• q. Arino VII, N.° 3: a N ABBUONAMENTI NEL REGNO L. 10 'anno — 5 semestre — 2, 50 trimestre Fuori Stato anniento spese postali Uffizio — Lungarno Mediíi, N.0 t. _— Centesimi 10 il numero — Arretrato 20. I pagamenti non sono validi se non fatti contro ricevuta firmata dal Direttore proprietario Avv. Gaetano Frediani. 8 Gennaio 1871 Mani N MI ANNUNZI E INSERZIONI Atti giudiziari, amministrativi e avvisi particolari cent. 25 por linea o spazio di tinta. inserzioni dopo la firma del gerente cent. 80 per linea o spazio corrispondente. Pagamenti anticipati GIORNALE POLITICO „ UFFICIALE PER GLI ATTI GIUDIZIARI ED AMMINISTRATIVI Pubblicazione Giovedì e Domenica Non si assumo responsabilità che per le associazioni fatto all'uftlzio del giornali . E PER GLI ATTI DEI CONSIGLI PROVINCIALE E COMUNALE Pisa 7 Gennajo PARTE HON UFFICIALE • NOSTRA CORRISPONDENZA sicurezza delle persone e delle proprietà. Per le cure sue ò cessato il timore che prima si aveva di qualche aggressione per le vie, e sono state scoperte due località ove si falsificavano biglietti della Banca Nazionale, assicurando molti dei biglietti stessi ed i torchi, ed arrestando i falsificatovi. Se seguiterà di questo passo non farà che accrescere sempre più le simpatie che ha acquistate in paese. Il 15 vengono poi definitivamente le LL. AA. il principe Umberto e la principessa Margherita, e si fanno i preparativi pel rice- parte de' punti i ministri di finanza d'Italia e dell'impero austriaco siano già venuti ad un accomodamento; ma avendo il uiiiiistro italiano espresso il desiderio che. tutte le questioni si definiscano insieme, il sig. Lenyay ha scritto Aeuua per chiederne il parere, il quale, ove Ma favorevole, appianerebbe la via 'ad un completo accordo b u tutte le controversie finora agitate. Le trattative seno proseguite con quello spirito di conciliazione che presiede a' rapporti diplomatici fra l'Austria e vi mento. Per quel giorno dovrebbe essere anche impiantata la Prefettura; ma sebbene gl' impiegati destinativi abbiano ricevuto l' ordine di trovarsi in Roma col 40 corrente, tuttavia Ci pare quasi superfluo il far notare come la missione del sig. Louyay sia ristretta alle questioni a,cocuuatu, e sia perciò destituita di fondamento la notizia data da giornali esteri, che abbia anche un incarico politico, quale sarebbe quello di aprir negoziati per la conclusione di un'a.11eauza. — Dal ministro dei lavori pubblici è stato pubblicato il prospetto dei prodotti delle ferrovie del regno nel mese di novembre 1870 (dedotta l' imposta del decimo) in confronto dello stesso mese dell'anno precedente. Eccone i risultati: 187J 1869 Alta Italia . L. 5,327,525 L. 5,384,892 Romane . . 1,265,427 • 4,120,048 Meridionali . 1,263,840• 1,120,074 Calabro-Sicule > • 234,873 160,905 Tori no-Ciriè » 20,362 16,684 Moneenisio . » 23,445 • 46,290 - Roma, 6 gennaio 1871. Ieri a sera fu terminato il dibattimento contro Toguetti, per le dimostrazioni del di 8 decembre. Il Tribunale non trovò mezzi bastanti di prova contro il Tognetti stesso, e certo Valentini che sedeva pure sul banco degli accusati; per erii, secondo il codice di procedura che vige ancora, li pose ambedue in libertà con una, sentenza che sospende F azione penale fino a che non siansi avute più sicure testimonianze sui fatti loro imputati. Sarebbe come il non farsi luogo a procedere dei nostri Tribunali; con questo però, che mentre nel regno la dichiarazione di non luogo estingue l'azione, qui lascia sempre la spada di Damode sul capo degli accusati. Molte persone assisterono a questo dibattimento, che, atteso la forma, aveva qualche cosa di nuovo per Roma. Però la calma del pubblico durante la discussione, assicurò abbastanza del rispetto che si ha per la legge. Dopo la nota del cardinale Antonelli sui fatti suaccennati, che dimostra la impotenza in cui si trova l'ex Governo dell'ex Segretaria di Stato, stanno per ritirarsi dalla cassa dell'Erario nazionale cinque milioni di lire che, vi si trovavano come frutto dell'obolo di san Pietro. Queste benignità, del Vaticano, che scende in qualche modo a patti col Governo usurpatore, raddrizzano sempre più le gambe a quei pochi illusi che fino dal 20 settembre speravano il ritorno al passato con un miracolo quatti/n pie. L'accomodarsi a prendere colle buone ciò che non possono avere per le cattive, diminuisce nei fedeloni le speranze che cercavano conservare a tutta possa. Il soccorso che tutte le Città italiane fanno a gara a prestare alla Capitale, dopo il disastro della inondazione, è un fatto cui i Romani non hanno parole per ammirare, e rimarrà per certo scolpita loro nel cuore la generosità di cui sono fatti segno. La Questura oltre ad essersi prestata assaissimo nella circostanza dolorosa di cui sopra è parola, merita encomi anche per il servizio che fa nell' interesse dell' ordine, e per la non è ancora stato destinato il locale apposito. Si vuole che debba esser comprato per quell'Uffizio il palazzo Valentini in Piazza SS. Apostoli; ma ancorchè ciò si verificasse,. sembra si abbia in animo di destinarlo invece pel Senato, qualora non si trovi una località più adattata per questo alto corpo dello Stato. Ieri sera le vie della città, specialmente verso S. Eustachio. erauo popolatissime per la solita fiera detta della. Befana; e sebbene si facesse molto chiasso fino ad ora inoltrata della notte, non avvenne il più piccolo inconveniente. I giornali parlano in modo allarmante delle condizioni di salute del S. Padre; ma io posso assicurarvi che al dila di una leggiera indisposizione, non vi è altro di vera Però se si considera la di lui età avanzata, anche il più piccolo malanno potrebbe essergli fatale. 1e~t 13 I A_ Ft I (> - APPENDICE MAESTRO DONENICO FIAB A DI GIOVAN PAOLO D'ALFIANO. (C,cottinuazione: vedi ntms. 1,2). Sedeva al banco un vispo giovinetto di quindici anni al più, onestamente vestito, il quale sembrava profondato nella lettura di una grandissima gazzetta che teneva tra mano. Che razza di foglio è quello? disse fra se il Maestro: la Gazzetta di Firenze non è così grande, e.... — Che volete, galantuomo? gli disse il giovinetto levando il capo, e rompendo improvvisamente il filo delle congetture del Maestro. — Dio vi dia la buona sera. ... cioè. ... anzi.. . . il buon giorno; e datemi due erazie di tabacco per la pipa, rispose il Mae- stro. — Non vi capisco, soggiunse il giovinetto; e riprese il giornale. intern o. — Sulla missione del signor Longay, ministro dello finanze comuni austro. ungariche, l'Opinione dice: Le qnestioni aperte fra l'Austria e l'Italia rig tardano, alcune, i contratti e le requisizio- ni dell'Austria nelle guerre del 1859 e del 1866; altre, gl' interessi privati de' principi appartenenti alla famiglia imperiale e che avevano dominio in Italia, cioè il già duca di Modena ed il già granduca di Toscana. Ci si annunzia che intorno alla maggior — Ho detto due crazie di tabacco. — Ed io v'ho detto che non vi capisco. — Eppure parlo chiaro.... Ecco qua un cosmo di due crazie bello nuovo... e gettò sul banco la moneta guardando il giovinetto in