PROGETTO CARTA ARCHEOLOGICA DELLA PROVINCIA DI GROSSETO STEFANO CAMPANA - RICCARDO FRANCOVICH 1. Introduzione Il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Siena è attivo nella provincia di Grosseto con progetti di archeologia territoriale da quasi trenta anni. Primo fra tutti ricordiamo il progetto Ager Cosanus-Valle dell’Albegna promosso da Andrea Carandini. Negli stessi anni Riccardo Francovich è responsabile delle attività di ricerca sul sito di Scarlino, nel territorio circostante e nelle colline metallifere. Dalla seconda metà degli anni Ottanta, sempre sotto la direzione scientifica di Riccardo Francovich, la parte centrale della provincia grossetana e il territorio Amiatino sono oggetto delle ricerche di Carlo Citter. E’ in questa fase che l’Area di Archeologia Medievale comincia a dare forma ad un progetto volto a, ricomporre le esperienze pregresse in una raccolta organica di informazioni tramite l’implementazione della tecnologia GIS, a definire metodi e procedure comini ed estendere in modo sistematico le ricerche su tutto il territorio provinciale. Dal 2002 la realizzazione presso il Polo Universitario Grossetano del Corso di Laurea in Comunicazione e gestione dei beni archeologici nonché del master in Archeologia territoriale e gestione informatica dei dati archeologici ampliano in modo decisivo le prospettive di ricerca nella provincia. Tra numerosi laboratori attivati presso la nuova sede universitaria un ruolo significativo per le indagini territoriali è svolto dal Laboratorio di Archeologia dei Paesaggi e Telerilevamento (LAP&T), finalizzato a favorire tramite l’integrazione multidisciplinare lo sviluppo di nuove soluzioni per l'individuazione, la comprensione e il monitoraggio dei paesaggi archeologici. Il LAP&T dispone attualmente sia del know-how necessario per la realizzazione di una Carta Archeologica innovativa allineata agli standards internazionali più avanzati del settore sia della sensibilità indispensabile per il continuo aggiornamento dei metodi e delle tecniche di indagine (fig.1 e www.lapetlab.it). 2. Stato attuale della ricerca archeologica territoriale nella provincia di Grosseto In questi anni l’attività del LAP&T è stata rivolta alla verifica sistematica delle informazioni edite raccolte nei decenni precedenti, al proseguimento delle attività di ricognizione di superficie e alla implementazione di metodi e strumenti per migliorare la qualità della ricerca territoriale. Prima di discutere tecniche e strategie esponiamo in forma aggiornata una sintesi quantitativa del Progetto (fig.2). Aree indagate 12 amministrazioni comunali indagate (sul totale di 28): Castel del Piano, Montieri, Semproniano, Massa Marittima, Roccastrada, Scarlino, Scansano, Magliano in Toscana, Manciano, Orbetello, Capalbio, Castiglione della Pescaia. 3 amministrazioni comunali in corso di indagine: Grosseto, Orbetello, Campagnatico. Totale presenze archeologiche 4897 di cui: Periodo pre-protostorico: 553 Periodo etrusco: 1076 Periodo romano: 1886 Periodo medievale: 672 Periodo moderno-contemporaneo: 138 Rinvenimenti non identificabili: 572 Fig.1 Fig.2 3. Strategia della ricerca Il territorio grossetano in questi anni è stato per il LAP&T uno degli scenari privilegiati per la sperimentazione e implementazione di sistemi di osservazione remota e del territorio e per il miglioramento delle tecniche di ricognizione di superficie, tramite l’applicazione di nuovi strumenti per la documentazione e il rilievo del dato archeologico e ambientale. Allo stato attuale di work in progress abbiamo implementato una strategia di ricerca, flessibile e aperta, fondata sulla convinzione che solo attraverso la conoscenza, la capacità di scelta, l’uso integrato e appropriato di un’ampia gamma di metodologie di indagine e di tecnologie informatiche sia possibile affrontare la complessità connaturata allo studio dei paesaggi pregressi. L’integrazione è intesa non come verticale, affetta da eccessiva ridondanza rispetto ai nostri obiettivi, bensì orizzontale finalizzata ad associare concentrazioni di reperti in superficie a “radiografie” (immagini da satellite, foto aeree, misure geofisiche) di una parte più o meno consistente di elementi positivi o negativi ipogei. 4. Articolazione del Progetto In sintesi il Progetto Carta Archeologica della Provincia di Grosseto procederà secondo le seguenti linee e step operativi: SCALA MACRO (PROVINCIA DI GROSSETO) 1. AGGIORNAMENTO DEL DATABASE ALFANUMERICO delle pubblicazioni archeologiche e affini sul territorio provinciale. I dati quantitativi attuali sono stati presentati nell’introduzione del progetto. 