numeri Misena La Voce Misena n. 36 Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 13 ottobre 2005 • € 1 accenderà nuove idee in città Valentina Vezzali, mamma campionessa Sorprese della vita 13 ottobre 2005 i n Ins uo ert vi o: er oi -8 e Voce Domenica 16 ottobre a Corinaldo Lunedì 17 ottobre ore 10,00 Consiglio Presbiterale in Seminario ore 21,00 Loreto: Ia Relazione su "Convegno di Verona" EDITORIALE L’AGENDA DEL VESCOVO INCONTRO DEI RAGAZZI DELLA PRIMA COMUNIONE 2005 ore 15.00 Arrivo a Corinaldo con mezzi propri, poi a piedi fino alla casa natale ore 15.30 Animazione-festa per i bambini. ore 16.30 S. MESSA presieduta dal vescovo mons. Giuseppe Orlandoni Martedì 18 ottobre ore 21,00 Loreto: IIa Relazione su "Convegno di Verona" Mercoledì 19 ottobre ore 15,30 Incontro con cresimandi di Cesano Giovedì 20 ottobre ore 9,30 Riunione del Clero in Seminario Venerdi 21 ottobre ore 21,00 Corso di Bioetica Sabato 22 ottobre ore 21,00 Veglia missionaria Domenica 23 ottobre ore 10,00 S.Cresima a Cesano ore 11,30 S.Cresima in Duomo (ragazzi di Cristo Redentore) ore 16,00 Convegno Oratori L’anno dell’Eucaristia sta per terminare. Come diocesi vogliamo ufficialmente chiuderlo il 16 ottobre, invitando i ragazzi, insieme alle famiglie, che quest’anno hanno ricevuto la Santa Comunione. È una occasione veramente significativa e opportuna: S. Maria Goretti è infatti nata il 16 ottobre 1890 proprio in quella casa dove ci incontreremo. Inoltre, come saprete, questa santa bambina ha trovato nella Santissima Eucaristia la forza per dire il suo SÌ al Signore: vogliamo proprio sceglierla come patrona e modello per tutti voi. Vi attendo e vi benedico di cuore. ✠ Giuseppe Orlandoni, Vescovo Parrocchia di Castelleone di Suasa “Caritas parrocchiale? Sì, grazie!!!” III Corso di Formazione in BIOETICA Auditorium San Rocco - Senigallia Corso di primo livello per volontari del Centro d’Ascolto in parrocchia MANIPOLAZIONI GENETICHE Valentina Vezzali, mamma campionessa Venerdì 14 ottobre ore 21 Mercoledì 19 ottobre 2005, ore 21.00 Giovanni Bomprezzi responsabile del Centro Solidarietà di Senigallia “Il Centro d’ascolto” . PUÒ L'UOMO PROGRAMMARE LA VITA? Dott. Paolo Marchionni Bioeticista ARTICOLI SACRI di Santina Boncompagni QUADRI - ICONE - STATUE - CANDELE - PARAMENTI SACRI a SENIGALLIA in Via Andrea Costa, 31 - 071.60597 La Voce Misena Collaboratori: Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An) Tel. 071/64578 - Fax 071/7914132 Abbonamento annuo euro 35 - cc.postale n. 10514602 Poste italiane S.P.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L.27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Ancona. Taxe perçue - tassa riscossa ufficio P.T. di Senigallia. Autorizzazione del Tribunale di Ancona n. 137 del 12/11/1952. Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti Tecnici: Speranza Brocchini, Rino Girolimetti, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini Settimanale della diocesi di Senigallia e Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Alberto Teloni, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. Realizzazione grafica e stampa: Tecnostampa Recanati Tiratura: 3000 copie e-mail: [email protected] sito: www.vocemisena.it 13 ottobre 2005 2 3 Sorprese della vita V alentina, una donna che vince! Un’impresa davvero incredibile. Da quattro mesi è diventata mamma, ma il suo fisico non ne ha risentito. Tanto che ha guadagnato la sua quarta medaglia d’oro mondiale, la prima da mamma. Si chiama Valentina Vezzali e ogni volta che scende in pedana, quella del fioretto, fa sognare l’Italia e il mondo intero. Ai mondiali di scherma di Lipsia, domenica scorsa, la jesina ha incassato il primo posto del podio nel fioretto femminile, battendo 11-10 al minuto supplementare la tedesca Anja Muller. Con il quarto titolo mondiale in carriera, Valentina Vezzali mette a segno il record assoluto nella storia della scherma italiane ed entra nel libro d’onore degli schermidori. Mamma Vezzali ha fatto un bel regalo al suo figlioletto Pietro che proprio nel giorno della vittoria ha compiuto quattro mesi. Una magia di numeri, ma la ‘fortuna’ c’entra poco quando sulla pedana sale Valentina Vezzali con il suo talento. Una ‘macchina’ si potrebbe pensare visto che solo il 9 giugno scorso era in clinica a Jesi con suo marito Mimmo a far nascere il piccolo. E invece Valentina è soprattutto un’atleta e una donna straordinaria che anche da mamma ha saputo confermarsi la numero uno del fioretto mondiale. Una ripresa record, coronata ancora una volta da un successo. Il quarto iridato, che si aggiunge a una carriera che praticamente non conosce sconfitte: perchè la due volte campionessa olimpica nel fioretto individuale (altri due ori ai Giochi nel fioretto a squadre) le medaglie non riesce quasi più a contarle. Dopo solo diciotto giorni dal parto Valentina Vezzali era in piscina e palestra per riprendere il peso forma di 53 kg e i primi di agosto è tornata a tirare, in preparazione ai mondiali di Lipsia. “Vi stupirò”, aveva (pre)annunciato un mese fa parlando dell’avventura mondiale. Ha mantenuto la promessa e lo ha fatto! Ai quarti ha fatto fuori la la coreana Nam Yun Hee, mentre in semifinale ha ‘stracciato’ l’ungherese Edina Kanpek. Nella finalissima con la tedesca l’esperienza e la ‘testa’ della Vezzali hanno fatto la differenza. Dopo una partenza in salita, Valentina ha poi rimontato e nel rush finale ha schiacciato l’avversaria. Ed è ancora l’urlo liberatorio, la maschera lanciata in alto a fotografare l’ennesimo trionfo di una campionessa che non conosce tramonto. In pedana la campionessa marchigiana ha fatto rivedere gli occhi già visti in tutte le pedane del mondo, tutte quelle in cui Valentina Vezzali ha lasciato il segno: quelli di una campionessa che non molla mai e che da Lipsia ha lanciato un messaggio per tutte le donne. Si può essere mamme e tornare atlete di altissimo livello: Valentina è andata oltre, perchè a poco più di un anno dall’oro di Atene ha fatto un figlio ed è tornata ancora sul gradino più alto del podio. Poi l’inno italiano, qualche lacrima e l’ennesimo regalo che non ha confronti, perché Valentina Vezzali è una mamma d’oro. Simona Santi 13 ottobre 2005 editoriale 16 ottobre 2005 29a domenica del tempo ordinario Dio nella storia Prima lettura: Is 45,1.4-6 I profeti presentano sovente i grandi imperatori antichi quali strumenti non consapevoli nelle mani dell’unico Dio, di Colui che ha scelto Israele e ha stipulato con esso l’alleanza. Questa lettura teologica dei fatti storici è adoperata sia nel versante negativo, dove Dio si serve degli eserciti nemici per punire il popolo d’Israele peccatore, sia in quello positivo, come in questo caso, dove l’espansione del potere persiano è letta alla luce della salvezza degli ebrei. In esilio da troppi anni, essi possono usufruire dell’editto di Ciro per tornare in patria, ricostruire la città di Gerusalemme con il suo luogo sacro. “Per amore di Giacobbe e di Israele”, il Signore ha reso grande il condottiero persiano. Il profeta pertanto invita a guardare la propria storia per vedervi la mano operosa di Dio e per rivolgere a lui la lode. Anche di quel sovrano straniero Dio si può servire, perché egli è il Signore della storia, il vero re dei re, che conduce gli eventi degli uomini verso il suo disegno di amore, e il suo popolo non può certo rimanervi escluso né dimenticato. Salmo 95 Alcuni salmi del salterio esaltano Dio in qualità di re, di monarca assoluto, di sovrano onnipotente che viene a giudicare tutti i popoli. Dal canto, alla narrazione, all’annuncio, alla lode, alle offerte, tutto converge verso questo re e giudice. Tutti i popoli devono sapere ciò che il Signore ha fatto e vorrà fare. Dio va ammirato perché è grande; va lodato perché ne è degno; va temuto perché è terribile nella sua maestà. Seconda lettura: 1Ts 1,1-5b Impossibilitato a recarsi a Tessalonica per rivedere i suoi cristiani, l’apostolo Paolo desidera comunicare con loro sia grazie alla preghiera continua sia per mezzo dello scritto. Inizia così la sua prima lettera esternando sentimenti di gratitudine a Dio per il fatto che i cristiani di quella città, da lui visitata, non sono venuti meno nella loro vita cristiana segnalata con il riferimento alle tre virtù teologali, fede speranza carità. Ciò che nell’Antico Testamento si afferma per Israele che è stato scelto da Dio perché amato, ora lo si dice per la piccola comunità di Tessalonica, formata prevalentemente da pagani convertiti. Il segno concreto dell’amore preferenziale di Dio è dato da ciò che è avvenuto in quella città, ovvero si è verificato l’annuncio del vangelo comuni- cato non solo per mezzo di parole di uomini, ma anche tramite l’azione potente dello Spirito di Dio. Vangelo: Mt 22,15-21 Non è facile per Gesù rispondere alla domanda sul tributo da dare all’imperatore romano. Ciò lo costringeva a schierarsi: o sostenere la ribellione zelota antiromana oppure rifiutare le aspettative e le ansie messianiche dell’avvento di un re liberatore. In ultima istanza, dietro la domanda riguardo al tributo, segno della sottomissione, della resa senza condizioni al nemico aborrito, alla sua politica, alla sua finanza, si nascondeva un problema più importante. La domanda subdola toccava la stessa realtà messianica di Gesù e metteva in gioco lo stesso intervento liberatore di Dio.Per questo Gesù concluderà il suo intervento facendo un riferimento, inaspettato per gli ascoltatori, a Dio stesso, al quale tutto va “restituito”. Soltanto con l’occhio rivolto a Dio, Sovrano assoluto ed eterno, al quale tutto appartiene, si potrà meglio capire il particolare ruolo di Cesare, ciò che a lui appartiene e va dato. Quando Cesare si pone al posto di Dio, i cristiani saranno pronti a ribellarsi, restituendo la vita al loro Signore Gesù Cristo. Ma quando questo non accade, essi sono disponibili alla sottomissione nei confronti delle autorità superiori costituite. don Luciano Sole L’appuntamento annuale con il “Dossier Caritas sull’immigrazione” stimola alcune riflessioni Immigrazione: nuova cittadinanza Una fede disarmata D i fronte alla intransigenza dei partiti religiosi israeliani e alla diffusa volontà del mondo islamico di imporre la shari’a come legge di stato, qualche cristiano guarda con invidia la forza delle altre religioni e sollecita una reazione analoga all’interno del cristianesimo. La tentazione si fa più forte in un tempo in cui i politici del “laico occidente” corteggiano la religione per conquistare consenso. È necessario chiarire come questo spirito di riscossa nasca dalla logica dei gruppi antagonisti mentre è del tutto estraneo al cristianesimo. Nell’ebraismo originario la religione ha un’impronta etnica e nazionalistica: il messia viene fantasticato sul modello del re Davide e il regno di Dio è l’utopia nazionalistica, il nuovo ordine religioso, sociale e politico. A sua volta l’islam non è solo religione, ma anche società e stato. La predicazione di Maometto è il punto di partenza dell’unificazione dell’Arabia e della sua identità storica. Il potere politico spetta all’autorità religiosa: il califfo è il luogo tenente di Maometto. Il cristianesimo invece nasce come fatto esclusivamente religioso che si distingue dal ruolo sociale e politico: “Date a Cesare quel che è di Cesare, date a Dio quel che è di Dio”. È l’unica frase esplicita che esprime la distinzione tra fede e politica, ma l’idea pervade tutto il discorso evangelico. Gesù considera la proposta del messianismo potente alla maniera di Davide una tentazione satanica. Così nel deserto, all’inizio della vita pubblica, così di fronte a Pietro che non accetta la prospettiva della croce. Proprio questa è la scelta alternativa. La croce è l’espressione suprema dell’amore di Dio che salva gratuitamente l’uomo. Inchiodato sulla croce, reso impotente, fa la sua proposta d’amore e attende la nostra libera scelta di dar senso alla vita in base a quel dono d’amore che ci salva: ecco l’essenza del cristianesimo! Indipendentemente dal processo di secolarizzazione della modernità, il cristianesimo, per la sua struttura originaria, non può invadere l’orizzonte politico, in maniera analoga all’ebraismo e all’islam. La vicenda storica del medioevo presenta una nuova fase del rapporto tra fede e politica. La chiesa si è trovata di fatto a dover "supplire" l’organiz- zazione socio-politica come "servizio" a una collettività abbandonata dall’impero romano in sfacelo e minacciata dalla ferocia dei barbari. Purtroppo questo “servizio” e “supplenza” iniziale, si è trasformato in "dominio" e "impero" con la teocrazia. La modernità si caratterizza per l’emancipazione da questo potere: l’autonomia è rivendicata non tanto nei confronti di Dio, quanto rispetto al potere teocratico. Oggi è comune opinione che questo processo sia stato provvidenziale, perché ha liberato la fede dalle scorie del potere temporale e le ha permesso di recuperare l’ispirazione originaria. Fede e politica, autonome in sé, si ritrovano in relazione nella persona concreta che ha fede e nello stesso tempo assume un impegno politico. Qui la scelta di fede sollecita e sostiene l’impegno, suggerisce un ruolo critico di fronte a ogni ingiustizia, può anche suggerire nuove proposte, ma rispettando le regole della democrazia, che richiede la mediazione con le altre proposte e la decisione in base al voto, senza nessuna pretesa di imporsi per una propria forza. don Vittorio Mencucci Nel testo del numero 34 curato da Don Vittorio Mencucci si è verificato un errore di composizione. Ci scusiamo con l’autore e con i lettori. parola di Dio 13 ottobre 2005 4 L a cittadinanza non può essere utilizzata come barriera per difenderci dagli immigrati”. Lo ha evidenziato don Vittorio Nozza, direttore di Caritas Italiana, alla conferenza stampa di presentazione del volume “Immigrati e partecipazione”. Dalle consulte e dai consiglieri aggiunti al diritto di voto (edizioni Idos 2005), promossa presso l’Aula magna di Caritas italiana dallo stesso organismo caritativo della Cei insieme all’Anci. “Non siamo d’accordo con chi pensa che il voto sia l’ultimo bastione per salvarci come italiani, mantenendo la differenza fra nazionali e stranieri”, ha dichiarato Nozza, rilevando che gli immigrati “stanno dimostrando un forte attaccamento all’Italia. Più della metà della popolazione vive da noi da più di 5 anni e buona parte di loro passerà da noi l’intera vita: chi viene in Italia 5 lo fa per restare. Al Censimento del 1991 era solo un terzo degli immigrati ad avere un’anzianità di 5 anni”. Un cambiamento rafforzato da numerosi altri dati statistici: “ricomposizione delle famiglie, aumento dei minori, inserimento strutturale nelle aziende, diffusione su tutto il territorio nazionale”. Quindi la partecipazione degli stranieri tramite il voto o la creazione di strutture di rappresentanza “costituisce uno degli elementi fondamentali di inclusione nella vita pubblica del paese di inserimento – ha ribadito il direttore di Caritas italiana -. La stabilità di residenza nel nostro paese, più ancora del passaporto, introduce ai diritti di cittadinanza. È questa la strategia verso l’integrazione: dobbiamo superare i sospetti e abituarci a considerare gli immigrati cittadini, sanando, per il bene di tutti, questa frattura. Le espe13 ottobre 2005 rienze di partecipazione, tramite le Consulte, i consiglieri e il voto amministrativo, sono funzionali a tale scopo”. Il Censimento ha evidenziato che il 59% dei cittadini stranieri risiedeva da più di 5 anni in Italia (lungosoggiornanti), con punte del 65% nel Lazio, del 67% in Sicilia e del 68% in Sardegna: per la metà di essi l’anzianità di residenza è di 10 anni e più. Comunque ben il 31,6% degli immigrati si trova in Italia da oltre 10 anni, ha ricordato don Nozza. I cittadini comunitari sono i lungosoggiornanti per eccellenza (73,6%). Anche i nordafricani hanno un valore superiore alla media (63,3%) e così i nordamericani (68,7%). Per i più grandi gruppi queste sono le percentuali di chi ha maturato 5 anni: Filippine 74,9%, Tunisia 70,4%, Senegal 69,7%, Egitto 65,4%, Perù 64,6%, Sri Lanka 62,6%, Marocco 60,6%, Jugoslavia 60,5%, Cina 59,0%, India 49,3%, Albania 42,9%, Romania 36,3%. (lab) Franco Pittau, coordinatore del Dossier statistico immigrazione Caritas-Migrantes: “Tutto questo nell’ipotesi che la concessione del diritto si basi su un soggiorno di 5 anni e che la normativa sul soggiorno consenta il rinnovo dei permessi a tutti i beneficiari. “Se si votasse nel 2005, in base ai dati dell’ultimo Censimento, avrebbero diritto, escludendo i minori e i comunitari (che già godono di tale diritto), 527.000 immigrati che già nel 2001 avevano più di 5 anni di residenza e altri 301.000 che nel frattempo hanno maturato tale requisito, per un totale di 828.000 persone”, informa la Caritas, precisando: “Se si votasse nel 2006 ad essi si aggiungerebbero altri 72.000 cittadini non comunitari. Se si votasse nel 2008, maturerebbero il diritto anche i 650.000 regolarizzati dalla legge Bossi-Fini. In tale anno, inoltre, circa 100.000 minori figli di stranieri dovrebbero aver raggiunto la maggiore età”. “Molti Paesi europei hanno già riconosciuto il diritto al voto ai residenti stranieri. In altri Paesi la questione torna periodicamente alla ribalta come in Italia, dove intanto la presenza straniera è salita quasi a quota tre milioni – prosegue Caritas italiana -. La ricerca muove dall’idea che sia urgente riconoscere gli immigrati come nuovi cittadini, attori a pieno titolo della società, non solo in quanto lavoratori, ma in quanto soggetti della produzione sociale”. L’invito dunque è a “ripensare la cittadinanza, a riconoscerla come categoria storicamente situata e in continua evoluzione. Un approfondimento è dedicato a due realtà di particolare rilevanza: l’Emilia Romagna, regione delle prime sperimentazioni, e il comune di Roma, il più grande polo migratorio del Paese”. Il volume raccoglie anche interviste a rappresentanti dei migranti in Italia: consiglieri aggiunti, presidenti di consulte e rappresentanti di enti locali. Al testo hanno contribuito studiosi delle migrazioni e l’équipe del Dossier statistico immigrazione. LB sguardo sul mondo gli avvenimenti dal 2 all’8 ottobre