aria di berteggiatore. Il giovinetto si levò in piedi, prese la moneta, la guardò da diritto e da rovescio, e poi fisse tanto d'occhi in faccia a Maestro Domenico, il quale riprese sogghignando: moneta toscana, coniata a Firenze alla zecca di Sua Altezza Imperiale e Reale Leopoldo Secondo felicemente regnante. — Galantuomo siete matto? riprese il giovine. — Matto !.... Smettete il chiasso e datemi il mio tabacco, c'ho fretta d'andarmene. — Al corpo di Dio! se non vi levate di qui, piglio il metro. . . Papa figlio d' un... — Taci, bestemmiatore scellerato! E con questa roba in buzzo tieni per insegna la santa croce del nostro Signore? Lasciami fare che ti servirò io la messa col signor Pievano, e poi col signor Vicario di Vico, monello frustato! Dammi il tabacco — Galantuomo; questa moneta non corre; capite? non corre, ed io non la conosco. - Totale L. 8,135,472 L. 7,848,893 Si ebbe dunque un aumento poi novembre 1870 di L. 286,579. Ecco ora il prospetto dei prodotti delle ferrovie del regno (dedotta l'imposta del decimo) dal 1.0 gennaio al 30 novembre 1870, in confronto di quelli dello stesso periodo 4869: 1870 1869 Alta Italia L. 58,474,762 L. 56,534,089 Romane . . s 12,716,047 • 12,690,521 Meridionali. » 12,1698,23 11,185,831 Calabro-Sicule» 1,980,307 » 1,498,515 Torino-Ciriè 225,206 » 225,812 Moncenisio • 449,348 » 509,350 Totale L. 86,015,493 L. 82,644,118 Nel 1870 si ebbe dunque un aumento di lire 3,371,375. Furono in aumento tutte le strade ferrate, ad eccezione di quelle del Moncenisio e di Torino-Ciriè. — La presidenza della Camera è ritornata iersera da Pagatemi con moneta buona, e vi darò subito quel che chiedete; disse il giovinetto raffrenandosi a fatica. — Non corrono le due crazie nuove di Sua Altezza! Che nuova bestemmia è mai questa? — Giuraddio! ma di dove venite con questi gettoni...? Siete matto?.. briaco ?.. imbecille? — Non bestemmiare, facinoroso!.. Aspetta un poco: (e mise la mano in saccoccia): non vuoi le due crazie? Eccoti una moneta nuova da cinque paoli con la effigie ben rilevata del nostro angusto Sovrano.... Pigliati, perdinci Bacco, le due crazie.... e dammene indietro trentotto di resto.... giu- rabrie I E con impeto scagliò sul banco una bella e lampante moneta da cinque paolí, nuova di zecca, con una testa di Leopoldo Secondo viva e spirante. Il giovinetto la raccolse; guardò la testa e Panne, e dipoi sorridendo rispose: — Ma chi mai v'ha dato questa sorta di monete? — Chi me le ha date...? Ragazzo; porta rispetto ai vecchi. Ricordati che il profeta Eliseo , Essa, dopo aver visitati parecchi edili .•- . ha finito per esprimere il prore che la Camera Si debba stabilire nel palaZzo (li Monte Citorio. Fra le ragioni che l'indussero ad accordar la preferenza al Monte Citorio, ci ha questa principalissima, che la costruzione dell'aula e L'adattamento degli uffici, richiedono assai minor tempo che non se si volessero stabilire in qualsiasi altro edificio. Crediamo che la Deputazione del Senato sarà di ritorno domani. Non pare che finora abbia presa alcuna risoluzione rispetto al collocamento dell'aula e degli uffici del Senato. Gli edifieii proposti hanno il difetto di esser troppo lontani da Monte Citorio, dove sederebbe la Camera de'Aleputati, o speriamo se ne vorrà tener conto, perchè, se le due aule del Parlamento sono troppo distanti l'una dall'altra, ne derivano inconvenienti assai gravi. Anche il ministro Gadda sarà probabilmente di ritorno domani da Roma. La Lombardia del 5 annunzia che S. M. — la regina di Spagna raggiungerà il marito il giorno 15 corrente. Le LL. AA. il principe e la principessa di Piemonte, subito dopo la partenza della regina di Spagna, andranno a stabilirsi in Roma. — Nella Nuova Roma del 5 si legge: Un ordine del giorno del generale Cosenz letto alle truppe della nostra guarnigione all'appello di eri, avverte come il municipiodi Roma abbia messo a disposizione dello stesso generale Cosenz L. 20,000 per essere distribuite ai soldati della divisione che si sono tanto distinti, ed hanno contribuito immens a -mentard osibleavntur toccata a Roma nella inondazione passata. Il generale Coseuz interpretando il desiderio di tutta la guarnigione, ha ritornatoquesto denaro al municipio con preghiera di volerlo distribuire alle famiglie dei danneggiati. — La Banca romana offrì 10,000 lire a favore dei danneggiati dalla inondazione. — La Libertà del 5 corrente reca quanto segue: Sappiamo essere giunto a Roma l'annunzio ufficiale che il principe Umberto e la principessa Margherita giungeranno qui il 15 del mese corrente. La Deputazione della Camera dei deputati è partita questa mattina alla volta di Firenze; quella del Senato ha continuato oggi a visitare alcuni edificii, fra i quali Montecitorio. La scelta definitiva tanto per la Camera quan— Perdio ve ne andate, o non ve ne andate? — Non profanare il santo nome di Dio... — Uscite subito, o chiamo i carabinieri! — Così ci fossero qui presenti, giurabrie (Dio mi perdoni!) che tu non mi useresti impunemente questa soverchieria! La disputa si scaldò: urlavano ambedue a perdifiato ed erano per venire alle mani, quando la gente incominciò ad accorrere al nuovo rumore. Nessuno ci capiva un'acca: ad un tratto la folla s'aperse, e due giovani carabinieri si accostarono silenziosi ai litiganti. — Signori, gridò il giovinetto, mi facciano il piacere di levarmi di qui questo pazzo. 11 cuore si allargò a Maestro Domenico, quando si vide in presenza degli agenti della pubblica forza. — Dio v' ha mandato, signori Gendarmi; disse loro. Abbiate la bontà d'ascoltarmi, e incominciò. Qui s'interruppe; perchò guardandoli fissamente, scuoprì certa novità che gli diè da pensare. — Ieri (diceva fra se) avevano la lucerna per lungo ed oggi l'hanno a traverso.. • ! questa poi è curiosa davvero... ! Uno dei carabinieri gli disse: io pel Senato sarà fatta in Firenze, procedendo d'accordo le presidenze dei due rami del Parlamento. — Se non siamo male informati, scrive il Giornale di Napoli del 4, i parroci della nostra città hanno fermamente deliberato d' intentare una lite al municipio per la soppressione del sussidio, dopo avere esaurite le pratiche d'ordine amministrativo contro la deliberazione municipale anzidetta. —~reeleirtftearaesa-- Estero. — Un supplemento straordinario del Monitore Prussiano contiene un rapporto della sanguinosa, sortita del 21, che occupa tre colonne. In questo rapporto vien detto che i forti francesi aprirono, sino dalle ore 7 e mezzo della mattina, un terribile fuoco contro le posizioni degli assedianti. Il cannoneggiamento durò incessantemente l'intero giorno, ed i più pesanti proiettili furono lanciati sino ad una distanza di 7000 ad 8000 passi. Il rimbombo che accompagnava lo sparo delle gigantesche granate era così assordante, che i soldati credevano che nei forti si facessero saltare delle mine. Il rapporto termina colle seguenti, in ogni modo, ritna,rehevolissime parole: « Il sangue sparso fu sacrificato alla vanità, ed alle illusioni; e lutto, miseria e lacrime, che vengono apprestati a migliaia di persone, devono