News 92 Inaugurata la Chiesa “Dives in Misericordia” Inauguration of the “Dives in Misericordia” Church La riqualificazione urbanistica della Fiera di Milano: il “Nuovo Polo” Urban re-qualification of the Milan Trade Fair: the “New Complex” Italcementi Group: nel primo semestre fatturato a 2.125 milioni di euro Italcementi Group: consolidated net sales of 2,125 million euros in the first half year Vista delle tre vele bianche. A view of the three white sails. Inaugurata la Chiesa “Dives in Misericordia” Inauguration of the “Dives in Misericordia” Church È stata inaugurata a Roma, lo scorso 26 ottobre, la Chiesa “Dives in Misericordia” progettata dall’architetto americano Richard Meier. Il progetto, caratterizzato da tre grandi vele che si gonfiano come sospinte da un vento da Est, è costituito dalla chiesa vera e propria e dal complesso parrocchiale, nell’ambito del programma “50 Chiese per Roma 2000” promosso dal Vicariato di Roma nel 1995. Nel 1996 il progetto di Meier è scelto dalla giuria sia per la presenza architettonica, sia per l’arditezza costruttiva: un edificio progettato intorno a tre vele di cemento bianco alte oltre 25 metri, di misure decrescenti dall’interno verso l’esterno, collegate volumetricamente da corpi in vetro e scandite internamente da ampi portali. Dalla posa della prima pietra, avvenuta nel marzo 1998, la realizzazione dell’opera ha richiesto un lavoro complesso che ha visto Italcementi come main sponsor tecnico impegnata nella elaborazione e fornitura di materiali altamente tecnologici e nella ricerca di soluzioni strutturali quale l’utilizzo di una particolare tecnologia a conci sovrapposti. “Sia sotto il profilo ingegneristico sia sotto quello dei materiali – ha commentato Carlo Pesenti, condirettore generale di Italcementi Group che ha seguito Da sinistra: Carlo Pesenti, Condirettore generale di Italcementi Group, Richard Meier e Gennaro Guala, responsabile dell’ingegnerizzazione del progetto. From left: Carlo Pesenti, Co-General manager of the Italcementi Group, Richard Meier and Gennaro Guala, responsible for the project engineering implementation plan. tutte le fasi del progetto – l’opera di Meier è stato un laboratorio di esperienze costruttive, così come in passato era stata, ad esempio, la collaborazione tra Italcementi e Pierluigi Nervi nella grande sfida realizzativa dell’Aula Paolo VI in Vaticano: importanti opere che hanno un alto contenuto innovativo”. La realizzazione della Chiesa “Dives in Misericordia” per la sua complessità ha reso necessario un nuovo modo di costruire. In particolare le tre grandi porzioni di sfera in cemento bianco che danno il senso di protezione delle conchiglie e la leggerezza delle vele, sono state la sfida da vincere sotto il profilo strutturale e dei materiali impiegati. “Data la complessità strutturale e la grande varietà della geometria dei conci e dei loro dettagli costruttivi sono state necessarie – ha specificato Carlo Pesenti – oltre 23.000 ore di studio e progettazione e sono state realizzate oltre 300 tavole progettuali da parte del CTG, il nostro Centro Tecnico di Gruppo. Nella costruzione delle vele sono stati utilizzati 256 elementi prefabbricati, i conci. Ogni concio, che ha un peso di 12 tonnellate, doveva essere accostato agli altri, con la precisione richiesta dal rispetto della geometria della vela. Praticamente sono stati sistemati 2-3 conci al giorno. Nessuna macchina o impalcatura tradizionale era in grado di farlo. E per fare questo abbiamo inventato una speciale macchina. Questa ha permesso di imprimere al prefabbricato, una volta fissato, i tre spostamenti nella direzione dei tre assi spaziali e le tre rotazioni attorno agli stessi in modo da dare le sei movimentazioni che permettono ad un solido di raggiungere qualsiasi posizione nello spazio. Una macchina originale e complessa che, pur sfruttando tutte le possibilità della moderna tecnologia, riporta alla memoria le macchine ideate per costruire le antiche cattedrali”. L’opera, dalle dimensioni imponenti (20.000 metri cubi, 28 metri di altezza) è stata eseguita con un nuovo cemento bianco al biossido di titanio, il TX Millennium. Questo cemento, dalla innovativa formulazione, si caratterizza per la lavorabilità di molto superiore a quella del prodotto tradizionale e per la superficie autopulente che elimina alcune tipologie di deposito organico sotto l’effetto della luce. “Anche in questo caso – ha aggiunto Carlo Pesenti - abbiamo cercato di soddisfare le esigenze del progettista e del Vicariato con un prodotto ad alto valore aggiunto e ad alto valore simbolico. Il cemento bianco TX Millennium al titanio è il risultato di un’importante ricerca degli uomini e dei laboratori in Italia e Francia del nostro Centro Tecnico di Gruppo finalizzata ad ottimizzare le caratteristiche di durabilità estetica di manufatti cementizi di altissima qualità: la presenza di particelle di fotocatalizzatori nel cemento bianco permette allo stesso, una volta indurito di ossidare in presenza di luce e aria le sostanze inquinanti organiche ed inorganiche presenti nell’atmosfera. In questo modo il manufatto rimane bianco e inalterato nel tempo, proprio quello che voleva Richard Meier. Il cemento bianco TX Millennium è un prodotto da noi brevettato. L’azione fotocatalitica, grazie all’azione della luce, permette di distruggere i diversi inquinanti atmosferici – scarichi di automobili, fumi di riscaldamenti abitativi, scarichi industriali di sostanze chimiche aromatiche, pesticidi – che vengono a contatto con le superfici cementizie, ossidandoli sino ad anidride carbonica. In tal modo agli agenti inquinanti viene a mancare il substrato su cui aderire e quindi l’aspetto estetico originario della struttura o del manufatto rimane inalterato nel tempo”. Richard Meier Richard Meier è uno dei maggiori protagonisti dell’architettura contemporanea. Importante esponente del purismo formale del Moderno, è nato nel 1934 a Newark, nello stato del New Jersey (Usa). Nei primi anni della sua attività ha avuto l’occasione di incontrare Le Corbusier e l’influenza profonda del maestro svizzero è la caratteristica più immediatamente riconoscibile nelle sue opere. Meier ha collaborato con numerosi studi di prestigio, quali il SOM (Skidmore, Owings & Merril) e lo studio di Marcel Breuer. Negli anni Settanta è membro del gruppo “Five Architects” (Peter Eisenman, John Hejduk, Michel Graves, Charles Gwathmey e lo stesso Meier). Meier dopo avere aperto un proprio studio a New York ha ricevuto numerosi riconoscimenti come il Pritzker Architecture Prize. Tra i progetti più importanti ricordiamo l’High Museum di Atlanta (1983), l’edificio per Canal+ a Parigi (1995), il Museo di Arte Contemporanea a Barcellona (1997) e il Getty Museum Center di Los Angeles (1997). La Chiesa “Dives in Misericordia” rappresenta la prima opera realizzata in Italia. ■ ■ ■ ■ ■ ■ O n October 26th 2003, the “Dives in Misericordia” Church, designed by the American architect Richard Meier, was inaugurated in Rome. The project features three great sail-like structures that appear swollen by an easterly wind. It is constituted by the church itself and a community center within the program “50 Churches for Rome 2000” promoted by the Vicariate of Rome in 1995. I grandi numeri del progetto di Meier 830 m2 1.671 m2 10.072 m2 13.982 m3 19,5 m 45,6 m 17,1 m 22,1 m 26,7 m 20,0 m la superficie della Chiesa la superficie del Centro Parrocchiale la superficie dell’intero sito il volume totale della Chiesa la larghezza della navata la lunghezza totale l’altezza della prima vela l’altezza della seconda vela l’altezza della terza vela l’altezza del campanile Nella costruzione della vela realizzata con 256 elementi prefabbricati, detti conci, sono stati impiegati: 600 tonnellate di cemento bianco TX Millennium (additivato con biossido di titanio) prodotto dalla cementeria Italcementi di Rezzato (BS); 2.600 tonnellate di inerti ricavati dalla macinazione del marmo bianco di Carrara; 550 tonnellate di malte speciali per la realizzazione dei giunti strutturali fra gli elementi prefabbricati e l’iniezione delle guaine dei cavi e delle barre postese; 8 chilometri di cavi d’acciaio di ostensione; 7,5 chilometri di barre d’acciaio di ostensione; 300 tavole progettuali necessarie per la complessità strutturale e per la grande varietà della geometria dei conci e dei loro dettagli costruttivi; 12.000 ore di studi e ricerche per la messa a punto del cemento TX Millennium; 23.000 ore di progettazione per passare dalla