2. ANALISI IMMAGINI DA SATELLITE A MEDIA RISOLUZIONE landsat e SPOT con l’obiettivo di individuare trasformazioni paleoambientali a grande scala quali le variazioni del corso di fiumi, limiti di paduli ecc. 3. AEROFOTOINTERPRETAZIONE delle prese aerofotografiche storiche. L’area di Archeologia Medievale è attiva dal 1984 nell’analisi di coperture storiche con particolare riferimento al volo base del 1954 e al volo EIRA 1976. Ad oggi sono state individuate più di 5000 anomalie del territorio Toscano di cui 642 nella provincia di Grosseto. 4. RICOGNIZIONI AEREE e relativa documentazione tramite fotografie aeree oblique. Le ricerche sono state avviate nel corso del 2000. Oltre alle ricognizioni sistematiche e mirate condotte annualmente un contributo fondamentale è stato svolto dalle International Summer School in Archaeology organizzate dal nostro laboratorio nel 2001 e 2005. Nel complesso abbiamo acquisito più di 27000 fotografie del territorio regionale di cui 15000 circa della provincia di Grosseto. La documentazione aggiornata al 2003 è consultabile tramite un apposito database sul sito WEB del laboratorio all’indirizzo: http://www.paesaggimedievali.it/atlante/index.html. Questo metodo di ricerca è stato introdotto in Italia dal nostro laboratorio che continua a rappresentare il punto di riferimento nazionale. SCALA SEMI-MICRO (AREE CAMPIONE DI CIRCA 500-600 kmq) 5. ANALISI DI IMMAGINI DA SATELLITE AD ALTA RISOLUZIONE. Ad oggi abbiamo indagato un campione di territorio compreso tra Roselle e Grosseto ad est del lago Prile. In futuro è necessario incrementare il campione. 6. LASERSCANNER AVIOTRASPORTATO, LIDAR (in collaborazione con NERC Airborne Research & Survey Facility). Non possiamo ignorare la nostra sostanziale incapacità di intervento in corrispondenza del 50% di territorio Grossetano ricoperto da vegetazione boschiva e arbustiva. Le esperienze condotte negli Stati Uniti e in Gran Bretagna con il sensore aviotrasportato lidar, in grado di rilevare con estrema precisione la morfologia del terreno, e rimuovere tramite un algoritmo la vegetazione boschiva, restituendo con estremo dettaglio l’eventuale presenza di tracce da microrilievo. Su questo fronte il nostro laboratorio è attivo dal 2004 quando nell’ambito del progetto europeo Cultura 2000, European Landscapes: Past Present and Future abbiamo richiesto l’acquisizione di 4 aree campione. Sfortunatamente problemi burocratici ci hanno costretto a rimandare l’acquisizione, avvenuta con successo nella primavera del 2005. I siti acquisiti nella provincia di Grosseto sono il castello di Collecchio ( e Poggio Cavolo (comune di Grosseto). E’ doveroso insistere sulle potenzialità di questo sensore che da alcuni anni ha catalizzato l’attenzione della comunità mondiale dei ricercatori di remote sensing applicato all’archeologia. Attualmente la difficoltà maggiore per gli archeologi è costituta dai costi di acquisizione dei dati lidar. A tale proposito l’eventuale disponibilità della Regione Toscana a cedere esclusivamente per motivi di studio tali dati significherebbe l’apertura di prospettive del tutto nuove per lo studio archeologico e la conservazione dei paesaggi toscani. 7. RICOGNIZIONI ARCHEOLOGICHE DI SUPERFICIE assistite da sistemi di documentazione innovativi (Il nostro laboratorio è da considerato tra i leader internazionali di queste applicazioni). Questi sistemi di documentazione svolgono un ruolo determinante per l’aumento della qualità delle metodologie applicate nonché dei dati acquisiti. 8. MAGNETOMETRIA ESTENSIVA. Dal 2003 i siti di maggiore interesse rinvenuti durante il survey in campagna e le ricognizioni aeree sono stati indagati tramite misure del gradiente magnetico per un totale di 10 ettari di superficie. Il progetto Carta Archeologica prevede l’applicazione sistematiche delle metodologie geofisiche ai contesti più significativi al fine di arricchire tramite metodi non distruttivi le nostre conoscenze sui deposti ipogei. Allo strumento attualmente in dotazione intendiamo affiancare il sistema Foerster MULTICAT. Questo permette di raggiungere coperture di 7/15 ettari al giorno con risoluzione doppia (si veda il sito WEB: http://192.167.118.99/CCGBA/laboratori/lapetlab/pagine/multicat.html 9. GEORADAR MONO E MULTI-CANALE (Terravision system). La collaborazione attivata con la società Geostudi Aster di Livorno ci ha permesso di sperimentare un sistema di acquisizione radar assolutamente innovativo. Il sistema Terravision da noi utilizzato, unico strumento presente in Europa, è costituito da una batteria di 14 antenne radar montate su un carrello trascinato da un fuoristrada o da un quad. Il sistema consente di acquisire circa 5 ettari di superficie a giorno ad una risoluzione di 12 cm. I sistemi tradizionali non consentono di superare 0.5 ettari a risoluzione di 1 m. La disponibilità di un metodo alternativo e complementare alla magnetometria applicabile su ampia scala costituisce un importante arricchimento delle nostre capacità diagnostiche e di monitoraggio del record archeologico. 