essere ascritti a colpa degli induriti governanti che non hanno il difficile coraggio patriottico di riconoscere l'amara verità.. Gli odierni rettori del popolo francese sembrano non avere che uno scopo, quello di condurre a certa perdizione la moltitudine docile e cieca. « Il mondo stupisce di si grandi, di sì immensurabili miserie; ma nemmeno a prezzo dei più spaventosi sacrifici può venir raggiunto lo scopo che si è prefissa la vanità francese, di acquistarsi l'ammirazione dell'Europa, e la Francia muore di suicidio e dissanguata senza onore e senza gloria ». — Sullo stesso argomento scrivono ad un giornale tedesco in data del 29 settembre: « Il telegrafo vi avrà già annunziato che il bombardamento di Mont-Avron ha avuto per conseguenza il suo sgombero. Probabilmente esso si è effettuato durante la notte dal 26 al 27. Questa sera una pattuglia sassone trovò il Mont-Avron sgombrato; giacevano sparsi qua e là chassepots e munizioni, nonché alcuni cadaveri. a Il nemico da qualche tempo ci abitua a seppellire anche i suoi morti. La confusione a Parigi dev'essere stata terribile. I primi due colpi di tutti i nostri pezzi di posizione vennero diretti sul campo di baracche francesi dove non si attendeva niente di simile; le località sotto i forti ch'erano abitate sino al 26, furono abbandonate precipitosamente, e gli abitanti avranno descritto ai parigini la terribile efficacia della nostra artiglieria ». — C heul' è la eaus de tutta sto chiassa? Maestro Domenico spalane?) tanto d' chi, e dando addietro (.1? un passo sclainò: — Eh — Co ntagg. .! che dond venitt? . che gridatt . ? — Come .. . ? -L'altro carabiniere, rinforzando le interrogazioni del compagno, riprese: •— Respondette„ehe non possiammo per- der temp: altrimentli ne metteressimo i p011iela e re prortammo subitt ad Viett . — Cioè .? — 11 giovinetto narrò loro della richiesta di Maestro Domenico, delle monete offerte in pagamento, e..del tuo rifiuto di dargli il tabacco, perchè non conosceva quella sorta di moneta, che certamente non era dello Stato: e sì dicendo pese in mano ai carabinieri le due crazie ed i cinque • paoli di 'Maestro Domenico. Il quale infrattanto pensava: che razza' di lingua parlano gitesti Gelida rrni? Non e' è altro che sian teAleSeh i mandati pia' da Sua Maestà. l' I rapeperatore„ a richiesta del suo Rent congiunto il ti -. ro augusto Sovrano: E come il giovinetie a veit fin ti la storia, ripigliò a Ne 612 alta. - . . — Togliamo dalla Nene Freie Presse di Vienna i seguenti telegrammi: Berlino, 3 gennaio. — Da Versailles si comunica: Ecco il discorso tenuto dal Re al banchetto del primo dell'anno. « Io sollevo il mio bicchiere per salutare il nuovo anno. Al pas sato noi ci volgiamo con riconoscenza, al nuovo con speranze. All'esercito, che ci guidò di vittoria in vittoria, sia rivolta la nostra gratitudine. Io ringrazio pure i principi tedeschi presenti, i quali in parte sono comandanti di corpi d'esercito, in parte vi partecipano quali combattenti. Le speranze mirano al coronamento dell'opera, una pace onorevole ». Il discorso di risposta del principe di Baden fu più lungo; egli toccò dell'unità germanica sì felicemente conseguita sotto la direzione del Re. Proseguendo disse : « Il giorno d'oggi è destinato a veder sorgere a nuovo vigore il regno tedesco. A vostra Maestà piace tuttavia di assumere soltanto allora la corona dell'Impero, quando tutti i membri della Germania potranno esser compresi sotto la sua protezione. Ciò nullameno, noi contempliamo nella Maestà Voetra'fìno d'ora il capo dello Stato Tedesco, e nella Corona la garanzia di un'unità ormai indelebilmente stabilita ». Berlino, 3 gennaio — Sicuri calcoli da Versailles fanno ammontare ad 8 settimane il tempo necessario per un pieno bombardamento di Parigi, tempo egualmente necessario per affamare la città. Perciò vi è una sosta nel bombardamento. — La presa di Mezières procurò alle armate tedesche una nuova linea non interrotta di comunicazioni da Saarbrii.ckeu per Parigi, e tolse ai franchi-tiratori delle Ardenne il punto d'appoggio principale. — Il nuovo Ministero spegnimi° ha prestato giuramento nelle mani del Re il 4, ed è così costituito: Maresciallo Serrano, alla presidenza del Consiglio ed alla guerra; Zorilla„ all'istruzione ed ai lavori pubblici; Martos, agli affari esteri; Ulloa, alla giustizia; Segaste, all' interno; Moret, alle finanze; Ayala, alle colonie; Beranger, alla marina. In questo Ministero sono rappresentate tutte le frazioni politiche del grande partito liberale. Esso fu accolto benissimo. — Un telegramma del Re di Prussia alla Regina„ annunzia in data del 5 a ore 10 antimeridiane che alle ore 9 della stessa mattina, incominciò il bombardamento dalla fronte meridionale di Parigi. Che il tempo era magnifico, senza vento nè neve, e con nove gradi di freddo. — Da Arras in data del 4 si telegrafa che l'armata del Nord incontrò il nemico il giorno 2 sulla linea di Courcelles-Ervillers. S'impegnò un combattimento molto sanguinoso, che durò dallo ore 9 del mattino fino alla sera. Il risultato, assai soddisfacente sulla destra, rimase indeciso sul centro sinistro e sulla sinistra. — Sicuro: sta propriamente così. Si può sapere perchè io non devo .vere due -erazio di tabacco, quando lo pago con moneta sonante? — Uno dei carabinieri che intanto aveva girato e rigirato le due monete contemplandole, suonandole e quasi studiandole con ogni maggior cura, gli disse: Dite mo. . Che v'ha datto sti bagaronn. . — Ah non capisco. Respondette si o nuY. . Che v'ha datto sti bagaronnf — Angioli santi! Ma se non vi capisco. Domandate chiaro ed in buon toscano quel che volete da me.. . . Uno dei presenti venne in aiuto del buon Maestro, dicendogli: 'sono un Piemontese e un Lombardo, e a non averci pratica è difficile intenderli. Ecco: vi domandano chi v' ha dato queste monete. — Chi me le ha date . 3 Ma qui soli tutti ammattiti, perdinci! Me le ha date la zecca di Sua Altezza Imperiale e Reale Leopoldo Secondo, che Dio conservi centomila anni. Neilit gente raccolta sì levò a queste parole un confusa) rumore di voci varie e minacciose. È un reaiienario! — t un La battaglia ricominciò ieri mattina verso le ore 7 e durò con accanimento tutta la giornata. Il nemico, completamente battuto, fu respinto fino a Bapaume. Le nostre truppe si impadronirono di parecchi villaggi, alla baionetta. Le perdite del nemico sono considerevoli. Le Guardie mobili si sono battute con bravura. La rigidezza del tempo è sopportata valentemente dalle truppe. — Un telegramma ufficiale da Versailles 5 dice — Il generale Mauteuffel annunzia: 11 nemico prese il giorno 2 l' offensiva con forti masse. La brigata Strusberg, presso Sapignies, respinse tutti gli attacchi fino a sera, facendo 250 prigionieri. Il giorno 3, il generale Goegen, colla quindicesima Divisione e un distaccamento del Corpo del principe Alberto figlio, mantenne la posizione presso Bapanme contro l' armata francese, facendo 260 prigionieri. Il nemico subì grandi perdite e si ritirò durante la notte inseguito dalla cavalleria. — Un dispaccio ufficiale