ANNO 6 - N. 29 - maggio/giugno 2014 - Periodico - Copia gratuita - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807 / 2008
ANNO 6 - N. 29 MAGGIO/GIUGNO 2014
UN’ESTATE A GONFIE VELE
si parla anche di
KITESURF
ORIENTeeRING
CICLISMO
scacchi
sfoglia online
questo numero!
SOMMARIO
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SPECIALE FESTA SCUOLA SPORT
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kitesurf
Editoriale
Barazzutti prenda esempio da Prandelli
Centri Giovanili Don Mazzi “Tremenda Morato Day” in campo per i ragazzi
Diocesi Verona
Il Don chiede… la Prof risponde!
Il corner di Tommasi Under 17… a chi?
Fondazione Bentegodi Il magico mondo della ginnastica artistica
Comune di Castel D’Azzano
Chiusura @ tutto sport col Gran Galà!
Città di Oppeano Sport & Handicap La Grande Sfida
CONI Le grandi manovre di SRdS e Coni Verona
ULSS 20 Crescere… biciclettando!
SportExpo Abbattuto il muro dei 50.000
SPECIALE XXII FESTA SPORT SCUOLA Calcio femminile
Veni, vidi, Vilio… Valpo! La gioia infinita di Lisa Boattin
Calcio
Le 5 parole per scoprire i Calcio 4D
Calcio a 5
Trofeo Ostilio Mobili al Palasport di Verona
Ciclismo
Cristofoli-Fedrigo due ruote “quasi” uguali
Hockey
Con l’hockey il divertimento è assicurato!
Pallacanestro
Alpo Basket in festa è serie A2! Tutti insieme sotto canestro Pianigiani, il CT Azzurro che “vede giovane” Scherma
VeronaScherma una famiglia… in guardia!
Football americano Mastini Verona No Limits!
Rugby femminile
Il rugby en rose con il Verona Rugby Ragazze
LEGENDA
Redazione / Speciali
Istituzioni / Rubriche
Eventi / Associazioni / Medicina
Uomini di sport
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Rugby
I Leoncini della palla ovale
Appuntamenti | Podismo
Correre a Verona a giugno
Eventi
Festival del Cammino 2014 con Scienze Motorie
Podismo
Runner del mese – Max Bogdanich
Atletica
Marco Perbellini, uno, epta e deca (atleta)
Pallavolo
Simone Anzani un fulmine a muro Volley Femminile Verona torna Mondiale Arrampicata Spider Sofy
Orienteering
Gare di corsa nei labirinti della natura
Eventi
Verona International Sport Show & SportivaMente
Arti marziali L’Accademia Kung Fu Tradizionale di Verona
Tennis
L’Accademia Kung Fu Tradizionale di Verona
Scacchi
Scacchi Valpolicella: zero “sacrificio” e nessun “pedone sacrificato”
Vela
Con EST Garda una vela etica per tutti
Apnea
Lo sport degli abissi
Kitesurf
Kiteshock 2014, Are you ready?
Un libro per amico Per me… numero 1
Web
Con lupatoto2016.it lo sport lupatotino viaggia in rete
Eventi
Una settimana e una notte bianca… a tutto sport
Frisbee Ultimate: terzo torneo interscolastico
Fiscalità Il Comitato organizzatore istruzioni per l’uso
Eventi La stagione dell’amore… per la Lessinia!
Donne di sport
Sport individuali / Montagna / Outdoor
Sport di squadra
Sport invernali / Volo
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SD+ 29.2014
In questo numero
scendono in campo
comune di
isola rizza
CITTà di
oppeano
CITTà di
ronco all’adige
Anno 6 - Numero 29
maggio/giugno 2014
Testata giornalistica registrata al Tribunale
di Verona n. 1807/2008
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GMC communication s.a.s.
Direttore responsabile
Alberto Cristani
Caporedattore
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In Redazione
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Art director
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Hanno collaborato per questo numero
Don Andrea Giacomelli, Claudia Faccioli,
Daminao Tommasi, Ufficio Stampa Comune
di Oppeano, Ufficio Stampa Comune di San
Giovanni Lupatoto, Ufficio Stampa Comune
di Castel D’Azzano, Massimiliano Liuzzi, Bruno
Mostaffi, Gianfranco Iovino, Susanna Barcotto,
Davide Dameno, Enrica Girelli, Giuliano Zocca,
Massimo Cussotto, Paolo Morana, Susanna
Morgante, Marina Soave, Paola Cappelletto,
Luciano Bertinato, Adriano Bacconi, Davide
Valerio, Mirko Simonaio, Alessio Faccincani,
Michele Coratto, Alessia Bottone, Luca Mazzara,
Ufficio Stampa COL Mondiali Volley Femminile,
Sofia Baltieri, Walter Peraro, Michele Dal Bò, Anna
Tommelleri, Mauro Schiraldi, Andrea Totolo,
Mimmo Palmieri, Davide Zonaro, Luca Fratton
Foto Archivio Sportdi+,Archivio Unite Editrice
Srl, Ufficio Stampa Comune di Oppeano, Ufficio
Stampa Comune di San Giovanni Lupatoto,
Ufficio Stampa Comune di Castel D’Azzano,
Ufficio Stampa COL Mondiali Volley Femminile,
Ufficio Stampa Fondazione Bentegodi, Ufficio
Stampa A.S.D. Fimauto Valpolicella, Ufficio
Stampa Bluvolley Verona, Ufficio Stampa Facoltà
Scienze Motorie Verona, Sofia Baltieri, Walter
Peraro, VISS 2014, ATV Verona, Mauro Schiraldi,
Andrea Totolo, Est Garda Vela, Davide Dameno,
Chiara Piccoli, DNA Sport Consulting, Grigolini
Foto Express – Verona, Emauele Di Donna,
Antonello Venturelli
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EDITORIALE
Barazzutti prenda esempio
da Prandelli
Tra i tanti eventi che hanno caratterizzato lo sport
negli ultimi mesi nel bene ma - ahimè - anche nel
male, sicuramente ha fatto discutere la “sbroccata” di
Fabio Fognini durante gli ottavi di finale del torneo di
Montecarlo. Il tennista azzurro, numero 13 del ranking
Atp, si è reso protagonista di una discussione a dir
poco accesa con il suo team, padre Fulvio compreso. Il
tutto è stato immortalato e mandato in onda in diretta
tv. A match terminato il tennista azzurro, uscito fra i
fischi del pubblico, si è scusato. Purtroppo la frittata
era stata fatta. Non voglio discutere sul perché e
sulle motivazioni che hanno spinto Fognini a questo
comportamento. Lungi da me giudicare. Resta però
il fatto che, e questo è tangibile quotidianamente in
qualsiasi ambito sportivo, molte volte “campione in
campo” non fa rima con “campione di stile”. Allora
la domanda sorge, per l’enesima volta, spontanea:
davvero lo sport è un veicolo d’insegnamento e di
valori? I nostri ragazzi assistendo a un evento sportivo,
capiscono davvero cosa significa saper vincere ma
soprattutto saper perdere? Fare sport può aiutare
ad essere corretti, onesti e leali? La risposta teorica
è si. La pratica però è un’altra (vedi anche Genny ‘a
carogna…). Io mi fermo qui. Vi lascio però con un’interessante riflessione di Matteo Zanon, istruttore di
tennis 1° grado, con la quale si invita Barazzutti, CT
della nazionale di tennis, a prendere esempio da un
altro CT, quello della nazionale di calcio, Prandelli. Il
tennis che “impara” dal calcio? Già, a volte può succedere anche questo…
Alberto Cristani
[email protected]
Il tennis italiano sta vivendo un momento direi positivo soprattutto in campo maschile, sia per i successi in
particolare di Fabio Fognini nei tornei individuali sia per
i buoni risultati ottenuti dagli azzurri nella Coppa Davis.
La costanza che stanno avendo gli atleti capitanati dal
coach Barazzutti è sorprendente. Volevo però fare una
proposta al coach Barazzutti: abbiamo tutti quanti
visto lo sciagurato scatto d’ira esternato da Fognini
al torneo di Montecarlo contro Tsonga. Perché, non
applicare il codice etico (prandelliano) e estromettere
Fabio dalla sfida di Ginevra? Credo sia un bel passo,
soprattutto per il segnale che con questa decisione si
manda a chi, come i bambini, vedono i giocatori professionistici come dei paladini,
e molte volte (spesso direi) copiano
vai alla
anche quello che non dovrebbero.
Come Prandelli ha lasciato a casa
Destro per il pugno rifilato al giocatore del Cagliari, cosi anche il Ct del
tennis credo possa non convocare Fabio per la sfida
contro Federer e Wawrinka. Una sfida importante e
decisiva, senz’altro. Ma credo sia molto più importante
riportare al centro di tutto il ruolo che lo sport ha e che
deve sempre avere: l’educazione. Lo sport oltre che
ad insegnare gesti tecnici e tattici, insegna a vivere,
a rapportarsi con gli altri con rispetto e gratitudine.
Un atteggiamento antisportivo come quello di
Fabio va condannato, e credo che non ci sia miglior gesto e segnale di quello di non convocarlo.
I giocatori professionistici molte volte sembra che
dimentichino il ruolo che rivestono. Devono essere
d’esempio per chi si ispira a loro e vede nelle loro gesta
qualcosa di assoluto e da imitare. Prima di far crescere
“macchine da punti”, che abbattono avversari a destra
e a manca, credo occorra costruire ragazzi e poi uomini
con valori sani e rispettosi verso se stessi e gli altri. In
questo modo, le sconfitte e le vittorie assumeranno
il giusto peso. Si riuscirà ad accettarsi e ad accettare
quello che la vita ci dona: più umanità, per essere forti
dentro, in campo e nella vita di tutti i giorni.
pagina
di SD+
Matteo Zanon
Istruttore tennis 1° grado
vai al NUOVO sito
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7
Tremenda Morato Day
in campo per i ragazzi
Una delle 30 iniziative del Tremenda Morato Day in 30 piazze italiane
si è svolta nel pomeriggio di domenica 4 maggio al campo comunale di
Cavaion Veronese, con il torneo triangolare di calcio tra Nazionale Cantanti,
Nazionale Magistrati e Team for Exodus, la squadra di “amici di Don Mazzi”
Una giornata vissuta all’insegna del divertimento, di tiri in porta contro l’illegalità e il disagio giovanile, animati dall’immancabile Tremenda voglia di vivere!
Un’iniezione di entusiasmo per i ragazzi, che stanno vivendo momenti di difficoltà
ma che vogliamo far tornare a sognare! Un pensiero speciale è andato, prima del
calcio d’inizio, a Gianmaria Tinazzi, il ragazzo di Povegliano (Vr) morto sabato in
un incidente stradale mentre si recava a scuola a Villafranca. Gianmaria frequentava la 4° classe del Liceo Scientifico “Enrico Medi” di Villafranca, una
scuola che da tempo partecipa e sostiene le iniziative della Fondazione e
che anche sabato 3 avrebbe dovuto partecipare al Tremenda Morato Day
al castello Scaligero di Villafranca, manifestazione rinviata a causa del
maltempo. “Vive nei nostri cuori, siamo accanto alla famiglia e ai compagni
e amici di scuola” dice Giovanni Mazzi.
SI PUò DARE DI
PIù
A Cavion
Veronese cantanti,
magistrati e Amici
di Exodus sono
scesi in campo
per sostenere le
iniziative di Don
Mazzi
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FONDAZIONE CENTRI GIOVANILI DON MAZZI
FOTO
RICORDO
Il triangolare è terminato con la vittoria
del Team for Exodus (5-4 ai rigori con la
Nazionale Cantanti e 1-0 con la Nazionale
Magistrati). Schierati, tra gli altri, per la
nazionale cantanti, sotto la guida di Sandro
Giacobbe: Enrico Ruggeri, i Sonhora, Paolo Belli, Andrea Rivera, Antonio Maggio,
Fabio Armiliato, Timothy Cavicchini, Pier
Davide Carone e la centrocampista della
Nazionale di calcio femminile Valentina
Boni, cavaionese doc. Per i Magistrati : il
centrocampista Piero Calabrò e il difensore
Felice Casson. Nel Team for Exodus hanno
giocato il capitano terzino destro Avv. Claudio Pasqualin (infortunatosi alla spalla in un’azione di gioco), il Direttore generale di
Eismann Giovanni Paolino come regista, il sindaco e il parroco di
Cavaion, il parroco di San Benedetto di Lugana, il direttore della
scuola di polizia di Peschiera e molti “amici” volontari, educatori,
operatori di comunità. Arbitro d’eccezione il mantovano Saccani,
ex direttore di gara di serie A.
Al di là del
risultato finale,
l’unica vera
protagonista
è stata la
solidarietà
Oltre alla partita di Cavaion si sono svolte attività in altre
piazze italiane e altre se ne terranno domenica 11 maggio, tutte
all’insegna delle 4 ruote educative di Don Mazzi (sport, teatro,
musica-danza, volontariato) e della Tremenda voglia di vivere! il
Tremenda Day è alla sua prima edizione, ma la sferzata di energia
che ci ha già regalato ci proietta già verso l’edizione del 2015!
State pronti!
Claudia Faccioli
Referente comunicazione
Fondazione Centri Giovanili Don Mazzi
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DIOCESI DI VERONA
Il Don chiede...
... la Prof risponde
A fine anno i server e gli scaffali scolastici
allargano i depositi per archiviare documenti
di ignota futura consultazione. Mentre la
primavera gioca a nascondino con il sole
di maggio, qualcuna/o può già coccolare in
anticipo qualche sogno estivo di pieno sole
e tempo “liberato” anche dalle ultime prove
e verifiche. La scuola e lo sport sono
mondi abitati da tante persone.
Più dei muri e dei campi sono
le persone che ci animano.
Scuola e sport, un incontro
non marginale e in questa
stagione si dispone ad una
visibilità maggiore in manifestazioni e finali all’aperto. Incontro la prof. ssa Angela
Capuzzo, Responsabile dell’Area
Interventi Educativi nell’ Ufficio di Educazione Fisica provinciale di Verona e scambio
qualche parola fra sport e scuola.
Angela quali sono le occupazioni del momento? Maggio è tempo di conclusione di
tanti tornei: rugby, basket, atletica, calcio,
tennis tavolo, nuoto, pallavolo, pallamano...
per citarne solo alcuni! Si stanno svolgendo le fasi regionali dei giochi
previsti dai Campionati Studenteschi, in vista della festa finale
il 4 giugno con premiazioni e
celebrazioni ufficiali.
Parlaci di te come sei arrivata
ad occuparti di sport? Sicuramente l’esperienza sportiva dell’infanzia,
la pratica della ginnastica nella Bentegodi.
La passione per la pratica sportiva ha lasciato
un segno importante e si sono ben coniugate con la mia successiva esperienza di insegnamento. Gli anni trascorsi a contatto con i
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bambini. Ho insegnato nella scuola Primaria
e successivamente nella Secondaria. Con
l’opportunità di fare esperienza in ambito
universitario e nella formazione dei futuri
insegnanti. Mi aiuta ora ad avere una visione comprensiva e articolata dell’ambiente
scolastico. Da questo ufficio mi occupo del
coordinamento delle attività che riguardano l’educazione motoria e sportiva per le
scuole di Verona e della Provincia, in stretta
connessione con i coordinatori delle altre
provincie della nostra Regione.
Cosa vedi nella scuola con particolare
riferimento all’Educazione motoria? Ogni
giorno Vedo tante iniziative e l’impegno da
parte degli insegnanti di tutti gli ordini di
scuola, pur in un quadro normativo ancora
carente soprattutto per quanto riguarda la
scuola primaria.
Come cambia la vita dall’insegnamento all’ufficio scolastico provinciale? Mi
occupo ora di una parte organizzativa più
ampia che riguarda il coordinamento di attività che interessano a tutte le scuole. Ho
relazioni più dirette e quotidiane con le istituzioni scolastiche, le federazioni sportive e
le agenzie educative del territorio. Relazioni
invece più indirette e saltuarie con gli alunni.
Talvolta c’è una sensazione di sproporzione
fra le attese che si vorrebbero soddisfare e
le possibilità di farlo. È un cambio qualitativo
nel lavoro che svolgo, che sollecita differenti
responsabilità nello stesso ambito educativo
scolastico. Una sfida stimolante, che mi sto
abituando ad affrontare con tutta la passione di cui sono capace.
Cosa erediti? Il riferimento ed il ringraziamento vanno a chi mi ha preceduto: il prof.
Tiziano Cordioli e la prof.ssa Monica Magnone. L’idea che questo ufficio si occupi
soprattutto di relazioni educative, pur nella
importante gestione della fase organizzativa
dei Campionati Studenteschi. C’è continuità
nel lavoro da loro precedentemente impostato. Si va nella direzione del dialogo
territoriale con enti e istituzioni universitarie
e cittadine in prospettiva di continuità e integrità a favore dell’affermazione, sempre più
condivisa, del valore dell’educazione motoria
nella formazione globale della persona.
Un pensiero sostenuto e condiviso negli
uffici provinciali? Si! Vi è sintonia e condivisione di vedute con il Dirigente dell’Ufficio
Scolastico, il professor Stefano Quaglia, per
quanto riguarda l’importanza della corporeità nella formazione delle menti, nel riconoscimento di un sistema scolastico con un
rilevante passato di dissociazione educativa.
Qualcosa si muove. Cresce la consapevolezza
di una reciprocità fra educazioni cognitiva e
motoria.
Ci sono segni visibili? Si, in maniera diffusa
e capillare nell’evoluzione della disciplina
all’interno dei vari livelli scolastici, con qualche “ritardo” nella primaria. Stanno inoltre
partendo i Licei sportivi. Una nuova sfida per
il sistema scolastico nazionale.
Ci puoi dire qualcosa di più …
I nuovi licei sportivi nascono per una formazione completa di competenze trasversali
nelle diverse discipline. Rispondono ad un
obiettivo alto: considerare il corpo come
linguaggio possibile per una formazione
qualificata della persona e nell’ apertura
alle scienze. Un percorso di formazione scolastica che maturi elasticità e competenze
trasversali alle differenti discipline per una
qualificazione spendibile in prospettiva professionale o universitaria.
Un invito: valorizzate il tempo libero delle
vacanze con tanta pratica sportiva in modo
continuativo, esteso e… disteso.
Don Andrea Giacomelli
Il Corner di Tommasi
Under 17
…a chi?
Ho una figlia Under 17 o meglio....ho tutti figli Under 17 e forse per questo provo
simpatia, stima e ammirazione per l’impresa sportiva delle ragazze di Mr.Sbardella.
Italia terza classificata all’Europeo U17 di calcio femminile e poi terza classificata al
mondiale in Costarica. La prima volta di una medaglia, seppur di bronzo, per una nazionale giovanile (maschile o femminile). Quando le ho salutate, in occasione di una
delle due amichevoli contro la Norvegia sul campo di Rivoli Veronese, mi è stato facile
osservarle come fossero le mie Under 17, quelle che ho a casa, quelle per le quali mi
emoziono ogni volta che raggiungono un obbiettivo inseguito, quelle che hanno tutti
i sogni nel cassetto e l’età gioca in loro favore.
Spesso mi capita di confrontarmi con l’attività sportiva delle mie ragazze, il pattinaggio artistico a rotelle, e l’agonismo sportivo è un tema caldo da noi. L’Under
17 ha, per età, la peculiare propensione a non accettare i limiti. Gli orari di papà
e mamma, le regole di casa, le valutazioni a scuola, la mobilità limitata, i divieti
e le prescrizioni che sono tutte briglie che bloccano l’innata tensione al sogno
da inseguire e da realizzare. L’Under 17 non ci sta per natura....
ma meno male che esistono gli Under 17!
La difficoltà di praticare uno sport a livello agonistico a questa età è, quindi, quella
di far convivere la suddetta voglia di spaccare il mondo con le regole dello sport, una
su tutte, l’alternanza di vittorie e sconfitte. Lo sport agonistico, qualsiasi disciplina
praticata (e Sport D+ ne propone un ampio ventaglio) è un confronto continuo tra le
ambizioni e i limiti, i sogni di vittoria e la realtà delle sconfitte, la propria ambizione con
la superiorità dell’avversario. Quale miglior scuola per chi, Under 17, è alla ricerca di se
stesso e si vede sbattere in faccia settimanalmente la cruda realtà fatta di panchine,
cadute, sconfitte, sostituzioni, rimproveri, sfottò o infortuni. Sarà per tutto questo che
il risultato delle nostre Under17 in Costarica è un favoloso spot
per lo sport agonistico da praticare a quell’età, perchè essere
Under 17 e poter spaccare il mondo, anche solo con un pallone,
è la spinta più forte per non abbandonare l’unica medicina ricostituente che non ha età, quella di saper sognare!
il calcio come non lo avete mai visto
Arrivano
le leggende del calcio
Si affrontano le leggende del calcio di Azzurrissimi e dei più grandi Club Italiani.
17 Maggio 2014
20 Maggio 2014
PALA MODIGLIANI
STADIO OLIMPICO
LIVORNO
ROMA
31 Maggio 2014
TREVIGLIO (BG)
PALA FACCHETTI
8 Giugno 2014
VERONA
PALA OLIMPIA
14 Giugno 2014
NAPOLI
VULCANO BUONO
FONDAZIONE MARCANTONIO BENTEGODI
Il magico mondo della
ginnastica artistica
Prosegue il nostro viaggio all’interno della
“Bentegodi”. Oggi parliamo della disciplina
coordinata da Michele Maggio
La Pasqua e i Ponti di primavera ci hanno salutato e noi torniamo con un nuovo appuntamento della rubrica, per conoscere
un’altra disciplina storica della Fondazione Bentegodi, la ginnastica artistica, sia maschile che femminile. Uno sport spettacolare;
disciplina olimpica, che si sviluppa attraverso prove ginniche
con 4 diversi attrezzi nella femminile e 6, invece, in quella maschile, che richiede grande forza fisica, abilità nei movimenti e
sincronizzata mobilità articolare. La disciplina femminile della
Fondazione Bentegodi vede impegnati 9 tecnici a seguire il settore amatoriale e agonistico, inclusa la coordinatrice di sezione
Laura Tommasetti, mentre quella maschile è composta da 6
tecnici coordinati da Michele Maggio, tutti impegnati a seguire
un numero cospicuo di bambini e ragazzi, che dai 5 anni in su si
sono avvicinati a questo entusiasmante sport.
Ma quali sono i requisiti fondamentali per un’atleta? Laura
Tommasetti, diplomata Isef, istruttore federale e giudice di 2°
grado, ci risponde: “La caratteristica basilare per riuscire in questo
sport è il coraggio, seguita poi dalla forza fisica e dalla scioltezza
e precisione dei movimenti”. Quando si può iniziare ad avvicinarsi alla disciplina e a
quale età lo sviluppo agonistico? “Il primo corso in Bentegodi inizia già dai 5-6 anni,
poi dagli 8 anni si può iniziare a gareggiare, e a 12-13 si accede alla categoria Junior”.
Al coordinatore Michele Maggio, tecnico societario FGI, chiediamo: è corretto pensare che in Bentegodi i corsi siano rivolti solo ai probabili futuri campioni del futuro?
Assolutamente no! La Fondazione Bentegodi organizza corsi aperti a tutti coloro che
vogliono anche solo fare ginnastica, ma è chiaro che siamo molto attenti a chi può avere
un futuro da atleta e trovare bambini con queste caratteristiche è davvero stimolante.
Michele, per concludere, come definirebbe in due parole la ginnastica artistica. Uno
sport molto tecnico e completo, sia dal punto di vista fisico, in quanto vengono coinvolti
tutti i muscoli, che mentale per affrontare gesti atletici di difficoltà elevata. Nel prossimo numero tratteremo la disciplina della Pallanuoto.
Susanna Barcotto
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COMUNE DI CASTEL D’AZZANO
Chiusura @ tutto sport
col Gran Galà!
Un’altra stagione sportiva va in archivio per l’assessorato allo sport di
Castel D’Azzano, sempre molto attivo sul territorio con iniziative e progetti.
E già si guarda al futuro…
Giovedì 5 giugno 2013, alle ore 20 circa presso il teatro esterno dell’Hotel
Villa Malaspina via Cavour, si svolgerà
la manifestazione denominata “Gran
Galà dello Sport – chiusura di una stagione …@tuttoSPORT”, organizzata
dall’Assessore allo Sport del Comune
di Castel d’Azzano Massimiliano Liuzzi
e aperta agli sportivi, alle loro famiglie,
alle società e a tutto lo staff dirigenziale,
agli amici e ai simpatizzanti.
“L’importanza riconosciuta allo sport
e il valore educativo a esso associato
– spiega l’assessore Liuzzi, a sinistra –
chiama le Amministrazioni Comunali a
valorizzare le iniziative e sostenere la
meritoria attività di base svolta da parte
delle Associazioni e/o Società Sportive
che operano a favore dei giovani di tutta
la cittadinanza. Inoltre l’attivazione di
sinergie con federazioni sportive, enti
di promozione sportiva, società ed associazioni loro affiliate, offre ai giovani
l’opportunità di realizzare una concreta
azione di avviamento allo sport, mettendo in luce talenti e/o particolari abitudini
che consentono il raggiungimento di risultati, dando prestigio alle società sportive stesse a al territorio che le ospita”.
Per questi motivi abbiamo ritenuto
opportuno promuovere il Gran Galà
dello Sport – chiusura di una stagio-
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www.sportdipiu.com
ne …@tuttoSPORT per festeggiare le
società sportive locali, che con tanta
dedizione si sono dedicate alla formazione sportiva dei giovani, informare la
cittadinanza dei risultati sportivi conseguiti e assegnare premi agli atleti che si
sono maggiormente distinti, sia in sport
individuali che di squadra delle varie
discipline, durante la stagione sportiva
2013/2014”.
“Sono ormai molti anni che le nostre
società ottengono ottimi risultati – aggiunge l’Assessore allo Sport Massimiliano Liuzzi – sia sotto l’aspetto agonistico,
che professionistico; questa serata ci
darà modo, ascoltando la voce dei protagonisti (allenatori, giocatori), di rivisitare a caldo com’ è andata la stagione e di
verificare l’andamento degli obiettivi di
tutte le società. Inoltre consegneremo
al vincitore del concorso “Disegna la tua
maglia azzurra 2014” la maglia realizzata
con il suo disegno, come annunciato nella serata del 15 maggio scorso. Sarà poi
un’occasione per vedere all’opera i bambini e i ragazzi dell’Istituto Comprensivo
che hanno partecipato alle Olimpiadi
della Danza-Città di Verona che si sono
tenute nel marzo scorso, assieme alle
ragazzi e ragazzi di Max Dina Danza. E
tanto altro...”.
Alberto Cristani
CITTà DI OPPEANO
Sport & Handicap
La Grande Sfida
Entusiasmo e condivisione le parole chiave
della serata che rientra nel progetto a cui hanno
aderito altre tre squadre del girone
Il cuore grande dell’A.C. Oppeano, in vetta al campionato di categoria, si fa ancora
più grande. Da quest’anno infatti la squadra biancorossa presieduta da Leonida Zorzan,
oltre ai tradizionali progetti benefici col ChievoVerona per sostenere Abeo (Associazione
bambino emopatico oncologico) ha aderito al progetto “Handicap per sport- La Grande
Sfida”, promosso dal Centro sportivo italiano in collaborazione con le Usl e le amministrazioni comunali di Oppeano. Da 5 mesi il martedì sera al palazzetto di Bovolone alcuni
giocatori del club incontrano un gruppo di ragazzi con disabilità per allenarsi assieme
nel calcio a 5. Silvano Vighini, referente del progetto, parla di grande entusiasmo da
parte di questi 12 ragazzi, con l’augurio che il progetto “La Grande Sfida” sia solo
l’inizio di un’importante collaborazione. Ma anche di una reciproca educazione
tra ragazzi abili e diversamente – certamente non meno! - abili. Il campionato si
avvicina al termine e con esso la volontà dell’A.C. Oppeano di vincere, anche per
i loro primi tifosi, i ragazzi del progetto “Handicap per sport- La Grande Sfida”.
