•
q.
Arino VII, N.° 3:
a
N
ABBUONAMENTI NEL REGNO
L. 10 'anno — 5 semestre — 2, 50 trimestre
Fuori Stato anniento spese postali
Uffizio — Lungarno Mediíi, N.0 t.
_—
Centesimi 10 il numero — Arretrato 20.
I pagamenti non sono validi se non fatti
contro ricevuta firmata dal Direttore proprietario
Avv. Gaetano Frediani.
8 Gennaio 1871
Mani N MI
ANNUNZI E INSERZIONI
Atti giudiziari, amministrativi e avvisi particolari
cent. 25 por linea o spazio di tinta. inserzioni
dopo la firma del gerente cent. 80 per linea
o spazio corrispondente.
Pagamenti anticipati
GIORNALE POLITICO
„
UFFICIALE PER GLI ATTI GIUDIZIARI ED AMMINISTRATIVI
Pubblicazione Giovedì e Domenica
Non si assumo responsabilità che per le
associazioni fatto all'uftlzio del giornali .
E PER GLI ATTI DEI CONSIGLI PROVINCIALE E COMUNALE
Pisa 7 Gennajo
PARTE HON UFFICIALE
•
NOSTRA CORRISPONDENZA
sicurezza delle persone e delle proprietà. Per
le cure sue ò cessato il timore che prima si
aveva di qualche aggressione per le vie, e
sono state scoperte due località ove si falsificavano biglietti della Banca Nazionale, assicurando molti dei biglietti stessi ed i torchi,
ed arrestando i falsificatovi. Se seguiterà di
questo passo non farà che accrescere sempre
più le simpatie che ha acquistate in paese.
Il 15 vengono poi definitivamente le LL.
AA. il principe Umberto e la principessa
Margherita, e si fanno i preparativi pel rice-
parte de' punti i ministri di finanza d'Italia
e dell'impero austriaco siano già venuti ad un
accomodamento; ma avendo il uiiiiistro italiano espresso il desiderio che. tutte le questioni
si definiscano insieme, il sig. Lenyay ha scritto
Aeuua per chiederne il parere, il quale, ove
Ma favorevole, appianerebbe la via 'ad un
completo accordo b u tutte le controversie
finora agitate. Le trattative seno proseguite
con quello spirito di conciliazione che presiede a' rapporti diplomatici fra l'Austria e
vi mento.
Per quel giorno dovrebbe essere anche impiantata la Prefettura; ma sebbene gl' impiegati destinativi abbiano ricevuto l' ordine di
trovarsi in Roma col 40 corrente, tuttavia
Ci pare quasi superfluo il far notare come
la missione del sig. Louyay sia ristretta alle
questioni a,cocuuatu, e sia perciò destituita di
fondamento la notizia data da giornali esteri,
che abbia anche un incarico politico, quale
sarebbe quello di aprir negoziati per la conclusione di un'a.11eauza.
— Dal ministro dei lavori pubblici è stato
pubblicato il prospetto dei prodotti delle ferrovie del regno nel mese di novembre 1870
(dedotta l' imposta del decimo) in confronto
dello stesso mese dell'anno precedente.
Eccone i risultati:
187J
1869
Alta Italia . L. 5,327,525 L. 5,384,892
Romane . .
1,265,427
• 4,120,048
Meridionali .
1,263,840• 1,120,074
Calabro-Sicule >
•
234,873
160,905
Tori no-Ciriè
»
20,362
16,684
Moneenisio . »
23,445
•
46,290
-
Roma, 6 gennaio 1871.
Ieri a sera fu terminato il dibattimento
contro Toguetti, per le dimostrazioni del di
8 decembre. Il Tribunale non trovò mezzi
bastanti di prova contro il Tognetti stesso, e
certo Valentini che sedeva pure sul banco degli accusati; per erii, secondo il codice di procedura che vige ancora, li pose ambedue in
libertà con una, sentenza che sospende F azione
penale fino a che non siansi avute più sicure
testimonianze sui fatti loro imputati. Sarebbe
come il non farsi luogo a procedere dei nostri
Tribunali; con questo però, che mentre nel
regno la dichiarazione di non luogo estingue
l'azione, qui lascia sempre la spada di Damode sul capo degli accusati. Molte persone
assisterono a questo dibattimento, che, atteso
la forma, aveva qualche cosa di nuovo per
Roma. Però la calma del pubblico durante
la discussione, assicurò abbastanza del rispetto
che si ha per la legge.
Dopo la nota del cardinale Antonelli sui fatti
suaccennati, che dimostra la impotenza in
cui si trova l'ex Governo dell'ex Segretaria di
Stato, stanno per ritirarsi dalla cassa dell'Erario nazionale cinque milioni di lire che, vi si
trovavano come frutto dell'obolo di san Pietro.
Queste benignità, del Vaticano, che scende in
qualche modo a patti col Governo usurpatore,
raddrizzano sempre più le gambe a quei pochi
illusi che fino dal 20 settembre speravano il
ritorno al passato con un miracolo quatti/n pie.
L'accomodarsi a prendere colle buone ciò che
non possono avere per le cattive, diminuisce
nei fedeloni le speranze che cercavano conservare a tutta possa.
Il soccorso che tutte le Città italiane fanno
a gara a prestare alla Capitale, dopo il disastro della inondazione, è un fatto cui i Romani
non hanno parole per ammirare, e rimarrà
per certo scolpita loro nel cuore la generosità
di cui sono fatti segno.
La Questura oltre ad essersi prestata assaissimo nella circostanza dolorosa di cui sopra è
parola, merita encomi anche per il servizio
che fa nell' interesse dell' ordine, e per la
non è ancora stato destinato il locale apposito.
Si vuole che debba esser comprato per quell'Uffizio il palazzo Valentini in Piazza SS.
Apostoli; ma ancorchè ciò si verificasse,. sembra
si abbia in animo di destinarlo invece pel
Senato, qualora non si trovi una località più
adattata per questo alto corpo dello Stato.
Ieri sera le vie della città, specialmente
verso S. Eustachio. erauo popolatissime per
la solita fiera detta della. Befana; e sebbene
si facesse molto chiasso fino ad ora inoltrata
della notte, non avvenne il più piccolo inconveniente.
I giornali parlano in modo allarmante delle
condizioni di salute del S. Padre; ma io posso
assicurarvi che al dila di una leggiera indisposizione, non vi è altro di vera Però se si
considera la di lui età avanzata, anche il più
piccolo malanno potrebbe essergli fatale.
1e~t
13 I A_ Ft I (>
-
APPENDICE
MAESTRO DONENICO
FIAB A
DI GIOVAN PAOLO D'ALFIANO.
(C,cottinuazione: vedi ntms. 1,2).
Sedeva al banco un vispo giovinetto di
quindici anni al più, onestamente vestito,
il quale sembrava profondato nella lettura
di una grandissima gazzetta che teneva
tra mano.
Che razza di foglio è quello? disse fra se
il Maestro: la Gazzetta di Firenze non è
così grande, e....
— Che volete, galantuomo? gli disse
il giovinetto levando il capo, e rompendo
improvvisamente il filo delle congetture
del Maestro.
— Dio vi dia la buona sera. ... cioè. ...
anzi.. . . il buon giorno; e datemi due erazie di tabacco per la pipa, rispose il Mae-
stro.
— Non vi capisco, soggiunse il giovinetto; e riprese il giornale.
intern o.
— Sulla missione del signor Longay, ministro
dello finanze comuni austro. ungariche, l'Opinione dice:
Le qnestioni aperte fra l'Austria e l'Italia
rig tardano, alcune, i contratti e le requisizio-
ni dell'Austria nelle guerre del 1859 e del 1866;
altre, gl' interessi privati de' principi appartenenti alla famiglia imperiale e che avevano dominio in Italia, cioè il già duca di
Modena ed il già granduca di Toscana.
Ci si annunzia che intorno alla maggior
— Ho detto due crazie di tabacco.
— Ed io v'ho detto che non vi capisco.
— Eppure parlo chiaro.... Ecco qua un
cosmo di due crazie bello nuovo... e gettò
sul banco la moneta guardando il giovinetto in aria di berteggiatore.