I l Pakistan chiede aiuto al mondo dopo il terribile sisma che ha colpito la regione al confine con l’India e che avrebbe causato la morte di oltre 30mila persone, secondo le ultime stime. Il presidente Musharraf ha lanciato un appello agli aiuti internazionali: “Abbiamo bisogno in modo impellente di medicinali, tende ed elicotteri per raggiungere persone in regioni lontane e tagliate fuori dal mondo”. Il governo pachistano ha intanto proclamato tre giorni di lutto nazionale e ha stanziato cinque miliardi di rupie, circa 833 milioni di dollari, per un primo aiuto d'emergenza. I ministri doneranno il proprio stipendio di un mese al fondo costituito per assistere le popolazioni colpite. Trecento immigrati in 24 ore. Dopo lo sbarco, sabato notte, di 148 clandestini, all’alba di domenica altre 151 persone, tra cui 5 donne e un bambino, sono sbarcate a Lampedusa. Il barcone che li trasportava è arrivato fin dentro il porto e ha ormeggiato accanto alle motovedette della guardia costiera. Fra loro 34 minorenni. Un rapporto segreto dell’Amministrazione Bush su una possibile epidemia di influenza aviaria tra gli americani, rivelato dal New York Times , e la notizia di duemila tacchini infettati in Turchia, dopo le anatre della Romania, ha seminato il panico nella Superpotenza. Il rapporto definisce l’America “impreparata per quello che potrebbe essere il più grave disastro della sua storia”, con un milione e 900 mila morti e 8 milioni e mezzo di malati, caos negli ospedali e scontri nelle strade. E la notizia che la malattia ha raggiunto l’Europa tramite gli uccelli migratori, pur senza contaminare esseri umani, ha generato il timore che possa superare anche l’Atlantico. Sono necessarie tempestive comunicazioni e uno strettissimo coordinamento degli interventi, ha ammonito il Dipartimento di Stato, dove circa 80 Paesi hanno discusso della crisi. Un infarto ha stroncato in Ancona un uomo mentre era al volante e il suo fuoristrada è piombato tra la folla: ha ucciso due ragazze, ne ha ferito altre cinque, abbattuto un paio di fioriere, tamponato un'auto. Nel centro di Ancona il Suzuky è piombato come una bomba, tra la gente che conversava in piazza e i bambini che mangiavano il gelato. Il comandante della Polizia municipale Luciano Tit- sguardo sul mondo Appena una settimana fa tarelli spiega la dinamica dell’incidente: “Il conducente aveva 74 anni. Si è sentito male mentre percorreva via Garibaldi, quindi in pieno centro. Si è accasciato in avanti, ha premuto l’acceleratore ed è piombato in piazza Roma piena di gente”. Le vittime avevano 23 e 13 anni: la più grande era di Melfi, in provincia di Potenza; la bambina era di Ancona. I feriti sono cinque compresi gli occupanti della seconda auto coinvolta nell’incidente ma decine sono i contusi tra i passanti che sostavano in piazza. Strade inondate, smottamenti, campi come risaie, alberi spezzati e addirittura una residenza per anziani allagata mentre sul lungomare senigalliese onde alte più di due metri hanno inghiottito gran parte della spiaggia. L’ondata di maltempo che ha imperversato per due giorni ha letteralmente messo in ginocchio il senigalliese. La pioggia caduta ininterrottamente, insieme alle forti raffiche di vento lungo la costa, ha provocato danni e allagamenti a Senigallia e anche nell'entroterra. La spiaggia di velluto si è svegliata sotto una pioggia torrenziale che ha allagato gran parte delle strade cittadine ma a far temere il peggio sono stati gli straripamenti di due dei principali fossi cittadini. la fuoriuscita delle acque del fosso di Sant’Angelo ha inondato tutta via Rovereto, con i residenti costretti a rigettare l’acqua con tanto di secchi e catini, fino ad arrivare ad allagare addirittura la residenza per anziani “Villa del Mare”. O doni di fede ttobre missionario 2005 Stekka L’opinione di don Giuseppe Cionchi Le curiosità storiche sulla nostra città di Senigallia sono una miniera inesauribile. Un “collezionista” d’eccezione, dopo mons.Angelo Mencucci, è il dottor Flavio Solazzi, medico a Milano ed ora da circa due anni nella sua città, che si definisce cultore di storie senigalliesi. Così si esprime sull’Anastasi: “Vedendo un quadro dell’Anastasi, il cui nome è legato alla famiglia Mastai, ho collegato i suoi tratti pittorici al quadro del Santo che ho avuto per trent’anni nel mio studio medico. L’Anastasi, pittore della seconda metà del Seicento, con lavori anche a Ostra e nella Valle del Cesano, a San Costanzo e a Pergola, nella città di Senigallia ha lasciato grandi opere nella sala d’onore di Palazzo Mastai dove ha dipinto il suo autoritratto raffigurando se stesso su di una porta. Tre suoi dipinti sono ancora custoditi nella Pinacoteca diocesana; due all’Immacolata; due alla Chiesa della Croce ai lati della deposizione del Barocci. Due natività sono nella chiesa di Scapezzano e uno splendido quadro, che io e mia moglie Gabriella abbiamo scoperto, giace dimenticato da oltre quaranta anni nella cantoria della chiesa della Maddalena, dove il sommo artista ha ritratto l’Annunciazione” (cfr.Corriere Adriatico 10/10/2005). Le alluvioni costituiscono un motivo di riesame severo di fogne, tombini, fossi, greppi ecc., come dovrebbe avvenire anche per Senigallia. Passando per la strada che conduce a Scapezzano, per via Berardinelli, abbiamo notato lo sgreppamento di vari punti collinari. Motivo? I greppi sono stati completamente ripuliti di piante e spini che frenano la terra e il relativo sgretolamento. Indispensabili, inoltre, sono le canalizzazioni dei terreni che sono a confine con la strada. Sembrano due norme evidenti. Invece… K 13 ottobre 2005 6 Un pomeriggio autunnale, ad Ancona, per il convegno missionario regionale. Domenica scorsa c’erano anche alcuni componenti del gruppo missionario diocesano di Senigallia ad ascoltare la bella testimonianza di don Amedeo Cristino, sacerdote fidei donum della diocesi di San Severo (Foggia) che ha trascorso cinque anni nel Benin. Oggi lavora nel Cuamm di Verona, il centro unitario di animazione missionaria. Ha scritto un libro, “Missionari di un Dio nomade”. Nel tuo libro spieghi come questo Dio si è fatto nomade per l’uomo ed ancora oggi gli va incontro nei vari crocicchi della storia. In un mondo globalizzato può esserci ancora spazio per questo Dio? Il globale ha un centro e una periferia. Nel centro troviamo forze centripete che tendono a schiacciare, nella periferia esistono invece forze centrifughe che tendono a uscire, ad andare verso l'esterno. È in quest’ultima che possiamo trovare ancora Dio. Uscire da noi stessi per andare nel mondo, è questa l’unica nostra salvezza per un mondo più giusto e più umano. Nel libro c’è una frase molto significativa: “Il missionario non porta Dio, ma va incontro a Lui”. Puoi approfondire meglio questo concetto? Il primo verbo della Missione non è annunciare, ma contemplare, ossia discernere i segni della presenza - azione di Dio in mezzo agli uomini, lasciandosi stupire dal Suo amore che continua, ogni giorno e dappertutto, a donarsi all'umanità, per vie a noi sconosciute. La missione non è convertire gli altri, ma convertire te stesso. In Africa ho trovato Dio. Ma non l’ho portato io… perché loro sono già Figli. Il rapporto con le altre religioni: quale può essere il compito del cristiano oggi? Bisogna imparare a salvare l’uomo umanamente e non divinamente, perché così si è comportato Cristo che da deciso di morire sulla croce (umanamente) piuttosto che trionfare con potenza. Ma soprat7 13 ottobre 2005 Domenica 2 ottobre, nel seminario di Ancona, si è svolto il Convegno missionario regionale. Filo conduttore del pomeriggio il tema dei “Fidei donum”, preti e laici che vivono per un periodo in missione. E che tornano per testimoniarla nella chiesa diocesana. tutto bisogna vivere la propria fede senza preoccupazioni, senza l’ansia di dover arrivare. Quando poi si opera in una missione, è fondamentale essere attenti alla dignità di ogni persona. Occorre non considerare la propria fede come fondamentalismo, ma trovare quella coscienza che fa comprendere che non esiste una sola strada per arrivare a Dio. Anche perché le strade non le scegliamo noi, ma è Dio stesso a farlo. Sempre nel tuo libro, affermi questo: “Alla sua Chiesa il Signore ha affidato la gestione della Via. Il suo compito è quello di essere una sorta di Anas del Vangelo…”. Puoi spiegarti? La Chiesa è chiamata a costruire viadotti di coerenza, ponti di amicizia, trafori di speranza che colmino le valli che ci separano e abbattano le colline, se non le montagne, dei nostri egoismi. Gesù è la Via, noi ne abbiamo solamente la gestione. Molte volte accade che la Chiesa, invece di essere a servizio del Vangelo, mezzo di tramite per il Cristo, diventa una sorta di “Società Autostrade S.p.A.” dove bisogna pagare un pedaggio se si vuole accedere. Quante volte abbiamo sentito la frase: “Se vuoi seguire Gesù devi seguire la Chiesa, altrimenti non è possibile…”. Queste mi sembrano solamente considerazioni arroganti. Non è la Chiesa a “possedere” Gesù, semmai è il contrario. Don Amedeo, come la Chiesa dovrebbe essere missionaria? Le nostre strategie pastorali, qualche volta, non hanno l’obiettivo di preparare la via al Signore, ma strade che conducano alle nostre chiese. È questione di prospettiva. Concerti, teatri, moltiplicazione di attività, di locali, di spazi, di giochi, scuole di ballo, palestre… le parrocchie si stanno riempendo di realtà il cui solo scopo è quello di veder riempita la chiesa di domenica. Moltiplichiamo i centri di ascolto della Parola di Dio, investiamo nella parrocchia come comunità di comunità, ritorniamo alla mobilità della tenda così da poterci installare “presso le case degli uomini”. Diversamente, il rischio è di smettere di annunciare Gesù Cristo e di cominciare ad annunciare se stessi. Quando come parroco mi lamentavo della gente, dei giovani di oggi (questi dispettosi che sembra facciano apposta a non lasciarsi piegare alle nostre alchimie pastorali), lo facevo nel tentativo di giustificare gli scacchi inferti alla mia staticità pastorale. Non mettevo mai in discussione il mio stile; il mio modo di fare, i contenuti della mia predicazione: era la gente a non essere buona, viziata dalle comodità o dalla televisione. Non importa il luogo dove ci troviamo, siamo chiamati a credere nella gente con cui condividiamo la vita. Prima di essere “per loro”, siamo “con loro”. Tentiamo di entrare nella loro pelle, di spiegarci le loro esistenze a partire dalle loro vite e non dalla nostra storia personale. a cura di Laura Mandolini esperienze di chiesa isna, Dalla M stampa ia l’agenz ssionari dei mi Il Sud aiuta il Sud Il governi di Mozambico e Brasile hanno firmato a Maputo un memorandum d’intesa per lo sviluppo di programmi di cooperazione scientifica e tecnologica nei settori della pesca, agricolo e dello sfruttamento delle risorse ambientali. L’intesa prevede l’avvio di tre progetti, per i quali il governo di Brasilia - rappresentato per l’occasione dall’ambasciatore a Maputo, Pedro de Mendoza - si è impegnato a stanziare l’equivalente di circa sei milioni di dollari. Oltre all’attivazione di progetti scientifici e tecnologici, l’accordo prevede lo i Sfide di pace svolgimento di attività di documentazione, rafforzamento istituzionale e indagine agronomica e zoologica. Negli ultimi anni il Mozambico, reduce dalla guerra civile del 1976-92, è stato uno dei Paesi africani che hanno meglio saputo gestire programma di cooperazione con altri governi del ‘Sud del Mondo’; tra l’altro, con il Brasile condivide anche la stessa lingua, il portoghese, eredità coloniale per entrambi. Senza pudore “Costituisce una sfida allo Stato di diritto e alla sovranità dello stato pe- Cavoli a merenda l punto di P. Alberto Teloni Gran rispetto per la squisita brassicacea, che tra l’altro, dicono, a parte la puzza durante la bollitura, che prevenga addirittura il cancro ed altre malattie. Altra cosa è il fetore delle cavolate anticlericali. Non ricordo più bene chi, per mettermi paura, mi ha minacciato di far abrogare l’otto per mille, ed ha addirittura sostenuto che l’otto per mille alla Chiesa cattolica serve per finanziare le spedizioni militari all’estero, specie quella in Iraq. Premesso che detto contributo non può essere sottoposto a referendum abrogativo perché la legge esclude vi si possano sottoporre i trattati internazionali, e premesso ancora che io dall’otto per mille non ho mai ricevuto un centesimo essendomi sempre guadagnato la pagnotta col mio lavoro di insegnante, aggiungo che trasformare quella scelta a favore della Chiesa in un finanziamento militarista è una cavolata. Piuttosto domandiamoci come finiscano i soldi dell’otto per mille destinati allo Stato (prima opzione sulla denuncia dei redditi) e quelli che allo Stato vengono fatti amministrare dalle due più piccole comunità protestanti che, non avendo in Italia le strutture adeguate, gli fanno amministrare quanto viene loro destinato dai rispettivi fedeli. La legge, se ben ricordo, stabilisce che il contributo destinato allo Stato deve essere usato per la solidarietà, anche internazionale, per i beni artistici e per tutti i beni così detti culturali. Siccome qui si tratta di conti pubblici, sempre difficili da far quadrare, è qui che si possono trovare usi non propriamente rispettosi dei fini stabiliti. L’escamotage per poterlo fare è facilmente reperibile e non me la sentirei di escludere un uso ai fini di finanziare le nostre presenze militari all’estero (qualcosa sull’argomento mi pare di avere letto) perché sia che si vada a nome della NATO sia che si vada a nome e sotto l’egida dell’ONU, paghiamo sempre noi, e adesso che il partito politico, un cui membro è forse colui che mi ha minacciato sull’otto per mille, cerca di accordarsi, o si è gia accordato?, per entrare possibilmente in una maggioranza di governo, vorrei sapere come la mettiamo con l’uso militare della destinazione volontaria a fini benefici e culturali. Posso rispettare le scelte dello stato anche se non le condivido; ma proprio non posso accettare che si attribuisca alla Chiesa italiana attività guerrafondaie. Limitiamoci a rendere a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. sguardo sul mondo 13 ottobre 2005 ruviano” l’annuncio fatto dall’ex-presidente Alberto Fujimori che intende candidarsi alle elezioni dell’aprile 2006: lo ha detto il ministro della Giustizia Alejandro Tudela ricordando che il parlamento ha comunque bandito Fujimori da qualsiasi funzione pubblica per 10 anni. Il presidente della Corte suprema Walter Vasquez ha intanto ribadito che, candidatura o meno, continueranno i procedimenti per violazione dei diritti umani e corruzione a carico dell’ex-presidente. L’avvocato di Fujimori ha nel frattempo sostenuto che la campagna elettorale del suo assistito potrebbe anche svolgersi interamente dal Giappone, in termini “virtuali” ovvero mediante l’utilizzo di strumenti di comunicazione e propaganda che non richiedono la presenza fisica del candidato in territorio peruviano. Se il Giappone non dovesse rispondere alle richieste d’estrazione, il caso, potrebbe essere portato alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja. Somalia senza pace Sarebbero almeno 8 i morti e 11 i feriti causati da scontri tra clan rivali avvenuti nel sud della Somalia, nella regione di Lower Shabelle: fonti locali riferiscono che uomini armati hanno attaccato un villaggio di allevatori, per il controllo dell’acqua e dei pascoli; a nulla sarebbe servito l’intervento dei capi-villaggio che hanno tentato di risolvere la controversia col dialogo. Si tratta solo dell’ultimo di una serie di episodi simili legati al possesso della terra segnalati nella regione negli ultimi nove giorni con un bilancio complessivo di oltre 30 vittime. Nella serata di ieri, altre dieci persone, inclusi 4 bambini, erano rimaste uccise a Heejow Maad, in combattimenti tra pastori e agricoltori. Somalia senza pace Le Autodifese unite della Colombia (Auc) hanno deciso di sospendere il processo di disarmo dei loro combattenti per fare pressione sul governo affinché non autorizzi l’estradizione negli Stati Uniti di un noto comandante paramilitare, accusato di narcotraffico.I ‘paras’ hanno chiarito che almeno 12.000 miliziani non deporranno le armi fino a quando il loro uomo, non verrà reintegrato tra i negoziatori delle Auc. L’annuncio giunge a poco più di due mesi dalla scadenza dei limiti per la smobilitazione totale di circa 20.000 ‘paras’, prevista dal processo di pace avviato nel luglio 2003. 