Al progetto hanno aderito oltre ad A.C. Oppeano, Alba Borgo Roma, A.S.D. Calcio
Caldiero Terme e U.S. Provese A.S.D. di San Bonifacio. Già in due occasioni, nelle
recenti sfide dell’A.C. Oppeano con Alba Borgo Roma e Caldiero gli atleti con disabilità
delle rispettive compagini si sono incontrati sul campo condividendo l’entrata assieme ai
giocatori, giocando nell’intervallo sostenuti dal pubblico e condividendo il terzo tempo
nel dopo la partita insieme alle due squadre. Insieme ai ragazzi de La Grande Sfida e alle
altre società che si aggregheranno, contribuiremo a sostenere le iniziative sportive del
Progetto animati dall’idea: “avversari sul campo, insieme per lo sport con tutti!”.
MINITENNIS. Ai campi da tennis dell’impianto sportivo di Oppeano si tengono i corsi
pomeridiani di minitennis per i ragazzi delle elementari e delle medie. Per avvicinare
i bambini alla disciplina nei mesi scorsi la Polisportiva e Tennis Club, in collaborazione
con il Comune, hanno proposto lezioni gratuite nelle scuole. Ad oggi la partecipazione
al minitennis è molto buona, certamente grazie anche al costo ridotto delle lezioni, e
gli iscritti sono una trentina, suddivisi in base all’età, con un primo corso per i bambini
dai 4 ai 7 anni, uno per i ragazzi dagli 8 ai 12 e l’ultimo per i ragazzi con più di 13 anni.
L’insegnante è a disposizione anche per gli adulti. Per info tel. Massimo 347/4910345.
Ufficio stampa Città di Oppeano
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Le grandi manovre
di SRdS e Coni Verona
Mesi di grande lavoro per la Scuola Regionale dello Sport del Veneto
e per il Coni di Verona che soprattutto nel territorio sta progressivamente
delineando una nuova operatività generale coinvolgendo chi opera
e chi desidera aggiornarsi nel mondo dello sport
“L’attività svolta dalla Scuola Regionale e il supporto avuto da Verona in questi
mesi, in termini di impegno e di sensibilità, rappresentano una risposta cosciente
ai bisogni e alle richieste che c’arrivano tutti i giorni dagli addetti ai lavori”. Queste
parole di Gianfranco Bardelle, Presidente del Coni Regionale del Veneto, spiegano
in modo chiaro gli obiettivi del Comitato che da sempre considera della massima
importanza la cultura sportiva e che progressivamente sta valorizzando e rinnovando la propria scuola. “La Scuola Regionale del Veneto – commenta Dino
Ponchio, Direttore Didattico-Scientifico della SRdS – è tra le più qualificate
d’Italia e dopo dodici anni di attività siamo riusciti con un potenziamento dei
lavori a costituire una programmazione di attività e di sviluppo dei vari incontri
formativi per tecnici, istruttori e insegnanti, suddivisi in tre livelli coordinati
DIRITTI E DOVERI
Tra le nuove
iniziative del Coni
Provinciale di
Verona anche la
Carta dei Diritti e
dei Doveri dello
sportivo
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CONI
in collaborazione con i ConiPoint ed esperti di settore. Tra i
settori sviluppati in questi anni c’è stato un crescente aumento
degli incontri di primo e secondo livello legati al mondo della
metodologia e didattica d’allenamento, approfondite proprio
a Verona tra l’8 e il 10 aprile”.
Le attività svolte di primo livello dalla SRdS sono quelle concordate e coordinate dalle sette delegazioni provinciali e che
rappresentano le esigenze dei singoli territori. L’aggiornamento
svolto nella sede Coni provinciale di Via Forte Tomba a Cadidavid
ha riguardato proprio il recupero della competenza e conoscenza tecnica degli operatori dello sport, ovvero i presupposti
e l’apprendimento dell’attività motoria, le basi biologiche e
le fasi di programmazione di un allenamento. Un lavoro che
successivamente sarà completato il 13 e 15 ottobre durante il
secondo semestre. “Il corso è stato pensato in 2 parti distinte tra aprile e ottobre - spiega Raffaella Sgalambro, docente e responsabile dello
Staff Tecnico del Coni - spinti dalla necessità di approfondire
temi legati alle attività sportive giovanili e dando alcuni input
imprescindibili a tutti coloro che hanno partecipato con grande
entusiasmo. La formazione puntuale e costante per chi opera
con ragazzi – prosegue - è di fondamentale importanza ma
non si può pensare basti essere conoscitori di una determinata
disciplina per insegnare”.
Inoltre, tra le attività di secondo livello organizzate dalle SRdS
e che offrono “servizi” formativi a tutto il mondo sportivo e
dirigenziale, spicca il convegno sulle “buone pratiche” per la
corretta gestione di una associazione sportiva dilettantistica
e sul tema della fiscalità sportiva, gestito dal dottor Giuliano
Sinibaldi, consulente ed esperto di settore. “Il problema fiscale
– continua il Direttore Ponchio – è emerso soprattutto dopo la
moltitudine di controlli delle agenzie delle entrate, che hanno
accresciuto la necessità di capirne e di saperne di più sotto
l’aspetto della contabilità e sui vari adempimenti relativi. Ma
non dimentichiamo anche il problema sulla sicurezza nell’impiantistica sportiva che proprio a Verona è stato affrontato con
un forum di terzo livello in grado di stimolare interesse e che
ha risposto alle necessità di realtà sportive extra regionali”.
Proprio i relatori del forum legato all’impiantistica e sul ruolo
del Veneto in ambito nazionale sono stati Roberto Ghiretti del
CEO Studi e Guido Martinelli che hanno approfondito i modelli
aggregativi per la gestione degli impianti, oltre agli Assessori
Regionali Marino Zorzato e Massimo Giorgetti, che hanno messo
in risalto la tematica sono l’aspetto istituzionale ed economico.
Fondamentale anche la tavola rotonda sul tema della gestione
delle diverse tipologie di impianti con Stefano Bianchini della
Fondazione Bentegodi, Gabriele Busato responsabile Jesolo
Beach Arena, Gianni Gross Presidente Plain Team Veneto e
Stefano Santuz, Direttore Sportivo Tonazzo Pallavolo Padova.
Un ricco 2014, dunque, per la città scaligera e prezioso lavoro
integrativo con la Scuola Regionale dello Sport, ormai diventato strumento di servizio per il mondo dello sport e braccio
operativo del Coni Regionale. Una programmazione che continuerà anche nei mesi prossimi con i forum che riguarderanno
la medicina sportiva, la psico-pedagogia, la comunicazione e
ancora l’impiantistica e la sicurezza sportiva.
Federico Vaccari
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ULSS 20
di Susanna Morgante
Crescere…
Biciclettando!
Pedalare è uno dei primi movimenti che si impara da piccoli.
Un esercizio che nella sua semplicità aiuta a crescere e,
specialmente in età adulta, a stare in forma
Il movimento è fondamentale per il bambino:
favorisce la crescita e facilita il controllo emotivo, la
socializzazione e l’autonomia. Promuove insomma un
benessere completo e anche la capacità di pensare,
concentrarsi e memorizzare ne risultano influenzate.
Ma attenzione: per movimento non intendiamo solo
attività sportiva, ma anche e soprattutto camminare,
giocare ed andare in bicicletta.
In Veneto lo studio “Okkio alla Salute” ha evidenziato che solo un quarto dei bambini va a scuola in
bicicletta o camminando. Questo è assai negativo
per la salute: attualmente in Italia 1 bambino su 3
è in sovrappeso o obeso e questo colloca purtroppo il nostro paese tra le prime nazioni in Europa
che si contendono il primato dell’obesità. Malattia
quest’ultima, legata ad un’alimentazione ed ad uno
stile di vita poco corretto, che non costituisce solo
un problema estetico ma un vero e proprio fattore
di rischio sanitario.
Secondo un recente studio andare a scuola in bicicletta o a piedi può perfino migliorare la performance
scolastica. Ecco che muoversi in bicicletta (come
camminare e giocare all’aria aperta) dovrebbero
diventare attività quotidiane per tutti i ragazzi, per
divertirsi, conoscere il proprio corpo ed entrare in
relazione con gli altri e l’ambiente. Un bambino attivo
diventerà quasi sicuramente un adulto attivo e sano.
Di tutto questo si parla anche in Muovimondo, un volume sull’importanza della bicicletta, del cammino e
della sana alimentazione (scaricabile gratuitamente:
www.newsletterattivitamotoria.info) dedicato agli
insegnanti di tutte le materie.
Infine, dal punto di vista psicologico pedalare è
importante perché si tratta di un’attività fisica indi-
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viduale che si svolge però in ambienti pubblici come
le strade, i parchi, le piste ciclabili che favoriscono
scambi comunicativi ed incontri. Per non parlare delle
biciclettate di gruppo, amichevoli o competitive.
Quindi: dato l’arrivo delle belle giornate, della temperatura più calda, dei colori della primavera, prendiamo la bici (l’invito è rivolto ai bambini e naturalmente
anche alle famiglie) ed iniziamo a… ”biciclettare”!
Susanna Morgante
Carlotta Chiari
Servizio Promozione ed Educazione alla Salute
Dipartimento di Prevenzione ULSS 20
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SPORT EXPO
di Marina Soave
Chiusura con record per la settima edizione di Sport Expo.
Anche Sportdi+ protagonista con tanti premi
e album Panini per tutti!
abbattuto il muro dei
50.000
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LUCKY EDITION
vissuto un’esperienza probabilmente
indimenticabile, tra tanti sport e prove
di tutti i tipi. Accompagnati dai propri
insegnanti e dai ragazzi di Scienze Motorie dell’Università di Verona, i bambini
hanno intrapreso un percorso studiato
appositamente per loro che prevedeva
la prova di tante discipline sportive e
tanti giochi. Un’iniziativa che ha accolto
l’entusiasmo dei piccoli alunni che hanno potuto vedere e provare sport che
per tanti erano sconosciuti. Per quanto
riguarda Sportdi+ magazine, grande successo della collaborazione con Panini di
Modena che ha messo a disposizione dei
bambini veronesi gli album dei Calciatori
2013-2014. Nelle giornate di sabato,
domenica e lunedì (mattina) sono stati
quasi 6000 gli album distribuiti presso lo stand di Calcio Camp
Italia. Questo a dimostrazione che il fascino delle figurine e della
raccolta più famosa di sempre piace ancora tutti.
Ad impreziosire
Sport Expo 2014
anche due grandi
del Volley italiano
del recente
passato: Andrea
Lucchetta e
Franco Bertolini.
Nelle altre
immagini, alcuni
momenti della
presenza di
Sportdi+ in fiera
Voleva e doveva essere una grande festa e fiera per i più
piccoli e così è stato, riconfermandosi Sport Expo uno degli
appuntamenti più attesi dai ragazzi. In questa ottava edizione
la manifestazione ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissa,
offrire un ampio ventaglio di discipline e incrementare il numero di bambini presenti. Quest’anno 52.000 visitatori hanno
preso contatto con il mondo sport a 360 gradi, con più di 40
discipline in vetrina. Un successo ottenuto grazie all’impegno
e volontà dell’Assessorato allo Sport del Comune di Verona,
organizzatore della manifestazione, che crede fermamente nella
bontà dell’iniziativa, e grazie al Provveditorato agli Studi che ha
coinvolto tantissime scuole. Un plauso anche a Scienze Motorie
dell’Università di Verona, che attraverso l’ottimo coordinamento dei propri studenti ha permesso di gestire al meglio un
numero così grande di bambini presenti alla manifestazione.
Non va dimenticato il contributo fondamentale del Coni Point
di Verona, che quest’anno ha reso possibile un’apertura importante a tutta la Provincia di Verona, attraverso la novità
del progetto denominato “La Piazza dello Sport Scaligero”.
Sono stati più di 3.000 alunni delle scuole elementari hanno
Ma non solo: il direttore Alberto Cristani ha consegnato targhe di riconoscimento, a suggello di una stretta e proficua
collaborazione, a Stefano Gnesato del Coni Provinciale, Angela
Capuzzo dell’Ufficio Scolastico Provinciale e a Mirko Simonaio
della Federazione Italiana Hockey. Infine Damiano Tommasi ha ufficializzato il patrocinio alla rivista Sportdi+ da parte
dell’Associazione Italiana Calciatori da lui presieduta. Insomma
un successo “a 360°” per Sport Expo ma anche per Sportdi+,
ormai a tutti gli effetti magazine ufficiale dello sport veronese.
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SPECIALE
XXII FESTA
A
SCUOLA SPORT
4 GIUGNO '14
PALAZZETTO MASPRONE
VERONA
ORE 16.30
PREMIAZIONE
DELLE
ATTIVITà
LUDICO MOTORIE E SPORTIVE
A CURA DI
IN COLLABORAZIONE CON
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto
Ufficio Scolastico XII Verona
Ufficio Educazione Fisica e Sportiva
Ufficio Scolastico XII Verona
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Assessorato allo Sport e al Tempo Libero
SPECIALE
XXII FESTA
SCUOLA SPORT
Grazie a tutti per
questo anno di sport
Elenco enti pubblici e soggetti privati
REGIONE VENETO - ASSESSORATO
ALLO SPORT PER Progetto Più Sport
@Scuola - Giochi Sportiv
Facoltà di Scienze
Motorie, Università degli
Studi di Verona
PER tirocini, Campionati
Studenteschi, SporABILE,
Alfabetizzazione motoria,
Impianti Sportivi.
Regione Veneto
- Assessorato
allo Sport
PER Più Sport@
Scuola, n° 70
Scuole Primarie di
Verona e Provincia.
Comune di Verona
- Assessorato allo
Sport PER “In acqua per
crescere”, “Sport Expo”, festa
Scuola-sport, CS
Provincia di Verona PER
Prevenzione Incidenti Stradali.
Comuni della Provincia di
Verona
CONI PER Campionati Studenteschi,
Alfabetizzazione motoria, formazione
scuola primaria
CTG-ATI PER “Sport, Natura, Ambiente”
Verona Premia PER premiazioni CS
Parco Acquatico Riovalli PER
premiazione studente-atleta
Funivie di Malcesine PER “Sport,
Natura, Ambiente”, CS
Gardaland Sea Life PER “Sport, Natura,
Ambiente”, “In acqua per crescere”
Sportdi+ magazine PER XXII Festa
scuola-sport
ChievoVerona PER Progetto “Giovani
Cronisti al Chievo”
Hellas Verona PER Progetto “Gioca con
la tua classe”
Piscine Centro Federale
Castagnetti, Belvedere, Le Grazie,
Montebianco, Santini, Golosine
PER “In acqua per crescere”,
Centro Sportivo De Stefani PER
finali Provinciali e Regionali Calcio a 5
e SuperclasseCup, “I valori scendono in
campo”
Impianti e scuola Sci Polsa-San
Valentino, Impianti Malcesine PER
Formazione sci docenti e CS
Federazioni FIGC, FIPAV, FIDAL, FIP,
FICR, FIBS, FIR, FIN, FIH, F.I.Ba., FISO,
FIGH, FIPT PER CS e attività promozionali.
Polizia Municipale PER Educazione
stradale, “Giovani in strada”.
ATV PER “Sport, Natura, Ambiente”, “In
acqua per crescere”, CS
CUS Verona PER torneo “Ultimate
frisbee”
Speciale a cura della Redazione
in collaborazione con Angela Capuzzo, Paola Cappelletto
e Luciano Bertinato
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SPECIALE
XXII FESTA
SCUOLA SPORT
GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI
SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO SCUOLE MEDIE VINCITRICI DELLE FASI PROVINCIALI 13/14
DISCIPLINA
CORSA CAMPESTRE
SCI ALPINO
SNOWBOARD
SCI NORDICO
BADMINTON
TENNISTAVOLO
NUOTO
SCACCHI
ORIENTEERING
ATLETICA PISTA
PALLAVOLO
BASKET
CALCIO A 5
CALCIO A 11
TENNIS TAVOLO
TAMBURELLO
PESISTICA
SOFTBALL
PALLAMANO
HOCKEY PRATO
RUGBY
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CATEGORIA
CADETTE
CADETTI
RAGAZZE
RAGAZZI
CADETTE
CADETTI
CADETTE
CADETTI
CADETTE
CADETTI
UNICA
CADETTE
CADETTI
CADETTE
CADETTI
CADETTE
CADETTI
CADETTE
CADETTI
RAGAZZE
RAGAZZI
CADETTE
CADETTI
CADETTE/I
CADETTE
CADETTI
CADETTE
CADETTI
CADETTE
CADETTI
CADETTI
CADETTE
CADETTI
CADETTE
CADETTI
CADETTE
CADETTI
UNICA
CADETTE
CADETTI
CADETTE
CADETTI
CATEGORIA A
SCUOLA
IC 2 SAVAL
IC LAVAGNO
IC LAVAGNO
IC 17 MONTORIO
IC 9 VALDONEGA
IC 8 CENTRO STORICO
IC 3 S. BERNARDINO
IST. A. ALEARDI
SM ROVERè
SM ROVERè
IC CASELLE
IC “ CHIARLE” PESCHIERA
IC “MURARI” VALEGGIO
IC 8 BETTELONI
IC 4 PONTE CRENCANO
IC 9 VERONA
IC 8 VERONA
IC BOSCO CHIESANUOVA
IC BOSCO CHIESANUOVA
IC CERRO VERONESE
IC BOSCO CHIESANUOVA
IC MONTEFORTE
IC VALEGGIO
IC MONTEFORTE
IC VALEGGIO- IC CASTEL D’AZZANO
IC BOVOLONE - IC CASTEL D’AZZANO
IC 8 VERONA
IC VILLAFRANCA
ED.”AGLI ANGELI”
I.C. GREZZANA
IC NEGRAR
IC “ CHIARLE” PESCHIERA
IC “MURARI” VALEGGIO
IC BARDOLINO-LAZISE
IC BARDOLINO-LAZISE
DON MAZZA VR
IC PONTE CRENCANO
FUMANE
IC DOSSOBUONO
IC DOSSOBUONO
DON ALLEGRI VILLAFRANCA
DON ALLEGRI VILLAFRANCA
IC P. CHIARLE PESCHIERA
SPECIALE
XXII FESTA
SCUOLA SPORT
GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI
SCUOLA SECONDARIA 2° GRADO SCUOLE MEDIE VINCITRICI DELLE FASI PROVINCIALI 13/14
DISCIPLINA
CORSA CAMPESTRE
SCI ALPINO
SNOWBOARD
SCI NORDICO
BADMINTON
TENNIS TAVOLO
NUOTO
SCACCHI
ORIENTEERING
ATLETICA PISTA
PALLAVOLO
BASKET
CALCIO A 5
CALCIO A 11
CATEGORIA
ALLIEVE
ALLIEVI
JUNIORES FEMM.
JUNIORES MASC.
ALLIEVE
ALLIEVI
JUNIORES FEMM.
JUNIORES MASCH.
ALLIEVE
ALLIEVI
JUNIORES MASCH.
ALLIEVE
ALLIEVI
JUNIORES MASCH.
UNICA
ALLIEVE
allievi
ALLIEVE
ALLIEVI
ALLIEVE
ALLIEVI
JUNIORES FEMM.
JUNIORES MASC.
ALLIEVE
ALLIEVI
ALLIEVE
ALLIEVI
ALLIEVE/I
ALLIEVE
ALLIEVI
ALLIEVE
ALLIEVI
ALLIEVE
ALLIEVI
ALLIEVE
ALLIEVI
SCUOLA
IST. MONTANARI VR
LS COPERNICO VR
LS MESSEDAGLIA VR
LS FRACASTORO VR
IST. A. ALEARDI
STEFANI-BENTEGODI
SEGHETTI
ITIS-MARCONI
MARIE CURIE-GARDA
SACRA FAMIGLIA
IST. SEGHETTI
ITIS-MARCONI
MARIE CURIE-GARDA
ITIS-MARCONI
LS “E. MEDI” VILLAFRANCA
LS “E. MEDI” VILLAFRANCA
IST. STAT. “L. DA VINCI” CEREA
LC G. COTTA-LEGNAGO
LC G. COTTA-LEGNAGO
LS COPERNICO VR
LS COPERNICO VR
LS COPERNICO VR
LS GALILEI VR
IST. MONDIN VR
IST. MONDIN VR
CALABRESE-LEVI S. PIETRO INC.
LS COPERNICO VR
CALABRESE-LEVI S. PIETRO INC.
COPERNICO-DA VINCI
GALILEI-STEFANI BENTEGODI
LS GALILEI VR
IST. TECN. LORGNA-PINDEMONTE
STEFANI-BENTEGODI
MARIE CURIE-GARDA
MARIE CURIE-GARDA
LS GALILEI VR
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SPECIALE
XXII FESTA
SCUOLA SPORT
in collaborazione con
PROGETTO IN ACQUA PER CRESCERE
In collaborazione con piscine di Verona per l’integrazione degli alunni
diversamente abili
PREMIO CANGRANDE
Assegnazione riconoscimento per meriti sportivi dell’anno 2013
Alla Scuola secondaria di I grado “Caselle”, finalista nazionale di badminton
SPORT EXPO 2014
Rassegna dello sport giovanile in Fiera a Verona
Coinvolti quasi 2000 studenti delle scuole del primo ciclo di istruzione e 150 insegnanti
più sport@scuola
70 progetti alle scuole primarie di Verona e provincia
attività promozionali
Campionati Studenteschi
educazione stradale
- Interventi di prevenzione a cura della Polizia Municipale
- Prevenzione incidenti stradali Scuole secondarie di II grado, con SUEM 118, ULSS 20, Polizia Stradale,
Assessorato Trasporti Provinciale.
- Progetto “Giovani in strada 2013-2014”
- Progetto “Verona cuore ‘Viva’”
- Convegno “A scuola in scooter… sempre sicuri”, scuola sec. di II grado.
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SPECIALE
XXII FESTA
SCUOLA SPORT
manifestazioni e progetti 2013/2014
1.
Campionati Studenteschi fasi Provinciali e Regionali
2. Più Sport@scuola
3. Montefortiana
4. Formazione docenti: BLS, sport invernali, arrampicata, ciaspole, Ultimate
frisbee, sport fluviali, hockey, orieteering, sci e disabilità, badminton,
discesa in gommone
5. Alfabetizzazione motoria
6. Progetto Affy Fiutapericolo
7. In acqua per crescere
8. Superclasse Cup
9. I valori scendono in campo
10.SportABILE
11.SportExpo
12.
Trofeo Città di Valeggio
13.
Giornata Mondiale dell’Attività Fisica per la Salute
14.Minibaseball
15.
Trofeo Baldo-Garda
16.
Triathlon Valeggio
17.
Torneo promozionale Ultimate frisbee
18.
CIP, lo sport per tutti a scuola
19.
Progetto Calcio AGSM “Giochiamo insieme”
20.
Convegno sicurezza stradale “In scuola in scooter…sempre sicuri”
21.
Progetto “Basket a scuola”
22.
Progetto scuole FIPAV
23.
Sport, Natura, Ambiente
24.
Progetto “Giovani in strada”
25.
Progetto Hellas “Gioca con la tua classe”
26.
Progetto Chievo “Giovani cronisti”
27.
Progetto “Verona Cuore”
28.
Progetto “Prevenzione incidenti stradali”
SCUOLE ORGANIZZATRICI
IC CASELLE SOMMACAMPAGNA GSS BADMINTON - IC VALEGGIO TROFEO CITTÀ DI VALEGGIO/ATLETICA, GIOCHI SCUOLA PRIMARIA, GSS SCACCHI, TENNISTAVOLO, RUGBY, TENNIS - IC BOSCOCHIESANUOVA GSS ORIENTEERING - IC VILLAFRANCA GSS HOCKEY PRATO, CALCIO A 11, TENNIS - IC LAZISE GSS
PALLATAMBURELLO - LICEO SPORTIVO SEGHETTI VERONA GSS SPORT INVERNALI-ATLETICA LEGGERASPORT EXPO - ISTITUTO MEDICI DI LEGNAGO TROFEO BASSO VERONESE - IC MONTEFORTE TROFEO
EST VERONESE - IC CAPRINO VERONESE TROFEO BALDO GARDA - SM FRATTINI BARBIERI CAVALCASELLE DI LEGNAGO GIOCHIAMO A FARE SPORT: CORSA, BADMINTON, PALLAVOLO - IC RONCO ALL’ADIGE TROFEO ADIGE GUÀ
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CALCIO FEMMINILE
di Alberto Cristani
Veni, vidi,
Vilio... Valpo
Faccia a faccia con Federica Vilio, portiere del Fimauto Valpolicella. Un amore
per la sua terra, per la società e per i colori. Un legame unico, speciale.
In campo e non solo
Quando ho deciso di intervistare Federica, la sua
risposta è stata: “Intervista a me? Ma se non gioco
mai…”. Lei il campo durante l’ultima stagione l’ha
potuto “assaporare” davvero poco. Vuoi per l’esplosione della baby Toniolo, vuoi per il turnover, vuoi per
le scelte di mister Formisano. Ma quello che Federica ha fatto durante il campionato va oltre l’aspetto
tecnico-tattico-atletico. La sua passione e competenza
ha permesso alla Fimauto Valpolicella di crescere a
livello mediatico, facendosi conoscere ed imponendosi all’attenzione di media e sportivi. Un percorso
che ha già dato i suoi frutti ma che è ancora lungo e
tortuoso. “In effetti - esordisce Vilio - il calcio femminile ha sempre una considerazione inferiore rispetto
a quello maschile, come é normale che sia considerando quanto il calcio dei ragazzi é seguito in Italia. In
generale statisticamente credo che gli sport maschili
siano più popolari qui da noi nonostante possiamo
vantare alcune eccellenze come nel tennis. A livello
locale comunque il calcio femminile pur non avendo un
grandissimo richiamo mediatico é più considerato che
in altre province dove spesso la gente non sa neanche
dell’esistenza di questo sport. Qui probabilmente per il
numero di squadre iscritte ai campionati (Valpolicella,
Verona, Real Bardolino, Mozzecane per citarne alcune)
e per gli ottimi risultati raggiunti dall’ex Bardolino il
calcio femminile ha avuto un po’ più modo di farsi
conoscere, ma la strada da fare é ancora molto lunga. Occorrerebbe certamente creare dei programmi
di sviluppo a livello scolastico/ giovanile, il numero
di ragazze aumenterebbe, si potrebbe così alzare il
livello, conquistare più spazio..... Lavoro molto lungo”.
Ma come è iniziata la carriera calcistica di Federica
Vilio? “Ho iniziato – spiega Federica - molto tardi con
il calcio, avevo 23 anni! Ho sempre avuto una super
passione per questo sport fin da bambina, ma il mio
primo amore e primo sport é stato il tennis. Ho giocato
28
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a tennis molti anni raggiungendo buoni risultati nelle
varie categorie under, poi si é trattato di fare una
scelta e ho scelto di iscrivermi all’università. Tutt’ ora
giochicchio con l’AT Villafranca nelle basse categorie! E poi naturalmente seguo il tennis di alto livello.
Quando ho deciso di smettere ad alti livelli, un’amica
mi ha chiesto di provare con il calcio in una squadra
di serie C in cui lei giocava da anni. Quella squadra
era…il Valpo!”.
V come Vilio, V come Valpolicella. “Già - sottolinea
il portiere del Valpo - la Valpolicella è la mia terra,
una zona meravigliosa dove sono nata. I miei nonni
vivono qui quindi ci sono davvero legata e confesso
che sarebbe bello poter tornare a viverci un giorno.
E poi c’è il Valpolicella Calcio. Che dire? È una società
molto particolare perché è composta anche da ragazze che hanno giocato - o che tuttora giocano - e che
hanno fatto la storia di questa squadra. Ce la stiamo
mettendo tutta per cercare di portare avanti le cose
al meglio considerando che é la prima esperienza
ad un livello così alto. E poi c’è il presidente, Nereo
Zulian, una persona che è in società da tanti anni,
che divide il suo tempo come tutti noi tra lavoro e
Valpo, che si dá da fare assieme a noi. Non è il classico
presidente in giacca e cravatta che non si sporca le
mani, anzi…”.
Prosegue Vilio: “Il momento più bello e quello più
brutto della tua carriera? Fede non ha dubbi: “Il
più bello sicuramente la promozione in serie A la
stagione scorsa! Una grandissima soddisfazione per tutti ma soprattutto credo per ragazze
che come me sono in questa squadra dagli anni
della serie C e che hanno fatti un sacco di sforzi
e di lavoro per arrivare fino a qui!! Non ci siamo
infatti mancare una grande festa! Il più brutto
credo quando mi sono rotta il crociato nel 2011,
stavo andando bene e mi stavo togliendo qualche
soddisfazione in serie B, sono stata sfortunata. Ma
si sa, questi sono gli inconvenienti del mestiere…”.
