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Inaugurata la Chiesa
“Dives in Misericordia”
Inauguration of the
“Dives in Misericordia” Church
La riqualificazione
urbanistica della Fiera
di Milano:
il “Nuovo Polo”
Urban re-qualification of
the Milan Trade Fair:
the “New Complex”
Italcementi Group:
nel primo semestre
fatturato a 2.125
milioni di euro
Italcementi Group:
consolidated net sales
of 2,125 million euros
in the first half year
Vista delle tre
vele bianche.
A view of the
three white sails.
Inaugurata la Chiesa
“Dives in Misericordia”
Inauguration of the
“Dives in Misericordia” Church
È
stata inaugurata a Roma, lo
scorso 26 ottobre, la Chiesa
“Dives in Misericordia”
progettata dall’architetto
americano Richard Meier.
Il progetto, caratterizzato da tre
grandi vele che si gonfiano come
sospinte da un vento da Est, è
costituito dalla chiesa vera e
propria e dal complesso
parrocchiale, nell’ambito del
programma “50 Chiese per Roma
2000” promosso dal Vicariato di
Roma nel 1995.
Nel 1996 il progetto di Meier è
scelto dalla giuria sia per la
presenza architettonica, sia per
l’arditezza costruttiva: un edificio
progettato intorno a tre vele di
cemento bianco alte oltre 25
metri, di misure decrescenti
dall’interno verso l’esterno,
collegate volumetricamente da
corpi in vetro e scandite
internamente da ampi portali.
Dalla posa della prima pietra,
avvenuta nel marzo 1998, la
realizzazione dell’opera ha
richiesto un lavoro complesso che
ha visto Italcementi come main
sponsor tecnico impegnata nella
elaborazione e fornitura di
materiali altamente tecnologici e
nella ricerca di soluzioni strutturali
quale l’utilizzo di una particolare
tecnologia a conci sovrapposti.
“Sia sotto il profilo ingegneristico
sia sotto quello dei materiali – ha
commentato Carlo Pesenti,
condirettore generale di
Italcementi Group che ha seguito
Da sinistra: Carlo Pesenti, Condirettore
generale di Italcementi Group, Richard
Meier e Gennaro Guala, responsabile
dell’ingegnerizzazione del progetto.
From left: Carlo Pesenti, Co-General
manager of the Italcementi Group,
Richard Meier and Gennaro Guala,
responsible for the project engineering
implementation plan.
tutte le fasi del progetto – l’opera
di Meier è stato un laboratorio di
esperienze costruttive, così come
in passato era stata, ad esempio,
la collaborazione tra Italcementi
e Pierluigi Nervi nella grande sfida
realizzativa dell’Aula Paolo VI
in Vaticano: importanti opere
che hanno un alto contenuto
innovativo”.
La realizzazione della Chiesa
“Dives in Misericordia” per la sua
complessità ha reso necessario un
nuovo modo di costruire. In
particolare le tre grandi porzioni di
sfera in cemento bianco che
danno il senso di protezione delle
conchiglie e la leggerezza delle
vele, sono state la sfida da vincere
sotto il profilo strutturale e dei
materiali impiegati.
“Data la complessità strutturale e
la grande varietà della geometria
dei conci e dei loro dettagli
costruttivi sono state necessarie –
ha specificato Carlo Pesenti – oltre
23.000 ore di studio e
progettazione e sono state
realizzate oltre 300 tavole
progettuali da parte del CTG, il
nostro Centro Tecnico di Gruppo.
Nella costruzione delle vele sono
stati utilizzati 256 elementi
prefabbricati, i conci. Ogni concio,
che ha un peso di 12 tonnellate,
doveva essere accostato agli altri,
con la precisione richiesta dal
rispetto della geometria della vela.
Praticamente sono stati sistemati
2-3 conci al giorno. Nessuna
macchina o impalcatura
tradizionale era in grado di farlo. E
per fare questo abbiamo inventato
una speciale macchina. Questa ha
permesso di imprimere al
prefabbricato, una volta fissato, i
tre spostamenti nella direzione dei
tre assi spaziali e le tre rotazioni
attorno agli stessi in modo da dare
le sei movimentazioni che
permettono ad un solido di
raggiungere qualsiasi posizione
nello spazio. Una macchina
originale e complessa che, pur
sfruttando tutte le possibilità della
moderna tecnologia, riporta alla
memoria le macchine ideate per
costruire le antiche cattedrali”.
L’opera, dalle dimensioni
imponenti (20.000 metri cubi, 28
metri di altezza) è stata eseguita
con un nuovo cemento bianco
al biossido di titanio, il TX
Millennium. Questo cemento,
dalla innovativa formulazione,
si caratterizza per la lavorabilità
di molto superiore a quella del
prodotto tradizionale e per la
superficie autopulente che elimina
alcune tipologie di deposito
organico sotto l’effetto della luce.
“Anche in questo caso – ha
aggiunto Carlo Pesenti - abbiamo
cercato di soddisfare le esigenze
del progettista e del Vicariato con
un prodotto ad alto valore
aggiunto e ad alto valore
simbolico. Il cemento bianco TX
Millennium al titanio è il risultato
di un’importante ricerca degli
uomini e dei laboratori in Italia e
Francia del nostro Centro Tecnico
di Gruppo finalizzata ad
ottimizzare le caratteristiche
di durabilità estetica di manufatti
cementizi di altissima qualità:
la presenza di particelle
di fotocatalizzatori nel cemento
bianco permette allo stesso,
una volta indurito di ossidare in
presenza di luce e aria le sostanze
inquinanti organiche
ed inorganiche presenti
nell’atmosfera. In questo modo
il manufatto rimane bianco
e inalterato nel tempo, proprio
quello che voleva Richard Meier.
Il cemento bianco TX Millennium
è un prodotto da noi brevettato.
L’azione fotocatalitica, grazie
all’azione della luce, permette
di distruggere i diversi inquinanti
atmosferici – scarichi di
automobili, fumi di riscaldamenti
abitativi, scarichi industriali di
sostanze chimiche aromatiche,
pesticidi – che vengono a contatto
con le superfici cementizie,
ossidandoli sino ad anidride
carbonica. In tal modo agli agenti
inquinanti viene a mancare il
substrato su cui aderire e quindi
l’aspetto estetico originario della
struttura o del manufatto rimane
inalterato nel tempo”.
Richard Meier
Richard Meier è uno dei maggiori
protagonisti dell’architettura
contemporanea. Importante
esponente del purismo formale
del Moderno, è nato nel 1934
a Newark, nello stato del New
Jersey (Usa). Nei primi anni della
sua attività ha avuto l’occasione
di incontrare Le Corbusier
e l’influenza profonda del maestro
svizzero è la caratteristica più
immediatamente riconoscibile
nelle sue opere. Meier ha
collaborato con numerosi studi di
prestigio, quali il SOM (Skidmore,
Owings & Merril) e lo studio di
Marcel Breuer. Negli anni Settanta
è membro del gruppo “Five
Architects” (Peter Eisenman, John
Hejduk, Michel Graves, Charles
Gwathmey e lo stesso Meier).
Meier dopo avere aperto un
proprio studio a New York ha
ricevuto numerosi riconoscimenti
come il Pritzker Architecture Prize.
Tra i progetti più importanti
ricordiamo l’High Museum
di Atlanta (1983), l’edificio per
Canal+ a Parigi (1995), il Museo di
Arte Contemporanea a Barcellona
(1997) e il Getty Museum Center
di Los Angeles (1997).
La Chiesa “Dives in Misericordia”
rappresenta la prima opera
realizzata in Italia.
■ ■ ■ ■ ■ ■
O
n October 26th 2003, the
“Dives in Misericordia”
Church, designed by the
American architect Richard
Meier, was inaugurated in Rome.
The project features three great
sail-like structures that appear
swollen by an easterly wind.
It is constituted by the church
itself and a community center
within the program “50 Churches
for Rome 2000” promoted by the
Vicariate of Rome in 1995.
