20 Speciale Anatomia Anno V n. 4 - Novembre 2011 Italian Edition Dissezione anatomica, anatomia e tecnica chirurgica: un incontro fortunato a tre om ai l.c la cinarsi come professionista alla dissezione anatomica e trarne i maggiori benefici è necessario aver ben chiaro quali possono essere i diversi approcci al preparato anatomico. Come osservano Luigi Rodella, professore di Anatomia all’Università degli Studi di Brescia e Mauro Labanca, chirurgo orale, che da diversi anni organizzano corsi di disse- zione anatomica e di chirurgia orale per odontoiatri in Italia e all’estero, gli obiettivi della dissezione anatomica e dei corsi di chirurgia su cadavere possono essere almeno tre. Il primo è un obiettivo anatomico in senso stretto che consiste nel visualizzare e rivisitare in modo topografico e analitico le strutture anatomiche di una determinata preparati anatomici da utilizzare. Quando si tratta di dissezioni per un training esclusivamente anatomico, è possibile, usare preparati anatomici fissati con vari agenti chimici. Lo svantaggio di questo tipo di preparazione è che i tessuti presentano una consistenza diversa rispetto al vivente. Se si tratta invece di preparati per training anatomico-chirurgici e di tecnica chirurgica dove occorre riprodurre fedelmente la situazione chirurgica sul vivente è preferibile l’utilizzo di preparati freschi, che hanno caratteristiche molto simili ai tessuti del paziente. Si vede quindi come, un approccio multidisciplinare nel quale la dissezione anatomica di pertinenza dell’anatomico e la tecnica chirurgica di competenza del chirurgo, hanno come punto IT pagina 21 CO NT AT TA R D nt @ gm SI I IS CETA LTRIB U E: sa R I A TO fe C N RE im p A O Per secoli la dissezione anatomica ha rappresentato un insostituibile strumento per la formazione del medico. Dopo essere stata praticamente abbandonata per qualche decennio, nel passato recente anche in Italia si risente parlare di questa attività anche nell’ambito della chirurgia orale e nell’implantologia. Tuttavia per poter avvi- regione, nel nostro caso la regione orale; il secondo si pone a metà strada tra l’anatomia e la chirurgia e consiste nell’evidenziare e conoscere nei loro intimi dettagli le strutture anatomiche localizzate in aree adiacenti ai normali campi operativi; il terzo è di squisita pertinenza chirurgica e consiste nell’apprendere e nell’applicare direttamente le specifiche tecniche implantari e chirurgiche. La diversità tra i diversi obbiettivi, dissezione anatomica, anatomia chirurgica e tecnica chirurgica si riflette anche sulla scelta dei Peccato che l’anatomia applicata non si insegni dall’Università Pubblichiamo alcune considerazioni “implantari” di Salvatore Gabriele, libero professionista a San Remo e presso la Clinica Odontoiatrica Internazionale di Losanna, già responsabile dal 1990 al 1998 del Dipartimento di Implantologia Orale all’ospedale di Pontoise (Francia), attuale Presidente della Società di Anatomia Chirurgica Odontostomatologica e docente di Anatomia e chirurgia orale alla Facoltà di Medicina dell’Università Paris Descartes oltreché di Anatomia applicata alla Scuola di specializzazione in chirurgia odontostomatologica (Università di Bari). “La strada per avvicinare la chirurgia implantare è difficile e complessa perché in Italia i giovani odontoiatri non hanno l’esperienza clinica che viene conferita ad altri studenti europei durante il percorso universitario. Partire da così lontano non è cosa facile ed è tutto merito loro diventare bravi in chirurgia orale. Il percorso si fà attraverso convegni e congressi, certe volte affiancandosi a uno Studio avviato, guardando, facendo domande e cercando di farsi un’esperienza, e poi buttarsi in pista non appena si può prendere un micromotore in mano, un kit chirurgico e mettere il primo impianto. Quello che generalmente si ritiene senza rischio, con il nodo alla gola e il sudore sulla fronte. Purtroppo il giovane odontoiatra si trova a ricopiare gesti e tecniche che talvolta non vanno bene, portandosi dietro per tutta la sua carriera i rischi e gli errori ereditati dai colleghi Speciale Anatomia 21 Italian Edition Anno V n. 4 - Novembre 2011 “L’anatomia senza la chirurgia è scienza morta. La chirurgia senz’anatomia è scienza mortale” Il professionista che si accosta alla chirurgia stomatologica deve avere una solida conoscenza anatomica del cavo orale se vuole perseguire risultati sicuri e privi di complicanze. Il successo chirurgico è altresì il risultato di una corretta programmazione dell’intervento che non può precludere l’ottima conoscenza anatomica. Un corso di dissezione su cadaveri è un’opportunità unica e quanto meno indispensabile per l’approfondimento di tale conoscenza. Nella sede