10. REALIZZAZIONE VirtualGIS. Lo sviluppo tecnologico (hard e soft) consente l’implementazione di nuove soluzioni tra cui la ricostruzione ipotetica di scenari pregressi. La ricostruzione virtuale di uno o di possibili paesaggi antichi costituisce l’esito naturale nonché estremamente ambizioso del processo di acquisizione dati precedentemente descritto: ricognizioni aere e di superficie, dati editi, immagini da satellite, aerofotointerpretazione, geofisica, fotogrammetria, lidar, tecniche e tools di fotomodellazione, rilievi GPS e DGPS. Nonostante siamo consapevoli della sostanziale impossibilità di giungere a una ricostruzione virtuale di qualcosa di tanto complesso quale è un paesaggio antico siamo certi che il tentativo costruisca uno stimolo straordinariamente efficace per l’individuazione di nuove e vecchie problematiche storico ambientali. Se fino a oggi abbiamo ragionato per modelli bidimensionali, da alcuni anni siamo chiamati a fare un salto dimensionale e sperimentare le potenzialità offerte dall’elaborazione di scenari tridimensionali e virtuali. SCALA MICRO (SITO ARCHEOLOGICO) 11. FOTOGRAMMETRIA DIGITALE. La stazione fotogrammetrica disponibile presso il nostro laboratorio consente di produrre cartografia finalizzata estremamente accurata indispensabile per indagini intra-site (base GIS di scavo, realizzazione di micro-DEM). 12. GEOELETTRICA. L’implementazione di indagini geoelettriche è prevalentemente finalizzata al miglioramento delle nostre capacità di intervento diretto nel sottosuolo, in particolare nell’ambito di test-excavation. 13. TEST-EXCAVATION (scavi di piccola estensione). E’ noto che lo scavo per grandi aree costituisce l’unico sistema efficace per affrontare lo studio di grandi temi storiografici. Nella nostra strategia di ricerca la pratica di saggi di piccola estensione ha invece l’obiettivo di verificare specifiche ipotesi archeologiche (ad esempio l’esistenza di fornaci, ecc.), identificare seriazioni ceramiche utili alla datazione di altri contesti posti nello stesso bacino (catchment o idrografico) e a definire le chiavi interpretative per l’analisi di immagini da satellite, foto aeree, misure geofisiche. 5. Risultati Il lavoro condotto sul comprensorio provinciale fornirà a Regione e Provincia mappe di dettaglio (in formato cartaceo e digitale) in cui saranno indicati sistematicamente: 1. spargimento in superficie delle emergenze archeologiche rinvenute durante il survey 2. interpretazione di tutte le evidenze archeologiche individuate sulle fotografie aeree verticali, oblique, dati lidar, misure gradiometriche, radar e geoelettriche. L’interpretazione consiste nel disegno vettoriale georeferenziato di tutte le tracce eseguita in ambiente GIS. 3. documentazione raccolta durante i test-excavation. L’individuazione di contesti archeologici di particolare interesse e valore storico potrebbero costituire motivo di approfondimenti delle indagini su ampia scala tramite scavo stratigrafico. Oltre alla documentazione geocartografica sarà consegnato il relativo data base contenete tutti i dati descrittivi le emergenze. Sulla base di questa documentazione il Laboratorio di Archeologia dei Paesaggi e Telerilevamento elaborerà una carta del rischio e del potenziale archeologico del territorio grossetano e dei campioni analizzati. L’elaborato cartografico sarà corredato una lista commentata delle priorità e indicherà: 1. siti da tutelare e sui quali approfondire la ricerca 2. siti da tutelare comunque perché di eccezionale valenza paesaggistica 3. siti che possono essere sacrificati fatta salva l’indispensabile ricerca 4. siti che possono essere sacrificati perché da considerare in tutto o in gran parte distrutti da lavori agricoli o da altri fattori. Nel corso del lavoro è prevista la pubblicazione scientifica e divulgativa dei risultati nelle seguenti forme: 1. WEB. gestione GIS dei dati archeologici corredata da sintesi descrittive delle informazioni utili per la fruizione ed indispensabili per la tutela del territorio. 2. Collana “Carta Archeologica di Grosseto”. Saranno presentati in forma scientifica metodi di indagine, schedario topografico, schedario e tipologia dei reperti raccolti, modelli diacronici delle dinamiche del popolamento rurale. 3. Guide archeologiche tematiche derivate dalla Collana “Carta Archeologica di Grosseto” ma destinate ad un pubblico di non specialisti. 6. Personale scientifico Direzione scientifica - Riccardo Francovich Coordinamento e sviluppo - Stefano Campana Survey, scavo e studio materiali - Emanuele Vaccaro Fotografia verticale e fotogrammetria - Anna Caprasecca GIS Carta Archeologica Grosseto/WebGIS e WebDB - Barbara Frezza Gestione foto aeree verticali e oblique - Mariaelena Ghisleni Survey e VirtualGis - Matteo Sordini Ricognizione aerea, survey, scavo – Francesco Pericci