I grandi numeri del progetto di Meier
830 m2
1.671 m2
10.072 m2
13.982 m3
19,5 m
45,6 m
17,1 m
22,1 m
26,7 m
20,0 m
la superficie della Chiesa
la superficie del Centro Parrocchiale
la superficie dell’intero sito
il volume totale della Chiesa
la larghezza della navata
la lunghezza totale
l’altezza della prima vela
l’altezza della seconda vela
l’altezza della terza vela
l’altezza del campanile
Nella costruzione della vela realizzata con 256 elementi prefabbricati, detti
conci, sono stati impiegati:
600 tonnellate di cemento bianco TX Millennium (additivato con biossido
di titanio) prodotto dalla cementeria Italcementi di Rezzato (BS);
2.600 tonnellate di inerti ricavati dalla macinazione del marmo bianco di Carrara;
550 tonnellate di malte speciali per la realizzazione dei giunti strutturali fra gli
elementi prefabbricati e l’iniezione delle guaine dei cavi e delle barre postese;
8 chilometri di cavi d’acciaio di ostensione;
7,5 chilometri di barre d’acciaio di ostensione;
300 tavole progettuali necessarie per la complessità strutturale e per la grande
varietà della geometria dei conci e dei loro dettagli costruttivi;
12.000 ore di studi e ricerche per la messa a punto del cemento TX Millennium;
23.000 ore di progettazione per passare dalla fase progettuale alla fase
realizzativa;
7.000 e più ingegneri e architetti hanno visitato il cantiere durante le diverse
fasi della costruzione a testimonianza della complessità della realizzazione
e delle soluzioni innovative adottate.
Meier’s project was chosen
in 1996 by a jury made up
of esteemed architects and
members of the Vicariate.
Its architectural features and
structural boldness made this
project the clear choice:
a building designed around three
concentric sails of white cement,
more than 25 meters high, with
the internal areas connected by
glass skylights and large portals.
From the laying of the
foundation stone in March 1998,
the construction process has
proved to be complex.
Italcementi is the main technical
sponsor of the project, and is
committed to the manufacture
and supply of high-tech
materials, as well as to research
into structural solutions, such
as the use of special technology
for assembling precast elements.
Carlo Pesenti, Co-General
manager of the Italcementi
Group who supervised all the
stages of the project, remarked,
“Both from the point of view of
engineering and from that of the
materials used, Meier’s project
was a laboratory of constructive
experiences. It bears comparison
with the great challenge faced
jointly by Italcementi and Pierluigi
Nervi when they worked together
at the Aula Paolo VI (Paul VI Hall)
in the Vatican. Both are
important works with a highly
innovative content.”
Due to its complex design,
the construction of the church
made it necessary to develop a
new method of construction.
Considering both the structure
and the choice of materials, the
main challenge were the three
great spherical segments in white
cement, which appear like
protective shells, and to portray
the lightness of the sails.
Carlo Pesenti went on to say,
“Because of the structural
complexity and the great variety
in the geometry of the precast
elements – as well as the
structural details of each single
element – over 23,000 hours
of research and planning were
spent on the project, and more
than 300 design drawings were
drawn up by CTG, our Group’s
Technical Center. For the
construction of the sails, 256
prefabricated elements were
used. Each precast block, which
weighs 12 tons, had to be lifted
and set in place next to others
with the utmost precision
according to the sail’s geometry.
Work continued at the rate
of 2-3 precast elements being set
in place per day. No traditional
machinery or scaffolding was of
any help. Therefore, we invented
a special moving form.
This machine enabled us to move
each precast block in the
direction of the three ideal X-Y-Z
axes and to accomplish the three
rotations on those same axes
resulting in the six movements
with permit a solid to achieve any
position in space. An original,
complex machine that is
reminiscent of the machinery
that was used to build ancient
cathedrals, although in this case,
all the advantages of modern
technology were available, and
thus employed.”
The project, with its imposing
dimensions (20,000 cubic meters,
28 meters in height), was
implemented using a new kind
of white cement, containing
titanium dioxide, called TX
Millennium. With its innovative
formula, this cement stands out
for its high workability compared
with traditional products, and
for its self-cleaning surface which
eliminates some kind of organic
deposit through exposure to
light.
“In this case, too,” added Carlo
Pesenti, “we have tried to satisfy
the demands of the designer and
the Vicariate with a product that
has high added value, as well as
a high symbolic value. The white
cement TX Millennium,
containing titanium dioxide,
is the result of extensive research
efforts made by individuals and
laboratories in Italy and France
and belonging to our Group
Technical Center. The new
cement was developed to
optimize the characteristics
of aesthetic durability that are
typical of top quality cement
93
94
structures. Once the cement has
hardened and in the presence of
light and air, the photocatalytic
particles in the cement allow it to
oxidize organic and inorganic air
pollutants.
The structure thus stays white
and unaltered in time, which
was exactly what Richard Meier
wanted to achieve.
The white cement TX Millennium
is a product we patented.
In the presence of light, the
photocatalytic process allows for
the destruction of various kinds
of air pollutants – e.g. vehicle
exhaust fumes, emissions from
residential heating systems,
industrial emissions of aromatic
chemical substances, and
pesticides – that come in contact
with the cement surface,
oxidizing them to carbon dioxide.
Therefore, pollutants lack
a substrate they can adhere to,
and the original aesthetic
appearance of the structure
remains unchanged over time.”
Richard Meier
Richard Meier is one of the main
protagonists of contemporary
architecture. An important
exponent of Modern formal
purism, he was born in 1934 in
Newark, New Jersey (USA).
Early in his career he had the
opportunity to meet
Le Corbusier, and the Swiss
master’s profound influence is
the most recognizable feature in
his works. Meier has worked with
a great number of prestigious
studios, such as SOM (Skidmore,
Owings & Merril) and Marcel
Breuer’s studio.
During the seventies, he was a
member of the “Five Architects”
group (Peter Eisenman, John
Hejduk, Michel Graves, Charles
Gwathmey and Meier himself).
After opening his own studio
in New York, Meier received
a number of awards, including
the Pritzker Architecture Prize.
His most important projects
include the High Museum
of Atlanta (1983), the building
for Canal+ in Paris (1995),
the Museum of Contemporary
Art in Barcelona (1997)
and the Getty Museum Center
in Los Angeles (1997).
The “Dives in Misericordia”
Church is the first work he has
accomplished in Italy.
Plastico del Nuovo Polo.
A model of the New Complex.
Key Figures of Meier’s project
830m2
1,671m2
10,072m2
13,982m3
19.5m
45.6m
17.1m
22.1m
26.7m
20.0m
Church area
Community Center area
Site area
Church Volume
Width of Nave
Total length
Shell 1 height
Shell 2 height
Shell 3 height
Bell tower height
Erecting the church sail with its 256 precast elements entailed the use of:
600 tons of TX Millennium white cement, incorporating titanium dioxide,
produced at Italcementi’s cement works of Rezzato, Brescia, Italy;
2,600 tons of aggregates obtained by grinding white Carrara Marble;
550 tons of special mortars for executing the structural joints between
the precast elements and for grouting both cable sheaths and post-tensioned
bars by injection;
8 kilometers of post-tensioning steel cables;
7.5 kilometers of post-tensioning steel bars;
300 design drawings to cope with the building’s structural complexity,
the large variety of block geometries and all construction details;
12,000 man hours devoted to studying, researching and eventually developing
the TX Millennium cement;
23,000 man hours from the design stage through to execution;
7,000 plus, visiting engineers and architects to the building site during the
various construction phases confirming the complexity of the construction
process and the innovative solutions adopted.
trasformazione si spingerà oltre il
recinto fieristico, comprendendo la
riqualificazione del complesso
scolastico di Via Gattamelata e del
velodromo Vigorelli e diversi
interventi strutturali volti al
miglioramento della viabilità della
zona. È allo studio anche la
realizzazione di una nuova tratta
di metropolitana che collegherà le
fermate di Amendola e
Domodossola e la costruzione di
un tunnel sotteraneo.
■ ■ ■ ■ ■ ■
La riqualificazione urbanistica
della Fiera di Milano: il “Nuovo Polo”
Urban re-qualification of the Milan Trade Fair:
the “New Complex”
1
40 piloni, 550 operai in
attività, un movimento di
centinaia di mezzi su uno
spazio di quasi due milioni di metri
quadrati: è questa la vista che
offre il cantiere di Rho-Pero
allestito presso l’area dell’ex
raffineria Agip, sulla quale stanno
prendendo corpo, a ritmo serrato,
le strutture portanti dei padiglioni
del Nuovo Polo di Fiera Milano, il
Polo Esterno, di cui Calcestruzzi
SpA (Italcementi Group) è tra i
fornitori di calcestruzzo
preconfezionato.
Il Nuovo Polo – la cui prima pietra
è stata posata il 6 ottobre 2002 –
sarà inaugurato nella primavera
del 2005 e comporterà un
investimento di oltre 550 milioni di
euro.