8 Montemarciano: si riparte Breve viaggio tra le attività pastorali della parrocchia, tra estate ed anno nuovo L a Parrocchia di San Pietro Apostolo a Montemarciano sta iniziando il nuovo anno pastorale. Ma prima di incominciare le nuove attività è bene fare un piccolo esame di quello che è già stato fatto, in particolare negli ultimi mesi. Sì, solo le cose fatte negli ultimi mesi, altrimenti si dovrebbe scrivere molto di più! La Parrocchia si sta ampliando, stanno arrivando nuove famiglie, molte nuove famiglie giovani, quindi si è cercato di dar loro la migliore accoglienza. Moltissime hanno partecipato agli incontri, nel pomeriggio della domenica, in parrocchia, perché prima di tutto è necessario conoscersi. Del resto non si può “fare comunione” se non ci si conosce, se quando ci si incontra fuori delle proprie case nemmeno ci si saluta. Allora, ecco, arriva l’incontro per conoscersi, per condividere con gli altri sia le proprie speranze, sia quell’interesse particolare verso la comunità ecclesiale, per sentirsi più uniti nella fede. Ma si parli anche dei giovani: i ragazzi e le ragazze sono numerosi, partecipano alle varie attività (oratorio, scout, ACR) e tutti vogliono assolutamente essere presenti al campo scuola estivo. Questa estate c’è stato un campo scuola parrocchiale con 39 partecipanti e 15 adulti genitori, con Don Giuseppe e Suor Paola, ed un altro campo scuola interparrocchiale degli oratori con giovani di altre quattro Parrocchie; tutti a Civitalba di Arcevia per un campo scuola di formazione per animatori dell’oratorio. Si va a scuola d’estate?!, Sentite una piccola parte delle riflessioni di una partecipante: “La mia esperienza di campo scuola quest’anno è stata fantastica. Ero sicurissima che si trattasse del solito campo scuola, con le solite persone, le solite Messe. Sono invece rimasta totalmente scioccata… positivamente. Questo campo scuola ha cambiato radicalmente in me il modo di vedere le cose, tanto che io stessa sono cambiata.” Non finiamo però qui. C’è stato il campo 9 scuola Acr diocesano a Camporege, cui hanno partecipato quattro nostri giovani e il Campo Scouts con 43 ragazzi di Montemarciano e Chiaravalle, guidato dai Capi Scouts, Don Giancarlo e Don Fabrizio. E per le famiglie? Campo Famiglie interparrocchiale ad Assisi, con 13 famiglie di Chiaravalle, Pianello e Montemarciano con Don Giancarlo, Don Aldo e Don Giuseppe. Prima dell’estate si è vissuta un’altra esperienza da non sottovalutare (nell’ambito del gemellaggio che il Comune di Montemarciano ha con la cittadina francese di Quincy sous Senart). Sono stati accolti, ospiti di famiglie di Montemarciano, una decina di ragazzi/e francesi, accompagnati dal loro parroco Padre Olivier, per uno scambio di esperienze sulla vita religiosa e parrocchiale. Nel mese di settembre i ragazzi di Montemarciano, accompagnati da Don Giuseppe e con diverse altre persone impegnate nelle attività parrocchiali, sono stati ospitati da famiglie francesi. In tale occasione è stata donata alla Parrocchia di Quincy sous Senart – Boussy Saint Antoine una statua in ceramica della Madonna di Loreto ed una icona di Santa Maria Goretti. Si è avuta la possibilità concreta di migliorare lo spirito di pace e di concordia tra i cristiani, al di là delle frontiere nazionali. Ma, durante l’estate, la Parrocchia non è stata “chiusa per ferie”. Da tempo immemorabile , nella nostra Parrocchia, la prima domenica di ottobre è il giorno dedicato alla “Madonna del Rosario”. Nella Cappella del Sacramento, all’interno della Chiesa parrocchiale, si venera una statua lignea della Vergine, acquistata dalla “Confraternita del Rosario”, per ricordare lo storico evento della battaglia di Lepanto (1571), la cui vittoria fu attribuita (a furor di popolo) all’intercessione della Madonna, che da allora fu chiamata “Madonna della Vittoria”. Ogni cinque anni la festa della Madonna del Rosario viene celebrata in forma solenne. Quest’anno 13 ottobre 2005 l’antica statua lignea della Madonna con il bambino è stata esposta al centro della chiesa parrocchiale in modo da consentire a tutti di poterLa pregare comunitariamente. In questa festa mariana si celebra anche la Festa della Famiglia: si sono festeggiate, con le lodi mattutine a Maria Vergine e con la S.Messa, le coppie che si sono sposate quest’anno e quelle che ricordano il loro 25°, 50°, 60° e 65° anniversario di matrimonio. Durante la S.Messa si è celebrato un battesimo per esaltare il valore della famiglia educante, l’importanza del Sacramento del Matrimonio, la fecondità e la creatività della coppia. Nel pomeriggio, due particolari eventi hanno visto la piena partecipazione di tutta la comunità di Montemarciano. Durante la S.Messa, celebrata dal Vescovo Giuseppe Orlandoni, si è avuta la vestizione di sette nuovi confratelli che hanno aderito alla Venerabile Confraternita della Madonna del Rosario e si è festeggiato il 25° di sacerdozio del parroco Don Giuseppe Giacani. A conclusione dei riti religiosi, significativo è stato il saluto cordiale di don Giuseppe che ha voluto stringere la mano a tutti i suoi parrocchiani presenti, avendo per ciascuno un momento di attenzione, una parola, un sorriso. Ha consegnato una sua personale riflessione sul sacerdozio che conclude con il dire: “È impegnativo, ma bello, essere sacerdoti. Sono contento di esserlo in mezzo a voi, aiutatemi ad esserlo sempre meglio, con la vostra preghiera e con il vostro amore”. La comunità parrocchiale, il Vescovo, le Autorità Civili, molti Sacerdoti della Diocesi e i giovani hanno poi festeggiato don Giuseppe con un ringraziamento più spontaneo, caloroso e rumoroso, in un momento conviviale nei locali dell’Oratorio. esperienze di chiesa Una lettera ai vescovi riuniti in Vaticano fino al 23 ottobre Carissimi vescovi sinodali C arissimi Padri Sinodali, che da domenica 2 ottobre siete riuniti in Vaticano, convocati da Giovanni Paolo II e riuniti da Benedetto XVI, come laica della Chiesa di Senigallia desidero rivolgermi direttamente a voi per rendervi partecipi di una semplice riflessione che nasce dall’ascolto del Vangelo della Liturgia della Parola dello stesso 2 ottobre. Il brano di Matteo della “Parabola della vigna e dei vignaioli” si conclude con un ammonimento di Gesù che riprende il Salmo 118: “La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri? Perciò vi dico: vi sarà tolto il Regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare” . Vi confesso, cari Padri, che nell’ascoltare questa Parola immediatamente il mio pensiero è andato a voi, che proprio quella stessa mattina eravate riuniti in San Pietro, a rappresentare tutti i credenti in Cristo, di ben 118 paesi, anzi di 119 per essere precisi, dal momento che i quattro vescovi cinesi convocati non hanno ottenuto il permesso da parte dell’autorità politica per recarsi in Vaticano. E un brivido mi ha colto nel sentire quel monito, severo e ben preciso di Gesù “…vi sarà tolto il Regno di Dio…”; me lo sono sentito rivolto in prima persona, come parte di una Chiesa che a volte perde la bussola, che stenta a vedere la meta delle sue scelte, che fa finta di non sentire certe Parole. Mi sento tremare la teresperienze di chiesa ra sotto i piedi se penso che quella Parola può essere rivolta proprio a noi, che ci sentiamo parte della Chiesa, ma a volte solo formalmente. Forse neppure i Giudei con cui Gesù parlava si sentivano interpellati direttamente! Anche loro, sommi sacerdoti ed anziani che interrogavano Gesù, erano convinti di appartenere al popolo prescelto da Dio, eppure avevano i cuori induriti e non furono capaci di accogliere il Messia. Scusate la mia invadenza e forse la mia presunzione di rivolgermi a voi direttamente, ma vi chiedo di “mettercela tutta”, di essere docili fino in fondo alla voce dello Spirito, di non perdervi dietro mille problemi e discorsi, ma di andare al nocciolo della questione e scuoterci dal torpore che rischia di portarci ad un letargo troppo pericoloso. Non abbiate paura di farci delle proposte difficili e rivoluzionarie, di riportarci alle radici del Vangelo….altrimenti Gesù ci rivolgerà quelle terribili parole “…il Regno di Dio sarà dato ad un altro popolo che lo farà fruttificare”! Ci sentiamo di appartenere al Suo popolo, alla Chiesa di Dio ma, onestamente, troppo spesso ci comportiamo come traditori, facciamo “orecchi da mercante”, voltiamo lo sguardo altrove incontrando Gesù nei poveri, negli ultimi della terra. Come potremo giustificarci? Certo non potremmo dire che non sapevamo, non avevamo visto o sentito! Questo proprio no, noi figli della epoca della comunicazione e della notizia “in tempo reale”! Che fare dunque? Illuminateci, incoraggiateci, indicateci voi la strada del Vangelo in quest’epoca che non conosce più l’amore, la pace, la giustizia! Abbiamo bisogno di una Chiesa maestra, di una Chiesa che si spogli di ogni ricchezza, di ogni potere materiale, che esca dai palazzi per invitare tutti al banchetto. Non abbiate paura di gridare la Verità a costo di vedere le chiese vuote…anche Gesù nei momenti più difficili è rimasto solo, ha perso gli amici…ma poi sono ritornati tutti e insieme sono usciti a Gerusalemme per annunciare la sua resurrezione. Forse ci troveremo in quei cinquanta giorni che precedettero la Pentecoste, chiusi nel Cenacolo, impietriti dai nostri dubbi, dalle nostre paure. Ma sono necessari anche quei momenti, quelle esperienze difficili, per ritrovare l’entusiasmo e la gioia di testimoniare la Parola, di annunciare il Vangelo. Non abbiate paura di parlarci di peccato, di colpe! Se ritenete che il nostro stile di vita consumistico e opulento sia antievangelico e di scandalo non esitate a dirlo! Se con la nostra partecipazione alla guerra, con le nostre speculazioni in borsa, con le nostra ricerca di benessere siamo assassini non temete di dire la verità! Abbiamo bisogno delle vostre condanne che nascono non da voi ma dallo Spirito che alita nella Chiesa; ci sentiremo in difficoltà, andremo in crisi, ci scandalizzeremo, ma per favore, riportateci alla Verità! Alcuni se ne andranno, sbatteranno la porta, vi condanneranno, non vi sosterranno più, ma questo è il Vangelo e abbiamo bisogno di sentirlo ripetere dall’alto della vostra autorità che proviene da Dio stesso. Vi chiedo di nuovo scusa, se ho osato tanto, ma amo la Chiesa che mi ha generato alla fede,in cui sono cresciuta, dalla quale ho ricevuto tanto. Spero in voi e credo nella potenza dello Spirito Santo. Grazie per l’impegno di questi giorni e di quelli che verranno. Confidate nella nostra preghiera. Buon lavoro! Federica Spinozzi 13 ottobre 2005 10 Il convento di San Sebastiano, a Mondolfo Corinaldo I frati se ne vanno U na certa mestizia, quest’anno, ha pervaso il clima di festa che usualmente si respira a Mondolfo nell’occasione della ricorrenza di San Francesco d’Assisi. Il Convento di San Sebastiano, retto dai Francescani Minori Conventuali dal 1579 perde da ottobre la presenza dei frati. Era l’ultimo dei nove luoghi dei Conventuali, un tempo esistenti nel territorio della Diocesi di Senigallia, ad essere rimasto aperto e, con San Sebastiano, cessa la presenza di questo Ordine nell’intero territorio. La triste notizia non è che fosse nuova. Già se ne parlava dallo scorso anno di una possibile chiusura del Convento di Mondolfo – non solo a servizio della Città a balcone sul mare, ma dell’intera bassa Valle del Cesano – legata all’esiguo numero di Conventuali presenti nella Provincia delle Marche dei Francescani ma, sino all’ultimo, si era sperato e pregato che qualcosa cambiasse. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale, immediatamente, si era attivato e, con esso, il Vescovo Diocesano ed anche il Consiglio comunale ma, come spiegava in una sua sofferta nota il padre provinciale, p. Pietro Guerrieri, la chiusura era dettata da insormontabili problemi legati al numero esiguo dei frati. Erano arrivati a Mondolfo nel 1579 ed avevano ottenuto la sede dal Comune di Mondolfo presso la chiesa di S.Sebastiano, eretta dalla comunità nel 1479 quale ex voto per la scampata peste. Padre Baldassarre Salvolini era stato l’artefice della nascita del Convento di S.Sebastiano e, Mons. Angelo Peruzzi, Vescovo di Sarsina e nativo di Mondolfo, aveva consacrato la ingradita chiesa nel 1585. A dire il vero più volte i frati partirono da Mondolfo, per farvi poi sempre ritorno: accadde con Napoleone e con il Regno d’Italia, solo per fare due esempi. È questo che, allora, riempie di tanta fiducia tutti i mondolfesi: se più volte i frati sono partiti da S.Sebastiano per poi farvi sempre ritorno, chissà che anche questa volta – nel disegno della Divina Provviden11 za – ciò non possa nuovamente accadere? Ecco dunque un corale grazie che l’intera comunità parrocchiale, ma anche il mondo francescano della Diocesi, rende ai Minori Conventuali che nel tempo hanno prestato il loro servizio nel convento di Mondolfo. Nella città a balcone sul mare si sono dedicati all’apostolato, alla carità, al servizio nella liturgia, prestando speciale attenzione a tre luoghi di culto da sempre francescani a Mondolfo: San Sebastiano, naturalmente, ma anche le Chiese sussidiarie di San Gervasio (ora chiusa da anni per restauri) e Mengaccio, nel cuore della borgata di Molino Vecchio. Notizie vogliono che i Minori Conventuali continueranno, almeno nei giorni festivi, l’ufficiatura della Chiesa con un frate che si sposterà a Mondolfo dal più vicino convento, e che a San Sebastiano, almeno per un anno, prenderà dimora una casa di un Istituto di Vita Consacrata legato alla spiritualità francescana. Ora, con una festa di benvenuto ed un caloroso grazie, la comunità mondolfese si appresta a vivere l’ormai prossimo avvicendamento. Alessandro Berluti 13 ottobre 2005 In festa per San Francesco D opo la celebrazione di due Sante Messe, al mattino, presso la chiesa dei Frati cappuccini di Corinaldo, il vescovo diocesano mons. Giuseppe Orlandoni ha concluso i festeggiamenti per San Francesco, Patrono d’Italia, con una Messa Solenne, nel tardo pomeriggio del 4 ottobre, presso la chiesa parrocchiale di San Francesco di Corinaldo e concelebrata dai sacerdoti e padri cappuccini. Momento suggestivo, quando Lucia Porfiri ha letto il “Cantico delle creature” di San Francesco d’Assisi, con il sottofondo della melodia “Fratello sole e sorella luna”, eseguita dalla Corale “Piero Giorgi”, diretta dal maestro Mauro Porfiri. Al termine della messa, il parroco don Umberto Mattioli ha fatto dono al vescovo Orlandoni di un quadro raffigurante la Madonna dell’Incancellata, che si venera nel Santuario a Lei dedicato. Lo stesso quadro era stato dato al vescovo Ortodosso di Sabac (Serbia), in occasione della sua venuta a Corinaldo il 10 luglio u.s., per ringraziare del dono dell’autoambulanza avuta con i contributi dei corinaldesi. Ilario Taus esperienze di chiesa Mercoledì 28 settembre si è concluso presso il Seminario Vescovile il primo corso di formazione per gli animatori della catechesi. Ha visto la partecipazione di 66 persone di 26 parrocchie della diocesi. Catechisti in corso È stata la prima esperienza di un corso di formazione strutturato in forma così intensiva visto che prevedeva in due settimane tre giorni ciascuna dalle 18 alle 22. La quasi totalità delle persone hanno fedelmente preso parte a tutti gli incontri. Nella prima settimana i relatori, don Andrea Fontana e Monica Cusino dell’Ufficio Catechistico di Torino, con i loro interventi hanno introdotto i partecipanti nella nuova prospettiva pastorale alla quale fanno riferimento il nostro vescovo e i vescovi italiani nei loro programmi pastorali. Si è parlato del compito della Chiesa che, con l’annuncio del vangelo, genera nuovi cristiani alla fede in Gesù Cristo collocandolo nelle mutate condizioni sociali ed ecclesiali. L’invito ad una “conversione pastorale” ha avuto anche delle precise indicazioni suggerendo la logica catecumenale come metodologia per una rinnovata catechesi per tutte le età e assumendo come riferimento paradigmatico l’Iniziazione Cristiana. Ciò che ormai da diversi anni è scritto nei documenti ora è stato presentato nella concretezza dell’azione del servizio catechistico. Si è fatto anche riferimento alla necessità di riproporre sempre il primo annuncio come inizio di ogni itinerario di accompagnamento di fede che dovrà essere differenziato secondo le persone e le condizioni di partenza. La necessità previa è quella di superare la logica della preparazione alla ricezione di un sacramento assumendo la caratteristica di un cammino strutturato a tappe con il coinvolgimento delle varie dimensioni della vita quotidiana. La figura di catechista che ne scaturisce si arricchisce di alcune caratteristiche ne fanno più un compagno di strada che un maestro dilatando il suo coinvolgimento al di là della semplice ora settimanale con un’attenzione non solo al catechizzando ma anche alla famiglia e al suo concreto vissuto. Il corso era strutturato in tre ambiti: quello dei ragazzi che ha visto la partecipazione di una quarantina di catechisti, mentre quello per gli adulti e quello delle famiglie con figli da 0 a 6 anni si sono resi disponibili una quindicina di persone. Dopo le relazioni dei primi tre giorni i partecipanti hanno sviluppato attraverso i tre laboratori un confronto che è risultato molto gradito a tutti perché ha permesso non solo di conoscersi ma anche di arricchirsi reciprocamente comunicando le proprie esperienze. Un’attenzione particolare è stata riservata all’ambito delle famiglie con i figli da 0 a 6 anni, dato anche il fatto che risulta essere una linea del programma pastorale indicata esplicitamente dal Vescovo. Già mercoledì 21 don Paolo Sartor ha introdotto il lavoro sottolineando i numerosi risvolti pastorali che può avere una rinnovata attenzione all’accompagnamento delle famiglie che chiedono il battesimo per i loro figli sia prima della celebrazione del sacramento sia, soprattutto, dopo. Ed è qui la novità pastorale! Queste famiglie devono essere accompagnate fino a che il figlio a 6 anni inizierà la catechesi di gruppo in parrocchia, aiutandole nel frattempo a mantenere vivi quegli impegni che come genitori si sono assunti nel battesimo e a trasmettere gradualmente, secondo l’età, la prima educazione religiosa ai propri figli adempiendo al compito di trasmettere la fede che è proprio di ogni famiglia cristiana. Lunedì 26 e martedì 27 abbiamo incontrato l’esperienza dei coniugi romani Narcisi che da 9 anni sviluppano questa pastorale pre- e post-battesimale presso la loro parrocchia della Trasfigurazione. Ci hanno offerta numerosi suggerimenti per iniziare anche nella nostra diocesi un inizio di sperimentazione con il fondamentale e necessario coinvolgimento del parroco. Durante il corso si è creato un vero spirito di amicizia e di fraternità che ha incoraggiato ciascun partecipante formando nuove relazioni e nuovi riferimenti. Possiamo dire che è stata una vera esperienza di comunione ecclesiale che ha creato anche il desiderio di proseguire con altri incontri la formazione, ormai sentita come necessità imprescindibile per ogni catechista, se si vuole il suo servizio più capace di confrontarsi con le attuali condizioni, e orientata, prima ancora che sugli strumenti della catechesi, sulla persona stessa del catechista anche nella prospettiva dell’autoformazione. don Luciano Guerri Cinema Gabbiano - Senigallia - tel. 071 65375 La programmazione è sul sito: www.saledellacomunita.it Film tutti da vedere Ritorna al Cinema Gabbiano la rassegna d’essai i Mercoledì del Gabbiano ore 21.15 “Primo fotogramma” a cura della compagnia teatrale “Il Melograno” e del centro di aggregazione giovanile “BUBAMARA” ore 21.25 FILM D’ESSAI giovedì 13 ottobre Film Gratis MACHUCA di Andrès Wood mercoledì 19 ottobre TICKETS di Abbas Kiarostami, Ken Loach , Ermanno Olmi mercoledì 26 ottobre LA STORIA DEL CAMMELLO CHE PIANGE di B.Davaa mercoledì 2 novembre LA NINA SANTA di L.Martel mercoledì 