da Versailles 5 annunzia che le batterie erette contro la fronte Sud di Parigi, e il cui armamento non fu inquietato dal nemico, bombardarono oggi i forti di Issy, Vanvres, Montrouge, le trincee di Villejuif, Point-du-jour e le cannoniere. Nello stesso tempo continuò nelle fronti Nord ed Est un bombardamento vigoroso, in parte con batterie nuovamente erette. Il successo è assai favorevole, malgrado una folta nebbia. Le nostre perdite ascendono a 4 soldati uccisi, 4 ufficiali e 11 soldati feriti. . ■••■•••-•*,-.: - Vari età L' ECC LISS I SOLARE. La Gazzetta Ufficiale di Roma del 29 pubblica la seguente lettera, diretta dalillustre astronomo padre Angiolo Secchi al reverendo padre Rosa, assistente all' Osservatorio del Collegio Romano: Angusta, 22 dicembre 1871. Quest'oggi era la giornata per la quale avevamo fatto tanti preparativi e tanti studi. Ma essa si preparava male. Una calata rapida di barometro ci avvertiva che una burrasca era imminente. E nella notte avemmo pioggia con un' vento furioso che ci fece mettere in serio pensiero. Le baracche fatte per le osservazioni Si portarono generosamente, e tutto restò in ordine. Gli Osservatorii provvisori situati alla cima di un' elevazione ove sta la cittadelht sulle parti più alte del castello, non potevano essere più bersagliati dal vento, e senza un estemporaneo riparo dal lato donde soffiava noi non avremmo potuto far nulla per le fotografie. In una stagione così pericolosa non potevasi scegliere stazione più incomoda. Tuttavia immense cautele furono prese e non codino ! — È una spia lorenese! — Dalli !.. dalli ! . . . E certo l' avrebbero manomesso se i carabinieri afferrandole per le braccia dichiarandolo prigioniero in nome della legge, non l' avessero campato dall' ira della plebaglia. Maestro guardava a diritta ed a manca a bocca aperta, senza capir nulla di quello che gli avveniva. Il più attempato dei carabinieri, mentre il compagno teneva il Maestro per le pugna, trattisi dalla sacca che aveva ad armacollo certi ferruzzi a vite, glieli aggiustò ai pollici delle mani; e si diè a stringere per modo, ché il Maestro Tisensato gridò: Ohi, perditici Becco! Ma la smettete con codesti gingilli ...? Il carabiniere gli rispose con un sonoro contagg ! e fattogli cenno di seguitare lui e il compagno, ed intimatogli bruscamente scilensiti si avviò verso Vicepisano, facendo buona guardia , al malcapitato Maestro. Anco questa è da raccontarsi a veglia E proprio vero (mulinava camminando a sghimbescio il dabben Domofico) che finchè uno ha denti in tecca, non sì sa quel che gli bocca.. .. finchè, Ma io uno ha denti in becca peedo la testa ed ama) i proverbii mi ven. ' - si è avuto a deplorare nessun disastro finora. Gli osservatori erano divisi in quattro gruppi. Io doveva occuparmi delle fotografie, -e meco era il P. Denza che doveva studiare lo spettro della corona. La mia occupazione non mi permetteva altro che una ispezione snperficiale delle protuberanze, ma questa era importantissima per confrontare le forme vedute nello spettroscopio con quelle che si vedrebbero durante la totalità. La mattina io doveva pure esaminare spettroscopicaanente tutta la periferia solare. Il P. Danza, mio collega, doveva osservare specialmente lo spettro della corona: per ciò al suo bel cannocchiale' io aveva applicato il nostro cercatore di Dollond, fornendolo di un piccolo spettroscopio a visione diretta senza cannochialino, per avere . così maggior luce. Il sig. Delisa, assistente all'Osservatorio di Palermo, doveva aiutarlo in questa indagine. Io doveva dirigere le cose tutte del fotografo. Il secondo gruppo era formato dai signori Cacciatore ed Agnello, che si incaricarono di notare i tempi di quelle fasi che noi altri destinati alle ricerche fisiche non potevamo notare, cioè quelle della totalità, e insieme si incaricarono di prendere le misure di:varie fasi. Con essi il signor Blaserna si occupava della polarizzazione della corona. Il teì-zo gruppo era fatto- dal sig. Donati direttore dell'osservatorio di Firenze, assistito dal sig. Cantoni Paolo professore a Messina, e veva occuparsi dello spettro delle protuberanze con uno spettroscopio di sua costruzione di fortissima virtù dispersiva. Il quarto gruppo era formato dagli osservatori meteorologici e magnetici, i quali doveano studiare questi strumenti di :5 in 5 minuti, e da altri collaboratori che notar dovevano i fenomeni accidentali che venissero a verificarsi. Tale era il nostro programma. Ogni gruppo avea diretto le sue proprie occupazioni a norma dello stabilito a Firenze, e ciascuno , operava indipendentemente. La parte meteorologica fu diretta dal P. Deuza al quale anche io affidai la parte magnetica per le osservazioni da farsi simultaneamente alle meteorologiche che si sono eseguite di ora in ora per 10 giorni consecutivi, aiutati a ciò da due officiali di marina, o dagli altri intervenuti. Nei giorni preparatorii il prof. Donati ed io ci siamo occupati di osservazioni destinate al regolamento de' cronometri e della, latiOdine e della longitudine, assistiti dal P. Denza; e inoltre io mi sono occupato con quest'ultimo della determinazione degli elementi magnetici locali. Queste osservazioni sono state fatte in un modo completo e così condotte che esse sole già costituiscono una non piccola scientifica raccolta, e che da sè sola basterebbe a giustificare la nostra spedizione. Così disposte le cose, la Mattina del giorno desiderato apparve serenissima, ma con barometro estremamente basso, e vento di ponente. Queste circostanze non facevano buon pronostico; tuttavia io mi affrettai ad analizzare gono alla roveecia. Ed or.a..clo,ve mi ae,cernpagnano ...? Giurabrie quando sarò innanzi al signotrio, me la palaheranno a misura di Carbone sta .... (pensò ad un tratto adocchiando le insegne inargentategie i carabinieri avevano sul petto); aneli' essi hanno la croce fra le bandierine, con la corona sopra. Che il somma Aysarefipe abbia mandato il santo g i u bilFo; 1 é1 elú Sua Altezza abbia ordinato che in questo tempo tutti i suoi fedeli soldati portino la croce in luogo dell'insegna sua veneratissima... ? Ma no; perchè quel ragazzaceio, che avea pur la croce sul1' Uscio, be,stemMiava cedile un' luterano; e poi quest'arnese di ferro che mi strazia le mani non è roba da giubileo. Se mi provassi a fare una domanda ..? Che mal sarà ..? A noi. Che armo è codesta che avete sul petto, signor Gendarme? - — Seilensiu . sacranienta! . . — Altro' che giubileo, pensò il Maettro . anche questi smoccolano come indemoniati. Giarabrie I Acqua in bocca, e stiamo a vedere come finisce. , Frattanto. un certo signore che faceva, il n-g - stiero, di liberale, mangiando e vestend6 bériine 'Sebbene non avesse un soldo di patrimonio e odiasse il lavoro più della posso dire che il sig. Donati riuscì ottimamenquesta pure è una bella conseguenza. A Terrate nell'analisi delle protuberanze col suo stru- uova l'altra parte della commissiono ha verimento, e che anche questo segna un progresso ca,to una delle linee lucide della corona ossernella scienza. Come pure