fase progettuale alla fase realizzativa; 7.000 e più ingegneri e architetti hanno visitato il cantiere durante le diverse fasi della costruzione a testimonianza della complessità della realizzazione e delle soluzioni innovative adottate. Meier’s project was chosen in 1996 by a jury made up of esteemed architects and members of the Vicariate. Its architectural features and structural boldness made this project the clear choice: a building designed around three concentric sails of white cement, more than 25 meters high, with the internal areas connected by glass skylights and large portals. From the laying of the foundation stone in March 1998, the construction process has proved to be complex. Italcementi is the main technical sponsor of the project, and is committed to the manufacture and supply of high-tech materials, as well as to research into structural solutions, such as the use of special technology for assembling precast elements. Carlo Pesenti, Co-General manager of the Italcementi Group who supervised all the stages of the project, remarked, “Both from the point of view of engineering and from that of the materials used, Meier’s project was a laboratory of constructive experiences. It bears comparison with the great challenge faced jointly by Italcementi and Pierluigi Nervi when they worked together at the Aula Paolo VI (Paul VI Hall) in the Vatican. Both are important works with a highly innovative content.” Due to its complex design, the construction of the church made it necessary to develop a new method of construction. Considering both the structure and the choice of materials, the main challenge were the three great spherical segments in white cement, which appear like protective shells, and to portray the lightness of the sails. Carlo Pesenti went on to say, “Because of the structural complexity and the great variety in the geometry of the precast elements – as well as the structural details of each single element – over 23,000 hours of research and planning were spent on the project, and more than 300 design drawings were drawn up by CTG, our Group’s Technical Center. For the construction of the sails, 256 prefabricated elements were used. Each precast block, which weighs 12 tons, had to be lifted and set in place next to others with the utmost precision according to the sail’s geometry. Work continued at the rate of 2-3 precast elements being set in place per day. No traditional machinery or scaffolding was of any help. Therefore, we invented a special moving form. This machine enabled us to move each precast block in the direction of the three ideal X-Y-Z axes and to accomplish the three rotations on those same axes resulting in the six movements with permit a solid to achieve any position in space. An original, complex machine that is reminiscent of the machinery that was used to build ancient cathedrals, although in this case, all the advantages of modern technology were available, and thus employed.” The project, with its imposing dimensions (20,000 cubic meters, 28 meters in height), was implemented using a new kind of white cement, containing titanium dioxide, called TX Millennium. With its innovative formula, this cement stands out for its high workability compared with traditional products, and for its self-cleaning surface which eliminates some kind of organic deposit through exposure to light. “In this case, too,” added Carlo Pesenti, “we have tried to satisfy the demands of the designer and the Vicariate with a product that has high added value, as well as a high symbolic value. The white cement TX Millennium, containing titanium dioxide, is the result of extensive research efforts made by individuals and laboratories in Italy and France and belonging to our Group Technical Center. The new cement was developed to optimize the characteristics of aesthetic durability that are typical of top quality cement 93 94 structures. Once the cement has hardened and in the presence of light and air, the photocatalytic particles in the cement allow it to oxidize organic and inorganic air pollutants. The structure thus stays white and unaltered in time, which was exactly what Richard Meier wanted to achieve. The white cement TX Millennium is a product we patented. In the presence of light, the photocatalytic process allows for the destruction of various kinds of air pollutants – e.g. vehicle exhaust fumes, emissions from residential heating systems, industrial emissions of aromatic chemical substances, and pesticides – that come in contact with the cement surface, oxidizing them to carbon dioxide. Therefore, pollutants lack a substrate they can adhere to, and the original aesthetic appearance of the structure remains unchanged over time.” Richard Meier Richard Meier is one of the main protagonists of contemporary architecture. An important exponent of Modern formal purism, he was born in 1934 in Newark, New Jersey (USA). Early in his career he had the opportunity to meet Le Corbusier, and the Swiss master’s profound influence is the most recognizable feature in his works. Meier has worked with a great number of prestigious studios, such as SOM (Skidmore, Owings & Merril) and Marcel Breuer’s studio. During the seventies, he was a member of the “Five Architects” group (Peter Eisenman, John Hejduk, Michel Graves, Charles Gwathmey and Meier himself). After opening his own studio in New York, Meier received a number of awards, including the Pritzker Architecture Prize. His most important projects include the High Museum of Atlanta (1983), the building for Canal+ in Paris (1995), the Museum of Contemporary Art in Barcelona (1997) and the Getty Museum Center in Los Angeles (1997). The “Dives in Misericordia” Church is the first work he has accomplished in Italy. Plastico del Nuovo Polo. A model of the New Complex. Key Figures of Meier’s project 830m2 1,671m2 10,072m2 13,982m3 19.5m 45.6m 17.1m 22.1m 26.7m 20.0m Church area Community Center area Site area Church Volume Width of Nave Total length Shell 1 height Shell 2 height Shell 3 height Bell tower height Erecting the church sail with its 256 precast elements entailed the use of: 600 tons of TX Millennium white cement, incorporating titanium dioxide, produced at Italcementi’s cement works of Rezzato, Brescia, Italy; 2,600 tons of aggregates obtained by grinding white Carrara Marble; 550 tons of special mortars for executing the structural joints between the precast elements and for grouting both cable sheaths and post-tensioned bars by injection; 8 kilometers of post-tensioning steel cables; 7.5 kilometers of post-tensioning steel bars; 300 design drawings to cope with the building’s structural complexity, the large variety of block geometries and all construction details; 12,000 man hours devoted to studying, researching and eventually developing the TX Millennium cement; 23,000 man hours from the design stage through to execution; 7,000 plus, visiting engineers and architects to the building site during the various construction phases confirming the complexity of the construction process and the innovative solutions adopted. trasformazione si spingerà oltre il recinto fieristico, comprendendo la riqualificazione del complesso scolastico di Via Gattamelata e del velodromo Vigorelli e diversi interventi strutturali volti al miglioramento della viabilità della zona. È allo studio anche la realizzazione di una nuova tratta di metropolitana che collegherà le fermate di Amendola e Domodossola e la costruzione di un tunnel sotteraneo. ■ ■ ■ ■ ■ ■ La riqualificazione urbanistica della Fiera di Milano: il “Nuovo Polo” Urban re-qualification of the Milan Trade Fair: the “New Complex” 1 40 piloni, 550 operai in attività, un movimento di centinaia di mezzi su uno spazio di quasi due milioni di metri quadrati: è questa la vista che offre il cantiere di Rho-Pero allestito presso l’area dell’ex raffineria Agip, sulla quale stanno prendendo corpo, a ritmo serrato, le strutture portanti dei padiglioni del Nuovo Polo di Fiera Milano, il Polo Esterno, di cui Calcestruzzi SpA (Italcementi Group) è tra i fornitori di calcestruzzo preconfezionato. Il Nuovo Polo – la cui prima pietra è stata posata il 6 ottobre 2002 – sarà inaugurato nella primavera del 2005 e comporterà un investimento di oltre 550 milioni di euro. Il progetto del Nuovo Polo è stato realizzato da Massimiliano Fuksas. Romano, d’origine lituana, Fuksas è uno degli architetti più autorevoli a livello internazionale, in particolare, nello studio