye Printing. Urbee 2 is a concept car: it is expected to go on the road soon and to be able to reach 90 km per hour using ethanol as fuel. It seems incredible but this car was built using a 3D printer, ABS plastic and FDM (Fused Deposition Modeling) technology to build a light and durable car body. The printer nozzles continuously sprayed the polymer creating layers, and in 2500 hours the entire body was realized. Last April, at the Salone del Mobile in Milan, the lamps and decorative objects presented by .exnovo - a company that is using the technology of 3D printing - had a great success. The company addresses an audience that seeks innovative and nonordinary products. Swing, a hanging lamp of the Industrial 3D Printing collection, is designed to replace the traditional lamps. Medusa is the lamp made of two different materials often used in 3D printing: the white polyamide and the transparent resin that together create interesting effects, both signed by Andrea Negri. Saturno and Nuvoletta, designed by Selvaggia Armani, are made of sintered polyamide. The new technologies also allow to reduce the dimensions of an object that can be returned to the original state through the heat. The idea, seen at the Fuorisalone 2013, is by Carl De Smet, a Belgian designer who presented his works created by using a shape memory polymer which can be compressed and reduced by twenty times, and then can return to the original size and shape by heating. The Noumenon chair has a complex structure: when it is compressed, it appears as a small parallelepiped which, if heated with an electric charge, slowly opens and grows as a living organism to show in its final form. These advanced technologies now make seem ordinary something that is certainly not trivial. On the contrary, it is technologically very advanced: the use of carbon fibre in the design field. The Belgian designer Peter Donder presented C-Stone and C-Bench at the last edition of the JEC Composites Show in Paris. They are both produced using a single continuous strip of carbon wrapped around a temporary form. When the form, after the hardening of the carbon, is removed, the result is a light structure, almost insubstantial, yet very strong. In fact, it is constituted by the carbon tape soaked with epoxy resin which, after being placed on the form, passes in an autoclave where heat cures the resin that solidifies. The structural part is a work by Seifert and Skinner & Associates while the modelling is realized with the NURBS (Non-Uniform Rational B-Spline) programme inside the Rhino environment. This technology has allowed to obtain a very light weight and a very resistant structure: C-Stone weighs 5.7 kg and C-Bench weighs 6 kg. 462 meters of carbon fibre have been employed for their construction. | www.admnetwork.it | follow us on | ↑ Additive Manufacturing .exnovo, forex ↓ Saturno, .exnovo, design by Selvaggia Armani A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 81 Eco-innovazione dei materiali: ECO MATERIALI Text and photos by courtesy of MATREC - EcoMaterials Library I MATERIALI ESOTICI Eco-innovation of materials: EXOTIC MATERIALS La maggiore attenzione alle problematiche ambientali degli ultimi anni ha portato alla ribalta una serie di materiali naturali che, con nuove applicazioni e caratteristiche funzionali, permettono di migliorare la qualità ambientale di prodotti industriali e di architetture. The increased attention to environmental issues in recent years has brought to prominence a number of natural materials which, with new applications and functional characteristics, allow to improve the environmental quality of industrial products and architectures. 82 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 Materiali naturali storicamente conosciuti ma riscoperti per via delle proprie caratteristiche e della necessità di ricorrere sempre di più a soluzioni progettuali ambientalmente sostenibili e con elevato grado di rinnovabilità. Materiali che possono essere impiegati in utilizzi interessanti ed innovativi come isolamenti o rivestimenti per pareti, pavimenti o arredi che possono donare agli ambienti un aspetto unico e particolare. Materiali più o meno conosciuti e diffusi, prodotti sia a livello industriale ma in alcuni casi, e per alcune applicazioni, con metodi artigianali e provenienti da paradisi esotici, come il cocco, la banana, la lokta e la tagua. Vediamo in dettaglio le caratteristiche di questi materiali. COCCO La palma da cocco (Cocos Nucifera oggi viene coltivata in quasi tutti i paesi tropicali; può vivere molti anni, anche più di 100, e può superare i 35 metri di altezza. Dall'intera pianta è possibile ricavare sia le fibre, dette fibre coir, sia il legno di cocco. Quest'ultimo non viene prodotto solo a partire dalla corteccia e dal tronco della pianta, ma anche utilizzando i gusci delle noci recuperati dopo il raccolto. Da questo impiego è possibile realizzare materiali unici e ricercati, ideali per il rivestimento di pareti, superfici ed arredi, caratterizzati dalle asperità della lavorazione e dall'irregolarità del materiale e dei nodi. Le fibre di cocco, invece, dall’aspetto grossolano, hanno ottime proprietà di isolamento termico e acustico e di resistenza all'usura; si ricavano dal mesocarpo, la parte fibrosa che si trova tra la buccia del frutto e l'endocarpo (il guscio esterno legnoso e durissimo). Grazie alle elevate caratteristiche di resistenza, dall’impiego delle fibre delle noci di cocco è possibile ricavare tappeti, stuoie, tessuti ma anche materiali per l'isolamento termoacustico di pareti e coperture. BANANA Il banano, appartenente alla famiglia delle Musaceae, è la più grande pianta erbacea dotata di fiore e, fin dall’epoca preistorica, era una pianta diffusa in Asia sud-orientale. Anche dal banano è possibile ricavare sia le fibre sia il legno. Proveniente dagli scarti della coltivazione di banane, la parte legnosa è in grado di sostituire il legno delle piantagioni forestali con eccellenti risultati in termini prestazionali ed estetici, oltre che ambientali. Le fibre del banano, al contrario, si ricavano dalla parte interna del fusto e dei rami. Vengono separati i diversi strati del tronco formando strisce di fibre che vengono lavate in acqua e seccate al sole. ← ↑ ↓ → Materiale conosciuto come avorio vegetale, ottenuto (da fonte rinnnovabile) dal seme di una palma amazzonica: la tagua. Il seme viene affettato e montato su rete. Disponibile nella versione bianca o marrone, ottenuta tramite tostatura, trova impiego come pavimentazione e rivestimento. Materiale naturale: semi di tagua Altri materiali presenti: resina vegetale MATREC code: NFRU1341 www.matrec.com A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 83 ↓ ↑ Materiale realizzato da fonte rinnovabile dalle fibre provenienti dal ramo del banano, tagliato dopo la raccolta dei caschi di banane per permettere la crescita della nuova generazione, unite attraverso la resina naturale rilasciata dal fusto. Trova impiego come impiallacciatura nella realizzazione di arredi e allestimenti. Materiale naturale: fibre di banano Consumi energetici: 5,60 kWh/kg Emissioni climalteranti: 0,40 kg CO2 eq/kg MATREC code: NWOO0898 www.matrec.com È la parte più esterna del fusto che viene utilizzata per ricavare le fibre, che permettono poi la realizzazione di superfici di rivestimento per arredi e mobilio, pavimentazioni, oggettistica e corde nautiche grazie alla particolare resistenza all'umidità del materiale. Inoltre, le fibre possono anche essere stampate tramite un processo ad iniezione che prevede lo sminuzzamento della fibra e la creazione di un compound con percentuale di materiale termoplastico o bio-plastico. LOKTA E TAGUA Di origine nepalese e usate dai monaci tibetani fin dall'antichità per produrre carta, le fibre di lokta sono caratterizzate da un’estrema resistenza e versatilità. Vengono estratte dalla parte interna e fibrosa della corteccia di due diverse specie di arbusti sempreverdi. La carta lokta è caratterizzata dall'avere un lato liscio e l'altro ruvido a causa delle venature della carta. Trova applicazione a livello industriale prevalentemente come carta da parati, oggettistica per cartotecnica, rivestimento per arredamenti e sistemi di illuminazione. I diversi spessori e le colorazioni ottenibili con i processi di stampa permettono a questo materiale di sfruttare le sue caratteristiche a partire dalla semi trasparenza, fino alla copertura totale. 