DISTRETTO SOCIALE DELLA BASSA SABINA AMBITO TERRITORIALE RI 2 Comuni di: Cantalupo in Sabina, Casperia, Collevecchio, Configni, Cottanello, Forano, Magliano Sabina, Mompeo, Montasola, Montebuono, Montopoli di Sabina, Poggio Catino, Poggio Mirteto, Roccantica, Salisano, Selci Sabino, Stimigliano, Tarano, Torri in Sabina, Vacone. PIANO SOCIALE DI ZONA 2012 - 2014 DOCUMENTO DI AGGIORNAMENTO PER L’ANNUALITÀ 2013 AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL LAZIO N. 172/2013 Ente capofila: Comune di POGGIO MIRTETO Il Distretto sociale della Bassa Sabina – Ambito territoriale Rieti 2 Cantalupo in Sabina Casperia Collevecchio Configni Cottanello Forano Magliano in Sabina Mompeo Montasola Montebuono Montopoli in Sabina Poggio Catino Poggio Mirteto Roccantica Salisano Selci Sabino Stimigliano Tarano Torri in Sabina Vacone Il Distretto si estende su una superficie di Kmq 414,42, confina a nord con la Provincia di Terni, a sud con la Provincia di Roma ed il Distretto Rieti 3 “Salario-Turano”, ad ovest con la Provincia di Viterbo. E’ costituito da 20 comuni di cui 15 con popolazione inferiore ai 2000 abitanti e solo uno, Poggio Mirteto, con popolazione superiore ai 5000 abitanti. La popolazione legale risultante dal censimento generale del 2011 è di 33.388 abitanti. PIANO SOCIALE DI ZONA 2012-2014 AGGIORNAMENTO PER L’ANNUALITA’ 2013 Il Distretto Sociale della Bassa Sabina – Ambito Mirtense Rieti 2, ha partecipato attivamente all’innovativo processo di riorganizzazione della programmazione sociale avviato nel 2011 dall’Area Piani di zona e servizi sociali locali costituita nell’ambito della Direzione politiche sociali della Regione Lazio. Grazie a tale riorganizzazione ed alla gestione oculata delle risorse nel periodo 2001-2011, oggi il Distretto non solo può garantire la continuità dei servizi e degli interventi essenziali sul territorio, ma è in grado di potenziarli per dare una risposta più adeguata all’accresciuta domanda sociale. Ciò grazie al fatto che il Fondo di riprogrammazione delle risorse 2001-2011, costituito ai sensi della Dgr 88/2012, è superiore alle tre annualità di assegnazione 2012-2014. Tale capacità è tanto più rilevante in una fase di drastica riduzione delle risorse disponibili per i servizi sociali sia al livello nazionale sia a quello regionale. Ma non solo: essendo le risorse per la maggior parte state già trasferite dalla Regione Lazio il Distretto ha nel suo complesso anche una liquidità più che sufficiente per far fronte alla spesa per i servizi e gli interventi programmati. Con la Deliberazione di Giunta del 3 luglio 2013 n. 172 la Regione Lazio prosegue e consolida il 2 Distretto sociale della Bassa Sabina – Ri 2 processo di riorganizzazione del sistema delle politiche sociali locali individuando per il 2013 i seguenti obiettivi: Piano di zona come strumento primario di attuazione della rete dei servizi sociali e di integrazione socio-sanitaria; Trasformazione dei progetti annuali contenuti nei Piani di zona in servizi sociali essenziali distrettuali permanenti; Mantenimento del livello di spesa 2012 per i Piani di zona anche per il 2013; Trasformazione del Fondo di riprogrammazione 2001-2011 di cui alla Dgr 88/2012 in Fondo per la programmazione e il governo della rete dei servizi sociosanitari e sociali. Il nostro Distretto viene inserito, con altri 14, nella fattispecie 1 che identifica i distretti che hanno certificato un fondo di riprogrammazione delle risorse 2001-2011 per un importo di € 2.484.762,56, superiore a tre volte il massimale di spesa per l’annualità 2012 (confermato peraltro per il 2013). In caso di assenza o insufficienza del Fondo nazionale sociale, e conseguentemente di impossibilità da parte della Regione di trasferire le risorse assegnate, il nostro distretto può comunque garantire la copertura finanziaria dei servizi essenziali attraverso l’impiego del fondo di riprogrammazione citato. Il Piano di zona è valutato anche in funzione del suo indice di essenzialità inteso come rapporto tra le risorse regionali impiegate per i Liveas e il massimale di spesa assegnato. Sotto l’aspetto organizzativo va rimarcato un altro cambiamento. In seguito alla stipula del nuovo accordo di programma per la gestione del Piano di zona e conformemente alle indicazioni della Regione Lazio, nel corso del 2013 tutti i servizi e gli interventi inseriti nel Piano di zona devono passare sotto l’unitaria gestione del comune capofila e non possono essere svolti dagli enti individuati come capifila di progetto. Le stesse indicazioni sono peraltro ribadite al paragrafo 2 delle Linee guida per la redazione dei Piani di zona per l’annualità 2013 (Dgr 172 del 3 luglio 2013): “Al fine dell’attuazione dell’accordo di programma, l’assemblea dei sindaci dei Comuni degli ambiti territoriali (…) designa un ente capofila individuato tra i Comuni del distretto o altro Ente con personalità giuridica di diritto pubblico”. Pertanto, pur confermando le analisi esplicitate e gli obiettivi fissati l’anno scorso con il Piano 2012-2014 e in seguito alla verifica effettuata con i coordinatori dei servizi e alla elaborazione della proposta di aggiornamento da parte dell’Ufficio di Piano, il