dei problemi urbani delle grandi aree metropolitane. Per Milano, Fuksas ha immaginato una fiera avveniristica, all’avanguardia nell’architettura applicata all’ingegneria civile, soprattutto un luogo di incontro e di scambio per consentire lo svolgimento contemporaneo di più manifestazioni e per agevolare il grande flusso di persone e di merci. L’operazione rappresenta una grande iniziativa di riqualificazione urbana, tra le maggiori attualmente in costruzione in Europa. Si prevede che i lavori raggiungeranno l’apice nell’estate del 2004, quando il cantiere avrà all’opera circa 1.500 addetti con l’utilizzo di oltre 300 mezzi. Una struttura imponente che coprirà una superficie lorda di pavimento di 530.000 metri quadrati e si comporrà di otto grandi padiglioni di altezze differenti, di cui due biplanari, suddivisi in venti moduli espositivi e collegati tra loro da un percorso centrale, sospeso a un’altezza di circa sei metri. Sono previste 80 sale convegno, 20 ristoranti e 25 bar. Il progetto del Nuovo Polo sarà dotato di tutti quei servizi complementari che contribuiranno ad integrarlo con il territorio circostante: un articolato sistema di parcheggi (10.000 posti auto in zona Fiera e 10.000 a un chilometro e mezzo di distanza), alberghi, gallerie di negozi, strutture per la ristorazione e il tempo libero, e vaste aree verdi per un totale di circa 180.000 metri quadrati comprendenti un parco di nove ettari a nord-ovest del complesso ed un percorso verde interno. L’area del quartiere storico della Fiera di Milano occupa attualmente 440.000 metri quadrati, di questi, 180.000 metri quadrati andranno a costituire il cosiddetto “Polo Urbano” che, insieme ai 530.000 metri quadrati del “Nuovo Polo”, costituirà uno dei più grandi sistemi fieristici a livello internazionale con un’area espositiva totale di 710.000 metri quadrati. L’area “storica” rimanente di 260.000 metri quadrati verrà invece reintegrata nella città. In particolare, la I numeri del Nuovo Polo Costo Superficie totale area progetto Lunghezza asse centrale Superficie lorda di pavimento Superficie vetrata Parcheggi Area verde al pubblico 550.000.000 euro 2.000.000 metri quadrati 1 chilometro 530.000 metri quadrati 200.000 metri quadrati 20.000 metri quadrati 180.000 metri quadrati 1 40 piers, 550 on-site workers, and over a hundred types of machinery and construction vehicles operating together on an almost two-million-square-meter area. This is the view offered by the Rho-Pero building yard, located on the former Agip refinery site, and where, at a giddy pace, the supporting structures of the pavilions belonging to the New Exhibition Complex of Fiera Milano (Milan Trade Fair) are taking shape. For this out-of-town complex Calcestruzzi SpA (Italcementi Group) is among the suppliers of ready-mixed concrete. The New Complex – the foundation stone of which was laid on 6th October 2002 – is to be inaugurated in the spring of 2005 and will represent an investment of over 550 million euros. The New Complex was designed by Massimiliano Fuksas, a Roman architect of Lithuanian origin. Fuksas is one of the most influential architects worldwide, especially in the study of urban problems concerning metropolitan areas. For Milan, Fuksas imagined a futuristic trade fair, in the vein of architecture as applied to civil engineering. He particularly envisioned a place of meeting and trade, where different exhibitions could be held simultaneously; a place where the flow of visitors and merchandise could find optimum circulation. The project represents a great initiative in the sphere of urban redevelopment, one of the largest currently under construction in Europe. The construction work is expected to reach its peak in the summer of 2004, when about 1,500 workers and over 300 types of equipment and vehicles will be busy in the building yard. An imposing structure with a gross floor surface area of 530,000 square meters that will comprise eight large pavilions of varying heights, two of which in a biplane shape, subdivided into twenty exhibitive modules and connected to one another by a suspended, six-meter-high central pathway. Furthermore, the structure will hold 80 conference rooms, 20 restaurants and 25 bars. The project for the New Complex will be supplied with all those complementary services that will contribute towards its integration with the surrounding territory: a well-planned parking system (10,000 places for cars within the exhibition area and 10,000 distributed at a distance of 1.5 kilometers), hotels, shopping arcades, refreshment areas and leisure centers, a nine-hectare park on the northwestern side of the complex and an interior green pathway totaling about 180,000 square meters of greenery. The area of the Milan Trade Fair’s historical quarter currently covers 440,000 square meters of space, of which 180,000 will constitute the so-called “City Complex.” This, along with the 530,000 square meters of the “New Complex,” will constitute one of the largest trade fair systems on an international level with a total exhibition area of 710,000 square meters. The remaining 260,000 square meters of the “historical” area will be restored to the city. The transformation will not be restricted to the existing exhibition area alone, as it will include the redevelopment of the Via Gattamelata school complex and the Vigorelli velodrome, as well as a number of structural changes to improve the area’s road and rail network. A new subway extension to connect the Amendola and Domodossola stops and the construction of an underground tunnel are also expected. Numbers related to the New Complex Cost Total surface area of project Length of central axis Gross floor surface area Glazed surface area Parking lots Green area open to the public 550,000,000 euros 2,000,000 square meters 1 kilometer 530,000 square meters 200,000 square meters 20,000 square meters 180,000 square meters Italcementi Group: nel primo semestre fatturato a 2.125 milioni di euro Italcementi Group: consolidated net sales of 2,125 million euros in the first half year N el primo semestre 2003 i volumi di attività del Gruppo Italcementi hanno evidenziato un andamento complessivamente positivo nei settori del cemento (22,4 milioni di tonnellate, +3,7%) e del calcestruzzo (10,4 milioni di metri cubi, +9,5%). Forte è stata l’espansione nell’insieme dei paesi emergenti e una situazione favorevole si è registrata nell’Unione Europea grazie a Italia, Spagna e Grecia; nel Nord America la diminuzione è stata significativa, anche a causa di condizioni meteorologiche particolarmente sfavorevoli in gran parte del periodo. Il calo rilevato nel settore degli inerti (27,7 milioni di tonnellate, –0,9%) deriva principalmente dalla flessione registrata dal mercato francese. I ricavi consolidati del primo semestre d’esercizio sono stati pari a 2.124,9 milioni di euro (+0,8% rispetto al 1° semestre 2002; +3,5% a parità di tassi di cambio e di area di consolidamento). A tale evoluzione hanno contribuito positivamente Italia, Spagna e Grecia nell’ambito dell’Unione europea e Thailandia e Marocco tra i paesi emergenti, mentre un calo significativo si è registrato nel Nord America, anche se in progressiva attenuazione nel corso del semestre. L’utile realizzato dal gruppo Italcementi, in linea con il primo semestre del precedente esercizio, è correlato alla flessione dei risultati operativi, che hanno risentito dell’incremento dei costi industriali e del deprezzamento del dollaro Usa e di altre valute, e al favorevole apporto delle componenti straordinarie particolarmente negativo nel 95 94 structures. Once the cement has hardened and in the presence of light and air, the photocatalytic particles in the cement allow it to oxidize organic and inorganic air pollutants. The structure thus stays white and unaltered in time, which was exactly what Richard Meier wanted to achieve. The white cement TX Millennium is a product we patented. In the presence of light, the photocatalytic process allows for the destruction of various kinds of air pollutants – e.g. vehicle exhaust fumes, emissions from residential heating systems, industrial emissions of aromatic chemical substances, and pesticides – that come in contact with the cement surface, oxidizing them to carbon dioxide. Therefore, pollutants lack a substrate they can adhere to, and the original aesthetic appearance of the structure remains unchanged over time.” Richard Meier Richard Meier is one of the main protagonists of contemporary