84 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 Al fine di sfruttare la tenacità del materiale, sono state condotte una serie di sperimentazioni per lo stampaggio a freddo della polpa di lokta: i risultati hanno evidenziato che il materiale può essere strutturale per oggettistica ed elementi di arredamento di piccole dimensioni. La tagua è un materiale ricavato dall'essiccazione dei semi dei frutti della palma Phytelephas macrocarpa, che cresce nella foresta pluviale del Sud America. Viene chiamato anche avorio vegetale, per le sue caratteristiche, il colore, l’aspetto e la consistenza che ricordano l'avorio animale. Prevalentemente utilizzato per la realizzazione di collane, bracciali ed altri oggetti di abbigliamento, la tagua ha iniziato ad essere presente in architettura per la realizzazione di mosaici, pavimentazioni, rivestimenti. Benefici ambientali Il processo produttivo per la realizzazione dei materiali di rivestimento in legno di cocco e di banano impiega solo i rifiuti delle piante, non prevedendo quindi alcun abbattimento di nuove piante da frutto. Lo stesso discorso vale per la produzione delle fibre di cocco, ricavate dagli scarti agro-industriali dei gusci delle noci recuperati dopo il raccolto. Mentre il legno del banano, se utilizzato in sostituzione del legno proveniente dalle piantagioni forestali e impiegato per pannelli e impiallacciature, permette di evitare la deforestazione e riduce l'impiego di colle e sostanze chimiche inquinanti, al posto delle quali vengono utilizzate le resine naturali del banano. Questi e molti altri aspetti permettono a tutti materiali naturali di avere un basso impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita del prodotto. Inoltre la rinnovabilità dei materiali, con tempi di ricrescita che variano da 2 a 15 anni, garantisce l’approvvigionamento delle risorse. | www.admnetwork.it | follow us on ↓ ↑ Materiale riciclabile realizzato da fonte rinnovabile al 100% dal tronco riciclato della pianta di banana. Trova impiego come impiallacciatura nella realizzazione di mobili o superfici decorative. Materiale riciclato: 100% banano Consumi energetici: 10,65 kWh/kg Emissioni climalteranti: 0,05 kg CO2 eq/kg MATREC code: RWOO0964 www.matrec.com | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 85 Natural materials historically known but rediscovered because of their own characteristics and the need to increasingly adopt design solutions environmentally sustainable and with a high degree of renewability. Materials that can be employed in interesting and innovative uses such as insulations or coverings for walls, floors or furniture that can give to the rooms a unique and particular touch. Materials more or less known and widespread, produced both at industrial level but in some cases, and for some applications, with traditional methods and from exotic paradises, such as coconut, banana, lokta and tagua. Let's see in detail the characteristics of these materials. ← ↑ ↗ Materiale realizzato da fonte rinnovabile in fibre di lokta, fissate ad un supporto posteriore in carta. Viene principalmente impiegato come rivestimento di pareti e soffitti. Materiale naturale: fibre di lokta, carta MATREC code: NPAPOTH0710 www.matrec.com COCONUT Today, the coconut palm (Cocos Nucifera) is cultivated in almost all tropical countries; it can live many years, even more than 100, and may exceed 35 meters in height. From the entire plant it is possible to obtain both the fibres, called coir fibres, and the coconut wood. The latter is not produced only from the bark and the trunk of the plant, but also using the shells of the nuts recovered after the harvest. From this application it is possible to create unique and refined materials, ideal for covering walls, surfaces and furniture, characterized by the roughness of the processing and the irregularity of the material and the nodes. Rough-looking coconut fibres, instead, have excellent thermal and acoustic insulation properties and are resistant to wear; they are derived from the mesocarp, the fibrous part that lies between the skin of the fruit and the endocarp (the external woody and very hard shell). Thanks to the high strength characteristics, by using the fibres of coconuts it is possible to obtain carpets, mats, fabrics, but also materials for thermal and acoustic insulation of walls and roofs. BANANA The banana tree, belonging to the Musaceae family, is the largest herbaceous plant with flower and, since prehistoric times, it was a widespread plant in Southeast Asia. Even from the banana plant it is possible to obtain both fibres and wood. From the scraps of the cultivation of bananas, the woody part is able to replace the wood of forest plantations with excellent results in terms of performance, aesthetic and environmental aspects. The fibres of the banana tree, on the contrary, are obtained from the inner part of the stem and branches. The different layers of the trunk are separated, forming strips of fibres which are washed in water and dried in the sun. It is the most external part of the stem that is used to obtain the fibres, which allow 86 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 the realization of coating surfaces for furnishings and furniture, flooring, objects and nautical ropes thanks to the particular moisture resistance of the material. Moreover, the fibres can also be printed via an injection process that includes the fragmentation of the fibre and the creation of a compound with a percentage of thermoplastic or bio-plastic material. LOKTA AND TAGUA Of Nepalese origin and used by Tibetan monks since ancient times to produce paper, lokta fibres are characterized by an extreme durability and versatility. They are extracted from the inner and fibrous part of the bark of two different species of evergreen shrubs. The lokta paper is characterized by a smooth side and a rough one because of the paper grain. It finds industrial application mainly as wallpaper, giftware for paper products, coating for furniture and lighting systems. The different thicknesses and colours obtainable with the printing processes allow this material to take advantage of its features starting from the semi-transparency, up to the total coverage. In order to exploit the toughness of the material, a series of experiments were conducted for the cold molding of lokta pulp: the results showed that the material can be a structural part for objects and furnishings of small dimensions. The tagua is a material obtained by drying the seeds of the fruits of Phytelephas macrocarpa palm, which grows in the rainforest of South America. It is also called vegetable ivory, due to its characteristics, the colour, the appearance and the texture that remind of animal ivory. Mainly used for the production of necklaces, bracelets and other clothing objects, the tagua has begun to be used in architecture for the realization of mosaics, floorings and coatings. Environmental benefits The manufacturing process for the production of coating materials made of coconut and banana wood employs only the waste of the plants, thus not considering any cuts of new fruit trees. The same is true for the production of coconut fibres, derived from agro-industrial waste of nut shells recovered after the harvest. On the other hand, the banana tree wood, if used instead of the wood coming from forest plantations and used for panels and veneering, allows to avoid the deforestation and reduces the use of glues and pollutant chemicals, instead of which natural resins of banana tree are used. These and many other aspects allow all natural materials to have a low environmental impact throughout the life cycle of the product. In addition, the renewability of materials, with times of regrowth ranging from 2 to 15 years, guarantees the supply of resources. ↓ Materiale realizzato da fonte rinnovabile a partire dall'endocarpo del cocco di Bahia, recuperato dagli scarti dell'industria alimentare, tramite un processo certificato che evita la disintegrazione dell'endocarpo. Impiegato come pavimentazione per ambienti interni, rivestimento per pareti e complementi d'arredo. Materiale naturale: cocco Consumi energetici: 0,04 kWh/kg Emissioni climalteranti: 0,01 kg CO2 eq/kg MATREC code: NCOC0606 www.matrec.com A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 87 GREEN Text and photos by Gruppo Giardini Vannucci Piante LE PIANTE CITTADINE DEL MONDO La distinzione fra piante autoctone, naturalizzate ed esotiche, è oggi sempre più sottile. 88 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 La fitogeografia ci insegna la distribuzione naturale delle piante nei vari ambienti pedoclimatici e ce ne fa conoscere le ragioni. È anche vero, però, che le piante da sempre migrano o per mezzo della natura o per opera dell’uomo. Quale deve essere il nostro atteggiamento di fronte alle ‘invasioni’ che ogni giorno osserviamo, a volte subdole e lente, altre prepotenti e impetuose? Il paesaggista si confronta quotidianamente con questo problema dove, anche per conto della committenza, deve scegliere fra conservazione e innovazione, fra certezza e curiosità, fra conoscenza e fantasia. Certamente l’analisi della vegetazione spontanea del luogo fornisce le prime informazioni, comprese le coordinate climatiche e pedologiche; successivamente comincia un lavoro complesso per organizzare le scelte botaniche capaci di conferire il carattere più giusto e rispettoso finanche del 'Genius loci' che si deve saper riconoscere in ogni luogo. Un ruolo importante giocano anche la storia e la tradizione con i loro significati più profondi legati all’esperienza; certamente un contesto particolare pretende il rispetto dovuto e inserimenti botanici impropri balzano subito agli occhi anche del profano (difficile accettare le Betulle in mezzo agli Olivi o le Querce americane sui nostri litorali mediterranei). Il nostro tempo, però, impone il superamento di altre frontiere che, spesso, condizionano le nostre intenzioni progettuali; su tutte l’inquinamento nelle sue varie forme. Anche il problema allergenico obbliga a riflessioni sulle scelte botaniche per i nostri parchi e giardini e per le alberate cittadine con l’augurio che venga, finalmente, affrontata la causa scatenante che ha provocato una tale accelerazione (leggi inquinamento). Resta il fatto determinante del piacere che le piante sono capaci di offrire con la loro presenza e la soddisfazione del desiderio di conoscere, la curiosità della scoperta; un atteggiamento di chiusura è per noi negativo, anche perché elimina dalla competizione strumenti spesso irrinunciabili in contesti davvero difficili. Il vivaismo paesaggistico, nel