tutti gli osservatori vate dal P. Denza. A Siracusa dicono aver to disegno. avuto buon tempo: a Catania parte buono, Verso il mezzodì cominciarono i cirri ad in- meteorologici ci diedero una magnifica raccolta di elementi che sarebbe troppo lungo a parto cattivo. I nostri inglesi sotto Castello quietarci, ma pure il cielo era sgombra qua e riferire. Solo dirò che il signor cav. Pistoia, non han potuto far nulla. - Il popolo del là e Si poterono prendere 14 fotografie delle capo di stato maggiore, ci diede una bella paese si divertì assai, e fu una festa popolare fasi parziali con ottimo successo. Ma un quardescrizione del volo dell'ombra lunare sul con musica ecc. Il resto ad un'altra volta. to d'ora circa prima della totalità vani cirri vasto paesaggio e sul cielo stesso, che essendo A. S. cominciarono a condensarsi, favoriti dal frequa e là coperto di nubi, si prestava benissil eees~e■ sco che veniva prodotto dell' occultazione mo a tale studio. L'ampiezza del!' ombra esdell'astro, e disgraziatamente appena fu cosendo minore che in Ispagua, tale studio fu 1.k, () IN _A. C .A eninciata la totalità che un cirro più denso anche più facilitato. degli altri ci tolse, nel passare, la metà circa 7 gennaio. Appena finita la totalità io misi lo spettrodi questo tempo prezioso. — La Giunta municipale di Roma alla Fortunatamente presto svanì, e nei pochi se- ecopio per rilevare le forme delle protuberanze e identificarle, e trovai che la più bella di esse lettera del nostro Municipio, colla quale condi residui potemmo avere un risultato da si accompagnava l' offerta delle lire mille non rendere inutili tutte le nostro fatiche: fu che eratui comparsa della forma di un bel ottenuta una fotografia al foc,o diretto delle cavolo-fiore coronata di giallo, veduta nello a benefizio dei danneggiati dalli inondaspettroscopio conservava la sua forma, ma zione del Tevere, rispose colla seguente protuberaeze che formano una vaga coronpareva più ribassata nella zona rossa.I1 signor cina, seinicircolare. Io potei vedere lo protulettera, che siamo lieti di pubblicare. Donati mi assicurò avervi veduto la rigagialla beranze, e riseontrarne le forme con quelle che più alta della rossa. Questo fatto mostra che aveva veduto al mattino. Conobbi che non mi S. P. Q. It. l'elemento produttore della riga è diverso era ingannato, e che realmente era tutto pieno Segreteria Generale di questi getti rosati di forme e bellezze am- dall'idrogeno, e contribuisce a complicare la forma delle protuberanze. Forse qui si apre un Li 5 del 1871, n. 335. mirabili e che confermano quello che già ora è ricevuto da tutti, cioè che esse circondano nuovo orizzonte e lo studio spettrale dovrl. Rendo alla S.V. Illustr. e all' onorevole d'ora innanzi estendersi al paragone delle tutto il sole, comparendo ove più, ove meno Rappresentanza Municipale le più effuse forme che esse presentano nei vari colori delle alte. Quelle che vediamo collo spettrornetro azioni di gratitudine per il soccorso con righe spettrali. non sono che le più colossali e gigantesche, Esaminai anche lo spettro delle corna acusì amorevole cura inviato di lire mille a onde, malgrado questa bella scoperta, le ectissime delle fasi, ma nulla vi trovai oltre prò degli infelici di questo Comune danclissi non sono inutili. Il loro colore rosato quello cLe mi è sembrato vedervi a sole pieno, neggiati dall'inondazione, e per la fraterna era in molte coronato da ne bel giallo, cosa cioè un leggiero ingrossamento di tutte le da me veduta già in Ispagna. Il breve tempo sollecitudine mostrata inverso della nostra e la distrazione delle nubi e delle altre Occu- righe, e una discontinuità al loro vertice che sventura. pazioni non mi permiee di veder tutto. Notai in quel memento iion seppi comprendere. Questo Municipio e questa popolazione Vennero quindi fatte alcune altre poche foperò anche qui il fatto segnalato in Ispagna, avrà, in questa triste occasione, il conforto che, dopo tolto il vetro offuscante dopo spa- tografie delle fasi, e chiusa la giornata con di avere sperimentato in qual maniera nei prendere alcune altezze di sole allo strumento rito il sole, lo rividi al mettere l'occhio nudo vincoli di nazionale fratellanza si alleggeal cannocchiale per un filetto vivissimo che di altezza ed azimut prestato alla Commissioriscono gli stessi mali, come si ritemprino ne dello stato maggiore. Il risultato da noi ottenuto non è certo i più nobili sentimenti e i più generosi presto svanì fu quasi perduta per noi a La corona propositi. cagione della infausta nube, ma fu veduta a quello che potevamo desiderare: esso però assai interessante ed utile alla scienza sotto poca distanza, e il sig. prof. Blaserna la troAccolga colla nostra riconoscenza i sensi e ciò apparirà meglio dai partimolti aspetti, polarizzata. In città alcuni ne vò fortemente della più distinta considerazione. colari ragguagli che stenderà ciascuno osservafecero con successo il disegno, essendo ivi mePer la Giunta tore. Almeno è tale che per l'apparato meteono funesta l'influenza della nube. DORIA. rologico del dì precedente non potevamo Il p. Denza eseguì a meraviglia la parte Onorevole signor Sindaco assegnatagli. Egli, appena. passata la nube, aspettare di più, e quale più o meno ha di Pisa. avuto luogo in diverse stazioni ove pure le vide bene le protuberanze e fissò la parte più viva e netta della corona e colà diresse lo operazioni sono state impedite dalle nubi. — Siamo pregati a pubblicare che i sigg. spettroscopio; e mentre il suo assistente gliela Speriamo che riunite tutte insieme queste Dott. Antonio Acchiardi, Dott. Tito Chiesi, osservazioni la ecclisse solare sarà non meno conservava nel campo, vide nettamente la diAvv. Antonio Dell'Hoste, Achille Ballori, stinzione tra lo spettro delle protuberanze e feconda delle precedenti per l'avanzamento Tito Nistri, Antonio Maestrelli, Dott. Nicquello della corona. Quest'ultimo era conti- della scienza. Suo affezionatissimo colò Giannini, ed Iug. Paolo Folini hanno •nuo, e avea due righe vivacissime, una nel P. A. SECCHI. rinunziato l' ufficio di collettori del Comiverde presso la E di Frannliefer, e un' altra nel verde-giallo. Così è sciolta una grande P.S. Eccovi alcune notizie ricevute per tato di soccorso agli italiani feriti in questione e si vede che questo studio può fartelegrafo o dai lontani. A Villa,smundo il sig. guerra, e che il sig. Avv. Felice Tribolati si con discreti istrumenti, avendo cera di non Ragnard fece l'osservazione della corona in ha declinato per ragioni di salute l' ufficio indebolire -la luce allo spettroscopio col can- favorevolissime condizioni e trovò la sua lu ce di segretario del Comitato stesso. nocchialetto analizzatore. La brevità del tempo fortemente polarizzata col piano di pela.e la difficoltà di rilevare la scala, non permi- rizzazìone nella direzione del raggio del -- Sappiamo essere di passaggio in Pisa sero di fissare con più precisione le righe_ sud- • disco solare. Ciò conferma 1' operazione l' illustre avvocato Antonio Petroni bolodette. el signor Blaserna, che