9 novembre CONCORSO DI COLPA di Claudio Fragasso mercoledì 16 novembre LA SAMARITANA di Kim Ki-Duk mercoledì 23 novembre ACQUE SILENZIOSE di Sabiha Sumar mercoledì 30 novembre LA SPOSA SIRIANA di Eran Riklis mercoledì 7 dicembre GABRIELLE di P. Chéreau mercoledì 14 dicembre A CASABLANCA GLI ANGELI NON VOLANO di M. Asli Al Gabbiano da venerdì 14 ottobre NIENTE DA NASCONDERE Titolo originale: CACHÈ Regia Michael Haneke, Francia 2005 Georges, un giornalista che conduce una trasmissione letteraria alla televisione, riceve dei misteriosi video in cui compare la propria famiglia e dei disegni inquietanti, difficili da intepretare. Spedizione dopo spedizione il contenuto dei video si fa più personale. Caché, presentato a Cannes 2005, come tutti i film di Michael Haneke non lascia indifferenti. Al Gabbiano Mercoledì 19 ottobre Spettacolo unico ore 21.15 TICKETS Regia Abbas Kiarostami, Italia 2005 Film a episodi presentato a Berlino, è l’esperimento di far convivere la regia di tre cineasti diversi fra loro: Ermanno Olmi, Abbas Kiarostami e Ken Loach. Su un treno che attraversa l'Europa si incontrano uno scienziato italiano, tre tifosi scozzesi del Celtic, una famigliola albanese, l'arrogante vedova di un generale, alcuni soldati. Se il silenzio delle parole scritte di Olmi appare lento, il volume della voce dei tre protagonisti dell’episodio finale è comunicativo ed estroverso, a dichiarare una confidenza che cresce durante il percorso. Le immagini le dimenticheremo nel tempo, le sensazioni rimarranno. esperienze di chiesa 13 ottobre 2005 12 13 13 ottobre 2005 DAL 13 AL 21 OTTOBRE 2005 • MUSICA JESI - Teatro Pergolesi (0731.206888), ven. 14 ore 21 e dom. 16 ore 16, per la XXXVIII Stagione lirica verrà rappresentata la commedia lirica “Falstaff” di Arrigo Boito, musica di Giuseppe Verdi. Orchestra filarmonica marchigiana diretta da Christopher Franklin, coro lirico “Vincenzo Bellini” diretto da Carlo Moranti. • MOSTRE D’ARTE ANCONA - Mole vanvitelliana (tel. 800222111 - 071.2225031) 15 ottobre – 8 gennaio 2006: “Leonardo: genio e visione in terra marchigiana”, realizzata dalla Regione Marche e Pontificia Fondazione per i Beni e le Attività artistiche della Chiesa. ANCONA - Mole vanvitelliana (071.2811935), fino al 6 novembre, “Manzù, l’avventura di Ulisse”, mostra tematica delle opere del grande scultore realizzata in collaborazione col Museo tattile Omero di Ancona. GROTTAMARE (AP) – Torrione della battaglia (0735.739238), fino al 31 dicembre, mostra antologica delle opere di Pericle Fazzini donate alla sua città natale dal titolo “La linea del corpo). CIVITANOVA MARCHE ALTA (MC) – Chiesa di Sant’Agostino e Pinacoteca “Moretti” (0733.822213) fino al 30 ottobre, mostra di pittura e disegni dal titolo “Salvator Dalì ed i surrealisti”. MACERATA - Chiesa di San Paolo (0733.256383), fino al 16 novembre, “Collectio Thesauri”, mostra di codici miniati, spartiti, mappe, edizioni rare, incisioni e disegni preziosi appartenenti a collezioni private e, di solito, inaccessibili della Provincia di Macerata. TOLENTINO (MC) – Palazzo San Gallo (0733.901365), fino al 23 ottobre, XXIII Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte. • ESCURSIONI TRENOTREKKING - Dom. 16, escursione sul Monte Subasio con la traversata da Spello ad Assisi. Dislivello: m. 900 circa, grado di difficoltà E = escursionisti, partenza dalla stazione di Ancona ore 7,55 (Falconara Marittima ore 8,00), rientro nel tardo pomeriggio. Informazioni e prenotazioni presso le stazioni FS entro ven. 14. ITINERARI extravaganti – Dom. 16, “500 passi nella Pesaro sotterranea”: cantine, neviere, pozzi, cunicoli, grotte, mosaici ed altri reperti archeologici per capire meglio una città. È compreso anche un pranzo per cavernicoli! Info e prenotazioni al Grande Albero tel. 0721.371511 dal lun. al ven. dalle 9 alle 13. Tullio Piersantelli mass media www. popotus.it Popotus, giornale per bimbi la rete i nel pescat ndo a g i v @ N qua e là il libro A testa alta Pino Puglisi, il suo ricordo in un libro di Bianca Stancanelli La vita e la morte di don Puglisi segnano la rinascita di un angolo di Sicilia impregnato di mafia e povertà: un sacerdote che ha scelto di non starsene seduto a guardare. Giustizia e solidarietà: due parole chiave. “Que importa nuestra codardia si hay en la tierra un solo ombre valiente” (J. L. Borges). Questa citazione anticipa luci e ombre che colorano i personaggi del libro: uomini “codardi” e un uomo valoroso, la cui vita continua a parlare perché ha cambiato altre vite. Frasi succinte ed incisive nello stile della parlata siciliana, alcune, quasi sussurrate introducono il racconto partendo dalla fine. Il lettore si trova di fronte a una scena carica di suggestione, come un ricordo, una commemorazione, la confidenza di due “compari”: “Era un uomo buono solo disarmato. In quattro andarono a sparargli. Lo spiarono, lo seguirono, lo raggiunsero sul portone di casa. In silenzio gli andarono alle spalle”. Verismo linguistico e realismo scenografico descritto da chi conosce bene la cultura e l’ambiente degradato del quartiere Brancaccio: Bianca Stancanelli, giornalista messinese che si è occupata di mafia e politica, propone un ritratto di don Puglisi. Edizioni Einaudi mass media I n un mercato affollato di fumetti e giornalini di intrattenimento foraggiati dall’industria dell’infanzia e popolato di gadget e promozioni allettanti, da sette anni Popotus, l’inserto del quotidiano Avvenire, si rivolge ai bambini come un vero giornale, un prodotto informativo fatto da giornalisti e strettamente legato alla struttura del quotidiano. Otto pagine tabloid, stampa rigorosamente in bianco e nero su carta da giornale, niente pubblicità, due uscite settimanali (giovedì e sabato, gratis con Avvenire) Popotus si è preso con i bambini un impegno molto serio: raccontare loro i fatti grandi e piccoli dell’attualità, traducendo in un linguaggio alla loro portata il complesso mondo della politica, dell’economia, della cultura, dello sport o dello spettacolo, entrando nel vivo dei cambiamenti del costume. E ancora, Popotus riferisce storie attinte alla vita di tutti i giorni che dimostrano come anche l’esperienza del singolo possa essere utile a molti, storie di ordinaria straordinarietà che suscitino voglia di fare e capirne di più. Adottando lo stile della chiarezza e della semplicità, (che non è banalità), usando l’ironia quando è possibile, la serietà quando occorre, senza infantilismi, ammiccamenti o moralismi, Popotus semplicemente informa. Mette a fuoco i grandi temi ma non rinuncia a segnalare ogni notizia in cui la realtà supera la fantasia. Una nuova figura a tutela dei fruitori di stampa e radio tv Garante dei lettori S ulle finestre del Sito dell’Ordine dei giornalisti delle Marche (www.odg. marche.it) c’è una nuova figura: Il Garante dei lettori. È uno spazio nuovo che il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti delle Marche ha riservato ai lettori e agli ascoltatori. Sono sempre più coloro che si rivolgono all’Ordine per segnalare e denunciare presunti comportamenti scorretti dei giornalisti. L’Ordine (che è Ente di diritto pubblico e nasce prima di tutto come garanzia per il cittadino) esercita il potere disciplinare nei confronti degli iscritti e sanziona coloro che non rispettano le regole dell’etica e commettono violazioni deontologiche. Perché allora istituire il Garante dei lettori se c’è già l’Ordine che valuta il comportamento dei giornalisti ? Perché il procedimento disciplinare, regolato dalla legge, ha una proceduta lunga, complessa e macchinosa; spesso la decisione arriva quando l’interesse e il clamore sui fatti contestati e sulla presunta violazione etica hanno perso di attualità e di interesse. La sanzione è efficace non solo se è giusta, ma anche se è tempestiva. Il lettore che ritiene di aver subito un torto o è toccato nella propria sensibilità dal comportamento di un giornalista, ha diritto a una risposta chiara, precisa e sollecita. Il Garante dei lettori avrà questo compito, cioè dare risposte alle segna13 ottobre 2005 lazioni dei lettori (o degli ascoltatori) esprimendo il proprio giudizio e le proprie valutazioni sui fatti segnalati. Non ha potere disciplinare, ma esprime valutazioni etiche e giudizi morali. Contestualmente l’Ordine procederà sul piano disciplinare secondo le regole di legge e il parere del garante costituirà una valutazione importante anche ai fini di quel procedimento. Per questo compito delicato, complesso e difficile il Consiglio dell’Ordine delle Marche ha nominato un collega di grande esperienza e professionalità al quale sono riconosciute anche doti di equilibrio, saggezza e alta moralità. Garante dei lettori è Giancarlo Liuti, apprezzato inviato ed editorialista de “il Resto del Carlino”, componente del Consiglio dell’Ordine nella prima legislatura e docente di etica professionale all’Università di Macerata. Le decisioni del Garante avranno un loro spazio specifico sul Sito dell’Ordine, perché dovranno essere subito individuate. È un segnale importante che l’Ordine delle Marche vuol dare per rafforzare o recuperare il rapporto con i lettori che sono (o dovrebbero essere) i primi referenti del giornalista. Questo spazio, però, dovrà essere anche un punto di riferimento per tutti i colleghi e un richiamo costante ai principi dell’etica che devono guidare il giornalista in ogni momento della sua esperienza professionale. 14 i nuovi eroi il risveglio dal coma di Salvatore Crisafulli Nulla di miracoloso nei miglioramenti dell’uomo vissuto “in coma” e “risvegliatosi” dopo due anni. Solo i risultati di una terapia. Un obbligo civile e morale fare in modo che vengano garantite a tutti. Senza la tentazione di procurare la morte. P iù un risultato che un miracolo, più lo sbocco di una terapia che un prodigio. Anzi, esclusivamente questo. Perché di miracoloso e di prodigioso nel “risveglio” di Salvatore Crisafulli non c’è davvero nulla. E non solo perché “risveglio” è termine usato nel linguaggio semplicistico, non solo perché da un coma ci si risveglia sempre e a determinare il futuro sono invece le condizioni successive ad esso, che variano molto e che da uno stato vegetativo (che non comporta capacità di coscienza) possono mutare in uno stato di minima coscienza in cui – nonostante tutto – esiste una attività cerebrale. Non c’è miracolo anche e soprattutto perché i miglioramenti del signor Crisafulli sono stati cercati e voluti. E, fortunatamente, raggiunti. Il clamore mediatico per un malato che “si risveglia dal coma dopo due anni” è ovvio e quasi inevitabile: non c’è da stupirsi, anche se le cose non stanno proprio così. Crisafulli ha “solo” migliorato, nel corso di lunghi mesi e in forma graduale, la sua capacità di rapporto con l’ambiente esterno. Una vicenda, comunque, la sua, sulla quale non è possibile non riflettere, tutti. Perché l’insegnamento che se ne può trarre è comunque molto grande. Vittima due anni fa di un incidente stradale, entrato in coma, poi giudicato per mesi dai medici “in stato vege15 tativo”, Crisafulli è stato di fatto abbandonato dalla sanità pubblica alle cure dei familiari, testardi e cocciuti nel ritenere che il loro congiunto potesse migliorare, se solo gli fosse stata garantita adeguata assistenza. Il fratello Pietro, nel maggio scorso, arrivò a minacciare di “staccare la spina” se un aiuto non fosse arrivato, e nello studio televisivo di “Porta a Porta” avvisò l’appena nominato ministro della Salute Storace che un “nuovo caso Terri Schiavo” poteva essere vicino. Provocazione che andò a buon fine: pochi giorni dopo il ricovero in una struttura specializzata per pazienti in grave difficoltà, quelli in stato vegetativo e quelli con stati di coscienza minimi. A distanza di sei mesi, seguito e accudito dai familiari e dal personale specializzato, le condizioni di Salvatore Crisafulli sono nettamente migliorate. È sicuramente cosciente (cosa prima non data per scontata), e riesce perfino, attraverso un software ed un computer, collegati alla sua guancia, a comunicare. Non parla, non cammina, ma piange, sorride, e soprattutto sente e capisce ciò che gli succede intorno. Di più: pare abbia scritto che sempre in questi mesi ha capito, ha avuto coscienza di ciò che gli succedeva intorno. E con la gioia data a sua madre tentando fra mille difficoltà di pronunciare – prima fra tutte, come per un bambino – la parola “mamma”, lascia a lei e a tutti noi l’evidenza che troppo 13 ottobre 2005 i nuovi eroi spesso viene dimenticata: anche i malati più gravi meritano attenzione e rispetto, meritano il massimo dell’impegno, meritano azioni attive e concrete mirate all’aiuto e alla riabilitazione. Non si scopre oggi che il sistema sanitario del nostro paese soffre terribilmente, che ci sono lacune e difficoltà, che – con isole particolarmente felici - ci sono interi territori in condizioni critiche. Liste di attesa chilometriche, carenze in termini di macchinari, posti letto, perfino di personale e di professionalità. Lo sappiamo, e su questo serve un lavoro serio di lungo periodo. Attenzione però a non sottovalutare la richiesta di aiuto di persone così gravemente compromesse, attenzione a non pensare che vista la loro gravità esse possano essere poste in secondo piano. Certo, il loro recupero è incerto, e quando c’è è sempre parziale e limitato. Piccoli passi avanti a fronte di mesi e mesi di terapie, progressi agli occhi di molti insignificanti a fronte di un impiego costante e anche dispendioso di risorse, umane e materiali. Eppure non si tratta di concessioni. Si tratta di fornire invece un’assistenza doverosa, dovuta, immancabile in un paese che voglia prendersi cura dei propri cittadini. La sinergia fra la sanità pubblica e la famiglia (che è quando c’è di mezzo la vita stessa di un essere umano non può nemmeno esserci il beneficio del dubbio. In ultima analisi, o forse anzitutto, la vicenda di Salvatore Crisafulli riapre il discorso sul modo col quale rapportarsi ai casi di pazienti giudicati in modo irreversibile come privi di coscienza. Gli interrogativi sul confine fra doverosa assistenza medica e accanimento terapeutico sono di difficile soluzione, ma proprio la scarsissima conoscenza scientifica su questi casi dovrebbe invitare al massimo di cautela possibile. Non esiste oggi alcun test medico, alcun esame scientifico che possa sancire la totale assenza di coscienza, seppur minima. Ci sono rilievi statistici (per cui situazioni di assenza di coscienza prolungate oltre i dodici mesi rendono praticamente impossibile alcun recupero), ma mai rilievi assoluti. Insomma, c’è sempre il caso di scuola, c’è sempre l’eccezione. Che confermerà pure la regola, ma che anche la rivoluziona, visto che si parla di vita o di morte, e non della probabilità di uscita del numero X sulla ruota Y nel gioco del lotto. E non aiuta, dunque, in questa difficile attività di ricerca, la semplicità con la quale taluni affermano che “certe vite non sono degne di essere vissute”, e lo sciopero della fame in difesa dei poveri Per 12 giorni, mons. Luiz Flavio Cappio ha voluto attirare l’attenzione sul progetto di deviazione del secondo fiume del Brasile Sao Francisco. Ancora una volta le esigenze dei poveri passano in secondo piano. L lute del 59enne vescovo francescano che dopo 12giorni rischiava di essere compromessa, dall’altra la credibilità del governo, messa in discussione dall’adesione alla protesta di mons. Cappio di settori sempre più ampi dell’opinione pubblica. Ieri, in tutto il paese si sono tenute manifestazioni di solidarietà e la stessa Conferenza episcopale brasiliana ha condiviso il merito della questione, sebbene il segretario mons. Odilo Scherer, abbia detto che la decisione di farsi morire “non è moralmente accettabile”. Il governo ha cercato di correre ai ripari e lo stesso Lula, che tra l’altro conosce personalmente il vescovo, ha deciso di inviare nella diocesi di Bahia il ministro delle Relazioni istituzionali, Jacques Wagner, accompagnato dal nunzio apostolico Lorenzo Baldisseri. ''Il governo - ha commentato Wagner prima di partire - sta offrendo al vescovo il prolungamento del dialogo sul tema includendo il San Francisco, nel senso di a clamorosa protesta di mons. Luiz Flavio Cappio contro la deviazione del fiume Sao Francisco termina dopo 12 giorni. Il governo invia un ministro insieme al nunzio apostolico. In serata, il prelato torna sui suoi passi. Ha rischiato di assumere tratti delicati la vicenda del vescovo brasiliano di Bahia in sciopero della fame contro il governo Lula. Per 12 giorni, mons. Luiz Flavio Cappio ha voluto attirare l’attenzione sul progetto di deviazione del secondo fiume del Brasile Sao Francisco. L’obiettivo del governo è quello di portare acqua nelle regioni aride del Nordest: progetto nobile a prima vista che distruggerebbe però il già fragile tessuto socio economico di quanti vivono lungo il fiume, per venire incontro agli interessi di pochi proprietari terrieri. Quella che all’inizio sembrava una semplice presa di posizione, seppur eclatante, ha creato profondi imbarazzi. Da una parte, c'era in gioco la sa- poter superare dubbi e interrogativi''. Secondo il quotidiano Folha di San Paolo, in realtà Lula avrebbe già raggiunto un accordo di principio con mons. Cappio per una riunione a Brasilia. In risposta, il vescovo ha deciso di sospendere la protesta, convinto anche da una lettera inviata dal papa e dalle parole del nunzio, con cui ieri sera ha celebrato messa. Una notizia positiva per il momento, sebbene il progetto non sia stato ancora messo in discussione. Del resto, per il governo Lula, la deviazione di circa l’1% del corso del fiume porterebbe beneficio a 12 milioni di persone. Argomentazioni infondate per l’episcopato, secondo cui al centro di tutto ci sarebbe l’obiettivo di tutelare gli interessi di multinazionali e potentati economici. Al di là delle singole posizioni, è un fatto che centinaia di isole del fiume siano abitate da comunità indigene, le stesse presenti lungo le sponde. Quale sarebbe la loro fine? Mattia Bianchi Nobel per la pace all’Agenzia per l’energia atomica e al suo segretario generale P e rimane il luogo principe della cura, e i fatti dimostrano che i pazienti in questo stato migliorano più velocemente, se circondati dall’affetto dei propri cari) può fare molto. Così è successo nel caso di cui ora tutti parlano, così succede a diversi altri, così potrebbe succedere anche a quelli nelle stesse condizioni (oltre un migliaio in Italia) che risultano trascurati dalla sanità pubblica. Quanto mai auspicabile, insomma, una maggiore sensibilizzazione, un accrescimento del numero e della qualità delle strutture specializzate nel “risveglio” (che è sempre un processo lungo e faticoso, non un istantaneo evento), una comunicazione più precisa fra i vari medici e fra questi, la famiglia e i mezzi di comunicazione. Veicolare notizie imprecise non è mai positivo; i nuovi eroi che “meglio interrompere ogni cura, piuttosto che continuare in questo modo”. Queste frasi, più in generale questi concetti, non rendono giustizia alla grandezza dei casi che si hanno di fronte; di più: introducono una differenza di rango, di qualità, di superiorità e inferiorità che non si può applicare alla vita stessa. Non ci sono vite di serie A e vite di serie B. La dignità personale non dipende dalla qualità della vita. Con tutto questo, non si tratta di nascondere le difficoltà immani che la persona malata e i suoi familiari si trovano di fronte; si tratta semplicemente di non ingannarsi pensando che sia meglio per tutti abbandonare la lotta. Abbandonarla anche quando ci potrebbero essere – e spesso ci sono davvero – margini di miglioramento immensi. 