Dal calcio alla vita di tutti i giorni. L’Italia non sta
passando un momento felice, è sotto gli occhi di
tutti. Se Federica Vilio potesse, cosa cambierebbe
del nostro paese? “Difficile dirlo. Viviamo e siamo gli
attori di un Paese immobile, una gigantesca montagna che ha iniziato a sgretolarsi. Abbiamo una terra
ricca di storia, di paesaggi, di risorse umane, ma
negli anni tutti hanno voluto guardare solo il loro
piccolo orticello in maniera egoistica senza pensare
nè al futuro nè al bene comune. Sarebbe necessario
svecchiare la classe politica, iniziando ad educare
davvero i giovani cercando di farli interessare alla
politica, all economia già sui banchi di scuola.. Sono
troppo pochi quelli che si interessano e decidono di
farsi coinvolgere con uno scopo “ buono”. Occorre
assolutamente tagliare le spese in eccesso, i privilegi, ma con una tempistica decente non nel corso
dei secoli. Poi non dimentichiamo che l’Italia è fatta
MEDIA KEEPER
Federica ha
dimostrato
quest’anno come
la passione e
l’impegno siano
fondamentali in
campo e ‘dietro’
una scrivania.
Di tutto questo
ne ha beneficiato
il Fimauto
Valpolicella
dagli italiani, ognuno dovrebbe pensare un
pochino di più a cosa potrebbe fare nel proprio piccolo e provare ad avere una visione più
d’insieme... Le spiagge sono fatte di granelli.
Guardando a Verona beh, sarò scontata, ma la
nostra é una cittá meravigliosa dal punto di vista
estetico, culinario e di storia. Negli ultimi anni sta
iniziando anche ad offrire qualcosa in più a livello
di iniziative culturali, musicali.. Ovviamente rimane
pur sempre una realtá medio piccola e non offre la
varietà di una grande città. Verona è comunque una
cittá a misura d’uomo, per me è la giusta dimensione
in una buona posizione geografica a un passo dal
lago che per noi spesso funge da mare, il mare vero
ad un’ora di macchina e le più belle cime d’Europa a
poco più. Non credo avrei un’alternativa, sono stata
qualche mese a Londra poi a Berlino ma cambierei
la mia città forse solo per un posto di mare dove il
clima sia mite tutto l’anno”.
Parare un rigore e pareggiare oppure vincere e
restare in panchina? Nessuna esitazione: “Tutta la
vita vincere rimanendo in panchina!! Parare un rigore
sicuramente gasa ma il pareggio è un punticino solo!”.
E per un brindisi: Valpolicella o Bardolino? Sorride
Federica: “Valpolicella senza dubbio! Tutta un’altra
qualità…”.
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CALCIO FEMMINILE
di Matteo Sambugaro
La gioia infinita di
Lisa Boattin
Il bronzo mondiale l’ha fatta esultare,
sognare, piangere dalla gioia. «Tengo la
medaglia sulla mensola sopra il letto...»
Lisa Boattin ha ancora la pelle d’oca. Certi ricordi
sono sempre pieni di emozione. La Nazionale under
17 italiana ha scritto la storia in Costa Rica qualche
settimana fa, salendo sul terzo gradino del podio in
Coppa del Mondo. Il capitano applaude, racconta
l’impresa delle sue azzurrine, lei che ogni sabato
comanda la difesa del Graphistudio Pordenone in
serie A. «Sono sensazioni indescrivibili, inaspettate,
uniche. Questo risultato ha un significato speciale:
è come aver vinto il Mondiale».
intenso: venire eliminate da un paio di rigori inesistenti lascia ancora di più l’amaro in bocca.
Che effetto fa stringere la mano al presidente
della Fifa Joseph Blatter? Una bella sensazione. Si
è avvicinato in campo prima della finale con il Venezuela e si è rivolto a me in italiano: mi ha sorpreso,
non pensavo che conoscesse pure la nostra lingua.
Mi sono emozionata.
Boattin, l’under 17 è l’unica selezione giovanile
italiana a essere arrivata così lontano in una
Coppa del Mondo. È un grande motivo di orgoglio. Il
bronzo in Costa Rica è davvero importante per
il calcio femminile e spero permetta all’intero
movimento di crescere.
Quattro volte in vantaggio, quattro volte
riacciuffate. Poi il successo ai rigori. La finale terzo-quarto posto contro il Venezuela
si può definire “pazza”? Sì. Siamo state brave a
non mollare mai e a reagire sempre, nonostante
le continue rimonte del Venezuela. I rigori? Eravamo
tranquille e decise a portare a casa la medaglia.
Il segreto dell’Italia? Il gruppo: unito, splendido e
senza invidie.
La partita migliore? Il primo tempo della semifinale
contro la Spagna: abbiamo dominato e messo in
difficoltà un avversario davvero temibile.
Quanto brucia non essere riuscite a centrare la
finalissima con il Giappone? Un sacco. Dopo quel
primo tempo quasi perfetto, credevamo fortemente
al passaggio del turno. Il rammarico c’è ed è molto
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Durante il Mondiale, i complimenti sono arrivati
anche dalla centrocampista dell’Agsm Verona,
Carlotta Baldo. Mi hanno veramente fatto piacere le sue parole. Io e Carlotta siamo amiche
da tanto tempo. Mentre ero in Costa Rica, ci
sentivamo tutti i giorni.
Aneddoti? Prima di ogni gara, lei mi diceva
sempre: “Vinci e fai vincere”, per darmi la carica.
dalle mani di
blatter
Lisa ha ricevuto
la medaglia
di Bronzo
direttamente dal
numero 1 della
FIFA
Chi ha gioito con te in Costa Rica, invece, è il
portiere del Fimauto Valpolicella, Ilaria Toniolo.
Vero. Ilaria è una bravissima e simpaticissima ragazza.
Il suo esordio al Mondiale contro il Venezuela nel
girone è stato davvero positivo. Abbiamo perso
1-0 ma Toniolo ha fatto un paio di grandi parate,
dimostrando carattere e personalità.
Agsm Verona e Fimauto Valpolicella? Il Verona
è sempre una squadra forte e insidiosa. In più c’è
Melania Gabbiadini che considero un esempio. Il
Fimauto Valpolicella ha disputato un bel campionato,
nonostante fosse alla sua prima stagione di serie A:
ammiro particolarmente Sara Capovilla.
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showcooking con gli chef di
Anche noi campioni
d’Italia con le Leonesse
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CALCIO
di Alberto Cristani
Le 5 parole per scoprie
il Calcio 4D
Non correre, segnare e vincere ma percepire, analizzare e capire: questo
è il vero calciatore, un atleta pensante in grado di compiere le scelte migliori
in base alla situazione in cui si trova. Parola di Roby Baggio
TUTTI INSIEME AL
DIVIN CODINO
In questa
foto il mitico
Roberto Baggio
posa insieme
al giornalista
Adriano Bacconi e
ai partecipanti del
corso ‘Calcio 4D’
vuole focalizzare l’attenzione sul’aspetto decisionale dell’atleta, in modo da formare un giocatore
pensante. Percepire, analizzare e capire: ecco i tre
momenti che il calciatore deve saper gestire al meglio. Questa tipologia di insegnamento è assai simile
a quella adottata dalla scuola spagnola, ad oggi la
migliore del mondo”.
“Roberto Baggio – prosegue Melis – ha ideato con
Adriano Bacconi questo metodo spinto dal dare
una continuità alla sua fantastica carriera. CALCIO 4D è un’agenzia formativa e non una società
sportiva. Non ha intenzione di tesserare i bambini,
nè di selezionare quelli più bravi. Persegue invece
l’obiettivo di dare pari opportunità di crescita a tutti
per nel rispetto e nella valorizzazione dei profili più
talentuosi”.
Un modo nuovo di concepire, insegnare e praticare
il calcio. Questo è Calcio 4D, il nuovo modello formativo promosso da Roberto Baggio, ex Presidente
del Settore Tecnico della FIGC, Adriano Bacconi,
allenatore e preparatore atletico professionista e
Campione del Mondo 2006 come match analyst della
Nazionale Italiana e da Vittorio Petrone, manager
dell’ex Divin Codino e manager di successo.
Da poco il progetto è diventato un percorso di studi
di livello universitario. La Sports FourD Corporate
University. Nel corpo docenti anche Martino Melis, vecchia - si fa per dire - conoscenza del calcio
veronese.
“Questo modello formativo – ci spiega Melis –
si basa su cinque semplici parole: passione, gioia,
coraggio, sacrificio e successo. I valori portati da
Baggio a Sanremo nella Lettera ai Giovani del 2013
(vedi box). Ovviamente se questi cinque concetti
saranno messi in pratica al meglio ci sono ottime
possibilità di vincere. Ma non è questo il punto. Si
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Ma come nasce questo progetto? “Calcio 4D – ci
spiega Adriano Bacconi - segue la case history di
successo della Pisa Soccer School e vuole qualificare,
attraverso un nuovo modello formativo, gli istruttori
delle Scuole Calcio e dei Settori Giovanili della città
che sposi e divulghi sul territorio i valori fondanti
dello sport come l’integrazione, l’aggregazione, il
benessere psico-fisico. Calcio 4D è la presa di consapevolezza da parte del bambino della postura e
della posizione del proprio corpo nelle 3 dimensioni spaziali in relazione al tempo. Un approccio
che proprio per queste finalità è interdisciplinare
e polivalente. Un progetto che parte prima che dai
campi di calcio, dalle scuole per incentivare la pratica
sportiva e avvicinare anche le bambine ai campi di
calcio e non solo”.
“I corsi – conclude Bacconi – sono rivolti a tecnici,
bambini e Associazioni. Lo sforzo è quello di seguire
gli istruttori formati con il metodo Calcio 4D nella
loro attività quotidiana tramite un portale dedicato
parola di
campione
L’esperienza
e i valori di
Baggio rendono
il progetto
‘Calcio 4D’ ancor
più unico ed
interessante
a loro, con la possibilità di
analizzare i video di partite
e allenamenti anche a distanza. Il network
Calcio 4D vuole dare agli istruttori così formati anche la possibilità di avere importanti opportunità di
lavoro nei centri di formazione di altre città. Un continuo e aggiornato confronto che ha come obiettivo
principale quello di incentivare la pratica sportiva in
comunione con il percorso scolastico”.
Lettera di Baggio ai giovani
A tutti i giovani e tra questi ci sono anche i miei tre figli.
Per vent’anni ho fatto il calciatore. Questo certamente non
mi rende un maestro di vita ma ora mi piacerebbe occuparmi
dei giovani, così preziosi e insostituibili. So che i giovani non
amano i consigli, anch’io ero così. Io però, senza arroganza,
stasera qualche consiglio lo vorrei dare. Vorrei invitare i giovani
a riflettere su queste parole.
La prima è passione. Non c’è vita senza passione e questa la
potete cercare solo dentro di voi. Non date retta a chi vi vuole
influenzare. La passione si può anche trasmettere. Guardatevi
dentro e lì la troverete.
La seconda è gioia. Quello che rende una vita riuscita è gioire di quello che si fa. Ricordo la gioia nel volto stanco di mio
padre e nel sorriso di mia madre nel metterci tutti e dieci, la
sera, intorno ad una tavola apparecchiata. E’ proprio dalla gioia
che nasce quella sensazione di completezza di chi sta vivendo
pienamente la propria vita.
La terza è coraggio. E’ fondamentale essere coraggiosi e imparare a vivere credendo in voi stessi. Avere problemi o sbagliare è
semplicemente una cosa naturale, è necessario non farsi sconfiggere. La cosa più importante è sentirsi soddisfatti sapendo di
aver dato tutto, di aver fatto del proprio meglio, a modo vostro
e secondo le vostre capacità. Guardate al futuro e avanzate.
La quarta è successo. Se seguite gioia e passione, allora si può
parlare anche del successo, di questa parola che sembra essere
rimasta l’unico valore nella nostra società. Ma cosa vuol dire avere
successo? Per me vuol dire realizzare nella vita ciò che si è, nel
modo migliore. E questo vale sia per il calciatore, il falegname,
l’agricoltore o il fornaio.
La quinta è sacrificio. Ho subito da giovane incidenti alle
ginocchia che mi hanno creato problemi e dolori per tutta la
carriera. Sono riuscito a convivere e convivo con quei dolori
grazie al sacrificio che, vi assicuro, non è una brutta parola. Il
sacrificio è l’essenza della vita, la porta per capirne il significato.
La giovinezza è il tempo della costruzione, per questo dovete
allenarvi bene adesso. Da ciò dipenderà il vostro futuro. Per questo gli anni che state vivendo sono così importanti. Non credete
a ciò che arriva senza sacrificio. Non fidatevi, è un’illusione. Lo
sforzo e il duro lavoro costruiscono un ponte tra i sogni la realtà.
Per tutta la vita ho fatto in modo di rimanere il ragazzo che
ero, che amava il calcio e andava a letto stringendo al petto un
pallone. Oggi ho solo qualche capello bianco in più e tante vecchie cicatrici. Ma i miei sogni sono sempre gli stessi. Coloro che
fanno sforzi continui sono sempre pieni di speranza. Abbracciate
i vostri sogni e inseguiteli. Gli eroi quotidiani sono quelli che
danno sempre il massimo nella vita.
Ed è proprio questo che auguro a Voi ed anche ai miei figli.
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CALCIO A 5
di Davide Valerio
Trofeo Ostilio Mobili
al Palasport di Verona
Sabato 10 maggio, all’interno del Palasport di Verona,
si sono svolte le finali del XXIII campionato provinciale MSP.
Per la prima volta la vittoria è andata alla Trinacria
Dopo ben ventitre settimane ricche di gare, reti
ed emozioni, da novantatre squadre, si è arrivate
alle due più forti: l’AS Martiv, campione provinciale
in carica, e la Trinacria, l’anno scorso vincitrice del
trofeo regionale e nazionale. L’ago della bilancia
pendeva maggiormente dalla parte della Trinacria,
soprattutto per le grandissime defezioni che hanno
colpito la squadra di Martinelli. Inoltre questa non era
altro che il remake della finale dello scorso torneo,
quando a primeggiare sono stati quelli della Martiv,
che hanno, sportivamente parlando, rubato la vittoria
nei minuti finali, quando Bottini e compagni stavano
già festeggiando. Quest’anno la musica è cambiata ed
ad aggiudicarsi l’ambito premio è stata per la prima
volta la Trinacria, la quale, con il 5 a 2 nella gara
decisiva, inserisce nella propria bacheca l’unico
trofeo sinora mancante. Vediamo però come
ha fatto questa squadra a cogliere questo prestigioso alloro.
Il girone di qualificazione, ricordiamo il primo
in serie A1, non è stato affatto avaro di emozioni.
In molti pensavano che una squadra forte come la
Trinacria avrebbe dovuto vincere tutte le partite, ma
un tale record è stato battuto dal Corvinul Hunedoara,
anch’essa una compagine di altissimo livello, guidata
sapientemente dai fratelli Georgescu e dall’uomo in
più Molomfaneanu, giocatore di una classe infinita
che ha fatto fare il vero salto di qualità alla propria
squadra. I ragazzi rumeni dovevano essere per forza
annoverati come i più probabili vincitori del campionato, un gradino sopra alle stesse Trinacria e Martiv.
Non dimentichiamoci però del girone A, nel quale
militano squadre del calibro del Rizza, del Ristorante
Meridiana Sandrà e del Noi Team Banca Di Verona,
squadre fortissime ben conosciute dagli appassionati
del mondo MSP. In questo primo raggruppamento
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a vincere è stato il Rizza, che ha 23 edizioni di
staccato con una certa facilità tut- successi
te le altre squadre. Dopo diciotto Epilogo
giornate le migliori sei squadre di entusiasmante
serie A1 e le quattro vincitrici dei anche per
quattro gironi di serie A2 si sono l’edizione
affrontate nella fase dei playoff. In 2013/2014 del
questo frangente sono già arriva- Campionato
te le prime vittime illustri, tra cui MSP di Calcio
tutte le squadre provenienti dalla a 5. Trinacria
serie cadetta ed il Sandrà, squadra campione, ma
che puntava decisamente alla vit- applausi per tutti
toria del titolo, annoverando tra le
proprie fila giocatori che hanno
già vinto il titolo più volte. I
quarti di finale sono stati tutti combattuti, tranne
forse quello in cui la Trinacria ha superato una
Route 66 arrivata molto avanti in campionato,
nonostante molti problemi. A lasciarci abbiamo
anche la Dinamo S.Clara, la Newippy ed il Rizza,
che non è riuscito a superare il Noi Team. Il cammino della squadra di Viviani e dei fratelli Zardini
si è però dovuto fermare la partita successiva in
the best player semifinale, contro l’AS Martiv. C’era comunque grandissima attesa per l’altra semifinale, nella quale si sono
Il presidente
Marco Portale ha affrontate proprio Trinacria e Corvinul, una sorta di finale
premiato Adrian anticipata. Dopo quaranta minuti di fuoco, i campioni
Danes come
nazionali si sono guadagnati il pass per l’ultimo match.
miglior giocatore Nell’altra gara, la Martiv per passare il turno contro il Noi
del campionato Team, ha dovuto pagare al destino un dazio molto caro:
l’espulsione e la conseguente squalifica di Stepanek.
Nelle altre gare del 10 maggio, il Corvinul Hunedoara
ha battuto il Noi Team Banca di Verona, classificandosi al
terzo posto, l’Agriturismo Cà Del Pea ha vinto il trofeo Air
Dolomiti sugli Arditi ed il Conan Povegliano si è laureato
miglior club di serie B contro i Goo Goo Goals.
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CICLISMO
di Alberto Cristani
collaborazione di Alessia Bottone
Cristofoli-Fedrigo
due ruote “quasi” uguali
Il ciclismo da strada? Uno stile di vita. La bmx? Molto più che un semplice salto.
Su questo numero di SD+ intervista doppia a Roberto Cristofoli del team Bmx
Libertas e Leonardo Fedrigo, ciclista lupatotino
Il ciclismo. Sport come allenamento, ma anche
lavoro su stessi, sulle proprie paure. Divisi tra sabati
sera con gli amici e i libri di scuola, Leonardo e Roberto ci insegnano che amare uno sport è sacrificio,
determinazione e riscoprirsi anche un po’ bambini,
come quando una bicicletta arriva pronta per la gara.
avversario, la determinazione.
LF: La nostra preparazione comincia con un mese di
attività in palestra in dicembre e poi, nel periodo che
va da gennaio a fine ottobre, ci dividiamo fra attività
su pista e su strada; durante la settimana mi alleno 6
giorni con una media di 3 ore per ogni uscita.
Quando hai deciso di praticare questa disciplina?
Roberto Cristofoli: Da sempre e ancora prima di
poterla praticare concretamente in quanto i miei
genitori non erano affatto d’accordo.
Leonardo Fedrigo: Il ciclismo è fattore genetico nella
famiglia Fedrigo da prima mio nonno poi mio padre e
ora io. Ho iniziato a sei anni a divertirmi in bicicletta.
E poi c’è il rapporto con la bici…
RC: Cerco sempre di essere diligente nella manutenzione, tuttavia d’inverno a volta la tratto piuttosto
male! Il tempo non è molto e a volte la stanchezza
prende veramente il sopravvento.
LF: Il rapporto con la mia bici è qualcosa di profondo,
nelle prime settimane di attività si cerca di capirne le
caratteristiche e i suoi limiti. Il giorno in cui mi consegnano la bici sento qualcosa di diverso nel aria,
è un po’ come il giorno di Natale per un bambino.
Come vedono questa scelta i tuoi coetanei?
RC: Dipende. Non essendo uno sport conosciutissimo, sono sempre stato visto come “quello
che fa i salti con la bici” anche se, in tanti hanno
capito che non si tratta di un semplice gioco.
LF: Se devo essere sincero molti dei miei coetanei non capiscono perché sacrifico i sabati
sera e i pomeriggi a scorrazzare con il motorino
per allenarmi. Probabilmente loro non hanno mai
avuto una passione altrettanto forte come la mia.
Che tipo di preparazione devi affrontare, sia a
livello fisico che psicologico? E quanto ti alleni
durante la settimana?
RC: La preparazione comprende il lavoro con la bmx,
e allenamenti in palestra e con bici da strada/mtb.
Lo strumento più versatile è la bmx perché mi permette di lavorare la tecnica in pista, la potenza, la
velocità di pedalata e la resistenza. L’allenamento
psicologico è una costante nel mio sport e abbraccia
diversi aspetti: la paura nell’affrontare un salto, un
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SELFIEDRIGO
Dedica con ‘selfie’
del velocista Leo
Fedrigo ai lettori
di SD+
Dove ti alleni?
RC: Sono in una zona fortunata quindi non mi
devo spostare molto. In pista giro a San Giovanni
Lupatoto o alla nuova pista dello Stadio.
LF: Mi alleno nelle zone collinari fuori Verona, la
zona della Val d’ Illasi.
Qual è la tua specialità?
RC: La mia specialità sono sicuramente i manual ovvero
passaggi con la ruota dietro solamente all’interno del
salto e le partenze.
LF: Le mie specialità sono quelle del passista veloce,
adatto anche alle attività della pista
Scuola e sport: come concili queste due attività?
RC: La questione è semplice: più mi alleno e meno
tempo ho di studiare e viceversa.
LF: Nel 2013 ho completato il percorso professionale in
grafica consapevole del fatto che sarebbe stato difficile
far coincidere gli impegni scolastici con quelli sportivi.
Come si è chiuso il 2013 e che prospettive/
obiettivi ti poni per quest’anno?
RC: Il 2013 si è chiuso molto bene a livello italiano in quanto ho vinto tutto, sono invece molto
amareggiato per le gare all’estero. L’obiettivo per la stagione è sicuramente di ottenere
qualche risultato internazionale pesante e di
difendere il titolo italiano.
LF: Il 2013 si é concluso con un bilancio positivo
di quattro vittorie su strada, due convocazioni in
nazionale in occasione del campionato europeo
su pista in Portogallo e della tre giorni di Aigle in
Svizzera. L’obiettivo per il 2014 è quello di ripetersi
e se è possibile di migliorare.
Segui altri sport oltre a quello che pratichi e se
si quali? Sei tifoso di una squadra o di un atleta
in particolare?
RC: Seguo particolarmente le discipline parallele
alla mia, tipo il bmx freestyle, la downhill, il 4x. Mi
piacciono molto le automobili e seguo un po’ il rally
ed il drifting. Non tifo una squadra o un atleta in
particolare, e devo dire di essere felice che Verona
abbia 2 squadre in serie A.
LF: L’ unica passione oltre al ciclismo è la mia
squadra di calcio preferita, il Milan.
cristselfie
Anche Roby
Cristofoli saluta
i lettori con una
dedica
In conclusione, perché un giovane dovrebbe
decidere di montare in sella ad una bmx/bici
da strada?
RC: Per strada vedo tanti ragazzi che si divertono
con le loro bici, spesso inadatte. Ecco, loro e i loro
genitori non sanno quanto sia divertente girare in
un impianto a norma, con una bici adatta, dove ci
sono tecnici qualificati ad insegnare uno sport che
nessuno conosce, imparando a praticare uno sport
completo che va ben oltre al semplice salto da una
gobba di terra come tantissime persone pensano!
Provare per credere!
LF: Il ciclismo è una palestra di vita, dove conta il
supporto dei compagni ma, dove è necessario sapersi mettere in gioco, ed essere consapevoli che il
successo è personale ma frutto della collaborazione
di molte persone.
HOCKEY
di Mirko Simonaio
Con l’hockey
il divertimento è assicurato!
A SportExpo tutti gli sport in primo piano compreso l’hockey che, con i suoi
“campetti” e con il Trofeo Sportdi+ ha catalizzato l’attenzione di studenti,
genitori e insegnanti. Un successo… total!
Soave, Marcello Orlandi, Luisa Klenner, Sofia Basso,
Claire Domilici Bloem, Sara Cordioli.
Le otto scuole che si sono alternate sul campo di
gioco hanno già fatto richiesta di per poter inserire
il corso di Hockey nelle ore di motoria del prossimo
anno scolastico 2014-2015.
Dopo un weekend con circa 50.000 persone presenti,
la grande festa di SportExpo 2014 si è conclusa con la
mattinata del lunedì dedicato alle scuole elementari,
con più di 3.000 alunni protagonisti di un’esperienza indimenticabile. I giovani studenti infatti hanno
potuto cimentandosi in un percorso a tappe che
prevedeva l’approccio a più sport e prove fisiche di
tutti i tipi, accompagnati dai propri insegnanti e dagli
studenti di Scienze Motorie dell’Università di Verona.
Un’iniziativa che ha accolto l’entusiasmo non solo dei
piccoli ma anche da parte dei docenti che si sono detti
“appagati” grazie ad una giornata multi-sport gioiosa
e “insolita”. Grande fascino ha suscitato il colorato e
ben strutturato Fun Hockey Village dove gli istruttori
e le istruttrici (provenienti club locali Hcf Villafranca,
H. Villafranca e il neo club Hockey school Verona) si
sono messi a disposizione con grande competenza e
passione. Uno staff reso ancor più prezioso dalla presenza di atleti stranieri e costituito dal coordinatore
Saviatesta Marco e dai suoi collaboratori il fiduciario
prov. Mirko Simonaio, Alessandro Boggian, Silvia
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MODELLE PER UN
MODELLO
Le istruttrici
dell’Hockey
School Verona
sono anche
testiomonial del
progetto ‘Sport
modello di vita’
In questi tre giorni molti giovani di un’età compresa tra i 5 e 14 anni hanno visitato il Villaggio della
Federazione Italiana Hockey. I bastoni colorati non
erano mai abbastanza e questo ha fatto si che si
formassero code di attesa per provare i giochi degli
stand e per poter entrare nel campetto di dimensioni
9x15. Sempre affollato anche il campo più grande,
già preso d’assalto nella mattinata del sabato da una
cinquantina di studenti delle scuole medie Pertini
(Verona) e Simoni (Buttapietra).
Nel pomeriggio che si è registrata la maggiore affluenza sia nel campo da gioco grande che nel Fun
Hockey Village con le hostess affannate - ma sempre
sorridenti e disponibili - ad insegnare il gioco.
Le divise della Nazionale sono state indossate dalle
formazioni romane Archetto e Mercurio ed hanno
attratto parecchi visitatori che si sono fermati per
seguire incuriositi le gesta dei Campioni d’Europa di
Marco Carboni arrivati in veste di Ambasciatori a Verona per la promozione di uno sport privo di barriere
e davvero rivolto a tutti quale è l’hockey su prato.
Domenica è stata la volta dei ragazzini impegnati nel
torneo promozionale SportDi + curato da Alessandro Boggian con la partecipazione delle formazioni
del Flohock Brescia (vincitore del torneo), del San
Giorgio Casale (gruppo più numeroso e al secondo
appuntamento con sport expo) e delle formazioni
di casa il Villafranca e l’ hs Verona.
Al termine del torneo si sono tenute le premiazioni
effettuate da Alberto Cristani direttore del magazine
sportivo Sportdi+ che ottenuto il patrocinio da parte
della F.I.H. Cristani ha voluto ringraziare per la collaborazione – attiva da oltre un anno - consegnando una
targa al fiduciario provinciale F.I.H. Mirko Simonaio e
al consigliere federale Marco Saviatesta. Successivamente, il direttore di Sportdi+ ha sottolineato come
sia rimasto entusiasta del clima di festa e del fair play
con i quali si è svolto il torneo, un comportamento
esemplare tenuto dai ragazzi e dalle ragazze in campo
e da tutti i genitori presenti a bordo campo che non
sempre si riscontra in altri eventi e in altri contesti
sportivi. Grazie a questo clima sereno e allegro tutti
i partecipanti hanno di fatto vinto e quindi sono stati
premiati con la medaglia con i loghi di SporExpo, del
torneo, della F.I.H. e di Sportdi+ magazine.
una medaglia
per tutti
Il ‘Trofeo SD+’ ha
regalato a tutti
i partecipanti
una medaglia
ricordo, mettendo
in secondo
piano classifica e
risultati
Con l’augurio che l’Hockey possa in futuro essere
ancora presente come quest’anno - con uno Stand
tra i più attrezzati – la F.I.H. nazionale e provinciale
ringrazia gli organizzatori e da appuntamento a tutti
a Sport Expo 2015!