tempo, ha fatto un grande lavoro ricercando e sperimentando le varie piante del pianeta; oggi si può dire che la distinzione fra piante autoctone, naturalizzate ed esotiche, sia sempre più sottile e, ormai, scolastica perché le integrazioni e gli inserimenti botanici sono davvero tanti. D’altronde questo processo replica puntualmente il percorso della specie umana, sempre più vicino alla completa integrazione razziale, come è giusto che sia. Ben vengano, dunque, nuovi ospiti con il loro apporto di novità estetiche e dotazioni genetiche che sono il fondamento della evoluzione e del processo di crescita del nostro mondo. | www.admnetwork.it | follow us on ↑ Quercus palustris ↗ Gleditsia sunburst ← Gleditsia triacanthos → Gleditsia sunburst ↓ Quercus palustris | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 89 A partner for competitiveness PROFILI Text edited by Chiara Dadda Photos by courtesy of Confindustria Ceramica È NEL CLUB RISTRETTO DEI PRESIDENTI UNDER 50 DELL'ASSOCIAZIONE, PUR OPERANDOVI DA ANNI. HE 'S IN THE RESTRICTED CLUB OF PRESIDENTS OF THE ASSOCIATION UNDER 50, WHILE WORKING ON THIS FOR YEARS. CONFINDUSTRIA CERAMICA Viale Monte Santo 40 41049 Sassuolo (MO) Tel. +39 0536 818111 www.confindustriaceramica.it 90 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 Partner per la competitività Eletto all'unanimità alla sua prima designazione, il dottor Vittorio Borelli è il nuovo Presidente di Confindustria Ceramica per il biennio 2013-2015. Abbiamo voluto rivolgergli alcune domande per capire il ruolo dell'Associazione quale partner per l'industria ceramica italiana. Quali saranno le sue prossime proposte in qualità di presidente di Confindustria Ceramica? Credo che affrontare questa situazione complessa e difficile, che si evolve con cadenza settimanale, lavorando tutti assieme, sia cosa di fondamentale importanza. Il recupero di competitività per un settore come quello della ceramica che esporta l’80% di quello che produce è un aspetto essenziale, da ricercare attraverso l’abbattimento dei costi sull’energia, la riduzione del cuneo fiscale e la realizzazione di tutte quelle infrastrutture che sono al servizio dei distretti manifatturieri italiani. L'attuale mercato dei rivestimenti ceramici sui mercati evoluti si caratterizza per l'elevata personalizzazione della domanda. Come rispondere a queste nuove esigenze? Questa è una delle principali caratteristiche dei modelli di consumo ceramico sui mercati evoluti: una sfida complessa, ma al tempo stesso in grado di mantenere a debita distanza la concorrenza. Cogliere – e se del caso anticipare – le tendenze è attività che richiede risorse finanziarie e competenze professionali importanti in termini di trend setting, come anche dal versante produttivo dove oggi la decorazione digitale sta aumentando le potenzialità espressive. L’aspetto che rende l’Italia tuttora all’avanguardia è la capacità di gestire questa complessità, fatta di molteplici collezioni presentate al mercato che siamo in grado di consegnare in tempi brevi. Questo ci differenzia in modo assoluto rispetto a qualsiasi nostro concorrente nel mondo. Quali sono le iniziative promosse da Confindustria Ceramica per la formazione dei giovani nell'industria ceramica? Due sono le iniziative di formazione specificatamente pensate per i giovani. La prima è quella serie di accordi con le scuole medie superiori – Istituti professionali, Tecnici e Licei Scientifici – che gravitano nel territorio del distretto ceramico, con le quali abbiamo stipulato appositi accordi volti ad intervenire sui percorsi formativi e sulla dotazione di attrezzature ed impianti. Il secondo riguarda la formazione di posatori di materiale ceramico, una iniziaitiva avviato un paio di anni fa, che interessa sia artigiani già al lavoro, ma anche giovani alle prime armi e persone che voglio riqualificare la propria professionalità. La componente di giovani, in alcuni casi in cerca di occupazione, è abbastanza rilevante. Tra i numerosi eventi culturali di Cersaie 2013 vi sarà la mostra Bathroom Excellence 19982012 ADI Design Index, una retrospettiva da voi promossa assieme ad ADI Associazione per il Disegno Industriale. Come è cambiato, a suo parere, il ruolo del design nel settore ceramico? La ceramica italiana, nel corso degli anni, è passata da commodity misurata sul versante del prezzo a materiale per il rivestimento delle superfici ad elevato valore aggiunto. In questo percorso, il design – sviluppato sia attraverso la collaborazione di professionisti esterni che con i centri di ricerca e sviluppo interni – hanno fornito un fondamentale contributo in tal senso. Unanimously elected to his first appointment, Dr. Vittorio Borelli is the new President of Confindustria Ceramica for the biennium 2013-2015. We wanted to ask him a few questions to understand the role of the Association as a partner for the Italian ceramic industry What will be your next proposals as president of Confindustria Ceramica? I believe that addressing this complex and difficult situation, which evolves on a weekly basis, working together, what is of paramount importance. The recovery of competitiveness for a sector such as ceramics which exports 80% of what it produces is an essential aspect to be sought through the reduction of energy costs, the reduction of the tax wedge and the realization of all those infrastructure who are at the service of the Italian manufacturing districts. The current market for advanced ceramic coatings market is characterized by a high degree of customization of the application. How to respond to these new demands? This is one of the main characteristics of the consumption patterns on ceramic developed markets: a complex challenge, but at the same time able to maintain a safe distance competition. Grasp - and where appropriate to anticipate - the trends is activity that requires financial resources and professional skills important in terms of trend setting, as well as from the production side where today digital decoration is increasing the expressive power. The aspect that makes Italy still cutting edge is the ability to manage this complexity, made up of varied collections presented to the market that we are able to deliver quickly. This makes us different in absolute terms than any of our competitors in the world. What are the initiatives promoted by Confindustria Ceramica for the training of young people in the ceramic industry? There are two training initiatives specifically designed for young people. The first is the series of agreements with secondary schools - Professional Institutes, Technical and Scientific high schools - acting in the territory of the ceramic district, with whom we have entered into appropriate arrangements to take action on the training and provision of equipment and systems. The second concerns the formation of layers of ceramic material, an initiative started a few years ago, affecting both artisans already at work, but also young novice and people who want to upgrade their professional skills. The component of young people, in some cases seeking employment, it is quite relevant. Among the many cultural events Cersaie 2013, there will be the exhibition Bathroom Excellence 1998-2012 ADI Design Index, a retrospective from you promoted together with ADI Associazione per il Disegno Industriale. How different is, in his opinion, the role of design in the ceramic sector? Italian ceramics, over the years, has grown from commodity price measured on the side of a material for coating the surfaces with high added value. In this way, the design - both developed through the collaboration of external professionals with the centers of internal research and development - have provided a fundamental contribution in this regard. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 43 45 91 IN BREVE SPECIALE Edited by Chiara Dadda arredobagno BATHROOM EXCELLENCE 1998/2012 ADI DESIGN CERSAIE 2013 www.cersaie.it A Cersaie in mostra 15 anni di design italiano La mostra, realizzata all'interno dei padiglioni espositivi di Cersaie 2013 su di una superficie di 400 mq, ha come tema i prodotti per l'arredobagno, ovvero i sanitari, gli accessori, le piastrelle in ceramica e la pietra naturale, annualmente selezionati e pubblicati dall'ADI Design Index, annual del design italiano prodotto da ADI attraverso il suo osservatorio permanente, a partire dal 1998 fino al 2012. Tale mostra intende individuare un percorso storico materico che sottolinea l'importante evoluzione dagli anni '90 sino ad oggi, sia sul racconto dei nuovi materiali impiegati, sia sul fronte estetico e nelle percepibili applicazioni delle più avanzate tecnologie del settore arredobagno. L'iniziativa, mai realizzata prima, fornisce un panorama dei processi progettuali e industriali intervenuti negli ultimi quindici anni attraverso la visione degli oggetti esposti ed individuati da ADI attraverso l'Osservatorio Permanente del Design, che seleziona ogni anno i prodotti titolati ad entrare a far parte di ADI Design Index, la pubblicazione che raccoglie selezionatissime eccellenze di una vasta gamma di prodotti candidati e valutati da esperti, che concorrono, ogni tre anni, all'ambito riconoscimento del Compasso d'Oro. Oltre 80 aziende partecipanti con più di 160 prodotti esposti, selezionati negli anni dall'ADI Design Index e progettati da più di 110 noti designers, disposti lungo un itinerario storico dal 1998 al 2012. Cersaie, Fiera di Bologna, Pad. 29 23-27 settembre 2013 h. 9-19 92 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 