13 ottobre 2005 16 er i loro sforzi nel prevenire che l’energia nucleare venga utilizzata per scopi militari e assicurare che, quando usata per scopi pacifici, lo sia nel modo più sicuro possibile”: questa la motivazione ufficiale che è valsa all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) e al suo direttore generale, l’egiziano Mohamed El Baradei, il premio Nobel per la pace 2005. “In un’epoca in cui la minaccia delle armi nucleari è tornata a crescere, il Comitato per il Nobel intende sottolineare che questa minaccia deve essere contrastata con la maggior cooperazione internazionale possibile” prosegue la motivazione ufficiale nella sua versione integrale. Questo principio, si legge ancora nella nota, è stato pienamente espresso dall’Aiea e dal suo direttore che si è dimostrato “impavido difensore” delle nuove misure studiate per rafforzare questo concetto. “In un’epoca in cui gli sforzi per il disarmo sembrano bloccati e in cui il pericolo che armi nucleari si diffondano sia in nuovi stati che tra gruppi terroristici, la potenza nucleare è tornata a giocare un ruolo crescente nella politica internazionale. Per questo il lavoro dell’Aiea è di incalcolabile valore” prosegue la motivazione ufficiale. Spiegando infine la propria decisione, il comitato dei Nobel sottolinea come lo stesso fondatore del premio (Alfred Nobel, inventore della dinamite) avesse scritto che tra gli altri criteri il premio per la pace dovesse essere consegnato a chi ha dimostrato maggior impegno “nell’abolizione o nella riduzione delle armi esistenti”. “Applicando questo criterio – conclude la nota del comitato – abbiamo cercato negli ultimi decenni di concentrare la nostra attenzione sulla battaglia per la diminuzione del peso delle armi nucleari nella politica internazionale, nel tentativo di arrivare alla loro abolizione definitiva. Il fatto che il mondo in materia abbia fatto così poco rende l’opposizione attiva alla diffusione di armi nucleari la cosa più importante al mondo”. Il premio all’Aiea coincide col 60esimo anniversa17 13 ottobre 2005 i nuovi eroi rio dell’utilizzo della bomba atomica in Giappone (Hiroshima e Nagasaki) da parte degli Stati Uniti. “Non abbiamo voluto dare nessun calcio negli stinchi a nessun paese” ha assicurato il presidente del Comitato per il Nobel, Ole Danbolt Mjoes rispondendo a chi ricordava come El Baradei avesse ripetutamente sottolineato l’assenza di armi di distruzione di massa in Iraq, prima dell’invasione americana del 2003. Proprio sulla presenza di quelle armi (mai trovate) Washington aveva fondato e giustificato il proprio intervento militare tra il Tigri e l’Efurate. Il Nobel per la pace - consistente in una medaglia d’ oro, un diploma e un assegno, quest’anno, di 10 milioni di corone svedesi (1,1 milioni di euro) – sarà consegnato ai vincitori il 10 dicembre prossimo, anniversario della morte di Alfred Nobel. Daniele Lorenzi A Corinaldo si è tenuto il secondo Congresso dei Ds della zona Misa. Giuseppe Galli il riconfermato segretario. Ds a congresso I l secondo congresso dei Ds -zona Misa si è svolto sabato 8 ottobre a Corinaldo. Gli iscritti hanno aperto il dibattito sul documento unitario presentato da Giuseppe Galli (primo firmatario e confermato segretario di zona) condiviso e controfirmato da tutti gli altri 8 segretari di sezione. Ai lavori del congresso hanno partecipato l'On. Marisa Abbondanzieri, il consigliere regionale Fabio Badiali, l'assessore provinciale Patrizia Casagrande; per la federazione di Ancona Sabrina Mingarelli e Emanuele Lodolini (segretario regionale della sinistra giovanile). I lavori sono stati conclusi dall'intervento di Silvana Amati, componente della segreteria nazionale del partito. I DS della zona Misa hanno così potuto affrontare l'analisi del lavoro svolto nel biennio 2003-2005 e rimodellare tutti gli organismi diri- Testimoni della fede. Quando la Chiesa è in trincea U n missionario ucciso in Brasile, un sacerdote assassinato in India, un altro arrestato in Cina. Una giornata difficile e dolorosa per la Chiesa di frontiera, abituata a subire attacchi e a testimoniare la fede anche con il sangue. Si tratta di tre storie di ordinaria violenza che delineano – se ce ne fosse ancora bisogno – un quadro di estrema gravità. Le vittime sono Beppe Bessone, missionario italiano fidei donum originario di Pinerolo e padre Mathew Nellickal, vicario generale della diocesi di Tezpur in India. Don Bessone, in Brasile da oltre 30 anni, è stato ucciso da un adolescente che aveva accolto nella casa parrocchiale della chiesa di Santo Antonio, a Blumenau, nello Stato di Santa Catarina. Ancora i nuovi eroi poco chiare le dinamiche dell’aggressione, ma sembra che alla base di tutto ci sia stato un tentativo di rapina. La sua salma di don Bessone rientrerà in Italia nella seconda metà della settimana. Una messa di suffragio per il sacerdote ucciso è già stata celebrata ieri, a Blumenau. Non è nota al momento l’identità del presunto assassino. Padre Nellickal, invece, è stato accoltellato da ignoti nella notte del 2 settembre, lasciando sotto shock l’intera comunità cristiana. Considerato da tutti “un uomo senza nemici”, il religioso prestava servizio nello Stato dell’Assam e in passato aveva diretto la Scuola superiore Don Bosco di Tezpur. Dalla Cina, arriva invece la notizia dell’ennesima violazione della libertà religiosa, con l’arresto di padre Pang Yongxing, sacerdote della Chiesa non ufficiale nell’Hebei e il seminarista che lo accompagnava, Ma Yongjiang. Secondo alcuni testimoni, riferisce la Kunh Foundation, 8 camionette della Pubblica sicurezza hanno bloccato il 13 ottobre 2005 sacerdote alle 3 del pomeriggio del 2 settembre. Padre Pang, 32 anni, è da sempre impegnato nell’evangelizzazione delle campagne dell’Hebei ed è stato parroco della parrocchia di Beihezhuang fino al 2001. Il suo rifiuto di aderire alla Chiesa patriottica riconosciuta dal governo, è stato alla base di una condanna a 3 anni di lager. L’arresto di venerdì arriva a pochi giorni dai funerali di mons. Giacomo Xie Shiguang, vescovo sotterraneo di Mindong, morto di leucemia dopo una vita di persecuzioni e 28 anni trascorsi in carcere. Il prelato fu arrestato la prima volta dal 1955 al 1956; la seconda dal 1958 al 1980; la terza dall’agosto del 1984 al 1987; la quarta dal 1990 al 1992. Nell’ottobre del 1999, fa sapere l’agenzia Asianews, è “invitato ad una chiacchierata” con rappresentanti del governo e portato in una località sconosciuta. Rilasciato dopo 2 mesi il vescovo è tenuto sotto controllo fino alla morte. Mattia Bianchi 18 genti, poiché molti diessini che facevano parte del precedente direttivo sono stati eletti nelle amministrative (sindaci, assessori, consiglieri comunali) e si è pensato di procedere ad un avvicendamento con iscritti che non hanno incarichi amministrativi per aumentare l'efficienza della macchina organizzativa in vista delle elezioni politiche. Il direttivo è stato ridotto a 18 unità rispetto ai 25 precendenti componenti, questo è stato possibile grazie ad un meccanismo che si pensa ad-elastico nel momento in cui si parlerà di progettare le politiche del territorio: in questo caso i lavori dei direttivi saranno aperti agli eletti nelle amministrazioni, nelle istituzioni come la provincia, la regione Marche ed il parlamento. La nuova segreteria è totalmente rinnovata ed è composta da: Giuseppe Galli - Paola Scattolini - Cristian Mazzoni - Francesco Monni Erino Costantini, mentre il direttivo è composto anche da: Alberto Cingolani - Alessandro Mancini - Andrea Rotatori - Arduino Tassi - Stefano Fratesi- Mirko Guazzarotti Piergiorgio Montesi - Francesco Bucci - Leondina Belardinelli - Enzo Valletti - Luigi Coppari - Simone Campomaggi - Letizia Perticaroli. L’ufficio elettorale rende note le modalità per presentare domanda Cercasi scrutatori e presidenti di seggio S ono stati aperti in questi giorni i termini per presentare le domande dirette a ricoprire in futuro la carica di presidente o scrutatore di un seggio elettorale. Coloro che ne faranno richiesta andranno ad integrare gli albi attualmente già esistenti e dai quali verranno svolti i prossimi sorteggi per ricoprire tali funzioni. Le domande andranno presentate presso l'Ufficio Elettorale del Comune di Senigallia: gli aspiranti presidenti di seggio dovranno presentarle entro la scadenza del 31 ottobre, mentre i candidati scrutatori 19 avranno un mese di più e potranno farlo fino al 30 novembre. Possono presentare domanda di iscrizione all'albo degli scrutatori tutti i cittadini che: a) sono elettori del Comune; b) hanno assolto gli obblighi scolastici. Possono presentare domanda di iscrizione all'albo dei presidenti tutti i cittadini che: a) hanno un'età compresa tra i 18 e i 70 anni; b) hanno un diploma di scuola media superiore. Sono disponibili on-line i moduli per la richiesta sul sito del Comune di Senigallia (www.comune.senigallia.an.it). 13 ottobre 2005 Confartigianato trasporti Autotrasporto a convegno S ono 300 gli autotrasportatori del senigalliese, un settore che registra i forti segnali della crisi. Confartigianato Trasporti, che rappresenta la stragrande maggioranza delle imprese di autotrasporto merci, ha messo a punto la piattaforma delle richieste per fronteggiare la grave crisi del settore, concordandole con le altre Associazioni. Piattaforma che è stata presentata nei giorni scorsi alla Consulta per l’autotrasporto costituita dal Governo. Lo scorso giovedì, è stata presentata la proposta di Confartigianato alla Ue dell’introduzione del gasolio professionale. Proposta che è stata sostenuta dal governo italiano e da quello francese e fatta propria dal Ministro dei trasporti UE. Considerate le difficoltà in cui versano le aziende di autotrasporto, le risposte debbono essere adeguate alle richieste avanzate e se queste saranno insoddisfacenti è già stata individuata la data per fermo generale dei servizi di trasporto merci a partire dal 20 novembre 2005. Con queste decisioni condivise dal gruppo dirigente di Confartigianato Trasporti prende il via una stagione di mobilitazione che dovrà portare ad ottenere il gasolio professionale introducendo anche nelle attività economiche il gasolio con minore tassazione, cosi come già avviene da tempo per il settore pesca ed agricoltura. Su questo argomento è già stato interessato il governo europeo che si è dichiarato disponibile ad introdurre una accise più bassa. Gli altri temi al centro della vertenza riguardano i costi di esercizio notevolmente incrementati, (come i pedaggi autostradali i premi inail, l’Irpef, l’Irap ) la legalità nel settore e la totale attuazione del protocollo di intesa del novembre scorso. Domenica 9 ottobre a Senigallia presso la sede della Confartigianato si sono riuniti i dirigenti di Confartigianato Trasporti per valutare l’esito dell’incontro di Bruxelles e decidere le posizioni che dovranno essere tenute nella trattativa. Il problema del caro gasolio deve essere affrontato immediatamente. Gli autotrasportatori non possono più aspettare. Confartigianato infine presenterà le opportunità di sconti già esistenti nell’acquisto del gasolio e nei vari servizi come i pedaggi autostradali e le assicurazioni che vengono erogati dalla transport service. A denti stretti “Scomodare e strapagare un premio Nobel quando non si riescono a garantire i minimi servizi per rendere dignitosa e presentabile la città, ci sembra assurdo e solo un’inutile spesa ed un'inutile spot politico”. La Casa della Libertà boccia l'ipotesi di una collaborazione artistica tra Senigallia e Dario Fo e ricorda come in passato consulenze esterne non sono servite ad una riqualificazione del turismo. “Insistono problematiche che vanno sempre più ag- FORTI PIOGGE Le forti piogge degli ultimi giorni hanno provocato lo straripamento dei fossi di Sant'Angelo e Cesano, con conseguenti allagamenti e interruzioni di strade. L'ondata di maltempo ha letteralmente messo in ginocchio il senigalliese. Una pioggia torrenziale ha allagato gran parte delle strade cittadine, ma a far temere il peggio sono stati gli straripamenti di due dei principali fossi cittadini. La fuoriuscita delle acque del fosso di Sant'Angelo ha inondato tutta via Rovereto, con i residenti costretti a rigettare l'acqua con tanto di secchi e catini, fino ad arrivare ad allagare addirittura la residenza per anziani Villa del Mare. dalla città di Senigallia e dintorni Ecco alcune domande rivolte al Sindaco di Senigallia Luana Angeloni, nel corso della trasmissione “Linea Diretta”. Succede a Senigallia A straripare, a nord della città, è stato anche il fosso del Cesano che inondato tutte le campagne circostanti divenute improvvisamente immense risaie. Sul lungomare onde alte più di due metri hanno inghiottito gran parte della spiaggia, a Cesano e a Marzocco, mentre moltissimi sono stati gli alberi spezzati ma è nelle campagne dove lo stato di allerta resta più alto. Lungo le principali strade di entrata e uscita dalla città si sono registrati allagamenti, smottamenti e cedimenti del terreno. Lungo la provinciale Sant'Angelo, nel tratto tra il Grottino e la frazione senigalliese, lungo la corinaldese, tra Vallone e Bettolelle, e anche lungo la Corinaldese. SENIGALLIA AL BUIO Un blackout elettrico ha lasciato al buio Senigallia per la serata di sabato.Il guasto, originato da un danno ad una condotta sotterranea, è stato riparato con grande difficoltà dai tecnici dell'Enel e la maggior parte della città, centro storico e lungomare compresi, è rimasta senza energia elettrica per oltre 6 ore, dalle 20.30 alle 3 di notte circa. Danni gravi soprattutto per bar, pub e ristoranti, alcuni dei quali, in particolare nel centro storico, sono stati costretti addirittura a chiudere i battenti proprio nella serata del sabato, quella nella quale si registra il maggior afflusso di clienti. Anche il cinema Gabbiano ha sospeso gli spettacoli. Dill’ al monc’ in piazza Alla nostra rubrica è arrivata la seguente risposta dell’Assessore al Comune di Senigallia Maurizio Mangialardi: “Gentile don Giuseppe, i disagi inevitabili quando si tratta di lavori così importanti e vasti, saranno sicuramente e ampiamente ripagati dalla qualità, bellezza e funzionalità dell’intervento eseguito. Il rifacimento dei marciapiedi e della strada di corso Matteotti, con la nuova illuminazione, la messa a dimora di nuove essenze, la realizzazione di piste ciclabili, etc. è oggi uno degli interventi più qualificanti e ha radicalmente cambiato volto a corso Matteotti dando una nuova bellezza alle case che vi si affacciano e creando un asse non solo viario, Cantieri ma anche visivo e immaginario con il successivo corso 2 Giugno. Ci si sarebbe potuti limitare ad un ordinario rifacimento dei marciapiedi, ma la scelta è stata indirizzata su una proposta di vera riqualificazione urbana che per la qualità progettuale e i materiali impiegati rappresenta un intervento di livello pari a quelli della pavimentazione di importanti luoghi del centro storico. E non poteva essere diversamente se si pensa che l’obiettivo era, e sarà raggiunto, quello di creare un percorso unitario che dalla chiesa del Portone arriva sino a Porta Lambertina, attraversando tutta la città in quelle che vorremmo possano essere le vie del passeggio e dell’incontro, degli acquisti, e in definitiva dello stare insieme. La realizzazione di questo progetto 13 ottobre 2005 a cura di Giuseppe Nicoli il sindaco risponde 2 - 9 ottobre 2005 Dalla trasmissione di Radio Duomo inBlu, la linea diretta con il sindaco di Senigallia, Luana Angeloni gravandosi come la mancanza di parcheggi, la viabilità caotica, l'arredo urbano e i giardini pubblici trascurati - affermano in una nota Gabriele Girolimetti (An), Gabriele Cameruccio (Udc) e Alessandro Cicconi Massi (Fi) - serve un progetto in grado di riaffermare l'immagine della nostra città e renderla un centro balneare di richiamo come lo era molti anni fa, un progetto che dovrebbe valorizzare complessivamente le potenzialità delle varie zone del territorio, dal centro storico al lungomare, alle frazioni e che dovrebbe puntare maggiormente sui giovani”. ha necessariamente bisogno dei suoi tempi, compresi quelli della materiale realizzazione dei lavori. Così è stato anche per quelli di corso Matteotti, lavori che si concluderanno fra pochi giorni e prima della scadenza prevista e fissata, come indicato nel cartello di cantiere, per il prossimo 31 ottobre. In questi giorni, che precedono la riapertura definitiva della circolazione, stiamo valutando alcuni aspetti e in particolare quello della sosta. Posso dunque assicurarLe che la questione sollevata troverà adeguata e pronta soluzione. La saluto infine con la certezza che anche Lei sarà con noi, tra pochi giorni, quando festeggeremo insieme la fine dei lavori e restituiremo a Senigallia e ai senigalliesi una parte importante della città completamente rinnovata e bella”. 