poteva esser conA me non tocca dire de'risultati ottenuti troversa per le nubi tra cui traspariva la cognese, che il governo pontificio ha tenuto dagli altri colleghi; ma senza indiscrezione rona,. La corona è dunque luce riflessa. E per ben 19 anni rinchiuso nelle sue carceri. L' egregio patriota si reca a Roma per', fondare una rivista ebdomadaria. Alcuni suoi amici gli offrono domani,1 avanti la sua partenza, una parca refezionet alla quale, sappiamo, sono state invitate le prime notabilità del paese. il lembo solare spettroscopicamente, che trovai fornito di un'ammirabile ricchezza di protuberanze di ogni specie, di cui feci un discre- •-■••••■,,, — Riceviamo la seguente: Illustrissimo sig. Direttore del giornale La Provincia di Pisci. Nell' ingresso solenne che S. M. il Re deva.' va fare nella Città eterna, da ogni provincia - del regno si faceva a gara di contribuire th solennizzare tal fausto avvenimento. Nella nostra città la Società Filarmonica apriva una sottoscrizione, onde la. Banda potesse decorart. quella festa, senza aggravare i bandisti. I cittadini corrisposero, e furono incassate sopra. lire mille. Imitando l'esempio di S. M. il Re, il quale ha dichiarato formalmente che la somma destinata dal Municipio di Roma per le feste che dovevano darsi debba versarsi ai Comitato di soccorso per i danneggiati dall' inondazioni del Tevere avvenuta nello scorso decembre, alcuni firmatad propongono che l'intiera ma incassata sia rimessa per mezzo del Sins daco al Comitato suddetto, a sollievo dei dan., neggiati. Pisa, 2 gennaio 1871. Alcuni Firma/ari. , - STATO CIVILE Dal .26 al 31 dicembre 1870 inclusive. Nascite denunzioto Maschi 47 — Femmine 9. M ai rirnmit. Coruccì Carlo di Luigi, celibe, muratore, con. Marinesi Anlonietia fu Filippo, nubile, tessitrice, ambedue di san Biagie a cisaneno - Cicori avv. Errnanno fu Eliseo, celibe, B. 0 Pretore a Viggiano ;Basilicatai di Firenze, con Balatresi Egeria Lorenzo, nubile, attendente allo curo d011leSlIC110„. di Pisa. Morti. - Basai Domenico fu Cosimo, di anni 70, coniugato, colono, di san Michele degli Scalzi — Canali .N1,41 A inerigo fu Gabbriel lo, di anni 63, coniugato, impiegalo R.°, di Pisa — Ceccherini nei Lippi Angiola fu Antonio, di anni 47, cotone, del Gabbro ,Goilesalveitij-Gainba nei Pierini Maria Anna fu Antonio, di anni 73, d'Oratojo — Tanglieroni Antonio fu Sebatino, di anni 30, coniugato, bottegaio, di Pisa — Cioni Gaetano di Natale, di anni 17, bracciante, di Pontedera — Sozzi Fabio fu Pietro, di anni C, celibe, bracciante, di Livorno — Cini nei Buoncristiani Elena fultieri, di anni 57, di Pisa — l/avanzati Italo d'Oreste, di anni 5, di Pisa — Gini nei Fiaschi. Virginia di Pasquale, di anni 26, di Pisa — Isola di Luigi, di anni •IO, di san Marco alle Cappelle — Dav tonati Francesco ifOresle, di mesi 19, dl Pisa — sani mgli Agostini nobil donna Laurinda tu cav. Lorenzo, di anni 60, benestante, di Pisa — Cervi nei Nassi Amm.ne fu.Pasquale, di attui 30, or-..„ tolana, di suo Michele degli scalzi —billimenti Cesiril di Giuseppe, di anni 5, di Pisa—Scuftiietli Golkedo di genitori incogniti, di anni 40,celibe, bracciante, di Itiglione— Logli vedova Cariesi Domenica fu Gin- . peste, udito l' alterco e visto mettere in ferri Maestro Domenico, era corso a casa ed in gran fretta aveva scritto le parole che seguono; le quali il giorno dopo si lessero stampate a lettere grosse in un giornalone della capitale. e Ci scrivono dal-villaggio di . . . « Oggi nelle ore antimeridiane la bene« merita arma dei carabinieri ha proce« duto ad un arresto importantissimo. « Si tratta di un individuo di strana «figura; eh' entrato nel pubblico appalto « di questo paese, spargeva a piene mani « moneta d'argento dell'aborrito governo « lorenese, ed eccitava il popolo a gridare « viva il Granduca di Toscana. Il pa« triottismo di questa popolazione ha < però resistito alle inconsulte e parri« cide eccitazioni: ed anzi il popolo ▪ avrebbe fatto giustizia sommaria di « quel perturbatore, senza l' intervento « dei benemeriti agenti della pubblica «forza e de' più autorevoli cittadini, « accorsi a calmare la generale indigna« :done. Vi terrò informati delle ulteriori « notizie. E tutti lessero maravigliati là gran novella: ed è inutile l' avvertire che oggimai . la storia si pensa e si scrive a quel modo, col buon pro che possa fare ai culti ed integerrimi cittadini dell' Italia nullameno che rigenerata, a total benefizio dei nobili squattrinati, de' borghesi arricchiti e della onestissima gente spretata e sfratata. Infrattanto Maestro Domenico era stato condotto innanzi al Pretore; un buon giovinotto siciliano , che , udita' in poche parole dai carabinieri la relazione della cattura del Maestro, siffattamente lo interrogò: — /ma torta, eccoti mutrulatu; or sii moddu„ e non far lo' mprisusu e il don qaanquaru: deja, ehi i" ha dato sto mitaddet? - ( Domine aiutami! ) Signor Vicario... ecco... è certo che qui segue qualche cosa di grosso. .. Io non capisco . .. non son capito ... Vengo pur Ora7dal monte... — Da lo munte ? E perchè dà lo • munte? Cercavi forsi li ciuridcli? - Li einriddil sclamò infiammandosi Maestro Domenico; li ciuriddit Andate un po' a rispondere a domande come questa! • Perdinci Bacco, bacchissimo ; che volete che sappia io del mitaddu e de' ciu. riddi? . Volle la buona ventura del Maestro che il Cancelliere fosse di Toscana. L' onesto impiegato capì che ci doveva essere di mezzo qualche grosso sbaglio', e chieSt al signor Pretore la facoltà d' interroga .e egli stesSo quel, tapieello di Dotpet to,4 quale corn' ebbe udito il dorc g síto‘ho 91 a lingua natale, rispose con ma,ravigliosa prontezza dando conto dell' esser suo;, . - . disse del suo Villaggio, della sua tuniglia, del suo mestiere: narrò della sua gita sul monte, del suo sonno, dei' panni sdruciti, del pino cresciuto, del sole che si levavm invece di tramontare, e chiese per la pace di Dio d'esser rimandato al villaggio, perche quelli di casa ormai dovevano stare in pensiet;o: Il Cancelliere udita la storia, tolse dagli scaffali èerto libro antico~i4t 2terriò in fretta ed in furia, e venuto ad una pagina notata con segno particolare la rilesse quant' era lunga, e di poi la posn sott'occhio del' signor Pretore dideudo a voce sommessa: è lui senza dubbio. Mentre il signor Pretore leggeva,.il Cancelliere gli disse: — Sicchè dunque voi sareste quel l'Iaestro Domenico.. .. - Gneesi ! Maestro Domenico, nato e domiciliato nel villaggio di Sant'Andrea, legnaiuolo, maestro di scuola, scritturale, . . , computista - Basta, basta ! Ed indi voltosi al Pretore, che gli ammiccava con gli occhi di. aver capito, soggiunse a bassa voce: è lui, povero uomo. Quando il suo smarrimento fu denunziato io era fanciullo: e ricordo che se ne parlò molto, e che .per ricerche, che si facessero non se n' ebbe più novella al mondo. Chi sa quel che avrà sofferto insino ad oggi! Forse il cervello gli è andato a babboriVéggOli, ed egli ha Vagato, per le montagne errabondo come le bestie. Faccio sicurtà per lui, signor Pretore. E un fior d' onest' uomo: rimarrdatelo a casa, o meglio, senza parere, facciamolo accompagnare sino all'Amo, citò faeemo cosa gratissima anco a suo figlio. Il Pretore annui. Allora il Cancelliere: . -7- Galantuomo; ilsignorPretope vi met- e In , '13- Chi9 •.14- Il signor Pretore. E da quwelo in qua il signOr Vicaria j si chiama Pretore. ? ( Continua) M' ..mamourwa"......., seppe, di anni 80, d' Oratojo — Ghelardoni nei Igino Pa.rdocchi ed Emilio Segui la stessa letMarradi Teresa di Perdinando, di anni 27, di san tera, e questo con le sue iniziali. Marco alle Cappelle — Giannecchioi Giuseppe fu Dopo di ciò il documento summentovato fu Sal% atore, di armi 23, celibe, bracciante, di Pisa — consegnato al sig. Emilio Segui onde possa Morgatitini nei Baldassari Clorinda fu Iguazio, Serie bracciante, di anni 67, di Pisa Farnesi Gaspero verificarsene il contenuto. 