TEUCO GATTONI RUBINETTERIA d line Suit | Caratterizzata da volumi rigorosi e forme essenziali, da linee leggere ma ben definite, la nuova collezione di arredobagno Suit propone soluzioni di arredo raffinate e capienti che evidenziano un’estetica orizzontale, geometrica e minimale, ricca di dettagli ricercati. La collezione permette di creare soluzioni esclusive grazie all’impiego del Duralight®, il composito in solid surface brevettato da Teuco, facilmente ripristinabile, igienico e facile da pulire. Grazie alla sua elevata plasmabilità, tutti gli elementi sono stati sviluppati con una tecnologia avanzata di stampi ed estrusioni che ben soddisfano le più differenti esigenze di arredo. Il programma Suit comprende: mobili contenitori, lavabi in Duralight®, specchiere coordinate e piatti doccia in Duralight®. Design: Matteo Nunziati. Boomerang |“Emozionante, fluido e funzionale per una esaltazione della tattilità dell’oggetto”. Il concept del miscelatore Boomerang, rispecchia in dettaglio le caratteristiche di progettazione del suo creatore Marco Piva. Boomerang, infatti, presenta l’innovativo sistema ideato da Gattoni Rubinetteria che assicura una nuova modalità di intervento in caso di manutenzione o sostituzione di parti interne, effettuabile con facilità e rapidità agendo direttamente sul rubinetto già installato sul sanitario, senza staccare il miscelatore dall’impianto e senza costringere gli idraulici a complicate operazioni sottolavabo. La serie Boomerang è completa con due soluzioni per lavabo (alto e normale), bidet, vasca e vascadoccia incasso ed esterni. Design: Marco Piva. d line bathroom line | Sapone o disinfettante antibatterico? In apparenza si tratta sempre del classico dispenser di sapone con la caratteristica forma cilindrica d line. Per soddisfare all’uso sia come disinfettante antibatterico che come sapone, è stato ridisegnato l’originale bottone nero d line. Si presenta nei colori verde chiaro oppure blu chiaro e un inserto con la scritta SOAP oppure DISINFECT permette identifica la funzione del dispenser. Per mantenere l’originale look d line, un nuovo bottone nero è incluso nella confezione. Come per la maggior parte dei prodotti d line, l’interno nasconde la cura esecutiva e la tecnologia che ne garantisce la funzionalità nel tempo. È stata realizzata una nuova pompa adeguata al funzionamento sia con disinfettante che con sapone liquido, senza gocciolamento e compatibile con tutti i modelli di soap dispenser precedenti. www.teuco.com www.gattonirubinetteria.com www.dline.com XXXXX AXOR di una parte terminale in morbido silicone, questi ultimi permettono, tramite il sistema QuickClean, una facile pulizia da eventuali residui di calcare attraverso un semplice sfregamento. Gli esperti Hansgrohe dei getti hanno studiato con il designer di Nendo una particolare inclinazione degli ugelli del diffusore per convogliare l'acqua verso la parte centrale della doccia. Axor Lamp Shower by Nendo: da sogno a realtà Sembra un paralume anni '50 ma è una doccia e avvolge in modo originale e divertente una vera lampada: è Axor Lamp Shower il nuovo soffione progettato da Oki Sato (Nendo) per Axor, il marchio design dell'azienda tedesca Hansgrohe. L'idea nasce da un laboratorio "WaterDream" che periodicamente Philippe Grohe, responsabile Axor, apre agli architetti di ogni paese: da Jean-Marie Massaud a Patricia Urquiola fino ai fratelli Bouroullec e alla collaudata relazione con Philippe Starck. "Sono i raggi del sole, la luce a far parlare la bellezza dell'acqua, a liberare il suo potente richiamo estetico" spiega Oki Sato "Un'idea che ho potuto tradurre in oggetto grazie alla disponibilità e alla preparazione di ricercatori e tecnici di questa azienda". L'acqua scorre in 6 cannule del 'paralume' e si distribuisce sul diffusore con 4 ordini di ugelli concentrici. Dotati www.hansgrohe.it A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 93 BRANDONI IN BREVE Monolite | Sistema per il bagno customizzabile che abbina cabina doccia e radiatore in un unico elemento. L'elemento scaldante in acciaio racchiude in sé tutte le caratteristiche di una doccia di forte impatto estetico e funzionale. Un ponte verso il benessere che coniuga due elementi contrastanti in natura: fuoco ed acqua. Monolite è adattabile a bagni già esistenti, ed è disponibile con piatti doccia vetri temperati e rubinetteria di varie misure. Può essere realizzato in molteplici versioni di colore, perfetto anche per centri benessere, aree fitness, grandi alberghi. È composto dal corpo scaldante cuore del monolite, il soffione, monocomando, doccetta a mano e deviatore. La colonna radiante è disponibile nella versione da 500 mm o da 400 mm di larghezza. Design: Fabrizio Batoni. www.brandoni.com MITSUBISHI ELECTRIC Jet Towel Mini | La gamma di eco-asciugamani elettrici ad alta velocità Jet towel si arricchisce con la versione Jet Towel Mini. “Mini” con dimensioni ridotte (solo 480mmx250mm), minimo ingombro ma elevate performance. Asciugatura perfetta delle mani in soli 10 secondi, massima igiene per le persone grazie all’utilizzo di materiale anti-batterico, design moderno e ultra compatto sono i “plus” che contraddistinguono il nuovo modello. Un ciclo di asciugatura con gli eco-asciugamani Jet Towel consuma 15 volte meno energia rispetto ai modelli tradizionali e può evitare l’immissione in ambiente di oltre 750Kg di CO2 all’anno. Entrambe le soluzioni sono l’ideale per hotel, ristoranti, uffici, negozi; assicurano infatti bassi costi di gestione, riducono lo spreco di risorse naturali e non generano rifiuti. www.mitsubishielectric.it AGGREGÀTI: A CERSAIE 2013 LA NATURA RIDISEGNA LA SPA DIFFUSA Alla Fiera di Bologna verrà presentato il nuovo format di hospitality ideato e curato dal designer Davide Vercelli I luoghi del benessere possono avere varie forme, ma l’ambiente ideale per ritrovare l’equilibrio originale non può che essere la Natura. Partendo da questa idea, il designer Davide Vercelli propone a Cersaie un format speciale, ideato per il settore dell’hospitality. Da visitare e testare in prima persona. Aggregàti, lo dice già il nome, non è uno spazio monolitico, ma un insieme di ambienti, sensazioni e proposte, che ricreano l’emozione di una radura naturale, all’interno della Fiera. Nell’evento Aggregàti la “ricostruzione” della Natura parte dal set generale, circa 130 mq, in cui l’erba a pavimento, il verde verticale e le immagini degli sfondi daranno la sensazione di muoversi in un vero bosco mentre l’istallazione sonoro/visiva/olfattiva Opium, oltre a vari effetti inattesi, riprodurrà il suono di un ruscello che scorre, del vento che attraversa le chiome degli alberi. Dopo questa prima immersione in un mondo ideale, i visitatori potranno sperimentare le tre verande bioclimatiche, destinate a diverse attività wellness. Diverse, del resto, sono le tecnologie, gli strumenti e gli arredi allestiti grazie alla collaborazione con numerose aziende del settore bagno e arredo. Aggregàti mostrerà in questo modo non solo una spa ideale per la cura del corpo ma, in generale, uno spazio di nuova concezione per il benessere psicofisico degli utenti. Le tre verande bioclimatiche sono state pensate come ambienti ibridi che, attraverso l’accurata ricerca nel design, nei materiali e nei dettagli architettonici, danno la sensazione di essere immersi in un bosco e, allo stesso tempo, di essere protetti e accuditi, con ogni comfort: SALUS PER AQUAM, è lo spazio delle abluzioni; BODY, è la spa dedicata ai massaggi e all’hammam; FLAG STORE è lo shop in cui, al termine del percorso benessere, l’utente potrebbe acquistare i prodotti appena testati. 23-27 settembre 2013 – Fiera di Bologna, pad. 31 stand A 55 94 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 JACUZZI® Idromassaggio shiatzu, idromassaggio cervicale e lombare, idromassaggio verticale, bagno turco, cascata fredda energizzante, aromaterapia, cromoterapia, interfaccia user-friendly con un unico pannello di controllo touch screen che coordina tutte le funzioni e sistema radio con Bluetooth rendono Frame in2 uno spazio di benessere multisensoriale, ideale sia per contesti privati che per il settore contract. Le vasche idromassaggio Sharp, nelle versioni Double e Extra, si distinguono per le ricche dotazioni e funzioni, tutte azionabili dal telecomando di serie. La tecnologia Aquasystem® consente di scegliere il tipo di idromassaggio preferito: silence, breath, renew e dream offrono le migliori performance sia per un massaggio più energico che per uno più rilassante o tonificante. Fondamentale è l’orientamento delle bocchette, al fine di godere dei benefici terapeutici dell’idromassaggio. Le vasche Jacuzzi®, Il benessere prende forma con Frame in2 e Sharp (Double e Extra) Il benessere di Jacuzzi® prende forma in due soluzioni che coniugano performance professionali e tecnologia d’avanguardia con un design pulito e contemporaneo attraverso forme lineari e un’elegante estetica. Frame in2 è il box doccia Hammam che rappresenta un’innovativa forma di wellness: disegnata per ospitare due persone, racchiude in un ambiente confortevole tutte le prestazioni necessarie per riscoprire in un bagno di vapore l’esperienza unica e i reali benefici del vero benessere Jacuzzi®. infatti, vengono progettate con una particolare attenzione al posizionamento dei getti che viene studiato specificatamente insieme all’ergonomia interna delle forme, proprio per ottimizzare gli effetti dell’azione idroterapica. Sharp Double e Sharp Extra, inoltre, sono ideali per personalizzare ogni contesto grazie alla