Il progetto del Nuovo Polo è stato
realizzato da Massimiliano Fuksas.
Romano, d’origine lituana, Fuksas
è uno degli architetti più
autorevoli a livello internazionale,
in particolare, nello studio dei
problemi urbani delle grandi aree
metropolitane. Per Milano, Fuksas
ha immaginato una fiera
avveniristica, all’avanguardia
nell’architettura applicata
all’ingegneria civile, soprattutto un
luogo di incontro e di scambio per
consentire lo svolgimento
contemporaneo di più
manifestazioni e per agevolare il
grande flusso di persone e di
merci.
L’operazione rappresenta una
grande iniziativa di riqualificazione
urbana, tra le maggiori
attualmente in costruzione in
Europa. Si prevede che i lavori
raggiungeranno l’apice nell’estate
del 2004, quando il cantiere avrà
all’opera circa 1.500 addetti con
l’utilizzo di oltre 300 mezzi.
Una struttura imponente che
coprirà una superficie lorda di
pavimento di 530.000 metri
quadrati e si comporrà di otto
grandi padiglioni di altezze
differenti, di cui due biplanari,
suddivisi in venti moduli espositivi
e collegati tra loro da un percorso
centrale, sospeso a un’altezza di
circa sei metri. Sono previste 80
sale convegno, 20 ristoranti e 25
bar.
Il progetto del Nuovo Polo sarà
dotato di tutti quei servizi
complementari che contribuiranno
ad integrarlo con il territorio
circostante: un articolato sistema
di parcheggi (10.000 posti auto in
zona Fiera e 10.000 a un
chilometro e mezzo di distanza),
alberghi, gallerie di negozi,
strutture per la ristorazione e il
tempo libero, e vaste aree verdi
per un totale di circa 180.000
metri quadrati comprendenti un
parco di nove ettari a nord-ovest
del complesso ed un percorso
verde interno. L’area del quartiere
storico della Fiera di Milano
occupa attualmente 440.000
metri quadrati, di questi, 180.000
metri quadrati andranno a
costituire il cosiddetto “Polo
Urbano” che, insieme ai 530.000
metri quadrati del “Nuovo Polo”,
costituirà uno dei più grandi
sistemi fieristici a livello
internazionale con un’area
espositiva totale di 710.000 metri
quadrati. L’area “storica”
rimanente di 260.000 metri
quadrati verrà invece reintegrata
nella città. In particolare, la
I numeri del Nuovo Polo
Costo
Superficie totale area progetto
Lunghezza asse centrale
Superficie lorda di pavimento
Superficie vetrata
Parcheggi
Area verde al pubblico
550.000.000 euro
2.000.000 metri quadrati
1 chilometro
530.000 metri quadrati
200.000 metri quadrati
20.000 metri quadrati
180.000 metri quadrati
1
40 piers, 550 on-site workers,
and over a hundred types of
machinery and construction
vehicles operating together on an
almost two-million-square-meter
area. This is the view offered by
the Rho-Pero building yard,
located on the former Agip
refinery site, and where, at a
giddy pace, the supporting
structures of the pavilions
belonging to the New Exhibition
Complex of Fiera Milano (Milan
Trade Fair) are taking shape. For
this out-of-town complex
Calcestruzzi SpA (Italcementi
Group) is among the suppliers of
ready-mixed concrete.
The New Complex – the
foundation stone of which was
laid on 6th October 2002 – is to
be inaugurated in the spring of
2005 and will represent an
investment of over 550 million
euros.
The New Complex was designed
by Massimiliano Fuksas, a Roman
architect of Lithuanian origin.
Fuksas is one of the most
influential architects worldwide,
especially in the study of urban
problems concerning metropolitan
areas. For Milan, Fuksas imagined
a futuristic trade fair, in the vein
of architecture as applied to civil
engineering. He particularly
envisioned a place of meeting and
trade, where different exhibitions
could be held simultaneously; a
place where the flow of visitors
and merchandise could find
optimum circulation.
The project represents a great
initiative in the sphere of urban
redevelopment, one of the largest
currently under construction in
Europe. The construction work is
expected to reach its peak in the
summer of 2004, when about
1,500 workers and over 300 types
of equipment and vehicles will be
busy in the building yard.
An imposing structure with a
gross floor surface area of
530,000 square meters that will
comprise eight large pavilions of
varying heights, two of which in a
biplane shape, subdivided into
twenty exhibitive modules and
connected to one another by a
suspended, six-meter-high central
pathway. Furthermore, the
structure will hold 80 conference
rooms, 20 restaurants and 25
bars. The project for the New
Complex will be supplied with all
those complementary services that
will contribute towards its
integration with the surrounding
territory: a well-planned parking
system (10,000 places for cars
within the exhibition area and
10,000 distributed at a distance of
1.5 kilometers), hotels, shopping
arcades, refreshment areas and
leisure centers, a nine-hectare
park on the northwestern side of
the complex and an interior green
pathway totaling about 180,000
square meters of greenery.
The area of the Milan Trade Fair’s
historical quarter currently covers
440,000 square meters of space,
of which 180,000 will constitute
the so-called “City Complex.”
This, along with the 530,000
square meters of the
“New Complex,” will constitute
one of the largest trade fair
systems on an international level
with a total exhibition area
of 710,000 square meters.
The remaining 260,000 square
meters of the “historical” area will
be restored to the city. The
transformation will not be
restricted to the existing exhibition
area alone, as it will include the
redevelopment of the Via
Gattamelata school complex and
the Vigorelli velodrome, as well as
a number of structural changes to
improve the area’s road and rail
network. A new subway extension
to connect the Amendola and
Domodossola stops and the
construction of an underground
tunnel are also expected.
Numbers related to the New Complex
Cost
Total surface area of project
Length of central axis
Gross floor surface area
Glazed surface area
Parking lots
Green area open to the public
550,000,000 euros
2,000,000 square meters
1 kilometer
530,000 square meters
200,000 square meters
20,000 square meters
180,000 square meters
Italcementi Group: nel primo semestre
fatturato a 2.125 milioni di euro
Italcementi Group: consolidated net sales
of 2,125 million euros in the first half year
N
el primo semestre 2003
i volumi di attività del
Gruppo Italcementi hanno
evidenziato un andamento
complessivamente positivo nei
settori del cemento (22,4 milioni
di tonnellate, +3,7%) e del
calcestruzzo (10,4 milioni di
metri cubi, +9,5%). Forte è stata
l’espansione nell’insieme dei
paesi emergenti e una situazione
favorevole si è registrata
nell’Unione Europea grazie a
Italia, Spagna e Grecia; nel Nord
America la diminuzione è stata
significativa, anche a causa
di condizioni meteorologiche
particolarmente sfavorevoli in
gran parte del periodo. Il calo
rilevato nel settore degli inerti
(27,7 milioni di tonnellate,
–0,9%) deriva principalmente
dalla flessione registrata dal
mercato francese.
I ricavi consolidati del primo
semestre d’esercizio sono stati
pari a 2.124,9 milioni di euro
(+0,8% rispetto al 1° semestre
2002; +3,5% a parità di tassi di
cambio e di area di
consolidamento). A tale
evoluzione hanno contribuito
positivamente Italia, Spagna e
Grecia nell’ambito dell’Unione
europea e Thailandia e Marocco
tra i paesi emergenti, mentre un
calo significativo si è registrato
nel Nord America, anche se in
progressiva attenuazione nel
corso del semestre.
L’utile realizzato dal gruppo
Italcementi, in linea con il primo
semestre del precedente
esercizio, è correlato alla
flessione dei risultati operativi,
che hanno risentito
dell’incremento dei costi
industriali e del deprezzamento
del dollaro Usa e di altre valute,
e al favorevole apporto delle
componenti straordinarie
particolarmente negativo nel
95
94
structures. Once the cement has
hardened and in the presence of
light and air, the photocatalytic
particles in the cement allow it to
oxidize organic and inorganic air
pollutants.
The structure thus stays white
and unaltered in time, which
was exactly what Richard Meier
wanted to achieve.
The white cement TX Millennium
is a product we patented.
In the presence of light, the
photocatalytic process allows for
the destruction of various kinds
of air pollutants – e.g. vehicle
exhaust fumes, emissions from
residential heating systems,
industrial emissions of aromatic
chemical substances, and
pesticides – that come in contact
with the cement surface,
oxidizing them to carbon dioxide.
Therefore, pollutants lack
a substrate they can adhere to,
and the original aesthetic
appearance of the structure
remains unchanged over time.”