Il giovinetto si levò in piedi, prese la
moneta, la guardò da diritto e da rovescio,
e poi fisse tanto d'occhi in faccia a Maestro Domenico, il quale riprese sogghignando: moneta toscana, coniata a Firenze alla zecca di Sua Altezza Imperiale e
Reale Leopoldo Secondo felicemente regnante.
— Galantuomo siete matto? riprese il
giovine.
— Matto !.... Smettete il chiasso e datemi il mio tabacco, c'ho fretta d'andarmene.
— Al corpo di Dio! se non vi levate di
qui, piglio il metro. . . Papa figlio d' un...
— Taci, bestemmiatore scellerato! E
con questa roba in buzzo tieni per insegna
la santa croce del nostro Signore? Lasciami fare che ti servirò io la messa col signor
Pievano, e poi col signor Vicario di Vico,
monello frustato! Dammi il tabacco — Galantuomo; questa moneta non corre; capite? non corre, ed io non la conosco.
-
Totale L. 8,135,472 L. 7,848,893
Si ebbe dunque un aumento poi novembre
1870 di L. 286,579.
Ecco ora il prospetto dei prodotti delle ferrovie del regno (dedotta l'imposta del decimo)
dal 1.0 gennaio al 30 novembre 1870, in confronto di quelli dello stesso periodo 4869:
1870
1869
Alta Italia L. 58,474,762 L. 56,534,089
Romane . . s 12,716,047 • 12,690,521
Meridionali. » 12,1698,23
11,185,831
Calabro-Sicule»
1,980,307 »
1,498,515
Torino-Ciriè
225,206 »
225,812
Moncenisio
•
449,348 »
509,350
Totale L. 86,015,493 L. 82,644,118
Nel 1870 si ebbe dunque un aumento di
lire 3,371,375. Furono in aumento tutte le
strade ferrate, ad eccezione di quelle del Moncenisio e di Torino-Ciriè.
— La presidenza della Camera è ritornata
iersera da
Pagatemi con moneta buona, e vi darò
subito quel che chiedete; disse il giovinetto
raffrenandosi a fatica.
— Non corrono le due crazie nuove di
Sua Altezza! Che nuova bestemmia è mai
questa?
— Giuraddio! ma di dove venite con
questi gettoni...? Siete matto?.. briaco ?..
imbecille?
— Non bestemmiare, facinoroso!.. Aspetta un poco: (e mise la mano in saccoccia):
non vuoi le due crazie? Eccoti una moneta
nuova da cinque paoli con la effigie ben
rilevata del nostro angusto Sovrano.... Pigliati, perdinci Bacco, le due crazie.... e
dammene indietro trentotto di resto.... giu-
rabrie I
E con impeto scagliò sul banco una bella
e lampante moneta da cinque paolí, nuova
di zecca, con una testa di Leopoldo Secondo viva e spirante.
Il giovinetto la raccolse; guardò la testa
e Panne, e dipoi sorridendo rispose:
— Ma chi mai v'ha dato questa sorta di
monete?
— Chi me le ha date...? Ragazzo; porta
rispetto ai vecchi. Ricordati che il profeta
Eliseo ,
Essa, dopo aver visitati parecchi edili .•- . ha
finito per esprimere il prore che la Camera
Si debba stabilire nel palaZzo (li Monte Citorio.
Fra le ragioni che l'indussero ad accordar la
preferenza al Monte Citorio, ci ha questa
principalissima, che la costruzione dell'aula e
L'adattamento degli uffici, richiedono assai
minor tempo che non se si volessero stabilire
in qualsiasi altro edificio.
Crediamo che la Deputazione del Senato
sarà di ritorno domani. Non pare che finora
abbia presa alcuna risoluzione rispetto al collocamento dell'aula e degli uffici del Senato.
Gli edifieii proposti hanno il difetto di esser
troppo lontani da Monte Citorio, dove sederebbe la Camera de'Aleputati, o speriamo se ne
vorrà tener conto, perchè, se le due aule del
Parlamento sono troppo distanti l'una dall'altra, ne derivano inconvenienti assai gravi.
Anche il ministro Gadda sarà probabilmente di ritorno domani da Roma.
La Lombardia del 5 annunzia che S. M.
—
la regina di Spagna raggiungerà il marito il
giorno 15 corrente.
Le LL. AA. il principe e la principessa di
Piemonte, subito dopo la partenza della regina
di Spagna, andranno a stabilirsi in Roma.
— Nella Nuova Roma del 5 si legge:
Un ordine del giorno del generale Cosenz
letto alle truppe della nostra guarnigione
all'appello di eri, avverte come il municipiodi
Roma abbia messo a disposizione dello stesso
generale Cosenz L. 20,000 per essere distribuite ai soldati della divisione che si sono
tanto distinti, ed hanno contribuito immens a
-mentard osibleavntur
toccata a Roma nella inondazione passata.
Il generale Coseuz interpretando il desiderio di tutta la guarnigione, ha ritornatoquesto
denaro al municipio con preghiera di volerlo
distribuire alle famiglie dei danneggiati.
— La Banca romana offrì 10,000 lire a favore dei danneggiati dalla inondazione.
— La Libertà del 5 corrente reca quanto
segue:
Sappiamo essere giunto a Roma l'annunzio
ufficiale che il principe Umberto e la principessa Margherita giungeranno qui il 15 del
mese corrente.
La Deputazione della Camera dei deputati
è partita questa mattina alla volta di Firenze; quella del Senato ha continuato oggi a visitare alcuni edificii, fra i quali Montecitorio.
La scelta definitiva tanto per la Camera quan— Perdio ve ne andate, o non ve
ne andate?
— Non profanare il santo nome di Dio...
— Uscite subito, o chiamo i carabinieri!
— Così ci fossero qui presenti, giurabrie (Dio mi perdoni!) che tu non mi useresti impunemente questa soverchieria!
La disputa si scaldò: urlavano ambedue
a perdifiato ed erano per venire alle mani,
quando la gente incominciò ad accorrere
al nuovo rumore. Nessuno ci capiva un'acca: ad un tratto la folla s'aperse, e due
giovani carabinieri si accostarono silenziosi ai litiganti.
— Signori, gridò il giovinetto, mi facciano il piacere di levarmi di qui questo pazzo.
11 cuore si allargò a Maestro Domenico,
quando si vide in presenza degli agenti
della pubblica forza.
— Dio v' ha mandato, signori Gendarmi;
disse loro. Abbiate la bontà d'ascoltarmi, e
incominciò.
Qui s'interruppe; perchò guardandoli
fissamente, scuoprì certa novità che gli diè
da pensare.
— Ieri (diceva fra se) avevano la lucerna
per lungo ed oggi l'hanno a traverso.. • !
questa poi è curiosa davvero... !
Uno dei carabinieri gli disse:
io pel Senato sarà fatta in Firenze, procedendo d'accordo le presidenze dei due rami del
Parlamento.
— Se non siamo male informati, scrive il
Giornale di Napoli del 4, i parroci della nostra città hanno fermamente deliberato d' intentare una lite al municipio per la soppressione del sussidio, dopo avere esaurite le pratiche d'ordine amministrativo contro la deliberazione municipale anzidetta.
—~reeleirtftearaesa--
Estero.
— Un supplemento straordinario del Monitore Prussiano contiene un rapporto della sanguinosa, sortita del 21, che occupa tre colonne.
In questo rapporto vien detto che i forti francesi aprirono, sino dalle ore 7 e mezzo della
mattina, un terribile fuoco contro le posizioni
degli assedianti. Il cannoneggiamento durò incessantemente l'intero giorno, ed i più pesanti
proiettili furono lanciati sino ad una distanza di
7000 ad 8000 passi. Il rimbombo che accompagnava lo sparo delle gigantesche granate era
così assordante, che i soldati credevano che
nei forti si facessero saltare delle mine.
Il rapporto termina colle seguenti, in ogni
modo, ritna,rehevolissime parole:
« Il sangue sparso fu sacrificato alla vanità,
ed alle illusioni; e lutto, miseria e lacrime,
che vengono apprestati a migliaia di persone,
devono essere ascritti a colpa degli induriti
governanti che non hanno il difficile coraggio
patriottico di riconoscere l'amara verità.. Gli
odierni rettori del popolo francese sembrano
non avere che uno scopo, quello di condurre
a certa perdizione la moltitudine docile e
cieca.