architecture. An important exponent of Modern formal purism, he was born in 1934 in Newark, New Jersey (USA). Early in his career he had the opportunity to meet Le Corbusier, and the Swiss master’s profound influence is the most recognizable feature in his works. Meier has worked with a great number of prestigious studios, such as SOM (Skidmore, Owings & Merril) and Marcel Breuer’s studio. During the seventies, he was a member of the “Five Architects” group (Peter Eisenman, John Hejduk, Michel Graves, Charles Gwathmey and Meier himself). After opening his own studio in New York, Meier received a number of awards, including the Pritzker Architecture Prize. His most important projects include the High Museum of Atlanta (1983), the building for Canal+ in Paris (1995), the Museum of Contemporary Art in Barcelona (1997) and the Getty Museum Center in Los Angeles (1997). The “Dives in Misericordia” Church is the first work he has accomplished in Italy. Plastico del Nuovo Polo. A model of the New Complex. Key Figures of Meier’s project 830m2 1,671m2 10,072m2 13,982m3 19.5m 45.6m 17.1m 22.1m 26.7m 20.0m Church area Community Center area Site area Church Volume Width of Nave Total length Shell 1 height Shell 2 height Shell 3 height Bell tower height Erecting the church sail with its 256 precast elements entailed the use of: 600 tons of TX Millennium white cement, incorporating titanium dioxide, produced at Italcementi’s cement works of Rezzato, Brescia, Italy; 2,600 tons of aggregates obtained by grinding white Carrara Marble; 550 tons of special mortars for executing the structural joints between the precast elements and for grouting both cable sheaths and post-tensioned bars by injection; 8 kilometers of post-tensioning steel cables; 7.5 kilometers of post-tensioning steel bars; 300 design drawings to cope with the building’s structural complexity, the large variety of block geometries and all construction details; 12,000 man hours devoted to studying, researching and eventually developing the TX Millennium cement; 23,000 man hours from the design stage through to execution; 7,000 plus, visiting engineers and architects to the building site during the various construction phases confirming the complexity of the construction process and the innovative solutions adopted. trasformazione si spingerà oltre il recinto fieristico, comprendendo la riqualificazione del complesso scolastico di Via Gattamelata e del velodromo Vigorelli e diversi interventi strutturali volti al miglioramento della viabilità della zona. È allo studio anche la realizzazione di una nuova tratta di metropolitana che collegherà le fermate di Amendola e Domodossola e la costruzione di un tunnel sotteraneo. ■ ■ ■ ■ ■ ■ La riqualificazione urbanistica della Fiera di Milano: il “Nuovo Polo” Urban re-qualification of the Milan Trade Fair: the “New Complex” 1 40 piloni, 550 operai in attività, un movimento di centinaia di mezzi su uno spazio di quasi due milioni di metri quadrati: è questa la vista che offre il cantiere di Rho-Pero allestito presso l’area dell’ex raffineria Agip, sulla quale stanno prendendo corpo, a ritmo serrato, le strutture portanti dei padiglioni del Nuovo Polo di Fiera Milano, il Polo Esterno, di cui Calcestruzzi SpA (Italcementi Group) è tra i fornitori di calcestruzzo preconfezionato. Il Nuovo Polo – la cui prima pietra è stata posata il 6 ottobre 2002 – sarà inaugurato nella primavera del 2005 e comporterà un investimento di oltre 550 milioni di euro. Il progetto del Nuovo Polo è stato realizzato da Massimiliano Fuksas. Romano, d’origine lituana, Fuksas è uno degli architetti più autorevoli a livello internazionale, in particolare, nello studio dei problemi urbani delle grandi aree metropolitane. Per Milano, Fuksas ha immaginato una fiera avveniristica, all’avanguardia nell’architettura applicata all’ingegneria civile, soprattutto un luogo di incontro e di scambio per consentire lo svolgimento contemporaneo di più manifestazioni e per agevolare il grande flusso di persone e di merci. L’operazione rappresenta una grande iniziativa di riqualificazione urbana, tra le maggiori attualmente in costruzione in Europa. Si prevede che i lavori raggiungeranno l’apice nell’estate del 2004, quando il cantiere avrà all’opera circa 1.500 addetti con l’utilizzo di oltre 300 mezzi. Una struttura imponente che coprirà una superficie lorda di pavimento di 530.000 metri quadrati e si comporrà di otto grandi padiglioni di altezze differenti, di cui due biplanari, suddivisi in venti moduli espositivi e collegati tra loro da un percorso centrale, sospeso a un’altezza di circa sei metri. Sono previste 80 sale convegno, 20 ristoranti e 25 bar. Il progetto del Nuovo Polo sarà dotato di tutti quei servizi complementari che contribuiranno ad integrarlo con il territorio circostante: un articolato sistema di parcheggi (10.000 posti auto in zona Fiera e 10.000 a un chilometro e mezzo di distanza), alberghi, gallerie di negozi, strutture per la ristorazione e il tempo libero, e vaste aree verdi per un totale di circa 180.000 metri quadrati comprendenti un parco di nove ettari a nord-ovest del complesso ed un percorso verde interno. L’area del quartiere storico della Fiera di Milano occupa attualmente 440.000 metri quadrati, di questi, 180.000 metri quadrati andranno a costituire il cosiddetto “Polo Urbano” che, insieme ai 530.000 metri quadrati del “Nuovo Polo”, costituirà uno dei più grandi sistemi fieristici a livello internazionale con un’area espositiva totale di 710.000 metri quadrati. L’area “storica” rimanente di 260.000 metri quadrati verrà invece reintegrata nella città. In particolare, la I numeri del Nuovo Polo Costo Superficie totale area progetto Lunghezza asse centrale Superficie lorda di pavimento Superficie vetrata Parcheggi Area verde al pubblico 550.000.000 euro 2.000.000 metri quadrati 1 chilometro 530.000 metri quadrati 200.000 metri quadrati 20.000 metri quadrati 180.000 metri quadrati 1 40 piers, 550 on-site workers, and over a hundred types of machinery and construction vehicles operating together on an almost two-million-square-meter area. This is the view offered by the Rho-Pero building yard, located on the former Agip refinery site, and where, at a giddy pace, the supporting structures of the pavilions belonging to the New Exhibition Complex of Fiera Milano (Milan Trade Fair) are taking shape. For this out-of-town complex Calcestruzzi SpA (Italcementi Group) is among the suppliers of ready-mixed concrete. The New Complex – the foundation stone of which was laid on 6th October 2002 – is to be inaugurated in the spring of 2005 and will represent an investment of over 550 million euros. The New Complex was designed by Massimiliano Fuksas, a Roman architect of Lithuanian origin. Fuksas is one of the most influential architects worldwide, especially in the study of urban problems concerning metropolitan areas. For Milan, Fuksas imagined a futuristic trade fair, in the vein of architecture as applied to civil engineering. He particularly envisioned a place of meeting and trade, where different exhibitions could be held simultaneously; a place where the flow of visitors and merchandise could find optimum circulation. The project represents a great initiative in the sphere of urban redevelopment, one of the largest currently under construction in Europe. The construction work is expected to reach its peak in the summer of 2004, when about 1,500 workers and over 300 types of equipment and vehicles will be busy in the building yard. An imposing structure with a gross floor surface area of 530,000 square meters that will comprise eight large pavilions of varying heights, two of which in a biplane shape, subdivided into twenty exhibitive modules and connected to one another by a suspended, six-meter-high central pathway. Furthermore, the structure will hold 80 conference rooms, 20 restaurants and 25 bars. The project for the New Complex will be supplied with all those complementary services that will contribute towards its integration with the surrounding territory: a well-planned parking system (10,000 places for cars within the exhibition area and 10,000 distributed at a distance of 1.5 kilometers), hotels, shopping arcades, refreshment areas and leisure centers, a nine-hectare park on the northwestern side of the complex and an interior green pathway totaling about 180,000 square meters of greenery. The area of the Milan Trade Fair’s historical quarter currently covers 440,000 square