loro estetica minimal ed elegante, garantendo ampi spazi interni per offrire il massimo comfort nell’utilizzo e dettagli esclusivi come il faro subacqueo, la rubinetteria elettronica e pannellatura hpl con diverse finiture. Jacuzzi Europe S.S. Pontebbana Km 97.200 33098 Valvasone (Pn) tel. 0434 859111 www.jacuzzi.eu A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 95 IN BREVE SPECIALE Edited by Chiara Dadda pavimenti e rivestimenti CERAMIC FUTURES: FROM POETRY TO SCIENCE FICTION www.ceramicfutures.com Il primo progetto social dedicato interamente alla ceramica ↑ Ceramic Squeezed, Mattia Bonavolontà ↓ Using clay for my imaginary landscape, Laura Doardo 96 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 Si tratta del primo progetto social dedicato interamente alla ceramica in cui sono stati coinvolti gli studenti di quattro scuole di design di eccellenza (IED Roma Accademia Abadir di Catania, Glasgow School of Art, Politecnico di Milano). Una sfida a ragionare in modalità progettuale sul futuro di questo prodotto che accompagna la storia dell'uomo dalla notte dei tempi. Arrivati al terzo millennio, i processi di globalizzazione e le trasformazioni tecnologiche (digitali, ma non solo) sono una sfida difficile ancorché incredibilmente affascinante. Chi meglio dei giovani progettisti provenienti da luoghi diversi può suggerire e indicare le direzioni possibili? A partire da un brief messo a punto da Elio Caccavale, Progettista e Docente di Product Design alla Glasgow School of Art, e Stefano Mirti, Progettista e partner di IdLab, i quattro gruppi di giovani progettisti hanno lavorato nei mesi di giugno e luglio 2013 in maniera interattiva e collaborativa, sfruttando le modalità di comunicazione tipiche dei social media (Facebook, Twitter, Instagram). Un lavoro che stabilisce un corto circuito tra la pratica analogica (ogni singolo o gruppo ha lavorato nella sua città, utilizzando le tecniche tradizionali di progetto), e quella digitale, oramai onnipresente nella vita di tutti noi. L'intero percorso si conclude presso la Galleria dell'Architettura a Cersaie (Gall. 21-22) dove saranno esposti e narrati i risultati delle interazioni sulla ceramica attraverso l'esposizione dei prototipi messi a punto e costruiti dai vari gruppi di studenti e con una conferenza dove vengono presentate le idee progettuali e premiati i lavori più meritevoli e interessanti. “Ceramic Futures: from poetry to science fiction” è un progetto promosso da Confindustria Ceramica, organizzato da Edi.Cer. Spa in collaborazione con IdLab. 3D SURFACE PURAPIETRA imprevedibili. Anche il tradizionale disegno della "fuga" lineare, in questo caso, cambia radicalmente e diventa un elemento della composizione grafica. Il particolare formato delle collezioni KEY-Y e KEY-A ha richiesto uno studio specifico sulle modalità di taglio della pietra, realizzato con la tecnologia a idrogetto. Materiali: KEY-Y in marmo ERAMOSA; KEY-A in Cremavorio con finitura Velvet. Design: Manuel Barbieri. KEY Collection | Rivestimento in marmo caratterizzato da moduli dalla particolare forma a "chiave inglese". Per evitare vuoti lungo il perimetro degli ambienti è stato disegnato anche il modulo complementare KEY-A. Grazie alla sua forma piena, il modello KEY-A può essere posato anche indipendentemente dal modulo KEY-Y. La prima release della collezione è stata prodotta con la pietra Eramosa che ha venature molto evidenti e particolari. Perciò, posando le lastre con orientamenti diversi o opposti, il gioco d'incastri aumenta le possibili varianti "grafiche" della superficie finale, sia essa un pavimento o un rivestimento a parete. Incrociando i diversi orientamenti delle pietre con diverse tonalità cromatiche si possono ottenere risultati Le pareti scultura di 3D SURFACE rappresentano un’importante innovazione nel consueto scenario dei rivestimenti, lanciando un segnale importante al mondo dei contract e della progettazione. La possibilità di impiego in ogni ambiente, grazie allo sviluppo di due materiali speciali ceramizzati pensati sia per gli interni che per gli esterni, permette al progettista di progettare e concepire soluzioni di ogni genere. La posa dei prodotti è semplice ed avviene mediante incollaggio: stuccate le giunture, le superfici assumono un aspetto fluido e continuativo. Le pareti 3D si esaltano con la luce, gli spessori si nascondono dando spazio alle ombre. 3D SURFACE, oltre ad offrire una collezione di 16 textures, nasce con la volontà di sviluppare prodotti su richiesta, in modo da permettere ad ogni progettista di scolpire sulle pareti le proprie idee. www.purapietra.it www.3dsurface.it CERAMICHE REFIN contemporanei. Mansion riproduce fedelmente il parquet a cassettoni dal sapore settecentesco ma perfettamente in linea con gli ambienti contemporanei più sofisticati. Mansion esalta le pregiate lavorazioni del legno antico unite all’innovazione delle tecnologie ceramiche; caratterizzata da intense variazioni cromatiche e da spiccate venature. Una collezione dal look ricercato, perfetto connubio tra classico e moderno in macro composizioni lignee dagli straordinari giochi geometrici. www.refin.it All'insegna dell'innovazione con Frame e Mansion Vincitrice del premio European Design Award 2012, la collezione di ceramiche Frame viene presentata in occasione di Cersaie 2013 in una nuova veste. La nuova collezione è ispirata alle preziose finiture con stucco utilizzate nella Repubblica di Venezia a partire dal XI secolo. L’articolato percorso di ricerca e l’utilizzo di tecnologie produttive all’avanguardia hanno portato alla realizzazione di un prodotto innovativo seppur d’ispirazione classica, minimalista nel design contemporaneo; una collezione di lastre in grès porcellanato le cui superfici esprimono il pregio delle finiture in stucco veneziano attraverso ampie spatolature, variazioni cromatiche e strutturali, enfatizzate dai grandi formati nei quali la collezione sarà presentata. Altra novità proposta al Cersaie è la collezione Mansion, dal sapore antico, studiata per ambienti A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 97 DICKSON® CERDOMUS CERAMICHE IN BREVE Realizzati con rivoluzionarie fibre viniliche e abbinati ad un supporto dalle elevate performance tecniche, i nuovi rivestimenti tessili per pavimenti Dickson® sono estremamente resistenti all’usura. Tutte le collezioni hanno ottenuto l’attribuzione della classe di utilizzo 33 (uso commerciale a traffico elevato), la più elevata nella categoria dei rivestimenti per pavimenti in tessuto. I giochi di fili mono o bicolori, insieme alle combinazioni di ordito e trama, strutturano la collezione in 4 gamme: Be Easy, Be Smart, Be Natural, Be Different. Immarcescibili, impermeabili e stabili, i rivestimenti Dickson® sono adatti ad ogni tipo di uso e possono essere installati anche nei bagni o nelle cucine. I colori restano vivi anche in caso di esposizione ad un intenso irraggiamento solare. Chrome | Essenziale, contemporanea, industriale: la collezione di pavimenti e rivestimenti in gres porcellanato Chrome riprende le sfumature naturali delle sabbie e del pietrisco miscelati. Gli sfondi neutri e sfumati, i colori polverosi e i formati particolari, lasciano intuire la profondità materica dalla quale emergono frammenti di minerali, che ricreano gli aloni e le superfici della materia cementizia. I formati lasciano spazio alla superficie con poche linee di fuga, pavimenti e rivestimenti possono essere arricchiti da decori di ispirazione contemporanea e dai colori freddi ma stupefacenti. Colori: Clay, Charcoal, White/Forest, Grey, Sand, Taupe Formati: 50x100, 25x100, 60x60, 30x60 Decori: Sphera, Mosaico 3D www.dickson-constant.com www.cerdomus.com CERAMICA SANT'AGOSTINO Collezione Royal Royal traduce nel linguaggio del gres porcellanato la preziosità dei legni “antichi”, recuperati dalle pavimentazioni di ville o dimore storiche: il legno e le sue venature diventano primaria fonte di ispirazione capace di conferire fascino ed eleganza a qualsiasi soluzione abitativa. Royal reinterpreta il materiale ligneo, attraverso la perfezione della Digital Technology, riproducendone fedelmente il calore avvolgente grazie anche alla superficie soft touch ad effetto cerato oliato. L’insolito formato 98 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 quadrato - 75x75 cm - permette a Royal di uscire dall’uso tradizionale del listone e dare luce ad ambienti di assoluta eleganza. L’impatto estetico è sorprendente, sia nelle versioni monotinta - Royal Nut e Royal Sand - sia in quelle bicolor - Royal Deco Nut e Royal Deco Sand - che utilizzano due tipologie di intrecci realizzate con due diverse essenze per esaltare la grafica dei pavimenti. Se la perfezione visiva e la qualità rappresentano un connubio inscindibile per questa nuova linea, un ulteriore plus è dato dalla garanzia di una produzione totalmente Made in Italy. Royal infatti costituisce la naturale evoluzione della filosofia di Ceramica Sant’Agostino che da circa mezzo secolo vede l’azienda impegnata a realizzare tutti i prodotti all’interno del territorio italiano rimanendo sempre fedele ai propri valori e tradizioni. www.ceramicasantagostino.it ÉLITIS emozionale, visivo e tattile: ecco la filosofia della società. Il motto potrebbe essere “concepire prodotti molto attuali e avere sempre una tecnica d’avanguardia”. E mentre il termine rivestimento murale veniva associato alla tappezzeria, Elitis gli ha attribuito connotati nobili cosi che i muri acquisissero importanza. L’editore crea un laboratorio di materiali murali in cui creatività