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PALLACANESTRO
di Andrea Etrari
Alpo Basket in festa
è serie A2!
lI sogno è diventato realtà: l’Alpo Basket ‘99 ha conquistato la promozione
in A2 al termine di una stagione a dir poco trionfale. Grande soddisfazione
per la società del presidente Renzo Soave
Alpo Basket ’99 in serie A2: incredibile! Un traguardo inatteso e una soddisfazione enorme per
il principale artefice di questo “miracolo”: il presidente Renzo Soave, colui che ha concepito la sua
“creatura” 15 anni fa e che l’ha portata, forse, dove
nessuno si sarebbe potuto immaginare. Impossibile
ripercorrere tutti questi 15 anni, che però sono
stati tutti importanti per arrivare a questo storico
epilogo. La società ha potuto crescere, salire man
mano di categoria, commettere pure errori e saper
ripartire dai propri errori. Insomma, una scalata
vera e propria e in tutti i sensi, in cui hanno avuto
un ruolo fondamentale in (quasi) tutti questi anni,
oltre al già citato presidente, l’allenatore Nicola
Soave, i vice Paolo Saviano e Francesca Dotto e il
dirigente Giuseppe Dotto.
belle, felici e
vincenti
Promozione
da urlo per le
ragazze dell’Alpo
Basket 99, a
coronamento
di una stagione
praticamente
perfetta
La svolta è avvenuta però negli ultimi due campionati in cui la società ha rinunciato a diverse
giocatrici “mature” e “sazie” e si è affidata a giovani
“affamate” e ad alcune senior affidabilissime come
Anna Rossi e Giulia Monica (che, assieme a Elisa
Ruffo e Maria Zanella, sono state le confermate
rispetto alla scorsa stagione). Inoltre la società ha
costruito uno staff solidissimo (composto, oltre ai
già menzionati coach Soave, Saviano e Dotto, dal
preparatore atletico Alberto Bonomi e dalla fisioterapista Silvia Mazza) e ha cominciato a lavorare
forte pure sul settore giovanile (indovinatissima la
collaborazione con il Basket 2000 San Giorgio MN).
E i risultati si sono visti: una sola sconfitta nella
prima fase e tre nella seconda, con l’unica pecca di
essere stati eliminati nei quarti di finale
di coppa Italia.
Spazio ora ai festeggiamenti, anzi ad
una lunga serie di feste iniziate già nel
dopo partita dell’ultima gara casalinga
contro Costa Masnaga con una “megarisottata”, proseguite poi con la presentazione della squadra al PalaBam di
Mantova in occasione dell’All Star Game
di Lega Gold e Silver e al PalaOlimpia
prima della palla a due di Tezenis-Ferentino dello scorso 27 aprile. La mente è
già rivolta alla prossima stagione, anche
se la squadra si allenerà per tutto il
mese di maggio: poi il “rompete le
righe” il 1° giugno, quando è in programma il “rendez vous” a casa dello
sponsor Marco Dall’Oca che, assieme
al socio Marco Mangia, è il titolare
della Ecodent. E poi tutti in vacanza
in attesa di ripartire in A2!
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PALLA CANESTRO
di Andrea Etrari
Tutti insieme
sotto canestro
Palla a spicchi protagonista tra i banchi di scuola grazie a
“Più Basket a Scuola”, progetto che ha coinvolto studenti, docenti, federazioni,
tecnici e atleti d’eccellenza. Un percorso formativo da 10 e lode!
Si è conclusa con la grande festa al PalaOlimpia
il progetto sperimentale “Più Basket a Scuola”: gli
alunni e le maestre che hanno partecipato al progetto, hanno “colorato” il Palasport in occasione
della partita di campionato Tezenis-Ferentino dello
scorso 27 aprile. Ma di cosa si tratta? Nato da un’idea
di Andrea Totolo, responsabile Minibasket della F.I.P.
Comitato Provinciale di Verona, il progetto è rivolto
alle Scuole Elementari di Verona e Provincia: sono
state scelte 6 scuole primarie nelle quali, per un’intera
mattinata, gli alunni hanno giocato a pallacanestro
seguiti dagli studenti di Scienze Motorie e hanno
potuto godere della presenza dei giocatori della
Tezenis che sono stati a loro disposizione per firmare
autografi, fare fotografie e rispondere domande
sulla loro carriera e attività sportiva. “Più Basket a
Scuola” ha coinvolto ben 4 enti: la F.I.P., come già
ricordato, grazie al prof. Andrea Totolo, la Facoltà
di Scienze Motorie dell’Università di Verona con il
prof. Luciano Bertinato, la Scaligera Basket Tezenis
che ha coordinato il progetto con il responsabile
del settore giovanile Simone Guadagnini e l’Ufficio
di Educazione Fisica che ha coinvolto le scuole e le
maestre grazie alla responsabile Angela Capuzzo.
Come detto, 6 scuole partecipanti (Sacra Famiglia,
Dossobuono, Parona, Povegliano, S. Stefanodi Zimella e Forti), 1500 ragazzini, 40 insegnanti, 6 studenti
di Scienze Motorie e 6 centri minibasket zonali. Sono
state coivolte, infatti, le società che operano nelle
palestre che hanno ospitato il progetto che hanno
dato una mano pure con i propri istruttori.
«La risposta delle scuole è stata molto buona
- ricorda Roberto Leoni, presidente del Comitato
Provinciale FIP di Verona - Purtroppo siamo partiti
un po’ in ritardo e abbiamo potuto conivolgere soltanto sei scuole, a fronte di una ventina di richieste
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spicchi
d’autore
I giocatori della
Tezenis Scaligera
Basket sono stati
letteralmente
presi d’assalto dai
giovani fans
pervenuteci. Ho presenziato ai primi due incontri e
ho potuto constatare che l’entusiasmo dei ragazzini
è stato qualcosa di meraviglioso».
«Ci auguriamo di poter continuare l’anno prossimo,
magari partendo con anticipo - ha proseguito il prof.
Andrea Totolo - Ci tengo a sottolineare come quattro realtà importanti di Verona si siano riunite allo
stesso tavolo e abbiano portato ciascuna il proprio
contibuto alla riuscita di Più Basket a Scuola».
«Per noi è stato quasi doveroso aderire al progetto
- rivela Simone Guadagnini - I giocatori della prima squadra hanno partecipato con entusiasmo, le
mattinate nelle scuole sono “volate”, grazie anche
all’impegno dei ragazzi di Scienze Motorie che hanno
fatto fare ai ragazzini dei giochi “a stazioni”».
«L’adesione al progetto da parte di Scienze Motorie
ha varie concause - ha concluso il prof. Luciano Ber-
tinato - La prima è l’accordo con la Scaligera Basket:
con loro abbiamo avuto sempre convenzioni per
tirocini, sia relativamente al centro per lo sviluppo
del talento, che abbiamo messo in piedi assieme
sperimentalmente assieme a loro e al CUS Verona,
sia per altre iniziative che potrebbero essere attivate
negli anni. La seconda è la formazione dei nostri
studenti cui vogliamo presentare le problematiche
dello sport giovanile più che quelle dell’alto livello.
La formazione più carente in ambito sportivo, in
questo momento, riteniamo sia quella rivolta verso
i giovani e deve essere fatta con professionalità e
serietà. Terza motivazione: farsi conoscere come
Università e far conoscere la pallacanestro e lo sport
all’interno dell’ambiente scolastico: questo perché
la scuola tocca tutte le fasce d’età giovanili e tutta la
popolazione indipendentemente dal ceto sociale».
«Per quanto riguarda l’Ufficio Scolastico provinciale
– conclude la responsabile Angela Capuzzo – siamo
molto soddisfatti del progetto. Sono convinta che
sia stato svolto un ottimo lavoro di equipe che ha
portato ad un coinvolgimento globale, un’importante
sinergia tra sport d’eccellenza e studenti. Progetti del
genere non possono che trovare ampia disponibilità
da parte dell’Ufficio Scolastico».
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PALLA CANESTRO
di Andrea Etrari
Pianigiani, il CT azzurro
che “vede giovane”
Il coach della Nazionale di pallacanestro Simone Pianigiani, ospite della
Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona, ha concesso
un’interessante ed esclusiva intervista al nostro inviato
Un’intera giornata nella nostra città in cui Pianigiani è stato al centro di un ricco programma di appuntamenti, organizzati dal Collegio Didattico di Scienze
Motorie con la collaborazione della F.I.P. (Comitato
Regionale Veneto e Comitato provinciale di Verona)
e del C.U.S. Verona. Interessantissimo l’incontro dal
titolo “Il valore del team: dalla pallacanestro strategie
oltre lo sport”, al quale hanno partecipato gli studenti
di Scienze Motorie, tenutosi nella palestra di Via
Casorati gremita all’inverosimile. L’allenatore della
Nazionale si è poi spostato nel vicino PalaGavagnin
dove era in programma la prima delle due “Giornate
Azzurre” in Veneto: il coach ha assistito agli allenamenti delle selezioni regionali venete Under 13 e
Under 14. La giornata veronese si è conclusa con la
conferenza stampa nella quale sono intervenuti, oltre
a Pianigiani, il preparatore atletico del settore squadre nazionali Francesco Cuzzolin, il presidente del
Collegio Didattico di Scienze Motorie Federico Schena
e il presidente del Settore Giovanile, Minibasket e
Scuola Eugenio Crotti. Al termine il coach azzurro si è
concesso in esclusiva ai nostri microfoni: «Nello sport
di oggi non puoi sopravvivere ad alto livello se non
hai uno staff molto ampio, con competenze diffuse
e con cura dei dettagli. La tecnologia ha portato ad
un’accelerazione di tutto questo ed è quello che ho
detto agli studenti di Scienze Motorie: loro saranno
proiettati in questo mondo al termine del percorso
di studi e questi incontri sono un momento positivo
di stimolo e di arricchimento».
Parliamo di Nazionale: nei nostri campionati giocano tanti, troppi stranieri e quindi come possono i
giovani italiani mettersi in mostra? «Come taglia fisica
noi italiani per qualche altro anno saremo indietro
rispetto ad altri paesi europei, pertanto noi allenatori
dobbiamo creare giocatori sempre migliori, sempre
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coach
universitario
Simone Pianigiani
ha risposto alle
domande degli
allievi della
Facoltà di Scienze
Motorie di Verona,
presieduta dal
Prof. Federico
Schena
La Nazionale non è più il punto di
arrivo della carriera di un atleta, ma
un momento di formazione, cioè la
Nazionale dà esperienza europea
ai giocatori che non la fanno con
i club. Molti giocatori di prima fascia
hanno scelto campionati più ricchi,
ma il rovescio della medaglia è che in
questi momenti sono uscite tante idee:
coltivare e sviluppare giocatori che
potranno essere stelle del domani
più performanti e di alto livello. Aver spazio nel campionato è un’occasione importante e imprescindibile,
ma è altrettanto vero che per avere un serbatoio per
la Nazionale non è sufficiente perché il livello della
pallacanestro europea è un gradino sopra. Oggi si è
ribaltato il concetto: la Nazionale non è più il punto di
arrivo della carriera di un atleta, ma un momento di
formazione, cioè la Nazionale dà esperienza europea
ai giocatori che non la fanno con i club». Dove sta
andando questo basket in Italia, con tante società
in difficoltà a cominciare dalla “sua” Siena? «La crisi
economica è evidente e nel basket in particolare si è
fatta sentire in maniera deflagrante. La conseguenza
è che molti giocatori di prima fascia hanno scelto
campionati più ricchi, ma il rovescio della medaglia
è che in questi momenti sono uscite tante idee:
coltivare e sviluppare giocatori che potranno essere
stelle del domani, ad esempio, perchè in Italia la
qualità degli allenatori è molto alta e molto diffusa.
I presupposti per ripartire e per farlo nella maniera
migliore, ci sono». Verona è pronta per il ritorno
nella massima serie? «Questa è una terra di sport,
una città con tanto calcio e altre realtà: quindi tanta
tradizione e tanta passione. La Scaligera Basket è una
società solida e secondo me si giocherà fino in fondo
la promozione in A. Di sicuro l’allenatore è capace, i
giocatori pure e queste sono cose che contano al di
là del vincere una partita in più o in meno: la stagione
può girare in un verso o nell’altro, ma se c’è questo,
sei un punto di riferimento e arrivi al vertice, anno
prima o anno dopo».
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SCHERMA
di Alessio Faccincani
VeronaScherma
una famiglia… in guardia!
Un vivaio, quello della società veronese, che conta ormai oltre
30 ragazzi e ragazze seguiti e istruiti da uno staff di allenatori
di assoluto livello
Giusto concentrarsi anche su di loro. L’esercito del
futuro. Quello formato dai giovani interpreti della
scherma veronese. La nuova leva della disciplina,
di età compresa fra i 6 e i 13 anni. I riflettori si devono necessariamente accendere anche su questo
mondo. Quello probabilmente da osservare con
maggiore attenzione. Perché soltanto da qui possono nascere nuovi talenti per la scherma veronese.
La società VeronaScherma ne sta coltivando circa
una trentina. Ragazzini innamorati della propria
disciplina e della propria arma. Spada o fioretto
in questo caso poco importa. Ciò che conta è la
passione con cui questi ragazzini inseguono un sogno. Da veicolare però con i corretti insegnamenti.
Fondamentale in questa circostanza perciò il ruolo
degli istruttori. In questo caso da considerare come
veri e propri educatori. Figure indispensabili per la
corretta crescita di ciascun ragazzo. Questo pezzo in
definitiva vuole scrutare ambo i lati della medaglia.
Il piccolo agonista e l’istruttore di turno. Un tema
che si potrebbe scomporre in un’infinita di domande. Tutte di grande attualità. Per l’occasione ecco
alcune risposte. Proveremo a visionare da vicino
come nella scherma possano convivere l’irruenza
della promessa con i dettami dell’istruttore adulto.
Ecco il manuale di sopravvivenza. Ecco i due lati
della medaglia a confronto.
Vado in Messico. “Per il mio caso specifico – spiega
Tecla Merci, promettente fiorettista di 11 anni - bisogna necessariamente partire da un presupposto:
nella mia esperienza sono stata molto fortunata.
Ho iniziato scherma all’età 5 anni e sono sempre
stata allenata da persone competenti. Ogni mio
istruttore infatti ha sempre calibrato gli allenamenti
in base alla mia età. Non ho mai avvertito perciò
alcuna pressione. Questo ritengo sia il metodo di
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lavoro ideale. Nel mio caso specifico poi ho avuto
la fortuna di incontrare sul mio percorso dei veri
educatori. Persone che hanno sempre privilegiato la
mia crescita umana, prima che tecnica. Soprattutto
con il mio istruttore storico, ora in Messico, si era
instaurato sotto questo punto di vista un rapporto
veramente speciale. Pensate che all’inizio avevo
chiesto ai miei genitori di seguirlo. Volevo che mi
insegnasse ancora lui scherma. Ovviamente però
non mi è stato dato il permesso. Adesso comunque
me ne sono fatta una ragione. VeronaScherma è
diventata la mia nuova seconda famiglia. I miei
istruttori attuali sono certamente figure valide”.
Questione di Numeri. VeronaScherma dispone
di tre istruttori. Cristiano, Martin ed Enrica. Il
tema stringente però impone subito una scelta. Chi può parlare del rapporto fra promessa
ed istruttore? “Posso provarci io - interviene
nel dibattito Enrica Aiello, istruttrice di fioretto delle piccole leve – poiché Il tema è interessante e dalla lettura abbastanza articolata.
Secondo la mia opinione innanzitutto credo che i
numeri incidano molto sul rapporto fra istruttore
ed allievo. Ovviamente il rapporto umano nasce
da una conoscenza. Nelle palestre con un vasto
numero di iscritti è quasi impossibile dunque che
questo accada. A VeronaScherma invece proviamo
a soddisfare le esigenze di ciascun allievo. Non è
certamente facile ma è l’unica strada per sviluppare
quella sintonia basilare per gli anni futuri. Di questo
ne sono assolutamente convinta”.
“L’ultimo dettaglio su cui porrei l’attenzione – conclude Enrica - è quello relativo all’agonismo. Una
pecca diffusa in tutti gli sport è quella di aver drasticamente abbassato l’età di partenza delle gare.
Oggi in Italia probabilmente un bambino non può
più assaporare la dimensione ludica della propria
disciplina. VeronaScherma, invece, vuole fare di
questo un proprio cavallo di battaglia. Spesso in
palestra usiamo fioretti di plastica, approfondiamo
attività alternative e lasciamo ampio spazio al gioco.
Un istruttore in sintesi non deve mai dimenticarsi
questo concetto: lo sport è un gioco”.
sorrisi&fioretti
Uno staff
d’istruttori di
valore assoluto
segue da vicino
la crescita dei
giovani atleti di
VeronaScherma
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Football aMERICANO
di Michele Coratto
foto di Emanuele Di Donna ed Antonello Venturelli
Mastini Verona
No Limits!
Dopo la perfect season dello scorso anno, per i “bauboys”
si profila un’altra stagione da incorniciare.
E ai play off, ne siamo sicuri, ci sarà da divertirsi…
Ormai non sono più una sorpresa. Se la passata
stagione si potevano incasellare tra le squadre rivelazione del torneo, quest’anno sono diventati a
tutti gli effetti una splendida realtà. Oggi come ieri
i Mastini continuano a passeggiare sugli avversari e
non lasciano per strada nemmeno le briciole. L’analogia con il team che l’anno scorso stupì l’Italia del
football americano è il cammino devastante. Perfect
Season nel 2013, sei su sei, per ora, nel 2014 e una
certezza che accompagna i ragazzi allenati dall’Head
Coach Michele De Martin: qualificazione ai play off
già in tasca. Nessuno ha saputo fermare la marcia
dei cagnacci gialloblù: Hurricanes Vicenza, Saints
Padova e Redskins Verona sono stati superati in
scioltezza e soprattutto con il piglio della grande
squadra.
Di conseguenza in casa Mastini si inizia a programmare il futuro, con l’intenzione di puntare quanto
prima alla promozione nella massima divisione,
insieme ai top team del panorama footbalistico
italiano. E la testa del girone permette ai gialloblù
di continuare a sognare la vittoria del campionato.
A questo proposito, le ultime due gare di “regular
season”, quelle interdivisionali, permetteranno di
capire meglio quali potranno essere le reali ambizioni dei Mastini.
“Cardinals Palermo e Hogs Reggio Emilia – rileva
il presidente gialloblù Simone De Martin – sono due
squadre da prendere con le molle. I palermitani soprattutto hanno un recente passato simile al nostro,
poiché nelle ultime due stagioni si sono imposti
all’onore della critica per il valore mostrato. La trasferta a Palermo sarà una vera e propria avventura
ma una volta raggiunto il Velodromo Borsellino, in
quel momento dovremo iniziare a dimostrare che
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double derby
Tra i risultati
di prestigio
di questo
campionato,
sicuramente
vanno evidenziate
le due vittorie
contro i ‘cugini’
dei Redskins
abbiamo fatto il salto di qualità e che siamo pronti
per incrociare i caschi con chiunque: sarà come se
fosse già una partita di “post season”. Medesimo
discorso per l’ultima interdivisionale contro gli Hogs
Reggio Emilia (domenica 25 maggio al Consolini
Stadium): sarà l’ultima battaglia prima dei play off
e vogliamo vincerla a tutti i costi”.
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RUGBY FEMMINILE
di Alessia Bottone
Il rugby en rose
con il Verona Rugby Ragazze
SD+ ha intervistato Veronica Ceradini e Sara Squassabia, Vicepresidente e
Capitano della squadra, due donne entusiaste e decise a portare la loro squadra
e i loro sogni in cima alle classifiche e trovare uno sponsor per il loro progetto
1984: nasceva in Italia il campionato di rugby femminile. Da allora, il rugby, uno sport considerato “al
maschile” per antonomasia, ha aperto le porte alla
Nazionale a 15 femminile.
3 Maggio 2014: un appuntamento importante per
Verona Rugby Ragazze, che ha visto la presentazione
ufficiale della squadra al CONI.
Veronica Ceradini e Sara Squassabia, rispettivamente
Vicepresidente e Capitano della squadra, hanno
iniziato per caso. Poi giocare è diventata una sfida,
uno stile di vita, fino a prendere la forma di un sogno
che, a giudicare dai risultati, 29 partite vinte su 30 in
Coppa Italia, sembra essere decisamente possibile.
Le abbiamo intervistate e queste sono state le loro
risposte.
Veronica e Sara, quando avete deciso di praticare
il rugby e perché?
Veronica Ceradini: Ho iniziato a giocare grazie a un
progetto scolastico.
La storia è abbastanza curiosa in quanto, quando
mi sono recata in gita scolastica in quinta superiore, ho perso la prima vera lezione di rugby e così,
quando sono andata al campo a provare non sapevo
nemmeno di cosa si trattasse. Ho solo ascoltato il
suggerimento della mia professoressa educazione
fisica, a scatola chiusa e non ho più smesso! Il mio
primo allenatore, Gus Enderstein, mi ha fatto amare
questo sport.
Sara Squassabia: Ho iniziato a praticare questa attività per curiosità: non conoscevo nulla del rugby, e lo
ritenevo uno sport assurdo, com’è possibile che per
segnare devi passare il pallone all’indietro? Poi, per
fortuna, ho cambiato idea e durante l’Università ho
avuto finalmente il piacere di praticarlo con passione.
Questo è il terzo anno che gioco, e ora è diventato
il mio sport a tutti gli effetti.
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posa in rosa
Il rooster 2014
del Verona Rugby
Ragazze conta
su atlete e staff
tecnico di grande
qualità
Quanto tempo vi occupa? VC: La mia “vita è un allenamento quotidiano”: alle
sei del mattino vado a correre almeno per un’ora
con la moglie dell’allenatore, il pomeriggio lo trascorro in palestra, e poi mi alleno in campo tre volte
a settimana.
SS: Per poter scendere in campo nelle migliori condizioni mi alleno tre volte a settimana con la squadra e
una volta in palestra. Essere una giocatrice di rugby
significa sacrificio e passione. Non si potrebbe vivere
solo una dimensione, bisogna avere entrambe per
continuare a praticare questo sport.
Che tipo di ostacoli avete dovuto affrontare?
Quali pregiudizi?
VC: Viaggi in macchina e in treno per andare ad
allenarmi a Venezia e poi alle partite in giro per
l’Italia, valigia sempre pronta e pigiama sempre in
borsa, nel caso il pullman ritardasse e si perdesse il
treno per tornare a casa. Poi l’avventura nazionale
e tutto ciò che essa comportava, allenamenti più
duri e frequenti, le serate a casa a riposare invece
che a divertirsi, ma quando si ha una passione pesa
tutto meno!
SS: Da quando ho cominciato, gli ostacoli sono stati
maggiormente fisici, se non sei allenato, rischi di
infortunarti ogni domenica. I miei genitori avevano
diversi dubbi in merito a questa mia scelta, ma ora
si sono appassionati al gioco, alla mia squadra e al
clima che si respira in campo, e non perdono occasione per seguirci ogni volta possibile. I pregiudizi
maggiori li ho riscontrati dall’interno del movimento: non tutti ritengono che il rugby sia adatto per
le donne. In realtà basta guardare una partita per
cambiare idea. Perché una donna sceglie il rugby?
VC: Perché una donna sceglie il rugby? Perché ama
fare attività fisica, lavorare sodo e stare all’aria aperta, il rugby è un’attività completa che sviluppa armonicamente tutta la struttura fisica. Quindi la mia
risposta è “perché vuole stare bene”.
SS: Se potessi, consiglierei ad ogni ragazza di provare
la palla ovale: è uno sport adatto ad ogni tipo di fisico,
dove puoi metterti alla prova e semplicemente divertirti con uno sport all’aperto con ragazze di ogni età!
Qual è stato il momento più difficile? VC: Il momento più difficile penso che sia l’infortunio,
il non vedere dietro l’angolo un veloce rientro in
campo e il ricominciare da zero, anche se poi basta
veramente solo riprendere il”via” per ritornare in
breve temo ad essere chi sei sempre stata! Questo
è uno dei vantaggi di questo sport che ti da una
struttura forte e solida in grado di recuperare velocemente. Sono convinta che l’avventura “Verona
Rugby Ragazze” sia una scommessa già vinta, anche
se necessita di costante impegno da parte di tutti:
giocatrici, staff è dirigenza. Il nostro obiettivo ora è la
finale del 25 Maggio, dove dimostreremo realmente
quale è il nostro livello sul piano nazionale. Finora le
premesse sono più che buone!
SS: Il momento più difficile è stato ad inizio stagione.
Avevo paura, ero entusiasta ma anche terrorizzata.
Mi chiedevo:” E se va male?” In realtà poi è andato
meglio di ogni aspettativa, ed eccoci qui!
siamo donne...
Sebbene sia
uno sport
particolarmente
‘maschio’, le
ragazze del
Verona Rugby
mantengono
intatta la loro
femminilità.
Attenzione
però a non farle
arrabbiare...
Un consiglio per le ragazze che desiderano avvicinarsi a questo sport?
VC: Quello che posso dire alle ragazze che vogliono
avvicinarsi a questo sport è:”Divertitevi, mettetevi
in gioco, non ponetevi limiti, provateci, l’impegno è
la miglior carta che potete giocarvi e il campo è lo
sfondo migliore dove dimostrare chi siete! Mi permetto di dare un consiglio utilizzando le parole di una
persona che stimo molto:” Love rugby and love life!”
SS: Ragazze, è difficile entrare in campo la prima
volta, ma sono sicura che una volta provato, difficilmente uscirete dall’ambiente! Il rugby è uno
sport di divertimento, unione e sudore. Vi aspetto
in campo!
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RUGBY
di Federico Vaccari
I Leonicini
della palla ovale
Gettarsi nella mischia con il sorriso. Con queste premesse la società I Leoni
del Nordest svolge la sua attività coinvolgendo giovani rugbysti delle
province di Verona e Vicenza. Un pregetto all’insegna della sportività
Bellissima iniziativa a San Bonifacio legata al
mondo del rugby giovanile chiamato ‹‹Mischiamoci
in Allegria›› in collaborazione con la società educativa
Asd Rugby “I Leoni del Nordest” di San Bonifacio,
ma trasferitisi quest’anno con il suo campo da gioco
nella sede vicentina di Monticello di Fara. Assieme a
moltissimi volontari del rugby educativo a 11 e con
il supporto della Federazione rugbistica, oltre alle
società di Rangers Vicenza Rugby e del Cus Verona
Rugby, è stato possibile mettere in atto lunedì 14
aprile presso lo stadio Renzo Tizian di San Bonifacio,
il terzo torneo scolastico di rugby per le classi di
quarta e quinta elementare di moltissime scuole
dell’est veronese.
“Passano gli anni – spiega il referente per le attività
scolastiche, Marco Zonato - e mi accorgo sempre di
più che il rugby ha una bella storia da raccontare ricca
di valori e di regole cavalleresche. Oscar Wilde ha
coniato l’aforisma che il rugby è uno sport da animali
giocato da gentil uomini, mentre il calcio è uno sport
da gentiluomini giocato da animali”.
Il torneo scolastico ha coinvolto per tutta la mattinata
una trentina di classi quarte e quinte dei comuni di
Arcole, San Bonifacio, Veronella e Zimella, e dal 2008
il progetto viene coniato nelle scuole dell’est come
modello di interculturalità all’interno di un processo didattico-educativo e di sportività. Argomenti
interessanti e di sicuro valore che nel tempo hanno
fatto diventare il torneo un tradizionale punto di
riferimento per moltissime scuole.
“Il fatto di parlare di come è nato il rugby – continua
Marco Zonato - e il perché dopo ogni gioco pretendo
che i vincitori applaudano i non vincitori, nella teoria
del rispetto, è stata una formula vincente non solo
per i ragazzini ma anche per le insegnanti. I bambini
hanno voglia di capire e di conoscere, apprezzando la
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una palla che
unisce
Con il progetto
‘Mischiamoci in
allegria’, la palla
ovale diventa
strumento di
socializzazione ed
integrazione
teoria delle regole ma soprattutto il gioco che, seppur per certi aspetti rude, dai test di gradimento oltre
il 92% dei bimbi lo valutano eccellente e ottimo”. La giornata si è strutturata con una suddivisione di
dieci campetti di rugby in cui tutte le classi si sono
sfidate “meta su meta”.