meters of space, of which 180,000 will constitute the so-called “City Complex.” This, along with the 530,000 square meters of the “New Complex,” will constitute one of the largest trade fair systems on an international level with a total exhibition area of 710,000 square meters. The remaining 260,000 square meters of the “historical” area will be restored to the city. The transformation will not be restricted to the existing exhibition area alone, as it will include the redevelopment of the Via Gattamelata school complex and the Vigorelli velodrome, as well as a number of structural changes to improve the area’s road and rail network. A new subway extension to connect the Amendola and Domodossola stops and the construction of an underground tunnel are also expected. Numbers related to the New Complex Cost Total surface area of project Length of central axis Gross floor surface area Glazed surface area Parking lots Green area open to the public 550,000,000 euros 2,000,000 square meters 1 kilometer 530,000 square meters 200,000 square meters 20,000 square meters 180,000 square meters Italcementi Group: nel primo semestre fatturato a 2.125 milioni di euro Italcementi Group: consolidated net sales of 2,125 million euros in the first half year N el primo semestre 2003 i volumi di attività del Gruppo Italcementi hanno evidenziato un andamento complessivamente positivo nei settori del cemento (22,4 milioni di tonnellate, +3,7%) e del calcestruzzo (10,4 milioni di metri cubi, +9,5%). Forte è stata l’espansione nell’insieme dei paesi emergenti e una situazione favorevole si è registrata nell’Unione Europea grazie a Italia, Spagna e Grecia; nel Nord America la diminuzione è stata significativa, anche a causa di condizioni meteorologiche particolarmente sfavorevoli in gran parte del periodo. Il calo rilevato nel settore degli inerti (27,7 milioni di tonnellate, –0,9%) deriva principalmente dalla flessione registrata dal mercato francese. I ricavi consolidati del primo semestre d’esercizio sono stati pari a 2.124,9 milioni di euro (+0,8% rispetto al 1° semestre 2002; +3,5% a parità di tassi di cambio e di area di consolidamento). A tale evoluzione hanno contribuito positivamente Italia, Spagna e Grecia nell’ambito dell’Unione europea e Thailandia e Marocco tra i paesi emergenti, mentre un calo significativo si è registrato nel Nord America, anche se in progressiva attenuazione nel corso del semestre. L’utile realizzato dal gruppo Italcementi, in linea con il primo semestre del precedente esercizio, è correlato alla flessione dei risultati operativi, che hanno risentito dell’incremento dei costi industriali e del deprezzamento del dollaro Usa e di altre valute, e al favorevole apporto delle componenti straordinarie particolarmente negativo nel 95 94 structures. Once the cement has hardened and in the presence of light and air, the photocatalytic particles in the cement allow it to oxidize organic and inorganic air pollutants. The structure thus stays white and unaltered in time, which was exactly what Richard Meier wanted to achieve. The white cement TX Millennium is a product we patented. In the presence of light, the photocatalytic process allows for the destruction of various kinds of air pollutants – e.g. vehicle exhaust fumes, emissions from residential heating systems, industrial emissions of aromatic chemical substances, and pesticides – that come in contact with the cement surface, oxidizing them to carbon dioxide. Therefore, pollutants lack a substrate they can adhere to, and the original aesthetic appearance of the structure remains unchanged over time.” Richard Meier Richard Meier is one of the main protagonists of contemporary architecture. An important exponent of Modern formal purism, he was born in 1934 in Newark, New Jersey (USA). Early in his career he had the opportunity to meet Le Corbusier, and the Swiss master’s profound influence is the most recognizable feature in his works. Meier has worked with a great number of prestigious studios, such as SOM (Skidmore, Owings & Merril) and Marcel Breuer’s studio. During the seventies, he was a member of the “Five Architects” group (Peter Eisenman, John Hejduk, Michel Graves, Charles Gwathmey and Meier himself). After opening his own studio in New York, Meier received a number of awards, including the Pritzker Architecture Prize. His most important projects include the High Museum of Atlanta (1983), the building for Canal+ in Paris (1995), the Museum of Contemporary Art in Barcelona (1997) and the Getty Museum Center in Los Angeles (1997). The “Dives in Misericordia” Church is the first work he has accomplished in Italy. Plastico del Nuovo Polo. A model of the New Complex. Key Figures of Meier’s project 830m2 1,671m2 10,072m2 13,982m3 19.5m 45.6m 17.1m 22.1m 26.7m 20.0m Church area Community Center area Site area Church Volume Width of Nave Total length Shell 1 height Shell 2 height Shell 3 height Bell tower height Erecting the church sail with its 256 precast elements entailed the use of: 600 tons of TX Millennium white cement, incorporating titanium dioxide, produced at Italcementi’s cement works of Rezzato, Brescia, Italy; 2,600 tons of aggregates obtained by grinding white Carrara Marble; 550 tons of special mortars for executing the structural joints between the precast elements and for grouting both cable sheaths and post-tensioned bars by injection; 8 kilometers of post-tensioning steel cables; 7.5 kilometers of post-tensioning steel bars; 300 design drawings to cope with the building’s structural complexity, the large variety of block geometries and all construction details; 12,000 man hours devoted to studying, researching and eventually developing the TX Millennium cement; 23,000 man hours from the design stage through to execution; 7,000 plus, visiting engineers and architects to the building site during the various construction phases confirming the complexity of the construction process and the innovative solutions adopted. trasformazione si spingerà oltre il recinto fieristico, comprendendo la riqualificazione del complesso scolastico di Via Gattamelata e del velodromo Vigorelli e diversi interventi strutturali volti al miglioramento della viabilità della zona. È allo studio anche la realizzazione di una nuova tratta di metropolitana che collegherà le fermate di Amendola e Domodossola e la costruzione di un tunnel sotteraneo. ■ ■ ■ ■ ■ ■ La riqualificazione urbanistica della Fiera di Milano: il “Nuovo Polo” Urban re-qualification of the Milan Trade Fair: the “New Complex” 1 40 piloni, 550 operai in attività, un movimento di centinaia di mezzi su uno spazio di quasi due milioni di metri quadrati: è questa la vista che offre il cantiere di Rho-Pero allestito presso l’area dell’ex raffineria Agip, sulla quale stanno prendendo corpo, a ritmo serrato, le strutture portanti dei padiglioni del Nuovo Polo di Fiera Milano, il Polo Esterno, di cui Calcestruzzi SpA (Italcementi Group) è tra i fornitori di calcestruzzo preconfezionato. Il Nuovo Polo – la cui prima pietra è stata posata il 6 ottobre 2002 – sarà inaugurato nella primavera del 2005 e comporterà un investimento di oltre 550 milioni di euro. Il progetto del Nuovo Polo è stato realizzato da Massimiliano Fuksas. Romano, d’origine lituana, Fuksas è uno degli architetti più autorevoli a livello internazionale, in particolare, nello studio dei problemi urbani delle grandi aree metropolitane. Per Milano, Fuksas ha immaginato una fiera avveniristica, all’avanguardia nell’architettura applicata all’ingegneria civile, soprattutto un luogo di incontro e di scambio per consentire lo svolgimento contemporaneo di più manifestazioni e per agevolare il grande flusso di persone e di merci. L’operazione rappresenta una grande iniziativa di riqualificazione urbana, tra le maggiori attualmente in costruzione in Europa. Si prevede che i lavori raggiungeranno l’apice nell’estate del 2004, quando il cantiere avrà all’opera circa 1.500 addetti con l’utilizzo di oltre 300 mezzi. Una struttura imponente che coprirà una superficie lorda di pavimento di 530.000 metri quadrati e si comporrà di otto grandi padiglioni di altezze differenti, di cui due biplanari, suddivisi in venti moduli espositivi e collegati tra loro da un percorso centrale, sospeso a un’altezza di circa sei metri. Sono previste 80 sale convegno, 20 ristoranti e 25 bar. Il progetto del Nuovo Polo sarà dotato di tutti quei servizi complementari che contribuiranno ad integrarlo con il territorio circostante: un articolato sistema di parcheggi (10.000 posti auto in zona Fiera e 10.000 a un chilometro e mezzo di distanza), alberghi, gallerie di negozi, strutture per la ristorazione e il tempo libero, e vaste aree verdi per un totale di circa 180.000 metri quadrati comprendenti un parco di nove ettari a nord-ovest del complesso ed un percorso verde interno. L’area del quartiere storico della Fiera di Milano occupa attualmente 440.000 metri quadrati, di questi, 180.000 metri quadrati andranno a costituire il cosiddetto “Polo Urbano” che, insieme ai 530.000 metri quadrati del “Nuovo Polo”, costituirà uno dei più grandi sistemi fieristici a livello internazionale con un’area espositiva totale di 710.000 metri quadrati. L’area “storica” rimanente di 260.000 metri quadrati verrà invece reintegrata nella città. In particolare, la I numeri del Nuovo Polo Costo Superficie totale area progetto Lunghezza asse centrale Superficie lorda di pavimento Superficie vetrata Parcheggi Area verde al pubblico 550.000.000 euro 2.000.000 metri quadrati 1 chilometro 530.000 metri quadrati 200.000 metri quadrati 20.000 metri quadrati 180.000 metri quadrati 1 40 piers, 550 on-site workers, and over a hundred types of machinery and construction vehicles operating together on an almost two-million-square-meter area. This is the view offered by the Rho-Pero building yard, located on the former Agip refinery site, and where, at a giddy pace, the supporting structures of the pavilions belonging to the New Exhibition Complex of Fiera Milano (Milan Trade Fair) are taking shape. For this out-of-town complex Calcestruzzi SpA (Italcementi Group) is among the suppliers of ready-mixed concrete. The New Complex – the foundation stone of which was laid on 6th October 2002 – is to be inaugurated in the spring of 2005 and will represent an investment of over 550 million euros. The New Complex was designed by Massimiliano Fuksas, a Roman architect of Lithuanian origin. Fuksas is one of the most influential architects worldwide, especially in the study of urban problems concerning metropolitan areas. For Milan, Fuksas imagined a futuristic trade fair, in the vein of architecture as applied to civil engineering. He particularly envisioned a place of meeting and trade, where different exhibitions could be held simultaneously; a place where the flow of visitors and merchandise could find optimum circulation. The project represents a great initiative in the sphere of urban redevelopment, one of the largest currently under construction in Europe. The construction work is expected to reach its peak in the summer of 2004, when about 1,500 workers and over 300 types of equipment and vehicles will be busy in the building yard. An imposing structure with a gross floor surface area of 530,000 square meters that will comprise eight large pavilions of varying heights, two of which in a biplane shape, subdivided into twenty exhibitive modules and connected to one another by a suspended, six-meter-high central pathway. Furthermore, the structure will hold 80 conference rooms, 20 restaurants and 25 bars. The project for the New Complex will be supplied with all those complementary services that will contribute towards its integration with the surrounding territory: a well-planned parking system (10,000 places for cars within the exhibition area and 10,000 distributed at a distance of 1.5 kilometers), hotels, shopping arcades, refreshment areas and leisure centers, a nine-hectare park on the northwestern side of the complex and an interior green pathway totaling about 180,000 square meters of greenery. The area of the Milan Trade Fair’s historical quarter currently covers 440,000 square meters of space, of which 180,000 will constitute the so-called “City Complex.” This, along with the 530,000 square meters of the “New Complex,” will constitute one of the largest trade fair systems on an international level with a total exhibition area of 710,000 square meters. The remaining 260,000 square meters of the “historical” area will be restored to the city. The transformation will not be restricted to the existing exhibition area alone, as it will include the redevelopment of the Via Gattamelata school complex and the Vigorelli velodrome, as well as a number of structural changes to improve the area’s road and rail network. A new subway extension to connect the Amendola and Domodossola stops and the construction of an underground tunnel are also expected. Numbers related to the New Complex Cost Total surface area of project Length of central axis Gross floor surface area Glazed surface area Parking lots Green area open to the public 550,000,000 euros 2,000,000 square meters 1 kilometer 530,000 square meters 200,000 square meters 20,000 square meters 180,000 square meters Italcementi Group: nel primo semestre fatturato a 2.125 milioni di euro Italcementi Group: consolidated net sales of 2,125 million euros in the first half year N el primo semestre 2003 i volumi di attività del Gruppo Italcementi hanno evidenziato un andamento complessivamente positivo nei settori del cemento (22,4 milioni di tonnellate, +3,7%) e del calcestruzzo (10,4 milioni di metri cubi, +9,5%). Forte è stata l’espansione nell’insieme dei paesi emergenti e una situazione favorevole si è registrata nell’Unione Europea grazie a Italia, Spagna e Grecia; nel Nord America la diminuzione è stata significativa, anche a causa di condizioni meteorologiche particolarmente sfavorevoli in gran parte del periodo. Il calo rilevato nel settore degli inerti (27,7 milioni di tonnellate, –0,9%) deriva principalmente dalla flessione registrata dal mercato francese. I ricavi consolidati del primo semestre d’esercizio sono stati pari a 2.124,9 milioni di euro (+0,8% rispetto al 1° semestre 2002; +3,5% a parità di tassi di cambio e di area di consolidamento). A tale evoluzione hanno contribuito positivamente Italia, Spagna e Grecia nell’ambito dell’Unione europea e Thailandia e Marocco tra i paesi emergenti, mentre un calo significativo si è registrato nel Nord America, anche se in progressiva attenuazione nel corso del semestre. L’utile realizzato dal gruppo Italcementi, in linea con il primo semestre del precedente esercizio, è correlato alla flessione dei risultati operativi, che hanno risentito dell’incremento dei costi industriali e del deprezzamento del dollaro Usa e di altre valute, e al favorevole apporto delle componenti straordinarie particolarmente negativo nel 95 94 structures. Once the cement has hardened and in the presence of light and air, the photocatalytic particles in the cement allow it to oxidize organic and inorganic air pollutants. The structure thus stays white and unaltered in time, which was exactly what Richard Meier wanted to achieve. The white cement TX Millennium is a product we patented. In the presence of light, the photocatalytic process allows for the destruction of various kinds of air pollutants – e.g. vehicle exhaust fumes, emissions from residential heating systems, industrial emissions of aromatic chemical substances, and pesticides – that come in contact with the cement surface, oxidizing them to carbon dioxide. Therefore, pollutants lack a substrate they can adhere to, and the original aesthetic appearance of the structure remains unchanged over time.” Richard Meier Richard Meier is one of the main protagonists of contemporary architecture. An important exponent of Modern formal purism, he was born in 1934 in Newark, New Jersey (USA). Early in his career he had the opportunity to meet Le Corbusier, and the Swiss master’s profound influence is the most recognizable feature in his works. Meier has worked with a great number of prestigious studios, such as SOM (Skidmore, Owings & Merril) and Marcel Breuer’s studio. During the seventies, he was a member of the “Five Architects” group (Peter Eisenman, John Hejduk, Michel Graves, Charles Gwathmey and Meier himself). After opening his own studio in New York, Meier received a number of awards, including the Pritzker Architecture Prize. His most important projects include the High Museum of Atlanta (1983), the building for Canal+ in Paris (1995), the Museum of Contemporary Art in Barcelona (1997) and the Getty Museum Center in Los Angeles (1997). The “Dives in Misericordia” Church is the first work he has accomplished in Italy. Plastico del Nuovo Polo. A model of the New Complex. Key Figures of Meier’s project 830m2 1,671m2 10,072m2 13,982m3 19.5m 45.6m 17.1m 22.1m 26.7m 20.0m Church area