Il Futurismo
L’avanguardia degli inizi del
Novecento
Zang tumb tumb,
verso un nuovo modo di fare poesia
ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrare
spazio con un accordo tam-tuuumb
ammutinamento di 500 echi per azzannarlo
sminuzzarlo sparpagliarlo all’infinito
Nel centro di quei tam-tuumb
spiaccicati (ampiezza 50 chilometri quadrati)
balzare scoppi tagli pungi batterie tiro
rapido Violenza ferocia regolarità questo
basso grave scandere gli strani folli agitatissimi acuti della battaglia Furia affanno
orecchie
occhi
narici
aperti attenti
forza che gioia vedere udire fiutare tutto
tutto taratatatata delle mitragliatrici strillare
a perdifiato sotto morsi schiaffi traaktraack frustare pic-pac-pum-tumb bizzzzarie salti altezza 200m. della fucileria
Temi e protagonisti
 Antidannunziano
 Ricerca di nuovi modi d’espressione in contrasto con la
tradizione letteraria
 1909, anno di fondazione del movimento con il
Manifesto ideologico pubblicato a Parigi su Le Figarò
 Le serate futuristea teatro, alla ricerca di un rapporto
diretto con il pubblico
 Aggressività di toni e linguaggio
 Vicinanza e adesione al Fascismo
 Volontà di espressione del dinamismo moderno
Temi e protagonisti
 Esaltazione della macchina
 Amore del pericolo, della velocità, dell’audacia e della
violenza
 Guerra intesa come “sola igiene del mondo”
 Rigetto della sintassi e uso delle parole in libertà
 Uso dell’analogia
 Diffusione tra gli operai e nella russia comunista
(Majakovskij)
 Marinetti, Govoni, Palazzeschi nella letteratura
 Carrà, Severini, Boccioni, Balla nell’arte
Marinetti, il paroliberismo
Govoni, Il palombaro
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Manifesto del Futurismo
Le Figaro - 20 febbraio 1909
(passi)
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità.
Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.
La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il
movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.
Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza
della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito
esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di
Samotracia.
Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se
vogliamo sfondare le misteriose porte dell'impossibile?
Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto
distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.
Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il
moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria.
Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree
multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore
notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde,
divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti
simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi
avventurosi che fiutano l'orizzonte, e le locomotive dall'ampio petto, che scalpitano sulle rotaie,
come enormi cavalli d'acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica
garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta.
È dall'Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e
incendiaria col quale fondiamo oggi il FUTURISMO perché vogliamo liberare questo paese dalla
sua fetida cancrena di professori, d'archeologi, di ciceroni e d'antiquari. Già per troppo tempo l'Italia
è stata un mercato di rigattieri. Noi vogliamo liberarla dagli innumerevoli musei che la coprono tutta
di cimiteri.
Manifesto tecnico del
futurismo, Lacerba, 1912 (passi)
 Bisogna distruggere la sintassi, disponendo i sostantivi a caso,
come nascono
 Il verbo all'infinito può, solo, dare il senso della continuità della vita
e l'elasticità dell'intuizione che la percepisce
 Abolire anche la punteggiatura. Essendo soppressi gli aggettivi, gli
avverbi e le congiunzioni, la punteggiatura è naturalmente
annullata
 L'analogia non è altro che l'amore profondo che collega le cose
distanti, apparentemente diverse ed ostili. Solo per mezzo di
analogie vastissime uno stile orchestrale, ad un tempo policromo,
polifonico e polimorfo, può abbracciare la vita della materia.
Dinamismo di un calciatore, Boccioni
Visioni simultanee,Boccioni
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I futuristi