Scuola media “A. Mendola” - FavaraCasà Maria Chiara 3 D Inizia presentazione Sono trasformazioni che avvengono nei nuclei degli atomi tra in modo spontaneo nelle protoni e neutroni e provocano la formazione di in modo provocato, mediante l’uso di particelle nucleari come “proiettili” in modo da provocare la sostanze radioattive fissione cioè la rottura di un come, per esempio, nucleo grosso nuovi tipi di nuclei raggi alfa, beta e gamma Il radio, l’uranio e il polonio fusione cioè l’unione di in frammenti più piccoli nuclei piccoli in un nucleo più grande con emissione di particelle dotate di grande raggi α – β – γ neutroni energia termica Fine Protoni e neutroni Il nucleo dell’atomo dell’idrogeno è formato da una sola particella, cioè il protone (fig. 1). Il numero dei protoni costituisce il numero atomico. Essi sono presenti in tutti gli atomi e, avendo una carica elettrica positiva si respingono. Nel nucleo degli elementi chimici diversi dall’idrogeno, oltre ai protoni sono presenti anche altre particelle: i neutroni. Essi non hanno nessuna carica elettrica, cioè sono elettricamente neutri. Il loro numero costituisce il numero di massa. Menù Nuclei piccoli In seguito alla fissione nucleare dell’ uranio 235, per esempio, si possono ottenere, dalla rottura di un nucleo più grande, due o più nuclei piccoli producendo energia. Menù Nuovi tipi di nuclei • Consideriamo, per esempio, l’uranio 238. Esso bombardato con neutroni, cattura un neutrone e si trasforma in uranio 239, che è instabile e, emettendo raggi beta si trasforma in nettunio. Anche il nettunio è instabile e si trasforma in plutonio. Sia il nettunio che il plutonio non esistono spontaneamente in natura e perciò sono detti elementi artificiali o anche avendo numero atomico superiore all’uranio - elementi transuranici. Menù La fissione nucleare • • • In seguito all’urto con un neutrone, i nuclei di certi atomi pesanti si rompono in particelle più leggere. Tale rottura si chiama “fissione nucleare”. Essa può avvenire in due modi: 1) in modo incontrollato: in tal caso la reazione si propaga molto rapidamente a tutta la massa dell’uranio e si ha una terrificante esplosione. 2) in modo controllato: in tal caso la reazione procede regolarmente e in modo graduale, senza esplosioni. E’ in tal modo possibile utilizzare l’energia che si sviluppa, come avviene, per esempio, nei reattori nucleari o pile atomiche. In essi l’energia atomica viene trasformata in energia termica che a sua volta viene trasformata in energia elettrica. Menù Raggi alfa, beta e gamma • • • • Tutte le sostanze radioattive si decompongono emettendo radiazioni. Esse possono essere di tre tipi: 1) raggi alfa: si tratta di piccoli frammenti del nucleo che si sta decomponendo, scagliati a grande velocità nello spazio circostante; sono formati da due neutroni e da due protoni. 2) raggi beta: si tratta di elettroni, generati durante la reazione nucleare, anch’essi scagliati a grande velocità nello spazio circostante. 3) raggi gamma: si tratta di radiazioni elettromagnetiche, cioè di radiazioni che hanno la stessa natura della luce. I raggi gamma trasportano, però, molta più energia della luce; per tale motivo sono in grado di attraversare spessori anche considerevoli di sostanze che la luce, al contrario, non è in grado di attraversare. Menù Le sostanze radioattive • Nei nuclei di certi atomi avvengono continue trasformazioni che si chiamano “reazioni nucleari”. In seguito a tali reazioni i nuclei di certi elementi emettono spontaneamente radiazioni alfa, beta o gamma. Si tratta delle sostanze radioattive. Menù Il radio, l’uranio e il polonio • E’ stato lo scienziato francese Henri Becquerel a scoprire per primo la radioattività. Egli si accorse che l’uranio emetteva continuamente dei raggi dalle proprietà sorprendenti. Pur essendo invisibili, tali radiazioni impressionavano le lastre fotografiche, come i raggi luminosi, passavano attraverso vari metalli: per esempio, passavano attraverso una carta complementare nera, attraverso uno strato spesso di alluminio, attraverso tessuti organici come quelli dei muscoli e della pelle. L’uranio fu, quindi, definito un elemento radioattivo. Dopo Becquerel, soprattutto i coniugi Pierre e Marie Curie studiarono la radioattività, ottenendo risultati fondamentali. Essi infatti scoprirono che esisteva un altro elemento radioattivo: in onore della Polonia, patria dei coniugi, lo chiamarono polonio. In seguito, Marie Curie lavorando da sola, scoprì un terzo elemento radioattivo: il radio. Menù L’energia termica • L’energia termica è quella energia che produce calore e che può essere trasformata in energia elettrica mediante i trasformatori. Essa è fondamentale per creare la fusione nucleare tra due atomi. Infatti, nel Sole, grazie all’elevatissima temperatura, gli atomi d’idrogeno si fondono creando quelli di elio. Menù La fusione • Nella fusione nucleare due nuclei più piccoli si uniscono ( cioè si fondono ), formando un nucleo più grosso. Essa libera molta più energia della fissione nucleare. Infatti, tutta questa energia prodotta sia dalla fissione che dalla fusione è immagazzinata nel nucleo dell’atomo e viene chiamata energia nucleare. Le reazioni nucleari sembrano non rispettare il principio di conservazione della massa. La somma delle masse dei nuclei e delle particelle nucleari prima di una reazione nucleare è diversa dalla somma delle masse dei nuclei prodotti dopo la reazione. La massa mancante nelle razioni nucleari si è trasformata in energia. Quindi la massa e l’energia possono trasformarsi l’una nell’altra. Menù Nucleo grosso • Dalla fusione di due nuclei piccoli, si crea un nucleo grosso come, per esempio quello dell’elio 3. Esso si forma dalla fusione del deuterio, un isotopo dell’idrogeno. Questa fusione può essere prodotta anche artificialmente, tramite delle macchine acceleratrici che sparano atomi di deuterio l’uno contro l’altro oppure portano questi atomi a temperature elevatissime, ma fino ad ora è stato molto difficile produrre queste temperature e trovare recipienti capaci di sopportarle. Menù Fine presentazione Casà Maria Chiara