Community Center area Site area Church Volume Width of Nave Total length Shell 1 height Shell 2 height Shell 3 height Bell tower height Erecting the church sail with its 256 precast elements entailed the use of: 600 tons of TX Millennium white cement, incorporating titanium dioxide, produced at Italcementi’s cement works of Rezzato, Brescia, Italy; 2,600 tons of aggregates obtained by grinding white Carrara Marble; 550 tons of special mortars for executing the structural joints between the precast elements and for grouting both cable sheaths and post-tensioned bars by injection; 8 kilometers of post-tensioning steel cables; 7.5 kilometers of post-tensioning steel bars; 300 design drawings to cope with the building’s structural complexity, the large variety of block geometries and all construction details; 12,000 man hours devoted to studying, researching and eventually developing the TX Millennium cement; 23,000 man hours from the design stage through to execution; 7,000 plus, visiting engineers and architects to the building site during the various construction phases confirming the complexity of the construction process and the innovative solutions adopted. trasformazione si spingerà oltre il recinto fieristico, comprendendo la riqualificazione del complesso scolastico di Via Gattamelata e del velodromo Vigorelli e diversi interventi strutturali volti al miglioramento della viabilità della zona. È allo studio anche la realizzazione di una nuova tratta di metropolitana che collegherà le fermate di Amendola e Domodossola e la costruzione di un tunnel sotteraneo. ■ ■ ■ ■ ■ ■ La riqualificazione urbanistica della Fiera di Milano: il “Nuovo Polo” Urban re-qualification of the Milan Trade Fair: the “New Complex” 1 40 piloni, 550 operai in attività, un movimento di centinaia di mezzi su uno spazio di quasi due milioni di metri quadrati: è questa la vista che offre il cantiere di Rho-Pero allestito presso l’area dell’ex raffineria Agip, sulla quale stanno prendendo corpo, a ritmo serrato, le strutture portanti dei padiglioni del Nuovo Polo di Fiera Milano, il Polo Esterno, di cui Calcestruzzi SpA (Italcementi Group) è tra i fornitori di calcestruzzo preconfezionato. Il Nuovo Polo – la cui prima pietra è stata posata il 6 ottobre 2002 – sarà inaugurato nella primavera del 2005 e comporterà un investimento di oltre 550 milioni di euro. Il progetto del Nuovo Polo è stato realizzato da Massimiliano Fuksas. Romano, d’origine lituana, Fuksas è uno degli architetti più autorevoli a livello internazionale, in particolare, nello studio dei problemi urbani delle grandi aree metropolitane. Per Milano, Fuksas ha immaginato una fiera avveniristica, all’avanguardia nell’architettura applicata all’ingegneria civile, soprattutto un luogo di incontro e di scambio per consentire lo svolgimento contemporaneo di più manifestazioni e per agevolare il grande flusso di persone e di merci. L’operazione rappresenta una grande iniziativa di riqualificazione urbana, tra le maggiori attualmente in costruzione in Europa. Si prevede che i lavori raggiungeranno l’apice nell’estate del 2004, quando il cantiere avrà all’opera circa 1.500 addetti con l’utilizzo di oltre 300 mezzi. Una struttura imponente che coprirà una superficie lorda di pavimento di 530.000 metri quadrati e si comporrà di otto grandi padiglioni di altezze differenti, di cui due biplanari, suddivisi in venti moduli espositivi e collegati tra loro da un percorso centrale, sospeso a un’altezza di circa sei metri. Sono previste 80 sale convegno, 20 ristoranti e 25 bar. Il progetto del Nuovo Polo sarà dotato di tutti quei servizi complementari che contribuiranno ad integrarlo con il territorio circostante: un articolato sistema di parcheggi (10.000 posti auto in zona Fiera e 10.000 a un chilometro e mezzo di distanza), alberghi, gallerie di negozi, strutture per la ristorazione e il tempo libero, e vaste aree verdi per un totale di circa 180.000 metri quadrati comprendenti un parco di nove ettari a nord-ovest del complesso ed un percorso verde interno. L’area del quartiere storico della Fiera di Milano occupa attualmente 440.000 metri quadrati, di questi, 180.000 metri quadrati andranno a costituire il cosiddetto “Polo Urbano” che, insieme ai 530.000 metri quadrati del “Nuovo Polo”, costituirà uno dei più grandi sistemi fieristici a livello internazionale con un’area espositiva totale di 710.000 metri quadrati. L’area “storica” rimanente di 260.000 metri quadrati verrà invece reintegrata nella città. In particolare, la I numeri del Nuovo Polo Costo Superficie totale area progetto Lunghezza asse centrale Superficie lorda di pavimento Superficie vetrata Parcheggi Area verde al pubblico 550.000.000 euro 2.000.000 metri quadrati 1 chilometro 530.000 metri quadrati 200.000 metri quadrati 20.000 metri quadrati 180.000 metri quadrati 1 40 piers, 550 on-site workers, and over a hundred types of machinery and construction vehicles operating together on an almost two-million-square-meter area. This is the view offered by the Rho-Pero building yard, located on the former Agip refinery site, and where, at a giddy pace, the supporting structures of the pavilions belonging to the New Exhibition Complex of Fiera Milano (Milan Trade Fair) are taking shape. For this out-of-town complex Calcestruzzi SpA (Italcementi Group) is among the suppliers of ready-mixed concrete. The New Complex – the foundation stone of which was laid on 6th October 2002 – is to be inaugurated in the spring of 2005 and will represent an investment of over 550 million euros. The New Complex was designed by Massimiliano Fuksas, a Roman architect of Lithuanian origin. Fuksas is one of the most influential architects worldwide, especially in the study of urban problems concerning metropolitan areas. For Milan, Fuksas imagined a futuristic trade fair, in the vein of architecture as applied to civil engineering. He particularly envisioned a place of meeting and trade, where different exhibitions could be held simultaneously; a place where the flow of visitors and merchandise could find optimum circulation. The project represents a great initiative in the sphere of urban redevelopment, one of the largest currently under construction in Europe. The construction work is expected to reach its peak in the summer of 2004, when about 1,500 workers and over 300 types of equipment and vehicles will be busy in the building yard. An imposing structure with a gross floor surface area of 530,000 square meters that will comprise eight large pavilions of varying heights, two of which in a biplane shape, subdivided into twenty exhibitive modules and connected to one another by a suspended, six-meter-high central pathway. Furthermore, the structure will hold 80 conference rooms, 20 restaurants and 25 bars. The project for the New Complex will be supplied with all those complementary services that will contribute towards its integration with the surrounding territory: a well-planned parking system (10,000 places for cars within the exhibition area and 10,000 distributed at a distance of 1.5 kilometers), hotels, shopping arcades, refreshment areas and leisure centers, a nine-hectare park on the northwestern side of the complex and an interior green pathway totaling about 180,000 square meters of greenery. The area of the Milan Trade Fair’s historical quarter currently covers 440,000 square meters of space, of which 180,000 will constitute the so-called “City Complex.” This, along with the 530,000 square meters of the “New Complex,” will constitute one of the largest trade fair systems on an international level with a total exhibition area of 710,000 square meters. The remaining 260,000 square meters of the “historical” area will be restored to the city. The transformation will not be restricted to the existing exhibition area alone, as it will include the redevelopment of the Via Gattamelata school complex and the Vigorelli velodrome, as well as a number of structural changes to improve the area’s road and rail network. A new subway extension to connect the Amendola and Domodossola stops and the construction of an underground tunnel are also expected. Numbers related to the New Complex Cost Total surface area of project Length of central axis Gross floor surface area Glazed surface area Parking lots Green area open to the public 550,000,000 euros 2,000,000 square meters 1 kilometer 530,000 square meters 200,000 square meters 20,000 square meters 180,000 square meters Italcementi Group: nel primo