« Il mondo stupisce di si grandi, di sì immensurabili miserie; ma nemmeno a prezzo
dei più spaventosi sacrifici può venir raggiunto lo scopo che si è prefissa la vanità francese,
di acquistarsi l'ammirazione dell'Europa, e la
Francia muore di suicidio e dissanguata senza
onore e senza gloria ».
— Sullo stesso argomento scrivono ad un
giornale tedesco in data del 29 settembre:
« Il telegrafo vi avrà già annunziato che il
bombardamento di Mont-Avron ha avuto per
conseguenza il suo sgombero. Probabilmente
esso si è effettuato durante la notte dal 26 al
27. Questa sera una pattuglia sassone trovò
il Mont-Avron sgombrato; giacevano sparsi
qua e là chassepots e munizioni, nonché alcuni
cadaveri.
a Il nemico da qualche tempo ci abitua a
seppellire anche i suoi morti. La confusione
a Parigi dev'essere stata terribile. I primi due
colpi di tutti i nostri pezzi di posizione vennero diretti sul campo di baracche francesi
dove non si attendeva niente di simile; le località sotto i forti ch'erano abitate sino al 26,
furono abbandonate precipitosamente, e gli abitanti avranno descritto ai parigini la terribile
efficacia della nostra artiglieria ».
— C heul' è la eaus de tutta sto chiassa?
Maestro Domenico spalane?) tanto d'
chi, e dando addietro (.1? un passo sclainò:
— Eh
— Co ntagg. .! che
dond venitt?
.
che gridatt . ?
— Come .. . ?
-L'altro carabiniere, rinforzando le interrogazioni del compagno, riprese:
•— Respondette„ehe non possiammo per-
der temp: altrimentli ne metteressimo i
p011iela e re prortammo subitt ad Viett
.
— Cioè .?
— 11 giovinetto narrò loro della richiesta
di Maestro Domenico, delle monete offerte
in pagamento, e..del tuo rifiuto di dargli
il tabacco, perchè non conosceva quella
sorta di moneta, che certamente non era
dello Stato: e sì dicendo pese in mano ai
carabinieri le due crazie ed i cinque • paoli
di 'Maestro Domenico. Il quale infrattanto
pensava: che razza' di lingua parlano gitesti Gelida rrni? Non e' è altro che sian teAleSeh i mandati pia' da Sua Maestà. l' I rapeperatore„ a richiesta del suo Rent congiunto il ti -. ro augusto Sovrano: E come
il giovinetie a veit fin ti la storia, ripigliò
a Ne 612 alta.
-
.
.
— Togliamo dalla Nene Freie Presse di
Vienna i seguenti telegrammi:
Berlino, 3 gennaio. — Da Versailles si comunica: Ecco il discorso tenuto dal Re al banchetto del primo dell'anno. « Io sollevo il mio
bicchiere per salutare il nuovo anno. Al pas
sato noi ci volgiamo con riconoscenza, al nuovo con speranze. All'esercito, che ci guidò di
vittoria in vittoria, sia rivolta la nostra gratitudine. Io ringrazio pure i principi tedeschi
presenti, i quali in parte sono comandanti di
corpi d'esercito, in parte vi partecipano quali
combattenti. Le speranze mirano al coronamento dell'opera, una pace onorevole ».
Il discorso di risposta del principe di Baden
fu più lungo; egli toccò dell'unità germanica
sì felicemente conseguita sotto la direzione del
Re. Proseguendo disse : « Il giorno d'oggi è
destinato a veder sorgere a nuovo vigore il
regno tedesco. A vostra Maestà piace tuttavia
di assumere soltanto allora la corona dell'Impero, quando tutti i membri della Germania
potranno esser compresi sotto la sua protezione. Ciò nullameno, noi contempliamo nella
Maestà Voetra'fìno d'ora il capo dello Stato
Tedesco, e nella Corona la garanzia di un'unità ormai indelebilmente stabilita ».
Berlino, 3 gennaio — Sicuri calcoli da Versailles fanno ammontare ad 8 settimane il
tempo necessario per un pieno bombardamento di Parigi, tempo egualmente necessario per
affamare la città. Perciò vi è una sosta nel
bombardamento. — La presa di Mezières procurò alle armate tedesche una nuova linea
non interrotta di comunicazioni da Saarbrii.ckeu per Parigi, e tolse ai franchi-tiratori
delle Ardenne il punto d'appoggio principale.
— Il nuovo Ministero spegnimi° ha prestato giuramento nelle mani del Re il 4, ed è così
costituito:
Maresciallo Serrano, alla presidenza del
Consiglio ed alla guerra;
Zorilla„ all'istruzione ed ai lavori pubblici;
Martos, agli affari esteri;
Ulloa, alla giustizia;
Segaste, all' interno;
Moret, alle finanze;
Ayala, alle colonie;
Beranger, alla marina.
In questo Ministero sono rappresentate
tutte le frazioni politiche del grande partito
liberale. Esso fu accolto benissimo.
— Un telegramma del Re di Prussia alla
Regina„ annunzia in data del 5 a ore 10
antimeridiane che alle ore 9 della stessa mattina, incominciò il bombardamento dalla fronte meridionale di Parigi. Che il tempo era
magnifico, senza vento nè neve, e con nove
gradi di freddo.
— Da Arras in data del 4 si telegrafa
che l'armata del Nord incontrò il nemico
il giorno 2 sulla linea di Courcelles-Ervillers.
S'impegnò un combattimento molto sanguinoso, che durò dallo ore 9 del mattino fino
alla sera. Il risultato, assai soddisfacente sulla
destra, rimase indeciso sul centro sinistro e
sulla sinistra.
— Sicuro: sta propriamente così. Si può
sapere perchè io non devo .vere due -erazio di tabacco, quando lo pago con moneta
sonante? —
Uno dei carabinieri che intanto aveva
girato e rigirato le due monete contemplandole, suonandole e quasi studiandole
con ogni maggior cura, gli disse:
Dite mo. . Che v'ha datto sti bagaronn.
.
— Ah non capisco.
Respondette si o nuY. . Che v'ha datto
sti bagaronnf
— Angioli santi! Ma se non vi capisco.
Domandate chiaro ed in buon toscano quel
che volete da me.. . .
Uno dei presenti venne in aiuto del buon
Maestro, dicendogli: 'sono un Piemontese
e un Lombardo, e a non averci pratica è
difficile intenderli. Ecco: vi domandano
chi v' ha dato queste monete.
— Chi me le ha date . 3 Ma qui soli
tutti ammattiti, perdinci! Me le ha date la
zecca di Sua Altezza Imperiale e Reale
Leopoldo Secondo, che Dio conservi centomila anni.
Neilit gente raccolta sì levò a queste
parole un confusa) rumore di voci varie e
minacciose. È un reaiienario! — t un
La battaglia ricominciò ieri mattina verso
le ore 7 e durò con accanimento tutta la
giornata. Il nemico, completamente battuto,
fu respinto fino a Bapaume.
Le nostre truppe si impadronirono di parecchi villaggi, alla baionetta.
Le perdite del nemico sono considerevoli.
Le Guardie mobili si sono battute con bravura.
La rigidezza del tempo è sopportata valentemente dalle truppe.
— Un telegramma ufficiale da Versailles 5
dice — Il generale Mauteuffel annunzia: 11
nemico prese il giorno 2 l' offensiva con forti
masse. La brigata Strusberg, presso Sapignies,
respinse tutti gli attacchi fino a sera, facendo
250 prigionieri.
Il giorno 3, il generale Goegen, colla quindicesima Divisione e un distaccamento del
Corpo del principe Alberto figlio, mantenne
la posizione presso Bapanme contro l' armata
francese, facendo 260 prigionieri. Il nemico
subì grandi perdite e si ritirò durante la
notte inseguito dalla cavalleria.
— Un dispaccio ufficiale da Versailles 5
annunzia che le batterie erette contro la
fronte Sud di Parigi, e il cui armamento non
fu inquietato dal nemico, bombardarono oggi
i forti di Issy, Vanvres, Montrouge, le trincee
di Villejuif, Point-du-jour e le cannoniere.