201 fu Donato,di anni 59, coniugato, colono, di sarit•ErCi crediamo, nostro malgrado, in dovere di 1921 mele — Fedrizzi nei Chiappird Maria fu Remedio, pubblicare tanto la copia della lettera rifiudi anni 65, di sant'Ermete Tempesti Rosa fu tata dal sig. Zannini, quanto la sua dichiaraRameri, nubile, di anni 55, d'Oralojo — Sirtionelli 3321 Corinna di Napoleone, di mesi 47, di san Michele zione scritta a noi stessi: degli scalzi — abati nei Ciaccliiniyeresa fu Pasqua- Signore Vi prego di considerare come non scritta la mia lettera del 24 dicembre 1870 in risposta alla vostra del 23 dicembre 1870. MOVIMENTO Indotto da errore per inesperienza in trat4212 della Popolazione del Comune di Pisa tative di questioni d'onore, credei che la mis6151 ne/ mese di novembre 1870. sione conciliativa dei sigg. dottor Francesco 33 Grassi e Vincenzo Andrei (avvenuta prima del verdetto pronunziato dalla Giuria) avesse il NATI: - legittimi 122, di cui 61 maschi e 61 femmine; — illegittimi 8, di cui 5 maschi carattere di un mandato autorizzato da me, e che ricusando voi una volta la proposta da e 3 femmine; — esposti 10, di cui 5 maschi essi fattavi aveste già ricusato in tal modo la e 5 femmine. — Totale per sesso: maschi 71, riparazione la quale io intendeva di offrirvi. femmine 69. — Totale generale 140. Le dichiarazioni pubblicate nel giornale la NATI MORTI: 1 maschio legittimo. Provincia di Pisa N. 104 mi convincono pie.Parli doppi: 1 di due maschi. MATRIMONI: - tra celibi 37; — tra celibi e namente del mio errore in materia di questa 43 vedove — 1; tra vedovienubili 3; —ira vedovi e fatta. Qual Gentiluomo avrete tanta b,ontà di vedove 1 — Totale 42. — Sottoscritti: da ambedue gli sposi 15; — dal solo sposo 40; — perdonarmi l'indugio che questo mio errore dalla sola sposa 1,—da nessuno degli sposi 16. può aver recato alla sistemazione della nostra partita. Totale 42. Per risparmiare a Voi l'incomodo di seguire Matrimoni tra congiunti: nessuno. la via giudiziaria ed acciò non si possa sup• Moine — celibi 75, di cui 40 maschi e 35 femmine; — coniugali 33, di cui 16 maschi e porre che per sentimento di paura io abbia in 8 17 femmine; — vedovi 11, di cui 3 maschi passato ricusato soddisfarvi, sono fino dal moe. 8 femmine. — Totale per sesso: maschi 59, mento in cui riceverete questa mia a vostra disposizione per offrirvi la solenne riparafemmine 60. — Totale generale 119. zione che avete tutto il diritto di esigere, Fra i 75 celibi sono compresi 47 individui, tanto per l'oltraggio arrecatovi il dì 8 ottodei quali 29 maschi e 18 femmine, morti prima bre 1870, quanto per le parole di poi pronund' aver raggiunta l' età di 5 anni. ziate da me a vostro carico. Questa lettera vi sarà consegnata dai miei — Società dei liberi pensatori. Padrini sigg. Stanislao Pointea.0 e Giuseppe Mercoledì 11 corrente SODO invitati i soci Vaccà Berliughieri ai quali vi prego d'indicar all'Adunanza generale che avrà principio alle l'ora nella quale i sigg. dott. Ilario Mazzoni ore 6 poro. nella Sala della Società operaia. ed Enrico Mungai vostri Padrini possano abPisa; a dì 6 gennaio 1871. boccarsi coi medesimi onde sistemare definitivamente l'affare. D Presidente — G. DE VIRTE. CESARE ERANCESOIII. Pisa, li 7 gennaio 1870. — Comitato di Soccorso agli italiani feriti Signori Stanislao Pointea,u e in guerra. Lunedì 9 corrente ad ore 6 pom. avrà Giuseppe Vae,cà, Berlinghieri. Rifiuto di ricevere dalle loro mani la letluogo nella sala della Società Operaia (via tera che essi mi volevano rimettere, non avenS. Martino n.e 2 rosso 2.0 p.) l'Adunanza dei do nulla di comune con lo scrivente sig. Cecollettori. sare Franceschi, presenti i sigg. dottore 'giro) Pisa a di 7 gennaio 1871 Pardocchi ed Emilio Segui. Il Segretario V.° Il Presidente NICCODEMO ZANNINI. O. G. LIITI. G. DE VIRTE. Di fronte a questo noi crediamo e dichiariamo che per quanto il sig. Cesare Francoselli abbia errato in passato, corresse per Pregati, pubblichiamo: Pregiatissimo sig. Direttore del giornale quanto stava in lui il suo sbaglio ed era pronto ad agire quale ad uomo d'onore si La Provincia di Pisa. conviene. Ricorriamo alla di lei nota gentilezza onde Per quello che riguarda noi sottoscritti, pubblicare i documenti seguenti. nemici della pubblicità in questioni d' onore, Noi sottoscritti in qualità di Padrini del intendiamo chiusa la partita. sig. Cesare Franceschi, ci siamo recati mieSTANISLAO POINTEAU. st' oggi ad ore una presso il sig. Niccodemo GIUSEPPE VACCI. BERLINGRIERT. Zannini al suo negozio onde consegnarli una lettera del medesimo sig. Franceschi. Il sig. Niccodemo Zannini ricusò prenderne Prestito a premii della città di Milano lettura. Da noi pregato e richiesto di due (37• estrazione) — Creazione 1861 — pubtestimoni, sigillò alla presenza dei sigg. dott. camente eseguita il di 1.° gennaio 1871: 850 le, di anni 82, di Pisa. 4212 E più 8 al disotto di un anno. AVVISO. Il sottoscritto Jacopo Cerboneschi possidente domiciliato a Rosignano Marittimo dichiara, che provvedendo di tutto il necessario il proprio figlio Antonio Cerboneschi, giammai sarà a riconoscere debiti del medesimo, come pure qualunque contrattazione fosse a porre in essere senza consenso in scritto dello stesso dichiarante. Rosignano Marittimo li 7 gennaio 1871. JACOPO CERBONESCIII. AVVISO. Il sottoscritto deduce a pubblica notizia e per tutti gli effetti di ragione, che nel dì 29 decembre 1870 fa impostata all' uffizio postale di Guardistallo una lettera contenente, oltre un vaglia postale, un paaherò in bianco portante solo l'indicazione « Bono per lire 2400 » e firmato Giovanni Tamburini, con gira in bianco firmata Alfonso Tamburini. Si avverte che detto pagherò era su di una cambiale stampata della Banca Nazionale sedo di Pisa dell'anno decorso, da lire tremila. E siccome detta lettera non è stata recapitata al suo indirizzo e si ritiene smarrita, si avverte chiunque avesse ritrovato detto pagherò in bianco che esso è di niun effetto, -Serie estratte: 1213 — 4530 — 4512 — :1169 — 201 — 850 3321 — 4921 — 6451. N.° Lire Serie 16 100000 6151 N.° Lire 31 60 5000492116 7 60 1000 201 19 19 1243 60 100u 3169 3460 21 4921 2260 6451501000 464003169 49 60 400 1212 37 5 60 400 4212 32 10 60 201 47 60 4530 400 5 3321 20200 . 