design by Valentina Cason Dentro la Colombara, 1998 La Colombara Laude per fratre vento olio su tavola La torre colombara, dai numerosi fori che accoglievano pacifici colombi, sorge nel centro storico di Lupia accanto alla chiesa parrocchiale e alle due dimore signorili: villa Dal Toso Rigoni e palazzo Mocenigo. In età medievale, il paese fu donato ai monaci benedettini del monastero di San Felice e Fortunato di Vicenza. Arrivati nel 975, essi costruirono quattro colombare agli angoli di un grande perimetro murato per proteggere il brolo e le terre bonificate. Con l’arrivo della nobile famiglia Dal Toso, Lupia si arricchì di pregevoli opere d’arte. La torre colombara venne così decorata con lesene e affrescata nel Cinquecento con bugne a punta di diamante e con l’Adorazione dei Magi entro una nicchia posta ad est. Caduta in abbandono, la torre venne restaurata nel 2005. Tanti tasselli di una gloriosa storia il cui palpito si sente ancora oggi. Francesca Rizzo Mostra Pittorica di IGNAZIO DAMINI Madonna del Carmine, 1996 acquerello Inaugurazione della Mostra sabato 19 dicembre alle ore 19,30 ORARIO da mercoledì a domenica dalle ore 17,30 VISITE GUIDATE 20 – 25 – 26 dicembre alle ore 11 Chiuso lunedì e martedì a cura di Andrea Ruggiero Francesca Rizzo Dal 19 al 26 dicembre 2009 La Colombara srl bar ristorante e pizzeria Via Chiesa 7/a, Lupia di Sandrigo, Vicenza Tel. 0444. 750767 Un’amicizia molto speciale La prima volta che incontrai Padre Damini ero cappellano a San Giovanni Ilarione, agli inizi degli anni ’70. Un po’ alla volta si creò un rapporto di amicizia sincero che continuò e si rafforzò nel tempo. Come divenni parroco a Lupia, una volta al mese veniva a trovarmi portando con sé rullini fotografici da riempire che, sviluppati, sarebbero divenuti ispirazione creativa. In alcune occasioni si fermava in parrocchia per dare un aiuto, durante la Settimana Santa ad esempio. Quel periodo fu assai fecondo per lui e per la sua attività artistica, che lo spinse a dipingere quadri dove sono celebrate l’immagine della Madonna del Carmine e la chiesa di Lupia. Possiamo dire con gioia che Padre Damini è stato ed è una Provvidenza per tutta Lupia. Don Paolo Baio Un giorno di festa (autoritratto), 1976 olio su tavola Laude per fratre vento La forza di un suono di tromba, entusiasmante omaggio alla vita, soffio vibrante di gioia che squarcia le nuvole. Respiri di brezza leggera e delicata, così la vita e l’arte di Fra Ignazio Damini hanno incontrato Lupia di Sandrigo, lasciandovi un segno indimenticabile di bellezza. A più di cinque anni dalla sua ultima visita nel piccolo paese vicentino, l’incanto delle opere del padre pittore torna pienamente a respirare con una toccante mostra nel luogo di che più di ogni altro le ha ispirate, la Colombara di Lupia. Dalla terra al cielo, dalla meraviglia del creato fino al suo creatore, in un emozionante percorso di immagini che scaldano il cuore. Per lasciarsi cullare dal gradevole e continuo vento dell’arte che eleva l’animo avvicinandolo a Dio. Andrea Ruggiero FRA IGNAZIO DAMINI nasce a San Giovanni Ilarione (Verona) il 16 gennaio 1939. Francescano dei Frati Minori Veneti, coltiva fin da giovane la sua innata passione per l’arte. Pittore umile e delicato, innamorato delle vita e delle bellezze del creato. La sua è un’arte che emoziona ed incanta con semplicità e immediatezza. Numerose le mostre in Italia e all’estero, tra Stati Uniti e Germania. Risiede attualmente nel convento padovano di Saccolongo, dopo essere stato colpito da un ictus che ne ha compromesso l’attività artistica. Bontà, luce, colore riscoperti nelle gioie e nelle delusioni, ricchezza e povertà, negli aspetti più umili e sconosciuti, nel volto sofferente del vecchio e nell’innocenza del bimbo, nel piccolo tenero messaggio di un fiore, nelle insidie della beltà che oggi è e domani svanisce. Questa mia visione potrà sembrare a molti anacronistica e sorpassata, ma perché rinunciare a guardare con i propri occhi, e amare con il proprio cuore? Voglio scoprire quanto Dio ha creato. E’ il messaggio che intendo portare a tutti coloro che guardano con simpatia alla mia arte. F.I. Damini