e prodezze tecniche conquistano nuovi territori. Il lavoro artigianale delle paglie è sublimato, reinventato. Il tessile e il tessuto non tessuto si Un nuovo linguaggio per il rivestimento murale, tra lusso, bohême, esuberanza e saggezza. Elitis, che quest’anno festeggia 25 anni di creazione e inventiva, rivolge uno sguardo nuovo e disinibito alla sua attività, facendo rimare il suo universo decorativo con “stile di vita”. Le sue creazioni di tessuti, carte da parati e rivestimenti murali stupiscono e sono l’evento di ogni stagione. Osare, innovare, inventare ogni volta un vocabolario piegano, si goffrano, si increspano, si stagliano su supporti colorati, metallizzati. Il lino si nobilita con oro o argento. Il floccato assume nuove espressioni. Gli inchiostri sono gonfiati e metallizzati. Una nuova tecnica inedita ed eccezionale in jersey termo lavorato applicato su spugna conferisce un volto nuovo al rivestimento murale, e il 3D si sistema negli spazi architettonici. Con Elitis, i muri parlano. www.elitis.fr CP PARQUET Antico Asolo 11millimetri Maxi Grande formato, piccolo spessore. La forza di due importanti spessori e la grazia dei nodi armoniosamente distribuiti (rovere nodoso = misto rustico + rusticone). Il rovere nodoso crea un’elegante trama di nodi, ordinati secondo natura ed equilibrio. Magnifiche proporzioni donano stabilità e bellezza al pavimento Antico Asolo 2 strati 11millimetri Maxi. L’importante strato nobile di 4,5 mm, il grande formato di 210 mm in larghezza, e fino a 2400 mm in lunghezza, la pregiata essenza di Rovere Europeo con nodi generosamente disposti, portano in primo piano lo spirito autentico della natura e la genuina energia della materia. Antico Asolo 11millimetri Maxi è l’ideale per la posa del parquet in condizioni di spessori ridotti, in particolare nelle ristrutturazioni o in abbinamento ai sistemi di riscaldamento a pavimento. Antico Asolo 2 strati 11millimetri Maxi è realizzato in elementi stratificati di latifoglie e conifere con spessore 4,5 mm di legno nobile. Il ciclo di produzione è svolto interamente negli stabilimenti aziendali (stagionatura - essicazione - incollaggio - maschiatura sui 4 lati). L’utilizzo del supporto in multistrato di betulla ben supporta lo spessore della cartella nobile e fa di Antico Asolo 2 strati 11millimetri Maxi un prodotto di grandi dimensioni estremamente stabile. Qualitativamente corrispondente alle Norme www.performanceinlighting.com Europee En 13489. www.cpparquet.it A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 99 FOCUS LA NUOVALINEA DI ELETTRODOMESTICI FIRMATI PATRICIA URQUIOLA BEKO ITALY Viale del Ghisallo 20 20151 Milano Tel. +39 02 96289922 www.bekoelettrodomestici.it 100 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 Beko “CAST” Oltre a mantenere fede alla sua filosofia di sviluppare per le generazioni future tecnologie sempre più innovative e sostenibili, Beko si cimenta con nuovi standard in materia di progettazione grazie alla collaborazione con Patricia Urquiola che, per la prima volta, si dedica alla progettazione di elettrodomestici. La designer ha raccolto la sfida di “vestire” le tecnologie Beko mantenendone intatta la funzionalità ma, allo stesso tempo, di amplificarne l’effetto visivo per rendere i prodotti ancora più appealing agli occhi del consumatore finale. Creare una linea che armonizzasse aspetti apparentemente contraddittori: prestazioni tecniche e design accattivante. Il risultato sono prodotti unici nel loro genere e lontani da qualsiasi soluzione standardizzata, senza perdere in flessibità in modo da garantirne l'uso quotidiano. La speciale linea Beko “CAST" si compone di tre collezioni: cappe, piani cottura e forni. Patricia Urquiola spiega ciò che ha portato alla creazione di “CAST” per Beko: "Ho voluto sviluppare una linea contemporanea, non sovra-progettata, non fredda, lontana da soluzioni standardizzate ma flessibile, per essere utilizzata in mercati diversi con una forte innovazione tecnica e con elevate prestazioni. La filosofia che sta dietro questi prodotti concilia innovazione e tecnologia con un comodo “vestito” che si adatta ad ogni situazione domestica e che può essere utilizzato in diversi modi. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 101 FOCUS Photos by courtesy of GP PROGROUP Esclusiva qualità artigianale DOVE LA LUNGA ESPERIENZA REALIZZATIVA E LA VELOCITÀ DI INTERVENTO SI SPOSANO CON L’ORIGINALITÀ DELLE SOLUZIONI. GP PROGROUP Loc. Bessiche 75 15070 Tagliolo Monferrato (AL) Tel. +39 0143 882350 www.gpprogroup.com 102 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 GP PROGROUP nasce nel 1999 come GP Soluzioni in Legno. Attenzione ai dettagli, scelta accurata dei materiali e “rispetto per il legno” sono i valori fondanti dell’azienda creata da Giuseppe Piromalli, che pone le sue creazioni al carrefour di arte, tecnica e passione. La grande abilità manuale e la ricerca della perfezione hanno reso GP PROGROUP punto di riferimento per coloro che desiderano elementi di arredamento esclusivi. Per questo motivo l’azienda viene scelta anche da importanti studi di architettura e design. L’affermazione sul mercato e la tipologia di soluzioni richieste dai clienti hanno fatto crescere ed evolvere l’azienda che risulta attualmente configurata in tre comparti: PROJECT & DESIGN È il ponte tra i desideri del cliente e la loro realizzazione. Lo staff dei progettisti offre soluzioni personalizzate per privati e organizzazioni, non solo per la realizzazione di arredi bensì per la gestione completa del cantiere. Un vasto raggio di azione abbraccia resort, ristoranti, hotel, SPA, abitazioni private e uffici direzionali. CONTRACT & SERVICE Servizi “chiavi in mano” ad elevata qualità, con garanzia del risultato e con un unico interlocutore. Gestione di ogni tipo di impianto: termoidraulico, elettrico, installazione domotica, opere edili, cartongessi, rivestimenti con ogni tipo di materiale (legno, marmi, ceramiche, resine). Maestranze dirette e partnership con i migliori professionisti del settore danno possibilità all’azienda di controllare cantieri su tutto il territorio nazionale con rapidità, precisione e ordine. SOLUZIONI IN LEGNO Mater familie del Gruppo GP, si è aperta nel tempo all’evoluzione e alla tecnologia senza perdere la caratteristica di origine che ne ha fatto un’azienda di successo: l’artigianalità. Le nuove linee di produzione, il controllo dei tempi e il controllo qualità della lavorazione sono caratteristiche essenziali per poter soddisfare una clientela sempre più esigente. Per questo la modernizzazione è stata necessaria, come pure il dotarsi di un team di lavoro con esperienze differenti, per poter gestire ogni tipo di situazione: dalla coperta di una barca alla produzione seriale di cabine per la spiaggia. Tuttavia, la passione che contraddistingue “l’artigiano del legno” non è andata persa, passione che è diventata l’elemento distintivo di GP PROGROUP nel comparto nazionale. La bravura dei falegnami specializzati, l’utilizzo di legni masselli pregiati e l’impiego di materiali di qualità assoluta distinguono le produzioni di GP. La lunga esperienza realizzativa e la velocità di intervento si sposano con l’originalità delle soluzioni. Il “prodotto finito” è una composizione armonica di materiali, abbinamento di forme e colori, illuminazione degli ambienti, che non concorrono al semplice arredo bensì a creare un’atmosfera unica per ogni circostanza dove gli spazi - valorizzati al meglio - regalano emozioni positive e creare luoghi accoglienti dove fa piacere stare e ritornare. Il team è costantemente impegnato a inventare soluzioni ad hoc misura per le più svariate esigenze, assemblando al legno materiali diversi, come plexiglass, vetro, acciaio, resine, ferro, dando vita a combinazioni uniche. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 103 FOCUS Incontro tra arte e innovazione PHILIPS ILLUMINA IL MUSEO POLDI PEZZOLI DI MILANO CON UN SISTEMA D’AVANGUARDIA, STUDIATO AD HOC E REALIZZATO CON INEDITA TECNOLOGIA LED “TAILOR MADE” PHILIPS S.P.A. DIV. LIGHTING Via G. Casati, 23 20900 Monza (Mb) Tel. +39 039 2031 www.philips.it/illuminazione 104 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 Dalla passione per la “luce intelligente”, e la continua ricerca di soluzioni innovative nasce il progetto di illuminazione nell’ambito artistico-culturale che coinvolge il Museo Poldi Pezzoli, storica Casa Museo situata nel cuore di Milano, che gode, da oggi, di una nuova e sofisticata regia luminosa. Questo progetto di riqualificazione illuminotecnica è il frutto della sinergica collaborazione tra lo studio Ferrara Palladino e Associati, progettista e curatore dell’intervento, e Philips, che ha messo in campo la sua esperienza per lo sviluppo di soluzioni a LED d’avanguardia. Philips, grazie alla strategica acquisizione di Ilti Luce, società italiana leader nell’applicazione delle tecnologie luminose LED per l’architettura in ambito museale, è stata in grado di rispondere al meglio alle specifiche esigenze espresse dal progetto e proprie di una realizzazione sperimentale concepita con l’obiettivo di valorizzare gli spazi e tesori del Museo. L’intervento illuminotecnico e museografico è stato infatti l’eccellente risultato di un progetto pilota, caratterizzato interamente da soluzioni sviluppate “su misura” e secondo nuovi canoni della progettazione illuminotecnica. Il sistema d’avanguardia, studiato ad hoc e realizzato con inedita tecnologia a LED in stile “tailor made”, è stato prodotto per garantire appieno il mantenimento dell’aura all’interno