20 21 Paolo: “Sento molte critiche sui tanti cantieri sparsi in giro per la città. Nessuno però puntualizza che negli ultimi tempi Senigallia ha cambiato volto in maniera decisamente positiva. Certo, se aumentano i flussi di traffico la colpa non può certo essere data a chi amministra... Mi fa piacere chi nei cantieri vede il lato positivo e cioè quello che si sta realizzando attraverso cantieri che chiaramente creano dei disagi ai cittadini e a chi frequenta la nostra città. Potremmo dire anche qui, per usare uno slogan, Senigallia si stà facendo bella e credo che se ne stiano accorgendo in tanti. Si stà facendo bella rifacendosi il look, creando migliori condizioni delle strade, dei marciapiedi, delle piazze, degli edifici pubblici e realizzando infrastrutture molto importanti per lo sviluppo della città, come il porto. Voglio dare un dato d’insieme. Abbiamo in corso tra piccoli, medi e grandi, ventinove cantieri. Stiamo investendo risorse per oltre ventimilioni di euro. Sono risorse massicce, sono tante iniziative in ogni parte del territorio comunale. Non c’è solo la città storica, non c’è solo il mare, ci sono le frazioni, ci sono le campagne. Diamo un occhio attento a tutto il territorio perché per noi i cittadini sono uguali. Chiaramente non riusciamo ad arrivare dappertutto. C’è un piano, una programmazione che fa i conti con le risorse disponibili ma, in questa fase, tra i cantieri appena conclusi, quelli in corso, quelli che si sono aperti proprio da pochi giorni, sono in circolo oltre ventimilioni di euro. Significa lavoro per tante imprese, per tanta gente, significa una città che si trasforma, che si abbellisce, ma soprattutto che diventa più funzionale e quindi più a misura di chi la vive, più sicura. Pensiamo, soprattutto, alla condizione delle strade. Le risorse, quindi, ci sono. Ma non vi lamentate che i fondi disponibili sono sempre di meno per i comuni? Ci sono delle risorse che derivano, in parte, dalla capacità che abbiamo avuto attraverso una progettualità realizzata in questi anni, perché non sono cose che si decidono e accadono. Si pensano, si elaborano, si progettano, si cercano le risorse. Quindi, noi abbiamo intercettato risorse dagli altri livelli. Penso agli uffici giudiziari che stiamo realizzando, in parte con il contributo del Ministero della Giustizia (finanziamento ormai di qualche anno), i lavori sono in corso e prossimamente dovrebbero terminare; penso anche al porto: sono oltre cinquemilioni di euro più i fondi per l’attrezzatura dello spazio destinato alla pesca che abbiamo intercettato dalla Regione o dai fondi europei. Sono poi fondi derivanti da mutui attivati dall’Amministrazione comunale oppure risorse derivanti da oneri di urbanizzazione versati. Chiaramente risorse che sono state reperite per migliorare la qualità della vita della città e io credo che, oltre al disagio (perché quando c’è un cantiere su una strada c’è pure un traffico che impazzisce, un traffico sostenuto, soprattutto in alcune ore di punta e, soprattutto, in alcuni luoghi della città) si debba però pensare anche il risultato finale: Via Capanna, Via Marche, Via Ancona, Corso Matteotti, Via Carducci, per parlare così delle vie cittadine, ma potrei dire anche di altre strade della periferia o del territorio, confermano tutto questo. Credo pure che siano opere che una volta finite miglioreranno sicuramente la vivibilità di quei quartieri e complessivamente della città. Alessandro:Si possono avere tempi certi sulla fine dei lavori che 13 ottobre 2005 interessano lo stadio comunale? Quanto costa mettere l’erba sintetica? Non si poteva provvedere eventualmente in estate prima del campionato? Ora la Vigor gioca tutte le settimane in trasferta ed i risultati purtroppo si vedono. Si può vincere anche in trasferta. È questo che auguro alla nostra squadra che sicuramente sta subendo il disagio di giocare in trasferta, perché avere il calore dei tifosi sul campo di gioco è un’altra cosa. Però, se vogliono seguire la squadra, Falconara o Mondolfo non sono poi così distanti da Senigallia. I tempidella pubblica Amministrazione sono diversi dai tempi di un qualsiasi privato che decide di realizzare qualche cosa. Io sarò diventata noiosa, perché lo ripeto continuamente, ma i tempi che al cittadino sembreranno un po’ più lunghi di quello che sarebbe necessario, sono quelli che una pubblica Amministrazione deve rispettare, con tutte le procedure e i vari passaggi. Comunque noi abbiamo approvato il progetto, per realizzare il campo di erba sintetica nello stadio centrale, il 23 giugno, dopodiché abbiamo spinto per avere il mutuo per realizzare questa opera e i tempi non sono solo i nostri, sono anche quelli dell’Istituto erogante; poi ci sono i tempi della gara perché per fare un’opera pubblica è necessario fare una gara. Chiaramente sono passati alcuni mesi. Abbiamo consegnato i lavori il 6 settembre, c’è un tempo contrattuale previsto di novanta giorni consecutivi. Quindi entro il 4 dicembre dovrà essere consegnato il campo finito, se le condizioni meteorologiche lo permetteranno, perché se dovesse iniziare a piovere continuamente (i lavori sono all’aperto) i tempi si allungano. Un progetto impegnativo perché l’importo è di 110mila euro. dalla città di Senigallia Spacca e la sua squadra si riuniscono a Senigallia Giunta regionale in città Sarà una seduta di Giunta davvero speciale per l’Amministrazione Comunale di Senigallia quella che si svolgerà il prossimo 17 ottobre. Infatti nella Residenza Municipale, attorno al tavolo della Sala solitamente utilizzata per le riunioni di governo, si siederà la Giunta Regionale al gran completo, con a capo il suo Presidente, Gian Mario Spacca. Si tratta di un appuntamento importante per la città: un’intera giornata nel corso della quale potranno essere affrontate tutte le questioni cruciali riguardanti la vita della comunità locale. Significativa è anche la formula scelta per svolgere questo forum politico amministrativo Regione-Comune del 17 ottobre: dopo una prima parte della mattinata dedicata al- la sessione amministrativa vera e propria, con una seduta congiunta dei due esecutivi, gli Assessori regionali, accompagnati dai loro colleghi senigalliesi, effettueranno sopralluoghi in alcune zone della città, incontrando anche rappresentanti del tessuto socio-economico locale. “Siamo molto felici per questa opportunità che ci viene offerta – sottolinea il Sindaco di Senigallia, Luana Angeloni – e per la quale ringraziamo il Presidente Spacca e i suoi Assessori. Senigallia è la prima città non capoluogo di Provincia alla quale la Giunta Regionale fa visita, e questo testimonia la sua centralità nella strategia delle istituzioni regionali. Per noi sarà un’occasione preziosa per chiedere alla Giunta Regionale attenzione e aiuto allo scopo di risolvere alcuni nodi centrali: dal sostegno per la realizzazione (contestualmente alla terza corsia della A14) delle bretelle di accesso all’autostrada e di collegamento alla viabilità urbana, al finanziamento per completare la costruzione dell’avamporto e per l’inserimento di Senigallia nel distretto della nautica; dal mantenimento e potenziamento dei livelli di qualità del nostro ospedale di rete, sino agli aspetti gestionali della Rotonda a Mare e alla valorizzazione della città di Senigallia come centro di riferimento per l’arte contemporanea. Farmaci scontati dalla città di Senigallia roseguono le operazioni degli sconti del 20% presso le due farmacie comunali senigalliesi, che fin dal giugno scorso hanno dato attuazione alle disposizioni del decreto governativo varato per contenere la spesa farmaceutica delle famiglie. Su un ampio cartello di prodotti da banco continua dunque ad essere applicata presso le strutture comunali di Largo Puccini e di Piazzale Michelangelo (Cesanella) una consistente riduzione (il 20% appunto) rispetto al prezzo base praticato al pubblico. L’iniziativa continua a riscuotere notevoli apprezzamenti da parte della cittadinanza, che riconosce come questa strategia sia destinata a tradursi in un concreto risparmio per le tasche degli utenti. I prodotti offerti a prezzo scontato sono infatti numerosi e saranno variati ciclicamente. Proprio in questi giorni è stato varato il nuovo elenco di farmaci (antidolorifici, antinfiammatori, aspirina, tachipirina, fermenti lattici, colluttori, colliri, dolcificanti ecc.) che le farmacie comunali proporranno al pubblico con la riduzione del 20% nel quarto trimestre dell’anno, e dunque dal 1° ottobre fino al 31 dicembre 2005. Ecco la lista, in rigoroso ordine alfabetico: Aleve (confezione da 20 compresse); Aspirina C (conf. 20 c.); Benagol vit. C (pastiglie); Benagol Miele/Limone (pastiglie); Cibalgina duefast (12 c.); Citrosodina granulare; Dicloreum actigel; Dicloreum tissugel (10 c.); Emazonil complex (crema); Enterogermina (20 fiale); Fastum gel; Gola Action (spray); Iridina Due (collirio); Lactofer (fiale e confezione da 24 compr.); Lasonil C.M. (gel); Lenigola propolspray forte; Lintos (sciroppo); Lisomucil AD (sciroppo); Lisomucil BB (sciroppo); Listerine (colluttorio); Maalox plus (compresse); Neo Borocillina (20 comp.); Neo Formitrol (senza zucchero); Neo Formitrol (20 comp.); Proctosedyl (crema); Proctosoll (crema); Resyl (sciroppo); Resyl D.M. (sciroppo); Rinazina (spray nasale); Ruscoven (pomata); Sanipirina (30 comp.); Saridon (10 comp.); Supradyn (20 comp. eff.); Tachifludec (buste); Tantum Verde (colluttorio); Verecolene C.M. (compresse); Vicks Sinex (spray nasale); Vivin C (20 comp. eff.); Voltaren Emulgel. 13 ottobre 2005 22 Cna di Serra de’ Conti Nasce FederBio: Imprese le Marche in campo in calo S I P Varato il nuovo elenco delle medicine a prezzo ridotto Aziende marchigiane coinvolte nelle nuove frontiere agricole l 29 settembre a Bologna in occasione dell'assemblea straordinaria dei soci di Fiao a cui hanno partecipato anche i rappresentanti di Aiab, Amab, Anabio, Terra Santa Italia, Associazione Italiana Agricoltura Biodinamica, Icea e Qc&i è nata FederBìo, la Federazione Italiana dell' Agricoltura Biologica e Biodinamica. All'organismo, che prosegue quindi l'attività sin qui svolta da FIAO, aderiscono ora organizzazioni di consumatori, organismi di controllo (che ispezionano il 95% per cento delle 40.965 aziende biologiche italiane), associazioni di produttori agricoli e della filiera alimentare, enti di ricerca, organizzazioni ecologiste a rappresentare tutti gli interessi coinvolti nel settore dell'agricoltura biologica e biodinamica italiana. L'assemblea che si è svolta ieri ha confermato gli attuali organi sociali della Federazione fino alla prossima assemblea di bilancio, che si terrà a marzo 2006, e avviato il complesso lavoro organizzativo che porterà entro l'anno a costituire le "sezioni soci" tematiche (produttori, consumatori, organismi di controllo, operatori della filiera e servizi, tecnici e ricercatori) nelle quali si svilupperà il grosso delle attività di FederBio. L'Italia è leader in Europa per numero di aziende e per superfici coltivate senza ricorrere a sostanze chimiche di sintesi (954.361 ettari, equivalenti, all'incirca, a tutto il territorio delle Marche). Oltre alle produzioni vegetali (ortofrutta, cereali, olivo, vigneto), il biologico nazionale alleva senza mangimi Ogm, senza antibiotici e stimolatori della crescita- oltre 200.000 bovini, 500.000 pecore, 2.150.000 polli 23 e galline, 70.000 alveari, 55.000 capre. L'attività delle aziende viene svolta nel quadro di un regime di controllo istituito da regolamenti europei, con le ispezioni e le analisi di organismi specializzati autorizzati dal Ministero delle politiche agricole e forestali. FederBìo non svolgerà alcuna attività commerciale né si occuperà direttamente di controlli, ma si propone come rappresentanza dell'intero movimento biologico e biodinamico italiano, di cui coordinerà le iniziative per migliorare la qualità e la diffusione dei prodotti e per rappresentare sia in sede nazionale che regionale le istanze del settore. La Federazione proporrà inoltre al legislatore norme utili per la tutela e lo sviluppo del settore, promuoverà la conoscenza dell’agricoltura biologica, la formazione, la ricerca, la sperimentazione e la definizione di standard comuni. La rappresentanza nei confronti del legislatore ha infatti un ruolo strategico: quello biologico è tra i pochi settori agricoli in crescita a livello internazionale, e la maggior parte dei Paesi europei ha avviato dei Piani nazionali per incentivarlo. In Italia sta per prendere avvio il Piano d'Azione nazionale per l’agricoltura biologica e i suoi prodotti con una dotazione di 5 milioni di euro mentre dal 2003 si è in attesa di una nuova normativa quadro, in quanto quella attuale è ferma al 1995 e non si è adeguata all'enorme sviluppo del settore in questo decennio. Il rischio è che la concorrenza estera, sostenuta da un quadro legislativo favorevole e da risorse pubbliche consistenti, eroda quote al biologico tricolore. 13 ottobre 2005 ono poco meno di 500 le imprese attive nel comune di Serra de’ Conti, di queste circa 150 sono artigiane. Ma, in base agli ultimi dati forniti dalla Cna, sono in calo: da gennaio a settembre si sono iscritte all’Albo 8 nuove imprese artigiane, ma ben 17 sono cessate. Ciò accade in una realtà che peraltro già presenta un preoccupante fenomeno di caduta demografica ed una crescente difficoltà a mantenere un sistema fino ad oggi efficiente di servizi pubblici”. Questo è quanto sostenuto dalla Cna, che nei giorni scorsi ha celebrato il congresso della sede di Serra de’ Conti. “I settori tradizionalmente esportatori, quelli del Made in Italy, stanno soffrendo la forte competizione dei mercati emergenti", ha dichiarato il riconfermato presidente della Cna di Serra, Bruno Paoloni. Come ha spiegato Paoloni, dopo una fase di crescita delle imprese legate all’industria calzaturiera e del tessile abbigliamento, le imprese del territorio di Serra de' Conti, quasi tutte terziste e dipendenti da committenti legati alle grandi firme, registrano oggi più grandi difficoltà. Si è avviato un processo di ridimensionamento di alcune realtà, mentre altre sono state costrette a cedere definitivamente, scegliendo la strada della cessazione dell’attività. Il rischio è quello di un vero e proprio smantellamento. La Cna, dunque, chiede alle istituzioni interventi rapidi per superare la crisi, definendo un progetto di ripresa che passi attraverso un riposizionamento strategico dell’industria esportatrice, attraverso investimenti nella ricerca, nell’innovazione e nella qualità. dai Comuni della diocesi Il contributo della fondazione “Cassa di Risparmio di Jesi” per un’iniziativa di solidarietà a Monte San Vito “Dottore, è finito il diesel”, un libro presentato ad Arcevia grazie all’Avis e all’Avsi. Paese aperto al mondo T ra mala sanità, truffe finanziarie, terrorismo, drammi sociali, terremoto politico in previsione delle prossime votazioni, parlare di solidarietà è necessario e doveroso per donarci un po’di speranza. Sebbene siamo alle soglie dell’autunno il sapore delle buone esperienze estive sono ancora sulle nostre labbra come ossigeno, per affrontare e continuare a progettare solidarietà per il tempo a venire. Mi riferisco ai progetti volti ad offrire semplicemente un salutare e breve soggiorno estivo e/o invernale ai bambini bielorussi toccati dalle conseguenze della contaminazione post-Chernobyl. Progetti di accoglienza che, da più di un decennio, sono oramai una realtà diffusa nella nostra regione. Una realtà che si è materializzata a Monte San Vito attraverso l’associazione Onlus “Solidarietà per l’infanzia” di San Benedetto del Tronto, l’Amministrazione Comunale, l’ospitalità delle famiglie e la Caritas parrocchiale con un nutrito gruppo di volontari. Un volontariato tanto vario come diverse le motivazioni che ognuno ha trovato in se stesso per donare, non senza fatica, un po’ del proprio tempo: spirito evangelico, sentimento di umanità, giusta iniziativa per le innocenti vittime di Chernobyl, piacere di condividere un progetto insieme agli altri, oppure tutte insieme queste motivazioni. La solidarietà però non deve essere la manifestazione di un momento di esplosione della propria emotività. La solidarietà è un aspetto dell’amore, non un fuoco di paglia ma un fuoco che brucia sempre perché l’amore è perseveranza. Il Natale che si avvicina serve anche a fare da promemoria, ci si ritrova, infatti, per organizzare piccoli pacchi dono o semplicemente bigliettini augurali e di saluto. È bello far sentire a questi ragazzini che li portiamo nel cuore, anche se dovrà trascorre un anno prima che ci si possa incontrare ancora, come è buono che delle persone che a mala pena si conoscono, riscoprano il bello di sentirsi comunità nell’ operare per il bene comune. Inoltre insieme agli obiettivi di migliorare la loro salute e di arricchirli di esperienze nuove, inevitabilmente si favorisce anche quel necessario processo, nella società odierna sempre più multietnica, di scambi interculturali auspicati anche dallo stesso Presidente della Repubblica, Azelio Ciampi, che nel discorso di apertura del nuovo anno scolastico ha invitato le nuove generazione ha prendersi per mano. Espressione questa che certamente suggerisce una modalità di scambi che va oltre il semplice baratto, ma implica rispetto, sensibilità e accoglienza. Per realizzare ogni progetto però, anche l’aspetto economico seppur secondario ha la sua rilevanza. Cogliamo pertanto l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato sia con i servizi, vedi l’Amministrazione Comunale, le Associazione del paese, i privati cittadini nonché la Fondazione Cassa di Risparmio Di Jesi. È proprio vero, come il mare è formato da tante piccole gocce sicuramente tutte diverse, quelle che stanno sulla riva e quelle che troviamo al largo non sono uguali nella composizione ma tutte formano lo stesso mare. Così il mare della solidarietà è fatto di tante piccole gocce dove beneficiari e benefattori si confondono perché in realtà non esistono, nel suo piccolo ognuno è l’uno e l’altro. Questo è il bello della solidarietà! Roberta Mazzanti Ostra Vetere in una cartina turistica In viaggio S ta per arrivare “In Viaggio…”, una cartina informativa di Ostra Vetere realizzata da Area-group Editore, casa editrice leader nel settore dell’editoria specializzata, commissionata e patrocinata dal Comune di Ostra Vetere. L’iniziativa rientra pienamente nell’attività di promozione e di valorizzazione del territorio intrapresa dalla nuova Amministrazione comunale. Si tratta di una pubblicazione, interamente a colori, destinata prevalentemente ai cit- dai Comuni della diocesi tadini, ai turisti ed agli ospiti di passaggio contenente informazioni legate alla cultura, alla storia ed al territorio, alle manifestazioni che visi svolgono, e dotata di uno stradario completo ed aggiornato per tutte le esigenze. La realizzazione di questo importante strumento informativo è stata possibile anche grazie alla collaborazione di aziende ed imprese di Ostra Vetere. La cartina sarà distribuita ai cittadini ed ai turisti attraverso l’ufficio turismo del Co- mune e l’ufficio I.a.t. (Informazioni ed accoglienza turistica) di Ostra Vetere, l’ufficio dell’Aptr (Azienda di promozione turistica regionale) ed all’aeroporto “R. Sanzio” di Falconara. La cartina sarà inoltre inserita nel sito internet della casa editrice (www.areagroupeditore.it) per poter essere diffusa e consultata in tutta la rete e contiene anche la traduzione in inglese di tutte le informazioni riportate nella pubblicazione. 