“Con la gradualità della proposta dei giochi e degli
interventi – commenta il presidente dell’Asd Rugby
Educativo, Lorenzo Branco - si capisce cosa significa il
rispetto ed è bello vedere come si autodeterminino
i ragazzini tra loro. Per i ragazzi, infine, il rugby è
magia e voglia di divertirsi”.
L’A.s.d. Rugby educativo I Leoni del Nordest
ha la sede legale a San Bonifacio, in via Cavalieri
di Vittorio Veneto 15, mentre il campo sportivo
quest’anno si è trasferito presso il campo sportivo
di Monticello di Fara (VI) ma da più di dieci anni,
seppur con tante difficoltà - inizialmente appoggiati
al Valpolicella Rugby e Cus Verona, successivamente all’ente scolastico Melotto di Lonigo (Vi) - e
ha sempre portato avanti un centinaio di ragazzi
dislocati rispetto alla sede nel giro di 50 chilometri. L’organigramma societario spiega il motivo
della sua estensione: dal presidente colognese
Lorenzo Branco, al vice Davide Soldà di Orgiano
(VI), i consiglieri che provengono da San Bonifacio,
Montecchio Maggiore e Lonigo (VI) e il segretario
di Arcole Alessandro Rodighiero. L’essenza più bella del rugby ce la rivela, in coclusione, lo stesso referente scolastico Marco Zonato:
“Non c’è niente di più bello quando a distanza di
anni molti ragazzi ti riconoscono e rivedono in te con
uno sguardo la luce di chi ha passato un’esperienza
fantastica con noi. Questo basta per andare avanti
e fare sempre meglio”.
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RUGBY
di Philipp Rauch
I primi 40 anni
del Rugby Club Valpolicella
Telenuovo è media partner
Lo scorso 4 maggio, con la conclusione del campionato di Serie A 2013-2014,
il Rugby Club Valpolicella ha festeggiato i 40 anni di attività. In questo
articolo le tappe più importanti della società presieduta da Sergio Ruzzenente
ALE’ VERONA
Le emozioni dei Match dell’Hellas
commentate dalla nostra redazione
con interviste e dopo partita
DOMENICA ALLE 14.00
e in concomitanza di anticipi
e posticipi della partita dell’Hellas
POMERIGGIO HELLAS
al fianco della Primavera
per sostenere i campioni di domani
SABATO ALLE 14.30
L’avventura del Rugby Club Valpolicella inizia nel
1974, quando Sergio Ruzzenente, attuale presidente,
raccoglie intorno a sé un gruppo di ragazzi ed inizia a
farli giocare in un campo in quel di Negarine, piccola
frazione del Comune di San Pietro in Cariano. Le difficoltà sono grandi, ma i ragazzi hanno entusiasmo:
aiutano a fare di tutto, tolgono i sassi dal campo, e
si adattano a giocare ora in uno slargo vicino ad un
vigneto, ora in un’area sconnessa, ora su campi da
calcio mettono e togliendo le porte ad ogni partita.
Superate le iniziali diffidenze i bambini ed i ragazzi
che si appassionano a questo sport aumentano molto
e nasce anche una Prima Squadra che nel 1976 viene
iscritta per la prima volta al Campionato di C2. Ruzzenente è presidente, giocatore e direttore tecnico,
ma può contare sulla preziosa collaborazione del
compianto Lino Ferraretto, che porta in Valpolicella
la sua notevole esperienza acquisita con una brillante
carriera nelle Fiamme Oro, squadra con la quale ha
vinto cinque scudetti. Una svolta decisiva si registra
nella stagione 1984-85 con l’arrivo del tecnico gallese
Lyndon Child (ancora oggi vicino e affezionato alla
Società nei suoi frequenti viaggi in Valpolicella), che
migliora la tecnica della squadra.
su WWW.TGGIALLOBLU.IT troverai tutto lo sport gi
blog e tutte le new
Una stagione da vivere insie
Solo su Te
X
X
Nel 1985 viene ultimato il Campo Sportivo Comunale di San Pietro in Cariano e finalmente due anni
dopo viene costruita, con l’impegno ed il lavoro di
tanti giocatori, la Club House, fondamentale per la
coesione dell’ambiente e lo sviluppo di un vero spirito
www.telenuovo.it
ufficiale dell’Hellas Verona
dra viene arricchita dall’arrivo
di due forti giocatori argentini, provenienti da una delle più
prestigiose selezioni sudamericane, il Cujo, i fratelli Alejandro
e Gabriel Filizzola, con quest’ultimo
poi vestirà più volte anche la maglia n. 10 della nazionale italiana. L’anno successivo si aggiunge anche
Pablo Auciello, forte apertura proveniente da La Plata (Argentina). Queste esperienze hanno favorito la
commenti
a caldo
come sempre
crescita
tecnica eemotivazionale
di tutti e consentito
la possibilità
di intervenire
diretta.
la promozione
della squadra in
seniores
prima in C1
LUNEDI ORE
e poi in21.00
serie B. Mirco Bresciani fu l’allenatore del
Valpolicella per 8 anni ed a lui va il merito di essere
mantenere
Prima Squadra in Serie B fino
A seguireriuscito
allea 22.45
lala partita
alla stagione 1997-98. Successivamente, dopo alcuni
riproposta
per voi per intero in esclusiva
Campionati ancora in serie C1, nel 2004 la formazione torna a calcare i campi della serie B, dove rimane
fino al campionato 2009/2010 quando, con l’arrivo di
Alessandro Zanella, dopo aver vinto il proprio girone,
va al play-off per la pomozione in A2 con il Frascati e
vince entrambe le partite. Nel secondo anno di A2
(campionato 2012/2013) il Valpolicella Rugby chiude
la stagione
al primo posto, si aggiudica la promozione
L’imperdibile
quotidiano
alla
A1
e
accede
alle fasi finali per il passaggio all’Ecappuntamento, quest’anno
cellenza e per l’assegnazione del titolo di Campione
IN DIRETTA
DALLE 19.30 ALLE 20.00
d’Italia di Serie A: massimo traguardo mai raggiunto
dal Valpolicella e da squadre della provincia veronese.
Solo per differenza punti contro la Pro-Recco non passa
alla finale. Merita comunque l’acceso all’A1, categoria
in cui quest’anno la squadra si è ottimamente comportata, ottenendo un sesto posto nella classifica finale.
VIGHINI SHOW
TG GIALLOBLU’
di squadra. Nella stagione 1986-87 inizia il dialogo
con il rugby sudafricano, prima con la presenza a San
Pietro in Cariano di John Dobson (figlio dell’editore
del famoso mensile Rugby World), e successivamente nel 1987-88 con Brian Poggenpoel. L’anno dopo
la direzione tecnica viene affidata a John Verster,
esperto allenatore di Città del Capo; nello stesso
anno milita nella Prima Squadra Michael Kirsten, poi
mediano di mischia nella Prima Divisione Sudafricana nel Western Province con partecipazione anche
all’allora Super Twelve (campionato tra le migliori
12 formazioni dell’emisfero Sud di Australia, Nuova
Zelanda e Sud Africa).
ialloblù - minuto per minuto - cronache, commenti,
ws in tempo reale!
Questi primi 40 anni di Rugby Club Valpolicella
hanno visto sempre - salvo alcune brevi pause extra
sportive - Sergio Ruzzenente al timone della Società,
punto di riferimento riconosciuto ed insostituibile
per tutti, grandi e piccoli. Ancora oggi, dopo tanti
anni di attività, ogni sabato pomeriggio è in campo
in tuta e scarpini ad aiutare gli allenatori dei bambini
più piccoli, con lo stesso spirito di allora, quando
tutto è cominciato.
eme ai campioni dell’Hellas.
elenuovo.
Nel campionato 1990-91 la rosa della Prima Squa-
X
X
APPUNTAMENTI | PODISMO
a cura della Redazione
domenica 1/6
Isola Rizza (VR)
Caminada tra i fossi della bassa
km 6 11 16 - ore 8:30 9:00
lunedì 2/6
S.Vito al Mantico (VR)
Caminada de San Vi
km 6,5 13 - ore 8:30
Verona
Trofeo Pindemonte - FIDAL su pista
martedì 3/6
San Giovanni Lupatoto (VR)
Trittico del lupo - 2^giornata
1500 mt - ore 20:30
venerdi 6/6
Peschiera del Garda (VR)
Trofeo città di Peschiera
km 4 8 - ore 19:30
sabato 7/6
Caprino Veronese (VR)
C.d.S. Master - 1^giornata
FIDAL su pista
fase regionale
Gargagnago (VR)
Marcia della ciliegia
km 6,5 - ore 18:00
San Bonifacio (VR)
Coalonga sotto le stelle
km 6 12 - ore 18:00 18:30
domenica 8
Caprino Veronese (VR)
C.d.S. Master - 2^giornata
FIDAL su pista
56
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Correre a Verona
a giugno
Montecchia di Cros.(VR)
Camminata tra i colli- Marciliegia
km 4 7 12 19 26 - ore 8:30 9:00
martedì 10
San Giovanni Lupatoto (VR)
Trittico del lupo - 3^giornata americana
ore 20:30
sabato 14
Balconi di Pescantina (VR)
Marcia del galletto Befed
km 8 15 - ore 18:30 19:00
domenica 15
Pampuro di Sorgà (VR)
Caminada par Pampuro
km 5 10 15 - ore 8:30 9:00
San Giovanni Lupatoto (VR)
Sangiorun
km 6 12 - ore 8:30 9:00
San Vito di Legnago (VR)
Monta su che nemo a piè
km 7 13 17 - ore 8:00 8:30
sabato 21
Villafranca (VR)
Villafranca Pitch - FIDAL su pista
domenica 22
Guastalla Nuova (VR)
Marcia di san Vincenzo
km 5 11 16 - ore 8:30
Sanguinetto (VR)
Corri a donare
km 7 11 17 - ore 7:30 8:30
Verona Borgo Roma
Camminiamo insieme
km 5 8 15 - ore 8:30
domenica 29
Fumane (VR)
Caminada tra i vigneti
km 4,5 8 15 - ore 8:30
Legnago (VR)
Marcia ANGET AISM
km 5 10 15 - ore 8:30 9:00
Le podistiche veronesi sono offerte da
EVENTI
di Enrica Girelli
Festival del Cammino 2014
con Scienze Motorie
Da domenica 31 maggio a martedì 2 giugno, si svolgerà ad Affi la seconda
edizione del Festival del Cammino. Per valorizzare l’esperienza del camminare
come pratica che da una parte aiuta la riflessione personale
Organizzata dalla facoltà di Scienze Motorie
dell’Università di Verona con la collaborazione dei
comuni di Affi e Peschiera del Garda, la manifestazione ha lo scopo di promuovere una delle espressioni
più semplici e fondamentali della motricità umana:
il camminare.
Come spiega Doriana Rudi, responsabile dell’evento,
“Il successo dell’edizione 2013 ci ha spinto a proporre
anche quest’anno il Festival del Cammino. Il nostro
obiettivo è quello di valorizzare l’esperienza del camminare, e del camminare insieme, come pratica che
da una parte aiuta la riflessione personale, dall’altra
favorisce la condivisione e il dialogo”. I momenti più
importanti della manifestazione saranno naturalmente le escursioni a piedi, in gruppo, per scoprire e rivalutare i suggestivi luoghi dell’entroterra gardesano.
Nel contesto del Festival si svolgerà l’Ultra Walking
Challenge, una prova di cammino di durata dove i
partecipanti affronteranno circuiti di 6, 12, 24, 48 ore
di cammino inninterrotto, anche in notturna. Per le
challenge di 24 e 48 ore è prevista la possibilità di organizzare staffette. Un’esperienza, una sfida, che chi
ama camminare dovrebbe assolutamente provare.
Vi sarà inoltre spazio per momenti di approfondimento culturale e scientifico, come conferenze e
dibattiti sul tema. Collaborano con la manifestazione
l’Associazione Nordic Walking Italia, l’Associazione
Diabetici Verona, Avis – Donatori di Sangue, L’associazione “Un cuore per amico” e ADMO.
Per tutte le informazioni, per le date e i temi delle
conferenze in programma, e per iscriversi all’Ultra
Walking Challenge, è possibile contattare direttamente la dott.ssa Doriana Rudi all’indirizzo doriana.
[email protected] o visitare la pagina Facebook “2° Festival
del Cammino”.
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e corsa delle mele per Bambini
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podismo
il runner del mese
Massimiliano Bogdanich
Nome
Cognome
Luogo e Data di nascita
Altezza
Peso
Stato civile
Squadra
Massimiliano
Bogdanich
Verona - 1966
178 cm
66 kg
Coniugato con Cristina e papà di 3 figli (Giada, Federico e Linda)
FIDAL: Corradini calcestruzzi excelsior Rubiera (RE)
Da sei anni testimonial e volontario ABEO, porta il buon nome e operato dell’associazione in tutte
le gare a cui partecipa in buona parte del nord Italia esibendo lo stemma sulla sua divisa di gara.
TOP SCORE 2013
Ottobre: 6° assoluto alla maratona di Verona in 2.39’48”
Novembre: 11° assoluto alla mezza maratona di Riva del Garda. In quell’occasione primo italiano
con un crono di 1.12’15”. Durante la stagione invernale ha contribuito alla qualificazione della
sua squadra (Calcestruzzi Corradini di Rubiera, la stessa della medaglia d’oro alle Olimpiadi di
Atene 2004 Stefano Baldini) al campionato italiano di cross. Con la stessa squadra nel 2008,
insieme ad altri cinque atleti veronesi, vince il titolo Campioni italiani di corsa su strada.
Dicembre: vince il trofeo “Verona per la corsa” un circuito di sette gare che si svolgono durante
l’arco dell’anno.
TOP SCORE 2014 (aggiornato a maggio)
Febbraio: 57° assoluto e 2° di categoria alla mezza maratona di Giulietta e Romeo, campionato
italiano.
Marzo: 3° assoluto alla Corrillasi, gara di 10 chilometri a circuito, 11° assoluto alla mezza di
Ferrara, 9° assoluto al Palio del Drappo Verde a Verona.
Aprile: Campionato italiano di Maratona a Milano: 27° assoluto e 2° assoluto di categoria con
il tempo di 2.36’52”.
Nei suoi quasi 30 anni di corsa colleziona numerose vittorie in diverse
gare, ma la sua specialità è la maratona. Personale 2.21’29”;
1.07’00” sulla mezza maratona; 31’07” nei 10 000 metri e 15’00 nei 5000 metri.
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ATLETICA
di Alberto Cristani
Marco Perbellini
uno, epta e deca(atleta)
Intervista a Marco Perbellini, atleta dell’Atletica Insieme New Foods
di Bussolengo. Per lui lo sport non è solamente competizione,
ma un vero e proprio stile di vita
Nato il 15 novembre 1987, Marco ama profondamente l’atletica leggera. Passione e sacrificio, un
binomio che è stato, ed è tutt’ora, il segreto dei
suoi successi. Uno sguardo al presente ma anche
al futuro, soprattutto dei giovanissimi che, seguendo magari le sue orme, vorranno cimentarsi nella
disciplina per eccellenza. “Dieci-domade-dieci”.
Un’intervista…decathlon. Iniziamo.
Innanzitutto, raccontaci come e quando è nata
questa tua per l’atletica e qual è la tua specialità... Ho iniziato a fare atletica a 6 anni, vivendo in
una famiglia dove tutti, genitori,zii, cugini, hanno
praticato e tutt’ora praticano atletica. Per me è
stato facile appassionarmi a questo meraviglioso
sport. All’inizio facevo corse e salti. Poi da cadetto,
nel 2002, ho iniziato a fare i 300 ostacoli. Ho poi
proseguito con gli ostacoli, sia 400 che 110hs, fino
al 2006 anno del mio primo decathlon, affrontato
su consiglio di mio cugino Pietro (ex decathleta
ora passato ai lanci). Non ho abbandonando mai i
400hs, mia gara singola. Mi sono appassionato da
allora alle prove multiple perchè a differenza di una
gara singola si crea un clima familiare e di incitamento reciproco da parte di tutti gli atleti. Inoltre da
quando sono passato nella categoria assoluta riesco
sempre a ottenere il minimo di partecipazione per
i campionati italiani sia indoor che outdoor.
Quali sono stati i tuo risultati migliori? Titolo
regionale nel decathlon 2013 a Modena, 3° posto 400hs Campionati Italiani di società a Bastia
Umbra settembre 2013, Titolo Regionale 2014
indoor a Padova nell’eptathlon. Inoltre 12° negli
ultimi Campionati Italiani indoor svoltesi a Padova
il 25-26 gennaio 2014, migliorando di 118 punti il
mio punteggio finale.
62
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Partecipazione ai campionati italiani: Cesenatico
2004 campionati italiani allievi outdoor 400hs,
Ancona 2006 campionati italiani juniores indoor 60hs, Rieti 2006 campionati italiani juniores
outdoor 400hs, Rieti 2007 campionati italiani
promesse decathlon, Grosseto 2009 campionati italiani promesse decathlon, Milano 2009
campionati italiani assoluti staffetta 4x100,
Ancona 2012 campionati italiani assoluti indoor eptathlon, Ancona 2013 campionati italiani
assoluti indoor eptathlon, Padova 25-26/01/2014
campionati italiani assoluti indoor eptathlon.
Quali sono le tue caratteristiche fisiche e mentali?
Sono alto 1.82 x 70kg, perciò non eccello nei lanci,
però sono un buon velocista, ostacolista, saltatore
e mi difendo anche nel mezzofondo. Caratteristiche
mentali: tenacia, perseveranza e voglia di soffrire.
Dove e quando hai iniziato a gareggiare? E
oggi per quale squadra? Hai un modello a cui ti
ispiri? Sono cresciuto nella Libertas Lupatotina di
San Giovanni Lupatoto, il mio paese di residenza.
Dal 2007 sono passato all’Atletica Insieme New
Foods di Bussolengo. Mi ispiro al Campione Mondiale e Olimpico di prove multiple Roman Sebrle e
il pluricampione Olimpico dei 400hs Felix Sanchez
per la loro voglia di gareggiare anche se non sono
più giovani e competitivi.
Conciliare studio/lavoro e sport è difficile? Si, non
lo nego, è difficile, ma con la passione e il sacrificio il
tempo si trova. Io ad esempio quando studiavo a Milano,
terminavo le lezioni alla sera poi andavo ad allenarmi e
finivo non prima delle 23. Dopo essermi diplomato al
Liceo Classico, ho conseguito la laurea a Milano in
Podologia e ora lavoro presso uno studio privato.
UNA VITA
ATLETICA
Dall’età di sei anni
Marco ha iniziato
a praticare
atletica seguendo
le orme di genitori
e parenti. In
particolare il
cugino Pietro lo
ha convinto a
cimentarsi con il
decathlon
Che rapporto hai avuto e hai con il tuo/tuoi
allenatori? Non ho mai avuto problemi con i
miei allenatori nè in passato nè adesso;dal 2010
mi allena l’ex ostacolista(100hs) e lunghista Barbara Ferrarini e Giancarlo De Dionigi (preparatore
milanese).
Quali sono le emozioni più forti che hai provato
fino ad oggi? Le emozioni più forti sono ovviamente le partecipazioni ai campionati italiani e quando
si riesce a stabilire il proprio record personale in
qualche gara.
Quali sono i tuoi obiettivi per il 2014? Il mio obiettivo è centrare il minimo anche per i campionati
italiani assoluti nei 400hs, continuare a gareggiare
e essere competitivo sperando di infortunarmi il
meno possibile.
Che altri sport ti piace guardare? Tifi per una squadra/atleta? Mi piacciono tutti gli sport individuali (seguo lo slittino infatti sono andato a vedere qualche
gara di coppa del mondo in Austria e Germania, poi
ciclismo che d’estate qualche volta pratico , nuoto
e canottaggio), degli sport di squadra seguo solo il
basket, vado spesso a vedere le partite della Tezenis.
Ultima domanda: perchè un ragazzo della tua
età, o più giovane, dovrebbe scegliere l’atletica
leggere invece del - per esempio - calcio? Un ragazzo dovrebbe scegliere l’atletica invece del calcio
prima di tutto per l’ambiente, anche se c’è agonismo
la cattiveria è inesistente, al contrario del calcio.
Praticando questo sport non si fa mai panchina e si
ha l’opportunità di misurarsi in diverse discipline e di
sapere quanto si vale. La gioia che si prova quando si
batte un proprio record personale o quando si sale sul
podio è una sensazione che ti fa “dimenticare” tutti
i sacrifici fatti in allenamento. Un ultimo pensiero
riguardo al campo scuola CONI di Basso Acquar, alla
luce dei fatti accaduti ultimamente per il suo utilizzo,
il mio sogno sarebbe quello di vederlo ristrutturato,
magari con 8 corsie, per poter far praticare questo
sporta tanti ragazzi in strutture adeguate.
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63
PALLAVOLO
di Giulia Sambo
Simone Anzani
un fulmine a muro
Un primo tempo fulmineo, di talento e crescita. Soddisfazioni personali. Progetti
ambiziosi per il futuro. Individualmente e con la Calzedonia Verona, muro vincente
dopo muro vincente...
Con tanto lavoro e un sorriso smagliante. Sempre. Per questo
centrale emergente italiano, nato a Como il 24 febbraio 1992, la
stagione 2013-14 è stata una svolta. Anzani ha infatti esordito
in Serie A1 con il numero 17 nella prima squadra di pallavolo
scaligera, al termine di un’estate memorabile per la conquista
della medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo con la nazionale
azzurra. A febbraio è stato convocato da Mauro Berruto per
partecipare ad un collegiale azzurro in preparazione alle Olimpiadi 2016 e, per chiudere in bellezza, ha archiviato la Regular
Season al terzo posto nella classifica dei best blocker della Serie
A1 maschile (67 quelli da lui collezionati in 22 partite).
Doveroso fare un bilancio sulla stagione appena conclusa, dal
punto di vista Calzedonia Verona e individuale di atleta. La Calzedonia è sbocciata all’inizio di questo campionato, dimostrando di
essere uno dei gruppi più interessanti in grado di competere con
le grandi. Con coraggio abbiamo vinto partite che sulla carta ci
davano per sconfitti in partenza. Personalmente sono migliorato,
grazie ai consigli di Giani ho adattato il mio gioco ad un livello
più alto. Ho portato a casa belle soddisfazioni. Il rimpianto più
grande? Gara 1 dei quarti di Play Off a Macerata, persa al tie
break. La vittoria, forse, poteva essere la svolta.
L’emozione più forte in gialloblù? Il momento più bello della
tua giovane carriera? La vittoria nella prima casalinga contro
Cuneo: tifosi e soci sono esplosi di gioia, la vittoria mancava da
un anno. Il ricordo personale più bello risale invece al 30 giugno
2013, quando ho vinto la mia prima competizione internazionale:
la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo, con la nazionale
sempre allenata da Giani.
Adesso guardiamo al futuro. Giocherò a Verona anche il prossimo anno. Voglio imparare a gestire alcune situazioni critiche in
campo che mi hanno impedito di fare il salto di qualità in questa
stagione. Il mio modello è Zingel, l’altro centrale titolare della
Calzedonia: cercherò di apprendere il più possibile da lui, è un
mostro a muro e in attacco. Sono poi certo che la società agirà
64
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sul mercato per costruire un gruppo grintoso e competitivo, ci
saranno tutti i presupposti per mirare in alto. Sul fronte nazionale farò del mio meglio per convincere Berruto a convocarmi
alle Olimpiadi 2016.
Segni particolari. Il tuo numero di maglia in Serie A è il 17.
Una scelta curiosa… Voglio sfidare tutti gli scaramantici. Lo
indosserò ancora, fino adesso mi ha portato fortuna. Appena
ho iniziato ero legato all’1 e poi all’11. Poi sono passato al 17,
cifra che contiene comunque l’1, perché mi faceva pensare ad
un mio carissimo amico pallavolista di Milano.
Pallavolo e famiglia, punti fermi e autentici per te. Sono andato a vivere da solo a 16 anni, a Treviso. Mi sembrava di spaccare
il mondo, ma poi mi sono reso conto che era difficile senza due
figure importanti come i miei genitori. Ho rinunciato alla loro
e poi dicono
che il 17 porta
male...
Simone Anzani
ha disputato
la sua prima
stagione in Serie
A1 con un ottimo
rendimento,
tant’è che è stato
inserito nella lista
dei convocati
per la 25a World
League
vicinanza e loro hanno rinunciato alla mia presenza quotidiana.
Ora, col senno di poi, rifaremmo entrambi questi sacrifici. Io stesso
sarei contento di farlo per mio figlio, un domani. Porto sempre
nel cuore tutta la mia famiglia; sul fianco, poi, ho un tatuaggio
con cinque fiori che simboleggiano ogni persona che ne fa parte.
www.sportdipiu.com
65
PALLAVOLO
Per Anzani però non è ancora momento di vacanze. Simone infatti è stato inserito nella lista
dei 22 convocati per la prossima World League: il
nome del giocatore classe 1992 compare infatti
nella lista dei selezionati da coach Mauro Berruto
in vista della 25^ edizione della competizione internazionale al via il 23 maggio, con la Final Six in
programma a Firenze dal 16 al 20 luglio. Anzani è
uno dei tre esordienti assoluti, assieme a Randazzo
e Corvetta. “Ogni anno voglio garantire l’ingresso
di qualche volto nuovo nella rosa della nazionale
– ha dichiarato Berruto – un anno fa è toccato a
Piano e Beretta, ora ci sono Anzani e Randazzo,
tutti provenienti dal Progetto Rio 2016. Oltre ai
convocati continueremo ad osservare e inviteremo
tanti altri ragazzi, in modo tale che tutti abbiano
la consapevolezza di essere sotto la lente d’ingrandimento”.
Rebaudengo nuovo A.D. Calzedonia Verona
è stato presentato ufficialmente alla stampa mercoledì 23
aprile il nuovo A.D. di Calzedonia BluVolley Verona Piero
Rebaudengo.
Nato a Torino nel 1958, Rebaudengo ha maturato importanti esperienze professionali a livello nazionale ed internazionale; nell’ambito
sportivo in particolare ha ricoperto il ruolo
di Direttore eventi delle Paralimpiadi di Torino 2006 e successivamente, dal 2007 a fine
2012, quello di Direttore Sport in FIVB con
la responsabilità di gestione di eventi come
Olimpiadi, Campionati del Mondo, World League
e World Cup. Rebaudengo ha partecipato inoltre
come atleta a 12 campionati di volley di Serie A, dal
1976 al 1987 (quattro Scudetti, due Coppe dei Campioni e una
Coppa delle Coppe). Con la Nazionale italiana ha collezionato
186 presenze, vincendo quattro medaglie.
66
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La più prestigiosa, di bronzo, alle Olimpiadi di Los Angeles nel
1984.
Ecco le sue prime dichiarazioni: “Per me è un ritorno
in Italia dopo esperienze all’estero sia in ambito
sportivo che manageriale. Non faccio proclami
però posso dire che a Verona c’è un progetto
triennale per arrivare sempre più in altro nel
ranking pallavolistico nazionale. Sarà un progetto
serio, limpido, sostenibile e sobrio, senza troppe
promesse ma con tanta sostanza. Lavoreremo su
due fronti: uno sportivo con la struttura, con i tecnici con la società per eventuali nuovi investimenti, e
con la società a livello commerciale. La Bluvolley è sana
e ha un motore commerciale molto buono. Fondamentale sarà
anche la sinergia con le istituzioni. Appuntamento quindi alla
prima partita di campionato: noi siamo già pronti!”