Richard Meier
Richard Meier is one of the main
protagonists of contemporary
architecture. An important
exponent of Modern formal
purism, he was born in 1934 in
Newark, New Jersey (USA).
Early in his career he had the
opportunity to meet
Le Corbusier, and the Swiss
master’s profound influence is
the most recognizable feature in
his works. Meier has worked with
a great number of prestigious
studios, such as SOM (Skidmore,
Owings & Merril) and Marcel
Breuer’s studio.
During the seventies, he was a
member of the “Five Architects”
group (Peter Eisenman, John
Hejduk, Michel Graves, Charles
Gwathmey and Meier himself).
After opening his own studio
in New York, Meier received
a number of awards, including
the Pritzker Architecture Prize.
His most important projects
include the High Museum
of Atlanta (1983), the building
for Canal+ in Paris (1995),
the Museum of Contemporary
Art in Barcelona (1997)
and the Getty Museum Center
in Los Angeles (1997).
The “Dives in Misericordia”
Church is the first work he has
accomplished in Italy.
Plastico del Nuovo Polo.
A model of the New Complex.
Key Figures of Meier’s project
830m2
1,671m2
10,072m2
13,982m3
19.5m
45.6m
17.1m
22.1m
26.7m
20.0m
Church area
Community Center area
Site area
Church Volume
Width of Nave
Total length
Shell 1 height
Shell 2 height
Shell 3 height
Bell tower height
Erecting the church sail with its 256 precast elements entailed the use of:
600 tons of TX Millennium white cement, incorporating titanium dioxide,
produced at Italcementi’s cement works of Rezzato, Brescia, Italy;
2,600 tons of aggregates obtained by grinding white Carrara Marble;
550 tons of special mortars for executing the structural joints between
the precast elements and for grouting both cable sheaths and post-tensioned
bars by injection;
8 kilometers of post-tensioning steel cables;
7.5 kilometers of post-tensioning steel bars;
300 design drawings to cope with the building’s structural complexity,
the large variety of block geometries and all construction details;
12,000 man hours devoted to studying, researching and eventually developing
the TX Millennium cement;
23,000 man hours from the design stage through to execution;
7,000 plus, visiting engineers and architects to the building site during the
various construction phases confirming the complexity of the construction
process and the innovative solutions adopted.
trasformazione si spingerà oltre il
recinto fieristico, comprendendo la
riqualificazione del complesso
scolastico di Via Gattamelata e del
velodromo Vigorelli e diversi
interventi strutturali volti al
miglioramento della viabilità della
zona. È allo studio anche la
realizzazione di una nuova tratta
di metropolitana che collegherà le
fermate di Amendola e
Domodossola e la costruzione di
un tunnel sotteraneo.
■ ■ ■ ■ ■ ■
La riqualificazione urbanistica
della Fiera di Milano: il “Nuovo Polo”
Urban re-qualification of the Milan Trade Fair:
the “New Complex”
1
40 piloni, 550 operai in
attività, un movimento di
centinaia di mezzi su uno
spazio di quasi due milioni di metri
quadrati: è questa la vista che
offre il cantiere di Rho-Pero
allestito presso l’area dell’ex
raffineria Agip, sulla quale stanno
prendendo corpo, a ritmo serrato,
le strutture portanti dei padiglioni
del Nuovo Polo di Fiera Milano, il
Polo Esterno, di cui Calcestruzzi
SpA (Italcementi Group) è tra i
fornitori di calcestruzzo
preconfezionato.
Il Nuovo Polo – la cui prima pietra
è stata posata il 6 ottobre 2002 –
sarà inaugurato nella primavera
del 2005 e comporterà un
investimento di oltre 550 milioni di
euro.
Il progetto del Nuovo Polo è stato
realizzato da Massimiliano Fuksas.
Romano, d’origine lituana, Fuksas
è uno degli architetti più
autorevoli a livello internazionale,
in particolare, nello studio dei
problemi urbani delle grandi aree
metropolitane. Per Milano, Fuksas
ha immaginato una fiera
avveniristica, all’avanguardia
nell’architettura applicata
all’ingegneria civile, soprattutto un
luogo di incontro e di scambio per
consentire lo svolgimento
contemporaneo di più
manifestazioni e per agevolare il
grande flusso di persone e di
merci.
L’operazione rappresenta una
grande iniziativa di riqualificazione
urbana, tra le maggiori
attualmente in costruzione in
Europa. Si prevede che i lavori
raggiungeranno l’apice nell’estate
del 2004, quando il cantiere avrà
all’opera circa 1.500 addetti con
l’utilizzo di oltre 300 mezzi.
Una struttura imponente che
coprirà una superficie lorda di
pavimento di 530.000 metri
quadrati e si comporrà di otto
grandi padiglioni di altezze
differenti, di cui due biplanari,
suddivisi in venti moduli espositivi
e collegati tra loro da un percorso
centrale, sospeso a un’altezza di
circa sei metri. Sono previste 80
sale convegno, 20 ristoranti e 25
bar.
Il progetto del Nuovo Polo sarà
dotato di tutti quei servizi
complementari che contribuiranno
ad integrarlo con il territorio
circostante: un articolato sistema
di parcheggi (10.000 posti auto in
zona Fiera e 10.000 a un
chilometro e mezzo di distanza),
alberghi, gallerie di negozi,
strutture per la ristorazione e il
tempo libero, e vaste aree verdi
per un totale di circa 180.000
metri quadrati comprendenti un
parco di nove ettari a nord-ovest
del complesso ed un percorso
verde interno. L’area del quartiere
storico della Fiera di Milano
occupa attualmente 440.000
metri quadrati, di questi, 180.000
metri quadrati andranno a
costituire il cosiddetto “Polo
Urbano” che, insieme ai 530.000
metri quadrati del “Nuovo Polo”,
costituirà uno dei più grandi
sistemi fieristici a livello
internazionale con un’area
espositiva totale di 710.000 metri
quadrati. L’area “storica”
rimanente di 260.000 metri
quadrati verrà invece reintegrata
nella città. In particolare, la
I numeri del Nuovo Polo
Costo
Superficie totale area progetto
Lunghezza asse centrale
Superficie lorda di pavimento
Superficie vetrata
Parcheggi
Area verde al pubblico
550.000.000 euro
2.000.000 metri quadrati
1 chilometro
530.000 metri quadrati
200.000 metri quadrati
20.000 metri quadrati
180.000 metri quadrati
1
40 piers, 550 on-site workers,
and over a hundred types of
machinery and construction
vehicles operating together on an
almost two-million-square-meter
area. This is the view offered by
the Rho-Pero building yard,
located on the former Agip
refinery site, and where, at a
giddy pace, the supporting
structures of the pavilions
belonging to the New Exhibition
Complex of Fiera Milano (Milan
Trade Fair) are taking shape. For
this out-of-town complex
Calcestruzzi SpA (Italcementi
Group) is among the suppliers of
ready-mixed concrete.
The New Complex – the
foundation stone of which was
laid on 6th October 2002 – is to
be inaugurated in the spring of
2005 and will represent an
investment of over 550 million
euros.
The New Complex was designed
by Massimiliano Fuksas, a Roman
architect of Lithuanian origin.
Fuksas is one of the most
influential architects worldwide,
especially in the study of urban
problems concerning metropolitan
areas. For Milan, Fuksas imagined
a futuristic trade fair, in the vein
of architecture as applied to civil
engineering. He particularly
envisioned a place of meeting and
trade, where different exhibitions
could be held simultaneously; a
place where the flow of visitors
and merchandise could find
optimum circulation.
The project represents a great
initiative in the sphere of urban
redevelopment, one of the largest
currently under construction in
Europe. The construction work is
expected to reach its peak in the
summer of 2004, when about
1,500 workers and over 300 types
of equipment and vehicles will be
busy in the building yard.
An imposing structure with a
gross floor surface area of
530,000 square meters that will
comprise eight large pavilions of
varying heights, two of which in a
biplane shape, subdivided into
twenty exhibitive modules and
connected to one another by a
suspended, six-meter-high central
pathway. Furthermore, the
structure will hold 80 conference
rooms, 20 restaurants and 25
bars. The project for the New
Complex will be supplied with all
those complementary services that
will contribute towards its
integration with the surrounding
territory: a well-planned parking
system (10,000 places for cars
within the exhibition area and
10,000 distributed at a distance of
1.5 kilometers), hotels, shopping
arcades, refreshment areas and
leisure centers, a nine-hectare
park on the northwestern side of
the complex and an interior green
pathway totaling about 180,000
square meters of greenery.