Nello stesso tempo continuò nelle fronti
Nord ed Est un bombardamento vigoroso, in
parte con batterie nuovamente erette.
Il successo è assai favorevole, malgrado
una folta nebbia.
Le nostre perdite ascendono a 4 soldati uccisi, 4 ufficiali e 11 soldati feriti.
.
■••■•••-•*,-.:
-
Vari età
L' ECC LISS I SOLARE.
La Gazzetta Ufficiale di Roma del 29
pubblica la seguente lettera, diretta dalillustre astronomo padre Angiolo Secchi
al reverendo padre Rosa, assistente all' Osservatorio del Collegio Romano:
Angusta, 22 dicembre 1871.
Quest'oggi era la giornata per la quale avevamo fatto tanti preparativi e tanti studi. Ma
essa si preparava male. Una calata rapida di
barometro ci avvertiva che una burrasca era
imminente. E nella notte avemmo pioggia con
un' vento furioso che ci fece mettere in serio
pensiero. Le baracche fatte per le osservazioni Si portarono generosamente, e tutto restò
in ordine. Gli Osservatorii provvisori situati
alla cima di un' elevazione ove sta la cittadelht sulle parti più alte del castello, non potevano essere più bersagliati dal vento, e senza
un estemporaneo riparo dal lato donde soffiava noi non avremmo potuto far nulla per le
fotografie. In una stagione così pericolosa non
potevasi scegliere stazione più incomoda.
Tuttavia immense cautele furono prese e non
codino ! — È una spia lorenese! — Dalli !..
dalli ! . . . E certo l' avrebbero manomesso
se i carabinieri afferrandole per le braccia
dichiarandolo prigioniero in nome della
legge, non l' avessero campato dall' ira
della plebaglia.
Maestro guardava a diritta ed a manca a bocca aperta, senza capir nulla di
quello che gli avveniva. Il più attempato
dei carabinieri, mentre il compagno teneva
il Maestro per le pugna, trattisi dalla sacca
che aveva ad armacollo certi ferruzzi a
vite, glieli aggiustò ai pollici delle mani; e
si diè a stringere per modo, ché il Maestro
Tisensato gridò: Ohi, perditici Becco!
Ma la smettete con codesti gingilli ...?
Il carabiniere gli rispose con un sonoro
contagg ! e fattogli cenno di seguitare lui
e il compagno, ed intimatogli bruscamente scilensiti si avviò verso Vicepisano,
facendo buona guardia , al malcapitato
Maestro.
Anco questa è da raccontarsi a veglia E proprio vero (mulinava camminando a sghimbescio il dabben Domofico) che finchè uno ha denti in tecca, non
sì sa quel che gli bocca.. .. finchè,
Ma io
uno ha denti in becca peedo la testa ed ama) i proverbii mi ven.
'
-
si è avuto a deplorare nessun disastro finora.
Gli osservatori erano divisi in quattro gruppi. Io doveva occuparmi delle fotografie, -e
meco era il P. Denza che doveva studiare lo
spettro della corona. La mia occupazione non
mi permetteva altro che una ispezione snperficiale delle protuberanze, ma questa era importantissima per confrontare le forme vedute nello spettroscopio con quelle che si vedrebbero durante la totalità. La mattina io
doveva pure esaminare spettroscopicaanente
tutta la periferia solare. Il P. Danza, mio collega, doveva osservare specialmente lo spettro
della corona: per ciò al suo bel cannocchiale'
io aveva applicato il nostro cercatore di Dollond, fornendolo di un piccolo spettroscopio a
visione diretta senza cannochialino, per avere .
così maggior luce. Il sig. Delisa, assistente
all'Osservatorio di Palermo, doveva aiutarlo
in questa indagine. Io doveva dirigere le cose
tutte del fotografo.
Il secondo gruppo era formato dai signori
Cacciatore ed Agnello, che si incaricarono di
notare i tempi di quelle fasi che noi altri destinati alle ricerche fisiche non potevamo notare, cioè quelle della totalità, e insieme si incaricarono di prendere le misure di:varie
fasi. Con essi il signor Blaserna si occupava
della polarizzazione della corona.
Il teì-zo gruppo era fatto- dal sig. Donati
direttore dell'osservatorio di Firenze, assistito
dal sig. Cantoni Paolo professore a Messina, e
veva occuparsi dello spettro delle protuberanze con uno spettroscopio di sua costruzione di fortissima virtù dispersiva.
Il quarto gruppo era formato dagli osservatori meteorologici e magnetici, i quali doveano studiare questi strumenti di :5 in 5 minuti, e da altri collaboratori che notar dovevano i fenomeni accidentali che venissero a
verificarsi.
Tale era il nostro programma. Ogni gruppo avea diretto le sue proprie occupazioni a norma dello stabilito a Firenze, e ciascuno
, operava indipendentemente. La parte meteorologica fu diretta dal P. Deuza al quale anche io affidai la parte magnetica per le osservazioni da farsi simultaneamente alle meteorologiche che si sono eseguite di ora in ora
per 10 giorni consecutivi, aiutati a ciò da due
officiali di marina, o dagli altri intervenuti.
Nei giorni preparatorii il prof. Donati ed
io ci siamo occupati di osservazioni destinate
al regolamento de' cronometri e della, latiOdine e della longitudine, assistiti dal P.
Denza; e inoltre io mi sono occupato con quest'ultimo della determinazione degli elementi
magnetici locali. Queste osservazioni sono state fatte in un modo completo e così condotte
che esse sole già costituiscono una non piccola
scientifica raccolta, e che da sè sola basterebbe a giustificare la nostra spedizione.
Così disposte le cose, la Mattina del giorno
desiderato apparve serenissima, ma con barometro estremamente basso, e vento di ponente. Queste circostanze non facevano buon pronostico; tuttavia io mi affrettai ad analizzare
gono alla roveecia. Ed or.a..clo,ve mi ae,cernpagnano ...? Giurabrie quando sarò innanzi al signotrio, me la palaheranno
a misura di Carbone sta ....
(pensò ad un tratto adocchiando le insegne
inargentategie i carabinieri avevano sul
petto); aneli' essi hanno la croce fra le
bandierine, con la corona sopra. Che il
somma Aysarefipe abbia mandato il santo
g i u bilFo; 1 é1 elú Sua Altezza abbia ordinato
che in questo tempo tutti i suoi fedeli soldati portino la croce in luogo dell'insegna
sua veneratissima... ? Ma no; perchè quel
ragazzaceio, che avea pur la croce sul1' Uscio, be,stemMiava cedile un' luterano; e
poi quest'arnese di ferro che mi strazia le
mani non è roba da giubileo. Se mi provassi
a fare una domanda ..? Che mal sarà ..?
A noi. Che armo è codesta che avete sul
petto, signor Gendarme?
-
— Seilensiu . sacranienta!
.
.
— Altro' che giubileo, pensò il Maettro .
anche questi smoccolano come indemoniati. Giarabrie I Acqua in bocca, e stiamo a vedere come finisce. ,
Frattanto. un certo signore che faceva, il
n-g - stiero, di liberale, mangiando e vestend6 bériine 'Sebbene non avesse un soldo
di patrimonio e odiasse il lavoro più della
posso dire che il sig. Donati riuscì ottimamenquesta pure è una bella conseguenza. A Terrate nell'analisi delle protuberanze col suo stru- uova l'altra parte della commissiono ha verimento, e che anche questo segna un progresso ca,to una delle linee lucide della corona ossernella scienza. Come pure tutti gli osservatori vate dal P. Denza. A Siracusa dicono aver
to disegno.
avuto buon tempo: a Catania parte buono,
Verso il mezzodì cominciarono i cirri ad in- meteorologici ci diedero una magnifica raccolta di elementi che sarebbe troppo lungo a
parto cattivo. I nostri inglesi sotto Castello
quietarci, ma pure il cielo era sgombra qua e
riferire.
Solo
dirò
che
il
signor
cav.