13 ottobre 2005 Pagine di solidarietà V enerdì 23 settembre 2005, alle 21,30 ad Arcevia, presso il teatro comunale è stato presentato al pubblico il libro “Dottore, è finito il diesel” di Alberto Reggiori, medico chirurgo, che ha vissuto e lavorato in Uganda per 10 anni. Il gesto, nato per la collaborazione tra l’Avis Sezione di Arcevia e l’Avsi point di Senigallia, è stato proposto nell’ambito della 52ª festa dell’uva di Arcevia, Più di 150 persone hanno partecipato, intervenendo alla presentazione del libro, ascoltando con attenzione il racconto dell’esperienza del Dott. Reggiori. L’incontro, introdotto dal Presidente della Sezione Avis di Arcevia, Sig. Celso Petroni, che ha spiegato le ragioni di un gesto come la presentazione di un libro nell’ambito della festa dell’uva; ragioni che evidenziano due modalità operative diverse, quella di Avis nella donazione di sangue e quella di Avsi nella cooperazione internazionale, di esprimere il proprio desiderio di bene e di fare qualcosa di concreto per coloro che, in Italia come in qualsiasi altro luogo del mondo, hanno bisogno di aiuto; a seguire il saluto del Sindaco di Arcevia, Sig. Silvio Purgatori ed il contributo dell’On. Marisa Abbondanzieri che, tra l’altro è componente dell’intergruppo parlamentare per la sussidiarietà, ed infatti ha accennato alla recente approvazione della legge, cosiddetta, “più dai, meno versi” che riconosce la deducibilità fiscale delle donazioni a favore di soggetti non profit, (D.L. n° 35 del 14.03.05). L’esperienza di Alberto Reggiori, protagonista della serata, scaturisce tutta, come ha raccontato lui stesso, dalla gratitudine per un incontro ed inizia dicendo le ragioni della decisione di spendere la vita per un ideale, dentro l’appartenenza al movimento di Comunione e Liberazione. È stato proprio questo infatti a spingerlo a trasferirsi in Uganda con la sua famiglia, per mettere così a disposizione di poveri e ammalati la sua professione di medico, senza aver paura di mettere in gioco la vita di fronte a ciò che la realtà ogni momento gli proponeva. Fondamentale per la decisione alla partenza, l’invito fatto da Giovanni Paolo II°, durante l’udienza che concesse nel 1984 agli aderenti al movimento, e durante il quale invitò tutti “ad andare in tutto il mondo per portare la bellezza, la gioia, che si incontrano in Cristo Redentore”. La storia di Reggiori insegna che è possibile dare un aiuto reale e concreto, partendo dal dettaglio o dal problema di chi ci sta di fronte, anche dalla sua più piccola domanda, perché è soltanto l’uomo il protagonista dello sviluppo, non i soldi o la tecnica. Tra gli episodi raccontati, quello relativo alla decisione, condivisa con gli amici africani di creare una scuola elementare, partendo dal problema concreto per i propri figli, oppure quello che ha portato alla nascita del Meeting Point, sorto dall’esigenza di ridare dignità ai malati di Aids, è emerso infatti con chiarezza l’unico metodo seguito: partire da un bisogno concreto, sapendo che l’istante presente è l’unico fatto importante. Un capitolo particolare merita il lavoro compiuto attraverso il sostegno a distanza, che nel 1994, anche Avsi, come altre organizzazioni di cooperazione, lanciò come iniziativa, e che consiste nell’abbinare ad una famiglia italiana un bambino in difficoltà. Una modalità, che insieme agli aiuti materiali, permette la presenza di adulti che accompagnano il bambino nel suo percorso educativo. In Uganda oltre 1000 bambini possono contare su questo aiuto e circa 27000 complessivamente nel mondo sono aiutati attraverso il sostegno a distanza di Avsi. La serata si è conclusa brillantemente con un buffet a base di vini e dolci, offerti dall’Avis. Nella mattinata successiva il dottor Reggiori ha incontrato prima i ragazzi delle classi della scuola media di Arcevia, che sostengono a distanza un bambino in difficoltà, proprio in Uganda, e poi i ragazzi dell’Ipsia, sezione di Arcevia, dove ha potuto, non presentare il libro, ma con sottolineature diverse, raccontare la bellezza e il positivo dell’esperienza fatta. Il nuovo Osservatorio regionale per le politiche integrate di sicurezza L a sicurezza dei cittadini è un bene che può essere salvaguardato non limitandosi ai problemi di stretto ordine pubblico, ma agendo anche a livello territoriale dove gli attori sono gli enti locali e le regioni”. Così il Presidente della Regione, Gian Mario Spacca ha aperto la riunione di insediamento del nuovo Osservatorio regionale per le politiche integrate di sicurezza, l’organismo previsto dalla legge regionale n. 11 del 2002 che è stato ora rinnovato nelle cariche in seno al Comitato di indirizzo. Presieduto dal presidente della Regione, Gian Mario Spacca, fanno parte del Comitato di indirizzo cinque consiglieri regionali (Fabio Badiali, Massimo Binci, Sara Giannini, Vittorio Santoni e Giancarlo D’Anna); i quattro presidenti di Provincia e i sindaci di Pesaro, Fossombrone, Ancona, Cupramontana, Macerata, Cingoli, Ascoli Piceno, Spinetoli; un rappresentante delle Università marchigiane, David Nelken, l’ordine degli avvocati (Maurizio Barbieri), il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Michele De Gregorio, l’ordine degli assistenti sociali (Antonia Quarticelli) e del volontariato sociale, Rosario Pascucci. L’Osservatorio regionale è composto anche da un Comitato scientifico di cui fanno attualmente parte, l’avv. Riccardo Pagani e il prof. Giovanni Boccia Altieri. 24 25 13 ottobre 2005 dai Comuni della diocesi A Civitanova Marche in mostra gli scatti di Giorgio Pegoli Aggiornamenti dalla Vigor Senigallia Una mostra di grande interesse Fotografia Leonardo che parla di mondo nelle Marche I n occasione della manifestazione “Cartacanta 2005”, che si è svolta a Civitanova Marche dal 6 al 9 ottobre, è stata inaugurata la mostra fotografica di Giorgio Pegoli, alla presenza del Presidente della Regione Marche Gianmario Spacca, del Presidente della Mediateca delle Marche Stefano Schiavoni e del Direttore del Musinf di Senigallia Carlo Emanuele Bugatti. L’esposizione è curata dal Musinf – Museo comunale d’arte moderna, dell’informazione e della fotografia di Seni- gallia – e coordinata dalla Mediateca delle Marche, all’interno delle diverse iniziative presentate per “Cartacanta”. Giorgio Pegoli, nato a Senigallia nel 1938 dove tuttora risiede, è un giornalista-pubblicista - iscritto anche all’International Federation of Journalist -, ma è soprattutto un fotoreporter di guerra free lance, che nella sua lunga carriera ha realizzato oltre 30.000 immagini. Ha iniziato riprendendo il conflitto del Vietnam nel 1978, e dall’ 86 ad oggi non si è perso un avvenimento: dall’America Latina al Libano, dal Golfo alla ex Jugoslavia, la Palestina e l’Afghanistan, fino all’ultimo reportage realizzato in Iraq nel 2004. Per il suo lavoro di giornalista free lance è stato premiato nel 1994 durante il Mystfest di Cattolica. Durante questi anni di testimonianze dai più grandi conflitti internazionali ha incontrato e collaborato più volte con il giornalista di Rai 1 Pino Scaccia, con il quale ha pubblicato nel 2002 il volume Kabul, città che non c’è, volume presentato dagli autori presso lo spazio convegni di “Cartacanta”. A ncona, nella sua Mole Vanvitelliana, ospiterà dal 15 ottobre fino all’8 gennaio, la mostra dal titolo: “Leonardo - Genio e visione in terra marchigiana” Carlo Pedretti, titolare della cattedra in studi leonardiani presso la Ucla di Los Angeles e curatore della mostra con Giovanni Morello, presenta in anteprima mondiale quattro opere di Leonardo e allievi provenienti da collezioni private internazionali: Maria Maddalena, eseguita da Leonardo e dall’allievo Giovan Pietro Rizzoli detto il Giampietrino (?), un’altra Maria Maddalena del Giampietrino, un San Giovanni Battista, versione di scuola del San Giovanni conservato al Louvre e i Tre Santi Bambini di Bernardino De’ Conti, rappresentazione inusuale e di indirizzo gnostico di Gesù e il suo doppio. Contribuisce ad accrescere lo straordinario valore del progetto espositivo, la presenza di altre due opere mai esposte in Italia: la Santa Caterina d’Alessandria del Giampietrino, dall’iconografia insolita, poiché la Santa appare nell’atteggiamento dolce e seducente di una cortigiana a seno nudo e la Madonna dei fusi di Cesare da Sesto (attr.), in cui il viso enfaticamente allungato risulta come nel noto disegno preparatorio di Leonardo a Windsor. La mostra anconetana fornirà inoltre l’opportunità di ammirare una delle tre versioni della Vergine delle Rocce, di proprietà privata, di cui al momento si conoscono solo quelle del Louvre di Parigi e della National Gallery di Londra. Accanto ad essa saranno esposte opere di grande rilievo fra le quali Monna Vanna (Joconde nue Mackenzie) e la Madonna del Latte del Giampietrino. spigolature spigolature Il poeta Bruno Fattori aveva passato la sua giovinezza a Senigallia a cavallo dell’otto e novecento (era nato nel 1891). Sulla sua personalità poetica parlò sere fa a Palazzo Mastai il prof.Luca Rachetta. Fu così che del Fattori mi ricordai, avendo avuto con lui una breve corrispondenza epistolare tanti anni fa. Io mi occupavo allora della storia di Senigallia del primo novecento, segnatamente del movimento cattolico. Così ebbi modo di leggere sulla Voce Misena dell’undici maggio 1912 un discorso del giovane Bruno Fattori patriotticamente volto a celebrare alcuni reduci della guerra di Libia. C’era stato un corteo con molte bandiere di varie associazioni che aveva sfilato per il Corso e piazza Roma. Ma non aveva partecipato l’autorità comunale. La Voce Misena stigmatizzava questa assenza. Al corteo non mancarono applausi e fischi. Era il periodo in cui in Italia non solo i socialisti, ma anche una parte dei repubblicani erano contrari alla campagna di Libia. La Voce Misena parteggiava invece per la conquista di Tripoli (ma di lì a poco la Santa Sede condannerà il filonazionalismo di alcuni giornali come il Corriere d’Italia cui si ispirava il giornale diocesano senigalliese). Ma ritorniamo a Fattori. Io gli inviai nell’aprile del 1979 la fotocopia del suo discorso brillante ed esuberante (definiva canaglia chi aveva fiaschiato il corteo). Il poeta così mi rispondeva con una cartolina illustrata con una sua incisione: “…grazie della fotocopia di quella mia “orazione” giovanile: insolente anzichenò, tale che mi fa quasi scusare quei ragazzotti che volevano buttarmi nel canale”. Il poeta, quasi novantenne, sorride dei suoi bollenti spiriti giovanili. Elvio Grossi e r u t a l o g i sp pagina di cultura 13 ottobre 2005 26 Di male in peggio VIGOR 1- CALDAROLA 2 I rossoblu sprofondono sempre più in basso. La sconfitta odierna ha messo in mostra una squadra priva di carattere che non ha saputo gestire il vantaggio acquisito. Al Caldarola sono bastati due tiri in porta per far suo l’incontro, mentre la difesa era in tutt’altre faccende interessata. L’errore ci può sempre stare in un incontro, ma mai e poi mai in questo modo. La seconda rete il Caldarola l’ha segnata in contropiede, mentre i nostri difensori stavano protestando con l’arbitro per un presunto fallo di mano nell’aria avversaria. Questa è la quinta sconfitta su sette, di cui tre in casa, che trascina la Vigor in una brutta posizione di classifica. L’incontro odierno inizia con i rossoblu in attacco. Già al 4°, Traiani ha la possibilità di realizzare il gol del vantaggio, ma sbaglia clamorosamente l’impatto con la sfera. Si fa vivo il Calderola al quinto con Di Francesco, Angiolani para in due tempi. Al 7°, Pandolfi impegna Natali in un difficile intervento; 17° lancio di Pandolfi per Catini, pronta la rimessa per Traiani, che fatti pochi passi in area trafigge Natali in disperata uscita. Gioisce il pubblico senigalliese, anche perché la squadra sta dando prova di tenere bene il campo. 27°, Catini ci riprova, il tiro finisce a lato. 29°, rovesciamento di fronte, Belardinelli supera Goldoni e con un preciso diagonale porta in parità le sorti dell’incontro. La Vigor “sbanda”. 36°, Giorgetti sulla linea della porta respinge un tiro destinato in rete, con Angiolani superato. Nulla succede più fino alla fine del primo tempo. La ripresa vede i rossoblu ben decisi a far loro l’incontro. Per ben due volte l’assistente dell’arbitro segnala fuori gioco inesistenti, quando già i rossoblu erano pronti alla realizzazione. 59°-68°, prima Pandolfi poi Montanari tentano la via della rete. 71°, Giorgetti dal fondo crossa al centro, la testa di Traiani si eleva su tutti. Un difensore colpisce la sfera con un braccio, i vigorini protestano nei confronti dell’arbitro, mentre i giocatori del Calderola si lanciano in contropiede. Facile per Bugiolacchi colpire a colpo sicuro con la difesa completamente assente. I vigorini cercano in 27 tutti i modi di agguantare almeno il pareggio, ma le prodezze di Natali impediscono che ciò si avveri. Clamorosa la parata su Catini all’81° quando, a non più di un metro dalla linea di porta, riesce a respingere il tiro. Delusione e sconcerto in casa rossoblu, ne esprime l’amarezza il tecnico Fermanelli: “A noi ci manca l’umiltà. Il secondo gol noi l’abbiamo subito mentre stavamo protestando con l’arbitro in mezzo al campo. Loro sono partiti in contropiede: quattro contro due nostri difensori. Incredibile! In questo momento siamo poco bravi a gestire gli episodi che capitano in campo. Devo fare un elogio ai giovani per il loro comportamento, ciò che non posso dire nei confronti degli anziani.” Domenica prossima difficile trasferta a Jesi. Giancarlo Mazzotti Vigor: Angiolani 6, Rossetti 6, Giraldi 6,5, Bertozzini 6, Goldoni 6, Montanari 6, Pandolfi 6, Giorgetti 6,5, Morganti 6 (69° Baldarelli 6), Traiani 6,5 (90° Fontana), Catini 6 (82° Grossi). A disp.Memé, Marchetti, Schiano, Moschini. All.Fermanelli. Caldarola: Natali, Pelusi, Passarini (67° Paccazocco), Eleuteri, Sciarra, Pazzelli, Casoni, Paci, Bugiolacchi, Belardinelli (88° Luzi), Di Francesco (73° L.Grasselli). A disp.Barassi, Mercorelli, Di Gioia, S.Grasselli. All.Porro. Arbitro: Bianco di S.Benedetto del T. Ammoniti: Goldoni, Traiani, Catini. Spettatori 300 circa. Angoli: 6 a 5. 