The area of the Milan Trade Fair’s
historical quarter currently covers
440,000 square meters of space,
of which 180,000 will constitute
the so-called “City Complex.”
This, along with the 530,000
square meters of the
“New Complex,” will constitute
one of the largest trade fair
systems on an international level
with a total exhibition area
of 710,000 square meters.
The remaining 260,000 square
meters of the “historical” area will
be restored to the city. The
transformation will not be
restricted to the existing exhibition
area alone, as it will include the
redevelopment of the Via
Gattamelata school complex and
the Vigorelli velodrome, as well as
a number of structural changes to
improve the area’s road and rail
network. A new subway extension
to connect the Amendola and
Domodossola stops and the
construction of an underground
tunnel are also expected.
Numbers related to the New Complex
Cost
Total surface area of project
Length of central axis
Gross floor surface area
Glazed surface area
Parking lots
Green area open to the public
550,000,000 euros
2,000,000 square meters
1 kilometer
530,000 square meters
200,000 square meters
20,000 square meters
180,000 square meters
Italcementi Group: nel primo semestre
fatturato a 2.125 milioni di euro
Italcementi Group: consolidated net sales
of 2,125 million euros in the first half year
N
el primo semestre 2003
i volumi di attività del
Gruppo Italcementi hanno
evidenziato un andamento
complessivamente positivo nei
settori del cemento (22,4 milioni
di tonnellate, +3,7%) e del
calcestruzzo (10,4 milioni di
metri cubi, +9,5%). Forte è stata
l’espansione nell’insieme dei
paesi emergenti e una situazione
favorevole si è registrata
nell’Unione Europea grazie a
Italia, Spagna e Grecia; nel Nord
America la diminuzione è stata
significativa, anche a causa
di condizioni meteorologiche
particolarmente sfavorevoli in
gran parte del periodo. Il calo
rilevato nel settore degli inerti
(27,7 milioni di tonnellate,
–0,9%) deriva principalmente
dalla flessione registrata dal
mercato francese.
I ricavi consolidati del primo
semestre d’esercizio sono stati
pari a 2.124,9 milioni di euro
(+0,8% rispetto al 1° semestre
2002; +3,5% a parità di tassi di
cambio e di area di
consolidamento). A tale
evoluzione hanno contribuito
positivamente Italia, Spagna e
Grecia nell’ambito dell’Unione
europea e Thailandia e Marocco
tra i paesi emergenti, mentre un
calo significativo si è registrato
nel Nord America, anche se in
progressiva attenuazione nel
corso del semestre.
L’utile realizzato dal gruppo
Italcementi, in linea con il primo
semestre del precedente
esercizio, è correlato alla
flessione dei risultati operativi,
che hanno risentito
dell’incremento dei costi
industriali e del deprezzamento
del dollaro Usa e di altre valute,
e al favorevole apporto delle
componenti straordinarie
particolarmente negativo nel
95
94
structures. Once the cement has
hardened and in the presence of
light and air, the photocatalytic
particles in the cement allow it to
oxidize organic and inorganic air
pollutants.
The structure thus stays white
and unaltered in time, which
was exactly what Richard Meier
wanted to achieve.
The white cement TX Millennium
is a product we patented.
In the presence of light, the
photocatalytic process allows for
the destruction of various kinds
of air pollutants – e.g. vehicle
exhaust fumes, emissions from
residential heating systems,
industrial emissions of aromatic
chemical substances, and
pesticides – that come in contact
with the cement surface,
oxidizing them to carbon dioxide.
Therefore, pollutants lack
a substrate they can adhere to,
and the original aesthetic
appearance of the structure
remains unchanged over time.”
Richard Meier
Richard Meier is one of the main
protagonists of contemporary
architecture. An important
exponent of Modern formal
purism, he was born in 1934 in
Newark, New Jersey (USA).
Early in his career he had the
opportunity to meet
Le Corbusier, and the Swiss
master’s profound influence is
the most recognizable feature in
his works. Meier has worked with
a great number of prestigious
studios, such as SOM (Skidmore,
Owings & Merril) and Marcel
Breuer’s studio.
During the seventies, he was a
member of the “Five Architects”
group (Peter Eisenman, John
Hejduk, Michel Graves, Charles
Gwathmey and Meier himself).
After opening his own studio
in New York, Meier received
a number of awards, including
the Pritzker Architecture Prize.
His most important projects
include the High Museum
of Atlanta (1983), the building
for Canal+ in Paris (1995),
the Museum of Contemporary
Art in Barcelona (1997)
and the Getty Museum Center
in Los Angeles (1997).
The “Dives in Misericordia”
Church is the first work he has
accomplished in Italy.
Plastico del Nuovo Polo.
A model of the New Complex.
Key Figures of Meier’s project
830m2
1,671m2
10,072m2
13,982m3
19.5m
45.6m
17.1m
22.1m
26.7m
20.0m
Church area
Community Center area
Site area
Church Volume
Width of Nave
Total length
Shell 1 height
Shell 2 height
Shell 3 height
Bell tower height
Erecting the church sail with its 256 precast elements entailed the use of:
600 tons of TX Millennium white cement, incorporating titanium dioxide,
produced at Italcementi’s cement works of Rezzato, Brescia, Italy;
2,600 tons of aggregates obtained by grinding white Carrara Marble;
550 tons of special mortars for executing the structural joints between
the precast elements and for grouting both cable sheaths and post-tensioned
bars by injection;
8 kilometers of post-tensioning steel cables;
7.5 kilometers of post-tensioning steel bars;
300 design drawings to cope with the building’s structural complexity,
the large variety of block geometries and all construction details;
12,000 man hours devoted to studying, researching and eventually developing
the TX Millennium cement;
23,000 man hours from the design stage through to execution;
7,000 plus, visiting engineers and architects to the building site during the
various construction phases confirming the complexity of the construction
process and the innovative solutions adopted.
trasformazione si spingerà oltre il
recinto fieristico, comprendendo la
riqualificazione del complesso
scolastico di Via Gattamelata e del
velodromo Vigorelli e diversi
interventi strutturali volti al
miglioramento della viabilità della
zona. È allo studio anche la
realizzazione di una nuova tratta
di metropolitana che collegherà le
fermate di Amendola e
Domodossola e la costruzione di
un tunnel sotteraneo.
■ ■ ■ ■ ■ ■
La riqualificazione urbanistica
della Fiera di Milano: il “Nuovo Polo”
Urban re-qualification of the Milan Trade Fair:
the “New Complex”
1
40 piloni, 550 operai in
attività, un movimento di
centinaia di mezzi su uno
spazio di quasi due milioni di metri
quadrati: è questa la vista che
offre il cantiere di Rho-Pero
allestito presso l’area dell’ex
raffineria Agip, sulla quale stanno
prendendo corpo, a ritmo serrato,
le strutture portanti dei padiglioni
del Nuovo Polo di Fiera Milano, il
Polo Esterno, di cui Calcestruzzi
SpA (Italcementi Group) è tra i
fornitori di calcestruzzo
preconfezionato.
Il Nuovo Polo – la cui prima pietra
è stata posata il 6 ottobre 2002 –
sarà inaugurato nella primavera
del 2005 e comporterà un
investimento di oltre 550 milioni di
euro.
Il progetto del Nuovo Polo è stato
realizzato da Massimiliano Fuksas.
Romano, d’origine lituana, Fuksas
è uno degli architetti più
autorevoli a livello internazionale,
in particolare, nello studio dei
problemi urbani delle grandi aree
metropolitane. Per Milano, Fuksas
ha immaginato una fiera
avveniristica, all’avanguardia
nell’architettura applicata
all’ingegneria civile, soprattutto un
luogo di incontro e di scambio per
consentire lo svolgimento
contemporaneo di più
manifestazioni e per agevolare il
grande flusso di persone e di
merci.
L’operazione rappresenta una
grande iniziativa di riqualificazione
urbana, tra le maggiori
attualmente in costruzione in
Europa. Si prevede che i lavori
raggiungeranno l’apice nell’estate
del 2004, quando il cantiere avrà
all’opera circa 1.500 addetti con
l’utilizzo di oltre 300 mezzi.
Una struttura imponente che
coprirà una superficie lorda di
pavimento di 530.000 metri
quadrati e si comporrà di otto
grandi padiglioni di altezze
differenti, di cui due biplanari,
suddivisi in venti moduli espositivi
e collegati tra loro da un percorso
centrale, sospeso a un’altezza di
circa sei metri. Sono previste 80
sale convegno, 20 ristoranti e 25
bar.