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AL GIUSTO PREZZO
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23GIUSTO PREZZO
PALLAVOLO
di Luca Mazzara
in collaborazione con Ufficio stampa COL Mondiali Volley Femminile 2014
Volley femminile
Verona torna Mondiale
68
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Arbitro
Anello Superiore
Segnapunti
Stampa
Tribuna Laterale
Anello Superiore
Basta già il nome. Mondiali. Un evento unico, di sentanti della delegazione scaligera, «è motivo di
quelli che tutti gli sportivi sognano di giocare e di grande orgoglio. Riproporsi dopo 4 anni dal Mondiale
quelli che ogni appassionato non vuole perdere. Di maschile e vedere di essere una delle città che avrà
solito davanti alla tv, ma dal vivo è tutta un’altra cosa. più partite, ben 21, significa che qualcosa di buono
Verona torna una delle capitali del volley internazio- siamo in grado di fare». «Dai calcoli che avevamo fatto
nale con il grande appuntamento in programma al doveva capitare il pool B» ammette Stefano BianchiPalaOlimpia dal 23 settembre al 5 ottobre 2014: da ni, «poi invece per scelte anche volute dalle esigenze
segnare in rosso sul calendario e da sottolineare più di pubblico, la Serbia giocherebbe infatti a Trieste a
volte, con tantissime partite da non perdere e lì a pochi chilometri da casa, e da altri ragionamenti fatti
pochi metri alcune delle squadre più forti del mondo all’interno dell’organizzazione , è capitato il girone
nella pallavolo femminile. Russia, Olanda, ma anche C , dove ricordiamo ci sarà sicuramente la Russia
Tailandia e Kazakistan di sicuro, oltre a due formazioni campione del mondo in carica e quasi sicuramente
in arrivo dal girone del Nord e Centro America (Nor- anche gli Stati Uniti come prima nel girone Norceca.
ceca). E forse Brasile e Serbia nella seconda fase per
uno spettacolo unico. Sono queste le protagoniste Il Brasile e la Serbia potrebbero arrivare, anzi
del girone che si giocherà a Verona dopo i sorteggi arriveranno, nella seconda fase, quindi con partite
effettuati per il Mondiale di pallavolo
femminile 2014, con ospiti di eccellenza
tra cui il presidente del Coni Giovanni
Malagò e tutto lo staff del Coni nazionale, ma anche i vertici della Fivb con in
Anello Superiore
testa il presidente mondiale Ari Graca
e tutta la Fipav nazionale. A rappresenTribuna Centrale
tare il Comitato Provinciale scaligero la
delegazione composta da Fabio Maraia,
presidente del COL dei Mondiali 2014,
Roberto Maso presidente regionale
della Fipav Veneto, Stefano BianchiTribuna Centrale
ni presidente Fipav Verona e Florindo
Ferraro consigliere provinciale Fipav
Anello Superiore
Prima Fase - Pool C
Verona, a seguire tutta la cerimonia del
Tribuna
Anello
Tribuna
Biglietto
sorteggio assieme a tanti big del volley
Centrale
laterale
Superiore
Seconda Fase
Partita
italiano come Mauro Berruto, Marco
€ 10,00 (senza vincolo di posto)
ore 11.00
Tribuna
Tribuna
Bonitta, Gian Paolo Montali, Andrea
Centrale
laterale
Partite
€ 20,00
€ 13,00
€ 8,00
ore 17.30 e 20.30
Biglietto
€ 20,00
€ 13,00
Zorzi, Andrea Giani e molti altri ancora.
Abbonamento
€ 80,00
€ 50,00
€ 35,00
€
50,00
€
40,00
Abbonamento
«Essere tra le 6 città che organizzeranno
Tutte 15 partite
il Mondiale» il commento dei rappre-
Tribuna Laterale
Il PalaOlimpia ospiterà a settembre i Mondiali di volley femminile,
ennesimo evento internazionale dopo il successo del
Mondiale maschile nel 2010
Anello
Superiore
€ 8,00
€ 30,00
da dentro e fuori che porteranno un interesse ancor più grande. Diciamo che è
stato un sorteggio fortunato, ora tocca
a noi riempire il PalaOlimpia». Per farlo
sono stati fissati prezzi più che popolari
soprattutto negli abbonamenti che per
le 15 partite vanno dai 35 gli 80 euro,
mentre i prezzi per le singole partite costeranno dagli 8 ai 20 euro.
Un’occasione unica per una scorpacciata
di volley di altissimo livello con alcune
tra le migliori squadre femminili di tutto
il mondo, lì a pochi metri nello scenario
del PalaOlimpia che torna protagonista
assoluto della pallavolo internazionale.
L’ennesimo grande evento di una città
che continua ad ospitare appuntamenti
di altissimo livello: nei vari sport, ma soprattutto nel volley. Che
regalerà a Verona
un’altra bellissima emozione.
anteprima
mondiale
Nella foto
a fianco, la
presentazione
della partita
amichevole ItaliaRepubblica Ceca
che si è giocata lo
scorso 16 maggio
al Pala Ferroli di
San Bonifacio.
Sopra, Tai Aguero
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69
PALLAVOLO
di Luca Mazzara
Un gruppo mondiale
Ospitare a Verona per la seconda volta
un Mondiale è sicuramente un motivo di
grande orgoglio e un onore per tutti noi
che operiamo nel volley e che amiamo
questo mondo. Vuol dire che probabilmente si è riusciti a fare le cose per bene,
che chi gestisce questi eventi e tutto
il gruppo di lavoro di oggi e degli anni
precedenti ha saputo conquistarsi una
grande fiducia.
Biglietto
Partita
ore 11.00
Partite
e 20.30
ore 17.30
A
to
bbonamen
- P ool C
€ 20,00
€ 80,00
partite
Il torneo iridato sarà suddiviso in tre fasi,
una
formula che
Tutte 15
prevede ben 13 match per la squadra che diverrà Campione
del Mondo.
Prima fase. Le 24 squadre partecipanti sono suddivise in quattro gironi da sei. Le pool saranno ospitate da Roma (A), Trieste
(B), Verona (C) e Bari (D). Cinque giornate di gara (dal 23 al 28
settembre, con il 26 giorno di riposo). Le prime quattro squadre
di ogni girone si qualificano per la seconda fase.
Seconda fase. Le 16 squadre rimaste in gara saranno suddivise
in due gironi: le prime quattro della pool A giocheranno con
quelle della pool D (e giocheranno a Bari e Trieste). Altrettanto
succederà per le migliori dei gironi B e C (a Verona e Modena).
In questi nuovi gironi non verranno ripetuti gli incontri già disputati nella prima fase, i cui risultati saranno validi anche per
stilare la classifica della seconda parte del torneo. I due gironi
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periore
Anello Su
Anello
SuperioreStefano
en
€ 10,00 (s
Arbitro
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Anello
Seconda F ibuna
Bianchini
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Superiore
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CentraFipav
Verona
di posto) Presidente provinciale
€ 8,00
,00
za vincolo
Tribuna
laterale
Tribuna
Centrale
Stampa
Anello Su
Prima Fase
terale
Tribuna La
periore
Segnapunti
Nel 2010 fu il
Volley maschile
a portare il
Mondiale a
Verona. Dopo
quattro anni tocca
alle ragazze.
La formula dei Mondiali
terale
Tribuna La
PALAOLIMPIA
per l’iride
Questo sarà un Mondiale che ci vedrà
sicuramente molto più impegnati rispetto alle esperienze
precedenti, con ben
periore
Anello Su
21 gare ospitate al PalaOlimpia in quasi
rale Un grande impegno, un
dueTrsettimane.
ibuna Cent
compito che richiederà molti sforzi, ma la
marea di volontari che stiamo raccogliendo e la professionalità dei nostri collaboratori ci fa
ben sperare per una buona riuscita della manifestazione. è ovvioTrche
questa
rale volta ci aspettiamo da
ibuna Cent
tutti un aiuto, parlo di enti, sponsor, perché l’evento
Superiore
è molto più grande,
lustro alla nostra città e
Anellodarà
merita la massima attenzione di Verona.
€ 13,00
€ 50,00
€ 8,00
€ 35,00
Biglietto
ento
Abbonam
€ 20,00
€ 50,00
€ 13
€ 40,00
€ 30,00
da otto squadre si svilupperanno in quattro giornate di gara
(1/10, 2/10, 4/10 5/10). Le prime tre di ogni girone si qualificano
per la fase successiva.
Fase finale. Milano sarà la sede della terza fase del torneo, quella
che porterà all’assegnazione delle medaglie e alla conquista del
titolo di Campione del Mondo. Le sei squadre qualificate dalla
seconda fase verranno suddivise in due pool da tre. I gironi
verranno così composti: le vincitrici dei gruppi saranno inserite
una in un girone e una nell’altro, mentre le seconde e le terze
verranno assegnate ad ogni singola pool tramite un sorteggio.
Le prime due qualificate dei gironi a tre della terza fase, in programma dall’8 al 10 ottobre, si qualificheranno per le quattro
semifinali. Le terze saranno classificate entrambe al quinto posto.
Le semifinali incrociate si giocheranno l’11 ottobre, le finali per
le medaglie domenica 12 ottobre 2014.
Ripetere un grande successo
Ripetere un grande successo
Essere ancora il Presidente del Col dei Mondiali di
Verona mi gratifica e mi rende orgoglioso. Prima
di tutto perché vuol dire che l’organizzazione precedente ha superato l’esame, in seconda battuta
perché quando c’è da raccogliere una sfida noi della
pallavolo veronese non ci tiriamo mai indietro. Sarebbe bellissimo bissare il successo del 2010, credo
che riusciremo a farcela. Un grazie va a tutti coloro
che ci aiuteranno in questa sfida internazionale, anzi
mondiale, da chi farà il raccattapalle agli accompagnatori e a tutti gli altri volontari, il vero motore
di questa manifestazione. E’ una grande sfida, ma
ci faremo trovare pronti per un evento mondiale.
Fabio Maraia
Presidente COL Mondiali di volley femminile 2014
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ARRAMPICATA
di Sofia Baltieri
Spider Sofy
Sofia Baltieri racconta ai lettori di SD+ cosa l’ha spinta ad arrampicare
e le emozioni che questo sport regala. Uno sport che fortifica il fisico
ma soprattutto la mente. Da provare
Mi chiamo Sofia Baltieri e pratico uno sport un
po’…particolare come l’arrampicata. Ho iniziato quasi
per gioco: la scuola che frequentavo alle medie lo
proponeva come materia opzionale e praticamente
arrampicavo tutti i sabato per un’oretta. Dopo un
anno circa il mio istruttore ha chiesto all’allenatore
del gruppo sportivo agonistico della palestra del
King Rock di darmi un’occhiata per vedere se avevo
qualche capacità particolare. In effetti ci sapevo fare
tant’è che quando poi ha detto che avrei potuto
far parte della squadra, ho accettato senza indugiare. All’inizio dovevo fare due allenamenti
di due ore a settimana, ma con il fatto che
contemporaneamente facevo danza, andava
una volta sola. Quando non sono più riuscita a
conciliare le due discipline ho dovuto scegliere.
Dopo circa 6 anni di danza ho optato per l’arrampicata. Il motivo? Beh, questo sport mi dava
e mi da tutt’ora emozioni molto più forti. Ho fatto
provare a molti amici l’arrampicata ed è piaciuto a
tutti. Naturalmente mi considerano un pò pazza
perchè non è facile stare appesi ad una corda su
una parete di 15 metri e spesso non è facile fidarsi
delle proprie forze. Ora mi alleno circa quattro volte
a settimana, due ore ogni allenamento. Seguo un
corso di preparazione atletica per il fisico di un’ora
una volta a settimana. All’inizio facevo palestra per
la preparazione, ora faccio TRX ovvero utilizzo un
attrezzo particolare per potenziare i muscoli del
corpo, principalmente braccia, addominale e schiena.
Per le gambe invece qualche volta vado a correre e
faccio esercizi per la reattività. Ogni mese partecipo
a una seduta di gruppo con una parte della squadra
da una preparatrice atletica-psicologa e sempre una
volta al mese, con questa psicologa, ho una seduta
individuale di un ora. Ogni volta che mi alleno c’è il confronto con la pa-
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paura? no,
adrenalina
Per sconfiggere
gli avversari,
Sofia prima deve
combattere contro
pareti e rocce
rete, perchè anche quando faccio le gare, non devo
battere le altre concorrenti, ma devo fare i conti solo
con la parete. Non è una lotta contro le altre atlete,
ma una battaglia contro la parete.
In pratica se voglio contro i miei avversari prima devo
sconfiggere la parete. Mi alleno in una palestra a
Palazzina, il King Rock. Qualche volta d’estate arrampico in falesia, ovvero su roccia. Le gare si svolgono
nelle palestre, non sulla roccia. Esistono 3 specialità:
- Lead: dove devi cercare di arrivare il più alto possi-
bile, le pareti sono alte circa dai 15 metri in su e con
diversi sviluppi, ovvero con diverse graduatorie di
strapiombi. Ci sono delle prese dello stesso colore
e sei legato a una corda, attaccata a te, e che devi
mettere dentro un moschettone posto a un metro
e mezzo di distanza quello precedente. Ci possono
essere dai 10 ai 15 moschettoni. Questa è la specialità che fa più “paura” perchè è quella in cui se cadi
sicuramente fai un volo variabile da 1 metro a 3-4,
in base all’ultimo moschettone che hai messo.
- Boulder: è una specialità molto meno “spaventosa” in quanto trattasi di disciplina che si
svolge su pareti massimo di 4-5 metri con dei
materassi molto alti sotto. In questo caso se
cadi atterri sul morbido.
- Speed: è l’ultima specialità, dove c’è una parete
a di 15 metri con la corda dall’alto, ovvero che non
devi mai moschettonare perche sei sempre tenuto
da un assicuratore che tira la corda dall’altro e dunque non cadi mai. Come dice il nome di quest’ultima
specialità, vince chi arriva a schiacciare il pulsante
per fermare il tempo prima. Le prese che uso per
fare speed rimangono invariate per circa 10 anni,
insomma le prese sono uguali per tutti.
La mia specialità preferita è lead perchè mi da le
emozioni più forti: l’adrenalina che provo quando
sono appesa a 15 metri è tantissima. È anche la specialità che mi da le maggiori soddisfazioni. Il boulder
è più da “scimmie” mentre lo speed, essendo sempre
uguale la via, è un po’ monotono. Non è sempre facile
conciliare lo sport con la scuola perchè l’arrampicata
mi porta via un sacco di tempo. Ma forse è grazie a
questo sport che i miei voti sono alti. La pressione
che ti mette questo sport è elevata: a confronto
un’interrogazione non è una passeggiata di salute!
Infine consiglio di praticare questo sport perchè
è sano, aiuta sotto tutti i punti di vista sia fisici ma
soprattutto mentali. Aumenta l’autostima, aiuta ad
essere forti mentalmente non solo nei confronti della
parete ma anche della vita. Penso che almeno una
volta nella vita bisogna provare quella sensazione di
grandezza, di potenza, di riuscire ad arrivare in cima
e sentirsi soddisfatti di esserci arrivati solo con le
proprie forze. È uno sport che non smetterò mai di
fare perchè quando lo provi una volta ti fa sentire
talmente bene dentro che te ne innamori. È uno
sport duro, spesso che ti butta giù, ma che ti
insegna a non mollare mai. Per quanto riguarda le gare ho partecipato ad
eventi a livello regionale per cercare di entrare nei
primi 4 posti della mia categoria Under18, gareggiano
nelle palestre del Veneto, per un totale di 6 gare.
E ce l’ho fatta. Questo mi da libero accesso per le
gare Nazionali dove i 4 migliori atleti di ogni regione,
sempre per ogni categoria, cercano di raggiungere
il titolo Italiano per ogni diversa categoria. Spero
quindi che anche i nazionali vadano bene. Un mio
obbiettivo? Quello di arrivare tra le prime almeno di
una categoria. Sarà difficile perchè ci sono ragazze
molto brave e che hanno molta più esperienza ma
cercherò di mettercela tutta.
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ORIENTEERING
di Walter Peraro
Gare di corsa
nei labirinti della natura
Da oltre cento anni, l’orientamento è anche uno sport. Nato in Svezia
agli inizi del ‘900 fu praticato in Italia dai militari intorno agli anni ’50
e poi, da metà degli anni ’60, anche dai civili. Scopriamolo insieme
Il primo organismo che ha coordinato l’Orienteering è stato il CISO (Comitato Italiano Sport orientamento), che nel 1976 ha organizzato alle Regole di
Malosco, in Trentino, il primo Campionato Italiano di
orienteering, vinto da Sergio Majoni, maestro di sci
di Cortina. Nel 1986, è nata la Federazione Italiana
Sport orientamento (FISO), associata inizialmente
alla FIDAL e poi associata al CONI, che in 25 anni è
cresciuta in diffusione e capacità organizzativa sino
al punto da ospitare quest’anno per la prima volta i
Campionati del mondo (Word Orienteering Championship) a Lavarone e sull’altopiano di Asiago, dopo
i mondiali master organizzati dieci anni fa sempre
sull’Altopiano dei 7 Comuni nel vicentino.
La formula è semplice: si tratta di una corsa a
cronometro individuale; i concorrenti, devono raggiungere una serie di punti di controllo indicati
su una mappa che viene consegnata al momento
del via. Non c’è un percorso stabilito ed ognuno
per arrivare al punto fa la strada che vuole scegliendo quella che ritiene la via migliore (la più
breve o comunque quella ritenuta più veloce). C’è
chi preferisce percorrere un sentiero e chi invece
taglia nel bosco, c’è chi aggira il colle e chi invece
passa per la cima, chi si immerge nel fitto della
boscaglia e chi sceglie di attraversare una zona
paludosa. L’avventura è assicurata comunque per
tutti. I punti di controllo, portati sul terreno il giorno
prima della gara, sono caratterizzati da un segnale
bianco/arancione, detto in Italia “lanterna”, appeso
ad un “paletto” su cui è attaccata una “stazione”
elettronica che registrare il passaggio del concorrente (il concorrente vi inserisce il proprio “micro
cip”). All’arrivo si scaricano i dati raccolti nel micro
cip, ed il software, dopo aver controllato l’esatta
e completa sequenza di passaggi, indica il tempo
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finale di gara e i tempi intermedi da un punto all’altro. I concorrenti sono
divisi in categorie per classi di età e sesso.
Le abilità. Un “orientista” deve quindi saper leggere molto bene una mappa
anche aiutandosi con l’ausilio della bussola, saper scegliere il percorso a
lui più congegnale, utilizzando le caratteristiche del terreno come fossero
“segnali” che indicano la via, tutto ovviamente … di corsa.
Oltre ad essere buoni fondisti, atleticamente preparati a sforzi prolungati,
occorre una tecnica di corsa particolare, con braccia leggermente allargate
per ottimizzare l’equilibrio, continui cambi di passo, forza muscolare per
superare improvvise brevi salite, e particolare “destrezza” per muoversi
su terreni a volte molto sconnessi e per attraversare
zone fittamente alberate, ecc. La variazione continua, richiede che il cuore sia allenato a passare più
volte da momenti di sforzo intenso a momenti di
minore impegno.
Le gare durano un’ora circa ( nella categoria elite
si corre per 80/90’, mentre i più giovani fanno gare
di 20/30’).
Il gioco continua oltre la gara. Alla fine della gara i
concorrenti confrontano con gli avversari il percorso
scelto e commentano gli errori commessi.
La mappa, che resta al concorrente, diventa oggetto di una collezione cartografica
che per qualcuno ha già superato i mille
pezzi … da tutto il mondo.
Abbigliamento. Anzitutto servono scarpe con suola robusta, tacchetti o chiodi,
punta e tallone rinforzati; è quasi d’obbligo una tuta con pantaloni e maniche
lunghe, in tessuto leggero antistrappo
e ghette fino al ginocchio. La bussola
è personale (gli agonisti usano delle particolari bussole da infilare al
pollice). Non serve altro.
Non solo corsa di orientamento. La
FISO, Federazione italiana associata
all’International Orienteering Federation (IOF), Prevede anche l’orienteering
con gli sci da fondo (SCI-O) e l’orienteering
in mountain bike (MTB-O), percorrendo
un reticolo di piste battute o una rete di
sentieri. La quarta disciplina dell’orienteering è il Trail-o, detto “orienteering di
precisione”, perché non ci si deve orientare
ma individuare la lanterna indicata da una
speciale descrizione (tale formula prevede la partecipazione anche di “paralimpici”, ovvero persone in
carrozzella o con determinati handicap fisici). I primi
mondiali italiani di sci-o si sono disputati nel 1984,
quelli di mountain bike nel 2013.
Orienteering nelle scuole. Da diversi anni, nelle
scuole elementari e medie, esperti di orienteering
affiancano gli insegnanti per far apprendere ai ragazzi
l’uso di bussola e mappa e sperimentare sul campo
le diverse tecniche di navigazione.
Dal prossimo anno scolastico (2014-2015) partirà
la sperimentazione dei licei scientifici ad indirizzo
sportivo (uno in ogni provincia), dove l’orienteering
è materia scolastica obbligatoria del primo biennio.
In molte provincie del nord e del centro Italia, vengono
organizzati ogni anno i Campionati Studenteschi e le
fasi regionali e nazionali (per le categorie ragazzi ed
allievi). Molti i corsi anche per gli insegnanti e nutrita
la bibliografia dedicata all’orienteering nella scuola.
non solo gara
L’orienteering, al
di là dell’aspetto
agonistico, è un
gioco che aiuta
specialmente i
più giovani ad
affinare le abilità
Il calendario. Ogni anno viene stilato un calendario
a livello nazionale e regionale, con varie gare ogni
settimana durante tutto l’anno. Il clou della stagione
è fra aprile-giugno e fra settembre-ottobre.
In palio ci sono titoli regionali e titoli italiani sprint,
middle, long e a staffetta, per ognuna delle categorie previste (nei giovani ad intervalli di due anni,
per i master ad intervalli di 5). Nel corso dell’anno si
disputa anche la Coppa Italia, che raccoglie 5 gare
di livello nazionale, sparse da nord a sud. Nei centri
cittadini si disputa il trofeo Nazionale centri storici
e a novembre si disputa a Venezia una bellissimo
Meeting nel labirinto della Serenissima, con la
partecipazione di circa 4000 concorrenti provenienti da tutto il mondo. Ambita da molti è la
maglia della nazionale, che comporta trasferte
importanti soprattutto in Europa. Da qualche
anno si sta diffondendo l’organizzazione di gare
a carattere promozionale, in parchi o piccoli centri
urbani o nelle zone periferiche delle città, con solo
4 categorie a libera iscrizione e conclusione della
manifestazione entro la mattinata.
(1 - continua)
APPUNTAMENTO MONDIALE
Dal 5 al 13 luglio in Italia per la prima volta, si disputeranno i Campionati del
Mondo di orienteering (www.woc2014.info.it) in due zone diverse: sull’altopiano di
Folgaria - Lavarone - Luserna e sull’altopiano dei 7 Comuni - Asiago. La cerimonia
di apertura si svolgerà domenica 6 luglio ad Asiago, ma la prima gara si disputerà
già il giorno prima. A contorno dei campionati del mondo è organizzata anche
una gara di 5 giorni con classifica di tappa e classifica finale, per tutti coloro che
vogliono avere l’ebbrezza di correre con le stesse mappe e sugli stessi terreni dove
correranno i campioni. Le gare mondiali saranno riprese con speciali telecamere
che permetteranno al pubblico “seguire” il percorso dei concorrenti e conoscere in
ogni istante l’andamento della gara. Le gare potranno essere seguite anche da casa,
tramite internet “live”, con i passaggi intermedi ed i tempi finali in diretta. Un evento
che attirerà oltre 3000 persone fra squadre nazionali, tecnici, accompagnatori e
orientisti partecipanti alla “5 giorni”, oltre all’attenzione dei media di tutto il mondo.
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EVENTI
a cura della Redazione
Sport, cultura, territorio
questo è VISS & SportivaMente
Una settimana speciale dal 19 al 28 luglio, un’occasione unica dove sport,
cultura, turismo e promozione del territorio si fondono insieme,
esaltandone i valori e il fascino
Si svolgerà a Verona e Lazise del Garda dal 19 al
28 luglio 2014 “Verona International Sport Show &
SportivaMente”, prima edizione di una manifestazione ideata e progettata da Intema, coorganizzata
dall’Amministrazione Comunale di Verona insieme
a CiVin.
L’evento nasce con l’intento di coniugare sport,
spettacolo, cultura e territorio attraverso il coinvolgimento delle associazione sportive e culturali
oltre alle attività produttive e commerciali. L’idea di
VISS 2014 è quella di porre l’attenzione e la curiosità
su una campionatura di sport cosiddetti “minori”
attraverso un programma di attività sportive all’aperto, dove il pubblico diventa partecipante, attore
e spettatore.
L’attività sportiva sarà accompagnata da eventi culturali e da iniziative di confronto e riflessione sulla
sana pratica dello Sport e sulla sua funzione.
Tutte le iniziative, sportive e non, vedranno la presenza di campioni e specialisti del settore sportivo,
per un incontro diretto con tutti i partecipanti. Ogni
appuntamento sarà inoltre affiancato da un consorzio o associazione di produttori e commercianti.
Un’occasione unica dove sport, cultura, turismo
e promozione del territorio si fondono insieme,
esaltandone i valori e il fascino.
La manifestazione consentirà di vivere un’emozionante ed intensa esperienza sullo sfondo di alcuni
degli angoli più affascinanti e suggestivi di Verona, città ricca di arte, storia e cultura, inserita dall’
UNESCO fra le città d’arte “Patrimonio Mondiale
dell’Umanità”. Inoltre, per quanto riguarda gli sport
acquatici, la location designata sarà il comune di
Lazise del Garda.
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Un appuntamento destinato a rappresentare un
importante avvenimento ed una significativa occasione per la più ampia valorizzazione del patrimonio
sportivo e culturale scaligero. Le discipline che verranno proposte a questa prima edizione di Verona
International Sport Show saranno:
• Verona: mountan bike (Torricelle), canoa, rafting
(Adige da Ponte Garibaldi a Ponte Pietra), tiro con
l’arco (Lungadige Attiraglio), skate, arti marziali (Piazza San Zeno), padel tennis (Piazza Bra).
• Boscomantico: paracadutismo
• Nuoto: Lazise
2014
Verona International
Sport Show
Location di grande suggestione e fascino che
sicuramente saranno di grande attrazione per la
cittadinanza ma soprattutto per i numerosi turisti
presenti sul territorio veronese in quella settimana.
Di assoluto prestigio e interesse anche le tematiche che si affronteranno durante i convegni serali
nell’ambito di “SportivaMente”. Si parlerà infatti
“Sport e Arte”, “Sport e Scuola”, “Sport e Terza età”,
“Sport e Letteratura”, “Sport e Vino”. Il tutto, anche
in questo caso, in location da “brividi” come, per
esempio, Piazza dei Signori, Cortile del Tribunale,
Arsenale e Piazza Bra.
Un appuntamento quindi da non perdere per un’estate a tutto sport!
INFO Facebook: Verona International Sport show
Twitter: @viss2014
Mail: [email protected]
19 - 28
LUGLIO
SPORT
CULTURA
TERRITORIO
SPETTACOLO
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KUNG FU
di Michele Dal Bò
L’Accademia Kung Fu
Tradizionale di Verona
A.K.T.S.L. - questo l’acronimo dell’Accademia scaligera - porta avanti
la scuola del Maestro Chang Dsu Yao
Il kung fu wu shu tradizionale che viene insegnato
nella nostra accademia comprende gli stile dello Shaolin del Nord e del Tai Chi Ch’uan stile Yang.
Queste due scuole lavorano sia sugli aspetti esterni
di flessibilità, coordinazione, forza e potenza, sia sui
principi interni di energia, equilibrio, concentrazione
e rilassamento. Insieme formano un preciso modello
di arte marziale antica che lavora sull’evoluzione del
corpo, della mente e dell’energia interna; il Ch’i.
culturale e collabora con altre associazioni sul territorio per divulgare anche i principi filosofici, la lingua
che sono parte integrante della cultura di un buon
praticante di arti marziali.
A Verona insegnano istruttori qualificati e i corsi vanno dai bambini e ragazzi (8 - 14 anni) e adulti (dai 14
anni in su)
L’Accademia si propone anche come contenitore
INFO
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www.aktsl.it
TENNIS
di Anna Tomelleri
A tu per tu
con in maestri ATV
Abbiamo incontrato Santiago Messora e Damian Di Noto, maestri nazionali e
responsabili della scuola tennis dell’ATV, Associazione Tennis Verona che oggi
conta 225 iscritti di tutti i livelli
L’ATV, Associazione Tennis Verona di via Galliano, che fu fondata
da G. Franco Fedrigoni nel 1929, vanta un organico complesso e
articolato. Messora e Di Noto sono due maestri, e hanno accolto il
nostro invito per un’intervista.