3169 30 60 3321 50 45200 60 220000 453048 60 0 i:443464 :322 60 85027 41 99: 21 :)6;0 3321 26 22(0)011 100 61259 31 50 00 6451 12 100 1213 43t66 0 4431 47 100 4530 21 100 4921 30 60 850 5 60 1213 41003 1213 40 60 4921 31 -530 46 60 29 6151 :01 113 1: 4 30 850 . 25 60 50 60 100° 6 64 : 51: 4212 48 400 60 6151 41 4530 12 60 8 3169 9604243 60 60 3321 42 346 11 60 6 850 31 60 36 4924 60 60 60 6 151 3169 8 400 3 60 60 50 1921 5921 11 60 60 3321 3169 35 3 60 60 /921 4530 43 31 1921 8 60 60 850 7 60 6 60 4921 19 201 Le altre 380 Obbligazioni sono rimborsate con lire 46. FATTI DIVERSI UN EPISODIO DELLA INONDAZIONE DI ROMA. — Intorno all'atto di coraggio per parte del luogotenente sig. De Sauboin, di cui era parola nella nostra corrispondenza da Roma pubblicata nel decorso numero, troviamo i seguenti particolari nel periodico La Nuova Roma. «li sig. luogotenente De Sauboin ritrovavasi con una barca dei pontieri il giorno 28 verso le 3 30 pom. nelle vicinanze del porto di Ripetta, intento co' suoi uomini a distribuire viveri e pane alle rinchiuse famiglie; allorquando dall'alto d'una finestra d'un terzo piano prospiciente il porto di Ripetta viene chiamato da alcune donne che gridavano, onde si accorresse in aiuto di parecchi infelici ai quali non rimaneva altro scampo che il tetto della loro casa situata al di là del Tevere in Prati. Il coraggioso giovane prima d'arrischiarsi alla ardita impresa domanda il permesso al suo capitano, e sebbene questi gli facesse riflettere il serio pericolo al quale si esponeva, non esitò un istante; ed ottenuto dal capitano il permesso di scegliere i suoi compagni nell'avventurata operazione, cdndusse con sèun carabiniere, un signore borghese, antico ufficiale dell'armata del quale ci è sfuggito il nome, e quattro o cinque abilissimi nuotatori nè ha alcun valore, e che verrebbe proceduto anco criminalmente contro chi volesse spenderlo. ALFONSO TAMBURINI. Banca del Popolo ASSEMBLEA GENERALE DEGLI AZIONISTI ( Art. 61 e 62 dello Statuto ) Per la Domenica 8 gennaio 1871 a ore 11 aut. in Firenze nella Sala terrena gentilmente concessa in Via dell' Orivolo di contro al nuovo stabile della Banca Nazionale. ORDINE DEL GIORNO Nomina del Segretario dell' Assemblea. Riforma dello Statuto secondo il deliberato dell'ultima Assemblea. Elezioni generali in ordine allo Statuto suddetto. Resoconto 1869 — Resoconto 1870 e Relazioni dei Sindaci. Gli Azionisti sono convocati coerentemente alla riforma dell'articolo 19 dello Statuto, approvato con 11. Decreto delli 2 giugno 4870 del seguente tenore: Articolo 19. — Chiunque possiede in proprio Cinque Azioni o pia, ha — Pisa, Tipografia Nutri. — del corpo dei pontieri, e con una barchetta dell'equipaggio da ponte, affidandosi ai remi incominciò a traversare la piena del Tevere. La corrente lo condusse naturalmente fino verso Castello; ma gli uomini visto il pericolo che correvano, d' infrangersi cioè contro il ponte S. Angelo, raddoppiando i loro sforzi giunsero a superare il fiume e recarsi per le allegate campagne fino alla casa rossa, sopra il di cui tetto stavano due donne ed un vecchio ai quali oramai non rimaneva più speranza di salvezza. Ma giunto vicino alla casa non potendo arrivare a salvare questa famiglia, insieme ad un suo eroico compagno si gettò a nuoto recando con sè una fune mediante la quale, giunto sul tetto delta casa, tirò a sè la barca conducendo a salvamento questi tre infelici agonizzanti e sbarcandoli, attraverso mille pericoli, vicino a Porta Angelica. Nè pago di ciò, ritornò a salvare altre persone che dati' alto di altre case gridavano soccorso; di guisa che verso la sera altre 18 persone furono salvate dal bravo De Saubóin e dai suoi eroici compagni ». ANGIOLO PACINI Gerente Respons. ( Inserzione a pagamento ). La mia dichiarazione nel giornale La Provincia di Pisa (N.0100, anno 1870) mosse non 'da voglia di insegnare ad altri il modo di educatamente condursi, perchè non ne ebbi mai la pretensione: non da invidia, che non conosco: non da bassa gelosia di cui, lo dirò franco, manca poi anche ogni ragione; perchè i miei lavori tassidermici sono conosciuti, e le chiocciole in cera figuranti nel Musèo Pisano sono un saggio di quanto io sarei capace, volendo, di fare anche in quell'arte. Mosse bensì da altri sentimenti, cui ogni artista, il quale si rispetti, non può non avere. Ritorno al fatto. Il servitore del sig. M. G. A. di Milano venne, ripeto, a cercarmi nel mio laboratorio al museo di Storia Naturale e, alla presenza del cu stode Giovanni Ciuti, mi inculcò seriamente per conto del suo padrone di andare a riprendere quel gruppo tassidermico da me lasciato, s uo dire, in casa di esso suo padrone medesimo; il quale non voleva farne acquisto a nessun costo. Dichiarando io allora non appartenermi il gruppo e non sapere minimamente del fatto, del quale era creduto autore, mi trovai ad apprendere certi accessorii del fatto stesso, dei quali (fossero pure semplici indelicatezze) chiunque è geloso del proprio decoronon può accettare la responsabilità. Senza dunque pronunziare alcun nome foci la suddetta dichiarazione solamente per declinare da me, sia in questa sia in altre analoghe contingenze possibili, cotale resposabilità, e non per bieche e meschine intenzioni, di cui mi sento incapace. Questo, signor Direttore, la prego rispondere per conto mio col mezzo del suo giornale al sig. Demetrio Serantoni; il quale, nel N.° 102 del giornale medesimo, anno predetto, insorge contro di me con parole non accettabili, e che io perciò, contenendonai nella maggior possibile discretezza, respingo solamente. GIUBEPPE MARIOTTI. diritto ad un voto, salvo quanto è disposto dall'art. 147 del Codice di Commercio. Nessuno potrà disporre tanto in proprio quanto come Mandatario di un numero di voli superiore a trenta. Una Commissione nominata dal Consiglio sorveglierà la distribuzione delle carte d'Ammissione, esaminerà la regolarità delle Procure, esarà in Ufficio ogni giorno dalle ore 2, 1 alle 4 pom. per dar corso ai reclami. Le Direzioni delle Sedi della Banca del Popolo riceveranno il deposito delle Azioni per parte degli Azionisti che intendono venire all'Assemblea o farsi in essa rappresentare, e rilasceranno dichiarazione del fatto deposito. . Sulla presentazione delle dichiarazioni o delle procure verrà rilasciato dalla ComMissione sopra indicata II° Biglietto d' ingresso nominativo, nel quale sarà registrato il numero dei voti di cui potrà disporre l'Azionista o il Procuratore. Alle ore l pom. del giorno precedente a quello fissato per l'Assemblea, l'Ufficio della Commissione sarà chiusn, e per nessun motivo potranno essere rilasciali altri Biglietti d'ingresso. Se l'Assemblea non riuscisse valida alla prima convocazione, nel giorno appresso si riaprirà r Ufficio della Commissione per le nuove a m missioni. N. B. Il Bilancio 1869 e lo Schema di Statuto riformato dalla — Commissione sono visibili presso tutte le Sedi ed Agenzie della Banca. Firenze, Ci dicembre 4870. Il Presidente del Consiglio Generale d'Amministrazione O. G. ALVISL