Il progetto del Nuovo Polo sarà
dotato di tutti quei servizi
complementari che contribuiranno
ad integrarlo con il territorio
circostante: un articolato sistema
di parcheggi (10.000 posti auto in
zona Fiera e 10.000 a un
chilometro e mezzo di distanza),
alberghi, gallerie di negozi,
strutture per la ristorazione e il
tempo libero, e vaste aree verdi
per un totale di circa 180.000
metri quadrati comprendenti un
parco di nove ettari a nord-ovest
del complesso ed un percorso
verde interno. L’area del quartiere
storico della Fiera di Milano
occupa attualmente 440.000
metri quadrati, di questi, 180.000
metri quadrati andranno a
costituire il cosiddetto “Polo
Urbano” che, insieme ai 530.000
metri quadrati del “Nuovo Polo”,
costituirà uno dei più grandi
sistemi fieristici a livello
internazionale con un’area
espositiva totale di 710.000 metri
quadrati. L’area “storica”
rimanente di 260.000 metri
quadrati verrà invece reintegrata
nella città. In particolare, la
I numeri del Nuovo Polo
Costo
Superficie totale area progetto
Lunghezza asse centrale
Superficie lorda di pavimento
Superficie vetrata
Parcheggi
Area verde al pubblico
550.000.000 euro
2.000.000 metri quadrati
1 chilometro
530.000 metri quadrati
200.000 metri quadrati
20.000 metri quadrati
180.000 metri quadrati
1
40 piers, 550 on-site workers,
and over a hundred types of
machinery and construction
vehicles operating together on an
almost two-million-square-meter
area. This is the view offered by
the Rho-Pero building yard,
located on the former Agip
refinery site, and where, at a
giddy pace, the supporting
structures of the pavilions
belonging to the New Exhibition
Complex of Fiera Milano (Milan
Trade Fair) are taking shape. For
this out-of-town complex
Calcestruzzi SpA (Italcementi
Group) is among the suppliers of
ready-mixed concrete.
The New Complex – the
foundation stone of which was
laid on 6th October 2002 – is to
be inaugurated in the spring of
2005 and will represent an
investment of over 550 million
euros.
The New Complex was designed
by Massimiliano Fuksas, a Roman
architect of Lithuanian origin.
Fuksas is one of the most
influential architects worldwide,
especially in the study of urban
problems concerning metropolitan
areas. For Milan, Fuksas imagined
a futuristic trade fair, in the vein
of architecture as applied to civil
engineering. He particularly
envisioned a place of meeting and
trade, where different exhibitions
could be held simultaneously; a
place where the flow of visitors
and merchandise could find
optimum circulation.
The project represents a great
initiative in the sphere of urban
redevelopment, one of the largest
currently under construction in
Europe. The construction work is
expected to reach its peak in the
summer of 2004, when about
1,500 workers and over 300 types
of equipment and vehicles will be
busy in the building yard.
An imposing structure with a
gross floor surface area of
530,000 square meters that will
comprise eight large pavilions of
varying heights, two of which in a
biplane shape, subdivided into
twenty exhibitive modules and
connected to one another by a
suspended, six-meter-high central
pathway. Furthermore, the
structure will hold 80 conference
rooms, 20 restaurants and 25
bars. The project for the New
Complex will be supplied with all
those complementary services that
will contribute towards its
integration with the surrounding
territory: a well-planned parking
system (10,000 places for cars
within the exhibition area and
10,000 distributed at a distance of
1.5 kilometers), hotels, shopping
arcades, refreshment areas and
leisure centers, a nine-hectare
park on the northwestern side of
the complex and an interior green
pathway totaling about 180,000
square meters of greenery.
The area of the Milan Trade Fair’s
historical quarter currently covers
440,000 square meters of space,
of which 180,000 will constitute
the so-called “City Complex.”
This, along with the 530,000
square meters of the
“New Complex,” will constitute
one of the largest trade fair
systems on an international level
with a total exhibition area
of 710,000 square meters.
The remaining 260,000 square
meters of the “historical” area will
be restored to the city. The
transformation will not be
restricted to the existing exhibition
area alone, as it will include the
redevelopment of the Via
Gattamelata school complex and
the Vigorelli velodrome, as well as
a number of structural changes to
improve the area’s road and rail
network. A new subway extension
to connect the Amendola and
Domodossola stops and the
construction of an underground
tunnel are also expected.
Numbers related to the New Complex
Cost
Total surface area of project
Length of central axis
Gross floor surface area
Glazed surface area
Parking lots
Green area open to the public
550,000,000 euros
2,000,000 square meters
1 kilometer
530,000 square meters
200,000 square meters
20,000 square meters
180,000 square meters
Italcementi Group: nel primo semestre
fatturato a 2.125 milioni di euro
Italcementi Group: consolidated net sales
of 2,125 million euros in the first half year
N
el primo semestre 2003
i volumi di attività del
Gruppo Italcementi hanno
evidenziato un andamento
complessivamente positivo nei
settori del cemento (22,4 milioni
di tonnellate, +3,7%) e del
calcestruzzo (10,4 milioni di
metri cubi, +9,5%). Forte è stata
l’espansione nell’insieme dei
paesi emergenti e una situazione
favorevole si è registrata
nell’Unione Europea grazie a
Italia, Spagna e Grecia; nel Nord
America la diminuzione è stata
significativa, anche a causa
di condizioni meteorologiche
particolarmente sfavorevoli in
gran parte del periodo. Il calo
rilevato nel settore degli inerti
(27,7 milioni di tonnellate,
–0,9%) deriva principalmente
dalla flessione registrata dal
mercato francese.
I ricavi consolidati del primo
semestre d’esercizio sono stati
pari a 2.124,9 milioni di euro
(+0,8% rispetto al 1° semestre
2002; +3,5% a parità di tassi di
cambio e di area di
consolidamento). A tale
evoluzione hanno contribuito
positivamente Italia, Spagna e
Grecia nell’ambito dell’Unione
europea e Thailandia e Marocco
tra i paesi emergenti, mentre un
calo significativo si è registrato
nel Nord America, anche se in
progressiva attenuazione nel
corso del semestre.
L’utile realizzato dal gruppo
Italcementi, in linea con il primo
semestre del precedente
esercizio, è correlato alla
flessione dei risultati operativi,
che hanno risentito
dell’incremento dei costi
industriali e del deprezzamento
del dollaro Usa e di altre valute,
e al favorevole apporto delle
componenti straordinarie
particolarmente negativo nel
95
94
structures. Once the cement has
hardened and in the presence of
light and air, the photocatalytic
particles in the cement allow it to
oxidize organic and inorganic air
pollutants.
The structure thus stays white
and unaltered in time, which
was exactly what Richard Meier
wanted to achieve.
The white cement TX Millennium
is a product we patented.
In the presence of light, the
photocatalytic process allows for
the destruction of various kinds
of air pollutants – e.g. vehicle
exhaust fumes, emissions from
residential heating systems,
industrial emissions of aromatic
chemical substances, and
pesticides – that come in contact
with the cement surface,
oxidizing them to carbon dioxide.
Therefore, pollutants lack
a substrate they can adhere to,
and the original aesthetic
appearance of the structure
remains unchanged over time.”
Richard Meier
Richard Meier is one of the main
protagonists of contemporary
architecture. An important
exponent of Modern formal
purism, he was born in 1934 in
Newark, New Jersey (USA).
Early in his career he had the
opportunity to meet
Le Corbusier, and the Swiss
master’s profound influence is
the most recognizable feature in
his works. Meier has worked with
a great number of prestigious
studios, such as SOM (Skidmore,
Owings & Merril) and Marcel
Breuer’s studio.
During the seventies, he was a
member of the “Five Architects”
group (Peter Eisenman, John
Hejduk, Michel Graves, Charles
Gwathmey and Meier himself).
After opening his own studio
in New York, Meier received
a number of awards, including
the Pritzker Architecture Prize.
His most important projects
include the High Museum
of Atlanta (1983), the building
for Canal+ in Paris (1995),
the Museum of Contemporary
Art in Barcelona (1997)
and the Getty Museum Center
in Los Angeles (1997).
The “Dives in Misericordia”
Church is the first work he has
accomplished in Italy.
Plastico del Nuovo Polo.
A model of the New Complex.