Parlando di livelli, possiamo dire che ci sia una distinzione in
‘classi’ tra i vostri allievi, da quelli della SAT (Scuola Avviamento
Tennis) a quelli dell’agonistica? No – risponde il maestro Santiago –
In realtà noi non vogliamo fare molte distinzioni nella nostra scuola.
Accettiamo tutti e a tutti presentiamo le diverse possibilità di allenamento. Poi, in base alla voglia di investire energie su quest’attività da
parte del singolo atleta, si decide come impostare il lavoro. Si va da un
allenamento alla settimana per i più piccoli, alle sei volte per i più grandi. C’è chi si allena mattina e pomeriggio: sono i giovani agonisti che
fanno attività nazionale ed internazionale e che nel loro allenamento
sono seguiti dal preparatore atletico Fabio Cellebrano, osservando
un programma specifico, studiato esclusivamente per loro.
A proposito di preparazione atletica, è opinione diffusa che la
pratica del tennis porti ad uno sviluppo asimmetrico dei muscoli dorsali. Conferma? No, non è vero. La preparazione atletica
è un’ attività propedeutica al gioco vero e proprio del tennis ed è
molto importante, per non dire fondamentale. Noi la presentiamo
ai più piccoli sotto forma di gioco, con esercizi simili ai movimenti
in campo, per proporla poi gradualmente ai più grandi come un
lavoro molto orientato, finalizzato al gioco in campo, ma sempre
con un’ attenzione mirata allo sviluppo armonioso e omogeneo della
muscolatura. Il materiale poi fa la differenza. Una volta si usava la
racchetta di legno: quattro etti e un piatto corde da 65 pollici quadrati. Oggi invece la racchetta è più leggera e maneggevole: i telai
ipertecnologici in grafite, tungsteno e /o basalto, il peso variabile
dai 260 ai 320 grammi e il piatto corde più grande, intorno ai 100
pollici quadrati, contribuiscono a rendere il movimento più fluido
e leggero. Inoltre si insegna il rovescio a due mani, soprattutto ai
principianti, per passare poi, con il tempo, al rovescio ad una mano,
ma solo quando l’atleta spontaneamente prova a staccare la mano. Il
maestro deve capire qual è l’impostazione corretta per ogni ragazzo.
‘Mens sana in corpore sano’ dicono i latinisti. Ma quanto è vero
il contrario? Bisogna curare anche la mente per avere prestazioni fisiche migliori? Sì, la concentrazione mentale è tutto. Ma
non solo questo. Conta molto la consapevolezza di sé, dei propri
limiti, la propria autostima. Noi infatti abbiamo nel nostro staff
dei professionisti esterni , tra i quali c’è la dott.ssa M.S. De Marco,
psicologa, che è sempre a diposizione dei ragazzi, come pure una
nutrizionista, la dott.ssa E. Pasqualoni ed un fisiatra, il dott. F. Milanese, che completano il nostro lavoro, quando è necessario.
Dei vostri atleti c’è qualcuno in particolare che si distingue per
il suo talento e per i suoi risultati? Sì, ce ne sono parecchi: bambini
di 8-10 anni, che hanno avuto dei buoni risultati a livello provinciale
quest’inverno; ragazzi dai 12 ai 16 anni, che si sono distinti a livello
regionale e nazionale; ed infine i ragazzi più grandi che hanno già
fatto e continuano a fare i loro primi passi nei tornei professionisti.
Un cenno alle squadre, tanto per citarne una: la squadra
femminile della serie B che ha come traguardo la serie A2.
Siamo molto fieri della squadra di serie B femminile. Le giocatrici
sono: Carlotta Sartori 2..4, Greys Moroder 2.5, Giulia Meruzzi
2.6, Caterina Marusich 2.7 e Michelle Cillo 2.8. Solitamente una
squadra di serie B ha bisogno di qualche giocatrice straniera o
proveniente da altri circoli, ma la nostra squadra femminile è
totalmente composta da atlete che si allenano con noi e questo
ci rende molto orgogliosi.
Per concludere: quando a giugno la scuola, quella fatta di quaderni libri e cartelle, sarà finita, la scuola tennis proseguirà?
Sì, lunedì 9 giugno si parte con i centri estivi, aperti a tutti, anche
principianti, dalle 8 alle 16, che oltre al tennis comprendono anche
un’ora di nuoto nella nostra piscina. I posti sono limitati a 30 ragazzi.
Inoltre proponiamo una scuola tennis estiva, indirizzata a chi vuole
avere una continuità dell’attività svolta durante tutto l’anno nella
scuola stessa. Questo programma è stato ideato con l’unico obiettivo
di dare a tutti, non solo agli agonisti, la possibilità di continuare a
giocare anche durante l’estate”.
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SCACCHI
di Mauro Schiraldi
Scacchi Valpo zero “sacrificio”
e nessun “pedone sacrificato”
Un gruppo di appassionati scacchisti della Valpolicella nel 1998 ha fondato
il Circolo Scacchistico Valpolicella, poi modificato in Associazione
Dilettantistica Scacchi Valpolicella
PICCOLI GRANDI
SCACCHISTI
Alcuni tra gli
allievi più
promettenti
dell’associazione:
da sinistra Marco
Zenari (2001),
Maria Pizzamano
(2001) e Alessia
Contolini (2000)
Prima sede a San Floriano, poi a Sant’Ambrogio
e Santa Maria di Negrar. Dal 2013 la sede dell’Associazione è provvisoriamente in Via Mara 3 a San
Pietro in Cariano nel piano interrato della Scuola
Media “Aschieri”. L’Associazione opera sul territorio
da diversi anni svolgendo in particolare un’intensa attività didattica nelle scuole della Provincia di
Verona in generale e in Valpolicella in particolare,
attività in continua espansione a riprova del successo
dell’iniziativa. Con l’avvento di internet la società si è
dotata di un proprio sito che illustri tutte le attività
svolte ma www.veronascacchi.it vuole anche essere
un punto di riferimento per tutto lo scacchismo
veronese e quindi offrire spazio anche alle altre
2 associazioni veronesi. Nel 2001 l’associazione è
stata premiata come miglior società scacchistica
del Nord Italia per l’attività didattica nelle scuole.
Operano presso l’associazione 13 istruttori qualificati
(1 istruttore giovanile e 12 istruttori elementari) e
10 collaboratori. L’associazione ha una sua Scuola di
Scacchi, unica riconosciuta nel Veneto dalla Federazione Scacchistica Italiana e collabora con la F.S.I., con
il C.O.N.I. Verona e l’Ufficio Scolastico Provinciale
all’organizzazione dei Campionati Giovanili Studenteschi Scacchi Verona.
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Corsi annuali. La Scuola di Scacchi dell’Associazione
Dilettantistica Scacchi Valpolicella organizza corsi
annuali di scacchi per bambini e ragazzi con sedi
diverse e inizio ultima settimana di settembre e fine
ultima settimana di maggio. 1 lezione a settimana
escluse le festività di 2 ore per circa 30 lezioni. Di
seguito in dettaglio i cinque corsi programmati + 1
online con relativi istruttori:
CORSO BASICO – SEDE: San Pietro in Cariano Via
Mara 3 – ISTRUTTORE: Paolo Dalla Vecchia – giovedì
dalle 17.00 Alle 19.00.
CORSO INTERMEDIO – SEDE: San Pietro in Cariano
Via Mara 3 – ISTRUTTORE: Paolo Dalla Vecchia – lunedì dalle 17.00 alle 19.00.
CORSO BASICO/INTERMEDIO – SEDE: Presso Circolo
Cittadino di Bridge Corso Cavour 2 Verona – ISTRUTTORE: Maurizio Tencheni – martedì dalle 17.00 alle
19.00.
CORSO INTERMEDIO – SEDE: San Pietro in Cariano
Via Mara 3 – ISTRUTTORE: Mauro Schiraldi – venerdì
dalle 17.00 alle 19.00.
CORSO BASICO/INTERMEDIO – SEDE: Garda Sala Polifunzionale in Piazza Donatori di Sangue 5 - ISTRUTTORE: Luca Menini – GIOVEDI’ DALLE 17.00 ALLE 19.00.
CORSO ONLINE – Per chi non potesse partecipare a
uno di questi corsi, pur essendo interessato, per motivi di orario, di età, di giorno specifico o di distanza
dalle sedi suddette può imparare o approfondire con
lezioni online (1h). E’ sufficiente potersi collegare a
internet e aprire Skype (gratuito). L’istruttore è il CM
Mauro Schiraldi, Istruttore Giovanile.
Con il Comune di Marano l’associazione ha un rapporto privilegiato; i risultati sono stati eccellenti, la squadra
della Scuola Primaria di Marano ha vinto sia la fase
provinciale che la fase regionale qualificandosi per la
fase nazionale che si svolgerà a Palermo a maggio 2014.
Un corso di scacchi valorizza gli aspetti formativi
del carattere e educativi della mente giovanile. L’apprendimento della tecnica di gioco rappresenta un
mezzo per facilitare la maturazione dello studente
e per accelerare la crescita delle facoltà logiche,
divertendo nello stesso tempo. Chi pratica questa
disciplina, in generale, acquisisce una più profonda
capacità di concentrazione e potenzia senza sforzo le
caratteristiche elaborative del cervello con notevoli
effetti benefici anche in altri campi come l’organizzazione del proprio lavoro o l’apprendimento delle
materie scolastiche. Il gioco degli scacchi agisce positivamente sui seguenti settori formativi: Attenzione,
immaginazione e previsione, pianificazione, memorizzazione, capacità decisionale, efficienza intellettiva, creatività, logica matematica, organizzazione
metodica dello studio. Viene inoltre incentivato uno
sviluppo armonioso delle qualità comportamentali,
secondo cui il giovane accetta le regole del gioco e
si impegna a rispettarle; vengono sviluppate qualità come: L’autocontrollo, la capacità di lavorare in
silenzio, l’osservazione globale e la meditazione, il
rispetto dei limiti di tempo e di spazio, la possibilità di
misurarsi con i propri avversari in senso “intellettivo”
e mai “fisico”, la visione più obiettiva della propria
persona e delle proprie capacità. L’aspetto agonistico, inoltre, conferisce agli scacchi la qualifica di
“disciplina sportiva”; infatti, oltre alle qualità logiche
e di astrazione, sono necessari prontezza di riflessi,
rapidità decisionale, equilibrio psico-fisico, grande
senso pratico, sensibilità alla dinamicità delle situazioni, capacità di dominare il proprio stato emotivo.
scacco intelligente
Con il Comune di Marano
l’associazione ha un
rapporto privilegiato; i
risultati sono stati eccellenti,
la squadra della Scuola
Primaria di Marano ha vinto
sia la fase provinciale che la
fase regionale qualificandosi
per la fase nazionale che si
svolgerà a Palermo a maggio
2014. A destra: Campionati
Giovanili Studenteschi a
squadre fase provinciale a
Valeggio sul Mincio con 86
squadre. Solo i campionati
di Milano hanno avuto più
partecipanti!
APPUNTAMENTO MONDIALE
Gli scacchi favoriscono l’interazione personale e, ponendo il soggetto
di fronte alla necessità di tenere conto del punto di vista altrui in maniera
costante, insegnano ad evitare a considerare la propria visione delle cose
come l’unica possibile. Nel corso di una partita infatti si impara poco
per volta a tenere conto della presenza dell’avversario e delle mosse
con cui egli si oppone. Fra i tanti possibili giochi, gli scacchi sono certo
tra quelli che più operano a livello intellettivo e certamente valgono per
ogni età. Negli scacchi il confronto avviene tra due persone che cercano
di impostare una prosecuzione di eventi: si deve scegliere tra numerose
alternative e per arrivare alla decisione si dovrà esprimere un giudizio;
Se esso è corretto e completo, allora esso prevarrà contro il giudizio di
chi valuterà in modo parziale e falso. Nessuna casualità quindi dove, al
prezzo di sconfitte e vittorie, il giocatore impara che esistono sempre
conseguenze alle proprie azioni e che da queste e dalla precisione di
queste dipende il successo o l’insuccesso. Sul piano morale gli scacchi
contribuiscono ad educarci al rispetto delle regole; esso è un gioco infatti
con regole numerose e complesse, e il rispetto di esse è condizione imprescindibile per lo svolgimento del gioco stesso; è un gioco competitivo,
dove il rispetto per l’avversario e l’accettazione del risultato della partita
diventano atteggiamenti ai quali è importante abituarsi; alla serietà e
allo scrupolo, alla profondità della riflessione, poiché in ogni istante chi
gioca a scacchi conduce una battaglia contro la superficialità, contro la
propensione istintiva a credere vero ciò che vogliamo sia vero e spesso
vero non è. Gli scacchi quindi come ragionamento sistematico applicabile
non solo alle esigenze di lavoro e di studio (problem solving), ma anche,
nei limiti del possibile, alle strategie della vita.
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VELA
di Mimmo Palmieri
Con Est Garda
una vela etica per tutti
Est Garda è una scuola di vela sui generis, che punta più di ogni altra cosa,
a stimolare le capacità emotive-risolutive degli allievi
Est Garda nasce nel 1996 a Torri del Benaco sul
Lago di Garda in una delle località più affascinati
d’Italia. Mimmo Palmieri, Istruttore Federale F.I.V.
fonda l’associazione con un gruppo di amici, Sergio,
Marco e Gigi, accomunati dalla passione per il mare
e la navigazione leggi altro.I valori di forza, coraggio
e lealtà rappresentano il punto di partenza e pure
di arrivo di ogni attenzione.
La base nautica di Torri presso lo Yachting Club ha
la collocazione ideale per dare impulso a che in poco
tempo è diventata tra le organizzazioni veliche più
conosciute. Il metodo ha da sempre differenziato
Est Garda, dando priorità agli aspetti umani ed etici
e considerando la barca giusto uno strumento educativo di formidabile portata.
Sportdi+ ha sposato da quest’anno questa metodologia di “fare sport” diventando media partner ufficiale
delle attività di Est Garda e diventando a tutti gli
effetti membro degli equipaggi. Come? Beh, guardate le foto di questo articolo e ve ne accorgerete!
Presentiamo di seguite nel dettaglio le attività svolte
da EST Garda.
VELA ETICA, MARINAI PER UN GIORNO
Questo progetto nasce dalla passione per una
disciplina che Est Garda Vela reputa come altamente formativa sotto più piani. Dal 1996 EST GARDA
promuove la diffusione della pratica velica sul Lago
di Garda coniugandola alla sensibilizzazione per l’ecosistema e la sua antropizzazione, alla protezione e
rispetto dell’uomo e del territorio. In quasi venti anni
di attività, Est Garda ha imbarcato oltre12.000 allievi.
Dall’anno scolastico 2012/2013, le Scuole che aderiscono all’iniziativa “Vela etica - Marinai per un giorno”,
selezionano gli equipaggi che alla fine di Maggio si
confrontano nel Trofeo Vela Etica.
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Finalità. Incoraggiamo i ragazzi alla sperimentazione e alla riflessione con la partecipazione emotiva: lo sviluppo della
flessibilità, la creatività e la prontezza a
fronteggiare il cambiamento con il gruppo, sono le risorse che intervengono e
devono intervenire per lavorare a bordo.
L’intento e’ quello di porre stimoli che
possano attrarre le risorse attentive dei
ragazzi, una sorta di condizionamento
operante per giungere al traguardo con
un bagaglio di nuove ed efficaci esperienze e strategie per la vita nel rispetto
delle persone e dell’ambiente.
Utenza. Nei corsi e nelle uscite i gruppi
sono composti da 6-9 allievi per barca
di età omogenea con sufficiente grado
di autonomia, coordinazione motoria e
capacità di adattamento alle situazioni
complesse. Ci rivolgiamo agli studenti
delle Scuole Medie di primo e secondo
grado, in gruppi fino a 120 allievi.
Metodologia. “L’apprendimento è il processo attraverso il quale si crea conoscenza trasformando l’esperienza: è quindi
il processo di creazione di conoscenza
risultato della transazione da conoscenza
personale a conoscenza sociale” David A.
Kolb. Spingiamo i ragazzi a sperimentarsi
fronteggiando anche i propri timori e
a vincerli, il mettersi in gioco diventa
uno stimolo ad agire, ed ogni problema
un’opportunità di crescita e consapevolezza.
TROFEO VELA ETICA - EST GARDA
Dall’anno scolastico 2012/2013, le
Scuole che aderiscono all’iniziativa Vela
etica - Marinai per un giorno, selezionano
poi gli equipaggi che alla fine di Maggio
si confrontano in una prova di forza, coraggio e lealtà. Le prove di navigazione,
con salvataggi simulati, il nuoto e recupero dell’uomo a mare rappresentano un
percorso ricco di contenuti e significati. Il
trofeo assegnato all’ITIS Ferraris nel 2013
verrà rimesso in palio e consegnato all’equipaggio (custodito dalla Scuola) che saprà meglio cogliere lo spirito dell’evento.
I SAIL CAMPS
Sono per tutti, esperti e neofiti che impareranno a navigare nella massima sicurezza. I ragazzi selezionati in gruppi
omogenei per età, DELFINI i piccini, e gli
SQUALI, vengono responsabilizzati dagli
Istruttori con l’attribuzione di compiti
precisi, e resi consapevoli del proprio
ruolo nel rapporto coi compagni, sensibilizzati all’antropizzazione del territorio
sia in navigazione che a terra. Questa è la
nostra Vela Etica. Gli allievi navigano su
grandi barche insieme agli istruttori, con
la presenza costante di un’imbarcazione di
appoggio a motore. In caso di condizioni
meteo che possano mettere a rischio la
sicurezza le attività alternative praticate
sono SUP (stand up paddeling) e trekking
sul sentiero Torri – San Vigilio. Dal lunedì
al venerdì da Giugno a Settembre per
settimane indimenticabili.
Programma. Ritrovo dalle 8 alle 8.30 nel
Piazzale Cà di Cozzi a Verona ogni giorno
e partenza in pulmino, ritorno per le ore
18.00. La base nautica presso lo Yachting
Cub Torri sarà il luogo di imbarco. Ogni
giorno si navigherà ripercorrendo le antiche rotte dei pescatori, attraversando
il lago e facendo sosta a Toscolano, Salò,
Bogliaco, Tignale. Saranno impartite le
nozioni di base per condurre un’imbarcazione a vela, ma sopra ogni cosa, sarà
trasmessa la passione, lo spirito di avventura, la voglia di esplorare e il rispetto per
la natura. Il pranzo al sacco e la merenda
saranno forniti ai ragazzi dalla scuola vela.
Sono ammessi ragazzi e ragazze da 8 anni,
con buone capacità motorie, è indispensabile che siano in grado di nuotare, ma non
è indispensabile che siano già iniziati alla
pratica velica. Gli allievi, al massimo sette
per barca, avranno a bordo un istruttore
Est Garda mentre la scialuppa oceanica
a motore “Intrepido” seguirà le imbarcazioni a vela con i ragazzi. Una attenta valutazione della situazione meteo,
condizionerà rotte e tempi, per rendere
l’esperienza divertente, stimolante ma
sicura. Gli Istruttori, saranno raggiungibili
al telefono in ogni momento.
VELA ETICA, VACANZA - AVVENTURA - STUDIO
Per ragazzi stranieri di tutto il mondo,
dai 13 ai 17 anni. Facciamo conoscere le
cose belle dell’Italia,il nostro territorio,
la nostra storia, una cultura antica e la
nostra marineria. Una o due settimane
di studio con, l’opportunità per i ragazzi
di confrontarsi con culture diverse dalla
loro. www.sportdipiu.com
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APNEA
di Davide Dameno
L’apnea è uno sport che continua a evolversi, giorno dopo giorno, spingendo
l’essere umano sempre più “in fondo”. Lorenzo Bossi è uno degli esempi più
importanti a livello nazionale. Un campione made in Verona!
Nel novembre del 2013 presso Long Island, una
piccola isoletta delle Bahamas nel mezzo del mare
dei Caraibi, si è tenuta una competizione di livello
mondiale ed estremamente importante all’ interno
del mondo apneistico, di cui purtroppo i media internazionali hanno poco discusso. La gara si tiene
annualmente all’ interno del Dean’ s Blue Hole, una
cavità profonda oltre 204 metri in questo paradiso
caraibico. Il Blue Hole è il luogo ideale per ogni apneista che vuole cercare di spingere i suoi limiti fisici
e mentali sempre più giù negli abissi del mare con
un solo respiro. Questo “Buco Blu” è infatti privo
di correnti ed è un luogo definito come una vera e
propria “piscina profonda” 200 metri priva anche di
termoclini. Ciò sta a significare che la temperatura
dell’ acqua presente in superficie rimane invariata
fino a 204 metri.
Questa competizione di apnea profonda di livello
mondiale è denominata con il termine “Vertical Blue”.
Durante i 10 giorni di gara previsti i migliori apneisti
sul pianeta si sfidano, stravolgendo i limiti umani fino
ad ora conosciuti, abbattendo in continuazione le
barriere del limite fisico e mentale, aprendo la strada
verso profondità sempre maggiori ed impressionanti,
permettendo così di comprendere fino in fondo se la
parola “limite” esiste realmente oppure è solo una
apparente concezioni naturale e di ostacolo insita
all’ interno della mente umana. Durante questi giorni
di gara i limiti spesso vengono veramente stravolti. Solamente all’ interno di questa competizione
estrema, nell’edizione 2013 sono stati più di dieci
gli atleti, su circa una trentina di partecipanti, ad
aver oltrepassato di parecchi metri il muro dei 100
metri con l’ ausilio della monopinna. Fino a tre anni
fa in gare di questo genere il numero di atleti oltre
i 100 metri era di gran lunga più ristretto. Durante il
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Vertical Blue 2013 gli apneisti oltre il muro dei 120
metri con la monopinna sono stati solo due: William
Trubridge e Alexey Molchanov (attualmente, a livello
mondiale, gli apneisti in grado di scendere oltre i
120 metri non sono più di sei). Fino a cinque anni
fa vi era probabilmente solo un apneista di fama
mondiale a poter andare oltre i 120 metri ed il suo
nome è Herbert Nitsch, recentemente ritiratosi dalle
competizioni dopo aver acquisito nel giugno 2013
presso l’ isola di Santorini (Grecia) il titolo di “uomo
più profondo sul pianeta” raggiungendo al quota
di 249.9 metri con l’ utilizzo di una slitta zavorrata.
Ma non bisogna andare troppo lontano per trovare apneisti di grande livello. Un atleta di grande
fama conosciuto molto bene all’ interno del circuito
apnesitico italiano e residente stabilmente presso
la città di Verona è Lorenzo Bossi. Bossi è un apneista che negli ultimi anni si è distinto per la sua
invidiabile capacità di poter trattenere il respiro in
posizione statica. La statica è una delle principali
discipline dell’ apnea e consiste nel trattenere il
proprio respiro per più tempo possibile restando
fermi sott’ acqua senza fare alcun movimento per
cercare di consumare meno ossigeno al fine di poterlo trattenere dentro di se per il tempo più lungo
possibile. Durante gli scorsi anni Lorenzo Bossi ha
più volte superato i record italiani nella disciplina
della statica sconvolgendo letteralmente il pubblico
apneistico e i suoi avversari dimostrando capacità
ed abilità incredibili che hanno sconvolto l’ apnea
italiana degli ultimi anni. Bossi ha superato per la
prima volta il record italiano in apnea statica nel 2007,
diventando campione italiano assoluto, trattenendo
il respiro per ben 7 minuti e 7 secondi. L’ anno dopo
superò il suo stesso record italiano per la seconda
volta trattenendo il respiro per 7 minuti e 17 secondi.
Un ultimo estremo
record fu abbattuto
nuovamente da
Lorenzo Bossi
nel lago di Garda
divenendo così il
primo apneista
italiano a superare
il record di apnea
lineare senza
attrezzi, nella
disciplina della rana
Nel 2008 divenne vicecampione del mondo di apnea
dinamica in piscina con l’ ultilizzo della monopinna
nuotando per ben 187 metri in orizzontale con un
solo respiro. Questo fantastico risultato gli permise di
ricevere la medaglia d’ argento al valore atletico del
CONI. Questo campione veronese negli ultimi anni
non ha solamente raggiunto strabilianti risultati nelle
discipline dell’ apnea dinamica e statica (in piscina),
ma ha ottenuto per la prima volta - nel 2011 - anche
il record italiano di profondità a rana, diventando il
primo italiano a raggiungere la profondità di 55 metri
sotto il livello del mare con un solo respiro d’ aria. Un
ultimo estremo record fu abbattuto nuovamente da
Bossi presso il lago di Garda divenendo così il primo
apneista italiano a superare il record di apnea lineare
senza attrezzi, nella disciplina della rana. Successivamente a tutti questi record italiani conquistati da
Bossi, il CONI decise di consegnargli ufficialmente la
medaglia di bronzo al merito sportivo.
Lorenzo si allena tutt’ora e ormai da parecchi anni
presso la struttura del centro natatorio sportivo delle
piscine Santini di Verona sotto l’ attenta assistenza
di altri due fortissimi apneisti sempre in costante
crescita come il giovanissimo Davide Dameno e Alberto Avrese.
All’ interno della struttura del centro natatorio delle
piscine Santini, Bossi si allena 2/3 volte a settimana
per cercare di migliorare sempre più le sue performances apnesitiche sia nella disciplina della statica
che nella disciplina della dinamica a rana e con la
monopinna per poter conseguire ancora in futuro ulteriori e sempre più strabilianti risultati nelle
prossime competizioni di apnea di livello nazionale
e internazionale al fine di poter abbattere nuovi
record e nuovi limiti per essere sempre pronto a
nuove sfide di livello mondiale.
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KITESURF
di Alberto Cristani
Kiteshock 2014
Are you ready?
Una tavola, una vela, il vento e il lago. E una buona dose di adrenalina.
Ecco in sintesi spiegato il kitesurf, disciplina sportiva che sarà al centro
dell’evento che si svolgerà il 31 maggio a Brenzone del Garda
Brenzone sul Garda è una perla incastonata sulla
sponda veronese del Lago di Garda situato al centro
del lago. Ospitalità e attività ricettive sono oggi punti
qualificanti dell’economia locale che, ovviamente,
fa del turismo – italiano ed estero – uno dei punti
di forza.
In questo bellissimo contesto si colloca alla perfezione Kiteshock 2014, evento che andrà in scena il 31
maggio dedicato agli amanti del kitesurf. “Il kitesurf,
detto anche kitesuerfinf o kiteboarding – spiega
Chiara Piccoli, organizzatrice dell’evento - è uno sport
acquatico, nato a fine anni Novanta come variante
del surf; consiste nel farsi trainare da un aquilone
(“kite” in inglese), che usa il vento come propulsore
e che viene manovrato attraverso una “barra di controllo” (barra), collegata al kite da sottili cavi (quattro
o cinque) di dyneema o spectra detti “linee”, lunghi
tra i 22 e i 27 m. Le linee in certi casi possono essere
anche di 15 mt, possono essere usate cosi corte in
venti molto forti, per dare meno potenza a kite,
cosicché le raffiche hanno impatto meno aggressivo. Il kitesurf si pratica con una tavola ai piedi con
la quale si “plana” sull’acqua. In condizioni di vento
debole si usano aquiloni di dimensioni più grandi
di quelli usati con vento forte. Con le condizioni
ideali è possibile praticare lo sport in maniera sicura,
planando semplicemente (freeriding), compiendo
svariate evoluzioni o tricks (freestyle). È possibile
usare il kite sia sulle onde (wavestyle) che su acqua
piatta (wakestyle) a seconda della caratteristiche
dello spot, cioè in gergo il luogo ventoso utilizzato.
Le diverse tipologie di stili richiedono corrispondenti
tipi di tavola: per cavalcare grandi onde si utilizzano
tavole simili a surf, con una punta (monodirezionali)
per compiere acrobazie aeree si usano tavole bidirezionali che si prestano ad essere utilizzate con
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BRENZONE
chiama KITE
Cornice del Kite
Shock 2014
sarà Brenzone,
perla del Lago
di Garda e culla
per gli amanti del
kitesurf. L’evento
andrà in... onda il
31 maggio
maggiore efficacia se l’acqua è per niente o poco
mossa. Le condizioni di vento ideali per i principianti
del kitesurf sono comprese tra i 12 e i 24 nodi (kts).