universitaria di Innsbruck, fondata da Leopoldo I nel 1669 e che vanta tutt’oggi un Istituto di Anatomia di fama internazionale, vengono tenuti corsi teorico-pratici di dissezione e applicazione chirurgica. Il prossimo corso, a numero chiuso (max 20 partecipanti) si terrà a Innsbruck il 3, 4 e 5 maggio prossimi in lingua italiana. Ogni prova pratica sarà IT preceduta da un intervento eseguito dal docente e trasmesso in diretta su ampi schermi a circuito chiuso. A loro volta, i partecipanti ripeteranno la procedura sotto supervisione dei docenti e al termine del corso verrà consegnato un attestato di frequenza rilasciato dall’Università unitamente al riconoscimento di 27 crediti ECM. Sempre a Innsbruck si è tenuto, dal 23 al 25 giugno 2011, un corso di dissezione anatomica focalizzato sul ricorso all’Implantologia ormai preponderante nella pratica quotidiana. Sono state presentate le tecniche ricostruttive note con una valutazione critica dei vantaggi e svantaggi. Particolare attenzione è stata rivolta a quelle realizzabili in anestesia locale ambulatorialmente dimostratesi più affidabili e di più semplice attuazione. Il corso ha anche previsto una parte legale e assicurativa: essendo infatti sempre più diffuse le richieste di risarcimento di pazienti nei confronti dei medici odontoiatri, il professionista ha sempre più necessità di gestire nella maggiore sicurezza possibile il rapporto con il paziente anche da questo punto di vista. Di qui l’intervento, oltre a quello del chirurgo odontostomatologo, dell’avvocato e del medico legale. pagina 20 d’incontro l’anatomia chirurgica nella quale le diverse competenze si incontrano per poter fornire ai discenti i migliori strumenti per un efficace apprendimento. TMM Luigi Rodella Salvatore Gabriele Grazie agli elevatissimi standard ottenuti dall’unità produttiva I.D.I. Evolution, è oggi possibile realizzare i protocolli di riabilitazione implanto-protesica a carico immediato con inserti endossei dedicati e componenti protesiche di alta precisione. Patented - Made in Italy più anziani che a loro volta ne hanno ereditato qualche anno prima. Si crea in questo modo un circo virtuoso fatto di buone intenzioni ma pure di veri problemi che ritornano come un boomerang in un momento o in un altro. La formazione in chirurgia implantare deve comprendere varie fasi nell’apprendimento di un giovane odontoiatra e la prima di tutte non è la scelta di un sistema implantare (che forse cambierà varie volte) bensì la conoscenza del paziente e della sua struttura, la sua anatomia, che non cambia mai. L’arte di operare viene col tempo e possiamo perfezionarlo con l’esperienza. L’arte della conoscenza è dettata dalle regole che governano l’evoluzione delle malattie e della vita (Xavier Bichat). Facendo mia questa frase di uno dei più grandi chirurghi e anatomista di tutti i tempi, ho deciso di fondare 11 anni orsono la Società di anatomia chirurgica odontostomatologica SACO che opera in collaborazione con l’Università Paris-Descartes nella formazione di coloro che decidono di usufruire di una preparazione di livello in chirurgia implantare. E non solo giovani! L’idea è stata quella di portare il dentista davanti a un corpo umano e di fargli capire cosa trova sotto le mucose quando usa un bisturi, come interpretare una TAC o una OPT riguardo alle strutture ossee mascellari e mandibolari, come inserire un impianto in varie zone della bocca senza ledere strutture importanti, come gestire i lembi, come suturare correttamente, come fare una anestesia efficiente e duratura. Tutto questo alla luce dell’anatomia chirurgica e dissettiva e dell’apprendimento del gesto operatorio corretto che sarà quello di tutta una carriera. Non ricordo più quanti colleghi sono stati formati in questo decennio. Non importa il numero, ma come hanno cambiato certe regole di lavoro dopo aver fatto uno stage di anatomia applicata. È un vero peccato che tale insegnamento non venga proposto sin dall’Università perchè l’anatomia è alla base di tutta la medicina e dell’odontoiatria.” Lasciati guidare nel mondo dell’implantologia evoluta IDI EVOLUTION PRESENTA IL 1° SISTEMA DI IMPLANTOLOGIA GUIDATA IN GRADO DI: FOTOGRAFA IL CODICE CON IL TUO SMARTPHONE E SCOPRI TMM2 > accedere a protocolli guidati per carico differito e immediato mediante kit intelligente , > identificare resistenza e qualità ossea, > visualizzare la stabilità primaria dell’impianto, > gestire tutte le funzioni attraverso il monitor touch screen estraibile, > vocalizzare i dati intraoperatori e memorizzarli tramite porta usb. Per informazioni contattare: I.D.I. evolution srl via Monza, 31 20839 Concorezzo (MB) ITALY tel. 039/6908176 Fax 039/6908862 mail: [email protected] www.idievolution.it Engineerized by