Key Figures of Meier’s project
830m2
1,671m2
10,072m2
13,982m3
19.5m
45.6m
17.1m
22.1m
26.7m
20.0m
Church area
Community Center area
Site area
Church Volume
Width of Nave
Total length
Shell 1 height
Shell 2 height
Shell 3 height
Bell tower height
Erecting the church sail with its 256 precast elements entailed the use of:
600 tons of TX Millennium white cement, incorporating titanium dioxide,
produced at Italcementi’s cement works of Rezzato, Brescia, Italy;
2,600 tons of aggregates obtained by grinding white Carrara Marble;
550 tons of special mortars for executing the structural joints between
the precast elements and for grouting both cable sheaths and post-tensioned
bars by injection;
8 kilometers of post-tensioning steel cables;
7.5 kilometers of post-tensioning steel bars;
300 design drawings to cope with the building’s structural complexity,
the large variety of block geometries and all construction details;
12,000 man hours devoted to studying, researching and eventually developing
the TX Millennium cement;
23,000 man hours from the design stage through to execution;
7,000 plus, visiting engineers and architects to the building site during the
various construction phases confirming the complexity of the construction
process and the innovative solutions adopted.
trasformazione si spingerà oltre il
recinto fieristico, comprendendo la
riqualificazione del complesso
scolastico di Via Gattamelata e del
velodromo Vigorelli e diversi
interventi strutturali volti al
miglioramento della viabilità della
zona. È allo studio anche la
realizzazione di una nuova tratta
di metropolitana che collegherà le
fermate di Amendola e
Domodossola e la costruzione di
un tunnel sotteraneo.
■ ■ ■ ■ ■ ■
La riqualificazione urbanistica
della Fiera di Milano: il “Nuovo Polo”
Urban re-qualification of the Milan Trade Fair:
the “New Complex”
1
40 piloni, 550 operai in
attività, un movimento di
centinaia di mezzi su uno
spazio di quasi due milioni di metri
quadrati: è questa la vista che
offre il cantiere di Rho-Pero
allestito presso l’area dell’ex
raffineria Agip, sulla quale stanno
prendendo corpo, a ritmo serrato,
le strutture portanti dei padiglioni
del Nuovo Polo di Fiera Milano, il
Polo Esterno, di cui Calcestruzzi
SpA (Italcementi Group) è tra i
fornitori di calcestruzzo
preconfezionato.
Il Nuovo Polo – la cui prima pietra
è stata posata il 6 ottobre 2002 –
sarà inaugurato nella primavera
del 2005 e comporterà un
investimento di oltre 550 milioni di
euro.
Il progetto del Nuovo Polo è stato
realizzato da Massimiliano Fuksas.
Romano, d’origine lituana, Fuksas
è uno degli architetti più
autorevoli a livello internazionale,
in particolare, nello studio dei
problemi urbani delle grandi aree
metropolitane. Per Milano, Fuksas
ha immaginato una fiera
avveniristica, all’avanguardia
nell’architettura applicata
all’ingegneria civile, soprattutto un
luogo di incontro e di scambio per
consentire lo svolgimento
contemporaneo di più
manifestazioni e per agevolare il
grande flusso di persone e di
merci.
L’operazione rappresenta una
grande iniziativa di riqualificazione
urbana, tra le maggiori
attualmente in costruzione in
Europa. Si prevede che i lavori
raggiungeranno l’apice nell’estate
del 2004, quando il cantiere avrà
all’opera circa 1.500 addetti con
l’utilizzo di oltre 300 mezzi.
Una struttura imponente che
coprirà una superficie lorda di
pavimento di 530.000 metri
quadrati e si comporrà di otto
grandi padiglioni di altezze
differenti, di cui due biplanari,
suddivisi in venti moduli espositivi
e collegati tra loro da un percorso
centrale, sospeso a un’altezza di
circa sei metri. Sono previste 80
sale convegno, 20 ristoranti e 25
bar.
Il progetto del Nuovo Polo sarà
dotato di tutti quei servizi
complementari che contribuiranno
ad integrarlo con il territorio
circostante: un articolato sistema
di parcheggi (10.000 posti auto in
zona Fiera e 10.000 a un
chilometro e mezzo di distanza),
alberghi, gallerie di negozi,
strutture per la ristorazione e il
tempo libero, e vaste aree verdi
per un totale di circa 180.000
metri quadrati comprendenti un
parco di nove ettari a nord-ovest
del complesso ed un percorso
verde interno. L’area del quartiere
storico della Fiera di Milano
occupa attualmente 440.000
metri quadrati, di questi, 180.000
metri quadrati andranno a
costituire il cosiddetto “Polo
Urbano” che, insieme ai 530.000
metri quadrati del “Nuovo Polo”,
costituirà uno dei più grandi
sistemi fieristici a livello
internazionale con un’area
espositiva totale di 710.000 metri
quadrati. L’area “storica”
rimanente di 260.000 metri
quadrati verrà invece reintegrata
nella città. In particolare, la
I numeri del Nuovo Polo
Costo
Superficie totale area progetto
Lunghezza asse centrale
Superficie lorda di pavimento
Superficie vetrata
Parcheggi
Area verde al pubblico
550.000.000 euro
2.000.000 metri quadrati
1 chilometro
530.000 metri quadrati
200.000 metri quadrati
20.000 metri quadrati
180.000 metri quadrati
1
40 piers, 550 on-site workers,
and over a hundred types of
machinery and construction
vehicles operating together on an
almost two-million-square-meter
area. This is the view offered by
the Rho-Pero building yard,
located on the former Agip
refinery site, and where, at a
giddy pace, the supporting
structures of the pavilions
belonging to the New Exhibition
Complex of Fiera Milano (Milan
Trade Fair) are taking shape. For
this out-of-town complex
Calcestruzzi SpA (Italcementi
Group) is among the suppliers of
ready-mixed concrete.
The New Complex – the
foundation stone of which was
laid on 6th October 2002 – is to
be inaugurated in the spring of
2005 and will represent an
investment of over 550 million
euros.
The New Complex was designed
by Massimiliano Fuksas, a Roman
architect of Lithuanian origin.
Fuksas is one of the most
influential architects worldwide,
especially in the study of urban
problems concerning metropolitan
areas. For Milan, Fuksas imagined
a futuristic trade fair, in the vein
of architecture as applied to civil
engineering. He particularly
envisioned a place of meeting and
trade, where different exhibitions
could be held simultaneously; a
place where the flow of visitors
and merchandise could find
optimum circulation.
The project represents a great
initiative in the sphere of urban
redevelopment, one of the largest
currently under construction in
Europe. The construction work is
expected to reach its peak in the
summer of 2004, when about
1,500 workers and over 300 types
of equipment and vehicles will be
busy in the building yard.
An imposing structure with a
gross floor surface area of
530,000 square meters that will
comprise eight large pavilions of
varying heights, two of which in a
biplane shape, subdivided into
twenty exhibitive modules and
connected to one another by a
suspended, six-meter-high central
pathway. Furthermore, the
structure will hold 80 conference
rooms, 20 restaurants and 25
bars. The project for the New
Complex will be supplied with all
those complementary services that
will contribute towards its
integration with the surrounding
territory: a well-planned parking
system (10,000 places for cars
within the exhibition area and
10,000 distributed at a distance of
1.5 kilometers), hotels, shopping
arcades, refreshment areas and
leisure centers, a nine-hectare
park on the northwestern side of
the complex and an interior green
pathway totaling about 180,000
square meters of greenery.
The area of the Milan Trade Fair’s
historical quarter currently covers
440,000 square meters of space,
of which 180,000 will constitute
the so-called “City Complex.”
This, along with the 530,000
square meters of the
“New Complex,” will constitute
one of the largest trade fair
systems on an international level
with a total exhibition area
of 710,000 square meters.
The remaining 260,000 square
meters of the “historical” area will
be restored to the city. The
transformation will not be
restricted to the existing exhibition
area alone, as it will include the
redevelopment of the Via
Gattamelata school complex and
the Vigorelli velodrome, as well as
a number of structural changes to
improve the area’s road and rail
network. A new subway extension
to connect the Amendola and
Domodossola stops and the
construction of an underground
tunnel are also expected.