L’esperto riuscirà, con l’opportuna attrezzatura, e la
corretta valutazione del meteo e dello spot utilizzato
ad usare venti compresi tra gli 8 ed oltre i 40 kts. A
differenza, per esempio, del windsurf, il kitesurf si
può praticare con venti ritenuti “deboli” permettendo
trick, velocità ed accelerazioni”.
Uno sport che trova nel Lago di Garda il suo habitat
ideale. “Il lago di Garda - conferma Chiara - è un posto
meraviglioso per il kiting perchè è sempre ventoso
nella parte nord (il sud del lago è ventoso solo qualche volta, con grandi tempeste n.d.r.).Ci sono 2 tipi di
venti. Il vento che viene da nord, chiamato dai locali
Peler, è burrascoso e forte, tra 20 e 30 nodi. Inoltre
è un vento freddo perchè viene dalle Alpi. Da sud
invece arriva l’ Ora, un vento termico, caldo, leggero
e costante, tra 10 e 18 nodi, ideale per i principianti.
Ci sono molte scuole di kite nella zona tra Brenzone
e Navene, circa 20. Alcuni nomi? Xkite, Centro Kite
Marniga, Newschool, Waterproof, Beekite, Riders
Action, Powerskull, Stickl, Navene, Easykite. Tutte le
scuole usano le barche per scendere in acqua perchè
non ci sono spiagge adatte al decollo. Non c’è sabbia
attorno al Lago di Garda, solo rocce, e quindi la spiaggia è troppo corta per scendere in acqua. Così i kiters
devono impostare i kites sulla terraferma, metterli
nelle borse prima di salire sulle barche. Ci sono solo
due posti dove puoi scendere in acqua direttamente
dalla spiaggia, ma è solo per esperti poichè è molto
pericoloso a causa delle rocce. Inoltre se ti beccano
sono multe salatissime. Solo in uno spot è permesso
legalmente il lancio del kite da terra: è la spiaggia di
Navene, meglio conosciuto dagli esperti e dai locali
come “il tunnel’ (Kiteclub Malcesine). Qui il vento
arriva solo nel pomeriggio (il Peler non tocca quasi
mai la costa in quel punto). Bisogna fare una tessera
annuale e provare all’associazione che si è un kiter
esperto (con regolare certificazione), altrimenti non
è possibile uscire da questo spot”.
“L’attività di kite sul Garda - evidenzia Chiara - normalmente inizia verso marzo-aprile, quando l’acqua è a
circa 10°C. Ovviamente, in questo periodo, usiamo
una muta stagna o una muta spessa 5.5 mm. Poi in
estate, da giugno a settembre, usiamo una muta di
3.5 mm la mattina e una muta corta nel pomeriggio.
Perché, comuque, l’acqua non è mai caldissima…”.
Veniamo al Kiteshock 2014: perché questo evento?
“Il nostro obiettivo - puntualizza Chiara - è quello
di riunire introno al kite gli abitanti di Brenzone e
zone limitrofe, sportivi e turisti. Sarà una giornata
di allegria e spensieratezza, durante la quale faremo
dimostrazioni di kite. Purtroppo durante l’evento
non si potrà far provare vela o tavola da kite ma chi
fosse interessato a farlo, potrà prendere i contatti
con le scuole e le associazioni le quali rilasceranno
vouchers di sconto. Si potranno invece fare delle
prove gratuite di SUP (Stand Up Paddle), che sono
delle tavole da surf enormi, non utilizzate per il kite,
ma ideali per la gente non sportiva che vuole fare un
approccio in acqua per vedere il loro livello di equilibrio. Queste tavole verranno messe a disposizione
nel tardo pomeriggio per una breve prova gratuita
da Gardasurf di Brenzone. Durante la giornata inoltre
ci sarà intrattenimento e musica. Il tutto coordinato
dalle mitiche Kitepirinhas, un gruppo di amiche, del
quale faccio parte, amanti del kite e della caipirinha
brasiliana”.
In conclusione Chiara ci tiene a fare una doverosa
precisazione: “Kiteshock 2014 nasce con un unico
scopo: far conoscere in primis il territorio, le tipicità
e le bellezze del Garda tramite il kite. Il messaggio è
stato recepito dalla pro loco di Brenzone che ci ha
aiutato e ci aiuterà anche in futuro, ad organizzare
questa giornata. Ecco quindi che è doveroso ringraziare chi ha creduto in noi. Ce l’abbiamo messa
davvero per organizzare il tutto al meglio. Spero sia
il primo di una lunga serie di Kiteshock. Un grazie va,
ovviamente, anche a tutti gli sponsor e partner, tra i
quali Sportdi+ magazine, che ci sostengono: senza di
loro il nostro progetto sarebbe rimasto solo un’idea”.
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Kiteshock 2014 | 31 maggio 2014
Brenzone del Garda
PANT 2945 C
C 100. M 52. Y 00. K 00
Media Partner
PRIMAVERA
camping & bungalows
Info [email protected]
D
an Peterson è da tutti definito il “coach per
antonomasia” ed ancora oggi, che di anni
ne ha più di 70, resta un’icona assoluta e
irraggiungibile della pallacanestro, ed un punto
di riferimento incondizionato, per colui che da
allenatore ha vinto di tutto in Italia, a Bologna come
a Milano, e nonostante i suoi iniziali fallimenti da
giocatore mancato, passando poi a giovane scout
per gli allenatori di college e quindi assistente e
grande allenatore, oggi si è deciso di raccontare
la sua carriera attraverso un libro autobiografico
con il quale ripercorre stralci di storia, aneddoti,
curiosità e la sua idea vincente di leadership,
che fa raggiungere risultati ed obiettivi non
attraverso l’imposizione data dal ruolo bensì dal
lavoro quotidiano, gli allenamenti e l’applicazione
costante.
Nel suo libro “Per me… numero 1”, scritto in
collaborazione con Dino Ruta, associate professor
presso la SDA Bocconi School of Management,
il maestro si racconta con la sua consueta ironia,
che pochi sanno gli ha permesso grandi successi,
oltre a quelli sportivi, soprattutto come business
coach, mettendo in gioco le sue grandi capacità
comunicative e di motivazioni sui temi della
leadership e dell’efficacia personale, che avvicinano
e uniscono lo sport con le dinamiche aziendali
nella conduzione di uomini e il perseguimento di
risultati attraverso il lavoro di squadra.
Dan Peterson lo conosciamo un po’ tutti, anche
grazie alle sue mirabili frasi ad effetto, su tutte
“per me… numero 1!”, ed è importante, oltre che
stimolante, scoprire che questo uomo abbia
un’indole da motivatore di assoluto prestigio, e
attraverso i suoi corsi riesce a inculcare il giusto
significato di essere sempre unici, affinché la
propria posizione da leader possa conclamarsi
attraverso l’allenamento costante, lavorando sulla
capacità di apprendimento e la consapevolezza
che questo processo lungo richiede, transitando
anche attraverso l’ascolto e il confronto costruttivo.
Il libro raccoglie, attraverso i ricordi di Peterson,
una serie di episodi sulla sua vita, e da ciascuno
degli aneddoti selezionati, e raccontati con tutta la
vivacità espressa dal suo personaggio, si evincono
gli insegnamenti che Dino Ruta ci aiuta a mettere a
fuoco negli “schemi di allenamento” che si trovano
ad ogni chiusura di capitolo. È davvero risultato un
bell’esperimento
il poter
raggruppate
all’interno di
un discorso
coerente e
scientificamente
fondato sul tema
della leadership,
le indicazioni espresse da Peterson, che trovano
un utile riscontro attraverso delle “schede di
allenamento” che sono facilmente apprendibili e
semplici da mettere in pratica.
Davvero un libro unico nel suo genere e rivolto,
come direbbe il grande Peterson sia agli amici
sportivi che non, perché riesce ad essere di
immediato impatto su chi si cimenta nella
lettura trovando, tra l’altro, anche preziose
testimonianze di dieci ospiti, grandi nomi dello
sport, le cui parole completano il ritratto di questo
formidabile modello di leadership che il “coach per
antonomasia” rivela di essere da sempre.
UN
LIBRO
PER
AMICO
a cura di
Gianfranco
Iovino
Per me… numero 1. Aneddoti (sportivi e non)
per allenarsi da leader
di Dan Peterson e Dino Ruta
Egea Edizioni – pagine 231 - €. 19.90
Disponibile anche in versione eBook - €. 8,99
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WEB
di Bruno Mostaffi
Con lupatoto2016.it
lo sport lupatotino viaggia in rete
Un’iniziativa innovativa promossa dall’assessorato allo sport lupatotino.
Un modello che potrebbe essere “imitato” da altri comuni della provincia
veronese. E anche in questo caso SD+… c’è!
è online da pochi giorni il portale www.lupatoto2016.it, un portale aggiornatissimo giornalmente su tutte la attività sportive svolte, promosse e
organizzate sul territorio di San Giovanni Lupatoto.
“Lo sport per San Giovanni Lupatoto – spiega l’Assessore allo sport Enrico Mantovanelli, a destra –
rappresenta un elemento cardine, uno strumento
importante per garantire il benessere, come testimoniato dalle numerose società sportive che
operano sul territorio. Per valorizzare l’importanza
delle attività sportive e l’attenzione dell’Amministrazione Comunale nei confronti delle stesse, a partire
dall’anno 2012 numerose sono state e saranno le
iniziative organizzate dall’Assessorato allo Sport per
coinvolgere e stimolare ulteriormente la cittadinanza ad impegnarsi nelle attività sportive, favorendo
non solo il benessere fisico m andando a rafforzare
i legami che fanno di San Giovanni una comunità
attiva, partecipe e solidale”.
“Il nostro sogno – evidenzia Mantovanell – è quello di poter conseguire, nell’anno 2016, la qualifica
di Comune Europeo dello Sport, un importante riconoscimento conferito da ACES che andrebbe a
valorizzare anche a livello internazionale l’impegno
profuso in tali attività”.
Un sito dinamico, sempre aggiornato e con tantissime
indicazioni sul come e dove praticare sport nell’ambito del comune lupatotino. Un servizio d’eccellenza
per gli sportivi e in generale per la comunità. Un
esempio che, si spera, possa trovare seguito anche
in altro comuni della provincia veronese.
“Il portale – conclude l’assessore Mantovanelli – è una
novità straordinaria, non solo per lo sport lupatotino.
Con www.lupatoto2016.it viene offerto un supporto
innovativo alle nostre associazioni e ai nostri cittadini.
Altri colleghi assessori mi hanno chiamato perché
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vorrebbero replicare un portale simile anche nei loro comuni: questo mi
inorgoglisce e mi da molta soddisfazione. Diventare un esempio e un modello da seguire era un obbiettivo amministrativo e per, il mio incarico nello
sport, credo che questo impegno - ad oggi - sia stato rispettato. Ho messo
10 punti negli obbiettivi del mio mandato sportivo a san Giovanni e ad oggi
ne abbiamo già realizzati 9: direi che siamo a buon punto!”.
Sul portale lupatoto2016.it c’è anche un link diretto con il nostro sito
www.sportdipiu.net (da poche settimane on line con una nuovissima
veste grafica n.d.r.) “…a testimonianza – precisa l’assessore lupatotino
– della forte e costruttiva sinergia che si è creata tra il comune e Sportrdi+
magazine. Un legame che ha regalato, e sicuramente regalerà in futuro,
reciproche soddisfazioni!”.
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EVENTI
di Davide Zonaro
Una settimana
a tutto Sport...
Dal 6 al 15 giugno San Giovanni Lupatoto ospita la seconda edizione della Settimana
dello Sport, una kermesse di tante discipline sportive, con gare, dimostrazioni,
incontri e tornei. Il tutto all’insegna del ‘divertimento sportivo’ a 360 gradi
Prosegue il progetto dell’Ass.to allo Sport del Comune di San Giovanni Lupatoto, che ha intrapreso un
percorso volto alla promozione sportiva nel territorio
lupatotino attraverso lo sviluppo di una serie di iniziative e attività rivolte alla cittadinanza. San Giovanni
Lupatoto si prepara quindi a vivere un altro grande
appuntamento sportivo con la seconda edizione
della Settimana dello Sport, voluta ed organizzata
dall’Ass.to allo Sport, con l’ass.re Enrico Mantovanelli
a dirigerne l’intera realizzazione, patrocinata dalla
Regione Veneto, dalla Provincia di Verona, dal CONI
Veneto ed in collaborazione con la Pro Loco di San
Giovanni Lupatoto. Da venerdì 6 a domenica 15 giugno verrà organizzata una vera e propria vetrina per
tutte le società sportive lupatotine. Queste ultime
avranno la possibilità di far conoscere la propria
disciplina coinvolgendo la cittadinanza con giochi,
esibizioni e numerose attività dedicate a tutti,
dai più grandi ai più piccoli.
Quest’anno la manifestazione riserverà anche
una bella novità, la “Notte Bianca dello Sport”,
in programma sabato 7 giugno dalle ore 17
alle 24. Una serata all’insegna dello sport e del
divertimento al chiaro di luna, ricca di tornei ed
esibizioni che vedranno come protagoniste le società sportive della Provincia, il tutto contornato da
musica e intrattenimento per il pubblico presente.
Il programma dell’intera settimana è vario e ricco di
appuntamenti, con esibizioni di ginnastica artistica,
tornei di tennis, campionati di ciclismo, tornei di
calcio, ma anche campionati di atletica leggera,
spettacoli di pattinaggio artistico, convegni, serate
a tema e molto altro. A chiudere la Settimana dello
Sport, domenica 15, la seconda “Sangio Run”, corsa
non competitiva su distanze di 5, 12 e 18 km con
partenza alle ore 8:30 dal parcheggio del Centro
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Commerciale Verona Uno. Sangio Run è un’iniziativa
di solidarietà inserita nel progetto “Walk Of Life”, con
parte del ricavato che sarà destinato alla Fondazione
Telethon per sostenere l’attività di ricerca nella cura
delle malattie genetiche.
SECONDO ANNO
DELLA SETTIMANA
A TUTTO SPORT
San Giovanni
Lupatoto si
prepara quindi
a vivere un
altro grande
appuntamento
sportivo con la
seconda edizione
della Settimana
dello Sport
Tanti i partner della Settimana dello Sport che
hanno voluto affiancare questa iniziativa, con il CENTRO COMMERCIALE VERONA UNO e ipermercato
GALASSIA che si riconfermano Main Sponsor della manifestazione. I Fornitori Ufficiali sono invece
Nordest Traduzioni, Jean Louis David San Giovanni
L., Leaderform, Vicenzi, Farmacia Garofoli, Daniele
Sport e Italcalor. Media Partner è Sportdi+ Magazine.
“La Settimana dello Sport è una bella ed ulteriore
occasione per promuovere la sana pratica sportiva,
che rientra in un progetto più ampio dell’amministrazione comunale finalizzato a valorizzare
lo sport del territorio lupatotino – dichiara
l’Ass.re Mantovanelli. “Come ribadito in più
occasioni, l’obiettivo finale di questo percorso
intrapreso l’anno scorso, è ottenere la prestigiosa qualifica di Comune Europeo dello Sport
per l’anno 2016”. Doverosi poi i ringraziamenti:
“Ringrazio coloro che attraverso il loro impegno
consentono di organizzare con successo un simile
evento. Un ringraziamento speciale va alle Società
Sportive lupatotine che hanno aderito al progetto e
che contribuiscono con le loro attività a promuovere
le tante discipline sportive del territorio. Ringrazio
naturalmente anche gli sponsor, che in un periodo di crisi economica, attraverso il loro contributo
permettono al Comune di organizzare questa sana
iniziativa a costo zero. Mi auguro che la Settimana
dello Sport, possa essere un’esperienza positiva per
tutti coloro che avranno la possibilità di viverla da
vicino” conclude l’Ass.re Mantovanelli.
EVENTI
... e una Notte Bianca
per tutti gli sportivi!
Sabato 7 giugno, all’interno della Settimana dello Sport, andrà in scena
una notte sportiva. Tornei, esibizioni e coinvolgimento del pubblico
per una serata lupatotina all’insegna del divertimento
La Settimana dello Sport, in programma dal 6
al 15 giugno, si presenta con una bella novità. La
manifestazione, organizzata dall’Ass.to allo Sport
del Comune di San Giovanni L. con il patrocinio della Regione Veneto, Provincia di Verona e del Coni
Veneto, ed in collaborazione con la Pro Loco di San
Giovanni Lupatoto, quest’anno offrirà lo sport anche in notturna con la Notte Bianca dello Sport, in
programma dalle ore 17:00 alle 24:00 di sabato 7
giugno, presso l’area polisportiva di Viale Olimpia.
La Notte Bianca dello Sport sarà uno dei momenti più
affascinanti e dinamici della Settimana dello Sport,
dove attività sportive e divertimento si fonderanno
insieme in uno spettacolo unico nel suo genere.
Aperta a tutti, società sportive e non, la serata sarà
caratterizzata da una serie di tornei e gare di diverse
discipline sportive, il tutto contornato da musica e
intrattenimento per tutti. L’originalità, l’unicità e
la curiosità di questo evento richiameranno molti
appassionati sportivi che si sfideranno al chiaro di
luna ma allo stesso tempo genitori, famiglie e amici
per trascorrere una serata autentica.
Molte saranno le discipline sportive che animeranno la notte lupatotina di sabato 7 giugno, tra cui le
ARTI MARZIALI, il KICKBOXING, il TENNIS, il BASKET,
ma anche il VOLLEY, il PATTINAGGIO, l’ARRAMPICATA, il CALCIO, la DANZA, BMX, CHEERLEADING
e tanto altro ancora.
La Notte Bianca dello Sport coinvolgerà anche il pubblico presente, con lezioni di STEP, BOOT CAMP
e SPINNING, oltre a prove pratiche delle diverse
discipline sportive. Tutto questo per rendere più
piacevole e coinvolgente l’evento a tutti coloro che
sceglieranno di partecipare a questa serata di festa.
Gli impianti sportivi di Viale Olimpia che ospi-
San Giovanni Lupatoto presenta
Lo sport sotto le stelle!
Impianti sportivi di Viale Olimpia, San Giovanni Lupatoto
Dalle ore 17.00 alle ore 24.00
Serata all’insegna dello sport e del divertimento, ricca di tornei ed esibizioni sportive,
il tutto contornato da musica e intrattenimento per il pubblico presente.
Un alternarsi continuo di spettacoli delle più
affascinanti discipline sportive:ARTI MARZIALI,
KICKBOXING, TENNIS, CHEERLEADING, BASKET,
VOLLEY, PATTINAGGIO, ARRAMPICATA, CALCIO,
DANZA, BMX e molte altre!
In corso della serata saranno organizzate lezioni di prova
e attività per tutti i presenti, e non mancheranno stand
gastronomici attivi per tutto il corso dell’evento!
MAIN SPONSOR
FORNITORI UFFICIALI
MEDIA PARTNER
Via Garofoli 135/137 - 37057 - San Giovanni Lupatoto (VR)
Tel/Fax 0458753205 - e-mail [email protected]
teranno le varie attività sportive sono l’impianto
sportivo Nino Mozzo, il centro Natatorio Piscine Giò
Club, Campi da tennis e pista di BMX.
INFO
www.lupatoto2016.it
www.sportdipiu.com
93
verona,
una ProvInCIa
Che fa la dIfferenza
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[email protected]
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che fa la differenza
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FRISBEE
di Luca Fratton
Ultimate terzo
torneo interscolastico
Frisbee e studenti protagonisti al
torneo organizzato dagli istruttori
Disc’o’ver Ultimate Verona svoltosi ai campi sportivi del CUS Verona a Parona
L’anno scolastico giunge al termine e anche gli
impegni didattici degli istruttori FIFD dei Disc’o’ver
Ultimate Verona vedono la loro realizzazione nel
torneo interscolastico di fine anno, svoltosi lo scorso
8 maggio presso i campi sportivi del CUS Verona in
via della Diga a Verona.
La manifestazione, che ha avuto il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Provinciale, ha visti coinvolti nove
istituti del veronese per un totale di 13 squadre,
formate da singole classi o da rappresentative del
singolo istituto: Berti di Caldiero, Medi di Villafranca,
Tusini di Bardolino e Catullo, Fermi, Marconi, Messedaglia, Seghetti e Stimate di Verona. Come accaduto
anche gli anni scorsi, giocare un torneo dopo aver
fatto le lezioni a scuola ha un impatto vero e proprio
per i ragazzi, i quali arrivano sui campi e si ritrovano
in mezzo ai loro coetanei di altre scuole, si schierano
sulle rispettive linee di meta e si sfidano, ricordandosi
che gli arbitri sono loro. Nell’arco di una mattinata
di torneo avviene un piccolo cambiamento in coloro
che sono scesi in campo e gli stessi ragazzi che bonariamente canzonavano il frisbee sono diventati quelli
che lo rincorrevano e volevano prenderlo prima dei
loro avversari. In palio c’era un premio vero, il trofeo
del torneo, e quello che stavano facendo era sport,
ma ancora così vicino al piacere del gioco.
La cosa più interessante poi è stato vedere come
ognuna delle squadre, anche quelle che erano alla
loro prima esperienza, riuscissero ad autogestirsi, a
chiamare e risolvere i falli e le incomprensioni sulle
regole e sulle azioni; inoltre la soddisfazione più
grande è stata veder soddisfatti i ragazzi che hanno
partecipato e i loro insegnanti, per la scelta di provare
questo sport e per quello che hanno saputo cogliere
da un’esperienza così. Infine un ringraziamento va
ai partner dell’evento Sportdi+ magazine e Daniele
Sport di San Giovanni Lupatoto che hanno messo
in palio i trofei.
Vincitori Spirito del Gioco categoria COED
Stimate – Stimate
Vincitori Spirito del Gioco categoria OPEN
Dischi Ignoranti – Catullo
Vincitori categoria COED
1° Border Frisbee – Marconi
2° Primo Disco – Messedaglia
3° Stimate – Stimate
Vincitori categoria OPEN
1° Tigers – Medi
2° Marconi Frisbee – Marconi
3° Fermi 5A – Fermi
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FISCALITà
di Giuliano Zocca
Il Comitato organizzatore
istruzioni per l’uso
Il soggetto giuridico ideale per realizzare manifestazioni sportive
o culturali che si ripetono periodicamente. Andiamo a scoprire
tutto quello che c’è da sapere...
Il Comitato può essere definito come un ente
non commerciale formato da più persone che
si propongono una raccolta di fondi allo scopo
di promuovere iniziative di carattere altruistico,
morale, sociale, culturale, sportivo, ecc.
Si tratta generalmente di attività con durata limitata nel tempo, anche se talvolta si riscontra l’esistenza di Comitati più o meno “permanenti” che
si occupano dell’organizzazione di manifestazioni
sportive o culturali che si ripetono periodicamente.
STRUTTURA CHIUSA DEL RAPPORTO
Il Comitato è un ente che unisce alcune delle caratteristiche tipiche delle Associazioni con quelle
delle Fondazioni. Analogamente a quanto previsto nelle Associazioni, anche i Comitati nascono
attraverso l’accordo tra due o più persone per il
perseguimento di uno scopo comune. Similmente
alle Fondazioni, i Comitati perseguono lo scopo
mediante la gestione di un patrimonio da parte
di un numero limitato di associati.
La circostanza che lo scopo debba essere raggiunto ad opera di un gruppo ristretto di persone (i
cosiddetti soci promotori) attribuisce ai Comitati
il concetto di “struttura chiusa”, con conseguente
assenza dei principi di democraticità della struttura e di uniformità del rapporto, elementi tipici
di un’associazione.
Il Comitato non è quindi sottoposto a un gravame
tipico delle Associazioni, ossia dimostrare l’effettiva esistenza del rapporto associativo e il rispetto
delle clausole sociali (iscrizioni dei soci, delibere del
Consiglio Direttivo per i nuovi soci, democraticità
e partecipazione alle assemblee, etc..), formalità
che qualora vengano contestate possono comportare il disconoscimento, da parte degli uffici
finanziari, della qualifica di ente non commerciale
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Leonardo Ambrosi & Partners
Via Caprera, 1 - 37126 - Verona - Tel. 045 8350518
Fax 045 8301408 - [email protected]
UNO PER TUTTI,
TUTTI PER UNO
Il Comitato
riunisce più
persone per il
“perseguimento
di uno scopo
comune”
mediante la
gestione di un
patrimonio
da parte di un
numero limitato
di soci
con pesantissime conseguenze sotto il
profilo fiscale.
COSTITUZIONE
Il Comitato può essere costituito con
qualunque forma, anche con un accordo
verbale tra i promotori. In ogni caso,
qualora il Comitato intenda rientrare
tra i beneficiari delle agevolazioni fiscali
previste per gli enti non profit, è necessario che venga costituito con scrittura
privata registrata ovvero con scrittura
privata autenticata o atto pubblico.
DURATA TEMPORANEA
Un aspetto che differenzia i Comitati dalle Associazioni riguarda la loro
durata.
Le Associazioni hanno normalmente
una durata illimitata, mentre i Comitati
hanno una durata necessariamente limitata, poiché dovranno sciogliersi una
volta raggiunto lo scopo per i quali sono
stati costituiti.
La prassi presenta numerose eccezioni
di Comitati a carattere permanente e
ciò si verifica in tutti i casi ove, seppur lo scopo sia stato raggiunto, viene prevista l’assunzione di un nuovo
scopo. L’ipotesi più ricorrente è quella
dei Comitati che realizzano eventi che
si ripetono periodicamente, anche a
cadenza annuale.
Il Comitato Organizzatore di una manifestazione sportiva può certamente
essere annoverato tra le manifestazioni
di durata limitata a cadenza regolare.
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EVENTI
di Paolo Morana
e Massimo Cussotto
La stagione dell’amore...
per la Lessinia!
Conclusasi la stagione invernale in Lessinia è già ora di guardare all’estate
2014. Questa in sintesi la prospettiva della P&M, che da 5 anni ormai
organizza eventi per la promozione di questo territorio
L’inverno è stato ricco di soddisfazioni e di eventi
tutti esauriti, ma anche come sempre qualche disdetta o spostamento di date legato alle condizioni
metereologiche, con cui i ragazzi sono ormai abituati
a convivere e anzi rispettano, visto che si muovono
in ambiente montano.
Tre i percorsi con le ciaspole in notturna organizzati, tutti esauriti come partecipazione e che hanno
visto coinvolte diverse zone e rifugi montani: Bocca
di Selva, per un percorso anche nel bosco e con
panorama mozzafiato di Verona, Camposilvano con
percorso nella Valle delle Sfingi e cena in agriturismo,
e infine Malga Malera, con le sue caratteristiche
vallate. Sempre sapientemente condotti dalle guide
naturalistiche dell’associazione Emozioni in Movimento, con la collaborazione del fotografo ufficiale
Alessandro Bugli e il supporto dei partner di riferimento, a cominciare dalla Oreficeria Claudio Speri
di Fumane, presente anche sullo spazio principale
del volantino invernale.
Ci si dedica ora alla stagione estiva, con tante
novità e gradite conferme per un 2014 che si preannuncia ricco di eventi: si comincia in luglio con le
camminate guidate con Emozioni in Movimento e
pranzo o cena in rifugio, si prosegue con il tradizionale torneo di pallavolo amatoriale aperto a tutti,
dal 14 al 17 agosto. Infine la festa country, che vedrà
anche una tappa del Lessinia Tour con la 4 ore della
Lessinia (mountain bike) e per finire alcuni eventi
ancora in fase di pianificazione!
INFO www.pmeventi.it
340 5351121 (Paolo)
[email protected]
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lessinia je
t’aime
Dopo un inverno
‘super’, P&M
si prepara
per un’estate
fantastica!
BCC
Valpolicella Benaco
BANCA
Radici diverse...
valori comuni
Sant’Anna
d’Alfaedo
Caprino
Veronese
Costermano
Garda
Marano
di Valpolicella
Albarè
Bardolino
Valgatara
Sant’Ambrogio
di Valpolicella
Negrar
S. Pietro
in Cariano
Arbizzano
Pescantina
Colà
Sandrà
Verona
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UN`ESTATE A GONFIE VELE - SportDi+ magazine Verona