semestre fatturato a 2.125 milioni di euro Italcementi Group: consolidated net sales of 2,125 million euros in the first half year N el primo semestre 2003 i volumi di attività del Gruppo Italcementi hanno evidenziato un andamento complessivamente positivo nei settori del cemento (22,4 milioni di tonnellate, +3,7%) e del calcestruzzo (10,4 milioni di metri cubi, +9,5%). Forte è stata l’espansione nell’insieme dei paesi emergenti e una situazione favorevole si è registrata nell’Unione Europea grazie a Italia, Spagna e Grecia; nel Nord America la diminuzione è stata significativa, anche a causa di condizioni meteorologiche particolarmente sfavorevoli in gran parte del periodo. Il calo rilevato nel settore degli inerti (27,7 milioni di tonnellate, –0,9%) deriva principalmente dalla flessione registrata dal mercato francese. I ricavi consolidati del primo semestre d’esercizio sono stati pari a 2.124,9 milioni di euro (+0,8% rispetto al 1° semestre 2002; +3,5% a parità di tassi di cambio e di area di consolidamento). A tale evoluzione hanno contribuito positivamente Italia, Spagna e Grecia nell’ambito dell’Unione europea e Thailandia e Marocco tra i paesi emergenti, mentre un calo significativo si è registrato nel Nord America, anche se in progressiva attenuazione nel corso del semestre. L’utile realizzato dal gruppo Italcementi, in linea con il primo semestre del precedente esercizio, è correlato alla flessione dei risultati operativi, che hanno risentito dell’incremento dei costi industriali e del deprezzamento del dollaro Usa e di altre valute, e al favorevole apporto delle componenti straordinarie particolarmente negativo nel 95 96 2002. A livello di gruppo il semestre si è chiuso con un utile totale di 144,3 milioni di euro in leggero aumento rispetto ai 142,3 milioni di euro del primo semestre 2002, mentre l’utile di competenza del gruppo (dopo una quota di terzi di 38 milioni di euro) si è attestato a 106,5 milioni di euro rispetto ai 107,9 milioni di euro registrati nel primo semestre dello scorso anno. Il margine operativo lordo di 491,2 milioni di euro e il risultato operativo di 301 milioni di euro hanno registrato un decremento rispettivamente del 3,6% e del 6,3%. Nell’Unione Europea la positiva evoluzione dei margini operativi di Francia, Spagna e Grecia ha solo parzialmente compensato il declino dei margini in Italia e in Belgio. La caduta dei margini nel Nord America è stata accentuata da livelli di attività ridotti per la meteorologia avversa e da un rilevante effetto cambio negativo per la conversione dei risultati in euro. Significativa è stata per contro la crescita dei risultati in Asia, sostanzialmente ascrivibile alla Thailandia. Negli altri paesi emergenti si è confermata la positiva evoluzione dei risultati in Marocco, mentre ancora pesantemente negativo è stato l’andamento dei margini in Turchia a causa principalmente della persistente debolezza dei prezzi di vendita. Nel complesso la rivalutazione dell’euro nei confronti delle altre valute ha comportato, a livello di margine operativo lordo, un effetto negativo di 18,1 milioni di euro. Il risultato operativo di gruppo registra una flessione del 6,3%, più elevata di quella del Mol, principalmente a causa dei maggiori ammortamenti relativi all’entrata in esercizio della nuova linea produttiva di Calusco in Italia. Nel 1° semestre 2003, Italcementi SpA ha incrementato, tramite società controllate, la partecipazione in Ciments Français di complessive 1.156.742 azioni, con un investimento di 54,6 milioni di euro. Al 30 giugno 2003 la partecipazione complessiva indirettamente detenuta da Italcementi in Ciments Français è salita al 74,9% (85,1% dei diritti di voto) rispetto al 71,8% (83,2% dei diritti di voto) del 31 dicembre 2002. Sempre nel semestre in esame, Italcementi, nel quadro delle specifiche autorizzazioni assembleari, ha acquistato 880.000 azioni ordinarie proprie per un controvalore complessivo di 7,5 milioni euro. Al 30 giugno 2003 Italcementi deteneva 3.117.200 azioni ordinarie proprie, pari all’1,76% del capitale sociale rappresentato da azioni ordinarie, a servizio dei piani di stock options per amministratori e dirigenti. Sempre a tale data le azioni di risparmio proprie in portafoglio erano 105.500 (0,1% del capitale sociale rappresentato da azioni di risparmio). Nel mese di maggio la società controllata Devnya Cement ha acquistato, dallo Stato bulgaro, per un controvalore pari a circa 0,8 milioni di euro, una partecipazione pari al 24,95% di Vulkan, già detenuta al 70% da Ciments Français. ■ ■ ■ ■ ■ ■ I n the first half of 2003 Italcementi Group turned in a positive performance in overall sales volumes in the cement business (22.4 million metric tons, +3.7%) and the readymixed concrete business (10.4 million m3, +9.5%). It reported strong growth in the Emerging Countries area and a favorable trend in the European Union, with important contributions from Italy, Spain and Greece; a significant downturn was recorded in North America, due in part to particularly adverse meteorological conditions for much of the first six months. The slowdown in the aggregates business (27.7 million metric tons, -0.9%) was largely due to falling demand on the French market. Consolidated net sales in the first half year were 2,124.9 million euros, (+0.8% compared with the first half of 2002; +3.5% at constant size and exchange rates). Positive contributions to this growth came from Italy, Spain and Greece in the European Union, and from Thailand and Morocco among Emerging Countries; North America reported a decrease in net sales, although the downward trend eased gradually during the period. Italcementi Group net income was in line with the year-earlier first-half result and reflected the decrease in operating income, which was affected by higher industrial costs and the depreciation of the US dollar and other currencies, and the positive balance on non-recurring items, compared with a significant nonrecurring net charge in 2002. At Group level, the first half closed with total net income of 144.3 million euros, a slight increase on the 142.3 million euros reported in the first half of 2002. Group net income (after minority interest of 38 million euros) was 106.5 million euros, compared with 107.9 million euros in the first half of 2002. Gross operating profit of 491.2 million euros and operating income of 301 million euros decreased by 3.6% and 6.3% respectively. Inside the European Union, the improvement in operating margins in France, Spain and Greece made up only in part the margin decreases in Italy and Belgium. The margin decline in North America was accentuated by the business slowdown caused by poor weather conditions and by a particularly negative exchange-rate effect on the translation of results into euro. On the other hand, significant growth was reported in results in Asia, most notably in Thailand. In other Emerging Countries, Morocco continued its growth, whereas margins were still sharply negative in Turkey, largely because of the continuing weakness of sales prices. Overall, the rise in the value of the euro against the other currencies had a negative effect of 18.1 million euros on gross operating profit. Group operating income decreased by 6.3%, a larger reduction than the gross operating profit downturn, mainly as a result of higher depreciation and amortization charges following the operational start-up of the new production line in Calusco, Italy. During the first half of 2003, Italcementi SpA increased its equity investment in Ciments Français held through subsidiary companies by a total of 1,156,742 shares, for an outlay of 54.6 million euros. Italcementi’s overall indirect equity investment in Ciments Français at 30 June 2003 thus stood at 74.9% (85.1% of voting rights), compared with 71.8% (83.2% of voting rights) at 31 December 2002. In addition, having obtained shareholder authorization, Italcementi bought back 880,000 own ordinary shares for an overall outlay of 7.5 million euros. At 30 June 2003 Italcementi held 3,117,200 own ordinary shares representing 1.76% of ordinary share capital, to service stock option plans for directors and managers. At the same date, it also held 105,500 own savings shares (representing 0.1% of savings share capital). In May 2003, the subsidiary Devnya Cement purchased an equity investment of 24.95% in Vulkan from the Bulgarian State, for an outlay of approximately 0.8 million euros. 70% of Vulkan was already held by Ciments Français.