coordinamento istituzionale ha ritenuto di avviare una razionalizzazione dei servizi e degli interventi in funzione della loro tipologia superando la frammentazione legata alla gestione da parte dei diversi enti distrettuali. Il piano di zona, pur mantenendo la medesima capacità di offerta di servizi, riduce i propri interventi a 5 servizi sociali essenziali permanenti, oltre all’Ufficio di Piano e agli interventi di promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (L. 285/97). I servizi sociali essenziali permanenti I servizi e gli interventi previsti garantiscono i livelli essenziali delle prestazioni sociali indicate nella legge 328/2000, nonché nella delibera della Giunta regionale n. 172/2013 e sono i seguenti: a) Servizio Sociale professionale e di Segretariato sociale b) Servizio di Emergenza e Pronto Intervento Sociale c) Servizio di Assistenza Domiciliare per anziani, disabili e minori. d) Nuova politica per la residenzialità degli anziani Distretto sociale della Bassa Sabina – Ri 2 e) Centro Diurno rivolto a persone con disabilità f) Ufficio di Piano g) Promozione diritti infanzia e adolescenza - L. 285/97 Per il funzionamento della Casa famiglia di Vacone, la cui attivazione e funzionamento è stata garantita fino all’annualità 2012 da specifici finanziamenti regionali, si attende la comunicazione del fondo specificamente assegnato da parte della Regione Lazio per l’annualità 2013. Piano distrettuale degli interventi volti a favorire l’accesso ai servizi distrettuali dei cittadini residenti nei piccoli comuni Le linee guida approvate con la Dgr 172/2013 confermano l’intenzione della Regione Lazio di mantenere per il 2013 le stesse risorse assegnate nel 2012 al fine di favorire l’accesso ai servizi distrettuali dei cittadini residenti nei piccoli comuni. Si stima pertanto una assegnazione al nostro Distretto di risorse pari almeno a quelle assegnate complessivamente nel 2012: € 385.596,00. Come già nelle precedenti programmazioni, attraverso il Piano per i piccoli comuni si è scelto di effettuare una forte integrazione con gli interventi previsti con il Piano sociale di zona nell’ottica di una programmazione che garantisca complessivamente sia l’adeguamento quantitativo e qualitativo dell’offerta dei servizi alla domanda sociale, sia uguali condizioni di accesso da parte di tutti i residenti ai servizi distrettuali attivi e attivabili. Pertanto il fondo distrettuale per i piccoli comuni è stato impiegato in stretta integrazione con il fondo regionale per il Piano sociale di zona, in considerazione dei principi di efficacia, efficienza ed ottimizzazione delle risorse indicati dalla legge 328/2000 e dalle linee di indirizzo della Regione Lazio. Per questo motivo la ripartizione del fondo è inserita nel Quadro finanziario riassuntivo nella colonna Fondo distrettuale piccoli comuni in corrispondenza dei servizi distrettuali di riferimento. Coinvolgimento del III Settore Il limitato tempo a disposizione non ha consentito la convocazione di riunioni dei tavoli tematici specificamente dedicate alla preparazione del presente aggiornamento e pertanto il coinvolgimento del Terzo settore, che è comunque costante e assiduo, si è limitato in questa occasione alla sola conferenza di consultazione del 22 luglio 2013. Coinvolgimento e consultazione OO.SS. Il presente documento di aggiornamento del Piano sociale di zona è stato sottoposto alla procedura di concertazione come da verbale compreso nella documentazione in corso di trasmissione alla Regione Lazio. Distretto sociale della Bassa Sabina – Ri 2 Piano di Zona 2012-2014 – seconda annualità 2013 Quadro finanziario riassuntivo per servizi ed interventi ai sensi della Dgr 172/2013 con integrazione a valere sul fondo per la programmazione e il governo della rete dei servizi sociali Nome servizio Obbligazioni giuridicament e vincolanti assunte successivame nte alla data del 1 gennaio 2013 Costo complessivo annualità 2013 Servizio sociale A professionale e segretariato sociale € 203.000,00 Servizio di emergenza e B pronto intervento sociale € 198.528,24 C Servizio di assistenza domiciliare D Massimale di spesa 2013 (D.G.R. 172/2013) 120.000,00 Fondo per i piccoli comuni stima 2013 83.000,00 60.432,24 € 94.096,00 Cofinanzia mento Comuni Altri Fondi nazionali o regionali specifici Fondo per la Cofinanzia programmazio mento ASL ne e il governo Rieti della rete di servizi sociali 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 44.000,00 € 225.000,00 120.000,00 105.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Nuova politica per la residenzialità € 65.000,00 19.750,00 14.000,00 0,00 0,00 0,00 31.250,00 E Centro diurno € 192.000,00 120.000,00 € 72.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Aggregazione minori e F adolescenti (L285/97) € 47.500,00 € 30.000,00 17.500,00 0,00 0,00 0,00 0,00 € 82.500,00 56.000,00 0,00 26.500,00 0,00 0,00 0,00 526.182,24 385.596,00 26.500,00 0,00 0,00 75.250,00 G Ufficio di Piano TOTALE GENERALE € 1.013.528,24 Indice servizi essenziali (A+B+C+D+E=440.182,24)/526.182,24*100 IL RESPONSABILE DELL’UFFICIO DI PIANO Mario MEI 83,66% P. IL SINDACO DEL COMUNE CAPOFILA l’Assess. delegato Marcello Lucantoni