del museo e una lettura accurata dei colori, offrendo così a tutti gli amanti dell’arte una migliore interpretazione delle opere e dell’architettura che fa loro da cornice. Il Poldi Pezzoli è una delle più importanti case museo in Europa ed espone tra le più raffinate collezioni artistiche del XIX secolo. La dimora aristocratica del nobile Gian Giacomo Poldi Pezzoli (1822 - 1879) è la cornice di una eccezionale raccolta di dipinti italiani del Rinascimento e anche di una collezione unica di arti decorative. Nato con l’obiettivo di valorizzare le testimonianze artistiche, l’intervento nel Museo si traduce in un ambizioso progetto volto a creare un equilibrio tra le necessità di una illuminazione funzionale e la volontà di preservare l’atmosfera unica che si respira all’interno delle sale. I proiettori installati fanno rivivere le tele esposte che, illuminate da un flusso lineare di luce sull’intera superficie dell’opera in modo omogeneo, vengono valorizzate da una resa cromatica calibrata in funzione delle caratteristiche di ciascun dipinto e un corretto contrasto di luce tra opere e sfondi architettonici. In termini progettuali, ciò si traduce in un miglioramento delle condizioni di conservazione dei dipinti stessi e in una eccellente fruizione delle opere, superiore ai risultati finora ottenuti con le tradizionali sorgenti luminose. Da oggi, i dipinti della casa museo Poldi Pezzoli torneranno a brillare di nuova luce, elemento distintivo e fondamentale per rendere unica l’esperienza delle opere d’arte dove forme e colori riemergono con una grande forza espressiva. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 105 DESIGN, CULTURA E SPERIMENTAZIONE PER FOSCARINI SPAZIO SOHO REFERENCES Edited by Chiara Dadda Dopo Milano, Foscarini apre un nuovo spazio a New York: non un semplice showroom ma un luogo improntato allo spirito del brand, destinato ad entrare in dialogo con la città per raccontare storie, trasmettere emozioni e stimolare la creatività. Inaugurata in occasione di ICCF 2013 e della New York Design week, la nuova “casa” di Foscarini sarà aperta a tutti, puntando a diventare punto di riferimento non solo per gli appassionati di design ma per un pubblico più ampio ed eterogeneo. Per Foscarini Spazio Soho è stato scelto un edificio storico in Greene Street, riprogettato negli spazi interni da Ferruccio Laviani. “Da un lato abbiamo voluto trasmettere un messaggio strettamente legato all'identità del brand, con installazioni e interventi artistici sempre diversi”, racconta il progettista, “dall'altro desideriamo consentire ai visitatori di entrare in contatto direttamente e immediatamente con i diversi modelli della collezione, valorizzandone le diverse caratteristiche e personalità.” Per raggiungere questo secondo obiettivo, è stato pensato per Foscarini Spazio Soho uno speciale sistema modulare fatto di “display cases” di diverse dimensioni liberamente componibili, progettate per adattarsi alle mutevoli esigenze dello spazio. Anche nello spazio newyorkese, come in quello milanese, si susseguiranno periodicamente installazioni site-specific: scenografie create per raccontare i valori di Foscarini, interpretati di volta in volta da artisti e designer. www.foscarini.com ARTIGO PER IL CAMPUS LUIGI EINAUDI DI TORINO Il Campus Luigi Einaudi è sorto nel settembre 2012 nel nuovo insediamento dell’area ex Italgas di Torino. A firmare il progetto delle nuove facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche dell’Università di Torino, 8 gruppi che si sono aggiudicati la gara internazionale. Nel team spicca il nome di Sir Norman Foster che, con il suo studio, si è occupato del progetto architettonico generale, il quale copre 45.000 mq di superficie e 14.000 mq di verde. Il progetto, il cui investimento complessivo è di 135 milioni di Euro, è stato portato avanti all’insegna della sostenibilità ambientale: dalle pavimentazioni esterne foto-catalitiche alla copertura del tetto, ispirato ai criteri del solar design, dall’integrazione fra illuminazione naturale e artificiale alle soluzioni progettuali adottate per gli impianti tecnologici. Gli architetti hanno scelto il pavimento UNI 4 mm di Artigo in diversi colori per identificare le varie aree, puntando alla pulizia estetica delle tinte unite. La fabbrica di Artigo è certificata secondo la norma ambientale ISO 14001 e l’intera copertura dei fabbricati industriali è rivestita di pannelli fotovoltaici (quasi 8.000 mq). Il pavimento UNI vanta il certificato ambientale Blauer Engel e risponde ai requisiti della normativa tedesca AgBB e dello schema California Section 01350 sull’emissione di composti volatili organici VOC, garantendo massima sicurezza agli utilizzatori dei locali nei quali è installato. www.artigo.com 106 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 Tutte le soluzioni per PROGETTARE _ COSTRUIRE _ RIQUALIFICARE BIENNALITÀ _ SPECIALIZZAZIONE _ INTERNAZIONALITÀ I saloni di MADE expo: Costruzioni e Cantiere | Involucro e Serramenti | Interni e Finiture | Software e Hardware | Energia e Impianti | Città e Paesaggio Promossa da Partner www.madeexpo.it www.federlegnoarredo.it +39 051 662013 A+D+M | MAGAZINE | 46 624 | # 45 107 [email protected] MADE expo SUN 2-5 ottobre 2013 | Rho (Mi) 6-8 ottobre 2013 | Rimini Al prossimo MADE expo grande attenzione al Salone Interni e Finiture, un luogo in cui trovare l’intera gamma dei prodotti per l’architettura degli interni. E con la nuova edizione più spazio ai giovani talenti con InstantHouse @ School, il concorso dedicato agli studenti e neolaureati in Architettura, Ingegneria ed Industrial Design, per progettare una scuola dell’infanzia, che rifletta una diversa modalità di percepire e conoscere il paesaggio, l’ambiente e il territorio da parte dei bambini. La Terra diventa Ceramica, Design, Architettura, Arte con MADE 4 CERAMICS, la novità assoluta di MADE expo 2013: un’esposizione partecipativa in un intero padiglione, con laboratori, workshop, conferenze, mostre per presentare al pubblico le qualità del prodotto ceramico, insegnare a sceglierlo, classificarlo, individuarne le caratteristiche, suggerire utilizzi e applicazioni. SUN, il Salone Internazionale dell’Esterno di Rimini Fiera, che l’organizza in collaborazione con Fiere e Comunicazioni, farà luce sulle innovative tendenze del vivere all’aria aperta. 7 i percorsi espositivi: OUT_style, GARDEN Sun, SUN_contract, SEA_style, URBAN_ style, SUNAQUAE e OUT_floor. In contemporanea si svolgeranno GIOSUN, 28° Salone Internazionale del giocattolo e dei giochi all’aria aperta e la 5° edizione di CAMPING & VILLAGE SHOW, il più grande e importante appuntamento italiano B2B per campeggi e villaggi turistici con il patrocinio dell'Associazione Mondo del Campeggio. 1500 business meeting, anticipazioni sulle tendenze e innovazioni proposte dalle più importanti realtà dell’Outdoor design & living, convegni, contest e workshop animeranno la manifestazione. www.madeexpo.it www.sungiosun.it SAIE HOST BATIMAT 16-19 ottobre 2013 | Bologna 18-22 ottobre 2013 | Rho (Mi) 4-8 novembre 2013 | Paris Nord Villepinte (France) Con il nuovo SAIE, BolognaFiere ha voluto realizzare e offrire una vera nuova piattaforma fieristica per il mondo del costruire italiano, per le imprese, i tecnici, gli esperti, i professionisti, i progettisti dei cantieri di edifici e infrastrutture. Una formula espositiva più grande che comprendesse il tema del costruire infrastrutture per il territorio, nel nuovo ambiente urbano che deve realizzarsi ed è già al centro di tutti i programmi di innovazione europei ed internazionali delle grandi reti per le città del futuro. Con quest’ottica è stato deciso di realizzare in questa edizione, assieme al nuovo SAIE, le manifestazioni SMART CITY EXHIBITION, EXPOTUNNEL e AMBIENTE&LAVORO, creando un’unica grande piattaforma espositiva dedicata a tutti i temi che riguardano l’edilizia del futuro. Il Salone internazionale dell’ospitalità professionale, leader mondiale nel settore Ho.Re.Ca. e Retail, nel 2013 diventa un vero osservatorio delle tendenze e delle evoluzioni del mercato e una piattaforma di business globale. A partire dalla rivoluzione che stanno vivendo i punti di consumo (PDC), tra format originali, nuove tendenze lifestyle, innovazione tecnologica e crescente centralità del design. Nell’edizione 2013 la capacità di Host di fare innovazione in tutti gli ambiti si esprime in modo particolare nella grande attenzione ai nuovi format. Oggi più che mai, in un mercato in continua evoluzione, è fondamentale per gli operatori sviluppare format nel retail che rispondano in modo efficace alle nuove esigenze dei consumatori, valorizzando sia la tecnologia, sia i layout e le strategie di marketing e vendita. I tre saloni leader dell’edilizia, Batimat, Interclima+Elec e Ideo Bain si riuniscono per creare un evento unico al mondo per dimensione e completezza nell’universo dell’edilizia e dell’architettura. BATIMAT IN SITU, presenterà 50 edifici parigini, selezionati per la loro innovazione costruttiva, architettonica, ecologica, tecnologica e di finitura, che illustrano la modernità dei «Cambiamenti Urbani». BATIMAT OFF, proporrà una guida e dei percorsi di visita dei 50 edifici BATIMAT IN SITU, oltre che degli showroom degli espositori. Il Congresso Architettura & Città accoglierà 30 architetti leader internazionali che presenteranno i loro progetti più interessanti per lo sviluppo sostenibile. Zoom Touch, nell’ambito del padiglione ZOOM, sarà un laboratorio delle nuove materie per le finiture d’interni. Zoom Lounge, il luogo d’accoglienza