Pistoia,
non han potuto far nulla. - Il popolo del
là e Si poterono prendere 14 fotografie delle
capo di stato maggiore, ci diede una bella paese si divertì assai, e fu una festa popolare
fasi parziali con ottimo successo. Ma un quardescrizione del volo dell'ombra lunare sul con musica ecc. Il resto ad un'altra volta.
to d'ora circa prima della totalità vani cirri
vasto paesaggio e sul cielo stesso, che essendo
A. S.
cominciarono a condensarsi, favoriti dal frequa e là coperto di nubi, si prestava benissil
eees~e■
sco che veniva prodotto dell' occultazione
mo a tale studio. L'ampiezza del!' ombra esdell'astro, e disgraziatamente appena fu cosendo minore che in Ispagua, tale studio fu
1.k, () IN _A. C .A
eninciata la totalità che un cirro più denso
anche più facilitato.
degli altri ci tolse, nel passare, la metà circa
7 gennaio.
Appena finita la totalità io misi lo spettrodi questo tempo prezioso.
— La Giunta municipale di Roma alla
Fortunatamente presto svanì, e nei pochi se- ecopio per rilevare le forme delle protuberanze
e
identificarle,
e
trovai
che
la
più
bella
di
esse
lettera del nostro Municipio, colla quale
condi residui potemmo avere un risultato da
si accompagnava l' offerta delle lire mille
non rendere inutili tutte le nostro fatiche: fu che eratui comparsa della forma di un bel
ottenuta una fotografia al foc,o diretto delle cavolo-fiore coronata di giallo, veduta nello a benefizio dei danneggiati dalli inondaspettroscopio conservava la sua forma, ma zione del Tevere, rispose colla seguente
protuberaeze che formano una vaga coronpareva più ribassata nella zona rossa.I1 signor
cina, seinicircolare. Io potei vedere lo protulettera, che siamo lieti di pubblicare.
Donati
mi assicurò avervi veduto la rigagialla
beranze, e riseontrarne le forme con quelle che
più alta della rossa. Questo fatto mostra che
aveva veduto al mattino. Conobbi che non mi
S. P. Q. It.
l'elemento produttore della riga è diverso
era ingannato, e che realmente era tutto pieno
Segreteria Generale
di questi getti rosati di forme e bellezze am- dall'idrogeno, e contribuisce a complicare la
forma
delle
protuberanze.
Forse
qui
si
apre
un
Li 5 del 1871, n. 335.
mirabili e che confermano quello che già ora
è ricevuto da tutti, cioè che esse circondano nuovo orizzonte e lo studio spettrale dovrl.
Rendo alla S.V. Illustr. e all' onorevole
d'ora innanzi estendersi al paragone delle
tutto il sole, comparendo ove più, ove meno
Rappresentanza Municipale le più effuse
forme che esse presentano nei vari colori delle
alte. Quelle che vediamo collo spettrornetro
azioni
di gratitudine per il soccorso con
righe
spettrali.
non sono che le più colossali e gigantesche,
Esaminai
anche
lo
spettro
delle
corna
acusì
amorevole
cura inviato di lire mille a
onde, malgrado questa bella scoperta, le ectissime
delle
fasi,
ma
nulla
vi
trovai
oltre
prò
degli
infelici
di questo Comune danclissi non sono inutili. Il loro colore rosato
quello
cLe
mi
è
sembrato
vedervi
a
sole
pieno,
neggiati
dall'inondazione,
e per la fraterna
era in molte coronato da ne bel giallo, cosa
cioè
un
leggiero
ingrossamento
di
tutte
le
da me veduta già in Ispagna. Il breve tempo
sollecitudine mostrata inverso della nostra
e la distrazione delle nubi e delle altre Occu- righe, e una discontinuità al loro vertice che sventura.
pazioni non mi permiee di veder tutto. Notai in quel memento iion seppi comprendere.
Questo Municipio e questa popolazione
Vennero quindi fatte alcune altre poche foperò anche qui il fatto segnalato in Ispagna,
avrà,
in questa triste occasione, il conforto
che, dopo tolto il vetro offuscante dopo spa- tografie delle fasi, e chiusa la giornata con
di
avere
sperimentato in qual maniera nei
prendere alcune altezze di sole allo strumento
rito il sole, lo rividi al mettere l'occhio nudo
vincoli
di
nazionale fratellanza si alleggeal cannocchiale per un filetto vivissimo che di altezza ed azimut prestato alla Commissioriscono gli stessi mali, come si ritemprino
ne dello stato maggiore.
Il
risultato
da
noi
ottenuto
non
è
certo
i più nobili sentimenti e i più generosi
presto
svanì
fu
quasi
perduta
per
noi
a
La corona
propositi.
cagione della infausta nube, ma fu veduta a quello che potevamo desiderare: esso però
assai interessante ed utile alla scienza sotto
poca distanza, e il sig. prof. Blaserna la troAccolga colla nostra riconoscenza i sensi
e ciò apparirà meglio dai partimolti
aspetti,
polarizzata.
In
città
alcuni
ne
vò fortemente
della più distinta considerazione.
colari ragguagli che stenderà ciascuno osservafecero con successo il disegno, essendo ivi mePer la Giunta
tore. Almeno è tale che per l'apparato meteono funesta l'influenza della nube.
DORIA.
rologico del dì precedente non potevamo
Il p. Denza eseguì a meraviglia la parte
Onorevole
signor
Sindaco
assegnatagli. Egli, appena. passata la nube, aspettare di più, e quale più o meno ha
di Pisa.
avuto luogo in diverse stazioni ove pure le
vide bene le protuberanze e fissò la parte più
viva e netta della corona e colà diresse lo operazioni sono state impedite dalle nubi.
— Siamo pregati a pubblicare che i sigg.
spettroscopio; e mentre il suo assistente gliela Speriamo che riunite tutte insieme queste
Dott.
Antonio Acchiardi, Dott. Tito Chiesi,
osservazioni la ecclisse solare sarà non meno
conservava nel campo, vide nettamente la diAvv.
Antonio Dell'Hoste, Achille Ballori,
stinzione tra lo spettro delle protuberanze e feconda delle precedenti per l'avanzamento
Tito
Nistri,
Antonio Maestrelli, Dott. Nicquello della corona. Quest'ultimo era conti- della scienza.
Suo
affezionatissimo
colò Giannini, ed Iug. Paolo Folini hanno
•nuo, e avea due righe vivacissime, una nel
P. A. SECCHI.
rinunziato l' ufficio di collettori del Comiverde presso la E di Frannliefer, e un' altra
nel verde-giallo. Così è sciolta una grande
P.S. Eccovi alcune notizie ricevute per tato di soccorso agli italiani feriti in
questione e si vede che questo studio può fartelegrafo o dai lontani. A Villa,smundo il sig. guerra, e che il sig. Avv. Felice Tribolati
si con discreti istrumenti, avendo cera di non
Ragnard fece l'osservazione della corona in
ha declinato per ragioni di salute l' ufficio
indebolire -la luce allo spettroscopio col can- favorevolissime condizioni e trovò la sua lu ce di segretario del Comitato stesso.
nocchialetto analizzatore. La brevità del tempo fortemente polarizzata col piano di pela.e la difficoltà di rilevare la scala, non permi- rizzazìone nella direzione del raggio del
-- Sappiamo essere di passaggio in Pisa
sero di fissare con più precisione le righe_ sud- • disco solare. Ciò conferma 1' operazione
l'
illustre
avvocato Antonio Petroni bolodette.
el signor Blaserna, che poteva esser conA me non tocca dire de'risultati ottenuti troversa per le nubi tra cui traspariva la cognese, che il governo pontificio ha tenuto
dagli altri colleghi; ma senza indiscrezione rona,. La corona è dunque luce riflessa. E per ben 19 anni rinchiuso nelle sue carceri.
L' egregio patriota si reca a Roma per',
fondare una rivista ebdomadaria.
Alcuni suoi amici gli offrono domani,1
avanti la sua partenza, una parca refezionet
alla quale, sappiamo, sono state invitate
le prime notabilità del paese.
il lembo solare spettroscopicamente, che trovai fornito di un'ammirabile ricchezza di protuberanze di ogni specie, di cui feci un discre-
•-■••••■,,,
— Riceviamo la seguente:
Illustrissimo sig. Direttore del giornale
La Provincia di Pisci.