13 ottobre 2005 Lorenzo Pandolfi centrocampista, 1979 Biagio Nazzaro Centobuchi Caldarola Real Vallesina Camerino Jesina 19 16 14 13 12 11 Montegiorgio Cingolana Fermignana Fossombrone Monturanese Civitanovese Porto Sant’Elpidio Urbisaglia Acqualagna Urbisaglia Vigor Senigallia Lucrezia Truentina 11 11 10 10 8 7 6 5 5 4 4 4 1 sport Notizia sulle due ruote a cura di Umberto Martinelli B1 BASKET – GOLDENGAS SERIE B1 Ricordando Gli aggiornamenti dalla pallacanestro senigalliese Pronto riscatto Marco Pantani Durazzi Goldengas 82 - Porto Torres 76 L’ immeritata sconfitta della settimana scorsa a Riva del Garda è stata “spazzata” via con un eclatante vittoria sul Porto Torres. Tutti temevano questo incontro, il primo casalingo di questo campionato, in quanto la squadra sarda la settimana scorsa aveva liquidato il Gorizia con un punteggio, 85 a 63, che ne decretava la forza. Inizio con le squadre sempre a stretto contatto, tanto che il divario non superava mai i cinque punti. Primo quarto: 26 a 22. Secondo quarto con leggera prevalenza ospite: 37-40. Riposo e inizio terzo quarto con gli ospiti sempre con un leggero margine. La Goldengas stabilisce la parità solo al 29° (51 a 51) per chiuderlo sul 51 a 53. Il quarto quarto nasce sulla falsariga dei precedenti, poi lo scatto della Goldengas al 35° quando, trascinata da una incontenibile Raschi, nel breve giro di un minuto si porta sul 71 a 58 (+ 13), un margine di sicurezza che però non è stato gestito con criterio, tanto che Bianchi ha dovuto richiamare i ragazzi in più occasioni. Grande soddisfazione per il numeroso pubblico presente per questa prima importante vittoria. Il coach Bianchi esordisce: “I ragazzi hanno dimostrato di avere un grande cuore. Devo però essere pignolo nei loro confronti nel rilevare che negli ultimi due minuti e mezzo, quando eravamo sul 71 a 58, dovevamo essere più cinici. Tale vantaggio l’abbiamo in parte vanificato facendoci sorprendere in paurosi contropiedi. Dobbiamo essere più bravi e attaccare il pressing. Insomma, più bravi a gestire il vantaggio.” Il presidente Moroni, dopo la delusione di Riva del Garda, dice: “Dobbiamo sinceramente essere soddisfatti di questa vittoria. Alcuni errori si possono anche capire, ma vedo la squadra in progresso. Grande pubblico, grande tifo, si deve continuare così.” Ora due trasferte consecutive attendono la Goldengas: domenica a Vigevano, la successiva a Palestrina. Goldengas: Panichi 11, Bartoccetti 7, Durazzi, Benevelli 2, Santilli 2, Corsini 4, Raschi 33, Cinciarini 6, Pazzi 15, Berdini 4. All. Bianchi. Porto Torres: Zinaru 5, Zecca 4, Marino 17, Manca 2, Poggioni 15, Bonsignori 8, Scarponi 6, Orsini 19, Montesu. All. Roggiani. Arbitri: Tirozzi di Bologna, Battista di Pontassieve. GM serie D maschile dio non poteva che essere positivo: due incontri, due vittorie. sport Classifica Soresina Scavolini Spar Treviglio Lumezzane Trieste Porto Torres Riva del Garda Goldengas Senigallia Ol Matera Vigevano Palestrina Gorizia Osimo Bergamo Casalpusterlengo Ancona 4 4 4 4 2 2 2 2 2 2 2 2 0 0 0 0 Prossimo turno Vigevano -Goldengas Senigallia Parte bene il Miu J’adore a scorsa settimana è iniziato il camL pionato di serie D e per la nuova squadra del presidente Monachese l’esor- Ligi Federico Allenatore I MiuJ’Adore Marzocca 73 – Fossombrone 56. Inizio promettente con Minelli in regia e primo parziale sul 27 a 15. Un divario che è continuamente aumentato col passare del tempo. Al riposo 41-27. Alla ripresa del gioco la maggior precisione a canestro degli uomini del coach Ligi scava un solco mai più colmato dagli avversari: 55-37. Finale gestito con grande equilibrio dalla squadra di casa:73-56. U.S.Loreto Pesaro 60 – MiuJ’Adore Marzocca 69 Quella che era ritenuta la trasferta più insi13 ottobre 2005 diosa di questo campionato è stata brillantemente superata, anche se c’è voluta tutta la classe di Minelli-Rinolfi, coadiuvati da Pincini, Beccaceci e Bartoli, che nel finale (con grande precisione nel tiro a canestro e una difesa di ferro) hanno impedito ai pericolosi avversari di riprendere il sopravvento. E’ stato un incontro seguito da un folto pubblico, che non ha lesinato incitamenti ai propri beniamini. La successione dei parziali: 1° q. 12-19; 2° q. 29-36; 3° q. 5452; finale 60-69. Ora la squadra di Ligi guida la classifica a tempo pieno e tutti sperano che ripeta lo stesso percorso della passata stagione, con un finale però più fortunato. Prossimo incontro domenica 16 ore 18 al Palazzetto dello Sport di Via Capanna contro Bramante Pesaro. Giancarlo Mazzotti 28 l Velo Club Cicli Cingolani propone ai ciclofili (ed ai cicloturisti in particolare) una ricca serie di iniziative a Pianello di Ostra. Dal cicloraduno “Ricordando Marco Pantani” alle scadenze del ciclocross. Rilevante l’inaugurazione del Poliambulatorio “Futur” Sporter Medical Fhisioterapy, destinato a diventare in breve tempo un sicuro punto di riferimento per gli sportivi tutti. Il senso delle iniziative a catena viene illustrato nel corso di una interessante conferenza stampa al ristorante – bar “Il Piazzale” (sito tra Pianello e Casine di Ostra), con gli interventi del cavalier Ilario Taus, del dottor Stefano Ripanti, dell’amministratore Francesco Cingolani e del sindaco di Ostra, il professor Cioccolanti. Visibilità curata da Gabriele Moroni e dalla sua “fotoeffimera”. Ancora una volta e come sempre, l’indirizzo è quello formativo, nello sforzo di cogliere ed evidenziare il meglio dell’attività in sella, nella direzione dell’educazione vera e della promozione del territorio. Non per nulla, il G.S.Pianello ha di recente aperto tutti gi...armadi della propria quarantennale storia (ricordi, foto, maglie, articoli...) per celebrare e…continuare a celebrare. Il presidente Arduino Testaguzza ed il suo staff stanno preparando per l’anno che verrà. dolfese ed agli altri ragazzi del suo club di Monterado, il team manager corinaldese, Rodolfo Massi, sta conducendo avanti il proprio “progetto verde”. Va in porto il discorso con i Sistemi Turistici Locali, gli enti (Comunità Montane…) e le istituzioni (Province e Regioni)... Biglietto da visita: coerenza, affidabilità, eleganza, visibilità, sempre bello stile. Il Marotta Macchine – Tombolini – Massi Team sta strutturando il nucleo under 23 – élite per il 2006. Domenica 23 ottobre, alle 14, la società allestirà la cronosquadre open (ogni team: un professionista e tre amatori), in tandem con il Massi Club, guidato da Gianni Aloisi. La manifestazione verrà celebrata attraverso i valori solidi dell’amicizia e dello sport che relaziona, unisce e promuove. Il “Massi’s Day” sarà ancora striscia spettacolare a a S.Isidoro di Corinaldo: dal ritrovo al ristorante-bar “La Favorita” fino alla kermesse di chiusura al Miù J’Adore di Marotta. Risponderanno alla chiamata in molti: dai big professionisti al ciclopatron Aldesino Carletti (con la sua AutoSelli Fano, di cui Carlo Piersanti è altro principale esponente). L’anno scorso, vittoria al Mobili Rimini, guidato dal professionista abruzzese Moreno Di Biase, sostenuto energicamente da Guerrino Pascucci, Gianni Teodori, Davide Nandi, Valerio Tamburini. Ruota Oro Diego Schiaroli: Mengoni - Montagnola Alla vigilia dell’ultima disputa (Gran Premio San Marco – Villanova, a San Marco di Ravenna) questa la doppia graduatoria della challenge juniores del G.S.Pianello. “13a Ruota d’Oro Diego Schiaroli” 1.Casali Francesco (A.S. Mengoni USA) p. 84; 2. Ciavatta Mattteo (G.C. La Montagnola) . 76; 3.Belli Matteo (Club Corridonia OTM Marche) p. 56. 4.Renzetti Alessandro; 5.Postacchini Roberto. 13a Trofeo Squadra Leader” 1.G.C. La Montagnola Porto S.Elpidio Montegranaro p. 134; 2.A.S. Mengoni USA Umbria p. 120; 3.A.S. Mengoni USA Marche p. 103. Umberto Martinelli MAROTTA MACCHINE – MASSI: PAOLINI, IL CICLOPIANISTA Il ragazzo di Mondolfo dai tanti interessi comincia a lasciare buoni segni anche a livello diletantistico. In sede di Trofeo San Serafino, a Montegranaro, Enrico Paolini è decimo, nella gara vinta dal trevigiano Alessandro Bianchin (Team Bibanese), che impiega 3h.02’, alla media di km/h 38,242. Insieme al “CicloPianista” mon29 13 ottobre 2005 sport I lettori scrivono... Indirizzare a: “La voce misena” P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia fax 071/7914132 - E-mail: [email protected] Uno spazio per la città Quale futuro per il Foro ? Sono molti a chiedersi quale sarà il futuro del Foro Annonario. Già l’immagine architettonica uscita dal recente rifacimento della pavimentazione non ci sembra più la stessa che ha caratterizzato per due secoli il principale spazio commerciale della città: l’elevazione della quota del pavimento infatti e l’eliminazione della fascia sopraelevata lungo il colonnato hanno prodotto un evidente effetto di schiacciamento, trasformando quella che era stata concepita come piazza del mercato in una specie anfiteatro o salotto all’aperto. Se è questo il progetto finale, allora si spiega anche l’intenzione di ridimensionare in spazi angusti e inadatti il tradizionale mercato della frutta e verdura, cancellando o sminuendo il ruolo che ha sempre avuto questo luogo nel contesto e nell’economia della città. La fine del mercato (che questo è poi in sostanza quello cui si va incontro) significherebbe cancellare un’immagine storica della città e con essa un pezzo della memoria collettiva; penalizzare il piccolo commercio di frutta e verdura insieme alla piccola produzione, spesso anche di qualità, se non altro per la sua freschezza; marginalizzare un luogo frequentato giornalmente da una folla di cittadini, rischiando anche di danneggiare l’attività economica dei negozi sottostanti il porticato; sottrarre il mercato di quartiere agli abitanti del centro storico e del rione porto, soprattutto agli anziani, e con esso la funzione calmieratrice che svolge questa forma di commercializzazione diretta. Ma soprattutto si eliminerebbe un momento importante di vita collettiva all’interno del centro storico e insieme quella nota di colore e di pittoresca animazione tipica dei mercati all’aperto: senza la piacevole confusione di tendoni e bancarelle, senza i colori e gli odori della frutta e della verdura messa in mostra su tutto lo spazio della piazza (che non hanno certo bisogno di essere omologati con il bel progetto da affidare all’architetto di turno), senza il vocio della folla e le grida degli ambulanti che significato avrebbero un mercato pubblico e la piazza stessa ? Le ragioni e la convenienza di questa scelta non le comprendiamo, come non comprendiamo come si possa decidere il destino di un pezzo così importante della città (ma questa sembra ormai una prassi consolidata) senza un confronto con i cittadini. Ma è lo stesso ruolo e significato di uno dei monumenti più importanti della città che viene messo in discussione. L’architettura dei monumenti infatti trova sempre la sua ragione di essere nella sintesi di forma e funzione: modificata la forma, sottratta la funzione, c’è il rischio che il Foro Annonario diventi un vuoto simulacro, impoverito della sua funzione sociale e un’altra inutile testimonianza di un progetto ambizioso quanto velleitario di trasformare la città prima di capirla. Il direttivo del Gruppo Società e ambiente Volete far conoscere un avvenimento che riguarda la vostra realtà, la famiglia, gli amici, la comunità parrocchiale, le associazioni…? Consegnate gli annunci presso la redazione o la Curia. E possibilmente con un contributo a sostegnodel giornale. Monterado Politica, fede, Chiesa Idee e ideologie Come scelta politica, diciamo che guardo a sinistra, per le sue scelte verso chi non ha voce e per le lotte alla causa della giustizia verso i poveri. Mi addolorano, però, delle prese di posizione radicali di una certa sinistra, fatte per motivi ideologici ed in nome di una presunta libertà e laicità, costi quel che costi, senza astenersi da scelte iconoclaste. Tra le file di una parte della sinistra, che si dichiara promotrice di pace, non c’è chi esita a condurre una guerra anticlericale senza risparmiare colpi ad una Chiesa, o ad una parte di essa, che, nonostante tutti i suoi limiti ed errori, dà la vita ogni giorno per la causa dei poveri e per i diritti umani. Gli esempi di questo sono sotto gli occhi di tutti. A parte i sinistroidi, c’è chi fa nel mondo uso improprio, a volte dissacrante, delle immagini e dei simboli religioso-cristiani. C’è chi per interesse e potere “politico-economico” - in nome della democrazia - butta benzina sul fuoco, incurante delle conseguenze nefaste che si possono creare nel mondo. Molta responsabilità ce l’hanno le chiese cristiane, soprattutto per la mancanza dell’Unità. Tutto questo ed altro ancora porta ad aprire, sempre più, le porte, non ad un Islam moderato, ma ad un Islam smanioso di purificare e convertire il mondo con ogni mezzo. Enrico Greppi - Senigallia In pellegrinaggio... incontrando papa Mastai Incontri significativi Pio IX L oggi a cura di don Giuseppe Cionchi I lettori scrivono a personalità di Pio IX non finisce mai di stupire ed è ricchissima di tanti episodi che gradualmente andiamo scoprendo. Di Pio IX abbiamo parlato con don Paolo, un sacerdote della diocesi di Bressanone-Bolzano, con oltre 400.000 fedeli, nell’incontro-pellegrinaggio a Madjugorje dal 3 al 10 ottobre. Il pellegrinaggio è sempre nuovo. Sabato 9 ottobre eravamo 50 confessori di ogni “popolo, razza e lingua”, in servizio dalle ore 16 fino alle 24. Tra le meraviglie, ci si è presentata, dopo la celebrazione della Messa in italiano, domenica 10, alle ore 10, in un capannone immenso, stipato di italiani, da ogni parte d’Italia, per una benedizione, una donna di 90 anni che viene da 20 anni a 13 ottobre 2005 La pagina dei vostri annunci ringraziare la Madonna perché guarita improvvisamente da tumore. In questa occasione, don Paolo ci parla di una serva di Dio: Madre Agnese Steiner, nata a Bolzano nel 1813 e morta a Nocera Umbra nel 1862 nel Convento delle Suore Clarisse di San Giovanni Battista. In questo convento si è fermato Pio IX andando a Roma per il conclave. Ha celebrato la S.Messa e ha chiesto alla Superiora di essere ospitato per la celebrazione dell’Eucaristia al suo ritorno dopo il Conclave. Durante la conversazione con le singole suore, Madre Steiner dichiara a Pio IX: “Di qui non ripasserà certamente perché a Roma riceverà una dolce croce, anche se pesantissima”, predicendo così la sua elevazione al soglio pontificio. 30 Festa dei nonni Il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata è stato la meta del pellegrinaggio parrocchiale tenutosi domenica 2 ottobre. La partenza è stata fissata alle 6,30 del mattino. L’arrivo, come previsto, alle ore 10. Nel Santuario, i pellegrini hanno partecipato alla S.Messa delle ore 11, accompagnata da un complesso corale abruzzese con alcuni canti tipici. E’ seguita la narrazione della vita di S.Gabriele, nell’apposita chiesetta che è stato il primo Santuario e dove S. Gabriele è stato sepolto per alcuni anni. S.Gabriele (al secolo Francesco Possenti) è nato in Assisi il 1° marzo 1838.Brillante scolaro, amante della bella vita, si converte il 22 agosto del 1856 quando la Madonna gli dice: “Tu non sei fatto per il mondo; che fai nel mondo? Presto, fatti religioso!”. Nel 1856 entra nel noviziato dei passionisti a Morrovalle e cambia il nome in quello di Gabriele dell’Addolorata. Muore il 27 febbraio del 1862. È dichiarato beato nel 1908 da Pio X; santo da Benedetto XV nel 1920. I pellegrini, oltre cinquanta, guidati da Lamberto, Marilena, Valeria e accompagnati dal pievano don Giuseppe, dopo la pausa del pranzo al sacco, hanno visitato il Museo ricchissimo di ricordi. Nel primo pomeriggio si sono trasferiti nella cittadina di Castelli, proprio sotto il Gran Sasso, per ammirare le tipiche ceramiche di forme svariatissime (e anche costosissime). La gratificazione corale, specie per la presenza di oltre 25 giovani con chitarre e libretti di canti che hanno accompagnato i pellegrini nell’andata e nel ritorno, stimola la Comunità parrocchiale a prendere l’iniziativa per altri pellegrinaggi. Lagunari a Corinaldo In occasione del raduno nazionale dei Granatieri, svoltosi a Jesi, era presente la Sezione dei Lagunari di Mestre, il cui presidente è il colonnello Livio Londei, nativo di Corinaldo. I marchigiani, che hanno fatto parte dei lagunari dal 1955 al 2005, sono solo quattro ed esattamente Giancarlo Tenti di Castelleone di Suasa, che ha prestato servizio di leva nei lagunari dal novembre 1955 all’aprile 1957, Francesco Mantoni di Corinaldo, arruolato nell’ottobre del 1964 e congedato nel marzo del 1966, gli ufficiali Livio Londei di Corinaldo, arruolato nel 1956 e Giuliano Gordini di Senigallia, arruolato nel 1962. Un nobile motivo lega il Reggimento dei Lagunari alle Marche: la figura del tenente Alfonso Casati, medaglia d’oro alla memoria, granatiere, passato poi al Battaglione San Marco, morto in combattimento, per la liberazione di Corinaldo. La famiglia Casati ha donato una copia della medaglia d’oro al Reggimento dei Lagunari e, nei raduni che vengono effettuati dai Lagunari, Alfonso Casati viene sempre ricordato, tant’è che il colonnello Londei ha anche scritto un libro che lo riguarda. La grande soddisfazione del lagunare Giancarlo Tenti è stata quella di rivedere il generale Vinicio Serra, che, nel 1956, con il grado di tenente, era il comandante del Corpo dei Lagunari, del battaglione “Marghera”, nella caserma “G. Pepe” di Lido di Venezia, di cui faceva parte. L’incontro fra l’ex comandante Vinicio Serra, attualmente generale, e il lagunare Giancarlo Tenti è stato commovente. I due hanno ricordato i momenti e gli episodi che li hanno visti protagonisti, durante il servizio di leva. Tenti, da queste colonne, lancia un appello a tutti gli ex lagunari, che siano interessati ad iscriversi all’associazione ALTA, di rivolgersi a lui personalmente, telefonando al numero 071/966160 o scrivere a Giancarlo Tenti via F/lli Kennedy 60010 Castelleone di Suasa. Nella foto i tre lagunari, da sx Giancarlo Tenti, il generale Vinicio Serra e il colonnello Livio Londei. 31 Domenica 2 ottobre, in occasione della Festa nazionale del Nonno, l’Amministrazione comunale e la Pro loco hanno organizzato la giornata dedicata ai nonni. L’iniziativa ha ottenuto un ottimo successo. I nonni che hanno preso parte alla festa sono stati moltissimi, ma oltre ai nonni anche i nipoti, i figli e molti giovani, che hanno invaso il capiente loggiato comunale, dove era stato allestito uno stand per la distribuzione di dolci, salumi, pane e del buonissimo vino, offerto dalle aziende locali. Dalla nonna più anziana Teresa Albonetti Berti, anni 101 e otto mesi, il sindaco è andato visitarla e le ha consegnato una targa a ricordo delle prima festa dei nonni. I nonni più anziani e più giovani, presenti alla festa: Tina Pulcinelli 90 anni, Patrizia Bordi 45 anni, Dante Rossi 88 anni e Rino Pompili 46 anni hanno ricevuto dalle mani del primo cittadino Livio Scattolini un’artistica targa. Il pomeriggio è stato allietato dal complesso “Burro e Salvia”, che ha rispolverato le canzoni dagli anni ’20 agli anni 50, da “Vipera” del 1919, di E.A. Mario a “Voglio vivere così” del 1942 di D’Anzi – Manuo. Oltre a queste, tante altre canzoni hanno fatto ricordare la loro gioventù ai tanti nonni presenti. Ilario Taus Unitre ad Ostra Vetere Con il prossimo 7 novembre inizieranno i corsi dell’Unitre di Ostra Vetere, dedicati, come sempre, a tutti coloro (dai 18 anni in poi) desiderosi di arricchire la propria cultura. I corsi ed i laboratori saranno: 1) Alimentazione, 2) Arte e turismo, 3) Astronomia, 4) Ballo, 5) Ceramica, 6) Chitarra, 7) Cucina, 8) Dècoupage: 1° e 2° corso, 9) Fotografia digitale, 10) Ginnastica dolce: 1° e 2° corso; 11) Informatica, 12) Inglese: 3 livelli, 12) Italiano, 13) Francese, 14) Spagnolo: 2 livelli, 15) Tedesco: 2 livelli, 16) Musica guida all’ascolto, 17) Note di costume, 18) Pittura, 19) Restauro, 20) Massaggio Shatzu: 1° e 2° corso, 21) Storia del territorio, 22) Storia delle religioni, 23) Taglio e cucito, 24) Ricamo: 1° e 2° corso, 25) Uncinetto, 26) Lavoro a maglia, 27) Degustazione vino, 28) Orto e giardinaggio, 29) Teatro. L’iscrizione all’Anno Accademico comporta a spesa di euro 25,00 e dà diritto alla frequenza dei corsi e dei laboratori a scelta dell’interessato ed è comprensiva della quota assicurativa. I corsi e i laboratori saranno attivati solamente se, per ognuno, si raggiungerà un minimo di 10 partecipanti. Si informa, inoltre, che per alcuni laboratori che comportano l’acquisto di materiali di consumo, la spesa sarà a carico dei partecipanti. Le iscrizioni saranno aperte dal 4 al 29 ottobre nei giorni di martedì, giovedì e venerdì dalle 17,30 alle 19,30 ed il sabato dalle 10,00 alle 12,00 presso la segreteria in Piazza della Libertà, 1 – Ostra Vetere (tel.071-964474). 13 ottobre 2005 la pagina degli annunci