Numbers related to the New Complex
Cost
Total surface area of project
Length of central axis
Gross floor surface area
Glazed surface area
Parking lots
Green area open to the public
550,000,000 euros
2,000,000 square meters
1 kilometer
530,000 square meters
200,000 square meters
20,000 square meters
180,000 square meters
Italcementi Group: nel primo semestre
fatturato a 2.125 milioni di euro
Italcementi Group: consolidated net sales
of 2,125 million euros in the first half year
N
el primo semestre 2003
i volumi di attività del
Gruppo Italcementi hanno
evidenziato un andamento
complessivamente positivo nei
settori del cemento (22,4 milioni
di tonnellate, +3,7%) e del
calcestruzzo (10,4 milioni di
metri cubi, +9,5%). Forte è stata
l’espansione nell’insieme dei
paesi emergenti e una situazione
favorevole si è registrata
nell’Unione Europea grazie a
Italia, Spagna e Grecia; nel Nord
America la diminuzione è stata
significativa, anche a causa
di condizioni meteorologiche
particolarmente sfavorevoli in
gran parte del periodo. Il calo
rilevato nel settore degli inerti
(27,7 milioni di tonnellate,
–0,9%) deriva principalmente
dalla flessione registrata dal
mercato francese.
I ricavi consolidati del primo
semestre d’esercizio sono stati
pari a 2.124,9 milioni di euro
(+0,8% rispetto al 1° semestre
2002; +3,5% a parità di tassi di
cambio e di area di
consolidamento). A tale
evoluzione hanno contribuito
positivamente Italia, Spagna e
Grecia nell’ambito dell’Unione
europea e Thailandia e Marocco
tra i paesi emergenti, mentre un
calo significativo si è registrato
nel Nord America, anche se in
progressiva attenuazione nel
corso del semestre.
L’utile realizzato dal gruppo
Italcementi, in linea con il primo
semestre del precedente
esercizio, è correlato alla
flessione dei risultati operativi,
che hanno risentito
dell’incremento dei costi
industriali e del deprezzamento
del dollaro Usa e di altre valute,
e al favorevole apporto delle
componenti straordinarie
particolarmente negativo nel
95
96
2002. A livello di gruppo il
semestre si è chiuso con un utile
totale di 144,3 milioni di euro
in leggero aumento rispetto
ai 142,3 milioni di euro del primo
semestre 2002, mentre l’utile
di competenza del gruppo (dopo
una quota di terzi di 38 milioni
di euro) si è attestato a 106,5
milioni di euro rispetto ai 107,9
milioni di euro registrati nel
primo semestre dello scorso
anno.
Il margine operativo lordo di
491,2 milioni di euro e il risultato
operativo di 301 milioni di euro
hanno registrato un decremento
rispettivamente del 3,6% e del
6,3%.
Nell’Unione Europea la positiva
evoluzione dei margini operativi
di Francia, Spagna e Grecia ha
solo parzialmente compensato il
declino dei margini in Italia e in
Belgio. La caduta dei margini nel
Nord America è stata accentuata
da livelli di attività ridotti per la
meteorologia avversa e da un
rilevante effetto cambio negativo
per la conversione dei risultati
in euro. Significativa è stata per
contro la crescita dei risultati in
Asia, sostanzialmente ascrivibile
alla Thailandia. Negli altri paesi
emergenti si è confermata la
positiva evoluzione dei risultati
in Marocco, mentre ancora
pesantemente negativo è stato
l’andamento dei margini in
Turchia a causa principalmente
della persistente debolezza dei
prezzi di vendita. Nel complesso
la rivalutazione dell’euro nei
confronti delle altre valute ha
comportato, a livello di margine
operativo lordo, un effetto
negativo di 18,1 milioni di euro.
Il risultato operativo di gruppo
registra una flessione del 6,3%,
più elevata di quella del Mol,
principalmente a causa dei
maggiori ammortamenti relativi
all’entrata in esercizio della
nuova linea produttiva di Calusco
in Italia.
Nel 1° semestre 2003,
Italcementi SpA ha incrementato,
tramite società controllate, la
partecipazione in Ciments
Français di complessive
1.156.742 azioni, con un
investimento di 54,6 milioni
di euro. Al 30 giugno 2003 la
partecipazione complessiva
indirettamente detenuta da
Italcementi in Ciments Français è
salita al 74,9% (85,1% dei diritti
di voto) rispetto al 71,8%
(83,2% dei diritti di voto)
del 31 dicembre 2002.
Sempre nel semestre in esame,
Italcementi, nel quadro delle
specifiche autorizzazioni
assembleari, ha acquistato
880.000 azioni ordinarie proprie
per un controvalore complessivo
di 7,5 milioni euro. Al 30 giugno
2003 Italcementi deteneva
3.117.200 azioni ordinarie
proprie, pari all’1,76% del
capitale sociale rappresentato
da azioni ordinarie, a servizio
dei piani di stock options per
amministratori e dirigenti.
Sempre a tale data le azioni
di risparmio proprie in
portafoglio erano 105.500 (0,1%
del capitale sociale rappresentato
da azioni di risparmio). Nel mese
di maggio la società controllata
Devnya Cement ha acquistato,
dallo Stato bulgaro, per un
controvalore pari a circa 0,8
milioni di euro, una
partecipazione pari al 24,95%
di Vulkan, già detenuta al 70%
da Ciments Français.
■ ■ ■ ■ ■ ■
I
n the first half of 2003
Italcementi Group turned in a
positive performance in overall
sales volumes in the cement
business (22.4 million metric
tons, +3.7%) and the readymixed concrete business (10.4
million m3, +9.5%). It reported
strong growth in the Emerging
Countries area and a favorable
trend in the European Union,
with important contributions
from Italy, Spain and Greece;
a significant downturn was
recorded in North America, due
in part to particularly adverse
meteorological conditions for
much of the first six months.
The slowdown in the aggregates
business (27.7 million metric
tons, -0.9%) was largely due
to falling demand on the French
market.
Consolidated net sales in the first
half year were 2,124.9 million
euros, (+0.8% compared with
the first half of 2002; +3.5%
at constant size and exchange
rates). Positive contributions
to this growth came from Italy,
Spain and Greece in the
European Union, and from
Thailand and Morocco among
Emerging Countries; North
America reported a decrease
in net sales, although the
downward trend eased gradually
during the period.
Italcementi Group net income
was in line with the year-earlier
first-half result and reflected the
decrease in operating income,
which was affected by higher
industrial costs and the
depreciation of the US dollar and
other currencies, and the positive
balance on non-recurring items,
compared with a significant nonrecurring net charge in 2002. At
Group level, the first half closed
with total net income of 144.3
million euros, a slight increase on
the 142.3 million euros reported
in the first half of 2002. Group
net income (after minority
interest of 38 million euros) was
106.5 million euros, compared
with 107.9 million euros in the
first half of 2002.
Gross operating profit of 491.2
million euros and operating
income of 301 million euros
decreased by 3.6% and 6.3%
respectively.
Inside the European Union,
the improvement in operating
margins in France, Spain and
Greece made up only in part the
margin decreases in Italy and
Belgium. The margin decline in
North America was accentuated
by the business slowdown
caused by poor weather
conditions and by a particularly
negative exchange-rate effect
on the translation of results into
euro. On the other hand,
significant growth was reported
in results in Asia, most notably
in Thailand. In other Emerging
Countries, Morocco continued its
growth, whereas margins were
still sharply negative in Turkey,
largely because of the continuing
weakness of sales prices. Overall,
the rise in the value of the euro
against the other currencies had
a negative effect of 18.1 million
euros on gross operating profit.
Group operating income
decreased by 6.3%, a larger
reduction than the gross
operating profit downturn,
mainly as a result of higher
depreciation and amortization
charges following the
operational start-up of the new
production line in Calusco, Italy.
During the first half of 2003,
Italcementi SpA increased its
equity investment in Ciments
Français held through subsidiary
companies by a total of
1,156,742 shares, for an outlay
of 54.6 million euros.
Italcementi’s overall indirect
equity investment in Ciments
Français at 30 June 2003 thus
stood at 74.9% (85.1% of voting
rights), compared with 71.8%
(83.2% of voting rights)
at 31 December 2002.
In addition, having obtained
shareholder authorization,
Italcementi bought back 880,000
own ordinary shares for an
overall outlay of 7.5 million
euros. At 30 June 2003
Italcementi held 3,117,200 own
ordinary shares representing
1.76% of ordinary share capital,
to service stock option plans for
directors and managers. At the
same date, it also held 105,500
own savings shares (representing
0.1% of savings share capital).
In May 2003, the subsidiary
Devnya Cement purchased an
equity investment of 24.95% in
Vulkan from the Bulgarian State,
for an outlay of approximately
0.8 million euros. 70% of Vulkan
was already held by Ciments
Français.
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