Nell' ingresso solenne che S. M. il Re deva.'
va fare nella Città eterna, da ogni provincia
-
del regno si faceva a gara di contribuire th
solennizzare tal fausto avvenimento. Nella nostra città la Società Filarmonica apriva una
sottoscrizione, onde la. Banda potesse decorart.
quella festa, senza aggravare i bandisti. I cittadini corrisposero, e furono incassate sopra.
lire mille.
Imitando l'esempio di S. M. il Re, il quale
ha dichiarato formalmente che la somma destinata dal Municipio di Roma per le feste che
dovevano darsi debba versarsi ai Comitato di
soccorso per i danneggiati dall' inondazioni
del Tevere avvenuta nello scorso decembre,
alcuni firmatad propongono che l'intiera
ma incassata sia rimessa per mezzo del Sins
daco al Comitato suddetto, a sollievo dei dan.,
neggiati.
Pisa, 2 gennaio 1871.
Alcuni Firma/ari.
,
-
STATO CIVILE
Dal .26 al 31 dicembre 1870 inclusive.
Nascite denunzioto
Maschi 47 — Femmine 9.
M ai rirnmit.
Coruccì Carlo di Luigi, celibe, muratore, con.
Marinesi Anlonietia fu Filippo, nubile, tessitrice,
ambedue di san Biagie a cisaneno - Cicori avv.
Errnanno fu Eliseo, celibe, B. 0 Pretore a Viggiano
;Basilicatai di Firenze, con Balatresi Egeria Lorenzo, nubile, attendente allo curo d011leSlIC110„.
di Pisa.
Morti.
-
Basai Domenico fu Cosimo, di anni 70, coniugato, colono, di san Michele degli Scalzi — Canali
.N1,41
A inerigo fu Gabbriel lo, di anni 63, coniugato, impiegalo R.°, di Pisa — Ceccherini nei Lippi Angiola fu
Antonio, di anni 47, cotone, del Gabbro ,Goilesalveitij-Gainba nei Pierini Maria Anna fu Antonio, di
anni 73, d'Oratojo — Tanglieroni Antonio fu Sebatino, di anni 30, coniugato, bottegaio, di Pisa —
Cioni Gaetano di Natale, di anni 17, bracciante, di
Pontedera — Sozzi Fabio fu Pietro, di anni C, celibe, bracciante, di Livorno — Cini nei Buoncristiani Elena fultieri, di anni 57, di Pisa — l/avanzati
Italo d'Oreste, di anni 5, di Pisa — Gini nei Fiaschi.
Virginia di Pasquale, di anni 26, di Pisa —
Isola di Luigi, di anni •IO, di san Marco alle Cappelle — Dav tonati Francesco ifOresle, di mesi 19,
dl Pisa — sani mgli Agostini nobil donna Laurinda
tu cav. Lorenzo, di anni 60, benestante, di Pisa —
Cervi nei Nassi Amm.ne fu.Pasquale, di attui 30, or-..„
tolana, di suo Michele degli scalzi —billimenti Cesiril di Giuseppe, di anni 5, di Pisa—Scuftiietli Golkedo di genitori incogniti, di anni 40,celibe, bracciante,
di Itiglione— Logli vedova Cariesi Domenica fu Gin-
.
peste, udito l' alterco e visto mettere in
ferri Maestro Domenico, era corso a casa
ed in gran fretta aveva scritto le parole
che seguono; le quali il giorno dopo si
lessero stampate a lettere grosse in un
giornalone della capitale.
e Ci scrivono dal-villaggio di . . .
« Oggi nelle ore antimeridiane la bene« merita arma dei carabinieri ha proce« duto ad un arresto importantissimo.
« Si tratta di un individuo di strana
«figura; eh' entrato nel pubblico appalto
« di questo paese, spargeva a piene mani
« moneta d'argento dell'aborrito governo
« lorenese, ed eccitava il popolo a gridare
« viva il Granduca di Toscana. Il pa« triottismo di questa popolazione ha
< però resistito alle inconsulte e parri« cide eccitazioni: ed anzi il popolo
▪ avrebbe fatto giustizia sommaria di
« quel perturbatore, senza l' intervento
« dei benemeriti agenti della pubblica
«forza e de' più autorevoli cittadini,
« accorsi a calmare la generale indigna« :done. Vi terrò informati delle ulteriori
« notizie.
E tutti lessero maravigliati là gran novella: ed è inutile l' avvertire che oggimai
.
la storia si pensa e si scrive a quel modo,
col buon pro che possa fare ai culti ed integerrimi cittadini dell' Italia nullameno
che rigenerata, a total benefizio dei nobili
squattrinati, de' borghesi arricchiti e della
onestissima gente spretata e sfratata.
Infrattanto Maestro Domenico era stato
condotto innanzi al Pretore; un buon giovinotto siciliano , che , udita' in poche
parole dai carabinieri la relazione della
cattura del Maestro, siffattamente lo interrogò:
— /ma torta, eccoti mutrulatu; or sii
moddu„ e non far lo' mprisusu e il don
qaanquaru: deja, ehi i" ha dato sto mitaddet?
- ( Domine aiutami! ) Signor Vicario...
ecco... è certo che qui segue qualche cosa
di grosso. .. Io non capisco . .. non son
capito ... Vengo pur Ora7dal monte...
— Da lo munte ? E perchè dà lo
•
munte? Cercavi forsi li ciuridcli?
- Li einriddil sclamò infiammandosi
Maestro Domenico; li ciuriddit Andate
un po' a rispondere a domande come questa! • Perdinci Bacco, bacchissimo ; che
volete che sappia io del mitaddu e de' ciu.
riddi?
.
Volle la buona ventura del Maestro che
il Cancelliere fosse di Toscana. L'
onesto
impiegato capì che ci doveva essere di
mezzo qualche grosso sbaglio', e chieSt
al signor Pretore la facoltà d' interroga .e
egli stesSo quel, tapieello di Dotpet to,4
quale corn' ebbe udito il dorc g síto‘ho 91 a
lingua natale, rispose con ma,ravigliosa
prontezza dando conto dell' esser suo;,
.
-
.
disse del suo Villaggio, della sua tuniglia,
del suo mestiere: narrò della sua gita sul
monte, del suo sonno, dei' panni sdruciti,
del pino cresciuto, del sole che si levavm
invece di tramontare, e chiese per la pace
di Dio d'esser rimandato al villaggio, perche quelli di casa ormai dovevano stare
in pensiet;o:
Il Cancelliere udita la storia, tolse dagli
scaffali èerto libro antico~i4t 2terriò in
fretta ed in furia, e venuto ad una pagina
notata con segno particolare la rilesse
quant' era lunga, e di poi la posn sott'occhio del' signor Pretore dideudo a voce
sommessa: è lui senza dubbio. Mentre il
signor Pretore leggeva,.il Cancelliere gli
disse:
— Sicchè dunque voi sareste quel l'Iaestro Domenico.. ..
- Gneesi ! Maestro Domenico, nato e
domiciliato nel villaggio di Sant'Andrea,
legnaiuolo, maestro di scuola, scritturale,
.
.
,
computista
- Basta, basta ! Ed indi voltosi al Pretore, che gli ammiccava con gli occhi di.
aver capito, soggiunse a bassa voce: è lui,
povero uomo. Quando il suo smarrimento
fu denunziato io era fanciullo: e ricordo
che se ne parlò molto, e che .per ricerche,
che si facessero non se n' ebbe più novella
al mondo. Chi sa quel che avrà sofferto
insino ad oggi! Forse il cervello gli è andato a babboriVéggOli, ed egli ha Vagato,
per le montagne errabondo come le bestie.
Faccio sicurtà per lui, signor Pretore. E
un fior d' onest' uomo: rimarrdatelo a casa,
o meglio, senza parere, facciamolo accompagnare sino all'Amo, citò faeemo cosa
gratissima anco a suo figlio. Il Pretore
annui. Allora il Cancelliere: .
-7- Galantuomo; ilsignorPretope vi met-
e In
,
'13- Chi9
•.14- Il signor Pretore.