dedicato agli architetti. www.saie.bolognafiere.it www.host.fieramilano.it www.batimat.com AGENDA 108 A+D+M A+D+M| MAGAZINE MAGAZINE| 2013 2013| # 45 andy fluon PARTYTIME acrilicofluo su tela cm. 150 x 100 anno 2008 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 109 MEMO Photos by courtesy of Marmomacc Marmomacc La 48a edizione in programma da mercoledì 25 a sabato 28 settembre, a Veronafiere Leader mondiale per la promozione del marmo made in Italy sul mercato globale Da mercoledì 25 a sabato 28 settembre, ritorna alla Fiera di Verona la manifestazione di riferimento per tutti gli operatori del comparto lapideo che, proprio in Marmomacc, trova la sua massima espressione. Dall’estrazione alla finitura delle superfici, dalle tecnologie di lavorazione fino ai molteplici utilizzi nel campo delle costruzioni, dell’architettura e del contract, senza dimenticare didattica e formazione degli specialisti: ogni settore è rappresentato a Marmomacc, con la pietra sempre protagonista assoluta. Un’edizione sempre più internazionale sul fronte del business e che conferma la centralità della cultura del prodotto. Marmomacc è la fiera leader mondiale, con oltre 1.400 espositori di cui il 60% esteri da quasi 60 nazioni e 55mila operatori specializzati attesi da oltre 130 Paesi. Uno dei motivi del successo di Marmomacc sta nella scelta di coniugare il business al design e alla cultura del prodotto, facendo della manifestazione anche uno dei più importanti momenti di confronto, innovazione e formazione per aziende e professionisti che lavorano con la pietra. 110 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 Il design è riconosciuto come valore aggiunto universale per ogni produzione made in Italy. Per questo Marmomacc ha deciso di puntare su questo vantaggio competitivo, unico e non riproducibile, anche nel sistema-marmo. Alla cultura viene dedicato un intero padiglione, Inside Marmomacc con un ricco programma di convegni, laboratori, mostre e installazioni per approfondire gli utilizzi creativi della pietra naturale, con un focus particolare su Marmomacc&Design - La pietra fluida, un progetto che coinvolge giovani progettisti under 30 chiamati a interpretare la pietra in modo innovativo e originale anche attraverso i nuovi linguaggi della comunicazione. Tra le numerose iniziative in programma, la XIII edizione dell’International Award Architecture in Stone, il Forum del Marmo, il Best Communicator Award, Marmomacc Lab e Marmomacc & the City. Infine, sono riservati ad architetti, ingegneri e designer, gli incontri didattici di Stone Academy, progetto di cui Marmomacc è capofila e che coinvolge 17 tra università italiane e internazionali nella realizzazione di seminari e master di secondo livello sulla progettazione in pietra. GLI APPUNTAMENTI CULTURALI Marmomacc non è solo business: attraverso focus, mostre e convegni la manifestazione permette di scoprire applicazioni d’eccellenza per pietre e marmi, confermandosi il più qualificato laboratorio culturale delle tendenze nel mondo dell’architettura e del design. L’attività di Marmomacc nel campo della ricerca e sperimentazione con la pietra naturale è ormai un punto di riferimento per esperti di settore, buyer e visitatori grazie alle iniziative di Marmomacc & Design che quest’anno ha deciso di puntare su giovani architetti e designer emergenti. Inside Marmomacc Anche per la 48^ edizione di Marmomacc il padiglione 7B si trasforma in Inside Marmomacc, cuore pulsante della cultura e della formazione nel settore litico. Un fitto programma di mostre, sperimentazioni di design, esperienze didattiche e incontri formativi accompagna i visitatori dando loro l'opportunità di dialogare su diverse tematiche legate al mondo della pietra. Numerose le mostre che rappresentano l'impegno delle aziende nella ricerca di progetti innovativi e nell’uso creativo dei materiali lapidei, anche in collaborazione con affermati architetti o designer. Tra queste “Bathing in light”, esposizione che presenta il marmo turco tra acqua e luce, mentre con “La Pietra Fluida”, giovani progettisti under 30 raccontano utilizzi innovativi della pietra attraverso contaminazioni grafiche e nuove tecnologie multimediali. Inside Marmomacc raccoglierà una vasta sezione didattica con progetti, proposte e prototipazioni provenienti da diverse facoltà di architettura italiane ed estere. Il Forum del Marmo, sede di convegni, conferenze, lectio magistralis e seminari, continua ad essere il punto d'incontro privilegiato tra architetti e designer, professionisti del settore, studenti e professori, tecnici e ingegneri che qui hanno la possibilità di approfondire svariate tematiche legate al prodotto lapideo. La XIII edizione dell’International Award Architecture in Stone raccoglie invece cinque opere in pietra contemporanee premiate da una giuria internazionale e documentate con disegni, foto, plastici e video. Ottava edizione, poi, per il Best Communicator Award che premia le aziende espositrici che meglio comunicano le potenzialità del marmo e della pietra attraverso l’allestimento dei propri stand. Marmomacc Lab, invece, insegna ad apprezzare le qualità della pietra solo attraverso il tocco della mano, grazie ad un laboratorio sensoriale ed emozionale creato insieme al Centro Servizi Marmo. Con Marmomacc & the City, infine, in occasione della fiera e fino alla fine di ottobre, le aziende espongono le proprie opere lapidee nelle più suggestive piazze veronesi: un evento in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Verona e il Comune di Verona.cnologia utilizzata nell’edilizia grazie alla progettazione in 3D. | www.admnetwork.it | follow us on | La pietra fluida: installazione di Andrea Gross Gaiani e Giulia Regalini per il Consorzio Marmisti Chiampo Centro Visitatori del Castello di Heidelberg, Max Dudler - International Award Architecture in Stone ©Stefan Müller Bathing in light - Liquid Marble, design Mathieu Lehanneur, Inside Marmomacc 2013 Barsi Marmi, Marmomacc&the City 2013 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 45 111 INDIRIZZI MADE Eventi Beko Italy Viale del Ghisallo 20 20151 Milano Tel. +39 02 96289922 www.bekoelettrodomestici.it Confindustria Ceramica Viale Monte Santo 40 41049 Sassuolo (MO) Tel. +39 0536 818111 www.confindustriaceramica.it Foro Buonaparte 65 20121 Milano Tel. +39 02 806041 www.madeexpo.it MATREC - EcoMaterials Library Via Luigi Arnaldo Vassallo, 43 – int.20 00159 Roma Tel. +39 06 4440286 www.matrec.com Mitsubishi Electric Europe EMBT Miralles Tagliabue Arquitectes Associats Passatge de la Pau 10 bis Pral. 08002 Barcelona, Spain Tel. +34 93 412 53 42 www.mirallestagliabue.com Andrea Maffei Architects via Brera 9 20121 Milano Tel. +39 02 87386348 www.amarchitects.com Via Rosset 2 31017 Crespano del Grappa (Tv) Tel. +39 0423 53305 www.cpparquet.it Centro Direzionale Colleoni Viale Colleoni 7 20864 Agrate Brianza (Mb) Tel. +39 039 60531 www.mitsubishielectric.it Andy Fluon Via Montegrappa 4b 20052 Monza (Mb) Tel. +39 039 2005973 www.fluon.it Élitis Performance in Lighting Claudio Silvestrin Architects Unit D, Bankstock building 44 De Beauvoir crescent London N1 5SB United Kingdom Tel. +44 (0)20 72419540 www.claudiosilvestrin.com CP Parquet Via Savona, 97 20144 Milano Tel. +39 02 42296677 www.elitis.fr Viale del Lavoro, 9/11 37030 Colognola ai Colli (Vr) Tel. +39 045 6159211 www.performanceinlighting.com Fiere e Comunicazioni Philips - Div. Lighting Corso Sempione 33 20145 Milano Tel. +39 02 86451078 www.fierecom.it Via G. Casati, 23 20052 Monza (Mb) Tel. +39 039 2031 www.philips.it/illuminazione GP Progroup POLI.design Loc. Bessiche 75 15070 Tagliolo Monferrato (AL) Tel. +39 0143 882350 www.gpprogroup.com Icas S.S. 415 km. 28,650 26010 Vaiano Cremasco (Cr) Tel. +39 0373 278045 www.icas.it Jacuzzi Europe S.S. Pontebbana Km. 97.200 33098 Valvasone (Pn) Tel. +39 0434 859111 www.jacuzzi.eu Lorenzo Palmeri Via Tacito 6 20137 Milano Tel. +39 0287383200 www.lorenzopalmeri.it RiminiFiera Pierandrei Associati Via Giovanni Bellezza 7 20136 Milano Tel. +39 02 58319844 www.pierandreiassociati.it Via Emilia 155 47921 Rimini Tel. +39 0541 744111 www.riminifiera.it Saloni Internazionali Francesi Via Caradosso 10 20123 Milano Tel. +39 4343531 www.salonifrancesi.com Via della Dogaia 51039 Quarrata (Loc. Piuvica) Pistoia Tel. +39 0573 79701 www.vannuccipiante.it Errata corrige In A+D+M #43, nell'articolo “Eco-innovazione dei materiali: il bambù”, le immagini a pag. 89 sono da attribuire come “Courtesy of Kirei" www.kireiusa.com In A+D+M # 43, in the article "Eco-innovation of materials: the bamboo", pictures on p. 89 are to be allocated as "Courtesy of Kirei" www.kireiusa.com A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 45 Goring&Straja Studio Via Friuli 65 20135 Milano Tel. +39 02 78622050 www.gasarchitects.com Consorzio del Politecnico di Milano Via Durando, 38/a 20158 MILANO Tel. +39 02 2399 7206 www.polidesign.net Vannucci Piante 112 Si ringraziano: Rebosio+Spagnulo Via Gargano 51 20139 Milano Tel. +39 02 97377310 www.rebosio-spagnulo.it Santiago Calatrava Parkring 11 CH-8002 Zurich Switzerland www.calatrava.com AXO N A per il n ego z io del f u turo 100% flessibilità Massima componibilità Sistema autopor tante Pannello Supporto ripiano Montante Ripiano Sede LED AXON A è frutto di anni di ricerca finalizzata alla realizzazione di un prodotto, dalle elevate caratteristiche tecnologiche, che risponde a tutte le nuove esigenze del negozio moderno: funzionalità, adattabilità e flessibilità espositiva. 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