E da quwelo in qua il signOr Vicaria j
si chiama Pretore.
?
( Continua)
M'
..mamourwa".......,
seppe, di anni 80, d' Oratojo — Ghelardoni nei
Igino Pa.rdocchi ed Emilio Segui la stessa letMarradi Teresa di Perdinando, di anni 27, di san
tera,
e questo con le sue iniziali.
Marco alle Cappelle — Giannecchioi Giuseppe fu
Dopo di ciò il documento summentovato fu
Sal% atore, di armi 23, celibe, bracciante, di Pisa —
consegnato al sig. Emilio Segui onde possa
Morgatitini nei Baldassari Clorinda fu Iguazio,
Serie
bracciante, di anni 67, di Pisa Farnesi Gaspero
verificarsene il contenuto.
201
fu Donato,di anni 59, coniugato, colono, di sarit•ErCi crediamo, nostro malgrado, in dovere di
1921
mele — Fedrizzi nei Chiappird Maria fu Remedio,
pubblicare tanto la copia della lettera rifiudi anni 65, di sant'Ermete Tempesti Rosa fu
tata dal sig. Zannini, quanto la sua dichiaraRameri, nubile, di anni 55, d'Oralojo — Sirtionelli
3321
Corinna di Napoleone, di mesi 47, di san Michele
zione scritta a noi stessi:
degli scalzi — abati nei Ciaccliiniyeresa fu Pasqua-
Signore
Vi prego di considerare come non scritta la
mia lettera del 24 dicembre 1870 in risposta
alla vostra del 23 dicembre 1870.
MOVIMENTO
Indotto da errore per inesperienza in trat4212
della Popolazione del Comune di Pisa
tative di questioni d'onore, credei che la mis6151
ne/ mese di novembre 1870.
sione conciliativa dei sigg. dottor Francesco
33
Grassi e Vincenzo Andrei (avvenuta prima del
verdetto pronunziato dalla Giuria) avesse il
NATI: - legittimi 122, di cui 61 maschi e
61 femmine; — illegittimi 8, di cui 5 maschi carattere di un mandato autorizzato da me, e
che ricusando voi una volta la proposta da
e 3 femmine; — esposti 10, di cui 5 maschi
essi fattavi aveste già ricusato in tal modo la
e 5 femmine. — Totale per sesso: maschi 71,
riparazione la quale io intendeva di offrirvi.
femmine 69. — Totale generale 140.
Le dichiarazioni pubblicate nel giornale la
NATI MORTI: 1 maschio legittimo.
Provincia di Pisa N. 104 mi convincono pie.Parli doppi: 1 di due maschi.
MATRIMONI: - tra celibi 37; — tra celibi e namente del mio errore in materia di questa
43 vedove — 1; tra vedovienubili 3; —ira vedovi e fatta.
Qual Gentiluomo avrete tanta b,ontà di
vedove 1 — Totale 42. — Sottoscritti: da ambedue gli sposi 15; — dal solo sposo 40; — perdonarmi l'indugio che questo mio errore
dalla sola sposa 1,—da nessuno degli sposi 16. può aver recato alla sistemazione della nostra
partita.
Totale 42.
Per risparmiare a Voi l'incomodo di seguire
Matrimoni tra congiunti: nessuno.
la via giudiziaria ed acciò non si possa sup• Moine — celibi 75, di cui 40 maschi e 35
femmine; — coniugali 33, di cui 16 maschi e porre che per sentimento di paura io abbia in
8
17 femmine; — vedovi 11, di cui 3 maschi passato ricusato soddisfarvi, sono fino dal moe. 8 femmine. — Totale per sesso: maschi 59, mento in cui riceverete questa mia a vostra
disposizione per offrirvi la solenne riparafemmine 60. — Totale generale 119.
zione che avete tutto il diritto di esigere,
Fra i 75 celibi sono compresi 47 individui,
tanto per l'oltraggio arrecatovi il dì 8 ottodei quali 29 maschi e 18 femmine, morti prima
bre 1870, quanto per le parole di poi pronund' aver raggiunta l' età di 5 anni.
ziate da me a vostro carico.
Questa lettera vi sarà consegnata dai miei
— Società dei liberi pensatori.
Padrini sigg. Stanislao Pointea.0 e Giuseppe
Mercoledì 11 corrente SODO invitati i soci Vaccà Berliughieri ai quali vi prego d'indicar
all'Adunanza generale che avrà principio alle l'ora nella quale i sigg. dott. Ilario Mazzoni
ore 6 poro. nella Sala della Società operaia.
ed Enrico Mungai vostri Padrini possano abPisa; a dì 6 gennaio 1871.
boccarsi coi medesimi onde sistemare definitivamente l'affare.
D Presidente — G. DE VIRTE.
CESARE ERANCESOIII.
Pisa,
li
7
gennaio
1870.
— Comitato di Soccorso agli italiani feriti
Signori Stanislao Pointea,u e
in guerra.
Lunedì 9 corrente ad ore 6 pom. avrà
Giuseppe Vae,cà, Berlinghieri.
Rifiuto di ricevere dalle loro mani la letluogo nella sala della Società Operaia (via
tera che essi mi volevano rimettere, non avenS. Martino n.e 2 rosso 2.0 p.) l'Adunanza dei
do nulla di comune con lo scrivente sig. Cecollettori.
sare Franceschi, presenti i sigg. dottore 'giro)
Pisa a di 7 gennaio 1871
Pardocchi ed Emilio Segui.
Il Segretario
V.° Il Presidente
NICCODEMO ZANNINI.
O. G. LIITI.
G. DE VIRTE.
Di fronte a questo noi crediamo e dichiariamo che per quanto il sig. Cesare Francoselli abbia errato in passato, corresse per
Pregati, pubblichiamo:
Pregiatissimo sig. Direttore del giornale quanto stava in lui il suo sbaglio ed era
pronto ad agire quale ad uomo d'onore si
La Provincia di Pisa.
conviene.
Ricorriamo alla di lei nota gentilezza onde
Per quello che riguarda noi sottoscritti,
pubblicare i documenti seguenti.
nemici della pubblicità in questioni d' onore,
Noi sottoscritti in qualità di Padrini del
intendiamo chiusa la partita.
sig. Cesare Franceschi, ci siamo recati mieSTANISLAO POINTEAU.
st' oggi ad ore una presso il sig. Niccodemo
GIUSEPPE VACCI. BERLINGRIERT.
Zannini al suo negozio onde consegnarli una
lettera del medesimo sig. Franceschi.
Il sig. Niccodemo Zannini ricusò prenderne
Prestito a premii della città di Milano
lettura. Da noi pregato e richiesto di due (37• estrazione) — Creazione 1861 — pubtestimoni, sigillò alla presenza dei sigg. dott. camente eseguita il di 1.° gennaio 1871:
850
le, di anni 82, di Pisa.
4212
E più 8 al disotto di un anno.
AVVISO.
Il sottoscritto Jacopo Cerboneschi possidente domiciliato a Rosignano Marittimo dichiara, che provvedendo di tutto il necessario il
proprio figlio Antonio Cerboneschi,
giammai sarà a riconoscere debiti
del medesimo, come pure qualunque
contrattazione fosse a porre in essere
senza consenso in scritto dello stesso
dichiarante.
Rosignano Marittimo
li 7 gennaio 1871.
JACOPO
CERBONESCIII.
AVVISO.
Il sottoscritto deduce a pubblica
notizia e per tutti gli effetti di ragione, che nel dì 29 decembre 1870
fa impostata all' uffizio postale di
Guardistallo una lettera contenente,
oltre un vaglia postale, un paaherò
in bianco portante solo l'indicazione « Bono per lire 2400 » e firmato
Giovanni Tamburini, con gira in
bianco firmata Alfonso Tamburini.
Si avverte che detto pagherò era su
di una cambiale stampata della
Banca Nazionale sedo di Pisa dell'anno decorso, da lire tremila.
E siccome detta lettera non è
stata recapitata al suo indirizzo e si
ritiene smarrita, si avverte chiunque avesse ritrovato detto pagherò
in bianco che esso è di niun effetto,
-Serie estratte:
1213 — 4530 — 4512 — :1169 — 201 — 850
3321 — 4921 — 6451.
N.° Lire
Serie
16 100000
6151
N.° Lire
31
60
5000492116
7
60
1000
201
19
19
1243
60
100u
3169
3460
21
4921
2260
6451501000
464003169
49
60
400
1212
37
5
60
400
4212
32
10
60
201
47
60
4530
400
5
3321
20200 . 3169
30
60
3321
50
45200
60
220000
453048
60
0 i:443464
:322
60
85027
41 99:
21
:)6;0
3321
26
22(0)011
100
61259
31 50 00
6451
12
100
1213
43t66 0
4431
47
100
4530
21
100
4921
30
60
850
5
60
1213
41003
1213
40
60
4921
31
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1: 4 30
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6 64 : 51:
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8
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7
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6
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4921
19
201
Le altre 380 Obbligazioni sono rimborsate
con lire 46.
FATTI DIVERSI
UN EPISODIO DELLA INONDAZIONE DI ROMA.
— Intorno all'atto di coraggio per parte del
luogotenente sig. De Sauboin, di cui era parola nella nostra corrispondenza da Roma pubblicata nel decorso numero, troviamo i seguenti particolari nel periodico La Nuova
Roma.
«li sig. luogotenente De Sauboin ritrovavasi con una barca dei pontieri il giorno 28
verso le 3 30 pom. nelle vicinanze del porto
di Ripetta, intento co' suoi uomini a distribuire viveri e pane alle rinchiuse famiglie; allorquando dall'alto d'una finestra d'un terzo piano
prospiciente il porto di Ripetta viene chiamato da alcune donne che gridavano, onde si
accorresse in aiuto di parecchi infelici ai quali
non rimaneva altro scampo che il tetto della
loro casa situata al di là del Tevere in Prati.
Il coraggioso giovane prima d'arrischiarsi
alla ardita impresa domanda il permesso al
suo capitano, e sebbene questi gli facesse riflettere il serio pericolo al quale si esponeva,
non esitò un istante; ed ottenuto dal capitano
il permesso di scegliere i suoi compagni nell'avventurata operazione, cdndusse con sèun
carabiniere, un signore borghese, antico ufficiale dell'armata del quale ci è sfuggito il nome, e quattro o cinque abilissimi nuotatori
nè ha alcun valore, e che verrebbe
proceduto anco criminalmente contro chi volesse spenderlo.
ALFONSO TAMBURINI.
Banca del Popolo
ASSEMBLEA GENERALE DEGLI AZIONISTI
( Art. 61 e 62 dello Statuto )
Per la Domenica 8 gennaio 1871 a ore 11 aut. in Firenze
nella Sala terrena gentilmente concessa in Via dell' Orivolo di contro al
nuovo stabile della Banca Nazionale.
ORDINE DEL GIORNO
Nomina del Segretario dell' Assemblea.
Riforma dello Statuto secondo il deliberato dell'ultima Assemblea.
Elezioni generali in ordine allo Statuto suddetto.
Resoconto 1869 — Resoconto 1870 e Relazioni dei Sindaci.
Gli Azionisti sono convocati coerentemente alla riforma dell'articolo 19 dello Statuto, approvato con 11. Decreto delli 2 giugno 4870 del
seguente tenore:
Articolo 19. — Chiunque possiede in proprio Cinque Azioni o pia, ha
— Pisa, Tipografia Nutri. —
del corpo dei pontieri, e con una barchetta dell'equipaggio da ponte, affidandosi ai remi incominciò a traversare la piena del Tevere.
La corrente lo condusse naturalmente fino
verso Castello; ma gli uomini visto il pericolo
che correvano, d' infrangersi cioè contro il
ponte S. Angelo, raddoppiando i loro sforzi
giunsero a superare il fiume e recarsi per
le allegate campagne fino alla casa rossa,
sopra il di cui tetto stavano due donne ed
un vecchio ai quali oramai non rimaneva
più speranza di salvezza. Ma giunto vicino
alla casa non potendo arrivare a salvare
questa famiglia, insieme ad un suo eroico
compagno si gettò a nuoto recando con sè
una fune mediante la quale, giunto sul tetto
delta casa, tirò a sè la barca conducendo a
salvamento questi tre infelici agonizzanti e
sbarcandoli, attraverso mille pericoli, vicino
a Porta Angelica. Nè pago di ciò, ritornò
a salvare altre persone che dati' alto di altre
case gridavano soccorso; di guisa che verso
la sera altre 18 persone furono salvate dal
bravo De Saubóin e dai suoi eroici compagni ».
ANGIOLO PACINI Gerente Respons.
( Inserzione a pagamento ).
La mia dichiarazione nel giornale La Provincia di Pisa (N.0100, anno 1870) mosse non
'da voglia di insegnare ad altri il modo di
educatamente condursi, perchè non ne ebbi
mai la pretensione: non da invidia, che non
conosco: non da bassa gelosia di cui, lo dirò
franco, manca poi anche ogni ragione; perchè
i miei lavori tassidermici sono conosciuti, e le
chiocciole in cera figuranti nel Musèo Pisano
sono un saggio di quanto io sarei capace, volendo, di fare anche in quell'arte. Mosse bensì
da altri sentimenti, cui ogni artista, il quale
si rispetti, non può non avere. Ritorno al fatto.
Il servitore del sig. M. G. A. di Milano venne,
ripeto, a cercarmi nel mio laboratorio al
museo di Storia Naturale e, alla presenza del
cu stode Giovanni Ciuti, mi inculcò seriamente
per conto del suo padrone di andare a riprendere quel gruppo tassidermico da me lasciato,
s uo dire, in casa di esso suo padrone medesimo; il quale non voleva farne acquisto a
nessun costo. Dichiarando io allora non appartenermi il gruppo e non sapere minimamente
del fatto, del quale era creduto autore, mi
trovai ad apprendere certi accessorii del fatto
stesso, dei quali (fossero pure semplici indelicatezze) chiunque è geloso del proprio decoronon può accettare la responsabilità. Senza
dunque pronunziare alcun nome foci la suddetta dichiarazione solamente per declinare
da me, sia in questa sia in altre analoghe contingenze possibili, cotale resposabilità, e non
per bieche e meschine intenzioni, di cui mi
sento incapace. Questo, signor Direttore, la
prego rispondere per conto mio col mezzo del
suo giornale al sig. Demetrio Serantoni; il
quale, nel N.° 102 del giornale medesimo,
anno predetto, insorge contro di me con parole non accettabili, e che io perciò, contenendonai nella maggior possibile discretezza, respingo solamente. GIUBEPPE MARIOTTI.
diritto ad un voto, salvo quanto è disposto dall'art. 147 del Codice di
Commercio.
Nessuno potrà disporre tanto in proprio quanto come Mandatario di
un numero di voli superiore a trenta.
Una Commissione nominata dal Consiglio sorveglierà la distribuzione delle carte d'Ammissione, esaminerà la regolarità delle Procure, esarà in Ufficio ogni giorno dalle ore 2, 1 alle 4 pom. per dar corso ai
reclami.
Le Direzioni delle Sedi della Banca del Popolo riceveranno il
deposito delle Azioni per parte degli Azionisti che intendono venire
all'Assemblea o farsi in essa rappresentare, e rilasceranno dichiarazione
del fatto deposito.
. Sulla presentazione delle dichiarazioni o delle procure verrà
rilasciato dalla ComMissione sopra indicata II° Biglietto d' ingresso
nominativo, nel quale sarà registrato il numero dei voti di cui potrà
disporre l'Azionista o il Procuratore.
Alle ore l pom. del giorno precedente a quello fissato per l'Assemblea, l'Ufficio della Commissione sarà chiusn, e per nessun motivo
potranno essere rilasciali altri Biglietti d'ingresso.
Se l'Assemblea non riuscisse valida alla prima convocazione, nel
giorno appresso si riaprirà r Ufficio della Commissione per le nuove
a m missioni.
N. B. Il Bilancio 1869 e lo Schema di Statuto riformato dalla
—
Commissione sono visibili presso tutte le Sedi ed Agenzie della Banca.
Firenze, Ci dicembre 4870.
Il Presidente del Consiglio Generale d'Amministrazione
O. G. ALVISL
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